Scuola primaria - Solares Fondazione delle Arti
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Scuola primaria - Solares Fondazione delle Arti
UN POSTO PER I RAGAZZI 2013.14 Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Emilia - Romagna Comune di Parma Provincia di Parma Fondazione Monte di Parma RASSEGNA TEATRALE PER LE SCUOLE PRIMARIE Accontentiamoci di riparare poche cose. Poche cose, è già molto. Una sola cosa riparata ne cambia altre mille… John Berger Teatro delle Briciole IL BRUTTO ANATROCCOLO liberamente ispirato alla favola di H. C. Andersen in coproduzione con T.J.P. – Centre Dramatique – Strasburgo testo Marina Allegri regia Maurizio Bercini con Elena Gaffuri, Piergiorgio Gallicani, Claudio Guain dai 6 ai 8 anni - capienza limitata 4-5 novembre, ore 10 Ambientato in uno spazio avvolgente dove il pubblico viene invitato ad entrare, lo storico storico spettacolo del Teatro delle Briciole coniuga la tradizione del teatro di figura e di teatro d’attore mescolando i due linguaggi al servizio della celebre fiaba di H. C. Andersen. In una terra di ghiaccio, una casa di legno nasconde al suo interno il cuore meccanico di un orologio a cucù, che scandisce il tempo della storia con rintocchi precisi e dà vita e calore ai tre personaggi che vi abitano, un omino vecchio e magro, il signor Hans e i suoi due aiutanti, il signor Tric e la signora Trac. L’omino trascorre il tempo scrivendo storie, che sono già nella sua testa come piccoli semi che crescono con il sole, il vento, qualche goccia di pioggia. Per terra un tappeto annodato con i luoghi della storia. In cielo attrezzi rubati alla cultura contadina e la fioca illuminazione di lampadari a goccia. Il brutto anatroccolo resiste, sfida la forza della natura, fugge dagli incontri sbagliati, pensando, mentre il ghiaccio del laghetto gli gela il corpo, che dopo l’inverno viene la primavera. E alla fine vedrà ricompensata la sua caparbietà quando specchiandosi riconoscerà finalmente l’immagine esteriore che gli appartiene. Lo spettacolo, dal suo debutto nel 2002, è stato ospite nelle più importanti città europee ed è stato interpretato in lingua francese, spagnola, tedesca e portoghese. “Il Teatro delle Briciole rivisita il celebre racconto di Andersen in una versione piena di ingegnose meraviglie” Le dauphine libere Thalassia Teatro ASPETTANDO IL VENTO di Luigi d'Elia e Francesco Niccolini costruito e raccontato da Luigi D'Elia regia di Francesco Niccolini e Fabrizio Pugliese 8 novembre, ore 10 |nell’ambito del Festival Zona Franca dai 6 ai 10 anni Uno stagno un cerchio d’acqua con il cielo dentro vento tra le canne e tre bambini: un racconto dipinto sulla terra veloce come le ombre che fanno gli uccelli di passaggio giochi di ragazzi poi cambia il vento porta via e cancella rimane lo stagno con il cielo dentro gli uccelli passano e noi non siamo più gli stessi C’è Arturo, un bambino che nella vita sarà sempre un pinguino: non c’è niente da fare, non volerà mai. Il suo papà viaggia per lavoro e ora c’è una nuova casa, un nuovo paese. Il suo papà ha i capelli che cambiano con il vento: lisci a tramontana, ricci con lo scirocco. Nel nuovo paese c’è Caterina, una ragazzina che sa tutto degli uccelli migratori. Ed è troppo carina... anche se ha gli occhiali e l'apparecchio sopra e sotto. E poi c’è Andrea, un bambino con una passione così profonda da far presagire un destino più grande, misterioso e magico. Lui nella vita sarà una rondine, non c'è dubbio. Un universo lieve, di avventure e giochi. Nuovo, tutto da scoprire. Un’amicizia che ha il suono del vento tra le canne e del silenzio nella palude al tramonto. Arturo, Caterina e Andrea sembrano disegnati sull'acqua dello stagno, hanno il cielo dentro, affrontano il mistero e insieme si raccontano, con la meraviglia dentro gli occhi. Dopo il successo di La grande foresta viene presentato il nuovo spettacolo di Luigi D'Elia, D'Elia, immerso completamente nella natura, scritto scritto ancora con Francesco Niccolini, Niccolini dedicato questa volta al luogo dove lavora il narratore pugliese con Thalassia teatro, l'oasi Torre Guaceto. Al centro di Aspettando il vento vi sono gli uccelli, la loro vita, la loro migrazione, i venti che accompagnano il loro destino e quello degli adulti, visti con gli occhi di tre bambini molto particolari. La narrazione di D'Elia entra nel cuore dell'infanzia per regalarci la definizione di un mondo dove l'incanto regna sovrano, nella descrizione di una natura arcana e dove la minuziosa descrizione del mondo ornitologico e delle sue abitudini, operata dal testo, non frena in nessun modo la vena poetica. Teatro delle Briciole|| CANTIERE NUOVI SGUARDI PER UN PUBBLICO GIOVANE LA REPUBBLICA DEI BAMBINI progetto affidato a Teatro Sotterraneo regia Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Claudio Cirri, Daniele Villa con Chiara Renzi, Daniele Bonaiuti/Andrea Corsi 1313- 1414-15 novembre, ore 10 dai 7 ai 10 anni - vincitore premio Eolo Awards 2012 MIGLIORE NOVITA’ Esistono nel mondo alcune “nazioni in miniatura”. Piattaforme petrolifere abbandonate, isole o piccole porzioni di terraferma dove non vige alcuna giurisdizione o controllo politico-militare e dove alcuni soggetti, preso il controllo del territorio, hanno emanato proprie leggi, coniato una nuova moneta, strutturato proprie istituzioni e avviato rapporti con territori vicini. Qui l’esercizio di cittadinanza può ripartire da zero, porsi domande originarie sul fare società e rispondere con modalità inedite. Si parte dalla scena teatrale come piattaforma vuota su cui costruire una micronazione. Due attori irrompono sulla scena e cominciano a progettare il loro paese in miniatura. Servono delle leggi. Servono dei luoghi. Servono delle cose. Si parte da zero, tutto è da costruire, liberi di costruirlo come vogliamo. La micronazione è una scena vuota, deserta, che lentamente si popola e riempie, magari anche degli stessi elementi che compongo il panorama teatrale (luci, musiche ecc) oppure di segnali che diano regole (cartelli, striscioni ecc) di modo che ai bambini sia dato vedere come da un vuoto si possa edificare una Polis. L’incognita è sul tipo di Polis. In questo quadro il coinvolgimento diretto dei bambini pare un necessario rovesciamento. I bambini non dispongono solitamente di potere diretto. Sui bambini non gravano responsabilità. I bambini vivono in un mondo normativo, fatto di ordini, obblighi e divieti. È nella natura delle cose, che il vecchio guidi il fanciullo. E del resto il fanciullo non potrebbe decidere su cose di cui non ha ancora fatto esperienza. Nel costruire una nazione in miniatura proviamo a dotare i bambini di un potere inedito e fatto su misura. Sullo sfondo un piccolo luogo deserto in cui dar vita a una società, Robinson Crusoe ma anche il serial Lost, e naturalmente Il signore delle mosche di Golding. Si tratta di una piccola Cosa Pubblica, si tratta di uno spettacolo teatrale dove la finzione è evidente perché è il motore dell’immaginazione, si tratta di un paese in miniatura che si spegnerà quando si spegneranno spegneranno le luci che lo illuminano, ma al tempo stesso si tratta di una possibilità. Nel 2010 il Teatro delle Briciole ha inaugurato un “cantiere produttivo” dal titolo Nuovi sguardi per un pubblico giovane. Convinto dell’importanza di un confronto con esperienze teatrali differenti rispetto all’universo tradizionalmente definito come teatro-ragazzi, il Teatro delle Briciole si propone con questo cantiere di consegnare a gruppi della ricerca italiana il compito di creare uno spettacolo per bambini. Dopo Baby don’t cry e La Repubblica dei bambini, affidati rispettivamente a Babilonia Teatri e al Teatro Sotterraneo, nel 2013, con la complicità de I Sacchi di Sabbia, termina con Pop –up un fossile di cartone animato il 1° CAPITOLO del progetto. Teatro delle Briciole Briciole | CANTIERE NUOVI SGUARDI PER UN PUBBLICO GIOVANE POPPOP-UP UN FOSSILE DI CARTONE ANIMATO progetto affidato a I Sacchi di Sabbia di Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri con la collaborazione di Giulia Solano con Beatrice Baruffini e Serena Guardone 1818-1919-2020-21-22 novembre, ore 10 6 anni Animazione, suono e immagine si fondono nel nuovo capitolo del cantiere produttivo del Teatro delle Briciole Nuovi sguardi per un pubblico giovane. Reinventando il libro animato in forma teatrale, Pop up intreccia le microstorie microstorie di un bambino di carta e di una piccola, enigmatica sfera: le evoluzioni ritmiche, cromatiche e sonore del loro rapporto, i loro incontri, le loro specularità, le loro trasformazioni. trasformazioni La scansione cromatica dei diversi cartoon di cui si compone lo spettacolo è un mezzo potente per indagare le emozionibase e per creare insiemi di associazioni tra sentimenti, forme e colori. La forma delle variazioni sul tema, assecondando musicalmente la ricerca rumoristica, si fa strumento flessibile per un’esplorazione sperimentale dell’immaginario infantile. Le avventure del bambino e della sua piccola palla danno così origine a un gioco simbolico di geometrie e di metamorfosi che tocca aspetti centrali di quell’immaginario: la fantasia, l’invito, la minaccia, il sogno. Due attrici, che sono insieme animatrici, danno vita e voce ai due protagonisti di carta, giocando sull’apparizione delle figure e delle forme nel tempo, sugli intrecci di esse con i loro corpi, sul movimento e sull’illusione del movimento, sulla sincronicità sincronicità tra voci e tra voci e immagini. immagini L’idea della reinvenzione scenica del libro pop up, la sfida di creare un cartone artigianale, una sorta di fossile di cartone animato nell’epoca del 3D, è la preziosa occasione per una riflessione sull’animazione, sulla saturazione e l’invasività delle sue tecniche contemporanee, per intraprendere una direzione più evocativa e meno aggressiva che lasci più spazio all’immaginazione nell’era della dittatura digitale. Ed è, anche, l’occasione per fondere sperimentalmente manipolazione, teatro d’oggetti e suoni, linee di ricerca amate da I Sacchi di Sabbia che ora per la prima volta vengono rivolte e confrontate con un pubblico infantile. Nel 2010 il Teatro delle Briciole ha inaugurato un “cantiere produttivo” dal titolo Nuovi sguardi per un pubblico giovane. Convinto dell’importanza di un confronto con esperienze teatrali differenti rispetto all’universo tradizionalmente definito come teatro-ragazzi, il Teatro delle Briciole si propone con questo cantiere di consegnare a gruppi della ricerca italiana il compito di creare uno spettacolo per bambini. Dopo Baby don’t cry e La Repubblica dei bambini, affidati rispettivamente a Babilonia Teatri e al Teatro Sotterraneo, nel 2013, con la complicità de I Sacchi di Sabbia, termina con Pop –up un fossile di cartone animato il 1° CAPITOLO del progetto. Teatro Gioco Vita Progetto speciale Bicentenario Verdiano ANNI VERDI Favola di Giuseppe Verdi bambino Laboratorio tra ombre e musica a cura di Federica Ferrari disegni e sagome Nicoletta Garioni musiche e canzoni Piccola Orchestra Avion Travel 1919- 2020- 2121- 22 novembre, ore 9.30 dai 6 ai 10 anni – capienza limitata Un laboratorio teatrale che è allo stesso tempo occasione per partecipare e giocare in prima persona “al teatro” e incontrare incontrare un bambino un po’ speciale, un bambino di nome Giuseppe Verdi. Verdi Un progetto che Teatro Gioco Vita ha pensato nel bicentenario della nascita del grande musicista e che trae ispirazione dai materiali dello spettacolo “La notte di San Donnino” nato e realizzato con la Piccola Orchestra Avion Travel nel 2001 in occasione delle manifestazioni per il centenario della morte di Verdi. Dalla galleria di disegni e sagome di Nicoletta Garioni e dalle musiche e canzoni degli Avion Travel realizzate per lo spettacolo, Teatro Gioco Vita intende partire per proporre un laboratorio ludico-pratico sul teatro d’ombre che traduce in figure animate l’infanzia di Giuseppe Verdi e alcuni accadimenti, situazioni o personaggi che abbiamo immaginato come archetipi dei grandi protagonisti verdiani: una favola, appunto, quella di Verdi bambino, perché per usare le parole del maestro “copiare il vero può essere una buona cosa, ma inventare il vero è meglio, molto meglio…” Il piccolo Verdi prenderà così vita sullo schermo del teatro d’ombre e inviterà i bambini a giocare con lui: sarà questo l’inizio di un percorso che condurrà alla scoperta e conoscenza delle tecniche del teatro d’ombre fino alla costruzione, assieme ai genitori e/o agli insegnanti, di una o più sagome che rappresenteranno i personaggi della favola di Giuseppe bambino. I partecipanti al laboratorio saranno coinvolti in una girandola di situazioni teatrali di grande semplicità, ma di sicuro incanto dove potranno giocare con Verdi bambino e con tanti altri bambini. Potranno così nascere storie, avventure, viaggi che partendo da un episodio immaginato dell’infanzia di Giuseppe Verdi, sulle note della Piccola Orchestra Avion Travel, si trasferiranno liberamente sulla scena, diventando il semplice pretesto per giocare tra bambini e adulti senza altri fini che il piacere dello stare insieme. Durata: circa 2 ore. Teatro delle Briciole | Cantiere Custodi Nuovi Talenti IL VIAGGIO OVVERO UNA STORIA DI DUE VECCHI un omaggio alla poetica di Tonino Guerra di e con Beatrice Baruffini, Agnese Scotti 2828-29 novembre, ore 10 dai 6 ai 8 anni – capienza limitata Beatrice Baruffini e Agnese Scotti, autrici ed interpreti dello spettacolo, rendono omaggio alla poetica di Tonino Guerra, confrontandosi con un testo poco conosciuto dello scrittore romagnolo: “Ci siamo imbattute ne Il Viaggio di Tonino Guerra mentre cercavamo un racconto delicato che non avesse le caratteristiche classiche della fiaba, che fosse pieno di suggestioni e di sogni tangibili. Cercavamo dei protagonisti che non avessero vite straordinarie, né esperienze fuori dal comune, tutt’altro: volevamo uomini e donne assolutamente reali […] La storia scritta da Tonino Guerra parla di un amore antico al profumo di rosmarino. Inizia in un giorno d’ottobre. Rico e la Zaira, due vecchi di ottant’anni, decidono di fare a piedi quel viaggio di nozze fino al mare rimandato dal giorno del loro matrimonio. Si mettono a camminare nel fiume, in mezzo ai sassi e alle lingue d’acqua. Il paesaggio si tinge di bianco. E’ l’inverno, un mulino, la vecchiaia. Rico e la Zaira si fermano, ricordano i momenti passati insieme, poi ripartono. Continuano il loro viaggio verso il mare, con una forza insolita per due vecchi. I ricordi si confondono con gli incontri, la realtà con la fantasia, perché gli occhi di Rico e la Zaira rivelano una straordinaria capacità di guardare le cose, anche la più piccola”. Durante questo viaggio incontreranno alcuni personaggi che, a differenza della fiaba tradizionale, non rappresentano una prova da superare, non sono nemici e antieroi, ma apparizioni visionarie ed oniriche che contribuiscono ad accrescere il potenziale fantastico e poetico del racconto. racconto Si mostrano come creature irreali che provengono da un “altrove”, sospese in un tempo e in uno spazio volutamente inconsueto e misterioso. Appaiono attraverso “finestre” che si aprono sul fondale, dove sono appesi i “ricordi chiusi”: oggetti racchiusi in sacchetti di plastica trasparente che vengono svuotati, lentamente, per essere usati durante lo svolgersi dello spettacolo e utilizzati proseguendo la tradizione del teatro d’oggetti, che ha visto nel Teatro delle Briciole uno dei più importanti esponenti a livello internazionale. Ne “Il viaggio” la poetica di Guerra non solo viene rispettata ma trova la maniera di essere esaltata con un linguaggio che accomuna parole e cose e che veramente può essere compreso da grandi e piccini. Realtà e fantasia giocano tra loro e si sciolgono nel sogno. Un esito bellissimo. Nicola Viesti, www.eolowww.eolo-ragazzi.it Dopo il Cantiere produt produttivo giovane, nel 2012 il Teatro delle Briciole ha ideato tivo Nuovi sguardi per un pubblico giovane questo progetto di sostegno a giovani artisti cresciuti nella sua “officina”, per accelerare e favorire la nascita di nuove produzioni, da loro ideate e dirette, rivolte al pubblico giovane. Teatrodistinto IL GIOCO DEL LUPO con Daniel Gol e Alessandro Nosotti ideato e diretto da Daniel Gol, Laura Marchegiani, Alessandro Nosotti realizzato in collaborazione con Teatro delle Briciole 9 dicembre ore 10 dai 6 agli 8 anni Spettacolo vincitore Festival Giocateatro 2013 Un insolito principe. Il suo maggiordomo. La sua elegante sala da pranzo. Qui inizia il gioco del lupo. Quanto siamo consapevoli della nostra aggressività, chi sa insegnarci la misura con cui possiamo manifestarla? Proviamo a comprimerla e censurarla, sperando di non vederla mai esplodere? Scegliamo di esasperarla per difenderci e non avere paura? Attraverso il gioco, possiamo dare forma alla sua ombra; bussare alla sua porta per conoscerla e scoprire fino a che punto possiamo esprimerla, senza correre il rischio di restare soli. Utilizzando la loro diversissima corporeità, i due attori di Teatrodistinto compongono un racconto costellato da pochissime parole, ma alimentato da un tappeto musicale ironico e significante significante. cante I pupazzi/oggetti, anche in questo spettacolo, partecipano al gioco teatrale con un sottile senso del comico, sottolineato dall’espressività e precisa gestualità degli interpreti. Attraverso un gioco sulla scena e un dinamico alternarsi delle parti, lo spettacolo affronta lo spazio delicato tra la definizione della norma e l'incontro con la parte aggressiva di cui ogni essere umano è portatore. L'immagine diviene elemento fondante del racconto, la creazione di quadri forti e visivamente accurati danno vita ad atmosfere suggestive, catturando l'attenzione degli spettatori. L'oggetto assume un ruolo fondante sia in termini narrativi, divenendo personaggio del dipanarsi della vicenda, sia per il valore simbolico di cui è portatore. Il gioco del Lupo nasce nasce dal confronto quotidiano con il pubblico, che avviene attraverso un dialogo creativo fatto di eserciziesercizi-stimolo sul tema dell'aggressività proposto a bambini di diverse età. Teatrodistinto ha rielaborato tali contenuti attraverso un lavoro di approfondimento e improvvisazione sui significati emersi, sulle forti suggestioni fornite. Per la realizzazione di questo spettacolo la compagnia ha collaborato con il Teatro delle Briciole che, nella scorsa stagione, ha organizzato tappe di confronto con alcune classi del territorio durante un periodo di residenza. Un maggiordomo apparentemente inappuntabile si muove – con precisione – intorno ad un tavolo signorile, dominato da un lampadario dall’aria antica, come nella sala da pranzo di un castello, ma, a sorpresa, compaiono giocattoli infantili in netto contrasto con l’atmosfera di gala. Con l’entrata del principe (lupo?), si completa la geometria dei personaggi e si chiarisce la dinamica antagonistica tra i due, che ingaggiano una piccola guerra a suon di giocosi spaventi, usando con distacco adulto oggetti diversi per fattura e origine: vediamo Bugs Bunny, porcellini e nani disneyani di plastica, autoambulanze con sirena ma all’animale simbolo della paura infantile è data dignità diversa e più alta. Gli attori mantengono la loro cifra, niente testo, un codice teatrale personale, luci e scene essenziali e curate, un sense of humour maturo e che diverte adulti e bambini, presenti in sala e molto partecipi. Elena Maestri www.eolowww.eolo-ragazzi.it Teatro delle Briciole I GRANDI GRANDI DITTATORI testo e regia Bruno Stori e Letizia Quintavalla con Bruno Stori 17 dicembre, ore 10 dai 9 anni Bruno Stori, nel capitolo d’esordio del progetto Politoi, dedicato ad un teatro che parla al pubblico dei ragazzi di politica, si confronta con una platea numerosa su un tema importante come la dittatura. Solo sul palcoscenico, accompagnato da un pallone, metafora del mondo, e da una scritta “IO NON SBALIO MAI” Bruno Stori affronta un monologo tragicomico raccontando la frenetica giornata del dittatore dittatore tra abluzioni, condanne ed esecuzioni. esecuzioni Seguono i discorsi in piazza, tra ovazioni e promesse di cibo e lavoro, mentre il volto del dittatore si moltiplica su monete, francobolli, foto, busti e statue. Il dittatore arringa la folla, cerca il consenso, l’approvazione. Nelle sue adunate sta sempre più in alto e chiede al popolo/pubblico di moltiplicarsi: più bambini, più soldati! Nel coro unanime si rivela un’altro personaggio: Bernardino l’”ometto” che si chiede il perché delle cose, che si interroga e riflette sul significato della dittatura. I due personaggi, in un dialogo diretto con gli spettatori, nella scenografia dominata e animata dalla dualità bianco e nero, bene e male, si confrontano con gli inganni e le grottesche miserie della dittatura in un viaggio nel passato, ma anche nel presente del condizionamento dei media e della televisione, con gli occhi bene aperti su populismo, pensiero unico, connivenza coi poteri forti. Un ringraziamento al Grande Dittatore di Charlie Chaplin che è stata la fonte di ispirazione e ha dato l’impulso alla creazione del progetto. PROGETTO « POLITOI » L’essere e il saper diventare cittadini autentici Nel 2003 Il Teatro delle Briciole inizia un articolato progetto produttivo dal titolo Politoi L’essere e il saper diventare cittadini autentici. Un teatro che parla ai ragazzi di politica in senso alto, con il rigore della ricerca storica e la profonda leggerezza del riso e dell’ironia. Ma di quale politica si tratta? Di quella illustrata dalla radice della parola, quella del senso etimologico, come la intendevano i greci: non la gestione della cosa pubblica o, peggio, del potere, ma l’essere o il saper diventare cittadini autentici, protagonisti attivi e critici del luogo abitato dagli uomini: la polis. Politoi quindi, uomini all’altezza dell’identità di animali sociali, destinati dalla natura a superare la dimensione individualistica per affrontare coraggiosamente il rapporto con l’altro. Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione LE AVVENTURE DI PINOCCHIO …ovvero il solito ceppo d'albero fatato testo Marina Allegri con Fausto Marchini, Nicol Martini, Giulia Zeetti regia Maurizio Bercini 21 gennaio, ore 10 dai 6 ai 10 anni La celebre fiaba di Collodi riletta e riscritta da Marina Allegri e Maurizio Bercini che per per Fontemaggiore, firmano uno spettacolo in cui tutto il racconto inizia dalla fine per finire con un inizio. Un altro sguardo su Pinocchio, un'altra lettura di un libro che, come tutti i classici, non finisce mai di stupire. Questa volta un Pinocchio, ormai adulto, capita per caso nel Granteatro dei Burattini. Curiosità, destino, appartenenza…. Lo spettatore “casuale” pescato in platea per colpa dello squillo di un cellulare, rereincontrerà i personaggi più importanti della storia di Pinocchio, della “sua” storia. storia. Si ritroverà burattino tra i burattini, cane alla catena, ammonito dal Grillo, accusato dalla Fatina. Incontrerà il serpente sibilante, il giudice gorilla, le faine canterine e di nuovo, finalmente, il suo babbino nella pancia del pescecane. E cosi’, sollecitato da queste apparizioni, trasformerà il suo rifiuto a riconoscersi Pinocchio, nella voglia di finire la storia, per poterla ricominciare, rivivendo la sua infanzia a ritroso fino a diventare di nuovo, il solito ceppo d’albero fatato. Questo spettacolo è dedicato a tutti quei Pinocchi, grandi o piccini, che non vogliono smettere di essere monelli. La Baracca - Testoni Ragazzi JACK E IL FAGIOLO MAGICO di e con Bruno Cappagli e Carlotta Zini regia di Bruno Cappagli, Daniela Micioni e Carlotta Zini 28 gennaio, ore 10 dai 6 agli 8 anni Dopo giochi Calder Baracca L’elefantino, I dell’ingegner e Il volo, La di Bologna ospite di nuovo a Parma con il nuovo spettacolo Jack e il fagiolo magico tratto racconto dal celebre popolare inglese. Quando non c’è latte come si fa? Si vende la mucca! Ma un bambino è in grado di combinare un buon affare? Forse sì, grazie alla sua voglia di fantastico. Lo spettacolo porta in scena il racconto di Jack e il fagiolo magico attraverso due dimensioni: quella quella fisica degli attori e quella immaginaria del video. La narrazione si divide così tra reale, il mondo terreno, e il fantastico, il mondo “sopra le nuvole”. Grazie all’utilizzo del video e con un gioco di proiezioni si crea un ulteriore dualismo scenico: il grande, l’orco e il piccolo, il bambino. Tutto inizia da cinque fagioli magici che porteranno Jack a vivere la sua avventura nel “mondo di sopra”, dove incontrerà l’orco e l’orchessa, e da dove la sua vita cambierà. Accanto al piccolo Jack troviamo un altro Jack, più grande, che scopriremo aver già vissuto il “suo viaggio” sopra le nuvole. Le sue parole, e la sua musica, guidano il piccolo sognatore e lo rassicurano nell’affrontare questa magica salita… Una rappresentazione particolare per una storia appassionante che dimostra come i bambini possano superare in astuzia e coraggio i più grandi. Tam Teatromusica PICABLO dedicato a Pablo Picasso ideazione, regia, scene e immagini Michele Sambin scrittura Pierangela Allegro con Flavia Bussolotto, Alessandro Martinello 11 febbraio, ore 10 dai 6 ai 10 anni Honor Award John Dorman 2011 per artisti stranieri assegnato dalla sezione polacca di ASSITEJ – International Association of Theatre for Children and Young People Grand Prix XIX International Puppet Theatres 'Festival Meetings 2012' città di Torun (Polonia) Con Picablo continua la ricerca di Tam Teatromusica rivolta agli artisti del ‘900. Il linguaggio teatrale quando non descrive stati d’animo, ma provoca emozioni dialoga felicemente con la pittura del 900, con la quale condivide una straordinaria forza espressiva. Il teatro può diventare allora un eccellente strumento per parlare ai bambini di arte pittorica, per rendere loro suggestiva ed emozionante l’immersione nella poetica di un artista. È successo successo con Anima Blu, dedicato a Marc Chagall, e viene proposto ora con Picablo. Dopo il visionario e poetico Chagall è ora la volta di Picasso, il pittore simbolo del ventesimo secolo, un mito. Picasso è un uomo di grande carisma, un artista poliedrico, in continua evoluzione, sempre mosso dal desiderio di sperimentare e creare nuovi linguaggi. Nella sterminata produzione di Picasso lo spettacolo individua temi e punta al ritmo proprio delle immagini, affidandosi alla vorace energia che le domina, alle improvvise illuminazioni che ne accendono il tessuto ricco e pulsante. Ne è nata una lettura delle opere fatta in presa diretta, con spontaneità. E come il lavoro artistico di Picasso è per semplicità racchiuso in periodi (periodo rosa, periodo blu, cubismo...) così si è racchiuso il lavoro teatrale in episodi collegati tra loro da un breve “cartone animato”: la storia a lieto fine di un gatto predatore e di un uccello preda. Ed è nello studio del pittore che tutto ha inizio, è lì che i quadri prendono vita, vengono interpretati abitati e trasformati. Ed è nello studio che avvengono scoperte e rivelazioni che portano in spazi aperti in compagnia di saltimbanchi e tori, ballerine, colombe, arlecchini e toreri... All’inizio è un vecchio Picasso quello che dal suo studio ci guarda. Lentamente andrà indietro nel tempo fino a tornare bambino... Nello studio, sui cavalletti, sono posati i pannelli/quadro che ispirano e guidano le azioni dei performer in scena. Alcune di queste azioni hanno una forma semplice e breve, altre sono più articolate e sviluppano veri e propri racconti, ciò che le accomuna è la presenza costante di ritmo, una serie di danze lievi e giocose sia che in scena si accenni a una corrida, sia che si compongano i frammenti di Guernica. Accademia Perduta Romagna Teatri SOTTO LA NEVE Minuetto d’inverno di Marcello Chiarenza con Mariolina Coppola e Maurizio Casali allestimento scenico Marcello Chiarenza e Maurizio Casali 18 febbraio, ore 10 6 anni Quando la Signora Verde torna a casa dalle vacanze, si ritrova di fronte ad un ospite inatteso: nel salotto di casa sua sonnecchia uno strano personaggio, simpatico ma un po’ invadente, che si presenta come Signor Bianco. Presto si scoprirà che costui altri non è che l’inverno, giunto innanzi tempo, per fare il suo lavoro, che è quello di imbiancare e di mettere a dormire le cose. E’ l’inizio di una serie di micro avventure comiche, durante le quali il Signor Bianco ricopre di neve e di gelo l’intera casa, sia dentro che fuori, mentre la Signora Verde fa di tutto per spingere lo scomodo ospite per lo meno al di là della porta, nel giardino. La neve in casa, no! Anche il pubblico è coinvolto nel gioco della neve: i bambini prima costruiscono assieme ai personaggi in scena un pupazzo di neve molto speciale, poi vengono coinvolti in una grande battaglia di palle di neve! Sì, il Signor Bianco è proprio simpatico e l’inverno non è poi così brutto ma… a poco a poco, l’atmosfera intorno si fa sempre più tiepida e luminosa ed il Signor Bianco…deve andare. E’ il momento in cui le cose iniziano a cambiare: “ non sarà freddo a lungo, Signor Bianco. C’è qualcosa sotto la neve…” sussurra la Signora Verde. Sotto la neve dipinge con allegria ma anche con poesia l’alternanza del caldo e del freddo nel ciclo delle stagioni: stagioni l’arrivo - inizialmente spiacevole – del tempo del freddo, con le sue piccole seccature, bisogna coprirsi, stare di più in casa… ma ogni stagione ha i suoi divertimenti e le sue allegrie ed infine l’avvento, dolce ed inatteso, della primavera. Il tutto in un gioco buffo e gaio, portato avanti con ironia ma anche con dolcezza da due attori-clown che coinvolgono di volta in volta il pubblico dei piccoli e dei grandi spettatori. Le suggestive ed originali magie sceniche di Marcello Chiarenza rendono il quadro ancora più coinvolgente: piume, fiocchi, palle, manti di neve, magici abiti che si ricoprono di neve o di fiori e molto altro. Elementi da guardare, da immaginare e anche da toccare per i giovani spettatori che si portano nel cuore un piccolo mondo di immagini e di emozioni. Crest SPOSA SIRENA drammaturgia Katia Scarimbolo scenografia, luci e regia Michelangelo Campanale con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti 20 febbraio, ore 10 dai 7 ai 10 anni spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” 2013 La bella sposa di un marinaio spesso assente si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, Taranto, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. “Tessuta dal tempo con la sapienza del racconto popolare e della mitologia greca, la fiaba ci parla di Filomena, una donna che un giorno il mare accolse e salvò dalla furia del marito tradito, trasformandola in sirena. Ancora oggi quella figura di sirena vibra, custodisce nelle maglie della sua vita il segreto di quella bella città che fu Taranto, e si fa specchio nel quale riflettersi e riflettere la realtà di oggi. Senza sforzo, i bastioni dell’antico castello, su cui si può sentire la voce di Filomena che aspetta suo marito di ritorno dal mare, si trasformano: dalle torri degli altiforni dell’Ilva il vento porta un lamento, una preghiera che quella città ogni notte recita, perché dal mare ancora una volta venga l’aiuto per ritrovare se stessa”. Michelangelo Campanale Teatro delle Briciole BRUTUS progetto teatrale di Giulio Molnàr e Francesca Bettini con Piergiorgio Gallicani e Paolo Colombo 6 -7 marzo, ore 10 anteprime 1010- 1111- 1212- 1313- 14 marzo, ore 10 dai 6 ai 10 anni Durante i primi giorni di prigionia nella bottiglia dissi tra me: chiunque mi libererà lo renderò ricco fino alla fine dei suoi giorni. Ma un secolo passò senza che nessuno fosse venuto a liberarmi e allora affrontai il secondo secolo dicendo: chiunque mi libererà realizzerò tre dei suoi desideri. Ma nessuno venne a liberarmi. Allora andai su tutte le furie e dissi a me stesso: d’ora in poi chiunque mi libererà lo ammazzerò. Il genio nella bottiglia - Grimm Ha ragione, anch’io avrei detto così! Sono cose gravi: chiuso dentro una bottiglia, tutto solo, per secoli e secoli. Sono cose che fanno gonfiare la gola e urlare, diventare verde, giallo e rosso, e rischi di scoppiare di rabbia… poi esausto farsi viola e bianco come un cencio. C’è poco da ridere! È chiaro che non ce la fa più. … E poi chi l’ha messo lì dentro? Siamo proprio sicuri che sia il suo posto? Io vorrei farlo uscire, per fare conoscenza, per dirgli che ha ragione, che tutti quei colori sono fantastici e non è il caso di bruciarli con la rabbia: piuttosto facciamo una bellezza, un arzigogolo, una risata colorata… A me piacerebbe aprire il tappo e farlo uscire da quella bottiglia, ma un po’ di paura ce l’ho: e se mi uccide? La nuova produzione del Teatro delle Briciole, firmata dal duo Bettini Molnàr, affronta il tema della rabbia per indagare, nella crisi di valori e di ruoli in cui la società è immersa, come sia in discussione il principio di autorità degli adulti che non riescono a rassicurare e a contenere il bambino lasciandolo solo di fronte alle proprie pulsioni e all’ansia che ne deriva. Come canalizzare il sacro fuoco della rabbia, che la frustrazione e l’ansia del futuro generano, è un problema sociale, politico e non ultimo creativo. Tof Théâtre BISTOURI ideazione, regia, scene et marionette Alain Moreau con (in alternanza) Maxime Durin, Alain Moreau, Dimitri Joukovsky, Julie Tenret, Céline Robaszynski, Léon Knutselaar, Willy Bawette et Jean Dekoning 24 marzo, ore 10| 25 marzo, ore 11 dai 7 ai 10 anni Ha svecchiato il teatro di animazione parlando di argomenti insoliti e sperimentando un intreccio innovativo tra manualità e linguaggio multimediale. L’ironia è la chiave del lavoro della compagnia belga Tof Théâtre, che torna a Parma per una residenza in cui saranno presentate al pubblico diverse produzioni tra cui il celebrato Bistouri, mix di humour, provocazione e capacità di stupire. Un vero ospedale da campo, una vera sala operatoria, e dentro marionette giganti (animate a vista dagli attori): due bizzarri vecchi chirurghi, armati di videocamera endoscopica, mazza anestetica e… apriscatole. apriscatole Ma chi è il malato importante che sta per essere operato? Meglio non svelarlo in anticipo, basti sapere che si tratta di un “grande cattivo” che ha fatto passare notti insonni a generazioni di bambini. Durante una cinquantina di minuti di spettacolo gli spettatori avranno il privilegio di assistere in diretta a questa divertente prodezza del Tof Théâtre. Teatro delle Briciole ASPETTANDO IL DILUVIO uno spettacolo di parole e musica di e con Paola Crecchi e la partecipazione di Riccardo Reina e Dario Andreoli 3 aprile, ore 10 10 anteprima 7- 8 aprile, ore 10 dagli 8 ai 10 anni Paola Crecchi, attrice storica del Teatro delle Briciole, dopo Cirano firma la nuova produzione dedicata questa volta alla alla leggenda del Diluvio Universale a partire dal mito greco e da quello giudaico cristiano cristiano, ristiano, noto come Arca di Noè. Una continua pioggia scandisce il tempo dello spettacolo come un ticchettio continuo di un orologio che ci da un senso di attesa. Attesa di cosa? Di un’apocalisse? Di un Diluvio che pulisca il mondo da tutto ciò che è sporco? Attesa di un futuro migliore? Ma l’attesa non può essere un tempo morto, ozioso, passivo, bensì un tempo di riflessione, dove alleniamo la nostra immaginazione ad essere fervida e creativa affinché ci porti a progettare un futuro più maturo e cosciente del presente. I tempi vuoti dell’attesa sono pieni di pensieri non espressi, di parole non dette, creando così momenti densi di significato. I tre personaggi hanno un valore simbolico: La cieca: la saggezza quasi profetica Il ragazzo: la rabbia di vivere in un mondo non costruito da noi dove dobbiamo subire impotenti tutte quelle scelte fatte da altri e per noi sbagliate. Il Tecnico: E’ il pragmatismo che ci fa andare avanti a risolvere i problemi nell’immediato senza però programmare un futuro. La cieca ci farà vedere un mondo magico attraverso i suoi occhi di non vedente, elargendoci talvolta attraverso la narrazione racconti mitologici e fiabeschi. IL NOSTRO MONDO STAGIONE 2013.2014 Accanto alla visione degli spettacoli vi suggeriamo alcuni progetti che superano in parte il concetto di laboratorio e tendono a rendere protagonisti gruppi di bambini attraverso piccole azioni teatrali, vere e proprie creazioni performative. Con questi percorsi ci interessa intercettare lo sguardo dei bambini sul mondo, sul “nostro mondo” che ha bisogno di essere educato. I progetti che seguiranno, rivolti a gruppi-classe di bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado, sono adattabili a spazi teatrali e non, flessibili per numero di incontri e piste tematiche da approfondire. >CREAZIONI PERFORMATIVE DEL MONDO (NON) CAPISCO UN TUBO a cura di Beatrice Baruffini e Agnese Scotti, attrici dagli 8 ai 13 anni Il progetto nasce dalla necessità di raccogliere e raccontare i punti di vista dell’infanzia su tematiche che riguardano il mondo. Poesia, filosofia, cinema, scienza, teatro, cucina, politica: che cosa ne pensano i bambini? Crediamo che le visioni dell’infanzia debbano trovare spazi per essere ascoltate, reinventate, alimentate nei temi e nelle forme artistiche. Un primo capitolo di questo progetto, Di Poesia (non) capisco un tubo è stato realizzato nell’ambito della rassegna del Teatro delle Briciole “Il giardino racconta” (Parma, giugno/luglio 2013), in cui un gruppo di bambini si è confrontato con alcuni poeti del Novecento italiano. Ai bambini non è stata data alcuna regola di analisi poetica. Le poesie non sono altro che parole che suonano, segni che evocano immagini, che suscitano domande, che fanno riaffiorare ricordi. Così sono state stravolte, rilette, messe in contesti dove non erano mai state per essere, infine, sussurrate. Questo progetto può essere adottato in diversi contesti e in più occasioni, così che l’ indagine sui contenuti sia in costante aggiornamento e i sussurri siano infiniti. HIT 20+ Concerto per 20+ Hit Organ Bontempi a cura di Mauro Casappa, musicista e compositore dagli 8 ai 13 anni L’ Hit Organ Bontempi, diffuso soprattutto negli anni ’70 come costoso giocattolo, è a tutti gli effetti uno strumento musicale, erede diretto dell’ Harmonium, del quale conserva la natura acustica del suono. Una delle difficoltà maggiori dei bambini di adesso è l’ascolto, complice anche il lungo tempo trascorso davanti ai videogiochi, in una sorta di isolato rapimento bambino-macchina. Scoprire nuove possibilità di relazione con i propri coetanei attraverso i suoni e la musica, può dunque diventare non solo un’esperienza felice per il bambino, ma anche un momento di profondo esercizio d’ascolto, di sé e degli altri. La musicalità è indispensabile per imparare una lingua, per andare a ritmo con la musica, per ricordare una melodia, per sviluppare un orecchio interiore in grado di organizzare suoni e rumori in un’esperienza del tutto nuova e personale, quella stessa facoltà che, portata ai massimi livelli, ha consentito a Beethoven di comporre le sue opere più importanti in una totale sordità. HIT ORGAN è realizzabile come momento estemporaneo coinvolgendo i bambini in un’improvvisazione guidata, oppure come un laboratorio della durata di qualche giorno, giorno, dedicato alla musicalità e alla musica d’insieme, in cui i bambini daranno vita ad una composizione musicale, frutto delle delle loro invenzioni e proposte. MIC 20+ concerto sonoro/vocale di 20+ bambini con microfono a cura di Mauro Casappa, musicista e compositore dagli 8 ai 13 anni Dare un microfono acceso in mano ad un bambino è allo stesso tempo un rischio, una sfida, una sorpresa. Per il bambino, invece, rappresenta sempre una scoperta e un divertimento. Mettere insieme una classe di bambini, ognuno con un microfono, è tutte queste cose moltiplicate per quanti sono i bambini. Nei bambini c’è una grande curiosità nei confronti della propria voce amplificata: anche i più timidi, difficilmente si sottraggono alla possibilità di ascoltarsi attraverso degli altoparlanti. Alcuni si mettono a cantare, altri si divertono di più con le parole. E ce ne sono tanti che provano, tentano, inventano dei suoni e poi ridono, soddisfatti dei loro gorgheggi. L’idea è questa, ed è molto semplice: raccogliere i loro canti, parole, vocalizzi, per poi riascoltarli insieme e riproporli in una specie di “concerto”. L’intento è quello di sviluppare nei bambini: 1) l’attitudine all’uso creativo e alla modulazione della propria voce, l’ attitudine all’ ascolto di sé e degli altri, anche grazie all’uso del registratore; 2) l’ attenzione critica nel valutare ciò che di volta in volta viene prodotto e, in seguito, scelto; 3) il valore della reciprocità, dal momento che tutti insieme formeranno un’orchestra, alla cui guida si alterneranno. MIC 20+, sul piano fattivo, è modulabile, e nella sua completezza prevede una prima fase costituita da 1/2 incontri preliminari con tutti i bambini, per una prima conoscenza del progetto; una seconda fase di incontri con piccoli gruppi di quattro o cinque bambini per volta (almeno un paio d’incontri per gruppo); ed una terza fase, altri 3/4 incontri, in cui ci si ritrova tutti insieme per dare vita al “concerto”. Si possono aumentare o diminuire gli incontri a seconda dell’ approfondimento dell’esperienza dell’esperienza e della complessità dei risultati che si desiderano ottenere. >PROGETTI DI FORMAZIONE L’ARTE DELLO SPETTATORE a cura di Massimo Marino, critico teatrale dagli 8 ai 13 anni Guardare il teatro. Discuterlo. Analizzarlo. Raccontarlo. Lasciarsi trasportare nell’emozione dello spettacolo. Poi: fermarsi a ricostruirlo, analizzarlo, trovarne linee di forza e di debolezza, porgli questioni. Porre domande agli artisti. Ricreare con parole, immagini, suoni l’emozione e le idee depositate dallo spettacolo. Comunicare. Sono queste le operazioni della critica teatrale, di una critica che non è tribunale che emette sentenze inappellabili, ma ascolto, interrogazione, desiderio di guardare più a fondo il reale attraverso l’arte, le arti. L’intento è quello di creare uno spettatore più consapevole: prima di tutto del fatto che la visione è un fatto complesso e un gioco divertente e entusiasmante. E che lo spettacolo non finisce quando si chiude il sipario. Questo progetto prevede prevede la visione di almeno tre spettacoli spettacoli della rassegna per le scuole, momenti di approfondimento con gli artisti dopo lo spettacolo, un incontro preliminare con il curatore, la creazione di un blog costruito per l’occasione. >LABORATORIO SPETTACOLO PAROLE E SASSI ideazione e drammaturgia Renata Renata Palminiello, Letizia Quintavalla, Patrizia Romeo, Agnese Scotti, Rosanna Sfragara| Sfragara| direzione artistica Letizia Quintavalla a cura di Agnese Scotti, attrice dagli 8 ai 10 anni Parole e Sassi è un lavoro autoprodotto dal Collettivo Progetto Antigone: un gruppo di giovani donne di teatro che, attraverso il racconto di alcune storie importanti appartenenti alla nostra cultura, intende riaffermare la funzione sociale, etica ed estetica del teatro. Antigone, antica vicenda di fratelli e sorelle, di patti mancati, di rituali, di leggi non scritte e di ciechi indovini, è stata narrata nei secoli a partire dal dramma scritto dal poeta greco Sofocle nel 440 a.C. Ora, diciotto attrici, ognuna nella propria regione, solo con un piccolo patrimonio di sassi, la raccontano alle nuove generazioni, che a loro volta la racconteranno ad altri. Il Racconto-Laboratorio ha un allestimento semplice e scarno, fatto di parole e sassi. L’attrice, prima di iniziare il Racconto, fa un patto con i bambini: se riterranno la storia di Antigone importante, allora dovranno ri-raccontarla a più persone possibili e per questo prima di andarsene lascerà loro le parole, cioè il copione, e i sassi usati nel racconto. Dopo il racconto, nel laboratorio che segue, l’attrice e i bambini lavoreranno insieme sui temi della tragedia: l’essere fratelli e il prendersi cura, la giustizia e le leggi non scritte, la disobbedienza e il potere. Parole e sassi si svolge presso le aule scolastiche. per informazioni sui costi e modalità tel. 0521/992044 [email protected] [email protected] INFORMAZIONI PRENOTAZIONI> Le prenotazioni si svolgeranno con le seguenti modalità: Schede di prenotazione> prenotazione prima dell’inizio di ciascun incontro di presentazione, a partire dalle ore 17, 17 potrete ritirare le SCHEDE numerate su cui sarà possibile esprimere le vostre scelte. Le SCHEDE, nel caso in cui non possiate partecipare agli incontri di presentazione, si potranno comunque ritirare a teatro, entro venerdì 11 ottobre, ottobre nei seguenti orari: dalle ore 10.30 alle 14.30 – escluso sabato 5 e domenica 6 ottobre. Il numero sulla scheda indicherà e garantirà la vostra posizione e priorità nelle prenotazioni che, comunque, non verranno inserite prima dell’11 ottobre (ad esempio: la scheda n. 3 rimarrà sempre in terza posizione anche se fosse consegnata l’ultimo giorno disponibile). Avrete quindi, come sempre, l’occasione di consultarvi e di decidere con calma quali scelte indicare. Come nostra consolidata abitudine, garantiremo ad ogni insegnante la possibilità di rappresentare eventualmente la propria scuola, ritirando le schede anche per le colleghe. Ogni classe o sezione avrà, di conseguenza, una propria scheda su cui indicare le prenotazioni. Vi invitiamo a specificare chiaramente i vostri recapiti sulla scheda per permetterci di contattarvi nel caso non ci fossero posti disponibili per uno spettacolo da voi scelto e cambiare, eventualmente, la prenotazione. Prenotazioni fino all’11 ottobre> le schede compilate possono essere consegnate mantenendo la priorità acquisita: acquisita -al termine dell’incontro di presentazione -entro venerdì 11 ottobre in teatro dalle ore 10.30 alle 14.30 -entro venerdì 11 ottobre via e-mail ([email protected] oppure a [email protected]) previa comunicazione all’ufficio al n. 0521/ 989430 992044. Prenotazioni dal 17 ottobre ad aprile 2014> non sarà più necessario prenotare tramite la scheda, ma come di consueto, presso gli uffici negli orari di biglietteria: dal martedì al venerdì dalle ore 10.30 alle 14.30, giovedì dalle 10.30 alle 17 o telefonicamente al numero 0521/989430 992044. BIGLIETTI 5€ scuole dell’infanzia e primarie 6€ scuole secondarie di primo e secondo grado 3€ anteprime PROMOZIONI Le classi primarie e secondarie che prenoteranno più di due spettacoli, avranno una riduzione pari ad 1€ sul prezzo del biglietto di ciascun spettacolo. Scuole dell’infanzia e primarie: 12€ 12€ x 3 spettacoli (anziché 15€) Scuole secondarie di primo e secondo grado 15€ 15€ x 3 spettacoli (anzichè 18€) Weekend al Parco per le scuole Le classi che assisteranno agli spettacoli della rassegna Weekend al Parco potranno usufruire del biglietto ridotto a 5€. Gli insegnanti entreranno gratuitamente. La rassegna è consultabile su www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole. MODALITA’ DI PAGAMENTO Vi chiediamo gentilmente di provvedere al pagamento del 50% della quota totale dei biglietti entro e non oltre 20 giorni dalla rappresentazione prescelta. Il giorno dello spettacolo si provvederà al saldo. Le eventuali disdette dovranno pervenire entro 20 giorni dalla data dello spettacolo. Oltre tale termine la Direzione del Teatro tratterrà la somma versata dei biglietti. I pagamenti si potranno effettuare presso gli uffici del Teatro al Parco, tramite bonifico bancario sul conto corrente presso Cariparma Crédit Agricole, sede di Parma, intestato a Solares Fondazione delle Arti c/prevendite, specificando obbligatoriamente quanto segue: CODICE IBAN IT18A0623012700000036542912 NOME DELLA SCUOLA E CLASSE TITOLO E DATA DELLO SPETTACOLO (per esigenze della banca siete pregati di indicare in modo abbreviato, ma comprensibile, il titolo dello spettacolo prenotato) COME SI ACCEDE A TEATRO Si ricorda che l’ingresso al Parco Ducale non è consentito ai pullman e che gli ingressi pedonali più vicini sono: Via Pasini e V.le Piacenza (retro Star Hotel du Parc). Per favorire un corretto approccio al teatro, si invitano le classi ad arrivare almeno 20 minuti prima dell’inizio dello spettacolo. Le classi che arriveranno a spettacolo iniziato non potranno accedere alla rappresentazione. In questo caso la Direzione del Teatro tratterrà la somma versata dei biglietti. MATERIALE INFORMATIVO Presso gli uffici del Teatro al Parco è disponibile il materiale informativo sugli spettacoli: testo, rassegna stampa, schede per insegnanti. Il programma della rassegna è consultabile sul sito www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole. Teatro delle Briciole Parco Ducale, 1 43125 Parma Biglietteria>dal martedì al venerdì dalle ore 10.30 alle 14.30, giovedì dalle 10.30 alle 17 0521/989430 992044 www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole [email protected] / [email protected]