Dossier didattico La repubblica dei bambini it

Transcript

Dossier didattico La repubblica dei bambini it
Teatro delle Briciole
Solares Fondazione delle Arti
LA REPUBBLICA DEI BAMBINI
un progetto di
Teatro Sotterraneo
in collaborazione con
Teatro Metastasio Stabile della Toscana
regia
Sara Bonaventura, Iacopo Braca,
Claudio Cirri, Daniele Villa
grafica
Marco Smacchia
con
Daniele Bonaiuti, Chiara Renzi
disegno luci
Emiliano Curà
per bambini dai 6 ai 10 anni
PROGETTO NUOVI SGUARDI per un PUBBLICO GIOVANE
Nel 2010 il Teatro delle Briciole ha inaugurato un “cantiere produttivo” dal titolo
Nuovi sguardi per un pubblico giovane.
Convinto dell’importanza di confronto con esperienze teatrali differenti rispetto
all’universo tradizionalmente definito come teatro-ragazzi, il Teatro delle Briciole si
propone con questo cantiere di affidare a giovani gruppi della ricerca italiana il
compito di creare uno spettacolo per bambini. Il primo spettacolo di questo progetto,
a cura di Babilonia Teatri, è stato Baby don’t cry.
Nel 2011 il percorso continua con un secondo spettacolo affidato a Teatro
Sotterraneo.
Teatro Sotterraneo è un collettivo di ricerca teatrale nato nel 2004. Dopo la
partecipazione alla Generazione Scenario 2005, nel 2009 riceve il Premio Speciale
Ubu come “uno dei gruppi guida dell’attuale ricambio generazionale” Teatro
Sotterraneo lavora da sempre su due piani: il coinvolgimento diretto e decisionale
dello spettatore e la dimensione ludica dell’interazione teatrale, nel tentativo di
conservare il riso e il tragico quasi nello stesso frammento.
Esistono nel mondo alcune “nazioni in miniatura”. Piattaforme petrolifere
abbandonate, isole o piccole porzioni di terraferma dove non vige alcuna
giurisdizione o controllo politico-militare e dove alcuni soggetti, preso il controllo
del territorio, hanno emanato proprie leggi, coniato una nuova moneta, strutturato
proprie istituzioni e avviato rapporti con territori vicini. Qui l’esercizio di
cittadinanza può ripartire da zero, porsi domande originarie sul fare società e
rispondere con modalità inedite.
Si parte dalla scena teatrale come piattaforma vuota su cui costruire una
micronazione. Due attori irrompono sulla scena e cominciano a progettare il loro
paese in miniatura. Servono delle leggi. Servono dei luoghi. Servono delle cose. Si
parte da zero, tutto è da costruire, liberi di costruirlo come vogliamo. La
micronazione è una scena vuota, deserta, che lentamente si popola e riempie,
magari anche degli stessi elementi che compongo il panorama teatrale (luci,
musiche ecc) oppure di segnali che diano regole (cartelli, striscioni ecc) di modo che
ai bambini sia dato vedere come da un vuoto si possa edificare una Polis.
L’incognita è sul tipo di Polis.
In
questo
quadro
il
coinvolgimento diretto dei
bambini pare un necessario
rovesciamento. I bambini non
dispongono solitamente di
potere diretto. Sui bambini
non gravano responsabilità. I
bambini vivono in un mondo
normativo, fatto di ordini,
obblighi e divieti. È nella
natura delle cose, che il
vecchio guidi il fanciullo. E del
resto
il
fanciullo
non
potrebbe decidere su cose di
cui non ha ancora fatto
esperienza. Nel costruire una
nazione
in
miniatura
proviamo a dotare i bambini
di un potere inedito e fatto su misura. Sullo sfondo un piccolo luogo deserto in cui
dar vita a una società, Robinson Crusoe ma anche il serial Lost, e naturalmente Il
signore delle mosche di Golding.
Si tratta di una piccola Cosa Pubblica, si tratta di uno spettacolo teatrale dove la
finzione è evidente perché è il motore dell’immaginazione, si tratta di un paese in
miniatura che si spegnerà quando si spegneranno le luci che lo illuminano, ma al
tempo stesso si tratta di una possibilità.
S. Ilario d’Enza, 25 maggio 2011
UNO SGUARDO SU “LA REPUBBLICA DEI BAMBINI”
Credo sia importante nell’ambito educativo far vivere ai bambini situazioni VERE,
anche simulate, ma concrete, pur nel loro limite di spazio e tempo.
La scuola non può allontanarsi dalla vita reale e in qualche modo confondersi con la
virtualità dei giochi più gettonati.
Ecco allora che quando il teatro con la sua dimensione di realtà e finzione offre la
possibilità di un contatto esperienziale, diventa un momento particolarmente
significativo.
Lo spettacolo “La Repubblica dei bambini” tesse i fili di una trama preziosa,
conducendo i bambini a una consapevolezza di sé, del proprio punto di vista. I
bambini sono via via coinvolti in una situazione che li “chiama dentro” sempre più
nella costruzione dello stato in miniatura: dal racconto incalzante della situazione
iniziale, alla provocazione sulla necessità di regole, si ritrovano protagonisti e
chiamati a prendere decisioni importanti. Ma è un ruolo in cui entrano con facilità
perché colgono il senso del loro esserci. Il loro reale coinvolgimento è fortemente
motivato, perciò si lasciano condurre e diventano veri cittadini.
Il bambino si ritrova così protagonista dello svolgersi delle vicende e si sente parte
attiva di un tutto.
Il mondo della scuola purtroppo rischia di travolgere i bambini con le sue richieste
pressanti di obiettivi da acquisire e competenze da raggiungere, una scuola dove il
bambino può perdersi di vista e smarrirsi. Il centro va riportato su di lui, sulla
scoperta di sé come portatore di pensiero, di emozioni, di idee. E che qualcuno
raccolga l’unicità del suo mondo e lo ascolti senza dare nulla per scontato. I bambini
osservano gli adulti e a volte ci stupiscono con le loro puntualizzazioni.
In questo spettacolo viene loro data la possibilità di vedere il mondo da dentro, ma
anche dall’alto, dalla statura dell’adulto e di indossare panni insoliti. Ma che
conferiscono il fascino della decisione…I bambini stanno al gioco perché il gioco per
loro è cosa vera. E il teatro si inserisce perfettamente in questa dinamica.
Insegnante Carla Mazzoni, classe III - scuola primaria “Collodi”
Teatro delle Briciole
Solares Fondazione delle Arti
Parco Ducale, 1 43125 Parma T 0521. 992044
www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole - [email protected]