03-2006-marocco
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03-2006-marocco
La redazione Il Sostegno On-Line del Progetto Prevenzione dell’abbandono minorile, sviluppo della salute e promozione dell’inclusione socio-educativa per bambini disabili a Rabat -Marocco numero 3 – Marzo 2006 Ovvero siate i benvenuti tra noi Newsletter di aggiornamento sul progetto di Amici dei Bambini e OVCI in Marocco…e non solo Marhaba Bicum ovvero siate i benvenuti tra noi. Eccovi un nuovo numero dell’anno 2005, dalla nostra redazione estera, che entra direttamente Se l’idea riscontra il Suo interesse e desiderasse aderire a questa iniziativa è necessario che comunichi la Sua e-mail all’indirizzo di posta nelle vostre case per tenervi aggiornati su quanto si elettronica del nostro ufficio: [email protected] affinché sta facendo in loco anche grazie al vostro aiuto e possa ricevere i prossimi numeri del notiziario. sostegno. La newsletter è comunque disponibile anche sul Ricordiamo ancora che Marhaba Bicum potrà arrivarvi comodamente a casa, sul vostro computer, se semplicemente vorrete segnalarci il vostro indirizzo e-mail; se invece ricevete il notiziario ma sito Internet di Amici dei Bambini, all’indirizzo www.aibi.it nelle pagine dedicate al progetto “Centro Lalla Meriem”. non lo desiderate, basta inviarci un messaggio all’indirizzo sottostante e verrete cancellati dal nostro indirizzario generale. Sommario 1. 2. 3. 4. 5. 6. Ciack si gira: una famiglia protagonista del nostro video E’ arrivato il giornalino: Alwane! Festa Achoura: doppi festeggiamenti! Giornata “Porte aperte” sul nostro progetto Uno stand per il “Festival per i bambini disabili” Una nuova amica dall’Italia 1 1. Ciak si gira: una famiglia protagonista del nostro video Durante tutto il mese di febbraio siamo state impegnate con le riprese per il video previsto nel quadro del progetto finanziato dall’Unione Europea. L’obiettivo del video é quello di spiegare il nostro servizio di presa in carico dei bambini con disabilità e di mostrare i risultati raggiunti. Fin dall’inizio abbiamo pensato che sarebbe stato importante seguire il percorso di alcuni beneficiari del progetto. Senza pensarci troppo la scelta é caduta in modo molto naturale su un’intera famiglia, la famiglia Azizi. Infatti, la famiglia ha 3 bambini disabili (Brahim, Farah e Khadija) tutti e tre sono stati presi in carico dal nostro servizio e i bambini hanno fatto dei progressi evidenti. Cosi per cominciare abbiamo fatto conoscere i nostri protagonisti, mamma e papà compresi, al cameraman e al realizattore e riscontrata la disposnibilità della famiglia a collaborare e ad essere filmati, abbiamo preparato un programma dettagliato con tutte le situazioni, i luoghi, le persone che volevamo riprendere. Tutta l’equipe é stata filmata durante le attività e alcuni di loro sono stati anche intervistati. Inoltre, abbiamo cercato di coinvolgere nel video anche altri bambini beneficiari del servizio. Ma il vero protagonista del video é stato il piccolo Brahim. A volte ci chiedevamo come potesse reggere le nostre continue richieste e la telecamera in modo cosi naturale e spensierato. Immaginiamo che la sera dovesse essere distrutto. Il momento piu bello é stata la mattinata passata a casa Azizi, perché la famiglia ha accettato anche di farsi riprendere a casa. Dobbiamo sottolineare che, fino a pochi anni fa, la famiglia Azizi viveva nel quartiere più povero della città, nelle bidonville, ma adesso grazie a un benefattore hanno ricevuto in regalo una casa. Purtroppo l'aiuto del benefattore si è limitato alla costruzione delle mura, e la famiglia si trova adesso a vivere in una casa con il celophane al posto delle finestre e delle porte e le mura e i pavimenti sono allo stato grezzo; non hanno nemmeno la corrente elettrica. Nonostante questa situazione di grande povertà, entrando nella loro casa si respira il calore e la gioia di tutta la famiglia e un forte senso di accoglienza e generosità. La famiglia Azizi é stata fantastica, ci siamo sentite a casa: sono molto dignitosi e sereni ed amano profondamente i loro figli. Abbiamo filmato la preparazione dei bambini prima di uscire e l’utilizzo dell’appareillage a casa. Alla fine della mattinata eravamo tutti molto soddisfatti e abbiamo gustato un buonissimo té con dei dolcetti marocchini. Insomma non vediamo l’ora di vedere il risultato finale e questo video rimarrà un tesoro speciale perché mai e poi mai una famiglia che abita in un quartiere popolare avrebbe pensato di poter diventare la protagonista di un film!!! Questo evento ci fa ripetere ancora una volta che nella vita tutto é possibile..... 2 2. E’ arrivato il giornalino: Alwane! Finalmente é arrivato anche qui in Marocco il giornalino del nostro progetto, Alwane. Alwane significa “tutti i colori”. Abbiamo deciso insieme alla redazione di dare questo titolo perché molte sono le persone che hanno contribuito alla stesura di questo giornalino, perché questo giornalino é pieno di foto colorate e di articoli allegri. Il giornalino é un po’ come il nostro sol: il personale e i genitori di bambini disabili hanno scritto degli articoli sulle attività del nostro progetto e sulle loro esperienze personali. Il giornalino é stato decorato con tante foto colorate dei nostri bimbi ed in copertina una foto della nostra equipe. Il primo numero é stato distribuito alle istituzioni e a tutte le famiglie beneficiarie del nostro progetto ed ha avuto grande successo. Il prossimo sarà pubblicato a giugno! Elena 3. Festa Achoura: doppi festeggiamenti! Anche quest’anno abbiamo festeggiato l’Achoura, una festa tradizionale marocchina in cui, come succede da noi con Babbo Natale, i bambini ricevono regali. Anzi, noi l’abbiamo festeggiata due volte: mercoledi 8 febbraio insieme ai bambini del centro Lalla Meriem e poi venerdi 10 febbraio in compagnia dei bambini disabili del nostro progetto. Al centro Lalla Meriem abbiamo festeggiato nel giardino dove era stato allestito un grande tendone. I bambini di ogni maison si sono ritrovati seduti intorno ai tavolini con i loro educatori ed ognuno ha ricevuto dei dolcetti, cioccolatini e un sacchetto di frutta secca, il regalo immancabile per questa festa. A rallegrare il pomeriggio ha provveduto un gruppo di animazione con anche un clown al seguito e dei musicisti con tanto di tamburi e maracas. I bambini hanno iniziato a suonare i piccoli bonghi che avevano dipinto insieme al loro educatore Mohamed, a cantare e a ballare. Era bellissimo vederli sorridere in questo giorno dedicato a loro. Alle fine del pomeriggio hanno scartato i tanti regalini che sono stati donati dai volontari del centro Lalla Meriem. 3 Venerdi pomeriggio poi abbiamo festeggiato con i bambini del nostro progetto e le loro famiglie. Alla festa abbiamo invitato anche due classi integrate, una di bambini down ed una di bambini autistici, perché nessuno aveva organizzato niente per loro. Alla fine tra i nostri beneficiari, i genitori, i fratellini, l’equipe e i bambini delle classi integrate erano presenti circa 250 partecipanti. La festa si é svolta in una grande sala messa a nostra disposizione dall’’Accademia Regionale di Formazione e Educazione. Abbiamo contattato un’agenzia di animazione, la quale ha proposto canti, balli, uno spettacolino con dei clown, qualche numero di magia e abbiamo dato ad ogni bambino un bel pacchetto di frutta secca e caramelle, cosi’ come la tradizione impone! Inoltre, per l’occassione abbiamo invitato anche una ragazza a fare l’hennée come da tradizione. Anche per lei é stato un duro lavoro!!!! Alla festa erano presenti anche tutti i genitori dell’associazione Casa Lahnina, abbiamo chiesto loro di mettersi al centro della sala e Zakia li ha presentati a tutte le altre famiglie, ha spiegato loro a che punto siamo con la creazione dell’associazione, e ha ricordato l’importante attività che stanno facendo, per il bene di tutti i bambini; ha poi fatto presente che l’unico modo per far si che l’associazione abbia successo é che tutti i genitori diano il massimo. Ci ha fatto molto piacere vedere che una mamma di Casa Lahnina, Souad Ait Hamdi, aveva chiesto a Zakia quanti bambini sarebbero venuti alla festa, perché ha portato due grandi scatole di cioccolatini da distribuire. Questo gesto ci ha dimostrato quanto si senta già responsabile di tutte le altre famiglie. Le famiglie erano contentissime, e ed era presente anche una celebrità del cinema marocchino, l’attrice Amina Rachid. Per la grande occasione abbiamo contattato ed invitato anche la TELEVISIONE nazionale, RTM! Ebbene, alle 15h00 sono arrivati il cameraman e la giornalista ed hanno ripreso la festa! Hanno fatto delle piccole interviste, ad Alessandra, Elena, Zakia, Dottor Benkhlafa, la psicologa Madame Belaid, qualche bambino del progetto, qualche mamma, l’attrice Amina Rachid e domenica 12 febbraio al telegiornale delle 20h00 del primo canale marocchino, il servizio é stato trasmesso! Cosi ora siamo famosi in tutto il Marocco e ne abbiamo approffitato per fare un po’ di publicità del nostro progetto e di promozione della disabilità! Elena, Alessandra e Yamna 4 4. Giornata “Porte aperte” sul nostro progetto Venerdi 31 marzo è stata una giornata molto importante per noi qui in Marocco. In occasione della giornata Nazionale della Disabilità abbiamo deciso di organizzare un momento di sensibilizzazione sul nostro progetto. Infatti, alla presenza di molte autorità locali e straniere abbiamo potuto presentare l’andamento e i risultati del nostro progetto sulla prevenzione dell’abbandono di bambini disabili e lo sviluppo di un sistema sanitario sostenibile. Il momento più coinvolgente della giornata è stata la proiezione di un video, che abbiamo ultimato proprio per l’occasione e che ha presentato in modo chiaro ed efficace le attività del progetto attraverso la storia di un bambino, Brahim, che è beneficiario dei nostri servizi e della sua famiglia. Brahim è un bimbo di 10 anni dagli occhi neri e profondi e dal sorriso luminoso. Vive in una casa in uno dei quartieri popolari di Salè insieme alla sua mamma, al suo papà e ad altri quattro fratelli. Quando è arrivato al centro ed ha incontrato Zakia, la coordinatrice del progetto, e il dott. Benkhlafa, il medico, Brahim non riusciva a fare piu’ di un passo da solo. Dopo qualche mese di fisioterapia e logopedia e grazie alla partecipazione alle attività socio-educative, Brahim ha fatto molti progressi. Ora, se cade, puo’ rialzarsi da solo e riesce a muovere qualche passo giusto per gettarsi tra le braccia del suo papà. La storia di Brahim ha toccato tutti i partecipanti alla giornata e qualcuno si è anche commosso. Dopo la spiegazione di qualche dato piu’ tecnico e scientifico sul progetto, è stata anche l’occasione per presentare ufficilamente la nascente associazione di genitori di bambini disabili « CASA LAHNINA », che si farà carico di difendere i diritti dei propri figli e degli altri bambini disabili, perchè siano date anche a loro le opportunità a cui hanno diritto. Infine, i partecipanti hanno potuto vedere con i loro occhi le attività e i servizi offerti dal progetto. Nelle stanze del centro, infatti, la nostra équipe ha dato dimostrazione delle sedute di fisioterapia, dei laboratori di psicomotricità e di attività manuali e si è anche potuta vedere la produzione degli ausili artigianali (fabbricati con gesso, legno e ferro) che aiutano tanti bambini con problemi di postura e movimento. La giornata si è cosi’ conclusa e noi speriamo di aver fatto capire a tanti che a tutti i bambini deve essere data un’opportunità e speriamo che qualcuna delle persone presenti decida di sostenere il nostro servizio. Chiara Ceriotti 5. Uno stand per il “Festival per i bambini disabili” Da venerdi 31 marzo a domenica 2 aprile si é svolto a Casablanca il “Festival per i bambini disabili”. Non abbiamo mancato l’appuntamento e abbiamo allestito uno stand insieme alla Ligue Centrale pour la Protection de l’Enfant. Abbiamo trasferito tutti gli ausili fatti dai nostri fisioterapisti nello stand e tantissime persone sono passate a salutarci, ma la piu’ importante è passata sabato. Indovinate chi ? Il Re Mohamed VI. L’attenzione di tutte le associazioni era enorme, ma tutto è andato bene e tutti erano soddisfatti. Speriamo che l’esperienza si ripeta l’anno prossimo. Elena 5 6. Una nuova amica dall’Italia “Bienvenue au Maroc!” (Benvenuta in Marocco). Sono state queste le prime parole che mi hanno accolto appena atterrata all’aeroporto di Casablanca giovedì pomeriggio scorso. Ad accogliermi anche un caldo sole e prati verdeggianti ricchi di fiori colorati e già sbocciati, che mi hanno subito fatto scordare la pioggia e la nebbia che mi avevano salutato a Malpensa quella stessa mattina. Vi chiederete cosa ci faccio in Marocco e chi sono. Mi chiamo Chiara, ho 25 anni e mi trovo a Rabat per un periodo di formazione per Amici dei Bambini, in vista di partire per due anni per qualche Paese in cui Ai.Bi. opera e in cui il bisogno è grande. Il mio più grande desiderio ora è quello di diventare una brava volontaria espatriata, per questo cerchero’ di carpire da Elena, Alessandra e da tutti gli altri ragazzi che lavorano qui quanto più posso, per poi portare questa esperienza altrove. Per raccontarvi un po’ di me posso dirvi che mi sono laureata in Scienze Politiche, ma, studi a parte, credo che ci siano un paio di esperienze importanti che mi abbiano portato qui oggi. Qualche anno fa trascorsi un’estate dall’altra parte dell’oceano Atlantico, nel nord del Brasile a Belèm, dove mi trovai a vivere in una missione di suore, fianco a fianco alle baracche di legno e lamiera costruite da centinaia, forse migliaia di persone che arrivavano in città, sperando in una vita migliore e poi, invece, trovandosi a vivere in una favela. Condividere per un po’ la vita di queste persone, mi fece riflettere molto sulla povertà e sulla nostra responsabilità, sul male, sulle illusioni e sulla realtà tutta. Qualche anno piu’ tardi, pochi mesi dopo la laurea, partii per la Romania dove per quasi un anno ho vissuto la mia esperienza di servizio civile internazionale insieme alla Caritas Ambrosiana di Milano. Come dice la parola stessa, si è trattato di un’esperienza di servizio verso i più piccoli e gli ultimi. Ho cercato di regalare un abbraccio ai bimbi abbandonati di una piccola casa di accoglienza, di scambiare una parola con i ragazzi di strada che venivano al centro diurno e di donare un sorriso ai ragazzi down del centro educativo. Quanto ho potuto fare è davvero molto poco rispetto ai doni che ho ricevuto e parte della ricchezza che è venuta da questa esperienza è anche dovuta al fatto che a viverla non ero sola, ma c’erano due splendide ragazze con cui condividere le gioie ed anche le piccole fatiche. Ed ora sono qui in Marocco, affascinata da questo Paese che devo ancora scoprire, convinta ogni giorno di più della missione che mi ha portato qui. Dare una famiglia ad ogni bambino, garantirgli il suo diritto ad essere figlio. Sono pronta a rimboccarmi le maniche e sporcarmi le mani! Chiara Ceriotti La redazione di “Amici dei Bambini” in Marocco: Elena Magoni, Alessandra Braghini (volontarie di Amici dei Bambini e OVCI – la Nostra Famiglia) Chiara Ceriotti (volontaria in formazione) Yamna Boughadi (educatrice specializzata) 6