luci silenti

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luci silenti
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LUCI SILENTI
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COMUNICATO STAMPA
MOSTRA FOTOGRAFICA
Il secondo appuntamento espositivo organizzato da ArtPhotò, al fine di promuovere la fotografia
d’autore, è la mostra “Luci Silenti” di Patrizia Mussa.
Gli elementi distintivi del lavoro artistico di Patrizia Mussa sono innegabilmente la ricerca di una
luce particolare e la ricerca di una dimensione di un tempo sospeso e irreale che procura in chi
guarda l’impressione di un silenzio impalpabile al limite della parola.
Non a caso un intellettuale come Oddone Camerana le ha dedicato un meraviglioso scritto
intitolato Silenzi (vedi allegato).
Le fotografie esposte in mostra fanno parte di due lavori distinti ma entrambi mettono a fuoco di
Patrizia Mussa tutta la sua interpretazione d’autore, la sua esperienza di fotografa di architettura e
la sua abilità tecnica.
La luce è dunque “anima e verità di un luogo” che la fotografa “ascolta” ogni volta che si confronta
con soggetti diversi e che amplifica il silenzio originario degli spazi fotografati.
In mostra sono esposte le fotografie tratte da “teatri” e da “Le Temple du Soleil”.
La selezione di “teatri”, fa parte del suo lavoro sugli spazi teatrali, luoghi all’ interno dei quali
viene messo in scena il racconto della vita, inziato anni fa ma in continuo divenire intitolato “Tra
Finzione e Realtà”.
ll teatro diventa quindi oggetto e strumento, tempio, chiesa, antro splendente e dorato, che nella
luce e nel silenzio promette ancora racconti di emozioni, fasti e clamori. Ed è proprio questo
silenzio carico di promesse che rivive nelle immagini di Patrizia Mussa.
Le fotografie in mostra riproducono alcuni teatri italiani, riletti non come luoghi storici di
rappresentazione, ma come ‘forme aperte’ e 'non finite', come spazi architettonici
progressivamente consumati e trasformati dal tempo perché è intenzione dell’artista condurci in un
viaggio allegorico più che illustrativo, in un percorso soggettivo e ricco di allusioni. Patrizia Mussa si
pone davanti al suo soggetto, lo spazio teatrale, come si porrebbe davanti a una persona per
scattarne il suo ritratto più suggestivo. Cerca di fotografargli l’anima senza tradirne l’essenza e
aspira a svelarne il carattere attraverso i suoi tratti esterni. I luoghi che hanno perduto la vitalità
del flusso di spettacoli, pubblico, attori e maestranze conservano segni talmente evocativi che
toccano il piano emotivo, come quando la Storia e le storie ci entrano dentro riconoscendo un
cammino condiviso. D’altro canto le rovine e le vestigia celebrano e suggeriscono in maniera
sublime quell’inganno e quell’incanto della recitazione. Viceversa i teatri ancora sontuosi e
funzionanti rinascono a nuova vita, sotto la regia della fotografa, in un’atmosfera silenziosa, ma
satura di parole e fascino
….”La luce è l’ispirazione primaria, la sfida principale e lo strumento per eccellenza nelle mani
dell’artista che la sfrutta in tutte le sue declinazioni per disegnare i contorni del suo immaginario.
“Quello che avevo in mente era far vedere, attraverso un’illuminazione studiata, l’ambiente teatro
non solo come architettura, ma anche come atmosfera”. E Patrizia Mussa doma la luce con una
sensibilità unica, spingendosi al limite del leggibile e donando un respiro fugace al miraggio
teatrale . “Dal testo di Enrica Viganò sul progetto Tra Finzione e realtà.
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E' in mostra anche la selezione di fotografie di “Le Temple du Soleil” : un articolato progetto che
coinvolge moda, fotografia e design,presentato in importanti mostre a Milano a Palazzo Morando
nel 2013, e nel 2014 a Montpellier chez Zaha Hadid e a Parigi a Villa Savoye chez Le Corbusier.
Sono nuovamente l’architettura, le forme, gli spazi che attirano l’attenzione di Patrizia Mussa.
Questa volta in un comune francese,nella splendida riserva naturale la Petit Camargue, dove negli
anni ’60 è stata costruita La Grande Motte, città interamente progettata dal nulla dall’architetto
francese Jean Balladur. Uno tra i più maestosi interventi urbanistici evocanti la struttura e l’essenza
delle magiche piramidi precolombiane, con lo scopo di rianimare un’area balneare depressa e
ridare vigore turistico.
La luce brillante, il cielo terso pulito dal mistrale padrone di casa in questa terra, permette a Pm di
fermare il pensiero, di riflettere sulla carta l'immagine di dello spirito di un luogo così ricco di
memoria. La collezione di particolari isolati costituisce il catalogo, l'abaco formale che riflette
l'immaginario dell' architetto rivelatore di quel forte desiderio di abbreviare il suo tempo in favore
di un futuro allora certo, inaffabile e migliore.
“….Con una ricerca attenta dei punti di vista e delle prospettive adeguati, Patrizia Mussa ha saputo
rendere sia l’aspetto faraonico che i particolari di questo progetto visionario, accumulando una
documentazione unica sulla Grande Motte. Lontana dall’oggettivismo tedesco, dalla nostalgia di
Luigi Ghirri e dalle tendenze delle nuove immagini digitali, Patrizia Mussa sfrutta tutta la sua
padronanza della tecnica, la sua esperienza di fotografia di architettura e la sua visione d’autore
per valorizzare le specificità del complesso e di ogni suo edificio. Inventa così uno strumento
efficace per fotografare la Grande Motte, sia dal punto di vista estetico che nell’ottica della
costituzione di un archivio intelligente sulla città…... Il presupposto da cui parte è questo:
interessarsi agli edifici isolandoli nello spazio e fotografandoli come sculture. Davanti al suo
obiettivo, ogni edificio sembra una nave orientata verso il mare, approntata per prendere il
largo….. In un susseguirsi ininterrotto di balconi e logge, le facciate sono superfici forate dove i
pieni sembrano interstiziali, funzionali alla regia del vuoto, "materia prima dell’architettura"
secondo Balladur. Giocando la carta dell’astrazione, cancellando volontariamente il contesto e
mostrando raramente il suolo su cui poggiano gli edifici, le immagini di Patrizia Mussa suggeriscono
una dimensione sospesa e irreale. Una dimensione che evoca il sogno che questo luogo è stato per
il suo architetto e per i primi abitanti quando, all’inizio degli anni Sessanta, in pieno boom
economico, costruivano e vivevano insieme l'utopia delle vacanze, della società del tempo libero e
della modernità. ......”Laura Serani Commissaire Mois de la Photo 2014.
PATRIZIA MUSSA BIOGRAFIA
Patrizia Mussa vive a Torino, dove ha conseguito la laurea in Filosofia, dopo la specializzazione in
Anthropologie Culturelle alla Sorbonne di Parigi, viaggia un po' in tutto il mondo ed inizia a
fotografare . Lavora a Milano come executive producer e firma fra l' altro la regia del filmato
ufficiale di Azzurra a Newport . Si dedica poi alla fotografia di interni, architettura e paesaggio che
l' hanno resa famosa a livello internazionale. Collabora regolarmente con le più importanti riviste
di architettura e interior design, e con i più importanti gruppi editoriali. Dal 1985 è membro della
Pacific Press Services di Tokyo. E' da 15 anni associata, picture editor e fotografa di Studio Livio,
con cui realizza campagne di comunicazione e diversi progetti per mostre in Italia e all’estero. E’
stata scelta dalla Maison Européenne de la Photographie di Parigi come fotografa italiana per il
progetto “Etranges Etrangers”. La serie delle immagini realizzate sono state esposte nel 2006 con il
titolo La Buona Ventura - ritratti di Italiani a Parigi - nella mostra “Un été Italien”, dedicata alla
fotografia. Le sue fotografie sono state esposte e fanno parte delle collezioni di importanti musei
come il Museum of Photography di Mosca, la Maison Européenne de la Photographie di Parigi e il
Palais des Beaux Arts di Lille etc e sono e presenti in collezioni pubbliche e private in Europa e
negli Stati Uniti. www.patrizia mussa.it www.studiolivio.it
ARTPHOTO’
Artphotò promuove la fotografia, come linguaggio di comunicazione ed un’espressione d’arte,
che merita di essere raccontata, valorizzata e commercializzata. La fotografia come occasione di
dialogo e di incontro.
ArtPhotò è un progetto di Tiziana Bonomo, libera professionista con ventennale esperienza nel
marketing e nella comunicazione e con una grande passione per la fotografia.
Quindi ArtPhotò per diffondere la fotografia proponendo e generando formazione attraverso
incontri, laboratori, workshop e mostre.
Trasmettere il valore della “fotografia” in luoghi “nuovi” fuori dai circuiti delle gallerie e dei musei
per sostenere gli spazi di chi apprezza il valore della fotografia.
Propone artisti noti o giovani fotografi con un nuovo format: all’interno di case e location con
atmosfere da salotto. E’ pensando ai luoghi per promuovere i fotografi e per intrattenere sulla
fotografia è nato il concept della “Home Gallery”.
Un concept ri-trovato, che ha lo scopo di accogliere esperti e amanti della fotografia, dell’immagine
e dell’arte che si rifà a quella consuetudine che avevano un tempo, gli artisti di aprire le loro case
per il piacere di creare movimento intorno all’arte.
ArtPhotò ha ri-trovato, per questa esposizione, la giusta atmosfera e senso dell’ospitalità nello
Spazio Eventa - Gruppo Immobiliare. www.ateliernovantotto.it/artphoto.html
CONTATTI
Tiziana Bonomo
[email protected]
Tel. +39 335 7815940
.www.ateliernovantotto.it/artphoto.html
RINGRAZIAMENTI
Eventa - Gruppo Immobiliare