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PIEMONTE ARTE: TIEPOLO, CARMAGNOLA, ISAIA, ASTI, LOTORO - 03-01-2017
by centotorri srl - tutti i diritti riservati
PIEMONTE ARTE: TIEPOLO, CARMAGNOLA, ISAIA, ASTI,
LOTORO
http://www.100torri.it/newsite/?p=47327
CASTELLO DI MIRADOLO: TIEPOLO E IL SETTECENTO VENETO
fino al 14 maggio 2017
La Fondazione Cosso presenta per la primavera un nuovo progetto
espositivo: “Tiepolo e il Settecento veneto”, curato dal Prof. Giovanni Carlo Federico Villa e realizzato in
collaborazione con i Musei Civici di Vicenza. Protagonisti nelle sale espositive dell'affascinante dimora
neogotica straordinarie opere di Giambattista e Giandomenico Tiepolo, accanto ad altri grandi nomi del
panorama artistico settecentesco, veneto ed europeo. La mostra si sviluppa intorno a 46 preziosi
capolavori, provenienti dalla prestigiosa Pinacoteca di Palazzo Chiericati a Vicenza, in un viaggio
attraverso dipinti, disegni, acqueforti, incisioni e sculture, che accompagneranno il visitatore alla scoperta
dei grandi temi del secolo dei lumi.
Orari
Giovedì e venerdì: 14 -18
Sabato, domenica e lunedì: 10 - 18.30
Chiuso il martedì e il mercoledì.
Per gruppi e scuole aperto, su prenotazione, anche oltre il normale orario di visita.
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BIBLIOTECA NAZIONALE UNIVERSITARIA: «20 ANNI DI SENSO DEL SEGNO»
All’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale
Universitaria di Torino, in piazza Carlo Alberto 3, s’inaugura venerdì 3 marzo, alle 17, la mostra «20
anni di Senso del segno», che festeggia l’impegno artistico dell’associazione torinese.
Il ruolo delle associazioni culturali è senza dubbio importante, vitale e propositivo per trasmettere le
trasformazioni della società e del costume, per entrare in diretto contatto con il pubblico, gli esperti e le
nuove tendenze tecnico-espressive che trasformano il linguaggio dell’arte.
In questo contesto, l’Associazione «Il Senso del Segno», presieduta da Anna Guasco, rappresenta un
punto di riferimento per introdurre e introdurci al fascino delle immagini incise, per mettere in evidenza
la leggerezza compositiva dei disegni, per avvertire l’essenza di un paesaggio, di una pagina astratta o di
una meditata rappresentazione figurativa.
In tale angolazione, la sede di via Duchessa Jolanda è sicuramente un punto d’incontro tra arte e cultura,
uno spazio per confrontarsi sulle ricerche intorno al contemporaneo, per rinnovare e confermare
l’interesse per la pittura secondo una visione legata ai contenuti e a un linguaggio caratterizzato da una
linea incisiva, puntuale, sensibilissima.
E attraverso a vent’anni di attività, si è potuto cogliere e apprezzare la fine tessitura di un segno che
fluisce immateriale sulle superfici delle lastre o di un foglio di carta, mentre il dato cromatico ha
conferito, di volta in volta, una indiscutibile dimensione espressiva a nature morte, fiori, scorci urbani e
vedute di un lirico naturalismo.
E così punte secche, acqueforti, acquetinte, tratti al bulino, tecniche sperimentali hanno trovato e trovano
in questi locali una
visibilità che ha unito maestri e allievi, la poetica e interiorizzata tensione creativa di Giacomo
Soffiantino alla misurata sequenza dei lavori di Lucia Carignano, Giovanni Maccioni e Adriana Biondi
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(artisti scomparsi ma presenti con le loro opere), i fogli dedicati alla figura di Ada Gobetti a quelli
scanditi dai «Segni del ricordo», sino alla cartella di un’intensa «Via Crucis».
E il percorso si è sviluppato con mostre personali e collettive, con interventi di critici d’arte e letterati,
con cataloghi e pubblicazioni che hanno arricchito un programma espositivo proposto anche in
prestigiose sedi fuori Torino: dal Parlamento Europeo a Bruxelles al Castello di Racconigi, dalla
Biblioteca di Susa al Moncenisio e Bene Vagienna, e non solo.
E sono, quindi, documenti, testimonianze e risvolti culturali che
contribuiscono a fissare nel tempo la multiforme esperienza del
«Senso del Segno», la volontà dei soci di proseguire nel cammino
della grafica d’autore senza incertezze, ma con la consapevolezza di tradurre sogni, intuizioni, immagini
storiche in un nuovo racconto che attraversa le stagioni dell’arte mediante una suggestiva scrittura.
Angelo Mistrangelo
Torino, Biblioteca Nazionale Universitaria, Auditorium Vivaldi, in piazza Carlo Alberto 3,
orario:lunedì-venerdì 10-18, sabato 10,30-12,30, sino al 18 marzo.
MUSEI REALI DI TORINO: TORNA A RISPLENDERE LA CAPPELLA DI CARLO
ALBERTO
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Ai Musei Reali torna nel percorso di visita uno dei gioielli dell’artista
Pelagio Palagi: la Cappella privata di Carlo Alberto, sita al piano nobile di Palazzo Reale di fianco alla
Sala delle Udienze, è nuovamente visibile al pubblico da martedì 28 febbraio 2017.
Il piccolo e prezioso ambiente è stato recuperato tra il settembre e il dicembre 2016 grazie alla
collaborazione tra i Musei Reali e il Consiglio Regionale del Piemonte. L’intervento è frutto di un
protocollo di intesa che prosegue nel tempo con progetti di recupero e di valorizzazione degli spazi e delle
decorazioni del Palazzo Reale.
La cappella di Carlo Alberto è un piccolo ambiente ideato per il raccoglimento e la preghiera del sovrano.
Fu progettata da Pelagio Palagi nel 1837, nell’ambito della grande campagna di restauri promossa da
Carlo Alberto nelle residenze di Torino e di Racconigi. Ospita un altare di forme quattrocentesche,
fiancheggiato da colonnine tortili di gusto neo-medievale e ornato da un bassorilievo con la Cena in
Emmaus, con Gesù che benedice il pane davanti ai discepoli.
Corona l’altare la bella tela che raffigura la Sacra Famiglia con San Giovannino, dipinta da Palagi nel
1845 e ispirata ai modelli della grande pittura cinquecentesca, tra Raffaello e Correggio. La doratura
sfolgorante delle porte, dell’altare e delle cornici si staglia sullo sfondo vermiglio del velluto in seta che
riveste le pareti.
Il restauro, condotto dalla ditta Doneux con la direzione di Maria Carla Visconti e Franco Gualano, ha
ripulito le superfici da un pesante deposito di particellato atmosferico e ha consolidato le lacune e le
fenditure, restituendo l’originaria brillantezza della doratura ottocentesca applicata a guazzo.
Particolarmente complesso e delicato è stato l’intervento sul soffitto, che ha consentito anche la
ricollocazione di tratti di cornice ritrovati nei depositi. La tela con la sacra Famiglia, allentata, presentava
alterazioni in corrispondenza di vecchi restauri eseguiti sulle figure ed era segnata da crettature diffuse
con alcune piccole cadute di pellicola pittorica. La superficie è stata pulita, consolidata e integrata. La
tappezzeria in velluto presentava condizioni decisamente critiche dovute a un consistente deposito
particellare di superficie, che formava una patina grigiastra, con abrasioni, tagli e lacerazioni che
minavano la stabilità strutturale dell’insieme. È stata smontata, pulita e consolidata mediante
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l’applicazione di un nuovo supporto.
CARMAGNOLA, A PALAZZO LOMELLINI LA MOSTRA “IL TEMPO E LA MEMORIA
Sarà inaugurata venerdì 10 marzo 2017 alle ore 18:00 a
Palazzo Lomellini, Carmagnola, la mostra “Il Tempo e la Memoria 2017” a cura di Silvana Nota. Tra gli
artisti in mostra, Mariella Bogliacino, Maria Erovereti, Fernando Montà, Rosa Sorda. L’organizzazione è
a cura dell’Associazione Piemontese Arte, presieduta da Riccardo Cordero.
La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Carmagnola, in collaborazione con
Palazzo Lomellini Arte Contemporanea, Carmagnolamusei, Pro Loco Carmagnola, Abbonamento Musei
Torino Piemonte, Turismo Torino e Provincia, Volontario per la mia Città, Antiche Vie del Sale, si terrà
nella consueta sede espositiva di Palazzo Lomellini, Piazza Sant’Agostino, 17 a Carmagnola, nel periodo
10 marzo – 9 aprile 2017. Come scrive il curatore della mostra, Silvana Nota: “Il progetto della mostra,
caratterizzato da una forte valenza di ricerca poetico-gestuale riunisce quattro artisti di rilevante cifra
culturale, Mariella Bogliacino, Maria Erovereti, Fernando Montà e Rosa Sorda. Affini e al contempo
diversi dialogano, seguendo il filo della dimensione legata al tempo e alla memoria, individuando in essa
il substrato originario indispensabile alla contemporaneità e alla germinazione del futuro. Il percorso si
snoda attraverso quattro isole monografiche per ciascun artista impegnato nell’elaborazione della propria
versione del tema, a cui si aggiunge uno spazio comune, sezione introduttiva per evidenziare quanto il
gesto artistico sia in grado oggi di nutrirsi di passato lasciandolo riaffiorare senza vincoli nè schemi, come
energia viva generatrice di inaspettate opportunità di conoscenza.”
Commenta l’Assessore alla Cultura del Comune di Carmagnola, Alessandro Cammarata: “Il concetto di
tempo ha sempre rappresentato uno spunto di riflessione a cui legare innumerevoli interpretazioni, a volte
positive - quando nel futuro risiede la speranza di lenire dispiaceri o ricevere giustizia per i torti subiti – e,
talvolta, negative, quando la “polvere del tempo” sottrae colore e limpidezza alla condizione dell’essere
umano, inesorabilmente evanescente.
Favorevole o avverso, il trascorrere del tempo si ripercuote sulla nostra percezione della realtà
modificandone i tratti più salienti. In tutto questo, la memoria è la sola facoltà concessa per trattenere
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eventi, sensazioni e immagini, nell’incessante susseguirsi della nostra esperienza. Il tema che
l’Associazione Piemontese Arte ha scelto di affrontare, in questo nuovo progetto a Palazzo Lomellini, è
perciò complesso e audace. Gli artisti chiamati ad approfondirlo sono però interpreti sagaci degli “affari
del mondo”, e sono certo, quindi, che il successo come sempre sarà per tutti garantito”.
Orario della mostra
Giovedì, venerdì, sabato ore 15:00 -18:00
domenica ore 10:00 -12 :00 • 15:00 -18:00
TORINO: IL MONFERRATO VISTO DA ENZO ISAIA
Dopo la mostra «Scatti d’autore degli anni ‘60», il
fotografo Enzo Isaia ritorna nelle sale del Ristorante Monferrato di Torino con un altro pregevole
appuntamento «Le 4 stagioni di Isaia nel Monferrato», ideato e organizzato dall’agenzia di
comunicazione Giob. E così dal 4 marzo (apertura dalle 12,30 alle 14,30/ dalle 19,45 alle 22,30) è
possibile accostarsi a una trentina di immagini che raccontano i suoi itinerari tra colline, boschi,
cascinali:«..in oltre 10 anni di ricerca - sottolinea Isaia - con decine e decine di viaggi rigorosamente in
solitario, al massimo in compagnia del cane, ho visitato svariati angoli del Monferrato in tutti i periodi
dell’anno, in tutte le ore del giorno e della notte, in attesa delle condizioni ideali di luce e di atmosfera
per fissare con la mia fidata Nikon immagini di natura illuminate dal ritmo delle stagioni».
E sono colori dal fascino antico, grandi cieli, spazi ricchi di poesia, che esprimono l’impegno di Isaia e
quel suo incontaminato amore per la fotografia.
Per quindici anni fotografo ufficiale della Ferrari e Maserati, dal 2007 sei suoi scatti degli anni Sessanta
sono stati inseriti, in esposizione permanente, tra le raccolte del Museo Nazionale Alinari della Fotografia
di Firenze. (A.Mis.)
Torino, Ristorante Monferrato, via Monferrato 6, orario: lunedi-sabato dalle 12,30 alle 14,30, dalle
19,45 alle 22,30, sino al 30 giugno.
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TORINO: FUORICLASSE #4. APPUNTAMENTI D’ARTE A CURA DI DANIELE GALLIANO
presenta Donato Sansone
@Spazio Espositivo Conserveria Pastis Piazza Emanuele Filiberto 11 a
Mercoledì 1° marzo dalle 19.30 Fino al 7 marzo
Si chiama Fuoriclasse il nuovo progetto con cui Daniele
Galliano si sveste temporaneamente dei suoi panni di artista e diventa curatore d’eccezione per una serie
di mostre e iniziative che si terranno nello Spazio Espositivo Azimut nella Conserveria Pastis del
Quadrilatero Romano.
Fuoriclasse, perché si tratta di autentici talenti, ma fuori dai circuiti ufficiali.
Il quarto appuntamento d’arte curato da Daniele Galliano propone le opere di Donato Sansone.
Dopo aver conseguito il diploma all’Accademia delle Belle Arti a Napoli, frequenta il Centro
Sperimentale di Cinematografia a Torino,
dove impara a mescolare tecniche di animazione tradizionale e sperimentale per trasformarle in
animazioni dal vivo.
La sua produzione comprende videoclips, corti, spot pubblicitari televisivi.
I suoi video vengono selezionati dai diversi Festival del Cinema in tutto il mondo
(Annecy Animation Film Festival, Anima Mundi Festival Brasile, Hiroshima animazione...).
La Cinemateque Quebecoise ha incluso e proiettato "Videogioco" tra i 50 cortometraggi che hanno
cambiato la storia dell'animazione.
Nel 2009 la rivista francese "Cahiers du cinéma" recensisce il cortometraggio "Videogioco",
nel 2013 Canal+ "Oeil de link" realizza un reportage sul suo lavoro.
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Nel 2014 "Grotesque Photobooth" è stato selezionato da Saatchi & Saatchi per nuovi registi showcase al
Festival Internazionale della Creatività di Cannes. Attualmente i video sono distribuiti dalla società
francese "Autor de minut".
Lavora come free lance per agenzie di pubblicità ed etichette musicali tra le più creative in Italia
(Afterhours , Subsonica ,Verdena, Francesco de Gregori , Ferrari , Samsung…)
Nel novembre 2015 realizza il corto “journal animé” prodotto da Canal+ per la “Collection dessine
toujours “ e a novembre 2016 “journal animé” è stato nominato per gli Oscar dell’animazione, mentre
nel 2017 è stato nominato ai premi Cesar.
ASTI: ARCHITETTURE. OPERE DELLA FONDAZIONE EUGENIO GUGLIELMINETTI
Sabato 4 marzo 2017 alle ore 17, in Asti presso la
Fondazione Eugenio Guglielminetti ( Palazzo Alfieri, corso Alfieri 375) sarà inaugurata la mostra
“Architetture. Opere della Fondazione Eugenio Guglielminetti”, rassegna di dipinti, disegni ed opere
grafiche selezionate dalle Collezioni della Fondazione E. Guglielminetti sulla tematica architettonica di
edifici pubblici, ecclesiastici e privati, interpretati da Autori contemporanei. L’allestimento consentirà al
pubblico di ritrovare luoghi e complessi monumentali talora dimenticati, di conoscere l’articolata poetica
di Artisti di varie generazioni del Novecento, conducendo riflessioni sul patrimonio paesaggistico e
storico artistico nazionale, nella sensibilizzazione alla conservazione ed alla tutela delle testimonianze del
passato.
La rassegna si avvia con le opere dei Maestri novecentisti piemontesi: Giardino innevato di Casa
Guglielminetti in Borgo San Pietro (1944) di Giuseppe Manzone, cui si accostano il possente Castello di
Burio (1940) di Pio Pia e la Rocca di Predappio, disegno datato 1938 di Felice Vellan. Le architetture
rurali e le geometrie collinari divengono motivo pittorico per Domenico Valinotti (S. Giorgio di Canelli,
1962), Marcello Boglione (Casali e vegetazione, 1921), Emanuele Laustino (Paesaggio nel Monferrato)
ed Alfredo Fea (Paesaggio). Nel variare delle stagioni, petrose baite montane e cortili campestri ispirano
Giulio Taricco nel dipinto ad olio Baita e Riccardo Bazzano nell’acquarello Cortile a Variglie. Istituti
religiosi e pievi costellano le vallate monferrine nei dipinti di Gigi Quaglia (S. Damiano, 1960) e di
Annibale C. Bianchi (Collegio dei Padri, S. Damiano, 1958), opere esposte al Premio di pittura “San
Damiano”, 1960, mentre Franco Sgarbi dedica una veduta a La Chiesetta di Viatosto vista da Val Rilate e
Anna Volpe Perretta rappresenta a pastello la Chiesa di San Giorgio ad Aramengo.
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La sobrietà romanico-gotica della Collegiata di San Secondo in Asti è còlta nelle mistiche prospettive
delle navate interne da Guido Mastallone e da Francesco Franco, mentre i salienti esterni da Renzo De
Alexandris. Piero Sciavolino conduce un puntuale studio segnico sul Portale laterale della Cattedrale di
Asti ( 1987). Prestigiosa la raccolta di disegni ed incisioni: dalla veduta estiva del Castello di
Castell’Alfero di Ottavio Coffano all’acquarello Particolare della Fontana dei mesi al Parco del
Valentino in Torino (1990) di Elisabetta Viarengo Miniotti all’incisione La Villa del Maggiordomo in
Grugliasco (puntasecca, 2014) di Alfredo Negro. Austere architetture d’impianto sabaudo sono
rappresentate da Alfonso Birolo (Il cortile del collegio) e Sergio Albano (Roggia, 1992). D’intento
metafisico surreale le interpretazioni di Mario Perosino (Gli imperatori, olio 1970) e di Emilio Baracco (
Antico Borgo, pastello 2014).
L’itinerario storico-artistico si snoda quindi dalle architetture di San Miniato di Eugenio Guglielminetti
all’Abside del Duomo di Firenze (china, 1979) di Camillo Francia, dalle luci lagunari di Venezia
(incisione, 1981) di Fernando Eandi all’acquaforte Villa Mansi di Adriana Bottallo, al rigoroso dipinto
Case di Piazza Politeama a Palermo ( 1961) di Amelia Platone. Le atmosfere mediterranee
dell’acquarello Castello di Franco Asaro e del disegno Scalea di Francesco Argirò preludono al trittico
pittorico dedicato nel 1937-38 da Giuseppe Pognante agli assolati villaggi di Mogadiscio.
La mostra, corredata dall’omonimo catalogo con tavole a colori e schede bio-bibliografiche degli Autori (
vol. 20, Collana Fondazione Eugenio Guglielminetti 2017), sarà visitabile fino al 1° aprile 2017, con il
seguente orario: venerdì, sabato e domenica 16-18. Ingresso libero. Info:
[email protected]; www.comune.asti.it
Artisti espositori:
Giuseppe Manzone (Asti 1887- Torino 1983); Domenico Valinotti ( Torino 1889- Canelli 1962); Felice
Vellan ( Torino 1889- 1976) ; Giulio Taricco ( Asti 1891- 1977); Marcello Boglione ( Pescara 1891Torino 1957); Giuseppe Pognante ( St. Rambert 1894- Susa 1985) ; Pio Pia ( Isola Villa d’Asti 1900Asti 1958) ; Alfredo Fea (Valenza 1904- Asti 1967); Riccardo Bazzano ( Asti 1910- 1996) ; Renzo De
Alexandris (Asti 1914- 2008); Emanuele Laustino ( Pittsburg 1916-Asti 1988); Gigi Quaglia ( Asti
1915- 2004) ; Annibale C. Bianchi ( Asti 1920- 2013); Eugenio Guglielminetti ( Asti 1921- 2006) ;
Francesco Argirò ( Palmi 1922- Asti 2002); Franco Sgarbi ( Asti 1920- 1981); Francesco Franco (
Mondovì 1924); Fernando Eandi (Torino 1926); Alfonso Birolo ( S. Sebastiano Po 1927- 2006);
Amelia Platone ( Asti 1927- 1994) ; Anna Volpe Perretta ; Franco Asaro ( S. Cataldo 1936- Canelli
2012) ; Mario Perosino (Asti 1930- 2008) ; Elisabetta Viarengo Miniotti (Torino 1937) ; Sergio
Albano ( Torino 1939- 2008); Guido Mastallone ( Asti 1937); Alfredo Negro ( Ciriè 1944) ; Ottavio
Coffano ( Asti 1943); Piero Sciavolino ( Valledolmo 1945) ; Emilio Baracco ( Padova 1946) ; Adriana
Bottallo ( Asti 1953) ; Camillo Francia ( Casale Monferrato 1955 ).
RACCONIGI, UNIA E BARETTA: “RIFLESSI DI DONNA TRA FORMA E COLORE”
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Il castello di Racconigi ospita, dall’8 marzo, la mostra “Riflessi di
donna – tra forma e colore” dello scultore Sergio Unia e del pittore Michele Baretta. Inaugurazione alle
17,30 nella sala conferenze del castello. Orari di apertura: venerdì 15-18, sabato-domenica 10-12.30 e
15-18.30.
BORGO SAN DALMAZZO: MOSTRA “ALBINO GALVANO, UN GENIO ECLETTICO”
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Sabato 4 marzo 2017, alle ore 17.30, presso Art Gallery la Luna, via Roma 92,
Borgo San Dalmazzo, verrà inaugurata la mostra “Albino Galvano, un genio eclettico”. La mostra è
curata da Maria Teresa Barolo, con l’organizzazione di Art Gallery la Luna. Resterà aperta dal 4 marzo al
2 aprile 2017 con i seguenti orari: sabato dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,00; domenica dalle
10,30 alle 12,30.
Si tratta del terzo appuntamento della rassegna provinciale “grandArte 2016/2017 – identità perdute” di
cui è allegato il programma generale.
In occasione della mostra si terrà inoltre un incontro venerdì 17 marzo 2017, ore 21, presso la Biblioteca
Civica A. Frank di Borgo San Dalmazzo, Via Boves 4 sul tema Albino Galvano: un piemontese aperto
alle arti e alle culture del mondo Presentazione di Cristina Mazzariello e Silvio Rosso Proiezione video
Paolo Balmas
La prima mostra, “Le spine della complessità. Arte e artisti tra globale e locale” di Valerio Berruti,
Nicola Bolla, Ugo Giletta e Fabio Viale è ancora visitabile, nel Complesso Monumentale di San
Francesco, via S. Maria 10, Cuneo, fino al 17.04.2017.
FRANCESCO LOTORO ALLA MOSTRA “RICORDI FUTURI 2.0”
2 marzo 2017, ore 18
Sala Novecento – Palazzo San Daniele - Polo del ‘900
Via del Carmine, 14 – Torino
Ingresso libero fino a esaurimento posti
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In occasione del Giorno della Memoria 2017, è stata
inaugurata presso gli spazi del Polo del ‘900 Ricordi futuri 2.0, una mostra organizzata dal Museo
Diffuso della Resistenza, a cura di Ermanno Tedeschi, sulla memoria della Shoah e sulla sua
rielaborazione nell’arte contemporanea.
L'oggetto principale dell’esposizione è la memoria della tragedia della Shoah così come la memoria che
lega ogni uomo alle proprie origini e tradizioni. La mostra inoltre, affronta il tema della musica
concentrazionaria, simbolicamente rappresentata da un piccolo violino ritrovato in un campo di sterminio,
attraverso l’esplorazione del lavoro del maestro Francesco Lotoro. Massima autorità della ricerca
musicale concentrazionaria, il Maestro è autore dell'Enciclopedia KZ Musik contenente la produzione
musicale nei campi di prigionia, di concentramento e di sterminio del Terzo Reich e di altri Paesi dal
1933 al 1945.
Giovedì 2 marzo, alle ore 18,00, il Maestro sarà ospite della mostra e si esibirà in un repertorio pianistico
che si rifà ad alcune delle 8000 opere musicali recuperate e inserite nell’Enciclopedia.
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