gp a ustria - Italiaracing

Transcript

gp a ustria - Italiaracing
n.
277
23 giugno
2014
GP A USTRIA
Travolgente
in pista
con l’ennesima
vittoria
di Nico Rosberg
la Mercedes
rischia
di farsi
travolgere
dal duello
tra due compagni
sempre più
ai ferri corti
ARGENTO
BOLENTE
Registrazione al tribunale Civile di Bologna
con il numero 4/06 del 30/04/2003
L’editoriale
NOIOSA
O FRIZZANTINA?
Massimo Costa
Direttore responsabile:
Massimo Costa
([email protected])
Redazione:
Stefano Semeraro
Marco Minghetti
Collaborano:
Carlo Baffi
Antonio Caruccio
Marco Cortesi
Alfredo Filippone
Dario Lucchese
Claudio Pilia
Guido Rancati
Dario Sala
Silvano Taormina
Filippo Zanier
Tecnica:
Paolo D’Alessio
Produzione:
Marco Marelli
© Tutti gli articoli e le immagini
contenuti nel Magazine Italiaracing
sono da intendersi
a riproduzione riservata
ai sensi dell'Art. 7 R.D.
18 maggio 1942 n.1369
Fotografie:
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40138 Bologna
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Fax 051 5880321
[email protected]
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Chi ci legge con attenzione sa che non abbiamo mai sposato la linea di molti media che si arrabbiano perché i GP
non sono spettacolari. Ma abbiamo sempre contestato i
regolamenti tecnici, incomprensibili, che umiliano il pilota. Le gare noiose ci sono sempre state semplicemente perché è nella natura delle corse. Ricordiamo soporiferi GP
degli anni Ottanta e Novanta, nei quali veniva doppiato il
quarto classificato, tanto per fare un esempio. Ma dopo 15
giorni si poteva assistere a un GP meraviglioso. Per non
parlare del dominio Ferrari negli anni Duemila. Anche oggi
è così. Abbiamo gare noiose (come vi sono in Indycar, GP2,
WSR, GP3, F.3...) e altre che riescono meglio. In Canada il
dominio Mercedes è stato interrotto da un brillante Daniel
Ricciardo con la Red Bull, in Austria la prima fila è stata
tutta Williams e per diversi giri Massa e Bottas ci hanno
provato seriamente a fare lo sgambetto a Rosberg e Hamilton. Certo, Ricciardo senza le noie tecniche alle due Mercedes non avrebbe mai alzato la coppa del primo classificato, ma insomma, un po’ di pathos c’è stato. Cerchiamo
di salvare il salvabile di questa F.1 ingarbugliata da regolamenti tecnici che nessuno capisce e pochissimi hanno
voglia di apprendere, una F.1 che non trasmette il mal di
pancia (leggi emozione) che derivava dall’urlo dei V8, un
vero sballo! Una F.1 un po’ così, ma che negli ultimi due
GP ha provato a regalarci qualche cambiamento.
Il graffio di Baffi
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Stefano Semeraro
Nico vince, Lewis frigge. La Mercedes
gongola, e insieme si preoccupa. Già
perché il secondo trionfo in tre gare di
Rosberg, il terzo dall'inizio della stagione, colto al Red Bull Ring di Spielberg
davanti al tesissimo compagno di squadra, sta mandando fuori giri Hamilton e
Toto Wolff se con una mano lucida i trofei accumulati fin qui, con l'altra si gratta la testa, preoccupato che la ribollente
situazione della sua coppia non finisca
per surriscaldarsi in eccesso. «La nostra
priorità e lasciare che Nico e Lewis si
sentano liberi di gareggiare fra di loro –
ha detto una volta di più il direttore esecutivo della Mercedes in Austria – perché competono a così alto livello e sono
così vicini che non vogliamo assolutamente interferire o manipolare le cose
dall'esterno. Però abbiamo notato che la
trasparenza all'interno del team ne sta
soffrendo un po', e non vogliamo che
questo finisca per danneggiarci».
Eh sì, perché l'ascia di guerra sepolta
dopo Monaco sta già di nuovo riaffiorando. E se nella prima parte della stagione dall'esterno molti si preoccupavano di quanto le provocazioni psicologiche dell'inglese avrebbero potuto incrinare le sicurezze del tedesco, ora le parti sembrano rovesciate. Anche in
Austria, Rosberg si è dimostrato sereno,
lucidissimo, spietatamente efficiente,
mentre Hamilton ha dimostrato tutto il
suo nervosismo già nelle qualifiche, con
due erroracci da matita blu. E anche in
gara, dopo una grande partenza che l'ha
portato in un baleno dalla quinta fila al
quarto posto,
il genietto di Stevenage si è dovuto
arrendere al ritmo del rivale, che così ha
allungato a 29 punti il vantaggio nella
classifica di campionato. «C'è sempre
una lezione da imparare – ha sorriso
amaro Hamilton – e poi mi consolo pensando ai punti che ho perso per colpa di
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guai meccanici. Di buono c'è che ho
saputo tenere un buon ritmo per tutto il
weekend, anche se non sono riuscito a
capitalizzarlo. Ma sono giornate come
queste che ti motivano ancora di più.
Ora non vedo l'ora di correre a Silverstone con il miglior 'pacchetto' che abbia
mai avuto.».
Eh, sì, Silverstone, il circuito di casa,
dove incassare un'altra batosta da
Rosberg brucerebbe davvero tanto. La
preoccupazione della dirigenza di Stoccarda è che sull'altare della battaglia
interna venga sacrificato lo scambio di
informazioni necessario a far crescere
ancora il team e respingere gli attacchi
che sono arrivati a Montreal dalla Red
Bull e in Austria dalla Williams. «Non
vogliamo che ci sia nessun 'insabbiamento' - ha ribadito Wolff - perché più
procederà la stagione più la lotta fra noi
e gli altri si farà serrata». E il ripetersi
in Storia dei problemi di surriscaldamento che avevano già tormentato le
Mercedes in Canada è un ulteriore
segnale di preoccupazione per i tedeschi
(lo stesso Wolff ha ammesso che non se
lo aspettava). Sette motori Mercedes fra
i primi 10 nell'ordine di arrivo rappresentano una vittoria nella vittoria, ma
guai a distrarsi.
Rosberg intanto festeggia doppiamente,
visto che il successo sul Red Bull-Ring
gli ha consentito anche di superare papà
Keke per numero di GP vinti, sei contro
cinque. «E' stato bellissimo tornare qui
in Austria – ha detto Nico – come tifo
mi sembrava quasi di essere in Germania. E' stata una giornata fantastica, avevamo deciso di anticipare la sosta per
essere aggressivi e attaccare la Williams,
che qui è stata la seconda forza, e la strategia ha pagato, anche se ho poi dovuto
stare molto attento alla temperatura dei
freni. A Silverstone vado pieno di ottimismo...».
Hamilton è avvertito. L'«invasore»
tedesco è alle porte.
Sorridenti sul podio
Lewis Hamilton
e Nico Rosberg
dietro le quinte
cominciano a mostrarsi
insofferenti
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UN
WEEKEND
DA LEONI
Pole con Massa, prima fila monopolizzata, terzo posto con Bottas e primo podio stagionale.
La Williams non dimenticherà facilmente le mille emozioni vissute al Red Bull Ring.
Peccato per il brasiliano, solo quarto per una chiamata ai box non propriamente felice
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Massimo Costa
Pole con Felipe Massa, podio con Valtteri Bottas. E’ stata una Williams ubriacante quella
vista a Spielberg. Una FW33 che si è sposata
alla perfezione con i saliscendi del tracciato
austriaco e che grazie alla power unit della
Mercedes ha letteralmente dominato la qualifica, grazie anche agli errori di Lewis Hamilton certo, ma in cima alla classifica al calare
della bandiera a scacchi c’erano loro: Massa
primo, Bottas secondo. Prima fila completamente monopolizzata. Il team Williams sta
tornando? Ci stanno lavorando. L’ingegnere
Pat Symonds è sempre stato uno di quelli giusti, un vincente, finché quando era alla
Renault non gli venne in mente (a lui e a Flavio Briatore) di far mandare a muro Nelson
Piquet per favorire Fernando Alonso in quel
tristemente famoso GP di Singapore.
Symonds ha scontato la sua pena, è tornato in
F.1 con la Marussia, poi si è infilato alla Williams. Sembra un team di rifugiati con
Symonds, Rob Smedley per anni ingegnere di
pista di Massa alla Ferrari e, appunto, proprio
lui, il pilota di San Paolo. Spesso inguardabile, protagonista di gare sotto tono negli ultimi anni con la Rossa, sbeffeggiato. Ma alla
Williams sta risorgendo piano piano e anche
se sembra che capitino tutte a lui, a Spielberg
si è preso una fantastica pole. Non stava
davanti a tutti nella giornata di sabato dal GP
del Brasile del 2008. Una vita per un pilota
che ha vissuto in un top team. Senza la presenza ingombrante e fastidiosa di Alonso,
Massa appare alleggerito. Durante il GP è
scattato via bene, ha tenuto il comando, ma
la scelta dei pit-stop non è stata felice. Certo
non è facile quando ti devi scontrare contro i
missili della Mercedes, ma è un dato di fatto
che Massa entrato ai box per il cambio gomme al giro 14, si è ritrovato quarto, dietro
anche al compagno Bottas, fermatosi una tornata dopo. Massa si deve essere un po’ abbattuto perché non ha più avuto lo spunto giusto e ha anche perso tempo prezioso dietro a
Sergio Perez quando davanti a lui Bottas si
difendeva bene stretto nella morsa delle due
W05. Alla fine Massa ha concluso quarto ed
era vistosamente rabbuiato. Ma al di là del
pit-stop più o meno fortunato, il finlandese è
parso maggiormente incisivo, più arrembante, combattivo in ogni momento. Il terzo
posto è un gran bel regalo per se stesso e per
la Williams. I migliori piazzamenti 2014 precedenti all’Austria erano due quinti posti,
sempre di Bottas, ottenuti a Melbourne e
Montmelò. Cosa dobbiamo pensare ora della
Williams? Sarà protagonista assoluta anche
nelle prossime gare o tornerà nei ranghi,
qualche posizione dietro. Dopo Montreal
pareva che la Red Bull, vincente con Daniel
Ricciardo, avesse preso il giusto sentiero per
divenire un ostacolo pesante alle Mercedes.
Ma abbiamo visto come in Austria la Red Bull
sia miseramente crollata, al contrario del
team di Wolff e Lauda, sempre costante nelle prestazioni. Toccherà anche alla Williams
ricordare Spielberg come un episodio “una
tantum”?
Festa doppia in casa Williams: il sabato con la pole position di Massa, la domenica con il podio di Bottas
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RESA
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IN ROSSO
Una buona prestazione di Alonso, anzi la migliore della stagione, non cancella
i grossi limiti della Rossa, che ormai ha rinunciato a inseguire un rivale troppo
più performante sotto il profilo motoristico. Ormai le speranze sono slittate
verso il 2015, mentre Raikkonen continua a deludere le attese del team
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Stefano Semeraro
«Contento dei complimenti? No, perché sono cinque
anni che va avanti così. Vorrei un po' meno rispetto,
e un po' più trofei». Alla fine è stato come sempre
Fernando Alonso quello che in Stiria ha saputo chiudere l'umore della Ferrari nel giro di una frase. Sì,
perché anche al termine di un GP che ha fatto intravedere un miglioramento, qualche passo avanti della Rossa, i risultati hanno continuato a inchiodare gli
uomini di Maranello alla realtà. «Non siamo in grado di recuperare lo svantaggio con la Mercedes perché è semplicemente impossibile – ha spiegato il
Nando – il motivo è che il nostro svantaggio sta
soprattutto nel motore e quello non può essere modificato». Semplice, razionale, brutale. E avvilente, se
si considera che il giudizio battezza quella che Alonso stesso ha definito «la mia miglior gara della stagione». Un quinto posto che al momento rappresenta davvero il massimo ottenibile dalla F14T. E finire
dietro la Williams guidata dal “bollito” (secondo la
Ferrari e un po’ tutti noi) Felipe Massa, poleman il
sabato, rende ancora più amaro il gusto del weekend.
«Arrivare a 18 secondi dalla Mercedes in un GP dove
non c'è stata neppure una safety-car va considerato
un buon risultato», ha aggiunto Alonso nel tentativo
di addolcire un po' la prospettiva. «Abbiamo spinto
al massimo per tutta la gara, e questo vuol dire che
stiamo migliorando. Ma tenere dietro Hamilton alla
fine era impossibile, le quattro macchine che hanno
finito davanti a noi sono semplicemente più veloci.
Dobbiamo continuare a lavorare duro, sperando di
raccogliere punti, anche perché ogni pista è diversa».
Cancellate ufficialmente le possibilità di rincorrere le
inavvicinabili Mercedes (e per il momento anche le
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Williams...), ora si tratta di capire quale sarà il vero
obiettivo della Rossa per la stagione in corso. Tentare comunque di salvare l'anno con un piazzamento
onorevole, oppure usare l'esperienza dei prossimi GP
semplicemente come riserva di dati per il progetto
2015 sul quale è già chino James Allison? La tentazione è quella di provare a salvare capra e cavoli,
anche se il doppio impegno rischia di trasformarsi in
una doppia delusione. Poi resta l'enigma-Raikkonen.
Anche in Stiria il finlandese ha deluso, chiudendo 10°
in gara dopo l'ennesimo mediocrissimo sabato. Per
Marco Mattiacci, team principal della Rossa, «Kimi
viene da una esperienza diversa in Lotus, sta a noi
dargli una macchina all'altezza», ma l'incoraggiamento non serve a spiegare l'enorme gap di prestazione che separa Kim dal suo compagno di squadra.
Il problema a quanto pare continua ad essere il bilanciamento della F14T, decisamente indigesto allo stile di guida dell'ex-campione del mondo. «E' stato un
altro weekend difficile per me – ha ammesso alla fine
Kimi – nelle qualifiche ho cercato di cambiare
approccio per trovare una soluzione, ma non ha funzionato e non sono riuscito a fare i miglioramenti che
speravo. Così mi sono ritrovato a lottare con l'handling della macchina. Alla partenza sono riuscito a
guadagnare una posizione, dopo ho iniziato ad avere problemi con il surriscaldamento dei freni e quindi sono stato costretto a rallentare. Al primo pit-stop
le mie gomme erano già completamente andate, e
così ho finito per perdere due posizioni: sarebbe stato molto meglio fermarsi prima. Progressi rispetto
all'inizio di stagione ne abbiamo fatti, ma non siamo
ancora abbastanza veloci per lottare per le prime
posizioni». Come direbbe Alonso, niente di nuovo
sotto il sole (rosso).
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GP AUSTRIA
Il messicano della Force India è partito sedicesimo
per la penalità rimediata a Montreal, ma ha saputo
rimontare grazie a una buona strategia e tenere
anche per diversi giri la testa della gara tenendo
il passo delle Mercedes. Alla fine ha concluso sesto.
Problemi di balance invece per Hulkenberg, nono
PEREZ ATTAC
Massimo Costa
Era arrivato a Spielberg con la rabbia di chi era consapevole di avere ricevuto una ingiustizia. E difatti, il team
Force India aveva portato nuove prove, immagini, relative all’incidente di Montreal con Felipe Massa che gli
avevano procurato cinque posizioni di penalità sullo
schieramento di partenza. Prove non ritenute valide dai
commissari sportivi FIA. La qualifica non è stata di quelle indimenticabili e Perez è rimasto fuori dal Q3 per un
soffio, undicesimo, ma di fatto sedicesimo. Eppure, grazie al suo stile di guida pulito che spesso gli consente di
ritardare i cambi gomme rispetto ai suoi colleghi, ha vissuto un Gran Premio da protagonista. Una gran rimonta, non pochi giri compiuti al comando con la forza di
contenere con autorevolezza niente meno che le Mercedes di Nico Rosberg e Lewis Hamilton. Che parevano
incapaci di poter attaccare la Force India, che monta
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(ricordiamo) la stessa power unit. Alla fine, Perez si è
piazzato sesto con rammarico. Il messicano infatti ha
voluto rimarcare che senza la penalità ingiusta, avrebbe
potuto lottare anche per il podio. Ma tant’è. L’altra Force India affidata a Nico Hulkenberg, che era entrato in
Q3 in qualifica, ha sofferto problemi di “balance” che gli
hanno fatto consumare le gomme prima del previsto e
per questo non ha avuto la velocità del compagno di
squadra. Il tedesco ha comunque portato al team di Vijay
Mallya ulteriori punti grazie alla nona posizione. Il ruolino di marcia dell’altro Nico è notevole: otto gare, otto
volte al traguardo, otto volte sempre in zona punti con
quattro quinti posti, due sesti, un nono e un decimo.
Perez invece, ha due ritiri all’attivo, ma un podio, il terzo posto di Sakhir. Risultati che tengono la Force India
al quarto posto nella classifica costruttori, ma con la Williams minacciosa a soli due punti, 87 contro 85 mentre
la McLaren segue a quota 72.
CK!
Gran gara di Sergio Perez
dopo le polemiche del Canada
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GP AUSTRIA
PUNTI SENZA VAL
Magnussen ha conquistato il settimo posto, ma la McLaren rimane il
peggior team tra quelli motorizzati Mercedes. Dennis continua a
predicare che il cambiamento è in corso e intanto comincia a non vedere
più di buon occhio Button, protagonista di una corsa anonima
Massimo Costa
Terza volta consecutiva in zona punti per
Kevin Magnussen che con la McLarenMercedes ha recuperato un settimo posto
comunque non troppo esaltante. Jenson
Button non pervenuto, solo undicesimo,
addirittura fuori dal Q3 il sabato mentre
il rookie danese nella top ten ci era finito
con merito. E’ una McLaren che continua
a non convincere, la peggiore tra le squadre che impiegano le power unit della
Mercedes. Le cose, dice Ron Dennis, stanno piano piano cambiando, il processo
evolutivo del dopo Martin Whitmarsh
prosegue. Ma intanto i risultati di valore
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rimangono lontani e gli sponsor di conseguenza sembrano snobbare il team di
Woking. Magnussen ha disputato un ottimo Gran Premio, costantemente in zona
punti. Partito con le super soft, ha poi
affrontato il primo pit-stop al 10° giro, il
secondo al 40°. Button al contrario, ha
preso il via con le soft, è andato avanti fino
alla 27esima tornata salvo poi rifermarsi
al giro 58 per tentare di dare il massimo
con le super soft. Operazione che pare
non riuscita al meglio. Button ha faticato
a superare gli avversari e alla prima curva dopo il via ha anche perso due posizioni per via di una “sportellata” ricevuta da
Nico Hulkenberg. Una gara scialba
insomma, più di attesa che di attacco. E
non deve essere piaciuta troppo a Dennis
che comincia a vedere Button come un
peso più che come un valore aggiunto alla
squadra. Non ha mai amato i piloti che
vivacchiano e si sa, l’inglese è uno dei più
incostanti piloti del mondiale, capace di
eclissarsi per qualche Gran Premio per
poi emergere con una prestazione eccezionale. Molto meglio però Magnussen,
veloce, aggressivo (a volte anche troppo),
sicuramente in crescita e non potrà che
maturare sempre più. E’ per questo che
Dennis vede bene un futuro con il biondo
danese e un pilota top. Ma chi potrebbe
essere?
LORE
Ancora una prestazione scadente per Jenson Button
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GP AUSTRIA
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HORNER
ALL’ATTACCO
DELLA
RENAULT
Un GP disastroso, con Vettel ritirato e Ricciardo solo
ottavo, ha frustrato le speranze dell'ex-squadrone
austriaco che in casa ha incassato una delusione cocente.
Scatenando l'ira del team principal inglese nei confronti
del partner motoristico apparentemente incapace di
reagire alle difficoltà di questa prima parte di stagione
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GP AUSTRIA
Stefano Semeraro
Dalle sconfitte più pesanti si può uscire solo attaccando, ed è quello che Chris Horner ha fatto domenica appena dopo il disastroso –
per la Red Bull – GP d'Austria. Solo che stavolta il team principal
inglese ha sparato ad alzo zero non sugli avversari, ma sul partner
motoristico del team di Herr Mateschitz, la Renault. «Affidabilità
e performance sono inaccettabili – ha tuonato Horner – e non vedo
miglioramenti. Qualcosa deve cambiare alla Renault, perché non
può andare avanti così. Non va bene per la Renault, e non va bene
per la Red Bull».
Fra tutti i weekend neri infilati dai bibitari, quello della Stiria merita un posto di rilievo. Sebastian Vettel ha vissuto l'ennesimo GP
Webber-style: prima abbandonato dopo due giri dalla power unit
(per un problema elettrico che gli ha fra l'altro impedito di accelerare per 30 secondi...), poi tornato in gara, ma definitivamente fuori dai giochi al 34° giro, dopo un contatto con Esteban Gutierrez, e
richiamato ai box per risparmiare il motore. Daniel Ricciardo, la
cui vittoria in Canada aveva illuso Adrian Newey & Co. di essere
ormai alle calcagna delle Mercedes, ha chiuso ottavo dietro Kevin
Magnussen e Sergio Perez, consolandosi giusto con un gran sorpasso a Nico Hulkenberg. Troppo poco, per chi sognava la remontada, e invece sul circuito di casa, anzi di proprietà, ha incassato
l'ennesima figuraccia.
«Oggi è stato davvero frustrante – ha ammesso Ricciardo – dopo
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una bella partenza forse ho sbagliato traiettoria nella lotta con
Magnussen, e da lì in poi non ho fatto che spingere per inseguire i
migliori, solo che semplicemente non avevamo il ritmo sufficiente
per riuscirci. Il sorpasso ad Hukenberg mi ha regalato un piccolo
sorriso, ma è inutile nascondersi che per noi è stata una brutta
gara».
Vettel è sembrato non solo frustrato, ma quasi rassegnato dopo aver
incassato alla vigilia i rabbuffi di Helmut Marko. «Ci siamo fermati per salvare un po' di chilometraggio del motore, avevamo sperato in una safety-car, ma non è arrivata. Fino ad ora è stata una prima parte di stagione difficile, con tanti problemi di affidabilità, ma
fa parte del gioco. Sembra brutto dirlo, ma mi ci sono quasi abituato, e ora riesco ad affrontare con più calma i problemi. Il ritmo in
fondo non era male, e con le gomme soft ce la cavavamo bene, ma
visto che eravamo un giro indietro alla fine abbiamo deciso di fermarci». Resta il problema-Renault, tanto che si sono diffusi rumors
sulla volontà della Red Bull di mollare in corsa il motorista francese per rivolgersi altrove nel tentativo di salvare la stagione. Rumors
però smentiti da Horner: «Dobbiamo lavorare insieme con la
Renault per risolvere i problemi. Non avremo un altro motore l'anno prossimo, ma vogliamo tornare a batterci per il primato e prestazioni del genere non devono ripetersi. Se la Red Bull pensa di
diventare anche motorista? E' altamente improbabile. Noi siamo
bravi a fare telai, non siamo interessati ad altro, vogliamo solo lavorare con un partner forte e molto competitivo». Più chiaro di così...
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GP AUSTRIA
UNA STAGIONE
DA COMPRIMARI
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Grosjean e Maldonado credevano molto nella Lotus,
ma sono costretti a vivere una annata terribile, nelel retrovie
e all’orizzonte non si intravvedono rimedi per uscire dal pantano
Massimo Costa
Chissà come deve sentirsi Romain Grosjean, che dopo la
stagione 2013 era divenuto un pezzo fortissimo sul mercato piloti, un giovane che tutti avrebbero voluto e che la
Lotus mai avrebbe mollato. Un attaccante di sfondamento, ora costretto a fare il mediano, a sudare per rimanere
nell’anonimato, a rimediare doppiaggi da coloro con cui
soltanto pochi mesi fa combatteva ad armi pari. E chissà
come deve sentirsi Pastor Maldonado che voleva tornare ad essere quel pilota capace di conquistare risultati
importanti, ma si ritrova da mesi e mesi nel pantano,
scappato da una Williams che non sopportava più (sentimento corrisposto) proprio nel momento in cui la squadra di Grove si riformava per scalare le classifiche e conquistare le prime file. Un vero smacco, una scelta di tem-
po che, col senno di poi, si è rivelata quanto mai errata.
Soprattutto per quegli sponsor che lo appoggiano e continuano a spendere milioni di dollari per nulla. La Lotus
E22 con quel muso così stravagante e poco utile prosegue nella sua via crucis. Peggio della Toro Rosso, che ha
pur sempre la stessa power unit Renault, peggio della Red
Bull, ma questo è normale. A Spielberg hanno riempito
la griglia, nulla di più, accusando grandi difficoltà nelle
curve lente. Maldonado ha avuto problemi ai freni che lo
hanno ulteriormente rallentato. Almeno ha visto il traguardo (per la quarta volta quest’anno) in dodicesima
posizione che è il miglior risultato, mentre Grosjean che
dopo appena 3 giri ha effettuato il pit-stop passando da
super soft a soft non ha avuto alcun beneficio da tale strategia anche per il sopravvento di vari problemini che hanno reso la sua guida difficile.
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FORMULA
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GP AUSTRIA
SE IL 13 NON P
La Sauber non riesce più a far meglio del tredicesimo posto, posizione
conquistata da Sutil a Spielberg. Poca roba per una squadra che era partita con
maggiori ambizioni. Assurda penalità a Gutierrez in vista del prossimo GP inglese
Massimo Costa
Sembra che il tredicesimo posto sia il massimo consentito
dalla Sauber. La scappatella vicino alla zona punti, a Melbourne undicesimo Adrian Sutil davanti al compagno Esteban Gutierrez, è ormai un ricordo dell’altro secolo. Le C33
con power unit Ferrari di più evidentemente non riescono
a ottenere considerando che meglio del fatidico numero 13
proprio non riescono a fare. Gutierrez ha avuto al primo pitstop al giro 12 il problema del fissaggio della ruota posteriore destro mal riuscito. E’ stato fatto partire, ma subito fermato in corsia box. Spinto di nuovo nella piazzola dai meccanici, per questa manovra ovvia il messicano è stato pena-
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lizzato di 10” con uno stop and go. Ma non è tutto. A fine
gara, a Gutierrez è stata consegnata una penalità assurda di
dieci posizioni da scontare in griglia di partenza nel GP di
Silverstone. Se la gara di Gutierrez è finita in quel momento, quella di Sutil è andata un po’ meglio. Il tedesco ha concluso tra le due Lotus ed è stato protagonista di un bizzarro inconveniente. Via radio il team gli ha detto di fermarsi
ai box per… scontare la penalità di Gutierrez. Si sono sbagliati, ma Sutil che si è sentito dire box box, ha perso qualche attimo prezioso oltre che la concentrazione. Ma tant’è,
il tredicesimo posto è uno zuccherino per lui che su otto gare
ha concluso soltanto quattro corse. E il futuro non sembra
promettere nulla di buono per la Sauber e i suoi piloti.
PIACE
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FORMULA
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GP AUSTRIA
RITORNO AL TRA
Dopo il disastro di Montreal, quando Chilton aveva eliminato Bianchi nel corso
del 1° giro, a Spielberg entrambe le Marussia hanno visto il traguardo e grazie a una
indovinata strategia, un solo pit-stop per tutti e due i piloti, la Caterham è finita dietro
Massimo Costa
Una strategia rischiosa, ma riuscita. La Marussia ha fatto partire Jules Bianchi e Max Chilton con le gomme
soft e l’ordine era quello di cercare di conservarle il più
possibile per effettuare un solo pit-stop. Chilton si è fermato al 37° giro, poi con le supersoft è arrivato al traguardo (71 passaggi, in realtà 69 avendo rimediato due
tornate di distacco dal vincitore Nico Rosberg), mentre
Bianchi ha imboccato la via della pit-lane al 40° giro.
Montate le super soft, anche lui ha tirato dritto fino al
termine della gara. Nelle prime fasi, Bianchi non si è
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fatto prendere dall’agitazione quando Kobayashi lo ha
superato avendo le super soft sapendo che poi si sarebbe dovuto fermare presto. E così è stato. Il quindicesimo posto soddisfa Bianchi e soprattutto la Marussia
tutta considerando che al traguardo ci è arrivato anche
Chilton, al diciassettesimo posto. L’ordine era appunto quello di non ripetere il disastro “epocale” di Montreal quando l’inglese, nel corso del 1° giro del GP del
Canada, era finito contro Bianchi proiettandolo addosso al muretto. Entrambi ritirati dopo una manciata di
chilometri. Il riscatto è avvenuto, per la salvaguardia
delle coronarie di John Booth…
AGUARDO
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GP AUSTRIA
LA LUCE NON
La Caterham continua a soffrire le Marussia nonostante l’impegno
di Kobayashi mentre Ericsson appare in difficoltà e accusa
distacchi imbarazzanti dal compagno di squadra
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N SI VEDE
Massimo Costa
L’obiettivo è quello di stare davanti alle Marussia, soprattutto dopo lo sgambetto fatto dal team di John Booth quando a
Monte Carlo Jules Bianchi è riuscito a prendere i primi punti della storia della squadra. Uno smacco per la Caterham, che
ora si sente in dovere di replicare in qualche modo. Ma le CT05
Renault fanno tanta fatica nonostante l’impegno quasi commovente di Kamui Kobayashi, uno che non si arrende mai e
che certamente deve soffrire non poco nel vedersi costretto
costantemente nelle ultime posizioni senza alcuna possibilità
che le cose possano cambiare. A Spielberg, il giapponese ha
corso controllando la strategia di Bianchi, ma alla fine il francese è comunque finito davanti a lui. Frustrante, ma almeno
il divario dalle Marussia non è stato di quelli da non far dormire la notte. Piuttosto, il problema vero della Caterham sembra essere Marcus Ericsson. Il debuttante svedese appare
piuttosto in difficoltà nell’avvicinare le prestazioni del compagno Kobayashi, in qualifica ha rimediato un distacco notevole, un secondo esatto su un circuito molto corto dove le Caterham giravano in 1’11”. Insomma, per dirla breve, non si vede
la luce in fondo a un tunnel interminabile.
31
FORMULA
1
GP AUSTRIA
TORO S
32
SENZA CORNA
La squadra Junior della Red Bull a Spielberg non è stata protagonista
come poteva esserlo con Kvyat, bloccato da un guasto misterioso mentre
Vergne, sempre in ombra, si è ritirato per noie ai freni
Massimo Costa
Dire che la Toro Rosso ha lasciato il circuito
di “casa” di Spielberg amareggiata forse non
rende l’idea. Perché il team faentino sperava veramente in un risultato a sorpresa dopo
le belle prove libere di Daniil Kvyat che sulla pista austriaca, che lo scorso anno lo aveva visto segnare tre pole nel FIA F.3 European Championship, se la stava cavando veramente molto bene. Il rookie russo in qualifica era entrato nel Q3 dopo un gran quarto
tempo nel terzo turno libero e si era qualificato col settimo crono, equivalente alla quar-
ta fila. Sembrava però esserci una solo Toro
Rosso capace di pungere perché Jean-Eric
Vergne non ha mai trovato quell’assetto
ideale per farlo volare verso il vertice come
il compagno Kvyat e rimanendo fuori dal Q3,
solo quattordicesimo. In gara, che le cose
non dovessero andare per il verso giusto lo
si è capito fin da subito, quando Kvyat non è
partito bene transitando decimo al 1° giro. Il
giovane russo cresciuto nel programma
Junior Red Bull ha pittato al 10° passaggio,
ma dopo appena 15 tornate si è dovuto
arrendere. La gomma posteriore destra si è
come disintegrata e i motivi non sono stati
compresi subito, anzi, lo stesso Kvyat via
radio aveva comunicato problemi ai freni
non avvedendosi subito che la instabilità
della sua Toro Rosso era dovuta alla ruota a
terra. Vergne invece, non è praticamente
mai esistito. Fin dalle prime battute ha dovuto combattere con i freni, lui sì, che non reagivano come un pilota si aspetta. In quelle
condizioni ha proseguito finché ha potuto
salvo poi alzare bandiera bianca a una decina di giri dalla bandiera a scacchi. Poca gloria dunque per la Toro Rosso che non riesce
a trovare quella continuità che ci si augurava fin dall’inizio stagione.
33
FORMULA
1
GP GP AUSTRIA
L'ORDINE DI ARRIVO
DOMENICA 22 GIUGNO 2014
1 - Nico Rosberg (Mercedes W05) - 71 giri 1.27'54"967
2 - Lewis Hamilton (Mercedes W05) - 1"932
3 - Valtteri Bottas (Williams FW33-Mercedes) - 8"172
4 - Felipe Massa (Williams FW33-Mercedes) - 17"358
5 - Fernando Alonso (Ferrari F14-T) - 18"553
6 - Sergio Perez (Force India VJM07-Mercedes) - 28"546
7 - Kevin Magnussen (McLaren MP4/29-Mercedes) - 32"031
8 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) - 43"522
9 - Nico Hulkenberg (Force India VJM07-Mercedes) - 44"137
10 - Kimi Raikkonen (Ferrari F14-T) - 47"777
11 - Jenson Button (McLaren MP4/29-Mercedes) - 50"966
12 - Pastor Maldonado (Lotus E22-Renault) - 1 giro
13 - Adrian Sutil (Sauber C33-Ferrari) - 1 giro
14 - Romain Grosjean (Lotus E22-Renault) - 1 giro
15 - Jules Bianchi (Marussia MR03-Ferrari) - 2 giri
16 - Kamui Kobayashi (Caterham CT05-Renault) - 2 giri
17 - Max Chilton (Marussia MR03-Ferrari) - 2 giri
18 - Marcus Ericsson (Caterham CT05-Renault) - 2 giri
19 - Esteban Gutierrez (Sauber C33-Ferrari) - 2 giri
Giro più veloce: Sergio Perez 1'12"142
Ritirati
59° giro - Jean-Eric Vergne
34° giro - Sebastian Vettel
24° giro - Daniil Kvyat
IL RIEPILOGO DELLA STAGIONE 2014
Australia
Malesia
Bahrain
Cina
Spagna
Monaco
Canada
Austria
34
16/03/2014
30/03/2014
30/03/2014
20/04/2014
11/05/2014
24/05/2014
8/06/2014
22/06/2014
Nico Rosberg (Mercedes W05)
Lewis Hamilton (Mercedes W05)
Lewis Hamilton (Mercedes W05)
Lewis Hamilton (Mercedes W05)
Lewis Hamilton (Mercedes W05)
Nico Rosberg (Mercedes W05)
Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault)
Nico Rosberg (Mercedes W05)
57 giri in 1.32'58"710
56 giri in 1.40'25"974
57 giri in 1.39'42"743
54 giri in 1.33'28"336
66 giri in 1.41’05”155
78 giri in 1.49'27"661
70 giri in 1.39'12"830
71 giri in 1.27'54"967
PILOTI
CLASSIFICA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
Nico Rosberg
Lewis Hamilton
Daniel Ricciardo
Fernando Alonso
Sebastian Vettel
Nico Hulkenberg
Valtteri Bottas
Jenson Button
Felipe Massa
Kevin Magnussen
Sergio Perez
Kimi Raikkonen
Romain Grosjean
Jean-Eric Vergne
Daniil Kvyat
Jules Bianchi
Adrian Sutil
Marcus Ericsson
Pastor Maldonado
Esteban Gutierrez
Max Chilton
Kamui Kobayashi
CLASSIFICA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
Mercedes
Mercedes
RBR-Renault
Ferrari
RBR-Renault
Force India-Mercedes
Williams-Mercedes
McLaren-Mercedes
Williams-Mercedes
McLaren-Mercedes
Force India-Mercedes
Ferrari
Lotus-Renault
Toro Rosso-Ferrari
Toro Rosso-Ferrari
Marussia-Ferrari
Sauber-Ferrari
Caterham-Renault
Lotus-Renault
Sauber-Ferrari
Marussia-Ferrari
Caterham-Ren ault
165
136
83
79
60
59
55
43
30
29
28
19
8
8
4
2
0
0
0
0
0
0
COSTRUTTORI
Mercedes
Red Bull Racing-Renault
Ferrari
Force India-Mercedes
Williams-Mercedes
McLaren-Mercedes
Scuderia Toro Rosso-Renault
Lotus-Renault
Marussia-Ferrari
Sauber-Ferrari
Caterham-Renault
301
143
98
87
85
72
12
8
2
0
0
35
GP2
GARE A SPIELBERG
NASR CI PRO
Il brasiliano si è imposto nella main
race, ma si è ritirato nella sprint
permettendo a Palmer, molto
regolare, di tenere la testa del
campionato senza problemi. Il team
Trident è tornato al successo con
Cecotto, due terzi posti per Marciello
ai primi punti 2014
36
Massimo Costa
Sembra che la regolarità, come del resto negli anni precedenti, sia la carta da giocare per la conquista del titolo GP2 2014. Lo ha capito bene Jolyon Palmer che quando ha intuito che a Spielberg non tirava aria da podio per lui e per il team Dams, si
è adeguato ed ha pensato soltanto a finire le due gare. Quinto nella main race, sesto
nella sprint, piazzamenti non eccezionali per lui, ma portatori di punti pesanti per
la classifica generale. Palmer sembra averlo capito, otto volte a tabellino su otto gare,
cinque podi, due vittorie e un totale di 117 punti. Poteva essere la grande occasione
per avvicinarlo da parte di Felipe Nasr, brillante vincitore di gara 1. Il brasiliano del
team Carlin, scattato come un fulmine dalla seconda fila, ha dominato la prova del
sabato, ma nella sprint ha commesso un errore nei primi giri e si è dovuto ritirare.
Così a Spielberg si è fermato a 84 punti, un vero peccato perché anche il suo andamento generale quest’anno non è male. Diventano però due i ritiri e questo ennesimo zero potrebbe pesare quando ci sarà da tirare le somme a fine campionato.
OVA
Nasr ha vinto la prima gara
37
GP2
GARE A SPIELBERG
CECOTTO CHE PASSO
LEAL SI PERDE
Chi invece sta rosicchiando punti su punti
è Johnny Cecotto, del team Trident. Il
venezuelano ha vinto la seconda corsa con
grande determinazione mentre il venerdì
aveva anche segnato la pole. Un inizio di
campionato veramente d’oro per lui e per
la squadra di Maurizio Salvadori che si sta
togliendo non poche soddisfazioni dopo
qualche anno non facile. Cecotto è terzo in
classifica e nelle ultime sei corse ha sempre
marcato punti con due vittorie, due quarti
e due sesti posti. Non male davvero. Julian
Leal, quarto in campionato, a Spielberg ha
conosciuto un altro weekend negativo
dopo quello di Monte Carlo e il suo inizio a
testa bassa veramente sorprendente
(secondo, terzo, quarto, quinto) nelle prime quattro corse non sta avendo un seguito.
SI RIVEDE VANDOORNE
A PODIO MARCIELLO
Due terzi posti per Marciello
Palmer si è accontentato
marcando punti pesanti
ed è sempre in testa
al campionato
A Spielberg finalmente i rookie hanno ruggito. A dire il vero, Stoffel Vandoorne del
team ART si era presentato all’avvio di
campionato in maniera stupefacente,
secondo in qualifica e subito primo posto
nella corsa di apertura, salvo poi sparire. In
Austria è tornato nelle posizioni che gli
competono con una saggia condotta di gara
1 e un secondo posto finale che lo ripaga
delle sofferenze patite nei precedenti
Vittoria in gara 2 per Cecotto
Ritorno al vertice per Vandoorne
38
L'ORDINE DI ARRIVO
SABATO 21 GIUGNO 2014
appuntamenti. Purtroppo nella sprint, per
evitare un contatto alla prima curva dopo
il via, Vandoorne ha perso diverse posizioni e per lui non c’è stata possibilità da recuperare. Finalmente è cambiato il vento
anche per Raffaele Marciello. L’italiano del
Ferrari Driver Academy e messo in pista
dalla Racing Engineering non aveva ancora centrato la zona punti, ma a Spielberg si
è superato firmando due terzi posti di qualità, con gare aggressive, ottimi sorpassi.
Una sbavatura in gara 2 gli ha forse impedito di poter anche provare ad attaccare
Cecotto, ma va bene così. Bel weekend per
Stefano Coletti, che è sembrato quello della prima parte del campionato 2013. L’italo-monegasco, compagno di Marciello, ha
terminato al quarto e al secondo posto provando anche a vincere quando nel finale
della sprint ha messo pressione a Cecotto.
1 - Felipe Nasr - Carlin - 40 giri 52'32"096
2 - Stoffel Vandoorne - ART - 3"874
3 - Raffaele Marciello - Racing Engineering - 4"573
4 - Stefano Coletti - Racing Engineering - 7"210
5 - Jolyon Palmer - Dams - 8"902
6 - Johnny Cecotto - Trident - 10"319
7 - Mitch Evans - Russian Time - 14"924
8 - Alexander Rossi - Caterham - 20"994
9 - Takuya Izawa - ART - 28"182
10 - Arthur Pic - Campos - 30"170
11 - Rio Haryanto - Caterham - 31"941
12 - Rene Binder - Arden - 36"021
13 - Julian Leal - Carlin - 36"210
14 - Stephane Richelmi - Dams - 39"181
15 - Sergio Canamasas - Trident - 47"388
16 - Andre Negrao - Arden - 48"070
17 - Daniel Abt - Hilmer - 48"758
18 - Conor Daly - Lazarus - 49"656
19 - Daniel De Jong - MP - 59"859
20 - Simon Trummer - Rapax - 1'03"480
21 - Artem Markelov - Russian Time - 1'09"877
22 - Nathanael Berthon - Lazarus - 1'16"111
23 - Tio Ellinas - MP - 1'16"369 **
24 - Adrian Quaife Hobbs - Rapax - 2 giri
Giro più veloce: Felipe Nasr 1'16"093
** Penalizzato di 20"
Ritirati
28° giro - Facundo Regalia
1° giro - Kimiya Sato
L'ORDINE DI ARRIVO
DOMENICA 22 GIUGNO 2014
Piazzamenti di valore per Coletti
1 - Johnny Cecotto - Trident - 28 giri 36'14"395
2 - Stefano Coletti - Racing Engineering - 0"742
3 - Raffaele Marciello - Racing Engineering - 6"813
4 - Mitch Evans - Russian Time - 7"139
5 - Alexander Rossi - Caterham - 7"990
6 - Jolyon Palmer - Dams - 8"828
7 - Julian Leal - Carlin - 9"317
8 - Takuya Izawa - ART - 19"410
9 - Sergio Canamasas - Trident - 26"716
10 - Stephane Richelmi - Dams - 27"062
11 - Conor Daly - Lazarus - 27"625
12 - Rene Binder - Arden - 28"381
13 - Arthur Pic - Campos - 28"861
14 - Andre Negrao - Arden - 30"084
15 - Stoffel Vandoorne - ART - 30"446
16 - Artem Markelov - Russian Time - 32"025
17 - Rio Haryanto - Caterham - 36"046
18 - Adrian Quaife Hobbs - Rapax - 37"139
19 - Kimiya Sato - Campos - 37"901
20 - Simon Trummer - Rapax - 42"508
21 - Daniel De Jong - MP - 43"754
22 - Tio Ellinas - MP - 45"236
23 - Daniel Abt - Hilmer - 45"606
24 - Facundo Regalia - Hilmer - 46"924
25 - Nathanael Berthon - Lazarus - 50"361
Giro più veloce: Stefano Coletti 1'16"629
Ritirato
2° giro - Felipe Nasr
Il campionato
1.Palmer 117; 2.Nasr 84; 3.Cecotto 76; 4.Leal 50; 5.Vandoorne 43; 6.Coletti, Pic 41;
8.Evans 38; 9.Richelmi 32; 10.Haryanto 26; 11.Marciello 25; 12.Canamasas 22;
13.Trummer 18; 14.Dillmann 14; 15.Izawa 11.
39
GP3
GARE A SPIELBERG
LYNN
Lynn sul podio del vincitore
40
FA IL VUOTO
L’inglese torna al successo, ma non rende nella corsa della
domenica. Nonostante ciò è saldamente al comando. Bel fine
settimana per Bernstorff ed Eriksson
41
GP3
GARE A SPIELBERG
Claudio Pilia
Foto - Lat Photo
Dopo il weekend inaugurale della stagione 2014
disputato a Barcellona lo scorso mese, la GP3
Series ha riacceso i motori sul saliscendi “alpino”
di Spielberg, in Austria. Uno scenario inedito, in
cui la categoria (così come la GP2) non aveva mai
corso. Nelle nove curve del Red Bull Ring, Alex
Lynn ha nuovamente dimostrato di saperci davvero fare. Anche se un po’ a metà, ancora una volta: dopo aver dominato la sessione di qualifica,
marcando la pole position e quindi conquistando la vittoria di gara 1 condita dal giro più veloce, si è perso in gara 2. Stavolta, a rallentarlo nella corsa della domenica mattina, è stata la bagarre del via, in cui ha rimediato qualche danno di
troppo all’ala anteriore che ha dovuto cambiare
ai box. Il britannico del team Carlin, nonostante
questo “intoppo”, è stato comunque in grado di
conservare la propria leadership di campionato,
confermandosi al top della graduatoria con 62
punti, 13 lunghezze in più rispetto a Jimmy
Eriksson, fermo a 49.
ce, e in gara 2, per Emil Bernstorff che ha saputo ben rimontare dalla quarta fila concludendo
così un bel fine settimana per lui dopo il secondo posto di gara 1.
IL DEBUTTO DI “AGO”
FONTANA BELLA QUALIFICA
Riccardo Agostini, spera di aver conquistato
qualche attenzione con un weekend decisamente promettente ed incoraggiante. Con un accordo arrivato last-minute, dopo la chiusura del rapporto con l’Eurointernational in F.3, il pilota
veneto si è subito cimentato con la nuova categoria e con una monoposto mai guidata prima,
facendo vedere un passo più che interessante
nelle prove libere – dove ha fatto marcare il quinto tempo – ed in gara-1, fino all’amaro ritiro al
nono giro. Qualche difficoltà anche per Alex Fontana, che dopo l’ottima qualifica, non ha sfruttato al meglio la sua prima fila, scattando con qualche esitazione e vedendosi costretto ad arginare
gli attacchi di Stoneman, arrivando al contatto e
ritirandosi alla prima curva.
ERIKSSON CONVINCE
BENE STANAWAY
Quella dello svedese di Koiranen è stata una prova altrettanto eccellente, avendo disputato un’ottima gara 1, nella quale ha rimontato dalla quinta piazza in griglia fino al terzo gradino del podio
e migliorandosi ulteriormente nella seconda corsa, dove è riuscito a sopravanzare un altrettanto
bravo Richie Stanaway nelle ultime tornate, soffiandogli l’argento. Il neozelandese, con un quarto e un terzo posto, si conferma un pilota costante, sul quale tenere gli occhi. Prima vittoria inve-
42
Eriksson è secondo nella classifica generale
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1
SABATO 21 GIUGNO 2014
1 - Alex Lynn - Carlin - 18 giri 25'50"556
2 - Emil Bernstorff - Carlin - 2"764
3 - Jimmy Eriksson - Koiranen - 8"385
4 - Richie Stanaway - Status - 10"309
5 - Marvin Kirchhofer - ART - 10"958
6 - Matheo Tuscher - Jenzer - 12"128
7 - Nick Yelloly - Status - 12"597
8 - Luis Sa Silva - Carlin - 16"707
9 - Patrick Kujala - Manor - 17"647
10 - Patric Niederhauser - Arden - 18"434
11 - Jann Mardenborough - Arden - 18"845
12 - Roman De Beer - Trident - 19"474
13 - Pal Varhaug - Jenzer - 19"979
14 - Nelson Mason - Hilmer - 20"252
15 - Dino Zamparelli - ART - 24"748
16 - Santiago Urrutia - Koiranen - 25"285
17 - Ryan Cullen - Manor - 34"407
18 - Victor Carbone - Trident - 34"896
19 - Nikolay Martsenko - Hilmer - 39"069
20 - Carmen Jorda - Koiranen - 58"532
Incidente tra Pohler e Lim
Ritirati
9° giro - Riccardo Agostini
5° giro - Adderly Fong
5° giro - Alfonso Celis
1° giro - Alex Fontana
1° giro - Dean Stoneman
1° giro - Robert Visoiu
.
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2
DOMENICA 8 GIUGNO 2014
1 - Emil Bernstorff - Carlin - 17 giri 23'24"023
2 - Jimmy Eriksson - Koiranen - 7"793
3 - Richie Stanaway - Status - 11"891
4 - Roman De Beer - Trident - 12"338
5 - Nick Yelloly - Status - 12"985
6 - Patric Niederhauser - Arden - 13"423
7 - Patrick Kujala - Manor - 16"947
8 - Dino Zamparelli - ART - 19"196
9 - Pal Varhaug - Jenzer - 19"701
10 - Dean Stoneman - Manor - 21"213
11 - Riccardo Agostini - Hilmer - 21"551
12 - Santiago Urrutia - Koiranen - 23"846
13 - Ryan Cullen - Manor - 24"676
14 - Robert Visoiu - Arden - 25"503
15 - Adderly Fong - Jenzer - 26"670
16 - Nelson Mason - Hilmer - 27"382
17 - Alex Fontana - ART - 30"742
18 - Victor Carbone - Trident - 33"153
19 - Alfonso Celis - Status - 37"441
20 - Alex Lynn - Carlin - 57"946
21 - Carmen Jorda - Koiranen - 1'11"813
22 - Luis Sa Silva - Carlin - 1 giro
Prima volta in GP3 per Agostini
Giro più veloce: Emil Bernstorff 1'21"439
Ritirati
7° giro - Jann Mardenborough
1° giro - Matheo Tuscher
1° giro - Nikolay Martsenko
1° giro - Marvin Kirchhofer
Il campionato
1.Lynn 62 punti; 2.Eriksson 49; 3.Stanaway 45; 4.Bernstorff 36; 5.Kirchhofer 26;
6.Tuscher 24; 7.Stoneman 21; 8.Zamparelli 19; 9.Kujala e Yelloly 16.
Prima vittoria per Bernstorff
43
FIA
F.3
GARE A SPA
VERSTAPPE
44
Tre vittorie meritate per
il rookie olandese che sul
tracciato belga ha
impressionato per
velocità, determinazione,
intelligenza tattica,
sorpassi. Ocon,
sfortunato nella prima
corsa, si è rifatto con
due secondi posti e tiene
il comando del
campionato su Blomqvist
EN DA URLO
45
FIA
F.3
GARE A SPA
Massimo Costa
Sta stravolgendo tutti i pronostici possibili immaginabili Max Verstappen e le tre vittorie di Spa sono lì a sottolinearlo con la matita rossa. Chi
era convinto, e tra questi anche noi, che il salto diretto dal karting al
campionato europeo F.3 fosse eccessivo, figlio anche di una certa supponenza del clan che lo circonda, deve ricredersi. Verstappen ha saltato le tappe delle monoposto addestrative, come la F.Renault 2.0, la Formula Academy o la F.Adac Master, non ultima la neonata F.4, buttandosi a capofitto nel confronto internazionale della F.3, monoposto difficile da capire se non si ha una adeguata esperienza. Contesto complicato nel quale confrontarsi con piloti pur giovani, ma con già esperienze di anni nelle formule. Verstappen con la Dallara-VW del team Van
Amersfoort (tra l’altro non ritenuto sulla carta tra i top), ha cancellato
tutti questi aspetti, che del resto seguono una logica ben precisa, un percorso di crescita ben definito. Tutti possono farlo? Certamente no, l’olandese appartiene ad una razza di piloti ben rara ed ha decisamente alzato l’asticella alla voce “debuttanti” mettendo in difficoltà tutti gli altri che
si sono affacciati alla serie europea. Ogni tanto (per fortuna) sbucano
questi talenti che finiscono per mettere in crisi gli altri colleghi: ricordiamo Lewis Hamilton in GP2, che da rookie vinse subito gare e campionato, oppure Sebastian Vettel, che al debutto in World Series Renault
a campionato in corso segnò pole e vittoria, o ancora, per passare a tempi recenti, Robin Frijns in WSR che ha vinto il titolo alla sua prima, o
Antonio Fuoco in F.Renault 2.0 lo scorso anno, dominatore alla prima
esperienza in formula, arrivando dal karting.
FUOCO TROPPO
NERVOSO?
E proprio l’italiano del Ferrari Driver Academy, schierato dalla Prema,
forse sta soffrendo questa superiorità di Verstappen. Che, va detto, qualche errore sciocco lo ha commesso nelle precedenti tappe, in ogni caso
si è sempre qualificato nelle primissime file (mai peggio del sesto posto)
ed è salito sei volte sul podio su quindici gare, quattro da vincitore. Fuoco era atteso come protagonista assoluto e in effetti lo è, però sta commettendo errori che, per esempio, in F.Renault 2.0 non appartenevano
al suo repertorio. Il confronto con il compagno di squadra Esteban Ocon,
debuttante e subito leader del campionato (ma va detto che ha un anno
di monoposto in più rispetto ad Antonio) e quello a distanza con Verstappen potrebbero spingerlo a dare più di quel che gli è chiesto. E da
qui forse derivano gli errori di Pau nelle libere o di Spa in qualifica 2.
Errori pesanti perché poi si sono riflessi senza pietà sull’esito delle gare.
Però, Fuoco il talento ce l’ha, certificato dalla vittoria di Silverstone in
gara 3 o dalle partenze in prima fila, tre volte.
A Spa la miglior qualifica per Beretta
46
Per Fuoco una Spa da dimenticare
A Spa ha debuttato
con Eurointernational
l'americano Ferrucci
Giovinazzi penalizzato dal
rendimento della Dallara di Carlin
Due podi per Menezes
47
FIA
F.3
GARE A SPA
OCON, SECONDI
POSTI PESANTI
Chi sta avendo un passo esagerato è senza dubbio Ocon. Il
francese del programma Junior Lotus si è sempre espresso su livelli di grande qualità nei due anni di F.Renault 2.0.
In F.3 si è facilmente adattato ed ha cominciato a “menare” gli avversari con una facilità impressionante. Tredici
podi su quindici gare, quattordici volte in zona punti, cinque volte vincitore, dieci volte in pole. Ocon e la DallaraMercedes del team Prema sembrano una cosa sola. A Spa
si è visto urtare, certamente non con intenzione, dal compagno Fuoco al 1° giro di gara 1, episodio che lo ha costretto al primo ritiro del 2014. Dopo di che, ha conquistato due
secondi posti. Alla luce della classifica generale, suonano
come due vittorie, ma Ocon voleva vincere e lo dimostrano
i suoi attacchi a Verstappen, non riusciti.
PUNTI BUTTATI
DAI PILOTI ESPERTI
Poco male, il suo diretto inseguitore Tom Blomqvist ha fatto peggio di lui. L’inglese ha vissuto una qualifica 2 da incubo, come tutti gli altri piloti del team Carlin, dove evidentemente è stato sbagliato qualcosa. E non ha così approfittato dello zero in casella di gara 1 di Ocon. Se Blomqvist
non ha sorriso troppo, non possono farlo neanche gli altri
esperti del campionato. Lucas Auer è sempre altalenante,
Felix Rosenqvist commette errori da principiante e tutti
finiscono per perdere punti su punti al cospetto dei rookie
terribili Ocon e Verstappen. La gara di Spa ha messo in luce
Gustavo Menezes, due volte terzo, e un Jake Dennis che da
rookie si sta meritando sempre più l’attenzione che merita. Non male anche Nicholas Latifi, che a Spa ha messo in
campo quella grinta che a volte gli manca.
48
Ocon sempre leader del campionato
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2
1 - Max Verstappen (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 15 giri
2 - Lucas Auer (Dallara-Mercedes) - Mucke - 0"817
3 - Jake Dennis (Dallara-VW) - Carlin - 4"225
4 - Tom Blomqvist (Dallara-VW) - Carlin - 4"670
5 - Antonio Fuoco (Dallara-Mercedes) - Prema - 7"392
6 - Gustavo Menezes (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 7"799
7 - Felix Rosenqvist (Dallara-Mercedes) - Mucke - 9"427
8 - Felipe Guimaraes (Dallara-Mercedes) - Double R - 13"047
9 - Jules Szymkowiak (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 14"230
10 - Jordan King (Dallara-VW) - Carlin - 14"893
11 - Felix Serralles (Dallara-Mercedes) - West Tec - 19"667
12 - Richard Goddard (Dallara-Nissan) - T Sport - 20"169
13 - Nicholas Latifi (Dallara-Mercedes) - Prema - 21"277
14 - John Bryant-Meisner (Dallara-Mercedes) - Fortec - 21"841
15 - Tatiana Calderon (Dallara-Mercedes) - Mucke - 22"462
16 - Roy Nissany (Dallara-Mercedes) - Mucke - 23"240
17 - Dennis Van de Laar (Dallara-Mercedes) - Prema - 25"584
18 - Sean Gelael (Dallara-VW) - Carlin - 26"183
19 - Hector Hurst (Dallara-Mercedes) - West Tec - 27"905
20 - Mitchell Gilbert (Dallara-Mercedes) - Fortec - 29"256
21 - Sandro Zeller (Dallara-Mercedes) - Zeller - 31"463
22 - Michele Beretta (Dallara-Mercedes) - Eurointernational - 32"505
1 - Max Verstappen (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 15 giri 35'48"572
2 - Esteban Ocon (Dallara-Mercedes) - Prema - 0"805
3 - Gustavo Menezes (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 1"842
4 - Felix Rosenqvist (Dallara-Mercedes) - Mucke - 3"021
5 - Tatiana Calderon (Dallara-Mercedes) - Mucke - 7"992
6 - Jake Dennis (Dallara-VW) - Carlin - 9"257
7 - Nicholas Latifi (Dallara-Mercedes) - Prema - 11"609
8 - Tom Blomqvist (Dallara-VW) - Carlin - 12"113
9 - Antonio Giovinazzi (Dallara-VW) - Carlin - 13"221
10 - Jordan King (Dallara-VW) - Carlin - 13"411
11 - Roy Nissany (Dallara-Mercedes) - Mucke - 14"250
12 - Mitchell Gilbert (Dallara-Mercedes) - Fortec - 14"948
13 - Sean Gelael (Dallara-VW) - Carlin - 16"418
14 - Dennis Van de Laar (Dallara-Mercedes) - Prema - 17"332
15 - Richard Goddard (Dallara-Nissan) - T Sport - 17"688
16 - Sandro Zeller (Dallara-Mercedes) - Zeller - 18"400
17 - Hector Hurst (Dallara-Mercedes) - West Tec - 20"427
18 - John Bryant-Meisner (Dallara-Mercedes) - Fortec - 24"494
SABATO 21 GIUGNO 2014
Belle le gare 2 e 3 di Latif
Giro più veloce: Max Verstappen 2'11"111
Ritirati
5° giro - Antonio Giovinazzi
5° giro - Santino Ferrucci
2° giro - Alexander Toril
0 giri - Esteban Ocon
SABATO 21 GIUGNO 2014
Giro più veloce: Esteban Ocon 2'11"410
Ritirati
13° giro - Alexander Toril
8° giro - Felix Serralles
8° giro - Lucas Auer
2° giro - Felipe Guimaraes
1° giro - Antonio Fuoco
1° giro - Michele Beretta
1° giro - Jules Szymkowiak
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 3
DOMENICA 22 GIUGNO 2014
1 - Max Verstappen (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 15 giri 35'47"919
2 - Esteban Ocon (Dallara-Mercedes) - Prema - 0"495
3 - Gustavo Menezes (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 2"266
4 - Felix Serralles (Dallara-Mercedes) - West Tec - 3"090
5 - Nicholas Latifi (Dallara-Mercedes) - Prema - 3"912
6 - Tom Blomqvist (Dallara-VW) - Carlin - 4"230
7 - Jake Dennis (Dallara-VW) - Carlin - 5"284
8 - Jules Szymkowiak (Dallara-VW) - Van Amersfoort - 6"108
9 - Felix Rosenqvist (Dallara-Mercedes) - Mucke - 7"525
10 - Jordan King (Dallara-VW) - Carlin - 9"188
11 - Antonio Giovinazzi (Dallara-VW) - Carlin - 10"083
12 - Roy Nissany (Dallara-Mercedes) - Mucke - 10"527
13 - Lucas Auer (Dallara-Mercedes) - Mucke - 12"423
14 - Sean Gelael (Dallara-VW) - Carlin - 12"950
15 - Alexander Toril (Dallara-Nissan) - T Sport - 13"053
16 - Santino Ferrucci (Dallara-Mercedes) - Eurointernational - 13"399
17 - Antonio Fuoco (Dallara-Mercedes) - Prema - 14"067
18 - Tatiana Calderon (Dallara-Mercedes) - Mucke - 17"219
19 - Mitchell Gilbert (Dallara-Mercedes) - Fortec - 17"851
20 - Michele Beretta (Dallara-Mercedes) - Eurointernational - 18"782
21 - Dennis Van de Laar (Dallara-Mercedes) - Prema - 23"040
22 - Richard Goddard (Dallara-Nissan) - T Sport - 43"446
23 - John Bryant-Meisner (Dallara-Mercedes) - Fortec - 1 giro
Giro più veloce: Esteban Ocon 2'11"280
Ritirati
10° giro - Felipe Guimaraes
8° giro - Hector Hurst
6° giro - Sandro Zeller
Il campionato
1.Ocon 268; 2.Blomqvist 174; 3.Auer, Verstappen 155; 5.Fuoco 113; 6.Blomqvist 96; 7.Dennis 85; 8.Giovinazzi 81; 9.King 73; 10.Latifi 65.
49
EURO
OPEN
GARE A JEREZ
ST
50
Antonio Caruccio
Foto - Speedy
Sandy Stuvik ha riconquistato la leadership della Euroformula Open
2014. Al thailandese della RP Motorsport, che ha vinto entrambe le
gare disputatesi in occasione del terzo round andato in scena a Jerez
de la Frontera, era bastato conquistare la pole position sabato mattina per riportarsi a parti punti con il compagno polacco Artur Janosz
che lo aveva sopravanzato a Portimao a causa di un problema tecnico che lo aveva costretto al ritiro. Nella prima corsa in Andalusia,
Stuvik ha agevolmente mantenuto il comando distanziando Janosz,
che ha dovuto fare anche i conti con un Yarin Stern, nuovamente a
podio con la Dallara del team West Tec. Ha animato tutta la corsa
invece, il duello in casa Campos tra Alex Palou e Kostantin Tereschenko. Il catalano ha perso al via la posizione e solo dopo ripetuti attacchi è riuscito ad avere la meglio sul russo.
UVIK IN VETTA
Il thailandese della RP Motorsport in
Andalusia si è ripreso la prima posizione
nella classifica generale, sempre comandata
dalla squadra italiana che vede al secondo
posto anche Janosz
51
EURO
OPEN
GARE A JEREZ
Nieto con la Dallara della DAV
JANOSZ
PENALIZZATO
In gara 2 Janosz sembrava avere la possibilità di recuperare punti data la pole position segnata nella qualifica di domenica
mattina, ma in partenza ha chiuso la porta
in faccia a Palou, cambiando due volte traiettoria. Questa mossa è espressamente vietata da regolamento e Janosz è stato punito con un drive-through, che ha scontato
perdendo la leadership a favore di Stuvik,
che si è così ritrovato come regalo una vittoria. Janosz poi nel tentativo di recuperare è finito in testacoda speronando anche la
vettura di Tanart Sathienthirakul, costringendo entrambi a porre fine alle ambizioni
di entrare in zona punti.
BENE SIMONYAN
POCHI PUNTI PER DAV
Importante risultato per un’altra delle
vettura della RP Motorsport, quella di
John Simonyan, che seppur molto veloce
ha spesso pagato degli errori di irruenza,
mente in questa occasione ha conquistato un quarto posto in gara 2 che lo candidano ad essere uno dei prossimi protagonisti per la lotta del podio. Solo qualche
punticino invece per la DAV Racing, che
52
dopo i risultati di Portimao ambiva a
restare ai “piani alti”. La strategia adottata prevedeva l’utilizzo di un solo treno
di gomme nuove sabato, per privilegiare
poi il risultato di domenica. In qualifica
2 infatti, entrambe le vetture della DAV
avevano concluso tra i primi dieci, ma ad
Henrique Baptista è stato cancellato il
miglior tempo, mentre ben tre ne sono
stati annullati a Gerardo Nieto, entrambi
per aver oltrepassato i limiti della pista.
Il messicano è stato comunque capace di
recuperare sino al nono posto, mentre il
brasiliano è stato violentemente spinto
fuori pista nel primo giro, e poi costretto
al ritiro.
SOLTANTO ‘312’
NEL WEEKEND
Assente purtroppo Damiano Fioravanti. Il
romano, neodiciottenne, non ha preso parte alla gara di Jerez, anche se non si esclude che possa ritornare già dal prossimo
round di Budapest. La sua monoposto è
stata quindi data a Costantino Peroni, che
ha corso sempre col supporto della RP
Motorsport, lasciando così definitivamente parcheggiata la Dallara F308 che aveva
guidato sino a Portimao. Per la prima volta nella storia dell’Open, ci sono state al via
solo le nuove Dallara F312.
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1
SABATO 21 GIUGNO 2014
Due terzi posti per Stern
1 - Sandy Stuvik - RP Motorsport – 18 giri 30'04"408
2 - Artur Janosz - RP Motorsport - 3"711
3 - Yarin Stern - West Tec - 9"398
4 - Alex Palou - Campos - 17"673
5 - Konstantin Tereschenko - Campos - 20"903
6 - Yu Kanamaru - De Villota - 21"616
7 - Nicolas Pohler - West Tec - 21"734
8 - Andres Saravia - RP Motorsport - 29"840
9 - Tanart Sathienthirakul - West Tec - 37”824
10 - Sean Walkinshaw - Campos - 39"413
11 - Cameron Twynham - West Tec - 39"467
12 - Che One Lim - De Villota - 39"812
13 - Wei Fung Thong - West Tec - 40"136
14 - Gerardo Nieto - DAV - 40"6810
15 - Costantino Peroni - RP/Corbetta - 43"497
16 - John Simonyan - RP Motorsport - 46"003
17 - Henrique Baptista - DAV - 55"192
18 - William Barbosa - Corbetta - 1'00"634
19 - Saud Al Faisal - RP - 1'07"963
Giro veloce: Artur Janosz 1’39”361
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2
DOMENICA 22 GIUGNO 2014
Sempre al vertice Janosz
1 - Sandy Stuvik - RP Motorsport – 18 giri 29'50"978
2 - Alex Palou - Campos - 6"789
3 - Yarin Stern - West Tec - 10"809
4 - John Simonyan - RP Motorsport - 15"890
5 - Cameron Twynham - West Tec - 22"589
6 - Nicolas Pohler - West Tec - 23"071
7 - Sean Walkinshaw - Campos - 26"601
8 - Wei Fung Thong - West Tec - 30"053
9 - Gerardo Nieto - DAV - 30"512
10 - Andres Saravia - RP Motorsport - 31"384
11 - Konstantin Tereschenko - Campos - 34"678
12 - Yu Kanamaru - De Villota - 35"159
13 - Costantino Peroni - RP/Corbetta - 35"881
Giro veloce: Artur Janosz 1’38”566
Ritirati
11° giro - Henrique Baptista
10° giro - Artur Janosz
10° giro - Tanart Sathienthirakul
5° giro - Che One Lim
0 giri - William Barbosa
0 giri - Saud Al Faisal
Il campionato
1. Stuvik 124 punti; 2. Janosz 93; 3. Palou 87; 4. Twynham 53; 5. Kanamaru 43; 6.
Stern e Tereschenko 36; 8. Sathienthirakul 34; 9. Pohler e Lim 20.
Terzo in classifica generale è Palou
53
GT
OPEN
GARE A JEREZ
I due team italiani hanno dettato legge nelle categorie
SGT e GTS. Montermini e Schirò sono al comando
del campionato mentre la la Nissan ha impressionato
con i velocissimi Dolby e Bontempelli
BRILLA IL TRICOLORE
CON VILLORBA E NOVA
Antonio Caruccio
Foto - Speedy
Il GT Open vede uscire dal round di Jerez due nuovi leader della classifica di campionato. Si tratta
della coppia, tutta italiana, della Villorba Corse
composta da Andrea Montermini e Niccolò Schirò. Grazie al successo di gara 2 infatti, i piloti della Ferrari 458 si sono proiettati in vetta al campionato, con un balzo notevole dato che in Andalusia
vi erano arrivati da terzi in classifica. Questa di
Jerez inoltre, è la prima affermazione della vettura campione in carica in questo 2014, oltre il primo successo in assoluto di Schirò con le rute coperte. Il campione della F3 Open 2012 aveva infatti
fatto il suo debutto con la Porsche di Drivex lo scorso anno, e proprio a Jerez aveva conquistato la sua
prima pole ed il podio in GT. Per casualità dunque,
o per buon karma se vogliamo, nuovamente nella
regione meridionale della Spagna è arrivato, dopo
il passaggio a Villorba corse, il primo successo. Una
vittoria tutt’altro che scontata perché Montermini
e Schirò arrivavano in Spagna con mezzo minuto
di penalità derivante dai due secondi posti di Portimao, situazione che aveva indotto la compagine
veneta a sacrificare la prima gara, non sostituendo gli pneumatici nel pit-stop obbligatorio, ma
dandogli così la possibilità in gara 2 di giocarsi il
podio. Al via dalla sesta posizione ottenuta in qualifica, Schirò ha subito sopravanzato l’Audi di Aditya Patel, mettendosi all’inseguimento della Corvette di Nicky Pastorelli, scavalcato poche tornate
dopo. Al cambio pilota, Montermini è rientrato in
pista indiavolato, andando a sorpassare ben sei
avversari prendendosi la vittoria.
54
A RACE
Montermini e Schirò
nuovi leader del campionato
55
GT
OPEN
GARE A JEREZ
Bel weekend per Rugolo
Secondo posto in gara 1
per Campanico e Patel
MAGISTRALE
VITTORIA DI ZAMPIERI
Sempre ad un italiano, ma questa volta in
coppia con un russo, era andato il successo nella prima corsa. Daniel Zampieri
infatti ha magistralmente condotto al successo la Ferrari della Russian Bears, col
costruttore modenese che conquista due
vittorie assolute quasi insperate alla vigilia.
In qualifica 1 era infatti emersa l’Audi R8
di Cesar Campanico e ci si attendeva una
Corvette decisamente competitiva, che è
però mancata all’appello. Sabato si è infatti ritirato per problemi al cambio Maxime
Soulet, poco dopo aver ricevuto il volante
da Isaac Tutumulu, vedendo svanire non
solo la leadership di campionato, ma anche
la possibilità di disputare gara 2 non essendo la vettura riparabile. Ha invece perso
una gomma finendo in ghiaia Diederik Sijthof.
NELLA GTS DOLBY
AL TOP CON NOVA RACE
Decisamente protagonisti sono stati i piloti della classe GTS, approfittando anche di
una pista che in qualche modo può favorire le prestazioni di queste vetture. Michele
56
Rugolo, alfiere di AF Corse, si è parzialmente rifatto della delusione della 24 Ore
di Le Mans andando a conquistare la pole
assoluta in qualifica 2 e dominando, con un
passo indiavolato, la prima parte di gara.
Al cambio gomme però, ha consegnato la
vettura nelle mani del compagno Claudio
Sdanewitsch, che nonostante mezzo minuto di vantaggio, non è riuscito ad arginare
prima il recupero di Montermini e poi quello di Craig Dolby. L’inglese, messo al volante della Nissan GT-R al suo debutto in campionato last-minute dopo la defezione di
Davide Valsecchi, al fianco di Lorenzo Bontempelli ha conquistato così la vittoria in
GTS alla prima apparizione, nonostante
nelle prove il team Nova Race avesse avuto qualche problema di adattamento alle
gomme Dunlop. Un altro podio invece per
Giorgio Roda e Paolo Ruberti, in gara 1, salvo dover collezionare un ritiro nella corsa
domenicale che ha tolto la Ferrari di AF dai
protagonisti. Un weekend sottotono per il
team Ombra. La squadra lombarda, dopo
le eccellenti prestazioni di Portimao, ha
faticato in qualifica ad adattarsi al cambiamento dell’asfalto e delle condizioni atmosferiche, lamentando una generale mancanza di grip. In gara 2 poi, causa un contatto con Bontempelli, Stefano Costantini
si è dovuto ritirare nelle prime fasi sbattendo violentemente contro le barriere.
Weekend sfortunato
per il team Ombra
Gran debutto per Nova Race
con Dolby e Bontempelli
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1
SABATO 7 GIUGNO 2014
1 – Soluet-Tutumlu (Corvette C6-ZR1) - Selleslagh – 38 giri 1.11'14"275 - SGT
2 – Schirò-Montermini (Ferrari 458) - Villorba - 13"347 - SGT
3 – Pastorelli-Ramos (Corvette C6R) - V8 Racing - 22"410 - SGT
4 – Zampieri-Mavlanov (Ferrari 458) - Russian Bears - 26"343 - SGT
5 – Costantini-Sicart (Ferrari 458) - Ombra - 27"865 - GTS
6 – Hamilton-Sijthoff (Corvette C6R) - V8 Racing - 29"150 - SGT
7 – Perez Aicart-Maleev (Ferrari 458) - Russian Bears - 35"438 - GTS
8 – Roda-Ruberti (Ferrari 458) - AF Corse - 43"088 - GTS
9 – Patel-Campanico (Audi R8 LMS) - Novadriver - 49"002 - GTS
10 – Beretta-Camathias (Porsche 997) - Autorlando - 49"894 - GTS
11 – Rugolo-Sdanewitsch (Ferrari 458) - AF Corse - 51"012 - GTS
12 – Jager-Piachutta (Mercedes SLS) - Lechner - 52"337 - GTS
13 – Cordoni-Gattuso (Ferrari 458) - Ombra - 1'12"801 - GTS
14 – De Leener-Sbirrazzuoli (Ferrari 458) - AF Corse - 1'54"754 - GTS
15 – Coimbra-Silva (Mercedes SLS) - Sports and you – 1 giro - GTS
16 – Pan-Jacoma (Porsche 997) – Ebimotors – 1 giro - GTS
Giro veloce: Soluet-Tutumlu 1’48”265
Ritirati
Zampieri e Mavlanov
vincitori di gara 1
19° giro – Retera-Derdaele
10° giro – Griffin-Cameron
0 giri – Flohr-Castellacci
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2
DOMENICA 8 GIUGNO 2014
1 – Pastorelli-Ramos (Corvette C6R) - V8 Racing – 31 giri 1.00’21"399 - SGT
2 – Schirò-Montermini (Ferrari 458) - Villorba - 18"664 - SGT
3 – Soluet-Tutumlu (Corvette C6-ZR1) - Selleslagh – 19"280 - SGT
4 – Rugolo-Sdanewitsch (Ferrari 458) - AF Corse - 32"270 - GTS
5 – Cordoni-Gattuso (Ferrari 458) - Ombra - 34"279 - GTS
6 – De Leener-Sbirrazzuoli (Ferrari 458) - AF Corse - 40"064 - GTS
7 – Beretta-Camathias (Porsche 997) - Autorlando - 40"887 - GTS
8 – Roda-Ruberti (Ferrari 458) - AF Corse - 45"570 - GTS
9 – Perez Aicart-Maleev (Ferrari 458) - Russian Bears - 47"147 - GTS
10 – Costantini-Sicart (Ferrari 458) - Ombra - 59"959 - GTS
11 – Patel-Campanico (Audi R8 LMS) - Novadriver – 1’01"619 - GTS
12 – Zampieri-Mavlanov (Ferrari 458) - Russian Bears – 1’06"427 - SGT
13 – Jager-Plachutta (Mercedes SLS) - Lechner – 1’18"191 - GTS
14 – Griffin-Cameron (Ferrari 458) - AF Corse - 1'32"459 - GTS
15 – Pan-Jacoma (Porsche 997) – Ebimotors – 1 giro - GTS
16 – Coimbra-Silva (Mercedes SLS) - Sports and you – 1 giro - GTS
Giro veloce: Mavlanov-Zampieri 1’48”719
Ritirati
21° giro – Retera-Derdaele
0 giri – Flohr-Castellacci
Esclusi
Hamilton-Sijthoff
Il campionato
1.Soulet 32 punti; 2.Ramos-Pastorelli 30; 3.Montermini-Schirò 26; 4.ZampieriMavlanov 24; 5.Tutumlu e Catsburg 16.
Terzo posto in gara 1 per Roda e Ruberti
57
WTCC
GARE A SPA
Lopez impegnato in uno dei tanti sorpassi effettuati
58
AFFARI
PER DUE
Il campionato ha concluso
gli appuntamenti europei lasciandoci
un verdetto: saranno Lopez e Muller
a giocarsi il titolo 2014. Loeb per ora sarà
spettatore privilegiato del duello,
niente da fare per Honda e compagnia…
59
WTCC
GARE A SPA
Dario Sala
Foto - Photo 4
Con la gare di Spa, il WTCC ha terminato la stagione europea. Ci si ritroverà fra più di un mese
in Argentina sulla pista di Termas de Rio Hondo
nelle vicinanze di Santiago Del Estero. E proprio
a questa pista si deve quello che si sta vivendo in
questa stagione. Esattamente un anno fa, su quel
tracciato ricominciò a brillare in campo internazionale la stella di Josè Maria Lopez che con una
BMW 320 TC della Wiechers Sport andò a vincere gara due sorprendendo tutto e tutti. E' passato un anno, Lopez è stato ingaggiato dalla Citroen ed ora comanda la serie iridata grazie cinque
vittorie e un discreto vantaggio su Yvan Muller.
Ormai è chiaro che sarà una lotta a due. Lopez
contro Muller per un finale di stagione che promette scintille. Sulle Ardenne i due si sono scambiati i risultati: una vittoria ed secondo posto a
testa con l'argentino che gode di un vantaggio di
39 punti.
LOPEZ
CHE SORPASSI
A Spa, Lopez ha cominciato subito con il piede
giusto, ma in qualifica a causa di qualche sbavatura non si è preso quella pole position che tutti
ormai pensavano fosse nelle sue mani. Pole che
invece è andata a Muller, autore di un giro molto
buono soprattutto nel secondo e terzo settore del
circuito. Gara uno non ha avuto storia. Il francese ha sfruttato una delle chiavi per vincere e cioè
partire bene. Lo ha fatto e poi ha tirato al massimo per acquisire un vantaggio che gli desse tranquillità. In questo è stato aiutato da Sebastien
Loeb che ha tenuto dietro per quasi tutta la gara
Lopez, il quale ha dovuto inventarsi un sorpasso
“monstre” per agguantare il secondo posto. Sorpassi che poi lo stesso Lopez ha fatto a ripetizione in gara due per andare a prendersi di forza la
vittoria. Sapeva di avere fra le mani un missile. Lo
ha spremuto al massimo sorpassando in ogni
punto di questo splendido tracciato. E' così arrivata la vittoria che ha ristabilito le distanze in termini di punti da Muller che alla fine ne ha guadagnati solo due rispetto alla gara di Mosca. A
meno di stravolgimenti particolari, il finale di stagione vivrà di questo duello. Difficile immaginare qualche intruso se non Loeb al quale verrà affidato il ruolo di arbitro. E' giusto così perché ad
oggi i due sono realmente i migliori piloti del
mondiale nonché i più in forma.
AVVERSARI
ALTALENANTI
Gli altri ancora una volta hanno guardato le
Citroen da dietro, Loeb compreso. Se parte
davanti, l'ex iridato rally difende bene ed è anche
veloce, ma se parte dietro ha qualche difficoltà in
più. Pronti ad essere smentiti subito, ma ad oggi
la situazione è questa. In più ora arriva una fase
della stagione in cui i suoi compagni di squadra
alzeranno l'asticella delle prestazioni perché c'è
da vincere un campionato. Lui dovrà fare altrettanto se vorrà rimanere in scia ai compagni e
difendere il terzo posto in classifica.
In questo verrà aiutato dall'alternanza degli avversari. Non c'è un vero e proprio inseguitore. Dietro
le Citroen, a seconda delle pista si possono trovare
le Honda oppure le Chevrolet, ma mai un vero inseguitore costante nelle prestazioni. In Belgio poteva
essere Hugo Valente, ma il giovane francese in gara
ha commesso una serie di errori che gli sono un
costati un drive-through in gara uno e il nono posto
in gara due. Allora è emerso Gianni Morbidelli, ma
in questo caso siamo di fronte ad una macchina che
difetta di preparazione e chilometri. Gianni fa quello che può (ed è tanto) ma di più sembra impossibile almeno sui certe piste. Ecco allora spuntare
Tom Coronel, ma anche l'olandese non brilla certo
per costanza. Stesso discorso per la Honda. I problemi di inizio stagione sono ancora tali. La macchina è migliorata molto, la squadra lavora davvero tanto, ma il motore non sembra essere all'altezza. In più partendo nel gruppo si rischiano contatti che in termini di risultato pesano moltissimo.
Insomma, tutto volge a favore della Citroen e dei
suoi piloti. Non resta quindi che sperare in una bella lotta interna che infiammi il finale di stagione.
Sempre veloce Morbidelli
60
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1
DOMENICA 22 GIUGNO 2014
1 – Yvan Muller (Citroen C-Elyséè) – Citroen – 9 giri 22'09”364
2 – José Maria Lopez (Citroen C-Elyséè) – Citroen – 3”689
3 – Sebastien Loeb (Citroen C-Elyséè) – Citroen – 4”318
4 – Gianni Morbidelli (Chevrolet Cruze) – Munnich – 21”125
5 – Tom Coronel (Chevrolet Cruze) – Roal – 21”998
6 – Tiago Monteiro (Honda Civic) – Honda Jas – 22”071
7 – Norbert Michelisz (Honda Civic) – Zengo – 23”517
8 – Gabriele Tarquini (Honda Civic) – Honda Jas – 24”350
9 – Dusan Borkovic (Chevrolet Cruze) – Campos – 30”094
10 – Tom Chilton (Chevrolet Cruze) – Roal – 30”940
11 – Ma Qing Hua (Citroen C-Elyséè) – Citroen – 31”821
12 – Hugo Valente (Chevrolet Cruze) – Campos – 39”719
13 – Mehdi Bennani (Honda Civic) – Proteam – 45”992
14 – Mickhail Kozlovskyi (Lada Granta) – Lada – 47”654
15 – René Munnich (Chevrolet Cruze) – Munnich – 48”196
16 – Rob Huff (Lada Granta) – Lada – 57”311
17 – James Thompson (Lada Granta) – Lada – 1'09”895
18 – Franz Engstler (BMW 320 TC) – Engstler – 1'28”674
19 – John Filippi (Seat Leon) – Campos – 1'42”573
20 – Norbert Nagy (Seat Leon) – Campos – 1'43”916
21 – Pasquale Di Sabatino (BMW 320 TC) – Engstler – 1 giro
Giro più veloce Yvan Muller 2'26”579
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2
DOMENICA 22 GIUGNO 2014
1 – José Maria Lopez (Citroen C-Elysée) – Citroen – 9 giri 22'16”645
2 – Yvan Muller (Citroen C-Elysée) – Citroen – 3”097
3 – Tom Coronel (Chevrolet Cruze) – Roal – 8”409
4 – Tiago Monteiro (Honda Civic) – Honda Jas – 8”912
5 – Sébastien Loeb (Citroen C-Elysée) – Citroen – 9”060
6 – Gianni Morbidelli (Chevrolet Cruze) – Munnich – 16”851
7 – Norbert Michelisz (Honda Civic) – Zengo – 17”929
8 – Gabriele Tarquini (Honda Civic) – Honda Jas – 19”026
9 – Hugo Valente (Chevrolet Cruze) – Campos – 20”500
10 – Tom Chilton (Chevrolet Cruze) – Roal – 21”187
11 – Mehdi Bennani (Honda Civic) – Proteam – 22”296
12 – Mickhail Kozlovskyi (Lada Granta) – Lada – 34”995
13 – Rob Huff (Lada Granta) – Lada – 38”692
14 – René Munnich (Chevrolet Cruze) – Munnich – 39”557
15 – James Thompson (Lada Granta) – Lada – 50”893
16 – Franz Engstler (BMW 320 TC) – Engstler – 1'17”281
17 – Pasquale Di Sabatino (BMW 320 TC) – Engstler – 1'23”029
18 – Norbert Nagy (Seat Leon) – Campos – 1'33”065
19 – John Filippi (Seat Leon) – Campos – 1 giro
Giro più veloce: José Maria Lopez 2'26”679
Ritirati
4° giro – Ma Qing Hua
5° giro - Dusan Borkovic
Il campionato
1. Lopez 255; 2. Muller 216; 3. Loeb 190.4. Monteiro 125; 5. Tarquini 105; 6. Coronel 99
Buoni risultati per Coronel
Monteiro si consola
in buona compagnia
Loeb all'Eau Rouge
61
NASCAR
GARA A SONOMA
Marco Cortesi
Sul circuito di Sonoma, tortuoso e difficile
nastro d’asfalto nel mezzo della valle del vino
californiana, Carl Edwards non poteva scegliere il miglior tempismo per conquistare la sua
prima affermazione su una pista stradale.
Mostrando quella determinazione che sembra
a volte mancargli, forse avrà finalmente convinto il team Gibbs ad accordargli fiducia la
prossima stagione, o magari il Roush Fenway
Racing a fargli una migliore offerta per il rinnovo contrattuale. Edwards, che è quindi sempre più uomo mercato, è riuscito a controllare
bene la situazione in particolare quando si è
trovato in testa. Spinto da colui che sugli stradali dominava, Jeff Gordon, ha commesso solo
qualche errorino che comunque non ha assolutamente inficiato l’ottimo risultato centrato
da lui e dal team. E’ lui il pezzo più pregiato
attualmente disponibile, anche se dopo aver
perso il titolo nella lotta “gatto contro topo” con
Tony Stewart il suo valore si è forse un po’ offuscato. Ora ha rimesso tutti in riga, portandosi
a due nel conto delle vittorie e soprattutto su
un terreno che non lo vedeva tra i favoriti.
EDWARDS
CERCA
FIDUCIA
Sullo stradale californiano il pilota del team Gibbs
ha ottenuto il primo successo stagionale
ed ora guarda al futuro con maggiore serenità
MENARD NON
È PIÙ UNA SORPRESA
Quarto e quinto hanno rispettivamente terminato Jamie McMurray e Paul Menard. Il pilota del team Ganassi, partito dalla pole,ha
approfittato di uno dei tantissimi contatti che
hanno neutralizzato la corsa, mentre il figlio del
tycoon del bricolage ormai non è più una sorpresa. E’ sempre veloce e nel lotto è uno di quelli che sbagliano meno. Per il resto, tanti botti.
Matt Kenseth, spedito fuori pista da Clint
Bowyer, è uscito illeso dalla sua vettura anche
se a livello d’orgoglio l’assenza di vittorie conta, tanto più che con ogni probabilità ritroverà
come compagno il mai amato Edwards.
KESELOWSKI
KO E… CONTENTO
Brad Keselowski è invece stato messo fuori da
Kyle Busch ma non se l’è presa. “Per come
andava la nostra macchina, ce lo siamo meritati, ha detto. Eravamo d’intralcio”. Un commento amaro arrivato dopo aver ammesso che
il team Hendrick, quanto a motori, ha un anno
di vantaggio in termini di sviluppo. Con tre vittorie, il team Penske non dovrebbe lamentarsi,
ma dopo i colpi di KO di Jimmie Johnson sono
tante le squadre in cui si già ha la brutta impressione di sapere come andrà a finire.
Keselowsky, sopra, ha finito la sua gara in malo modo (a destra)
62
L'ORDINE DI ARRIVO
DOMENICA 22 GIUGNO 2014
1 - Carl Edwards (Ford) – Roush/Fenway - 110 giri
2 - Jeff Gordon (Chevy) – Hendrick - 110
3 - Dale Earnhardt Jr (Chevy) – Hendrick - 110
4 - Jamie McMurray (Chevy) – Ganassi - 110
5 - Paul Menard (Chevy) – Childress - 110
6 - Kasey Kahne (Chevy) – Hendrick - 110
7 - Jimmie Johnson (Chevy) – Hendrick - 110
8 - Marcos Ambrose (Ford) – Petty - 110
9 - Greg Biffle (Ford) – Roush/Fenway - 110
10 - Clint Bowyer (Toyota) – Waltrip - 110
11 - Ryan Newman (Chevy) – Childress - 110
12 - Kurt Busch (Chevy) – Stewart/Haas - 110
13 - Casey Mears (Chevy) – Germain - 110
14 - Brian Vickers (Toyota) – Waltrip - 110
15 - Martin Truex Jr (Chevy) – Furniture Row - 110
16 - Joey Logano (Ford) – Penske - 110
17 - Austin Dillon (Chevy) – Childress - 110
18 - Danica Patrick (Chevy) – Stewart/Haas - 110
19 - Tony Stewart (Chevy) – Stewart/Haas - 110
20 - Kevin Harvick (Chevy) – Stewart/Haas - 110
21 - David Gilliland (Ford) – Front Row - 110
22 - Brad Keselowski (Ford) – Penske - 110
23 - Aric Almirola (Ford) – Petty - 110
24 - Michael McDowell (Ford) – Leavine - 110
25 - Kyle Busch (Toyota) – Gibbs - 110
26 - Denny Hamlin (Toyota) – Gibbs - 110
27 - Cole Whitt (Toyota) – BK Racing - 110
28 - Kyle Larson (Chevy) – Ganassi - 110
29 - Alex Bowman (Toyota) – BK Racing - 110
30 - Michael Annett (Chevy) – Baldwin - 110
31 - Ricky Stenhouse (Ford) – Roush/Fenway - 109
32 - Reed Sorenson (Chevy) – Baldwin - 109
33 - Justin Allgaier (Chevy) – Hscott - 109
34 - JJ Yeley (Chevy) – XXXtreme - 109
35 - Boris Said (Ford) – FAS Lane - 109
36 - David Ragan (Ford) – Front Row - 109
37 - AJ Allmendinger (Ford) – JTG - 108
38 - Tomy Drissi (Toyota) – Nemco - 108
39 - Alex Kennedy (Chevy) – CircleSport - 104
40 - Josh Wise (Chevy) – Parsons - 95
41 - Ryan Truex (Toyota) – BK Racing - 91
42 - Matt Kenseth (Toyota) – Gibbs - 74
43 - Landon Cassill (Chevy) – Hillman - 29
63
V8
SUPERCAR
GARE A DARWIN
64
LA RINASCITA
DI WHINCUP
Il tracciato di Darwin ha celebrato il ritorno alla vittoria di Jamie Whincup, bravo a
mettere a segno due vittorie e un terzo posto. Il leader della classifica Winterbottom
non è rimasto a guardare assicurandosi il successo nella gara lunga della domenica
65
V8
SUPERCAR
GARE A DARWIN
Silvano Taormina
Un terzo posto nelle ultime dieci gare rappresenta un bottino piuttosto magro per
chi, alla vigilia della stagione 2014, era
accreditato come il principale pretendente
al titolo. In particolar modo quando il tuo
palmares annovera ben cinque titoli nel V8
Supercars, ancor di più quando il tuo nome
è Jamie Whincup. Eppure il portacolori del
Triple Eight Racing, da campione qual è,
dopo tre appuntamenti poco fruttuosi ha
tirato fuori la grinta necessaria per invertire la rotta e tornare in gioco in una delle
edizioni più combattute della popolare
serie australiana. Una rinascita che ha trovato compimento a Darwin, in un weekend
in cui la scelta delle gomme ha giocato un
ruolo per nulla indifferente. Due pole il
sabato mattina, due vittorie qualche ora più
tardi, altra pole nelle qualifiche della domenica e di nuovo sul podio in gara 3. Con questi risultati Whincup si è riportato prepotentemente in corsa per il titolo, a preludio
di una seconda parte di stagione che si preannuncia decisamente interessante.
QUESTIONE
DI GOMME
La rinascita di Whincup si è concretizzata
nella giornata di sabato, inaugurata con
due pole perentorie nei due turni di qualifica. La chiave del suo doppio successo
risiede nella scelta delle gomme soft, risultate decisamente più efficaci nelle gare
sprint. Mentre gli altri arrancavano con le
hard, il campione in carica dettava il passo
seguito a debita distanza dal team mate
Craig Lowndes. Un copione quasi identico
sia in gara 1 sia in gara 2, nelle quali nessuno è riuscito ad avvicinare le due Commodore del Triple Eight. Sul gradino più basso del podio hanno trovato posto dapprima
Shane Van Gisbergen (Tekno) e poi Fabian
Coulthard (BJR), sempre presenti nelle
zone alte della classifica ma apparsi decisamente in affanno. Discorso simile per Scott
McLaughlin (Polestar GRM) e Garth Tander (HRT), bravi a centrare per due volte la
top-five. Il leader della classifica piloti
Mark Winterbottom (FPR) ha giocato al
risparmio optando anch'egli per le hard.
Per lui due sesti posti messi in cascina in
attesa della gara lunga della domenica.
66
WINTERBOTTOM
“FREGA” WHINCUP
La nuova doppietta di Whincup e Lowndes
in Q3 lasciava presagire un nuovo flag-to
flag per la compagine diretta da Ian Harrison. Costretti a prendere il via con le hard,
nell'arco di poche tornate i due torelli sono
stati risucchiati dal resto del gruppo che,
diversamente, aveva ancora a disposizione
un treno di soft immacolate. La prima parte di gara ha visto David Reynolds (FPR)
guidare il plotone mentre poco più indietro
Winterbottom rinveniva perentoriamente
dalla quinta fila. La gara di Whincup sembrava compromessa fino a quando, in occasione di una caution causata da Dahlgren
(Polestar GRM), ha anticipato il cambiogomme mentre gli altri si limitavano ad
accodarsi alla safety-car. Esaurito il valzer
dei pit-stop, Whincup si è ritrovato incredibilmente in seconda posizione alle spalle
del nuovo leader Winterbottom. Mentre
quest'ultimo si avviava incontrastato verso
la bandiera a scacchi, Whincup ha dovuto
cedere la piazza d'onore ad un arrembante
Van Gisbergen. Medaglia di legno per Reynolds, quarto davanti a Courtney (HRT) e
Tander. Non è riuscito a ripetersi Lowndes,
attardato da un contatto con Mostert (FPR)
mentre navigava a centro gruppo.
Winterbottom
Lowndes
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1
SABATO 21 GIUGNO 2014
1 - Jamie Whincup (Holden) - Triple Eight - 35 giri in 42'27''626
2 - Craig Lowndes (Holden) - Triple Eight - 4''354
3 - Shane Van Gisbergen (Holden) - Tekno - 4''798
4 - Scott McLaughlin (Volvo) - Polestar GRM - 13''025
5 - Garth Tander (Holden) - HRT - 16''067
6 - Mark Winterbottom (Ford) - FPR - 16''277
7 - Jason Bright (Holden) - BJR - 19''604
8 - James Courtney (Holden) - HRT - 20''628
9 - Fabian Coulthard (Holden) - BJR - 21''082
10 - Lee Holdsworth (Mercedes) - Erebus - 22''096
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2
SABATO 21 GIUGNO 2014
1 - Jamie Whincup (Holden) - Triple Eight - 35 giri in 42'26''110
2 - Craig Lowndes (Holden) - Triple Eight - 3''398
3 - Fabian Coulthard (Holden) - BJR - 5''864
4 - Garth Tander (Holden) - HRT - 11''514
5 - Scott McLaughlin (Volvo) - Polestar GRM - 12''907
6 - Mark Winterbottom (Ford) - FPR - 13''259
7 - Shane Van Gisbergen (Holden) - Tekno - 13''691
8 - Tim Slade (Holden) - Walkinshaw - 15''479
9 - David Reynolds (Ford) - FPR - 16''429
10 - Michael Caruso (Nissan) - Kelly - 18''494
L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 3
DOMENICA 22 GIUGNO 2014
1 - Mark Winterbottom (Ford) - FPR - 69 giri 1h27''20''307
2 - Shane Van Gisbergen (Holden) - Tekno - 0''534
3 - Jamie Whincup (Holden) - Triple Eight - 5''489
4 - David Reynolds (Ford) - FPR - 10''874
5 - James Courtney (Holden) - HRT - 14''824
6 - Garth Tander (Holden) - HRT - 17''353
7 - James Moffat (Nissan) - Kelly - 18''031
8 - Scott McLaughlin (Volvo) - Polestar GRM - 27''174
9 - Rick Kelly (Nissan) - Kelly - 30''358
10 - Russell Ingall (Holden) - Dumbrell - 34''454
Il campionato
1. Winterbottom 1451; 2. Lowndes 1290; 3. Whincup 1265; 4. Coulthard 1204; 5.
Courtney 1120; 6. Van Gisbergen 1111; 7. McLaughlin 1045; 8. Reynolds 952; 9.
Mostert 914; 10. Bright 881.
McLaughlin
Partenza gara 3
67
HMRDS
CORSI PER PILOTI
A SCUOLA DI VEL
Maria Di Girolamo
Il corso per piloti del 15 e 16 aprile ha avuto
come protagonista Fausto Santone. Con alle
spalle una buona esperienza alla guida di vetture performanti,Fausto si è lasciato incuriosire da un post pubblicitario pubblicato su
Facebook e rapidamente si è ritrovato totalmente immerso nell’adrenalinica atmosfera
targata HM. Nei due giorni di corso, Fausto ha
svolto le dieci lezioni previste dal corso base,
sotto la guida attenta del capo istruttore Massimo Torre e dell’amministratore della
HMRDS Giovanni Ciccarelli; le prime tre
lezioni con l’utilizzo della Formula Ford Van
Diemen 1.6, le restanti al volante dell’addestrativa Formula Mirage M012. In soli due giorni
e con risultati di tutto rispetto, Fausto ha avuto l’opportunità di vivere l’esperienza di domare qualche “cavallo a ruote scoperte” (cit.)!
Affascinato dalle monoposto, dopo sole due
settimane, l’8 e 9 maggio Fausto Santone è tornato al Circuito del Sele di Battipaglia, per perfezionarsi come allievo pilota con il corso avanzato. Il primo giorno ha ripreso la guida della
Formula Mirage, con prestazioni cronometriche di tutto rispetto, approfondendo le tematiche trattate durante il corso base; per poi
calarsi, il secondo giorno sotto la costante guida di Ciccarelli, all’interno dell’abitacolo del-
68
l’ancora più prestante Formula Renault
Tatuus 2.0. Unendo le esperienze di guida pregresse alle ripetute sessioni di allenamento
sulle monoposto HM, Fausto ha potuto affinare le proprie capacità tecniche e di guida. E poiché all’interno delle monoposto “ci si rilassa”,
come ha detto lui, il giovane pilota ha deciso
di continuare il suo percorso addestrativo,
infatti, questa volta raggiungerà lo staff della
HMRDS ad Adria i prossimi 17 e 18 giugno.
L’ESPERIENZA DI CANELLA
Durante le giornate del 6, 18, 19 e 23 maggio e
del 2 giugno, la HMRDS ha organizzato cinque giornate di lezioni singole, durante le quali, i romani Enzo Vacalebre, Marco Cesetti,
Cristiano Capocci e Stefano Di Carmine, si
sono dilettati in varie sessioni da 20 minuti in
pista, alla guida della Formula Renault 2000.
Alessandro Canella, Alessandro Zeraftis ed
Alessandro Di Nunzio, hanno preferito per la
loro prima esperienza in monoposto le addestrative Formula Ford Van Diemen 1600. Il
giovanissimo Damiano Canella, ha invece
scelto la Formula Mirage. Tutti, però, hanno
seguito le lezioni di teoria del capo-istruttore
Massimo Torre e dell'amministratore della
scuola piloti ing. Giovanni Ciccarelli, che come
di consueto hanno illustrato le particolarità
delle monoposto HM, le insidie, le traiettorie
e punti di corda del tracciato.
Damiano Canella, la new entry nella categoria
dei “giovani della scuola piloti”, ha difatti
intrapreso un interessante percorso formativo. Il sedicenne romano ha svolto alcune sessioni a bordo di una BMW, per poi iniziare le
sessioni pratiche al volante della monoposto
Formula Mirage. Massimo Torre, ha avuto
modo di trasmettergli le nozioni base per la
guida della vettura turismo preparandolo a
scendere in pista alla guida della monoposto
per la sessione da 20 minuti. Stanco, forse
anche un po’ confuso per tutte le nuove nozioni motoristiche ricevute, Damiano ha salutato lo staff della HM promettendo di tornare
molto presto.
Ed il 2 giugno, libero da impegni scolastici,
Damiano è tornato nuovamente a Battipaglia
per replicare l''esperienza all'interno dell'abitacolo della Mirage. Dopo l’adeguato ripasso
in BMW, per lui era pronta una delle Mirage,
preparata ad hoc dal capo meccanico della
HM Umberto Pisani. Dopo le due sessioni in
pista, durante l'analisi dei dati acquisiti dal
dispositivo GPS installato sulla vettura e dei
video acquisiti con la sua camera car, Damiano ha convinto ed ha raggiunto la HM ad Adria
il 17 giugno!
LOCITÀ
I prossimi appuntamenti
Lo staff della Henry Morrogh è sempre più determinato a dare il massimo nei prossimi
appuntamenti che ha in programma: 4 e 5 luglio, al circuito del Sele di Battipaglia (SA), il
consueto appuntamento mensile con le lezioni singole, i corsi base, avanzati, da
collaudatore, i test sulla Formula Renault 2000 e le Dallara Mugen Honda, per i nuovi
allievi e per tutti gli appassionati di guida; 12 e 13 luglio, al circuito del Sele di Battipaglia,
si svolgerà un entusiasmante evento, con la collaborazione e partecipazione di Emanuele
Pirro, nei panni di istruttore insieme a Massimo Torre, per tutti gli appassionati allievi che
vorranno parteciparvi, con le lezioni singole, i corsi base, avanzati, da collaudatore, i
test sulla Formula Renault 2000 e le Dallara Mugen Honda.
69
EUROPEO
RALLY
YPRES
70
LOIX
FORZA
NOVE
Il pilota belga aggiorna il suo
record di vittorie nella gara di casa,
ma questa volta deve ringraziare
la sfortuna che ha messo KO
la 208 T16 dell’olandese Abbring
71
EUROPEO
RALLY
YPRES
Guido Rancati
Dice che vincere fa sempre piacere. Ma aggiunge che il piacere vero l'ha
provato fino a quando ha potuto battersi con Kevin Abbring. Freddy
Loix archivia il suo nono successo a Ypres senza fare la ruota. Poi, uomo
vero, rende onore all'olandesino che dopo le prime tredici prove speciali gli era davanti: “Stava andando davvero forte ed è un buon segno: vuol
dire che un'altra generazione di campioncini è pronta per affrontare sfide sempre più impegnative”, osserva. Poi, fuori da ogni retorica più o
meno bolsa, confessa di aver provato un certo disagio quando ha saputo che il ragazzo che quando lui si imponeva per la prima volta nella
gara-monumento del Plat Pays aveva solo sette anni, era stato tradito
da un guasto in trasferimento: “Saperlo fermo mi ha rattristato. So cosa
si prova quando ci si deve fermare senza avere nulla da rimproverarsi
e mi è venuto facile immaginare quale fosse il suo stato d'animo, quanto forte fosse il suo senso di frustrazione”.
Beffato per l'ennesima volta in una stagione nella quale non gliene va
bene mezza, quello che gli passava per la testa, il venticinquenne che la
Peugeot ha affiancato a Craig Breen nella propria Academy l'aveva già
annunciato qualche ora prima, dopo che un colloquio telefonico con i
tecnici francesi lo aveva convinto a rinunciare a continuare: “E' dura da
digerire, ma è andata così e non c'è proprio niente da fare. Posso solo
sperare che la squadra apprezzi quanto ho fatto fin qui...”. Non c'è motivo perché così non sia: troppo lampante la superiorità da lui dimostrata nei primi due terzi di gara per non essere notata e apprezzata pure a
Velizy. Tanto netta da convincere Jean-Pierre Nicolas e Jimmy McRae
ad assegnargli il Colin McRae Flat Out Trophy. Più di un premio di consolazione in attesa del bello che prima o poi verrà. Se il tempo, come si
dice, è galantuomo.
L'ORDINE DI ARRIVO
SABATO 21 GIUGNO 2014
1. Loix-Gitsels (Skoda Fabia S2000) in 2.43'13"7
2. Cherain-Leyh (Ford Fiesta R5)a 1'09"9
3. Wiegand-Christian (Skoda Fabia S2000) a 2'14"2
4. Kobus-De Wild (Ford Fiesta S2000) a 2'32"5
5. Rossetti-Chiarcossi (Skoda Fabia S2000) a 3'44"5
6. Vanneste-Snaet (Peugeot 207 S2000) a 5'25"4
7. Lefevere-Vangheluwe (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 6'11"5
8.Duquesne-Cuvelier (Ford Fiesta R5) a 6'53"2
9. Debackere-Cokelaere (Peugeot 207 S2000) a 6'59"7
10. Orsak-Smeidler (Skoda Fabia S2000) a 9'01"4
Il campionato
Piloti: 1.Lappi 103; 2.Breen e Wiegand 70; 4.Gryazin 53; 5. Kajetanowicz 48; 6.Kubica 39; 7.Abbring 38; 8.Sousa, Loix e Consani 37.
Junior: 1.Cerny 78; 2.Lefebvre 77; 3.Ingram 62; 4.Immonen 50; 5.Bux 49.
Kevin Abbring
72
Freddy Loix
FAST FREDDY
DICIOTTO ANNI DOPO
Vecchio campione, quanto tempo è passato... Tanto, ne è passato proprio tanto da
quando Freddy Loix si arrampicò per la
prima volta sull'attico del podio piazzato
nella martoriata Ypres. Era il mille e novecentonovantasei e, sospinto da legioni di
appassionati, il fiammingo stava sgomitando per ritagliarsi un posto al sole del mondiale. Correndo da protagonista nel Plat
Pays. Un successo non casuale, quello da
lui ottenuto diciotto anni fa con una Celica. Replicato l'anno dopo sempre con la
imponente coupé nipponica e quello dopo
ancora con una Corolla. E nell'ultimo anno
del secolo breve con una Lancer. Poi le stagioni nella serie iridata, da ufficiale. Con
qualche luce e tante ombre: tre podi in
ottantanove gettoni di presenza. Il passo
indietro, le gare con una velleitaria Polo
Super2000, quelle con una Punto e con
una 207. Altri successi qui e là, ma soprattutto a Ypres. Nel 2008 con la quattro ruote motrici aspirata del Leone, nel 2010,
2011 e 2013 con la Fabia. E adesso, ancora
con la compatta dell'est, il nono sigillo.
“Vuol dire che l'anno venturo sarò obbligato a tornare per provare ad arrivare a dieci”, osserva con l'occhietto furbo di sempre.
E con la stessa, enorme passione di sempre. Perché non sarà vero che la vita comincia a quarant'anni, ma anche per un pilota
continua pure dopo l'ingresso negli “anta”.
73
EUROPEO
RALLY
YPRES
Luca
Rossetti
PER CRUGNOLA
UN “PAREGGIO” AMARO
“Alla fine ha vinto chi lo meritava di più”. Non la fa lunga, Andrea Crugnola. Troppo intelligente per piangersi addosso e anche per prendersela con il destino cinico e baro, il varesino rende merito a Stéphane Levebvre che s'è portato a casa i punti del meglio piazzato
fra gli Junior. Pur se i tabulati confermano che i due grandi protagonisti con le R2 hanno chiuso con lo stesso tempo. I se e i ma li lascia ad altri, pur se sa che avrebbe anche
potuto farcela. Se avesse rischiato di più nell'ultimo tratto, quello in cui il francese appoggiato sul serio dalla sua federazione è andato vicinissimo a perdere per l'apertura del cofano. Ma è il senno del poi. Dietro di otto secondi e nove, in realtà ha fatto quello che doveva fare: tenere un ritmo sufficiente ad assicurarsi la piazza d'onore. E se ha un rimpianto, riguarda il tempo perso nella seconda prova del sabato sbagliando un bivio. Un maliteso che gli è costato almeno mezzo minuto.
Stéphane Levebvre
Andrea Crugnola
74
Esapekka Lappi
rimane sempre
leader di
campionato
LAPPI NON PAGA PEGNO
Poteva andargli meglio. Ma anche molto peggio: costretto alla resa da un busso
quando era bene in corsa per il bronzo, Esapekka Lappi si butta dietro le spalle la
trasferta belga con in saccoccia cinque punticini che gli hanno consentito di incrementare il suo vantaggio nella classifica della serie continentale. E i trentatré punti che ora lo separano dall'altalenante Craig Breen e da Sepp Wiegand valgono
un'ipoteca già pesante sul titolo.
ROSSETTI RITROVA IL FEELING
Non ha dimenticato come si usa un'auto da corsa. E non ha neppure perso il feeling con l'asfalto di Ypres. Subito agli avamposti, Luca Rossetti ha solo pagato a caro
prezzo un taglio. Il tempo perso per sostituire una ruota della Fabia affidatagli lo
ha cacciato nelle retrovie, ma gli ha anche consentito di rendersi protagonista di
una rimonta che lo ha portato a chiudere al quinto posto. La speranza, ora, è che
l'incursione nell'eurorally non resti isolata...
75
IDOMENICA
CALENDARI
2014
PER DOMENICA
Test FIA F.3
7-8 ottobre a Imola
Test World Series Renault
21-22 ottobre a Jerez
3-4-5 novembre ad Alcaniz
...........................................
29 giugno
Mondiale Rally in Polonia
Moto GP ad Assen
Indycar a Houston (2)
USCC a Watkins Glen
World Series Renault 3.5 a Mosca
Eurocup Renault 2.0 a Mosca
FIA F.3 European al Norisring
DTM al Norisring
Blancpain Endurance Le Castellet
Trofeo Lamborghini a Le Castellet
Nascar a Kentucky
Auto GP a Imola
F.4 Italia a Imola
CITE a Imola
CIP a Imola
CIVM Coppa Teodori
6 luglio
F.1 a Silverstone
GP2 a Silverstone
GP3 a Silverstone
Indycar a Pocono
Indy Lights a Pocono
F.3 Masters a Zandvoort
Blancpain GT Sprint a Zandvoort
GT Open a Budapest
F.3 Open a Budapest
F.Renault ALPS a Monza
Clio Cup a Monza
Coppa Italia a Monza
Targa Tricolore Porsche a Monza
RS Cup a Monza
Nascar a Daytona
Nascar Euro Series a Tours
V8 Supercars a Townsville
Italiano Rally San Marino
Trofeo Rally Terra San Marino
CIVM Trento-Bondon
76
13 luglio
Moto GP al Sachsenring
Indycar a Iowa
USCC a Mosport
World Series Renault 3.5 al Nurburgring
Eurocup Renault 2.0 al Nurburgring
F.Renault NEC Junior al Nurburgring
Super Formula al Fuji
FIA F.3 European a Mosca
DTM a Mosca
Nascar a Loudon
GT Italia al Mugello
CITE al Mugello
CIP al Mugello
F.4 Italia al Mugello
F.Renault 1.6 Nordic a Falkenberg
20 luglio
F.1 a Hockenheim
GP2 a Hockenheim
GP3 a Hockenheim
Indycar a Toronto (2)
Indy Lights a Toronto
Auto GP a Spielberg
ELMS a Spielberg
Super GT a Sugo
GT Open a Silverstone
F.3 Open a Silverstone
Coppa Italia a Magione
RS Cup a Magione
2000 Light a TBA
Nascar Euro Series al Nurburgring
Europeo Rally in Estonia
CIVM Coppa Selva di Fasano
27 luglio
F.1 a Budapest
GP2 a Budapest
GP3 a Budapest
British F.3 a Spa
F.Renault NEC a Spa
Blancpain Endurance Spa (24 Ore)
Trofeo Lamborghini a Spa
USCC a Indianapolis
Nascar a Indianapolis
CIP a Magione
3 agosto
Mondiale Rally in Finlandia
Indycar a Lexington
Indy Lights a Lexington
FIA F.3 European a Spielberg
DTM a Spielberg
F.Renault NEC Junior ad Assen
F.4 Italia a Magione
WTCC a Rio Hondo
Nascar a Pocono
V8 Supercars a Ipswich
Stock Car Brazil a San Paolo
CIVM Cronoscalata del Reventino
10 agosto
Moto GP a Indianapolis
USCC a Elkhart Lake
Super GT al Fuji
Adac GT al Slovakia Ring
F.Renault 1.6 Nordic a Parnu
Nascar a Watkins Glen
17 agosto
Moto GP a Brno
Indycar a Milwaukee
Indy Lights a Milwaukee
Auto GP al Nurburgring
FIA F.3 al Nurburgring
DTM al Nurburgring
Nascar a Michigan
Stock Car Brazil a Cascavel
24 agosto
F.1 a Spa
GP2 a Spa
GP3 a Spa
Mondiale Rally in Germania
Indycar a Sonoma
Indy Lights a Sonoma
Super Formula a Motegi
USCC a Danville
Blancpain GT Sprint al Slovakia Ring
Nascar a Bristol
V8 Supercars a Ipswich
F.Renault 1.6 Nordic a Knutstorp
CIVM Trofeo Fagioli
31 agosto
Moto GP a Silverstone
Indycar a Fontana
Super GT a Suzuka
Formel 3 al Nurburgring
Adac GT al Nurburgring
British F.3 a Brands Hatch
F.Renault NEC a Most
F.Renault NEC Junior a Zolder
Nascar ad Atlanta
Stock Car Brazil a Curitiba
GT Italia a Le Castellet
Europeo Rally in Repubblica Ceca
Italiano Rally Friuli
7 settembre
F.1 a Monza
GP2 a Monza
GP3 a Monza
Blancpain GT Sprint a Portimao
GT Open a Spa
F.3 Open a Spa
EuroGTSprint a Magny-Cours
F.Renault ALPS al Mugello
Clio Cup al Mugello
Coppa Italia al Mugello
Targa Tricolore Porsche al Mugello
RS Cup al Mugello
F.Renault 1.6 Nordic a Solvalla
CIP a Varano
F.Junior a Varano
Nascar a Richmond
Trofeo Rally Terra Costa Smeralda
CIVM Coppa Carotti
14 settembre
Mondiale Rally in Australia
Moto GP a Misano
World Series Renault 3.5 a Budapest
Eurocup Renault 2.0 a Budapest
Super Formula ad Autopolis
ELMS a Le Castellet
DTM al Lausitzring
Formel 3 al Lausitzring
WTCC a Sonoma
Formula E a Pechino
British F.3 a Donington
Nascar a Chicago
V8 Supercars a Victoria
Stock Car Brazil a Nova Santa Rita
F.4 Italia a Vallelunga
GT Italia a Vallelunga
CITE a Vallelunga
Italiano WRC San Martino di Castrozza
21 settembre
F.1 a Marina Bay
Formel 3 al Sachsenring
Adac GT al Sachsenring
Euro V8 Series al Sachsenring
Blancpain Endurance al Nurburgring
(1000 Km)
Trofeo Lamborghini al Nurburgring
F.Renault NEC al Nurburgring
WEC ad Austin
USCC ad Austin
Nascar a Loudon
Europeo Rally a Cipro
Italiano Rally Adriatico
CIVM Pedavena Croce
28 settembre
Moto GP ad Alcaniz
World Series Renault 3.5 a Le Castellet
Eurocup Renault 2.0 a Le Castellet
Super Formula a Sugo
DTM a Guangzhou
GT Open a Monza
F.3 Open a Monza
F.4 Italia a Monza
2000 Light a Monza
F.Renault 1.6 Nordic a Mantorp Park
CITE a Pergusa
Nascar a Dover
Stock Car Brazil a Salvador
5 ottobre
F.1 a Suzuka
Mondiale Rally in Francia
USCC a Braselton
Super GT a Buriram
Formel 3 a Hockenheim
Adac GT a Hockenheim
Euro V8 Series a Hockenheim
F.Renault ALPS a Jerez
F.Renault NEC Junior a Spa
Nascar a Kansas City
Coppa Italia a Imola
Targa Tricolore Porsche a Imola
12 ottobre
F.1 a Sochi
GP2 a Sochi
GP3 a Sochi
Moto GP a Motegi
WEC al Fuji
Blancpain GT Sprint a Zolder
FIA F.3 European a Imola
GT Italia a Imola
CIP a Imola
EuroGTSprint a Imola
WTCC a Shanghai
Nascar a Charlotte
Nascar Euro Series a Le Mans
V8 Supercars a Bathurst
Stock Car Brazil a Curitiba
Europeo Rally in Romania
Italiano Rally Due Valli
19 ottobre
Moto GP a Phillip Island
World Series Renault 3.5 a Jerez
Eurocup Renault 2.0 a Jerez
FIA F.3 European a Hockenheim
DTM a Hockenheim
Blancpain GT Sprint a Zolder
Auto GP a Estoril
ELMS a Estoril
GT Open a Montmelò
F.3 Open a Montmelò
F.4 Italia a Montmelò
F.Renault NEC Junior a Zandvoort
Formula E a Putrajava
Nascar a Talladega
Italiano WRC Como
26 ottobre
Mondiale Rally in Spagna
Moto GP a Sepang
WTCC a Suzuka
Nascar a Martinsville
V8 Supercars a Surfers Paradise
GT Italia a Monza
CITE a Monza
Clio Cup a Vallelunga
Coppa Italia a Vallelunga
RS Cup a Vallelunga
F.Junior a Franciacorta
Europeo Rally in Svizzera
2 novembre
F.1 ad Austin
WEC a Shanghai
Blancpain GT Sprint a Baku
Nascar a Fort Worth
Stock Car Brazil a Taruma
9 novembre
F.1 a San Paolo
Super Formula a Suzuka
Moto GP a Valencia
Nascar a Phoenix
F.Junior a Varano
Europeo Rally in Corsica
16 novembre
Mondiale Rally in Gran Bretagna
WEC ad Al Sakhir
Super GT a Motegi
WTCC a Macao
F.3 a Macao
Nascar a Miami
V8 Supercars a Phillip Island
Stock Car Brazil a Brasilia
23 novembre
F.1 a Yas Marina
GP2 a Yas Marina
GP3 a Yas Marina
Finali Mondiali Trofeo Lambo a Sepang
30 novembre
WEC a San Paolo
7 dicembre
V8 Supercars a Sidney
13 dicembre
Formula E a Punta del Este
10 gennaio 2015
Formula E a Buenos Aires
77
Una nuova avventura
ci aspetta!
Per tutto lo scorso anno Cuore nelle Corse, la nostra
rubrica di cultura e passione sportiva curata in collaborazione
da Italiaracing e dall’ing Andrea Toso della
Dallara, ci ha tenuto compagnia esplorando l’articolatissimo
e affascinante mondo del motorsport in tutti i suoi aspetti.
Da questo numero Cuore nelle Corse torna sotto forma di
appuntamento per tutti coloro che hanno una curiosità, un
dubbio, un ricordo, una proposta da sottoporre e condividere
all’ingegner Toso e alla comunità dei lettori di Italiaracing.
Con questo nuovo formato ci proponiamo di essere multimediali
e interattivi, sterzando con agilità fra le pagine del nostro
Magazine e la rete di internet e dei social network, e
vi invitiamo quindi a visitare i nostri account Twitter
e Facebook CUORE NELLE CORSE e ad inviare le vostre
domande e le vostre proposte all’indirizzo mail
[email protected]