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 Primavera 2017 FRA TEMPLI E VULCANI VIAGGIO A GIAVA (con estensione facoltativa a Bali) L’Indonesia è un incredibile caleidoscopio che si estende lungo l’equatore per 5000 km! E’ così ricca di culture, genti, animali, piante, cibi e paesaggi differenti (per esempio vi si parlano 300 lingue) che sembra 100 nazioni in una. Data la sua vastità ci concentreremo su Giava, ricca di vestigia storiche stupefacenti (per esempio Borobudur, uno dei templi buddhisti più importanti al mondo) e di una natura mozzafiato, dal verde intenso di foreste e risaie ai paesaggi lunari di alti vulcani. Non ci limiteremo a “visitare” questi luoghi ma ne vivremo l’energia attraverso momenti di meditazione. Per chi ha qualche giorno in più continueremo il nostro viaggio a Bali, dove ci immergeremo nelle cerimonie induiste e nel folklore locale, passeggeremo sui sentieri delle risaie terrazzate e ci rilasseremo con yoga e massaggi nel lento ritmo equatoriale prima del rientro a casa. Il viaggio si realizzerà fra Aprile e Maggio, approfittando delle festività 25 Aprile e Primo Maggio. Le formalità per entrare in Indonesia sono molto semplici, basta avere il passaporto (in buono stato) con validità residua di almeno 6 mesi alla data di ingresso. Se conosci qualcun altro interessato a questa meta, diffondi l’iniziativa (è aperta anche ad accompagnatori e a chi non pratica yoga). Daniela Per informazioni e iscrizioni: Daniela Cerati +39 347‐0438969 [email protected] www.maitriweb.it ALTRI VIAGGI ORGANIZZATI DA MAITRI Cappadocia (Turchia) 2007 – Lanzarote (Spagna) 2007 –Sorgenti del Gange (India) 2008 – Creta (Grecia) 2010 Ladakh (India) 2009 – 2010 – 2012 – Giappone 2014 – Nepal 2015 – Sri Lanka 2016 1
CHI HA VIAGGIATO CON MAITRI DICE… Se viaggiare significa andare in luoghi differenti dai nostri soliti, osservare senza fretta i costumi, le usanze, assorbire le atmosfere, cercare di comprendere liberi da pregiudizi, meravigliarsi e godere davanti alle bellezze dei posti e delle persone, allora, se è tutto questo, con Daniela si viaggia veramente. Sceglie i luoghi da visitare guidata dall’esperienza, organizza gli spostamenti, imprime il ritmo al viaggio dando il movimento necessario affinché tutti si trovino a loro agio. Quando pronunciamo Ladakh, noi che ci siamo stati con Daniela, aggiungiamo sempre: “un luogo dell’anima”. E non è una frase fatta. Lassù, oltre i tremila metri, tra le vette, i templi buddisti, le distese di stelle alpine, i monaci, la cordialità delle persone, i fiumi impetuosi, i laghi salati, le statue scolpite nella roccia, si avverte la presenza di qualcosa d’introvabile altrove, non immediatamente definibile e afferrabile con la mente, qualcosa di benefico che dolcemente permea l’animo. Credo che il paese più esotico tra tutti quelli da me visitati sia il Nepal, un viaggio fatto quest’anno, ancora una volta con Daniela. Questo paese, tra i più poveri del mondo, contiene grazia, armonia e semplicità difficilmente riscontrabili nelle opulente nazioni occidentali: le città sono impreziosite da monumenti meravigliosi, la gente è cordiale, gentile e simpatica, la natura è prepotentemente presente e le montagne sono le più alte del mondo. Un viaggio da fare per chi ama i luoghi esotici, le camminate estenuanti e meravigliose, le città e i monumenti cesellati nella pietra. Gianni, Ladakh (India) 2009 ‐ 2010 ‐2012, Giappone 2014, Nepal 2015 Ayubowan! Siamo rientrati ormai da giorni e le sensazioni affiorano alla mente e al cuore quotidianamente e con gusto! Sensazioni forti e intense che mi riconducono ai colori vivi, ai sapori stuzzicanti e stimolanti, ai suoni e rumori prorompenti di una natura per alcuni versi ancora selvaggia e primitiva! Ad accompagnare tutto ciò la stupefacente rivelazione di un gruppo di persone fantastiche, gioiose e nello stesso tempo rispettose delle emozioni di ciascuno! Abbiamo condiviso tanti bei momenti, sorrisi, risate e ciò ha dato energia e carica reciproca permettendo di incastonare nelle nostre vite un piccolo zaffiro prezioso e splendente! Grazie, in particolare a Daniela; un abbraccio. Monica, Sri Lanka 2016 Ciao Daniela, di questo bellissimo viaggio, che tu hai organizzato in modo eccellente, io ricordo il popolo Nepalese che, nonostante le difficoltà di tutti i giorni, era sempre sorridente, i colori, i monumenti mastodontici che rappresentano la loro cultura. Mi rattrista pensare che parte di questi monumenti non ci siano più. Le lezioni di yoga mattutine ci davano la carica per affrontare la giornata. Il trekking, un’esperienza bellissima: nonostante la fatica (per quanto mi riguarda) era bello arrivare alla meta contenta… quelle tazze di the allo zenzero buonissimo!!! Il nostro gruppo che ancora oggi è unito è un segnale che ci siamo trovati tutti bene con te. Ida, Nepal 2015, Sri Lanka 2016 Ho viaggiato con Daniela in un meraviglioso connubio di Yoga e Cappadocia. Era il 2007 e avevo voglia di vivere un'esperienza diversa e fuori dal comune. Ho centrato l'obiettivo pienamente! Daniela ci ha accompagnato con grande professionalità e destrezza lungo gli itinerari della magica Cappadocia, riuscendo a creare momenti indimenticabili di pratica yoga negli spazi che la natura ci concedeva...ora un prato di fianco ai pinnacoli di tufo, ora una chiesa sconsacrata, ora una piattaforma di spazio affacciata sul cielo, ora il negozio di tappeti quando il tempo non era buono. E' stato davvero un viaggio affascinante e trasformatore. Daniela si è servita di professionisti del luogo per assicurarci anche le visite più significative di un viaggio del genere: dervisci danzanti e mongolfiere all'alba, oltre che la visita alla bellissima Istanbul. Davvero un'esperienza che ripeterei e che consiglio a chiunque. Ilaria, Cappadocia (Turchia) 2007 2
Rientrati da poco più di una settimana dal nostro viaggio in Sri Lanka siamo carichi di energia positiva, con una ritrovata voglia di fare nuovi progetti, con un diverso approccio alle difficoltà e tanta voglia di sorridere. Tutto questo solo per aver fatto un viaggio? Bé si, ma che viaggio! Abbiamo scoperto un Paese carico di cultura, in cui abbiamo visitato storici templi buddisti, dove anche chi non crede non può non lasciarsi coinvolgere dalla spiritualità. Abbiamo visto una natura tanto diversa dal nostro ambiente e tanto bella da lasciarci a bocca aperta come bambini. Siamo stati accolti da sorrisi aperti e sinceri della gente del posto. E poi, abbiamo viaggiato con un gruppo di persone in grande sintonia, che ci hanno fatto riscoprire quanto sia divertente vedere il mondo attraverso dieci paia di occhi diversi. In due viaggiare è bello ma con questo gruppo abbiamo apprezzato tanti aspetti diversi che magari noi avremmo tralasciato e, soprattutto, abbiamo riso tanto!! Grazie davvero di cuore a tutte per esser state parte di questa esperienza e grazie a Daniela per averci dato quest’opportunità. Silvia e Diego, Sri Lanka 2016 Quello alle sorgenti del Gange è stato un viaggio alla scoperta di luoghi sacri, incorniciato da una natura dove la magia e la poesia si incontrano per dar vita ad emozionanti cammini. Un’avventura che riempie il cuore di ricordi, un’avventura itinerante attraverso alcuni dei luoghi più sacri dell’India, dove abbiamo conosciuto tante persone speciali, dove abbiamo scoperto una ritualità ed una cultura tanto distante dalle nostre tradizioni, quanto vicina alla nostra anima. Un viaggio verso una meta, la sorgente del fiume Gange, dove abbiamo ammirato la bellezza e la grandiosità della natura in un grande silenzio di ascetica contemplazione. Ringrazio con affetto Mariapia, compagna di viaggio, Devendra guida del viaggio alla sorgente e Daniela compagna e organizzatrice del viaggio. Il cielo azzurro che si staglia sugli aguzzi profili delle montagne e la sensazione di toccare il tetto del modo con un dito, questo è il Ladakh per me. Il viaggio in questa terra ci ha portato a scoprire luoghi incontaminati e paesaggi mozzafiato illuminati da una luce indimenticabile. Durante il viaggio in Ladakh abbiamo vissuto avventure ricche di emozioni e sorrisi in una natura meravigliosa, siamo stati ospiti di una famiglia locale e abbiamo visitato alcuni templi buddisti dove siamo entrati in contatto con una filosofia millenaria, sorprendente per la modernità del suo messaggio. Un viaggio indimenticabile, grazie Daniela e Anna per averlo organizzato. Leonardo, Lanzarote (Spagna) 2007, Sorgenti del Gange (India) 2008, Ladakh (India) 2009, Creta (Grecia) 2010 Ho vissuto dieci giorni di gentilezze, di sorrisi, di armonia con le persone e con la natura. Ho visto persone umili e felici, ho sentito suoni dolcissimi, ho sentito cantare, pregare con vibrazioni profonde. E' stato un viaggio che non potrò dimenticare per ciò che mi ha donato interiormente!!!! Cesarina, Sri Lanka 2016 I miei viaggi con Daniela sono stati tutti bellissimi,ben organizzati e rispettosi dei luoghi e delle persone che in quel momento ci ospitavano. Sempre si è creata un’ ottima armonia di gruppo, elemento determinante per la buona riuscita del viaggio …esteriore ed interiore … Grazie! Lizzi, Ladakh (India) 2009 ‐ 2010 ‐2012, Giappone 2014, Nepal 2015 Quando penso al Nepal, alla suo popolo straordinario, accogliente, allegro, alla magia dei posti visitati, a bellezze naturalistiche e architettoniche così' diverse dalle nostre, alle nostre lezioni di yoga mattutine sulla terrazza, al sorgere del sole, al nostro trekking, ai rifugi dove ci accoglievano con grandi ed inesauribili caraffe di the' al ginger, alle nostre risate della sera....e della mattina...ho la sensazione di aver vissuto un sogno meraviglioso. Daniela, non so se ti ho mai detto GRAZIE, ora te lo dico e spero di poterti ringraziare ancora per altre esperienze così magiche. Manuela, Nepal 2015 3
Per me, oltre che una bellissima esperienza culturale e umana, il viaggio in Cappadocia è stato una forte esperienza alla scoperta dell' utilizzo dei sensi che perdura ancora. Riandando ai ricordi di quanto vissuto insieme, oltre alle tante bellissime immagini, mi arrivano profumi, sensazioni tattili, sapori, suoni. Ecco nei miei occhi il candore della valle della Cappadocia dove, fermandoci su uno sperone più alto, dominante sulla vallata, percepisco anche il tepore del sole che mi scalda, l'aria pura che entra nelle narici, l'energia forte e chiara delle rocce millenarie e l'intento di bene che circola tra di noi. Ancora, il volo in mongolfiera tra i pinnacoli e le vallate di questa magica terra, mi arriva con la potenza del fuoco che innalza e gonfia l'enorme pallone colorato. Di nuovo accolgo l'aria tiepida che mi entra nei capelli, sperimento la leggerezza di questa enorme casa volante che si libra come una piuma, ascolto il silenzio che riempie lo spazio e il tempo di sacralità e mistero, gioisco nel cuore colmo di gratitudine . Il ricordo va poi alla serata con le danze dei Dervishi. Ho negli occhi i colori e i volteggi degli abiti sacri, sento la musica con il suo ritmo antico, percepisco il movimento che prende anche il mio corpo, la serenità che si fa strada nel cuore e il sorriso lieve che si accenna sulle labbra. Infine, Anatolia Pension mi porta l'accoglienza umana così famigliare e amichevole dei proprietari, insieme al profumo del loro pane morbido e bianco e ancora al gusto indelebile della minestra di lenticchie calda e aromatica, spruzzata con succo di limone fresco. Un caro saluto a tutti, in attesa di rincontrarci, e a Daniela un grande forte abbraccio con tanta gratitudine Maria Teresa, Cappadocia (Turchia) 2007 Con Maitri viaggi ho iniziato qualche anno fa a sperimentare un nuovo modo di fare vacanza: soggiornando in ville e appartamenti piacevoli e curati, con una guida esperta dei luoghi, con l'accompagnamento dello yoga che scandiva le nostre giornate, con persone che condividevano i miei interessi, mi sono sentita nello stesso tempo accudita e libera. Grazie a Daniela, che ha reso possibile tutto questo, ho ampliato la mia visione del mondo e ho conosciuto alcuni amici che sono diventati la mia "famiglia cosmica". Marina, Lanzarote (Spagna) 2007 Creta (Grecia) 2010 Il viaggio in Ladakh e quello più breve a Creta sono stati per me, che non ero solita fare viaggi di gruppo, una inaspettata e piacevole sorpresa, un giusto mix tra viaggio organizzato e viaggio tra amici, con i vantaggi di entrambi. Il programma e l'organizzazione del viaggio sono seri, ma non rigidi e lasciano spazi per l'ascolto di esigenze personali. La pratica dello yoga è, inoltre, un valore aggiunto. Nedelia, Ladakh (India) 2009 – Creta (Grecia) 2010 Del mio viaggio in Sri Lanka ho un ricordo meraviglioso, che mi scalda il cuore. La prima sensazione che riaffiora è la meraviglia di fronte alla maestosità della natura, la vegetazione imponente e di un verde così intenso e mai visto prima d’ora, la varietà dei bellissimi fiori e i colori brillanti di uccelli, pavoni, farfalle, e ancora le tantissime scimmie e gli scoiattoli che spesso ci hanno fatto compagnia durante le nostre meravigliose colazioni all’ aperto. E’ stato bellissimo fare yoga all’ alba circondati dai suoni della natura, sentendoci parte di essa. E ancora ricordo la serenità e i sorrisi di un popolo legato alla terra, i loro abiti coloratissimi e le vesti bianche durante le cerimonie nei templi, alle quali abbiamo potuto assistere meravigliandoci della spiritualità che aleggia in quei luoghi sacri. Quanta nostalgia della buonissima cucina, anch’ essa colorata, profumata di spezie e ricca di verdure squisite e di frutta dolcissima…e soprattutto dei tanti momenti in cui abbiamo gustato insieme il buonissimo the locale…come dimenticare i golosi dolcetti fritti assaggiati a casa di George?! Credo che nessuna foto delle mille scattate possa spiegare il mio stupore davanti al panorama della giungla fuori dalla finestra della nostra stanza ad Ella, nella regione del the, e le emozioni del safari nello Yala National Park, dove gli animali sono liberi e in perfetta armonia con la natura. 4
Ma ciò che ha reso questo viaggio unico è sicuramente il meraviglioso gruppo che si è creato, e viaggiare con Daniela è stato il modo migliore per vivere lo Sri Lanka come desideravo. Perciò sono certa che insieme a questo viaggio indimenticabile, nel mio cuore porterò sempre il ricordo di ognuno di voi. Grazie! Francesca, Sri Lanka 2016 Il viaggio cui ho partecipato in Ladakh nel 2009 non ha nulla a che fare con i soliti viaggi organizzati: tutto è stato preparato accuratamente in modo che potessimo venire a contatto sia con la gente che con lo spirito e la filosofia buddista. All'interno del gruppo si è creata una bellissima atmosfera di cameratismo ed amicizia. E' stata un'esperienza che mi ha cambiato la vita. Amo quel paesaggio e quella gente. Grazie Daniela, grazie a tutti voi. Rosanna, Ladakh (India) 2009 Ladakh...cose che mi porto dentro: l' azzurro intenso di un cielo finalmente limpido e vicino, i paesaggi lunari macchiati da piccole oasi di verde, il rosso sacro degli abiti dei monaci, l'arcobaleno dei templi, degli abiti, delle statue e delle bandierine danzanti nel vento, i mantra ipnotici come dolce musica di sottofondo, il silenzio delizioso di certi luoghi, il profumo d' incenso, il sapore dei cibi speziati, l'aria leggera, i volti, i sorrisi, le rughe di donne, bambini e anziani, i compagni di viaggio, le risate, l'armonia... Sabrina, Ladakh (India) 2009 “Le persone non fanno i viaggi; sono i viaggi che fanno le persone.” (J. Steinbeck) Primo viaggio “lontano”. Prima esperienza di viaggio con Daniela e altre donne dei suoi corsi yoga, alcune conosciute, altre no. Già la vastità dell’aeroporto di Dubai è per me impressionante, sto molto attenta a seguire il gruppo per timore di perdermi. Arriviamo a Colombo e il clima caldo ci colpisce come una frustata. Ma sarà così per dieci giorni, tanto vale abituarsi, io che soffro molto il caldo sono un po’ preoccupata. Il viaggio sul pulmino con la nostra guida fino al primo albergo è abbastanza lungo, c’è molto traffico, per fortuna ogni tanto ci fermiamo. Il paesaggio e le persone che scorrono dal finestrino sono qualcosa che io non ho mai visto e neanche potevo immaginare. Il potere della natura appare subito in tutta la sua prepotenza, l’uomo e le sue piccole baracche di frutta è riuscito a conquistare solo il bordo della strada, in un’interminabile processione di colori e di volti. Natura, colori, gente dalla pelle scura, più scura di quello che pensavo, semplicità che non voglio chiamare povertà, e tanti sorrisi. Dal giorno dopo si inizia. Si inizia dai templi, che sono indescrivibili, affascinanti, misteriosi, luoghi fuori dal tempo. Andare in un tempio buddista non è come andare in una delle nostre chiese. Quando visito una delle nostre chiese la percepisco come monumento, prima che come luogo di culto. Qui succede il contrario: sento e vedo la preghiera, il ringraziamento e la riconoscenza in ogni angolo. Sensazione o realtà? Non so, forse per ciascuno è differente, io ho provato molta emozione, al punto da sentirmi fuori posto con la mia macchina fotografica. Non scorderò la folla di Anuradhapura, il profumo dei fiori e dell’incenso, il colore bianco, il gesto del ringraziamento e della preghiera, la cerimonia delle scarpe, i grandi viali stracolmi di gente, la maestosità dell’architettura che sa riunire bellezza e spiritualità. Unione ed equilibrio tra due forze che si completano l’una nell’altra. Insomma, i templi mi hanno dato una bella botta e forse anche una lezione. Mi è rimasta la nostalgia del momento in cui, a piedi nudi, si varca l’ingresso del tempio e si coglie il senso del sacro. E ora, mentre scrivo, ricordo un sogno di molti anni fa che avevo chiamato “il sogno del tempio” in cui sapevo di non poter calpestare il suolo di un posto perché era sacro. 5
La natura dello Sri Lanka è uno spettacolo a cui non siamo abituati. Tutto sembra “troppo”. Troppo verde, troppo alto, troppo rigoglioso, troppo spontaneo. Questa natura riempie gli occhi e il cuore di gratitudine, e anche di un po’ di timore, perché non sono abituata alle iguane, alle scimmie e ai pipistrelli. E qui li trovi fuori dalla porta. Questa abbondanza di frutta e di fiori è un dono del cielo e al cielo ritorna sotto forma di offerta. Sul trenino verso Ella osservavo le minuscole case o capanne isolate e circondate da una fitta vegetazione e sentivo una stretta al cuore. Sarei capace di vivere qui? Sarei capace di vivere così? Osservavo quel paesaggio dal treno e avevo in mente una sola parola: Brasile. Presagio di un viaggio futuro? O ricordo delle descrizioni di quel paese nei libri di Amado che ho letto dal primo all’ultimo? Ma questa natura imponente ha un fascino intollerabile e fa dimenticare i confini e le frontiere. Questa terra rossa che si fa calpestare da uomini, donne e bambini con gli infradito o a piedi nudi è una delle immagini che mi porto dentro. Così come il traffico allucinante di Kandy, in contrasto con la pace del suo tempio, e Daniela che mi dice: “In India è peggio”. Avendo visto poco del mondo, faccio fatica a immaginare di peggio. Mi hanno impressionato le scuole: sempre costruite con grandi spazi verdi intorno, sempre affollate di bambini e ragazzi con divise bianche splendenti e ordinatissime e visi sorridenti. Mi hanno sorpreso le strade, magari con cumuli di rifiuti ma assolutamente senza cicche di sigaretta per terra. Mi spiace di aver dovuto tenere in funzione le pale o il condizionatore anche di notte per sopravvivere al caldo perché mi ha impedito di sentire appieno il silenzio, i versi degli animali e il rumore dell’oceano. Mi ha stupito il fatto di non aver sentito la mancanza del caffè e delle sigarette non fumate. E’ stato facile alzarmi presto tutte le mattine, o per fare yoga, o per partire verso nuove mete, o per cogliere l’alba, o per camminare sulla sabbia dura delle spiagge. E’ stato rigenerante pensare solo al giorno che avevamo davanti e non alle mille cose che intasano la mente quando siamo qui. E’ stato importante condividere con altre/i diversi da me le giornate e, alla fine, anche un po’ della vita personale di ciascuno. Spesso pensiamo di essere soli con i nostri “pesi” e li teniamo nascosti, ma scoprire che anche altri li hanno ci libera e ci unisce. Certamente questi sono solo alcuni aspetti del viaggio e certamente ci sono state cose che invitano a porsi domande sull’influenza del mondo occidentale verso quel paese e sul ruolo dei turisti in particolare. Pensiamo solo al fatto che quando sono qui li chiamiamo migranti. Ma si tratta di entrare in un altro ordine di considerazioni, che riguardano il nostro io sociale e il sentirsi parte di un unico gruppo umano. Penso che il viaggio non sia mai solo fisico ma anche interiore. C’è sempre il due, c’è sempre l’equilibrio, c’è sempre un dare e un ricevere. Spero che questo viaggio abbia fatto di me una persona più completa. Alle fine non mi resta che dire grazie. Antonia, Sri Lanka 2016 6