“Settimo”

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“Settimo”
IL GIORNALE DEL
“Settimo”
di Caltanissetta
Caltanissetta, 23 marzo 2011
Esodo biblico a Caltanissetta
Migliaia di profughi tunisini sbarcati sulle coste italiane e smistati nei Cda siciliani
E' scattata nuovamente l'emergenza
immigrati: in Tunisia la "rivoluzione
dei gelsomini" ha provocato l'aumento dei migranti verso le coste italiane, quasi cinquemila negli ultimi
giorni. E vi è il rischio che, nel giro di
poche settimane, il numero complessivo di clandestini sbarcati sul
territorio italiano superi i diecimila.
Tale numero di immigrati comporta un maggiore sforzo da parte dei
centri di accoglienza della nostra regione, all'interno dei quali i profughi
vengono accolti e assistiti. Negli ultimi giorni il centro di accoglienza di
Caltanissetta, sito in contrada Pian
del Lago, ha avuto un ruolo importante nel soccorso di queste persone,
provenienti dal Centro di Lampedusa,
che in questo momento ospita più di
2000 persone a fronte di una capacità massima di 850 posti.
Ma come funzionano i centri di accoglienza? Questi centri sono gestiti
dalle Prefetture tramite convenzioni
con enti, associazioni o cooperative
aggiudicatarie di appalti del servizio. Per esempio, il Centro di Caltanissetta è gestito dall'associazione
“Albatros 1973”.
E' bene poi fare delle distinzioni
riguardo i diversi tipi di strutture. Ne
esistono infatti tre tipologie: il Cda
(Centro Di Accoglienza), una struttura destinata a garantire un primo soccorso allo straniero irregolare rintracciato sul territorio nazionale per
un periodo limitato al tempo strettamente necessario a stabilire l'identità
e la legittimità della sua permanenza
sul territorio o per disporne l'allontanamento; il
Cara (Centro
Trasferiti
Accoglienza Rinell'ultimo chiedenti Asilo), una strutperiodo
tura nel quale
nel Centro
viene inviato e
ospitato per un
di Pian
periodo variadel Lago
bile di venti o
trentacinque
340
giorni lo straimmigrati
niero, richiedente la protezione internazionale (asilo, protezione sussidiaria e protezione umanitaria), che è privo di documenti di
riconoscimento o che si è sottratto al
controllo di frontiera, per consentire
l'identificazione o la definizione della procedura di riconoscimento dello
status di rifugiato; il Cie (Centro
Identificazione ed Espulsione), una
struttura destinata al trattenimento,
convalidato dal giudice di pace, degli
stranieri extracomunitari irregolari
e destinati all'espulsione.
Quest'ultimo si propone di evitare
la dispersione degli immigrati irregolari sul territorio e di consentire la
materiale esecuzione, da parte delle
forze dell'ordine, dei provvedimenti
di espulsione emessi nei confronti
degli irregolari. A tutti gli ospiti dei
centri è sempre garantita un'adeguata assistenza consistente in vitto, alloggio, fornitura degli effetti personali oltre ad assistenza di tipo sanitario e psico-sociale e alla mediazione linguistico culturale.
Nel centro di accoglienza di Pian
del Lago sono presenti attualmente
soltanto le prime due tipologie di
strutture: infatti il Cie non è operativo a seguito degli atti vandalici compiuti nel novembre del 2009 dagli
extracomunitari che, temendo di essere rimpatriati, hanno incendiato la
struttura.
Ma nonostante ciò, il Centro riesce
a gestire in maniera ottimale la situazione di emergenza in cui ci troviamo: basti pensare che nell'ultima
settimana il suddetto Centro, che ha
una capienza complessiva di 552 posti e che già ospitava 250 profughi
pakistani e afghani richiedenti asilo,
ha accolto 340 immigrati tunisini.
Se però la situazione al momento è
pressoché gestibile, potrebbe diventare problematica nei giorni a venire,
dal momento che il flusso di immigrati provenienti dalla Tunisia non
accenna ad arrestarsi e che, in seguito alle recenti rivolte avvenute in Libia, è previsto un esodo di circa
50mila profughi libici. Per questo
motivo il ministro degli Interni ha
stanziato fondi per circa un milione
di euro per il ripristino del Cie di Caltanissetta, che potrebbe ospitare così altri 100 immigrati.
Giuseppe Ficarra, Vittorio Siracusa
Michael Miraglia II B
CDA CALTANISSETTA
LA SCHEDA
Teatro
di socialità
Inaugurato nel febbraio del
1938 e costruito un anno prima
sul progetto dell'architetto Luigi Pantano, il Cine Teatro "Marconi" di San Cataldo è stato finalmente riaperto al pubblico
dopo quasi trent'anni dalla sua
chiusura. Questa seconda inaugurazione, avvenuta il 30 ottobre 2010, è stata accolta con
grande entusiasmo dalla cittadinanza. Ma se un tempo famiglie intere accorrevano in questo luogo d'incontro per vedere
“Ben-Hur”, “Quo Vadis” e rappresentazioni teatrali di argomento storico o romanzesco,
ora i titoli in voga vedono protagonisti Checco Zalone, Christian De Sica e altri nomi del cinema moderno che hanno poco
a che vedere con i modelli dei
nostri nonni. E' però rimasta
invariata la funzione sociale di
questo antico “tempio della
cultura popolare”. Gli stessi
sancataldesi che si ritrovavano
nel fine settimana in quell'edificio un po' spartano, guardano
ora con affetto i propri nipoti
esibirsi su questo palco di nuovo a disposizione della cittadinanza, ricordando i loro anni
verdi. Certo, non c'è più la “colombaia”, che nella penombra
ospitava i giovani innamorati,
ma chissà che non ci possa essere lo stesso clima emozionante di quegli anni durante i
quali la gente riusciva a commuoversi anche con un film.
Margherita Benincasa II B
LO SPORT
numerosi allenamenti pomeridiani, svolti anche presso lo stadio Tomaselli della stessa città, i ragazzi
partecipano ai campionati studenteschi di calcio a 5 e 11 giocatori, di
pallavolo categoria maschile e femminile e, proprio quest'ultima, il
mese scorso ha guadagnato il 1° posto nel campionato comunale; si è
piazzata al 2° posto, invece, la squadra maschile di pallacanestro.
Non da meno sono stati i nostri
ragazzi partecipanti alla gara di corsa campestre provinciale, svoltasi a
Al "Ruggero Settimo" si può già parlare di “work in progress” per l'attività
teatrale che si svolgerà, come è ormai
tradizione, alla fine dell'anno scolastico. Lo scorso anno la tragedia “Agamennone”, primo dramma della trilogia “Orestea” di Eschilo, grazie all'impostazione originale e innovativa del
regista Antonino Venturino, è stata un
grande successo. E il merito di tale
successo non si può attribuire solo a
chi sta sul palcoscenico, ma anche al
lavoro svolto dietro le quinte, alla collaborazione tra uno staff di ragazzi e i
loro insegnanti che si sono occupati
della scenografia, delle musiche e del
laboratorio di grafica.
A differenza degli anni passati, questa volta i ragazzi del Classico, guidati sempre dal regista Venturino, non si
cimenteranno nella rappresentazione di una tragedia, bensì di un'esilarante commedia, gli “Uccelli” di Aristofane (commediografo ateniese del
V secolo a.C.), oggi considerata un'opera di evasione, che sbriglia liberamente la fantasia grazie alla presenza
di uccelli parlanti che accentuano il
tono favolistico
della storia. La Gli studenti
valenza di que- del Classico
sta commedia è
sicuramente ri- sperimentano
conducibile an- la scena
che all'attualità
dei temi trattati. come
I protagonisti, didattica
infatti, decidono di fuggire la realtà ateniese del
tempo e di trasferirsi in un mondo
senza violenza, caratterizzato da valori sani, spinti da un bisogno di pace,
libertà e felicità.
Un motivo oggi più che mai attuale,
considerando lo scenario politico nazionale e internazionale proprio di
questi giorni. Numerosa è la partecipazione degli alunni che portano
avanti il progetto con impegno, sacrificio e determinazione, affascinati dalla modernità dei valori presenti nelle
opere teatrali classiche. Il teatro, fin
dagli antichi greci, ha rappresentato il
principale punto d'incontro tra società e individuo e, all'interno dell'ambito scolastico, rappresenta un
approccio paideutico di notevole efficacia.
La partecipazione massiccia è la più
evidente conferma del valore dell'attività teatrale inserita in un percorso
didattico - formativo, che riesce a rendere gli studenti dei soggetti attivi e
non dei “fruitori passivi” della grande
cultura classica. La tragedia è l'espressione della problematica esperienza
dell'uomo legata all'imprevedibilità
del reale e preserva, da sempre, un
grande significato antropologico: l'errore umano, il rivolgimento della situazione, il cammino che porta alla
catarsi fa pervenire l'uomo alla consapevolezza dell'ineluttabilità del dolore. La commedia ha invece il compito di rappresentare scene di vita quotidiana, provocando ora la riflessione,
ora il riso sincero e spontaneo.
Aristofane, peraltro, possiede una
vena comica inesauribile e una notevole abilità nella mescolanza tra umorismo e oscenità, tra fantastico e realistico; nella varietà e vivacità dei personaggi, tipici della campagna attica.
Ridere fa bene ed è bene (anche se difficile) far ridere! In bocca al lupo ragazzi!
Donatella Di Gregorio III B
LICEO CLASSICO “SETTIMO” – CALTANISSETTA
Agonismo e successi per gli atleti studenti
“Mens sana in corpore sano”, diceva
Giovenale. In quale altra maniera
descrivere lo studente “classico”?
Tra compiti, interrogazioni e lunghi pomeriggi passati a studiare,
noi studenti non ci facciamo mai
mancare il tempo per una sana
competizione sportiva, occasione
per crescere, conoscersi e migliorare!
Da molti anni ormai la nostra
scuola organizza tornei, gare, giochi
sportivi all'interno della stessa e
con altre scuole del territorio. Dopo
Attività teatrali
l’eterno valore
Mussomeli, conseguendo risultati
positivi: 1° posto categoria juniores
e 3° posto categoria allieve, 2° e 3°
posto nel singolo femminile della
categoria juniores e 1° posto nel
singolo femminile categoria allieve.
La scuola ha inoltre partecipato ai
campionati di pallamano e di nuoto.
In vista dei prossimi campionati di
atletica leggera del mese di aprile
auguriamo ai nostri atleti di continuare a vincere come in passato.
Martina Falzone III B
PAGINA REALIZZATA DA:
Dirigente scolastico:
Maria Luisa Sedita
Docenti:
Patrizia Golino
Alunni:
Donatella Di Gregorio
Martina Falzone
Margherita Benincasa
Michael Miraglia
Vittorio Siracusa
Giuseppe Ficarra
EDICOLA AMICA
“Lo Monaco”