RASSEGNA STAMPA - Meeting Rimini
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RASSEGNA STAMPA - Meeting Rimini
PRIMO PIANO 2 28 agosto Incontro tra Imad El Atrache, giornalista islamico di Al Jazeera, e Luca Doninelli, scrittore cristiano La pace è la nostra amicizia Il ciellino: “Non sono le culture che si incontrano, ma le persone, solo questo apre la possibilità di un dialogo vero tra gli individui e tra i popoli”. L’anchorman arabo: “Incontrando gli amici di Cl sono diventato più musulmano” Quotidiano Meeting Direttore Stefano Filippi Direttore responsabile Cesare Trevisani Editore Associazione Meeting per l’amicizia tra i popoli Associazione riconosciuta con D.P.R. n.869 del 6/8/1986, sede: via Flaminia 18/20, c.p. 1106, 47900 Rimini. Tel. 0541-783100, Fax. 0541-786422. Progetto grafico G&C, Milano Impaginazione Edita, Rimini - 0541.790882 Fotolito e stampa Sigraf via Vailate, 14 - Calvenzano (BG) Registrazione Tribunale di Rimini n.16/91 del 15/07/1991 Pubblicità Ufficio commerciale Meeting Tel. 0541-783100 Fotografi Roberto Masi - Fabrizio Arigossi Vito Lentini Il silenzio per Baldoni Un minuto di silenzio è stato osservato ieri in memoria di Enzo Baldoni. “E’ doveroso ricordare un collega che si batteva per la pace”, ha detto Dario di Vico, vicedirettore del Corriere della Sera, in apertura dell’incontro con il leader della Cgil Epifani. Luca Doninelli al termine dell’incontro con Imad El Atrache tunità del suo intervento a Rimini. Un dubbio che il giornalista ha sciolto solo per la volontà di affermare che “la parola deve essere più forte della morte”. Con un obiettivo del genere l’incontro tra uno scrittore cristiano e un giornalista musulmano non può che sconfinare dal solco che i ruoli di Doninelli e El Atrache sembravano tracciare in una sorta di percorso obbligato. Al bando i luoghi comuni, come quello che fa credere che le culture si possano incontrare o – più RASSEGNA STAMPA Se quello che avete per le mani fosse un bollettino del Meeting, probabilmente leggereste che ieri si è svolto un interessante dialogo tra Luigi Amicone, ciellino, di professione direttore di un settimanale; Luca Doninelli, ciellino, di professione scrittore, e Imad El Atrache, musulmano, di professione giornalista presso Aljazeera Channel. Leggereste questo perché specificare i ruoli e il grado di potere di cui una persona dispone è il modo più facile e semplicistico per conoscerla e per dosare preventivamente il livello di stima, di coinvolgimento e di attenzione che le si può accordare. A volte questo non è sufficiente, altre è addirittura fuorviante. E in effetti è difficile spiegare in questo modo perché il responsabile esteri della più famosa Tv araba abbia accettato di partecipare al Meeting, all’indomani di un evento tragico quanto spinoso per il ruolo che ricopre. La notizia, diffusa ieri sera da Aljazeera, dell’assassinio del free lance italiano Enzo Baldoni ha sconvolto il mondo, l’Italia e, fino all’ultimo, ha fatto dubitare lo stesso Imad El Atrache della oppor- spesso – scontrare. “L’incontro non è mai tra culture - afferma Doninelli - , ma tra persone. Per me parlare di mondo musulmano è un’astrazione, se penso ai musulmani io penso a ‘un’ musulmano, al mio amico Imad”. Può accadere che incontrando qualcuno se ne diventi amico ed è questa la “grazia” accaduta a Imad quando ha conosciuto alcuni ciellini al politecnico di Milano. Nessuna conversione shock, rassicura El Atrache, “incontrando Cl sono diventato più musulmano”. Infine, sia pure per il breve spazio di un convegno, palestinesi e israeliani si sono seduti allo stesso tavolo e si sono parlati, concordando sulla necessità di negoziare la pace. Il confronto, serrato e a tratti aspramente polemico, tuttavia si è arenato sui consueti scogli. Ma, infine, il dialogo c’è stato e lo slogan del Meeting di quest’anno recita: “Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati ma nel tendere continuamente alla meta”. Carla Reschia La Cdo decide di aprire una sede a Gerusalemme. Claudio Morpurgo, vicepresidente del- In un momento storico in cui, tramontate le grandi ideologie, solo le culture sembrano restare a galla per farsi la guerra, nel tentativo impellente di trovare un nemico, anche l’amicizia può diventare un luogo di morte. Amicone ricorda che la rivoluzione in Cambogia - raccontata giovedì al Meeting grazie alla testimonianza di Ong Thong Hoeung- è iniziata da sette amici al bar. Coincidenza, anche il Meeting è nato da alcuni amici in una pizzeria di Rimini. Cosa fa la differenza? Non la bontà delle intenzio- le comunità ebraiche italiane, e amico di lunga data di Cl, valuta l’iniziativa come “un esempio di reale ecumenismo, importante anche perché coinvolgerà autorità istituzionali e religiose, oltre che del mondo dell’imprenditoria”. Sobhy Makhoul, segretario del patriarcato maronita: “Un’occasione per educare al senso del lavoro e della libertà, senza i quali la parola pace è vuota di significato”. Mario Prignano La ciellina di Gerusalemme è una bella ragazza araba, che agli stand del Meeting vende personaggi in legno di ulivo per il presepe. “L’incontro con Cl – racconta Marta – è avvenuto grazie all’amicizia con ciellini italiani e mi ha aiutato ni, né la buona volontà degli amici. “Non credo che gli amici seduti al tavolo della Sorbona a progettare la rivoluzione in Cambogia abbiano approfondito la loro amicizia originando un fenomeno che ha ucciso più di due milioni di persone”. L’amicizia non è soltanto il fermento di progetti e di obiettivi condivisi. Quello che si genera tra due persone amiche è uno spazio in cui il fattore prioritario è “l’essere stati dati l’uno all’altro”. “Ogni esperienza religiosa – continua Amicone –, se è tale, ci porta davanti al fatto che siamo stati dati a noi stessi e qualunque persona cammini davanti a noi nel mondo ci precede, dunque precede il nostro potere su di essa”. E’ questo riconoscimento che predispone all’accettazione; sia essa di una cultura differente dalla nostra, dell’amore di una persona, della morte di un amico. Un’accettazione che è ben diversa dalla passività o da un’ostentata tolleranza; perché apre la strada alla conoscenza di un destino buono e di un senso, anziché all’affannosa ricerca di un colpevole. Laura Borselli a stringere ancora di più i rapporti con i miei coetanei delle altre fedi. È la conferma che il cristianesimo ti sollecita ad abbracciare quelli che sono diversi da te”. Marco Bona Castellotti, titolista del Meeting: “Qualunque sia il concetto che si vuole esprimere, la frase deve trasmettere un valore umano e universale: è importante che sia evocativo e che contenga un margine di indeterminatezza, deve dare l’impressione di lasciare il problema aperto, spazio per le domande. Lo sforzo è quello di mettersi in comunicazione con una platea che vada oltre Cl e il mondo cattolico, intercettando quel tasso di laicità che c’è in ogni Meeting, anche se spesso non viene colto”. Francesco Alberti