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Impot reprisée
Tassa ricossa
Ufficio di Jesi
A PAG. 3
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La storia
nei fumetti
Scuola
e volontariato
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Risate
in libertà
La guerra
delle antenne
settimanale d’informazione
Euro 0,80
“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi”
ANNO LII - N. 7
Polveri
sottili
L’attuale tenore di vita ha
contribuito a risolvere numerosi problemi, ma anche ne ha
creati di nuovi. Per esempio,
viviamo in case ben riscaldate
e nella quasi totalità possediamo un mezzo privato di trasporto e di contro, quando
“l’aria non gira”, siamo assaliti dalle polveri sottoli, un
reale danno per la nostra salute.
I rimedi? Non potendo spegnere le caldaie regolamentiamo le automobili: targhe alterne, domeniche senz’auto, invito a viaggiare in più persone
sulla medesima autovettura.
Quando la visibile cappa di
smog che sovrasta le nostre
città raggiunge livelli di pericolo per la nostra salute, l’unica soluzione è quella di diminuirne l’emissione e, alla fine,
persistendo l’inquinamento, ci
aggrappiamo alla speranza di
un vento liberatorio, il solo in
grado con la sua potenza di
spazzare via in poco tempo
quanto da noi accumulato.
DIREZIONE E REDAZIONE : JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX 0731.208.145
Nostra intervista a Pier Luigi Vigna
Procuratore nazionale antimafia
di Massimo F. Frittelli
“La criminalità, ormai da
parecchi anni, ha assunto una
dimensione transnazionale perché i beni, le cose che formano
oggetto dei mercati illeciti provengono da un Paese attraversano territori d’altri Paesi fino a
giungere a quello di destinazione. Questo avviene per varie
tipologie di beni che vanno dai
rifiuti alla droga, alle armi, agli
stupefacenti, ai tabacchi e purtroppo anche agli esseri umani”.
- L’uomo quindi diventa
oggetto…come avviene la sua
mercificazione?
“Gli esseri umani sono trasferiti con minaccia, violenza,
inganno allo scopo di sfruttamento pecuniario e questo s’inquadra nel delitto di tratta d’esseri umani. Tratta che vuol dire
per l’appunto il trasferimento
forzato o ottenuto con l’inganno
di un soggetto, anche minore,
da un paese all’altro”.
Nei momenti di siccità chiediamo l’acqua, a volte anche
rivolgendo preghiere. Nei
momenti nei quali dominano le
polveri sottoli dbbiamo ora
abituarci ad implorare anche il
vento, consapevoli tuttavia che
questo pulisce, ma non elimina, porta altrove, ma non
annienta, come pure la pioggia
che deposita tutto dannosamente al suolo.
E come spesso accade in un
tempo di continui cambiamenti, dopo lo scampato pericolo,
il ritorno ad agire come prima,
noncuranti di un domani ancora a rischio.
Dimentichiamo repentinamente fatti e persone: tutto
vola via veloce dopo aver
occupato il limitato spazio di
un fuggevole ricordo. Ci sentiamo grandi quando si tratta
di compiere cose piccole, mentre constatiamo tutta la nostra
pochezza quando, per realizzare cose veramente grandi, dobbiamo alla fine alzare gli occhi
al Cielo e chiedere aiuto
all’Alto.
E se un giorno dall’Alto
l’aiuto dovesse venire meno?
Alle “poveri sottili” ci troveremmo ad aggiungerne altre:
le nostre.
Vincenzo Migliavacca
Note di bioetica
Criminalità a dimensione transnazionale
I
- Le possibilità d’incontro,
di scambio e quindi le opportunità di comunicare oggi
sono semplici, frequenti ed
inevitabili. In questa nuova
realtà planetaria come sono
cambiate le organizzazioni
criminali, come agiscono ora?
- Gli scopi di questo traffico?
nazionale antimafia”.
- Tutti i Paesi vietano e sanzionano il commercio d’organi…
“…è evidente. E’ un punto
pacifico”.
- Allora, quali Stati sono
interessati a questo traffico?
“Può essere il lavoro, lavoro
nero. Può essere lo sfruttamento sessuale ma può essere anche
il trapianto d’organi. La nostra
legge penale ha descritto nuovamente il delitto di tratta d’esseri umani e fra le finalità della
tratta ha previsto anche il trapianto d’organi prescrivendo
una sanzione particolarmente
forte che supera i venti anni di
reclusione. Tenga presente che
proprio questo delitto, insieme
a quello di riduzione in schiavitù, di vendita o acquisto di
schiavi, dal 2003 è diventato un
delitto di mafia del quale si
occupano non più tutte le
Procure della Repubblica, ma le
ventisei Procure distrettuali
coordinate dalla Direzione
“Per restare in una realtà più
a noi vicina ricordo che nel
2000, a Roma, l’allora ministro
degli Interni della repubblica di
Moldova, in un convegno sulla
tratta degli esseri umani organizzato dal ministero degli
Interni italiano, denunciò il fenomeno del traffico d’organi. Due
anni dopo conclusi un memorandum di cooperazione col Procuratore generale di quel Paese
proprio perché da quel Paese
venivano queste notizie allarmanti e perché da quel Paese esisteva un transito d’esseri umani,
di donne prevalentemente, diretto in Italia”.
- La Moldova è il Paese più
povero d’Europa e tra una settimana, il 6 marzo, quel popolo andrà ad eleggere nuovi
rappresentanti… ma a spingere un individuo a cedere un
proprio organo, a vendere una
parte di se stesso è la povertà
Segue a pag. 6
Dibattito sul referendum
Cattolici: votare “no” o astenersi?
Uniti nel fine ma divisi sul metodo
di Vittorio Massaccesi
[email protected]
Non deve certo meravigliare
che il dibattito sul prossimo
referendum riferito alla procreazione medicalmente assistita sia quotidianamente presente su quasi tutti i massmedia. Era previsto sia perché il
tema è di eccezionale delicatezza e importanza, sia perché
si confermano posizioni nette e
antitetiche e sia, infine, perché,
con il passare dei giorni, sempre più si paventa dall’una e
dall’altra parte l’incertezza del
risultato.
In un simile contesto, già di
per sé molto aggrovigliato, sia i
cattolici sia quelli che tali si
dichiarano sono sostanzialmente concordi – salvo poche eccezioni – nell’ottenere come
risultato la salvaguardia dell’attuale legge 40 – quella
* L’asterisco
Escalation del terrorismo
di Giacomo Galeazzi
«Dall’11 settembre ai recenti fatti di Beslan c’è stata una
escalation di qualità negli attacchi terroristici». Secondo il cardinale Roberto Tucci, la strage cecena ha fatto capire quanto
sia giusto finalmente che qualche islamico riconosca che si
tratta di puro e semplice nazismo.
«I terroristi sono ormai arrivati a un livello di follia tale che
non vedono neppure come le loro azioni rischiano di mettere il
mondo che condivide i valori dell’Occidente contro l’intero
mondo islamico - osserva lo stretto collaboratore di Giovanni
Paolo II - invece il mondo musulmano finalmente comincia a
ragionare, a smuoversi, a non essere più così tetragono nella
difesa al terrorismo così come era agli inizi». La condanna al
terrorismo, quindi, deve essere assoluta, implacabile, senza
remore.
Non va però assolutamente implicato l’Islam nella sua interezza altrimenti i terroristi, che sono una minoranza, avranno
sempre più adepti. Vanno usati tutti i mezzi conformi al diritto
internazionale, senza ricorrere ai mezzi militari e nel rispetto
dei diritti umani. Bisogna aumentare la collaborazione tra le
intelligence nei Paesi democratici. Occorre controllare costantemente i canali di finanziamento dei terroristi ed esercitare una
pressione anche economica, oltre che politica e
diplomatica, sulle autorità di tutti gli stati arabi e di quelli a
maggioranza islamica affinché si dissocino dal terrorismo.
“Deve aumentare la loro consapevolezza - sostiene l’autorevole esponente del Sacro Collegio - che qualsiasi atto in favore
al terrorismo viene a danneggiare l’intero Paese».
appunto che regola la procreazione assistita – e la contemporanea bocciatura dei quattro
quesiti proposti dal referendum.
Ma per ottenere questo fine
essi, i cattolici, si dividono nettamente in due fronti opposti
nello scegliere il metodo con il
quale raggiungere la comune
meta.
***
C’è un fronte ben compatto
– Andreotti, Scalfaro, alcuni
vescovi, Mathieu, Rosy Bindi
ecc - che ragiona così: “
Bisogna votare e votare “no”
sia perché l’esercizio del voto è
e rimane un diritto-dovere, sia
perché solo in questo modo
appare del tutto evidente la
volontà dei cattolici contro il
“sì” di quanti hanno voluto il
referendum. I cattolici devono,
in qualche modo, dare l’esempio di non sfuggire alla sfida
democratica e di non sfruttare,
indirettamente, l’aiuto di quanti per indifferenza civica, non
andranno a votare, astenendosi
anch’essi dal voto”.
C’è poi un secondo fronte,
altrettanto compatto (Card.
Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana,
alcuni vescovi, Boffo direttore
dell’Avvenire, Cossiga ecc.)
che ragiona così: “Per ottenere
la conferma integrale della
legge 40 (una legge che per noi
cattolici non è del tutto positiva, ma almeno rappresenta il
male minore di fronte ad un
problema drammatico), la via
da battere è quella dell’astensione dal voto per tentare di
raggiungere, unitamente a quel
20-30 per cento di astenuti cronici, il 50 per cento più uno dei
non votanti in modo da rendere
nullo il referendum. Un metodo, del resto, che è stato seguito da noi e da tanti altri in molti
precedenti appelli referendari.
Non è vero che in questo
modo i cattolici fanno la figura
di quelli che non accettano la
sfida. Essi l’accettano aperta-
Domenica 27 febbraio 2005
mente sia suscitando dibattiti
sereni e approfonditi sul tema,
sia dichiarando esplicitamente,
con l’astensione, che essi il
referendum non l’hanno voluto, anzi si sono opposti.
L’eutanasia
non è mai lecita
Ecco il caso di bambini o
neonati affetti da gravi
patologie o malati terminali. L’Olanda e la Gran
Bretagna si sono dichiarate
aperte alla eutanasia. Il
Comitato Nazionale per la
Bioetica ha espresso parere
contrario (36 membri contrari, 4 favorevoli, uno astenuto). “Queste pratiche che non
sembrerebbe scorretto qualificare come forme di eutanasia pediatrica, verrebbero
poste in essere una volta ottenuta la legittimazione da
parte di organi territorialmente competenti”.
Va d’altra parte evitata
ogni forma di accanimento
terapeutico. L’interrompere
l’accanimento terapeutico
non deve mai essere occasione o pretesto per l’abbandono
terapeutico. Ogni intervento
di carattere intenzionalmente
eutanasico nei confronti di
minori non è lecito né bioeticamente, né giuridicamente.
Inoltre, nel caso di
eutanasia pediatrica, neonati
e bambini non possono evidentemente prestare alcun
valido consenso; essi perciò
devono essere oggetto di particolarissime tutele: vanno
difesi, come soggetti deboli,
contro tutte le indebite e violente prevaricazioni che possono essere poste in atto nei
loro confronti e che minacciano il loro diritto alla vita e
alla salute.
Dei quattordici assenti
alla mozione del Comitato
Nazionale della Bioetica, una
parte si è dichiarata favorevole alla mozione, altri
hanno indicato alcune perplessità. Sta diventando difficile difendere la vita
umana?
OS.
Azione Cattolica
Michele Contadini
nuovo presidente diocesano
Al carissimo Dr. Michele Contadini, pace e gioia frutti dello
Spirito.
Sono felice di nominarti Presidente Diocesano dell’Azione
Cattolica Italiana nella nostra diletta Chiesa Jesina per il
triennio 2005 - 2008
II trinomio che il nostro amato Pontefice Papa Giovanni
Paolo II ha consegnato a Loreto all’Azione Cattolica potrà
costituire il segreto del tuo nuovo servizio alla nostra comunità
// primato della contemplazione: significa per i fedeli laici
associati vivere nella preghiera intensa alla presenza di Dio nell’incontro con Gesù crocifisso e risorto e nell’impegno a cambiare la vita personale, nella famiglia, nel lavoro e nel servizio
sociale, secondo il Vangelo.
Vivere la comunione: con pienezza nella grazia di Dio con i
Pastori, con i fratelli nella fede, con tutte le altre aggregazioni
ecclesiali e con tutti gli uomini di buona volontà nell’accoglienza, nella stima, nell’amore e nella fraternità.
Vivere la missione: la nuova evangelizzazione è l’impegno
di assumere come grazia e vocazione specifica, da compiere
regalando a piene mani la serena testimonianza della fede e il
tesoro nuovo del Vangelo.
La Madonna delle Grazie, S.Francesco d’Assisi patrono e i
nuovi santi e beati intercedano presso il Signore un rinnovato
entusiasmo al Presidente e ad ogni membro dell’Azione
Cattolica per questo nuovo triennio.
Il Vescovo e la Chiesa Jesina sono fiduciosi di contare sull’attiva presenza dell’Azione Cattolica e la sua rinnovata dedizione alla sua missione.
In comunione di preghiera porgo ogni santo augurio e benedizione.
+ P. Oscar vescovo
Jesi, 11 febbraio 2005, festa della Madonna di Lourdes.
Il saluto del nuovo presidente
Protagonisti del nostro tempo
Pertanto se lo votino quelli che
l’hanno voluto. E poi sia chiaro
che votando “no” si aiuta quelli che votano “sì” perché i “no”
aiuteranno i “sì” a raggiungere
il 50 per cento più uno dei voti
in quanto i “sì” da soli difficilmente raggiungeranno il quorum”.
***
Morale della favola. I cattolici, uniti sul fine da raggiungere ma divisi sul metodo (votare “no” o astenersi?) vanno
incontro ad una sonora sconfitta. Per evitarla c’è solo una
possibilità: che tutti siano uniti
nel metodo, cioè che tutti si
rechino a votare “no” o che
tutti si astengano dal voto.
Nemmeno così sarà facile vincere, ma solo così ci sarà una
buona possibilità.
E’ con gioia e trepidazione che ho accettato la designazione
del nuovo consiglio diocesano di Azione Cattolica e poi la
nomina di padre Oscar Serfilippi come nuovo presidente diocesano. Gioia e trepidazione perché servire un’associazione
ecclesiale di laici così amata dalla Chiesa e così ricca di storia
e di vivacità cristiana è un’esperienza di fraternità e di condivisione unica, ma al contempo una grande responsabilità.
Ringrazio quindi di cuore il pastore della Chiesa jesina che
con tanto affetto mi ha convocato e nominato presidente, e tutti
gli amici dell’associazione con cui ho percorso tanta strada
insieme in questi ultimi anni e che hanno pensato a me per questa carica. In modo particolare sento di dover ringraziare tutti
coloro che, in questi ultimi anni, con tanta passione e dedizione, hanno dato un nuovo slancio ed entusiasmo all’associazione: primo fra tutti Sergio Contadini da cui ricevo il testimone.
Tutti coloro che hanno avuto ruoli di responsabilità a livello
diocesano (Alessandra, Michela, Mario, Roberta, Gabriele, …),
i sacerdoti assistenti e coloro che in mille modi hanno contribuito ad aggiungere un tassello nel bellissimo puzzle dell’associazione.
Inoltre mi sento ancora di dire grazie ai vecchi e ai nuovi
presidenti e consigli parrocchiali, ai vecchi e nuovi educatori di
ciascun settore (Adulti, Giovani, Giovanissimi, Acr), alle vecchie e rinnovate equipe diocesane: senza di voi non ci sarebbe
l’associazione. Grazie per il vostro infaticabile servizio laicale
per la nostra amata Chiesa jesina e per il mondo. Un abbraccio
affettuoso a tutti gli aderenti che con dedizione e gioia dimostrano quotidianamente, nei gruppi, in parrocchia e nei luoghi
del quotidiano esserci (la famiglia, il lavoro, la scuola, il volontariato, il tempo libero, la politica, …) l’amore per Cristo, per
la Chiesa e per l’uomo.
Dopo consultazioni e incontri, convocherò il consiglio dioSegue a pag. 2
2
Domenica 27 febbraio 2005
Agenda di Pastorale Giovanile
dal 27 febbraio al 6 marzo
Martedì 1 marzo
ore 17 “Mosaico”, la rubrica settimanale per i giovani su
Sat2000 curata da Cristiana Caricato in collaborazione con il
Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile della Cei, affronta il
tema dei “giovani che abitano per conto loro” con la presenta
dell’esperto del mondo giovanile Mario Pollo.
Giovedì 3 marzo
ore 21,15 Corso biblico cittadino presso la parrocchia
Regina della Pace, alla scoperta della figura di San Paolo; al
termine visita virtuale ai luoghi e alle comunità fondate da
Paolo attraverso la proiezione e il commento di immagini dai
siti archeologici dei tre viaggi compiuti dall’apostolo (termina
alle 22,30 circa).
Sabato 5 marzo
Gemellaggio Previo a Monaco dei rappresentanti della
Pastorale Giovanile Diocesana. - Fino all’8 marzo tre rappresentanti della pastorale giovanile di Jesi saranno ospiti a
Monaco per un gemellaggio previo in preparazione alla
Giornata Mondiale della Gioventù. Ospiti della Missione
Italiana Cattolica dei Padri Scalabriniani, domenica 6 parteciperanno alla giornata delle associazioni cattoliche di Monaco e
lunedì 7 alla presentazione ufficiale alla stampa mondiale della
Giornata Sociale della Gmg. Martedì 8 marzo mattina incontro
tra la delegazione marchigiana e il responsabile della GMG di
Monaco per illustrare il programma di massima del gemellaggio di agosto e per prendere accordi per la domenica delle
Palme quando saranno i giovani di Monaco ad essere nostri
ospiti
Vita ecclesiale
Nuovo presidente
dei Vescovi delle Marche
A seguito del trasferimento a Roma di S. E. Mons.
Angelo Comastri, i Vescovi delle Marche hanno eletto, il 18
febbraio, nuovo presidente S. E. Mons. Luigi Conti,
Vescovo di Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli, Treia;
vicepresidente S. E. Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona.
E’ stato confermato segretario S. E. Mons. Gervasio
Gestori, Vescovo di San Benedetto del Tronto, Ripatransone e Montalto.
Nuova badessa
al monastero delle clarisse
Presieduto dal Vescovo Mons. Oscar Serfilippi e con la presenza del Ministro Provinciale dei Frati Minori
Conventuali P. Pietro Guerrieri, si è tenuto, il 14 febbraio
scorso, il Capitolo elettivo nel Monastero delle Clarisse di
Jesi. E’ stata eletta badessa, al primo scrutinio, Sr. Anna
Maria Genco che succede, dopo due mandati consecutivi, a
Sr. Chiarangela Liuzzi.
Alla nuova badessa gli auguri cordiali dalla comunità diocesana.
Domenica 6 marzo
Vittore Sheppers e i giovani - I Fratelli di N.S.della
Misericordia presso il Collegio Pergolesi organizzano un’iniziativa per far conoscere ai giovani il carisma del loro fondatore (vedi articolo accanto)
Notizie
Giornata Mondiale della Gioventù - Tutte le informazioni
sul sito diocesano www.jesi.chiesacattolica.it Ai giovani che
desiderano partecipare sempre valido l’invito a mandare uno
sms al numero 335 182 96 13 che fa da muretto virtuale per
tutti i “papa boys” (alcuni dei messaggi vengono pubblicati il
giovedì su “Avvenire” nella pagina dedicata alla Gmg).
Protagonisti del nostro tempo
Segue dalla prima pagina
cesano per eleggere i nuovi responsabili dei diversi settori e per
discutere le linee programmatiche del prossimo triennio.
L’obiettivo prioritario sarà quello di crescere nella fede e nella
testimonianza per diventare sempre più cristiani adulti e protagonisti del nostro tempo, in ogni fase della nostra vita. Insieme
ai nostri pastori, alle associazioni e ai movimenti che arricchiscono di doni e di grazie la nostra diocesi, a tutti i fratelli nella
fede e a tutti gli uomini di buona volontà.
“Quanto è bello e gioioso che i fratelli vivano insieme”, dice
il salmista: che questo invito ci accompagni per l’intero prossimo triennio.
Il presidente diocesano dell’Azione Cattolica
Michele Contadini
I presidenti parrocchiali
Il Vescovo ha nominato i presidenti parrocchiali di
Azione Cattolica della Diocesi per il triennio 2005 – 2008:
Roberta Malatesta: San Francesco d’Assisi;
Lucia Curzi: San Francesco di Paola;
Katia Fava: San Massimiliano Kolbe;
Marina Girini: San Giuseppe;
Manlio Mattoli: San Giovanni Battista;
Roberto Taccaliti: San Sebastiano;
Laura Veroli: Regina della Pace;
Michela Barchiesi: Santa Maria del Piano;
Danilo Vitali: San Pietro Martire;
Franco Gianangeli: San Paolo di Jesi;
Daniele Basili: Moie;
Giulio Argalia: Monsano;
Gabriella Lucesoli: San Marcello;
Maurizio Vico: Montecarotto;
Anna Maria Merli: Mazzangrugno.
Festa al Circolo “Ferrini”
Anche al Circolo “Ferrini”
giovedì 3 marzo sarà ricordata
la festa di mezza quaresima. La
professoressa Costanza Santacroce parlerà sulla maschere di
carnevale nelle loro varie
vicende – vere e finte – con
proiezioni a colori. Seguirà un
Voce della Vallesina
settimanale
di ispirazione cattolica
Associato alla FISC
Direttore responsabile
Giuseppe Luconi
Direzione, redazione
amministrazione e pubblicità
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60035 Jesi
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Stampa
Litograf s.r.l.
Jesi - Via Abbruzzetti, 12
tel. 0731 211639 - 211694
“ricevimento” che i soci si
offriranno a vicenda; più precisamente saranno consumati
castagnole, lupini, maritozzi e
quant’altro portati dalle socie:
sarà – dicono gli organizzatori,
forti delle analoghe feste degli
anni passati – un bel pomeriggio di sana allegria.
Corso biblico
a S. Maria Nuova
Presso la parrocchia Sant’Antonio di Padova, a Santa Maria
Nuova, lunedì 28 febbraio (ore
21) avrà inizio il sesto corso
biblico, sul tema “Il mistero
dell’Eucarestia”; relatore don
Corrado Magnani. Il corso proseguirà nei lunedì successivi, il 7 e
il 14 marzo, sempre alle ore 21.
Domenica prossima al Collegio Pergolesi
Venite alla festa
Al Collegio Pergolesi di Jesi,
ci si sta preparando per ricevere
giovani da ogni parte, per vivere
insieme una festa speciale. Il
tema della festa è “ I giovani e
Vittore Scheppers”.
Il ritrovarsi sul Colle San
Marco, già ricco della presenza di
gioventù da più di un secolo, non
desta meraviglia; gli alberi secolari che circondano tre ettari di
spazio verde, sono testimoni delle
grida e del vocìo dei giovani,
grida ridenti e liete che ancora
rieccheggiano nell’aria; i rami
frondosi, con il loro fruscio, pur
oggi narrano gli eventi della vita
che tanti giovani hanno passato
sul colle. Quei giovani hanno vissuto gli anni migliori della loro
vita sul colle verde del Collegio
Pergolesi, con educatori religiosi,
i Fratelli di N. S. della Misericordia, dediti all’educazione attraverso l’insegnamento, lo sport, il
teatro e il Cinema Famiglia.
Chi non ricorda poi i tornei di
calcio, in particolare i tornei notturni in cui venivano coinvolti i
rioni o i bar della città; erano
modi di aggregazione e di promozione umana che hanno lasciato,
nel tempo, sani ricordi e tanta
gioia. Sempre grazie alla presenza dei Fratelli e alla vita feconda
dell’Oratorio da loro diretto, i
giovani venivano da ogni parte
della città per partecipare ai vari
giochi sportivi, ai quali necessariamente seguiva l’insegnamento
del catechismo, sotto la richiesta
di tutte le parrocchie della città.
Una grande attrazione per la
gioventù era anche la bella sala
cinematografica, sempre nel
Collegio Pergolesi, dove ragazzi
e ragazze, con le loro famiglie, si
radunavano per un intrattenimento sano e morale. Quante persone,
ora anziane, ricordano con gratitudine, e forse con un po’ di
nostalgia, il collegamento e la
cooperazione amichevole tra parrocchie, l’insegnamento del catechismo e i momenti gioiosi dell’uso del cinema, “agevolato”!
L’esperienza decennale ha
arricchito tanti giovani ed anche
tanti Fratelli nel cuore dei quali,
l’attenzione per la gioventù non è
venuta mai meno. Ecco perché,
per il secondo anno consecutivo
vogliamo che i giovani facciano
un’esperienza diretta nel Collegio
Pergolesi con i Fratelli di N.S.
della Misericordia e che vengano
a conoscere lo spirito di mons.
Scheppers, loro fondatore.
Vittore Scheppers era un grande sacerdote che, invaso dalla
grazia di Dio, non la sperperò, ma
da Essa si lasciò plasmare. Lo
Spirito arricchì i suoi sentimenti
ed illuminò la sua intelligenza,
guidandolo a dedicare la sua vita
ai giovani del suo tempo che
vivevano in serie difficoltà. Al
giovane della società del tempo
del sacerdote Scheppers, mancava l’istruzione e l’educazione
perché potesse vivere in modo
dignitoso, e Vittore, con le sue
opere di carità gli offrì la possibilità di inserimento sociale.
Ma come poté arrivare a
tanto?
Fondando
una
Congregazione alla quale attirò e
coinvolse migliaia di giovani, di
uomini e di donne preparati nella
delicata arte dell’educare. I
Fratelli di N. S. della Misericordia, consacrati al Signore, seguivano le orme del fondatore e arrivavano a portare la carità di
Cristo, ai minori nel carcere, ai
poveri abbandonati, ai senza
tetto, ai malati, agli anziani ed
agli emarginati.
Vittore Scheppers, come Don
Bosco, continua a vivere e a portare l’amore di Cristo ai poveri di
oggi, attraverso i suoi figli spirituali e vuole arricchire la sua
famiglia con tante anime belle e
generose.
Nell’incontro con i giovani, di
domenica 6 marzo, ci saranno
persone che daranno la loro ricca
testimonianza di apostolato e di
servizio. Oltre alle presentazioni,
vi saranno inserimenti di canti, di
gruppi musicali, di intrattenimenti che, sono certo, allieteranno
questa giornata speciale, e daranno gioia di vivere e d’avervi partecipato.
Fr. Lodovico Albanesi
Cammino pastorale di Mons. Vescovo
Sabato 26 febbraio
ore 9,30 Cresime di adulti a S. Floriano di Jesi
Domenica 27 febbraio
ore 18 S. Messa in Cattedrale
ore 21 Accoglienza del Cursillo Donne, in Seminario
Lunedì 28 febbraio
ore 21 Incontro con i Fidanzati a Cupramontana
Domenica 6 marzo
ore 9 S. Messa per il Convegno Diocesano dei Catechisti ed
Educatori, in Seminario
ore 21 Accoglienza del Cursillo Uomini, in Seminario
III Domenica di Quaresima - 27 febbraio 2005
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù giunse ad una città
della Samaria chiamata Sicar, vicina al
terreno che Giacobbe aveva dato a
Giuseppe suo figlio: qui c’era il pozzo di
Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso
mezzogiorno. Arrivò intanto una donna
di Samaria ad attingere acqua. Le disse
Gesù: “Dammi da bere”. I suoi discepoli
infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse:
“Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da
bere a me, che sono una donna samaritana?”. I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.
Gesù le rispose: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti
dice: “Dammi da bere!”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. Gli disse la donna: “Signore, tu non hai un mezzo
per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua
viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede
questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?”.
Rispose Gesù: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma
chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua
che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la
vita eterna”. “Signore - gli disse la donna - dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua.
Vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare”. Gesù le dice: “Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su
questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel
che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i
veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre
cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”. Gli rispose la donna: “So che deve venire il
Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa”. Le
disse Gesù: “Sono io, che ti parlo”.
La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente:
“Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che
sia forse il Messia?”.
Molti samaritani di quella città credettero in lui per le parole della
donna che dichiarava: “Mi ha detto tutto quello che ho fatto”. E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed
egli vi rimase due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e
dicevano alla donna: “Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma
perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il
salvatore del mondo”.
Se tu conoscessi il dono di Dio...
di Adriana Borgognoni
Donna, samaritana, e dalla vita non esemplare. Motivi più che validi
perché un rabbino ebreo non le rivolgesse la parola. Eppure Gesù,
superando ogni pregiudizio, conversa con lei, è fermo lì al pozzo proprio per attendere lei. Il tempo è come sospeso in quest’ora calda del
giorno in cui sta per avvenire un incontro decisivo tra un uomo stanco,
seduto su di un pozzo (il testo greco dice proprio epi = sopra ), e una
donna venuta per attingere acqua. “Dammi da bere”: Dio si fa mendicante pur di farsi incontrare. Questa richiesta suscita lo stupore della
samaritana, provoca un’altra domanda, e così prende il via un dialogo
che tra interruzioni e riprese, fraintendimenti e illuminazioni, porterà
lei e molti altri ad accogliere la salvezza.
Il pozzo di Giacobbe al centro della scena, l’acqua nel cuore della
vicenda. Acqua che disseta solo momentaneamente quella che cerca la
donna, acqua che placa ogni sete quella che offre Gesù, perché è l’acqua eternamente viva dello Spirito. E’ per la samaritana, ma è per
ognuno di noi, per ogni sete, per ogni arsura, per ogni fatica del vivere.
A quel pozzo Gesù sta aspettando anche me, che finora ho cercato
acqua in cisterne asciutte, o mi sono abbeverato a pozze stagnanti; e te,
che ti sei bagnato in quest’acqua ma ancora non hai bevuto, non ne hai
sperimentato la dolcezza e la potenza. “Se tu conoscessi il dono di
Dio!”, dice Gesù. Forse credi di conoscerlo, ma il verbo che usa l’evangelista Matteo, oida, indica un processo conoscitivo concluso, e
nella mentalità ebraica il “conoscere” viene da un rapporto personale
pieno, da un incontro intimo in cui l’altro si è totalmente rivelato e
donato. “Noi stessi abbiamo udito e sappiamo (ancora oida) che questi
è veramente il salvatore del mondo”, proclamano i samaritani dopo
essere stati due giorni con lui. Non basta una conoscenza intellettuale,
occorre l’esperienza personale. Vuoi farla? La proposta di Gesù è sempre valida. Se accetti, quest’acqua ti rinnoverà e da te rifluirà e potrà
dissetare il mondo, perché sarà la vita stessa di Dio a sgorgare senza
esaurirsi.
Cultura, spettacoli e dintorni
Insegnò al Regio Liceo Ginnasio
Conferenza alla Petrucciana
Domenica 27 febbraio 2005
3
Una iniziativa della Fondazione “Federico II”
Gabriele Pepe “jesino”
La poesia ci può aiutare
La storia nei fumetti
Le ricerche su Federico II
Emily Dickinson, il respiro eterno della vita
Nelle strisce la vita dell’imperatore svevo
fotoservizio di Cristina Franco
di Francesco Bonasera
II
E dalla venuta a Jesi scaturì
nel Pepe il desiderio di ricerche
su Federico II di Svevia, nato
nelle Marche qui a Jesi, d’altronde legato in modo determinante
nella sua funzione politica alla
Puglia e alla Sicilia. Da Jesi partirono le basi per la nota solida
opera del Pepe: “Lo Stato ghibellino di Federico II di Svevia”,
apparso nel 1938 per le edizioni
Laterza.
Tranquilla la vita domestica,
in un vecchio palazzo sul prolungamento settecentesco del corso,
allora Vittorio Emanuele II, di
fronte all’ospedale civile, nell’appartamento su di un ampio
giardino, con uno studio pieno di
libri, in compagnia della
mamma, una distinta, anziana
signora meridionale con d’inverno lo scialletto sulle spalle e in
mano uno scaldino di terracotta;
e tante volte offerse a me con
tanta grazia i famosi taralli; si
aggiungeva una graziosa gattina
bianca (affettuosissima e dolcissima) che spesso era sul tavolo
del professore, con il musetto
volto verso di lui, e con ampie
fuse e occhi beatamente socchiusi.
La gattina si fratturò un giorno una zampina anteriore e il
professore, affezionatissimo e
con tanta umanità, la recò,
accompagnato da me (che ero
tutto compreso), dal veterinario
(credo il dott. Corinaldesi) che
l’ingessò e la fece guarire.
Il Pepe frequentava la nostra
casa, allora in via Rinaldi, e io
per quanto piccolo, mi arrangiavo, per così dire, a seguire i suoi
discorsi e anche sul regime politico dal quale dissentiva con mio
padre.
Una sera di prima estate, trillò
il campanello: era il nostro professore, con un volto più sbiancato del solito; raccontò che era
inseguito da una squadra di fascisti e cercava rifugio da noi. Fu
trattenuto a cena; i miei genitori,
che sapevano del consiglio dato
al docente dal vecchio preside, lo
convinsero a partire nella notte,
dato anche che la mamma e la
gatta erano già in Puglia. Così
mio padre lo accompagnò al
treno della notte per Roma; il
Pepe ebbe il trasferimento a
Terni e nel 1945 a Roma. Così
finì la residenza jesina del nostro
studioso.
Nel 1946 io ripresi gli studi
universitari, dopo la grossa
avventura di cinque anni di guerra in terra d’Albania e colà fui tra
i tredicimila soldati italiani che
combatterono con la Resistenza.
Lo rincontrai così, nella Biblioteca Alessandrina di Roma, fondata nel 1657 con opere già dei
Duchi di Urbino, quindi nostra
delle Marche.
Mi feci riconoscere e lo ringraziai dell’ammaestramento
dato e che fu, come il ricordo dei
fieri uomini di Jesi sempre con
una loro dignità, la suprema dote
di un uomo in pace e in guerra,
incitamento e monito a unirsi con
i duecento uomini (che comandavo) alla Resistenza albanese. Egli
ringraziò, chiese della famiglia,
ancora rifugiata a Pesaro per
vicende belliche e razziali della
mamma; mi abbracciò commosso.
Non lo rividi mai più, ma
seguii la sua opera. Nel 1950 il
sindaco Pacifico Carotti lo voleva a Jesi per rievocare il settimo
centenario della morte di Federico II; non poté accettare per
difficoltà espositive aggravatesi
con il tempo. Venne il Morghen.
All’indimenticabile Convegno di Venezia del 1953, coniò
per l’Italia il termine di “Resistenza”, il sigillo a una Epoca,
a un Movimento, a una Idea. E
questo poi ricordai in un sodalizio ferrarese durato quattro anni,
colà residente per esigenze di
servizio; e al Convegno del 1982
in Parma sul problema morale
dell’8 settembre 1943, promosso
proprio dai giovani, qualcuno dei
quali era stato mio allievo a
Ferrara.
Maiolati
Al Pergolesi
Le telecamere
di Rai Uno
nei luoghi
spontiniani
Su interessamento della provincia di Ancona e dell’assessore
Raffaele Bucciarelli, le telecamere del settimanale “Italia che
vai”, in onda il sabato pomeriggio su Rai Uno, si sono portate
a Majolati per un servizio su
Gaspare Spontini, la sua arte e
la sua filantropia. Il magazine è
condotto dal popolare giornalista Luca Giurato, coadiuvato da
Francesca Chillemi e Guido
Barlozzetti. Si tratta del classico “viaggio in Italia”, di passeggiate per le città con ospiti
ed esperti, esplorando anche il
paesaggio circostante.
Il servizio a Majolati è stato
girato da Barlozzetti, brillante
giornalista ed esperto comunicatore. Sfidando il freddo e i
fiocchi di neve, Barlozzetti ha
girato per le strette vie a bordo
di un’auto d’epoca da corsa,
una barchetta Fiat del 1934,
destando la curiosità degli ignari residenti.
Dimostrando un’ottima preparazione, il giornalista ha visitato i principali luoghi spontiniani, in particolare la casa natale
del musicista, la chiesa di San
Giovanni e il museo Spontini.
All’interno del museo ha cercato, in una sintesi brillante e credibile, di presentare l’artista e il
filantropo, sempre innamorato
del suo paese e generoso verso
i poveri e i suoi concittadini.
La trasmissione riguardante la
visita a Majolati dovrebbe
andare in onda sabato 12
marzo, Rai Uno, alle ore 15,55.
Marco Palmolella
(2 – fine)
“La poesia ci può aiutare nello
smarrimento e nella crisi della
nostra umanità”. Questo ha ribadito più volte alla Biblioteca
Petrucciana gremita di pubblico il
poeta e saggista Marco Guzzi la
sera del 15 febbraio, quando ha
tenuto la conferenza su “Emily
Dickinson: il respiro eterno della
vita”, rientrante nel programma
di manifestazioni “Concepire
l’Infinito”.
Nata nel 1830 da una famiglia
di avvocati ad Amherst nel
Massachussetts, la Dickinson
interruppe a diciassette anni l’educazione ufficiale per la salute
precaria e la nostalgia dei familiari. Continuò da autodidatta,
grazie allo stimolo di un ambiente fortemente culturale e religioso
che la portò ad una profonda
conoscenza letteraria e biblica.
Crebbe in un clima puritano ma
non giurò adesione alla comunità
in cui viveva, per uno spirito
ribelle che tuttavia non le procurò
avversioni.
Maggiorenne, iniziò a disertare le funzioni religiose, ma il dialogo con Dio le fu familiare.
Nelle sue poesie si ritrovano i
misteri centrali del Cristianesimo
Libertà
dietro le sbarre
Marco Guzzi
Sabato 12 marzo alle 18, nella
sala della Seconda Circoscrizione, in via San Francesco,
il giornalista Candido Cannavò, già direttore del quotidiano “La Gazzetta dello
Sport”, presenterà il suo libro
“Libertà dietro le sbarre”.
L'incontro è promosso dal
Centro di Spiritualità di
Castelplanio.
Risate in libertà
Finalmente un po’ di comicità
anche alla ribalta del nostro massimo
(foto Anna V. Vincenzoni)
Si aspettava da tempo un po’ di comicità al Pergolesi e finalmente è
arrivata con “Ognuno è libero”, di e con Maurizio Crozza, attore, cabarettista e show man di grande notorietà e irrefrenabile dinamismo. Di
vera e propria comicità tuttavia non si può parlare. Piuttosto di satira,
pungente assai, rivolta ai personaggi, ai fatti e misfatti, agli usi e costumi, ai molti difetti e alle piccole virtù del nostra tempo. Specialmente
però alla politica, e c’era da aspettarselo. Una lunga tirata su Bush,
America e Berlusconi poteva davvero apparire come un comizio in
chiave comica, si può ben immaginare di quale colore.
L’instancabile Maurizio Crozza ha comunque parlato anche d’altro:
di uno Zichichi molto svampito che fumosamente disquisisce sui massimi sistemi dell’universo; della carità ‘pelosa’ di Pavarotti; dell’evasione fiscale, dura a morire, del caso Parmalat e dell’Italia truffaldina,
dell’evoluzione impossibile dell’uomo di Neanderthal, delle paure che
affliggono l’uomo moderno, dei trabocchetti e delle mistificazioni
della tecnologia e della biogenetica. Per concludere infine che siamo
un popolo di microscopiche formiche su un atomo di universo quale è
la terra, patria di tutti e che tutti abbiamo, di Dio, tante idee diverse, ma
conciliabili.
Applausi a gogo da parte di un gran pubblico che a volte si è divertito anche ad interagire con l’attore-improvvisatore. A proposito: come
da titolo, Maurizio Crozza ha parlato anche di libertà. Quella di parola
certo a lui non è mancata.
Augusta Franco Cardinali
e la sua anima, da lei definita una
finità infinita, talora sentì la
parentela con l’Eterno. “L’eternità è fatta di istanti, di adesso –
sosteneva – Se mi ricollego alla
Fonte posso farmi tramite di una
umanità nuova, libera dalla paure
e quindi capace di amare totalmente.”
Ventenne, iniziò ad inviare lettere con inseriti dei versi per
esprimere meglio i frutti della sua
ricerca interiore. Prosa e poesia
non differivano dunque: lirica
non come esercizio letterario per
un pubblico mirato, ma comunicazione ad personam, strumento
per chiarire anche a se stessa il
proprio stato d’animo. Aveva un
sommo concetto della poesia,
tanto da scrivere: “Valuto… / al
primo posto - i poeti - poi il sole / poi l’estate - poi il cielo di Dio / e poi la lista è finita - / Ma ripensandoci - i primi tanto paiono
contenere il resto - / gli altri uno
spettacolo superfluo - / che ai
poeti ascrivo – tutto”.
La poetessa eluse quasi del
tutto la punteggiatura tradizionale, adoperando di preferenza il
trattino, pausa di sospensione
interpretabile in tanti modi. Le
sue liriche sono solitamente
brevi, come pure per E.A. Poe.
La Dickinson vide pubblicate
contro la sua volontà da amici
forse solo dieci sue poesie delle
1789 che ci rimangono. Scrisse
infatti che anche se i suoi versi
fossero finiti in una pattumiera
con le ragnatele a cui le paragonava, non se ne sarebbe dispiaciuta più di tanto.
La poetessa visse separata dal
mondo anche letterario, senza
amarezze. La sua vita fu tutta un
ascolto, un voler vedere l’eterno
invisibile nelle cose terrene,
come anche William Blake che
sosteneva: “Bisogna vedere l’universo in un granello di sabbia e il
paradiso in un fiore selvatico”.
“Tutti noi, per sopravvivere,
abbiamo bisogno di un addestramento dello sguardo, perché le
potenze di morte sono penetrate
nei gangli quotidiani.” Ha concluso il relatore.
“La Dickinson fu ossessionata dalla morte come noi oggi,
tanto che almeno cinquecento
suoi testi ne parlano. Ma non poté
credere che la vita fosse solo un
assistere alla morte, per cui ricercò l’infinito da far nascere e crescere come un nuovo punto di
vista interiore, considerando gli
uomini non come oggetti abbandonati destinati al nulla, ma figure dell’Eterno che resteranno
custodite in eterno.”
fotoservizio di Paola Cocola
La Storia è “memoria”, è
“insegnamento”, ma è soprattutto “racconto” di tante vicende compiute e accadute agli
uomini per “sopravvivere”,
giorno dopo giorno, momento
dopo momento, collettivamente
e/o individualmente, sulle strade del mondo e/o tra le pareti
della propria casa.
Per i bambini del primo
biennio elementare, la storia si
identifica col tempo: è “quando
mi addormento e poi mi sveglio
che è subito giorno”; “quando
gioco con gli amici e passa in
fretta”; “quando faccio le cose
che mi piacciono”; “è un
momento che c’è, e poi non c’è
più; “sono i ricordi belli e brutti”; “è un grande spazio”...
Introdurre in questa visione
della Storia/Tempo, un flusso
di accadimenti e di avvenimenti apparentemente privi, per la
loro distanza dal presente, di un
nesso di causalità, razionalità e
logicità - e pertanto difficili da
ricordare, comprendere e interpretare - costituisce un’operazione complessa, che a volte
purtroppo trasforma i bambini
in spettatori passivi piuttosto
che attori consapevoli della
realtà in cui vivono e della sua
storia.
Recentemente si sta affermando l’idea di rappresentare
con i fumetti segmenti di Storia, anche locale,
con l’obiettivo di
facilitare nei giovani
studenti
l’approccio
a
questa materia e
il successivo studio, che risulterà
tanto più proficuo quanto più si
sarà riusciti ad
interessarli e ad
appassionarli ad
essa.
Un’idea
che può costituire uno strumento
di coinvolgimento e completamento anche per
gli adulti.
“Proporre un
argomento
di
carattere storico, non sempre
apprezzato dai più piccoli, in
una veste inconsueta, nuova,
sicuramente meno fredda di
quanto avviene nei manuali e
nei testi scolastici” è lo spirito
che anima l’iniziativa intrapresa dall’amministrazione comunale di Falconara Marittima
assieme alla
Fondazione
“Federico II Hohenstaufen” e
che sarà attivata ai primi di
marzo nelle scuole di Jesi.
Nata a seguito della pubblicazione su “Il giornalino
2003”, di una storia a fumetti
della vita, delle vicende e delle
imprese dell’Imperatore della
Casa di Svevia, l’iniziativa si
concretizzerà nell’allestimento
di una mostra. Nella cerimonia
di apertura, un esponente dell’Ufficio Cultura del Comune
di Falconara illustrerà - si legge
nel programma - “l’importanza
del fumetto nella letteratura
evidenziandone gli aspetti
comunicativi e la letterarietà di
contenuti, frutto del connubio
vincente tra vignette e disegni
da un lato e didascalie efficaci
dall’altro”.
Un’esigenza tuttavia già
avvertita e realizzata in precedenza nella nostra città: è dell’aprile del 1998 la prima pubblicazione a fumetti della “storia di Jesi”, rappresentata dai
disegni di Fabrizio Pasini, e
animata dai testi e dalle sceneggiature di Giuseppe Luconi che
abbiamo “catturato al volo”
per un’intervista...
- “Storia di Jesi a fumetti”: di chi è stata l’idea?
“Del quindicinale Jesi e la
sua Valle. Proprio su Jesi e la
sua Valle, ai tempi in cui ne ero
direttore, sollecitato da più
parti, avevo scritto e pubblicato, a puntate, la storia di Jesi,
che poi raccolsi in volume.
Decidendo di realizzare una
storia di Jesi a fumetti, la nuova
direzione di quella rivista ritenne evidentemente che potevo
essere l’autore giusto”.
- Quali sono state le modalità e i tempi di realizzazione?
“Poiché anche la versione a
fumetti è uscita a puntate su
Jesi e la sua Valle, era stato
definito un piano che prevedeva il numero delle puntate e
quello delle “tavole” (pagine)
per ogni puntata. Sulla base di
questo piano, scrissi testo e
sceneggiatura. Che poi consegnai a Fabrizio Pasini, il disegnatore al quale era stata affidata l’esecuzione delle illustrazioni”.
- In precedenza, erano
state già messe a punto iniziative del genere riguardanti la
storia, in particolare di Jesi?
“No. Forse un pensierino ce
lo avevo fatto io, ma molto
prima, ai tempi del liceo artistico. Allora pensavo che mi
sarebbe piaciuto diventare un
disegnatore di fumetti. Da
monello mi avevano affascinato i disegni dei “grandi” del
fumetto: in particolare, gli
americani Alex Raymond e
Lyman Young e l’italiano
Raffaele Paparella. A quel
tempo, in una Storia di Jesi,
Segue a pag. 6
4
Domenica 27 febbraio 2005
VIAGGIO NELLE CRONACHE
a cura di gi elle
Quando l’Esino fa il pieno (o quasi)
Spettacolo insolito (anche se non più rarissimo) quello
dell’Esino che torna ad essere protagonista, con le acque che rioccupano appieno il suo percorso, da riva a riva. E’ successo nei giorni scorsi, dopo il “nevone” di fine gennaio che ha depositato una
spessa coltre anche lassù dove il fiume nasce e dove si formano le
scorte idriche anche e soprattutto per i tempi di magra. Una testimonianza dell’Esino in piena ci viene, in questa immagine, anche
da ponte Pio.
(foto Anna V. Vincenzoni)
La Roncaglia allagata
Jesi e Vallesina
Anche a Jesi
Polveri sottili:
il traffico si ferma
Anche Jesi si arrende alle polveri sottoli: blocco del traffico
a fasce orarie domenica 27 febbraio su tutto il centro abitato,
targhe alterne, sempre a fasce, orarie i giovedì ed i venerdì del
mese di marzo. Di fronte ai valori delle polveri sottili che, dall’inizio dell’anno, già per almeno venti giorni sono andati al di
sopra dei limiti massimi stabiliti, il sindaco Fabiano Belcecchi
ha deciso provvedimenti per contribuire ad abbattere l’inquinamento atmosferico.
Domenica 27 febbraio, pertanto, niente mezzi in circolazione dalle ore 9 alle 12,30 e dalle ore 15 alle 17, ad eccezione di
quelli alimentati a gpl, metano, bifuel, ai mezzi elettrici e a
quelli espressamente autorizzati.
Tutti i giovedì e venerdì di marzo, invece, targhe alterne
dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 nell’intero centro abitato, con
transito consentito a chi ha la targa con l’ultima cifra dispari nei
giorni di giovedì e venerdì con numero dispari (esempio giovedì 3 e venerdì 11) e viceversa.
Le esenzioni, oltre ai mezzi a gpl, metano, bifuel ed elettrici, riguarderanno i veicoli di emergenza e i mezzi di soccorso
ed una tipologia di veicoli espressamente previsti nell’apposita
ordinanza (quelli condotti da disabili, medici o veterinari in servizio, con persone che hanno necessità di cure, ma anche che
trasportano materiali deperibili o materiali di rifornimento a
scuole, mense ed ospedali, mezzi per la pulizia, per la manutenzione degli impianti, ecc.).
Per i genitori degli alunni che entrano o escono dagli asili
nido e dalle scuole materne, elementari e medie, saranno distribuiti nelle scuole appositi moduli che consentono una deroga
per l’accompagnamento da casa a scuola e viceversa. Domenica
la deroga sarà concessa ad atleti, arbitri e dirigenti accompagnatori impegnati in manifestazioni sportive, nonché ai genitori che
accompagnano gli atleti minorenni, anche in questo caso previa
dichiarazione della società di appartenenza.
Per il recupero della chiesa
di San Pietro Apostolo
Giovedì 17 febbraio, nella sede dell’Archeoclub in piazza Baccio
Pontelli, conferenza stampa del presidente Marco Cercaci sul recupero della antica chiesa di San Pietro Apostolo. Soprintendenza
alla Belle Arti, Curia Vescovile, Soprintendenza ai Beni
Architettonici, Comune di Jesi, Fondazione Cassa di Risparmio di
Jesi, Phoneservice di Graziano Tantucci e Edilsystem di Antonio
Gambini: a questi si deve la possibilità di concretizzare l’iniziativa: “un insieme di sinergie – è stato detto – che contribuisce ad
arricchire il patrimonio culturale della città e crea posti di lavoro, anche se per periodi definiti”. Il Soprintendente alle Belle Arti,
Maurizio Landolfi, ha ringraziato il presidente dell’Archeoclub di
Jesi, avv. Marco Cercaci, per quanto ha fatto e sta facendo nel
proporre ed organizzare, come in questo caso, collaborazioni tra
pubblico e privato. Nella foto, da sinistra: Maurizio Landolfi, l’assessore Leonardo Animali, Marco Cercaci, il Vescovo Mons. Oscar
Serfilippi e don Vittorio Magnanelli, parroco della Cattedrale e di
San Pietro Apostolo.
(fotoservizio Anna V.Vincenzoni)
La scuola, un calendario e l’Oikos
DIARIO DI BORDO
Case New Holland
Dipendenti a quota mille. Non
solo non si fanno sentire i riflessi
della crisi auto Fiat, ma i trattori
tirano e tirano molto bene.
Complimenti.
Più a Sud, l’Esino ha superato gli argini, ha “tracimato”, allagando la campagna circostante. L’esondazione ha interessato in
particolare alcuni terreni della Roncaglia, dove è stata scattata
questa foto e dove vengono indicate le coltivazioni aggredite
dalle acque.
(foto Candolfi)
Mobilitati per il chiostro
Magari lo frequentiamo
poco e lo snobbiamo, come si
fa con le cose che non ci
riguardano o non ci interessano. Ci riferiamo al chiostro
Sant’Agostino, quella specie
di mini-galleria o corridoio
stretto e lungo che collega due
piazze “storiche” del Centro
“storico”, che a loro volta ci
ricordano due personaggi
“storici”, Spontini e Colocci.
L’incendio dei giorni scorsi
(nelle foto, l’intervento dei
vigili del fuoco) lo ha riportato
in primo piano, ce lo ha fatto
riscoprire, ce ne ha riproposto
soprattutto lo stato di abbandono. Sì, almeno in alcune
parti, il chiostro non gode di
buona salute: serve una cura
ricostituente e magari anche
alla svelta.
(foto Candolfi)
Fumo
I ristoratori di Jesi lamenterebbero una diminuzione della clientela in conseguenza della legge
che vieta il fumo nei pubblici locali. Jesini in controtendenza, se è
vero che i ristoratori italiani
hanno dichiarato maggiori presenze.
Cartiera Ripanti
Con delibera del Consiglio
comunale. è previsto l’abbattimento e il recupero dell’edificio
che si trova tra il parcheggio della
Fornace e le nuove costruzioni
sorte sull’area della ex filanda
Marconi. Bene, ma non si rischia
un’eccessiva cubatura?
Sestante
L’eredità di Kennedy
nelle Marche
fotoservizio Gino Candolfi
Sabato 19 febbraio, alla scuola “Collodi” di Jesi, i genitori e gli
alunni della quarta classe, sezione B, hanno incontrato don
Giuliano Fiorentini per consegnargli un contributo a favore del
progetto educativo “Paides”, gestito dall’Oikos. Il contributo è
stato ottenuto dalle offerte raccolte con la distribuzione di un originale calendario “La scuola …secondo noi”, realizzato dagli stessi genitori, in posa con le materie scolastiche in dodici mesi di foto.
All’iniziativa hanno aderito l’amministrazione comunale di Jesi, la
Banca delle Marche (che ha contribuito alla stampa del calendario), il direttore scolastico regionale ed altre autorità civili, sociali
e religiose.
Melappioni al Lions Club
La Sanità riorganizzata
“Liberiamo la pace”
Anche il Comune di Jesi - con delibera della giunta - ha aderito alla manifestazione nazionale “Liberiamo la pace” che sabato 19
febbraio ha raccolto a Roma 500 mila persone, manifestazione
organizzata dal quotidiano “Il Manifesto” per chiedere la liberazione della giornalista italiana Giuliana Sgrena e di tutti gli ostaggi. Nello stesso giorno, in piazza della Repubblica a Jesi, il tavolo
di Legambiente per la raccolta di firme per sollecitare nuove piste
ciclabili ma anche per testimoniare solidarietà con la giornalista
rapita dai terroristi.
(foto Anna V. Vincenzoni)
La riorganizzazione della sanità marchigiana ha portato in due
anni a dimezzare perdite e costi.
Lo ha detto l’assessore regionale
alla sanità, Augusto Melappioni
intervenuto venerdì 18 febbraio al
meeting organizzato dal Lions
Club di Jesi presso l’hotel
Federico II dal titolo “Le prospettive della sanità marchigiana alla
luce del federalismo”. Numerose
le personalità intervenute tra cui il
Vescovo Mons. Oscar Serfilippi, il
questore Agata Cabino, il sindaco
Fabiano Belcecchi, il direttore
della Asur-Zona Territoriale 5
Ciro Mingione ed il direttore sanitario Carmine Di Bernardo.
Dopo l’introduzione del presidente del Lions Club, Marcello
Comai, l’assessore Melappioni,
nel corso del suo intervento, ha
precisato che il sistema federalista
viene visto come un’opportunità
in quanto le Regioni hanno ormai
la competenza su scuola, sanità e
sicurezza. L’applicazione delle
nuove regole intende seguire il
modello tedesco dove vengono
contemperati gli interessi delle
regioni più ricche, che sono libere
di organizzarsi secondo le proprie
necessità, ma al tempo stesso sono
solidali con le regioni meno forti
economicamente.
Nelle Marche il bilancio tra il
numero dei cittadini che vengono
per curarsi è sostanzialmente in
pareggio con quelli che vanno in
“Roveto ardente”
al Collegio Pergolesi
“L’adorazione eucaristica diventi, durante quest’anno, un
impegno speciale. Restiamo prostrati a lungo davanti a Gesù presente nell’Eucarestia, riparando
con la nostra fede e il nostro
amore le trascuratezze, le dimenticanze e persino gli oltraggi che il
nostro Salvatore deve subire in
tante parti del mondo” (Giovanni
Paolo II, “Mane Nobiscum
Dominum”, 18).
In risposta all’appello del Papa,
anche a Jesi parte un “Roveto
Ardente” di preghiera. Da febbraio a maggio, ogni ultimo venerdì del mese, il Rinnovamento
nello Spirito diocesano animerà
l’adorazione eucaristica presso la
chiesa del Collegio Pergolesi.
Orario: 21,30-24. Il primo incontro è per venerdì 25 febbraio. Sono
invitati a partecipare quanti vorranno unirsi per una intercessione
fervente nello Spirito.
Foibe
Il giorno del ricordo, giustissimamente voluto dal parlamento,
Jesi lo ha celebrato per la prima
volta con interessanti e commoventi testimonianze in video presso il teatro-studio San Floriano e
con brevi e opportuni interventi
del sindaco e del dr.. Macciò quale
“sfollato” dalmata nel triste
periodo 1943-45. Cittadinanza
poco presente.
Esino
Perché è conseguenza della
eccezionale nevicata. Però qualcosa di più si poteva fare prima,
perché non è la prima volta che
Roncaglia subisce il danno.
Venerdì 25 febbraio
altre regioni. Il gap economico è
dovuto al fatto che le cure fornite
nella nostra regione sono contenute nei costi, mentre quelle richieste
esternamente sono molto più
costose.
“La creazione dell’azienda
sanitaria unica - ha spiegato
Melappioni - ha accentrato funzioni amministrative che sono del
tutto indipendenti dalle fasi operative che riguardano invece il sistema a rete diffuso su tutto il territorio. Certo - ha aggiunto - occorre
qualificare i servizi, far funzionare
meglio l’emergenza, ridurre ancora i tempi di degenza ospedaliera,
potenziare i servizi domiciliari
(sono già 45 mila i cittadini curati
a casa), rafforzare l’assistenza alle
famiglie che ospitano parenti non
autosufficienti. E poi - ha concluso l’assessore - c’è tutta l’area del
disagio giovanile, la necessità di
investire nella formazione”.
In rete
la solidarietà
“Malati
di niente”
Quest’anno “Malati di niente”
mette in mostra a Jesi la “rete”
della solidarietà e si confronta
con esperienze di psichiatria
“altra” in giro per il mondo:
Radio La Califata di Buenos
Aires e Atelier du Non Faire di
Parigi. “Malati di niente” è una
iniziativa promossa da Comune
di Jesi, Regione Marche, Asl 5 e
varie associazioni.
Nel “cartellone” di “Malati di
niente” – che si articola da marzo
a maggio – entreranno dibattiti,
spettacoli teatrali, concerti,
mostre fotografiche e di pittura,
proiezioni video, sfide…sportive. Prossimo appuntamento, il 2
marzo al teatro studio San
Floriano (ore 21,15) con lo spettacolo “Targato H”, realizzato in
collaborazione con la rassegna
“Teatro giovani”.
Venti oggetti per lo più di arredamento, acquistati ad un’asta di
New York da un marchigiano,
entro l’anno daranno vita nella
nostra regione ad un nuovo, originale museo. Ne dà notizia
“Noicultura”, l’agenzia jesina
organizzatrice di eventi culturali. I
venti oggetti sono stati “comprati
di persona a New York, all’asta dei
691 elementi della vita quotidiana
di John e Jackie Kennedy, organizzata da Sotheby’s per conto
della figlia Caroline Kennedy
Schlossberg, unica erede”.
Il marchigiano che li ha acquistati e “di cui ancora non è dato
conoscere l’identità” è stato consigliato dall’Italia dal critico d’arte
Armando Ginesi, che ha garantito
sulla qualità delle scelte. Una consulenza “telematica”, tramite
posta elettronica: da una parte l’invio di foto e descrizioni dettagliate, dall’altra di consigli e approvazioni. Fino alla chiusura definitiva
dell’asta, giovedì 17 febbraio, alle
21 ore italiane.
«Boston Herald e New York
Times, riferendosi all’asta, hanno
parlato di una raccolta di paccottiglia da solaio impolverato, in
maniera snob; – dice Armando
Ginesi – ma io posso garantire che
gli oggetti che ho visto e che arriveranno nelle Marche, tutti inerenti alle mie competenze, sono di
considerevole valore”.
Jesi e Vallesina
Contrappunti
Il futuro
è di tutti
Scuola e volontariato
a confronto
di Riccardo Ceccarelli
Il 16 febbraio sono entrate in
vigore le norme del Protocollo
di Kioto (firmato nel 1997 in
Giappone) che obbligano i
paesi industrializzati alla drastica riduzione, nel corso di
diversi anni, degli inquinanti
nell’atmosfera. Molte le nazioni
(141) che lo hanno ratificato,
compresa l’Italia. Altri come gli
Stati Uniti non l’hanno fatto,
sia per i costi che esso comporta che per obiezioni scientifiche. Sono i temi dell’ecologia e
di un ambiente vivibile che
dominano da tempo la riflessione sul presente e sul futuro del
pianeta nella sua globalità e
non solo.
Anche le nostre città infatti,
a causa delle polveri sottili,
debbono sospendere con un
certa frequenza la circolazione
delle auto che risultano le
prime imputate, rendendo per
qualche giorno più respirabile
l’aria. Si alternano così, con i
loro discorsi e le loro analisi,
tutte scientificamente - a loro
dire fondati -, sia i catastrofisti
sia gli scettici o gli ottimisti. I
primi riescono ad avere più
ascolto.
Le catastrofi, come si sa,
fanno più notizia sia quando
avvengono sia quando sono
annunciate, anche se poi non si
verificano. Si ricorderà come
negli anni Sessanta del Novecento, di fronte alla crescita
demografica che l’umanità
stava vivendo, di prevedeva che
nel duemila la Terra non sarebbe riuscita a sfamare tutti gli
abitanti allora presenti. La
catastrofe prevista non si è verificata. Se c’è chi muore di fame,
non è per mancanza di cibo ma
per la non equilibrata ed equa
sua distribuzione.
Di recente alcuni catastrofisti hanno accusato l’uomo
anche dello tsunami che ha colpito il 26 dicembre il sud-est
asiatico. Colpevoli magari gli
uomini per non aver predisposto un adeguato sistema d’allarme, ma non per aver causato
il terremoto a dieci chilometri
di profondità nell’oceano. Altri,
scettici sulle catastrofi annunciate, sono più ottimisti sul
futuro e definiscono una “litania” logora il deterioramento
ambientale che mette in forse
l’esistenza stessa dell’uomo.
Difficile far concordare anche
con i dati della scienza le due
posizioni.
Non si può nascondere
comunque una realtà: che l’uomo più che in passato sta inquinando il pianeta e l’aria che vi
si respira. Il problema, di non
facile soluzione, è quello di trovare un equilibrio tra lo sviluppo, la tutela dell’ambiente e la
sua valorizzazione, l’equa
distribuzione e fruizione delle
risorse e la progettazione che
assicuri un ambiente idoneo
alla future generazioni. In
mezzo, e forse elementi determinanti, ci sono l’economia, il
denaro, gli interessi, che non
guardano minimamente né l’uomo di oggi né quello di domani.
Al denaro si è sacrificato e si
continua sacrificare l’uomo.
I termini del problema allora
non sono solo scientifici, ma
soprattutto etici e morali, direi
quasi “religiosi”. Perché né
l’uomo né la natura sono divinità destinate a rubarsi, più o
meno clandestinamente e con
reciproco discapito, offerte
sacrificali, quasi fossero in concorrenza. Dovrebbero, o meglio, debbono operare in sintonia nella realizzazione di un
futuro, mentre diventa presente,
che li veda protagonisti equilibrati. Non sarà una passeggiata. Il catastrofismo allarmistico
o lo scetticismo fiducioso infatti
rendono di più.
Non si può stare alla finestra e limitarsi a gridare, come
non si può stare con le mani in
mano. La riflessione è sul futuro. Di tutti. Si dovrebbe a tornare a leggere il saggio di WolfDieter Marsch “Futuro” (Brescia 1972), dove l’autore “partendo dalla convinzione che
tutte le previsioni tecniche si
rivelano insufficienti per spiegare la complessa realtà del
dimensione del futuro, sottolinea la necessità che tale dimensione abbia uno spessore
etico”, convinti anche che “un
altro mondo è possibile” (tema
del fascicolo n. 5, 2004 di
“Concilium”), perché come
scriveva Simone Weil: “Il futuro
non ci porta nulla, non ci dà
nulla; siamo noi che per
costruirlo dobbiamo dargli
tutto, persino la vita”.
Jesi
Poggio San Marcello
Venerdì 11 febbraio si è svolto nel teatro comunale di Poggio
San Marcello un incontro del
ciclo “Volontariato e pace”.
Nell’introduzione il sindaco,
Tiziano Consoli, ha evidenziato
quanto
l’amministrazione
comunale investa per migliorare
l’offerta formativa della locale
scuola elementare, dotata delle
migliori strutture regionali, grazie anche all’opera della dirigenza, del corpo insegnante e
non.
La prof. Luigina Massaria,
dirigente dell’Istituto Comprensivo “Carlo Urbani”, che comprende anche la scuola di
Poggio San Marcello, ha sottolineato l’importanza di un’educazione verso la pace e la solidarietà.
Don Giuliano Fiorentini,
direttore dell’Oìkos, dedita all’aiuto dei tossicodipendenti, ha
spiegato come il ragazzo o la
ragazza che arriva alla droga
presenti problematiche interiori
profonde che vanno ricercate e
fatte superare. Ha concluso invitando giovani e famiglie in difficoltà a causa della droga a rivolgersi con fiducia ai centri specializzati per il recupero, dove,
oltre ad un professionismo serio
e preparato, è presente, grazie al
volontariato, tanta umanità.
La responsabile del settore
volontariato dell’Oikos, Cinzia
Latini, ha presentato l’importanza dei volontari nell’associazione e la nuova realtà del
“Paides”, il servizio rivolto alle
ragazze madri che accettano un
programma di recupero. Don
Nello Barboni, direttore della
Caritas diocesana, ha richiamato
l’attenzione sulle difficoltà economiche in cui versano molte
famiglie della Vallesina, che
sempre più ricorrono a lui per
aiuti. Ha fatto seguito l’inter-
Viaggiando nella cultura
Parte venerdì 25 febbraio,
all’ostello Villa Borgognoni, la
terza edizione del ciclo “La cultura vien viaggiando”. Alle ore
21, in programma “Solidarietà in
viaggio”, l’esperienza di due
jesini volontari in Tanzania,
Eleonora ed Emanuele. Parteciperanno Giovanni Beccari e
Mario Cobellini. Prevista anche
la proiezione di audiovisivi.
Venerdì 4 marzo, sempre alle
ore 21, “La libertà di essere” di
Oliviero Gianlorenzi, racconto di
esperienze vissute.
Per ricordare Mannucci
Fabriano intende ricordare un
suo concittadino, Edgardo
Mannucci, protagonista dell’arte
plastica informale europea, attraverso ottanta delle sue opere più
importanti, raccolte nella mostra
“Mannucci e il Novecento.
L’immaginario atomico e cosmico”, in programma dal 29 maggio al 28 agosto nella Galleria
del Seminario Vecchio, e con una
sezione dedicata ai disegni allestita a Cupramontana nella sala
Raoul Bartoli..
L’iniziativa è promossa da
“Fabriano Incontra”, dalla
Fondazione Carifac, dalla Cassa
di Risparmio di Fabriano e
Cupramontana, dal Comune di
Fabriano e dall’UniFabriano.
vento della rappresentante del
gruppo di volontari marchigiani
collaboratori della Caritas Rumena, Angela Petrisor., che
ormai da quattro anni opera attivamente nella Vallesina. In
chiusura di serata, il sindaco ha
conferito, per l’opera svolta
dalle associazioni invitate e alla
scuola, il riconoscimento “per
alti meriti civili”.
Al prossimo incontro (11
marzo) di “Volontariato e Pace”
interverranno i rappresentanti
delle associazioni: “Aiuto all’Africa ed altri paesi, bambini
in pericolo Chernobyl”, Avis e
Admo.
Incentivi fiscali
Presso lo “Sportello Europa”
del Comune di Jesi sono disponibili informazioni e relativa documentazione per presentare le
richieste volte ad ottenere gli
incentivi fiscali per i settori del
commercio e del turismo. A
poterne beneficiare sono le piccole e medie imprese commerciali di vendita al dettaglio,
all’ingrosso, bar, alberghi e ristoranti, imprese turistiche ed agenzie di viaggio.
L’incentivo fiscale consiste in
un credito d’imposta determinato
nella misura massima del 20 per
cento del costo dei beni e sarà
ammissibile per le spese sostenute per l’acquisto (tra il 1° giugno
2003 e il 31 dicembre 2004) di
beni strumentali nuovi pertinenti
all’attività esercitata.
Al Pergolesi
Notturno con Saffo
Un antico violoncello per un
giovane virtuoso e sei frammenti di Saffo per una musicista autrice di un breve poema
sinfonico ad essi ispirato hanno
portato una fresca ventata di
novità nel concerto, il sesto
della Stagione, della Filarmonica Marchigiana. Il virtuoso è Umberto Clerici, un
talento di ventiquattro anni soltanto che suona il violoncello
con uno slancio gioioso, quasi
lo strumento, che ha iniziato a
studiare a cinque anni, sia
ancora per lui un giocattolo
magico. La musicista, evocatrice di misteriose atmosfere notturne e di incantati chiarori
lunari è Roberta Vacca.
Vincitrice di numerosi concorsi
di composizione, non solo ha
conseguito specializzazioni diverse in conservatorio, ma è
anche laureata in Lingue e
Letterature Straniere.
Altri motivi d’interesse presentava il concerto. Oltre al
“Concerto per violoncello e
orchestra” di Boccherini nella
rielaborazione rivestita di
romanticismo di Grützmacher e
la
smagliante
“Sinfonia
Haffner” di Mozart, il programma offriva di un autore contemporaneo, Sollima, “Lamentatio”, una preghiera
ora
implorante, ora tormentosa
affidata al solista. Alla sola
orchestra invece era riservata
l’esecuzione del poetico racconto musicale “Le stanze della
Luna” di Roberta Vacca, presente in sala.
Completava il programma
“Una lacrima” di Rossini nell’elaborazione per violoncello e
orchestra di Sollima. E’, quest’ultima, una breve composizione da salotto che fa parte
della raccolta “Péchés de vieillesse”. Dice molto il titolo:
scherzosamente definite “peccati di vecchiaia”, non “di gioventù”, sono alcune pagine
pervase di grande serenità scritte dal pesarese a tarda età. Una
lacrima soltanto, forse di
nostalgia, è quella versata da
Rossini, ed è subito dissolta.
Per “Le stanze della Luna”
erano inseriti in orchestra alcuni strumenti rari dagli effetti
sonori di arcaica suggestione o
naturalistici: i crotali, dal delicato tintinnio e una piccola
scala di leggeri tubolari che,
appena sfiorati, riproducono il
lieve soffio del vento e lo stormire delle foglie.
Moie
I “Dialettali” al 6001
Su iniziativa della Pro loco e con il patrocinio del Comune,
domenica 6 marzo (ore 17) al Centro comunale 6001 di Moje andrà
in scena la commedia brillante, in dialetto jesino, di Carlo Loreti:
“Me pento de n’avemmela magnada” presentata dal gruppo teatrale “I Dialettali”. Tra gli interpreti Carlo Loreti, Fabiola
Focarelli, Massimiliano Bedetti, Patrizia Brugiatelli, Chiara
Ciandrini, Tatiana Agostinelli, Dante Pierandrei, Giulia Ausili,
Rolando Fabbro, Barbara Pierpaoli, Giuliano Rossetti, Federica
Rossetti, tutti veri appassionati della cultura locale. L’incasso della
serata sarà devoluto in beneficenza (m.p.)
Ha diretto con gesto ampio
ed elegante il maestro Carlo
Montanaro. Tutti sono stati applauditi a lungo e, fuori programma, un bis è stato concesso dal solista: l’intermezzo e
danza finale dalla “Suite
Spagnola”, anch’essa di un
autore contemporaneo: G.
Cassadò, spagnolo, ma naturalizzato italiano avendo a lungo
insegnato all’Accademia Chigiana.
Domenica 27 febbraio 2005
Monsano
Per un giorno... tutti bambini
Per un giorno… tutti bambini: è successo a Monsano, il 13 febbraio. Per i festeggiamenti per il Carnevale, un gruppo di giovani
volontari, coadiuvati dalla ProLoco del paese, ha infatti allestito un
carro allegorico che, come una enorme culla ambulante, ha portato a spasso per le vie del centro grandi e piccini mascherati da scolaretti. Il tutto tra gli occhi divertiti dei cittadini e, manco a dirlo,
l’incontenibile divertimento dei partecipanti.
(foto Stefano Ferretti)
Bioarchitettura
La strada del presente
Agevolazioni sull’edilizia di
abitazioni popolari, nel segno di
un costruire rispettoso dell’ambiente: questo l’asse portante
del dodicesimo “Meeting del
geometra”, tenutosi il 10 febbraio a Palazzo del Duca, a
Senigallia. Organizzato dalla
L’Egitto rivisitato
Alle origini del monoteismo
di Cristina Franco
Al teatro studio San Floriano, il
18 febbraio, proposto della dott.
Federica Grilli, ha preso il via un
ciclo di conferenze su “Arte, potere e società in Egitto dal periodo
predinastico all’età contemporanea”. Nel primo appuntamento il
prof. Marco Zecchi, docente di
Egittologia all’Università di
Sassari, ha relazionato, con l’ausilio di diapositive, su “Il regno di
Akhenaten: rivoluzione e utopia”.
Il docente ha presentato il
periodo del Nuovo Regno, preceduto da circa un secolo di dominio
degli Hyksos, di provenienza asiatica, sconfitti dalla XVII dinastia
tebana. Il Nuovo Regno iniziò
verso il 1550 a.C. con i faraoni
della XVIII dinastia, fra i quali
Thutmosi III, che in diciassette
campagne militari portò l’Egitto
alla sua massima estensione, comprendente aree orientali.
I popoli sottomessi dovettero
versare tributi per la propria protezione e parte delle ricchezze fu
devoluta dai faraoni ai templi, in
particolare quello di Karnak a
Tebe dedicato ad Amon. Divenne
questo il santuario più potente del
Paese, con laboratori, terre per il
bestiame, alveari, navi, ecc. gestiti
da una complessa gerarchia sacerdotale di cui cercarono l’appoggio
politico alcuni faraoni della XVIII
dinastia. I successori di Thutmosi
III però si stancarono dello strapotere del clero di Amon e basarono
il loro regno su divinità del nord,
come Ptah o Ra.
Continua ad affascinare in particolare gli studiosi lo sposo di
Nefertiti, Amenofi IV, che regnò
dal 1351 al 1334, periodo detto
amarniano dall’attuale città di Tell
el-Amarna, allora Akhetaton,
dove il faraone si trasferì e fece
erigere monumenti a partire dal V
anno di regno. Egli si staccò dalla
millenaria religione tradizionale
mutando il proprio nome in
Akhenaton, cioè “spirito glorioso
di Aton”, divinità solare rappresentata con un disco d’oro dal
quale si dipartono raggi terminanti in mani.
Solo Akhenaton e la famiglia
reale, divenuta divina, garantivano
al dio le offerte che permettevano
la sua quotidiana apparizione. Il
faraone si fece raffigurare non più
in una idealizzata bellezza giovanile, ma realisticamente, con pancetta, fianchi larghi e tratti un po’
femminei, in atteggiamenti affettuosi con moglie e figli, o mentre
banchetta, sconvolgendo quindi
l’arte anche per i temi trattati.
Le valutazioni degli studiosi su
Akhenaton oscillano dall’entusiasmo totale per le sue idee innovatrici, al biasimo di chi lo considera un fanatico o un astuto politico,
mentre per certi egittologi, che
richiamano il salmo 104 della
Bibbia, è il primo monoteista della
storia, precursore del giudaismo e
del cristianesimo. Il pantheon tradizionale egiziano era infatti affollato da centinaia e centinaia di dèi
e a seconda della provenienza dei
faraoni acquistò popolarità questa
o quella divinità. Akhenaton eliminò dai monumenti egiziani il
5
nome del dio antropomorfo Amon
e ne chiuse il tempio di Tebe.
L’atenismo rimase una dottrina
molto esclusiva, seguita solo dalla
corte e dalla famiglia reale, non
però dalla regina madre. Il popolo
rimase alquanto freddo, e quando
Akhenaton morì, anche l’atenismo
scomparve. Tutankhamon, salito
al trono ad otto anni, presumibilmente consigliato dall’ambiguo
Ay, futuro suo successore, ritornò
a Tebe, condannò alla damnatio
memoriae Akhenaton, omettendolo dalle liste regali e restaurò gli
antichi culti. Il suo nome infatti
significa “immagine vivente di
Amon”.
Geoservice, il centro servizi per
geometri della nostra provincia
sito a Moie di Maiolati, ha
avuto come titolo “La bioarchitettura nell’edilizia residenziale
pubblica” ed è stato importante
punto di scambio tra professionisti. Lo stimolo generante è
stata l’approvazione nel novembre scorso del Piano regionale
di edilizia pubblica per il 20042005.
Sulla scorta della nuova normativa, è stato previsto nelle
Marche un sistema articolato di
interventi di edilizia pubblica,
per calmierare il mercato delle
locazioni, ed incentivi alla
riqualificazione urbana, tramite
sinergie tra interventi pubblici e
privati,
«Stimiamo che complessivamente saranno oltre duemila
alloggi - ha detto Cataldo Modesti, assessore regionale a
Lavori pubblici, urbanistica e
edilizia -. Le risorse destinate
alla sperimentazione, invece,
probabilmente non saranno tantissime».
«Il Piano regionale prevede
di premiare la qualità» ha
garantito Giorgio Girotti Pucci,
ingegnere dirigente della Regione Marche.
Monsano
Una galleria per i piccoli artisti
I piccoli autori dei
disegni, esposti alla
mostra allestita nei
locali della Biblioteca
di Monsano per tutto
il mese di febbraio,
ammirano soddisfatti
il risultato delle proprie fatiche. Si tratta
dei bambini di II elementare che hanno
partecipato al laboratorio
“L’espressione artistica come
espressione del sé”
diretto da Stefania
Ricci. “In un percorso a più giornate – si
legge nel manifesto
che spiega la natura
dei lavori - i bambini,
attraverso le tecniche
di
visualizzazione
creativa, disegno libero e digito-pittura,
hanno eseguito esercizi volti a liberare
l’espressione creativa
e a far emergere sensazioni ed emozioni.
Momento caratterizzante degli incontri è lo spazio dedicato ai
Mandela, in un percorso che va dal colorare immagini preesistenti al creare un Mandela completo”
(fotoservizio Paola Cocola)
6
Jesi e Vallesina
Domenica 27 febbraio 2005
Jesi per via
a cura di Paolo Marcozzi
Bisaccioni (Via, da
Corso Matteotti a Via
XV Settembre) Famosa
casata, nobile di spada,
imparentata con i Colocci, esistente già nel
medioevo, diede famosi condottieri. Il palazzo di famiglia è in
piazza Colocci (ora
sede della Fondazione
Cassa di Risparmio di
Jesi). Personaggi illustri: Bisaccione (nato
nel 1300; si impadronì
di Jesi nel 1328 e ne fu
cacciato nel 1342),
(foto Anna V. Vincenzoni)
Majolino (famoso capitano al servizio di Venezia), Desiderio e Bisaccione (sec.
XVI, fra i migliori capitani dei loro tempi).
Bixio Nino (Via, da strada senza sbocco a Viale Puccini)
Il suo vero nome era Gerolamo, ma come Nino divenne
famoso quale luogotenente di Garibaldi che seguì nell’avventura della Repubblica Romana, nella campagna del 1859
con i “cacciatori delle Alpi” e nel 1860 nella spedizione dei
Mille. A Calatafimi, dove fu ferito, si sentì rispondere da
Garibaldi, al quale aveva consigliato di ritirarsi: “Bixio, qui
si fa l’Italia o si muore”. Entrò poi nell’esercito regolare col
grado di luogotenente generale; nel 1866 prese parte alla battaglia di Custoza e nel 1870 entrò in Roma con forze impegnate indipendentemente da quelle di Cadorna a Porta Pia.
Lasciò quindi l’esercito per seguire la sua voglia di avventura; costruì una nave con la quale avviò commerci con l’estremo oriente e sulla quale, mentre era ancorata nel porto di
Atjen, a Sumatra, morì di colera nel 1873.
Bocconi Alessandro (Via, da Via Pasquinelli a Via Santi)
(Ancona, 1973-Roma, 1960) Studente a Pisa, si avviò al
socialismo sotto l’influenza di Enrico
Ferri; ritornato ad Ancona, tra il 1896 e
il 1898, suscitò le prime leghe operaie
tra i facchini del porto ed i fornai. Fu tra
i fondatori della Camera del Lavoro di
Ancona. Fu eletto deputato per il collegio di Jesi nel 1909, grazie all’appoggio
dei repubblicani e al voto dei contadini e
fu confermato in tutte le successive elezioni. Nel 1922 passò nelle file del partito socialista unitario; dal 1929 fu presidente della Lega italiana per i diritti dell’uomo (sezione di Parigi). Nel 1943 fu membro del
Comitato di Liberazione Nazionale marchigiano. Si adoperò
per la ricostruzione del Psi e fu eletto all’assemblea costituente.
La storia nei fumetti
Segue da pag. 3
avrei pensato di essere coinvolto semmai come illustratore,
certamente non come autore del
testo”.
- Se le chiedessero di realizzarne un’altra, cosa cambierebbe?
“Ho in mente le illustrazioni
della Storia d’Italia a fumetti
scritta da Enzo Biagi: penso
che quella sia la tecnica più
adatta”.
- Privilegerebbe sempre il
fumetto in bianco e nero o
opterebbe per quello a colori?
“Senz’altro quello a colori.
Il colore, se usato a giusta dose
e in sintonia con il disegno,
arricchisce l’immagine: è un
valore aggiunto”.
- Non pensa che sia preferibile un fumetto che i bambini
possano anche colorare?
“Sì, ma in questo caso si
dovrebbe pensare ad una edi-
zione diversa, una storia scritta
e disegnata pensando ai bambini. Sarebbe un modo efficace
per invogliare i piccoli a conoscere la storia della loro città.
Una iniziativa, anzi, da incoraggiare”.
- Lei, in quanto direttore di
un giornale e quindi a conoscenza anche delle tante iniziative attivate nelle scuole,
dovendo fare un confronto
tra la storia locale appresa da
lei, bambino, a scuola e la storia appresa dai bambini oggi,
cosa le manca di ieri e cosa le
piace di oggi?
“Non conosco molto dell’insegnamento scolastico. So per
certo che nessun insegnante
delle mie elementari ci lesse
mai una pagina di storia locale.
Mi risulta che oggi, invece,
nelle scuole la storia locale è
materia di studio e si fanno
anche ricerche su tradizioni che
vanno scomparendo”.
Paola Cocola
Criminalità transnazionale
Segue da pag. 1
oppure…
“…penso che la povertà sia un
grosso cane che ti prende alle
gambe. Tenga presente che in certi
paesi dell’Est non si giunge solo
per povertà a vendere organi, si
vendono anche bambini perché
non si ha la possibilità di farli crescere”.
- Entriamo, per un momento,
in un discorso puramente teorico. Facciamo una supposizione.
Un francese, un tedesco, un italiano o chi altri, a parità di
povertà, come si comporterebbero?
“Nelle nazioni dell’Europa
occidentale penso che non ci siano
povertà simili a quelle che ho visto
nei paesi dell’Est. Penso forse…a
parità di povertà, ammesso che vi
sia o vi possa essere…no, non si
comporterebbero in modo uguale”.
- Perché nella “vecchia
Europa” sarebbe diverso?
“Per influenze di tipo culturale,
di tipo religioso che questi cittadini hanno e che costituirebbero un
ostacolo alla mercificazione del
proprio corpo”.
Massimo F. Frittelli
Il Comune e i gestori
della telefonia mobile
La guerra delle antenne
Gli impianti di telefonia mobile ovvero la guerra delle antenne.
Se ne discute ormai da due anni.
E’ stato costituito anche un
“Comitato contro le antenne dei
telefonini”. Il sindaco, in più
occasioni, ha fatto sapere che “il
Comune non può opporsi: è
obbligato per legge a rilasciare le
autorizzazioni (così come non
esiste nessuna legge regionale
che vieti l’installazione di antenne nei pressi di scuole e impianti
sportivi). L’unica possibilità è
arrivare ad un accordo che limiti i
danni”.
Giovedì 17 il sindaco e l’assessore Daniele Olivi, nella residenza municipale, hanno illustrato al Comitato quanto l’amministrazione comunale, “in posizione di debolezza legislativa”, è
riuscita “faticosamente” ad ottenere dai gestori della telefonia
mobile: “otto siti per le antenne
contro i venti richiesti, utilizzo
delle migliori tecnologie per limitare le onde elettromagnetiche,
controlli preventivi e successivi
alle installazioni. Il tutto incassando i consensi dell’Agenzia
regionale per l’Ambiente, degli
organismi sanitari, di affermati
docenti universitari che hanno
sottolineato,
unanimemente,
come il percorso di Jesi sia stato
tra i più intelligenti e innovativi,
capaci di offrire precise garanzie
ai cittadini in nome di quella tutela della salute di cui il sindaco è il
primo responsabile”.
Il sindaco ha poi indicato i
“passaggi” che l’amministrazione
intende compiere: immediata
richiesta ai gestori della telefonia
mobile di bloccare le domande di
nuove installazioni di antenne
sulle aree private presentate nelle
ultime settimane, rapida convocazione della conferenza di servizio con tutti i soggetti istituzionalmente preposti per esaminare
il piano di rete già impostato
dagli uffici comunali e per localizzare i siti all’interno delle otto
aree già individuate. E ancora:
percorso istituzionale completo
in tutte le sue fasi di partecipazione, discussione ed approvazione
finale dello stesso piano di rete in
Consiglio comunale.
Sport
Unione sportiva Acli
Volley
Dino Bolletta, vice presidente
Attilio Priori, amministratore
Giovanni Rossini, segretario
Silvano Zagaglia, consigliere e
organizzatore Gisacono Bortoluzzi, consiglieri Moreno Fava,
Stefano Pasqualini e Marco
Tranquilli.
Congratulazioni a Dino Bolletta per l’elezione, giusto riconoscimento per il suo impegno e
per i brillanti risultati ottenuti
dalla Us Acli di San Giuseppe.
Cral Bpa: gare sociali
di Giuseppe Papadia
Non è riuscita alla Monte
Schiavo Banca Marche l’impresa di battere il Perugia, secondo
in classifica. Sabato scorso al
PalaTriccoli, le “prilline” hanno
raccolto comunque, un punto
frutto della sconfitta maturata al
tie break (parziali: 19-25, 2519, 18-25, 25-20, 15-13) al termine di una gara equilibratissima. Tra le jesine, hanno brillato
capitan Leggeri, autrice di sei
muri e 14 punti ed i due martelli, Pachale e Turlea.
La classifica dopo la sesta
giornata di ritorno: Bergamo 51
punti, Perugia 45, Novara 39,
Pesaro 30, Chieri 29, Monte
Schiavo Banca Marche Jesi
27, Forlì 21, Vicenza 16,
Tortolì 14, Modena 13,
Santeramo 11, Reggio Emilia
10 punti.
Oggi, domenica 27 febbraio,
Leggeri e compagne sono ospiti
del Modena, formazione in lotta
per non retrocedere (ore 17.30).
A disposizione del tecnico Lobietti ci sono la regista azzurra
Ferretti e l’esperta canadese
Soucy. All’andata finì 3-0 per le
prilline. Ben sette gli ex in
campo. Leggeri, Togut, Sykora,
De Luca, Pachale e Lang Ping
hanno indossato la casacca gialloblù mentre dall’altra parte c’è
Vogel, in rossoblù per due anni.
Mercoledì 2 marzo le “prilline” riceveranno al PalaTriccoli il
Vicenza (ore 20.30) che ha come
obiettivo un posto nei play-off.
La gara è stata anticipata per la
concomitanza con le finali di
Coppa Cev, in programma domenica 6. Ad allenare le venete,
dopo l’esonero della Avalle, è
stato chiamato Giuseppe Nica.
Da tenere d’occhio all’ex Lodi
Borrelli ed alle due serbe
Starovic e Djersilio. Tre gli ex:
Togut, Pachale e De Luca tra le
jesine e Sliwa tra le beriche.
All’andata finì 3-2 per la Monte
Schiavo.
Basket
Arriva la Fortitudo Bologna
Il circolo Acli di Senigallia ha ospitato nei giorni scorsi una gara
sociale di bocce-singolo, conclusasi con la vittoria di Renzo
Pettinari, e una gara sociale di briscola del Cral Banca Popolare di
Ancona, vinta dalla coppia Paolo Brilli-Carlo Carbonari. La classifica finale della gara di bocce ha visto al secondo posto Edmo
Manoni e al terzo Mauro Barchiesi e Lino Micci. Nella classifica
finale di briscola, al secondo posto la coppia Giacomo CotichellaPiero Giuseppe Santini, al terzo le coppie Piero Sernani-Cristiano
Mencarelli e Lino Micci-Piergiorgio Vigo. I partecipanti ringraziano il socio del Cral Banca Popolare di Ancona, Attilio Priori, che ha
organizzato entrambe le gare.
7
Calcio
A Modena: rimpatriata di ex
Dino Bolletta presidente provinciale
Dino Bolletta,
delle Acli di San
Giuseppe di Jesi,
è stato nominato
presidente provinciale dell’Unione Sportiva
Acli.
Bolletta
guiderà il consiglio provinciale per il prossimo
quadriennio, consiglio rinnovato
dopo le recenti elezioni e che
risulta così composto: presidente
Domenica 27 febbraio 2005
Sebbene il campionato fosse
fermo per le finali di Coppa Italia,
la Sicc Bpa non è rimasta con le
mani in mano ed ha lavorato non
solo in palestra. La società gialloverde si è mossa sul mercato,
cedendo alla Fortitudo Bologna
l’azzurro Rodolfo Rombaldoni.
“Avevo accettato Jesi con entusiasmo e sono stato benissimo – ha
detto il play di Urbania –
Purtroppo però, rispetto a quelli
che erano i programmi che mi
avevano spinto ad accettare l’offerta della Sicc, le cose nel tempo
sono cambiate e quando fai questo mestiere devi anche cercare
soddisfazioni professionali”.
La cessione di Rombaldoni è
stata duramente criticata dalla
tifoseria. La società, infatti, non
sembra intenzionata a tornare sul
mercato. “Con Tomic, Campbell e
Mortellaro che dovrebbe essere
pronto per l’utilizzo, i nuovi arrivi sono tre – ha spiegato il patron
jesino, Alfiero Latini – In più c’è
il prossimo rientro di Boni. Siamo
al completo, a meno di sorprese o
imprevisti. Comunque ci guardiamo costantemente intorno e non
chiudiamo mai la porta a nulla”.
Durante la sosta Alberto Rossini è
stato sottoposto ad un intervento
per rimuovere una borsa al gomito destro. Il giocatore sarà regolarmente in campo oggi.
Proprio la Fortitudo Bologna
sarà di scena oggi, domenica 27
febbraio, al PalaTriccoli per il
sesto turno di ritorno (ore 18,15).
Alla guida della neo squadra di
Rombaldoni c’è il tecnico slavo
Repesa, che punta – dopo aver
perduto la Coppa Italia – al campionato ed all’Eurolega. Nella
lunga e valida rosa bolognese
spiccano tanti italiani come gli
azzurri Pozzecco, Basile ed i giovani Cotani, Mancinelli e
Belinelli. Tra gli stranieri segnaliamo lo sloveno Smodis ed il
serbo Vujanic. All’andata finì 9682 per gli emiliani.
Gip
In Eccellenza salta
il fattore campo
Jesina ko in casa, Real ok in trasferta
Strano, ma non imprevedibile,
il risultato delle due partite
nostrane nel campionato di
Eccellenza: la Jesina in casa, di
fronte ad un pubblico mai visto da
anni (ben 1700 presenze) non fa
un… figurone (0-3) contro la
Maceratese, regina incontrastata
ed ormai ben proiettata alla vittoria finale; il Real Vallesina a
Porto S.Elpidio non perde il…
vizio di vincere corsaramente (23).
Jesina
Alla già sottolineata affluenza
delle tifoserie, possiamo aggiungere il timore abbastanza palese
dei nostri di rispetto ai maceratesi, dominatori imbattuti del girone
con 14 vittorie e 6 pareggi. La
Jesina, infatti, si mostra assai contratta fin dalle prime giocate e gli
ospiti ne approfittano per incutere
ancor più timore e soggezione,
attaccando decisi. Si giunge quasi
alla mezz’ora, quando un episodio
spinge la squadra leoncella al precipizio: Vannoni crossa verso la
porta jesina, là dove due maceratesi forse in fuorigioco disturbano
senza toccar palla; il portiere
Costarelli, ingannato, non ferma
la sfera ed è lo 0-1 per gli ospiti,
tra alte proteste in campo e sugli
spalti. Il nervosismo non rende
lucide le azioni successive e la
partita si fa ancor più ostica per i
leoncelli.
Anche nella ripresa, i maceratesi cercano di spegnere le intenzioni e le azioni dei nostri, che col
bomber Cabello pungono relativamente. C’è un momento, al 67’, in
cui Capriotti, entrato da poco,
spara un bel siluro, che però s’infrange sul palo; grande la delusione per il pareggio negatoci dalla
fortuna. E qui calano le forze e le
motivazioni, mentre i primi della
classe chiudono cinicamente con
una velenosa doppietta del giovanissimo Di Natale; ed è un bugiardo ed esagerato 0-3.
Real Vallesina
Vittorie in trasferta, si potrebbe
titolare questo bel periodo dei
nostri: Civitanova, Urbisaglia,
Matelica ed ultimamente Porto
S.Elpidio; tutte vittorie con la bandiera corsara sul pennone! Non
facilissime, come del resto anche
quella di domenica scorsa, e quindi più gradite. Pur in mezzo a contestazioni verso l’arbitraggio, i
padroni di casa rendono onore al
merito, dei nostri e di mister
Tiranti.
Il due gemelli del gol,
Cavaliere e Gabrielloni, anche
questa volta hanno estratto dal
cilindro un gol ciascuno (al 13’ e
al 47’ rispettivamente) per sancire
di fronte agli allibiti elpidiensi la
loro bravura: Tom Ganrielloni
addirittura si è permesso il…. tiro
a cucchiaio! I padroni di casa non
si sono arresi e al 51’ hanno
accorciato, Ma Gasparetti al 65’
ha fatto il terzo gol realista.
Soltanto al 90’ Amadio riaccendeva inutili speranze.
vir
Promozione
Il Borgo Jesi ad Urbania si
rilancia con buona insistenza e,
dopo aver incassato una rete su
rigore, pareggia con Mazzarini al
51’. La Labor nell’altro girone
tiene lontana e in fondo la
Passatempese (1-0), che si batte
gagliardamente.
Prima Categoria
Cupramontana ancora innevata e quindi incontro col Marina
rinviato. Monserra vince (2-1) con
l’Arcevia fanalino di coda. A San
Marcello, la visita del SiroloNumana è amara (0-1). Anche l’altro fanalino, il San Costanzo, trova
duro il terreno di Castelplanio (41). Gran battaglia tra Aesina e
Borghetto, che finisce bene per i
nostri (4-3), avvicinatisi in classifica agli avversari.
Seconda categoria
Poker della Spes, capolista,
contro il Montemarciano (1-4).
Bene anche il Monsano a
Senigallia (1-2). Pareggia a
Marzocca, contro i pari-grado, la
Sampaolese (1-1). Bella vittoria
dell’Aurora sul Barbara (3-2).
2^ CONFERENZA PROVINCIALE: CESANO E MISA
MONTERADO
25 febbraio 2005
Sala Riunioni - Tenuta Il Giogo
Natura&risorsa
8
Varie
Domenica 27 febbraio 2005
La partecipazione dei bambini
Agenda
Il santo del giorno
Venerdì 25 febbraio San Cesario – San Nestore –
Sabato 26 Sant’Alessadro di Alessandria – San Vittore Domenica 27 San Gabriele dell’Addolorata – Lunedì 28
Sant’Osvaldo – San Romano - Martedì 1 marzo Sant’Albino Mercoledì 2 San Quinto - Giovedì 3 Santa Cunegonda – San
Marino di Cesarea – Santa Camilla – Venerdì 4 San Casimiro
– Sabato 5 Sant’Adriano di Cesarea –San Teofilo – Sal Lucio I Domenica 6 Santa Colegtta.
Agenda
Venerdì 25 febbraio
Jesi – teatro-studio San Floriano (ore 18,15) conferenza di
Roberta Mazza, ricercatrice in antichità africane all’Università di
Bologna, , su “Bisanzio in Egitto. La cultura dell’Egitto tardoantico tra cristianesimo ed ellenismo”.
Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) per la rassegna “Lo
Sberleffo”: “L’astuto colpo del gobbo Bernardo”.
Sabato 26 febbraio
Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) “L’astuto colpo del gobbo
Bernardo” (replica)
Domenica 27 febbraio
Jesi – teatro Pergolesi (ore 17,30) “Peter Pan una storia di
pochi centimetri e piume” con Davide Visconti, Michele Cafaggi
e Rossella Rapisarda; regia di Fabrizio Visconti..
Jesi – sala del lampadario Circolo Cittadino (ore 18) per
i concerti degli Amici della Musica: i Solisti dell’Accademia
Internazionale di Canto “Città di Pesaro”, pianista Francesca
Matacena.
Lunedì 28 febbraio
Jesi – Biblioteca Planettiana, Palazzo della Signoria (ore
18,30) conferenza di Daniela Carpisassi su “E. Dickinson: l’amorosa indisciplina dell’ironia”.
Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) per la stagione teatrale: “Sud”
con Magdalena Crippa; regia Letizia Quintavalle; musicisti
Giuliano Nidi (contrabbasso), Sam Marlieri (sax), Paolo
Schianchi (chitarra) e Alessandro Nidi (pianoforte).
Venerdì 4 marzo
Jesi – teatro-studio San Floriano (ore 18,30): “Emily
Dickinson: il mio infinito”, drammatizzazione a cura degli studenti del liceo scientifico “Amaldi” di Roma.
Sabato 5 marzo
Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) “Questi fantasmi” di Eduardo
De Filippo con Silvio Orlando; regia di Armando Pugliese.
Domenica 6 marzo
Jesi – teatro Pergolesi (ore 17) “Questi fantasmi” (replica).
In televisione
Sabato 26 febbraio – ore 10,30 (Rai Due) “Sulla via di
Damasco” - ore 17,15 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea
Sarubbi
Domenica 27 febbraio – ore 8,40 (Canale 5) “Le frontiere
dello spirito” a cura di mons. Gianfranco Ravasi e Maria Cecilia
Sangiorgi – ore 10 (Retequattro) Santa Messa. – ore 10,30 (Rai
Uno) “A sua immagine” con Lorena Bianchetti – ore 10,55 (Rai
Uno) Santa Messa dall’ospedale Fatebenefratelli di Roma – ore
12 (Rai Uno) Recita dell’Angelus.
Anagrafe
Nati
(a Jesi, salvo diversa indicazione)
25 gennaio Achigbue Divan Idemudia; 26 gennaio Manuela
Pignataro e Matteo Domenella; 30 gennaio Claudia Trimarchi e
Sara Toti; 31 gennaio Tommaso Beldomenico; 1 febbraio Loay
Messaoudi; 3 febbraio Francesco Cercaci; 5 febbraio Denise
Quaranta.
Oggi sposi
27 febbraio Alessandro Paoloni e Elaina Zuechi a San
Francesco d’Assisi.
Matrimoni
12 febbraio Federico Liuti e Monica Pieralisi; Ozren Bakotic e
Mara Agostani.
Defunti
(a Jesi, salvo diversa indicazione)
31 gennaio Mario Casali (94 anni), Antonio Boldrini (73 anni)
di Matelica; 1 febbraio Dario Orletti (60 anni), Luigia Marconi (89
anni) di Arcevia; 2 febbraio Maria Serrani (94 anni) di
Montecarotto; 3 febbraio Guerrina Cerioni (88 anni) di Morro
d’Alba, Luigi Frezzotti (93 anni), Dino Pelagagge (58 anni) di
Castelbellino, Francesco Mattei (74 anni) di Apiro, Davina Belli
(55 anni); 4 febbraio Giulio Pierella (84 anni) di Filottrano, Luigi
Maraschio (86 anni) di Cingoli, Rosa Ulissi (76 anni), Gabriella
Pancotti (64 anni) di Rosora; 5 febbraio Rosa Fuganti (94 anni)
di Serra San Quirico; 6 febbraio Gino Spinelli (82 anni), Onorina
Nocella (89 anni), Gino Piccioni (74 anni), Ugo Lippi (73 anni); 7
febbraio Pierina Freddi (93 anni), Giulio Innocenzi (76 anni),
Roberto Orletti (59 anni); 8 febbraio Albano Burattini (85 anni); 9
febbraio Luciana Rimini (75 anni) di Falconara Marittima.
Tassa dei rifiuti:
riduzioni
L’amministrazione comunale
ricorda che da quest’anno la
riduzione 15 per cento) della
tassa rifiuti per le abitazioni con
un unico occupante sarà concessa solo se il reddito di questi non
supererà il limite posto dalla VII
fascia Isee (circa 17 mila euro,
cifra parametrata tra stipendi,
proprietà ed altro). E’ necessario
farne denuncia da presentare
all’Ufficio Tributi (piazza Ghislieri) entro il 30 settembre..
Per le altre tipologie di riduzione la denuncia, documentata,
dovrà essere effettuata entro il 20
gennaio 2006. Il Comune ricorda
infine che, dal 1° gennaio di quest’anno, non sono più assoggettati alla tassa rifiuti i ripostigli, gli
stenditoi, i solai, i sottotetti e
simili, ma solo per le parti non
più alte di un metro e 80, ovvero
quei locali accessibili solo tramite botola o scala retrattile.
Denuncia entro il 20 gennaio
2006.
In ogni caso, per quanto
riguarda la tassa rifiuti si consiglia di informarsi bene presso
l’Ufficio Tributi del Comune
(piazza Ghislieri).
Corso
per esperti
Organizzato dal Centro Docens del Consorzio Zipa, si svolgerà a Jesi da aprile a dicembre
un corso gratuito per esperti in
sistema d’impresa, articolato in
tre incontri settimanali da sei ore
ciascuno, per un totale di 660
ore. Il corso, finanziato dalla
Regione Marche nell’ambito del
Fondo Sociale Europeo, è organizzato in collaborazione con il
Centro per l’impiego e la formazione di Jesi. Domande entro il
16 marzo. Per informazioni:
Centro Docens Zipa - tel.
0731.224122 - fax 0731.219632
- e-mail [email protected].
Un progetto didattico
per la mostra su Federico
Chiude domenica 27 febbraio
la mostra “Floriano Ippoliti interpreta Federico II” per essere trasferita a Roma a Palazzo Venezia
ospitata dalla Soprintendenza al
Polo Museale Romano. Tra i tanti
visitatori della mostra anche
molti bambini, che hanno aderito
al “percorso didattico” studiato
dall’agenzia “NoiCultura” organizzatrice
della
rassegna.
Protagonisti gli alunni delle quinte classi delle scuole elementari
Garibaldi e Martiri della Libertà.
Il percorso didattico è stato
suddiviso in tre fasi. In una prima
fase i bambini sono stati accompagnati da una guida nella visita
all’esposizione, preparata sotto
forma di gioco: riproduzioni di
alcuni particolari delle opere precedentemente inserite all’interno
di un grande sacco, e poi estratte
dai bambini che hanno dovuto
ricercare l’opera capitata in sorte
mentre una guida raccontava
aspetti della vita dell’imperatore.Al termine i bambini hanno
ricevuto in regalo una pergamena
raffigurante la vita di Federico II
raccontata a fumetti.
Nella seconda fase i ragazzi
hanno lavorato in classe con gli
insegnanti: prendendo spunto da
come Floriano Ippoliti ha interpretato la figura di Federico II, i
bambini hanno realizzato su un
cartoncino di cm. 70x100, tramite il disegno e la scrittura, le pagine di un libro di grandi dimensioni che sarà intitolato “Alla scoperta di Federico II”.
In occasione delle feste pasquali i bambini si ritroveranno
in piazza per una grande festa
dove, alla presenza dell’artista,
avverrà la consegna del libro al
sindaco di Jesi.
Trenitalia precisa
Stazione Fs e biglietteria
Lamentele e proteste, negli
ultimi tempi, alla stazione ferroviaria da parte dei viaggiatori
per le difficoltà di munirsi di
regolare biglietto. Della cosa si è
interessata l’amministrazione
comunale, che ha contattato
Trenitalia. “A brevissima scadenza – ha risposto Trenitalia al
sindaco Fabiano Belcecchi –
sarà installata “una nuova macchina emettitrice di biglietti ferroviari per treni regionali ed
interregionali”; nel frattempo
nessuna sanzione per la clientela
in partenza da Jesi qualora l’attuale biglietteria automatica
fosse guasta.
“Attualmente - fa sapere
inoltre Trenitalia - la biglietteria
della stazione di Jesi osserva i
seguenti orari: lunedì, martedì,
mercoledì e sabato dalle 6,05
alle 12,45; giovedì e venerdì
dalle 6,05 alle 19,40; domenica
dalle 13,05 alle 19,40. Nel centro cittadino ci sono tre agenzie
di viaggio abilitate alla vendita
di prodotti Trenitalia: “Federico
II” in viale Cavallotti 39/a,
“Incontri Europei” in viale del
Lavoro, 22 e “Tocana Tour” in
via Gramsci 3/a. Trenitalia sta
verificando la disponibilità di
eventuali, ulteriori esercizi commerciali della città ad effettuare
la vendita di titoli di viaggio per
i servizi a carattere regionale”.
Esami con strani quiz
Chi ne sa di più?
Il laureato in materie letterarie
che intende conseguire l’abilitazione all’insegnamento nella
scuola secondaria è tenuto ad
affrontare un laborioso esame che,
se superato, gli permetterà di essere ammesso alle relative scuole di
specializzazione (corsi Ssis). Per
la preparazione a questa prova
sono stati messi in commercio dei
libri con test relativi alle specifiche materie d’insegnamento. Un
ottimo sussidio didattico? Beh, a
sfogliare e a leggere qua e là c’è di
che dilettarsi.
Ecco qualche esempio delle
domande a quiz confezionate per i
futuri docenti di indirizzo linguistico-letterario. Nello specifico
riguardano grammatica, geografia, letteratura, storia:
“Che cos’è il glottokit?”
“Chi ha fondato il distribuzionalismo?”
“Da che cosa sono provocati i
fonemi sordi?”
“Che cos’è il Bildungsroman?”
“Quando in un racconto la
focalizzazione è zero?”
“Chi accompagna il giovane
Siddharta verso i Samana?”
“In che anno il petrolio è stato
estratto per la prima volta?”
“Che cosa prevedeva la cosiddetta Paulette?” (storia)
“Quando e dove venne firmato
lo Start 1?” (ancora storia)
E si potrebbe continuare. Il
professore che ha insegnato per
anni e che fortunatamente non è in
ambasce come lo sperabondo candidato a questo è punto assalito da
dubbi.
Il primo riguarda una questione
di carattere generale. Per anni in
lungo e in largo si è criticato e
contestato la scuola nozionistica.
Ora c’è da chiedersi sotto quali
specie d’insegnamento rientrano
domande a quiz così stringate con
risposte altrettanto strizzate. Non
sembra ci si renda conto poi dell’impervia accessibilità di certi
quiz a cui non studenti, né laureati, né già docenti e forse nemmeno
il Ministro della Pubblica
Istruzione, ma solo qualche specializzatissimo
cattedratico
saprebbe rispondere.
Si immagini infine che cosa
potrebbe effettivamente accadere
in una classe se l’insegnate si mettesse a spiegare che cos’è un glottokit, una Paulette o lo Start 1. Nel
migliore dei casi gli alunni uscirebbero in massa dall’aula per
andare a denunciare dal preside
che al loro professore ha dato di
volta il cervello; nel peggiore,
prenderebbero allegramente l’insegnante a merendate.
E per finire. Si è sempre ritenuto che rientrasse nelle fondamen-
tali abilità di un docente suscitare
interesse nell’alunno, instaurare
con lui un dialogo costruttivo,
ascoltarlo anche per intendere
quali siano le sue aspettative e ad
esse adeguatamente corrispondere. Ora c’è da chiedersi quale interesse possa essere suscitato dalle
astruserie di una tale arzigogolata
erudizione e quale profitto da essa
docente e alunno possano trarre.
C’è però anche chi fa altre
maligne insinuazioni. Questi
cavillosi quiz – dicono schiettamente- non servono altro che a
dissuadere gli aspiranti all’abilitazione dall’affrontare l’esame.
Tanto incarichi e cattedre non ce
ne sono.
Augusta Franco Cardinali
Curiosità
Villa
Salvati
e... la fonte
In occasione della 1a Conferenza delle Donne Elette, organizzata dalla Provincia di Ancona, Assessorato Pari
Opportunità, e svoltosi presso Villa Salvati (Pianello Vallesina
di Monte Roberto) il 12 febbraio, a cura della Fondazione
“Serafino Salvati”, è stato edito un dèpliant illustrativo sulla
stessa villa. Un’edizione da omaggiare agli intervenuti ma
anche a tutti coloro, e non sono pochi, che desiderano visitarla, riscoprendo così - dopo la riapertura in seguito ai lavori di
ripristino dopo gli eventi sismici del 26 settembre 1997 - un
autentico gioiello architettonico.
L’iniziativa è da apprezzare e fa onore a chi l’ha voluta
prendere. Decisamente meno per le modalità ed il contenuto.
Tutte le foto ed il novantanove per cento del testo sono stati
ripresi alla lettera, ma con diversi errori, da quello scritto
dalla dott.ssa Elisa Mori inserito nel volume curato da Angela
Montironi “Nel segno di Napoleone. Ville e dimore marchigiane tra Settecento e Ottocento” edito nel 2002 dalla
Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata
(pp. 128-139).
Il testo della Mori è magistrale. Per correttezza si poteva
almeno citare la fonte, se non altro per le foto, perché in quanto al testo, meglio forse non averci messo il suo nome visti alcuni errori che avrebbero certo non gratificato la studiosa. Anche
nella brochure edita per la riapertura della villa il 18 ottobre
2003, l’agenzia che la realizzò, riprendendo quasi integralmente il testo della Mori, dimenticò di citare la fonte: le foto
comunque erano originali, e della Mori - quale autrice dei testi
- si parlò presentando la brochure la sera della cerimonia.
Cose curiose. Poco in verità. Come la correttezza ed anche
il vento di certe novità.
r. c.
Interrogazione consiliare
Parcheggiare
di fronte all’ospedale
Da Antonio Grassetti, capogruppo di Alleanza Nazionale,
riceviamo copia della seguente
interrogazione inviata il 21
febbraio al sindaco Fabiano
Belcecchi:
Ill.mo sig. sindaco, è noto
come parcheggiare di fronte al
civico ospedale del viale della
Vittoria, sia impresa complicata, attesa la carenza dei posti
auto in relazione al numero
degli utenti. Tuttavia, tra i molteplici servizi della struttura,
ve ne è uno atipico, al quale
accedono persone che non
richiedono prestazioni sanitarie, bensì offrono generosamente la loro disponibilità,
affinché si renda possibile un
gran numero di attività cliniche
e chirurgiche.
E’ il caso del Centro Trasfusionale, per accedere al
quale, i donatori incontrano
sovente difficoltà di parcheggio, tra l’altro nelle prime ore
del mattino, notoriamente preposte all’espletamento del
maggior numero di esami e
prelievi per le donazioni. Tra
l’altro, proprio quell’orario è
particolarmente delicato per
coloro che, non usufruendo, o
non potendo usufruire del giorno di riposo (perché ad esempio
non sono lavoratori dipendenti), dopo la donazione o l’esame, debbono recarsi al lavoro.
Visto quanto sopra, appare
opportuno riservare ai donatori
di sangue alcuni posti macchina, nel parcheggio antistante la
struttura ospedaliera, per lo
meno al mattino, dalle ore sette
alle dieci e trenta. Per questo, il
sottoscritto consigliere:
interroga il sig. sindaco di
Jesi, per conoscere se, condividendo le valutazioni sopra
espresse, intende riservare ai
donatori di sangue, un certo
numero (da precisare in relazione alle esigenze generali) di
posti auto ogni mattino feriale
dalla ore 7 alle ore 10,30, ovvero nell’orario che sarà ritenuto
più opportuno.
Si chiede risposta orale nel
corso del prossimo Consiglio
comunale.