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Impot reprisée Tassa ricossa Ufficio di Jesi A PAG. 3 A PAG. 5 La storia nei fumetti Scuola e volontariato A PAG. 3 A PAG. 6 Risate in libertà La guerra delle antenne settimanale d’informazione Euro 0,80 “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi” ANNO LII - N. 7 Polveri sottili L’attuale tenore di vita ha contribuito a risolvere numerosi problemi, ma anche ne ha creati di nuovi. Per esempio, viviamo in case ben riscaldate e nella quasi totalità possediamo un mezzo privato di trasporto e di contro, quando “l’aria non gira”, siamo assaliti dalle polveri sottoli, un reale danno per la nostra salute. I rimedi? Non potendo spegnere le caldaie regolamentiamo le automobili: targhe alterne, domeniche senz’auto, invito a viaggiare in più persone sulla medesima autovettura. Quando la visibile cappa di smog che sovrasta le nostre città raggiunge livelli di pericolo per la nostra salute, l’unica soluzione è quella di diminuirne l’emissione e, alla fine, persistendo l’inquinamento, ci aggrappiamo alla speranza di un vento liberatorio, il solo in grado con la sua potenza di spazzare via in poco tempo quanto da noi accumulato. DIREZIONE E REDAZIONE : JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX 0731.208.145 Nostra intervista a Pier Luigi Vigna Procuratore nazionale antimafia di Massimo F. Frittelli “La criminalità, ormai da parecchi anni, ha assunto una dimensione transnazionale perché i beni, le cose che formano oggetto dei mercati illeciti provengono da un Paese attraversano territori d’altri Paesi fino a giungere a quello di destinazione. Questo avviene per varie tipologie di beni che vanno dai rifiuti alla droga, alle armi, agli stupefacenti, ai tabacchi e purtroppo anche agli esseri umani”. - L’uomo quindi diventa oggetto…come avviene la sua mercificazione? “Gli esseri umani sono trasferiti con minaccia, violenza, inganno allo scopo di sfruttamento pecuniario e questo s’inquadra nel delitto di tratta d’esseri umani. Tratta che vuol dire per l’appunto il trasferimento forzato o ottenuto con l’inganno di un soggetto, anche minore, da un paese all’altro”. Nei momenti di siccità chiediamo l’acqua, a volte anche rivolgendo preghiere. Nei momenti nei quali dominano le polveri sottoli dbbiamo ora abituarci ad implorare anche il vento, consapevoli tuttavia che questo pulisce, ma non elimina, porta altrove, ma non annienta, come pure la pioggia che deposita tutto dannosamente al suolo. E come spesso accade in un tempo di continui cambiamenti, dopo lo scampato pericolo, il ritorno ad agire come prima, noncuranti di un domani ancora a rischio. Dimentichiamo repentinamente fatti e persone: tutto vola via veloce dopo aver occupato il limitato spazio di un fuggevole ricordo. Ci sentiamo grandi quando si tratta di compiere cose piccole, mentre constatiamo tutta la nostra pochezza quando, per realizzare cose veramente grandi, dobbiamo alla fine alzare gli occhi al Cielo e chiedere aiuto all’Alto. E se un giorno dall’Alto l’aiuto dovesse venire meno? Alle “poveri sottili” ci troveremmo ad aggiungerne altre: le nostre. Vincenzo Migliavacca Note di bioetica Criminalità a dimensione transnazionale I - Le possibilità d’incontro, di scambio e quindi le opportunità di comunicare oggi sono semplici, frequenti ed inevitabili. In questa nuova realtà planetaria come sono cambiate le organizzazioni criminali, come agiscono ora? - Gli scopi di questo traffico? nazionale antimafia”. - Tutti i Paesi vietano e sanzionano il commercio d’organi… “…è evidente. E’ un punto pacifico”. - Allora, quali Stati sono interessati a questo traffico? “Può essere il lavoro, lavoro nero. Può essere lo sfruttamento sessuale ma può essere anche il trapianto d’organi. La nostra legge penale ha descritto nuovamente il delitto di tratta d’esseri umani e fra le finalità della tratta ha previsto anche il trapianto d’organi prescrivendo una sanzione particolarmente forte che supera i venti anni di reclusione. Tenga presente che proprio questo delitto, insieme a quello di riduzione in schiavitù, di vendita o acquisto di schiavi, dal 2003 è diventato un delitto di mafia del quale si occupano non più tutte le Procure della Repubblica, ma le ventisei Procure distrettuali coordinate dalla Direzione “Per restare in una realtà più a noi vicina ricordo che nel 2000, a Roma, l’allora ministro degli Interni della repubblica di Moldova, in un convegno sulla tratta degli esseri umani organizzato dal ministero degli Interni italiano, denunciò il fenomeno del traffico d’organi. Due anni dopo conclusi un memorandum di cooperazione col Procuratore generale di quel Paese proprio perché da quel Paese venivano queste notizie allarmanti e perché da quel Paese esisteva un transito d’esseri umani, di donne prevalentemente, diretto in Italia”. - La Moldova è il Paese più povero d’Europa e tra una settimana, il 6 marzo, quel popolo andrà ad eleggere nuovi rappresentanti… ma a spingere un individuo a cedere un proprio organo, a vendere una parte di se stesso è la povertà Segue a pag. 6 Dibattito sul referendum Cattolici: votare “no” o astenersi? Uniti nel fine ma divisi sul metodo di Vittorio Massaccesi [email protected] Non deve certo meravigliare che il dibattito sul prossimo referendum riferito alla procreazione medicalmente assistita sia quotidianamente presente su quasi tutti i massmedia. Era previsto sia perché il tema è di eccezionale delicatezza e importanza, sia perché si confermano posizioni nette e antitetiche e sia, infine, perché, con il passare dei giorni, sempre più si paventa dall’una e dall’altra parte l’incertezza del risultato. In un simile contesto, già di per sé molto aggrovigliato, sia i cattolici sia quelli che tali si dichiarano sono sostanzialmente concordi – salvo poche eccezioni – nell’ottenere come risultato la salvaguardia dell’attuale legge 40 – quella * L’asterisco Escalation del terrorismo di Giacomo Galeazzi «Dall’11 settembre ai recenti fatti di Beslan c’è stata una escalation di qualità negli attacchi terroristici». Secondo il cardinale Roberto Tucci, la strage cecena ha fatto capire quanto sia giusto finalmente che qualche islamico riconosca che si tratta di puro e semplice nazismo. «I terroristi sono ormai arrivati a un livello di follia tale che non vedono neppure come le loro azioni rischiano di mettere il mondo che condivide i valori dell’Occidente contro l’intero mondo islamico - osserva lo stretto collaboratore di Giovanni Paolo II - invece il mondo musulmano finalmente comincia a ragionare, a smuoversi, a non essere più così tetragono nella difesa al terrorismo così come era agli inizi». La condanna al terrorismo, quindi, deve essere assoluta, implacabile, senza remore. Non va però assolutamente implicato l’Islam nella sua interezza altrimenti i terroristi, che sono una minoranza, avranno sempre più adepti. Vanno usati tutti i mezzi conformi al diritto internazionale, senza ricorrere ai mezzi militari e nel rispetto dei diritti umani. Bisogna aumentare la collaborazione tra le intelligence nei Paesi democratici. Occorre controllare costantemente i canali di finanziamento dei terroristi ed esercitare una pressione anche economica, oltre che politica e diplomatica, sulle autorità di tutti gli stati arabi e di quelli a maggioranza islamica affinché si dissocino dal terrorismo. “Deve aumentare la loro consapevolezza - sostiene l’autorevole esponente del Sacro Collegio - che qualsiasi atto in favore al terrorismo viene a danneggiare l’intero Paese». appunto che regola la procreazione assistita – e la contemporanea bocciatura dei quattro quesiti proposti dal referendum. Ma per ottenere questo fine essi, i cattolici, si dividono nettamente in due fronti opposti nello scegliere il metodo con il quale raggiungere la comune meta. *** C’è un fronte ben compatto – Andreotti, Scalfaro, alcuni vescovi, Mathieu, Rosy Bindi ecc - che ragiona così: “ Bisogna votare e votare “no” sia perché l’esercizio del voto è e rimane un diritto-dovere, sia perché solo in questo modo appare del tutto evidente la volontà dei cattolici contro il “sì” di quanti hanno voluto il referendum. I cattolici devono, in qualche modo, dare l’esempio di non sfuggire alla sfida democratica e di non sfruttare, indirettamente, l’aiuto di quanti per indifferenza civica, non andranno a votare, astenendosi anch’essi dal voto”. C’è poi un secondo fronte, altrettanto compatto (Card. Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana, alcuni vescovi, Boffo direttore dell’Avvenire, Cossiga ecc.) che ragiona così: “Per ottenere la conferma integrale della legge 40 (una legge che per noi cattolici non è del tutto positiva, ma almeno rappresenta il male minore di fronte ad un problema drammatico), la via da battere è quella dell’astensione dal voto per tentare di raggiungere, unitamente a quel 20-30 per cento di astenuti cronici, il 50 per cento più uno dei non votanti in modo da rendere nullo il referendum. Un metodo, del resto, che è stato seguito da noi e da tanti altri in molti precedenti appelli referendari. Non è vero che in questo modo i cattolici fanno la figura di quelli che non accettano la sfida. Essi l’accettano aperta- Domenica 27 febbraio 2005 mente sia suscitando dibattiti sereni e approfonditi sul tema, sia dichiarando esplicitamente, con l’astensione, che essi il referendum non l’hanno voluto, anzi si sono opposti. L’eutanasia non è mai lecita Ecco il caso di bambini o neonati affetti da gravi patologie o malati terminali. L’Olanda e la Gran Bretagna si sono dichiarate aperte alla eutanasia. Il Comitato Nazionale per la Bioetica ha espresso parere contrario (36 membri contrari, 4 favorevoli, uno astenuto). “Queste pratiche che non sembrerebbe scorretto qualificare come forme di eutanasia pediatrica, verrebbero poste in essere una volta ottenuta la legittimazione da parte di organi territorialmente competenti”. Va d’altra parte evitata ogni forma di accanimento terapeutico. L’interrompere l’accanimento terapeutico non deve mai essere occasione o pretesto per l’abbandono terapeutico. Ogni intervento di carattere intenzionalmente eutanasico nei confronti di minori non è lecito né bioeticamente, né giuridicamente. Inoltre, nel caso di eutanasia pediatrica, neonati e bambini non possono evidentemente prestare alcun valido consenso; essi perciò devono essere oggetto di particolarissime tutele: vanno difesi, come soggetti deboli, contro tutte le indebite e violente prevaricazioni che possono essere poste in atto nei loro confronti e che minacciano il loro diritto alla vita e alla salute. Dei quattordici assenti alla mozione del Comitato Nazionale della Bioetica, una parte si è dichiarata favorevole alla mozione, altri hanno indicato alcune perplessità. Sta diventando difficile difendere la vita umana? OS. Azione Cattolica Michele Contadini nuovo presidente diocesano Al carissimo Dr. Michele Contadini, pace e gioia frutti dello Spirito. Sono felice di nominarti Presidente Diocesano dell’Azione Cattolica Italiana nella nostra diletta Chiesa Jesina per il triennio 2005 - 2008 II trinomio che il nostro amato Pontefice Papa Giovanni Paolo II ha consegnato a Loreto all’Azione Cattolica potrà costituire il segreto del tuo nuovo servizio alla nostra comunità // primato della contemplazione: significa per i fedeli laici associati vivere nella preghiera intensa alla presenza di Dio nell’incontro con Gesù crocifisso e risorto e nell’impegno a cambiare la vita personale, nella famiglia, nel lavoro e nel servizio sociale, secondo il Vangelo. Vivere la comunione: con pienezza nella grazia di Dio con i Pastori, con i fratelli nella fede, con tutte le altre aggregazioni ecclesiali e con tutti gli uomini di buona volontà nell’accoglienza, nella stima, nell’amore e nella fraternità. Vivere la missione: la nuova evangelizzazione è l’impegno di assumere come grazia e vocazione specifica, da compiere regalando a piene mani la serena testimonianza della fede e il tesoro nuovo del Vangelo. La Madonna delle Grazie, S.Francesco d’Assisi patrono e i nuovi santi e beati intercedano presso il Signore un rinnovato entusiasmo al Presidente e ad ogni membro dell’Azione Cattolica per questo nuovo triennio. Il Vescovo e la Chiesa Jesina sono fiduciosi di contare sull’attiva presenza dell’Azione Cattolica e la sua rinnovata dedizione alla sua missione. In comunione di preghiera porgo ogni santo augurio e benedizione. + P. Oscar vescovo Jesi, 11 febbraio 2005, festa della Madonna di Lourdes. Il saluto del nuovo presidente Protagonisti del nostro tempo Pertanto se lo votino quelli che l’hanno voluto. E poi sia chiaro che votando “no” si aiuta quelli che votano “sì” perché i “no” aiuteranno i “sì” a raggiungere il 50 per cento più uno dei voti in quanto i “sì” da soli difficilmente raggiungeranno il quorum”. *** Morale della favola. I cattolici, uniti sul fine da raggiungere ma divisi sul metodo (votare “no” o astenersi?) vanno incontro ad una sonora sconfitta. Per evitarla c’è solo una possibilità: che tutti siano uniti nel metodo, cioè che tutti si rechino a votare “no” o che tutti si astengano dal voto. Nemmeno così sarà facile vincere, ma solo così ci sarà una buona possibilità. E’ con gioia e trepidazione che ho accettato la designazione del nuovo consiglio diocesano di Azione Cattolica e poi la nomina di padre Oscar Serfilippi come nuovo presidente diocesano. Gioia e trepidazione perché servire un’associazione ecclesiale di laici così amata dalla Chiesa e così ricca di storia e di vivacità cristiana è un’esperienza di fraternità e di condivisione unica, ma al contempo una grande responsabilità. Ringrazio quindi di cuore il pastore della Chiesa jesina che con tanto affetto mi ha convocato e nominato presidente, e tutti gli amici dell’associazione con cui ho percorso tanta strada insieme in questi ultimi anni e che hanno pensato a me per questa carica. In modo particolare sento di dover ringraziare tutti coloro che, in questi ultimi anni, con tanta passione e dedizione, hanno dato un nuovo slancio ed entusiasmo all’associazione: primo fra tutti Sergio Contadini da cui ricevo il testimone. Tutti coloro che hanno avuto ruoli di responsabilità a livello diocesano (Alessandra, Michela, Mario, Roberta, Gabriele, …), i sacerdoti assistenti e coloro che in mille modi hanno contribuito ad aggiungere un tassello nel bellissimo puzzle dell’associazione. Inoltre mi sento ancora di dire grazie ai vecchi e ai nuovi presidenti e consigli parrocchiali, ai vecchi e nuovi educatori di ciascun settore (Adulti, Giovani, Giovanissimi, Acr), alle vecchie e rinnovate equipe diocesane: senza di voi non ci sarebbe l’associazione. Grazie per il vostro infaticabile servizio laicale per la nostra amata Chiesa jesina e per il mondo. Un abbraccio affettuoso a tutti gli aderenti che con dedizione e gioia dimostrano quotidianamente, nei gruppi, in parrocchia e nei luoghi del quotidiano esserci (la famiglia, il lavoro, la scuola, il volontariato, il tempo libero, la politica, …) l’amore per Cristo, per la Chiesa e per l’uomo. Dopo consultazioni e incontri, convocherò il consiglio dioSegue a pag. 2 2 Domenica 27 febbraio 2005 Agenda di Pastorale Giovanile dal 27 febbraio al 6 marzo Martedì 1 marzo ore 17 “Mosaico”, la rubrica settimanale per i giovani su Sat2000 curata da Cristiana Caricato in collaborazione con il Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile della Cei, affronta il tema dei “giovani che abitano per conto loro” con la presenta dell’esperto del mondo giovanile Mario Pollo. Giovedì 3 marzo ore 21,15 Corso biblico cittadino presso la parrocchia Regina della Pace, alla scoperta della figura di San Paolo; al termine visita virtuale ai luoghi e alle comunità fondate da Paolo attraverso la proiezione e il commento di immagini dai siti archeologici dei tre viaggi compiuti dall’apostolo (termina alle 22,30 circa). Sabato 5 marzo Gemellaggio Previo a Monaco dei rappresentanti della Pastorale Giovanile Diocesana. - Fino all’8 marzo tre rappresentanti della pastorale giovanile di Jesi saranno ospiti a Monaco per un gemellaggio previo in preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù. Ospiti della Missione Italiana Cattolica dei Padri Scalabriniani, domenica 6 parteciperanno alla giornata delle associazioni cattoliche di Monaco e lunedì 7 alla presentazione ufficiale alla stampa mondiale della Giornata Sociale della Gmg. Martedì 8 marzo mattina incontro tra la delegazione marchigiana e il responsabile della GMG di Monaco per illustrare il programma di massima del gemellaggio di agosto e per prendere accordi per la domenica delle Palme quando saranno i giovani di Monaco ad essere nostri ospiti Vita ecclesiale Nuovo presidente dei Vescovi delle Marche A seguito del trasferimento a Roma di S. E. Mons. Angelo Comastri, i Vescovi delle Marche hanno eletto, il 18 febbraio, nuovo presidente S. E. Mons. Luigi Conti, Vescovo di Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli, Treia; vicepresidente S. E. Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona. E’ stato confermato segretario S. E. Mons. Gervasio Gestori, Vescovo di San Benedetto del Tronto, Ripatransone e Montalto. Nuova badessa al monastero delle clarisse Presieduto dal Vescovo Mons. Oscar Serfilippi e con la presenza del Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali P. Pietro Guerrieri, si è tenuto, il 14 febbraio scorso, il Capitolo elettivo nel Monastero delle Clarisse di Jesi. E’ stata eletta badessa, al primo scrutinio, Sr. Anna Maria Genco che succede, dopo due mandati consecutivi, a Sr. Chiarangela Liuzzi. Alla nuova badessa gli auguri cordiali dalla comunità diocesana. Domenica 6 marzo Vittore Sheppers e i giovani - I Fratelli di N.S.della Misericordia presso il Collegio Pergolesi organizzano un’iniziativa per far conoscere ai giovani il carisma del loro fondatore (vedi articolo accanto) Notizie Giornata Mondiale della Gioventù - Tutte le informazioni sul sito diocesano www.jesi.chiesacattolica.it Ai giovani che desiderano partecipare sempre valido l’invito a mandare uno sms al numero 335 182 96 13 che fa da muretto virtuale per tutti i “papa boys” (alcuni dei messaggi vengono pubblicati il giovedì su “Avvenire” nella pagina dedicata alla Gmg). Protagonisti del nostro tempo Segue dalla prima pagina cesano per eleggere i nuovi responsabili dei diversi settori e per discutere le linee programmatiche del prossimo triennio. L’obiettivo prioritario sarà quello di crescere nella fede e nella testimonianza per diventare sempre più cristiani adulti e protagonisti del nostro tempo, in ogni fase della nostra vita. Insieme ai nostri pastori, alle associazioni e ai movimenti che arricchiscono di doni e di grazie la nostra diocesi, a tutti i fratelli nella fede e a tutti gli uomini di buona volontà. “Quanto è bello e gioioso che i fratelli vivano insieme”, dice il salmista: che questo invito ci accompagni per l’intero prossimo triennio. Il presidente diocesano dell’Azione Cattolica Michele Contadini I presidenti parrocchiali Il Vescovo ha nominato i presidenti parrocchiali di Azione Cattolica della Diocesi per il triennio 2005 – 2008: Roberta Malatesta: San Francesco d’Assisi; Lucia Curzi: San Francesco di Paola; Katia Fava: San Massimiliano Kolbe; Marina Girini: San Giuseppe; Manlio Mattoli: San Giovanni Battista; Roberto Taccaliti: San Sebastiano; Laura Veroli: Regina della Pace; Michela Barchiesi: Santa Maria del Piano; Danilo Vitali: San Pietro Martire; Franco Gianangeli: San Paolo di Jesi; Daniele Basili: Moie; Giulio Argalia: Monsano; Gabriella Lucesoli: San Marcello; Maurizio Vico: Montecarotto; Anna Maria Merli: Mazzangrugno. Festa al Circolo “Ferrini” Anche al Circolo “Ferrini” giovedì 3 marzo sarà ricordata la festa di mezza quaresima. La professoressa Costanza Santacroce parlerà sulla maschere di carnevale nelle loro varie vicende – vere e finte – con proiezioni a colori. Seguirà un Voce della Vallesina settimanale di ispirazione cattolica Associato alla FISC Direttore responsabile Giuseppe Luconi Direzione, redazione amministrazione e pubblicità Piazza Federico II, 8 60035 Jesi telefono e fax: 0731 208145 E-mail: [email protected] Sito: www.vocedellavallesina.it Abbonamento annuo normale: 30 euro di amicizia: 40 euro sostenitore: 50 euro direttamente in redazione (tutti i giorni feriali dalle 9 alle 11) o a mezzo posta (su c/c 13334602) Registrazione Tribunale Ancona n. 143 del 10.1.1953 Stampa Litograf s.r.l. Jesi - Via Abbruzzetti, 12 tel. 0731 211639 - 211694 “ricevimento” che i soci si offriranno a vicenda; più precisamente saranno consumati castagnole, lupini, maritozzi e quant’altro portati dalle socie: sarà – dicono gli organizzatori, forti delle analoghe feste degli anni passati – un bel pomeriggio di sana allegria. Corso biblico a S. Maria Nuova Presso la parrocchia Sant’Antonio di Padova, a Santa Maria Nuova, lunedì 28 febbraio (ore 21) avrà inizio il sesto corso biblico, sul tema “Il mistero dell’Eucarestia”; relatore don Corrado Magnani. Il corso proseguirà nei lunedì successivi, il 7 e il 14 marzo, sempre alle ore 21. Domenica prossima al Collegio Pergolesi Venite alla festa Al Collegio Pergolesi di Jesi, ci si sta preparando per ricevere giovani da ogni parte, per vivere insieme una festa speciale. Il tema della festa è “ I giovani e Vittore Scheppers”. Il ritrovarsi sul Colle San Marco, già ricco della presenza di gioventù da più di un secolo, non desta meraviglia; gli alberi secolari che circondano tre ettari di spazio verde, sono testimoni delle grida e del vocìo dei giovani, grida ridenti e liete che ancora rieccheggiano nell’aria; i rami frondosi, con il loro fruscio, pur oggi narrano gli eventi della vita che tanti giovani hanno passato sul colle. Quei giovani hanno vissuto gli anni migliori della loro vita sul colle verde del Collegio Pergolesi, con educatori religiosi, i Fratelli di N. S. della Misericordia, dediti all’educazione attraverso l’insegnamento, lo sport, il teatro e il Cinema Famiglia. Chi non ricorda poi i tornei di calcio, in particolare i tornei notturni in cui venivano coinvolti i rioni o i bar della città; erano modi di aggregazione e di promozione umana che hanno lasciato, nel tempo, sani ricordi e tanta gioia. Sempre grazie alla presenza dei Fratelli e alla vita feconda dell’Oratorio da loro diretto, i giovani venivano da ogni parte della città per partecipare ai vari giochi sportivi, ai quali necessariamente seguiva l’insegnamento del catechismo, sotto la richiesta di tutte le parrocchie della città. Una grande attrazione per la gioventù era anche la bella sala cinematografica, sempre nel Collegio Pergolesi, dove ragazzi e ragazze, con le loro famiglie, si radunavano per un intrattenimento sano e morale. Quante persone, ora anziane, ricordano con gratitudine, e forse con un po’ di nostalgia, il collegamento e la cooperazione amichevole tra parrocchie, l’insegnamento del catechismo e i momenti gioiosi dell’uso del cinema, “agevolato”! L’esperienza decennale ha arricchito tanti giovani ed anche tanti Fratelli nel cuore dei quali, l’attenzione per la gioventù non è venuta mai meno. Ecco perché, per il secondo anno consecutivo vogliamo che i giovani facciano un’esperienza diretta nel Collegio Pergolesi con i Fratelli di N.S. della Misericordia e che vengano a conoscere lo spirito di mons. Scheppers, loro fondatore. Vittore Scheppers era un grande sacerdote che, invaso dalla grazia di Dio, non la sperperò, ma da Essa si lasciò plasmare. Lo Spirito arricchì i suoi sentimenti ed illuminò la sua intelligenza, guidandolo a dedicare la sua vita ai giovani del suo tempo che vivevano in serie difficoltà. Al giovane della società del tempo del sacerdote Scheppers, mancava l’istruzione e l’educazione perché potesse vivere in modo dignitoso, e Vittore, con le sue opere di carità gli offrì la possibilità di inserimento sociale. Ma come poté arrivare a tanto? Fondando una Congregazione alla quale attirò e coinvolse migliaia di giovani, di uomini e di donne preparati nella delicata arte dell’educare. I Fratelli di N. S. della Misericordia, consacrati al Signore, seguivano le orme del fondatore e arrivavano a portare la carità di Cristo, ai minori nel carcere, ai poveri abbandonati, ai senza tetto, ai malati, agli anziani ed agli emarginati. Vittore Scheppers, come Don Bosco, continua a vivere e a portare l’amore di Cristo ai poveri di oggi, attraverso i suoi figli spirituali e vuole arricchire la sua famiglia con tante anime belle e generose. Nell’incontro con i giovani, di domenica 6 marzo, ci saranno persone che daranno la loro ricca testimonianza di apostolato e di servizio. Oltre alle presentazioni, vi saranno inserimenti di canti, di gruppi musicali, di intrattenimenti che, sono certo, allieteranno questa giornata speciale, e daranno gioia di vivere e d’avervi partecipato. Fr. Lodovico Albanesi Cammino pastorale di Mons. Vescovo Sabato 26 febbraio ore 9,30 Cresime di adulti a S. Floriano di Jesi Domenica 27 febbraio ore 18 S. Messa in Cattedrale ore 21 Accoglienza del Cursillo Donne, in Seminario Lunedì 28 febbraio ore 21 Incontro con i Fidanzati a Cupramontana Domenica 6 marzo ore 9 S. Messa per il Convegno Diocesano dei Catechisti ed Educatori, in Seminario ore 21 Accoglienza del Cursillo Uomini, in Seminario III Domenica di Quaresima - 27 febbraio 2005 Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Gesù giunse ad una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: “Dammi da bere”. I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: “Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?”. I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. Gli disse la donna: “Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?”. Rispose Gesù: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna”. “Signore - gli disse la donna - dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare”. Gesù le dice: “Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”. Gli rispose la donna: “So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa”. Le disse Gesù: “Sono io, che ti parlo”. La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?”. Molti samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: “Mi ha detto tutto quello che ho fatto”. E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e dicevano alla donna: “Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo”. Se tu conoscessi il dono di Dio... di Adriana Borgognoni Donna, samaritana, e dalla vita non esemplare. Motivi più che validi perché un rabbino ebreo non le rivolgesse la parola. Eppure Gesù, superando ogni pregiudizio, conversa con lei, è fermo lì al pozzo proprio per attendere lei. Il tempo è come sospeso in quest’ora calda del giorno in cui sta per avvenire un incontro decisivo tra un uomo stanco, seduto su di un pozzo (il testo greco dice proprio epi = sopra ), e una donna venuta per attingere acqua. “Dammi da bere”: Dio si fa mendicante pur di farsi incontrare. Questa richiesta suscita lo stupore della samaritana, provoca un’altra domanda, e così prende il via un dialogo che tra interruzioni e riprese, fraintendimenti e illuminazioni, porterà lei e molti altri ad accogliere la salvezza. Il pozzo di Giacobbe al centro della scena, l’acqua nel cuore della vicenda. Acqua che disseta solo momentaneamente quella che cerca la donna, acqua che placa ogni sete quella che offre Gesù, perché è l’acqua eternamente viva dello Spirito. E’ per la samaritana, ma è per ognuno di noi, per ogni sete, per ogni arsura, per ogni fatica del vivere. A quel pozzo Gesù sta aspettando anche me, che finora ho cercato acqua in cisterne asciutte, o mi sono abbeverato a pozze stagnanti; e te, che ti sei bagnato in quest’acqua ma ancora non hai bevuto, non ne hai sperimentato la dolcezza e la potenza. “Se tu conoscessi il dono di Dio!”, dice Gesù. Forse credi di conoscerlo, ma il verbo che usa l’evangelista Matteo, oida, indica un processo conoscitivo concluso, e nella mentalità ebraica il “conoscere” viene da un rapporto personale pieno, da un incontro intimo in cui l’altro si è totalmente rivelato e donato. “Noi stessi abbiamo udito e sappiamo (ancora oida) che questi è veramente il salvatore del mondo”, proclamano i samaritani dopo essere stati due giorni con lui. Non basta una conoscenza intellettuale, occorre l’esperienza personale. Vuoi farla? La proposta di Gesù è sempre valida. Se accetti, quest’acqua ti rinnoverà e da te rifluirà e potrà dissetare il mondo, perché sarà la vita stessa di Dio a sgorgare senza esaurirsi. Cultura, spettacoli e dintorni Insegnò al Regio Liceo Ginnasio Conferenza alla Petrucciana Domenica 27 febbraio 2005 3 Una iniziativa della Fondazione “Federico II” Gabriele Pepe “jesino” La poesia ci può aiutare La storia nei fumetti Le ricerche su Federico II Emily Dickinson, il respiro eterno della vita Nelle strisce la vita dell’imperatore svevo fotoservizio di Cristina Franco di Francesco Bonasera II E dalla venuta a Jesi scaturì nel Pepe il desiderio di ricerche su Federico II di Svevia, nato nelle Marche qui a Jesi, d’altronde legato in modo determinante nella sua funzione politica alla Puglia e alla Sicilia. Da Jesi partirono le basi per la nota solida opera del Pepe: “Lo Stato ghibellino di Federico II di Svevia”, apparso nel 1938 per le edizioni Laterza. Tranquilla la vita domestica, in un vecchio palazzo sul prolungamento settecentesco del corso, allora Vittorio Emanuele II, di fronte all’ospedale civile, nell’appartamento su di un ampio giardino, con uno studio pieno di libri, in compagnia della mamma, una distinta, anziana signora meridionale con d’inverno lo scialletto sulle spalle e in mano uno scaldino di terracotta; e tante volte offerse a me con tanta grazia i famosi taralli; si aggiungeva una graziosa gattina bianca (affettuosissima e dolcissima) che spesso era sul tavolo del professore, con il musetto volto verso di lui, e con ampie fuse e occhi beatamente socchiusi. La gattina si fratturò un giorno una zampina anteriore e il professore, affezionatissimo e con tanta umanità, la recò, accompagnato da me (che ero tutto compreso), dal veterinario (credo il dott. Corinaldesi) che l’ingessò e la fece guarire. Il Pepe frequentava la nostra casa, allora in via Rinaldi, e io per quanto piccolo, mi arrangiavo, per così dire, a seguire i suoi discorsi e anche sul regime politico dal quale dissentiva con mio padre. Una sera di prima estate, trillò il campanello: era il nostro professore, con un volto più sbiancato del solito; raccontò che era inseguito da una squadra di fascisti e cercava rifugio da noi. Fu trattenuto a cena; i miei genitori, che sapevano del consiglio dato al docente dal vecchio preside, lo convinsero a partire nella notte, dato anche che la mamma e la gatta erano già in Puglia. Così mio padre lo accompagnò al treno della notte per Roma; il Pepe ebbe il trasferimento a Terni e nel 1945 a Roma. Così finì la residenza jesina del nostro studioso. Nel 1946 io ripresi gli studi universitari, dopo la grossa avventura di cinque anni di guerra in terra d’Albania e colà fui tra i tredicimila soldati italiani che combatterono con la Resistenza. Lo rincontrai così, nella Biblioteca Alessandrina di Roma, fondata nel 1657 con opere già dei Duchi di Urbino, quindi nostra delle Marche. Mi feci riconoscere e lo ringraziai dell’ammaestramento dato e che fu, come il ricordo dei fieri uomini di Jesi sempre con una loro dignità, la suprema dote di un uomo in pace e in guerra, incitamento e monito a unirsi con i duecento uomini (che comandavo) alla Resistenza albanese. Egli ringraziò, chiese della famiglia, ancora rifugiata a Pesaro per vicende belliche e razziali della mamma; mi abbracciò commosso. Non lo rividi mai più, ma seguii la sua opera. Nel 1950 il sindaco Pacifico Carotti lo voleva a Jesi per rievocare il settimo centenario della morte di Federico II; non poté accettare per difficoltà espositive aggravatesi con il tempo. Venne il Morghen. All’indimenticabile Convegno di Venezia del 1953, coniò per l’Italia il termine di “Resistenza”, il sigillo a una Epoca, a un Movimento, a una Idea. E questo poi ricordai in un sodalizio ferrarese durato quattro anni, colà residente per esigenze di servizio; e al Convegno del 1982 in Parma sul problema morale dell’8 settembre 1943, promosso proprio dai giovani, qualcuno dei quali era stato mio allievo a Ferrara. Maiolati Al Pergolesi Le telecamere di Rai Uno nei luoghi spontiniani Su interessamento della provincia di Ancona e dell’assessore Raffaele Bucciarelli, le telecamere del settimanale “Italia che vai”, in onda il sabato pomeriggio su Rai Uno, si sono portate a Majolati per un servizio su Gaspare Spontini, la sua arte e la sua filantropia. Il magazine è condotto dal popolare giornalista Luca Giurato, coadiuvato da Francesca Chillemi e Guido Barlozzetti. Si tratta del classico “viaggio in Italia”, di passeggiate per le città con ospiti ed esperti, esplorando anche il paesaggio circostante. Il servizio a Majolati è stato girato da Barlozzetti, brillante giornalista ed esperto comunicatore. Sfidando il freddo e i fiocchi di neve, Barlozzetti ha girato per le strette vie a bordo di un’auto d’epoca da corsa, una barchetta Fiat del 1934, destando la curiosità degli ignari residenti. Dimostrando un’ottima preparazione, il giornalista ha visitato i principali luoghi spontiniani, in particolare la casa natale del musicista, la chiesa di San Giovanni e il museo Spontini. All’interno del museo ha cercato, in una sintesi brillante e credibile, di presentare l’artista e il filantropo, sempre innamorato del suo paese e generoso verso i poveri e i suoi concittadini. La trasmissione riguardante la visita a Majolati dovrebbe andare in onda sabato 12 marzo, Rai Uno, alle ore 15,55. Marco Palmolella (2 – fine) “La poesia ci può aiutare nello smarrimento e nella crisi della nostra umanità”. Questo ha ribadito più volte alla Biblioteca Petrucciana gremita di pubblico il poeta e saggista Marco Guzzi la sera del 15 febbraio, quando ha tenuto la conferenza su “Emily Dickinson: il respiro eterno della vita”, rientrante nel programma di manifestazioni “Concepire l’Infinito”. Nata nel 1830 da una famiglia di avvocati ad Amherst nel Massachussetts, la Dickinson interruppe a diciassette anni l’educazione ufficiale per la salute precaria e la nostalgia dei familiari. Continuò da autodidatta, grazie allo stimolo di un ambiente fortemente culturale e religioso che la portò ad una profonda conoscenza letteraria e biblica. Crebbe in un clima puritano ma non giurò adesione alla comunità in cui viveva, per uno spirito ribelle che tuttavia non le procurò avversioni. Maggiorenne, iniziò a disertare le funzioni religiose, ma il dialogo con Dio le fu familiare. Nelle sue poesie si ritrovano i misteri centrali del Cristianesimo Libertà dietro le sbarre Marco Guzzi Sabato 12 marzo alle 18, nella sala della Seconda Circoscrizione, in via San Francesco, il giornalista Candido Cannavò, già direttore del quotidiano “La Gazzetta dello Sport”, presenterà il suo libro “Libertà dietro le sbarre”. L'incontro è promosso dal Centro di Spiritualità di Castelplanio. Risate in libertà Finalmente un po’ di comicità anche alla ribalta del nostro massimo (foto Anna V. Vincenzoni) Si aspettava da tempo un po’ di comicità al Pergolesi e finalmente è arrivata con “Ognuno è libero”, di e con Maurizio Crozza, attore, cabarettista e show man di grande notorietà e irrefrenabile dinamismo. Di vera e propria comicità tuttavia non si può parlare. Piuttosto di satira, pungente assai, rivolta ai personaggi, ai fatti e misfatti, agli usi e costumi, ai molti difetti e alle piccole virtù del nostra tempo. Specialmente però alla politica, e c’era da aspettarselo. Una lunga tirata su Bush, America e Berlusconi poteva davvero apparire come un comizio in chiave comica, si può ben immaginare di quale colore. L’instancabile Maurizio Crozza ha comunque parlato anche d’altro: di uno Zichichi molto svampito che fumosamente disquisisce sui massimi sistemi dell’universo; della carità ‘pelosa’ di Pavarotti; dell’evasione fiscale, dura a morire, del caso Parmalat e dell’Italia truffaldina, dell’evoluzione impossibile dell’uomo di Neanderthal, delle paure che affliggono l’uomo moderno, dei trabocchetti e delle mistificazioni della tecnologia e della biogenetica. Per concludere infine che siamo un popolo di microscopiche formiche su un atomo di universo quale è la terra, patria di tutti e che tutti abbiamo, di Dio, tante idee diverse, ma conciliabili. Applausi a gogo da parte di un gran pubblico che a volte si è divertito anche ad interagire con l’attore-improvvisatore. A proposito: come da titolo, Maurizio Crozza ha parlato anche di libertà. Quella di parola certo a lui non è mancata. Augusta Franco Cardinali e la sua anima, da lei definita una finità infinita, talora sentì la parentela con l’Eterno. “L’eternità è fatta di istanti, di adesso – sosteneva – Se mi ricollego alla Fonte posso farmi tramite di una umanità nuova, libera dalla paure e quindi capace di amare totalmente.” Ventenne, iniziò ad inviare lettere con inseriti dei versi per esprimere meglio i frutti della sua ricerca interiore. Prosa e poesia non differivano dunque: lirica non come esercizio letterario per un pubblico mirato, ma comunicazione ad personam, strumento per chiarire anche a se stessa il proprio stato d’animo. Aveva un sommo concetto della poesia, tanto da scrivere: “Valuto… / al primo posto - i poeti - poi il sole / poi l’estate - poi il cielo di Dio / e poi la lista è finita - / Ma ripensandoci - i primi tanto paiono contenere il resto - / gli altri uno spettacolo superfluo - / che ai poeti ascrivo – tutto”. La poetessa eluse quasi del tutto la punteggiatura tradizionale, adoperando di preferenza il trattino, pausa di sospensione interpretabile in tanti modi. Le sue liriche sono solitamente brevi, come pure per E.A. Poe. La Dickinson vide pubblicate contro la sua volontà da amici forse solo dieci sue poesie delle 1789 che ci rimangono. Scrisse infatti che anche se i suoi versi fossero finiti in una pattumiera con le ragnatele a cui le paragonava, non se ne sarebbe dispiaciuta più di tanto. La poetessa visse separata dal mondo anche letterario, senza amarezze. La sua vita fu tutta un ascolto, un voler vedere l’eterno invisibile nelle cose terrene, come anche William Blake che sosteneva: “Bisogna vedere l’universo in un granello di sabbia e il paradiso in un fiore selvatico”. “Tutti noi, per sopravvivere, abbiamo bisogno di un addestramento dello sguardo, perché le potenze di morte sono penetrate nei gangli quotidiani.” Ha concluso il relatore. “La Dickinson fu ossessionata dalla morte come noi oggi, tanto che almeno cinquecento suoi testi ne parlano. Ma non poté credere che la vita fosse solo un assistere alla morte, per cui ricercò l’infinito da far nascere e crescere come un nuovo punto di vista interiore, considerando gli uomini non come oggetti abbandonati destinati al nulla, ma figure dell’Eterno che resteranno custodite in eterno.” fotoservizio di Paola Cocola La Storia è “memoria”, è “insegnamento”, ma è soprattutto “racconto” di tante vicende compiute e accadute agli uomini per “sopravvivere”, giorno dopo giorno, momento dopo momento, collettivamente e/o individualmente, sulle strade del mondo e/o tra le pareti della propria casa. Per i bambini del primo biennio elementare, la storia si identifica col tempo: è “quando mi addormento e poi mi sveglio che è subito giorno”; “quando gioco con gli amici e passa in fretta”; “quando faccio le cose che mi piacciono”; “è un momento che c’è, e poi non c’è più; “sono i ricordi belli e brutti”; “è un grande spazio”... Introdurre in questa visione della Storia/Tempo, un flusso di accadimenti e di avvenimenti apparentemente privi, per la loro distanza dal presente, di un nesso di causalità, razionalità e logicità - e pertanto difficili da ricordare, comprendere e interpretare - costituisce un’operazione complessa, che a volte purtroppo trasforma i bambini in spettatori passivi piuttosto che attori consapevoli della realtà in cui vivono e della sua storia. Recentemente si sta affermando l’idea di rappresentare con i fumetti segmenti di Storia, anche locale, con l’obiettivo di facilitare nei giovani studenti l’approccio a questa materia e il successivo studio, che risulterà tanto più proficuo quanto più si sarà riusciti ad interessarli e ad appassionarli ad essa. Un’idea che può costituire uno strumento di coinvolgimento e completamento anche per gli adulti. “Proporre un argomento di carattere storico, non sempre apprezzato dai più piccoli, in una veste inconsueta, nuova, sicuramente meno fredda di quanto avviene nei manuali e nei testi scolastici” è lo spirito che anima l’iniziativa intrapresa dall’amministrazione comunale di Falconara Marittima assieme alla Fondazione “Federico II Hohenstaufen” e che sarà attivata ai primi di marzo nelle scuole di Jesi. Nata a seguito della pubblicazione su “Il giornalino 2003”, di una storia a fumetti della vita, delle vicende e delle imprese dell’Imperatore della Casa di Svevia, l’iniziativa si concretizzerà nell’allestimento di una mostra. Nella cerimonia di apertura, un esponente dell’Ufficio Cultura del Comune di Falconara illustrerà - si legge nel programma - “l’importanza del fumetto nella letteratura evidenziandone gli aspetti comunicativi e la letterarietà di contenuti, frutto del connubio vincente tra vignette e disegni da un lato e didascalie efficaci dall’altro”. Un’esigenza tuttavia già avvertita e realizzata in precedenza nella nostra città: è dell’aprile del 1998 la prima pubblicazione a fumetti della “storia di Jesi”, rappresentata dai disegni di Fabrizio Pasini, e animata dai testi e dalle sceneggiature di Giuseppe Luconi che abbiamo “catturato al volo” per un’intervista... - “Storia di Jesi a fumetti”: di chi è stata l’idea? “Del quindicinale Jesi e la sua Valle. Proprio su Jesi e la sua Valle, ai tempi in cui ne ero direttore, sollecitato da più parti, avevo scritto e pubblicato, a puntate, la storia di Jesi, che poi raccolsi in volume. Decidendo di realizzare una storia di Jesi a fumetti, la nuova direzione di quella rivista ritenne evidentemente che potevo essere l’autore giusto”. - Quali sono state le modalità e i tempi di realizzazione? “Poiché anche la versione a fumetti è uscita a puntate su Jesi e la sua Valle, era stato definito un piano che prevedeva il numero delle puntate e quello delle “tavole” (pagine) per ogni puntata. Sulla base di questo piano, scrissi testo e sceneggiatura. Che poi consegnai a Fabrizio Pasini, il disegnatore al quale era stata affidata l’esecuzione delle illustrazioni”. - In precedenza, erano state già messe a punto iniziative del genere riguardanti la storia, in particolare di Jesi? “No. Forse un pensierino ce lo avevo fatto io, ma molto prima, ai tempi del liceo artistico. Allora pensavo che mi sarebbe piaciuto diventare un disegnatore di fumetti. Da monello mi avevano affascinato i disegni dei “grandi” del fumetto: in particolare, gli americani Alex Raymond e Lyman Young e l’italiano Raffaele Paparella. A quel tempo, in una Storia di Jesi, Segue a pag. 6 4 Domenica 27 febbraio 2005 VIAGGIO NELLE CRONACHE a cura di gi elle Quando l’Esino fa il pieno (o quasi) Spettacolo insolito (anche se non più rarissimo) quello dell’Esino che torna ad essere protagonista, con le acque che rioccupano appieno il suo percorso, da riva a riva. E’ successo nei giorni scorsi, dopo il “nevone” di fine gennaio che ha depositato una spessa coltre anche lassù dove il fiume nasce e dove si formano le scorte idriche anche e soprattutto per i tempi di magra. Una testimonianza dell’Esino in piena ci viene, in questa immagine, anche da ponte Pio. (foto Anna V. Vincenzoni) La Roncaglia allagata Jesi e Vallesina Anche a Jesi Polveri sottili: il traffico si ferma Anche Jesi si arrende alle polveri sottoli: blocco del traffico a fasce orarie domenica 27 febbraio su tutto il centro abitato, targhe alterne, sempre a fasce, orarie i giovedì ed i venerdì del mese di marzo. Di fronte ai valori delle polveri sottili che, dall’inizio dell’anno, già per almeno venti giorni sono andati al di sopra dei limiti massimi stabiliti, il sindaco Fabiano Belcecchi ha deciso provvedimenti per contribuire ad abbattere l’inquinamento atmosferico. Domenica 27 febbraio, pertanto, niente mezzi in circolazione dalle ore 9 alle 12,30 e dalle ore 15 alle 17, ad eccezione di quelli alimentati a gpl, metano, bifuel, ai mezzi elettrici e a quelli espressamente autorizzati. Tutti i giovedì e venerdì di marzo, invece, targhe alterne dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 nell’intero centro abitato, con transito consentito a chi ha la targa con l’ultima cifra dispari nei giorni di giovedì e venerdì con numero dispari (esempio giovedì 3 e venerdì 11) e viceversa. Le esenzioni, oltre ai mezzi a gpl, metano, bifuel ed elettrici, riguarderanno i veicoli di emergenza e i mezzi di soccorso ed una tipologia di veicoli espressamente previsti nell’apposita ordinanza (quelli condotti da disabili, medici o veterinari in servizio, con persone che hanno necessità di cure, ma anche che trasportano materiali deperibili o materiali di rifornimento a scuole, mense ed ospedali, mezzi per la pulizia, per la manutenzione degli impianti, ecc.). Per i genitori degli alunni che entrano o escono dagli asili nido e dalle scuole materne, elementari e medie, saranno distribuiti nelle scuole appositi moduli che consentono una deroga per l’accompagnamento da casa a scuola e viceversa. Domenica la deroga sarà concessa ad atleti, arbitri e dirigenti accompagnatori impegnati in manifestazioni sportive, nonché ai genitori che accompagnano gli atleti minorenni, anche in questo caso previa dichiarazione della società di appartenenza. Per il recupero della chiesa di San Pietro Apostolo Giovedì 17 febbraio, nella sede dell’Archeoclub in piazza Baccio Pontelli, conferenza stampa del presidente Marco Cercaci sul recupero della antica chiesa di San Pietro Apostolo. Soprintendenza alla Belle Arti, Curia Vescovile, Soprintendenza ai Beni Architettonici, Comune di Jesi, Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Phoneservice di Graziano Tantucci e Edilsystem di Antonio Gambini: a questi si deve la possibilità di concretizzare l’iniziativa: “un insieme di sinergie – è stato detto – che contribuisce ad arricchire il patrimonio culturale della città e crea posti di lavoro, anche se per periodi definiti”. Il Soprintendente alle Belle Arti, Maurizio Landolfi, ha ringraziato il presidente dell’Archeoclub di Jesi, avv. Marco Cercaci, per quanto ha fatto e sta facendo nel proporre ed organizzare, come in questo caso, collaborazioni tra pubblico e privato. Nella foto, da sinistra: Maurizio Landolfi, l’assessore Leonardo Animali, Marco Cercaci, il Vescovo Mons. Oscar Serfilippi e don Vittorio Magnanelli, parroco della Cattedrale e di San Pietro Apostolo. (fotoservizio Anna V.Vincenzoni) La scuola, un calendario e l’Oikos DIARIO DI BORDO Case New Holland Dipendenti a quota mille. Non solo non si fanno sentire i riflessi della crisi auto Fiat, ma i trattori tirano e tirano molto bene. Complimenti. Più a Sud, l’Esino ha superato gli argini, ha “tracimato”, allagando la campagna circostante. L’esondazione ha interessato in particolare alcuni terreni della Roncaglia, dove è stata scattata questa foto e dove vengono indicate le coltivazioni aggredite dalle acque. (foto Candolfi) Mobilitati per il chiostro Magari lo frequentiamo poco e lo snobbiamo, come si fa con le cose che non ci riguardano o non ci interessano. Ci riferiamo al chiostro Sant’Agostino, quella specie di mini-galleria o corridoio stretto e lungo che collega due piazze “storiche” del Centro “storico”, che a loro volta ci ricordano due personaggi “storici”, Spontini e Colocci. L’incendio dei giorni scorsi (nelle foto, l’intervento dei vigili del fuoco) lo ha riportato in primo piano, ce lo ha fatto riscoprire, ce ne ha riproposto soprattutto lo stato di abbandono. Sì, almeno in alcune parti, il chiostro non gode di buona salute: serve una cura ricostituente e magari anche alla svelta. (foto Candolfi) Fumo I ristoratori di Jesi lamenterebbero una diminuzione della clientela in conseguenza della legge che vieta il fumo nei pubblici locali. Jesini in controtendenza, se è vero che i ristoratori italiani hanno dichiarato maggiori presenze. Cartiera Ripanti Con delibera del Consiglio comunale. è previsto l’abbattimento e il recupero dell’edificio che si trova tra il parcheggio della Fornace e le nuove costruzioni sorte sull’area della ex filanda Marconi. Bene, ma non si rischia un’eccessiva cubatura? Sestante L’eredità di Kennedy nelle Marche fotoservizio Gino Candolfi Sabato 19 febbraio, alla scuola “Collodi” di Jesi, i genitori e gli alunni della quarta classe, sezione B, hanno incontrato don Giuliano Fiorentini per consegnargli un contributo a favore del progetto educativo “Paides”, gestito dall’Oikos. Il contributo è stato ottenuto dalle offerte raccolte con la distribuzione di un originale calendario “La scuola …secondo noi”, realizzato dagli stessi genitori, in posa con le materie scolastiche in dodici mesi di foto. All’iniziativa hanno aderito l’amministrazione comunale di Jesi, la Banca delle Marche (che ha contribuito alla stampa del calendario), il direttore scolastico regionale ed altre autorità civili, sociali e religiose. Melappioni al Lions Club La Sanità riorganizzata “Liberiamo la pace” Anche il Comune di Jesi - con delibera della giunta - ha aderito alla manifestazione nazionale “Liberiamo la pace” che sabato 19 febbraio ha raccolto a Roma 500 mila persone, manifestazione organizzata dal quotidiano “Il Manifesto” per chiedere la liberazione della giornalista italiana Giuliana Sgrena e di tutti gli ostaggi. Nello stesso giorno, in piazza della Repubblica a Jesi, il tavolo di Legambiente per la raccolta di firme per sollecitare nuove piste ciclabili ma anche per testimoniare solidarietà con la giornalista rapita dai terroristi. (foto Anna V. Vincenzoni) La riorganizzazione della sanità marchigiana ha portato in due anni a dimezzare perdite e costi. Lo ha detto l’assessore regionale alla sanità, Augusto Melappioni intervenuto venerdì 18 febbraio al meeting organizzato dal Lions Club di Jesi presso l’hotel Federico II dal titolo “Le prospettive della sanità marchigiana alla luce del federalismo”. Numerose le personalità intervenute tra cui il Vescovo Mons. Oscar Serfilippi, il questore Agata Cabino, il sindaco Fabiano Belcecchi, il direttore della Asur-Zona Territoriale 5 Ciro Mingione ed il direttore sanitario Carmine Di Bernardo. Dopo l’introduzione del presidente del Lions Club, Marcello Comai, l’assessore Melappioni, nel corso del suo intervento, ha precisato che il sistema federalista viene visto come un’opportunità in quanto le Regioni hanno ormai la competenza su scuola, sanità e sicurezza. L’applicazione delle nuove regole intende seguire il modello tedesco dove vengono contemperati gli interessi delle regioni più ricche, che sono libere di organizzarsi secondo le proprie necessità, ma al tempo stesso sono solidali con le regioni meno forti economicamente. Nelle Marche il bilancio tra il numero dei cittadini che vengono per curarsi è sostanzialmente in pareggio con quelli che vanno in “Roveto ardente” al Collegio Pergolesi “L’adorazione eucaristica diventi, durante quest’anno, un impegno speciale. Restiamo prostrati a lungo davanti a Gesù presente nell’Eucarestia, riparando con la nostra fede e il nostro amore le trascuratezze, le dimenticanze e persino gli oltraggi che il nostro Salvatore deve subire in tante parti del mondo” (Giovanni Paolo II, “Mane Nobiscum Dominum”, 18). In risposta all’appello del Papa, anche a Jesi parte un “Roveto Ardente” di preghiera. Da febbraio a maggio, ogni ultimo venerdì del mese, il Rinnovamento nello Spirito diocesano animerà l’adorazione eucaristica presso la chiesa del Collegio Pergolesi. Orario: 21,30-24. Il primo incontro è per venerdì 25 febbraio. Sono invitati a partecipare quanti vorranno unirsi per una intercessione fervente nello Spirito. Foibe Il giorno del ricordo, giustissimamente voluto dal parlamento, Jesi lo ha celebrato per la prima volta con interessanti e commoventi testimonianze in video presso il teatro-studio San Floriano e con brevi e opportuni interventi del sindaco e del dr.. Macciò quale “sfollato” dalmata nel triste periodo 1943-45. Cittadinanza poco presente. Esino Perché è conseguenza della eccezionale nevicata. Però qualcosa di più si poteva fare prima, perché non è la prima volta che Roncaglia subisce il danno. Venerdì 25 febbraio altre regioni. Il gap economico è dovuto al fatto che le cure fornite nella nostra regione sono contenute nei costi, mentre quelle richieste esternamente sono molto più costose. “La creazione dell’azienda sanitaria unica - ha spiegato Melappioni - ha accentrato funzioni amministrative che sono del tutto indipendenti dalle fasi operative che riguardano invece il sistema a rete diffuso su tutto il territorio. Certo - ha aggiunto - occorre qualificare i servizi, far funzionare meglio l’emergenza, ridurre ancora i tempi di degenza ospedaliera, potenziare i servizi domiciliari (sono già 45 mila i cittadini curati a casa), rafforzare l’assistenza alle famiglie che ospitano parenti non autosufficienti. E poi - ha concluso l’assessore - c’è tutta l’area del disagio giovanile, la necessità di investire nella formazione”. In rete la solidarietà “Malati di niente” Quest’anno “Malati di niente” mette in mostra a Jesi la “rete” della solidarietà e si confronta con esperienze di psichiatria “altra” in giro per il mondo: Radio La Califata di Buenos Aires e Atelier du Non Faire di Parigi. “Malati di niente” è una iniziativa promossa da Comune di Jesi, Regione Marche, Asl 5 e varie associazioni. Nel “cartellone” di “Malati di niente” – che si articola da marzo a maggio – entreranno dibattiti, spettacoli teatrali, concerti, mostre fotografiche e di pittura, proiezioni video, sfide…sportive. Prossimo appuntamento, il 2 marzo al teatro studio San Floriano (ore 21,15) con lo spettacolo “Targato H”, realizzato in collaborazione con la rassegna “Teatro giovani”. Venti oggetti per lo più di arredamento, acquistati ad un’asta di New York da un marchigiano, entro l’anno daranno vita nella nostra regione ad un nuovo, originale museo. Ne dà notizia “Noicultura”, l’agenzia jesina organizzatrice di eventi culturali. I venti oggetti sono stati “comprati di persona a New York, all’asta dei 691 elementi della vita quotidiana di John e Jackie Kennedy, organizzata da Sotheby’s per conto della figlia Caroline Kennedy Schlossberg, unica erede”. Il marchigiano che li ha acquistati e “di cui ancora non è dato conoscere l’identità” è stato consigliato dall’Italia dal critico d’arte Armando Ginesi, che ha garantito sulla qualità delle scelte. Una consulenza “telematica”, tramite posta elettronica: da una parte l’invio di foto e descrizioni dettagliate, dall’altra di consigli e approvazioni. Fino alla chiusura definitiva dell’asta, giovedì 17 febbraio, alle 21 ore italiane. «Boston Herald e New York Times, riferendosi all’asta, hanno parlato di una raccolta di paccottiglia da solaio impolverato, in maniera snob; – dice Armando Ginesi – ma io posso garantire che gli oggetti che ho visto e che arriveranno nelle Marche, tutti inerenti alle mie competenze, sono di considerevole valore”. Jesi e Vallesina Contrappunti Il futuro è di tutti Scuola e volontariato a confronto di Riccardo Ceccarelli Il 16 febbraio sono entrate in vigore le norme del Protocollo di Kioto (firmato nel 1997 in Giappone) che obbligano i paesi industrializzati alla drastica riduzione, nel corso di diversi anni, degli inquinanti nell’atmosfera. Molte le nazioni (141) che lo hanno ratificato, compresa l’Italia. Altri come gli Stati Uniti non l’hanno fatto, sia per i costi che esso comporta che per obiezioni scientifiche. Sono i temi dell’ecologia e di un ambiente vivibile che dominano da tempo la riflessione sul presente e sul futuro del pianeta nella sua globalità e non solo. Anche le nostre città infatti, a causa delle polveri sottili, debbono sospendere con un certa frequenza la circolazione delle auto che risultano le prime imputate, rendendo per qualche giorno più respirabile l’aria. Si alternano così, con i loro discorsi e le loro analisi, tutte scientificamente - a loro dire fondati -, sia i catastrofisti sia gli scettici o gli ottimisti. I primi riescono ad avere più ascolto. Le catastrofi, come si sa, fanno più notizia sia quando avvengono sia quando sono annunciate, anche se poi non si verificano. Si ricorderà come negli anni Sessanta del Novecento, di fronte alla crescita demografica che l’umanità stava vivendo, di prevedeva che nel duemila la Terra non sarebbe riuscita a sfamare tutti gli abitanti allora presenti. La catastrofe prevista non si è verificata. Se c’è chi muore di fame, non è per mancanza di cibo ma per la non equilibrata ed equa sua distribuzione. Di recente alcuni catastrofisti hanno accusato l’uomo anche dello tsunami che ha colpito il 26 dicembre il sud-est asiatico. Colpevoli magari gli uomini per non aver predisposto un adeguato sistema d’allarme, ma non per aver causato il terremoto a dieci chilometri di profondità nell’oceano. Altri, scettici sulle catastrofi annunciate, sono più ottimisti sul futuro e definiscono una “litania” logora il deterioramento ambientale che mette in forse l’esistenza stessa dell’uomo. Difficile far concordare anche con i dati della scienza le due posizioni. Non si può nascondere comunque una realtà: che l’uomo più che in passato sta inquinando il pianeta e l’aria che vi si respira. Il problema, di non facile soluzione, è quello di trovare un equilibrio tra lo sviluppo, la tutela dell’ambiente e la sua valorizzazione, l’equa distribuzione e fruizione delle risorse e la progettazione che assicuri un ambiente idoneo alla future generazioni. In mezzo, e forse elementi determinanti, ci sono l’economia, il denaro, gli interessi, che non guardano minimamente né l’uomo di oggi né quello di domani. Al denaro si è sacrificato e si continua sacrificare l’uomo. I termini del problema allora non sono solo scientifici, ma soprattutto etici e morali, direi quasi “religiosi”. Perché né l’uomo né la natura sono divinità destinate a rubarsi, più o meno clandestinamente e con reciproco discapito, offerte sacrificali, quasi fossero in concorrenza. Dovrebbero, o meglio, debbono operare in sintonia nella realizzazione di un futuro, mentre diventa presente, che li veda protagonisti equilibrati. Non sarà una passeggiata. Il catastrofismo allarmistico o lo scetticismo fiducioso infatti rendono di più. Non si può stare alla finestra e limitarsi a gridare, come non si può stare con le mani in mano. La riflessione è sul futuro. Di tutti. Si dovrebbe a tornare a leggere il saggio di WolfDieter Marsch “Futuro” (Brescia 1972), dove l’autore “partendo dalla convinzione che tutte le previsioni tecniche si rivelano insufficienti per spiegare la complessa realtà del dimensione del futuro, sottolinea la necessità che tale dimensione abbia uno spessore etico”, convinti anche che “un altro mondo è possibile” (tema del fascicolo n. 5, 2004 di “Concilium”), perché come scriveva Simone Weil: “Il futuro non ci porta nulla, non ci dà nulla; siamo noi che per costruirlo dobbiamo dargli tutto, persino la vita”. Jesi Poggio San Marcello Venerdì 11 febbraio si è svolto nel teatro comunale di Poggio San Marcello un incontro del ciclo “Volontariato e pace”. Nell’introduzione il sindaco, Tiziano Consoli, ha evidenziato quanto l’amministrazione comunale investa per migliorare l’offerta formativa della locale scuola elementare, dotata delle migliori strutture regionali, grazie anche all’opera della dirigenza, del corpo insegnante e non. La prof. Luigina Massaria, dirigente dell’Istituto Comprensivo “Carlo Urbani”, che comprende anche la scuola di Poggio San Marcello, ha sottolineato l’importanza di un’educazione verso la pace e la solidarietà. Don Giuliano Fiorentini, direttore dell’Oìkos, dedita all’aiuto dei tossicodipendenti, ha spiegato come il ragazzo o la ragazza che arriva alla droga presenti problematiche interiori profonde che vanno ricercate e fatte superare. Ha concluso invitando giovani e famiglie in difficoltà a causa della droga a rivolgersi con fiducia ai centri specializzati per il recupero, dove, oltre ad un professionismo serio e preparato, è presente, grazie al volontariato, tanta umanità. La responsabile del settore volontariato dell’Oikos, Cinzia Latini, ha presentato l’importanza dei volontari nell’associazione e la nuova realtà del “Paides”, il servizio rivolto alle ragazze madri che accettano un programma di recupero. Don Nello Barboni, direttore della Caritas diocesana, ha richiamato l’attenzione sulle difficoltà economiche in cui versano molte famiglie della Vallesina, che sempre più ricorrono a lui per aiuti. Ha fatto seguito l’inter- Viaggiando nella cultura Parte venerdì 25 febbraio, all’ostello Villa Borgognoni, la terza edizione del ciclo “La cultura vien viaggiando”. Alle ore 21, in programma “Solidarietà in viaggio”, l’esperienza di due jesini volontari in Tanzania, Eleonora ed Emanuele. Parteciperanno Giovanni Beccari e Mario Cobellini. Prevista anche la proiezione di audiovisivi. Venerdì 4 marzo, sempre alle ore 21, “La libertà di essere” di Oliviero Gianlorenzi, racconto di esperienze vissute. Per ricordare Mannucci Fabriano intende ricordare un suo concittadino, Edgardo Mannucci, protagonista dell’arte plastica informale europea, attraverso ottanta delle sue opere più importanti, raccolte nella mostra “Mannucci e il Novecento. L’immaginario atomico e cosmico”, in programma dal 29 maggio al 28 agosto nella Galleria del Seminario Vecchio, e con una sezione dedicata ai disegni allestita a Cupramontana nella sala Raoul Bartoli.. L’iniziativa è promossa da “Fabriano Incontra”, dalla Fondazione Carifac, dalla Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, dal Comune di Fabriano e dall’UniFabriano. vento della rappresentante del gruppo di volontari marchigiani collaboratori della Caritas Rumena, Angela Petrisor., che ormai da quattro anni opera attivamente nella Vallesina. In chiusura di serata, il sindaco ha conferito, per l’opera svolta dalle associazioni invitate e alla scuola, il riconoscimento “per alti meriti civili”. Al prossimo incontro (11 marzo) di “Volontariato e Pace” interverranno i rappresentanti delle associazioni: “Aiuto all’Africa ed altri paesi, bambini in pericolo Chernobyl”, Avis e Admo. Incentivi fiscali Presso lo “Sportello Europa” del Comune di Jesi sono disponibili informazioni e relativa documentazione per presentare le richieste volte ad ottenere gli incentivi fiscali per i settori del commercio e del turismo. A poterne beneficiare sono le piccole e medie imprese commerciali di vendita al dettaglio, all’ingrosso, bar, alberghi e ristoranti, imprese turistiche ed agenzie di viaggio. L’incentivo fiscale consiste in un credito d’imposta determinato nella misura massima del 20 per cento del costo dei beni e sarà ammissibile per le spese sostenute per l’acquisto (tra il 1° giugno 2003 e il 31 dicembre 2004) di beni strumentali nuovi pertinenti all’attività esercitata. Al Pergolesi Notturno con Saffo Un antico violoncello per un giovane virtuoso e sei frammenti di Saffo per una musicista autrice di un breve poema sinfonico ad essi ispirato hanno portato una fresca ventata di novità nel concerto, il sesto della Stagione, della Filarmonica Marchigiana. Il virtuoso è Umberto Clerici, un talento di ventiquattro anni soltanto che suona il violoncello con uno slancio gioioso, quasi lo strumento, che ha iniziato a studiare a cinque anni, sia ancora per lui un giocattolo magico. La musicista, evocatrice di misteriose atmosfere notturne e di incantati chiarori lunari è Roberta Vacca. Vincitrice di numerosi concorsi di composizione, non solo ha conseguito specializzazioni diverse in conservatorio, ma è anche laureata in Lingue e Letterature Straniere. Altri motivi d’interesse presentava il concerto. Oltre al “Concerto per violoncello e orchestra” di Boccherini nella rielaborazione rivestita di romanticismo di Grützmacher e la smagliante “Sinfonia Haffner” di Mozart, il programma offriva di un autore contemporaneo, Sollima, “Lamentatio”, una preghiera ora implorante, ora tormentosa affidata al solista. Alla sola orchestra invece era riservata l’esecuzione del poetico racconto musicale “Le stanze della Luna” di Roberta Vacca, presente in sala. Completava il programma “Una lacrima” di Rossini nell’elaborazione per violoncello e orchestra di Sollima. E’, quest’ultima, una breve composizione da salotto che fa parte della raccolta “Péchés de vieillesse”. Dice molto il titolo: scherzosamente definite “peccati di vecchiaia”, non “di gioventù”, sono alcune pagine pervase di grande serenità scritte dal pesarese a tarda età. Una lacrima soltanto, forse di nostalgia, è quella versata da Rossini, ed è subito dissolta. Per “Le stanze della Luna” erano inseriti in orchestra alcuni strumenti rari dagli effetti sonori di arcaica suggestione o naturalistici: i crotali, dal delicato tintinnio e una piccola scala di leggeri tubolari che, appena sfiorati, riproducono il lieve soffio del vento e lo stormire delle foglie. Moie I “Dialettali” al 6001 Su iniziativa della Pro loco e con il patrocinio del Comune, domenica 6 marzo (ore 17) al Centro comunale 6001 di Moje andrà in scena la commedia brillante, in dialetto jesino, di Carlo Loreti: “Me pento de n’avemmela magnada” presentata dal gruppo teatrale “I Dialettali”. Tra gli interpreti Carlo Loreti, Fabiola Focarelli, Massimiliano Bedetti, Patrizia Brugiatelli, Chiara Ciandrini, Tatiana Agostinelli, Dante Pierandrei, Giulia Ausili, Rolando Fabbro, Barbara Pierpaoli, Giuliano Rossetti, Federica Rossetti, tutti veri appassionati della cultura locale. L’incasso della serata sarà devoluto in beneficenza (m.p.) Ha diretto con gesto ampio ed elegante il maestro Carlo Montanaro. Tutti sono stati applauditi a lungo e, fuori programma, un bis è stato concesso dal solista: l’intermezzo e danza finale dalla “Suite Spagnola”, anch’essa di un autore contemporaneo: G. Cassadò, spagnolo, ma naturalizzato italiano avendo a lungo insegnato all’Accademia Chigiana. Domenica 27 febbraio 2005 Monsano Per un giorno... tutti bambini Per un giorno… tutti bambini: è successo a Monsano, il 13 febbraio. Per i festeggiamenti per il Carnevale, un gruppo di giovani volontari, coadiuvati dalla ProLoco del paese, ha infatti allestito un carro allegorico che, come una enorme culla ambulante, ha portato a spasso per le vie del centro grandi e piccini mascherati da scolaretti. Il tutto tra gli occhi divertiti dei cittadini e, manco a dirlo, l’incontenibile divertimento dei partecipanti. (foto Stefano Ferretti) Bioarchitettura La strada del presente Agevolazioni sull’edilizia di abitazioni popolari, nel segno di un costruire rispettoso dell’ambiente: questo l’asse portante del dodicesimo “Meeting del geometra”, tenutosi il 10 febbraio a Palazzo del Duca, a Senigallia. Organizzato dalla L’Egitto rivisitato Alle origini del monoteismo di Cristina Franco Al teatro studio San Floriano, il 18 febbraio, proposto della dott. Federica Grilli, ha preso il via un ciclo di conferenze su “Arte, potere e società in Egitto dal periodo predinastico all’età contemporanea”. Nel primo appuntamento il prof. Marco Zecchi, docente di Egittologia all’Università di Sassari, ha relazionato, con l’ausilio di diapositive, su “Il regno di Akhenaten: rivoluzione e utopia”. Il docente ha presentato il periodo del Nuovo Regno, preceduto da circa un secolo di dominio degli Hyksos, di provenienza asiatica, sconfitti dalla XVII dinastia tebana. Il Nuovo Regno iniziò verso il 1550 a.C. con i faraoni della XVIII dinastia, fra i quali Thutmosi III, che in diciassette campagne militari portò l’Egitto alla sua massima estensione, comprendente aree orientali. I popoli sottomessi dovettero versare tributi per la propria protezione e parte delle ricchezze fu devoluta dai faraoni ai templi, in particolare quello di Karnak a Tebe dedicato ad Amon. Divenne questo il santuario più potente del Paese, con laboratori, terre per il bestiame, alveari, navi, ecc. gestiti da una complessa gerarchia sacerdotale di cui cercarono l’appoggio politico alcuni faraoni della XVIII dinastia. I successori di Thutmosi III però si stancarono dello strapotere del clero di Amon e basarono il loro regno su divinità del nord, come Ptah o Ra. Continua ad affascinare in particolare gli studiosi lo sposo di Nefertiti, Amenofi IV, che regnò dal 1351 al 1334, periodo detto amarniano dall’attuale città di Tell el-Amarna, allora Akhetaton, dove il faraone si trasferì e fece erigere monumenti a partire dal V anno di regno. Egli si staccò dalla millenaria religione tradizionale mutando il proprio nome in Akhenaton, cioè “spirito glorioso di Aton”, divinità solare rappresentata con un disco d’oro dal quale si dipartono raggi terminanti in mani. Solo Akhenaton e la famiglia reale, divenuta divina, garantivano al dio le offerte che permettevano la sua quotidiana apparizione. Il faraone si fece raffigurare non più in una idealizzata bellezza giovanile, ma realisticamente, con pancetta, fianchi larghi e tratti un po’ femminei, in atteggiamenti affettuosi con moglie e figli, o mentre banchetta, sconvolgendo quindi l’arte anche per i temi trattati. Le valutazioni degli studiosi su Akhenaton oscillano dall’entusiasmo totale per le sue idee innovatrici, al biasimo di chi lo considera un fanatico o un astuto politico, mentre per certi egittologi, che richiamano il salmo 104 della Bibbia, è il primo monoteista della storia, precursore del giudaismo e del cristianesimo. Il pantheon tradizionale egiziano era infatti affollato da centinaia e centinaia di dèi e a seconda della provenienza dei faraoni acquistò popolarità questa o quella divinità. Akhenaton eliminò dai monumenti egiziani il 5 nome del dio antropomorfo Amon e ne chiuse il tempio di Tebe. L’atenismo rimase una dottrina molto esclusiva, seguita solo dalla corte e dalla famiglia reale, non però dalla regina madre. Il popolo rimase alquanto freddo, e quando Akhenaton morì, anche l’atenismo scomparve. Tutankhamon, salito al trono ad otto anni, presumibilmente consigliato dall’ambiguo Ay, futuro suo successore, ritornò a Tebe, condannò alla damnatio memoriae Akhenaton, omettendolo dalle liste regali e restaurò gli antichi culti. Il suo nome infatti significa “immagine vivente di Amon”. Geoservice, il centro servizi per geometri della nostra provincia sito a Moie di Maiolati, ha avuto come titolo “La bioarchitettura nell’edilizia residenziale pubblica” ed è stato importante punto di scambio tra professionisti. Lo stimolo generante è stata l’approvazione nel novembre scorso del Piano regionale di edilizia pubblica per il 20042005. Sulla scorta della nuova normativa, è stato previsto nelle Marche un sistema articolato di interventi di edilizia pubblica, per calmierare il mercato delle locazioni, ed incentivi alla riqualificazione urbana, tramite sinergie tra interventi pubblici e privati, «Stimiamo che complessivamente saranno oltre duemila alloggi - ha detto Cataldo Modesti, assessore regionale a Lavori pubblici, urbanistica e edilizia -. Le risorse destinate alla sperimentazione, invece, probabilmente non saranno tantissime». «Il Piano regionale prevede di premiare la qualità» ha garantito Giorgio Girotti Pucci, ingegnere dirigente della Regione Marche. Monsano Una galleria per i piccoli artisti I piccoli autori dei disegni, esposti alla mostra allestita nei locali della Biblioteca di Monsano per tutto il mese di febbraio, ammirano soddisfatti il risultato delle proprie fatiche. Si tratta dei bambini di II elementare che hanno partecipato al laboratorio “L’espressione artistica come espressione del sé” diretto da Stefania Ricci. “In un percorso a più giornate – si legge nel manifesto che spiega la natura dei lavori - i bambini, attraverso le tecniche di visualizzazione creativa, disegno libero e digito-pittura, hanno eseguito esercizi volti a liberare l’espressione creativa e a far emergere sensazioni ed emozioni. Momento caratterizzante degli incontri è lo spazio dedicato ai Mandela, in un percorso che va dal colorare immagini preesistenti al creare un Mandela completo” (fotoservizio Paola Cocola) 6 Jesi e Vallesina Domenica 27 febbraio 2005 Jesi per via a cura di Paolo Marcozzi Bisaccioni (Via, da Corso Matteotti a Via XV Settembre) Famosa casata, nobile di spada, imparentata con i Colocci, esistente già nel medioevo, diede famosi condottieri. Il palazzo di famiglia è in piazza Colocci (ora sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi). Personaggi illustri: Bisaccione (nato nel 1300; si impadronì di Jesi nel 1328 e ne fu cacciato nel 1342), (foto Anna V. Vincenzoni) Majolino (famoso capitano al servizio di Venezia), Desiderio e Bisaccione (sec. XVI, fra i migliori capitani dei loro tempi). Bixio Nino (Via, da strada senza sbocco a Viale Puccini) Il suo vero nome era Gerolamo, ma come Nino divenne famoso quale luogotenente di Garibaldi che seguì nell’avventura della Repubblica Romana, nella campagna del 1859 con i “cacciatori delle Alpi” e nel 1860 nella spedizione dei Mille. A Calatafimi, dove fu ferito, si sentì rispondere da Garibaldi, al quale aveva consigliato di ritirarsi: “Bixio, qui si fa l’Italia o si muore”. Entrò poi nell’esercito regolare col grado di luogotenente generale; nel 1866 prese parte alla battaglia di Custoza e nel 1870 entrò in Roma con forze impegnate indipendentemente da quelle di Cadorna a Porta Pia. Lasciò quindi l’esercito per seguire la sua voglia di avventura; costruì una nave con la quale avviò commerci con l’estremo oriente e sulla quale, mentre era ancorata nel porto di Atjen, a Sumatra, morì di colera nel 1873. Bocconi Alessandro (Via, da Via Pasquinelli a Via Santi) (Ancona, 1973-Roma, 1960) Studente a Pisa, si avviò al socialismo sotto l’influenza di Enrico Ferri; ritornato ad Ancona, tra il 1896 e il 1898, suscitò le prime leghe operaie tra i facchini del porto ed i fornai. Fu tra i fondatori della Camera del Lavoro di Ancona. Fu eletto deputato per il collegio di Jesi nel 1909, grazie all’appoggio dei repubblicani e al voto dei contadini e fu confermato in tutte le successive elezioni. Nel 1922 passò nelle file del partito socialista unitario; dal 1929 fu presidente della Lega italiana per i diritti dell’uomo (sezione di Parigi). Nel 1943 fu membro del Comitato di Liberazione Nazionale marchigiano. Si adoperò per la ricostruzione del Psi e fu eletto all’assemblea costituente. La storia nei fumetti Segue da pag. 3 avrei pensato di essere coinvolto semmai come illustratore, certamente non come autore del testo”. - Se le chiedessero di realizzarne un’altra, cosa cambierebbe? “Ho in mente le illustrazioni della Storia d’Italia a fumetti scritta da Enzo Biagi: penso che quella sia la tecnica più adatta”. - Privilegerebbe sempre il fumetto in bianco e nero o opterebbe per quello a colori? “Senz’altro quello a colori. Il colore, se usato a giusta dose e in sintonia con il disegno, arricchisce l’immagine: è un valore aggiunto”. - Non pensa che sia preferibile un fumetto che i bambini possano anche colorare? “Sì, ma in questo caso si dovrebbe pensare ad una edi- zione diversa, una storia scritta e disegnata pensando ai bambini. Sarebbe un modo efficace per invogliare i piccoli a conoscere la storia della loro città. Una iniziativa, anzi, da incoraggiare”. - Lei, in quanto direttore di un giornale e quindi a conoscenza anche delle tante iniziative attivate nelle scuole, dovendo fare un confronto tra la storia locale appresa da lei, bambino, a scuola e la storia appresa dai bambini oggi, cosa le manca di ieri e cosa le piace di oggi? “Non conosco molto dell’insegnamento scolastico. So per certo che nessun insegnante delle mie elementari ci lesse mai una pagina di storia locale. Mi risulta che oggi, invece, nelle scuole la storia locale è materia di studio e si fanno anche ricerche su tradizioni che vanno scomparendo”. Paola Cocola Criminalità transnazionale Segue da pag. 1 oppure… “…penso che la povertà sia un grosso cane che ti prende alle gambe. Tenga presente che in certi paesi dell’Est non si giunge solo per povertà a vendere organi, si vendono anche bambini perché non si ha la possibilità di farli crescere”. - Entriamo, per un momento, in un discorso puramente teorico. Facciamo una supposizione. Un francese, un tedesco, un italiano o chi altri, a parità di povertà, come si comporterebbero? “Nelle nazioni dell’Europa occidentale penso che non ci siano povertà simili a quelle che ho visto nei paesi dell’Est. Penso forse…a parità di povertà, ammesso che vi sia o vi possa essere…no, non si comporterebbero in modo uguale”. - Perché nella “vecchia Europa” sarebbe diverso? “Per influenze di tipo culturale, di tipo religioso che questi cittadini hanno e che costituirebbero un ostacolo alla mercificazione del proprio corpo”. Massimo F. Frittelli Il Comune e i gestori della telefonia mobile La guerra delle antenne Gli impianti di telefonia mobile ovvero la guerra delle antenne. Se ne discute ormai da due anni. E’ stato costituito anche un “Comitato contro le antenne dei telefonini”. Il sindaco, in più occasioni, ha fatto sapere che “il Comune non può opporsi: è obbligato per legge a rilasciare le autorizzazioni (così come non esiste nessuna legge regionale che vieti l’installazione di antenne nei pressi di scuole e impianti sportivi). L’unica possibilità è arrivare ad un accordo che limiti i danni”. Giovedì 17 il sindaco e l’assessore Daniele Olivi, nella residenza municipale, hanno illustrato al Comitato quanto l’amministrazione comunale, “in posizione di debolezza legislativa”, è riuscita “faticosamente” ad ottenere dai gestori della telefonia mobile: “otto siti per le antenne contro i venti richiesti, utilizzo delle migliori tecnologie per limitare le onde elettromagnetiche, controlli preventivi e successivi alle installazioni. Il tutto incassando i consensi dell’Agenzia regionale per l’Ambiente, degli organismi sanitari, di affermati docenti universitari che hanno sottolineato, unanimemente, come il percorso di Jesi sia stato tra i più intelligenti e innovativi, capaci di offrire precise garanzie ai cittadini in nome di quella tutela della salute di cui il sindaco è il primo responsabile”. Il sindaco ha poi indicato i “passaggi” che l’amministrazione intende compiere: immediata richiesta ai gestori della telefonia mobile di bloccare le domande di nuove installazioni di antenne sulle aree private presentate nelle ultime settimane, rapida convocazione della conferenza di servizio con tutti i soggetti istituzionalmente preposti per esaminare il piano di rete già impostato dagli uffici comunali e per localizzare i siti all’interno delle otto aree già individuate. E ancora: percorso istituzionale completo in tutte le sue fasi di partecipazione, discussione ed approvazione finale dello stesso piano di rete in Consiglio comunale. Sport Unione sportiva Acli Volley Dino Bolletta, vice presidente Attilio Priori, amministratore Giovanni Rossini, segretario Silvano Zagaglia, consigliere e organizzatore Gisacono Bortoluzzi, consiglieri Moreno Fava, Stefano Pasqualini e Marco Tranquilli. Congratulazioni a Dino Bolletta per l’elezione, giusto riconoscimento per il suo impegno e per i brillanti risultati ottenuti dalla Us Acli di San Giuseppe. Cral Bpa: gare sociali di Giuseppe Papadia Non è riuscita alla Monte Schiavo Banca Marche l’impresa di battere il Perugia, secondo in classifica. Sabato scorso al PalaTriccoli, le “prilline” hanno raccolto comunque, un punto frutto della sconfitta maturata al tie break (parziali: 19-25, 2519, 18-25, 25-20, 15-13) al termine di una gara equilibratissima. Tra le jesine, hanno brillato capitan Leggeri, autrice di sei muri e 14 punti ed i due martelli, Pachale e Turlea. La classifica dopo la sesta giornata di ritorno: Bergamo 51 punti, Perugia 45, Novara 39, Pesaro 30, Chieri 29, Monte Schiavo Banca Marche Jesi 27, Forlì 21, Vicenza 16, Tortolì 14, Modena 13, Santeramo 11, Reggio Emilia 10 punti. Oggi, domenica 27 febbraio, Leggeri e compagne sono ospiti del Modena, formazione in lotta per non retrocedere (ore 17.30). A disposizione del tecnico Lobietti ci sono la regista azzurra Ferretti e l’esperta canadese Soucy. All’andata finì 3-0 per le prilline. Ben sette gli ex in campo. Leggeri, Togut, Sykora, De Luca, Pachale e Lang Ping hanno indossato la casacca gialloblù mentre dall’altra parte c’è Vogel, in rossoblù per due anni. Mercoledì 2 marzo le “prilline” riceveranno al PalaTriccoli il Vicenza (ore 20.30) che ha come obiettivo un posto nei play-off. La gara è stata anticipata per la concomitanza con le finali di Coppa Cev, in programma domenica 6. Ad allenare le venete, dopo l’esonero della Avalle, è stato chiamato Giuseppe Nica. Da tenere d’occhio all’ex Lodi Borrelli ed alle due serbe Starovic e Djersilio. Tre gli ex: Togut, Pachale e De Luca tra le jesine e Sliwa tra le beriche. All’andata finì 3-2 per la Monte Schiavo. Basket Arriva la Fortitudo Bologna Il circolo Acli di Senigallia ha ospitato nei giorni scorsi una gara sociale di bocce-singolo, conclusasi con la vittoria di Renzo Pettinari, e una gara sociale di briscola del Cral Banca Popolare di Ancona, vinta dalla coppia Paolo Brilli-Carlo Carbonari. La classifica finale della gara di bocce ha visto al secondo posto Edmo Manoni e al terzo Mauro Barchiesi e Lino Micci. Nella classifica finale di briscola, al secondo posto la coppia Giacomo CotichellaPiero Giuseppe Santini, al terzo le coppie Piero Sernani-Cristiano Mencarelli e Lino Micci-Piergiorgio Vigo. I partecipanti ringraziano il socio del Cral Banca Popolare di Ancona, Attilio Priori, che ha organizzato entrambe le gare. 7 Calcio A Modena: rimpatriata di ex Dino Bolletta presidente provinciale Dino Bolletta, delle Acli di San Giuseppe di Jesi, è stato nominato presidente provinciale dell’Unione Sportiva Acli. Bolletta guiderà il consiglio provinciale per il prossimo quadriennio, consiglio rinnovato dopo le recenti elezioni e che risulta così composto: presidente Domenica 27 febbraio 2005 Sebbene il campionato fosse fermo per le finali di Coppa Italia, la Sicc Bpa non è rimasta con le mani in mano ed ha lavorato non solo in palestra. La società gialloverde si è mossa sul mercato, cedendo alla Fortitudo Bologna l’azzurro Rodolfo Rombaldoni. “Avevo accettato Jesi con entusiasmo e sono stato benissimo – ha detto il play di Urbania – Purtroppo però, rispetto a quelli che erano i programmi che mi avevano spinto ad accettare l’offerta della Sicc, le cose nel tempo sono cambiate e quando fai questo mestiere devi anche cercare soddisfazioni professionali”. La cessione di Rombaldoni è stata duramente criticata dalla tifoseria. La società, infatti, non sembra intenzionata a tornare sul mercato. “Con Tomic, Campbell e Mortellaro che dovrebbe essere pronto per l’utilizzo, i nuovi arrivi sono tre – ha spiegato il patron jesino, Alfiero Latini – In più c’è il prossimo rientro di Boni. Siamo al completo, a meno di sorprese o imprevisti. Comunque ci guardiamo costantemente intorno e non chiudiamo mai la porta a nulla”. Durante la sosta Alberto Rossini è stato sottoposto ad un intervento per rimuovere una borsa al gomito destro. Il giocatore sarà regolarmente in campo oggi. Proprio la Fortitudo Bologna sarà di scena oggi, domenica 27 febbraio, al PalaTriccoli per il sesto turno di ritorno (ore 18,15). Alla guida della neo squadra di Rombaldoni c’è il tecnico slavo Repesa, che punta – dopo aver perduto la Coppa Italia – al campionato ed all’Eurolega. Nella lunga e valida rosa bolognese spiccano tanti italiani come gli azzurri Pozzecco, Basile ed i giovani Cotani, Mancinelli e Belinelli. Tra gli stranieri segnaliamo lo sloveno Smodis ed il serbo Vujanic. All’andata finì 9682 per gli emiliani. Gip In Eccellenza salta il fattore campo Jesina ko in casa, Real ok in trasferta Strano, ma non imprevedibile, il risultato delle due partite nostrane nel campionato di Eccellenza: la Jesina in casa, di fronte ad un pubblico mai visto da anni (ben 1700 presenze) non fa un… figurone (0-3) contro la Maceratese, regina incontrastata ed ormai ben proiettata alla vittoria finale; il Real Vallesina a Porto S.Elpidio non perde il… vizio di vincere corsaramente (23). Jesina Alla già sottolineata affluenza delle tifoserie, possiamo aggiungere il timore abbastanza palese dei nostri di rispetto ai maceratesi, dominatori imbattuti del girone con 14 vittorie e 6 pareggi. La Jesina, infatti, si mostra assai contratta fin dalle prime giocate e gli ospiti ne approfittano per incutere ancor più timore e soggezione, attaccando decisi. Si giunge quasi alla mezz’ora, quando un episodio spinge la squadra leoncella al precipizio: Vannoni crossa verso la porta jesina, là dove due maceratesi forse in fuorigioco disturbano senza toccar palla; il portiere Costarelli, ingannato, non ferma la sfera ed è lo 0-1 per gli ospiti, tra alte proteste in campo e sugli spalti. Il nervosismo non rende lucide le azioni successive e la partita si fa ancor più ostica per i leoncelli. Anche nella ripresa, i maceratesi cercano di spegnere le intenzioni e le azioni dei nostri, che col bomber Cabello pungono relativamente. C’è un momento, al 67’, in cui Capriotti, entrato da poco, spara un bel siluro, che però s’infrange sul palo; grande la delusione per il pareggio negatoci dalla fortuna. E qui calano le forze e le motivazioni, mentre i primi della classe chiudono cinicamente con una velenosa doppietta del giovanissimo Di Natale; ed è un bugiardo ed esagerato 0-3. Real Vallesina Vittorie in trasferta, si potrebbe titolare questo bel periodo dei nostri: Civitanova, Urbisaglia, Matelica ed ultimamente Porto S.Elpidio; tutte vittorie con la bandiera corsara sul pennone! Non facilissime, come del resto anche quella di domenica scorsa, e quindi più gradite. Pur in mezzo a contestazioni verso l’arbitraggio, i padroni di casa rendono onore al merito, dei nostri e di mister Tiranti. Il due gemelli del gol, Cavaliere e Gabrielloni, anche questa volta hanno estratto dal cilindro un gol ciascuno (al 13’ e al 47’ rispettivamente) per sancire di fronte agli allibiti elpidiensi la loro bravura: Tom Ganrielloni addirittura si è permesso il…. tiro a cucchiaio! I padroni di casa non si sono arresi e al 51’ hanno accorciato, Ma Gasparetti al 65’ ha fatto il terzo gol realista. Soltanto al 90’ Amadio riaccendeva inutili speranze. vir Promozione Il Borgo Jesi ad Urbania si rilancia con buona insistenza e, dopo aver incassato una rete su rigore, pareggia con Mazzarini al 51’. La Labor nell’altro girone tiene lontana e in fondo la Passatempese (1-0), che si batte gagliardamente. Prima Categoria Cupramontana ancora innevata e quindi incontro col Marina rinviato. Monserra vince (2-1) con l’Arcevia fanalino di coda. A San Marcello, la visita del SiroloNumana è amara (0-1). Anche l’altro fanalino, il San Costanzo, trova duro il terreno di Castelplanio (41). Gran battaglia tra Aesina e Borghetto, che finisce bene per i nostri (4-3), avvicinatisi in classifica agli avversari. Seconda categoria Poker della Spes, capolista, contro il Montemarciano (1-4). Bene anche il Monsano a Senigallia (1-2). Pareggia a Marzocca, contro i pari-grado, la Sampaolese (1-1). Bella vittoria dell’Aurora sul Barbara (3-2). 2^ CONFERENZA PROVINCIALE: CESANO E MISA MONTERADO 25 febbraio 2005 Sala Riunioni - Tenuta Il Giogo Natura&risorsa 8 Varie Domenica 27 febbraio 2005 La partecipazione dei bambini Agenda Il santo del giorno Venerdì 25 febbraio San Cesario – San Nestore – Sabato 26 Sant’Alessadro di Alessandria – San Vittore Domenica 27 San Gabriele dell’Addolorata – Lunedì 28 Sant’Osvaldo – San Romano - Martedì 1 marzo Sant’Albino Mercoledì 2 San Quinto - Giovedì 3 Santa Cunegonda – San Marino di Cesarea – Santa Camilla – Venerdì 4 San Casimiro – Sabato 5 Sant’Adriano di Cesarea –San Teofilo – Sal Lucio I Domenica 6 Santa Colegtta. Agenda Venerdì 25 febbraio Jesi – teatro-studio San Floriano (ore 18,15) conferenza di Roberta Mazza, ricercatrice in antichità africane all’Università di Bologna, , su “Bisanzio in Egitto. La cultura dell’Egitto tardoantico tra cristianesimo ed ellenismo”. Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) per la rassegna “Lo Sberleffo”: “L’astuto colpo del gobbo Bernardo”. Sabato 26 febbraio Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) “L’astuto colpo del gobbo Bernardo” (replica) Domenica 27 febbraio Jesi – teatro Pergolesi (ore 17,30) “Peter Pan una storia di pochi centimetri e piume” con Davide Visconti, Michele Cafaggi e Rossella Rapisarda; regia di Fabrizio Visconti.. Jesi – sala del lampadario Circolo Cittadino (ore 18) per i concerti degli Amici della Musica: i Solisti dell’Accademia Internazionale di Canto “Città di Pesaro”, pianista Francesca Matacena. Lunedì 28 febbraio Jesi – Biblioteca Planettiana, Palazzo della Signoria (ore 18,30) conferenza di Daniela Carpisassi su “E. Dickinson: l’amorosa indisciplina dell’ironia”. Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) per la stagione teatrale: “Sud” con Magdalena Crippa; regia Letizia Quintavalle; musicisti Giuliano Nidi (contrabbasso), Sam Marlieri (sax), Paolo Schianchi (chitarra) e Alessandro Nidi (pianoforte). Venerdì 4 marzo Jesi – teatro-studio San Floriano (ore 18,30): “Emily Dickinson: il mio infinito”, drammatizzazione a cura degli studenti del liceo scientifico “Amaldi” di Roma. Sabato 5 marzo Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) “Questi fantasmi” di Eduardo De Filippo con Silvio Orlando; regia di Armando Pugliese. Domenica 6 marzo Jesi – teatro Pergolesi (ore 17) “Questi fantasmi” (replica). In televisione Sabato 26 febbraio – ore 10,30 (Rai Due) “Sulla via di Damasco” - ore 17,15 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi Domenica 27 febbraio – ore 8,40 (Canale 5) “Le frontiere dello spirito” a cura di mons. Gianfranco Ravasi e Maria Cecilia Sangiorgi – ore 10 (Retequattro) Santa Messa. – ore 10,30 (Rai Uno) “A sua immagine” con Lorena Bianchetti – ore 10,55 (Rai Uno) Santa Messa dall’ospedale Fatebenefratelli di Roma – ore 12 (Rai Uno) Recita dell’Angelus. Anagrafe Nati (a Jesi, salvo diversa indicazione) 25 gennaio Achigbue Divan Idemudia; 26 gennaio Manuela Pignataro e Matteo Domenella; 30 gennaio Claudia Trimarchi e Sara Toti; 31 gennaio Tommaso Beldomenico; 1 febbraio Loay Messaoudi; 3 febbraio Francesco Cercaci; 5 febbraio Denise Quaranta. Oggi sposi 27 febbraio Alessandro Paoloni e Elaina Zuechi a San Francesco d’Assisi. Matrimoni 12 febbraio Federico Liuti e Monica Pieralisi; Ozren Bakotic e Mara Agostani. Defunti (a Jesi, salvo diversa indicazione) 31 gennaio Mario Casali (94 anni), Antonio Boldrini (73 anni) di Matelica; 1 febbraio Dario Orletti (60 anni), Luigia Marconi (89 anni) di Arcevia; 2 febbraio Maria Serrani (94 anni) di Montecarotto; 3 febbraio Guerrina Cerioni (88 anni) di Morro d’Alba, Luigi Frezzotti (93 anni), Dino Pelagagge (58 anni) di Castelbellino, Francesco Mattei (74 anni) di Apiro, Davina Belli (55 anni); 4 febbraio Giulio Pierella (84 anni) di Filottrano, Luigi Maraschio (86 anni) di Cingoli, Rosa Ulissi (76 anni), Gabriella Pancotti (64 anni) di Rosora; 5 febbraio Rosa Fuganti (94 anni) di Serra San Quirico; 6 febbraio Gino Spinelli (82 anni), Onorina Nocella (89 anni), Gino Piccioni (74 anni), Ugo Lippi (73 anni); 7 febbraio Pierina Freddi (93 anni), Giulio Innocenzi (76 anni), Roberto Orletti (59 anni); 8 febbraio Albano Burattini (85 anni); 9 febbraio Luciana Rimini (75 anni) di Falconara Marittima. Tassa dei rifiuti: riduzioni L’amministrazione comunale ricorda che da quest’anno la riduzione 15 per cento) della tassa rifiuti per le abitazioni con un unico occupante sarà concessa solo se il reddito di questi non supererà il limite posto dalla VII fascia Isee (circa 17 mila euro, cifra parametrata tra stipendi, proprietà ed altro). E’ necessario farne denuncia da presentare all’Ufficio Tributi (piazza Ghislieri) entro il 30 settembre.. Per le altre tipologie di riduzione la denuncia, documentata, dovrà essere effettuata entro il 20 gennaio 2006. Il Comune ricorda infine che, dal 1° gennaio di quest’anno, non sono più assoggettati alla tassa rifiuti i ripostigli, gli stenditoi, i solai, i sottotetti e simili, ma solo per le parti non più alte di un metro e 80, ovvero quei locali accessibili solo tramite botola o scala retrattile. Denuncia entro il 20 gennaio 2006. In ogni caso, per quanto riguarda la tassa rifiuti si consiglia di informarsi bene presso l’Ufficio Tributi del Comune (piazza Ghislieri). Corso per esperti Organizzato dal Centro Docens del Consorzio Zipa, si svolgerà a Jesi da aprile a dicembre un corso gratuito per esperti in sistema d’impresa, articolato in tre incontri settimanali da sei ore ciascuno, per un totale di 660 ore. Il corso, finanziato dalla Regione Marche nell’ambito del Fondo Sociale Europeo, è organizzato in collaborazione con il Centro per l’impiego e la formazione di Jesi. Domande entro il 16 marzo. Per informazioni: Centro Docens Zipa - tel. 0731.224122 - fax 0731.219632 - e-mail [email protected]. Un progetto didattico per la mostra su Federico Chiude domenica 27 febbraio la mostra “Floriano Ippoliti interpreta Federico II” per essere trasferita a Roma a Palazzo Venezia ospitata dalla Soprintendenza al Polo Museale Romano. Tra i tanti visitatori della mostra anche molti bambini, che hanno aderito al “percorso didattico” studiato dall’agenzia “NoiCultura” organizzatrice della rassegna. Protagonisti gli alunni delle quinte classi delle scuole elementari Garibaldi e Martiri della Libertà. Il percorso didattico è stato suddiviso in tre fasi. In una prima fase i bambini sono stati accompagnati da una guida nella visita all’esposizione, preparata sotto forma di gioco: riproduzioni di alcuni particolari delle opere precedentemente inserite all’interno di un grande sacco, e poi estratte dai bambini che hanno dovuto ricercare l’opera capitata in sorte mentre una guida raccontava aspetti della vita dell’imperatore.Al termine i bambini hanno ricevuto in regalo una pergamena raffigurante la vita di Federico II raccontata a fumetti. Nella seconda fase i ragazzi hanno lavorato in classe con gli insegnanti: prendendo spunto da come Floriano Ippoliti ha interpretato la figura di Federico II, i bambini hanno realizzato su un cartoncino di cm. 70x100, tramite il disegno e la scrittura, le pagine di un libro di grandi dimensioni che sarà intitolato “Alla scoperta di Federico II”. In occasione delle feste pasquali i bambini si ritroveranno in piazza per una grande festa dove, alla presenza dell’artista, avverrà la consegna del libro al sindaco di Jesi. Trenitalia precisa Stazione Fs e biglietteria Lamentele e proteste, negli ultimi tempi, alla stazione ferroviaria da parte dei viaggiatori per le difficoltà di munirsi di regolare biglietto. Della cosa si è interessata l’amministrazione comunale, che ha contattato Trenitalia. “A brevissima scadenza – ha risposto Trenitalia al sindaco Fabiano Belcecchi – sarà installata “una nuova macchina emettitrice di biglietti ferroviari per treni regionali ed interregionali”; nel frattempo nessuna sanzione per la clientela in partenza da Jesi qualora l’attuale biglietteria automatica fosse guasta. “Attualmente - fa sapere inoltre Trenitalia - la biglietteria della stazione di Jesi osserva i seguenti orari: lunedì, martedì, mercoledì e sabato dalle 6,05 alle 12,45; giovedì e venerdì dalle 6,05 alle 19,40; domenica dalle 13,05 alle 19,40. Nel centro cittadino ci sono tre agenzie di viaggio abilitate alla vendita di prodotti Trenitalia: “Federico II” in viale Cavallotti 39/a, “Incontri Europei” in viale del Lavoro, 22 e “Tocana Tour” in via Gramsci 3/a. Trenitalia sta verificando la disponibilità di eventuali, ulteriori esercizi commerciali della città ad effettuare la vendita di titoli di viaggio per i servizi a carattere regionale”. Esami con strani quiz Chi ne sa di più? Il laureato in materie letterarie che intende conseguire l’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria è tenuto ad affrontare un laborioso esame che, se superato, gli permetterà di essere ammesso alle relative scuole di specializzazione (corsi Ssis). Per la preparazione a questa prova sono stati messi in commercio dei libri con test relativi alle specifiche materie d’insegnamento. Un ottimo sussidio didattico? Beh, a sfogliare e a leggere qua e là c’è di che dilettarsi. Ecco qualche esempio delle domande a quiz confezionate per i futuri docenti di indirizzo linguistico-letterario. Nello specifico riguardano grammatica, geografia, letteratura, storia: “Che cos’è il glottokit?” “Chi ha fondato il distribuzionalismo?” “Da che cosa sono provocati i fonemi sordi?” “Che cos’è il Bildungsroman?” “Quando in un racconto la focalizzazione è zero?” “Chi accompagna il giovane Siddharta verso i Samana?” “In che anno il petrolio è stato estratto per la prima volta?” “Che cosa prevedeva la cosiddetta Paulette?” (storia) “Quando e dove venne firmato lo Start 1?” (ancora storia) E si potrebbe continuare. Il professore che ha insegnato per anni e che fortunatamente non è in ambasce come lo sperabondo candidato a questo è punto assalito da dubbi. Il primo riguarda una questione di carattere generale. Per anni in lungo e in largo si è criticato e contestato la scuola nozionistica. Ora c’è da chiedersi sotto quali specie d’insegnamento rientrano domande a quiz così stringate con risposte altrettanto strizzate. Non sembra ci si renda conto poi dell’impervia accessibilità di certi quiz a cui non studenti, né laureati, né già docenti e forse nemmeno il Ministro della Pubblica Istruzione, ma solo qualche specializzatissimo cattedratico saprebbe rispondere. Si immagini infine che cosa potrebbe effettivamente accadere in una classe se l’insegnate si mettesse a spiegare che cos’è un glottokit, una Paulette o lo Start 1. Nel migliore dei casi gli alunni uscirebbero in massa dall’aula per andare a denunciare dal preside che al loro professore ha dato di volta il cervello; nel peggiore, prenderebbero allegramente l’insegnante a merendate. E per finire. Si è sempre ritenuto che rientrasse nelle fondamen- tali abilità di un docente suscitare interesse nell’alunno, instaurare con lui un dialogo costruttivo, ascoltarlo anche per intendere quali siano le sue aspettative e ad esse adeguatamente corrispondere. Ora c’è da chiedersi quale interesse possa essere suscitato dalle astruserie di una tale arzigogolata erudizione e quale profitto da essa docente e alunno possano trarre. C’è però anche chi fa altre maligne insinuazioni. Questi cavillosi quiz – dicono schiettamente- non servono altro che a dissuadere gli aspiranti all’abilitazione dall’affrontare l’esame. Tanto incarichi e cattedre non ce ne sono. Augusta Franco Cardinali Curiosità Villa Salvati e... la fonte In occasione della 1a Conferenza delle Donne Elette, organizzata dalla Provincia di Ancona, Assessorato Pari Opportunità, e svoltosi presso Villa Salvati (Pianello Vallesina di Monte Roberto) il 12 febbraio, a cura della Fondazione “Serafino Salvati”, è stato edito un dèpliant illustrativo sulla stessa villa. Un’edizione da omaggiare agli intervenuti ma anche a tutti coloro, e non sono pochi, che desiderano visitarla, riscoprendo così - dopo la riapertura in seguito ai lavori di ripristino dopo gli eventi sismici del 26 settembre 1997 - un autentico gioiello architettonico. L’iniziativa è da apprezzare e fa onore a chi l’ha voluta prendere. Decisamente meno per le modalità ed il contenuto. Tutte le foto ed il novantanove per cento del testo sono stati ripresi alla lettera, ma con diversi errori, da quello scritto dalla dott.ssa Elisa Mori inserito nel volume curato da Angela Montironi “Nel segno di Napoleone. Ville e dimore marchigiane tra Settecento e Ottocento” edito nel 2002 dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata (pp. 128-139). Il testo della Mori è magistrale. Per correttezza si poteva almeno citare la fonte, se non altro per le foto, perché in quanto al testo, meglio forse non averci messo il suo nome visti alcuni errori che avrebbero certo non gratificato la studiosa. Anche nella brochure edita per la riapertura della villa il 18 ottobre 2003, l’agenzia che la realizzò, riprendendo quasi integralmente il testo della Mori, dimenticò di citare la fonte: le foto comunque erano originali, e della Mori - quale autrice dei testi - si parlò presentando la brochure la sera della cerimonia. Cose curiose. Poco in verità. Come la correttezza ed anche il vento di certe novità. r. c. Interrogazione consiliare Parcheggiare di fronte all’ospedale Da Antonio Grassetti, capogruppo di Alleanza Nazionale, riceviamo copia della seguente interrogazione inviata il 21 febbraio al sindaco Fabiano Belcecchi: Ill.mo sig. sindaco, è noto come parcheggiare di fronte al civico ospedale del viale della Vittoria, sia impresa complicata, attesa la carenza dei posti auto in relazione al numero degli utenti. Tuttavia, tra i molteplici servizi della struttura, ve ne è uno atipico, al quale accedono persone che non richiedono prestazioni sanitarie, bensì offrono generosamente la loro disponibilità, affinché si renda possibile un gran numero di attività cliniche e chirurgiche. E’ il caso del Centro Trasfusionale, per accedere al quale, i donatori incontrano sovente difficoltà di parcheggio, tra l’altro nelle prime ore del mattino, notoriamente preposte all’espletamento del maggior numero di esami e prelievi per le donazioni. Tra l’altro, proprio quell’orario è particolarmente delicato per coloro che, non usufruendo, o non potendo usufruire del giorno di riposo (perché ad esempio non sono lavoratori dipendenti), dopo la donazione o l’esame, debbono recarsi al lavoro. Visto quanto sopra, appare opportuno riservare ai donatori di sangue alcuni posti macchina, nel parcheggio antistante la struttura ospedaliera, per lo meno al mattino, dalle ore sette alle dieci e trenta. Per questo, il sottoscritto consigliere: interroga il sig. sindaco di Jesi, per conoscere se, condividendo le valutazioni sopra espresse, intende riservare ai donatori di sangue, un certo numero (da precisare in relazione alle esigenze generali) di posti auto ogni mattino feriale dalla ore 7 alle ore 10,30, ovvero nell’orario che sarà ritenuto più opportuno. Si chiede risposta orale nel corso del prossimo Consiglio comunale.