Evoluzione della Rete di Accesso
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Evoluzione della Rete di Accesso
BILLOTTI ok 30-08-2006 15:22 Pagina 4 INCONTRI Foglio bianco, matita e tecnologia: come potrebbe essere una rete di accesso nel 2015? MICHELA BILLOTTI Nell’Auditorium Telecom Italia di Torino, lo scorso 19 giugno, si è svolta una Giornata di Studio per comprendere e analizzare soluzioni alternative per la rete del futuro. Come noto, la rete di accesso è tra le infrastrutture più costose di tutto il sistema di telecomunicazioni. Stretta tra un core ad altissima velocità e un insieme di terminali in rapidissima evoluzione, può contare su un crescente numero di tecnologie e architetture alternative. Progettare la rete del futuro dimenticandosi di cosa sia stato messo in campo fino ad oggi è impossibile, ma è un utile esercizio per comprendere e analizzare soluzioni completamente innovative. Nella mattinata si è provato a “dimenticare” la rete di oggi, esplorando le diverse alternative tra fisso e mobile della rete del 2015 e provando ad immaginare una casa del futuro nonché i terminali più adatti alle diverse esigenze di fruizione. Il convegno è poi proseguito guardando più da vicino quali sono le architetture di rete attuali e le loro evoluzioni prossime, le reti di accesso nel mondo, gli aspetti regolatori ed il ruolo della ricerca nell’evoluzione e nell’innovazione. In questo articolo, grazie alla disponibilità e collaborazione di tutti i relatori al convegno, si “rivivono” le tematiche principali oggetto di presentazione e di dibattito trattate durante la Giornata di Studio. Le sfide per la Rete del futuro L’ i n i z i o l a v o r i è s t a t o d a t o d a R o b e r t o S a r a c c o , r e s p o n s a b i l e Tr e n d s & S c i e n t i f i c Communication di Telecom Italia, che ha voluto porre subito l’attenzione sull’aumentato utilizzo in rete di prodotti che consentono la creazione di social network sempre più articolate ed animate da persone spinte dalla voglia e dal piacere di interagire e di condividere contenuti multimediali, anche autoprodotti e di buona qualità. Se quindi nel mondo si sta consolidando questa tendenza di volersi scambiare online contenuti sempre più ricchi, la rete non può non essere in grado di 4 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 15 n. 2 - Settembre 2006 soddisfare al meglio questa necessità. Da qui la parola è passata a Marco Burzio, responsabile Wireline Access Infrastructure Innovation di Telecom Italia, che ha disquisito sulle diverse alternative tecnologiche abilitanti la nuova Rete di accesso del 2015. La presentazione è ovviamente partita con la descrizione dello stato attuale dell’offerta Telecom Italia sull’accesso che prevede in ambito fisso l’uso della tecnologia ADSL2+ fino a 20 Mbit/s, mentre in ambito mobile quello delle tecnologie UMTS (Universal Mobile Telecommunications System) e HSDPA (High-Speed Downlink Packet Access) come è riportato nella figura 1. BILLOTTI ok 30-08-2006 15:22 Pagina 5 BILLOTTI • Foglio bianco, matita e tecnologia: come potrebbe essere una rete di accesso nel 2015? FIGURA 1› Le tecnologie che usiamo oggi. trale. Si tratta cioè di portare la fibra in accesso, avvicinando l’elettronica all’utente”. Per fare ciò ad oggi sono possibili architetture FTTCab (armadio stradale), FTTB (Fibre To The Building) o FTTH (Fibre To The Home) con la fibra cioè che arriva fino in casa del cliente (figura 2). Poiché tutte le tecnologie, e quindi anche queste, sono soggette ad innovazioni continue, l’evoluzione delle tecnologie ottiche può portare ad una riduzione degli apparati in accesso e di raccolta per la connessione alla rete metro. “Relativamente all’accesso mobile ha continuato Burzio - le nuove tecniche quali MIMO (Multiple Input Multiple Output) e di beamforming consentiranno un sostanziale incremento delle presta- Del resto oggi in casa si consolida sempre più l’uso di applicazioni con requisiti via via crescenti in termini di prestazioni richieste ai terminali e di necessità di banda, e si rende concreta la possibilità di offrire nuovi servizi di convergenza fisso-mobile. Dato questo contesto, per potere quindi consentire un’ulteriore evoluzione dei servizi, è interessante capire come si prevede l’evoluzione dell’offerta di banda per l’ambito fisso e mobile. “Relativamente alla rete fissa - ha precisato Burzio - l’evoluzione delle tecnologie su rame è continua, e alle tecnologie ADSL ed ADSL2+ si aggiungono le nuove soluzioni VDSL2, che portano a forti incrementi della banda su doppino, incrementi però limitati a corte distanze FIGURA 2› Evoluzione verso Long Reach PON e 10 Gbit/s. (<700-1000 m). Tali considerazioni portano alla necessità di rivedere l’architettura della rete di accesso di Telecom Italia, che zioni che si possono ottenere oggi”. Ne va da sé oggi vede l’elettronica xDSL concentrata in cenche anche nel mobile sarà necessario però ricorrere ad un’evoluzione delle architetture per potere affiancare alle coperture macrocellulari nuove coperture microcellulari che si adattano dinamicamente alle richieste di traffico istantaneo permettano di aumentare il bit rate disponibile all’utente, consentendo una reale esperienza broadband anche ai clienti in mobilità (figura 3). “Ciò - ha puntualizzato il relatore anche grazie alla possibilità di distribuire il segnale radio in fibra con soluzioni ROF (Radio Over Fiber)”. In questo scenario la presenza di maggiore fibra ottica nella rete di accesso, sia su fisso che su mobile (figura 4), porterà ad un ulteriore incremento di prestazioni e a servizi innovativi che potranno essere offerti; alcuni esempi di questi sono stati dati alla numerosa FIGURA 3› Evoluzione delle tecnologie mobili verso LTE. platea dell’Auditorium di Telecom Italia nella presentazione successiva. NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 15 n. 2 - Settembre 2006 5 BILLOTTI ok 30-08-2006 15:22 Pagina 6 BILLOTTI • Foglio bianco, matita e tecnologia: come potrebbe essere una rete di accesso nel 2015? FIGURA 4› Le tecnologie di domani (2015). ciarne gli utilizzi, associandoli al singolo individuo con una precisione mai raggiunta prima. Le maggiori aziende al mondo stanno già confezionando offerte “complete” che tendono a massimizzare questo effetto e “chi non si adegua – a detta della platea del convegno torinese - rischia davvero di venire penalizzato da una competizione che si sposta dal piano delle applicazioni di nicchia innovative, finalizzate ad un incremento marginale delle quote di mercato, a quello dei servizi core”. D’altra parte, in questo contesto lo scopo ultimo non risulta più vendere i servizi stessi o gli apparati, ma assumere il controllo esclusivo del “tubo virtuale” che trasporta i flussi informativi “puntati” sui singoli consumatori, cioè del “prodotto” che fa vendere tutti gli altri prodotti materiali e immateriali. Più in dettaglio la presentazione di Dal Lago ha illustrato un esempio di Home Environment basato su alcuni dispositivi chiave: un gestore centralizzato delle risorse della casa (media, flussi, dispositivi); punti di fruizione e interazione (per presentazione, rendering, storage) fissi e mobili con diverse caratteristiche in termini di qualità percepita e facilità d’uso; sensori, trasduttori e periferiche sparse nell’abitazione che fungono da collegamento tra infrastruttura elaborativa e mondo “esterno”. La casa così delineata è anonima e neutrale, ma si può configurare dinamicamente in funzione dei veri “terminali” della catena, gli individui. In questo ambiente parrebbero così venir meno i vincoli che oggi obbligano ad associare uno schermo ad un dispositivo o ad un contenuto specifico: la fruizione si declina come una serie di interazioni “naturali”, sottese da opportune combinazioni di paradigmi tecnici, di cui l’utente non è tenuto a sapere. “Sotto il cofano” ci sono le tecnologie disponibili oggi, ma gli strati “bassi” dell’infra- La parola è quindi passata a Stefano Del Lago, ricercatore in Home Network & Handset Innovation di Telecom Italia, che, più che passare in rassegna tutte le combinazioni di componenti potenzialmente presenti in un’ipotetica abitazione del 2015, si è voluto soffermare ad illustrare uno scenario specifico, che ha buona probabilità di verificarsi, in quanto asseconda tendenze in atto nel settore della distribuzione delle informazioni digitali. “In quest’ambito - ha precisato Dal Lago - gli utenti vogliono sostanzialmente continuare a fare le cose che hanno sempre fatto, come guardare la TV, telefonare, ma vogliono farle in modo indipendente dalla tecnologia: i dispositivi attuali non sono destinati a “scomparire” solo in quanto si smaterializzeranno, ma perché diventeranno una sola, grande piattaforma sottostante a qualsiasi transazione nell’ambiente domestico”. L’obiettivo pare quindi essere quello di portare le modalità con cui si fruiscono i servizi e ricalcare gli schemi mentali delle persone (“sintonizzarsi su un flusso”, “scorrere un catalogo”, “comunicare con un conoscente”), “nascondendo” l’articolazione tecnologica delle applicazioni corrispondenti e la complessità dell’infrastruttura che le sostiene. In futuro quindi potremmo avere un Home Environment integrato che soddisfi tutte le esigenze comunicative primarie della nostra famiglia, come indicato in figura 5. Ne va da sé però che un’offerta così totalizzante oggi appaia utopica e sovradimensionata per la maggior parte delle persone, che la immaginano semplicemente come una somma ridondante di proposte “verticali”. Dall’altro canto l’industria ha tutto l’interesse ad “educare” i futuri acquirenti in questo senso, perché il vero vantaggio portato dalla digitalizzazione delle informazioni non consiste tanto nella maggiore qualità dei media o in un’accresciuta flessibilità nella loro FIGURA 5› Esempio di Home Environment. gestione, quanto nella capacità di trac- 6 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 15 n. 2 - Settembre 2006 BILLOTTI ok 30-08-2006 15:22 Pagina 7 BILLOTTI • Foglio bianco, matita e tecnologia: come potrebbe essere una rete di accesso nel 2015? FIGURA 6› Importanza del concetto di Home Environment. anche dalla presentazione di Fabrizio Gagliardi, responsabile Network Models di Telecom Italia. Di per sé la definizione di una nuova architettura di accesso richiede che ogni cambiamento debba essere pianificato ponendo particolare attenzione alla salvaguardia degli “assets” infrastrutturali esistenti e rendendo compatibile la velocità con cui le novità tecnologiche diventano disponibili con i tempi necessari per la realizzazione della rete stessa. Entrando in merito alla revisione della rete di accesso, questa deve essere basata sulla necessità di far evolvere le offerte di servizio, nonché essere motivata sia da esigenze tecnologiche che dalla necessità di ammoder namento delle piattaforme in uso. In questi ultimi anni, ad esempio, in Italia la richiesta di connessioni Internet ad alta velocità è progressivamente aumentata così come la definizione di servizi e applicazioni broadband sempre più “desiderose” di banda. Partendo da queste considerazioni, pare naturale prevedere un’evoluzione dell’architettura della rete di accesso che veda l’avvicinamento della fibra ottica ai clienti, siano essi residenziali o business. “Avendo quindi, come obiettivo architetturale, soluzioni FTTB o FTTH - ha precisato Gagliardi per l’Operatore è opportuno definire un percorso di migrazione dall’attuale rete in rame che soddisfi le richieste del mercato, offrendo sufficienti gradi di libertà per effettuare le opportune correzioni di rotta, allorché le condizioni al contorno dovessero mutare sensibilmente”. È auspicabile quindi che, alle attuali soluzioni FTTE (Fiber To The Exchange) xDSL per clienti vicini alla centrale, vengano in un primo momento affiancate soluzioni FTTCab/FTTCurb, ponendo quindi molta attenzione agli aspetti infrastrutturali, alla massimizzazione della clientela potenziale e alla pluralità delle tecnologie disponibili (figura 7). struttura domestica (legati alla connettività) sono relativamente indipendenti da quelli “alti” (dal livello IP in su), dove si concentrano i maggiori problemi di interoperabilità. Ed anche l’accesso è disaccoppiato dai servizi: la casa si gestisce da sé, le transazioni sono end-to-end e in linea di principio la stessa offerta applicativa può essere erogata su reti di più operatori. Se si condivide quanto fin qui presentato, non c’è “nulla di nuovo” da inventare: la vera sfida è far funzionare (industrialmente e commercialmente) in modo integrato quanto già esiste, un obiettivo comunque ambizioso da qui a dieci anni. Come Telecom Italia bisogna prendere atto del fatto che c’è un nuovo mercato, focalizzato su un ambiente domestico, che non è “appendice della rete”, in cui la domanda cruciale non è “quali applicazioni” si forniranno, ma “chi” le erogherà. Risulta poi anche chiaro che l’Home Environment del futuro non può essere la somma di applicazioni e apparecchiature buttate a caso nell’abitazione solo per generare traffico, ma dev’essere un sistema progettato a priori in modo che ogni elemento abbia un ruolo complementare a tutti gli altri. Se l’Home Environment diventa questo, come mostrato dalla figura 6, come Telecom Italia bisogna valutare attentamente il proprio posizionamento nella catena del valore, tenendo conto che non è pensabile che da sola possa creare questo nuovo ambiente domestico. All’Operatore in senso lato parrebbe, quindi, essere chiesto di compiere un “doppio salto mortale” in termini di mentalità: prendere atto di uno spostamento del focus dalla rete ai servizi e contemporaneamente rinunciare all’ambizione del controllo totale della catena del valore, adeguandosi ad una filosofia di “coabitazione” con altri attori dominanti, magari non provenienti dall’area telco. La necessità di innovare non solo il ruolo, ma anche la struttura della rete di FIGURA 7› Soluzioni di Full Replacement. accesso di Telecom Italia è stata ribadita NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 15 n. 2 - Settembre 2006 7 BILLOTTI ok 30-08-2006 15:22 Pagina 8 BILLOTTI • Foglio bianco, matita e tecnologia: come potrebbe essere una rete di accesso nel 2015? In questo contesto la sinergia tra soluzioni tipicamente “wired” con soluzioni “wireless” costituisce la base di un paradigma vincente sia per la costante crescita prestazionale delle tecnologie radio, sia per l’interesse che queste suscitano da parte dei clienti stessi. Il tutto ovviamente con un sguardo attento a soluzioni che, oltre a minimizzare gli investimenti, riducano le spese di esercizio e manutenzione, velocizzando le procedure di fornitura e di ripristino dei servizi e prevedendo la progressiva alienazione di piattaforme obsolete sia per motivi tecnologici che di servizio. E nel mondo cosa sta succedendo? A questa domanda ha dato risposta Marco De Bortoli, ricercatore in Trends di FIGURA 8› La situazione della Larga Banda oggi: alcuni dati di sintesi. Telecom Italia, precisando che il mercato della larga banda prosegue nella sua crescita: infatti, come mostrato nelle figure 8 e 9 , a zioni solo nelle nuove unità abitative, preferendo fine 2005 erano oltre 200 milioni le connessioni a soluzioni basate su FTTN+VDSL2 per le abitazioni larga banda nel mondo (+37% circa la crescita peresistenti. centuale rispetto all’anno precedente), di cui circa Infine in Asia è da sottolineare il caso del 140 milioni di tipo xDSL. Le previsioni indicano che Giappone, dove è in corso una consistente fase di anche per il futuro (alcune stime indicano in 400 migrazione da soluzioni ADSL verso soluzioni milioni il numero di connessioni a larga banda preFTTH: “già oggi - ha detto De Bortoli - ben 4,6 viste a fine 2010) ci sarà un tasso di crescita elemilioni di abitazioni giapponesi sono raggiunte da vato, sebbene ogni Paese seguirà modalità e temsoluzioni FTTH e si presume che nel 2010 tale pistiche differenti. numero possa raggiungere il livello di 30 milioni di Recentemente si è visto che molti Operatori di abitazioni. Del resto NTT, l’operatore Incumbent del telecomunicazioni hanno annunciato piani di rinnoGiappone controlla circa il 70% del mercato FTTH vamento della loro rete di accesso. Le motivazioni contro un circa 30% del mercato ADSL”. per avviare questa fase di cambiamento sono molUn capitolo a parte della presentazione è stato teplici: la prevista riduzione dell’ARPU (Average poi dedicato al caso della Corea del Sud, il paese Revenue Per User) dei servizi di TLC tradizionali, la che per primo ha avviato l’introduzione della larga richiesta di nuovi servizi e banda da parte dell’ubanda e che oggi vede un mercato del settore tenza, la disponibilità di nuove tecnologie (quali ad xDSL vicino alla saturazione. “Qui - ha concluso esempio in VDSL2 o le GPON) a standard ITU-T, De Bortoli –sono in fase di sperimentazione solunonché il crescente livello di competizione. zioni avanzate FTTH basate anche su WDM-PON a Poiché ogni Operatore ha effettuato le proprie seguito della saturazione del mercato xDSL”. scelte in base alle caratteristiche della propria rete Ovviamente di fronte a tutto questo fervore, (tipo di apparati, sistemi impiegati, obsolescenza Telecom Italia non rimane a guardare. della rete, lunghezza del collegamento), al livello di competizione nel proprio paese, al tipo di regolamentazione esistente, De Bortoli ha illustrato come si stanno muovendo i principali Operatori nel mondo. In Europa ad esempio Deutsche Telekom ha avviato un piano per l’introduzione di soluzioni VDSL2 a 50 Mbit/s in 50 città con la previsione di passare a circa 3 milioni di abitazioni nei prossimi anni. France Telecom è invece orientata a soluzioni FTTH (attualmente in fase di sperimentazione) da fornire in funzione dell’effettiva richiesta da parte dell’utenza. Negli Stati Uniti, invece, dove la concorrenza portata agli Operatori di telecomunicazione da parte dei Cable Operators e delle municipalità sta crescendo, Verizon sta realizzando soluzioni FIGURA 9› Utenti xDSL nel mondo (in milioni al 31/12/2005). FTTP, mentre AT&T realizza queste solu- 8 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 15 n. 2 - Settembre 2006 BILLOTTI ok 30-08-2006 15:22 Pagina 9 BILLOTTI • Foglio bianco, matita e tecnologia: come potrebbe essere una rete di accesso nel 2015? Per intervenire nell’ammodernamento della Volendo allungare l’intervallo temporale dell’apropria rete di accesso, l’Operatore non può non nalisi verso il lungo termine, pur nell’incertezza di tenere conto delle implicazioni dettate dagli qualsiasi previsione in materia regolamentare, si aspetti regolatori, tematica ampiamente trattata da può rilevare, però, da un lato, l’aumento dell’atLuca Barbetta, ricercatore in Network Models di tenzione degli enti regolamentari sulle piatTelecom Italia. taforme e servizi di nuova generazione e, dall’al“Il contesto regolamentare attuale - ha esordito tro, l’importanza dell’effettivo affermarsi, in proBarbetta - vede il prevalere di una certa “incerspettiva, di soluzioni e tecnologie di accesso tezza” di fondo in relazione a piattaforme e servizi alternative al cavo ed, in particolare, basate su innovativi, in considerazione dell’attuale fase tecnologie wireless (ad es.. WiMax, HSDPA, ...). embrionale nel mercato di effettive nuove offerte Ciò potrebbe, quindi, determinare una rivalutainnovative da parte degli Operatori e Service zione e un possibile alleggerimento della presProvider. Parallelamente i mercati “regolamentati” sione regolamentare sul segmento di accesso stanno evolvendo in relazione alla condizione di della rete Telecom Italia, almeno nelle aree che dominanza di Telecom Italia con una tendenza di dovessero risultare più competitive. incremento degli interventi e vincoli regolamentari Anche durante la tavola rotonda, che ha visto e con particolare riferimento alle infrastrutture di Stefano Nocentini, responsabile TILab di Telecom accesso a larga banda”. Italia, moderare gli interventi di Marco Ajmone A sopporto di questa affermazione, Barbetta ha Marsan, professore al Politecnico di Torino, di citato il recente regolamento sui servizi VoIP Edoardo Calia, direttore ricerca dell’Istituto approvato da AGCom (Delibera 11/06/CIR), da cui Superiore Mario Boella, di Giovanni Colombo e di si può evincere l’approccio seguito dagli enti regoMarcello Giordani, entrambi manager di Telecom lamentari nazionali, in armonia con il contesto Italia, si è ribadito come lo scenario regolameneuropeo. Tale regolamento infatti distingue il servizio, telefonico o voce innovativo, fornito dalla particolare piattafoma tecnologica (tradizionale a circuito o IP) u t i l i z z a t a d a l l ’ O p e r a t o re e , d i f a t t o , applica sul servizio e sulle relative piattaforme la medesima tipologia di obblighi, più “pesanti” nel caso della telefonia di base e ridotti nel caso di servizi voce innovativi. È evidente che di per sè l’utilizzo di nuove tecnologie non comporta minori obblighi regolamentari per gli Operatori. Il numeroso pubblico presente in sala ha poi dibattuto sul tema delle offerte wholesale a larga banda e dell’interconnessione IP, tematica su cui l’attenzione degli enti regolamentari è forte ed, in Italia, sono in corso tavoli tecnici e pro- FIGURA 10› Evoluzione dei requisiti regolamentari per l’interconnessione IP. cedimenti per la definizione delle modalità tecnico-regolamentari di fornitura anche su piattaforme “IP-based”. Parrebbe che tali attività portino, in un’ottica di tare evolutivo per la rete di accesso presenti di breve/medio termine, all’identificazione dei requisiti fatto potenziali opportunità per Telecom Italia, tecnico-regolamentari per le soluzioni di bitstream, qualora si verifichi l’affermarsi sul mercato di una anche nel caso di pura connettività IP, e di interpluralità di piattaforme tecnologiche di accesso connessione IP per servizi voce. (wired e wireless) fornite però da più Operatori; Da tutto ciò emerge che, un eventuale quadro c i ò p o t re b b e c re a re l e b a s i p e r r i m e t t e re i n regolamentare più leggero per Telecom Italia (figura discussione le attuali “pesanti” regolamentazioni, 10), potrà realizzarsi enfatizzando la natura multicui Telecom Italia deve far fronte in tema di obbliservizio delle piattaforme “IP-based”, all’interno ghi di ULL (Unbundling del Local Loop), di offerte della quale il servizio voce sia solo una compodi bitstream e di Servizio Universale. nente e con caratteristiche innovative (ad es. con Stiamo a vedere. nomadicità). “Solitamente - ha precisato Barbetta ci si riferisce ai Services over IP (SoIP), invece che associare le piattaforme IP alla sola fornitura del servizio voce (VoIP), per evidenziare la pluralità di [email protected] servizi ed applicazioni abilitate dalle piattaforme “IP-based”, anche di tipo convergente ed integrato con applicazioni tipiche del mondo ICT (Instant Messaging, presence, downloading, web, ...)”. NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 15 n. 2 - Settembre 2006 9 BILLOTTI ok 4-09-2006 10:51 Pagina 10 BILLOTTI • Foglio bianco, matita e tecnologia: come potrebbe essere una rete di accesso nel 2015? — ABBREVIAZIONI ARPU FTTB FTTCab FTTE FTTH HSDPA MIMO ROF SoIP ULL UMTS VoIP Average Revenue Per User Fiber To The Building Fiber To The Cabinet Fiber To The Exchange Fiber To The Home High-Speed Downlink Packet Access Multiple Input Multiple Output Radio Over Fiber Service over IP Unbundling Local Loop Universal Mobile Telecommunications System Voice over IP Michela Billotti, giornalista, è passata dall'amore per le lettere classiche, in cui si è laureata a Torino nel 1993, alla passione per la tecnologia e a come questa si sta evolvendo. Nei suoi oltre dieci anni di attività in Telecom Italia ha organizzato manifestazioni ed eventi nazionali ed internazionali, gestito i rapporti con i media, divulgato i risultati della ricerca, scritto articoli, collaborato alla realizzazione di libri sul futuro delle telecomunicazioni e, in varie occasioni, parlato ad un pubblico di “non addetti ai lavori”. Attualmente opera nel settore Trends & Scientific Communication nell'ambito dell'area Research & Trends di TILab, dove cura i vari aspetti della comunicazione scientifica. Dopo aver diretto alcune pubblicazioni aziendali, dal 2006 è Direttore Responsabile del Notiziario Tecnico. 10 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 15 n. 2 - Settembre 2006