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RREDO-cASJt
MOBILI
Studio Progettazione d'Interni
Professionisti al Vostro Servizio
S.S. 14 - Palazzolo Dello Stella (UD)
Tele Telefax 0431-588781
S.S. 14 - Palazzolo Dello Stella (UD)
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Filiale: Lignano Sabbiadoro (UD)
Via Latisana, 35/A- Tel. 0431/71239
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RREDO-cASJt
MOBILI
ARREDO~
idee ed incontri a Latisana e dintorni
numero 12
periodico
spedizione
bimestrale
a distribuzione
gratuita
in a.p. - 45 % - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Udine
MOBILI
marzo/aprile 1998
UNA VITA PER
LA MUSICA
Intervista a Cecilia Fusco,
soprano di fama
internazionale
GUARIRE CON
LA DANZA
L'esperienza americana
della giovane lignanese
Debora Sbaiz
CONCORSO
DI RACCONTI
ROCKBOLETIN
Storie rock di provincia
LA TRADIZIONE DELL'OSTERIA
Il Comitato Friulano Difesa Osterie a Latisana: tra vino e tradizione.
2 coso facciamo
I editoriale
N
el numero 9 di Cosa Facciamo (quello dedicato alla cultura), in un riqua­
dro a pagina 8, ricordavamo che nel bilancio comunale del 1997 c'erano
a disposizione dieci milioni per le attività giovanili. Invitavamo i gruppi giova­
nili a "farsi vivi" per sfruttare questa ghiotta occasione, ampiamente pubbli­
cizzata dal sindaco nei giornali locali (M.V. 19/1 /97). Questa "avventura"
(ottenere dei soldi da qualsiasi amministrazione in tempi brevi rappresenta
sempre una avventura) si è conclusa qualche mese fa (dicembre 97) con la
ripartizione e l'assegnazione dei fondi a quattro gruppi giovanili: al gruppo
giovani della Parrocchia di Pertegada sono stati assegnati 4 milioni e mezzo,
per le loro attività (campeggi estivi, Boy Scout, animazione giovanile in
genere); alla Parrocchia di Latisana sono andati 3 milioni ("Oratroviamoci",
gestione dell'Oratorio Maria Gasperi); ad Attivaria sono arrivati 1 milione e
settecento mila (Cosa Facciamo, Arte in/Contemporanea, Naftalina); infine,
al gruppo giovani di Latisanotta sono stati date ottocento mila lire.
Continuiamo l'editoriale ricordando che l'argomento principale di que­
sto numero riguarda un luogo che sta molto a cuore (e "a bocca") a qualsiasi
cittadino friulano e veneto "doc": le osterie, inquadrate nel recente fenomeno
della riscoperta e della valorizzazione delle tradizioni e della vita locale.
Siamo felici di annunciare, per questo e per i prossimi numeri di Cosa
Facciamo, le nuove ed interessanti collaborazioni da parte dei ragazzi di
Pertegada e di Lignano. L'auspicio e l'intento della redazione di vedere gra­
dualmente allargarsi il numero dei collaboratori anche agli altri Comuni sta
diventando realtà. Le pagine dedicate ai giovani di Pertegada e Lignano
costituiscono solo la premessa per il prossimo passo del giornalino: il suo
allargamento ai ragazzi dei comuni dell'ambito. Nei prossimi numeri atten­
diamo la collaborazione dei giovani di Teor, Ronchis, Rivignano e Muzzana,
mentre quelli di Palazzolo vedono ormai concretizzarsi il loro impegno nel
terzo numero de "Il volo".
Il giornalino è arricchito da alcune nuove rubriche, che costituiranno
nel futuro degli appuntamenti fissi e sempre aggiornati. "La bacheca" è lo
spazio dedicato agli annunci gratuiti (relativi a offerte e richieste di lavoro,
compravendite, scambi, richieste, viaggi, incontri) e costituisce la "versione
giornalistica" della bacheca "fisicamente" a disposizione presso la sede della
nostra associazione e del futuro lntormagiovani (Centro Polifunzionale) ove
potrete appendere tutti i vostri annunci. "Spazio scuola" sarà la rubrica nella
quale diamo spazio agli studenti del centro studi riguardo a quegli argomenti
che desiderano sottolineare, aldilà degli argomenti trattati dalle loro pubbli­
cazioni scolastiche (Liceanda del liceo e il neonato Interno 13 del Mattei).
Infine, da questo numero in poi vi terremo continuamente aggiornati sui pro­
gressi o i regressi del Progetto Giovani e dell'lntormagiovani, con l'appunta­
mento fisso nell'omonima rubrica.
Due pagine sono dedicate al concorso letterario "Rock Boletin­Storie
rock di provincia" del quale presentiamo il bando di concorso e la prima
parte del racconto vincitore della prima edizione del concorso, tenutosi due
anni fa, dal titolo "Il gruppo si è sciolto ­ solite menate ... ­".
La Redazione
A tutti coloro che ricevono "Cosa facciamo" in spedizione postale.
Tutela dati personali (Legge 675/96)
"Cosa Facciamo" comunica di essere in possesso di un indirizzario su supporto
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ciazione Attivarla, editrice del periodico, e sono utilizzati solo per la finalità suddetta o
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rettificare eventuali errori o di chiedere di essere esclusi da ogni comunicazione.
Titolare e responsabile del trattamento dell'archivio informatico è l'associazione
"ATTIVARIA ­ officina culturale", Centro Polifunzionale,
via A.Gaspari, 33053 Latisana
(Ud), tel. 0431/521550
ICE
D
IN
Ombre sarà che n'altri...
Attivaria Officina Culturale
.
I VALORI E I PROGETTI DI ATTIVARIA
informovideo
17
di Davide Lorigliola
di Andrea Ganzer
liberolorecchio
di Manuel Bare!
pag.
18
I
recensioni musicali
6
pag.
Liberalorecchio
spazio scuoio
Droga al Centro Studi. E invece no
di Manuel Bare! e Carolina Del Sai
19
I
di Barbara Galizia e Enrico Guerin
non tutti sonno che ...
pag.
Le variazioni del clima: el nino
pag.
7
di Gabriele Formentini
progetto giovani
Il punto sul Progetto Giovani
g
pag.
1O
-----
Una vita per la lirica
di Stefania Gamberini
orte
Art-Box: artisti dell'ultima generazione
di Luigi Bozza e Alessandra Ghirarde/li
pag.
Più colore ai colori
r
20
I
di Lorenzo Cicuttin
pag. teatro
pag.
I
fotografando
di Car/os Corvino
8
Perché si sente il bisogno di formare una associazione? Cosa può dare in più
una aggregazione di ragazzi basata su progetti, programmi, idee e sulla volontà di
realizzarli, rispetto al "semplice" gruppo di amici? A nostro parere essa offre delle
ragioni, in primo luogo, per perpetuare l'amicizia e lo spirito del gruppo e, in secondo luogo, per vedere questi "sentimenti" e queste "sensazioni" resi oggettivi nelle
idee e nei programmi (leggi sogni) che si realizzano e che rimangono nel tempo
come ricordo di impegno, di' reciproca solidarietà e del divertimento più puro.
In vista della prima assemblea dei soci, momento di bilanci e di propositi per il
futuro, descriviamo quali sono i valori ai quali Attivaria si ispira ed elenchiamo le
principali
attività dell'associazione così come si sono delineate sino ad oggi e
come vorrebbero svilupparsi in futuro, sperando nell'apporto di nuove energie e
nuove proposte. Ricordiamo che l'assemblea avrà luogo il 27 marzo. La cosa più
importante è l'invito che rivolgiamo a tutti per la partecipazione all'assemblea ove
verrà presentato il bilancio e le singole attività dell'associazione e verranno proposte le linee programmatiche ed organizzative per il 1998, sulle cui basi tutti saranno invitati a dire la loro.
Attivaria è formata da giovani e si rivolge ai giovani e intende, in generale, pro­
muovere il dialogo ed il confronto di idee, attraverso la partecipazione e la collaborazione, e tutto questo in un clima rilassato di informalità e divertimento.
Nella convinzione che il vuoto e la mancanza di stimoli alla lunga creino disagio, malessere e una più bassa qualità di vita, le associazioni come la nostra intendono favorire l'aggregazione dei giovani attorno a dei progetti che saranno l'espressione delle loro idee e delle loro convinzioni.
Attivaria cerca di rispondere a queste esigenze attraverso il coinvolgimento
diretto ed indiretto dei giovani. Diretto, nei confronti di coloro che intendono partecipare materialmente al concepimento e alla realizzazione dei programmi; indiretto, attraverso l'animazione e l'aggregazione giovanile rivolta ai "non-soci" con le
manifestazioni che via via vengono ideate.
Ribadiamo il carattere assolutamente aperto alla partecipazione di chiunque
voglia realizzare qualcosa di nuovo o utilizzare le attività già avviate con rinnovato
entusiasmo e idee.
Il crescente numero di progetti elaborati e realizzati nel corso di questi ultimi
tre anni ha condotto necessariamente ad una certa organizzazione interna con l'individuazione di alcuni ruoli di responsabilità, decisi di comune accordo. La spontanea partecipazione interna, inoltre, ha portato l'associazione a promuovere alcune
attività che svolgono tutte il più importante obiettivo dell'aggregazione e dell'anlmazione giovanile.
Attivaria non è altro che l'espressione delle persone che la formano e coloro
che nel corso del tempo si sono aggregati hanno pensato di orientarsi in concreto
in attività culturali, promuovendo sia progetti a lunga scadenza e che hanno bisogno di una certa linea programmatica (come Cosa Facciamo, Arte in/Contemporanea e Naftalina) sia singoli eventi o manifestazioni (concerti, mostre d'arte ecc.)
sia partecipando ad altri progetti (Progetto Giovani ed lnformagiovani).
(continua a pagina 6)
pag.
Speciale gruppi locali
pag.
21
I
rockboletin
Concorso rock-letterario
Bando di concorso
I
Racconto: Il gruppo si è sciolto
a cura di Daniele Galizia e Andrea Ganzer
pag.
22
23
-
giovani
Iniziative a Pertegada e
in oratorio
pag. personaggi
11
Guarire con la danza terapia
di Roberta Passa/acqua
cosa facciamo
12
13
pag. sport
14
Calendari sportivi
a cura della redazione
pag.
15
Bar Sport e Bar Sport 2000
di Andrea Ganzer
pag.
16
DIRETIORE RESPONSABILE:
cosa facciamo
carpe diem
ATIN ARIA officina culturale
Centro Polifunzionale
via A.Gaspari, 2. 33053 Latisana
telefono & fax 0431/521550
Poesie
di R.Ongaro, E.Saccaia, e R.Urban
Livio Costantini
Hanno collaborato a questo numero: Manuel Sarei, Andrea Biasioli,
Ferruccio Bidoggia, Elisabetta Borghello, Luigi Bozza, Solange Cervesato, Cri·
stiana Codognotto, Lorenzo Cicuttin, Carolina Del Sai, Cristina Driusso,
Federica Fava, Barbara Galizio, Giuseppe Gentile, Alessandra Ghirardelli,
Gabriella Giust, Enrico Guerin, Enzo Manias, Massimo Milanese, Laura
Navarra, Sandra Odorico, Roberto Ongaro, Roberta Passalacqua,
Patrizio
Rassatti, Ernestina Saccoia, Roberto Urban, Piero Vit, Gianpaolo Zoffi.
Recapito di posta elettronica:
[email protected]
·,
• officina culturale"
COPERTINA: Raimondo Pasin
ILLUSTRAZIONI: Silvia Lepore
http://www.adria.it/rock
gentilmente messi a disposizione dal nodi
Internet ADRIA di Portogruaro
1998
REDAZIONE: Claudia Caineri, Marco Caineri, Carlos Corvino,
Gabriele Formentini, Daniele Galizio, Stefania Gamberini,
Andrea Ganzer, Davide Lorigliola, Sandro Vignotto.
Indirizzo Internet:
il filo sottile
anno 3° • numero 12 . marzo/aprile
Periodico bimestrale edito da "Attivarla
Reg. Trib. Udine n. 2 del 29.1.96
pag. appuntamenti & numeri utili
Calendario degli appuntamenti
Numeri utili, Crucitisana,
La Bacheca
3
la parola a...
La leggenda del Santo Bevitore
pag. osterie
4
--
-
coso facciamo
.
Stampa: Tipolitografia
SAGITTARIO, via A.Malignani 7 (zona P.I.P.)
30020 Bevazzana di Bibione (VE)· tel. e fax 0431/430095
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osterie
osterie
4 cosa facciamo
Dal "vangelo" secondo Mario - S.d.M.
Ombre sarà che n'al tri no che no sarem
Il recente fenomeno della riscoperta delle tradizioni locali, al di là delle loro esasperazioni politiche, italiane ed estere,
ha comportato diverse piacevoli rinascite. Ovunque le sagre paesane sembrano avere sempre più successo (a parte l'or­
mai melanconico ed agonizzante Settembre Latisanese), nuove osterie nascono (Il Stusighin, La Briciola), altre si ravvi­
vano con una nuova gestione (La Veneziana), altri locali "storici" continuano imperterriti a servire il tradizionale tajut
(Locanda alla Stazione, Rap di Ue). In questo clima di tradizioni, "ombre, stusighini, cicchetti e rampini", era quindi dove­
roso per la redazione di Cosa Facciamo dedicare almeno una "puntata"alla rinascita della osteria.
Nel tentativo di cogliere tutti gli aspetti della questione, l'argomento principale non è quindi il solo ad avere carattere
spiccatamente "ombroso". Anche alcune delle consuete rubriche hanno, infatti, diciamo, qualche "macchia di vino".
La nostra inchiesta, non proprio sistematica, ma comunque condotta con molta passione e buona fede, è stata realiz­
zata nella consapevolezza che nel trattare un argomento così vasto è difficile rendere merito a tutti. Ma, facendo di
necessità virtù, invitiamo ad interpretare dimenticanze ed omissioni, come un invito, rivolto a privati ed esercenti, che
vogliano esprimere la loro opinione. Ed in tema di ombre, siamo convinti che nella zona che ha dato i natali a Mario
Mana, di idee ce ne siano molte. Tra queste, forse la più interessante è quella di organizzare un'Ombralonga tutta letise­
nese, con tanto di percorso, distintivo di riconoscimento e buoni­vino convenzionati con le osterie aderenti a/l'iniziativa.
Olin bevi, tornà a bevi...
I bar a Latisana, sono come le malelingue:
non ne sono mai mancati. Nell'elenco telefonico, infatti, in tutto il comune se ne contano
circa una trentina (di bar, beninteso). A ben
vedere, però, si tratta essenzialmente di
pasticcerie o più semplici caffè e
generici "bar da aperitivo".
Più rare, invece, anche se le cose
stanno cambiando, le enoteche e le
osterie, tra le quali comunque ci
sono alcuni locali "ibridi" che, pur
avendo la loro dignità, a stento si
collocano a pieno diritto all'interno di
questa onorata categoria. Stringi,
stringi, quindi, restano solo tre o
quattro locali che possono chiamarsi
osterie a pieno titolo. Tra questi per
la qualità del vino e degli stuzzichini
emerge la neonata "Briciola", accanto al discreto "// Stusighin" ed all'intramontabile "Rap di Ue", ma è la
"Locanda alla Stazione" l'unica osteria "certificata". Lo è nel senso che è
l'unica ad essere ufficialmente iscritta al Comitato Friulano Difesa Osterie, con tanto di certificato. Non me ne
vogliano gli altri esercenti, ma esso è l'unico
locale della nostra cittadina, e della Bassa
Friulana (insieme con la "Tavernetta da Aligi", a
Porpetto) che si può definire osteria nell'accezione data al termine dal C.F.D.O.
Entrando alla "Locanda alla Stazione" se ne
può notare lo stemma inconfondibile (riprodotto
a colori qui sopra) sulle due bandiere esposte
e sul quadro in ceramica appeso nella sala
principale. Il locale, nato molti decenni fa per
merito della famiglia Gabbato, continua oggi
l'antica tradizione tramite Rosellina e suo marito Enzo Manias. Colpisce per le sue caratteristiche travi in legno, il bel caminetto e la
semplicità dégli arredi, che, nel loro
complesso, fanno il locale bello e
caratteristico, senza renderlo
"tipico a tutti i costi", come talune
"osterie da turista", che alle
pareti hanno appese intere ferramenta.
A questo punto, però, forse è
oppportuno chiarire cos'è il
C.F.D.O.,
associazione che
forse qui non sono in molti a
conoscere. In ogni caso, in
14 anni di onorata attività,
è arrivato a contare una
ventina di osterie associate, nonché circa 700
privati, tra soci ordinari e sostenitori.
A parlarmene sono Enzo, lo chef, che mi
riceve in cucina, mentre prepara il baccalà alla
vicentina, e Gianpaolo Zaffi, ex presidente ed
attuale vice-presidente del Comitato, che ha
gentilmente risposto via fax alle mie domande.
Nato nel novembre del 1984 per iniziativa di
19 amici stanchi di farsi "circondare" da pizzerie e paninoteche, il C.D.O.F. ha sede legale a
Palazzo Moroldi, in via Poscolle n° 6 a Udine,
Tra queste segnaliamo la festa degli sparxi e
quella delle sardèle che si terranno, rispettivamente, in aprile ed in luglio, presso la "Locanda alla Stazione", e ricordiamo quelle ivi già
fatte in onore della renga.
Per iscriversi basta rivolgersi a tutte le osterie socie, oppure andare nelle varie fiere e
sagre a cui il Comitato partecipa per
farsi conoscere. Tra queste segnaliamo
la "Festa del vino", di Bertiolo e l'appena
trascorsa "Alimenta", a Udine. Presso il
loro banco viene in genere offerto un
bicchiere di vino, accompagnato da formaggio ed altri stuzzichini tipici della
regione, si possono conoscere i dirigenti
dell'associazione e soprattutto iscriversi
come soci (privati) ordinari e sostenitori.
Per ottenere la qualifica di Osteria Socia
la procedura è invece più complessa,
ma non molto. Bisogna far domanda al
Comitato, attendere una "verifica di
conformità" da parte di un responsabile
(Enzo Manias lo è per la Bassa Friulana). Un volta ottenuta l'iscrizione, ogni
osteria "subirà" poi delle verifiche periodiche volte ad accertare la "fedeltà" allo
statuto. La sua eventuale violazione
Mescita all'osteria "da Omero" a Ronchis comporta l'espulsione dall'associazione.
presso la "Casa del Vino". Per chiarire le sue
In onore al C.F.D.O., quindi: "O/in bevi,
finalità, è forse più efficace citare testualmente
tornà a bevi/di che/ vin ch'a l'è tan bonldi che/
vin di Letisene/vendemét su la stagion ... ", purlo Statuto, consegnatomi dopo mille peripezie,
rigorosamente macchiato di unto:
ché anche l'osteria sia DOC, come il buon
"Il Comitato si prefigge di conseguire le
vino.
seguenti finalita: scopi dichiarati del Comitato.
Andrea Ganzer
sono la salvaguardia del valore culturale,
sociale dell'osteria intesa come luogo
di civile convivenza. Il gusto del
mangiare antico, la scelta dei vini e
delle bevande sono patrimonio e
Q/j
tradizione che non vanno persi
pena la caduta _di quei valori f~nda­
menieli su cut st basa la societe triu­
lana. Non solo alla civiltà del bere e
del mangiare il Comitato
intende fare opera di proseli­
tismo, ma anche, e con egual
pizza, pinsa,
forza, alla salvaguardia fisica e
gubane, zaletti ...
ambientale di luoghi dove questa
civiltà si esprime, convinto che il
e
rinfreschi
a domicilio
tessuto sociale delle Comunità trae
per le vostre feste
linfa vitale da ciò che, fin dai secoli
passati, l'osteria ha rappresentato
per la società friulana."
Il C.F.D.O. è inoltre editore di un
semplice ma pregevole periodico trimestrale, cui hanno diritto tutti gli associati,
contenente, oltre alla convocazione dell'annuale assemblea ordinaria dell'associazione, informazioni sulle nuove osterie che aderiscono al
Comitato e su tutte le loro feste ed iniziative.
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Forno
Pero sa
via Sottopovolo, 39
LATISANA tel. 59353
cosa facciamo
5
Le osterie secondo Lignano. Proverbi e massime da Pocenia.
Osterie: fon te di tradizione
"VOGLIA DI TRADIZIONE " A LIGNANO
Le attività economiche lignanesi hanno
la caratteristica di essere fortemente e
permanentemente legate al turismo estivo,
il quale diviene inevitabilmente la primaria
fonte di reditto per la località; creando a
sua volta diversi contrasti. Uno di questi,
riguarda in un certo senso le
tradizioni: "Che cosa ne pen­
sano i lignanesi dell'antica tra­
dizione friulana che si realizza
praticamente con il ritrovo nell'o­
steria?"
Essendo quest'ultimo un argomen­
to molto vasto e non avendo a disposi­
zione un adeguato spazio cercherò,
nel migliore dei modi, di tracciare un
profilo "tipo" sulla classica osteria made
in Friuli.
Nella cittadina lignanese sono
presenti un discreto numero di oste­
rie tipiche quali: La Pigna, La Farmacia
dei Sani, Il Guscio, Da Scarpa, Al
Bacan...
Girovagando tra queste con l'obiettivo
di raccogliere informazioni utili, mi ha col­
pito la ferrea opinione di Alvio Chiaradon,
che, con la moglie Farida, gestisce l'oste­
ria "Al Guscio" a pochi passi dal centro di
Lignano.
Il Signor Alvio è giustamente del parere
che l'osteria sia stata e resti il luogo predi­
letto di incontro tra i friulani.
A tal proposito, è assolutamente da
soverchiare l'opinione di tutti coloro che
vedono nell'osteria solamente il punto di
PROVERBI E MASSIME
vino accompagnato da stuzzi­
chini e specialità locali.
Cosa dire dell'atmosfera? Sem­
plicemente che ospitalità, allegria,
simpatia e rusticità sono sempre di
casa; del resto sono o non sono
questi gli "assi nella manica" di noi
friulani?
Per concludere, l'osteria resta
una vera e propria fonte di tradizione
del popolo friulano e non, tutto
ciò anche grazie ai mitici pro­
verbi e poesie scolpite nelle
tavolette in legno, rigorosamente in dia­
letto, che caratterizzano e completano il
tipico arredamento e divengono a loro
modo un vero e proprio pezzo di storia
locale. Infatti per tutta la stagione estiva
esse sono "prese d'assalto" dai turisti stra­
nieri (tedeschi ed austriaci soprattutto) ed
italiani che restano affascinati da questa
nostra tradizione. E' inoltre punto di incon­
tro dove dallo scambio di opinioni ed idee
prendono vita feste di paese e raduni di
compagnie.
Ricordiamo a questo proposito l'opinio­
ne di Roberto Ongaro espressa, alcuni
­ L'aghe je buine dome pai eros.
(L'acqua e' buona solo per le rane)
­ Il vin al cope piane piane ... ma no
no vin primure. (Il vino uccide len­
tamente ... ma noi non abbiamo
fretta.)
­ Se bevi per dimenticare ricordati di
pagare prima.
­ Domani si fa credito, oggi no.
­ Se chiedete lo sconto dateci il
tempo per aumentare i prezzi.
­ Si fa credito solo ai novantenni
accompgnati dal papa'.
­ Chi beve per annegare i dispiaceri
si ricordi che i dispiaceri sanno
nuotare.
­ Il vino fa sangue, l'acqua fa tremar
le gambe.
­ Mior bevi une bote che spandi une
gote. (Meglio bere una botte che
spandere una goccia.)
Frasi raccolte dai ragazzi di Pocenia
presso le locali osterie
anni fa, nella poesia "OSTARIIS DAL
FRIUL" , conservata ed eposta presso l'o­
steria Al Guscio, che troverete in CARPE
DIEM la rubrica del nostro giornale dedi­
catà alla poesia.
Solange Cervesato
Gabriella Giust
Entro e non oltre il 22 giugno 1998!!!
Questo, come certamente sai, è il termine che la Provincia di Udine ha fissato per la presentazione della
"temuta" AUTOCERTIFICAZIONE.
A mezzo Messaggero Veneto del 9 .1.98 ha pubblicato l'avviso che riguarda i proprietari e/o utilizzatori
di impianti di riscaldamento domestico.
Affrettati dunque, provvedi a far controllare il tuo impianto onde evitare multe salate che possono
arrivare fino a 5 milioni ...
... chiama quindi la ditta specializzata in materia.
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Lionetti A.
~oosolo9ns
spazio scuola
6 cosa facciamo
Droga al Centro Studi.
E invece no. Forse.
Lo spiacevole accaduto del 25 gennaio scorso, ampiamente
enfatizzato da stampa e televisione, che vuole il Centro Studi di
Latisana un "mini-mercato milionario da circa 200 dosi alla settimana di marijuana gestito da due spacciatori minorenni", richiede
un opportuno, se non doveroso, chiarimento da parte degli studenti delle scuole incriminate.
A nostro parere l'interpretazione dei fatti è stata forse .un po'
fuorviante, rispetto a ciò che è realmente accaduto, soprattutto
alla luce delle fotografie e delle immagini che sono state diffuse.
Esse, infatti, ritraggono il Centro Studi, nonché una volante dei
Carabinieri nei loro pressi. Senza contare poi, i correlati articoli
apparsi nei quotidiani "Il Messaggero" e "Il Gazzettino" ed i servizi
giornalistici trasmessi in ben 5 reti televisive differenti.
Gli studenti dei tre istituti, però, che da un giorno all'altro si
sono visti catapultare su giornali e televisione, erano completamente ignari dei fatti "loro" contestati. E tuttora si rammaricano
d'essere apparsi quasi come succubi, agli occhi della pubblica
opinione, dei loro presunti (se non fantomatici) spacciatori compagni di scuola.
Secondo il prof. Passarello, preside del Centro Studi, da un
suo incontro con il Comandante dei Carabinieri di Latisana, è
emerso che nessuno degli studenti "pizzicati" con la marijuana è
iscritto ad alcuno dei tre istituti incriminati. Essi fanno invece
parte di una scuola di Portogruaro. In ogni caso le smentite alle
"notizie false e lesive gridate da mass-media" (da Il Gazzettino
del 29 gennaio 1998) pretese dai giornali da tutte le componenti
scolastiche del Centro Studi di Latisana, si limitano ad un paio di
trafiletti e ad un sunto della lettera inviata dal Preside come chiarimento riguardo l'accaduto.
Completamente ignorata è stata, invece, la lettera che portava le
firme dei rappresentanti degli studenti del Centro Studi e che
verrà interamente pubblicata sul nuovo giornalino scolastico
"Interno 13" del Mattei, di imminente uscita.
A distanza di un mese e mezzo la notizia si sta sgonfiando, ma
resta comunque il fatto che le accuse lanciate nei confronti del
Centro Studi hanno influenzato negativamente l'immagine e la
credibilità dei tre istituti proprio a pochi giorni dalla chiusura delle
iscrizioni alle classi prime e, smentite o meno, il loro peso si farà
sentire ancora per molto tempo.
Barbara Galizio
Enrico Guerin
Il parere della redazione di Cosa Facciamo non verte tanto né
sulla provenienza degli studenti "pizzicati" con l'erba, né su quali
effettivamente siano le scuole da essi frequentati. Quello che ci scon­
certa è il velo di ipocrisia che da sempre accompagna vicende come
questa. Da alcuni anni ormai si sente parlare di un effettivo rischio­
droga al Centro Studi e le storie riportate assumono contesti sempre
più verosimili, qualche volta innegabili, sotto gli occhi di tutti. Nessu­
no mai però ha voluto affrontare a viso aperto l'argomento: dagli stu­
denti compiacenti a quelli che fingono di non vedere, dai genitori che
non sanno ai docenti (e presidi) che evitano di prendersi la responsa­
bilità. Il silenzio domina fino a quando, per qualche "grana" più gros­
sa (segnale di una situazione ormai compromessa) non entra in
scena, appunto, l'ipocrisia. Non scherziamo e non facciamo di un
problema serio una questione di immagine.
E' nostra opinione, poi, che ciò su cui forse sarebbe meglio discu­
tere sta a monte di questi avvenimenti. Affrontare la discussione in un
dibattito pubblico, piuttosto che sui mass media a colpi di dichiarazio­
ni e smentite, magari in due serate come in febbraio hanno fatto i
ragazzi del Progetto Giovani di Pocenia, porterebbe sicuramente, ed
in ogni caso, ad una maggiore informazione. E' quest'ultima, infatti,
quella di cui hanno bisogno i giovani. Più di ogni proibizione assoluta
e più di ogni istigazione ad un consumo sfrenato e senza limiti. Ci
auspichiamo quindi che le istituzioni latisanesi vogliano al più presto
affrontare il problema (se di problema effettivamente si tratta) in
modo più diretto e meno eclatante, ovvero evitando i mass media e
coinvolgendo i diretti interessati.
,
La redazione
Croce Rossa Italiana
PRIMO SOCCORSO: SAPER COSA FARE
Confermando una tradizione che si ripete ormai da quasi
quindici anni, i Volontari del Soccorso della Croce Rossa di
Latisana rinnovano l'appuntamento con la popolazione, organizzando il consueto "Corso di educazione sanitaria e primo
soccorso", aperto a tutti coloro che vogliono apprendere nozioni utili ed indispensabili per aiutare le vittime di un incidente o
di un malore.
Bastano pochi semplici gesti per salvare una vita umana,
ma questi gesti vanno compiuti con perizia e con le giuste
conoscenze, in caso contrario si possono creare agli infortunati
incautamente soccorsi dei danni che possono diventare irreversibili.
Così per chi è già dotato di altruismo e buona volontà ed a
questi vuole aggiungere le necessarie conoscenze professionali, il 15 marzo prenderà il via, presso la sede CRI in Viale
della Stazione, un corso di Primo Soccorso, tenuto da medici
dell'Ospedale di Latisana e da monitori CRI.
Il corso si articolerà in una serie di lezioni teoriche, basate
su nozioni elementari di anatomia e fisiologia, e di prove pratiche per preparare i partecipanti a compiere quegli atti, semplici
e ben determinati, che permettono di concludere positivamente
un intervento di primo soccorso.
Per ulteriori informazioni la sede CRI di Latisana, in Viale
della Stazione 30, è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 20
alle 21 (telefono 0431/511222).
CRI Latisana
(segue da pag.3)
COSA FACCIAMO intende promuovere il dialogo e l'informazione
intorno a temi di attualità locale; contiene notizie su appuntamenti,
calendarie attività per promuovere la partecipazione alla vita locale.
Il prossimo passo del giornalino (il suo proposito per il 1998)è quello di un suo "ripensamento" in vista di un suo possibile allargamento, negli argomenti e nella diffusione, anche agli altri comuni dell'ambito (Teor, Muzzana, Palazzolo, Pocenia, Lignano, Rivignano,
Precenicco, Ronchis).
ARTE IN/CONTEMPORANEA è il "marchio" sotto il quale sono state
promosse ormai tre mostre-evento (per 12 giorni nel mese di
novembre)e altre mostre d'arte durante tutto l'anno (anche all'interno del Doc Estate). Denominatore comune di questi appuntamenti è
stato, e sarà anche in futuro, la promozionedi tutte le forme dell'espressione creativa giovanile all'insegna del "contemporaneo" e
delle nuove tendenzeartistiche, musicali e fotografiche.
NAFTALINA, il mercatino delle pulci ha riscosso un buon successo.
Si svolge il primo sabato di ogni mese ed è aperto a tutti coloro che
vogliano scambiare o vendere cose usate, collezioni, cianfrusaglie,
piccole rarità o piccolo antiquariato privo di valore commerciale. Il
mercatino è riservatoesclusivamente ai privati.
PROGETTO GIOVANI, la nostra associazione partecipa al coordinamento e alla realizzazione del Progetto Giovani che si trova già in
fase avanzata. Un bilancio delle cose sin qui svolte si trova nella
pagina accanto. Le nostre intenzioni per il '98 sono quelle di portare
avanti e di sviluppare ulteriormente questo progetto, i cui obiettivi
rivolti al mondogiovanile sono congruenticon i nostri propositi.
SPAZl0LABORATORIO a disposizione delle attività giovanili. Si tratta
ancora di un progettoda sviluppare e da realizzare. L'idea principale
sarebbe quella di favorire attività quali la musica, con la creazione di
una sala prove insonorizzataa disposizione dei diversi gruppi musicali operanti a Latisana; l'attività teatrale, rendendo disponibile lo
spazio per le prove degli spettacoli; le attività artistiche, con la creazione di un laboratorio artisticoadeguatamenteallestito anche per la
fotografia ecc. Ognuna di queste attività ha bisogno di un luogo
appositoe delle appositeattrezzature (mixer, microfoni, amplificazione, strumenti musicali; scenografie; materiale artistico e fotografico
ecc.) e avrà bisogno di un gruppo di ragazzi. che concepisca idee
per farli funzionare
in coordi
n'amento
tra di . loro.
,'
.
.
Attivarià - officina culturale
progeno giovani
cosa racc1amo
Il punto sul Progetto Giovani
/
Percorriamo le tappe e gli obiettivi di un progetto che coinvolge i giovani di nove Comuni
A che punto è il Progetto Giovani? Come molti lettori sapranno da circa due anni è stato avviato nei
Comuni dell'ambito di Latisana un progetto rivolto al mondo giovanile. La nostra associazione e la
redazione di Cosa Facciamo se ne sono occupati sin da/l'inizio, attraverso la pubblicazione di articoli
che presentavano e pubblicizzavano il progetto e chiedevano la collaborazione di quanti fossero inte­
ressati. Il Progetto Giovani è stato ufficialmente presentato il giorno 7 febbraio 1997, a Latisana, alla
presenza dei sindaci dei comuni interessati (Latisana, Lignano, Ronchis, Palazzolo, Pocenia, Muzza­
na, Precenicco, Rivignano, Teor), dei giovani che nel frattempo sono stati coinvolti e dell'assessore
provincia/e alle solidarietà sociali Mario Banelli.
Ricordiamo brevemente in cosa consiste questo Progetto Giovani e con quale spirito questo debba
essere inteso e realizzato concretamente.
Il presupposto da cui parte il progetto e quindi
la sua più profonda ragion d'essere, la sua
essenza, è la constatazione che esiste nel
mondo giovanile una situazione di disagio. Que­
sta si manifesta con diversi gradi ed intensità, dai
più gravi problemi di tossicodipendenza alla
"semplice", ma non meno grave, indifferenza dei
giovani nei confronti del mondo che li circonda.
Cosa manca ai ragazzi, come arginare questo'
"malessere strisciante" e, soprattutto, come può
una amministrazione pubblica attivarsi per stare
vicino ai giovani? Ciò che il settore pubblico può
fare è mettere a disposizione i mezzi finanziari
necessari per realizzare i desideri, i bisogni e l'in­
nata vitalità dei giovani: favorire l'aggregazione e
i progetti che i giovani intendono realizzare, qua­
lunque essi siano, e valorizzare l'associazioni­
smo giovanile già esistente. I giovani dovrebbero
"stare insieme" per "fare insieme" e le ammini­
strazioni pubbliche dovrebbero, sostanzialmente,
"tirare fuori i soldi". Tutto questo rientra, nel con­
creto, all'interno del progetto elaborato, nelle sue
varie parti, dalla provincia di Udine in collabora­
zione con i Comuni dell'ambito.
ovviamente, tra loro complementari, non si avrà
l'una senza ottenere anche l'altra.
Come si noterà il Progetto Giovani non dice
cosa i ragazzi devono fare, ma offre gli strumenti
logistici ed informatici per poter realizzare qual­
siasi loro idea (concerti, attività musicale, confe­
renze, feste, dibattiti, pubblicazioni, mostre d'arte
ed attività culturali ecc.) e, soprattutto, per favori­
re al massimo l'instaurazione di rapporti sociali
costruttivi. Proprio questo dev'essere lo spirito ed
il significato da dare a tutto il progetto nella sua
complessità: favorire l'espressione della volontà
giovanile senza imporre scelte e programmi e
questo attraverso la collaborazione e la comuni­
cazione tra i ragazzi innanzitutto (per elaborare
idee e progetti) e tra le amministrazioni dei vari
comuni dell'ambito (per fornire i mezzi adeguati,
stimolare le iniziative e mettersi al servizio dei
giovani).
Il progetto prevedeva per ogni sua singola fase
dei tempi di attuazione che solo in parte sono
stati rispettati. Con un po' di ritardo (quasi un
anno rispetto alle previsioni) possiamo tracciare,
così, un primo bilancio a due anni circa dall'avvio
di questo ambizioso progetto.
quanto finalmente abbiamo dei ragazzi di realtà
profondamente diverse tra loro che si incontrano
e manifestano una comune volontà ad andare
avanti nella collaborazione, e questo era esplici­
tamente previsto nel progetto. No, in quanto il
terzo e quarto obiettivo (i più ambiziosi) sono
ancora lettera morta: sia perché in alcuni Comuni
manca un Punto Giovani dotato di tutti i necessa­
ri "comfort informatici" e strutturali (computer,
bacheche, librerie, telefono ecc.) sia perché
ancora non sono sufficientemente chiari i rapporti
dei singoli gruppi con i singoli Comuni sia perché
manca una efficace comunicazione e coordina­
mento tra i responsabili del progetto nei diversi
Comuni dell'ambito. I ragazzi ci sono, quindi: si
tratta di mantenere unito questo gruppo e di porsi
in modo chiaro nei confronti delle amministrazio­
ni, eliminando le incomprensioni intorno al signifi­
cato più puro del progetto giovani.
PROGETIO GIOVANI ED INFORMAGIOVANI
A questo punto bisogna chiarire la differenza
tra il Progetto Giovani e una sua parte, l'unica
proposta esplicitamente dall"'alto" delle ammini­
strazioni comunali, quale prima realizzazione
concreta del progetto e come primo stimolo per
A CHE PUNTO SIAMO?
successive attività. Ci riferiamo all'lnformagiova­
La difficoltà principale riguardava il fatto che ni, un servizio preposto a fornire informazioni det­
non in tutti i Comuni dell'ambito erano presenti tagliate su tutto ciò che può interessare il mondo
dei gruppi giovanili già "avviati". In alcuni Comuni" .. giovanile (viaggi, lavoro, scuola e università, ser­
si è tentato di stimolare la creazione di questi vizio militare, corsi di formazione ecc.). Si vuole
gruppi, al fine di interessarli e inserirli all'interno che l'avvio di questo utilissimo servizio (peraltro
GLI OBIETIIVI DEL PROGETIO
del progetto. Purtroppo, però, è difficile creare già avviato con successo in moltissimi comuni
Quattro sono gli obiettivi del Progetto, per dal nulla qualcosa che non esiste spontanea­ della penisola) sia perfettamente integrato nella
ognuno dei quali sono state previste alcune azio­ mente e per volontà di amministrazioni comunali,
realtà giovanile, che sia inserito all'interno di
ni concrete per realizzarli. Elenchiamoli breve­ pur in totale buona fede. Sono stati contattati quelle relazioni sociali che il Progetto Giovani
mente. Il primo obiettivo è la valorizzazione delle molti giovani, sono state promosse delle riunioni
intende promuovere e quindi deve esserci il desi­
risorse umane già esistenti nel contesto nelle quali non sempre probabilmente è stato derio e la volontà dei ragazzi ad accettare e por­
giovanile, attraverso una stretta collaborazione
percepito il significato del progetto e le sue infini­ tare avanti questa proposta. Gli lnformagiovani
locale tra gruppi giovanili e singole amministra­ te possibilità. A tutt'oggi gli unici ragazzi coinvolti presenti in altre località sono solitamente affidati
zioni comunali.
sono quelli di Latisana, di Palazzolo, di Lignano e ad enti particolari (associazioni,
cooperative
Il secondo obiettivo prevede l'assegnazione di un di Pocenia., ai quali si stanno affiancando anche sociali ecc.) che, per conto delle amministrazioni
luogo ove i ragazzi possano incontrarsi per quelli di Muzzana e Rivignano. Questi ragazzi si pubbliche, lo gestiscono in autonomia e con una
discutere e sviluppare le loro idee: un Punto Gio­ sono messi in contatto e stanno avviando una certa professionalità. Il problema è che in questo
vani, un centro sociale di aggregazione e infor­ collaborazione che, per volontà comune, prevede modo l'ufficio cade dall"'alto della volontà dei
mazione messo a disposizione dai singoli Comu­ la creazione di un calendario coordinato delle politici", il che non è in sé un male, anzi, ma non
ni.
attività dei singoli gruppi (che vanno dall'organiz­ è l'espressione viva e spontanea dell'aggregazio­
Il terzo obiettivo, conseguente ai primi due, zazione di cineforum, conferenze, tornei sportivi ne giovanile inserita in un contesto più ampio.
riguarda il potenziamento delle attività che i gio­ alle pubblicazioni periodiche di giornalini alle L'lnformagiovani assolverà meglio la sua funzio­
vani dei singoli Punti Giovani intendono realizza­ mostre d'arte e altro ancora) in modo da evitare ne solo all'interno di un più ampio Progetto Gio­
re. Il "potenziamento" delle attività, in concreto, si sovrapposizioni nei vari appuntamenti e favorire vani in cui non si perda di vista lo scopo fonda­
realizzerebbe attraverso la promozione del dialo­ così la reciproca partecipazione, collaborazione e mentale: favorire l'aggregazione dei ragazzi e la
go fra i diversi Punti Giovani costituiti nei singoli condivisione delle esperienze. Come passo sue­ loro vitalità, per giungere dal basso a ricostituire
Comuni dell'ambito: incontri tra i diversi gruppi cessivo potrebbe esserci la creazione di un grup­ la solidarietà, la collaborazione e l'interesse nei
giovanili locali per scambi di opinioni ed espe­ po giovanile "intercomunale" che concepisca e confronti della partecipazione, al fine di combat­
rienze e per la realizzazione di attività comuni .. Il realizzi progetti comuni e costituisca un valido tere il disagio.
quarto e più ambizioso obiettivo prevede la crea­ interlocutore con l'insieme dei comuni dell'ambi­
Solo se l'lnformagiovani sarà parte integrante
zione di una rete informatica che colleghi tra di to. L'importante in questa fase è procedere con di un progetto più ampio, espressione diretta
loro i vari Punti Giovani, al fine di sfruttare tutte le calma, passo dopo passo: per creare un gruppo della realtà e della volontà giovanile, potrà assol­
potenzialità di Internet, delle reti civiche e dello e dei progetti comuni ci vuole il tempo necessario vere al meglio alla sua specifica funzione, altri­
scambio di informazioni "via computer".
a instaurare delle relazioni volontarie che giunga­ menti avremo un progetto giovani monco e il
Si tratta, in sostanza, di creare una rete di no ad una genuina volontà comune. Forzare i venir meno di tutti gli impegni e le responsabilità
relazione e comunicazione stabile e costante tra tempi o imporre dei ritmi potrebbe rendere vano il sinora prese da coloro che intendono realizzare
ragazzi che vivono in realtà differenti, al fine di lavoro sinora svolto.
questo ambizioso programma, senza disperdere i
condividerne i problemi, i valori, le idee e i pro­
Si può affermare allora che il progetto è, se ragazzi finora coinvolti, le loro idee e le loro spe­
getti. Rete informatica e rete di relazione sono,
non altro, in corso di realizzazione? Si e no. Si, in ranze.
Carlos Corvino
8 cosa
iniziative
personaggi & musica
facciamo
BA
CHE
La carriera internazionale del soprano Cecilia Fusco, latisanese d'adozione
Una vita per la musica
S~ si chiede a Cecilia Fusco qual è il
mia esperienza. E' stato un suggerimento di
primo ricordo della sua infanzia, la risposta è
cui ho tenuto conto e in seguito ho capito che
"la musica" e la cosa non stupisce se si
aveva ragione". A testimonianza della sua
pensa che suo padre era un famoso compo­
bravura in questa attività c'è il fatto che i suoi
sitore, caposcuola della musica da film, e sua
allievi vengono da tutte le parti del mondo
madre una pianista. Di quando era piccola
ricorda anche che la sua casa romana era un
continuo passaggio di personaggi dello spet­
tacolo ed era normale che fra gli ospiti ci fos­
sero Antonioni (per il quale suo padre ha
composto le musiche dei maggiori film),
Mastroianni, De Sica, Gassman e Pasolini.
E' a questo periodo che risalgono le prime
"esibizioni" casalinghe di Cecilia che, ancora
bambina, sfodera già una bella vocetta
ammirata dagli amici musicisti dei genitori.
Quale sarebbe stato il suo futuro appare già
evidente e infatti il passo successivo, qual­
che anno dopo, è l'iscrizione al Conservato­
rio Santa Cecilia di Roma. Il debutto è dietro
l'angolo: a soli 19 anni canta il "Rigoletto" al
Teatro di Genova, e successivamente arriva
sul palcoscenico della Scala di Milano, nell'o­
pera "Le nozze di Figaro" diretta da Herbert
von Karajan. Da questo momento Cecilia si
esibisce in tutti i teatri italiani e nei più impor­
tanti teatri mondiali, come il Metropolitan di
New York, il Bolscioi di Mosca e l'Opéra di
Parigi, e nello stesso tempo inizia a fare
incontri fondamentali per la sua carriera, con
direttori d'orchestra come Sonzogno, Gavaz­
zeni, Ferrara, Pizzetti e Abbado. "L'incontro
per averla come insegnante al Conservatorio
di Trieste. E' qui che Cecilia insegna da
più importante" racconta "è stato con un
quando, nel 1989, si è trasferita a Latisana
grandissimo compositore, Igor Stravinskij,
per seguire il cuore o, come lei stessa dice,
che venne alla Filarmonica di Roma per diri­
l'uomo della sua vita. "Non ho nessun rim­
gere un'opera da lui composta, "Pulcinella".
pianto. Ogni volta che vado a Roma, dove
Venire a contatto con una simile personalità
vive il resto della mia famiglia, non vedo l'ora
rappresentò per me, come cantante, una
di tornare. Sono
grande fortuna
e
molto felice qui e
un'occasione vera­
non vivrei più in
mente unica". Chie­
una città".
do se ha mai cono­
Con un presen­
sciuto la Callas e mi
te così perfetto,
racconta di averla
cosa vede nel suo
incontrata
alla
ISTITUTO NAZIONALE PER LO STUDIO
futuro?
Scala. "Se è stata la
E LA CURA DEI TUMORI
"Ho
molte
più grande? Sicura­
richieste per con­
mente aveva una
CONCf.r(TO
certi, ma non sono
vocalità molto parti­
molto propensa ad
colare, che sapeva
accettare; ho l'im­
accomodare molto
pegno dell'inse­
bene a seconda
CLA_\,JDIO ABBADO
'/ ~ "t. ,I- - .. gnamento,
que­
delle
esigenze;
CECILIA FUSCO st'anno ho cinque
quanto all'interpre­
e.A
EN GONZALES -.­,
diplomi.
Come
tazione penso che
I SOLISTI DELL. ORCHESTRA
Dif TEATRO LLA SCALA
posso
pensare
di
abbia dato una
1'..,
·' /
allontanarmi
svolta alla lirica,
sapendo che ho la
grazie ad una per­
responsabilità di
sonalità che le per­
queste persone?".
metteva di far veni­
om-ruu
,.......,... _
_.._...,,.
__ ...,Uj
Uno strappo alla
re i brividi al pubbli­
._._IC __
regola è stato il
co ancora prima di
recital del 2 marzo
cantare".
al Teatro Odeon,
Ancora nel pieno
che ha accettato di
della sua carriera
fare, dopo due anni che le veniva chiesto,
Cecilia decide di dedicarsi all'insegnamento,
"per la simpatia e l'affetto" che nutre per i lati­
memore di un consiglio che le aveva dato il
sanesi, che hanno ricambiato partecipando
padre poco tempo prima di morire. "Mi diceva
numerosi all'evento e applaudendo una
che avrei raggiunto la massima soddisfazio­
donna che ha fatto della musica la sua vita.
ne come artista quando avessi trasmesso
Stefania Gamberini
agli altri quello che avevo imparato con la
f·
a.
­­,~
-
Centro Iniziative Teatrali
CA
Teatro Comico Oggi
1997/98 ­ terza edizione
Teatro Comunale Odeon ­ Latisana
• Appassionato cultore di Tolkien cerca
"colleghi", studiosi o semplici lettori, con cui
scambiare idee ed impressioni. Lasciare
messaggio per Gianluca, presso la sede di
Cosa Facciamo.
inizio spettacoli: ore 21
Martedì 7 Aprile
Paolo Hendel in
IL MEGLIO DI PAOLO HENDEL
di Paolo Hendel
• E' indetta per venerdi 27 marzo l'annuale
assemblea ordinaria di Attivaria - officina
culturale. L'ordine del giorno sarà:
- approvazione del bilancio
- relazione sull'attività svolta
- discussione programma di attività per il
in collaborazione con Paolo Metelli
produzione A.Gi.Di
Giovedì 23 Aprile
I Gemelli Ruggeri in
LA STIRPE DEI RUGGERI
1998
di Luciano Manza/ini ed Eraldo Tura
- elezione del nuovo presidente e del
nuovo consiglio
Oltre ai soci, potranno partecipare tutti i
simpatizzanti e gli interessati.
Sarà una
valida occasione per illustrare e discutere
finalità, scopi e progetti dell'associazione.
produzione G.R.
Sabato 9 Maggio
Paolo Rossi in
RABELAIS
ideato da Paolo Rossi e scritto con Stefano Benni, Riccardo Piferi, Gino &
Michele, Jacopo Fo, Saverio Minuto/o,
Fabio Modesti e Giampiero Solari
• JI "Comitato Lignano in fiore", con sede in
via Palestro a Lignano segnala tutti gli interessati l'uscita del libro "1 2 3 casca il re", a
cura di Giulia Rosania,
con disegni di
Rosanna Nardon. E' un libro "frutto di dialoghi, risate e giochi di parole inventati ... ",
ovvero una raccolta di filastrocche per
bambini.
I proventi
saranno devoluti
all'A.G.M.E.N.
- Friuli-Venezia
Giulia
(Associazione genitori malati emopatici
neoplastici).
Per averlo potete rivolgervi
alla Libreria Il Gabbiano, in via V. Veneto a
Latisana.
regia di Giampiero Solari
produzione Lesitaliens
Martedì 19 Maggio
Alessandro Bergonzoni in
ZIUS
di Alessandro Bergonzoni
regia di Claudio Calabr"
produzione
I Piccioni
di Piazza Maggiore
Prenotazioni abbonamenti a partire da Lune­
dì 23 Marzo. Per informazioni e prevendita:
Centro Iniziative Teatrali, Teatro Odeon
(accesso posteriore), Latisana ­ tel.
0431/59288
• Si segnala a tutti gli studenti universitari
interessati che la Biblioteca di Latisana ha
recentemente acquistato dei manuali di
economia, sociologia e matematica e che
accetta suggerimenti per eventuali analoghi acquisti futuri .
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• L'ultimo numero de "Il Volo", periodico
paJazzolese supplemento a "Cosa Facciamo", nonché
il numero precedente,
è
disponibile al Centro Polifunzionale di Latisana, presso la sede di Attivaria -officina
culturale .
• J1 4 aprile, in concomitanza con Naftalina,
sarà presente in Piazza Caduti della Julia
una bancarella dell'AGMEN (Associazione
Genitori Malati Emopatici Neoplastici) per
una vendita di beneficenza. Con questa iniziativa l'associazione si propone di raccogJ iere fondi per la ristrutturazione degli
ambienti di degenza dell'Ospedale Infantile
Burlo Garofolo di Trieste, specializzato
nella cura delle leucemie.
Recapitate i vostriannuncialla redazio­
ne di Cosa Facciamo, Centro Polifunzio­
nale, via A.Gaspari, 2 ­ Latisana.
cosa facciamo
9
Sabato 21 febbraio 1998, nei locali del
Sonic Box Music Centre in via Sottopovolo 48 a
Latisana, si è aperto con la mostra "Opere Recen­
ti" di Martino Lorenzon, un nuovo spazio dedicato
all'arte contemporanea.
L'iniziativa, nata dalla collaborazione tra
"Artisti dell'ultima generazione"
Piero Vit, titolare del negozio, e Luigi Bozza, impe­
gnato ormai da tempo tra le fila di "Attivaria", intende proporre a cadenza mensile mostre
personali ed eventi legati all'universo dei giovani artisti. Questo il calendario fino al prossi­
mo aprile:
­ fino al 21 marzo: Martino Lorenzon
­ dal 21 marzo al 23 aprile Riccardo Modena con la mostra di fotografie "STARS IN/TOUR"
A
R
T
" ... ognuno è re di se stesso... "
QUALCHE
RIFLESSIONE SULL'OPERA
PITIORICA
DI MARTINO
LORENZON
Le opere di Martino Lorenzon sono delle finestre aperte (spalancate!) sulla propria interiorità, sul
proprio inconscio. E infatti per Martino la pittura è il veicolo con cui dar voce ai tumulti dell'animo,
alle inquietudini esistenziali, il modo per esprimere secondo un forma e un'estetica tradotta in simboli (presi a prestito dalla sua cultura, ma ordinati in modo del tutto personale e a volte inconscio), il
reale filtrato e deformato dal proprio sentire.
Partendo dalla lezione dell'avanguardia
storica, in particolare dalla componente più calda,
romantica, selvaggia e onirica rappresentata dalle correnti artistiche dell'Espressionismo,
del Fauvismo, del Surrealismo e del Primitivismo, interessate appunto a esprimere la vera natura dell'uomo,
eliminando i tabù di qualsiasi genere e indagando l'inconscio e l'irrazionale, Martino dà vita a un
neo-espressionismo, nei contenuti e nella forma, accostandosi anche al riaffermarsi della pittura nel
panorama della scena artistica, messo in atto verso gli anni '80 dalla Transavanguardia, dal Grafitismo americano (da Keith Haring a J.M. Basquiat) e dal neo-espressionismo internazionale.
Nei suoi quadri, l'uso dei colori accesi e violenti e la pennellata sinuosa e avviluppante le forme,
rendono una violenza e un'aggressività che si trasformano in energia e movimento. Il senso della
pennellata orientato secondo una direzione (concentrica, convergente o divergente) conferiscono
alla composizione un dinamismo, che a sua volta sembra essere colto nel suo culmine, nell'enfasi
che esprimono i personaggi e le figure che popolano l'immaginario pittorico di M. Uomini sfigurati,
sagome, rigorosamente maschili (lo si intende, anche se non lo si intravede!), sempre nell'atto di
compiere un'azione, in uno slancio, con la bocca aperta, per parlare, per urlare, per suonare, per
sputare o ingoiare, e con i denti visibili, per mordere (più che per mangiare), quindi per attaccare o
lottare, sia contro un altro uomo o un animale o qualcosa di astratto e impercettibile.
Accanto agli uomini, gli animali: il cane-lupo, il pesce, il serpente. Animali che assumono una
valenza quasi sempre non positiva: del tutto negativa nel caso del cane-lupo, simbolo minaccioso e
inquietante. Il pesce e il serpente sono invece tipi da addomesticare o addestrare, sembrano
comunque vittime intrappolate in un gioco, in un ruolo, in una sorte da cui non possono sfuggire.
Le croci sono un altro simbolo ricorrente, ovviamente inteso nell'aspetto del sacrificio, del dolore.
Infine la corona che spesso appare sospesa sopra i capi degli omuncoli: quasi un feticcio, un
simbolo di potenza, un elemento di autodeterminazione di ogni individuo della propria esistenza. Mi
spiega Martino : " .... ognuno è re di se stesso . . ", ricordandosi anche di un video di una vecchia canzone dei Depeche Mode in cui una corona troneggiava sopra una montagna.
La croce, il pesce, i serpenti, la corona, i teschietti con cui ogni tanto Martino dissemina i propri
quadri, o il totem-diavoletto, sono tutti simboli che derivano da una cultura religiosa, intesa in senso
ampio e non identificata in una fede ben precisa. La tematica religiosa traspare palesemente,
affrontata in negazione, soprattutto verso gli aspetti e le manifestazioni più integraliste e fanatiche,
nonché per la presenza di un fatalismo di fondo, che sembra manovrare i personaggi dei quadri di
Martino, somiglianti a volte più a pupazzi e giocattoli che a esseri umani.
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personaggi
giovani
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L'entusiasmo
di un gruppo di giovani a Pertegada
Una festa... per cominciare
E' bello ritrovarsi verso i primi di gen­
naio a constatare il successo di una festa
dell'ultimo dell'anno; è bello per chi vi ha
partecipato, ma lo è ancor di più per chi
l'ha organizzata, soprattutto se questi
sono giovani e alla loro prima esperienza
del genere.
E' proprio ciò che è accaduto a noi, un
gruppetto di poco meno di una decina di
ragazzi di Pertegada che hanno deciso di
misurarsi con tutti gli aspetti che comporta
l'organizzazione di un raduno di quasi un
centinaio di persone più o meno nostre
coetanee in un luogo pubblico (con tutto
ciò che questo particolare implica). Ci è
costato moltissimo impegno e tempo, ma
la soddisfazione provata a veglione con­
cluso è una sensazione indescrivibilmente
appagante che ti spinge a pensare in
grande, a non essere certo sazio di espe­
rienze, a voler impegnarti per dar lustro al
paese in cui vivi. Proprio questo paese
che, anche se sempre ricco di iniziative,
sente il bisogno di un ricambio generazio­
nale, di giovani che comincino ad interes­
sarsi alle varie attività che si svolgono
ogni anno nella nostra frazione, affinché
non venga meno tutto l'entusiasmo e la
voglia di misurarsi per migliorarsi, l'unico
motore che è alla base di ogni idea, inizia­
tiva, gruppo o associazione senza scopi
lucrosi.
Senza scopi di lucro, proprio come è
stata concepita questa festa, per dimo­
strare prima di tutto a noi stessi che lavo­
Guard.re con la danza. terapia
Sono contenta di avere quest'occasione
per incontrare Debora, poiché da quando è
tornata dagli Stati Uniti per le vacanze di
Natale, nonostante sia qui a Lignano ormai
da quasi un mese, abbiamo avuto ben poco
tempo da trascorrere insieme. Infatti fin dal
suo arrivo è stata investita da una vera e
propria orda di parenti, nipoti, fratelli, sorelle,
cognati, zii e cugini, che possiede in gran
quantità. Tutti volevano il loro momento di
attenzione, ognuno aveva qualche curiosità
da domandarle,
per ciascuno di loro c'era
un regalo.
E'
veramente
entusiasta della sua
nuova vita: finalmente dopo anni di lavoro e sforzi è riuscita
a superare la selezione per l'ammissione al master di
DMT ( Danza Movimento Terapia ). Ma
andiamo con ordine.
rando insieme era possibile superare
qualsiasi ostacolo, a partire dalla diver­
genze di opinione in seno al nostro grup­
po, passando per le difficoltà più concrete
della realizzazione (e delle spese conse­
guenti) delle opere concordate, fino ai
"muri" della burocrazia che hanno sicura­
mente rappresentato, per noi ancora ine­
sperti uno dei lati meno semplici di tutto il
nostro operato; proprio per quest'ultimo
aspetto uno dei ringraziamenti che dob­
biamo fare va ad una persona, nostra
compaesana, che ci è stata vicina non
solo con le parole (ci riferiamo ovviamente
alla vicesindaco Micaela Sette), ma
soprattutto con i fatti, potendo essa farci
da tramite con gli uffici del Comune e con
il Sindaco stesso.
L'unico neo degno di nota è stato l'at­
teggiamento di molti nostri giovani com­
paesani che non hanno certo fatto ciò che
era nelle loro possibilità per far riuscire la
festa (ossia parteciparvi), preferendo inve­
ce organizzarsi in modo diverso la serata
e arrivando quasi al livello di cercare di
boicottare la nostra iniziativa. All'inizio ci è
dispiaciuto moltissimo vedere come la
nostra idea, nata per il paese e per i gio­
vani che ci vivono, riscontrasse una così
radicata diffidenza fra i diretti interessati,
poi, riflettendoci, abbiamo capito quanto
bene possiamo aver fatto a Pertegada
quando, per rimpiaz­ ,­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­
zare i buchi lasciati
Un gruppo di giovani animatori cresce in Oratorio
dai giovani indigeni
Produzione e Vendita
Pelle - Montoni - Pellicce
LATISANA­ S.S. Lignano ­ tel. 0431/50094
11
Ragazzi in ilamba: Debora Sbaiz sperimenta negli Stati Uniti il legame danza-psicologia
che hanno dato forfait, siamo stati
"costretti" ad invitare amici anche da molto
lontano, dal Veneto, dall'alto e medio Friu­
I i, dal pordenonese: persone che non
conoscevano il nostro paese neppure per
nome e che ora sanno come arrivarci in
occasioni come la sagra estiva, l'Epifania
(con la nostra rinomata "Foghera") e tutto
il resto.
Degni di menzione sarebbero anche
altre persone che, pur restando estranee
all'organizzazione vera e propria, ci hanno
dato un aiuto fondamentale perché tutto
procedesse nel migliore dei modi (i titolari
di attività pertegadesi tra cui quasi tutti i
bar), ma la lista dei ringraziamenti sareb­
be comunque troppo lunga, perciò conclu­
diamo facendone almeno uno: a voi lettori
che avete avuto la pazienza di leggere
questa nostra piccola grande avventura;
infine un augurio che sarebbe bello poter
estendere a tutti i giovani del territorio
comunale: non essere mai paghi di ciò
che andiamo ad ereditare, non per dimo­
strare un'insoddisfazione
che andrebbe
solo a gratificare l'inutile lavoro di chi si
ostina a definirci come "generazione X",
né per voler chiedere di più standosene
però a braccia conserte, bensì per creare
qualcosa che aiuti i luoghi dove viviamo a
rinnovarsi continuamente e per rinverdire
quell'entusiasmo che, a sentire i nostri
genitori, in loro abbondava mentre in noi è
scomparso. Dimostriamogli che, almeno
in questo, hanno torto!
Gruppo IDEAFIX
Divertire divertendosi
E' il secondo anno che a Latisana un gruppo di ragazzi si
sta impegnando (e aggiungo personalmente anche divertendo)
ad animare bambini di età compresa tra 7 e 13 anni; l'iniziativa
ha preso il nome di "Oratroviamoci".
Nonostante le difficoltà che ogni nuovo gruppo si trova ad
affrontare, possiamo ritenere la nostra esperienza molto positi­
va perché, indipendentemente dagli ottimi risultati che abbia­
mo conseguito, ci è stata data l'opportunità di non essere sem­
plicemente un gruppo di animatori, ma soprattutto un gruppo di
amici, pronti a trovarsi insieme per divertirsi e, conseguente­
mente, divertire. La nostra "unione" ha dato vita ad un gruppo
affiatato, ma pronto ad aprirsi a nuovi amici, perché, come si
dice, l'unione fa la forza.
Per aumentare le iniziative giovanili, a livello parrocchiale
(ma non solo!) abbiamo deciso di creare un "gruppo giovani"
autonomo, intitolato a Piergiorgio Frassati, con un proprio sta­
tuto. L'idea è buona, le possibilità di realizzarla sono concrete,
ma per dare vita ad una simile iniziativa, in un paese in cui
risulta più facile criticare le iniziative proposte, piuttosto che
impegnarsi ad ampliarle, abbiamo bisogno di ragazzi pronti ad
alternare (e sottolineo alternare, non sostituire) al cinema, alla
discoteca o allo stadio, occasioni per stare tra amici diverten­
dosi e divertendo, perché, in fondo, l'amicizia non è uno dei
sentimenti più importanti?
E allora forza ... cosa state aspettando?! Se avete compiuto
15 anni e avete voglia di unirvi a noi, venite in Oratorio e
lasciate il vostro nome, cognome, indirizzo e numero di telefo­
no ... Vi aspettiamo!!
Elisabetta
cosa rcccrorno
L
GLI INIZI
Come
avrete
capito Debora è una
ragazza di Lignano
Sabbiadoro, la quale
ha sempre nutrito
una forte passione
per la danza, che ha
praticato fin da bambina frequentando
i
gruppi di ginnastica
e di twirling locali.
Quindi non ha
stupito
nessuno
quando nel novembre del '90, dopo
aver conseguito
il
diploma all'istituto
tecnico commerciale
di
Portogruaro,
"snobbando"
il suo più probabile destino,
quello di lavorare nella florida azienda di
famiglia, e sfidando le sue proverbiali emicranie, decide di iscriversi al D.A.M.S.
di
Bologna nell'indirizzo spettacolo.
Durante la frequenza
dell'università continua ad alimentare questo suo interesse:
segue corsi di danza contemporanea, partecipa ad attività teatrali con spettacoli che
fondono recitazione
e danza, collabora e
diventa a sua volta istruttrice del gruppo
"Danze dell'Ottocento",
nato per iniziativa di
un assistente del DAMS, che tra l'altro organizza suggestivi the danzanti in costume
nelle ville situate sui colli bolognesi.
In seguito, a sua volta, con un gruppo di studenti fonda MOTUS, Circolo Universitario di
Studi sulla Danza, che organizza convegni di
studi, stage pratici e spettacoli che fondono
elementi di danza contemporanea con figure
di balli dell'800, come il valzer e la quadriglia.
Perciò era inevitabile che ad un certo
punto Debora non venisse in contatto con
l'Art Therapy Italiana, associazione fondata
nell'82 al fine di promuovere la pratica e la
formazione
in Arte e Danza Terapia; qui
conosce la dottoressa Rosa Maria Govoni, la
quale ne è docente, supervisore clinico e
direttrice, che le racconta le sue esperienze:
gli inizi come danzatrice professionista,
la
laurea in Pedagogia, la formazione in DMT
presso il Mills College di Oakland in California.
Debora rimane affascinata da tutto ciò e
si rende conto immediatamente che questo
è il tipo di lavoro che dentro di sé ha sempre
desiderato: vivere danzando e con la danza
essere di aiuto agli
altri. Si entusiasma
a tal punto da decide re di chiedere
una tesi sull'argomento e, nonostante alcune difficoltà e
i primi rifiuti, con
tenacia persegue il
suo scopo, cosicché
nel novembre
del
'96 si laurea
con
una tesi dal titolo
"Origini e sviluppi
della Danza Movimento Terapia".
LA DMT (Danza
Movimento Tera­
pia)
Ma in pratica in
che cosa consiste
questa danza-terapia?
Mi risponde: " E'
una terapia che si
fonda su una visione olistica dell'uomo,
considerato
globalmente
come
unione inscindibile
di mente e corpo
(infatti olistico viene
dal greco OLOS, che significa "tutto intero").
Quindi, partendo dal presupposto che una
persona "sana" possieda una gamma di
espressioni corporee completa o più ampia
possibile, la mancanza totale o parziale di
determinati
movimenti o l'insistere sempre
sugli stessi è indice di un problema a livello
psicologico, che, appunto, si riflette sul piano
fisico. Ad esempio, una persona può avere
difficoltà ad aprirsi sul piano verticale, ad
allargare le braccia, allora il danza-terapista
dovrà stimolare il paziente a superare questo blocco, sia con movimenti appropriati, sia
indagandone le cause remote a livello psicologico." Infatti, mi spiega Debora, la DMT si
basa sugli stessi principi della psicoanalisi,
con la differenza che, invece di utilizzare le
libere associazioni mentali, essa si avvale
del movimento libero, dell'espressione
corporea. Questi, infatti, spesso sono in grado
di rappresentare il proprio mondo interiore in
maniera più efficace e immediata del linguaggio, proprio perché non mediati dalla
codificazione verbale. Per rendere il concetto a questo proposito vorrei riportare la frase
di Francois Delsarte, che traggo proprio
dalla tesi di Debora:" Cento pagine non dicono quello che un semplice movimento può
dire, perché questo semplice movimento
esprime il nostro intero essere."
FINALMENTE L'AMERICA!!
"Negli Stati Uniti c'è molto entusiasmo e
vitalità nei confronti di questa materia, tanto
che fin dal 1971 è stato istituito il programma
di master in DMT in molte città universitarie,
vale a dire un corso di studi corrispondente a
una vera e propria laurea, cosa impensabile
per il momento ancora in Italia. Perciò, per
questo motivo e per il desiderio di eseguire
la mia formazione nella patria di questa
disciplina, ho deciso di trasferirmi qui, anche
se questo naturalmente·
mi è costato un
sacrificio in termini di affetto, per la lontananza dalla mia famiglia, dai miei amici e soprattutto dal mio ragazzo, Paolo, che comunque
mi è già venuto a trovare e con cui ho una
fittissima corrispondenza."
Questa è la risposta di Debora alla mia
domanda sul perché abbia così coraggiosamente pensato di cambiare
continente,
nonostante l'esistenza di un corso di danzaterapia anche nella stessa Bologna. Nel frat. tempo mi mostra le foto della sua nuova
casa, una bellissima villa di campagna
immersa in un grande giardino con alberi da
frutto, tanti girasoli e un campo di ... zucche!
Si, tante, grandi, arancioni zucche, che lei
stessa e le sue coinquiline, sue compagne di
master, si sono divertite a intagliare in occasione della festa di Halloween, aiutando a
consolidare la tradizione
della cittadina,
Keene, che ogni anno entra nel Guinnes dei
primati per il gran numero di zucche decorate.
Infatti Debora, a differenza di quello che
comunemente
si pensa di coloro che si trasferiscono negli Stati Uniti, non risiede in
una grande metropoli, bensì in questa tranquilla località dello Hampshire dove frequenta la Antiokh Graduel School.
(segue)
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LATISANA
appuntamenti
12 cosa facciamo
IL MASTER
"Cosa ci puoi raccontare della scuola e della società americana,
avendo ormai già trascorso là alcuni mesi?", le domando, "le tue
aspettative sono state soddisfatte?". Entusiasticamente mi risponde:
"Sono più che contenta della mia scelta, anzi, proprio andando di per­
sona mi sono resa conto di come sia importante che la mia prepara­
zione si svolga negli Stati Uniti.
Affermo questo soprattutto riguardo ai metodi di insegnamento che
sono veramente innovativi rispetto all'Italia, perché sono basati su
quello che gli americani chiamano "impronta esperienziale: là gli stu­
denti non sono solo dei fruitori passivi delle lezioni dei professori, non
sono considerati, come purtroppo accade quasi sempre in Italia, dei
contenitori da riempire con nozioni faticosamente assimilate con ore e
ore di studio sui libri. Infatti oltre alla lezione tradizionale, a cui vengo­
no dedicati solo due giorni alla settimana, seppur molto intensi, è
molto importante il lavoro di gruppo a cui segue la compilazione di
tesine sui vari argomenti svolti, in cui tutti noi possiamo e siamo tenuti
ad esprimere il nostro punto di vista. Ma sicuramente il momento più
importante e gratificante è quello della pratica, che si svolge con bam­
bini anche molto piccoli. Gli stessi genitori li conducono nella nostra
scuola ( e già questo è indice di una abissale differenza culturale
rispetto all'Europa), affinché con il nostro aiuto essi imparino ad avere
un buon rapporto con il loro corpo fin dai primi anni di vita, cosa che li
aiuterà certamente a diventare degli adulti equilibrati. Infatti, e ci tengo
a sottolinearlo, noi siamo abituati a rapportarci al mondo quasi esclu­
sivamente con il cervello, dimenticandoci che siamo dotati di un corpo
molto più grande e più pesante e con il quale possiamo esprimere
molte più cose."
PROGETTI FUTURI
Mi sembra che Debora sia talmente entusiasta della vita america­
na, da non voler più ritornare in Italia. Ma lei mi risponde: "Assoluta­
mente no. Per quanto io fino ad ora abbia trovato soddisfazione nelle
mie aspirazioni, tuttavia molti aspetti di questa società mi appaiono
molto contraddittori. Ad esempio, manca completamente il senso della
famiglia come lo intendiamo noi, il piacere di pranzare e cenare insie­
me raccontandoci i fatti della giornata. Invece, qui ognuno mangia in
orari diversi rispetto agli altri familiari, non si usa neppure apparec­
chiare la tavola, e poi bisognerebbe proprio vedere di persona quali
schifezze mangiano: i supermercati sono pieni soltanto di scatolette e
cibi liofilizzati da sbattere per tre minuti nel microonde. Tutto ciò è
molto lontano dal mio modo di concepire la vita, e poi ci tengo molto
alle tradizioni italiane."
Perciò Debora, dopo aver terminato il master, desidererebbe svol­
gere il necessario tirocinio in Italia, appoggiandosi all'Art Therapy di
Bologna, per accumulare tutta l'esperienza necessaria per poi poter
aprire un suo studio. Con entusiasmo mi dice: "Il mio desiderio è quel­
lo di poter lavorare con gli adolescenti che hanno problemi di alimen­
tazione, come l'anoressia e la bulimia. Infatti sono convinta che la
danza­movimento­terapia sia molto adatta a trattare queste problema­
tiche, perché permette di ritrovare un giusto equilibrio e un buon rap­
porto con il proprio corpo, cosa di cui questi ragazzi hanno sicuramen­
te bisogno. Inoltre mi dà particolarmente soddisfazione la prospettiva
di poter essere di aiuto proprio a persone giovani, poiché esse hanno
molto tempo davanti a sé."
Con quest'ultima frase chiudiamo l'intervista e ci salutiamo, perché
ormai mancano pochi giorni alla sua partenza. Dentro di me le faccio
tanti auguri, perché penso che siano davvero poche le persone che
come lei impostino la loro realizzazione personale finalizzandola al
benessere del prossimo.
Roberta Passalacqua
F OR~AZIONb.
Centro
dimagrimento
Appuntamenti
e
1
MARZO
23
Sab 7
Recital del soprano Cecilia Fusco
dalle 9 alle 19 ­ Piazza Caduti della Julia
29
Dom 8
"NAFTALINA" il mercatino delle pulci
20.30 Volley 81- palestra Scuola Media
LOW WEST V. ­ Il Fè Ferrara
15.00 Calcio 2.a categoria
RONCHIS ­ 7 Spighe
•
Mar 1 O
20.45 Teatro Odeon - XXV Stagione Teatrale
52
Dom 15
Sab 21
15.00 Calcio 2.a categoria
Gio 26
20.45 Teatro Odeon - Stagione musicale
Sab 28
"I Musici della Serenissima" ­ Musica antica
20.45 Basket C2 - Palasport Pocenia
LANCIA VIDA ­ Opel S.Daniele (poule promoz.)
Dom 29
16.00 Calcio 2.a categoria
88
Dom 26
16.00 Calcio 2.a categoria
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77
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25
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•
37
38
62
•
89
.71
78
•
82
72
55
Lunedì
Mer oledi
Gi vedi
Venerdì
•
•
63
•
67
64
57
•
58
59
65
68
.75
•
84
85
86
80
.87
92
91
.93
.95
impossibile" ­ 41.New Mexico ­ 42. Vissuta intensamente - 44.Custodisce i vestiti in camera - 46.Né tue
né sue ­ 47.L'Osmio ­ 48.Esperte nell'arte del calcolo ­
50.La patria di Ulisse ­ 52.Metà agrore­ 53.Sua San­
tità ­ 54.Leonarda. . in famiglia ­ 56.11 cuore dello
skinhead ­ 57.E' una catena di Grandi magazzini ­
60.Pronome dimostrativo ­ 61.Ammirare . . Parigi ­
63.Scongelare, sciogliere ­ 66.Discorso pubblico ­
67.E' una frazione di Latisana­ 69.Prime avulsioni ­
70.Prima persona singolare­ 71.Bari in auto ­ 73.Cercare con insistenza qualcosa di nascosto - 75.Deno­
minazione d'OrigineControllata­ 76. Tipico piatto delle
nostre zone - 80.lnternational Telecommunication
Union · 81.Assemblea Nazionale Autieri d'Italia ­
82.Così si intitola l'ultimo CD dei Keivadi ­ 87.E' la
quinta nota ­ 88.Nella mitologia greca era figlio di
Urano e di Gea ­ 90.Così ha inizio la vulnerabilità ­
91.Altro nome della rimessa laterale · 93.Riservata
Personale ­ 94.Canta "Onda su onda" ­ 95.Qantas
negli orari di volo ­
VERTICALI
1.Capriccio, fissazione per qualcosa - 2.Tra pochi
mesi anche a Latisana ne verrà aperto un ufficio ­
3.lniziali della Ginzburg ­ 4.Giacomo... in famiglia ­
5.Forme di governo in cui un tempo la nobiltà detene­
va il potere ­ 6.Gruppo, équipe ­ 7.E' stata una corren­
te religiosa nel XV sec. ­ 8.11 cuore del. . corteo ­
9.Aeronautica Italiana ­ 1 O.Indica compagnia ­
11.Antica arte medievale che mirava alla trasforma­
zione dei metalli ­ 12.Nome di donna ­ 13.Logaritmo
Naturale ­ 14.Ha scritto "Casa di bambola" ­ 15.Tipo di
planisferoin rilievo ­ 16.Canta "Luci a San Siro" (iniz.)
­ 17.Uccelli appartenenti alla famigliadei trampolieri­
18.Sigla dell'Indiana ­ 19.Locuzione latina che indica
la risoluzione di un problema alla base ­ 25.Ha per
capitale Gerusalemme · 28.0tiche per metà ­ 30.11
Sodio· 31.Così sono chiamati i branzini e le spigole ­
32.United Airlines ­ 34.Lega Navale Italiana ­ 37.La
Turchia nelle auto ­ 38.Rete inglese ­ 40.Prelibato frutto secco tipico del dopo cena - 42.Simbolo del Gallio ­
43.Day Hospital ­ 45.ln inglese è la terza pers. sing. di
mettere in fila, ordinare ­ 49.Composto contenente
bromuro­ 51.Complimento francese ­ 52.Si dice di chi
ormai si è fatto una famiglia­ 55.L'Erbio ­ 57.Urgente ­
58.Se ne ricevono tante nella vita ! - 59.Lo si recita in
chiesa ­ 62.Pena, compatimento - 63.Fantasma, fol­
letto ­ 64.Litigi senza pari ­ 65.American Economie
Association­ 68.Medico latisanese - 71. Viene coltivata nella stragrande maggioranza dei campi del nostro
territorio - 72.Ricorre una volta all'anno ­ 73.Scagot­
to ... senza pari! ­ 74.Biological Oxygen Demand ­
77.Direzione Investigativa Antimafia ­ 78.L'inizio del­
l'eclisse ­ 79.Short Ton ­ 83.Negazione bifrontale ­
84.Nella pallavolo indica il momento in cui la palla
cade all'esterno del campo di gioco ­ 85.Ghiaccio
inglese ­ 86.L'Amperora ­ 89.Né si né no ­ 92.L'Ecua­
dor in auto. (Le definizioni in corsivo si riferiscono ai
termini dialettali)
Barbara Galizio
112
orari di apertura al pubblico.
UFFICI COMUNALI:
FARMACIE DI TURNO
115
116
118
•\ \Al;RAIT-[lfllUR.11 r ·Lf.lA
L'rnoo lTC\ICO-rllllJ11 I PRIVATA
dal 2 al 8 marzo
113
591
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52 03
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521, ys21--1
529111
52 200
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ll-19,'
59 595-11
59103
50031
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53
1­1­ -88088
16­8­t­U­3
50-i 9- 5 320
50220
'i026-J
­1 21
16­ ­1604­1
BIBLIOTECA CIVICA
Centro Polifunzionale,
ingresso da via Goldoni
(1 ° piano - tei520686)
51
83
Soccorso stradale Cl
emergenza ­anitaria
Protezione ivil
Gas (Italgus)
Poste (Latisana l
Poste (Penegada)
Stazione F.~.
F.S. informazioni orari
.47
79
arabinieri
Polizia­s
corso pubblico
\"igili del Fuoco
arabinieri
uardia di Finanza
Stazione Forestale
Acqua ( AF l
Lu e (E:­­.ELl
46
74
.73
URGENZE
NUMERI UTILI
40
.56
.90
.94
34
.39
50
.54
28
.27
33
45
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19
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Taxi
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Lfficio del l:11· ro
Azienda Prom. Turistica
lnformazioni turistiche RPT
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RONCHIS ­ Risanese
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16.00 Calcio 2.a categoria
LATISANA Ricr. ­ 7 Spighe
21.00 Teatro Odeon - Rassegna Teatro ComicO
Sab 25
e
7
t
ORIZZONTALI
1.Erano sulla Via della Seta dal 23 gennaioall'B feb­
braio al Polifunzionale ­ 20.Ha scritto "Soldati" ­
21.Cosi ha inizio un famoso canto latisanese 22.Nota Bene ­ 23.Radio Frequenza ­ 24. Trasporta il
fieno in Carnia - 25.Apparteneva al popolo degli anti­
chi abitanti del Perù ­ 26.Sondrio nelle targhe ­ 27.11
famoso Colosso considerato una delle sette rneravi­
glie del mondo ­ 29.Un tipo di polizza assicurativa ­
33.Un rosso ... friulano ­ 35.E' uno dei sette peccati
capitali ­ 36. Viene spesso ordinato in osteria in compagnia d'un amico - 39.Gianna che cantava "Bello e
LOW WEST V. ­ Sar Dolomia Belluno .
21.00 Teatro Odeon - Rassegna Teatro Comico
Paolo Hendel in "Il meglio di Paolo Hendel"
20.30 Duomo - Processione del Venerd" Santo
PASQUA
20.45 Basket C2 - Palasport Pocenia
LANCIA VIDA ­ B.C.C. Manzano (poule promoz.)
I Gemelli Ruggeri in "La stirpe dei Ruggeri"
20.30 Volley 81 - palestra Scuola Media
LOW WEST V. ­ Sangiorgina UD
•
•
81
dalle 9 alle 19 ­ Piazza Caduti della Julia
"NAFTALINA" il mercatino delle pulci
20.30 Volley 81 - palestra Scuola Media
Gio 23
49
76
APRILE
Dom 19
48
69
RONCHIS ­ Zompicchia
Ven 10
Dom 12
Sab 18
6
1
•
.42
66
LATISANA Ricr. ­ Lavarianese
Mar?
30
60
15.00 Calcio 2.a categoria
Dom 22
Sab 4
5
.24
41
LATISANA Ricr. ­ Santamaria
20.45 Teatro Odeon - XXV Stagione Teatrale
"AHI, CORPO CRUDELE" di Giuseppe Manfridi
con Simona Marchini e Daniele Formica
20.30 Volley 81 - palestra Scuola Media
LOW WEST V. ­ Libertas Claus Forlì
Mer 18
4
•
.21
35
"BRUCIATI" di Angelo Longoni
con Amanda Sandrelli e Blas Roca Rey
21.00 Bar Bellini - via Vittorio Veneto
concerto di Graziella Vendramin ­ vocalist
20.45 Basket C2 - Palasport Pocenia
LANCIA VIDA ­ Amici basket PN (poule promoz.)
Sab 14
3
20
20.45 Teatro Odeon - Stagione musicale
Ven 13
cosa facciamo 13
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Lun 2
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Latisana Via Marconi, 133/A Tel. 0431 - 521 579
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LIGNANO PINETA e MUZZANA
dal 23 al 29 marzo
LATISANA doti. Spagnolo
dal 30 marzo al 5 aprile
LIGNANO SABBIADORO e PALAZZOLO
dal 6 al 12 aprile
IL E\ffi()
1Cl.lll
LATISANA (Pertegada) dott.ssa Fontana
dal 13 al 19 aprile
\ 'enerdi dalle 9.30 alle I O. O
PRECENICCO e RONCHIS
ORARI DI RICEVIMENTO
dal 20 al 26 aprile
Sindaco e Assessori
Sindaco: Danilo Moretti
Lunedi e Mercoledì 1 O. 00-12. 00
Vice-Sindaco e Ass. Sport, Cultura, P.I.
Micaela Sette
Mercoledi e Venerdì
11. 00-12. 00
Ass. LL.PP.: Gino Ambrosia
Lunedì e Merco/edi
10.00-12.00
Ass. Commercio, Turismo: Cesare Canova
Martedì, Mercoledi, Giovedì 10.00-12.00
Ass. Edilizia privata e Urbanistica
Ferruccio Casasola ­ Venerdì 10.00­12.00
10.00­ 13. O
Ass. Ecologia, Ambiente: Giovanni Gobbo
Lunedi
1 O. 00-12. 00
I 0.00 - 13.00
Ass. Finanze e Bilancio: Michele Grossi
Lunedi 11-12
I Mercoledì 10-12
LATISANA dott.ssa Taddei
dal 27 aprile al 3 maggio
LIGNANO PINETA e MUZZANA
Numeri di telefono:
Latisana (Spagnolo)
Latisana (Taddei)
Latisana (Pertegada)
Lignano Sabbiadoro
Lignano Pineta
Muzzana
Palazzolo
Precenicco
Ronchis
521600
50140
558025
71263
422396
69026
58007
589364
56012
lnfo: Allivaria · olfrona culturale 521550
14 cosa
volley
calcio
campionato italiano serie B-1 femminile
campionato di 2.a categoria
~ Sabato 7 marzo, ore 20.30 - pal. Latisana
(4.a rit.)
LOW WEST V. - Il Fe' Ferrara
ca
cn
ns
Sabato 14 marzo, ore 21 - Viserba di Rimini
(5.a rit.)
Anthesis Viserba - LOW WEST V.
...J
Sabato 21 marzo, ore 20.30 - pal. Latisana
>a (6.a rit.) LOW WEST V. - Libertas Claus Forlì
=.g.
C1)
Sabato 28 marzo, ore 20.00 - Schio (VI)
(7.a rit.)
Bioton Schio - LOW WEST V.
.., Sabato 4 aprile, ore 20.30 - pal. Latisana
(8.a rit.)
LOW WEST V. - Sari Dolomia Belluno
cn
C1)
3=
Sabato 18 aprile, ore 21.00 - Urbino (PS)
(9.a rit.)
Della Rovere Urbino - LOW WEST V.
il filo sottile
calendari sportivi
facciamo
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·.egO
cc
.
Dom 8 Mar
(8.a rit.) ore 15
Com. Teor - LATISANA Ricr.
RONCHIS - 7 Spighe
Dom 15 Mar
(9.a rit.) ore 15
LATISANA Ricr. - Santamaria
Flambro - RONCHIS
Dom 22 Mar
LATISANA Ricr. - Lavarianese
Santamaria - RONCHIS
C1) (1 O.a rit.) ore 15
cc
ca
e:
ca
Dom 29 Mar
(11.a rit.) ore 16
Palazzolo - LATISANA Ricr.
RONCHIS - Zompicchia
Dom 19 Apr
(12.a rit.) ore 16
LATISANA Ricr. - Torviscosa
Muzzanese - RONCHIS
(13.a rit.) ore 16
Mortegliano - LATISANA Ricr.
RONCHIS - Risanese
·...cnca Dom 26 Apr
...J
Il filo sottile
BAR SPORT e
BAR SPORT 2000
basket
campionato regionale serie C-2 maschile
In barca a vela: scuola e vacanze
Aprilia Marittima è una delle darsene più grandi d'Europa, ma
quanti latisanesi la conoscono? A due passi, ma così lontana?
Eppure ad Aprilia Marittima esistono "occasioni marine" che
pochi conoscono e organizzazioni che, da anni, si occupano con
discreto successo, ad esempio, di scuola vela e di vacanze in
barca a vela. I loro clienti appartengono a tutte le fasce sociali e
provengono dai posti più disparati, ma da Latisana mai!
E questo è piuttosto singolare. E' strano, soprattutto, che i
ragazzi non si avvicinino ad un'attività così affascinante e pura
come la vela. Mare, sole, vento, grandi spazi e un giusto equilibrio
tra impegno fisico ed esercizio intellettuale: tutto questo è andare
in barca a vela, e vale per tutte le età. Fa bene alla salute ed allo
spirito, non è poi così difficile, non è un privilegio di pochi e, soprattutto, è molto, molto divertente. Perciò sembra quasi impossibile
che non piaccia; può darsi allora che non si sappia semplicemente
da che parte cominciare o a chi rivolgersi. Possiamo dare qualche
indicazione riguardo l'agenzia Motorvela, che si trova ad Aprilia
Marittima ed è operativa tutto l'anno. L'attività svolta in questa
base nautica si può distingure in due grandi blocchi, differenziati in
base alle stagioni ed alle condizioni climatiche.
Precisamente, nei periodi marzo-giugno e ottobre-dicembre
viene pivilegiata la scuola vela con vari livelli di corsi che vanno
dalla iniziazione. al perfezionamento, fino al conseguimento della
patente nautica. Lo scopo è quello di impostare un'educazione
marinaresca progressiva e ben strutturata in rapporto alle esperienze e alle capacità iniziali degli allievi. In ogni caso i corsi sono
aperti a tutti e non è richiesto alcun prerequisito.
.ln estate, invece, il primo obiettivo di Motorvela è quello di far
trascorrere a quanti lo desiderano la più bella vacanza in barca a
vela. L'agenzia dispone ad Aprilia di 5 barche comprese tra i 9 e i
14 metri, attrezzate per qualunque tipo di navigazione.
Dopo aver definito un itinerario da effettuare in una o più settimane, si parte rispettando un programma giornaliero che normalmente prevede cinque o sei ore di navigazione, per ormeggiare nel
tardo pomeriggio in posti sempre diversi. Giorno dopo giorno si
crea quell'armonia con i compagni di viaggio, con le attività di
bordo e con le bellezze della natura che fanno di ogni viaggio in
barca un'esperienza irripetibile. Le mete preferite sono le coste
della Croazia (che distano meno di 20 miglia), della Grecia e della
Turchia, che consentono percorsi affascinanti e ricchi di varietà:
paesaggi dolci e coste aspre e selvagge, storia e cultura, baie isolate e centri animatissimi.
Chi fosse interessato può rivolgersi a MOTORVELA, Aprilia
Marittima, Latisana - tel. 0431/53301.
"Poule promozione"
Sabato 7 marzo, ore 20.30 - Corno di R. (UD)
(2.a and) B.C.C. Manzano - LANCIA VIDA
~ Sabato 14 marzo, ore 20.45 - palasport Pocenia
(3.a and.)
LANCIA VIDA - Amici del b. PN
ca
...ca
u,
·-
Domenica 22 marzo, ore 11 - pal. Suvich, TS
(4.a and.)
Barcolana - LANCIA VIDA
...J
Sabato 28 marzo, ore 20.45 - palasport Pocenia
(5.a and.)
LANCIA VIDA- Opel P. S.Daniele
ca
"C
·-
Sabato 4 aprile, ore 20.00 - Pagnacco (UD)
(1.a rit)
SGE Pagnacco - LANCIA VIDA
>
Sabato 18 aprile, ore 20.45 - palasport Pocenia
(2.a rit.)
LANCIA VIDA- B.C.C. Manzano
·-
Domenica 26 aprile, ore 18.30 - palasport PN
(3.a rit)
Amici del b. PN - LANCIA VIDA
ca
O Sabato 2 maggio, ore 20.45 - palasport Pocenia
C: (4.a rit.)
~
LANCIA VIDA- Barcolana
Sabato 9 maggio, ore 20.45 - S.Daniele del F.
(5.a rit)
Opel P. S.Daniele - LANCIA VIDA
leggermente lagrimoso, la testa piegata da
una parte, ed il suo eterno nemico, l'uomo
col cappello e le· braccia dietro la schiena.
Proverete tenerezza verso il bambino
del gelato (io ero così, ndr) e, se siete par­
ticolarmente sensibili, forse vi scenderà un
lacrima leggendo la "favola da bar" dello
sguattero Cenerutolo e del suo amico
Cavicchi, un tenero topolino da venticinque
chili, che gli dava una mano nei lavori
pesanti.
Conoscerete la leggenda del ristorantino
rustico, "la cui caratteristica è quella di
essere semovente" e quindi introvabile in
tempi ragionevoli: per quanto millimetrica e
dettagliata possa essere la mappa a dispo­
sizione, inevitabilmente i suoi potenziali
avventori finiranno nall'aia di una casa di
contadini con cani ululanti che mordono il
cofano della macchina.
Il tutto sotto l'egida della vera protagoni­
sta di ogni Bar Sport che si rispetti, la Lui­
sona, pasta d'annata e leader carismatica
universalmente riconosciuta, di quel sacra­
rio puramente coreografico che, in gergo
da bar, viene definito "bacheca delle
paste".
Bar Sport Duemila ha purtroppo ben
poco in comune con il suo predecessore
del '76, e non solo perché sono cambiati i
tempi.
In ogni caso per chi l'abbia malaugura­
tamente già comprato o ricevuto in regalo,
vale la pena sfogliarne le molte, inutili,
pagine pur di riuscire ad "entrare" nel Bar
Peso. Contrassegnato da un clima di ruvi­
da familiarità, nonché dall'igiene disinvolta,
è questo l'unico vero erede del Bar Sport.
Per riconoscerlo basta osservare i caratte­
ristici bicchieri dallo spessore di tre centi­
metri, l'eventuale televisore pensile sospe­
sa a tre metri di altezza, la presenza di
strani animali imbalsamati e soprattutto
ascoltare il grugnito del Barista Peso. Se
uscirete vivi dal bagno, e riuscirete a digeri­
re la Palugona, parente stretta della Luiso­
na, allora forse potrete anche passare alla
concorrenza, il Bar Fico.
Grazioso laboratorio in cui si miniaturiz­
za di tutto, dalle
paste agli stuzzichini,
alle sedie spezza­
schiena ai tavolini
di Stefano Benni
,
'I
~ Sabato 25 aprile, ore 20.30 - pal. Latisana
...J (1 O.a rit.) LOW WEST V. - Pallavolo Sangiorgina
L'autore
Stefano Benni è nato a Bologna nel
1947. Finora ha pubblicato Bar Sport
(1976), Prima o poi l'amore arriva (1981),
Terra! (1983), I meravigliosi animali di Stra­
nalandia (1984), Comici spaventati guerrie­
ri (1986), Il bar sotto il mare (1987), Baol
(1990), Ballate (1991 ), La Comapagnia dei
Celestini (1992), L'ultima lacrima (1994),
Elianto (1996) e Bar Sport Duemila (1997).
I libri
Ognuno di noi, almeno una volta nella
vita, è entrato in contatto con il Bar Sport di
turno. E' questo un microcosmo in cui sono
rappresentati tutti gli esemplari della razza
umana e spesso anche animale. General­
mente si trovano in piccoli paesi di provin­
cia o in altri sperduti luoghi dimenticati da
Dio e dalla lingua italiana, ma non è raro.
trovarne alcuni anche nelle vie, seppur
secondarie, dei centri più grossi.
Di questi "bazar della razza umana" ci
ha parlato Stefano Benni in Bar Sport, la
prima edizione è del '76 e ci riparla ora,
con esiti diversi, in Bar Sport Duemila. Il
primo, pur scritto in uno stile inconfondibile,
rappresenta un unicum in tutta la produzio­
ne dell'autore, soprattutto grazie alla sem­
plicità ed all'efficacia descrittiva con cui
sono presentati i protagonisti. Il secondo,
invece, evidentemente più forzato che
spontaneo, pur contenendo alcune perle, è
nel complesso loffio e commerciale. Ma
procediamo con ordine.
Leggendo Bar Sport ci si trova spettato­
ri di un teatrino popolato da mille personag­
gi che, un po' filosofi ed un po' cazzari,
assolvono pazientemente ai ruoli assegnati
loro dal destino e dalla spietata legge della
provincia. Conoscerete "il tecnico da bar", il
cui posto è in fondo al bancone, appoggia­
to con un gomito, che "guarda sempre con
un occhio chiuso per il fumo e con uno spi­
raglio dell'altro, rosso come una brace e
Lotteria "In vacanza con il basket"
La Lancia Vida Latisana rinnova l'appuntamento con la tradizionale lotteria che, ormai per il terzo anno, viene organizzata
ad inizio primavera. La lotteria è donominata quest'anno "In
vacanza con il basket" in virtù dei premi messi in palio. I biglietti
della lotteria sono in vendita in occasione di tutte le gare casalinghe della Lancia Vida, ma si possono trovare anche in numerosi esercizi commerciali di Latisana. Questi i premi in palio:
il
1° premio: Una settimana a Tenerife, volo+ hotel, mezza
pensione, per 2 persone.
2° premio: Quattro giorni a Parigi, volo+ hotel, pernott. e
prima colazione, per 2 persone
3° premio: Week-end a Firenze, treno + hotel, pernott. e
prima colazione , per 2 persone
L'estrazione avverrà sabato 28 marzo, alle ore 22 circa, al
termine dell'incontro di serie C2 Lancia Vida - Opel Peressini
S.Daniele. I numeri vincenti saranno pubblicati sul Gazzettino
{edizione Friuli) di martedì 31 marzo.
15
cosa facciamo
mono­tazzina, è anche un divertentissimo
Gran Teatro della Cordialità, in cui fighetti
ed habitué si scambiano le loro scherma­
glie mondane, tipo: "Heilà brutto bastardo",
"Ciao stronza dov'eri finita?", "Ciao come
stai non ti fai mai sentire hai visto gli altri?".
A questo punto però, il "giro della staffa"
potrete farlo solo con il tipico incazzato da
bar, ma per le ventiquattromila lire chieste
dalla Feltrinelli per questa prima edizione,
è troppo poco.
Andrea Ganzer
Guide eno-gastronomich
e
suggerite dalla libreria Il Gabbiano
­ Osterie d'Italia, sussidiaria del man­
giarbere all'italiana 1998
Slow Food Editore, f 36.000
­ Guida alle città del vino d'Italia,
Davide Paolini
Sperling & Kupfer Editore, f 26.500
­ La Guida d'Italia,
serenità
tutta la verità con
ed. Le Guide de L'Espresso, f 36.000
­ I vini di Veronelli, Italia e Canton Ticino
Verone/li Editore, f 30.000
­ Almanacco del berebene 1998
Gambero Rosso Editore, f 12.000
­ Vini d'Italia 1998, la guida del bere
bene per esperti e curiosi
Ed. Gambero Rosso e Slow Food Arcigola
­ Il libro dei vini, di Hugh Johnson
ed. Rosenberg & Sellier, f 25.000
­ Le migliori cantine d'Italia
Gambero Rosso Editore, f 19.000
­ Storia di uomini e vigneti. Il Friuli
Venezia Giulia e i suoi Grandi Vini, di
Walter Filipputi
Arti Grafiche Friulane, f 120.000
gabbiano
LIBRERIA
Coperture
L'e
perienza
in
legno
di tre generazioni
su
misura
al tuo servizio
via A. Volla, 9 Tel/Fax ;00;9
di
Latisana, Via V. Veneto, 5 - Tel. 0431.521222
poesia
16 cosa facciamo
cinema
informavideo
Langolo
de11a poesia
POE0IA ... Qituale quasi quotidiano di colui che, mosso
da intense passioni e fervida fantasia, fa spazio ar
sentimenti ed ai pensieri ... dell'infinito.
TJ\.QJJ8 DAL f'QIUL
Ostariis dal Frii'U, celane' segrez:
pandiiz fra un tai e I 'altri, in compagnie
di gambiàls, di malài; di morose;
d'amor e di lancùr o di ligrie,
e 'ho veis sintitt intàr dai cjavedài
a contà dai ami. , denant dal got,
l'ie pa/ unviér o ta chei carnevài
cun liron cun armoniche e Merlot.
là eh inmà si pò bevi un gol di vin
e cjantà une vilote, e Diu al ùl.
Cui nentis de o tarie, tri e' no no sin,
e bramàur no 'o volin 'ne robe sole:
che in tal més di genàr; in plen garbin,
giazzade, a· scuegnin bevi COCA COLE.
intanr che 116, tal clip di un 'osta rie
cun-tun-plat di 111use1 e di broade,
cul iai dal vin e due' in compagnie,
'o gjoldin l'armonie di une cjantade
Cuaresime 'e rivave e gnùs odàrs
'a urtivin, a vonguli , a e là:
odor di renghe e, par chei plui siàr '
nulàr di polentine e bacalà.
Afcìrs di annetu: di ciasis e di tiere,
la plui pari des sostanti dal furlan
'e à mudàt man ot la t6 cape nere
lant cunvignù: cul batisi la man.
il ft'Jc di testemoni e il lai dal vin
sicu finne di bon e san contrar,
un cjalàsi tai \IOi 11111110111entin
e l'afàrfra doi 0111ps al jere fat.
Su Lis ban js o intàr dal fogolàr;
osta rie. tu às tigutu adun La int:
dal miedi al avocat o al armentàr;
in ta che cli me che ancjemò si int.
Ancje se vué a' son due· mericans
e a' vuelin tnangjà in pis tanche il cjaval,
ostarie, tu ten dongje La 18 int
che oguun. di lor al sa cetant eh 'al val
il cjatàsi fra Cl/11/S, il sta incovàt.
a · zu)éì la parti le di ·covon;
no si vergogne di sei ca/co/éìt
a l'antighe, che lui si 1e11 in bon.
A' ber/in: "Vue no jè socialitàri
La int 'e jè sierade tal palai.
di sere 'e jè de erte la citàt,
al è daùr a eressi il trop dai maz!"
No sano, chesc' dotàrs mal doterà;
che l'ostarie 'e jè un studi tanche il Lor
là eh.e si jentre e dopo ben sbrocà:
i salte-fùr .ence pajà il dotàr.
E conch 'o dìs dotàr, 'o intint l'u tir
che indotoràt i è in psicologje
ul sta a sinti e da consensi 'e int,
di conch'e jentre lì fin co 'e va vie.
Duncje.furlans, lis ostariis salvin!
Salvin chest cjantonui di antic Friùl
Roberto Ongaro
JL
cosa facciamo
Regia: Ermanno Olmi
Sceneggiatura: Tullio Kezich, Ermanno
Olmi, dal racconto omonimo di Joseph
Roth
Musica: Igor Stravinskij
Interpreti: Rutger Hauer, Anthony Quayle,
Sandrine Dumas, Dominique Pinon, Sopie
Segalen
Origine: coproduzione Italia-FranciaRepubblica Federale di Germania, 1988
Andreas, ex-minatore uscito dal carcere
e ora clochard ubriacone, riceve da uno
sconosciuto duecento franchi. E' l'inizio, tra
un bicchiere e l'altro, di una lunga serie di
miracoli minimi, dall'offerta immediata di un
lavoro ben retribuito, al ritrovamento di una
somma ingente in un portafoglio acquistato
di seconda rnano, dalla notte d'amore con
la donna causa della sua rovina, all'incontro con un vecchio compagno di scuola
divenuto campione di boxe. Il prestito ottenuto dal benefattore esige però di essere
restituito in forma di offerta a Santa Thérèse di Lisieux, ed ogni domenica singolari
eventi arrestano il protagonista alla soglia
della chiesa o ai piedi della statua della
Santa, fi,no alla sua morte, avvenuta nella
sacrestia, nell'estremo tentativo di saldare
il proprio debito.
QEDU8COLO
Foglie rosse
d'alberi iutunnali
freddo,
il o/e
come una palla
tramonta.
velo e
e guardo
stupito
la natura
ercandone
una piegazione
che forse c'è già.
Roberto Urban
llMJJSO/\Q
LA LEGGENDA
DEL SANTO BEVITORE
il
Prendimi sulle tue ali
e portami in alto nel vento,
fermati nei miei pensieri ...
li chiuderò tra i miei ricordi ...
e il tempo non ti cambierà.
Ernestina Saccoia
INVIATECI LE VOSTRE POESIE
Inviate le vostre poesie a "Cosa Facciamo", saranno pubbli­
cate anche se anonime.
Le poesie possono essere consegnate presso la sede della
redazione al Centro Polifunzionale, in via A. Gaspari, oppure
presso la libreria "Il Gabbiano", in via Vittorio Veneto a Latisana.
Una Parigi senza tempo, indistinto paesaggio dell'anima, dove coesistono sfreccianti treni moderni ed eleganti taxi modello
anteguerra, gonne di sartoria Bel/e-époque
e giacchette di nylon prodotte in serie, l'esuberanza delle insegne al neon e la fioca
luce dell'illuminazione a petrolio, dove gli
edifici fin de siècle della città vecchia
scherzano con l'incerta determinazione
temporale del viaggiatore distratto.
Colori: celeste occhi di un etilista
sognante, bruno terra, ocra pavé, arancio
intonaco, solferino autunno inoltrato, oliva
carta da parati di un albergo di lusso, glauco Senna, indaco labbra di un etilista
morente; opacità e trasparenze.
Odori: l'aria pungente di un risveglio
sotto i ponti, la domestica fragranza di una
zuppa calda, l'acredine penetrante dell'assenzio, la fatale discrezione del profumo
femminile.
La storia di un film senza storia è pro-
17
Recensioni
cinematografiche
dotto dell'immaginazione creatrice del sogSanta Thérèse attende il suo debitore. Ma
getto, protagonista non-narrante, ma
la consumazione carnale di questo rappor"vedente", e non-pensante, neppure nei
to è uguale in tutto alla disinvolta incotaglienti guizzi di passato che gli attraverscienza con cui Andreas si rialza ogni volta
sano una mente di cui l'alcool ha spento la
dall'unione con prostitute o ballerine d' opéfacoltà di organizzazione causale-temporara, e insegna allo spettatore che il protagole, accendendo, più viva che nei corpi sani,
nista ha già varcato il punto di non ritorno.
la pura visione di un mondo che non è più
Del coma etilico, certo, ma anche, sul
passato né futuro, ma un presente dilatato
piano filmico, della riconquista di un'unità
che ogni cosa stringe insieme.
stilistica che faccia della svagata e dolce
Platone ritiene la vista l'unico senso
polifonia delle sequenze e dei caratteri
capace di procurare all'uomo un piacere
umani una sinfonia finalmente compiuta.
"puro", ovvero "uno stato in cui non vi sia
La piccola Thérèse è la figlia, e la famisensibilità dal bisogno che invece ci fa senglia, mai avute, oramai impossibili; l'unico
sibili alla soddisfazione ... piacevole e sceoggetto su cui uno sguardo, che si distenvra d'ogni sofferenza". La vista vede, e non
de in una ampiezza talmente più vasta di
pensa che le necessiti altro.
quella che contiene le cose e le persone
Quello di Olmi è senz'altro un film muto:
reali da produrre una nuova realtà, acronisi parla pochissimo; e, quando i personaggi ca, atonica, policromatica, amorale, su cui
vogliono esprimersi con le parole anziché
uno sguardo lento e infaticabile, altrimenti
gli sguardi o, più raramente, i gesti (di solismarrito come quello della bohémienne
to per ordinare un altro bicchiere), non
ritratta in "Assenzio" di Degas, si fissa salsanno in che lingua farlo: da conversazioni
damente, mettendo a fuoco il non dimentiinteramente in francese tra parigini, si
cato "senso dell'onore". Come Sisifo spinpassa a biglietti scritti in inglese tra amici
ge eternamente su una collina del Tartaro
polacchi, fino al sommesso balbettio di un
un enorme masso di pietra che, appena
italiano francesizzato, più bisbiglio di fondo
raggiunta la cima, torna a precipitare al
che reale esigenza di comunicazione linpiano (fatica improba e vana), così il beviguistica.
tore inutilmente impugna ogni domenica i
L'alcool ha dunque il potere di riesumare
suoi duecento franchi, acquisiti nei modi
nel 1988 il cinema "vero", assassinato sespiù miracolosi e più vari, per saldare il debisant'anni prima dall'introduzione del sonoro to pendente con la Santa-bambina, ma ne
nei dialoghi: il racconto per immagini e
è fuorviato da inattesi e improbabili incontri
musica. E il clarinetto di Stravinskij rincorre con i fantasmi del proprio passato. Tanto
durante tutta la vicenda un'armonia appaimprobabili da trovarsi sulla soglia scoscegante coi gesti rappresentati. Senza riuscirsa del verosimile e dell'impossibile, ovvero
nella sede del mito, dove ciò che raccontavi. Così come il montaggio delle sequenze
non è narrativo, ma estetico, non racconta no gli occhi di un ubriaco diventa leggenda
alcuna storia, ma vuole rappresentarla in
(o, agiograficamente, legenda), di verità cui
un ritratto bello di sé. Senza esito. La procrediamo, ciecamente fedeli nel gioco degli
verbiale loquacità dell'ubriaco, nulla nella
sguardi, e il bevitore stesso è investito di
parola, si trasferisce sul piano della prolifeuna santità che lo coglie nell'impegno manrazione delle immagini e dei ricordi, semtenuto all'estremo di un'esistenza senza
pre e comunque dal punto di vista di un "io"
peccato. Santità che la sua ignoranza del
instabile, incapace di fissare il senso di un
male infine gli nega, condannandolo piuttodolore passato quale causa dei mali presto a un'eterna innocenza, la stessa che il
fallito tentativo di Olmi di fare del cinema
senti. L'omicidio casuale da parte di
Andreas del suo migliore amico in una lite
"puro", in cui l'occhio trovi un piacere e una
dove quest'ultimo rinfacciava l'effettivo
coerenza e una logica nel falso movimento
adulterio di lui e della moglie, l'amore inedi un'immagine senza storia, si può legittistinguibile per lei che lo porterà all'autodimamente attribuire.
struzione nei bistrots parigini, il bestiale ma
Davide Lorigliola
sicuro, dignitoso --------------------------.lavoro di minatore in
Slesia,
perduto
assieme ad ogni
affetto, sembrerebbero
dovere di
necessità ricostituirsi
coerentemente in
una memoria sintetinuovi arrivi a noleggio:
ca degli eventi,
senza più dispersioMAN IN BLACK "· CON AIR " IATMAN E. ROIHN
ni, e propositiva per
IL. MONDO PERDUTO " L'ULTIMO APPELLO
l'avvenire, allorché
avviene il miracoloso
Videocassette in vendita da ~- 9900
incontro dei due vecchi amanti davanti
Via Rocca, 9 Latisana - tel. 04 31/52 138 2
alla chiesa entro cui
VIDEOTRE
SERVIZIO VIDEOBANI<
18. cosa facciamo
liberalorecchio
=~=
Speciale gruppi locali
l<EIVADI
AITIVITA' SONORA
"Canto di noia"
"Attività sonora"
( autoprodotto)
( auto prodotto)
Partorito da pochi giorni dopo lunga gestazione,
ecco il CD dei Keivadi.
Qui iniziano i dolori nel recensire (per mia scelta,
certo) questo lavoro: inutile nascondere il mio coinvol­
gimento personale (per vari motivi).
Mi trovo nella stessa situazione di quando una
madre ti chiede se il suo bambino è bello o brutto: in
un caso o nell'altro, come vuoi risponderle?!
Mr. DARK
Essenzialmente questo lavoro è costituito da perso­
"Crepaiclo"
nali variazioni rock e composto da ispirazioni del
( autoprodotto)
momento, personalmente a tratti troppo melodiche e
pop­eggianti. Sbaglierò, ma qui sta forse, a mio avvi­
Altro demo prodotto nel paesello, que­
so, la pecca del disco: nel fatto che non si collochi né
sto lavoro dei Mr. Dark, fantomatico grup­
da una parte né dall'altra della "barricata". Ciò è mar­
po formato dal quattordicenne Federico
cato dal fatto che non sempre il modo di impostare la
alias "el Muerto", con la complicità di
voce (mi sembra di capire orfana di una tradizione a
Alberto Pillan, ci propone una musica
cupa, d'atmosfera notturna, musicalmente
cui fare riferimento: a tratti ricorda certo cantautorato
non disprezzabile l'impegno e l'intenzione
nostrano, a volte quasi teatrale) si amalgama con le
di una certa (anche se minima) sperimen­
musiche (confrontandole separatamente paiono aliene
tazione, senza adagiarsi in più facili sono­
l'una dall'altra).
rità di comodo.
Suonato con discreto smalto, il disco risulta comun­
Il gruppo ci propone una sorta di dark­
que onesto, suonato e cantato con il cuore (su questo
sound, dove si percepiscono influenze
nessuno può dubitare), cosa che chiunque decida di
(sebbene a volte si tratta di vere e proprie
far musica dovrebbe fare, e che, purtroppo, succede di
scopiazzature, diciamo tralasciabili) di
rado oggigiorno.
gruppi d'altri tempi come Joy Division,
Dal disco non emerge ancora una personalità ben
Cure e Death in June: sonorità macabre,
definita. Non è sicuramente un lavoro sconvolgente,
ambientalismi cupi, testi tristi che narrano
ma neppure del tutto deludente. Lo dimostrano tracce
di umane fobie depressive, come vuole il
quali
"Canto di noia", "Amara" e "Staserame ne vado"
genere proposto.
(a mio avviso, la più bella del disco, la traccia che illu­
Speriamo che in futuro il nostro giova­
mina questo lavoro).
ne musicista lasci da parte le forti "influen­
Quest'ultima è una di quelle canzoni per coloro che
ze" imposte dai propri ascolti musicali e
risentono ancora della febbre del "grunge" (a differen­
trovi una propria dimensione, come decla­
za della maggior parte che lo considerava una moda
ma il testo di una sua canzone: "Speriamo
da non seguire più). Questo pezzo, che musicalmente
tu trovi una cura migliore"!
r,;======================""1
non ha niente da invidiare a lavori
composti nella famosa "città della
San Michele
al Tagl.
pioggia", vi farà certamente risalire
Centro Comm. "la Qu-ercia"
la temperatura.
viaggi
TEl. 0431·511000 FAX 511606
ABACO
Non so davvero da dove
iniziare. Recensire questa
cassetta è praticamente
un'impresa ardua. Più che
altro, non so come parlarne
male, senza sembrare troppo
pesante?! Credetemi è diffici­
le! Quello di questi ragazzi è
purtroppo un lavoro a dir
poco mediocre, una sorta di
rock­sanremese anni 80.
Il suono risulta eccessiva­
mente datato, praticamente
fuori da ogni contemporanea
realtà musicale.
Trovo questo demo scarso
in ogni sua parte. Strumental­
mente è eseguito alla meglio
­ basta sentire i tappeti creati
dalle tastiere per capire la
preistorica composizione.
Sulle voci: no comment.
Mi sembrano vuoti, privi di
stimoli creativi; mi ricordano i
compianti Ceneri d'Amore
(qualcuno ne ha ancora qual­
che ricordo? Buon vecchio
gruppo del paesello, già al
limite dell'attualità a quel
tempo, figuriamoci una rein­
carnazione oggi!)
Trovo impossibile pensare
che non ci fosse stata nes­
sun'altra simil­influenza musi­
cale da seguire?!
Niente di personale, ma
per un gruppo che porta un
nome così pretenzioso direi
che questo lavoro è molto
lontano dal significato datogli.
recensioni di Manuel Bare/
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CRAIGARMSTRONG"The space is between us"
GOLDIE"Saturnz return"
BACKSTREET'SBOYS"Backstreet's back"
1 O) PRODIGY"The fat of the land"
recensioni musicali
cosa facciamo 19
Recensioni
musicali
liberalorecchio
JUNE OF 44
"Four great points"
( QUARTERSTICK)
Disco importantissimo per quanto riguarda la scena del rock. Infatti
possiamo parlare di rivincita del genere nei confronti della musica
cosiddetta elettronica. Questa è l'evoluzione.
Come sappiamo tutti negli ultimi tempi il rock non dava più segni di
interesse, sfiancato da operazioni musicali banali e di routine,
lasciando il piacere e il merito di sperimentare ad altri (dj in testa)
nuove vie compositive nell'universo· dei generi.
Ultimamente questa situazione è cambiata. Ai June of 44 va sicu­
ramente il merito di aver riaperto, cogliendo aspirazioni passate, il
gioco, tirando fuori un lavoro spiazzante, di rara bellezza.
La differenza sostanziale di questo disco, paragonato ad altri lavori
di gruppi appartenenti a questa scena­traino rock americana, sta nel
fatto che il gruppo non si limita a prendere solo spunti attuali nella
propria terra ma si allarga in contaminazioni d'oltre oceano, prevalen­
temente inglesi. Ciò li differenzia e permette loro di essere un gruppo
chiave nella scena musicale.
Otto sono i pezzi che formano l'ultima fatica di questi quattro musi­
cisti. Canzoni che si muovono nei più disparati angoli generazionali,
nel suono di tutti i tempi. Moderne espressioni folk, sperimentazioni
minimali, leggere melodie ambientali, contaminazioni di ritmiche dub
e trip hop che si percepiscono nel fondo, tratti dove il rumore e la
confusione vengono lasciati esprimere tenendolo in sospensione.
Il nuovo millennio è alle porte e ci lascia presagire che non tutto
ancora è stato esplorato. Nuovi mondi ci aspettano, nuove sorprese
per gli instancabili musica­dipendenti,
golosi di nuove esperienze
sonore. Il pretesto ci è stato offerto; non ci resta che cogliere l'invito
di "Four Great Points".
ALBOTH!
""Amor fati"
( PANDEMONIUM
RECORDS)
Quartetto svizzero, gli Alboth! sono uno tra i gruppi che hanno più
rappresentato in questi anni il noise­rock e il free­jazz più estremo e
brutale. Basso e batteria distorti sono il biglietto da visita (che crea
un'inconfondibile
ed originale sound}; voce soffocata ma versatile;
pianoforte imprevedibile,
a volte mansueto ed atmosfera, a volte
invadente ed impazzito. Anche se questo ultimo lavoro (specialemnte
nella prima parte) è formato da lunghi intro­industriasli (alla maniera
degli Einsturzende Neubauten) gli Alboth! si scatenano in vere e pro­
prie esplosioni di trash e jazz­core, non abbandonando le vecchie
influenze zorniane ("Naked City'' e "Pain Killer''} che tanto hanno con­
traddistinto le passate opere.
Più raccolto questo disco, ma sperimentazione ed improvvise cam­
pionature, scatti di follia sonora e cambi di tempo rendono ancora
spiazzante questo progetto, capace come pochi di sconvolgere sia il
mondo jazzistico che quello rock­sperimentale,
sempre più snob di
fronte a tali contaminazioni.
Lasciate da parte ogni vostro pregiudizio musicale, questo è il
death­jazz degli Alboth!
DISCHI CONSIGLIATl
TERHY CALUER "Time pesce"
SHELLAC "Terraforrn"
ALMANEGHETTA "Ungo"
AN I DI FRANCO "Uttle plastic castle"
Al R "Moon safari"
GOLDI E "Saturnz return"
CSl "La Terra, la guerra, una questione privata"
ROBBIE ROBEHT80N "Contact fro:m the underworld"
pagina a cura dì:
Carolina Del Sai e Piero VH
recensioni di Manuel Sarei
MOGWAI
"Young team"
( CHEMICAL UNDERGROUND)
Ancora un debutto per quest'anno, che è ancora all'inizio e lascia
presagire di essere uno di quelli da ricordare per la musica contem­
poranea.
Ancora sonorità "rock" per questi giovani di razza. Se prima scrive­
vo dell'interesse dei June· of 44 per le sonorità inglesi, devo dire che
qui ci troviamo all'esatto opposto. I Mogwai, infatti, pur essendo saldi
nelle proprie radici musicali, si affacciano a sonorità chiaramente
americane.
Ci viene proposto un suono emozionante, canzoni che passano dai
silenzi lievemente interrotti, da sibili e sussurri vocali o tristi arpeggi, a
momenti di frenesia sonica deliranti, potenti e rabbiosi.
Quasi esclusivamente strumentale, visto lo spessore compositivo,
il lavoro non fa rimpiangere affatto la mancanza del cantato, sicura­
mente superfluo in composizioni complete come questa.
Strano accorgersi di quanto sia originale, all'ascolto, la loro musi­
ca, ispirandosi a piene mani a sonorità rock identificabili (riscontrabili
in gruppi come Sonic Youth per la distorsione,
Joy Division per la
cupa aria new wave, Slint per i cambi umorali tra silenzi e rumore).
E' il gruppo contemporaneo agli esordi più promettente che abbia
mai udito, considerando che si sono formati solo da un paio di anni e
che il primo singolo (ormai raro e quotato economicamente)
risale
all'inizio del '96.
Questi scozzesi ne faranno di strada. The sound of Silence
CRAIG ARMSTRONG
"The space between us"
( MELANKOLIC)
Album d'esordio per quest'autore che dal nome, per la maggior
parte di voi, potrebbe sembrare uno dei tanti della scena musicale
che sia affaccia nell'immenso panorama odierno.
Invece, guardando a fondo, Armstrong si rivela uno dei più validi
collaboratori ( da U2 e Madonna a Soul 2 Soul) e anche, praticamen­
te, quarto membro dei Massive Attack.
Suoi sono tutti gli arrangiamenti
orchestrali che hanno fatto la diffe­
renza e la fortuna del gruppo di Bristol: probabilmente la musica di 3d
e soci non sarebbe tale senza le inconfondibile partiture di Arm­
strong. Non a caso "The Space Between Us" è composto da pure
orchestrazioni classiche e atmosfere sofisticate, sonorità sature di
malinconici romantici umori.
Un disco superbo, uno di quelli che finisce sempre per essere
mandato a ripetizione nel proprio lettore, incuranti del fatto che all'en­
nesimo ascolto non puoi farne a meno e decidi di riascoltarlo, e chiu­
dendo gli occhi ingenuamente speri che in qualche modo possa
"cambiarti" la vita. Ad ogni modo, se riaprendo gli occhi, nulla è cam­
biato, non amareggiatevi: sicuramente il vostro spirito ne sarà uscito
sensibilmente segnato.
rmmuboxl
MUSIC·CENTRE
Liltlsana fUtl] - tu Sottopovolo.
48 - Ieì. fax 0431/S2ll3D
20
meteorologia
cosa facciamo
Le variazioni del clima: El Nino
Il termine spagnolo "El Nino", di
gran moda sulle pagine dei quotidiani e sugli
schermi televisivi, è una parola comunemen­
te utilizzata dai pescatori delle coste dell'E­
cuador e del Perù per indicare una corrente
oceanica tiepida, che arriva nel periodo
natalizio e rimane per parecchi mesi. In que­
sto periodo il pesce è meno abbondante e i
pescatori sfruttano tale momento di sosta
della loro attività, per effettuare riparazioni
alle imbarcazioni e starsene in famiglia. Da
qui la denominazione "El Nino", che nella
nostra lingua si può tradurre con "il Bambino
Gesù". Ormai questo termine è, sempre più
di frequente, utilizzato per indicare quei
periodi invernali, particolarmente lunghi e
caldi, apportatori di forti piogge e d'estrema
siccità, in zone del globo terrestre molto
distanti tra loro.
Cos'è realmente questo "Nino" e
quali sono le conseguenze della sua venu­
ta? Prendiamo in considerazione cosa suc­
cede in condizioni "normali" nell'Oceano
Pacifico orientale, ossia al largo delle coste
del Perù e dell'Ecuador, in Sudamerica.
All'equatore, durante l'intero corso dell'anno
prevalgono dei venti a direzione pressoché
costante: gli alisei, sapientemente sfruttati
da tutti i grandi esploratori del mare nei
secoli passati, soffiano sempre da est verso
ovest. Questo flusso costante, che determi­
na una zona d'alta pressione lungo le coste
del Pacifico Orientale e una di bassa nella
parte occidentale dell'oceano nei pressi del­
l'Indonesia, trascina con sé, nel loro fluire, le
acque superficiali del mare che sono quindi
spostate e trascinate dai venti. Di conse­
guenza lungo le coste del Sudamerica risal­
gono in superficie, provenienti dalle profon­
LANCIAY~
'Non tutti
sanno che ...
dità marine, acque più fredde e ricche di
sostanze nutrienti, che permettono l'esisten­
Il
za dello zooplancton, piccolissimi animali
marini che sono alla base della catena ali­
mentare di tutte le creature marine. L'acqua
costretti a spostarsi altrove. L'aria, sovra­
di tali correnti, raffredda l'aria sopra di sé,
stante queste acque calde, ora densa d'umi­
rendendola troppo densa perché possa sali­
dità, si riscalda e può sollevarsi abbastanza
re abbastanza da permettere al vapore
da generare nubi che sono la causa delle
acqueo di condensarsi e formare nubi di
intense piogge. La variazione di temperatura
pioggia, lasciando quindi libera da nuvolosità
dell'oceano, fa si che le precipitazioni si spo­
tutta la parte orientale del Pacifico. Negli
stino dal settore occidentale del Pacifico a
anni in cui si manifesta ~­­­­­­­­­­­­­­­~
quello orientale. Il dia­
un Nino particolarmen­
logo tra mare e vento
Condizioni normali
te intenso, i venti
diventa sempre più
orientali costanti s'in­
Motoconvettivo
intenso, poiché eia­
deboliscono e si ritira­
scuno di essi risponde
no verso occidente
in maniera sempre più
provocando un riscal­
forte alle sollecitazioni
damento
generale
dell'altro in modo tale
delle acque del Pacifi­
che alterazioni minime
co Occidentale. La dii­
nell'oceano e nell'at­
ferenza di pressione
so-w
mosfera
possono
120,E
tra est e ovest diminuì­
amplificarsi reciproca­
sce, provocando un
Condizioni in presenza
mente. Le abbondanti
riflusso delle acque
del Nìri'i_o
__ ­­,
precipitazioni che in
marine verso oriente.
condizioni "normali"
A mano a mano che il
interessano tutta l'ln­
I ivello del Pacifico
donesia, si spostano
Occidentale diminuì­
ad oriente lasciando
sce, lo strato superfi­
estese situazioni di
ciale delle fragili bar­
siccità nel Sud­Est
riere coralline che cir­
asiatico e nell'Austra­
condano molte isole
lia meridionale. Piog­
viene lasciato a secco
ge monsoniche, inten­
subendo così ingenti
si temporali tropicali
danni. Molti uccelli marini sono costretti ad
ed uno straordinario numero di cicloni coin­
abbandonare i loro nidi e gran parte della
volgono Tahiti e le Hawaii non abituate e
fauna di tipo marino è soggetta a gravi perdi­
fenomeni intensi, inondazioni interessano il
te. Il riflusso delle acque verso est genera
sud degli Stati Uniti, dal Texas alla Florida; in
una corrente, relativa­
Ecuador ed in Perù il deserto lungo la costa
mente calda, che rag­
si trasforma in verdeggianti prati punteggiati
giunge alcuni mesi più
da laghetti. Altrettanti casi di siccità interes­
ta rd i, le coste del
sano l'India, il Sahel e ampie zone dell'Africa
Sudamerica,
provo­
meridionale. E l'Italia? L'influenza del Nino
cando un innalzamen­
(sempre che possa venire provata ... ) alle
to del livello del mare.
nostre latitudini, molto lontane dalle zone in
Le correnti ascensio­
cui si manifesta il fenomeno, andrebbe
nali fredde, ricche di
comunque mediata con altri importanti fattori
alimenti
nutrienti,
che determinano il tempo nel Mediterraneo
sono spinte in basso
come la presenza e l'estensione dell'antici­
e non riescono più a
clone delle Azzorre e del ciclone dell'Islanda.
raggiungere la super­
Quindi, molta cautela prima di colpevolizzare
licie; in tal modo i
questo Nino, se un'estate è particolarmente
pesci, per la mancan­
calda o un inverno piuttosto piovoso ...
za del plancton, sono
Gabriele Formentini
CENTRO APPLICAZIONE
LENTI A CONTATTO
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di Marchetto Gtancarto
Presbiopia: con le lenti a contatto la correzione è semplice.
Per leggere e vedere bene a tutte le distanze.
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cosa facciamo
23
24
21
25
I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I
FOTOPENSIAMO
Consigli per i fotografi alle prime armi
Più coloreai colori
Troppe volte si resta a bocca aperta
davanti alle fotografie che vediamo pubbli­
cate nei libri specializzati o realizzate per
dei poster.
La cosa che maggiormente ci stupisce
sono la brillantezza dei colori, la loro estre­
ma vivacità, quella che in termine tecnico
viene definita saturazione cromatica.
Invidiosi ci si chiede come faranno quei
fotografi ad ottenere simili risultati, giustifi­
cando la nostra mediocrità con la "scaden­
te" qualità della fotocamera .
E' importante sgombrare il campo da
false convinzioni: per ottenere immagini dai
colori saturi non occorre disporre di nessu­
na attrezzatura costosa e particolarmente
sofisticata. Tutti, anche coloro che utilizza­
no apparecchi fotografici economici e spar­
tani, possono ottenere colori carichi.
Per giocare con i colori, esaltarli, render­
li intensi, non ci sono magie, ma occorre
solo un pizzico di esperienza fotografica.
Iniziamo dal momento della ripresa, ovvero
l'orario. Durante l'arco della giornata ci
sono momenti migliori di altri per premere il
pulsante di scatto.
Generalmente le prime ore della matti­
nata hanno colori accesi e una luce abba­
stanza fredda. Poi, verso mezzogiorno, il
cielo tende a schiarirsi, la luce è meno dura
e i colori si attenuano. Nel pomeriggio la
luce acquista ancora più morbidezza, fino
ad assumere la classica colorazione rossa­
stra tipica del tramonto.
Non dimentichiamoci delle stagioni!
Così se è praticamente impossibile foto­
grafare a mezzogiorno in agosto, al contra­
rio è possibile ottenere buoni risultati foto­
grafando a quella stessa ora però a dicem­
bre.
La condizione sine qua non è che
meterologicamente parlando le giornate
siano stupende, con cieli tersi, azzurrissimi.
Un'altra scelta che dobbiamo compiere,
riguarda la pellicola.
Se si utilizzano emulsioni negative a
colori, quindi per ottenere le stampe, le
possibilità di intervento da parte nostra per
saturare i colori sono poche. Infatti queste
emulsioni sono nate per sopportare sotto e
sovraesposizioni anche marcate, per cui è
totalmente inutile sottoesporre per saturare
i colori.
Invece con le pellicole per diapositive
basta sottoesporre di almeno uno stop
rispetto al valore fornito dall'esposimetro
per ottenere immagini con colori molto cari­
chi. Oltre alla voluta sottoesposizione, si
ottengono ottime saturazioni cromatiche
utilizzando un filtro polarizzatore.
Questo filtro va montato davanti all'o­
biettivo e serve per eliminare i riflessi dalle
superfici non metalliche. Però ha un'altra
caratteristica per la quale viene general­
mente più usato: satura i colori, soprattutto
il cielo.
Alcuni professionisti, in determinate
situazioni di ripresa, magari quando la luce
è molto forte e piatta, abbinano all'uso del
filtro polarizzatore anche una leggera sot­
toesposizione, di mezzo stop o di un intero
stop, ed ottengono così quei cieli blu notte
e quel mare azzurro pieno che spesso
vediamo con sguardi invidiosi nelle riviste
di viaggi e turismo.
I colori infine, si possono far risaltare uti­
lizzando il lampeggiatore elettronico (flash).
Quante volte è successo che in esterni,
magari fotografando in piena ombra, si
ottengono immagini troppo scure, con i det­
tagli dei soggetti in primo piano completa­
mente bui?
Allora un colpo di flash può risolvere tutti
i problemi, facendo risaltare, in modo netto
e marcato, il primo piano.
L'argomento filtri colorati va affrontato
con "delicatezza". L'utilizzo di questi è
molto a discrezione dell'utente, in quanto i
risultati che si ottengono sono troppo lonta­
ni dalla realtà e di conseguenza ognuno
sceglie gli effetti che maggiormente gli
piacciono.
Quindi ciascuno potrà ricorrere all'uso
dei filtri per realizzare immagini diverse dal
solito, con un pizzico di creatività.
Lorenzo Cicuttin
FOTOG RA FAN DO
foto di Lorenzo Cicuttin
22
racconto
cosa facciamo
vo dentro a quegli occhioni azzurri, poi mi
immergevo trattenendo il respiro e lo lasciavo
quando lei abbassava lo sguardo per infilzare
i fusilli che con armonia celestiale portava alla
bocca sulla punta della forchetta. Le labbra si
ungevano un po' facendo luccicare il rossetto
come i tramonti di fine estate e quando mi
riconcedeva il sorriso lungo la strada che
porta al mio cuore riprendevano i lavori in
corso. Insomma ci sarà stato pure sotto qual­
cosa di forte se mentre sto qui a fare tic tac
con la memoria Anna è di là a preparare il
caffè?! Intorno a quel tavolo s'erano formati i
vari accoppiamenti casualintenzionali. Sviso
tritava le parole sul piatto della sosia di Jody
Foster; stavano così vicini che parevano due
cani a sfamarsi sulla stessa ciotola. Ogni tanto
nista della monta e Fonda ... E Fonda non
s'infilavano qualche parola nell'orecchio e sor­
c'era più, alla quarta era capottato indietro
ridevano come se quei pensierini andassero a
andandosi a sfracellare sulla pila di casse
solleticargli i timpani. Chiodo s'era impantana­
accatastate sopra cui poggiava l'amplificatore
to in un discorso sulle motivazioni sociali della
rovente. Un boato. s'ammazzavano per aiutar­
musica e non ne uscivano più. La brunetta
lo a rimettersi in piedi, ma ormai noh si regge­
pettoruta annuiva in continuazione ma si
va. Comunque un successo. Flii;.proprio dopo
vedeva che non capiva. Più che altro concen­
quell'esperienza _che li consigliai di\reQiistrare
trava l'attenzione sui lunghi capelli del filosofo
una Cassetta D1gn1tosa da poter vèndere la
pubblico. Da Lentiai si sarebbe tornati ricchi . improvvisato che andavano e venivano sulla
superficie del piatto ricolmo di spaghetti come
tante erano le richieste. Il giorno dopo sul Cor­
onde sulla battigia. Fu lei a suonare la ritirata
riere delle Dolomiti neanche un accenno. E sì
dopo che la combriccola aveva ucciso in
che ce n'erano di macchine accatastate fuori
sequenza Pasta Ai Carciofi, Insalate Brasilia­
dal Pub!?! venne anche la polizia per placare
ne, Zuppe Inglesi, Vini Italiani, Birre Tedesche,
la solita rissa innescata da Pighette Insulse
Caffè Messicani e Sgroppini Sammontana.
che non ricordano mai con ct~j/hanno calato le
Fonda prosegue ­ "Noi ci facciamo anche un
reti per primo e allora giù a tntorbidare le
amaro". Stupore generale. Rimaniamo lì con
acque con C'ero Prima lo/ ­ Kà'zz@ Vuoi ­ Ma
le mani appoggiate allo schienale delle sedie
Chi Ti Conosce e solite r)tenate. Li ho visti con
a fissare Fonda e la Squinziglia Grassoccia
i miei occhi due carabinieri ché sverginavano
che ci guardano da sotto come due ragazzini
fogli su fogli sopra a1,,éotano dell'Affetta attor­
beccati a limonare dal padre di lei. Kazzo suc­
niati dai bulli che esibivano le carte d'identità e
cede? Ma se Fonda non ce l'ha mai avuto il
s'aggrappavano a scuse infantili e giocavano
dialogo con l'altro sesso!? sì, qualche parolina
a scaricabarile e a qualcuno fa pila d,_el carabi­
la spiaccicava anche lui, mica era uno che gli
niere gli scovava l'occhio umido. O era solo un
entrava dentro senza manco bussare ... ma dal
riflesso. Insomma tutte quelle scartoffie avran­
breve dialogo pre­incantonata a continuare la
no pure significatq che qualcosa era succes­
conversazione dopo un bla bla bla di un'ora
so? O no? Allora è vearo che si vede solo quel­
intervallato
solo dalla forchetta ... Kazzo
lo che si vuole perchè nel giornale df tutto quel
Fonda, abbiamo centocinquanta chilometri
kasino non c'era una Figa. Zlt!_a la pagina di
che ci aspettano nascosti dentro la nebbia,
cronaca dove si segnalava la cad. ta dal moto­
sono le tre del mattino, bella serata, ma ades­
rino di un ottantenne che aveva tatto tana al
so ce le vogliamo togliere di torno queste fati­
bidone dell'immondizia e Muta 'la pagina degli
ne che non sono mica roba da Chiavate
spettacoli che aveva dedicatc­qgasi per intero
Volanti, pensaci un attimo ... che kazzo faccia­
lo spazio al concerto di Fabio c'bncato al tea­
mo intanto che tu t'arrosti con l'amaro? Que­
tro di Belluno. Per sfizio mi/sono ìntormate e
sto ed altro si voleva dirgli ma tale fu la sor­
c'ho beccato che non era p~no. E sono sicuro
presa che volò basso un semplice "Aspettia­
che ,era pure palloso, lui e la sua Domenica
mo giù". Arrivano in nostro soccorso le ami­
Bestiale. Vorrei avessero ..-isto il Venerdì e
che. "Noi però dobbiamo andare, Sonia .come
Sabato dei ROVINAZZI. Bastardi giornalisti. ...
torni a casa?". Bella domanda! l'ho capito
Ma torniamo a "Ora Sorprese". E' a causa di
subito io che Anna nella zucca non aveva solo
quelle maledetta zona franca che Fonda s'era
Beautiful, Tom Cruise, Discoteche, Max & Co.
ritrovato padre. Andò più o meno così. Fine
e solite menate ... "L'accompagno io" ­ replica il
Quarto Concerto in quattro giorni. Un poker
cavaliere ­ . Allora sei scemo di tuo. Che
simile non passava da tempo. Quattro bei
kazzo l'accompagni tu che sei qui col pulmino
locali, Quattro gestori Fate Quello Che Volete
che non ci può fidare di farti guidare nemmeno
Ma Fatelo Bene, Quattro Ploppe (foglie da
nel Tratto Rettilineo Otto Corsie, Visibilità Fine
centomila in gergo Rovinazze) a kranio by
Orizzonte. Ore 00.30 di un qualsiasi 31 dicem­
night, Quattro squinziglie carine, eleganti,
bre!!?? Questo ed altro si voleva dirgli ma le
!inette, simpatiche che abbellivano il tavolo
ragazze s'erano già ingarbugliate con cappot­
della cenetta Fine Tournèè Provincia di
ti, borsette, cappelli, sciarpe e altro in posizio­
Rovigo. Premetto che potrei risultare poco
ne back home.
obiettivo nel descriverle giacchè la più giovane
FINE PRIMA PARTE
Giustino
diventò un paio d'anni più tardi mia moglie.
Sebbene Anna mi aves­ r­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­.
se colpito subito per
gentilezza e dolcezza
era l'intero
Stormo
Angelico che esulava
dal prototipo femminile
for ROVINAZZI. Quella
cena aveva un sapore
strano.
Un misto di
Squinziglie Appena Tira­
te ­ Fusilli Ai Carciofi ­
Sudore
ROVINAZZI
Post Concerto e Boro­
talco. lo adoro il profu­
mo del borotalco. Sniffa­
vo dalle parti di Anna
come un formichiere
LATISANA (Ud) - Via Vendrarnin, 82 - Tel. 50417
facendo attenzione
a
non far rumore con il
naso e intanto ci nuota­
fl testo seguen.te, che Invitiamo a conservare, è la prima parte del racconto
(ne:/ prossimo numero ne troverete la seconda) che ha v;nto la I° edizione del
concorso "Plockbole.tin ­ Storie rock di provincia". Di se.g.ulto pubblichiamo il
bando di concorso (che invitiamo a conservare, fotocopiare e dlftandere) della
terza edizione, organizzato da IMMAG1NARJA s.c .. a.r . l. e da Attivaria ­ officina
oultura1e, editore di questo giornaie.
IL GRUPPO SI E' SCIOLTO
(solite menate ... )
"I ROVINAZZI non Esistono Più". Queste
furono le ultime parole lasciate cadere da
Sviso sui piedi di Chiodo e fonda che se ne
stavano immobili con le schiene talmente ade­
renti alla parete della Sala Prove da farli sem­
brare il nuovo manifesto che tanto s'era parla­
to di fare ma niente. I due superstiti uscirono
dal garage come da copione ma la corrente
d'aria anticipò la mano di Chiodo e sbattè vio­
lentemente la porta. Lo spostamento d'aria
aveva alzato un po' la polvere che il silenzio
stava cercando di risistemare lentamente al
suo posto. Era la tipica polvere da ROVINAZ­
ZI, quella che si alza quando i resti dei muri
abbattuti vengono scarriolati in un angolo del
cantiere. L'emarginazione dell'edilizia. Chissà
perché avevano scelto quel nome ... forse per
via dell'emarginazione ...
E dire che negli ultimi tempi li pagavano
bene per quelle due orette di Canzoncine
Balorde. Insomma mica rockstar ma si man­­
giava, beveva, benzina, cinema e solite mena­
te ... Il dopo show era stato battezzato "Ora
Sorprese", infinito spazio di tempo da che gli
strumenti s'aggrovigliavano nel portabagagli
del pulmino a che i tre si buonanottavano con
A' La Prossima. Gli imprevisti erano un po'
degli aficionado ai concerti dei ROVINAZZI.
Era già successo che un faretto precipitasse
sulla coppa di Chiodo. Il basso di Fonda
aveva decimato legioni di camerieri nel suo
volteggiare galattico, dalla chitarra di Svisa se
n'era uscito un topino che pensava d'essere
ancora nellaSala Prove. Avevano suonato
Sono Una Troia Non Sono Una Santa alla
Festa della Donna (gal n.1 ), riarrangiato rock
Romagna Mia alla Festa dei Nonni di S.Teresi­
na (gal n.2), cantato Bisboccia Forever e San­
gue Buttato alla serata dell'AVIS di Gaiarine
(gaf n.3), dedicato VaffanKulo all'assessore
Guiotto che voleva far chiudere il Centro
Sociale di Romanziol (Supergaff!!!!).
A mente fredda mi spiace che a Fine Storia
ROVINAZZI ho collezionato più articoli redatti
dalle Forze dell'Ordine che dai cronisti musi­
cali. Chissà come avrebbero commentato la
serata al Music Pub.di Lentiai. Tutti in piedi sui
tavoli a ballare, birra torrenziale, le squiziglie
che baciavano il collo sudato di Sviso, teso
allo spasimo con la vena grossa che stava per
scoppiare da un momento all'altro. Chiodo
batteva sul rullo come un fabbro sull'incudine
e Fonda saltava saltava e saltava e alla fine è
pure caduto. Piero, il Gestore baffuto Panzone
li volle anche la sera dopo. Stessa musica. Il
Pub stracolmo. Quelli della sera prima aveva­
no portato anche gli amici. Non li facevano
smettere più. Niente pause altrimenti la gente
s'annoiava,
smetteva di bere, mugolava ...
insomma tornava normale, ma Piero non la
voleva mica così la sua clientela. E allora
Ampli a palla che credevo venissero giù le
Pale di S.Martino, e suonare suonare suonare
che non so come quegli scalmanati non si
rompessero le palle di sentire per quattro volte
consecutive Tori Scatenati. Va bè che era uno
dei loro cavalli di battaglia ma quattro volte
aveva rotto pure a me che la consideravo un
Piccolo Capolavoro di sana volgarità. Tutto
quell'osannare alla verginità per poi scatenare
il Toro Selvaggio che monta dentro ogni uomo,
il riff ossessivo della chitarra distorta che imita­
va i gemiti della Vergine Violata, Chiodo che
affondava i colpi come se fosse lui il. protago­
foto · hertoja
'---------------------------'
concorso di racconti
ROCK
cosa facciamo
23
BOLETIN
concorsodi..racconfi
http://www.adria.it/rock
copie dovranno essere firmate con uno
Siamo giunti alla terza edizione del
pseudonimo; lo stesso pseudonimo
, Concorso Storie Rock di Provincia. Da
dovrà essere scritto su una busta chiuElvis a Terminator una iniziativa che
sa ctte dovrà contenere: nome, cognovuole coniugare la. musica. e la scr.itturatJ\ me,,. indirizzo, numero telefonico del
esaltando tutti gli merce: possibili tra
concorrente.
.
due forme di profonda espressione'.
r.6. · I risultati della. gara saranno pubbliNelle prime due edizioni duecento / c1zzat1 con comunicazione a1 premiati, a
"penne irrequiete" ci hanno inviato .
mezzo stampa e tramite agg1omamenl
f · if
d
., ,, . n .
to del sito internet: http://adrta.1t,/rock,
.
. .
. , .
oro raccon I sigru ICan O ~.sp:ne ze
presso cui è "affisso" il bando di concorso.
vissute, ernozioru e stati d animo che pescano nel profondo dell 1.mmagrria:
7. I nomi dei componenti della Giuria saranno resi noti durante la premiaz10.ne e che coraggiosamente diventano racconto, carta sc~rtta. Ora s1
zione.
invita d1. nuovo tutti a mviare le loro storte vissute o solo immaginate ma
8. Primo classificato, unico vincitore: lire 1.000.000 (un milione). Ulteriori
mai scritte. Storie che nascono tra I gm d1 una cassetta dei Marlene Kuntz w Se<>nalazioni e premi speciali potranno essere assegnati a discrezione
nell'autoradio, all'uscita dall.a sala prove, sotto .le casse dell'ulltim~ cescerqe~a Giuria.
to dei Prod1gy o dei Chemical Brothers, sul divano di casa d1:le1 quando
9. I premi dovranno essere ritirati dagli interessati o loro rappresentanti
nessuno dei due si decide ad alzarsi e premere di nuovo play sul lettore
mumiti di delega scritta e previa comunicazione al Comitato Organizzatocd per riascoltare David Sylvian o ritrovando su un vecchio staffale il 45
re.
giri "Like a Hurricane" di Bob Dylan. Piccole Emozioni o grandi temi non , 10. Il concorrente autorizza la pubblicazione del proprio racconto o parte
importa purché provengono dal profondo dell'anima di un rotke/
o\,.esso su "Cosa facciamo", periodico bimestrale a distribuzione gratuita
',
~-"'- edito da Attivaria/officina culturale, in un eventuale volume a cura del
R1EGPOLAMENTtO .
t .
t
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d
t f C.ornitato Organizzatore, o su altre riviste e periodici da questo autorizzar>. assono p~r. ecipare au on con opere .su. 1 ema propos o .o a q.ues o . to.
ispirato purche inedite e scritte in lingua italiana . Le opere di autori stra- ' 11. La partecipazione implica l'accettazione incondizionata di tutte le
men devono essere accompagnate dalle traduzioni initaliano. .
,·,
norme indicate sul presente regolamento, nonché l'autorizzazione al trat2. I partecipanti possono inviare fino a due racconti,. per ogni quota d \tamento dei dati personali comunicati ai sensi della Legge 675/96. Per
sermone versata, che non superino ognuno le 10 (dieci) cartelle dattilo,
ogni controversia è competente il Comitato Organizzatore.
scritte con interlinea 2.
.
.
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.
.
12. Tutti i diritti di utilizzazione dell'opera sono da considerare automati3. Le .opere devono pervenire al Comitato Organizzatore presso. AttNa,- çamente ceduti al Comitato Organizzatore.
ria/officina culturale, Centro Polifunzionale via A:Gaspart, 2 - 33053,la~13. Le opere non conformi al presente regolamento non saranno considesana (UD) a mezzo raccomandata entro lunedì 31 agosto 1998. ,Fara
rate
fede la data del timbro postale.
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4. La quota di partecipazione è fissata in lire 25.000 (venticinquemi!BJ e
14: Il C_omitat~ ~rganizzatore e composto da.
dovrà essere versata su c/c postale n° 10531333
intestato a
Attìvaria • officina culturnle
.
.
Attivaria/officina culturale, Centro Polifunzionale via A.Gaspari, 2 - 33053
c/o Centro Pol1funz1onale -via A. Gaspart, 2 -.33053 Latisana (UD)
Latisana (UD), specificando nella causale del versamento: "Quota di parteTel/fax 0431/521550 · e-mail: attivariaesadria.it
cipazione concorso racconti", cognome, nome e indirizzo dell'autore,
Immaginaria s.c.a.r.l.
5. Di ogni racconto devono essere inviate 6 (sei) copie dattiloscritte o
via V. Veneto - 33053 Latisana (UD) Tel. 0431/510043
scritte a computer o fotocopiate, purché chiaramente leggibili. Tutte le
Fax 0431/59543e-mail: [email protected]
Solite storie
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BEPPE GRJLLO: Martedl 10 marno a Trieste Palasport Chiarbola,
Giovedì 12 marzo Udine Palasport, Venerdl 13 marzo Treviso PalaVerde Villorba, Venerdì 20 marzo Pordenone Palasport, Sabato 21
marzo Bassano del G. Palasport
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Sabato 21 marzo POOH Treviso Pala Verde Villorba
Sabato 21 marzo PRODJGY Bologna Palasport Casalecchìo
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