La definizione anglosassone di counseling

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La definizione anglosassone di counseling
ACP – Rivista di Studi Rogersiani - 2004
La definizione anglosassone di
counseling
Francesca Calvano
1. Introduzione
Di cosa parliamo quando parliamo di counseling? Parafrasando R Carver, 1 la
prima riflessione da compiere quando ci si interessa al counseling riguarda la sua
stessa natura. Se difatti la definizione dell’oggetto di studio è di primaria importanza
per il metodo scientifico, qualunque sia la realtà indagata, quest’operazione risulta
tanto più opportuna e prioritaria nel caso del counseling, data l’ampiezza, talvolta
anche l’ambiguità, proprie di questo settore.
Proprio a causa di queste caratteristiche, non esiste ancora oggi una definizione
univoca e generalmente condivisa del counseling. Ciò provoca difficoltà ed
incomprensioni sia tra gli specialisti del settore, counsellors, psicologi e
psicoterapeuti, sia presso il grande pubblico, potenziale e spesso già sospettoso utente
dei servizi di counseling. Di certo noi counsellors abbiamo dalla nostra la possibilità
Raymond Carver (1938-1988), scrittore statunitense, riconosciuto maestro del racconto breve.
Qui ci si riferisce al racconto che dà anche il titolo alla raccolta del 1981, What we talk about when we
talk about love (1989); tr. it. Di cosa parliamo quando parliamo d’amore (Minimum Fax, 2001).
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di rifarci alla letteratura specialistica, dove è possibile rintracciare una definizione di
counseling che meglio si conformi ai nostri personali valori, agli stili professionali,
alle attività lavorative. Più spinosa la situazione del potenziale utente che,
approcciando per la prima volta il counseling e non desiderando per ragionevoli
motivi farsi una cultura seduta stante sui diversi stili di counseling e sugli approcci
teorici di riferimento, si trova di fronte ad un panorama sorprendentemente confuso.
Egli apprende in breve che “counseling” è un termine usato in numerosi ambiti per
svariate
applicazioni,
come
ad
esempio:
orientamento
in
ambito
scolastico/accademico, informazione sulla prevenzione o su particolari tipi di
trattamenti in ambito medico, guida e allenamento in ambito sportivo, suggerimenti
per la gestione del patrimonio in ambito finanziario, richiamo disciplinare in ambito
militare, e la lista potrebbe ancora continuare (Sanders, 2002). Inoltre, anche
limitandosi al solo counseling psicologico, 2 lo scenario non si fa più semplice, data la
molteplicità di stili, di tecniche, di tempi, di utenze di riferimento, che rendono il
settore di non facile decifrazione per il “profano”.
Chi scrive pensa che il compito di ovviare alla confusione presente nel settore del
counseling spetti alle associazioni professionali, nel loro ruolo di soggetti esperti in
materia e di principali interessati al successo e sviluppo del campo. Da questa
convinzione nasce il lavoro di ricerca e analisi qui presentato, finalizzato ad enucleare
le definizioni di counseling delle principali associazioni di counsellors e a rivelarne le
caratteristiche comuni o le disparità. L’analisi compiuta si basa sull’individuazione di
tre dimensioni, utilizzate come strumento di indagine delle definizioni prese in
esame. Tali dimensioni si riferiscono a: cosa è il counseling, ovvero qual è la sua
natura profonda; quali caratteristiche ha, cioè in che modalità viene tradotta questa
natura nella pratica; quali sono i suoi confini, in pratica i limiti che delimitano il
counseling.
Di seguito vengono quindi presentate e prese in esame alcune tra le principali
associazioni professionali anglosassoni 3 e le relative definizioni di counseling da esse
adottate più o meno esplicitamente ed ufficialmente. La scelta di limitare l’analisi al
gruppo di associazioni di lingua inglese risiede da una parte nella necessità di limitare
un campo di indagine altrimenti troppo vasto, dall’altra nell’indiscussa importanza di
queste organizzazioni, in termini di riconoscimento internazionale, autorevolezza
professionale, capacità di penetrazione nella propria cultura e società. Nel compiere
un’analisi della natura del counseling, appare d’altra parte ragionevole rivolgere
l’attenzione in prima istanza a coloro che il counseling lo hanno inventato e
sviluppato, ovvero a statunitensi e britannici. Per chiarire questo punto, ed il percorso
seguito dal counseling per giungere alle forme attuali, vengono tracciati di seguito
alcuni brevi cenni storici sul counseling.
2 Con questo termine ci si riferisce esclusivamente al counseling rivolto al trattamento di forme di
disagio esistenziale e/o emotivo.
3 Il termine anglosassone è qui utilizzato in senso generico per riferirsi ai principali Paesi di lingua
inglese, costituendo così un ampio e in realtà alquanto vario gruppo che annovera: Stati Uniti, Gran
Bretagna, Canada e Australia.
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2. Cenni storici
Le prime forme di counseling si svilupparono negli Stati Uniti tra la fine del 1800 e
gli inizi del 1900, per poi diffondersi in Europa, dove ebbero particolare successo e
possibilità di applicazione in Gran Bretagna.
Il primo settore di applicazione fu quello della terapia familiare, attivo negli Stati
Uniti già dal 1877 (data della fondazione del Family Consultation Service in Illinois),
e quindi sviluppatosi in Germania, Austria, Svizzera, Olanda e nei Paesi Scandinavi
nel corso degli anni '30. In realtà, l'avvento del Nazismo e quindi della Seconda
Guerra Mondiale cancellò ogni possibilità di sviluppo di queste prime forme di
attività professionale sullo scenario europeo. Per ritrovarle si dovrà quindi attendere
la nuova “importazione” del counseling dagli Stati Uniti alla fine della guerra, o
meglio negli anni ’50, ed i successivi sviluppi da esso seguiti nei vari paesi.
Altro campo pionieristico di applicazione, che incontrò maggior fortuna, fu quello
della psicometria, con i primi test di valutazione psicologica, ideati in Gran Bretagna
da Galton 4 e sviluppati con, tra gli altri, l'allievo americano Cattell 5 e da questi quindi
importati negli Stati Uniti, dove trovarono ampio utilizzo, a partire dall'applicazione
sulle popolazioni studentesche.
Ma indubbiamente il settore che ebbe il maggior sviluppo e la cui evoluzione portò
agli inizi del counseling come lo conosciamo oggi, fu quello dell'orientamento
professionale, iniziato ancora una volta negli Stati Uniti nei primi del 1900. In questo
campo la figura di spicco è senza dubbio quella di Frank Parsons (1854-1908), a
tutt’oggi considerato da alcuni il “padre del counseling”. Nel 1906 Parsons fondò a
Boston il primo “centro per l’educazione al lavoro” e nel 1909 venne pubblicato
Choosing your Vocation, opera in cui per la prima volta veniva esposta la teoria
secondo cui la giusta combinazione tra i tratti individuali (indicati come abilità,
attitudini, interessi e capacità personali) ed i fattori propri di ogni professione
(ovvero le caratteristiche richieste da differenti tipi di occupazioni) costituiscono la
base per una scelta professionale soddisfacente e di successo. Pochi anni dopo, nel
1913, venne fondata la National Vocational Guidance Association, associazione
4 Sir Francis Galton (1822-1911), con la sua produzione di oltre 340 tra saggi, articoli e libri
pubblicati nell’arco di tutta la sua vita, fu una figura poliedrica e di rilevante importanza nello scenario
scientifico e culturale del suo tempo: sviluppò i concetti statistici di correlazione e regressione verso la
media; coniò il termine “eugenetica” e l’espressione “natura versus cultura”; fu il primo ad utilizzare il
sondaggio come metodo di raccolta dei dati; creò le prime mappe metereologiche e ideò la teoria
metereologica sugli anticicloni; scoprì che le impronte digitali sono un indice di riconoscimento
individuale e persuase Scotland Yard ad adottare un sistema basato su di esse; fu esploratore in Africa
e venne eletto Fellow alla Royal Geographic Society; nel 1909 in seguito al conseguimento dei suoi
numerosi meriti scientifici venne nominato Cavaliere del Regno.
5 James McKeen Cattell (1860-1944), oltre che con Galton, studiò con Wundt e fu il primo
americano a pubblicare una tesi sulla psicometria, dal titolo Psychometric Investigation. Al ritorno nel
suo paese, gli Stati Uniti, contribuì come nessun altro forse al rafforzamento della psicologia come
scienza nel periodo compreso tra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo. Partecipò
tra l’altro alla fondazione e sviluppo di alcune delle maggiori pubblicazioni del settore e di alcune tra le
principali associazioni professionali: tra queste la American Psychological Association, la American
Association of University Professors, la American Association for the Advancement of Science; fu
fondatore della Psychological Corporation (1921) e della Science Press (1923), co-fondatore e codirettore di «The Psychological Review» (1894-1903), direttore del «Journal of Science» (1894-1944).
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dedicata appunto alla promozione dell'orientamento e sviluppo professionali (nel
1985 l'associazione prese il nome di National Career Development Association, con
cui è attiva ancora oggi come divisione della American Counseling Association).
Ancora negli Stati Uniti, un ulteriore sviluppo al settore del counseling venne dalla
fine della Prima Guerra Mondiale e dalla conseguente necessità di far fronte ai
problemi di riadattamento alla vita civile dei militari reduci di guerra. In seguito,
negli anni ’30 e ’40, nuovamente nel settore dell’orientamento professionale, si ebbe
l’apporto delle teorie di Charles Axlrad, Anne Roe e Donald Super, secondo cui una
scelta professionale soddisfacente richiede da parte dell’individuo, oltre che un’esatta
conoscenza delle caratteristiche della professione, un’accurata conoscenza del proprio
Sé.
Ma la svolta fondamentale allo sviluppo del counseling, ed in particolare alla
nascita del counseling psicologico, fu impressa da Carl Rogers e dalla sua teoria, a
partire dalla pubblicazione, nel 1942, di Counseling and Psychotherapy, prima opera
interamente dedicata al counseling psicologico.
Gli anni successivi della storia del counseling subiscono profondamente l’impatto
del lavoro di Rogers, che contribuì in modo preponderante a gettare le basi per la
fondazione, nel 1943, della APA Division 17, ovvero il settore della American
Psychological Association dedicato al counseling e denominato dapprima Division of
Counseling and Guidance, e dal 1950 ad oggi Division of Counseling Psychology. La
scelta di modificare il nome della Divisione è simbolica di un cambiamento nella
concezione del counseling, da quel momento riconosciuto come campo di studio e
specializzazione autonomo: prenderanno infatti il via i primi programmi universitari
di specializzazione (Master) e dottorato (PhD) in counseling psychology. In generale
la prima parte degli anni ’50 è un periodo oltremodo fecondo per il counseling: nel
1951 viene fondata la American Personnel on Guidance Association, oggi American
Counseling Association; Carl Rogers scrive una nuova opera di importanza basilare
per il settore, Client-Centered Therapy, e sempre nello stesso anno Gilbert Wrenn 6
nel corso della Northwestern Conference 7 conia il termine “Counseling Psychology”,
definendo così ulteriormente il campo del counseling e separandolo dal resto della
psicologia. Nel 1953 l’APA Education and Training Board approva il primo
programma di dottorato in “counseling psychology”. Nel 1954 viene pubblicato il
primo numero del «Journal of Counseling Psychology», con direttore C.G. Wrenn.
Il seguito della storia del counseling negli Stati Uniti è quello di un continuo
sviluppo ed espansione in ogni settore della società, arricchito dagli apporti teorici
dei vari approcci.
6 C. Gilbert Wrenn, docente presso la University of Minnesota dal 1936 al 1964, ebbe un ruolo
chiave nella fondazione della APA Division 17 e fu fondatore del primo corso universitario in
“counseling psychology”.
7 La Northwestern Conference, che prende il nome del luogo dove si svolse, la Northwestern
University di Chicago, fu il primo congresso nazionale dei membri della Division 17 dell’APA, indetto
in risposta ad una richiesta dell’Associazione dei Veterani. Esito del congresso fu la produzione del
primo APA Standards for Training Counseling Psychologists, grazie soprattutto agli sforzi di Edward
Bordin, Frances Robinson, C. Gilbert Wrenn, e Donald Super. Le conferenze successive della Division
17 si sono tenute al Greyston Conference Center at Teachers College (New York) nel 1964, ad Atlanta
nel 1987, ed infine a Houston nel 2001.
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Come già anticipato, alla fine della Seconda Guerra Mondiale il counseling
approda in Europa, e trova terreno fertile per impianto e sviluppo in particolare in
Gran Bretagna. Anche qui le prime forme di applicazione sono rivolte ai giovani ed
agli studenti, ma ben presto il counseling britannico inizia un percorso di sviluppo
autonomo, espandendosi a svariati settori della società, quali quello delle relazioni
familiari, del lavoro, medico, pastorale, ecc.
Il counseling britannico resta comunque vicino al modello statunitense, in
particolare nella sovrapposizione tra counseling e psicoterapia, tanto che in entrambi
i Paesi il counseling psicologico viene comunemente considerato una forma di terapia
breve. Con una tendenza opposta quindi a quella di altri paesi europei, tra cui l’Italia,
che tentano piuttosto di definire una distinzione che separi, quanto più
marcatamente possibile, il counseling dalla psicoterapia.
3. La definizione di counseling
Tornando ora alla definizione di counseling, nella versione fornita dalle
associazioni professionali anglosassoni, verranno prese in esame principalmente le
due associazioni più importanti, non solo nei Paesi di appartenenza, ma sulla scena
internazionale, e quindi l’American Counseling Association per gli Stati Uniti e la
British Association for Counselling 8 and Psychotherapy per la Gran Bretagna. Di
seguito, sono più brevemente esaminate alcune associazioni forse meno note, ma non
per questo meno attive nel dibattito sulla natura e definizione del counseling, come
testimoniato dal dialogo telematico riportato sul sito della Canadian Counseling
Association, ampiamente citato nell’analisi che segue. Tali associazioni sono la
Canadian Counselling Association e la Nova Scotia Association of Professional
Counsellors per il Canada, e la Australian Counselling Association ovviamente per
l’Australia.
3.1 Stati Uniti d’America – The American Counseling Association (ACA)
La American Counseling Association, i cui inizi risalgono a circa 50 anni fa, è oggi
pubblicamente riconosciuta come l’associazione cui appartengono tutti i
professionisti del campo del counseling negli Stati Uniti. Conta inoltre iscritti tra i
counselors di 50 altri paesi, in Europa e Sud America. Fine ufficiale dell’Associazione
è migliorare la qualità della vita nella società, promuovendo lo sviluppo della
professione di counselor ed utilizzando la pratica del counseling per promuovere il
rispetto della dignità e diversità umana. 9
8 La diversa ortografia del termine counseling riportata nel nome di alcune delle associazioni
professionali segue l’uso dell’inglese britannico della doppia ‘l’. Nel resto del lavoro si è fatto uso della
forma propria dell’inglese statunitense, che utilizza il termine ‘counseling’, con una sola ‘l’.
9 La American Counseling Association (ACA) nasce in una prima forma con il nome di the
American Personnel and Guidance Association (APGA), nel 1952 a Los Angeles, Ca, in seguito alla
fusione di quattro associazioni indipendenti: The National Vocation Guidance Association (NVGA), the
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In seguito al ACA Gouverning Council, svoltosi nell’Ottobre del 1997,
l’Associazione adotta la seguente definizione di counseling:
The Practice of Professional Counseling: The application of mental health, psychological, or human
development principles, through cognitive, affective, behavioral or systemic intervention strategies,
that address wellness, personal growth, or career development as well as pathology. 10
Libera traduzione: La Pratica Professionale del Counseling: L’applicazione di principi di salute
mentale, psicologici o di sviluppo umano, tramite strategie di intervento di tipo cognitivo, emotivo,
comportamentale o sistemico, che trattano il benessere, la crescita personale, o lo sviluppo
professionale così come la patologia.
La definizione cui si rifanno i colleghi americani sembra rispondere soprattutto
all’esigenza pragmatica di dare spazio e riconoscimento ad ognuno dei principali
approcci attivi nel campo del counseling, come in quello della psicoterapia. Pur
rispondendo bene a tal fine (se tale era effettivamente il fine che ci si prefiggeva), la
definizione sotto altri aspetti appare piuttosto vaga e generica. Facendo riferimento
alle dimensioni individuate nella prima parte di questo lavoro come guida per
l’analisi in corso, si nota che poco dice circa cosa è il counseling l’affermazione:
«l’applicazione di principi di salute mentale…»: l’affermazione sembra suggerire che
il counseling consiste nella traduzione in termini pratici e nell’adattamento alla vita
di un individuo dei principi teorici propri di «salute mentale, psicologia e sviluppo
umano» senza però chiarire quali siano tali principi. Più o meno lo stesso avviene in
relazione alle caratteristiche del counseling, ovvero «le strategie di intervento di tipo
cognitivo, etc. …», per l’identificazione delle quali la definizione sembra rimandare
implicitamente alle elaborazioni dei singoli approcci. Così, se da una parte la
generalità e l’apertura, riscontrabili nella definizione dell’ACA, rispondono a dei
requisiti di interdisciplinarietà, flessibilità e democraticità, che sono auspicabili nel
campo del counseling, dall’altra determinano una carenza sulla dimensione dei
confini della definizione, per cui il counseling, proprio per poter comprendere ogni
forma di attività professionale (d’altra parte già in corso nel Paese), sembra difettare
di limiti chiari. In relazione a questo aspetto, nonostante una certa genericità di base,
la definizione comunque afferma qualcosa di importante nella sua ultima parte, e cioè
che negli Stati Uniti il counseling è anche psicoterapia, in quanto si occupa della
patologia così come del benessere personale, ed è anche consulenza professionale o
del lavoro, dal momento che è dedicato allo sviluppo professionale come alla crescita
personale. Viene offerta così, anche rispetto ai confini del counseling, un’apertura
decisa, che permette di includere forme molto diverse di attività professionale.
Ma è interessante notare che al tempo stesso, e forse proprio per ribilanciare la
definizione offerta rispetto alla sua apertura e genericità, ad essa segue una
“aggiunta”, finalizzata a definire i requisiti, e quindi implicitamente la preparazione
National Association of Guidance and Counselor Trainers (NAGCT), the Student Personnel
Association for Teacher Education (SPATE), e the American College Personnel Association. Quindi
modifica il proprio nome nel 1983 in The American Association of Counseling and Development. Ed
infine il 1 Luglio del 1992 assume forma e nome attuali, con sede ad Alexandria, VA (vicino
Washington D.C.). Fonte: sito ufficiale dell’Associazione, www.counseling.org
10
Fonte: Canadian Counselling Association (CCA) Discussion Page http://www.educ.
sfu.ca/cca/sausage/Feedback/DiscussionArticles/OurPartners.html
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professionale, di cui ogni counselor deve essere in possesso. Come a tutelare i
professionisti del counseling e quanti ad esso fanno ricorso, l’ACA afferma:
Professional Counseling Specialty: A Professional Counseling Specialty is narrowly focused,
requiring advanced knowledge in the field founded on the premise that all Professional Counselors
must first meet the requirements for the general practice of professional counseling. 11
Libera traduzione: Specializzazione Professionale in Counseling: La Specializzazione Professionale
in Counseling è accuratamente approfondita, dato che richiede una sviluppata conoscenza del campo
fondata sulla premessa che tutti i Counselors Professionisti devono prima di tutto rispondere ai
requisiti per la pratica generale del counseling professionale.
Infine, H.B. Smith, il Senior Director for Professional Affairs dell’ACA, scrive:
It should be noted as well that this definition is seen as something to be revisited from time to time
and not as an "absolute, now and forever more" definition. As the internal and external environment
change, it is important to reassess the definition. 12
Libera traduzione: È necessario notare comunque che questa definizione viene vista come qualcosa
da riconsiderare continuamente, e non una definizione ‘assoluta, ora e per sempre’. È importante
rivedere la definizione con il modificarsi dell’ambiente interno ed esterno [all’ACA].
La definizione appena enunciata viene così ridimensionata, attribuendole una
chiara dimensione di provvisorietà. A sottolineare che più che fornire un assunto
condiviso, essa rappresenta piuttosto una fase di un processo aperto a continue
modificazioni.
3.2 Gran Bretagna – British Association for Counselling and
Psychotherapy (BACP)
L’Associazione britannica esiste da circa 25 anni, conta oggi più di 21.000 membri
appartenenti a diversi approcci teorici, ed è legalmente riconosciuta dal Governo
britannico. Fine ultimo dell’Associazione è essere il punto di riferimento principale
per i professionisti del counseling e della psicoterapia, e per chiunque sia interessato
a queste attività in Gran Bretagna. I suoi scopi pratici sono fornire servizi ai propri
membri ed incrementare la conoscenza ed il rispetto della professione presso il
grande pubblico. 13
La British Association for Counselling and Psychotherapy non fornisce una
definizione di counseling. Quando direttamente interrogata in proposito, nella
primavera del 2001, l’Associazione risponde rimandando alla descrizione del
counseling inclusa nel Codice Etico per i Counselors adottato dall’Associazione
stessa. 14 Da allora quel Codice Etico è stato sostituito, nell’Aprile del 2002, dallo
Ethical Framework for Good Practice in Counseling and Psychotherapy. Anche il
V. nota 10.
Ibidem.
13 L’Associazione Britannica prende forma a partire dalla Standing Conference for the Advancement
of Counselling (SCAC) inaugurata nel 1970. Nel 1977 viene fondata la British Association for
Counselling, che nell’anno successivo prende la sede attuale a Rugby, nel Warwickshire. Nel settembre
del 2000 l’Associazione cambia nome ed assume quello di British Association for Counselling and
Psychotherapy. Fonte: sito ufficiale dell’Associazione, www.bacp.co.uk
14 V. nota 10.
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nuovo Codice non fornisce un’esplicita definizione di counseling, quanto una generale
descrizione dell’attività e una definizione dei valori, dei principi guida e delle
caratteristiche del counselor. Per darne un resoconto, sono analizzati di seguito i
punti fondamentali del Codice britannico. 15
Nelle parole dell’Associazione, i valori guida per il counseling e la psicoterapia
rappresentano un importante impegno etico generale, che trova poi una più precisa
definizione ed applicazione quando tradotto nei principi pratici di riferimento. I
valori etici dell’Associazione britannica sono:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Respecting human rights and dignity
Ensuring the integrity of practitioner-client relationships
Enhancing the quality of professional knowledge and its application
Alleviating personal distress and suffering
Fostering a sense of self that is meaningful to the person(s) concerned
Increasing personal effectiveness
Enhancing the quality of relationships between people
Appreciating the variety of human experience and culture
Striving for the fair and adequate provision of counselling and psychotherapy services 16
Libera traduzione: Rispetto dei diritti e della dignità umana; Garanzia dell’integrità della relazione
tra terapeuta e cliente; Miglioramento della qualità del bagaglio professionale e della sua applicazione;
Sollievo dallo stress e dalla sofferenza personale; Facilitazione di un senso del sé significativo per la
persona; Potenziamento dell’efficacia personale; Miglioramento della qualità delle relazioni tra le
persone; Apprezzamento della varietà dell’esperienza e cultura umane; Impegno per una giusta ed
adeguata pratica dei servizi di counseling e psicoterapia. 17
I principi per la pratica del counseling e della psicoterapia sono riassunti nel
seguente elenco di affermazioni, tratte dal Codice britannico:
•
•
•
•
•
•
Fidelity: honouring the trust placed in the practitioner
Autonomy: respect for the client’s right to be self-governing
Beneficence: a commitment to promoting the client’s well-being
Non-maleficence: a commitment to avoiding harm to the client
Justice: the fair and impartial treatment of all clients and the provision of adequate services
Self-respect: fostering the practitioner’s self-knowledge and care for self18
Libera traduzione: Fiducia: onorare la fiducia posta nel terapeuta; Autonomia: rispettare il diritto
del cliente di auto-determinazione; Predisposizione positiva: impegno a promuovere il benessere del
cliente; Assenza di predisposizione negativa: impegno ad evitare di danneggiare il cliente; Giustizia:
fornire un trattamento giusto ed imparziale a tutti i clienti ed un servizio adeguato; Autoconsiderazione: favorire l’autoconsapevolezza e cura di sé del terapeuta.
15 Per chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza del Codice deontologico dell’Associazione
britannica, si rimanda al sito web ufficiale della BACP stessa (www.bacp.co.uk), dove è possibile
rintracciare la versione completa del documento.
16 Fonte: sito ufficiale della British Association for Counselling and Psychotherapy (BACP)
www.bacp.co.uk
17 In questa, come nelle traduzioni successive, si è utilizzato il termine terapeuta per indicare la
persona che fornisce il servizio di counseling o psicoterapia, in quanto la traduzione è una bozza
generica finalizzata a dare il senso generale del testo originale ai lettori che non conoscono l’inglese.
Terapeuta qui traduce il practitioner della versione originale, termine ambiguo, che indica in modo
generico chiunque pratichi il counseling o la psicoterapia a prescindere dal titolo e dalla
specializzazione.
18 V. nota 16.
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Nonostante la BACP non fornisca una definizione ufficiale né esplicita, risulta
tuttavia chiara la concezione di counseling cui si rifanno i professionisti britannici,
addirittura più chiara e dettagliata di quella statunitense, nonostante la ACA
formalizzi una propria definizione di counseling. Alla luce delle dimensioni
individuate per l’analisi, dalle affermazioni sopra esposte risulta immediatamente
evidente cosa è il counseling per l’associazione britannica. Accanto a valori basilari
quale il rispetto per l’altro, per la sua individualità e diversità, nonché per la relazione
con lui instaurata, il counseling è presentato come trattamento con una doppia
valenza: mirato da una parte a combattere la sofferenza e dall’altra a favorire un
miglioramento delle condizioni di vita e della qualità delle relazioni interpersonali.
Con altrettanta chiarezza nei principi del Codice sono delineate le caratteristiche,
che traducendo nella pratica la natura astratta del counseling, la definiscono
ulteriormente: così il trattamento si struttura come relazione improntata
essenzialmente alla fiducia ed al rispetto dell’altro e della sua autonomia e autodeterminazione, e finalizzata a favorire il benessere della persona. Inoltre è
interessante notare l’accento posto qui sull’importanza dell’autoconsapevolezza del
counselor-terapeuta come parte integrante della pratica del counseling.
La BACP va ancora oltre nel dedicarsi alle caratteristiche del counselor-terapeuta
oltre che della relazione, ed include nel Codice un dettagliato elenco di qualità che
devono essere proprie di ogni professionista del counseling:
• Empathy: the ability to communicate understanding of another person’s experience from that
person’s perspective.
• Sincerity: a personal commitment to consistency between what is professed and what is done.
• Integrity: commitment to being moral in dealings with others, personal straightforwardness,
honesty and coherence.
• Resilience: the capacity to work with the client’s concerns without being personally diminished.
• Respect: showing appropriate esteem to others and their understanding of themselves.
• Humility: the ability to assess accurately and acknowledge one’s own strengths and weaknesses.
• Competence: the effective deployment of the skills and knowledge needed to do what is required.
• Fairness: the consistent application of appropriate criteria to inform decisions and actions.
• Wisdom: possession of sound judgement that informs practice.
• Courage: the capacity to act in spite of known fears, risks and uncertainty.19
Libera traduzione: Empatia: abilità a comunicare la comprensione dell’esperienza di un’altra
persona dalla prospettiva di quella persona; Sincerità: impegno personale verso la coerenza tra ciò che
è professionale e ciò che viene fatto; Integrità: impegno alla moralità nell’interazione con gli altri,
autenticità, onestà e coerenza; Resistenza: capacità di lavorare con le istanze del cliente senza sentirsi
personalmente sminuiti; Rispetto: dimostrazione di una stima appropriata verso gli altri e la loro
comprensione di se stessi; Umiltà: abilità di individuare accuratamente e comprendere i propri punti
di forza e di debolezza; Competenza: l’impegno effettivo delle capacità e conoscenze necessarie a fare
ciò che è richiesto; Giustizia: applicazione costante di criteri appropriati a intraprendere decisioni ed
azioni; Saggezza: possesso di un sano giudizio che indirizzi la pratica; Coraggio: capacità di agire
nonostante le paure, i rischi e le incertezze riconosciute
È difficile non notare qui, come già nelle sezioni precedenti, l’influenza del
pensiero di Rogers, come egli lo esprime già dal 1957, sia negli accenti sull’empatia, la
coerenza interna (congruenza), accettazione positiva dell’altro, capacità di coglierne il
19
V. nota 16.
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mondo esperienziale senza esserne sopraffatto, come caratteristiche del counselor, sia
nel rispetto dell’altro, della sua capacità/diritto di autodeterminazione, nell’accento
positivo sul counseling come promotore di benessere, piuttosto che mera cura del
malessere, come caratteristiche della relazione di counseling. In breve, in quei fattori
che più profondamente di ogni altro influenzano la relazione del counseling, o meglio
addirittura la determinano, conferendole quel tono limpido ed intenso che la rende
assolutamente unica.
Per terminare l’analisi con l’ultima delle tre dimensioni in esame, si nota che l’area
dei confini sembra essere più vaga, non è specificato infatti quali sono i limiti che
definiscono il campo del counseling. In proposito d’altra parte va ricordata la precisa
intenzione, da parte della British Association for Counseling and Psychotherapy, di
minimizzare la distanza e sfumare il limite tra counseling e psicoterapia, come d’altra
parte è ben testimoniato dalla recente decisione di modificare il nome stesso
dell’Associazione. 20 In Gran Bretagna quindi, come già negli Stati Uniti, counseling e
psicoterapia si sovrappongono in un unico campo, privo di demarcazioni fisse.
In proposito è però altrettanto importante notare che l’Associazione britannica ha
stabilito una serie di criteri molto ben definiti per il riconoscimento del ruolo
professionale di counselor, che fungono anche da prerequisito indispensabile
all’accettazione come membri della BACP. Quindi troviamo anche qui, come nel caso
della American Counseling Association, l’intenzione di regolamentare in qualche
modo l’accesso alla professione, prima ancora che il Legislatore provveda a farlo, al
fine di tutelare i professionisti attivi nel campo, l’immagine stessa della professione,
ed i delicati interessi di quanti usufruiscono del counseling o della psicoterapia.
3.3 Canada – Canadian Counselling Association (CCA) and Nova Scotia
Association of Professional Counsellors (NSAPC)
La Canadian Counselling Association (CCA), organizzazione a carattere nazionale
attiva in Canada sin dal 1965, raggruppa professionisti attivi nei più svariati settori
del counseling, quali educazione, salute mentale, lavoro (occupazione e sviluppo
professionale), assistenza sociale, supporto ad agenzie governative e non, etc. Fine
dell’Associazione è la promozione del counseling in Canada, attraverso politiche e
pratiche che supportino la diffusione di un servizio accessibile, competente e
responsabile, in una modalità sensibile alla diversità della natura pluralistica della
società. 21
L’associazione non presenta una definizione ufficiale di counseling, cosa che non
stupisce se si considera la natura particolarmente varia della sua composizione. Se,
come si è già visto, il compito di stabilire una definizione di counseling risulta gravoso
per quelle organizzazioni che fanno riferimento prevalentemente al counseling
psicologico, a maggior ragione tale compito assume proporzioni ingestibili quando,
come in questo caso, nel termine devono rientrare professionalità, tecniche ed aree di
attività tanto diverse tra loro.
20
21
V. nota 13.
Fonte: sito ufficiale della Canadian Counselling Association (CCA) www.ccacc.ca
10
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Ragione per cui, quando interrogata circa la definizione di counseling, la CCA ha
pensato bene di rivolgere la domanda alle Associazioni partner, dando via così ad un
interessante scambio di corrispondenza telematica, fedelmente riportato sul sito
dell’Associazione stessa. 22
Una delle risposte raccolte proviene da un’altra associazione canadese, la Nova
Scotia Association of Professional Counsellors (NSAPC). L’Associazione, fondata nel
1995, non ha carattere nazionale e di conseguenza ha obiettivi e compiti limitati, quali
la creazione di un albo, la regolamentazione della pratica professionale e la
promozione del counseling presso il pubblico, il tutto a livello regionale. 23 Oltre a ciò
la NSAPC si dota di un codice interno, che include una esplicita definizione di
counseling:
“Counselling” means assisting client(s) through the counselling relationship, using a combination
of mental health and human development principles, methods and techniques to achieve mental,
emotional, physical, social, moral, educational, spiritual and/or career development and adjustment
through the lifespan. 24
Libera traduzione: “Counselling” significa assistere il/i cliente/i attraverso la relazione del
counselling, utilizzando una combinazione di principi di salute mentale e di sviluppo umano, di metodi
e tecniche per raggiungere uno sviluppo ed un adattamento mentale, emotivo, fisico, sociale, morale,
spirituale, educativo e/o professionale nel corso della vita.
La definizione della NSAPC appare forse troppo ampia e alquanto generica,
ciononostante è possibile estrapolare da essa alcune considerazioni interessanti.
Innanzitutto, nel rispondere a cosa è il counseling fa riferimento ad una relazione di
aiuto rivolta esplicitamente non solo ad uno ma anche a più clienti
contemporaneamente. Le caratteristiche che la determinano ricordano quelle
indicate nella definizione statunitense, rifacendosi a principi generici di salute
mentale e sviluppo umano, nonché a metodi e tecniche che restano indefiniti.
Ugualmente per quanto riguarda la dimensione dei confini, è possibile osservare una
somiglianza con la definizione dell’ACA, in quanto non vengono stabiliti in realtà veri
e propri limiti, quanto piuttosto un’apertura ad abbracciare ogni aspetto della vita, di
modo tale che la concezione qui espressa comprende non solo il counseling
psicologico, ma anche professionale, scolastico/accademico e così via per arrivare ad
ogni altra possibile forma di applicazione.
In realtà, la NSAPC stessa ammette che quella fornita non è una reale definizione,
ed allo stesso tempo informa che al momento della propria creazione era stato
costituito un apposito comitato, il Role Definition Committee, che lavorasse sulla
definizione di counseling. Il comitato non fu però in grado di trovare un consenso
V. nota 10.
Fonte: sito ufficiale della Nova Scotia Association of Professional Counsellors (NCAPC)
www.nsapc.ca L’Associazione è stata inserita in questa trattazione, nonostante la sua scarsa
importanza a livello internazionale, principalmente perché è stata l’unica, oltre la American
Counseling Association, a fornire una esplicita definizione di counseling nel corso del dibattito
telematico sul tema più volte citato in questo lavoro.
24 Fonte: sito ufficiale della Nova Scotia Association of Professional Counsellors (NCAPC)
www.nsapc.ca
22
23
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circa la definizione, e dopo sei mesi di dibattiti a vuoto, il progetto fu semplicemente
abbandonato in favore di “questioni più urgenti”. 25
3.4 Australia – Australian Counselling Association (ACA)
La Australian Counselling Association (ACA) è un’organizzazione nazionale, che
conta circa 2.500 membri, parte dei quali si trova in varie altre parti del mondo (Stati
Uniti, Gran Bretagna, Canada, Nuova Zelanda, Hong Kong, etc.). È riconosciuta a
livello internazionale dalle maggiori associazioni del campo. L’Associazione
australiana ha un atteggiamento e delle finalità squisitamente pratiche; si definisce
infatti «la voce dei counsellors» e persegue obiettivi quali la creazione di nuovo
impiego per i propri iscritti, la raccolta di fondi, oltre alla consueta definizione delle
procedure per il riconoscimento dei professionisti del settore. 26
La Australian Counselling Association non riconosce una definizione ufficiale di
counseling. Come nel caso della NSAPC, l’Associazione ha fatto un tentativo di
concepire una definizione di counseling, ma anche in questo caso non è stato
possibile ottenere alcun risultato che non creasse dissenso tra gli stessi membri
dell’Associazione. La spiegazione fornita per il mancato risultato, è che esistono
troppi differenti tipi di counseling, ed è «un problema cercare di definire la parola che
racchiude in sé tutte le professioni d’aiuto, praticate da una grande varietà di figure,
dai clinici professionisti ai counselor volontari». 27 Implicitamente in questa
affermazione è comunque racchiusa almeno parte di una concezione del counseling,
presentato come una professione di aiuto, svolta apparentemente in vari settori e
sicuramente a differenti livelli di specializzazione.
4. Conclusioni
L’analisi compiuta conferma quanto si diceva in apertura del presente lavoro, e
cioè che non esiste ad oggi una definizione ufficiale di counseling generalmente
condivisa dai professionisti del settore, almeno non sulla scena anglosassone (d’altra
parte, per quanto noto a chi scrive, la situazione non è sostanzialmente diversa sulla
scena europea). Purtuttavia esistono delle definizioni o a volte dei principi guida,
riconosciuti dalla principali associazioni del settore, a cui fanno riferimento la
maggior parte dei professionisti, a livello nazionale ed internazionale. 28 Tali
definizioni, per come sono state fino a qui analizzate, mostrano alcuni tratti in
comune, che è interessante sottolineare.
L’elemento comune primo è la sovrapposizione, quasi la coincidenza, tra
counseling e psicoterapia, diffusa nel mondo anglosassone ed in opposizione ai
modelli di counseling prevalenti in Europa. Accanto a questa la tendenza, evidenziata
soprattutto dall’Associazione statunitense, ad indicare con lo stesso termine,
Ibidem.
Fonte: sito ufficiale della Australian Counselling Association (ACA) www.theaca.net.au
27 V. nota 10.
28 In proposito si ricorda ad esempio che la definizione proposta dalla CNCP è ispirata ai principi
guida espressi dal Codice Deontologico della British Association for Counselling and Psychotherapy.
25
26
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counseling, innumerevoli tipi di trattamenti applicati in settori tra i più svariati. Per
cui il counseling prende forma come una sorta di continuum, che va
dall’orientamento scolastico/professionale alla psicoterapia per il trattamento della
patologia, e su cui trovano posto figure professionali molto diverse tra loro, come il
volontario, l’insegnante, lo psicoterapeuta, etc. Come già si accennava
precedentemente, se da una parte la natura del counseling si fa così ampia, dall’altra
essa si chiarisce e si specifica, dato che in modo diverso in ogni paese, l’accesso alla
professione è regolamentato, e diverse forme di counseling richiedono diversi tipi di
preparazione professionale.
Conseguenza naturale di questo stato di cose, è la difficoltà di enucleare fattori
altrettanto univoci in relazione alle caratteristiche ed ai confini del counseling. La
chiara intenzione da parte delle Associazioni professionali di costituirsi come
interlocutore per ogni tipo di professionista attivo nel campo, rende praticamente
impossibile trovare una definizione ufficiale che non sollevi le proteste di parte dei
propri iscritti.
Unica osservazione generale che è possibile enucleare pertanto è la caratteristica
emergente del counseling come perseguimento di benessere personale, e di
miglioramento del livello di qualità della vita, piuttosto che mero rimedio al problema
o alla patologia.
In conclusione, volendo tentare di riassumere in una definizione comune la
concezione di counseling secondo il “modello anglosassone”, esso sembra emergere
come: una relazione improntata al rispetto ed all’attenzione per l’altro, in cui un
counselor, riconosciuto come tale sulla base di una specifica preparazione
professionale, facilita e supporta in uno o più clienti il processo di esplorazione e
chiarificazione di stati emotivi, esistenziali o patologici, o di delimitate aree
problematiche legate ad aspetti specifici della vita (lavoro, educazione, relazioni
familiari e interpersonali, salute, etc.), al fine di migliorare il livello di benessere,
autosviluppo e qualità della vita del/i cliente/i, facendo uso di tecniche e di un lasso
di tempo variabili.
L’augurio che ci si pone è quello che le Associazioni professionali proseguano sulla
via di un approfondimento e chiarificazione della natura del counseling, nella
speranza che una più chiara e dettagliata suddivisione e definizione dei diversi tipi di
counseling venga esplicitata, in favore dei counselor di ogni settore e di quanti al
counseling si rivolgono come clienti.
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