THE MASTER Lezioni di vita e di lavoro Curatore: Alberto Morsiani

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THE MASTER Lezioni di vita e di lavoro Curatore: Alberto Morsiani
edizione 2015
Per informazioni:
Consorzio per il festivalfilosofia
Tel. 059.2033382 fax 059.2033120
e-mail: [email protected]
THE MASTER
Lezioni di vita e di lavoro
Curatore: Alberto Morsiani
A cura di: Associazione Circuito Cinema
Sala Truffaut
Ritratti e storie di “maestri” del nostro tempo, di personaggi che sono un unicum: registi, artisti, musicisti,
intellettuali, stilisti, sportivi, guru di una setta religiosa. Creativi e talentuosi, dotati di carisma e capacità di
trascinare gli altri, che hanno aperto una strada e hanno segnato un cammino per chi viene dopo di loro.
Personalità a cui guardare con attenzione per ereditare frammenti della loro arte e provare a metterli da
parte.
Programma completo*
Venerdì 18
ore 19.30
Il gesto delle mani
di Francesco Clerici (Italia 2015, 77’)
Intervengono l’artista Velasco Vitali e il regista Francesco Clerici
Diceva Giacomo Manzù che la scultura è “un gesto delle mani, un gesto d’amore”. Francesco Clerici,
esordiente nel lungometraggio, tenta di catturare con la macchina da presa non solo il lavoro delle mani,
ma anche quell’ineffabile “gesto d’amore” che, proprio come la cera usata per creare le sculture di
Velasco Vitali, scorre e si perde, per lasciar posto all’opera finita. Prodotto dalla storica Fonderia Artistica
Battaglia di Milano, il film riprende in sequenza tutti i passaggi della realizzazione di una statua in bronzo.
ore 21.30
Messi – storia di un campione (Messi)
di Alex de la Iglesia. (Spagna 2014, 93’)
Per affrontare il fenomeno (in ogni senso) Messi, de la Iglesia opta per la docufiction. Ne esce un film dai
punti di vista eccentrici. Il regista affida la narrazione esterna ad amici d’infanzia, calciatori del Barça
(Iniesta, Mascherano, Piqué), ex campioni e guru intramontabili (Cruijff, Valdano) e pezzi di storia del
calcio argentino (Menotti, Sabella), tutti riuniti nello stesso ristorante. La chiacchierata abbraccia l’intero
percorso del fenomeno, in un andirivieni di frontalità e repertorio di campo che restituisce la prismatica
complessità dell’uomo e del giocatore.
Sabato 19
ore 19.30
Il regno dei sogni e della follia (Yume to kyoki no okoku)
di Mami Sunada (Giappone 2013, 118’)
“Non sono mai felice nella mia vita quotidiana. Fare film non causa altro che sofferenza”. Parola di Hayao
Miyazaki, che allo studio Ghibli trascorre dieci ore al giorno, sei giorni a settimana, dedicando tutto se
stesso alla creazione dei capolavori che hanno reso celebre la casa nipponica. Sunada ottiene l’accesso
allo studio. Oltre allo sguardo dentro gli ingranaggi di una fabbrica di sogni, ne esce il ritratto di un
intellettuale la cui apparente amarezza manifesta la medesima, acuta comprensione del mondo che ha
reso grandi i suoi film.
ore 21.45
L’orologio di Monaco
di Mauro Caputo (Italia 2014, 63’)
Cos’ha in comune Karl Marx con Edmund Husserl? Il musicista Mendelssohn con Emeric Pressburger,
reinventore di forme di cinema? E il Kevin Macdonald di La morte sospesa con l’Heinrich Heine sommo
poeta odiato da Karl Kraus? Un nome: Giorgio Pressburger. Un parente, in cui sfocia un albero
genealogico in cui si ramifica la Storia, dal Novecento fino ai giorni nostri, come in un’Arca che da russa si
fa ebraica, personale, come in un film museo degli spettri, che è anche diario dei ricordi, tragico e
onorevole album di famiglia.
ore 23.00
Going Clear. Scientology e la prigione della fede (Going Clear: Scientology and the Prison of Belief)
di Alex Gibney (USA 2015, 119’)
Realizzare un documentario su Scientology comporta questioni spinose, non solo per il cosa dire su
quella che nel 1993 è stata dichiarata ufficialmente una religione, ma anche per come dirlo. Il cosa si
fonda su un libro di Lawrence Wright contenente dichiarazioni di individui fuoriusciti da Scientology circa le
violenze fisiche e psicologiche messe in atto contro chi non rispetta le regole della chiesa. Il come
riguarda la forte e inquietante vicinanza tra l’autorappresentazione di Scientology e la messa in scena di
sé che l’America compie tramite Hollywood.
Domenica 20
ore 20.00
Il Nemico. Un breviario partigiano
di Federico Spinetti (Italia 2015, 80’)
E’, come sempre, una questione privata: creare un gruppo punk per “salvarsi la vita”, trasformarlo in
qualcos’altro perché è ora, scioglierlo burrascosamente e poi, dopo 15 anni, provare a rimetterlo insieme,
in un teatro diroccato. E’ una questione privata la scoperta che squarcia la storia familiare di Massimo
Zamboni, fondatore di CCCP e CSI: cresciuto fissando negli occhi i caduti per la libertà sulle lapidi che
punteggiano l’Emilia e percorrendo, tra carriera ed esistenza, il sentiero che collega la Resistenza di ieri a
quella odierna, apprende che il nonno materno, fascista, fu ucciso dai partigiani.
ore 21.30
Cobain. Montage of Heck (Kurt Cobain: Montage of Heck)
di Brett Morgen (USA 2015, 132’)
Il sottotitolo viene da Cobain stesso, dal nome dato a un nastro che conteneva registrazioni di voci,
rumori, pezzi di canzoni e demo. Il documentario dedicato al leader dei Nirvana morto suicida nel 1994 è
molto simile: un miscuglio di filmati d’archivio, super 8 casalinghi, tracce inedite, fotografie, appunti,
spartiti, disegni… Tutto nato da un’idea della moglie di Cobain, Courtney Love. Il risultato è un lavoro di
puro impatto emotivo, un viaggio nell’intimità e nella carriera dell’ultima star maledetta del rock.
Alberto Morsiani
Critico cinematografico e saggista, è direttore del Circuito Cinema di Modena e collaboratore di riviste e
quotidiani. Si è occupato soprattutto di cinema americano dal punto di vista dello studio delle mitologie
fondative e degli archetipi culturali, dei generi classici e degli autori più significativi. Tra le sue
pubblicazioni “Anthony Mann” (Firenze 1986), “Joseph Mankiewicz” (Firenze 1990), “Scene americane. Il
paesaggio nel cinema di Hollywood” (Parma 1994), “Oliver Stone” (Milano 1998), John Ford. Sentieri
selvaggi” (Torino 2002), “Gus Van Sant” (Milano 2004), “Quentin Tarantino” (Roma 2004/2011),
“L’America e il western – Storie e film della frontiera” (Roma 2007), “Quentin Tarantino. Pulp Fiction”
(Torino 2008), “Il cinema indiano” (Roma 2010), “Peter Weir” (Milano 2011), “Ribelli on the road – Moto e
bikers del cinema” (Roma 2013) e “Paesaggi mobili. Desiderio e paura nel road movie” (Modena, 2014).
*Il festivalfilosofia si riserva la facoltà di modificare il programma per cause di forza maggiore. Ogni variazione è
comunicata tempestivamente attraverso il sito web, i punti informativi, Facebook e Twitter.
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