i segreti di scientology

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i segreti di scientology
Società
Scientology
a Hollywood
Lawrence Wright, The New Yorker, Stati Uniti. Foto di Chip Litherland
Nel 2009 Paul Haggis, il regista di Crash, ha abbandonato Scientology.
“Ho fatto parte di una setta per trentaquattro anni”, dice. “Ma non lo sapevo”.
L’inchiesta del New Yorker sui segreti della chiesa delle star
l 19 agosto 2009 Tommy Davis,
portavoce ufficiale della chiesa di
Scientology International, ha ricevuto una lettera dal regista e
sceneggiatore Paul Haggis. “Sono
dieci mesi che ti scrivo chiedendoti di rilasciare una dichiarazione pubblica
per denunciare il comportamento della
chiesa di Scientology di San Diego”, scriveva Haggis. Prima delle elezioni del 2008,
una persona dello staff di Scientology a San
Diego aveva firmato una petizione online a
sostegno della Proposition 8, il referendum
che ha portato all’abolizione dei matrimoni
gay in California. “Il sostegno alla Proposition 8”, proseguiva Haggis, “che ha privato
i cittadini e le cittadine omosessuali della
California dei diritti civili già sanciti dalla
corte suprema, è una macchia sulla nostra
integrità e su quella della nostra organizzazione. Essere associati a una legge così piena di odio è una vergogna per tutti noi”. E
concludeva: “Chi tace acconsente, Tommy.
E io mi rifiuto di farlo. Ritiro quindi la mia
adesione alla chiesa di Scientology”.
Haggis era una figura autorevole sia tra i
seguaci di Scientology sia nella cerchia di
Hollywood, due gruppi che spesso s’incrociano. Faceva parte dell’organizzazione da
quasi trentacinque anni, insieme a star famose come Tom Cruise e John Travolta. Ha
scritto la sceneggiatura di Million dollar
baby, il film premio Oscar del 2004, e ha
scritto e diretto Crash, premio Oscar per la
migliore sceneggiatura e per il miglior film
nel 2005. Anche Davis fa parte del mondo
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di Hollywood: sua madre è l’attrice Anne
Archer, interprete di Attrazione fatale e Giochi di potere.
Non era la prima volta che Haggis scriveva a Davis per chiedergli che Scientology
condannasse pubblicamente la Proposition
8. “È una cosa che mi sta molto a cuore, per
diverse ragioni”, spiegava nell’ultima lettera. “Io e te sappiamo che nella nostra chiesa
da tempo esistono sentimenti ostili nei confronti dei gay. Più di una volta sono rimasto
sconvolto da persone che facevano commenti offensivi sui gay, citando L.R.H.”.
Sono le iniziali di Lafayette Ron Hubbard,
fondatore di Scientology e autore dei testi
fondamentali dell’organizzazione. Nella
lettera Haggis parlava di Katy, la più giovane delle tre figlie nate dal suo primo matrimonio, che aveva perso l’amicizia di una
compagna di Scientology dopo averle rivelato di essere omosessuale. L’amica aveva
cominciato a mettere tutti in guardia: “Katy
è 1,1”. Il numero si riferisce alla scala del to-
Gli scientologi
credono che Hubbard
abbia scoperto le
verità fondamentali
dell’esistenza.
È “la sorgente” della
loro religione
no emozionale, descritta nel libro di Hubbard Scienza della sopravvivenza, del 1951.
L’1,1 è lo stato di ostilità nascosta, “il livello
più pericoloso e infido”. Secondo Hubbard,
chi si trova a questo livello fa cose come sesso occasionale, sadico o con persone dello
stesso sesso. La scala del tono di Hubbard,
osservava Haggis, “equipara l’omosessualità alla perversione” (questa equiparazione
è scomparsa nelle ultime edizioni del libro).
Nella sua lettera di congedo, Haggis raccontava a Davis di aver cercato, per la prima
volta, dei punti di vista diversi su Scientology. Un’inchiesta di un giornale della Florida, il St Petersburg Times, denunciava le
violenze commesse da alcuni dirigenti
dell’organizzazione su altri seguaci. Haggis
era rimasto “esterrefatto e inorridito”: “Se
solo una minima parte di quelle accuse fosse fondata, si tratterebbe di violazioni gravi
e inammissibili dei diritti umani e civili”.
Su internet Haggis aveva trovato anche
il video di un intervento di Davis alla Cnn,
del maggio del 2008. Il presentatore John
Roberts gli aveva fatto una domanda sulle
cosiddette disconnessioni, cioè le pressioni
esercitate sui seguaci per farli allontanare
da amici e parenti che criticano Scientology. E Davis aveva risposto: “Non esiste nessuna pratica della disconnessione, non nel
senso che lei ha descritto”.
“Sappiamo entrambi che esiste”, scriveva Haggis. Sua moglie, infatti, era stata invitata a disconnettersi dai genitori “per una
cosa assolutamente insignificante che avevano fatto venticinque anni prima, quando
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Clearwater, Florida. Il ritratto di L. Ron Hubbard nella sede centrale di Scientology
lasciarono l’organizzazione”. Haggis proseguiva: “Vedendoti mentire con tanta disinvoltura, mi chiedo: su cos’altro menti?”.
Haggis ha inoltrato la sua lettera a una
ventina di amici scientologi, tra cui gli attori Anne Archer e John Travolta, e a Sky
Dayton, il fondatore della società di servizi
internet Earth Link. “Un sacco di gente ha
cominciato a chiamarmi”, racconta Tommy Davis. “Cos’è questa storia della lettera
di Paul?”. Le rivelazioni del St Petersburg
Times avevano innescato l’ennesima ondata di attacchi a Scientology, che i mezzi d’informazione descrivono da tempo come una
setta. E dal momento che alcuni attori fa-
mosi legati a Scientology sono ritenuti gay
non dichiarati, la lettera di Haggis aveva
sollevato domande imbarazzanti sull’atteggiamento dell’organizzazione nei confronti
dell’omosessualità. Tra l’altro, Haggis non
era un dissidente qualsiasi: era una celebrità, e Scientology ha sempre fondato il suo
prestigio sulle celebrità. Per molti amici di
Haggis, quella lettera era un tradimento
pubblico.
A marzo del 2011 ho incontrato Paul
Haggis a New York. Era impegnato nel
montaggio del suo ultimo film, The next
three days, un thriller con Russell Crowe. E
si preparava a due eventi impegnativi, in
programma la settimana successiva: un’anteprima del film a New York e un viaggio
umanitario ad Haiti.
Haggis è nato nel 1953 ed è cresciuto a
London, in Ontario, dove suo padre Ted
aveva un’impresa edile. Aveva sempre voluto fare lo scrittore, ma da ragazzino lasciò
la scuola e attraversò un periodo difficile in
cui frequentava hippy e spacciatori di droga. Poi s’innamorò di Diane Gettas, un’infermiera, e andò a vivere con lei in un monolocale. Un giorno del 1975, mentre andava in un negozio di dischi, un ragazzo gli
mise in mano un libro. “Tu hai una mente”,
gli disse. “E questo è il manuale di istruzioInternazionale 939 | 9 marzo 2012
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ni”. Il libro era Dianetics: la scienza moderna
della salute mentale di L. Ron Hubbard. Pubblicato nel 1950, nel 1975 aveva già venduto
due milioni e mezzo di copie. Oggi, secondo Scientology, ne ha vendute più di 21 milioni.
Haggis aveva 22 anni. Aveva già sentito
parlare di Scientology un paio di mesi prima, da un amico che l’aveva definita una
setta. L’idea di far parte di una setta non lo
disturbava. Anzi: “Mi incuriosiva. Ho la
tendenza a correre incontro alle cose che
non capisco”. All’epoca litigava spesso con
Gettas. Gli scientologi gli dissero che frequentando i corsi della chiesa sarebbe riuscito a migliorare il suo rapporto con lei.
“Me la presentavano come una filosofia applicata”, racconta. Haggis e Gettas fecero
un corso insieme e in poco tempo diventarono scientologi qualificati Hubbard (Hqs),
uno dei primi livelli di quello che la chiesa
chiama il ponte verso la libertà totale.
La chiesa di Scientology afferma che il
suo scopo è trasformare la vita degli individui e il mondo. “La finalità di Scientology è
una civiltà senza follia, senza criminalità e
senza guerre, in cui le persone capaci possono prosperare e quelle oneste godere di
pieni diritti, e in cui l’essere umano è libero di raggiungere livelli
superiori”. Secondo Scientology,
ogni individuo è un thetan: un essere spirituale immortale che vive infinite vite. Gli scientologi
credono che Hubbard abbia scoperto le verità fondamentali dell’esistenza e lo considerano “la sorgente” della loro religione.
Nel 1955, un anno dopo la fondazione
della chiesa, una pubblicazione invitava gli
adepti a coinvolgere le celebrità: “Sarebbe
bello se i personaggi famosi che traggono
benefici da Scientology ne parlassero agli
altri”. Alla fine degli anni sessanta la chiesa
creò il suo primo Celebrity centre, a Hollywood. Oggi ce ne sono a Parigi, Vienna,
Düsseldorf, Monaco, Firenze, Londra, New
York, Las Vegas e Nashville. Nel decennio
successivo Scientology diventò un’organizzazione potente a Broadway. Per molti versi
Haggis è stato una tipica recluta di quel periodo, almeno tra quelle del mondo dello
spettacolo. Spesso si trattava di giovani intelligenti e ambiziosi, che avevano lasciato
la scuola per inseguire i loro sogni. L’attrice
Kirstie Alley, per esempio, aveva lasciato la
Kansas university nel 1970 per sposarsi. La
chiesa di Hubbard l’ha aiutata a superare la
sua dipendenza dalla cocaina. “Senza
Scientology sarei morta”, racconta.
Nel 1975, l’anno in cui Haggis aderì a
Scientology, John Travolta aveva da poco
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“Il processo
di iniziazione è lungo
e lento. Se mi avessero
propinato quella roba
al primo incontro,
me ne sarei andato
subito”
abbandonato gli studi e stava girando il suo
primo film, Il maligno. Sul set un attore gli
diede una copia di Dianetics. “La mia carriera decollò immediatamente”, ha dichiarato Travolta in un’intervista per una rivista
dell’organizzazione. “Scientology mi ha
aperto le porte del successo”. Le testimonianze di celebrità come lui hanno attirato
molti curiosi in cerca di fortuna. Sulla rivista Variety, Scientology pubblicizza corsi
che promettono agli attori di “sfondare nel
mondo dello spettacolo”.
Ho seguito Haggis a Los Angeles, dove
presentava The next three days agli studios.
Durante il volo, gli ho chiesto a quale livello
fosse arrivato nel cammino di Scientology.
“Al top”, mi ha risposto. Nei primi
anni ottanta era già un thetan
operante VII, che all’epoca era il
livello più alto. Aveva compiuto la
sua ascesa acquistando “intensivi”: pacchetti a prezzo ridotto di
sedute di auditing, le consulenze spirituali a
pagamento previste dalla dottrina di Scientology.
Vite precedenti
Secondo David S. Touretzky, un professore
di informatica alla Carnegie Mellon university che ha condotto un’imponente ricerca
su Scientology, oggi i corsi costano quasi
300mila dollari, che possono arrivare a
500mila con l’auditing e i contributi richiesti agli affiliati dei livelli superiori. Con Haggis abbiamo parlato di alcuni episodi che
hanno gettato un’ombra sulla reputazione
della chiesa quando lui ne faceva parte. Per
esempio, la morte della scientologa Lisa
McPherson in seguito a un esaurimento
nervoso nel 1995. Rimasta coinvolta in un
piccolo incidente d’auto a Clearwater, in
Florida (dove Scientology ha la sua sede
centrale), la donna si era spogliata e aveva
cominciato a vagare nuda per la strada.
L’avevano trasportata in ospedale ma ne era
uscita poco dopo in compagnia di altri
scientologi, contro il parere dei medici. Per
i successivi diciassette giorni McPherson si
era sottoposta alle cure dell’organizzazio-
ne: vitamine e alimentazione con un grosso
contagocce. Era entrata in coma ed era
morta di embolia polmonare prima che i
suoi amici scientologi la riportassero in
ospedale. Inizialmente il medico legale Joan Wood aveva dichiarato che non era possibile accertare le cause della morte, ma
che non aveva “mai visto un caso di disidratazione così grave”. E lo stato della Florida
aveva denunciato Scientology. Nel febbraio
del 2000, però, dopo un’offensiva dei periti
assunti da Scientology, Wood dichiarò che
la morte era stata “accidentale”: le accuse
caddero e Wood si dimise.
All’epoca Haggis preferì non indagare
sulla morte di McPherson: “Ero totalmente
privo di curiosità quando ero nella chiesa.
Eppure sono una persona molto curiosa”.
Era ricco e faceva una bella vita, gli piaceva
stare con la sua cerchia di amici e non voleva rompere quell’equilibrio. Del resto non
era difficile liquidare le testimonianze dei
fuoriusciti. “Il mondo è pieno di gente frustrata che dice le cose più assurde”, commenta Haggis.
Nel 1977 Paul e Diane si sposarono e si
trasferirono a Los Angeles, dove lui trovò
lavoro in una ditta di traslochi. Nel 1978
nacque la loro prima figlia, Alissa. Haggis
spendeva troppo tempo e denaro in corsi
avanzati e sedute di auditing condotte con
l’aiuto di un elettropsicometro o emeter.
L’apparecchio, spesso paragonato a un poligrafo, misura le variazioni corporee alla resistenza elettrica mentre una persona risponde alle domande di un auditor (“I pensieri sono dotati di una piccola massa”, si
legge in un testo dell’organizzazione.
“L’emeter misura i cambiamenti di massa”).
La Food and drug administration, l’agenzia
statunitense per il controllo degli alimenti e
dei farmaci, ha costretto Scientology a dichiarare che l’apparecchio non ha doti curative ed è inefficace nella diagnosi e nel trattamento di malattie.
Ma Haggis aveva l’impressione che
l’emeter fosse un apparecchio straordinariamente sensibile. Spesso l’auditor sondava il campo alla ricerca di quelli che gli
scientologi chiamano “precedenti simili”.
“Se hai litigato con la tua compagna”, spiega Haggis, “l’auditor ti chiede: ‘Ricordi se ti
è successo un’altra volta, in passato?’. Se rispondi di sì, insiste: ‘E un’altra volta, prima
di quella? E prima ancora?’”. Un processo
che spesso porta a ricordare vite precedenti. Haggis non ha mai creduto alla reincarnazione, ma dice che l’auditing l’ha aiutato:
“Credo di essere diventato, per certi versi,
una persona migliore”. Ma poi ammette:
“Ho cercato di essere un marito migliore,
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Clearwater, Florida. L’hotel Fort Harrison, riservato agli scientologi in visita o in ritiro
anche se in realtà non ci sono mai riuscito.
Sono rimasto il solito bastardo egoista”.
Di notte Haggis scriveva sceneggiature
a tempo perso. Incontrò Skip Press, un altro
giovane sceneggiatore e scientologo, e insieme cominciarono a frequentare aspiranti sceneggiatori e registi legati a Scientology. “Ci incontravamo in un ristorante di
fronte al Celebrity centre, il Two dollar
bill”, ricorda Press. Dopo un po’, Haggis e
un altro amico di quel giro trovarono lavoro
come sceneggiatori di cartoni animati.
Nel frattempo Haggis aveva cominciato
la scalata ai livelli più alti di Scientology. La
chiesa definisce thetan operante (Ot) “una
persona in grado di gestire le situazioni senza bisogno di usare un corpo o mezzi fisici”.
“Il processo di iniziazione è così lungo e
lento che finisci per credere a quelle cose
assurde”, mi ha detto Haggis. Anche se non
ha voluto specificare i contenuti del materiale per diventare Ot, ha osservato: “Se mi
avessero propinato quella roba al primo incontro, mi sarei fatto una risata e me ne sarei andato subito”. Ma già quando si avvicinò al materiale per diventare Ot III, Haggis
aveva alle spalle anni di auditing. Sua moglie era molto impegnata nell’organizzazione, come pure sua sorella Kathy. Per di più,
i suoi primi lavori di sceneggiatore erano
arrivati grazie a conoscenze di Scientology.
Ormai era inserito nella comunità e aveva
investito un sacco di soldi nel programma.
La spinta a credere era forte.
Una scienza esatta
Le discrepanze emerse tra la leggenda di L.
Ron Hubbard e la sua vita reale hanno fatto
passare in secondo piano il fatto che Hubbard era un uomo affascinante. Nato a Tilden, in Nebraska, nel 1911, nel 1933 sposò
Margaret Grubb, detta Polly. L’anno dopo
nacque il loro primo figlio, Lafayette. A Los
Angeles Hubbard trovò qualche lavoretto
come sceneggiatore, ma dedicava gran parte delle sue energie a scrivere racconti che
pubblicava, spesso sotto pseudonimo, su
riviste come Astounding Science Fiction.
Durante la seconda guerra mondiale
prestò servizio nella marina americana. In
seguito scrisse di essere stato ferito gravemente in battaglia e di essersi curato da solo
usando le tecniche che sarebbero diventate
le basi di Scientology. Finita la guerra, e con
la guerra il suo primo matrimonio, si trasferì a Los Angeles. Continuava a scrivere per
piccole riviste, ma aveva ambizioni più alte.
Cominciò a mettere a punto un sistema di
automiglioramento, e aprì uno studio in cui
verificava le sue tecniche sugli attori, i registi e gli sceneggiatori che incontrava. Chiamò il suo sistema dianetics. Il libro, Diane-
tics, uscì nel 1950 e restò per 28 settimane
nella lista dei best seller del New York
Times. Hubbard sosteneva di aver individuato l’origine del comportamento autodistruttivo nella mente reattiva: una specie di
banca dati piena di memorie traumatiche
chiamate engram. L’obiettivo di dianetics
era svuotare gli engram dei contenuti dolorosi e dannosi, eliminando la mente reattiva e lasciando la persona clear, purificata.
Hubbard considerava dianetics una
“scienza esatta”, e sottopose le sue scoperte
all’American psychiatric association e
all’American medical association, che le
respinsero. Da allora, dipinse la psichiatria
e la psicologia come pericolosi avversari.
Gli studiosi liquidarono subito il libro di
Hubbard, ma negli Stati Uniti e nel mondo
si diffusero gruppi spontanei di dianetics.
Nel 1954 alcuni seguaci dell’opera di Hubbard fondarono ufficialmente la chiesa di
Scientology.
Nel 1966 Hubbard, che nel frattempo
aveva sposato Mary Sue Whipp, prese il mare con un gruppo di seguaci. Secondo Scientology, il mare offrì a Hubbard “un ambiente privo di distrazioni” che gli consentì “di
proseguire la sua ricerca, esplorando i livelli più alti di consapevolezza spirituale”. Nel
giro di un anno Hubbard acquistò diverse
navi. Gli equipaggi erano composti da voInternazionale 939 | 9 marzo 2012
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lontari, molti dei quali adolescenti, che si
facevano chiamare Sea organization. Hubbard e i suoi crociati solcavano il Mediterraneo alla ricerca dei tesori che lui aveva nascosto nelle vite precedenti (la chiesa nega
questo dettaglio). La Sea org diventò l’equivalente di un ordine religioso. Oggi il gruppo ha seimila affiliati, che svolgono diversi
compiti tra cui l’assistenza spirituale, la manutenzione dell’enorme patrimonio immobiliare della chiesa e la pubblicazione dei
testi ufficiali. Gli iniziati della Sea org – alcuni dei quali sono bambini – firmano contratti della durata di un miliardo di anni. Percepiscono una piccola paga settimanale e ricevono auditing e corsi gratis. Possono
sposarsi, ma devono accettare di non avere
figli finché restano nell’organizzazione.
Più Scientology cresceva, più aumentavano gli attacchi. Nel 1963 il Los Angeles
Times la definì “una setta pseudoscientifica”. Intanto sull’organizzazione si abbattevano decine di cause legali. Nel 1980 Hubbard sparì dalla scena pubblica. Circolavano voci che fosse morto, ma in realtà si
spostava lungo la costa del Pacifico nordoccidentale su un grande caravan. Ricominciò a scrivere libri di fantascienza e pubblicò
Missione terra, un’opera in dieci volumi,
ognuno dei quali diventò un best seller. Nel
1983 si stabilì in un ranch di Creston, in California.
Nel 1985, con Hubbard confinato nel suo
ranch, la chiesa dovette affrontare due processi molto difficili. A Los Angeles un ex
volontario della Sea org, Lawrence Wollersheim, citò Scientology chiedendo un risarcimento di 25 milioni di dollari per “danni
emotivi”. Sosteneva di essere stato tenuto
18 ore al giorno nella stiva di una nave, senza poter mangiare né dormire. Quell’ottobre, le parti depositarono in tribunale il
materiale Ot III. Più di 1.500 sostenitori di
Scientology affollarono l’aula cercando di
impedire l’accesso ai documenti, perché
secondo l’organizzazione è un sacrilegio
farli leggere ai profani. Nei confronti della
chiesa fu emesso un ordine restrittivo, ma il
Los Angeles Times ottenne una copia del
materiale e ne pubblicò una sintesi.
“L’origine dei problemi dell’umanità risale a 75 milioni di anni fa”, spiegava il quotidiano, quando il pianeta Terra, allora
chiamato Teegeeack, apparteneva a una
confederazione di novanta pianeti governati da un signore dispotico chiamato Xenu. “Allora come oggi il problema principale era la sovrappopolazione”. Xenu decise
di “prendere misure drastiche”. Gli esseri
in sovrannumero furono trasportati sui vulcani e bombardati. Le esplosioni “distrus-
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sero le persone ma liberarono i loro spiriti, i
thetan, che si aggregarono in formazioni a
grappolo”. L’articolo terminava così:
“Quando la gente muore, questi grappoli si
attaccano ad altri esseri umani, e così si perpetuano”. La giuria riconobbe a Wollersheim un risarcimento di 30 milioni di dollari (in sede di appello la somma fu ridotta a
due milioni e mezzo). I documenti Ot III
rimasero sigillati, ma l’articolo del Los Angeles Times aveva già fatto scalpore e la
chiesa fu derisa in tutto il mondo.
Il successore
L’altra battaglia legale avvenne nel 1985.
Julie Christofferson-Titchbourne accusò
Scientology di averla irretita con false promesse, come quella di migliorare la sua intelligenza e addirittura la sua vista. In
un’aula del tribunale di Portland disse che
Hubbard le era stato presentato come un
fisico nucleare, mentre in realtà non era
neppure laureato. Quanto al fatto
che Hubbard si fosse curato da
solo le ferite di guerra, dalle prove fornite risultava che non era
mai stato ferito in battaglia. I testimoni dell’accusa dichiararono
che nel 1982, in soli sei mesi la chiesa aveva
trasferito sul conto di Hubbard milioni di
dollari attraverso una società liberiana.
L’organizzazione negò, e disse che le entrate di Hubbard erano riconducibili alle vendite dei suoi libri. La giuria si espresse a favore di Christofferson-Titchbourne, riconoscendole un risarcimento di 39 milioni di
dollari. I seguaci di Scientology accorsero a
Portland per protestare, sventolando striscioni in difesa della libertà di culto e cantando We shall overcome. C’erano divi come
John Travolta. E arrivò anche Paul Haggis,
che all’epoca lavorava per la serie tv L’albero
delle mele e fu messo a scrivere discorsi.
“Ero solo un oscuro sceneggiatore di sitcom”, dice. Rimase a Portland quattro giorni. Il giudice dichiarò nullo il processo per
vizio di procedura, sostenendo che i legali
di Christofferson-Titchbourne avevano
Haggis calcola di
aver speso più di
centomila dollari in
corsi e auditing, e circa
trecentomila in altre
iniziative di
Scientology
presentato argomentazioni pregiudizievoli.
Fu uno dei più grandi trionfi di Scientology,
e i seguaci della chiesa che erano andati a
Portland provarono un sentimento di profonda comunanza.
Nel 1986 Hubbard morì per un ictus.
Aveva 74 anni. Due settimane dopo, i seguaci di Scientology si riunirono all’Hollywood palladium per un annuncio speciale. Sul palco salì un ragazzo, David Miscavige. Basso, muscoloso e ben curato, con i
capelli castani e i lineamenti marcati, Miscavige annunciò all’assemblea che negli
ultimi sei anni Hubbard si era dedicato allo
studio di nuovi livelli avanzati di Ot. “È passato al livello superiore”, disse. “Un livello
che va oltre l’immaginabile. Richiede uno
stato di esteriorizzazione, cioè si realizza
completamente fuori dal corpo. Quindi,
alle 20.00 del 24 gennaio Ad 36” – cioè 36
anni dopo la pubblicazione di Dianetics – “L.
Ron Hubbard ha abbandonato il corpo usato in questa vita”. Miscavige cominciò ad applaudire, trascinando il pubblico in un’ovazione.
David Miscavige aveva 25 anni.
Era uno scientologo prodigio che
veniva dai dintorni di Filadelfia.
Diceva di aver avuto problemi di salute da
piccolo e di aver sofferto di una grave forma
d’asma, da cui era guarito grazie al metodo
dianetics. Così aveva deciso di dedicare la
vita alla religione. A 15 anni era già clear e
l’anno dopo lasciò il liceo per entrare nella
Sea org. Diventò assistente di Hubbard, che
lo istruì personalmente su come realizzare
e produrre video promozionali. Quando
Hubbard si ritirò in isolamento, nel 1980,
Miscavige fu tra i pochi a mantenere i contatti con lui. Con la morte di Hubbard venne
alla ribalta un uomo che avrebbe imposto la
sua personalità su un’organizzazione impegnata nella prova più difficile: la morte del
suo carismatico fondatore.
L’avamposto nel deserto
Quando finalmente Haggis arrivò in cima
alla piramide del thetan operante, si aspettava di provare una sensazione di appagamento, di realizzazione. Invece si sentiva
ancora confuso e insoddisfatto. Era un maniaco del lavoro. Ora che la sua carriera era
decollata, passava sempre meno tempo con
la famiglia. Lui e sua moglie ingaggiarono
una furiosa battaglia legale per il divorzio e
nel 1997 un tribunale decise di assegnare
l’affido esclusivo delle figlie a Haggis. Le
ragazze la presero male. “Non sapevo neanche perché ci volesse”, dice Lauren. Chiesero di andare in collegio, e Haggis le iscrisse alla Delphian school, un istituto che ap-
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Clearwater, Florida. Uno dei simboli di Scientology, il thetan operante, in una fontana
plica il sistema educativo di Hubbard, la
cosiddetta tecnologia di studio. Lauren è
arrivata alla laurea senza avere mai sentito
qualcuno parlare male di Scientology. Alissa si è allontanata dalla chiesa e per diverso
tempo non ha più parlato con suo padre. Intorno ai vent’anni ha accettato il fatto di essere omosessuale, come sua sorella Katy.
Nel 1991, quando il suo matrimonio era
già in crisi, Haggis andò a una festa in casa
di amici di Scientology. Alla festa c’era anche Deborah Rennard, l’attrice che interpretava la segretaria di Jr in Dallas. Rennard
era cresciuta in una famiglia di scientologi
ed era entrata nella chiesa a 17 anni. I due
cominciarono a frequentarsi e nel 1997 si
sposarono. L’anno dopo nacque un figlio,
James.
Anche se era sempre più deluso, Haggis
continuava a raccogliere fondi per la chiesa
e a fare generose donazioni. Scientology
aveva da poco ottenuto l’esenzione fiscale
come istituzione religiosa, perciò le donazioni e i costi dell’auditing si potevano detrarre dalle tasse. Haggis calcola di aver
speso più di centomila dollari in corsi e auditing, e circa trecentomila in altre iniziative
di Scientology. Rennard ne avrebbe spesi
circa 150mila. Le richieste di donazioni erano continue. “Usavano gli amici, ed esercitavano ogni tipo di pressione”, ricorda Hag-
gis. “Gli davo soldi solo perché smettessero
di darmi la caccia”.
La Proposition 8 è passata nel novembre
del 2008. Qualche giorno dopo aver inviato
la sua lettera di dimissioni a Tommy Davis,
nel febbraio del 2009, Haggis è tornato a
casa dal lavoro e ha trovato una decina di
amici scientologi che lo aspettavano in giardino. Li ha invitati a entrare e gli ha raccontato dell’inchiesta del St Petersburg Times
che lo aveva tanto sconvolto. La prima parte
era apparsa nel giugno del 2009. Leggendola, Haggis aveva scoperto che alcuni alti
dirigenti avevano interrotto i rapporti con la
chiesa in circostanze drammatiche. Marty
Rathbun era stato ispettore generale del
Religious technology center (l’ente che detiene i marchi di dianetics e Scientology) e
supervisore della strategia difensiva legale
di Scientology, alle dirette dipendenze di
Miscavige. Amy Scobee era stata una responsabile della rete dei Celebrity centre.
Mike Rinder era stato il portavoce della
chiesa. Uno dopo l’altro erano spariti, e
Haggis non si era mai preoccupato di sapere
che fine avessero fatto.
I fuoriusciti avevano raccontato al St Petersburg Times che Miscavige maltrattava i
suoi assistenti. “Non è solo una sofferenza
fisica”, aveva detto Rinder. “È la sensazione
di annientamento e impotenza che provi
quando vieni schiaffeggiato e preso a calci e
non puoi fare niente. Reagire significherebbe aggredire il capo supremo”, cioè il presidente del consiglio di amministrazione di
Scientology. Tom De Vocht, un fuoriuscito
che per un certo periodo era stato direttore
del centro spirituale di Clearwater, aveva
raccontato al giornale di essere stato picchiato anche lui da Miscavige, e di averlo
visto picchiare altri dipendenti un centinaio
di volte, tra il 2003 e il 2005. Rathbun, Rinder e De Vocht ammettevano di aver usato
loro stessi la violenza. “Era diventata la norma”, aveva dichiarato Rinder. Nessuno si
ribellava agli abusi perché erano tutti terrorizzati da Miscavige. Avevano soprattutto
paura di essere espulsi. “Non hai soldi. Non
hai un’esperienza professionale. Non hai
niente. Lui poteva sbatterti in mezzo a una
strada e rovinarti”.
Molti dei presunti abusi sarebbero avvenuti alla Gold base, un avamposto di Scientology nel deserto, 130 chilometri a sudest
di Los Angeles. Qui Miscavige ha un ufficio
che per decenni è rimasto segreto anche a
molti esponenti di primo piano della chiesa.
Secondo una dichiarazione giurata presentata da Rathbun al tribunale, Miscavige esigeva che i dirigenti di Scientology inculcassero la disciplina con metodi aggressivi,
perfino violenti. Ma poiché Rathbun oppoInternazionale 939 | 9 marzo 2012
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neva resistenza, Miscavige perse la pazienza e lo spedì nel “buco”: due grandi roulotte
parcheggiate all’interno della Gold base.
“C’erano tra le ottanta e le cento persone in
quel momento”, racconta Rathbun nella
sua dichiarazione. “Dovevamo fare confessioni di gruppo giorno e notte”. Scientology
nega: “Non esiste, né è mai esistito, un luogo di reclusione. Non c’è niente nella nostra
politica che possa consentirlo”.
Secondo il racconto di Rathbun, una sera Miscavige arrivò nel buco e annunciò che
avrebbero tutti giocato al gioco delle sedie.
Solo l’ultimo rimasto in gioco sarebbe rimasto alla base. Le persone i cui coniugi “non
partecipavano al gioco, sarebbero state costrette a divorziare”. Mentre lo stereo suonava a tutto volume Bohemian rhapsody dei
Queen, Miscavige restò a guardare i dirigenti della chiesa che si litigavano le sedie
prendendosi a pugni e, in un caso, rompendo una sedia a metà. De Vocht, uno dei presenti, dice che il gioco andò avanti fino alle
quattro di mattina. “Man mano che le sedie
diminuivano, la disperazione e l’aggressività aumentavano”. La maggior parte delle
persone che erano nel buco avevano da
tempo interrotto i rapporti con le famiglie,
non avevano soldi, né carte di credito, né
telefono. Molti non avevano neanche la patente o un passaporto. Via via che i concorrenti venivano eliminati, Miscavige gli faceva prenotare un posto su un aereo. E diceva che gli autobus sarebbero partiti alle 6
della mattina dopo. Davis ha ammesso che
un episodio simile c’è stato. Miscavige era
mancato per un po’ di tempo dalla base e
tornando aveva scoperto che molti incarichi erano stati riassegnati. Il gioco doveva
servire a dimostrare che anche cambiamenti apparentemente piccoli possono
mettere in crisi un’organizzazione e a ribadire la “politica amministrativa della chiesa”. Ma Davis liquida come “sciocchezze”
le dichiarazioni dei fuoriusciti.
Dopo aver letto gli articoli del St Petersburg Times, Haggis si è messo in contatto con Marty Rathbun e l’ha incontrato.
“La cosa che lo ha turbato di più è che sono
stato costretto a scappare”, mi ha raccontato Rathbun. Haggis ha contattato altri ex
scientologi. Uno gli ha raccontato di essere
fuggito dalla Gold base travolgendo una
staccionata di legno in auto. Altri erano stati espulsi o dichiarati persone soppressive,
cioè individui antisociali che turbano le attività di Scientology.
A casa sua, Haggis ha finito di raccontare agli amici quello che aveva saputo. “Gli
ho suggerito di visitare alcuni siti web” come Exscientologykids.com. Haggis è rima-
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Internazionale 939 | 9 marzo 2012
Secondo quanto
affermano alcuni
fuoriusciti, il capo di
Scientology vive più
come un divo di
Hollywood che come
un capo religioso
sto sconvolto dalle storie dei bambini arruolati nella Sea org. “Avevano dieci, undici
anni, firmavano contratti per miliardi di anni, e i loro genitori lo accettavano. Strofinare pentole, fare lavori manuali… Sono rimasto sconvolto dai loro racconti”.
Molti volontari della Sea org si ritrovano
senza strumenti per affrontare la vita adulta. Se cercano di andarsene, la chiesa gli
addebita tutti i corsi e le consulenze che
hanno ricevuto: la cifra può superare i centomila dollari. “Molti pagano”, spiega Haggis. “Si vergognano di quello che hanno
fatto, non hanno soldi, sono smarriti e si limitano a scomparire”. E aggiunge un commento impulsivo: “Distruggerei volentieri
la chiesa solo per questo”.
Gli amici di Haggis hanno lasciato l’incontro con sentimenti contrastanti. Molti
non gli hanno più rivolto la parola. Nei giorni seguenti, funzionari e seguaci di Scientology sono andati a trovarlo in ufficio. Parlavano per ore. “Li ascoltavo, ma restavo
della mia idea”, racconta Haggis.
E loro diventavano “sempre più
rabbiosi e irrazionali”. Nell’ottobre del 2009 Rathbun ha telefonato ad Haggis per sapere se poteva pubblicare la lettera di congedo sul suo blog. “Sei un giornalista, non
hai bisogno del mio permesso”, gli ha risposto Haggis, che però gli ha chiesto di tagliare le parti sull’omosessualità di Katy. Haggis sostiene di non aver pensato alle conseguenze. Quel pomeriggio il blog di Rathbun
ha avuto 55mila visitatori. La mattina dopo
la storia era sui giornali di tutto il mondo.
All’epoca in cui Haggis cominciava le
sue ricerche, anche l’Fbi stava conducendo
un’indagine. Le agenti Tricia Whitehill e
Valerie Venegas hanno intervistato diversi
ex seguaci della chiesa e della Sea org. Uno
è Gary Morehead, ex capo della sicurezza
della Gold base, che ha lasciato l’organizzazione nel 1996. Nel febbraio del 2010 Morehead ha raccontato a Whitehill che quando
lavorava per Scientology aveva messo a
punto un protocollo antifuga per rintracciare i membri della Sea org che lasciavano la
base. Secondo i suoi calcoli, in tredici anni
lui e i suoi uomini avevano riportato alla base più di cento persone. Quando la pressione emotiva, spirituale o psicologica non
funzionava, facevano anche ricorso alla
forza fisica (la chiesa sostiene che non esistono protocolli antifuga).
Apostati pieni di rancore
Gli appartenenti alla Sea org che “non hanno assolto i loro doveri ecclesiastici” possono essere mandati in uno dei centri della
Forza del progetto di riabilitazione (Rpf ).
Gli ex scientologi li descrivono come campi
di rieducazione punitivi. Ce n’è uno a Los
Angeles, e fino al 2005 ce n’era un altro nelle vicinanze della Gold base, in un luogo
chiamato Happy valley. Bruce Hines, un
fuoriuscito che oggi è ricercatore in fisica,
dice di aver passato sei anni nei centri Rpf,
prima a Los Angeles e poi a Happy valley.
Ricorda che i centri erano sorvegliati e se
qualcuno cercava di scappare veniva punito. “Nel 1995, quando mi mandarono
all’Rpf, eravamo dodici”, racconta. “Nel
momento di massimo affollamento, nel
2000, eravamo 120”. Alcuni scientologi sono stati nei centri Rpf per più di dieci anni,
facendo lavori manuali ed esercizi spirituali (secondo Davis i membri della Sea org
entrano nei centri Rpf di spontaneamente e
possono andarsene quando vogliono).
I fuoriusciti hanno descritto agli investigatori dell’Fbi il lussuoso stile di vita di Miscavige. Per legge, chi amministra un’organizzazione che gode dell’esenzione fiscale non può percepire gratifiche o indennità particolari.
Davis si è rifiutato di rivelare
quanto guadagna Miscavige e la
chiesa non è tenuta a precisarlo,
ma secondo quanto affermano alcuni fuoriusciti, il capo di Scientology vive più come
un divo di Hollywood che come il capo di
un’organizzazione religiosa. Si sposta su jet
a noleggio e indossa solo scarpe su misura
(la chiesa respinge questa ricostruzione dei
fatti). I Sea org, invece, ricevono una paga di
50 dollari a settimana.
John Brousseau ha passato più di
trent’anni nella Sea org. Nell’aprile del 2011
è salito in macchina e ha lasciato la Gold
base per andare a cercare Marty Rathbun in
Texas. Aveva delle perplessità su Miscavige, suo ex cognato, che riteneva “dannoso
per Scientology”. Alle 5.30 del mattino,
mentre lasciava la sua stanza di motel, ha
sentito dei passi dietro di sé. Era Tommy
Davis, che insieme ad altri 19 membri della
chiesa era riuscito a rintracciarlo. Brousseau si è chiuso a chiave nella stanza e ha
THE NEW YORK TIMES/CONTRASTO
Clearwater, Florida. Auditing in corso
chiamato Rathbun, che ha avvisato la polizia. Davis è tornato a casa senza Brousseau.
In una deposizione rilasciata in tribunale a
luglio, Davis ha negato di avere “mai seguito un fuggiasco della Sea organization”. Ha
sostenuto di avere solo cercato “di vedere
un amico”. Brousseau è convinto che le preoccupazioni di Scientology per la sua defezione fossero legate ad alcuni lavori che
aveva fatto in passato per Tom Cruise. Miscavige ha definito Cruise “il più devoto
scientologo che conosca”, e gli ha fatto da
testimone quando nel 2006 si è sposato con
Katie Holmes. Nel 2005 Miscavige ha mostrato a Cruise la sua Harley-Davidson.
“Cruise mi ha subito chiesto se potevo riverniciare nello stesso modo anche la sua”,
racconta Brousseau, che sostiene di avergli
anche personalizzato un suv. “Mi pagavano
cinquanta dollari alla settimana”, ricorda.
“E in teoria dovevo lavorare per migliorare
l’umanità”. L ’avvocato di Cruise e la chiesa
smentiscono le affermazioni di Brousseau.
Ufficialmente Miscavige è il presidente
del consiglio di amministrazione del Religious technology centre, ma di fatto domina l’intera organizzazione. La sua parola è
assoluta, e impone la sua volontà anche alle
persone che gli sono più care. Secondo Rinder e Brousseau, mentre nel giugno del
2006 Miscavige era lontano dalla Gold base, sua moglie Shelley ha distribuito diversi
incarichi vacanti senza il permesso del marito. Poco dopo è sparita. La sua residenza
attuale è sconosciuta. “So perfettamente
dove si trova”, mi ha detto Davis. Ma non ha
voluto rivelarlo.
Alla fine di settembre ho incontrato Davis e altri rappresentanti della chiesa. In risposta a quasi mille domande, la delegazio-
ne di Scientology mi ha consegnato 48 raccoglitori di documenti. Davis ha attaccato
la credibilità degli ex scientologi, definendoli “apostati pieni di rancore”. Abbiamo
discusso delle accuse di abusi rivolte a Miscavige. “Le uniche persone disposte a confermarle sono gli apostati come loro”, ha
dichiarato Davis. Mi ha fatto vedere le deposizioni giurate di altri scientologi che
confutavano le accuse, osservando che parlavano di “scoppi d’ira violenti e improvvisi”. E ha concluso: “Viene da pensare che se
certe cose sono successe davvero, e lo
escludo, forse c’era un motivo”.
La memoria lunga
Anch’io mi sono interrogato su queste vicende. Quando ancora appartenevano a
Scientology, Rinder e Rathbun avevano
smentito più di una volta le accuse contro
Miscavige. Dopo aver lasciato la chiesa,
Rinder ha detto di essere stato picchiato da
Miscavige cinquanta volte, mentre Rathbun ha confessato di aver ordinato, nel
1997, la distruzione di documenti che riguardavano il caso di Lisa McPherson, la
scientologa morta di embolia. Se queste
persone sono state capaci di mentire per
proteggere Scientology, non potrebbero
mentire anche per distruggerla? Davis ha
poi sostenuto che in realtà Rathbun sta cercando di rovesciare l’attuale leadership di
Scientology per assumere il controllo della
chiesa. Oggi Rathbun si guadagna da vivere
offrendo ad altri fuoriusciti assistenza spirituale ispirata agli insegnamenti di Hubbard, ma sostiene di non avere alcun desiderio di far parte dell’organizzazione gerarchica. “Il potere corrompe”, ha dichiarato.
Altri dodici ex scientologi mi hanno rac-
contato di essere stati picchiati da Miscavige o di averlo visto picchiare altre persone
dello staff. Molti di loro, tra cui John Peeler,
hanno osservato che il comportamento di
Miscavige cambiava all’improvviso, “da un
secondo all’altro”.
Durante il nostro incontro, io e Davis
abbiamo anche discusso delle esperienze
di Hubbard durante la guerra. Con voce rotta dall’emozione, Davis ha commentato
che se davvero Hubbard non fosse mai stato
ferito, allora “le ferite che ha guarito con le
tecniche di dianetics non sarebbero mai state guarite. Quindi dianetics sarebbe fondata
su una menzogna e Scientology anche”. E
ha concluso: “La realtà è che Hubbard è stato un eroe di guerra”. Dopo aver presentato
domanda agli archivi nazionali di St Louis,
abbiamo ottenuto la documentazione militare completa di Hubbard: più di 900 pagine. Non c’è nessun riferimento a ferite riportate in battaglia.
Haggis è in terapia da quando ha lasciato la chiesa, e pensa che l’analisi lo aiuti. Ha
capito di avere la tendenza a dare la colpa
dei suoi problemi agli altri, soprattutto alle
persone che gli sono più vicine. “Magari
avessi trovato un bravo psicoterapeuta
quando avevo ventun anni”, dice. Il 9 novembre a Manhattan c’è stata la prima del
film The next three days. Dopo la proiezione
ho chiesto ad Haggis se pensava di essersi
finalmente liberato di Scientology. “Mi sento molto più me stesso, ma con una buona
dose di tristezza”, ha ammesso. “Se ti sei
identificato per tanto tempo con qualcosa,
e all’improvviso ti accorgi che non sei più
quella cosa, si crea un vuoto”. E ha continuato: “In realtà non ho la sensazione di
essere rimasto solo. Quelli che mi hanno
voltato le spalle non erano mai stati veramente miei amici”.
Gli ho chiesto come vede i suoi rapporti
con Scientology in futuro. “Quella gente ha
la memoria lunga”, mi ha risposto. “Scommetto che nel giro di un paio d’anni leggerai
qualcosa su di me in uno scandalo che apparentemente non ha nulla a che fare con
Scientology”. Si è fermato un attimo a pensare e poi ha aggiunto: “Ho fatto parte di
una setta per trentaquattro anni. Lo sapevano tutti. Solo io, chissà perché, non lo sapevo”. X dic
L’AUTORE
Lawrence Wright scrive sul New Yorker dal
1992. Il suo ultimo libro è The looming tower
(Knopf Doubleday 2006), una ricostruzione
degli eventi che hanno portato agli attacchi
dell’11 settembre, con cui ha vinto il premio
Pulitzer nel 2007.
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