i segreti di scientology
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i segreti di scientology
Società Scientology a Hollywood Lawrence Wright, The New Yorker, Stati Uniti. Foto di Chip Litherland Nel 2009 Paul Haggis, il regista di Crash, ha abbandonato Scientology. “Ho fatto parte di una setta per trentaquattro anni”, dice. “Ma non lo sapevo”. L’inchiesta del New Yorker sui segreti della chiesa delle star l 19 agosto 2009 Tommy Davis, portavoce ufficiale della chiesa di Scientology International, ha ricevuto una lettera dal regista e sceneggiatore Paul Haggis. “Sono dieci mesi che ti scrivo chiedendoti di rilasciare una dichiarazione pubblica per denunciare il comportamento della chiesa di Scientology di San Diego”, scriveva Haggis. Prima delle elezioni del 2008, una persona dello staff di Scientology a San Diego aveva firmato una petizione online a sostegno della Proposition 8, il referendum che ha portato all’abolizione dei matrimoni gay in California. “Il sostegno alla Proposition 8”, proseguiva Haggis, “che ha privato i cittadini e le cittadine omosessuali della California dei diritti civili già sanciti dalla corte suprema, è una macchia sulla nostra integrità e su quella della nostra organizzazione. Essere associati a una legge così piena di odio è una vergogna per tutti noi”. E concludeva: “Chi tace acconsente, Tommy. E io mi rifiuto di farlo. Ritiro quindi la mia adesione alla chiesa di Scientology”. Haggis era una figura autorevole sia tra i seguaci di Scientology sia nella cerchia di Hollywood, due gruppi che spesso s’incrociano. Faceva parte dell’organizzazione da quasi trentacinque anni, insieme a star famose come Tom Cruise e John Travolta. Ha scritto la sceneggiatura di Million dollar baby, il film premio Oscar del 2004, e ha scritto e diretto Crash, premio Oscar per la migliore sceneggiatura e per il miglior film nel 2005. Anche Davis fa parte del mondo I 42 Internazionale 939 | 9 marzo 2012 di Hollywood: sua madre è l’attrice Anne Archer, interprete di Attrazione fatale e Giochi di potere. Non era la prima volta che Haggis scriveva a Davis per chiedergli che Scientology condannasse pubblicamente la Proposition 8. “È una cosa che mi sta molto a cuore, per diverse ragioni”, spiegava nell’ultima lettera. “Io e te sappiamo che nella nostra chiesa da tempo esistono sentimenti ostili nei confronti dei gay. Più di una volta sono rimasto sconvolto da persone che facevano commenti offensivi sui gay, citando L.R.H.”. Sono le iniziali di Lafayette Ron Hubbard, fondatore di Scientology e autore dei testi fondamentali dell’organizzazione. Nella lettera Haggis parlava di Katy, la più giovane delle tre figlie nate dal suo primo matrimonio, che aveva perso l’amicizia di una compagna di Scientology dopo averle rivelato di essere omosessuale. L’amica aveva cominciato a mettere tutti in guardia: “Katy è 1,1”. Il numero si riferisce alla scala del to- Gli scientologi credono che Hubbard abbia scoperto le verità fondamentali dell’esistenza. È “la sorgente” della loro religione no emozionale, descritta nel libro di Hubbard Scienza della sopravvivenza, del 1951. L’1,1 è lo stato di ostilità nascosta, “il livello più pericoloso e infido”. Secondo Hubbard, chi si trova a questo livello fa cose come sesso occasionale, sadico o con persone dello stesso sesso. La scala del tono di Hubbard, osservava Haggis, “equipara l’omosessualità alla perversione” (questa equiparazione è scomparsa nelle ultime edizioni del libro). Nella sua lettera di congedo, Haggis raccontava a Davis di aver cercato, per la prima volta, dei punti di vista diversi su Scientology. Un’inchiesta di un giornale della Florida, il St Petersburg Times, denunciava le violenze commesse da alcuni dirigenti dell’organizzazione su altri seguaci. Haggis era rimasto “esterrefatto e inorridito”: “Se solo una minima parte di quelle accuse fosse fondata, si tratterebbe di violazioni gravi e inammissibili dei diritti umani e civili”. Su internet Haggis aveva trovato anche il video di un intervento di Davis alla Cnn, del maggio del 2008. Il presentatore John Roberts gli aveva fatto una domanda sulle cosiddette disconnessioni, cioè le pressioni esercitate sui seguaci per farli allontanare da amici e parenti che criticano Scientology. E Davis aveva risposto: “Non esiste nessuna pratica della disconnessione, non nel senso che lei ha descritto”. “Sappiamo entrambi che esiste”, scriveva Haggis. Sua moglie, infatti, era stata invitata a disconnettersi dai genitori “per una cosa assolutamente insignificante che avevano fatto venticinque anni prima, quando THE NEW YORK TIMES/CONTRASTO Clearwater, Florida. Il ritratto di L. Ron Hubbard nella sede centrale di Scientology lasciarono l’organizzazione”. Haggis proseguiva: “Vedendoti mentire con tanta disinvoltura, mi chiedo: su cos’altro menti?”. Haggis ha inoltrato la sua lettera a una ventina di amici scientologi, tra cui gli attori Anne Archer e John Travolta, e a Sky Dayton, il fondatore della società di servizi internet Earth Link. “Un sacco di gente ha cominciato a chiamarmi”, racconta Tommy Davis. “Cos’è questa storia della lettera di Paul?”. Le rivelazioni del St Petersburg Times avevano innescato l’ennesima ondata di attacchi a Scientology, che i mezzi d’informazione descrivono da tempo come una setta. E dal momento che alcuni attori fa- mosi legati a Scientology sono ritenuti gay non dichiarati, la lettera di Haggis aveva sollevato domande imbarazzanti sull’atteggiamento dell’organizzazione nei confronti dell’omosessualità. Tra l’altro, Haggis non era un dissidente qualsiasi: era una celebrità, e Scientology ha sempre fondato il suo prestigio sulle celebrità. Per molti amici di Haggis, quella lettera era un tradimento pubblico. A marzo del 2011 ho incontrato Paul Haggis a New York. Era impegnato nel montaggio del suo ultimo film, The next three days, un thriller con Russell Crowe. E si preparava a due eventi impegnativi, in programma la settimana successiva: un’anteprima del film a New York e un viaggio umanitario ad Haiti. Haggis è nato nel 1953 ed è cresciuto a London, in Ontario, dove suo padre Ted aveva un’impresa edile. Aveva sempre voluto fare lo scrittore, ma da ragazzino lasciò la scuola e attraversò un periodo difficile in cui frequentava hippy e spacciatori di droga. Poi s’innamorò di Diane Gettas, un’infermiera, e andò a vivere con lei in un monolocale. Un giorno del 1975, mentre andava in un negozio di dischi, un ragazzo gli mise in mano un libro. “Tu hai una mente”, gli disse. “E questo è il manuale di istruzioInternazionale 939 | 9 marzo 2012 43 Società ni”. Il libro era Dianetics: la scienza moderna della salute mentale di L. Ron Hubbard. Pubblicato nel 1950, nel 1975 aveva già venduto due milioni e mezzo di copie. Oggi, secondo Scientology, ne ha vendute più di 21 milioni. Haggis aveva 22 anni. Aveva già sentito parlare di Scientology un paio di mesi prima, da un amico che l’aveva definita una setta. L’idea di far parte di una setta non lo disturbava. Anzi: “Mi incuriosiva. Ho la tendenza a correre incontro alle cose che non capisco”. All’epoca litigava spesso con Gettas. Gli scientologi gli dissero che frequentando i corsi della chiesa sarebbe riuscito a migliorare il suo rapporto con lei. “Me la presentavano come una filosofia applicata”, racconta. Haggis e Gettas fecero un corso insieme e in poco tempo diventarono scientologi qualificati Hubbard (Hqs), uno dei primi livelli di quello che la chiesa chiama il ponte verso la libertà totale. La chiesa di Scientology afferma che il suo scopo è trasformare la vita degli individui e il mondo. “La finalità di Scientology è una civiltà senza follia, senza criminalità e senza guerre, in cui le persone capaci possono prosperare e quelle oneste godere di pieni diritti, e in cui l’essere umano è libero di raggiungere livelli superiori”. Secondo Scientology, ogni individuo è un thetan: un essere spirituale immortale che vive infinite vite. Gli scientologi credono che Hubbard abbia scoperto le verità fondamentali dell’esistenza e lo considerano “la sorgente” della loro religione. Nel 1955, un anno dopo la fondazione della chiesa, una pubblicazione invitava gli adepti a coinvolgere le celebrità: “Sarebbe bello se i personaggi famosi che traggono benefici da Scientology ne parlassero agli altri”. Alla fine degli anni sessanta la chiesa creò il suo primo Celebrity centre, a Hollywood. Oggi ce ne sono a Parigi, Vienna, Düsseldorf, Monaco, Firenze, Londra, New York, Las Vegas e Nashville. Nel decennio successivo Scientology diventò un’organizzazione potente a Broadway. Per molti versi Haggis è stato una tipica recluta di quel periodo, almeno tra quelle del mondo dello spettacolo. Spesso si trattava di giovani intelligenti e ambiziosi, che avevano lasciato la scuola per inseguire i loro sogni. L’attrice Kirstie Alley, per esempio, aveva lasciato la Kansas university nel 1970 per sposarsi. La chiesa di Hubbard l’ha aiutata a superare la sua dipendenza dalla cocaina. “Senza Scientology sarei morta”, racconta. Nel 1975, l’anno in cui Haggis aderì a Scientology, John Travolta aveva da poco 44 Internazionale 939 | 9 marzo 2012 “Il processo di iniziazione è lungo e lento. Se mi avessero propinato quella roba al primo incontro, me ne sarei andato subito” abbandonato gli studi e stava girando il suo primo film, Il maligno. Sul set un attore gli diede una copia di Dianetics. “La mia carriera decollò immediatamente”, ha dichiarato Travolta in un’intervista per una rivista dell’organizzazione. “Scientology mi ha aperto le porte del successo”. Le testimonianze di celebrità come lui hanno attirato molti curiosi in cerca di fortuna. Sulla rivista Variety, Scientology pubblicizza corsi che promettono agli attori di “sfondare nel mondo dello spettacolo”. Ho seguito Haggis a Los Angeles, dove presentava The next three days agli studios. Durante il volo, gli ho chiesto a quale livello fosse arrivato nel cammino di Scientology. “Al top”, mi ha risposto. Nei primi anni ottanta era già un thetan operante VII, che all’epoca era il livello più alto. Aveva compiuto la sua ascesa acquistando “intensivi”: pacchetti a prezzo ridotto di sedute di auditing, le consulenze spirituali a pagamento previste dalla dottrina di Scientology. Vite precedenti Secondo David S. Touretzky, un professore di informatica alla Carnegie Mellon university che ha condotto un’imponente ricerca su Scientology, oggi i corsi costano quasi 300mila dollari, che possono arrivare a 500mila con l’auditing e i contributi richiesti agli affiliati dei livelli superiori. Con Haggis abbiamo parlato di alcuni episodi che hanno gettato un’ombra sulla reputazione della chiesa quando lui ne faceva parte. Per esempio, la morte della scientologa Lisa McPherson in seguito a un esaurimento nervoso nel 1995. Rimasta coinvolta in un piccolo incidente d’auto a Clearwater, in Florida (dove Scientology ha la sua sede centrale), la donna si era spogliata e aveva cominciato a vagare nuda per la strada. L’avevano trasportata in ospedale ma ne era uscita poco dopo in compagnia di altri scientologi, contro il parere dei medici. Per i successivi diciassette giorni McPherson si era sottoposta alle cure dell’organizzazio- ne: vitamine e alimentazione con un grosso contagocce. Era entrata in coma ed era morta di embolia polmonare prima che i suoi amici scientologi la riportassero in ospedale. Inizialmente il medico legale Joan Wood aveva dichiarato che non era possibile accertare le cause della morte, ma che non aveva “mai visto un caso di disidratazione così grave”. E lo stato della Florida aveva denunciato Scientology. Nel febbraio del 2000, però, dopo un’offensiva dei periti assunti da Scientology, Wood dichiarò che la morte era stata “accidentale”: le accuse caddero e Wood si dimise. All’epoca Haggis preferì non indagare sulla morte di McPherson: “Ero totalmente privo di curiosità quando ero nella chiesa. Eppure sono una persona molto curiosa”. Era ricco e faceva una bella vita, gli piaceva stare con la sua cerchia di amici e non voleva rompere quell’equilibrio. Del resto non era difficile liquidare le testimonianze dei fuoriusciti. “Il mondo è pieno di gente frustrata che dice le cose più assurde”, commenta Haggis. Nel 1977 Paul e Diane si sposarono e si trasferirono a Los Angeles, dove lui trovò lavoro in una ditta di traslochi. Nel 1978 nacque la loro prima figlia, Alissa. Haggis spendeva troppo tempo e denaro in corsi avanzati e sedute di auditing condotte con l’aiuto di un elettropsicometro o emeter. L’apparecchio, spesso paragonato a un poligrafo, misura le variazioni corporee alla resistenza elettrica mentre una persona risponde alle domande di un auditor (“I pensieri sono dotati di una piccola massa”, si legge in un testo dell’organizzazione. “L’emeter misura i cambiamenti di massa”). La Food and drug administration, l’agenzia statunitense per il controllo degli alimenti e dei farmaci, ha costretto Scientology a dichiarare che l’apparecchio non ha doti curative ed è inefficace nella diagnosi e nel trattamento di malattie. Ma Haggis aveva l’impressione che l’emeter fosse un apparecchio straordinariamente sensibile. Spesso l’auditor sondava il campo alla ricerca di quelli che gli scientologi chiamano “precedenti simili”. “Se hai litigato con la tua compagna”, spiega Haggis, “l’auditor ti chiede: ‘Ricordi se ti è successo un’altra volta, in passato?’. Se rispondi di sì, insiste: ‘E un’altra volta, prima di quella? E prima ancora?’”. Un processo che spesso porta a ricordare vite precedenti. Haggis non ha mai creduto alla reincarnazione, ma dice che l’auditing l’ha aiutato: “Credo di essere diventato, per certi versi, una persona migliore”. Ma poi ammette: “Ho cercato di essere un marito migliore, THE NEW YORK TIMES/CONTRASTO Clearwater, Florida. L’hotel Fort Harrison, riservato agli scientologi in visita o in ritiro anche se in realtà non ci sono mai riuscito. Sono rimasto il solito bastardo egoista”. Di notte Haggis scriveva sceneggiature a tempo perso. Incontrò Skip Press, un altro giovane sceneggiatore e scientologo, e insieme cominciarono a frequentare aspiranti sceneggiatori e registi legati a Scientology. “Ci incontravamo in un ristorante di fronte al Celebrity centre, il Two dollar bill”, ricorda Press. Dopo un po’, Haggis e un altro amico di quel giro trovarono lavoro come sceneggiatori di cartoni animati. Nel frattempo Haggis aveva cominciato la scalata ai livelli più alti di Scientology. La chiesa definisce thetan operante (Ot) “una persona in grado di gestire le situazioni senza bisogno di usare un corpo o mezzi fisici”. “Il processo di iniziazione è così lungo e lento che finisci per credere a quelle cose assurde”, mi ha detto Haggis. Anche se non ha voluto specificare i contenuti del materiale per diventare Ot, ha osservato: “Se mi avessero propinato quella roba al primo incontro, mi sarei fatto una risata e me ne sarei andato subito”. Ma già quando si avvicinò al materiale per diventare Ot III, Haggis aveva alle spalle anni di auditing. Sua moglie era molto impegnata nell’organizzazione, come pure sua sorella Kathy. Per di più, i suoi primi lavori di sceneggiatore erano arrivati grazie a conoscenze di Scientology. Ormai era inserito nella comunità e aveva investito un sacco di soldi nel programma. La spinta a credere era forte. Una scienza esatta Le discrepanze emerse tra la leggenda di L. Ron Hubbard e la sua vita reale hanno fatto passare in secondo piano il fatto che Hubbard era un uomo affascinante. Nato a Tilden, in Nebraska, nel 1911, nel 1933 sposò Margaret Grubb, detta Polly. L’anno dopo nacque il loro primo figlio, Lafayette. A Los Angeles Hubbard trovò qualche lavoretto come sceneggiatore, ma dedicava gran parte delle sue energie a scrivere racconti che pubblicava, spesso sotto pseudonimo, su riviste come Astounding Science Fiction. Durante la seconda guerra mondiale prestò servizio nella marina americana. In seguito scrisse di essere stato ferito gravemente in battaglia e di essersi curato da solo usando le tecniche che sarebbero diventate le basi di Scientology. Finita la guerra, e con la guerra il suo primo matrimonio, si trasferì a Los Angeles. Continuava a scrivere per piccole riviste, ma aveva ambizioni più alte. Cominciò a mettere a punto un sistema di automiglioramento, e aprì uno studio in cui verificava le sue tecniche sugli attori, i registi e gli sceneggiatori che incontrava. Chiamò il suo sistema dianetics. Il libro, Diane- tics, uscì nel 1950 e restò per 28 settimane nella lista dei best seller del New York Times. Hubbard sosteneva di aver individuato l’origine del comportamento autodistruttivo nella mente reattiva: una specie di banca dati piena di memorie traumatiche chiamate engram. L’obiettivo di dianetics era svuotare gli engram dei contenuti dolorosi e dannosi, eliminando la mente reattiva e lasciando la persona clear, purificata. Hubbard considerava dianetics una “scienza esatta”, e sottopose le sue scoperte all’American psychiatric association e all’American medical association, che le respinsero. Da allora, dipinse la psichiatria e la psicologia come pericolosi avversari. Gli studiosi liquidarono subito il libro di Hubbard, ma negli Stati Uniti e nel mondo si diffusero gruppi spontanei di dianetics. Nel 1954 alcuni seguaci dell’opera di Hubbard fondarono ufficialmente la chiesa di Scientology. Nel 1966 Hubbard, che nel frattempo aveva sposato Mary Sue Whipp, prese il mare con un gruppo di seguaci. Secondo Scientology, il mare offrì a Hubbard “un ambiente privo di distrazioni” che gli consentì “di proseguire la sua ricerca, esplorando i livelli più alti di consapevolezza spirituale”. Nel giro di un anno Hubbard acquistò diverse navi. Gli equipaggi erano composti da voInternazionale 939 | 9 marzo 2012 45 Società lontari, molti dei quali adolescenti, che si facevano chiamare Sea organization. Hubbard e i suoi crociati solcavano il Mediterraneo alla ricerca dei tesori che lui aveva nascosto nelle vite precedenti (la chiesa nega questo dettaglio). La Sea org diventò l’equivalente di un ordine religioso. Oggi il gruppo ha seimila affiliati, che svolgono diversi compiti tra cui l’assistenza spirituale, la manutenzione dell’enorme patrimonio immobiliare della chiesa e la pubblicazione dei testi ufficiali. Gli iniziati della Sea org – alcuni dei quali sono bambini – firmano contratti della durata di un miliardo di anni. Percepiscono una piccola paga settimanale e ricevono auditing e corsi gratis. Possono sposarsi, ma devono accettare di non avere figli finché restano nell’organizzazione. Più Scientology cresceva, più aumentavano gli attacchi. Nel 1963 il Los Angeles Times la definì “una setta pseudoscientifica”. Intanto sull’organizzazione si abbattevano decine di cause legali. Nel 1980 Hubbard sparì dalla scena pubblica. Circolavano voci che fosse morto, ma in realtà si spostava lungo la costa del Pacifico nordoccidentale su un grande caravan. Ricominciò a scrivere libri di fantascienza e pubblicò Missione terra, un’opera in dieci volumi, ognuno dei quali diventò un best seller. Nel 1983 si stabilì in un ranch di Creston, in California. Nel 1985, con Hubbard confinato nel suo ranch, la chiesa dovette affrontare due processi molto difficili. A Los Angeles un ex volontario della Sea org, Lawrence Wollersheim, citò Scientology chiedendo un risarcimento di 25 milioni di dollari per “danni emotivi”. Sosteneva di essere stato tenuto 18 ore al giorno nella stiva di una nave, senza poter mangiare né dormire. Quell’ottobre, le parti depositarono in tribunale il materiale Ot III. Più di 1.500 sostenitori di Scientology affollarono l’aula cercando di impedire l’accesso ai documenti, perché secondo l’organizzazione è un sacrilegio farli leggere ai profani. Nei confronti della chiesa fu emesso un ordine restrittivo, ma il Los Angeles Times ottenne una copia del materiale e ne pubblicò una sintesi. “L’origine dei problemi dell’umanità risale a 75 milioni di anni fa”, spiegava il quotidiano, quando il pianeta Terra, allora chiamato Teegeeack, apparteneva a una confederazione di novanta pianeti governati da un signore dispotico chiamato Xenu. “Allora come oggi il problema principale era la sovrappopolazione”. Xenu decise di “prendere misure drastiche”. Gli esseri in sovrannumero furono trasportati sui vulcani e bombardati. Le esplosioni “distrus- 46 Internazionale 939 | 9 marzo 2012 sero le persone ma liberarono i loro spiriti, i thetan, che si aggregarono in formazioni a grappolo”. L’articolo terminava così: “Quando la gente muore, questi grappoli si attaccano ad altri esseri umani, e così si perpetuano”. La giuria riconobbe a Wollersheim un risarcimento di 30 milioni di dollari (in sede di appello la somma fu ridotta a due milioni e mezzo). I documenti Ot III rimasero sigillati, ma l’articolo del Los Angeles Times aveva già fatto scalpore e la chiesa fu derisa in tutto il mondo. Il successore L’altra battaglia legale avvenne nel 1985. Julie Christofferson-Titchbourne accusò Scientology di averla irretita con false promesse, come quella di migliorare la sua intelligenza e addirittura la sua vista. In un’aula del tribunale di Portland disse che Hubbard le era stato presentato come un fisico nucleare, mentre in realtà non era neppure laureato. Quanto al fatto che Hubbard si fosse curato da solo le ferite di guerra, dalle prove fornite risultava che non era mai stato ferito in battaglia. I testimoni dell’accusa dichiararono che nel 1982, in soli sei mesi la chiesa aveva trasferito sul conto di Hubbard milioni di dollari attraverso una società liberiana. L’organizzazione negò, e disse che le entrate di Hubbard erano riconducibili alle vendite dei suoi libri. La giuria si espresse a favore di Christofferson-Titchbourne, riconoscendole un risarcimento di 39 milioni di dollari. I seguaci di Scientology accorsero a Portland per protestare, sventolando striscioni in difesa della libertà di culto e cantando We shall overcome. C’erano divi come John Travolta. E arrivò anche Paul Haggis, che all’epoca lavorava per la serie tv L’albero delle mele e fu messo a scrivere discorsi. “Ero solo un oscuro sceneggiatore di sitcom”, dice. Rimase a Portland quattro giorni. Il giudice dichiarò nullo il processo per vizio di procedura, sostenendo che i legali di Christofferson-Titchbourne avevano Haggis calcola di aver speso più di centomila dollari in corsi e auditing, e circa trecentomila in altre iniziative di Scientology presentato argomentazioni pregiudizievoli. Fu uno dei più grandi trionfi di Scientology, e i seguaci della chiesa che erano andati a Portland provarono un sentimento di profonda comunanza. Nel 1986 Hubbard morì per un ictus. Aveva 74 anni. Due settimane dopo, i seguaci di Scientology si riunirono all’Hollywood palladium per un annuncio speciale. Sul palco salì un ragazzo, David Miscavige. Basso, muscoloso e ben curato, con i capelli castani e i lineamenti marcati, Miscavige annunciò all’assemblea che negli ultimi sei anni Hubbard si era dedicato allo studio di nuovi livelli avanzati di Ot. “È passato al livello superiore”, disse. “Un livello che va oltre l’immaginabile. Richiede uno stato di esteriorizzazione, cioè si realizza completamente fuori dal corpo. Quindi, alle 20.00 del 24 gennaio Ad 36” – cioè 36 anni dopo la pubblicazione di Dianetics – “L. Ron Hubbard ha abbandonato il corpo usato in questa vita”. Miscavige cominciò ad applaudire, trascinando il pubblico in un’ovazione. David Miscavige aveva 25 anni. Era uno scientologo prodigio che veniva dai dintorni di Filadelfia. Diceva di aver avuto problemi di salute da piccolo e di aver sofferto di una grave forma d’asma, da cui era guarito grazie al metodo dianetics. Così aveva deciso di dedicare la vita alla religione. A 15 anni era già clear e l’anno dopo lasciò il liceo per entrare nella Sea org. Diventò assistente di Hubbard, che lo istruì personalmente su come realizzare e produrre video promozionali. Quando Hubbard si ritirò in isolamento, nel 1980, Miscavige fu tra i pochi a mantenere i contatti con lui. Con la morte di Hubbard venne alla ribalta un uomo che avrebbe imposto la sua personalità su un’organizzazione impegnata nella prova più difficile: la morte del suo carismatico fondatore. L’avamposto nel deserto Quando finalmente Haggis arrivò in cima alla piramide del thetan operante, si aspettava di provare una sensazione di appagamento, di realizzazione. Invece si sentiva ancora confuso e insoddisfatto. Era un maniaco del lavoro. Ora che la sua carriera era decollata, passava sempre meno tempo con la famiglia. Lui e sua moglie ingaggiarono una furiosa battaglia legale per il divorzio e nel 1997 un tribunale decise di assegnare l’affido esclusivo delle figlie a Haggis. Le ragazze la presero male. “Non sapevo neanche perché ci volesse”, dice Lauren. Chiesero di andare in collegio, e Haggis le iscrisse alla Delphian school, un istituto che ap- THE NEW YORK TIMES/CONTRASTO Clearwater, Florida. Uno dei simboli di Scientology, il thetan operante, in una fontana plica il sistema educativo di Hubbard, la cosiddetta tecnologia di studio. Lauren è arrivata alla laurea senza avere mai sentito qualcuno parlare male di Scientology. Alissa si è allontanata dalla chiesa e per diverso tempo non ha più parlato con suo padre. Intorno ai vent’anni ha accettato il fatto di essere omosessuale, come sua sorella Katy. Nel 1991, quando il suo matrimonio era già in crisi, Haggis andò a una festa in casa di amici di Scientology. Alla festa c’era anche Deborah Rennard, l’attrice che interpretava la segretaria di Jr in Dallas. Rennard era cresciuta in una famiglia di scientologi ed era entrata nella chiesa a 17 anni. I due cominciarono a frequentarsi e nel 1997 si sposarono. L’anno dopo nacque un figlio, James. Anche se era sempre più deluso, Haggis continuava a raccogliere fondi per la chiesa e a fare generose donazioni. Scientology aveva da poco ottenuto l’esenzione fiscale come istituzione religiosa, perciò le donazioni e i costi dell’auditing si potevano detrarre dalle tasse. Haggis calcola di aver speso più di centomila dollari in corsi e auditing, e circa trecentomila in altre iniziative di Scientology. Rennard ne avrebbe spesi circa 150mila. Le richieste di donazioni erano continue. “Usavano gli amici, ed esercitavano ogni tipo di pressione”, ricorda Hag- gis. “Gli davo soldi solo perché smettessero di darmi la caccia”. La Proposition 8 è passata nel novembre del 2008. Qualche giorno dopo aver inviato la sua lettera di dimissioni a Tommy Davis, nel febbraio del 2009, Haggis è tornato a casa dal lavoro e ha trovato una decina di amici scientologi che lo aspettavano in giardino. Li ha invitati a entrare e gli ha raccontato dell’inchiesta del St Petersburg Times che lo aveva tanto sconvolto. La prima parte era apparsa nel giugno del 2009. Leggendola, Haggis aveva scoperto che alcuni alti dirigenti avevano interrotto i rapporti con la chiesa in circostanze drammatiche. Marty Rathbun era stato ispettore generale del Religious technology center (l’ente che detiene i marchi di dianetics e Scientology) e supervisore della strategia difensiva legale di Scientology, alle dirette dipendenze di Miscavige. Amy Scobee era stata una responsabile della rete dei Celebrity centre. Mike Rinder era stato il portavoce della chiesa. Uno dopo l’altro erano spariti, e Haggis non si era mai preoccupato di sapere che fine avessero fatto. I fuoriusciti avevano raccontato al St Petersburg Times che Miscavige maltrattava i suoi assistenti. “Non è solo una sofferenza fisica”, aveva detto Rinder. “È la sensazione di annientamento e impotenza che provi quando vieni schiaffeggiato e preso a calci e non puoi fare niente. Reagire significherebbe aggredire il capo supremo”, cioè il presidente del consiglio di amministrazione di Scientology. Tom De Vocht, un fuoriuscito che per un certo periodo era stato direttore del centro spirituale di Clearwater, aveva raccontato al giornale di essere stato picchiato anche lui da Miscavige, e di averlo visto picchiare altri dipendenti un centinaio di volte, tra il 2003 e il 2005. Rathbun, Rinder e De Vocht ammettevano di aver usato loro stessi la violenza. “Era diventata la norma”, aveva dichiarato Rinder. Nessuno si ribellava agli abusi perché erano tutti terrorizzati da Miscavige. Avevano soprattutto paura di essere espulsi. “Non hai soldi. Non hai un’esperienza professionale. Non hai niente. Lui poteva sbatterti in mezzo a una strada e rovinarti”. Molti dei presunti abusi sarebbero avvenuti alla Gold base, un avamposto di Scientology nel deserto, 130 chilometri a sudest di Los Angeles. Qui Miscavige ha un ufficio che per decenni è rimasto segreto anche a molti esponenti di primo piano della chiesa. Secondo una dichiarazione giurata presentata da Rathbun al tribunale, Miscavige esigeva che i dirigenti di Scientology inculcassero la disciplina con metodi aggressivi, perfino violenti. Ma poiché Rathbun oppoInternazionale 939 | 9 marzo 2012 47 Società neva resistenza, Miscavige perse la pazienza e lo spedì nel “buco”: due grandi roulotte parcheggiate all’interno della Gold base. “C’erano tra le ottanta e le cento persone in quel momento”, racconta Rathbun nella sua dichiarazione. “Dovevamo fare confessioni di gruppo giorno e notte”. Scientology nega: “Non esiste, né è mai esistito, un luogo di reclusione. Non c’è niente nella nostra politica che possa consentirlo”. Secondo il racconto di Rathbun, una sera Miscavige arrivò nel buco e annunciò che avrebbero tutti giocato al gioco delle sedie. Solo l’ultimo rimasto in gioco sarebbe rimasto alla base. Le persone i cui coniugi “non partecipavano al gioco, sarebbero state costrette a divorziare”. Mentre lo stereo suonava a tutto volume Bohemian rhapsody dei Queen, Miscavige restò a guardare i dirigenti della chiesa che si litigavano le sedie prendendosi a pugni e, in un caso, rompendo una sedia a metà. De Vocht, uno dei presenti, dice che il gioco andò avanti fino alle quattro di mattina. “Man mano che le sedie diminuivano, la disperazione e l’aggressività aumentavano”. La maggior parte delle persone che erano nel buco avevano da tempo interrotto i rapporti con le famiglie, non avevano soldi, né carte di credito, né telefono. Molti non avevano neanche la patente o un passaporto. Via via che i concorrenti venivano eliminati, Miscavige gli faceva prenotare un posto su un aereo. E diceva che gli autobus sarebbero partiti alle 6 della mattina dopo. Davis ha ammesso che un episodio simile c’è stato. Miscavige era mancato per un po’ di tempo dalla base e tornando aveva scoperto che molti incarichi erano stati riassegnati. Il gioco doveva servire a dimostrare che anche cambiamenti apparentemente piccoli possono mettere in crisi un’organizzazione e a ribadire la “politica amministrativa della chiesa”. Ma Davis liquida come “sciocchezze” le dichiarazioni dei fuoriusciti. Dopo aver letto gli articoli del St Petersburg Times, Haggis si è messo in contatto con Marty Rathbun e l’ha incontrato. “La cosa che lo ha turbato di più è che sono stato costretto a scappare”, mi ha raccontato Rathbun. Haggis ha contattato altri ex scientologi. Uno gli ha raccontato di essere fuggito dalla Gold base travolgendo una staccionata di legno in auto. Altri erano stati espulsi o dichiarati persone soppressive, cioè individui antisociali che turbano le attività di Scientology. A casa sua, Haggis ha finito di raccontare agli amici quello che aveva saputo. “Gli ho suggerito di visitare alcuni siti web” come Exscientologykids.com. Haggis è rima- 48 Internazionale 939 | 9 marzo 2012 Secondo quanto affermano alcuni fuoriusciti, il capo di Scientology vive più come un divo di Hollywood che come un capo religioso sto sconvolto dalle storie dei bambini arruolati nella Sea org. “Avevano dieci, undici anni, firmavano contratti per miliardi di anni, e i loro genitori lo accettavano. Strofinare pentole, fare lavori manuali… Sono rimasto sconvolto dai loro racconti”. Molti volontari della Sea org si ritrovano senza strumenti per affrontare la vita adulta. Se cercano di andarsene, la chiesa gli addebita tutti i corsi e le consulenze che hanno ricevuto: la cifra può superare i centomila dollari. “Molti pagano”, spiega Haggis. “Si vergognano di quello che hanno fatto, non hanno soldi, sono smarriti e si limitano a scomparire”. E aggiunge un commento impulsivo: “Distruggerei volentieri la chiesa solo per questo”. Gli amici di Haggis hanno lasciato l’incontro con sentimenti contrastanti. Molti non gli hanno più rivolto la parola. Nei giorni seguenti, funzionari e seguaci di Scientology sono andati a trovarlo in ufficio. Parlavano per ore. “Li ascoltavo, ma restavo della mia idea”, racconta Haggis. E loro diventavano “sempre più rabbiosi e irrazionali”. Nell’ottobre del 2009 Rathbun ha telefonato ad Haggis per sapere se poteva pubblicare la lettera di congedo sul suo blog. “Sei un giornalista, non hai bisogno del mio permesso”, gli ha risposto Haggis, che però gli ha chiesto di tagliare le parti sull’omosessualità di Katy. Haggis sostiene di non aver pensato alle conseguenze. Quel pomeriggio il blog di Rathbun ha avuto 55mila visitatori. La mattina dopo la storia era sui giornali di tutto il mondo. All’epoca in cui Haggis cominciava le sue ricerche, anche l’Fbi stava conducendo un’indagine. Le agenti Tricia Whitehill e Valerie Venegas hanno intervistato diversi ex seguaci della chiesa e della Sea org. Uno è Gary Morehead, ex capo della sicurezza della Gold base, che ha lasciato l’organizzazione nel 1996. Nel febbraio del 2010 Morehead ha raccontato a Whitehill che quando lavorava per Scientology aveva messo a punto un protocollo antifuga per rintracciare i membri della Sea org che lasciavano la base. Secondo i suoi calcoli, in tredici anni lui e i suoi uomini avevano riportato alla base più di cento persone. Quando la pressione emotiva, spirituale o psicologica non funzionava, facevano anche ricorso alla forza fisica (la chiesa sostiene che non esistono protocolli antifuga). Apostati pieni di rancore Gli appartenenti alla Sea org che “non hanno assolto i loro doveri ecclesiastici” possono essere mandati in uno dei centri della Forza del progetto di riabilitazione (Rpf ). Gli ex scientologi li descrivono come campi di rieducazione punitivi. Ce n’è uno a Los Angeles, e fino al 2005 ce n’era un altro nelle vicinanze della Gold base, in un luogo chiamato Happy valley. Bruce Hines, un fuoriuscito che oggi è ricercatore in fisica, dice di aver passato sei anni nei centri Rpf, prima a Los Angeles e poi a Happy valley. Ricorda che i centri erano sorvegliati e se qualcuno cercava di scappare veniva punito. “Nel 1995, quando mi mandarono all’Rpf, eravamo dodici”, racconta. “Nel momento di massimo affollamento, nel 2000, eravamo 120”. Alcuni scientologi sono stati nei centri Rpf per più di dieci anni, facendo lavori manuali ed esercizi spirituali (secondo Davis i membri della Sea org entrano nei centri Rpf di spontaneamente e possono andarsene quando vogliono). I fuoriusciti hanno descritto agli investigatori dell’Fbi il lussuoso stile di vita di Miscavige. Per legge, chi amministra un’organizzazione che gode dell’esenzione fiscale non può percepire gratifiche o indennità particolari. Davis si è rifiutato di rivelare quanto guadagna Miscavige e la chiesa non è tenuta a precisarlo, ma secondo quanto affermano alcuni fuoriusciti, il capo di Scientology vive più come un divo di Hollywood che come il capo di un’organizzazione religiosa. Si sposta su jet a noleggio e indossa solo scarpe su misura (la chiesa respinge questa ricostruzione dei fatti). I Sea org, invece, ricevono una paga di 50 dollari a settimana. John Brousseau ha passato più di trent’anni nella Sea org. Nell’aprile del 2011 è salito in macchina e ha lasciato la Gold base per andare a cercare Marty Rathbun in Texas. Aveva delle perplessità su Miscavige, suo ex cognato, che riteneva “dannoso per Scientology”. Alle 5.30 del mattino, mentre lasciava la sua stanza di motel, ha sentito dei passi dietro di sé. Era Tommy Davis, che insieme ad altri 19 membri della chiesa era riuscito a rintracciarlo. Brousseau si è chiuso a chiave nella stanza e ha THE NEW YORK TIMES/CONTRASTO Clearwater, Florida. Auditing in corso chiamato Rathbun, che ha avvisato la polizia. Davis è tornato a casa senza Brousseau. In una deposizione rilasciata in tribunale a luglio, Davis ha negato di avere “mai seguito un fuggiasco della Sea organization”. Ha sostenuto di avere solo cercato “di vedere un amico”. Brousseau è convinto che le preoccupazioni di Scientology per la sua defezione fossero legate ad alcuni lavori che aveva fatto in passato per Tom Cruise. Miscavige ha definito Cruise “il più devoto scientologo che conosca”, e gli ha fatto da testimone quando nel 2006 si è sposato con Katie Holmes. Nel 2005 Miscavige ha mostrato a Cruise la sua Harley-Davidson. “Cruise mi ha subito chiesto se potevo riverniciare nello stesso modo anche la sua”, racconta Brousseau, che sostiene di avergli anche personalizzato un suv. “Mi pagavano cinquanta dollari alla settimana”, ricorda. “E in teoria dovevo lavorare per migliorare l’umanità”. L ’avvocato di Cruise e la chiesa smentiscono le affermazioni di Brousseau. Ufficialmente Miscavige è il presidente del consiglio di amministrazione del Religious technology centre, ma di fatto domina l’intera organizzazione. La sua parola è assoluta, e impone la sua volontà anche alle persone che gli sono più care. Secondo Rinder e Brousseau, mentre nel giugno del 2006 Miscavige era lontano dalla Gold base, sua moglie Shelley ha distribuito diversi incarichi vacanti senza il permesso del marito. Poco dopo è sparita. La sua residenza attuale è sconosciuta. “So perfettamente dove si trova”, mi ha detto Davis. Ma non ha voluto rivelarlo. Alla fine di settembre ho incontrato Davis e altri rappresentanti della chiesa. In risposta a quasi mille domande, la delegazio- ne di Scientology mi ha consegnato 48 raccoglitori di documenti. Davis ha attaccato la credibilità degli ex scientologi, definendoli “apostati pieni di rancore”. Abbiamo discusso delle accuse di abusi rivolte a Miscavige. “Le uniche persone disposte a confermarle sono gli apostati come loro”, ha dichiarato Davis. Mi ha fatto vedere le deposizioni giurate di altri scientologi che confutavano le accuse, osservando che parlavano di “scoppi d’ira violenti e improvvisi”. E ha concluso: “Viene da pensare che se certe cose sono successe davvero, e lo escludo, forse c’era un motivo”. La memoria lunga Anch’io mi sono interrogato su queste vicende. Quando ancora appartenevano a Scientology, Rinder e Rathbun avevano smentito più di una volta le accuse contro Miscavige. Dopo aver lasciato la chiesa, Rinder ha detto di essere stato picchiato da Miscavige cinquanta volte, mentre Rathbun ha confessato di aver ordinato, nel 1997, la distruzione di documenti che riguardavano il caso di Lisa McPherson, la scientologa morta di embolia. Se queste persone sono state capaci di mentire per proteggere Scientology, non potrebbero mentire anche per distruggerla? Davis ha poi sostenuto che in realtà Rathbun sta cercando di rovesciare l’attuale leadership di Scientology per assumere il controllo della chiesa. Oggi Rathbun si guadagna da vivere offrendo ad altri fuoriusciti assistenza spirituale ispirata agli insegnamenti di Hubbard, ma sostiene di non avere alcun desiderio di far parte dell’organizzazione gerarchica. “Il potere corrompe”, ha dichiarato. Altri dodici ex scientologi mi hanno rac- contato di essere stati picchiati da Miscavige o di averlo visto picchiare altre persone dello staff. Molti di loro, tra cui John Peeler, hanno osservato che il comportamento di Miscavige cambiava all’improvviso, “da un secondo all’altro”. Durante il nostro incontro, io e Davis abbiamo anche discusso delle esperienze di Hubbard durante la guerra. Con voce rotta dall’emozione, Davis ha commentato che se davvero Hubbard non fosse mai stato ferito, allora “le ferite che ha guarito con le tecniche di dianetics non sarebbero mai state guarite. Quindi dianetics sarebbe fondata su una menzogna e Scientology anche”. E ha concluso: “La realtà è che Hubbard è stato un eroe di guerra”. Dopo aver presentato domanda agli archivi nazionali di St Louis, abbiamo ottenuto la documentazione militare completa di Hubbard: più di 900 pagine. Non c’è nessun riferimento a ferite riportate in battaglia. Haggis è in terapia da quando ha lasciato la chiesa, e pensa che l’analisi lo aiuti. Ha capito di avere la tendenza a dare la colpa dei suoi problemi agli altri, soprattutto alle persone che gli sono più vicine. “Magari avessi trovato un bravo psicoterapeuta quando avevo ventun anni”, dice. Il 9 novembre a Manhattan c’è stata la prima del film The next three days. Dopo la proiezione ho chiesto ad Haggis se pensava di essersi finalmente liberato di Scientology. “Mi sento molto più me stesso, ma con una buona dose di tristezza”, ha ammesso. “Se ti sei identificato per tanto tempo con qualcosa, e all’improvviso ti accorgi che non sei più quella cosa, si crea un vuoto”. E ha continuato: “In realtà non ho la sensazione di essere rimasto solo. Quelli che mi hanno voltato le spalle non erano mai stati veramente miei amici”. Gli ho chiesto come vede i suoi rapporti con Scientology in futuro. “Quella gente ha la memoria lunga”, mi ha risposto. “Scommetto che nel giro di un paio d’anni leggerai qualcosa su di me in uno scandalo che apparentemente non ha nulla a che fare con Scientology”. Si è fermato un attimo a pensare e poi ha aggiunto: “Ho fatto parte di una setta per trentaquattro anni. Lo sapevano tutti. Solo io, chissà perché, non lo sapevo”. X dic L’AUTORE Lawrence Wright scrive sul New Yorker dal 1992. Il suo ultimo libro è The looming tower (Knopf Doubleday 2006), una ricostruzione degli eventi che hanno portato agli attacchi dell’11 settembre, con cui ha vinto il premio Pulitzer nel 2007. Internazionale 939 | 9 marzo 2012 49