il lavoro

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il lavoro
A.S. 2007/2008
Luce, colore e visione del mondo: lo spettro del visibile e la
percezione dei colori, ovvero esperimenti ed indagini
qualitative sui colori del mondo
Istituto Comprensivo Scuola Materna Elementare e Media
Via Montesecco 12, 65010 Spoltore (PE)
Primo Premio
Motivazione: La proposta didattica, interpretando il tema del
concorso in modo multidisciplinare e multiesperenziale, è risultata
ricca di attività varie, significative e facilmente esportabili che
coinvolgono gli alunni con evidente efficacia.
Docenti:
Giansante Eliana, Martone Anna, Pacifici M. Paola
Classi partecipanti: 1A-2A-3A sezione D
Alunni 1D
Amisano Paolo
Cacciatore Francesca
Febo Marta
Sborgia Jacopo
Vicentini Davide
Alunni 2D
Di Giacomo Mattia
Giampietro Stefano
Marcucci Giulia
Pavone Angelica
Piermatteo Licia
Sborgia Lorenzo
Sborgia Valeria
Alunni 3D
D'Addazio Giada
Di Pietrantonio Federica
Marchese Devis
Signore Silvia
"se ascolto dimentico, se guardo capisco, se faccio imparo"
QUESTO È STATO IL NOSTRO MOTTO.
PREMESSA
Il progetto è nato dall'esigenza di approfondire alcune tematiche trattate nelle discipline
scientifiche, artistiche e storiche durante l'a.s.
Nell’ambito dell'autonomia poiché viene applicato l'orario flessibile (ora da 50') è stato
possibile prevedere la compresenza dei docenti di Scienze, Educazione all'immagine e
Storia (due ogni volta) per meglio gestire i lavori di ricerca, progettazione, realizzazione e
rielaborazione, svolti con gruppi di alunni.
Le classi coinvolte sono state: 1A 2A 3A D dell'Istituto Comprensivo di Spoltore (PE).
Il tema è stato sviluppato in modo trasversale senza trascurare gli aspetti storico, scientifico, artistico, in una visione evolutiva. Soprattutto si è cercato di stimolare gli alunni
- alla osservazione dei fenomeni naturali ai quali assistiamo continuamente,
- alla riflessione sul perché si verifìcano e su quali siano le cause
- alla possibilità di formulare delle ipotesi
- alla opportunità di realizzare semplici esperimenti
Gli studenti scrivono: “Tutto è cominciato quando le nostre professoresse di scienze e di
educazione artistica ci hanno fatto due domande all'apparenza molto semplici ma che
invece si sono rivelate di una complessità inaspettata:
Spiega che cosa è la luce
Spiega che cosa è il colore
Beh! Non ci crederete, ma abbiamo incontrato enormi difficoltà nel definire questi due
concetti e ciò si evince anche dalle nostre risposte.”
CLASSE 1D La luce penetra l'acqua mentre l'aria no perché se sono dentro l'acqua vedo i
raggi ma non l'aria.
La luce non la posso toccare, anche l'aria non la posso toccare, ma la posso
comprimere, mentre la luce non la posso comprimere.
La luce nell'acqua ad un certo punto si ferma.
In profondità 1'ambiente diventa freddo.
La luce deriva da combustione. Nel sole ci sono esplosioni nucleari.
La luce è colore.
La luce è un raggio luminoso.
CLASSE 2°D
LUCE: La luce è energia solare che illumina e fa vivere
E' una cosa che brilla
E' fonte di calore che proviene dal cielo
E' energia allo stato puro in grado di viaggiare per lungo tempo e può essere
generata da diverse fonti
La luce permette la visione degli oggetti
La luce è inesauribile
COLORE: Non tutti vedono i colori e ci possono essere colori che noi non vediamo
Se non c'è la luce non c'è il colore
Il colore è una cosa che non tutti gli esseri riescono a vedere e non so se esiste
CLASSE 3D
LUCE: Sono delle particelle minutissime capaci di percorrere lunghe traiettorie nello
spazio vuoto, trasportando energia.
E' uno spostamento di energia e proviene dalle stelle, dal sole e dalla luna.
E' un tipo di onda elettromagnetica.
E' la sorgente principale del sole, esistono vari tipi di luce.
E' un insieme di colori.
Sorgente di energia vitale per noi; ci scalda.
Fonte di vita.
COLORE: E' una sorgente che emette luce.
C'è anche l'ombra.
Permette di vedere le cose con colori diversi.
Fonte visiva e naturale.
OSSERVAZIONI DELLE INSEGNANTI
Le risposte date denotano un percorso evolutivo.
Gli alunni di prima media non pensano alla luce come energia, in quelli di seconda si
comincia a delineare questa idea, mentre per quelli di terza media il concetto è un po' più
chiaro e qualcuno parla di onde elettromagnetiche.
Va sottolineato il fatto che c'è ancora confusione per ciò che concerne l'identità della luna
vista anche essa come sorgente luminosa simile alle stelle.
La luce ed il colore sono due "cose" con le quali siamo continuamente a contatto fin da
quando veniamo al mondo e quindi ci sembra facile parlarne, ma non è così. Bisogna dire
che l'argomento ha suscitato parecchio la nostra curiosità. Abbiamo condotto ricerche per
approfondire le nostre conoscenze, abbiamo fatto esperimenti sulla luce e i colori.
E' stato inoltre affascinante trattare l'argomento anche dal punto di vista artistico e
storico. Abbiamo consultato libri e riviste scientifiche, ma ci è stato di grande aiuto
anche Internet, una fonte fantastica di informazioni.
Le attività svolte per questo progetto sono state numerose e tutte affascinanti. Esse
infatti, ci hanno consentito di scoprire un mondo che sfuggiva alla nostra attenzione
poiché non ci eravamo soffermati mai a riflettere su ciò che è continuamente davanti ai
nostri occhi. Abbiamo sempre adottato il sistema di discutere in classe sulle varie
tematiche allo scopo di confrontarci, per capire se le nostre idee erano giuste, di
ascoltare le opinioni degli altri compagni di riconoscere gli errori per modificare le
nostre errate convinzioni.
UN PO' DI STORIA: LUCE, COLORE, VISIONE NELLE SCIENZE E
NELL'ARTE
I Greci credevano che fosse l'occhio ad emanare raggi verso gli oggetti facendone
percepire la forma le dimensioni e il colore.
Leonardo Da Vinci pensò che l'immagine fosse invertita due volte all'interno
dell'occhio.
Keplero ipotizzò la formazione di immagini rovesciate sulla retina.
Padre Scheiner nel 1625 prese un occhio di bue, tolse una piccola parte posteriore e la
sostituì con un pezzetto di carta e su questa vide proiettate le immagini capovolte degli
oggetti della sua stanza.
Leonardo da Vinci ( 1452 - 1519)
Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento italiano. Fu pittore, scultore,
architetto, ingegnere, matematico, anatomista, musicista e inventore. E' considerato uno
dei più grandi geni dell'umanità.
Egli studiò anche i meccanismi dell'occhio. Per capire come funziona la visione
tridimensionale fece bollire un occhio di bue in una chiara d'uovo, in modo da poterlo
sezionare e vedere ciò che si trova all'interno. Scoprì così la retina e il nervo ottico, e
riportò queste osservazioni nei suoi disegni.
La luce, il colore e la visione da sempre sono stati studiati, rielaborati e personalizzati dagli
artisti delle varie epoche.
Dipingendo all'aperto o lavorando nella quiete dei propri laboratori essi hanno
contribuito ad arricchire di richiami e significati simbolici quei fenomeni naturali ai quali
poi le scienze, in maniera sperimentale, hanno dato una spiegazione.
Nello svolgere questo lavoro abbiamo voluto prendere in considerazione alcuni artisti nelle
cui opere la luce ha assunto un ruolo di primaria importanza.
"Il colore è un mezzo per esercitare un influsso diretto sull'anima.
Il colore è il tasto,
L’occhio è il martelletto,
L'anima è il pianoforte con molte corde,
L'artista è la mano che
con questo o quel tasto
porta l'anima a vibrare."
VASILIJ KANDINSKIJ
Se parliamo della luce non si può non pensare a Caravaggio. Egli è stato, infatti, definito
il "pittore della luce".
Famoso in tutto il mondo per la straordinaria capacità di rappresentazione attraverso la
luce e l'ombra, nelle sue opere gesti, movimenti, atteggiamenti sono stati esaltati grazie
all'uso del chiaroscuro e dei contrasti di colore.
IMPRESSIONISMO
A Parigi a partire dalla seconda metà dell' '800 fino ai primi anni del '900 si riuniva un
gruppo di artisti che avrebbe rivoluzionato la pittura.
Spesso essi dipingevano dal vero, all'aria aperta "en plenaire" cercando di fissare con il
colore l'impressione visiva del paesaggio dando grande importanza alla luce.
MONET: LA CATTEDRALE DI ROUEN
Dalla finestra antistante la stanza d'albergo nel quale alloggiava, Monet studiò l'effetto
della variazione dei colori sulla cattedrale nelle varie ore del giorno.
DIVISIONISMO
Il divisionismo è un movimento pittorico italiano di carattere artistico e simbolico
sviluppatosi a partire dall'ultimo decennio del 1800 e si evolve per un periodo piuttosto
lungo. Nato dall'esigenza di rappresentare il vero attraverso gli effetti della luce e del sole,
approfondisce ulteriormente la ricerca sulla scomposizione scientifica dei colori e della
luce.
PELLIZZA DA VOLPEDO: IL SOLE
E' la luce solare che rivela i colori della natura. Il buio annulla i colori, mentre la luce non
solo li rivela ma li trasforma a seconda della sua specificità. I colori possono essere: caldi,
freddi, chiari, scuri.
Nel dipinto di Pellizza la luce dorata del sole penetra, inonda e illumina il paesaggio. La
luce scaccia le tenebre.
MAURITS CORNELIS ESCHER
E' stato incisore e grafico olandese tra i più geniali del novecento. Le opere di Escher sono
molto amate dai matematici e dai fisici poiché le forme geometriche sono state per lui
fonte di ispirazione. Egli visitò anche l'Abruzzo dove si fermò per lungo tempo. Con
l'occhio di Escher la matematica diventa arte.
I NOSTRI ESPERIMENTI: IN CLASSE, AL MUSEO DEL BALI', NEI
LABORATORI DELL'ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE DI PESCARA
Molto interessante è stato dover rispondere alle domande:
• "quali sono le cose che mi vengono in mente pensando alla luce?"
• "vediamo tutti allo stesso modo?"
• "c'è luce nello spazio?"
• "di che colore è la luce?"
La discussione è servita a chiarire le nostre idee. Siamo riusciti a trovare molti argomenti
correlati con la luce.
"vediamo tutti allo stesso modo? "
E' stato abbastanza facile rispondere: tutti abbiamo pensato alle persone che hanno
difetti della vista oppure a chi non vede perché è cieco. Pertanto non vediamo tutti allo
stesso modo
"c'è luce nello spazio? "
La maggior parte di noi, aveva una errata convinzione sulla presenza di luce nello
spazio, pensavamo che essa non ci fosse.
Poi la professoressa ci ha suggerito una semplice osservazione. Abbiamo preso il
proiettore e lo abbiamo acceso. Abbiamo visto il muro illuminato dallo schermo. Quando
la prof. ci ha chiesto se tra il proiettore ed il muro ci fosse la luce, noi abbiamo risposto
di no. Allora lei ha messo un foglio bianco tra il proiettore e il muro.
Qui abbiamo capito di aver sbagliato di nuovo perché la luce l'abbiamo vista anche sul
foglio quindi essa si propaga sempre nello spazio, ma noi non sempre la vediamo. Poi la
professoressa ci ha invitato a pensare alle immagini che vediamo spesso dallo spazio. La
terra e gli oggetti presenti nello spazio (la stazione spaziale, il telescopio) sono
illuminati mentre tutto intorno è buio; ciò significa che nello spazio la luce si trova
ovunque, ma perché il nostre occhio possa percepirne la presenza è necessario che ci sia
un corpo che la rifletta.
IL PERISCOPIO
Scopo dell'esperimento:Come sfruttare al meglio la riflessione della luce
Cosa occorre:
1)2 specchietti piani 6x10 cm
2) Un tubo di plastica o di cartone resistente
3) Forbici o taglierino
4) Una matita
5) Un righello
6) Un goniometro
7) Colla calda
Come si fa:
Abbiamo praticato 2 incisioni nel tubo con un inclinazione di 45°
rispetto alla verticale del tubo. Abbiamo inserito nelle incisioni i
2 specchietti con le parti riflettenti l'una contro l'altra e abbiamo
incollato per bene facendo attenzione che gli angoli siano
esattamente di 45°.
Come si usa:
Ci siamo sistemati dietro un muro e abbiamo guardato nello specchietto che sta in
basso: abbiamo visto esattamente quello che c'è al di là del muro, come se fosse
all'altezza dei nostri occhi.
Perché funziona così:
Ciò è possibile perché la luce proveniente dagli oggetti o dalle persone che si trovano al
di là dell'ostacolo colpisce lo specchio superiore e,grazie alla sua angolazione, rimbalza
su quello inferiore: di lì arriva al tuo occhio.
Quando si usa:
Puoi utilizzare il periscopio per guardare senza essere visto, proprio come si fa nei
sottomarini per scrutare la superfìcie del mare senza emergere!
LA SCATOLA NERA
Scopo del progetto:
scoprire se c'è luce in una scatola buia
Cosa occorre:
una scatola di scarpe con il coperchio
Tre contenitori per i rullini delle macchine fotografìche
Vernice nera
Un pezzo di sughero
Foglio di carta di alluminio
Foglio di carta bianca
Foglio di carta nera
Uno spiedone
Come si fa
Abbiamo verniciato di nero l'interno della scatola e del coperchio, abbiamo praticato
tre fori di cui due sulle facce opposte più piccole e uno sulla faccia più grande e vi
abbiamo infilato i contenitori dei rullini dopo aver tolto loro il coperchio e il fondo.
Sul fondo della scatola abbiamo attaccato un pezzettino di sughero che servirà da
supporto per le bandierine. Con gli spiedoni abbiamo costruito tre bandierine: con la
stagnola, con il cartoncino bianco, con il cartoncino nero. Infine abbiamo praticato un
piccolo foro sul coperchio della scatola in corrispondenza del pezzo di sughero.
Come si usa:
Due nostre compagne Maria e Giulia si sono avvicinate
alla finestra ed hanno guardato all'interno della scatola.
Maria guarda attraverso il foro laterale, mentre Giulia
guarda attraverso i due fori corrispondenti sulle facce più
piccole. Maria vede buio e Giulia vede la luce.
Successivamente inseriamo le bandierine e Maria vede la
luce con quella bianca e con quella argentata mentre
vede di nuovo buio con la bandierina nera; Giulia invece
vede buio quando la bandierina ruota formando un angolo di circa 45°
Perché funziona così:
Si tratta di un'altra dimostrazione che la luce si diffonde ovunque e noi la vediamo
solo se c'è un oggetto che la riflette: in questo caso le bandierine.
UN UCCELLINO IN GABBIA
Scopo dell'esperimento: osservare il fenomeno della
persistenza delle immagini sulla retina.
Cosa occorre:
1) Un cartoncino
2) Un paio di forbici
3) Colori
4) Una matita
5) Un pezzo di spago
Come si fa:
si prende un cartoncino e lo si ritaglia ottenendo una forma circolare, poi, in una
facciata si disegna un uccellino e nell'altra una gabbia al contrario. Alle due estremità
si praticano dei fori e vi si fa entrare lo spago. Infine si colora tutto; ed ecco che è
pronto il nostro esperimento.
Come si usa:
bisogna far ruotare velocemente il disco afferrandolo alle due estremità con i due
pezzi di spago.
Cosa notiamo?
Sembra che l'uccellino sia dentro la gabbia. Ciò si verifica perché l'occhio umano
vede le immagini separatamente se in un secondo se ne susseguono 10; le vede in
continuità se invece le immagini sono più di 10.
INTRAPPOLIAMO LA LUCE
Scopo dell'esperimento:
L'acqua è colorata? E' possibile curvare la luce?
Cosa occorre:
una bottiglia di plastica trasparente con tappo, un tubo flessibile anch'esso di plastica
trasparente, una torcia elettrica, un asciugamano spesso.
Come si fa:
dopo aver riempito la bottiglia d'acqua, fora il tappo
e fai passare per mezzo di questo il tubo flessibile;
avvita bene il tappo e accendi alla base della bottiglia
la torcia elettrica. Avvolgi l'asciugamano attorno alla
bottiglia e fai cadere l'acqua dentro una bacinella. La
trappola è pronta!
Cosa osserviamo
L'acqua che vediamo ci sembra colorata, ma in realtà è la torcia elettrica che illumina la
bottiglia. Possiamo notare che le pareti del tubicino non si illuminano e la luce la
vediamo colorata solo quando esce. La luce subisce delle riflessioni continue; è lo
stesso principio di funzionamento delle fibre ottiche.
LA RUOTA CROMATICA DI ITTEN
Scopo dell'esperimento: ricomposizione della luce
Cosa occorre:
Un foglio di cartone
Delle tempere
Un pennello
Uno "spiedone"
Come si fa:
Prima abbiamo tracciato sul foglio la struttura del disegno; in seguito l'abbiamo
colorato come indicato dal nostro libro di educazione artistica.
Come funziona
Abbiamo fatto un foro abbastanza grande al centro della ruota e, abbiamo inserito lo
"spiedone", poi lo abbiamo fatto girare velocemente e, ad un certo punto, non si
distinguono più i colori ma si vede soltanto il bianco.
Johannes Itten (1888 - 1967) ha studiato a lungo il colore. Preparò
per i suoi allievi un cerchio cromatico per far capire loro la
differenza tra colori primari, secondari e terziari ed il risultato delle
loro combinazioni.
Nel triangolo al centro ci sono i 3 colori primari (giallo, blu, rosso);
su ogni lato c'è un colore secondario (arancio,verde, viola) in
corrispondenza dei 2 colori primari dai quali è composto. L'anello che
si trova all'esterno è frammentato in 12 parti. Ai vertici del
triangolo interno corrispondono i colori primari, agli angoli dei
triangoli esterni troviamo i secondari mentre tra i primari e i
secondari ci sono i terziari.
AL MUSEO DEL BALI'
II museo del Bali si trova a Saltara (PU). E' un museo interattivo che consente di
partecipare ai laboratori. Il motto è: "vietato non toccare". Abbiamo svolto l'attività
"occhio all'occhio e occhio al cervello". Ci siamo divertiti tantissimo poiché abbiamo
scoperto tante cose di cui non eravamo a conoscenza.
GABBIETTA DELLA BOTTIGLIA DI SPUMANTE: Si prende questa gabbietta
dalla parte più larga, si osserva da una certa distanza, la parte più piccola sembra che
venga verso di noi.
LE ILLUSIONI OTTICHE: Una delle cose che più di tutte ha suscitato la nostra curiosità.
Cosa sono? disegni, forme o combinazioni di colori per le quali sarà difficile credere
ai propri occhi!
Oggetti che non possono esistere nella realtà, facce che nascondono altre figure,
curve che sembrano rette, disegni curiosi, teschi, forme che scompaiono, luci che
appaiono. Infatti, un illusione ottica è una qualsiasi illusione che
inganna l'occhio umano, facendogli percepire qualcosa che non è
presente o facendogli percepire in modo diverso qualcosa che è
presente. Si possono manifestare naturalmente o essere dimostrate
da specifici trucchi che mostrano particolari assunzioni
dell'apparato visivo umano.
L'OCCHIO: Abbiamo visto la ricostruzione in grande dell'occhio
umano e del suo funzionamento.
LA COMBINAZIONE ADDITIVA DEI COLORI: La luce è formata da sette colori:
rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco e violetto. Il primo a fare questa ipotesi fu
Newton.
I colori rosso verde e blu sono detti primari, combinandoli in maniera diversa si
possono ottenere tutti gli altri.
Blu+verde=ciano Blu+rosso=Magenta Rosso+verde+blu=bianco.
VISITA AI LABORATORI DELL'ITIS
E' stata una esperienza indimenticabile!
Siamo stati guidati da una insegnante che ci ha coinvolto tantissimo nel lavoro e poi
ci ha dato la possibilità di osservare, toccare, sperimentare.
LA COMBUSTIONE DI DIVERSE SOSTANZE SVILUPPA FIAMME DI
DIVERSO COLORE
"IL colore è una proprietà dei corpi?"
Tutti noi abbiamo risposto di si.
Se entriamo in una galleria illuminata artificialmente di che colore diventa la nostra
maglia rossa? Ci è venuto qualche dubbio! Forse il colore non è una proprietà dei
corpi ma dipende dal tipo di sorgente che lo illumina.
Abbiamo visto bruciare diverse sostanze. Ogni volta la fiamma aveva un colore
diverso: il sodio è giallo, il litio è rosso, il rame è verde.
Allora si può dire che il colore non è una proprietà dei corpi, ma ogni sostanza
reagisce diversamente alla luce per via della sua composizione.
"Un corpo è nero se assorbe tutto lo spettro senza diffondere alcuna onda luminosa".
"Un corpo è bianco se non assorbe alcuna onda dello spettro diffondendo tutto".
"Un corpo è colorato se assorbe tutte le onde dello spettro diffondendo solo quella
che corrisponde al colore che noi vediamo".
INCONTRO CON I BAMBINI DI 5A ELEMENTARE
La nostra scuola è un Istituto Comprensivo di scuola materna elementare e media per
cui siamo spesso in contatto con i compagni della scuola primaria. Abbiamo avuto
così l'idea di invitarli per mostrare loro il frutto del lavoro svolto durante questo
anno.
Li abbiamo prima accolti in classe ed abbiamo mostrato loro gli esperimenti preparati
utilizzando materiali facilmente reperibili e poco costosi. Abbiamo spiegato quali
sono state le motivazioni, come sono stati realizzati e come funzionano. Abbiamo
proposto le stesse domande che ci avevano fatto le professoresse: che cosa è la luce,
che cosa è il colore, ma nessuno di loro ha saputo dare una risposta. Successivamente
ci siamo recati nell'aula di educazione artistica e dopo aver mostrato tutti i lavori
sulla visione, sulla percezione e sulla interpretazione che gli artisti hanno dato della
realtà visiva, abbiamo dipinto tutti insieme, anche se con tecniche diverse, un
paesaggio con l'arcobaleno.
ALCUNI GIOCHI SVOLTI IN CLASSE
IL PUNTO CIECO
Sapevate che i vostri occhi hanno dei punti ciechi? Ognuno degli occhi contiene
un'area che non ha fotoricettori perché c'è il nervo ottico. Non ci si accorge della
mancanza di questo spazio. Adesso vi mostriamo come individuarlo. Chiudi l'occhio
sinistro, e col destro fissa la croce. A circa 30 cm dallo schermo, il puntino nero
dovrebbe 'svanire', lasciando al suo posto un'area bianca. Il cervello infatti cerca di
riempire lo spazio vuoto con lo sfondo più probabile.
L'OCCHIO DOMINANTE
Per scoprire qual è il nostro occhio dominante basta fare un
semplice esercizio. Con il pollice e l'indice formare un
cerchio, fissare un oggetto che possa essere contenuto nel
cerchio e poi procedere in questo modo: chiudere l'occhio
sinistro; se l'immagine rimane ancora all'interno del cerchio
allora l'occhio dominante è il destro e viceversa.
Ci siamo divertiti anche a fare dei giochi per la verifica delle
conoscenze.
L'OCCHIO FUNZIONA COME UNA MACCHINA FOTOGRAFICA
Abbiamo potuto osservare un modello di occhio che è a disposizione della scuola, così
ci siamo resi conto delle varie parti che lo compongono.
LA VISIONE BINOCULARE O STEREOSCOPICA
I nostri occhi vedono lo stesso oggetto con due angolazioni diverse.
Le immagini arrivano al cervello attraverso i nervi ottici che si incrociano (chiasma
ottico).
Nel cervello le immagini si sovrappongono consentendo la visione tridimensionale,
detta anche stereoscopica o binoculare. Questo tipo di visione è presente nell'uomo e
in tutti gli ammali che hanno gli occhi sulla parte anteriore del capo.
Facciamo un semplice esercizio. Chiudiamo la mano destra tenendo il pollice alzato e
distendiamo il braccio; chiudiamo l'occhio destro e posizioniamo il pollice a fianco al
bordo della lavagna. Poi mantenendo la stessa posizione chiudiamo l'occhio sinistro,
vedremo il pollice spostato rispetto al bordo della lavagna. Aprendo tutti e due gli
occhi vediamo una sola immagine. Ciò significa che nel cervello le immagini viste da
due angolazioni diverse si sovrappongono per formarne una sola consentendo la
visione tridimensionale.
IL PUNTO PROSSIMO
E' il punto più vicino all'occhio in cui è possibile vedere in modo corretto un oggetto.
Per trovarlo basta avvicinare agli occhi una fila di lettere fino a quando si riesce a
leggere senza fatica. Con una riga si misura tale distanza.
LA PERCEZIONE VISIVA
Osservare è importante per cogliere i particolari del mondo che ci circonda. Quando
vediamo qualcosa, non succede semplicemente che i nostri occhi ricevano
impressioni dall'esterno e le registrino: si mette sempre in moto un procedimento
complesso, in cui è coinvolto, insieme con gli occhi, anche il nostro cervello.
Interpretiamo sempre quello che vediamo in base all'esperienza passata. I nostri
occhi però spesso ci combinano degli strani scherzi perché a volte capita di
percepire le immagini in maniera sbagliata, vediamo cioè delle forme che non ci
sono, leggiamo delle parole non scritte ecc. Si parla allora di illusioni ottiche. Sono
proprio queste ad aver colpito la nostra fantasia dentro al museo del Balì ed è per
questo motivo che abbiamo voluto approfondire le nostre conoscenze.
Benvenuti nel fantastico mondo delle "illusioni ottiche!", un mondo dove tutto è
possibile. Abbiamo svolto anche una lunga ricerca su Internet dove abbiamo trovato
tantissimo materiale
MA COSA SUCCEDE NEL MONDO ANIMALE?
Abbiamo cercato di scoprirlo facendo delle ricerche. Abbiamo così trovato un articolo su
una rivista scientifica che ci era stata fornita dalla professoressa. In sintesi dice
questo: Gli animali predatori come leoni, lupi, orsi, coccodrilli, falchi hanno bisogno di
un campo visivo limitato ed efficace per colpire o afferrare la preda. Mentre le prede
come cavalli, pecore, conigli e galline per sfuggire ai loro nemici devono vedere di più e
hanno gli occhi al lato del capo. Le scimmie hanno la vista simile alla nostra.
E CHE DIRE DEL MONDO MICROSCOPICO?
Di quel mondo cioè che sfugge ai nostri occhi poiché essi non sono in grado di
percepirlo...
GRAZIE!!!!
Alle nostre insegnanti per averci aiutato a realizzare questo lavoro. Insieme a loro
abbiamo scoperto un mondo che è ancora tutto da esplorare. Dovremo imparare ancora
tante cose sulla luce, il colore e la visione, ma le attività che abbiamo svolto ci hanno
consentito di stimolare la nostra curiosità e la voglia di saperne di più.
BIBLIOGRAFIA
Per poter realizzare il nostro lavoro abbiamo consultato:
Microcosmo di Brandon Broli Touring Club Italiano
Libri scolastici:
“Galileo corso di scienze” di G. Flaccavento, N. Romano
“Laboratorio di scienze” di G. Flaccavento, N. Romano
“Sperimentare Scienze” di I. Colombi B. Negrino, D. Rondano
“Facciamo scienze” di Federico Tibone
“Arte e cervello” di Lamberto Maffei e A. Fiorentini.
“Arte e immagine” di P. Bersi e C. Ricci
“Attraverso l'immagine” di E. Tornag e A. Bini.
“Il Linguaggio visuale” di Gillo Dorfles Dalla Costa M. Ragazzi
“Simboli e allegoria: dizionario dell'arte”
Fabbri
Fabbri
Il Capitello
Zanichelli
Zanichelli
Zanichelli
Loescher
Atlas
Electa
E soprattutto ci siamo avvalsi della navigazione in Internet che per noi è stata una fonte
notevole di informazione dalla quale abbiamo tratto tante notizie.
Per alcune diapositive (della presentazione powerpoint, ndr) ha fatto da sfondo l'opera
"corde-sensible" di René Magritte.
Gli alunni e le insegnanti
Spoltore 16.05.2008