Cefpas, vuoto gestionale
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Cefpas, vuoto gestionale
VENERDÌ 13 LUGLIO 2012 LA SICILIA CALTANISSETTA .29 Condannati solo i due pentiti ACQUISTO NON PERFEZIONATO Presunta truffa, testimone scagiona i due imputati Mafia ed estorsioni. Confermata invece l’assoluzione di altri due imputati Due condanne e due assoluzioni: si è chiuso con questa sentenza il terzo processo d’appello per l’operazione antimafia “Itaca-Bobcat”. La prima sezione penale della Corte d’Appello di Caltanissetta (presidente Salvatore Cardinale, consiglieri Andreina Occhipinti e Cesare Zucchetto) ha condannato i collaboratori di giustizia Pietro Riggio (47 anni) al quale sono stati inflitti 4 anni per estorsione più 900 euro di multa, e Aldo Riggi (57 anni), a cui sono stati inflitti 4 anni, 5 mesi e 10 giorni più 1.000 euro di multa sempre per il reato di estorsione. Ad entrambi, come chiesto sia dall’accusa che dagli avvocati difensori Angelo Tornabene, Maria Carmela Guarino e Manfredo Fiormonti, sono state concesse le attenuanti per i collaboratori di giustizia. Confermate invece le assoluzioni per i serradifalchesi Angelo Amico (60 anni) e Francesco Mistretta (65 anni), che rispondevano di associazione mafiosa in quanto ritenuti affiliati a Cosa Nostra, ma che già erano stati scagionati al termine del processo di primo grado. Una sentenza in linea con le richieste del sostituto procuratore generale Mirella Agliastro, che aveva chiesto le condanne dei due collaboratori di giustizia per due richieste di pizzo ad imprese edili, risalenti ai primi anni 2000. La dott. Agliastro ha anche chiesto e ottenuto le assoluzioni dei due pentiti da altri quattro episodi di estorsioni. In merito ad Amico e Mistretta il magistrato della Procura Generale ha chiesto la conferma delle loro assoluzioni vista l’assenza di elementi a loro carico; tali assoluzioni erano state appellate dalla Procura ordinaria dopo la sentenza di primo grado. Alle richieste della dott. Agliastro si sono associati i difensori di Amico e Mistretta, ovvero gli avvocati Giuseppe Dacquì, Angela Bertolino e Pietro Pistone, che hanno insistito per l’assoluzione sostenendo che né i collaboratori di giustizia né le indagini avevano di fatto fornito elementi sulla mafiosità dei due serradifalchesi. VINCENZO PANE ANGELO AMICO FRANCESCO MISTRETTA ALDO RIGGI PIETRO RIGGIO v. p.) «Per l’acquisto della Fiat Multipla io ho avuto a che fare solo con Michele Giarratana, Dell’Asta mi mise soltanto in contatto con lui ma mi raccomandò di fare attenzione ad un’eventuale truffa. Né Dell’Asta né Bruno si sono occupati della vendita dell’auto; poi ebbi dei problemi per il passaggio di proprietà e non acquistai più la vettura». Questo il racconto del teste Salvatore Lipani nel processo che vede imputati i nisseni Giuseppe Dell’Asta e Luigi Bruno - difesi dagli avvocati Dino Milazzo, Walter Tesauro ed Ernesto Brivido - davanti al giudice monocratico Walter Turturici per una truffa relativa alla vendita di una Fiat Multipla. Salvatore Lipani, fra l’altro, era stato già ascoltato come teste a difesa di Dell’Asta in un altro processo in cui Dell’Asta fu assolto da tutte le truffe contestategli. Si torna in aula a novembre. INCHIESTA SUI TIR «TAROCCATI» Cefpas, vuoto gestionale La dott. Frazzica pronta per le consegne ma la nomina del dott. Ricotta non è ufficiale È quasi un “giallo” la vicenda della nuova nomina del direttore generale del Cefpas (Centro per la formazione permanente e l’aggiornamento del personale del servizio sanitario) di Caltanissetta: la dott. Pina Rosa Frazzica, che ne è stata la responsabile da quando (16 anni e mezzo fa) il Centro ha cominciato ad operare, adesso si ritrova con il contratto scaduto il 14 maggio scorso e prorogato sino al 28 giugno; il dott. Michele Ricotta che nell’ultima riunione del mese scorso della Giunta Regionale è stato designato come suo successore non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Difficile al momento avere a questo proposito notizie certe, anche perchè sino a ieri in assessorato neanche i dirigenti ne sapevano niente. In questo modo il Cefpas è attualmente senza alcuna guida e i 79 dipendenti che vi lavorano al momento sono in grandissime difficoltà perchè non sanno quali direttive attuare. Una situazione di grande imbarazzo perchè la “vacatio” gestionale attuale va a coincidere con un periodo durante il quale devono essere approvati degli importanti strumenti finanziari e program- matici per l’attività futura dell’ente. «Non appena sarà possibile - ha detto intanto la dott. Pina Frazzica nei giorni scorsi - consegnerò il Cefpas oltre che al nuovo direttore generale alla città, rappresentando tutto quello che è stato fatto dal giorno del mio insediamento (avvenuto il 2 gennaio 1996) sino ad ora. Quando le attività del Cefpas sono state avviate abbiamo rilevato una struttura che era stata destinata ad ospitare i pazienti con problematiche mentali: con il Alcuni dei padiglioni del Centro per la Formazione permanente e l’aggiornamento del personale del servizio sanitario nostro lavoro quella che veniva considerata una “Cattedrale nel deserto” è diventata un’autentica oasi. Ormai in tutto il mondo vengono infatti utilizzati i metodi scientifici e programmatici sviluppati per l’Italia al Cefpas di Caltanissetta, e siamo riusciti pure a far conoscere positivamente il nome della nostra città addirittura in Cina, in Giappone, nel Nord e Sud America. Argomenti questi che ci riempiono di orgoglio, anche perchè noi, continuando sempre a mantenere gli entusiasmi iniziali, abbiamo preferito attuare la filosofia del fare e dell’operare a quella dell’apparire. E con questo sistema abbiamo fatto davvero delle cose straordinarie. E tutto questo mantenendo sempre i piedi per terra e attenendoci ad un rispetto assoluto degli indirizzi voluti dalla Regione Siciliana e delle normative vigenti. Non è un caso che i concorsi sono stati fatti tutti regolarmente e che tutto il personale è andato ad arricchire di volta in volta un gruppo di lavoro altamente qualificato. Per questo mi auguro che chi verrà dopo di me possa sinceramente ottenere i risultati che la città di Caltanissetta merita». GIUSEPPE SCIBETTA CONSIGLIO, ODG RITOCCATO Il presidente del Consiglio comunale Calogero Zummo ha ieri provveduto ad integrare l’ordine del giorno della seduta consiliare già convocata per mercoledì prossimo alle ore 10. L’integrazione è relativa alla parziale modifica del primo argomento incluso all’ordine del giorno, che riguarda l’autosospensione del consigliere comunale di Lorenzo Tricoli: dopo la comunicazione della Prefettura, la sospensione del consigliere dell’Api diventa infatti una “presa d’atto” a cui l’assise municipale dovrà comunque attenersi. Nella integrazione disposta ieri, Zummo ha inoltre incluso nell’ordine del giorno altri due provvedimenti riguardanti un altro Piano attuativo per un insediamento commercialedirezione che verrà realizzato in contrada “Due Fontane” ed il Piano triennale delle opere pubbliche per il triennio 2012-2014 comprensivo del piano annuale 2012. Il Gip concede i domiciliari all’imprenditore Angelo Calì va. ma.) Dopo un mese in carcere, ha ottenuto ieri gli arresti domiciliari l’imprenditore Angelo Calì, direttore generale dell’azienda di autotrasporti “Ciam” da lui fondata, arrestato il 7 giugno insieme al genero Calogero Lombardo - che gestisce la logistica - dopo l’inchiesta “Calamita” incentrata sulla presunta manomissione dei cronotachigrafi dei loro camion. Ieri il Gip Marcello Testaquadra, firmatario delle ordinanze di custodia cautelare, ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato Rosario Di Proietto, consentendo a Calì di lasciare il carcere. Lombardo era tornato libero due settimane fa, quando il Tribunale del Riesame gli ANGELO CALÌ aveva concesso gli arresti in casa, annullando per lui e per Calì l’ordinanza relativa all’ipotesi d’accusa più grave, ossia l’attentato alla sicurezza dei trasporti. Per entrambi è rimasta in piedi l’accusa di estorsione a tre loro autisti, che secondo la Stradale e il pm Edoardo De Santis avrebbero minacciato di licenziare se non avessero manipolato con una calamita il dispositivo che calcola i tempi di guida e di riposo degli autotrasportatori. Calì e Lombardo sono pure indagati per lesioni personali gravissime, perché uno dei loro autisti rimase paralizzato in un incidente in Francia provocato – per l’accusa – da un colpo di sonno originato dallo stress psicofisico accumulato. Contestualmente agli arresti, la Procura dispose il sequestro probatorio di tutti i Tir della “Ciam” per verificare eventuali irregolarità. Ma a distanza di un mese non è stato nominato il consulente che dovrà svolgere gli accertamenti.