Fisioterapia - Rieducazione Motoria - Laserterapia
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Fisioterapia - Rieducazione Motoria - Laserterapia
www.ilperiodico.it Eur Torrino News Pubblicazione mensile ANNO VII n° 3 marzo 2009 Editrice: Service & Business 2001 Direttore Editoriale: Sergio Di Mambro Direttore responsabile: Riccardo Alfonso Redazione: Via degli Eroi di Rodi, 214 Tel. 06.5083731 Grafica: Fabio Zaccaria Stampa: Ripoli snc Hanno collaborato: Stefano Ursi, Fabio Zaccaria, Simonetta Mulas, Cristina Cese, Roberta De Vito, Katia Schieda, Augusto Culasso, Marco Marini, Eleonora Clemente Per la pubblicità su “Eur Torrino News” telefonare al numero: 06.50797732 oppure al 380.3965716 oppure inviare una e-mail all’indirizzo: 4 Intervista al Dott. Marco Amati Viaggio nel Garden 3 Fontane A tu per tu con la Dott.ssa Rossana Lembo Il legale risponde… Booklet: tre album per approfondire… Open Space. La rubrica del software libero Italialive informa Cunselling: Famiglia e Adolescenza La finestra sul cortile Cinema: Clint Eastwood e Gran Torino Profili letterari: Filippo Tommaso Marinetti Aneddoti: fait divers della Storia La psicologa risponde L’Haute Couture a Roma Moda Teatro: Giorgio Tirabassi Oroscopo La Rete come conoscenza quello che i potenti ci nascondono 6 10 12 16 18 24 28 30 34 38 42 46 52 54 56 58 60 :sommario Editoriale :sommario 62 [email protected] La direzione si riserva il diritto di valutare i testi pervenuti. Il materiale non verrà restituito. 10 Finito di stampare nel mese di: marzo 2009 6 www.eurtorrinolive.it www.romalive.org www.italialive.org www.laziolive.it 54 38 Pulito Lindo, la tintoria di Cristiana Gentili lettori dell’Eur Torrino news, siamo lieti di informarvi dell’apertura di un nuovo negozio per la cura dei vostri abiti, la nostra attività a conduzione familiare vi aspetta in Via Avignone 126, a due passi dal nuovo centro commerciale Euroma2. Pulito Lindo si occupa di lavare e stirare i vostri abiti, piccole riparazioni di sartoria, calzature, borse, tappeti e capi in pelle. Avete bisogno di un rammendo? Vi aspettiamo. Provare per credere. Vi aspettiamo in Via Avignone 126 (zona Torrino) tel. 06065297479, cell. 333.8693431. mail [email protected] ] a cura di Sergio Di Mambro [ Editoriale: Cari lettori, Anche questo mese l’Eur Torrino News spazia fra varie tematiche, tutte di grande interesse: dalla cultura, alla politica, fino alla medicina e la storia dei territori. Non potevamo però dimenticare che questo è il mese in cui arriva la primavera ed è quindi il momento in cui la natura fiorisce in tutta la sua bellezza; in relazione a questo presentiamo infatti un’intervista relativa al mondo dei fiori e delle piante, nella quale verranno illustrate le bellezze della natura e come adattarle alla nostra casa o al nostro giardino. Da qui si passa ad uno sguardo attento ed efficace alla dimensione delle investigazioni, al mondo del virtuale e alle sue insidie, nonché alla comprensione delle dinamiche che regolano la vita di coppia o familiare. Restano poi le nostre consuete rubriche di teatro, cinema, moda, storia del territorio e attualità. Molti i professionisti che, dalle nostre pagine, mettono in contatto la propria competenza con le persone, dall’ambito sanitario a quello legale, fino all’estetica e al counselling. Un mix concentrato di impegno e di alte conoscenze, condito dalla voglia di mettere il proprio bagaglio professionale al servizio di tutti. Informazione vicina alle persone, quindi, e amore del sapere ma non in quanto tale, bensì applicato alla realtà quotidiana, di modo da renderlo più utile e più aderente ai bisogni di tutti. Nell’era dell’informatizzazione della realtà e della parcellizzazione dei compiti, necessita uno scatto decisivo per colmare un vuoto sedimentato da troppo tempo. Questo è lo spirito delle pagine che troverete sfogliando l’Eur Torrino News di marzo. Buona lettura Grafica: Romalive Intervista al Dott. Marco Amati, DIRETTORE DELL’AGENZIA ITALIANA INVESTIGAZIONI Dott. Amati, parliamo di famiglia. Quando in una famiglia si ha un dubbio inerente al rapporto coniugale, come ci si deve comportare? Diciamo subito che il singolo che subodora qualcosa di strano, si mette in movimento per conto proprio, con mezzi propri. In molti casi si fanno chiaramente degli errori, perché la persona è coinvolta ed entra nella spirale della preoccupazione, nella quale si vedono bugie dappertutto. In questi casi ci si deve affidare ad un professionista esterno, che sappia capire in tempi brevi se qualcosa non va; guardi, anche una settimana basta per trovare i segni salienti. Voglio sottolineare, a corollario di ciò che abbiamo detto, che l’esperienza di un consulente può aiutare anche a ritrovare la serenità familiare, che viene spesso turbata dalla depressione che insorge in chi non trova soluzione alle sue preoccupazioni coniugali. Come ci si accorge del tradimento coniugale? Gli indizi sono tanti e complessi, ma c’è una tipicità cui spesso si può fare riferimento: cura eccessiva della persona, ritardi giustificati con motivi vaghi e cura maniacale del cellulare, mai lasciato incustodito. Poi si ha quasi difficoltà a guardare negli occhi l’altro coniuge, cosa che colpisce anche i più avveduti e avvezzi al tradimento. Diciamo che esiste la necessità di un dialogo familiare ampio e frequente, che permetta ai coniugi di non andare a due velocità diverse, situazione nella quale è molto facile che si insinui una terza persona. È anche vero che queste difficoltà di dialogo spesso non vogliono essere viste, si rimanda il problema, ma questo attiene anche ai problemi con i figli, evidentemente. Un coniuge si rivolge a voi. Si iniziano le indagini. Il materiale che voi reperite, può anche essere utilizzato nel dibattimento processuale? Diciamo subito una cosa; noi interveniamo sull’incarico per far luce, quindi se un coniuge non ha fatto nulla per giustificare i dubbi dell’altro, noi siamo anche pronti a metterlo per iscritto. L’indagine si svolge così: si parte dallo studio dei dati che ci vengono forniti e semmai si richiede un contributo aggiuntivo di informazioni. Una volta approntato il tutto possiamo partire con le indagini, ma sempre con calma e cautela, per evitare di “bruciare” l’operazione. Da qui si riesce, piano piano, a monitorare le azioni del coniuge e a capire se realmente se ci siano elementi che vadano in quella direzione. Poi se è il caso, consigliamo di rivolgersi ad un legale, con le nostre risultanze mes- 6 eur torrino news se per iscritto. La cosa che ci tengo a sottolineare è che noi operiamo sempre alla ricerca della verità, non diremo mai ad un cliente “ci sembra che”, “presumiamo che”. La superficialità non rientra in un lavoro altamente professionale. Quanti si riappacificano dopo? Una volta che si conosce la verità, è tutto più facile da affrontare; se c’è un sentimento vero, nel 60 - 70% dei casi il rapporto si può ricostruire, anche facendo autocritica, perché se c’è stato il tradimento è evidente che una delle cause scatenanti potrebbe essere stato un momento di allontanamento fra i coniugi. Quando uno dei due tradisce, con chi lo fa? Spessissimo con persone molto vicine, dai classici amici di famiglia ai colleghi di lavoro, fino all’amico conosciuto in palestra. Il fenomeno dei gigolò è molto meno frequente per quanto riguarda l’universo femminile. Quando si tratta di donne, il più delle volte si tratta di solitudine vera e propria e io, a volte, ho invitato alla separazione, perché nel momento in cui il rapporto è terminato vale la pena di rifarsi una vita e non di buttarsi in situazioni di questo tipo. Qual è il target, in termini sociali, che si rivolge all’agenzia? Nel corso degli anni ’90 fino al 2000 era alto, poi anche il target medio si è avvicinato alla tematica, in quanto il fenomeno è ormai assolutamente trasversale; io amo sempre dire che noi non ci rivolgiamo al mondo dei vip, ma alle persone normali che hanno problemi normali. Diciamo che ormai il target comprende quasi tutti, perché la problematica è in netta crescita. Oggi Internet è uno strumento potente e si parla spesso di amante virtuale; le è mai stato chiesto di indagare su una cosa del genere? Sì. Questo genere di casi rispecchia decisamente la realtà dei nostri giorni e si hanno sempre le stesse risultanze: il mondo virtuale ha sostituito la realtà vera e tutti si chiudono in sé, davanti ad un pc. Facebook, ad esempio, è un mezzo per ritrovare degli ex ed è una scappatoia dalla realtà, che non si accetta per quella che è. Il rischio più grave in realtà è che non si sa mai chi si nasconde dall’altra parte del monitor, quindi sarebbe il caso di avvicinarsi al virtuale con una certa cautela. ODONTOIATRIA ESTETICA Nuove soluzioni terapeutiche finalizzate all’estetica del sorriso rispettando la funzionalità dell’apparato stomatognatico L a filosofia dello Studio Odontoiatrico del Dott. Stefano De Simone è la valutazione della bocca e dell’apparato masticatorio, inteso non solamente come entità di singolo dente finalizzata a sé stessa, ma in un contesto generale di valutazione armonica ed esteticamente corretta della bocca, nel contesto del volto e della personalità del singolo individuo. Per fare ciò il tutto parte da una diagnosi duplice, una di natura strettamente odontoiatrica, con scrupolosa attenzione a tutto ciò che concerne il singolo dente, i suoi tessuti di sostegno (gengive e parodonto), i tessuti molli del cavo orale (lingua, guance, palato, etc…) e la sua funzionalità, con attenzione particolare a tutto ciò che concerne l’articolazione dell’apparato stomatognatico ed i disturbi ad essa correlati (cefalee, mal di schiena, ronzii auricolari, dolori muscolari, insonnia etc.), ed una di natura più squisitamente estetica, con particolare riguardo all’espressione del sorriso, al suo inquadramento nell’ambito di un viso che ha le proprie caratteristiche di mimica labiale, posturale, di espressione e di fonazione. PRIMA DOPO In questa ottica si inquadrano tutte le terapie, siano esse di natura conservativa, con ricostruzioni solo ed esclusivamente estetiche, di natura protesica-riabilitativa con capsule in porcellana, in ceramica, metal-free (capsule prive di armatura metallica), faccette estetiche etc.., di natura parodontale, con interventi chirurgici di riposizionamento gengivale per ridonare quell’aspetto di festonatura proprio di un tessuto parodontale sano, di natura ortodontica, con apparecchiature che permettono l’allineamento dei denti con l’uso di mascherine invisibili e trasparenti (Invisalign), senza l’utilizzo dell’ortodonzia classica, di natura implantologica, con utilizzo sovente di implantologia a carico immediato, spesso di natura transmucosa evitando l’incisione e di conseguenza i successivi punti di sutura, di natura posturale con l’utilizzo di apparecchiature tipo bite (in materiale trasparente) per adattarsi sull’arcata inferiore con la funzione di eliminare l’occlusione errata e disfunzionale, ricreandone una corretta, permettendo l’eliminazione di tutti i disturbi posturali e di quelli legati allo stress, quali il bruxismo, di natura cosmetica con utilizzo di procedure di sbiancamento dentale con sistemi laser che garantiscono ottimi risultati senza causare alcun effetto collaterale di sensibilità a carico degli elementi dentali interessati. Le stesse terapie si applicano anche in campo pedodontico nei pazienti di età infantile per un duplice scopo, di natura ortognatica, permettendo il corretto allineamento degli elementi dentali, così da favorire uno sviluppo armonico del complesso dento-gengivale, e da un punto di vista conservativo, con sigillature e fluoro-profilassi per prevenire episodi cariogeni. In ultimo, ma non per importanza, a tutto ciò si affianca un programma di educazione sanitaria per il mantenimento domiciliare di un’ottima igiene orale, basato sull’utilizzo dello spazzolino, che deve essere adoperato senza esercitare una forza esagerata e sostituito ogni 3 mesi, affiancato dall’uso del filo interdentale, dello scovolino e di un buon collutorio. STUDIO ODONTOIATRICO Dott. Stefano De Simone Implantologia – Parodontologia – Chirurgia Orale Protesi – Conservativa – Endodonzia Ortodonzia estetica Perfezionato in laserterapia del cavo orale Perito medico-legale del Tribunale Civile di Roma St.: 00144 Roma - Viale Europa, 140 Tel. e Fax +39 06 5916002; +39 06 5913510 Cell. +39 338 2248313 – Fax +39 06 7883113 E-mail: [email protected] O I G G A L I V NE Garden A lla scoperta della varietà multiforme del mondo vegetale, ci siamo imbattuti in una struttura davvero sorprendente, il Garden 3 Fontane, luogo in cui si mescolano l’alta tecnologia e la straordinaria naturalezza dello sbocciare di un fiore. Circondato da una grande distesa di verde, il Garden mette in mostra una varietà di specie vegetali, tale da far perdere lo sguardo fra alberi da frutta e rose rosse, fra piante tropicali e vasi ornamentali in terracotta. Uno spettacolo per gli occhi. Tutto da gustare in una splendida giornata di sole. Andiamo ora a parlare con il sig. Roberto Camposecco, titolare della Garden 3 Fontane, il quale ci guiderà all’interno della struttura, in cerca di bellezze naturali ed eventi futuri. Sig. Roberto, quando nasce la sua azienda e quali servizi fornisce? La Garden 3 Fontane nasce nel 1998, prima eravamo in Via S. Petronilla, presso un altro garden. F ontane Ora ci siamo collocati in via Laurentina 90, davanti a piazza Ardigò. È una struttura sui 20.000 mq totali, di cui 1200 coperti totalmente. Offriamo tutto ciò che concerne il servizio per il verde, con piante da interno e da esterno, ad alto e basso fusto, piante mediterranee e a fioritura stagionale. Abbiamo inoltre un vasto assortimento di vasi in plastica, vetroresina, terracotta, artistici, e facciamo servizio di consegna a domicilio. Voglio sottolineare il nostro punto di forza: le piante da appartamento, utili per abbellire una casa o un ufficio. Il 21 marzo arriva la Primavera: ci parla dell’iniziativa che state portando avanti nel vostro garden? Con molto piacere. Stiamo organizzando un’iniziativa proprio qui, alla quale vogliamo far aderire sia gli abitanti del municipio XII che del municipio XI; sarà una festa della primavera all’aperto, infatti noi abbiamo uno spazio esterno molto ampio nel quale tutti insieme, con i bambini soprattutto, daremo il nostro saluto alla Primavera. Ci saranno clown, gonfiabili e gadget di ringraziamento per coloro che ci verranno a trovare. C’è una particolarità su cui però vorrei lei si soffermasse: le tessere esclusive che offrirete ai clienti. Sì, è un’iniziativa che mettiamo al servizio di tutti coloro che desiderano avere con noi un rapporto privilegiato; infatti ne abbiamo realizzate solo 2000, per una clientela che dovrà avere sconti particolari e un trattamento esclusivo durante tutto l’arco dell’anno. Facciamo una panoramica sulle piante che possiamo trovare nel suo garden? Dalla più richiesta, il geranio, che credo sia la pianta più frequente nei terrazzi, alle piante mediterranee, che io amo molto, tra cui il rosmarino, la vestigia e la poligona. Insomma di piante ne abbiamo moltissime, di tutte le misure, ma soprattutto di altissima qualità. 10 eur torrino news La salute passa corpo per il A tu per tu con la Dott.ssa Rossana Lembo È primavera e il corpo si risveglia Liberiamo il corpo dalle tossine accumulate durante l'inverno. Il drenaggio Il drenaggio in omotossicologia significa attivazione di tessuti od organi ad attività emuntoriale per l’escrezione di fattori tossici. I farmaci drenanti possono essere considerati come rimedi che in base alle loro caratteristiche di composizione possono svolgere funzioni di ripristino, regolazione, stimolazione dell’attività escretoria degli organi emuntori. Mantenere l’organismo drenato è importante per mantenere lo stato di salute. I farmaci drenanti devono essere scelti per ogni paziente e solo dopo una precisa diagnosi clinica sulla funzionalità degli organi emuntori. Reni e fegato Il drenaggio è l’inizio di ogni terapia omotossicologica. Infatti i farmaci omotossicologici somministrati senza aver drenato prima l’organismo risulterebbero non solo inefficaci, ma anche dannosi, non trovando l’organismo pronto a sostenerne l’azione. L’organismo subisce continuamente l’attacco di tossine, batteri, virus, inquinamento ambientale, farmaci, se le tossine sono particolarmente aggressive, o se i sistemi di drenaggio emuntoriale non sono sufficienti si crea un’alterazione dell’equilibrio dell’organismo, il quale cercherà di compensare innescando meccanismi di difesa: le malattie. Alcuni farmaci omotossicologici hanno funzione di sblocco dell’attività metabolica del fegato. Altri potenziano l’attività emuntoriale di tutto l’apparato genito urinario. Le malattie sono l’espressione della lotta dell'organismo contro le tossine al fine di neutralizzarle ed espellerle. Le fasi del drenaggio sono due: nella prima vengono mobilizzate dal tessuto connettivo le tossine e si convogliano nel tessuto linfatico attraverso il quale arrivano agli organi emuntori. 12 eur torrino news La seconda fase è caratterizzata dall’aumento, attraverso la terapia omotossicologica, della funzionalità escretoria degli organi emuntori. Altri farmaci omotossicologici rimuovono stasi, edemi, che ostacolano il flusso linfatico, altri ancora, attivano sistemi enzimatici ad azione detossinante. Sosteniamo quindi il nostro corpo, soprattutto in primavera, quando ci si sente stanchi e senza riserve. Dreniamo il nostro organismo, e nutriamo adeguatamente il corpo con un’alimentazione che alleggerisca tutti i processi digestivi, un'alimentazione naturale: frutta verdura, cibi integrali, cibi crudi e cotture leggere, molta acqua e… OMOTOSSICOLOGIA. Dott.ssa Rossana Lembo Medicina Estetica V.le degli Astri, 59 Pal C. Int. 9 Tel. 06 5204699 331 4956995 Grafica: Romalive Grafica: Romalive … e d n o p s i r e l a g e Il l L’affido condiviso nelle coppie di fatto Gentile avvocato, ho convissuto con una ragazza per circa otto anni. Dalla nostra unione è nata una bambina che ora ha tre anni. Purtroppo il rapporto con la mia compagna è andato man mano peggiorando, fino a che siamo giunti entrambi alla decisione che era meglio separarci anche per la piccola. Così mi sono trovato un’altra abitazione ed ho portato via ogni mio effetto personale dalla casa in affitto che avevamo preso insieme. Ora sono sorti in più occasioni litigi per avere con me mia figlia durante la settimana o nei week end. Cosa posso fare per tutelare i miei diritti di padre? B. M. – Torrino Sud L’affidamento dei figli definisce come dividere ed esercitare la potestà genitoriale sui figli minori di genitori separati. Con l’entrata in vigore della Legge 8 febbraio 2006 n.54 si è sancito il principio della bigenitorietà ovvero il diritto dei figli di mantenere con entrambe i genitori un rapporto equilibrato anche dopo la cessazione della loro convivenza. La nuova legge, rispetto alla precedente che distingueva tra figli di coniugi e di coppie di fatto, fa solo riferimento al senso della definizione di “genitore” intendendo con ciò anche i figli di coppie conviventi non sposate. L’affido condiviso è dunque oggi l’unica forma di affido per i figli minori, escludendo casi specifici relativi al comportamento dell’altro genitore nei confronti del figlio nel caso sia contrario all’interesse del minore stesso. In questo caso sarà limitata la frequentazione ma non la potestà. Da considerare che l’affido condiviso consente l’esercizio della potestà in modo disgiunto dando ad ogni singolo genitore l’opportunità di essere totalmente responsabile del figlio quando è con lui senza togliere all’altro la propria genitorialità. Questo permette che, in caso di conflitto, ognuno dei genitori può provvedere alle necessità del figlio, sia materiali che di educazione, per tutto il tempo che trascorrono insieme. Il principio fondamentale è che, anche in caso di separazione dei genitori, il figlio ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato con essi, di ricevere cura, istruzione, e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale. Nel caso che mi viene sottoposto, suggerisco al nostro lettore di rivolgersi, attraverso il proprio legale di fiducia, presso il Tribunale dei Minori di Roma, e con ricorso avanzare la richiesta del- l’applicazione della legge sull’affido condiviso. In questo modo potrà proporre un equilibrato calendario per la permanenza della bambina presso di sé. Booklet tre album per approfondire… ] di Fabio Zaccaria [ Alela Diane - To Be Still Durante gli ultimi due anni di un’intensa attività live, favorita dal grande successo ottenuto dall’ottimo The Pirate’s Gospel, Alela Diane è riuscita a trovare il tempo di scrivere e registrare, tra la sua abitazione di Portland e lo studio del padreproduttore Tom Menig a Nevada City, il suo se- condo lavoro pubblicato dalla prestigiosa Rough Trade. To Be Still è, possiamo anticiparlo subito, un disco ancor più bello del suo predecessore. Tutto sa di passato, ma rifugge dal passatismo, aggiornando la ormai secolare tradizione del folkrock attraverso una capacità interpretativa fuori dall’ordinario. La vocalità dell’autrice è ancora il centro focale delle composizioni: potente senza mai risultare leziosa, trova ora un degno supporto negli arrangiamenti più “mirati” e articolati, ferma restando l’essenzialità di questi ultimi. Violini, Banjo, violoncelli, percussioni e pedal steel accompagnano una voce più sicura e matura rispetto all’esordio, in grado di forgiare melodie senza tempo con testi che si concentrano sulla dimensione intima, casalinga, dove è forte l’ammirazione e l’amore per la quotidiana operosità di gesti tramandati di generazione in generazione. L’autrice è stata bravissima nell’avventurarsi in territori più arditi senza strafare, lei stessa ha dichiarato con candore di «non aver mai fatto nulla con tutti questi suoni», mantenendo intatta la purezza originaria. La Diane può quindi essere, ormai con sicurezza, annoverata tra quella compagine di autrici che pian piano sta emergendo dalla scena indie-folk americana al femminile: e che continua ad avere in storiche band del calibro di Fairport Convention o Pentangles fonti d’inesauribile ispirazione. Pensare che fu la sua concittadina Joanna Newsom, tra il 2003 e il 2004, a convincere un’appena ventenne Alela Diane a cantare le proprie canzoni dal vivo; vennero poi degli scarni demo autoprodotti in casa che iniziarono a circolare nel sottobosco dei circuiti alternativi americani, e che la portarono fin nel Vecchio Continente ove agli inizi fu apprezzata più che in terra natìa. Il resto lo hanno fatto il tempo e la sua inconfondibile voce, specchio d’una grazia d’animo che speriamo riesca a preservarsi intatta a lungo. perpetrato ai danni della musica Rock degli ultimi decenni (lo scioglimento degli Smiths). La sua carriera solista è costellata di autentiche perle, più o meno luminescenti, e durante tutto il corso degli anni Novanta ha saputo comunque mantenere un’intensita lirica ed emotiva degna del suo passato, mostrando solo in poche occasioni un’inaridimento dell’ispirazione. La genesi di questo Years Of Refusal è stata quantomai travagliata: rimasto negli archivi per oltre un anno (tranne due brani pubblicati nel suo ultimo Greatest Hits), l’autore non appariva del tutto soddisfatto del lavoro svolto dal produttore, decidendo così di rimaneggiare e remixare il tutto. Singolare è che, nonostante il processo di produzione sia stato tanto lungo e articolato, l’album goda di un impatto e di una freschezza che lo collocano tra i migliori lavori di sempre del mitico romanticone mancuniano. Ascoltando il brano d’apertura Something Is Squeez- ing My Skull, si resta inevitabilmente colpiti dal lavoro che le corde vocali dell’autore riescono ancora a compiere, migliorando di anno in anno. Morrissey è un’icona e lo sa benissimo, ma mai tanto autocompiacimento aveva trovato un cantore altrettanto lucido, poetico e spietato che ha sempre fatto della forza delle proprie incontestabilmente sincere convinzioni (anche a costo di apparire odioso) una bandiera irrinunciabile. Forse solo un genio del marketing, o forse un letterato prestato alla miglior musica Pop Rock, irragiungibile per i tanti ridicoli epigoni. L’impronta delle composizioni è decisamente chitarristica (non è un caso che proprio agli addetti alla sei corde siano affidate le partiture musicali), ma il marchio del vecchio Moz è come sempre inconfondibile: e non chiedetegli altro, perché non vi darà mai quello che Voi volete. Prendere o lasciare, questa è la regola da quasi cinquant’anni. viene decantato niente di meno che nell’opera più importante nella letteratura sanscrita sull’amore: il Kamasutra. In questo caso si tratta di «una musica non invasiva, che rilassi ma non distragga, un tappeto sonoro dolce e sinuoso, dalle tonalità calde e avvolgenti, un ipnotico vibrare su cui plasmare le furiose pulsazioni dei nostri desideri», come racconta lo scrittore Carlo Miccio nelle note del booklet. Sei brani in cui i bpm oscillano tra i 60 e i 90, vicini ai valori della nostra frequenza media cardiaca, senza isteriche accelerazioni dovute a nevrotiche “ansie da prestazione”. I loop ritmici incedono costanti, e tutti i suoni dialogano senza sbalzi dinamici che possano disturbare l’ascolto (o quel che si presume stiate facendo durante l’ascolto). Per il lavoro di missaggio si è prestata particolare cura alla resa delle basse frequenze, fondamentali per conferire alla musica una sensazione di calore coadiuvata da una “spazialità” sonora tutta gio- cata sulla nitidezza dei passaggi armonici e sulle distanze tra i vari strumenti. Anche la scaletta è stata pensata in relazione al climax tipico di un rapporto sessuale, che «è un percorso, così come lo è questo progetto. Momenti dolci e preliminari, seguiti da situazioni più movimentate, per finire nella più totale disinibizione». Il risultato può considerarsi all’altezza delle già buone intenzioni: Play To Love vi regalerà cinquanta minuti di ottima musica ben scritta, suonata, arrangiata e prodotta (P.S.. il mastering è opera di Greg Calbi – U2, Brian Eno, David Byrne, Talking heads… vi basta?). Se il fermento ormonale vi ha già fatto correre alla spasmodica ricerca del CD, sappiate che è acquistabile on-line all’indirizzo: www.redshop.it o seguendo il link dal sito: www.playtolove.it (che vi invitiamo comunque a visitare perché di gran classe). Morrissey - Years of Refusal Rieccolo, ancor più rompicoglioni, lamentoso e arrabbiato che mai: Stephen Patrick Morrissey è riuscito nella non facile impresa di diventare leggenda assai prima di passare a miglior vita. Prossimo alla cinquantina, “Moz” s’è fatto ampiamente perdonare il più clamoroso omicidio Play To Love La colonna sonora ideale per i vostri momenti di sesso più o meno spinto? Adesso c’è: si chiama Play To Love. Una compilation di brani pop-ambient strumentali, scritti da Paolo Baron e Giovanni Ianniello, che è un omaggio appassionato al rapporto tra sesso e musica: due arti il cui legame 18 eur torrino news Grafica: Romalive Il sorriso: elemento fondamentale nell’estetica del viso La parola estetica deriva dal greco Aistètikos: sensibile, capace di sentire. Oggi, andando a cercare sul vocabolario, troviamo che estetica è: l’insieme dei fattori accettati dal gusto e dal sentimento del bello. Volendo unire queste due definizioni, potremmo dire che, in base alla nostra cultura, ai modelli che quotidianamente ci vengono proposti siamo capaci di avere una notevole sensibilità che ci porta a giudicare ciò che ci circonda e classificarlo immediatamente come qualcosa di più o meno bello. E ogni volta riconosciamo qualcosa di bello, un sentimento particolare si muove in noi e ci dà un’emozione. Per cui, siamo disposti in maniera sicuramente positiva verso quella cosa che stiamo osservando. Gli anglosassoni direbbero che si instaura un “feeling”. Da molto tempo ormai viviamo nella società dell’immagine. La ricerca del bello nelle cose e nel corpo è ormai un dato di fatto, di più, è una necessità vitale. La bellezza del nostro corpo ci rassicura e ci rende più disponibili con i nostri simili. Molti di noi investono una grande quantità di tempo, impegno e denaro per migliorare la propria salute e l’aspetto estetico generale, ma troppo spesso i nostri denti e le nostre gengive sono tristemente trascurati. In realtà, quando ci presentiamo per la prima volta ad un’altra persona, il sorriso rappresenta uno dei più importanti caratteri somatici posseduti, soprattutto se questo rispetta dei canoni estetici ormai universalmente accettati per ciò che riguarda le proporzioni, la posizione ed il colore dei denti. È il nostro primo “biglietto da visita”. A questo proposito, in uno studio pubblicato nel 2008 dalla American Accademy of Cosmethics Dentistry, (AACD) è emerso che il 92% dei soggetti intervistati utilizza il proprio sorriso quale indice dello status sociale. E quasi tre americani su quattro ritiene che avere dei denti perfetti sia la chiave per avere più successo in ambito lavorativo e sentimentale. Un quadro rispecchiato anche in Italia dove, da un sondaggio dell’Osservatorio Listerine® della casa farmaceutica Pfizer fatto nel 2007, emerge che il 70% degli intervistati ritiene il sorriso il principale passaporto verso nuovi amori e nuove amicizie. Purtroppo, per molte persone il proprio sorriso è fonte di inibizione, una condizione per cui non si ha una buona impressione di sé, al punto che spesso si preferisce quasi evitare di sorridere per la paura di come gli altri ci possano percepire. Se a questo si aggiungono poi cure odontoiatriche inappropriate, il risultato porta a pazienti con problemi complessi che coinvolgono i denti, le gengive e l’occlusione (allineamento dentale). Ovvero, il sorriso in maniera lenta e costante, “matura” in senso sgradevole. Sono esattamente queste le motivazioni per cui è in continua crescita l’esigenza di trattamenti estetici. Oltreoceano il fenomeno ha fatto registrare l’anno scorso una spesa di quasi un milione e mezzo di dollari. Secondo l’AACD, questa tendenza è in continua ascesa: solamente negli ultimi dodici mesi le prestazioni dentistiche destinate a migliorare il sorriso sono aumentate di oltre il 12%. Ma in che modo si può intervenire per apportare delle modifiche al sorriso? La risposta è: sbiancamento e corone e/o faccette integrali in ceramica. Nel primo caso, con un trattamento domiciliare di 10/15 giorni è possibile contrastare tutti quei fattori, come fumo di sigaretta, caffè, the, ecc…, che nel tempo macchiano i denti. Ma, col passare del tempo, questo tipo di trattamento cosmetico, tende a perdere il suo effetto, con conseguente necessità di ripeterlo per mantenere il risultato ottenuto in precedenza. Ed inoltre i denti mantengono inalterate le loro caratteristiche di forma e posizione. Quindi possiamo dire che non ci troviamo di fronte ad una soluzione permanente. Per questo, chi cerca un “sorriso da star” può ricorrere alle faccette e/o corone integrali in ceramica. Ed è, come sempre, negli Stati Uniti che questa pratica si è presentata per la prima volta. Già nei film in bianco e nero, alcuni attori erano soliti porre sopra i propri denti naturali dei manufatti in resina che, indossati durante le riprese, rendevano i loro sorrisi sicuramente da vere star. Da allora ad oggi tale pratica si è andata sempre più perfezionando, tanto che sono in continuo aumento le richieste per ottenere un sorriso da “VIP”. Proprio perché è l’unico mezzo sicuro e definitivo per dare il colore e la forma che si vuole ai denti ricreandone la translucenza naturale, e rendendo praticamente impossibile distinguerle dai denti naturali. Così, anche se la vostra bocca è un completo caos, la nostra esperienza e professionalità possono creare il sorriso dei vostri sogni. 22 eur torrino news Il nostro studio è in grado di offrire un ulteriore servizio per ciò che riguarda le modalità di pagamento. Per info puoi contattarci o visualizzare direttamente la pagina convenzioni sul nostro sito. PRIMA Studio dentistico Dott. Fabrizio Forte Via Berna, 25 Tel. 06.52274871 www.smilecare.it DOPO Grafica: Romalive Open Space La rubrica del software libero ] di Fabio Zaccaria [ Questo mese, come accaduto un po’ di tempo fa con Gimp, torniamo a parlare delle alternative Open Source ai costosissimi software di photoediting (Photoshop, per capirci), focalizzando l’attenzione su un’applicazione che nel 2006 ha vinto il prestigiosissimo premio Akademy Award for Best Application, premio dedicato, appunto, al mondo dell’Open Source. Lo sviluppo di Krita è stato avviato nel lontano 1999. Tuttavia ha subìto una lunghissima fase di gestazione dovuta a problemi del team organizzativo, vedendo la luce solamente nel 2005. Attualmente è uno degli applicativi di photo-editing più interessanti e completi, che dalla versione 1.4 è divenuto parte integrante della suite KOffice (una sorta di corrispettivo di openoffice ma basato su interfaccia KDE). Uno dei punti di forza del sotware è la capacità di gestire svariate modalità di colore: si va dall’rgb, alla Scala di Grigio, dal cmyk al lab, ybcr, lms, sia ad 8 che 16 bit per canale. Per alcune di queste modalità si arriva persino al supporto dei 32 bit per canale. Nella versione 1.5 è stata introdotta in via sperimentale la modalità watercolor, con il proposito di simulare fisicamente il comportamento della pittura ad acquerello. Di sicuro interesse la possibilità di gestire il formato RAW, una caratteristica ormai irrinunciabile per chiunque si cimenti nella fotografia digitale di qualità: potremmo infatti considerare il RAW una sorta di “negativo digitale”, un’immagine catturata dal sensore della macchina fotografica prima di essere sottoposta all’elaborazione della macchina stessa, consentendo così di intervenire in maniera radicale su fattori quali l’esposizione, la riduzione del rumore digitale, e così via. Fattore non secondario: il Raw non è un formato compresso: non c’è quindi alcuna perdita qualitativa rispetto a tutte le informazioni che a fotocamera è in grado di acquisire dal singolo scatto. Il set di strumenti a disposizione non ha nulla da invidiare al ben più blasonato Photoshop: con un’area di lavoro che maliziosamente, per la disposizione delle palette e dei vari folder o strumenti all’interno di esse, richiama in modo non troppo velato l’area di lavoro del software Adobe. La caratteristica vincente di Krita sta nel rivolgersi tanto ad un pubblico che voglia esclusivamente giocherellare divertendosi con le immagini (con, ad esempio, il guided painting) quanto al professionista che voglia gestire la propria libreria di scatti realizzati con fotocamere di ultima generazione. Inevitabile paragonare Krita all’altro grande applicativo di settore del mondo Open Source: il già citato Gimp. Possiamo dire che quest’ultimo ha svolto, e continua a svolgere mirabilmente, la funzione per la quale venne concepito anni or sono: quella di dotare il mondo UNIX di uno strumento per l’elaborazione delle immagini weboriented. Krita nasce invece con lo specifico scopo di colmare la lacuna di un software di editing Krita professionale in grado di soddisfare i palati più esigenti. La gestione dei filtri è paradigmatica di come Gimp e Krita decidano per scelta di rivolgersi ad utenze differenti. Una delle “chicche” di questo software è il filter brush, che consente di applicare un determinato filtro a precise aree dell’immagine “pennelando”, anziché dover effettuare la sempre utilissima ma noiosa operazione di masking dell’area da elaborare. Anche la possibilità di intervento sui livelli è caratterizzata da un approccio decisamente professionale, flessibile e potente quanto si richiede al fine di consentire un editing adeguato, che vi consentirà anche di sperimentare il tanto di moda tonemapping con immagini HDR. Non possiamo però non ricordare una delle possibilità proprie del mondo Open Source: il codice del programma è aperto, quindi liberamene modificabile a vostro piacimento (stante la capacità di farlo, ovvio). La documentazione on-line dedicata a Krita dedica un’ampia sezione allo sviluppo di Plug-in, cercando di guidare l’utente o lo sviluppatore all’integrazione e all’espansione del software di base. I software proprietari non vi daranno mai questa possibilità, ricordatelo. Sperimentate, giocate, divertitevi, è gratis. FISIONIR CENTRO ORTOPEDICO FISIOKINESITERAPICO CONVENZIONI S.S.N. e FASDAC Fisioterapia - Rieducazione Motoria - Laserterapia CO2 Magnetoterapia - Ipertermia - Tecarterapia - Onde d’Urto VISITE SPECIALISTICHE ORTOPEDICHE E FISIATRICHE Ortopedia - Fisiatria - Medicina Legale - Terapia del Dolore Fisionir s.r.l. 00144 Roma (Eur Mostacciano) - Via L. Umile, 33 Tel e Fax 06 5291983 - 06 5292776 - e-mail: [email protected] - www.fisionir.com 24 eur:torrino:news 24 eur:torrino:news Grafica: Romalive Italialive informa ] a cura di Stefano Ursi [ Zaia: «Per sconfiggere la crisi difendere l’agricoltura» “L’economia virtuale ha fallito. Quell’economia che per troppo tempo è vissuta alle spalle degli agricoltori. Da questa crisi emerge un dato chiaro: bisogna difendere l’agricoltura e i suoi valori non solo economici.” Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia intervenendo a Roma in un convegno cui hanno partecipato Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, Jeremy Rifkin, il Professor Giuseppe De Rita e il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno. “Questo significa che le previsioni degli economisti negli ultimi anni – ha proseguito Zaia - si sono rivelate tutte sbagliate, dal momento che predicavano la necessità di chiudere l’agricoltura occidentale per trasferirla nei paesi in via di sviluppo. Ci parlavano di eccedenza e siamo consapevoli invece che bisognerebbe raddoppiare la produzione.” “Il Presidente Obama afferma che bisogna innanzitutto difendere le produzioni nazionali. Non posso che essere d’accordo con lui. In questa direzione va ad esempio il mio Disegno di Legge per l’etichettatura obbligatoria. “Dobbiamo difendere le produzioni e insieme difendere qualità e consumatori. È sbagliato costringerci a un confronto squilibrato con l’agricoltura di Paesi che non hanno i nostri standard qualitativi e di tutele sociali. In questo senso – ha concluso Zaia - ribadisco il mio no agli OGM in agricoltura.” Treu: Crisi – «Subito assegno mensile disoccupazione e riforma degli ammortizzatori» Estratto dall’intervento in senato del senatore del Pd, Tiziano Treu: “Il Pd chiede al Governo misure urgenti ed eccezionali, e come tali vanno valutate. Contemporaneamente però il Pd avanza proposte di carattere più generale ed organico, in particolare la riforma degli ammortizzatori sociali, di cui da tanto tempo, troppo, si parla ma nulla è stato fatto”. Così il senatore del Pd Tiziano Treu, vicepresidente della Commissione lavoro, illustra nell’aula di Palazzo Madama la mozione del Pd sull’assegno mensile di disoccupazione. “L’Italia è l’unico dei grandi Paesi europei che non ha una rete di sicurezza, quale un sistema universale di sostegno a chi sta per perdere il posto di lavoro e chi lo ha già perso. Avere una rete di protezione non è solo un atto di giustizia e di sostegno alle persone, ma anche una grande stabilizzazione economica e sociale. Per questo sor- 28 eur torrino news prende ancor di più che la proposta del Pd sia stata accolta dal governo e dalla sua maggioranza come un’improvvisata voglia di pubblicità”. “Attualmente - spiega Treu - solo una parte dei lavoratori che perde il posto di lavoro gode di una tutela del reddito. È inaccettabile. Nel modello sociale europeo vige la famosa flexsecurity, flessibilità e sicurezza. l’Italia ha applicato la flessibilità ma non la sicurezza. Ora che centinaia di migliaia di persone, purtroppo, hanno perso o stanno per perdere il posto di lavoro è urgente che tutti abbiano un sostegno che il Pd indica nella misura comune per i disoccupati già tutelati. Serve un atto di giustizia: estendere a tutti quelli che solo alcuni hanno”. “Nelle situazioni in cui una crisi temporanea mette a rischio la tenuta delle imprese, la cassa integrazione temporanea permette di sostenere i lavoratori senza gravare sui bilanci delle imprese, soprattutto le piccole prive di questo sistema e che, se non gli viene riconosciuto, rischiano di chiudere anche quando sono sane. L’assegno mensile per i disoccupati non coperti da ammortizzatori - conclude Treu - avrebbe quindi un doppio effetto: di sostegno alle persone e ai consumi e di sostegno alle imprese”. Counselling: famiglia e adolescenza «Non esci finché non hai finito di studiare». «Ti rendi conto di come controlli la mia vita?» «Sono tua madre, responsabile del tuo futuro, almeno finché avrai 18 anni». «Ma chi ti dà il diritto di costringermi?» «Ancora a 15 anni non puoi renderti conto di quanto sia importante la scuola, lo studio, per il tuo futuro e per la tua indipendenza. Ti costringo per il tuo bene». «Ok, ok!», ha risposto la figlia sbattendo con rabbia la porta di camera sua. Un estratto dal vissuto di una delle tante famiglie in cui uno o più figli sono nella fascia di età compresa fra i 13 e i 18 anni, durante un pomeriggio come tanti: una valanga di compiti sulla scrivania da una parte, l’organizzazione della solita vita familiare dall’altra. Due vite nello stesso luogo ma con tempi diversi, età diverse, bisogni diversi. Una vera e propria sfida alla comunicazione fra due dimensioni distanti in cui anche la partecipazione affettiva diventa difficile. Ogni volta che si pone una sfida nella comunicazione il rischio della rottura è dietro l’angolo: “Mannaggia al diavoletto che ci ha fatto litigar…” dice una canzoncina scaramantica che i bambini ripetono fin dalla scuola materna per riattaccare i cocci dopo le baruffe. Purtroppo l’età preadolescenziale, come d’altronde quella adolescenziale, presenta una complessità di aspetti psicofisici tale da non disporre più della libertà e della capacità tipica dei piccoli di trasformare rapidamente le tensioni. È 30 eur torrino news ormai appurato che il cervello umano raggiunge la completa formazione intorno ai 22 anni circa e che l’ultima parte che si sviluppa è la corteccia frontale, quell’area che si trova appunto dietro la fronte. Nella corteccia frontale è localizzata l’area della rete neurologica che è addetta alla valutazione e alle scelte, alla focalizzazione sugli obiettivi, alla definizione dei valori e quindi alla scelta del comportamento. Su questa base di conoscenza ora sappiamo che i comportamenti incoerenti e, per noi adulti, disorientanti degli adolescenti sono la conseguenza di un’immaturità neurologica naturale piuttosto che di maleducazione, di ribellione, di sfida irrazionali. In queste fasi della crescita diventa necessario nella famiglia come nella scuola disporre di strumenti adeguati alla salvaguardia e al recupero della relazione che è messa alla prova duramente e costantemente da un processo chimico biologico inevitabile nella crescita dell’essere umano: lo sviluppo ormonale. Lo stress che deriva dalle dinamiche di tensione irrisolte fra genitori e figli in questa fase dell’esistenza può facilmente sfociare in situazioni a rischio come l’uso di sostanze, la dipendenza da cibo, l’abbandono della scuola, delinquenza. Il Counselling si rivela strumento principe in questo contesto conflittuale oltre che nella prevenzione. La capacità di condurre efficacemente un confronto e una discussione con i propri ragazzi, ossia evitando la rottura della comunicazione, è per i genitori l’opportunità di mantenere un clima di confidenzialità e di fiducia in cui ci sia ascolto e rispetto dei reciproci bisogni ma anche protezione. La comunicazione verbale attiva proprio la corteccia frontale permettendo alle aree più interne del cervello (quelle addette alla risposta emozionale) di “decongestionarsi” così da garantire un abbassamento della “temperatura” e della “tempesta emozionale”. Thomas Gordon è lo psicologo umanista americano, allievo di Carl Rogers, nominato al Premio Nobel per la Pace per ben tre anni consecutivi 1997, 1998, 1999 oltre che riconosciuto con premi speciali per il contributo alla psicologia per l’Interesse Pubblico (1999). La sua opera si è largamente diffusa nel mondo con il nome di Metodo Gordon per la famiglia partendo da un corso sulla comunicazione per genitori: “Genitori Efficaci”. L’enorme successo riscontrato nelle famiglie ha spinto Gordon, dietro richiesta dei genitori stessi, a creare successivamente “Insegnanti Efficaci” per garantire ai propri figli la continuità dell’esperienza nella scuola. Si tratta di 24 ore di apprendimento di una modalità concreta, pragmatica, di condurre il dialogo con l’obiettivo di soddisfare le esigenze di entrambe le parti, quella del ragazzo e quella del genitore. Il modello educativo tradizionale in cui il genitore inesorabilmente detta legge o quello più attuale in cui il ragazzo fa il bello e brutto tempo sono superati dal modello Gordon in cui si applica l’ascolto ai bisogni reciproci per soluzioni che soddisfino entrambi i fronti e che quindi promuovano la pace, l’incontro, il piacere di stare insieme e di appartenersi, la collaborazione, il sostegno reciproco per una nuova dignità dei ruoli all’interno della famiglia. La rabbia, lo stress, la tensione, l’impotenza e lo sconforto diventano opportunità e aspetti di passaggio verso un clima di fiducia e confidenzialità in cui i ragazzi stessi imparano, grazie al modello proposto dai genitori, un modo nuovo e positivo di vivere l’adolescenza. Prof.ssa Alessandra Scarselli Counsellor Umanista CNCP n°3220 Formatore Gordon c/o Centro Ricerche DADA per lo Sviluppo del Potenziale Umano di Roma Grafica: Romalive A casa o in ufficio, caffè oro nero figlio della tradizione artigianale italiana Il gruppo CAMAR è una società che opera nel settore della produzione del caffè e della distribuzione. Conosciamo l’azienda e i suoi prodotti. Produttori diretti di caffé, con stabilimento di torrefazione a Bologna, perpetuano la grande tradizione italiana, con il fiore all’occhiello: Caffé Oro Nero. Un caffè buono deve avere una elevata quantità di arabica, infatti Oro Nero ne ha oltre il 60%. Caffé Oro Nero nasce da una grande passione e da un’accurata selezione dei migliori caffè del mondo miscelati creando quell’aroma e quel gusto unico, inconfondibile. Un prodotto Made in Italy completamente artigianale, gestito da un’azienda a conduzione familiare che cura sia la qualità che la distribuzione su tutto il territorio. La vera chicca del caffè, è vero, sono le miscele, importantissime, unite alla velocità di consegna. È indispensabile che il caffé arrivi nelle case e nei bar in meno di 30 giorni, per scoprire il vero sapore ed il vero aroma di un caffè. Produzione, quindi, ma anche distribuzione di macchine da caffè per uffici, famiglie, studi professionali, centri medici ed estetici ecc… Il vantaggio di avere il caffè in ufficio parte da due aspetti fondamentali: la qualità e il risparmio sui costi. La macchinetta da caffè viene fornita senza anticipi o cauzione, e viene sostituita se mal funzionante in tempi rapidissimi, a fronte di un minimo acquisto mensile in funzione delle esigenze dell’ufficio. I costi rispetto ad un normale caffè al bar si abbassano, quindi, di molto. Anche le famiglie possono avere la macchinetta direttamente a casa e la mattina prepararsi velocemente un caffé, oppure creare momenti di socializzazione con amiche o amici e avere un “piccolo bar” a casa propria. Acquisti minimi di cialde, e in caso di malfunzionamento o rottura della macchinetta, la stessa viene sostituita in pochissimo tempo. Questa può rimanere accesa per ventiquattro ore con consumo pari quasi a zero. Anche per le famiglie non c’è cauzione e la consegna è completamente gratuita in 24 ore. Un altro vantaggio che offre l’azienda è legato alla tecnologia, infatti le macchinette possono essere sostituite con altre più evolute tecnologicamente. Le cialde vengono consegnate a domicilio a seconda delle esigenze e dei consumi in tempi rapidissimi. RIASSUMENDO: • Direttamente a casa o in ufficio un caffè unico, figlio della tradizione artigianale italiana • Caffé oro nero 60% arabica • No cauzione • Consumo mensile minimo • Sostituzione della macchinetta per guasti • Consegna gratuita • Non sporca • Sempre accesa a consumo quasi nullo • Rapidità di risposta rispetto alle esigenze della clientela • Caffè sempre fresco Via Martino Martini 74 00126 Dragona (RM) Tel. e Fax: 06 5216107 www.caffeoronero.com La finestra sul cortile Uno scorcio critico su arte, letteratura, cinema, società, media... assolutamente parziale ] di Roberta De Vito [ La fine dell’adolescenza. Ma quale adolescenza? Lucianella Cafagna, Pretty Baby, 40x40, olio su tela, 2006 LONDRA - Alfie Patten, ragazzino inglese di 13 anni che sembra anche più giovane della sua età, è diventato padre di una bambina, Maisie Roxanne, avuta con la sua ragazza Chantelle, che ha 15 anni. (Adnkronos domenica 14 febbraio 2009) WASHINGTON – Jordan Brown, ragazzino americano di 11 anni ha ucciso a sangue freddo, con un colpo di pistola alla nuca, la convivente del padre, incinta di otto mesi. Poi, come se niente fosse, ha aspettato lo scuolabus ed è andato a scuola. (Adnkronos domenica 22 febbraio 2009) MURET, Haute Garonne (Francia) – Una rosa di artisti di qualità per festeggiare la Radio Axe Sud. Sarà presente anche Caroline Costa, ragazzina di 13 anni rivelata al grande pubblico dal programma “Incroyable talent” sul canale M6. La giovane francese ha commosso la giuria e la Francia intera. (La depeche mercoledì 4 febbraio 2009) SINGAPORE - Lim Ding Wen è un bambino prodigio che a soli nove anni scrive programmi per l’iPhone. Frequenta la quarta elementare e le applicazioni che ha creato riscuotono già successo tra gli utenti del melafonino. (BBC venerdì 6 febbraio 2009) WICOMICO CHURCH, Virginia (USA) – Un bambino di 6 anni, che aveva perso il bus per andare a scuola, si mette alla guida dell’auto dei genitori e guida per 6 miglia prima di avere un incidente. Il bambino ha raccontato di avere imparato a guidare giocando a Grand Theft Auto e Monster Truck Jam (Associated Press mercoledì 7 gennaio 2009) Una rilevazione fatta all’Arma dei Carabinieri alla fine del 2008 forniva dati inquietanti. Fino a ottobre dell’anno passato sono stati arrestati per detenzione e spaccio di stupefacenti 59 minorenni: tre volte tanto rispetto al 2007. Della stima non fanno parte i ragazzini con meno di 14 anni, solo perché non sono penalmente perseguibili. Fino a 10 anni fa l’età media del consumo anticipato era 17 anni, oggi invece si comincia a 13, 14 e spacciatori e consumatori sono coetanei. Il fenomeno è assolutamente trasversale, gli adolescenti in questione provengono da tutte le classi sociali e da quartieri “bene” come da quartieri degradati. Il fenomeno, neanche a dirlo, è in aumento. Per non parlare poi di come i “ragazzini” vivono la sessualità. Dall’ultimo rapporto annuale della Società italiana di pediatria sulle abitudini degli adolescenti italiani, svolta su un campione di 1120 tra ragazze e ragazzi tra i 12 e i 14 anni, è emerso, che il 63,2% degli intervistati ha gia avuto una “relazione”. Un dato diffuso dalla Società italiana per la contraccezione: nel 2007 in Italia sono state vendute più di 370 mila confezioni di pillola del giorno dopo, oltre la metà acquistate da donne con meno di 20 anni. Uno studio ISTAT del 2008 sulla vita quotidiana di bambini e ragazzi mette in evidenza che l’88,4% dei bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni è coinvolto in attività di aiuto ai genitori, dal rifarsi il letto al badare ai fratelli più piccoli, dal cucinare al fare la spesa, insomma tanti piccoli ometti dotati di chiavi di casa e responsabilità. Si potrebbe continuare a lungo, queste sono solo alcune notizie degli ultimi tempi. Responsabilità. È una parola decisamente ambigua, se da una parte vuol dire che i ragazzi sono più indipendenti ed emancipati, dall’altra vuol dire anche che godono di una maggiore libertà di movimento e di azione, vuol dire che sono sottoposti a minori controlli da parte dei familiari. La questione diventa poi inquietante quando si passa al livello di responsabilità nell’età adulta. Se da una parte si è aizzati a crescere in fretta, dall’altra si è obbligati a restare eterni adolescenti, almeno fino ai 45 anni circa. Ora, non si vuol dire che la famiglia non esiste più, che sono cambiati i valori, ecc… No, al contrario, parafrasando un vecchi motivo, si può tranquillamente dire che “sono bravi tutti i genitori del mondo”, o quasi. Tanta letteratura della materia sostiene che l’adolescenza è un’invenzione del ‘900. Quando è stata “brevettata”, allora sì che si trattava di creare un nuovo ruolo per i giovani borghesi che non erano più costretti a lavorare. In quegli anni di cambiamenti sociali ed economici, aumentavano sempre più le distanze tra le classi; ma nel mondo contadino, così come nel proletariato, le regole rimanevano le stesse e i bambini appena erano in grado di farlo si rimboccavano le maniche e andavano a guadagnarsi la pagnotta, con tutto il carico di conseguenze che ne scaturiva; e questo se fino agli anni ’60 era un fatto molto diffuso, oggi è ancora una realtà, seppure episodica. Ma una cosa va aggiunta, questo sconvolgimento delle tappe avveniva, molto raramente per ovvi motivi, anche verso l’alto, si poteva anche diventare Re a 6 anni, con conseguenze molto diverse, chiaramente. Quando si dice che non esistono più le stagioni, oltre al banale riferimento meteorologico, si cela anche un sovvertimento delle regole, sotto tutti i punti di vista: economico, lavorativo, sociale, educativo, sono cose sotto gli occhi di tutti. E per alcuni aspetti non è un male, ma le esternalità negative sono impressionanti e le leggiamo tutti i giorni sui quotidiani. Nel passato il lavoro tra le donne era un fatto raro, badavamo al focolare e ai figli; senza rivangare le giuste lotte per l’emancipazione, se da una parte il cambiamento ha offerto alle donne di trovare una dimensione anche fuori dalla casa, è vero che fuori dalla casa non c’è tempo di vedere cosa accade dentro. E non c’è nessuno che lo faccia al posto nostro, nessun uomo che condivida il fardello di essere sempre e comunque multitask. Un tempo, quando ancora ci ricordavamo chi eravamo, i passaggi si verificavano tramite dispositivi della cultura chiamati “riti”, momenti sociali in cui veniva sancito l’allontanamento dalla situazione precedente, per rientrare nella società con un nuovo status. Ricordate quando c’era l’esame di 3ª e 5ª elementare? Scuola -> Esame -> Vacanza -> Scuola. Ora non c’è più, manco quello, è tutto liquido: la Società, la Modernità, l’Amore… l’uomo. Oggi, anestetizzati completamente, rifiutiamo ogni percorso di sofferenza, e già perché il rito di passaggio era doloroso, avanziamo evitando gli ostacoli come atleti provetti e insegniamo ai nostri figli ad agire cercando sempre la via più rapida e indolore: massimo risultato, minimo sforzo. Mica siamo cattivi per questo, viviamo semplicemente al passo con i tempi, siamo ipermoderni. Questo è l’anno del Futurismo, se ne celebra il centenario, lungi dal fare del semplice passatismo, saremmo anche poco à la page, però come dire sembriamo molto confusi e soprattutto lamentosi, perché siamo profondamente scontenti del mondo in cui viviamo. Quello che appare è che abbiamo l’aspetto di chi ha perso la memoria del significato di alcune parole: democrazia, libertà, progresso, che sembrano avere tutte lo stesso significato: si salvi chi può! Hai o hai già avuto il ragazzo o la ragazza? Tot Maschi Femmine Nord Centro Sud 63,2% 63,1% 63,2% 61,1% 65,9% 64,1% fonte: Società Italiana di Pediatria, Indagine Adolescenti 2008 34 eur torrino news Alfie Patten, Chantelle Steadman e la piccola Maisie Roxanne Grafica: Romalive TORRINO SPORTING CENTER: Paradiso dello sport e del relax I L PARADISO SPORTIVO DI 20.000 MQ a pochi passi dall’Eur, centro di riferimento per tutti coloro che desiderano dedicare del tempo prezioso alla propria salute fisica e mentale, migliorando la qualità di vita. Un lungo passato alle spalle di benessere e passione per lo sport, che risale al lontano 1988 con il calcio a 5, guadagnandosi la fama del mitico Torrino Sporting Club vincitore di 2 campionati di serie A, rimasto nella storia per le 5 coppe Italia vinte e per due partecipazioni alla Coppa dei Campioni. Da questa esperienza vincente sono iniziati i lavori per la costruzione del Centro, gioiello al servizio degli sportivi e di tutti i cittadini, inaugurato nel 1992, data d'inizio di una nuova ed entusiasmante avventura sportiva. Personal trainer all’avanguardia, attrezzature moderne ed efficienti, un arredamento curato nel particolare per rendere il vostro soggiorno confortevole e rispondere alle esigenze diversificate dei soci. Il Centro, interamente climatizzato, è attualmente dotato di 5 palestre, di 5 campi in terra rossa con scuola SAT per bambini e adulti seguiti da maestri della Federazione Tennis, un campo di pallavolo e tre di calcio a 5. Durante l’estate la piscina del Centro sportivo diventa il centro estivo di riferimento delle famiglie della zona per i ragazzi dai 4 ai 14 anni. Non mancano grandi spazi dedicati anche all’intrattenimento, come il bar, il ristorante e le sale riunioni, dove è possibile organizzare colazioni di lavoro, feste ed eventi importanti. L’estensione del Centro, sede di rilevanti manifestazioni sportive come il Roma Challenger di Tennis, offre un carnet variegato di attività al passo con i tempi e con le esigenze di fitness dell’intera area, tra cui yoga, pilates matwork, aero kombat, total body, step toning e una seria preparazione pugilistica, con l’ausilio di insegnanti qualificati ISEF. Oltre alle lezioni di danza classica e moderna, si possono praticare le arti marziali tra cui la Capoeira, l’arte marziale brasiliana, la kick boxing, e il karate. Fra le molteplici attività, la prestigiosa scuola di ballo del maestro Toni Regano con i suoi corsi standard, latini (Rumba, Jive, Cha-cha-cha, Paso Doble), tango argentino e balli di gruppo. Si aggiungono inoltre i corsi invernali di Lazaro Martin Diaz, che tra passi di salsa cubana, insegna portamento e ritmica a uomini e a donne. Prima dell’iscrizione sono previste lezioni gratuite per farvi conoscere le diverse possibilità offerte dal Torrino Sporting Center convenzionato con Enti quali Ministeri, Banche e Forze dell’Ordine. www.torrinosportingcenter.it VIA DESERTO DI GOBI, 44 - 00144 TEL. 06/52.95.884 - 52.95.886 FAX 06/52.01.417 ] di Marco Marini [ Gran Torino è presentato dalla Warner Bros Cast: Clint Eastwood, Cory Hardrict, John Carroll Lynch, Geraldine Hughes, Brian Haley, Brian Howe, Nana Gbewonyo Regia: Clint Eastwood Sceneggiatura: Nick Schenk Prodotto dalla Warner Bros Genere: Azione, Drammatico Durata: 116 minuti D opo il successo ottenuto grazie a Million Dollar Baby, torna sul grande schermo Clint Eastwood con Gran Torino, nel duplice ruolo di attore e regista. L’opera affronta il tema del razzismo anticoreano sorto negli Stati Uniti in seguito alla Guerra di Corea. Conflitto in cui riesce a sopravvivere Walt Kowalski (Clint Eastwood), personaggio con un carattere burbero e spavaldo. La sua grande passione è una Ford Torino, modello classico del 1972, che custodisce gelosamente nel proprio garage. Tornato dalla guerra comincia a manifestare apertamente un sentimento anticoreano nato a causa della morte dei suoi amici durante la campagna in oriente. Un sentimento che si accentua con il passare del tempo. Sicuramente ad accrescere questa sua coscienza razzista è il quartiere in cui vive. Un posto che, negli ultimi anni, è diventato il principale centro della comunità coreana. Quando la sua auto è presa di mira per un possibile furto e le bande giovanili diventano sempre più violente, l’aggressività di Walt viene immancabilmente fuori, determinato più che mai a difendere la propria casa e il proprio orgoglio. Inizialmente le bande di questo quartiere sono viste come nemici da Walt Kowalski che non riesce a convivere con questa gente. Ma qualcosa è destinato a cambiare. Nonostante il continuo atteggiamento ostile di Walt, gli abitanti di quel luogo si riveleranno diversi da come lui pensava che fossero. Anche se frustrati dal comportamento avverso nei loro confronti, questi ragazzi aiuteranno in tutti i modi Kowalski a risolvere i problemi per- 38 eur torrino news sonali che lo attanagliano. Tra questi, i coreani si dimostreranno molto vicini a lui per quanto riguarda il rapporto con la famiglia, incrinatosi con il passare del tempo. Così facendo queste persone, non solo hanno aiutato il protagonista a risolvere i propri problemi familiari, ma anche a far maturare in lui un atteggiamento differente da prima che, a poco a poco, lo porterà a ripudiare il razzismo. Secondo quanto descritto dallo sceneggiatore Nick Schenck, il bello di questo film è che “il protagonista viene descritto come un’irascibile razzista americano, la cui personalità sarà soggetta a profondi cambiamenti durante il corso della storia”. Il titolo Gran Torino è dovuto ad un riferimento in particolare: l’automobile Ford Torino, modello coupé molto di voga negli USA durante gli anni ‘70, la cui notorietà fece sì che apparisse come vettura degli agenti Starsky e Hutch nell’omonima serie televisiva. Il nome “Torino” deriva dal fatto che gli americani consideravano questa città come la Detroit dell’Italia in quanto sede della FIAT. Per questo film il regista americano ha espresso palesemente la volontà di essere affiancato da centinaia di immigrati della Corea del Sud. Questo perché egli ha voluto ottenere una consulenza molto dettagliata e precisa riguardo gli stereotipi anticoreani e la loro cultura. Il film sarà presente nelle sale cinematografiche a partire dal 13 Marzo e crediamo che ci rimarrà per molto tempo. Grafica: Romalive o t n o p p so i l i F ma m o T rinetti a M ce L A a NI D AN FUTURISMO i i l i f rar o r P tte le ] a cura di Roberta De Vito [ Il 20 febbraio del 1909 su “Le Figaro” compare l’articolo Fondation et manifeste du futurisme firmato da Filippo Tommaso Marinetti, si dà il via con questo testo a una vera e propria rivoluzione culturale, del linguaggio, delle forme, dei contenuti di diverse pratiche artistiche: letteratura, poesia, pittura, musica e via così. Il Manifesto ha un carattere dichiaratamente ideologico e dissacratorio: elogia il pericolo e la temerarietà, incita l’adeguamento dell’arte alla velocità delle macchine, celebra lo sviluppo delle nuove tecnologie, esalta la guerra come “sola igiene del mondo”, si augura la distruzione di musei, biblioteche, accademie, un vero e proprio programma di distruzione. Fin dai suoi esordi il movimento si presenta “contro”. Contro tutto quanto è tradizione, passatismo, e per mettere in atto questo progetto sovversivo i futuristi esaltano innanzitutto la forza eroica dell’artista come scopritore di una nuova dimensione del reale e come distruttore dell’io nel vortice della nuova realtà. Il programma è chiaro fin dall’inizio: rifiuto categorico nei riguardi di tutto quanto è immobile, cristallizzato, fissato per sempre. Parole d’ordine sono: dinamismo, velocità, accelerazione cui seguono atti volti a provocare, risvegliare attraverso lo choc. In questo scenario l’artista è l’unico in grado di porsi come guida, per combattere contro i valori e il perbenismo della società borghese. Gli strumenti per attuare questo programma, che sono alla base di gran parte delle avanguardie europee del secolo, mirano a creare uno scambio continuo tra arte e vita attraverso un uso spregiudicato della comunicazione. Il canale preferenziale è rappresentato dalle “serate” futuriste, una serie di interventi provocatori in alcuni dei maggiori teatri italiani per scuotere l’opinione pubblica, spesso si concludevano in rissa, ottenendo evidentemente un grande effetto pubblicitario. “Il Futurismo è un grande movimento antifiloso- 42 eur torrino news fico, anticulturale, sportivo e guerriero di idee, intuiti, pugni e revolverate, svecchiatori, italianizzatori, purificatori, innovatori e velocizzatori, creato il 20 febbraio 1909 da un gruppo di poeti e artisti italiani geniali”. Sono parole di Martinetti, che riassume in sé tutta la vicenda del futurismo, il cui successo è stato folgorante così come la sua scomparsa. Quanto al fondatore, è stato soprattutto un grandissimo e abilissimo organizzatore, ma la sua produzione letteraria è assai vasta, inesauribile. Tra le sue opere anche un libro di cucina, “La cucina futurista”, appunto. Il suo estro ha spaziato dalla poesia, alla narrativa, al teatro, arte in cui ha maggiormente eccelso, proprio perché essendo un organizzatore di livello sapeva benissimo come orchestrare gli spettacoli. Il teatro futurista, come lo ha pensato Marinetti, si svolge in momenti e in luoghi non convenzionali, predilige situazioni che si risolvono in un lampo. A essere sconvolto non è solo il testo, ma anche lo spettacolo: scenografie e coreografie, collegate al testo, sono spesso metaforiche e allusive, se non addirittura personaggio dello spettacolo. Lo spettatore di una rappresentazione futurista entra in una relazione dialettica con il palco, gli stessi attori provocano il pubblico, arrivando a creare un dialogo che dava spesso, volutamente, vita a vere e proprie zuffe. Quanto alla produzione teatrale di Marinetti oltre al noto testo Roi Bombance, scritto in francese sotto l’influenza di Alfred Jarry, in cui si esalta l’ingegno contro l’ottusità borghese, bisogna ricordare le famose sintesi futuriste. Si tratta di azioni teatrali rapidissime, che rompono con le convenzioni sceniche, tentando di sovrapporre in situazioni sorprendenti e bizzarre i diversi piani della realtà, sovvertendo la tradizionale prospettiva drammatica. Tra le sintesi messe in scena si ricordano Le basi, in cui erano visibili agli spettatori solo i piedi degli interpreti, e Il teatrino dell’amore, in cui il dialogo scenico avviene tra un buffet e una credenza. Negli anni ’20, ormai al tramonto del futurismo, Martinetti compose vari testi in cui i giochi di sintesi si facevano sempre più farraginosi, come ad esempio in uno degli ultimi lavori Il suggeritore nudo. Marinetti è stato indiscutibilmente un inventore, ha dato il via a un nuovo modo di intendere e guardare la realtà; numerosissimi gli autori che a lui hanno guardato, da Palazzeschi, a Soffici, a Pirandello, questo perché Marinetti per primo teorizzò l’importanza del cambiamento attraverso il suo stesso vivere, nel Manifesto si legge: “La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, l’estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno”. Cefalee ricorrenti, mal di schiena, stanchezza, ronzio alle orecchie, insonnia... potrebbero essere causate da un problema occlusale. La filosofia di fondo dello Studio di Odontoiatria Olistica è la ricerca della diagnosi. Si tratta di un approccio diagnostico terapeutico innovativo, basato sull’interpretazione dei segnali del nostro corpo per individuare la causa dei disturbi più frequenti. Dalle patologie della bocca ai dolori posturali, la medicina olistica propone una terapia eziologica risolutiva che non si limita alla cura sintomatica, tipica di quella tradizionale, ma prende in considerazione l’individuo nella sua interezza, eliminandone la causa e di conseguenza la sintomatologia. Spesso i disturbi più banali quali mal di testa, mal di schiena, dolori muscolari, insonnia, vengono sottovalutati: ci si limita ad eliminare il sintomo con dei semplici analgesici e non si vanno a rimuovere le cause di tali disturbi, che nella maggior parte dei casi determinano un’alterazione della corretta postura e l’insorgenza di dolori ricorrenti. È frequente ad esempio che le cefalee o dolori cervicali possano essere una conseguenza di contratture dei muscoli masticatori, a loro volta causate da malocclusioni o parafunzioni dentali quali serramento o arrotamento dentale. Il nostro approccio olistico diagnostico consiste in un approfondimento clinico posturale ed occlusale, supportato da esami radiografici digitali, e soprattutto da una serie di esami computerizzati, quali la valutazione elettronica dell’occlusione, la stabilometria, la posturometria, e soprattutto l’esame Formetric 4D. Quest’ultimo consiste in una speciale apparecchiatura adibita alla misurazione statica e dinamica della colonna, ed elabora tridimensionalmente tutti quei parametri che ci permettono di rapportare una alterazione posturale con una problematica occlusale. In questi casi uno strumento terapeutico molto efficace è il bite: un “apparecchio” sottilissimo che viene realizzato per l’arcata dentale inferiore che “azzera” l’occlusione errata e ne ricrea un’altra corretta, permettendo così di eliminare tutti i disturbi posturali creati dall’occlusione precedente non corretta, o di compensare frequenti problematiche legate allo stress, come il bruxismo. Il bite viene realizzato spesso dal Dottor Daniele Puzzilli anche per atleti professionisti, non solo per correggere malocclusioni, ma anche per ottimizzare performance sportive e per recuperi di infortuni importanti e ricorrenti. Per eliminare la causa del problema posturale oltre al bite, può essere consigliato un plantare propriocettivo, un trattamento osteopatico, un ciclo di sedute di riprogrammazione posturale, trattamenti craniosacrali, o molto spesso l’integrazione e la collaborazione di diversi specialisti può offrire la risoluzione a frequenti disturbi. Solo con questo tipo di approccio olistico si possono fornire terapie mirate ad eliminare i disturbi. Olistica Odontoiatria • Formetric 4D • Esame elettronico dellʼocclusione • Esame posturometrico Studio di Odontoiatria Olistica Dott. Daniele Puzzilli Info line 06.5925129 www.olisticsmile.com ESTETICA AURIGA NUOVE OFFERTE PER UN PROGRAMMA DI BELLEZZA PERSONALIZZATA 6 MASSAGGI 1 PEELING CORPO 1 PEDICURE 1 PIEGA 1 DEPILAZIONE 1 PEDICURE 1 MANICURE 1 PIEGA € 220,00 € 148,00 € 52,00 € 38,00 10 MASSAGGI PERSONALIZZATI € 250,00 2 PRESSO OMAGGIO € 190,00 4 MASSAGGI PERSONALIZZATI 2 FANGOTERAPIA 3 BENDAGGI DEPILAZIONE MANICURE € 288,00 PIEGA € 190,00 10 MASSAGGI LINFODRENAGGIO € 350,00 € 260,00 6 MASSAGGI 3 FANGOTERAPIA 4 PRESSO 1 BENDAGGIO OMAGGIO € 380,00 € 285,00 10 THALASSOTERAPIA (CON SALE E FISOSAUNA) € 400,00 2 PRESSO OMAGGIO € 300,00 10 MASSAGGI DECONTRATTURANTI € 350,00 € 250,00 3 MASSAGGI BENESSERE € 75,00 € 50,00 TRATTAMENTI TERMALI 10 SEDUTE 3 BENDAGGI OMAGGIO € 450,00 € 310,00 2 PEELING CORPO 3 MASSAGGI € 140,00 € 110,00 10 SEDUTE ELETTRODEPILAZIONE (10 MIN. 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Aristotele saggio salace Riprendiamo il discorso, iniziato il mese scorso, sui “500 aneddoti storici”, edizioni Lucchi, raccolti da Ugo Caimpenta nel 1940 (libro ritrovato dall’amico Luigi), tra i tanti ce n’è uno su Aristotele che ci fa pensare che il grande filosofo ha pienamente meritato tutta la fama che ha avuto; anche se, nel corso della sua vita, avesse solo pronunciato una massima di saggezza come quella che segue: Sai – dissero alcuni amici ad Aristotele – che molti parlano di te? Come potrei saperlo se costoro parlano di me quando io non ci sono? Appunto per questo siamo venuti a dirtelo. Appunto per questo – replicò Aristotele – non me ne importa niente. Mi bastonino pure… quando io non ci sono! Logica schiacciante, non trovate? Ora se Aristotele abbia mai proferito queste parole poco conta, in effetti potrebbe averle dette. Questo piccolo botta e risposta contiene in sé il nucleo della logica aristotelica, ovvero lo studio delle forme del ragionamento dimostrativo e delle parti del discorso scientifico. Se rileggiamo il mini dialogo iniziale, vediamo che ci troviamo di fronte a un vero e proprio Sillogismo, un piccolo ragionamento formato da una catena di proposizioni: due premesse e una conclusione. Aristotele definì questo concetto con la parola Dialettica, cioè un “ragionamento che implica una dimostrazione con gli altri”. Cosa vuol dire? Significa che se da una parte è possibile dedurre e indurre attraverso un ragionamento solitario, dall’altro la relazione con il prossimo produce frutti floridi. Aristotele aveva perfetta- mente compreso e teorizzato che la dialettica, che comprende in sé un rapporto con gli altri, è quel ragionamento che parte non da ciò che è vero perchè individuato attraverso il sillogismo e il ragionamento scientifico, ma da punti di partenza, dalle premesse, prese per buone nel contesto in cui si parla. Cioè, prima ancora di Pilato che chiedeva a Gesù, senza aspettare risposta, “che cos’è la verità”, Aristotele fissava molto chiaramente i termini della questione. La verità non esiste, esiste il contesto all’interno del quale ci muoviamo. Come in algebra a partire da un assunto x deriva una sequenza di conseguenze che sono la somma di x, y, z e così via. Aristotele affermava che le premesse usate dalla maggior parte delle persone o dagli esperti o dalla maggioranza degli esperti non corrispondono a una verità perentoria, piuttosto sono un modo per dare il via alla discussione di una tematica. Nel flusso della circolarità degli eventi, tale circolarità, affinché venga compresa, deve essere tagliata, la modalità per farlo è l’”interpunzione”, la ponctuation di lacaniana memoria. Fatto assai interessante è che Aristotele è stato, è vero, l’artefice del sillogismo ma lo ha usato molto poco. A lui più cari saranno sempre gli argomenti dialettici: a partire da punti condivisi dai più egli discute. Quando cerca di stabilire le quattro cause costitutive della realtà (1. materiale: indica ciò di cui una cosa è fatta, 2. efficiente: indica ciò che mette in moto la cosa, 3. Formale: indica la forma che acquisirà, 4. Finale: indica lo scopo per cui è fatta), parte dai punti di vista dei ] a cura di Roberta De Vito [ presocratici e, da lì, ponendosi in relazione critica con chi lo ha preceduto avvia il suo ragionamento. In questo senso per Aristotele la conoscenza è una sorta di processo collettivo nel quale si trovano coinvolti gli uomini del passato e del presente, a partire dalle premesse dei suoi predecessori, ragionava discutendo se potevano essere accettate o no. Aristotele avviava i suoi ragionamenti dai “fenomeni”, ciò che appare all’esperienza, questo conferma il fatto che era un empirista: per lui la mente è una sorta di “tabula rasa” da riempire con le esperienze. Dei “fenomeni” fanno parte non solo le esperienze, ma anche le opinioni altrui, anche quando studia gli organismi riproduttivi, non si serve solo delle esperienze personali, ma anche dei pareri degli antichi. In tal senso lo studio diviene un amalgama di esperienze personali e ragionamenti fatti con “il libro”, è proprio con Aristotele che il libro diventa strumento di sapere, ci fornisce quel materiale di elaborazione degli altri, ciò che è stato scritto, oggi parliamo di bibliografia. Ma se per conoscere si usano queste tecniche, il sillogismo allora che valore ha? Un finzione importantissima, perché il meccanismo per scoprire la verità è la dialettica, e quello per stabilire i nessi delle realtà è il sillogismo. Ora, al di là del discorso su dialettica e sillogismo, ci preme molto sottolineare l’estrema saggezza dell’aneddoto sopraccitato. In un’epoca di eccessiva informazione, ad alto e basso livello, in un’era in cui il pettegolezzo è ancora all’ordine del giorno, dire “non me ne importa niente. Mi bastonino pure… quando io non ci sono!”, in risposta a una diceria, appare come una verità assoluta. eur torrino news 47 DISMISSIONE PATRIMONIO ENASARCO Il Consigliere Augusto Culasso Non è la prima volta che, come “politico di base“, mi imbatto in problematiche che riguardano il tema della casa. In particolare mi interessa il destino di migliaia di persone che vivono in locazione negli immobili di questa Fondazione, a cui spetta il compito di amministrare al meglio i contributi versati dagli agenti di commercio al fine di garantire agli stessi una pensione dignitosa. Complessivamente questo Ente è proprietario di un patrimonio che ammonta a 17.000 appartamenti e 1.000 locali commerciali per la maggior parte ubicati su Roma. Possiamo quindi ben comprendere quale sarà la ricaduta sociale che il progetto di dismissione dei suddetti immobili avrà sulle famiglie. Penso ai due soggetti principali su cui peseranno le conseguenze di questa delicata operazione: gli agenti di commercio, che versano alla fondazione parte dei loro proventi e che vorrebbero vedere tali contributi mantenere un valore che gli consenta di ricevere una onorata pensione per la vecchiaia e gli affittuari, che vorrebbero smettere di pagare la pigione a fondo perduto e coronare il sogno di ogni italiano: comprarsi una casa su cui poter “piantare un chiodo“. A loro spetterebbe il compito di trovare un accordo (si fa per dire!), e di chiudere la partita con una stretta di mano. Ma a quale condizione? Ritengo che oggi ci siano tutte le possibilità per chiudere un buon accordo: volontà della Fondazione a dismettere il patrimonio immobiliare divenuto poco conveniente rispetto ad altri investimenti non a rischio o a rischio non eccessivo, che offre oggi il mercato, e condizioni migliori del costo delle rate dei mutui per le famiglie. Voglio dare una LA VICENDA DI CASAL GROTTONE Per Casal Grottone si intende quel ”toponimo” situato nell’area prospiciente la Valle del Tevere, compreso tra il quartiere Torrino (via Shangai), ed il neo-quartiere di Mezzocamino (toponimo indicante sin dall’antichità la località ubicata tra la città ed il mare). Qui, da un paio di anni si sta discutendo dell’opportunità o meno di avviare un programma edilizio che consiste nella realizzazione di un centro commerciale, di un programma residenziale e di alcune importanti opere utili alla mobilità. Il battagliero Comitato di Quartiere Decima-Torrino, spalleggiato da una pattuglia di politici “opportunisti“, ha sostenuto coerentemente le proprie comprensibili ma non condivisibili esigenze. Tale scelta, almeno per quanto attiene alle indispensabili opere della mobilità (ripristino e ristrutturazione della stazione Torrino, della Ferrovia Roma Lido e creazione di un sovrappasso che colleghi il quartiere di Mezzocamino con l’area di Casal Grottone - via Shangai, a sua volta collegata con uno svincolo con la via Ostiense), non risponde, a mio parere, agli interessi generali del quadrante, che verrebbe pesantemente penalizzato dalla mancata realizzazione delle suddette opere viarie. E che dire dei programmi edilizi che non è affatto escluso, potrebbero dare risposte abitative ad un centinaio di famiglie bisognose di un tetto. Della salvaguardia e della tutela delle aree pregiate da cui è partita su richiesta del mondo ambientalista questa discussa “compensazione edificatoria (M/2 vicolo Clementi per M/1 Casal Grottone)“, con uno strumento urbanistico che è stato il perno della manovra di salvaguardia ambientale di cui si è servita la nostra città per tutelare migliaia di ettari di quello straordinario sistema storico-ambientale che dovremmo restituire integro alle no- IL FUTURISMO AL LAURENTINO Purtroppo il 20 febbraio è passato e il nostro Municipio ha perso una bella occasione per promuovere una iniziativa forte in onore di Filippo Tommaso Marinetti, padre di quel movimento culturale ed artistico che nacque con la pubblicazione del Manifesto Futurista il 20 febbraio 1909. Sono passati 100 anni dal giorno in cui questo eccentrico intellettuale, lanciò quello che divenne il più importante movimento di avanguardia culturale ed artistica del secolo scorso, fondato a Parigi con il Manifesto Futurista pubblicato sulle pagine del «Le Figarò». Questo movimento si collocò sull’onda della rivoluzione tecnologica dei primi del ‘900 della belle èpoque e segnò una vera e propria rottura con ”i fronzoli” e le “mollezze” del passato e con le vecchie ideologie, che avevano caratterizzato l’800. Le nuove scoperte tecnologiche dettate dal progresso dovuto all’ingegno dell’uomo moderno, come il telegrafo senza fili, la radio e gli aeroplani che favorirono il superamento dei limiti delle distanze e del tempo, segnarono l’apertura di nuovi mondi, di nuo- 50 eur torrino news vi orizzonti, di nuove pulsioni stilistiche esaltate nella produzione esplorativa di ogni forma di espressione artistica: dalla pittura alla scultura, dalla poesia alla musica, dalla danza al cinema. I Futuristi decretarono violentemente la fine del “passatismo“, esaltando il dinamismo, la velocità, l’industria e persino la guerra, intesa come “igiene del mondo “. Francamente, mi sarei aspettato, come ho potuto segnalare in un mio intervento in Consiglio Municipale, una maggiore e concreta attenzione verso questa doverosa opportunità che nel Municipio di Roma Eur (così amo chiamarlo!), si sarebbe dovuta “cogliere al volo”. Purtroppo così non è stato ed il palcoscenico ideale del Futurismo, che poteva essere trovato nell’impianto urbanistico ed architettonico dei suggestivi palazzi di marmo bianco dell’Eur, è rimasto vuoto. L’opportunità di vivere queste rassegne ci è sfuggita, e i nostri concittadini vedranno venir meno la possibilità di conoscere da vicino uno dei più grandi e discussi movimenti della storia artistica e culturale del nostro paese, ] di • Augusto Culasso [ bella notizia agli affittuari ed esprimere un vero apprezzamento per l’operato della Fondazione presieduta da Brunetto Boco e delle Organizzazioni Sindacali degli Inquilini, che hanno sottoscritto un piano di dismissione che ho potuto conoscere nei dettagli, attraverso il numero 5 della rivista mensile di dicembre 2008, curata dall’Ente stesso. Cioè? Vendita diretta agli inquilini con diritto di prelazione al prezzo stabilito, possibilità di utilizzo del mandato collettivo per gli immobili ad uso residenziale, conferimento dell’invenduto ad uno o più fondi immobiliari, convenzioni con le banche per garantire l’accesso a mutui migliori e tutela delle fasce più deboli. Il piano racchiude una serie di misure a favore delle fasce meno abbienti: estensione del diritto di prelazione anche ai familiari del conduttore, maggiore accessibilità per l’acquisto e, infine, rinnovo dei contratti e diritto di abitazione per anziani e categorie economicamente più deboli. Inoltre, in un’ottica di totale trasparenza, i prezzi di vendita degli alloggi saranno “rapportati“ ai parametri forniti dall’Agenzia del Territorio e terranno conto dello stato di occupazione degli appartamenti. ] di • Augusto Culasso [ stre future generazioni? Ritengo che la politica seria debba affrontare senza demagogia e senza ambiguità i problemi dei cittadini, dando delle risposte in tempi ragionevoli. Credo che questa vicenda stia andando ben oltre i tempi consentiti e sia pertanto giunto il momento di assumerci tutti le nostre responsabilità. Fatti, non parole! Ritengo pertanto ragionevole trasformare in maniera “congrua” le cubature del centro commerciale (150 mila metri), in residenziale, al fine di dare risposte adeguate alla cronica carenza di abitazioni per le categorie più fragili che trovano difficoltà a bussare alle porte del mercato immobiliare. Tale operazione consentirebbe in tempi rapidi di ricavare con gli oneri concessori pagati dai costruttori le risorse per realizzare l’impianto completo della mobilità sopracitato, utile a tutto il quadrante. ] di • Augusto Culasso [ così come ci hanno segnalato alcune associazioni che avrebbero voluto partecipare a questo evento promosso dal nostro Municipio. E pensare che da noi, al Laurentino, esiste una via denominata Filippo Tommaso Marinetti dove, qualche anno fa, possiamo dirlo con orgoglio, siamo riusciti senza volerlo ad essere anche noi un po’ futuristi. Infatti abbiamo “abbattuto“ i Ponti di via F.T. Marinetti, segnando una vera svolta ed una forte discontinuità con la conservazione e l’arretratezza culturale e politica del passato. Vi pare poco? LA COSTITUZIONE La costituzione è la legge suprema, la carta fondamentale e fondante del nostro stato di diritto. Oggi si sente molto parlare della necessità di adattare la nostra Carta Costituzionale alle mutate esigenze del nostro tempo, così diverso rispetto all’anno in cui la Carta venne promulgata. Come in ogni processo di cambiamento ci sono sempre favorevoli e contrari. I nostri costituenti del 1948 uscivano dalla esperienza della dittatura fascista, e poiché i cattolici e i comunisti di quegli anni si temevano e non si fidavano gli uni con gli altri, si impegnarono nella progettazione di uno Stato che fosse il più garantista possibile. Forse anche troppo garantista a scapito della governabilità; ma che ci ha pur sempre assicurato pace e stabilità per più di mezzo secolo. Credo che le costituzioni non debbano essere immodificabili, in quanto sono tutte figlie del loro tempo, così come la nostra che è rigida, ossia modificabile con speciali procedure. Noi italiani abbiamo cominciato a pensare alla modifica per blocchi della nostra Costituzione sin dal ] di • Augusto Culasso [ 1983, ma siamo riusciti nell’intento soltanto nel 2003 con il Governo di centrosinistra di Giuliano Amato che varò una serie di riforme di tipo federalista, frettolose ed incomplete, ispirate da interessi elettorali. Pertanto, al momento, abbiamo una Costituzione incompleta nel suo assetto federalista, mentre siamo purtroppo fermi sulle piccole riforme necessarie al rafforzamento della azione del Governo, a causa dell’eccessivo carattere “parlamentarista” della nostra Costituzione Repubblicana. Sarebbe a mio parere necessario dare al Capo del Governo, la possibilità di scegliere e di revocare i suoi ministri. Su queste piccole riforme che non toccano la struttura del sistema parlamentare, quasi tutti i costituzionalisti sono d’accordo, eppure non si riesce ad approvarle. Berlusconi e Bossi hanno tentato di disegnare una nuova costituzione ma la cosiddetta Costituzione di Lorenzago, che avrebbe dovuto cambiare più di cinquanta articoli è stata massicciamente respinta con il referendum del 2006. Nonostante ciò la politica conti- LE RONDE Giorni fa in un dibattito politico tenutosi nel Circolo del Partito Democratico di Tor de’ Cenci, un anziano militante con un intervento molto appassionato ci ha raccontato con una certa nostalgia la sua giovinezza di militante del PCI, allorquando, da maestro elementare disoccupato, andava insieme ai suoi “compagni” di partito a fare il volontario tra i baraccati analfabeti della Borghesiana, ai quali insegnava a “leggere e scrivere”. Terminava il suo intervento appassionato con queste parole: “dobbiamo insegnare ai giovani quale differenza c’è tra l’essere volontario e l’essere ronda”. Ammetto che la domanda di questo insegnante militante mi ha toccato, molto facendomi riflettere. Dando per scontato il grande valore civile, rappresentato dal volontariato che è una “forma di altruismo nobile e civile “, ammetto che la “missione“ della ronda rappresenta per me un qualcosa che non riesco a capire fino in ] di • Augusto Culasso [ fondo e che istintivamente mi resta difficile condividere. Tanti cittadini le invocano come ausilio alle forze dell’ordine, spesso insufficienti e inadeguate a garantire la sicurezza e l’incolumità fisica dei cittadini, soprattutto nei territori di frontiera. Ve ne sono altrettanti che le considerano diseducative per i cittadini, inutili e dannose, asserendo che sia meglio dispiegare poliziotti con mezzi adeguati in strada, vie illuminate da lampioni, meno degrado urbano, e cittadini con maggiore senso civico piuttosto che ricorrere alle ronde. Penso che esse non accrescano affatto la sicurezza delle nostre città, anzi, si corre il rischio che diventino espressioni di forze politiche (come sta succedendo al Nord per opera della Lega), e quindi orientabili politicamente e pregiudizialmente verso alcuni soggetti piuttosto che altri, magari immigrati ed emarginati piuttosto che delinquenti in “giacca e cravatta“. Assisteremmo ad un ar- ETICA PUBBLICA E CAPITALE SOCIALE Si dice che il capitale sociale sia la materia prima della qualità civile, capace di accrescere la forza di una comunità. Ma che cosa è il capitale sociale di cui dovrebbe disporre ogni pubblico amministratore? A mio parere il capitale sociale consiste nelle relazioni interpersonali e professionali che compongono la rete civica di relazioni e di rapporti di nua a sperare nella necessità di riformare la Carta, al fine di renderla più adeguata all’attualità. Personalmente ritengo che occorra rompere i tabù e cercare di rendere questa Legge Suprema del nostro Paese, più adatta alle esigenze del nostro tempo. Occorrerebbe rendere più efficace l’azione di Governo, migliorare i rapporti tra lo Stato e gli Enti Locali e tra loro stessi e favorire nuove forme di partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche. Molto delicata appare a mio parere la modifica della prima parte della Carta (Princìpi Fondamentali), anche se sarebbe auspicabile il superamento delle ragioni di quel drammatico contesto storico, che segnò la inevitabile divisione tra le due Italie di quel tempo: quella dei vinti e quella dei vincitori. Oggi, dopo 60 anni, abbiamo bisogno di ritrovare le ragioni dello stare insieme e di affrontare in maniera più forte e più matura i gravi problemi che affliggono nostro Paese, senza per questo dimenticare la nostra storia. ogni futuro amministratore, nella sua posizione sociale, nel riconoscimento e prestigio di cui gode nella propria comunità. In pratica un professionista di indiscusso valore, ma anche un operaio specializzato capo di un sindacato di fabbrica, essendo dotato di un senso etico e di una certa responsabilità sociale, difficilmente metterebbe in discussione tali valori per qualche piccolo o medio abuso o per qualche tangente. Diverso è invece il discorso per il cittadino, il lavoratore, il professionista a basso capitale sociale e a scarso senso civico, che spesso cooptato in incarichi pubblici di amministratore per ragioni di fedeltà al capo di turno, dispone di minori anticorpi sociali e culturali. Esso ha meno da perdere di fronte ai rischi delle corruzioni e delle corruttele nell’esercizio della funzione di pubblico amministrazione. Per questo sarebbe necessario smetterla con quella pratica ormai consolidata nel sistema istituzionale vigente, che “sforna“ amministratori pubblici non eletti ma bensì cooptati negli incarichi di potere. Spesso sono gli assessori, gli iscritti nei registri degli indagati per reati contro la pubblica amministrazione, che vanno dalla corruzione, all’abuso di ufficio,alla con- retramento della Stato, rispetto alla sua funzione esclusiva e neutrale volta a garantire la sicurezza di tutti i cittadini senza distinzione alcuna. Intanto il Governo propone di impiegare, cittadini provenienti dai ranghi delle Forze Armate o dalle Forze dell’Ordine. Ritengo che queste ronde non servano a risolvere granché, mentre, servirebbero cittadini veri e motivati, capaci all’occorrenza di denunciare alle Autorità competenti ciò che di illegale avvenga sotto i propri occhi, senza volgere lo sguardo dall’altra parte. Cittadini con un grande senso civico e di appartenenza, capaci di amare e curare il territorio come se fosse casa propria. Ecco perché mi ha colpito l’intervento “magistrale” di quel “comunista” così “datato” ma così vero, che ci ha ricordato i tempi del volontariato militante, attivo negli anni ‘60 nelle borgate romane di pasoliniana memoria. ] di • Augusto Culasso [ cussione, all’associazione a delinquere ossia coloro che non vengono eletti, ma bensì nominati dai Sindaci, dai Presidenti di Regione o di Provincia al di fuori di ogni controllo da parte dell’elettorato attivo. Come rimediare a queste storture? Il primo rimedio a mio parere, potrebbe essere quello di ritornare a tutti i livelli al sistema della elezione, rafforzando così la democrazia rappresentativa e ponendo un freno al “cooptazionismo“, anche attraverso il rafforzamento delle assemblee elettive. Il secondo rimedio che per ora non vediamo crescere, è rappresentato dal controllo forte e diffuso che dovrebbero esercitare i cittadini attraverso quell’etica pubblica e quel senso di civico, che dovrebbe far venir meno quel “voto leggero” per non dire di scambio, che caratterizza l’operato di tanti cittadini: In un momento cruciale e solenne della vita civile delle nostre comunità, quale è quello rappresentato dalle tornate elettorali, ci dovremmo impegnare tutti di più nella scelta oculata, di quegli amministratori pubblici onesti, giusti e competenti, a cui affidare il nostro futuro. Soltanto così potremmo sentirci a pieno titolo dei veri cittadini fieri di appartenere ad una comunità civile. eur torrino news 51 Psicologia e Grafologia: due modi per conoscere meglio se stessi La Dott.ssa Eleonora Clemente, psicologa, grafologa e perito grafico, risponde ai vostri quesiti in ambito psicologico e grafologico. Se volete sottoporre un vostro interrogativo potete inviare un e-mail a: [email protected] o alla redazione del giornale presso Viale Eroi di Rodi 214-00128 Roma Nella lingua greca il termine “amore” ha una triplice accezione: “agapè” (cura, benevolenza), “eros” (amore erotico) e “filia” (amicizia). Quando tutti noi proviamo a descrivere questo sentimento ci accorgiamo della difficoltà di tradurre in parole ciò che interiormente sembra da tutti condiviso e chiaro. Ma, dopo un primo momento di smarrimento, ci rendiamo conto che l’amore appartiene per sua natura alla sfera dell’anima e quindi dell’indicibile. L’anima, essendo la parte più profonda dell’essere, è vicina al mistero, al silenzio e quindi all’inesprimibile. È proprio per questo che il linguaggio razionale non può riuscire ad esprimerlo, cosa che invece riesce molto meglio ai poeti che accingono direttamente alle immagini dell’anima. Fin dall’antichità gli uomini hanno parlato dell’amore e, nella mitologia greca, sono presenti numerosi miti che ne raccontano le origini e l’evoluzione. Eros, dio dell’amore, all’inizio non era considerato divinità, ma pura forza ed attrazione. Per Omero infatti rappresentava quell’attrazione irresistibile che due persone sentono uno per l’altro e che può portarli a perdere la ragione o alla distruzione. È per Esiodo che Eros diventa un dio, ma non ancora la classica rappresentazione del fanciullo paffuto, che vola scoccando frecce d’amore, ma una divinità primordiale. Non è il figlio di Afrodite, ma il suo compagno. L’Eros di Esiodo aveva una potenza enorme, poteva causare danni a cui nessuno poteva porre rimedio, né uomini né dei. Da questa concezione, successivamente la figura del dio temibile si trasformò in una divinità dell’amore, ma ancora Euripide gli riconosceva un grande e pericoloso potere, tanto da citarlo in Ifigenia in Aulide rievocando le sue frecce in senso figurato. Sono presenti nella mitologia molti miti che hanno come protagonista l’amore, per esempio nell’opera Simposio del grande filosofo Platone, il suo maestro Socrate racconta la storia della nascita di Amore: “Il giorno in cui nacque Afrodite, gli dèi tennero un banchetto e fra gli invitati vi era Poros, il dio dell’espediente. Più tardi arrivò Penia, la povertà, ma non la fecero entrare perché era troppo mal vestita. Poros si ubriacò, uscì all’aperto e fatti due passi cadde al suolo. Penia se ne approfittò e si accoppiò con Poros. Dall’unione della povertà con l’arte dell’arrangiarsi nacque Amore. Amore non è né bello, né delicato, ma al contrario è duro, scalzo, vagabondo e sempre in compagnia della miseria. Inoltre, come suo padre, è anche insidiatore dei belli e dei nobili, sempre pronto a escogitare trucchi di ogni tipo.” L’amore, quindi, non è necessariamente sinonimo di benessere e grazia e forse stupisce che addirittura già nel IV secolo a.C. fossero per Platone così chiare le origini e le peculiarità di questo sentimento. Eppure penso che sia da tutti gli esseri umani condivisibile quanto l’amore sia strettamente legato alla nostra natura. Per questo almeno una volta nella vita tutti noi ci avviciniamo a tale emozione, anche se non sempre, soprattutto nella fase dell’innamoramento, le cose vanno esattamente come vorremmo. A tal proposito, Francesca, una ragazza di 22 anni, mi scrive: re amata da loro ed amarle. Però non la incontrano mai. Danno allora la colpa al fato, all’ambiente che frequentano, agli altri. Ma anche nel momento in cui qualcuno arriva a ricambiare quel desiderio, lo scartano, affermando che in lui c’è qualcosa che non và. Non sono in grado di innamorarsi perché non hanno ancora la capacità di staccarsi completamente dal loro passato e di rimettere in discussione la loro vita. Nessuno si innamora se è solo parzialmente soddisfatto di ciò che è e che ha. La predisposizione scaturisce dal senso profondo di non avere nulla che vale e la vergogna di non averlo. Per questo è più comune nei giovani, che per definizione sono profondamente incerti e non hanno ancora una chiara immagine di sé. L’adolescenza è il periodo in cui ci si separa dall’infanzia e dalla famiglia per passare al mondo adulto e, visto che l’innamoramento unisce il nuovo permettendo la separazione dal passato, nessun altro periodo della vita di una persona è più propenso a ciò. Per questo, Francesca, la vostra giovane età vi permette di avere ancora più possibilità di vivere questo sentimento, ma non bisogna scordarsi che per far sì che si avvii un processo di innamoramento, si deve essere pronti a lasciarsi alle spalle il passato per permettersi di vivere nel presente pensando al futuro. E questo purtroppo non è garantito dall’età di chi si avvicina all’amore. Sarà quindi il tempo a svelarle il destino della vostra storia e la reale predisposizione del suo innamorato. In bocca al lupo di cuore… “Gentile Dottoressa, le scrivo perché ho da poco conosciuto un ragazzo che mi piace molto e da cui all’inizio pensavo di essere ricambiata. Oggi, però, dopo circa un mese dall’inizio della nostra frequentazione, lo vedo molto distante. È possibile che già il suo sentimento sia scemato? La prego, mi aiuti a capire…” Purtroppo, cara Francesca, capisco il suo stupore e spero che ciò di cui lei parla si possa risolvere e che voi possiate cominciare una lunga storia d’amore. Nel momento in cui conosciamo una persona, per far sì che possa nascere un sentimento e quindi entrare nella fase dell’innamoramento, è necessario percepire un senso di mancanza che grazie all’altro pensiamo di colmare. Ci si innamora, quindi, quando si è predisposti e disponibili a ciò. Non dobbiamo però pensare che il solo desiderio di innamorarsi possa portare a farlo veramente. Ci sono persone che per anni vanno incontro agli altri cercando quell’unica che può esse- 52 eur torrino news Dott.ssa Eleonora Clemente Psicologa - Grafologa - Perito Grafico Tel. 347 3108395 e-mail: [email protected] Studio: Via Camillo Sabatini n° 102 E R U T U O C A E L T L U E A N H A L’ M O O R T A N A L A I S F I S D A A I S S S E I A H S C N I O T I R SPI ] di Katia Schieda [ Tra polemiche e novità si è chiusa la settimana dell’Alta Moda Romana N ella nuova location di S. Spirito in Sassia, con temperature ben più miti rispetto a quelle che probabilmente caratterizzeranno le tanto attese sfilate del prossimo pret a’ porter meneghino, si è tenuta anche quest’anno, dal 30 Gennaio al 3 Febbraio, la celebre manifestazione ALTAROMAALTAMODA dedicata all’Haute Couture. Non poche le polemiche che hanno aperto la rassegna, (dalle scarse presenze alle recriminazioni degli assenti fino alla dolente critica mossa dal celebre“Re Gorgio” nei confronti di una ormai defunta Moda Romana), affrontate con grande maestria dalla padrona di casa Nicoletta Fiorucci. «Roma è cambiata», ha dichiarato. «Da oggi in poi saremo più selettivi; è l’unico modo per riposizionare la Capitale nell’Olimpo della Moda». Nonostante il particolare periodo, tutti gli stilisti si sono trovati d’accordo su un’unica regola: «non portare la crisi sulle passerelle». Portavoce di questa interpretazione Guillermo Ma- riotto, direttore creativo della Maison Gattinoni che preferisce pensare in positivo e si lascia ispirare per la Collezione Primavera-Estate 2009, dal Volo: la sfilata si apre, infatti, con un abito bianco in shantung ed organza e due candide ali che librano nella sala buia. Si sono visti abiti caratterizzati da tagli asimmetrici e tanti plissè. Speranze per il futuro, quindi, quelle di Gattinoni, che trovano conferma anche nel caftano in tessuto ecologico con l’immagine di Barack Obama. Ricordi dal passato, invece, quelli di Marella Ferrera, celebre riconferma dell’Alta Moda Romana che, ripensando ai giochi da bambina, è riuscita a riportare indietro nel tempo gli spettatori grazie all’aria allegra e giocosa, vagamente parigina, (tante maniche corte e svasate, i colori rosa e verde pastello, i pizzi e l’aria bamboleggiante delle modelle-attrici). Sulla passerella sagome di carta che richiamano modelli anni ’50. Le mannequin completano il gioco di leggerezza della stilista giocando in passerella, saltando e ridendo. La collezione dai toni retrò è caratteriz- zata da abitini impalpabili, giacche corte indossate con lunghi guanti di raso fucsia, gonne con balze di pizzo nero, abiti con trasparenze insistenti. Fanno da cornice le acconciature stravaganti, (in testa persino un gigantesco bigodino) e lunghe ciglia finte. Il sogno si spezza solo quando, a riflettori spenti, la designer catanese tuona contro le istituzioni: «Oggi non si è presentato nessuno dei politici che avevo invitato. Questo è un segnale negativo che dimostra quanta disattenzione c’è nei confronti della moda e della sartorialità». Nessun cenno alla crisi ma solo tanta eleganza e raffinatezza anche sulla passerella di Renato Balestra che chiude, come di consueto, la settimana dell’Alta Moda Romana: abiti spensierati, con molti accenni floreali, grandi pois che esplodono su lunghi modelli drappeggiati, tanta seduzione e tanta grazia a conferma che, anche nei momenti difficili, la semplicità e l’eleganza vincono su tutto. 54 eur torrino news Il “Perna” della situazione fa vacillare IT Holding. Crisi e Moda. Continua la vicenda riguardante l’imprenditore Tonino Perna, patron di IT holding, stella cadente in Borsa. Abbiamo assistito, negli ultimi tempi, a come la crisi economica abbia esteso i suoi tentacoli, in diversi settori, tra cui quello del lusso, con la vicenda del dissesto finanziario della It Holding (circa 300 milioni di debiti), società della moda quotata in borsa e gestita da Tonino Perna. Nei giorni scorsi, vi è stata la nomina da parte del ministro Claudio Scajola, dei tre commissari chiamati a gestire la situazione; la terna fa capo all’avvocato Stanislao Chimenti, esperto di casi di fallimenti, affiancato da Andrea Ciccoli e Roberto Spada, i quali cercheranno di far partire in tempi brevi la vendita degli asset. La crisi che ha investito It Holding, e la sua controllata produttiva Ittierre, ha varie sfaccettature e tocca molti interessi: in primo luogo, riguarda quelli di chi investe in Borsa e principalmente di chi ha comprato il bond da 187 milioni di euro, emesso a suo tempo per acquistare il marchio Ferrè. Per non parlare degli interessi di una regione come il Molise, dove oltre ai quasi duemila dipendenti di Ittierre, c’è tutta la filiera dei contoterzisti e fornitori. Infine, vi è il destino di un pezzo importante della moda italiana, con nomi del calibro di Ferrè, Cavalli, Versace, Costume Natio- nal, oltre all’inglese Galliano. Questi ultimi quattro, si fanno produrre da Ittierre, le proprie collezioni giovani, anche se negli ultimi giorni, dopo mesi di mancati pagamenti delle royalties e ritardi nelle consegne dei prodotti, hanno inviato all’azienda di Isernia le lettere di “messa in mora”, che è come disdire i contratti di licenza. Insomma, a dir poco una situazione catastrofica, dove però sembra intravedersi per Ittierre, un sottile spiraglio di luce, pochi giorni fa, cinque istituti bancari, tra cui Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Popolare di Milano, hanno dato la disponibilità ad erogare subito alla società, un finanziamento di 30 milioni di euro. Uno dei tre amministratori, Andrea Ciccoli, ha dichiarato: “Tutti i settori della società Ittierre - la produzione, la vendita e la distribuzione - sono tornati in pista” aggiungendo che “il nuovo finanziamento sarà utilizzato per pagare i fornitori”. Per quanto concerne i marchi Ferrè, Malo ed Extè, che fanno capo ad It Holding, la scelta più plausibile sembra quella della messa all’asta delle tre firme: secondo stime non ufficiali, potrebbero essere valutati intorno ai 200 milioni al lordo dei debiti proquota. In ogni caso, rimane una vicenda comples- sa ed in continuo divenire, un tipico scenario dei nostri tempi: forte indebitamento, errori gestionali, crisi generale dei mercati e un altro buco che si apre sul fronte dei nostri risparmi, ma si poteva evitare? È difficile dirlo, sicuramente le forme di controllo a cui sono sottoposte oggi le aziende, non sembra intervengano tempestivamente, né risultano così efficaci, in questo caso è il mercato ad avere qualche responsabilità in più. It Hoding era, infatti, quotata al segmento Star di Borsa Italiana, ciò significa che aveva scelto d’autoimporsi delle regole di trasparenza più rigorose di quanto richiesto dalla normativa, presentandosi come titolo più affidabile. La cosa grave è che giorni prima del commissariamento nessuno ha pensato di cancellarla dallo Star, declassandola ad azione normale. Sarebbe opportuno se non doveroso, che gli altri membri del segmento Star si ribellassero a questo stato di cose: avere una società commissariata nel loro stesso segmento, arreca non solo danno all’immagine, ma riduce la possibilità di attirare nuovi investitori. Matteo e Madame Vionnet, la nuova liason della moda. Matteo Marzotto ha annunciato il suo ritorno all’alta moda con l’acquisto di una prestigiosa griffe francese. Solo un anno fa, lasciava la guida della Valentino Fashion Group, per diventare presidente dell’Ente Nazionale per il Turismo, ora fa il suo trionfale rientro nella moda, acquistando una storica maison francese: Madeleine Vionnet; stiamo Un sorridente Matteo Marzotto parlando di Matteo Marzotto, il golden boy dell’imprenditoria italiana. Ma chi è o meglio, chi era Madeleine Vionnet? Colei che, nei ruggenti anni Venti, ha portato molte innovazioni nella moda parigina, che ha sublimato il drappeggio ed il taglio sbieco, liberando per sempre le donne dalla costrizione di lacci e corsetti. Le sue 56 eur torrino news creazioni (sempre in crêpe, gabardine e raso), erano destrutturate e panneggiate in modo così particolare, che spesso le clienti avevano bisogno di lezioni per indossarle. Una rivoluzionaria, quindi, al punto tale da affascinare il bel Matteo Marzotto, che insieme con Gianni Castiglioni di Marni, hanno rilevato il marchio francese dalla famiglia De Lummen, che solo nel 2007 provò a rilanciare il brand, prima con Sophia Kokosalaki, poi con Marc Audibet, ma senza grande successo. “Il marchio - ha dichiarato Marzotto - ha una storia grande, ma non tanto recente da creare problemi di licenze e posizionamenti. L’idea è di fare una moda super glamour che può competere con le migliori prime linee, tutta realizzata in Italia, ma con prezzi accessibili”. “Eccellenza e prezzo giusto messi insieme”, questa sembra essere la ricetta anti-crisi di Marzotto, che per questo debutto ha scelto lo stilista Paglialunga, per le sue capacità di dare ascolto alle ragioni del mercato e della produzione oltre a vantare dodici anni d’esperienza accanto a Miuccia Prada. Ad affiancare Matteo, ci saranno anche il fratello Vittorio Emanuele ed il cugino Andrea Donà Delle Rose per uno “start up” tutto italiano, con tanto di festeggiamenti, nella casa milanese di Marzotto. In quell’occasione, ha dichiarato che se da Valentino si è trovato a lavorare con persone difficili da gestire e dove ha contato molto l’immagine, in questo caso, punterà molto alla consistenza grazie anche alla differente personalità dello stilista Paglialunga. Il marchio, partirà subito con borse e scarpe, scegliendo attentamente distretti e produttori giusti, la prima collezione sarà presentata già a metà giugno, poi ad ottobre il debutto in passerella a Parigi. La scelta di sfilare nella capitale francese, è quasi d’obbligo visto la storia della maison: “Avrei voluto trovare un marchio italiano, ma sono ugualmente orgoglioso di fare quest’operazione con una griffe francese”, aggiunge Marzotto che prevede l’apertura del primo monomarca, forse a Parigi, entro due anni, data per la quale il fatturato dovrebbe arrivare ai 10 milioni. Probabilmente riuscirà, laddove altri hanno fallito e noi ci auguriamo che possa raggiungere i suoi obiettivi, perché in tempi così difficili ed oscuri, quest’azione di Marzotto, ci appare come un atto di coraggio e di speranza per tutto quello che comporterà e che arrecherà al nostro paese. All’asta l’arte di Saint Laurent, e Christie’s diventa un museo. ] a cura di Simonetta Mulas [ 373,9 milioni di euro: è il sorprendente risultato ottenuto dalla vendita dei quadri e degli oggetti appartenuti allo stilista Yves Saint Laurent ed al suo socio Pierre Bergé, uno dei più grandi risultati mai registrati per la vendita di una collezione. I lotti battuti sono stati circa 700, tutti di grande qualità che hanno fatto dell’asta quasi un termometro sulla tenuta, in tempi di crisi del mercato dell’arte e dell’antiquariato. Della cifra ottenuta, Pierrè Bergé non terrà nulla per sé: sarà devoluta alla fondazione Bergé-Saint Laurent, che raccoglie l’opera dello stilista e alla ricerca contro l’Aids. Riguardo alla raccolta d’arte, aveva detto: “Lunedì assisterò alle esequie della nostra collezione. Me ne separo senza tristezza, senza nostalgie. Dopo la morte di Yves queste opere hanno perso di significato. Credo sia giusto, trovino posto presso altri collezionisti”. E non sono Conclusa l'asta organizzata da Christie's a Parigi, della collezione d’arte di Yves Saint Laurent e Pierre Bergé. Molti gli acquirenti nonostante la crisi. rimasti delusi gli acquirenti, data l’altissima fattura di tutti i pezzi e l’eccellente conservazione, una sorta di collezione delle collezioni. Si potevano ammirare quadri antichi, capolavori firmati Picasso, Brancusi, Matisse, Mondrian, De Chirico, una serie di bronzetti del Rinascimento, smalti di Limoges ed ancora tabacchiere, cammei, splendidi mobili in stile Art Déco, libri rari, bronzi, tappezzerie per un totale di 732 magnifici pezzi. Più che una raccolta di collezionisti intenditori, si trattava di una collezione emozionale, domestica, di due amanti e soci, accomunati dalla consapevolezza del gusto e dall’intensità dei sentimenti. “Una sorta di principi del Rinascimento”, così li ha definiti François Ricqlès, vicepresidente di Christie’s France, “in cui la loro personalità emerge forte da ogni singolo pezzo. Per questo è una collezione unica nel suo genere”. Ed unica è stata l’organizzazione che la casa d’aste ha messo a disposizione: un catalogo i 5 volumi, 8 banditori, 100 linee telefoniche internazionali. Oltre al linguaggio eccelso dell’arte, purtroppo non sono mancate polemiche, e precisamente da parte delle autorità cinesi, le quali hanno reclamato la restituzione di due teste bronzee una a forma di topo e l’altra di coniglio, facenti parte di una fontana disegnata nel diciottesimo secolo e situata all’ingresso di un palazzo imperiale a Pechino. Nei giorni precedenti all’asta, Bergé aveva comunicato che avrebbe restituito i bronzi, anche se regolarmente acquistati da lui e Saint Laurent, in cambio dell’applicazione in Cina dei diritti umani e della libertà del Tibet. Pechino liquidò la richiesta come “ridicola” ed alla fine le due statue di bronzo, sono state vendute ad un cittadino cinese, che, però ammette di non avere i soldi per pagarle. “Io credo che qualsiasi cinese si sarebbe alzato in quel preciso momento. Farò di tutto, per far fronte alle mie responsabilità” ha dichiarato Cai Mingchao in un comunicato diffuso dal Fondo del patrimonio nazionale di Cina, un organismo non governativo che tenta dal 2002 di recuperare oggetti artistici saccheggiati. Cai, che dirige una casa d’aste con sede a Xiamen, è uno dei consiglieri del fondo. Dopo la vendita, Pechino ha annunciato "severi controlli" su tutti i manufatti che verranno esportati dalla Cina dai rappresentanti di Christie's. Un giovane ritratto di Saint Laurent, con un’opera di Matisse. Incontro con Patrizia Quaranta, una pittura tutta al femminile. Scenografa, pubblicitaria, costumista, e da qualche tempo anche pittrice, queste sono i mille volti di Patrizia Quaranta, un’artista poco conosciuta al grande pubblico, ma non per questo non degna di nota ed interesse. La vita di Patrizia è un susseguirsi di studi ed esperienze finalizzati all’arte, allo studio del bello, alla continua ricerca della raffinatezza e della sensibilità. Da Livorno, sua città natale, arriva a Roma dove si diploma in taglio e modellistica presso la Scuola Ida Ferri ed in costume all’Accademia di Costume e Moda di Rosana Pistolese. Ma la sua sete di conoscenza non si ferma, ed eccola approdare a Londra per specializzarsi in making costume alla St. Martin school of Art in Londra, ed in corsetteria d’epoca e storia del costume al London College of Fashion. Da allora, la sua vita è stata un continuo avvicendarsi in partecipazioni a produzioni teatrali, cinematografiche, pubblicitarie, senza mai abbandonare la ricerca di un proprio linguaggio pittorico. Dopo aver esposto, lo scorso anno alla 28esima Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, a Bari, ci riprova in una mostra collettiva presso la Temple University a Roma, con un’opera molto potente ed affascinante, quale “Madonna con bambina”. Io l’ho incontrata, e mi ha dedicato del tempo per alcune domande. Innanzitutto, perché una Madonna con Bambina? Il tutto è nato, dalla voglia di dare corpo ad un punto di vista femminile rispetto alla classica rappresentazione maschile, insita nella storia dell’arte. Ho voluto anche affrontare la nudità della bambina mai affrontata prima in pittura. Perché hai raffigurato la Madonna con il burka? Rappresenta un tema molto caro ai nostri giorni, c’è questa madre velata che non trasmette nulla alla bambina, non vi è non contatto tra loro, e tutto ciò rappresenta un distacco dall’antico, ma anche una nuova nascita. È il passato ma anche il presente, quello che ci permette di andare oltre lasciandoci alle spalle una cultura remota. Lo potresti definire un quadro sacro? Questo dipende da chi osserva il dipinto, per quanto mi riguarda non si tratta di una pittura a carattere religioso. Hai ricevuto commenti da persone islamiche? Se sì quali? Sì, da alcune donne, che anche se ormai vivono distaccate dal mondo islamico, hanno però accolto bene l’integrazione che ho rappresentato, percependo la serietà della mia ricerca. Inizialmente l’avevo intitolato “Madonna con Burka”, poi l’ho cambiato con il titolo attuale, perché il mio obiettivo è di sottolineare l’aspetto delle femminilità e non dei simboli della cultura islamica. Che tipo di tecnica hai usato? Tecnica ad olio con un effetto di velature. Prossimo progetto in cantiere? Questo quadro, introduce una mia ricerca che comprende in tutto quattro tele, tuttora in lavorazione. Che consigli ti senti di dare ad un giovane che vuole intraprendere le tue esperienze professionali? Consiglierei di sviluppare la determinazione, per qualsiasi strada si voglia percorrere, l’importante è farlo senza tralasciare la competenza, che nel mondo attuale fa la vera differenza. Ringrazio molto, Patrizia Quaranta che mi ha permesso di conoscere attraverso la sua arte, un nuovo modo di reinterpretare il costume di personaggi biblici a noi familiari, attraverso un linguaggio raffinato e non meno potente di quello classico. eur torrino news 57 TEATRO Coatto unico… senza intervallo ] a cura di Cristiana Cittadini [ A l Teatro Vittoria il 9, 16, 23 marzo assistiamo a un incredibile spettacolo con Giorgio Tirabassi in Coatto unico senza intervallo, il cui incasso sarà completamente devoluto ai Reparti di Oncologia e Oculistica dell’Ospedale “Bambino Gesù” di Roma. L’iniziativa parte dall’Associazione “Contro il cancro con amore”, in collaborazione con Radio 6 e Gianni Elsner. La rappresentazione è già stata messa in scena anni fa, ma è completamente rivisitata e modificata e Tirabassi è il mattatore, che mirabilmente conduce e tesse le fila dello spettacolo in un crescendo di comicità e divertimento assicurato. Romalive ha intervistato per Voi Giorgio Tirabassi. Di cosa parla “Coatto unico senza intervallo”? È il normale sviluppo di uno spettacolo nato 12 anni fa, che facevo da solo e che metteva in scena degli stralci di conversazioni rubate qua e là per dare un affresco metropolitano, dopo di che lo spettacolo si è evoluto e usando la formula dei monologhi a contrasto, ne esce fuori una storia di un fatto di cronaca, che non è accaduto realmente, ma potrebbe accadere, due rapinatori un po’ maldestri, che durante una rapina alle Poste feriscono a morte un pensionato, che scopriamo dopo è un truffatore professionista degli Enti statali, il tutto è condito da un alone di filosofia che esce fuori da que- 58 eur torrino news sti personaggi, i quali dicono che tutto è già stato scritto sul grande libro del destino e quindi combattono la loro battaglia per questo, questa è la tessitura drammaturgica, all’interno ci sono delle perle della tradizione romana, poesie, canzoni, perché lo spettacolo era stato pensato per essere portato anche fuori Roma, il tutto suonato dal vivo da un contrabbassista e un batterista, quindi quando io suono la chitarra formiamo il classico trio, che dà a questi pezzi una venatura più moderna, la contaminazione dello stornello con il blues, il jazz. Come nasce l’idea di questo spettacolo di beneficenza? Penso che il teatro ha una sua funzione vera se parla di problemi concreti, in questo caso della sua città, ma anche del suo quartiere; fare qualcosa per gli altri nei limiti del consentito, la solidarietà nei confronti di chi sta meno bene è buona educazione e il teatro è una fonte che può sostenere questa iniziativa. Da “Distretto di Polizia” a “Coatto unico”… come è il passaggio dalla televisione al teatro? Semmai è stato l’opposto, ho cominciato con il teatro e poi sono passato all’esperienza televisiva e cinematografica. Il passaggio è un passaggio naturale, tecnicamente c’è una piccola differenza di recitazione, di linguaggio. Il teatro è un po’ la camera dei giochi, nel senso che ti metti in una stanza con due autori o musicisti e inventi come fanno i bambini, quando giocano. Ci sono ancora possibilità per il teatro o sarà completamente sovrastato dalla televisione e dal cinema, in futuro? Credo proprio di no. Il teatro esiste da tanti anni e continuerà ad esistere, come esiste ancora il libro nonostante possiamo leggere libri on-line tramite internet. Consigli per un giovane che vuole diventare un attore? Cambiare mestiere! Il lavoro dell’attore è legato al successo, ma non è così, questa è la prima cosa importante da sapere per chi vuole intraprendere questo percorso. Coatto unico… senza intervallo 9, 16, 23 marzo ore 21:00 Teatro Vittoria Piazza Santa Maria Liberatrice, 10 Botteghino 06.5740170 – 06.5740598 Platea € 25 Galleria € 20 l’Oroscopo Benvenuti Pesci! Mercurio, dal giorno 9, sarà nel vostro segno e Marte vi transiterà da metà mese. L’orizzonte è più libero anche se Saturno in opposizione vi ha creato dei disagi, ora sono ampiamente superati grazie a qualche buona novità che le stelle vi offrono anche adesso. È il mese del vostro compleanno, bene i viaggi, vivaci gli scambi commerciali, il lavoro dipendente riserva soddisfazioni. L’amore è un po’ in sordina, ma sono molto intriganti i rapporti con il segno dello Scorpione e anche con il Toro. Urano nel vostro segno affina il vostro già notevole intuito, mettendovi nelle condizioni migliori per comprendere qualcosa che Previsioni astrologiche per il mese di marzo ARIETE Venere nel vostro segno aumenta il vostro fascino, sono giornate fertili, chi ha tentato di avere un figlio adesso potrebbe potrebbe vivere questa emozione! Anche i più giovani, quelli che studiano, avranno buone nuove. Vivete con le stelle in forma attiva. TORO Mercurio e dal 16 anche Marte vi guardano benevoli in aspetto stimolante rispetto al vostro. Dopo aver esaminato la situazione generale, sarete in grado di fare di fare una scelta, privileggiate l’aspetto pratico, senza mettervi in competizione con nessuno. GEMELLI Venere continua un transito molto bello che è iniziato il mese scorso fino a quando sarà nel vostro segno zodiacale, nel mese di luglio. Dunque potreste ritrovare un amore, vivere una nuova emozione o confermare una relazione già esistente. A voi la scelta! 60 eur torrino news ] a cura di Shanty [ ultimamente rischiava di sfuggirvi. Tira e molla sempre con la stessa persona, altri si dividono tra due storie, il mese promette bene attorno al 15 e al 24. Per la salute qualche nervosismo attorno al 17. Chi ha iniziato cure lunghe con Saturno opposto può contare su miglioramenti in genere. Nel comlesso non va bene, ma tenete a freno la lingua! CANCRO La forza con la quale avete resistito alle recenti difficoltà sarà premiata e finalmente coglierete i segni di ciò che avete seminato. Plutone all’opposizione vi stimola alla passione, all’approfondimento di materie per voi insolite: assecondatelo! LEONE Venere continua il suo transito molto attivo e a partire dal 15 Marte non è più in opposizione: ciò significa che può capitare di tutto, possono esserci grandi novità soprattutto intorno al 27. Incontri da sviluppare e favorire con qualsiasi mezzo. VERGINE In questo mese possono nascere dei piccoli conlitti con i vostri collaboratori, Mercurio è opposto dal 9 al 25 e Marte inizia un transito di opposizione fastidioso. Non perdete la calma, cercate di rimandare a periodi più calmi le vostre scelte. BILANCIA Concededetevi una pausa dai numerosi impegni accumulati di recente. Sarete ricompensati dalle novità gratificanti in arrivo: saranno i regali di un destino che la sa lunga. Regolatevi di conseguenza. SCORPIONE Arrivano buone notizie: dal 16 Marte è favorevole e attorno al 24 ci sarà una prima buona nuova. Anche Mercurio inizierà un transito splendido dal 9 al 25 che porterà fortuna e anche un grande recupero a livello emotivo e personale. Attenzione solo a non strafare! SAGITTARIO La vostra è una fase risolutiva e creativa, vietato chiudersi in casa, una proposta sarà importante. La fine di Marzo è eclatante con un picco massimo registrato nell’ultima settimana del mese. Chi ha voglia di avventure si dia da fare. CAPRICORNO Le energie emotive che vengono dai Pesci vi aiutano ad aprire il vostro cuore. Siate più disponibili con gli altri, nonostante Venere sia sempre più capricciosa e un po’ prepotente. Lo stress è molto alto e anche il fisico ne risente con mal di schiena e nervosismo. Qualche familiare ha bisogno del vostro aiuto. ACQUARIO Sia in primavera sia in estate si avrà un cielo molto sereno, ma in questi giorni si possono fare scelte ancora più importanti, Venere è sempre eccellente e favorisce i rapporti con le altre città. Datevi da fare! ] a cura di Cinzia Katerina Angelo [ 2012: catastrofe o rivelazione? la Rete come conoscenza: Quello che i potenti ci nascondono Si sente spesso parlare del 2012 come la data fatidica di una presunta fine del mondo. Il web è rigonfio di siti e discorsi a sfondo apocalittico e c’è già chi si prepara alla catastrofe allestendo kit sotterranei da “sopravvissuto”. Esistono diverse antiche profezie che parlano della catastrofe finale, pensiamo ad esempio all’“Apocalisse” di Giovanni con i suoi quattro cavalieri che spargono morte e distruzione su un pianeta in fiamme. Uno scenario che, a ben guardare, non si scosta molto da ciò che viviamo quotidianamente, eppure… se lasciassimo che il nostro sguardo partisse dal cuore e non solo dalla ragione, avremmo la stessa immagine della realtà? Per capire veramente questo “2012” dovremmo seguire il lento passo del pensiero e del sentire al di là delle apparenze. Del 2012 ci parlano per primi gli antichi Maya, un popolo misterioso che aveva raggiunto un avanzatissimo sistema di conteggio del tempo attraverso il quale riusciva a prevedere lo sviluppo degli eventi e il futuro del pianeta. Penetrando nei complicati calcoli del loro calendario, Gilbert e Cotterell nel loro Le profezie dei Maya, rivelano ciò che questo antico popolo preannunciò 5000 anni fa: “… il mondo finirà nel 2012… la nascita e il declino delle ere del mondo e delle civiltà coincidono con i cicli delle macchie solari.” I Maya ponevano quindi il Sole al centro del destino degli uomini e il Sole, non a caso, è anche al centro dell’osservazione inquieta dei nostri scienziati. Da alcuni decenni il Sole è in pieno fermento, assistiamo a tempeste solari che si susseguono con un ritmo e una potenza sempre maggiori e il cui picco, secondo gli astrofisici, sarà raggiunto proprio nel 2012. Dal sito web della NASA un articolo del 16 dicembre 2008 ci informa che particelle elettromagnetiche provenienti dalle tempeste solari invadono la Terra penetrando attraverso un enorme “buco” che si è formato nella magnetosfera della Terra. Mentre i poli magnetici terrestri si invertono provocando lo spiaggiamento dei cetacei, il pianeta viene come “inseminato” dalle particelle solari. La scienza osserva incredula mentre la conoscenza spirituale ed esoterica spiega il fenomeno come una “fusione” tra la Terra e il Cielo, un matrimonio mistico e un’inseminazione intenzionale per la rinascita del nostro pianeta. A questo si riferivano gli antichi Maya, a un evento cosmico che sarebbe avvenuto proprio ora, in questi anni, e al quale la Terra avrebbe dovuto arrivare pronta come a un incontro sincronicistico d’amore per ritornare lei, femmina, in fusione col suo sposo, il principio maschile divino, il nostro amato Sole. La congiunzione tra i due corpi (se fossero fisici sarebbe vera energia sessuale) viene definita 62 eur torrino news “portale energetico” che dilata il tempo e lo spazio portando la Terra a un livello più alto di evoluzione che, dalla fisica quantistica, viene definito “salto quantico”. È il passaggio all’Età dell’Oro dell’umanità, un’era di pace, prosperità e amore nella quale l’uomo finalmente recupererà i suoi attributi divini, il potere di creare, essendo egli il figlio fatto “a immagine e somiglianza del Padre Divino”. Questo evento è stato previsto dai Maya per il 21-12-2012, quando, secondo il loro perfetto calendario del “Lungo Computo”, finirà l’Era attuale iniziata il 13 agosto 3114 a.C. e durata esattamente 5.200 anni solari, e inizierà l’Era nuova che molti identificano con l’Era dell’Acquario secondo la precessione degli equinozi. In effetti quel giorno, alle ore 11:11 pomeridiane (Tempo Universale), dal punto di vista astronomico, avverrà un fatto straordinario: il nostro Sistema Solare, con al centro il Sole, si ritroverà allineato, eclissandone la vista dalla Terra, con il centro della nostra galassia, dopo aver compiuto attorno ad esso un giro completo durato 26.000 anni. Ciò significa che, alla conclusione di questa era, nel 2012, si concluderà anche l’Anno Cosmico di 26.000 anni solari scandito dal susseguirsi di 12 ere zodiacali. In quel momento l’occultamento del centro provocherà un’interruzione, seppur breve, delle “trasmissioni” energetiche provenienti dalla galassia e dirette sul nostro pianeta, mettendo fuori uso i meccanismi vitali del corpo della Terra. Da punto di vista astrologico il 21 - 12 - 2012 assisteremo ad un aspetto di sestile tra Saturno (la struttura) e Plutone (la trasformazione/distruzione); il sestile è un aspetto che rappresenta la possibilità armoniosa che la struttura del nostro pianeta (Saturno) venga trasformata alchemicamente (Plutone). Se analizziamo, inoltre, la cifra 2012, essa ci appare formata dal 20 e dal 12, cosa che ci rimanda ai 20 segni (tribù) galattici presenti nel calendario sacro dei Maya e ai 12 segni della nostra astrologia tradizionale, come a significare, ancora una volta, un ritorno della Terra al Cosmo. E ancora: l’11:11, ora prevista per l’evento, è il codice, latente nel DNA dell’uomo, della Coscienza Superiore che si risveglia per riportare coloro che lo attivano in concordanza armonica con i popoli del Cosmo. La sindrome di Atlantide Questa è la rivelazione profetica dei Maya. Ma la parola “Apocalisse” non significa appunto “Rivelazione”? Allora perché nell’inconscio collettivo dell’umanità c’è l’informazione dell’Apocalisse come “catastrofe finale”? Tra clima impazzito, tsunami, guerre e crisi di ogni genere, aumenta sempre più, seppur inconsciamente, la paura e il senso di colpa collettivi: è la “cattiveria” degli uomini che fa collassare Madre Terra? No! la Terra sta “partorendo” una sua nuova e più evoluta identità e ciò avviene, come per tutte le gestazioni, attraverso scossoni dolorosi. Si tratta allora di lasciar andare la paura che forse (chissà) proviene proprio dal ricordo di antiche sconfitte, da altri passaggi evolutivi del pianeta nei quali l’uomo non ha saputo vincere la paura del cambiamento sopraffatto da se stesso e dalle sue scelte scellerate. Forse gli uomini vivono proprio quella che alcuni definiscono “sindrome di Atlantide” e temono, come per il famoso continente scomparso, di sprofondare in fondo all’oceano, seppelliti dal ritorno del Diluvio Universale che cancella i peccati. E per questa paura, da qualcuno orchestrata ad hoc, non riescono a intravedere scenari alternativi e a comprendere che il futuro è una pagina bianca che tutti noi stiamo scrivendo attimo per attimo con le nostre scelte e che potrebbe davvero essere meravigliosa se riusciremo a credere nel nostro potere di creare nella libertà. Ricordate la famosa canzone che nel 1962 era il manifesto del movimento pacifista americano, Aquarius?: “Quando la Luna sarà nella settima casa (Bilancia, ndr) e Giove si allineerà con Marte, la pace guiderà il pianeta e l’amore guiderà le stelle. Questa è l’alba dell’età dell’Acquario….” Immettendo nella coscienza collettiva il concetto di “nuova era”, la canzone preannunciava ciò che solo ora sta avvenendo: il 14 febbraio 2009 alle ore 7.25 la Luna in Bilancia, Giove e Marte allineati nell’Acquario insieme al Sole, Nettuno, Chirone e il Nodo daranno inizio al cambiamento della Terra per una nuova fratellanza universale, non ci resta che salutarlo senza paura, preparandoci a prendere in mano con fiducia il nostro futuro. Ma di questo parleremo ancora… Endocrinologia estetica la nuova branca specialistica per la salute e la bellezza delle donne. ABSHAPE Wellness Center Via Amsterdam, 112 00144 – Roma EUR 0688541272 063224276 (centr.) 339.2222.633 www.stamegna.it La dieta crono metabolica per stimolare il metabolismo e ridurre la cellulite Ne parliamo con il dottor Antonio Stamegna, endocrinologo, direttore scientifico ABSHAPE, al quale chiediamo innanzitutto di chiarirci di cosa si occupa l’endocrinologia estetica. L’endocrinologia estetica si occupa fondamentalmente di donne e della loro salute, considerando che l’incidenza delle variazioni ormonali ha un peso notevolmente maggiore sulla salute delle donne rispetto agli uomini. Per questo motivo, le donne si gonfiano, aumentano di peso con molta facilità, vanno incontro a ritenzione, con la menopausa compare del grasso all’addome e rilassamento muscolocutaneo alle cosce e combattono tutta la vita con la cellulite. Se ci pensiamo bene, i medici più frequentati dalle donne sono, oltre al ginecologo, l’endocrinologo soprattutto per problemi legati alla tiroide, il dietologo perché sempre a dieta e il medico estetico per la cellulite e l’aging del viso. L’endocrinologo estetico racchiude in un’unica figura altamente specialistica tutte queste diverse discipline. Con l’endocrinologo estetico si parla di tiroide e di metabolismo, di problemi ovarici e aumento della peluria, di alimentazione e perdita di peso nonché di strategie anti aging. Si migliora l’aspetto esteriore migliorando la salute. L’endocrinologo estetico tratta anche la cellulite? La cellulite è uno dei principali motivi per cui le donne vengono nei miei studi. Il mio compito è quello di stabilire le cause, considerando che la cellulite è il primo segno di un alterato equilibrio tra funzione ormonale, alimentazione e stile di vita. Ed è in questo contesto che si inserisce il concetto della dieta crono metabolica. Di cosa si tratta? Uno dei problemi di più frequente riscontro nelle donne è dato da un’alimentazione sbagliata e un metabolismo lento. In questi casi è inutile iniziare qualsiasi trattamento estetico o prendere farmaci per dimagrire (amfetamine mai!!!!). Occorre piuttosto rivedere l’alimentazione, inserendo alimenti nutrizionalmente completi e microelementi in grado di migliorare la funzione ormonale e distribuire tali alimenti nella giornata secondo i ritmi metabolici. Detta così potrebbe sembrare difficile ma posso assicurare che si tratta di una dieta di facile esecuzione, disegnata sulle esigenze della paziente e sulle abitudini quotidiane. Bisogna considerare che molti ormoni sono fatti di proteine e che molte diete riducono la presenza di microelementi fondamentali per il buon funzionamento delle ghiandole endocrine. La dieta crono metabolica stimola il metabolismo? La dieta crono metabolica distribuisce gli alimenti in base alle esigenze metaboliche della giornata, abbassa i livelli di insulina, ormone pancreatico che ostacola la perdita di peso e aumenta i livelli di altri ormoni che facilitano la perdita di peso, fornisce il substrato nutritivo alla tiroide e aumenta il metabolismo. Si raggiunge una perdita di peso importante, in proporzione alla condizione di base e, soprattutto, tale perdita riguarda la componente di grasso responsabile della cellulite e delle modificazioni della figura. Il risultato raggiunto si mantiene? Uno degli obiettivi cardine di questa dieta è proprio quello di fornire all’organismo un nuovo equilibrio metabolico grazie al quale sarà più facile mantenere il peso ottenuto. Inoltre, si possono studiare diete specifiche per un veloce rientro in forma (dopo una settimana sulla neve o in crociera, ad esempio). Dott. Antonio Stamegna Se il metabolismo è lento Difficoltà a perdere peso Notevole facilità ad assumerlo Gonfiore Stipsi Anemia Ritenzione, edema Cellulite Le tecniche mediche LASER LIPOLISI Per localizzazioni adipose superficiali di interno cosce, braccia e addome. TECNICA LIPODISSOLVE + U.S. CAVITAZIONE Per localizzazioni adipose profonde di addome e culotte. LIPOSCULTURA ENDOCELL® Una liposcultura ormonale per le donne con ipotiroidismo. MICRODERMOLIFT Per le smagliature e il rilassamento cutaneo. Altri trattamenti presso il centro CroSystem Per tonificare i glutei Hipulse® Epilazione definitiva Fotoringiovanimento Mediante luce pulsata Mesolifting Lifting naturale e indolore eur torrino news 63 LE VILLE DI ROMA E... DINTORNI www.casalieville.com VIA PINDARO, 36 - 00125 ROMA Tel 06 50915266 - Fax 06 50915362 Trigoria – villa monofamiliare di mq 750 ca in perfettissimo stato di conservazione, più dependance di 135 mq su 2 livelli da ristrutturare. Parco di mq 27.500. 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