dispositivi di protezione individuale specifiche

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dispositivi di protezione individuale specifiche
U.O. Servizio di Prevenzione e Protezione
ALLEGATO 1
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
SPECIFICHE
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PROTEZIONE DELLE MANI
La protezione delle mani è garantita dai guanti.
I guanti proteggono l’operatore dal contatto con vari agenti: infettivi, sostanze chimiche
come acidi e basi, sostanze radioattive, caldo, freddo, meccanici…….; non proteggono da
punture accidentali.
I rischi presenti sul posto di lavoro che necessitano della protezione delle mani mediante
l’uso di guanti specifici possono essere:
MECCANICI (tagli e abrasioni)
TERMICI (caldo e freddo)
CHIMICI (sostanze chimiche)
MICROBIOLOGICI (infezioni)
ELETTRICI (elettrocuzione)
I requisiti generali dei guanti di protezione sono definiti
dalla norma EN 420; su ogni tipo di guanto o nella sua
confezione (per quelli monouso) è impresso il pittogramma che indica la protezione dal
rischio ed i livelli prestazionali indicati da numeri.
Rischi meccanici. Resistenza all'abrasione (4 livelli), al taglio (5 livelli), alla lacerazione
(4 livelli), alla perforazione (4 livelli)
Elettricità statica
EN 60903: GUANTI DI PROTEZIONE CONTRO I RISCHI ELETTRICI
Classe
Protezione
00
Da 500 V a 5000 V
0
Da 1.000 V a 10.000 V
1
Da 7.500 V a 20.000 V
2
Da 17.000 V a 30.000 V
3
Da 26.500 V a 40.000 V
Rischi biologici. Resistenza alla permeazione (6 indici). Gli indici di permeazione
esprimono il tempo di passaggio dei prodotti attraverso il guanto, come qui di seguito
riportato:
Indice di permeazione
Tempo di passaggio
1
>10 min.
2
>30 min.
3
>60 min.
4
>120 min.
5
>240 min.
6
>480 min.
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Rischi chimici. Resistenza alla penetrazione definita in base a 3 livelli
Calore e/o fiamma. Comportamento alla fiamma (4 livelli)
Rischio da freddo
Freddo convettivo (3 livelli)
Freddo da contatto (3 livelli)
Permeabilità all’acqua (1livello)
Rischi da taglio da urto o impatto
Rischi da contaminazione radioattiva
I guanti maggiormente utilizzati in ambiente sanitario, in quanto necessari per
prevenire la contaminazione con materiali biologici, sono quelli monouso in lattice o
vinile che hanno la caratteristica di aderire perfettamente alle mani e, quindi, permettono
una perfetta manualità. L’Azienda ha acquistato guanti in lattice, non sterili, monouso,
trattati con polvere antisudore in quanto rispetto al vinile presentano un indice di
permeazione maggiore ai liquidi biologici e aderiscono maggiormente alla mano
dell’utilizzatore. I guanti in lattice sterili vengono forniti dalla Farmacia Ospedaliera
certificati come DPI.
Sono individuate altre tipologie di guanti per le attività sanitarie, manutentive, ispettive e
di controllo costruiti in materiali idonei per la protezione da sostanze o preparati chimici
pericolosi, calore, freddo, tagli e abrasioni, radiazioni ionizzanti, elettrocuzione.
Si ribadisce che nessun guanto protegge dal rischio di bucatura
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REGOLE GENERALI DI UTILIZZO
I guanti svolgono un ruolo molto importante per la protezione delle mani purché
utilizzati e conservati in modo adeguato. Dovranno essere osservate alcune elementari
regole:
Ü indossare la taglia adeguata
Ü assegnare i guanti non monouso individualmente al personale; fanno eccezione i
guanti piombati e quelli in maglia di acciaio che possono essere ad uso promiscuo,
compatibilmente alla taglia, sotto ai quali, per fini igienici, devono essere indossati i
guanti in lattice
Ü indossare i guanti se sono presenti tagli o abrasioni o altre soluzioni di non continuità
della cute (dermatiti, psoriasi, eczemi..)
Ü non indossare i guanti durante operazioni che non determinano contatto con materiali
biologici, chimici o sostanze radioattive
Ü controllare regolarmente i guanti per accertare l’assenza di difetti affinchè siano
sempre in perfette condizioni di utilizzo; nel caso presentino anomalie sostituirli
immediatamente
Ü
Ü
Ü
Ü
Ü
indossare sempre i guanti a mani pulite utilizzando per il lavaggio detergenti neutri
lavarsi le mani quando i guanti vengono rimossi
provvedere al lavaggio dei guanti non monouso prima di toglierli
indossare sempre i guanti quando si lavora sotto cappa
riporre i guanti non monouso una volta lavati e/o disinfettati in luoghi adeguati (es.
armadietti) e non abbandonarli su ripiani o in prossimità della zona di lavoro
Ü in caso di allergia causata dal materiale del guanto utilizzato, rivolgersi al Medico
Competente che valuterà la necessità di fornire altri tipi di guanti con le stesse
caratteristiche di sicurezza
Ü sostituire o far sottoporre a verifica i guanti dielettrici con periodicità annuale
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QUALI GUANTI INDOSSARE
Ü guanti in lattice, non sterili, monouso
Tipo di protezione: da contaminazione con materiali infetti
Utilizzi indicativi e non esaustivi
-
esecuzione di prelievi di difficile esecuzione (DMS 1990)
-
attività analitica di laboratorio per il personale medico e
tecnico
-
attività in cabina di sicurezza
-
manipolazione contenitori di campioni biologici
(preparazione, accettazione, centrifugazione, travaso, trasporto, stoccaggio
…)
-
assistenza diretta al paziente
-
prelievi per campionamento di acque e alimenti
-
accertamenti necroscopici della polizia mortuaria
-
vigilanza e controlli per atti di pubblica utilità e nei depositi
Ü guanti in gomma di nitrile
Tipo di protezione: da contaminazione con preparati/sostanze chimiche pericolosi
Utilizzi indicativi e non esaustivi
-
lavaggio-disinfezione con glutaraldeide dei dispositivi medici
riutilizzabili
-
manipolazione di glutaraldeide, antisapril, formalina, presept
-
pulizia di sversamenti di sostanze o preparati chimici pericolosi
-
manipolazione di liquidi di sviluppo in diagnostica radiografica
Ü guanti per la protezione termica
Tipo di protezione: contatto con materiali a temperature elevate
Utilizzi indicativi e non esaustivi
-
utilizzo di piastre riscaldanti, fiamme non visibili, bagni ad
acqua, autoclavi
-
manipolazione di recipienti contenenti liquidi caldi
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Ü guanti per la protezione dal freddo
Tipo di protezione: da ustioni
Utilizzi indicativi e non esaustivi
-
manipolazione di liquidi criogenici o ghiaccio secco
-
pulizia congelatori
-
prevedibile contatto con materiali conservati a basse
temperature
Ü guanti in maglia di acciaio (da indossare sopra ai guanti in lattice)
Tipo di protezione: tagli
Utilizzi indicativi e non esaustivi
-
attività di campionamento nel settore veterinario
-
attività autoptica
Ü guanti dielettrici
Tipo di protezione: elettrocuzione
Utilizzi indicativi e non esaustivi
-
§
interventi su impianti sotto tensione
guanti antitaglio
Tipo di protezione: tagli dovuti all’utilizzo di dispositivi medici (p.e. bisturi) o di
apparecchiature con parti affilate (p.e. microtomi )
Utilizzi indicativi e non esaustivi
- utilizzo dei microtomi
- utilizzo di dispositivi medici taglienti
- sezionamento manuale di reperti istologici umani o
animali
-
decontaminazione dei dispositivi medici taglienti
riutilizzabili
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Ü guanti per la protezione da farmaci antiblastici
Tipo di protezione: assorbimento di farmaci chemioterapici
Utilizzi indicativi e non esaustivi
-
in tutte le fasi di manipolazione dei farmaci antiblastici
Ü guanti per TSE
Tipo di protezione: contaminazione con materiali biologici infetti
Utilizzi indicativi e non esaustivi
-
manipolazione di materiale a rischio per il
personale veterinario, di laboratorio, di
anatomia patologica, degli obitori
Ü guanti per rischi meccanici
Tipo di protezione: abrasioni e schiacciamenti
Utilizzi indicativi e non esaustivi
-
attività di muratura, officina, falegnameria
-
chiusura sacchi dei rifiuti
Ü guanti in lattice pesante
Tipo di protezione: contaminazione con materiali biologici e prodotti chimici
Utilizzi indicativi e non esaustivi
-
pulizia di superfici contaminate da sostanzepreparati chimici
-
pulizia di superfici contaminate da materiali biologici
-
decontaminazione dispositivi medici e altri materiali
manipolazione delle taniche dei reflui
-
chiusura dei contenitori dei rifiuti
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PROTEZIONE DEL CORPO
INDUMENTI DI LAVORO
La divisa di lavoro in cotone o fibre sintetiche costituita da pantaloni e casacca o camicia
e pantalone non è un indumento di protezione per il lavoratore che la indossa così come
il camice in cotone indossato dal personale sanitario (medici, biologi, tecnici) o
l’abbigliamento del personale infermieristico: tutti i predetti indumenti sono considerati
indumenti di lavoro. Svolgono le funzioni indicate nella Circolare del Ministero del Lavoro
n.34/99:
Ü proteggere dallo sporco
Ü rendere riconoscibile
Ü abbigliare
Pur non essendo DPI esistono comunque delle regole antinfortunistiche che devono
essere rispettate nella loro scelta. Infatti, ai sensi dell’art. 378 del DPR 547/55, non sono
ammessi sul luogo di lavoro indumenti capaci di costituire pericolo per l’incolumità del
personale, non devono essere portate sciarpe e cravatte che possono impigliarsi negli
organi in movimento delle macchine, le maniche devono essere strette e allacciate, non si
devono indossare monili.
REGOLE GENERALI DI UTILIZZO DEGLI INDUMENTI DI LAVORO
Ü E’ obbligatorio indossare gli indumenti di lavoro forniti dall’Azienda durante l’orario di
lavoro
Ü E’ proibito conservare, utilizzare o lavare gli indumenti presso il proprio domicilio
Nell’Azienda gli indumenti di lavoro sono forniti dalla ditta SOF che provvede anche al
lavaggio degli stessi.
La richiesta deve essere inoltrata al referente aziendale sig.ra Silvia Bellici, c/o la
Direzione Sanitaria del P.O. Misericordia.
Al momento la ditta fornisce i seguenti indumenti di lavoro differenziati per
professionalità e sede di lavoro.
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Indumenti forniti dalla ditta SOF al personale dei PP.OO. e dei Distretti
Indumento di lavoro
Assegnazione
Camice bianco
Medici specializzandi
Divisa: casacca bianca e pantalone bianco
Camice bianco
Divisa: casacca azzurra e pantalone azzurro
Camice bianco
Divisa: casacca azzurra e pantalone azzurro
Divisa: pantaloni e casacca colore verde
Medici
Medici area critica
Infermieri professionali, infermieri
generici, OTA, Ausiliari dell’area
critica
Personale di sala operatoria
Divisa: casacca bianca con profili blu e pantalone bianco
Pile blu
Capo sala servizi ospedalieri
Camice bianco con profili blu
Assistenti sanitari
Camice bianco con profili blu
Tecnici di laboratorio, tecnici di
Divisa: pantalone bianco e casacca bianca con profili di radiologia, ortottisti
colore rosso
Divisa: casacca bianca e pantalone bianco
Ostetriche
bianco
generici dei servizi ospedalieri
Divisa: casacca bianca con profilo celeste e pantalone Infermieri professionali e infermieri
Divisa: casacca verde acqua e pantalone verde acqua
Infermieri della Pediatria
Divisa: casacca bianca bordo millerighe e pantalone bianco OTA
Divisa: casacca millerighe e pantalone bianco
Ausiliari
Camice bianco con profili blu
Divisa: casacca bianca e pantalone bianco
Tecnici della riabilitazione
Camice bianco con profili blu
Infermieri della direzione sanitaria
Pile blu
servizi territoriali
Divisa: casacca grigia profilo millerighe e pantalone grigio
Personale ausiliario ed OTA dei
Divisa: casacca grigia profilo celeste e pantaloni estivo ed Infermieri dell’assistenza
invernale grigio
Pile blu, giacca a vento blu
domiciliare
Divisa: casacca grigia profilo celeste e pantaloni grigi
Pile blu
Infermieri dei servizi territoriali
Divisa: casacca grigia profilo blu e pantaloni grigi
Pile blu
Capo sala servizi territoriali
Divisa: casacca millerighe e pantalone bianco, pantaloni Operatori tecnici dell’obitorio
jeans, pile blu
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Indumenti forniti dalla ditta SOF al personale dei servizi extra-ospedalieri
Indumento di lavoro
Assegnazione
Camicia azzurra manica lunga, pantaloni jeans, giacca a Disinfettori
vento blu, pile blu
Giacche a vento non personalizzate
Operatori Servizio PISL
Pantalone grigio, casacca grigia, camice bianco (solo i Veterinari e vigili sanitari
medici) giacca a vento blu
Pantaloni grigi e camice grigio
Personale della manutenzione
Camicia celeste maniche corte, camicia jeans maniche Magazzinieri servizi economali
lunghe, pantalone blu, giacca a vento blu
Camicia celeste maniche corte e corte, pantalone blu, Personale della manutenzione
casacca blu, giacca a vento blu
Gabbanella blu, giacca a vento blu (per chi effettua servizi Magazzinieri addetti al trasporto
esterni)
Giacche a vento personalizzate
Operatori U.O. Verifiche
Apparecchiature e Impianti
Indumenti forniti dalla ditta SOF al personale amministrativo
Indumento di lavoro
Camice grigio
Assegnazione
Amministrativi
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INDUMENTI DI PROTEZIONE (DPI)
Hanno lo scopo di proteggere il corpo intero o parti di esso da eventuali contaminazioni
di natura biologica, chimica, da agenti fisici (calore, freddo) o da possibili esposizioni a
radiazioni ionizzanti.
Coprono o sostituiscono gli indumenti personali. Qualora sostituiscano gli indumenti
personali o la divisa è bene che non siano a diretto contatto con la pelle poiché il
materiale impermeabile con cui sono costruiti permette generalmente una scarsa
traspirazione (ad esempio sotto la tuta in Tyvek è bene utilizzare indumenti in cotone).
I requisiti generali degli indumenti di protezione (DPI) sono definiti dalla norma UNI EN
340 che definisce anche quali pittogrammi devono essere apposti sugli indumenti per
indicare il tipo di rischio dal quale proteggono.
Per la protezione da agenti chimici la norma UNI 9609/90, recepita dal Decreto del
Ministero del Lavoro del 2/5/2001, definisce i requisiti che devono avere e divide gli
indumenti in due classi: permeabili all’aria ossia traspiranti (possono essere indossati per
l’intero turno di lavoro, impediscono o ritardano il passaggio del prodotto contaminante)
e impermeabili all’aria (tempo limitato di utilizzo, non permettono né la penetrazione né
la permeazione dei prodotti chimici pericolosi). In magazzino sono disponibili: camice
impermeabile, grembiule anticalore, tute in Tyvek “C” ed “F” certificati come tipo di
protezione 3,4,5, e 6 e modello “Classic” certificato come tipo 5 e 6, bretelle ad alta
visibilità. Il camice e le tute sono in tessuto Tyvek- Pro.Tech materiale studiato per la
protezione da agenti chimici ad uso limitato (tempo di penetrazione ammesso oltre 12’
fino a 2 ore).
Esistono 6 tipi di indumenti protezione ad uso limitato per la protezione chimica che si
identificano tutti con il pittogramma :
Rischi Chimici
e pittogrammi specifici per tipo di protezione:
Tipo 1
A tenuta di gas
Tipo 2
A non tenuta di gas
Tipo 3 A tenuta di liquidi (getto )
Tipo 4 A tenuta di schizzi di liquidi
(getto o spray)
Tipo 5 A tenuta di particelle
Sono presenti in commercio indumenti monouso e indumenti riutilizzabili; •gli indumenti
riutilizzabili devono essere lavabili, disinfettabili o sterilizzabili a seconda del materiale
con il quale sono stati realizzati.
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Per quanto riguarda il tempo di utilizzo dell’indumento di protezione monouso, si ricorda
che questo può essere indossato fino a che non è contaminato; una volta contaminato,
l’indumento va sostituito. Consultare sempre la nota informativa a corredo del DPI dove è
riportato
l’indice
di
resistenza
alla
permeazione
e
penetrazione
del
tessuto
dell’indumento (tempo di portata sicuro indicato dalla casa produttrice) che dipende dalla
tossicità della sostanza chimica o biologica manipolata. La resistenza di un materiale a
protezione chimica alla permeazione di un agente chimico potenzialmente pericoloso è
determinata misurando il tempo di passaggio e il conseguente tasso di permeazione
dell'agente chimico attraverso il materiale. I test di permeazione sono condotti secondo i
metodi di prova ASTM F739, EN 369 o EN 374-3.
La parola “individuale” sta a significare in linea generale che l’indumento protegge la
singola persona. I camici piombati, i grembiuli impermeabili e quelli anticalore possono
essere utilizzati da più operatori, previa disinfezione, in quanto vengono indossati sopra
agli indumenti di lavoro e quindi non a diretto contatto della cute dell’operatore.
INDUMENTI AD ALTA VISIBILITA’
Gli indumenti ad alta visibilità necessari al personale dell’emergenza-urgenza
rispondenti alla norma UNI- EN 471 (indumenti di segnalazione ad alta visibilità) vengono
forniti, lavati e manutenuti dalla ditta SOF. La norma specifica le caratteristiche che
devono avere i capi di abbigliamento che hanno lo scopo di
segnalare visivamente la presenza dell'utilizzatore al fine di
individuarlo bene in condizioni pericolose, in tutte le condizioni
di luminosità di giorno e di notte alla luce dei fari.
Gli indumenti ad alta visibilità sono raggruppati in 3 classi,
a seconda del livello di protezione che assicurano. Ad ogni classe
corrisponde una superficie crescente di materia fluorescente
(visibile di giorno) e retroriflettente (visibile di notte). I materiali
retroriflettenti sono classificati in 2 livelli retroriflessione; la
classe 2 assicura la migliore segnalazione visiva, la classe 1
quella standard.
Tutti coloro che operano in prossimità della delimitazione di un cantiere esposto al
traffico dei veicoli nello svolgimento della loro attività lavorativa, anche breve, dovranno
utilizzare le bretelle alta visibilità di classe 1 disponibili c/o il magazzino economale.
La ditta SOF provvede alla distribuzione e al lavaggio dell’abbigliamento completo
(alta visibilità e divise) assegnato al personale del 118 che opera su strada ed
all’elisoccorso.
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Indumento di lavoro per soccorso su strada
Indumento di lavoro per elisoccorso
Giubbino alta visibilità di colore rosso giallo Giubbino alta visibilità di colore rosso giallo
arancio
arancio
Pantaloni alta visibilità
Pantaloni alta visibilità
Pile blu
Tute per elicotteristi
Polo blu
Giacca a vento sfoderabile
scarponcini
Pile blu
Polo blu
Scarponcini
Per alcune attività che richiedono l’accesso a luoghi in cui la temperatura è bassa (celle
frigorifere) sono stati forniti indumenti per la protezione dal freddo (settore veterinario).
REGOLE GENERALI DI UTILIZZO DEGLI INDUMENTI DI LAVORO E DEGLI INDUMENTI DI
PROTEZIONE
Ü La taglia dell’indumento protettivo deve essere adeguata all’utilizzatore
Ü Il camice non deve essere indossato sopra gli abiti civili ma sopra la divisa
Ü E’ obbligatorio togliersi il camice quando si lascia il posto di lavoro per accedere in
qualsiasi altra area dell’edificio
Ü Il camice e/o la divisa devono essere conservati separatamente dagli abiti civili
Ü Accessori che possono intralciare l’attività lavorativa quali cravatte, sciarpe, monili
non devono essere indossati con gli indumenti di lavoro
INDUMENTI DI PROTEZIONE PARTICOLARI
L’uso dei DPI per la protezione dalla encefalopatia bovina spongiforme per gli operatori
del settore veterinario è stato indicato nell’Allegato del Decreto del Ministero della Sanità
29.9.2000. Per quanto riguarda l’indumento di protezione è stata indicata la tuta in Tyvek
Pro-Tech “C” ed i calzari entrambi testati secondo la normativa americana ASTM per il
batteriofago Phi X 174.
INDUMENTI DI PROTEZIONE PARTICOLARI PER IL PERSONALE ESPOSTO AD AGENTI NON
CONVENZIONALI
Seguendo il protocollo operativo della Regione Toscana per la gestione di materiale
potenzialmente contaminato da bacillus Anthracis, è stato costituito un gruppo di
intervento costituito da operatori della Zoologia Ambientale, Tecnici del Dipartimento
della Prevenzione (ISP) e un operatore della Biotossicologia con il compito di intervenire
per gestire eventuali emergenze. Il personale è stato equipaggiato con un kit di
intervento che, per quanto riguarda l’indumento di protezione, contiene la tuta in Tyvek
Pro-Tech “C” con cuciture saldate.
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PROTEZIONE DEL PIEDE
I piedi devono essere protetti nelle lavorazioni in cui esistono specifici pericoli di
schiacciamento, ustioni, di causticazione o di contaminazione.
Le calzature devono essere chiuse, di materiale impermeabile, con suola antiscivolo e
tacchi bassi per il duplice scopo di proteggere l’operatore sia da eventuali contatti con
sostanze organiche o chimiche che di evitare scivolamenti durante l’attività lavorativa.
TIPI DI CALZATURE
Le calzature si distinguono in base alle norme europee UNI EN 344 in:
Ü calzature di sicurezza
Ü calzature di protezione
Ü calzature da lavoro per uso professionale
Tutto il personale che opera in ambienti o esegue attività dove esiste pericolo di
schiacciamento ai piedi (magazzini, officine, cantieri, luoghi esterni impervi ecc…) deve
indossare calzature con puntale antischiacciamento.
Le norme UNI EN 345,346 e 347 stabiliscono requisiti particolari per le scarpe di
sicurezza, di protezione, da lavoro e per uso professionale.
Sia le calzature di sicurezza che quelle di protezione sono provviste di puntale per la
protezione delle dita; si distinguono per il differente limite di carico del puntale di
protezione.
calzature di sicurezza = puntale che sostiene un impatto fisico di 200 joule
calzature di protezione = puntale che sostiene un impatto fisico di 100 joule
Le calzature da lavoro non hanno puntale.
ll tipo di protezione che deve fornire una calzatura da lavoro può essere suddivisa per
grandi linee su due livelli:
PROTEZIONE PASSIVA, contro:
• agenti esterni (suolo, pavimentazione),
• agenti atmosferici (temperatura, umidità)
• agenti traumatici (urti accidentali, sostanze chimiche)
PROTEZIONE ATTIVA, per:
• sostegno del piede
• corretta inclinazione del plantare
• distribuzione del peso
• stimolazione della pianta del piede
In sintesi una calzatura da lavoro deve garantire la protezione del piede dagli agenti
esterni, deve contribuire a determinare le caratteristiche del passo ed imporre l’assetto
del piede a terra ed alla stazione eretta.
Nella scelta del tipo di calzatura da adottare si tiene conto di alcuni criteri generali, quali:
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• il comfort, relativo alla posizione di lavoro e alle necessità di movimento
• la sicurezza contro gli infortuni
• il gradimento da parte del personale
IL TIPO DI CALZATURA SCELTA PER L’AMBIENTE OSPEDALIERO
Sono state individuate le scarpe chiuse. Le motivazioni che hanno portato alla loro scelta
sono riconducibili sia al tipo di attività svolta dagli operatori che al tipo di terreno
(pavimentazione) su cui viene esplicata.
Le scarpe costituiscono una valida scelta per prevenire gli infortuni, sia quelli determinati
da scivolamento che da sforzi fisici legati all’attività di assistenza a pazienti, nonché
garantire un valido aiuto in tutte quelle attività che abbisognano di ampia libertà di
movimento.
La protezione del piede del personale che opera in ambienti di lavoro non confinati o del
personale manutentore, è garantita da scarpe o stivali di sicurezza disponibili in
magazzino in vari numeri. Scarpe e stivali da lavoro al ginocchio e a coscia di colore verde
e di colore bianco sono individuati per altri tipi di attività dove non esiste il rischio di
schiacciamenti ma è necessario proteggere gli arti inferiori da agenti nocivi (chimici o
biologici), da insudiciamento o dal contatto con l’umidità.
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PROTEZIONE DEL CAPO
Sono forniti gli elmetti che vanno indossati gni qualvolta si renda necessario proteggere
la testa da pericoli quali la possibile proiezione di materiali dall’alto, urto contro ostacoli
o contatto con elementi pericolosi. In Azienda tale rischio è associabile al personale che
svolge attività di vigilanza o controllo nei cantieri ed agli operatori del settore veterinario
per attività nei macelli; questo personale deve indossare l’elmetto per tutto il periodo di
permanenza in zone a rischio dove sono presenti carichi sospesi.
Le caratteristiche degli elmetti sono definite dalla norma UNI EN 397.
Perché l’elmetto svolga la sua efficacia protettiva è necessario:
Ü
Ü
Ü
Ü
controllare l’integrità dell’involucro esterno e della bardatura interna
assicurarlo al sottogola e regolarlo correttamente
tenerlo pulito utilizzando acqua e un semplice detergente
verificare la data di scadenza (3 anni dalla data di fabbricazione)
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALL’ALTO
Devono essere indossati dispositivi specifici dal personale che si trovasse ad eseguire
lavori in ambienti con pericolo di caduta nel vuoto (accesso a tetti, gronde, aperture nel
vuoto, accesso a luoghi da raggiungere per la manutenzione e sorveglianza degli impianti
ecc...).
I dispositivi anticaduta fanno parte di un sistema che deve sempre comprendere tre
elementi:
Ü un punto di ancoraggio sicuro (le norme indicano i valori di trazione minimi a cui
deve resistere)
Ü il collegamento con ammortizzatore incorporato (per ridurre la forza di impatto
sulla persona al di sotto di un valore ritenuto sicuro e fissato dalle norme)
Ü una imbracatura con spallacci e cosciali che distribuisca in maniera uniforme il
carico provocato dalla caduta
Sono disponibili: dispositivo anticaduta retrattile (lungo 2 metri, consente di frenare la
persona in caduta libera attutendo i contraccolpi e permette il collegamento ad un punto
di ancoraggio posto al di sotto dell’utilizzatore; va utilizzato solo se lo spazio libero al di
sotto del punto di ancoraggio è di almeno 6 metri) e imbracatura completa di cintura e
cordino con assorbitore di energia.
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PROTEZIONE DEL VISO E DEGLI OCCHI
Il DPI che protegge l’intero viso è costituito dalla visiera mentre per la protezione degli
occhi si utilizzano gli occhiali a mascherina.
I DPI sopra indicati devono essere indossati quando è necessaria la protezione delle
congiuntive da proiezione o schizzi di materiali, da radiazioni luminose o da polveri; se è
necessario proteggere le vie respiratorie si deve indossare anche un respiratore (facciale
filtrante, semimaschera o pieno facciale con filtri specifici) idoneo all’inquinante
aerodisperso.
Sono forniti: occhiali a mascherina, occhiali per la protezione da radiazioni UV e da
radiazioni ionizzanti, visiera per le attività sanitarie; occhiali per saldatura e visiera da
collegare all’elmetto di protezione per le attività manutentive .
Regole generali
Ü Chi indossa le lenti a contatto nelle aree in cui c’è presenza di prodotti chimici, fumi o
bioaerosol pericolosi deve proteggersi con occhiali o visiera
Ü La visiera o gli occhiali devono essere tolti solo dopo aver sfilato i guanti
Ü Dopo l’utilizzo, è necessario disinfettarli come indicato nella nota informativa che
accompagna la confezione
Ü Se si tratta di DPI monouso indossarli per il tempo indicato e quindi smaltirli come
rifiuti pericolosi a rischio infettivo
Ü Sostituire gli occhiali o la visiera qualora risultino graffiati
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PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
L’uso di DPI è indicato in presenza di inquinanti particellari quali:
Ü
Ü
Ü
Ü
polveri/fibre: particelle solide generate da frantumazione di materiali solidi
fumi: particelle solide molto fini (p.e. fumi di saldatura)
nebbie: minuscole goccioline liquide in sospensione nell’aria
gas e vapori: sostanze in fase gassosa (p.e. solventi di vernici)
Si classificano in:
Ü respiratori a filtro (dipendenti dall’atmosfera circostante) di cui fanno parte:
-
i facciali filtranti (FF) realizzati con materiali filtranti a strati sovrapposti
-
la semimaschera che si utilizza con filtri specifici
-
la maschera intera o pieno facciale che si utilizza con filtri specifici
L’uso dei DPI sopra indicati non è idoneo in ambienti con carenza di ossigeno (<17%); in
questo caso si utilizzano i respiratori isolanti (indipendenti dall’atmosfera circostante
perché dotati di sistemi ad alimentazione esterna d’aria). In Azienda sono stati forniti alla
camera iperbarica due autorespiratori ad aria compressa, monobombola (4l/200bar)
zaino anatomico, maschera a pieno facciale con autonomia di 20’ (art. Sekur Air 1400/1
forniti dalla ditta UNIGUM); il personale è stato informato e addestrato all’uso dalla ditta
fornitrice.
I filtri antipolvere ed i respiratori con filtro antipolvere sono divisi in classi in funzione
dell’efficienza di filtrazione:
bassa efficienza= filtri P1- respiratori FFP1 – 78%
media efficienza= filtro P2 – respiratori FFP2 – 92%
alta efficienza = filtro P3- respiratori FFP3 – 98%
I filtri di media ed alta efficienza si differenziano inoltre in base all’idoneità a trattenere
particelle sia solide che liquide o soltanto solide.
I filtri antigas sono divisi in classi in funzione della loro capacità ossia della loro durata
che dipende da vari fattori quali concentrazione nell’aria dell’inquinante, umidità e
temperatura dell’aria ambiente, frequenza respiratoria e volume respiratorio
dell’utilizzatore:
piccola capacità = filtri di classe 1
media capacità = filtri di classe 2
grande capacità = filtri di classe 3
Per quanto riguarda la manutenzione, i dispositivi di protezione delle vie respiratorie si
distinguono:
Ü senza manutenzione, come i facciali filtranti
Ü con manutenzione, come le semimaschere, le maschere intere e gli autorespiratori
E’ necessario seguire scrupolosamente le istruzioni fornite dal fabbricante e a corredo di
ogni dispositivo per il suo corretto impiego.
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FACCIALI FILTRANTI DISPONIBILI IN AZIENDA
Per le attività di tipo sanitario sono indicati i facciali filtranti. Devono essere indossati
quando vi è il rischio di inalazione di vapori di sostanze chimiche o di aerosol infetti per
prevenire la trasmissione di patologie trasmissibili per via aerea o per proteggere
l’operatore dall’inalazione di polveri nocive.
ATTENZIONE
Ü Le mascherine di tipo chirurgico (simili come forma) non sono dispositivi di
protezione individuale (Circolare del Ministero della Sanità) e quindi non proteggono
l’operatore che le indossa
Ü I facciali filtranti sono monouso; possono essere indossati per un tempo equivalente al
turno lavorativo a meno che non siano visibilmente contaminati o danneggiati. Vanno
comunque sostituiti quando si avverte un aumento della resistenza respiratoria.
Durante le pause di utilizzo devono essere conservati in un luogo individuato riparato
e pulito (es. armadietto)
Ü La tenuta sul viso dei facciali filtranti non può essere garantita se l’operatore risulta
mal rasato o porta la barba e/o i baffi
CARATTERISTICHE DEI FACCIALI FILTRANTI (FF)
Coprono naso e bocca, sono costituiti interamente di materiale filtrante. L’aria espirata
può essere scaricata attraverso il materiale filtrante o attraverso una valvola di
espirazione. Alcuni FF sono dotati di stringinaso che deve essere adattato attorno al naso
dall’operatore. Alcuni modelli sono pieghevoli altri, a conchiglia, si danneggiano se
piegati. I FF sono classificati in FFP1 – FFP2 – FFP3 a seconda del tipo di protezione e della
perdita totale verso l’interno i cui valori massimi sono indicati dalla norma UNI EN 149:
Protezione da inquinanti
Efficienza filtrante
Perdita totale verso
l’interno
FFP1 inquinanti con TLV =
78%
22%
92%
8%
98%
2%
10 mg/mc
FFP2 inquninanti con TLV >
0,1 mg/mc
FFP3 inquinanti con TLV <
0,1 mg/mc
Secondo la protezione che offrono i FF sono marcati con S (contro aerosol solidi e contro
aerosol liquidi a base acquosa ossia aerosol prodotti da soluzioni e/o da sospensioni di
materiale particellare solido in acqua), o SL (contro aersol solidi e liquidi). Per i FFP1 non è
prevista la marcatura SL.
I FF antipolvere sono sempre di colore bianco, quelli a carboni attivi di colore grigio.
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SEMIMASCHERE E MASCHERA A PIENO FACCIALE DISPONIBILI IN AZIENDA
Per alcune attività del personale disinfettore sono state individuate la semimaschera o la
maschera a pieno facciale con filtri idonei al prodotto nebulizzato. Semimaschere
monouso sono state individuate anche per le situazioni di emergenza per tutto il
personale sanitario in caso di versamenti o manipolazioni di discreti quantitativi di
prodotti chimici pericolosi; una volta utilizzate vanno smaltite.
Le semimaschere o le maschere a pieno facciale riutilizzabili sono costituite da:
-
un facciale
-
un raccordo filettato dove vanno inseriti
filtri
con
attacco
a
baionetta
per
i
la
protezione da gas e vapori
-
due filtri antipolvere di classe P1 (contro
particelle solide), P2 o P3 (protezione da
particelle solide e/o liquide).
Quando si utilizza la semimaschera o il pieno facciale con
filtri antipolvere il valore di perdita verso l’interno è diverso a
seconda della classe di filtro antipolvere:
Pieno facciale con filtro P1 = 20%
semimaschere con filtro P1 = 22%
Pieno facciale con filtro P2 = 6%
semimaschera con filtro P2 = 8%
Pieno facciale con filtro P3 = 0,1%
semimaschera con filtro P3 = 2%
La manutenzione delle semimaschere e delle maschere a pieno facciale deve essere
effettuata da personale appositamente addestrato seguendo scrupolosamente quanto
riportato nella nota informativa contenuta all’interno della confezione. In generale
occorre:
Ü provvedere alla sua sostituzione se la maschera risulta danneggiata
Ü ispezionare il facciale e ciascun componente (valvole di inalazione e di esalazione
ecc…) controllando se ci sono crepature, tagli, sporcizia ecc..
Ü togliere la bardatura e la valvola di esalazione e lavare la parte in gomma del
respiratore con acqua e detersivo neutro; risciacquare ed asciugare a temperatura
ambiente
Ü riassemblare il respiratore rimontando le parti rimosse
Il personale utilizzatore è stato addestrato mediante un corso specifico effettuato dalla
ditta fornitrice.
REGOLE GENERALI
Ü Scegliere la misura del respiratore che più si adatta al proprio volto (la presenza di
barba e basette impedisce un corretto indossamento delle maschere)
Ü Regolare le cinghiette della maschera per assicurare una sistemazione comoda e
sicura ed una buona aderenza al volto
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Ü Dopo ogni impiego deve essere effettuata la pulizia del bordo di tenuta della
maschera lavando la parte con acqua tiepida e detergente neutro lasciandola
asciugare a temperatura ambiente
Ü Conservare la maschera nella sua confezione chiusa ed a temperatura ambiente
lontano da zone umide o contaminate
FILTRI
I filtri antigas da utilizzare con le semimaschere o il pieno facciale appartengono ad uno
dei seguenti tipi:
Tipo A = sono in carbone attivo, da usare con gas e vapori di composti organici con
punto di ebollizione al di sopra di 65 °C – colore marrone
Tipo B = da usare con gas e vapori di composti inorganici (con esclusione dell’ossido di
carbonio) – colore grigio
Tipo E = da usare con gas e vapori acidi e anidride solforosa - colore giallo
Tipo K = da usare con ammoniaca e derivati organici ammoniacali – colore verde
I filtri B,E,K sono in carbone attivo impregnato con sostanze in grado di reagire
chimicamente con gli inquinanti.
Per ogni tipo di filtro suddetto, a parità di capacità filtrante che è sempre il 100%,
esistono tre classi che si differenziano per i limiti di concentrazione di utilizzo:
Classe 1 = filtri di piccola capacità (limite di concentrazione di utilizzo 1000 ppm)
Classe 2 = filtri di media capacità (5000 ppm)
Classe 3 = filtri di grande capacità (10.000 ppm)
In Azienda sono forniti i filtri:
mod. 6051 = tipo A classe 1 (A1)
mod. 6055 = tipo A classe 2 (A2)
mod. 6075 = tipo A classe 1 (A1)
da montare sulle semimaschere mod. 6200 e mod. 7002 della 3 M o sula maschera a
pieno facciale mod. 6800S insieme ai filtri antipolvere modelli 5925 e 2125 (P2) o 5935
(P3)
Oltre ai singoli filtri antigas, sono disponibili filtri combinati (ABEK) che trattengono anche
particelle in sospensione solide e/o liquide in quanto la combinazione deve essere
realizzata in modo che l’aria attraversi prima un filtro antipolvere; per questo i filtri
combinati sono marcati come filtri antipolvere e filtri antigas come ad es. quelli
disponibili in Azienda marcati:
ABEK1 (mod. 6059)
ABE1 (mod. 6057)
da montare sulle semimaschere mod 6200 e mod. 7002 della 3 M o sulla maschera a
pieno facciale mod. 6800S insieme ai filtri antipolvere modelli 5925 e 2125 (P2) o 5935
(P3)
ATTENZIONE
Sulla confezione dei filtri è riportata la data di scadenza
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Adattabilità dei filtri antigas e dei filtri antipolvere alle semimaschere ed al pieno facciale
Tipo di respiratore
Filtri antipolvere
Accessori per
adattabili
adattamento filtri
5925 (P2)
Ghiera mod. 501
Filtri antigas adattabili
Semimaschera mod. 6200
5935 (P3)
Semimaschera mod. 7002S
Maschera a pieno facciale
mod. 6800S
6057 (A1)
6051 (A1)
6055 (A2)
6059 (ABEK1)
6057 (ABE1)
2125 (P2)
Adattatore mod. 502
Protezione dei filtri antipolvere in funzione del respiratore sul quale vengono inseriti
Combinazione
Tipo di protezione
Oppure
Semimaschera mod. 6200 o mod. 7002S + filtri antipolvere 5925
Polveri fino a 10 volte il TLV
Semimaschera mod. 6200 o mod. 7002S + filtri antipolvere 2125
Maschera a pieno facciale + filtri antipolvere 2125
Oppure
Polveri fino a 16 volte il TLV
Semimaschera mod. 6200 e mod. 7002S + filtri antipolvere 5935
Polveri fino a 50 volte il TLV
Maschera a pieno facciale + filtri antipolvere 5935
Polveri fino a 200 volte il TLV
Maschera a pieno facciale + filtri antipolvere 5925
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PROTEZIONE DELL’UDITO
OTOPROTETTORI
L’uso dei DPI per l’udito è regolamentato dal D.Lgs. 277/91. Devono essere indossati
quando l’esposizione quotidiana personale al rumore può superare 85 dB(A).
La principale caratteristica che devono avere gli otoprotettori è quella di assorbire le
frequenze sonore pericolose per l’udito lasciando passare quelle utili per la
comunicazione. La scelta del protettore auricolare è stata fatta sulla base dei dati di
rumorosità di apparecchiature e ambienti riportati nel documento di valutazione del
rumore effettuata nell’Azienda dalla quale è emerso che nell’effettuazione di alcune
attività di tipo manutentivo, che richiedono l’uso di certe macchine, i lavoratori sono
obbligati ad indossare i dispositivi di protezione dell’udito che sono stati loro forniti.
Sono disponibili dispositivi usa e getta (inserti auricolari) e prodotti riutilizzabili (cuffie)
che possono essere collegate insieme alla visiera all’elmetto di protezione.
CUFFIE
Vantaggi :
-
maggiore capacità di attenuazione
-
possono essere usate anche se esiste un’infezione
all’orecchio o un’irritazione del condotto uditivo
-
proteggono anche dal freddo e dalle scintille
-
possono essere rimosse senza guanti, durano più a
lungo
Svantaggi:
-
non sono confortevoli in ambienti caldi
-
possono creare problemi se l’operatore indossa occhiali, schermi o
caschi
INSERTI
Vantaggi :
-
facile portabilità
-
non creano problemi a coloro che indossano occhiali o
caschi
Svantaggi:
-
si possono perdere, dimenticare o malporre
-
attenuano il rumore in modo meno stabile nel tempo (a causa dei
movimenti della mandibola)
-
non possono essere indossati in presenza di irritazione
-
possono spingere il cerume in profondità
-
devono essere rimossi indossando i guanti
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