Le nostre gemelle sono nate dall`amore di due mamme
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Le nostre gemelle sono nate dall`amore di due mamme
donne coraggiose Francesca Vecchioni Attivista per i diritti civili e scrittrice, 39 anni, è madre di due bambine. Ha fondato l'associazione Diversity fdiversitylab.itj di cui è presidente. E la figlia del cantautore Roberto Vecchioni. «Se a me succedesse qualcosa, Alessandra scomparirebbe dalla famiglia. Non potrebbe prendersi cura delle piccole. Perché le ho partorite io», racconta Francesca. «La legge non tutela i figli di due donne o di due uomini comefa con le altre coppie di fatto» Le nostre gemelle sono nate dall'amore di due mamme. Ma per lo Stato una di noi non esiste. Come lo diciamo alle bambine? di Marzia Nicolini - foto Valentina Sommariva S v erviranno almeno sei tentativi prima di restare incinta», dice il ginecologo olandese con un sorriso misurato. All'inizio non ci crediamo, siamo convinte che per noi sarà più facile. E invece è l'ottava volta, con altrettanti avanti e indietro tra Milano e Amsterdam. Ho lo stick in mano, per scrupolo leggo le istruzioni che ho cercato online, anche se ormai le conosco a memoria. Mi decido, vado in bagno mentre Ale mi aspetta sul divano. Per non scoprire l'esito da sola, faccio la pipì a occhi chiusi. Che casino! Poi allungo l'oracolo verso di lei e, insieme, abbassiamo lo sguardo. Due lineette, marcatissime. Inizio a ridere come una matta, non contengo la felicità. Ale, con gli occhi lucidi, mi guarda incredula: «Ma siamo proprio sicure che 'sto coso non sia scaduto?». I primi baci con l'insegnante di lettere II mio primo amore arriva che ho tredici anni. Ne ha quindici più di me, insegna lettere nella nostra scuola media e ha già fissato la data del suo matrimonio. M a mi sembrano dettagli trascurabili. E la supplente di italiano, un cliché, lo so; ma sono cotta e lo resto fino a quando lei non dice sì alla persona sbagliata. Il secondo colpo di fulmine mi raggiunge al liceo. Mi sono iscritta allo scientifico, un drammone per mio papà che insegna al liceo classico. Lei è la mia compagna di banco, bellissima e secchiona. Per due anni cerco di mandarle segnali che non coglie (non è facile). Fino a un pomeriggio d'autunno in cui, nella sua stanza, dove studiamo sempre, ci baciamo per la prima volta. Stiamo insieme due a n n i > Nata a Firenze, cresciuta a Roma, Francesca vive a Milano con le sue gemelle Nina e Cloe di tre anni. 73 donne coraggiose Il coming out con papà Mia madre che mi piacciono le ragazze lo sa da sempre: praticamente il coming out lo ha fatto lei invitandomi con allegria al club gay Muccassassina. Mio padre, invece, non sospetta nulla e, anzi, teme che il mio silenzio nasconda un'infatuazione per l'uomo sbagliato, qualcuno di cui non voglio parlargli. Magari c entra anche il fatto di averlo visto di meno (i miei si sono separati che ero piccola). E così un giorno, quando già frequento l'università e vivo da sola, passa a trovarmi a casa, senza un motivo apparente. Mi insospettisco, le sue visite non sono mai casuali. «Allora, stai con qualcuno?», esordisce lui. Io tentenno, le parole non mi escono, papà inizia a preoccuparsi. «Perché non me lo vuoi dire, cosa c'è che non va? È un drogato, un poco di buono?». Si sta davvero allarmando, quindi taglio corto: «È che non sto con un uomo, papà, sto con una donna!». Silenzio. La sua mente deve registrare la notizia. Poi si alza di scatto raccogliendo la giacca come per andarsene. «Ma vaff... mi hai fatto spaventare. Non me lo potevi dire subito?!». Il mio sospirato coming out dura un attimo e papà se ne va sollevato, prima di ricordarmi che, il giorno dopo, devo essere a casa sua puntuale per la serata pizza, come ogni giovedì. «Non fare tardi, per una volta!», ride. Lefamiglie arcobaleno e la legge • Nel nostro Paese non ci sono tutele legali per le famiglie con genitori omosessuali. • Per difendere i loro diritti, nel 2005 è nata l'associazione Famiglie arcobaleno (www.famigliearcobaleno.org). • Esiste anche un network di legali altamente specializzati nei diritti di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali: www.retelenford.it • È ora al Senato il disegno di legge Cirinnà. Liter non sarà breve: restano da discutere molti emendamenti. • Il disegno di legge propone per i genitori omosessuali gli stessi diritti previsti per le unioni civili. Non prevede la possibilità di ricorrere alla fecondazione assistita né di adottare. Ammette solo l'adozione del figlio biologico di uno dei due (stepchild adoption), senza creare vincoli di parentela e quindi diritti di successione. ,74 La sua vita in un libro Il coma a un passo dalla laurea Sul finire dell'università ho un tracollo, in gergo medico una meningo-encefalite, ma ancora oggi non si sa cosa l'abbia provocata, perché non è mai stato isolato il virus che i medici ritenevano responsabile. Quando mi risveglio dal coma, mi sento come se fossi appena tornata da un viaggio in Africa: nulla mi sembra indispensabile, nulla importante. Poi il lento ritorno alla normalità: gli esami finiti, la tesi ancora da scrivere e discutere. E, piano piano, la voglia di iniziare a mettere dei punti fermi, un passo dopo l'altro. Mi laureo, festeggio. E inizio a pensare di creare una famiglia con Ale, la mia fidanzata. Desidero essere mamma da sempre. So che nel nostro caso è più complicato, ma non sono una che si arrende facilmente. Due mamme per Nina e Cloe Non abbiamo idea di come possano reagire le nostre famiglie, quando le convochiamo per annunciare che abbiamo deciso di diventare madri, ricorrendo all'inseminazione artificiale, o meglio alla fecondazione etcrologa in Olanda. Quando lo raccontiamo esplode il silenzio. Ma dura un momento, sfondo perfetto di urla, incitazioni ed evviva incontenibili. Seguiti a ruota da una sfilza di domande. In tutta quella confusione di discorsi, l'unica cosa che conta è l'entusiasmo condiviso per la gioia immensa di nuove vite. Non è un percorso facile e, a volte, i tentativi falliti ci fanno vacillare. Ma poi arriva quella domenica e quello stick che ci dice che sì, davvero, stiamo per diventare mamme. Il giorno in cui scopriamo che si tratta di gemelli non ho alcun dubbio: è una felicità doppia. Nina e Cloe, le nostre bambine, nascono d'urgenza, e da allora non smettiamo più di correre. Le nostre figlie sono arrivate dopo mille ragionamenti, amate ancor prima di essere pensate, e poi volute con tutto il cuore. Sono il frutto di un amore fertile; le ho partorite io, ma il dolore se lo ricorda meglio Alessandra. Anche l'amore tra due donne finisce Sono giunta alla conclusione che chi ha un pregiudizio sull'omosessualità lo supera solo attraverso la comprensione emotiva. Perché il cambiamento è crescita e presuppone l'esempio, la conoscenza, In T'innamorerai senza pensare (Mondadori, 14,90 euro) Francesca racconta le tappe più importanti della sua vita. E della sua battaglia per i diritti delle persone Lgbt (lesbiche, gay, bisex e transgender), vista con gli occhi di una donna che ha sempre vissuto le proprie emozioni in modo molto naturale. Il titolo è una frase della canzone Figlia che suo padre Roberto Vecchioni le ha dedicato quando è nata. l'esperienza. Ma il cambiamento, soprattutto, è contagioso. Avere figli, in una famiglia come la nostra, ti mette nella condizione di essere costantemente esposto, a volte giudicato, a volte guardato con sospetto, imbarazzo, disapprovazione o finta disinvoltura. E come un coming out quotidiano, perché non puoi non informare le persone che hai intorno della tua situazione. E se ci fosse bisogno di un'ulteriore dimostrazione del fatto che tutte le coppie sono uguali, eccola: anche le storie d'amore tra due donne finiscono. Non è stato facile per me e Alessandra prendere la decisione di lasciarci, ma è successo. Raccontare la fine del nostro amore è altrettanto difficile, a maggior ragione in un Paese come il nostro, dove i diritti delle coppie omosessuali non sono tutelati in nessun modo. Ma siamo convinte che, anche per Nina e Cloe, sia meglio sapere di avere due mamme che le amano anche se sono separate, anziché avere due mamme che non si amano più e sono costrette a vivere insieme. Esattamente come accadrebbe se, al posto di due madri, ci fossero una mamma e un papà. Noi ci facciamo in quattro per non far mancare nulla alle nostre piccole, per farle sentire protette e ben volute. Ma agli occhi dello Stato, la madre sono soltanto io che le ho partorite, mentre Alessandra è un'estranea per le bambine. Il suo ruolo genitoriale non è riconosciuto, ciò significa che le bambine non hanno una tutela e, se a me succedesse qualcosa, lei non potrebbe nemmeno prendersi cura delle gemelle. Questo non riguarda solo noi, ma decine di migliaia di bambini che crescono in famiglie come la nostra. Ecco perché non si possono lasciare ai singoli questioni tanto importanti, occorre una regolamentazione. 0