Ag Leader® Integra
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Ag Leader® Integra
TECNOLOGIE GPS AGRICOLTURA SISTEMI AVANZATI AMBIENTE SERVIZI INNOVATIVI EDILIZIA ARVACadPlant Software dedicato per realizzare impianti Semplice e intuitivo per progettare sia in campo che in ufficio BENEFICI ECONOMICI Progettare senza software CAD costosi Conoscere con precisione tutto il materiale occorrente Ottimizzare densità e orientamento d’impianto BENEFICI TECNICI Semplice, veloce, intuitivo, essenziale Adatto ai meno esperti VIGNETI Progettare direttamente in campo con un GPS Progettare separatamente: piante, sostegni, filari, capezzagne Importare rilievi GPS Esportare il progetto in vari formati (.SHP, .DXF, .KML) FRUTTETI PIOPPETI PRINCIPALI COMPONENTI ARVACadPlant utilizza solo due finestre: una per la gestione dati dei sesti d’impianto, una per la parte di disegno CAD. Caratteristiche Software E’ possibile progettare più appezzamenti sullo stesso piano di lavoro e avere un solo report dettagliato per ogni appezzamento • Creare, salvare progetti • Progettare sia in ufficio, sia direttamente in campo con adeguati PC collegati a ricevitori GPS • Importare rilievi CAD o SHP ARVACadPlant può lavorare sia su PC da ufficio che su PC da campo collegato a un adeguato ricevitore GPS • Gestire più appezzamenti sullo stesso progetto • Impostare a piacere i sesti d’impianto • Modificare liberamente bordi e linee AB COME FUNZIONA L’utilizzo è semplicissimo, sia che si operi in campagna con un GPS collegato al computer portatile, sia che si lavori in ufficio. Caricati i rilievi dei vari appezzamenti si impostano: sesto d’impianto (piante e sostegni), distanza dalle capezzagne da seguire, linee di orientamento AB – AC dei filari. In pochi minuti verrà stilato il progetto di ogni appezzamento e il relativo report. E’ possibile personalizzare il lavoro variando liberamente la distanza da fossi, strade e altri appezzamenti. E’ possibile progettare secondo multi linee AB, anche se orientate separatamente, esportare nel formato GoogleEarth, creare stampe personalizzate. • Esportare per: - ARVAPlantCE - Excel - Google Earth • Esportare le sole linee AB • Creare report riassuntivi con: - Superifici - Perimetri - Num. Piante - Num. Pali - Lunghezza filari - Num. Testate - Caratt. Sesto d’impianto • Creare stampe personalizzate VANTAGGI ARVACadPlant permette di progettare semplicemente e velocemente qualsiasi tipo di impianto partendo da rilievi GPS e/o CAD di qualsiasi forma. RIVENDITORE Viale dei Kennedy 87/a 20027 Rescaldina (MI) Tel. 0331 464840 Fax 0331 579360 www.arvatec.it [email protected] TECNOLOGIE GPS AGRICOLTURA SISTEMI AVANZATI AMBIENTE EDILIZIA SERVIZI INNOVATIVI ARVAplant Guida satellitare centimetrica per trapiantatrici Sistema GPS per trapiantare automaticamente riducendo i tempi di lavoro dal 30 % al 40% GPS +/- 1 cm • Controllo Automatico BENEFICI ECONOMICI Notevole riduzione dei tempi d’impianto, fino al 40% ! Riduzione del personale Stilare preventivi più precisi grazie al software ArvaCadPlant Operare contemporaneamente con più macchine e una sola stazione base RTK VIGNETI BENEFICI TECNICI Operare in zone collinari senza riposizionare la base Non necessita contatto visivo tra macchina e stazione base FRUTTETI Lavorare senza squadro preventivo degli appezzamenti Non accumulare errori Allineamenti perfetti anche nei cambi di pendenza Lavorare in entrambi i sensi di marcia Adattabile a qualsiasi macchina anche senza riavvolgi-filo ARVAPLANT.indd 1 PIOPPETI 07/04/2014 23.29.01 PRINCIPALI COMPONENTI Computer di bordo touchscreen 8,4” con sistema GPS rover RTK. Questa soluzione riduce al minimo i cablaggi e rende più agevole lo spostamento su più trattori. Centralina rugged con inclinometri a doppio asse e controllo scostamento trasversale macchina operatrice, radio modem, antenna GPS, kit posa senza filo (Optional). La centralina ha dimensioni molto contenute (25x15x10 cm). Stazione base GPS RTK con radio modem integrato e treppiede COME FUNZIONA L’utilizzo di ARVAplant è semplicissimo. Basta posizionarsi in corrispondenza della prima linea di trapianto e memorizzare i relativi punti di inizio e fine filare. Il software, automaticamente, calcolerà l’intero squadro dell’appezzamento e manterrà la macchina operatrice perfettamente allineata su tutti i filari che seguiranno. Nella versione completa è in grado di eseguire il posizionamento automatico di ogni singola pianta operando sia in andata che in ritorno. E’ possibile salvare e riprendere lavori interrotti in qualsiasi momento senza perdere gli allineamenti precedenti. VANTAGGI ARVAplant permette di ridurre del 30%-40% i tempi d’esecuzione di un impianto mantenendo sempre costante la precisione e la qualità del lavoro sia in pianura che in collina. RIVENDITORE Caratteristiche PC Microprocessore: 1 Ghz Memoria: 512 MB RAM Compact Flash: Tipo 2 1 GB Display: TFT, 8,4” alto contrasto, SVGA 640×480, 400 candele. Touch Screen: Resistivo Sistema operativo: Windows XP embedded Dimensioni: L. 220 mm, L. 170 mm, H. 85 mm - Peso: ca 2 kg Temp. Operativa: 0 °C + 50 °C Temp. di magazzino: -20 °C + 60 °C Grado di protezione: antiurto e sfondamento, IP 65 Umidità relativa: 95% Caratteristiche GPS GPS + GLONASS a doppia frequenza (L1/L2) Canali: 48 paralleli Frequenza di aggiornamento: fino a 20 Hz Precisione di lavoro in RTK orizz.: +/- 1 cm Precisione di lavoro in RTK vert.: +/- 2 cm Tempo di riacquisizione: < 1 sec. Correzione differenziale: RTK con stazione Base Viale dei Kennedy 87/a 20027 Rescaldina (MI) Tel. 0331 464840 Fax 0331 579360 www.arvatec.it [email protected] ARVAPLANT.indd 2 07/04/2014 23.29.24 TECNOLOGIE GPS AGRICOLTURA SISTEMI AVANZATI AMBIENTE SERVIZI INNOVATIVI EDILIZIA ARVAplantCE Software dedicato per lavori di tracciamento Sistema GPS portatile per squadratura e picchettamento BENEFICI ECONOMICI Riduzione fino al 50% del personale impiegato VIGNETI Risparmio dei tempi di tracciamento Ottimizzazione della manodopera BENEFICI TECNICI Picchettamento senza preventiva mappatura FRUTTETI Calcolo automatico dell’intero squadro, individuando solo inizio e fine del primo filare Fino al 50% di riduzione dei tempi di esecuzione Precisione costante senza l’uso di cordelle metriche, anche con continui cambi di pendenza PIOPPETI Ottimo per agevolare l’impianto manuale quando le condizioni del terreno non permettono l’ingresso delle macchine NOCCIOLETI PRINCIPALI COMPONENTI Installabile su palmari con Sistema operativo Windows Mobile, come MobileMapperTM 120. Caratteristiche Software Software ARVAplantCE aggiornabile gratuitamente a vita. Acquistabile anche senza palmare! Semplicissimo da usare. • Installabile su GPS portatili con sistema operativo Windows Mobile • Impostazione allarme precisione GPS • Impostazione offset antenna GPS Software opzionale da ufficio ARVACADplant per progettare i sesti d’impianto. • Impostazione libera del sesto d’impianto • Impostazione della tolleranza di centratura dei singoli punti • Avviso acustico centratura punto • Doppie frecce per agevolare la centratura del punto COME FUNZIONA Nella versione completa ARVAplantCE viene fornito con il GPS portatile MobileMapperTM 120 RTK configurato per lavorare con +/- 1 cm di precisione in tempo reale. Funziona sia collegandosi a basi GPS pubbliche via GPRS sia ad una propria base GPS via Radio Modem. Memorizzati i punti A e B di inizio e fine del primo filare, calcola automaticamente all’infinito tutto lo squadro senza dover mappare prima il perimetro. Camminando lungo i filari indica la posizione del picchetto e/o della pianta. • Possibilità di lavorare in andata e ritorno • Traslazione allineamenti • Importazione linee AB da file di progetto • Salvataggio e ripresa dei lavori VANTAGGI ARVAplantCE permette di velocizzare le operazioni di picchettamento e squadro riducendo anche del 50% costi e tempi di esecuzione di un impianto. RIVENDITORE Viale dei Kennedy 87/a 20027 Rescaldina (MI) Tel. 0331 464840 Fax 0331 579360 www.arvatec.it [email protected] Programma di gestione vitivinicola di precisione animavitis® presentano www.animavitis.com [email protected] Coordinatore: Progettonatura Studio Associato Dr.ssa Monica Rossetti 0039 349 5937132 Progettonatura Studio Associato Via Dante, 8 ARVAtec s.r.l Via G. Matteotti, 31 31025 S. Lucia di Piave (TV) 20027 Rescaldina (MI) Tel. 0039 0438 701673 Tel. 0039 0331 464840 Principio IR (λ) IO (λ) L’eterogeneità di un vigneto costituisce da sempre un problema di difficile misura e gestione. Questa variabilità determina differenze vegetative e produttive che si ripercuotono anche pesantemente sul prodotto finale ossia il vino. Oggi tramite dei particolari sensori ad infrarossi che sfruttano il principio della riflettanza della clorofilla è possibile “scannerizzare” il vigneto e quantificare la variabilità con un elevato grado di dettaglio. Questo consente di sviluppare all’interno dell’azienda una gestione tecnico-viticola ed enologica di precisione basandosi su mappe georefenziate che esprimono in modo oggettivo la situazione vegetativa dei vigneti. A (λ) IT (λ) La luce incidente IO sul tessuto vegetale viene: in parte assorbita (A), in parte trasmessa (IT), in parte riflessa(IR). La riflettanza è data dal rapporto tra luce riflessa e luce incidente. Metodo Durante lo sviluppo vegetativo vengono eseguiti diversi rilievi nelle varie fasi fenologiche e le mappe NDVI (Normalized Differenced Vegetation Index) ottenute vengono utilizzate per modulare gli interventi agronomici in modo mirato al fine di raggiungere gli obbiettivi aziendali prefissati. Durante la fase di vendemmia altre mappe permettono di gestire in maniera differenziata le partite di uva con differente potenziale enologico. Il lavoro viene completato con l’applicazione di specifiche scelte enologiche durante la vinificazione e affinamento dei vini in modo di coniugare nel modo migliore gli obiettivi produttivi aziendali con le potenzialità vitivinicole delle aziende. animavitis® Benefici Esempio di miglioramento del potenziale viticolo con riduzione della zona di vigore eccessivo (blu) e aumento delle altre zone di vigore più equilibrato (verde-rosso) • Migliore gestione agronomica; • Riduzione delle concimazioni e dei trattamenti; • Ottimizzazione degli interventi manuali; • Miglioramento delle zone a peggiore attitudine qualitativa; • Riduzione dei costi di gestione tecnica; • Stima preventiva della qualità delle uve conferite; • Identificazione e gestione del ‘cru aziendale’ • Miglioramento della qualità delle uve e dei vini; • Gestione integrata di precisione dell’intera filiera vitivinicola. vino B vino A SEMINA. TRATTA. GESTISCI. RACCOGLI. PIANIFICA. 2015 PRODOTTI E SERVIZI SEI UN AG LEADER? Ag Leader è stata pioniere nel settore dell’agricoltura di precisione con il Yield Monitor 2000, il primo strumento per l’agricoltura di precisione ad essere efficace e ampiamente diffuso. Da allora è passato molto tempo, ed il settore ha visto notevoli passi in avanti. Ora siamo arrivati alla metà del decennio e Ag Leader è ancora conosciuta per la sua gamma innovativa di attrezzature e strumenti che aiutano gli agricoltori a raggiungere i migliori livelli di produzione lungo tutto il corso dell’anno. Non credeteci sulla parola, domandate ai vostri vicini e ai colleghi di cui vi fidate. Chiedete di Ag Leader. Sono sicuro che avrete un riscontro positivo sulla nostra azienda e sulla nostra linea di prodotti. Nel chiedere, sentirete spesso che Ag Leader è un’azienda indipendente. Non siamo legati a nessuna casa produttrice di macchinari o alcuna agroindustria. Questo spirito indipendente ci permette di costruire strumentazioni esclusive progettate per lavorare con macchinari di ogni marca e modello. 2015 Ag Leader | 2 2014 Ag Leader | 2 Ag Leader è dedita a fornire il miglior supporto possibile, la nostra squadra tecnica include esperti di agricoltura di precisione che sono a vostra completa disposizione per fornirvi un’assistenza tecnica veloce, amichevole e professionale. Entrare a far parte nella famiglia Ag Leader significa aumentare le rese e massimizzare i profitti attraverso un aumento dell’efficienza in tutte le vostre operazioni, utilizzando l’agricoltura di precisione in ogni fase del ciclo produttivo, dalla semina al raccolto. Vuoi entrare a far parte del team Ag Leader? Se si, continuate per vedere cosa viene dopo. Al Myers Presidente, Ag Leader Technology INDICE Monitor/Gps & Sistemi Di Guida NOVITÀ 2015 PG 4-15 Semina PG 16-19 Trattamenti PG 20-25 GPS 6000 & 6500 Pagina 12 Raccolta PG 26-27 Gestione Idrica PG 28-31 Gestione Dati PG 32-39 OnTrac3™ & SteerCommand™ Pagina 15 8 sezioni gestione idraulica della pressione Pagina 18 AgFiniti® Map View Pagina 38 |3 www.agleader.com 2014 Ag Leader Nuove caratteristiche DirectCommand™ Pagina 20 Monitor L’AGRICOLTURA DI PRECISIONE COMINCIA IN CABINA Il Monitor in cabina è la base dell'agricoltura di precisione. Ag Leader vi offre la soluzione adatta alle vostre esigenze. Perchè un monitor Ag Leader? 1 Compatibile con qualunque macchina 2 Touch screen semplice ed intuitivo il 3 Versatile 4 Aumenta l'efficenza e il contollo 2015 Ag Leader 5 Registra e gestisce i dati di campo Valore dei Dati 8 utenti su 10 riscontrano una maggiore redditività*. |4 *2012 Technology in Ag Study Monitor/GPS & Sistemi di guida LA GAMMA DI MONITOR AG LEADER Ag Leader® Integra Versa™ Compass™ Un miglior processo decisionale inizia da informazioni attendibili. • I Monitor Ag Leader integrano il software SMS fornendo così la possibilità di esportare i dati delle aziende, gli operatori, i confini e i campi, oltre che a prescrizioni e linee di guida tra il software SMS e i monitor Ag Leader. • Si possono inoltre utilizzare i dati raccolti dal monitor per creare rendicontazioni per compagnie assicurative, agronomi, proprietari e per prendere le vostre decisioni. 2015 Ag Leader • Con la piattaforma cloud AgFiniti®, potete memorizzare e condividere i dati senza collegamenti via cavo. |5 www.agleader.com Ag Leader ® Integra Tecnologie di agricoltura di precisione all'avanguardia. Questo monitor 31 cm, touchscreen in alta definizione full-color, è progettato per darvi una visibilità facilitata e per permettervi di gestire tutte le operazioni in campo, dalla semina al raccolto. È possibile gestire l'agricoltura di precisione in efficienza dalla cabina con un'interfaccia semplice e uno schermo sensibile. Non importa di che marca siano i vostri macchinari, avrete un controllo senza pari con i monitor Ag Leader. Se volete il top sul mercato, non c'è nulla di meglio del monitor Integra per la vostra azienda. Dalla guida integrata, al controllo della seminatrice passando per la gestione dei trattamenti, il monitor Ag Leader Integra è uno strumento potente e versatile. • Controlla e registra tutte le attività semplici e avanzate di semina o trapianto, inclusi i dosaggi variabili, la pressione sul terreno, il monitoraggio del seme e la chiusura automatica delle sezioni. • Registra i dati sui trattamenti e gestisce l'applicazione di prodotti granulari o liquidi, l'iniezione diretta, i sensori di vegetazione, inclusa l'applicazione di prodotti multipli. • Guida integrata e sterzatura automatica con OnTrac3™ o tramite idroguida con il sistema SteerCommand™. • Gestione multivarietale, monitoraggio rese e campionamento in tempo reale dell'umidità delle mietitrebbie. • Possibilità di collegare fino a 4 videocamere esterne. • AutoSwath™ per la chiusura automatica delle sezioni. • ISOBUS compatibile sia in modalità Task Controller che Virtual Terminal. • Performace flessibile in una soluzione compatta. 2015 Ag Leader • Generazione di rendiconti tramite funzione Smart Report™ e trasferimento dati senza cavo AgFiniti®. • Visualizzazione dei confini degli appezzamenti, ostacoli e posizionamento di segnaposto in tempo reale. |6 Monitor/GPS & Sistemi di guida Versa™ Performace flessibile in una soluzione compatta. Questo monitor touchscreen da 21 cm è la base ideale per qualunque operatore che desideri un unico strumento per gestire tutte le principali operazioni di semina, trattamento e raccolta. Costruito con la stessa tecnologia del monitor Integra, gestisce sia la raccolta delle informazioni in campo, sia i dati derivanti dai macchinari collegati, rendendolo così uno strumento ideale anche come secondo monitor. • Gestione e registrazione di attività di semina basilare e avanzata, incluse le dosi variabili, pressione, monitoraggio semina e la chiusura automatica delle sezioni. • Registrazione dei dati dei trattamenti, concimazioni e semine. • Guida integrata e automatica con OnTrac3TM e SteerCommandTM. • Possibilità di collegare fino a 4 videocamere. • Visualizza e registra le rese in tempo reale. • ISOBUS Compatibile sia in modalità Virtual Terminal sia Task Controller. • Visualizza automaticamente i confini degli appezzamenti, gli ostacoli e i marcatori personalizzati in tempo reale. Compass™ Guida e sterzatura, semplice e lineare. Il monitor touchscreen da 18 cm, è lo strumento entry level per la guida, la sterzatura automatica e per la gestione delle capacità ISOBUS Virtual Terminal. Con la sua interfaccia user-friendly, il monitor Compass è studiato per la semplicità di settaggio e di impostazioni, permettendovi di lavorare dopo con soli tre click. • Facilità di settaggio e utilizzo, con una gestione per eventi. • Ideale per la guida e la sterzatura, può essere abbinato al il sistema OnTrac3™ per la guida automatica al volante o alla centralina SteerCommand™ per il controllo dell'idroguida del trattore. • Design compatto. La barra LED integrata riduce l'ingombro in cabina. • Mappatura a tutto schermo. • Funzione ISOBUS Virtual Terminal Compatibile. |7 www.agleader.com 2015 Ag Leader • Supporta tutte le più comuni e avanzate modalità di guida, incluso la modalità SmartPath™. CONFRONTO CARATTERISTICHE MODELLO Ag Leader® Integra Versa™ Compass™ 31 cm 4 21 cm 4 18 cm 36 sezioni 36 sezioni CARATTERISTICHE MONITOR Dimensione Display Touchscreen Gestione Operatore/Azienda/Campo Gestione Eventi Mappatura Lavorazioni Registrazione Dati Chiusura automatica sezioni (Autoswath™) Testate Gestione testate Gestione videocamere Gestione modulo W-iFi Trasferimento dati senza fili Visualizzazione display in remoto GUIDA E STERZATURA Barra Led Guida automatica meccanica Guida automatica idraulica Sorgente correzione GLIDE SBAS (WAAS/EGNOS) TerraStar RTK SmartPath Tramlines SEMINA/TRAPIANTO Registrazione Varietà/Ibridi Semina a dose variabile Controllo sezione di semina Registrazione dati seminatrici parcellari Monitoraggio uniformità di semina Monitoraggio avanzato semina Controllo pressione idraulico 2015 Ag Leader |8 Ag Leader® Integra Versa™ 10 sezioni 24 sezioni 10 sezioni 24 sezioni Compass™ GESTIONE TRATTAMENTI Gestione applicazione prodotti liquidi Modulo ISOBUS Liquid Control Applicazione dosi variabili Gestione Iniezione chimica Controllo altezza barra Pulsantiera esterna Supporto pulsantiere di fabbrica Generazione automatica Smart report Trasferimento automatico wireless Smart report Chiusura automatica sezioni su mappe create precedentemente Sequenziamento serbatoi Schermata sommario avanzata Preimpostazioni mix di prodotti Gestione prodotti granulari Gestione distribuzioni centrifughe Strip-Till Gestione seminatrici pneumatiche Gestione sensori di vigore vegetativo OptRx® Gestione applicazione multiprodotto (liquida o granulare) Smart report fino a 8 Monitor/GPS & Sistemi di guida MODELLO fino a 3 MONITORAGGIO RESE Monitoraggio rese granella Gestione rese multivarietà Caricamento mappe multivarietà GESTIONE ACQUA Funzione rilievo e mappatura Gestione posadreni Intellislope® Mappatura topografia ISOBUS 2015 Ag Leader Modalità Virtual Terminal Gestione Centralina Multiprodotto Gestione trattamenti prodotti liquidi Gestione trattamenti prodotti granulari Seminatrice pneumatica Trapiantatrice a file |9 www.agleader.com Guida e Sterzatura OTTIMIZZATE LA PRODUTTIVITÀ Con un monitor Ag Leader di guida integrato potete aumentare le ore di lavoro, migliorare la precisione di guida e la visibilità del campo davanti a voi, anche nell'oscurità. Tutti i monitor Ag Leader permettono di effettuare la sterzatura automatica e forniscono svariate modalità di guida. Abbinate il monitor Ag Leader con il sistema OnTrac3™ o con il sistema di guida idraulica SteerCommand™ per una soluzione di guida automatica al top della gamma. Modalità SmartPath™ Effettuate un passaggio nel campo per impostare le linee di guida automaticamente. Pivot centrale Linea A-B Modalità SmartPath Curva adattativa Curva identica Rotta A+ 2015 Ag Leader | 10 Gestione della modalità di guida Salvate, caricate, resettate, mettete in pausa, riprendete, cambiate modalità di guida dal monitor in cabina. Importate/esportate le modalità Caricate facilmente le modalità di guida salvate nel monitor o sul vostro software per l'agricoltura di precisione per ripetere passate nel corso del tempo. Monitor/GPS & Sistemi di guida Vista prospettica (3D) La vista prospettica vi fornisce una visuale del vostro campo fino all'orizzonte, anche in condizioni di scarsa visibilità. Barra LED integrata La barra luminosa sullo schermo include l'errore di sovrapposizione e il numero delle passate. Barra LED L160 La Barra LED CAN bus L160 integra un monitor di facile lettura a LED configurabili. Se abbinata ad un sistema di guida con monitor Integra o Versa, insieme al suo design compatto diventa uno strumento ideale da montare sul cruscotto o sul parabrezza. Scegliete tra modalità "segui" o "riporta". La luminosità regolabile è l'ideale per l'utilizzo sia di giorno che di notte. Fornisce il numero di passate, gli errori di sovrapposizione e la direzione in gradi. 2015 Ag Leader Montando la barra LED L160 sul cruscotto o sul parabrezza, l'operatore può controllare la guida guar-dando dritto davanti a se, mantenendo il monitor in una posizione comoda. Testate Impostate la testata come un offset dal confine per avere un riferimento visivo e effettuare la chiusura automatica delle sezioni. | 11 www.agleader.com GPS 6000, GPS 6500 TECNOLOGIA GPS senza pari Ag Leader offre una gamma di GPS per la guida, le lavorazioni del terreno, i trattamenti, le mappature e molto altro. I sistemi GPS 6000 e GPS 6500, così come la base a terra GPS 6500, forniscono precisione, ripetibilità, flessibilità e semplicità di utilizzo. GPS 6500 e 6000 • Correzione differenziale RTK, Terrastar o EGNOS • GLONASS di serie • Uscita velocità Radar simulata di serie • Frequenza di aggiornamento fino a 20 Hz (6500) o 10 Hz (6000) • GLIDE offre una maggiore precisione senza sottoscrivere abbonamenti per correzioni differenziali • Miglioramento del segnale uptime grazie alla tecnologia StableLoc™ • Luci LED per diagnosi immediata 2015 Ag Leader • Magnete di montaggio integrato e piastra di fissaggio per installazioni sempre precise e ripetibili • Design solido, impermeabile, compatto | 12 RTK Stazione base RTK GPS 6500 Fornisce una precisione centimetrica per le vostre operazioni. La base fissa GPS 6500 funziona su doppia frequenza ed è stata testata in campo. Studiata per l'accuratezza e la ripetibilità, il sistema accede ai segnali GPS e GLONASS. Il sistema Wi-Fi integrato permette una configurazione semplificata da smartphone o tablet. Utilizzo Guida Taratura Raccolta Preparazione letto di semina Mappatura (punto, linea, area) Distribuzione a dose variabile Applicazione prodotti granulari Applicazione prodotti liquidi Semina Registrazione ibridi/varietà Strip-Tilling TerraStar - D GPS 6500 7.5-12.5cm 3"-5" dei Dati il Valore WAAS/EGNOS Le informazioni dal campo sono una risorsa preziosa per una gestione migliore. • Generazione linee di guida A-B • Registrate e archiviate le linee di guida per un futuro utilizzo • Importate/esportate le linee di guida da e a sistemi di guida di diversi costruttori 15-20cm 6"-8" 2015 Ag Leader Gestione posadreni (Intellislope) Guida assistita Guida automatica Correzione GPS Differenziale GLIDE WAAS/EGNOS TerraStar RTK GPS 6000 << 2.5cm 1" Monitor/GPS & Sistemi di guida Correzione GPS Differenziale GPS 6500 con Relay Il Relay è lo strumento che fornisce la correzione RTK. Il Relay si combina con l'antenna GPS 6500 per fornire un sistema di ricezione integrato, semplice da installare e spostare. Opzione radio 400 MHz e NTRIP/GSM disponibile. • Caricate facilmente con un singolo pulsante modelli e cicli di lavoro | 13 www.agleader.com OnTrac3™, SteerCommand™ Il top della performaNce nei sistemi di guida Abbinate il vostro monitor Ag Leader con uno dei nostri avanzati sistemi di guida per ridurre la fatica dell'operatore e allungate le ore di lavoro, con il sistema di guida OnTrac3™ o SteerCommand™ per la guida idraulica • L'autocalibrazione fornisce un sistema semplice di messa a punto. • Supporto per modalità di guida avanzate, incluso SmartPath™ (vedete a pagina 10 per le modalità di guida supportate). • La compensazione a 9 assi si adegua alle asperità del terreno. • La bussola elettronica interna, mantiene sempre la direzione corretta. • Le luci LED diagnostiche offrono un'immediata visione dello stato del sistema. • Attivate o disattivate la guida dal monitor o con pulsante a pedale (optional). 2015 Ag Leader | 14 OnTrac3 migliora la precisione delle passate con un sistema di sterzatura semplificato applicabile ad ogni trattore, mietitrebbia, carrobotte o qualunque genere di veicolo, senza modificare l'idraulica. Veloce e semplice Spostate velocemente l'OnTrac3™ da un trattore all'altro con il metodo "Lock-n'-Roll. Più forza, meno rumore Un maggior momento torcente per delle sterzate più veloci e un motore elettrico brushless senza frizioni per una maggior silenziosità. Traiettoria voluta RTK perso RTK riacquisito Ritorno alla posizione RTK Se il Segnale RTK è perso, StableLocTM cambia modalità fino a che il segnale RTK non è nuovamente disponibile. Monitor/GPS & Sistemi di guida OnTrac3™ Guida automatica StableLoc™ StableLoc mantiene una elevata precisione scegliendo in automatico la modalità GPS migliore. Quando il segnale è di nuovo disponibile, il sistema automaticamente recupera senza "salti". Senza frizioni Il sistema a ghiere elimina possibili slittamenti associati ai sistemi a rullo. SteerCommand™ Guida automatica Il nuovo sistema di guida automatica SteerCommand, abbinato alla nuova antenna GPS 6500 offre una precisione senza pari. Alta precisione Accedete alle reti RTK per una precisione centimetrica ripetibile nel tempo abbinando il Relay GSM o 400 MHz. Compatibilità Il sistema dispone di kit per essere compatibile con oltre 600 diversi modelli di veicolo. 2015 Ag Leader Soluzioni GPS all'avanguardia Con GPS 6500 e SteerCommand supporta GLIDE, WAAS/EGNOS, Terrastar-D e RTK. | 15 www.agleader.com SeedCommand ™ OTTENETE IL MASSIMO DA OGNI SEME IN CAMPO In ogni stagione di semina avete una sola possibilità per centrare il momento migliore. Avete la certezza che la vostra seminatrice stia facendo il suo compito al meglio e che ogni seme sia posizionato esattamente dove avrà le migliori condizioni per svilupparsi? Con SeedCommand potete avere tutte le informazioni a portata di dito. • Eliminate la sovrapposizione, riducete il costo delle sementi e migliorate le rese con AutoSwathTM. • Allungate le finestre di semina lavorando anche di notte in piena automazione. • Riducete i vuoti e i semi doppi anche con semi non omogenei. • Acquisite conoscenze mappando e registrando le diverse varietà di semi, i tassi di semina, le date e le altre informazioni che emergono durante la stagione di semina o trapianto. • Massimizzate la resa con la semina a dose variabile. il Valore dei Dati • Provate l'uniformità di germogliazione, emergenza e maturazione con Hydraulic Down Force. • Automatizzate la chiusura delle sezioni sulle file con le frizioni elettriche SureStop® per le seminatrici meccaniche e SureVacTM per le seminatrici pneumatiche. Risultato: 2015 Ag Leader La giusta profondità di semina può influire sulla produzione fino al 40%*. | 16 *Independent Seed Company Studies. Semina Monitorate e gestite tutta la stagione di semina Fila 1 Performance Popolazione Singolazione Qualità spaziatura Vuoti Spaziatura tra semi Doppi Performance della seminatrice Il monitoraggio avanzato della semina elimina la necessita di un monitor secondario aggiuntivo dedicato alla seminatrice. Mappe e registrazione dati Registrate e mappate le aree con diverse varietà o ibridi in tempo reale. Fila 1 Performance Popolazione Singolazione Qualità spaziatura Vuoti Spaziatura tra semi Doppi Storia singolazione Singolazione Alta Bassa Errori: Vuoti: Doppi: Tasso di semina Singolazione Effettuate dei tassi di semina differenziati in base a delle mappe di prescrizione. Tenete traccia dei doppi semi e della spaziatura fila per fila. Posizionamento seme 2015 Ag Leader Visualizzate il posizionamento del seme sulla fila così come la singolazione. | 17 www.agleader.com Down Force Sistema idraulico di controllo della pressione sul terreno Possibilità di controllare fino ad 8 sezioni indipendenti. Gestire la pressione della seminatrice sul terreno è un metodo testato per migliorare l'emergenza e favorire lo sviluppo radicale su tutto il campo. Il sistema Ag Leader di controllo idraulico della pressione è un passo nettamente avanti rispetto ai sistema ad air bag, dal momento che fornisce una risposta immediata al variare delle condizioni del campo e del suolo. Monitoraggio fila per fila I sensori di pressione monitorano le sforzo richiesto su ciascuna fila permettendo una semina a profondità uniforme al variare della topografia e delle condizioni del suolo. Ammortizzatore d'impatto L'ammortizzatore d'impatto agisce come un filtro alle tensioni e agli impatti di ostacoli presenti come rocce, radici, legni ecc. Virtual Terminal Compatibili ISOBUS Monitoraggio della pressione 2015 Ag Leader Monitorare la pressione sul terreno permette all'operatore di vedere le variazioni di forza richieste al variare delle condizioni del suolo e del campo. La centralina ISOBUS vi permette di installare da 1 a 4 sensori per canale e può funzionare con qualunque monitor ISOBUS VT compatibile. | 18 Semina CHE VANTAGGI OFFRE LA GESTIONE DELLA PRESSIONE? Sistema ad Air Bag Sistema Idraulico Down Force t/ha* Fino a 20 secondi per la risposta Risposta istantanea Le seminatrici con sistema ad Air Bag possono impiegare fino a 20 secondi per gonfiarsi e creare la giusta pressione sul terreno, con conseguente diversa profondità di semina. Le seminatrici con il sistema idraulico Ag Leader rispondono alle variazioni in un secondo, con un conseguente miglioramento dell'uniformità di semina, di emergenza delle piante e un maggior sviluppo radicale. Come si ripaga il sistema Aumento delle rese grazie ad una migliore emergenza X Miglioramento resa X Prezzo della granella /t = Profitto ROI su seminatrice a 16 file /ha guadagno 2015 Ag Leader La differenza nella risposta? Circa 1000 mq usando una seminatrice a 24 file 0.7+ *Independent Seed Company Studies. | 19 www.agleader.com DirectCommand ™ Massimizzate ogni goccia ogni granulo ogni pianta DirectCommand™ ha semplicemente rivoluzionato i trattamenti in campo. Il sistema Autoswath™ ha diminuito la sovrapplicazione dei prodotti, riducendo i costi e apportando benefici ambientali e aumentando al contempo la produttività. • Chiude e apre automaticamente le sezioni sui confini, sulle zone già trattate o su delle testate impostate dall'utente. • Cambia la dose automaticamente basandosi sulle mappe o in base ad un'impostazione prefissata. • Permette di fare dei trattamenti a dose variabile di uno o più prodotti. • Registra i trattamenti, incluse le aree trattare, il volume distribuito e molto altro. • Gestisce fino a 3 sensori di pressione opzionali, permettendo di eliminare gli indicatori aggiuntivi in cabina. 2015 Ag Leader € Risultato: Risparmi medio del 7 % sui prodotti con il sistema Autoswath in 2 anni*. *Studio universitario | 20 Trattamenti Nuovo e Semplice Il modo per gestire le miscele di prodotti 1 2 Create l'inventario dei prodotti che utilizzate durante l'anno e salvatelo sul monitor. 3 La calcolatrice integrata vi permette di sapere quanto prodotto vi serve per riempire la vostra botte con il volume desiderato. Per effettuare un trattamento scegliete il prodotto dal vostro inventario. novitÀ Centralina ISOBUS Liquid Control È compatibile con gli standar ISOBUS Virtual Termina e Task Control. Questa funzionalità permette di utilizzare il sistema con monitor di altre marche compatibili ISOBUS • La facile e guidata metodologia per calibrare i sensori di flusso, di pressione e di velocità a terra, permette di avere un sistema sempre in perfetta efficienza. • Il monitoraggio continuo della relazione tra flusso e pressione permette un'immediata identificazione di eventuali problemi ai sensori o uno scostamento dai valori prefissati. • Il sistema mantiene la barra in pressione, permettendo la distribuzione di dosi accurate senza vuoti all'avvio della macchina o ogni volta che la barra viene attivata o spenta in corrispondenza delle testate, o di inversioni. • Supporta fino a 24 sezioni di barra, per una minore sovrapposizione e migliore efficienza nella distribuzione. 2015 Ag Leader | 21 www.agleader.com DirectCommand ™ Controllo di distribuzione del disco centrifugo • Controllo contemporaneo fino a 5 prodotti. • Controllo di distributori a ciclo chiuso. • Gestione di mappe di prescrizione. • Create facilmente e modificate mix di prodotti e mappateli accuratamente in campo. Controllo concimazione con Strip Till • Controlla fino a 3 canali di prodotti granulari attraverso la centralina Ag Leader Granular Strip Till. • Controlla simultaneamente la distribuzione di ammoniaca anidra e stabilizzante azotato con il modulo di iniezione chimica abbinata. • Applica i fertilizzanti solo dove necessario con mappe di prescrizione per le dosi variabili. • Registra i dati sia di applicazioni di prodotti liquidi che granulari. Centralina ISOBUS Serial Bridge Metodo di interfacciamento semplice e efficace tra i monitor Ag Leader Integra e Versa e le varie irroratrici o spandiconcime. Permette l'applicazione della dose variabile, la registrazione dei dati, e l'utilizzo l'Autoswath. 2015 Ag Leader | 22 Trattamenti GESTIRE LA DOCUMENTAZIONE SEMPLIFICATA Semplificate la produzione dei report sui trattamenti (sia liquidi che granulari) ai fini governativi. Smart Report™ • I report riportano il luogo, le informazioni del prodotto, il volume totale applicato, le aree trattate, le mappe e i confini di campo. • Inserite le informazioni sul tempo, le condizioni del suolo, i prodotti usati. • Generate automaticamente i PDF dei report per inviarli, archiviarli o stamparli in maniera semplice e lineare. • Non richiede sofware aggiuntivo. • Generazione automatica del report ogni volta che concludete un lavoro. novitÀ Tenete traccia dei lavori per operatore, macchinario o data novitÀ Esportate semplicemente gli Smart Reports con AgFiniti®. • Filtrate i risultati per campo, evento, configurazione, operatore o data. • Visualizzate la divisione particellare degli ettari totali che ogni operatore ha registrato. • Raggruppate i report per giorno, settimana, mese o stagione per facilitare l'archiviazione dei dati. | 23 www.agleader.com 2015 Ag Leader • Visualizzate i trattamenti in un range di date. OptRx ® LE VOSTRE PIANTE COMUNICANO. STATE ASCOLTANDO? Le esigenze di azoto possono variare considerevolmente all'interno di un campo. Utilizzando la riflettanza di determinate bande spettrali della luce, OptRx® individua immediatamente le esigenze della pianta. Misurando il vigore vegetativo, potete somministrare azoto esattamente dove necessario. Utilizzare la tecnologia a sensori per gestione dell'azoto è un metodo testato per ottenere considerevoli incrementi di produttività, stagione dopo stagione, permettendovi di recuperare le rese perse adattando la dose alla variabilità in campo in tempo reale. • Capitalizzare la variabilità esistente nel terreno dovuta ai cambiamenti climatici e alle condizioni del suolo. • Aumentare l'azoto distribuito nelle zone che rispondono favorevolmente alla sua somministrazione e diminuire la dose nelle zone ricche. • Ottenere delle rese maggiori adattando le dosi allo stress delle piante non visibile ad occhio nudo. • Generare e implementare una dose variabile di azoto che si adatta alle condizioni uniche dell'annata in corso, senza pagare canoni o abbonamenti. • Compensare la naturale variabilità di azoto delle deiezioni animali distribuito, così come la distribuzione non omogenea delle stesse. • Vedere aumentare le potenzialità dei campi fino a 0,6 t/ha migliorando la gestione dell'azoto. 2015 Ag Leader | 24 Trattamenti SMETTETE DI STIMARE. INIZIATE A MISURARE. OptRx® cambia le regole del gioco. Si passa da una stima ragionata ad una sofisticata strategia basata sui bisogni effettivi della pianta, le preferenze del coltivatore e sulla gestione in atto. Nella mappa sottostante, le zone gialle e rosse indicano le zone in carenza di azoto. OptRx® in abbinamento a DirectCommand™ permette di gestire la dose variabile e assicura che la giusta dose di azoto sia distribuita in campo. Inoltre potete utilizzare OptRx® per somministrare qualunque tipo di prodotto chimico su qualunque coltura creando le vostre tabelle di prescrizione personalizzate. € Come si ripaga OptRx®: Sperimentate un incremento di produzione fino a 0,6 t/ha. Guadagnate 20-30 €* €/ha usando OptRx. ROI per un sistema a 2 sensori = 280 ha | 25 www.agleader.com 2015 Ag Leader Calcolatore di profitti OptRx su agleader.com Monitoraggio rese Lo standard industriale L'originale è sempre quello che ispira più fiducia. Ecco perchè il sistema Ag Leader è la tecnologia per la mappatura delle rese più utilizzata al mondo. Create e visualizzate le mappe di resa e umidità in tempo reale mentre mietete e osservate istantaneamente come le condizioni del campo influenzano le rese. Con la varietà di informazioni raccolte potete migliorare le rese. In aggiunta, le misurazioni di umidità vi permettono di scegliere la modalità di immagazzinamento della granella direttamente dalla cabina della trebbia. • Visualizzate le rese e le mappe di umidità in tempo reale per un feedback istantaneo sulle performance. • Sovrapponete le mappe di semina con la mappa di produzione in tempo reale per vedere le differenze di perfomance tra varietà e ibridi diversi direttamente in campo. • AutoSwathTM per le trebbie offre dei dati precisi e accurati anche in corrispondenza di tagli parziali. • Schermata riassuntiva con i valori di ettari trebbiati totali, rese totali, medie e molto altro. • Decidete come conservare la granella in base alle letture di umidità in campo. • Scegliete le sementi migliori basandovi sulle rese anno dopo anno. 2015 Ag Leader | 26 Raccolto COME FUNZIONA: La granella viene introdotta nell'elevatore dove un sensore legge il contenuto di umidità. Quando la granella viene introdotta nel cassone, un sensore di impatto misura la massa. Le informazioni sulle rese e sull'umidità provenienti dai sensori sono registrati nei monitor Ag Leader® Integra o Versa, montati in cabina. Il risultato: il Valore Dati www.agleader.com | 27 * Basato su una resa media di 11,3t/ha a 130€/t 2015 Ag Leader dei Le informazioni sono fondamentali per la presa di decisioni che permettono un aumento delle rese. Anche solo un aumento del 5% può significare un aumento di oltre 70€/ha*. Intellislope® FATE VOI STESSI la posa dei dreni La gestione dell'acqua è una componente basilare per massimizzare le rese e la produtttività. La decisione di installare un adeguato sistema di drenaggio permette un ampio e veloce ritorno sull'investimento. Intellislope® permette praticamente a qualunque agricoltore di installare il proprio sistema di drenaggio utilizzando il proprio equipaggiamento, ottenendo risultati professionali. L'investimento iniziale di un sistema di drenaggio ripaga l'agricoltore per molti anni in molti modi • Allarga le finestre di lavoro, dalla preparazione pre-semina del terreno alle operazioni post raccolta. • Diminuisce la compattazione del suolo rimuovendo l'acqua meteorica più velocemente. • Minimizza la perdita di azoto come conseguenza della denitrificazione a causa di ristagni idrici. • Migliora lo sviluppo radicale nei periodi iniziali di sviluppo della piante generalmente umidi per una migliore resistenza nei momenti di siccità. • Migliora il valore fondiario e la produttività generale. Promuove lo sviluppo radicale 2015 Ag Leader Suoli ben drenati incoraggiano uno sviluppo radicale in maggior profondità e piante più sane. Suoli saturi portano a sviluppi radicali più superficiali e un minor sviluppo vegetativo. | 28 Gestione dell'acqua Installare un sistema di drenaggio è facile come fare 1,2,3 Il sistema Intellislope® rende l'installazione dei dreni eccezionalmente semplice, eliminando la necessità di complicati rilievi con sistemi laser. Se puoi guidare un trattore puoi anche installare un sistema di drenaggio grazie a Intellislope®. 1 RILIEVO Può essere fatto a piacimento, usando un ATV o qualunque tipo di veicolo oppure, al momento dell'installazione dei dreni, con il sistema GPS RTK del sistema Intellislope (vedere pagina 13 per maggiori informazioni). Fate il rilievo guidando sulla zona dove installare il dreno per registrare i dati di quota. 2 PROGETTATE Introducete la profondità minima e massima del dreno, così come la pendenza minima per rimuovere l'acqua in eccesso. Questo può essere fatto in campo o con il software SMS™ Advanced Water Management Module (vedi pagina 30 per ulteriori dettagli). 3 ESEGUITE Utilizzate il progetto generato per eseguire il lavoro in campo. Usate Autotile per posare i dreni alla profondità desiderata. Potete anche utilizzare grade o pitch per controllare manualmente la posadreni. € Come si ripaga il sistema di drenaggio Vista topografica 143€/ha* 300€/ha* 80€/ha** *The Ohio State University Bulletin 871-98. **Studi di varie università. Basato su 96€/t mais, 270€/t soia e 150€/t frumento. 2015 Ag Leader www.agleader.com | 29 Visualizzate le differenze di quota che sono difficilmente visibili ad occhio nudo, per essere sicuri di posare il dreno nel punto più basso, e ottenere il miglior risultato possibile. Modulo SMS Water Management Gestite l'acqua nei vostri appezzamenti con la stessa precisione con cui gestite le altre risorse. Il Modulo SMS Water Management vi permette di disegnare strategicamente i sistemi di drenaggio nei vostri appezzamenti basandovi su rilievi topografici RTK. Una volta che il sistema di drenaggio è compiuto, SMS lo validerà per assicurarsi che il livello di drenaggio voluto sia effettivamente ottenibile. Importare i rilievo e i dati di installazione dei dreni dal monitor Ag Leader® Integra al software SMS fornisce un'altra soluzione per monitore gli incrementi di resa nelle zone in cui sono stati installati i dreni. • Create progetti ottimizzati senza complicati calcoli manuali. • Validate semplicemente che i dreni siano dimensionati appropriati per far fronte alle esigenze. • Esportate i progetti dal software al display per facilitare l'installazione. • Condividete i progetti usando programmi come Google Earth mapping services. • Editate, spostate, espandete progetti esistenti per aggiornarli alle vostre esigenze. • Confermate le dimensioni corrette utilizzando il drainage Coefficient Tool. • Convertite progetti precedenti e esportateli sul monitor come termine di paragone. • Individuate il miglior progetto paragonando diversi progetti per costi ed efficienza. • Controllo per moduli e individuazione della dimensione minima del dreno. • La verifica della velocità di sicurezza permette di controllare che il dreno sia posto ad una pendenza appropriata per la tessitura del suolo alla profondità voluta. Visualizzate dei livelli di riferimento multipli per la progettazione 2015 Ag Leader Vista 3D Immagine Tipo del suolo Rese Drenaggi esistenti Linee di livello Linee di deflusso | 30 Editor di progetti di drenaggio con livello di riferimento Gestione dell'acqua CREATE FACILMENTE PROGETTI DI DRENAGGI CORRETTAMENTE DIMENSIONATI Strumenti speciali per editing dreni. Impostazioni di progetto per pendenze corrette ad ogni passaggio. Legenda dei livelli di riferimento. Zona di allarme per dimensione, flusso e connessioni. Profilo del piano di campagna, posizionamento del dreno e connessioni. Vista 3D Analisi geomorfologica Analizzate il deflusso e le esigenze di drenaggio. Visualizza la pendenza, identifica i bacini, le zone drenate, l'umidità potenziale, la direzione di deflusso e altro. www.agleader.com | 31 Impostate il coefficiente desiderato di drenaggio per assicurare il giusto dimensionamento in tutto il progetto. Statistiche dell'area indicante la capacità desiderata e di progetto 2015 Ag Leader Configurazioni personalizzate per coefficienti di drenaggio: Software SMS ™ PIANIFICATE, GESTITE, GUADAGNATE. Abbiamo capito che una gestione flessibile è una prerogativa irrinunciabile nell'agricoltura di precisione. E, dal momento che potresti avere informazioni da diversi sistemi, vogliamo offrirvi la più ampia compatibilità possibile. SMS è stato sviluppato con questo principio, così da lasciarvi prendere decisioni partendo dai vostri dati. Non importa se i dati provengono da una seminatrice, un spandiconcime, un'irroratrice, una trebbia o da un sistema di guida. SMS può gestirlo e organizzarlo. • Organizzate, pianificate, gestitere operazioni in campo. • Visualizzate e stampate mappe, report e sommari di lavorazione. • Mappe di sfondo di lavorazioni in campo (aratura, semina, trattamenti, raccolta ecc.). • Generate report e mappe che possano soddisfare le esigenze burocratiche e gli obblighi legislativi. • Tenete traccia e salvate i trend anno dopo anno dei vostri campi. • Analizzate i dati per determinare le zone da migliorare e prendere decisioni che influenzino la produttività. • Tenete traccia agevolmente delle spese e delle entrate, che possono essere inclusi in report finanziari e stampate riepilogative. il sofware SMS supporta •Ag Leader 2015 Ag Leader • • • • • AGCO AutoFarm Case IH CLAAS Flexi-Coil • • • • • HARDI Hemisphere GPS (Outback) ISO 11783 John Deere KINZE • • • • • • Mid-Tech New Holland Precision Planting Raven RDS Trimble • • • Gradient Shape, Image, Text Files LIDAR Files | 32 SMS™ Basic Usate le informazioni raccolte durante le vostre operazioni in campo (semine, trattamenti, raccolta ecc.) per trasformare i dati in decisioni consapevoli con il software per computer desktop SMS basic. Caratteristiche SMS™ SMS™ Mobile Gestione progetti (limitata) Raccogliete le informazioni in campo, campionamenti di colture, di suoli, confini e altro con SMS Mobile. Una volta raccolti i dati, l'integrazione con il software SMS Basic o Advanced rende il trasferimento dati semplicissimo. Invio/ricezione dati via AgFiniti* Scrittura equazioni Vista calendario Render 3D e vista terreno Analisi comparative Analisi Correlativa Analisi terreno Analisi NDVI Mappatura profitto/perdite Programmazione backup Analisi per gruppi Medie multiannuali Individuazione linee di livello Utilizzo dati in remoto Playback dati Stampaggio libretti Gestione Acqua** Prescrizione Parcelle** SMS™ Advanced Il software SMS Advanced offre agli agricoltori e ai vostri consulenti di fiducia la possibilità di gestire dati di numerosi ettari, campi e operazioni culturali. SMS Advanced oltre a tutte le funzionalità dell'SMS Basic offre strumenti e funzionalità avanzate per l'analisi e la generazione di report. Basic Advanced Processamento dati da Monitor Ag Leader Ordinamento dati per località Generazione piani colturali Crea, Gestisci e esporta linee di guida Stampa mappe di riepilogo, grafici e report Preparare semplici prescrizioni Mappe di sfondo aeree/ topografiche Strumenti di query per analizzare specifiche zone Controllo aggiornamenti Importazione dati Soil Survey (solo USA) Gestione dei Dati Gestione dei Dati (limitata) *Servizio disponibile a pagamento. **Modulo opzionale. 2015 Ag Leader | 33 www.agleader.com TRASFORMATE I DATI IN EURO SMS™ Basic SMS Basic vi aiuta a portare i dati dai vostri campi, dalla semina al raccolto e a trasformarli in decisioni intelligenti. In una situazione agricoltore/consulente SMS™ Basic, lavorando unitamente a SMS™ Advanced, fornisce strumenti analitici e migliori strumenti di comprensione per le vostre operazioni di agricoltura di precisione. • Sovrapponete le mappe delle rese con quelle delle lavorazioni per vedere quali operazioni colturali incidono maggiormente sulle rese. • Create e gestite punti di campionamento dei suoli, griglie e regioni. • Scaricate automaticamente le mappe della Soil Survey (solo USA). • Esportate mappe di prescrizione su tutti i principali monitor sul mercato. • Create report e mappe che soddisfano le esigenze governative. • Tenete traccia delle spese e degli incassi. • Usate AgFiniti per ricevere e trasmettere senza fili dati ai monitor Ag Leader. 2015 Ag Leader Pianificazione linee di guida Prescrizioni Grafici o tabelle Importate, gestite, salvate e trasferite pattern di guida o linee AB. Create e esportate semplici mappe di prescrizione per sementi, prodotti liquidi o granulari. Assemblate e stampate mappe, tabelle e report. | 34 Gestione dei Dati SMS™ Advanced Per il coltivatore Con SMS™ Advanced il coltivatore aumenta il livello di informazione attraverso l’analisi multi annuale e multivariabile, permettendo di capire le relazioni tra operazioni e rese Per i consulenti Gli agronomi, assicuratori, fornitori di servizi e operatori delle ditte sementiere beneficiano dalla possibilità di gestire un numero illimitato di progetti, permettendo l'analisi di dati su campi singoli o su l'intera gamma della clientela, mantenendo i dati separati. • Paragonate gli effetti di un numero di variabili sulle rese finali. • Combinate i dati per aiutarvi a definire delle zone di gestione. • Funzioni automatizzate analisi per ridurre lo spreco di tempo e generare report omogenei. • Importate dati satellitari, foto e dati da sensori vegetativi per identificare lo stato di salute delle piante. • Tenete traccia delle velocità, tassi, quote e altro di ciascun passaggio di mezzo operativo con replay animati. • Mappate e pianificate l’installazione dei dreni (modulo opzionale vedete pagina 30) • Create libretti personalizzati per ciascun cliente che includono grafici, tabelle, mappe ecc. (modulo opzionale). Scrittura equazioni Costruite equazioni per generare mappe di prescrizione o altri set di dati basati su informazioni mappate, come ad esempio campionamenti di suolo e/o mappe di rese. Impiegate in automatico queste funzioni su un campo specifico o su tutti gli appezzamenti di un progetto. Vista 3D Visualizzate i vostri campi usando mappe 3D per aiutarvi a analizzare le linee di deflusso, i sistemi di drenaggio e eventuali terrazzamenti. • Piazzate strategicamente e definite parcelle pilota in campo dall'ufficio e usatelo per seminare in campo (modulo opzionale). • Usate il costo degli input e altre informazioni finanziarie per generare mappe di profitto/perdita dei vostri appezzamenti. • Create delle analisi del terreno basate sulla topografia dei vostri appezzamenti per visualizzare le pendenze, identificare i bacini idrici, le zone di drenaggio, l'umidità potenziale, la direzione del flusso superficiale e altro ancora. • Interfacciatevi con AgFiniti per caricare e scaricare velocemente prescrizioni, mappe, linee di guida, mappe topografiche e altro. Visualizzate accuratamente i trend negli anni e per tipo di coltura. Analisi comparative Paragonate facilmente come campi o operazioni diverse (umidità, tipo di suolo, tassi di fertilizzazione ecc.) influiscono sui risultati. | 35 www.agleader.com 2015 Ag Leader Medie multiannuali SMS Mobile SMS Mobile vi permette di raccogliere informazioni puntuali in campo, in base alle caratteristiche delle colture, alle informazioni sui suoli, ai confini e altro. Offre di lavorare con la maggior parte delle soluzioni desktop e di sincronizzarsi con SMSTM Basic e Advance. Le informazioni raccolte con SMS Mobile possono fornire un ulteriore livello di dettaglio necessario per prendere decisioni critiche. • Registrate ed editate punti, linee o poligoni manualmente o con il GPS per rilievi in campo, mappatura dreni o altre attività. Modalità di utilizzo in campo Eseguite ricognizioni in luoghi specifici o recatevi in zone precedentemente controllate per registrare informazioni dettagliate sullo stato di un campo/coltura così come insetti, malattie e infestanti osservate. • Registrate e mappate informazioni su lavorazioni in passata, quali ibridi e varietà, arature o trattamenti. • Acquisite velocemente e facilmente dati sulla salute delle colture in campo con sensori dedicati. • Aggiungete note fotografiche prese in campo per documentare meglio informazioni fitosanitarie. • Visualizzate le statistiche di 4 mappe in tempo reale. • Scaricate e visualizzate immagini satellitari per una visualizzazione più agevole in campo. Mostra fino a 4 layers contemporaneamente. • Stampate PDF, salvateli o inviateli direttamente dal vostro strumento. 2015 Ag Leader • Tutti i dati sono perfettamente compatibili con SMS Software. • Progettato per essere utilizzato con Windows XP, Vista, Windows 7 e 8. Modalità campionamento suolo Create e localizzate luoghi specifici dove campionare i suoli. Gli strumenti di disegno sono disponibili per generare o suddividere zone di campionamento per specifici bisogni. | 36 Gestione dei Dati ABBINATE SMS CON AGFINITI PER UN VELOCE ACCESSO AI DATI Enfatizzate la vostra esperienza di utilizzo di SMS abbinandovi AGFiniti, la piattaforma cloud di Ag Leader. Con un intercambio di dati tra AGFiniti e SMS, sperimenterete una maggior mobilità, eliminando la necessità di archiviare su Chiavette USB e dando alle vostre operazioni una maggior connettività tra diversi sistemi operativi e dispositivi. Assieme AGFiniti e SMS possono rendere trasferibili, conservabili e accessibili importanti dati aziendali in modo semplice ed efficace. NovitÀ AgFiniti Map View AgFiniti Map View fornisce un facile accesso a tutte le vostre informazioni da qualunque dispositivo connesso disponiate. Lavorando assieme al software SMS AgFiniti Map View vi offre la possibilità di vedere le informazioni generate da tutti i sistemi di agricoltura di precisione. Visualizzate i dettagli di semina fila per fila, le zone trattate con i fertilizzanti, mappe di resa e molto altro. Vedere le vostre mappe di campo non è mai stato così semplice! • Rende visibile la maggior parte dei dati mappabili con il software SMS. • Compatibile con molti browser web (limitazioni esistenti in alcuni dispositivi a schermo più piccolo). • Un design semplice rende la visualizzazione intuitiva. • Osservate i dati dei vostri campi in base a posizioni GPS o selezionando la posizione manualmente. • Semplici strumenti di query vi forniscono risultati per tutti i dati mappati e disponibili. • Mappatura di più variabili vi permette di gestire più layers. 2015 Ag Leader • Leggende personalizzabili per visualizzare i dati nelle modalità che preferite. | 37 www.agleader.com AgFiniti ® INFORMAZIONI COME BASE PER LE VOSTRE OPERAZIONI Tecnologia avanzata resa semplice. Più controllo, accesso semplificato e approccio collaborativo. Questo è solo l'inizio. Man mano che l'informazione diventa sempre più critica nelle scelte e nella redditività, AgFiniti diventerà la base delle vostre operazioni. I dati generati in campo diventano informazioni a cui si può accedere ovunque ci si trovi e può essere condivisa con i vostri collaboratori di fiducia. Gestite e monitoratele operazioni in campo dal vostro computer in ufficio. Accedere a monitor in remoto. Connettete la vostra tecnologia. I vostri dati. I vostri collaboratori. A modo vostro. 2015 Ag Leader • Connettete facilmente un display Integra o Versa con l'adattatore WiFi. • Condividete i vostri dati con i vostri collaboratori di fiducia, per semplificare le decisioni. • Selezionate il vostro hotspot preferito. Nessuna necessità di contratti con terzi per fornitura di servizio dati. • La modalità di display remoto permette di ridurre i periodi morti consentendo ai tecnici di offrire supporto e risolvere i problemi. • Trasferimento dati fino a 4G (dove disponibile). • Continuate a conservare la proprietà intellettuale dei dati e decidete con chi condividerli. • Caricate o scaricate mappe di prescrizione, linee di guida, mappe di varietà, informazioni di impianti di drenaggio, confini di campo, Smartreport e altro inclusi i layer dai software SMS. • Assieme a SMS, visualizzate i dati generati da SMS ovunque vi troviate dal portale AgFiniti. • Archiviate al sicuro e gestite i vostri dati online con un account AgFiniti facile da usare. | 38 Setup semplice, senza limitazioni Gestione dei Dati I VOSTRI DATI, I VOSTRI PARTNERS, A MODO VOSTRO Collegate l'adattatore USB Wi-Fi al Monitor Ag Leader Integra o Versa e selezionate la migliore rete senza fili e l'hotspot che soddisfa le vostre necessità. Nessun contratto con fornitore di servizi dati o modem. Accesso facilitato e collaborazione Conservate tutte le vostre informazioni di campo in un unico luogo e accedetevi ovunque vi troviate (in campo, dall'ufficio, dal vostro tablet, anche da uno smartphone). Collaborate con Ie persone di fiducia come rivenditori, agronomi e personale aziendale per condividere prescrizioni, dati registrati e altro. I dati sono vostri al 100% Non preoccupatevi. I vostri dati sono al sicuro. I dati vi appartengono e voi controllate chi vi può accedere. Ag Leader o terzi non hanno accesso ai vostri dati. Supporto remoto Il supporto remoto vi permette di dare accesso ai gestori di azienda, rivenditori e tecnici di visualizzare il vostro monitor in campo da una postazione remota. Risolvete i problemi più velocemente e riducete i tempi morti con l'aiuto di un click. 2015 Ag Leader | 39 www.agleader.com 2202 South Riverside Drive, Ames, Iowa 50010 515-232-5363 / www.agleader.com LA SOLUZIONE COMPLETA PER L'AGRICOLTURA DI PRECISIONE Da chi farsi aiutare e con chi collaborare per utilizzare le tecnologie di agricoltura di precisione è una decisione importante. Ag Leader è stato un pioniere nell’agricoltura di precisione fin dall'inizio. Infatti, Ag Leader ha la gamma più completa di tecnologie per agricoltura di precisione disponibili sul mercato. La Rete di rivenditori Ag Leader, il suo team di supporto e gli specialisti della formazione saranno sempre con te per garantirti il miglior supporto del settore per la tua completa soddisfazione. Ag Leader reserves the right to make changes in engineering, design and specifications, and improvements, or discontinue manufacture at any time without notice or obligation. Ag Leader®, Ag Leader Technology®, SureStop®, OptRx®, Intellislope®, AutoTile®, AgFiniti®, are registered trademarks of Ag Leader Technology Incorporated. Versa™, Compass™, SteerCommand™, StableLoc™, AutoSwath™, SeedCommand™, SureVac™, DirectCommand™, Smart Report™, SMS™ Software are trademarks of Ag Leader Technology Incorporated. Copyright © 2014 Ag Leader Technology Incorporated All other marks and owned by their respective companies represented herein: OnTrac3™ - Novariant, Inc., TerraStar – NovAtel, Inc., New Leader – Highway Equipment Company, Controller Area Network (CAN) is the intellectual property of Robert Bosch GmbH. DISTRIBUTORE UNICO PER L’ITALIA Viale dei Kennedy 87/a 20027 Rescaldina (MI) Tel. 0331 464840 Fax 0331 579360 www.arvatec.it [email protected] MILANO LODI E MONZA BRIANZA “Distribuzione dei fitofarmaci: stato dell’arte e impiego di attrezzature intelligenti per il contenimento dei costi e il miglioramento della sostenibilità delle produzioni vitivinicole milanesi e lombarde” Aprile 2015 Opuscolo realizzato con la collaborazione di Coldiretti Milano, Lodi e Monza Brianza, Università degli Studi di Milano (Dipartimento Vespa), Arvatec S.r.l., con contributo dalla Camera di Commercio di Milano. A cura di: Massimo Lazzari, Ambra Longoni, Ernesto Beretta, Savio Landonio ISBN: 9788894072228 ISBNA-A: 10.978.88940722/28 Sommario 1 – Introduzione ........................................................................................................2 2 – Stato dell’arte.......................................................................................................2 2.1 – Importanza della viticoltura milanese e lombarda ........................................2 2.2 – Impiego di p.f. e altri fattori produttivi .........................................................4 2.3 – Normativa .....................................................................................................7 2.4 – Stato dell’arte dell’efficienza delle irroratrici in termini di deposizione dei p.f. sulla vegetazione ...........................................................................................13 2.5 – Possibilità di automazione delle macchine irroratrici .................................24 2.6 – Struttura dei costi di produzione ................................................................32 2.7 – Valutazione impatto ambientale .................................................................32 3 – Requisiti di un sistema di distribuzione ad alto grado si sostenibilità adatto alle aziende medio-piccole tipiche del milanese e lombardo .........................................33 4–Realizzazione del sistema e sua descrizione .........................................................37 4.1 – Scelta del modello d’irroratrice pneumatica da equipaggiare con il sistema di controllo ..........................................................................................................38 4.2 – Logica di base del sistema di distribuzione e gestione dei dati ...................40 4.3 – Software e algoritmi ...................................................................................42 4.7 - Assemblaggio dei componenti a bordo delle macchine agricole .................47 5 – Prove di campo ..................................................................................................49 5.1 – Capacità di regolazione ...................................................................................50 5.2 –Rilievo delle prestazioni in termini di deposito di rame ...................................52 5.3 –Rilievo delle prestazioni in termini di diametro delle gocce .............................54 5.4 –Rilievo degli indici di vigore ..............................................................................55 6 – Considerazione sui risultati ottenuti ..................................................................55 6.2 –Analisi benefici costi dell’impiego della tecnologia ..........................................56 6.3 –Analisi dei benefici ambientali dell’impiego della tecnologia ...........................57 7 – Conclusioni .........................................................................................................58 8 – Bibliografia .........................................................................................................60 1 – Introduzione Uno dei principali problemi connessi al miglioramento della sostenibilità ambientale della viticoltura è legato all’utilizzo non ottimale dei prodotti fitosanitari (p.f.) e degli agrochimici in generale. Infatti, con le irroratrici convenzionali si considera che nei trattamenti a inizio stagione venga dispersa una quota anche pari all’80% del totale della miscela distribuita, mentre sul finire della stagione questa quota arriva gradualmente ad un 50%. Analizzando l’intera stagione di difesa del vigneto, tenendo anche conto dei minori volumi utilizzati a inizio periodo, si stima una percentuale media di prodotto fuori bersaglio del 60%. Recentemente l’Unione Europea ha riconosciuto come l’uso dei p.f. sia una possibile minaccia per la salute umana e l’ambiente. Perciò, essenzialmente attraverso le direttive 127 e 128 del 2009, ha stabilito che la progettazione, la costruzione e la manutenzione delle macchine utilizzate per l’applicazione dei p.f. svolgono un ruolo significativo ai fini della riduzione degli effetti nocivi dei medesimi per la salute umana e ambientale, introducendo prescrizioni riguardanti questi campi di attività. Inoltre, per quanto riguarda le attrezzature per l’applicazione di p.f. già utilizzate dagli operatori professionali, la direttiva quadro stabilisce prescrizioni relative alle ispezioni e alla manutenzione cui esse devono essere sottoposte. La viticoltura milanese e, più in generale lombarda, è essenzialmente caratterizzata dalla presenza di aziende medio-piccole che devono obbligatoriamente adattarsi a tali nuove normative. Non sempre però, le aziende riescono a trovare sul mercato le tecnologie adatte alle loro dimensioni e, difficilmente, possono accedere a informazioni sufficienti ad adottare corrette decisioni strategiche nella scelta delle medesime. Da qui lo scopo del presente opuscolo. 2 – Stato dell’arte 2.1 – Importanza della viticoltura milanese e lombarda Attualmente in provincia di Milano si trovano iscritti all’inventario dei vigneti (essenzialmente nei Comuni di San Colombano, Miradolo, Graffignana, Inverno e Monteleone) 650 viticoltori per una superficie complessiva di 390 ha vitati. Di questi, 195 viticoltori rivendicano superfici DOC o IGT, per 167 ha. 2 Appare quindi, più che evidente, il frazionamento della viticoltura collinare, con una proprietà media di soli 6.000 metri quadri. Come si evidenzia nel grafico 2.1 le aziende con più di 3 ha, nonostante rappresentino solo il 3%, ricoprono il 45% della superficie vitata complessiva. Graf. 2.1 - Superfici vitate per classi dimensionali delle aziende 21% <0.5 ha 45% 0,5-1 ha 16% 1-3 ha >3 ha 18% La Lombardia è la decima regione per produzione di vino in Italia con una superficie vitata che raggiunge i 23.100 ha. Pavia è la provincia che detiene la più grande area coltivata con 13.200 ha e la maggior produzione di vino con 739.000 ettolitri. Si ricorda che la superficie vitata complessivamente presente in Italia è superiore ai 700.000 ha. In Italia convivono circa quaranta forme di allevamento, alcune molto simili tra loro e altre che rappresentano solo una variante regionale. Limitando la classificazione solo ai gruppi maggiormente rappresentativi, la loro diffusione sull’intero territorio può essere così riassunta: - Alberello 35%; Spalliera (Guyot, etc.) 45%; Tendone 12%, Pergola 3%; Altre 5%. Alberello e tendone sono essenzialmente concentrati nelle regioni meridionali e, specie per quanto riguarda la potatura e la raccolta, sono 3 difficilmente meccanizzabili; le superfici a esse destinate si stanno sempre più comprimendo. Per contro, pergola e spalliera, in particolare quest’ultima nella versione allevata a potatura corta o mista, rappresentano le forme di allevamento del Nord Italia più facilmente meccanizzabili. Nei nuovi vigneti l’impiego vite allevata a spalliera è sempre più preferito. In definitiva il quadro che si presenta è quello di un’evoluzione verso una viticoltura sempre più specializzata, orientata a spostarsi verso aree di coltivazione più facilmente meccanizzabili ma, con la presenza ancora massiccia di aziende con dimensioni economicamente limitate. Questo processo sta comunque portando a un generale cambiamento delle tecniche di produzione quindi, una maggiore richiesta di macchine per i trattamenti tecnologicamente sempre più avanzati e dotate di elettronica che le rende sempre più “intelligenti”. 2.2 – Impiego di p.f. e altri fattori produttivi Nei vigneti italiani, in particolare milanesi e lombardi, l’impiego dei p.f., e degli agrochimici in generale, ha raggiunto elevati livelli di specializzazione e, di conseguenza un largo impiego di mezzi tecnici (fattori, macchine, manodopera). In tabella 2.1 viene riportato un prospetto di quali sono le principali patologie/carenze da tenere sotto controllo. Come si vede, si tratta di un quadro di azione molto complesso. La lotta complessiva contro le fisiopatie viene di regola impostata sulla base del trattamento contro la Peronospora Viticola, che si effettua impiegando prodotti liquidi distribuiti a mezzo di irroratrici, a partire dalla regola dei tre dieci, per la quale si ammette che le infezioni primarie avvengano quando: La temperatura minima è stabilmente ≥ 10 °C; Il germoglio è lungo almeno 10 cm; Le precipitazioni sono >10 mm in 24–48 ore. 4 PERONOSPORA Mancozeb INVAIATURA MATURAZIONE CHIUSURA GRAPPOLO PRE-CHIUSURA ACINI INGROSSAMENTO ACINI ALLEGIAMENTO IFIN. FIORITURA INI. FIORITURA GRAPPOLI SEPARATI FOLGIE DISTESE GRAPOLI VISIBILI GERMOGLIAMENT. GEMME DI COTONOSE PIANTO FASI AZIONE PRINCIPIO ATTIVO Tab. 2.1- Prospetto delle principali patologie/carenze delle viti Contatto Fosetil Al Sistemico Dimetomorf Citotropic o +cont +Mancozeb FosetilAl+ Sistemico+ cont Rame Idrossido di Rame Contatto Iperton Contatto Zolfo OIDIO Quinoxifen Azoxistrobi n C Spiroxamina INSETTI (TIGNOLE, CICALINETRIPI DE) MARCIUME NERO, RIGIO ED ACIDO, RADICALE Mancozeb 80% Contatto Contatto Contatto Sistemico Contatto Sistemico Ciprod. Fludiox Bentonite Flufenoxuro n Clorpirifosetil e CARENZE Fosfito di potassio FOGLIARI CONCIMI Chelato di magnesio Nitrato di potassio 5 Nuove infezione vengono individuate in base al verificarsi di piogge e delle connesse prolungate umettazioni. Il trattamento non si basa sull’entità dell’infezione ed è effettuato nel rispetto dei tempi di persistenza dei fungicidi, utilizzandoli sempre alla scadenza dell’80% del periodo di incubazione. Questo metodo è comunemente seguito da tutti coloro che si occupano di assistenza tecnica alla lotta guidata (in primo luogo dai Servizi Fitosanitari regionali), e consente senza dubbio di proteggere la coltura ma, comporta un numero di trattamenti che, stagionalmente e in ambiente lombardo, possono passare da 5 a 13 in funzione dell’area e dell’andamento climatico (Vercesi et Al., 2012). A questi trattamenti di base vanno aggiunti quelli per le altre fitopatie indicate in tabella, i quali possono essere eseguiti in contemporanea o meno ai 5-13 sopra citati. Per gli insetti (Tignole, Cicaline, Tripide) molto dipende dall’entità delle infestazioni, anche se, in generale, non si richiede un’attività così intensa come quella di lotta alle patologie fungine. Altri interventi, sempre più richiesti per la produzione di vini di elevata qualità, riguardano il trattamento delle carenze per microelementi e la concimazione fogliare. In particolare, l’esigenza di non aumentare eccessivamente il vigore vegetativo della vite, per ottenere produzioni di uva di elevata qualità, determina che la concimazione azotata (tradizionalmente effettuata in primavera in un’unica soluzione contemporaneamente alla distribuzione di fosforo e potassio), sia per una quota posticipata e distribuita direttamente sulle foglie in maniera tale da meglio adeguare le disponibilità alle esigenze. In questo modo il numero di queste operazioni, che richiedono un’elevata precisione in termini di epoca di distribuzione e quantità erogate, può arrivare anche a 6 interventi/anno. Non è raro quindi che, con le macchine per la distribuzione, si debba intervenire in vigneto più di 15 volte l’anno con frequenze massime che possono anche arrivare fino a 20. In definitiva, anche per questi aspetti, ci si deve aspettare un’evoluzione verso l’utilizzo di macchine per i trattamenti che siano in grado di eseguire gli stessi in modo sempre più specifico e preciso. 6 2.3 – Normativa Come sopra accennato, l’interesse della Comunità Europea a regolare l’impiego dei p.f. trova origine nell’obiettivo di garantire la salute dei consumatori e la protezione dell’ambiente. Infatti, purtroppo, nella situazione attuale l’efficienza di distribuzione di questi essenziali fattori produttivi è limitata dai fenomeni qualitativamente descritti in figura 2.1. Fig.2.1 – Fenomeni connessi con la distribuzione dei prodotti fitosanitari (fonte: Pergher, 2012) Per far fronte a tale situazione e cercare di rendere meno impattante l’inquinamento derivante da p.f., la Normativa emanata in argomento si è evoluta nel tempo secondo i passi indicati in tabella 2.2. Fondamentalmente le due ultime direttive, la 127 e la 128 del 2009, hanno come obiettivi quelli rappresentati nella figura 2.2. Fig. 2.2– Le nuove direttive europee (fonte Balsari&Morucco, 2013) 7 Tab. 2.2- Modifiche della normativa negli anni ANNO NORMA AMBITO OBIETTIVO 1991 Direttiva 91/414/CEE Immissione in commercio dei prodotti fitosanitari Stabilire le garanzie che il produttore del p.f. deve fornire per ottenere l’autorizzazione all’immissione in commercio 1998 Direttiva 98/83/CE Acqua potabile Fissare i limiti di 0,1 µg/l per qualsiasi p.f. nell’acqua 2005 Regolamento (CE) n. 396/2005 Residui antiparassitari Fissare i livelli massimi di residui nei prodotti alimentari 2009 Direttiva n. 2009/127/CE Direttiva macchine Stabilire i requisiti minimi delle operatrici per la distribuzione nuove di fabbrica 2009 Direttiva n. 2009/128/CE Uso sostenibile dei p.f. Stabilire linee guida per l’uso sostenibile dei p.f. prima, durante e dopo la distribuzione. Introduce il concetto di taratura periodica delle operatrici In tale quadro, i tipi d’inquinamento si possono distinguere in due categorie: a) Puntiforme, derivano dalle operazioni di: Trasporto Stoccaggio Preparazione della miscela Distribuzione Lavaggio dell’irroratrice b) Diffuso, derivano dai fenomeni di: Deriva Ruscellamento Essenzialmente per cercare di risolvere i problemi legati all’inquinamento puntiforme, la direttiva 127 ha imposto ai costruttori una serie di modifiche che riguardano: Comandi: deve essere possibile controllare l’erogazione direttamente dalla cabina e interrompere l’intero flusso con un solo comando; 8 Ugelli: devono essere contrassegnati da colori diversi, ben identificabili; Filtri: era già prescritto l’uso di colori diversi per i filtri, a seconda dell’ugello montato. Ora il colore deve essere visibile dall’esterno; Riempimento: deve essere agevole. Si apre la strada al pre-mixer o altri sistemi di miscelazione del prodotto; Misurazioni: la scala graduata che indica il livello della cisterna deve essere visibile anche dal punto di riempimento della medesima; Gocciolamento: si fissa con rigore il tempo massimo di gocciolamento degli ugelli dopo che è stata chiusa l’erogazione. Per le macchine usate è ammesso un tempo di gocciolamento più lungo; Pulizia: deve essere possibile lavare con facilità e in campo l’irroratrice. Diventa poi obbligatorio, con la successiva direttiva 128, il circuito di lavaggio interno. Inoltre il costruttore deve eliminare le discontinuità presenti sul serbatoio, per facilitare il lavaggio esterno della macchina. Per questo i produttori stanno integrando tutti i serbatoi all’interno della cisterna principale; Controlli: le macchine devono avere attacchi per il collegamento di manometri e flussometri in occasione delle revisioni e delle tarature; Con la direttiva 2009/128/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio è stata invece attuata la “Strategia europea per l’uso sostenibile dei p.f.” che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei medesimi. Tale direttiva è stata recepita in Italia con decreto legislativo del 14 agosto 2012, n. 150. Tra gli aspetti più importanti, individuati dalla 128, ci sono sicuramente quelli legati alle perdite diffuse derivanti dal funzionamento delle irroratrici che si concretizzano in p.f. che non raggiungono il bersaglio contaminando il terreno (perdite a terra) o l’aria (deriva). In particolare il fenomeno della deriva (figura 2.3) risulta al centro dell’attenzione degli operatori in quanto particolarmente complesso e potenzialmente molto pericoloso poiché, può portare a diffondere le molecole dei p.f. in tutta l’atmosfera comportando ricadute dei principi attivi in ogni parte del globo terracqueo. 9 Fig. 2.3 Elementi che condizionano l’impatto ambientale imputabile alla deriva (fonte: Pergher, 2012) La normativa ISO 22866 definisce come deriva: il movimento del fitofarmaco nell’atmosfera dell’area trattata verso qualsivoglia sito non bersaglio, nel momento in cui viene operata la distribuzione. Essenzialmente essa risulta influenzata da: Dimensione delle gocce Velocità dell’aria Temperatura dell’aria Altri fattori (presenza di barriere) Fig.2.4 – Fattori che influenzano la deriva (fonte: Pergher, 2012) 10 Come si può evincere dalla figura 2.4, con il crescere della velocità del vento e il decrescere delle dimensioni delle gocce create dalle irroratrici, la deriva interessa aree via via sempre più vaste trasformandosi da contaminazione puntuale a inquinamento potenzialmente globale. Ciò specie se si opera a temperatura dell’aria elevate. In particolare, l’Articolo 11 della Direttiva 128, che si intitola “Misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua non potabile”, prevede la necessità di: a) prevenire la generazione della deriva dando “preferenza alle tecniche di applicazione più efficienti, quali l’uso di attrezzature di applicazione dei prodotti fitosanitari a ridotta dispersione soprattutto nelle colture con elevato sviluppo verticale, quali frutteti, luppolo e vigneti”; b) ridurre il rischio di esposizione alla deriva attraverso il “ricorso a misure di mitigazione che riducano al minimo i rischi d’inquinamento causato dalla dispersione dei prodotti irrorati, o dal loro drenaggio e ruscellamento”. Queste misure di mitigazione includono la creazione di aree di rispetto di dimensioni appropriate per la tutela degli organismi acquatici non bersaglio e di aree di salvaguardia per “le acque superficiali e sotterranee utilizzate per l’estrazione di acqua potabile, nelle quali sia vietato applicare o stoccare i prodotti fitosanitari”. Fig. 2.5 - Misure di salvaguardia dell’ambiente dal fenomeno della deriva (fonte: Balsari&Morucco, 2013) 11 In particolare, così come rappresentato in figura 2.5: 1) Le misure dirette sono finalizzate a ridurre alla fonte la generazione di deriva (formazione e direzione delle gocce). Queste misure s’indirizzano principalmente all’impiego di soluzioni tecnologiche e accessori utili a ridurre la generazione della deriva e a regolare correttamente l’erogazione dei getti. Di queste misure si discuterà al punto successivo congiuntamente allo stato dell’arte delle macchine irroratrici; 2) Misure indirette, finalizzate a ridurre la deriva attraverso sistemi di “cattura” della stessa quali, a esempio, fasce di rispetto (buffer zone e no spray zone) o barriere fisiche disposte intorno al campo trattato (es. frangivento, reti antigrandine, ecc.). Con riguardo più in particolare al punto 2, buone pratiche agricole che consentono di contenere la deriva sono le seguenti: Impiegare barriere artificiali ai bordi dei vigneti (barriere di siepi, reti antigrandine etc.); Impiegare irroratrici sempre efficienti (ispezione e taratura periodica); Non trattare in presenza di vento che abbia velocità superiore a 5 m/s; Non trattare con polverizzazione troppo fine e con volumi bassissimi (in vigneto con stato di vegetazione avanzata < 200 l/ha); Non trattare con portate d’aria eccessive (in vigneto con stato di vegetazione avanzata > 18.000 m3/h); Non trattare in prossimità di aree sensibili (pozzi, corsi d’acqua, abitazioni etc.). In questi casi adottare aree di rispetto; Chiudere l’irrorazione quando non è presente la vegetazione (durante le voltate, ai bordi dei campi in mancanza di sezioni di filari etc.). Infine, è molto importante che l’operatore sia formato a un impiego corretto degli agrofarmaci (art. 5) e che adotti la difesa integrata (art. 14). 12 2.4 – Stato dell’arte dell’efficienza delle irroratrici in termini di deposizione dei p.f. sulla vegetazione Al fine di attuare le misure dirette, per incrementare l’efficienza di deposizione dei p.f. sulle foglie e diminuire le quantità che finiscono fuori bersaglio, è importante conoscere il funzionamento delle irroratrici e i relativi aspetti di regolazione. Le irroratrici si distinguono essenzialmente in base alle caratteristiche dei diffusori, ossia a seconda delle modalità di formazione e di trasporto delle gocce. La formazione delle gocce può avvenire per: - Polverizzazione meccanica (pressione di liquido): la miscela sotto pressione viene fatta uscire attraverso ugelli idraulici provvisti di foro d'uscita di piccolo diametro. La pressione si traduce in energia cinetica che, per effetto della resistenza dell'aria, produce la polverizzazione (figura 2.6); - Polverizzazione pneumatica: il liquido, a bassa pressione, viene investito da una corrente d'aria ad alta velocità e frantumato (diffusore pneumatico) (figure 2.7 e 2.8). Fig. 2.6 – Modalità di funzionamento degli ugelli a polverizzazione meccanicoidraulica 13 Fig. 2.7 – Modalità di funzionamento degli ugelli a polverizzazione pneumatica Fig. 2.8 - In evidenza i bocchettoni con la forma a tubo di Venturi per provocare l’accelerazione dell’aria in uscita e il connettore che serve ad alimentare il diffusore della miscela a bassa pressione Il trasporto delle gocce può avvenire: - mediante l'energia cinetica propria delle gocce (getto proiettato); - mediante una corrente d'aria portante (getto portato), prodotta da un ventilatore. Sulla vite si usano macchine a polverizzazione sia meccanica, sia pneumatica, mentre il trasporto delle gocce, se si escludono i modelli più antichi spalleggiati a comando manuale, avviene sempre con getto portato. Le macchine a polverizzazione meccanica con getto portato vengono classificate nella famiglia degli atomizzatori mentre, quelle a polverizzazione pneumatica a getto portato dovrebbero essere classificate come nebulizzatori anche, se in molti casi, vengono anche esse chiamate dai pratici con il medesimo termine di atomizzatori. I nebulizzatori sono le macchine per eseguire in vigneto i cosiddetti trattamenti “a basso volume”. Per ragioni agronomici-ambientali quest'ultime soluzioni sono tipiche della meccanizzazione viticola del nostro Paese, mentre trovano scarsa diffusione nelle altre aree viticole mondiali. La grande differenza tra la polverizzazione meccanica e la polverizzazione pneumatica risiede nel diametro delle gocce che risulta notevolmente inferiore con il secondo tipo di tecnologia. Le gocce di minore diametro sono 14 più facilmente trasportabili verso il bersaglio e quindi, sono adatte quando la chioma da trattare è di ampie dimensioni e di forma irregolare consentendo di realizzare migliori trattamenti nel caso in cui sia necessario un elevato effetto coprente, cioè nel caso in cui, il principio attivo del trattamento debba agire per contatto diretto sul patogeno (figura 2.9). Fig. 2.9 – Effetto della dimensione delle gocce sulla capacità coprente. Gocce grosse = effetto bagnante; Gocce piccole = effetto coprente Esse consentono quindi di impiegare minori quantità di acqua e di realizzare i cosiddetti trattamenti a basso volume in cui si distribuiscono, in genere e su vigneto in pieno vigore vegetativo, non più di 300-400 l/ha di miscela (tipicamente 250 l/ha). Tuttavia, le gocce di questo tipo, se impiegate male, danno luogo a grandi pericoli di deriva in quanto, avendo una massa limitata, tendono a “galleggiare” nell’aria e quindi anche una lieve brezza, specie alla presenza di alte temperature e basse umidità, può portarle molto distanti dal bersaglio. Essenziale, quindi, una loro perfetta regolazione e un loro attento impiego solo quando le condizioni climatiche sono favorevoli. Per contro, le gocce di maggiore diametro sono più difficili da trasportare verso il bersaglio e hanno un minore effetto coprente e un maggiore effetto bagnante, sono quindi da preferire nel caso di impiego di trattamenti con prodotti sistemici, cioè con principi attivi che vengono assorbiti dalla vite e vengono trasportati verso il patogeno attraverso la linfa. Tuttavia generalmente le gocce grosse (superiori a 500 μm), per la tensione superficiale e la maggiore massa hanno un’adesione minore e provocano notevoli perdite per eccessivo accumulo per disformità di deposito e per forte ruscellamento sulle foglie e gocciolamento a terra; vi è anche un ulteriore fenomeno dannoso denominato “effetto valanga”, ovvero la goccia che scivola lungo la foglia trascina via tutte quelle che incontra asportando il deposito e riducendo notevolmente la protezione sanitaria (figura 2.10). 15 Figura 2.10 – Comportamento delle gocce su una superficie In definitiva la classificazione delle tipologie di gocce e il loro impiego è quello riportato in tabella 2.2. Tab. 2.2: Classificazione delle tipologie di gocce prodotte dalle macchine per i trattamenti e dei relativi effetti e impieghi Tipologia Gocce Diametro (µm) Impatti Su Sup.Piana (gocce/ cm2) Eff. Coprente Eff. Bagnante Rischio Deriva Utilizzazione Molto grosse (assenza gocce fini) >450 <20-40 Quasi nullo Buono con rischi di scorrimento elevato Nullo Fertilizzanti liquidi su suolo nudo Grosse (qualche goccia fine) 300-450 >20-40 Scarso Buono con rischi di scorrimento Basso Erbicidi da incorporare su terreni nudi preemergenza Medie (tipologia molto varia) 200-300 >70-100 Medio Medio Medio Corrette per la maggior parte dei prodotti. Insetticidi, erbicidi postemergenza Fini (qualche goccia grossa) 90-200 >200 Buono Scarso Elevato. Evitare nel caso di prod. tossici Necessità di buona copertura. Acaricidi, fungicidi Molto fini (nessuna goccia grossa) <90 >300 Ottimo Nessuno Elevatissimo Nebulizzazione in serra. Meglio evitare in campo 16 Come evidenziato in tabella 2.2, molti dei prodotti comunemente impiegati agiscono per contatto e quindi, richiedono elevate prestazioni alle macchine in termini di copertura fogliare (gocce fini). Per ottenere una copertura corretta è anche essenziale che la portata del getto d’aria sia atta a garantire un’ottimale penetrazione della miscela tra i diversi strati di foglie presenti, in modo da raggiungere anche gli strati più profondi della parete. Inoltre, risulta essere essenziale un’adeguata turbolenza del getto d’aria capace di far pervenire il prodotto, agente per contatto, anche sulla superficie inferiore delle foglie. Difficile è pensare che un viticoltore accorto acquisti una macchina che non sia multifunzionale per questi aspetti cioè, che non gli garantisca la possibilità di effettuare trattamenti per contatto ottimizzati, anche saltuariamente. Sono necessarie quindi, macchine adatte a garantire gocce abbastanza fini, portate d’aria adeguate e possibilmente ben orientabili. Un solo trattamento sbagliato durante tutta la stagione può avere effetti disastrosi sull’entità e sulla qualità della produzione. Nel contesto della viticoltura tali caratteristiche tecniche, relative alle macchine, in fase di scelta debbono poi essere tenute in considerazione congiuntamente al tipo di forma di allevamento e al ciclo vegetativo. A proposito di quest’ultimo aspetto, storicamente in Lombardia la vite, specie in Pianura, venne allevata in coltura promiscua (con foraggiere o cereali), sotto forma di filari appoggiati a un sostegno vivo (acero, olmo, pioppo o gelso) per realizzare le forma di piantata. A origine di tale impostazione l’esigenza di avere elevate produzioni impiegando basse superfici lasciare libere dalla coltura foraggiera e/o cerealicola. Fig. 2.11 – Atomizzatore trainato. Gli ugelli posti a ventaglio provvedono alla polverizzazione meccanica della miscela mentre il ventilatore assiale fornisce il flusso d’aria necessario al trasporto delle gocce. Da notare i due deflettori superiori impiegati per cercare di ridurre l’effetto deriva. 17 Originariamente, quindi, si preferiva avere forme di allevamento espanse, con l’impiego di pochi ceppi per unità di superficie. Con il passaggio alla specializzazione tali filari si sono evoluti verso forme di allevamento a pergola o a doppia pergola, oppure a controspalliera ma, sempre con poche piante/ha e forme tendenzialmente espanse (tipo Sylvoz o Casarsa), con larghezze interfilare rilevanti (anche 4-5 m). Peraltro anche la viticoltura di collina-montagna ha sempre risentito, fino agli anni recenti, di questo tipo d’impostazione basato sull’esigenza di massimizzare il vigore vegetativo con l’obiettivo di massimizzare le quantità prodotte. Fig. 2.12 – Modalità di funzionamento del ventilatore assiale negli atomizzatori a polverizzazione meccanica. Notare come la macchina sia predisposta a trattare su un arco di circonferenza sotteso da un angolo di 270° Questa tendenza alle forme espanse ha sempre posto al centro delle problematiche di scelta delle macchine la difficoltà del trasporto delle gocce verso il bersaglio, quindi l’esigenza di dotare la propria azienda di macchine che, tendenzialmente, producessero gocce fini e operassero con velocità dell’aria elevate. Nelle successive figure 2.13 e 2.14 sono presentate, per atomizzatori e nebulizzatori, le tipologie standard che più hanno avuto successo sul mercato basato su tali forme di allevamento espanse. 18 Fig.2.13 - I problemi dell’asimmetria di ventilazione negli atomizzatori possono essere risolti montando doppi ventilatori controrotanti Fig. 2.14 – Nebulizzatore con polverizzazione e trasporto pneumatici. Il modello in figura dispone anche del dispositivo per caricare elettrostaticamente le gocce L’evoluzione della società e la trasformazione del prodotto vino da alimento a prodotto di consumo hanno comportato un maggiore interesse verso produzioni di elevata qualità (con una maggiore attenzione verso la conservazione delle caratteristiche bromatologiche del vino e una minore concentrazione verso le elevate produzioni). Il settore si sta quindi orientando verso forme di allevamento con vigore vegetativo più controllato. I nuovi impianti tendono sempre più a essere impostati con la forma a spalliera allevata con tralci annuali posizionati verticalmente (Guyot o Cordone Speronato). La densità d’impianto è passata dalle 1500-2000 viti/ha, con distanze sulla fila che potevano arrivare anche ai 2 m con larghezza d’interfila di 3,5-4 m, a 4000-6000, in casi limite, anche 8000 viti/ha con interfila tipicamente di 2 m ma in alcuni casi anche inferiore. Ciò significa che, sulla fila, le viti distano sempre meno di 1 m, in modo da potere avere un minore numero di gemme a frutto per ogni ceppo. Queste forme di 19 allevamento, quindi, hanno una parete vegetativa molto meno sviluppata rispetto alla tradizionale e richiedono TRATTAMENTI PIÙ MIRATI. Più in particolare, all’inizio della stagione vegetativa e fino allo sviluppo dell’infiorescenza, l’area da trattare è molto ridotta proprio poiché la potatura invernale ha lasciato poche gemme in una fascia limitata in altezza. In seguito, grazie alle ormai consuete operazioni in verde di spollonatura, cimatura, scacchiatura, i grappoli si sviluppano concentrati solo al disotto dei tralci a legno, mentre i germogli annuali, vengono palizzati verso l’alto mediante due coppie di fili mobili posizionati a 100-120 e 130-150 cm da terra, in modo da lasciare i grappoli il più possibile esposti ai raggi del sole per conseguire minori malattie e arrivare a una maturazione più precoce rispetto quanto avviene nelle forme di allevamento tradizionali. Fig. 2.15 - Forma di allevamento a Guyot come si presenta attorno allo sviluppo completo dell’infiorescenza a metà maggio in un vigneto correttamente gestito per contenere l’eccessiva vigoria della parete vegetativa (fonte: Pergher&Petris, 2008) In questa fase, facendo riferimento alla figura 2.15, s’individuano tre zone caratterizzate da: H1, da 0,5 a 1 m di altezza, presenza dei grappoli e di una vegetazione diradata grazie alla defogliatura; H2, da 1 a 1,5 m di altezza, relativo impaccamento della parete dovuto alle operazioni di legatura dei tralci verso l’alto, impaccamento che se da una parte libera i grappoli pendenti, dall’altro limita la mobilità delle 20 foglie quando investite dal getto ventilante durante le operazioni di trattamento; H3, da 1,5 a 2 m di altezza, al contrario, permette l’espandersi della vegetazione in maniera libera. E’ altresì evidente dalla figura 2.16 che nella zona H2 si ritrova la maggior parte delle foglie. In quest’area in genere si raggiungono i 2,5 – 3 strati di foglie da trattare, molti meno di quelli delle forme tradizionali espanse che, potevano superare anche i 4 strati, ma caratterizzati da una motilità più limitata. Fig. 2.16 - Forma di allevamento a Guyot come si presenta attorno alla metà di luglio in un vigneto correttamente gestito per contenere l’eccessiva vigoria della parete vegetativa (fonte: Pergher&Petris, 2008) Ciò ha portato a un’evoluzione delle macchine irroratrici dai modelli base, sopra rappresentati nelle diverse figure, essenzialmente verso tre nuove tipologie d’irroratrici: A polverizzazione meccanica a torretta con deflettori dell’aria che permettono di orientare il flusso d’aria in modo adeguato al profilo della vegetazione; A polverizzazione pneumatica con convogliatori dell’aria multipli e flessibili, con diffusori dell’aria regolabili in altezza e distanza reciproca; A tunnel con o senza recupero. 21 Fig. 2.17- Irroratrice a torretta a polverizzazione meccanica con deflettori dell’aria e irroratrice a polverizzazione pneumatica con diffusori orientabili fonte: Balsari&Marucco 2012) Fig. 2.18 – Rappresentazione schematica dei vantaggi che si ottengono sull’efficacia di distribu-zione passando da irroratrici a polverizzazione meccanica con ventilatore classico a soluzioni con ventilazione a flusso d’aria orientabile (Pergher 2012) Fig. 2.19 - Irroratrici a tunnel per vigneto con recupero. Evidente la complicazione costruttiva e l’ingombro inutile della macchina specie nella fase precoce del trattamento realizzato nell’ultima figura (fonte: Pergher 2012) Da notare che in tutte e tre le soluzioni a tunnel riportate in figura 2.19 gli ugelli sono a polverizzazione meccanica, cioè posizionati “fuori corrente” in modo da non arrivare a un’eccessiva frantumazione delle gocce. Peraltro, recentemente, sono stati immessi sul mercato anche modelli a tunnel a 22 polverizzazione pneumatica dove, visti i limitati volumi di miscela impiegati con quest’ultima tecnologia, non si ha la fase di recupero (le quantità in gioco sono già, infatti, minime). Evidentemente le modalità di trattamento della fase1, con sviluppo limitato della vegetazione e delle fase2, contraddistinta dalle 3 zone, dovrebbe essere differenziata aprendo e chiudendo gli ugelli presenti secondo lo schema di figura 2.20. Fig. 2.20 - Il numero di ugelli aperti deve essere congruente con la parete vegetativa (fonte: Balsari&Marucco, 2013) Un altro aspetto che contraddistingue le operatrici a polverizzazione meccanica più attuali è quello di potere adottare portaugelli multipli. Con questo dispositivo vi è la possibilità di scegliere semplicemente girando manualmente il supporto, l’ugello più adatto alla singola situazione di trattamento in modo da: ottimizzare, in alternativa, l’effetto coprente o bagnante; utilizzare quanto possibile gli ugelli antideriva per diminuire le perdite di prodotto e il conseguente negativo effetto ambientale. Questi ugelli, infatti, su vite possono contenere la deriva per un 50-75%. 23 Fig. 2.21 - Esempio di portaugelli multipli. 2.5 – Possibilità di automazione delle macchine irroratrici Come sopra visto, il contributo richiesto all’operatore, nel regolare le diverse attrezzature, per adeguare il loro funzionamento alle diverse condizioni di sviluppo della pianta e ambientali è fondamentale in quanto la stessa operatrice, se mal condotta o mal regolata, può portare a importanti contaminazioni ambientali. Quindi, a fianco delle innovazioni meccaniche sopra descritte, una nuova frontiera per la messa a punto di attrezzature sempre più efficienti e rispettose per l’ambiente è data dall’impiego dell’automazione e del management informatizzato che aiutano l’operatore ad effettuare tali regolazioni. 2.5.1 – Erogazione proporzionale all’avanzamento (EPA) Una prima forma di regolazione è rappresentata dalla corretta combinazione tra velocità di avanzamento e portata di distribuzione delle attrezzature. In particolare, un’innovazione che si è andata diffondendo abbastanza rapidamente negli ultimi anni, è quella di dotare le macchine irroratrici di centraline elettroniche di regolazione che permettono l’Erogazione della quantità di prodotto distribuito in modo Proporzionale all’Avanzamento (EPA) e il calcolo di tutti i principali parametri di lavoro (area trattata, ore di lavoro, ecc.). 24 Fig. 2.22 – Schema di funzionamento e componenti di un generico sistema di automazione per macchine agricole Un’evoluzione di questo tipo di soluzione è quella che verrà trattata nel seguito con riferimento alla realizzazione e prova del prototipo realizzato. Essa prevede l’impiego di sensori a infrarossi per identificare lo spessore della parete vegetativa e regolare la portata di distribuzione non solo in funzione della velocità, ma anche in funzione di essa. 2.5.2 – Regolazioni in base alla posizione sul terreno Sempre in un’ottica sito-specifica di Viticoltura di Precisione, l’impiego del GPS può essere utile per effettuare la regolazione automatica dei parametri operativi dell’irroratrice (es. pressione di esercizio, numero di ugelli attivi), in base alla posizione della macchina nel campo (es. in prossimità di aree sensibili) (figura 2.23). Figura 2.23 - Schema di funzionamento di un controllo a base GPS in grado di rispettare esigenze di distribuzione differenziata in presenza di aree di rispetto (fonte: Balsari &Marucco, 2013) 25 Fig. 2.24Prototipo CASA (Crop Adapted Spray Application) Ovviamente questi aspetti vengono massimizzati quando a fianco della regolazione della portata di liquido agli ugelli viene realizzata anche quella del flusso d’aria, così come ottenuto nel prototipo di figura 2.24 proposto dal DEIAFA di Torino; in figura 2.25, la sua logica di funzionamento che risponde allo scopo di contenere la deriva. Peraltro, data la complessità di questo tipo di soluzioni, esse sembrano più indicate per un loro impiego in frutteto in presenza di forme espanse molto variabili, mentre, visti gli alti costi di investimento che esse richiedono, un loro impiego in vigneto sulle nuove tipologie di allevamento a scarso vigore vegetativo non è facilmente proponibile. Fig.2.25 - Protototipo CASA. Sensori di variazione per dosare il p.f. in funzione della larghezza e densità della chioma. Vantaggi: riduzione del consumo di p.f. (meno 36-49%; migliore penetrazione nella chioma; riduzione delle perdite a terra (meno 56%) 26 2.5.3 – Regolazione in base alla riflettanza spettrale e allo stato fisiologico delle piante Ulteriore possibilità di regolazione, che si rifà specificatamente alle tecniche di Viticoltura di Precisione, riguarda la possibilità di valutare mediante sensori ottici lo stato fisiologico delle colture ed è basata sulle modificazioni che la radiazione luminosa subisce incidendo sulla pianta e interagendo con i suoi tessuti. Io( ) IR( ) A( ) Figura 2.26 – La radiazione incidente Io sul tessuto vegetale viene: in parte assorbita (A); in parte trasmessa (IT); in parte riflessa(IR) IT( ) Ognuno dei costituenti del tessuto vegetale - acqua, clorofilla, pigmenti secondari, cellulosa, lignina e proteine - assorbe la radiazione incidente in specifiche bande spettrali, modificando lo spettro della frazione riflessa in funzione della concentrazione con cui esso è presente nella pianta (figura 2.26). L’entità della ripartizione tra le diverse frazioni dipende dalla lunghezza d’onda (λ) della radiazione. Ne consegue che la riflettanza R (λ), definita a ogni lunghezza d'onda λ dal rapporto tra l'intensità della luce riflessa IR e quella incidente Io, rappresenta "un'impronta spettrale" del campione esaminato che contiene informazioni riguardo alla biomassa e alla concentrazione dei componenti in essa presenti: R ( ) IR ( ) IO Questo parametro, utile per valutare lo stato fisiologico della vegetazione, risulta di particolare interesse per applicazioni pratiche in viticoltura, in virtù di alcune caratteristiche peculiari dei sensori ottici che: 27 Consentono misure non distruttive che, quindi, possono essere effettuate su ogni singola pianta dell'appezzamento e ripetute in momenti successivi della stagione, senza interferire col normale sviluppo della vite; Non richiedono contatto col campione esaminato, dunque si possono eseguire dalla distanza ritenuta più opportuna; Si basano su fenomeni istantanei, permettendo misure rapide e idonee a essere effettuate da veicoli in movimento. Più in particolare, la valutazione dello stato fisiologico delle piante mediante misure di riflettanza si basa principalmente sull'analisi delle modificazioni spettrali connesse a: La densità di biomassa prodotta, quale indice di vigore; La concentrazione di clorofilla, quale indice dello stato nutrizionale e, in particolare, della disponibilità di azoto; La concentrazione relativa di pigmenti secondari rispetto alla clorofilla, quale indice dello stato fenologico o di senescenza; L’efficienza del sistema fotosintetico e del processo di evapotraspirazione; Il contenuto di acqua; La presenza di lesioni dovute ad attacchi patologici. Tali aspetti, come spesso accade nei sistemi biologici, sono di norma altamente correlati fra loro: ciò porta ad escludere un approccio che voglia interpretare specifici valori di riflettanza come sintomo univoco di un determinato problema alle colture. Infatti, dalla tabella 2.3 si può evincere come un singolo fattore di stress, sia esso biotico o abiotico, può influire in più regioni spettrali e attraverso diversi meccanismi di azione che possono essere comuni ad altri stati di disordine fisiologico. Si consideri, a titolo di esempio, un attacco patologico. Al di là di specifiche pigmentazioni sintomatiche nelle sue fasi iniziali esso generalmente si manifesta con areole depigmentate, di dimensioni di qualche millimetro, in cui l'integrità dei tessuti cellulari è stata danneggiata. In corrispondenza di tali lesioni, infatti, la clorofilla degrada rapidamente e la sua concentrazione locale risulta sensibilmente inferiore a quella propria del tessuto sano circostante. Ciò causa una diminuzione localizzata della capacità di assorbire 28 la luce visibile e, dunque, un incremento della riflettanza, particolarmente evidente nella banda del rosso attorno a 670 nm. A livello di coltre fogliare, fintanto che la frazione dei tessuti colpiti resta limitata, le modificazioni spettrali rimangono di modesta entità e, in termini di spettro complessivo, possono presentare caratteristiche simili a clorosi associate a carenze nutrizionali. Col progredire della patologia, poi, le lesioni tendono a occupare sempre maggiori porzioni di tessuto e a causare fenomeni estesi di necrosi e senescenza. La riduzione della densità della parete fogliare, legata alla senescenza dei tessuti e all'inibizione della crescita della pianta, abbassa la riflettanza nel vicino infrarosso. Tab. 2.3 - Principali proprietà ottiche del tessuto vegetale correlate a parametri bio-fisiologici della pianta REGIONE SPETTRALE PROPRIETÀ OTTICA INTERESSATA PARAMETRI BIOLOGICI E FISIOLOGICI IMPLICATI 350-480 nm Riflettanza Contenuto di clorofilla 480 -600 nm Riflettanza Concentrazione relativa di carotenoidi e antociani 530 -570 nm Riflettanza Efficienza fotosintetica 650 -700 nm Riflettanza Contenuto di clorofilla 690 -740 nm Fluorescenza Efficienza fotosintetica 700 -760 nm Riflettanza Pigmenti fenolici, necrosi 750 -1300 nm Riflettanza Densità della biomassa 960, 1450-1650, 1900-2300, 2450nm 1020-1030, 21602300 nm Riflettanza Contenuto di acqua Riflettanza Contenuto di azoto totale 8-12 m Emissione Riduzione dell'efficienza fotosintetica e dell'evapotraspirazione 29 Anche in questo caso, l'indicazione ottenuta dalla riflettanza media della vite, riguarda un calo del vigore vegetativo, senza indicare specificamente la causa. Similmente, la progressiva disidratazione dei tessuti che accompagna l'estendersi delle lesioni, determina un aumento della riflettanza nelle bande di assorbimento dell'acqua del medio infrarosso che, considerato isolatamente, determina uno spettro con caratteristiche molto simili a quello di colture sottoposte a stress idrico. Questo esempio illustra come, in generale, sia sostanzialmente errato associare a una singola regione spettrale, o a un singolo indice spettrale, la capacità di identificare uno specifico fattore di stress in quanto i parametri biologici, che influenzano direttamente le proprietà ottiche della pianta, possono variare in seguito a cause diverse o a più cause concorrenti. Appare poi chiaro che, oltre alla risoluzione spettrale, la risoluzione spaziale della misura ottica effettuata sia un fattore determinante da considerare a seconda degli scopi che ci si pone: per la valutazione del vigore vegetativo sarà sufficiente una risoluzione a livello di chioma, purché in grado di identificare il contributo dello spazio interfila; per la valutazione della superficie fogliare o della produzione di frutti sarà necessaria una risoluzione a livello fogliare; per l'identificazione precoce di sintomi patologici, infine, i dati dovranno riguardare il livello sub-fogliare. Ciò detto, allo stato attuale l’impiego di sensori ottici ha raggiunto la maturità tecnologica per la raccolta di dati riguardanti il vigore vegetativo dei vigneti in modo da adeguare le successive operazioni alle specifiche condizioni colturali. In questo contesto, la raccolta dati viene eseguita durante diversi momenti del ciclo vegeto-produttivo delle viti. I dati raccolti, che danno origine alle mappe, evidenziano la distribuzione dell’attività vegetativa nell’appezzamento in termini di valori minimi e massimi d’indici spettrali, come quelli NDVI e NDRE, e della loro variabilità (figura 2.27). 30 Figura 2.27 – Rilievo di indice di vigore di un vigneto. Nell’esempio si potrebbero individuare due differenti aree di trattamento (una superiore e l’altra inferiore) in base al differente vigore rilevato La metodica d’interpretazione dei dati – che si divide nella fase di applicazione del programma statistico di elaborazione dati e in quella di messa a punto del sistema tecnico di verifica in vigneto – permette l’elaborazione della mappa che raggruppa una serie d’informazioni utili in maniera semplice e obiettiva. Le zone omogenee, determinate in base all’indice di vigore scelto e ad altre osservazioni di fattori fissi e variabili che dipendendo dell’obiettivo produttivo, servono per differenziare le varie operazioni viticole e quindi la gestione tecnica per sottozone simili. È quindi l’esperienza acquisita che determina la scelta delle tecniche viticole per sottozone omogenee per portare la pianta all’equilibrio vegetativo ottimale tenendo presente gli obiettivi enologici. Per esempio, nella fase di sviluppo e maturazione delle uve, ogni zona d’interesse viene trattata diversamente per quanto riguarda: le pratiche viticole; le analisi e i controlli finalizzati a fornire gli indizi per gestire la vendemmia e le pratiche enologiche in cantina. La caratterizzazione dell’uva così realizzata permette di conoscere il livello di maturazione raggiunto, caratteristica della materia prima fondamentale per la scelta delle successive tecniche di vinificazione in grado di ottimizzare il risultato enologico. Inoltre, tutte le informazioni di carattere tecnico-gestionale raccolte nell’annata vanno a costituire il sistema di tracciabilità e l’archivio conoscitivo dell’azienda. 31 2.6 – Struttura dei costi di produzione Per quanto riguarda i costi delle operazioni di difesa del vigneto, un recente lavoro di Galletto&Scaggiante (2006) ha dato i risultati indicati in tabella 2.4. Tab. 2.4 - Costi delle operazioni di difesa del vigneto (Galletto&Scaggiante, 2006) I risultati espressi nelle colonne con il simbolo % rappresentano l’incidenza di queste voci rispetto al costo di produzione complessivo dell’uva che i medesimi Autori indicano variare tra i 7 e gli 8.000 euro in cifra tonda. Come si può notare i trattamenti incidono per circa 800 euro totali - dei quali circa la metà rappresentati da p.f. – pari al 10-11% dei costi di produzione complessivi. 2.7 – Valutazione impatto ambientale Nella seguente tabella 2.5 viene riportata una stima dei consumi di energia primaria della coltivazione complessiva del vigneto. Tab.2.5 - Stima dei consumi di energia primaria del vigneto VOCE ENERGIA PRIMARIA (kgeqp/ha anno) VOCE ENERGIA PRIMARIA (kgeqp/ha anno) MANODOPERA COMBUSTIBILE K p.f. 7,8 365,8 23,7 54 LUBRIFICANTE MACCHINE N P TOT 7,9 5,9 126 11,5 602,8 32 Graf.2.2 - Ripartizione % dei consumi in energia primaria 0% 2% 4% 1% 1% MANODOPERA COMBUSTIBILE 9% LUBRIFICANTE N 21% 61% 1% P K FITOFARMACI Il valore complessivo dei consumi annui di energia primaria ammonta a circa 600 kgep/ha. Per quanto riguarda la loro ripartizione tra le diverse voci, come si può notare nel grafico 2.2, i consumi in energia primaria di N e fitofarmaci vengono secondi solo a quello di combustibile (da notare che questo risulta molto elevato per il fatto che si è previsto di adottare la lavorazione intraceppi del terreno). I p.f. incidono per poco meno del 10% del totale complessivo. 3 – Requisiti di un sistema di distribuzione ad alto grado si sostenibilità adatto alle aziende medio-piccole tipiche del milanese e lombardo Dall’analisi riportata al capitolo 1 e 2 si può dedurre che, allo stato dell’arte, per i vigneti a spalliera con parete vegetativa sottoposta a controllo del vigore (quelli più interessanti in un’ottica di sistema viticolo più “ricco” e che si sta espandendo), fondamentalmente le tecnologie più avanzate presenti sul mercato, anche in termini di rispetto dell’ambiente, fanno riferimento a irroratrici a: Polverizzazione meccanica a torretta con: deflettori dell’aria, che permettono di orientare il flusso d’aria in modo adeguato al profilo della vegetazione; controllo della distribuzione tramite centraline EPA; 33 Polverizzazione pneumatica con: convogliatori dell’aria multipli e flessibili; diffusori dell’aria regolabili in altezza e distanza reciproca; controllo della distribuzione tramite centraline EPA. Potremmo definire queste soluzioni come «irroratrici a getto preciso e mirato»; Tunnel con recupero. In particolare, con l’utilizzo di macchine a tunnel, rispetto alle tecniche d’irrorazione con atomizzatori classici, si possono conseguire risparmi del 40% dei p.f. distribuiti con una pressoché totale riduzione della deriva. Proprio per questo e in ragione della 2009/127/CE, in alcuni territori esse sono praticamente imposte dai regolamenti locali in quanto ritenute più rispettose dell’ambiente rispetto alle convenzionali. Le medesime, tuttavia, funzionano recuperando il prodotto spruzzato sulla parete vegetativa che non viene fissato dalle foglie e così debbono prevedere ampie superfici captanti (situate sul lato opposto a quello dove sono inseriti gli ugelli polverizzatori) che, in pratica, circondando come un tunnel la parete stessa per una lunghezza di anche 2 metri. In altri termini queste macchine sono “poco furbe” poiché adottando una modalità passiva (il recupero) per ottenere un minore impiego di fitofarmaci. Ciò implica uno schema di macchina che per principio è complesso e costoso e che quindi, richiede ai viticoltori investimenti economici rilevanti. Inoltre visto il loro ingombro queste macchine sono di difficile manovrabilità e il loro impiego è interdetto laddove siano presenti reti antigrandine. Ciò le rende adatte per le aziende di grande ampiezza di pianura. Infatti, nell’ampia bibliografia disponibile in argomento, il modulo di superficie ottimale che viene ritenuto congruo per ammortizzare efficientemente l’investimento iniziale in questa tecnologia si situa attorno ai 50 ha di superficie vitata, come tale, molto distante dalle superfici che generalmente caratterizzano i vigneti milanesi e lombardi in generale. In prospettiva, quindi, la diffusione di queste macchine risulta limitata, ciò a meno di passare a procedure di trattamento che siano esternalizzare dalle aziende vitivinicole (ricorso al contoterzismo), pratica organizzativamente non semplice vista la numerosità e la tempestività degli interventi richiesti su base annua. Rispetto alle irroratrici a tunnel, le macchine degli altri due gruppi con centralina EPA, offrono delle prestazioni minori in termini di riduzione della deriva ma richiedono un investimento minore e sono più maneggevoli risultando quindi preferibili nei vigneti di minore superficie e in ambiente 34 declive. In particolare, quelle a getto preciso e mirato con convogliatori dell’aria multipli e flessibili, con diffusori dell’aria regolabili in altezza e distanza reciproca, presentano il vantaggio di realizzare gli interventi a basso volume e di ottenere, con una tecnologia meno complessa del tunnel, un effetto coprente che, per molti principi attivi impiegati sulla vite, è particolarmente indicato. Per definizione si adattano anche meglio alle situazioni di trattamento che richiedono interventi mirati. Il fatto di avere bocchette autonome e regolabili rappresenta per quest’aspetto un vantaggio notevole in quanto si possono impiegare solo alcune di esse nei trattamenti d’inizio stagione oppure per trattamenti come quelli di concimazione fogliare. Inoltre, nelle ultime fasi di vegetazione si può differenziare la distribuzione sulle tre fasce descritte di cui alla figura 2.15. Ciò grazie alla possibilità di adottare regolatori specificatamente scelti per ottenere velocità dell’aria e ampiezza del getto che tengono conto: Della necessità di investire dal basso verso l’alto i grappoli presenti nella fascia H1 in modo da trattare omogeneamente tutti i chicchi d'uva; Della condizione di relativo impaccamento delle foglie nella fascia H2 e quindi di velocità dell’aria e di turbolenza elevate per raggiungere anche gli strati di foglie più interni caratterizzati da mobilità limitata; Della condizione di relativa libertà di movimento delle foglie nella fascia H3 e, quindi, della possibilità di agire con una minore necessità di velocità e di turbolenza in modo da garantire bassi livelli di deriva. Infine, esistono delle versioni che, contrariamente a quanto avviene per le macchine a torretta, possono operare su più filari con capacità di lavoro, quindi, superiori alle macchine a torretta stesse. Per questa combinazione tra precisione del trattamento, limitazione della deriva, elevata maneggevolezza, elevata capacità di lavoro e costo d’investimento relativamente limitato si è deciso di impiegare nel progetto macchine di questo tipo. Un miglioramento delle loro prestazioni in termini d’incremento dell’efficienza nella distribuzione, cioè di principio attivo che rimane fissato alle foglie, renderebbe queste soluzioni ancora più adatte a essere adottate specie nelle aree viticole vocate lombarde collinari a piccola maglia. 35 Come visto, un modo di realizzare tale incremento di efficienza è quello di adottare tecniche avanzate di Viticoltura di Precisione, per la gestione dell’eterogeneità del vigneto, atte a rendere queste macchine sempre più “intelligenti” facendo in modo che queste: Regolino automaticamente le quantità distribuite rispetto alla massa di foglie che è presente al momento della distribuzione; Raccolgano, nel contempo, dati che una volta elaborati a punto fisso attraverso strumenti di management informatizzato, possano essere impiegati per meglio organizzare e definire in termini sia quantitativi che qualitativi gli interventi successivi. Infatti, le prestazioni delle macchine per la distribuzione possono essere aumentate impiegando sensori che adeguino le quantità distribuite all’effettiva variabilità della parete produttiva presente al momento della distribuzione. In altri termini, si tratta di adottare un approccio “intelligente” al problema: il vigneto deve essere sottoposto a un’azione di monitoraggio elettronico (che può essere eseguita in modo contemporaneo o differito rispetto all’operazione di applicazione dei fattori), che consenta di acquisire dei dati colturali che, una volta elaborati, possano regolare nel rispetto dell’ambiente le dosi applicate alle reali esigenze della coltura in atto. Da non sottovalutare anche la possibilità di realizzare in modo intelligente tutte quelle forme di controllo indiretto quali la realizzazione in modo automatico della chiusura della erogazione nel passaggio da filare a filare e in prossimità delle testate e delle fasce di rispetto (figura 3.1). Fig. 3.1 - Regolazione in automatico dell’erogazione in prossimità dei bordi dei vigneti allo scopo di diminuire l’effetto deriva (fonte: Pergher, 2012) 36 4–Realizzazione del sistema e sua descrizione Per conseguire gli obiettivi precedentemente descritti si è pensato di realizzare un sistema di controllo integrato, modulare, altamente flessibile (cioè in grado di applicare diverse tecniche sito-specifiche), da montare sul cantiere di macchine adibite alla distribuzione (trattore + macchina operatrice), in versione completa o con i singoli moduli che via via dovessero risultare necessari nella specifica situazione del vigneto. Nella sua versione completa il controllo è basato sull’impiego di: 1. Un complesso di sensori (ottici, a ultrasuoni, GPS di posizionamento, di pressione sul circuito di stoccaggio e gestione della miscela da distribuire) per il monitoraggio della macchina e del vigneto; 2. Un software decisionale, in grado di determinare le dosi da applicare; 3. Un sistema di controllo elettronico (computer di bordo e centralina di controllo) completo di elettrovalvole montate in prossimità degli ugelli dell’atomizzatore per regolare la portata degli stessi. In particolare il software citato al punto 2 è in grado di realizzare il controllo dell’atomizzatore in modalità: a) Manuale a dose costante: l’operatore fissa, in base alle sue conoscenze, la dose ettaro da distribuire e la portata viene fatta variare in base alla velocità di avanzamento misurata dal GPS in modo da realizzare una distribuzione perfettamente uniforme; b) Automatica a dose variabile, realizzata “leggendo” direttamente i volumi e le conformazioni delle chiome attraverso l’impiego dei sensori a ultrasuoni e, in tempo reale, agendo sulle elettrovalvole per variare portata da distribuire e numero di ugelli attivi; c) Automatica a dose variabile, in base alla misura in tempo reale della posizione e della velocità di avanzamento tramite GPS e a una mappa prescrittiva impostata sia sulle caratteristiche topografiche dei vigneti (presenza di aree di rispetto), sia sull’elaborazione di pregresse misure dell’indice di vigore. 37 4.1 – Scelta del modello d’irroratrice pneumatica da equipaggiare con il sistema di controllo Sulla base di un’ampia indagine sui modelli disponibili sul mercato, e della disponibilità alla collaborazione delle diverse case costruttrici interrogate, per la messa a punto del sistema di controllo e la successiva effettuazione delle prove di laboratorio e di campo, si è deciso di impiegare il modello link S50 Della Ditta CIMA di Montù Beccaria (PAVIA). Figura 4.1 – Atomizzatori (nebulizzatori) a Basso Volume LINK Si tratta di una macchina nebulizzatrice che, per le sue caratteristiche, copre già, con e senza centralina EPA, un’ampia fetta di mercato nei vigneti ad alta meccanizzazione in aziende “professionali” anche di collina, allevati a controspalliera, orientati cioè verso produzioni di alta qualità. In termini generali la macchina risulta costituita da un telaio in acciaio collegabile all’attacco a 3 punti del trattore, suddiviso in due sezioni tra loro snodate. Sulla prima sezione sono montati gli organi di distribuzione veri e propri, mentre sulla seconda, montata sopra una coppa di ruote, il sistema dei serbatoi. La macchina ha la caratteristica di potere essere impiegata per trattamenti su uno (passando per ogni interfilare - figura 4.2) o 2 filari (passando per ogni 2 interfilari –figura 4.3) complessivi. 38 Fig. 4.2 – Modalità di erogazione a 1 filare con irrorazione diretta di tutte le pareti vegetativi. Il punto rosso rappresenta l’irroratrice. D = irrorazione diretta La modalità di lavoro su 2 interfilari, che come vedremo successivamente prevede l’uso dei cannoni superiori, consente di ottenere delle capacità di lavoro molto elevate e la rende quindi particolarmente “appetita” dai viticoltori rendendola uno dei modelli oggigiorno più richiesti dal mercato. Fig. 4.3 – Modalità di erogazione a 2 filari con irrorazione diretta di metà delle pareti vegetativi e indiretta delle restati mediante i cannoni superiori. D = irrorazione diretta; I = irrorazione indiretta tramite cannoni Facendo riferimento a un generico vigneto allevato a controspalliera a vigore controllato, per ottimizzare le possibilità di copertura e penetrazione della parete vegetativa durante le diverse epoche di sviluppo vegetativo, da un punto di vista tecnico si è scelto di equipaggiare il modello Link 55 con le seguenti bocchette: Inferiore, a quattro boccagli (diti), posta a una altezza di 0,5 m per soddisfare le esigenze di trattamento DIRETTO della fascia H1 nei trattamenti a 1 e due filari; 39 Intermedia, a due uscite, posta a una altezza di 1,40 m per soddisfare le esigenze di trattamento DIRETTO della fascia H2 e H3 nei trattamenti a 1 e due filari; Superiore, a una uscita, ad un’altezza di 1,9 m, da impiegare su trattamenti a 2 filari orientabile con regolatore elettrico, per soddisfare le esigenze di trattamento INDIRETTO delle pareti non trattate direttamente con i diffusori di cui ai punti precedenti. Si è scelto poi un modello di macchina equipaggiato con serbatoio aggiuntivo per il concime fogliare giacché si è pensato che anche questa importante distribuzione di fattori dovesse essere sottoposta a controllo automatico. Peraltro, una volta realizzato il sistema di controllo su questo modello di macchina, s’intravvede la possibilità di adattare il medesimo anche su versioni di minore dimensione e, quindi, di rendere disponibile la tecnologia anche ad aziende viticole a superficie vitata più contenuta rispetto a quelle che scelgono il modello qui considerato. 4.2 – Logica di base del sistema di distribuzione e gestione dei dati Lo schema generale di trattamento oggi attuato con le irroratrici a basso volume con controller EPA, del tipo di quella impiegata, prevede di distribuire i p.f. secondo la seguente modalità: 1. CONVENZIONALE1: prima fase vegetativa, da inizio germogliamento fino alla fioritura, trattamento con volume di 120-150 l/ha; 2. CONVENZIONALE2: seconda fase vegetativa, dalla fioritura fino alla raccolta, trattamento con volume di 200-250 l/ha. La scelta della regolazione e della apertura o meno della portata di miscela verso le 3+3 bocchette e effettuata manulamente dall’operatore. Il funzionameto del controllo messo a punto prevede invece, oltre che di potere scegliere di agire in modo manuale secondo l’impostazione sopra citata, e cioè con la misura della velocità di avanzamento ricavata impiegando il sensore GPS, di differenziare le quantità distribuite in base alla combinazione logica dei componenti descritti nello schema di figura 4.5. 40 Fig. 4.5 - Schema logico impiegato per collegare i componenti nel sistema di controllo realizzato Ciò è realizzato in base a un appropriato modello di crescita dei tralci che: In una prima fase, in base la numero di giorni trascorsi a partire dal germogliamento, definisce direttamente la dose ettaro che viene mantenuta costante durante tutto il trattamento; In una seconda fase, a partire dal momento della fioritura, viene utilizzato combinato con le misura diretta dello spessore della parete vegetativa (realizzata a mezzo di misure ad ultrasuoni), per calcolare il volume della chioma rispetto al quale far variare la dose adattandola alla minore o maggiore vegetazione presente. A livello di sistema, il flusso dei dati si realizza tra i componenti indicati in figura 4.6. Fig. 4.6 - Connessione dei diversi componenti alla centralina e al computer veicolare 41 Più in particolare, per realizzare la variabilità delle dosi, il sistema ricorre a un totale di 10 elettrovalvole, montate sull’irroratrice secondo lo schema di figura 4.7. Fig.4.7 – Disposizione delle 5+5 elettrovalvole impiegate sui lati destro e sinistro del nebulizzatore 4.3 – Software e algoritmi Innanzitutto l’operatore attraverso l’interfaccia rappresentata in figura 4.8 si trova a potere scegliere tra le MODALITA’ di distribuzione. Fig. 4.8 - Interfaccia principale del software di regolazione 42 Infatti, nella sezione Distribuzione egli può scegliere tra: MODALITA' 1 EPA-Manuale: dose costante regolata automaticamente in funzione della velocità di avanzamento senza ausilio di mappe e sensori ad ultrasuoni. MODALITA' 2 Volume Variabile con mappe di prescrizione: la dose viene letta dalla mappa caricata. Il sistema in base alla posizione geografica rilevata dal GPS, riconosce la zona della mappa in cui si trova e imposta la dose corretta. MODALITA' 3 EPA-Volume variabile con sensore a ultrasuoni: la dose è calcolata automaticamente in base allo spessore della chioma. In questa regolazione deve essere impostata la data di germogliamento poiché da questa si calcola, sempre automaticamente, la lunghezza del germoglio necessaria per calcolare il volume della chioma. Con la MODALITA’ 1 l’operatore ha solo la possibilità di aprire o chiudere le erogazioni sui 3 livelli di altezza agendo sulla check list in basso a sinistra. Con la MODALITA’ 2 l’operatore è messo in condizione di procedere alla distribuzione del concime fogliare utilizzando mappe di prescrizione realizzate con lo specifico software SMS dell’AGleader commercializzato da ARVAtec. Per ogni area di distribuzione sono definiti i seguenti parametri: Zona: può assumere valori ON/OFF e discrimina la distribuzione del concime fogliare; Volume: corrisponde alla dose in l/ha da distribuire; Interfila: registra la misura della distanza tra i filari, in modo che sia gestita automaticamente. Con la MODALITA’ 3 le quantità distribuite sono differenziate a seconda degli stadi vegetativi e ciò avviene seguendo lo schema di figura 4.9. 43 Figura 4.9 – Schema logico di progettazione del software di controllo Come detto, inizialmente l’operatore deve inserire la data di germogliamento. In base a tale data, il calcolatore, ad ogni intervento in campo, determina i giorni giuliani da essa intercorsi. Il modello di crescita del germoglio calcola la lunghezza del germoglio e, in base ad essa, il volume della chioma. Secondo a un valore soglia di questo parametro si hanno le seguenti regole di trattamento: Step 1 – Volume < del valore soglia, non si tiene conto dello stesso; Step 2 – Volume > del valore soglia, si eroga proporzionalmente allo stesso. Fig. 4.1 – Equazione di crescita del germoglio ricavata su dati di crescita di vitigno Barbera in Oltrepò Pavese Lungh. Germogli [cm] Nel grafico 4.1 è riportata l’equazione di base impiegata nel modello di crescita del germoglio. 200 150 100 y = -0.0117x2 + 2.6741x R² = 0.9459 50 0 0 30 60 90 120 150 Tempo [gg] 44 Quindi, più in particolare, in funzione delle dimensioni della parete vegetativa e secondo lo schema di figura 4.10, il controllo realizzato prevede di agire non secondo le due FASI indicate in figura come CONVENZIONALE1 e CONVENZIONALE 2 ,ma con una maggiore differenziazione. Figura 4.10– Logica di base del modello impiegato per realizzare il trattamento differenziato in base alle dimensioni della vegetazione In sintesi: 1. Con germoglio fino a 0,2 m e un volume della chioma fino a 100 m 3 (periodo fino a 20 giorni), non viene eseguito nessun trattamento; 2. Con germoglio fino a 1,2 m e un volume della chioma fino a 3000 m 3, vengono eseguiti trattamenti suddivisi in scaglioni. A esempio: a) 20-35 giorni, lunghezza germoglio 0,4-0,8 m; volume 1000-1500 m3; 60 l/ha; b) 35-60gg. lunghezza germoglio 0,8-1,2 m; volume 1500-3000 m3); 120 l/ha. 3. Con germoglio superiore a 1,2 m, si segue la regola di usare la tecnica VRT basata sulla misura dello spessore della parete vegetativa. 45 In aggiunta a ciò, la pressione può essere gestita automaticamente o manualmente. Nel primo caso, in base alla velocità di avanzamento il sistema decide se aumentare o diminuire la pressione utilizzando la relativa curva di taratura. Nel secondo caso l’operatore ha disposizione un range di velocità di avanzamento più ampio rispetto a una gestione di tipo costante della pressione. In ogni caso, compare un avviso di regolare la velocità nel caso vengano oltrepassati i limiti inferiore e superiore. E’ prevista inoltre la modalità “LAVAGGIO BOTTE”. Premendo il tasto, dopo 5 secondi, vengono aperte totalmente tutte le elettrovalvole in modo da effettuare un lavaggio del sistema di irrorazione. La procedura termina premendo nuovamente il tasto. Di seguito la figura 4.11 mostra come si presenta lo schermo quando viene scelta l’opzione di visualizzazione su mappa del lavoro svolto. Fig. 4.11 –Mappa di visualizzazione del lavoro svolto, passaggi evidenziati dalle righe rosse 46 4.7 - Assemblaggio dei componenti a bordo delle macchine agricole Il PC veicolare e relativa antenna GPS sono montati a bordo del trattore in modo da essere facilmente accessibile da parte dell’operatore (figura 4.12). Fig. 4.12 - Il PC veicolare montato a bordo del trattore durante le prime prove di funzionamento Per potere effettuare delle misure in tempo reale della dimensioni della pareti vegetative e potere utilizzare le medesime per regolare la portata, si è reso necessario montare i sensori ad ultrasuoni non sull’atomizzatore, ma su un apposito telaio in acciaio montato sul trattore accoppiato al medesimo (figura 4.13). Fig.4.13 - Il telaio porta-sensori montato sul trattore 47 Questo al fine di anticipare la lettura di qualche secondo rispetto al trattamento non essendo la risposta istantanea del sistema rispetto alle letture. Anche i sensori a infrarossi sono stati montati anteriormente al trattore al fine di limitare il deposito di gocce di liquido sui vetri dei sensori. Come detto, l’altezza da terra dei sensori a ultrasuoni è stata regolata in modo da leggere due fasce: una bassa (parte H1 e H2) e un’alta (parte H3). I sensori a infrarossi sono stati collocati nella fascia H2 intermedia, appena sopra la fascia produttiva. Le quote da terra della testata sono quelle indicate in figura 4.14. Figura 4.14 – Quote degli organi distributori Rispetto a tali quote si può verificare un’escursione di +/- 15 cm in funzione della posizione assunta dal sollevatore che può essere adattata alle diverse esigenze colturali. 48 5 – Prove di campo Obiettivo generale delle prove di campo è stato quello di verificare se le prestazioni del prototipo regolato per distribuire una dose di miscela proporzionale al volume della parete vegetativa (MODALITA 3 - di seguito denominata VRT), a confronto con l’utilizzazione della medesima macchina con regolazione a volume costate (MODALITA’ 1 - di seguito denominata NON VRT), fossero migliori in termini sia quantitativi, sia qualitativi. Per il primo aspetto è stata analizzata la capacità di adeguare le portate alle differenti dimensioni della parete vegetativa. Per il secondo aspetto si è analizzato il deposito fogliare di principio attivo e il numero e la dimensione delle gocce depositate sull’unità di superficie fogliare. Le prove sono state eseguite SU VIGNETO IN PIENO VIGORE VEGETATIVO. Fig. 5.1 - Prove su vigneto in pieno vigore vegetativo I passaggi dell’atomizzatore sono stati eseguiti secondo lo schema rappresentato nella precedente figura 4.3 trattando quindi le diverse file alternativamente in modo diretto e indiretto. Maggiori dettagli sull’esecuzione delle prove e sui risultati delle medesime sono riportati da Brancocodoro&Bacchiega, 2014. 49 5.1 – Capacità di regolazione Nel grafico 5.1 sono riportate le dosi di miscela distribuite in funzione del volume della parete vegetativa operando in modalità VRT. Graf. 5.1 - Andamento delle dosi distribuite in modalità VRT in funzione del volume della parete vegetativa Miscela distribuita (l/ha) 350 300 250 200 150 100 y = 0.0352x + 57.211 R² = 0.6949 50 0 0 1000 2000 3000 4000 Volume parete fogliare 5000 6000 7000 (m3/ha) Come si può notare, si è avuta una riposta molto precisa della macchina al variare del volume della parete vegetativa. Le dosi distribuite, quindi, sono risultate sempre molto ben calibrate in funzione dello spessore misurato. Se si considera che il trattamento convenzionale messo a confronto ha operato a volume costante di 250 l/ha risulta chiaro come, nel caso di volume della parete vegetativa limitato, si arrivi a conseguire risparmi fino al 75% della miscela erogata. E’ altrettanto evidente che, quando la parete vegetativa risulta molto vigorosa, si hanno portate corrispondenti più elevate e quindi è verosimile che in tale situazione si abbia un maggiore deposito fogliare per unità di volume di coltre trattata rispetto al trattamento NON VRT. Un primo vantaggio ottenuto grazie a tale combinazione di regolazioni è relativo al fatto, che durante le prove eseguite, si è avuto mediamente un risparmio del 15% della quantità di miscela distribuita (variabile tra il 7 e il 25%, a seconda delle prove). Un altro criterio fondamentale di valutazione delle prestazioni quantitative è quello relativo al grado di accuratezza con viene distribuita la miscela. Il 50 valore impostato nell’interfaccia del computer durante le prove con funzione VRT è stato di 0,54 l/m3 di chioma. I risultati dei 4 test di misura dei valori effettivi riscontrati in vigneto (2 per la tesi VRT e 2 per quella NON VRT) sono riportati in tabella. Tab. 5.1 - Risultati delle prove comparative di accuratezza e precisione della distribuzione. Tipo trattamento VRT1 VRT2 Totale VRT NON VRT1 NON VRT2 Totale NON VRT Media volume (m3/ha) 4308 3858 4083 4837 4159 4498 Dose distribuita (l/ha) 218 200 209 250 250 250 Dose specifica (l/m3) 0,053 0,055 0,054 0,053 0,064 0,059 Accuratezza (%) 98% 102% 100% 98% 121% 110% Precisione DEVSTD [%] 22% 28% 25% 18% 31% 25% Come si può notare, il prototipo in entrambi i casi, è andato molto vicino al valore impostato ciò, grazie alla capacità di adeguare la portata ai volumi di chioma ettaro mediamente rilevati (4308 m3 e 3858 m3). Quindi, l’accuratezza percentuale è sempre stata mediamente molto vicino al 100%. L’intervallo di errore medio si è aggirato attorno al 25%. Nei casi NON VRT, invece, nel primo test, con parete vegetativa di 4837 m3/ha, è stata registrata una dose specifica quasi perfetta, raggiungendo quindi le medesime prestazioni del prototipo. Nel secondo caso, invece, si è avuto un eccesso di distribuzione del 21% rispetto al target ritenuto corretto. Per quanto riguarda la precisione, sempre nel secondo caso, si è avuta un’elevata dispersione delle dosi (ovviamente dovuta all’elevata variabilità del volume della parete trattata). In definitiva, questi dati confermano in pieno la capacità di regolazione della nuova soluzione VRT che distribuisce sempre dosi vicine a quelle che sono ritenute corrette per la situazione data con un’accettabile variabilità attorno 51 al valore target. Interessante questo punto analizzare la qualità del trattamento. 5.2 –Rilievo delle prestazioni in termini di deposito di rame Per le tesi con modalità di distribuzione NON VRT, nel grafico 5.2 viene mostrata la relazione esistente tra volume della chioma e deposito di Cu. Graf. 5.2 – Andamento del deposito di rame al variare del volume della chioma nel caso di trattamento convenzionale Deposito Cu [μg/cm2] 400 350 y = -0.0117x + 124.89 R² = 0.0275 300 250 deposito Cu [μg/cm2] 200 150 Lineare (deposito Cu [μg/cm2]) 100 50 0 0 2000 4000 6000 8000 Volume Chioma [m3/ha] La linea tracciata mostra una tendenza alla diminuzione della deposizione al crescere del volume della vite, passando da valori massimi dell’ordine di 100 μg/cm2 (a 2500 m3/ha di volume di chioma), a minimi di circa 50 μg/cm2 (a 6000 m3/ha). Nel grafico 5.3 invece, viene mostrata la medesima relazione nel caso delle tesi con modalità di distribuzione VRT. 52 Graf. 5.3 - Andamento del deposito di rame al variare del volume della chioma nel caso di trattamento VRT Deposito Cu [μg/cm2] 450 y = 0.001x + 74.456 R² = 0.0002 400 350 300 250 deposito Cu [μg/cm2] 200 150 Lineare (deposito Cu [μg/cm2]) 100 50 0 0 2000 4000 6000 8000 Volume Chioma [m3/ha] In questo caso si evidenzia una mancanza assoluta di rapporto di dipendenza tra volume e deposizione: quest’ultima rimane pressoché costante attorno a un valore di 75 μg/cm2. I due andamenti non contrastano con quanto si prevedeva si dovesse verificare con l’applicazione delle due tecniche. Infatti, nella distribuzione di una dose costante di miscela, ci si aspettava che al crescere del volume della chioma diminuisca la quantità di miscela depositata per unità di superficie fogliare. Al contrario, il prototipo è stato proprio realizzato per far crescere la portata di distribuzione applicata in modo proporzionale al volume della chioma e quindi, cercare di rendere costante la quantità distribuita per unità di superficie fogliare. Nulla di straordinario ma se a questo vantaggio, di una migliore distribuzione (maggiore costanza di deposizione), si aggiungono i vantaggi relativi a una minore quantità distribuita (-15% della miscela usata), si può dire che il prototipo ha fornito delle prestazioni sicuramente interessantissime. Ciò è ancora più vero se si valuta che a volumi di 6000 m3/ha si sono trovati, nel caso della distribuzione convenzionale, deposizioni dell’ordine dei 50 μg /cm2. Se si accetta che questo valore sia sufficiente a realizzare una deposizione adeguata a proteggere la coltura (gold standard) in quanto i 53 pratici considerano questa ancora soddisfacente (visto che convenzionalmente non vengono distribuiti più di 250 l/ha), si potrebbe tranquillamente ipotizzare di regolare il prototipo per operare a questo livello di dose specifica (50 μg /cm2) invece che a quello di 75 μg /cm2 effettivamente conseguito nel caso delle prove effettuate. Questa ipotesi porterebbe a calcolare risparmi potenziali del 44,5% del totale di rame distribuito. Ma, ovviamente, questo è un dato puramente indicativo in quanto dipende: dalle condizioni di regolazione accettate; dai livelli di deposito considerati sufficienti; dalla variabilità dello spessore della parete vegetativa. 5.3 –Rilievo delle prestazioni in termini di diametro delle gocce Un punto ulteriormente indagato, rispetto al comportamento del prototipo, è quello relativo al diametro delle gocce (grafico 5.4). Se si analizza, infatti, l’andamento di questo parametro per la regolazione VRT in funzione della dose distribuita si ricava il grafico qui riportato. Diametro gocce DV50 (µm) Graf. 5.4 - Relazione portata dimensione gocce 10000 8000 y = 47.186e0.0145x R² = 0.1488 6000 Serie1 4000 Espo. (Serie1) 2000 0 0 100 200 300 400 Portata miscela (l/ha) Pur non essendo chiaramente alla presenza di un andamento con un elevato coefficiente di regressione si vede comunque, una certa tendenza 54 all’aumento della dimensione delle gocce all’aumentare della portata della miscela. Ciò è probabilmente causato dal fatto che la portata del ventilatore rimane costante e quindi, il flusso d’aria specifico che investe l’unità di portata di miscela diminuisce e l’effetto Venturi non è sufficiente a produrre gocce di diametro contenuto. Questo può potenzialmente dare luogo alle portate elevate a fenomeni di “ruscellamento” dalle foglie con connesse perdite a terra di miscela. 5.4 –Rilievo degli indici di vigore Nell’azienda dove sono state effettuate le prove di cui sopra si è riferito, la raccolta dei dati di indice di vigore, impiegando i sensori montati congiuntamente ai sensori a raggi infrarossi ha, per il momento, fornito solo risultati orientativi in quanto per l’applicazione di questa tecnica viene richiesto un paziente lavoro di elaborazione e analisi dei dati che debbono poi supportare corrette decisioni agronomiche. Per valutare i benefici che quest’approccio di Viticoltura di Precisione può generare, si può fare argomento di cui si può scaricare materiale divulgativo dal sito: http://www.arvatec.it/index.php?view=categoria&categoryId=1&Servizi 6 – Considerazione sui risultati ottenuti In definitiva i risultati qui discussi confermano quanto indicato in bibliografia e forniscono buoni presupposti per migliorare il prototipo e renderlo presto disponibile commercialmente sul mercato (Brancadoro&Bacchiega, 2014), per soddisfare ampiamente i requisiti di minore impatto ambientale richiesti alle macchine dalle recenti normative di cui si è discusso ai punti precedenti. Infatti, considerato che le perdite a terra sono risultate nella sperimentazione pressoché ininfluenti, i benefici connessi alla introduzione del controllo provato in termini di riduzione della deriva intesa come: DERIVA = DOSE DISTRIBUITA – DEPOSITO – PERDITE A TERRA Sono risultati mediamente pari al 40-50% circa rispetto dei valori convenzionali. Ciò, come visto, grazie ai maggiori valori di deposito misurati. 55 Ovviamente tali risultati si possono ottenere quando: - La macchina è correttamente regolata; - Si opera in condizioni ambientali non ostili; - Si eseguono i trattamenti su parete vegetativa in pieno vigore. Peraltro, si può ragionevolmente stimare che, a inizio stagione, tali risparmi possano tranquillamente arrivare al 75%. Inoltre è in fase d’implementazione il controllo di cui alla figura 3.1 che prevede di attuare la chiusura degli ugelli differenziata in funzione della posizione che la macchina assume in campo in relazione alla presenza di aree di rispetto. Chiaramente questo controllo dovrebbe ulteriormente diminuire la deriva, specie su vigneti di piccole dimensioni. In definitiva si può ragionevolmente stimare che i potenziali risparmi stagionali di p.f. connessi alla riduzione della deriva e alle regolazioni di chiusura localizzate (in testata e nelle aree a rischio), si possano assestare attorno a valori dell’ordine del 40-60% dei consumi convenzionali. Infine, per evitare l’unico neo riscontrato durante le prove, che è quello di avere delle gocce di diametro eccessivamente variabile, si può prevede di restringere il campo di regolazione delle dosi fra valori minimi di 150-180 l/ha e massimi di 280-300 l/ha. 6.2 –Analisi benefici costi dell’impiego della tecnologia A partire dalle prestazioni sopra individuate si possono ipotizzare i possibili vantaggi economici connessi all’adozione della tecnica. Due sono le ipotesi che si possono fare essenzialmente legate a due modalità d’impiego: La prima, legata a una conduzione mirata alla ricerca del maggior risparmio economico in termini di riduzione dei costi variabili, che si renderebbe possibile riducendo la dose specifica distribuita fino a conseguire un trattamento che, in termini di deposito, sia identico a quello ottenuto con la tecnologia convenzionale alla presenza di chiome di elevato volume (nei test misurato in 50 μg /cm2). In questo caso si può pensare di arrivare a monetizzate totalmente i risparmi del 40-60% sopra stimati; 56 La seconda, legata a una conduzione del vigneto prudenziale, che prevede di mantenere la dose specifica distribuita al valore di progetto sopra impiegato (misurato in 75 μg /cm2) In questo caso si dovrebbe realizzare un decremento delle dosi distribuite del 15% circa parallelamente conseguendo un incremento della quantità di prodotto attivo depositato e, quindi, una migliore protezione della vegetazione. Sulla base di queste ipotesi e a dai valori economici individuati al punto 2.6, si può ragionevolmente valutare che nel primo caso la stima del vantaggio economico è di circa 200 Euro/ha anno, mentre non potrebbero essere attribuiti vantaggi in termini di riduzione del rischio. Nel secondo caso, si arriverebbe a risparmiare circa 60 Euro/ha anno. Si dovrebbe a questa cifra aggiungere una quantificazione economica del minore rischio di danni alla coltura connesso con il maggiore deposito fogliare di principio attivo lasciato dalle macchine VRT. Una tale quantificazione è molto difficile da stimare poiché dipende in modo prevalente dall’andamento climatico e richiederebbe una sperimentazione specifica condotta su più anni. In ogni caso e ad esempio, in un’annata come quella 2014 funestata da un andamento climatico particolarmente avverso, il maggior deposito conseguito attraverso il prototipo avrebbe verosimilmente molto aiutato a contenere le enormi perdite qualitative e quantitative che hanno caratterizzato i vigneti nella situazione lombarda, probabilmente arrivando a far ottenere maggiori produzioni pari a un 5% circa, come tali valutabili in 250 euro/ha, da aggiungere ai già visti 60 euro/ha. 6.3 –Analisi dei benefici ambientali dell’impiego della tecnologia Nel caso della valutazione dei benefici ambientali, se si assume un’ottica pubblica, i vantaggi sono relativi al fatto di avere una diminuzione della deriva stimabile, come già detto, in un 40-60% rispetto ai valori standard. Se si vuole invece analizzare la situazione in termini di diminuzione dei consumi energetici diretti legati all’applicazione dei trattamenti, quantificati al punto 2.7 in 54 kgep/ha anno, si risparmierebbero 25 kgep/ha anno in cifra tonda. 57 7 – Conclusioni Sicuramente l’impiego di atomizzatori e nebulizzatori in cui il flusso del prodotto è regolato in funzione del volume della chioma rappresenta un’evoluzione che, a breve, dovrebbe andare a sostituire le più semplici centraline EPA in quanto, queste innovazioni, vanno nel senso indicato dalle nuove normative che auspicano una diminuzione dell’impatto ambientale connesso ai trattamenti fitosanitari. Il come ciò avverrà, cioè il livello di complessità funzionale che queste soluzioni assumeranno, dipenderà non solo dagli aspetti economici d’investimento a esse connessi, ma anche e soprattutto dai regolamenti locale e delle eventuali forme di sostegno agli investimenti che interesseranno il settore. Questo avrà sicura influenza sul successo commerciale di una soluzione piuttosto che un'altra. In ogni caso, sulla base delle esperienze effettuate, che si sono dimostrate in accordo con l’ampia bibliografia scientifica in argomento, da un punto di vista meramente tecnico, con l’impiego delle soluzioni intelligenti operanti in modalità automatica a dose variabile “leggendo” direttamente i volumi e le conformazioni delle chiome mediante sensori a ultrasuoni, si può conseguire una minore deriva del 40-60% sui quantitativi impiegati all’interno dei filari del vigneto in caso di vigore vegetativo massimo. Questa quota di risparmio, se rapportata a un costo annuo dei prodotti fitosanitari, mediamente variabile fra i 400 e i 500 €/ha, corrisponde a un valore economico di ben 200-250 €/ettaro/anno. Questo beneficio economico, inoltre, è ottenuto grazie a una notevole diminuzione dell’effetto deriva e del conseguente impatto ambientale. Parte di questo vantaggio potrebbe essere destinato dal viticoltore a incrementare la qualità del trattamento per conseguire minori rischi nel caso di andamenti climatici avversi. Sempre tecnicamente, rispetto alle soluzioni a tunnel cui sopra si è accennato, quelle “intelligenti” a regolazione elettronica presentano numerosi vantaggi: a) Richiedono minori investimenti iniziali da parte dei viticoltori per il loro acquisto e sono quindi adottabili anche da aziende viticole di dimensioni medio-piccole come tipicamente sono quelle Milanesi e Lombarde; b) Hanno minori costi di manutenzione; 58 c) Sono utilizzabili anche su macchine non nuove; d) Non modificano in modo strutturale i cantieri tradizionali e sono quindi molto più maneggevoli e produttive; e) Permettono di recuperare tutti i dati di trattamento per le pratiche amministrative (tracciabilità); f) Possono essere utilizzate alla presenza di reti antigrandine; g) Permettono di adottare facilmente le regolazioni a dose variabili seguendo mappe prescrittive. Quest’ultimo fatto è molto importante in quanto, oltre che per la distribuzione dei fitofarmaci, queste soluzioni diventano particolarmente utili per effettuare la concimazione fogliare in base alle reali necessità della colture. Si ricorda come, con le più recenti tecniche di coltivazione attente alla produzione di vini di elevata qualità, la concimazione fogliare può arrivare a richiedere anche a 6 interventi/anno. Una sua ottimizzazione, quindi, porterà sicuramente a consistenti risparmi di concime, con ulteriori vantaggi economici e ambientali, e ad aggiuntivi prevedibili vantaggi economici legati alla standardizzazione verso l’alto della qualità del vino prodotto. 59 8 – Bibliografia Balsari P., Marucco P. (2013) - Le Buone Pratiche per contenere la deriva generata dalle macchine irroratrici, Tipo-litografia FIORDO – Galliate (NO) Brancadoro L., Bacchiega D. (2014) - Atomizzatore a rateo variabile per una viticoltura più sostenibile, L’Informatore Agrario n. 47/2014, pag. 50-52 Calcante A., Mazzetto F., Oberti R., Brancadoro L. (2006) - Ultrasonic canopy sensing for Precision Viticulture practice, paper IS526A. Proceedings of 2006 CIGR World Congress, Bonn, Germania. Galletto L., Scaggiante S. (2006) - Costi di produzione dell’uva con diverse forme di allevamento, L'Informatore Agrario, n. 27, pag. 51-55 Pergher G., Petris R. (2008) - The Effect of Air Flow Rate on Spray Deposition in a Guyottrained Vineyard. Agricultural Engineering International: the CIGR Ejournal. Manuscript ALNARP 08 010. Vol. X. May Pergher G. (2012) - Mitigazione del rischio di deriva nei trattamenti fitoiatrici. Relazione presentata ad AGRIEST, 27 Gennaio 2012, Udine Vercesi A., Toffolatti S.L., Sordi D., Pedrazzini A., Parisi N., Venturini G. (2012) - Verso una gestione razionale della difesa antiperonosporica in vigneto. QUADERNI DELLA RICERCA N° 145 – Regione Lombardia DIRETTIVA 2009/128/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 ottobre 2009 - Quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi. 60