FRONTE ALBANESE La campagna d`Albania, che vide impegnati
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FRONTE ALBANESE La campagna d`Albania, che vide impegnati
FRONTE ALBANESE La campagna d’Albania, che vide impegnati molti soldati italiani, è forse la meno conosciuta di tutta la Grande Guerra, ritenuta a torto un fronte secondario, quasi un’appendice della più vasta campagna in Macedonia. Fu in realtà una guerra complicata dalla difficile orografia, dall’insalubrità di molte zone e dalla popolazione divisa in tribù praticamente indipendenti, considerata infida da tutte le parti in causa, austriaci, tedeschi, italiani, francesi e inglesi, che pure cercarono di servirsi degli albanesi per creare reparti militari al loro servizio, con scarsissimi successi. Il fronte albanese fu anche l’ultimo a chiudersi dopo la fine del conflitto, impegnando i nostri soldati fino alla fine del 1920. Dopo le due guerre balcaniche del 1912 e 1913 alle quali parteciparono tutti gli stati emersi dalla dissoluzione dell’impero turco (Bulgaria, Serbia, Grecia e Montenegro), l’Albania divenne nel 1913 uno stato autonomo, sotto la tutela dell’Austria e dell’Italia, allora ancora alleate ma rivali per l’Adriatico. Iniziata la guerra in Europa il 28 luglio 1914, l’Italia, formalmente ancora neutrale, inviò il 30 ottobre un piccolo contingente di truppe a occupare l’isola di Saseno, di fronte a Valona, e due mesi dopo occupò Valona con truppe più numerose. La prima offensiva austriaca contro la Serbia, iniziata il 12 agosto fu un disastro per gli attaccanti che il 19 dello stesso mese furono costretti a ritirarsi: la piccola Serbia aveva umiliato l’Impero austro-ungarico. In questo settore il fronte si stabilizzò per un anno. Nel settembre del 1915 la Bulgaria si schierò a fianco degli Imperi Centrali e nell’ottobre successivo austriaci, tedeschi e bulgari attaccarono la Serbia, il cui esercito sconfitto si ritirò attraverso l’Albania. Fu una tragica marcia, i serbi spingevano davanti a sé circa 70.000 prigionieri austro-ungarici, e le vittime furono innumerevoli, per fame, freddo, malattie e ostilità della popolazione albanese. L’Italia aveva intanto inviato in Albania un “Corpo Speciale per l’Albania”, per rafforzare il presidio di Valona, aiutare l’esercito serbo e occupare Durazzo. Cadorna era contrario all’apertura di questo nuovo fronte, voluto dal governo italiano per motivi politici: in realtà Cadorna non capì l’importanza militare, soprattutto marittima, di stabilire una testa di ponte dall’altra parte dell’Adriatico. Terminata nel dicembre la ritirata serba, gli italiani, in parte aiutati da francesi e inglesi, riuscirono a evacuare circa 250.000 serbi. Nel febbraio 1916 Valona divenne un vero e proprio campo trincerato, presidiato dal XVI Corpo d’Armata composto da tre Divisioni di fanteria, da artiglieria e reparti di supporto. Annulli postali delle Truppe di occupazione dell’Albania Gli austriaci e i tedeschi occuparono l’Albania settentrionale e centrale, gli italiani si ritirarono da Durazzo, e nei mesi successivi occuparono tutta l’Albania meridionale. Il fronte si stabilizzò, lungo il fiume Voiussa, e divenne un fronte secondario per quanto riguarda operazioni militari, e da esso quasi tutti gli eserciti ritirarono truppe per trasferirle su altri fronti. Nel maggio del 1916, durante la Strafexpedition tedesca sul fronte alpino, Cadorna ritirò due divisioni dall’Albania per riportarle in Italia. Durante queste operazioni, il piroscafo “Principe Umberto” che trasportava l’intero 55° Reggimento fanteria fu affondato nel canale d‘Otranto da un sottomarino. Fra le vittime, l’aspirante ufficiale Antonio Lucchini di Luino e il soldato Francesco Ripamonti di Masnago Per tutto il 1916 e il 1917 non si registrarono operazioni di vasta portata, e più importanti furono le dispute politiche, anche fra alleati, ai quali si era aggiunta anche la Grecia. Nel 1918, dopo la vittoriosa battaglia d’arresto sul Piave, il contingente italiano in Albania fu rinforzato e in ottobre iniziò l’offensiva contro gli austriaci che si ritirarono, convincendo gli albanesi a non ostacolare la ritirata in cambio di un migliaio di fucili e 10.000 corone austriache d’oro. La sede della Prefettura a Valona Il mercato di Valona, cartolina spedita il 21.7.1916 Posta Militare in Albania N. 1 Nel 1919 furono rimpatriati molti reparti del Corpo di Spedizione, proprio mentre la situazione politica si inaspriva, con le discussioni sull’avvenire dell’Albania e sulle pretese greche che portarono a un aumento della guerriglia da parte degli albanesi. Le truppe italiane rimaste furono concentrate in poche città, e la stessa Valona dovette respingere nel giugno 1920 un attacco di oltre 6000 albanesi. Il governo italiano non riusciva ad avere una politica estera efficace per la conflittualità fra le varie forze politiche, e alla fine del 1920 tutti i soldati italiani furono ritirati. L’Albania non vide le grandi battaglie sanguinose degli altri fronti, ma la mortalità fra i soldati fu comunque alta a causa della situazione sanitaria. Dei 60 varesini caduti in Albania ben 44 morirono di malattia, una media di circa il 72%, di fronte ad una media di morti per malattia durante tutta la guerra del 28%. La principale malattia che colpì i nostri soldati fu la malaria, ma le condizioni igieniche del paese aggravate dal continuo passaggio di eserciti comportarono focolai di infezioni di ogni genere, anche di colera. Per quanto riguarda i varesini caduti in combattimento, la maggior parte delle vittime si è avuta nelle operazioni del 1918, ma si registrano anche morti in combattimento nel 1919 e 1920. BINETTI Zefiro CREMONA Angelo DE BERTI Antonio DE MICHELI Carlo GALVANONE Ambrogio LUCCHINI Antonio MARTELLI Beno PELLEGATTA Egidio RADAELLI Giuseppe RIPAMONTI Francesco ROSSI Alfonso SAPORI Eugenio STEFANELLI Giovanni TOMASINA Corsico UBOLDI Gabriele VITALI Umberto ZONA Tito Varesini caduti per malattia: Casale Litta Castiglione Olona Cocquio Castiglione Olona Somma Lombardo Luino Busto Arsizio Busto Arsizio Angera Brenno Useria Velate Marchirolo Biandronno Porto Valtravaglia Venegono Superiore Vedano Olona Luino n. 1892 n. 1898 n. 1890 n. 1891 n. 1881 n. 1896 n. 1895 n. 1897 n. 1892 n. 1892 n. 1899 n. n. 1898 n. 1894 n. 1881 n. 1894 n. 1898 m. 8.6.1916 m. 22.6.1919 m. 24.8.1918 m. 23.9.1918 m. 14.10.1918 m. 8.6.1916 m. 22.12.1915 m. 6.8.1918 m. 22.8.1918 m. 8.6.1916 m. 23.7.1920 m. 4.12.1915 m. 24.8.1919 m. 2.10.1917 m. 7.7.1918 m. 15.5.1918 m. 23.7.1920 ALBE’ Giovanni ALBERTI Giuseppe ANDREANI Alessandro ARACNE Eliseo ARMIRAGLIO Carlo BAGAGLIO Luigi BERETTA Eustorgio BEVERINA Leone BIANCHI Michele BIFFI Alessandro BORRI Felice BORRONI Giovanni BORRONI Paolo BOTTINELLI Giovanni BRIANZA Enrico CARTABIA Angelo CHIESA Giulio CITTERIO Carlo COCCE’ Carlo COCQUIO Ambrogio CONTINI Angelo DE ROCCHI Cesare FAVARATO Eugenio FERRIOLI Giuseppe FORLINI Umberto FRATTINI Guido GADDA Giuseppe GERVASINI Giovanni GHIELMETTI Angelo GHIGLIONI Alfonso LESPA Attilio MANGANO Ambrogio MARCHESI Pierino MAZZETTI Alberto PAGANI Emilio PAVESI Giovanni PEDOTTI Battista PICCOLINI Cirillo PULICI Giuseppe RIBOLZI Giuseppe ROSSI Pier Domenico SACCANI Arnaldo Olgiate Olona Masnago Ghirla Arsago Busto Arsizio Induno Olona Velate Trevisago Pertusella Rancio Valcuvia Luino Saronno Origgio Besano Lozza Origgio Porto Valtravaglia Gurone Samarate Cantello Arolo Arcisate Tradate Venegono Inferiore Sant’Ambrogio Olona Clivio Cairate Varese Clivio Sacconago Lozza Daverio Viggiù ed Uniti Castronno Cimbro Ghirla Cerro Sant’Ambrogio Olona Venegono Superiore Travedona Luino Voldomino n. 1889 n. 1886 n. 1898 n. 1896 n. 1892 n. 1888 n. 1880 n. 1895 n. 1881 n. 1881 n. 1893 n. 1898 n. 1895 n. 1888 n. 1879 n. 1893 n. 1896 n. 1892 n. 1885 n. 1892 n. 1897 n. 1891 n. 1894 n. 1891 n. 1892 n. 1897 n. 1888 n. 1884 n. 1879 n. 1888 n. 1881 n. 1888 n. 1891 n. 1881 n. 1891 n. 1895 n. 1882 n. 1899 n. 1891 n. 1886 n. 1892 n. 1894 m. 23.10.1918 m. 11.10.1918 m. 4.9.1918 m. 26.10.1918 m. 18.9.1917 m. 15.11.1918 m. 27.8.1918 m. 24.12.1917 m. 16.11.1918 m. 12.10.1918 m. 23.9.1919 m. 30.9.1918 m. 18.10.1919 m. 9.9.1918 m. 29.9.1918 m. 31.3.1916 m. 15.9.1917 m. 15.1.1917 m. 20.10.1918 m. 24.2.1919 m. 22.9.1919 m. 18.10.1918 m. 21.10.1918 m. 12.11.1918 m. 26.9.1918 m. 23.9.1919 m. 24.10.1918 m. 10.10.1918 m. 13.11.1918 m. 28.11.1916 m. 1.1.1919 m. 1.1.1918 m. 30.9.1917 m. 16.10.1918 m. 17.3.1916 m. 30.10.1918 m. 5.11.1918 m. 15.11.1919 m. 31.1.1919 m. 5.10.1918 m. 27.9.1918 m. 2.11.1919 SAVINI Enrico VEDANI Imerio Cuvio Varese Fotografia inviata da Preveni nel 1917. Capitano con le mostrine della Brigata di Fanteria “Savona”, 15° e 16° Reggimento n. 1897 n. 1896 m. 27.10.1918 m. 23.11.1918 Guerriero delle bande albanesi Cartolina spedita nel 1916 con Posta Militare Truppe Occupazione 1 Bibliografia Bucciol Eugenio, Albania fronte dimenticato della Grande Guerra, Ed. Nuova Dimensione 2001 Fatutta Francesco, Le operazioni in Albania tra il 1914 e il 1918 e la guerra di bande, Rivista Italiana Difesa 3.2001 Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito, Le operazioni fuori Italia, L’Esercito Italiano nella Grande Guerra, vol. VII 12/2015