Sapevate che la Biancaneve di Walt Disney era

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Sapevate che la Biancaneve di Walt Disney era
CURIOSITY
Sapevate che la
Biancaneve di Walt Disney
era italiana?
Anzi, friulana!!
di Luigi Marcianò
È assai probabile che molti appassionati di Walt Disney siano già a
conoscenza che la sua Biancaneve fosse di “origini italiane”, ma
sono quasi certo che tanti di loro
ignorano che la ragazza che diede
voce e sembianze al personaggio
fosse originaria del Friuli, precisamente di Udine. Il piccolo mistero
- ma non per questo da considerare trascurabile - ce lo svela il musicista ed editore friulano Bruno
Rossi che ricostruisce, con passione e precisione, in un interessante
saggio pubblicato dalla “Società
Filologica Friulana” sul n.2 della
rivista Sot la nape (1) di Aprile-Giugno 2012, la storia da favola - è
proprio il caso di dire - della giovane Adriana Caselotti, appunto
colei che prestò voce e volto alla
immortale Biancaneve disneiana.
Come si può facilmente intuire, la
storia di Adriana Caselotti e della
sua famiglia, è una delle tante legate all’emigrazione negli Stati
Uniti d’America di nostri connazionali che, per alcuni versi, ritengo importante ripercorrere. Tutto
ha inizio nel 1903 quando Guido
Caselotti di Udine, all’epoca non
ancora ventenne, arriva con la madre Luisa a Ellis Island-New York,
seguendo il cammino del fratello
Ettore. I due fratelli erano nati dal
matrimonio di Giovanni Hocke,
appartenente a una famiglia di
Udine nota per la loro passione
per la musica, con Luisa Caselotti
e una volta divorziati mantennero il cognome doppio. Quella dei
Caselotti è una famiglia, come
vedremo, votata profondamente
al mondo della musica. Guido,
una volta stabilitosi a Bridgeport,
nel Connecticut, si mise presto
in luce come insegnante di canto
arrivando, dopo essersi laureato
al Germany Conservatory di New
York, a ricoprire anche la cattedra al Conservatorio Italiano di
musica di New Haven, mentre il
fratello Ettore era tenore e insegnava pianoforte. Guido Hocke
Caselotti sposa Maria Orefice, di
gloria arriva nel 1934, quasi inaspettatamente, quando gli Studios
della Disney erano alla ricerca, per
il film su Biancaneve, di una voce
come veniva descritta dallo stesso
Walt “senza tempo, amichevole, naturale e innocente”. L’incaricato di
Walt Disney, Roy Scott, conoscendo l’attività di insegnante di canto di Guido Caselotti, lo contatta
per sapere se fra i suoi allievi ci
fosse una ragazza con la voce che
presentasse le qualità canore che
stavano cercando. Adriana ascoltò la conversazione telefonica e,
quasi con sfrontatezza, si propose
al padre per ricoprire quel ruolo.
Si presentò, quindi, al provino
al quale partecipavano più di 150
cantanti ascoltati da Walt Disney
Adriana Caselotti
origini napoletane, che aveva una
breve ma non trascurabile carriera
lirica come soprano, e dalla loro
unione nascono due figlie: Louise
e Adriana nate ambedue a Bridgeport/Connecticut, rispettivamente
nel 1910 e nel 1916. Louise fu cantante lirica e fornì la sua voce in
alcuni film realizzati a Hollywood,
oltre ad essere attrice radiofonica
e televisiva in trasmissioni sperimentali prodotte dalla CBS negli
anni ‘30. Sposò l’agente teatrale
Richard “Eddie” Bagarozy che ingaggiò Maria Callas e si racconta
che, quest’ultima, prese lezioni di
canto proprio da Louise Caselotti. Adriana, seguendo la madre in
tournée in Italia che, nell’occasione, ha cantato al Teatro Costanzi
di Roma e al Politeama Garibaldi
di Palermo, studiò presso il convento di San Getullio di Tivoli e,
al rientro negli States entrò a far
parte del coro della MGM hollywoodiana. Il suo momento di
Biancaneve in fumetto
in persona che si celava dietro uno
schermo per concentrarsi solo
sulla voce e non farsi influenzare
dalle apparenze fisiche. Allorquando la Caselotti eseguì la canzone di Frank Churcill Someday My
Prince Will Come (Un giorno il mio
principe arriverà) con la sua voce
garbata e piacevolmente musicale, Walt Disney senza alcuna esi-
Biancaneve nei cartoni animati
tazione, la ingaggiò e le fattezze
e la voce di Adriana divennero,
come per incanto, quelle di Biancaneve o per meglio dire quelle di
Snow White, come la battezzarono
gli americani. La Caselotti, con la
sua voce acuta da soprano, cantò
la maggior parte delle canzoni di
questo leggendario film d’animazione che, realizzato nel 1937,
arrivò sugli schermi americani il
4 Febbraio 1938, dopo una prima
assoluta il 21 Dicembre 1937 davanti a uno stuolo di star, tra cui
Carole Lombard, Gary Cooper e
Marlene Dietrich. Nelle versioni italiane del 1938 e del 1972,
le celebri melodie cantate dalla
Caselotti furono interpretate, rispettivamente dalle cantanti Lina
Pagliughi e Gianna Spagnulo. Per
Adriana Caselotti, il film di Biancaneve rappresentò l’occasione unica
della sua vita e continuò a calarsi
nel suo personaggio (persino la
sua abitazione a Beverly Hills era
addobbata come la “casetta dei 7
nani” e il suo telefono rispondeva
con la musica della canzone I’m
Wishing) facendosi fotografare e
firmare autografi, prendendo parte a tour promozionali organizzati
dalla Disney, apparendo in spettacoli televisivi, ricevendo premi
importanti come il Disney Legend e,
infine, lasciando le impronte delle
sue mani nel cemento all’esterno
dello Studio Theatre. Insomma, si
assicurò una sorta d’immortalità
e, pur se Walt Disney le proibì di
apparire in altri film o spettacoli
non autorizzati (Walt Disney alle
richieste di permesso di utilizzare
la voce della Caselotti, rispondeva
“Sono spiacente, ma questa voce non
può essere usata da nessun’altra parte.
Non voglio guastare l’illusione di Biancaneve) Adriana Caselotti gestì il
suo personaggio in maniera completa e intelligente. E tutto ciò risalta prepotentemente da una sua
confidenza fatta ad un cronista
dell’Independent al quale disse che
“Biancaneve non sarebbe mai morta”
e aggiunse: “E quando io sarò nella
bara, sapete cosa ascolterete? Un giorno
il mio principe arriverà, perché sappia
che la mia voce vivrà per sempre”. La
Caselotti dopo una vita matrimoniale molto intensa (si sposò ben
4 volte) scompariva il 19 gennaio
1997 vinta da un cancro e le sue ceneri vennero sparse nelle acque di
Newport Beach. La sua voce, però,
rimarrà eterna e continuerà ad
incantarci con le melodie di Biancaneve e i sette nani e, ammirandola
sullo schermo, potremo pensare
alla bellissima favola vissuta da
una adolescente friulana figlia di
emigranti.
Nota: (1) “Sotto la cappa del caminetto”
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