Progetto acquaticità Infanzia IC Leno 2012-13

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Progetto acquaticità Infanzia IC Leno 2012-13
ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO
SCUOLE DELL’INFANZIA DI LENO, CASTELLETTO E PORZANO
PROGETTO
ANNO SCOLASTICO 2012-2013
RAGIONI DELLA SCELTA
L’acqua è un elemento fondamentale per la nostra vita. E’ importante quindi
sviluppare fin da piccoli un buon rapporto di fiducia tra il nostro corpo e tale
elemento. I corsi di acquaticità che ci vengono proposti aiutano i bambini a vincere
le proprie paure e a sperimentare, attraverso il gioco, nuove forme di movimento e
di fiducia.
L’obiettivo primario non è quello di imparare a nuotare, ma quello di avvicinarsi
all’acqua con consapevolezza, autocontrollo, piacere e divertimento.
Negli anni abbiamo riscontrato sempre la totale adesione dei bambini interessati ed
abbiamo osservato come quest’esperienza sia un’ulteriore opportunità di
integrazione per bambini di culture diverse o con bisogni speciali e per chi non
avrebbe la possibilità di frequentare un corso al di fuori del contesto scolastico.
La scuola, ponendosi alla continua ricerca di opportunità capaci di “far crescere” in
modo armonico i bambini, per il corrente anno scolastico continua il “progetto
piscina”, già attuato in passato.
Il collegio docenti ritiene significativa questa esperienza, al fine di offrire ai bambini
ed alle bambine la possibilità di compiere nuove e stimolanti esperienze, di
permettere loro di affrontare situazioni inusuali, di far scoprire la propria corporeità,
vivendola in una dimensione nuova e aumentando la propria autonomia.
Nell’ambiente acquatico i bambini/e avranno l’opportunità di migliorare il
coordinamento dei movimenti, potranno scoprire sensazioni ed emozioni nuove e si
troveranno talvolta a dover superare ansie e paure , acquistando sicurezza e
fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
RIFERIMENTI TEORICI
Il campo di esperienza della corporeità e della motricità contribuisce alla crescita e
alla maturazione complessiva del bambino promuovendo la presa di coscienza del
valore del corpo inteso come una delle espressioni della personalità e come
condizione funzionale, relazionale, cognitiva e pratica da sviluppare in ordine a tutti
i piani di attenzione formativa.
COLLEGAMENTI CON IL POF
FASI DI SVILUPPO DEL PROGETTO
COMPETENZE ATTESE
IL SE’ E L’ALTRO
 E’ consapevole della propria identità.
- Prende coscienza del proprio corpo e delle sue caratteristiche;
- prende coscienza dei propri interessi, di ciò che gli piace e non gli piace e del
fatto che ognuno ha caratteristiche proprie e diverse che lo differenziano;
- ha stima di sé e fiducia nelle proprie capacità.
 E’ consapevole dei propri bisogni e li comunica con più canali, in relazione ai
diversi contesti.
 E’ consapevole dei propri vissuti affettivi ed emotivi e li comunica.
- dà un nome ai propri stati d’animo e li esprime con uno o più canali di
comunicazione;
- attiva strategie adeguate al contesto per esprimere e motivare i propri vissuti
emotivi ed affettivi.
 Utilizza interessi, conoscenze abitudini personali che trasferisce in altri
contesti.
- confronta le proprie esperienze con quelle degli altri.
 Si riconosce parte di un gruppo.
 Pensa ed agisce con consapevolezza e senso di responsabilità verso se stesso
e gli altri.
- regola il proprio comportamento in base a ciò che si può e non si può fare e in
relazione alle motivazioni e al comportamento dell’altro.
 Riconosce e rispetta l’autorità e le regole.
- assume e mantiene comportamenti adeguati in relazione a contesti e ruoli
diversi.
IL CORPO E IL MOVIMENTO
 Raggiunge una buona autonomia personale.
 Si identifica in relazione all’identità di genere.
 Controlla e coordina schemi motori dinamici.
 Esegue giochi di gruppo con regole condivise.
 Esplora, manipola e utilizza correttamente attrezzi.
ASPETTI DELL’ORGANIZZAZIONE
Al progetto partecipano tutti i bambini e bambine di 5/6 anni delle scuole
dell’infanzia del circolo; il progetto ha la durata di sei incontri presso una piscina
pubblica. Durante la permanenza nelle vasche i bambini/e sono seguiti dagli
istruttori dipendenti della piscina e al termine della lezione, i genitori con le
insegnanti possono accedere agli spogliatoi e provvedere alla cura dei bambini.
CALENDARIO CORSO NUOTO
SEZIONI –PLESSO
PLESSO di
CASTELLETTO
SEZIONI –PLESSO
PLESSO GIALLO
INFANZIA LENO
+
INFANZIA DI PORZANO
SEZIONI –PLESSO
PLESSO VERDE LENO
N. ALUNNI
30 ALUNNI
+ 2 alunni H
5 ANNI
N. ALUNNI
16 ALUNNI
+
18 ALUNNI
5 ANNI
N. ALUNNI
16 ALUNNI
5 ANNI
DATE
29/10/2012 lunedì
05/11/2012 lunedì
12/11/2012 lunedì
19/11/2012 lunedì
26/11/2012 lunedì
03/12/2012 lunedì
DATE
30/10/2012 martedì
06/11/2012 martedì
13/11/2012 martedì
20/11/2012 martedì
27/11/2012 martedì
04/12/2012 martedì
DATE
08/11/2012 giovedì
15/11/2012 giovedì
22/11/2012 giovedì
29/11/2012 giovedì
06/12/2012 giovedì
20/12/2012 giovedì
ORARIO
entrata /uscita piscina
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
ORARIO
entrata /uscita piscina
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
ORARIO
entrata /uscita piscina
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
SEZIONI –PLESSO
PLESSO ROSSO LENO
SEZIONI –PLESSO
PLESSO BLU
N. ALUNNI
20 ALUNNI
+ 1 alunno H
5 ANNI
DATE
02/11/2012 venerdì
09/11/2012 venerdì
16/11/2012 venerdì
23/11/2012 venerdì
30/11/2012 venerdì
07/12/2012 venerdì
N. ALUNNI
19 ALUNNI
5 ANNI
DATE
16/01/2013
23/01/2013
30/01/2013
06/02/2013
13/02/2013
20/02/2013
mercoledì
mercoledì
mercoledì
mercoledì
mercoledì
mercoledì
ORARIO
entrata /uscita piscina
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
ORARIO
entrata /uscita
piscina
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
10.00/10.50
ASPETTI DELLA RELAZIONE
L’insegnante ha sostanzialmente il ruolo di osservatore, fornisce stimoli ed analizza
le risposte, non dimenticando il fine voluto: l’adattamento all’acqua,far gruppo e
l’autonomia del bambino/a; Insomma una compagna di giochi che predispone
situazioni che facilitano e rendono piacevole la scoperta dell’acqua e delle sue
sensazioni.
ASPETTI DELLA METODOLOGIA
Il clima affettivo, caloroso e rassicurante che si crea durante questo tipo di attività,
favorisce lo sviluppo psicologico e la socializzazione del bambino. Scoperte
sensoriali, attività motoria, sviluppo psico-affettivo, socializzazione, apertura al
simbolismo dell'acqua sono accessibili con l'acqua e nell'acqua. Tutto questo porterà
il bambino progressivamente allo “star bene” ed a una autonomia nell'ambiente
acquatico.
“ L’esperienza fatta con il gruppo di coetanei della scuola ha una valenza diversa di
un corso fatto singolarmente o con un gruppo di bambini sconosciuti. Con i
compagni e con le insegnanti si parla prima di che cosa si andrà a fare , ci si
confronta, ci si sostiene a vicenda, si rielabora successivamente prendendo sempre
maggior sicurezza e consapevolezza dell’accaduto; in questo modo si facilita il
superamento di eventuali difficoltà che qualche bambino può incontrare
nell’approccio con l’acqua contribuendo al consolidamento del gruppo stesso
stimolando contemporaneamente l’autonomia organizzativa e pratica di ogni
singolo bambino.
Il processo è qualcosa di molto più complesso, una vera e propria educazione
motoria globale intesa come strumento per stimolare totalmente la personalità del
bambino, con ricadute positive sull’area affettiva, cognitiva e relazionale, oltre
naturalmente a quelle specifiche sull’area motoria.
Acquaticità dunque, non avviamento precoce al nuoto, ma insieme di esperienze
piacevoli e gioiose finalizzate ad un armonioso sviluppo psicomotorio.
“AQVA SPORT” DI BAGNOLO MELLA precisa:
Gli obiettivi principali che ci siamo prefissati di raggiungere con il corso di nuoto per
la scuola dell’infanzia di Leno sono divisi in due parti: la prima parte aiuta il bambino
a superare la paura dell’acqua con giochi e/o esercizi; la seconda parte attraverso
esercizi più complessi facilita il bambino a conoscere il nuoto in tutte le sue forme.
Prima parte :
 Prime nozioni di acquaticità (seduti al bordo i bambini muovono le gambe,
successivamente si mettono in posizioni prona con la pancia appoggiata al
bordo e muovono le gambe,…),
 Immersione completa del capo con apertura degli occhi sott’acqua ( con
l’aiuto dell’istruttore i bambini si immergono e devono cercare di teneri gli
occhi aperti ),
 Prime nozioni di educazione respiratoria ( viene spiegato ai bambini come si
respira in acqua, cioè come si fanno le “bolle” quando la bocca o il naso vanno
sott’acqua; ma anche come ci si può immergere in apnea, ovvero senza fare le
“bolle”),
 Scivolamenti proni e supini con l’aiuto dell’istruttore( o di un tubo dietro la
testa in posizione supina) .
Seconda parte :
 Immersione del capo con occhi aperti e respirazione,
 Scivolamento proni e supini ( il bambino riesce autonomamente a staccarsi dal
bordo e compiere piccoli scivolamenti senza l’aiuto di nessuno),
 Scivolamento proni e supini con la battuta delle gambe ( l’istruttore insegna al
bambino il movimento delle gambe per poter muoversi in acqua),
 Galleggiamento in acqua profonda, staccati dal bordo e con associata la
respirazione (respirazione in verticale).