Inventario e valutazione dellʼofferta enoturistica nelle

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Inventario e valutazione dellʼofferta enoturistica nelle
Inventario e valutazione
dell’offerta enoturistica nelle
Regioni viticole europee
Direzione Generale:
Dipl.-Volksw. Andreas Lorenz
Dipl.-Kfm. Cornelius Obier
Direzione scientifica:
Prof. Dr. Edgar Kreilkamp
Prof. Dr. Heinz-Dieter Quack
Ufficio di Berlino
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D-10963 Berlin
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c/o Consiglio Regionale Champagne-Ardenne
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F - 51000 Châlons-en-Champagne
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Prof. Dr.
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[email protected]
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Inventario e valutazione dell’offerta enoturistica
nelle regioni viticole europee
Rapporto esecutivo
Osservazione preliminare
Il turismo e la viticoltura sono due settori d’attività legati strettamente. Da un lato la
viticoltura costituisce le fondamenta per lo sviluppo di offerte enoturistiche, dall’altro la
domanda per un offerta enoturistica contribuisce al mantenimento del paesaggio culturale
vitivinicolo ed alle sue opportunità di guadagno, oltre che ad ingrandire e stabilizzare il
mercato del vino prodotto.
Con il presente studio, condotto su iniziativa dell’AREV ( Assemblea delle Regioni Vinicole
Europee) si è proceduto per la prima volta ad un’analisi dell’offerta enoturistica su scala
europea. Alcuni tra i fattori principali sono stati il livello di sviluppo dell’enoturismo nelle
diverse regioni, le forze e le debolezze di tali regioni e gli ostacoli allo sviluppo; ma anche le
possibilità di sviluppo future.
L’inventario sistematico e la valutazione che ne conseguono costituiranno gli strumenti che
permetteranno alle regioni partecipanti di determinare la propria posizione sul mercato
rispetto alle altre regioni viticole europee.
Risultati
Condizioni di base: la struttura demografica, il potere d’acquisto, l’accessibilità e le
condizioni degli spazi naturali sono condizioni di primo piano per lo sviluppo turistico in
maniera generale. Se anche la struttura dell’età media non si rivela essere un dato che ci
permetta di dedurre
vantaggi e svantaggi di una regione vinicola, possiamo tuttavia
costatare differenze importanti sugli altri fattori. Le regioni che presentano un’alta densità
di popolazione (potenziale teorico di valorizzazione del turismo di breve durata) oltre che
un’ottima accessibilità ed un potere d’acquisto al di sopra della media (Es;
Lussemburgo, Alsazia, Renania-Palatinato, Assia, Provenza-Alpi-Costa Azzurra), dispongono
dei prerequisiti ideali per lo sviluppo enoturistico rispetto a regioni con minori prestazioni
sugli stessi criteri di valutazione ( tra le altre, La Rioja, Azzorre, Provincia di Baranya, Arad,
Alba). Possiamo in ogni caso confermare un bilancio positivo, per la maggior parte delle
regioni analizzate per queste condizioni di base. A queste condizioni si aggiungono poi,
fattori climatici ed altre caratteristiche favorevoli degli spazi naturali, delle quali
alcune regioni beneficiano piu’ di altre (Es. Provenza-Alpi-Costa Azzurra, LanguedocRoussillon, Galizia, Aquitania).
Analisi dell’inventario: A proposito dell’analisi delle cifre specifiche alla viticoltura ed al
turismo, bisogna fare menzione del fatto che le regioni membre dell’AREV non siano da
confondere con le regioni viticole situate sul loro territorio.
In questa analisi si parla di regioni come di unità amministrative che non sono identiche ai
vigneti cui corrispondono, situati nella stessa regione. Durante l’interpretazione dei dati
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nelle regioni viticole europee
quindi, è necessario rendersi conto dell’importanza della viticoltura per ognuna di queste
regioni, il ché è misurabile attraverso la percentuale di superficie coltivata a vigna rispetto
alla superficie totale della regione.
Per quanto riguarda l’evoluzione della quantità prodotta e del rendimento medio
(hl/ha) esistono evidentemente grandi differenze tra una regione e l’altra; ma sulla base dei
dati messi a disposizione non possiamo costatare una relazione causale tra questi valori e lo
sviluppo della domanda turistica. Lo stesso si può dire per la relazione tra lo sviluppo delle
superfici coltivabili e la domanda enoturistica. Possiamo tuttavia formulare l’ipotesi che una
riduzione significativa delle superfici coltivabili, risultante in cambiamenti (sfavorevoli) nel
paesaggio regionale, porterebbe a lungo termine alla soppressione di uno dei pilastri
fondamentali dell’offerta enoturistica.
Vista la variabilità delle superfici, il numero di Imprese viticole presenti nelle regioni
varia anch’esso in modo importante. Il grado d’apertura dell’economia viticola al turismo
(possibilità di soggiorno) è visibile prendendo in considerazione la percentuale di Imprese
viticole che offrano anche possibilità di soggiorno o che siano accessibili al grande pubblico.
Anche qui possiamo costatare delle differenze di dimensioni: mentre regioni come Sud
Tirolo, Arad e Renania-Palatinato guidano il settore con percentuali tra l’8% ed il 13%, le
altre regioni si situano per la maggior parte al di sotto del 3%.
Comparando poi i vari criteri di qualità (AOP/IGP; superfici coltivabili dei vini di qualità)
con i criteri enunciati precedentemente, vediamo una relazione positiva tra il numero delle
Imprese viticole accessibili al pubblico; il numero delle Imprese che offrono possibilità di
soggiorno e la superficie coltivabile dei vini di qualità (coefficiente di correlazione 0,86
Risp.0,77). In più si nota una leggera correlazione positiva tra il numero di percorsi del vino
ed il numero dei vini di qualità.
Attraverso le campagne ed i prodotti regionali in relazione con la vigna e la
viticoltura, l’immagine ed il grado di notorietà di una regione viticola vengono sostenuti in
maniera favorevole anche al di là del vino, del prodotto centrale e della qualità. Nella
maggior parte delle regioni misure ed iniziative simili sono già manifestamente instaurate.
A parte la “nicchia” di mercato occupata dall’enoturismo, consideriamo il volume della
domanda turistica totale come fattore indicatore dell’interesse turistico di una regione.
Possiamo quindi dedurre che regioni con prestazioni di valorizzazione turistica più alte,
possano avere accesso a condizioni di mercato maggiormente favorevoli rispetto a quelle del
gruppo campione in relazione al vino. La valutazione dell’indicatore dell’intensità turistica
(numero di pernottamenti per abitante) ci mostra che esistono gravi disparità tra le diverse
regioni: mentre le regioni dell’Est europeo si posizionano nel segmento basso di questa
categoria, con valori inferiori a 1; le regioni mediterranee Languedoc-Roussillon e ProvenzaAlpi- Costa Azzurra presentano valori tra il 10 ed il 13. Il Sud Tirolo, guida questo gruppo con
il valore massimo 56,8 pernottamenti per abitante.
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nelle regioni viticole europee
Per l’offerta consideriamo tra gli altri fattori la presenza d’Aziende alberghiere
classificate, come un indicatore del livello di sviluppo turistico di una regione. Da questa
riflessione risulta che la media di tutte le Aziende classificate presenti nella Città principale
della regione si eleva a 2,8 stelle per una densità di 5,8 (questo corrisponde ad un Hotel
classificato ogni 5.800 abitanti). Qui le capitali del Gran Ducato del Lussemburgo, della
Bassa Austria, delle Azzorre e della Repubblica di Baranya si distinguono non soltanto per
un’intensità superiore alla norma, ma anche per una categoria di stelle superiore alla media.
Bisogna però menzionare che per ragioni legate al censimento in se, non è stato possibile
raccogliere la totalità dei dati riguardanti l’offerta di soggiorno per le diverse regioni, ed è
quindi preferibile relativizzare l’importanza di questo indicatore.
La densità dell’offerta a livello delle Case vinicole e delle enoteche sembra essere
un dato maggiormente rivelatore dal punto di vista enoturistico. In questo caso regioni come
Franca Contea, Navarra, Renania-Palatinato, Alba ed Alsazia hanno ottenuto migliori
risultati.
A parte le offerte gastronomiche e di soggiorno, l’offerta del tempo libero costituisce uno
dei pilastri più importanti del prodotto turistico regionale. A seconda della situazione
geografica, delle condizioni climatiche e topografiche, del potenziale demografico ecc. le
strutture di questa offerta possono differire naturalmente da una regione all’altra. Lo stesso
vale per le divergenze tra le varie influenze di queste strutture e per la relazione di queste
offerte diverse con il tema del vino, sul piano regionale.
Mentre per esempio le offerte culturali possono corrispondere molto bene alla dimensione
del vino, è abbastanza difficile illustrare un legame tra quest’ultimo ed attività come lo sci o
la canoa. In questo settore le regioni dimostrano evidentemente un baricentro specifico dato
dalla loro identità regionale; per questo creare dati concorrenziali comuni, per mettere in
evidenza vantaggi e svantaggi, risulterebbe difficilmente ammissibile.
Un prodotto ad alte prestazioni, sia esso il vino, il soggiorno o la combinazione di questi due,
non può conquistare mercato da solo; bisogna quindi che disponga di mezzi e strutture di
comunicazione e commercializzazione appropriati. E’ in base a queste premesse che abbiamo
sviluppato un inventario comprensivo da una parte, delle organizzazioni regionali di
marketing per il turismo ed il vino, dall’altra gli Istituti Viticoli e le Scuole specializzate
in programmi di formazione per la promozione del turismo.
Ad eccezione della regione di Alba, possiamo riscontrare l’esistenza di organizzazioni
regionali per il turismo in ogni regione; in alcuni casi suddivise addirittura in “sotto-regioni”
con il loro proprio programma di promozione turistica.
Il numero degli uffici del turismo varia evidentemente secondo le dimensioni della regione.
Facendo un calcolo incrociato tra la “densità d’informazione” (numero di uffici del turismo
locali in relazione alle notti di soggiorno per km² di superficie coltivata a vigna) e le
prestazioni enoturistiche delle diverse organizzazioni, possiamo attestare che Galizia, Centro,
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nelle regioni viticole europee
Champagne-Ardenne, Rodano-Alpi, Alsazia, Renania-Palatinato, Aquitania, Navarra e
Burgenland hanno strutture ampiamente sufficienti e di conseguenza buone prestazioni.
Incrociando i dati sulla cooperazione tra le varie organizzazioni di marketing turistico
specializzate nella commercializzazione del vino, con i dati provenienti dagli Istituti di
formazione specializzati e dai programmi di promozione del turismo, le regioni
che presentano migliori condizioni per uno sviluppo dell’enoturismo sono: RenaniaPalatinato, Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Aquitania, Alsazia, Champagne-Ardenne, Paesi
della Loira e Norte.
Raccommandazioni
Il solo modo di dare impulsi affidabili e provati per lo sviluppo enoturistico è elaborare le
raccomandazioni su dati intraregionali ed interregionali. Il presente studio conclude la prima
di diverse tappe, per potere però generare i risultati necessari allo sviluppo propriamente
detto, bisogna portare a termine le tappe successive. In primo luogo perciò si raccomanda
agli attori di cominciare un’analisi qualitativa dell’offerta regionale in ambito enoturistico.
Inoltre, gli attori vengono incitati a:

Continuare ad aggiornare i dati recensiti ed analizzati contenuti nel presente
rapporto,

Installare un sistema di controllo a sondaggi regolari su di una selezione d’Aziende
viticole che offrano possibilità di soggiorno (idealmente con rappresentanti di tutte
le regioni), al fine di mantenere vivo uno scambio continuo di esperienze,

Intensificare lo scambio interno d’esperienze creando un sistema di controllo e
dandolo in gestione ed implementazione ad un gruppo di interlocutori designati
nelle regioni di tipo A e qualificati come “Periti” od “Esperti”,

Elaborare una guida od un manuale sulla qualità intitolato “Marketing del Vino e del
Turismo” ( con una checklist) per tutte le regione ed in collaborazione con le stesse,

Nel corso dei lavori d’elaborazione e nell’ottica dell’implementazione delle tappe due
e tre : cominciare a discutere della creazione di un “label” di qualità specializzato in
enoturismo, che comprenda standard di qualità su scala europea, ed infine,

riguardo la tappa quattro, elaborare uno strumento di gestione enoturistica sotto
controllo dell’AREV.
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nelle regioni viticole europee
L’enorme potenziale economico e culturale/paesaggistico che riposa dietro i mercati
di viticoltura e turismo, potrebbe essere valorizzato tanto dalle regioni membre
quanto dall’AREV se a questo piccolo passo fatto, si aggiungessero rapidamente le
misure necessarie e le seguenti tappe del progetto.