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DENTRO IL MEETING 27 agosto 12 Sul palco di Piazzale Fellini dal rock al cabaret Il nuovo palco “Orbit” a forma di conchiglia, in Piazzale Fellini La “movida” sul lungomare Tutte le sere nella suggestiva cornice del villaggio all’aperto il Meeting mare offre sport, cultura, spettacoli e gastronomia Probabilmente il termine “Meeting mare” è sconosciuto a gran parte del popolo ciellino che affolla in questi giorni il nuovo quartiere fieristico: di certo non lo è al popolo riminese, che ogni sera gremisce entusiasta la zona di Marina centro, da Piazzale Fellini fino alla vicina spiaggia. Anche quest’anno la versione by the sea del Meeting di Rimini si presenta ricchissima di eventi e opportunità per chiunque voglia trascorrere una piacevole serata all’aperto in una delle zone più vive di Rimini:una kermessedi sport, cultura, spettacoli e stands di vario genere, il tutto corredato da un eccellente servizio di ristorazione. Per chi voglia sfogare la mente e il corpo il Meeting al mare offre un ampio ventaglio di attività sportive, con possibilità di gioco libero, tornei ed esibizioni di biliardino umano, basket, calcio balilla, pingpong, mini ping-pong, area gimkana: ci si può iscrivere ai tornei presso la Segreteria dello Sport, in Piazzale Fellini. Agli appassionati della cultura il Meeting mare offre un ci- clo di presentazioni di libri e di incontri con autori come Davide Rondoni, Daniela Donati, Francesco Vignaioli e molti altri, ogni sera alle ore 21; inoltre rimarrà allestita per tutta la settimana la mostra “Il signore degli anelli: la compagnia, l’impresa, il ritorno”, un affascinante viaggio all’interno del grandioso romanzo di Tolkien. Per gli amanti della buona cucina i punti ristorazione offrono di tutto, dai primi piatti al pesce, dalla pizza alle pia- Il bigliardino umano dine agli hamburger, insieme a bibite, birra, gelati e caffè: il tutto degustabile anche dall’alto di una stupenda terrazza a 10 metri di altezza, affacciata sul piazzale Fellini. Infine l’ormai famosa serie di spettacoli “Onda su onda”, condotta da Carlo Pastori ogni sera alle 22 sempre in piazzale Fellini: sull’innovativo palco “Orbit” a forma di conchiglia si esibiranno numerosi gruppi, dai “Blues Willies” al rock dei “Del Rio”, dall’orchestra “On the road” alla band di Peppe Quintale, per trascorrere divertenti serate di festa e musica. “E’ veramente un piacevole luogo d’incontro”, ci racconta Giorgio Salvatori, uno dei responsabili del Meeting mare: “Soprattutto non è una cosa diversa dal Meeting, anzi, molta gente incontra il Meeting vero e proprio grazie a questo posto”. La zona di marina centro è facilmente raggiungibile mediante le navette meeting, che partono ogni mezz’ora dal nuovo quartiere fieristico. Stefano Nembrini Tolkien, un cattolico nella terra di mezzo Una mostra che racconta, con testi e immagini il capolavoro dello scrittore inglese John Ronald Reuel Tolkien e Il Signore degli Anelli. Un caso letterario unico nella storia. Le milletrecento pagine della ponderosa trilogia sono state pubblicate e sfogliate in un numero superato solo dal best seller millenario della Bibbia. A voler ben vedere anche Harry Potter negli ultimi anni sta conoscendo un successo di proporzioni eccezionali. Quando faccio questo provocatorio accostamento, all’altro capo del telefono Marco Meschini, storico di professione, tolkeniano per passione (segue con il fratello il sito Granburrone.com), uno dei curatori della mostra presente al Meeting, (in Piazzale Fellini, Rimini Mare) dedicata allo scrittore di Bloemfontein, un po’ si irrigidisce. “Tolkien è un’altra cosa. Il fenomeno di coloro che si sono accostati alla sua opera è iniziato più di cinquanta anni fa. I suoi lettori sono giunti alla terza, quarta, anche quinta generazione.” Qual’è la ragione della presenza di una mostra su ‘Il Signore degli Anelli’ a Rimini? “Volevamo documentare la profonda cattolicità di Tolkien. Egli è stato discepolo del Cardinal John Henry Newman, nonché amico fraterno di Clive Staples Lewis, sulla cui conversione al cristianesimo determinò un influsso sicuramente decisivo. Tolkien, sull’essere cattolico ha investito l’intera propria esistenza.” Ma tu pensi che l’appartenenza alla Chiesa di Roma abbia determinato un qualche influsso sulla sua opera? “Certamente! La struttura intrinsecamente cattolica de Il Signore degli Anelli si coglie andando a osservare la struttura profonda dell’opera, soprattutto in tre aspetti. In primo luogo la lotta tra il bene e il male, che non è- come invece viene normalmente percepito- di tipo manicheo. Essa corrisponde di più alla visione agostiniana delle due città. Il secondo elemento è la dinamica dell’Anello, totalmente diversa da quella di qualunque eroe pagano: la lotta è per rinunciare, non per possedere. Tutta la tensione degli appartenenti alla Compagnia dell’Anello è finalizzata alla rinuncia del male, e non alla realizzazione di un progetto sia pure buono, cui l’anello risulterebbe uno strumento seducente, ma infidamente violento. In terzo luogo i protagonisti: gli Hobbit, mezzi uomini, piccoli, fragili e bisognosi di una compagnia. Frodo è un eroe nonostante sé stesso: sul Monte Fato egli soccombe alla tentazione del male. L’impresa viene coronata da successo in modo imprevedibile, provvidenziale, da Gollum che diviene a sua volta involontariamente strumento del Destino.” Cosa pensi del film di Peter Jackson? “Ha reso un grande favore al libro, rilanciandone la lettura. Ma lo ha anche danneggiato, perché – sebbene si sia voluto tentare un’operazione filologicamente corretta-, la architettura cattolica del libro, voluta dall’autore, viene soppiantata da un’altra epico- pagana. Claudio Mercandelli Frodo Baggins, l’hobbit protagonista de “Il Signore degli anelli”