Mensile azioni 23052014_ISP

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Fonte: Blooomberg
I prezzi del presente documentto sono aggiorrnati alla chiusu
ura del mercato
o del 19.05.2014 (salvo la
se
ezione ‘Analisi ttecnica’, che è aggiornata
a
alla data odierna).
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anti comunicazi oni si rimanda all’Avvertenza Generale.
G
Nota menssile
Intesa Sanpaolo
Servizio Studi e Ricerche
Ricerca per Investitori
privati e PM
MI
Ester Brizzolara
Analista Finanzziario
Laura Carozzza
Analista Finanzziario
Piero Toia
Analista Finanzziario
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Europa
Torna il denaro sui paesi core rispetto ai periferici
I principali indici statunitensi ed europei si riportano a ridosso dei massimi di gennaio con
l’S&P500 e il DAX che registrano nuovi record, grazie all’ingente liquidità e all’assenza di
investimenti alternativi attraenti, per poi ritracciare moderatamente. In Europa i listini dei paesi
core recuperano forza relativa a discapito di quelli periferici, fra cui il FTSE MIB, appesantiti da un
PIL deludente con conseguente moderato allargamento degli spread. L’indice tedesco recupera
forza relativa sulla scia di prospettive economiche in miglioramento, avvalorate da un PIL in
accelerazione allo 0,8% che porta il tendenziale annuo in crescita del 2,2%; pertanto,
riportiamo a positivo il giudizio sul DAX.
Eleviamo il giudizio sul DAX
che recupera forza relativa,
mentre si indebolisce il FTSE
MIB
Il FTSE MIB nel breve registra le peggiori performance risentendo di una volatilità
particolarmente elevata e di prese di beneficio generalizzate sulla scia di trimestrali mediamente
inferiori alle attese, acuite dal deludente dato sul PIL nel 1° trimestre. Gli investitori temono rischi
sulla fase di modesta ripresa attesa per l’Italia, con ripercussioni sulla crescita del Paese per
l’intero 2014.
Riteniamo che il trend rialzista delle borse alternerà fasi di ritracciamento veloci e rilevanti. In
questa fase si assiste a un ritorno degli investitori verso gli indici dei paesi core che offrono
minori rischi in termini di volatilità. Dopo il nuovo discorso di Draghi si intensificano le attese di
probabili misure non convenzionali e/o eventuale taglio tassi da parte della BCE per sostenere
l’economia e scongiurare il pericolo di deflazione.
Tecnicamente i principali indici si trovano a ridosso di barriere rilevanti e il mancato superamento
di queste ultime potrebbe condurre a ritracciamenti, anche se l’elevata liquidità in circolazione e
l’assenza di investimenti alternativi attraenti sostiene comunque i listini.
Tra i rischi citiamo: le tensioni geopolitiche, principalmente in Ucraina, che resta un focolaio
pericoloso e aumenta la volatilità delle borse a livello internazionale e secondariamente in Libia,
dove il Parlamento ha subito un attacco da parte di gruppi armati anti-governativi e la moderata
crescita in Europa accentuata dai deludenti dati di PIL, l’eccessiva forza dell’euro e il
rallentamento del ritmo di crescita in Cina. Per quest’ultima, i timori si sono accentuati dopo
produzione e vendite al dettaglio di aprile sotto le attese. La produzione industriale è salita
dell’8,7% rispetto a stime dell’8,9% e le vendite al dettaglio sono cresciute dell’11,9% rispetto
al 12% atteso. Un segnale di stabilizzazione è arrivato anche dal settore Manifatturiero, con la
lettura preliminare dell’indice HSBC di maggio che si è attestata a 49,7, poco sotto la soglia di
espansione, ma sopra le attese di mercato.
Tra i rischi… Ucraina e
rallentamento crescita in Cina
I gruppi appartenenti all’indice Euro Stoxx confermano trimestrali mediamente in linea con le
attese e meno brillanti rispetto a quelle statunitensi. Le operazioni di consolidamento restano un
driver importante prospettando rilevanti sinergie, anche se il dietro front su alcune di queste
operazioni ha ridotto l’entusiasmo. Alcune trimestrali europee sono invece risultate inferiori alle
stime; inoltre, gli stress test hanno provocato tensioni sui Bancari e costretto grandi gruppi come
Deutsche Bank ad annunciare una ricapitalizzazione da 8 mld di euro.
I fondamentali dell’Euro Stoxx
Relativamente ai fondamentali dell’Euro Stoxx vengono leggermente riviste al ribasso dal
consenso le crescite sugli utili dell’anno in corso al 19,86% a fronte di P/E pari a 14,84x
evidenziando valutazioni non eccessive nonostante gli apprezzamenti dell’ultimo periodo. Il
rapporto crescite/multipli (PEG) rimane favorevole e inferiore all’1%. Il PIL area euro nel 1°
trimestre è stato pari allo 0,9% ed è atteso allo 0,8% per il secondo, che porterebbe il
tendenziale annuo all’1% e all’1,4% nel 2015.
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
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Mensile Azioni
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Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€)
Valore
P/E (x)
Var. EPS %
2013E 2014E 2015E
2013E 2014E
2015E
Euro Stoxx
Euro Stoxx 50
Stoxx 600
DAX
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14,25
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19,97
14,65
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12,33
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14,16
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High
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17,73
7,01
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27,52
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15,98
13,36
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13,65
13,09
8,99
22,00
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18,63
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8,37
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Media
2014-15E
17,92
13,29
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26,27
30,54
32,46
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18,18
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PEG
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1,67
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Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che
spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet
Multipli, crescite EBITDA dei principali indici azionari (€)
Valore
EV/EBITDA (x)
2013E 2014E
2015E
Euro Stoxx
Euro Stoxx 50
Stoxx 600
DAX
CAC 40
FTSE 100
Ibex 35
FTSE MIB
SMI
S&P500
NASDAQ Composite
Dow Jones Industrial
Nikkei 225
Bovespa
RTS Interfax
321,30
3.169,90
338,51
9.659,39
4.469,76
6.844,55
10.425,49
20.318,46
8.646,02
1.885,08
4.125,82
16.511,86
14.006,44
53.353,00
1.289,98
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8,43
8,15
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ND
ND
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ND
ND
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7,86
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ND
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12,35
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ND
3,14
ND
ND
7,28
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ND
ND
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Var. EBITDA %
2013E 2014E 2015E
-3,30
-4,54
-1,49
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-4,77
0,66
-3,39
-6,22
3,23
2,48
6,59
-4,33
17,09
18,63
12,06
2,75
0,09
2,83
2,66
1,43
3,32
-1,75
4,01
2,20
6,97
12,95
3,31
10,83
4,48
3,73
7,40
6,21
7,31
7,66
6,95
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7,87
6,00
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13,08
0,62
Media
2014-15E
5,08
3,15
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5,16
4,19
4,78
2,23
5,94
4,10
7,25
12,22
3,70
8,73
8,78
2,17
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; ND= non disponibile; High= valore
fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo.
Fonte: FactSet
A livello settoriale europeo, manteniamo positività sugli Industriali che confermano un rapporto
multipli/crescite (PEG) inferiore a 1 sia in termini di utili che di EBITDA (margine operativo lordo).
Manteniamo moderata positività sull’Energia sulla scia delle buone quotazioni del petrolio che
resta incanalato in un trend positivo sostenuto anche dalle tensioni geopolitiche. Restiamo
Moderatamente positivi sul Farmaceutico, favorito dalle operazioni di consolidamento che
dovrebbero consentire un aumento della marginalità per i gruppi interessati da eventuali
sinergie. Ribadiamo Moderata positività sulle Costruzioni, che mantengono crescite elevate
anche se i multipli a premio non consentono un buon rapporto di PEG, mentre la situazione
appare migliore sul fronte dell’EBITDA, dove a fronte di un premio contenuto di tale multiplo, le
attese di crescita del Margine Operativo Lordo supera la media del benchmark europeo.
Recupera forza il Lusso dopo le prese di beneficio che hanno investito il settore per parecchi
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
A livello settoriale europeo
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Mensile Azioni
23 maggio 2014
mesi sulla scia del rallentamento dei paesi emergenti. Per il settore, Altagamma stima crescite a
livello mondiale tra il 4 e il 6% per l’anno in corso dopo il 6,5% dello scorso anno a tassi
costanti e il 2% a cambi correnti in linea con i primi tre mesi di quest’anno. Recuperano forza
anche le Utilities che vantano multipli di EBITDA a deciso sconto, anche se i deboli consumi
tengono sotto pressione i margini. Richiamano gli investitori anche i settori coinvolti in
operazioni di M&A fra cui i Chimici, che accentuano la forza degli indici tedeschi. Il comparto
quota a moderato premio sui multipli di EBITDA a fronte di un Margine Operativo Lordo in
crescita superiore alla media.
Analizzando i singoli indici, riportiamo a Positivo il giudizio sul DAX, sulla scia del miglioramento
dell’economia nel Paese dopo la nuova accelerazione del PIL allo 0,8%, che porta il tendenziale
annuo in crescita del 2,2%. L’indice conferma multipli di utile e di EBITDA a sconto rispetto al
benchmark con crescite degli utili attese a doppia cifra per quest’anno. Nell’ultimo mese l’indice
ha decisamente recuperato forza relativa, sostenuto anche dal rimbalzo del Chimico che vanta
un peso rilevante sull’indice e che nei mesi scorsi ne aveva contribuito alla sottoperformance.
I singoli indici: il DAX
Reiteriamo il giudizio Moderatamente positivo sul CAC, che mantiene multipli di utile a sconto
rispetto al benchmark europeo a fronte di crescite degli utili pari al 14,1%, questi ultimi rivisti al
ribasso rispetto alla precedente rilevazione. Il PIL francese relativo al 1° trimestre è risultato flat e
inferiore alle attese di consenso che stimavano un aumento dello 0,2%; al debole dato si
aggiunge una produzione industriale a marzo pari a -0,7% anch’essa inferiore alle attese, segno
che anche la congiuntura in Francia fatica a riprendere la via della crescita. Nonostante questo il
rapporto debito/PIL in Francia è pari al 91,8% e il rapporto deficit/PIL al 4,2%.
Il CAC recupera forza relativa
Il FTSE MIB perde forza relativa nell’ultimo mese, con gli investitori che tornano a concentrarsi
sui paesi europei rispetto ai periferici sulla scia di alcune trimestrali inferiori alle attese e
aggravata dal deludente dato relativo al PIL del 1° trimestre che ha disatteso le stime a +0,3% e
risultato in calo dello 0,1%. Gli investitori temono che la ripresa si allontani e le prese di
beneficio si concentrano sui titoli che hanno disatteso le trimestrali. Al momento l’indice tenta
un rimbalzo in un clima di volatilità estrema che allontana dal nostro listino gli investitori che
cercano stabilità.
Gli indici domestici
Il calo del PIL ha avuto un contraccolpo anche sullo spread, che dopo aver raggiunto i 155 punti
ha allargato fino a 190 per poi tornare in zona 175, complice anche la fase di tensione alla vigilia
delle elezioni del Parlamento Europeo.
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
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Mensile Azioni
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Crescita degli utili sui settori europei (€)
Settore
Valore
P/E (x)
2013E 2014E
2015E
Var. EPS %
2013E 2014E 2015E
Euro Stoxx
Auto
Banche
Risorse di base
Chimici
Costruzioni e Materiali
Servizi finanziari
Alimentari
Farmaceutici
Beni e servizi Industriali
Assicurazioni
Media
Petrolio & Gas
Beni personali e per la casa
Real Estate
Retail
Tecnologici
Telecom
Turismo e Tempo libero
Utility
12,80
8,97
10,53
12,14
14,57
14,46
13,57
18,03
14,94
14,42
8,69
16,76
11,14
18,19
16,24
15,72
15,90
14,90
12,14
13,62
3,56
-7,45
High
High
-4,14
1,78
14,66
-0,89
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-18,75
4,00
9,14
-4,28
29,82
-5,15
-24,30
-14,32
321,30 17,61 14,84
476,96 13,45 10,49
145,66 24,18 14,53
194,63 41,00 15,42
939,60 17,57 16,61
331,26 19,29 17,07
293,47 16,65 15,43
470,33 19,20 19,89
654,71 17,13 16,60
601,81 19,97 16,59
202,16 10,98
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197,36 19,62 19,31
360,27 11,83 12,23
525,62 22,30 20,50
186,54 16,87 17,02
386,21 19,43 17,80
294,88 32,86 19,27
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277,73 12,60 14,36
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12,89
1,38
42,19
0,46
-1,60
NS
55,36
0,29
-2,30
NS
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che
spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet
Crescita degli EBITDA sui settori europei (€)
Settore
Valore
EV/EBITDA (x)
2013E 2014E
2015E
Var. EBITDA %
2013E 2014E 2015E
Euro Stoxx
Auto
Banche
Risorse di base
Chimici
Costruzioni e Materiali
Servizi finanziari
Alimentari
Farmaceutici
Beni e servizi Industriali
Assicurazioni
Media
Petrolio & Gas
Beni personali e per la casa
Real Estate
Retail
Tecnologici
Telecom
Turismo e Tempo libero
Utility
-3,30
2,75
0,19
7,14
NS
NS
-4,77 10,74
-8,58
4,40
-1,69
4,11
14,19 10,19
1,96
3,71
-4,58
3,97
2,33 10,28
15,66 11,42
-12,66 -11,86
-15,37
2,24
5,37
5,42
3,21
5,37
-2,37
6,61
17,22
8,99
-8,90 -5,36
1,58 14,69
-6,55 -6,23
321,30
476,96
145,66
194,63
939,60
331,26
293,47
470,33
654,71
601,81
202,16
197,36
360,27
525,62
186,54
386,21
294,88
315,92
159,33
277,73
8,00
8,08
NS
7,48
9,45
8,36
4,36
9,83
9,51
9,49
11,14
8,92
4,51
11,98
22,14
8,03
11,78
5,39
7,67
6,39
ND
7,68
NS
6,81
9,20
8,13
-19,77
10,06
9,17
8,77
ND
10,13
4,81
10,86
20,97
7,95
9,98
6,06
6,02
6,88
ND
6,94
NS
6,22
8,40
7,51
-17,92
9,40
8,53
7,91
ND
9,36
4,50
9,77
20,22
7,41
8,82
6,03
5,25
6,72
7,40
11,02
NS
9,89
9,60
8,21
10,59
7,00
7,71
10,61
2,65
9,04
7,75
11,05
2,81
7,84
13,28
0,37
15,98
3,21
Media
2014-15E
5,08
9,08
NS
10,32
7,00
6,16
10,39
5,35
5,84
10,44
7,04
-1,41
5,00
8,24
4,09
7,23
11,13
-2,50
15,34
-1,51
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; ND= non disponibile High= valore
fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo.
Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
5
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Performance mercato europeo
Nel corso dell’ultimo mese perdono forza Bancari e Assicurativi sulla scia di un moderato
allargamento degli spread sui titoli governativi e dell’annuncio di nuovi aumenti di capitale per
rafforzare la struttura patrimoniale in vista degli stress test sul sistema creditizio europeo.
Correzione fisiologica per il comparto Auto, anche se nel brevissimo torna a mostrare segnali
positivi. Debolezza nell’ultimo mese anche per il Turismo e tempo libero, sulla scia dei rialzi del
prezzo del petrolio che condizionano le performance delle principali compagnie aeree. Di contro,
la componente speculativa legata a operazioni di consolidamento hanno sostenuto i rialzi dei
comparti Telefonico e Farmaceutico. Prosegue il recupero del Lusso.
Performance settori europei (€)
Settore
Euro Stoxx
Auto e componenti
Banche
Risorse di base
Chimici
Costruzioni e Materiali
Servizi finanziari
Alimentari
Farmaceutici
Beni e servizi industriali
Assicurazioni
Media
Petrolio & Gas
Beni pers. e per la casa
Real Estate
Retail
Tecnologici
Telecomunicazioni
Turismo e tempo libero
Utility
Valore
321,30
476,96
145,66
194,63
939,60
331,26
293,47
470,33
654,71
601,81
202,16
197,36
360,27
525,62
186,54
386,21
294,88
315,92
159,33
277,73
Var. % 1 mese
0,02
-4,52
-5,14
0,96
6,33
-2,01
-0,28
3,48
3,18
-0,11
-3,28
-2,46
2,62
2,85
2,82
0,94
-1,37
6,30
-2,97
0,01
Var. % 6 mesi
4,24
6,68
7,72
-4,27
5,98
12,78
7,43
3,79
1,00
2,12
-2,83
0,28
9,16
-0,01
2,70
-0,82
-3,70
9,97
14,28
9,77
Finanziari in calo sulla scia di
un moderato allargamento
degli spread. Forza relativa per
Telefonico e Farmaceutico
grazie alla componente
speculativa
Var. % inizio anno
2,22
3,80
2,99
-4,55
2,47
10,38
0,72
5,42
-0,01
-1,01
-6,99
-2,96
11,04
0,43
6,13
-1,60
-6,18
8,97
8,76
11,26
Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
6
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Performance settoriali in % verso Euro Stoxx nell’ultimo mese (€)
Chimici
6,33
Telecomunicazioni
6,30
Alimentari
3,48
Farmaceutici
3,18
Beni pers. e per la casa
2,85
Real Estate
2,82
Petrolio & Gas
2,62
Risorse di base
0,96
Retail
0,94
Euro Stoxx
0,02
Utility
0,01
Beni e servizi industriali
-0,11
Servizi finanziari
-0,28
Tecnologici
-1,37
Costruzioni e Materiali
-2,01
Media
-2,46
Turismo e tempo libero
-2,97
Assicurazioni
-3,28
Auto e componenti
-4,52
Banche -5,14
-6,0
-4,0
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
Fonte: FactSet
Analisi settoriale
Riepilogo giudizi
DJ Euro Stoxx
Auto
Banche
Risorse di base
Chimici
Costruzioni e Materiali
Servizi finanziari
Alimentari
Farmaceutici
Beni e servizi Industriali
Assicurazioni
Media
Energia
Beni personali e per la casa
Real Estate
Retail
Tecnologici
Telecom
Turismo e Tempo libero
Utility
3m
12m
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
M. POSITIVO
POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
POSITIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
M. POSITIVO
POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
M. POSITIVO
POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
POSITIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
M. POSITIVO
3m
Stoxx 600
Euro Stoxx 300
FTSE MIB
CAC 40
DAX
FTSE 100
S&P500
IBEX
12m
M. POSITIVO
POSITIVO
M. POSITIVO
POSITIVO
M. POSITIVO
POSITIVO
M. POSITIVO
POSITIVO
POSITIVO
POSITIVO
M. POSITIVO
POSITIVO
M. POSITIVO M. POSITIVO
M. POSITIVO
POSITIVO
Fonte: Intesa Sanpaolo
Settori Moderatamente Positivi
Bancario. Manteniamo un giudizio Moderatamente Positivo sul comparto, nonostante le
maggiori pressioni nel brevissimo causate anche dal moderato allargamento degli spread sui
governativi. A favore del settore restano comunque le prospettive dell’accordo in merito al
progetto di Unione Bancaria, atto a fornire maggiore stabilità al sistema e aumentare la fiducia
degli investitori, oltre alle ipotesi della creazione di una bad bank di sistema. Quest’ultima,
finanziata dall’ESM, permetterebbe di alleggerire gli istituti dallo stock di crediti problematici
liberando risorse per potenziare le attività core degli istituti. D’altro canto, le recenti tensioni tra
Ucraina e Russia hanno alimentato i timori di nuove perdite dovute all’esposizione di alcuni
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
Moderato allargamento degli
spread, aumenti di capitale e
crisi ucraina mettono sotto
pressione nel breve il Bancario.
Il comparto può contare
comunque sull’accordo relativo
all’Unione Bancaria
7
Me
ensile Azion
ni
23 maggio 2014
4
istituti europei, soprattutto fraancesi e austriaci, che farebb
bero seguito a sofferenze già realizzate
ne
egli scorsi ann
ni; infatti nel periodo 2010-12, le prime 20 banche sttraniere attive in Ucraina
avvevano accusaato perdite a livello aggreg
gato per oltre 960 mln di dollari. L’espo
osizione del
se
ettore Bancario europeo e statunitense
e nei confro nti del sistem
ma russo è aumentata
no
otevolmente n
negli ultimi 15 anni. Secondo
o i dati della B IS (Bank for In
nternational Settlement) a
fine 2013 l’espo
osizione del seettore finanziarrio estero con la Russia supe
erava abbonda
antemente i
20
00 miliardi di d
dollari. Il graficco sottostante riporta la variaazione dello sttock di attività bancarie di
allcuni paesi in Russia. Il quad
dro che emerg
ge è misto; inffatti se da un lato le banche di alcune
na
azioni hanno rridotto consideerevolmente l’esposizione ru
ussa dal 4° trim
mestre 2012 a fine 2013,
d’altra parte le banche di Fraancia, Italia e Austria
A
hanno
o invece aumentato le attivittà in Russia
ne
ello stesso periodo.
Attività
A
settore
e Bancario in Ru
ussia
No
ota: i dati nel grafico
o sono espressi in milioni
m
di dollari. Fontte: BIS
Le
e banche con iingenti esposizzioni in Russia potrebbero veedere un deterioramento delle rispettive
po
osizioni finanzziarie a causa della
d
crisi attua
almente in attto a Kiev. I principali problem
mi possono
de
erivare dalla vo
olatilità del tassso di cambio;; infatti una peesante svalutazione monetaria riduce il
va
alore degli asseet posseduti in
n valuta locale e, vista la deb
bolezza della valuta,
v
il rischio
o di default
su
ui prestiti aum
menta. Allo staato attuale sembra improbaabile un defau
ult del debito sovrano, il
quale è detenuto principalm
mente dalle banche
b
opera nti in Russia, anche se un possibile
de
eterioramento dei rapporti tra Mosca e l’Europa potreebbe avere rifflessi negativi importanti.
Questa
Q
crisi ha avuto finora ricadute
r
limitatte nei mercati globali; l’impa
atto è stato cirrcoscritto ai
mercati
m
regionaali. Si è innescaato un aumentto del rischio d
di credito sovrrano russo e ucraino, una
fo
orte svalutazio
one del rublo e della grivna e un aumentto dei rendime
enti obbligazio
onari locali,
an
nche se le sanzioni imposte dagli Stati Uniti non hanno avuto conseguenze rilevanti. Se la crisi
pe
erò dovesse intensificarsi e fossero quindi introdotte nuove sanzioni più forti e diffuse, le
operazioni di qu
ueste banche potrebbero esserne influenzzate negativam
mente. A questo si legano
le
e elezioni politiche attualmen
nte fissate perr il 25 maggio
o in Ucraina, il cui svolgimen
nto o meno
po
otrebbe pesaree sull’evolversi della situazion
ne.
In
ntesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricercche
8
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Core Tier 1 settore Bancario europeo
13,5
12,5
11,5
Core Tier 1
10,5
ott-12
gen-13
apr-13
lug-13
ott-13
gen-14
Fonte: Bloomberg
Il tema legato agli stress test resta centrale, con molti gruppi creditizi che stanno giocando
d’anticipo rispetto ad eventuali richieste della BCE di migliorare la patrimonializzazione,
formalizzando nuove operazioni di aumento di capitale. L’obiettivo è quello di raggiungere un
Common Equity Tier 1 (CET1) minimo dell’8% in caso di scenario centrale e del 5,5% in caso di
scenario avverso (una flessione nel triennio 2014-16 del PIL europeo del 7%, una discesa dei
prezzi degli immobili del 20%, una forte correzione dei listini azionari e una aumento dei
rendimenti dei titoli di Stato). Se assumiamo il Core Tier 1 come un’approssimazione del CTE1
(quest’ultimo è una definizione di patrimonio bancario più selettiva rispetto al primo coefficiente
che include anche gli aiuti governativi), possiamo notare come negli ultimi anni il valore sia
cresciuto; sicuramente tale andamento è stato garantito soprattutto da interventi esterni di
sostegno pubblico ma anche da politiche più attente da parte delle banche e dal trattenere utili
d’esercizio a riserva anziché provvedere a generose distribuzioni di dividendi come in passato.
Energia. Il comparto si rafforza ulteriormente e viola al rialzo la barriera tecnica di valenza
rappresentata dai massimi del 2011, tornando in tal modo ai livelli del 2008. Manteniamo un
giudizio Moderatamente Positivo, in considerazione delle prospettive future di un quadro macro
in miglioramento nei prossimi trimestri che alimenta le attese di un incremento della domanda di
petrolio. A queste si aggiungono le attese per nuove mosse espansive di politica monetaria che
possano garantire ulteriore stimolo alla crescita economica. In tale contesto, non va dimenticata
anche la componente speculativa che favorisce i rialzi delle quotazioni petrolifere, tornate ai
massimi degli ultimi mesi. Nell’ultimo rapporto mensile, l'Agenzia Internazionale per l'Energia
(AIE) ha confermato le sue previsioni sulla domanda globale per il 2014 a 92,7 mln di barili al
giorno, livello che rappresenta un nuovo massimo storico. Se da un lato l’Agenzia ha ritoccato al
ribasso le stime della Russia per tener conto della crisi geopolitica con l'Ucraina, dall’altro ha
migliorato le attese sui consumi di alcune economie asiatiche. Un atteggiamento positivo è
mostrato anche dall’OPEC, che nel proprio Monthly Oil Market Report di aprile parla di una
domanda mondiale di petrolio marginalmente in rialzo nel 2014: una crescita di 1,14 milioni di
barili al giorno rispetto al 2013, a circa 91 milioni di barili. Sul fronte delle trimestrali, il quadro di
riferimento che emerge è quello di un calo della produzione nei primi mesi dell’anno a cui si
accompagna una riduzione dei margini di raffinazione tale da comprimere gli utili aziendali a
causa anche di prezzi del petrolio inferiori rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio: la
media delle quotazioni del Brent nel 1° trimestre del 2014 è risultata infatti pari a 107,8 dollari al
barile rispetto ai 112,5 del 2013. Le prospettive fornite però dai principali gruppi mostrano una
fiducia circa l’andamento dei prossimi trimestri, che trova fondamento nelle stime di consenso,
le quali vertono per una crescita degli utili per l’esercizio in corso, seppur a singola cifra, dopo
una decisa flessione del 2013; miglioramenti sono attesi anche sul fronte della marginalità.
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
9
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Settori Neutrali
Telefonico. Manteniamo un giudizio Neutrale sul comparto che resta sostenuto in particolar
modo dalla componente speculativa legata a possibili nuovi consolidamenti. La forte
concorrenza sui tradizionali segmenti di attività e le evoluzioni sul piano regolamentare a livello
europeo conducono da un lato i principali operatori a potenziare investimenti in mercati
emergenti a più elevati tassi di crescita e dall’altro a porre in essere acquisizioni strategiche;
queste ultime garantirebbero economie di scala in termini di ricavi e sinergie importanti sul
fronte dei costi, migliorando in ultima analisi gli utili operativi. Il comparto si caratterizza infatti
per una marginalità contenuta, con il consenso che stima per l’anno in corso decrescite sia in
termini di EBITDA che di EBIT, in leggero miglioramento solo a partire dal 2015. Variazioni
negative sono attese anche per gli utili e i fatturati, con il settore che tra l’altro quota a premio
rispetto al benchmark europeo e alla media storica in termini di P/E. Dal grafico sottostante si
evince come negli ultimi anni il numero dei contratti sottoscritti nel segmento wireless sia
progressivamente aumentato, mentre il valore dell’ARPU (ricavi medi per unità) abbia avuto un
andamento opposto, facendo registrare un minimo dal 2009. Di contro, analizzando uno
spaccato del valore dell’ARPU si nota però come la componente legata alla trasmissione dati
continui a fornire un importante supporto, giustificando in tal senso gli sforzi degli operatori
volti a potenziarla offrendo servizi sempre più completi ai clienti rispetto al segmento “voce”.
Telefonico sostenuto in
particolare dalle attese di
nuove operazioni di
consolidamento
Segmento wireless
18,00
Wireless ARPU
16,00
Data ARPU
Contratti wireless
2.500
2.000
14,00
12,00
1.500
10,00
8,00
1.000
6,00
4,00
500
2,00
-
2009
2009
2010
2010
2011
2011
2012
2012
2013
2013
Nota: valori in mln di unità (scala dx) e in euro (scala sx) Fonte: Bloomberg
Come sopra accennato, uno degli ostacoli maggiori resta un quadro regolamentare sfidante; a
tal proposito, il Parlamento Europeo ha recentemente deliberato l’abolizione dei costi del
roaming (ovvero i costi aggiuntivi per l’utilizzo di un telefono cellulare per chiamare, inviare
messaggi di testo o accedere a internet in un altro paese dell’UE) nei Paesi dell’Unione Europea a
partire dal 15 dicembre 2015. D’altro canto, grazie a una generazione di cassa ancora
importante, i principali player possono garantire una interessante remunerazione agli azionisti,
con il dividend yield stimato dal consenso per il biennio 2014-15 pari al 4,8%, il più elevato a
livello settoriale europeo.
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
10
Mensile Azioni
23 maggio 2014
USA
Nuovo massimo storico ma non si decolla
Dopo un nuovo massimo storico dell’S&P500 non confermato, gli indici statunitensi proseguono
il trend laterale dell’ultimo periodo fermati da barriere tecniche di forte valenza. In tale contesto,
la reporting season evidenzia mediamente dati superiori alle attese di consenso nel 71,2% dei
casi e le sinergie attese dalle operazioni di consolidamento si confermano driver importanti,
anche se qualche trimestrale deludente, una serie di dati macro contrastati, la debolezza in
Europa scatenata dai PIL inferiori alle attese e dati cinesi deboli, lasciano di nuovo spazio a un
lieve ritracciamento che per il momento viene contenuto dai primi supporti dell’S&P500 posti a
1859-1.850.
I dati macro sul lavoro risultano decisamente migliori delle stime come quelli immobiliari; di
contro, delude il PIL del 1° trimestre, in crescita del 2,3% inferiore alle attese, con una
conseguente revisione del tendenziale relativo all’intero anno in corso. Le nostre attese sono per
un aumento del 2,6% nel 2° trimestre che si porta a 2,15% nel 2014 e a 3,1% nel 2015.
La volatilità resta inferiore rispetto ai mercati europei con il Vix che si riporta vicino ai minimi
nell’intorno dei 12 punti. Nell’ultimo mese il Vix è rimasto sotto la media mobile a 200 giorni
senza superare i 14,5 punti. Tecnicamente per l’S&P500 il mancato superamento dell’obiettivo
posto in area 1.920 deporrebbe a favore di un ritracciamento, anche se l’elevata liquidità in
circolazione e l’assenza di investimenti alternativi non ci inducono a pensare a un’inversione del
trend in atto.
Volatilità contenuta sugli indici
statunitensi
Relativamente all’S&P500, i fondamentali confermano il premio dei multipli di utili ed EBITDA
rispetto agli indici europei, anche se le crescite attese in termini di Margine Operativo Lordo si
confermano decisamente più elevate, giustificando la quotazione a premio. Sempre in termini di
EBITDA, il Nasdaq mantiene il premio rispetto ai multipli dell’S&P500, ma il rapporto multipli
Margine Operativo Lordo si conferma favorevole, scongiurando l’effetto di sopravvalutazioni
pericolose.
I fondamentali statunitensi
I verbali della Fed hanno confermato l’approccio espansivo in atto, la cui svolta non appare
ancora imminente. La Banca centrale ha avviato comunque la discussione circa l’exit strategy,
monitorando attentamente nei prossimi mesi tutti gli strumenti disponibili in attesa di verificare
l’evoluzione della crescita economica oltre che dell’inflazione e del mercato del lavoro. Con
riferimento all’attuale contesto macro, la Fed rileva i segnali di ripresa dopo l’indebolimento del
1° trimestre con le previsioni positive di medio termine che restano invariate.
A livello settoriale statunitense, recupera forza il Tecnologico, che presenta un buon rapporto
multipli/crescite ed è sostenuto anche da alcune trimestrali incoraggianti che pongono le basi
per ulteriori miglioramenti nei prossimi trimestri. Il Telefonico si conferma il miglior settore
nell’ultimo mese, confermando un ottimo rapporto multipli/crescite e registrando un nuovo
massimo da novembre 2013. Recupera forza il Retail, che appare sopravvalutato in termini di
P/E, ma presenta un rapporto Multipli/EBITDA in linea e resta in attesa di nuove conferme sul
fronte delle trimestrali, penalizzate negli ultimi mesi dalle avverse condizioni climatiche che
hanno frenato la spesa dei consumatori. Prosegue la debolezza dei Finanziari, a cui si aggiunge
una correzione fisiologica delle Utility che faticano a registrare utili in aumento significativo per
l’anno in corso.
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
A livello settoriale statunitense
11
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€)
Valore
P/E (x)
2013E 2014E 2015E
S&P100
S&P500
NASDAQ 100
NASDAQ Composite
Dow Jones Industrial
835,65
1.885,08
3.615,62
4.125,82
16.511,86
16,16
16,99
20,48
24,21
15,53
15,12
15,74
17,81
19,97
14,65
13,66
14,16
15,71
16,82
13,50
Var. EPS %
2013E 2014E 2015E
3,86 6,70
5,24 7,64
2,00 7,92
5,49 17,73
3,83 7,01
10,74
11,19
13,37
18,63
8,57
PEG
Media (P/E 14E su
2014-15E
var. EPS
2014-15E)
8,72
1,73
9,41
1,67
10,64
1,67
18,18
1,10
7,79
1,88
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che
spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet
Performance mercato americano
E’ proseguita nel corso dell’ultimo mese la forza relativa del comparto delle Risorse di base,
grazie a segnali tutto sommato non troppo deludenti sul fronte degli ultimi dati macro cinesi.
Recupera il Tecnologico, dopo i decisi cali che avevano contraddistinto il comparto a inizio aprile
a causa del rischio di una eccessiva sopravvalutazione di molti titoli, legati soprattutto al
segmento internet; prosegue invece l’andamento positivo dei semiconduttori, con le vendite a
livello mondiale nei primi tre mesi dell’anno che hanno registrato la migliore variazione positiva
di sempre per il periodo considerato. Ciò rappresenta la continuità con quanto registrato nella
seconda parte del 2013. Sul fronte opposto, Bancario Utility e soprattutto Costruzioni hanno
registrato le peggiori performance dell’ultimo mese.
Performance % settoriali verso S&P500 ($)
Settore
Valore
S&P500
1.885,08
Banche
131,78
Retail
153,22
Auto e componenti
212,51
Risorse di base
69,20
Chimici
142,82
Costruzioni e Materiali
118,27
Alimentari
132,03
Petrolio & Gas
107,86
Servizi Finanziari
133,95
Farmaceutici
147,17
Beni e servizi industriali
126,77
Assicurazioni
95,35
Media
171,98
Beni pers. e per la casa
129,47
Tecnologici
124,75
Telecomunicazioni
115,42
Turismo e Tempo libero
185,66
Utility
118,92
Var. 1M (%)
1,08
-2,26
-0,86
-0,04
2,83
0,04
-5,61
1,73
0,14
-0,31
2,52
0,57
0,92
1,85
0,38
2,57
2,52
0,93
-2,11
Var. 6M (%)
5,44
1,76
-4,35
-1,66
4,74
9,92
1,50
5,43
5,15
0,65
8,17
4,19
1,65
6,82
-1,68
3,46
17,53
5,48
7,16
Prosegue la forza relativa delle
Risorse di base a cui si
affiancano nell’ultimo mese
Tecnologici, Telefonici e
Farmaceutici. Debolezza per
Banche, Costruzioni e Utility
Var. YTD (%)
1,99
-1,71
-6,02
0,04
1,36
4,73
-2,17
3,09
3,29
-6,50
5,12
-0,70
-1,18
-1,51
-1,20
-2,88
20,78
2,80
9,22
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. YTD: year-to-date, da inizio anno. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
12
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Performance settoriali in % verso S&P500 nell’ultimo mese ($)
Risorse di base
Tecnologici
Telecomunicazioni
Farmaceutici
Media
Alimentari
S&P500
Turismo e Tempo libero
Assicurazioni
Beni e servizi industriali
Beni pers. e per la casa
Petrolio & Gas
Chimici
Auto e componenti
Servizi Finanziari
Retail
Utility
Banche
Costruzioni e Materiali
2,83
2,57
2,52
2,52
1,85
1,73
1,08
0,93
0,92
0,57
0,38
0,14
0,04
-0,04
-0,31
-0,86
-2,11
-2,26
-5,61
-7,0
-6,0
-5,0
-4,0
-3,0
-2,0
-1,0
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
Fonte: FactSet
Analisi settoriale
Settori Moderatamente Positivi
Media. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo sul comparto che mantiene il trend
rialzista di lungo periodo, supportato da un contesto macro in continuo miglioramento. La
raccolta pubblicitaria è attesa crescere anche per i prossimi esercizi a livello mondiale, con una
variazione positiva stimata al 5,5% nel 2014, dopo il +3,9% dello scorso anno. Ulteriori aumenti
sono attesi anche per il successivo biennio e in particolare il ritmo di crescita si dovrebbe
attestare al 5,8% nel 2015 e al 6,1% nel 2016 (fonte Zenith Optimedia). I driver principali per
quest’anno restano i grandi appuntamenti sportivi come le Olimpiadi invernali e i Mondiali di
calcio a cui si aggiungono le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti. A livello di singoli
segmenti, un contributo significativo sarà rappresentato dal canale internet, atteso in
miglioramento in media del 16% nel periodo 2014-16. In particolare, la raccolta pubblicitaria
tramite i social network si conferma un punto di forza nel settore media; secondo l’altra società
di ricerche MagnaGlobal, nel 2018 si raggiungeranno i 44,7 mld di dollari, con una crescita del
400% rispetto ai 9 mld di dollari registrati nel 2013, passando da un peso dell’8% sul totale
della pubblicità digitale nel 2013 al 20% nel 2018.
Andamento raccolta pubblicitaria sui social network
Anno
Spesa Pubblicitaria
2013
9.169
2014
13.731
2015
19.140
2016
25.854
2017
34.235
2018
44.709
Comparto Media supportato
dalle attese di crescita della
raccolta pubblicitaria
soprattutto via internet
var. % a/a
49,8
39,4
35,1
32,4
30,6
Nota: dati in mln di USD. Fonte: MagnaGlobal
Tali attese, relative alla raccolta pubblicitaria, dovrebbero tradursi in crescite degli utili e della
marginalità, con il consenso che stima un aumento a doppia cifra per l’EPS giustificando multipli
di P/E a premio sia rispetto al benchmark di riferimento che alla media storica del periodo 200713. In crescita anche il risultato operativo (EBIT) stimato dal consenso per l’anno in corso, a
fronte in questo caso di multipli di EV/EBIT leggermente a sconto rispetto a quelli dell’S&P500.
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
13
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Settori Neutrali
Auto. Ribadiamo il giudizio Neutrale; l’indice settoriale mostra negli ultimi mesi un andamento
laterale, dopo aver registrato un nuovo massimo dal 2005. Prosegue comunque il trend positivo
di crescita delle vendite di vetture negli Stati Uniti, con l’indice destagionalizzato SAAR che è
tornato ai livelli pre-crisi, favorito da continui segnali positivi in termini di crescita economica.
Dall’analisi del grafico sottostante si nota infatti come un miglioramento delle condizioni del
mercato del lavoro e della fiducia dei consumatori abbiano avuto negli ultimi anni un riflesso
positivo sugli acquisti di veicoli negli Stati Uniti; in particolare, una costante riduzione del tasso di
disoccupazione ha accompagnato da fine 2009 la salita dell’indice SAAR, con quest’ultimo che è
atteso per fine anno a 16 mln di unità, con una crescita su base annua di circa il 4,5%.
Prosegue il trend positivo delle
vendite di auto negli Stati Uniti
Vendite Auto VS parametri macro
18
120
16
100
14
12
80
10
60
8
6
40
4
2
0
2007
Vendite auto
Tasso Disoccupazione
20
Fiducia Michigan
0
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
Fonte: Bloomberg
Crescita degli utili sui settori statunitensi (€)
Settore
Valore
P/E (x)
2013E 2014E
2015E
Var. EPS %
2013E 2014E 2015E
S&P500
1.885,08
Banche
131,78
Retail
153,22
Auto e componenti
212,51
Risorse di base
69,20
Chimici
142,82
Costruzioni e Materiali
118,27
Alimentari
132,03
Petrolio & Gas
107,86
Servizi Finanziari
133,95
Farmaceutici
147,17
Beni e servizi industriali
126,77
Assicurazioni
95,35
Media
171,98
Beni pers. e per la casa
129,47
Tecnologici
124,75
Telecomunicazioni
115,42
Turismo e Tempo libero 185,66
Utility
118,92
14,16
10,21
16,83
10,20
15,39
15,57
17,13
17,51
13,24
13,76
14,82
15,41
11,55
15,48
16,19
13,02
13,78
18,06
15,76
5,24
12,51
2,03
14,59
-29,16
10,61
17,81
5,87
-6,14
11,74
2,67
3,45
28,66
9,85
9,27
-0,59
37,21
10,48
1,10
16,99
13,27
22,44
12,50
20,70
18,82
26,11
19,45
14,44
17,94
18,31
18,22
12,09
20,62
17,25
15,53
15,93
24,16
16,25
15,74
11,78
19,40
13,20
22,93
17,83
21,27
19,09
14,14
15,44
16,36
17,14
12,48
17,55
17,79
14,24
15,00
20,83
16,39
7,64
10,14
10,00
-4,62
-4,31
4,61
15,67
7,77
8,75
12,36
10,40
7,96
-0,02
14,64
-0,47
4,24
24,80
13,32
2,14
11,19
15,39
15,28
29,37
49,01
14,53
24,19
9,03
6,84
12,19
10,33
11,22
8,06
13,35
9,87
9,37
10,60
15,35
4,04
PEG
Media (P/E 14E su
2014-15E
var. EPS
2014-15E)
9,41
1,67
12,76
0,92
12,64
1,54
12,38
1,07
22,35
1,03
9,57
1,86
19,93
1,07
8,40
2,27
7,80
1,81
12,27
1,26
10,37
1,58
9,59
1,79
4,02
3,10
14,00
1,25
4,70
3,79
6,80
2,09
17,70
0,85
14,33
1,45
3,09
5,31
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che
spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
14
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Crescita degli EBITDA sui settori statunitensi (€)
Settore
Valore
EV/EBITDA (x)
2013E 2014E
2015E
Var. EBITDA %
2013E 2014E 2015E
S&P500
Banche
Retail
Auto e componenti
Risorse di base
Chimici
Costruzioni e Materiali
Alimentari
Petrolio & Gas
Servizi Finanziari
Farmaceutici
Beni e servizi industriali
Assicurazioni
Media
Beni pers. e per la casa
Tecnologici
Telecomunicazioni
Turismo e Tempo libero
Utility
2,48
NS
3,72
7,66
-6,99
5,02
14,53
5,16
-6,93
12,83
-1,62
2,94
18,24
5,42
4,58
1,06
9,09
8,40
3,25
1.885,08
131,78
153,22
212,51
69,20
142,82
118,27
132,03
107,86
133,95
147,17
126,77
95,35
171,98
129,47
124,75
115,42
185,66
118,92
9,76
NS
10,62
11,71
8,27
9,99
12,22
12,10
5,93
NS
11,60
11,80
9,16
9,90
11,24
8,80
6,64
12,85
9,55
9,30
NS
9,48
12,27
7,92
10,00
10,64
12,13
5,99
NS
10,67
11,27
9,28
9,12
11,23
8,29
6,81
11,46
9,08
8,66
NS
8,68
9,79
6,53
9,25
9,15
11,41
5,69
NS
10,08
10,42
8,90
8,55
10,46
7,77
6,52
10,29
8,65
6,97
NS
7,50
-1,81
9,36
1,07
9,83
5,82
6,12
16,10
7,03
7,24
0,01
7,25
3,11
8,09
6,26
9,44
7,70
7,54
NS
9,18
25,31
21,21
8,14
16,19
6,31
5,34
12,61
5,81
8,22
4,37
6,93
7,46
7,29
4,93
11,33
5,06
Media
2014-15E
7,25
NS
8,34
11,75
15,28
4,60
13,01
6,06
5,73
14,35
6,42
7,73
2,19
7,09
5,29
7,69
5,59
10,39
6,38
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; ND= non disponibile ; High= valore
fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo.
Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
15
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Italia
Analisi settoriale domestica
Nel mese di maggio la volatilità è tornata protagonista sulla borsa italiana, tra alti e bassi l’indice
FTSE Mib ha perso circa il 6%, dopo il rialzo del 16% circa che aveva accumulato da inizio anno.
Anche i titoli di stato domestici sono stati penalizzati, il rendimento del decennale è salito in una
settimana dal 2,91% al 3,2% e lo spread è tornato a sfiorare i 194 punti base. Difficile
affermare se questa débâcle sia duratura o temporanea, anche se l’ipotesi più accreditata è
quella di una salutare correzione. Certo è che quanto sta accadendo dimostra, ancora una volta,
quanto sia precario l’equilibrio dei mercati finanziari e dunque la stabilità economica politica e
sociale dell’Italia.
Incertezza e volatilità
caratterizzano il mercato
azionario
In generale possiamo osservare quanto le consistenti iniezioni di liquidità degli ultimi anni siano
state, e siano tuttora, protagoniste sui mercati finanziari, determinando enormi movimenti di
capitali che talvolta generano euforia, con la corsa agli acquisti, e altre volte panico, fuggendo
altrove. Volgendo uno sguardo al passato si nota come la grande liquidità si è mossa secondo un
trend ben definito: i capitali sono usciti dall’Europa per andare nei Paesi Emergenti per poi
rientrare nuovamente in Europa, con ripercussioni economiche pesanti, influenzando scelte
politiche e indici congiunturali. La borsa italiana è al centro di questi grandi movimenti. Fino al
15 maggio, giorno in cui è stato diffuso il deludente dato preliminare sul PIL (era attesa una
espansione della nostra economia, seppur modesta, ed invece è arrivato un -0,1%), gli investitori
esteri erano fiduciosi nell’investimento sull’azionario italiano che peraltro mostra una
sottovalutazione sui multipli rispetto al benchmark europeo (PEG - ossia P/E 2014E su var% EPS
2014-15E - di 0,51 per il FTSE Mib e di 0,83 per l’Euro Stoxx) ma poi il sentiment è cambiato
diventando più prudente. E’ subentrata inoltre la fase pre-elettorale per il voto europeo che ha
visto aumentare l’euroscettiscismo derivato da un contesto sociale sofferente. Gli investitori
temono che l’esito elettorale possa avere ripercussioni sul governo Renzi e sulla sua volontà
riformatrice. Questa incertezza crea volatilità ed esaspera i movimenti di Borsa. Per il momento a
Piazza Affari non si vedono grandi volumi ma i nervi sono tesi e se l’incertezza dovesse
perdurare, i grandi investitori potrebbero nuovamente fuggire altrove, ed è proprio questo che
rende vulnerabile il nostro Paese.
L’ingente liquidità: gioia e
dolore
I toni di questo finale di
campagna elettorale di certo
non rassicurano gli investitori
L’esito del voto elettorale darà una prima direzione al mercato azionario, anche se l’attenzione
rimane puntata sul 5 giugno, quando la BCE formalizzerà un piano di interventi per combattere
la deflazione. E’ importate inoltre che sia visibile già a partire dal secondo trimestre 2014
l’auspicata inversione di tendenza sul fronte della crescita economica.
Multipli, crescite e PEG dei principali indici italiani (€)
Valore
P/E
P/E
2013
2014E
FTSE MIB
FTSE All Share
FTSE Mid Cap
FTSE Star
Euro Stoxx
S&P 500
20.318,46
21.630,39
27.782,13
17.981,41
321,30
1.885,08
20,01
20,39
26,43
15,01
17.61
16,99
15,53
15,70
16,50
16,43
14,84
15,74
P/E
2015E
Var. %
EPS 2013
Var. %
EPS 2014E
Var. %
EPS 2015E
12,33
12,45
13,24
14,16
12,80
14,16
2,43
-2,68
15,89
15,35
3,6
5,24
37,09
40,58
65,73
28,79
19,86
7,64
23,99
24,35
24,77
20,91
15,98
11,19
Var. %
EPS Medio
2013-15E
21,17
20,75
35,46
21,68
13,15
8,02
PEG (P/E 14E su
var %
EPS 2014-15E)
0,51
0,48
0,36
0,66
0,83
1,67
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale; E= expected, atteso. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
16
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Rendimento dividendi
%
Valore
FTSE MIB
FTSE All Share
FTSE Mid Cap
FTSE Star
Euro Stoxx
S&P 500
20.318,46
21.630,39
27.782,13
17.981,41
321,30
1.885,08
Rend. netto
2011
4,03
4,17
3,67
3,22
4,19
1,93
Rend. netto
2012
3,53
3,71
3,49
3,11
3,67
2,04
Rend. netto
2013
2,87
2,89
2,30
1,95
3,14
1,91
Rend. Netto
2014E
3,17
3,13
2,55
2,37
3,31
2,10
Rend. Netto
2015E
3,95
3,86
2,85
2,63
3,66
2,25
Fonte: FactSet
I principali indici domestici, quali il FTSE All Share e il FTSE MIB, offrono un rendimento del
dividendo che rimane poco sotto il benchmark europeo complice soprattutto la forte
contrazione di redditività del settore Bancario che rappresenta circa il 27% del listino italiano.
Fanno eccezione le società del risparmio gestito che, grazie ai buoni risultati conseguiti in corso
d’anno, offrono agli azionisti interessanti dividend yield. Anche le Utility mantengono
interessanti rendimenti grazie alla elevata visibilità sui flussi di cassa futuri.
Performance del mercato italiano
Nell’ultimo mese, gli indici azionari domestici hanno messo a segno una performance negativa
sottoperformando ampiamente i principali listini europei. La notizia del dato preliminare sul PIL
italiano del primo trimestre inferiore alle attese ha fatto capitolare un mercato già in preda ad
una forte volatilità. A trainare gli indici al ribasso sono stati soprattutto i titoli Bancari
maggiormente sensibili all’andamento dello spread Btp-Bund, tornato a sfiorare i 190 punti.
Andamento negativo anche per il settore Auto e Media.
Performance principali indici internazionali
Valore
Var. % 1 mese
Stoxx 600
338,51
1,83
Euro Stoxx
321,30
0,02
Euro Stoxx 50
3.169,90
0,45
CAC 40
4.469,76
0,86
DAX
9.659,39
2,65
IBEX
10.425,50
1,29
FTSE 100
6.844,55
3,31
FTSE All Share
21.630,39
-6,13
FTSE MIB
20.318,46
-5,99
S&P 500
1.885,08
1,08
NASDAQ Comp.
4.125,82
0,74
Dow Jones Indus.
16.511,86
0,63
Nikkei 225
14.006,44
-3,51
Var. % 6 mesi
4,94
4,24
3,96
4,62
5,07
8,26
2,19
8,25
8,27
5,44
4,94
3,41
-7,41
Var. % inizio anno
3,12
2,22
1,96
4,05
1,12
5,13
1,41
7,06
7,12
1,99
-1,22
-0,39
-14,03
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. Fonte: FactSet
Nelle tabelle successive riportiamo i migliori e i peggiori titoli del FTSE MIB ordinati per
performance da inizio anno e nell’ultimo mese.
La migliore performance nell’ultimo mese spetta a STM che dopo un intenso periodo di taglio
dei costi, ha ridotto le perdite nel primo trimestre del 2014, recuperando credibilità rispetto agli
anni scorsi caratterizzati dalla crisi dell'attività di chip per smartphone, quali Nokia e BlackBerry,
che hanno portato alla decisione di uscire dalle piattaforme wireless. Segue Atlantia che ha
mostrato nel primo trimestre i benefici dell’integrazione con Gemina; inoltre si avvantaggia del
progressivo miglioramento del traffico sulla rete autostradale italiana. Da inizio anno si
distinguono le performance di alcuni titoli bancari che, nonostante le recenti prese di beneficio
su deboli dati macroeconomici, mostrano ancora interessanti opportunità di crescita. Positivo
l’andamento di Enel che beneficia di risultati superiori alle attese e della costante e progressiva
riduzione dell’indebitamento netto.
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
17
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Migliori del FTSE MIB nell’ultimo mese (€)
Titolo
Prezzo
Var. %
STMicroelectronics
6,97
7,73
Atlantia
18,92
2,27
Ansaldo STS
7,62
1,13
Luxottica Group
41,01
0,74
Saipem
18,79
0,21
Enel Green Power
2,04
0,20
Telecom Italia
0,86
0,06
Terna
3,86
-0,36
Tod's
101,50
-0,39
Snam
4,17
-1,74
Migliori del FTSE MIB da inizio anno (€)
Titolo
Prezzo
Var. %
Banca Popolare di Milano
0,57
42,69
Enel
3,98
25,27
Banca MPS
21,72
23,83
Intesa Sanpaolo.
2,21
23,41
Fiat
7,25
21,87
Saipem
18,79
20,76
STMicroelectronics
6,97
20,69
Telecom Italia
0,86
18,72
Unione di Banche Italiane
5,83
18,01
Atlantia
18,92
16,00
Fonte: FactSet
Fonte: FactSet
La peggiore performance nell’ultimo mese spetta a Banco Popolare che risente dell’aumento di
capitale da 1,5 mld di euro. Prese di beneficio sul titolo Azimut dopo il massimo storico
raggiunto a fine marzo. Segue Fiat penalizzata da deboli risultati trimestrali e da un piano
industriale considerato decisamente ambizioso. Da inizio anno le performance peggiori spettano
ad una serie di titoli del Lusso (Yoox, Moncler, Salvatore Ferragamo, Tod’s) che tanto hanno
corso nel 2013 raggiungendo multipli elevati. L’esposizione ai mercati emergenti e outlook
conservativo sul 2014 sono stati i fattori che hanno tirato il freno al settore.
Peggiori del FTSE MIB nell’ultimo mese (€)
Titolo
Prezzo
Var.%
Banco Popolare
11,95
-22,40
Azimut Holding
18,91
-17,42
Fiat
7,25
-17,29
Unione di Banche Italiane
5,83
-16,79
Mediobanca
6,69
-16,59
YOOX
20,90
-15,49
Banca Pop. dell'Emilia Romagna
7,06
-15,15
Mediaset
3,25
-14,16
Prysmian
16,31
-13,70
UniCredit
5,76
-11,39
Peggiori del FTSE MIB da inizio anno (€)
Titolo
Prezzo
YOOX
20,90
Moncler
12,65
Salvatore Ferragamo
22,65
Tod's
101,50
Prysmian
16,31
GTECH
19,57
Buzzi Unicem
11,80
Mediolanum
5,71
Pirelli & C.
11,54
Assicurazioni Generali
15,86
Fonte: FactSet
Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
Var.%
-35,89
-19,94
-18,08
-16,39
-12,83
-11,69
-9,99
-9,44
-8,27
-7,25
18
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Italia
Analisi settoriale domestica
I titoli domestici trattati nelle pagine seguenti sono selezionati in base agli eventi ritenuti
maggiormente significativi.
Settore Positivo
Industriale
L'industria torna a crescere in tutti Paesi dell'euro; non accadeva dal novembre 2007. L'indice
che misura l'attività di settore conferma la ripresa del manifatturiero, non solo in Germania ma
anche nelle economie che più hanno sofferto la crisi, come Grecia, Spagna e Italia, e che ora
ritrovano valori superiori ai 50 punti, la soglia che separa la contrazione dall'espansione.
L’industria dell'Eurozona, nel complesso, mette in fila ad aprile il decimo mese consecutivo di
crescita (a quota 53,4), secondo i dati forniti dalla società di ricerche Markit Economics. A tirare
la ripresa sono Germania (54,1) e Irlanda (56,1) e a sorpresa l'Italia (56), dove il manifatturiero
recupera, almeno per quanto riguarda l'indice PMI, i livelli persi da tre anni.
Settore Industriale
Titolo
Prysmian
Giudizio
Prezzo (€)
Moderatamente
Positivo
16,31
Capitaliz.
(€ mln)
3.500
P/E 2013
14,69
P/E 2014E Net Div. Yield
2013E (%)
14,96
2,58
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
La società ha archiviato il primo trimestre 2014 con ricavi, margini e utile in calo, fornendo una
guidance sull'EBITDA rettificato 2014 di 530-580 milioni di euro, inferiore rispetto al range
precedente di 600-650 milioni di euro. I risultati e le stime sono stati fortemente influenzati dai
ritardi nell'esecuzione di un progetto di stesura di un cavo sottomarino di collegamento nel
Regno Unito. I ricavi nel primo trimestre 2014 hanno registrato un progresso, su base organica,
del 3,2%, a 1,58 miliardi di euro. L'EBITDA rettificato è sceso del 31,7%, a 78 milioni di euro; il
dato è stato penalizzato da problemi sul progetto Western Link (WI) per 37 mln di euro e per 7
milioni dall'effetto cambi. L'utile netto è arretrato del 69,2%, a 12 milioni di euro; al netto
dell'impatto di Wl la flessione sarebbe stata del 2,6%. L'indebitamento finanziario netto a fine
marzo ammontava a 1,13 miliardi di euro, rispetto agli 805 milioni a fine 2013. La società ha
precisato che l’impatto negativo sui margini di WI sarà di 70 mln di euro per l’intero 2014. Il
titolo ha reagito negativamente al profit warning e attualmente quota a multipli decisamente
contenuti rispetto ai competitori. Tuttavia, il recente annuncio di una acquisizione di commessa
nel Mar Baltico per 750 mln di euro fa ben sperare nel recupero di redditività nel prossimo
esercizio. Manteniamo pertanto invariato il giudizio Moderatamente Positivo sul titolo.
Discesa del titolo sul profit
warning, tuttavia la commessa
appena acquisita dovrebbero
consentire un recupero di
redditività nel medio termine
Bancari
I criteri metodologici implementati dall’EBA per gli stress test bancari 2014 appaiono nel
complesso sfidanti. Lo stress test si propone non solo di valutare la “tenuta” delle singole
banche europee in caso di sviluppi di mercato avversi, ma anche di quantificare il rischio
sistemico che si potrebbe sviluppare in caso di un marcato peggioramento della situazione
economico-finanziaria, nonché di consentire una comparazione delle banche dei diversi paesi.
L’orizzonte preso in considerazione sarà triennale (2014-16). La tempistica prevede che le
autorità nazionali sottopongano all’EBA i primi risultati entro metà luglio e una versione quasifinale dell’esercizio a inizio settembre, per poi procedere alle verifiche e alla pubblicazione dei
risultati in forma definitiva ad ottobre. L’impatto degli stress test sarà misurato in termini di
Common Equity Tier 1 (CET1). I livelli minimi stabiliti sono di un CET1 all’8% in caso di scenario
centrale (baseline scenario) e al 5,5% in caso di scenario avverso (adverse scenario). I rischi presi
in considerazione vengono raggruppati in 5 principali macro-categorie: rischi di credito, di
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
19
Mensile Azioni
23 maggio 2014
mercato, sovrani, di finanziamento ed esposizioni alle cartolarizzazioni. La BCE darà fra i 6 e i 9
mesi di tempo alle banche che saranno trovate con carenze patrimoniali nella valutazione dei
loro bilanci attualmente in corso. I piani dettagliati di ricapitalizzazione dovranno essere
presentati subito ad ottobre prima che la BCE assuma la vigilanza diretta di 124 banche.
Banche italiane incluse nell’esame BCE
Banca Carige
Banca Popolare di Sondrio
Banca Monte dei Paschi di Siena
Banca Popolare di Vicenza
Banca Piccolo Credito Valtellinese
Banco Popolare
Banca Popolare dell'Emilia Romagna Credito Emiliano
Banca Popolare di Milano
Iccrea Holding
Intesa Sanpaolo
Mediobanca
UniCredit
Unione di Banche Italiane
Veneto Banca
Fonte: BCE
Nel frattempo le banche italiane vedono crescere ancora le sofferenze, anche se le cessioni dei
crediti problematici fanno calare su base annua i dati delle sofferenze nette di marzo. A marzo
2014 le sofferenze lorde sono risultate pari a 164,6 miliardi di euro, 2,6 miliardi in più rispetto a
febbraio 2014 e circa 33,6 miliardi in più rispetto a fine marzo 2013, segnando un incremento
annuo di circa il 25,7%. Al netto delle svalutazioni le sofferenze a marzo sono calate a 75,7
miliardi dai 78,2 miliardi, a seguito di operazioni di cessione di crediti in sofferenza; in rapporto
agli impieghi sono al 4,12% dal 4,27% di febbraio. Il trend degli impieghi in aprile, ancora
negativo, dà segnali di lieve miglioramento nel dato complessivo mentre resta in calo del 2,2%
annuo il credito a famiglie e imprese. Nel suo rapporto mensile, l'ABI evidenza anche segnali di
ripresa del mercato dei mutui casa, segnalando che nei primi tre mesi del 2014 le nuove
erogazioni (riferite a un campione di 88 banche) hanno registrato un incremento superiore al
20% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Settore Bancario
Titolo
Mediobanca
Giudizio
Prezzo (€)
Moderatamente
Positivo
6,69
Capitaliz.
(€ mln)
5.759
P/E 2013
NS
P/E 2014E Net Div. Yield
2013E (%)
11,98
0,00
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet NS= Non Significativo
Mediobanca ha chiuso il terzo trimestre dell'esercizio al 30 giugno 2014 con un utile di oltre 90
milioni di euro, oltre le attese di consenso, che si raffronta con una perdita di pari entità (86,6
milioni) nel corrispondente trimestre dello scorso esercizio. Nei nove mesi l'utile ha raggiunto i
395 milioni di euro in forte crescita a/a. Il risultato del trimestre beneficia di 69 milioni di utile
dalla cessione di partecipazioni che hanno più che compensato i minori proventi da trading. Le
rettifiche su crediti sono ammontate a 158,2 milioni, la copertura dei crediti deteriorati si attesta
al 45% dal 46% precedente. Nel terzo trimestre Mediobanca ha continuato a rimborsare i
finanziamenti in essere presso la BCE, per 500 milioni, portando il totale nell'intero esercizio
oltre il miliardo di euro. L'ad Alberto Nagel ha confermato l’obiettivo di un Core Tier1 ben sopra
il 10% per l'esercizio che si chiuderà a fine giugno 2014, con la possibilità di un lieve
miglioramento a seconda di come chiuderà il quarto trimestre. Confermiamo il giudizio
Moderatamente Positivo sul titolo.
Settore Bancario
Titolo
Banca Popolare Milano
Giudizio Prezzo (€)
Da Neutrale a
Moderatamente
Positivo
0,57
Capitaliz.
(€ mln)
2.504
P/E 2013
NS
I risultati dei primi 9 mesi
mostrano un deciso
miglioramento
P/E 2014E Net Div. Yield
2013E (%)
16,26
0,00
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet NS= Non Significativo
La banca ha chiuso il primo trimestre 2014 con un utile netto di 64,3 milioni di euro, in rialzo del
12,3% a/a grazie ai buoni risultati della gestione operativa. L'Istituto, secondo le dichiarazioni
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
Trimestrale sopra le attese,
migliorano anche gli indicatori
patrimoniali
20
Mensile Azioni
23 maggio 2014
del management, punta a riproporre la riforma della governance nell'assemblea del 2015 e
avvierà le procedure finalizzate alla rimozione degli add-on (requisiti prudenziali aggiuntivi)
imposti dalla Banca d'Italia subito dopo la conclusione dell'aumento di capitale da 500 milioni di
euro. La trimestrale mostra una crescita del margine d’interesse dell’8,1% e un cost/income del
56,6%. Migliorano anche gli indicatori patrimoniali visto che il Common Equity Tier 1, previsto
da Basilea3, è vicino all’11%. Le indicazioni fornite dal management sono incoraggianti e anche
se i crediti verso la clientela sono ancora in calo, BPM è impegnata ad aumentare il portafoglio di
prestiti approfittando dei primi segni della ripresa economica e il ritorno al dividendo sembra
possibile, se gli add-on vengono rimossi. Il titolo è scambiato a 0,62x il patrimonio netto
tangibile, un livello che non incorpora un possibile miglioramento della redditività della banca
dopo la ripresa economica. Modifichiamo pertanto il giudizio da Neutrale a Moderatamente
Positivo.
Settore Bancario
Titolo
Unicredit
Giudizio
Prezzo (€)
Moderatamente
Positivo
5,76
Capitaliz.
(€ mln)
33.388
P/E 2013
NS
P/E 2014E Net Div. Yield
2013E (%)
16,49
1,74
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet NS= Non Significativo
L’istituto ha superato le attese nel primo trimestre 2014 con un utile netto di 712 milioni di euro
in crescita del 58,8% rispetto a un anno prima e che consente di ritenere più vicino il target di
utile netto di 2 miliardi fissato per il 2014. I crediti deteriorati lordi sono scesi di 1,1 miliardi (1,3% t/t) con un'incidenza sul totale dell'8,1% e un tasso di copertura stabile al 52,4%. Stabili
le sofferenze, a 49,2 miliardi di euro, con un tasso di copertura del 62,9%. Dal punto di vista
patrimoniale il Common Equity Tier 1, calcolato come se Basilea 3 fosse già a pieno regime, si è
attestato nel primo trimestre al 9,5% in crescita di 11 punti base rispetto al quarto trimestre
2013. Confermiamo la nostra visione Moderatamente Positiva sul titolo.
Trimestrale superiore alle
attese
Cemento e Costruzioni
Arriva dalle macchine per l’edilizia il primo segnale di possibile inversione del ciclo delle
costruzioni, con la fine dalla lunga crisi partita nel 2008. Nel primo trimestre del 2014 il numero
di macchine movimento terra e per lavori stradali vendute in Italia è stato pari a 1390 unità, il
23,7% in più rispetto al primo trimestre 2013 (Fonte Osservatorio Cresme). Le vendite
complessive nel 2013 sono state ancora in calo del 17,3%, a 6.089 unità, anche se la discesa,
rispetto al corrispondete periodo del 2012, si è andata via via riducendo nel corso dell’anno.
Secondo il Presidente di Federcostruzioni, le vendite di macchine sono il segnale che anticipa le
tendenze del mercato delle costruzioni.
Settore Cemento e Costruzioni
Titolo
Giudizio
Italcementi
Neutrale
Prezzo (€)
7,40
Capitaliz.
(€ mln)
1.817
P/E 2013
NS
P/E 2014E Net Div. Yield
2013E (%)
73,27
0,81
Nota: E= expected, atteso; NS= non significativo. Fonte: FactSet
Italcementi ha archiviato il primo trimestre con una perdita pari a 55,2 milioni di euro, rispetto al
rosso di 58,5 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi sono risultati in calo a
932,9 mln dai 964,5 mln dei primi tre mesi 2013, anche per un effetto cambio negativo. Il
risultato operativo netto nel primo trimestre è negativo per 4,2 milioni, rispetto ai -16,4 milioni
registrati un anno prima. Positivo l’EBITDA in crescita a 95,5 milioni dagli 88,4 milioni di un anno
prima. L'indebitamento a fine marzo è stato pari a 2,07 mld dagli 1,9 mld di fine dicembre. Alla
luce dell'andamento dei mercati di riferimento nel primo trimestre, che registrano una flessione
meno marcata della domanda in Europa, una ripresa nel Nord America e una progressione
seppur contenuta dei volumi di vendita nei Paesi Emergenti, il gruppo conferma l’obiettivo di
miglioramento del margine operativo lordo corrente rispetto al 2013. Procede intanto la
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
Risultati deboli nel primo
trimestre ma in linea con le
attese. Procede la
riorganizzazione societaria del
Gruppo
21
Mensile Azioni
23 maggio 2014
riorganizzazione del Gruppo Italcementi che procederà alla conversione delle azioni risparmio in
ordinarie, secondo il rapporto di 0,65 ordinarie per ogni risparmio, senza conguaglio e senza
riduzione del capitale. La conversione è infatti il primo step della più complessa operazione che
vedrà anche un aumento di capitale di Italcementi fino a 500 milioni di euro e il lancio di un’OPA
sulle minoranze della controllata francese Ciments Français a 79,5 euro per azione. Carlo
Pesenti, consigliere delegato della società, ha affermato che, post conversione, Italmobiliare
scenderà al 45% dal 61% di Italcementi. L'operazione di riorganizzazione messa in atto dal
gruppo Italcementi va letta anche alla luce del recente fermento del settore e, in particolare, alla
notizia della fusione fra Lafarge e Holcim considerata un’operazione di grande valenza per il
comparto europeo. Confermiamo il giudizio Neutrale sul titolo.
Settori Moderatamente Positivi
Assicurativo
Le principali società del settore hanno mostrato risultati in miglioramento nel primo trimestre.
Secondo i dati ANIA nel primo trimestre dell’anno, in Italia i nuovi premi vita emessi hanno
raggiunto 22,8 miliardi di euro, in aumento del 48,7% rispetto all’analogo periodo dell’anno
precedente. Stime preliminari indicano che la raccolta netta (differenza fra entrate e uscite) nei
primi tre mesi del 2014 è stata positiva per 10,9 miliardi, in netto aumento rispetto allo scorso
anno quando si attestava a 2,4 miliardi. Per quanto riguarda il comparto Danni, i dati ANIA non
sono ancora disponibili ma Fitch Ratings prevede una diminuzione della redditività delle
assicurazioni danni in Italia nel 2014, con frequenza sinistri in aumento e tassi di premio sotto
pressione a causa della forte concorrenza.
Settore Assicurativo
Titolo
Giudizio
Generali
Moderatamente
Positivo
Prezzo (€)
15,86
Capitaliz.
(€ mln)
24.692
P/E 2013
12,83
P/E 2014E Net Div. Yield
2013E (%)
11,13
2,84
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
La società ha chiuso il primo trimestre 2014 con un utile netto in crescita e un margine di
solvibilità ai massimi dal 2005 e ha compiuto un passo in avanti nella cessione della private bank
svizzera BSI, avviando trattative esclusive con la brasiliana Banco BTG Pactual. L’utile del
trimestre si attesta a 660 milioni di euro, in crescita del 9,4% a/a, sopra le attese di consenso. I
premi superano i 18 miliardi (+1,5% a/a) e il margine di solvibilità del gruppo a fine aprile ha
raggiunto il 160% che rappresenta il target per il 2015. Nel trimestre i premi Vita crescono del
2,4% a 12 miliardi di euro e nel Danni la raccolta rimane stabile a 6,4 mld di euro. Confermiamo
la nostra visione Moderatamente Positiva sulla società.
Primo trimestre superiore alle
attese; elevata solvibilità del
Gruppo
Auto
Le immatricolazioni di auto in Italia, nel mese di aprile, hanno dato un altro segnale positivo, con
un rialzo di poco meno del 2%, frenato in una certa misura dall'annuncio degli incentivi
ecologici, partiti il 6 maggio, che può aver spostato in avanti qualche acquisto. Secondo i dati
del Ministero dei Trasporti, le immatricolazioni di auto in aprile sono salite dell'1,94% a/a a
119.099 veicoli. Fiat-Chrysler ha registrato un ribasso dell'1,7% a/a a 34.589 veicoli, con una
quota di mercato del 29,04%, dal 30% di aprile 2013 e dal 28,08% del mese precedente.
Settore Auto
Titolo
Giudizio
Prezzo (€)
Fiat
Neutrale
7,25
Capitaliz.
(€ mln)
9.062
P/E 2013
10,06
P/E 2014E Net Div. Yield
2013E (%)
11,94
0,00
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
22
Mensile Azioni
23 maggio 2014
I risultati della società del primo trimestre sono stati piuttosto deludenti e inferiori alle stime di
consenso. Il Gruppo Fiat ha chiuso il primo trimestre 2014 con ricavi in crescita del 12% a/a a
22,1 miliardi di euro e un risultato della gestione ordinaria a 0,62 mld di euro poco variato
rispetto all’anno precedente. Il risultato netto è stato negativo nel periodo per 319 milioni di
euro, rispetto a un utile di 31 milioni del 1° trim 2013 a causa principalmente di poste
straordinarie, in particolare l'onere legato all'accordo con il sindacato americano Uaw per
rilevare la quota restante del 41,5% di Chrysler e la svalutazione del bolivar venezuelano.
L’indebitamento netto industriale è pari a 10 mld di euro e riflette l’acquisizione della quota di
minoranza di Chrysler. Nonostante i risultati inferiori alle attese il management ha confermato le
stime per fine 2014: ricavi a 93 mld di euro, utile della gestione ordinaria tra 3,6 e 4 mld, utile
netto a 600-800 mln di euro, mentre l’indebitamento industriale è stimato tra 9,8 e 10,3 mld.
Fiat Chrysler prevede di completare la quotazione a Wall Street entro la fine del 2014.
Risultati trimestrali sotto le
attese
Il piano industriale illustrato a Detroit dall’ad Marchionne lo scorso 6 maggio, punta a
guadagnare posizioni nel segmento più alto di gamma, l’obiettivo è quello di raggiungere a
livello di gruppo Fiat Chrysler (FCA) quasi 7 milioni di veicoli nel 2018 rispetto ai 4,4 mln del
2013. Il motore di espansione saranno soprattutto i marchi Jeep, che crescerà in Asia, e Alfa
Romeo. Quest’ultimo dovrebbe raggiungere i 400.000 veicoli nel 2018 rispetto agli attuali
74.000 (dato del 2013), con 8 nuovi modelli che spaziano dalle berline ai Suv. Jeep punta a circa
1,9 milioni di veicoli al 2018 dal milione atteso quest'anno, con una forte espansione del
numero dei concessionari soprattutto in Asia. Fiat ha siglato recentemente un accordo in Cina
per la produzione di Suv del marchio statunitense. Maserati dovrebbe salire a 75.000 veicoli al
2018 rispetto agli attuali 15.000 (dati del 2013) con il lancio di due nuovi modelli, con un
investimento di 2 miliardi di euro al 2018 e il fatturato dovrebbe salire a 6 miliardi di euro da 1,7
miliardi attuali, con un return on sales (ROS) del 10,3%. Per quanto riguarda il brand Fiat è
emersa cautela sull’area EMEA1 in fase di rilancio; il gruppo punta ad aumentare le vendite
globali a 1,9 milioni di veicoli al 2018, da 1,5 milioni dello scorso anno. Il marchio Chrysler salirà,
secondo le proiezioni societarie a 800.000 veicoli nel 2018 da 350.000 del 2013 con diversi
nuovi modelli. Il marchio Dodge negli USA punta a 600.000 veicoli al 2018 da 596.300 nel
2013. Sergio Marchionne rimarrà in carica fino al 2018 per realizzare il piano industriale, che
non prevede aumenti di capitale e dividendi e che punta a ridurre il debito a 1 miliardo di euro a
fine 2018, dagli attuali 10 mld di euro e a portare il suo rating a un livello investment grade nel
2017. Nel complesso, il piano industriale appare molto sfidante e considerando l’ingente
ammontare di investimenti previsti, risultano particolarmente ambiziosi gli obiettivi d’incremento
delle quote di mercato nei paesi extra europei e le 400 mila vetture Alfa al 2018. Rimangono le
perplessità sulla forte riduzione prevista dell’indebitamento netto, presumibilmente la questione
del finanziamento sarà affrontata più avanti. Alla luce di quanto esposto confermiamo il nostro
giudizio Neutrale sul titolo.
Piano industriale decisamente
ambizioso. Perplessità sugli
obiettivi di forte contrazione
dell’indebitamento netto
Utility
Nel primo trimestre la contrazione della domanda di energia elettrica ha avuto un impatto
negativo sui bilanci delle società del settore e, anche nel mese di aprile, i consumi elettrici in
Italia hanno fatto registrare una caduta del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Tuttavia la progressiva normalizzazione dei consumi elettrici consentirà alle società del settore di
garantire una buona visibilità su elevati dividend yield. Sul comparto domestico rimane alto
l’interesse per le possibili aggregazioni tra le realtà medio piccole.
1
Europe, Middle East, and Africa
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
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Mensile Azioni
23 maggio 2014
Settore Utility
Titolo
Giudizio
Prezzo (€)
Enel
Neutrale
3,98
Capitaliz.
(€ mln)
37.388
P/E 2013
11,99
P/E 2014E Net Div. Yield
2013E (%)
12,55
3,27
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
La società ha chiuso il primo trimestre 2014 con un utile netto in calo dell'8,2% a 782 milioni di
euro. L'EBITDA del periodo è stato di 4,03 miliardi in crescita dello 0,5% a/a. I ricavi del primo
trimestre 2014 sono stati 18,2 miliardi (-11,1% a/a). L'indebitamento netto del gruppo al 31
marzo era pari a 41,5 miliardi, in peggioramento rispetto ai 39,7 del 31 dicembre scorso. Nel
periodo la domanda energetica ha continuato ad evidenziare in Italia un trend negativo (dato
destagionalizzato -3,5%) e una moderata flessione in Spagna (dato destagionalizzato -0,6%); le
economie emergenti mostrano invece tassi di crescita della domanda ancora rilevanti,
nonostante un deterioramento dello scenario economico. In base all’andamento del primo
trimestre il management ha confermato i target di piano per fine anno, compreso l'obiettivo di
raggiungere i 4 miliardi di dismissioni di asset non strategici. Enel stima un indebitamento netto
a fine anno di 37 miliardi di euro. Confermiamo la nostra visione Neutrale sul titolo.
Settore Utility
Titolo
Snam
Giudizio
Prezzo (€)
Moderatamente
Positivo
4,17
Capitaliz.
(€ mln)
14.108
P/E 2013
15,24
I risultati del trimestre
rispecchiano la flessione della
domanda energetica. Prosegue
la dismissione di asset non
strategici
P/E 2014E Net Div. Yield
2013E (%)
14,26
5,99
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
Snam ha chiuso il primo trimestre 2014 con utili in crescita nonostante la riduzione della
domanda di gas legata alla congiuntura economica. L'utile netto si attesta a 292 milioni di euro,
in aumento del 20,7% rispetto allo stesso periodo 2013, e l'utile operativo è ammontato a 542
milioni (+2,1%). I ricavi totali sono stati 907 milioni (+1,2%). Nel primo trimestre sono stati
immessi nella Rete Nazionale di trasporto 16,29 miliardi di metri cubi di gas naturale, in
riduzione del 12,7% rispetto allo stesso periodo 2013. La flessione è attribuibile principalmente
alla riduzione della domanda di gas naturale in Italia (-18,1%), riconducibile essenzialmente ai
minori consumi dei settori residenziale e terziario. Il gruppo, sulla base delle informazioni
attualmente disponibili, prevede una domanda di gas naturale sul mercato italiano a fine 2014
sullo stesso livello del 2013 a parità di fattori climatici. L’ad Malacarne ha confermato l’impegno
per lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto, stoccaggio e distribuzione del gas naturale,
attraverso il rilevante programma di investimenti tecnici, la cui spesa complessiva prevista per il
quadriennio 2014-17 è pari a 6 miliardi di euro a livello consolidato. Confermiamo il giudizio
Moderatamente Positivo sul titolo.
La società mantiene una
buona redditività
Petrolio e Gas
Il prezzo del petrolio rimane su livelli piuttosto sostenuti, il Brent – il greggio di riferimento per i
mercato europeo – è risalito intorno ai 110 dollari al barile. La tensione in Ucraina continua a
tenere in apprensione gli investitori dopo le minacce russe di tagli alle esportazioni di gas. Anche
la situazione libica, che sembrava tornata alla normalizzazione della produzione di petrolio, ha
subito un ritorno di tensione che ha fermato importanti siti estrattivi. A sostenere le quotazioni
internazionali del petrolio sono anche le notizie favorevoli di un aumento dei consumi negli USA.
Settore Petrolio & Gas
Titolo
Giudizio
ENI
Moderatamente
Positivo
Prezzo (€)
18,07
Capitaliz.
(€ mln)
65.670
P/E 2013
14,76
P/E 2014E Net Div. Yield
2013E (%)
13,91
6,09
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
24
Mensile Azioni
23 maggio 2014
La società ha chiuso il primo trimestre del 2014 con un utile netto rettificato di 1,19 miliardi di
euro, in contrazione del 14,3% a/a, e un EBITDA rettificato in discesa del 6,8% a/a a 3,49
miliardi. Risultati sostanzialmente allineati alle stime di consenso. Sui conti hanno pesato le
divisioni Exploration & Production e Refining & Marketing. La prima ha visto l’EBIT scendere del
13,7%, a causa della flessione del prezzo del petrolio (-3,9% per il riferimento Brent) e
dell'apprezzamento dell'euro rispetto al dollaro (+3,7%); la seconda ha chiuso il trimestre in
perdita per 223 milioni (-152 mln nel 1° trim. 2013), penalizzata dal continuo deterioramento
dello scenario di raffinazione e della domanda di carburanti. Torna in utile operativo, invece, il
comparto Gas & Power (241 mln di euro), grazie ai benefici della rinegoziazione del contratto di
approvvigionamento a lungo termine del gas norvegese. L'indebitamento finanziario netto al 31
marzo era pari a 13,8 miliardi di euro con una riduzione di 1,16 miliardi rispetto a fine 2013
grazie anche agli incassi da dismissione di 2,18 miliardi relativi principalmente alla partecipazione
in Artic Russia. Nel trimestre la produzione di idrocarburi si è attestata a 1,58 milioni di
barili/giorno, in aumento dello 0,6% su base omogenea. Sempre deboli le vendite nel Gas and
Power scese dell'11,3%, in un quadro, ha spiegato la società, di perdurante debolezza della
domanda, di pressione competitiva e di eccesso di offerta ai quali si è aggiunto l'effetto
climatico. Per l'anno in corso, Eni vede la produzione di idrocarburi sostanzialmente in linea
rispetto al 2013. Il 2014 è atteso beneficiare della partenza di nuovi progetti e delle azioni di
ristrutturazione in G&P, R&M e Chimica in un contesto di perdurante volatilità in Libia e di
debolezza della domanda europea. Confermiamo la nostra visione Moderatamente Positiva sul
titolo.
Primo trimestre in linea con le
attese; il 2014 si conferma un
anno di transizione
Settori Neutrali
Lusso
Secondo i dati dell’Osservatorio Altagamma, nel 1° trimestre 2014 il settore mondiale del Lusso
ha mostrato un andamento in linea a quello dell'anno scorso, con una crescita reale intorno al
6%, ridotta al 2-3% dall'impatto dei cambi. Per l’anno in corso, il centro studi stima un
incremento di circa il 6% a tassi costanti, analogo a quello dello scorso esercizio, con un
secondo semestre più forte del primo. Debole l'Italia soprattutto sul fronte dei consumi locali,
con il canale multibrand particolarmente penalizzato. I trend in atto mostrano un mercato
sempre meno riconducibile alle geografie e sempre più guidato da flussi di consumatori
influenzati dal turismo e da fluttuazioni dei tassi di cambio che spostano i consumi.
Settore Lusso
Titolo
Luxottica
Giudizio
Prezzo (€)
Moderatamente
Positivo
41,01
Capitaliz.
(€ mln)
19.604
P/E 2013
31,55
P/E 2014E Net Div. Yield
2013E (%)
28,03
1,59
Nota: E= expected, atteso; NS= non significativo. Fonte: FactSet
Luxottica ha chiuso il primo trimestre 2014 penalizzata dagli effetti valutari e dalle condizioni
climatiche avverse del Nord America, ma ha visto segnali di miglioramento in aprile con un
portafoglio ordini positivo per la stagione “chiave” degli occhiali da sole. La società punta a un
altro anno di "solida crescita" di fatturato e redditività. Il 1° trimestre 2014 è stato caratterizzato
da una forte volatilità dei cambi, il cui impatto negativo è stato di oltre il 5% sul fatturato, che si
è attestato a 1,84 miliardi (-1,2% a cambi correnti, +4,2% a parità di cambi). Nel periodo, l'utile
netto è stato di 157 milioni di euro (-1,2%) e l'utile operativo di 270 milioni (-1,7%). L’ad
Guerra ha poi ribadito le indicazioni fornite a inizio anno sulla crescita 2014 che prevedono, su
base omogenea, un incremento della redditività doppia rispetto ai ricavi, se il fatturato
aumenterà dell’8-10%. A livello di divisioni, la performance del Retail nel primo trimestre ha
risentito della volatilità dei mercati valutari e delle avverse condizioni meteo in Nord America,
con un fatturato in calo del 4,2% a 1,04 miliardi di euro (+1,6% a parità di cambi). Per quanto
riguarda la divisione Wholesale, il fatturato è salito a 805 milioni di euro, in aumento del 3% a
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
Primo trimestre influenzato
dalla volatilità dei cambi
25
Mensile Azioni
23 maggio 2014
cambi correnti e del 7,9% a parità di cambi. Confermiamo il nostro giudizio Moderatamente
Positivo sul titolo.
Tecnologico
Prosegue la crescita di nuovi dispositivi tecnologici quali smartphone, tablet ecc. La spinta deriva
dalla continua innovazione che porta ad un rafforzamento della domanda di semiconduttori.
Secondo uno studio di IC Insights, nel corso di quest’anno, all’interno della catena di produzione
tecnologica, i produttori di memoria eseguiranno gli investimenti più consistenti. Le stime di
crescita a livello mondiale indicate da World Semiconductor Trade Statistics mostrano una
crescita delle vendite di semiconduttori del 4,1% nel 2014 a livello globale, seguita da una
crescita del 3,4% nel 2015. Il mercato dei semiconduttori nel 2013 ha registrato un giro d'affari
attorno a 139 miliardi di dollari, in calo dell'1,7%.
Settore Tecnologico
Titolo
Giudizio
Prezzo (€)
STMicroelectronics Neutrale
6,97
Capitaliz.
(€ mln)
6.339
P/E 2013
P/E 2014E
NS
50,32
Net Div. Yield
2013E (%)
4,16
Nota: E= expected, atteso; NS= non significativo. Fonte: FactSet
Il produttore franco-italiano di semiconduttori ha annunciato nel primo trimestre 2014 un
fatturato di 1,82 miliardi di dollari rispetto ai 2,01 miliardi dell'anno precedente, dato
sostanzialmente in linea con le attese. Il risultato netto negativo è sceso a 24 milioni di dollari
rispetto ai 171 milioni del primo trimestre 2013. STMicroelectronics, che punta a tornare in utile
nel 2014, ha stimato per il secondo trimestre un margine lordo in miglioramento rispetto al
32,8% dei primi tre mesi dell’anno, così come i ricavi sono visti in crescita progressiva. Il gruppo
è l'ottavo produttore mondiale di semiconduttori per vendite globali ma, negli ultimi anni, ha
perso terreno rispetto a concorrenti come Qualcomm, Intel e Samsung a causa di una base costi
più elevata e alle difficoltà sofferte da Nokia, una volta il suo principale cliente. Manteniamo un
giudizio Neutrale su titolo.
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
Ricavi in flessione per
STMicroelectronics che tuttavia
riduce le perdite nel primo
trimestre del 2014 dopo
essersi sganciato dalla joint
venture con Ericsson
26
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Idee di investimento
La selezione di titoli sotto riportata è scelta in un’ottica di investimento di medio periodo
tenendo in considerazione la valutazione fondamentale delle società e l’insieme di condizioni
macroeconomiche, micro e di liquidabilità che possono influenzare l’andamento dei prezzi.
Selezione di titoli in ottica di medio periodo
Favorevoli
Motivazione
A2A
Interessanti prospettive di crescita dopo il consolidamento delle nuove centrali di generazione elettrica. La società offre
una buona visibilità sia sull’andamento dell’attività che sulle modalità di riduzione del debito. A2A potrebbe ricoprire un
ruolo di primo piano nel futuro consolidamento del settore utility in Italia.
Ansaldo STS
Il titolo rimane interessante in un’ottica speculativa legato a operazioni di cessione e/o aggregazione.
Atlantia
La società, pur risentendo del difficile contesto economico domestico, ha chiuso il primo trimestre 2014 con un utile in
crescita a/a grazie al positivo contributo delle attività estere e al consolidamento delle attività dell’ex gruppo Gemina.
Interessante il dividend yield. Inoltre il traffico sulla rete autostradale italiana mostra un progressivo miglioramento.
CNH Industrial
La società, che nasce dalla fusione di Fiat Industrial e l'americana CNH, ha fornito indicazioni sul 2014 piuttosto deboli
sia per un effetto valutario sia per le modeste prospettive del mercato dei macchinari agricoli, per contro, il gruppo
industriale dovrebbe beneficiare di una ripresa delle vendite dei veicoli industriali in Europa. Ai prezzi attuali il titolo
quota a sconto sui multipli dei principali concorrenti.
Enel Green Power
I risultati fin qui conseguiti mostrato una crescita significativa dei ricavi e dei margini confermando la validità della
strategia di diversificazione nello sviluppo tecnologico e geografico, in particolare in Nord America e America Latina. Il
piano industriale al 2018 che punta sulla crescita extra europea risulta interessante.
Generali
La società può contare su una buona diversificazione geografica che le consente di sfruttare i tassi di crescita
differenziati dei vari paesi. I coefficienti mostrano una elevata solidità del gruppo che a fine aprile aveva raggiunto un
margine di solvibilità del 160%. Prosegue inoltre la dismissione di asset non strategici.
Mediobanca
I risultati dei primi 9 mesi dell’esercizio 2013/2014 confermato una elevata solidità patrimoniale con un Core Tier 1
atteso a fine giugno superiore al 10%; prosegue l’implementazione del business-plan che vede una maggiore
focalizzazione sull’attività bancaria e progressiva riduzione delle partecipazioni societarie.
Sanofi
II titolo conferma multipli di P/E a sconto rispetto ai peer, a fronte di utili attesi in aumento progressivo per il prossimo
triennio. L’incremento del fatturato è garantito da una pipeline (portafoglio prodotti) in crescita e in grado di aumentare
costantemente i profitti, con un’accelerazione dal 2018. Sanofi si presenta ben diversificata a livello geografico con il
34,5% dei ricavi generato dai mercati emergenti, con focalizzazione sull’Asia e in particolare sulla Cina. I risultati del
gruppo hanno condotto il management a migliorare l’outlook per l’intero esercizio 2014: gli utili rettificati sono stimati
in aumento tra il 4 e il 7% a cambi costanti. Inoltre, il titolo potrebbe beneficiare delle operazioni di consolidamento che
stanno interessando il settore.
UBI Banca
I risultati del primo trimestre confermano la solida base di capitale con il buon profilo di liquidità, che dovrebbero
consentire alla banca di trarre vantaggio dall’attesa ripresa economica e di affrontare l’AQR (Asset quality review) con
tranquillità.
Unicredit
L’istituto rimane focalizzato sullo sviluppo delle attività commerciali, sulla riduzione dei costi e sul controllo dei rischi. Il
business plan al 2018 prevede un deciso miglioramento dell’utile netto con un ritorno sul capitale netto tangibile
(ROTE) del 13%. I risultati del primo trimestre 2014 sono stati positivi e superiori alle attese di consenso.
Fonte: Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
27
Me
ensile Azion
ni
23 maggio 2014
4
Analisi
A
grrafica e quadro
q
in
ntermark
ket
Analisi
A
graffica dei priincipali ind
dici
I livelli
l
di questaa sezione sono aggiornati alla
a data odierna .
S&
&P500
L’’S&P500 riprovva a violare i massimi
m
storici segnando un nuovo record
d a 1.902 a me
età maggio
se
enza però con
nfermare il su
uperamento della barriera. In tale conte
esto, l’indice effettua
e
un
moderato
m
ritraccciamento in un
u clima di volatilità piuttostto contenuta andando
a
a testare i primi
livvelli supportivi posti a 1.859
9 dal quale rim
mbalza. L’eventtuale superamento di 1.888 fornirebbe
nuovo slancio aancora una vo
olta verso i pre
ecedenti massiimi a 1.902 e successivamente verso il
ta
arget di medio
o periodo posto
o in area 1.92
20, resistenza rrilevante che potrebbe
p
oppo
orsi al trend
in
n atto. Infine, l’eventuale vio
olazione di que
est’ultima con sentirebbe allu
unghi verso l’a
area 1.960,
obiettivo dinamico rappresenttato dalla parte
e alta del canaale costruito sui minimi di ottobre 2012.
Resistenza a 1.888 e successiva
di valenza a 1.902, massimo
storico. Successivi obiettivi a
1.920
nza posta a
Di contro, l’eventuale cedimeento di 1.859 ricondurrebbe a interessare l’area di valen
1.850 con succcessivi obiettivii in area 1.815
5-1.814, livellii di forte valen
nza. La perdita
a di questa
zo
ona condurreb
bbe in area 1.800 che rappresenta il 6
61,8% di ritracciamento di Fibonacci
de
ell’ultimo movvimento rialzistta. L’eventuale
e cedimento d
di questo livelllo riproporrebbe il test a
1.790 e successsivamente 1.776 e 1.752 fin
no a raggiung
gere il livello su
upportivo postto a 1.737.
So
olo la violazione al ribasso di quest’ultim
mo, confermato
o dalla perdita
a di 1.733 ind
debolirebbe
ulteriormente laa grafica di brreve con primi obiettivi a 1. 711-1.709 e successivi
s
a 1.700-1.690.
In
noltre, il cedimento di 1.646 condurrebbe verso
v
1.634-1. 627 e solo il cedimento
c
di 1.614-1.604
riproporrebbe i test verso i preecedenti massimi del 2007 p
posti a 1.576-1.560.
815-1.814 e
Supporti a 1.8
1.800
n termini di vo
olatilità, l’indicee Vix resta su livelli contenutti in area 13 non
n lontano dai minimi e
In
se
enza particolarri picchi di rilievvo.
S&P500
S
– graficco settimanale
Fo
onte: Bloomberg e riielaborazione Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo
In
ntesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricercche
28
8
Me
ensile Azion
ni
23 maggio 2014
4
S&P500
S
– graficco mensile
Fo
onte: Bloomberg e rrielaborazione Servizzio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo
Sttoxx 600
L’’indice registraa un nuovo maassimo di perio
odo a 342,7 so
otto le barriere
e di forte valenza poste in
arrea 346-348 e poi ritracccia moderatam
mente. Solo l’eventuale su
uperamento di
d 346-348
co
ondurrebbe veerso il target a 356 e solo la violazione
v
di 3
367 riproporreb
bbe la barriera
a a 377 con
su
uccessivi obietttivi dapprima a 389-391 e poi
p in area 400
0, precedenti massimi assolu
uti di luglio
20
007.
Prima resistenza in area 339,9
46e successivi a 342,7 verso 34
348
Su
ul fronte opp
posto, l’indicee incontra il primo livello supportivo a 334,5 e il successivo
im
mmediatamentte sotto a 332,,5; questi livelli al momento h
hanno saputo contenere le incursioni al
ribasso di breve. Di contro, l’eeventuale cedim
mento dell’are a 325-323 riprroporrebbe il test a 320 e
i successivi
s
a 315,6, livelli di rilievo. Persi qu
uesti livelli a 30
09-308 si trova
a un’altra area supportiva
im
mportante, meentre la successsiva è posta a 304 punti. La perdita di que
est’ultima ripro
oporrebbe il
te
est a 300-299,, area da non perdere per non
n indebolire il trend in atto. Il cedimento
o di questa
zo
ona condurreb
bbe verso 295,8
88 in prima ba
attuta e 291-28
88 e 283-282 successivamen
nte.
Primi supporti in area 334,5 e
3
332,5 e successivi a 325-323
Stoxx
S
600 – gra
afico settimana
ale
Fo
onte: Bloomberg e rrielaborazione Servizzio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo
In
ntesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricercche
29
9
Me
ensile Azion
ni
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4
FT
TSE MIB
Sii indebolisce ill FTSEMIB che si allontana dai
d massimi dii periodo postti a 22.210 e torna
t
sotto
l’a
area supportivva posta a 20
0.800 e 20.6
626, che attuaalmente diven
ntano barriere di rilievo.
L’’eventuale sup
peramento di 20.820
2
ridareb
bbe slancio neel breve con primi
p
obiettivi a 21.236 e
21.726. Solo laa violazione di 21.976 favorrirebbe nuovi allunghi verso
o i precedenti massimi di
pe
eriodo posti a 22.173 e 22.210. Il supera
amento di talee massimo ridonerebbe forzza all’indice
co
on obiettivi a 2
22.575 e 23.27
73.
Prime resisten
nze a 20.820 e
successive a 21.236 e 21.726
6
Di contro, la perdita dell’intorno supportivo posto in area 19.930 che pe
er il momento ha fermato
l’iincursione ribaassista fornireb
bbe un nuovo segnale di deb
bolezza con ob
biettivi a 19.76
60 in prima
ba
attuta e a 19.573 successivaamente. La pe
erdita di quest i livelli ripropo
orrebbe poi i test posti in
arrea 18.800-18
8.788, livelli daa non perdere per non com
mprometterebb
be la grafica dii breve con
obiettivi a 18.56
65-18.554. Succcessivi supporrti a 18.320-18
8.200 e 17.780
0-17.748.
Primi supporti di rilievo a
19.930 e succcessivi a 19.760
FTSE
F
MIB – graffico settimanale
Fo
onte: Bloomberg e riielaborazione Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo
In
ntesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricercche
30
0
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Titoli Euro Stoxx50 e FTSE MIB
Performance e multipli dei titoli dell’Euro Stoxx50 (€)
Paese
Valore
Market
Cap. (€ mln)
Euro Stoxx
Alimentari
Unilever
Danone
Pernod Ricard
Heineken
Assicurazioni
Allianz
ING
AXA
Assicurazioni Generali
Muenchener Rueck
Auto e componenti
Daimler
Volkswagen
Renault
Bmw
Peugeot
Banche
Banco Santander
BNP Paribas
Banco Bilbao Vizcaya
Societé Génerale
Deutsche Bank
Commerzbank
Beni personali e per la casa
Philips
LVMH
Oreal
Adidas
Retail
Carrefour
Ahold
Inditex
PPR
Metro
Delhaize Group
Chimici
Bayer
BASF
Air Liquide
Akzo Nobel
Area euro
Area euro
Paesi Bassi
Francia
Francia
Paesi Bassi
Area euro
Germania
Paesi Bassi
Francia
Italia
Germania
Area euro
Germania
Germania
Francia
Germania
Francia
Area euro
Spagna
Francia
Cile
Francia
Germania
Germania
Area euro
Paesi Bassi
Francia
Francia
Germania
Area euro
Francia
Paesi Bassi
Spagna
Francia
Germania
Belgio
Area euro
Germania
Germania
Francia
Paesi Bassi
321,30
470,33
32,20
55,22
89,00
52,13
202,16
121,20
9,50
17,13
15,86
155,30
476,96
66,02
189,85
64,92
88,18
9,42
145,66
7,25
52,20
8,86
40,96
30,20
10,96
525,62
23,12
142,35
129,10
77,92
386,21
26,90
14,27
105,45
161,90
29,40
53,82
939,60
103,40
82,78
105,70
54,68
4.573.130
360.713
55.214
34.845
23.623
30.027
228.727
55.328
36.632
41.465
24.692
26.858
206.088
70.631
87.719
19.198
56.851
7.376
429.747
85.391
64.997
52.149
32.715
30.789
12.472
138.514
21.678
72.352
78.376
16.302
90.053
19.472
13.971
65.730
20.437
9.590
5.514
283.914
85.506
76.032
33.106
13.113
Var. 1M
(%)
Var. 6M
(%)
Var. YTD
(%)
0,02
3,48
5,44
4,76
3,91
1,26
-3,28
1,81
-5,42
-7,31
-3,06
-6,11
-4,52
-1,89
-3,01
-11,52
-4,28
-14,35
-5,14
2,63
-4,20
0,33
-5,17
-5,30
-15,96
2,85
-7,30
-0,25
6,39
3,11
0,94
-6,66
1,93
-0,66
8,19
4,39
4,75
6,33
10,48
4,31
7,05
2,11
4,24
3,79
10,94
-0,54
2,01
0,97
-2,83
-5,94
-0,33
-7,21
-4,46
-0,38
6,68
10,83
-2,69
2,72
6,22
4,23
7,72
14,14
-2,96
5,40
0,04
-10,81
9,44
-0,01
-11,35
0,85
3,36
-11,48
-0,82
-2,15
8,18
-8,90
-0,15
-17,83
25,41
5,98
9,72
6,77
4,34
-0,87
2,22
5,42
9,99
5,54
7,47
6,21
-6,99
-7,02
-5,93
-15,26
-7,25
-3,03
3,80
4,96
-7,00
11,07
3,47
20,66
2,99
11,44
-7,86
-1,01
-2,98
-12,91
-6,45
0,43
-13,25
7,35
1,10
-15,89
-1,60
-6,65
9,80
-11,98
5,37
-16,49
24,58
2,47
1,42
6,83
2,82
-2,95
P/E Var. % EPS
Net Div
2014E
2014E Yield 2013E
(%)
14,84
19,89
20,51
20,26
19,41
17,92
9,33
8,96
8,89
8,30
11,13
9,00
10,49
11,29
8,68
8,64
10,03
NS
14,53
15,10
10,90
17,47
9,73
9,77
16,69
20,50
14,82
18,83
23,97
18,71
17,80
17,25
14,71
25,21
16,03
16,57
13,17
16,61
17,01
14,18
19,04
17,24
19,86
3,03
-0,63
-1,98
-2,65
5,77
11,43
2,69
25,57
6,40
15,23
-6,76
23,56
-8,66
17,01
High
8,52
Neg.
High
20,00
16,01
32,56
35,37
High
High
10,18
4,01
10,60
4,97
4,02
12,59
16,36
15,99
9,81
3,59
High
-8,38
6,41
8,38
8,74
5,91
20,79
3,14
2,68
3,34
2,63
1,84
1,71
3,38
4,37
0,00
4,73
2,84
4,67
2,61
3,41
2,14
2,65
2,95
0,00
3,28
8,28
2,87
4,18
2,44
2,48
0,00
1,90
3,46
2,18
1,94
1,93
2,52
2,31
3,28
2,29
2,32
0,00
2,90
2,50
2,03
3,26
2,41
2,65
Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto
con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
31
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Performance e multipli dei titoli dell’Euro Stoxx50 (€)
Paese
Valore
Market
Cap. (€ mln)
Euro Stoxx
Costruzioni e Materiali
Saint Gobain
Bouygues
Lafarge
Acciona
Petrolio & Gas
Total
ENI
Repsol
Farmaceutici
Sanofi-Aventis
Merck
Beni e servizi Industriali
Siemens
Schneider Electric
Alstom
Deutsche Post
ThyssenKrupp
Vallourec
Thales
Risorse di base
ArcelorMittal (Ex Usinor)
UPM Kymmene
Stora Enso
Acerinox
Media
Vivendi
Reed Elsevier
Lagardere
Mediaset
Turismo e tempo libero
Accor
Sodexho
Air France
Deutsche Lufthansa
Area euro
Area euro
Francia
Francia
Francia
Spagna
Area euro
Francia
Italia
Spagna
Area euro
Francia
Germania
Area euro
Germania
Francia
Francia
Germania
Germania
Francia
Francia
Area euro
Francia
Finlandia
Finlandia
Spagna
Area euro
Francia
Paesi Bassi
Francia
Italia
Area euro
Francia
Francia
Francia
Germania
321,30
331,26
41,60
33,21
63,08
56,71
360,27
52,15
18,07
20,24
654,71
77,29
125,90
601,81
95,71
67,36
28,82
26,75
22,16
38,36
44,29
194,63
11,58
12,51
7,36
12,58
197,36
18,90
15,39
24,50
3,25
159,33
34,99
79,04
10,40
18,34
4.573.130
148.978
23.095
10.606
18.127
3.247
219.771
123.996
65.670
26.808
218.744
101.868
27.369
514.135
86.447
39.016
8.897
32.359
12.541
4.916
9.111
62.453
19.285
6.657
5.829
3.235
146.235
25.415
11.961
3.213
3.839
50.608
7.987
12.420
3.122
8.454
Var. %
1M
Var. %
6M
Var. %
YTD
0,02
-2,01
-5,67
12,73
-4,22
-1,90
2,62
5,82
-3,93
7,72
3,18
2,40
9,48
-0,11
-1,76
2,40
27,61
0,56
11,50
-7,27
-3,36
0,96
-1,11
8,69
-1,80
1,90
-2,46
-6,18
2,60
3,44
-14,16
-2,97
-1,09
0,03
-5,45
-1,98
4,24
12,78
9,70
16,57
21,10
20,60
9,16
17,97
0,28
9,38
1,00
-1,93
1,33
2,12
-0,51
11,25
7,46
6,59
14,23
-7,88
-1,29
-4,27
-7,29
-0,48
2,29
31,11
0,28
1,18
-1,16
20,64
-3,16
14,28
4,42
7,20
45,92
19,14
2,22
10,38
4,07
21,12
15,81
35,78
11,04
17,11
3,32
10,48
-0,01
0,22
-3,34
-1,01
-3,61
6,25
8,86
0,94
25,27
-3,14
-5,37
-4,55
-10,72
1,87
0,89
36,04
-2,96
-1,33
-0,06
12,34
-5,69
8,76
2,01
7,33
37,09
18,90
P/E Var. % EPS
Net Div
2014E
2014E Yield 2013E
(%)
14,84
19,86
3,14
17,23
11,59
2,98
16,64
31,58
2,98
17,76
-14,22
4,82
21,17
44,66
1,59
NS
Neg.
0,00
12,23
5,24
4,97
10,91
1,06
4,56
13,91
6,12
6,09
14,64
-1,90
4,94
16,60
3,94
2,66
14,89
2,80
3,62
13,69
4,76
1,51
16,59
18,20
2,52
14,77
27,56
3,13
16,54
9,17
2,78
12,68
-2,05
0,00
15,74
2,44
2,99
45,22
Neg.
0,00
15,71
16,40
2,11
12,61
9,61
2,53
15,42
High
2,60
21,53
Neg.
1,25
12,57
9,70
4,80
14,78
15,56
4,08
30,68
High
3,42
19,31
-5,59
3,75
29,40
-44,10
5,29
14,67
6,31
3,29
15,85
18,77
4,79
36,11
High
0,00
16,24
High
1,27
22,13
16,28
2,29
22,33
1,53
2,05
15,72
Neg.
0,00
9,99
High
2,45
Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto
con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
32
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Performance e multipli dei titoli dell’Euro Stoxx50 (€)
Paese
Valore Market Cap.
(€ mln)
Euro Stoxx
Area euro
321,30 4.573.130
Servizi finanziari
Area euro
293,47
43.953
Deutsche Boerse
Germania
53,86
10.395
Unibail-Rodamco
Francia
198,95
19.414
Tecnologici
Area euro
294,88
199.458
Nokia
Finlandia
5,29
19.811
SAP
Germania
54,80
67.322
Alcatel-Lucent
Francia
2,86
8.037
ASML Holding
Paesi Bassi
59,41
26.546
STMicroelectronics
Svizzera
6,96
6.339
Infineon Technologies Germania
8,61
9.712
Telecom
Area euro
315,92
212.523
Telefónica
Spagna
12,12
55.136
France Telecom
Francia
12,57
33.283
Deutsche Telekom
Germania
12,52
55.706
Telecom Italia
Italia
0,86
15.420
Utility
Area euro
277,73
351.036
E.On
Germania
13,38
26.763
Iberdrola
Spagna
5,15
32.111
RWE
Germania
27,27
16.499
Enel
Italia
3,98
37.388
Electricitè de France
Francia
28,67
53.326
Var. %
1M
0,02
-0,28
1,01
4,55
-1,37
-0,47
-5,08
1,31
0,56
8,01
2,43
6,30
2,67
14,91
9,88
0,06
0,01
-2,59
6,17
0,41
-2,64
-1,14
Var. %
6M
4,24
7,43
-2,13
3,67
-3,70
-9,11
-9,63
-1,48
-10,43
22,94
19,61
9,97
-1,38
30,06
11,64
28,34
9,77
-3,43
9,54
-0,78
20,85
7,54
Var. %
YTD
2,22
0,72
-10,53
6,82
-6,18
-9,11
-12,05
-12,31
-12,68
19,21
10,99
8,97
2,37
39,61
0,68
18,72
11,26
-0,30
11,02
2,48
25,27
11,62
P/E
2014E
14,84
15,43
14,06
18,42
19,27
23,41
16,06
69,26
21,23
50,27
19,72
15,83
13,54
13,26
20,86
11,50
14,36
14,68
15,08
12,01
12,55
14,34
Var. % EPS Net Div Yield
2014E 2013E (%)
19,86
3,14
4,80
3,12
10,71
3,90
5,66
4,47
63,19
1,25
High
0,00
1,26
1,72
Neg.
0,00
19,56
1,02
Neg.
4,17
68,89
1,39
-9,44
5,37
-11,39
6,19
-3,34
6,37
-4,78
4,00
-6,96
0,00
-9,99
5,25
-22,79
4,49
-14,59
5,25
-39,70
3,67
-4,48
3,27
-5,30
4,36
Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto
con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche
33
Mensile Azioni
23 maggio 2014
Performance e multipli dei titoli del FTSE MIB (€)
Titolo
Settore
A2A
Ansaldo STS
Assicurazioni Generali
Atlantia
Autogrill Finanziaria
Azimut Holding
Banca Monte dei Paschi
Banca Popolare Emilia R.
Banca Popolare Milano
Banco Popolare
Buzzi Unicem
CNH Industrial
Davide Campari
Enel Green Power
Enel
Eni
EXOR
Fiat
Finmeccanica
GTECH
Intesa Sanpaolo
Luxottica
Mediaset
Mediobanca
Mediolanum
Moncler
Pirelli Co.
Prysmian
Saipem
Salvatore Ferragamo
Snam Rete Gas
STMicroelectronics
Telecom Italia
Tenaris
Terna
Tod’s
UniCredit
UBI Banca
UnipolSai
World Duty Free
Yoox
Elettricità
Industriali
Assicurazioni
Trasporti
Ristorazione
Asset Management
Banche
Banche
Banche
Banche
Materiali e finiture
Industriali
Industriali
Elettricità
Elettricità
Petrolio & Gas
Servizi Finanziari
Auto
Difesa
Scommesse
Banche
Abbigliamento & Accessori
Media
Banche
Assicurazioni Vita
Abbigliamento
Pneumatici
Industriali
Servizi petroliferi
Abbigliamento
Gas
Semiconduttori
Telecom
Acciaio
Elettricità
Abbigliamento
Banche
Banche
Assicurazioni
Ristorazione
Abbigliamento
Market
Cap.
(mln €)
Var. %
1M
Var. %
6M
Var. %
YTD
P/E
Var. %
2014E EPS 2014E
0,82
2.569
7,62
1.372
15,86
24.692
18,92
15.624
6,39
1.624
18,91
2.709
21,72
2.537
7,06
2.355
0,57
2.504
11,95
4.097
11,80 2.227,15
7,85
10.582
6,00
3.482
2,04
10.210
3,98
37.388
18,07
65.670
31,14
7.668
7,25
9.062
5,89
3.402
19,57
3.406
2,21
36.103
41,01
19.604
3,25
3.839
6,69
5.759
5,71
4.202
12,65
3.162
11,54
5.612
16,31
3.500
18,79
8.294
22,65
3.814
4,17
14.108
6,97
6.339
0,86
15.420
15,69
18.523
3,86
7.763
101,50
3.107
5,76
33.388
5,83
5.253
2,36
6.496
9,47
2.410
20,90
1.229
-5,26
1,13
-3,06
2,27
-10,13
-17,42
-8,55
-15,15
-6,61
-22,40
-9,09
-3,27
-2,20
0,20
-2,64
-3,93
-2,84
-17,29
-9,53
-7,78
-8,81
0,74
-14,16
-16,59
-10,58
-0,78
-5,64
-13,70
0,21
-1,95
-1,74
7,73
0,06
-2,55
-0,36
-0,39
-11,39
-16,79
-7,02
-4,30
-15,49
-0,12
-5,46
-4,46
17,88
1,35
5,76
-0,05
2,10
46,86
15,88
-3,04
-5,71
-1,72
14,27
20,85
0,28
13,32
23,21
9,69
-13,33
28,35
4,83
-3,16
8,17
-9,23
-3,59
-2,93
-7,25
16,00
3,99
-4,64
23,83
1,66
42,69
12,89
-9,99
-5,31
-1,40
11,52
25,27
3,32
7,71
21,87
6,90
-11,69
23,41
5,29
-5,69
5,11
-9,44
-19,94
-8,27
-12,83
20,76
-18,08
2,61
20,69
18,72
-1,20
6,33
-16,39
6,97
18,01
6,38
3,61
-35,89
13,67
16,96
11,13
19,00
58,86
15,76
NS
15,34
16,26
61,08
25,54
14,16
21,41
18,74
12,55
13,91
12,66
11,94
11,77
12,68
17,03
28,03
36,11
11,98
12,82
26,96
13,19
14,96
23,82
24,35
14,26
50,32
11,50
15,56
15,45
23,09
16,49
20,65
9,29
24,92
68,48
Valore
4,15
-12,64
6,16
-10,15
8,87
23,04
28,34
-5,88
9,97
-13,62
11,10
18,44
29,04
8,29
-30,22
83,72
5,33
26,51
12,15
High
17,14
Neg.
High
High
Neg.
High
-12,70
3,41
5,53
-4,82
4,29
-29,13
32,58
-14,75
-1,02
High
14,29
High
Neg.
-6,29
22,07
33,33
-1,72
Neg.
7,96
6,79
Neg.
-10,05
5,49
-0,97
0,63
Neg.
24,50
3,97
-6,77
32,52
Net Div
Yield
2013E
(%)
4,02
2,10
2,84
3,96
0,00
3,70
0,00
0,00
0,00
0,00
0,42
2,55
1,33
1,55
3,27
6,09
1,08
0,00
0,00
3,83
2,26
1,59
0,00
0,00
4,38
0,79
2,77
2,58
0,00
1,77
5,99
4,16
0,00
1,99
5,18
2,66
1,74
1,03
8,31
0,00
0,00
Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto
con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet
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Mensile Azioni
23 maggio 2014
Legenda
Benchmark
Blue chip
Buy-back
Buy-out
BV
CAGR
Capital employed
Combined ratio
Corporate governance
Cost/Income ratio
Cover ratio
Default
De-listing
Downgrade
DPS
Due diligence
EBIT
EBITDA
EPS
Embedded Value
EV
EV/Sales
EYR
Expense ratio
Free cash flow
IPO
Leverage
Loss ratio
Margine di interesse
Margine da servizi
Margine di intermediazione
Market cap
Multiplo
NAV
NAVPS
Overhang
P/E
P/BV
Pay-out ratio
Placement (private)
Private equity
Profit taking
Profit warning
Public company
Rating
RAB (Regulatory Asset Base)
Risultato di gestione
ROCE
ROE
SPS
Small/Mid cap
Spin-off
Target price
Tier 1
Tier 2
Upgrade
Valore Intrinseco (VI)
Yield
Parametro di riferimento
Titoli a larga capitalizzazione
Riacquisto
Acquisizione dall’interno
Book Value: mezzi propri della società
Compound Average Growth Rate: tasso composto medio di crescita
Capitale investito: mezzi propri + debiti netti
Rapporto che tiene conto del Loss ratio (sinistri / premi) ed Expense ratio (spese di amministrazione, raccolta / premi)
Norme che regolano il processo decisionale societario
Costi operativi/Margine di Intermediazione (settore bancario)
Riserve totali/premi (settore assicurativo)
Insolvenza
Eliminazione dal listino
Peggioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito
Dividend Per Share: dividendo per azione
Fase di controllo dei bilanci che precede la chiusura di operazioni straordinarie
Earnings Before Interest and Tax: utile operativo
Earnings Before Interest, Tax, Depreciation, Amortisation: margine operativo lordo (MOL)
Earnings Per Share: utile netto per azione
Valore intrinseco delle compagnie: al patrimonio netto vengono aggiunte le plusvalenze non realizzate e l’attuale portafoglio vita in forza
Enterprise Value: capitalizzazione + debito netto
Rapporto tra Enterprise Value e fatturato
Rapporto tra rendimento dei titoli privi di rischio (BTP 10 anni) e il rendimento del mercato azionario (espresso dal reciproco del P/E
Spese di amministrazione rapportate ai premi (settore assicurativo)
Reddito operativo + ammortamenti – imposte +/- variazione del capitale circolante netto
Initial Public Offering: offerta iniziale al pubblico
Debiti netti/mezzi propri
Indice di sinistralità, rappresentato dal rapporto sinistri/premi (settore assicurativo)
Interessi attivi – Interessi passivi (settore bancario)
Commissioni attive – commissioni passive +/- profitti (perdite) da attività finanziarie +/- altri ricavi netti + dividendi (settore bancario)
Margine di interesse + Margine da servizi (settore bancario)
Capitalizzazione: prezzo x numero azioni
Rapporto tra valori di mercato (Prezzo, Enterprise Value) e particolari grandezze di bilancio (ad esempio, utili, margine operativo lordo,
risultato operativo, ecc)
Net Asset Value: valore patrimoniale netto
Net Asset Value Per Share: valore patrimoniale netto/totale azioni
Eccesso di offerta di titoli sul mercato
Price/Earnings: prezzo/utile netto
Price/Book Value: prezzo/Valore di libro
Quota di utili distribuita
Collocamento (privato)
Acquisizione di partecipazioni in società non-quotate
Presa di profitto
Annuncio di revisione di stime al ribasso
Società a capitale diffuso
Raccomandazione/ giudizio
Valore del capitale investito netto come riconosciuto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas alle società di trasporto e distribuzione, al fine della
determinazione delle tariffe applicabili
Margine di intermediazione – costi operativi (settore bancario)
Return On Capital Employed: utile operativo dopo le tasse/capitale investito
Return On Equity: utile netto/mezzi propri
Sales Per Share: fatturato per azione
Titoli a bassa/media capitalizzazione
Scorporo
Prezzo obiettivo
Patrimonio di base (capitale versato, riserve e fondo rischi bancari generali) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro
rischio creditizio. Deve essere pari almeno al 50 % del capitale totale (settore bancario)
Patrimonio supplementare (riserve di rivalutazione, strumenti ibridi, passività subordinate e fondo rischi su crediti) rapportato al
complesso delle attività ponderate per il loro rischio creditizio (settore bancario)
Miglioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito
Embedded Value = valore attuale netto società + valore attuale della proiezione degli utili generati dal portafoglio premi vita in essere, o
a portafoglio “chiuso” (settore assicurativo)
Rendimento: dividendo per azione/prezzo azione
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23 maggio 2014
Avvertenza generale
Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto italiano autorizzata
alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.
Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo
svolgimento dell’attività di investimento, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.
Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna
dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse.
Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente
documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui
contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere
oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali
modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito.
I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters).
Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da
fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo
relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse.
Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà
essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste
d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi
amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti
eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente
documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi.
Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di
coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi
strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o
altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di
compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti.
Il presente documento è pubblicato con cadenza mensile. Il precedente report è stato distribuito in data 30.04.2014.
Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente
a soggetti residenti in Italia mediante la messa a disposizione dello stesso attraverso il sito internet di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com)
e, per i clienti di Banca IMI, nella sezione Market Hub del sito internet di Banca IMI (https://markethub.bancaimi.com/home_public.html).
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23 maggio 2014
Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse
Gli interessi e i conflitti di interesse – come disciplinati dagli artt. 69-quater e 69-quinquies del Regolamento Consob n° 11971/99 e successive
modificazioni ed integrazioni (di seguito “Regolamento Emittenti”), dall’art. 24 del “Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli
intermediari che prestano servizi di investimento o di gestione collettiva del risparmio” emesso da Consob e Banca d’Italia, dalla NASD Rule 2711
e dalla NYSE Rule 472 di FINRA, nonché dalle FSA Conduct of Business Sourcebook rules COBS 12.4.9R (3) e COBS 12.4.10R (5) – presenti tra il
Gruppo Intesa Sanpaolo e gli emittenti di strumenti finanziari e i relativi gruppi di appartenenza citati nel presente documento sono disponibili, in
ottemperanza a quanto previsto dall’art. 69-septies del Regolamento Emittenti, dalle suddette Rules di FINRA e FSA, unitamente alla “Policy per
studi e ricerche” e all’estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse”, sul sito internet di
Intesa Sanpaolo http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti.jsp
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (quali, tra gli altri, Information Barriers, Crossing
Procedures, Watch e Restricted List) atti a gestire i conflitti di interesse derivanti dalle molteplici attività del Gruppo Intesa Sanpaolo in rapporto
alle raccomandazioni prodotte.
Certificazione degli analisti
Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, il cui nome e ruolo sono riportati nella prima pagina del
documento, dichiarano che:
(a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale obiettiva, indipendente, equa ed
equilibrata degli analisti;
(b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse.
Altre indicazioni
1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle
Società citate nel documento.
2. Gli analisti citati nel documento sono soci AIAF.
3. Gli analisti citati nel documento non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di
investment banking.
Note metodologiche
Il presente documento è stato preparato sulla base della seguente metodologia.
Settori e aree geografiche USA/Europa/Italia e cenni sui Paesi emergenti
L’universo di riferimento è quello dei settori dell’Euro Stoxx 600 e dell’S&P500.
La selezione dei settori viene realizzata sulla base dell’analisi dei fondamentali e della forza relativa dei singoli comparti rispetto al benchmark.
I suggerimenti di acquisto si riferiscono ad un investimento realizzato con un orizzonte temporale di 6-12 mesi.
Dati societari e stime di consenso
I commenti sui dati societari vengono elaborati sulla base di notizie e dati societari disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e
Thomson Reuters. Le stime di consenso relative alle previsioni sulle crescite dei dati societari (utili, dividendi, prezzo di libro) vengono desunti dal
provider FactSet (JCF) e rielaborati e commentati dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Definizioni e storia delle raccomandazioni
Raccomandazioni equity
View
Definizione
Orizzonte
Positiva
Si riferisce ad un target più alto del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
Moderatamente Positiva Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il 5% e il 10% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
Neutrale
Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il +5% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
Moderatamente Negativa Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il -10% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
Negativa
Si riferisce ad un target più basso del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
Non
No Rating
La Società viene coperta dal desk Retail Research senza esprimere alcuna raccomandazione o per scelta o
per attenersi a precise disposizioni che riguardano circostanze particolari (ad esempio se Intesa Sanpaolo significativo
ha interessi o conflitti di interesse particolari nella Società oggetto del documento o ricopre ruoli in
operazioni di mercato che riguardano la Società).
Rating sospeso
La raccomandazione sulla Società viene sospesa se non esistono elementi di natura fondamentale
sufficienti per esprimere un giudizio sul titolo.
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Non
significativo
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Mensile Azioni
23 maggio 2014
La ricerca retail equity presenta dei giudizi la cui interpretazione è riportata nella tabella precedente. L’attribuzione del giudizio si basa sull’analisi
fondamentale. Quest’ultima tende ad individuare il valore intrinseco delle azioni di una società quotata. Tale valore viene confrontato col prezzo
espresso dal mercato, per individuare i titoli sottovalutati, ipotizzando che il mercato possa riportare la quotazione a tali valori. I metodi applicati
sono di tipo quantitativo e qualitativo.
Metodo quantitativo: approccio utilizzato per quantificare il valore della società; scaturisce dalla media delle valutazioni rivenienti dai diversi
metodi applicati, quali i Multipli, il Discounted Cash Flow, la Sum of Part (onde necessario se il gruppo è presente su business differenti). Per
metodo dei “Multipli” si intende la comparazione con un paniere di titoli di riferimento quotati comparabili il più possibile simili alla società da
valutare, tenendo conto delle prospettive di crescita e della redditività. La peer analysis viene svolta con i seguenti criteri: 1) si individua un
paniere di titoli comparabili (per settore e dimensione); 2) si calcolano i principali multipli del paniere di riferimento sulla base dei dati di
consensus JCF ed altri consensus (IBES); 3) si realizza la mappa dei valori che solitamente associa il multiplo EV/Ricavi, margine EBITDA e EBIT, P/E,
ecc. per l’anno corrente e quelli prospettici, oltre a multipli particolari come ad esempio il P/BV nel caso di banche ed il P/EV nel caso di
assicurazioni, ecc.; 4) si valuta il posizionamento del titolo al di sopra, al di sotto o sulla retta di regressione che indica il benchmark di
riferimento, o la media, del paniere individuato.
Il DCF (Discounted Cash Flow) misura la valutazione dei flussi di cassa scontati ad oggi secondo il criterio tale per cui il valore del capitale di
un’azienda è dato dal valore attuale dei flussi di cassa che la società sarà in grado di generare in futuro, scontati ad un tasso di attualizzazione
(definito come costo medio ponderato del capitale, WACC). Il calcolo del DCF prevede la determinazione del valore attuale dei flussi di cassa
operativi attesi per un periodo di previsione esplicito, al quale si aggiunge un valore finale di lungo periodo (“Terminal value”) e si sottrae
l’indebitamento.
La SOP (somma delle parti) è un metodo che prevede la valutazione effettuata per singole divisioni (ogni divisione viene paragonata ai propri
peers) e infine si effettua la somma delle valutazioni dei singoli business.
Metodo qualitativo: il metodo qualitativo viene integrato da una serie di considerazioni legate a:
 Rendimento atteso (yield%);
 Analisi della contendibilità (struttura dell’azionariato);
 Analisi della posizione competitiva;
 SWOT analisi (punti di forza/debolezza; rischi/opportunità).
A completamento dell’analisi fondamentale viene elaborata anche una parte relativa all’analisi tecnica, come illustrato di seguito.
Analisi tecnica
Valutazione della struttura grafica di indici, settori e titoli che viene desunta dalle quotazioni disponibili tramite strumenti informativi quali
Bloomberg e Thomson Reuters. Le previsioni sui livelli tecnici sono realizzate dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo tramite modelli
tecnici dedicati che forniscono indicazioni relative alla tendenza sia di medio che di breve periodo, i livelli di supporto/resistenza e le varie “Figure
Tecniche” che possono favorire indicazioni operative in base all’esperienza dell’analista. Si definisce supporto un livello che tende a sostenere i
prezzi e dal quale potrebbe scaturire un rimbalzo: la sua violazione al ribasso provoca generalmente un’ulteriore discesa delle quotazioni. Si
definisce resistenza una barriera che tende a fermare l’aumento delle quotazioni e, se non superata, potrebbe provocare un’inversione di rotta; al
contrario, la sua violazione al rialzo di regola implica un’accelerazione dei prezzi.
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Storia delle raccomandazioni (12 mesi)
Emittente
A2A
Ansaldo STS
Atlantia (ex Autostrade)
BP Milano
BP Milano
Enel
Enel Green Power
Eni
Eni
FIAT
CNH Indusrial (ex FIAT Industrial)
FIAT Industrial
Generali
Italcementi
Luxottica
Luxottica
Luxottica
Mediobanca
Prysmian
Sanofy
Snam
Snam
STMicroelectronics
UniCredit
Unione Banche Italiane (UBI Banca)
Unione Banche Italiane (UBI Banca)
Raccomandazione
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Neutrale
Neutrale
Positiva
Moderatamente Positiva
Positiva
Neutrale
Moderatamente Positiva
Positiva
Moderatamente Positiva
Neutrale
Moderatamente Positiva
Neutrale
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Neutrale
Moderatamente Positiva
Neutrale
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Neutrale
Data di assegnazione/conferma del giudizio*
27.03.2014
20.02.2014
29.01.2014
23.05.2014
29.01.2014
20.02.2014
30.04.2014
28.11.2013
26.09.2013
30.04.2014
26.09.2013
29.05.2013
27.03.2014
20.02.2014
29.01.2014
26.09.2013
29.05.2013
20.02.2014
20.02.2014
27.03.2014
27.03.2014
28.11.2013
20.02.2014
27.03.2014
17.09.2013
29.05.2013
Nota: * Viene riportata l’ultima data di conferma del giudizio precedente alla presente pubblicazione, quando la data di assegnazione è antecedente ai 12 mesi
Distribuzione dei rating/rapporti bancari (marzo 2014)
Numero di società coperte: 40
Distribuz. Copertura Desk Retail con riferimento all’ultima
raccomandazione
Clienti Intesa Sanpaolo *
POSITIVO MODERATAMENTE
POSITIVO
7,5%
52,5%
100%
57%
NEUTRALE MODERATA
MENTE
NEGATIVO
37,5%
60%
-
NEGATIVO
3%
100%
Nota: * Società alle quali Intesa Sanpaolo o altre società del Gruppo hanno fornito servizi di Corporate e Investment Banking negli ultimi 12 mesi; in questo caso la percentuale
indica quante società (sulle quali il Desk Retail Research ha un giudizio) sono anche clienti del Gruppo.
Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Banca IMI e Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto,
ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso
da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui
alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati,
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qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo.
Chi riceve il presente documento è obbligato a uniformarsi alle indicazioni sopra riportate.
Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice
Responsabile Retail Research
Paolo Guida
Analista Azionario
Ester Brizzolara
Laura Carozza
Piero Toia
Analista Obbligazionario
Serena Marchesi
Fulvia Risso
Cecilia Barazzetta
Analista Valute e Materie prime
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Editing: Monica Bosi, Raffaella Caravaggi
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