Mensile azioni 23052014_ISP
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Me ensile Azion ni 23 maggio 2014 Tornano T di moda gli indici core e I principali indici statunitensii ed europei si s riportano a ridosso dei massimi m di gennaio, con l’S S&P500 e il D DAX che registrano nuovi record, graziee all’ingente liquidità e all’’assenza di in nvestimenti alteernativi attraen nti, per poi ritra acciare moderaatamente. In n Europa i listin ni dei paesi co ore recuperano o forza relativa a discapito di quelli periferici, fra cui il FT TSE MIB, app pesantiti da un n PIL deluden nte con conseeguente mode erato allargam mento degli sp pread. L’indicee tedesco recupera forza relativa sullaa scia di pro ospettive econ nomiche in avvalorate da un PIL in acce miglioramento, m elerazione allo o 0,8%, che po orta il tendenzziale annuo in n crescita del 2,2%; pertanto o, riportiamo a positivo il giud dizio sul DAX. Il FTSE MIB nel breve reegistra le pe eggiori perforrmance risenttendo di una a volatilità pa articolarmentee elevata e di prese p di beneficio generalizz ate sulla scia di d trimestrali mediamente m in nferiori alle atttese, acuite daal deludente dato d sul PIL n nel 1° trimestrre (a -0,1%, da d attese a +0,3%). Gli in nvestitori temo ono rischi sulla fase di mo odesta ripresa a attesa per l’Italia, con ripercussioni sullla crescita del Paese per l’inttero 2014. Riteniamo che il trend rialzistta delle borse alternerà fasii di ritracciame ento veloci e rilevanti. In questa fase si aassiste a un ritorno degli in nvestitori verso o gli indici dei paesi core che offrono minori m rischi in termini di volaatilità. Dopo il nuovo discorsso di Draghi si intensificano le attese di probabili misurre non convenzionali e/o eventuale e tag lio dei tassi da parte della BCE per so ostenere l’econ nomia e scongiurare il perico olo di deflazion ne. Dopo un nuovo o massimo storrico dell’S&P50 00 non conferm mato, gli indici statunitensi proseguono p il trend laterale dell’ultimo periodo fermati da d barriere teccniche di forte valenza. In tale contesto, la a reporting seaason mediameente evidenzia dati superiori alle attese di consenso nel 71,2% dei ca asi e le sinerg gie attese dallee operazioni di d consolidam ento si confermano driver importanti, an nche se qualcche trimestralee deludente, una u serie di d dati macro con ntrastati, la de ebolezza in Eu uropa scatenata dai PIL infeeriori alle attese e dati cinesii deboli, lasciano di nuovo spazio s a un lie eve ritracciameento che per il momento vie ene contenuto o dai primi sup pporti dell’S&P5 500 posti a 18 859-1.850. Andamento A ind dici Indice Sttoxx 600 Eu uro Stoxx Eu uro Stoxx 50 CA AC 40 DA AX IB BEX FT TSE 100 FT TSE All Share FT TSE MIB S& &P500 NA ASDAQ Comp. Dow Jones Indus. Nikkei 225 Confron nto FTSE MIB vs. v Euro Stoxx e S&P500 Valore 338,51 321,30 3.169,90 4.469,76 9.659,39 10.425,50 6.844,55 21.630,39 20.318,46 1.885,08 4.125,82 16.511,86 14.006,44 Var. % Var. % da 1 mese inizio anno 1,83 3,12 3 0,02 2,22 2 0,45 1,96 1 0,86 4,05 4 2,65 1,12 1 1,29 5,13 5 3,31 1,41 1 -6,13 7,06 7 -5,99 7,12 7 1,08 1,99 1 0,74 -1 1,22 0,63 -0 0,39 -3,51 -14 4,03 No ota: valori e perform mance in valuta localle. Fonte: FactSet 130 120 110 100 90 S& &P500 Euurostoxx FtsseMib 80 70 20.05.20133 20.09.2013 20.01.2014 20.05.2014 Fonte: Blooomberg I prezzi del presente documentto sono aggiorrnati alla chiusu ura del mercato o del 19.05.2014 (salvo la se ezione ‘Analisi ttecnica’, che è aggiornata a alla data odierna). Pe er la certificazio one degli analistti e per importa anti comunicazi oni si rimanda all’Avvertenza Generale. G Nota menssile Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche Ricerca per Investitori privati e PM MI Ester Brizzolara Analista Finanzziario Laura Carozzza Analista Finanzziario Piero Toia Analista Finanzziario Mensile Azioni 23 maggio 2014 Europa Torna il denaro sui paesi core rispetto ai periferici I principali indici statunitensi ed europei si riportano a ridosso dei massimi di gennaio con l’S&P500 e il DAX che registrano nuovi record, grazie all’ingente liquidità e all’assenza di investimenti alternativi attraenti, per poi ritracciare moderatamente. In Europa i listini dei paesi core recuperano forza relativa a discapito di quelli periferici, fra cui il FTSE MIB, appesantiti da un PIL deludente con conseguente moderato allargamento degli spread. L’indice tedesco recupera forza relativa sulla scia di prospettive economiche in miglioramento, avvalorate da un PIL in accelerazione allo 0,8% che porta il tendenziale annuo in crescita del 2,2%; pertanto, riportiamo a positivo il giudizio sul DAX. Eleviamo il giudizio sul DAX che recupera forza relativa, mentre si indebolisce il FTSE MIB Il FTSE MIB nel breve registra le peggiori performance risentendo di una volatilità particolarmente elevata e di prese di beneficio generalizzate sulla scia di trimestrali mediamente inferiori alle attese, acuite dal deludente dato sul PIL nel 1° trimestre. Gli investitori temono rischi sulla fase di modesta ripresa attesa per l’Italia, con ripercussioni sulla crescita del Paese per l’intero 2014. Riteniamo che il trend rialzista delle borse alternerà fasi di ritracciamento veloci e rilevanti. In questa fase si assiste a un ritorno degli investitori verso gli indici dei paesi core che offrono minori rischi in termini di volatilità. Dopo il nuovo discorso di Draghi si intensificano le attese di probabili misure non convenzionali e/o eventuale taglio tassi da parte della BCE per sostenere l’economia e scongiurare il pericolo di deflazione. Tecnicamente i principali indici si trovano a ridosso di barriere rilevanti e il mancato superamento di queste ultime potrebbe condurre a ritracciamenti, anche se l’elevata liquidità in circolazione e l’assenza di investimenti alternativi attraenti sostiene comunque i listini. Tra i rischi citiamo: le tensioni geopolitiche, principalmente in Ucraina, che resta un focolaio pericoloso e aumenta la volatilità delle borse a livello internazionale e secondariamente in Libia, dove il Parlamento ha subito un attacco da parte di gruppi armati anti-governativi e la moderata crescita in Europa accentuata dai deludenti dati di PIL, l’eccessiva forza dell’euro e il rallentamento del ritmo di crescita in Cina. Per quest’ultima, i timori si sono accentuati dopo produzione e vendite al dettaglio di aprile sotto le attese. La produzione industriale è salita dell’8,7% rispetto a stime dell’8,9% e le vendite al dettaglio sono cresciute dell’11,9% rispetto al 12% atteso. Un segnale di stabilizzazione è arrivato anche dal settore Manifatturiero, con la lettura preliminare dell’indice HSBC di maggio che si è attestata a 49,7, poco sotto la soglia di espansione, ma sopra le attese di mercato. Tra i rischi… Ucraina e rallentamento crescita in Cina I gruppi appartenenti all’indice Euro Stoxx confermano trimestrali mediamente in linea con le attese e meno brillanti rispetto a quelle statunitensi. Le operazioni di consolidamento restano un driver importante prospettando rilevanti sinergie, anche se il dietro front su alcune di queste operazioni ha ridotto l’entusiasmo. Alcune trimestrali europee sono invece risultate inferiori alle stime; inoltre, gli stress test hanno provocato tensioni sui Bancari e costretto grandi gruppi come Deutsche Bank ad annunciare una ricapitalizzazione da 8 mld di euro. I fondamentali dell’Euro Stoxx Relativamente ai fondamentali dell’Euro Stoxx vengono leggermente riviste al ribasso dal consenso le crescite sugli utili dell’anno in corso al 19,86% a fronte di P/E pari a 14,84x evidenziando valutazioni non eccessive nonostante gli apprezzamenti dell’ultimo periodo. Il rapporto crescite/multipli (PEG) rimane favorevole e inferiore all’1%. Il PIL area euro nel 1° trimestre è stato pari allo 0,9% ed è atteso allo 0,8% per il secondo, che porterebbe il tendenziale annuo all’1% e all’1,4% nel 2015. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 2 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€) Valore P/E (x) Var. EPS % 2013E 2014E 2015E 2013E 2014E 2015E Euro Stoxx Euro Stoxx 50 Stoxx 600 DAX CAC 40 FTSE 100 Ibex 35 FTSE MIB FTSE All Share SMI S&P500 NASDAQ Composite Dow Jones Industrial Nikkei 225 Hang Seng Bovespa RTS Interfax 321,30 3.169,90 338,51 9.659,39 4.469,76 6.844,55 10.425,49 20.318,46 21.630,39 8.646,02 1.885,08 4.125,82 16.511,86 14.006,44 22.704,50 53.353,00 1.289,98 17,10 14,94 16,32 15,22 16,31 15,13 20,01 20,01 20,39 16,96 16,99 24,21 15,53 21,04 9,88 11,27 5,26 14,84 13,96 15,05 13,55 14,55 14,25 17,27 15,53 15,70 16,85 15,74 19,97 14,65 16,46 9,84 10,96 4,96 12,80 12,32 13,33 11,92 12,86 13,07 14,16 12,33 12,45 15,13 14,16 16,82 13,50 14,79 9,08 9,70 4,92 8,57 -3,26 5,59 -1,68 6,92 -4,82 High 2,43 -2,68 12,17 5,24 5,49 3,83 37,79 9,41 High 33,45 19,86 13,21 10,86 10,16 14,10 7,42 30,53 37,09 40,58 2,73 7,64 17,73 7,01 20,84 4,10 27,52 4,93 15,98 13,36 12,92 13,65 13,09 8,99 22,00 23,99 24,35 11,39 11,19 18,63 8,57 11,17 8,37 12,96 0,79 Media 2014-15E 17,92 13,29 11,89 11,91 13,59 8,21 26,27 30,54 32,46 7,06 9,41 18,18 7,79 16,01 6,23 20,24 2,86 PEG (P/E 14E su var. EPS 201415E) 0,83 1,05 1,27 1,14 1,07 1,74 0,66 0,51 0,48 2,39 1,67 1,10 1,88 1,03 1,58 0,54 1,74 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Multipli, crescite EBITDA dei principali indici azionari (€) Valore EV/EBITDA (x) 2013E 2014E 2015E Euro Stoxx Euro Stoxx 50 Stoxx 600 DAX CAC 40 FTSE 100 Ibex 35 FTSE MIB SMI S&P500 NASDAQ Composite Dow Jones Industrial Nikkei 225 Bovespa RTS Interfax 321,30 3.169,90 338,51 9.659,39 4.469,76 6.844,55 10.425,49 20.318,46 8.646,02 1.885,08 4.125,82 16.511,86 14.006,44 53.353,00 1.289,98 8,00 ND 8,43 8,15 7,70 7,66 ND ND 12,09 9,76 12,02 9,13 9,54 6,87 3,36 ND ND 7,81 6,61 7,86 6,22 ND ND 12,35 9,30 10,22 8,96 8,11 ND 3,14 ND ND 7,28 6,17 7,35 5,83 ND ND 11,66 8,66 9,12 8,50 7,55 ND 3,09 Var. EBITDA % 2013E 2014E 2015E -3,30 -4,54 -1,49 -0,27 -4,77 0,66 -3,39 -6,22 3,23 2,48 6,59 -4,33 17,09 18,63 12,06 2,75 0,09 2,83 2,66 1,43 3,32 -1,75 4,01 2,20 6,97 12,95 3,31 10,83 4,48 3,73 7,40 6,21 7,31 7,66 6,95 6,24 6,21 7,87 6,00 7,54 11,48 4,10 6,63 13,08 0,62 Media 2014-15E 5,08 3,15 5,07 5,16 4,19 4,78 2,23 5,94 4,10 7,25 12,22 3,70 8,73 8,78 2,17 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; ND= non disponibile; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet A livello settoriale europeo, manteniamo positività sugli Industriali che confermano un rapporto multipli/crescite (PEG) inferiore a 1 sia in termini di utili che di EBITDA (margine operativo lordo). Manteniamo moderata positività sull’Energia sulla scia delle buone quotazioni del petrolio che resta incanalato in un trend positivo sostenuto anche dalle tensioni geopolitiche. Restiamo Moderatamente positivi sul Farmaceutico, favorito dalle operazioni di consolidamento che dovrebbero consentire un aumento della marginalità per i gruppi interessati da eventuali sinergie. Ribadiamo Moderata positività sulle Costruzioni, che mantengono crescite elevate anche se i multipli a premio non consentono un buon rapporto di PEG, mentre la situazione appare migliore sul fronte dell’EBITDA, dove a fronte di un premio contenuto di tale multiplo, le attese di crescita del Margine Operativo Lordo supera la media del benchmark europeo. Recupera forza il Lusso dopo le prese di beneficio che hanno investito il settore per parecchi Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche A livello settoriale europeo 3 Mensile Azioni 23 maggio 2014 mesi sulla scia del rallentamento dei paesi emergenti. Per il settore, Altagamma stima crescite a livello mondiale tra il 4 e il 6% per l’anno in corso dopo il 6,5% dello scorso anno a tassi costanti e il 2% a cambi correnti in linea con i primi tre mesi di quest’anno. Recuperano forza anche le Utilities che vantano multipli di EBITDA a deciso sconto, anche se i deboli consumi tengono sotto pressione i margini. Richiamano gli investitori anche i settori coinvolti in operazioni di M&A fra cui i Chimici, che accentuano la forza degli indici tedeschi. Il comparto quota a moderato premio sui multipli di EBITDA a fronte di un Margine Operativo Lordo in crescita superiore alla media. Analizzando i singoli indici, riportiamo a Positivo il giudizio sul DAX, sulla scia del miglioramento dell’economia nel Paese dopo la nuova accelerazione del PIL allo 0,8%, che porta il tendenziale annuo in crescita del 2,2%. L’indice conferma multipli di utile e di EBITDA a sconto rispetto al benchmark con crescite degli utili attese a doppia cifra per quest’anno. Nell’ultimo mese l’indice ha decisamente recuperato forza relativa, sostenuto anche dal rimbalzo del Chimico che vanta un peso rilevante sull’indice e che nei mesi scorsi ne aveva contribuito alla sottoperformance. I singoli indici: il DAX Reiteriamo il giudizio Moderatamente positivo sul CAC, che mantiene multipli di utile a sconto rispetto al benchmark europeo a fronte di crescite degli utili pari al 14,1%, questi ultimi rivisti al ribasso rispetto alla precedente rilevazione. Il PIL francese relativo al 1° trimestre è risultato flat e inferiore alle attese di consenso che stimavano un aumento dello 0,2%; al debole dato si aggiunge una produzione industriale a marzo pari a -0,7% anch’essa inferiore alle attese, segno che anche la congiuntura in Francia fatica a riprendere la via della crescita. Nonostante questo il rapporto debito/PIL in Francia è pari al 91,8% e il rapporto deficit/PIL al 4,2%. Il CAC recupera forza relativa Il FTSE MIB perde forza relativa nell’ultimo mese, con gli investitori che tornano a concentrarsi sui paesi europei rispetto ai periferici sulla scia di alcune trimestrali inferiori alle attese e aggravata dal deludente dato relativo al PIL del 1° trimestre che ha disatteso le stime a +0,3% e risultato in calo dello 0,1%. Gli investitori temono che la ripresa si allontani e le prese di beneficio si concentrano sui titoli che hanno disatteso le trimestrali. Al momento l’indice tenta un rimbalzo in un clima di volatilità estrema che allontana dal nostro listino gli investitori che cercano stabilità. Gli indici domestici Il calo del PIL ha avuto un contraccolpo anche sullo spread, che dopo aver raggiunto i 155 punti ha allargato fino a 190 per poi tornare in zona 175, complice anche la fase di tensione alla vigilia delle elezioni del Parlamento Europeo. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 4 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Crescita degli utili sui settori europei (€) Settore Valore P/E (x) 2013E 2014E 2015E Var. EPS % 2013E 2014E 2015E Euro Stoxx Auto Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi Industriali Assicurazioni Media Petrolio & Gas Beni personali e per la casa Real Estate Retail Tecnologici Telecom Turismo e Tempo libero Utility 12,80 8,97 10,53 12,14 14,57 14,46 13,57 18,03 14,94 14,42 8,69 16,76 11,14 18,19 16,24 15,72 15,90 14,90 12,14 13,62 3,56 -7,45 High High -4,14 1,78 14,66 -0,89 -10,30 12,65 16,03 -12,83 -18,75 4,00 9,14 -4,28 29,82 -5,15 -24,30 -14,32 321,30 17,61 14,84 476,96 13,45 10,49 145,66 24,18 14,53 194,63 41,00 15,42 939,60 17,57 16,61 331,26 19,29 17,07 293,47 16,65 15,43 470,33 19,20 19,89 654,71 17,13 16,60 601,81 19,97 16,59 202,16 10,98 9,33 197,36 19,62 19,31 360,27 11,83 12,23 525,62 22,30 20,50 186,54 16,87 17,02 386,21 19,43 17,80 294,88 32,86 19,27 315,92 12,99 15,83 159,33 31,00 16,24 277,73 12,60 14,36 19,86 23,56 High High 6,41 11,59 4,80 3,03 3,94 18,20 11,43 -5,59 5,24 10,18 2,70 12,59 63,19 -9,44 76,96 -9,99 15,98 16,94 37,94 27,03 13,99 18,05 13,76 10,30 11,05 15,04 7,29 15,25 9,78 12,68 4,80 13,20 21,20 6,25 33,75 5,38 PEG Media (P/E 14E su 2014-15E var. EPS 2014-15E) 17,92 0,83 20,25 0,52 High 0,15 High 0,09 10,20 1,63 14,82 1,15 9,28 1,66 6,66 2,98 7,49 2,21 16,62 1,00 9,36 1,00 4,83 4,00 7,51 1,63 11,43 1,79 3,75 4,54 12,89 1,38 42,19 0,46 -1,60 NS 55,36 0,29 -2,30 NS Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Crescita degli EBITDA sui settori europei (€) Settore Valore EV/EBITDA (x) 2013E 2014E 2015E Var. EBITDA % 2013E 2014E 2015E Euro Stoxx Auto Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi Industriali Assicurazioni Media Petrolio & Gas Beni personali e per la casa Real Estate Retail Tecnologici Telecom Turismo e Tempo libero Utility -3,30 2,75 0,19 7,14 NS NS -4,77 10,74 -8,58 4,40 -1,69 4,11 14,19 10,19 1,96 3,71 -4,58 3,97 2,33 10,28 15,66 11,42 -12,66 -11,86 -15,37 2,24 5,37 5,42 3,21 5,37 -2,37 6,61 17,22 8,99 -8,90 -5,36 1,58 14,69 -6,55 -6,23 321,30 476,96 145,66 194,63 939,60 331,26 293,47 470,33 654,71 601,81 202,16 197,36 360,27 525,62 186,54 386,21 294,88 315,92 159,33 277,73 8,00 8,08 NS 7,48 9,45 8,36 4,36 9,83 9,51 9,49 11,14 8,92 4,51 11,98 22,14 8,03 11,78 5,39 7,67 6,39 ND 7,68 NS 6,81 9,20 8,13 -19,77 10,06 9,17 8,77 ND 10,13 4,81 10,86 20,97 7,95 9,98 6,06 6,02 6,88 ND 6,94 NS 6,22 8,40 7,51 -17,92 9,40 8,53 7,91 ND 9,36 4,50 9,77 20,22 7,41 8,82 6,03 5,25 6,72 7,40 11,02 NS 9,89 9,60 8,21 10,59 7,00 7,71 10,61 2,65 9,04 7,75 11,05 2,81 7,84 13,28 0,37 15,98 3,21 Media 2014-15E 5,08 9,08 NS 10,32 7,00 6,16 10,39 5,35 5,84 10,44 7,04 -1,41 5,00 8,24 4,09 7,23 11,13 -2,50 15,34 -1,51 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; ND= non disponibile High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 5 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Performance mercato europeo Nel corso dell’ultimo mese perdono forza Bancari e Assicurativi sulla scia di un moderato allargamento degli spread sui titoli governativi e dell’annuncio di nuovi aumenti di capitale per rafforzare la struttura patrimoniale in vista degli stress test sul sistema creditizio europeo. Correzione fisiologica per il comparto Auto, anche se nel brevissimo torna a mostrare segnali positivi. Debolezza nell’ultimo mese anche per il Turismo e tempo libero, sulla scia dei rialzi del prezzo del petrolio che condizionano le performance delle principali compagnie aeree. Di contro, la componente speculativa legata a operazioni di consolidamento hanno sostenuto i rialzi dei comparti Telefonico e Farmaceutico. Prosegue il recupero del Lusso. Performance settori europei (€) Settore Euro Stoxx Auto e componenti Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi industriali Assicurazioni Media Petrolio & Gas Beni pers. e per la casa Real Estate Retail Tecnologici Telecomunicazioni Turismo e tempo libero Utility Valore 321,30 476,96 145,66 194,63 939,60 331,26 293,47 470,33 654,71 601,81 202,16 197,36 360,27 525,62 186,54 386,21 294,88 315,92 159,33 277,73 Var. % 1 mese 0,02 -4,52 -5,14 0,96 6,33 -2,01 -0,28 3,48 3,18 -0,11 -3,28 -2,46 2,62 2,85 2,82 0,94 -1,37 6,30 -2,97 0,01 Var. % 6 mesi 4,24 6,68 7,72 -4,27 5,98 12,78 7,43 3,79 1,00 2,12 -2,83 0,28 9,16 -0,01 2,70 -0,82 -3,70 9,97 14,28 9,77 Finanziari in calo sulla scia di un moderato allargamento degli spread. Forza relativa per Telefonico e Farmaceutico grazie alla componente speculativa Var. % inizio anno 2,22 3,80 2,99 -4,55 2,47 10,38 0,72 5,42 -0,01 -1,01 -6,99 -2,96 11,04 0,43 6,13 -1,60 -6,18 8,97 8,76 11,26 Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 6 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Performance settoriali in % verso Euro Stoxx nell’ultimo mese (€) Chimici 6,33 Telecomunicazioni 6,30 Alimentari 3,48 Farmaceutici 3,18 Beni pers. e per la casa 2,85 Real Estate 2,82 Petrolio & Gas 2,62 Risorse di base 0,96 Retail 0,94 Euro Stoxx 0,02 Utility 0,01 Beni e servizi industriali -0,11 Servizi finanziari -0,28 Tecnologici -1,37 Costruzioni e Materiali -2,01 Media -2,46 Turismo e tempo libero -2,97 Assicurazioni -3,28 Auto e componenti -4,52 Banche -5,14 -6,0 -4,0 -2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 Fonte: FactSet Analisi settoriale Riepilogo giudizi DJ Euro Stoxx Auto Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi Industriali Assicurazioni Media Energia Beni personali e per la casa Real Estate Retail Tecnologici Telecom Turismo e Tempo libero Utility 3m 12m M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO 3m Stoxx 600 Euro Stoxx 300 FTSE MIB CAC 40 DAX FTSE 100 S&P500 IBEX 12m M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO Fonte: Intesa Sanpaolo Settori Moderatamente Positivi Bancario. Manteniamo un giudizio Moderatamente Positivo sul comparto, nonostante le maggiori pressioni nel brevissimo causate anche dal moderato allargamento degli spread sui governativi. A favore del settore restano comunque le prospettive dell’accordo in merito al progetto di Unione Bancaria, atto a fornire maggiore stabilità al sistema e aumentare la fiducia degli investitori, oltre alle ipotesi della creazione di una bad bank di sistema. Quest’ultima, finanziata dall’ESM, permetterebbe di alleggerire gli istituti dallo stock di crediti problematici liberando risorse per potenziare le attività core degli istituti. D’altro canto, le recenti tensioni tra Ucraina e Russia hanno alimentato i timori di nuove perdite dovute all’esposizione di alcuni Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Moderato allargamento degli spread, aumenti di capitale e crisi ucraina mettono sotto pressione nel breve il Bancario. Il comparto può contare comunque sull’accordo relativo all’Unione Bancaria 7 Me ensile Azion ni 23 maggio 2014 4 istituti europei, soprattutto fraancesi e austriaci, che farebb bero seguito a sofferenze già realizzate ne egli scorsi ann ni; infatti nel periodo 2010-12, le prime 20 banche sttraniere attive in Ucraina avvevano accusaato perdite a livello aggreg gato per oltre 960 mln di dollari. L’espo osizione del se ettore Bancario europeo e statunitense e nei confro nti del sistem ma russo è aumentata no otevolmente n negli ultimi 15 anni. Secondo o i dati della B IS (Bank for In nternational Settlement) a fine 2013 l’espo osizione del seettore finanziarrio estero con la Russia supe erava abbonda antemente i 20 00 miliardi di d dollari. Il graficco sottostante riporta la variaazione dello sttock di attività bancarie di allcuni paesi in Russia. Il quad dro che emerg ge è misto; inffatti se da un lato le banche di alcune na azioni hanno rridotto consideerevolmente l’esposizione ru ussa dal 4° trim mestre 2012 a fine 2013, d’altra parte le banche di Fraancia, Italia e Austria A hanno o invece aumentato le attivittà in Russia ne ello stesso periodo. Attività A settore e Bancario in Ru ussia No ota: i dati nel grafico o sono espressi in milioni m di dollari. Fontte: BIS Le e banche con iingenti esposizzioni in Russia potrebbero veedere un deterioramento delle rispettive po osizioni finanzziarie a causa della d crisi attua almente in attto a Kiev. I principali problem mi possono de erivare dalla vo olatilità del tassso di cambio;; infatti una peesante svalutazione monetaria riduce il va alore degli asseet posseduti in n valuta locale e, vista la deb bolezza della valuta, v il rischio o di default su ui prestiti aum menta. Allo staato attuale sembra improbaabile un defau ult del debito sovrano, il quale è detenuto principalm mente dalle banche b opera nti in Russia, anche se un possibile de eterioramento dei rapporti tra Mosca e l’Europa potreebbe avere rifflessi negativi importanti. Questa Q crisi ha avuto finora ricadute r limitatte nei mercati globali; l’impa atto è stato cirrcoscritto ai mercati m regionaali. Si è innescaato un aumentto del rischio d di credito sovrrano russo e ucraino, una fo orte svalutazio one del rublo e della grivna e un aumentto dei rendime enti obbligazio onari locali, an nche se le sanzioni imposte dagli Stati Uniti non hanno avuto conseguenze rilevanti. Se la crisi pe erò dovesse intensificarsi e fossero quindi introdotte nuove sanzioni più forti e diffuse, le operazioni di qu ueste banche potrebbero esserne influenzzate negativam mente. A questo si legano le e elezioni politiche attualmen nte fissate perr il 25 maggio o in Ucraina, il cui svolgimen nto o meno po otrebbe pesaree sull’evolversi della situazion ne. In ntesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricercche 8 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Core Tier 1 settore Bancario europeo 13,5 12,5 11,5 Core Tier 1 10,5 ott-12 gen-13 apr-13 lug-13 ott-13 gen-14 Fonte: Bloomberg Il tema legato agli stress test resta centrale, con molti gruppi creditizi che stanno giocando d’anticipo rispetto ad eventuali richieste della BCE di migliorare la patrimonializzazione, formalizzando nuove operazioni di aumento di capitale. L’obiettivo è quello di raggiungere un Common Equity Tier 1 (CET1) minimo dell’8% in caso di scenario centrale e del 5,5% in caso di scenario avverso (una flessione nel triennio 2014-16 del PIL europeo del 7%, una discesa dei prezzi degli immobili del 20%, una forte correzione dei listini azionari e una aumento dei rendimenti dei titoli di Stato). Se assumiamo il Core Tier 1 come un’approssimazione del CTE1 (quest’ultimo è una definizione di patrimonio bancario più selettiva rispetto al primo coefficiente che include anche gli aiuti governativi), possiamo notare come negli ultimi anni il valore sia cresciuto; sicuramente tale andamento è stato garantito soprattutto da interventi esterni di sostegno pubblico ma anche da politiche più attente da parte delle banche e dal trattenere utili d’esercizio a riserva anziché provvedere a generose distribuzioni di dividendi come in passato. Energia. Il comparto si rafforza ulteriormente e viola al rialzo la barriera tecnica di valenza rappresentata dai massimi del 2011, tornando in tal modo ai livelli del 2008. Manteniamo un giudizio Moderatamente Positivo, in considerazione delle prospettive future di un quadro macro in miglioramento nei prossimi trimestri che alimenta le attese di un incremento della domanda di petrolio. A queste si aggiungono le attese per nuove mosse espansive di politica monetaria che possano garantire ulteriore stimolo alla crescita economica. In tale contesto, non va dimenticata anche la componente speculativa che favorisce i rialzi delle quotazioni petrolifere, tornate ai massimi degli ultimi mesi. Nell’ultimo rapporto mensile, l'Agenzia Internazionale per l'Energia (AIE) ha confermato le sue previsioni sulla domanda globale per il 2014 a 92,7 mln di barili al giorno, livello che rappresenta un nuovo massimo storico. Se da un lato l’Agenzia ha ritoccato al ribasso le stime della Russia per tener conto della crisi geopolitica con l'Ucraina, dall’altro ha migliorato le attese sui consumi di alcune economie asiatiche. Un atteggiamento positivo è mostrato anche dall’OPEC, che nel proprio Monthly Oil Market Report di aprile parla di una domanda mondiale di petrolio marginalmente in rialzo nel 2014: una crescita di 1,14 milioni di barili al giorno rispetto al 2013, a circa 91 milioni di barili. Sul fronte delle trimestrali, il quadro di riferimento che emerge è quello di un calo della produzione nei primi mesi dell’anno a cui si accompagna una riduzione dei margini di raffinazione tale da comprimere gli utili aziendali a causa anche di prezzi del petrolio inferiori rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio: la media delle quotazioni del Brent nel 1° trimestre del 2014 è risultata infatti pari a 107,8 dollari al barile rispetto ai 112,5 del 2013. Le prospettive fornite però dai principali gruppi mostrano una fiducia circa l’andamento dei prossimi trimestri, che trova fondamento nelle stime di consenso, le quali vertono per una crescita degli utili per l’esercizio in corso, seppur a singola cifra, dopo una decisa flessione del 2013; miglioramenti sono attesi anche sul fronte della marginalità. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 9 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Settori Neutrali Telefonico. Manteniamo un giudizio Neutrale sul comparto che resta sostenuto in particolar modo dalla componente speculativa legata a possibili nuovi consolidamenti. La forte concorrenza sui tradizionali segmenti di attività e le evoluzioni sul piano regolamentare a livello europeo conducono da un lato i principali operatori a potenziare investimenti in mercati emergenti a più elevati tassi di crescita e dall’altro a porre in essere acquisizioni strategiche; queste ultime garantirebbero economie di scala in termini di ricavi e sinergie importanti sul fronte dei costi, migliorando in ultima analisi gli utili operativi. Il comparto si caratterizza infatti per una marginalità contenuta, con il consenso che stima per l’anno in corso decrescite sia in termini di EBITDA che di EBIT, in leggero miglioramento solo a partire dal 2015. Variazioni negative sono attese anche per gli utili e i fatturati, con il settore che tra l’altro quota a premio rispetto al benchmark europeo e alla media storica in termini di P/E. Dal grafico sottostante si evince come negli ultimi anni il numero dei contratti sottoscritti nel segmento wireless sia progressivamente aumentato, mentre il valore dell’ARPU (ricavi medi per unità) abbia avuto un andamento opposto, facendo registrare un minimo dal 2009. Di contro, analizzando uno spaccato del valore dell’ARPU si nota però come la componente legata alla trasmissione dati continui a fornire un importante supporto, giustificando in tal senso gli sforzi degli operatori volti a potenziarla offrendo servizi sempre più completi ai clienti rispetto al segmento “voce”. Telefonico sostenuto in particolare dalle attese di nuove operazioni di consolidamento Segmento wireless 18,00 Wireless ARPU 16,00 Data ARPU Contratti wireless 2.500 2.000 14,00 12,00 1.500 10,00 8,00 1.000 6,00 4,00 500 2,00 - 2009 2009 2010 2010 2011 2011 2012 2012 2013 2013 Nota: valori in mln di unità (scala dx) e in euro (scala sx) Fonte: Bloomberg Come sopra accennato, uno degli ostacoli maggiori resta un quadro regolamentare sfidante; a tal proposito, il Parlamento Europeo ha recentemente deliberato l’abolizione dei costi del roaming (ovvero i costi aggiuntivi per l’utilizzo di un telefono cellulare per chiamare, inviare messaggi di testo o accedere a internet in un altro paese dell’UE) nei Paesi dell’Unione Europea a partire dal 15 dicembre 2015. D’altro canto, grazie a una generazione di cassa ancora importante, i principali player possono garantire una interessante remunerazione agli azionisti, con il dividend yield stimato dal consenso per il biennio 2014-15 pari al 4,8%, il più elevato a livello settoriale europeo. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 10 Mensile Azioni 23 maggio 2014 USA Nuovo massimo storico ma non si decolla Dopo un nuovo massimo storico dell’S&P500 non confermato, gli indici statunitensi proseguono il trend laterale dell’ultimo periodo fermati da barriere tecniche di forte valenza. In tale contesto, la reporting season evidenzia mediamente dati superiori alle attese di consenso nel 71,2% dei casi e le sinergie attese dalle operazioni di consolidamento si confermano driver importanti, anche se qualche trimestrale deludente, una serie di dati macro contrastati, la debolezza in Europa scatenata dai PIL inferiori alle attese e dati cinesi deboli, lasciano di nuovo spazio a un lieve ritracciamento che per il momento viene contenuto dai primi supporti dell’S&P500 posti a 1859-1.850. I dati macro sul lavoro risultano decisamente migliori delle stime come quelli immobiliari; di contro, delude il PIL del 1° trimestre, in crescita del 2,3% inferiore alle attese, con una conseguente revisione del tendenziale relativo all’intero anno in corso. Le nostre attese sono per un aumento del 2,6% nel 2° trimestre che si porta a 2,15% nel 2014 e a 3,1% nel 2015. La volatilità resta inferiore rispetto ai mercati europei con il Vix che si riporta vicino ai minimi nell’intorno dei 12 punti. Nell’ultimo mese il Vix è rimasto sotto la media mobile a 200 giorni senza superare i 14,5 punti. Tecnicamente per l’S&P500 il mancato superamento dell’obiettivo posto in area 1.920 deporrebbe a favore di un ritracciamento, anche se l’elevata liquidità in circolazione e l’assenza di investimenti alternativi non ci inducono a pensare a un’inversione del trend in atto. Volatilità contenuta sugli indici statunitensi Relativamente all’S&P500, i fondamentali confermano il premio dei multipli di utili ed EBITDA rispetto agli indici europei, anche se le crescite attese in termini di Margine Operativo Lordo si confermano decisamente più elevate, giustificando la quotazione a premio. Sempre in termini di EBITDA, il Nasdaq mantiene il premio rispetto ai multipli dell’S&P500, ma il rapporto multipli Margine Operativo Lordo si conferma favorevole, scongiurando l’effetto di sopravvalutazioni pericolose. I fondamentali statunitensi I verbali della Fed hanno confermato l’approccio espansivo in atto, la cui svolta non appare ancora imminente. La Banca centrale ha avviato comunque la discussione circa l’exit strategy, monitorando attentamente nei prossimi mesi tutti gli strumenti disponibili in attesa di verificare l’evoluzione della crescita economica oltre che dell’inflazione e del mercato del lavoro. Con riferimento all’attuale contesto macro, la Fed rileva i segnali di ripresa dopo l’indebolimento del 1° trimestre con le previsioni positive di medio termine che restano invariate. A livello settoriale statunitense, recupera forza il Tecnologico, che presenta un buon rapporto multipli/crescite ed è sostenuto anche da alcune trimestrali incoraggianti che pongono le basi per ulteriori miglioramenti nei prossimi trimestri. Il Telefonico si conferma il miglior settore nell’ultimo mese, confermando un ottimo rapporto multipli/crescite e registrando un nuovo massimo da novembre 2013. Recupera forza il Retail, che appare sopravvalutato in termini di P/E, ma presenta un rapporto Multipli/EBITDA in linea e resta in attesa di nuove conferme sul fronte delle trimestrali, penalizzate negli ultimi mesi dalle avverse condizioni climatiche che hanno frenato la spesa dei consumatori. Prosegue la debolezza dei Finanziari, a cui si aggiunge una correzione fisiologica delle Utility che faticano a registrare utili in aumento significativo per l’anno in corso. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche A livello settoriale statunitense 11 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€) Valore P/E (x) 2013E 2014E 2015E S&P100 S&P500 NASDAQ 100 NASDAQ Composite Dow Jones Industrial 835,65 1.885,08 3.615,62 4.125,82 16.511,86 16,16 16,99 20,48 24,21 15,53 15,12 15,74 17,81 19,97 14,65 13,66 14,16 15,71 16,82 13,50 Var. EPS % 2013E 2014E 2015E 3,86 6,70 5,24 7,64 2,00 7,92 5,49 17,73 3,83 7,01 10,74 11,19 13,37 18,63 8,57 PEG Media (P/E 14E su 2014-15E var. EPS 2014-15E) 8,72 1,73 9,41 1,67 10,64 1,67 18,18 1,10 7,79 1,88 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Performance mercato americano E’ proseguita nel corso dell’ultimo mese la forza relativa del comparto delle Risorse di base, grazie a segnali tutto sommato non troppo deludenti sul fronte degli ultimi dati macro cinesi. Recupera il Tecnologico, dopo i decisi cali che avevano contraddistinto il comparto a inizio aprile a causa del rischio di una eccessiva sopravvalutazione di molti titoli, legati soprattutto al segmento internet; prosegue invece l’andamento positivo dei semiconduttori, con le vendite a livello mondiale nei primi tre mesi dell’anno che hanno registrato la migliore variazione positiva di sempre per il periodo considerato. Ciò rappresenta la continuità con quanto registrato nella seconda parte del 2013. Sul fronte opposto, Bancario Utility e soprattutto Costruzioni hanno registrato le peggiori performance dell’ultimo mese. Performance % settoriali verso S&P500 ($) Settore Valore S&P500 1.885,08 Banche 131,78 Retail 153,22 Auto e componenti 212,51 Risorse di base 69,20 Chimici 142,82 Costruzioni e Materiali 118,27 Alimentari 132,03 Petrolio & Gas 107,86 Servizi Finanziari 133,95 Farmaceutici 147,17 Beni e servizi industriali 126,77 Assicurazioni 95,35 Media 171,98 Beni pers. e per la casa 129,47 Tecnologici 124,75 Telecomunicazioni 115,42 Turismo e Tempo libero 185,66 Utility 118,92 Var. 1M (%) 1,08 -2,26 -0,86 -0,04 2,83 0,04 -5,61 1,73 0,14 -0,31 2,52 0,57 0,92 1,85 0,38 2,57 2,52 0,93 -2,11 Var. 6M (%) 5,44 1,76 -4,35 -1,66 4,74 9,92 1,50 5,43 5,15 0,65 8,17 4,19 1,65 6,82 -1,68 3,46 17,53 5,48 7,16 Prosegue la forza relativa delle Risorse di base a cui si affiancano nell’ultimo mese Tecnologici, Telefonici e Farmaceutici. Debolezza per Banche, Costruzioni e Utility Var. YTD (%) 1,99 -1,71 -6,02 0,04 1,36 4,73 -2,17 3,09 3,29 -6,50 5,12 -0,70 -1,18 -1,51 -1,20 -2,88 20,78 2,80 9,22 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. YTD: year-to-date, da inizio anno. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 12 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Performance settoriali in % verso S&P500 nell’ultimo mese ($) Risorse di base Tecnologici Telecomunicazioni Farmaceutici Media Alimentari S&P500 Turismo e Tempo libero Assicurazioni Beni e servizi industriali Beni pers. e per la casa Petrolio & Gas Chimici Auto e componenti Servizi Finanziari Retail Utility Banche Costruzioni e Materiali 2,83 2,57 2,52 2,52 1,85 1,73 1,08 0,93 0,92 0,57 0,38 0,14 0,04 -0,04 -0,31 -0,86 -2,11 -2,26 -5,61 -7,0 -6,0 -5,0 -4,0 -3,0 -2,0 -1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 Fonte: FactSet Analisi settoriale Settori Moderatamente Positivi Media. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo sul comparto che mantiene il trend rialzista di lungo periodo, supportato da un contesto macro in continuo miglioramento. La raccolta pubblicitaria è attesa crescere anche per i prossimi esercizi a livello mondiale, con una variazione positiva stimata al 5,5% nel 2014, dopo il +3,9% dello scorso anno. Ulteriori aumenti sono attesi anche per il successivo biennio e in particolare il ritmo di crescita si dovrebbe attestare al 5,8% nel 2015 e al 6,1% nel 2016 (fonte Zenith Optimedia). I driver principali per quest’anno restano i grandi appuntamenti sportivi come le Olimpiadi invernali e i Mondiali di calcio a cui si aggiungono le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti. A livello di singoli segmenti, un contributo significativo sarà rappresentato dal canale internet, atteso in miglioramento in media del 16% nel periodo 2014-16. In particolare, la raccolta pubblicitaria tramite i social network si conferma un punto di forza nel settore media; secondo l’altra società di ricerche MagnaGlobal, nel 2018 si raggiungeranno i 44,7 mld di dollari, con una crescita del 400% rispetto ai 9 mld di dollari registrati nel 2013, passando da un peso dell’8% sul totale della pubblicità digitale nel 2013 al 20% nel 2018. Andamento raccolta pubblicitaria sui social network Anno Spesa Pubblicitaria 2013 9.169 2014 13.731 2015 19.140 2016 25.854 2017 34.235 2018 44.709 Comparto Media supportato dalle attese di crescita della raccolta pubblicitaria soprattutto via internet var. % a/a 49,8 39,4 35,1 32,4 30,6 Nota: dati in mln di USD. Fonte: MagnaGlobal Tali attese, relative alla raccolta pubblicitaria, dovrebbero tradursi in crescite degli utili e della marginalità, con il consenso che stima un aumento a doppia cifra per l’EPS giustificando multipli di P/E a premio sia rispetto al benchmark di riferimento che alla media storica del periodo 200713. In crescita anche il risultato operativo (EBIT) stimato dal consenso per l’anno in corso, a fronte in questo caso di multipli di EV/EBIT leggermente a sconto rispetto a quelli dell’S&P500. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 13 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Settori Neutrali Auto. Ribadiamo il giudizio Neutrale; l’indice settoriale mostra negli ultimi mesi un andamento laterale, dopo aver registrato un nuovo massimo dal 2005. Prosegue comunque il trend positivo di crescita delle vendite di vetture negli Stati Uniti, con l’indice destagionalizzato SAAR che è tornato ai livelli pre-crisi, favorito da continui segnali positivi in termini di crescita economica. Dall’analisi del grafico sottostante si nota infatti come un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro e della fiducia dei consumatori abbiano avuto negli ultimi anni un riflesso positivo sugli acquisti di veicoli negli Stati Uniti; in particolare, una costante riduzione del tasso di disoccupazione ha accompagnato da fine 2009 la salita dell’indice SAAR, con quest’ultimo che è atteso per fine anno a 16 mln di unità, con una crescita su base annua di circa il 4,5%. Prosegue il trend positivo delle vendite di auto negli Stati Uniti Vendite Auto VS parametri macro 18 120 16 100 14 12 80 10 60 8 6 40 4 2 0 2007 Vendite auto Tasso Disoccupazione 20 Fiducia Michigan 0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Fonte: Bloomberg Crescita degli utili sui settori statunitensi (€) Settore Valore P/E (x) 2013E 2014E 2015E Var. EPS % 2013E 2014E 2015E S&P500 1.885,08 Banche 131,78 Retail 153,22 Auto e componenti 212,51 Risorse di base 69,20 Chimici 142,82 Costruzioni e Materiali 118,27 Alimentari 132,03 Petrolio & Gas 107,86 Servizi Finanziari 133,95 Farmaceutici 147,17 Beni e servizi industriali 126,77 Assicurazioni 95,35 Media 171,98 Beni pers. e per la casa 129,47 Tecnologici 124,75 Telecomunicazioni 115,42 Turismo e Tempo libero 185,66 Utility 118,92 14,16 10,21 16,83 10,20 15,39 15,57 17,13 17,51 13,24 13,76 14,82 15,41 11,55 15,48 16,19 13,02 13,78 18,06 15,76 5,24 12,51 2,03 14,59 -29,16 10,61 17,81 5,87 -6,14 11,74 2,67 3,45 28,66 9,85 9,27 -0,59 37,21 10,48 1,10 16,99 13,27 22,44 12,50 20,70 18,82 26,11 19,45 14,44 17,94 18,31 18,22 12,09 20,62 17,25 15,53 15,93 24,16 16,25 15,74 11,78 19,40 13,20 22,93 17,83 21,27 19,09 14,14 15,44 16,36 17,14 12,48 17,55 17,79 14,24 15,00 20,83 16,39 7,64 10,14 10,00 -4,62 -4,31 4,61 15,67 7,77 8,75 12,36 10,40 7,96 -0,02 14,64 -0,47 4,24 24,80 13,32 2,14 11,19 15,39 15,28 29,37 49,01 14,53 24,19 9,03 6,84 12,19 10,33 11,22 8,06 13,35 9,87 9,37 10,60 15,35 4,04 PEG Media (P/E 14E su 2014-15E var. EPS 2014-15E) 9,41 1,67 12,76 0,92 12,64 1,54 12,38 1,07 22,35 1,03 9,57 1,86 19,93 1,07 8,40 2,27 7,80 1,81 12,27 1,26 10,37 1,58 9,59 1,79 4,02 3,10 14,00 1,25 4,70 3,79 6,80 2,09 17,70 0,85 14,33 1,45 3,09 5,31 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 14 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Crescita degli EBITDA sui settori statunitensi (€) Settore Valore EV/EBITDA (x) 2013E 2014E 2015E Var. EBITDA % 2013E 2014E 2015E S&P500 Banche Retail Auto e componenti Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Alimentari Petrolio & Gas Servizi Finanziari Farmaceutici Beni e servizi industriali Assicurazioni Media Beni pers. e per la casa Tecnologici Telecomunicazioni Turismo e Tempo libero Utility 2,48 NS 3,72 7,66 -6,99 5,02 14,53 5,16 -6,93 12,83 -1,62 2,94 18,24 5,42 4,58 1,06 9,09 8,40 3,25 1.885,08 131,78 153,22 212,51 69,20 142,82 118,27 132,03 107,86 133,95 147,17 126,77 95,35 171,98 129,47 124,75 115,42 185,66 118,92 9,76 NS 10,62 11,71 8,27 9,99 12,22 12,10 5,93 NS 11,60 11,80 9,16 9,90 11,24 8,80 6,64 12,85 9,55 9,30 NS 9,48 12,27 7,92 10,00 10,64 12,13 5,99 NS 10,67 11,27 9,28 9,12 11,23 8,29 6,81 11,46 9,08 8,66 NS 8,68 9,79 6,53 9,25 9,15 11,41 5,69 NS 10,08 10,42 8,90 8,55 10,46 7,77 6,52 10,29 8,65 6,97 NS 7,50 -1,81 9,36 1,07 9,83 5,82 6,12 16,10 7,03 7,24 0,01 7,25 3,11 8,09 6,26 9,44 7,70 7,54 NS 9,18 25,31 21,21 8,14 16,19 6,31 5,34 12,61 5,81 8,22 4,37 6,93 7,46 7,29 4,93 11,33 5,06 Media 2014-15E 7,25 NS 8,34 11,75 15,28 4,60 13,01 6,06 5,73 14,35 6,42 7,73 2,19 7,09 5,29 7,69 5,59 10,39 6,38 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; ND= non disponibile ; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 15 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Italia Analisi settoriale domestica Nel mese di maggio la volatilità è tornata protagonista sulla borsa italiana, tra alti e bassi l’indice FTSE Mib ha perso circa il 6%, dopo il rialzo del 16% circa che aveva accumulato da inizio anno. Anche i titoli di stato domestici sono stati penalizzati, il rendimento del decennale è salito in una settimana dal 2,91% al 3,2% e lo spread è tornato a sfiorare i 194 punti base. Difficile affermare se questa débâcle sia duratura o temporanea, anche se l’ipotesi più accreditata è quella di una salutare correzione. Certo è che quanto sta accadendo dimostra, ancora una volta, quanto sia precario l’equilibrio dei mercati finanziari e dunque la stabilità economica politica e sociale dell’Italia. Incertezza e volatilità caratterizzano il mercato azionario In generale possiamo osservare quanto le consistenti iniezioni di liquidità degli ultimi anni siano state, e siano tuttora, protagoniste sui mercati finanziari, determinando enormi movimenti di capitali che talvolta generano euforia, con la corsa agli acquisti, e altre volte panico, fuggendo altrove. Volgendo uno sguardo al passato si nota come la grande liquidità si è mossa secondo un trend ben definito: i capitali sono usciti dall’Europa per andare nei Paesi Emergenti per poi rientrare nuovamente in Europa, con ripercussioni economiche pesanti, influenzando scelte politiche e indici congiunturali. La borsa italiana è al centro di questi grandi movimenti. Fino al 15 maggio, giorno in cui è stato diffuso il deludente dato preliminare sul PIL (era attesa una espansione della nostra economia, seppur modesta, ed invece è arrivato un -0,1%), gli investitori esteri erano fiduciosi nell’investimento sull’azionario italiano che peraltro mostra una sottovalutazione sui multipli rispetto al benchmark europeo (PEG - ossia P/E 2014E su var% EPS 2014-15E - di 0,51 per il FTSE Mib e di 0,83 per l’Euro Stoxx) ma poi il sentiment è cambiato diventando più prudente. E’ subentrata inoltre la fase pre-elettorale per il voto europeo che ha visto aumentare l’euroscettiscismo derivato da un contesto sociale sofferente. Gli investitori temono che l’esito elettorale possa avere ripercussioni sul governo Renzi e sulla sua volontà riformatrice. Questa incertezza crea volatilità ed esaspera i movimenti di Borsa. Per il momento a Piazza Affari non si vedono grandi volumi ma i nervi sono tesi e se l’incertezza dovesse perdurare, i grandi investitori potrebbero nuovamente fuggire altrove, ed è proprio questo che rende vulnerabile il nostro Paese. L’ingente liquidità: gioia e dolore I toni di questo finale di campagna elettorale di certo non rassicurano gli investitori L’esito del voto elettorale darà una prima direzione al mercato azionario, anche se l’attenzione rimane puntata sul 5 giugno, quando la BCE formalizzerà un piano di interventi per combattere la deflazione. E’ importate inoltre che sia visibile già a partire dal secondo trimestre 2014 l’auspicata inversione di tendenza sul fronte della crescita economica. Multipli, crescite e PEG dei principali indici italiani (€) Valore P/E P/E 2013 2014E FTSE MIB FTSE All Share FTSE Mid Cap FTSE Star Euro Stoxx S&P 500 20.318,46 21.630,39 27.782,13 17.981,41 321,30 1.885,08 20,01 20,39 26,43 15,01 17.61 16,99 15,53 15,70 16,50 16,43 14,84 15,74 P/E 2015E Var. % EPS 2013 Var. % EPS 2014E Var. % EPS 2015E 12,33 12,45 13,24 14,16 12,80 14,16 2,43 -2,68 15,89 15,35 3,6 5,24 37,09 40,58 65,73 28,79 19,86 7,64 23,99 24,35 24,77 20,91 15,98 11,19 Var. % EPS Medio 2013-15E 21,17 20,75 35,46 21,68 13,15 8,02 PEG (P/E 14E su var % EPS 2014-15E) 0,51 0,48 0,36 0,66 0,83 1,67 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale; E= expected, atteso. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 16 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Rendimento dividendi % Valore FTSE MIB FTSE All Share FTSE Mid Cap FTSE Star Euro Stoxx S&P 500 20.318,46 21.630,39 27.782,13 17.981,41 321,30 1.885,08 Rend. netto 2011 4,03 4,17 3,67 3,22 4,19 1,93 Rend. netto 2012 3,53 3,71 3,49 3,11 3,67 2,04 Rend. netto 2013 2,87 2,89 2,30 1,95 3,14 1,91 Rend. Netto 2014E 3,17 3,13 2,55 2,37 3,31 2,10 Rend. Netto 2015E 3,95 3,86 2,85 2,63 3,66 2,25 Fonte: FactSet I principali indici domestici, quali il FTSE All Share e il FTSE MIB, offrono un rendimento del dividendo che rimane poco sotto il benchmark europeo complice soprattutto la forte contrazione di redditività del settore Bancario che rappresenta circa il 27% del listino italiano. Fanno eccezione le società del risparmio gestito che, grazie ai buoni risultati conseguiti in corso d’anno, offrono agli azionisti interessanti dividend yield. Anche le Utility mantengono interessanti rendimenti grazie alla elevata visibilità sui flussi di cassa futuri. Performance del mercato italiano Nell’ultimo mese, gli indici azionari domestici hanno messo a segno una performance negativa sottoperformando ampiamente i principali listini europei. La notizia del dato preliminare sul PIL italiano del primo trimestre inferiore alle attese ha fatto capitolare un mercato già in preda ad una forte volatilità. A trainare gli indici al ribasso sono stati soprattutto i titoli Bancari maggiormente sensibili all’andamento dello spread Btp-Bund, tornato a sfiorare i 190 punti. Andamento negativo anche per il settore Auto e Media. Performance principali indici internazionali Valore Var. % 1 mese Stoxx 600 338,51 1,83 Euro Stoxx 321,30 0,02 Euro Stoxx 50 3.169,90 0,45 CAC 40 4.469,76 0,86 DAX 9.659,39 2,65 IBEX 10.425,50 1,29 FTSE 100 6.844,55 3,31 FTSE All Share 21.630,39 -6,13 FTSE MIB 20.318,46 -5,99 S&P 500 1.885,08 1,08 NASDAQ Comp. 4.125,82 0,74 Dow Jones Indus. 16.511,86 0,63 Nikkei 225 14.006,44 -3,51 Var. % 6 mesi 4,94 4,24 3,96 4,62 5,07 8,26 2,19 8,25 8,27 5,44 4,94 3,41 -7,41 Var. % inizio anno 3,12 2,22 1,96 4,05 1,12 5,13 1,41 7,06 7,12 1,99 -1,22 -0,39 -14,03 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. Fonte: FactSet Nelle tabelle successive riportiamo i migliori e i peggiori titoli del FTSE MIB ordinati per performance da inizio anno e nell’ultimo mese. La migliore performance nell’ultimo mese spetta a STM che dopo un intenso periodo di taglio dei costi, ha ridotto le perdite nel primo trimestre del 2014, recuperando credibilità rispetto agli anni scorsi caratterizzati dalla crisi dell'attività di chip per smartphone, quali Nokia e BlackBerry, che hanno portato alla decisione di uscire dalle piattaforme wireless. Segue Atlantia che ha mostrato nel primo trimestre i benefici dell’integrazione con Gemina; inoltre si avvantaggia del progressivo miglioramento del traffico sulla rete autostradale italiana. Da inizio anno si distinguono le performance di alcuni titoli bancari che, nonostante le recenti prese di beneficio su deboli dati macroeconomici, mostrano ancora interessanti opportunità di crescita. Positivo l’andamento di Enel che beneficia di risultati superiori alle attese e della costante e progressiva riduzione dell’indebitamento netto. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 17 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Migliori del FTSE MIB nell’ultimo mese (€) Titolo Prezzo Var. % STMicroelectronics 6,97 7,73 Atlantia 18,92 2,27 Ansaldo STS 7,62 1,13 Luxottica Group 41,01 0,74 Saipem 18,79 0,21 Enel Green Power 2,04 0,20 Telecom Italia 0,86 0,06 Terna 3,86 -0,36 Tod's 101,50 -0,39 Snam 4,17 -1,74 Migliori del FTSE MIB da inizio anno (€) Titolo Prezzo Var. % Banca Popolare di Milano 0,57 42,69 Enel 3,98 25,27 Banca MPS 21,72 23,83 Intesa Sanpaolo. 2,21 23,41 Fiat 7,25 21,87 Saipem 18,79 20,76 STMicroelectronics 6,97 20,69 Telecom Italia 0,86 18,72 Unione di Banche Italiane 5,83 18,01 Atlantia 18,92 16,00 Fonte: FactSet Fonte: FactSet La peggiore performance nell’ultimo mese spetta a Banco Popolare che risente dell’aumento di capitale da 1,5 mld di euro. Prese di beneficio sul titolo Azimut dopo il massimo storico raggiunto a fine marzo. Segue Fiat penalizzata da deboli risultati trimestrali e da un piano industriale considerato decisamente ambizioso. Da inizio anno le performance peggiori spettano ad una serie di titoli del Lusso (Yoox, Moncler, Salvatore Ferragamo, Tod’s) che tanto hanno corso nel 2013 raggiungendo multipli elevati. L’esposizione ai mercati emergenti e outlook conservativo sul 2014 sono stati i fattori che hanno tirato il freno al settore. Peggiori del FTSE MIB nell’ultimo mese (€) Titolo Prezzo Var.% Banco Popolare 11,95 -22,40 Azimut Holding 18,91 -17,42 Fiat 7,25 -17,29 Unione di Banche Italiane 5,83 -16,79 Mediobanca 6,69 -16,59 YOOX 20,90 -15,49 Banca Pop. dell'Emilia Romagna 7,06 -15,15 Mediaset 3,25 -14,16 Prysmian 16,31 -13,70 UniCredit 5,76 -11,39 Peggiori del FTSE MIB da inizio anno (€) Titolo Prezzo YOOX 20,90 Moncler 12,65 Salvatore Ferragamo 22,65 Tod's 101,50 Prysmian 16,31 GTECH 19,57 Buzzi Unicem 11,80 Mediolanum 5,71 Pirelli & C. 11,54 Assicurazioni Generali 15,86 Fonte: FactSet Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Var.% -35,89 -19,94 -18,08 -16,39 -12,83 -11,69 -9,99 -9,44 -8,27 -7,25 18 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Italia Analisi settoriale domestica I titoli domestici trattati nelle pagine seguenti sono selezionati in base agli eventi ritenuti maggiormente significativi. Settore Positivo Industriale L'industria torna a crescere in tutti Paesi dell'euro; non accadeva dal novembre 2007. L'indice che misura l'attività di settore conferma la ripresa del manifatturiero, non solo in Germania ma anche nelle economie che più hanno sofferto la crisi, come Grecia, Spagna e Italia, e che ora ritrovano valori superiori ai 50 punti, la soglia che separa la contrazione dall'espansione. L’industria dell'Eurozona, nel complesso, mette in fila ad aprile il decimo mese consecutivo di crescita (a quota 53,4), secondo i dati forniti dalla società di ricerche Markit Economics. A tirare la ripresa sono Germania (54,1) e Irlanda (56,1) e a sorpresa l'Italia (56), dove il manifatturiero recupera, almeno per quanto riguarda l'indice PMI, i livelli persi da tre anni. Settore Industriale Titolo Prysmian Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 16,31 Capitaliz. (€ mln) 3.500 P/E 2013 14,69 P/E 2014E Net Div. Yield 2013E (%) 14,96 2,58 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet La società ha archiviato il primo trimestre 2014 con ricavi, margini e utile in calo, fornendo una guidance sull'EBITDA rettificato 2014 di 530-580 milioni di euro, inferiore rispetto al range precedente di 600-650 milioni di euro. I risultati e le stime sono stati fortemente influenzati dai ritardi nell'esecuzione di un progetto di stesura di un cavo sottomarino di collegamento nel Regno Unito. I ricavi nel primo trimestre 2014 hanno registrato un progresso, su base organica, del 3,2%, a 1,58 miliardi di euro. L'EBITDA rettificato è sceso del 31,7%, a 78 milioni di euro; il dato è stato penalizzato da problemi sul progetto Western Link (WI) per 37 mln di euro e per 7 milioni dall'effetto cambi. L'utile netto è arretrato del 69,2%, a 12 milioni di euro; al netto dell'impatto di Wl la flessione sarebbe stata del 2,6%. L'indebitamento finanziario netto a fine marzo ammontava a 1,13 miliardi di euro, rispetto agli 805 milioni a fine 2013. La società ha precisato che l’impatto negativo sui margini di WI sarà di 70 mln di euro per l’intero 2014. Il titolo ha reagito negativamente al profit warning e attualmente quota a multipli decisamente contenuti rispetto ai competitori. Tuttavia, il recente annuncio di una acquisizione di commessa nel Mar Baltico per 750 mln di euro fa ben sperare nel recupero di redditività nel prossimo esercizio. Manteniamo pertanto invariato il giudizio Moderatamente Positivo sul titolo. Discesa del titolo sul profit warning, tuttavia la commessa appena acquisita dovrebbero consentire un recupero di redditività nel medio termine Bancari I criteri metodologici implementati dall’EBA per gli stress test bancari 2014 appaiono nel complesso sfidanti. Lo stress test si propone non solo di valutare la “tenuta” delle singole banche europee in caso di sviluppi di mercato avversi, ma anche di quantificare il rischio sistemico che si potrebbe sviluppare in caso di un marcato peggioramento della situazione economico-finanziaria, nonché di consentire una comparazione delle banche dei diversi paesi. L’orizzonte preso in considerazione sarà triennale (2014-16). La tempistica prevede che le autorità nazionali sottopongano all’EBA i primi risultati entro metà luglio e una versione quasifinale dell’esercizio a inizio settembre, per poi procedere alle verifiche e alla pubblicazione dei risultati in forma definitiva ad ottobre. L’impatto degli stress test sarà misurato in termini di Common Equity Tier 1 (CET1). I livelli minimi stabiliti sono di un CET1 all’8% in caso di scenario centrale (baseline scenario) e al 5,5% in caso di scenario avverso (adverse scenario). I rischi presi in considerazione vengono raggruppati in 5 principali macro-categorie: rischi di credito, di Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 19 Mensile Azioni 23 maggio 2014 mercato, sovrani, di finanziamento ed esposizioni alle cartolarizzazioni. La BCE darà fra i 6 e i 9 mesi di tempo alle banche che saranno trovate con carenze patrimoniali nella valutazione dei loro bilanci attualmente in corso. I piani dettagliati di ricapitalizzazione dovranno essere presentati subito ad ottobre prima che la BCE assuma la vigilanza diretta di 124 banche. Banche italiane incluse nell’esame BCE Banca Carige Banca Popolare di Sondrio Banca Monte dei Paschi di Siena Banca Popolare di Vicenza Banca Piccolo Credito Valtellinese Banco Popolare Banca Popolare dell'Emilia Romagna Credito Emiliano Banca Popolare di Milano Iccrea Holding Intesa Sanpaolo Mediobanca UniCredit Unione di Banche Italiane Veneto Banca Fonte: BCE Nel frattempo le banche italiane vedono crescere ancora le sofferenze, anche se le cessioni dei crediti problematici fanno calare su base annua i dati delle sofferenze nette di marzo. A marzo 2014 le sofferenze lorde sono risultate pari a 164,6 miliardi di euro, 2,6 miliardi in più rispetto a febbraio 2014 e circa 33,6 miliardi in più rispetto a fine marzo 2013, segnando un incremento annuo di circa il 25,7%. Al netto delle svalutazioni le sofferenze a marzo sono calate a 75,7 miliardi dai 78,2 miliardi, a seguito di operazioni di cessione di crediti in sofferenza; in rapporto agli impieghi sono al 4,12% dal 4,27% di febbraio. Il trend degli impieghi in aprile, ancora negativo, dà segnali di lieve miglioramento nel dato complessivo mentre resta in calo del 2,2% annuo il credito a famiglie e imprese. Nel suo rapporto mensile, l'ABI evidenza anche segnali di ripresa del mercato dei mutui casa, segnalando che nei primi tre mesi del 2014 le nuove erogazioni (riferite a un campione di 88 banche) hanno registrato un incremento superiore al 20% rispetto allo stesso periodo del 2013. Settore Bancario Titolo Mediobanca Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 6,69 Capitaliz. (€ mln) 5.759 P/E 2013 NS P/E 2014E Net Div. Yield 2013E (%) 11,98 0,00 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet NS= Non Significativo Mediobanca ha chiuso il terzo trimestre dell'esercizio al 30 giugno 2014 con un utile di oltre 90 milioni di euro, oltre le attese di consenso, che si raffronta con una perdita di pari entità (86,6 milioni) nel corrispondente trimestre dello scorso esercizio. Nei nove mesi l'utile ha raggiunto i 395 milioni di euro in forte crescita a/a. Il risultato del trimestre beneficia di 69 milioni di utile dalla cessione di partecipazioni che hanno più che compensato i minori proventi da trading. Le rettifiche su crediti sono ammontate a 158,2 milioni, la copertura dei crediti deteriorati si attesta al 45% dal 46% precedente. Nel terzo trimestre Mediobanca ha continuato a rimborsare i finanziamenti in essere presso la BCE, per 500 milioni, portando il totale nell'intero esercizio oltre il miliardo di euro. L'ad Alberto Nagel ha confermato l’obiettivo di un Core Tier1 ben sopra il 10% per l'esercizio che si chiuderà a fine giugno 2014, con la possibilità di un lieve miglioramento a seconda di come chiuderà il quarto trimestre. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo sul titolo. Settore Bancario Titolo Banca Popolare Milano Giudizio Prezzo (€) Da Neutrale a Moderatamente Positivo 0,57 Capitaliz. (€ mln) 2.504 P/E 2013 NS I risultati dei primi 9 mesi mostrano un deciso miglioramento P/E 2014E Net Div. Yield 2013E (%) 16,26 0,00 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet NS= Non Significativo La banca ha chiuso il primo trimestre 2014 con un utile netto di 64,3 milioni di euro, in rialzo del 12,3% a/a grazie ai buoni risultati della gestione operativa. L'Istituto, secondo le dichiarazioni Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Trimestrale sopra le attese, migliorano anche gli indicatori patrimoniali 20 Mensile Azioni 23 maggio 2014 del management, punta a riproporre la riforma della governance nell'assemblea del 2015 e avvierà le procedure finalizzate alla rimozione degli add-on (requisiti prudenziali aggiuntivi) imposti dalla Banca d'Italia subito dopo la conclusione dell'aumento di capitale da 500 milioni di euro. La trimestrale mostra una crescita del margine d’interesse dell’8,1% e un cost/income del 56,6%. Migliorano anche gli indicatori patrimoniali visto che il Common Equity Tier 1, previsto da Basilea3, è vicino all’11%. Le indicazioni fornite dal management sono incoraggianti e anche se i crediti verso la clientela sono ancora in calo, BPM è impegnata ad aumentare il portafoglio di prestiti approfittando dei primi segni della ripresa economica e il ritorno al dividendo sembra possibile, se gli add-on vengono rimossi. Il titolo è scambiato a 0,62x il patrimonio netto tangibile, un livello che non incorpora un possibile miglioramento della redditività della banca dopo la ripresa economica. Modifichiamo pertanto il giudizio da Neutrale a Moderatamente Positivo. Settore Bancario Titolo Unicredit Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 5,76 Capitaliz. (€ mln) 33.388 P/E 2013 NS P/E 2014E Net Div. Yield 2013E (%) 16,49 1,74 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet NS= Non Significativo L’istituto ha superato le attese nel primo trimestre 2014 con un utile netto di 712 milioni di euro in crescita del 58,8% rispetto a un anno prima e che consente di ritenere più vicino il target di utile netto di 2 miliardi fissato per il 2014. I crediti deteriorati lordi sono scesi di 1,1 miliardi (1,3% t/t) con un'incidenza sul totale dell'8,1% e un tasso di copertura stabile al 52,4%. Stabili le sofferenze, a 49,2 miliardi di euro, con un tasso di copertura del 62,9%. Dal punto di vista patrimoniale il Common Equity Tier 1, calcolato come se Basilea 3 fosse già a pieno regime, si è attestato nel primo trimestre al 9,5% in crescita di 11 punti base rispetto al quarto trimestre 2013. Confermiamo la nostra visione Moderatamente Positiva sul titolo. Trimestrale superiore alle attese Cemento e Costruzioni Arriva dalle macchine per l’edilizia il primo segnale di possibile inversione del ciclo delle costruzioni, con la fine dalla lunga crisi partita nel 2008. Nel primo trimestre del 2014 il numero di macchine movimento terra e per lavori stradali vendute in Italia è stato pari a 1390 unità, il 23,7% in più rispetto al primo trimestre 2013 (Fonte Osservatorio Cresme). Le vendite complessive nel 2013 sono state ancora in calo del 17,3%, a 6.089 unità, anche se la discesa, rispetto al corrispondete periodo del 2012, si è andata via via riducendo nel corso dell’anno. Secondo il Presidente di Federcostruzioni, le vendite di macchine sono il segnale che anticipa le tendenze del mercato delle costruzioni. Settore Cemento e Costruzioni Titolo Giudizio Italcementi Neutrale Prezzo (€) 7,40 Capitaliz. (€ mln) 1.817 P/E 2013 NS P/E 2014E Net Div. Yield 2013E (%) 73,27 0,81 Nota: E= expected, atteso; NS= non significativo. Fonte: FactSet Italcementi ha archiviato il primo trimestre con una perdita pari a 55,2 milioni di euro, rispetto al rosso di 58,5 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi sono risultati in calo a 932,9 mln dai 964,5 mln dei primi tre mesi 2013, anche per un effetto cambio negativo. Il risultato operativo netto nel primo trimestre è negativo per 4,2 milioni, rispetto ai -16,4 milioni registrati un anno prima. Positivo l’EBITDA in crescita a 95,5 milioni dagli 88,4 milioni di un anno prima. L'indebitamento a fine marzo è stato pari a 2,07 mld dagli 1,9 mld di fine dicembre. Alla luce dell'andamento dei mercati di riferimento nel primo trimestre, che registrano una flessione meno marcata della domanda in Europa, una ripresa nel Nord America e una progressione seppur contenuta dei volumi di vendita nei Paesi Emergenti, il gruppo conferma l’obiettivo di miglioramento del margine operativo lordo corrente rispetto al 2013. Procede intanto la Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Risultati deboli nel primo trimestre ma in linea con le attese. Procede la riorganizzazione societaria del Gruppo 21 Mensile Azioni 23 maggio 2014 riorganizzazione del Gruppo Italcementi che procederà alla conversione delle azioni risparmio in ordinarie, secondo il rapporto di 0,65 ordinarie per ogni risparmio, senza conguaglio e senza riduzione del capitale. La conversione è infatti il primo step della più complessa operazione che vedrà anche un aumento di capitale di Italcementi fino a 500 milioni di euro e il lancio di un’OPA sulle minoranze della controllata francese Ciments Français a 79,5 euro per azione. Carlo Pesenti, consigliere delegato della società, ha affermato che, post conversione, Italmobiliare scenderà al 45% dal 61% di Italcementi. L'operazione di riorganizzazione messa in atto dal gruppo Italcementi va letta anche alla luce del recente fermento del settore e, in particolare, alla notizia della fusione fra Lafarge e Holcim considerata un’operazione di grande valenza per il comparto europeo. Confermiamo il giudizio Neutrale sul titolo. Settori Moderatamente Positivi Assicurativo Le principali società del settore hanno mostrato risultati in miglioramento nel primo trimestre. Secondo i dati ANIA nel primo trimestre dell’anno, in Italia i nuovi premi vita emessi hanno raggiunto 22,8 miliardi di euro, in aumento del 48,7% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Stime preliminari indicano che la raccolta netta (differenza fra entrate e uscite) nei primi tre mesi del 2014 è stata positiva per 10,9 miliardi, in netto aumento rispetto allo scorso anno quando si attestava a 2,4 miliardi. Per quanto riguarda il comparto Danni, i dati ANIA non sono ancora disponibili ma Fitch Ratings prevede una diminuzione della redditività delle assicurazioni danni in Italia nel 2014, con frequenza sinistri in aumento e tassi di premio sotto pressione a causa della forte concorrenza. Settore Assicurativo Titolo Giudizio Generali Moderatamente Positivo Prezzo (€) 15,86 Capitaliz. (€ mln) 24.692 P/E 2013 12,83 P/E 2014E Net Div. Yield 2013E (%) 11,13 2,84 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet La società ha chiuso il primo trimestre 2014 con un utile netto in crescita e un margine di solvibilità ai massimi dal 2005 e ha compiuto un passo in avanti nella cessione della private bank svizzera BSI, avviando trattative esclusive con la brasiliana Banco BTG Pactual. L’utile del trimestre si attesta a 660 milioni di euro, in crescita del 9,4% a/a, sopra le attese di consenso. I premi superano i 18 miliardi (+1,5% a/a) e il margine di solvibilità del gruppo a fine aprile ha raggiunto il 160% che rappresenta il target per il 2015. Nel trimestre i premi Vita crescono del 2,4% a 12 miliardi di euro e nel Danni la raccolta rimane stabile a 6,4 mld di euro. Confermiamo la nostra visione Moderatamente Positiva sulla società. Primo trimestre superiore alle attese; elevata solvibilità del Gruppo Auto Le immatricolazioni di auto in Italia, nel mese di aprile, hanno dato un altro segnale positivo, con un rialzo di poco meno del 2%, frenato in una certa misura dall'annuncio degli incentivi ecologici, partiti il 6 maggio, che può aver spostato in avanti qualche acquisto. Secondo i dati del Ministero dei Trasporti, le immatricolazioni di auto in aprile sono salite dell'1,94% a/a a 119.099 veicoli. Fiat-Chrysler ha registrato un ribasso dell'1,7% a/a a 34.589 veicoli, con una quota di mercato del 29,04%, dal 30% di aprile 2013 e dal 28,08% del mese precedente. Settore Auto Titolo Giudizio Prezzo (€) Fiat Neutrale 7,25 Capitaliz. (€ mln) 9.062 P/E 2013 10,06 P/E 2014E Net Div. Yield 2013E (%) 11,94 0,00 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 22 Mensile Azioni 23 maggio 2014 I risultati della società del primo trimestre sono stati piuttosto deludenti e inferiori alle stime di consenso. Il Gruppo Fiat ha chiuso il primo trimestre 2014 con ricavi in crescita del 12% a/a a 22,1 miliardi di euro e un risultato della gestione ordinaria a 0,62 mld di euro poco variato rispetto all’anno precedente. Il risultato netto è stato negativo nel periodo per 319 milioni di euro, rispetto a un utile di 31 milioni del 1° trim 2013 a causa principalmente di poste straordinarie, in particolare l'onere legato all'accordo con il sindacato americano Uaw per rilevare la quota restante del 41,5% di Chrysler e la svalutazione del bolivar venezuelano. L’indebitamento netto industriale è pari a 10 mld di euro e riflette l’acquisizione della quota di minoranza di Chrysler. Nonostante i risultati inferiori alle attese il management ha confermato le stime per fine 2014: ricavi a 93 mld di euro, utile della gestione ordinaria tra 3,6 e 4 mld, utile netto a 600-800 mln di euro, mentre l’indebitamento industriale è stimato tra 9,8 e 10,3 mld. Fiat Chrysler prevede di completare la quotazione a Wall Street entro la fine del 2014. Risultati trimestrali sotto le attese Il piano industriale illustrato a Detroit dall’ad Marchionne lo scorso 6 maggio, punta a guadagnare posizioni nel segmento più alto di gamma, l’obiettivo è quello di raggiungere a livello di gruppo Fiat Chrysler (FCA) quasi 7 milioni di veicoli nel 2018 rispetto ai 4,4 mln del 2013. Il motore di espansione saranno soprattutto i marchi Jeep, che crescerà in Asia, e Alfa Romeo. Quest’ultimo dovrebbe raggiungere i 400.000 veicoli nel 2018 rispetto agli attuali 74.000 (dato del 2013), con 8 nuovi modelli che spaziano dalle berline ai Suv. Jeep punta a circa 1,9 milioni di veicoli al 2018 dal milione atteso quest'anno, con una forte espansione del numero dei concessionari soprattutto in Asia. Fiat ha siglato recentemente un accordo in Cina per la produzione di Suv del marchio statunitense. Maserati dovrebbe salire a 75.000 veicoli al 2018 rispetto agli attuali 15.000 (dati del 2013) con il lancio di due nuovi modelli, con un investimento di 2 miliardi di euro al 2018 e il fatturato dovrebbe salire a 6 miliardi di euro da 1,7 miliardi attuali, con un return on sales (ROS) del 10,3%. Per quanto riguarda il brand Fiat è emersa cautela sull’area EMEA1 in fase di rilancio; il gruppo punta ad aumentare le vendite globali a 1,9 milioni di veicoli al 2018, da 1,5 milioni dello scorso anno. Il marchio Chrysler salirà, secondo le proiezioni societarie a 800.000 veicoli nel 2018 da 350.000 del 2013 con diversi nuovi modelli. Il marchio Dodge negli USA punta a 600.000 veicoli al 2018 da 596.300 nel 2013. Sergio Marchionne rimarrà in carica fino al 2018 per realizzare il piano industriale, che non prevede aumenti di capitale e dividendi e che punta a ridurre il debito a 1 miliardo di euro a fine 2018, dagli attuali 10 mld di euro e a portare il suo rating a un livello investment grade nel 2017. Nel complesso, il piano industriale appare molto sfidante e considerando l’ingente ammontare di investimenti previsti, risultano particolarmente ambiziosi gli obiettivi d’incremento delle quote di mercato nei paesi extra europei e le 400 mila vetture Alfa al 2018. Rimangono le perplessità sulla forte riduzione prevista dell’indebitamento netto, presumibilmente la questione del finanziamento sarà affrontata più avanti. Alla luce di quanto esposto confermiamo il nostro giudizio Neutrale sul titolo. Piano industriale decisamente ambizioso. Perplessità sugli obiettivi di forte contrazione dell’indebitamento netto Utility Nel primo trimestre la contrazione della domanda di energia elettrica ha avuto un impatto negativo sui bilanci delle società del settore e, anche nel mese di aprile, i consumi elettrici in Italia hanno fatto registrare una caduta del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Tuttavia la progressiva normalizzazione dei consumi elettrici consentirà alle società del settore di garantire una buona visibilità su elevati dividend yield. Sul comparto domestico rimane alto l’interesse per le possibili aggregazioni tra le realtà medio piccole. 1 Europe, Middle East, and Africa Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 23 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Settore Utility Titolo Giudizio Prezzo (€) Enel Neutrale 3,98 Capitaliz. (€ mln) 37.388 P/E 2013 11,99 P/E 2014E Net Div. Yield 2013E (%) 12,55 3,27 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet La società ha chiuso il primo trimestre 2014 con un utile netto in calo dell'8,2% a 782 milioni di euro. L'EBITDA del periodo è stato di 4,03 miliardi in crescita dello 0,5% a/a. I ricavi del primo trimestre 2014 sono stati 18,2 miliardi (-11,1% a/a). L'indebitamento netto del gruppo al 31 marzo era pari a 41,5 miliardi, in peggioramento rispetto ai 39,7 del 31 dicembre scorso. Nel periodo la domanda energetica ha continuato ad evidenziare in Italia un trend negativo (dato destagionalizzato -3,5%) e una moderata flessione in Spagna (dato destagionalizzato -0,6%); le economie emergenti mostrano invece tassi di crescita della domanda ancora rilevanti, nonostante un deterioramento dello scenario economico. In base all’andamento del primo trimestre il management ha confermato i target di piano per fine anno, compreso l'obiettivo di raggiungere i 4 miliardi di dismissioni di asset non strategici. Enel stima un indebitamento netto a fine anno di 37 miliardi di euro. Confermiamo la nostra visione Neutrale sul titolo. Settore Utility Titolo Snam Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 4,17 Capitaliz. (€ mln) 14.108 P/E 2013 15,24 I risultati del trimestre rispecchiano la flessione della domanda energetica. Prosegue la dismissione di asset non strategici P/E 2014E Net Div. Yield 2013E (%) 14,26 5,99 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Snam ha chiuso il primo trimestre 2014 con utili in crescita nonostante la riduzione della domanda di gas legata alla congiuntura economica. L'utile netto si attesta a 292 milioni di euro, in aumento del 20,7% rispetto allo stesso periodo 2013, e l'utile operativo è ammontato a 542 milioni (+2,1%). I ricavi totali sono stati 907 milioni (+1,2%). Nel primo trimestre sono stati immessi nella Rete Nazionale di trasporto 16,29 miliardi di metri cubi di gas naturale, in riduzione del 12,7% rispetto allo stesso periodo 2013. La flessione è attribuibile principalmente alla riduzione della domanda di gas naturale in Italia (-18,1%), riconducibile essenzialmente ai minori consumi dei settori residenziale e terziario. Il gruppo, sulla base delle informazioni attualmente disponibili, prevede una domanda di gas naturale sul mercato italiano a fine 2014 sullo stesso livello del 2013 a parità di fattori climatici. L’ad Malacarne ha confermato l’impegno per lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto, stoccaggio e distribuzione del gas naturale, attraverso il rilevante programma di investimenti tecnici, la cui spesa complessiva prevista per il quadriennio 2014-17 è pari a 6 miliardi di euro a livello consolidato. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo sul titolo. La società mantiene una buona redditività Petrolio e Gas Il prezzo del petrolio rimane su livelli piuttosto sostenuti, il Brent – il greggio di riferimento per i mercato europeo – è risalito intorno ai 110 dollari al barile. La tensione in Ucraina continua a tenere in apprensione gli investitori dopo le minacce russe di tagli alle esportazioni di gas. Anche la situazione libica, che sembrava tornata alla normalizzazione della produzione di petrolio, ha subito un ritorno di tensione che ha fermato importanti siti estrattivi. A sostenere le quotazioni internazionali del petrolio sono anche le notizie favorevoli di un aumento dei consumi negli USA. Settore Petrolio & Gas Titolo Giudizio ENI Moderatamente Positivo Prezzo (€) 18,07 Capitaliz. (€ mln) 65.670 P/E 2013 14,76 P/E 2014E Net Div. Yield 2013E (%) 13,91 6,09 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 24 Mensile Azioni 23 maggio 2014 La società ha chiuso il primo trimestre del 2014 con un utile netto rettificato di 1,19 miliardi di euro, in contrazione del 14,3% a/a, e un EBITDA rettificato in discesa del 6,8% a/a a 3,49 miliardi. Risultati sostanzialmente allineati alle stime di consenso. Sui conti hanno pesato le divisioni Exploration & Production e Refining & Marketing. La prima ha visto l’EBIT scendere del 13,7%, a causa della flessione del prezzo del petrolio (-3,9% per il riferimento Brent) e dell'apprezzamento dell'euro rispetto al dollaro (+3,7%); la seconda ha chiuso il trimestre in perdita per 223 milioni (-152 mln nel 1° trim. 2013), penalizzata dal continuo deterioramento dello scenario di raffinazione e della domanda di carburanti. Torna in utile operativo, invece, il comparto Gas & Power (241 mln di euro), grazie ai benefici della rinegoziazione del contratto di approvvigionamento a lungo termine del gas norvegese. L'indebitamento finanziario netto al 31 marzo era pari a 13,8 miliardi di euro con una riduzione di 1,16 miliardi rispetto a fine 2013 grazie anche agli incassi da dismissione di 2,18 miliardi relativi principalmente alla partecipazione in Artic Russia. Nel trimestre la produzione di idrocarburi si è attestata a 1,58 milioni di barili/giorno, in aumento dello 0,6% su base omogenea. Sempre deboli le vendite nel Gas and Power scese dell'11,3%, in un quadro, ha spiegato la società, di perdurante debolezza della domanda, di pressione competitiva e di eccesso di offerta ai quali si è aggiunto l'effetto climatico. Per l'anno in corso, Eni vede la produzione di idrocarburi sostanzialmente in linea rispetto al 2013. Il 2014 è atteso beneficiare della partenza di nuovi progetti e delle azioni di ristrutturazione in G&P, R&M e Chimica in un contesto di perdurante volatilità in Libia e di debolezza della domanda europea. Confermiamo la nostra visione Moderatamente Positiva sul titolo. Primo trimestre in linea con le attese; il 2014 si conferma un anno di transizione Settori Neutrali Lusso Secondo i dati dell’Osservatorio Altagamma, nel 1° trimestre 2014 il settore mondiale del Lusso ha mostrato un andamento in linea a quello dell'anno scorso, con una crescita reale intorno al 6%, ridotta al 2-3% dall'impatto dei cambi. Per l’anno in corso, il centro studi stima un incremento di circa il 6% a tassi costanti, analogo a quello dello scorso esercizio, con un secondo semestre più forte del primo. Debole l'Italia soprattutto sul fronte dei consumi locali, con il canale multibrand particolarmente penalizzato. I trend in atto mostrano un mercato sempre meno riconducibile alle geografie e sempre più guidato da flussi di consumatori influenzati dal turismo e da fluttuazioni dei tassi di cambio che spostano i consumi. Settore Lusso Titolo Luxottica Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 41,01 Capitaliz. (€ mln) 19.604 P/E 2013 31,55 P/E 2014E Net Div. Yield 2013E (%) 28,03 1,59 Nota: E= expected, atteso; NS= non significativo. Fonte: FactSet Luxottica ha chiuso il primo trimestre 2014 penalizzata dagli effetti valutari e dalle condizioni climatiche avverse del Nord America, ma ha visto segnali di miglioramento in aprile con un portafoglio ordini positivo per la stagione “chiave” degli occhiali da sole. La società punta a un altro anno di "solida crescita" di fatturato e redditività. Il 1° trimestre 2014 è stato caratterizzato da una forte volatilità dei cambi, il cui impatto negativo è stato di oltre il 5% sul fatturato, che si è attestato a 1,84 miliardi (-1,2% a cambi correnti, +4,2% a parità di cambi). Nel periodo, l'utile netto è stato di 157 milioni di euro (-1,2%) e l'utile operativo di 270 milioni (-1,7%). L’ad Guerra ha poi ribadito le indicazioni fornite a inizio anno sulla crescita 2014 che prevedono, su base omogenea, un incremento della redditività doppia rispetto ai ricavi, se il fatturato aumenterà dell’8-10%. A livello di divisioni, la performance del Retail nel primo trimestre ha risentito della volatilità dei mercati valutari e delle avverse condizioni meteo in Nord America, con un fatturato in calo del 4,2% a 1,04 miliardi di euro (+1,6% a parità di cambi). Per quanto riguarda la divisione Wholesale, il fatturato è salito a 805 milioni di euro, in aumento del 3% a Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Primo trimestre influenzato dalla volatilità dei cambi 25 Mensile Azioni 23 maggio 2014 cambi correnti e del 7,9% a parità di cambi. Confermiamo il nostro giudizio Moderatamente Positivo sul titolo. Tecnologico Prosegue la crescita di nuovi dispositivi tecnologici quali smartphone, tablet ecc. La spinta deriva dalla continua innovazione che porta ad un rafforzamento della domanda di semiconduttori. Secondo uno studio di IC Insights, nel corso di quest’anno, all’interno della catena di produzione tecnologica, i produttori di memoria eseguiranno gli investimenti più consistenti. Le stime di crescita a livello mondiale indicate da World Semiconductor Trade Statistics mostrano una crescita delle vendite di semiconduttori del 4,1% nel 2014 a livello globale, seguita da una crescita del 3,4% nel 2015. Il mercato dei semiconduttori nel 2013 ha registrato un giro d'affari attorno a 139 miliardi di dollari, in calo dell'1,7%. Settore Tecnologico Titolo Giudizio Prezzo (€) STMicroelectronics Neutrale 6,97 Capitaliz. (€ mln) 6.339 P/E 2013 P/E 2014E NS 50,32 Net Div. Yield 2013E (%) 4,16 Nota: E= expected, atteso; NS= non significativo. Fonte: FactSet Il produttore franco-italiano di semiconduttori ha annunciato nel primo trimestre 2014 un fatturato di 1,82 miliardi di dollari rispetto ai 2,01 miliardi dell'anno precedente, dato sostanzialmente in linea con le attese. Il risultato netto negativo è sceso a 24 milioni di dollari rispetto ai 171 milioni del primo trimestre 2013. STMicroelectronics, che punta a tornare in utile nel 2014, ha stimato per il secondo trimestre un margine lordo in miglioramento rispetto al 32,8% dei primi tre mesi dell’anno, così come i ricavi sono visti in crescita progressiva. Il gruppo è l'ottavo produttore mondiale di semiconduttori per vendite globali ma, negli ultimi anni, ha perso terreno rispetto a concorrenti come Qualcomm, Intel e Samsung a causa di una base costi più elevata e alle difficoltà sofferte da Nokia, una volta il suo principale cliente. Manteniamo un giudizio Neutrale su titolo. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Ricavi in flessione per STMicroelectronics che tuttavia riduce le perdite nel primo trimestre del 2014 dopo essersi sganciato dalla joint venture con Ericsson 26 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Idee di investimento La selezione di titoli sotto riportata è scelta in un’ottica di investimento di medio periodo tenendo in considerazione la valutazione fondamentale delle società e l’insieme di condizioni macroeconomiche, micro e di liquidabilità che possono influenzare l’andamento dei prezzi. Selezione di titoli in ottica di medio periodo Favorevoli Motivazione A2A Interessanti prospettive di crescita dopo il consolidamento delle nuove centrali di generazione elettrica. La società offre una buona visibilità sia sull’andamento dell’attività che sulle modalità di riduzione del debito. A2A potrebbe ricoprire un ruolo di primo piano nel futuro consolidamento del settore utility in Italia. Ansaldo STS Il titolo rimane interessante in un’ottica speculativa legato a operazioni di cessione e/o aggregazione. Atlantia La società, pur risentendo del difficile contesto economico domestico, ha chiuso il primo trimestre 2014 con un utile in crescita a/a grazie al positivo contributo delle attività estere e al consolidamento delle attività dell’ex gruppo Gemina. Interessante il dividend yield. Inoltre il traffico sulla rete autostradale italiana mostra un progressivo miglioramento. CNH Industrial La società, che nasce dalla fusione di Fiat Industrial e l'americana CNH, ha fornito indicazioni sul 2014 piuttosto deboli sia per un effetto valutario sia per le modeste prospettive del mercato dei macchinari agricoli, per contro, il gruppo industriale dovrebbe beneficiare di una ripresa delle vendite dei veicoli industriali in Europa. Ai prezzi attuali il titolo quota a sconto sui multipli dei principali concorrenti. Enel Green Power I risultati fin qui conseguiti mostrato una crescita significativa dei ricavi e dei margini confermando la validità della strategia di diversificazione nello sviluppo tecnologico e geografico, in particolare in Nord America e America Latina. Il piano industriale al 2018 che punta sulla crescita extra europea risulta interessante. Generali La società può contare su una buona diversificazione geografica che le consente di sfruttare i tassi di crescita differenziati dei vari paesi. I coefficienti mostrano una elevata solidità del gruppo che a fine aprile aveva raggiunto un margine di solvibilità del 160%. Prosegue inoltre la dismissione di asset non strategici. Mediobanca I risultati dei primi 9 mesi dell’esercizio 2013/2014 confermato una elevata solidità patrimoniale con un Core Tier 1 atteso a fine giugno superiore al 10%; prosegue l’implementazione del business-plan che vede una maggiore focalizzazione sull’attività bancaria e progressiva riduzione delle partecipazioni societarie. Sanofi II titolo conferma multipli di P/E a sconto rispetto ai peer, a fronte di utili attesi in aumento progressivo per il prossimo triennio. L’incremento del fatturato è garantito da una pipeline (portafoglio prodotti) in crescita e in grado di aumentare costantemente i profitti, con un’accelerazione dal 2018. Sanofi si presenta ben diversificata a livello geografico con il 34,5% dei ricavi generato dai mercati emergenti, con focalizzazione sull’Asia e in particolare sulla Cina. I risultati del gruppo hanno condotto il management a migliorare l’outlook per l’intero esercizio 2014: gli utili rettificati sono stimati in aumento tra il 4 e il 7% a cambi costanti. Inoltre, il titolo potrebbe beneficiare delle operazioni di consolidamento che stanno interessando il settore. UBI Banca I risultati del primo trimestre confermano la solida base di capitale con il buon profilo di liquidità, che dovrebbero consentire alla banca di trarre vantaggio dall’attesa ripresa economica e di affrontare l’AQR (Asset quality review) con tranquillità. Unicredit L’istituto rimane focalizzato sullo sviluppo delle attività commerciali, sulla riduzione dei costi e sul controllo dei rischi. Il business plan al 2018 prevede un deciso miglioramento dell’utile netto con un ritorno sul capitale netto tangibile (ROTE) del 13%. I risultati del primo trimestre 2014 sono stati positivi e superiori alle attese di consenso. Fonte: Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 27 Me ensile Azion ni 23 maggio 2014 4 Analisi A grrafica e quadro q in ntermark ket Analisi A graffica dei priincipali ind dici I livelli l di questaa sezione sono aggiornati alla a data odierna . S& &P500 L’’S&P500 riprovva a violare i massimi m storici segnando un nuovo record d a 1.902 a me età maggio se enza però con nfermare il su uperamento della barriera. In tale conte esto, l’indice effettua e un moderato m ritraccciamento in un u clima di volatilità piuttostto contenuta andando a a testare i primi livvelli supportivi posti a 1.859 9 dal quale rim mbalza. L’eventtuale superamento di 1.888 fornirebbe nuovo slancio aancora una vo olta verso i pre ecedenti massiimi a 1.902 e successivamente verso il ta arget di medio o periodo posto o in area 1.92 20, resistenza rrilevante che potrebbe p oppo orsi al trend in n atto. Infine, l’eventuale vio olazione di que est’ultima con sentirebbe allu unghi verso l’a area 1.960, obiettivo dinamico rappresenttato dalla parte e alta del canaale costruito sui minimi di ottobre 2012. Resistenza a 1.888 e successiva di valenza a 1.902, massimo storico. Successivi obiettivi a 1.920 nza posta a Di contro, l’eventuale cedimeento di 1.859 ricondurrebbe a interessare l’area di valen 1.850 con succcessivi obiettivii in area 1.815 5-1.814, livellii di forte valen nza. La perdita a di questa zo ona condurreb bbe in area 1.800 che rappresenta il 6 61,8% di ritracciamento di Fibonacci de ell’ultimo movvimento rialzistta. L’eventuale e cedimento d di questo livelllo riproporrebbe il test a 1.790 e successsivamente 1.776 e 1.752 fin no a raggiung gere il livello su upportivo postto a 1.737. So olo la violazione al ribasso di quest’ultim mo, confermato o dalla perdita a di 1.733 ind debolirebbe ulteriormente laa grafica di brreve con primi obiettivi a 1. 711-1.709 e successivi s a 1.700-1.690. In noltre, il cedimento di 1.646 condurrebbe verso v 1.634-1. 627 e solo il cedimento c di 1.614-1.604 riproporrebbe i test verso i preecedenti massimi del 2007 p posti a 1.576-1.560. 815-1.814 e Supporti a 1.8 1.800 n termini di vo olatilità, l’indicee Vix resta su livelli contenutti in area 13 non n lontano dai minimi e In se enza particolarri picchi di rilievvo. S&P500 S – graficco settimanale Fo onte: Bloomberg e riielaborazione Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo In ntesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricercche 28 8 Me ensile Azion ni 23 maggio 2014 4 S&P500 S – graficco mensile Fo onte: Bloomberg e rrielaborazione Servizzio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Sttoxx 600 L’’indice registraa un nuovo maassimo di perio odo a 342,7 so otto le barriere e di forte valenza poste in arrea 346-348 e poi ritracccia moderatam mente. Solo l’eventuale su uperamento di d 346-348 co ondurrebbe veerso il target a 356 e solo la violazione v di 3 367 riproporreb bbe la barriera a a 377 con su uccessivi obietttivi dapprima a 389-391 e poi p in area 400 0, precedenti massimi assolu uti di luglio 20 007. Prima resistenza in area 339,9 46e successivi a 342,7 verso 34 348 Su ul fronte opp posto, l’indicee incontra il primo livello supportivo a 334,5 e il successivo im mmediatamentte sotto a 332,,5; questi livelli al momento h hanno saputo contenere le incursioni al ribasso di breve. Di contro, l’eeventuale cedim mento dell’are a 325-323 riprroporrebbe il test a 320 e i successivi s a 315,6, livelli di rilievo. Persi qu uesti livelli a 30 09-308 si trova a un’altra area supportiva im mportante, meentre la successsiva è posta a 304 punti. La perdita di que est’ultima ripro oporrebbe il te est a 300-299,, area da non perdere per non n indebolire il trend in atto. Il cedimento o di questa zo ona condurreb bbe verso 295,8 88 in prima ba attuta e 291-28 88 e 283-282 successivamen nte. Primi supporti in area 334,5 e 3 332,5 e successivi a 325-323 Stoxx S 600 – gra afico settimana ale Fo onte: Bloomberg e rrielaborazione Servizzio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo In ntesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricercche 29 9 Me ensile Azion ni 23 maggio 2014 4 FT TSE MIB Sii indebolisce ill FTSEMIB che si allontana dai d massimi dii periodo postti a 22.210 e torna t sotto l’a area supportivva posta a 20 0.800 e 20.6 626, che attuaalmente diven ntano barriere di rilievo. L’’eventuale sup peramento di 20.820 2 ridareb bbe slancio neel breve con primi p obiettivi a 21.236 e 21.726. Solo laa violazione di 21.976 favorrirebbe nuovi allunghi verso o i precedenti massimi di pe eriodo posti a 22.173 e 22.210. Il supera amento di talee massimo ridonerebbe forzza all’indice co on obiettivi a 2 22.575 e 23.27 73. Prime resisten nze a 20.820 e successive a 21.236 e 21.726 6 Di contro, la perdita dell’intorno supportivo posto in area 19.930 che pe er il momento ha fermato l’iincursione ribaassista fornireb bbe un nuovo segnale di deb bolezza con ob biettivi a 19.76 60 in prima ba attuta e a 19.573 successivaamente. La pe erdita di quest i livelli ripropo orrebbe poi i test posti in arrea 18.800-18 8.788, livelli daa non perdere per non com mprometterebb be la grafica dii breve con obiettivi a 18.56 65-18.554. Succcessivi supporrti a 18.320-18 8.200 e 17.780 0-17.748. Primi supporti di rilievo a 19.930 e succcessivi a 19.760 FTSE F MIB – graffico settimanale Fo onte: Bloomberg e riielaborazione Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo In ntesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricercche 30 0 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Titoli Euro Stoxx50 e FTSE MIB Performance e multipli dei titoli dell’Euro Stoxx50 (€) Paese Valore Market Cap. (€ mln) Euro Stoxx Alimentari Unilever Danone Pernod Ricard Heineken Assicurazioni Allianz ING AXA Assicurazioni Generali Muenchener Rueck Auto e componenti Daimler Volkswagen Renault Bmw Peugeot Banche Banco Santander BNP Paribas Banco Bilbao Vizcaya Societé Génerale Deutsche Bank Commerzbank Beni personali e per la casa Philips LVMH Oreal Adidas Retail Carrefour Ahold Inditex PPR Metro Delhaize Group Chimici Bayer BASF Air Liquide Akzo Nobel Area euro Area euro Paesi Bassi Francia Francia Paesi Bassi Area euro Germania Paesi Bassi Francia Italia Germania Area euro Germania Germania Francia Germania Francia Area euro Spagna Francia Cile Francia Germania Germania Area euro Paesi Bassi Francia Francia Germania Area euro Francia Paesi Bassi Spagna Francia Germania Belgio Area euro Germania Germania Francia Paesi Bassi 321,30 470,33 32,20 55,22 89,00 52,13 202,16 121,20 9,50 17,13 15,86 155,30 476,96 66,02 189,85 64,92 88,18 9,42 145,66 7,25 52,20 8,86 40,96 30,20 10,96 525,62 23,12 142,35 129,10 77,92 386,21 26,90 14,27 105,45 161,90 29,40 53,82 939,60 103,40 82,78 105,70 54,68 4.573.130 360.713 55.214 34.845 23.623 30.027 228.727 55.328 36.632 41.465 24.692 26.858 206.088 70.631 87.719 19.198 56.851 7.376 429.747 85.391 64.997 52.149 32.715 30.789 12.472 138.514 21.678 72.352 78.376 16.302 90.053 19.472 13.971 65.730 20.437 9.590 5.514 283.914 85.506 76.032 33.106 13.113 Var. 1M (%) Var. 6M (%) Var. YTD (%) 0,02 3,48 5,44 4,76 3,91 1,26 -3,28 1,81 -5,42 -7,31 -3,06 -6,11 -4,52 -1,89 -3,01 -11,52 -4,28 -14,35 -5,14 2,63 -4,20 0,33 -5,17 -5,30 -15,96 2,85 -7,30 -0,25 6,39 3,11 0,94 -6,66 1,93 -0,66 8,19 4,39 4,75 6,33 10,48 4,31 7,05 2,11 4,24 3,79 10,94 -0,54 2,01 0,97 -2,83 -5,94 -0,33 -7,21 -4,46 -0,38 6,68 10,83 -2,69 2,72 6,22 4,23 7,72 14,14 -2,96 5,40 0,04 -10,81 9,44 -0,01 -11,35 0,85 3,36 -11,48 -0,82 -2,15 8,18 -8,90 -0,15 -17,83 25,41 5,98 9,72 6,77 4,34 -0,87 2,22 5,42 9,99 5,54 7,47 6,21 -6,99 -7,02 -5,93 -15,26 -7,25 -3,03 3,80 4,96 -7,00 11,07 3,47 20,66 2,99 11,44 -7,86 -1,01 -2,98 -12,91 -6,45 0,43 -13,25 7,35 1,10 -15,89 -1,60 -6,65 9,80 -11,98 5,37 -16,49 24,58 2,47 1,42 6,83 2,82 -2,95 P/E Var. % EPS Net Div 2014E 2014E Yield 2013E (%) 14,84 19,89 20,51 20,26 19,41 17,92 9,33 8,96 8,89 8,30 11,13 9,00 10,49 11,29 8,68 8,64 10,03 NS 14,53 15,10 10,90 17,47 9,73 9,77 16,69 20,50 14,82 18,83 23,97 18,71 17,80 17,25 14,71 25,21 16,03 16,57 13,17 16,61 17,01 14,18 19,04 17,24 19,86 3,03 -0,63 -1,98 -2,65 5,77 11,43 2,69 25,57 6,40 15,23 -6,76 23,56 -8,66 17,01 High 8,52 Neg. High 20,00 16,01 32,56 35,37 High High 10,18 4,01 10,60 4,97 4,02 12,59 16,36 15,99 9,81 3,59 High -8,38 6,41 8,38 8,74 5,91 20,79 3,14 2,68 3,34 2,63 1,84 1,71 3,38 4,37 0,00 4,73 2,84 4,67 2,61 3,41 2,14 2,65 2,95 0,00 3,28 8,28 2,87 4,18 2,44 2,48 0,00 1,90 3,46 2,18 1,94 1,93 2,52 2,31 3,28 2,29 2,32 0,00 2,90 2,50 2,03 3,26 2,41 2,65 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 31 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Performance e multipli dei titoli dell’Euro Stoxx50 (€) Paese Valore Market Cap. (€ mln) Euro Stoxx Costruzioni e Materiali Saint Gobain Bouygues Lafarge Acciona Petrolio & Gas Total ENI Repsol Farmaceutici Sanofi-Aventis Merck Beni e servizi Industriali Siemens Schneider Electric Alstom Deutsche Post ThyssenKrupp Vallourec Thales Risorse di base ArcelorMittal (Ex Usinor) UPM Kymmene Stora Enso Acerinox Media Vivendi Reed Elsevier Lagardere Mediaset Turismo e tempo libero Accor Sodexho Air France Deutsche Lufthansa Area euro Area euro Francia Francia Francia Spagna Area euro Francia Italia Spagna Area euro Francia Germania Area euro Germania Francia Francia Germania Germania Francia Francia Area euro Francia Finlandia Finlandia Spagna Area euro Francia Paesi Bassi Francia Italia Area euro Francia Francia Francia Germania 321,30 331,26 41,60 33,21 63,08 56,71 360,27 52,15 18,07 20,24 654,71 77,29 125,90 601,81 95,71 67,36 28,82 26,75 22,16 38,36 44,29 194,63 11,58 12,51 7,36 12,58 197,36 18,90 15,39 24,50 3,25 159,33 34,99 79,04 10,40 18,34 4.573.130 148.978 23.095 10.606 18.127 3.247 219.771 123.996 65.670 26.808 218.744 101.868 27.369 514.135 86.447 39.016 8.897 32.359 12.541 4.916 9.111 62.453 19.285 6.657 5.829 3.235 146.235 25.415 11.961 3.213 3.839 50.608 7.987 12.420 3.122 8.454 Var. % 1M Var. % 6M Var. % YTD 0,02 -2,01 -5,67 12,73 -4,22 -1,90 2,62 5,82 -3,93 7,72 3,18 2,40 9,48 -0,11 -1,76 2,40 27,61 0,56 11,50 -7,27 -3,36 0,96 -1,11 8,69 -1,80 1,90 -2,46 -6,18 2,60 3,44 -14,16 -2,97 -1,09 0,03 -5,45 -1,98 4,24 12,78 9,70 16,57 21,10 20,60 9,16 17,97 0,28 9,38 1,00 -1,93 1,33 2,12 -0,51 11,25 7,46 6,59 14,23 -7,88 -1,29 -4,27 -7,29 -0,48 2,29 31,11 0,28 1,18 -1,16 20,64 -3,16 14,28 4,42 7,20 45,92 19,14 2,22 10,38 4,07 21,12 15,81 35,78 11,04 17,11 3,32 10,48 -0,01 0,22 -3,34 -1,01 -3,61 6,25 8,86 0,94 25,27 -3,14 -5,37 -4,55 -10,72 1,87 0,89 36,04 -2,96 -1,33 -0,06 12,34 -5,69 8,76 2,01 7,33 37,09 18,90 P/E Var. % EPS Net Div 2014E 2014E Yield 2013E (%) 14,84 19,86 3,14 17,23 11,59 2,98 16,64 31,58 2,98 17,76 -14,22 4,82 21,17 44,66 1,59 NS Neg. 0,00 12,23 5,24 4,97 10,91 1,06 4,56 13,91 6,12 6,09 14,64 -1,90 4,94 16,60 3,94 2,66 14,89 2,80 3,62 13,69 4,76 1,51 16,59 18,20 2,52 14,77 27,56 3,13 16,54 9,17 2,78 12,68 -2,05 0,00 15,74 2,44 2,99 45,22 Neg. 0,00 15,71 16,40 2,11 12,61 9,61 2,53 15,42 High 2,60 21,53 Neg. 1,25 12,57 9,70 4,80 14,78 15,56 4,08 30,68 High 3,42 19,31 -5,59 3,75 29,40 -44,10 5,29 14,67 6,31 3,29 15,85 18,77 4,79 36,11 High 0,00 16,24 High 1,27 22,13 16,28 2,29 22,33 1,53 2,05 15,72 Neg. 0,00 9,99 High 2,45 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 32 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Performance e multipli dei titoli dell’Euro Stoxx50 (€) Paese Valore Market Cap. (€ mln) Euro Stoxx Area euro 321,30 4.573.130 Servizi finanziari Area euro 293,47 43.953 Deutsche Boerse Germania 53,86 10.395 Unibail-Rodamco Francia 198,95 19.414 Tecnologici Area euro 294,88 199.458 Nokia Finlandia 5,29 19.811 SAP Germania 54,80 67.322 Alcatel-Lucent Francia 2,86 8.037 ASML Holding Paesi Bassi 59,41 26.546 STMicroelectronics Svizzera 6,96 6.339 Infineon Technologies Germania 8,61 9.712 Telecom Area euro 315,92 212.523 Telefónica Spagna 12,12 55.136 France Telecom Francia 12,57 33.283 Deutsche Telekom Germania 12,52 55.706 Telecom Italia Italia 0,86 15.420 Utility Area euro 277,73 351.036 E.On Germania 13,38 26.763 Iberdrola Spagna 5,15 32.111 RWE Germania 27,27 16.499 Enel Italia 3,98 37.388 Electricitè de France Francia 28,67 53.326 Var. % 1M 0,02 -0,28 1,01 4,55 -1,37 -0,47 -5,08 1,31 0,56 8,01 2,43 6,30 2,67 14,91 9,88 0,06 0,01 -2,59 6,17 0,41 -2,64 -1,14 Var. % 6M 4,24 7,43 -2,13 3,67 -3,70 -9,11 -9,63 -1,48 -10,43 22,94 19,61 9,97 -1,38 30,06 11,64 28,34 9,77 -3,43 9,54 -0,78 20,85 7,54 Var. % YTD 2,22 0,72 -10,53 6,82 -6,18 -9,11 -12,05 -12,31 -12,68 19,21 10,99 8,97 2,37 39,61 0,68 18,72 11,26 -0,30 11,02 2,48 25,27 11,62 P/E 2014E 14,84 15,43 14,06 18,42 19,27 23,41 16,06 69,26 21,23 50,27 19,72 15,83 13,54 13,26 20,86 11,50 14,36 14,68 15,08 12,01 12,55 14,34 Var. % EPS Net Div Yield 2014E 2013E (%) 19,86 3,14 4,80 3,12 10,71 3,90 5,66 4,47 63,19 1,25 High 0,00 1,26 1,72 Neg. 0,00 19,56 1,02 Neg. 4,17 68,89 1,39 -9,44 5,37 -11,39 6,19 -3,34 6,37 -4,78 4,00 -6,96 0,00 -9,99 5,25 -22,79 4,49 -14,59 5,25 -39,70 3,67 -4,48 3,27 -5,30 4,36 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 33 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Performance e multipli dei titoli del FTSE MIB (€) Titolo Settore A2A Ansaldo STS Assicurazioni Generali Atlantia Autogrill Finanziaria Azimut Holding Banca Monte dei Paschi Banca Popolare Emilia R. Banca Popolare Milano Banco Popolare Buzzi Unicem CNH Industrial Davide Campari Enel Green Power Enel Eni EXOR Fiat Finmeccanica GTECH Intesa Sanpaolo Luxottica Mediaset Mediobanca Mediolanum Moncler Pirelli Co. Prysmian Saipem Salvatore Ferragamo Snam Rete Gas STMicroelectronics Telecom Italia Tenaris Terna Tod’s UniCredit UBI Banca UnipolSai World Duty Free Yoox Elettricità Industriali Assicurazioni Trasporti Ristorazione Asset Management Banche Banche Banche Banche Materiali e finiture Industriali Industriali Elettricità Elettricità Petrolio & Gas Servizi Finanziari Auto Difesa Scommesse Banche Abbigliamento & Accessori Media Banche Assicurazioni Vita Abbigliamento Pneumatici Industriali Servizi petroliferi Abbigliamento Gas Semiconduttori Telecom Acciaio Elettricità Abbigliamento Banche Banche Assicurazioni Ristorazione Abbigliamento Market Cap. (mln €) Var. % 1M Var. % 6M Var. % YTD P/E Var. % 2014E EPS 2014E 0,82 2.569 7,62 1.372 15,86 24.692 18,92 15.624 6,39 1.624 18,91 2.709 21,72 2.537 7,06 2.355 0,57 2.504 11,95 4.097 11,80 2.227,15 7,85 10.582 6,00 3.482 2,04 10.210 3,98 37.388 18,07 65.670 31,14 7.668 7,25 9.062 5,89 3.402 19,57 3.406 2,21 36.103 41,01 19.604 3,25 3.839 6,69 5.759 5,71 4.202 12,65 3.162 11,54 5.612 16,31 3.500 18,79 8.294 22,65 3.814 4,17 14.108 6,97 6.339 0,86 15.420 15,69 18.523 3,86 7.763 101,50 3.107 5,76 33.388 5,83 5.253 2,36 6.496 9,47 2.410 20,90 1.229 -5,26 1,13 -3,06 2,27 -10,13 -17,42 -8,55 -15,15 -6,61 -22,40 -9,09 -3,27 -2,20 0,20 -2,64 -3,93 -2,84 -17,29 -9,53 -7,78 -8,81 0,74 -14,16 -16,59 -10,58 -0,78 -5,64 -13,70 0,21 -1,95 -1,74 7,73 0,06 -2,55 -0,36 -0,39 -11,39 -16,79 -7,02 -4,30 -15,49 -0,12 -5,46 -4,46 17,88 1,35 5,76 -0,05 2,10 46,86 15,88 -3,04 -5,71 -1,72 14,27 20,85 0,28 13,32 23,21 9,69 -13,33 28,35 4,83 -3,16 8,17 -9,23 -3,59 -2,93 -7,25 16,00 3,99 -4,64 23,83 1,66 42,69 12,89 -9,99 -5,31 -1,40 11,52 25,27 3,32 7,71 21,87 6,90 -11,69 23,41 5,29 -5,69 5,11 -9,44 -19,94 -8,27 -12,83 20,76 -18,08 2,61 20,69 18,72 -1,20 6,33 -16,39 6,97 18,01 6,38 3,61 -35,89 13,67 16,96 11,13 19,00 58,86 15,76 NS 15,34 16,26 61,08 25,54 14,16 21,41 18,74 12,55 13,91 12,66 11,94 11,77 12,68 17,03 28,03 36,11 11,98 12,82 26,96 13,19 14,96 23,82 24,35 14,26 50,32 11,50 15,56 15,45 23,09 16,49 20,65 9,29 24,92 68,48 Valore 4,15 -12,64 6,16 -10,15 8,87 23,04 28,34 -5,88 9,97 -13,62 11,10 18,44 29,04 8,29 -30,22 83,72 5,33 26,51 12,15 High 17,14 Neg. High High Neg. High -12,70 3,41 5,53 -4,82 4,29 -29,13 32,58 -14,75 -1,02 High 14,29 High Neg. -6,29 22,07 33,33 -1,72 Neg. 7,96 6,79 Neg. -10,05 5,49 -0,97 0,63 Neg. 24,50 3,97 -6,77 32,52 Net Div Yield 2013E (%) 4,02 2,10 2,84 3,96 0,00 3,70 0,00 0,00 0,00 0,00 0,42 2,55 1,33 1,55 3,27 6,09 1,08 0,00 0,00 3,83 2,26 1,59 0,00 0,00 4,38 0,79 2,77 2,58 0,00 1,77 5,99 4,16 0,00 1,99 5,18 2,66 1,74 1,03 8,31 0,00 0,00 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 34 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Legenda Benchmark Blue chip Buy-back Buy-out BV CAGR Capital employed Combined ratio Corporate governance Cost/Income ratio Cover ratio Default De-listing Downgrade DPS Due diligence EBIT EBITDA EPS Embedded Value EV EV/Sales EYR Expense ratio Free cash flow IPO Leverage Loss ratio Margine di interesse Margine da servizi Margine di intermediazione Market cap Multiplo NAV NAVPS Overhang P/E P/BV Pay-out ratio Placement (private) Private equity Profit taking Profit warning Public company Rating RAB (Regulatory Asset Base) Risultato di gestione ROCE ROE SPS Small/Mid cap Spin-off Target price Tier 1 Tier 2 Upgrade Valore Intrinseco (VI) Yield Parametro di riferimento Titoli a larga capitalizzazione Riacquisto Acquisizione dall’interno Book Value: mezzi propri della società Compound Average Growth Rate: tasso composto medio di crescita Capitale investito: mezzi propri + debiti netti Rapporto che tiene conto del Loss ratio (sinistri / premi) ed Expense ratio (spese di amministrazione, raccolta / premi) Norme che regolano il processo decisionale societario Costi operativi/Margine di Intermediazione (settore bancario) Riserve totali/premi (settore assicurativo) Insolvenza Eliminazione dal listino Peggioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito Dividend Per Share: dividendo per azione Fase di controllo dei bilanci che precede la chiusura di operazioni straordinarie Earnings Before Interest and Tax: utile operativo Earnings Before Interest, Tax, Depreciation, Amortisation: margine operativo lordo (MOL) Earnings Per Share: utile netto per azione Valore intrinseco delle compagnie: al patrimonio netto vengono aggiunte le plusvalenze non realizzate e l’attuale portafoglio vita in forza Enterprise Value: capitalizzazione + debito netto Rapporto tra Enterprise Value e fatturato Rapporto tra rendimento dei titoli privi di rischio (BTP 10 anni) e il rendimento del mercato azionario (espresso dal reciproco del P/E Spese di amministrazione rapportate ai premi (settore assicurativo) Reddito operativo + ammortamenti – imposte +/- variazione del capitale circolante netto Initial Public Offering: offerta iniziale al pubblico Debiti netti/mezzi propri Indice di sinistralità, rappresentato dal rapporto sinistri/premi (settore assicurativo) Interessi attivi – Interessi passivi (settore bancario) Commissioni attive – commissioni passive +/- profitti (perdite) da attività finanziarie +/- altri ricavi netti + dividendi (settore bancario) Margine di interesse + Margine da servizi (settore bancario) Capitalizzazione: prezzo x numero azioni Rapporto tra valori di mercato (Prezzo, Enterprise Value) e particolari grandezze di bilancio (ad esempio, utili, margine operativo lordo, risultato operativo, ecc) Net Asset Value: valore patrimoniale netto Net Asset Value Per Share: valore patrimoniale netto/totale azioni Eccesso di offerta di titoli sul mercato Price/Earnings: prezzo/utile netto Price/Book Value: prezzo/Valore di libro Quota di utili distribuita Collocamento (privato) Acquisizione di partecipazioni in società non-quotate Presa di profitto Annuncio di revisione di stime al ribasso Società a capitale diffuso Raccomandazione/ giudizio Valore del capitale investito netto come riconosciuto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas alle società di trasporto e distribuzione, al fine della determinazione delle tariffe applicabili Margine di intermediazione – costi operativi (settore bancario) Return On Capital Employed: utile operativo dopo le tasse/capitale investito Return On Equity: utile netto/mezzi propri Sales Per Share: fatturato per azione Titoli a bassa/media capitalizzazione Scorporo Prezzo obiettivo Patrimonio di base (capitale versato, riserve e fondo rischi bancari generali) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro rischio creditizio. Deve essere pari almeno al 50 % del capitale totale (settore bancario) Patrimonio supplementare (riserve di rivalutazione, strumenti ibridi, passività subordinate e fondo rischi su crediti) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro rischio creditizio (settore bancario) Miglioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito Embedded Value = valore attuale netto società + valore attuale della proiezione degli utili generati dal portafoglio premi vita in essere, o a portafoglio “chiuso” (settore assicurativo) Rendimento: dividendo per azione/prezzo azione Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 35 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito. I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters). Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi. Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti. Il presente documento è pubblicato con cadenza mensile. Il precedente report è stato distribuito in data 30.04.2014. Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente a soggetti residenti in Italia mediante la messa a disposizione dello stesso attraverso il sito internet di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com) e, per i clienti di Banca IMI, nella sezione Market Hub del sito internet di Banca IMI (https://markethub.bancaimi.com/home_public.html). Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 36 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Gli interessi e i conflitti di interesse – come disciplinati dagli artt. 69-quater e 69-quinquies del Regolamento Consob n° 11971/99 e successive modificazioni ed integrazioni (di seguito “Regolamento Emittenti”), dall’art. 24 del “Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari che prestano servizi di investimento o di gestione collettiva del risparmio” emesso da Consob e Banca d’Italia, dalla NASD Rule 2711 e dalla NYSE Rule 472 di FINRA, nonché dalle FSA Conduct of Business Sourcebook rules COBS 12.4.9R (3) e COBS 12.4.10R (5) – presenti tra il Gruppo Intesa Sanpaolo e gli emittenti di strumenti finanziari e i relativi gruppi di appartenenza citati nel presente documento sono disponibili, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 69-septies del Regolamento Emittenti, dalle suddette Rules di FINRA e FSA, unitamente alla “Policy per studi e ricerche” e all’estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse”, sul sito internet di Intesa Sanpaolo http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti.jsp Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (quali, tra gli altri, Information Barriers, Crossing Procedures, Watch e Restricted List) atti a gestire i conflitti di interesse derivanti dalle molteplici attività del Gruppo Intesa Sanpaolo in rapporto alle raccomandazioni prodotte. Certificazione degli analisti Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, il cui nome e ruolo sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che: (a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti; (b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Altre indicazioni 1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento. 2. Gli analisti citati nel documento sono soci AIAF. 3. Gli analisti citati nel documento non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking. Note metodologiche Il presente documento è stato preparato sulla base della seguente metodologia. Settori e aree geografiche USA/Europa/Italia e cenni sui Paesi emergenti L’universo di riferimento è quello dei settori dell’Euro Stoxx 600 e dell’S&P500. La selezione dei settori viene realizzata sulla base dell’analisi dei fondamentali e della forza relativa dei singoli comparti rispetto al benchmark. I suggerimenti di acquisto si riferiscono ad un investimento realizzato con un orizzonte temporale di 6-12 mesi. Dati societari e stime di consenso I commenti sui dati societari vengono elaborati sulla base di notizie e dati societari disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le stime di consenso relative alle previsioni sulle crescite dei dati societari (utili, dividendi, prezzo di libro) vengono desunti dal provider FactSet (JCF) e rielaborati e commentati dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Definizioni e storia delle raccomandazioni Raccomandazioni equity View Definizione Orizzonte Positiva Si riferisce ad un target più alto del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Moderatamente Positiva Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il 5% e il 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Neutrale Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il +5% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Moderatamente Negativa Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il -10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Negativa Si riferisce ad un target più basso del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Non No Rating La Società viene coperta dal desk Retail Research senza esprimere alcuna raccomandazione o per scelta o per attenersi a precise disposizioni che riguardano circostanze particolari (ad esempio se Intesa Sanpaolo significativo ha interessi o conflitti di interesse particolari nella Società oggetto del documento o ricopre ruoli in operazioni di mercato che riguardano la Società). Rating sospeso La raccomandazione sulla Società viene sospesa se non esistono elementi di natura fondamentale sufficienti per esprimere un giudizio sul titolo. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Non significativo 37 Mensile Azioni 23 maggio 2014 La ricerca retail equity presenta dei giudizi la cui interpretazione è riportata nella tabella precedente. L’attribuzione del giudizio si basa sull’analisi fondamentale. Quest’ultima tende ad individuare il valore intrinseco delle azioni di una società quotata. Tale valore viene confrontato col prezzo espresso dal mercato, per individuare i titoli sottovalutati, ipotizzando che il mercato possa riportare la quotazione a tali valori. I metodi applicati sono di tipo quantitativo e qualitativo. Metodo quantitativo: approccio utilizzato per quantificare il valore della società; scaturisce dalla media delle valutazioni rivenienti dai diversi metodi applicati, quali i Multipli, il Discounted Cash Flow, la Sum of Part (onde necessario se il gruppo è presente su business differenti). Per metodo dei “Multipli” si intende la comparazione con un paniere di titoli di riferimento quotati comparabili il più possibile simili alla società da valutare, tenendo conto delle prospettive di crescita e della redditività. La peer analysis viene svolta con i seguenti criteri: 1) si individua un paniere di titoli comparabili (per settore e dimensione); 2) si calcolano i principali multipli del paniere di riferimento sulla base dei dati di consensus JCF ed altri consensus (IBES); 3) si realizza la mappa dei valori che solitamente associa il multiplo EV/Ricavi, margine EBITDA e EBIT, P/E, ecc. per l’anno corrente e quelli prospettici, oltre a multipli particolari come ad esempio il P/BV nel caso di banche ed il P/EV nel caso di assicurazioni, ecc.; 4) si valuta il posizionamento del titolo al di sopra, al di sotto o sulla retta di regressione che indica il benchmark di riferimento, o la media, del paniere individuato. Il DCF (Discounted Cash Flow) misura la valutazione dei flussi di cassa scontati ad oggi secondo il criterio tale per cui il valore del capitale di un’azienda è dato dal valore attuale dei flussi di cassa che la società sarà in grado di generare in futuro, scontati ad un tasso di attualizzazione (definito come costo medio ponderato del capitale, WACC). Il calcolo del DCF prevede la determinazione del valore attuale dei flussi di cassa operativi attesi per un periodo di previsione esplicito, al quale si aggiunge un valore finale di lungo periodo (“Terminal value”) e si sottrae l’indebitamento. La SOP (somma delle parti) è un metodo che prevede la valutazione effettuata per singole divisioni (ogni divisione viene paragonata ai propri peers) e infine si effettua la somma delle valutazioni dei singoli business. Metodo qualitativo: il metodo qualitativo viene integrato da una serie di considerazioni legate a: Rendimento atteso (yield%); Analisi della contendibilità (struttura dell’azionariato); Analisi della posizione competitiva; SWOT analisi (punti di forza/debolezza; rischi/opportunità). A completamento dell’analisi fondamentale viene elaborata anche una parte relativa all’analisi tecnica, come illustrato di seguito. Analisi tecnica Valutazione della struttura grafica di indici, settori e titoli che viene desunta dalle quotazioni disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le previsioni sui livelli tecnici sono realizzate dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo tramite modelli tecnici dedicati che forniscono indicazioni relative alla tendenza sia di medio che di breve periodo, i livelli di supporto/resistenza e le varie “Figure Tecniche” che possono favorire indicazioni operative in base all’esperienza dell’analista. Si definisce supporto un livello che tende a sostenere i prezzi e dal quale potrebbe scaturire un rimbalzo: la sua violazione al ribasso provoca generalmente un’ulteriore discesa delle quotazioni. Si definisce resistenza una barriera che tende a fermare l’aumento delle quotazioni e, se non superata, potrebbe provocare un’inversione di rotta; al contrario, la sua violazione al rialzo di regola implica un’accelerazione dei prezzi. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 38 Mensile Azioni 23 maggio 2014 Storia delle raccomandazioni (12 mesi) Emittente A2A Ansaldo STS Atlantia (ex Autostrade) BP Milano BP Milano Enel Enel Green Power Eni Eni FIAT CNH Indusrial (ex FIAT Industrial) FIAT Industrial Generali Italcementi Luxottica Luxottica Luxottica Mediobanca Prysmian Sanofy Snam Snam STMicroelectronics UniCredit Unione Banche Italiane (UBI Banca) Unione Banche Italiane (UBI Banca) Raccomandazione Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Neutrale Positiva Moderatamente Positiva Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Data di assegnazione/conferma del giudizio* 27.03.2014 20.02.2014 29.01.2014 23.05.2014 29.01.2014 20.02.2014 30.04.2014 28.11.2013 26.09.2013 30.04.2014 26.09.2013 29.05.2013 27.03.2014 20.02.2014 29.01.2014 26.09.2013 29.05.2013 20.02.2014 20.02.2014 27.03.2014 27.03.2014 28.11.2013 20.02.2014 27.03.2014 17.09.2013 29.05.2013 Nota: * Viene riportata l’ultima data di conferma del giudizio precedente alla presente pubblicazione, quando la data di assegnazione è antecedente ai 12 mesi Distribuzione dei rating/rapporti bancari (marzo 2014) Numero di società coperte: 40 Distribuz. Copertura Desk Retail con riferimento all’ultima raccomandazione Clienti Intesa Sanpaolo * POSITIVO MODERATAMENTE POSITIVO 7,5% 52,5% 100% 57% NEUTRALE MODERATA MENTE NEGATIVO 37,5% 60% - NEGATIVO 3% 100% Nota: * Società alle quali Intesa Sanpaolo o altre società del Gruppo hanno fornito servizi di Corporate e Investment Banking negli ultimi 12 mesi; in questo caso la percentuale indica quante società (sulle quali il Desk Retail Research ha un giudizio) sono anche clienti del Gruppo. Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Banca IMI e Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Chi riceve il presente documento è obbligato a uniformarsi alle indicazioni sopra riportate. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Ester Brizzolara Laura Carozza Piero Toia Analista Obbligazionario Serena Marchesi Fulvia Risso Cecilia Barazzetta Analista Valute e Materie prime Mario Romani Editing: Monica Bosi, Raffaella Caravaggi Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 39