Loris Cecchini: dotsandloops

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Loris Cecchini: dotsandloops
Loris Cecchini: dotsandloops
a cura di Marco Bazzini e Stefano Pezzato
Prato, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci
Prato, 5 aprile – 2 agosto 2009
Si inaugurerà sabato 4 aprile alle ore 18 presso il Centro per l'arte
contemporanea Luigi Pecci di Prato la mostra: LORIS CECCHINI: DOTSANDLOOPS.
Curata da Marco Bazzini e Stefano Pezzato, la rassegna si pone come la più
completa e dettagliata panoramica sull’attività di Loris Cecchini. La mostra,
realizzata in stretta collaborazione con l'artista, si sviluppa entro un articolato e
suggestivo percorso appositamente ideato da Cecchini e dai curatori per le sale
espositive del Pecci.
A caratterizzare questa straordinaria rassegna, che ripercorre le fasi principali
della ricerca artistica dell’autore, interventi ambientali uniti ad un'ampia
selezione di fotografie, sculture e installazioni realizzate dalla metà degli anni
Novanta ad oggi. Loris Cecchini, da sempre impegnato nell’indagine dell'oggetto e
dello spazio, con questa importante personale si afferma quale artista fra i più
apprezzati in Italia e all’estero.
La rassegna si apre con una serie di installazioni/ambienti, ovvero, "esercizi di
architettura", che sviluppano un'idea del luogo modificandone il rapporto dello spettatore
con esso. Si inserisce in questo gruppo di lavori un’enorme griglia volumetrica percorribile
che prende ispirazione da Density Spectrum Zone (2002-2004), installazioni ottenute
dalla deformazione e concatenazione di elementi in pvc che si sviluppano nello spazio. Il
percorso espositivo segue con la nuova versione di Around and Around, paesaggio
schematico modellato tridimensionalmente al computer e riprodotto come reticolo
prospettico a tromp-l'oeil sulle pareti di una stanza, presentato e realizzato nel 2001 come
progetto speciale per la Casa della musica - Sonar di Colle Val d'Elsa.
Per Cecchini l'ideazione e la formazione di "strutture" si articola in una serie di involucri e
moduli abitativi intitolati Monologue Patterns: Matrici (2003) costituita da schizzi
progettuali realizzati in digitale e intagliati su superfici grigie di pvc e Crisalide (Premio
per la giovane arte italiana, 2005), sorta di serra artificiale intesa come zona di
interscambio tra organismo naturale e forma architettonica transfigurata. Alla serie
Monologue Patterns appartengono anche le Roulottes (2004-2007): oggetti-ambiente
trasformati in "veicoli di luce" che proiettano ombre di griglie reticolari o trafori modulari
che li ricoprono, oppure in luoghi trasparenti che ospitano al proprio interno piante, libri,
oggetti d'affezione praticabili dal pubblico.
La relazione diretta con lo spazio e la passione per la morfologia biologica si manifesta con
l'espansione di bolle e la proliferazione di forme organiche, molecolari o artificiali prodotte
con metalli e materie plastiche. L’artista realizza la serie dei corpi estrusi in resina che
come scheletri (Morphic Resonance, 2004-2007) o elementi familiari all’architettura
emergono dalle pareti assumendo l'aspetto surreale di finestre, librerie e termosifoni
(Gaps, 2004-2009), oppure si aggrappano alle architetture sotto forma di grandi gonfiabili
trasparenti e sospesi nello spazio (Blaublobbing, 2004-2009).
Il percorso espositivo procede con le foto-assemblaggi degli esordi dove, con la fotografia
rielaborata al computer, Cecchini crea ambienti fittizi abitati da personaggi reali, abitacoli
trasparenti, (No casting, 1997-1999), vedute esterne associate a cromie accese,
morfologie
fluttuanti
di
bolle,
involucri
trasparenti,
(Powderscape/Seedscape/Pigmentscape, 2005-2007), modelli 3D di alberi e foto di
icebergs ricostruiti in studio con modelli architettonici d’invenzione (The painted
distances, 2008 e Sliding constructions and drifting thoutghs, 2008-2009).
Si passa poi alla replica di oggetti, elaborazione di "modelli" virtuali ottenuti manipolando
materiale analogico che accostato alle messe in scena spaziali trasfigurano la realtà
destabilizzandone la percezione. Nella versione tridimensionale proposta con la serie Stage
Evidence (1998-2007), l’artista ironizza sull’idea di “usura dello sguardo”.
Su scala ambientale, invece, i “modelli” virtuali acquistano un impatto fortemente scenico
facendosi carico della denuncia sociale come in BBBreathless, lavoro presentato alla
Biennale di Venezia, nel 2001, costituito da una cella d’isolamento per condannati a
morte dotata di un sofisticato sistema di aerazione che imprime alle pareti in gomma un
movimento simile alla respirazione, in espansione e contrazione. L’elaborazione di "modelli"
virtuali prosegue con Empty walls - Just doors (2006), serie di porte replicate in gomma
e installate in modo da formare uno spazio labirintico, quasi sospeso fra senso del mistero
e claustrofobia.
Alla più recente ricerca appartengono le installazioni immaginifiche, opere composte da
migliaia di moduli in polietilene o acciaio, che fluttuano nello spazio come onde (Morphing
Wave, 2005-2007), rimangono sospese come nuvole (Cloudless, 2005-2007) o si
stagliano nell'ambiente come concrezioni naturali o minerali (Steelorbitalcocoon, 20072009). Realizzate attraverso un laborioso processo di progettazione, fabbricazione e
montaggio, queste installazioni evidenziano un complesso impianto tecnico, base di tutta la
produzione artistica di Cecchini. Da questi lavori emerge la curiosità dell'autore per i
prodotti artificiali e le tecniche di lavorazione, per la chimica e la fisica degli elementi,
unitamente alla costante ricerca di un'esperienza diretta con la materia associata a forme
di crescita organica e di aggregazione cellulare.
La mostra sarà accompagnata da un nuovo catalogo, che conterrà testi critici di
Marco Bazzini e Lorand Hegyi, testi dello stesso artista, oltre ad esaurienti
apparati iconografici e bio-bibliografici.
Loris Cecchini: dotsandloops
Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci
Prato, 5 aprile - 2 agosto 2009
Mostra promossa da: Regione Toscana e Comune di Prato
Con il contributo di: Fondazione Monte dei Paschi di Siena
Con il sostegno di: ASM Ambiente Mobilità Servizi spa, CariPrato - Gruppo Banca Popolare
di Vicenza, Gruppo Consiag, Unione Industriale Pratese
Partner Ufficiale: Aeroporto di Firenze
Sponsor: Salvatore Ferragamo
Sponsor tecnico: Fly in balloons srl
Inaugurazione: 4 aprile 2009, ore 18-22
Apertura: ore 10-19, chiuso martedì e venerdì 1 maggio
Apertura serale dal 10 giugno al 22 luglio ogni mercoledì ore 19-21
Visite guidate gratuite fino al 7 giugno ogni sabato e domenica, ore 17 (compreso anche
sabato, domenica e lunedì di Pasqua)
Visite guidate gratuite dal 10 giugno al 22 luglio ogni mercoledì ore 21
Biglietti: intero 5€, ridotto 4€
Loris Cecchini
Loris Cecchini è nato a Milano nel 1969. Attualmente vive in Toscana e lavora nello studio
di Prato. Fra gli artisti italiani affermati nell’ultimo decennio è uno dei più apprezzati a
livello internazionale.
Ha tenuto mostre personali in varie gallerie e in spazi museali come il Centro Gallego de
Arte Contemporaneo di Santiago de Compostela (2000), la Fondazione Bandera di Busto
Arsizio (2000), il Kunstverein di Heidelberg (2001), la Fondazione Teseco di Pisa (2002), il
Museo Casal Solleric di Palma di Maiorca (2004), Quarter di Firenze (2004), il Palais de
Tokyo di Parigi (2004, 2006 e 2007), lo Shanghai Duolun MoMA (2006), il PS1 di New York
(2006).
Ha partecipato a rassegne prestigiose e numerose mostre collettive fra le quali la XIII
Quadrienale di Roma (1999), Video Virtuale - Foto Fictionale al Ludwig Museum di Colonia
(1999), Futurama. Arte in Italia 2000 al Centro Pecci di Prato (2000), la Biennale di Taiwan
a Taipei (2000), la Biennale di Valencia (2001), la 49^ Biennale di Venezia (2001), Arte
all’Arte a Colle Val d'Elsa (2001), Leggerezza al Museo Lenbachhaus Kunstbau di Monaco
(2001), Ouverture al Palais de Tokyo di Parigi (2002), De Gustibus al Palazzo delle Papesse
di Siena (2002), Orizzonti al Forte Belvedere di Firenze (2003), Le opere e i giorni alla
Certosa di Padula (2004), Object versus design al Musée d’art moderne St.Etienne
Metropole (2004), Spazi atti al PAC di Milano (2004), Premio per la giovane arte italiana
2004-2005 - Padiglione Venezia alla Biennale di Venezia (2005), la XII Biennale
Internazionale di Scultura di Carrara (2006), la VI Biennale di Shanghai (2006), Artempo a
Palazzo Fortuny di Venezia (2007), The Freak Show al Musée d'Art Contemporain di Lione
(2007), la XV Quadriennale di Roma (2008).
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