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CONTROCOPERTINA
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DOMENICA 28 GIUGNO
3
Il cortese Stato Italiano elemosina alla Calabria 25 euro l’anno ad
abitante per le politiche sociali. Nella provincia autonoma di Trento
sono 282 euro. Un divario originato dal federalismo fiscale, il
più grande imbroglio dopo l’Unità d’Italia.
NORD VS SUD
Sei
calabrese?
Vali 6 centesimi al giorno
“
Con 25 euro
l’anno si riesce
appena a
pagare il ritiro di
due cartelle
cliniche
ospedaliere o a
fare due volte gli
esami delle
urine.
LIDIA ZITARA
ontateli: 25 euro in un anno.
È la cifra che lo Stato
Italiano mette a disposizione
per le politiche sociali, qui in
Calabria. Venticinque euro
pro capite in un anno.
Ci potete mettere la benzina per una
settimana, oppure comprarci il giornale
dei programmi per sette settimane
(dipende da quale comprate: se siete
risparmiosi, con 25 euro ci fate anche
sei mesi), potete pagare il ritiro di due
cartelle cliniche ospedaliere, o farvi due
volte gli esami delle urine. Ci pagate
un’infermiera se vi serve una flebo,
oppure un libro di scuola, magari il sussidiario di lettura, che costa meno. In
una cartoleria economica per 25 euro
potreste trovare uno zainetto marca
‘mbusta, e al discount vi portereste via
5 confezioni di pannolini per neonato.
Oggi come oggi su 25 euro non si sputa,
ma se diluiamo in un anno sono 0,6
centesimi al giorno. Se vivete in una
famiglia numerosa (molto numerosa) è
capace che racimolate un intero euro
pro die.
Questo è quanto il cortese Stato
Italiano elemosina alla Calabria per il
welfare, cioè per i cosiddetti ammortizzatori sociali, per dare un po’ di respiro
a famiglie con malati, anziani, disabili,
per i nullatenenti, senza fissa dimora.
Insomma per aiutare chi sta male e non
C
è in grado di provvedere da sé alla sua
salute.
A Trento se ne spendono 282.
Ecco, a dirla tutta con 282 euro in un
anno, se hai un malato grave a casa,
non ci fai niente lo stesso. Ma sono
sempre meglio di 25. Con 282 euro vengon fuori almeno i libri per iniziare le
scuole medie.
Diciamocelo, sono cifre che non cambiano la vita a nessuno, neanche al più
reietto ed emarginato, ma la differenza
tra Trento e Siderno è pesante da mandare giù. Troppo pesante.
“Al Sud la vita costa di meno!”, già lo
sento questo discorso. A parte che le
ciliegie costano di meno a Milano,
magari sarà vero per quel che riguarda
i servizi e gli affitti, ma non credo che il
rapporto sia uno a dodici. Cioè quello
che a Milano o a Trento costa 12 euro,
da noi dovrebbe costarne uno? Non mi
pare sia così.
Tutto questo divario è originato dal
federalismo fiscale, il più grande imbroglio dopo l’Unità d’Italia. Arriverà il
momento in cui non avremo neanche
più questi miseri 25 euro, e dovremo
continuare a spostarci a Roma o Torino
per curarci, mentre i dipendenti delle
banche hanno agevolazioni sugli acquisti, e i lavoratori al massimo si scontano
un paio di buoni pasto.
Naturalmente il nostro welfare è ben
lontano dagli standard dell’Inghilterra,
ma il paradosso è che il loro welfare lo
stiamo spesando noi meridionali e tutti
gli stati poveri dell’Europa.
L’Unione Europea funziona come una
grossa pompa idrovora che prosciuga
sangue e soldi a beneficio di un paio di
stati membri (non faremo nomi:
Inghilterra e Germania). Ogni nazione
è sottoposta a questo giogo: per non
farsi prosciugare deve prosciugare a sua
volta. È come la storia del pesce grande
che mangia quello più piccolo e alla via
così.
Ma lo Stato rassicura: non preoccupatevi, ci sono le associazioni di volontariato!
Aaaaah, meno male, perché m’ero preoccupata!
Ma la cosa più strana è che lo Stato ha
smesso di finanziare i comuni (da 1,6
miliardi di euro nel 2007 a 297,4 milioni del 2014), ma dà circa 13 miliardi di
euro l’anno alle associazioni (il 3%
circa sono cooperative, le più favorite
dal punto di vista finanziario).
Insomma lo Stato fa Pilato perché sa
che - di riffa o di raffa - i soldi arrivano
per altre vie. Peccato che le associazioni qui siano davvero poche, anche perché per fondare associazioni onlus o
cooperative, l’iter burocratico non è
semplice e bisogna comunque avere un
certo capitale di partenza. Ma notoriamente le banche non prestano soldi al
Sud. E allora come si fa?
Non si fa, punto e basta.
“
Il nostro
welfare è ben
lontano dagli
standard
dell’Inghilterra,
ma il
paradosso è
che il loro
welfare lo
stiamo
spesando noi
meridionali e
tutti gli stati
poveri
dell’Europa
RIVIERA
ATTUALITÀ
GIUDIZIARIA
Gerace
nel“mondo
di mezzo”
N
ell’indagine denominata
“Mondo di Mezzo”, prima
parte
dell’operazione
conosciuta anche come
“Mafia capitale”, si legge
che per gli investigatori un
distributore di carburanti sarebbe
stato: “La base logistico-operativa del
sodalizio, utilizzata quale luogo d’incontro e punto di riferimento dell’attività, da parte di Carminati e di Brugia,
i quali ne avevano acquisito la disponibilità”.
Quel distributore era di un 50enne
figlio di un emigrato geracese, padre e
figlio sono stati coinvolti nella maxi
inchiesta che continua a far tremare
Roma.
La procura contesta il ruolo di partecipe al gruppo criminoso con al vertice
Massimo Carminati e Riccardo Brugia,
del 50enne R.L., detto “Bobo”, che
avrebbe gestito per conto della presunta associazione un distributore di carburante in corso Francia, ritenuta
“base logistica del sodalizio”. E Bobo
si sarebbe occupato anche “delle attività di estorsione e recupero crediti per
conto dell’associazione, svolge anche il
ruolo di tramite delle comunicazioni
per il sodalizio”, nonché per come si
legge nell’ordinanza: “…È risultato
essere imprenditore intraneo al sodalizio, la cui attività è entrata nella sfera
di influenza e di controllo di Carminati
e Brugia, ai quali è risultato essere
subordinato”. E ancora oltre si ritiene
che il 50 enne: “È riuscito a intrecciare le finalità individuali con quelle
della struttura mafiosa, denominata da
quest’ufficio “Mafia Capitale”, riuscendo anche a sfruttare la carica intimidatoria propria dei suoi esponenti nell’illecita attività creditizia gestita, per
ottenere il pagamento dai debitori, con
l’impiego di minacce e violenza, da
parte di Brugia e di Matteo Calvio”.
Bobo avrebbe altresì svolto il ruolo “di
tramite nelle comunicazioni con e per
il sodalizio ed è risultato interloquire
con Carminati e Brugia, al fine di poter
individuare un luogo sicuro ove occultare le armi e commissionare a un carrozziere di fiducia la realizzazione di
un vano, all’interno dell’abitacolo di
un’autovettura, destinato al trasporto
di armi e denaro”. In questo contesto
gli investigatori ritengono. «In particolare, Brugia precisava che la cavità serviva per celare “una pistola” e
Carminati, a sua volta, affermava che
occorreva far eseguire “un lavoro di
saldatura (…) di carrozzeria, per far lo
spazio piccolo che loro portano le pistole”».
Carminati e Brugia risulterebbero frequentare “quotidianamente il distributore e vi trascorrevano molto tempo”,
perché secondo le ipotesi dell’accusa
«Era evidentemente stato ritenuto
luogo sicuro, in quanto non riconducibile direttamente a loro, per organizzare e tenere incontri, ricevere “imbasciate” e utilizzare l’utenza telefonica
attestata presso gli uffici dello stesso,
per comunicazioni inerenti alla gestione delle attività del sodalizio».
A tal proposito in una conversazione
intercettata a Massimo Carminati, “a
conferma – si legge nell’ordinanza della sua capacità di penetrazione nella
pubblica amministrazione”, esortava
un tale Tartaglia a mandargli un
“foglio” con “due o tre indicazioni”
necessarie, affinché potesse “parlare
con l’amico mio (nmi) ed in settimana
lo mandiamo a parlà con la
Signora…”, che sarebbe un sindaco
dell’hinterland romano. “Carminati – è
scritto ancora oltre – concludeva la
conversazione, riferendo a Tartaglia
che avrebbe dovuto utilizzare Lacopo
quale tramite per fargli giungere quanto richiesto (“.. me lo lasci pure qui da
Bobo ... capito!”)».
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“
DOMENICA 28 GIUGNO
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Violenza sugli animali “no profit”.
E Bovalino inizia la sua battaglia
Di fronte ai problemi legati al fenomeno del randagismo emersi nei giorni scorsi si
sta muovendo un gruppo di animalisti per dare voce a chi purtroppo non ce l’ha.
“Sono stati
contattati gli
ex ministri
Brambilla
e Meloni,
personaggi dello
spettacolo e
animalisti e le
loro disponibilità
sono state già
confermate.
Inoltre, si
organizzerà una
manifestazione
contro questa
barbarie”.
M. CRISTINA CAMINITI
ark Twain scrisse: “Il
cane è un gentiluomo”.
Victor Hugo si chiese:
“Se guardi negli occhi il
tuo cane, come puoi
ancora dubitare che non
abbia un’anima?”. Lord Byron per il suo
amato labrador scrisse sulla sua tomba:
“Qui sono sepolti i resti di uno che possedeva Bellezza senza Vanità, Forza senza
Indolenza, Coraggio senza Ferocia, e
tutte le Virtù dell’uomo senza i suoi
Vizi”. Potrei andare ancora avanti e citare tutto l’amore che i grandi scrittori
hanno dimostrato verso gli animali, verso
i cani, ma toglierei troppo tempo al lettore.
L’amore incondizionato degli animali
però non sempre è contraccambiato dall’uomo e questo ce lo dimostra l’ultimo
episodio di inaudita violenza accaduto a
due poveri randagi a Bovalino. Lunedì
sera in Via XXIV Maggio due, o forse tre
bestiole sono state prese a bastonate e di
loro oggi non si trova traccia. L’unico
segno ancora visibile sono le grandi
chiazze di sangue lasciate sul marciapiede.
Si parla troppo spesso di educazione alla
civiltà, ma se la gente considera atti vandalici e incivili i cassonetti della spazzatura incendiati quasi una volta a settimana,
allora la violenza gratuita sui randagi
come si può definire? È questo il paese
che vogliamo?
Di fronte a tutto questo però Bovalino
non sta a guardare e negli ultimi giorni si
sta muovendo un gruppo di animalisti
M
per dare voce a chi purtroppo non ce l’ha.
Ma c’è anche chi da sempre dà conforto
ai piccoli amici “accampati” per le strade
del paese porgendogli una ciotola di cibo
o addirittura portandoli a casa in attesa di
una famiglia che li adotti. Tutto questo
però non è facile e spesso non si ricevono
aiuti da parte di enti pubblici.
«Negli anni passati quando trovavo un
cane ho sempre fatto denuncia ai comuni per abbandono di animali, ma la risposta è stata sempre la stessa: “non possiamo gestire la problematica”». È
Mariarita Romeo che risponde alle mie
domande sulle difficoltà e responsabilità
che si affrontano quando si decide di aiutare un randagio. Le storie di abbandono
sono tante ed è sconcertante immaginare
le condizioni in cui vengono trovati gli
animali: «Ho Valentina ormai dal mese
di febbraio e ancora non ho trovato nessuno che la adotti. È faticoso trovare una
famiglia, ma col tempo ce la faccio e sono
sicura che il momento arriverà anche per
lei».
I vicini di casa come reagiscono davanti
ai trovatelli che ospiti?
«Non sempre le persone capiscono, anzi
a volte si dimostrano dei veri mostri. Una
volta ho trovato uno dei miei gatti ucciso
e gettato nel cesto della spazzatura del
condominio, come se fosse un avvertimento. Sono stata male per giorni” ».
Accogli animali da sempre, ma c’è chi è
disposto ad aiutarti nelle spese mediche?
«Anche questo è un grosso problema,
perché oltre alla responsabilità di tenere
più animali in casa, ci sono anche le spese
economiche che spesso sono a carico
personale. Fortunatamente ci sono vete-
rinari che grazie al loro amore per gli animali sono disposti a fare alcuni vaccini e
operazioni senza chiedere nulla in cambio».
Sara Schirripa collabora con un’associazione no profit che si occupa del mantenimento dei randagi.
È difficile trovare una famiglia che adotti un cane?
«Dipende da età e sesso dell’animale.
Purtroppo spesso chi adotta evita gli animali troppo grandi o le femmine per questo sosteniamo la campagna di sterilizzazione».
Come avvengono le adozioni?
«Le associazioni a proprie spese sterilizzano gli animali ai quali vengono messi
anche i microcip, ma qui da noi evitano di
prenderli forse perché poi lo scopo è
quello di abbandonarli. Per questo la
maggior parte delle adozioni avviene al
Nord. Non manca però chi accoglie uno
dei trovatelli in casa anche nelle nostre
zone».
Cos’è che manca perché finisca la violenza sugli animali?
«L’informazione: la società deve essere
sensibilizzata. Adesso a Bovalino dopo
l’ultimo episodio c’è la paura che venga
fatto del male anche ai propri cani, per
questo la gente deve essere informata.
Una volta che ci si prende cura dell’animale è necessario sterilizzarlo per il suo
bene e per chi lo adotta».
Ho ascoltato anche Angela Aguì, amministratrice di un numeroso gruppo di animalisti bovalinesi che negli ultimi giorni
sta cercando una soluzione al problema
del randagismo in paese.
«Dal punto di vista legale abbiamo inviato una richiesta al comune per la formazione di un’associazione e per l’ottenimento di un terreno adibito all’accoglimento dei randagi che è inoltre servito da
rete idrica, elettrica e fognaria».
Il vostro movimento è affiancato da
molta gente?
«Tutta Italia è accanto a questo problema. Sono stati contattati gli ex ministri
Brambilla e Meloni, personaggi dello
spettacolo e animalisti e le loro disponibilità sono state già confermate. Inoltre si
organizzerà una manifestazione contro
questa barbarie. Attendiamo però la
risposta dei Commissari».
Le atrocità fisiche e psicologiche che
subiscono questi animali devono trovare
una fine. Ciò che consola è che Bovalino
è pronto a combattere questa battaglia,
perché se si parla di diritto alla vita, allora che questo valga anche per i nostri
Amici a quattro zampe.
RIVIERA
ATTUALITÀ
REGGIO CALABRIA
Per 2000 euro al mese Giuseppe Falcomatà, 31 anni,
guida una metropoli sull'orlo del precipizio e con la sua
pacatezza serafica e imperturbabile colleziona allori.
Falcomatà,la goccia che
scava la roccia... di debiti
“
Un bilancio
positivo,
almeno quello,
l’operato
dell’Amministrazione
Falcomatà.
Ma ancora ci si
trova ai piedi
di una rupe
altissima e
che presenta
non pochi
ostacoli.
ANTONIO CORMACI
Quasi un anno è passato. Un anno da
quando Reggio sembrò svegliarsi in
primavera, da quando un contesto funestato dal degrado sociale e finanziario si trasformò,
magicamente, in un’oasi
ricolma di speranza, di
passione, di innovazione. È trascorso quasi
un anno da quando
G i u s e p p e
Falcomatà, il figlio
d’arte per eccellenza della politica reggina, riuscì a conquistare quella che ormai
sembrava destinata a rimanere una roccaforte del centrodestra.
Ma la conquista fu solo l’atto iniziale di una ben più spinosa sfida che
significa ancora oggi riportare a galla
una città sull’orlo del baratro finanziario,
una città dove la politica aveva perso la
sua battaglia più importante, avere la fiducia dei suoi cittadini. Le inchieste di mafia,
il commissariamento, i disservizi non erano
un punto di partenza. Ci si chiede, tuttavia,
cosa abbia significato, fino ad ora, l’amministrazione Falcomatà. È possibile trarre delle
conclusioni sulla qualità dell’operato di un
sindaco che, certamente, ha mostrato un
portfolio di idee chiare e innovative? La
risposta è quanto mai ardua ma tutto sommato permette di dare determinati risultati
positivi.
Partiamo da risposte da dare alla “pancia”
dei cittadini. Quando, il 26 ottobre 2014,
Giuseppe Falcomatà diventò sindaco di
Reggio Calabria, le casse del comune
avevano pochi euro da spendere
e tanti euro da dover rendere,
con l’Amministrazione finanziaria alle porte come un predatore davanti a una
preda ormai spacciata. Il primo atto di
coraggio è stato ridimensionare le pretese
finanziarie di sindaco
e assessori, che guadagnano rispettivamente
2mila e 1500 euro
mensili, e soprattut-
to dello
staff del
sindaco, da
intendersi
ufficio
stampa e
portavoce,
che
oggi
lavorano
gratis, rappresentando così un
grande
risparmio
rispetto ai
600mila
euro dello staff delle amministrazioni precedenti. Non male.
Conquiste sono state anche fatte nell’ambito della mobilità urbana ed extraurbana.
Riguardo il capitolo trasporti pubblici
l’Amministrazione Falcomatà ha decisamente tentennato fino a febbraio di quest’anno, non sapendo gestire una situazione culminata con la clamorosa cessazione dei servizi in seguito al mancato
pagamento dei tagliandi assicurativi
dei mezzi. I soldi sono arrivati ma la
Procura non ha esitato a instaurare
un contenzioso per chiedere il fallimento della municipalizzata. Le
udienze proseguono, ultima
quella del rinvio all’8 luglio per
mancanza del bilancio, ma
comunque grandi meriti vanno
riconosciuti al giovane sindaco reggino, il quale grazie ai suoi ottimi rapporti
con il Ministero delle infrastrutture è riuscito a far firmare la “vertenza ATAM”, in
base alla quale sono state sbloccate delle
risorse che dovrebbero far convincere il giudice a tenere in piedi l’azienda. Ancora non
male.
Dopo l’Atam, bisognava dare altre risposte
circa un altro punto cruciale della mobilità
reggina, l’Aeroporto dello Stretto. Era fine
gennaio quando si andò vicini al crack finanziario della SO.G.A.S., la società gestore
della struttura che non pagava stipendi da
mesi e che aveva difficoltà a chiudere il
bilancio in attivo. Il crack finanziario avrebbe significato la chiusura e un danno notevole ai cittadini dell’intera provincia, costretti così a riversarsi o su Catania o su Lamezia
Terme. L’Aeroporto è stato riconosciuto
come struttura di interesse nazionale ed è
stato oggetto del rinnovamento della licenza trentennale a opera dell’Enac. Tuttavia,
le vicende legate alla mala gestio della
SO.G.A.S e alle dimissioni dell’ex presidente Porcino, hanno reso le acque tempestose.
In tal caso è stato incisivo l’intervento del
sindaco che con le principali sigle sindacali si
è seduto a un tavolo per discutere di progettualità, impegnandosi personalmente per
risolvere il problema. Il risultato è stato il
tenere in piedi una struttura strategica
importantissima, che presenta ancora grandi problemi ma la cui situazione è sotto l’occhio vigile del ministro Padoan.
Amministrazione Falcomatà executive
anche nel campo ecologico e sociale. Da
sottolineare è stato il ritorno delle domeniche green fino al 17 settembre, con la Via
Marina chiusa al traffico e la possibilità di
poter usufruire del litorale reggino senza
vetture e con l’agevolazione di bus navetta.
Da non dimenticare la riapertura dell’asilo
nido di Gebbione. Entrambe boccate d’ossigeno.
Un bilancio positivo, almeno quello, l’operato dell’Amministrazione Falcomatà. Ma
ancora ci si trova ai piedi di una rupe altissima e che presenta non pochi ostacoli, gli
ostacoli rappresentati dai debiti di 12 anni di
governo del centrodestra, i quasi 4 milioni
da dare all’Agenzia delle entrate, i debiti da
300 milioni (dati della Corte dei Conti calabrese) che paragonano Reggio a una Roma
qualsiasi. Reggio, intanto, entra nel Decreto
enti locali del governo Renzi, con 40 milioni
di liquidità in più, sblocco delle assunzioni
per dirigenti e per la costituzione delle
società in house. Aspettiamo il lieto fine.
SETTIMANALE
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DOMENICA 28 GIUGNO
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Vade Retro
“
‘Ndrangheta!
“
La numero uno dell’Antimafia, pensando di aver vinto un concorso all’Arma, incontra prefetti, magistrati
e questori a cui espone le sue scoperte degne del premio Nobel: i boss sono l’anti Vangelo!
“Onorevole Bindi,
i ragazzi di
Calabria non
sono nati per
la ‘ndrangheta.
Non c’era la
‘ndrangheta nelle
loro vallate.
Loro sono i
detenuti ma i
responsabili sono
altrove”.
ILARIO AMMENDOLIA
L’Onorevole Bindi lunedì scorso è stata in
Calabria, Regione che l’ha “eletta” in
Parlamento. Ha incontrato i vescovi e a fine
incontro ha dichiarato che il Vangelo è
incompatibile con la ‘ndrangheta. Scoperta
degna del premio Nobel! Senza offesa, perché spendere i soldi dei cittadini per scoprire
banalità? Lasci stare i prefetti, non incontri
magistrati, questori, ufficiali delle forze armate, politici e notabili. Vi incontrate sempre tra
di voi e sarà pure noioso.
Ci sono indirizzi sicuramente più difficili ma
decisamente più utili. Io Le indicherei una
vallata che conosco bene e che somiglia a
tutte le valli della Calabria. Non mi limiterei a
farle vedere le campagne abbandonate, le
case cadenti ma con l’antenna parabolica, i
giovani dondolanti dinanzi agli squallidi bar
che qualche volta vengono chiusi in quanto
frequentati da “pregiudicati”.
Sarebbe troppo poco. La porterei dinanzi
all’uscio di ogni famiglia che ha un giovane in
galera per mafia.
Vorrei che Lei ascoltasse dalle voci delle
donne anziane la tragedia di ognuna di queste famiglie.
Vorrei che osservasse le foto dei loro mariti spesso attaccate alle pareti e puntellati dalle
mosche - mentre lavoravano nelle miniere del
Belgio o si riparavano dal freddo nelle baracche della Germania.
Le vorrei far vedere le case abbandonate che
hanno ricevuto le bare dei figli morti sui cantieri di lavoro.
Tutto ciò perché Lei possa capire come da
famiglie di lavoratori tenaci e onesti, di combattenti coraggiosi che hanno lottato per
cambiare la Calabria, di emigranti che hanno
dormito nelle baracche di mezza Europa
sono nati giovani che hanno fatto una scelta di
vita sbagliata.
Ogni storia, un colpo di frusta alle classi dirigenti. Qualcuno Le direbbe che ognuno di
questi “detenuti” è affiliato a una cosca.
Io scandirei lentamente i loro nomi. Le farei
raccontare le loro piccole storie che li hanno
spinti nei bui cunicoli della rovina. Chi è stato
impegnato in politica con il cuore ha spesso
lasciato pezzi di pelle e di carne tra i rovi delle
valli.
Questi ragazzi non erano nati per la ‘ndrangheta. Non c’era la ‘ndrangheta in queste vallate. Loro sono i detenuti ma i responsabili
sono altrove.
Sulla sconfitta dei loro padri e sulle loro storie
naufraga la credibilità delle classi dirigenti
indigene e nazionali di oggi e di ieri. Quelle
stesse classi dirigenti che oggi li osservano
come animali da serraglio. Loro sono “colpevoli” ma anche vittime dell’altrui impostura e
dell’altrui
ingordigia.
Questa Calabria accusa.
Accusa gli “eletti” distratti e fugaci che il giorno dopo aver varcato la soglia di
Montecitorio hanno archiviato i loro volti.
Esattamente come Lei!
Accusa un sistema repressivo che non può
assicurare né “ordine” né “giustizia.” Accusa
una borghesia stracciona. Accusa una burocrazia cancerogena e sanguisuga che ha assicurato quasi un secolo di continuità.
Smettetela di stare dall’altra parte del tavolo.
Non è con questa vostra superba postura che
sconfiggerete la mafia.
I vostri riti ignorano volutamente la trama e
l’ordito della nostra storia, e più voi ci “studierete” con i vostri esperti, più spingerete la
Calabria verso la rovina.
Faccia la rappresentante del Popolo, onorevole Bindi.
Lei non ha vinto un concorso nell’Arma.
Combatta la sua battaglia politica e Lei sa che
questa sgorga tra gente e muore nelle vostre
stanze. Guardi oltre la superficie. Non si
accontenti degli scatti di tacco dei militari, né
degli inchini dei notabili, né delle “lezioni” dei
grandi
esperti.
Vada nelle nostre vallate, visiti i nostri carcerati, si mescoli alle famiglie che abitano le
nostre valli. Abbia l’ambizione di diventare
parte del nostro popolo. Guardi negli occhi i
“colpevoli” e ne osservi ogni ruga. Scorga le
lacrime che sgorgano dagli occhi asciutti.
Se ci riesce, dia una carezza a qualche ragazzo che consuma le sue carni nelle galere non
per assolverlo delle sue colpe, e senza dimenticare le vittime dei suoi misfatti.
Solo per poggiare la mano sulla pelle ferita
della Calabria che soffre due volte e che con
tanta pervicacia si vuole ignorare.
“Sulla sconfitta
dei padri onesti
dei nostri ragazzi
naufraga la
credibilità delle
classi dirigenti
indigene e
nazionali.
Quelle stesse
classi dirigenti
che li osservano
come animali
da serraglio”.
ATTUALITÀ
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DOMENICA 28 GIUGNO
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RIMBORSOPOLI
In manette la politica calabrese
L’uragano “Erga Omnes” si è abbattuto sul
Palazzo Campanella venerdì all’alba e, spazzando
via la polvere che nascondeva i rimborsi elettorali,
ha mietuto vittime illustri. Giovanni Bilardi,
Giovanni Nucera, Pasquale Tripodi, Alfonso
Dattolo e Nicola Adamo gli incriminati. E poi i
domiciliari per Nino De Gaetano. Quel Nino De
Gaetano appena scagionato dalla Bindi dall’altra
fase oscura della sua carriera, quella che lo ha visto
indagato per presunto voto di scambio esercitato
con esponenti di spicco della famiglia Tegano,
accuse a cui Oliverio non ha mai voluto credere, a
maggior ragione quando gli ha concesso l’assessorato ai trasporti. Lo stesso venerdì, però, De
Gaetano ha dovuto diffondere, in tarda mattinata,
quel comunicato di dimissioni che qualcuno chie-
so lo aveva portato nella nostra Siderno per discutere di problematiche che la nuova giunta comunale sta affrontando, sarà mandato avanti da persone capaci. Già se si fosse chiusa qui questa storia
sarebbe stata dolorosa per l’elettorato, ancora una
Settimana di ordinaria follia, quella della politica sidernese. Il PD non
lascia la maggioranza ma promette di diventare un vigilantes perché non è
stato accontentato da papà Fuda e cerca di mettere in cattiva luce i “fratellini”
Anna Romeo e Paolo Fragomeni. Ma i suoi capricci gli si rivoltano contro.
Politica
“
deva a gran voce da diversi mesi e che, con il senno
di poi, è sembrato un evento solo a lungo rimandato. Assieme all’annuncio la sua pretesa di innocenza, i suoi ringraziamenti nei confronti della presidenza e la convinzione che il suo lavoro, che spes-
volta deluso da una politica incapace di autoregolarsi. Come se non bastasse, tuttavia, nell’arco di
poche ore l’inchiesta si è allargata a macchia d’olio
coinvolgendo l’intera giunta regionale. Il vicepresidente Vincenzo Ciconte, l’assessore al lavoro
Carlo Guccione, il presidente del consiglio regionale Antonio Scalzo… e poi Luigi Fedele, Pietro
Aiello, Gianluca Gallo, Alfonsino Grillo, Claudio
Parente, Ferdinando Aiello, Emilio De Masi,
Domenico Talarico, Sandro Principe, Demetrio
Battaglia, Pietro Amato, Bruno Censore, Mario
Franchino, Mario Maiolo, Francesco Sulla,
Agazio Loiero. Nessuno è sopravvissuto al terremoto che ha tolto il terreno da sotto i piedi ai calabresi che avevano ricominciato a credere nei
governatori. (J. G.)
Il PD regala a Siderno
giornate“fuori dal comune”
Visti i presupposti e
la scelta netta degli
elettori, la giunta
comunale, come
era del resto nelle
intenzioni del
sindaco, sarebbe
dovuta essere
pronta al più tardi il
3 giugno alle ore
9.00. Ma qualcosa,
nell’ingranaggio, si
era inceppato.
a schiacciante vittoria di Pietro Fuda e del centrosinistra all’ultima tornata elettorale sembrava avere archiviato sterili polemiche e
inopportuni personalismi. La volontà più volte
dichiarata di far riemergere Siderno dalle
ceneri alle quali l’aveva ridotta la terna commissariale era un sentimento che univa tutte le
frange della coalizione aggregatasi sotto il vessillo del
condottiero Fuda e condiviso persino dall’opposizione.
La brama di potere, tuttavia, si è rivelata ancora troppo
grande per lasciare che gli eventi facessero il proprio
corso.
Ad accendere la miccia della discordia ci ha pensato il
PD, già protagonista, nelle prime fasi della campagna
elettorale, di una presa di posizione nei confronti del
senatore candidato con la lista Centro Democratico.
Maria Teresa Fragomeni, in quell’occasione, aveva invocato a gran voce l’indizione di primarie di partito che portassero alla scelta di un candidato che si opponesse a
Fuda, poi ritrovato in quel Pier Domenico Mammì che ha
deciso di non proseguire nella sua campagna perché spaventato da un lurido atto intimidatorio. Il tango del PD
sarebbe proseguito con una molinete che gli avrebbe
fatto compiere un casqué proprio tra le braccia di Fuda
ma, si badi bene, già allora si parlava di alleanza spinosa.
I tarallucci e il vino tirati fuori dalla dispensa nei tre mesi
trascorsi tra marzo e giugno, tuttavia, lasciavano pensare
che lo stridere di denti che aveva fatto da colonna sonora
alle prime fasi degli accordi elettorali fosse acqua passata, tanto più che lo schiacciante risultato elettorale rendeva così evidente la scelta della cittadinanza da lasciar pensare che le cariche fossero fatte.
Pietro Fuda, Maria Teresa Fragomeni, Paolo Fragomeni.
Le “tre F del potere” sarebbero state a Siderno sinonimo
delle massime cariche amministrative della città e avrebbero ricoperto rispettivamente, come logica voleva, i ruoli
di sindaco, vicesindaco e presidente del consiglio comunale. Agli altri il compito di spartirsi i restanti ruoli in
maniera civile. Visti i presupposti, la giunta comunale,
come era del resto nelle intenzioni del sindaco, sarebbe
dovuta essere pronta al più tardi il 3 giugno alle ore 9.00.
Ma qualcosa, nell’ingranaggio, si era inceppato.
La vicesegretaria dei democrat non aveva fatto mistero di
preferire, per ragioni personali, la carica di presidente del
consiglio a quella di vicesindaco, anche se Fuda le aveva
permesso di scegliersi le deleghe che preferiva. Persino
nell’ambiente PD, a questo punto, si riteneva che, considerati anche i 703 voti di preferenza, la Fragomeni avreb-
L
be deciso di fare un passo avanti, accettando quanto le
veniva offerto dal primo cittadino.
Si sono perse, invece, intere settimane di contrattazioni
che hanno prodotto un nulla di fatto, visto che l’irremovibilità del primo cittadino dinanzi all’insistenza della
Fragomeni ha creato un muro contro muro.
Lo scorso venerdì, tuttavia, l’accordo sembrava cosa fatta
quando Pietro Fuda ha convocato una conferenza stampa in cui ha annunciato gli assessori e il vicesindaco, carica affidata infine con un coup de théâtre ad Anna
Romeo.
Fine dei giochi.
Invece no. Credendo di non essere più a Siderno, ma nei
Sette Regni di Westeros descritti nella fortunata serie Il
Trono di Spade, la Fragomeni, trovando l’appoggio di
Nino De Gaetano e Seby Romeo, avrebbe cercato di sovvertire con l’inganno la volontà di re Fuda spingendo
all’angolo Anna Romeo, improvvisamente non più parte
del PD visto il riemerso ricordo della sua storia di “indipendente” e minacciando Paolo Fragomeni (che già si
vociferava presidente del consiglio) di epurarlo dal partito qualora accettasse la carica offertagli.
Pienamente d’accordo con lei Seby Romeo, che nella
stessa occasione ha affascinato il pubblico con un’orazione pirotecnica. “Fuda ha un disturbo bipolare, o quantomeno un gemello cattivo” il succo del suo discorso.
Secondo i democrat il sindaco che aveva parlato poco
prima non era lo stesso che aveva contrattato con loro e
che gli aveva fatto delle promesse mai giunte all’orecchio
degli elettori o di altri organi politici.
Chi si augurava che il primo consiglio comunale di lunedì
allentasse le tensioni sarebbe presto rimasto deluso.
Durante l’elezione per il presidente del consiglio, al di là
dei giochi di parole e dal timido quanto simpatico tentativo di ostruzionismo offerto da Pietro Sgarlato, la
Fragomeni avrebbe pronunciato il proprio nome sovvertendo la buona norma che chi è potenzialmente candidato a una carica si astenga dal votare e ha finito così per
l’incassare con un sorriso tirato la vittoria della “serpe in
seno” Paolo.
Una Waterloo in piena regola che sarebbe stato decoroso chiudere con l’augurio di buon lavoro al presidente,
ben accolto solo da Peppe Neri.
Il botta e risposta a suon di conferenze stampa nel tentativo di gettare fango sugli “oppositori” è infatti continuato.
Mercoledì il circolo sidernese del PD, nelle stesse persone che avevano accusato Fuda di essere bipolare, dimo-
stra il suo di bipolarismo. Onde evitare la colossale figuraccia di silurare la più alta carica che il PD vanti all’interno del comune di maggior rilievo della Locride, viene
detto che Paolo Fragomeni si sarebbe epurato da solo,
sovvertendo lo statuto del partito. Affermando poi che gli
impegni presi con gli elettori non verranno disattesi,
viene annunciato che si resterà nella maggioranza, valutando però di volta in volta l’operato del consiglio.
Succo del discorso: chi ci capisce qualcosa è bravo.
E Paolo Fragomeni? Con la compostezza che lo contraddistingue ha ignorato finché ha potuto le provocazioni del
suo stesso partito, ma giovedì, statuto alla mano e vicesindaco Romeo al suo fianco, ha sottolineato di non sentirsi
fuori da un PD che, stando alle norme scritte, non ha tradito. Insomma, il pasticcio in salsa democrat preparato
dagli chef sidernesi, nonostante uno studio minuzioso e il
coinvolgimento dei più grandi esperti, si è sgonfiato appena infilato nel forno, evidenziando che il “grande disegno” di Maria Teresa & Co. tutto prevedeva fuorché farsi
guidare da due outsider che, fino a oggi, non erano mai
stati interpellati dai compagni.
La Fragomeni ha ripreso con sarcasmo la frase di Fuda
secondo la quale non avrebbe rotto con il PD locale.
«Ha rotto eccome, invece! - ha dichiarato quel famoso
mercoledì - E non con il partito locale, ma con tutto il PD,
perché siamo un grande famiglia».
Una famiglia che venerdì mattina s’è presa una bella
purga, considerato quanto emerso dallo scandalo
“Rimborsopoli” scoperto durante l’operazione “Erga
Omnes”, che ha preso a colpi di mannaia mezza giunta
regionale e sbattuto ai domiciliari l’amico di sempre De
Gaetano. Il risultato di questa grande equazione è che,
nel tentativo di salvare il salvabile, il partito ha infilato la
testa nel forno mentre il gas era ancora acceso, continuando a fare la voce grossa nella speranza che nessuno
si accorgesse delle difficoltà. Non solo, zii e cugini della
Regione, nel frattempo, erano troppo impegnati a fottersi gli ingredienti avanzati e scappare dall’appartamento in
fiamme per avvertire del pericolo che i sidernesi correvano.
L’impressione finale è che il sindaco abbia rotto (per dirla
à la Fragomeni) appena in tempo con il PD e possa adesso tirare un sospiro di sollievo per non essersi dovuto
nemmeno impegnare per arginare eventuali riscosse.
Insomma, se del sindaco si può dire davvero che sia bipolare, lasciamo immaginare a voi lettori quale aggettivo si
potrebbe riservare al PD in questo contesto.
Jacopo Giuca
La superba bontà del
Golosia e la dolcezza suadente
del passito di Ceratti
Il decimo matrimonio
celebrato durante il
Meeting di Enoicamente,
che si è svolto lo scorso 13
aprile presso l'incantevole
Palazzo di Moschetta, è
stato quello
tra il passito di Umberto
Ceratti e la pasticceria
Golosia della famiglia
Fazzolari
ici Marina di Gioiosa, pensi Golosia. È da
sempre un punto di ristoro per la Locride
e una tappa obbligatoria per chi è in visita
nella magnifica Riviera dei Gelsomini. La
produzione spazia dal gelato squisitamente artigianale di altissima qualità, alla ricca pasticceria
che trova espressione in un vero elogio della
varietà e, ancora, dalle torte per cerimonia curate
nei minimi dettagli, agli aperitivi che diventano
pranzi e cene che nulla hanno da invidiare ai
migliori ristoranti. Golosia è un paradiso di sapori
e colori per chi vuole evadere dallo stress lavorativo, rilassarsi con la famiglia o gli amici, lasciarsi
deliziare dalla qualità più superba e abbandonarsi
al più sublime peccato di gola, l’unico da cui sarete redenti.
In occasione del meeting di Enoicamente Golosia
D
ha proposto Dolce Emozione, una delicata
pasta frolla realizzata con burro fresco, bacche di
vaniglia Tahiti, sale rosa dell’Himalaya e zest di
limone di Sorrento, e farcita con mele Smith verdi,
cannella di Celyon e zenzero giamaicano. Il tutto
impreziosito con un delizioso streusel alla mandorla siciliana e vaniglia Tahiti. Abbinato a Dolce
Emozione il Greco di Bianco DOC Classico dell’azienda Ceratti, un passito dal colore giallo tendente al dorato con suadenti riflessi ambrati. Un vino
morbido, elegante con un buon equilibrio tra acidità e dolcezza.
Al naso è assai accattivante: si avverte un sottofondo di miele a cui si fondono finemente note di albicocca matura, fico secco e agrume candito. Il
Greco di Bianco Doc è davvero un vino fuori dal
tempo e dagli schemi.
Da oggi cantucci di frutta secca e passito Ceratti
fanno parte del menu di Golosia ed è possibile
ordinarli in abbinamento… i vostri palati vi ringrazieranno!
“I vitivinicoltori locali non hanno ancora compreso a fondo l’importanza di una buona comunicazione che è determinante per aggredire i mercato
– dichiara Riccardo Fazzolari – Inoltre, c’è poco
cameratismo tra le aziende calabresi, perciò ben
venga un progetto giustamente ambizioso come
Enoicamente”. “La Locride dovrebbe avere unità
di intenti nell’aggredire il mercato – concorda
Umberto Ceratti – altrimenti ci saranno scarse
probabilità di successo. Ristoratori e vitivinicoltori
locali uniti potranno portare avanti una vera rivoluzione per la commercializzazione dei nostri prodotti e, in generale, per il nostro territorio”.
RIVIERA
LA SETTIMANA
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DOMENICA 28 GIUGNO
10
INTERVISTA IMMAGINARIA A STEVEN SPIELBERG di Lidia Zitara
Prossimamente a Siderno
il sequel di JurassicWord
- Egregio dottor Spielberg, come mai ha
deciso di ambientare a Siderno il prossimo capitolo della sua saga “Jurassic
World”?
- Chiamami Steve, sono un tipo alla
mano.
- Dottor Steve, che cosa ti attira a
Siderno? Perché l’hai scelta come prossimo set?
- Basta che ti guardi intorno: questi paesaggi feriti, disgraziati, arsi, violentati. È
tutto drammatico, sofferente.
- Non ti pare di esagerare un tantinello?
- Ma no! Ci sono delle zone che sembra
siano uscite dal mondo preistorico! Basta
guardare l’ecomostro sul Lungomare: ci
potrei ambientare il sequel di Cape Fear:
“L’albergo della paura” (Si interrompe e
precisa: “Nessuna allusione all’Overlook
Hotel del mio amico Stanley”) . Con il
vostro mare mi diletterei in un reboot
dello “Squalo”, sempre che quel giorno
tiri a ponente. Il palazzo comunale, rosa
e bianco come una meringa alla fragola,
potrebbe essere la location perfetta per
“Cubo di paura”. Per non parlare delle
periferie: quelle sì che sono un set per-
fetto per “Jurassic Park”, sembrano sbucare da un milione di anni fa! Alcuni personaggi politici potrebbero interpretare i
figli di ET, o prestarsi a qualche nuovo
episodio
di
“Animaniacs”
e
“Freakazoid”.
- Questa non è originale, dottor Steve, ce
la siamo pensata un po’ tutti. A dire il
vero si vociferava su alcuni ruoli da assegnare per il remake di “Poltergeist.
Demoniache presenze”.
- Secondo me ci sarebbe una gran fila ai
provini. A quanto vedo, alcune scene
potrebbero essere girate in presa diretta,
senza effetti speciali.
- Ma senti Steve, se tu hai proprio preso
a cuore questa cosa, di avere Siderno
come location, non è che mi fai un favore personale?
- Ehh, vabbè, mo’ chiedi troppo! Cosa
vuoi?
- Ecco… non è che porteresti qui il tuo
amico J.J. Abrams, che giri il terzo episodio di Star Trek proprio a Siderno?
- …uhmmm, non lo so. Però dai, ti dò il
suo numero, così lo intervisti la prossima
settimana!
Expo, i calabresi Francesco e Nicola
prepareranno un quintale di granita al giorno "Non scendere
sotto i 120..."
I Maestri gelatieri Francesco Mastroianni e
Nicola Netti, saranno protagonisti di Expo 2015.
Dal 26 Giugno, infatti, i gelatieri de “il
Cantagalli”, storico marchio della gelateria calabrese e nazionale, animeranno per quattro giorni il “cluster Cacao”, messo in piedi da
Eurochocolate, nota realtà perugina organizzatrice del “Festival internazionale del cioccolato”.
Nicola Netti è ambasciatore del gelato nel
mondo e, fra le altre cose, presidente del comitato italiano per la tutela, valorizzazione e promozione del gelato artigianale. Quest'anno ha
vinto il premio Speciale Medaglia d’Oro alla carriera, “Vita da Gelatiere” ed è stato incoronato
“Gelatiere dell’Anno”. Francesco Mastroianni,
già 5 volte campione d’Italia di gelateria, consigliere dell’associazione Italiana Gelatieri e del
comitato per la valorizzazione del gelato artigianale, prosegue una tradizione familiare in una
impresa “il Cantagalli” che fu già del padre
Giovanni e prima del nonno. Ad Expo
Francesco e Nicola prepareranno un quintale
di granita al cioccolato al giorno. Ingredienti
semplici, come vuole la tradizione: zucchero,
cioccolato, cacao e poi un ingrediente sorpresa…impossibile da svelare!
Tutti al mare... ma meglio di no!
Ritorno ai miei cari lettori, dopo un
periodo passato in un ospedale del
Nord. Mi ha curato, in un reparto di
Cardiologia, una dottoressa molto
brava che ha preso proprio "a cuore" i
miei problemi di salute, specialmente
per quanto riguarda la "pressione
arteriosa". Appena ricoverato, le feci
presente che avremmo dovuto cercare
di mantenere il valore massimo della
mia pressione non
al di sotto dei 120,
altrimenti
avrei
avvertito stanchezza
e debolezza. Mi
ascoltò con pazienza. Una mattina,
venne in stanza e mi
disse:
"Parrello,
stanotte non mi hai
fatto dormire; ho
sempre pensato a
questa tua benedetta pressione. Anzi,
ora dico ai miei collaboratori, che fino
a quando rimarrai qui, non dovrai
sapere più nulla. Voglio verificare se ti
sentirai bene o se avvertirai qualche
malessere". Naturalmente, sotto sotto,
si celava un po' di ironia; con la nuova
cura, la pressione si abbassò sotto i
120 ma io effettivamente stavo, e sto,
bene. Sarà stato anche perché, intanto, mi ero affezionato a questa dottoressa.
Franco Parrello
Dimenticatevi espressioni come
''chilometro più bello di Italia", "piccolo angolo di paradiso","andare a
mare al lido comunale"; scordatevele, se state pensando di fare una
vacanza a Reggio di Calabria.
Scordatevele se siete di Reggio e
non avete i mezzi o le possibilità di
fare un salto sulla costa tirrenica. Il
motivo? Le condizioni in cui troverete il mare. La melma verde visibile dal satellite, per cui se foste
avvezzi alla tecnologia vi scoraggerebbe persino google maps. Se
siete gente davvero intrepida probabilmente non vi scoraggerà neanche il grande divieto situato all'entrata del lido fantasma, con annessa proibizione di entrare. Un po' come
se voi voleste entrare in un negozio e fuori fosse appeso un cartello recitante : "Cosa diamine state facendo? Siete proprio sicuri che non vi sia di meglio ?". Reggio Calabria deve
avere un mare decente. Altrimenti i turisti, non fosse per i Bronzi e poche altre cose, non
avrebbero motivo di scendere e, semmai scendessero, non è detto che pernotterebbero
qui, portando alle stelle la disoccupazione stagionale. Aiuta un po' organizzare qualche
evento per calamitare l'attenzione, ma non basta. Nelle fogne, in quella melma diventata un must dell'estate reggina, se ne stanno andando anche futuri e possibili incassi.
Speriamo (ma davvero serve a qualcosa?) di attirare, catturare l'attenzione di chi di
dovere, di chi ha il potere di poter sistemare le cose. A Reggio Calabria ci sono due depuratori. Da soli non bastano, le condizioni del mare parlano chiaro. Si è consapevoli anche
che prima di pensare alla bellezza del nostro meraviglioso Stretto, la lista delle cose da
fare sia infinita. Tuttavia, è necessaria anche in questo ambito una manovra a lungo termine. Altrimenti... tutti in montagna! O forse no...
Lidia Caterina Brancia
Formula 1, il calabrese
Antonio Fuoco al
volante di una Ferrari
Proviene dall’Accademy Ferrari ed è
reduce da una stagione assai brillante
nella Formula 3 Europea. Per questo il
team Carlin a gennaio gli ha affidato il
primo volante della stagione per il
campionato Gp3. Si chiama Antonio
Fuoco, ha 19 anni ed è di Cariati, in
provincia di Cosenza. È il primo calabrese
a guidare la monoposto di Maranello ed è
tra i più giovani a esordire al volante di
una Ferrari di Formula 1. Il “Cavallino
Rampante” ha creduto in lui e martedì
mattina alle ore 9.40 il debutto di Fuoco
nella sessione di test collettiva in
programma al Red Bull Ring in Austria.
Antonio è stato il primo ad avere il
coraggio di mordere l’asfalto e
l’impazienza di provare la vettura,
nonostante la pioggia imperversante.
Esordio bagnato…
Asp Reggio, casa di
cura prova a incassare
fatture già pagate
per 6 milioni di euro
Sei milioni di euro sono sfuggiti alla
Kpmg, advisor contabile legato alla
nostra regione dal 2009 (anno del
commissariamento della sanità) che
costa ai calabresi 3 milioni di euro
l’anno.
La multinazionale della consulenza che
tra gli altri compiti ha quello di supporto
nelle attività connesse al raggiungimento
degli obiettivi di risanamento dei conti e,
più nel dettaglio, di assistenza nelle
procedure
di
ricognizione
e
riaccertamento dei debiti sanitari
pregressi, ha fornito delle indicazioni,
stando alle quali l’Asp di Reggio ha
emesso una delibera con cui stava per
saldare crediti già liquidati in
precedenza. Altri 6 milioni stavano per
essere pagati per la seconda volta alla
casa di cura “Villa Aurora”.
A portare alla luce questa grave vicenda
il commissario straordinario dell’Asp,
Santo Gioffrè, che ha inviato la
documentazione al dipartimento Salute,
alla Procura della Repubblica di Reggio
Calabria e all’amministratore unico della
casa di cura che rischia la revoca
dell’accreditamento.
“Questa vicenda non è da considerarsi
come un incidente casuale – dichiara
Mario Oliverio – ma è la prova di quali
e quanti possano essere i grumi e le
lobbies che si annidano dietro alcuni
interessi e che oggi sono il vero ostacolo
per la rinascita di questa regione”. Ma la
musica sta cambiando rassicura il
presidente.
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Festa della
iazza Portosalvo stracolma, domenica scorsa, per la
Festa Europea della Musica 2015. Il solstizio d’estate,
celebrato in tutta Europa con le più diverse espressioni
musicali, nella sua quarta edizione, ha visto a Siderno un
concerto tutto declinato sui ritmi travolgenti della musica popolare. E il pubblico, ancora una volta, ha risposto con una
partecipazione massiccia e calorosa allo sforzo organizzativo
della Pi Greco Communication di Paola D’Orsa, affiancata da
iCompany, importante network discografico diretto da Massimo
Bonelli che gestisce l’organizzazione generale del concerto del
Primo Maggio a Roma. A sostegno della manifestazione pure il
Comune di Siderno, Fm Eventi di Filippo Montalto, iWorld,
Riviera e molti sponsor (Edil Merici, AB store, Melmoth Irish
Pub, Tesori di Sicilia, da Zio Franco, Arancia Meccanica,
Compagnia della Bellezza di Franco e Francesco Iemma, Punto
Caldo, Full Travell Service, Bim Bum Bam abbigliamento 0/16 di
Siderno, York Auto Vumbaca, Tiven S.R.L. Cash and Carry e
Anna Fiorenza moda che mi ha vestita, per presentare la serata).
Una pioggerella leggera “battezza” l’avvio della manifestazione e
fa aprire qualche ombrello per poi lasciare spazio alla musica. Ad
aprire la serata, subito,
un affascinante viaggio
dietro le quinte del
Kaulonia
Tarantella
Festival con il film
“Kaulonia” (prodotto da
iCompany): cinquanta
minuti in cui uno dei
più importanti festival
di musica popolare in
Italia racconta se stesso
e i suoi protagonisti. Sul
palco, a introdurre il
live, il neo assessore
alla cultura di Siderno
Ercole Macrì, l’editore
de La Riviera Rosario
Condarcuri e il direttore artistico Massimo
Bonelli. «Abbiamo scelto di rappresentare, in
un certo senso, la parte
nord della Calabria con
i Sabatum Quartet e la
parte sud con i Gioia Popolare; Mimmo Cavallaro, incontrastato
protagonista della musica popolare, è lo special guest» ha detto
Bonelli, annunciando inoltre che il film andrà nei principali festival cinematografici. Arrivano da Cosenza i Sabatum Quartet (il
cui nome prende spunto appunto dal Savuto) con un progetto
musicale in evoluzione che spazia dalla tipica tarantella ai canti
della tradizione fino a pezzi di contenuto socio-politico e brani
originali. Dopo di loro, attesissimo Mimmo Cavallaro, accompagnato da Andrea Simonetta, regala due gioielli come “Massaru” e
“Faccia di ’na mmendula mundata”. Calorosissimo l’abbraccio
del pubblico e di numerosi fans che lo attendono anche dietro le
quinte. A chiudere una serata intensissima i Gioia Popolare,
band nata per passione, oggi affermata realtà musicale calabrese, con il trascinante Marco Lucà che fa ballare la piazza. E per
chi non ha potuto essere presente in piazza, Telemia e Studio 54
Network hanno proposto una diretta televisiva e streaming dell’evento.
Maria Teresa D’agostino
P
“
solstizi
L’inizio
dell’estate,
celebrato in
tutta Europa
con le più
diverse
espressioni
musicali ha
visto a
Siderno un
concerto
tutto
declinato sui
ritmi
travolgenti
della musica
popolare
www.larivieraonline.com
a Musica
DOMENICA 28 GIUGNO
13
io bagnato...
GERENZA
Registrata al Tribunale
di Locri (RC) N° 1/14
Svolta con successo
la prima Acqua…
in piazza!
Ad accogliere i partecipanti e gli
ospiti si sono radunati i soci
dell’Osservatorio Ambientale,
sabato 20 giugno alle 18.00, sul
piazzale del cimitero di
Antonimina per la prima delle
Giornate dedicate al decoro delle
fontane pubbliche e allo stimolo
per l’uso dell’acqua di rete e limitare l’acquisto delle mineralizzate
in bottiglia. Grande soddisfazione
per l’afflusso di famiglie con bambini e di esponenti politici ad assistere all’apposizione della targa
metallica dove sono spiegati i
motivi della potabilità e la data
delle analisi. Sulla stessa è presente un QR Code che permette di
collegarsi col proprio smartphone
all’applicativo https://acquapotabile.crowdmap.com/ dove sono
riportati i rapporti di prova del
laboratorio presso il quale sono
state effettuate le analisi. Arturo
Rocca,
presidente
dell’Osservatorio, ha dato il benvenuto agli intervenuti e ha focalizzato gli scopi che intende raggiungere il sodalizio con l’istituzione di una manifestazione itinerante oltre quello di incentivare
l’uso dell’acqua di rete e l’abbandono dell’acquisto delle mineralizzate in bottiglia, sicuramente di
qualità più scadente. Mettere l’acqua nella centralità della piazza
anche per uno stimolo al risparmio e riportare la popolazione a
un uso sistematico della piazza
come luogo di incontro. Natale
Amato
fondatore
dell’Osservatorio è intervenuto a
spiegare il perché si sia cominciato proprio da questa fontana per
le qualità dell’acqua. Sono intervenuti tra gli altri, il neoeletto
Sindaco di Siderno Pietro Fuda e
il Presidente del Consiglio
Comunale Paolo Fragomeni.
Fuda oltre a plaudire per l’iniziativa si è augurato che si possa ripetere in ogni paese per allargare
l’uso del consumo dell’acqua di
rete. Tra gli intervenuti anche
Carmela Centorrino, ideatrice
della pagina Facebook “ La piana
di Gioia ci mette la faccia” per
socializzare una terribile esperienza che ha colpito la sua famiglia e
per lottare contro l’inquinamento
ambientale, ha ribadito come l’acqua sia importante per la salute
degli individui al pari dell’aria e
del cibo. Al termine della breve
cerimonia il gruppo di associazioni presenti aiutati dai tanti cittadini e dai bambini e ragazzi, che
hanno accolto con entusiasmo
l’invito, si sono prodigati a rendere decoroso il piazzale col taglio e
la rimozione delle erbacce e la
raccolta dei rifiuti presenti. Tutto
si è svolto nel rispetto della sacralità del luogo e sotto lo sguardo
dell’occhio puntato sull’ambiente,
dell’associazione che campeggia
su uno striscione dono della ditta
Attisanografia di Siderno.
Arturo Rocca
Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di
preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da
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redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti.
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“
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STAMPA: Martano Editrice
EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048
Siderno
DOMENICA 28 GIUGNO
14
Nella Locride non c’è nessuna
attenzione ai giovani con handicap
La disabilità
motoria è così
diffusa da
configurarsi come
un problema
sociale esteso. Chi
ne soffre,
direttamente o
meno, non può
che indignarsi
dell’ostilità in
genere riservata
ai disabili.
“Egregia Direttrice,
accolga la mia lettera come un invito,
rivolto a cittadinanza e istituzioni, a
riflettere sulle condizioni dei disabili.
Nella Locride i giovani con un handicap vivono in un isolamento dal quale
non è possibile uscire se non grazie
all’aiuto di familiari tenaci e premurosi.
La disabilità motoria è così diffusa da
configurarsi come un problema sociale esteso.
Chi ne soffre, direttamente o meno,
non può che indignarsi dell’ostilità in
genere riservata ai disabili.
Ma la verità è che la maggioranza
delle persone non ha neanche la più
lontana idea di quale reale ostacolo
rappresenti un dislivello di pochi centimetri.
Non c’è nessuna seria attenzione
all’eliminazione delle barriere architettoniche, anzi, c’è semmai un disinteresse tale che queste si moltiplicano
a dismisura, anche grazie agli innumerevoli problemi viari, urbanistici e
di manutenzione stradale.
Fa indignare che si rivolga attenzione
a tale problema solo quando scoppia
un caso legato a un incidente a un
disabile, o una discriminazione nei
confronti di portatori di handicap.
Ciò suscita rabbia, disperazione e frustrazione nei cuori dei molti giovani
con patologie, in anziani che hanno
perso la capacità motoria, e nelle loro
famiglie, che cercano conforto presso
le amministrazioni, non trovando
altro che solidarietà a parole e totale
assenza di fattività.
Mi rivolgo alla classe politica: dovreste essere un esempio per la cittadinanza, essere capaci di compiere scelte equanimi e improntate alla giustizia sociale, rivestire la vostra carica
infondendo partecipazione e senso di
solidarietà ai cittadini, di cui siete
responsabili.
Ad una difficoltà motoria non si lega
sempre una difficoltà di elaborazione
del pensiero: molti disabili potrebbero lavorare, anche in contesti di associazioni finalizzate al recupero sociale
di minoranze emarginate.
Ma la realtà è che i disabili sono
abbandonati: la società se ne disfa
come corpi morti, caricando ogni
peso sui familiari. In molti avrebbero
potuto recuperare se le strutture sanitarie fossero state appena passabili.
Mi chiedo se si riesce a immaginare il
senso di profonda frustrazione che
alberga in questi cuori.
È fondamentale, per una politica
degna di tal nome, tenere le strutture
ospedaliere pubbliche a livelli alti, per
mantenere viva e sana la società, dare
una speranza ai giovani e creare le
premesse di un autentico benessere
sociale, non legato al consumo di
beni, ma alla qualità della vita.
Bisogna iniziare da subito con scelte
coraggiose.
Spero che questo invito all’azione sia
raccolto da chi ha la responsabilità.
Paolo Piscioneri
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Siderno, palazzo comunale
inalmente la città è libera, dopo oltre tre anni
di commissari e dirigenti vari, che non hanno
potuto fare niente se non percepire lo stipendio (non da poco). Mi spiace dirlo ma dal loro
intervento ad oggi è stato un disastro!
Peggio di così non potevano lasciarci. Uno di loro,
tra l’altro, non era idoneo a occupare la poltrona (a
detta della stampa nazionale) perché indagato per
concussione (tutto da verificare). Vado a presentare
ora la nuova squadra, ma prima voglio fare una premessa: non dobbiamo nascondere che all'interno del
partito ci siano state delle divergenze, ed è per questo motivo che è passato un mese dalla vittoria,
nonostante il plebiscito netto delle quattro liste.
Tutti potevano far parte della squadra ma, purtroppo, fra tanti meritevoli, è stato difficile e laborioso
scegliere.
Mi dispiace per quelli che non ne fanno parte, ma si
doveva partire. Il popolo è stato unito nel votarli e
non aspettava altro che si iniziasse a lavorare. Di
lavoro ce n'è tanto e, con l'estate alle porte, non si
poteva perdere più tempo.
Adesso la sospirata squadra.
A sindaco il senatore Pietro Fuda, non ha bisogno di
presentazioni.
Vicesindaco l'avvocatessa e professionista Anna
Romeo, già suo padre fu sindaco della città. Ok.
Al bilancio il dottor Giovanni Lanzafame, professionista ma soprattutto persona onesta. Al posto giusto,
anche suo padre è stato sindaco.
Cultura e spettacolo, Ercole Macrì. Creativo, fantasioso, con tanta esperienza in questo ambito, allieterà le serate dei cittadini e non. Ok.
Presidente del consiglio, Paolo Fragomeni, da sempre con un solo ideale politico, sarà certamente
imparziale. Ok.
Politiche sociali, Bianca Gerace, grande persona,
umile, a disposizione della comunità. Ok.
Adesso si deve lavorare sodo, c'è tanto da fare, in primis cito la segnaletica stradale.
Permettetemi un appunto ai cittadini: camminiamo
tutti verso una sola direzione, per il bene della nostra
amata città, non tanto per noi, ma per lasciare una
città vivibile ai nostri figli e nipoti, come era prima
anzi meglio.
Però si deve cambiare rotta, essere civili e ordinati,
rispettare la polizia municipale composta da uomini
che non sono le nostre cavie ma che fanno il proprio
F
dovere, a servizio di noi cittadini, perciò massimo
rispetto!
Il punto dolente è che ci saranno senz’altro critiche
da parte di una minoranza, pronta comunque e sempre ad attaccare (ce l’hanno nel DNA e non mi riferisco ai vinti!).
Finisco con una mia considerazione espressa in un
articolo prima di andare al voto.
Avevo anticipato che la squadra che fosse salita al
governo sarebbe stata preparata al compito che l’aspetta. Avrebbe dovuto avere una buona cultura che
non guasta mai.
E ci siamo.
Nell'augurarvi buon lavoro, a voi dico: siate una
pigna, uniti si vince!!!
Giuseppe Belligerante
FOTO NOTIZIA
A un mese dalla scomparsa ricordiamo Antonio Bonavita (nella foto il penultimo a
destra), il dentista di Siderno, proveniente da una famiglia di 14 figli. Lo scorso anno è
morto il fratello all’età di 101 anni. Nella foto con Antonio Bonavita, Giuseppe Futia,
Bruno D’Agostino, Cosimo D’Agostino, il compianto Paolo Catalano che ci ha lasciati la
scorsa settimana, e Giuseppe Capogreco.
SOCIETÀ
Estate
al bando le scimmie!
Con la bella stagione inizia la
frenetica caccia all’ultimo pelo.
C’è chi sceglie la lametta come la
Rettore; chi la ceretta per
concedersi un momento di
autoanalisi; chi il silk epil, l’arma
della morte; chi il laser, la nuova
America; chi, infine, l’estetista, dea
da venerare.
SARA JACOPETTA
a stagione estiva ormai è iniziata e i
lidi sono stati tirati su; ma è il sole che
sembra intimidirsi per venire finalmente allo scoperto, costringendoci a
giornate uggiose di quelle post festa di
Portosalvo. Frustrante per gli amanti
del mare, un po’ meno per chi a fare il bagno non
ci sarebbe potuto andare ugualmente. Unica nota
positiva per le donne: guadagnare tempo per prepararsi alla lotta contro la peluria, caratteristica
da aggiungere alla lista “Le donne soffrono perché”. Ora, siamo sinceri. D’inverno è un’altra
storia, occhio non vede, cuore non duole e pelo
può crescere. Nel modo più selvaggio e disparato, soprattutto nel periodo post vacanze natalizie,
quando a causa di qualche vestito o gonnella, il
pelo andava tolto. E dai. Ma è nel periodo febbraio-marzo che si può osservare un’abbondante
e rigogliosa crescita di peluria in ogni dove. Non
c’è nulla di cui vergognarsi. Ma l’estate richiama
tutti sull’attenti e pretende che tu sia liscia e vellutata come la modella della pubblicità.
Purtroppo, non è così facile come può sembrare.
Spieghiamone le ragioni. Il mercato ci offre una
vasta gamma di modalità per la caccia al pelo.
RASOIO: “Dammi una lametta che mi taglio le
vene” cantava la Rettore. In realtà è “Dammi una
lametta che devo andare a una cena e non ho
avuto tempo di fare la ceretta”. Metodo veloce e
indolore, super pratico. Ti passi sta lametta a 100
km orari godendo perché sei subito pronta. Esci
dalla doccia sanguinante e noti che ti sei asportata involontariamente pezzi di pelle. Fa niente: da
piccola osservavi tuo padre tamponarsi queste
piccole emorragie con dei pezzetti di carta igienica. Agisci nello stesso modo e via (anche se i
pezzetti di carta si attaccheranno al sangue e
mentre li leverei ti sembrerà di essere impegnata
in un’operazione chirurgica). Difetto del rasoio:
circa tre ore dopo l’operazione, ti sentirai di
avere sulle gambe il filo spinato di Auschwitz.
CERETTA: richiede tempo e dedizione. La
ceretta equivale a un momento di auto-analisi: è
mentre spalmi e strappi che ripensi agli ultimi
quindici anni della tua vita e ne tiri le somme.
Farla in assenza di aria condizionata vuol dire
surriscaldarsi. La ceretta tira via solo i peli di una
certa lunghezza, rispettando quelli più corti: non
possono subire il trauma, diamogli il tempo di
diventare “grandi”. Il neo di questo metodo è
che, puntualmente, ti resterà un po’ di cera
addosso, totalmente invisibile durante il meticoloso controllo. Te ne accorgerai solo dopo, quando ti ritroverai attaccati dietro alla caviglia, un
capello, un po’ di polvere e un punto Kinder che
si trovava sul divano.
SILK EPIL: l’arma della morte. Ci sono questi
ingranaggi che girano vorticosamente provocando un rumore assordante, stile killer che ti appare davanti in piena notte con una motosega. Il
silk epil non risparmia nessuno: grandi o piccoli,
addio peli. Il problema è che, un po’ come gli
altri metodi, i peli cresceranno in seguito sotto la
tue pelle per cui la prossima volta perderai il
doppio del tempo. Scoprirai essere come un piccolo archeologo che va alla ricerca di monetine
sottoterra. Solo per veri autolesionisti.
LASER: la nuova America. La leggenda narra
che servano almeno tre stipendi per pagare una
seduta. Ancora non ho capito però se si tratta
dello stipendio di una baby sitter o di un avvocato.
L’ESTETISTA: dulcis in fundo, la dea da venerare. Giovane alla quale doni volentieri i tuoi
soldi, basta che se la veda lei. La frase di iniziazione è “fammi tutto quello che vuoi, sono tua”.
L’estetista sa tutto di te. Ti ha cresciuto e ti ha
accompagnato nei momenti più importanti della
tua vita. Ti ha anche messo in tutte le posizioni
possibili e immaginabili. Probabilmente più lei
che il tuo compagno.
L
D’inverno è un’altra storia: occhio non vede, cuore non duole e
pelo può crescere. Nel modo più selvaggio e disparato.
Ma l’estate richiama tutti sull’attenti e pretende che tu
sia liscia e vellutata come la modella della pubblicità.
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DOMENICA 28 GIUGNO
17
Oggi più che mai dire donna
vuol dire (che te la)danno!
Di fronte a una ragazza che si concede al primo appuntamento,il sidernese vanta la sua navigata
esperienza nei preliminari,il gioiosano punta ai travestimenti ma è tutto fumo e niente arrosto,il roccellese
non rinuncia al romanticismo in cui si insinua una verve sadomaso, il locrese fa il noioso perbenista.
ell'era della disintegrazione di ogni sovrastruttura
sociale a cui i nostri genitori si sono aggrappati
disperatamente per evitare una nuova rivoluzione copernicana della ragione, della morale e del
giudizio, un motto tramandatoci dai mitici Neri
per Caso sembra aver ormai soppiantato l'Ave
Maria: "Fare sesso è naturale e va bene ad ogni età, non c'è
niente di immorale, è beato chi lo fa"! Concedersi la prima
sera è diventata quasi una moda per le ragazze di oggi.
Abbiamo immaginato cosa i vari esemplari di uomini potrebbero pensare di una donna che la dà al primo appuntamento.
L'ANSIOSO: Ma perchè proprio a me?!
IL QUARANTENNESEGATOREMENTALE: Questa è
sicuramente una trappola di mia moglie. Ma io non ci casco!
Sono mica scemo!
IL NARCISISTA: "Prima, però, ci scattiamo una foto e la
postiamo su Instagram: il filtro Mayflair su di me spacca!"
IL MASCHILISTA: No no no no no... Non può essere lei a
darmela: devo essere io a prendermela!
IL PRECARIO: Meno male, non ho i soldi per permettermi
un'escort. Aveva ragione Adam Smith: il mercato è in grado di
autoregolarsi perchè su di esso agisce una mano invisibile. E
stasera quella mano non sarà affatto invisibile e non sarà nemmeno la mia! E non sarà solo una mano!
IL NERD: "Mi dispiace ma devo proprio scappare. È che stasera inizia la nuova serie di Big Bang Theory. Richiamami
domani". E nel frattempo hackera il sito della wind e si crea un
nuovo numero di telefono.
IL FIGHETTO: Questa camicia D&G sarà costata 400 euro
ma li vale tutti. Certo, forse scegliendo un'escort avrei risparmiato ma almeno potrò dire che è stata lei a scegliermi.
LO PSICOLOGO: Sicuramente non ha superato il complesso di Elettra e ricerca ossessivamente e inconsapevolmente le
caratteristiche paterne nei partners a cui si accompagna e così
facendo resterà inevitabilmente insoddisfatta. Ma chissenefrega, per stasera la insoddisferò io!
IL MORALISTA: "Non per fare il moralista, ma questa proposta te la potevi risparmiare. Va contro ogni etica sociale,
contro le Sacre Scritture, contro una sana evoluzione della
specie".
E adesso vediamo cosa penserebbe il maschio locrideo di una
proposta così allettante.
IL SIDERNESE: "Quindi, pulzella, ti piace l'heavy petting?!
Perchè, sai, qui tutti mi conoscono come il signore dei preliminari! È giunta voce anche a te?
IL GIOIOSANO: "Sarai la mia sexy marinaretta: ti affiderò il
mio timone ma, ti avverto, arriveremo al largo in pochi secondi!"
IL ROCCELLESE: "Tesoro, nella pasta c'è il ragù, nel mio
cuore ci sei già tu! Domani mattina ti insegnerò a fare lo
zabaione con la frusta in pelle di canguro!"
IL LOCRESE: "Copulerò solo per generare una nuova vita!"
T.G.
N
RIVIERA
Nel finesettimana il 7°Tuning Show in ricordo di Alessio Larosa
Il 20 e 21 giugno sono stati due giorni di festa e riflessione, per Siderno, che ha ospitato il 7°
Turing Evolution Show Alessio Larosa, un evento dedicato alla memoria del giovane scomparso ormai 7 anni fa. 275 auto sono state mostrate a 3700 visitatori, tra i quali era presente
anche il sindaco Fuda, che hanno potuto assistere anche alla premiazione delle auto esteticamente più belle o affascinanti grazie all’installazione di grandi impianti audio. Al contempo è stato dato spazio alla sensibilizzazione sulla sicurezza stradale grazie a un corso ad hoc,
organizzato in perfetta armonia tra i giovani del Alessio Larosa Club e gli sponsor.
CULTURA E SOCIETA’
I Lions di Roccella
organizzano
un ricco premio
di pittura
Il Lions Club di Roccella Jonica, promuove
anche quest’anno il concorso artistico il “Premio
di Pittura Papandrea” manifestazione che sta
diventando ormai un appuntamento fisso nel
panorama Jonico della Locride.
Careri, ridente centro dell’entroterra Jonico, che
diede i natali a Francesco Perri, ricorda un altro
dei suoi figli migliori, amante dell’arte e della pittura: Mario Papandrea, morto giovanissimo, le
cui opere sono presso collezionisti di tutta Italia.
Il Concorso, organizzato dal Club cittadino,
diretto dall’architetto Mimmo Futia, in collaborazione con la Fidapa di Roccella e con la Pro
Loco di Siderno, giunto alla quinta edizione, è
riservato ad artisti che alla data di scadenza del
bando (21 luglio) non abbiano superato i 35 anni
d’età ed è finalizzato alla promozione di Careri,
quale terra ospitale di artisti.
La partecipazione è gratuita e si può concorrere
con più opere che, per regolamento, resteranno
di proprietà del Lions Club di Roccella che organizzerà un’asta, il cui ricavato andrà in beneficienza.
È noto come i Lions abbiano a cuore il destino
delle persone in difficoltà. Per solidarietà serviamo i nostri simili e la società. Vogliamo trattare il
prossimo con amicizia e speranza.
Continua a procedere sotto la sua buona stella il progetto
europeo figlio di Francesco Mollace. Questa volta tocca a
Siderno e alla Locride ospitare una delegazione di francesci,
greci, maltesi, olandesi e portoghesi, nella speranza che si
possa uscire tutti arricchiti da questa bella esperienza.
L’Europa per i cittadini”: un’o
L
a mattina di Giovedì 25 giugno è
stata accolta al comune di
Siderno una delegazione di rappresentanti francesi, greci, maltesi, olandesi e portoghesi nell'ambito del progetto "L'Europa per i cittadini”, un progetto di scambio di buone
pratiche tra gli amministratori di diverse
città europee di cui vi avevamo già parlato ad aprile assieme a Francesco
Mollace.
A dare il benvenuto, naturalmente, il
sindaco Pietro Fuda, che ha ringraziato
Mollace per essere stato l’ispiratore di
questa meravigliosa iniziativa assieme a
Mario Diano. Il partenariato di cui la
Locride si è resa protagonista in questi
mesi assieme agli altri cinque Paesi è
stato definito da Fuda la forma migliore
per radicare nelle popolazioni le buone
pratiche di volta in volta apprese. Ciò è
stato possibile, ha ricordato il sindaco,
grazie all’evoluzione avvenuta nell’ultimo decennio nella pratica stessa del
partenariato, che non si limita più ad
associare enti o organizzazioni, ma coin-
volge
direttamente
le
persone.
Guardando più da vicino a quanto possa
imparare Siderno da questa esperienza,
Fuda ha ricordato il lavoro di Francesco
Pittella, meridionalista sidernese la cui
presenza nel Parlamento Europeo costituisce un vantaggio per la città, meravigliosamente rappresentata in un consesso così importante. L’adeguata valorizzazione di ogni nostra risorsa, ha
ricordato poi il sindaco, può permettere
uno scambio culturale che garantisca un
coinvolgimento più attivo di tutte le
parti in causa, che raggiungeranno così
più velocemente l’obiettivo di incrementare il “turismo sociale”. Secondo il
sindaco, tenendo a mente i partenariati
falliti nel passato, che pure hanno avuto
il pregio di mettere in evidenza le difficoltà che accomunano diverse zone del
continente, si potrà creare una solida
base per un futuro insieme.
È poi intervenuto il presidente dell’associazione dei sindaci Giorgio Imperitura,
che ha portato agli ospiti il saluto di tutti
i comuni della Locride. Ricordando la
Incastonato nel Premio Pericle D’Oro 2015
c’è il“Premio Pasquino Crupi per la Cultura”
Quando si entra in un Club Lions si avverte subito un clima di serenità e l’incontro con nuovi
amici porta un sinergico consenso per realizzare
obiettivi comuni.
Senza questi propositi sinceri, altruistici e un
atteggiamento positivo, non si sarebbe mai realizzato il successo internazionale dell’associazione
lionistica, che perdura da quasi 100 anni.
Il nostro motto “we serve” è un omaggio alle
relazioni tra i soci Lions e, allo stesso tempo, un
appello diretto a tutti noi che ci invita a non
dimenticare il nostro codice etico, ideato come
un forum aperto per scambio di idee, conoscenze, comprensione reciproca e scambio di amicizia: promuovere aiuti umanitari, sono gli obiettivi che il Lions Clubs International persegue in
una società europea multiculturale.
Il bando scadrà a fine luglio e tra i partecipanti la
giuria sceglierà due vincitori: uno per le opere in
pittura a olio e l’altro per opere ad acquerello, ai
quali andranno premi in denaro e attestati di
merito. La Giuria, scelta tra qualificate personalità del settore, è presieduta dal prof. Giulio
Cesare Papandrea, conosciutissimo autore di
numerose pubblicazioni scientifiche con l’hobby
di far conoscere fatti storici molto spesso trascurati da testi scolastici e non, il quale ritorna puntualmente, ogni anno, in questo periodo per trascorrere nella sua amata terra le sue vacanze.
La Commissione si riserva di assegnare premi
speciali ad artisti che si saranno particolarmente
distinti. Ricordiamo che il tema del concorso pittorico è: “Careri, l’uomo e l’ambiente”. La serata
di premiazione è il 10 agosto.
A ricevere la
statuetta di
Pericle,
un’eccellenza
calabrese:
Corrado Calabrò,
giurista e
scrittore,
collaboratore
fidato di Aldo
Moro
Fra non molto si accenderanno le luci sulla serata
finale della Ventinovesima edizione del Pericle D’Oro
che si svolgerà il 25 Luglio 2015, nella splendida
piazzetta di Cammillo Costanzo, a Bovalino.
Nell’ambito premio, verrà assegnato, anche quest’anno, il “Premio Pasquino Crupi per la letteratura”. Ci
sarà un solo premiato a cui verrà consegnata la statuetta di Pericle. Il maestro Domenico Savica, fondatore del premio, esprime tutta la sua soddisfazione: “È
con gioia immensa, dopo una grande selezione, come
sempre accurata e rigorosa, che la commissione, nel
ricordare Pasquino Crupi e la sua meridionalità, ha
premiato il Giudice Avv. Corrado Calabrò”.
Corrado Calabrò è nato a Reggio Calabria. Giurista,
scrittore e poeta fin da adolescente. È stato presidente
dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
(2005-2012). Tra i molti richiami, quello nel gennaio
2008 contro i processi nei salotti tv. «Quando il ministro Maurizio Gasparri ne annuncia la nomina lo
qualifica subito come “un grande giurista”. E “di grandissima qualità”. Grandissima, di Corrado Calabrò, è
sicuramente la funambolica capacità di essere magistrato amministrativo, grand commis dello Stato, collaboratore fidato di importanti uomini politici a cominciare da Aldo Moro di cui fu per cinque anni, erano
gli anni Sessanta, capo della segreteria tecnica e
giuridica. Poi ci furono Paolo Emilio Taviani, Vittorino
Colombo, Giovanni Marcora,
Filippo Maria Pandolfi, Riccardo
Misasi, Giovanni Galloni. Tutti
targati Dc. Ma a compensare
pure Antonio Maccanico e
Giancarlo Pagliarini. E fin qui
nessuna meraviglia visto che l’uomo è laureato in Legge (con 110
e lode ci tiene a mettere in risalto
la biografia ufficiale), è entrato a
far parte del Consiglio di Stato e
lì ha svolto gran parte della sua
carriera di toga amministrativa a
mezzo servizio con la politica
prima di approdare, nel 2001, alla
presidenza del Tar del Lazio. Ma a fermarsi qui di
Calabrò non si direbbe un bel nulla. “Mi spiace lasciare il Tar perché dopo l’astrofisica e la poesia è l’attività più appassionante che io conosca” diceva subito
dopo la notizia della nomina all’Authority delle comunicazioni. E ci teneva a ricordare subito che lui è sì
magistrato (tra gli amici più cari del famoso giudice
Corrado Carnevale), ma anche poeta» (Liana
Milella). Dal 1960 un’intensa attività letteraria come
poeta. Le sue opere sono state tradotte in più di
quindici lingue tra le quali: spagnolo, francese, inglese,
ungherese, svedese, russo, greco, polacco. Letture
delle sue poesie sono state raccolte in cd-rom con le
voci, tra gli altri, di: Giancarlo Giannini, Riccardo
Cucciolla, Paola Pitagora. Alcuni suoi testi sono stati
rappresentati a teatro, in Italia e all’estero. Un solo
romanzo, Ricorda di dimenticarla - il più letto in Italia
nel 1999 - che ha ispirato il film Il mercante di pietre
(Renzo Martinelli, 2007) con Harvey Keitel. Ultima
pubblicazione: Mi manca il mare (Genesi 2013).
RIVIERA
LA ROSA DEIVENTI
Una Cenerentola d’eccezione:
Anna Maria De Jèsus
Altri non è che ANITA GARIBALDI! Il suo vero nome è
appunto Anna Maria De Jèsus. Prima di seguire l’Eroe dei Due Mondi era andata sposa a Giuseppe Duarte, un pescatore. Il giorno del matrimonio, all’uscita della chiesa, fuggendo via, perse una delle scarpette di raso che aveva ai piedi.
Quasi un presagio! Perché il matrimonio con Duarte naufragò presto e Anna Maria de Jèsus divenne l’Anita del
Risorgimento, la compagna amatissima di Giuseppe Garibaldi, compagna di vita e di avventura.
Maria Verdiglione
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’occasione di crescita unica
L’adeguata
valorizzazione di
ogni nostra
risorsa permette
uno scambio
culturale che
garantisca un
coinvolgimento
più attivo di
tutte le parti in
causa, che
raggiungeranno
più velocemente
l’obiettivo di
incrementare il
“turismo sociale”
bella esperienza da lui vissuta a Lousã,
Imperitura ha spiegato quanto questo
scambio di buone pratiche sia stato fondamentale per tutti i rappresentanti del
territorio. «La nostra - ha detto - è una
terra di accoglienza che, come la Sicilia,
ospita tanti disperati in fuga dalle coste
dell’Africa e la nostra partecipazione a
questo progetto non può che essere
importante nella misura in cui può
accrescere la nostra esperienza e aiutarci
a migliorare ulteriormente».
Sono poi voluti intervenire la sindaco di
Bram (Francia), il vicesindaco di Kastoria
(Grecia) e il rappresentante di Santa
Venera (Malta), dettisi felici di essere
stati accolti in maniera così bella nella
nostra regione e fiduciosi di poter
imparare molto da questo viaggio.
La visita dei nostri ospiti è poi continuata
con un workshop sul turismo, tre visite ai
luoghi più significativi di Siderno,
Mammola e Gerace e un incontro sul
potenziale di Siderno superiore, prima di
concludersi nella serata di ieri.
Jacopo Giuca
Maria Grazia Costa, le Migrazioni
di un’anima che si perde e si ritrova
L’ARTISTA CATANZARESE HA INAUGURATO A SIDERNO, NELLA SALETTA
ROSSA DELLA LIBRERIA CALLIOP, LA SUA MOSTRA PERSONALE
omenica 21 giugno, nella Saletta
Rossa della Libreria Calliope di
Siderno, è stata inaugurata una
mostra dell’artista catanzarese
Mariagrazia
Costa,
dal
titolo
“Migrazioni”. Giovanissima, neanche
trentenne, dice: “L’arte non è solo un
mestiere ma un vero e proprio modus
vivendi in cui l’artista inventa e reinventa
in continuazione i suoi materiali, il suo
stile, la sua creatività”.
In genere è lei stessa a costruire i telai, la
Saletta Rossa ha infatti ospitato quadri di
differenti dimensioni, alcuni raggruppati
in serie. “Lavoro anche su tele di due tre
metri. Dipingere su una tela costruita da
sé è diverso. Creo con la stessa attenzione gli strumenti per dipingere e
appunto ogni mia “formula” cromatica,
ogni soluzione che mi aiuta a risolvere
inevitabili problemi”. Un approccio
metodico, perfettamente visibile nell’attenzione lenticolare alle minutissime figure che da sole – centrate in grandi spazi
vuoti – calamitano l’occhio e affascinano
con un senso di mistero arcaico.
Sono animali in transito: pterodattili,
dinosauri, fenicotteri, cammelli. Migrano
per trovare habitat più accoglienti, più
cibo. Qualcuno non ce la fa, ne rimane
solo un mucchio di ossa calcificate e
semisepolte da sabbia desertica.
“Voglio rappresentare l’anularità del
tempo, la sovrapposizione degli istanti,
che possono essere guardati con cannocchiali diversi: cronologico, biologico,
sociale. Lo spostamento è sempre stato
una peculiarità degli esseri viventi del
nostro pianeta. Tutto migra, perfino le
parole”.
Alcuni gruppi di immagini vanno visti
proprio così: come istanti catturati a un
disegno più grande, dal quale sembrano
essersi liberati e aver trovato una dimen-
D
sione autonoma. È il “disegno più
grande” (e con disegno non si intenda
solo un dipinto), che soggiace e anima le
opere di Costa. Un disegno che racconta
dinamismo,
analessi
e
prolessi,
Creazione, i versi dei singoli che contribuiscono a comporre un unico, gigantesco ed eonico poema.
Bellezza quieta in un mondo selvaggio. È
proprio sulla quiete e l’attenzione che
l’artista si sofferma: “Non credo che la
pittura moderna sia scarsamente compresa per via di mancanza di informazione, quanto di attenzione. Siamo
disabituati a osservare, gustare, contemplare. In questo senso l’artista deve porsi
in modo didattico, non distanziarsi dal
pubblico, ma essere presente nella società. Il tema del percorso, della
migrazione, dello spostamento di popoli,
idee, gusti, è di pregnanza particolare in
questo momento. Se si deve dire qualcosa ci si deve credere veramente”.
La migrazione torna nella mostra con
un’installazione audiovisiva dal titolo
“Solo acqua e cielo”, alla cui realizzazione ha collaborato Daniela Rullo che
ha fornito la registrazione vocale di una
testimonianza storica dell’emigrazione di
alcuni suoi parenti in Australia. Le voci
registrate sono la memoria della traversata oceanica, di cui era possibile avere
anche una copia trascritta.
La mostra è stata curata da Domenico
Sisto e catturata nei suoi aspetti più belli
dagli scatti del fotografo Giuseppe
Macrì.
Presente all’esposizione il neo Assessore
alla Cultura del Comune di Siderno,
Ercole Macrì.
La mostra rimarrà aperta al pubblico
fino al 30 giugno.
Lidia Zitara
DOMENICA 28 GIUGNO
19
ATTUALITÀ
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DOMENICA 28 GIUGNO
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IN QUESTO PERIODO
DELL’ANNO, A CAUSA
DELLA MAGGIORE
FREQUENZA ANTROPICA
SULLE SPIAGGE,
PER L’AUMENTO DELLE
TEMPERATURE E PER IL
PROTRARSI DELLA LUCE
DEL GIORNO, AUMENTA
NOTEVOLMENTE IL
FITOPLANCTON NELLE
ZONE COSTIERE
SCHIUMA BIANCA,
INQUINAMENTO ?
Premesso che è compito istituzionale
dell’Agenzia Regionale della Protezione
dell’Ambiente (ARPA) procedere alla
verifica della balneabilità delle acque
marine, effettuando analisi periodiche,
per stabilire i parametri batteriologici e
questo è periodicamente svolto, con
enorme scrupolosità, dai Dirigenti e dai
Tecnici preposti.
Fonti autorevoli, con cui siamo pienamente d’accordo, hanno sottolineato,
con una probabilità altissima, che il
fenomeno della schiuma bianca, che si
presenta periodicamente sulla superficie delle acque di balneazione della
nostra costa, non è da attribuirsi ad
inquinamento, o per lo meno esclusivamente a quello.
A che cosa è dovuto, allora, il fenomeno
della schiuma ?
In questo periodo dell’anno, a causa
della maggiore frequenza antropica
sulle spiagge, per l’aumento delle temperature e per il protrarsi della luce del
giorno (non vi allarmate, niente di
preoccupante, si chiama “estate”!),
aumenta notevolmente il fitoplancton
nelle zone costiere.
I continui cambiamenti di temperatura,
ci riferiamo alle bolle africane, con
caldo intenso per qualche giorno, e rinfresco delle temperature per correnti
atlantiche, fanno sì che questi organismi
unicellulari proteici possano morire e,
l’alternanza di mare calmo e mare agitato, con venti di scirocco, libeccio, grecale, ecc., possa fungere da centrifuga,
affinché questi miliardi di proteine,
sciolte in acqua, con conseguente rimescolamento, dovuto alle correnti, crei
una schiuma bianca e densa, anche di
notevole quantità, fino ad arrivare a
riva.
Ovviamente, questo fenomeno, che si
ripete costantemente negli anni e che
certamente si ripeterà nel futuro, non ci
deve fare abbassare la guardia dal vigilare sul corretto funzionamento dei depuratori delle varie cittadine del litorale,
intensificando, invece, i controlli e
facendo sì che fenomeni di inquinamento vero e proprio non avvengano.
Un altro punto a favore di questa tesi,
cioè che la schiuma bianca NON è sinonimo di inquinamento da coliformi fecali e totali delle acque di balneazione, è lo
scarso riscontro da parte dei pediatri,
per quanto riguarda i bambini, e i medici di famiglia, per quanto riguarda gli
adulti, di patologie come le piodermiti
(infezioni della cute da batteri piogeni).
Uno studio approfondito è stato svolto
per cercare di capire questo fenomeno,
soprattutto in alcune ore del giorno, alle
isole Tremiti, oasi naturalistica, dove
non vi è alcun inquinamento ambientale, ma che, purtroppo, è molto presente.
Principali organismi costituenti il fitoplancton sono : cianobatteri, proclorofite, clorofice, criptofice, crisofice, dinoflagellati, diatomee.
Fattori di crescita del fitoplancton.
La crescita e la successione stagionale
della biomassa del fitoplancton sono
influenzate da vari fattori di carattere
chimico, fisico e biologico : intensità
luminosa, temperatura, salinità, disponibilità di nutrienti, fattori biologici,
inquinamento.
La combinazione di questi fattori, porta
all’aumento di biomassa del fitoplancton,
nota come fioritura (Bloom), che, sul
“nostro” litorale, essendo la costituzione del fitoplancton rappresentata per il
70% da dinoflagellati e diatomee, varia
il colore della schiuma, da bianca a marroncina, con sfumature rosate.
Ripeto, è un fenomeno naturale che è
avvenuto, avviene ed avverrà in futuro.
Sappiamo già che molti tratti dei nostri
mari sono fortemente inquinati, ed è
sempre colpa nostra, ma cerchiamo di
spiegare la bellezza di fenomeni naturali nono comuni in termini divulgativi,
piuttosto che “sparare cavolate” per cercare di impressionare le persone.
Godetevi la “nostra” bellissima estate e
Buon Bagno !!
Dott. Alberto Meleca
(Responsabile U.O.I.P. – Ambito Locri)
www.larivieraonline.com
DOMENICA 28 GIUGNO
21
L’esperto Rosa Maria Strangi
La prevenzione dei tumori della
pelle, troppo sottovalutata
La prevenzione dei tumori della pelle è assolutamente fondamentale e, purtroppo, ancora oggi sottovalutata dalla gran parte della popolazione.
Specializzata nella prevenzione dei tumori della
pelle, mi occupo da anni di salvaguardia della salute
dermatologica dei miei pazienti attraverso l'utilizzo
di macchinari all'avanguardia. Tra le varie tecniche
da me praticate, mi piace ricordare la dermatoscopia
o epiluminescenza, una tecnica non invasiva rivolta
alla diagnosi precoce del melanoma basata su uno
strumento ottico chiamato dermatoscopio, che permette di osservare patterns sub-cutanei non visibili a
occhio nudo, favorendone il riconoscimento. Questa
operazione viene effettuata anche attraverso il dermatoscopio ottico, un piccolo strumento manuale
basato su una lente, in grado di fornire ingrandimenti prevalentemente compresi tra le 10 e le 20 volte,
appositamente illuminati con luce incidente. È stato
dimostrato come questa tecnica incrementi la sensibilità diagnostica per il melanoma, rispetto alla semplice visione a occhio nudo, del 20-30%, permettendo diagnosi sempre più sicure e precoci.mIn parellelo, opera la videodermatoscopia, comunemente
conosciuta come mappatura dei nei, un esame der-
matologico di secondo livello che viene consigliato
nei casi in cui, a un primo controllo clinico, si riscontrasse un numero elevato di nei atipici o irregolari
(lesioni), meritevoli di un attento controllo nel
tempo. Questo esame permette di fotografare i nei
a rischio e di controllarne l'eventuale modifica della
forma e dimensione, consentendo la diagnosi precoce di un melanoma o tumore della pelle.
Un controllo periodico può impedire il verificarsi di
situazioni pericolose per la vostra salute. Fatevi controllare dal vostro medico e tenetevi sempre informati sulle nuove tecniche di diagnosi.
AMBULATORIO POLIFUNZIONALE
DI DERMATOLOGIA,
VIA SARDEGNA 25/27 GIOIA TAURO.
INFO 0966/506776.
CELL 334/1880192.
TUDIO MEDICO POLISPECIALISTICO
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INFO. 0964/416856;
A.G.I: MEDICA VIALE TOSELLI, 94
SIENA INFO 0577/222224
Il parere dell’angiologo
GAMBE STANCHE E GONFIE:
l Consigli
della Gastroenterologo
L ‘INSUFFICIENZA
VENOSA
Stipsi, come combatterla
Il dottor Ercole De Masi, specialista in
Chirurgia generale e in Malattie dell’apparato digerente, attualmente gastroenterologo del C.O.N.I e docente di
Nutrizione Clinica presso l’Università
Popolare A.I.N.U.C. di Roma, è tra gli
specialisti del Centro Stipsi dello Studio
Medico Raymat di Marina di Gioiosa
Ionica, un centro in grado di risolvere i
principali disturbi del transito intestinale. Gli abbiamo chiesto qualche consiglio per risolvere “naturalmente” i problemi di stipsi.Nella maggior parte dei
casi basta seguire delle semplici regole
alimentari e di comportamento –
dichiara De Masi – così da ritrovare “il
giusto ritmo”.
DOTT.
ERCOLE DE MASI
GASTROENTEROLOGO
CASA DI CURA PRIVATA
"VILLA MARGHERITA"
ROMA, VIALE DI VILLA
MASSIMO N.48 (ZONA
PIAZZA BOLOGNA)
INFO: 337 809575
UDIO MEDICO
POLISPECIALISTICO
RAYMAT,
VIA CALVARIO 15/A
MARINA DI GIOIOSA
JONICA,
INFO. 0964/416856
Acqua. La stipsi si perde in un bicchiere
d’acqua. L’acqua è, infatti, il farmaco più
efficace per combattere la stitichezza.
Assumerne un litro e mezzo o due, al
giorno, soprattutto la mattina a digiuno
o lontano dai pasti, rende le feci più
morbide e facilita l’evacuazione. Altro
prezioso alleato è il movimento: chi ci
tiene… si tiene in forma. Un moderato
esercizio fisico, svolto quotidianamente
aiuta la motilità intestinale. Una sana
abitudine che risveglia il nostro organismo dalla sedentarietà, migliora il tono
muscolare, attenua le tensioni nervose e
risveglia anche l’intestino.
Lassativi. Ma attenzione: poco è meglio,
niente è ancora meglio. I lassativi sono
dei farmaci da assumere solo sporadicamente. L’uso prolungato può provocare
l’effetto opposto e contribuire alla cronicizzazione della stitichezza. Consultate il
vostro gastroenterologo o il medico di
famiglia, solo loro possono realmente
capire se avete bisogno di un lassativo e
prescrivere il più indicato.
Alimentazione ricca di fibre. Orzo,
farro, finocchi, broccoli, legumi, mele,
pere: ce n’è proprio per tutti i gusti. Una
dieta povera di carne e ricca di cereali
integrali, frutta, verdura e olio extra vergine d’oliva, oltre a costituire una sana
alimentazione, ha il pregio di agevolare
la motilità intestinale, soprattutto se
accompagnata dall’assunzione di liquidi
abbondanti.
Probiotici e fermenti lattici vivi. Nel
nostro intestino c’è sempre qualcuno al
lavoro. Almeno 400 specie di batteri
“buoni” che hanno il compito di elaborare
il
cibo
da
espellere.
L’impoverimento della flora batterica
crea seri problemi come diarrea, colite o
addirittura stipsi. In questi casi è indispensabile l’intervento dei probiotici e
dei prebiotici, alleati preziosi dell’intestino e non solo.
Valutazione della propria stipsi. È
necessario, inoltre, prevenire per essere
in regola e star bene. La stipsi, nella
maggioranza dei casi, non è una vera
malattia. Ma può diventarlo se sottovalutata o curata nel modo sbagliato,
soprattutto può essere sintomo di altre
patologie gastrointestinali. Per affrontare il problema in modo mirato è meglio
rivolgersi a un Centro della Stipsi.
Ritmi biologici ed educazione all’evacuazione. L’intestino, infatti, ha il suo
orologio che regola i tempi del suo funzionamento. Particolarmente favorevoli
sono il mattino dopo la colazione e i
momenti successivi ai pasti principali”.
In linea generale l’insufficienza venosa riguarda una disfunzione delle valvole a nido di rondine che si trovano nelle vene, la cui funzione è quella di
facilitare il ritorno del sangue al cuore ed impedire che esso ricada verso il
basso a causa della forza di gravità. Il ristagno venoso del sangue , che ne
consegue ,fa sì che localmente aumenti la pressione sanguigna e venga alterato il microcircolo
I Primi segnali di una cattiva circolazione si manifestano senso di pesantezza agli arti inferiori, dolore che peggiora se si sta troppo in posizione eretta, formicolii,bruciori,crampi specie notturni ,prurito e gonfiore(edema)
soprattutto presente alla sera,
A Esistono però delle definizioni tecniche ben precise che classificano le
diverse forme i insufficienza venosa, stilate dalla Ceap,. Secondo questa
classificazione si parla di teleangectasie,(i cosidetti capillari) di vene reticolari,(di colorito bluastro di diametro inferiore a 3 mm) di vene varicose
vere e proprie , di edema e di corona flebectasica(insieme di capillari a livello della caviglia) fino ad arrivare agli stati piu gravi
La diagnosi viene fatta con una visita e una ispezione della gambe ,soprattutto a paziente in piedi e con l’ausilio di un esame strumentale ecocolor
doppler . : dalle eco prodotte dal fascio di ultrasuoni si riesce a misurare la
velocità del flusso sanguigno ed eventuali ostacoli nella circolazione
L’intervento farmacologico dipende ovviamente dal livello raggiunto dalla
patologia. Per un’insufficienza venosa lieve si utilizzano farmaci naturali ,
integratori che mirano a migliorare l’elasticità delle pareti dei vasi o i venotropi antivaricosi (diosmina) che agiscono invece sulla permeabilità e resistenza dei capillari, Per casi di insufficienza venosa di media entità si ricorre, all’uso di farmaci a base di glicosaminoglicani che agiscono sia sui sintomi sia sulla causa della patologia e svolgono anche un’efficace azione antiedemica ed antiinfiammatoria. Accanto alla terapia importante è lo Stile di
vita e qualche accorgimento. Uno di questi è il movimento, camminare ;
l’alimentazione dovrebbe essere la più variata possibile e la più controllata
per ridurre il sovrappeso ;evitare il fumo che danneggia le pareti dei vasi
sanguigni e l’alcool che rallenta la circolazione venosa ; evitare di stare per
lunghi periodi in piedi o seduti ; utilizzo di scarpe con tacco che deve essere né troppo alto né troppo basso (il range ottimale è tra i 3 ed i 5 cm) ; dormire con le gambe leggermente sollevate (ca. 20 cm) ad es. utilizzando un
cuscino sotto le gambe prima di coricarsi;evitare il troppo calore sia negli
ambienti e sia a contatto con la pelle ed evitare l’esposizione al sole nelle
ore più calde Nei casi più importanti è necessaria la prescrizione di calze
elastica a compressione adeguata (oltre alla linea preventiva ce vis ono 4
classi di compressione ) , che riducono l’edema e la
pressione venosa migliorando il quadro clinico e che devono essere prescritte dall’angiologo a seconda dei casi di gravità della insufficienza
Dr Vincenzo Carabetta ,
Resp- Struttura
di Angiologia
Medica
del Presidio Ospedaliero
di Locri
Tel 0964 /399324 -389-4636108
RIVIERA
Un brasiliano, un italiano e un cinese entrano in un bar…
Estate tempo di incontri e in località turistiche come le nostre è imprescindibile
ritrovarsi assieme a persone dalle estrazioni etniche più disparate! Nella foto: il
nostro amico Giorgio Castellacci mentre rievoca la famosa barzelletta.
amor
arfò non
Baci di vero rese e Giannetto Scro amore
ab
lo
al
il
C
greto
Jimmy
lgente che
iù tenere se
possono p passione è così travo
reciproco. Lao ci si disinteressa!
del pubblic
Lo Yogurt è servito
Bella foto di gruppo per la squadra di “Yogurtino”
Il Dopofesta della musica
Alcuni dei protagonisti della Festa della Musica che ha salutato a
Siderno l’arrivo dell’estate, la sera del 21 giugno. Da sinistra a destra
posano per una foto ricordo: Filippo Montalto, i maestri Scarfò e
Cavallaro, Maria Giorgia e Massimo Bonelli.
na.
a settima
tagonistafino in fondo questi siderno, Rita
ro
p
a
c
ti
d
ta
Poli
omunale
sindaco
rotagonis
Politica p letta consigliere c igi Brugnano e il
G
e
.
La neo , posa qui con er il suo Bianco
Commissoturi, già al lavoro p
Aldo Can
Io e il mio chow chow
Pietro Ieraci ha un amico inseparabile, senza il quale non osa muovere un passo fuori di casa. Anche
i giri in macchina sono un’ altra
cosa se fatti in compagnia del suo
fedele amico. Quando poi si tratta
di un puccioso amico a quattro
zampe tutto pelo e simpatia
come questo meraviglioso chow
chow, oltre alla compagnia, anche
il divertimento è assicurato!
Amico Tonino
Tonino Crupi, del centro polifunzionale,
in sella al suo scooter in piazza
Portosalvo, a Siderno, parla allegramente
assieme ad alcuni amici di vecchia data.
La foto del buon Tonino, per uno strano
scherzo del destino, è stata spezzettata in
più parti, finendo per costituire un collage anticonvenzionale che solo la fortunata “follia” della nostra grafica…
…poteva ideare, così che
ogni personaggio di questa
immagine…
… avesse uno spazio dedicato!
Spiegatovi questo giochetto vi lasciamo in compagnia di un altro contest.
Identificate voi i tre personaggi seduti in
piazza e dateci qualche dritta!
Un fattore in comune
Oltre lo statuario Carbonella, che osserva sognante Siderno,
seduti sulla panchina dinanzi alle poste di Corso della
Repubblica vediamo l’assessore Ercole Macrì, la segretaria di
Fattore Comune Teresa Ferraro e l’ideatore di questa fortunata
lista elettorale Mimmo Panetta. Un po’ di spensieratezza, ma un
obiettivo in comune: migliorare la città!
Il re della “Lapa”
A fine primavera è il momento di ripulire i
giardini e di togliere le frasche dal terreno. Il
re della Lapa, evidentemente, non vuole farsi
cogliere impreparato per il falò di Ferragosto!
SETTIMANALE
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DOMENICA 21 GIUGNO 23
aco Rosita!
Auguri, Sind Canolo, Rosita Femia, ha
Il sindaco di ato il tempo di convolafinalmente trovn questo bel giovane di
re a nozze cogiorno più bello nel perioMammola. Il acente della vita del sindo più soddisfesti successi continuino!
daco. Che qu
Poeti d’altri tempi
Cosimo Cherubino, Salvatore Fiorenza e Ernesto Salvatore: poeti e pensionati che
hanno fatto la storia della loro città colti durante il loro consueto giro per Siderno.
Quello di Rrrreggio!
Il nostro territorio può fregiarsi
di personalità davvero straordinarie. Se doveste farvi un giro in
quel di Reggio, ad esempio,
potrebbe capitare di imbattervi in questo signore scoppiettante. Se è vero che l’abito non
fa il monaco, il suo è certo
diventato un marchio di fabbrica: questo rosa fluo abbinato al
classico color ape parla da solo!
I ragazzi del muretto di Portigliola
È bellissimo vedere che, nei paesi del
nostro entroterra, ancora si vedono delegazioni di giovani uomini che si riuniscono
nei caldi pomeriggi d’estate!
Il sindaco accogliente
Giuseppe Strangio fotografato assieme
alle più belle esponenti della delegazione
di stranieri in visita questa settimana a
Siderno nell’ambito del progetto
“L’Europa per i cittadini”. Si tratta bene!
ma
I tre David
i sono i tre David,
Questi tre fustacchionnsì della Locride! Attivi
non di Donatello, be leone, Bumbaca e Ruso
o
durante l’estate, Monte
e le vostre serate a ritmcisapranno movimentar
alora de
qu
a
ari
lin
cu
e
art
tta
di musica e perfe
o locali!
deste di andare nei lor
Due amiche al bar
Laura Reale viene colta in compagnia di una
cara amica mentre prende qualcosa seduta al
bar. Ma non si tratta di un semplice caffé! La
nostra, infatti, festeggiava la nascita della
nipotina Vittoria, lieto evento per il quale
Riviera non può esimersi dal fare i migliori
auguri!
Rosy Bindi salva la situazione
Durante la visita di Rosy Bindi in Calabria il Presidente Oliverio aveva
smarrito il telefono cellulare e, un po’ preoccupato per dove potesse
averlo lasciato, si è fatto aiutare a ritrovarlo proprio dalla presidente
della Commissione Parlamentare Antimafia, che gli ha fatto uno squillo per indirizzarlo nella ricerca!
Marasco si nasconde
Il noto produttore di Videocalabria,
Giuseppe Marasco, si nasconde dalla
fotocamera. Nonostante lavori nel settore, ancora non si abitua agli obiettivi e
preferisce rimanere dietro le quinte!