FINALMENTE - Valenzanesi nel Mondo
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FINALMENTE - Valenzanesi nel Mondo
Anno 8 – n. 37 Bollettino trimestrale d’informazione dell’Associazione Valenzano – Montréal (Canada) - Ott. - Dic. 2004 NON CE LA FAREMO Messaggio augurale del Presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, ai pugliesi nel mondo Franco Bellomo Il voto degli italiani all’estero... in pericolo! Ci sono manovre politiche in giro, sia di sinistra che di destra o del centro, per far sì che il voto all’estero venga soppresso alle prossime elezioni del 2006. La legge n. 459 del 27 dicembre 2001, che stabilisce le norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5 gennaio 2002, prevede che i cittadini italiani residenti all'estero, iscritti nelle liste elettorali, votano, per corrispondenza, nella circoscrizione Estero, di cui all'articolo 48 della Costituzione, per l'elezione delle Camere e per i referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione, nei limiti e nelle forme previsti dalla presente legge. Alle prossime elezioni del 2006, i deputati , previsti dalla costituzione, sono 630. Per rendere possibile l’entrata dei 12 parlamentari della circoscrizione estero, bisogna sottrarre 12 collegi di candidati in Patria, ed è chiaro che nessun partito, sia di maggioranza che d’opposizione, vorrebbe privarsi di un seggio sicuro. Da sempre il voto all’estero non ha avuto l’appoggio unanime, ma anche oggi che la questione è agli atti e le norme ci sono, pare che il voto all’estero e i parlamentari dell’estero continuino ad essere un problema di cui liberarsi prima che sia troppo tardi. L’alibi che i parlamentari potrebbero fornire sarebbe “la questione anagrafe”: nonostante vari progressi c’è ancora molta differenza tra le liste AIRE dei comuni italiani e le liste Consolari. Inoltre, una eventuale scarsa partecipazione al referendum, dovuta anche ad una anagrafe in condizioni non certo brillanti, servirebbe a dire in sostanza: soprassediamo a fare votare questi italiani all’estero nel 2006, se ne riparlerà nel 2011. In assenza di immediate smentite e di atti concreti da parte del Governo, il sospetto sull'ennesimo tentativo, finalizzato a cambiare le regole della competizione elettorale, anche nella circoscrizione estero, sarà più che fondato. Il vento soffia “contrario” e la strada è ancora in salita; staremo a vedere chi lancerà il primo grido d’allarme. "Abbiamo costruito una strada per poter raggiungere nuove destinazioni" Raffaele Fitto L’on. Raffaele Fitto saluta i pugliesi nel mondo (a pag. 3) Cari Amici, ogni inizio di anno è, per tradizione, un momento di bilanci. Per quanto riguarda la grande famiglia dei pugliesi nel mondo, il 2005 inizia sotto il segno della prossima "Prima Conferenza della Puglia nel Mondo". Sarà un grande appuntamento, un evento articolato e straordinario, che nel prossimo febbraio traccerà, con il vostro apporto diretto, le vie per consolidare e rendere più strategiche e innovative le relazioni tra voi e la Puglia. (cont. pag. 3) Successo della serata natalizia valenzanese A pag.5 FINALMENTE RAI International In Canada Il nuovo regolamento approntato dalla Commissione Canadian Radio-Television apre nuove possibilità alle trasmissioni 24 ore 24 del canale satellitare della Tv di Stato. (a pag.5) SOMMARIO 1 Editoriale 2–3 Notiziario 4–5 Avvenimenti: Rai International in Canada, Recita Natalizia indimenticabile, 6 Tra parentesi: L’ulivo 7 Avvenimenti: Nuovo Statuto Federazione Puglia Montréal. 8 Attualità: Largo Plebiscito 9 Punto e virgola: Giovanni Camposeo 10-11 Libri: Cartoline dall’aldiqua, di Lino Angiuli 11 Album: La festa della matricola (1966) 12–13 Storia di Valenzano di Leonardo Pietricola 14–15 Spigolando: Notizie da Valenzano 16–17 Tradizioni: Il barbiere –Proverbi 18–19 Galleria di poeti: G. Angiuli – V. De Girolamo – G. Quaranta – P. Siciliano Consiglia Uva 20 Agenda Pagina2 2 Page NOTIZIARIO Due intensi giorni di lavoro per l'Ufficio di Presidenza del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo legge 23/2000 per dare più Cari Amici e Colleghi, potere ed autorità al CGPM, Avete già avuto notizia stimolando cosi un maggior dei temi trattati interesse nei consiglieri. nell’ultima riunione Nell’incontro con il dottor dell’Ufficio di Tedesco, Presidente della Presidenza, tenutosi a Commissione Affari Bari i giorni 22 e 23 Istituzionali, abbiamo avuto ottobre, visitando il sito a s s i c u r a z i o n i di Puglia Emigrazione. sull’inserimento della nostra Come si legge dirigente del Settore Politiche Migratorie, richiesta sul voto attivo e nell’articolo, l’agenda IlAngelo Di Summa, i vicepresidenti del dei lavori era ben nutrita CGPM Domenico Rodolfo (Puglia) e Vito passivo nella bozza della nuova legge elettorale ed importante, Lazzàro (Venezuela) regionale. Sará poi il soprattutto considerando il tema di attualità e cioé la richiesta del legislatore a decidere. Per quanto riguarda la iniziativa della riconoscimento del voto attivo e passivo ma anche le ben giustificate preoccupazioni Regione di realizzare nei primi mesi del espresse dai colleghi presenti sui ritardi prossimo anno la Conferenza della Puglia nell’approvazione del Piano 2004. Oltre alle nel Mondo in Bari, devo segnalare la informazioni contenute nell’articolo, mi posizione critica della collega Di Gregorio preme portarvi a conoscenza di una serie di sulla decisione di accorpare a questa segnalazioni, interventi e proposte avanzate Conferenza il Convegno Mondiale delle dai colleghi presenti per contribuire a Donne Pugliesi, manifestazione questa migliorare e fortificare le relazioni tra la decisa ed assegnata ufficialmente a suo tempo al Sudafrica per espressa volontà del Regione e le comunitá pugliesi all’estero. Come prima cosa si è deciso di inviare a presidente Fitto e i cui fondi furono stanziati tutti i colleghi del CGPM i verbali delle dalla Giunta Regionale. Per ultimo, dato che non siamo riusciti ad riunioni del UDP per una migliore informazione tra i due organi. Si è poi fatta richiesta incontrare il presidente Fitto, troppo preso di un congruo aumento del budget assegnato da impegni istituzionali e politici, martedi 26 al Settore Emigrazione dato che le attuali una delegazione dell’UDP, composta da risorse finanziarire sono risultate insufficien- Domenico Rodolfo, Filomena Di Gregorio ti di fronte alle numerose richieste di finan- ed il sottoscritto, è stata ricevuta dal dottor Mario De Donatis, Capo di Gabinetto del ziamenti pervenuti da tutte le associazioni. É stata avanzata la richiesta di assegnare ad Presidente, al quale abbiamo trasmesso le ogni consigliere estero una somma annua di preoccupazioni di tutta la comunità pugliese 1000 euro a fronte delle spese di telefono, all’estero per il ritardo nell’approvazione del internet ecc. che ognuno di noi sopporta per piano 2004. Ha assicurato il suo interessapoter svolgere dignitosamente il suo lavoro mento e che avrebbe riferito quanto prima al di rappresentante delle comunitá di presidente Fitto. Infatti, il giorno dopo coappartenenza. Si è poi deciso che le assem- municava via telefono con la collega Filoblee del CGPM devono tenersi almeno 2 mena Di Gregorio e la informava che il Prevolte all’anno e la durata delle stesse di 2-3 sidente aveva preso visione del Piano e che giorni per permettere così una partecipazione lo avrebbe portato subito in Giunta per la più attiva e propositiva di tutti i componenti definitiva approvazione. Questa iniziativa dell’UDP, facendosi portavoce delle sperandel Consiglio . Preso atto che l’attuale legislatura sta ze ma anche delle proteste delle comunità volgendo al termine, aprile 2005, si è pugliesi, ha prodotto un risultato importante convenuto di presentare al nuovo Consiglio sbloccando una situazione che era diventata Regionale che si insiederá nel maggio del insostenibile. Un caro saluto 2005, alcune proposte di modifica della Vito Lazzáro IL VALENTINIANO pevate LLoo ssaapevate che ............ La pensione d’anzianità in Italia Si può ottenere prima di aver compiuto l'età prevista per la pensione di vecchiaia. È necessario però aver maturato i seguenti requisiti: • 35 anni di contributi e 57 anni di età per i lavoratori dipendenti; • 35 anni di contributi e 58 anni di età per i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e coltivatori diretti). Si può prescindere dall'età, se si ha una maggiore anzianità contributiva. In tal caso servono: • almeno 38 anni di contributi per i lavoratori dipendenti; • almeno 40 anni di contributi per i lavoratori autonomi. Il requisito della maggiore anzianità contributiva salirà gradualmente, fino ad arrivare a 40 anni nel 2008, anche per i lavoratori dipendenti. Per avere la pensione di anzianità i lavoratori dipendenti devono dimettersi dal lavoro. Gli autonomi possono invece continuare la loro attività, senza obbligo di cancellazione dagli elenchi di categoria. La domanda La domanda di pensione di anzianità (Mod. V01) può essere presentata direttamente alla sede Inps o tramite i Patronati, che per legge offrono assistenza gratuita, oppure inviata per posta. Il pagamento La pensione può essere riscossa presso un ufficio postale o una banca di qualsiasi provincia, anche diversa da quella di residenza: • in contanti allo sportello; • con accredito su conto corrente p o st a le ( c o mp i l az io n e mo d . ACCR.02) o bancario (compilazione mod. ACR.01); • con accredito sul libretto di risparmio nominativo; • con assegno circolare che viene spedito a casa. La delega Si può delegare una persona di fiducia per riscuotere la pensione. Non è possibile riscuotere, con la delega, più di due pensioni. La delega può essere richiesta all’Inps al momento della domanda di pensione oppure successivamente. IL VALENTINIANO Pagina Pagina Page 333 NOTIZIARIO Approvato il Piano 2004 del Programma regionale in favore dei Pugliesi nel mondo Messaggio augurale del Presidente della Regione Puglia Finanziamenti per Federazioni e Associazioni Pugliesi ai pugliesi nel mondo Su proposta del presidente Raffaele Fitto, la Giunta regionale ha approvato il Piano 2004 degli interventi a favore dei pugliesi nel mondo per un totale di oltre 1.200.000,00 Euro (Deliberazione n. 1671 del 18.11.204). Con la delibera vengono finanziati interventi rientranti fra quelli previsti dalla legge n. 23 del 2000, alcuni dei quali realizzati direttamente dalla Regione, in attuazione delle sue politiche in favore delle comunità di origine pugliese sparse su tutto il pianeta, come il primo Convegno delle Donne pugliesi nel mondo, la rivista bimestrale "Nuova Puglia Emigrazione" e sito internet co r r e la to , i l Co n co r s o "America latinissima" riservato a giovani studenti di origine italiana del Sud America e la dotazione bibliotecaria e multimediale per le associazioni dei nostri corregionali all'estero, per un importo totale di Euro 174.000,00. La parte più cospicua dei finanziamenti previsti dal Piano riguarda tuttavia la concessione di contributi tesi alla realizzazione di progetti elaborati e presentati direttamente dalle Associazioni e Federazioni di associazioni di pugliesi nel mondo, da Enti Locali pugliesi e da istituzioni scolastiche, nel quadro di programmi di gemellaggi e interscambi. In particolare, il Piano ammette a finanziamento n. 30 progetti relativi all'area di intervento "Promozione Culturale" per un importo globale di Euro 299.041,00; n. 15 progetti relativi all'area di intervento "Formazione giovanile" per un importo globale di Euro 490.700,00; n. 16 progetti r elativi all'ar ea d i intervento "Informazione" per un importo globale di Euro 122.659,00; n. 2 progetti per l'area di intervento "Studi e Ricerche" per un importo globale di Euro 10.800,00. P er q uanto in vece riguarda i pugliesi all'estero che rientrano in Puglia, al fine di favorirne il reinserimento, il Piano mette a disposizione una somma di Euro 156.800,00 per "contributo casa", "contributo integrazione canone locazione alloggio" e "contributo per attività produttive". La notizia è stata data direttamente dal presidente Fitto subito dopo la conclusione dei lavori della Giunta regionale, nel corso di una conferenza stampa, nel corso della quale ha pure dato l'annuncio del prossimo svolgimento in Puglia (tra la fine gennaio e gli inizi di febbraio 2005) di una grande Conferenza dei pugliesi nel mondo. RAFFAELE FITTO (Cont. dalla pag. 1) Tutte le scelte di internazionalizzazione, che ormai danno prospettiva ai processi di s v il u p p o del "sistema regione", guardano con ritrovato interesse alle vostre comunità ed al grande ruolo che voi oggi siete in grado di svolgere, grazie a quello che siete diventati, in t e r m i n i d i professionalità imprenditorialità e creatività, all'interno dei Paesi di residenza, ma anche grazie alla immutata passione che vi lega a questa terra delle origini. Dal mio punto di vista personale, poi, sono particolarmente felice e orgoglioso di poter chiudere, con questo nuovo appuntamento, il quinquennio di una legislatura che ho voluto iniziare proprio con l'approvazione della legge 23/2000 e con la "Quarta Conferenza dell'Emigrazione". In questo senso la "Prima Conferenza della Puglia nel Mondo" vuole anche essere il coronamento di un percorso di condivisione di lavoro e di crescita, che ha trovato ancora una tappa particolarmente pregnante a Melbourne nella Conferenza mondiale dei giovani pugliesi. Nel 2000 a b b i a m o scommesso insieme e i n s i e m e abbiamo vinto. Il 2005 trova, infatti, un associazionismo rafforzato e consapevole, capace di progettualità e di capacità di r e l a z i o n i complesse con la Regione e con le realtà sociali, istituzionali ed economiche delle diverse realtà territoriali di residenza; trova un risveglio dell'"idea di Puglia" nelle nuove generazioni, come fa fede la costituzione di numerose associazioni giovanili; trova una rinnovata capacità di superare vecchi e superati campanili per dar vita ad un forte movimento di aggregazione su base federativa e finanche confederativa; trova soprattutto ragioni per guardare al futuro con fiducia e voglia di fare. In altri termini abbiamo costruito una strada che oggi possiamo percorrere per raggiungere nuove destinazioni. In questa consapevolezza porgo a tutti voi l'augurio più sincero per un 2005 di pace, di soddisfazioni, di prosperità e... di pugliesità. Giungano gli auguri più sinceri di un FELICE ANNO NUOVO A tutta la comunità pugliese nel mondo Raffaele Fitto, (Presidente della Regione Puglia) Pagina4 4 Page AVVENIMENTI IL VALENTINIANO FINALMENTE......!!!!!!!! Via libera a Rai International in CANADA Se tutto andrà bene, la Rai International potrà iniziare le sue trasmissioni in Canada entro quattro o sei mesi. La Crtc ha infatti cambiato i regolamenti per facilitare l'accesso in Canada di emittenti in lingue differenti dall'inglese o il francese. Ma vi sono dei vincoli: i cable che intendono offrire questo servizio ai propri abbonati dovranno accoppiarlo ad una emittente canadese nella stessa lingua. Inoltre lo stesso cable dovrà garantire l'accesso ad almeno un servizio simile a quello del broadcaster straniero, senza che comunque l'abbonato sia costretto a comprarlo. «L'obbiettivo della commissione - dice il presidente della Crtc Charles Dalphen - è quello di assicurare una maggiore scelta di servizi alle comunità che richiedono programmi in terze lingue, ma nello stesso tempo difendere quelle emittenti domestiche che producono e trasmettono programmi che riflettono il punto di vista canadese». Da questo momento quindi la Crtc rende noto che «richieste di aggiungere programmi esteri in terza lingua che suscitano il particolare interesse del pubblico tra i canali digitali saranno generalmente accolte» ma aggiunge che queste domande «saranno soggette a particolari richieste di packaging e di diritti, cercando inoltre di minimizzare possibili ripercussioni negative su emittenti canadesi che trasmettono in terze lingue», cioè diverse dall'inglese o il francese. Facciamo un esempio pratico che interessa da vicino la nostra comunità. Se la Rogers Cable decide di offrire la Rai International, la deve accoppiare ad un servizio in lingua italiana, in questo caso Telelatino. Inoltre la Rogers Cable deve garantire l'accesso, che non deve essere necessariamente comperato dall'abbonato, ad un altro dei servizi digitali offerti da Telelatino. Tutto questo significa che l'accesso al nuovo servizio della Rai potrà essere venduto solamente in "pacchetti" dove c'è anche Telelatino. Per gli abbonati che hanno già Telelatino il problema non si pone. Nella zona dell'Ontario la decisione è quindi molto positiva in quanto l'accesso a Telelatino è molto ampio e solamente pochi abbonati alle varie cable companies dovranno rivedere la lista dei canali e, se vogliono la Rai, dovranno per forza aggiungervi anche Telelatino. Ovviamente se qualcuno vuole solo Telelatino, non è obbligato ad abbonarsi anche al servizio di Rai International. Il problema potrebbe sorgere in altre parti del Canada dove la diffusione di Telelatino è più complicata e non disponibile come in Ontario. Il grosso cambiamento nelle regole della Crtc è molto importante in quanto, come rileva una nota dello stesso ente di controllo canadese, prima «ogni decisione si basava sul principio della competizione» e cioè sul danno arrecato ad una emittente canadese, ora invece si cerca di proteggere questi interessi ma, nello stesso tempo, si tiene in considerazione il pubblico interesse. L'altra richiesta, oltre al packaging, riguarda i diritti sui programmi. La Crtc richiede che ogni emittente straniera che trasmette in Canada non deve avere nessun privilegio o esclusività nel mandare in onda i suoi programmi. In altre parole ogni programma che verrà mandato in onda dalla Rai International dovrebbe essere a disposizione di altre emittenti, ovviamente dietro il pagamento dei diritti. Il prezzo dovrà essere quello di mercato. È ovvio che in questo caso la buona fede delle organizzazioni emittenti diventa indispensabile. Ad esempio si potrebbe avere Telelatino che offre un prezzo molto basso solamente per costringere la Rai a respingere la richiesta, oppure, facciamo solo degli esempi, la Rai chiederebbe dei prezzi altissimi per mettere Telelatino fuori quota. In questo caso sarebbe la Crtc ad intervenire per cercare una mediazione. Infine, a proposito delle modalità della richiesta, essa dovrebbe essere "sponsorizzata" da una organizzazione canadese regolata alla Crtc. Ad esempio Rai International potrebbe essere "sponsorizzata" dalla Rogers Cable o, tanto per fare un esempio, dalla Cbc. Fonti della Crtc hanno dichiarato al Corriere Canadese che, in caso tutto procederà secondo le nuove regole «ed ammesso che la Rai voglia richiedere nuovamente l'accesso al mercato canadese», tutto l'iter burocratico non dovrebbe richiedere più di sei mesi, e forse anche meno. Da tenere presente comunque, che anche un volta ottenuto il permesso di trasmettere attraverso questa "sponsorizzazione" la parola finale spetta sempre alla cable company se accettare o meno il servizio e metterlo a disposizione dei suoi abbonati. Il nuovo regolamento approntato nei giorni scorsi dalla Canadian Radio-Television and Telecommunication Commission apre nuove possibilità alle trasmissioni 24 ore 24 del canale satellitare della Tv di Stato. IL VALENTINIANO AVVENIMENTI Serata natalizia valenzanese, con Babbo Natale Pagina Page 55 Anche quest’anno successo della RECITA NATALIZIA Interpretata da figli di soci dell’Associazione Valenzano Alcuni dei momenti più belli della recita Una delle occasioni in cui la comunità valenzanese di Montréal e dintorni si riunisce, oltre ai festeggiamenti di San Rocco la seconda domenica d’agosto, è la festa natalizia organizzata annualmente dall’Associazione Valenzano per tutti i soci e simpatizzanti. Durante tale evento, oltre a rinnovare la carta di socio dell’Associazione, si festeggia uniti l’avvicinarsi del Santo Natale. Anche quest’anno, dopo il successo dello scorso anno, è stata organizzata con successo la recita natalizia; tutti i giovani partecipanti hanno perfettamente presentato scene e poesie natalizie che nostalgicamente a molti dei presenti hanno fatto rivivere quei bei ricordi della fanciullezza quando anch’essi hanno preso parte a recite natalizie. Un plauso agli organizzatori della recita Maria De Palma e Anna Guerra, coadiuvati da Franco De Palma. Durante la serata è stato servita una cena succulenta e ben preparata dai cuochi del Buffet Villa Italia. La serata è stata allietata dal super dinamico cantante valenzanese “Dominic Minguccio” che, oltre a tenere la pista di danza sempre affollata, ha saputo intrattenere i presenti con divertenti battute e barzellette. L’arrivo di Babbo Natale anche quest’anno ha fatto felici bambini dai neonati ai bimbi di 12 anni offrendo loro tanti bei giocattoli. Un elogio e ringraziamento a Rocca Lonigro per l’ottima scelta dei regali. Per completare la serata, il comitato dell’Associazione Valenzano, per ringraziare i presenti per la loro sempre pronta disponibilità e per augurare loro un Felice Natale, ha offerto un panettone a tutte le famiglie presenti. Il presidente Franco Bellomo nel dare il benvenuto e ringraziare i presenti per la loro unità verso l’Associazione, ha informato dei vari progetti futuri. Il più interessante è sicuramente il progetto “l’Università per gli anziani” che sarà possibile realizzare non appena sarà ricevuta la concessione del finanziamento da parte del governo canadese. Non appena si avranno notizie concrete tutti saranno informati. Tutti i valenzanesi presenti si ricorderanno a lungo di questa bellissima serata e senza dubbio ritornano a casa contenti di aver trascorso una serata in famiglia indimenticabile. I prossimi appuntamenti dell’Associazione Valenzano di Montréal per l’anno 2005 sono: 12 febbraio: gala San Valentino 10 aprile: gita “Cabane à sucre” luglio: viaggio in Puglia “Alla scoperta delle radici” per alcuni dei nostri giovani 14 agosto: festeggiamenti San Rocco . Pagina6 6 Page TRA PARENTESI L’ULIVO TRA STORIA, CURIOSITÀ E MODI DI DIRE A cura di Vittorio Polito Non è un caso che dalla notte dei tempi l’ulivo sia considerato un albero sacro, tanto che il prodotto dei suoi frutti, l’olio, oltre che essere componente essenziale nelle diete, è stato da sempre utilizzato anche nei riti sacri (battesimo, cresima). La mitologia vuole che a creare l’olivo fu la dea Minerva per stupire Giove, la realtà è che il leggendario albero dell’ulivo e l’olio, ricavato dai suoi frutti, hanno accompagnato la storia dell’umanità. Infatti, già ottomila anni fa l’ulivo veniva coltivato in Medio Oriente e le prime coltivazioni si ebbero probabilmente in Siria o Creta. Furono i Fenici, in seguito, a diffondere l’ulivo su tutte le Coste del Mediterraneo, dell’Africa e del Sud Europa. Con i Greci le coltivazioni di ulivo divennero sempre più numerose, ma furono i Romani che provarono a coltivare in ogni territorio conquistato questi frutti polivalenti. In molti casi i Romani ordinarono alle popolazioni conquistate il pagamento dei tributi sotto forma di olio d’oliva. Gli stessi Romani riuscirono a costruire i primi attrezzi per la spremitura delle olive ed a perfezionare sempre di più le tecniche per la conservazione dell’olio. L'ulivo è una pianta tipica dei paesi mediterranei. E' originario dell'Asia minore ed è coltivato in tutti i paesi mediterranei. Appartiene alla famiglia delle Oleacee e al genere Olea. Il suo nome scientifico è Olea europaea. Il tronco dell'ulivo è liscio, regolare, sottile e di colore grigio-verde fino al decimo anno, poi diventa nodoso, irregolare, contorto e di colore scuro, con solchi profondi. Alla base del tronco sporgono dei caratteristici rigonfiamenti chiamati ovuli da dove spuntano i polloni, che vengono tagliati ogni anno e possono essere interrati per far crescere nuove piante. I frutti dell’ulivo sono stati presenti nella storia degli uomini sin dall’antichità, sia nei riti sacri che nella vita quotidiana come simbolo di pace, forza e purificazione. Il valore religioso attribuito all’olio dagli antichi popoli dell’area mediterranea non dipende soltanto dalla venerazione, molto diffusa degli alberi in generale, ma anche dall’importanza alimentare della pianta. L’olio di oliva venne utilizzato sia per arricchire gli alimenti, sia nella massoterapia e nella cosmesi. Pare anche che la coltivazione dell’olivo è una conquista legata a quella fase storica in cui le forme fondamentali di una civiltà sedentaria e agricola si sono costituite. I poemi omerici ci informano che l’olio d’oliva era utilizzato per la pulizia e l’igiene, mentre i romani lo classificavano in cinque qualità: “oleum ex albis ulivis”, proveniente dalla spremitura delle olive verdi, “oleum viride” proveniente da olive raccolte in uno stadio più avanzato di m a t u r a z i o n e , “o l e u m ma t u r u m ” , proveniente da olive mature, “oleum caducum”, frutto di olive cadute a terra e “oleum cibarium”, proveniente da olive quasi passite, destinato all’alimentazione degli schiavi. Le radici sono fascicolate e con molte ramificazioni superficiali. Le foglie dell' olivo sono piccole, semplici e di colore verde argentato. Hanno forma lanceolata e sono attaccate ai rami in posizione opposta. La pagina superiore è lucida e coriacea, quella inferiore è più chiara e pelosa. Le foglie dell'olivo si rinnovano ogni due o tre anni. I fiori dell'olivo si chiamano mignoli. Sono piccoli, di colore bianco crema e profumati. Hanno una corolla imbutiforme formata da quattro petali. IL VALENTINIANO Gli archeologi in vari scavi dell’area mediterranea hanno rinvenuto numerosi utensili per la raccolta e spremitura delle olive, mentre in diversi passi della Bibbia e del Corano si parla dell’importanza storica di questo frutto e del lavoro dell’uomo. All’alba del terzo millennio l’olio d’oliva costituisce un prodotto carico di misticismo e soprattutto un componente fondamentale della ormai famosa dieta mediterranea, una moda di cui molti esperti attestano gli aspetti benefici per la salute. Ma la storia dell’ulivo non finisce qui. Come già detto dalle olive si ricava l’ingrediente base per la dieta mediterranea cioè l’olio. All’olio d’oliva sono riconosciute azioni positive sulla cistifellea, aiuta il fegato a disintossicarsi, tutela lo stomaco contro le gastriti, facilita l’assorbimento del calcio e di alcune vitamine ed inoltre frena la minaccia dell’osteoporosi nelle persone anziane. Anche nella storia di Bari l’ulivo, ed il suo prodotto definito da Omero “oro liquido”, ha avuto un ruolo importante, ha sempre rappresentato il riferimento più significativo per la sua crescita economica e sociale, al punto da poter affermare che, insieme al mare, è stato la sua fortuna. E per restare in tema qualche modo di dire a proposito dell’olio: “gettare olio sul fuoco” = fomentare dissidi e incomprensioni, alimentare odii e passioni; “essere all’olio santo” = versare in cattive condizioni, allo stremo delle forze; “allargarsi a macchia d’olio” = espandersi velocemente; “andare liscio come l’olio” = risolversi positivamente senza ostacoli e difficoltà, non avere ripercussioni negative. I fiori sono riuniti in piccole infiorescenze a grappolo, alla base delle foglie. La fioritura avviene verso maggio. Solo una piccola parte di fiori diventa frutto perché molti cadono prima. Il frutto dell'ulivo è l'oliva. L'oliva è una drupa di forma ovale e di colore verde quando è acerba e nerastra quando è matura. L'oliva è formata internamente dal nocciolo legnoso che contiene il seme. Il nocciolo è ricoperto dalla polpa che è ricca di olio. La polpa è rivestita da una pellicina liscia, lucida e sottile. IL VALENTINIANO AVVENIMENTI Pagina Pagina Page777 Articoli più importanti del nuovo Taranto Prov. Lecce Prov. Prov. Foggia Prov. Brindisi ri Ba . ov Pr E P U G L IA N IO G E R E N FEDERAZIO Approvato all’unanimità il nuovo Le 15 associazioni pugliesi che fanno I punti più importanti differenti dal vecchio statuto sono: parte della Federazione Regione Puglia di Montréal, si sono riunite in Il comitato esecutivo Assemblea Generale viene eletto direttamente mercoledì 1º dicembre 2004, ART. 10 -VARIE d ai d elegati d elle presso il Buffet Villa Italia, Il presente statuto deve associazioni e non per discutere ed approvare il essere approvato, nominati e scelti dal nuovo Statuto della emendato o revocato, presidente eletto. dai due terzi Federazione. Lo statuto Fanno parte del comitato dell'Assemblea attuale è datato 3 novembre Generale. esecutivo non solo il 1996. direttivo ma anche i In caso di dissoluzione Sotto la presidenza di padre della Federazione, i consiglieri eletti, a Ruggiero Dibenedetto, il fondi residui saranno ciascuno dei quali sarà nuovo statuto preparato da donati ad opere di assegnato dal presidente Giovanni Rapanà, dopo aver beneficenza scelto una carica recepito tutte le proposte e i Montréal, 1 dicembre 2004 n e l l ’ a m b i t o sugger i menti d ei var i dell’esecutivo. presidenti di Associazioni, è Dopo l’Assemblea stato letto, discusso e portato ai voti. Generale il Comitato Esecutivo ha voluto Tutte le 15 associazioni pugliesi di ringraziare i presenti con una piccola cena Montréal, affiliate alla Federazione, per festeggiare l’avvento del Santo Natale erano presenti con uno o più delegati. e augurare a tutti, uniti alle loro famiglie, All’unanimità le quindici associazioni un Felice Santo Natale e un Prospero hanno accettato il nuovo “Statuto”. Anno Nuovo. Associazioni affiliate alla Federazione Regione Puglia Presidenti delle Associazioni affiliate alla Federazione Associazione Bari (San Nicola) Associazione Bisceglie Associazione Brindisi Associazione Figli di Giovinazzo Associazione Grumo Appula Associazione Molfetta Ass. Palo del Colle San Giuseppe Ass. Palo del Colle San Rocco Associazione Panni Associazione Peschici Circolo Ricreativo Sannicandrese Monte Carmelo Sannicandro (Ba) Associazione Toritto Associazione Valenzano Nuova Centrale Pugliese ART. 1 - DENOMINAZIONE La Federazione si identifica come segue: FEDERAZIONE REGIONE PUGLIA Montréal-Québec-Canada ART. 3 - ORGANI DELLA FEDERAZIONE Gli Organi della Federazione sono : Assemblea Generale, Presidente, Comitato Esecutivo, Segretario, Tesoriere. ART. 5 - ASSOCIAZIONI AFFILIATE Tutte le Associazioni e le Organizzazioni pugliesi riconosciute e operanti nella Circoscrizione consolare di Montreal, possono richiedere di far parte della Federazione. Tali Associazioni o Organismi dovranno essere legalmente costituite da almeno sei mesi e presentare copia dello statuto. Saranno considerate affiliate alla Federazione le Associazioni che al 31 marzo di ogni anno avranno versato la quota annuale stabilita dalla Federazione. Detto contributo annuo sarà suggerito dal Comitato Esecutivo e approvato dall’Assemblea Generale. ART. 6 – ASSEMBLEA GENERALE L’Assemblea Generale è composta dai rappresentanti delle Associazione affiliate ed è convocata annualmente dal presidente della Federazione. Ogni Associazione affiliata nomina 6 (sei) rappresentanti che partecipano all’Assemblea Generale con diritto di voto. Ogni Presidente di Associazione delega, per iscritto, i propri 6 (sei) rappresentanti. L’Assemblea Generale delibera solamente in presenza del quorum, che è dato dai due terzi delle Associazioni affiliate. L’Assemblea adotta le delibere a maggioranza relativa. Ogni due anni l’Assemblea Generale elegge il Presidente, i componenti del Comitato Esecutivo e il revisore dei conti. ART. 7 - COMITATO ESECUTIVO Il Comitato esecutivo è formato da: Presidente - 1º Vice Presidente - 2º Vice Presidente - Segretario - Tesoriere - 4 Consiglieri Tutte le cariche sono elettive nel corso dell’Assemblea Generale ed hanno la durata del mandato del Presidente. Il Comitato Esecutivo viene eletto dall’Assemblea Generale su proposta delle Associazioni e si rinnova con la carica del Presidente. FUNZIONI DELL'ESECUTIVO L'esecutivo coadiuva il Presidente nelle sue attività e presenta all’Assemblea Generale, tramite il Tesoriere, il rapporto finanziario annuale e una dettagliata relazione sulle attività svolte dalla Federazione. Il Presidente, o un suo delegato, convoca le riunioni dell'Esecutivo una volta al mese e ne coordina i lavori. Dopo tre assenze consecutive ingiustificate, il Comitato Esecutivo dichiara la decadenza dalla carica. Pagina8 8 Page ATTUALITA’ IL VALENTINIANO Il nuovo “look” di LARGO PLEBISCITO Franco Bellomo Sicuramente balzerà agli occhi il nuovo aspetto che sta assumendo la piazza largo Plebiscito a seguito dei lavori di riqualificazione in corso. Anche se dopo numerosi ritardi, rinvii e talvolta sospensioni di lavoro per cause climatiche, sembra proprio che largo Plebiscito stia prendendo un altro volto. I lavori, si presume, saranno portati a termine con due o tre fasi: la prima fase già iniziata è dall’attuale locale del bar Valentino fino alla via Capurso, dove quasi tutti gli alberi secolari sono stati sradicati, lasciando solo quelli che circondano il bar, che saranno abbattuti non appena sarà trasferito il bar nel nuovo locale, che stanno costruendo all’angolo di via Capurso. La prima fase inoltre comprende metà della piazza in cui si svolgeva il mercato giornaliero, proprio vicino alla fontana accanto alla villa del Convento S. Maria di S. Luca, dove stanno costruendo in cemento il nuovo locale per la rivendita dei giornali. La seconda e la terza fase inizieranno non appena saranno completati i due locali (il bar e l’edicola) e la pavimentazione. Il nuovo volto di largo Plebiscito dovrebbe richiamare l’aspetto che esso aveva negli anni Trenta. Gli esponenti dell’attuale a mmi n is tr azio ne co mu nale d i Valenzano hanno promesso di dotare il paese di una vera piazza ornata da essenze arboree tra cui alberi di canfora, che sono tra i più pregiati. Giornalmente molte sono le persone che attentamente guardano l’avanzamento dei lavori; la maggior parte di loro sono pensionati, e fra loro l’inquietudine che persiste è che tali lavori non saranno completati in un prossimo futuro. Tali persone sono però ottimiste che a completamento dei lavori il largo Plebiscito sarà più attraente e più frequentato. La sola mia inquietudine, invece, riguarda il parcheggio delle auto. Spero che si troverà una soluzione appropriata, poiché mi sembra che secondo il piano molti parcheggi saranno soppressi. Gli abitanti e gli esercenti del posto, che hanno più volte espresso la loro protesta per i rinvii e la lentezza dei lavori, si lamentano per gli intasamenti di traffico e per la mancanza di parcheggi. Largo Plebiscito, i lavori iniziati il mese d’agosto sono già a buon punto, si intravede il pavimento di color rosso con vari quadretti in cui sicuramente saranno piantati alberi o piante varie. Colonne di cemento sito del futuro bar Valentino Colonne di cemento sito del futuro locale del giornalaio Il completamento dei lavori di riqualificazione sarà effettuato prima della scadenza dell’attuale amministrazione comunale. Sono sicuro che al termine dei lavori largo Plebiscito, col suo nuovo look, sarà la piazza del futuro e sarà il luogo ideale sia per i giovani che per i meno giovani per riunirsi e poter socializzare. IL VALENTINIANO Pagina Page 99 PUNTO E VIRGOLA GIOVANNI CAMPOSEO Giovanni Camposeo, nato a Valenzano il 7 giugno 1929 da Vito (u chiangatare) e Gerolama Mininni (sorella di Vitantonio u scarpare), fu il primo di 5 figli: Nina, Rocco, Ninetta, Pinuccio. Nel 1953 a Valencia-Venezuela Giovanni ebbe la sua prima vespa Dopo aver frequentato la scuola elementare col professore Nuzzolese, imparò il mestiere di calzolaio dallo zio Vitantonio Mininni. I suoi migliori amici d’infanzia furono Luigi Labellarte (la ciola), Giovanni Vaccina (u figghje du capedd’are) e Vito Tangorra (conceria della via di Casamassima). Con la crisi del dopo guerra ci fu l’emigrazione per molti italiani. Suo padre era già emigrato a Caracas in Venezuela dal 1948; nel 1950, qualche giorno prima della sua partenza per il servizio militare, Giovanni ricevette l’atto di richiamo dal padre. Parti da Napoli con la nave Urania II nel mese d’agosto del ’50, insieme con altri 18 valenzanesi (tra i quali: Michele Leuzzi chiù chiù, Priedde, Marì valente, Manuele de la Rizze, u conte Pietrantonio, Rocche Labellarte du biliarde). Dopo diciotto giorni di mare giunse in Venezuela nel porto della Guajira, dove lo aspettava suo padre. Per circa sei mesi visse a Caracas, poi si trasferì a Valencia dove trovò lavoro nel calzaturificio “Valentina” di proprietà di valenzanesi, i fratelli D’Orazio e Vitantonio Capozzi (zuele). Durante la sua permanenza a Valencia, mentre tutti coloro che emigravano in Venezuela, senza mestiere, lavoravano come calzolai, Giovanni, dopo quattro anni, nel calzaturificio, cambiò lavoro. Per circa due anni fece il distributore della “pepsi cola” in un quartiere di Valencia. Dopo aver venduto la “piazza” della distribuzione, si trasferì nella città di Maracaibo. Per più di un anno fece il distributore della “pepsi cola”. Con la voglia di visitare l’America, nel giugno 1958 decise di farsi un viaggio turistico e andò a trovare suo zio Michele Mininni, che abitava a Chicago. Agli inizi fu un po’ deluso dell’America, sia per il clima freddo che per il modo di vita. Però dopo tre mesi a Chicago, fece conoscenza con una ragazza di Ceglie, Maria Mastrodomenico. Se ne innamorò e dopo pochi mesi la sposò: il 18 ootobre 1958. A Chicago il suo primo lavoro fu presso il panificio “Gonella Bakery” come fornaio. Dopo cinque anni, poiché allergico alla farina, cambiò mestiere. Lavorò come macellaio per circa tredici anni e, a causa dei reumatismi, cambiò ancora una volta lavoro. Negli ultimi dieci anni lavorò nelle costruzioni fino alla pensione. Manca da Valenzano da circa dieci anni e il suo sogno è sempre di ritornare a rivedere i suoi amici d’infanzia. Chicago, 18 ottobre 1958: Sposi Maria e Giovanni Camposeo. Dal loro matrimonio nacquero due figli: Vito e Gina. Attualmente nonni di due nipoti, Mike e Mariella figli di Vito. Merida (Venezuela) Nel 1956, durante un suo viaggio a Merida, fu ospite dei coniugi valenzanesi Ro sina e And r ea Cimmarusti (che nel 1949-50 era stato vice sindaco di Valenzano. Nella foto seduti da sinistra: Vitantonio Mininni, Tonino Cimmarrusti “u pezze”, valenzanese proprietario della lavanderia a secco via Ortorosso, con la sigaretta in bocca amico di Rutigliano, ragazza venezuelana, amico valenzanese che abitava in largo Padreterno, Rosina la figlia del sagrestano moglie di Andrea Cimmarusti, Giovanni Camposeo. Il fotografo fu il padrone di casa Andrea Cimmarusti. Pagina10 10 Page LIBRI IL VALENTINIANO Cartoline dall’aldiqua, di Lino ANGIULI Lino ANGIULI, Cartoline dall’aldiqua: ventotto paesie con un inserto fotografico di Angelo Saponara, Bari, Quorum Italia, 2004, pp. 78, ill., € 10. C’era una volta e c’è ancora il Paese. Luogo geografico e ancor più luogo dei sentimenti, culla di individui e di comunità, crocevia di parentele iscritte nel sangue e nella cultura, deposito, nella realtà e nella memoria, a livello storico e a livello simbolico, di modi di vivere e di pensare forse più umani, sicuramente diversi da quello che ci vorrebbe tutti eguali ed egualmente consumatori all’interno di un unico mercato globale. Questo e molto altro ancora è per Lino Angiuli il Paese, il piccolo paese, la frazione, la contrada. Realtà che vanno valorizzate per difendere e valorizzare la tradizione e per resistere a quanto c’è di spersonalizzante nel nuovo che avanza schiacciando differenze e identità. Nascono così, raccogliendo i fervidi auspici e l’appoggio solidale dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia, le sue “Cartoline dall’aldiqua”, ventotto paesie in bella veste editoriale, accompagnate da un suggestivo inserto fotografico di Angelo Saponara, che lascia entrare da par suo nella trama delicata e intensa del bianco/ nero personaggi, gesti, oggetti, scorci. Ventotto cartoline di saluti poetici dal Paese, da Cellamare a Rotello, da Cisternino a Castelmezzano, a Polignano, a Turi, per chiudere, a Valenzano. Tanti paesi e, in fondo, un unico grande paese, il paese-anima, il paeseinfanzia, che custodisce la nostra comune matrice di saperi e di incantamenti, di sensi e di magie, di intuizioni e di idee. A questo livello parlare del paese è parlare di noi (Generalmente il paese nostro / possiede lo stesso perimetro dell’anima, Saluti da Ischitella); a questo sguardo acuto e diretto e insieme intimo, confidenziale, sottopelle, il paese rivela, fatta di pietra e di spazio, l’architettura elementare della vita (Tre strade massimo quattro / chiesa tabacchino alimentari / il giorno entra bambino da un lato / fuoriesce anziano dall’altro, Saluti da Cellamare); e la vita diventa un contenitore ampio, materno, in cui si sentono a casa loro anche i morti (... al confine con il regno animale / russano le buonanime dei vivi e dei morti, Saluti da Valenzano). Nell’orizzonte della paesità, il verso di Lino Angiuli fila sciolto e infila echi di nenie, filastrocche, proverbi (Camminare camminare / attenti alla gola della vita e della morte / contiamo i passi contiamo gli scalini / e tutti i sassi come fossero stelle, Saluti da Castelmezzano); disegna un piccolo universo in cui tutto è in corrispondenza con tutto e tutto ha il diritto di dire e di fare, anche le pietre (Nel mare assoluto del grano / al canto delle pietre di sotto / un’impronta di murgia assalita / dal lievito del vento lo giuro / si mette a fare il pane, Saluti da Jesce); lascia fluire e trapassare amori e umori fra gli uomini, il mare, gli alberi, le stelle, gli animali, le case (Meglio / provare il solitario sentimento delle capre / che salire il monte delle scienze esatte / meglio lasciarci prendere dal sole / secondo l’antico testamento della serpe, Saluti da Rotello; Guarda / come se ne vanno al sonno le colline/ il capo appoggiato all’orizzonte, Saluti da San Paolo Albanese); e a volte basta un aggettivo per rendere umano e familiare un “campanile spilungone” (Saluti da Valenzano), “un carrubo sbarbato da poco” (Saluti da Triggianello), “un ficodindia orecchie a sventola” (Saluti da Trito). Anche il tempo, per Lino Angiuli, è cosa mobile e lieve, impalpabile, favolosa e dolente, e tiene insieme figure e piani della realtà a punti larghi ed elastici, imprimendo alla poesia un respiro rapido e fuggevole e una lieve vertigine retrospettiva. Ma il tempo è anche la domanda quotidiana sul presente e sul futuro, è la faticosa costruzione di ogni giorno, è l’incertezza, il dubbio, la speranza, la paura. Qui è l’unghiata di uno squallore cieco e brutale (... l’ammutinamento della misericordia / comincia con la deportazione delle pietre / continua col massacro dei portali / finisce col pellegrinaggio dell’occhio/ tra alberi ammainati scappati rubati, Saluti da Binetto), l’urgenza di una umanità ferita (... sbarchi imbarchi di carne umana, Saluti da Punta Meliso), ma è qui anche che il passato può riverberare quanto di meglio ha in sé, la sua ricchezza di colori e valori, di forme e di profumi, di compassione e di saggezza, dandoci un metro con cui misurare il futuro, per imporgli, per così dire, un pedaggio, un banco di prova, perché dimostri di essere all’altezza delle nostre legittime aspettative. Qui, nel presente, anche le tradizioni, i riti, compresi quelli della Settimana Santa, con la via crucis della madre che “va cercando il figlio croci- / fisso al venerdì nella piazza dei comizi (Saluti da Valenzano), aiutano a comprendere fenomeni nuovi, a mettere a punto nuove convivenze, a fare spazio, nel proprio orizzonte visivo, anche alla “reliquia di una zappa/ sul giovane tappeto di abdullah” (Saluti da Valenzano). Lontana da ogni resa nostalgica, la poesia di Lino Angiuli diventa invece utopia, impegno per il futuro. Con l’aiuto, anche, di questa dimensione-paese: ecco “per questo forse un paese per uno / sicuramente non fa male a nessuno (Saluti da Turi). Gina Cafaro IL VALENTINIANO Pagina 11 Page 11 ALBUM LIBRI Cartoline dall’aldiqua di Lino Angiuli Anno 1966 - (Foto di Tonio Pietricola) Saluti da Valenzano Un aggettivo non si nega a nessuno nemmeno a questo campanile spilungone spuntato dal marrone a prima vista sull’anima sottile del finocchio selvatico figuriamoci a questo odore spudorato di mosto vagabondo per le strade quando arriva il tempo di scannare l’uva e gli uomini travestiti da cavallo si svegliano prima degli orologi Intorno alla bara si intravedono Lino Angiuli, con la fisarmonica, Lina Pietricola, Pasqualino Caringella, Maria Teresa Salerno e Angioletto De Filippis. Ecco perché vennero da queste parti a stare le madreterne di terra cotta o cruda quella che stipa i giorni nella sporta per seminarli ai piedi dell’ulivo quell’altra che va cercando il figlio Crocifisso al venerdì nella piazza dei comizi Intanto al confine con il regno animale russano le buonanime dei vivi e dei morti aspettando che novembre apra le fiere per piazzare la reliquia di una zappa sul giovane tappeto di abdullah. Il libro di Lino Angiuli è acquistabile presso le librerie e, a Valenzano, presso la redazione di “Paese & paesi” in Via Capurso, 34; E-mail [email protected]. Foto gruppo: dall’alto e da sinistra, prima fila: Vito Lanera, Angioletto De Filippis, Pinuccio Leuzzi; seconda fila: Maria Teresa Salerno, Angela Totaro, Tonia Leuzzi, Lina Pietricola; terza fila: Dino Di Lorenzo, Franco Ramunni, Michele Lucente, Carla Angiuli; quarta fila: Paolo Marzulli, ???, Franco Pantaleo, Tonino Labellarte e Michele Brandonisio. Nella “bara”: Vito Lanera; dietro: Angelo Tritto, Ninì Labellarte, Nicola Guerra e Angioletto De Filippis Al “tiro”: Carletto Labellarte e Pinuccio Dentico; al “pizzo”: Carla Angiuli, Maria Teresa Salerno, Tonia Leuzzi e Angela Totaro. Pagina12 12 Page STORIA DI VALENZANO di Leonardo Pietricola Regolamento di polizia urbana, e rurale per gli abitanti, e territorio di Valenzano (1837) Completiamo la pubblicazione del Regolamento emanato nel 1837, di cui abbiamo pubblicato gli artt. 1-25 della Parte prima (Polizia urbana). Il Regolamento fu pubblicato nel Supplemento al “Giornale d’Intendenza di Terra di Bari” n. 1027 del 1837. Capitolo II Polizia rurale Art. 26. Le proprietà di questo comune saranno custodite da quattro guardiani rurali a spese de’ proprietarii prescelti dal Decurionato [1], e che assumeranno l’obbligo di custodire le proprietà suddette a campo salvo, dovendo cioè rispondere di tutt’i danni, che verranno prodotti nei fondi, come anche de’ frutti pendenti, che saranno rubati, egualmente che delle legna ammonticchiate. Art. 27. Saranno nell’obbligo essi custodi di tradurre il danneggiante cogli oggetti rubati, colto nella flagranza, dinanzi al Giudice competente, Sindaco o Primo Eletto, a norma delle rispettive giurisdizioni. Ove poi scovrissero il danneggiante con pruove convincenti, dovranno essi custodi far redigere dall’istessa autorità competente un processo verbale in cui esporranno la natura, le circostanze, il tempo ed il luogo del delitto, non che la pruova e tutt’altro, che concorre per lo scovrimento del delinquente. Art. 28. Se nel danno o ne’ furti concorresse l’intelligenza [2] di alcuno di essi custodi, sarà egli immediatamente dimesso e condannato a pagare tutti i danni, che si troveranno cagionati nella contrada, oltre della pena, che gli sarà inflitta dal Giudice, qual complice del furto. Tal dimissione sarà eseguita dal Sindaco coll’intelligenza del Primo Eletto. Qui l’Intendente corresse: Il guardiano colpevole sarà sospeso dal Sindaco, e potrà essere dimesso dall’Intendente della Provincia. Art. 29. Forma oggetto di contravvenzione l’introdursi negli altrui fondi senza alcun dritto, abbenché il fondo non fosse cinto da pariete, passandovi semplicemente, o pure danneggiando le proprietà ed i frutti, o nel toglierli o nel rubarli. Art. 30. Non sarà permesso ad alcuno lo spigolo [3] de’ cereali ed olive, ove pria il Primo Eletto non avrà fatto bandire la permissione. Art. 31. E’ proibita la compra delle olive da de’ particolari [4], poiché promuove de’ molti furti, come l’esperienza di molti anni ha dimostrato; ed ove alcuno vorrà eseguire tale industria, dovrà renderne consapevole il Primo Eletto, il quale zeccherà le misure [5], coll’eseguirsi la compra in pubblico, ond’essere alla conoscenza di tutti la persona che vende, per giudicarsi se le olive siano state o no rubate. IL VALENTINIANO facendoli pascolare nel mezzo delle pubbliche strade di campagna. Art. 35. Essendo estremamente ristretto il patrio tenimento [7], tutto a coltura e pieno di frutta, rimane vietato ad ognuno di poter tenere delle mandre di animali pecorini, comecché danneggiano le proprietà altrui. L’Intendente corresse: Sarà permesso al cittadino la libertà di esercitare ne’ proprii suoi fondi, o in quelli, che prenderà in affitto per erbaggi l’industria delle pecore, agnelli ec. escluse sempre le capre. Il Primo Eletto invigilerà, perché detti animali non uscissero mai dal chiuso del proprietario di essi donde debbono rimanere ristretti, rimanendo assolutamente inibito che vadino vagando: però sarà permesso il solo transito degli animali medesimi per la strada a mezzabattuta. Lama di Carro e casa di campagna Caringella Art. 32. I proprietari de’ fondi adiacenti alle pubbliche strade di campagna saranno nell’obbligo di raccorre tutte le pietre, che sogliono cadere dalle parieti, per non rendere incomodo il cammino de’ viandanti. Art. 33. I proprietarii di terreni vigneti non potranno raccorre le loro uve in tempo della vendemmia, ove il Primo Eletto non accordi il suo permesso per l’apertura ed attivazione de’ torchi, i cui proprietarii dovranno richiedere il permesso medesimo, onde la raccolta delle uve ridette segua allorché siano perfettamente mature, e si abbiano de’ buoni vini. Art. 34. Ogni macellaio non potrà tenere più di quindici animali minuti [6], o l tr e d i d u e c ap r e a d us o d i la t te , Art. 36. E’ vietato ai proprietarii dei trappeti sistenti in questo comune di tenere nei medesimi delle così dette poverelle, nelle quali si raccolgono sì gli olii, che si ricavano dalla morchia, essendosi riconosciuti che i naglieri appositamente rimangono mischiati degli olii colle morchie [8], sì quegli olii, che percolano dai vasi di creta, chiamati mezzi stai, dopo la misura e consegna fattane ai proprietarii delle olive, i quali con ciò vengono a perdere il prodotto, che ricade in beneficio de’ suddetti proprietari de’ trappeti. L’Intendente non approvò questo divieto: Essendo libero ogni proprietario ad invigilare ai proprii interessi perché danno non gli avvenga il divieto non potrà ritenersi. IL VALENTINIANO Pagina Page 13 13 STORIA DI VALENZANO di Leonardo Pietricola Art. 37. Essendosi costantemente osservato che gli anzidetti proprietarii de’ trappeti, egualmente che quei de’ molini, fissano dei dritti arbitrarii per la tritura delle olive e de’ grani, e molto al di là de’ dritti, che si riscuotono dai proprietarii de’ trappeti e dei molini ne’ vicini comuni, il Primo Eletto, colla intelligenza del Sindaco e del decurionato, avrà l’obbligo di stabilire in ogni anno la quantità rispettiva degli enunciati dritti, regolandoli con quelli, che correranno ne’ comuni limitrofi. L’Intendente annotò: E’ riprovabile perché superiormente tanto ordinato essendo libera l’industria. Art. 38. I proprietarii de’ trappeti saranno tenuti a non far triturare più di tomola trentadue [9] di olive nel corso di ore ventiquattro, da dover costare [10] il tomolo di stoppelli sei, e dovendo essere zeccato dall’autorità competente. Lama di Carro VALENZANO NEL 1837 Nel 1837 Valenzano aveva una popolazione di 4.016 abitanti, 1.700 maschi (42,3%) e 2.316 femmine (57,7%); oltre un terzo della popolazione aveva meno di quattordici anni. Curiosità: delle donne di età superiore ai 12 anni oltre la metà era costituita da nubili; delle donne che avevano contratto matrimonio una su cinque era vedova, mentre i vedovi erano uno su diciassette. Quanto alla condizione civile si hanno: 1092 contadini, 413 possidenti, 119 artigiani, 8 impiegati e professionisti, 16 preti, 13 frati, 22 monache, 23 mendicanti. Nell’anno si ebbero 145 nati: legittimi 75 maschi e 65 femmine, illegittimi 2 maschi e 3 femmine; 96 morti: 27 maschi, 27 femmine e 42 bambini/e al di sotto dei sette anni (circa il 44% dei morti!). La superficie agraria di Valenzano in quel periodo era di ettari 1509, corrispondenti a 4790,47 aratri, ripartiti fra 1257 proprietari, con una media di aratri 3,81 a testa. Note [1] Il Decurionato corrispondeva al Consiglio comunale. [2] Complicità. [3] Spigolatura, cioè la raccolta delle spighe, rimaste nel campo dopo la mietitura, o delle olive cadute dagli alberi. [4] Privati (cittadini). [5] Zeccare = tarare bilance, misure e pesi. [6] Ovini e caprini. [7] Tenimento. [8] Si intenda: gli operai addetti alla frangitura delle olive (naglieri) volutamente lasciano mischiato l’olio con la feccia. [9] Circa 14 quintali; il tomolo equivaleva a Kg. 44. [10] Consistere che in quell’anno era Giordano de’ Bianchi Dottula, marchese di Montrone. Il sindaco, eletto dal Decurionato, durava in carica tre anni. Il dott. De Santis fu riconfermato per il triennio 1838-1840, ma rinunciò per motivi di salute. In ottobre fu formata la terna per l’elezione del sindaco: notaio Emanuele Collenza fu Filippo e Vittoria Visconte di a. 41, farmacista Vito De Bellis di Domenico e Isabella Lamanna di a. 24, agrimensore Giuseppe Volpe fu Pasquale e Giovanna Lubes di a. 61. Fu nominato il Collenza. L’Amministrazione comunale era retta dal Decurionato, costituito dal sindaco dott. Antonio De Santis, dal primo eletto notaio Emanuele Collenza, dai decurioni Antonio Lucente, Filippo Azzone, Nicolangelo De Toma, Giuseppe Volpe, Giuseppe De Cristofaro, Nicola Brandonisio, Francesco Lamanna, Michele De Toma, Michele Volpe, avvocato Nicolantonio De Toma, che ne era il segretario. Cancelliere comunale era Gaetano Siciliano. I decurioni, scelti da una lista di eleggibili approntata da ciascun Comune, erano nominati dall’Intendente provinciale, Il medico condotto era il dott. Giuseppe Collenza; i farmacisti erano due: il succitato De Bellis e Domenico De Filippis. Due erano anche i notai: Domenico Squicciarini e Emanuele Collenza. Arciprete, nonché maestro delle classi maschili, era don Filippo Collenza; guardiano del Convento padre Giuseppe Antonicchio; badessa del Monastero donna Stella Collenza. E’ il periodo di massima affermazione della famiglia Collenza; pensate: primo eletto e poi sindaco era il notaio Emanuele; cugini di quest’ultimo erano i fratelli don Nicola, primicerio del Capitolo, don Filippo, arciprete e maestro di scuola, donna Stella, badessa del Monastero, dott. Giuseppe, medico condotto. Per finire, uno sguardo alle famiglie: i Capozzi e i Di Lorenzo erano conciapelli; i Brandonisio fiscolari e falegnami; i Rogondino cappellari; i Siciliano e i De Vivo falegnami; i Laricchia e i Loconte fabbri; i Colucci e i Lozupone muratori; i Cimarrusti fornai e tavernari; i Ferri, i Santorsola e i Lacasella beccari; gli Amodio e i Martinelli caffettieri, sorbettieri e liquoristi. Le pagine di storia valenzanese a cura di Leonardo Pietricola sono disponibili sul sito web “Il Valentiniano” www.il-valentiniano.com Email: [email protected] Pagina 14 Page 14 IL VALENTINIANO SPIGOLANDO: Notizie da Valenzano Nuove opere pubbliche è bufera in Consiglio Un investimento di circa 700mila Polemiche soprattutto per la realizzazione della bretella Valenzano, 19 novembre 2004 Il Comune di Valenzano si unisce al coro sollevato dal governatore Raffaele Fitto contro il decreto legislativo n. 56/2000 che stabilisce criteri di ripartizione dei fondi statali penalizzanti per il Mezzogiorno. Non senza pungenti polemiche da parte della minoranza, è passato un ordine del giorno proposto dal locale circolo di An, che impegna a «promuovere l'urgente revisione» di tale normativa finanziaria. Tutti d'accordo invece sul minuto di raccoglimento osservato in aula in ricordo dei carabinieri caduti a Nassirya, dopo un invito espresso in tal senso dal capogruppo di Alleanza nazionale, Lino De Filippis. Toni decisamente più aspri sulla variazione del piano delle opere pubbliche deliberata per inserire la bretella di collegamento tra le vie Casamassima e Montrone e il centro socio-culturale nel rione San Lorenzo. «Per finanziare tutti gli interventi - ha detto Tritto, dell'Udc - l'ente dovrà contrarre mutui per oltre 30 miliardi di lire, che significa doverne pagare due l'anno per estinguerli nei prossimi trent'anni. Rischiamo di chiudere il Municipio e di non avere più soldi per il futuro». «È il segno di una maggioranza - ha aggiunto Lampignano, della Margherita che non bada tanto alla qualità delle opere quanto all'ansia di dimostrare agli elettori che qualcosa s'è fatto». L'assessore ai ha rispedito al mittente ogni addebito: «Stiamo lavorando ricorrendo a fondi ministeriali prima inutilizzati ed a disponibilità di prestiti accesi sin dagli anni Ottanta, e mai impiegati. La nostra gestione - ha proseguito l'assessore - è così attenta che dal 2001 registriamo avanzi di oltre un milione di euro senza alcun aumento delle tasse a carico dei cittadini. Le voci messe in giro da certe cassandre sono del tutto infondate». Indicando in aula i programmi elettorali dei propri avversari, il sindaco Tangorra ha ribattuto che «i progetti contestati sono gli stessi promessi dalle opposizioni nelle ultime elezioni, con la differenza che nel mio mandato sto onorando il patto con gli elettori, sulla cui stima confido quando nel 2006 ripresenterò la mia candidatura a primo cittadino». In precedenza, Pietro Totaro aveva posto l'accento sul degrado in cui versa il cimitero: «Alcune tombe stanno crollando sotto l'azione di alberi di fico sorti per mancanza di manutenzione, tra pietre che cadono e ferri arrugginiti. Inoltre, il necroforo sarà in ferie sino all'anno prossimo, quando se ne andrà in pensione, e non si è pensato a sostituirlo. Chi provvederà adesso alle tumulazioni? La presenza di questa figura è imposta dalle n o r me i g i e n i co - s a n i ta r i e ». All'inquietante interrogativo ha risposto l'assessore al ramo, Innocenzo Carriero, che si è impegnato a dare immediata priorità al problema nell'ambito del piano di riordino del personale e delle procedure già in corso per la demolizione dei loculi danneggiati. Tonio De Nicolò (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno) Nasce il centro polifunzionale dedicato al gioco e alla cultura Sorgerà nel quartiere San Lorenzo Valenzano, via Loseto, nuovi appartamenti nel quartiere San Lorenzo Valenzano, 18/10/2004 Creare uno spazio di aggregazione e crescita culturale, in cui ospitare attività ludiche, cineforum, conferenze, biblioteca con annessa sala letture. Ma sono previste anche attività di carattere motorio e collegamenti multimediali. Con queste finalità sorgerà nel quartiere San Lorenzo un centro polifunzionale inserito in un'area a verde attrezzato che si estenderà per quasi tremila metri quadrati di proprietà del Comune, poiché proveniente da precedenti lottizzazioni. In base alle stime effettuate dall'ufficio tecnico comunale, l'investimento ammonterà, a base d'asta, a circa 700mila euro, e sarà finanziato con l'accensione di un mutuo presso la Cassa depositi e prestiti. Alla struttura si potrà accedere da via Martiri di Nassirya, nelle vicinanze della scuola materna che sarà costruita secondo le previsioni contenute nel piano triennale delle opere pubbliche elaborato dall'assessore Vitantonio Leuzzi. Il centro si articolerà in tre corpi di fabbrica distinti e collegati sul piano funzionale. Due edifici laterali, nei quali si concentreranno le iniziative culturali ed una costruzione più piccola riservata ai servizi comuni, che sarà separata dal resto dell'infrastruttura attraverso superfici trasparenti. All'esterno, manti erbosi e ulivi di gran fusto, con pavimentazioni idonee ad acco glier e attr ezzatur e destinate ai più piccoli per i giochi all'aperto. Una volta r e a l i z z a t a l 'o p e r a , s i studieranno le misure più opportune per farla funzionare coinvolgendo il territorio. «Dopo i giardini e le scuole realizzate nella zona ville in via Bari - osserva l'assessore Leuzzi - con questo intervento vogliamo dare ancor più attenzione alle periferie del paese, perché consentirà di offrire occasioni di aggregazione e socializzazione riqualificando al tempo stesso una zona del quartiere ora in stato di degrado, spesso piena di rifiuti e materiali inerti che persone poco civili gettano senza il rispetto di alcuna nor ma, con le ovvie conseguenze anche sul piano igienico e sanitario». Tonio De Nicolò (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno) IL VALENTINIANO Intensificati i controlli anche sulla circolazione stradale Valenzano 21/12/2004 Via al Natale sicuro. Vigili urbani in servizio fino a mezzanotte Polizia municipale impegnata su più fronti durante le festività natalizie. A seguito di uno specifico progetto di produttività proposto dall'assessore al ramo Vitantonio Leuzzi e finanziato dall'amministrazione con più di settemila euro, gli agenti coordinati dal comandante Gaetano Sifanno resteranno in strada fino a mezzanotte e anche oltre, in relazione a particolari esigenze che dovessero sorgere in concomitanza con le manifestazioni religiose organizzate dalle parrocchie e i momenti culturali promossi dall'assessorato al turismo. Saranno pure intensificati, dal centro alle periferie, i controlli di polizia sulla circolazione stradale e sul corretto conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini. I vigili urbani verificheranno inoltre il rispetto della sosta a tempo (30 minuti) recentemente introdotta sul versante ovest di largo Plebiscito, tra la confluenza con via Municipale e via Capurso e su entrambi i versanti di corso Moro, per il tratto compreso tra gli incroci con via Montrone e via De Gasperi. «Una novità per Valenzano osserva Leuzzi -, che stiamo sperimentando a seguito dei disagi lamentati dai titolari di negozi ed altre attività commerciali, che si concentrano soprattutto in quelle zone, e che risentono negativamente del fenomeno delle soste prolungate e non giustificati da reali esigenze». Ma si concentrerà l'attenzione anche sul malvezzo di molti cittadini di portare il proprio cane a spasso per le defezioni quotidiane, sistematicamente lasciate in bella vista ovunque possa capitare, dalle gomme delle automobili in sosta ai portoni delle civili abitazioni, ai giardini pubblici, e così via. Per non parlare di chi va in giro con esemplari poco rassicuranti, che invece si vedono in piena libertà, senza museruola né guinzaglio. Fenomeni che specie nelle periferie a ridosso delle campagne suscitano spesso fragorosi litigi tra chi non sopporta più queste cattive abitudini, esasperato dai relativi disagi di carattere igienico o legati all'incolumità personale, e chi invece imperterrito continua a deturpare strade e marciapiedi con «ricordini» del proprio cane. Ma la musica adesso dovrebbe cambiare. Multe salate, con importi da 50 a 300 euro, potranno essere comminate a chi non iscriva il proprio cane all'anagrafe canina o venga sorpreso sprovvisto di guinzaglio, museruola e attrezzi per la pulizia, o non ripulisca i luoghi sporcati. Tonio De Nicolò (Gazzetta del Mezzogiorno) SPIGOLANDO: Notizie da Valenzano Pagina Page 15 15 Completamento fogna lavori ai nastri di partenza L'impianto del rione San Lorenzo necessita di Valenzano 2/1/2005 - Interessate alle operazioni numerose zone dell'abitato Ai nastri di partenza i lavori per il completamento della rete fognante in diverse zone del centro abitato. È stato il commissario delegato per l'emergenza ambientale in Puglia, Raffaele Fitto, ad Valenzano 14/12/2004. Finalmente si apre uno spiraglio per il miglioramento dello stadio nel rione San Lorenzo. Con un investimento di 400mila euro, la giunta ha inserito nel piano triennale delle opere pubbliche il rifacimento in erba sintetica del terreno di gioco e la sistemazione delle piste di atletica. Sono pure previsti lavori per adeguare la struttura alle prescrizioni della commissione prefettizia di vigilanza sui pubblici spettacoli, in modo da renderla agibile e in grado di accogliere fino a 500 spettatori circa. Saranno riqualificate le zone perimetrali dei campi sportivi con l'inserimento di verde e altri elementi di arredo. Previsto inoltre l'impianto di illuminazione, tanto atteso dalle società calcistiche locali per consentire lo svolgimento degli allenamenti anche in orari serali. Di una tale opera cominciava ad avvertirsi sempre più l'esigenza tra la gente, alla luce dei brillanti risultati conseguiti nelle ultime stagioni dai ragazzi della «Nuova Valenzano» che, promossa l'anno scorso in Seconda categoria, sta tentando quest'anno il grande salto nella Prima. Un fenomeno che premia l'abilità dell'allenatore, Muzio Belfiore, tra l'altro insignito alcune settimane fa dall'Aiac e gli encomiabili sforzi economici che stanno sostenendo gli uomini della società, a cominciare dal presidente Vito Di Gravina e dallo sponsor ufficiale, Lorenzo Castelletti. L'entusiasmo in paese è in effetti alle stelle, dopo un lunghissimo periodo in cui il calcio locale non aveva mai espresso collettivi in grado di riportare i colori biancazzurri ai fasti dei tempi in cui si giocava in Promozione. Si contano ora alcune centinaia di tifosi che con molto calore e trovate folcloristiche seguono con passione e assiduità la squadra anche in trasferta. Di qui la richiesta più volte indirizzata al Comune perché lo stadio venisse migliorato in modo da soddisfare le aumentate esigenze. E adesso la risposta da Palazzo di Città è arrivata L'assessore ai lavori pubblici, Vitantonio Leuzzi, ha assicurato che il cantiere partirà in primavera, una volta terminati i campionati di calcio, tant'è che sta anche cercando di spuntare un corposo finanziamento, per la parte dei lavori relativi alla messa in sicurezza, con una pratica avviata per attingere ai fondi che la Regione riserva al Coni. Tonio De Nicolò (Gazzetta del Mezzogiorno) approvare il progetto esecutivo elaborato dai tecnici dell'Aqp interessati dal servizio lavori pubblici del Comune, coordinato da Vito Dispoto. L'iter è stato seguito per un paio d'anni anche a Palazzo di Città, ed ha portato in queste settimane alla definizione di una serie di interventi che interesseranno le vie Jurio, Santa Croce, Montrone, Vecchia Canneto, don Luigi Sturzo, Allende, Vecchia Ceglie, Cavour, Cimabue, Beato Angelico e Caravaggio. Zone attualmente sprovviste, secondo quanto si legge nella nota elaborata dall'Aqp, di sistemi di raccolta e colletamento reflui anche se servite da tutti gli altri «sottoservizi a rete». La spesa prevista ammonta a 370mila euro circa e sarà finanziata con fondi pubblici disponibili del Por Puglia per il periodo 2000-2006 e con una quota del gestore del servizio idrico integrato. All'Aqp toccherà pure di curare le fasi dell'appalto e della consegna dei lavori. «L'investimento è piuttosto atteso in città - osserva l'assessore ai lavori pubblici, Vitantonio Leuzzi - perché servirà a dare un contributo determinante al superamento dei disagi che si avvertono in ordine allo smaltimento dei reflui delle abitazioni e di altro genere di insediamenti, a causa della vetustà e, in alcuni casi, della totale mancanza degli impianti di fogna nera. Ma soprattutto si tratta di opere che serviranno a garantire adeguati livelli di igiene e salute pubblica». Tonio De Nicolò (Gazzetta del Mezzogiorno) interventi. Stadio, si riparte? Pronti 400mila euro per la sistemazione Pagina16 16 Page TRADIZIONI IL VALENTINIANO IL BARBIERE “ u varevière” In passato i barbieri, o coloro propriamente chiamati barbieri-cerusici, non si limitavano al taglio di barba e capelli, ma estendevano la loro attività all’esercizio di pratiche di bassa chirurgia quali il salasso e l’estrazione di denti; per questo, la figura del barbierecerusico rientrava a pieno titolo tra quelle di ambito sanitario, insieme al medico, allo speziale e alla levatrice. Anche nel nostro comune operarono barbiericerusici, l’ultimo dei quali ed il più conosciuto è stato mastro Nicola Santacroce "Meste Colette u g'rugg'ke" Mastro Nicola, dunque, esercitava sia da barbiere che da cerusico, ma la sua attività prediletta era la seconda: al rasoio e alle forbici preferiva l’attività del cavadenti e la lancetta da salasso e la siringa. NICOLA SANTACROCE “u g’rugg’ke” (= cerusico, chirurgo) Molta gente valenzanese ha avuto le cure del cerusico, lo si ricorda dei suoi pronti soccorsi, specialmente di dentista e di “salassatore con sanguisughe o bisturi” Lista di barbieri più conosciuti: Nell’800: Carbone Antonio – Piazza nuova, 9 Carbone Raffaele – Piazza vecchia, 8 Salerno Filippo – Piazza nuova, 2 Nel ’900: Meste Colette, in via Roma - Aldo Moro, Ciccielle u varevière, Pignatelli, il genero di M’ngod, il fratello di Ronzine du Campsand F’lippe la Pèsce, Meste Luigi, Tonino De Vivo Meste Peppine, di fronte alla chiesa di San Rocco U cegghiese, sotto l’orologio della chiesa di San Rocco Genzine u varevière, Vincenzo Carone in piazza Ciccielle cheperchiétte, Francesco De Vincenzo, in Via Municipale Tutuccio u vocche Tutuccio u presidente Giovanni “San Pietro”, via Roma angolo via Capozzi Falzachicchje Cisternino Peppine “Strecone” Vediamo ora in cosa consisteva la sua attività di flebotomo. Egli, previa autorizzazione medica, eseguiva il salasso (allora usato, e forse abusato, per curare obesità, cardiopatie e edemi polmonari), intervenendo a domicilio dei pazienti ma anche nel salone, al cospetto dei clienti. Il salasso si faceva in questo modo: con un laccio emostatico, costituito allora da una semplice fettuccia di tessuto di colore nero, si stringeva il braccio del paziente a monte del punto in cui bisognava intervenire, per far congestionare le vene sottostanti; dopodiché si incideva longitudinalmente una vena (nella parte interna del gomito o sul dorso della mano) con la lancetta, un minuscolo strumento chirurgico molto tagliente; l’incisione provocava la fuoriuscita a zampillo del sangue, che veniva raccolto in un catino. Quando il sangue sgorgato raggiungeva la quantità prescritta dal medico, il flebotomo concludeva l’intervento tamponando l’emorragia e bendando la ferita; il sangue veniva buttato, non esistendo ancora trasfusione. Quasi tutti i barbieri sapevano suonare strumenti a corda (chitarra e mandolino) e via con accordi per un valzer, una mazurka, un fox trot. In quei saloni c'era sempre armonia per via della pratica della musica e per qualche voce gradevole che cantava vecchie e famose canzoni d'amore tutta melodia, le quali facevano gioire i cuori delle ragazze innamorate quando in piena notte arrivava la serenata del proprio spasimante. A quei tempi la serenata alla zita era d'obbligo e i suonatori erano artigiani, falegnami, calzolai e compresi i barbieri. Il lavoro di quei barbieri era molto più semplice di quelli attuali. I lavoratori si facevano la barba da sé con il rasoio (la macchinetta con il rastrello di sicurezza e la lametta verranno dopo) e dal barbiere ci andavano solo per il taglio periodico dei capelli, come del resto penso si faccia adesso, con una differenza non trascurabile: molti clienti giovani si fanno fare lo shampoo. Anche il taglio era semplice come era semplice tutta la società dell'epoca: taglio normale con sfumatura alta o bassa secondo le proprie esigenze: pettinatura alla Mascagni (pettinatura all'indietro, dal nome del noto musicista Pietro Mascagni) o "all'Umberto" (da Umberto I, re d’Italia dal 1878 al 1900), cioè con la testa quasi completamente rasata tranne la parte anteriore dove i capelli erano e sono tuttora lasciati di qualche centimetro. Niente di più. Vito Palmisano e figlio I locali di allora erano sguarniti e non sempre puliti, con qualche piccolo specchio o una poltroncina girevole scadente e qualche sedia. A differenza di quelli attuali che, anche se piccoli, sono ben arredati con specchi grandi, lucidi e pulizia dappertutto. Il barbiere intanto indossa un camice bianco e lavora su clienti seduti su sedie girevoli moderne. Di queste sedie ne hanno almeno due, più quella per fare lo shampoo al lavandino con insenatura poggiatesta. C'è acqua fredda e calda e ogni locale è fornito di bagno, anche se di piccole dimensioni; il pavimento è rivestito con piastrelle di un certo gusto e tutto rende accogliente l'ambiente. Sono cambiati i tempi! I saloni o sale da barba erano centri di raccolta e di diffusione di notizie e di pettegolezzi for only men; a Capodanno, poi, i clienti affezionati ricevevano graziosi calendarietti profumati e illustrati con figure di donne in abiti succinti. IL VALENTINIANO TRADIZIONI “Come se disce a Valzane” I GIOCHI Proverbi e detti popolari raccolti e ragionati da Giuseppe Angiuli di una volta So tutte de na vénde, ma nan so tutte de nu sendeménde. Sono tutti di una pancia, ma non hanno lo stesso pensiero. La provenienza degli stessi genitori non comporta l’eguale modo di pensare dei figli. Il detto viene pronunciato con amarezza, quando uno dei figli tradigna. U peccate du uattane u chiangene le file. Il peccato del padre viene pianto dai figli. Dovere dei padri è quindi non lasciare ai figli una dannosa eredità, come è una brutta nomea o una malattia contratta per vita dissoluta. Le figghjie fémene sò cambiale. Le figlie per i genitori sono cambiali. Un tempo il matrimonio comportava l’onere della dote: ciò rendeva le figli simili a cambiali, con scadenza a matrimonio. So tutte figghjiea na cane e tènene tutte u stesse sckame. Sono tutti figli alla stessa cagna e non abbaiano alla stessa maniera. Non tutti i figli degli stessi genitori sono di uguale carattere. Mégghjie ricche de carne ca ricche de uà. Meglio ricco di carne che ricco di guai. É un detto contro l’aborto. Quando si consiglia di abortire, a chi ha troppi figli, chi non condivide asserisce che è meglio avere figli anziché guai. Ce zombe la crape, avà zembà pure u crapétte. Se salta la capra, salterò anche il capretto. Pregi e difetti dei genitori si tramandano ai figli. Se così è, perché non provvedere, in tempo, a correggere i propri difetti ed i propri geni? Le pecceninne sò come a le iatte: cchiù l’allisce e cchiù s’abbuffene. I bambini sono come i gatti: più li accarezzi e più si gonfiano. Si consiglia di essere dolci con i figli. Potrebbe essere controproducente. La confidenza li rende scostanti. Il gioco fa parte della vita quotidiana del bambino. Nel passato, non c’era la possibilità di comperare giocattoli, un po’ perché non esistevano e un po’ perché la situazione economica d’allora non lo permetteva. Ecco quindi che il bambino, essere senz’altro intelligente, s’inventava questi giochi senza spendere danaro, frutto della sua fantasia che lo teneva impegnato per gran parte della giornata. LE PETRODDE (I SASSOLINI) Gioco d’abilità. Per giocare si procuravano sei sassolini; il giocatore lanciava per terra, in uno spazio limitato, cinque dei sassolini. Poi, lanciando in aria il sesto, doveva afferrarne uno da terra ed essere pronto a recuperare con la stessa mano quello in aria che nel frattempo stava ricadendo. La seconda prova consisteva nell’afferrare da terra due sassolini e poi tre, quattro, e per ultimo tutti i cinque sassolini dovevano essere afferrati, impresa non certo facile. Vinceva chi riusciva ad afferrarne di piu'. Se il sassolino che veniva lanciato in aria cadeva per terra la prova veniva considerata nulla. Il giocatore aveva tre prove a sua disposizione dopo di che veniva eliminato dal gioco. SPACCACHIANGHE Uno dei giochi molto diffusi fino a trent’anni fa era quello di giocare con le monete. Vi rammentiamo che la nostra piazza era pavimentata di piccole mattonelle ed ognuna di esse aveva una serie di piccole incavature; il gioco consisteva nel lanciare la propria moneta in aria e lasciarla cadere sulle mattonelle. Uno dopo l’altro tutti i partecipanti eseguivano il proprio lancio e alla fine il proprietario della moneta piu vicina alla linea, senza però toccarla, si impossessava delle monete degli altri partecipanti. Un gioco non tanto divertente, ma con un certo interesse che a volte faceva sfociare in litigi due o più partecipanti. Pagina Page1717 Le ricette di MAMMA ISABELLA Grano con i lampascioni Ingredienti per 4 persone - 300 gr di grano, - 300 gr di ceci neri, 200 gr di lampascioni, - Vino bianco, - 1 cipolla, - 1 pomodoro - Sale q.b., - Olio extravergine d'oliva pugliese Preparazione Mettete a bagno il grano già pestato per 2 giorni. Pulite i lampascioni e metteteli a bollire per circa un quarto d’ora. Preparare il sautè con dell’olio dolce (fruttato leggero) e fate sfumare la cipolla con un po' di vino bianco aggiungendo dopo i pomodori a pezzetti. Aggiungete i lampascioni e cuocere tutto assieme per un’ora; saltate il grano già bollito e servite la zuppa calda. Zuppetta di lampascioni Ingredienti per 4 persone - 250 gr di lampascioni puliti e bolliti - 1 spicchio di aglio - 4 uova - 100 gr di cipolle - 1 litro di brodo di pollo - 30 gr di prezzemolo - 60 gr di pecorino - Olio extravergine d'oliva pugliese Preparazione Preparate il brodo di pollo per la zuppetta in un tegame, tritate la cipolla finemente e aggiungetela al brodo in fase di ebollizione insieme allo spicchio d’aglio e al prezzemolo tritato. Aggiungete i lampascioni precedentemente sbollentati e l’olio. Sbattete le 4 uova con il pecorino e aggiungeteli alla zappetta. Fate bollire per qualche minuto e servite subito. Nota: i lampascioni rappresentano per i pugliesi una vera e propria ghiottoneria. Sono dei bulbi del Muscari comosum, pianta che cresce selvatica in tutta l’Italia, ma solo in Puglia vengono usati come alimento. Si tratta di bulbi che assomigliano a piccole cipolle rossastre che vengono in superficie arando il terreno. E’ un cibo prelibato. Prima di utilizzarli lavarli accuratamente in modo da eliminare tutto il terriccio. (Ricette tratte dal sito Compagnia delle Puglie) http://www.compagniadellepuglie.com/ Pagina18 18 Page IL VALENTINIANO GALLERIA DI POETI Mamma Paolo Siciliano Mamma Nel tuo nome c’è tutto, c’è anche Dio e il cuor di Dio, suo Figlio! Il tuo nome è Santo, perché umile e buono, il tuo amore è il più Eccelso, perché capace di generare la Vita e di donare tutto se stesso, senza confini. Hai generato anche me nel tuo ventre, hai seguito con ansia e attenzione silenziosa ogni mio istante di Vita, il mio cuore ha pulsato con il tuo e la mia Vita era la Tua. Abbracciami o Madre sul tuo petto, stringimi forte a te, guardami nei miei piccoli occhi, vedo attraverso i tuoi tutto l’Infinito del tuo Amor per me. Una lacrima scende lentamente dai tuoi occhi e cade sul mio viso e così capisco fin dove arriva il tuo Amor fino a soffrir tanto da morir per me. Oh Madre ti ringrazio ora e per sempre per tutto quel che hai fatto per me. Vogli ridarti la mia Vita come tu hai fatto per me e per tutti Noi! Ti amo Mamma Paolo Siciliano Tel. (514) 270-8177 Fax: (514) 270-1328 Pat De Palo Poesie di Consiglia Ciaula in Uva Dedicato Vedi com’è la vita! a tutte le mamme I giorni vengono e vanno quanta allegria c’era in casa, quanti rumori che facevamo ora in ogni angolo c’è silenzio, bimbi crescono tra gioie e pene adesso intorno al tavolo le sedie sono vuote Vedi com’è la vita! Dopo matrimoni e feste rimangono ricordi e fotografie, bambole e palle e pensare al passato. Ricordando i primi pianti, i primi passi, i primi rimproveri, Vedi com’è la vita! Adesso rimane la casa grande troppo tempo, troppa calma, i figli sono andati ognuno per la propria strada, con sogni progetti e illusioni, ma sono andati via contenti Vedi com’è la vita! Il tempo passa e come, siamo tornati in due come prima, ma vedi che perfetta fine. Oh mamma quanto ti amo i tuoi canti sono melodie, nelle tue braccia c’è amore sul tuo viso c’è gioia i tuoi occhi ci sorridono le tue braccia danno calore le tue ginocchia sono sode quante volte ti sei data te stessa, generosa. Oh mamma, quanto ti amo. Inviateci, Foto, poesie e le vostre storie e noi saremo lieti di pubblicarle su IL VALENTINIANO IL VALENTINIANO …..dal libro di Giuseppe Angiuli “A la scole du Pietterusse” COLINE DU CARREZZONE Prime le crestiane nan pegghiavene tande u trène de la stanzione quande de Coline u carrezzone. Coline nan fresckave come o trène pe disce fescite ca ji so menute e già me ne so sciute nè tenèvene la coppue e u fresckètte du cape stanzione pe fa partì u carrezzone Prime i paesani non prendevano tanto il treno dalla stazione quanto di Nicolino il carrozzone. Nicolino non fischiava come il treno per dire scappate che io sono arrivato e già me ne sono andato nè teneva il berretto ed il fischietto del capo stazione per far partire il carrozzone BRAVE A MICHÉLE! Brave a Michèle a nasce de la sapute probbje vedè a nate u mercoledì sande de la séttemane sande de nu uanne sande e figghje de na famigghje de poète ‘ngegniere felosofe e museciste a sapute scequà cu tre come a nu artiste. Bravo Michele a nascere te la sei saputa proprio vedere sei nato il mercoledì santo della settimana santa di un anno santo e figlio di una famiglia di poeti ingegneri filosofi e musicisti hai saputo giocare col tre come un artista. Pagina Page19 19 GALLERIA DI POETI …….dal libro di Vito De Girolamo Poesie di Giuseppe Quaranta “Un sogno finito” COM’É GRANDE LA SOLITUDINE Com’è grande la solitudine, mi giro e rigiro nel mio presente ma ho solo lei che mi accompagna. Eravamo amici ma per lei anche un ostacolo che vorrei non ci fosse tra noi. Ora sto morendo e lei non lo sa, sa solo che sono ferito e distrutto. Se lei sapesse i miei sentimenti egherebbe le sue labbra alle mie, ed io bacerei le sue labbra di rosa. Ma lentamente i miei occhi piangono nell’affiorare nei ricordi. Com’è grande la solitudine. UN AMORE A CINQUE STELLE Ci sono amori per gioco, amori per interessi, amori solo per amare e amori per un futuro sicuro, il mio amore è un amore a cinque stelle. C’è chi viene lasciato per non sapere amare, chi per essere proppi severi, chi troppo innocenti, io per avere un amore a cinque stelle. C’è chi ha paura di essere lasciato, chi della sua ombra, chi delle sofferenze, io ho paura del mio amore a cinque stelle. Ora mi son lasciato senza un perché e sono sempre più solo, mi odia anche lei il mio amore a cinque stelle. Le Mammere delle emigrande Le Mamme degli emigranti quand mamme vonne chiangiute perce' le figghjie na di' de sciugne onne partute e le balisce sckitte avvrazzavane in pugne quante mamme hanno pianto perché i figli un giorno di giugno sono partiti e le valige solo abbracciavano in pugno pe sci' scaravettanne per andare a scovare qui e la' la do' e da' la fortuna fertune ma u figghjie ndrete alla mamme nan giue' annutte ma' nesciune ma il figlio indietro alla mamma non glielo ha portato mai nessuno alle mamme quande nge manghe u figghjie besogne le mannile pe asseppange le chiande alle mamme quando gli manca il figlio gli fanno bisogno gli asciugamani per asciugarsi i pianti u figghjie emigrande il figlio emigrante nan ze scorde ma' della mamme e quanne se retire alla case non si scorda mai della mamma e quando si ritira alla casa nge porte alla mamme arrete u prime vase gli porta alla mamma di nuovo il primo bacio E’ difficile per una mamma avere un figlio lontano, per di più emigrante: i figli sono l’oro della famiglia. Loro, le mamme, ne sono custodi e, quando la vita gli porta il figlio lontano, piangono. Loro, fin da piccoli, ci hanno accudito, ci hanno baciati, coccolati, allattati. Noi figli, l’ultimo bacio alla mamma non lo scorderemo mai; noi torneremo alla prima occasione, per rivedere le nostre care e sante mamme. Page 20 AGENDA Riceviamo e pubblichiamo BUON COMPLEANNO Gennaio Marc Anthony Leoci, nato a Montréal il 5 dicembre 2004. Auguri ai genitori Anne-Marie e Giovanni Leoci Marc Anthony Leoci 8 libbre e 54 cm. Montréal, Autunno 2004 Rosa Naccarata (in Circelli), valenzanese, e Carmela Campanile con circa 40 chili di funghi, della famiglia plerota, raccolti da un solo tronco di acero semi secco. Quasi ogni settimana, nei mesi di settembre e d’ottobre, Michele Circelli e i suoi amici, riescono a raccogliere mezzo quintale di funghi. Dov’è il posto? Vicino...... Montréal. A Montréal il 16 ottobre 2004 si è celebrato il matrimonio di e Lisa e Vito Di Penna (figlio di Giovanni e Rosa Di Penna). Auguri di felicità agli sposi da tutti i parenti e amici e da tutti i soci dell’Associazione Valenzano di Montréal. IL VALENTINIANO appartiene a noi tutti valenzanesi 7677 Montbrun - St. Léonard (Qc) H1S 2k3 - CANADA Tel. 514-376-4622 N e w E m a i l: [email protected] La pagina web www.il-valentiniano.com a cura di Michele PARTIPILO E-mail: [email protected] 1– Angela Carrara/Scalera 2- Antonio Caringella 2- Pasquale De Palo 2- Carmela De Palo 4- Pasquale Lonigro 8- Michele Miolli 11- Antonio De Frenza 11- Francesco Schiralli 12- Hughette Lacasse 12– Angela Circelli/De Palma 13– Joseph Primiani 16- Elisa Partipilo 18- Giovanni Leoci 21- Vincenzo Lonigro 22- Gaetano Naccarata 23- Rosa De Cristofaro/Tangorra 23- Franco Rizzuto 24- Pina Munafo/Randazzo 28- Joe De Frenza Febbraio 2 – Gisele Valerio/Selvaggio 3 – Franco Del Duca 4 – Nick Bellomo 5– Gina De Santis/De Cristofaro 6– Esposito Ventrella 7– Maria Teresa De Mauro/Giove 8– Silvestro De Ligio 9– Antonio Parlati 9- Johanne DeLa Fosse/De Frenza 14– Antonella Continelli/Bellomo 16– Vito Bellomo 24– Isabella Caringella/Giove 24– Anne-Marie Gaudet/Leoci 27– Mimma Munafo/Berardi 29– Lucia Lonigro/De Frenza Marzo 1- Michele Pietrantonio 3- Fred De Palma 3– Franco De Cristofaro 14- Maria Zenzola/Bellomo 14- Rosa Bruno/Nicassio 14- Maria Lipomi/Lonigro 21- Anna De Frenza/Bellomo 21– Anna Rita De Palo 25- Irene Panarelli 29- Michele Circelli 29- Domenico Selvaggio 30- Rita Caringella IL VALENTINIANO FELICE ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO In questo lieto giorno, l’Associazione Valenzano coglie l’occasione per esprimere i più sinceri auguri di felicità, salute e prosperità ai coniugi: Teresa e Trifone Gargano (40 anni – 16 gennaio 1965) Michelina e Franco Schiralli (41 anni - 18 gennaio 1964) Anna e Eugenio Calia (39 anni - 19 gennaio 1966) Carmela e Giovanni Leuzzi (45 anni - 23 gennaio 1960) Lucia e Antonio De Frenza (49 anni - 4 febbraio 1956) Rosa e Michele Circelli (19 anni - 22 febbraio 1986) Johanne e Joe De Frenza (15 anni – 8 aprile 1989) Rosetta e Franco Nicassio (54 anni - 17 aprile 1950) Anna e Vito Schiralli (34 anni – 9 maggio 1970) Maria e Domenico Selvaggio (37 anni – 20 maggio 1967) Antonietta e Michele Frittoli (47 anni – 3 giugno 1957) Lina e Antonio Parlati (37 anni – 6 giugno 1967) Jeannine e Rocco Caringella (30 anni – 8 giugno 1974) Liliane e Franco Grasso (26 anni - 10 giugno 1978) Rosa e Silvestro De Ligio (38 anni – 11 giugno 1966) Anna e Fred De Palma (44 anni -18 giugno 1960) Maria e Antonio De Palma (38 anni – 18 giugno 1966) Gina e Franco De Cristofaro (33 anni – 19 giugno 1971) Maria e Michele Giannini (41 anni – 22 giugno 1963) Antonella e Franco Bellomo (6 anni – 27 giugno 1998) Maria e Alessandro Schiralli (28 anni – 28 giugno 1976)