elle casa - Mark Luscombe

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elle casa - Mark Luscombe
L’ingresso principale
con l’elegante scala
di legno e il pavimento:
entrambi originali,
sono stati restaurati
di recente.
Vivere in
atelier
Le collezioni di Christian Louboutin nascono nel suo castello, nella Francia
occidentale. Un’atmosfera calda e luminosa, un luogo senza tempo, ricco
di oggetti antichi scovati tra aste e mercati. Ogni salone è curato nei minimi
dettagli. Come le scarpe (con le suole rosse) create dal celebre stilista francese
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Uno dei saloni, con le
pareti dipinte di giallo.
Colore richiamato
anche nei mobili.
I
ripostigli del castello di Christian Louboutin sono colmi
di scatole da scarpe. Le pile
verticali, in equilibrio precario,
sono un archivio di inestimabile valore: 14 anni di sandali e
tacchi a spillo creati per star come Nicole Kidman e Gwyneth
Paltrow, e per la sua musa, Daphne Guinness. Molti di questi
disegni sono nati qui, nella casa
in Vandea, nella regione della
Loira, famosa per i suoi castelli.
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A destra. La camera
padronale: alle pareti sono
appese le pagine di un
vecchio erbario. Sotto.
Il salotto del primo piano,
con pareti rosse, pannelli,
chinoiserie ai muri e
poltrone di pelle del 1950.
“Amo il salone rosso del
primo piano: l’ho
arredato in stile cinese,
con i tipici
pannelli alle pareti”
Per disegnare le sue collezioni invernali, Louboutin si ritira qui, un
bozzolo creativo e luminoso che gli
consente di immergersi completamente nel lavoro.
un castello da collezione
«È un bel posto per creare e inventare», dice. «E questo è importante quando si stanno disegnando
cose che dovrebbero dare piacere
alla gente».
Louboutin ha comprato la casa con il suo socio in affari, Bruno
Chambelland, nel 1988: un tempo
era appartenuta ai suoi antenati.
Alcune parti dell’edificio risalgono
al XV secolo ed erano usate dai Cavalieri Templari, anche se la forma
attuale deve molto alla ristrutturazione del XVIII secolo.
La casa e il giardino erano stati
abbandonati nei primi decenni del
XX secolo, il parco era stato utilizzato per il pascolo e la casa divisa. La
forma a “L” del castello, con le sue
grandi sale e i soffitti alti, era però
in buone condizioni. I pavimenti in
parquet, i camini e i rivestimenti in
legno erano per lo più intatti. Il lavoro più grande è stato decorare e
arredare tutte le stanze. Louboutin e
Chambelland hanno acquistato gran
parte dei mobili da Drouot, rinomata casa d’aste parigina, scegliendo
gli elementi che si integravano con
il periodo e il carattere della casa, e
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Un angolo della sala della
musica, al piano terra. La
madre di Louboutin, eccellente
violinista, volle che il figlio
imparasse a suonare il piano.
Il giovane Christian però,
convinto che lo studio avrebbe
potuto danneggiargli le mani,
smise di suonare.
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L’ingresso e la collezione
di statuette egizie
raffiguranti gli dei
dell’Olimpo dei faraoni:
Anubis, Iside,
Osiride, Amon-Ra...
“Non volevo lavorare
per altri stilisti, così
ho pensato a un atelier:
qui è cominciata
la mia storia”
aggiungendo un tocco di modernità
con oggetti scovati nei mercati delle
pulci. Dall’Egitto - che adora e dove
ha un’altra casa - Louboutin ha portato la biancheria e una collezione
di spettacolari statuette che fanno
bella mostra di sé all’ingresso, su
una consolle in stile francese.
Nel bagno principale è appesa
una raccolta di dipinti vittoriani,
delle vedute su tavolozze di legno
ovali che un tempo venivano vendute come cartoline.
Con la sua predilezione per i colori vivaci e caldi, Louboutin spesso
si ritira al piano di sopra arredato
in stile cinese, dove le pareti sono
dipinte di un vivido rosso sangue
di bue. Le poltrone in pelle del 1950
rendono lo spazio più rilassante
e intimo rispetto al pian terreno
dall’aspetto più formale. L’unico
dettaglio che non lo convince è il camino, originale del palazzo e fuori
scala, vorrebbe eliminarlo. Le pareti
della sua camera da letto sono tappezzate con le pagine incorniciate di
un antico erbario della Prima guerra mondiale, mentre la testata è stata
comprata da un antiquario parigino.
Louboutin si è dedicato molto alla progettazione del giardino, una
sua vecchia passione dei primi anni ’90, durante una breve pausa dal
mondo delle scarpe. Già a 12 anni
aveva deciso che avrebbe disegnato calzature; da adolescente è stato
influenzato da music-hall e balleriSopra. La libreria della cucina,
proprio di fronte ai fornelli, per
avere volumi e ricette a portata
di mano. A sinistra. Il bagno
decorato con tavolozze vittoriane,
una volta usate come cartoline.
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ne, che indossavano ben poco, oltre
le scarpe. Ha lavorato per Charles
Jourdan e Roger Vivier, ed è proprio
dopo aver curato una retrospettiva
su Vivier che decise
di mettersi in proprio. Così ha cercato un atelier, l’ha
comprato e la sua
avventura è iniziata con questa scatola vuota. Circondata da giardini. Che
rimangono una sua
grande passione e che Louboutin ha
ripristinato studiando il progetto
originale del 1850.
Dominic Bradbury
Sopra. Il giardino d’inverno
nel parco della villa. Il ritratto
di Christian Louboutin. A destra.
Una delle camere per gli ospiti,
arredata con motivi floreali.
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