Novembre - Parrocchia di Sarnico Bergamo
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Novembre - Parrocchia di Sarnico Bergamo
DICEMBRE 2009 14 16 Le cose in cui credevo mi han deluso Dr. Giovanni Taveggia, primario fisiatra e direttore sanitario dell’ospedale di Sarnico 17 35, 50, 100, 150: La banda da i numeri... 18 A Maria che compie 100 anni: “Buon compleanno” 22 Gli affreschi di F. Monti nella parrocchiale di Sarnico 23 Lauree - Novant’anni di Maria Valli - Avvisi 24 Un modo tra i tanti per festeggiare un centenario 25 Ancora un Oscar alla Crazy Compani for don John 26 Ripristinare l’Assemblea delle Libertà associative (ALA) 28 Associazione Anziani e Pensionati 29 Centro di primo ascolto 30 Kiwanis del Sebino: rinnovo cariche 31 AVIS 32 Ciao Anna Maria 33 F.i.s. contro p.i.l. - Le offerte speciali 34 Attività dell’A.S.D. Judo Sarnico 35 Associazione Arma Aeronautica 36 Natale a Sarnico 38 Le pagine dell’Oratorio 40 Tennis Club Sarnico 41 Le pagine del Comune 46 La Scuola Materna: Presepi e festa dei nonni 47 Come eravamo / Classe 1934 48 Anagrafe parrocchiale All’interno: Inserto speciale su don Gianni Bellini 1 MAR ore 20:30 Incontro gruppo “La casa” per separati/divorziati/risposati ore 20:45 Incontro dei genitori Prima Confessione 2 MER ore 20:45 Gruppo Missionario 3 GIO ore 20:45 Incontro catechisti 7 LUN ore 20:30 Gruppi familiari di Preghiera 8 MAR SOLENNITA’ DELL’IMMACOLATA ore 17:30 Vespri 9 MER ore 20:45 Consiglio Pastorale Vicariale 11 VEN ore 16:30 Redazione Porto 14 LUN ore 20:30 Gruppi familiari di Preghiera 15 MAR ore 20:45 Genitori Prima Comunione 16 MER ore 21:00 Preparazione Genitori per Battesimi 18 VEN ore 20:45 Genitori Cresimandi 20 DOM ore 9:30 Presentazione dei Cresimandi alla comunità 21 LUN ore 17:00 Ministri straordinari dell’Eucarestia ore 20:30 Confessioni adolescenti vicariato a Credaro 22 MAR ore 20:30 Confessioni Comunitarie 23 MER ore 8:00 -11:00 - 16:00 - 18:00: Confessioni ore 20:00 Ufficio comunitario 24 GIO ore 8:00 - 12:00 - 16:00 - 19:00: Confessioni ore 23:15 Veglia 25 VEN SANTO NATALE Mezzanotte: Inaugurazione della Parrocchiale ristrutturata Messa della natività (Coro Callido) ore 11:00 Messa solenne (coro Callido) ore 18:00 Messa solenne (coro Effatà) 26 SAB ore 18:00 Messa per il X anniversario della morte di don Giovanni Ferraroli ORARIO SANTE 27 DOM ore 11:00 Battesimi Comunitari Associazione Santo Rosario 28 LUN ore 10:00 Messa incontro bimbi con Gesù Bambino Festivo 8.00-9.30-11.00-18.00-20.00 31 GIO ore 18:00 Ringraziamento e Te Deum SOMMARIO 1 2 3 4 6 7 8 12 13 Copertina (Foto SIlvano) Calendario parrocchiale Editoriale: Famiglia: germoglio della Chiesa Questione di soldi: Opere di restauro della Chiesa Il seminario Vescovile Giovanni XXIII Bergamo Fotocronaca Chiesa universale e Chiesa diocesana In difesa del Crocifisso Riflettiamo: Gioie e dolori intrecciano la nostra vita Il prossimo numero de “il Porto”, sarà in distribuzione dal 19 dicembre 2009. Si raccomanda la consegna degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e non oltre venerdì 11 dicembre 2009. Il materiale pervenuto oltre il limite stabilito non potrà essere pubblicato se non nel mese successivo. Grazie per la collaborazione. MESSE Feriale 8.00-16.00-20.00-7.00 (Ospedale) Vigilia di Festa 16.00 (Casa di Riposo) 18.00 - 20.00 (Parrocchia) NUMERI TELEFONO ED E-MAIL UTILI Parrocchia don Luciano Oratorio don Loris Centro Pr. Ascolto Sala Giochi-Meulì Sala Junior Centro Quader Centro Famiglia Casa di Riposo Il Battello Carabinieri Sarnico Emergenza sanitaria Guardia Medica 035 348 035 328 035 035 035 035 035 035 035 035 118 035 910056 9049113 912078 3932361 910916 912107 910916 912420 911252 911385 914421 910031 914553 Ospedale Sarnico 035 306 2111 Il Portale: sito della Parrocchia: www.parrocchiasarnico.it E-mail SITO WEB: [email protected] E-mail Redazione de “IL PORTO”: [email protected] E-mail Parroco: [email protected] E-mail don Loris: [email protected] Conto Corrente Postale Parrocchia: N. 49089303 Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI - Redazione e amministrazione: don LUCIANO RAVASIO Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056 - Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971 Stampa: Tipografia Sebina Sarnico - Hanno collaborato: don Luciano Ravasio, don Loris Fumagalli, A. Belussi, L. Cuni, M. Dometti (CIVIS), G. Franco Gaspari, D. Giudici, P. Gusmini, S. Marini, R. Modina, G. Schivardi Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056 Inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292 ilPORTO A cura di don Luciano Famiglia: germoglio della Chiesa Mi affascina l’immagine del germoglio e con questa voglio entrare nelle famiglie, per raccontare e invitare al tempo dell’attesa: questo avvento speciale perché è attesa del Dio vivo che attraverso i sacramenti e la sua presenza nella Chiesa ci rende vivi. L’inaugurazione della Chiesa e la ripresa delle celebrazioni nella nostra Prepositurale rinnovata ci pone nell’attesa come un germoglio che pian piano svilupperà il suo splendore non solo per le decorazioni, i quadri, gli impianti messi tutti a nuovo, ma perché c’è uno splendore interiore da far brillare nella notte del Santo Natale: è la bellezza di essere una Parrocchia, una famiglia in cui Dio prende casa e porta tutto al massimo splendore. Avvento è un tempo forte, in cui riflettere con attenzione sul mistero del Natale. Il Natale, di oggi, è molto diverso da quello che hanno vissuto i nostri nonni, i nostri genitori! Oggi sembra che la festa della nascita di Dio-uomo sia diventata una grande vetrina, nella quale c’è di tutto e riserviamo persino un posto per il sacro… Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse (Is 11,1). Con queste profetiche parole Isaia invita il credente a guardare l’orizzonte del futuro e aspettare Cristo che porta a compimento ogni storia e ogni umana attesa. Dio ha voluto fare l’esperienza della famiglia in cui si nasce, si cresce, si matura, si educa ai valori umani e religiosi. E’ allora la famiglia il vero germoglio, il luogo più impor- EDITORIALE 3 tante della società e, nello stesso tempo il più fragile, che deve essere l’incarnazione della Chiesa. Diceva una canzone di un po’ di anni fa: “Chiesa di mattoni no, Chiesa di persone sì”, io dico che una chiama necessariamente l’altra. La Chiesa – Parrocchia è l’insieme delle famiglie e dei singoli che si riconoscono unica grande famiglia in cui Cristo cresce e si manifesta in modo vivo e vitale. Abbiamo bisogno che famiglie intere sappiano stupirsi dinanzi al mistero dell’incarnazione; Dio viene per amarti: crediamoci! Papà, mamme, credete a questo? Credete voi nella grandezza e nella forza della famiglia? Credete che la famiglia è il luogo sacro per crescere e maturare? Se credete in questo, impegnatevi con tutte le forze a far spuntare e fiorire questo germoglio naturale. Il Figlio di Dio ha scelto la famiglia per insegnare all’uomo a essere umano. Fanno riflettere le parole di Paolo VI che nel 1975 diceva a proposito della famiglia: «la famiglia, come la Chiesa, deve essere uno spazio in cui il Vangelo è trasmesso e da cui il Vangelo si irradia. Dunque nell'intimo di una famiglia cosciente di questa missione tutti i componenti evangelizzano e sono evangelizzati. I genitori non soltanto comunicano ai figli il Vangelo, ma possono ricevere da loro lo stesso Vangelo profondamente vissuto. E una simile famiglia diventa evangelizzatrice di molte altre famiglie e dell'ambiente nel quale è inserita». (Evangelii nuntiandi, n. 71). Questo è vivere l’Avvento, questo è vivere a Sarnico un tempo privilegiato in cui gustando e dando il proprio contributo alla Chiesa di mattoni impariamo attraverso le famiglie ad avvicinarci a Dio con la preghiera, il ringraziamento, la riflessione. L’avvento è ricevere la bellezza dell’essere chiesa come un dono. La salvezza ti è donata come forza di Dio per far emergere dalla tua vita e dalla tua famiglia la grinta della vita. È, in ultima analisi, il grido di Dio sulla bellezza della creazione, sulla bellezza che sei tu perché è il grido dell’amore che ha preso la nostra carne. Prepara la tua famiglia ad incontrare Cristo nel prossimo Natale e a rendere viva e attiva la tua partecipazione alla vita della tua Chiesa. Chiedo anche a tutte le famiglie di fare qualche sacrificio per contribuire tutti alla bellezza della chiesa, sia nello splendore delle struttura sia nella bellezza del nostro essere chiesa. RESTAURI ilPORTO 4 a cura del Consiglio Parrocchiale per gli affari Economici ...QUESTIONE DI SOLDI Opere di restauro e conservazione Chiesa Parrocchiale Durante il mese di ottobre 2009 le offerte pervenute alla Parrocchia regi€ strano l’importo di € che aggiunte a quelle dei mesi precedenti di: ammontano complessivamente al 31 ottobre 2009 a: € € Alla stessa data risultano spesi: Da segnalare le offerte pervenute da una classe di coscritti e dall’Associazione Marinai, quelle dalla “Crazy Company for don John“, in occasione della rappresentazione su “San Francesco a testa in giù“ e di altri benefattori che hanno desiderato mantenere l’anonimato. Si ringraziano sempre vivamente di cuore coloro che hanno fatto pervenire la loro offerta con qualsiasi mezzo UFFICI COMUNALI: tel. 035 924111 Fax 035 924165 Uffici amministrativi (anagrafe) 035 924126 da lunedì a venerdì 9.00-12.30 lunedì martedì giovedì 17.30-18.30 Ufficio tecnico tel. 035 924145 mercoledì venerdì 9.00 - 12.30 Polizia municipale tel. 035924 114-335 44846 da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00-18.00 300.135,69 307.615,69 1.060.918,66 e di qualsiasi entità. Pensiamo sia doveroso porgere un grosso ringraziamento a tutti i volontari, che hanno risposto all’appello del Parroco e che stanno lavorando in maniera veramente encomiabile. Ovviamente il valore del lavoro svolto da loro è incalcolabile: forza che il Santo Natale è vicino! NUMERI UTILI Ufficio assistente sociale tel.035 924152 lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì9.00 12.30 Ufficio tributi tel.035 924 112 lunedì mercoledì venerdì 9.00 - 12.30 giovedì 17.30 - 18.30 Biblioteca Comunale Tel. 035 912 134 Lunedì chiuso Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00 Orari delle Confessioni CHIESA DI SAN ROCCO: Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 8.30 alle 9.00 giovedì dalle 8.30 alle 10.30 da lunedì a venerdì dalle 15.15 alle 16.00 mercoledì e venerdì dalle 19 alle 20.00 7.480,00 CHIESA NUOVA Sabato dalle 19.00 alle 20.00 domenica dalle 17.00 alle 18.00 inoltre disponibilità a confessare prima e dopo le S.Messe Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00 Venerdì 15.00-19.00 Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00 PROTEZIONE CIVILE: tel. 035 911893 Responsabile operativo tel 338 5467160 Vice responsabile operativo tel. 338 2404173 Si informa che sono riprese le trasmissioni delle funzioni attraverso RADIO E sulla frequenza di 101,1 sia dalla Chiesa nuova che dalla Chiesa di San Rocco. SEMINARIO VESCOVILE GIOVANNI XXIII Scuola secondaria di I Grado - Liceo Classico e Scienze Umane ad indirizzo Economico-Sociale con curvatura musicale U N A S C U O L A C H E FA S C U O L A N O N S O L O A S C U O L A Il Seminario Vescovile nasce nel 1567 con annessa una scuola per la formazione dei presbiteri.A partire dal XX secolo, in vista di un’istruzione sempre più qualificata, la scuola riceve il riconoscimento giuridico da parte dello Stato italiano e negli anni ’70 viene articolata in Scuola Media, Biennio e Triennio sperimentali a indirizzo classico e sociopsicopedagogico. Nel 2001 i due ordini di scuola sono stati riconosciuti paritari (D.D.20/02/2001). Continuando la secolare tradizione di classi maschili, dall’anno scolastico 2010/2011 aprono agli studenti esterni la Scuola Secondaria di I Grado, il Nuovo Liceo Classico e il Liceo delle Scienze Umane ad indirizzo Economico-Sociale con curvatura Musicale (stante l’esito della riforma scolastica in atto). per chi è aperto all’ascolto per chi vuole mettersi in gioco per chi crede in una scuola dinamica e interattiva per chi vuole una scuola interdisciplinare per chi ama la musica per chi vuole crescere per chi pensa che la scuola possa migliorare le persone per chi crede nello sport come strumento di crescita SITO WEB www.seminariobergamo.it E-MAIL [email protected] Segreteria scolastica TEL. 035.286402 FAX 035.236161 SITO WEB www.seminariobergamo.it E-MAIL [email protected] Segreteria scolastica TEL. 035.286402 FAX 035.236161 SERATA DI PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA Giovedì 10 dicembre h 20:30 OPEN DAY sabato 19 dicembre h 14:00 - 18:00 sabato 16 gennaio h 14:00 - 18:00 domenica 17 gennaio h 10:00 - 12:00 sabato 13 febbraio h 14:00 - 18:00 è possibile visitare la scuola anche in altra data previo appuntamento. Indirizzo: Bergamo Via Arena 11 (città alta) ampio parcheggio interno ilPORTO a cura di Silvano Marini - foto Silvano FOTOCRONACA 7 Esequie don Gianni don Zibi 1° Novembre Festa degli ...anziani I coscritti del parroco Mons. Francesco Beschi nell’omelia per don Gianni FOTOCRONACA CHIESA ilPORTO UNIVERSALE 8 Chiesa Universale Da "Avvenire" Quotidiano di ispirazione Cattolica Dal Sinodo per l’Africa spiritualità e concretezza Chiuso l’incontro a Roma si apre il tempo per l’elaborazione dell’esortazione postsinodale che raccoglierà gli spunti forniti dalle 57 proposizioni consegnate al Papa Il Sinodo africano è finito. Ma come tutti i Sinodi continua. Lo ha detto il Papa durante il pranzo conclusivo. E la sua non era certo una battuta. Anche perché ora bisognerà scrivere l’esortazione postsinodale che costituirà, al pari di tutti i documenti di questo tipo, la magna charta per progettare il futuro della Chiesa in Africa. Ma che cosa ha detto di nuovo questo secondo Sinodo africano? Ancora una volta la risposta più pregnante e sintetica l’ha data Benedetto XVI, quando ha fatto notare che i padri sono stati bravi ad evitare due opposti rischi. Da un lato la politicizzazione del tema (e trattandosi di pace e di riconciliazione il pericolo era più che reale), dall’altro la sua spiritualizzazione, cioè la collocazione in una sorta di torre d’avorio, ma con poca aderenza alla drammatica realtà del continente. Il Sinodo è passato indenne tra questi due scogli, perché è prevalsa in tutti la consapevolezza del retto ruolo della Chiesa. Lo ha fatto notare nella conferenza stampa finale anche l’arcivescovo di Luanda, monsignor Damiao Antonio Franklin, uno dei due segretari speciali dell’assise. «Le nostre comunità ecclesiali - ha sottolineato - pur senza sostituirsi a chi ha il dovere di provvedere al governo della società, vuole svolgere il proprio ruolo per contribuire alla crescita e allo sviluppo dei popoli africani. Ruolo che in definitiva è quello del buon samaritano». Nelle 57 proposizioni consegnate al Papa, infatti, i mali che affliggono il «viandante africano» vengono indicati tutti con grande lucidità. Dall’Aids al commercio delle armi, dallo sfruttamento delle immense risorse minerali e naturali alle pessime condizioni igieniche, dalle carestie alla siccità, dal debito estero alla crisi economica, dalle violenze che oppongono gruppi etnici, tribali e religiosi, fino alle malattie endemiche come la malaria (che in Africa uccide più dell’Aids), senza dimenticare la piaga della corruzione politica, che spesso apre la strada alle dittature o a regimi che di democratico conservano la facciata. Sotto tutto prevale però un clima nuovo e promettente, che gli stessi padri sinodali hanno voluto riassumere nello slogan che fa da traino al Messaggio finale; «Africa alzati». Insomma un clima di speranza fortemente sottolineato dal Papa: «Alzati Chiesa in Africa, famiglia di Dio» anche perché il Signore «ha rinnovato la sua chiamata». Così davvero il Sinodo, sulla rotta di una fede, che lungi dall’essere spiritualità disincarnata, è invece capace di sporcarsi le mani con la vita degli uomini per risollevarli dalle loro miserie. Solenne liturgia: beatificazione di don Carlo Gnocchi Don Gnocchi, Chiesa in Festa Benedetto XVI: Egli fu dapprima valido educatore di ragazzi e giovani. Nella seconda guerra mondiale divenne cappellano degli alpini, con i quali fece la tragica ritirata di Russia, scampando alla morte per miracolo. Fu allora che progettò di dedicarsi interamente a un’opera di carità. Così, nella Milano in ricostruzione, don Gnocchi lavorò per «restaurare la persona umana» raccogliendo i ragazzi orfani e mutilati e offrendo loro assistenza e formazione. Diede tutto se stesso fino alla fine e morendo donò le cornee a due ragazzi ciechi. La sua opera ha continuato a svilupparsi e oggi la Fondazione Don Gnocchi è all’avanguardia nella cura di persone di ogni età che necessitano di terapie riabilitative…. Mentre saluto il Cardinale Tettamanzi, e mi rallegro con l’intera Chiesa Ambrosiana, faccio mio il motto di questa beatificazione: «Accanto alla vita, sempre». Cardinale Tettamanzi: Don Carlo ha vissuto la sua vocazione come impegno leale al mondo, senza sminuire - anzi arricchendolo - il suo essere sacerdote. Impegno nel mondo così come si presentava al suo tempo: lontano dalle nostalgie del passato, calato cordialmente nel presente, aperto, profetico e anticipatore del futuro, mai nel segno del pessimismo e della paura. Egli era convinto che il tempo nel quale Dio lo aveva chiamato a vivere era il migliore possibile. Sono parole preziose anche per noi: amiamo il nostro tempo, impegniamoci nel nostro mondo, portiamo in tutti gli ambienti della nostra vita le speranze umane e la «speranza grande» che ci viene da Cristo, il vincitore della morte e di ogni male. ilPORTO CHIESA UNIVERSALE 9 A Brescia: Benedetto XVI celebra Paolo VI Papa educatore Il richiamo del Papa: Chiesa povera e libera Il Papa ha ricordato la grande riflessione ecclesiale di Paolo VI: «Egli ha dedicato tutte e sue energie al servizio di una Chiesa il più possibile conforme al suo Signore Gesù Cristo, così che, incontrando lei, l’uomo contemporaneo possa incontrare Lui, Cristo, perché di Lui ha assoluto bisogno». La pioggia battente non ha scoraggiato i fedeli, che hanno abbracciato il Pontefice Un giorno a Brescia nel ricordo del «grande Papa Paolo VI». Dell’uomo, del sacerdote, del vescovo, del Pontefice. Del suo amore «appassionato» per la Chiesa, «organismo spirituale concreto» del rapporto che deve essere col mondo, prolungando «nello spazio e nel tempo l’oblazione del Figlio di Dio», e che per questo invitava «a camminare “povera e libera, forte e amorosa verso Cristo”». Delle sue preoccupazioni, prima fra tutte quella della formazione delle giovani generazioni, alle quali, ancora oggi, occorre trasmettere «qualcosa di valido, delle regole solide di comportamento, indicare alti obiettivi verso i quali orientare con decisione la propria esistenza». Benedetto XVI, visitando la terra natale di Papa Montini invitato in occasione del trentennale della scomparsa - non poteva forse scegliere una cifra più alta per celebrare la grandezza, e l’attualità, del suo predecessore. Un abbraccio iniziato all’esterno dell’aeroporto militare di Ghedi; accompagnato dal vescovo di Brescia, monsignor Luciano Monari, s’è mosso verso Botticino Sera per l’omaggio a Tadini, ai fedeli raccolti all’esterno della parrocchia in cui il santo lavorò per 26 anni, ha rivolto l’invito «ad amare Dio e a lavorare per un mondo fraterno nel quale ognuno vive non per sé ma per gli altri». È stata, l’omelia della celebrazione, il primo dei discorsi «montiniani» della giornata. Tutto giocato, come i tre successivi, su ampie cita- zioni di PaoloVI, a mettere in risalto, oltre alla statura storica ed ecclesiale del Pontefice scomparso, la straordinaria attualità del suo magistero. Così, prendendo spunto dell’icona evangelica dell’«obolo della vedova», Benedetto XVI ha voluto meditare sul mistero della Chiesa, che «è la continuazione di questo dono, di questa sovrabbondanza che si esprime nella povertà, del tutto che si offre nel frammento. È il Corpo di Cristo che si dona interamente, Corpo spezzato e condiviso, in costante adesione alla volontà del suo capo». Una Chiesa, ha aggiunto il Papa, «che il Servo di Dio Paolo VI ha amato di amore appassionato e ha cercato con tutte le sue forze di far comprendere e amare». A Concesio la visita alla casa natale di Montini, al fonte dove fu battezzato e alla nuova sede dell’Istituto Paolo VI. Benedetto XVI rilancia la sfida dell’«emergenza educativa» e addita in Paolo VI il «maestro di vita e coraggioso testimone» che ha saputo illuminare il cammino delle nuove generazioni indicando loro «la strada dell’incontro con Cristo come esperienza educativa liberante e unica, vera risposta ai desideri e alle aspirazioni dei giovani». Infine l’abbraccio della gente: tutti vogliono salutare il Pontefice, stringergli la mano; chi porge un bimbo da baciare, chi un oggetto da regalare. Un congedo caloroso per una domenica indimenticabile. Il Cardinale Bertone ai religiosi: poveri per essere ricchi di Cristo Il Segretario di Stato vaticano all’assemblea generale dei Superiori maggiori (Cism): di fronte alle proposte allettanti di un diffuso consumismo, il primato dell’essere sull’avere. Centocinquant’anni fa don Bosco non avrebbe mai neanche osato immaginarlo. Una Basilica così grande nella sua Torino. E intorno all’altare un cardinale segretario di Stato vaticano a presiedere la Messa, concelebrando con tutti i Superiori maggiori d’Italia. Così un secolo e mezzo dopo accade anche questo, che il cardinale Bertone, uno dei suoi figli spirituali, primo collaboratore di Benedetto XVI, venga qui nel cuore dell’opera salesiana per concludere la 49a Assemblea generale della Cism, porti il saluto e l’incoraggiamento del Papa e indichi proprio in don Bosco uno degli esempi più fulgidi della povertà evangelica. Gli echi dei lavori che hanno coinvolto i padri provinciali dei 21 mila religiosi italiani non mancano neanche all’omelia che il car- dinale tiene a Valdocco. «Il consacrato che vive il distacco, se pure nell’uso intelligente dei beni - sottolinea - realizza il primato dell’essere sull’avere, che è la modalità più feconda di autorealizzazione e di creatività». «La nostra esistenza di consacrati - aggiunge Bertone - vuole evidenziare la sequela di Cristo nella povertà che è propria degli Apostoli». … «Se quindi il fondamento della vita dei consacrati è Cristo, è in forza della sua presenza che ognuno, povero di sé e ricco di Cristo, realizza una vita di fraternità». I Padri provinciali si sono dati appuntamento per il prossimo anno a Milano , sede della 50a Assemblea Generale. CHIESA ilPORTO Chiesa Diocesana da "L'Eco di Bergamo" DIOCESANA 10 «Diaconi, siate al servizio della carità» Tredici studenti di teologia ordinati dal vescovo: annunciate il Vangelo senza paura «Siete chiamati al servizio della carità, cioè annunciatori del Vangelo senza paura e senza compromessi. Essere al servizio della carità significa servire l’uomo come ha fatto il Signore». Nella chiesa ipogea del Seminario, il vescovo Francesco Beschi ha conferito l’ordinazione diaconale a tredici studenti di Teologia, di cui quattro provenienti dalla città: Francesco Airoldi di Brembo di Dalmine, Marco Caldara di Montello, Paolo Carrara di Santa Teresa di Lisieux in città, Denis Castelli di Leffe, Fabiano Finazzi di Cicola, Marco Grigis di Selvino, Antoine Guerini di Vertova, Giuseppe Manenti di Martinengo, Luca Pezzotta di Campagnola in città, Daniele Scandella di San Paolo in città, Giuliano Simoncelli di Valbondione, Alberto Varinelli di Santa Caterina in città, Daniele Visinoni in Rovetta. «Oggi - ha esordito il vescovo - Gesù Cristo si manifesta nei volti di questi tredici giovani, ai quali offre il dono e la grazia del diaconato. Con il vostro sì alla sua chiamata siete chiamati a essere servitori della carità». «Con l’ordina- zione diaconale - ha proseguito monsignor Beschi - siete investiti totalmente dell’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo, verità di Dio e verità dell’uomo. Questo servizio vi chiama a un più intenso ascolto della Parola di Dio, alla sua assimilazione in comunione con la Chiesa e alla sua offerta a tutti». Monsignor Beschi ha ringraziato le famiglie per aver accompagnato i tredici diaconi. Il rito dell’ordinazione diaconale ha visto momenti molto intensi: la chiamata per nome degli ordinandi - da parte del rettore del Seminario Monsignor Pasquale Pezzoli - che hanno risposto «Eccomi!», disponendosi poi davanti al Vescovo. Dopo l’omelia, gli ordinandi hanno risposto alle interrogazioni sugli impegni del loro stato. Quindi, hanno posto le mani in quelle del vescovo, promettendo rispetto e obbedienza. Insieme a monsignor Beschi hanno concelebrato il vescovo ausiliare emerito di Bergamo Monsignor Lino Belotti, il vicario generale don Davide Pelucchi, gli educatori del seminario e i parroci delle parrocchie dei diaconi. Il coro della Sistina polifonico e moderno Un concerto di grande qualità diretto da Monsignor Liberto Il Vescovo Monsignor Beschi: «Fede e musica origine dell’Eucaristia» Un ritorno alle origini. C’era aria di grandi occasioni, in una Cattedrale molto affollata. C’era il coro più prestigioso e, in un certo senso, antico, della tradizione cristiana. Quello che, in Italia, ha dato il via alle scholae contorum, poi diffuse in tutto il Rinascimento e nei secoli seguenti, le stesse realtà musicali e liturgiche che oggi fanno fatica a tener viva la fiamma di una tradizione plurisecolare. Il vescovo Beschi, in un ampio commento di ringraziamento, a tratti intensamente poetico, ha rammentato che la «la fede e l’arte, la musica prendono origini da un unico tesoro irradiante che è l’Eucaristia». La Cappella musicale Sistina, in pellegrinaggio in Lombardia (ha tenuto un concerto a Brescia come preludio alla vista del Papa) è stata chiamata in Cattedrale per solennizzare - possiamo dire nel modo più alto - il ripristino anche degli aspetti musicali nel Duomo, dopo i lunghi restauri, durati cinque anni. Monsignor Giuseppe Liberto ha guidato il complesso con uno stile inconfondibile, sciolto e affabile, disinvolto e autorevole, come è il suo carattere: riesce a mescolare competenze e informalità, sostanza e franchezza. Le stesse caratteristiche si sono ascoltate nella sua musica, che supera senza problemi e senza troppi dubbi il bivio della tradizione e modernità, tra accademia e sperimentalismo: le sue composizioni si muovono secondo ispirazioni sincere e credibili, temi e figurazioni caratteristiche, a volte collocabili in una via mediana fra tonalità tradizionale e modalità di ascendente gregoriano. Congruo spazio nell’economia della serata ha avuto anche il piacevole intermezzo organistico eseguito da Gianluca Libertucci, Le Sette suggestioni sul «Veni Creator» composte per l’occasione bergamasca da monsignor Liberto, prima del grandioso Te Deum condiviso con il pubblico, coinvolto anche a cantare. ilPORTO CHIESA DIOCESANA 11 Il vescovo: «Si muore soli perché si vive soli» Monsignor Beschi: « ma ci sono esempi di condivisione nelle nostre comunità». «La società di oggi aggrava la solitudine della morte. Si muore da soli perché si vive da soli. La presunzione di immortalità sta causando gravi irresponsabilità. La vita è diventata quasi una rappresentazione virtuale». Sono parole del vescovo Francesco Beschi in Cattedrale, nel giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, durante una celebrazione eucaristica in suffragio di tutti i defunti della diocesi. «La morte - ha esordito il vescovo - è una verità che si impone perché evento definitivo. È il limite della vita e proprio per questo ci appare come un male, anche se spesso alcune esperienze della vita ci fanno morire prima che sopraggiunga la morte. Il male della morte viene percepito soprattutto quando sono uccise le relazioni più intense e profonde». Il Vescovo ha ricordato i tratti culturali sulla morte che emergono dalla società attuale. «La morte sta diventando sempre più un fatto privato. La solitudine della morte è ben rappresentata dalla nostra società, dove si muore da soli perché si vive da soli. Eppure è difficile pensare che la morte sia un fatto privato quando a morire sono le persone a cui abbiamo voluto bene e hanno condiviso un tratto di strada insieme». Monsignor Beschi ha però ricordato che resiste ancora una cultura che fa condividere anche la morte degli altri. «Nelle nostra comunità infatti, si segue la morte anche se supera i confini della propria famiglia. Si ricordano i propri defunti ma anche quelli della comunità». «Oggi - ha rilevato il vescovo - emerge la presunzione di immortalità e si vive così, soprattutto le giovani generazioni. Ma la rimozione della morte e una grande illusione e porta gravi irresponsabilità, come gli atteggiamenti contro la vita e l’alienazione delle nostre esistenze. La vita è diventata quasi una rappresentazione virtuale» Così non è per i cristiani. «La Parola di Dio ci dice che la morte è il provvisorio, mentre la luce del Signore è il definitivo. Preghiamo per tutti i nostri defunti». La nostra Diocesi ricorda anche i ventun missionari defunti nell’anno. Dedicata a Mons. Giuseppe Bellini la nuova sede della biblioteca di Viadanica E’ stata intitolata a Mons. Giuseppe Bellini, meglio conosciuto come don Bepo nel 10° anniversario della morte, la nuova sede della Biblioteca Comunale di Viadanica inaugurata domenica 15 novembre. Mons. Bellini nato a Viadanica nel 1915 è stato insegnante per molti anni: vicerettore presso il “Collegio Convitto Celana” di Caprino Bergamasco, al Seminario di Bergamo e insegnante presso il Collegio Vescovile Sant’Alessandro di Bergamo, fino al 1978 quando si è ritirato dall’insegnamento per raggiunti limiti di età. Mons. Bellini è stato un uomo di grande cultura ma anche di altrettanta generosità in particolare nei confronti della Parrocchia; è stato grazie alle sue donazioni che, alla fine degli anni 90, la chiesa parrocchiale ebbe l’opportunità di rifare completamente la pavimentazione e dotarsi di un nuovo portone in bronzo. Un suo legato a favore di iniziative culturali, ha consentito poi di completare Don Poli: «Aiuto dalla famiglia non dagli enti» La risposta alla crisi economica? Per i bergamaschi, non c’è dubbio, la si trova in famiglia non certo nella rete istituzionale. Un dato che emerge dalla ricerca condotta dal Centro Diocesano per la pastorale sociale e dall’Università degli studi di Bergamo che traccia una fotografia reale del quotidiano di centinaia di famiglie bergamasche in questi ultimi mesi. «È la famiglia la risposta dei bergamaschi alla crisi economica - osserva don Francesco Poli, direttore del Cdps - questo è il dato di realtà che emerge con forza dalla ricerca condotta con l’Università . Davanti alla perdita di lavoro o anche solo in una situazione di difficoltà temporanea o percepita, i bergamaschi hanno cercato sostegno nella rete parentale e ami- l’arredamento e dotare la nuova biblioteca di un’efficiente struttura informatica sia per la gestione, propria attività amministrativa, che per l’impiego dei computer da parte degli utenti. La nuova Biblioteca ha un patrimonio librario di circa 6.000 volumi (e fra essi un discreto numero regalati da Mons. Bellini), si trova al terzo piano del Palazzo Municipale di Via G. Scotti nel quale sono stati realizzati i nuovi locali a seguito della ristrutturazione di un ampio sottotetto. cale. I bergamaschi si sono affidati alla famiglia e meno alle associazioni e alle parrocchie e ancor meno alle istituzioni. Un altro elemento che emerge dalla ricerca - conclude don Poli - è che la crisi non ha toccato direttamente molti bergamaschi e non ha provocato una riduzione pratica dei consumi, ma di certo ha sviluppato una maggior consapevolezza sulle modalità di acquisto, l’attenzione all’uso denaro. È un punto di vista interessante: della crisi parliamo sempre e non a torto in termini preoccupanti ma apre però anche a nuovi stili di vita forse più responsabili rispetto alla riflessione su cosa significa benessere della persona». RIFLETTIAMO ilPORTO 12 “Nel momento in cui da più parti si fa pressione per rimuovere il crocifisso dalle aule e dai luoghi pubblici, noi cristiani lo dobbiamo più che mai fissare alle pareti del nostro cuore”. A cura di Civis In difesa del Crocifisso D a gl i a p p u n t i d e l m i o l i b r o “ M o n s . B o n a s s i e i … f u o r i te m a ” padre Raniero Cantalamessa Da www.zenit.org Anno 2006, fine agosto. Ho appena finito di trascrivere la parte del Liber Chronicon di Mons. Pietro Bonassi riguardante la Chiesetta di S. Teresina (Santa Teresa di Lisieux) di Fosio e, come per altre cose, quanto da lui storicizzato sulla stessa mi ha coinvolto. Avvolto in questa tranquillità rifletto su come, a volte, per cause del tutto ordinarie, le ragnatele dell’oblio ricevano un improvviso scossone e ci si ricordi della presenza di qualcosa di significativo solo dopo averne avuta casualmente notizia da un testo o da una pubblicazione. Un po’ come quei “poveri Cristi” impolverati appesi ai muri delle classi scolastiche o degli uffici pubblici, per anni ignorati da tutti (credenti compresi), che fanno riscoprire di essere cattolici solo quando qualcuno, rivelando povertà di pensiero e di buon senso, ne reclama la rimozione. E allora, chi si era dimenticato d’essere cristiano, corre a darsi una… rispolveratina religiosa, con reazioni d’indignazione a difesa della propria identità. Pur comprensibile, questo atteggiamento non aiuta certo a migliorare la convivenza culturale e religiosa con i tanti immigrati di religione islamica. Non bisogna però dimenticare che essere cattolici vuol dire anche e soprattutto aderire a una scelta fatta d’impegno responsabile e partecipazione attiva. Andare fuori tema, sviando un po’ dall’argomento principale, dicendo di più di quello che si dovrebbe dire, pare stia diventando per me una tentazione troppo forte. ROMA, martedì 10 novembre 2009 Gli organi di informazione più potenti non ne danno notizia, ma in Italia si sta assistendo ad una mobilitazione popolare in difesa del crocifisso che non ha precedenti nella storia moderna. Dopo la sentenza della Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo, che chiede la rimozione dei crocifissi da tutte le aule scolastiche, gli italiani si sono mobilitati in difesa di quello che è riconosciuto come un simbolo di identità nazionale. In seguito alla decisione della Corte, la quasi totalità dei consigli comunali che in questi giorni sono stati convocati in Italia, ha discusso della presenza dei crocifissi nella aule scolastiche e nei luoghi pubblici. Nella stragrande maggioranza hanno votato ordini del giorno o delibere per portare il crocifisso in ogni aula, soprattut- Mi scuso con i lettori, ma mi andava semto nei luoghi da cui, per motivi diversi, era plicemente di esporre, senza eccedere, stato spostato. una problematica importante ed attuale. ilPORTO A cura di Pier Luigi Billi RIFLETTIAMO 13 Riflettiamo: Gioia e dolori intrecciano la nostra vita Per San Silvestro, quando finisce l’anno, tutti si sentono più o meno felici; molti credono che il successivo anno sarà diverso, cioè chiuderà la porta in faccia al dolore ed aprirà le finestre alla gioia, alla serenità, forse anche alla ricchezza, con le varie lotterie e specialmente ora con il “gratta e vinci”. Si chiude a San Silvestro un periodo della vita del passato e ne inizia un altro che molti credono sarà migliore, fortunato e allegro. Invece non è mai così, è impossibile che la gioia sia l’unica protagonista della vita per ciascuno di noi. La vita riserva la sua parte di dolori, amarezze, malinconie, delusioni, che insieme a momenti felici, pieni di speranza e buon umore, vanno a formare le ore della nostra giornata. Raramente si trascorre un giorno intero in piena allegria: basta un po’ di pioggia, una lettera desiderata e non arrivata, un’incomprensione con la moglie o la fidanzata, per recare all’uomo sofferenza, anche se lieve, ma certe volte può essere profonda e devastante. Io sono un ottimista, ma anche un realista. Non si deve troppo esagerare nei sogni e nelle illusioni. La realtà è molto diversa dalla fantasia e le delusioni fanno spesso sentire più amara la vita giornaliera. Se noi uomini dovessimo possedere nella vita solo la gioia, non sapremmo apprezzarla, perché la nostra vita diventerebbe un elemento al quale non faremmo più caso, come il sole, il mare e l’aria che ci sono sempre. A noi per poter assaporare ciò che è buono e ciò che ci è stato donato, occorre anche il suo opposto, cioè il dolore ed è per questo che la vita ha riservato ad ogni persona l’alternarsi della gioia e del dolore. Il piacere è figlio dell’affan- no, affermava nella sua poesia “La quiete dopo la tempesta” il poeta di Recanati Giacomo Leopardi. Dopo il temporale forte, che ci ha fatto temere la morte, torna il sereno e quindi la gioia. Sono convinto che nei momenti tristi e bui l’uomo deve guardare con un po’ di speranza al futuro; piangerà, soffrirà, ma avrà nel cuore il pensiero dei giorni più lieti e questi giorni prima o poi arriveranno per asciugare quelle lacrime, per riscattare quelle tristezze. Sono convintissimo che Dio ha dato all’uomo una grande fortuna, quella di saper dimenticare, così i giorni di pioggia e il dolore saranno lontani dal cuore umano quando il sole splenderà e la natura sarà un fascio di colori. Le ferite del dolore così riusciranno a cicatrizzarsi, quando la vita comincerà nuovamente a distribuire attimi di felicità. L’esistenza dell’uomo è fatta così: a qualcuno è concesso avere grandi gioie e piccoli dolori, ad altri grandi tristezze e poche gioie, ma la vita è un breve passaggio e quindi bisogna accettare con equilibrio quello che essa ci dà. Le gioie date e concesse devono aiutarci a sopportare i dolori nell’attesa che ritorni il sereno. Il cristiano deve accettare tutto quello che gli viene dato da Dio creatore, pensando che egli non è fatto totalmente per questa terra, per questa vita, bella e accettabile, ma è destinato ad una vita interminabile senza fine, che è l’eternità. Nell’aldilà non esiste più dolore, né marito e moglie, ma la visione eterna di un Dio che si è rivelato come amore e carità, nel quale vedremo il tutto, anche il marito e la moglie. Non esiste altra spiegazione. Io la penso così! RIFLETTIAMO ilPORTO A cura di Don Valentino Salvoldi “LE COSE IN CUI CREDEVO MI HAN DELUSO” 14 Nel primo pomeriggio entro in chiesa e sono contento di essere solo. “Che bello non trovare nessuno”, dico a me stesso e subito percepisco di aver detto una cosa molto stupida: lì c’è Cristo che m’aspetta! Guardo al grande crocefisso che troneggia sull’altare e mi sembra che abbia le braccia sproporzionatamente grandi. Forse lo scultore del seicento voleva indicare che il Figlio di Dio vuole abbracciare tutti, con il suo amore misericordioso. Vuole abbracciare tutti, anche chi, in questi giorni, fa la campagna per rimuovere il crocefisso dalle scuole. Ai piedi di Gesù ci sono sei grandi giare vuote. Vuote come il mio spirito in questo momento in cui soffro perché Dio non sembra ascoltare le mie preghiere per tante persone, sofferenti per la salute dell’anima o del corpo. E s’insinua il dubbio: “Sarà ancora in grado Cristo di cambiare l’acqua in vino? Ma se le giare non sono riempite fino all’orlo, come potrà compiere il miracolo? E’ Lui che vuole farsi pregare o sono io che, invecchiando, assomiglio a quel vino che si converte in aceto, anziché diventare sempre più buono?”. Mentre m’arrovello in questi pensieri, entra in chiesa una signora anziana che mi conosce bene, poiché quando sono in Italia, libero da impegni, celebro l’eucaristia domenicale in questa parrocchia. “Che bello - mi confida – vedere un prete in fondo alla chiesa a far compagnia al Signore!”. Le chiedo di mettersi nel primo banco a pregare anche per le mie intenzioni. Bella la risposta: “Sì posso farlo. Ma mi ascolterà? Sono piena di dolori, glieli offro per la tua missione. Spero che non faccia il sordo, almeno con te!”. Dalla porta laterale entra una signora di mezza età. Mette la testa tra le mani e emana pesanti sospiri. Li interpreto come un’implicita invocazione ad un mio intervento, per cui mi siedo accanto a lei, sussurrando: “Sospiro acerbo dei provetti giorni…”. E ricevo una riposta pure essa in endecasillabi: “Le cose in cui credevo m’han deluso”. E inizia un’interminabile litania di lamentele anche verso il Signore che, nell’età dell’amore, mette in cuore sogni irrealizzabili nell’età matura. La vita mi ha insegnato che non devo preoccuparmi di rispondere a tutti i problemi che mi vengono posti: l’importante è che io ascolti. Il “paziente” si cura da sé, grazie alla logoterapia e alla grazia che il Signore fa a chi crede e sta in chiesa a emettere sospiri e ancora ha fiducia nel prete, nella sua capacità di mediazione, di intercessione, di alzare la mano benedicente. Problemi su problemi. E mentre la signora si sfoga, guardo alle sproporzionate braccia del crocifisso. Vedo che anche le sue spalle sono ben messe. Su di esse c’è posto anche per la croce di questa povera donna, delusa dalla vita. Delusa dal fatto d’aver visto tante sue aspirazioni svanire come rugiada ai primi raggi del sole. Svanire, come la scia lasciata dalle nave sulle onde del mare. Situazione che il libro del Qohelet riassume con la parola pregnante: “Evel”, vanità. “Evel” o “Ebel”… con riferimento ad Abele, il primo figlio dell’uomo, la cui bellezza e bontà suscitarono l’invidia omicida del fratello Caino. La signora lascia la chiesa sollevata per lo sfogo fatto davanti al Santissimo e ad un ministro della Chiesa. Io resto lì, nella casa del Signore di nuovo vuota, con il mio spirito che prima era vuoto ed ora ha un problema in più: “Le cose in cui credevo mi han deluso”. E tornano alla mia mente le parole della canzone tante volte cantata con diversi giovani, nel luoghi più disparati, soprattutto durante le messe celebrate in montagna: “Avevo tanta voglia di viaggiare.../ Tu mi dicesti: vai ed io partii./"Son vivo", dissi allora ad una donna,/a te, amico mio, pensaci tu./ Prendimi per mano, Dio mio,/guidami ilPORTO RIFLETTIAMO 15 nel mondo a modo tuo.../La strada è tanto lunga e tanto dura/ però con te nel cuor non ho paura. /Io sono ancora giovane, Signore,/ ma sono tanto vecchio dentro il cuore./ Le cose in cui credevo mi han deluso,/io cerco solo amore e libertà./ Prendimi per mano, Dio mio…”. La delusione… E’ il risultato dello sbaglio di centrare i propri sogni su realtà effimere, di aspettarci cose grandi da esseri deboli, di porre tutta la nostra speranza nell’essere umano, anziché in Dio. La Bibbia categoricamente afferma: “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo”. Appoggiarsi ad una persona ritenendola una divinità e attendersi da lei quella grazia, quell’amore che solo il Signore può dare equivale allo stolto che s’appoggia ad una canna fessa che, spezzandosi, gli trafigge il fianco. La delusione è il frutto dei nostri innamoramenti mai convertiti in amore: ci si innamora di un particolare – della fossetta che ad arte si abbozza accanto alle labbra – e… si sposa tutta la persona. E quando ci si abitua alla fossetta, si grida alla delusione. Stolto è dire: “Ti amo perché…”: quando viene meno il perché, crolla anche l’innamoramento. Dio non ci ama per le fossette del nostro viso, ma perché illogico è l’amore. La delusione è il risultato dell’accecamento del peccato originale che ci impedisce di vedere le cose belle e ci focalizza sul negativo. Adamo ed Eva “si accorsero d’essere nudi”. Cominciarono a vedere sporche realtà da Dio create belle. E Caino fece lo stesso con Abele: non vedeva la bontà del fratello, ma provava invidia nel percepire che Dio gradiva i suoi sacrifici. E la storia si aggrovigliò attorno alla perversione dei figli degli uomini incapaci di vedere la bellezza del creato. Umanamente parlando la vita dà a tutti motivi di sofferenza, di “delusione”: ad uno ad uno se ne vanno gli amici; la persona amata nella giovinezza mostra i suoi limiti; i genitori invecchiano, s’ammalano e muoiono; i fratelli litigano per un palmo di terra avuta in eredità… Solo chi s’allena al distacco dalle cose umane e guarda la realtà con fede trova serenità nello scoprire che è solo non chi perde gli amici, ma chi non ne cerca di nuovi. Trova pace chi si rende conto che mai si ama invano: è comunque un privilegio l’avere amato chi ora non bussa più alla nostra porta. E’ contento chi apprezza i colori dell’autunno: chi vive l’invecchiare dei genitori come una grazia, pago di poter restituire anche solo una piccola parte a chi ha dato tutto, assieme alla vita. E anche riguardo ai fratelli litigiosi si rasserena chi sa che “il giusto pecca sette volte al giorno” contro il Signore, sempre disposto a perdonare e tornare da capo. Mentre medito su questa realtà, alzo ancora una volta lo sguardo al Crocefisso dalle lunghe braccia. Lui m’invita a rinnovare il proposito di perdonare al fratello settanta volte sette; di lodare Dio per il privilegio di servire chi mi ha amato gratuitamente, senza alcun perché; di pregare per quegli amici che, ad uno ad uno, se ne sono andati… a mettere in pratica quanto ho loro insegnato sul bisogno di amare tutti, con un amore radicato in Dio. Come alberi piantati lungo il fiume, con fronde verdeggianti e con gustosi frutti, ognuno nella proprio posto e nella propria stagione. Ognuno a lottare contro la delusione, confrontandosi con le sproporzionatamente grandi braccia del Crocefisso, emblema di una civiltà che aspira a trasformare il limite in grandezza. SANITA’ ilPORTO 16 a cura della dott.ssa Elena Raspini Dr. Giovanni Taveggia, Primario fisiatra e Direttore Sanitario dell’ospedale di Sarnico Il dottor Giovanni Taveggia dal 2003 Direttore Sanitario L’ospedale di Sarnico dispone di risorse umane di grande valore e motivazione come il dr. Taveggia, primario fisiatra e Direttore Sanitario della struttura dall’anno 2003. Ha partecipato al processo di cambiamento che in questi anni ha investito l’ospedale. Il percorso evolutivo ha permesso al nosocomio di trasformare una vecchia impostazione ospedaliera territoriale in una nuova organizzazione di istituto specializzato nelle cure di patologie neuromotorie. La riconversione di una struttura che rischiava di scomparire, le funzionalità dei servizi e la rimessa in ordine delle performance economiche attestano il riconoscimento degli sforzi compiuti a Sarnico da tutto il personale, in particolare dallo staff dirigenziale. Il dr. Taveggia si ritiene soddisfatto del progetto di riqualificazione volto a garantire una migliore assistenza sanitaria alla popolazione del Basso Sebino. Siamo molto stimolati da questa opportunità di gestione della struttura ospedaliera sarnicese, che rappresenta l’occasione per trasferire la nostra esperienza e il nostro know-how in una nuova realtà. L’opportunità ricevuta a Sarnico di sperimentare nuovi modelli gestionali ha restituito risultati sorprendentemente positivi, le conoscenze acquisite in termini di organizzazione dovrebbero servire a riprogettare al meglio le attività sanitarie in prospettiva quantomeno provinciale. Il nostro sistema sanitario è troppo lento nel rispondere ai bisogni dei cittadini lombardi, i nuovi modelli organizzativi progettati possono aiutare il sistema sanitario ad essere più efficiente . Il dr. Taveggia ha frequentato quest’anno il corso di formazione manageriale per Direttori Sanitari, un modulo di duecentocinquanta ore tenutosi presso la scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi di Milano. “Valorizzazione dell’attività e proposta di nuove soluzioni innovative per un ASL provinciale”, titolo della tesi, rappresenta un lavoro costruito in équipe con aziende pubbliche e private sulla proposta di nuove soluzioni in ambito sanitario. Il percorso formativo di alta qualità sostenuto quest’anno dal dr. Taveggia, ha avuto come obiettivo quello di fornire competenze manageriali alle figure dirigenziali che ad oggi risultano indispensabili per il governo della complessità e per la gestione del cambiamento in sanità. Forte dei suoi sei anni di dirigenza sanitaria, il dr. Taveggia è riuscito a dare al nosocomio un’impronta che privilegia nell’organizzazione ospedaliera il rapporto umano con il paziente e che coniuga l’efficacia clinica con l’efficacia gestionale. ilPORTO A cura di Civis 35, 50, 100, 150: la banda dà i numeri... S. Cecilia 2009 sarà ricordata dalla nostra Banda come una delle giornate più intense dal punto di vista commemorativo. Per elencare le tante emozioni di questa giornata dovrei far aggiungere ulteriori pagine a questo numero de “il Porto” di per sé già sostanzioso. Cercherò quindi di essere breve ed essenziale chiedendo supporto proprio ai numeri che hanno caratterizzato la celebrazione della Protettrice dei musicisti. 35: sono gli anni trascorsi da quel giorno di Santa Cecilia del 1974 quando il Lüigì Belotti, indimenticabile maestro di clarinetto, per tantissimo tempo carismatico punto di riferimento del corpo musicale locale e capostipite di una delle famiglie che hanno segnato la storia della banda, ci ha lasciato. Il suo ricordo è ancora vivo nei tanti musicanti che hanno avuto l’onore di marciare con lui o che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. 50: allo stesso modo importante è stato il riconoscimento offerto a Mongodi Rosino, 64 anni di Castelli Calepio, per i cinquant’anni da musicista nelle bande di Tagliuno dal ‘59 al ’72 e dal ’72 ad oggi in quella di Sarnico. Rosino va così ad affiancarsi agli altri cinquantenni (nel senso di militanza ovviamente): Belotti Silvio, Mauro Belussi, Giuseppe Polini, Giovanni Ruggeri e Luciano Tengattini che già da alcuni anni EVENTI 17 hanno raggiunto questo prestigioso traguardo. Un personaggio conosciuto nell’ambiante musicale del Basso Sebino: oltre che suonatore di basso tuba, il Mongodi canta come baritono nel complesso lirico il “Magico baule” del maestro Marcello Merlini e nel coro parrocchiale S.Lorenzo di Grumello del Monte. 100: la ricorrenza di S.Cecilia è stata inoltre un’occasione per festeggiare Maria Buelli che la banda l’ha sentita suonare per cento anni. Il corpo musicale infatti, con il sindaco Franco Dometti e il presidente Alessandro Bellini in testa ha sostato, prima di trasferirsi presso la chiesa per la Santa Messa officiata dal parroco don Luciano Ravasio ed animata dal coro Callido, davanti alla casa della mitica “Maria del Paol” che è stata maestra elementare di tantissimi bandisti che le hanno dedicato alcune marce di augurio. 150: la giornata del Corpo Musicale Cittadino, diretto dal maestro Pino Magistri, ha avuto il suo compimento presso l’agriturismo “Cascina Oglio” con il pranzo tradizionale che ha, di fatto, concluso questo 2009; un anno importante in quanto rappresentava il 150° della propria fondazione; un evento festeggiato con la pubblicazione del libro “150 anni a passo di marcia” e la realizzazione del CD celebrativo che porta lo stesso titolo. Presenti come sempre tre sindaci: l’attuale Franco Dometti con il suo vice Romy Gusmini e poi Preneste Gusmini e Sandro Arcangeli e tantissimi amici e sostenitori della banda. A conclusione della giornata, il “bandino” diretto dal mitico Silvano Maccarana, ha allietato come sempre i presenti. Prima delle congratulazioni per l’ottimo pranzo proposto dal “Galliani di Fosio” Giovanni Cressi, ho raccolto la dichiarazione del “mentore” della banda Giuseppe Polini, che ha così affermato: “L’è ü dei piö bei servizi chè m’ha fat!”. E se lo dice lui… Il prossimo appuntamento sarà per San Mauro 2010 per il tradizionale concerto degli auguri. RICORRENZE ilPORTO a cura di Giusi Giupponi A Maria che compie 100 anni: Buon compleanno 18 Maria, la conosciuta “Maria del Paol” ha raggiunto il notevole traguardo di 100 anni; ne è consapevole e contenta. Mi è capitato di incontrarla di recente, nella strada davanti a casa sua, accompagnata da Elena, la sua badante e pontificava così: “Il 21 novembre 2009 compio 100 anni e voglio fare una grande festa!” E ha ragione Maria, deve fare festa ed essere orgogliosa della lunga vita che ha vissuto e deve essere fiera di come è ancora oggi, piena di energia, in buona salute, con tanta voglia di comunicare con gli altri e di raccontare e rivivere con emozione qualche momento della sua vita straordinaria. E così sono andata a trovarla nella sua casa luminosa, immersa nel verde, in via Bonassi 4, e mi ha raccontato la sua vita. Nata in Via Lantieri, ricorda di aver frequentato l’asilo comunale; andava accompagnata dal prozio Antonio Faccanoni, il benemerito fondatore che aveva fatto progettare l’edificio dell’Asilo dal grande Sommaruga e ne era il presidente. Veniva consegnata alla sua maestra, Suor Celeste. Al termine della giornata il prozio la riaccompagnava a casa ogni giorno ma la bambina, già piuttosto vivace, gli sfuggiva di mano per raggiungere la fontanella in piazza e giocare con l’acqua e così rincasava tutta bagnata. Maria racconta con un velo di nostalgia che ai suoi tempi non c’era l’acqua in casa e allora il paese era più piccolo, al centro un agglomerato di case con tre chiese: la Parrocchiale, San Rocco e San Paolo; il Municipio, la scuola elementare, l’asilo, la piazza del mercato e il lago; a Nord il Cimitero, la cava della Molera e poi tanti, tanti campi e tante colline verdi. Si coltivavano il grano, il granoturco, il gelso e la vite, si pescava nel lago e dalle cave si ricavava la pietra arenaria. I ricordi si fanno tristi quando racconta il triste periodo della prima guerra mondiale, quando il suo papà, esperto di cave e di pietre, venne incaricato di costruire una strada militare verso il confine con l’Austria, sulla sponda occidentale del lago, tra Tavernola e Riva di Solto, e per seguire più da vicino il lavoro si trasferì a Tavernola con la famiglia dove Maria frequentò la seconda e la terza elementare. ilPORTO RICORRENZE 19 giungeva le sedi scolastiche in treno, in bicicletta, in littorina, ma tanto forte era da sempre il suo spirito religioso che, ogni mattina, prima di recarsi a scuola, alle 5,30 andava in chiesa ed assisteva alla Messa. Finita la guerra e vinto un concorso, entrata in ruolo prima a Credaro poi a Sarnico, continuò ad insegnare con amore, professionalità e dedizione fino al 1979. “Cara Maria quanti alunni hai seguito! Quanti ti ricordano con affetto e nostalgia!” Persi i genitori, il papà nel 1945, la mamma nel 1957, si dedicò alle numerose persone della sua famiglia: zii e zie, cugini e cugine, sposati o religiosi, che avevano bisogno del suo conforto, della sua assistenza e della sua compagnia; li teneva spesso in casa sua o si trasferiva in casa loro e si dedicava in modo particolare alla Parrocchia, portando un valido contributo nelle varie associazioni. Fu una delle prime iscritte alla Gioventù Femminile di Azione Cattolica. Dal 1949, per quasi sessant’anni fù la presidente della Conferenza San Vincenzo De Paoli sostenendo molte famiglie bisognose del paese; si iscrisse all’AVIS ed era disponibile non solo a “date fisse” ma anche al bisogno e una volta, mentre era a scuola, venne richiesta dal vicino ospedale per un’urgentissima trasfusione che salvò Sacro Cuore fino al giugno del 1924. In questo periodo una signora dalla morte per emorragia. ebbe l’occasione di incontrare il Re Vittorio Emanuele III. Per molti anni si occupò dell’Asilo Comunale accanto Conseguito il Diploma Tecnico, aiutò il papà nella gestio- alla presidente Signora Ester Bortolotti; registrava iscrine della cava di Paratico, ma cullava nel cuore il sogno di zioni e rette ma continuava a tener d’occhio i bambini frequentare l’Università, magari alla facoltà di matematica. Secondo il padre “Paol” era un progetto impossibile da realizzare, le ragazze all’Università, e poi a fare matematica!!! e allora si aprì la strada del Magistero e nel 1938, conseguito il diploma magistrale, Maria cominciò ad insegnare. Poi si abbattè sul mondo la seconda terribile guerra e nel 1943 l’Italia si divise e fu guerra civile. Sarnico rimase un’isola relativamente tranquilla, si salvò dai bombardamenti solo perché sede di un Ospedale militare. Nel frattempo la “maestra Maria” ebbe i primi incarichi come supplente nei paesi vicini e, quando si allontanava da Sarnico, temeva i bombardamenti. Un giorno, nel settembre del 1944, con la collega ed amica Ester, si era diretta in bicicletta verso il Provveditorato agli Studi di Bergamo; appena superato l’abitato di Seriate furono sorprese da un massiccio attacco a tappeto dei bombardieri alleati diretti sugli stabilimenti della Dalmine. Prese dal terrore si tuffarono in un fossato e mentre sulle loro teste si scatenava l’inferno, rimasero acquattate fra le rane fino al termine dell’incursione aerea… e tornarono a casa con la febbre alta. Maria, come tutte le maestre all’inizio della carriera, ragRitornata a Sarnico la sua famiglia si stabilì in una casa in Viale Orgnieri. Nel 1921, terminata la scuola elementare con successo, continuò gli studi a Bergamo nel Collegio delle Figlie del RICORRENZE ilPORTO 20 classe terza anno scolastico 1956 con premura e affetto, come quelli che aveva seguito in tanti anni a scuola. Fu Catechista e poi, sistematicamente con la collega, l’indimenticabile Giulia Belotti, si dedicò all’anagrafe dell’archivio parrocchiale e fu la cofondatrice dell’associazione anziani e pensionati che vive a Sarnico ormai da trent’anni. Riporto un passo della poesia che le E da qualche anno prima del 2000 (dal 1996) coi colleghi della terza età sempre attenta ed in prima fila, frequenti l’Università (degli anziani) e dici quanto importante l’aggiornamento sia, in questo nuovo mondo della TECNOLOGIA, che porta inesorabile, un poco più ogni giorno, alla GLOBALIZZAZIONE PUNTO DI NON RITORNO. dedicammo in occasione del suo 98° compleanno. Questi sono alcuni dei ricordi della sua vita, che ha attraversato un secolo, una vita che l’ha vista testimone di tanti fenomeni tristi e meravigliosi della nostra storia, consentodole di assistere al cambiamento delle abitudini e dei costumi nel nostro paese e nel mondo intero. Cara Maria, in questo lungo percorso, cioè dal 21 novembre 1909 ad oggi, hai convissuto con 5 parroci: don Isacco Giudici (per un anno), don Pietro Bonassi (per 56 anni), don Giuseppe Carminati (per 2 anni), don Giovanni Ferraroli (per 31 anni) e don Luciano dal 2001; hai incontrato 2 re: Vittorio Emanuele III e Umber to II e, dopo il suffragio universale, vivendo con consapevolezza la storia del momento hai conosciuto, magari non di persona ma di fatto, undici presidenti della repubblica; hai inoltre atteso con ansia per nove volte la fumata bianca per l’elezione di un nuovo pontefice. La vir tù più grande che ha permeato la tua vita è stata la saggezza, la capacità di capire ed accettare il cambiamento che veniva imposto dai tempi e di esserne sempre uscita a testa alta, cogliendo l’aspetto positivo da ogni evento. Ti auguriamo ancora molto tempo da vivere, con tante nuove e belle esperienze, tanta grinta e tanto bene. Grazie per la tua testimonianza di vita: ritorni a te una par te del bene che hai dato agli altri e sii felice. RESTAURI ilPORTO a cura di Civis Gli affreschi di Francesco Monti nella parrocchiale di Sarnico 22 Da “La Rivista di Bergamo” n. 59 - Foto Archivio Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici di Milano. Sopra a sinistra: La Prudenza,1902, nella versione di Luigi Morgari, prima del restauro. Sopra a destra, la Prudenza di Francesco Monti a restauro completato. Sotto a sinistra: La Giustizia nella versione di Luigi Morgari, prima del restauro. Sotto a destra, la Giustizia di Francesco Monti a restauro completato. Ringraziamo per la gentile concessione a titolo esclusivo per “il Porto” delle immagini pubblicate nel n. 59 del trimestrale d’arte “LA RIVISTA DI BERGAMO”, la Dr.ssa Amalia Pacia della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Milano ilPORTO A cura della redazione Riceviamo e pubblichiamo EVENTI 23 LAUREA Il 21 ottobre scorso Michael Plebani (via Verdi 7) ha conseguito la laurea in Chimica Industriale con tesi su: Sintesi di nuovi criptandi e loro reazione di transmetallazione. I genitori, i parenti e gli amici si congratulano vivamente con il neo dottore per il prestigioso traguardo raggiunto! LAUREA Stefania Volpi in data 10 novembre 2009 si è laureata presso l’Università degli studi di Bergamo facoltà di lingue e letterature straniere, corso di laurea in lingue e letterature straniere (curriculum antropoligico culturale) con una tesi dal titolo: “Babes in the wood” tracce della ballata popolare nella poesia romantica di William Wordsworth. Alla neolaureata le più calorose congratulazioni da mamma, papà, sorella, parenti ed amici. 90 ANNI la signora Maria Valli di Sarnico, via Manzoni n. 20, il 30 ottobre scorso ha compiuto 90 anni. Auguri da Clementina Bettoni e famiglia perché possa avere ancora per molti anni felicità e tanta serenità. 91 ANNI Tanti auguri dalle pagine de “il Porto” alla signora Carolina Bresciani (via Fosio) per i suoi 91 anni che ha compiuto il 21 novembre scorso. Con affetto dai suoi famigliari. Associazione Anziani e Pensionati di Sarnico si è fatta promotrice nell’organizzazione di un meeting sul tema L’A del primo soccorso. Il relatore sarà il dott. Alessandro Arcangeli. Gli incontri si terranno alle ore 15.00 presso la sede dell’Associazione nei giorni: 24 novembre e 1° dicembre “Cosa fare” e “Come fare” saranno i temi trattati. Il meeting è aperto a tutti. Si avvisa la cittadinanza che il 12 dicembre 2009 nella sede della Biblioteca si terranno le votazioni per eleggere i rappresentanti del nuovo Consiglio della Biblioteca stessa. Tutti coloro che fossero interessati possono rivolgersi allo staff della Biblioteca per avere ulteriori informazioni. CULTURA ilPORTO 24 Anno 1921 Sarnico: panorama dal campanile Il ponte di legno costruito nel 1817, sotto il dominio austriaco, grazie all’allora Sindaco Pierantonio Parigi. Il suo impianto eliminò l’attracco delle “naf” al “Porto delle navi” - ol Port- come ancora viene chiamato dai sarnicesi. Si può notare l’edificio della Dogana; sotto la rocca la cava Faccanoni Arcangelo. Settant’anni dopo fu sostituito dal ponte in ferro. La foto fu scattata, per ricordo, prima della demolizione avvenuta nel 1889 a cura di Antonio Paris Un modo tra tanti per festeggiare un centenario Il 21 novembre 2009 compie cento anni MARIA BUELLI, nota sin dalla nascita come “la Maria del Paol”, predestinata maestra patriottica e fedelissima parrocchiana: è nata infatti nel cinquantenario della liberazione della Lombardia dagli Austriaci (2^ guerra d’indipendenza) con particolari festeggiamenti tra cui l’inaugurazione del nuovo edificio della Scuola Elementare e l’istituzione di una nuova sezione della Società Dante Alighieri. E nel febbraio del 1910 don Pietro Bonassi, curato di Sarnico, ne diventa Parroco e, per 56 anni (il più duraturo nella storia di questa parrocchia), è da Maria seguito ed ammirato. Contemporaneamente il cugino Arcangelo Faccanoni, omonimo del nonno materno, pubblicava la “Guida illustrata del comune di Sarnico”. Un’altra ricorrenza importante è il cinquantenario delle apparizioni a Lourdes (1859-1909). Dunque il centenario vale anche per il paese tanto più che ricorre, all’uopo, un bi-centenario: nel 1809 l’allora parroco don Cristoforo Bossi benediceva il nuovo cimitero (molto ridotto e spoglio rispetto all’attuale) nonché l’organo Callido, orgoglio della nostra prepositurale. Anche quello fu un parroco valente, amato e stimato. E allora è giu- sto inserire questo centenario nella storia di Sarnico. A tal fine è stata consegnata una cartella “memorandum” alla Biblioteca Comunale, con: 1 Notizie sull’attività di don Cristoforo Bossi in Sarnico (17791824) 2 Copia del libro di don Bossi “Lettere di un parroco bergamasco” (1802) con allegata copia della delibera 7 luglio 1797 del Consiglio Comunale di Sarnico in favore del detto Bossi. 3 Copia di atto notarile in latino del 31.08.1461. Lo stesso testo in latino, dattiloscritto e lo stesso testo tradotto in Italiano. Dunque auguri vivissimi e sia questo centenario un buon auspicio per il ricordo della storia di Sarnico. ilPORTO a cura di A. Belussi EVENTI Ancora un Oscar alla “Crazy Company” 25 Alessandro Dometti miglior attore non protagonista al “Serassi” Con quello vinto sabato 21 novembre da Alessandro Dometti, salgono a 7 gli Oscar che la Crazy Campany ha ricevuto al prestigioso concorso “Ol mèi dèl teater in dialèt” presso il teatro Serassi di Villa d’Almè, giunto alla 18a edizione. Alessandro recita nella Crazy da quando era in fasce; debuttò nella parte di Gesù Bambino in “Forza venite gente” del 1982 all’età di sei mesi e da allora ha sempre vissuto nell’ambiente teatrale. Il premio come miglior attore non protagonista lo ha vinto interpretando addirittura tre parti nella commedia “Chèla sagoma del nono Achille”. Emozionatissimo ha ritirato il premio dedicandolo alla sua compagnia ed ai suoi genitori che, altrettanto emozionati, assistevano dalla platea. Su “facebook” aggiungerà poi di averlo dedicato anche alla moglie Francesca. Un premio indubbiamente meritato che fa seguito a quello ricevuto a Sarnico nel 2007 come miglior attore protagonista. Impegno costante, non solo come attore, e passione per il teatro sono le qualità che lo caratterizzano. LA CRAZY IN ABRUZZO Si stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli organizzativi, ma è ormai ufficiale: la Crazy Company for don John si esibirà a Paganica in Abruzzo, in una delle zone particolarmente colpite dal sisma dell’aprile scorso, con il recital “Francesco a testa in giù”. L’invito è stato rivolto loro da don Michele Chioda, che da alcuni mesi si trova proprio in quella zona per la sua attività pastorale. Sarà quindi, oltre che un’importante e bellissima esperienza, anche un modo per ringraziare don Michele per l’affetto che continuamente dimostra per Sarnico e soprattutto per i suoi ragazzi di allora. PROPOSTE ilPORTO A cura di Gian Franco Gaspari Ripristinare l’Assemblea delle Libertà Associative (A.L.A.) 26 Durante l’incontro del maggio scorso fra tutte le Associazioni di volontariato del nostro Comune ed i candidati della lista civica “Sarnico protagonista”, l’Associazione Anziani e Pensionati ha avanzato la proposta per una eventuale ripresa funzionale dell’Assemblea delle Libertà Associative. Anzitutto: cos’è questa Assemblea? Essa è la riunione di tutte le Associazioni di volontariato presenti nel Comune, che si riuniscono in un libero organismo allo scopo di essere punto di riferimento qualificato fra l’Amministrazione comunale e tutto il volontariato operante in Sarnico. Tale iniziativa era nata durante il mandato del sindaco Dr.Serafino Tambuscio ma, per varie ragioni, era stata accantonata subito dopo la sua nascita. E allora perché la proposta di ripristinarla? Per tre ragioni principali: 1) l’affinità di obiettivi che esiste fra tutte le Associazioni di volontariato di Sarnico, così da formare ancor oggi una comunità operante e fraterna. 2) ripristinare l’A.L.A. è obbedire ad un preciso dettato della legge e dare ad essa attuazione per meglio operare fra comunità ed organo istituzionale. 3) nella riunione svoltasi in Comunità Montana lo scor- so 19 settembre la sig.na Francesca Bianchi, responsabile dell’Ufficio Piano, ha reso noto che anche dopo l’entrata in vigore della nuova Comunità dei Laghi (che ha sostituito le tre precedenti Comunità del Basso Sebino, Alto Sebino e Valle Cavallina), continuerà a funzionare l’Ambito Territoriale dei dodici Comuni del Basso Sebino e Monte Bronzone in ordine all’attività che fa capo CSV provinciale. Per questa presenza di continuità, il nascere in tutti i comuni dell’A.L.A. dovrebbe rappresentare un tramite prezioso in tempi e in realizzazioni, per portare avanti i problemi, i progetti, gli studi e le istanze proprie di tutto l’ambito territoriale di cui sopra. Per quanto riguarda il primo punto sembra superfluo aggiungere altro, soprattutto dopo le considerazioni fatte dalla nostra presidente Emy Ruggeri durante la succitata riunione ed accolte dagli applausi di tutti i presenti, per cui l’eventuale ripristino dell’A.L.A. non può che essere salutato in senso positivo. In merito al secondo punto va precisato che con legge 8 giugno 1990 n.142, abrogata e sostituita dal D.L. 18.8.2000 n.167, è stato promulgato il “Nuovo ordinamento delle autonomie locali” ed all’art.4 di detta legge si dispone che tutti i Comuni e le Provincie devono adottare un proprio sta- ilPORTO PROPOSTE ASSOCIAZIONI 27 tuto, indicandone le modalità per la sua attuazione. L’art. 5 prevede che, nel rispetto dello Statuto, il Comune e la Provincia adottino regolamenti per l’organizzazione ed il funzionamento delle istituzioni e degli organismi di partecipazione; infine, al successivo art.6, si dispone che i Comuni valorizzino le libere forme associative e promuovano organismi di partecipazione dei cittadini all’amministrazione locale. In esecuzione a quanto disposto dalla legge, il Comune di Sarnico approvava definitivamente il proprio statuto con delibera n.14 del 25.03.2002, pubblicato sul B.U. Regione Lombardia del 29/03/2004. Successivamente approvava, in conformità a quanto disposto dall’art.32 di detto statuto, anche lo statuto dell’Assemblea delle Libertà Associative (A.L.A. appunto). In conseguenza di tutte queste premesse legislative, lo statuto dell’A.L.A. è operante a tutti gli effetti, a tutto vantaggio sia dell’Amministrazione Comunale che di tutte le Associazioni di volontariato di Sarnico. Per concludere, l’Associazione Anziani e Pensionati, forte dei suoi oltre mille iscritti, si fa promotrice presso la nuova Amministrazione Comunale uscita dalle votazioni del 6 e 7 giugno, per il ripristino dell’ A.L.A. di Sarnico. A cura di Adriano Paltenghi GRUPPO MARINAI Festa della Patrona “Santa Barbara” 2009 Informiamo tutti i Soci e Simpatizzanti del “Gruppo Marinai” che la tradizionale festa di Santa Barbara quest’anno si terrà alla Stella Maris il giorno 5 dicembre con il seguente programma: ore17.45: omaggio floreale al nuovo Monumento. ore18.00: Santa Messa in memoria dei nostri Marinai scomparsi. ore19.00: al termine della cerimonia religiosa scambio di auguri natalizi; sarà offerto (in ambiente riscaldato) pasta all’amatriciana, panettone, caldarroste e vin brulè. La serata sarà allietata dal “Bandino.” La chiesetta sarà illuminata in clima natalizio Nell’occasione i “Soci effettivi” e “Simpatizzanti” potranno rinnovare il tesseramento per l’anno 2010. Le quote rimangono uguali al 2009: soci effettivi con invio del periodico “Marinai d’Italia” Euro 15,00, simpatizzanti Euro 5,00. Nella fotografia: I partecipanti alla gita in Val di Funes ASSOCIAZIONI ilPORTO A cura di Gian Franco Gaspari ASSOCIAZIONE ANZIANI E PENSIONATI 28 FESTA SOCIALE Si è svolta martedì 27 ottobre l’annuale “Festa dell’Anziano” con un programma ormai collaudato. Alle ore 11.00 la S.Messa solenne presso la chiesa nuova, celebrata dal prevosto don Luciano e concelebrata con don Loris. Sempre bella l’omelia di don Luciano che non ha potuto fare a meno di sottolineare la scarsa presenza di iscritti in rapporto al numero dei tesserati. Sono state lette le preghiere dei fedeli e la preghiera dell’Anziano, presenti il vice sindaco Romy Gusmini ed il nuovo comandante della stazione dei Carabinieri. Alle ore 12.30 ha avuto luogo il pranzo presso il ristorante Tram che ha segnato un felice ritorno dopo diversi anni e durante il quale la Presidente ha salutato e ringraziato gli intervenuti per la loro presenza. A metà pranzo ha preso la parola il Presidente onorario che dopo aver ringraziato le autorità per la loro presenza e salutato a nome di tutti i soci il nuovo Comandante della stazione dei Carabinieri, sig. Santo Mirabile, ha ricordato ai presenti le celebrazioni per il 30° anniversario di fondazione, previste per il 2010, cogliendo l’occa- sione per offrire alla Presidente Emy Ruggeri un omaggio floreale a nome dell’Associazione. Di seguito ha preso la parola il sindaco Franco Dometti che ha elogiato l’Associazione per la sua attività, annunciando poi una novità allo studio che interesserà anche noi. Ha provveduto poi a fare un omaggio floreale alla ex consigliera Maria Carminati Rolli oltre ad altri tre omaggi al Presidente dell’Assemblea Milesi, al tesoriere Sacella ed al Presidente onorario. Parole appropriate ha avuto anche il prevosto don Luciano che tanto ci ama e ci stima, come pure l’assessore Romy Gusmini che ha detto di contare molto sulla presenza e sull’azione dell’associazione. In serena letizia è così terminata la festa sociale con il pensiero rivolto alle celebrazioni per il 30° di fondazione. NATALE DELL’ANZIANO Giovedì 17 dicembre alle ore 15.00, presso la sede sociale verrà celebrata una S.Messa cui farà seguito un rinfresco con scambio degli auguri. Vi attendiamo numerosi. ilPORTO CENTRO DI PRIMO ASCOLTO A cura di Carla Casati ASSOCIAZIONI 29 In collaborazione con il C.P.A. di Villongo, da più di tre anni un gruppo di volontari, guidato dal parroco e da una coordinatrice, gestisce il servizio di “Primo Ascolto” dove le persone possono rivolgersi per parlare, confidarsi e chiedere aiuto. A causa della crisi in atto, attualmente sono state riscontrate soprattutto richieste di aiuto economico e ricerca di lavoro. Presso il Centro ci sono elenchi di persone disponibili per svolgere servizi domiciliari, per fare assistenza ad invalidi e anziani come badanti e uomini disposti a qualsiasi tipo di lavoro pur di far fronte alle spese quotidiane della propria famiglia. Siamo quindi a disposizione per mettere in contatto le due realtà: dare lavoro, potendo naturalmente scegliere le persone ritenute più idonee alle proprie necessità. Con la massima premura e riservatezza riceveremo le richieste di aiuto e valuteremo insieme i diversi casi. Potrete rivolgervi in ufficio, al primo piano accanto alla Nuova Chiesa, aperto dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle ore 10.00, oppure telefonando per un appuntamento al n. 035-910916 sempre negli stessi orari. Certi di fare cosa gradita alla comunità, auspichiamo una buona collaborazione. Ricordiamo a tutta la comunità che domenica 13 dicembre si farà la raccolta viveri in parrocchia. Saranno ben accetti articoli come : olio, latte, zucchero, farina bianca, pasta, riso, scatolame di qualsiasi genere, articoli per bambini, compresi pannolini di diverse misure. Grazie per la sensibilità verso chi è meno fortunato di altri. ASSOCIAZIONI ilPORTO A cura dell’addetto stampa Kiwanis del Sebino: Roberto Giorgi è il nuovo presidente 30 Durante una perfetta serata svoltasi presso il Cocca Hotel, è avvenuta la classica cerimonia del "passaggio della campana" con la nomina ufficiale alla presidenza per l’anno sociale 2009-2010 di Roberto Giorgi. A lasciare la carica e ricoprire quella di past presidente è Domenico Mavaro al quale è stato riconosciuto da tutti i presenti il merito di una brillante annata. Tutti presenti i soci del sodalizio del Sebino a questo importante momento kiwaniano, oltre naturalmente a numerosi ospiti e con la gradita presenza dei presidenti e dei soci dei club: Bergamo Orobico, Cremona, Cremona Monteverdi, Città di Tirano e Brescia Uno. Gradita è stata la partecipazione alla serata del Vice Sindaco di Sarnico Romy Gusmini. Di prim’ordine anche le autorità kiwaniane presenti, oltre al Governatore del Distretto Italia San Marino Valeria Gringeri e il Luogotenete della Divisione Lombardia 2 Emilia, Mario Dometti, erano presenti: l’International Trustee Piero Grasso e il Chairman Distrettuale della formazione Marco Orefice. Il dott. Giorgi dopo l’atto formale del passaggio delle consegna ha tenuto il suo discorso di investitura e ha ribadito che l’obiettivo che il club del Sebino si prefigge per il 2009-2010 è quello di organizzare una serie di manifestazioni a libero accesso, per raccogliere fondi a favore della fondazione “Casa Sora” inaugurata due anni fa a Foresto Sparso; Casa Sora è il primo progetto, in Italia, di “casa” per un soggiorno formativo realizzata per poter ospitare bambini e adolescenti affetti da Sindrome di Prader-Willi con le loro famiglie; un’iniziativa nata dall’esigenza di offrire a bambini e adolescenti un ambiente protetto in cui, pur sorvegliati, possano sentirsi liberi ed esprimere il loro bisogno di socializzare, vivere il loro amore ed interesse per la natura. Un ser vice coerente col motto del Kiwanis International “Saving the children of the world” e del motto che il nuovo Governatore Valeria Gringeri ha scelto per il suo mandato “ ... il loro futuro ha bisogno di noi”. L’impegno del sodalizio sarà orientato inoltre a contribuire al service a favore dei terremotati dell’Abruzzo dove il Distretto Italia San Marino si è impegnato per 300.000 euro per l’attuazione di un Asilo nelle zone terremotate. Un impegno che il Kiwanis Club del Sebino ha voluto onorare in prima persona con la proposta di esecuzione a titolo gratuito del progetto dell’asilo stesso; il nostro past presidente Ing. Domenico Mavaro ha dato al Distretto Italia del Kiwanis la disponibilità piena sua e del suo studio tecnico. È un momento questo particolarmente felice per il Kiwanis club del Sebino che si appresta infatti ad iniziare il suo 22° anno di attività; un loro socio, Mario Dometti di Sarnico è l’attuale “Luogotenente Governatore della Divisione Lombardia2 Emilia”, una carica prestigiosa ufficializzata con il passaggio delle consegna avvenuto il 19 settembre scorso all’Hotel San Marco di Bergamo. Una nomina che fa seguito a quella ottenuta 12 anni fa da Domenico Savoldi, zio del neo Luogotenente e indimenticabile socio fondatore del Club del Sebino e “Luogotenente Governatore della I Divisione (oggi Lombardia 2 Emilia) nel 1986-87. Ad accrescere l’entusiasmo vi è stata anche la conferma all’importante carica di Chairman Distrettuale per la Formazione conferita al socio Marco Orefice e l’inserimento di Domenico Mavaro e Giacomino Abrami nel gruppo degli stretti collaboratori del Luogotenente Dometti che, proprio a Sarnico, presso il Cocca Hotel ha presenziato il suo primo consiglio Direttivo di divisione alla presenza del Governatore Gringeri e dell’International Trustee Piero Grasso. ilPORTO A cura della presidente Delia Marchetti C/o ospedale Faccanoni Fax - Tel. 035/913959 GLI AUGURI DELL’ AVIS ASSOCIAZIONI 31 www.avissarnico.it [email protected] [email protected] solidarietà, come dimostrano le numerose donazioni effettuate anche quest’anno. Rammenta la necessità di sangue, anche per i crescenti casi di donazioni d’organi. Invita a diffondere tra parenti, amici e conoscenti la cultura della donazione, in modo da allargare la nostra già grande famiglia. Invita altresì gli “avisini” coi loro famigliari, per lunedì 21 dicembre alle ore 20,30, al Disco Restaurant “Casa Blanca 99” di Capriolo per trascorrere insieme una serata di allegria in compagnia del gruppo S.K.C. Valcalepio di Credaro e della scuola di ballo Rosy Dance. Il Consiglio direttivo dell’Avis di Sarnico e del Basso Sebino rivolge a tutti i donatori e alle loro famiglie i migliori auguri per le prossime festività natalizie e di capodanno, ringraziando per il grande gesto di Comunica infine le date delle donazioni per i sabati e le domeniche 2010: - Sabato 20 febbraio, 22 maggio, 21 agosto e 20 novembre. -Domenica 14 marzo,13 giugno, 12 settembre e 12 dicembre. L’Avis chiama a raccolta i suoi circa 600 donatori e chi lo vuol diventare, per la donazione di Domenica 13 dicembre, dalle ore 7.30 alle 10.30, presso la sede di via P.A. Faccanoni, all’interno dell’ospedale. Si ricorda anche che la donazione dell’ultimo venerdì dell’anno, cadente il giorno del Santo Natale, sarà anticipata a mercoledì 23 dicembre. LUTTO ilPORTO 32 A cura della redazione Ciao Anna Maria Carissima Anna Maria, mentre, come comunità di credenti, ti consegniamo alla madre-terra e nelle braccia misericordiose del tuo e nostro Signore, vogliamo ringraziarti della testimonianza così ricca di umanità e di fede che hai lasciato come preziosa eredità nella tua famiglia e nel cuore di chi ha incrociato la tua strada. Tuo fratello Sandrino vuole rinnovarti il saluto che ti ha fatto il giorno prima di partire. Mi ha confidato il desiderio (evidentemente impossibile ora) di rivisitare tutta la parabola di vita vissuta con te sempre in cordiale fraternità, anche dopo che le strade si sono divaricate in scelte di vita diverse e parallele: vuole rinnovare la stima e l'amicizia per tuo marito, per Angela, Manuela e Cesare, tuoi amati figli. Anche la tua preoccupazione di onorare e ornare le tombe dei tuoi cari, in occasione della commemorazione dei defunti, è stata soddisfatta. Ora una fioritura di parenti, di amici, di fratelli e sorelle, che con te condividono la stessa fede e la stessa speranza si stringe, con riconoscenza e stima, intorno alla tua bara. Tu che dall’aldilà vedi le persone e le cose con gli occhi di Dio, sei presente ancora con la tua premura e delicatezza di madre, sposa, sorella e figlia, prega per noi ancora peregrinanti verso la patria definitiva che tu hai raggiunto prima di noi. Ci brucia la ferita che hai lasciato nella nostra carne e nel nostro spirito per la tua partenza così improvvisa e drammatica; ma ci fidiamo di Dio che l’ha permesso, anche se ci costa accettarlo. Per un po’ di tempo (quello che Dio vorrà) sarai lontana dalla nostra vista, ma non dalla nostra vita perché siamo certi che ci ritroveremo insieme a far parte dello sterminato coro dei beati per cantare le meraviglie del Signore che ha inventato, amato, ripreso e trasformato la tua vita. Arrivederci nella terra di Dio! (don Paolo Belussi) Ciao Tesoro, è l'ultima volta che ti saluto così! Ho cercato, guardando in alto, un aiuto per non dirti frasi strappalacrime, parole tragiche e "sviolinate" come le chiamavi tu, non avresti voluto. Ma quanto é difficile, quasi impossibile non dirti: “Perché sei partita senza più tornare, lasciando la tua sedia vuota, i nostri cuori tristi...” ? Forse perché non é così. Sei ancora qui, con i tuoi figli, con la tua bella famiglia, col tuo sorriso sempre pronto... con la tua voce, sempre con noi... perché emozioni così grandi come quelle che abbiamo avuto insieme... si possono solo cantare.... Luciana, il tuo coro e il tuo maestro. ilPORTO A cura di Sandro Arcangeli RIFLESSIONI 33 F.I.S. CONTRO P.I.L. (Felicità interna sarnicese) Ho un piccolo orto. Coltivo, raccolgo insalata, pomodori, melanzane, zucchine, ecc.. I prodotti non devono essere trasportati. Non richiedono confezioni ed imballaggi. Costi ridotti. Richiede un minino di lavoro. Però mangi bene, senza conservanti e tante vitamine. E’ tutto di qualità superiore, costa meno, contribuisce a ridurre i trasporti, i contenitori usa e getta e il loro smaltimento ecc. Insomma è una scelta che migliora la vita di chi la compie e non genera impatti ambientali nocivi. Ma il P.I.L.? Se tutti avessero l’orto calerebbe la domanda di merci (crisi dei trasporti, degli imballaggi, calo dell’IVA, crisi dei rifiuti e smaltimento, meno camion circolanti, degli ospedali, dei farmacisti, delle pompe funebri). Insomma ci sarebbe un calo del prodotto interno lordo. (la ricchezza del paese). E allora? Le “offerte speciali” sono una trappola Io penso che si potrebbe provare (almeno chi può) per sapere se sia possibile una vita migliore. Lo confesso, sono stato vittima di questo nuovo fenomeno subdolo della società dei consumi. Prima osservavo il paginone delle offerte, poi guardavo con bramosia le foto dei prodotti, infine cadevo nel tranello! Cioè: sono riusciti a farmi comprare cose di cui non ho assolutamente bisogno o, peggio ancora, sono completamente inutili. So benissimo che non si tratta di veri affari, ma è davvero difficile resistere!! Da notare poi che non sono offerte speciali né uniche né irripetibili perché, a rotazione, tutti i venditori hanno un loro calendario regolato. Perché ho “abboccato”? Perché questa attrazione all’acquisto funziona proprio grazie al fatto che riesce a instillare nella mia mente un mix esplosivo di illusione (gran- de occasione di vantaggioso risparmio) e ansia (pensare di perdere l’affare che potrebbe non ripetersi). A questo punto si vede l’abilità e la stoffa del vero commerciante! • Volantinaggio col “sottocosto” (dovrebbe significare che il prodotto è venduto a prezzo inferiore a quello d’acquisto! Invece è sempre rimanenza di magazzino o di cui deve sbarazzarsi per far posto ai nuovi arrivi). • Ultimi 50 pezzi (scritto in piccolo così lo vedono in pochi e soprattutto io e subito me lo accaparro!). Così ho riempito gli scaffali di tante cose inutili e … in scadenza. Oggi sono maturato!! E consiglio a tutti: tenete gli occhi aperti e cascate felici, ma consapevoli, nei tranelli del vostro commerciante di fiducia. ASSOCIAZIONI ilPORTO 34 a cura di Giovanni Cadei Attività dell’ A.S.D. Judo Sarnico E’ ripresa intensamente l’attività sportiva dell’ associazione: i nostri judokas sono ritornati in massa a calcare i tatami nella palestra comunale sotto la guida esperta del Maestro Galimberti e dei suoi collaboratori. La presenza di molti volti nuovi, soprattutto tra i più giovani, riempie di allegria la palestra e fa ben sperare per il futuro della nostra compagine. Anche gli atleti agonisti si sono preparati per affrontare l’attività agonistica federale, ed i primi buoni risultati non si sono fatti attendere. La prima grossa soddisfazione agonistica della stagione ce l’ha regalata Diego Cressi, atleta volonteroso e molto preparato, sia dal punto di vista tecnico che atletico, punta di diamante della nostra compagine. Il giorno 24 ottobre Diego ha affrontato a Lodi la fase regionale di qualificazione della Coppa Italia Junior/Senior. Nonostante lo stress causato dal protrarsi della competizione fino alla tarda serata Diego è riuscito a mettere in fila tutti i suoi avversari, vincendo cinque incontri per Ippon (punto pieno) ed uno per Wazari (mezzo punto). Diego ha stupito per la superiorità con cui ha regolato i judokas che ha incontrato e per il grande bagaglio tecnico di cui dispone: ha vinto 6 incontri applicando sempre tecniche diverse. Il primo posto conquistato ha dato il diritto a Diego di partecipare alla finale nazionale svoltasi ad Eboli il sabato successivo, 31 otto- bre. Ad Eboli Diego si è presentato al top della preparazione conscio che un buon risultato in questa competizione, il campionato italiano riservato ad atleti non militari, avrebbe rappresentato per lui una buon biglietto da visita per eventuali convocazioni in rappresentative nazionali o in squadre militari. Al primo incontro Diego affronta Abate della Libertas Firenze vincendo per Ippon. Replica al secondo incontro con Palumbo di Napoli, anche questo vinto per Ippon. Al terzo incontro Diego affronta Coronese, atleta del Judo Frascati; è un match molto difficile perché il laziale è forte ma Diego lo affronta con la dovuta lucidità. L’incontro è molto equilibrato e prosegue a fasi alterne; purtroppo Diego si lascia sorprendere in una fase di lotta a terra finendo in presa (una tecnica di immobilizzazione con le spalle a terra). L’incontro è perso. Coronese però prosegue la sua competizione e riesce a raggiungere il primo posto assoluto: ciò permette a Diego di accedere ai ripescaggi. Con rinnovata grinta Diego affronta Brun del Judo Verona vincendo per Ippon. L’incontro successivo, con Paro del Judo Udine, è molto equilibrato e sia durante i tempi regolamentari che nei tempi di recupero nessuno dei due contendenti riesce a marcare un punto in più dell’avversario. Il combattimento termina con l’Hantei (parità) e la terna arbitrale assegna al nostro Diego la vittoria grazie alla sua maggiore propensione all’attacco. Nella finale per il terzo e quinto posto Diego affronta il siciliano La Fauci: nonostante l’affaticamento dell’incontro precedente Diego riesce a piazzare un Wazari che gli vale la medaglia di bronzo. Complimenti quindi a Diego per questo brillante terzo posto: un giusto riconoscimento al suo costante impegno negli allenamenti e nella preparazione. Ci auguriamo che questo ottimo risultato sia di stimolo anche agli altri giovani atleti della palestra perché affrontino l’attività sportiva con altrettanto entusiasmo e serietà. ilPORTO A cura del Presidente Enrico Polini Associazione Arma Aeronautica Il presidente Enrico Polini con il dott. Giacomo Schivardi 13 dicembre 2009: NOSTRA SIGNORA DEGLI AVIATORI PROGRAMMA: Ore 9:30 - 10:00 ritrovo presso la ASSOCIAZIONI 35 dell’Associazione (Centro Sociale Via Suardo). Scambio di saluti ed auguri per le prossime festività. Sarà possibile il rinnovo del tesseramento per il 2010. Seguirà un rinfresco offerto dall’Associazione. Ore 10:45 Corteo verso la chiesa Ore 11:00 Santa Messa presieduta dal parroco don Luciano Ravasio. Ore12:00 Commiato e saluti. Per informazioni e chiarimenti contattare il Presidente Enrico Polini Tel. 03-928267 cellulare 348-2841295. oppure rivolgersi alla signora Daniela Bonetti num. tel. 035-911571. Vi ricordiamo i prossimi appuntamenti organizzati dall’”Associazione Arma Aeronautica G. Moleri”: 23 maggio 2010 - 50° anniversario di fondazione e raduno regionale sede Settembre 2010 Aliseo 2010 (data da destinarsi) ilPORTO EVENTI 36 A cura della Pro Loco Il Natale a Sarnico L’Amministrazione Comunale in collaborazione con Parrocchia S.Martino, Pro-Loco Sarnico, Sarnicomm, Biblioteca Comunale, Associazione Alpini e Sci Club 2001 F. Pedrocchi presenta: SABATO 5 DICEMBRE LETTURE IN BIBLIOTECA Biblioteca Comunale - dalle ore 16.00 “La vera storia di Santa Lucia e altri racconti” DOMENICA 6/ LUNEDI’ 7 MARTEDI’ 8 DICEMBRE MERCATINO DEL SOLITO, INSOLITO E SOLIDALE SABATO 12 Piazze Umberto I° e Besenzoni0 P.zza Besenzoni – ore 16.00 CORO EFFATA’ DOMENICA 13 itinerante - dalle ore 15.00 alle ore 18.30 LA PETER & PIUY MARCHING BAND un vagone di musica per tutti cortile di Via Piccinelli – ore 16.00 “IL SEGRETO DI LUCIA” spettacolo teatrale con il Teatro Prova di Bergamo in Piazza Umberto I° - ore 17.00 per tutti “PANINO e PORCHETTA” SABATO 19 e DOMENICA 20 IL TRENINO DI NATALE sabato e domenica nel Centro Storico e sul Lungolago LE STREET BAND sabato dalle ore 15.00 alle ore 18.30 MAGICABOOLA BRASS BAND domenica dalle ore 15.00 alle ore 19.00 KARAVAN ORKESTAR e MABO’ BAND LETTURE IN BIBLIOTECA sabato dalle ore 16.00 “Natale e l’inverno” RABATTABARATTO Domenica pomeriggio - P.zza Besenzoni Il mercatino dei ragazzi DELIZIE PER IL PALATO sabato Alto Centro Storico - dalle ore 16.30 VIN BRULE’ e CIOCCOLATA per tutti ilPORTO EVENTI 37 domenica P.zza Besenzoni - dalle ore 17.00 DEGUSTAZIONE GASTRONOMICA GIOVEDI’ 24 con polenta taragna, salame, formaggi, vin brulé…. Pomeriggio della Vigilia di Natale allietato da IL BANDINO di Sarnico CORO “IL CASTELLO” ore 23.00 VEGLIA DI NATALE al Teatro Cine-Junior APERTURA DELLA CHIESA PARROCHIALE dopo i lavori di restauro ore 24.00 MESSA SOLENNE DI MEZZANOTTE LUNEDI’ 28 Chiesa Parrocchiale – ore 21.00 “CANTATA DI NATALE” per Coro, strumenti a fiato e voce narrante con il Coro “La Pineta” di Costa Volpino GIOVEDI’ 31 DICEMBRE CAPODANNO IN PIAZZA P.zza XX Settembre – dalle ore 22.00 MAURO LEVRINI e la sua orchestra Grande pista da ballo e brindisi di mezzanotte!! SABATO 2 GENNAIO Chiesa Parrocchiale – ore 21.00 CONCERTO con l’Orchestra da Camera “A. Vivaldi” di Valle Camonica – dirige il M° Silvio Maggioni MARTEDI’ 5 GENNAIO Chiesa Parrocchiale – ore 21.00 CONCERTO per Soli, Coro e Orchestra Messe in H – Moll BWN 232 di J.S. BACH con il Coro “Adrara” di Adrara San Martino diretto da Sergio Capoferri MARTEDI’ 12 GENNAIO Chiesa Parrocchiale – ore 21.00 “AFFRESCHI MUSICALI” con i Cori “Callido”, “Castello” e “Effatà” VENERDI’ 15 GENNAIO FESTA DI SAN MAURO Teatro Cine Junior – ore 20.30 CONCERTO DEGLI AUGURI con il Corpo Musicale Cittadino a conclusione dei festeggiamenti per il 150° di fondazione Assegnazione Premio San Mauro 2009 Padre Angelo incontra i cresimandi Secondo me è bello dare qualcosa agli altri, poter rendere felice una persona. Tra le immagini che ci ha mostrato Padre Angelo quella che mi ha colpito di più è quella dei bambini sulle sedie a rotelle; sorridono, non si sentono “ diversi”, ridono, nonostante la loro vita sia difficile. Sonia: In Angola molte persone muoiono di malattia (soprattutto i bambini da 0 a 5 anni); mancano medicinali adatti, non ci sono ospedali, scarseggiano anche l’acqua e il cibo. Mi è rimasta impressa l’immagine in cui i bambini mangiano da una ciotola posata sul tavolo senza piatti né posate, con un solo grosso mestolo di legno per tutti. Nonostante la scarsità di denaro le Messe sono ben organizzate e festose, con canti, danze e preghiere. Mi ha colpito il loro stato d’animo, infatti, diversamente da noi, riescono ad essere felici con niente. Padre Angelo ci ha riferito, da parte di Gesù, che non è necessario pretendere di risolvere i problemi di tutto il mondo, ma bisogna fare anche solo un piccolo gesto per aiutare. Laura: Dell’incontro con Padre Angelo mi ha colpito la situazione economica della gente e la vita in comune. Mi è piaciuta l’unità e la costanza che hanno nell’andare alla Santa Messa. Trovano la Chiesa come luogo di riunione. Sulla popolazione totale c’è percentualmente una gran quantità di ragazzi sulle sedie a rotelle. (costruite in plastica con materiale di scarto). Spero che prima o poi trovino una vita serena e senza problemi e che la medicina faccia progressi importanti. Giovanni: Padre Angelo ci ha fatto vedere i luoghi e le condizioni delle persone che vivono in Angola. Mi ha colpito in particolare la situazione dei ragazzi che vivono principalmente in strada, alcuni senza genitori e senza insegnamento. Padre Angelo è impegnato a seguire più di 200 portatori di handicap. Secondo me sono molto sfortunati. Spero trovino amici e tanta compagnia. Matteo: Mi ha stupito che Padre Angelo che vive in quel posto con quelle pessime condizioni di vita, alimentazione e igiene, sia così felice e spensierato. Inoltre non gli manca l’Italia e là si sente a casa. L’invito di Padre Angelo Alla fine dell’incontro Padre Angelo ci ha lasciato un invito: 1. pregare per i missionari 2. essere consapevoli di quanti doni abbiamo ricevuto 3. vedere che il mondo è grande e riuscire a rinunciare a dei beni per gli altri 4. sostenere il prossimo con qualche rinuncia Da ragazzo ho sempre visto l’oratorio come un luogo di gioco, un posto dove ci si ritrovava con i propri amici con l’unico scopo di divertirsi. Da milanese nato negli anni ’70 devo dire che le alternative tra i luoghi di gioco in città, non erano poi molte o allettanti, vicino a casa c’era un parco, ma l’ambiente non si poteva definire pulito o sicuro, spesso si vedevano siringhe gettate nei prati o sotto le panchine e la pulizia lasciava molto a desiderare. Oggi da genitore capisco meglio la fortuna che avevamo ad avere un luogo come l’oratorio e apprezzo molto di più il lavoro svolto da tutte le persone, allenatori, dirigenti, genitori e sostenitori, che a titolo gratuito si impegnano per consentire l’apertura e lo svolgimento delle attività in un luogo come il Quader. Quando in ottobre mi fu proposto di partecipare assieme ad alcuni altri collaboratori del Quader ad un corso di formazione restai positivamente colpito dalla situazione. Uno dei dubbi che spesso sorge, a chi vede da fuori le attività sportive a livello oratoriale, è se le persone che gestiscono i ragazzi abbiano qualche formazione oltre alla passione e alla buona volontà, che gli consenta di trasmettere qualcosa di positivo e possibilmente con metodi idonei. Per quanto riguarda il CSI Oratorio Sarnico esiste un’attenzione particolare per la formazione personale dei collaboratori, non solo nel settore cal- cistico, nelle mire della società c’è come obiettivo di poter consentire la formazione sia a livello sportivo che educativo nei vari settori sportivi. All’interno di questo contesto si pongono le serate formative a cui partecipiamo. Il corso si tiene in collaborazione tra il CSI provinciale ed alcuni allenatori ed organizzatori del settore calcio giovanile del F.C. Inter. Queste serate consentono ai partecipanti un confronto tra esperienze personali in diverse realtà sportive. Alla prima serata i partecipanti in aula erano centoventi e terminato l’intervento del relatore sig. Giuliano Rusca, allenatore della squadra pulcini F.C. Inter, il confronto non è mancato, forse anche perché la realtà esposta dal relatore, per sua stessa ammissione, era molto diversa da quella in cui si trovano ad operare quotidianamente i partecipanti al corso . Una curiosità per concludere: parlando con una decina di corsisti, ma anche con alcuni ragazzi che giocano in diverse squadre di calcio, ho scoperto che tutti sono a conoscenza delle 17 regole del calcio, ma solo pochi sono riusciti ad esporle. Così se a qualcuno come me venisse voglia di rileggerle le potrà trovare sul sito www.csioratoriosarnico.it nella sezione calcio. Prossimi appuntamenti 29 novembre ore 14.30: Mi gioco la domenica - giochi in oratorio 30 novembre ore 7.30 inizio Time out medie in oratorio 5-6-7 dicembre: uscita adolescenti a Fiumenero 12-13 dicembre raccolta viveri in favore della Caritas 20 dicembre ore 20.30 confessioni vicariali adolescenti a Credaro CSI Oratorio Sarnico NON SOLO PER GIOCO ASSOCIAZIONI ilPORTO 40 a cura del presidente Dino Valerio TENNIS CLUB SARNICO: Un’annata indimenticabile Ayrton Marini col maestro Cattaneo La squadra di serie A/1 Al TC Sarnico non c’è soltanto Matteo Zanchi che fa parlare di sé. La grande annata dei giovani del club lacustre infatti, porta anche la firma di un quattordicenne che ha sbancato diversi tornei: Ayrton Marini, nato nel dicembre del 1994 ha iniziato a giocare a tennis quando aveva 6 anni. Per il giovane tennista orobico è stata una stagione da incorniciare. Ecco tutti i trionfi: - Campione Regionale a squadre nell’Under 16 - Campione Regionale a squadre nell’Under 18 - Campione Provinciale di 4^ categoria - Vincitore nel torneo di 4^ categoria al TC Altopiano Clusone - Vincitore nei tornei Under 16 di Bolzano, Iseo, Gardone, Capriolo,Bergamo - Vincitore del Master Circuito Orobico al TC Bagnatica - Vincitore della classifica del Circuito Orobico - Finalista nel Master finale “One String” di Barcellona a cui era arrivato dopo il successo nel Master Regionale lombardo CLASSIFICA 2009 Squadra CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE TENNIS CLUB SARNICO SOC. CANOTTIERI CASALE GEOVILLAGE SPORTING CLUB T.C. UDINESE ATA BATTISTI TRENTINO TENNIS CLUB SCHIO g 6 6 6 6 6 6 6 LA SCUOLA TENNIS Ma al di là delle imprese degli agonisti c’è tutta una scuola tennis che sta crescendo bene sotto la guida del Maestro Giampietro Cattaneo, dei collaboratori Enrico Boni e Matteo Pasini e del preparatore atletico Alberto Schivardi. In calendario per i ragazzi della scuola tennis ci sono non solo le lezioni, ma anche partite amichevoli con altre realtà della provincia e tanti tornei interni che terranno occupati i ragazzi quasi ogni week-end. C’è inoltre un’iniziativa che merita di essere pubblicizzata. Il TC Sarnico porta il tennis nella scuola con alcune classi delle elementari che sostituiranno l’ora di educazione fisica con racchette e palline all’insegna del divertimento. CAMPIONATO A SQUADRE SERIE A/1 Al termine della fase a gironi il T.C. Sarnico è in testa a pari punti con la canottieri Aniene di Roma. Purtroppo i romani sono primi avendo vinto un incontro in più. 27 a 26! Peccato ma meglio di così non si poteva fare; 5 vittorie ed 1 pareggio.Un gruppo veramente unito ed eccezionale sotto tutti i punti di vista. Non c’è altro da dire se non GRAZIE! v 5 5 3 2 1 1 0 n 1 1 1 2 2 1 0 p 0 0 2 2 3 4 6 pen 0 0 0 0 0 0 0 i.v. 27 26 18 18 15 14 8 P 16 16 10 8 5 4 0 ilPORTO A cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa Comune di Sarnico dalCOMUNE 41 INAUGURATA LA SALA CIVICA “SEBINIA” La ex chiesetta di Nigrignano ora un modernissimo centro culturale polivalente E’ stato inaugurato lo scorso 30 ottobre alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, il nuovo centro culturale “Sebinia” che l’Amministrazione Comunale ha ricavato dalla ristrutturazione completa della ex chiesetta di Nigrignano. Originariamente un monastero cluniacense risalente all’anno 1000, la chiesetta aveva origini romaniche: il primo documento che attesta l’esistenza di questa struttura por ta infatti l’anno 1089 e sigla la donazione della chiesetta da par te del Conte di Sarnico Ghisalber to IV ai monaci cluniacensi. Proprio questi ultimi trasformarono in soli 20 anni la chiesetta in un monastero. Il progetto di ristrutturazione è opera degli architetti Paola Belussi di Sarnico e Gualtiero Ober ti di Bergamo. Il linguaggio moderno attraverso il quale gli architetti hanno saputo ridare vita a questo monumento, rispettandone al tempo stesso le origini, fà della chiesetta della Madonna in Nigrignano un’opera unica e for temente innovativa sul territorio. Dopo quasi un anno di lavori che hanno coinvolto sia la par te esterna sia quella interna, l’edificio è tornato al servizio della cittadina sarnicese con una possibilità di utilizzo di cer to molto variegata, come spiega l’Assessore alla cultura Gusmini: “L’inaugurazione è stata studiata proprio per mostrare i potenziali utilizzi della struttura: un centro polivalente che, oltre a poter fare da teatro per matrimoni civili, possa ospitare cultura di qualità in ogni sua forma. Eventi culturali di respiro locale ma anche, perché no, provinciale o regionale. Possiamo ospitare mostre, concerti, spettacoli di danza, rassegne teatrali o fotografiche, incontri e convegni. Gli artisti che ci hanno deliziato della loro presenza portano i risultati della loro arte in questo splendido ambiente, che speriamo possa fare da cornice a tanti altri talenti locali e non”. Il nostro Sindaco ha commentato così l’inaugurazione del centro: “Sarnico sentiva la necessità di una nuova struttura che ospitasse gli eventi culturali che ormai frequentemente si organizzano. E non potevamo destinare ad uso migliore questa splendida chiesetta sapientemente riqualificata, un esempio di arte moderna certo, in cui si respira ancora la storia, la cultura e la tradizione della nostra cittadina. Un connubio perfetto tra passato e modernità che arricchisce dalCOMUNE ilPORTO 42 l’offerta del nostro territorio, e che dà a Sarnico una marcia in più per proporsi come centro turistico e culturale privilegiato del Sebino“. L’inaugurazione del nuovo edificio è avvenuta alla presenza, fra le numerose autorità, anche di alcuni Sindaci dei paesi limitrofi che, insieme ad un folto gruppo di cittadini, hanno assistito ad una breve rassegna di momenti ar tistico-culturali, per mostrare come la nuova struttura si presti perfettamente all’esibizione di diverse forme d’ar te. Era infatti presente la danza, rappresentata dal ballerino nativo di Sarnico Michele Vegis, oltre alla musi- ca, interpretata dalla soprano sarnicese Elena Gallo e dal clavicembalista Gianluca Petagna. Nella nuova sala civica ha fatto capolino anche la scultura con le opere di Primo Formenti e Carlo Previtali, la fotografia con gli scatti fatti da Andrea Volpi del Circolo Fotografico “Le Molere”, la pittura con un’opera prestata dall’associazione “Amici della Pinacoteca” e infine il teatro, con la performance dell’attore bergamasco Max Brembilla che ha por tato in scena un estratto del Cyrano de Bergerac. Per coloro che si fossero scordati le origini di questo moderno centro culturale ecco qualche cenno storico. Alcuni momenti dell’inaugurazione della nuova Sala Civica ilPORTO dalCOMUNE 43 Da testi custoditi nell’Abbazia di Cluny in Francia, si evince che la terra in contrada Negreniano nella cor te di Sarnico, sito su cui sorge la Chiesa della Madonna di Nigrignano, fu donata a S. Ugo, abate di Cluny, nell’anno 1081 d.C., insieme alla cappella di S. Maria che già vi era stata edificata, da tal Gisalber to conte di Bergamo, affinché vi si erigesse un convento. Correva l’anno 1083 quando fu costruito il convento, e la cappella di S. Maria, oggetto della donazione, fu integrata quale chiesa del convento “Monasterii de S. Petri e Pauli in S.Maria de Sarnicho”. Il convento e la chiesa rimasero sotto la custodia dei monaci fino al 1496, anno in cui Papa Alessandro VI soppresse definitivamente l’ordine cluniacense. I beni passarono ai monaci Cassinesi. Con ordine dell’8 giugno 1797, Napoleone I decretò la soppressione del convento e la destinazione dei beni all’Accademia delle Belle Ar ti di Bergamo e in seguito, al patrimonio dell’Ospedale Maggiore. Nel 1912 si hanno notizie dell’uso del complesso di chiesa e monastero come casa colonica e ripostiglio di attrezzi e bestiame. Acquistato poco dopo da privati, da tempo ormai non più destinato al culto, divenne sede dell’impianto di una piccola filanda e nel 1921, passato di proprietà del sig. Umber to Ravasio, venne inglobato in uno stabilimento per la lavorazione del cotone: la Manifattura Sebina. Dagli anni ’20 ad oggi, la chiesa è stata oggetto di svariati interventi di for te manomissione, il cui più evidente è stato la suddivisione del volume interno, in tre distinti livelli, tramite la realizzazione di impalcati. Solo oggi, dopo la dismissione dell’opificio, è stato possibile ripor tare alla luce la fabbrica settecentesca della chiesa, i cui ultimi lavori di restauro risalgono al 1713, come ripor tato nell’iscrizione che si leggeva sulla por ta principale. Non vi sono però tracce degli stadi di costruzione delle fabbriche precedenti. dalCOMUNE ilPORTO Continua l’impegno del comune verso le nuove generazioni 44 I giovani continuano ad essere al centro del lavoro dell’amministrazione comunale. Ad un anno di distanza dalla promozione di 4 progetti presentati all’interno della conferenza “I Giovani nel Cuore”, l’assessorato alla Cultura del Comune di Sarnico, insieme al Tavolo delle Politiche giovanili, ha deciso di fare il punto della situazione e soprattutto di rinnovare il piano di intervento a favore dei più giovani. Ecco com’è andato lo sviluppo di questi 4 progetti e come sarà la loro evoluzione per il prossimo anno. Grande successo ha avuto il progetto “Abitare il lago” che era nato proprio per stimolare i ragazzi alla conoscenza dell’acqua e di una parte fondamentale del nostro territorio. L’acquisto di 10 kajak, gestiti dal gruppo CSI Sarnico insieme al Gruppo Scout locale, ha decisamente dato i suoi buoni frutti. Sono stati infatti organizzati corsi liberi e dedicati agli studenti dell’istituto Serafino Riva, ai quali hanno partecipato circa 50 adulti e 30 ragazzi. Oltre a loro circa altre 400 persone, giovani e non solo, hanno potuto navigare alla scoperta del nostro lago in occasione dei raduni scout ma anche della Festa dello Sport 2009. Ora il Comune per il 2010 ha deciso di potenziare questo interessante progetto con nuove idee: la strutturazione di un vero e proprio gruppo di kajak appartenente al CSI Sarnico, la promozione in chiave territoriale del progetto, con la creazione di percorsi naturali che colleghino sentieri collinari a percorsi acquatici, e la realizzazione di alcune strutture come una zona di rimessaggio per kajak per offrire un riparo adeguato dalle intempe- rie alle imbarcazioni. Anche il progetto “Oratorio intendiamoci”, attuato per fare fronte ad una situazione di difficoltà in cui la struttura appariva dai primi mesi del 2007, sembra essere stato decisamente utile. Il lavoro educativo svolto ha coinvolto circa 80 persone creando un clima quotidiano molto più sereno e rassicurante rispetto a quello che si respirava ad ottobre 2008, quando il progetto è partito. Per il prossimo anno l’amministrazione comunale ha deciso di continuare a promuovere il progetto concentrando la sua attenzione specifica soprattutto nei confronti degli adolescenti. Anche il mondo della scuola è stato al centro dell’interesse del tavolo per le nuove generazioni soprattutto in virtù delle difficoltà che erano state registrate dai genitori di molti studenti. Proprio per ovviare a tali problemi l’amministrazione aveva attivato in via sperimentale uno sportello di ascolto con una psicopedagista presente a scuola. Gli sportelli che questa figura professionale ha tenuto nel corso del 2009, esclusivamente nella scuola secondaria, hanno ottenuto talmente tanto consenso che su richiesta sia del personale docente sia degli stessi genitori, l’esperienza verrà ampliata dal punto di vista degli orari ma anche dei servizi, visto che coinvolgerà anche la scuola primaria per tutto il 2010. Oltre a ciò l’amministrazione intende avviare dei percorsi rivolti specificatamente ai genitori e continuare a valorizzare il consiglio comunale dei ragazzi. Infine, avrà un seguito anche il progetto “Spiazziamoci”, nato con l’intento di offrire ai giovani uno spazio di aggregazione, individuato nell’ex palazzina Ar ti e Mestieri. La ventina di ragazzi coinvolti in questo progetto sta infatti già pensando ad un’inaugurazione ufficiale dello spazio a loro dedicato e da loro sapientemente allestito. Chissà che in futuro non possa anche essere sede di eventi pubblici organizzati dagli stessi ragazzi. “Continueremo a lavorare in questa direzione- ha sottolineato l’Assessore Gusmini-, dando ascolto ai problemi, alle necessità, alle aspettative dei nostri ragazzi anche per i prossimi 5 anni. Continuiamo infatti a credere che sviluppare una cultura della cittadinanza attiva che arrivi a coinvolgere tutti gli abitanti e soprattutto i giovani, sia fondamentale per rendere Sarnico davvero protagonista”. SCUOLA ilPORTO 46 A cura del Comitato Genitori della Scuola per l’infanzia I presepi della Scuola dell’Infanzia Approfittiamo dello spazio riservatoci dalla redazione de “il Porto” per promuovere un’iniziativa della Scuola dell’Infanzia di Sarnico. Si avvicina il Natale, un momento magico per i bambini e per le famiglie. Nella nostra tradizione cristiana il giorno in cui nasce Gesù Bambino è una festa a “misura di bambino” e come in ogni grande tradizione religiosa i bambini svolgono un ruolo di primaria importanza. Da qui la proposta del Comitato Genitori affinché ognuno di loro, aiutato dalla famiglia, realizzi un piccolo presepe che è uno degli elementi che più caratterizza questa festa che invita a riconoscere, nelle vicende del Bimbo di Betlemme, le sorti dei bambini di tutto il mondo. Con questa piccola realizzazione i bambini saranno protagonisti in prima persona alla mostra organizzata presso la Scuola dell’Infanzia. L’esposizione avrà inizio sabato 5 dicembre dalle ore 15:00 alle ore 19:00 e proseguirà domenica 6 dicembre, dalle ore 9:00 alle ore 12:00. Venite a scoprire la creatività dei nostri bambini che, pur con tecniche varie e stili diversi, lasceranno inalterato il fondamento principale del messaggio che vogliono trasmettere alla comunità di Sarnico: l’importanza dell’amore di Dio verso l’uomo, attraverso il dono più grande, il Figlio, e la metafora significativa della natività come simbolo dell’amore familiare. Ovviamente i presepi sono in vendita, con offerta libera. Il ricavato verrà utilizzato per finanziare le attività didattiche della Scuola Materna. Vi aspettiamo numerosi. FESTA DEI NONNI 2009 - Nonno deejay “Nonno deejay” è stato il lait-motive che i bambini della scuola materna “Faccanoni” hanno voluto offrire ai loro nonni accorsi numerosissimi alla festa a loro dedicata presso il centro “Meulì” dell’oratorio. Favoriti da una splendida giornata che ha reso tutto ancora più bello, in barba ad influenze e virus pandemici, con la complicità sempre gradita e puntuale degli alpini della locale sezione che hanno preparato delle squisite caldarroste, bimbi, genitori e nonni hanno trascorso insieme un pomeriggio all’insegna dell’allegria e del divertimento. Presenti il Sindaco Franco Dometti e il suo vice Romy Gusmini che, unitamente alla Presidente Ines Boni, si sono appagati dello spettacolo di canti e suoni offerti da ciò che predisponendo una bancarella con oggetti vari, che ha permesso di raccogliere una discreta cifra che le maestre di più bello e importante abbiamo: i bambini. Le mamme del Comitato Genitori si sono date da fare, potranno utilizzare per l’acquisto di materiale didattico. ilPORTO A cura di Civis Come eravamo 47 EVENTI RICORDI in alto a destra: Isa Mutti, Mazza, Giacinta Fachinetti, Teresa Mutti (dietro nascosta), Antonietta da Calolziocorte, Signora Colombi, Noemi, cameriera dei Buelli, Laura da Paratico, Giulia (zia Teresina Sacella) Cilia del Parroco, Carolina Restori, Enrichetta, Maria Giudici, Maria Duci (cameriara dei Gifri), Maria Valli, Augusta Valli, Teresina Bonardi (seduta) CLASSE 1934 Abbiamo scritto i nomi così, come ce li hanno dati. Poesia di un tempo che non esiste più ma capace di mostrarsi senza paura di apparire. I baldi giovani della classe 1934 di Sarnico hanno festeggiato in allegria presso il ristorante “Tram” il loro 75° con l’augurio di proseguire anche in futuro con altri anniversari. ANNIVERSARI ilPORTO a cura della Redazione Anniversari: 50 anni di matrimonio 48 Un pensiero per voi in occasione di questo anniversario di nozze, con l’augurio che non si attenui mai la felicità che avete vissuto insieme. “Cinquant’anni di storia, d’amore, di liti, di cose dette e non dette, di presenze e di assenze, di giochi e di sorrisi, di lacrime, di gioie e di conforto: siete stati sempre solidali l’un l’altra, vi siete rispettati e oggi festeggiate un grande evento. La vostra famiglia”. Avigni Bruno Angeli Teresa Morotti Bruno Miglio Lucia ilPORTO Anagrafe Parrocchiale a cura di Rosalia Modina Rinati alla vita della Grazia 40) Plebani Alessandro di Giancarlo e di Maurizzi Paola. Nato a Iseo il 07.06.2009. Battezzato in questa Parrocchia il 17.10.2009. Padrino: Busi Mario. Madrina: Maurizzi Elena. 41) Lilli Andrea di Marco e di De Nardi Barbara. Nato a Brescia il 17.06.2009. Battezzato in questa Parrocchia il 04.10.2009. Padrino: Buelli Fabio. Madrina: De Nardi Sabrina. 42) Carrieri Giulia di Domenico e di Tedde Daniela. Nata a Seriate il 14.07.2009. Battezzata in questa Parrocchia il 04.10.2009. Padrino: Tedde Fabrizio. Madrina: Carrieri Alessandra. 43) Beba Roni di Arben e di Beba Xhelal Gentiana. Nato a Iseo il 26.07.2004. Battezzato in questa Parrocchia il 04.10.2009. Madrina: Doruntina Dhimitri. Alessandro Gabriele Andrea Renato ANAGRAFE 49 44) Foresti Anna di Matteo e di Tabai Stefania. Nata a Iseo il 15.08.2009. Battezzata in questa Parrocchia il 04.10.2009. Madrina: Tabai Valentina. 45) Restori Gabriele di Luca e di Baresi Monica. Nato a Brescia il 28.08.2009. Battezzato in questa Parrocchia il 04.10.2009. Padrino: Baresi Fabio. 46) Frattini Renato di Giorgio e di Kvyatkovka Mira. Nato a Brescia il 07.09.2009. Battezzato in questa Parrocchia il 04.10.2009. Madrina: Frattini Manuela. Morandi Riccardo di Gabriele e Fenaroli Tiziana. Nato a Brescia il 22.07.2009. Battezzato nella Parrocchia di Villongo S.F. il 04.10.2009. Padrino: Morandi Pier Angelo Madrina: Galizzi Maria Giulia. Giulia Riccardo Anna ANAGRAFE ilPORTO a cura di Rosalia Modina Nella casa del Padre 50 54) Bonzi Maria di anni 74. Deceduta l’1.10.2009. 55) Dossena Tullia di anni 80. Deceduta il 3.10.2009. 56) Arcangeli Antonia di anni 100 Deceduta l’8.10.2009. 57) Bellini don Gianni di anni 88. Deceduto il 12.10.2009. 58) Paris Pietro di anni 95. Deceduto il 29.10.2009. Maria don Gianni Tullia Antonia Pietro