Novembre - Parrocchia di Sarnico Bergamo

Transcript

Novembre - Parrocchia di Sarnico Bergamo
DICEMBRE 2009
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Le cose in cui credevo mi han deluso
Dr. Giovanni Taveggia, primario fisiatra e direttore sanitario
dell’ospedale di Sarnico
17 35, 50, 100, 150: La banda da i numeri...
18 A Maria che compie 100 anni: “Buon compleanno”
22 Gli affreschi di F. Monti nella parrocchiale di Sarnico
23 Lauree - Novant’anni di Maria Valli - Avvisi
24 Un modo tra i tanti per festeggiare un centenario
25 Ancora un Oscar alla Crazy Compani for don John
26 Ripristinare l’Assemblea delle Libertà associative (ALA)
28 Associazione Anziani e Pensionati
29 Centro di primo ascolto
30 Kiwanis del Sebino: rinnovo cariche
31 AVIS
32 Ciao Anna Maria
33 F.i.s. contro p.i.l. - Le offerte speciali
34 Attività dell’A.S.D. Judo Sarnico
35 Associazione Arma Aeronautica
36 Natale a Sarnico
38 Le pagine dell’Oratorio
40 Tennis Club Sarnico
41 Le pagine del Comune
46 La Scuola Materna: Presepi e festa dei nonni
47 Come eravamo / Classe 1934
48 Anagrafe parrocchiale
All’interno: Inserto speciale su don Gianni Bellini
1 MAR ore 20:30 Incontro gruppo “La casa” per
separati/divorziati/risposati
ore 20:45 Incontro dei genitori Prima Confessione
2 MER ore 20:45 Gruppo Missionario
3 GIO ore 20:45 Incontro catechisti
7 LUN ore 20:30 Gruppi familiari di Preghiera
8 MAR
SOLENNITA’ DELL’IMMACOLATA
ore 17:30 Vespri
9 MER ore 20:45 Consiglio Pastorale Vicariale
11 VEN ore 16:30 Redazione Porto
14 LUN ore 20:30 Gruppi familiari di Preghiera
15 MAR ore 20:45 Genitori Prima Comunione
16 MER ore 21:00 Preparazione Genitori per Battesimi
18 VEN ore 20:45 Genitori Cresimandi
20 DOM ore 9:30 Presentazione dei Cresimandi alla comunità
21 LUN ore 17:00 Ministri straordinari dell’Eucarestia
ore 20:30 Confessioni adolescenti vicariato a Credaro
22 MAR ore 20:30 Confessioni Comunitarie
23 MER ore 8:00 -11:00 - 16:00 - 18:00: Confessioni
ore 20:00 Ufficio comunitario
24 GIO ore 8:00 - 12:00 - 16:00 - 19:00: Confessioni
ore 23:15 Veglia
25 VEN
SANTO NATALE
Mezzanotte: Inaugurazione della Parrocchiale ristrutturata
Messa della natività (Coro Callido)
ore 11:00 Messa solenne (coro Callido)
ore 18:00 Messa solenne (coro Effatà)
26 SAB ore 18:00 Messa per il X anniversario della morte
di don Giovanni Ferraroli
ORARIO SANTE
27 DOM ore 11:00 Battesimi Comunitari
Associazione Santo Rosario
28 LUN ore 10:00 Messa incontro bimbi con Gesù Bambino Festivo
8.00-9.30-11.00-18.00-20.00
31 GIO ore 18:00 Ringraziamento e Te Deum
SOMMARIO
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Copertina (Foto SIlvano)
Calendario parrocchiale
Editoriale: Famiglia: germoglio della Chiesa
Questione di soldi: Opere di restauro della Chiesa
Il seminario Vescovile Giovanni XXIII Bergamo
Fotocronaca
Chiesa universale e Chiesa diocesana
In difesa del Crocifisso
Riflettiamo: Gioie e dolori intrecciano la nostra vita
Il prossimo numero de “il Porto”, sarà in distribuzione dal 19 dicembre 2009.
Si raccomanda la consegna degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad alta
risoluzione, entro e non oltre venerdì 11 dicembre 2009. Il materiale pervenuto
oltre il limite stabilito non potrà essere pubblicato se non nel mese successivo.
Grazie per la collaborazione.
MESSE
Feriale
8.00-16.00-20.00-7.00 (Ospedale)
Vigilia di Festa
16.00 (Casa di Riposo) 18.00 - 20.00 (Parrocchia)
NUMERI TELEFONO ED E-MAIL UTILI
Parrocchia
don Luciano
Oratorio
don Loris
Centro Pr. Ascolto
Sala Giochi-Meulì
Sala Junior
Centro Quader
Centro Famiglia
Casa di Riposo
Il Battello
Carabinieri Sarnico
Emergenza sanitaria
Guardia Medica
035
348
035
328
035
035
035
035
035
035
035
035
118
035
910056
9049113
912078
3932361
910916
912107
910916
912420
911252
911385
914421
910031
914553
Ospedale Sarnico
035 306 2111
Il Portale: sito della Parrocchia:
www.parrocchiasarnico.it
E-mail SITO WEB:
[email protected]
E-mail Redazione de “IL PORTO”:
[email protected]
E-mail Parroco:
[email protected]
E-mail don Loris:
[email protected]
Conto Corrente Postale Parrocchia:
N. 49089303
Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI - Redazione e amministrazione: don LUCIANO RAVASIO
Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056 - Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971
Stampa: Tipografia Sebina Sarnico - Hanno collaborato: don Luciano Ravasio, don Loris Fumagalli, A. Belussi, L. Cuni,
M. Dometti (CIVIS), G. Franco Gaspari, D. Giudici, P. Gusmini, S. Marini, R. Modina, G. Schivardi Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056 Inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292
ilPORTO
A cura di don Luciano
Famiglia: germoglio della Chiesa
Mi affascina l’immagine del germoglio e con questa
voglio entrare nelle famiglie, per raccontare e invitare al
tempo dell’attesa: questo avvento speciale perché è
attesa del Dio vivo che attraverso i sacramenti e la sua
presenza nella Chiesa ci rende vivi. L’inaugurazione della
Chiesa e la ripresa delle celebrazioni nella nostra
Prepositurale rinnovata ci pone nell’attesa come un germoglio che pian piano svilupperà il suo splendore non
solo per le decorazioni, i quadri, gli impianti messi tutti a
nuovo, ma perché c’è uno splendore interiore da far brillare nella notte del Santo Natale: è la bellezza di essere
una Parrocchia, una famiglia in cui Dio prende casa e
porta tutto al massimo splendore.
Avvento è un tempo forte, in cui riflettere con attenzione sul mistero del Natale. Il Natale, di oggi, è molto
diverso da quello che hanno vissuto i nostri nonni, i
nostri genitori! Oggi sembra che la festa della nascita di
Dio-uomo sia diventata una grande vetrina, nella quale
c’è di tutto e riserviamo persino un posto per il sacro…
Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse (Is 11,1). Con
queste profetiche parole Isaia invita il credente a guardare l’orizzonte del futuro e aspettare Cristo che porta a
compimento ogni storia e ogni umana attesa.
Dio ha voluto fare l’esperienza della famiglia in cui si
nasce, si cresce, si matura, si educa ai valori umani e religiosi.
E’ allora la famiglia il vero germoglio, il luogo più impor-
EDITORIALE
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tante della società e, nello stesso tempo il più fragile, che
deve essere l’incarnazione della Chiesa. Diceva una canzone di un po’ di anni fa: “Chiesa di mattoni no, Chiesa
di persone sì”, io dico che una chiama necessariamente
l’altra. La Chiesa – Parrocchia è l’insieme delle famiglie e
dei singoli che si riconoscono unica grande famiglia in cui
Cristo cresce e si manifesta in modo vivo e vitale.
Abbiamo bisogno che famiglie intere sappiano stupirsi
dinanzi al mistero dell’incarnazione; Dio viene per amarti: crediamoci! Papà, mamme, credete a questo? Credete
voi nella grandezza e nella forza della famiglia? Credete
che la famiglia è il luogo sacro per crescere e maturare?
Se credete in questo, impegnatevi con tutte le forze a
far spuntare e fiorire questo germoglio naturale. Il Figlio
di Dio ha scelto la famiglia per insegnare all’uomo a essere umano.
Fanno riflettere le parole di Paolo VI che nel 1975 diceva a proposito della famiglia: «la famiglia, come la Chiesa,
deve essere uno spazio in cui il Vangelo è trasmesso e
da cui il Vangelo si irradia. Dunque nell'intimo di una
famiglia cosciente di questa missione tutti i componenti
evangelizzano e sono evangelizzati. I genitori non soltanto comunicano ai figli il Vangelo, ma possono ricevere da
loro lo stesso Vangelo profondamente vissuto. E una
simile famiglia diventa evangelizzatrice di molte altre
famiglie e dell'ambiente nel quale è inserita». (Evangelii
nuntiandi, n. 71).
Questo è vivere l’Avvento, questo è vivere a Sarnico un
tempo privilegiato in cui gustando e dando il proprio
contributo alla Chiesa di mattoni impariamo attraverso
le famiglie ad avvicinarci a Dio con la preghiera, il ringraziamento, la riflessione.
L’avvento è ricevere la bellezza dell’essere chiesa come
un dono.
La salvezza ti è donata come forza di Dio per far emergere dalla tua vita e dalla tua famiglia la grinta della vita.
È, in ultima analisi, il grido di Dio sulla bellezza della creazione, sulla bellezza che sei tu perché è il grido dell’amore che ha preso la nostra carne. Prepara la tua famiglia
ad incontrare Cristo nel prossimo Natale e a rendere
viva e attiva la tua partecipazione alla vita della tua
Chiesa. Chiedo anche a tutte le famiglie di fare qualche
sacrificio per contribuire tutti alla bellezza della chiesa, sia
nello splendore delle struttura sia nella bellezza del
nostro essere chiesa.
RESTAURI
ilPORTO
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a cura del Consiglio Parrocchiale per gli affari Economici
...QUESTIONE DI SOLDI
Opere di restauro e conservazione Chiesa Parrocchiale
Durante il mese di ottobre 2009 le offerte pervenute alla Parrocchia regi€
strano l’importo di
€
che aggiunte a quelle dei mesi precedenti di:
ammontano complessivamente al 31 ottobre 2009 a:
€
€
Alla stessa data risultano spesi:
Da segnalare le offerte pervenute da una classe di
coscritti e dall’Associazione Marinai, quelle dalla “Crazy
Company for don John“, in occasione della rappresentazione su “San Francesco a testa in giù“ e di altri benefattori che hanno desiderato mantenere l’anonimato. Si
ringraziano sempre vivamente di cuore coloro che
hanno fatto pervenire la loro offerta con qualsiasi mezzo
UFFICI COMUNALI: tel. 035 924111
Fax 035 924165
Uffici amministrativi (anagrafe) 035 924126
da lunedì a venerdì
9.00-12.30
lunedì martedì giovedì 17.30-18.30
Ufficio tecnico tel. 035 924145
mercoledì venerdì
9.00 - 12.30
Polizia municipale tel. 035924 114-335 44846
da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00-18.00
300.135,69
307.615,69
1.060.918,66
e di qualsiasi entità.
Pensiamo sia doveroso porgere un grosso ringraziamento a tutti i volontari, che hanno risposto all’appello del
Parroco e che stanno lavorando in maniera veramente
encomiabile.
Ovviamente il valore del lavoro svolto da loro è incalcolabile: forza che il Santo Natale è vicino!
NUMERI UTILI
Ufficio assistente sociale tel.035 924152
lunedì 17.30-18.30
mercoledì/giovedì9.00 12.30
Ufficio tributi tel.035 924 112
lunedì mercoledì venerdì 9.00 - 12.30
giovedì 17.30 - 18.30
Biblioteca Comunale Tel. 035 912 134
Lunedì chiuso
Martedì 14.30-19.00
Mercoledì 15.00-19.00
Orari delle Confessioni
CHIESA DI SAN ROCCO:
Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì
e sabato dalle 8.30 alle 9.00
giovedì dalle 8.30 alle 10.30
da lunedì a venerdì dalle 15.15 alle 16.00
mercoledì e venerdì dalle 19 alle 20.00
7.480,00
CHIESA NUOVA
Sabato dalle 19.00 alle 20.00
domenica dalle 17.00 alle 18.00
inoltre disponibilità a confessare prima e
dopo le S.Messe
Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00
Venerdì 15.00-19.00
Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00
PROTEZIONE CIVILE: tel. 035 911893
Responsabile operativo tel 338 5467160
Vice responsabile operativo tel. 338 2404173
Si informa che sono riprese le trasmissioni delle funzioni attraverso RADIO E sulla
frequenza di 101,1 sia dalla Chiesa
nuova che dalla Chiesa di San Rocco.
SEMINARIO VESCOVILE GIOVANNI XXIII
Scuola secondaria di I Grado - Liceo Classico e Scienze Umane ad indirizzo Economico-Sociale con curvatura musicale
U N A S C U O L A C H E FA S C U O L A N O N S O L O A S C U O L A
Il Seminario Vescovile nasce nel 1567 con annessa una scuola per la formazione dei presbiteri.A partire dal XX
secolo, in vista di un’istruzione sempre più qualificata, la scuola riceve il riconoscimento giuridico da parte dello
Stato italiano e negli anni ’70 viene articolata in Scuola Media, Biennio e Triennio sperimentali a indirizzo classico e sociopsicopedagogico. Nel 2001 i due ordini di scuola sono stati riconosciuti paritari (D.D.20/02/2001).
Continuando la secolare tradizione di classi maschili, dall’anno scolastico 2010/2011 aprono agli studenti esterni
la Scuola Secondaria di I Grado, il Nuovo Liceo Classico e il Liceo delle Scienze Umane ad indirizzo
Economico-Sociale con curvatura Musicale (stante l’esito della riforma scolastica in atto).
per chi è aperto all’ascolto
per chi vuole mettersi in gioco
per chi crede in una scuola dinamica e interattiva
per chi vuole una scuola interdisciplinare
per chi ama la musica
per chi vuole crescere
per chi pensa che la scuola possa migliorare le persone
per chi crede nello sport come strumento di crescita
SITO WEB www.seminariobergamo.it E-MAIL [email protected]
Segreteria scolastica TEL. 035.286402 FAX 035.236161
SITO WEB www.seminariobergamo.it E-MAIL
[email protected] Segreteria scolastica TEL. 035.286402
FAX 035.236161
SERATA DI PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA
Giovedì 10 dicembre h 20:30
OPEN DAY
sabato 19 dicembre h 14:00 - 18:00
sabato 16 gennaio h 14:00 - 18:00
domenica 17 gennaio h 10:00 - 12:00
sabato 13 febbraio h 14:00 - 18:00
è possibile visitare la scuola anche in altra data previo
appuntamento.
Indirizzo: Bergamo Via Arena 11 (città alta)
ampio parcheggio interno
ilPORTO
a cura di Silvano Marini - foto Silvano
FOTOCRONACA
7
Esequie don Gianni
don Zibi
1° Novembre
Festa degli ...anziani
I coscritti del parroco
Mons. Francesco Beschi nell’omelia per don Gianni
FOTOCRONACA
CHIESA
ilPORTO
UNIVERSALE
8
Chiesa Universale
Da "Avvenire"
Quotidiano di ispirazione Cattolica
Dal Sinodo per l’Africa spiritualità e concretezza
Chiuso l’incontro a Roma si apre il tempo per l’elaborazione dell’esortazione postsinodale che raccoglierà gli spunti forniti dalle 57 proposizioni consegnate al Papa
Il Sinodo africano è finito. Ma come tutti i Sinodi
continua. Lo ha detto il Papa durante il pranzo conclusivo. E la sua non era certo una battuta. Anche
perché ora bisognerà scrivere l’esortazione postsinodale che costituirà, al pari di tutti i documenti di
questo tipo, la magna charta per progettare il futuro della Chiesa in Africa.
Ma che cosa ha detto di nuovo questo secondo
Sinodo africano? Ancora una volta la risposta più
pregnante e sintetica l’ha data Benedetto XVI, quando ha fatto notare che i padri sono stati bravi ad evitare due opposti rischi. Da un lato la politicizzazione
del tema (e trattandosi di pace e di riconciliazione il
pericolo era più che reale), dall’altro la sua spiritualizzazione, cioè la collocazione in una sorta di torre
d’avorio, ma con poca aderenza alla drammatica
realtà del continente.
Il Sinodo è passato indenne tra questi due scogli,
perché è prevalsa in tutti la consapevolezza del
retto ruolo della Chiesa. Lo ha fatto notare nella
conferenza stampa finale anche l’arcivescovo di
Luanda, monsignor Damiao Antonio Franklin, uno
dei due segretari speciali dell’assise. «Le nostre
comunità ecclesiali - ha sottolineato - pur senza
sostituirsi a chi ha il dovere di provvedere al governo della società, vuole svolgere il proprio ruolo per
contribuire alla crescita e allo sviluppo dei popoli
africani. Ruolo che in definitiva è quello del buon
samaritano».
Nelle 57 proposizioni consegnate al Papa, infatti, i
mali che affliggono il «viandante africano» vengono
indicati tutti con grande lucidità. Dall’Aids al commercio delle armi, dallo sfruttamento delle immense risorse minerali e naturali alle pessime condizioni
igieniche, dalle carestie alla siccità, dal debito estero
alla crisi economica, dalle violenze che oppongono
gruppi etnici, tribali e religiosi, fino alle malattie endemiche come la malaria (che in Africa uccide più
dell’Aids), senza dimenticare la piaga della corruzione politica, che spesso apre la strada alle dittature o
a regimi che di democratico conservano la facciata.
Sotto tutto prevale però un clima nuovo e promettente, che gli stessi padri sinodali hanno voluto riassumere nello slogan che fa da traino al Messaggio
finale; «Africa alzati». Insomma un clima di speranza
fortemente sottolineato dal Papa: «Alzati Chiesa in
Africa, famiglia di Dio» anche perché il Signore «ha
rinnovato la sua chiamata». Così davvero il Sinodo,
sulla rotta di una fede, che lungi dall’essere spiritualità disincarnata, è invece capace di sporcarsi le mani
con la vita degli uomini per risollevarli dalle loro
miserie.
Solenne liturgia: beatificazione di don Carlo Gnocchi
Don Gnocchi, Chiesa in Festa
Benedetto XVI: Egli fu dapprima valido educatore di
ragazzi e giovani. Nella seconda guerra mondiale
divenne cappellano degli alpini, con i quali fece la tragica ritirata di Russia, scampando alla morte per
miracolo. Fu allora che progettò di dedicarsi interamente a un’opera di carità.
Così, nella Milano in ricostruzione, don Gnocchi
lavorò per «restaurare la persona umana» raccogliendo i ragazzi orfani e mutilati e offrendo loro assistenza e formazione. Diede tutto se stesso fino alla
fine e morendo donò le cornee a due ragazzi ciechi.
La sua opera ha continuato a svilupparsi e oggi la
Fondazione Don Gnocchi è all’avanguardia nella cura
di persone di ogni età che necessitano di terapie riabilitative…. Mentre saluto il Cardinale Tettamanzi, e
mi rallegro con l’intera Chiesa Ambrosiana, faccio
mio il motto di questa beatificazione: «Accanto alla
vita, sempre».
Cardinale Tettamanzi: Don Carlo ha vissuto la sua
vocazione come impegno leale al mondo, senza sminuire - anzi arricchendolo - il suo essere sacerdote.
Impegno nel mondo così come si presentava al suo
tempo: lontano dalle nostalgie del passato, calato
cordialmente nel presente, aperto, profetico e anticipatore del futuro, mai nel segno del pessimismo e
della paura. Egli era convinto che il tempo nel quale
Dio lo aveva chiamato a vivere era il migliore possibile. Sono parole preziose anche per noi: amiamo il
nostro tempo, impegniamoci nel nostro mondo, portiamo in tutti gli ambienti della nostra vita le speranze umane e la «speranza grande» che ci viene da
Cristo, il vincitore della morte e di ogni male.
ilPORTO
CHIESA
UNIVERSALE
9
A Brescia: Benedetto XVI celebra Paolo VI Papa educatore
Il richiamo del Papa: Chiesa povera e libera
Il Papa ha ricordato la grande riflessione ecclesiale di Paolo VI: «Egli ha dedicato tutte e sue energie al servizio di una Chiesa
il più possibile conforme al suo Signore Gesù Cristo, così che, incontrando lei, l’uomo contemporaneo possa incontrare Lui,
Cristo, perché di Lui ha assoluto bisogno». La pioggia battente non ha scoraggiato i fedeli, che hanno abbracciato il Pontefice
Un giorno a Brescia nel ricordo del «grande Papa Paolo VI».
Dell’uomo, del sacerdote, del vescovo, del Pontefice. Del suo amore
«appassionato» per la Chiesa, «organismo spirituale concreto» del
rapporto che deve essere col mondo, prolungando «nello spazio e
nel tempo l’oblazione del Figlio di Dio», e che per questo invitava
«a camminare “povera e libera, forte e amorosa verso Cristo”».
Delle sue preoccupazioni, prima fra tutte quella della formazione
delle giovani generazioni, alle quali, ancora oggi, occorre trasmettere «qualcosa di valido, delle regole solide di comportamento, indicare alti obiettivi verso i quali orientare con decisione la propria esistenza». Benedetto XVI, visitando la terra natale di Papa Montini invitato in occasione del trentennale della scomparsa - non poteva
forse scegliere una cifra più alta per celebrare la grandezza, e l’attualità, del suo predecessore.
Un abbraccio iniziato all’esterno dell’aeroporto militare di Ghedi;
accompagnato dal vescovo di Brescia, monsignor Luciano Monari,
s’è mosso verso Botticino Sera per l’omaggio a Tadini, ai fedeli raccolti all’esterno della parrocchia in cui il santo lavorò per 26 anni, ha
rivolto l’invito «ad amare Dio e a lavorare per un mondo fraterno
nel quale ognuno vive non per sé ma per gli altri».
È stata, l’omelia della celebrazione, il primo dei discorsi «montiniani» della giornata. Tutto giocato, come i tre successivi, su ampie cita-
zioni di PaoloVI, a mettere in risalto, oltre alla statura storica ed
ecclesiale del Pontefice scomparso, la straordinaria attualità del suo
magistero. Così, prendendo spunto dell’icona evangelica dell’«obolo
della vedova», Benedetto XVI ha voluto meditare sul mistero della
Chiesa, che «è la continuazione di questo dono, di questa sovrabbondanza che si esprime nella povertà, del tutto che si offre nel
frammento.
È il Corpo di Cristo che si dona interamente, Corpo spezzato e
condiviso, in costante adesione alla volontà del suo capo».
Una Chiesa, ha aggiunto il Papa, «che il Servo di Dio Paolo VI ha
amato di amore appassionato e ha cercato con tutte le sue forze
di far comprendere e amare».
A Concesio la visita alla casa natale di Montini, al fonte dove fu battezzato e alla nuova sede dell’Istituto Paolo VI. Benedetto XVI rilancia la sfida dell’«emergenza educativa» e addita in Paolo VI il «maestro di vita e coraggioso testimone» che ha saputo illuminare il
cammino delle nuove generazioni indicando loro «la strada dell’incontro con Cristo come esperienza educativa liberante e unica,
vera risposta ai desideri e alle aspirazioni dei giovani».
Infine l’abbraccio della gente: tutti vogliono salutare il Pontefice,
stringergli la mano; chi porge un bimbo da baciare, chi un oggetto
da regalare. Un congedo caloroso per una domenica indimenticabile.
Il Cardinale Bertone ai religiosi: poveri per essere ricchi di Cristo
Il Segretario di Stato vaticano all’assemblea generale dei Superiori maggiori (Cism): di fronte alle proposte allettanti di un
diffuso consumismo, il primato dell’essere sull’avere.
Centocinquant’anni fa don Bosco non avrebbe mai neanche
osato immaginarlo. Una Basilica così grande nella sua Torino. E
intorno all’altare un cardinale segretario di Stato vaticano a presiedere la Messa, concelebrando con tutti i Superiori maggiori
d’Italia. Così un secolo e mezzo dopo accade anche questo,
che il cardinale Bertone, uno dei suoi figli spirituali, primo collaboratore di Benedetto XVI, venga qui nel cuore dell’opera salesiana per concludere la 49a Assemblea generale della Cism,
porti il saluto e l’incoraggiamento del Papa e indichi proprio in
don Bosco uno degli esempi più fulgidi della povertà evangelica.
Gli echi dei lavori che hanno coinvolto i padri provinciali dei 21
mila religiosi italiani non mancano neanche all’omelia che il car-
dinale tiene a Valdocco. «Il consacrato che vive il distacco, se
pure nell’uso intelligente dei beni - sottolinea - realizza il primato dell’essere sull’avere, che è la modalità più feconda di autorealizzazione e di creatività».
«La nostra esistenza di consacrati - aggiunge Bertone - vuole
evidenziare la sequela di Cristo nella povertà che è propria
degli Apostoli». …
«Se quindi il fondamento della vita dei consacrati è Cristo, è in
forza della sua presenza che ognuno, povero di sé e ricco di
Cristo, realizza una vita di fraternità».
I Padri provinciali si sono dati appuntamento per il prossimo
anno a Milano , sede della 50a Assemblea Generale.
CHIESA
ilPORTO
Chiesa Diocesana
da "L'Eco di Bergamo"
DIOCESANA
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«Diaconi, siate al servizio della carità»
Tredici studenti di teologia ordinati dal vescovo: annunciate il Vangelo senza paura
«Siete chiamati al servizio della carità, cioè
annunciatori del Vangelo senza paura e senza
compromessi. Essere al servizio della carità
significa servire l’uomo come ha fatto il
Signore». Nella chiesa ipogea del Seminario, il
vescovo Francesco Beschi ha conferito l’ordinazione diaconale a tredici studenti di Teologia,
di cui quattro provenienti dalla città: Francesco
Airoldi di Brembo di Dalmine, Marco Caldara
di Montello, Paolo Carrara di Santa Teresa di
Lisieux in città, Denis Castelli di Leffe, Fabiano
Finazzi di Cicola, Marco Grigis di Selvino,
Antoine Guerini di Vertova, Giuseppe Manenti
di Martinengo, Luca Pezzotta di Campagnola in
città, Daniele Scandella di San Paolo in città,
Giuliano Simoncelli di Valbondione, Alberto
Varinelli di Santa Caterina in città, Daniele
Visinoni in Rovetta.
«Oggi - ha esordito il vescovo - Gesù Cristo si
manifesta nei volti di questi tredici giovani, ai
quali offre il dono e la grazia del diaconato.
Con il vostro sì alla sua chiamata siete chiamati a essere servitori della carità». «Con l’ordina-
zione diaconale - ha proseguito monsignor
Beschi - siete investiti totalmente dell’annuncio
del Vangelo di Gesù Cristo, verità di Dio e verità dell’uomo. Questo servizio vi chiama a un
più intenso ascolto della Parola di Dio, alla sua
assimilazione in comunione con la Chiesa e alla
sua offerta a tutti». Monsignor Beschi ha ringraziato le famiglie per aver accompagnato i
tredici diaconi.
Il rito dell’ordinazione diaconale ha visto
momenti molto intensi: la chiamata per nome
degli ordinandi - da parte del rettore del
Seminario Monsignor Pasquale Pezzoli - che
hanno risposto «Eccomi!», disponendosi poi
davanti al Vescovo. Dopo l’omelia, gli ordinandi
hanno risposto alle interrogazioni sugli impegni
del loro stato. Quindi, hanno posto le mani in
quelle del vescovo, promettendo rispetto e
obbedienza. Insieme a monsignor Beschi hanno
concelebrato il vescovo ausiliare emerito di
Bergamo Monsignor Lino Belotti, il vicario
generale don Davide Pelucchi, gli educatori del
seminario e i parroci delle parrocchie dei diaconi.
Il coro della Sistina polifonico e moderno
Un concerto di grande qualità diretto da Monsignor Liberto
Il Vescovo Monsignor Beschi: «Fede e musica origine dell’Eucaristia»
Un ritorno alle origini. C’era aria di grandi occasioni, in una Cattedrale molto affollata. C’era il coro
più prestigioso e, in un certo senso, antico, della
tradizione cristiana. Quello che, in Italia, ha dato il
via alle scholae contorum, poi diffuse in tutto il
Rinascimento e nei secoli seguenti, le stesse realtà
musicali e liturgiche che oggi fanno fatica a tener
viva la fiamma di una tradizione plurisecolare. Il
vescovo Beschi, in un ampio commento di ringraziamento, a tratti intensamente poetico, ha rammentato che la «la fede e l’arte, la musica prendono origini da un unico tesoro irradiante che è
l’Eucaristia».
La Cappella musicale Sistina, in pellegrinaggio in
Lombardia (ha tenuto un concerto a Brescia come
preludio alla vista del Papa) è stata chiamata in
Cattedrale per solennizzare - possiamo dire nel
modo più alto - il ripristino anche degli aspetti
musicali nel Duomo, dopo i lunghi restauri, durati
cinque anni.
Monsignor Giuseppe Liberto ha guidato il complesso con uno stile inconfondibile, sciolto e affabile, disinvolto e autorevole, come è il suo carattere:
riesce a mescolare competenze e informalità,
sostanza e franchezza. Le stesse caratteristiche si
sono ascoltate nella sua musica, che supera senza
problemi e senza troppi dubbi il bivio della tradizione e modernità, tra accademia e sperimentalismo: le sue composizioni si muovono secondo
ispirazioni sincere e credibili, temi e figurazioni
caratteristiche, a volte collocabili in una via mediana fra tonalità tradizionale e modalità di ascendente gregoriano.
Congruo spazio nell’economia della serata ha
avuto anche il piacevole intermezzo organistico
eseguito da Gianluca Libertucci, Le Sette suggestioni sul «Veni Creator» composte per l’occasione bergamasca da monsignor Liberto, prima del
grandioso Te Deum condiviso con il pubblico, coinvolto anche a cantare.
ilPORTO
CHIESA
DIOCESANA
11
Il vescovo: «Si muore soli perché si vive soli»
Monsignor Beschi: « ma ci sono esempi di condivisione nelle nostre comunità».
«La società di oggi aggrava la solitudine della morte. Si muore da soli
perché si vive da soli. La presunzione di immortalità sta causando
gravi irresponsabilità. La vita è diventata quasi una rappresentazione
virtuale». Sono parole del vescovo Francesco Beschi in Cattedrale, nel
giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, durante una celebrazione eucaristica in suffragio di tutti i defunti della diocesi.
«La morte - ha esordito il vescovo - è una verità che si impone perché evento definitivo. È il limite della vita e proprio per questo ci
appare come un male, anche se spesso alcune esperienze della vita ci
fanno morire prima che sopraggiunga la morte. Il male della morte
viene percepito soprattutto quando sono uccise le relazioni più intense e profonde».
Il Vescovo ha ricordato i tratti culturali sulla morte che emergono
dalla società attuale. «La morte sta diventando sempre più un fatto
privato. La solitudine della morte è ben rappresentata dalla nostra
società, dove si muore da soli perché si vive da soli. Eppure è difficile
pensare che la morte sia un fatto privato quando a morire sono le
persone a cui abbiamo voluto bene e hanno condiviso un tratto di
strada insieme».
Monsignor Beschi ha però ricordato che resiste ancora una cultura
che fa condividere anche la morte degli altri. «Nelle nostra comunità
infatti, si segue la morte anche se supera i confini della propria famiglia. Si ricordano i propri defunti ma anche quelli della comunità».
«Oggi - ha rilevato il vescovo - emerge la presunzione di immortalità e si vive così, soprattutto le giovani generazioni. Ma la rimozione
della morte e una grande illusione e porta gravi irresponsabilità, come
gli atteggiamenti contro la vita e l’alienazione delle nostre esistenze.
La vita è diventata quasi una rappresentazione virtuale» Così non è
per i cristiani. «La Parola di Dio ci dice che la morte è il provvisorio,
mentre la luce del Signore è il definitivo.
Preghiamo per tutti i nostri defunti».
La nostra Diocesi ricorda anche i ventun missionari defunti nell’anno.
Dedicata a Mons. Giuseppe Bellini la nuova sede
della biblioteca di Viadanica
E’ stata intitolata a Mons.
Giuseppe Bellini, meglio conosciuto come don Bepo nel 10°
anniversario della morte, la
nuova sede della Biblioteca
Comunale di Viadanica inaugurata domenica 15 novembre.
Mons. Bellini nato a Viadanica nel
1915 è stato insegnante per
molti anni: vicerettore presso il
“Collegio Convitto Celana” di
Caprino
Bergamasco,
al
Seminario di Bergamo e insegnante presso il Collegio
Vescovile Sant’Alessandro di
Bergamo, fino al 1978 quando si
è ritirato dall’insegnamento per
raggiunti limiti di età. Mons. Bellini
è stato un uomo di grande cultura ma anche di altrettanta generosità in particolare nei confronti della Parrocchia; è stato grazie
alle sue donazioni che, alla fine
degli anni 90, la chiesa parrocchiale ebbe l’opportunità di rifare completamente la pavimentazione e dotarsi di un nuovo portone in bronzo. Un suo legato a
favore di iniziative culturali, ha
consentito poi di completare
Don Poli: «Aiuto dalla famiglia non dagli enti»
La risposta alla crisi economica? Per i bergamaschi, non c’è dubbio, la si
trova in famiglia non certo nella rete istituzionale. Un dato che emerge
dalla ricerca condotta dal Centro Diocesano per la pastorale sociale e
dall’Università degli studi di Bergamo che traccia una fotografia reale del
quotidiano di centinaia di famiglie bergamasche in questi ultimi mesi. «È
la famiglia la risposta dei bergamaschi alla crisi economica - osserva don
Francesco Poli, direttore del Cdps - questo è il dato di realtà che emerge con forza dalla ricerca condotta con l’Università . Davanti alla perdita
di lavoro o anche solo in una situazione di difficoltà temporanea o percepita, i bergamaschi hanno cercato sostegno nella rete parentale e ami-
l’arredamento e dotare la nuova
biblioteca di un’efficiente struttura informatica sia per la gestione,
propria attività amministrativa,
che per l’impiego dei computer
da parte degli utenti. La nuova
Biblioteca ha un patrimonio
librario di circa 6.000 volumi (e
fra essi un discreto numero regalati da Mons. Bellini), si trova al
terzo piano del Palazzo
Municipale di Via G. Scotti nel
quale sono stati realizzati i nuovi
locali a seguito della ristrutturazione di un ampio sottotetto.
cale. I bergamaschi si sono affidati alla famiglia e meno alle associazioni
e alle parrocchie e ancor meno alle istituzioni.
Un altro elemento che emerge dalla ricerca - conclude don Poli - è che
la crisi non ha toccato direttamente molti bergamaschi e non ha provocato una riduzione pratica dei consumi, ma di certo ha sviluppato una
maggior consapevolezza sulle modalità di acquisto, l’attenzione all’uso
denaro. È un punto di vista interessante: della crisi parliamo sempre e
non a torto in termini preoccupanti ma apre però anche a nuovi stili di
vita forse più responsabili rispetto alla riflessione su cosa significa benessere della persona».
RIFLETTIAMO
ilPORTO
12
“Nel momento in cui da
più parti si fa pressione
per rimuovere il
crocifisso dalle aule e
dai luoghi pubblici, noi
cristiani lo dobbiamo
più che mai fissare
alle pareti del nostro cuore”.
A cura di Civis
In difesa del Crocifisso
D a gl i a p p u n t i d e l m i o l i b r o
“ M o n s . B o n a s s i e i … f u o r i te m a ”
padre Raniero Cantalamessa
Da www.zenit.org
Anno 2006, fine agosto.
Ho appena finito di trascrivere la parte
del Liber Chronicon di Mons. Pietro
Bonassi riguardante la Chiesetta di S.
Teresina (Santa Teresa di Lisieux) di Fosio
e, come per altre cose, quanto da lui storicizzato sulla stessa mi ha coinvolto.
Avvolto in questa tranquillità rifletto su
come, a volte, per cause del tutto ordinarie, le ragnatele dell’oblio ricevano un
improvviso scossone e ci si ricordi della
presenza di qualcosa di significativo solo
dopo averne avuta casualmente notizia da
un testo o da una pubblicazione.
Un po’ come quei “poveri Cristi” impolverati appesi ai muri delle classi scolastiche o degli uffici pubblici, per anni ignorati da tutti (credenti compresi), che fanno
riscoprire di essere cattolici solo quando
qualcuno, rivelando povertà di pensiero e
di buon senso, ne reclama la rimozione. E
allora, chi si era dimenticato d’essere cristiano, corre a darsi una… rispolveratina
religiosa, con reazioni d’indignazione a
difesa della propria identità. Pur comprensibile, questo atteggiamento non aiuta
certo a migliorare la convivenza culturale
e religiosa con i tanti immigrati di religione islamica.
Non bisogna però dimenticare che essere
cattolici vuol dire anche e soprattutto
aderire a una scelta fatta d’impegno
responsabile e partecipazione attiva.
Andare fuori tema, sviando un po’ dall’argomento principale, dicendo di più di
quello che si dovrebbe dire, pare stia
diventando per me una tentazione troppo
forte.
ROMA, martedì 10 novembre 2009
Gli organi di informazione più potenti non
ne danno notizia, ma in Italia si sta assistendo ad una mobilitazione popolare in
difesa del crocifisso che non ha precedenti nella storia moderna.
Dopo la sentenza della Corte dei diritti
dell’uomo di Strasburgo, che chiede la
rimozione dei crocifissi da tutte le aule
scolastiche, gli italiani si sono mobilitati in
difesa di quello che è riconosciuto come
un simbolo di identità nazionale.
In seguito alla decisione della Corte, la
quasi totalità dei consigli comunali che in
questi giorni sono stati convocati in Italia,
ha discusso della presenza dei crocifissi
nella aule scolastiche e nei luoghi pubblici.
Nella stragrande maggioranza hanno
votato ordini del giorno o delibere per
portare il crocifisso in ogni aula, soprattut- Mi scuso con i lettori, ma mi andava semto nei luoghi da cui, per motivi diversi, era plicemente di esporre, senza eccedere,
stato spostato.
una problematica importante ed attuale.
ilPORTO
A cura di Pier Luigi Billi
RIFLETTIAMO
13
Riflettiamo: Gioia e dolori intrecciano la nostra vita
Per San Silvestro, quando finisce l’anno, tutti si sentono
più o meno felici; molti credono che il successivo anno
sarà diverso, cioè chiuderà la porta in faccia al dolore ed
aprirà le finestre alla gioia, alla serenità, forse anche alla
ricchezza, con le varie lotterie e specialmente ora con il
“gratta e vinci”. Si chiude a San Silvestro un periodo della
vita del passato e ne inizia un altro che molti credono
sarà migliore, fortunato e allegro. Invece non è mai così,
è impossibile che la gioia sia l’unica protagonista della
vita per ciascuno di noi. La vita riserva la sua parte di
dolori, amarezze, malinconie, delusioni, che insieme a
momenti felici, pieni di speranza e buon umore, vanno a
formare le ore della nostra giornata.
Raramente si trascorre un giorno intero in piena allegria:
basta un po’ di pioggia, una lettera desiderata e non arrivata, un’incomprensione con la moglie o la fidanzata, per
recare all’uomo sofferenza, anche se lieve, ma certe
volte può essere profonda e devastante. Io sono un ottimista, ma anche un realista.
Non si deve troppo esagerare nei sogni e nelle illusioni.
La realtà è molto diversa dalla fantasia e le delusioni
fanno spesso sentire più amara la vita giornaliera. Se noi
uomini dovessimo possedere nella vita solo la gioia, non
sapremmo apprezzarla, perché la nostra vita diventerebbe un elemento al quale non faremmo più caso, come il
sole, il mare e l’aria che ci sono sempre. A noi per poter
assaporare ciò che è buono e ciò che ci è stato donato,
occorre anche il suo opposto, cioè il dolore ed è per
questo che la vita ha riservato ad ogni persona l’alternarsi della gioia e del dolore. Il piacere è figlio dell’affan-
no, affermava nella sua poesia “La quiete dopo la tempesta” il poeta di Recanati Giacomo Leopardi. Dopo il
temporale forte, che ci ha fatto temere la morte, torna
il sereno e quindi la gioia.
Sono convinto che nei momenti tristi e bui l’uomo deve
guardare con un po’ di speranza al futuro; piangerà, soffrirà, ma avrà nel cuore il pensiero dei giorni più lieti e
questi giorni prima o poi arriveranno per asciugare quelle lacrime, per riscattare quelle tristezze. Sono convintissimo che Dio ha dato all’uomo una grande fortuna, quella di saper dimenticare, così i giorni di pioggia e il dolore saranno lontani dal cuore umano quando il sole
splenderà e la natura sarà un fascio di colori. Le ferite del
dolore così riusciranno a cicatrizzarsi, quando la vita
comincerà nuovamente a distribuire attimi di felicità.
L’esistenza dell’uomo è fatta così: a qualcuno è concesso
avere grandi gioie e piccoli dolori, ad altri grandi tristezze e poche gioie, ma la vita è un breve passaggio e quindi bisogna accettare con equilibrio quello che essa ci dà.
Le gioie date e concesse devono aiutarci a sopportare i
dolori nell’attesa che ritorni il sereno. Il cristiano deve
accettare tutto quello che gli viene dato da Dio creatore, pensando che egli non è fatto totalmente per questa
terra, per questa vita, bella e accettabile, ma è destinato
ad una vita interminabile senza fine, che è l’eternità.
Nell’aldilà non esiste più dolore, né marito e moglie, ma
la visione eterna di un Dio che si è rivelato come amore
e carità, nel quale vedremo il tutto, anche il marito e la
moglie.
Non esiste altra spiegazione. Io la penso così!
RIFLETTIAMO
ilPORTO
A cura di Don Valentino Salvoldi
“LE COSE IN CUI CREDEVO MI HAN DELUSO”
14
Nel primo pomeriggio entro in chiesa e sono contento di
essere solo. “Che bello non trovare nessuno”, dico a me
stesso e subito percepisco di aver detto una cosa molto
stupida: lì c’è Cristo che m’aspetta! Guardo al grande
crocefisso che troneggia sull’altare e mi sembra che
abbia le braccia sproporzionatamente grandi. Forse lo
scultore del seicento voleva indicare che il Figlio di Dio
vuole abbracciare tutti, con il suo amore misericordioso.
Vuole abbracciare tutti, anche chi, in questi giorni, fa la
campagna per rimuovere il crocefisso dalle scuole.
Ai piedi di Gesù ci sono sei
grandi giare vuote. Vuote
come il mio spirito in questo momento in cui soffro
perché Dio non sembra
ascoltare le mie preghiere
per tante persone, sofferenti per la salute dell’anima o del corpo. E s’insinua il dubbio: “Sarà ancora
in grado Cristo di cambiare
l’acqua in vino? Ma se le
giare non sono riempite
fino all’orlo, come potrà
compiere il miracolo? E’ Lui
che vuole farsi pregare o
sono io che, invecchiando,
assomiglio a quel vino che
si converte in aceto, anziché diventare sempre più
buono?”.
Mentre m’arrovello in questi pensieri, entra in chiesa
una signora anziana che mi conosce bene, poiché quando sono in Italia, libero da impegni, celebro l’eucaristia
domenicale in questa parrocchia.
“Che bello - mi confida – vedere un prete in fondo alla
chiesa a far compagnia al Signore!”. Le chiedo di mettersi nel primo banco a pregare anche per le mie intenzioni. Bella la risposta: “Sì posso farlo. Ma mi ascolterà?
Sono piena di dolori, glieli offro per la tua missione.
Spero che non faccia il sordo, almeno con te!”.
Dalla porta laterale entra una signora di mezza età.
Mette la testa tra le mani e emana pesanti sospiri. Li
interpreto come un’implicita invocazione ad un mio
intervento, per cui mi siedo accanto a lei, sussurrando:
“Sospiro acerbo dei provetti giorni…”. E ricevo una
riposta pure essa in endecasillabi: “Le cose in cui credevo m’han deluso”. E inizia un’interminabile litania di
lamentele anche verso il Signore che, nell’età dell’amore,
mette in cuore sogni irrealizzabili nell’età matura.
La vita mi ha insegnato che non devo preoccuparmi di
rispondere a tutti i problemi che mi vengono posti: l’importante è che io ascolti. Il “paziente” si cura da sé, grazie alla logoterapia e alla grazia che il Signore fa a chi
crede e sta in chiesa a emettere sospiri e ancora ha fiducia nel prete, nella sua capacità di mediazione, di intercessione, di alzare la mano
benedicente.
Problemi su problemi. E
mentre la signora si sfoga,
guardo alle sproporzionate
braccia del crocifisso. Vedo
che anche le sue spalle sono
ben messe. Su di esse c’è
posto anche per la croce di
questa povera donna, delusa
dalla vita. Delusa dal fatto
d’aver visto tante sue aspirazioni svanire come rugiada
ai primi raggi del sole.
Svanire, come la scia lasciata
dalle nave sulle onde del
mare. Situazione che il libro
del Qohelet riassume con la
parola pregnante: “Evel”,
vanità. “Evel” o “Ebel”… con
riferimento ad Abele, il
primo figlio dell’uomo, la cui bellezza e bontà suscitarono l’invidia omicida del fratello Caino.
La signora lascia la chiesa sollevata per lo sfogo fatto
davanti al Santissimo e ad un ministro della Chiesa. Io
resto lì, nella casa del Signore di nuovo vuota, con il mio
spirito che prima era vuoto ed ora ha un problema in
più: “Le cose in cui credevo mi han deluso”.
E tornano alla mia mente le parole della canzone tante
volte cantata con diversi giovani, nel luoghi più disparati,
soprattutto durante le messe celebrate in montagna:
“Avevo tanta voglia di viaggiare.../ Tu mi dicesti: vai ed io
partii./"Son vivo", dissi allora ad una donna,/a te, amico
mio, pensaci tu./ Prendimi per mano, Dio mio,/guidami
ilPORTO
RIFLETTIAMO
15
nel mondo a modo tuo.../La strada è tanto lunga e tanto
dura/ però con te nel cuor non ho paura. /Io sono ancora giovane, Signore,/ ma sono tanto vecchio dentro il
cuore./ Le cose in cui credevo mi han deluso,/io cerco
solo amore e libertà./ Prendimi per mano, Dio mio…”.
La delusione… E’ il risultato dello sbaglio di centrare i
propri sogni su realtà effimere, di aspettarci cose grandi
da esseri deboli, di porre tutta la nostra speranza nell’essere umano, anziché in Dio.
La Bibbia categoricamente afferma: “Maledetto l’uomo
che confida nell’uomo”. Appoggiarsi ad una persona ritenendola una divinità e attendersi da lei quella grazia,
quell’amore che solo il Signore può dare equivale allo
stolto che s’appoggia ad una canna fessa che, spezzandosi, gli trafigge il fianco.
La delusione è il frutto dei nostri innamoramenti mai
convertiti in amore: ci si innamora di un particolare –
della fossetta che ad arte si abbozza accanto alle labbra
– e… si sposa tutta la persona. E quando ci si abitua alla
fossetta, si grida alla delusione.
Stolto è dire: “Ti amo perché…”: quando viene meno il
perché, crolla anche l’innamoramento. Dio non ci ama
per le fossette del nostro viso, ma perché illogico è
l’amore.
La delusione è il risultato dell’accecamento del peccato
originale che ci impedisce di vedere le cose belle e ci
focalizza sul negativo. Adamo ed Eva “si accorsero d’essere nudi”. Cominciarono a vedere sporche realtà da
Dio create belle. E Caino fece lo stesso con Abele: non
vedeva la bontà del fratello, ma provava invidia nel percepire che Dio gradiva i suoi sacrifici. E la storia si aggrovigliò attorno alla perversione dei figli degli uomini incapaci di vedere la bellezza del creato.
Umanamente parlando la vita dà a tutti motivi di sofferenza, di “delusione”: ad uno ad uno se ne vanno gli
amici; la persona amata nella giovinezza mostra i suoi
limiti; i genitori invecchiano, s’ammalano e muoiono; i fratelli litigano per un palmo di terra avuta in eredità…
Solo chi s’allena al distacco dalle cose umane e guarda la
realtà con fede trova serenità nello scoprire che è solo
non chi perde gli amici, ma chi non ne cerca di nuovi.
Trova pace chi si rende conto che mai si ama invano: è
comunque un privilegio l’avere amato chi ora non bussa
più alla nostra porta.
E’ contento chi apprezza i colori dell’autunno: chi vive
l’invecchiare dei genitori come una grazia, pago di poter
restituire anche solo una piccola parte a chi ha dato
tutto, assieme alla vita. E anche riguardo ai fratelli litigiosi si rasserena chi sa che “il giusto pecca sette volte al
giorno” contro il Signore, sempre disposto a perdonare
e tornare da capo.
Mentre medito su questa realtà, alzo ancora una volta lo
sguardo al Crocefisso dalle lunghe braccia. Lui m’invita a
rinnovare il proposito di perdonare al fratello settanta
volte sette; di lodare Dio per il privilegio di servire chi mi
ha amato gratuitamente, senza alcun perché; di pregare
per quegli amici che, ad uno ad uno, se ne sono andati…
a mettere in pratica quanto ho loro insegnato sul bisogno di amare tutti, con un amore radicato in Dio. Come
alberi piantati lungo il fiume, con fronde verdeggianti e
con gustosi frutti, ognuno nella proprio posto e nella
propria stagione.
Ognuno a lottare contro la delusione, confrontandosi
con le sproporzionatamente grandi braccia del
Crocefisso, emblema di una civiltà che aspira a trasformare il limite in grandezza.
SANITA’
ilPORTO
16
a cura della dott.ssa Elena Raspini
Dr. Giovanni Taveggia, Primario
fisiatra e Direttore Sanitario
dell’ospedale di Sarnico
Il dottor
Giovanni Taveggia
dal 2003
Direttore Sanitario
L’ospedale di Sarnico dispone di risorse
umane di grande valore e motivazione
come il dr. Taveggia, primario fisiatra e
Direttore Sanitario della struttura dall’anno
2003.
Ha partecipato al processo di cambiamento che in questi anni ha investito l’ospedale.
Il percorso evolutivo ha permesso al nosocomio di trasformare una vecchia impostazione ospedaliera territoriale in una nuova
organizzazione di istituto specializzato nelle
cure di patologie neuromotorie.
La riconversione di una struttura che
rischiava di scomparire, le funzionalità dei
servizi e la rimessa in ordine delle performance economiche attestano il riconoscimento degli sforzi compiuti a Sarnico da
tutto il personale, in particolare dallo staff
dirigenziale.
Il dr. Taveggia si ritiene soddisfatto del progetto di riqualificazione volto a garantire
una migliore assistenza sanitaria alla popolazione del Basso Sebino. Siamo molto stimolati da questa opportunità di gestione della
struttura ospedaliera sarnicese, che rappresenta l’occasione per trasferire la nostra
esperienza e il nostro know-how in una
nuova realtà. L’opportunità ricevuta a
Sarnico di sperimentare nuovi modelli
gestionali ha restituito risultati sorprendentemente positivi, le conoscenze acquisite in
termini di organizzazione dovrebbero servire a riprogettare al meglio le attività sanitarie in prospettiva quantomeno provinciale. Il nostro sistema sanitario è troppo lento
nel rispondere ai bisogni dei cittadini lombardi, i nuovi modelli organizzativi progettati possono aiutare il sistema sanitario ad
essere più efficiente .
Il dr. Taveggia ha frequentato quest’anno il
corso di formazione manageriale per
Direttori Sanitari, un modulo di duecentocinquanta ore tenutosi presso la scuola di
Direzione Aziendale dell’Università Bocconi
di Milano.
“Valorizzazione dell’attività e proposta di
nuove soluzioni innovative per un ASL provinciale”, titolo della tesi, rappresenta un
lavoro costruito in équipe con aziende pubbliche e private sulla proposta di nuove
soluzioni in ambito sanitario.
Il percorso formativo di alta qualità sostenuto quest’anno dal dr. Taveggia, ha avuto
come obiettivo quello di fornire competenze manageriali alle figure dirigenziali che ad
oggi risultano indispensabili per il governo
della complessità e per la gestione del cambiamento in sanità.
Forte dei suoi sei anni di dirigenza sanitaria,
il dr. Taveggia è riuscito a dare al nosocomio
un’impronta che privilegia nell’organizzazione ospedaliera il rapporto umano con il
paziente e che coniuga l’efficacia clinica con
l’efficacia gestionale.
ilPORTO
A cura di Civis
35, 50, 100, 150: la banda dà i numeri...
S. Cecilia 2009 sarà ricordata dalla nostra Banda come una
delle giornate più intense dal punto di vista commemorativo. Per elencare le tante emozioni di questa giornata dovrei
far aggiungere ulteriori pagine a questo numero de “il Porto”
di per sé già sostanzioso. Cercherò quindi di essere breve ed
essenziale chiedendo supporto proprio ai numeri che
hanno caratterizzato la celebrazione della Protettrice dei
musicisti.
35: sono gli anni trascorsi da quel giorno di Santa Cecilia del
1974 quando il Lüigì Belotti, indimenticabile maestro di clarinetto, per tantissimo tempo carismatico punto di riferimento del corpo musicale locale e capostipite di una delle
famiglie che hanno segnato la storia della banda, ci ha lasciato. Il suo ricordo è ancora vivo nei tanti musicanti che hanno
avuto l’onore di marciare con lui o che hanno avuto il privilegio di conoscerlo.
50: allo stesso modo importante è stato il riconoscimento
offerto a Mongodi Rosino, 64 anni di Castelli Calepio, per i
cinquant’anni da musicista nelle bande di Tagliuno dal ‘59 al
’72 e dal ’72 ad oggi in quella di Sarnico. Rosino va così ad
affiancarsi agli altri cinquantenni (nel senso di militanza ovviamente): Belotti Silvio, Mauro Belussi, Giuseppe Polini,
Giovanni Ruggeri e Luciano Tengattini che già da alcuni anni
EVENTI
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hanno raggiunto questo prestigioso traguardo. Un personaggio conosciuto nell’ambiante musicale del Basso Sebino: oltre
che suonatore di basso tuba, il Mongodi
canta come baritono nel complesso lirico
il “Magico baule” del maestro Marcello
Merlini e nel coro parrocchiale S.Lorenzo
di Grumello del Monte.
100: la ricorrenza di S.Cecilia è stata inoltre un’occasione per festeggiare Maria
Buelli che la banda l’ha sentita suonare per
cento anni. Il corpo musicale infatti, con il
sindaco Franco Dometti e il presidente
Alessandro Bellini in testa ha sostato, prima
di trasferirsi presso la chiesa per la Santa
Messa officiata dal parroco don Luciano Ravasio ed animata
dal coro Callido, davanti alla casa della mitica “Maria del Paol”
che è stata maestra elementare di tantissimi bandisti che le
hanno dedicato alcune marce di augurio.
150: la giornata del Corpo Musicale Cittadino, diretto dal
maestro Pino Magistri, ha avuto il suo compimento presso
l’agriturismo “Cascina Oglio” con il pranzo tradizionale che
ha, di fatto, concluso questo 2009; un anno importante in
quanto rappresentava il 150° della propria fondazione; un
evento festeggiato con la pubblicazione del libro “150 anni a
passo di marcia” e la realizzazione del CD celebrativo che
porta lo stesso titolo. Presenti come sempre tre sindaci: l’attuale Franco Dometti con il suo vice Romy Gusmini e poi
Preneste Gusmini e Sandro Arcangeli e tantissimi amici e
sostenitori della banda.
A conclusione della giornata, il “bandino” diretto dal mitico
Silvano Maccarana, ha allietato come sempre i presenti.
Prima delle congratulazioni per l’ottimo pranzo proposto
dal “Galliani di Fosio” Giovanni Cressi, ho raccolto la dichiarazione del “mentore” della banda Giuseppe Polini, che ha
così affermato: “L’è ü dei piö bei servizi chè m’ha fat!”. E se
lo dice lui… Il prossimo appuntamento sarà per San Mauro
2010 per il tradizionale concerto degli auguri.
RICORRENZE
ilPORTO
a cura di Giusi Giupponi
A Maria che compie 100 anni: Buon compleanno
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Maria, la conosciuta “Maria del Paol” ha raggiunto il notevole traguardo di 100 anni; ne è consapevole e contenta.
Mi è capitato di incontrarla di recente, nella strada
davanti a casa sua, accompagnata da Elena, la sua badante e pontificava così:
“Il 21 novembre 2009 compio 100 anni e voglio fare
una grande festa!”
E ha ragione Maria, deve fare festa ed essere orgogliosa
della lunga vita che ha vissuto e deve essere fiera di
come è ancora oggi, piena di energia, in buona salute,
con tanta voglia di comunicare con gli altri e di raccontare e rivivere con emozione qualche momento della
sua vita straordinaria.
E così sono andata a trovarla nella sua casa luminosa,
immersa nel verde, in via Bonassi 4, e mi ha raccontato
la sua vita.
Nata in Via Lantieri, ricorda di aver frequentato l’asilo
comunale; andava accompagnata dal prozio Antonio
Faccanoni, il benemerito fondatore che aveva fatto progettare l’edificio dell’Asilo dal grande Sommaruga e ne
era il presidente. Veniva consegnata alla sua maestra,
Suor Celeste. Al termine della giornata il prozio la riaccompagnava a casa ogni giorno ma la bambina, già piuttosto vivace, gli sfuggiva di mano per raggiungere la fontanella in piazza e giocare con l’acqua e così rincasava
tutta bagnata.
Maria racconta con un velo di nostalgia che ai suoi tempi
non c’era l’acqua in casa e allora il paese era più piccolo, al centro un agglomerato di case con tre chiese: la
Parrocchiale, San Rocco e San Paolo; il Municipio, la
scuola elementare, l’asilo, la piazza del mercato e il lago;
a Nord il Cimitero, la cava della Molera e poi tanti, tanti
campi e tante colline verdi.
Si coltivavano il grano, il granoturco, il gelso e la vite, si
pescava nel lago e dalle cave si ricavava la pietra arenaria.
I ricordi si fanno tristi quando racconta il triste periodo
della prima guerra mondiale, quando il suo papà, esperto di cave e di pietre, venne incaricato di costruire una
strada militare verso il confine con l’Austria, sulla sponda occidentale del lago, tra Tavernola e Riva di Solto, e
per seguire più da vicino il lavoro si trasferì a Tavernola
con la famiglia dove Maria frequentò la seconda e la
terza elementare.
ilPORTO
RICORRENZE
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giungeva le sedi scolastiche in treno, in bicicletta, in littorina, ma tanto forte era da sempre il suo spirito religioso che, ogni mattina, prima di recarsi a scuola, alle 5,30
andava in chiesa ed assisteva alla Messa.
Finita la guerra e vinto un concorso, entrata in ruolo
prima a Credaro poi a Sarnico, continuò ad insegnare
con amore, professionalità e dedizione fino al 1979.
“Cara Maria quanti alunni hai seguito! Quanti ti ricordano con affetto e nostalgia!”
Persi i genitori, il papà nel 1945, la mamma nel 1957, si
dedicò alle numerose persone della sua famiglia: zii e zie,
cugini e cugine, sposati o religiosi, che avevano bisogno
del suo conforto, della sua assistenza e della sua compagnia; li teneva spesso in casa sua o si trasferiva in casa
loro e si dedicava in modo particolare alla Parrocchia,
portando un valido contributo nelle varie associazioni.
Fu una delle prime iscritte alla Gioventù Femminile di
Azione Cattolica.
Dal 1949, per quasi sessant’anni fù la presidente della
Conferenza San Vincenzo De Paoli sostenendo molte
famiglie bisognose del paese; si iscrisse all’AVIS ed era
disponibile non solo a “date fisse” ma anche al bisogno
e una volta, mentre era a scuola, venne richiesta dal vicino ospedale per un’urgentissima trasfusione che salvò
Sacro Cuore fino al giugno del 1924. In questo periodo una signora dalla morte per emorragia.
ebbe l’occasione di incontrare il Re Vittorio Emanuele III. Per molti anni si occupò dell’Asilo Comunale accanto
Conseguito il Diploma Tecnico, aiutò il papà nella gestio- alla presidente Signora Ester Bortolotti; registrava iscrine della cava di Paratico, ma cullava nel cuore il sogno di zioni e rette ma continuava a tener d’occhio i bambini
frequentare l’Università, magari alla facoltà di matematica.
Secondo il padre “Paol” era un progetto impossibile da
realizzare, le ragazze all’Università, e poi a fare matematica!!! e allora si aprì la strada del Magistero e nel 1938,
conseguito il diploma magistrale, Maria cominciò ad
insegnare.
Poi si abbattè sul mondo la seconda terribile guerra e
nel 1943 l’Italia si divise e fu guerra civile.
Sarnico rimase un’isola relativamente tranquilla, si salvò
dai bombardamenti solo perché sede di un Ospedale
militare.
Nel frattempo la “maestra Maria” ebbe i primi incarichi
come supplente nei paesi vicini e, quando si allontanava
da Sarnico, temeva i bombardamenti.
Un giorno, nel settembre del 1944, con la collega ed
amica Ester, si era diretta in bicicletta verso il
Provveditorato agli Studi di Bergamo; appena superato
l’abitato di Seriate furono sorprese da un massiccio
attacco a tappeto dei bombardieri alleati diretti sugli stabilimenti della Dalmine. Prese dal terrore si tuffarono in
un fossato e mentre sulle loro teste si scatenava l’inferno, rimasero acquattate fra le rane fino al termine dell’incursione aerea… e tornarono a casa con la febbre alta.
Maria, come tutte le maestre all’inizio della carriera, ragRitornata a Sarnico la sua famiglia si stabilì in una casa in
Viale Orgnieri.
Nel 1921, terminata la scuola elementare con successo,
continuò gli studi a Bergamo nel Collegio delle Figlie del
RICORRENZE
ilPORTO
20
classe terza anno scolastico 1956
con premura e affetto, come quelli
che aveva seguito in tanti anni a
scuola.
Fu Catechista e poi, sistematicamente con la collega, l’indimenticabile
Giulia Belotti, si dedicò all’anagrafe
dell’archivio parrocchiale e fu la cofondatrice dell’associazione anziani e
pensionati che vive a Sarnico ormai
da trent’anni.
Riporto un passo della poesia che le
E da qualche anno prima del 2000
(dal 1996)
coi colleghi della terza età
sempre attenta ed in prima fila,
frequenti l’Università (degli anziani)
e dici quanto importante
l’aggiornamento sia,
in questo nuovo mondo
della TECNOLOGIA,
che porta inesorabile,
un poco più ogni giorno,
alla GLOBALIZZAZIONE
PUNTO DI NON RITORNO.
dedicammo in occasione del suo
98° compleanno.
Questi sono alcuni dei ricordi
della sua vita, che ha attraversato
un secolo, una vita che l’ha vista
testimone di tanti fenomeni tristi e
meravigliosi della nostra storia,
consentodole di assistere al cambiamento delle abitudini e dei
costumi nel nostro paese e nel
mondo intero.
Cara Maria, in questo lungo percorso, cioè dal 21 novembre 1909
ad oggi, hai convissuto con 5 parroci: don Isacco Giudici (per un
anno), don Pietro Bonassi (per 56
anni), don Giuseppe Carminati
(per 2 anni), don Giovanni
Ferraroli (per 31 anni) e don
Luciano dal 2001; hai incontrato 2
re:
Vittorio Emanuele III e
Umber to II e, dopo il suffragio universale, vivendo con consapevolezza la storia del momento hai
conosciuto, magari non di persona
ma di fatto, undici presidenti della
repubblica; hai inoltre atteso con
ansia per nove volte la fumata
bianca per l’elezione di un nuovo
pontefice.
La vir tù più grande che ha permeato la tua vita è stata la saggezza, la capacità di capire ed accettare il cambiamento che veniva
imposto dai tempi e di esserne
sempre uscita a testa alta, cogliendo l’aspetto positivo da ogni
evento.
Ti auguriamo ancora molto tempo
da vivere, con tante nuove e belle
esperienze, tanta grinta e tanto
bene.
Grazie per la tua testimonianza di
vita: ritorni a te una par te del
bene che hai dato agli altri e sii
felice.
RESTAURI
ilPORTO
a cura di Civis
Gli affreschi di Francesco Monti nella
parrocchiale di Sarnico
22
Da “La Rivista di Bergamo” n. 59 - Foto Archivio Soprintendenza per i Beni storici artistici
ed etnoantropologici di Milano.
Sopra a sinistra: La Prudenza,1902, nella versione di Luigi Morgari, prima del restauro.
Sopra a destra, la Prudenza di Francesco Monti a restauro completato.
Sotto a sinistra: La Giustizia nella versione di Luigi Morgari, prima del restauro.
Sotto a destra, la Giustizia di Francesco Monti a restauro completato.
Ringraziamo per la gentile concessione a titolo esclusivo per “il Porto” delle immagini pubblicate nel n. 59 del trimestrale d’arte “LA RIVISTA DI BERGAMO”, la Dr.ssa Amalia Pacia della Soprintendenza ai Beni Artistici e
Storici di Milano
ilPORTO
A cura della redazione
Riceviamo e pubblichiamo
EVENTI
23
LAUREA Il 21 ottobre scorso Michael Plebani (via Verdi 7) ha conseguito
la laurea in Chimica Industriale con tesi su: Sintesi di nuovi criptandi e loro
reazione di transmetallazione.
I genitori, i parenti e gli amici si congratulano vivamente con il neo dottore per il prestigioso traguardo raggiunto!
LAUREA Stefania Volpi in data 10 novembre 2009 si è laureata presso l’Università degli
studi di Bergamo facoltà di lingue e letterature straniere, corso di laurea in lingue e letterature straniere (curriculum antropoligico culturale) con una tesi dal titolo: “Babes in
the wood” tracce della ballata popolare nella poesia romantica di William Wordsworth.
Alla neolaureata le più calorose congratulazioni da mamma, papà, sorella, parenti ed
amici.
90 ANNI
la signora Maria Valli di
Sarnico, via Manzoni n.
20, il 30 ottobre scorso
ha compiuto 90 anni.
Auguri da Clementina
Bettoni e famiglia perché
possa avere ancora per
molti anni felicità e tanta
serenità.
91 ANNI
Tanti auguri dalle pagine
de “il Porto” alla signora
Carolina Bresciani (via
Fosio) per i suoi 91 anni
che ha compiuto il 21
novembre scorso.
Con affetto dai suoi famigliari.
Associazione Anziani e Pensionati di Sarnico si è fatta promotrice nell’organizzazione di un meeting sul tema
L’A
del primo soccorso. Il relatore sarà il dott. Alessandro Arcangeli. Gli incontri si terranno alle ore 15.00 presso
la sede dell’Associazione nei giorni:
24 novembre e 1° dicembre
“Cosa fare” e “Come fare” saranno i temi trattati. Il meeting è aperto a tutti.
Si avvisa la cittadinanza che il 12 dicembre 2009 nella sede della Biblioteca si terranno le votazioni per eleggere i rappresentanti del nuovo Consiglio della Biblioteca stessa. Tutti coloro che
fossero interessati possono rivolgersi allo staff della Biblioteca per avere ulteriori informazioni.
CULTURA
ilPORTO
24
Anno 1921
Sarnico: panorama
dal campanile
Il ponte di legno costruito
nel 1817, sotto il dominio
austriaco, grazie all’allora
Sindaco Pierantonio Parigi.
Il suo impianto eliminò
l’attracco delle “naf” al
“Porto delle navi” - ol
Port- come ancora viene
chiamato dai sarnicesi.
Si può notare
l’edificio della Dogana;
sotto la rocca la cava
Faccanoni Arcangelo.
Settant’anni dopo fu sostituito dal ponte in ferro.
La foto fu scattata, per
ricordo, prima della demolizione avvenuta nel 1889
a cura di Antonio Paris
Un modo tra tanti per
festeggiare un centenario
Il 21 novembre 2009 compie cento anni MARIA BUELLI, nota sin
dalla nascita come “la Maria del Paol”, predestinata maestra
patriottica e fedelissima parrocchiana: è nata infatti nel cinquantenario della liberazione della Lombardia dagli Austriaci (2^ guerra
d’indipendenza) con particolari festeggiamenti tra cui l’inaugurazione del nuovo edificio della Scuola Elementare e l’istituzione di
una nuova sezione della Società Dante Alighieri.
E nel febbraio del 1910 don Pietro Bonassi, curato di Sarnico, ne
diventa Parroco e, per 56 anni (il più duraturo nella storia di questa parrocchia), è da Maria seguito ed ammirato.
Contemporaneamente il cugino Arcangelo Faccanoni, omonimo
del nonno materno, pubblicava la “Guida illustrata del comune di
Sarnico”.
Un’altra ricorrenza importante è il cinquantenario delle apparizioni a Lourdes (1859-1909).
Dunque il centenario vale anche per il paese tanto più che ricorre, all’uopo, un bi-centenario: nel 1809 l’allora parroco don
Cristoforo Bossi benediceva il nuovo cimitero (molto ridotto e
spoglio rispetto all’attuale) nonché l’organo Callido, orgoglio della
nostra prepositurale.
Anche quello fu un parroco valente, amato e stimato. E allora è giu-
sto inserire questo centenario nella storia di
Sarnico.
A tal fine è stata consegnata una cartella
“memorandum” alla
Biblioteca Comunale,
con:
1 Notizie sull’attività di
don Cristoforo Bossi
in Sarnico (17791824)
2 Copia del libro di
don Bossi “Lettere di
un parroco bergamasco” (1802) con allegata copia della delibera 7 luglio 1797 del
Consiglio Comunale
di Sarnico in favore
del detto Bossi.
3 Copia di atto notarile in latino del
31.08.1461. Lo stesso
testo in latino, dattiloscritto e lo stesso
testo tradotto in
Italiano.
Dunque auguri vivissimi e sia questo centenario un buon auspicio per il ricordo della
storia di Sarnico.
ilPORTO
a cura di A. Belussi
EVENTI
Ancora un Oscar alla “Crazy Company”
25
Alessandro Dometti miglior attore non protagonista al “Serassi”
Con quello vinto sabato 21 novembre da Alessandro
Dometti, salgono a 7 gli Oscar che la Crazy Campany ha
ricevuto al prestigioso concorso “Ol mèi dèl teater in
dialèt” presso il teatro Serassi di Villa d’Almè, giunto alla
18a edizione. Alessandro recita nella Crazy da quando
era in fasce; debuttò nella parte di Gesù Bambino in
“Forza venite gente” del 1982 all’età di sei mesi e da allora ha sempre vissuto nell’ambiente teatrale.
Il premio come miglior attore non protagonista lo ha
vinto interpretando addirittura tre parti nella commedia
“Chèla sagoma del nono Achille”. Emozionatissimo ha
ritirato il premio dedicandolo alla sua compagnia ed ai
suoi genitori che, altrettanto emozionati, assistevano
dalla platea. Su “facebook” aggiungerà poi di averlo dedicato anche alla moglie Francesca. Un premio indubbiamente meritato che fa seguito a quello ricevuto a
Sarnico nel 2007 come miglior attore protagonista.
Impegno costante, non solo come attore, e passione per
il teatro sono le qualità che lo caratterizzano.
LA CRAZY IN ABRUZZO
Si stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli organizzativi, ma è ormai ufficiale: la Crazy Company for don John
si esibirà a Paganica in Abruzzo, in una delle zone particolarmente colpite dal sisma dell’aprile scorso, con il
recital “Francesco a testa in giù”. L’invito è stato rivolto
loro da don Michele Chioda, che da alcuni mesi si trova
proprio in quella zona per la sua attività pastorale. Sarà
quindi, oltre che un’importante e bellissima esperienza,
anche un modo per ringraziare don Michele per l’affetto che continuamente dimostra per Sarnico e soprattutto per i suoi ragazzi di allora.
PROPOSTE
ilPORTO
A cura di Gian Franco Gaspari
Ripristinare l’Assemblea delle Libertà
Associative (A.L.A.)
26
Durante l’incontro del maggio scorso fra tutte le
Associazioni di volontariato del nostro Comune ed i
candidati della lista civica “Sarnico protagonista”,
l’Associazione Anziani e Pensionati ha avanzato la proposta per una eventuale ripresa funzionale
dell’Assemblea delle Libertà Associative.
Anzitutto: cos’è questa Assemblea? Essa è la riunione di
tutte le Associazioni di volontariato presenti nel
Comune, che si riuniscono in un libero organismo allo
scopo di essere punto di riferimento qualificato fra
l’Amministrazione comunale e tutto il volontariato operante in Sarnico.
Tale iniziativa era nata durante il mandato del sindaco
Dr.Serafino Tambuscio ma, per varie ragioni, era stata
accantonata subito dopo la sua nascita.
E allora perché la proposta di ripristinarla? Per tre ragioni principali:
1) l’affinità di obiettivi che esiste fra tutte le Associazioni
di volontariato di Sarnico, così da formare ancor oggi
una comunità operante e fraterna.
2) ripristinare l’A.L.A. è obbedire ad un preciso dettato
della legge e dare ad essa attuazione per meglio operare fra comunità ed organo istituzionale.
3) nella riunione svoltasi in Comunità Montana lo scor-
so 19 settembre la sig.na Francesca Bianchi, responsabile dell’Ufficio Piano, ha reso noto che anche dopo l’entrata in vigore della nuova Comunità dei Laghi (che ha
sostituito le tre precedenti Comunità del Basso Sebino,
Alto Sebino e Valle Cavallina), continuerà a funzionare
l’Ambito Territoriale dei dodici Comuni del Basso Sebino
e Monte Bronzone in ordine all’attività che fa capo CSV
provinciale.
Per questa presenza di continuità, il nascere in tutti i
comuni dell’A.L.A. dovrebbe rappresentare un tramite
prezioso in tempi e in realizzazioni, per portare avanti i
problemi, i progetti, gli studi e le istanze proprie di tutto
l’ambito territoriale di cui sopra.
Per quanto riguarda il primo punto sembra superfluo
aggiungere altro, soprattutto dopo le considerazioni
fatte dalla nostra presidente Emy Ruggeri durante la succitata riunione ed accolte dagli applausi di tutti i presenti, per cui l’eventuale ripristino dell’A.L.A. non può che
essere salutato in senso positivo. In merito al secondo
punto va precisato che con legge 8 giugno 1990 n.142,
abrogata e sostituita dal D.L. 18.8.2000 n.167, è stato
promulgato il “Nuovo ordinamento delle autonomie
locali” ed all’art.4 di detta legge si dispone che tutti i
Comuni e le Provincie devono adottare un proprio sta-
ilPORTO
PROPOSTE
ASSOCIAZIONI
27
tuto, indicandone le modalità per la sua attuazione. L’art.
5 prevede che, nel rispetto dello Statuto, il Comune e la
Provincia adottino regolamenti per l’organizzazione ed il
funzionamento delle istituzioni e degli organismi di partecipazione; infine, al successivo art.6, si dispone che i
Comuni valorizzino le libere forme associative e promuovano organismi di partecipazione dei cittadini
all’amministrazione locale.
In esecuzione a quanto disposto dalla legge, il Comune
di Sarnico approvava definitivamente il proprio statuto
con delibera n.14 del 25.03.2002, pubblicato sul B.U.
Regione Lombardia del 29/03/2004. Successivamente
approvava, in conformità a quanto disposto dall’art.32 di
detto statuto, anche lo statuto dell’Assemblea delle
Libertà Associative (A.L.A. appunto).
In conseguenza di tutte queste premesse legislative, lo
statuto dell’A.L.A. è operante a tutti gli effetti, a tutto
vantaggio sia dell’Amministrazione Comunale che di
tutte le Associazioni di volontariato di Sarnico.
Per concludere, l’Associazione Anziani e Pensionati, forte
dei suoi oltre mille iscritti, si fa promotrice presso la
nuova Amministrazione Comunale uscita dalle votazioni
del 6 e 7 giugno, per il ripristino dell’ A.L.A. di Sarnico.
A cura di Adriano Paltenghi
GRUPPO MARINAI
Festa della Patrona “Santa Barbara” 2009
Informiamo tutti i Soci e Simpatizzanti del “Gruppo Marinai”
che la tradizionale festa di Santa Barbara quest’anno si terrà alla
Stella Maris il giorno 5 dicembre con il seguente programma:
ore17.45: omaggio floreale al nuovo Monumento.
ore18.00: Santa Messa in memoria dei nostri Marinai scomparsi.
ore19.00: al termine della cerimonia religiosa scambio di auguri
natalizi; sarà offerto (in ambiente riscaldato) pasta all’amatriciana, panettone, caldarroste e vin brulè.
La serata sarà allietata dal “Bandino.”
La chiesetta sarà illuminata in clima natalizio
Nell’occasione i “Soci effettivi” e “Simpatizzanti” potranno rinnovare il tesseramento per l’anno 2010.
Le quote rimangono uguali al 2009: soci effettivi con invio del
periodico “Marinai d’Italia” Euro 15,00, simpatizzanti Euro 5,00.
Nella fotografia:
I partecipanti alla gita
in Val di Funes
ASSOCIAZIONI
ilPORTO
A cura di Gian Franco Gaspari
ASSOCIAZIONE ANZIANI E PENSIONATI
28
FESTA SOCIALE
Si è svolta martedì 27 ottobre l’annuale “Festa
dell’Anziano” con un programma ormai collaudato.
Alle ore 11.00 la S.Messa solenne presso la chiesa nuova,
celebrata dal prevosto don Luciano e concelebrata con
don Loris.
Sempre bella l’omelia di don Luciano che non ha potuto fare a meno di sottolineare la scarsa presenza di
iscritti in rapporto al numero dei tesserati.
Sono state lette le preghiere dei fedeli e la preghiera
dell’Anziano, presenti il vice sindaco Romy Gusmini ed il
nuovo comandante della stazione dei Carabinieri.
Alle ore 12.30 ha avuto luogo il pranzo presso il ristorante Tram che ha segnato un felice ritorno dopo diversi anni e durante il quale la Presidente ha salutato e ringraziato gli intervenuti per la loro presenza.
A metà pranzo ha preso la parola il Presidente onorario
che dopo aver ringraziato le autorità per la loro presenza e salutato a nome di tutti i soci il nuovo Comandante
della stazione dei Carabinieri, sig. Santo Mirabile, ha
ricordato ai presenti le celebrazioni per il 30° anniversario di fondazione, previste per il 2010, cogliendo l’occa-
sione per offrire alla Presidente Emy Ruggeri un omaggio floreale a nome dell’Associazione.
Di seguito ha preso la parola il sindaco Franco
Dometti che ha elogiato l’Associazione per la sua
attività, annunciando poi una novità allo studio che
interesserà anche noi.
Ha provveduto poi a fare un omaggio floreale alla ex
consigliera Maria Carminati Rolli oltre ad altri tre omaggi al Presidente dell’Assemblea Milesi, al tesoriere Sacella
ed al Presidente onorario.
Parole appropriate ha avuto anche il prevosto don
Luciano che tanto ci ama e ci stima, come pure l’assessore Romy Gusmini che ha detto di contare molto sulla
presenza e sull’azione dell’associazione.
In serena letizia è così terminata la festa sociale con il
pensiero rivolto alle celebrazioni per il 30° di fondazione.
NATALE DELL’ANZIANO
Giovedì 17 dicembre alle ore 15.00, presso la sede
sociale verrà celebrata una S.Messa cui farà seguito un
rinfresco con scambio degli auguri.
Vi attendiamo numerosi.
ilPORTO
CENTRO DI PRIMO ASCOLTO
A cura di Carla Casati
ASSOCIAZIONI
29
In collaborazione con il C.P.A. di Villongo, da più di tre anni
un gruppo di volontari, guidato dal parroco e da una coordinatrice, gestisce il servizio di “Primo Ascolto” dove le persone possono rivolgersi per parlare, confidarsi e chiedere
aiuto.
A causa della crisi in atto, attualmente sono state riscontrate soprattutto richieste di aiuto economico e ricerca di
lavoro.
Presso il Centro ci sono elenchi di persone disponibili per
svolgere servizi domiciliari, per fare assistenza ad invalidi e
anziani come badanti e uomini disposti a qualsiasi tipo di
lavoro pur di far fronte alle spese quotidiane della propria
famiglia.
Siamo quindi a disposizione per mettere in contatto le due
realtà: dare lavoro, potendo naturalmente scegliere le persone ritenute più idonee alle proprie necessità.
Con la massima premura e riservatezza riceveremo le
richieste di aiuto e valuteremo insieme i diversi casi.
Potrete rivolgervi in ufficio, al primo piano accanto alla
Nuova Chiesa, aperto dal lunedì al sabato dalle ore 9.00
alle ore 10.00, oppure telefonando per un appuntamento
al n. 035-910916 sempre negli stessi orari.
Certi di fare cosa gradita alla comunità, auspichiamo una
buona collaborazione.
Ricordiamo a tutta la comunità che domenica 13 dicembre si farà la raccolta viveri in parrocchia.
Saranno ben accetti articoli come : olio, latte, zucchero, farina bianca, pasta, riso, scatolame di qualsiasi genere, articoli per bambini, compresi pannolini di diverse misure.
Grazie per la sensibilità verso chi è meno fortunato di altri.
ASSOCIAZIONI
ilPORTO
A cura dell’addetto stampa
Kiwanis del Sebino: Roberto Giorgi è il nuovo
presidente
30
Durante una perfetta serata svoltasi presso il Cocca
Hotel, è avvenuta la classica cerimonia del "passaggio
della campana" con la nomina ufficiale alla presidenza
per l’anno sociale 2009-2010 di Roberto Giorgi.
A lasciare la carica e ricoprire quella di past presidente è Domenico Mavaro al quale è stato riconosciuto
da tutti i presenti il merito di una brillante annata.
Tutti presenti i soci del sodalizio del Sebino a questo
importante momento kiwaniano, oltre naturalmente a
numerosi ospiti e con la gradita presenza dei presidenti e dei soci dei club: Bergamo Orobico, Cremona,
Cremona Monteverdi, Città di Tirano e Brescia Uno.
Gradita è stata la partecipazione alla serata del Vice
Sindaco di Sarnico Romy Gusmini.
Di prim’ordine anche le autorità kiwaniane presenti,
oltre al Governatore del Distretto Italia San Marino
Valeria Gringeri e il Luogotenete della Divisione
Lombardia 2 Emilia, Mario Dometti, erano presenti:
l’International Trustee Piero Grasso e il Chairman
Distrettuale della formazione Marco Orefice.
Il dott. Giorgi dopo l’atto formale del passaggio delle
consegna ha tenuto il suo discorso di investitura e ha
ribadito che l’obiettivo che il club del Sebino si prefigge per il 2009-2010 è quello di organizzare una serie
di manifestazioni a libero accesso, per raccogliere
fondi a favore della fondazione “Casa Sora” inaugurata due anni fa a Foresto Sparso; Casa Sora è il primo
progetto, in Italia, di “casa” per un soggiorno formativo
realizzata per poter ospitare bambini e adolescenti
affetti da Sindrome di Prader-Willi con le
loro famiglie; un’iniziativa nata dall’esigenza di offrire a bambini e adolescenti un
ambiente protetto in cui, pur sorvegliati,
possano sentirsi liberi ed esprimere il
loro bisogno di socializzare, vivere il loro
amore ed interesse per la natura.
Un ser vice coerente col motto del
Kiwanis International “Saving the children
of the world” e del motto che il nuovo
Governatore Valeria Gringeri ha scelto
per il suo mandato “ ... il loro futuro ha
bisogno di noi”.
L’impegno del sodalizio sarà orientato
inoltre a contribuire al service a favore
dei terremotati dell’Abruzzo dove il
Distretto Italia San Marino si è impegnato per 300.000 euro per l’attuazione di un Asilo nelle
zone terremotate.
Un impegno che il Kiwanis Club del Sebino ha voluto
onorare in prima persona con la proposta di esecuzione a titolo gratuito del progetto dell’asilo stesso; il
nostro past presidente Ing. Domenico Mavaro ha dato
al Distretto Italia del Kiwanis la disponibilità piena sua
e del suo studio tecnico.
È un momento questo particolarmente felice per il
Kiwanis club del Sebino che si appresta infatti ad iniziare il suo 22° anno di attività; un loro socio, Mario
Dometti di Sarnico è l’attuale “Luogotenente
Governatore della Divisione Lombardia2 Emilia”, una
carica prestigiosa ufficializzata con il passaggio delle
consegna avvenuto il 19 settembre scorso all’Hotel
San Marco di Bergamo.
Una nomina che fa seguito a quella ottenuta 12 anni
fa da Domenico Savoldi, zio del neo Luogotenente e
indimenticabile socio fondatore del Club del Sebino e
“Luogotenente Governatore della I Divisione (oggi
Lombardia 2 Emilia) nel 1986-87.
Ad accrescere l’entusiasmo vi è stata anche la conferma all’importante carica di Chairman Distrettuale per
la Formazione conferita al socio Marco Orefice e l’inserimento di Domenico Mavaro e Giacomino Abrami
nel gruppo degli stretti collaboratori del
Luogotenente Dometti che, proprio a Sarnico, presso
il Cocca Hotel ha presenziato il suo primo consiglio
Direttivo di divisione alla presenza del Governatore
Gringeri e dell’International Trustee Piero Grasso.
ilPORTO
A cura della presidente Delia Marchetti
C/o ospedale Faccanoni
Fax - Tel. 035/913959
GLI AUGURI DELL’ AVIS
ASSOCIAZIONI
31
www.avissarnico.it
[email protected]
[email protected]
solidarietà, come dimostrano le numerose
donazioni effettuate anche quest’anno.
Rammenta la necessità di sangue, anche
per i crescenti casi di donazioni d’organi.
Invita a diffondere tra parenti, amici e
conoscenti la cultura della donazione, in
modo da allargare la nostra già grande
famiglia.
Invita altresì gli “avisini” coi loro famigliari,
per lunedì 21 dicembre alle ore 20,30, al
Disco Restaurant “Casa Blanca 99” di
Capriolo per trascorrere insieme una
serata di allegria in compagnia del gruppo
S.K.C. Valcalepio di Credaro e della scuola
di ballo Rosy Dance.
Il Consiglio direttivo dell’Avis di Sarnico e
del Basso Sebino rivolge a tutti i donatori
e alle loro famiglie i migliori auguri per le
prossime festività natalizie e di capodanno, ringraziando per il grande gesto di
Comunica infine le date delle donazioni
per i sabati e le domeniche 2010:
- Sabato 20 febbraio, 22 maggio, 21 agosto e 20 novembre.
-Domenica 14 marzo,13 giugno, 12 settembre e 12 dicembre.
L’Avis chiama a raccolta i suoi circa 600 donatori e chi lo vuol diventare,
per la donazione di Domenica 13 dicembre, dalle ore 7.30 alle 10.30, presso la sede di via P.A. Faccanoni, all’interno dell’ospedale.
Si ricorda anche che la donazione dell’ultimo venerdì dell’anno, cadente il
giorno del Santo Natale, sarà anticipata a mercoledì 23 dicembre.
LUTTO
ilPORTO
32
A cura della redazione
Ciao Anna Maria
Carissima Anna Maria, mentre, come comunità di credenti, ti
consegniamo alla madre-terra e nelle braccia misericordiose
del tuo e nostro Signore, vogliamo ringraziarti della testimonianza così ricca di umanità e di fede che
hai lasciato come preziosa eredità nella tua
famiglia e nel cuore di chi ha incrociato la
tua strada. Tuo fratello Sandrino vuole rinnovarti il saluto che ti ha fatto il giorno
prima di partire.
Mi ha confidato il desiderio (evidentemente impossibile ora) di rivisitare tutta la parabola di vita vissuta con te sempre in cordiale fraternità, anche dopo che le strade si
sono divaricate in scelte di vita diverse e
parallele: vuole rinnovare la stima e l'amicizia per tuo marito, per Angela, Manuela e
Cesare, tuoi amati figli.
Anche la tua preoccupazione di onorare e ornare le tombe
dei tuoi cari, in occasione della commemorazione dei defunti, è stata soddisfatta.
Ora una fioritura di parenti, di amici, di fratelli e sorelle, che
con te condividono la stessa fede e la stessa speranza si stringe, con riconoscenza e stima, intorno alla tua bara.
Tu che dall’aldilà vedi le persone e le cose con gli occhi di Dio,
sei presente ancora con la tua premura e
delicatezza di madre, sposa, sorella e figlia,
prega per noi ancora peregrinanti verso la
patria definitiva che tu hai raggiunto prima
di noi.
Ci brucia la ferita che hai lasciato nella
nostra carne e nel nostro spirito per la tua
partenza così improvvisa e drammatica; ma
ci fidiamo di Dio che l’ha permesso, anche
se ci costa accettarlo.
Per un po’ di tempo (quello che Dio vorrà)
sarai lontana dalla nostra vista, ma non dalla
nostra vita perché siamo certi che ci ritroveremo insieme a far parte dello sterminato coro dei beati per cantare le meraviglie del Signore che ha
inventato, amato, ripreso e trasformato la tua vita. Arrivederci
nella terra di Dio!
(don Paolo Belussi)
Ciao Tesoro, è l'ultima volta che ti saluto così!
Ho cercato, guardando in alto, un aiuto per non dirti frasi strappalacrime,
parole tragiche e "sviolinate" come le chiamavi tu, non avresti voluto.
Ma quanto é difficile, quasi impossibile non dirti: “Perché sei partita senza più tornare, lasciando la tua sedia vuota, i nostri
cuori tristi...” ?
Forse perché non é così. Sei ancora qui, con i tuoi figli, con la tua bella famiglia, col tuo sorriso sempre pronto... con la tua
voce, sempre con noi... perché emozioni così grandi come quelle che abbiamo avuto insieme... si possono solo cantare....
Luciana, il tuo coro
e il tuo maestro.
ilPORTO
A cura di Sandro Arcangeli
RIFLESSIONI
33
F.I.S. CONTRO P.I.L. (Felicità interna sarnicese)
Ho un piccolo orto. Coltivo, raccolgo insalata, pomodori, melanzane, zucchine, ecc..
I prodotti non devono essere trasportati. Non richiedono confezioni ed imballaggi. Costi ridotti. Richiede un
minino di lavoro. Però mangi bene, senza conservanti
e tante vitamine. E’ tutto di qualità superiore, costa
meno, contribuisce a ridurre i trasporti, i contenitori
usa e getta e il loro smaltimento ecc.
Insomma è una scelta che migliora la vita di chi la compie e non genera impatti ambientali nocivi.
Ma il P.I.L.? Se tutti avessero l’orto calerebbe la domanda di merci (crisi dei trasporti, degli imballaggi, calo
dell’IVA, crisi dei rifiuti e smaltimento, meno camion circolanti, degli ospedali, dei farmacisti, delle pompe funebri).
Insomma ci sarebbe un calo del prodotto interno
lordo. (la ricchezza del paese). E allora?
Le “offerte speciali” sono una trappola
Io penso che si potrebbe provare (almeno chi può) per
sapere se sia possibile una vita migliore.
Lo confesso, sono stato vittima di questo nuovo fenomeno subdolo della società dei consumi.
Prima osservavo il paginone delle offerte, poi guardavo
con bramosia le foto dei prodotti, infine cadevo nel tranello!
Cioè: sono riusciti a farmi comprare cose di cui non ho
assolutamente bisogno o, peggio ancora, sono completamente inutili.
So benissimo che non si tratta di veri affari, ma è davvero difficile resistere!!
Da notare poi che non sono offerte speciali né uniche
né irripetibili perché, a rotazione, tutti i venditori hanno
un loro calendario regolato.
Perché ho “abboccato”? Perché questa attrazione all’acquisto funziona proprio grazie al fatto che riesce a instillare nella mia mente un mix esplosivo di illusione (gran-
de occasione di vantaggioso risparmio) e ansia (pensare
di perdere l’affare che potrebbe non ripetersi).
A questo punto si vede l’abilità e la stoffa del vero commerciante!
• Volantinaggio col “sottocosto” (dovrebbe significare
che il prodotto è venduto a prezzo inferiore a quello
d’acquisto! Invece è sempre rimanenza di magazzino o
di cui deve sbarazzarsi per far posto ai nuovi arrivi).
• Ultimi 50 pezzi (scritto in piccolo così lo vedono in
pochi e soprattutto io e subito me lo accaparro!).
Così ho riempito gli scaffali di tante cose inutili e … in
scadenza.
Oggi sono maturato!! E consiglio a tutti:
tenete gli occhi aperti e cascate felici, ma consapevoli,
nei tranelli del vostro commerciante di fiducia.
ASSOCIAZIONI
ilPORTO
34
a cura di Giovanni Cadei
Attività dell’ A.S.D. Judo Sarnico
E’ ripresa intensamente l’attività sportiva dell’
associazione: i nostri judokas sono ritornati in
massa a calcare i tatami nella palestra comunale sotto la guida esperta del Maestro
Galimberti e dei suoi collaboratori.
La presenza di molti volti nuovi, soprattutto
tra i più giovani, riempie di allegria la palestra
e fa ben sperare per il futuro della nostra
compagine.
Anche gli atleti agonisti si sono preparati per
affrontare l’attività agonistica federale, ed i
primi buoni risultati non si sono fatti attendere.
La prima grossa soddisfazione agonistica
della stagione ce l’ha regalata Diego Cressi,
atleta volonteroso e molto preparato, sia dal
punto di vista tecnico che atletico, punta di
diamante della nostra compagine. Il giorno
24 ottobre Diego ha affrontato a Lodi la fase
regionale di qualificazione della Coppa Italia
Junior/Senior. Nonostante lo stress causato
dal protrarsi della competizione fino alla
tarda serata Diego è riuscito a mettere in fila
tutti i suoi avversari, vincendo cinque incontri per Ippon (punto pieno) ed uno per
Wazari (mezzo punto). Diego ha stupito per
la superiorità con cui ha regolato i judokas
che ha incontrato e per il grande bagaglio
tecnico di cui dispone: ha vinto 6 incontri
applicando sempre tecniche diverse.
Il primo posto conquistato ha dato il diritto
a Diego di partecipare alla finale nazionale
svoltasi ad Eboli il sabato successivo, 31 otto-
bre.
Ad Eboli Diego si è presentato al top della
preparazione conscio che un buon risultato
in questa competizione, il campionato italiano riservato ad atleti non militari, avrebbe
rappresentato per lui una buon biglietto da
visita per eventuali convocazioni in rappresentative nazionali o in squadre militari.
Al primo incontro Diego affronta Abate della
Libertas Firenze vincendo per Ippon. Replica
al secondo incontro con Palumbo di Napoli,
anche questo vinto per Ippon. Al terzo
incontro Diego affronta Coronese, atleta del
Judo Frascati; è un match molto difficile perché il laziale è forte ma Diego lo affronta con
la dovuta lucidità. L’incontro è molto equilibrato e prosegue a fasi alterne; purtroppo
Diego si lascia sorprendere in una fase di
lotta a terra finendo in presa (una tecnica di
immobilizzazione con le spalle a terra).
L’incontro è perso.
Coronese però prosegue la sua competizione e riesce a raggiungere il primo posto
assoluto: ciò permette a Diego di accedere
ai ripescaggi.
Con rinnovata grinta Diego affronta Brun del
Judo Verona vincendo per Ippon. L’incontro
successivo, con Paro del Judo Udine, è molto
equilibrato e sia durante i tempi regolamentari che nei tempi di recupero nessuno dei
due contendenti riesce a marcare un punto
in più dell’avversario. Il combattimento termina con l’Hantei (parità) e la terna arbitrale
assegna al nostro Diego la vittoria grazie alla
sua maggiore propensione all’attacco. Nella
finale per il terzo e quinto posto Diego
affronta il siciliano La Fauci: nonostante l’affaticamento dell’incontro precedente Diego
riesce a piazzare un Wazari che gli vale la
medaglia di bronzo.
Complimenti quindi a Diego per questo brillante terzo posto: un giusto riconoscimento
al suo costante impegno negli allenamenti e
nella preparazione.
Ci auguriamo che questo ottimo risultato sia
di stimolo anche agli altri giovani atleti della
palestra perché affrontino l’attività sportiva
con altrettanto entusiasmo e serietà.
ilPORTO
A cura del Presidente Enrico Polini
Associazione Arma Aeronautica
Il presidente Enrico Polini con il dott. Giacomo Schivardi
13 dicembre 2009:
NOSTRA SIGNORA DEGLI AVIATORI
PROGRAMMA:
Ore 9:30 -
10:00
ritrovo
presso
la
ASSOCIAZIONI
35
dell’Associazione (Centro Sociale Via Suardo). Scambio
di saluti ed auguri per le prossime festività. Sarà possibile il rinnovo del tesseramento per il 2010.
Seguirà un rinfresco offerto dall’Associazione.
Ore 10:45
Corteo verso la chiesa
Ore 11:00
Santa Messa presieduta dal parroco don Luciano
Ravasio.
Ore12:00
Commiato e saluti.
Per informazioni e chiarimenti contattare il Presidente Enrico
Polini Tel. 03-928267 cellulare 348-2841295. oppure rivolgersi
alla signora Daniela Bonetti num. tel. 035-911571.
Vi ricordiamo i prossimi appuntamenti organizzati
dall’”Associazione Arma Aeronautica G. Moleri”:
23 maggio 2010 - 50° anniversario di fondazione e raduno
regionale
sede Settembre 2010 Aliseo 2010 (data da destinarsi)
ilPORTO
EVENTI
36
A cura della Pro Loco
Il Natale a Sarnico
L’Amministrazione Comunale in collaborazione con Parrocchia S.Martino, Pro-Loco Sarnico,
Sarnicomm, Biblioteca Comunale, Associazione Alpini e Sci Club 2001 F. Pedrocchi
presenta:
SABATO 5 DICEMBRE
LETTURE IN BIBLIOTECA
Biblioteca Comunale - dalle ore 16.00
“La vera storia di Santa Lucia e altri racconti”
DOMENICA 6/ LUNEDI’ 7 MARTEDI’ 8 DICEMBRE
MERCATINO DEL SOLITO, INSOLITO E SOLIDALE
SABATO 12
Piazze Umberto I° e Besenzoni0
P.zza Besenzoni – ore 16.00
CORO EFFATA’
DOMENICA 13
itinerante - dalle ore 15.00 alle ore 18.30
LA PETER & PIUY MARCHING BAND
un vagone di musica per tutti
cortile di Via Piccinelli – ore 16.00
“IL SEGRETO DI LUCIA”
spettacolo teatrale con il Teatro Prova di Bergamo
in Piazza Umberto I° - ore 17.00
per tutti “PANINO e PORCHETTA”
SABATO 19 e DOMENICA 20
IL TRENINO DI NATALE
sabato e domenica
nel Centro Storico e sul Lungolago
LE STREET BAND
sabato dalle ore 15.00 alle ore 18.30
MAGICABOOLA BRASS BAND
domenica dalle ore 15.00 alle ore 19.00
KARAVAN ORKESTAR
e MABO’ BAND
LETTURE IN BIBLIOTECA
sabato dalle ore 16.00
“Natale e l’inverno”
RABATTABARATTO
Domenica pomeriggio - P.zza Besenzoni
Il mercatino dei ragazzi
DELIZIE PER IL PALATO
sabato
Alto Centro Storico - dalle ore 16.30
VIN BRULE’ e CIOCCOLATA per tutti
ilPORTO
EVENTI
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domenica
P.zza Besenzoni - dalle ore 17.00
DEGUSTAZIONE GASTRONOMICA
GIOVEDI’ 24
con polenta taragna, salame, formaggi, vin brulé….
Pomeriggio della Vigilia di Natale allietato da
IL BANDINO di Sarnico
CORO “IL CASTELLO”
ore 23.00 VEGLIA DI NATALE al Teatro Cine-Junior
APERTURA DELLA CHIESA PARROCHIALE
dopo i lavori di restauro
ore 24.00 MESSA SOLENNE DI MEZZANOTTE
LUNEDI’ 28
Chiesa Parrocchiale – ore 21.00
“CANTATA DI NATALE”
per Coro, strumenti a fiato e voce narrante
con il Coro “La Pineta” di Costa Volpino
GIOVEDI’ 31 DICEMBRE
CAPODANNO IN PIAZZA
P.zza XX Settembre – dalle ore 22.00
MAURO LEVRINI e la sua orchestra
Grande pista da ballo
e brindisi di mezzanotte!!
SABATO 2 GENNAIO
Chiesa Parrocchiale – ore 21.00
CONCERTO con l’Orchestra da Camera “A. Vivaldi”
di Valle Camonica – dirige il M° Silvio Maggioni
MARTEDI’ 5 GENNAIO
Chiesa Parrocchiale – ore 21.00
CONCERTO per Soli, Coro e Orchestra
Messe in H – Moll BWN 232 di J.S. BACH
con il Coro “Adrara” di Adrara San Martino
diretto da Sergio Capoferri
MARTEDI’ 12 GENNAIO
Chiesa Parrocchiale – ore 21.00
“AFFRESCHI MUSICALI”
con i Cori “Callido”, “Castello” e “Effatà”
VENERDI’ 15 GENNAIO
FESTA DI SAN MAURO
Teatro Cine Junior – ore 20.30
CONCERTO DEGLI AUGURI
con il Corpo Musicale Cittadino
a conclusione dei festeggiamenti per il 150° di fondazione
Assegnazione Premio San Mauro 2009
Padre Angelo incontra i cresimandi
Secondo me è bello dare qualcosa agli altri, poter
rendere felice una persona.
Tra le immagini che ci ha mostrato Padre Angelo
quella che mi ha colpito di più è quella dei bambini
sulle sedie a rotelle; sorridono, non si sentono “ diversi”, ridono, nonostante la loro vita sia difficile.
Sonia: In Angola molte persone muoiono di malattia
(soprattutto i bambini da 0 a 5 anni); mancano medicinali adatti, non ci sono ospedali, scarseggiano anche
l’acqua e il cibo. Mi è rimasta impressa l’immagine in
cui i bambini mangiano da una ciotola posata sul
tavolo senza piatti né posate, con un solo grosso
mestolo di legno per tutti.
Nonostante la scarsità di denaro le Messe sono ben
organizzate e festose, con canti, danze e preghiere. Mi
ha colpito il loro stato d’animo, infatti, diversamente
da noi, riescono ad essere felici con niente.
Padre Angelo ci ha riferito, da parte di Gesù, che non
è necessario pretendere di risolvere i problemi di
tutto il mondo, ma bisogna fare anche solo un piccolo gesto per aiutare.
Laura: Dell’incontro con Padre Angelo mi ha colpito
la situazione economica della gente e la vita in comune. Mi è piaciuta l’unità e la costanza che hanno nell’andare alla Santa Messa. Trovano la Chiesa come
luogo di riunione.
Sulla popolazione totale c’è percentualmente una
gran quantità di ragazzi sulle sedie a rotelle.
(costruite in plastica con materiale di scarto). Spero
che prima o poi trovino una vita serena e senza
problemi e che la medicina faccia progressi importanti.
Giovanni: Padre Angelo ci ha fatto vedere i luoghi e
le condizioni delle persone che vivono in Angola. Mi
ha colpito in particolare la situazione dei ragazzi che
vivono principalmente in strada, alcuni senza genitori
e senza insegnamento. Padre Angelo è impegnato a
seguire più di 200 portatori di handicap. Secondo me
sono molto sfortunati. Spero trovino amici e tanta
compagnia.
Matteo: Mi ha stupito che Padre Angelo che vive in
quel posto con quelle pessime condizioni di vita, alimentazione e igiene, sia così felice e spensierato.
Inoltre non gli manca l’Italia e là si sente a casa.
L’invito di Padre Angelo
Alla fine dell’incontro Padre Angelo ci ha lasciato un invito:
1.
pregare per i missionari
2.
essere consapevoli di quanti doni abbiamo ricevuto
3.
vedere che il mondo è grande e riuscire a rinunciare a dei beni per gli altri
4.
sostenere il prossimo con qualche rinuncia
Da ragazzo ho sempre visto l’oratorio come un
luogo di gioco, un posto dove ci si ritrovava con i
propri amici con l’unico scopo di divertirsi. Da
milanese nato negli anni ’70 devo dire che le alternative tra i luoghi di gioco in città, non erano poi
molte o allettanti, vicino a casa c’era un parco, ma
l’ambiente non si poteva definire pulito o sicuro,
spesso si vedevano siringhe gettate nei prati o
sotto le panchine e la pulizia lasciava molto a desiderare. Oggi da genitore capisco meglio la fortuna che avevamo ad avere un luogo come l’oratorio e apprezzo molto di più il lavoro svolto da
tutte le persone, allenatori, dirigenti, genitori e
sostenitori, che a titolo gratuito si impegnano per
consentire l’apertura e lo svolgimento delle attività in un luogo come il Quader.
Quando in ottobre mi fu proposto di partecipare
assieme ad alcuni altri collaboratori del Quader ad
un corso di formazione restai positivamente colpito dalla situazione.
Uno dei dubbi che spesso sorge, a chi vede da
fuori le attività sportive a livello oratoriale, è se le
persone che gestiscono i ragazzi abbiano qualche
formazione oltre alla passione e alla buona volontà, che gli consenta di trasmettere qualcosa di
positivo e possibilmente con metodi idonei. Per
quanto riguarda il CSI Oratorio Sarnico esiste
un’attenzione particolare per la formazione personale dei collaboratori, non solo nel settore cal-
cistico, nelle mire della società c’è come obiettivo
di poter consentire la formazione sia a livello
sportivo che educativo nei vari settori sportivi.
All’interno di questo contesto si pongono le serate formative a cui partecipiamo. Il corso si tiene in
collaborazione tra il CSI provinciale ed alcuni allenatori ed organizzatori del settore calcio giovanile
del F.C. Inter.
Queste serate consentono ai partecipanti un confronto tra esperienze personali in diverse realtà
sportive.
Alla prima serata i partecipanti in aula erano centoventi e terminato l’intervento del relatore sig.
Giuliano Rusca, allenatore della squadra pulcini
F.C. Inter, il confronto non è mancato, forse anche
perché la realtà esposta dal relatore, per sua stessa ammissione, era molto diversa da quella in cui
si trovano ad operare quotidianamente i partecipanti al corso .
Una curiosità per concludere: parlando con una
decina di corsisti, ma anche con alcuni ragazzi che
giocano in diverse squadre di calcio, ho
scoperto che tutti sono a conoscenza
delle 17 regole del calcio, ma solo pochi
sono riusciti ad esporle.
Così se a qualcuno come me venisse
voglia di rileggerle le potrà trovare sul
sito www.csioratoriosarnico.it nella
sezione calcio.
Prossimi appuntamenti
29 novembre ore 14.30: Mi gioco la domenica - giochi in oratorio
30 novembre ore 7.30 inizio Time out medie in oratorio
5-6-7 dicembre: uscita adolescenti a Fiumenero
12-13 dicembre raccolta viveri in favore della Caritas
20 dicembre ore 20.30 confessioni vicariali adolescenti a Credaro
CSI Oratorio Sarnico
NON SOLO PER GIOCO
ASSOCIAZIONI
ilPORTO
40
a cura del presidente Dino Valerio
TENNIS CLUB SARNICO: Un’annata indimenticabile
Ayrton Marini col maestro Cattaneo
La squadra di serie A/1
Al TC Sarnico non c’è soltanto Matteo Zanchi che fa
parlare di sé. La grande annata dei giovani del club
lacustre infatti, porta anche la firma di un quattordicenne che ha sbancato diversi tornei:
Ayrton Marini, nato nel dicembre del 1994 ha iniziato a
giocare a tennis quando aveva 6 anni.
Per il giovane tennista orobico è stata una stagione da
incorniciare.
Ecco tutti i trionfi:
- Campione Regionale a squadre nell’Under 16
- Campione Regionale a squadre nell’Under 18
- Campione Provinciale di 4^ categoria
- Vincitore nel torneo di 4^ categoria al TC Altopiano
Clusone
- Vincitore nei tornei Under 16 di Bolzano, Iseo,
Gardone, Capriolo,Bergamo
- Vincitore del Master Circuito Orobico
al TC Bagnatica
- Vincitore della classifica del Circuito
Orobico
- Finalista nel Master finale “One
String” di Barcellona a cui era arrivato
dopo il successo nel Master Regionale lombardo
CLASSIFICA 2009
Squadra
CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE
TENNIS CLUB SARNICO
SOC. CANOTTIERI CASALE
GEOVILLAGE SPORTING CLUB
T.C. UDINESE
ATA BATTISTI TRENTINO
TENNIS CLUB SCHIO
g
6
6
6
6
6
6
6
LA SCUOLA TENNIS
Ma al di là delle imprese degli agonisti c’è tutta una
scuola tennis che sta crescendo bene sotto la guida del
Maestro Giampietro Cattaneo, dei collaboratori Enrico
Boni e Matteo Pasini e del preparatore atletico Alberto
Schivardi.
In calendario per i ragazzi della scuola tennis ci sono
non solo le lezioni, ma anche partite amichevoli con
altre realtà della provincia e tanti tornei interni che terranno occupati i ragazzi quasi ogni week-end.
C’è inoltre un’iniziativa che merita di essere pubblicizzata.
Il TC Sarnico porta il tennis nella scuola con alcune
classi delle elementari che sostituiranno l’ora di educazione fisica con racchette e palline all’insegna del divertimento.
CAMPIONATO A SQUADRE SERIE A/1
Al termine della fase a gironi il T.C. Sarnico è in testa a
pari punti con la canottieri Aniene di Roma.
Purtroppo i romani sono primi avendo vinto un incontro in più. 27 a 26!
Peccato ma meglio di così non si poteva fare; 5 vittorie
ed 1 pareggio.Un gruppo veramente unito ed eccezionale sotto tutti i punti di vista.
Non c’è altro da dire se non GRAZIE!
v
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5
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1
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n
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i.v.
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16
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4
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ilPORTO
A cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa Comune di Sarnico
dalCOMUNE
41
INAUGURATA LA SALA CIVICA “SEBINIA”
La ex chiesetta di Nigrignano ora un modernissimo centro culturale polivalente
E’ stato inaugurato lo scorso 30 ottobre
alla presenza delle autorità civili, militari e
religiose, il nuovo centro culturale “Sebinia”
che l’Amministrazione Comunale ha ricavato dalla ristrutturazione completa della ex
chiesetta di Nigrignano.
Originariamente un monastero
cluniacense risalente all’anno
1000, la chiesetta aveva origini
romaniche: il primo documento
che attesta l’esistenza di questa
struttura por ta infatti l’anno 1089
e sigla la donazione della chiesetta
da par te del Conte di Sarnico
Ghisalber to IV ai monaci cluniacensi. Proprio questi ultimi trasformarono in soli 20 anni la chiesetta in un monastero.
Il progetto di ristrutturazione è
opera degli architetti Paola Belussi
di Sarnico e Gualtiero Ober ti di
Bergamo.
Il linguaggio moderno attraverso il
quale gli architetti hanno saputo ridare vita a questo monumento, rispettandone al tempo stesso le origini, fà della chiesetta della Madonna in Nigrignano un’opera unica e for temente innovativa sul territorio.
Dopo quasi un anno di lavori che hanno coinvolto sia la par te
esterna sia quella interna, l’edificio è tornato al servizio della
cittadina sarnicese con una possibilità di utilizzo di cer to molto
variegata, come spiega l’Assessore alla cultura Gusmini:
“L’inaugurazione è stata studiata proprio per mostrare i
potenziali utilizzi della struttura: un centro polivalente che,
oltre a poter fare da teatro per matrimoni civili, possa ospitare cultura di qualità in ogni sua forma. Eventi culturali di respiro locale ma anche, perché no, provinciale o regionale.
Possiamo ospitare mostre, concerti, spettacoli di danza, rassegne teatrali o fotografiche, incontri e convegni.
Gli artisti che ci hanno deliziato della loro presenza portano i
risultati della loro arte in questo splendido ambiente, che speriamo possa fare da cornice a tanti altri talenti locali e non”.
Il nostro Sindaco ha commentato così l’inaugurazione del centro: “Sarnico sentiva la necessità di una nuova struttura che
ospitasse gli eventi culturali che ormai frequentemente si
organizzano. E non potevamo destinare ad uso migliore questa splendida chiesetta sapientemente riqualificata, un esempio
di arte moderna certo, in cui si respira ancora la storia, la cultura e la tradizione della nostra cittadina.
Un connubio perfetto tra passato e modernità che arricchisce
dalCOMUNE
ilPORTO
42
l’offerta del nostro territorio, e che dà a Sarnico una
marcia in più per proporsi come centro turistico e
culturale privilegiato del Sebino“.
L’inaugurazione del nuovo edificio è avvenuta alla
presenza, fra le numerose autorità, anche di alcuni
Sindaci dei paesi limitrofi che, insieme ad un folto
gruppo di cittadini, hanno assistito ad una breve rassegna di momenti ar tistico-culturali, per mostrare
come la nuova struttura si presti perfettamente
all’esibizione di diverse forme d’ar te.
Era infatti presente la danza, rappresentata dal ballerino nativo di Sarnico Michele Vegis, oltre alla musi-
ca, interpretata dalla soprano sarnicese Elena Gallo
e dal clavicembalista Gianluca Petagna.
Nella nuova sala civica ha fatto capolino anche la
scultura con le opere di Primo Formenti e Carlo
Previtali, la fotografia con gli scatti fatti da Andrea
Volpi del Circolo Fotografico “Le Molere”, la pittura
con un’opera prestata dall’associazione “Amici della
Pinacoteca” e infine il teatro, con la performance
dell’attore bergamasco Max Brembilla che ha por tato in scena un estratto del Cyrano de Bergerac.
Per coloro che si fossero scordati le origini di questo
moderno centro culturale ecco qualche cenno storico.
Alcuni momenti dell’inaugurazione della nuova Sala Civica
ilPORTO
dalCOMUNE
43
Da testi custoditi nell’Abbazia di Cluny in Francia, si
evince che la terra in contrada Negreniano nella
cor te di Sarnico, sito su cui sorge la Chiesa della
Madonna di Nigrignano, fu donata a S. Ugo, abate
di Cluny, nell’anno 1081 d.C., insieme alla cappella
di S. Maria che già vi era stata edificata, da tal
Gisalber to conte di Bergamo, affinché vi si erigesse
un convento.
Correva l’anno 1083 quando fu costruito il convento, e la cappella di S. Maria, oggetto della donazione,
fu integrata quale chiesa del convento “Monasterii de
S. Petri e Pauli in S.Maria de Sarnicho”.
Il convento e la chiesa rimasero sotto la custodia dei
monaci fino al 1496, anno in cui Papa Alessandro VI
soppresse definitivamente l’ordine cluniacense. I beni
passarono ai monaci Cassinesi.
Con ordine dell’8 giugno 1797, Napoleone I decretò
la soppressione del convento e la destinazione dei
beni all’Accademia delle Belle Ar ti di Bergamo e in
seguito, al patrimonio dell’Ospedale Maggiore.
Nel 1912 si hanno notizie dell’uso del complesso di
chiesa e monastero come casa colonica e ripostiglio
di attrezzi e bestiame. Acquistato poco dopo da privati, da tempo ormai non più destinato al culto,
divenne sede dell’impianto di una piccola filanda e
nel 1921, passato di proprietà del sig. Umber to
Ravasio, venne inglobato in uno stabilimento per la
lavorazione del cotone: la Manifattura Sebina.
Dagli anni ’20 ad oggi, la chiesa è stata oggetto di
svariati interventi di for te manomissione, il cui più
evidente è stato la suddivisione del volume interno,
in tre distinti livelli, tramite la realizzazione di
impalcati.
Solo oggi, dopo la dismissione dell’opificio, è stato
possibile ripor tare alla luce la fabbrica settecentesca
della chiesa, i cui ultimi lavori di restauro risalgono al
1713, come ripor tato nell’iscrizione che si leggeva
sulla por ta principale.
Non vi sono però tracce degli stadi di costruzione
delle fabbriche precedenti.
dalCOMUNE
ilPORTO
Continua l’impegno del comune verso le
nuove generazioni
44
I giovani continuano ad essere al centro del lavoro dell’amministrazione comunale.
Ad un anno di distanza dalla promozione di 4 progetti
presentati all’interno della conferenza “I Giovani nel
Cuore”, l’assessorato alla Cultura del Comune di
Sarnico, insieme al Tavolo delle Politiche giovanili, ha deciso di fare il punto della situazione e soprattutto di rinnovare il piano di intervento a favore dei più giovani.
Ecco com’è andato lo sviluppo di questi 4 progetti e
come sarà la loro evoluzione per il prossimo anno.
Grande successo ha avuto il progetto “Abitare il lago”
che era nato proprio per stimolare i ragazzi alla conoscenza dell’acqua e di una parte fondamentale del
nostro territorio. L’acquisto di 10 kajak, gestiti dal gruppo CSI Sarnico insieme al Gruppo Scout locale, ha decisamente dato i suoi buoni frutti.
Sono stati infatti organizzati corsi liberi e dedicati agli
studenti dell’istituto Serafino Riva, ai quali hanno partecipato circa 50 adulti e 30 ragazzi. Oltre a loro circa altre
400 persone, giovani e non solo, hanno potuto navigare
alla scoperta del nostro lago in occasione dei raduni
scout ma anche della Festa dello Sport 2009.
Ora il Comune per il 2010 ha deciso di potenziare questo interessante progetto con nuove idee: la strutturazione di un vero e proprio gruppo di kajak appartenente al CSI Sarnico, la promozione in chiave territoriale del
progetto, con la creazione di percorsi naturali che colleghino sentieri collinari a percorsi acquatici, e la realizzazione di alcune strutture come una zona di rimessaggio
per kajak per offrire un riparo adeguato dalle intempe-
rie alle imbarcazioni.
Anche il progetto “Oratorio intendiamoci”,
attuato per fare fronte ad una situazione di
difficoltà in cui la struttura appariva dai primi
mesi del 2007, sembra essere stato decisamente utile. Il lavoro educativo svolto ha
coinvolto circa 80 persone creando un clima
quotidiano molto più sereno e rassicurante
rispetto a quello che si respirava ad ottobre
2008, quando il progetto è partito.
Per il prossimo anno l’amministrazione
comunale ha deciso di continuare a promuovere il progetto concentrando la sua
attenzione specifica soprattutto nei confronti degli adolescenti.
Anche il mondo della scuola è stato al centro dell’interesse del tavolo per le nuove
generazioni soprattutto in virtù delle difficoltà che erano state registrate dai genitori di molti studenti. Proprio per ovviare a tali problemi l’amministrazione
aveva attivato in via sperimentale uno sportello di ascolto con una psicopedagista presente a scuola.
Gli sportelli che questa figura professionale ha tenuto
nel corso del 2009, esclusivamente nella scuola secondaria, hanno ottenuto talmente tanto consenso che su
richiesta sia del personale docente sia degli stessi genitori, l’esperienza verrà ampliata dal punto di vista degli
orari ma anche dei servizi, visto che coinvolgerà anche la
scuola primaria per tutto il 2010. Oltre a ciò l’amministrazione intende avviare dei percorsi rivolti specificatamente ai genitori e continuare a valorizzare il consiglio
comunale dei ragazzi.
Infine, avrà un seguito anche il progetto “Spiazziamoci”,
nato con l’intento di offrire ai giovani uno spazio di
aggregazione, individuato nell’ex palazzina Ar ti e
Mestieri. La ventina di ragazzi coinvolti in questo progetto sta infatti già pensando ad un’inaugurazione ufficiale
dello spazio a loro dedicato e da loro sapientemente
allestito. Chissà che in futuro non possa anche essere
sede di eventi pubblici organizzati dagli stessi ragazzi.
“Continueremo a lavorare in questa direzione- ha sottolineato l’Assessore Gusmini-, dando ascolto ai problemi,
alle necessità, alle aspettative dei nostri ragazzi anche per
i prossimi 5 anni. Continuiamo infatti a credere che sviluppare una cultura della cittadinanza attiva che arrivi a
coinvolgere tutti gli abitanti e soprattutto i giovani, sia
fondamentale per rendere Sarnico davvero protagonista”.
SCUOLA
ilPORTO
46
A cura del Comitato Genitori della Scuola per l’infanzia
I presepi della Scuola dell’Infanzia
Approfittiamo dello spazio riservatoci dalla redazione de “il Porto” per promuovere
un’iniziativa della Scuola dell’Infanzia di Sarnico. Si avvicina il Natale, un momento
magico per i bambini e per le famiglie.
Nella nostra tradizione cristiana il giorno in cui nasce Gesù Bambino è una festa a
“misura di bambino” e come in ogni grande tradizione religiosa i bambini svolgono
un ruolo di primaria importanza.
Da qui la proposta del Comitato Genitori affinché ognuno di loro, aiutato dalla famiglia, realizzi un piccolo presepe che è uno degli elementi che più caratterizza questa
festa che invita a riconoscere, nelle vicende del Bimbo di Betlemme, le sorti dei bambini di tutto il mondo.
Con questa piccola realizzazione i bambini saranno protagonisti in prima persona
alla mostra organizzata
presso
la
Scuola
dell’Infanzia. L’esposizione
avrà inizio sabato 5 dicembre dalle ore 15:00 alle ore
19:00 e proseguirà domenica 6 dicembre, dalle ore
9:00 alle ore 12:00.
Venite a scoprire la creatività dei nostri bambini che,
pur con tecniche varie e
stili diversi, lasceranno inalterato il fondamento principale del messaggio che
vogliono trasmettere alla
comunità di Sarnico: l’importanza dell’amore di Dio
verso l’uomo, attraverso il
dono più grande, il Figlio, e
la metafora significativa
della natività come simbolo
dell’amore familiare.
Ovviamente i presepi sono
in vendita, con offerta libera. Il ricavato verrà utilizzato per finanziare le attività
didattiche della Scuola
Materna.
Vi aspettiamo numerosi.
FESTA DEI NONNI 2009 - Nonno deejay
“Nonno deejay” è stato il lait-motive che i bambini della
scuola materna “Faccanoni” hanno voluto offrire ai loro
nonni accorsi numerosissimi alla festa a loro dedicata presso il centro “Meulì” dell’oratorio. Favoriti da una splendida
giornata che ha reso tutto ancora più bello, in barba ad
influenze e virus pandemici, con la complicità sempre gradita e puntuale degli alpini della locale sezione che hanno
preparato delle squisite caldarroste, bimbi, genitori e nonni
hanno trascorso insieme un pomeriggio all’insegna dell’allegria e del divertimento.
Presenti il Sindaco Franco Dometti e il suo vice Romy
Gusmini che, unitamente alla Presidente Ines Boni, si sono
appagati dello spettacolo di canti e suoni offerti da ciò che predisponendo una bancarella con oggetti vari, che ha permesso di raccogliere una discreta cifra che le maestre
di più bello e importante abbiamo: i bambini.
Le mamme del Comitato Genitori si sono date da fare, potranno utilizzare per l’acquisto di materiale didattico.
ilPORTO
A cura di Civis
Come eravamo
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EVENTI
RICORDI
in alto a destra:
Isa Mutti, Mazza, Giacinta
Fachinetti, Teresa Mutti
(dietro nascosta), Antonietta
da Calolziocorte, Signora
Colombi, Noemi, cameriera
dei Buelli, Laura da Paratico,
Giulia (zia Teresina Sacella)
Cilia del Parroco, Carolina
Restori, Enrichetta, Maria
Giudici, Maria Duci (cameriara dei Gifri), Maria Valli,
Augusta Valli, Teresina
Bonardi (seduta)
CLASSE 1934
Abbiamo scritto i nomi così,
come ce li hanno dati. Poesia
di un tempo che non esiste
più ma capace di mostrarsi
senza paura di apparire.
I baldi giovani della classe 1934 di Sarnico hanno festeggiato in allegria presso il ristorante “Tram” il
loro 75° con l’augurio di proseguire anche in futuro con altri anniversari.
ANNIVERSARI
ilPORTO
a cura della Redazione
Anniversari: 50 anni di matrimonio
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Un pensiero per voi in occasione di questo
anniversario di nozze, con l’augurio che
non si attenui mai la felicità che avete vissuto insieme.
“Cinquant’anni di storia, d’amore, di liti, di
cose dette e non dette, di presenze e di
assenze, di giochi e di sorrisi, di lacrime, di
gioie e di conforto: siete stati sempre solidali l’un l’altra, vi siete rispettati e oggi
festeggiate un grande evento. La vostra
famiglia”.
Avigni Bruno
Angeli Teresa
Morotti Bruno
Miglio Lucia
ilPORTO
Anagrafe
Parrocchiale
a cura di Rosalia Modina
Rinati alla vita della Grazia
40) Plebani Alessandro
di Giancarlo e di Maurizzi Paola.
Nato a Iseo il 07.06.2009.
Battezzato in questa Parrocchia il 17.10.2009.
Padrino: Busi Mario.
Madrina: Maurizzi Elena.
41) Lilli Andrea
di Marco e di De Nardi Barbara.
Nato a Brescia il 17.06.2009.
Battezzato in questa Parrocchia il 04.10.2009.
Padrino: Buelli Fabio. Madrina: De Nardi Sabrina.
42) Carrieri Giulia
di Domenico e di Tedde Daniela.
Nata a Seriate il 14.07.2009.
Battezzata in questa Parrocchia il 04.10.2009.
Padrino: Tedde Fabrizio. Madrina: Carrieri
Alessandra.
43) Beba Roni
di Arben e di Beba Xhelal Gentiana.
Nato a Iseo il 26.07.2004.
Battezzato in questa Parrocchia il 04.10.2009.
Madrina: Doruntina Dhimitri.
Alessandro
Gabriele
Andrea
Renato
ANAGRAFE
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44) Foresti Anna
di Matteo e di Tabai Stefania.
Nata a Iseo il 15.08.2009.
Battezzata in questa Parrocchia il 04.10.2009.
Madrina: Tabai Valentina.
45) Restori Gabriele
di Luca e di Baresi Monica.
Nato a Brescia il 28.08.2009.
Battezzato in questa Parrocchia il 04.10.2009.
Padrino: Baresi Fabio.
46) Frattini Renato
di Giorgio e di Kvyatkovka Mira.
Nato a Brescia il 07.09.2009.
Battezzato in questa Parrocchia il 04.10.2009.
Madrina: Frattini Manuela.
Morandi Riccardo
di Gabriele e Fenaroli Tiziana.
Nato a Brescia il 22.07.2009.
Battezzato nella Parrocchia di Villongo S.F.
il 04.10.2009.
Padrino: Morandi Pier Angelo
Madrina: Galizzi Maria Giulia.
Giulia
Riccardo
Anna
ANAGRAFE
ilPORTO
a cura di Rosalia Modina
Nella casa del Padre
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54) Bonzi Maria
di anni 74.
Deceduta l’1.10.2009.
55) Dossena Tullia
di anni 80.
Deceduta il 3.10.2009.
56) Arcangeli Antonia
di anni 100
Deceduta l’8.10.2009.
57) Bellini don Gianni
di anni 88.
Deceduto il 12.10.2009.
58) Paris Pietro
di anni 95.
Deceduto il 29.10.2009.
Maria
don Gianni
Tullia
Antonia
Pietro