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INDICE Prefazione a cura di Stefano Cattinelli................................................ 2 Lo scopo di questo libro.......................................................5 Capitolo 1. Condizionamento Percorrere altre vie..........................................................................................8 Rafforzare il legame: poche le attività mirate................................................8 Il lavoro è gioco, il gioco è lavoro....................................................................9 Il tocco del palmo della mano. Condurre senza attirare con un premio.... 10 Perché il tocco del palmo della mano?.......................................................... 10 Lavoro per la mano vuota..............................................................................13 I primi passi con un cucciolo.........................................................................15 Iniziare subito con l’educazione.....................................................................15 Esercizio: tocco per principianti.................................................................... 16 Educare i cani anziani al tocco del palmo della mano................................ 19 Come creare un legame tra un cane anziano a un nuovo proprietario....... 19 Capitolo 2. Generalizzazione Generalizzazione: la mano vuota.................................................................22 Motivazione attraverso il cibo.......................................................................22 Primi brevi percorsi guidati......................................................................... 24 Esercizio: da una mano all’altra....................................................................26 Esercizio: condurre con la mano vuota.........................................................28 Concentrazione nonostante le distrazioni..................................................30 Comportamenti appresi indesiderati...........................................................31 Passi di dog-dance contro la noia................................................................32 Non fissare i posti.......................................................................................... 33 La mano come calamita................................................................................34 Capitolo 3. Educazione La mano come unico strumento educativo................................................38 Gli strumenti non sempre sono di aiuto.......................................................38 Camminare con il guinzaglio lento............................................................. 40 Esercizio: camminare con il guinzaglio lento............................................... 41 Esercizio: variazioni al guinzaglio................................................................ 42 Come far perdere l’abitudine di tirare il guinzaglio...................................43 Concentrarsi sul cane....................................................................................45 Affrontare la strada con sicurezza grazie al tocco del palmo della mano...45 Esercizio: “piede” anche senza guinzaglio.................................................. 46 Esercizio: attraversare la strada con sicurezza.............................................47 Indice Capitolo 4. Relazione Creare una relazione attraverso un legame................................................50 Relazione significa rispetto e considerazione..............................................50 Educazione al contatto visivo......................................................................52 Fissare il divieto verbale............................................................................... 53 Esercizio: divieto verbale positivo.................................................................54 Esercizio: divieto in caso di attrattive esterne.............................................56 Esercizio: divieto in caso di forti attrattive esterne..................................... 57 Esercizio da eseguire all’aperto.....................................................................58 Prima chiedere, poi correre.......................................................................... 60 La mia, la tua, la nostra porta......................................................................62 No alla dominanza, sì alla sicurezza.............................................................62 Esercizio: scendere dall’automobile.............................................................63 Esercizio: alla porta di casa.......................................................................... 64 Capitolo 5. Lavorare insieme Lavorare insieme al cane...............................................................................68 I cani vogliono lavorare con noi.....................................................................68 Giochi da fare ovunque, sempre e in ogni momento.................................69 Esercizio: il gioco della bottiglia...................................................................70 Variazioni del gioco della bottiglia.................................................................71 Esercizio: il gioco “cerca il collie”.................................................................. 73 Esercizio: il gioco della geometria ...............................................................74 Trucchi e balli senza aiuti.............................................................................76 Educazione con qualche trucco, attività per rafforzare il legame...............76 L’inchino......................................................................................................... 77 Slalom tra le gambe.......................................................................................78 Disegnare un otto tra le gambe.....................................................................79 Capitolo 6. Azione Esercizi di concentrazione............................................................................82 Come allenare l’attenzione del cane.............................................................82 Esercizio: allenare la concentrazione............................................................83 Esercizio: mantenere la concentrazione nonostante una distrazione....... 84 I cani nervosi..................................................................................................85 Creare un rapporto di fiducia con cani paurosi...........................................86 Liz, dal capannone alla pista da ballo...........................................................86 Scarlett, dalla strada al soggiorno.................................................................88 Non trattare tutti i cani paurosi allo stesso modo...................................... 90 Condurre con dolcezza i cani disabili........................................................... 91 Prendere il cane per il naso............................................................................ 91 Esercizio: lavorare con cani disabili..............................................................92 Un cane disabile; e allora?.............................................................................93 Ringraziamenti...........................................................................96 >> 95 38 Capitolo 3 • Educazione La mano come unico strumento educativo Educare è molto di più di “siedi”, “terra” e “piede”. Si può portare ovunque un cane ben educato. L’educazione ha molto in comune con la relazione. Gli strumenti non sempre sono di aiuto La maggior parte dei cani non padroneggia con correttezza i comandi di base come “siedi”, “terra” e “piede”: suona strano ma è così. Provate a fare un test: mettetevi davanti al vostro cane, nascondete le mani nelle tasche della giacca o dei pantaloni, fate molta attenzione a non comunicare alcun segnale con il corpo e dite “siedi”. Se il cane si siede subito, seguendo esclusivamente il co- mando verbale, allora padroneggia il comando verbale. Come già detto in precedenza, nella maggior parte delle scuole cinofile il comando verbale “piede”, ad esempio, viene fatto apprendere con l’aiuto di un bocconcino davanti al naso. Inoltre, vengono spesso usate prelibatezze irresistibili come salumi o formaggio. In questi casi, allora, il cane ha solo appreso a seguire le leccornie. L’unico strumento educativo nell’addestramento con il tocco del palmo della mano è la mano del proprietario. In questo modo il cane si deve concentrare sui movimenti del proprietario e non deve farsi distrarre dal premio. http://www.gruppomacro.com/prodotti/addestrare-senza-parole Se il proprietario non ha alcun bocconcino nella mano, il cane non la segue, nella maggior parte dei casi non fa niente. Il furbetto lo sa molto bene: “Se aspetto abbastanza a lungo, la padroncina/il padroncino mi mette di nuovo qualcosa di buono davanti al naso”. I cani sanno come imporsi. Soprattutto hanno decisamente più pazienza di noi e una sorprendente e ammirevole costanza. Spesso il cane si comporta così anche con gli altri comandi verbali dell’educazione base: se non ha una prelibatezza davanti al naso, in genere il cane fa di tutto tranne quello che vuole il proprietario. Altri tipi di aiuti sortiscono spesso lo stesso risultato del cibo. Una mia conoscente utilizza da sei anni il clicker con entrambi i suoi cani. Attraverso il click i cani dovrebbero imparare a non gettarsi sugli altri cani quando sono al guinzaglio. La mia conoscente è fermamente convinta che il clicker sia l’unica soluzione possibile. Allora perché dopo sei anni di addestramento i suoi animali continuano ad avventarsi sugli altri cani al guinzaglio? Perché nella maggior parte dei casi lei utilizza il clicker proprio nel momento in cui si scatena l’inferno. Con quest’addestramento ha raggiunto l’esatto contrario di quanto si era prefissata: con il click praticamente dà la conferma ai cani che è giusto lanciarsi in avanti, visto che dopo il click arriva sempre una leccornia, dunque un premio per un atteggiamento che in realtà la proprietaria non vuole affatto. Il timing per il click è semplicemente sbagliato. Si sarebbe potuto risolvere il problema più facilmente se i suoi cani avessero creato un legame con la proprietaria e la sua mano, concentrandosi su di lei. L’educazione con il tocco del palmo della mano, se assolto in modo adeguato, può dissuadere in maniera positiva i Nonostante la grande distrazione data dalla presenza di un altro cane, Corona rimane concentrata sulla mano della sua padrona. Corona mantiene fiduciosa il contatto visivo anche se il cagnolino si agita intorno a lei. cani dall’assumere atteggiamenti indesiderati e favorire un miglioramento del comportamento. Riassumendo: >> La mano deve diventare l’unico strumento educativo. >> Altri strumenti, come il clicker e simili, hanno lo stesso effetto di un bocconcino nella mano. >> Il cane deve costruire un legame con il proprietario. http://www.gruppomacro.com/prodotti/addestrare-senza-parole 40 Capitolo 3 • Educazione Camminare con il guinzaglio lento I miei cani non hanno mai tirato il guinzaglio, ho insegnato loro a comportarsi diversamente fin dall’inizio. Tirare il guinzaglio è un comportamento appreso e quanto più perdura, tanto più diventa difficile far disabituare il cane. Naturalmente non ho cani eccezionali, anche il loro guinzaglio si tende quando si trovano davanti un gatto. Il mio maschio di collie americano, che pesa 35 chili, riuscirebbe di sicuro a buttarmi per terra se tirasse il guinzaglio con tutto il suo peso. Ma naturalmente non ne è consapevole e io non ho permesso che gli venisse in mente di tirarmi nella direzione da lui desiderata. Il labrador retriever Big Boy ha imparato ad andare al guinzaglio alla perfezione, ma a modo suo. Già da cucciolo poteva fare i suoi giri al guinzaglio, il proprietario seguiva amorevole e sorridente il culetto del cucciolo che dondolava in maniera graziosa. In questo modo si sono poste le basi per far sì che la persona all’altro capo del guinzaglio venisse tirata. A dieci mesi, e con un peso di 30 chili, il giovane cane Big Boy non capisce perché all’improvviso, quando si trova al guinzaglio, non possa più andare alla velocità e nella direzione da lui desiderate. La sua padrona non riesce più a tenerlo e il suo padrone, lo stesso che gli ha insegnato ad andare al guinzaglio, fa con lui ormai solo i giri che sono strettamente necessari. Negli altri momenti Big Boy rimane confinato in giardino. Riassumendo: >> Tirare il guinzaglio è un comportamento appreso. >> Tirare il guinzaglio è un comportamento che non dev’essere premiato. >> Fin dall’inizio il cucciolo non deve mai tirare. >> Evitate coerentemente che i cuccioli si abituino a tirare il guinzaglio. Quando il cane tira il guinzaglio, è non solo sgradevole per il proprietario ma anche pericoloso per l’animale. http://www.gruppomacro.com/prodotti/addestrare-senza-parole Esercizio Esercizio Camminare con il guinzaglio lento Scopo dell’esercizio e caratteristiche: >> Il cane impara a orientarsi seguendo il guinzaglio che il padrone tiene nella mano e a mantenere la posizione data dalla mano. >> Durata massima dell’esercizio con i cani giovani: 10 minuti. >> Durata massima dell’esercizio con i cani adulti: 15 minuti. Per arrivare a ottenere una camminata sicura con il guinzaglio lento, al cucciolo non deve mai venire in mente che valga la pena tirare il guinzaglio per arrivare così allo scopo desiderato. Anche annusare, che per il cane è come “leggere il giornale”, rappresenta un premio e tirare il guinzaglio diventa un successo. Annusare sì, ma sempre a guinzaglio lento. Mettete il guinzaglio al vostro cane. Con voi avete il suo pasto, dentro a una busta per il cibo o nella tasca della giacca. Cercate di svolgere quest’esercizio quanto prima sulla strada. Anche il tiratore più ostinato di guinzaglio fa il bravo accanto al proprietario quando si trova in giardino o nell’area-giochi per cani, non c’è comunque nient’altro di interessante in un parco del genere. Il cane si deve trovare con il guinzaglio lento alla vostra sinistra. Adesso offrite al cane la vostra mano destra. All’inizio fate due o tre passi, poi il cane può toccare la mano, per la qual cosa ottiene il suo premio. Fate ancora un paio di passi, ai quali seguono il tocco e il premio. In genere andare al guinzaglio è per un cane davvero noioso. Fate in modo che per il vostro cane diventi interessante e che valga la pena seguirvi con il guinzaglio lento. Come all’inizio dell’educazione al tocco del palmo della mano, fate diventare questi esercizi un gioco comune. Non lavorate più di 10 minuti con i cuccioli o 15 con i cani adulti. Dopo aver eseguito l’esercizio, il cane deve poter correre in libertà, cosa molto importante per i cuccioli, oppure, con il guinzaglio lungo e lento, deve poter indagare sulle informazioni lasciate dai suoi amici. Evitate accuratamente di tirare voi stessi il guinzaglio. Il cane si può abituare all’effetto motorio del proprietario con il guinzaglio e in seguito aspetterà sempre quest’effetto motorio, poiché pensa che sia normale così. Consigli se le cose non funzionano Se il cane non si lascia assolutamente convincere a camminare mentre tenete in mano il guinzaglio lento, interrompete l’esercizio e fate con lui un gioco scatenato. Prima di riprendere con l’educazione al guinzaglio, praticate poi per un paio di minuti gli esercizi del tocco della mano descritti in precedenza. Questi consigli valgono anche per tutti i successivi esercizi che contemplano l’uso del guinzaglio. http://www.gruppomacro.com/prodotti/addestrare-senza-parole 41 42 Capitolo 3 • Educazione Esercizio Variazioni al guinzaglio Scopo dell’esercizio e caratteristiche: >> Evitare che il cane tiri il guinzaglio. >> Durata massima dell’esercizio con i cani giovani: 10 minuti. >> Durata massima dell’esercizio con i cani adulti: 15 minuti. Per variare gli esercizi cercate percorsi da fare a slalom. Possono essere più alberi, paletti o pietre di recinzione oppure le colonne di un’arcata. Iniziate lo slalom lentamente e fate attenzione a non pestare le zampe del vostro cane. Mi piace fare quest’esercizio con il guinzaglio al corpo. Cioè: mi faccio passare il guinzaglio sulla spalla destra in modo tale che il moschettone sia in basso sul mio fianco sinistro. In questo modo il proprietario riesce a tenere bene sotto controllo il cane, al quale non viene in mente di tirare il guinzaglio. L’unica eccezione per il guinzaglio al corpo si ha quando la differenza di peso corporeo tra cane e proprietario è molto grande; in questo caso è meglio evitare. Cani di 50 chilogrammi possono spostare con facilità anche un uomo ben piazzato. Consigli se le cose non funzionano Se il vostro cane cerca di tirare in avanti o di lato, richiamatelo a voi con il metodo del tocco del palmo della mano visto nel capitolo 2. Ma soprattutto non ripetete continuamente il suo nome. Ho conosciuto molti cani che alla fine reagivano innervositi. Al più tardi dopo tre giorni e un paio di bocconcini appetitosi il cane riconosce il proprio nome. Se proprio volete dire qualcosa, utilizzate allora un comando verbale utile come “qui”, ”vieni” o “piede”, tanto il cane li dovrà comunque apprendere in seguito. Riassumendo: >> Tirare di lato è comunque tirare il guinzaglio. >> Per correggere non utilizzate le parole, il cane deve seguire solo la mano. >> Non chiamate continuamente il cane per nome. Il guinzaglio indossato impedisce al proprietario di usarlo per influenzare il cane. http://www.gruppomacro.com/prodotti/addestrare-senza-parole La mano come unico strumento educativo Lavorare oltre il premio I cani apprendono davvero in fretta, ancora più in fretta quello che non dovrebbero apprendere. Mi capita spesso di vedere che il cane cammina sì al piede, ma non appena ha ottenuto la sua ricompensa lascia la posizione e si dedica ad altre cose più interessanti. Chiunque pratichi l’agility ha imparato che dopo l’ultimo ostacolo di un percorso ne va aggiunto uno ulteriore. In questo modo si mantiene la concentrazione durante gli esami di questa disciplina e si fanno meno errori con l’ostacolo finale. Dopo la ricompensa fate mantenere al cane la concentrazione ancora per un paio di secondi e poi lasciatelo libero. Come far perdere l’abitudine di tirare il guinzaglio Le cose non funzionano? Con un addestramento davvero coerente è possibile recuperare. Mi capita spesso di vedere che il proprietario si rivolge a una scuola cinofila solo quando la situazione è diventata insostenibile. Spesso con questi cani, abituati a tirare il guinzaglio, si è lavorato solo nelle aree dedicate, utilizzando inoltre il buon vecchio metodo del bocconcino davanti al naso. Molto lavoro, ma ne vale la pena Nel parco giochi per cani l’animale va perfettamente al guinzaglio, ma d’altra parte lì conosce già tutto. Non appena arrivano nuovi stimoli, come ad esempio un ciclista, i passanti oppure le tracce di altri cani sul palo del lampione, il nostro amico al guinzaglio si trasforma in un bue da tiro. Nella vita quotidiana non ci si addestra mai davvero a camminare con il guinzaglio lento. Lucy, una femmina breton di 3 anni, veniva detta “suricato”, perché, se per lei le cose non accadevano abbastanza in fretta, si metteva anche su due zampe e tirava il guinzaglio. Dopo un’educazione rigorosa al tocco del palmo della mano, anche lei ha imparato a camminare con il guinzaglio lento. Quest’addestramento è importante, perché tirare al guinzaglio può portare danni importanti alle vertebre cervicali; quando il guinzaglio è a pettorina, può comportare altri danni fisici, meno per il cane e più per il braccio del proprietario. Riassumendo: >> L’atteggiamento tipico del cane che tira il guinzaglio nasce nelle aree-giochi per cani. >> Nelle aree-giochi chiuse per cani gli stimoli quotidiani sono pochissimi, se non addirittura nulli. >> Purtroppo non ci si allena quotidianamente a camminare con il guinzaglio lento. http://www.gruppomacro.com/prodotti/addestrare-senza-parole 43 44 Capitolo 3 • Educazione La proprietaria ha potuto provare a casa gli esercizi suggeriti. Il cane del nostro esempio, Lucy, li sapeva fare perfettamente dopo due settimane. Già durante questa fase dell’addestramento il legame è diventato più stretto e Lucy è apparsa più concentrata. Abbiamo introdotto l’esercizio “Da una mano all’altra” (si veda il paragrafo corrispondente nel capitolo 2) in molte situazioni quotidiane. Siamo andati con Lucy subito in un ambiente che offrisse anche distrazioni. Dopo tre anni che tirava il guinzaglio, Lucy doveva finalmente imparare a camminare comportandosi in maniera corretta anche per strada e non solo nell’area-giochi per cani o nel giardino. Naturalmente all’inizio ci sono state alcune ricadute. Il comportamento di Lucy però è migliorato in fretta grazie allo zelo e alla perseveranza della sua proprietaria. Con la pazienza si arriva al successo Abbiate pazienza. Non potete aspettarvi che un cane, che per tre anni ha tirato il guinzaglio con successo, cambi in tre settimane. Ci vuole molto tempo e ancora più perseveranza per far perdere all’animale quest’abitudine. In più di dieci anni di scuola cinofila mi sono accorta che spesso la correzione di comportamenti errati nell’animale richiede lo stesso tempo che ci vuole per fargliene apprendere uno nuovo. Per questo motivo è di grande importanza evitare accuratamente che insorgano comportamenti sbagliati o quanto meno è bene cercare di eliminarli il più in fretta possibile con l’educazione. Così va bene: il guinzaglio è lento e camminate insieme. Il cane deve anche poter annusare in giro. Fintanto che il guinzaglio rimane lento, non c’è niente da eccepire. http://www.gruppomacro.com/prodotti/addestrare-senza-parole Tratto da: Addestrare Senza Parole Autrice: Liane Rauch Condividi: