Cipro, terra di Afrodite Antiche meraviglie dal Neolitico all`Arte
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Cipro, terra di Afrodite Antiche meraviglie dal Neolitico all`Arte
AL QUIRINALE VASI, SCULTURE E MONILI: 50 PEZZI SCELTI TRA I CAPOLAVORI PROVENIENTI DALL'ISOLA Cipro, terra di Afrodite Antiche meraviglie dal Neolitico all'Arte Romana Dea dell'amore Simbolo di bellezza, il culto di Afrodite si è sviluppato a Paphos, sulla costa sud-occidentale L' occasione appartiene all'ufficialità degli scambi culturali. Ma la qualità dei pezzi esposti pochi, ma sceltissimi merita di gran lunga una visita degli appassionati di archeologia. E poi c'è la possibilità per il pubblico, sia pure limitata a poche sale (quelle cosiddette «delle Bandiere») e a un rapido sguardo alla monumentale Corte d'onore, di accedere al Quirinale, l'ex reggia papale e savoiarda, sede dal secondo dopoguerra della Presidenza delle Repubblica.Tutti motivi validi per visitare la mostra «Cipro, Isola di Afrodite», aperta da domani al 5 gennaio e organizzata in occasione della Presidenza di Cipro del Consiglio dell'Unione Europea. A inaugurare ufficialmente la rassegna, ieri pomeriggio, il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente della Repubblica di Cipro Demetris Christofias, in visita ufficiale in Italia.«Il primo maggio del 2004 Cipro ? ha ricordato ieri Napolitano in una nota- che insieme ad Atene e a Roma ha contribuito a trasmettere al Vecchio Continente il messaggio civilizzatore del mondo classico, è entrata a far parte dell'Unione Europea. Oggi, in occasione del suo turno di Presidenza del Consiglio dell'Unione, la Repubblica di Cipro ha voluto offrire all'Italia una mostra che permetterà di ripercorrere una parte del cammino della sua storia e illustrerà anche quella che è stata sempre la sua vocazione: punto di incontro tra uomini proveniente da orizzonti diversi».Culla del Mediterraneo, sempre contesa nei secoli, terra difficile che ancora oggi vive una situazione politica a dir poco complessa (l'occupazione turca del 1974, il fatto di essere l'unica e ultima nazione in Europa a essere anche fisicamente divisa da un muro), Cipro rivive in questa rassegna tutta incentrata sulla figura di Afrodite, la dea che secondo il mito proprio sull'isola vide i natali e che è da sempre anche il simbolo della nazione. Dea dell'amore e della bellezza, il cui culto si è sviluppato a Paphos, sulla costa sud-occidentale di Cipro (dove si trova uno dei più importanti siti archeologici, con Salamina e Kurion, di quella terra), Afrodite è dunque al centro di questa mostra che attraversa un arco cronologico di settemila anni, dal Neolitico all'età romana (I secolo dopo Cristo).Se Cipro è stata definita Isola di Afrodite, è stato spiegato ieri, è perché il suo territorio ha accolto molti millenni prima dell'arrivo dei Greci il culto di una grande divinità mediterranea, la cosiddetta «Madre Terra», con caratteristiche identiche alla dea dell'Amore delle popolazioni elleniche. E riassumere attraverso l'immagine di Afrodite millenni di storia è proprio l'ambizione di questa mostra (organizzazione: Comunicare Organizzando in collaborazione con Dipartimento delle Antichità di Cipro, Fondazione Anastasios G. Leventis, ingresso libero dal martedì al sabato ore 10-13 e 15.30-18.30; la domenica ore 8.30-12, ingresso cinque euro con visita al Palazzo. Chiuso lunedì; www.quirinale.it).Cronologicamente, il breve percorso si apre con la Statuetta del periodo Neolitico in andesite, 14 centimetri di altezza, proveniente da Ayos Thomas, distretto di Limassol: figura stilizzata di grande interesse in cui convivono elementi femminili e maschili. A seguire, una serie di straordinari esemplari del periodo Calcolitico (3900-2500 avanti Cristo), in calcare o ceramica, per proseguire con i pezzi dei periodi Antico e Tardo Cipriota: ancora ceramiche lavorate a mano (scrigno con figurine femminili e maschili dalla necropoli di Bellapais-Vounous), statuette, vasi e terrecotte.Afrodite, dea della bellezza, protagonista assoluta: «Le rappresentazioni iconografiche della dea nell'arte cipriota antica si sono susseguite nel corso dei secoli su ogni sorta di materiali ? ha spiegato Maria Hadjicosti, direttore del Dipartimento di Antichità di Cipro e in tutte le forme d'arte, come la scultura (in calcare e marmo), la ceramica, la coroplastica, la metallurgia e i mosaici. Molte rappresentazioni miniaturistiche della dea sono state eseguite, infine, in altri materiali». Ed eccoli, i tanti pezzi clou della rassegna: dall'Afrodite nuda in marmo bianco (metà del III-fine del II secolo avanti Cristo) che si china in avanti appoggiandosi sulla gamba destra, classico tipo statuario della dea che si toglie il sandalo prima del bagno, con i capelli raccolti sulla nuca, rinvenuta durante gli scavi nel tempio di Soloi-Cholades, al bel volto, sia pur minuscolo (altezza 12,5, della divinità con testa coronata rinvenuto durante gli scavi presso la Villa dei Gladiatori a Kourion (II-I secolo avanti Cristo). In marmo, del periodo ellenistico tardo, l'Afrodite simbolo della mostra, scelta per la copertina del catalogo e collocata al centro dell'allestimento: acefala e forme perfette secondo il tipo della Venere Anadiomene, ovvero «emergente dal mare». Edoardo Sassi (18 ottobre 2012) - Corriere della Sera