“Le Terre Irpine DOCG” Relazione generale
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“Le Terre Irpine DOCG” Relazione generale
AMBITO AV/2 Progetto Integrato Rurale “Le Terre Irpine DOCG” Relazione generale 1 INDICE SEZIONE 1: PARTENARIATO E CONTESTO TERRITORIALE 1.1 - Introduzione 1.2 - Il Partenariato 1.2.1 - Presentazione 1.2.2 - Modalità di concertazione 1.2.3 - Presentazione dei partner 1.2.4 - Gli impegni assunti 1.3 - Il territorio 1.3.1 - Aspetti geografici, morfologici, idrografici e naturalisticoambientali 1.3.2 - Aspetti socio-demografici 1.3.3 - Aspetti economico-produttivi 1.3.4 - Aspetti paesaggistici, storico-culturali, architettonici, monumentali, archeologici, gastronomici e produzioni tipiche 1.3.5 - Strumenti programmatici attuati sul territorio 1.3.6 - Analisi Swot 1.4 - Obiettivi e strategie di sviluppo 1.5 – Il progetto collettivo 1.6 - Articolazione del Piano di Lavoro 1.7 - Modalità di attuazione e gestione del Piano 1.8 - Il Piano di Comunicazione Sezione 2: L’integrazione della Progettualità Locale 2.1 - Modalità e criteri per la selezione delle progettualità locali coerenti con la strategia individuata 2.2 Schede progetti 2.3 Fabbisogni formativi Sezione 3: Piano Finanziario 3.1 – Il piano finanziario generale 3.2 – Analisi Costi Benefici 3.2 - Tabelle finanziarie 2 SEZIONE 1: PARTENARIATO E CONTESTO TERRITORIALE 1.1 Introduzione Nell’ambito del POR Campania 2000-2006, in sede di riprogrammazione di metà percorso, è stata introdotta la nuova misura 4.24 “Gestione di strategie integrate di sviluppo rurale da parte dei Partenariati locali”. Con Delibera di Giunta Regione n. 1533 del 6 agosto 2004 relativa alla definizione del Complemento di Programma conseguente all’avvenuta riprogrammazione del POR, sono stati individuati gli “Indirizzi” da porre a base dell’attuazione dell’anzidetta misura. La finalità principale della nuova misura 4.24 è quella di “sperimentare” nell’ambito del mondo rurale una nuova modalità di intervento pubblico: la Progettazione Integrata; ciò in coerenza con gli indirizzi della nuova PAC, incentrati sul decentramento delle responsabilità decisionali e un marcato coinvolgimento di operatori pubblici e privati locali ed In prospettiva alla programmazione (2007-2013) nella quale i principi della semplificazione e della sussidiarietà saranno alla base della strumentazione in favore dello sviluppo rurale attraverso un unico programma ed un unico sistema di gestione e di controllo. Le motivazioni che sorreggono la scelta di attivare la misura 4.24 è quindi la necessità di sostenere originali percorsi di programmazione integrata che incidano con inedite modalità sulle variabili critiche dello sviluppo locale. La nuova misura punta a creare i presupposti e le condizioni necessarie per realizzare nelle aree rurali in ritardo progetti integrati destinati ad innescare processi di sviluppo locale centrati sulla valorizzazione delle risorse e delle specificità territoriali. Ha pertanto una finalità organizzativa-procedimentale; non introduce, infatti, ulteriori tipologie di interventi strutturali rispetto a quelle previste dalle misure già operanti, delle quali non modifica né l’assetto dei beneficiari finali e dei destinatari ultimi dell’intervento. La strategia d’intervento si ispira al principio della concentrazione degli interventi – sia territoriale che tematica – in sintonia con quanto affermato nel QCS, e al principio dell’integrazione tra settori, risorse e strumenti di programmazione. La misura assegna specifiche competenze ai tre soggetti coinvolti nell’attuazione (Regione, provincia e Provincia) ed in particolare: ⇒ la Regione: indirizza l’attuazione della misura e sovrintende alla sua applicazione. ⇒ la Provincia: svolge un ruolo di promozione, di animazione, di guida, di coordinamento e di affiancamento ai partenariati locali e sovrintende sull’intero processo di attuazione della misura sul territorio di competenza, provvedendo, alla individuazione degli ambiti territoriali (Documento di Analisi e Programmazione - DAP), alla valutazione delle proposte di PIR avanzate dai Partenariati Locali, alla sovrintendenza e vigilanza sulla realizzazione dei Progetti; ⇒ il Partenariato Locale: sulla base degli indirizzi regionali e di quelli formulati dalle Province, avanza la proposta di Progetto Integrato Rurale relativamente al territorio a tal fine individuato dalla Provincia. In tale ambito la Provincia di Avellino, a cui è affidato il ruolo di Organismo intermedio ai sensi del regolamento 438/2001, con deliberazione di Giunta n° 606 del 17/09/2004, ha approvato il Documento di Analisi e Programmazione, nonché la costituzione di quattro ambiti territoriali di riferimento per la realizzazione di altrettanti Progetti Integrati Rurali tra cui l’area AV/2 corrispondente ai comuni di: Montemiletto, Santa Paolina, Tufo, Montefalcione, Lapio, Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Montemarano, Paternopoli e Taurasi 3 Successivamente alla pubblicazione del Bando di attuazione della misura 4.24, adottato con Delibera Dirigenziale n° 90 del 19/11/2004 e pubblicato sul BURC n° 57 del 22/11/2004, si è dato avvio al processo di formazione del partenariato, di attribuzione di ruoli e compiti ed alla definizione delle linee guida del progetto. Nella riunione del Partenariato Locale AMBITO 2, del 22 dicembre 2004, la Comunità Montana del Partenio è stata designata quale Soggetto Responsabile del PIR Ambito 2 nella persona del Presidente Palerio Abate. Secondo quanto previsto dal bando della misura e riportato negli accordi tra le parti, al Soggetto Responsabile è stato affidato, sentita la Conferenza d’Ambito, il compito di svolgere gli adempimenti relativi alla predisposizione e presentazione del Progetto Integrato Rurale e, nel caso di approvazione del Piano, le funzioni consequenziali previste dal Bando di attuazione della Misura POR 4.24. Dopo aver proceduto ad un’attenta analisi di contesto, in data 4 gennaio 2005 il Partenariato Locale Ambito 2 ha individuato quale Tema Strategico per lo sviluppo dell’area il Tema n° 3 “ Valorizzazione turistica delle aree rurali”. 4 1.2 Il partenariato 1.2.1 Presentazione La realizzazione di un progetto di sostegno e valorizzazione delle potenzialità esistenti in un dato territorio si basa essenzialmente sulla conoscenza dell’area di riferimento e, quindi, dei suoi principali problemi e punti di forza, come pure su una esatta definizione degli obiettivi da raggiungere attraverso l’adozione di strategie messe in atto mediante strumenti, metodi ed azioni da identificare e scegliere. Eppure in questo processo ciò che più conta è la forte motivazione a voler concretizzare il progetto coinvolgendo nella realizzazione dello stesso i cittadini, le loro rappresentanze istituzionali, associative ed imprenditoriali. Quest’ultima affermazione riconduce l’efficacia di un qualunque progetto alla capacità dei soggetti decretati a concepirlo, realizzarlo e gestirlo. Il primo fondamentale passo in questa direzione è rappresentato dalla individuazione e costruzione di un valido “Partenariato Locale”, inteso come un insieme di soggetti pubblici e privati che, attraverso discussioni ed accordi, ripensano, promuovono e gestiscono lo sviluppo complessivo del proprio territorio. La composizione del partenariato, secondo la logica del più diffuso coinvolgimento possibile, ha previsto la convocazione e successiva adesione di partner istituzionali quali i 10 Comuni dell’Ambito P.I.R. Avellino 2 e le Comunità Montane del Partenio e del Terminio-Cervialto, di attori locali che operano nel settore economico di riferimento e nel sociale, quali la CIA, il CNA, la CCIAA di Avellino, la Coldiretti, la Confartigianato, la Confagricoltura, la UNPLI Avellino, Associazioni femminili e giovanili (AGIA, Le Donne dell’olio extravergine, il CIF, ANDE, AIDDA,) nonché enti che hanno come propria missione la tutela del gusto e delle produzioni tipiche (Associazione Città del Vino, Consorzio di tutela Vini d’Irpinia, I sentieri dell’olio, Slow Food condotta partenio, Accademia Internazionale della Cultura Gastronomica e Turistica, Associazione Amici della Montagna). Il progetto ha incontrato il consenso anche dei soggetti rappresentativi delle altra progettualità locali ispirate al medesimo principio della concertazione per la condivisione degli obietti e delle azioni. Adottando a pieno i principi di concentrazione delle risorse ed integrazione degli obiettivi e delle azioni, i principali attori dello sviluppo locale già titolari di altri strumenti di progettazione integrata (il GAL Verde Irpinia, il GAL Partenio, Patti Territoriali insistenti sull’area, quale il . PATTO TERRITORIALE “Partenio”, PATTO TERRITORIALE “Valle del Calore”, il PATTO TERRITORIALE speciale agricoltura “Monti Picentini”, P. I. Filiera Enogastronomia, P.I. BORGO Terminio Cervialto, P. I. Parco Monti Picentini) hanno sostenuto con il proprio contributo di esperienze e di idee il percorso di formazione dell’idea forza del presente progetto. In particolare: il settore agricolo è rappresentato da 18 associazioni e organizzazioni rappresentative del mondo agricolo, da cooperative di produzione e trasformazione di prodotti agricoli, da 8 rappresentantI degli strumenti della Programmazione Negoziata, da una cooperativa e 3 consorzi di servizi all’agricoltura, da 7 associazioni per la promozione dell’imprenditoria femminile in agricoltura e da un consorzio di tutela; il settore dell’artigianato e delle PMI è rappresentato da 3 organizzazioni di categoria oltre che da 7 degli 8 rappresentanti degli strumenti della Programmazione Negoziata; il settore del turismo è rappresentato da 4 enti pubblici, da 5 degli 8 rappresentanti degli strumenti della Programmazione Negoziata, da 5 associazioni culturali 5 finalizzate alla promozione turistica del territorio, da 3 associazioni finalizzate alla promozione dell’agriturismo e da 5 pro-loco; il settore dell’ambiente è rappresentato da 2 organizzazioni pubbliche e private operanti nel settore della tutela ambientale; Il settore del volontariato è rappresentato da 2 associazioni; il settore della cooperazione nell’ambito dei settori su menzionati è rappresentato da una cooperativa e da un consorzio. Il partenariato, oltre ad essere ampiamente rappresentativo del territorio, risulta particolarmente significativo per la presenza di donne e di giovani in veste di delegati dei soggetti aderenti: nello specifico su 77 soggetti aderenti, il partenariato vede il coinvolgimento di almeno 14 donne e di almeno 5 giovani. La rappresentatività, inoltre, del partenariato è confermata dal fatto che numerosi sono i soggetti che, direttamente o indirettamente, operano nell’ambito del tema strategico. La composizione del partenariato, risponde alla logica del più diffuso coinvolgimento possibile. La concertazione promossa ha previsto la convocazione e successiva adesione di partner istituzionali quali i 10 Comuni dell’Ambito P.I.R. Avellino 2 e le Comunità Montane del Partenio e del Terminio-Cervialto, di attori locali che operano nel settore economico di riferimento e nel sociale, quali la CIA, il CNA, la CCIAA di Avellino, il GAL Verde Irpinia, la Coldiretti, la Confartigianato, la Confagricoltura, Associazioni femminili e giovanili, nonché enti che hanno come mission la tutela del gusto e delle produzioni tipiche. Il progetto ha incontrato il consenso anche dei soggetti rappresentativi delle altra progettualità locali ispirate al medesimo principio della concertazione per la condivisione degli obietti e delle azioni. Adottando a pieno i principi di concentrazione delle risorse ed integrazione degli obiettivi e delle azioni, i principali attori dello sviluppo locale già titolari di altri strumenti di progettazione integrata (i s.r. del Borgo Terminio Cervialto, dei Patti Territoriali insistenti sull’area ecc.) hanno sostenuto con il proprio contributo di esperienze e di idee il percorso di formazione dell’idea forza del presente progetto. Nel processo di aggregazione si è tenuto conto dei seguenti elementi: • esigenze tematiche degli interventi proponibili • esigenze di concertazione tra gli attori istituzionali e gli opinion leader presenti sul territorio • maggiore diffusione territoriale possibile della nuova iniziativa • comunicazione finalizzata alla concentrazione delle informazioni e ad evitare possibili duplicazioni di attività In sintesi: La costituzione del partenariato è passata attraverso i seguenti step: Analisi degli ambiti entro cui inquadrare la idea forza progettuale Individuazione delle associazioni di categoria, delle forze politiche e sociali presenti sul territorio dei 10 comuni Loro convocazione per illustrare le potenzialità del P.I.R. e la potenziale spinta propulsiva per le nuove modalità di finanziamento 2007-2013 Tavoli di concertazione per la individuazione dell’idea forza in assise presso i comuni dell’ambito a cui ha fatto seguito la verbalizzazione dei successivi accordi raggiunti Scambio di e-mail tra il soggetto capofila (Comunità Montana del Partenio) ed i partecipanti al tavolo di concertazione Definizione delle strategie di azione del P.I.R. Individuazione delle modalità di comunicazione ai potenziali proponenti delle opportunità offerte dal P.I.R. Stesura del calendario di incontri divulgativi e dei giorni di apertura degli sportelli informativi 6 Si riporta lo schema di organizzazione che si prevede di adottare per la futura gestione del PIR 1.2.2 Modalità di concertazione Il partenariato locale ha individuato nella Conferenza d’Ambito l’organismo “politicoconsultivo” di indirizzo generale della coalizione per lo sviluppo. Alla Conferenza d’Ambito sono affidate le funzioni di coordinamento del partenariato, nonché di implementazione del PIR. Fanno parte della Conferenza d’Ambito tutti i rappresentanti delle amministrazioni comunali coinvolte ed i presidenti delle due Comunità Montane. I componenti della Conferenza d’Ambito ispirano la propria azione al principio di leale collaborazione e di pari dignità. Di norma le decisioni sono state assunte all’unanimità dei presenti. Per quanto concerne l’attività di concertazione la Conferenza d’Ambito ha operato nel senso di favorire la partecipazione dei partner, curare i rapporti con il soggetto responsabile definire il contributo della progettualità pubblica alla coerenza generale del progetto. Il Partenariato Locale, sulla base degli indirizzi regionali e di quelli formulati dalle Province ha avviato la concertazione con gli attori locali per la definizione delle linee strategiche da seguire, individuando il tema centrale e promuovendo, attraverso un’intensa attività di animazione e sensibilizzazione a livello locale, la diffusione delle informazioni sulle opportunità previste dalla misura e l’adesione degli operatori locali al programma. Il partenariato si è periodicamente riunito per elaborare e condividere impostazione generale del Progetto Integrato (PIR), provvedere all’emanazione dell’ avviso pubblico volto ad acquisire adesioni da parte di soggetti pubblici e privati per la realizzazione di specifici interventi a valere sulle misure cofinanziate dal Feoga; all’approvazione della selezione, effettuata attraverso procedure pubbliche e trasparenti, delle proposte pervenute al fine di consentirne l’integrazione organica all’interno del Progetto. Sempre il partenariato ha provveduto all’approvazione del Progetto che il soggetto responsabile provvede a presentare il progetto per la valutazione regionale. Il Partenariato Locale delibera con il voto favorevole della maggioranza dei presenti alle riunioni. Nel corso del mese di novembre si sono svolte le prime riunioni presso l’Amministrazione Provinciale di Avellino per una serie di azioni di informazione e sensibilizzazione volte a sollecitare gli attori dello sviluppo locale verso l’attivazione del partenariato locale per i singoli ambiti definiti. Nello specifico si è tenuto un primo incontro di divulgazione e di animazione sulla misura 4.24 e, quindi, sulle opportunità della esperienza pilota della progettazione integrata per le aree rurali nell’ambito PIR AV/2. Tale incontro è stato promosso dalla provincia di Avellino, nella persona dell’Assessore Provinciale all’Agricoltura, ed ha visto il coinvolgimento dei comuni interessati, delle associazioni di categorie più rappresentative sul territorio, degli enti preposti allo sviluppo e alla valorizzazione territoriale (Comunità Montane, GAL). In tale sede si è formalmente costituito il partenariato originario. In un incontro successivo, sempre presso l’Amministrazione Provinciale, il partenariato ha individuato nella Comunità Montana “Partenio”, il Soggetto Responsabile della progettazione integrata in ambito rurale e lo ha incaricato di svolgere attività di animazione e di sensibilizzazione al PIR. Principale obiettivo della Comunità Montana del Partenio stato il sostegno all’attivazione del partenariato locale: a partire dal mese di novembre, con una serie di incontri divulgativi, essa ha sensibilizzato e informato i comuni dell’ambito nelle diverse rappresentanze (enti locali, imprese, associazioni, ….) , ma anche i comuni limitrofi al fine di attivare dei contributi sinergici per l’intero territorio del Partenio-Terminio-Cervialto. In considerazione della necessità di dotare il tavolo di concertazione di una significativa base di rappresentatività del tessuto economico – sociale, l’impegno principale dei soggetti coinvolti si è rivolto al rafforzamento del partenariato, e quindi, al coinvolgimento di 7 soggetti (pubblici e privati) appartenenti a diversi settori produttivi considerati strategici per una buona riuscita del progetto (agricoltura, artigianato, turismo, ecc.). Al fine di rendere più trasparente l’attività del PIR, di veicolare meglio le informazioni e di facilitare l’adesione al partenariato, la Comunità Montana del Partenio nella sua funzione di soggetto responsabile, ha arricchito il proprio portale (www.comunitamontanapartenio.it) di una sezione dedicata al PIR. Fin dai primi incontri divulgativi, organizzati dalla Comunità Montana Partenio, si è evidenziata la necessità di individuare una struttura consulenziale di supporto incaricata della progettazione. In tal senso la Comunità Montana ha esperito le procedure di evidenza pubblica per la scelta del team di supporto. L’attività è stata aggiudicata all’ATI I&S – Plansud, due società specializzate nell’assistenza agli enti, nella programmazione negoziata e nei piani di sviluppo socio-economico. Al fine di regolamentare i rapporti tra le parti, il Tavolo di Concertazione si è dotato di un atto che disciplina e individua i compiti e gli organi del Partenariato locale (Assemblea, Conferenza di Ambito), ha proposto indicazioni operative per un funzionamento efficiente del Partenariato (validità delle riunioni e delle decisioni, convocazioni assembleari e verbali,….)(cfr. atto convenzionale riportato in allegato). La struttura consulenziale ha fornito il suo apporto nel corso dei molteplici incontri del partenariato, svolgendo un’azione di supporto e di assistenza per la definizione del disegno strategico, del progetto collettivo e dell’avviso pubblico per la manifestazione di interesse dei privati. Sono stati organizzati diversi incontri divulgativi che hanno visto protagonista lo STAPACepica che, attraverso i propri responsabili di zona, ha sostenuto i soggetti privati nella presentazione delle manifestazioni di interesse. In particolare, al fine di agevolare le attività degli operatori interessati alla presentazione di una Manifestazione di Interesse, è stata istituita una rete di Sportelli Informativi, operante presso le seguenti amministrazioni: Comunità Montana del Partenio - Tel. 0825 - 902200 Fax 0825 - 902662 Responsabile Sportello informativo: Ing. Domenico Combatti Orario di apertura: nei giorni del Martedì e Giovedì, dalle ore10,00 alle ore 17,00 Comune di Taurasi - Tel. 0827 74004 Fax 0827 74204 Responsabile Sportello informativo: Dott.ssa Tranfaglia Assunta Orario di apertura: nei giorni del Mercoledì e Giovedì, dalle ore 9,00 alle ore 13,00 Comune di Montemarano - Tel. 0827 63012 Fax 0827 63252 Responsabile Sportello informativo: Dott. Mango Francesco Orario di apertura: nei giorni del Lunedì e Mercoledì, dalle ore 9,00 alle ore 13,00 Comune di Montemiletto - Tel. 0825 963247 Fax 0825 963003 Responsabile Sportello informativo: Dott. Branca Luca Orario di apertura: nei giorni del Martedì e Venerdì, dalle ore 9,00 alle ore 13,00 Sono stati realizzati, altresì, incontri divulgativi presso le sedi dei comuni interessati, alle quali hanno sempre presenziato i rappresentanti del soggetto responsabile, dello Stapa Cepica e della Provincia. Con riferimento alla modalità organizzativa che si intende adottare ad approvazione del PIR, i componenti del Partenariato nel Protocollo d’intesa sottoscritto in data 15/02/05 hanno determinato che tanto per la promozione quanto per l’attuazione del PIR, lo svolgimento delle attività di monitoraggio degli interventi compresi nel progetto e la rendicontazione delle spese sostenute dal Partenariato, saranno svolti dal Soggetto Responsabile secondo quanto stabilito nell’atto convenzionale approvato. L’attività di realizzazione del P.I.R. sarà svolta dal Soggetto Responsabile che, ai fini dell’attuazione, del monitoraggio e della rendicontazione del progetto si atterrà alle disposizioni previste per gli Enti Locali. Nello specifico la Comunità Montana, con apposito atto deliberativo di giunta, individuerà l’Ufficio PIR dove si registrerà la presenza di un RUP (responsabile 8 unico del procedimento) che si avvarrà dell’ausilio e collaborazione di personale idoneo. Inoltre, per il tramite del suo legale rappresentante convocherà, con periodicità al massimo semestrale, il la Conferenza d’Ambito e l’Assemblea Generale dei sottoscrittori (Tavolo di Concertazione), riservandosi la possibilità di costituire un Comitato di Coordinamento del Partenariato al fine di dar conto dello stato di avanzamento degli interventi, nonché per discutere di ogni argomento di interesse del PIR. Tab. 2: Elenco degli incontri realizzati nella fase di promozione del PIR dal partenariato Data Incontri realizzati prima dell’emanazione del bando Novembre 2004 Novembre 2004 Luogo Soggetto Promotore Finalità dell’incontro Amministrazio ne Provinciale di Avellino Amministrazio ne Provinciale di Avellino Assessore all’Agricoltur a Assessore all’Agricoltur a Informazione sulla Misura 4.24, indirizzi e costituzione del partenariato. Individuazione del Soggetto Responsabile; Sensibilizzazione alla scelta del tema strategico e di una concreta strategia di sviluppo Attività di Animazione e di sensibilizzazione alla Misura 4.24. 9 29/12/2004 Comunità Montana del Partenio Pietrastornina Comunità Montana del Partenio 04/01/2005 Comune di Montemiletto Comunità Montana del Partenio 10/01/2005 Comune di Tufo Comunità Montana del Partenio 19/01/2005 Comune di Santa Paolina Comunità Montana del Partenio 03/02/2005 Comune di Montemiletto 09/02/05 Comune di Montefalcione Comunità Montana del Partenio Comunità Montana del Partenio 13/02/2005 Comune di Taurasi Comunità Montana del Partenio 14/02/2005 Comune di Tufo 15/02/2005 Comunità Montana del Partenio Comunità Montana del Partenio Comunità Montana del Partenio Incontri realizzati dopo l’emanazione del bando Incontro divulgativo sugli elementi chiave per la scelta del tema strategico; presentazione dell’analisi territoriale e dell’analisi SWOT per la scelta del tema strategico; Definizione del protocollo d’intesa e apertura della discussione relativa alla convenzione che regola il funzionamento del Tavolo di concertazione ed i rapporti tra le parti. Scelta definitiva del tema strategico, discussione sui criteri di selezione delle iniziative private e pubbliche da integrare nel progetto, delega al soggetto responsabile per la stesura del bando per la selezione delle MDI con relativi allegati, presentazione della bozza di atto convenzionale. Presentazione ed approvazione del bando per la selezione delle MDI, approvazione del regolamento di funzionamento del partenariato. Presentazione del logo e del motto che identifica il progetto; presentazione di un calendario di incontri con la partecipazione dell’amministrazione provinciale e dello stapa cepica per informare e sollecitare i privati alla presentazione delle MDI Discussione sui criteri per la scelta del parco progetti pubblico da inserire nel PIR Presentazione di una serie di interventi pubblici proponibili dalle amministrazioni locali coinvolte in grado di sostenere e favorire la realizzazione degli obiettivi generali del PIR. Incontro divulgativo suli criteri a cui dovranno attenersi i soggetti pubblici nella redazione delle manifestazioni di interesse. Ipotesi di un progetto collettivo di “Rete delle viabilità rurali del PIR” Approvazione definitiva di una quadro di interventi pubblici da inserire nella progettualità PIR Presentazione del progetto generale redatto dalla struttura di consulenza, Sottoscrizione del Protocollo d’intesa, Approvazione della graduatoria e Approvazione del Progetto. 1.2.3 Presentazione dei partner 10 Al fine di meglio evidenziare le peculiarità di ciascun soggetto che partecipa al partenariato sono state redatte delle schede di sintesi per ciascuno dei più rappresentativi. Associazione Città del Vino: Sede legale Via Di Guglielmo 77 Avellino tel. e fax 0825/30356 sito internet www.bubbewine.com indirizzo e-mail [email protected] .l’Associazione il cui rappresentante legale è Tebaldo Acone ha soci presenti nell’area P.I.R.. L’attività svolta dall’Associazione si sostanzia nella promozione e valorizzazione del territorio per i Comuni produttori di vini tipici e pregiati, tra le esperienze pregresse in termini di programmazione negoziata spicca la partecipazione al progetto di promozione territoriale per il Comune di Tufo “Cave di Zolfo” C.I.F. Centro Italiano Femminile: Sede legale Via Vasto 29 Avellino tel e fax 0825/36137 indirizzo [email protected] . L’Associazione il cui rappresentante legale è Wanda Della Sala, presenta soci nell’area P.I.R.. L’attività svolta dall’Associazione è di tipo socio-culturale e si sostanzia nell’accompagnamento e tutoraggio alle donne comprese le fasce deboli e nella promozione delle pari opportunità, tra le esperienze pregresse assumono rilievo la partecipazione al POR Disagio femminile donne e famiglia e la convenzione col comune di San Michele di Serino progetto di tutoraggio alle donne immigrate e progetto LAV per attività di consultorio medico-sociale. Le donne dell’olio extra vergine: L’Associazione con sede in Avellino Via Scandone 11, tel. e fax. 0825/780734, indirizzo email [email protected] , il cui rappresentante legale è Marzia Billotta è costituita interamente da giovani donne ed ha un numero di aziende agricole pari a 5 condotte da donne. L’associazione svolge come attività la promozione e la valorizzazione della produzione olivicola extravergine, la salvaguardia della tipicità e qualità dell’olio per sviluppare l’immagine dei territori di produzione in chiave turistica. Tra le esperienze assumono rilievo la firma del protocollo d’intesa “Sentieri dell’olio” con la Confederazione Italiana Agricoltori (C.I.A.) e la partecipazione al progetto “Città dei mestieri e delle professioni” Comune di Mercogliano Misura 3.19. A.P.O.O.A.T.: L’Associazione Produttori Olio d’Oliva ACLI Terra con sede legale in Via Salvatore De Renzi 22 Avellino tel e fax 0825/22258 sito internet www.apooat.it , e-mail [email protected] . L’Associazione il cui rappresentante legale è Giuseppe Pacifico presenta soci residenti nell’area P.I.R.. L’Associazione opera attivamente nell’ambito della promozione e valorizzazione della produzione olivicola. Accademia Internazionale della Cultura Gastronomica e Turistica: L’Associazione con sede Legale in Avellino a via Scandone 11, e-mail [email protected] il cui rappresentante legale è Adriana Billotta Troisi presenta soci residenti in area P.I.R.. L’Associazione ha come principale attività quella di promozione turistica, attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici per il territorio della Provincia di Avellino, contribuendo nel contempo allo sviluppo enogastronomico dell’entroterra irpino.Tra le esperienze dell’Associazione assumono rilievo la partecipazione ai progetti per il Comune di Mercogliano: “ Parchi Ambientali dei Gusti e delle Tradizioni” Misura 4.5 (2003); “Scuola di formazione del casaro Misura 4.5 (2003), “Sentieri dei sensi” Misura 4.5 (2003) 11 A.P.P.O.I.: L’Associazione Provinciale Produttori Olivicoli Irpini ha sede legale in Avellino Via Iannacchini 11 e sede operativa in Via Circumvallazione 43 Avellino; tel e fax 0825/781140 sito internet www.appoi.it ed e-mail info@appoi .it . L’Associazione il cui rappresentante legfale è Francesco De Bellis svolge attività di promozione e valorizzazione della produzione olivicola presentando un elevato numero di soci residenti nell’area P.I.R.. A.N.D.E.: L’Associazione Nazionale Donne Elettrici con sede legale in Avellino, Via M.Maffucci 4 il cui rappresentante legale è Emma Pisano svolge attività socio-culturale nella provincia di Avellino per quanto riguarda l’ambito delle pari opportunità, della sensibilizzazione delle donne al diritto di voto, della promozione delle tematiche sullo sviluppo sostenibile del territorio tra le esperienze pregresse assumono rilievo la partecipazione al progetto della Provincia avente ad oggetto corsi di formazione Misura 3.14 e Legge 215. Slowfood Condotta Partenio: L’Associazione con sede Legale in Avellino a via Scandone 11, sede operativa Villa Rubra Proprietà Speranza in Via Petruro Mercogliano (AV) e-mail [email protected] il cui rappresentante legale è Adriana Billotta Troisi presenta soci residenti in area P.I.R.. L’Associazione ha come principale attività quella di promozione enogastronomica e turistica, rivendicando il piacere del cibo e della lenta degustazione, diffondendo l’educazione del gusto, promuovendo una nuova agricoltura tesa allo sviluppo sostenibile e alla salvaguardia delle produzioni tradizionali e della biodiversità, sostenendo e sviluppando l’immagine del territorio irpino attraverso l’organizzazione di convegni e manifestazioni socio-culturali. Sentieri dell’olio Irpino-Sanniti e del Sud: L’Associazione con sede legale in Avellino a via Scandone 11, tel. e fax. 0825/780734, il cui rappresentante legale è Adriana Billotta Troisi ha soci residenti nell’area P.I.R. L’Associazione svolge come attività: la promozione della tutela e della conoscenza dell’olio d’oliva e delle risorse ambientali, paesaggistiche, turistiche e storiche dei territori a vocazione olivicola; la creazione delle condizioni per l’esposizione permanente degli olii pregiati; l’organizzazione ed il coordinamento di manifestazioni promozionali, tecnicoculturali e divulgative sugli olii per stimolare la civiltà dell’olio. Consorzio tutela vini d’Irpinia: Il Consorzio è un'associazione interprofessionale di categoria senza scopo di lucro, per la tutela, valorizzazione e cura generale degli interessi relativi alle Denominazioni di Origine ed alle Indicazioni Geografiche Tipiche dei vini irpini. Il Consorzio ha sede legale ed operativa in Avellino, presso la sede della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, via Iannicchini 11, tel. 082/774004, fax 0827/74791 il rappresentante legale è il presidente Antonio Buono. Lo scopo del Consorzio consiste nel tutelare, valorizzare e curare gli interessi relativi alle Denominazioni di Origine ed alle Indicazioni Geografiche Tipiche dei vini Fiano di Avellino D.O.C., Greco di Tufo D.O.C., Taurasi D.O.C.G. ed Irpinia I.G.T nonché degli altri vini della provincia di Avellino che dovessero ottenere in futuro analoghi riconoscimenti. Inoltre, il Consorzio organizza e coordinare le attività delle categorie interessate alla produzione e alla commercializzazione di ciascuna delle Denominazioni di Origine o Indicazioni Geografiche Tipiche, nell'ambito delle proprie specifiche competenze, ai fini della tutela e della valorizzazione delle denominazioni 12 stesse; pratica una specifica attività, onde assicurare la corrispondenza tra gli adempimenti operativi cui sono tenuti i produttori e le norme dei disciplinari di produzione, nonché tutelare le Denominazioni di Origine e le Indicazioni Geografiche Tipiche dal plagio, dalla sleale concorrenza, dall'usurpazione e da altri illeciti, difendendo in ogni sede i legittimi interessi del Consorzio, anche costituendosi parte civile;attuare tutte le misure per valorizzare direttamente ed indirettamente le Denominazioni di Origine e le Indicazioni Tipiche, sotto il profilo tecnico e dell'immagine; collabora con enti e soggetti aventi scopi affini per promuovere e realizzare iniziative atte alla valorizzazione ed al sostegno della produzione vitivinicola e dei prodotti tutelati. ACLI Terra: Sede legale in Avellino via Salvatore De Renzi 22, tel. e fax 0825/22258 sito internet indirizzo e-mail [email protected]. L’Associazione il cui rappresentante legale è Oreste Ciasullo, presenta un numero di soci residenti nell’area P.I.R.. L’attività realizzata dall’Associazione è sostanzialmente di rappresentanza agricola svolgendo attività sindacale. Amici della Montagna: L’Associazione con sede Legale in Avellino a via Scandone 11, e-mail il cui rappresentante legale è Adriana Billotta Troisi presenta soci residenti in area P.I.R.. L’Associazione ha come principale attività quella di promozione turistica, attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici al fine di innescare la crescita dei flussi turistici per il sistema territoriale del Partenio, contribuendo nel contempo allo sviluppo enogastronomico dei prodotti tipici come il tartufo bianco irpino. Pro loco Montefalcione: Sede legale in Montefalcione (Avellino) a Piazza G. Marconi tel.:0825/9677230. L’Associazione il cui referente locale è Ernino Pericolo, opera su base volontaria di natura privatistica senza scopo di lucro, ha comunque rilevanza pubblica e finalità di promozione sociale, turistica, di valorizzazione di realtà e di potenzialità naturalistiche, culturali, storiche ed enogastronomiche del Comune di Montefalcione, Pro loco Montemiletto: Sede legale in Montemiletto (Avellino) tel. e fax. 0825/968272. L’Associazioe il cui legale rappresentante è Annechiarico Carmine, opera al fine di custodire e promuovere valori naturali ed artistici del Comune di Montemiletto, per il raggiungimento degli obiettivi sociali attraverso la partecipazione popolare promuovendo la cultura dell'accoglienza e dell'informazione organizzando iniziative utili allo sviluppo della conoscenza delle attrattive di Montemiletto contribuiendo al miglioramento della qualità della vita del Comune di attraverso lo sviluppo di attività a carattere socio culturale; Pro loco S. Paolina: Sede legale in S.Paolina (Avellino) tel. e fax. 0825/24013. L’Associazioe il cui legale rappresentante è Giuseppe Silvestri, al fine di custodire e promuovere valori culturali, naturali ed artistici del Comune e per la migliore gestione dei servizi di interesse turistico, sviluppa attività di carattere sociale, promuove manifestazioni culturali, organizza convegni, concerti e lotterie e gestisce circoli nell'ambito del Comune di S.Paolina, contribuendo al miglioramento della qualità della vita del Comune. AIDDA: 13 Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda Affiliata F.C.E.M.. Referente Antonietta Beneduce, n° soci 68 donne. Sede legale P.co Cappuccini, 14 - 83100 Avellino Telefono 0825.33554 Fax 0825.74730, email [email protected] Sito Web, www.aidda.org L’AIDDA desidera riunire tutte le donne titolari, dirigenti d’azienda o aventi funzioni direttive, e vuole assicurare una rappresentanza di fronte ai poteri pubblici ed alle organizzazioni pubbliche e private, nazionali ed internazionali delle donne dirigenti d’azienda; appoggiare le candidature delle donne negli organismi economici, giuridici e sociali concernenti la loro funzione di donna dirigente; convincere con l’esempio le nuove generazioni a formarsi la coscienza, la dignità, la fiducia di potersi inserire in posti di responsabilità ad integrazione dell’opera maschile; promuovere iniziative di ordine culturale, benefico e sociale e intensificare gli scambi dei rapporti con i membri delle associazioni mondiali.Scopi dell’Associazione: promuovere tutte le iniziative di carattere economico e sociale volte a stimolare la crescita delle imprese gestite da donne, ovvero supportare tutti gli interventi volti all’inserimento e la potenzialità femminile nell’imprenditoria, raggiungere una migliore qualità del lavoro a livello legislativo regionale, nazionale e comunitario al fine di supportare prevalentemente le imprese condotte da donne ovvero dove le donne operano attivamente ed in prevalenza. Stimolare una sempre maggiore competenza professionale ed approfondire la conoscenza di tutti quei problemi economico-sociali e tecnico-organizzativi dell’impresa condotta da donne o dove le donne operano attivamente, in relazione al tessuto economico e sociale con cui l’impresa interagisce.Approfondire tematiche di formazione professionale, di accesso al credito, di assistenza fiscale e mutualistica interagendo con i rispettivi enti interessati.Organizzare delle iniziative e dei progetti comuni con altri gruppi di donne imprenditrici sia a livello locale che internazionale, per poter agevolare interscambi fra le varie realtà economiche. Donne Europee Federcasalinghe: Sede legale Via Beato Crescitelli 27, Avellino Tel. 0825/31488 Fax 0825-31488 Sito Web www.donne.it n° soci 420 donne, presidente e rappresentante legale Giovanna Brevetti. Donne Europee Federcasalinghe è una libera associazione di persone che si batte da più di venti anni affinché i valori della famiglia e del lavoro, anche familiare, siano realmente tutelati. Promuove a tutti i livelli l’attuazione delle legge 53/00 di cui all’ Art. 3.(Congedi dei genitori), offre possibilità di pensioni a casalinghe. Servizi Donne Europee Federcasalinghe : Convenzioni Bancarie, Convenzioni BancoPosta, Assicurazione Infortuni, Assicurazione Auto , Auto, Salute e Benessere, Casa e Famiglia, Soccorso Medico , Viaggi e Tempo Libero. Lega Coop Campania: Sede legale Via Ausilio, centro direzionale isola E5 Scala C Napoli tel. 0816063054 fax 0816028491 e-mail [email protected], rappresentante legale Sergio D’angelo. La Legacoop Campania è una delle strutture territoriali della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue e opera per promuovere lo sviluppo della cooperazione e della mutualità, dei rapporti economici e solidaristici delle cooperative aderenti e per favorire la diffusione dei principi e dei valori cooperativi. Svolge funzioni di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo ed è competente ad esercitare la vigilanza sulle cooperative aderenti. A.G.I.A.: Rappresentante legale Stefano Di Marzo tel 0825/998119 E-mail [email protected] sito internet www.agia.it . L’Associazione ha come obiettivo di rendere protagonisti i giovani agricoltori nella trasformazione dell'economia italiana ed europea. I giovani 14 imprenditori sempre più partecipi in un'agricoltura moderna, specializzata, proiettata nella continua valorizzazione della qualità e tipicità delle produzioni, in rapporto con il territorio, nella salvaguardia dell'ambiente ed in una responsabile visione delle esigenze dei consumatori; difendere e promuovere la professionalità dei giovani imprenditori agricoli, organizzando servizi di assistenza tecnica, contabile, legale ed agronomica, svolgendo corsi di Formazione Professionale; costituire dei veri e propri incubatoi di idee, iniziative ed innovazioni tecnologiche in quanto le aziende condotte da giovani, per competere a livello internazionale, dovranno subire forti processi di modernizzazione; intraprendere azioni ed iniziative, insieme ai giovani che vivono e lavorano nelle aree rurali, affinchè si realizzi un effettivo miglioramento della qualità della vita nelle campagne. Consigliera provinciale di parità Sede legale Caserma Litto Corso Vittorio Emanuele Avellino tel 0825/790433 fax 0825/786246, rappresentante legale dott. ssa Lomazzo. Indirizzo e-mail [email protected]. L'Ufficio della Consigliera Nazionale di parità si occupa della trattazione dei casi di discriminazione di rilevanza nazionale, dell'attività di promozione di pari opportunità nella Commissione Centrale per l'Impiego e di collaborazione con gli organismi che a livello centrale si occupano di promozione di politiche attive del lavoro. La Consigliera nazionale partecipa all'attività del Comitato Nazionale di parità relativa al lavoro di analisi, istruttoria e valutazione dei progetti di azioni positive e collabora alla stesura dei pareri adottati dal Collegio Istruttorio. Coordina la Rete nazionale, costituisce un punto di riferimento e di raccordo delle Consigliere nominate a livello territoriale, fornisce informazioni, documentazione per l'aggiornamento di novità legislative e giurisprudenziali in tema di parità e pari opportunità, consulenza e supporto sulle modalità di avvio delle istruttorie nei casi di presunta discriminazione. Raccoglie dati sull'attività svolta dalle/dai Consigliere/i regionali e provinciali e contribuisce allo scambio e alla diffusione di buone prassi. Cia - Confederazione italiana agricoltori Sede legale Piazza d’Armi 2/F Presidente Antonio Mango tel 082532675 fax 0825/23463 La Confederazione italiana agricoltori (Cia) è un’organizzazione laica e autonoma dai partiti e dai governi. Opera in Italia, in Europa e a livello internazionale per il progresso dell’agricoltura e per la difesa dei redditi e la pari dignità degli agricoltori nella società. Organizza gli imprenditori agricoli e tutti coloro che sono legati all’attività agricola da rapporti non transitori. La Cia si articola in associazioni di categoria, istituti e società che operano per la sicurezza alimentare e la salvaguardia dell’ambiente, nel campo dell’assistenza previdenziale, sociale, sanitaria, fiscale e tributaria, della consulenza tecnica, della formazione, dell’assicurazione, dell’agriturismo, dell’agricoltura biologica e per la tutela degli anziani, delle donne e dei giovani. La confederazione ha rappresentanti nei maggiori organismi internazionali, comunitari, nazionali, regionali e provinciali. Fondata nel dicembre del 1977 come Confederazione italiana coltivatori, al suo quinto congresso (giugno del 1992), ha modificato la sua denominazione e ha assunto, appunto, quella di Confederazione italiana agricoltori per valorizzare il ruolo moderno dell’agricoltore e della sua impresa. La Cia è una delle più grandi organizzazioni professionali agricole europee. Gli iscritti sono 880.023 così suddivisi: 613.265 coltivatori diretti e imprenditori agricoli a titolo principale, 197.415 in affitto, 69.343 coloni e mezzadri. I soci iscritti rappresentano complessivamente 1.473.784 unità lavorative. CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato 15 Sede legale Via Pironti 37 Avellino 0825/783308 fax 0825/24463 La Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa è il sistema generale nazionale ed unitario di rappresentanza delle imprese artigiane, dei loro imprenditori, delle piccole e medie imprese e delle relative forme associate. Opera per l'affermazione nella società, nelle Istituzioni, nella politica e nello stesso universo delle imprese, dei valori dell'impresa, del lavoro, dell'economia di mercato, nella costante ricerca della piena sintonia tra interessi delle imprese e l'interesse generale dell'Italia, nella partecipazione attiva allo sviluppo delle imprese e degli imprenditori. Il CNA realizza tali obiettivi relazionando direttamente con le Istituzioni e con l'insieme degli attori sociali, economici e politici, partecipa alle sfide delle imprese rappresentandone gli interessi, ponendosi al loro fianco per il cambiamento e lo sviluppo economico generale. La Cna formula le strategie per il settore artigiano, riconoscendo la centralità del mercato in un sistema economico moderno dove si affermano qualità, identità, valori dell'imprenditorialità artigiana in una moderna cultura del saper fare. Comunità Montana del Partenio Presidente Palerio Abate - dirigente tecnico Ing. Domenico Combatti Sede legale Piazza Aldo Moro 0825/902200 fax 0825/902662 [email protected] Comunità Montana Terminio-Cervialto Presidente Dott Nicola Di Iorio via San Francesco a Folloni Montella Tel 82769377 fax 0827/609411 indirizzo e-mail [email protected] Comune di Montemiletto Sindaco Abate Eugenio Via Roma Montemiletto (AV) tel 0825963003e fax 0825963247 Comune di Santa Paolina Sindaco Angelina Spinelli P.Martiri Ungheria tel 0825/964076 fax 0825964109 Comune di Tufo Sindaco Fabio Grassi P.S.Lucia tel 0825/7998071 fax 0825/998338 Comune di Montefalcione Sindaco Wanda Grassi Via Sabaudia,98 tel 0825973021 fax 0825973780 Comune di Lapio Sindaco prof Ubaldo Repucci v.le Sicilia tel 0825982005 fax.0 0825982351 Comune di Castelvetere sul Calore Vice-sindaco Dott.ssa Gemma Follo P.Monumento tel 0827/65228 fax 0827/65648 Comune di Chiusano San Domenico Sindaco Luciano Lionetti Via Forno tel 0827/825985076 fax 0825/985656 Comune di Montemarano Delegato Nino Mastromarino P.del Popolo,1 tel 0827/82763012 fax 0827/63252 Comune di Paternopoli Sindaco Barbieri Duilio Raffaele P.Kennedy tel. 0827/71002 fax 0827/71879 16 Comune di Taurasi Sindaco Antonio Buono Via del Convento tel 0827/74004 fax 0827/74204 Segreteria Provinciale CISL via Circumvallazione n. 1 Avellino tel 0825/35429 fax 082539016 Segretario Provinciale UIL via F. Bisogno Avellino tel 0825/782682 Federazione Provinciale Coltivatori Diretti Rappresentante Coluccio Giovanni via Iannacchini 11 - Avellino tel. 0825/36905 fax 0825/32014 indirizzo e-mail [email protected] GAL PARTENIO Presidente Giovanni Pignatelli della Leonessa c/o Comunità Montana del Partenio via Roma n. 1 Pietrastornia (AV) tel 0825/902662 GAL VERDE IRPINIA Presidente dott. Vanni Chieffo via Pennini 37/A Avellino Tel 0825/760645 PIT FILIERA ENOGASTRONOMICA Ass. Emilio Ruggiero Centro Direzionale Is. C5 -assessorato al Turismo NAPOLI Tel 081/7968577 Delegato Prov.le dal tavolo di concertazione Ass. Emilio Ruggiero 3477741111 Provincia di Avellino corso Vittorio Emanuele ex Caserma Litto (AV) PIT BORGO TERMINIO-CERVIALTO dott. Nicola Di Iorio c/o Comuntà Montana Terminio Cervialto Via S. Francesco a Folloni Montella tel 0827/69377 indirizzo e-mail [email protected] Responsabile Regionale dott. Michele Gelormini Centro Direzionale Isola C5 NAPOLI tel 081/7968565 PIT PARCO PICENTINI Commisssario dott. Fulvio Correa via De Gasperi 28 Ass. ai Lavori Pubblici Napoli Tel 081/7963112 - Fax 081/5521398 Responsabile Regionale Arch. Valeria Frasca Centro Direzionale Isola A6 NAPOLI PATTO TERRITORIALE AVELLINO VALLE CALORE c/o Comune Montemiletto - Rappresentante Legale Eugenio Abate Montemiletto (AV) I principali obiettivi che il Patto della “Valle del Calore” si prefigge di conseguire sono lo Sviluppo e/o mantenimento del livello occupazionale – ottenuto mediante la creazione delle condizioni per la promozione di nuova occupazione, attraverso l’orientamento delle categorie lavorative più giovani verso la creazione d’impresa, ed attraverso interventi di formazione professionale e di diffusione della “cultura del lavoro”; Sviluppo dei settori dell’economia locale (ovvero dei settori espressione delle vocazioni dell’area) – perseguito attraverso l’incremento del livello di utilizzazione delle risorse endogene e l’aumento degli investimenti; Riqualificazione e potenziamento del tessuto produttivo – perseguito attraverso l’adozione di un approccio trasversale “cross industry” che faccia leva sulla tutela ambientale, sullo sviluppo di comparti produttivi coerenti con la dotazione di risorse del territorio, sulla formazione professionale, sul sostegno allo sviluppo di nuova imprenditorialità e alla 17 crescita delle PMI esistenti, sullo sviluppo della capacità ricettiva e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale. PATTO TERRITORIALE PARTENIO Soggetto responsabile Comunità Montana del Partenio sede Piazza Aldo Moro Pietrastornina (AV) Telefono: 0825/902200. Gli interventi del PATTO TERRITORIALE DEL PARTENIO si propongono di:Sviluppare e qualificare il Sistema agroalimentare ed i settori collegati ed indotti; sviluppare, Valorizzare ed Innovare le Piccole e Medie Imprese operanti nel settore manifatturiero, estrattivo ed artigianale; qualificare, Sviluppare e Diversificare l’offerta turistica; organizzare Servizi alle imprese, servizi strategici per occupazione, ricerca ed innovazione; promuovere il Recupero, la Valorizzazione e la Gestione Produttiva delle Risorse naturali, ambientali e forestali, con particolare riferimento ad attività agrituristiche e di turismo rurale; sostenere la Creazione e Qualificazione di Imprese sociali; promuovere progetti in grado di attivare occupazione e sviluppo ecosostenibile e miranti alla creazione e allo sviluppo di un polo agroindustriale e di un polo turistico con valenze culturali ed ambientali Strade del Vino Sede Piazza Libertà c/o Provincia di Avellino Le Strade del Vino costuiscono un sistema integrato di offerta turistica che si snoda per un intero percorso lungo il quale si collocano luoghi del vino visitabili (vigneti, aziende, cantine) e attività imprenditoriali collegate (ristoranti, alberghi, agriturismi, enoteche, ecc.). L’Irpinia si esprime a livelli di assoluta eccellenza grazie a vitigni di antica tradizione: l’Aglianico, che nella zona di Taurasi dà un rosso che ha meritato la prima Docg del sud, e due bianchi, che legano il proprio nome a quelli dei maggiori centri vinicoli: il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo. Tra i vini della zona, il caso ha fatto nascere, una decina di anni fa, due nuovi tipi di Greco e di Fiano. Prodotti tutelati Vini: Taurasi Docg, Fiano di Avellino Doc, Greco di Tufo Doc, Irpinia Igt. Altri prodotti: Caciocavallo silano Dop, Castagna di Serino (Prodotto tradizionale), Capocollo campano (Prodotto tradizionale), Olio Extravergine d'Oliva Irpinia (Prodotto tradizionale), Salsiccia di Napoli. Confartigianato rappresentante Legele Vera Mogella Via Vasto 29 Avellino tel 0825/784617 e fax 0825/25293 Banca della Campania Sede legale Collina Liguorini tel 082565 5434 fax 0825/655349 referente Silvia Buonerba. La Banca della Campania nasce nel giugno 2003 dalla fusione "propria" tra la Banca Popolare dell'Irpinia e la Banca Popolare di Salerno. Fin dall'inizio essa perseguito l'obiettivo di fornire puntuale sostegno alle famiglie e incentivare le iniziative locali; al momento della fusione erano operativi 14 sportelli, situati a Salerno e provincia. La Banca della Campania perseguirà con sempre maggiore forza una vocazione regionalistica, focalizzando la propria operatività non solo sull'intermediazione creditizia tradizionale ma anche sull'area della consulenza finanziaria globale e della Bancassicurazione. La Capogruppo Banca Popolare dell'Emilia Romagna, è socio di maggioranza assoluta dell'Istituto, con una quota partecipativa superiore al 70% del capitale sociale. La Banca della Campania, attualmente articolata in 74 sportelli, proseguirà, con il sostegno della Capogruppo, nel suo programma di espansione territoriale per fornire il migliore servizio 18 alla propria clientela ed al fine di divenire il principale operatore bancario con sede, sia legale che operativa, nella Regione Campania. FIAVET UNPLI PARCO REGIONALE MONTI PICENTINI ORDINE DEI GEOLOGI DI AVELLINO ANTICHE DIMORE UGL PROVINCIALE 1.2.4 Gli impegni assunti Come da art. 1 del protocollo d’intesa sottoscritto dal partenariato, i firmatari dell’accordo si impegnano tutti a contribuire alla realizzazione degli obiettivi indicati nel documento di analisi e programmazione secondo le attività a ciascuno di essi attribuiti. Ai fini del raggiungimento degli obiettivi medesimi, i sottoscrittori si impegnano a seguire il criterio della massima diligenza per superare eventuali imprevisti e difficoltà sopraggiunti anche nelle attività propedeutiche alla fase esecutiva. In particolare, nello svolgimento delle attività di propria competenza assumono l'impegno di: - Procedere, periodicamente, alla verifica del protocollo d’intesa e, se opportuno, concordarne i necessari adattamenti ed aggiornamenti; - Rimuovere, nelle diverse fasi procedimentali, ogni ostacolo amministrativo e procedurale; - Utilizzare, nei procedimenti di rispettiva competenza, tutti gli strumenti di semplificazione e di snellimento dell’attività amministrativa previsti dalla vigente normativa; - Dare piena attuazione, nella realizzazione degli interventi, alle disposizioni ed agli orientamenti comunitari, nazionali e regionali vigenti in materia di attivazione del cofinanziamento comunitario degli interventi. Nell’art. 4 del protocollo d’intesa sono compiutamente definiti i ruoli e gli impegni assunti dai soggetti coinvolti nell’impostazione ed attuazione del PIR. Ciò che rileva è l’assunzione di uno specifico obbligo a cooperare per l’attuazione - in una logica distrettuale - dello sviluppo rurale nella direzione dell’ organizzazione di un “ Piano Strategico per lo Sviluppo Rurale di scala Provinciale ”. Nel medesimo articolo 4, gli enti sottoscrittori individuano: 1. Quale Soggetto Responsabile la Comunità Montana del Partenio, i cui compiti, oltre a quelli già previsti dal presente protocollo, saranno regolati da apposita convenzione da stipularsi tra Partenariato e Soggetto responsabile; 2. La Conferenza d’Ambito - “ Ambito 2 ” costituita dai seguanti soggetti : - Comunità Montane; - Comuni; - Organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative del mondo agricolo e artigianale. 3. Il partenariato locale - “ Ambito 2 ” è costituito dalle Comunità Montane territorialmente interessate, i comuni dell’Ambito 2 del PIR, i soggetti pubblici e 19 privati, appartenenti al mondo delle Organizzazioni di categoria, di categoria agricola, produttiva extragricola, artigianali, sindacali, al mondo delle Associazioni, Organizzazioni in genere, Organizzazioni femminili, Istituti di Credito aderenti a Bancaccordo, Pro Loco, GAL, etc., tutti debitamente elencati nell’allegato elenco, riportato in calce al presente atto. Al Soggetto Responsabile sono affidate le funzioni di gestione delle risorse assegnate nel caso di approvazione e finanziamento del relativo PIR. La designazione scaturisce da un accordo tra i diversi Soggetti del Partenariato e quindi non genera alcun nuovo organismo. Il soggetto responsabile convoca e presiede l’Assemblea del partenariato e la conferenza d’ambito. Il soggetto responsabile ha il compito di svolgere gli adempimenti relativi alla predisposizione e presentazione del P.I.R. nonché, in caso di approvazione, all’esercizio delle funzioni di rappresentanza legale del Partenariato in sede di attuazione e gestione del progetto. Ai fini di una gestione ottimale delle attività e per una maggiore coerenza tra la fase di progettazione e quella attuativa il soggetto responsabile potrà avvalersi, per tutte le attività propedeutiche, di attuazione del PIR, del funzionamento e di assistenza tecnica, della collaborazione del soggetto incaricato della progettazione del PIR stesso. Ai fini della gestione, in caso di approvazione del P.I.R., il soggetto responsabile si coordinerà con la Comunità Montana Terminio Cervialto. Tale rapporto verrà disciplinato da apposita convenzione approvata dall’Assemblea dei sottoscrittori. Alla Conferenza d’Ambito sono affidate le funzioni di coordinamento del partenariato, nonché di implementazione del PIR. I componenti della Conferenza d’Ambito ispirano la propria azione al principio di leale collaborazione e di pari dignità. Di norma le decisioni vengono assunte all’unanimità dei presenti. La Conferenza d’Ambito assume l’impegno di favorire la partecipazione dei partner e curare i rapporti con il soggetto responsabile. Il Partenariato Locale, sulla base degli indirizzi regionali e di quelli formulati dalle Province, avanza la proposta di Progetto Integrato Rurale relativamente al territorio a tal fine individuato dalla Provincia, provvedendo in particolare alla: - concertazione con gli attori locali delle linee strategiche da seguire, individuando il tema centrale e promuovendo, attraverso un’intensa attività di animazione e sensibilizzazione a livello locale, la diffusione delle informazioni sulle opportunità previste dalla misura e l’adesione degli operatori locali al programma; - impostazione del Progetto Integrato (PIR); - emanazione dell’ avviso pubblico volto ad acquisire adesioni da parte di soggetti pubblici e privati alla realizzazione di specifici interventi a valere sulle misure cofinanziate dal Feoga; - selezione, attraverso procedure pubbliche e trasparenti, delle proposte pervenute ed integrazione organica all’interno del Progetto; - presentazione del Progetto alla Regione. Il Partenariato Locale delibera con il voto favorevole della maggioranza dei presenti alla riunione. Tutti i partner s’impegnano alla leale collaborazione, tesa al raggiungimento degli obiettivi attraverso una costruttiva ricerca dell’interesse generale e a svolgere attività di affiancamento e assistenza tecnica ai procedimenti di attuazione dei progetti integrati. Sempre attraverso il Protocollo d’Intesa, ciascun partner, nel rispetto del principio della sussidiarietà, assume e definisce i propri impegni al fine di favorire la condivisione delle strategie di intervento e precisamente: - Gli Enti Locali si impegnano a supportare le attività legate all’attuazione del PIR e degli altri strumenti finalizzati allo sviluppo del territorio adottando formule organizzative e gestionali volte a ridurre i tempi di attesa svolgimento pratiche burocratiche ed a 20 ottimizzare le procedure informatizzate trasmissione dati in rete nonché per la promozione e valorizzazione dell’immagine territoriale e delle relative risorse; - Le Associazioni e organizzazioni rappresentative del mondo agricolo e produttivo si impegnano a promuovere tra i propri associati la partecipazione ai progetti collettivi previsti dal PIR; - I Rappresentanti degli strumenti della programmazione negoziata attivi nell’area si impegnano a svolgere interventi di aggregazione e assistenza tecnica ai soggetti locali, favorendone la partecipazione all’interno delle attività previste nei rispettivi strumenti di sviluppo e rendendo disponibili conoscenze, esperienze e know-how maturati in materia di progettazione e sviluppo integrato; - Le Organizzazioni pubbliche e private operanti nel settore di tutela ambiente, promozione turistica e volontariato si impegnano a supportare le attività legate all’attuazione del PIR attraverso interventi di comunicazione periodica, in merito alle disposizioni vigenti in materia di tutela ambientale e promozione turistica al fine di meglio conoscere il territorio locale ed vincoli esistenti; - Le associazioni femminili e giovanili e le organizzazioni pubbliche private promotrici del principio delle Pari Opportunità si impegnano supportare le attività legate all’attuazione del PIR attraverso l’intervento comunicazione periodica in merito alle normative che favoriscono nel territorio iniziative caratterizzate dalla presenza di giovani e di donne. e a di le La convenzione approvata dal tavolo di concertazione disciplina i rapporti tra il Partenariato ed il Soggetto Responsabile, soprattutto in ordine alla possibile gestione futura della fase di implementazione del progetto. 21 1.3 - IL TERRITORIO 1.3.1 - Aspetti geografici, morfologici, idrografici e naturalisticoambientali L’ambito del PIR AV/2 si estende su un’area baricentrica rispetto la provincia di Avellino. Il territorio d’intervento è completamente montano con 6 comuni rientranti nella Comunità Montana Terminio Cervialto e 4 comuni nella Comunità Montana Partenio. In riferimento alla classificazione ISTAT delle zone altimetriche su un totale di 10 comuni, 9 sono di collina e 1 di montagna (Chiusano San Domenico) Tab.1 - Comuni per comunità montana, zona altimetrica ed area svantaggiata N. Comune Castelvetere 1 Calore Chiusano 2 Domenico 3 Lapio 4 Montefalcione 5 Montemiletto 6 Monteramarano 7 Paternopoli 8 Santa Paolina 9 Taurasi 10 Tufo Comunità Montana sul Terminio Cervialto San Terminio Cervialto Terminio Cervialto Partendo Partendo Terminio Cervialto Terminio Cervialto Partendo Terminio Cervialto Partendo Comuni Zona svantaggiati Altimetrica * Collina SI Montagna SI Collina Collina Collina SI NO SI Collina SI Collina Collina SI SI Collina Collina NO NO Fonte: ISTAT * Comuni svantaggiati = Comuni classificati svantaggiati ai sensi della Direttiva 75/268/CEE aggiornato alla Direttiva 84/167/CEE del 28/2/1984 che modifica ed integra la Direttiva 75/273/CEE In fine per quanto riguarda la classificazione dei comuni ai sensi della Direttiva 75/268/CEE aggiornato alla Direttiva 84/167/CEE del 28/2/1984 che modifica ed integra la Direttiva 75/273/CEE, n.7 risultano svantaggiati (Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Lapio, Montemiletto, Monteramarano, Paternopoli e Santa Paolina). Nell’ambito dell’area del PSL la rete viaria è particolarmente articolata. I collegamenti con il capoluogo irpino e con le regioni confinanti sono assicurati da tre importanti assi stradali: l’autostrada A16 Napoli-Bari, l’Ofantina e la SS.90. In dettaglio: dall’ A16, uscita Avellino Est, con la SS. Ofantina è possibile raggiungere i comuni di Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Lapio, Monteramarano e con la SS 90 i comuni di Montefalcione e Montemiletto e con la SS 371 i comuni di Santa Paolina e Tufo. Dall’A16, uscita Grottaminarda, con la SS 102 e la SS 303 i comuni di Paternopoli e Taurasi. 22 Il comprensorio del PIR AV/2 si estende su una superficie complessiva di 174,03 kmq di cui 24,56 kmq di montagna (14,11%) e 149,47 kmq di collina (-85,89%). L’altitudine massima raggiunta nel comune di Castelvetere sul Calore e Chiusano San Domenico (Monte Tuoro) è di 1432 m. slm mentre l’altitudine minima è di 207m. slm presente nel territorio di Taurasi. L’estensione altimetrica Territoriale: differenza tra altitudine massima e minima dell’intero comprensorio è pari a 1.225 metri. Tab.2 - Superficie, Altitudine ed Estensione Altimetrica Territoriale N. Comune 1 Castelvetere sul Calore Chiusano San 2 Domenico 3 Lapio 4 Montefalcione 5 Montemiletto 6 Monteramarano 7 Paternopoli 8 Santa Paolina 9 Taurasi 10 Tufo Area PIR A/2 Area Protetta Area Protetta / Area PIR A/2 Superficie Altitudine Estensione territoriale di (metri di collina altimetrica montagna s.l.m.) (kmq) (kmq.) (kmq.) max min Territoriale 17 17,06 ,06 1.432 325 1.107 2 24,56 4,56 1.432 370 1.062 15 15,03 ,03 626 227 399 15 15,15 ,15 668 271 397 21 21,47 ,47 609 218 391 33 33,76 ,76 986 336 650 18 18,27 ,27 675 291 384 8,3 8 6 ,36 721 292 429 14 14,40 ,40 436 207 229 5,9 5 7 ,97 520 216 304 24 149 174,03 ,56 ,47 1.432 207 1.225 18,00 Superficie territoriale 10,34% Fonte: ISTAT Estensione altimetrica Territoriale = Differenza tra altitudine massima e minima dell'area L’ambito PIR 2 è caratterizzato da un ambienta geologico-ambientale in parte carbonatici e in parte argilloso-marnoso, ricoperto da materiali di origine vulcanica caratterizzati da sabbie e limi. La presenza di due ambienti geologici così diversi ha favorito nel corso dei tempi geologici la formazione di riserve d’acqua naturali che traboccano al contatto dei materiali argillosi meno permeabili, dando origine a numerose sorgenti che nel complesso hanno favorito lo sviluppo di una natura rigogliosa. Tali emergenze sono concentrate nell’area più a sud corrispondente ai comuni di Chiusano San Domenico, Castelvetere sul Calore e Montemarano, territorio tra l’altro di Riserva 23 Naturale, protetta sia dalle norme comunitarie che dalla legislazione regionale che ha istituito un’area a parco naturalistico: Parco dei Monti Picentini. La variegata morfologia del territorio e gli elementi climatici hanno determinato un assetto vegetazionale davvero particolare, producendo talvolta biotopi unici tale area è pertanto interessata dal Sitodi Importanza Comunitaria: Monte Tuoro La zona protetta copre circa 18 kmq pari al 10,34% della superficie territoriale del PIR AV/2. Al contrario, nelle aree più a centro-nord (Tufo, Santa Paolina, Lapio, Montefalcione e Montemiletto, Paternopoli e Taurasi), la particolare composizione chimico-fisico dei suoi terreni ha favorito lo sviluppo di coltivazioni vitivinicole di qualità, infatti l’alterazione dei terreni argillosi arricchiti dai minerali vulcanici ha determinato un mix mineralogico che ha esaltato la produzione di uve di alta qualità. Dal punto di vista dell’assetto territoriale e della stabilità il territorio presenta fenomenologie franose con intensità da medie a moderate, localizzate in aree ben definite e di piccola estensione che non influenza lo sviluppo territoriale dell’area. 24 1.3.2 - Aspetti socio-demografici La rilevazione anagrafica del Censimento Generale della Popolazione del 2001 ha rilevato nei 10 comuni dell’area PIR AV/2 25.554 residenti per una densità abitativa di 146,84 ab./kmq di gran lunga inferiore alla media regionale pari a 419,42 ab./kmq. Il comune più popoloso con un numero di residenti maggiore ai 5.000 abitanti è Montemiletto (5.312 ab), quello meno popolato e Tufo con solo 951 abitanti, in media il numero di abitanti per comune è di poco superiore alle 2.500 unità. Il numero di residenti complessivo con età inferiore ai 5 anni è di 1.085 unità pari al 4.25% del totale degli abitanti nell’area PIR inferiore alla media regionale (5,73%) ed alla media provinciale (4,75%). Tab.3 - Popolazione residente, densità, tasso di dipendenza e di invecchiamento N. Comune 2 Castelvetere sul Calore Chiusano San Domenico 3 Lapio 4 Montefalcione 5 Montemiletto 6 Monteramarano 7 Paternopoli 8 Santa Paolina 9 Taurasi 1 10 Tufo Area PIR A/2 Prov. Avellino Regione Campania Residenti al 2001 Superficie Densità territoriale TOT < 5 anni (num) (num) % (kmq) (ab/kmq) 1.7 100, 13 76 4,44% 17,06 41 2.4 101, 90 114 4,58% 24,56 38 1.7 116, 50 95 5,43% 15,03 43 3.3 224, 97 144 4,24% 15,15 22 5.3 247, 12 253 4,76% 21,47 41 3.0 90, 43 88 2,89% 33,76 14 2.7 148, 16 107 3,94% 18,27 66 1.4 171, 32 58 4,05% 8,36 29 2.7 190, 50 110 4,00% 14,4 97 9 159, 51 40 4,21% 5,97 30 25.5 1.0 174,0 146, 54 85 4,25% 3 84 429.1 20.3 153, 2.791,64 78 70 4,75% 74 5.701.9 326.6 419, 31 58 5,73% 13594,83 42 Fonte: ISTAT La dinamica demografica mostra un andamento negativo: nel periodo 1991-2001 si riscontra, infatti un decremento pari a circa al -1,26% inverso rispetto all’andamento medio regionale di +1.27% ma superiore rispetto a quello provinciale (-2,20%). L’andamento demografico negativo è generalizzato in quasi tutti i comuni ad esclusione di Montefalcione dove si registra un + 46,68%, Montemiletto 0,51% e Santa Paolina 1,56%. 25 In alcuni casi si registrano un vero e proprio esodo (a Paternopoli., ad esempio, si è rilevato un decremento di -12,89% ma anche altri comuni nel decennio 1991 -2001, quali Taurasi, Tufo e Montemarano hanno registrato nello stesso periodo un decremento oltre il 10%. Il trend nel periodo 1996-2001 rileva un decremento maggiore della popolazione residente pari nel complesso a -1,32% la popolazione è infatti passata dai 25.897 abitanti del 1991 ai 25.554 residenti del 2001 in linea con l’andamento medio registrato nella Regione Campania -1,43%, Tab.4 - Andamento demografico ai censimenti generale del 2001 e del 1991 ed all'anno 1996 Popolazione residente N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Comune Anno 1991 Castelvetere sul 1.8 Calore 38 Chiusano San 2.5 Domenico 39 1.8 Lapio 69 2.3 Montefalcione 16 5.2 Montemiletto 85 3.3 Monteramarano 82 3.1 Paternopoli 18 1.4 Santa Paolina 10 3.0 Taurasi 64 1.0 Tufo 58 Area PIR A/2 25.879 438.8 Prov. Avellino 12 5.630.28 Regione Campania 0 Anno 1996 1.8 32 2.5 48 1.7 87 2.3 15 5.4 83 3.3 11 3.1 10 1.4 64 3.0 19 1.0 28 25.897 442.0 72 5.784.75 7 Anno 2001 1.7 13 2.4 90 1.7 50 3.3 97 5.3 12 3.0 43 2.7 16 1.4 32 2.7 50 9 51 25.554 429.1 78 5.701.93 1 Variazione demografica 1991 1996 2001 2001 -6,80% -6,50% -1,93% -2,28% -6,37% -2,07% 46,68% 46,74% 0,51% -3,12% -10,02% -8,09% -12,89% -12,67% 1,56% -2,19% -10,25% -8,91% -10,11% -1,26% -7,49% -1,32% -2,20% -2,92% 1,27% -1,43% Fonte: ISTAT La tendenza demografica, sopra analizzata, si riflette sulla struttura socio-demografica del territorio. Il comprensorio del PIR AV/2 registra in sostanza un progressivo spopolamento causato da un incremento del fenomeno migratorio. L’esodo rurale è ancor più preoccupante in quanto investe soprattutto le fasce di popolazione giovanile che il mercato locale del lavoro non riesce ad assorbire; di conseguenza la struttura demografica presenta un alto tasso di invecchiamento e un alto tasso di dipendenza ,sensibilmente elevati rispetto alla media della Regione Campania d’altro canto un Tasso di attività di poco inferiore a quello regionale ed un Tasso di occupazione superiore alla media regionale (gli ultimi due indici sono riferiti ai dati ISTAT Censimento Generale della popolazione anno 1991). 26 In particolare i principali tassi socio-demografici registrano i seguenti dati: il Tasso di dipendenza (rapporto tra la popolazione in età non lavorativa e popolazione in età lavorativa) pari a 61,55% dati del Censimento generale della popolazione 2001 risulta di circa 12,8 punti percentuali superiore alla media regionale e del 23% superiore alla media provinciale; il Tasso d’invecchiamento (rapporto tra la popolazione uguale o superiore ai 65 anni e la popolazione con meno di 14 anni) pari a 149,96% dati del Censimento generale della popolazione 2001 risulta di circa 73 punti percentuali superiore alla media regionale e di 33,88 superiore alla media provinciale; il Tasso di attività (rapporto tra la popolazione attiva e popolazione residente) pari a 38,34% dati del Censimento generale della popolazione anno 1991 risulta di circa 0,70 punti percentuali superiore alla media regionale e di – 0.26 superiore alla media provinciale; il Tasso di occupazione (rapporto tra la popolazione occupata e popolazione residente) pari a 28,54% dati del Censimento generale della popolazione 1991 risulta di circa -4,48 punti percentuali superiore alla media regionale e di -0,57 superiore alla media provinciale; il Tasso disoccupazione (rapporto tra la popolazione disoccupata e popolazione attiva) pari a 25,56% dati del Censimento generale della popolazione 1991 risulta di circa -12,82% punti percentuali inferiorealla media regionale e di 2,16% inferiore alla media provinciale. Tab.5 - Principali tassi demografici: dipendenza, invecchiamento, attività e occupazione e disccupazione Anno 2001 N. Comune Castelvetere sul 1 Calore Chiusano San 2 Domenico 3 Lapio 4 Montefalcione 5 Montemiletto 6 Monteramarano 7 Paternopoli 8 Santa Paolina 9 Taurasi 10 Tufo Area PIR A/2 Prov. Avellino Regione Campania Fonte: ISTAT Tasso di dipendenza Anno 1991 Tasso d'invecchiamento Tasso di attività Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione 65,35% 188,09% 35,91% 26,22% 26,97% 65,45% 68,59% 51,11% 60,39% 64,31% 64,11% 61,44% 60,44% 66,55% 61,55% 54,32% 48,78% 131,76% 151,59% 127,52% 129,10% 213,42% 163,28% 133,91% 140,37% 199,21% 149,96% 116,08% 76,92% 36,83% 40,02% 52,46% 35,31% 37,94% 36,08% 37,87% 38,38% 35,82% 38,34% 38,60% 39,04% 26,90% 30,66% 39,25% 27,72% 29,42% 26,65% 28,30% 25,75% 24,48% 28,54% 27,96% 24,06% 26,95% 23,40% 25,19% 21,49% 22,45% 26,13% 25,28% 32,91% 31,66% 25,56% 27,73% 38,38% - In riferimento agli Sportelli bancari nell’area di PIR sono presenti 6 sportelli pari a 4259 abitanti per sportello mentre il numero di comuni dispongono di un proprio sito web sono 6. 27 In nessun comune sono presenti strutture destinate ad Asili nido. Tab.6 – Numero di sportelli bancari e comuni che dispongono di un proprio sito web N. Istituti Bancari Comune 1 2 3 4 5 Castelvetere sul Calore Chiusano San Domenico Lapio Montefalcione Montemiletto 6 Monteramarano 7 Paternopoli 8 Santa Paolina 9 Taurasi 10 Tufo Fonte: Rilevazione diretta Siti internet comunali 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1.3.3 - Aspetti economico-produttivi Il settore primario L’area PIR AV/2 presenta una marcata presenza di imprese del settore agricolo 5.097 unità circa 20 aziende per 100 residenti un dato di gran lunga superiore alla media regionale di circa 4,5 aziende agricole per 100 abitanti. Delle 5.097imprese agricole presenti sul territorio 3.250 sono aderenti a Cooperative e/o Associazione per una percentuale del 63,76% (fonte Associazioni di Categorie). Tab.7 - Aziende agricole secondo l'utilizzazione dei terreni (superficie in ettari) N . Comune Castelvetere sul 1 Cal. 9 Chiusano San 2 Dom. 0 3 Lapio 4 Montefalcione 5 Montemiletto 6 Monteramarano 7 Paternopoli 8 Santa Paolina 9 Taurasi 1 0 Tufo Area PIR A/2 Prov. Avellino Regione Campania SAT (Superficie Agricola Totale) (HA) nr. aziend e Altre superfici SAU 40 39 Pioppet i Boschi 485,0 0 1.011, 00 37 575,0 1 0 33 589,0 6 0 89 1.233, 8 00 1.14 1.583, 7 00 58 1.063, 7 00 23 321,0 9 0 59 563,0 4 0 12 178,0 6 0 5.09 7.6 7 01 48.42 140.42 1 4 248.93 588.55 1 9 Altre 329, - 67 - 66 - 13 - 19 - 24 - 50 - 50 - 03 2, 00 53 - 04 460, 140, 54, 119, 514, 90, 87, 79, 96, 177,3 3 4 7 81 6 0 0 7 7 125,3 154,8 47, 117,7 331,5 154,5 128,9 103,4 65, 96 2, 1.971, 1.407, 00 49 51 98,0 40.289, 16.690,3 0 62 8 1.231,0 212.628, 76.105,6 0 55 7 SAT 992,0 0 1.597,0 0 870,0 0 691,0 0 1.470,0 0 2.429,0 0 1.308,0 0 537,0 0 748,0 0 340,0 0 10.982, 00 197.502,0 0 878.523,8 8 SAU per az. (HA) SAU / SAT boschi / SAT 48,89% 33,23% 9 63,31% 28,85% 9 66,09% 16,11% 5 85,24% 7,84% 5 83,88% 8,11% 7 65,17% 21,18% 8 81,27% 6,92% 1 59,78% 16,21% 4 75,27% 10,63% 5 1,1 52,35% 69,21 % 71,10% 66,99% 2,5 1,5 1,7 1,3 1,3 1,8 1,3 0,9 1,4 28,25% 1 17,95 1,4 % 9 2,9 20,40% 0 2,3 24,20% 6 28 Fonte: ISTAT – Censimento Generale dell’Agricoltura – anno 2000 Il totale Superficie Agricola al Censimento Generale dell’Agricoltura – anno 2000 è di 10.982 ettari mentre la SAU (Superficie Agricola Utilizzata) è di 7.601 ettari per un rapporto SAU/SAT del 69,21%, dato superiore alla media regionale (66,99%) ma inferiore alla media provinciale). La superficie a boscata è di 1.971,49 ettari pari al 17,95% della Superficie Agricola Totale, inferiore alla media regionale (24,20%) ed alla media provinciale (20,40%). Graf. 1 - Variazione delle aziende, SAU e SAT dal 1991 al 1991 0,00% nr. Azien. SAU SAT -5,00% -7,22% -10,00% -7,99% -10,55% -6,68% -10,74% -11,12% -15,00% Area PIR A/2 Prov. Avellino -10,58% -12,16%-11,45% Regione Campania Nell’ultimo decennio (1990 – 2000) il peso dell’attività primaria è diminuito nel bilancio dell’economia del comprensorio. Il numero delle aziende agricole è passato da 5.058 a 4.693 con un decremento del - 7,22%; allo stesso modo la Superficie Agricola Totale è diminuita passando da 12.281 ha a 10.982 ha (-10,58%); anche la S.A.U. riscontra un andamento negativo (–6,68%) nel decennio 1990-2000 passando da 8.145 ettari nel 1991 a 7.601 nel 2001. Tab.8 - Superficie Agricola Utilizzata secondo l'utilizzazione dei terreni (superficie in ettari) N. Comune Castelvetere 1 Cal. Chiusano 2 Dom. seminativ i sul San 3 Lapio 4 Montefalcione 5 Montemiletto 6 Monteramarano 7 Paternopoli 8 Santa Paolina 9 Taurasi 10 Tufo Area PIR A/2 Prov. Avellino Regione Campania 86,87 119,63 226,92 379,46 706,17 651,23 514,05 67,73 195,81 2,51 2.950, 38 92.390,65 297.381,1 SAU (HA) coltivazion prati e i pascoli permanenti 300,7 91,7 1 3 163,6 711,8 4 0 336,0 9 187,0 10,0 2 0 509,0 1,2 0 7 717,6 195,7 4 1 522,7 18,7 8 0 200,3 0,2 0 8 345,5 6,4 5 4 161,6 6,4 6 8 3.444, 1.042, 39 41 15.545,2 32.488,10 5 177.934,3 113.243,1 % su SAU Totale 5,00 1,00 5,00 9,00 3,00 3,00 3,00 1,00 3,00 8,00 48 1.01 57 58 1.23 1.58 1.06 32 56 17 7.60 1,00 140.424 ,00 588.558 seminativi permanenti prati e pascoli 17,9% 62,0% 18,9% 11,8% 16,2% 70,4% 39,5% 58,5% 0,0% 64,4% 31,8% 1,7% 57,3% 41,3% 0,1% 41,1% 45,3% 12,4% 48,4% 49,2% 1,8% 21,1% 62,4% 0,1% 34,8% 61,4% 1,1% 1,4% 90,8% 3,6% 38,8% 45,3% 13,7% 65,8% 50,5% 23,1% 30,2% 11,1% 19,2% 29 0 7 9 ,66 Fonte: ISTAT – Censimento Generale dell’Agricoltura – anno 2000 La SAU, come precedentemente accennato è pari a di 7.601 ettari di cui 45,3% è destinata a coltivazioni permanenti, 38,8% a seminativi e 13,7% a prati a pascoli. Tali dati riscontrano, al contrario di quello che si verifica sul territorio della provincia di Avellino ed in regione Campania una prevalenza delle coltivazioni permanenti e quindi una vocazione alle colture arboree del territorio del PIR. Tant’è che la superficie destinata a cereali e tabacco è pari 1089 ettari pari al 14,33% della SAU, dato di lungo inferiore sia alla media provinciale (45,48%) ed alla media regionale /26,17%), la superficie irrigua è di 150,98 ettari circa l’1,98% della SAU mentre la superficie coltivata a biologico (preferita prevalentemente dalle colture arboree) è di 522 ettari pari al 6,87% della SAU percentuale maggiore di quella registrata in provincia di Avellino (6,87%) ed in regione Campania (3,40%) Tab.9 - SAU Agricola e SAU biologica e SAU (cereali + tabacco) N. Comune 1 Castelvetere sul Cal. 2 Chiusano San Dom. 3 Lapio 4 Montefalcione 5 Montemiletto 6 Monteramarano 7 Paternopoli 8 Santa Paolina 9 Taurasi 10 Tufo Area PIR A/2 Prov. Avellino Regione Campania SAU 85 1 75 89 3 3 3 21 63 78 4 1.01 5 5 1.23 1.58 1.06 3 5 1 7.6 01 140.42 4 588.55 9 SAU Irrigua SAU Irrigua / SAU SAU biologico Sau biol / SAU SAU (cereali + tabacco) SAU (cereali + tabacco) / SAU 9,05 1,87% 64 13,20% 44 9,16% 9,48 0,94% 399 39,47% 28 2,75% 0 0,00% 0 0,00% 11,84% 18,97 3,22% 25 4,24% 15,22 1,23% 7 0,57% 68 18 1 25 1 62,94 3,98% 5 0,32% 12,91% 11,54 1,09% 7 0,66% 20 18 8 1 0,31% 0 0,00% 56 17,49% 17,26 3,07% 15 2,66% 68 12,12% 5,38 3,02% 150, 84 1,98% 6.67 1 4,75% 124.79 0 21,20% 0 522, 00 4.77 0 11.09 4 0,00% 6,87% 3,40% 1,88% 1.0 89 63.86 7 154.0 49 30,77% 20,35% 17,69% 0,00% 14,33% 45,48% 26,17% Fonte: ISTAT – Censimento Generale dell’Agricoltura – anno 2000 Il limite delle imprese agricole è la eccessiva polverizzazione e la mancanza di un reale approccio aziendale nella gestione soprattutto rispetto al mercato; sicuramente si tratta di un settore che presenta delle potenzialità interessanti, dato anche l’ottimo livello qualitativo dei prodotti realizzati. La principale coltivazione nell’area PIR è la vitivinicoltura.Prevalente nelle zone collinari essa è praticata su una superficie di 1.642 ettari pari al 21,60% della SAU, una percentuale di gran lunga superiore alla media regionale (4,97%) e provinciale (4,95%); la produzione è di circa 115.000 hl. Le cantine di produzione/trasformazione registrate alla CCIAA di Avellino sono 22 presenti in quasi tutti i comuni ed in particolare 10 U.L. a Taurasi, 3 U.L. a Tufo. 30 La gamma di prodotti è di grande qualità tant’è che l’area PIR AV\2 è l’unica zona della Regione Campania che può vantare tre DOCG ed un IGT. L’olivicoltura da olio è di ottima qualità è praticata in molte zone del comprensorio ma la produttività degli oliveti è limitata dalle asperità dei terreni che non consentono la diffusione della meccanizzazione della raccolta, con evidenti riflessi sull’economicità della produzione. Essa occupa una superficie di 896 ettari pari al 11,79% ed è praticata prevalentemente nell’area più a valle, quella attraversata dal fiume Calore. Le altre colture prevalenti sono: la castanicoltura prevalentemente nelle zone a maggior altitudine con una superficie di 315 ettari pari al 4,14% della SAU e la coricoltura praticata nelle zone più basse su 270 ettari pari al 3,55% della SAU. Tab.10 - Principali colture permanenti praticate nella zona PIR per tipo di coltivazione Superficie principali colture n. Comune Castelvetere sul 1 Cal. 8 Chiusano San 2 Dom. 7 3 Lapio 43 4 Montefalcione 9 5 Montemiletto 47 6 Monteramarano 05 7 Paternopoli 64 8 Santa Paolina 0 9 Taurasi 01 10 Tufo Olivo per olio Vite 8 4 1 8 1 4 3 1 2 1 48 71 Prov. Avellino Regione Campania 64 5 1 30 37 99 1 6.95 5 29.2 2 4 9 SAU 1 3 85 5 11 23 75 33 1 89 33 5 9 83 29 - 21 63 32 - 17 21 80 2 42 63 41 1 7 8 96 1 14 7.3 02 73.71 8 31 5 7 45 1.0 5 5 1.2 1.5 1.0 3 5 1 78 2 70 6.28 2 15.83 Olivo per olio Castagn o Nocciol o 18,24% 15,46% 23,71% 1,86% 4,62% 7,02% 2,37% 0,49% 24,82% 22,61% 1,57% 4,00% 15,15% 6,28% 2,21% 5,60% 11,95% 16,14% 0,57% 8,35% 25,58% 8,91% 9,16% 0,57% 34,26% 12,14% 0,00% 1,98% 3,02% 9,97% 0,00% 5,30% 35,64% 14,21% 0,36% 7,46% 83,19% 1,12% 0,00% 4,49% 21,60% 11,79% 4,14% 3,55% Vite 4 9 03 1 2 42 Nocciol o 11 75 1.6 Area PIR A/2 Castagn o % su SAU 7.6 01 9.6 99 27.6 140.4 24 588.5 59 4,95% 5,20% 4,47% 6,91% 4,97% 12,52% 2,69% 4,70% Fonte: ISTAT – Censimento Generale dell’Agricoltura – anno 2000 Tra i comparti produttivi di un certo interesse si segnala la zootecnia che, sebbene caratterizzata da elementi strutturali ed organizzativi di arretratezza, risulta abbastanza bene integrata rispetto al contesto ambientale dando origine a produzioni lattiero casearie di indubbio pregio. L’allevamento bovino - bufalino è presente con 1.902 capi pari al 5,38% dei capi allevati in provincia di Avellino mentre il numero di capi ovi-caprino è pari a 1.692 capi il 2.67% di quelli presenti in Irpinia. Per quanto riguarda gli altri allevamenti si segnalano 69.223 capi avicoli e 22.249 capi di conigli, entrambi superano il 12% degli allevamenti irpini. 31 Le produzioni cui danno origine gli allevamenti, tuttavia, risultano spesso limitate sia in termini di capacità produttiva che di standard qualitativi a causa delle tecniche di allevamento e di conduzione della stalla adottate. Tab.11 - Principali allevamenti nell'area PIR per specie allevata N. Comune 1 Castelvetere sul Cal. 2 Chiusano San Dom. 3 Lapio Bovini e Ovini e bufalin caprini i 4 5 31 5 1.49 46 8 7 Paternopoli 24 1 46 6 00 3 55 1 18 8 Santa Paolina 21 20 2 2 9 Taurasi 47 - 4 Montefalcione 5 Montemiletto 6 Monteramarano 10 Tufo Area PIR A/2 Prov. Avellino % Area PIR / Prov. Av Regione Campania % Area PIR / Prov. Av 4 43 15 59 Suini Avicoli 1.692 5,38% 342.99 9 2,67% 276.68 7 0,55% 0,61% 63.420 Equini 41.0 78 1.7 28 1.7 20 3.9 93 6.7 32 5.5 41 3.6 62 1.6 61 3.1 08 2 93 5 26 3 96 8 45 16.9 85 1.1 68 7 43 4 50 8 43 1.0 26 23.8 51 69.2 23 542.21 7 22.2 49 175.03 6 4,30% 12,77% 5.765.54 6 12,71% 71 64 8 10,96 % 656.294 1,20% 3,39% 26 56 59 1 62 1 40 3 02 1 47 47 87 1.9 02 35.32 8 Conigli 141.772 0,72% TOTALE CAPI Struzzi 41.4 3 - 73 7 5 4 7 2 3 8 7 1 9 1 1 9 - 2.20 5.18 - 9 40 - 0 1 24.4 72 - 5 1 4.35 7.42 4.69 2.20 4.08 - 5 4 8 55 8 96.0 92 876.38 6 4.967 8,60% 2.2 52 10,96% 7.533.5 16 1,43% 2,13% 1,28% Fonte: ISTAT – Censimento Generale dell’Agricoltura – anno 2000 Il settore agricolo occupa un posto di rilievo nell'economia dell'area principalmente per la qualità dei prodotti realizzati, mentre manca ancora una gestione improntata al mercato con strategie di spinta dei prodotti di maggiore qualità soprattutto verso i mercati a più alto reddito. Il settore secondario Il tessuto industriale endogeno è caratterizzato dalla presenza di piccole unità produttive nei settori tradizionali e che rivolgono la propria produzione quasi esclusivamente al mercato interno. Il settore della trasformazione agroindustriale si presenta piuttosto frammentato. L’artigianato tradizionale è praticamente scomparso sia per l’incapacità di adeguare le metodologie di gestione aziendale alla competizione del mercato, sia per il mancato rinnovo della manodopera. Sopravvivono, tuttavia, piccoli laboratori che contribuiscono a mantenere vivi gli antichi mestieri. Nell’area PIR sono presenti in totale 221 imprese manifatturiere che impiegano 1.011 addetti (dati ISTAT Censimento Generale dell’Industria del 2001) I comparti maggiormente presenti sono: 32 • • • DA - INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO con 50 imprese (22,62% sul totale delle imprese) e 102 addetti (10,09% sul totale degli addetti); • DJ - PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO con 41 imprese (18,55% sul totale delle imprese) e 213 addetti (21,07% sul totale degli addetti); DC - INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI con 28 imprese (12,67% sul totale delle imprese) e 111 addetti (10,98% sul totale degli addetti); DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO con 22imprese (9,95% sul totale delle imprese) e 53 addetti (5,24% sul totale degli addetti). 33 Tab.12 - Attività manifatturiere per comparto ed area territoriale Comparti industriali Area PIR A/2 Imprese Addetti Nr % Nr % DA - INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO DB - INDUSTRIE TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO 50 22,62% 102 10,09% 16 7,24% 45 DC - INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 4,45% 28 12,67% 111 10,98% 22 9,95% 53 5,24% 13 5,88% 131 12,96% 0 0,00% 0 0,00% 1,36% 5 1,36% 74 9,05% 112 18,55% 213 4,98% 136 4,07% 10 0,00% 0 DE - FABBRICAZIONE DELLA PASTA-CARTA, DELLA CARTA E DEI PROD. DI CARTA; STAMPA ED EDIT. DF - FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, TRATTAMENTO DEI COMB. NUCLEARI DG - FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI DH - FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE DI - FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI DJ - PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO DK - FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPAR. MECCANICI, COMPRESI L'INST., IL MONT., LA RIP. DL - FABBRICAZIONE DI MACCHINE ELETTRICHE E DI APPAR. ELETTRICHE ED OTTICHE 3 3 20 41 11 9 DM - FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO 0 DN - ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE D - ATTIVITA' MANIFATTURIERE Fonte: ISTAT Censimento Generale dell’Industria del 2001 1 5 22 2,26% 0,49% 7,32% 11,08% 21,07% 13,45% 0,99% 0,00% 19 1,88% 1.0 100,00% 11 100,00% Provincia di Avellino Imprese Addetti Nr % Nr % 73 3.54 6 18,30% 2 13,18% 42 2.30 8 10,64% 9 8,59% 92 5.93 2 22,92% 7 22,10% 39 1.01 6 9,85% 9 3,79% 13 8 3,43% 65 5 8 9 4 6 2,44% 4 4 6 0,15% 3 0,16% 4 31 6 1,14% 9 1,19% 4 46 9 1,22% 9 1,75% 25 1.65 9 6,44% 3 6,15% 56 3.79 3 14,00% 6 14,13% 11 1.48 5 2,86% 0 5,51% 19 1.40 8 4,92% 0 5,21% 1 3.87 1 0,27% 1 14,41% 15 37 5 3,85% 3 1,39% 4.0 26.8 22 100,00% 66 100,00% 6 4 6 1 0 8 6 7 1 Regione Campania Imprese Addetti Nr % Nr % 7.07 32.6 17,45% 12 14,10% 5.01 24.3 12,38% 60 10,53% 5.66 26.4 13,97% 90 11,45% 3.38 8.61 8,35% 4 3,72% 2.12 11 46 70 2.53 5.79 1.47 3.06 42 2.70 40.5 50 5,24% 84 0,29% 6 1,14% 1 1,74% 0 6,24% 19 14,28% 25 3,64% 50 7,56% 92 1,05% 04 6,66% 4 10.3 1.61 6.28 7.49 12.7 31.0 12.5 24.9 24.0 8.12 231.2 100,00% 61 4,49% 0,70% 2,72% 3,24% 5,50% 13,42% 5,43% 10,81% 10,38% 3,51% 100,00% 34 Tab.13- Attività manifatturiere agroalimentare per comparto ed area territoriale Sezione attività economiche del comperto agroalimentare Area PIR A/2 Imprese Addetti N r % Nr % Provincia di Avellino Imprese Addetti Nr % Nr Regione Campania Imprese Addetti % Nr % Nr % 15121 CARNE DI VOLATILI E PRODOTTI DELLA MACELLAZIONE: PRODUZIONE 2 4,00% 16 15,69% FRUTTA E ORTAGGI NON C.A.: LAVORAZ. E CONSERVAZIONE 1 2,00% 1 0,98% OLIO DI OLIVA GREZZO: PRODUZIONE 5 10,00% 11 10,78% OLIO DI OLIVA RAFFINATO: PRODUZIONE 4 8,00% 5 4,90% 15512 LATTE, DERIVATI: BURRO, FORMAGGI, ECC.: PRODUZIONE 1 2,00% 5 4,90% 15611 MOLITURA DEI CEREALI 5 10,00% 7 6,86% 13 26,00% 24 23,53% 15812 PASTICCERIA FRESCA: PRODUZIONE FETTE BISCOTTATE E BISCOTTI: PRODUZIONE PROD. DI PASTIC. 15820 CONSERVATI PASTE ALIMENTARI, CUSCUS E PRODOTTI FARINACEI SIMILI: 15850 PRODUZIONE 2 4,00% 4 3,92% 4 8,00% 4 3,92% 4 8,00% 8 7,84% 15860 TE' E CAFFE': LAVORAZIONE ALTRI PRODOTTI ALIMENTARI: ACETI, LIEVITI, PROD. DI FRUTTA A 15893 GUSCIO 1 2,00% 1 0,98% 1 2,00% 2 1,96% 15910 BEVANDE ALCOOLICHE DISTILLATE: PRODUZIONE 2 4,00% 4 3,92% 15931 VINI (ESCLUSI I VINI SPECIALI): PRODUZIONE 5 10,00% 10 9,80% 15330 15411 15421 15811 PANETTERIA: PRODUZIONE DI PRODOTTI DI 16000 Altri comparti TOTALE COMPARTO AGROALIMENTARE Fonte: ISTAT Censimento Generale dell’Industria del 2001 0 5 0 0,00% 0 100,00 10 % 2 1 0 6 6 3 6 1 6 5 0 3 3 22 7 10 0 4 8 4 4 1,35% 8,91% 4,86% 2,16% 6,75% 4,45% 30,63% 13,50% 6,48% 5,94% 4 1 6 0,54% 5 1 2 0,67% 0,00% 74 100,00 74 % 1 4 8 81 6 6 6 2 7 24 7 7 1 49 1 25 1 17 7 19 7 1,35% 8 22,91% 3 1,85% 3 0,76% 6 6,93% 4 1,99% 9 36 7 74 13 7,07% 5,11% 0 1,07% 4 10,46% 1,95% 5 26 7.433 78 13 0,77% 21,54% 2,26% 0,39% 3.883 31 11,25% 0,91% 2.033 28,59% 4.380 12,69% 7,05% 1.416 18 9 47 9 10 5 19 0 10 6 11 3 61 6 7.11 0 19,92% 3.476 10,07% 2,66% 1.061 3,07% 6,74% 2.058 51 5,96% 4,97% 5,53% 0,14% 9,99% 1023 100,00 3.56 % 2 28,72% 100,00 % 1,62% 50 0,53% 4 13,78% 5 3 2 2 5 8 6 2,16% 3 0,90% 0,70% 2,41% 1,48% 1 2,67% 1 1,49% 2 1,59% 2 57 45 38 1,48% 1,65% 1,31% 1,11% 8,66% 8.808 25,52% 100,00 34.50 % 8 100,00% 35 • • • La consistenza delle imprese di trasformazione alimentare è rappresentata dai seguenti comparti: • n. 13 imprese di Produzione di prodotti di panetteria e di pasticceria fresca pari al 26,00% del totale rispetto al 28,59% registrato in regione Campania; • n. 5 imprese di Produzione di vini escluso vini speciali pari al 10,00% del totale rispetto al 1,59% registrato in regione Campania; n. 9 imprese di Produzione oli e grassi pari al 18,00% del totale rispetto al 6,71% registrato in regione Campania; n. 5 imprese di Molitura Cereali pari al 10,0% del totale rispetto al 1,95% registrato in regione Campania; n. 4 imprese di Produzione paste alimentari pari all’ 8,00% del totale rispetto al 6,74% registrato in regione Campania. Tra le attività più praticate vi sono quelle legate al settore d F -COSTRUZIONI, ben 214 imprese con 735 addetti che dopo il boom successivo al periodo post-sismico attraversano un periodo di profonda crisi con problemi di riconversione produttiva. Del tutto assenti sono le attività di C - ESTRAZIONE DEI MINERALI e E -PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA Il settore terziario Le attività del terziario sono rappresentate in prevalenza dai seguenti comparti: • K - ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, ALTRE ATTIVITA' PROFESSIONALI ED IMPRENDITORIALI con 160 imprese (16,39% sul totale delle imprese) e 260 addetti (7,76% sul totale degli addetti); • N - SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI con 67 imprese (6,86% sul totale delle imprese) e 213 addetti (6,36% sul totale degli addetti); • M - ISTRUZIONE con 35 imprese (3,59%% sul totale delle imprese) e 496 addetti (14,80% sul totale degli addetti); • L - PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA con 14 imprese (1,43% sul totale delle imprese) e 192 addetti (5,73% sul totale degli addetti). Le imprese del settore commercio sono 362 di cui 58 dell’ingrosso (16,0% del totale), 291 del dettaglio (80,4% del totale) e 13 ambulanti (3,6% del totale). Gli addetti al commercio sono 561 di cui 84 dell’ingrosso (15,0% del totale), 462 del dettaglio (82,4% del totale) e 15 ambulanti (2,7% del totale). Il settore commercio è interessato da una notevole dinamicità, tuttavia mancano del tutto strutture di GDO Ipermercati e Supermercati. Tab.14 - Attività commerciali per tipologia ed area territoriale Area PIR A/2 Tipologia Ingrosso Alimentare Ingrosso Non Alimentare Totale ingrosso Imprese Nr 5 5 8 % Nr 8 15,2% 1 0,8% 3 3 5 16,0% 4 Provincia di Avellino Addetti % 14,4% 5 0,5% 8 8 Imprese Nr 95 15 1.11 15,0% 3 % 16,2% 2,7% 4 Regione Campania Addetti Nr 2.496 35 2.85 18,8% 0 % 23,7% 4 3,4% 6 Imprese Nr 14.25 1.01 15.2 27,0% 70 % 18,8% Addetti Nr 33.629 % 25,0% 1,3% 1.835 1,4% 35.46 20,2% 4 26,4% 36 Dettaglio alimentare Dettaglio non alimentare 207 57,2% 0 7 Ipermercati 20,2% 0 3 57,0% 0 12 21,4% 1 0,0% Minimercati 32 1 3,0% 2 1 1.10 0,0% 2 3,9% 0,0% 0,0% 29 46 1 80,4% 2 82,4% 1 1 Ambulanti 3 3,6% 5 2,7% 36 56 TOTALE 2 100,0% 1 100,0% Supermercati Totale dettaglio 3.30 - 1 55,9% 4.283 40,6% 4 18,6% 2.209 20,9% 7 0,0% 18 8 1,8% 2 13 34 6 2,3% 1 3,2% 4 43 4 0,7% 2 4,1% 4.58 7.45 2 77,6% 3 70,7% 21 0 3,6% 244 2,3% 5.9 10.54 05 100,0% 7 100,0% 44.36 11.54 1 1.83 5 50 58,7% 60.100 44,7% 15,3% 25.275 18,8% 0,0% 896 0,7% 2,4% 4.292 3,2% 0,7% 6.199 4,6% 58.2 96.76 58 77,0% 2 71,9% 2.10 1 2,8% 2.310 1,7% 75.6 134.53 100,0 29 100,0% 6 % 0 Fonte: ISTAT Censimento Generale dell’Industria del 2001 Riguardo alle attività turistiche, il territorio è interessato, quasi esclusivamente da un turismo di tipo “mordi e fuggi” di tipo enogastronomico, alimentato dalla presenza di un buon numero di strutture ristorative non sempre, tuttavia, allineate su standard qualitativi medio-alti. Tab.15 - Consistenza delle attività turistiche per tipologia ed area territoriale Area PIR A/2 Tipologia Imprese Nr % Provincia di Avellino Addetti Nr % 2 2,7% 4 3,3% 0 0,0% 0 0,0% H3 - Ristoranti 32 43,8% 70 57,9% H4 - Bar H5 - Mense e forn. di pasti prep. H ALBERGHI E RISTORANTI 37 50,7% 45 37,2% H1 - Alberghi H2 - Campeggi ed altri alloggi 2 2,7% 7 3 100,0% Imprese 2 1,7% 12 1 100,0% Nr % 7 0 5,0% 2 0 1,4% 50 5 36,3% 76 3 54,9% 3 3 2,4% 1.39 1 100,0% Regione Campania Addetti Nr 47 9 6 8 % 13,7% 1.470 42,0% Imprese Addetti Nr % 1.502 66 8,7% 12.921 26,0% 3,8% 1.710 3,4% 36,3% 16.331 32,8% 1.177 33,6% 8.529 49,4% 30 29 4 8,7% 0 1,7% 3.49 17.24 8 100,0% 8 100,0% 14.894 30,0% 1,9% 4 6.263 Nr % 3.872 7,8% 49.72 8 100,0% Fonte: ISTAT Censimento Generale dell’Industria del 2001 La consistenza attuale delle imprese turistiche e comunque in comparti connessi al turismo è la seguente: • n. 2 imprese di tipo H1 – Alberghi pari 0,8 unità per 10.000 residenti contro 2,6 unità alberghiere presenti in regione Campania; • nessuna struttura di campeggio presente; 37 • n. 32 imprese di tipo H3 – Ristoranti pari 12,5 unità per 10.000 residenti contro 11,0 unità di ristoranti presenti in regione Campania; • n. 37 imprese di tipo H4 – Bar pari 14,5 unità per 10.000 residenti contro 15,0 unità di bar presenti in regione Campania. In termini di offerta ricettiva le strutture turistiche ricettive presenti sono 6 di cui un albergo e 5 agriturismi; il numero di posti letto complessivo sono 73 di cui 18 posti letto nella struttura alberghiere e 55 posti letto nelle strutture agrituristiche. Tab.16 - Numero di esercizi e posti letto delle aziende ricettive presenti nel PIR Area PIR A/2 Esercizio num Alberghi % Prov. Avellino Posti letto num % Esercizio num Posti letto num 6,7% 18 24,7% - 0,0% - 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0% - 0,0% 0,0% 0,0% - 0,0% - 0,0% 8 4,9% 44 1,0% Agriturismo 14 93,3% 55 75,3% 85 52,1% 707 16,0% TOTALE 15 100,0% Bed & Breakfast 73 100,0% 42,9% 3.679 % 1 Esercizi complementari Alloggi privati in affitto 70 % Regione Campania 83,0% 163 100,0% 4.430 100,0% Esercizio Posti letto num % 1.43 13,8% 1 1.56 15,1% 0 2.20 21,3% 9 62 6,1% 9 4.53 43,8% 6 10.36 100,0% 5 num 89.59 6 148.30 8 12.98 7 181 % 35,5% 58,8% 5,1% 0,1% 1.16 0,5% 8 252.24 100,0% 0 Fonte EPT ed Albo regionale degli operatori Agrituristici 1.3.4 - Aspetti paesaggistici, storico-culturali, archeologici, gastronomici e produzioni tipiche architettonici, monumentali, L'area di PIR AV/2 mostra un'identità locale ben delineata, caratterizzata da un'elevata qualità ambientale e paesaggistica del territorio, da importanti presenze architettoniche e storicoculturali, e dalla presenza di attività artigianali tradizionali. L’analisi di tali risorse del territorio che costituiscono di fatto “i fattori di attrazione turistica” dell’area di PIR AV/2 è stata effettuata distinguendole in tre settori fondamentali: Aspetti ambientali e naturalistici Aspetti storico-culturali, architettonici, monumentali, archeologici, Aspetti gastrononomici e produzioni tipiche Aspetti ambientali e naturalistici Il Parco Regionale dei Monti Picentini istituito con Legge Regionale n. 33 del 1-09-1993 “Istituzione di parchi e riserve naturali in Campania” si estende per oltre 40.000 ettari nelle province di Avellino, e Salerno. Attualmente è in fase di costituzione l’Ente Parco ed è stato recentemente approvato il Progetto Integrato Parco Regionale Monti Picentini. Il Parco Regionale dei Monti Picentini è una lunga catena montuosa a cavallo delle province di Avellino e Salerno, caratterizzata dalla più vasta distesa forestale dell’intera Italia meridionale soprattutto di faggete, che donano a queste vallate un aspetto severo, imponente e solitario. 38 Non mancano però vaste aree prative, utilizzate dagli abitanti fin dai tempi più remoti, per farvi pascolare le greggi e le mandrie, come avviene ancora oggi. Un’area dove la pastorizia viene praticata con metodi ancora tradizionali, con prodotti tipici di grande interesse: la mozzarella di bufala, il caciocavallo e il formaggio pecorino, senza dimenticare le famose castagne di Montella e le nocciole di Giffoni. Un’economia per certi versi rurale, che si manifesta anche attraverso i numerosi piccoli paesi, il più delle volte ancora ben conservati, con suggestivi borghi storici. Un territorio prevalentemente boschivo ma noto anche per i suoi numerosi torrenti, che rendono queste valli molto ricche di acqua, con scenari di grande fascino: i Monti Picentini sono il più ricco "serbatoio di acqua potabile" del sud Italia. Le cime più alte superano i 1.500 metri di quota, in grado quindi di offrire tutta una serie di itinerari escursionisti, dai più facili ai più impegnativi, con l’opportunità di godere di spettacolari vedute panoramiche, soprattutto dai crinali sommatali I comuni del PIR AV/2 interessati dal Parco sono: Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico e Montemarano Nel territorio del PSL è stato individuato, in seguito alla realizzazione del progetto BioItaly, un Sito d’Interesse Comunitario: Monte Tuoro che concorre alla creazione di una rete europea di siti protetti denominata Rete Natura 2000Il SIC Monte Tuoro si estende su circa 2000 ettari ad un’altezza media di 1.200 m. slm e comprende zone dei comuni di Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico e Salza Irpina. Dal punto di vista geomorfologico è un massiccio calcareo in parte coperto da materiale vulcanico con importanti fenomeni di carsismo. All’interno del suddetto SIC sono riscontrabili più di 15 specie faunistiche (lupo, Gatto selvatico, Vespertilio maggiore, Quaglia, Nibbio bruno, Averla piccola, Tottavilla, Beccaccia, Cervone, Saettone, Orbettino, Coronella, Ululone a ventre giallo, Raganella, Salamandra pezzata e Tritone crestato italiano) alcune molte rare e diverse essenze floreali che costituiscono boschi misti di varie specie alternati a pascoli e prati (Castagno, Leccio, Roverella, Cerro, Faggio e Agrifoglio). Nel comprensorio, è presente altresì un buon numero di emergenze naturalistiche/ambientali, pari a 11 (fonte: rilevazione diretta) suddivise in: 7 unità - Bellezza naturale e/o singolarità geologica: le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica; 4 unità - Bellezza panoramica: le bellezze panoramiche considerate come quadri e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico da quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze Tra esse vanno in particolare citate la località Vena Corvi a Chiusano San Domenico, la località Campore in Lapio il Bosco Grande a Montefalcione il Bosco Bolifano a Monteramarano, la Sorgente Fontanalardo con Antico Lavatoio a Taurasi, il Monte Caprio a Montemiletto ed il Monte S. Felice e Monte Giulia a Santa Paolina Aspetti storico-culturali Il patrimonio storico artistico e culturale del territorio del PIR AV/2 è da considerarsi globalmente interessante. Esso è costituito anzitutto da un insieme di centri storici, da emergenze isolate e da stazioni archeologiche; un discorso a parte meritano le potenzialità esistenti in ordine alle tradizioni popolari e folkloristiche. 39 I centri urbani, posti a corona dei due principali raggruppamenti montuosi monte Tuoro ad esempio, conservano chiaramente un’impronta alto-medievale, anche se vantano origini più remote. Fra questi centri esistono alcune unità urbane di spiccato interesse storicoambientale: alcune chiuse e compatte, amalgamate intorno ad eminenti testimonianze monumentali altre; con tessuto aperto e ramificato sui colli o le piani circostanti struttura "casali" altre ancora con forte rapporto con la montagna. Ulteriori importanti testimonianze della cultura dell'area vanno ricercate, inoltre, anche in quella porzione di territorio non urbanizzato, ricco ugualmente di storia: ci riferiamo in particolare alle più originali forme del paesaggio rurale, ai casali e a tutte quelle architetture rurali. In numero poco rilevante ma di grande importanza sono le stazioni archeologiche: alcune in corso di scavo altre solo individuate. I beni culturali (storici ed architettonici) dell'area sono identificabili in una serie di emergenze 74 unità presenti in tutti i comuni. In particolare si segnalano: tra 7 centri storici sisegnalano quello di Castelvetere sul Calore, Montefalcione, Montemiletto, Monteramarano, Santa Paolina, Taurasi e Tufo; i 2 siti archeologici Mulino Giardino di Tufo ed il sito archeologico di S. Martino a Taurasi; tra le 28 chiese /conventi presenti si segnala la Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Castelvetere sul Calore, la Chiesa di San Domenico a Chiusano San Domenico la Confraternita SS. Sacramento a Montefalcione, la Chiesa S. Maria Maggiore a Montemiletto, la Cattedrale e cripta a Monteramarano, la Chiesa di S. Nicola di Bari a Paternopoli, la Chiesa Madre a Santa Paolina, la Chiesa Collegiata di S. Marciano Vescovo a Taurasi e la Chiesa di S. Michele a Tufo. i 7 castelli - torri a Castelvetere sul Calore, Montefalcione, Monteramarano, Montemiletto, Santa Paolina e Tufo; tra i 22 palazzi storici si segnalano il Palazzo Filangieri a Lapio, il Palazzo Municipale a Montemiletto, il Palazzo de Conciliis a Paternopoli, Palazzo Capano e Marchionale a Taurasi ed il Palazzo di Marzo a Tufo n.2 musei/biblioteche: il Museo civico della civiltà contadina di Paternali ed il Museo dei Parati Sacri di Montemarano; tra le 7 emergenze minori (porte, fontane, casali, ecc.) si segnalano: la Fontana dello Zoppo a Castelvetere sul Calore, la Porta Ripa a Montefalcione, Il Casino di San Nicola a Paternopoli e la Porta Maggiore a Taurasi. Altri elementi che devono sicuramente considerarsi sono quegli aspetti della cultura locale che si manifestano attraverso particolari feste religiose e manifestazioni di diffusione di pratiche tradizionali, l'uso di canti e leggende. Nessun Sito storico-artistiche-culturali citato dalla Guida Touring Club Nell'area vi sono n. 31 feste religiose, n. 5 fiere locali, n. 2 manifestazioni culturali, n. 8 manifestazioni folkloristiche e n. 9 sagre di prodotti tipici locali per un totale di n.. 55 eventi. Al riguardo si segnalano: • i riti religiosi in onore di S. Antonio a Castelvetere sul Calore, Lapio, Montefalcione, Montemiletto e a Paternopoli, della Madonna a Castelvetere sul Calore, Lapio, Paternopoli e Taurasi; di San Michele a Chiusano San Domenico. Paternopoli e Tufo; di Santa Lucia a Montemiletto e Taurasi; di S. Paolina a Santa Paolina, S. Giovanni a Montemarano; di S. Eustacchio a Montemiletto; 40 • le fiere locali di prodotti tipici e animali domestici di Lapio (Fiera di S. Antonio), di Montefalcione (Fiera della Madonna di Montevergine), di Montemiletto, (Fiera di S. Anna) e di Santa Paolina (Fiera dell'artigianato irpino); • le manifestazioni culturali Artide di Montemiletto ed il Festival Canoro di Lapio; • le manifestazioni folkloristiche: la Festa della Montagna a Chiusano San Domenico, la Festa del Castello della Leonessa a Montemiletto, la Festa di San'Antuono e il Carnevale Castelveterese a Castelvetere sul Calore, il Carnevale Montemaranese e la Festa del Bosco a Monteramarano, il Carnevale Paternese a Paternopoli ed il Settembre al borgo a Taurasi; • le sagre di piatti locali e prodotti tipici: la Sagra della Maccaronara a Castelvetere sul Calore, la Sagra della Mandragola a Montemiletto, la Sagra enologica e la Sagra del Fungo porcino a Santa Paolina, la Sagra del vino a Monteramarano, la Sagra dell'orto a Paternopoli, la Festa del vino e la Festa dell’uva a Taurasi e la Sagra del Greco di Tufo Aspetti gastrononomici, produzioni tipiche e produzioni artigianali L’area di PIR AV/2 vanta una antica tradizione di prodotti agroalimentari di qualità riconosciuti a livello Europeo. Sono presenti infatti 3 prodotti DOCG e una IGT; 4 prodotti DOP e IGP di cui 2 riconosciuti dall’UE e ben 83 prodotti agroalimentari tradizionali di recente riconosciuti con Decreto del MIPAF. I vini di qualità sono: a) il Taurasi DOCG (D.M. 11.03.93) nei comuni di Castelvetere sul Calore, Lapio, Montefalcione, Montemiletto, Monteramarano e Paternopoli; b) il Fiano di Avellino DOCG (D.M. 18.07.03) nei comuni di Lapio e Montefalcione c) il Greco di Tufo DOCG (D.M. 18:07:03) nei comuni di Santa Paolina e Tufo; d) l’Irpinia IGT (D.D. 22.11.95) in tutti i comuni. I prodotti tipici agricoalimentari di qualità sono: a) il Caciocavallo silano riconosciuto il 10 maggio 93 formaggio a denominazione d'origine (DO), ha ottenuto il 01.07.96 la registrazione della Denominazione d'Origine Protetta (DOP), (Reg. CE 1263/96); tutta l’area PIR è interessata da tale produzione; b) il Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale ha ottenuto la registrazione quale Indicazione Geografica Protetta il 20/01/98 con il Reg. CE 134/98, ai sensi del Reg. CE 2081/92 tutta l’area PIR è interessata da tale produzione; c) il Fior di latte Appennino Meridionale prodotto caseario interessante tutta l’area del PIR con denominazione DOP in corso di registrazione presso la U.E. con protezione transitoria nazionale; d) il Salame Napoli, insaccato di suino con richiesta di riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta ai sensi del Reg. CEE 2081/92, è all'esame del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Oltre ai prodotti tipici con marchio europeo dell’area PIR AV/2 sono presenti 83 prodotti agroalimentari tradizionali riconosciuti con decreto Ministeriale 18 luglio 2000 del MIPAF e suc. mod. Tra questi si segnalano: a) n. 3 tipi di Bevande analcoliche, distillati e liquori:, liquore finocchietto, nocillo e sidro di mela limoncella; b) n. 13 prodotti di Carni (e frattaglie fresche) e loro preparazione: ammugliatielli, capicollo, cicoli, fegato con la zeppa, gelatina di maiale, pancetta arrotolata, pancetta 41 tesa, salsiccia, salsiccia affumicata, salsiccia di polmone, salsiccia sotto sugna, soppressata irpina e zuppa di soffritto; c) n. 5 tipi di Formaggi: caciocavallo affumicato, fiordilatte, provola affumicata, scamorza scamosciata e treccia; d) n. 1 tipi di Grassi (burro, margarina, oli): olio extravergine di oliva irpinia; e) n.27 prodotti di Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria: babà, biscotti al miele, biscotto di grano integrale, biscotto di granone, calzone, casatiello sugna e pepe, mostaccioli, ndunderi, panuozzo, panzarotti, pastiera, pizza chiena, pizza di scarola, pizza migliazza cu li frittole, roccocò, sanguinaccio, scaldatele, scialatiello, struffoli, taraddi con finocchio, taralli intrecciati, tarallini al vino, tarallo sugna e pepe, tarallucci al naspro, torrone di castagna, zeppola di S. Giuseppe e zeppola fritta; f) n. 3 Prodotti di origine animali: miele di acacia, miele di castagno e miele millefiori; g) n. 31 Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati: caldarroste in sciroppo e rum, castagna del prete, ciambottella, cicoria selvatica, ciliegia del monte, ciliegia maiatica, ciliegia della recca, fagioli quarantini, fagioli lardari, fagioli tabacchini, fagioli lardari, fico di S. Mango, mela capodiciuccio, fagiolo dell’occhio, mela limoncella, mela San Giovanni, nocciola di San Giovanni, nocciola mortadella, mela san giovanni, melannurca campana, nocciola camponica, noce di sorrento noce malizia, noce san martino, papaccelle, patata novella, peperoncini verdi o di fiume, pera mastantuono, pera Sant'Anna, pera sorba, pera spina, pomodori secchi sott'olio, pomodorino campano, susina botta a muro. Si verifica inoltre una certa presenza di piccoli artigiani (impegnati in attività quali: ceramica e terracotta, la lavorazione del ferro, la lavorazione del legno, la lavorazione della paglia, la lavorazione della pietra e del marmo e produzioni artigianali tipiche come il “Tombolo” di Santa Paolina. 1.3.5 - Strumenti programmatici attuati sul territorio La Regione Campania con l’approvazione delle Linee Guida per la Pianificazione Territoriale Regionale e de Le Linee guida per lo sviluppo turistico della Regione Campani riconoscendo la pluralità di risorse presenti sul territorio ha avviato un processo di programmazione che ha come scopo finale di individuare i temi di sviluppo per ciascuna area territoriale. Tutte i comuni, relativamente alle Comunità Montane di appartenenza, sono interessati dai Piani di Sviluppo Socio Economiche e dai Programmi Integrati per le Aree Rurali (PIAR) – iniziativa nell’ambito del POR Campania 2000-2006. Alcune zone sono interessate dai distretti produttivi di filiera, così come definiti nell’ambito del documento d’indirizzo ai PIF. In particolare il PIR AV/2 è interessato dal Programma Integrato di Filiera: VITIVINICOLA, OLIVICOLA, FLOROVIVAISTICA ed ORTICOLA. Nel territorio PIR sono inoltre in atto iniziative di notevole rilievo tese a sollecitare le potenzialità di valorizzazione delle risorse umane, naturali, nonché materiali della zona, anche in settori diversi (agricoltura, turismo, industria...). In particolare, il territorio è in parte interessato da Patti territoriali generalisti come il PATTO TERRITORIALE DI AVELLINO, PATTO TERRITORIALE PARTENIO, PATTO TERRITORIALE VALLE CALORE i cui settori d’intervento sono rappresentati principalmente dalla trasformazione agroalimentare, industria e turismo i cui settori d’intervento sono rappresentati principalmente dalla trasformazione agroalimentare, PATTO TERRITORIALE DEI MONTI PICENTINI E DELLE VALLI LIMITROFE. 42 Nell’ambito del Piano Operativo Regionale 2000-2006 il territorio è interessato da Progetti Integrati in fase di attuazione ed in particolare a) Il PI FILIERA TURISTICA ENOGASTRONOMICA ed il BORGO TERMINIO CERVIALTO con tema di sviluppo turistico; b) il PI PARCO REGIONALE DEI MONTI PICENTINI progetto parchi naturali regionali; c) PIR – Progetti Integrati Rurali suddivisi nelle tre aree che interessano il territorio PIR AV/2. In riferimento al programma comunitario LEADER PLUSil territorio è interessato dal PSL “VERDE IRPINIA“ (ATI GAL CILSI; GAL TERMINIO-CERVIALTO; GAL UFITA) e PSL “PARTENIO – VALLE CAUDINA” (GAL PARTENIO - VALLE CAUDINA). Rilevanti, ai fini dell’animazione culturale, promozione e valorizzazione del territorio sono le iniziative promosse nell’ambito delle STRADE DEI VINI E DEI SAPORI D'IRPINIA dell’iniziativa CITTÀ DEL VINO – Associazione Nazionale e dei progetti I PERCORSI TURISTICI DEL PARTENIO e GLI ITINERARI DEL BORGO TERMINIO CERVIALTO e del progetto ALTA IRPINIA ALTRA IRPINIA questi due finanziati nell’ambito POR CAMPANIA 2000-2006 -- MISURA 4.14 “Incentivazione di attività turistiche ed artigianali”. Di seguito vengono analizzati i provvedimenti, programmi e progetti interessanti l’area PIR AV/2. Le Linee Guida per la Pianificazione Territoriale Regionale Nel 2001 con la pubblicazione delle “Linee guida della Pianificazione Territoriale Regionale” l’Assessorato all’Urbanistica, Gestione del Territorio, Tutela Beni Paesistici Ambientali e Culturali ha avviato gli studi per la redazione del Piano Territoriale Regionale, Il documento raccoglie una serie d’indirizzi volti a regolare l’“espletamento delle funzioni pianificatorie di province e comuni, nonché atti di coordinamento tecnico e direttive disciplinanti l’esercizio delle funzioni delegate” ai sensi delle “Norme per il governo del territorio” della Campania approvate dalla Giunta regionale . Le Linee Guida propongono alla discussione con gli Enti Locali, in prima approssimazione, 9 “ambienti insediativi” per inquadrare gli assetti territoriali della regione in maniera sufficientemente articolata, e 43 “Sistemi Territoriali Locali” per inquadrare la spesa e gli investimenti del Por, in questa fase, e, in prospettiva, in sintonia con la programmazione economica “ordinaria”. In tali ambiti, le linee guide, indicano che lo “sviluppo può avvenire attraverso il recupero e la valorizzazione dell’ambiente naturale, la valorizzazione delle risorse umane e delle attività economiche, la tutela, il recupero e la valorizzazione delle tradizioni storiche, culturali e religiose, in un'ottica di tutela e sviluppo compatibile ma anche di valorizzazione globale dell’area mantenendo quel patrimonio di caratteri unici in grado di contrastare massificazione e spersonalizzazione” L’integrazione tra i diversi elementi (agricoltura eco-compatibile, attività artigianali tradizionali, turismo...), se supportata da adeguate politiche socioeconomiche, può costituire il presupposto per il mantenimento sul territorio di comunità residenti che siano in grado non solo di rispettare le norme pianificatorie e di programmazione dettate, ma anche di cogliere da queste l’opportunità le occasioni per un più corretto modello di sviluppo. In particolare, si intende: frenare l’esodo dalle aree rurali marginali; aumentare e/o mantenere i livelli occupazionali; migliorare il livello dei servizi alle popolazioni ed agli operatori economici 43 locali; migliorare, in generale, le condizioni di vita ed i livelli di benessere sociale ed economico delle popolazioni locali; tutelare il patrimonio ambientale, naturalistico e artistico presente nelle aree interne; salvaguardare e valorizzare il patrimonio e l’identità culturale dei singoli ambiti territoriali. Tutto questo significa riorganizzare le strategie di sviluppo intese non più come settori, ma per programmi in cui entrano in gioco ambiente, territorio, agricoltura, artigianato, turismo, piccola e media industria, cultura, educazione, formazione professionale, ricerca. Le Linee guida per lo sviluppo turistico della Regione Campania Il documento “Linee guida per lo sviluppo turistico della Regione Campania ”redatto dall’ Assessorato al Turismo della Regione Campania nel luglio 2002 costituisce uno strumento di orientamento strategico per le politiche di sviluppo turistico della Regione Campania. Dopo aver sinteticamente illustrato la metodologia utilizzata, analizzato il sistema turistico della Campania ed il suo posizionamento competitivo mediante un’analisi “SWOT” (punti di forza, di debolezza, minacce e opportunità) l’assessorato indica una strategia di marketing, che “stima obiettivi di crescita - per le presenze turistiche e la spesa media pro-capite rispettivamente circa del 30% e 12% nel 2006 rispetto al 2000. Tale crescita, di cui viene fornita una proiezione a livello di area geografica di provenienza e di sistema locale di offerta, viene perseguita attraverso un mix di azioni di sviluppo dell’offerta turistica e di promozione della domanda. Le prime vanno interpretate secondo la logica di “linee guida” da interpretare e caratterizzare in base anche alle istanze di sviluppo espresse a livello locale. Le seconde costituiscono invece azioni, per lo più a titolarità regionale, indispensabili per l’affermazione del marchio “Campania”, nelle sue differenti articolazioni a livello di prodotto turistico e di area geografica di riferimento, sui mercati-obiettivo nazionale e internazionali” Dopo aver definito i “comprensori” turistici per ciascuno sono stati individuati il livello di attrattività/competitività dei turismi attratti o potenzialmente attraibili in termini attuali, con riferimento all’attuale assetto competitivo dell’offerta, e in termini potenziali, in base agli interventi di valorizzazione turistica previsti dallo stesso documento regionale. In tale ambito il territorio PIR AV/2 rientra nel comprensorio Area 6 – Irpinia di cui le caratteristiche principali sono di seguito riportate: Elementi caratterizzanti dell’immagine (componenti identitarie) Immagine di territorio rurale con vocazione turistica legata a un insieme articolato di risorse territoriali, tra le quali spiccano per importanza il paesaggio e le risorse enogastronomiche. Come per le altre aree interne della Campania, l’immagine turistica è debole e raramente oltrepassa i confini regionali. Il sistema ricettivo è poco sviluppato e solo negli ultimi anni si è arricchito di strutture alberghiere e complementari che riflettano le specificità del contesto territoriale e siano in grado di soddisfare le esigenze di un flusso turistico maggiormente qualificato. Rilevante, in particolare, è stato lo sviluppo dell’offerta agrituristica, anche se rimane ampiamente sottodimensionata rispetto alle potenzialità dell’area e soprattutto vocata alla ristorazione anziché al pernottamento. Questa stimola un forte escursionismo giornaliero dall’area napoletana verso i parchi del Partenio e l’area del Terminio-Cervialto Punti di forza Presenza di prodotti tipici di notevole valore attrattivo, con una forte connotazione enologica (presenza di 3 degli 8 vini DOCG d’Italia: Taurasi, Fiano e Greco di Tufo) 44 Presenza di una storica meta del turismo religioso (Santuario di Montervegine) Presenza di parchi regionali e aree protette Valenza paesaggistica del contesto territoriale Buon livello di accessibilità Presenza di un sotto-comprensorio (Laceno) dotato di infrastrutture turistico-sportive Punti di debolezza Carenze ricettive Immagine turistica debole o assente Cultura dell’accoglienza poco sviluppata Carenza di servizi alla fruizione del patrimonio paesaggistico e culturale Concetto generale Regione verde dotata di consistenti risorse paesaggistiche e di una forte tradizione enogastronomica. Concept di area: “Nella terra dei vini” – “Sport & Ambiente” Inquadramento competitivo L’area si inserisce nel circuito delle destinazioni rurali interne caratterizzate da un orientamento attrattivo di tipo “ambiente-cultura-enogastronomia, dalle quali si differenzia per la fortissima valenza enologica. Linee strategiche L’Irpinia deve anzitutto crearsi una immagine turistica che non può che collegarsi alle risorse che accoppiano una qualità intrinseca a una forte valenza attrattiva nei confronti di un mercato in forte crescita, ovvero il turismo del vino. Il posizionamento deve essere quello di destinazione “leader” nell’Italia centro-meridionale su questo tipo di turismo, favorendo lo sviluppo di tutti quei servizi e strutture coerenti con la sua valorizzazione (country houses, strade del vino, corsi di cucina e degustazione, scambi culturali e gemellaggi con destinazioni nazionali e internazionali). In subordine, la visibilità così ottenuta può essere utilizzata per trainare la commercializzazione di altri prodotti turistici collegati, a partire dalla fruizione attiva dell’ambiente, sostenendo in particolare pratiche sportive eco-compatibili anche con la creazione di eventi dedicati La strategia dell’Assessorato al Turismo si basa sul raggiungimento di due macro-obiettivi interessanti l’intero territorio regionale: la crescita delle presenze turistiche complessive, stimata in circa il 30% nel 2006 rispetto a quanto registrato nel 2000 (+5% l’anno), corrispondente al raggiungimento di oltre 27 milioni di presenze negli esercizi alberghieri ed extralberghieri rispetto ai circa 21 attuali; l’aumento della spesa media turistica pro-capite giornaliera da circa 82 euro nel 2000 a 92 nel 2006 (a valori 2000) con un aumento del 12%. I Piani di Sviluppo Socio Economici – PSSE Il Piano di Sviluppo Socio-Economico PSSE è uno strumento di pianificazione disciplinato dall’Art. 3 della Legge Regionale 4 novembre 1998, n. 17 relativa a " Provvedimenti per la salvaguardia del territorio e per lo sviluppo socioeconomico delle zone montane". La legge prevede che tutte le comunità montane, entro un anno dall'entrata in vigore della stessa legge, provvedano ad adeguare ed aggiornare il proprio piano di sviluppo socio-economico mediante 45 l'adozione di deliberazione programmatica, che individui le linee guida su cui si imposterà la loro operatività; provvedano, altresì, a formare la carta di destinazione d'uso del territorio in cui vengono definiti gli indirizzi fondamentali della organizzazione territoriale nell'area di propria competenza. Il PSSE viene quindi ad essere inteso come momento di attuazione della programmazione regionale e provinciale per l’ambito del territorio montano. Esso rappresenta un vero e proprio programma di opere e di interventi, per i quali siano anche e soprattutto previste rapide procedure di approvazione. Il ruolo della Comunità Montana, che in questa sede si esplicita nella predisposizione del Piano socioeconomico, viene particolarmente enfatizzato proprio dalla necessità di collegare e sintetizzare, in un unico piano di indirizzo programmatico, le opportunità offerte dai diversi strumenti che, ai vari livelli normativi ed attuativi, vengono resi disponibili al fine di promuovere la valorizzazione del territorio. L’area PIR AV/2 comprendente due comunità: Partenio e Terminio Cervialto ed è quindi interessata da altrettanti PSSE di cui gli elementi comuni riconoscibili sono: tutti i piani costituiscono un aggiornamento dei precedenti oggetto tuttavia di un’approfondita rivisitazione riguardo alle metodologie di analisi adottate, ai contenuti, alle indicazioni strategiche ed all’articolazione delle proposte operative individuate. gli obiettivi globali promossi dai Piani, in linea il QCS 2000-20063, sono la tutela, salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali, naturalistiche e culturali e delle risorse produttive legate al territorio rurale, miglioramento complessivo della qualità della vita attraverso un equilibrato potenziamento della dotazione di strutture e servizi a favore della popolazione locale e degli attori economici ed orientato, peraltro, al miglioramento delle condizioni di competitività del sistema produttivo locale ed al consolidamento della base occupazionale. In altre parole, attraverso il PSSE le Comunità Montana intendono tracciare le linee d’indirizzo strategico al fine di innescare un processo capace di attivare meccanismi virtuosi di sviluppo economico integrato e sostenibile, rimuovendo i vincoli che ne ostacolano o limitano la crescita e concorrendo alla valorizzazione delle risorse economico-produttive, umane ed ambientali locali. I Programmi Integrati di Filiera (PIF) e i Programmi Integrati per le Aree Rurali (PIAR) Il POR Campania 2000-06, nell’ambito degli interventi a favore dell’agricoltura e delle aree rurali ha individuato fra le tipologie d’intervento due strumenti innovativi: i Programmi Integrati di Filiera (PIF) e i Programmi Integrati per le Aree Rurali (PIAR). Con tale documento, la Regione Campania ha inteso svolgere la sua funzione di governo del territorio attraverso la programmazione degli interventi strutturali previsti nell’ambito del P.O.R. con il cofinanziamento del FEOGA Orientamento. L’approccio seguito, partendo dalla consapevolezza che qualsiasi processo di sviluppo economico e sociale non può essere inquadrato in una dimensione meramente settoriale, ha privilegiato una logica d’integrazione che, cercando di implementare al meglio la filosofia di fondo del nuovo regolamento sullo sviluppo rurale (Reg. 1257/99), ha assunto due ambiti specifici di riferimento: le filiere produttive, con l’obiettivo di sviluppare la competitività di quei sistemi produttivi locali nei quali questo modello organizzativo trova un riferimento significativo; le aree territoriali, con l’obiettivo di innescare processi di sviluppo intersettoriale in quelle realtà locali regionali dove più rilevanti sono i problemi di ritardo dello sviluppo economico e sociale. 46 La principale finalità del documento è quella di definire un quadro conoscitivo e programmatico articolato per singola filiera produttiva e per aree territoriali, in modo da configurare una base di riferimento a cui si dovranno conformare i progetti presentati dai potenziali beneficiari nell’ambito delle varie misure, nonché i criteri di valutazione degli stessi che caratterizzeranno la procedura di ammissione ai finanziamenti. L’ambito del PIR è interessato parzialmente da quattro PIF: la FILIERA VITIVINICOLA, la FILIERA OLIVICOLA, la FILIERA FLOROVIVAISTICA e la FILIERA ORTICOLA FILIERA VINO: Zona V2 –Irpinia Area PIR AV/2 d’intervento L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Castelvetere sul Calore, Lapio, Montefalcione, Montemiletto, Monteramarano, Paternopoli, Santa Paolina, Taurasi e Tufo Strategia d’intervento La strategia d’intervento individuata per la zona d’intervento prevede per fase della filiera le seguenti azioni: • Produzione: proseguire la qualificazione in atto dei vitigni attraverso l’adeguamento ai disciplinari di produzione; selezione clonale per elevare ulteriormente la qualità dei vitigni attualmente allevati; favorire la concentrazione produttiva; eliminazione delle consociazioni colturali; sistemazioni idriche dei terreni; diffusione all’associazionismo produttivo. • Trasformazione: diffusione di sistemi di gestione innovativi (sistemi informatici per l’ottimizzazione della gestione della cantina, sistemi di certificazione); allestimento di laboratori chimico fisici e di sperimentazione produttiva; impianti d’imbottigliamento e confezionamento. • Distribuzione: sviluppo di marketing e commercializzazione con marchi aziendali e/o territoriali; aumentare la penetrazione nella GDO. FILIERA OLIVICOLA: Zona O4 –Irpinia – Napoletano Area PIR AV/2 d’intervento L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Lapio, Montemiletto, Monteramarano, Paternopoli, Santa Paolina e Taurasi Strategia d’intervento La strategia d’intervento individuata per la zona d’intervento prevede per fase della filiera le seguenti azioni: • Produzione: corsi divulgativi sulle tecniche agronomiche da adottare per migliorare la qualità dell’olio, che riguardano soprattutto la fase finale della produzione agricola (anticipo della raccolta, tempestivo ed idoneo trasferimento in frantoi, conservazione delle olive, ecc.); investimenti nella razionalizzazione e rinnovamento degli impianti; diffusione della meccanizzazione della coltura. • Trasformazione: promozione della cooperazione per la trasformazione e la commercializzazione; ampliamento delle strutture estrattive in modo da raggiungere livelli di efficienza; investimenti in impianti di maggiori dimensioni dotati di un elevato livello tecnologico sia per la trasformazione che per l’imbottigliamento e confezionamento dell’olio prodotto. • Distribuzione: investimenti per la diffusione da parte delle singole imprese all’utilizzo di strumenti del marketing (creazione di marchi, promozioni sui mercati extralocali, 47 confezionamento, ecc.); aumento del grado di diffusione nella Moderna Distribuzione; incentivi promozionali legati al territorio (strade dell’olio, , corsi di degustazione e riconoscimento degli oli di qualità, ecc.). FILIERA FLOROVIVAISTICA: Zona F4 Area PIR AV/2 d’intervento L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Montefalcione e Paternopoli Strategia d’intervento La strategia d’intervento individuata per la zona d’intervento prevede per fase della filiera le seguenti azioni: • Produzione: Formazione di manodopera specializzata; Introdurre la standardizzazione varietale • Distribuzione: Valorizzare i prodotti e i servizi aggiuntivi FILIERA ORTICOLA: Zona OP4 Area PIR AV/2 d’intervento L’ambito identificato comprende il comune di Tufo Strategia d’intervento La strategia d’intervento individuata per la zona d’intervento prevede per fase della filiera le seguenti azioni: • Produzione: Aggiornamento e formazione degli operatori dell’area • Distribuzione: Favorire la creazione di marchi; Incentivare la diffusione di nuove tecniche di imballaggio, di conservazione e di trasporto e da due PIAR corrispondenti alle due comunità montane: Partenio e Terminio-Cervialto. 48 PIAR PARTENIO Area PIR AV/2 d’intervento L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Montefalcione, Montemiletto, Santa Paolina e Tufo Strategia d’intervento generale Lo scenario attuale, ma soprattutto le tendenze evolutive in atto, evidenziano la presenza di elementi che conferiscono al territorio una vocazione di tipo misto: alla gamma di prodotti agricoli ed agroalimentari si affianca l’offerta di punti di attrazione turistica di rilievo, peraltro in un contesto ambientale in gran parte sottoposto a tutela. E’ tuttavia da sottolineare la disomogeneità rilevata tra diversi ambiti territoriali, diretta conseguenza delle condizioni altimetriche e morfologiche che hanno alimentato una concentrazione delle attività produttive nelle aree vallive ed un impoverimento progressivo dei territori montani. In tali contesti si registrano profonde contraddizioni che, tuttavia, possono rappresentare la fonte di nuove opportunità ed il presupposto per lo sviluppo equilibrato delle attività economiche. Il tema centrale cui si ispira l’intervento regionale mira a favorire l’integrazione delle risorse endogene a maggior potenziale di sviluppo, rafforzando le potenzialità emergenti: • tutelando e salvaguardando le risorse del patrimonio naturalistico e paesaggistico locale, con particolare riferimento alle aree dove sono presenti emergenze ambientali; • incentivando iniziative mirate alla salvaguardia del patrimonio ambientale, paesaggistico e naturalistico, promuovendo altresì interventi finalizzati al miglioramento ed al recupero delle infrastrutture a servizio del turismo, ad iniziative di animazione culturale, al recupero e valorizzazione delle tradizioni locali; • promuovendo la valorizzazione delle aree più marginali attraverso l’incentivazione di iniziative nell’ambito del turismo rurale e dell’agriturismo; • realizzare interventi infrastrutturali per la tutela delle risorse naturali attraverso interventi di regimazione delle acque e di gestione delle risorse idriche in agricoltura; • rafforzando il sistema produttivo agricolo e della trasformazione agroalimentare attraverso interventi strutturali in azienda mirati all’innovazione tecnologica ed al miglioramento qualitativo delle produzioni; • favorendo l’aggregazione tra imprese, le forme di gestione collettiva o associata dei mezzi di produzione e di trasformazione, la gestione e l’organizzazione in comune di iniziative stabili di promozione, valorizzazione e tutela delle produzioni agricole ed agroalimentari; • stimolando l’offerta e la domanda di servizi innovativi alle imprese, in particolare in tema di assistenza tecnologica, commerciale e di marketing e di controllo sulla qualità. PIAR - TERMINIO-CERVIALTO Area PIR AV/2 d’intervento L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Lapio, Monteramarano, Paternopoli e Taurasi Strategia d’intervento generale In quest’area la produzione agricola ed agroalimentare è connotata da elementi di particolare pregio. Alcuni prodotti possono fregiarsi di marchi riconosciuti a livello comunitario. Le risorse ambientali, inoltre, possono dar luogo ad una valorizzazione economica dell’intero territorio, soprattutto in relazione all’attuazione di interventi ditipo integrato volti a migliorare la gamma di offerta ed a tutelare le produzioni tipiche e le biodiversità locali. 49 Le strategie d’intervento tengono conto della strutturazione, sul territorio, di un sistema di protezione di ampie zone a tutela dell’ambiente e sono principalmente orientate a: tutelare le risorse del patrimonio naturalistico e paesaggistico locale, con particolare riferimento alle risorse boschive e ad una loro utilizzazione in chiave economica, e favorirne la fruizione attraverso la realizzazione e l’adeguamento di strutture attrezzate, percorsi ed itinerari ambientali e naturalistici; favorire la riconversione di processo verso tecniche ad impatto ambientale ridotto o nullo o verso il recupero delle biodiversità locali; realizzare interventi infrastrutturali per la tutela delle risorse naturali attraverso interventi di regimazione delle acque e di gestione delle risorse idriche in agricoltura; rafforzare il sistema produttivo agricolo e della trasformazione agroalimentare attraverso interventi strutturali in azienda mirati all’innovazione tecnologica ed miglioramento qualitativo delle produzioni; favorire l’aggregazione tra imprese, le forme di gestione collettiva o associata dei mezzi di produzione e di trasformazione, la gestione e l’organizzazione in comune di iniziative stabili di promozione, valorizzazione e tutela delle produzioni agricole ed agroalimentari; favorire l’accesso ai servizi innovativi alle imprese, con particolare riferimento agli strumenti di marketing ed alla gestione ed organizzazione aziendale. I Progetti Integrati del POR Campania 2000-2006 La finalità generale dei progetti integrati attivati nell’ambito del POR Campania è quello di attivare una integrazione progettuale con tutti i soggetti che operano sul territorio. Essi hanno una duplice obiettivo: assicurare un adeguato riconoscimento agli interventi che si basano su un'idea guida esplicitata e condivisa. elaborare un sistema di attuazione unitario, organico e integrato, in grado di semplificare la gestione e consentire il raggiungimento degli obiettivi nei tempi previsti. In tale ambito le varie zone del PIR AV/2 sono interessate da diversi Progetti Integrati: Filiera turistica enogastronomica – progetto territoriale a vocazione turistica Borgo Terminio - Cervialto – progetto territoriale a vocazione turistica; Parco Monti Picentini progetto parchi naturali regionali FILIERA TURISTICA ENOGASTRONOMICA Area PIR AV/2 d’intervento L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Montefalcione, Montemiletto, Santa Paolina e Tufo L’idea forza L’idea forza del P.I. “Filiera Enogastronomica”, motivata sulla base delle analisi precedenti, consiste nella realizzazione di un sistema di offerta turistico-enogastronomica che utilizzi le ingente risorse locali al fine di accrescere i flussi turistici legati all’enogastronomia quale leva per: • indurre la crescita delle attività economiche direttamente e indirettamente collegate al turismo e, di conseguenza, del reddito e dell’occupazione; • promuovere la fruizione turistica delle altre risorse territoriali (culturali, naturali, etc.). 50 Tale idea forza assume che le risorse enogastronomiche costituiscano, alla luce delle tendenze attuali della domanda turistica, il principale asset territoriale delle aree interne suscettibile di sviluppo turistico. La realizzazione del sistema di offerta turistico-enogastronomica si basa su un modello che assume al cuore del sistema le risorse enogastronomiche. Tali risorse non costituiscono di per sé un attrattore turistico se non sono poste alla base di un servizio fruibile dai visitatori. Tale servizio, che costituisce il “core service” dell’offerta è dunque costituito dal sistema della ristorazione “tipica”, dalle cantine e aziende agricole visitabili, dagli eventi enogastronomici e da altri attrattori specifici , attuali e potenziali, quali ad esempio i cosiddetti “musei del prodotto tipico” oppure corsi di cucina e ristorazione per turisti. Il sistema di offerta si completa idealmente con una gamma di servizi periferici che completano la “catena dei servizi” e in assenza dei quali la fruizione delle attrazioni enogastronomiche risulta problematica e le ricadute socio-economiche limitate. Tali servizi comprendono il sistema dell’accessibilità, quello della ricettività e quello dell’animazione territoriale (tempo libero) in genere. Funzionali al successo del sistema di offerta risultano inoltre alcune azioni di supporto quali la formazione, indispensabile per qualificare il livello delle competenze interne al sistema, e le azioni di animazione, distribuzione/comunicazione che consentono di mettere in relazione il sistema con la sua domanda potenziale, endogena e esogena. Il perseguimento dell’idea forza viene ricercato nella consapevolezza che il P.I. “Filiera Enogastronomica” non rappresenta l’unico progetto regionale avente a oggetto la valorizzazione delle produzioni tipiche. Nei riguardi delle altre azioni esso si pone in una logica di integrazione e complementarietà, con il fine di aggiungere valore dal punto di vista della fruibilità turistica e delle ricadute correlate. Il riferimento specifico è alle iniziative messe in atto dall’Assessorato all’Agricoltura e da quello alle Attività Produttive. Progetti come le “Strade del Vino “ ovvero le azioni intraprese nell’ambito del programma FEOGA (per esempio l’incentivazione di attività agrituristiche) non sono dunque oggetto del presente P.I. Esse, piuttosto, costituiscono una forma strutturata di offerta che rafforza le azioni dello stesso e da questo ne viene a sua volta rafforzata. Allo stesso modo, il P.I. non supporta direttamente lo sviluppo delle produzioni tipiche né la loro commercializzazione, ma tale obiettivo costituisce una auspicata e preventivata ricaduta delle iniziative di valorizzazione turistica, ovvero viene utilizzato (come nel caso della Mis. 6.5 del POR1), quale leva strumentale al potenziamento della domanda e della fruizione turistica. Ciò chiarito, il P.I. assume che ciascuna componente del sistema di offerta venga progettata e possibilmente gestita in chiave sistemica rispetto alle altre, al fine di garantire una coerenza di immagine e di standard di erogazione del servizio, e facilitare inoltre la comunicazione. Il superamento della frammentarietà e l’acquisizione di una visibilità comune e “comunicabile” è dunque un sotto-obiettivo del P.I. A tal fine, in fase di elaborazione del progetto si è ritenuto, fra l’altro, utile utilizzare un lessico che aiutasse a costituire “sistema”, utilizzando in particolare il termine “gusto” per legare tra loro e dare un senso comune e condivisibile alle numerose iniziative. Descrizione dell’intervento complessivo previsto nel P.I. Al centro, come detto, sono poste le risorse enogastronomiche, che si è provveduto a censire e classificare in base alle normative esistenti. La prima “costellazione” di servizi costituisce l’offerta attrattiva di base e comprende: • il sistema delle “locande del gusto”, ovvero il sistema della ristorazione riconosciuto sulla base di un disciplinare di qualità che attesta il ricorso a prodotti autoctoni e differenziato nelle differenti aree sulla base, tra l’altro, della adozione volontaria di un ricettario innovativo e tradizionale di ricette tipiche; 1 51 • il sistema delle “stazioni del gusto”, che rappresentano altrettante possibili fermate di un itinerario enogastronomico, coincidenti ad esempio con musei del prodotto tipico (museo del vino, museo dell’olio, formaggioteca, panoteca, etc.) oppure con strutture attrezzate per erogare corsi di cucina e ristorazione per turisti, etc.; • il sistema degli “eventi del gusto”, che rappresentano il calendario selezionato e coordinato degli eventi che, per la loro storia, per l’aderenza con le produzioni autoctone, ovvero per la loro visibilità extraterritoriale, garantiscono una “animazione” personalizzata del territorio; • le “navette del gusto”, intendendo con queste un sistema di trasporto turistico su gomma, attrattivo di per sé, finalizzato visita degli itinerari enogastronomici e utilizzabile in principio per consentire la scoperta del territorio da parte degli stessi residenti campani. La costellazione più esterna garantisce invece il funzionamento del sistema, fornendo servizi per l’accessibilità, il pernottamento e il tempo libero dei turisti. Tale costellazione comprende: • il sistema delle “dimore del gusto”, costituito dall’insieme delle strutture di ospitalità aderenti a uno specifico “club di prodotto”; • il sistema delle “porte del gusto”, in numero di 3-4 sull’intero territorio e strategicamente ubicate, quali luoghi strutturati per accogliere, informare e indirizzare i visitatori verso la visita successiva; • il sistema dei “percorsi del gusto”, costituito da itinerari imperniati sulle eccellenze enogastronomiche ma intrecciati con i percorsi archeologici, storico-culturali, religiosi e naturalistici, attraverso una opportuna segnaletica e informazione, vicendevolmente rafforzanti; • il sistema dei “pacchetti incoming”, proposti da agenti locali e raccolti in un catalogo coordinato di proposte di 2 o più giorni di soggiorno, comprendenti elementi coincidenti o aggiuntivi a quelli precedenti e indirizzati a diversi segmenti della domanda di turismo “rurale” (non esclusivamente enogastronomico ma anche orientato ai differenti eventi, percorsi e itinerari). Tale sistema di costellazioni concentriche si avvale infine del supporto ulteriore garantito, “in entrata” e “in uscita”, dai due ulteriori sistemi sopraccitati, coincidenti rispettivamente con: • il sistema della formazione e dell’animazione, essenziale al fine di adeguare e qualificare il livello delle competenze interne alle due costellazioni, stimolandone l’applicazione nell’ambito delle attività pubbliche e private previste nel P.I.; • il sistema della distribuzione e promo-commercializzazione, che garantisce l’indispensabile raccordo con il variegato mondo della domanda. Anagrafica dei progetti infrastrutturali interessanti l’area PIR AV/2 • Centro servizio comprensorio DOCG - (Progetto fuori tetto) – comune di Tufo – misura 4.6 • Centro servizi strade del vino virtuali – (Progetto fuori tetto) – comune di Tufo – misura 4.6 • Arredo Urbano (Progetto fuori tetto) – comune di Montefalcione – misura 4.6 • Collegamento Parcheggio (Progetto fuori tetto) – comune di Montefalcione – misura 4.6 Finanziamento Il tetto indicativo finanziario complessivo assegnato è di € 107.721.768 di cui: Infrastrutture € 28.570.769; Iniziativa privata € 63.000.000 e Formazione e Servizi € 16.151.000 52 BORGO TERMINIO – CERVIALTO La rete sostenibile dei Casali DOC, dei Santuari, dei Parchi del Tempo Libero e dello Sport Ambientale Area PIR AV/2 d’intervento L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Castelvetere sul Cal., Chiusano San Dom., Lapio, Monteramarano, Paternopoli e Taurasi L’idea forza L’idea forza del presente progetto integrato si fonda su un uso innovativo delle risorse locali disponibili e consiste nella implementazione di un Borgo turistico diffuso organizzato su un modello sistemico la cui struttura è rappresentata da quattro tipologie di elementi (direttrici, poli, nodi e riferimenti) correlati tra di loro ed uniti in rete (circuiti preferenziali) i poli sono gli elementi principali della struttura progettuale proposta, sicuri riferimenti per l’utente turista, luoghi ed elementi potenzialmente attrattori e quindi di richiamo come: Siti d’Interesse Comunitario, Santuari Abbazie e Cattedrali, Siti Archeologici Castelli e Centri Storici, Località sportive, produzione tipiche, ecc.; i nodi sono i centri di servizi all’utenza turistica e di valorizzazione e promozione della cultura delle tradizioni e dei prodotti locali: Centro Servizi per il Turismo escursionistico, Centro per la Lavorazione e Promozione dei Prodotti Tradizionali Locali, Centro Studi Musica Etnica, ecc.; i riferimenti sono le attività antropiche di servizio-produzione, spazi urbani, ecc. fattori strumentali del Borgo Terminio - Cervialto come: agenzie turistiche, strutture ricettive, ristorative, agriturismi, strutture sportive, attività artigianali, ecc.; le direttrici sono il tessuto connettivo del Borgo Turistico individuato, costituito dai percorsi, itinerari di particolare interesse paesaggistico, storico, e culturale. Paragonando la struttura di Borgo Turistico Diffuso proposta a quella di una città i poli rappresentano le emergenze storiche come i palazzi antichi, le cattedrali, ecc., i nodi gli uffici pubblici i centri direzionali, ecc. i riferimenti le residenze e le direttrici le strade ed in generale le infrastrutture a rete. Le componenti individuate unite e coordinate formano un rete di elementi intrecciata e sovrapposta che, in riferimento alle diverse e possibili tipologie turistiche, è percepita in modo complesso dando un’immagine che può essere promossa in modi e con messaggi diversi, variabili nel tempo e nello spazio: parco escursionistico, città d’arte, azienda agrituristica, dimora spirituale, centro sportivo, ecc. Il Borgo Terminio Cervialto intende offrire servizi turistici di medio alto-livello che puntano più sull’aspetto emozionale che su quello consumistico, personalizzati, tipicizzati dove l’arredamento, l’ambiente, le produzioni tipiche agroalimentare, le produzioni artigianali artistiche e la tradizione gastronomica sono fondamentali e in cui l’animazione ha un ruolo preponderante: la qualità della prestazione umana è la principale componente del prodotto oltre la qualità dell’ambiente inteso come risorse. Di conseguenza la struttura dell’offerta proposta dal Borgo sarà diversificata: a geometria variabile: cioè prodotti/servizi completi e modulari imperniati su più temi e flessibili che consentono una maggiore autonomia; pluriproduzione e plurimercato; prodotti destinati a più clientele: turismo culturale, turismo spirituale, turismo ambientale, turismo enogastronomico, turismo sportivo, ecc. Descrizione dell’intervento complessivo previsto nel P.I. 53 L’idea forza del PI Borgo Terminio, come precedentemente specificato, si basa su un modello sistemico la cui struttura è rappresentata da quattro tipologie di elementi (direttrici, poli, nodi e riferimenti) correlati tra di loro ed uniti in rete (circuiti preferenziali). Gli elementi principali della struttura turistica attuale della Terminio-Cervialto quegli elementi (Poli) che a tutt’oggi sono visitati o acquistati dall’utenza turistica e quindi effettivi attrattori sono per microsistema turistico: Storia, cultura e tradizioni, Prodotti tipici – tradizionali – artigianali ed enogastronomia e Sport, benessere fisico, religione e spiritualità I centri di servizi all’utenza turistica e di valorizzazione e promozione della cultura delle tradizioni e dei prodotti locali, i nodi sono del tutto assenti mentre i riferimenti, le attività antropiche di servizio e di produzione sono di ridotto numero e di scarsa qualità ed infine il tessuto connettivo del costituito dai percorsi, itinerari di particolare interesse paesaggistico, storico, e culturale è scarsamento strutturato e valorizzato. In questo quadro gli interventi pubblici previsti dal P.I. Borgo Terminio-Cervialto sono orientati a potenziare i Poli del sistema attraverso la realizzazione di una serie d’interventi che costituisco i Progetti Portanti. A realizzare centri di servizi all’utenza turistica e di valorizzazione e promozione della cultura delle tradizioni e dei prodotti locali, i nodi attraverso l’attuazione di una serie di progetti A rafforzare il sistema dei riferimenti attraverso una serie di progetti pubblici fuori misura e per quanto riguarda le iniziative private attivabili quali riferimenti sul territorio in riferimento al singolo comparto economico, sono di seguito illustrati: • TURISMO E SERVIZI TURISTICI: Migliorare ed ampliare le capacità ricettive e delle strutture complementari relativamente ad un turismo di medio livello e prevalentemente rurale; Sviluppare le capacità ricettive e potenziare le strutture complementari: sportive, ricreative e per il tempo libero; Favorire la crescita di nuove realtà locali intorno alla valorizzazione innovativa di risorse e prodotti turistici tradizionali ed al recupero di identità e culture locali; Favorire la diversificazione e l’innovazione di prodotti turistici promovendo il prolungamento della stagione turistica. • TURISMO E SERVIZI TURISTICI: migliorare ed ampliare le capacità ricettive e delle strutture complementari relativamente ad un turismo di medio livello e prevalentemente rurale; sviluppare le capacità ricettive e potenziare le strutture complementari: sportive, ricreative e per il tempo libero; favorire la crescita di nuove realtà locali intorno alla valorizzazione innovativa di risorse e prodotti turistici tradizionali ed al recupero di identità e culture locali; favorire la diversificazione e l’innovazione di prodotti turistici promovendo il prolungamento della stagione turistica. • AGRITURISMO: sostenere i processi di ammodernamento e di riqualificazione delle strutture aziendali, rispetto alle esigenze delle attività integrative del reddito rurale; incentivare lo sviluppo delle aziende di turismo rurale e delle microfiliere alimentari connesse alla produzione di prodotti tradizionali locali; incentivare il recupero di manufatti rurali per destinarli ad attività produttive; • PRODOTTI TIPICI E TRADIZIONALI AGROALIMENTARI: Diffondere i sistemi di gestione innovativi (sistemi informatici, sistemi di certificazione); Sviluppare il marketing e la commercializzazione dei prodotti con marchi aziendali e/o territoriali; Allestire laboratori e centri di ricerca di sperimentazione produttiva; Valorizzare le produzioni di nicchia a forte tipicità ottenute in piccoli laboratori artigianali. • ARTIGIANATO ARTISTICO E COMMERCIO: - Aggiornare ed integrare i laboratori di produzione; differenziare la produzione indirizzandola verso prodotti a più alto valore aggiunto; vendere i lavori realizzati attraverso i laboratori e tramite dettaglianti specializzati in prodotti artigianali o di nicchia; favorire la nascita di aziende finalizzate allo sviluppo di competenze e nella progettazione e nel design dei prodotti; avorire la 54 condivisione/diffusione di capacità commercializzazione tra gli operatori di lavorazione e di Infine per quanto riguarda le direttrici, il tessuto connettivo costituito dai percorsi, itinerari di particolare interesse paesaggistico, storico, e culturale, essi saranno strutturati, valorizzati e promossi, principalmente, attraverso le attività previste dalle seguenti misura: B.- IL MARKETING DEL BORGO TERMINIO – CERVIALTO; G. - INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL BORGO TERMINIO CERVIALTO La misura B.- IL MARKETING DEL BORGO TERMINIO – CERVIALTO costituisce il progetto “critico” del PI BORGO TERMINIO-CERVIALTO in quanto: presenta effetti critici rispetto ad altri progetti del PI, la sua implementazione è propedeutica all’attuazione delle altre iniziative del PI - “sinergia operativa”; garantisce integrazione funzionale con altri progetti se eseguito in dati tempi; garantisce integrazione di effetti con altri progetti se eseguito in dati tempi -“sinergia degli effetti”. Anagrafica dei progetti infrastrutturali interessanti l’area PIR AV/2 • Villaggi delle tradizioni (Progetto portante entro tetto) – comuni di Castelevere sul Calore e Taurasi – misura 4.6 • Recupero Borghi Medievali di Calabritto e Castelvetere sul Calore (Progetto entro tetto) • Completamento per il recupero e restauro del Palazzo De Francesco (Progetto entro tetto)– comune di Chiusano San Domenico– misura 4.6 • Riqualificazione del Borgo Medievale di Taurasi per ospitalità, vendita e degustazione prodotti tipici (Progetto fuori tetto)– comune di Taurasi– misura 4.6 • Riqualificazione edificio (Progetto fuori tetto)– comune di Montemarano– misura 4.6 • Insediamento per costruzione carri allegorici con annessi laboratori e centro museale (Progetto fuori tetto)– comune di Montemarano– misura 4.6 • Music Hall 1° stralcio (Progetto fuori misura)– comune di Castelvetere sul Calore – misura 1.9 • Riqualificazione delle aree di pertinenza del Castello (Progetto fuori misura)– comune di Taurasi– misura 2.1 • Restauro architettonico e risanamento conservativo Palazzo Filangieri (Progetto fuori misura)– comune di Lapio– mis. 2.1 • Allestimento museo archeologico dei reperti in C.da S. Martino (Progetto fuori misura)– comune di Taurasi– misura 2.1 Finanziamento Il tetto indicativo finanziario complessivo assegnato è di € 31.800.000 di cui: Infrastrutture € 9.100.000; Iniziativa privata € 14.600.000 e Servizi € 8.100.000 inoltre per la formazione 1.655.000 PI PARCO REGIONALE DEI MONTI PICENTINI Area PIR AV/2 d’intervento L’ambito identificato comprende i seguenti Chiusano San Domenico e Montemarano comuni del PIR AV/2: Castelvetere sul Calore. L’idea forza I luoghi dell’acqua (la riscoperta dei tesori che la montagna racchiude). “ Costruzione di un “sistema parco aperto” attraverso interventi di tutela, valorizzazione e promozione della natura e del patrimonio ambientale, in grado di sviluppare il livello di attrazione di turismo eco- 55 compatibile e di innescare processi di mobilitazione e polarizzazione di risorse interne e d esterne per lo sviluppo del territorio ” L’Idea Forza del Progetto Integrato rappresenta la descrizione del complesso sistema di relazioni tra ambiente naturale e costruzioni antropogeografiche che rendono il Parco dei Monti Picentini un luogo simbolico. L’identità dominante del Parco dei Picentini è costituita dall’essere il luogo dell’acqua e delle sorgenti di numerosi fiumi. La natura calcarea-dolomitica del gruppo e le abbondanti precipitazioni, infatti, ne fanno il più importante bacino idrico del meridione, definito anche come le “fabbriche dell’acqua”. In questa zona nascono i fiumi Sele, Ofanto, Calore Avellinese, Sabato, Picentino, Tusciano e Solfrano e si trovano i più importanti acquedotti campani, nonché quello pugliese a Caposele. Questa condizione, che già di per sé costituisce la caratteristica assolutamente unica del Parco, si accompagna ad altre specificità, di peso altrettanto considerevole, quali: le altre caratteristiche naturali; le peculiarità culturali ed antropiche del luogo; una presenza significativa di risorse produttive; una realtà legata a nuove e consolidate attività culturali di grande richiamo (quale quella del cinema). In linea con le indicazioni della Legge Quadro sulle Aree Protette, il Parco va inteso come sistema, cioè come un organismo in grado - se attentamente pianificato, di innescare i processi di cui si parla nella idea forza. Il termine aperto è un esplicito richiamo alla volontà di migliorare la fruizione del territorio e soprattutto a migliorare l’accessibilità nel senso più ampio, anche a particolari categorie di utenti (bambini, diversamente abili, ecc) (la presenza delle colonie). La natura che si richiama è rappresentata, in primo luogo, dalle risorse aria ed acqua, cioè quegli elementi essenziali per la vita spesso dati per scontati, ma che incominciano a essere percepiti come valore ogni qualvolta vengono a mancare in termini qualitativi o quantitativi, come negli ultimi tempi in alcuni luoghi, e che invece qui sono ancora presenti in abbondanza ed in qualità. L’ambiente è inteso, secondo la definizione formulata dal Consiglio d’Europa nel 1983, come “l’insieme degli elementi che, nella complessità delle loro relazioni, costituiscono il quadro, l’habitat e le condizioni di vita dell’uomo… “. Nella definizione data dalla L.431/85, il termine ambiente racchiude tutti gli elementi che concorrono a connotare un territorio, sia quelli strettamente naturali sia quelli legati alla presenza dell’uomo, ed include, dunque, esplicitamente il paesaggio ed il patrimonio culturale: archeologico, architettonico, storico ed artistico. Anche la Legge Quadro sulle Aree Protette classifica i parchi naturali regionali come “aree di valore naturalistico e ambientale, che costituiscono … un sistema omogeneo individuato dagli assetti naturali dei luoghi, dai valori paesaggistici ed artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali.”. L’ambiente è, dunque, una nozione unitaria e generale, comprensiva delle risorse naturali e culturali, e cioè delle opere più significative dell'uomo, che sono protette dall'ordinamento in quanto la loro conservazione è ritenuta fondamentale per il pieno sviluppo della persona. La valorizzazione richiama la L. 394/91, art. 4 punto c – valorizzazione e sperimentazione di “attività agricole compatibili, condotte con sistemi innovativi ovvero con recupero di sistemi tradizionali, funzionali alla protezione ambientale, per il recupero e il restauro delle aree di valore naturalistico degradate, per il restauro e l'informazione ambientali”. La costruzione del Parco come sistema aperto investe sulla conservazione e sulla valorizzazione del patrimonio naturalistico, ambientale e culturale, nella convinzione che - attraverso la tutela delle risorse locali ed il miglioramento della loro fruizione – sia possibile: 1) determinare le condizioni favorevoli alla nascita di una coscienza collettiva di appartenenza al Parco ed all’affermarsi dell’Identità Culturale; 2) incidere positivamente sulla capacità di attrazione di un turismo “eco-sostenibile” di qualità, che sia in grado di migliorare i livelli di reddito dell’area e contrastare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne, 56 per dare impulso ad un processo di sviluppo stabile, duraturo e sostenibile del territorio Descrizione dell’intervento complessivo previsto nel P.I. La rete della sentieristica del Parco (I001CMSS – I001 CMCT – ecc….) è sicuramente il progetto più rilevante all’interno della complessiva progettazione del PI, realizzata attraverso un intenso e costruttivo confronto tra le CC.MM., le associazioni ambientaliste più rappresentative sul territorio e con la qualificata presenza del CAI all’interno del tavolo tematico appositamente costituito, che rappresenta il punto di arrivo e di sintesi di una serie di contributi volti a: individuare gli itinerari più interessanti e suggestivi da un punto di vista ambientale, naturale e paesaggistico, determinare i “temi” legati a ciascun dei sentieri ed infine realizzare una “rete” che senza soluzione di continuità permetta di visitare e far seguire i siti di maggiore rilievo da un punto di vista naturale ed ambientale. Il tavolo tematico sulla sentieristica ha evidenziato, dato l’alto numero di Comunità Montane (sei) chiamate alla realizzazione della rete, la necessità di standardizzare le modalità e tipologie realizzative per armonizzare gli interventi previsti dalla sentieristica sull’intero territorio del Parco. Il Tavolo tematico ha quindi redatto un “disciplinare” per la realizzazione della rete sentieristica del parco dei Monti Picentini, che tutte le CC. MM. si sono impegnate ad osservare nella fase attuativa del PI. Nella costruzione del PI gli interventi di sentieristica rappresentano una vera e propria rete di connessione fisica tra numerosi interventi di altra natura quali per esempio interventi di tipo archeologico, dei rifugi delle aree faunistiche ecc. Tra i risultati più significativi e rilevanti, che attraverso il PI saranno realizzati vanno certamente sottolineati gli aspetti di realizzazione di siti di particolare pregio naturalistico e di valore ambientale presenti nell’area del parco. La valorizzazione del Monte Accellica e Polveracchio (già oasi WWF) (I002 CMZMP – I001 CMZMS) attraverso interventi finalizzati al miglioramento della fruizione, accessibilità, conoscenza, la riqualificazione ambientale della Bocca del Dragone, uno dei più suggestivi scorci naturali del parco, possono da soli bastare a dare un senso all’opera di riqualificazione tutela e valorizzazione del territorio che attraverso il P.I. si vuole perseguire. La presenza, tra la progettazione entro tetto, di aree faunistiche e di riserva destinati alla flora e fauna (I001 VOL – I002 VOL-), puntualizzano i buoni risultati che da un punto di vista della valorizzazione e tutela dell’ambiente il PI può vantare. La qualità delle proposte progettuali in tema archeologico, contribuisce a dare valore aggiunto ad un sistema che tende ad esaltare e valorizzare non solo gli aspetti naturali, ma anche preesistenze archeologiche di valore assoluto, che hanno permesso nello specifico la integrazione funzionale tra interventi proposti dagli Enti Locali e le proposte progettuali delle soprintendenze (I001 SAR – I002 SER). Un sensibile miglioramento della conoscenza degli aspetti naturali, ambientali e culturali del Parco, accompagnato dal miglioramento della fruizione, può sicuramente essere garantito dai numerosi interventi proposti sulle tipologie “Centri visita e di accoglienza” (I001 MTL – I002 MTL – I004 CAM – I001 FISC) , “Centri di educazione ambientale” (I003 MTL) distribuiti in modo abbastanza omogeneo sull’intero territorio, senza naturalmente trascurare la presenza di interventi di tipo museale che contribuiscono a completare aspetti di conoscenza non necessariamente legati solo agli aspetti naturali del parco. La nascita di un parco naturale non può prescindere da una base di conoscenza, studio e analisi delle condizioni di partenza del territorio di riferimento. Nel caso del parco dei Monti Picentini parte dalla conoscenza è garantita da una serie di interventi non solo presentati dall’Ente Parco, ma anche, per esempio dalle Autorità di Bacino di riferimento . Questa conoscenza è finalizzata ad una prima catalogazione delle risorse del parco e della loro qualità complessiva . La cospicua somma da investire sulla promozione del territorio, dovrebbe essere sufficiente, almeno per il medio termine, a garantire una discreta visibilità del parco e delle sue risorse, rendendo così possibile che l’Ente Parco possa diventare elemento catalizzatore ed amplificatore delle numerose, e in alcuni casi rilevanti, iniziative di tipo turistico culturale, che gestite dai 57 singoli territori, rischiano di non trovare alcuna risonanza all’esterno degli stessi. Alla scheda di Marketing vanno naturalmente associate quelle iniziative tese allo sviluppo del senso di appartenenza al territorio, delle popolazioni locali, che possono garantire un futuro al parco. L’idea forza del PI Parco Regionale Monti Picentini , nasce da un processo partenariale allargato, laborioso, lungo e qualche volta defatigante, ma che ha raccolto il contributo positivo di quasi tutti i partecipanti ai tavoli istituzionali e del partenariato economico e sociale. Il lungo lavoro di definizione e successiva condivisione ed approvazione dell’idea forza ha permesso però convinta adesione di tutti i componenti al tavolo rispetto agli obiettivi del progetto e alle strategie individuate per il raggiungimento degli stessi. L’intervento complessivo può, quindi, essere meglio interpretato, nel suo percorso di definizione attraverso la sintesi espressa dell’idea forza. L’obiettivo ambizioso di costruzione di un ”sistema aperto”, è il punto di partenza di un processo che ha in primo luogo individuato i criteri distintivi di questo sistema attorno ai quali far “ruotare” il complesso, pertanto ci si è concentrati nella individuazione di elementi su cui costruire il “Sistema”: - individuazione tra gli Enti locali coinvolti nel PI, in grado di garantire una visione sistemica del territorio - individuazione di strumenti /processi di sviluppo in atto sul territorio e ricerca d’integrazione tra questi ed il PI Parco, al fine di moltiplicare gli effetti sinergici tra progetti ed interventi coerenti con il sistema - costruzione di un sistema complesso quale un parco naturale non poteva non considerare tra i protagonisti coinvolti nell’obiettivo, le diverse associazioni, gruppi di interesse che già da anni operano a vario titolo nel Parco e che quindi meglio di chiunque altro potevano indicare forze/ debolezze del sistema territorio e contribuire quindi ad indicare soluzioni ed individuare percorsi di “rottura” rispetto al passato - costruzione di un sistema funzionante in virtù del quale ogni elemento ha un ruolo specifico, ma che sia in grado di dialogare con gli altri elementi che compongono il sistema. Anagrafica dei progetti infrastrutturali interessanti l’area PIR AV/2 • La rete dei sentieri naturalistici della CM Terminio Cervialto (Progetto Portante) - C.M. Terminio Cervialto – mis.1.9 • Parco montano "Acqua della Madonna" (Progetto entro tetto finanziario) - C.M. Terminio Cervialto – mis.1.9 • Restauro conservativo antica cappella Cortelaudice (Progetto entro tetto finanziario) – com di Castelvere sul Cal – mis.1.9 • Salvaguardia, recupero e valorizzazione dell'ambiente locale (Progetto entro tetto finanziario) - C.M. Ter Cerv – mis.1.9 • Sistemazione rifugio vena dei Corvi (Progetto entro tetto finanziario) – comune di Chiusano S. Domenico – mis.1.9 • Adeguamento e potenziamento museo dei tessuti e paramenti sacri (Progetto fuori) comune di Montemarano mis.2.1 • Recupero e valorizzazione del vecchio castello di Montemarano (Progetto fuori) comune di Montemarano mis.2.1 Finanziamento Il tetto indicativo finanziario complessivo assegnato è di € 51.943.332 di cui: Infrastrutture € 34.202.586; Iniziativa privata € 11.400.862 e Formazione e servizi € 3.978.823 Patti Territoriali – la strumentazione negoziata 58 Lo strumento “ patti territoriali” è stato introdotto in Italia con la legge 341/95 ed è finalizzato alla promozione e valorizzazione dei processi di sviluppo locale conseguiti attraverso la cooperazione di imprese, enti locali, associazioni industriali e del lavoro, banche, fondazioni "l'accordo, promosso da enti locali, parti sociali, o da altri soggetti pubblici e privati relativo all'attuazione di un programma di interventi caratterizzati da specifici obiettivi di promozione dello sviluppo locale". Esso ha un duplice obiettivo: • consentire una gestione coordinata degli strumenti di programmazione propri dei soggetti istituzionali, • favorire e incoraggiare un processo di decisione "dal basso" di tutti i soggetti pubblici e privati interessati ai temi dello sviluppo territoriale, utilizzando lo strumento della concertazione. Nell’ambito della programmazione negoziata le varie zone del PIR sono interessate da diversi iniziative tra cui alcune già concluse altre in fase di attuazione: PATTO TERRITORIALE DI AVELLINO PATTO TERRITORIALE PARTENIO PATTO TERRITORIALE VALLE CALORE PATTO TERRITORIALE DEI MONTI PICENTINI E DELLE VALLI LIMITROFE PATTO TERRITORIALE DI AVELLINO Tetto finanziario assegnato: € 55.629.701 Area PIR AV/2 d’intervento L’ambito identificato comprende tutti i comuni del PIR Obiettivi della valorizzazione del territorio Il patto si propone di affrontare il problema del compimento della Rivoluzione industriale in provincia di Avellino. Tale obiettivo è stato posto come punto di riferimento forte e privilegiato, anche se non assoluto. A tal proposito, la strategia prescelta è stata quella di introdurre elementi di discontinuità rispetto alla stasi e alla crisi degli ultimi anni. Attraverso la ricerca di forti sinergie, i soggetti attivi hanno cercato di creare le precondizioni per una valorizzazione delle iniziative, concorrendo direttamente nella fase esecutiva dei progetti. In tal senso, il Patto si pone quindi come una sintesi progettuale, un discorso sullo sviluppo, incrociandosi e sostenendosi con altri strumenti della programmazione negoziata che intanto si sono attivati in questa Provincia. L’obiettivo principale è quindi “ Uno sviluppo economico organico e compiuto, tale da investire i vari settori produttivi e irradiarsi non episodicamente sul territorio, una formazione di posti di lavoro a produttività moderna, se non in quantità adeguata all’entità della forza lavoro disponibile” Il Patto quindi come sintesi progettuale sia sulla scelta dell’innovazione, sia sull’armonizzazione degli interventi nei vari settori. Limitatamente ai singoli settori ( ad eccezione dell’industria ), il Patto si propone: Industria: realizzazione di iniziative innovative e complementari agli interventi in atto sul territorio; Artigianato: realizzazione di un sistema di sovvenzione globale ( ristrutturazione, razionalizzazione, delocalizzazione, prestazione di garanzie collettive nelle operazioni di accesso al credito) all’artigianato irpino al fine di consolidarne e qualificarne la struttura. Agricoltura: modernizzazione di alcune produzioni (nocciole, castagne, vino) 59 Commercio: aiuti agli operatori decisi a riattare i locali e ad adeguare le proprie strutture sia alla nuova normativa di sicurezza del lavoro che alla domanda del mercato. Il progetto presentato dal Consorzio fidi dell’Unione Commercianti, puntava a mettere in moto un meccanismo che garantisse al sistema finanziario istituzionale parte degli affidamenti che concedono agli operatori. L’obiettivo si sostanziava nel dare la possibilità agli operatori commerciali di poter usufruire a costi privilegiati del sostegno bancario e quindi di evitare ricorsi a fonti illegali quali l’usura. Turismo: valorizzare le oasi naturali attraverso progetti che innalzino lo scarso livello di recettività Interventi infrastrutturali pubblici Nessun intervento infrastrutturale PATTO TERRITORIALE DEL PARTENIO Patto generalista Tetto finanziario assegnato: € 36.386.552,50 Area PIR AV/2 d’intervento L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Montefalcione, Tufo Sede del Patto Territoriale: Indirizzo: P.zza Aldo Moro – 83015 Pietrastornina (AV) Telefono: 0825/902200 Soggetto responsabile: Comunità Montana del Partenio. Livello di ergoazione delle risorse: 56% Livello di attivazione delle inziative: 80%. Obiettivi Gli interventi del PATTO TERRITORIALE DEL PARTENIO si propongono di: 1. Sviluppare e qualificare il Sistema agro-alimentare ed i settori collegati ed indotti; 2. Sviluppare, Valorizzare ed Innovare le Piccole e Medie Imprese operanti nel settore manifatturiero, estrattivo ed artigianale; 3. Qualificare, Sviluppare e Diversificare l’offerta turistica; 4. Organizzare Servizi alle imprese, servizi strategici per occupazione, ricerca ed innovazione; 5. Promuovere il Recupero, la Valorizzazione e la Gestione Produttiva delle Risorse naturali, ambientali e forestali, con particolare riferimento ad attività agrituristiche e di turismo rurale; 6. Sostenere la Creazione e Qualificazione di Imprese sociali; 7. Promuovere progetti in grado di attivare occupazione e sviluppo ecosostenibile e miranti alla creazione e allo sviluppo di un polo agroindustriale e di un polo turistico con valenze culturali ed ambientali. Soggetti promotori: Enti pubblici (enti locali e soggetti pubblici operanti a livello locale): - Comunità Montana del Partenio - Ente Provincia di Avellino - CCIAA di Avellino - Consorzio ASI di Avellino - Comune di Tufo 60 - Comune di S.Martino V.C. - Comune di Mercogliano - Comune di Pietrastornina - Comune di Summonte - Comune di Santa Paolina - Comune di Petruro Irpino - Comune di Cervinara - Comune di Ospedaletto d’Alpinolo - Comune di Montemiletto - Comune di Rotondi - Comune di S.Angelo a scala - Comune di Torrioni - Comune di Montefradene - Comune di Altavilla Irpina - Comune di Grottolella - Comune di Roccabascerana - Comune di Montefusco - Comune di Capriglia Irpina - Comune di Chianche - Comune di Montefalcione Parti sociali (rappresentanze di categorie imprenditoriali e sindacali): Organizzazioni Sindacali provinciali:CGIL, CISL, UIL, UGL Associazioni di Categoria: - Unione Industriali della Provincia di Avellino - CNA - CONFAPI - COLDIRETTI - Unione Provinciale Agricoltori Avellino - C.I.A. Breve descrizione dei progetti imprenditoriali e infrastrutturali proposti: Tutti i progetti proposti dal Patto rientrano nelle due seguenti categorie: Progetti imprenditoriali – I progetti attivati da nuove imprese o da imprese già operative mirano a rafforzare il tessuto produttivo dell’area promuovendo iniziative nei settori manifatturiero, agroindustriale, turistico e terziario. I progetti in questione promuovono un circolo virtuoso di completamento di filiera che può porre l’area in grado di avviare un processo di sviluppo autonomo riducendo la dipendenza da dinamiche esogene. Progetti infrastrutturali – Tali progetti sono diretti essenzialmente alla infrastrutturazione dell’area PIP del comune di S.Angelo a Scala e del comune di Pietrastornina. PATTO TERRITORIALE “VALLE DEL CALORE” Patto generalista Area PIR AV/2 d’intervento L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Montemiletto Sede del Patto territoriale: Indirizzo: Via Roma, 3 – 83038 Montemiletto (AV) Telefono: 0825 963003 Posta elettronica: [email protected] Area interessata (Comuni rientranti nell’area interessata dall’iniziativa): 61 Montefusco Montemiletto Pietradefusi Torre Le Nocelle; Venticano Soggetti promotori: - Enti pubblici (enti locali e soggetti pubblici operanti a livello locale): Ente Provincia di Avellino Comune di Montefusco Comune di Montemiletto Comune di Pietradefusi Comune di Torre Le Nocelle Comune di Venticano - Parti sociali (rappresentanze di categorie imprenditoriali e sindacali): Organizzazioni Sindacali provinciali: CGIL, CISL, UIL, UGL Associazioni di Categoria: Unione Industriali della Provincia di Avellino CNA CONFAPI COLDIRETTI Unione Provinciale Agricoltori Avellino C.I.A. Obiettivi del patto: I principali obiettivi che il Patto della “Valle del Calore” si prefigge di conseguire sono: 1. Sviluppo e/o mantenimento del livello occupazionale – ottenuto mediante la creazione delle condizioni per la promozione di nuova occupazione, attraverso l’orientamento delle categorie lavorative più giovani verso la creazione d’impresa, ed attraverso interventi di formazione professionale e di diffusione della “cultura del lavoro”; 2. Sviluppo dei settori dell’economia locale (ovvero dei settori espressione delle vocazioni dell’area) – perseguito attraverso l’incremento del livello di utilizzazione delle risorse endogene e l’aumento degli investimenti; 3. Riqualificazione e potenziamento del tessuto produttivo – perseguito attraverso l’adozione di un approccio trasversale “cross industry” che faccia leva sulla tutela ambientale, sullo sviluppo di comparti produttivi coerenti con la dotazione di risorse del territorio, sulla formazione professionale, sul sostegno allo sviluppo di nuova imprenditorialità e alla crescita delle PMI esistenti, sullo sviluppo della capacità ricettiva e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale. Breve descrizione dei progetti imprenditoriali e infrastrutturali proposti: Tutti i progetti proposti dal Patto rientrano nelle due seguenti categorie: Progetti imprenditoriali – Con tali progetti si mira a rafforzare il tessuto produttivo dell’area attivando nuovi investimenti e piani di sviluppo sia in ambiti di business tradizionalmente presenti nell’area (alimentare/zootecnico; meccanico, abbigliamento, edile) che in ambiti settoriali nuovi (hi tech, legno/arredo, turistico). In tal senso, i progetti, relativi sia ad iniziative imprenditoriali preesistenti che a nuove imprese, attivano una positiva dinamica di completamento di filiera che se ulteriormente rafforzata può ridurre in maniera sensibile la dipendenza dello sviluppo dell’area da dinamiche esogene. E’ da sottolineare, poi, l’emergere di alcune iniziative hi tech che oltre a garantire ingenti investimenti, consentono una diversificazione innovativa all’interno dell’area territoriale considerrata. Progetti infrastrutturali – Tali progetti sono diretti essenzialmente al completamento funzionale di opere già esistenti, in quanto relative a servizi a rete (viabilità interna, rete 62 fognaria e di depurazione, impianti di illuminazione), e al “re – dimensionamento” della rete viaria di collegamento alla luce dei fabbisogni infrastrutturali emergenti. Fa eccezione a questa impostazione il “Centro servizi” nell’area P.I.P. del Comune di Venticano che, nella sua funzione principale di incubatore d’impresa e di erogatore di servizi per il territorio, assume una funzione cruciale nello stimolare l’attivazione di dinamiche di enterprise creation e di sviluppo dell’area. Investimenti attivati con il Patto territoriale Progetti imprenditoriali Progetti infrastrutturali Totale EURO 61.777.541,36 EURO 13.210.967,48 EURO 74.988.508,83 PATTO TERRITORIALE DEI MONTI PICENTINI E DELLE VALLI LIMITROFE Patto monotematico agricoltura e turismo rurale Tetto finanziario assegnato: € 13.699.794 Area PIR AV/2 d’intervento L’ambito identificato comprende i seguenti comuni del PIR AV/2: Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Lapio, Paternopoli e Taurasi Obiettivi Gli interventi del PATTO TERRITORIALE DEI MONTI PICENTINI E DELLE VALLI LIMITROFE si propongono di: 1. promuovere progetti integrati di filiera nel settore agro-alimentare con particolare riferimento ai settori del vino, olio, castagne, lattiero-caseario ecc., ciò per migliorare la qualità delle produzioni locali e di accrescerne la massa critica; 2. promuovere e realizzare un sistema di valorizzazione commerciale delle produzioni agricole tipiche che non hanno dimensione adeguata per entrare nei normali circuiti commerciali; 3. realizzare una rete di struuture agrituristiche e di turismo rurale che consentano di integrare il reddito rurale esaltando il ruolo della multi-funzionalità dell’agricoltura e nello stesso tempo come elemento di offerta del territorio; 4. valorizzare le risorse territoriali ed umane contribuendo alla riduzione della disoccupazione; 5. coniugare l’intervento pubblico con l’impegno privato, evitando nuove forme assistenziali e duplicazioni degli interventi perseguendo obiettivi reali di sviluppo locale; 6. offrire occasioni innovative per le aree in ritardo di sviluppo, ancora non completamente integrate dal punto di vista economico e prevenire dissesti ambientali, 7. costituire partnership locali che, attraverso azioni riconducibili ad una programmazione negoziata, adeguino i comportamenti condividendo le strategie di sviluppo; 8. organizzare i servizi alle imprese ed alla popolazione. Interventi infrastrutturali pubblici Recupero palazzo de Francesco – comune di Chiusano San Domenico LEADER PLUS 63 PSL “VERDE IRPINIA“ – ATI GAL CILSI; GAL TERMINIO-CERVIALTO; GAL UFITA Area d’intervento I comuni del PIR interessati dal PSL sono: Lapio, Monteramarano e Taurasi Obiettivi e contenuti Il Piano di Sviluppo VERDE IRPINIA riguarda le seguenti priorità tematiche di LEADER + : Tema 3) Valorizzazione dei prodotti locali in particolare agevolando, mediante un’azione collettiva, l’accesso ai mercati per le piccole strutture collettive, Tema 4) “Valorizzazione delle risorse naturali e culturali, compresa la valorizzazione dei siti di interesse Comunitario NATURA 2000” comprendendo un sistema d’interventi integrati, rispondenti ad strategia territoriale globale e sostenibile, e realizzati secondo un metodo sperimentale, in grado di attivare il coinvolgimento della popolazione locale. Il PSL, nella concreta articolazione di Misure ed interventi, riflette un approccio strategico che mira ad attivare, oltre a quelle tipiche interaziendali ed intersettoriali, anche delle connessioni di sviluppo inusuali, tra risorse culturali, naturali e produttive. Tale approccio può essere definito come Valorizzazione simultanea di luoghi, produzioni e culture, in un cammino di qualità ed eco-sostenibilità, laddove si intende per “luoghi” l’ambiente naturale e quello antropizzato, entrambi oggetto di attenzione finalizzata alla protezione, al miglioramento ed alla valorizzazione, insieme agli aspetti più tipicamente economici (produzioni tipiche, anch’esse fortemente legate ai “luoghi”) e a tutti gli elementi di patrimonio culturale (heritage) e di cultura materiale da recuperare, rileggere e rivitalizzare. In tale ambito gli obiettivi generali sono Aumentare la competitività delle produzioni locali in un'ottica integrata e realizzare condizioni di crescita economica delle imprese locali Promuovere l’offerta turistica e migliorare le condizioni di vita delle popolazioni rurali Promuovere lo sviluppo integrato dell'economia locale Gli obiettivi specifici del PSL sono: Produrre strumenti di conoscenza, analisi, studio della realtà economica locale, nonché dei fabbisogni delle popolazioni locali in relazione a standard minimi di qualità della vita. Diffondere conoscenza, informazione, formazione sul territorio e le sue risorse. Creare strumenti e sostenere percorsi di promozione delle produzioni in sinergia con la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale. Migliorare l’accessibilità e la fruibilità e recuperare attrattori di interesse turisticoculturale. Diffondere la cultura del rispetto dell'ambiente. Promuovere innovazioni di processo e di prodotto lungo le filiere produttive, nell’ottica dell’integrazione, dell’ottimizzazione e dell’eco-compatibilità. Migliorare e valorizzare le produzioni artigianali ed agroalimentari locali, anche attraverso il sostegno ad iniziative associative e consortili di supporto alla qualità, all’innovazione ed alla gestione di marchi e disciplinari. Incentivare lo sviluppo di strutture originali di ospitalità. Promuovere opportunità formative volte alla qualificazione ed all’adeguamento delle competenze professionali degli addetti del settore. Potenziare il supporto operativo alle strategie di sviluppo locale, anche attraverso una sempre più efficace capacità di rappresentazione e di studio di temi, risorse, reti ed attività connessi alle risorse territoriali. 64 • • • • • • • • • • Interventi I principali interventi previsti sono: • Studi di filiera – Studi socio economici e tecnologico-produttivi sulle filiere agroalimentari ed artigianali • Animazione e divulgazione dei risultati degli studi sulle filiere • Ricerche di mercato relative ai prodotti tipici delle filiere agroalimentari obiettivo del PSL Organizzazione di eventi e manifestazioni culturali e ricreativi legati alle produzioni locali come espressione della cultura materiale. Studi e certificazioni di sistema (ISO 9000, ISO 14000, SA 8000) e tracciabilità di filiera Sostegni alla partecipazione dei produttori locali ad eventi fieristici ed espositivi esterni, relativamente alle produzioni artistico-artigianali obiettivo del PSL Promozione dell’area del PSL e delle sue risorse turistiche e culturali attraverso la partecipazione a circuiti di qualità e manifestazioni extra locali. Elaborazione di pacchetti turistici a connotazione ambientale Studio sull’offerta, nel territorio del PSL, di servizi a valenza turistica Progetto Bandiere Arancioni Studio e analisi delle migliori pratiche di implementazione di Sistemi Locali di Offerta Turistica. Campagne di sensibilizzazione su questioni ambientali supportate da opuscoli Studio finalizzato alla definizione di un sistema di gestione ambientale dei SIC ricadenti Corso per responsabili della qualità di piccole aziende agroalimentari, artigianali e turistiche. LEADER PLUS PSL “PARTENIO TABURNO – VALLE CAUDINA” Area d’intervento I comuni del PIR interessati dal PSL sono: Santa Paolina e Tufo Obiettivi e contenuti Il PSL del Gal Partenio Valle Caudina si basa su una coerente ed armonica integrazione di due temi unificanti: Valorizzazione dei prodotti locali in particolare agevolando, mediante un’azione collettiva, l’accesso ai mercati per le piccole strutture produttive [rif.: Tema catalizzatore n° 3 individuato nel PLR]; Valorizzazione delle risorse naturali e culturali, compresa la valorizzazione dei Siti di Interesse Comunitario Natura 2000 [rif.: Tema catalizzatore n° 4 individuato nel PLR]. Interventi I principali interventi previsti sono: • 1.a Definizione dei parametri di qualità • 1.c Ricerche di mercato per lo sviluppo e l’innovazione dell’artigianato artistico e tradizionale • 2.e.1 Eventi di promozione delle risorse ecogastronomiche ed ambientali • 2.e.2 Eventi di promozione delle risorse storiche, culturali ed artigianali • 3.a: Studio delle linee guida integrate per la gestione ambientale e per la qualita’. • 3.d: Punti di degustazione e wine bar • 3.g: Partecipazioni promozionali dell’area a eventi di livello nazionale e internazionale. • 3.e: Incentivi per la certificazione • 4.a: Strumenti di promozione delle risorse territoriali 65 • • • • • • • 4.b: Studio ed analisi del patrimonio storico 4.e: Incontri collettivi rivolti alle imprese per la sensibilizzazione a modelli di sviluppo sostenibili ed eco-compatibili • 4.h: Vetrine delle DOC • 4.j.1: Formazione d’impresa • 4.j.2: Incentivi alla creazione d’impresa 4.k.1: Creazione di una Fattoria Didattica 4.k.2: Creazione di un Agricampeggio 5.c: Agenzia per lo Sviluppo Sostenibile 5.h.1 Percorso ecogastronomico: Master del Gusto 5.h.2 Percorsi formativi per gli attori dello sviluppo locale Altre iniziative di promozione e valorizzazione del territorio Il territorio PIR AV/2, oltre alle iniziative sopradescritte è interessato da progetti di promozione e valorizzazione d’iniziativa locale ma di origine e natura diversa: • valorizzazione culturale del territorio; • promozione dello sviluppo sostenibile: • valorizzazione dei centri storici; • valorizzazione e promozione delle aree territoriali vitivinicole Tutte le iniziative, di cui alcune concluse, prevedono la partecipazione diretta o indiretta sia di soggetti pubblici (enti locali, associazioni di categoria, associazioni locali ecc.) che di soggetti privati (imprese). Le iniziative in atto sono: • STRADE DEI VINI E DEI SAPORI D'IRPINIA • CITTA’ DEL VINO • GLI ITINERARI TURISTICI DEL PARTENIO - POR CAMPANIA 2000-2006 -- MISURA 4.14 “Incentivazione di attività turistiche ed artigianali” • GLI ITINERARI DEL BORGO TERMINIO CERVIALTO - POR CAMPANIA 2000-2006 -MISURA 4.14 “Incentivazione di attività turistiche ed artigianali” CITTÀ DEL VINO – ASSOCIAZIONE NAZIONALE Presentazione L'Associazione nazionale delle Città del Vino è stata istituita a Siena nel 1987 da paesi e città che danno nome ad un vino, che producono nel proprio territorio vini a denominazione di origine o che comunque sono legati al vino per storia, tradizione e cultura. L'Associazione, nel rispetto di un codice di comportamento, opera per la promozione e la valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche, storiche e turistiche dei territori del vino compresi negli oltre 500 Comuni che aderiscono, coadiuvandoli nel favorire il loro sviluppo economico e sociale. Scopi L’Associazione non ha fini di lucro ed opera per difendere e sviluppare la qualità delle produzioni e dei territori delle città del vino, tramite iniziative e servizi nel campo della tutela, della promozione e dell’informazione. In particolare, l’Associazione Tutela: la vitivinicoltura di qualità, i vitigni autoctoni, le attività rurali in via di cessazione, il paesaggio storico, i prodotti tipici locali; le autonomie e le diversità locali delle risorse naturali, storiche, architettoniche, culturali, umane e imprenditoriali dei territori del vino; i vini di pregio, anche attraverso iniziative di carattere selettivo. 66 Promuove: lo sviluppo economico locale e lo sviluppo sostenibile, favorendo la permanenza degli agricoltori nelle zone rurali, l’integrazione di nuove imprese e servizi e la concertazione tra gli interessi; l’offerta turistica integrata basata sulla qualità del territorio, del vino, dei prodotti locali e tradizionali, e dei servizi; la cooperazione a livello europeo ed internazionale, per predisporre progetti di carattere transnazionale; il rapporto tra i produttori e gli enti pubblici e strumentali competenti per la maggiore tutela della qualità del vino e delle risorse ambientali, paesaggistiche, urbanistiche, artistiche e storiche dei territori a particolare vocazione viticola; l’adozione di strumenti urbanistici appropriati alle caratteristiche dei territori delle Città del Vino; la cultura del vino, attraverso iniziative editoriali e di comunicazione per sollecitare l’opinione pubblica qualificata e divulgare le proprie iniziative; la formazione e l’educazione al gusto con iniziative a carattere didattico e informativo; il rapporto con le associazioni delle autonomie e con le altre associazioni che, sul territorio nazionale, operano in favore della qualità delle produzioni e dei territori. Realizza e sostiene: servizi e reti di informazione e comunicazione innovativi per aumentare la qualità delle relazioni ed una corretta competitività dei sistemi territoriali; progetti di sviluppo ed etici per la qualificazione dei territori, il rafforzamento della coesione sociale e la qualità della vita delle Città del Vino con opportuni strumenti operativi, finanziari e fondi di solidarietà; la ricerca e l’attività di studio, la formazione e la promozione di iniziative culturali di concerto anche con le Università e le altre istituzioni culturali e scientifiche; iniziative in favore della definizione e dell’assunzione da parte dei Comuni di competenze strategiche nel governo del territorio, dei servizi e dello sviluppo locale, sulla base del principio di sussidiarietà; manifestazioni ed iniziative, d’intesa con i Comuni soci, volte ad esaltare il valore dei territori a vocazione vitivinicola e a migliorare la comunicazione tra produttori, istituzioni e turisti delle Città del Vino. Codice di comportamento delle Città Del Vino 1. Le Città del Vino individuano all’interno del proprio territorio quei siti che storicamente hanno dato continuità di uve da vino di alto pregio, consentendo l’elaborazione di vini di grande rilevanza qualitativa. Tali siti sono individuati per storicità produttiva, oppure per unicità della produzione dovuta a fattori ambientali o varietali particolari, oppure per esclusiva bellezza paesaggistica. Analogamente le Città del Vino individuano le costruzioni (cantine, muri di sostegno o terrazzamenti del vigneto, luoghi di consumo, ecc.) che costituiscono autentici monumenti, proponendo e rendendo uniforme una precisa strategia di ricerca della vocazione qualitativa e delle prerogative storicoculturali. 2. Le Città del Vino rendono pubblica tale selezione di siti viticoli e di monumenti storici, proponendoli come oggetto di tutela ambientale e funzionale, attraverso gli strumenti urbanistici più idonei assunti a livello regionale. L’informazione per i visitatori non dovrà soltanto segnalare i siti, ma anche consentire la comprensione dei fenomeni evolutivi. 3. Le Città del Vino si impegnano a garantire luoghi adeguati alla celebrazione collettiva del proprio vino, sottolineandone i valori storici e favorendo la conoscenza pubblica della civiltà enologica italiana. 4. In particolare nel comportamento amministrativo delle Città del Vino sarà importante curare i seguenti aspetti: - L’espansione dell’urbanizzazione non dovrà assediare i siti di particolare valore viticolo e un’adeguata zona di rispetto dovrà sussistere tra aree abitate e aree produttive. Tale zona di rispetto dovrà essere assai più estesa se l’insediamento riguarda un’attività industriale o artigianale o attività terziarie che comportino intensità di traffico veicolare. - La costruzione di infrastrutture viarie o ferroviarie dovrà rispettare l’integrità dell’ambiente complessivo, in cui è inserito il sito viticolo ad alta vocazione. 67 La costruzione di strutture di servizio all’attività di trasformazione delle uve o di commercializzazione del vino dell’azienda sarà consentita e agevolata; con i viticoltori dovrà essere discussa e favorita in via preventiva e generale la scelta per le strutture di tipologie compatibili con l’ambiente di insediamento e coerenti con la storia della regione. Specifici provvedimenti saranno assunti per favorire la continuità e lo sviluppo dell’azienda vitivinicola titolare del sito ad alta vocazione, come patrimonio di interesse generale delle Città del Vino. - - Le Città del Vino del territorio del PIR AV/2 I comuni che hanno aderito alle Città del Vino del territorio PIR AV/2 sono: Lapio, Montefalcione, Paternopoli, Santa Paolina, Taurasi e Tufo GLI ITINERARI TURISTICI DEL PARTENIO POR CAMPANIA 2000-2006 -- MISURA 4.14 “Incentivazione di attività turistiche ed artigianali” Area d’intervento I comuni del PIR interessati dal PSL sono quelli della CM Partenio Obiettivi e contenuti Il progetto consiste nella realizzazione di itinerari per la valorizzazione di siti ecologici, di risorse storiche, paesaggistiche, agrituristiche e dei prodotti tipici locali. In particolare sono stati individuati 4 itinerari turistici: 1. Itinerario Culturale e Naturalistico 2. Itinerario Storico Enogastronomico GLI ITINERARI DEL BORGO TERMINIO CERVIALTO POR CAMPANIA 2000-2006 -- MISURA 4.14 “Incentivazione di attività turistiche ed artigianali” Area d’intervento I comuni del PIR interessati dal PSL sono quelli della CM Terminio-Cervialto Obiettivi e contenuti Il progetto consiste nella realizzazione di itinerari per la valorizzazione di siti ecologici, di risorse storiche, paesaggistiche, agrituristiche e dei prodotti tipici locali. In particolare sono stati individuati 4 itinerari turistici: 1. Itinerario Folkloristico e Produzioni Tipiche area Terminio – Tuoro comuni di: Salza Irpinia, Sorbo Serpico, Chiusano San Domenico, Lapio, Castelvetere sul Calore, Montemarano, Volturara Irpinia 2. Itinerario Enologico e Culturale area Media valle del Calore comuni di: Taurasi, S.Angelo all'Esca, Luogosano, Paternopoli, San Mango sul Calore 3. Itinerario Spirituale-Naturalistico area Alta valle del Sele comuni di: Senerchia, Calabritto, Caposele 4. Itinerario Sportivo-Escursionistico area Alta valle del Calore comuni di: Cassano Irpino, Castelfranci, Nusco, Bagnoli Irpino, Montella 68 1.3.6 - Analisi Swot Nel suo insieme il territorio oggetto del PIR AV/2 è un contesto rurale di notevoli potenzialità che, tuttavia, necessita di un insieme di coordinato d’interventi al fine di superare quella marginalità economica e sociale che incide notevolmente sulle prospettive di sviluppo. Il settore primario conserva una quota consistente di occupazione ciò per la presenza di produzioni di alta qualità (vini DOCG, produzioni IGP e DOP) e sebbene sia stato avviato un massiccio intervento volto a favorire l’industrializzazione dell’area, tuttavia non basato sulla valorizzazione ed il potenziamento delle risorse endogene. La mancata evoluzione dell'economia locale in un sistema integrato, è una dei principali motivi dell’involuzione socio- economica del territorio di riferimento; causa di alti livelli di disoccupazione, soprattutto di quella giovanile dell’alto tasso d’invecchiamento e della diminuzione dei redditi. I principali vincoli che impediscono lo sviluppo del territorio, punti di debolezza, sono: • i forti squilibri socio-demografici: riscontrabili dall’involuzione demografica che, nel periodo 1991-’01 ha registrato un valore di -1,26% tra i più negativi di tutto il territorio regionale; • l'elevato tasso d'invecchiamento, il ridotto ricambio generazionale, le carenze di attività di formazione, sono elementi che non hanno contribuito all’aggiornamento dei profili professionali degli addetti e del management; • la ridotta dimensione della maggior parte delle imprese e sottocapitalizzazione delle stesse; • il ridotto tasso di diffusione di tecnologie innovative che contribuisce a marginalizzare ancor più l’agricoltura locale rispetto ad omologhe aree regionali e nazionali; • la scarsa dotazione in termini quantitativi e qualitativi di strutture ricettive ed in generale turistiche; • la insufficiente valorizzazione, commercializzazione e promozione dei prodotti (agricoli) e dei servizi(turistici) del territorio • l’inadeguatezza delle infrastrutture, la mancanza di servizi alle imprese a carattere innovativo e di servizi di fruizione delle risorse territoriali (patrimonio paesaggistico e culturale, enogastronomico, ecc.); • il basso livello di formazione degli operatori economici e della manodopera soprattutto per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti/servizi e della cultura turistica; • la scarsa conoscenza dei giacimenti culturali ed enogastronomici. Tra i punti di forza (in alcuni casi ancora inespressi) si segnalano i seguenti aspetti: • bassa densità di popolazione accompagnata da una di discreta disponibilità di manodopera di buon livello culturale; • la presenza di un gran numero di produzioni agroalimentari di pregio soprattutto per quanto riguarda la produzione vitivinicola: Fiano di Avellino DOCG, Greco di Tufo DOCG, Taurasi DOCG; • la tradizione artigianale nella lavorazione della terracotta e del legno e soprattutto del tombolo (filet), suscettibile di valorizzazione se opportunamente organizzata ed adeguata dal punto di vista imprenditoriale; • la discreta dotazione di imprese manifatturiere piccole industriali e soprattutto agroalimentari se pur non integrate con il territorio; 69 • • • • • • la presenza di un buon numero di attrattori turistici: risorse ambientali, storico culturali, archeologiche e religiose di elevato livello da valorizzare a fini turistici; • un sistema consolidato di eventi, sagre e manifestazioni culturali e folkloristiche; un rilevante numero di attrattive enogastronomiche e crescente notorietà delle produzioni autoctone a livello extraregionale; popolazione concentrata in centri urbani con presenza di centri storici di notevole valenza culturale e caratterizzati da integrità urbanistica; disponibilità per la ricettività dei centri storici scarsamente abitati e crescente connotazione “agrituristica” nell’area; integrità ambientale di vaste porzioni di ambiente rurale e buona dotazione di vaste porzioni di territorio libere da insediamenti; buon livello di accessibilità soprattutto veicolare. Le principali minacce ovvero elementi/fattori che possono impedire un effettivo sviluppo del territorio che devono essere opportunamente superate in modo sa eliminare il loro potere vincolante sono le seguenti: • progressiva marginalizzazione dell’area con conseguente perdita di competitività delle imprese presenti; • incapacità di invertire il trend attuale della popolazione; tendenza allo spopolamento ed in particolare alla perdita di popolazione attiva • mancata realizzazione degli investimenti a causa della scarsa capacità amministrativa degli enti locali e dell’inadeguatezza di pianificazione del territorio • incapacità di gestire il progetto in un’ottica integrata e conseguente frammentazione degli interventi e indebolimento competitivo • aumento della concorrenza da parte di altre aree rurali con caratteristiche simili ma meglio organizzate Le principali opportunità ovvero gli elementi che possono agevolare lo sviluppo dell’area PIR AV/2sono le seguenti: • esistenza di una ottima dotazione edilizia con buoni collegamenti alle infrastrutture di comunicazione • ruolo positivo della domanda dei prodotti tipici; crescita dei consumi di prodotti ad elevata connotazione di tipicità • ottime potenzialità del turismo in molte forme (culturale, sportivo, naturalisticoambientale, religioso, enogastronomico, ecc.) • benefici derivanti dalle fonti finanziarie pubbliche (Aree Obiettivo 1) • programmazione ed implementazione di servizi comuni per lo sviluppo socio-economico e la sostenibilità • potenzialità di sviluppo delle imprese secondo un modello integrato con il territorio • vicinanza a comprensori con forte connotazione turistica e possibilità di generare escursionismo “di rimbalzo”; • idotto impatto ambientale dello sviluppo turistico, attitudine naturale allo sviluppo di un turismo di qualità; • possibilità di ulteriori strumenti di facilitazione e snellimento degli iter procedurali per la realizzazione degli interventi (Accordi di programma, Conferenze di Servizi) SCHEMA SINTETICO ANALISI SWOT PUNTI DI DEBOLEZZA PUNTI DI FORZA 70 i forti squilibri sociodemografici con valori tra i più negativi di tutto il territorio regionale; scarso aggiornamento dei profili professionali degli addetti e del management; ridotta dimensione della maggior parte delle imprese e sottocapitalizzazione delle stesse; ridotto tasso di diffusione di tecnologie innovative soprattutto in agricoltura; scarsa dotazione in termini quantitativi e qualitativi di strutture ricettive ed in generale turistiche; insufficiente valorizzazione, commercializzazione e promozione dei prodotti (agricoli) e dei servizi(turistici) del territorio inadeguatezza delle infrastrutture, la mancanza di servizi alle imprese a carattere innovativo e di servizi di fruizione delle risorse territoriali; basso livello di formazione degli operatori economici e della manodopera soprattutto per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti/servizi e della cultura turistica; scarsa conoscenza dei giacimenti culturali ed enogastronomici. MINACCE progressiva marginalizzazione dell’area con conseguente perdita di competitività delle imprese presenti; incapacità di invertire il trend attuale della popolazione; tendenza allo spopolamento ed in particolare alla perdita di popolazione attiva mancata realizzazione degli investimenti a causa della scarsa capacità amministrativa degli enti locali e dell’inadeguatezza di pianificazione del territorio incapacità di gestire il progetto in un’ottica integrata e conseguente frammentazione degli interventi e indebolimento competitivo aumento della concorrenza da parte di altre aree rurali con caratteristiche simili ma meglio organizzate bassa densità di popolazione accompagnata da una di discreta disponibilità di manodopera di buon livello culturale; presenza di un gran numero di produzioni agroalimentari di pregio tradizione artigianale nella lavorazione della terracotta e del legno e soprattutto del tombolo (filet); discreta dotazione di imprese manifatturiere piccole industriali e soprattutto agroalimentari; presenza di un buon numero di attrattori turistici di elevato livello da valorizzare a fini turistici; sistema consolidato di eventi, sagre e manifestazioni culturali e folkloristiche; rilevante numero di attrattive enogastronomiche e crescente notorietà delle produzioni autoctone a livello extraregionale; popolazione concentrata in centri urbani con presenza di centri storici di notevole valenza culturale e caratterizzati da integrità urbanistica; disponibilità per la ricettività dei centri storici e crescente connotazione “agrituristica” nell’area; integrità ambientale di vaste porzioni di ambiente rurale e buona dotazione di vaste porzioni di territorio libere da insediamenti; buon livello di accessibilità soprattutto veicolare. OPPORTUNITA’ esistenza di una ottima dotazione edilizia con buoni collegamenti alle infrastrutture di comunicazione ruolo positivo della domanda dei prodotti tipici; crescita dei consumi di prodotti ad elevata connotazione di tipicità ottime potenzialità del turismo in molte forme (culturale, sportivo, naturalistico, religioso, enogastronomico, ecc.) benefici derivanti dalle fonti finanziarie pubbliche (Aree Obiettivo 1) programmazione ed implementazione di servizi comuni per lo sviluppo socio-economico e la sostenibilità potenzialità di sviluppo delle imprese secondo un modello integrato con il territorio vicinanza a comprensori con forte connotazione turistica e possibilità di generare escursionismo “di rimbalzo”; idotto impatto ambientale dello sviluppo turistico, attitudine naturale allo sviluppo di un turismo di qualità; possibilità di ulteriori strumenti di facilitazione e snellimento degli iter procedurali per la realizzazione degli interventi (Accordi di programma, Conferenze di Servizi) 71 1.4 Obiettivi e Strategie Il tema strategico individuato dal partenariato locale del PIR A2 / AV PARTENIO – TERMINIO CERVIALTO – TERRE IRPINE DOCG è il Tema 3 - Valorizzazione turistica delle aree rurali il cui obiettivo generale è: “favorire la creazione di un sistema integrato tra gli operatori delle filiere agricole ed agroalimentari di qualità e gli operatori del sistema turistico, ampliando l’offerta territoriale di beni e servizi turistici e perseguendo la valorizzazione delle risorse produttive, ambientali e storico-culturali dell’area PIR”. La finalità è dunque quella di indurre la crescita delle attività economiche direttamente e indirettamente collegate al turismo rurale e, di conseguenza, del reddito e dell’occupazione. Il progetto consiste quindi nella implementazione di un sistema di offerta turistica che utilizzi le numerose risorse locali al fine di accrescere e qualificare le occasioni di visita legati all’enogastronomia quale leva per: • la valorizzazione in loco delle produzioni agricole ed agroalimentari; • la promozione della fruizione turistica delle altre risorse territoriali (culturali, naturali, etc.). Gli obiettivi strategici specifici individuati per il PIR A2 / AV PARTENIO – TERMINIO CERVIALTO – TERRE IRPINE DOCG in linea con quanto previsto dal CdP del POR Campania 2000-2006 per quanto riguarda il Tema 3 - Valorizzazione turistica delle aree rurali sono: 1. Individuazione, organizzazione e promozione di percorsi/itinerari integrati tematici; 2. Creazione di strutture a carattere tematico e di infrastrutture rurali che valorizzino le risorse produttive, ambientali e storico-culturali del territorio; 3. Diversificazione ed integrazione dei redditi agricoli attraverso la promozione di opportunità di lavoro in ambiti affini a quelli agricoli; 4. Razionalizzazione, ammodernamento e potenziamento e innovazione di strutture agricole e di trasformazione di prodotti di qualità (tipici e tradizionali); 5. Miglioramento delle risorse forestali e paesaggistiche e tutela delle risorse naturali ai fini di una fruizione turistica del territorio; 6. Valorizzazione e miglioramento della qualità della produzione agricola. Ad ogni singolo obiettivo specifico sono collegate una serie di iniziative raggruppabili nelle seguenti categorie: Obiettivo 1 - Individuazione, organizzazione e promozione di percorsi itinerari integrati tematici 72 • • • Individuazione di itinerari per la valorizzazione delle produzioni vitivinicole (Itinerari delle DOCG) Individuazione di un percorso naturalistico per la fruizione delle risorse ambientali e paesaggistiche presenti sugli Itinerari delle DOCG Promozione itinerari turistici: naturalistici, gastronomici, culturali Obiettivo 2 - Creazione di strutture a carattere tematico e di infrastrutture rurali che valorizzino le risorse produttive, ambientali e storico-culturali del territorio • Realizzazione di vetrine del territorio • Organizzazione di musei e centri espositivi • Restauro e recupero di superfici pubbliche Obiettivo 3 – Diversificazione ed integrazione dei redditi agricoli attraverso la promozione di opportunità di lavoro in ambiti affini a quelli agricoli • • Potenziamento ed implementazione delle attività turistiche e ricreative fornite dalle aziende agricole Implementazione di iniziative volte ad incentivare il turismo nelle aree rurali e a creare opportunità di reddito nei settori extragricoli Obiettivo 4 – Razionalizzazione, ammodernamento, potenziamento e innovazione di strutture agricole e di trasformazione di prodotti di qualità (tipici e tradizionali) con particolare riguardo ai vini DOCG • • • • Ammodernamento strutturale delle aziende agricole di produzione di qualità (VITIVINICOLA DOC – DOCG) Ammodernamento, razionalizzazione e potenziamento degli impianti di trasformazione dei prodotti agricoli di qualità (VITIVINICOLA DOC –DOCG) Innovazione tecnologica e di processo nelle aziende agricole e ricambio generazionale Creazione di un sistema di offerta diversificato (Artigianato tipico – prodotti di filiera) Obiettivo 5 – Miglioramento delle risorse forestali e paesaggistiche e tutela delle risorse naturali ai fini di una fruizione turistica del territorio • • Sistemazione idraulico forestale e tutela delle risorse naturali Conservazione e recupero del patrimonio forestale quale risorsa naturalistica Obiettivo 6 – Valorizzazione e miglioramento della qualità della produzione agricola • Azioni di diffusione delle informazioni sulle caratteristiche alimentari e salutari dei prodotti con marchio collettivo riconosciuto Le iniziative previste si traducono in una serie di interventi (operazioni materiali ed immateriali) promosse dai soggetti proponenti/destinatari (pubblici e privati) legittimati a produrre proposte e finanziabili in base alle indicazioni della Misura 4.24 “Gestione di strategie integrate di sviluppo rurale da parte dei partenariati locali” ed in generale dalle singole misure del POR Campania 2000-2006 afferenti alla Misura 4.24. 73 1.5 - Il progetto collettivo: implementazione del progetto “Le strade del vino e dei Sapori d’Irpinia” 1.5.1 - Premessa L’individuazione di un progetto collettivo per l’area AV/2 PARTENIO TERMINIO CERVIALTO, in linea con quanto disposto dal Bando Misura 4.24 “Guida alla Progettazione Integrata Rurale” scaturisce da una duplice necessità: a) determinare sistemi di collegamento sia fisici che funzionali tra le varie componenti del tessuto sociale, economico e politico-istituzionale; b) sviluppare collegamenti funzionali tra i vari strumenti di programmazione attivi sul territorio. In tale ambito al Partenariato del PIR è affidato il ruolo di progettare e sperimentare nuove strategie di intervento adatte al territorio e coerenti con il tema strategico prescelto; allo stesso tempo di realizzare un sistema di integrazione tra le componenti del sistema territoriale. Nel caso specifico del PIR AV/2 Partenio-Terminio Cervialto, la strategia di progetto collettivo individuata dal Partenariato, considerando che il tema prescelto, scaturente dall’analisi SWOT, è il TEMA 3 - VALORIZZAZIONE TURISTICA DELLE AREE RURALI, nasce dalle seguenti considerazioni: a) in tutta l’area PIR sono in fase di attuazione ben tre Progetti Integrati POR Campania 2000-2006 afferenti all’area tematica Sistemi Locali a Vocazione Turistica ed in particolare: • il PI Borgo Terminio-Cervialto – che interessa i comuni di Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Lapio, Monteramarano, Paternopoli e Taurasi • il PI Filiera Turistica Enogastronomica – che interessa i comuni di Montefalcione, Montemiletto, Santa Paolina e Tufo. • il PI Parco Regionale Dei Monti Picentini che interessa i comuni di Castelvetere sul Calore. Chiusano San Domenico e Montemarano b) il territorio di Lapio, Monteramarano e Taurasi è interessato dal PSL Verde Irpinia proposto dall’ATI GAL CILSI, GAL TERMINIO-CERVIALTO e GAL UFITA nell’ambito del programma LEADER + che ha come temi catalizzatori: Tema 3) Valorizzazione dei prodotti locali in particolare agevolando, mediante un’azione collettiva, l’accesso ai mercati per le piccole strutture collettive ed il Tema 4) “Valorizzazione delle risorse naturali e culturali, compresa la valorizzazione dei siti di interesse Comunitario NATURA 2000”; c) il territorio di Santa Paolina e Tufo è interessato dal PSL “PARTENIO – VALLE CAUDINA” che si basa su una coerente ed armonica integrazione dei medesimi due temi unificanti: Tema 3) Valorizzazione dei prodotti locali in particolare agevolando, mediante un’azione collettiva, l’accesso ai mercati per le piccole strutture collettive ed il Tema 4) “Valorizzazione delle risorse naturali e culturali, compresa la valorizzazione dei siti di interesse Comunitario NATURA 2000”; d) una vasta area del territorio PIR è interessata da strumenti di programmazione negoziata ed in particolare Patti generalisti: • PATTO TERRITORIALE DI AVELLINO (Lapio, Montemiletto, Paternopoli, Taurasi e Tufo) 74 • PATTO TERRITORIALE PARTENIO (Montefalcione e Tufo) • PATTO TERRITORIALE VALLE CALORE (Montemiletto) Un patto specialista: • il Patto Territoriale dei Monti Picentini e delle Valli Limitrofe – comuni di • Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Lapio, Paternopoli e Taurasi • e) su tutto il territorio regionale è in avanzata fase di sperimentazione un progetto pilota finalizzato alla valorizzazione dei prodotti tipici e dei sistemi locali, promosso dall’Assessorato all’Agricoltura - “Prodotti di pregio e sviluppo di sistemi locali” interessante le attività di produzione e trasformazione agricola nonché le attività di somministrazione (ristorazione); f) sul territorio specifico è in fase di avvio un progetto recentemente avviato dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Avellino denominato “LE STRADE DEL VINO E DEI SAPORI D’IRPINIA” integrandone le attività relativamente alle aree PIR: ilprogetto “LE STRADE DEL VINO E DEI SAPORI D’IRPINIA” che ha come obiettivo strategico principale “lo sviluppo dell’enoturismo nelle aree di produzione ”. Tutte le iniziative citate sopra hanno finalità strategiche che coincidono ed ampliano quelle individuate dai Progetti Integrati Rurali e propongono, a vari livelli, con diverse modalità, a volte per singoli settori altre in modo trasversale, percorsi di sviluppo di tipo integrati. Il percorso seguito dal Partenariato Locale dell’ A2/AV PARTENIO – TERMINIO CERVIALTO, nella costruzione della strategia d’intervento s’ispira ad un progetto recentemente avviato dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Avellino denominato “LE STRADE DEL VINO E DEI SAPORI D’IRPINIA” integrandone le attività relativamente alle aree PIR Il progetto “LE STRADE DEL VINO E DEI SAPORI D’IRPINIA” ha come obiettivo strategico principale “lo sviluppo dell’enoturismo nelle aree di produzione ”. La proposta del Partenariato Locale del PIR A2/AV è quella di implementare tale finalità seguendo una duplice direzione: - considerare prodotti territoriali non solo quelli agricoli, ma anche i servizi i turistici che ai primi sono spesso collegati, e quindi creare favorevoli condizioni di commercializzazione oltre alle produzioni agricole di pregio anche ai servizi turistici di qualità, riconoscibili e ad affidabilità controllata; - attivare una modalità innovativa di fruizione del territorio (inteso nel senso più ampio: produzioni, servizi, ecc.) che ne accresca l’attrattività turistica, in un’ottica di sistema a rete. Inoltre, considerando le iniziative di sviluppo già operanti sul territorio (PI, Patti, ecc.) l’impianto strategico del P.I.R. intende rafforzare ed ampliare l’azione di sviluppo locale propria di tali strumenti interagendo con essi ed alimentando un virtuoso processo sinergico a vantaggio di tutto il territorio. Il sistema di obiettivi che ne scaturisce partendo dall’ obiettivo strategico globale: La finalità è favorire la creazione di sistemi integrati tra gli operatori delle filiere agricole ed agroalimentari di qualità e gli operatori del sistema turistico, ampliando l’offerta territoriale di beni e servizi turistici e perseguendo la valorizzazione delle risorse produttive, ambientali e storico-culturali delle zone rurali. Lo sviluppo turistico deve essere principalmente orientato alla valorizzazione in loco delle produzioni agricole ed agroalimentari (turismo enogastronomico), come all’offerta 75 di servizi turistici in grado di soddisfare nuove istanze di specifici target del mercato (ambiente, natura, cultura, tempo libero). • • • • Obiettivi specifici: individuazione ed organizzazione di percorsi turistici integrati; sviluppo di forme di integrazione tra i produttori di beni agroalimentari di qualità ed i settori dell’ospitalità e della ristorazione locale; creazione di parchi e/o strutture a carattere tematico che valorizzino le risorse produttive, ambientali e storico-culturali del territorio; diversificazione ed integrazione dei redditi agricoli attraverso la promozione di opportunità di lavoro in ambiti affini a quelli agricoli. promuovere l'immagine delle produzioni di vino di qualità (FIANO DI AVELLINO, GRECO DI TUFO E TAURASI); incrementare e potenziare il flusso turistico soprattutto di rimbalzo – che ha come meta principalmente le zone costiere ; potenziare, valorizzare un sistema integrato tra operatori delle filiere soprattutto quella vitiviniocola e gli operatori del sistema turistico rurale aumentare la visibilità e la riconoscibilità delle produzioni di pregio e dei servizi turistici da parte dei consumatori; migliorare la qualità dei processi aziendali e dei prodotti/servizi offerti sul mercato. 1.5.2 Modello di attuazione Il modello di attuazione del Progetto Collettivo proposto dal Partenariato Locale del PIR A2/AV intende implementare azioni di sviluppo locale di valorizzazione e promozione delle risorse presenti in modo coordinato, coinvolgendo una diffusa platea di soggetti operanti nel comparto del turismo enogastronomico legato alla valorizzazione delle produzioni vitivinicole di qualità La strategia è anche quella di coordinare, in un disegno comune, una serie di azioni in fase di attuazione: Progetti Integrati territoriali, Programmi di Sviluppo Rurale, Patti territoriali, ecc. in modo da garantire un’effettiva integrazione tra le iniziative dei singoli operatori pubblici e privati locali, in un’ottica di certificazione e qualificazione dei prodotti/servizi offerti. In tale ambito il PIR A2/AV intende rafforzare ed ampliare l’azione di sviluppo locale interagendo con l’iniziativa LE STRADE DEL VINO – un progetto in fase di predisposizione che vede l’Amministrazione provinciale quale soggetto capofila e coerente con la recente Legge promulgata dalla Regione Campania. La strategia di intervento del P.I.R. A2/AV - rafforza e amplia l’azione di tale progetto, relativamente all’area POR, attraverso: • l’attivazione di misure del POR che consentono di incentivare azioni di animazione, formazione, promozione, controllo, etc., integrando quelle previste dalle “Strade del Vino”; • il potenziamento delle attività ricettive rurali, la ristorazione, l’agriturismo, l’artigianato tradizionale extragricolo nonché le attività per il tempo libero. • l’incentivazione dei processi di adeguamento strutturale che sono chiamati a svolgere i singoli imprenditori agricoli ed agroindustriali di produzione di prodotti tipici locali, attraverso le misure 4.8, 4.9, mentre l’introduzione di norme di assicurazione della qualità; • l’individuazione di microitinerari come previsto dal progetto le Strade del Vino e l’adeguamento di infrastrutture esistenti a tale scopo; 76 • la promozione e la valorizzazione da parte delle associazioni di imprese o cooperative delle produzioni oggetto di riconoscimento comunitario attraverso la misura 4.19 – attività di promozione dei vini di qualità; • la realizzazione di iniziative di valorizzazione commerciale dei prodotti vitivinicoli ed in generale e dei servizi turistici di qualità legati all’enoturismo, attraverso la misura 4.18.b con il coinvolgimento delle associazioni di imprenditori, cooperative, loro consorzi e associazioni di produttori nell’ambito del PIR e relativamente al settore agroalimentare. 77 78 79 1.6 - Articolazione del Piano di Lavoro La Misura 4.24 propone, alla lettera b, una nuova modalità d’intervento attraverso la quale i partenariati possono sperimentare formule innovative di intervento a sostegno dello sviluppo integrato. L’innovazione introdotta dalla Misura da al Partenariato la possibilità di realizzare una serie di iniziative volte ad animare e sensibilizzare il sistema locale. Tale attività permette di organizzare e sostenere, con interventi specifici, il disegno strategico complessivo illustrato nelle pagine precedenti. Il piano di attività, già definito nelle sue linee essenziali, si sviluppa su molteplici dimensioni, tenute insieme da un denominatore comune, rappresentato dall’obiettivo di utilizzare le provvidenze finanziarie recate dalla misura per sostenere l’implementazione delle strategie adottate attraverso iniziative concrete e strumentali al completamento del disegno strategico. Tale piano di attività è sinteticamente schematizzato nelle seguenti tre “Schede intervento”, ciascuna delle quali contiene le informazioni tecniche ed economiche delle azioni da intraprendere nell’ambito dei tre trattini in cui si articola la Misura 4.24, lettera b. In particolare: • le attività relative all’attivazione del Partenariato ed alla progettazione del PIR (primo trattino) sono state portate a termine alla data di scadenza del bando della misura 4.24; • le attività di assistenza tecnica, di supporto, di affiancamento e di implementazione del PIR (secondo trattino) rappresentano un’insieme coordinato di azioni finalizzate alla promozione e valorizzazione dello sviluppo locale. Tali attività sono dirette a trasformare le linee d’indirizzo strategico assunte in specifiche azioni, sostenendo, altresì, ulteriori processi di integrazione a sostegno degli strumenti di intervento (ed in particolare, ai progetti di natura collettiva) azionati nel PIR. • per quanto attiene il funzionamento del Partenariato (terzo trattino) diretto ad una efficace gestione del PIR, il Soggetto Responsabile attiverà una sede operativa del Partenariato all’interno del territorio; tale sede prevede al suo interno una struttura snella in grado di supportare tutte le attività concernenti il funzionamento del PIR. La gestione di tali interventi avviene secondo modalità illustrate sinteticamente nel paragrafo 1.5 “Modalità di attuazione”, che descrive le soluzioni organizzative prospettate per l’attuazione del PIR; si sottolinea che tali modalità sono state definite in stretta coerenza con le indicazioni contenute nel Bando della Misura 4.24, nel Protocollo d’intesa sottoscritto dai partners e nella Convenzione che regola i rapporti tra il Partenariato Locale ed il Soggetto Responsabile. In termini generali, tali attività saranno realizzate secondo la formula della “gestione diretta”: il Partenariato Locale, nella sua veste di destinatario dei finanziamenti disposti dalla Misura 4.24, sarà il soggetto attuatore delle iniziative, assumendo giuridicamente gli impegni di spesa nei confronti dei fornitori di beni e servizi la cui acquisizione è necessaria ai fini della realizzazione delle attività connesse all’implementazione del PIR. Nelle pagine seguenti sono riportate le schede sintetiche relative alle iniziative previste alla lettera b) del Bando. Il costo complessivo delle attività previste in tema di articolazione di lavoro per la realizzazione della misura 4.24, come previsto nella normativa specifica (Bando di gara, Guida, ecc), ammonta a 40.000 euro per le fasi di progettazione ed attivazione partenariale previste alla lettera b) primo trattino. Le attività previste al secondo e terzo trattino della lettera b) implicano un costo complessivo che ammonta a 840.000 euro. Attività di cui alla lettera b) primo trattino del Bando di Gara Attivazione del partenariato e progettazione del PIR 80 La Misura 4.24, lettera b, primo trattino prevede la realizzazione di attività necessarie all’avvio del Partenariato ed alla elaborazione del PIR. Si tratta di attività già portate a termine con la formale approvazione del Progetto da parte dei partner. In tale ambito di attività, le azioni si sono svolte essenzialmente su due ambiti: 1.1) 1.2) Azioni volte all’attivazione del Partenariato Progettazione del PIR Per la realizzazione di tali azioni è stata sostenuta una spesa pari a 40.000,00 euro, caricati sulla tipologia di intervento sub 1.1) per 5.000,00 euro e su quella sub. 1.2) per 35.000,00 euro. La descrizione tecnica delle due azioni è presentata nelle schede esposte nelle pagine seguenti. 1.1 - Azioni volte all’attivazione del Partenariato Descrizione L’azione in esame si è concretizzata nella realizzazione di numerosi incontri di partenariato sul territorio. Nell’ambito di tale azione, soprattutto nella fase di avvio delle attività di concertazione, il Partenariato è stato concretamente sostenuto dalla Provincia di Avellino attraverso il soggetto da questa incaricato di svolgere attività di animazione ed assistenza tecnica. Un ulteriore importante contributo è stato offerto dall’Amministrazione regionale che ha affiancato al Partenariato un gruppo di tecnici dello Stapa provinciale. Gli incontri di concertazione, che hanno visto una partecipazione sempre crescente di partner, hanno rappresentato la sede nella quale il Partenariato ha assunto decisioni di rilievo, tra cui: - la definizione del Regolamento interno, contenente, tra l’altro, indicazioni sulla struttura e le modalità di funzionamento dell’Assemblea e della Conferenza d’Ambito; - la definizione delle modalità dell’individuazione del soggetto al quale affidare l’incarico di redigere il PIR); - l’individuazione del Soggetto Responsabile (Comunità Montana del Partenio); - l’individuazione del tema strategico del PIR, nonché degli interventi a carattere collettivo attorno ai quali aggregare le iniziative integrate; - l’approvazione del Piano di Lavoro e del relativo cronoprogramma; - l’approvazione delle modalità di selezione delle manifestazioni d’interesse, con particolare riferimento all’avviso pubblico ed ai criteri di valutazione; - l’approvazione delle graduatorie dei progetti ammissibili; - l’approvazione della Convenzione che regolamenta i rapporti tra Partenariato e Soggetto Responsabile; - l’approvazione e la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa; - l’approvazione del PIR, su proposta del Soggetto Responsabile. Gli obiettivi di tali azioni sono principalmente da ricondurre: - alla sensibilizzazione del territorio e, in particolare, dei soggetti pubblici e privati portatori di interessi collettivi all’adesione al Partenariato; - alla individuazione delle linee strategiche d’intervento e delle modalità organizzative e gestionali del Partenariato; - alla individuazione delle iniziative da promuovere ai fini della presentazione del PIR e, in un’ottica operativa di breve-medio periodo, ai fini della pianificazione degli interventi integrati per lo sviluppo sostenibile del territorio. Sono stati organizzati incontri di partenariato ed iniziative di assistenza tecnica in favore dei soggetti pubblici e privati potenzialmente interessati alla partecipazione al PIR. Sono inoltre 81 state sostenute spese per la pubblicizzazione del bando di selezione delle manifestazioni d’interesse. Costi I costi per la realizzazione dell’azione sono pari ad Euro 5.000,00 come descritto di seguito. Schema riepilogativo costi - Intervento 1.1 - Attivazione del Partenariato Unità di misura Descrizione Attivazione partenariato n Totale 1.1 Costo unitario 5.000 ,00 Quantità prevista 1 Costo totale 5.00 0,00 5.00 0,00 82 Calendario di attività Le azioni sono state avviate nel mese di settembre 2004 e si sono completate nel mese di febbraio 2005. In particolare, le azioni finalizzate all’avvio del Partenariato sono iniziate nei giorni immediatamente successivi alla definizione, da parte della Provincia di Avellino, degli ambiti territoriali di riferimento per la progettazione dei PIR e si sono concluse il 15 febbraio. Il calendario delle attività, esposto in forma grafica, è rappresentato insieme a quello dell’intervento 1.2 (Progettazione del PIR) in considerazione degli evidenti nessi e rapporti di consequenzialità tra gli steps operativi di queste due azioni. 1.2 – Progettazione del PIR Descrizione La realizzazione delle indagini preliminari e delle analisi necessarie all’individuazione delle strategie da adottare, nonché la materiale elaborazione del PIR e dei suoi allegati è stata affidata all’ATI I&S-Plansud, che ha accompagnato il Partenariato anche nel corso dei numerosi incontri di concertazione volti alla definizione degli aspetti strategici ed operativi della programmazione. L’attività di progettazione ha seguito un rigoroso calendario di attività e si è sviluppata su diverse fasi di lavoro, i cui risultati sono stati di volta in volta oggetto di confronto in sede di concertazione per la loro approvazione e per la definizione di ulteriori elementi di dettaglio progettuale. L’obiettivo di tale percorso di lavoro è stato quello di ottenere il massimo livello di condivisione delle scelte operate tra le diverse soluzioni possibili. Tali fasi si sono articolate su più dimensioni operative, rappresentate da: - indagini territoriali (svolte sia attraverso la raccolta desk di dati territoriali, compresi quelli attinenti agli strumenti di programmazione attivi, sia attraverso sopralluoghi, sia, infine, attraverso confronti con i partners ed opinion leaders); - incontri di concertazione, mirati alla definizione degli indirizzi programmatici e delle modalità di progettazione. In una fase avanzata della progettazione gli incontri sono stati finalizzati alla individuazione delle iniziative da promuovere ai fini della presentazione del PIR e, in un’ottica operativa di breve-medio periodo, ai fini della pianificazione degli interventi integrati per lo sviluppo sostenibile del territorio; - elaborazione dei documenti di progettazione, scaturita dalle indicazioni del partenariato e dalla analisi dei dati raccolti. La tipologia di intervento è inquadrabile nella categoria studi e ricerche ed è stata realizzata attraverso lo svolgimento di indagini, l’elaborazione delle analisi SWOT, la redazione del PIR e dei relativi allegati. Costi I costi per la realizzazione dell’azione sono pari ad Euro 35.000,00 come riportato di seguito. Schema riepilogativo costi - Intervento 1.2 - Progettazione del PIR Unità di misura Descrizione Costo unitario Quantità prevista 35.000, Elaborazione PIR n Totale 1.2 00 1 Costo totale 35.00 0,00 35.00 0,00 83 L’elaborazione del PIR (dalla fase di indagine preliminare alla predisposizione della documentazione amministrativa da allegare alla domanda di finanziamento) sono state avviate nella prima settimana del mese di novembre 2004 e si sono concluse alla scadenza del bando. Il seguente schema raffigura il cronoprogramma delle attività realizzate nell’ambito della Misura 4.24.b, primo trattino. Va sottolineato che tale cronoprogramma rappresenta un estratto del piano di lavoro approvato dai partner in fase di avvio della progettazione. 84 Cronoprogramma della attività – punto b) primo trattino A. Definizione PL A.1 Definizione PL I ottobre '04 II III IV I novembre '04 II III IV I dicembre '04 II III IV I gennaio '05 II III IV febbraio '05 I II III B. Organizzazione PL B.1 Individuazione SR B.2 Conferim. incarico elab. PIR B.3 Definizione RI B.4 Redazione PdI B.5 Firma PdI C. Definizione strategia C.1 Analisi dati territoriali C.2 Analisi programm. territoriale C.3 Analisi SWOT C.4 Definizione obiettivi e strategia C.5 Individuazione PC D. Animazione territoriale D.1 Animazione PL D.2 Animaz. ed inform. esterna E. Acquisizione MdI E.1 Elaboraz. criteri di selezione E.2 Elaborazione bando E.3 Pubblicazione bando E.4 Chiusura bando E.5 Istruttoria E.6 Graduatoria Finale F. Elaborazione finale PIR F1 Definizione Sezione 1 F2 Definizione Sezione 2 F3 Definizione Sezione 3 F4 Approvazione PIR F5 Preparazione doc. amm. F6 Trasmissione progetto al SR F7 Trasmissione Amm. Prov. F8 Acquisizione ACP F9 Presentazione PIR regione 85 Attività di cui alla lettera b) secondo trattino del Bando di Gara Assistenza tecnica, supporto, affiancamento e implementazione del PIR Le attività di assistenza tecnica, supporto, affiancamento e implementazione del PIR rappresentano un elemento fondamentale, in quanto consentono di mettere in rete gli intereventi finanziati e realizzati all’interno del PIR e di collegarli con tutte le altre iniziative, interventi ed altre attività che sono già in corso sul territorio. La finalità complessiva di queste attività è quella di ottenere quel valore aggiunto territoriale, che in questa fase è soltanto potenziale, e che dunque necessita di interventi specifici. L’assistenza tecnica, il supporto, l’affiancamento e l’implementazione del PIR, oltre ad avere l’obiettivo generale di raggiungere il successo progettuale realizzando e completando tutte le iniziative e gli interventi previsti dal progetto, si propone un obiettivo specifico più ambizioso. Tale obiettivo specifico risiede nella capacità del territorio dell’Ambito PIR Le Terre Irpine DOCG di “fare sistema” e di diventare un’area di grande attrattività per un turismo qualificato, destagionalizzato e di nicchia, in grado di apprezzare le produzioni tipiche locali, la grande qualità e particolarità dell’ambiente e tutti gli altri elementi che rappresentano i punti di forza territoriali, valorizzabili ai fini turistici. La qualità progettuale emersa dagli interventi proposti nell’ambito delle Manifestazioni di interesse, sia pubbliche che private, rappresenta una condizione necessaria per il consolidamento ed il miglioramento dei fattori di qualità del territorio. Ciò non è tuttavia sufficiente, in quanto è necessario intercettare in maniera organica i flussi di domanda in grado di acquistare il “prodotto-territorio” rispettando al contempo l’esigenza di preservare le risorse territoriali nell’ottica dello sviluppo sostenibile, e dall’altro garantendo un flusso di reddito alle attività economiche in grado di garantire una redditività sufficiente a garantire adeguate condizioni di vita evitando la necessità di ricorrere periodicamente a politiche assistenziali. Si tratta di implementare dunque azioni orientate al marketing, che nella situazione attuale, in cui la competitività non è più tra le imprese, ma tra territori, rivestono un ruolo cruciale. Le singole attività che rispondono alle necessità di cui alla lettera b) del Bando di gara secondo trattino, rappresentano un insieme organico che si propone di realizzare azioni con i seguenti obiettivi: mettere in rete gli interventi realizzati attraverso il Progetto Integrato Rurale tra loro e con gli altri interventi realizzati nei vari programmi di investimenti realizzati ed in corso, oltre che con tutti gli elementi che caratterizzano il territorio d’Ambito; qualificare e specializzare l’offerta territoriale, in una visione che parta dai diversi elementi che caratterizzano il territorio stesso, in modo da proporre un’offerta territoriale complessiva che sia coerente e calibrata rispetto alle risorse endogene; individuare gli specifici target di mercato cui indirizzarsi, attraverso un’accurata attività di analisi che sia funzione delle tendenze attuali della domanda di mercato e delle scelte di posizionamento del territorio rispetto ai concorrenti, da effettuare coerentemente con le risorse disponibili e con le aspettative dei diversi attori locali; progettare ed attuare attività di comunicazione, promozione, affiancamento alle imprese ed agli enti, che consentano la reale ed effettiva implementazione del PIR, nel senso di realizzare tutte le azioni necessarie a fare in modo che il prodotto-territorio dell’Ambito PIR Le Terre Irpine DOCG intercetti la quota di domanda di mercato necessaria al raggiungimento dell’obiettivo di un adeguato sviluppo sostenibile. Tali attività saranno ovviamente affiancate anche dal un adeguato monitoraggio che rappresenta la “funzione di controllo” dell’andamento degli interventi del PIR e la situazione complessiva in relazione al raggiungimento della domanda. Tutte le azioni previste in questa fase sono molto articolate, e rispondono alla necessità generale di perseguire l’obiettivo 86 fondamentale di valorizzazione turistica dei prodotti tipici locali, che deriva dal tema prescelto (N° 3) e, ovviamente, è funzione delle caratteristiche territoriali. In questo modo si crea un sistema relazionale, che, coadiuvato dal luogo in cui localizzano le attività relative al funzionamento del PIR, realizza “La Casa del PIR Terre Irpine DOCG”, ambito di incontro e scambio di esperienze ; si tratta, come detto, non solo di un luogo fisico, che comunque rappresenta un importante elemento, ma di un insieme di metodologie innovative e di interventi diretti ad introdurre buone prassi in grado di valorizzare tutti gli interventi realizzati sul territorio per assicurare uno sviluppo turistico sostenibile che sia fondato sulla valorizzazione dei prodotti tipici locali di pregio (i tre vini DOCG in particolare) e sugli altri elementi di attrattività del territorio. Il concetto di “Casa del PIR” implica un’intensa attività di sperimentazione, di ricerca di metodologie innovative per la valorizzazione del territorio che implica l’utilizzo di professionalità e competenze diverse in grado di assicurare nel complesso il contributo necessario; ovviamente, da questo discende che nello svolgere queste attività si rende necessario coinvolgere professionalità specifiche in grado di assicurare il successo della pianificazione e realizzare degli interventi. In questo senso, le attività saranno svolte da strutture esterne al soggetto responsabile; tali strutture saranno scelte in funzione della loro capacità di assicurare le necessarie competenze professionali e l’esperienza precedente, in modo da assicurare il successo dell’iniziativa. Le attività previste con riferimento alla lettera b) secondo trattino del Bando di Gara, sono suddivise nelle seguenti tipologie: piano di marketing territoriale; il piano di marketing territoriale rappresenta l’attività propedeutica di pianificazione per la implementazione delle azioni dirette a La Casa del PIR Terre Irpine DOCG. Il piano di marketing territoriale sarà articolata in marketing strategico, che ha carattere generale per poi passare alla definizione delle azioni di marketing operativo; comunicazione nell’Ambito PIR Le Terre Irpine DOCG; la comunicazione rappresenta la fase successiva di attività, e prevede innanzitutto la progettazione di tutta l’attività di comunicazione. L’attività di comunicazione sarà articolata in due tipologie fondamentali: interna, quando diretta ai pubblici ed agli attori locali, ed esterna, quando si indirizza ai pubblici ed ai consumatori esterni; portale Web per il Turismo nelle Terre Irpine DOCG; il portale rappresenta sicuramente uno strumento fondamentale per tutte le iniziative previste da La Casa del PIR Terre Irpine DOCG. Infatti, il Portale è in grado di assicurare un insieme molto articolato di funzioni e di servizi. Il Portale potrà svolgere un ruolo fondamentale e complesso nel sistema territoriale per la valorizzazione turistica dell’Ambito PIR, quale ingresso virtuale a tutto il territorio, quale centro di conoscenze rispetto ad iniziative, attività, caratteristiche ed elementi territoriali, quale elemento di connessione sistemica di tutte le iniziative e le attività previste; monitoraggio delle azioni e valutazione degli effetti; il monitoraggio e la valutazione del programma PIR Tere Irpine DOCG e delle iniziative promosse all’interno de La Casa del PIR Terre Irpine DOCG, non rappresenta un punto terminale per quanto importante. Infatti, il monitoraggio deve essere un’attività da svolgersi anche dopo la conclusione del programma, e questo anche grazie alla metodologia innovativa di analisi che andrà messa a punto in questa fase. 87 Piano di marketing territoriale Descrizione Il progetto di marketing territoriale intende sviluppare un’analisi sul grado di attrattività dell’Ambito PIR Le Terre Irpine DOCG sia per gli utenti interni che per quelli esterni. L’obiettivo è quello di implementare un approccio alla corretta utilizzazione al territorio in funzione degli specifici interventi, individuando le azioni specifiche per migliorare la competitività del contesto locale. Le politiche di sviluppo locale hanno raggiunto, a livello nazionale ed internazionale, livelli di interesse ed importanza molto elevati. In un’ottica moderna parlare di sviluppo di un territorio e delle sue risorse chiama in causa il concetto di marketing territoriale. Questo è un concetto innovativo, talvolta mal interpretato, che ha la particolarità di considerare un determinato contesto territoriale con un approccio di marketing che è tipico delle aziende. L’obiettivo centrale del progetto è quello di individuare ed interpretare, attraverso uno studio approfondito dell’area, le caratteristiche territoriali dell’Ambito PIR AV/2 per permettere di definire un’offerta ben identificata e una relativa domanda attuale e potenziale che si possa sentire attratta e, successivamente, soddisfatta. All’interno del progetto saranno definite: un’area di azione esterna (il cosiddetto marketing territoriale esterno) volta cioè a richiamare all’interno del territorio oggetto dell’intervento i differenti segmenti di clienti individuati come le imprese e gli investitori e un’area di azione interna (il cosiddetto marketing territoriale interno) che ha come scopo quello di soddisfare gli operatori pubblici e privati interni come i cittadini, le imprese, le associazioni di categoria, ecc. Si comprende subito come fondamentale diventa, al fine del buon esito di tutto il lavoro, individuare con chiarezza le quali sono le caratteristiche territoriali che devono essere enfatizzate e quali tipologie di soggetti esterni attrarre. A livello operativo diventa indispensabile un’analisi ben ponderata per individuare quale tipo di azione intraprendere per raggiungere l’obiettivo centrale del progetto. Le azioni operative che discendono dall’attuazione della strategia individuata di marketing del territorio mirano a raggiungere quattro tipi di obiettivi : − di sviluppo, che mirano a rafforzare o ad innovare le componenti dell’offerta territoriale; − di comunicazione, che forniscono alle varie componenti della domanda individuata maggiori elementi possibili sulle caratteristiche dell’offerta locale; − organizzativi, che permettono di aggregare e coordinare i diversi attori dell’offerta locale; − di sostegno, che sviluppano iniziative che consentono l’intensificarsi delle relazioni tra alcuni elementi individuati della domanda potenziale ed alcuni attori dell’offerta locale. Il piano prevede la definizione del marketing strategico e del marketing operativo; il primo parte da un’analisi attenta delle caratteristiche e dell’offerta territoriale e da un’analisi dei mercati turistici e dei prodotti tipici, oltre che da una selezione dei diversi ed eventuali segmenti di interesse. Si tratta di individuare su quali strategie puntare, e quale segmentazione del mercato operare; segmentare significa soprattutto focalizzare l'attenzione sui mercati e sui clienti ritenuti di maggiore interesse. Il marketing operativo traduce il marketing strategico in iniziative ed azioni per raggiungere i segmenti target individuati precedentemente; tali azioni sono organizzate in un insieme sinergico, diretto a raggiungere gli obiettivi previsti. Il successo del piano di marketing dipende in maniera cruciale dalla capacità di far interagire tutte i soggetti presenti sul territorio, che peraltro hanno già positivamente dialogato nel tavolo partenariale, ma anche dalla capacità di coinvolgere nella progettazione tutte le professionalità necessarie alla migliore conoscenza del territorio e dei possibili intereventi da proporre. 88 Costi I costi da sostenere per la realizzazione dell’azione sono pari ad Euro 223.000,00 e sono stati calcolati utilizzando i parametri vigenti per attività similari. Come si evince dalla tabella si tratta di costi per il personale previsto, che consta in consulenti partner, senior e junior, di costi per la pubblicazione e diffusione del piano, e delle spese generali. Per quanto riguarda il personale previsto, sono state indicate esclusivamente le giornate/uomo previste, prevedendo di dover utilizzare competenze, specializzazioni e professionalità diverse, in funzione delle necessità realizzative del piano. Schema riepilogativo costi - Intervento 2.1 - Piano di Marketing territoriale Descrizione Unità di misura Costo unitario Quantità prevista Costo totale Consulente Partner giornate 400,00 25 10.000,00 Consulente Senior giornate 300,00 350 105.000,00 Consulente Junior giornate 185,00 400 74.000,00 Pubblicazioni e stampe forfait 14.000,00 1 14.000,00 Spese generali, viaggi e trasferte forfait 20.000,00 1 20.000,00 Totale Intervento 2.1 223.000,00 Calendario di attività La durata prevista per la realizzazione del piano di marketing è di tre trimestri, con l’inizio previsto nel terzo trimestre del 2005 e la conclusione entro la fine del primo trimestre del 2006. Attività 2.1. Piano di marketing territoriale Elaborazione del piano di marketing territoriale 2005 III IV I II 2006 III IV I II 2007 III IV I 2008 II Comunicazione nell’Ambito PIR Le Terre Irpine DOCG; Descrizione La fase di progettazione del marketing territoriale consente di definire, operativamente, quale deve essere la politica di comunicazione più adatta per cercare di far recepire al mercato il prodotto - territorio in maniera adeguata. La fiducia che bisogna trasmettere nella politica di comunicazione si concretizza anche in questo, nell’avere cioè, la possibilità di trovare controparti competenti ed efficienti che possano dare informazioni dirette a far conoscere adeguatamente le caratteristiche territoriali e la tipologia di offerta. Destinatario privilegiato di tutti gli sforzi comunicazionali devono essere naturalmente i consumatori attuali e potenziali, sia i turisti che i consumatori di prodotti tipici. L’attività di comunicazione è articolata secondo un metodo scientifico in tre fasi fondamentali: − progettazione della comunicazione; − comunicazione interna; − comunicazione esterna. 89 La prima sottofase prevede la realizzazione di un programma operativo di comunicazione diretto a strutturare il piano della comunicazione mirata e globale sul posizionamento del territorio. Completata la progettazione del piano di comunicazione, è prevista l’attivazione di una comunicazione che prevede tipologie di azioni interne, dirette a diffondere sul territorio il progetto, le sue iniziative ed i suoi effetti attesi, oltre che azioni di comunicazione esterna dirette alla promozione attraverso missioni, workshop, ed eventi, presso i territori ove è significativa la presenza di consumatori e di utenti target. In particolare, la comunicazione interna è strutturata in tre azioni: evento di presentazione; incontri di diffusione; campagna pubblicitaria interna, stampa opuscoli, brochure ed altre iniziative promozionali. Dall’altro lato, la comunicazione esterna prevede tre tipologie di azioni specifiche di elevato impatto sui mercati prescelti nel piano di marketing:: visite di familiarizzazione e workshop “specializzati”; visite guidate per gruppi selezionati e ristretti di giornalisti; campagna pubblicitaria declinata per prodotti/stagioni Costi La progettazione della comunicazione ha un costo complessivo che ammonta 15.000,00 Euro. Schema riepilogativo costi - Intervento 2.2 - La comunicazione dell'Ambito PIR AV/2 2.2.1 - Piano di comunicazione Unità di misura Descrizione Elaborazione del piano di comunicazione Costo unitario Quantità prevista 15.000, 00 a corpo Costo totale 15.00 0,00 15.00 0,00 1 Totale Intervento 2.2.1 Calendario di attività Il calendario di attività prevede che la progettazione della comunicazione sia avviata entro il terzo trimestre 2005 e si completi nel trimestre successivo. Attività 2.2.1 - Piano di comunicazione Elaborazione del piano di comunicazione 2005 II I IV I 2006 II II I IV I 2007 II II I 2008 IV I II 90 Costi La comunicazione interna ha un costo complessivo di 84.000,00 euro e si articola in tre tipologie di attività: l’evento (convegno di presentazione), 10 incontri di animazione, e l’attività pubblicitaria, promozionale, oltre che la stampa e diffusione di opuscoli e documenti relativi all’Ambito PIR Le Terre Irpine DOCG. Schema riepilogativo costi - Intervento 2.2 - La comunicazione dell'Ambito PIR AV/3 2.2.2 - Comunicazione interna Unità di misura Descrizione Costo unitario Quantità prevista Costo totale Evento di presentazione numero 12.000,00 1 12.000,00 Incontri di animazione Pubblicità, opuscoli, ecc, e altre forme di promozione numero 2.700,00 10 27.000,00 forfait 45.000,00 1 45.000,00 84.000,00 Totale Intervento 2.2.2 Calendario di attività Il calendario di attività prevede che l’evento (convegno di presentazione) si realizzi entro la fine del 2005, mentre i 10 incontri di animazione saranno realizzati per tutto il 2006 e nel primo trimestre del 2007; l’attività pubblicitaria, promozionale, la stampa e diffusione di opuscoli e documenti relativi all’Ambito Le Terre Irpine DOCG inizierà nei primi mesi del 2006 e si completerà alla conclusione del progetto PIR. Attività 2.2.2 - Comunicazione interna Evento di presentazione Incontri di animazione Pubblicità, opuscoli, ecc, e altre forme di promozione 2005 III IV I 2006 II III IV I 2007 II III IV I 2008 II Costi La comunicazione esterna costa complessivamente Euro 146.000,00 e si articola in tre tipologia di iniziative: visite di familiarizzazione e workshop specializzati, diretti ad incrociare i target di mercato selezionati; visite guidate di gruppi selezionati e ristretti di giornalisti in grado di veicolare all’esterno un’immagine positiva del territorio; infine, è prevista una campagna pubblicitaria su riviste specializzate. 91 Schema riepilogativo costi - Intervento 2.2 - La comunicazione dell'Ambito PIR AV/2 2.2.3 - Comunicazione esterna Descrizione Unità di Costo Quantità Costo totale misura unitario prevista Organizzazione di visite di familiarizzazione e workshop “specializzati” Visite guidate per gruppi selezionati e ristretti di giornalisti Campagna pubblicitaria declinata per prodotti/stagioni numero 14.000,00 4 56.000,00 numero 10.000,00 4 40.000,00 forfait 50.000,00 1 50.000,00 146.000,00 Totale Intervento 2.2.3 Calendario di attività Il calendario delle attività prevede che tali iniziative inizino nella seconda metà del 2006 per concludersi alla fine del programma PIR; le attività di comunicazione esterna prevedono una temporizzazione che prevede l’attuazione di programmi su base semestrale, alla fine dei quali vi sarà una sosta trimestrale, in modo da poter anche effettuare una prima valutazione degli effetti dell’azione. Attività 2.2.3 - Comunicazione esterna Organizzazione di visite di familiarizzazione e workshop “specializzati” Visite guidate per gruppi selezionati e ristretti di giornalisti Campagna pubblicitaria declinata per prodotti/stagioni 2005 III IV I 2006 II III IV I 2007 II III 2008 IV I II Portale Web dell’Ambito PIR Le Terre Irpine DOCG; Descrizione Nell’ambito della complessa attività di comunicazione si prevede anche la realizzazione di un articolato portale Web; il Portale ha l’obiettivo di sostenere lo sviluppo del territorio e del tessuto imprenditoriale attraverso la promozione e valorizzazione delle risorse locali. Il sistema prevede una complessa architettura di portali Internet formata da un Portale che sia in network con i siti Web degli Enti e delle Imprese del territorio. La Porta di Ingresso virtuale al Territorio delle Terre Irpine DOCG, che rappresenta il nome prescelto per il portale Web costituisce l’interfaccia interattiva attraverso la quale i visitatori/turisti potranno venire a conoscenza delle risorse esistenti sul territorio ed interagire direttamente con tutti gli attori interessati (enti, istituzioni, aziende e strutture ricettive). Esso non si limiterà a veicolare informazioni multimediali sul territorio (patrimonio artistico, culturale e naturalistico; itinerari turistici; eventi, spettacoli, sagre; prodotti eno-gastronomici; artigianato locale; strutture ricettive) ma, soprattutto, offrirà una serie di servizi on-line, come ad esempio un link alle prenotazioni delle strutture ricettive, interazione diretta con tutti i visitatori e gli attori del territorio attraverso servizi di Community, ed altri. In pratica, i visitatori, una volta scelto un contenuto sul Portale, potranno eventualmente ed agevolmente accedere all’opportuno link ottenendo, così, tutte le informazioni collegate o i 92 servizi di cui si necessita. Si sottolinea, infine, che l’implementazione del Portale, secondo il modello reticolare ed interattivo proposto, è in linea con una delle priorità trasversali sostenute dall’Amministrazione regionale in sede di programmazione della Misura 4.24 in quanto consente di attuare quanto richiesto in tema di società dell’informazione e di tecnologie I&CT. Costi I costi per la realizzazione della Porta di Ingresso virtuale al Territorio dei Le Terre Irpine DOCG sono pari ad Euro 50.000,00 e sono riportati nella tabella riportata di seguito. Schema riepilogativo costi – Intervento 2.3 - Il Portale WEB dell'Ambito PIR AV/3 Descrizione Il Portale WEB dell'Ambito PIR AV/2 Unità di misura Costo unitario A corpo 50.000,00 Quantità prevista Costo totale 1 50.000,00 Totale Intervento 2.3 50.000,00 Calendario di attività Il calendario di attività prevede il completamento della Porta di Ingresso virtuale al Territorio Le Terre Irpine DOCG entro il primo trimestre del 2006; ovviamente, a partire da tale data, sarà effettuata un costante e periodico aggiornamento dei dati e dei contenuti. Attività 2.3 - Il Portale WEB dell'Ambito PIR AV/2 Il Portale WEB dell'Ambito PIR AV/2 2005 II I IV 2006 I II III 2007 IV I II III 2008 IV I II Monitoraggio delle azioni e valutazione degli effetti Descrizione Il monitoraggio e la valutazione sono due attività strettamente connesse e di grande utilità ai fini della comprensione dell’andamento progettuale, in quanto consentono di comprendere le problematiche in corso d’opera e le difficoltà che si incontrano nella realizzazione delle singole attività previste nel PIR Le Terre Irpine DOCG. In particolare, si prevede di effettuare un’attività di monitoraggio periodica già entro il primo anno di attività, in modo da proporre eventuali soluzioni e/o azioni correttive alle possibili problematiche; nel complesso, si prevedono tre cicli di monitoraggio delle attività svolte. Inoltre, nel periodo conclusivo di realizzazione del programma, si prevede di realizzare, oltre che l’ultimo monitoraggio, anche una valutazione dei primi effetti del programma di investimenti che rappresenta un utile confronto con quanto realizzato nella fase di pianificazione delle azioni. Sia il monitoraggio che la valutazione del PIR Le Terre Irpine DOCG saranno svolti coerentemente con la previsione normativa, e saranno realizzati anche con il supporto di personale altamente specializzato e qualificato, in modo da introdurre metodologie innovative di analisi e di controllo dei risultati, in termini, ad esempio di ROI territoriale. 93 Costi I costi sostenuti per la realizzazione dell’azione sono pari ad Euro 56.700,00 si riferiscono al personale utilizzato nell’attività, consulente partner, consulente senior, e consulente junior, ed alle relative spese generali. Per quanto attiene il personale, i costi sono stati calcolati nel rispetto della normativa vigente, e sono stati articolati in giornate/uomo. Schema riepilogativo costi - Intervento 2.4 - Monitoraggio delle attività e valutazione degli effetti Descrizione Unità di misura Costo unitario Quantità prevista Costo totale Consulente Partner giornate 400,00 8 3.200,00 Consulente Senior giornate 300,00 100 30.000,00 Consulente Junior giornate 185,00 100 18.500,00 5.000,00 1 5.000,00 Spese generali, viaggi e trasferte forfait 56.700,00 Totale Intervento 2.4 Calendario di attività L’attività di monitoraggio e valutazione si svolgerà con cadenza periodica; la prima attività è prevista nel secondo trimestre del 2006, mentre il secondo monitoraggio si terrà nel primo trimestre 2007; infine, l’attività finale di monitoraggio e valutazione è prevista per l’ultimo semestre di attività Attività 2.4 - Monitoraggio delle attività e valutazione degli effetti Consulente Partner Consulente Senior Consulente Junior Spese generali, viaggi e trasferte 2005 III IV I 2006 II III IV I 2007 II III IV I 2008 II 94 Attività di cui alla lettera b) terzo trattino del Bando di Gara Funzionamento dei partenariato Il funzionamento del partenariato è un’attività molto importante, in quanto le attività in esso previste sono finalizzate a fornire strumenti operativi al Partenariato, in termini di beni materiali e servizi indispensabili sia alla gestione corrente delle attività, sia allo sviluppo delle attività amministrative, di monitoraggio, controllo e sorveglianza, legate all’attuazione del PIR ed al monitoraggio delle iniziative cofinanziate dal POR-Feoga. Inoltre, l’aspetto più importante, è quello di creare una struttura di supporto e di servizio al partenariato ed alle attività previste alla lettera b) secondo trattino, in quanto la struttura rappresenterà il riferimento fisico per il Le Terre Irpine DOCG. Questa struttura di servizio si qualifica come vera e propria agenzia di sviluppo con compiti di supporto al partenariato, grazie al suo personale altamente qualificato, ed al contempo rappresenta il riferimento per tutte le attività previste dal PIR. In particolare, le spese connesse all’azione in esame sono legate: all’allestimento funzionale della struttura operativa del Partenariato (acquisto di beni ed attrezzature). La sede del Soggetto Responsabile sarà dotata delle attrezzature indispensabili al funzionamento dello stesso, in particolare si prevede l'acquisto di mobili e attrezzature da ufficio, compresi supporti informatici; alle spese per l’affitto dei locali che ospiteranno la sede del Partenariato; alle spese di natura corrente connesse all’avvio ed al funzionamento del PIR (utenze e materiale di consumo) ivi compresi gli oneri bancari e legati alla gestione finanziaria del PIR e quelli per la garanzia fideiussoria; alle spese per il personale (direttore, agente di sviluppo e segretaria contabile). La finalità è quella di creare una struttura in grado di supportare adeguatamente il partenariato in tutte le fasi di attività; si prevede di realizzare un gruppo di lavoro con competenze specialistiche sulle materie e sulle tematiche di interesse del PIR. Costi I costi sostenuti per l’acquisto del materiale durevole, attrezzature informatiche e arredamento sono pari ad Euro 22.600,00. Schema riepilogativo costi - Intervento 3.1 - Spese di funzionamento 3.1.1 - Materiale durevole Descrizione Unità di misura Costo unitario Quantità prevista Costo totale PC (HW+SW) n 1.500,00 2 3.000,00 Stampante Laser n 1.000,00 1 1.000,00 Stampante ink A3 n 700,00 1 700,00 Fotocopiatrice n 2.700,00 1 2.700,00 Fax n 400,00 1 400,00 Notebook n 2.000,00 1 2.000,00 Gruppo di continuità n 300,00 1 300,00 12.500,00 1 12.500,00 Arredamento a corpo Totale Intervento 3.1.1 22.600,00 95 Calendario di attività Il calendario prevede l’acquisto delle attrezzature entro la fine del 2005. 2005 Attività III IV Intervento 3.1 Spese di funzionamento 3.1.1 - Materiale durevole PC (HW+SW) Stampante Laser Stampante ink A3 Fotocopiatrice Fax Notebook Gruppo di continuità Arredamento I II 2006 III IV I II 2007 III IV I 2008 II Costi I costi per l’affitto della sede ammontano a 10.800 euro. Schema riepilogativo costi - Intervento 3.1 - Spese di funzionamento 3.1.2 - Fitto locali Descrizione Fitto locali Unità di misura Costo unitario mese Quantità prevista 300,00 Costo totale 36 10.800,00 10.800,00 Totale Intervento 3.1.2 Calendario di attività Il calendario prevede che le spese per l’affitto dei locali incidano per tutto il periodo di attività, fino al 2008. 2005 II Attività I IV Intervento 3.1 - Spese di funzionamento Fitto locali Fitto locali 2006 I II III 2007 IV I II III 2008 IV I II 96 Costi I costi per le spese generali correnti relative al funzionamento del PIR ammontano a 37.500 euro. Schema riepilogativo costi - Intervento 3.1 - Spese di funzionamento 3.1.3 - Spese generali correnti Descrizione Unità di misura Costo unitario Quantità prevista Costo totale Utenze mese 500,00 36 18.000,00 Materiale di consumo mese 200,00 36 7.200,00 Oneri assicurativi e bancari anno 4.100,00 3 12.300,00 37.500,00 Totale Intervento 3.1.3 Calendario di attività Le spese generali correnti incideranno per tutta la durata del PIR, ad eccezione del materiale di consumo, per il quale è previsto un acquisto periodico in funzione delle esigenze di ufficio. 2005 Attività III IV I II Intervento 3.1 - Spese di funzionamento Spese generali correnti Utenze Materiale di consumo Oneri assicurativi e bancari III 2006 IV I II III 2007 IV I 2008 II Costi I costi per le tre unità di personale rappresentano la voce di maggiore incidenza di questa azione, ed ammontano a 194.400 euro; nel dettaglio, il direttore incide, nei tre anni, per 90.000 euro, l’agente di sviluppo per 64.800 euro e la segretaria contabile raggiunge i 39.800 euro. Schema riepilogativo costi - Intervento 3.1 - Spese di funzionamento 3.1.4 – Personale Descrizione Unità di misura Costo unitario Quantità prevista Costo totale Direttore mese 2.500,00 36 90.000,00 Agente di sviluppo mese 1.800,00 36 64.800,00 Segretaria contabile mese 1.100,00 36 39.600,00 Totale Intervento 3.1.4 194.400,00 97 Calendario di attività L’attività del personale è prevista per tutta la durata del PIR, dal terzo trimestre del 2005 alla fine del secondo trimestre del 2008. Attività Intervento 3.1 - Spese di funzionamento - Personale Direttore Agente di sviluppo Segretaria contabile 2005 III IV I II 2006 III IV I II 2007 III IV I 2008 II 98 1.7 Modalità di attuazione e gestione del Piano Il Partenariato ha prestato particolare cura alla definizione di precise regole comuni per l’attuazione del PIR. In particolare, nel Regolamento interno allegato al PIR sono state previste le modalità di funzionamento dell’Assemblea del Partenariato, quale organo volitivo del Partenariato. Per garantire inoltre un’efficace gestione è stata istituita una Conferenza d’Ambito composto dai rappresentanti dei 10 comuni facenti parte dell’Ambito PIR, dalle Comunità Montane e dai rappresentanti delle organizzazione più importanti presenti sul territorio, in modo da rispecchiare la composizione del Partenariato. Tale Conferenza svolge un ruolo centrale, convocando le riunioni dell’Assemblea, curando i rapporti con il Soggetto Responsabile e garantendo la massima pubblicità ai lavori dell’Assemblea. Il Regolamento prevede, inoltre, anche l’attivazione di procedure di consultazione scritta e reca indicazioni atte a garantire il principio della trasparenza. Il Protocollo d’Intesa sottoscritto dai partner, allegato alla domanda di finanziamento del PIR, definisce, tra l’altro, il modello organizzativo adottato, precisando che l’attuazione del PIR, lo svolgimento delle attività di monitoraggio degli interventi compresi nel PIR e la rendicontazione delle spese sostenute dal Partenariato, saranno svolti dal Soggetto Responsabile attraverso apposita convenzione. A tal fine il Partenariato si riserva di fornire al soggetto Responsabile tutte le indicazioni strategiche, trasferendo tempestivamente al Soggetto Responsabile tutte le delibere contenenti tali indicazioni. L’attività di esecuzione del P.I.R. sarà svolta dal Soggetto Responsabile, il quale risponderà al Partenariato Locale delle iniziative svolte in esecuzione dei compiti che quest’ultimo gli ha attribuito. Nello specifico, i compiti del Soggetto Responsabile sono i seguenti: esaminerà periodicamente le linee strategiche dettate dal Partenariato; assumerà tutte le decisioni in materia P.I.R. che competono al Soggetto Responsabile, fatte salve le prerogative degli organi statutari di quest’ultimo; - esaminerà periodicamente lo Stato d’avanzamento del P.I.R. e le relative connesse problematiche operative. Al fine dello svolgimento del suo compito, il Soggetto Responsabile metterà a disposizione la sua struttura tecnica, in particolare: - - - il Direttore; - l’Agente di Sviluppo; - la Segreteria. Riguardo all’acquisizione delle proposte di adesione al PIR, si rimanda a quanto ampiamente illustrato nel capitolo 2.1, nel quale si descrive il metodo adottato per l’acquisizione delle Manifestazioni d’interesse dei privati, ma anche le modalità di concertazione che hanno portato ad individuare le iniziative proposte da soggetti pubblici. Riguardo alle modalità di monitoraggio, la materia si presta ad interessanti approfondimenti in tema di attuazione del PIR. Da un lato, difatti, si rende necessario ottemperare agli obblighi fissati dall’Amministrazione regionale; dall’altro, si deve tener conto delle necessità di tenere costantemente informata l’Assemblea sullo stato d’avanzamento dei Lavori. Ma a queste due esigenze se ne affianca un’altra, relativa alla individuazione di una batteria di indicatori adeguati a misurare gli impatti dell’intervento integrato, con particolare riferimento a quegli elementi immateriali su cui la Misura 4.24 intende incidere (miglioramento dei sistemi di governance, integrazione progettuale, sistema di relazioni, ecc.). Su tali temi si prevede di sviluppare concrete proposte in sede di assistenza tecnica al Partenariato, sviluppando strumenti e metodi innovativi in tema di progettazione integrata. Infine, per quanto riguarda la gestione finanziaria, tenuto conto della natura pubblica del Soggetto Responsabile, questa non può che essere aderente alle norme vigenti che regolano la 99 materia. Nel caso di approvazione del P.I.R., il Soggetto Responsabile accenderà apposito conto corrente bancario dedicato per la gestione delle risorse assegnate per lo svolgimento delle attività di cui alla lettera b) del paragrafo 1.1 del Bando di attuazione della Misura 4.24. 100 ORGANIGRAMMA DEL PIR AV/2 – LE TERRE IRPINE DOCG M o n i t o r a g g i o e co n t r o ll o As s emblea del partenariato PIR Itinerari Irpini di preg io C o m p o s iz io n e : A tto r i lo c a li r a p p r e s e n ta tiv i d i tu tti g li in te r e s s i p r e s e n ti s u l C o m p iti: In d iv id u a z io n e te m a L in e e s tr a te g ic h e In d iv id u a z io n e s o g g e tto r e s p o n s a b ile A n im a z io n e e s e n s ib iliz z a z io n e te r r ito r ia le D e fin iz io n e r u o lo p a r tn e r E m a n a z io n e b a n d i M d I V a lu ta z io n e M d I S o r v e g lia n z a C o n tr o llo A p p r o v a z io n e P IR A p p r o v a z io n e g r a d u a to r ia A p p r o v a z io n e r e n d ic o n ti P r o p o s ta d i m o n ito r a g g io C onferenza d’Ambito PIR Le Terre Irpine DOC G C o m p o s iz io n e : C o m u n ità M o n ta n e ; C o m u n i; O r g a n iz z a z io n i d i c a te g o r ia C o m p iti C o o r d in a m e n to p a r te n a r ia to Im p le m e n ta z io n e P IR F a v o r ir e p a r te c ip a z io n e p a r tn e r R a p p o r ti c o n s o g g e tto r e s p o n s a b ile R ic h ie s ta di A tte s ta z io n e di C o e r e n z a P r o g r a m m a tic a M o d e llo d i a ttu a z io n e d e l P IR A ttiv ità d i a n im a z io n e , s e n s ib iliz z a z io n e , a s s is te n z a te c n ic a , s u p p o r to S og g etto R es pons abile PIR Le Terre Irpine DOC G C omunità Montana Partenio C o m p iti A d e m p im e n ti p e r p r e d is p o s iz io n e P IR A d e m p im e n ti p e r p r e s e n ta z io n e P IR R a p p r e s e n ta n z a le g a le p a r te n a r ia to in c a s o d i a p p r o v a z io n e G e s tio n e r is o r s e a s s e g n a te A ttu a z io n e d e lle in iz ia tiv e p r e v is te d a lla M is u r a 4 .2 4 S tr u ttu r a d i fu n z io n a m e n to d e l P IR C o m p o s iz io n e : D ir e tto r e A g e n te d i s v ilu p p o S e g r e ta r ia 101 La struttura deve essere progettata ed organizzata, pertanto, non secondo una mera ottica di breve periodo, bensì secondo un’ottica di medio periodo, al fine di definire attività – obiettivi – risorse per il medio termine Attività Medio Obiettivi Termine (circa 4 anni) Gestione finanziamenti Assistenza ai soggetti finanziati Risorse Attività istruttoria – Assistenza Struttura organizzativa interna tecnica - Gestione ed erogazione Partenariato secondo vincoli e termini normativi Agevolare il reale l’accesso ai fondi Struttura organizzativa interna Creazione di ulteriori occasioni Crescita del territorio di sviluppo locale Struttura organizzativa (aspetto tecnico) Partenariato (aspetto politico) - interna Nella pagina precedente è riportato l’organigramma funzionale del partenariato; come si vede dall’organigramma si è ipotizzato un modello di governance in grado di rispondere alle necessità del territorio e che al contempo sia organizzato in modo da garantire rapidità, efficienza ed efficacia all’azione di governance. L’obiettivo del modello organizzativo è quello di rispondere alle diverse possibili esigenze di governo territoriale in maniera efficiente; i componenti il modello organizzativo sono i seguenti: Assemblea del partenariato Conferenza d’Ambito Soggetto responsabile. L’assemblea del partenariato è l’organo rappresentativo del partenariato locale, e ad essa partecipano tutti i rappresentanti dei soggetti, pubblici e privati, che partecipano al partenariato locale. Si tratta di un organo che, data la sua composizione molto articolata, svolge funzioni di indirizzo strategico; ad esempio, l’Assemblea ha definito la scelta del tema strategico e del soggetto responsabile. Il Comitato d’Ambito rappresenta l’organo di coordinamento del partenariato e di livello collegamento tra questo ed il soggetto reponsabile; tra i suoi compiti, vi è la funzione di impulso e di proposta al partenariato locale, e di definizione del modello di attuazione del PIR Le Terre Irpine DOCG. Il Soggetto responsabile, identificato nella Comunità Montana del Partenio su decisione del partenariato locale, si è occupata delle attività di progettazione del PIR e dei relativi adempimenti burocratici; inoltre, nella fase di attuazione del PIR si occuperà del funzionamento e delle attività di assistenza tecnica, sensibilizzazione, animazione, e supporto. Ai fini di una maggiore efficacia delle azioni precedentemente citate e per raggiungere al meglio le finalità del Progetto PIR Le Terre Irpine DOCG, per la creazione di un sistema territoriale integrato turismo-prodotti tipici locali, il Soggetto Responsabile si avvarrà di strutture specializzate e con comprovata esperienza settoriale, attraverso procedure da attuare in funzione degli specifici interventi. Le attività previste nell’attuazione della Misura 4.24 e, più in generale, dell’intero Progetto Integrato Rurale rappresentano l’occasione decisiva per implementare un sistema integrato turismo-prodotti tipici; tale sistema richiede un adeguato modello di governance, in grado di rispondere alle esigenze territoriali; tale modello di governance richiede anche un’attenta attività di monitoraggio e controllo, in grado di proporre anche gli eventuali correttivi agli scostamenti tra obiettivi attesi e risultati. 102 1.8 Il Piano di Comunicazione A livello macro, il flusso progettuale di un Piano di comunicazione, come per ogni attività pianificata, si sviluppa attraverso quattro fasi logiche ed operative, Analisi – Pianificazione - Azione – Controllo, all’interno delle quali si collocano e si realizzano le attività operative ad esse dedicate. Allo scopo di rendere flessibili ed adattabili alla realtà di riferimento le modalità di esecuzione del piano, si possono definire due diverse tipologie di approccio metodologico alla sequenza delle attività: - Sequenza Ciclica - Sequenza Differenziale Nella Sequenza Ciclica, le attività vengono realizzate all’interno di un unico processo che parte dalla raccolta dei dati, attraverso le ricerche, e si conclude con il controllo dei risultati ottenuti dalle azioni realizzate che, a sua volta, dà origine ad un nuovo ciclo di pianificazione. Si precisa che il Programma Economico Gestionale del PIR AV/2 deve essere considerato quale primo anno del Piano Strategico a medio termine, allineato nelle modalità di gestione all’atto convenzionale che regola i rapporti del Partenariato del PIR. Nella Sequenza Differenziale, le attività vengono realizzate per livelli di dettaglio successivi in modo da poter tarare, in ogni momento la dimensione delle risorse in gioco in base alle priorità individuate. In pratica si distinguono due momenti progettuali, il secondo dei quali può essere definito in modo differenziale in base alle reali esigenze e capacità di impegno delle risorse. 103 Nel nostro caso si è seguito liter della sequenza differenziale, dividendo i 2 momenti della definizione della comunicazione in: una prima fase di definizone della strategia e delle decisioni, legate al lancio stesso del progetto PIR, fase che si esaurisce con la valutazione delle schede progetto e relativa graduatoria una seconda fase di realizzazione in cui, una volta definita la finanziabilità dell’operazione, si attiva una fase di ricerca operativa sul territorio delle iniziative attivabili, si impostano i piani operativi di comunicazione a breve termine in conformità al Programma Economico Gestionale del PIR AV/2 e si rendono esecutivi. - - I livelli di dettaglio, pertanto hanno una definizone successiva che, di volta in volta sarà definita, coerentemente alla strategia del nuovo strumento costituito dal PIR, in base al reale impiego delle risorse. Un piano di comunicazione territoriale deve porsi come obiettivo la promozione dell’immagine del luogo evidenziandone le effettive capacità e le competenze distintive rispetto ad altre offerte territoriali, in altre parole deve tendere a sviluppare una percezione positiva del luogo e dei prodotti offerti al suo interno. La comunicazione deve rendere massima la percezione dello spirito del territorio sia all’interno che all’esterno e deve mettere in evidenza gli aspetti maggiormenti coerenti con il posizionamento strategico prescelto. La comunicazione riveste una valenza strategica per qualsiasi programma di sviluppo territoriale, infatti mentre nel breve periodo l’immagine ha carattere strumentale, nel lungo termine essa si configura quale vera e propria risorsa strategica. Le informazioni veicolate dall’immagine si sedimentano nella memoria, incidendo sulle opinioni e, quindi, sulle percezioni di tutti coloro i quali interagiscono con il territorio: pubblici genericamente intesi, amministrazioni, clienti, dipendenti, finanziatori e portatori di interessi in genere (stakeholders). L’immagine rappresenta, insomma, una delle principali risorse su cui contare nel perseguimento delle finalità di generazione di valore e di sviluppo nel lungo periodo. Elaborare un piano di comunicazione significa definire: • obiettivi • target • strumenti di attuazione TARGET Individuare con esattezza il target nei processi di comunicazione territoriale è un elemento di particolare importanza per definire gli obiettivi da conseguire e gli strumenti più opportuni per rendere effice l’attività di comunicazione. La matrice che segue individua i pubblici di riferimento della comunicazione territoriale utilizzando due criteri: - il tipo di interesse verso il territorio; - l’appartenenza al territorio stesso. Il primo criterio definisce i soggetti quali acquirenti attuali o potenziali del territorio e i soggetti influenzatori di tali potenziali acquirenti, il secondo criterio distingue i pubblici in interni ed esterni. L’uso di tali criteri consente un’ulteriore scomposizione dei pubblici in target più specifici, verso i quali indirizzare la comunicazione e, quindi, gli obiettivi di comunicazione territoriale. Acquirenti (attuali e Utenti interni Cittadini residenti Imprese locali Utenti esterni Turisti Imprese esterne 104 potenziali) Influenzatori Investitori locali Investitori esterni Persone di passaggio Media locali Associazioni locali Gruppi di interesse Opinion leader Opinion leader Associazioni OBIETTIVI Si definiscono alcuni obiettvi di carattere generale del Piano di Comunicazione: a) un primo direttamente collegato alle priorità definite dall’UE nel Regolamento (CE) 1159/00 del 30.05.2000, finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica e consentire il massimo grado di conoscenza e partecipazione delle popolazioni locali al programma. Le azioni di comunicazione pubblicitaria sono mirate ad ottenere visibilità e chiarezza del messaggio al fine di garantire il rispetto dei principi delle pari opportunità e della trasparenza. b) Un secondo obiettivo è la diffusione, presso i soggetti rappresentati nel Partenariato e, in generale, presso le popolazioni locali, delle informazioni relative allo stato d’avanzamento del PIR, alle sue realizzazioni ed agli effetti delle iniziative integrate innescate dall’applicazione delle condotte strategiche proposte. c) un ulteriore ambito d’intervento, che affiancherà le azioni svolte dal Partenariato, può essere definito di “comunicazione tematica”. In tal senso, il Partenariato si propone di diffondere le conoscenze sulle tematiche attinenti allo sviluppo rurale ed alla progettazione integrata, stimolando la partecipazione degli operatori economici delle filiere produttive interessate al progetto del PIR. In generale, tale ambito di attività rappresenterà il nodo centrale delle azioni di sensibilizzazione territoriale. d) Altro obiettivo è veicolare l’immagine territoriale nel suo complesso e garantire un’adeguata visibilità, in fase di avvio, alle iniziative collettive implementate nel PIR. La tabella che segue, individuando gli obiettivi di comunicazione territoriale per alcuni target specificamente individuati, evidenzia l’importanza di elaborare processi di comunicazione ben tarati rispetto al target di interesse. 105 106 STRUMENTI I mezzi di comunicazione che supporteranno le attività di animazione e sensibilizzazione saranno modulati nel tempo in relazione agli obiettivi della comunicazione ed ai destinatari. Si evidenzia che, nell’ambito della stessa Misura 4.24.b secondo trattino, sono previsti alcuni strumenti specifici, finalizzati alla realizzazione di interventi di comunicazione esterna per la valorizzazione integrata del territorio. Ne consegue che il Piano di Comunicazione si articola su un reticolato multimediale di strumenti, organizzati allo scopo di ottimizzare i flussi di comunicazione e l’impatto nei confronti dei target groups. Quanto agli strumenti e alle azioni che meglio si adattano alla comunicazione del territorio si rileva che la pubblicità, strumento classico dell’advertising, non è adatto al marketing territoriale e pretende investimenti pesanti. Le Relazioni pubbliche, invece, danno buoni frutti nell’ambito del marketing territoriale e sono più abbordabili in termini di investimenti. Fare relazioni pubbliche per un territorio significa, in sintesi, curarne l’immagine attraverso i rapporti con i vari pubblici, gli eventi e le azioni di Ufficio stampa. Proprio quest’ultima area andrebbe potenziata e portata oltre ai mezzi locali. Gli obiettivi dell’Ufficio Stampa differiscono da quelli attuali riferiti ai singoli comuni, perché travalicano l’aspetto politico e il rapporto con i media legato alla cronaca quotidiana. Con questo strumento si mira, invece, ad acquisire visibilità sul target dei turisti del week end e del turismo culturale: dal comunicato stampa sulle rette della scuola materna, quindi, si passerebbe alla comunicazione delle iniziative sul territorio (le testate verso le quali viene allargata l’informazione proveniente dall’ufficio stampa possono essere esemplificate come Dove, Bell'Italia, Gente viaggi, Panorama travel, Gulliver, In viaggio, Itinerari e luoghi, Itinerari percorsi e week end, Itinerari travel, La madia, Gambero rosso, Le guide di viaggiare, Tutto turismo, Riviste di bordo, Vini e liquori, Viaggiare, Week end viaggi). Il marketing territoriale sta inoltre sviluppandosi contando molto sulla comunicazione telematica. La comunicazione sul web deve costituire l’impalcatura fondamentale della politica di comunicazione, perché consente di consolidare diverse risorse (per rispondere alla complessità di eventi e progetti), è flessibile e scalabile nella realizzazione e nell’utilizzo, ma soprattutto consente di toccare sia i cittadini sia i pubblici di tipo turistico. L’investimento sul web, quindi, permette una resa maggiore. Il Piano di Comunicazione, già attivato in sede di concertazione, acquisizione delle manifestazioni d’interesse e presentazione del PIR, utilizzerà, quale nodo centrale della rete di comunicazione il sito della Comunità Montana del Partenio, che accoglierà le informazioni e la documentazione prodotta nell’ambito del PIR. Il sito rappresenterà dunque lo strumento di supporto per le attività previste nel Piano che utilizzeranno i seguenti strumenti: - pubblicazione degli avvisi per la selezione delle manifestazioni d’interesse; - realizzazione di (e/o partecipazione a) incontri e seminari tematici; - realizzazione manifesti informativi; - realizzazione di materiale divulgativo e promozionale (posters, depliant, brochures, Cd-Rom, DVD, ecc.); - gestione mailing list; - articoli redazionali su media locali (con particolare riferimento agli strumenti informativi utilizzati dal Gal); - realizzazione di documenti tematici originali. 107 SEZIONE 2: L’INTEGRAZIONE DELLA PROGETTUALITÀ LOCALE 2.1 Modalità e criteri per la selezione delle progettualità locali coerenti con la strategia individuata A livello generale il partenariato ha adottato le “Strade del Vino” quale progetto collettivo alla base della proposta di Progetto Integrato Rurale, articolata intorno all’obiettivo generale della messa in rete della domanda e dell’offerta territoriale in un’ottica di sviluppo in chiave turistica del sistema delle produzioni vitivinicole di pregio. Il fine ultimo è la realizzazione di un sistema turistico locale incentrato sul vino come fattore aggregante e propulsore. Il progetto si articola secondo obiettivi specifici: 1. qualificare e potenziare l’offerta territoriale nelle componenti principali del sistema locale (produzioni vitivinicole, produzioni agroalimentari e artigianali di pregio, strutture ed infrastrutture per l’accoglienza turistica); 2. individuare ed organizzare percorsi turistici integrati; 3. sviluppare forme di integrazione tra i produttori di beni agroalimentari di qualità ed i settori dell’ospitalità e della ristorazione locale; 4. creare parchi e/o strutture a carattere tematico che valorizzino le risorse produttive, ambientali e storico-culturali del territorio. Alla base dell’iter valutativo è la definizione dei criteri di valutazione delle proposte avanzate sul P.I.R. che è stata definita, per ogni singola Misura del POR secondo la logica di attribuzione di un punteggio che analizzi e parametrizzi: A. Requisiti soggettivi B. Requisiti aziendali C. Aspetti progettuali Tutti i valori sub A B e C sono dettagliati in ulteriori variabili (la cui somma, comunque, non eccede il valore massimo attribuibile) all’interno delle varie Misure. Mentre si rimanda per il dettaglio delle informazioni all’Allegato “Fattori di valutazione e modalità di attribuzione dei punteggi”, di seguito si riepiloga in una tavola sinottica la parametrizzazione a 100 delle variabili analizzate. Trasv. Compl. Portanti Punteggio massimo attribuibile Misura POR Req. soggettivi 4.12 25 4.13 24 4.14 a1 e a2 34 4.14 a3 e b 25 4.20 Prog. pubblico 4.8 20 4.9 20 4.15 40 4.19 imp. 25 singole 4.19 imp. Ass. e 25 consorzi 1.3 Prog. pubblico 4.10 Prog. pubblico 4.16 Prog. pubblico 4.17 40 Req. aziendali 25 26 16 Prog. pubblico 25 25 60 35 Asp. progettuali 50 50 50 75 Prog. pubblico 55 55 40 15 60 Prog. pubblico Prog. pubblico Prog. pubblico 10 Prog. pubblico Prog. pubblico Prog. pubblico 50 108 Informazioni base Misure Portanti: POR 4.12, 4.13, 4.14, 4.20 Misure Complementari: POR 4.8, 4.9, 4.15, 4.19 Misure Trasversali: POR 1.3, 4.10, 4.16, 4.17 Si sottolinea che alcune misure sono di esclusivo appannaggio del settore pubblico. All’interno di ogni misura si vanno dapprima ad individuare le condizioni minime all’accesso alle singole misure del POR, proseguendo di seguito all’attribuzione dei punteggi secondo una logica binaria che muove da due fattori essenziali: 1. In primo luogo si è considerata l’ammissibilità della singola MDI con espresso riferimento al possesso dei requisiti di accesso alla misura previsti dal CdP. A tal proposito, in considerazione del fatto che le progettualità esaminate costituiscono delle semplici manifestazioni di interesse, la verifica di alcuni requisiti di accesso formali facilmente acquisibili prima dell’ipotetica pubblicazione dei bandi POR per le relative misure, sono stati rimandati alla fase di presentazione della domanda di accesso al finanziamento, limitandosi a valutare in questa sede solo la concreta possibilità di acquisizione degli stessi in tempi congrui con il cronoprogramma del progetto PIR (soggettività giuridica d’impresa, iscrizione di impresa agricola all’albo delle imprese agrituristiche, p.e.). In ogni caso è stata verificata l’effettiva presenza delle condizioni minime per l’accesso alle singole misure del POR con riguardo a quei requisiti assolutamente non acquisibili nei mesi disponibili (redditività p.e.) 2. In secondo luogo si è tenuto conto degli aspetti legati alla coerenza del progetto rispetto alle strategie individuate dal Partenariato stesso, all’integrabilità del progetto nel quadro delle iniziative previste, agli effetti sinergici che l’iniziativa può produrre rispetto ad altri interventi in programma o già in fase di attuazione sul territorio. Il percorso valutativo ha, quindi,tenuto in debito conto tutti gli elementi essenziali del disegno strategico posto in essere dal Partenariato (quali, in primo luogo, la coerenza con le strategie del P.I.R., l’integrazione con altre iniziative, la complementarità e la non sovrapposizione rispetto ad iniziative già attive sul territorio, la valenza ambientale del progetto, ecc.). 2.2 Schede progetti Per la descrizione puntuale delle domande perventute si rimanda al’allegato A. Per ogni singola proposta ritenuta ammissibile si è creata una scheda di identificazione dell’intervento proposto. Prima di individuare puntualmente la valutazione di singoli progetti, è opportuno valutare “oggettivamente” i risultati delle manifestazioni d’interesse. I risultati delle manifestazioni di interesse Il successo della nuova iniziativa è testimoniato sia dall’alto numero di manifestazioni d’interesse sia per iniziative dei privati che del settore pubblico, giunte nei tempi stabiliti dal Bando PIR, che dall’ampia adesione dei proponenti all’idea forza del programma PIR. In particolare nella tabella seguente sono riportati i dati di sintesi delle Schede Progetto per gli investimenti di natura pubblica e privata. Alcuni elementi rilevati sono spunto di una prima riflessione di carattere generale: i) non c’è stretta correlazione tra numero di interventi “pubblici” e “privati” 109 iv) ii) solo 17 progetti “privati” su un totale di 354 (pari a circa il 2%) mostrano lacune di definizione di ambito localizzativi nella domanda, nella manifestazione d’interesse o in ambedue iii) si è rilevato un elevato interesse ad iniziative imprenditoriali (esistenti o da istituire) sul territorio, che presenta una popolazione di 25.554 nonostante il gran sforzo di animazione territoriale, la maggior parte delle domande sono pervenute nell’ultimo giorno utile N° MANIFEST. INTERESSE SETT. PUBBLICO CASTELVETERE SUL CALORE CHIUSANO DI SAN DOMENICO LAPIO MONTEFALCIONE MONTEMARANO MONTEMILETTO PATERNOPOLI SANTA PAOLINA TAURASI TUFO C.M. Partenio TOTALE localizzazione plurima associazioni e consorzi senza indicazione localizzazione localizzazione e manifestazione d'interesse vuote TOTALE COMPLESSIVO 2 2 2 2 2 3 2 2 1 2 2 22 % 9,0% 9,0% 9,0% 9,0% 9,0% 14,0% 9,0% 9,0% 5% 9,0% 9,0% 100,0% N° MANIFEST. INTERESSE SETT. PRIVATO PERC. SU 332 PERC. SU 354 17 5,1% 4,8% 7 28 25 40 42 54 25 82 12 2,1% 8,4% 7,5% 12,0% 12,7% 16,3% 7,5% 24,7% 3,6% 2,0% 7,9% 7,1% 11,3% 11,9% 15,3% 7,1% 23,2% 3,4% 332 3 2 100,0% 0,8% 0,6% 2 0,6% 15 354 4,2% 100,0% Manifestazioni d'interesse settore pubblico C.M. Partenio Castelvetere Chiusano Lapio Montefalcione Montemarano Montemiletto Paternopoli S. Paolina Taurasi Tufo 110 N° MANIFEST. INTERESSE SETT. PRIVATO CASTELVETERE SUL CALORE CHIUSANO DI SAN DOMENICO LAPIO MONTEFALCIONE MONTEMARANO MONTEMILETTO PATERNOPOLI SANTA PAOLINA TAURASI TUFO Interventi settore pubblico per Ente Castelvetere € 800,00 C. M. Partenio Chiusano € 600,00 Tufo € 400,00 Lapio € 200,00 €Taurasi Montefalcione S. Paolina Paternopoli migliaia di euro Montemarano Montemiletto Alla evidente considerazione di una ampia diffusione sul territorio della notizia della nuova tipologia di investimenti (frutto del buon lavoro di concertazione e di animazione territoriale) si associa la “leadership” sul numero (e sul valore economico complessivo) di domande presentate dai privati del comune di Taurasi (si rammenta che il Taurasi è DOCG). Ma se il dato numerico è di gran rilievo, di ancora maggiore interesse è la valutazione di natura economica; aldilà di alcune schede progetto relative ad iniziative in cui non era identificato il valore degli investimenti proposti, il valore economico delle iniziative proposte è stato di gran rilievo, come evidenziato nella tabella e nei grafici seguenti. 111 DATI in migliaia di Euro CASTELVETERE SUL CALORE CHIUSANO DI SAN DOMENICO LAPIO MONTEFALCIONE MONTEMARANO MONTEMILETTO PATERNOPOLI SANTA PAOLINA TAURASI TUFO C.M. PArtenio TOTALE % FINANZIAMENTO % MEDIA FINANZIAMENTO N° INV. PUBBLICI N° INV. PRIVATI 2 2 2 2 2 3 2 2 1 2 2 17 7 28 25 40 42 54 25 82 12 22 332 VALORE INVESTIMENTI PUBBLICI VALORE INVESTIMENTI PRIVATI € € € € € € € € € € € 420,00 640,00 410,00 505,00 500,00 540,00 500,00 480,00 500,00 630,00 230,00 € € € € € € € € € € 2.278,75 765,00 4.486,35 3.284,24 6.937,50 6.644,53 6.723,41 2.743,55 11.364,58 1.797,19 5.355,00 € 47.025,10 € 23.512,55 € 100% 50% Se si considera un valore di copertura dell’investimento pari al 100% per i progetti pubblici ed al 50% medio per i progetti privati (per una prima esemplificazione) ed una ipotesi di allocazione delle risorse disponibili (10 milioni di €) del 50% destinate al settore pubblico e 50% destinate al settore privato, funzionali al perseguire la idea progetto su cui si basa il PIR ambito 2 Avellino, si evince un margine di copertura “presunta” (alla luce delle richieste pervenute, senza alcuna istruttoria) pari al 100% per gli investimenti del settore pubblico (frutto della concertazione) ed al 22% per gli investimenti dei privati. Il successo dell’iniziativa è testimoniato anche dal valore medio degli investimenti proposti dai privati, che non hanno avanzato, secondo un’analisi di massima, progetti fuori target e poco verosimili, come di seguito evidenziato (dati in migliaia di €). Alla evidente considerazione di una ampia diffusione sul territorio della notizia della nuova tipologia di investimenti (frutto del buon lavoro di concertazione e di animazione territoriale) si associa la “leadership” sul numero (e sul valore economico complessivo) di domande presentate dai privati del comune di Taurasi (si rammenta che il Taurasi è DOCG). Ma se il dato numerico è di gran rilievo, di ancora maggiore interesse è la valutazione di natura economica; aldilà di alcune schede progetto relative ad iniziative in cui non era identificato il valore degli investimenti proposti, il valore economico delle iniziative proposte è stato di gran rilievo, come evidenziato nella tabella e nei grafici seguenti. 112 INVESTIMENTO MEDIO € 200,00 € 180,00 € 160,00 € 140,00 € 120,00 INVESTIMENTO MEDIO € 100,00 € 80,00 € 60,00 € 40,00 TOTALE TUFO TAURASI SANTA PAOLINA PATERNOPOLI MONTEMILETTO MONTEMARANO MONTEFALCIONE LAPIO CHIUSANO DI €- CASTELVETERE € 20,00 113 N° iniziative privati CASTELVETERE SUL CALORE CHIUSANO DI SAN DOMENICO 17 Misura 4.8 Misura 4.9 11 Misura 4.12 Misura 4.13 1 2 1 3 7 2 LAPIO 28 14 MONTEFALCIONE 25 9 MONTEMARANO 40 21 MONTEMILETTO 42 16 PATERNOPOLI 54 14 SANTA PAOLINA 25 17 TAURASI 82 21 2 TUFO 12 6 1 1 332 131 7 14 localizzazione plurima 3 2 associazioni e consorzi 2 senza indicazione localizzazione 2 TOTALE senza localizzazione e manifestazione d'interesse vuote TOTALE COMPLESSIVO Misura 4.14 2 2 1 2 1 2 6 11 2 10 5 4 1 3 20 2 1 10 13 13 1 1 3 2 3 5 46 2 3 27 104 Misura Misura Misura Misura 4.8 Non 4.14 4.8 - Misura 4.8 4.15 4.13 definita Vuote 4.9 4.14 4.19 Misura 4.24 1 2 2 Misura 4.15 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 41 2 0 1 1 0 1 1 1 1 2 15 2 354 135 1 7 14 28 11 1 105 45 2 1 2 1 1 1 11 1 114 VALORE INVESTIMENTI IN /000 € MANIF. INTER. PRIVATI Misura 4.8 Misura 4.9 Misura 4.12 CASTELVETERE SUL CALORE 17 1.163,75 760,00 215,00 CHIUSANO DI SAN DOMENICO 7 215,00 LAPIO 28 2.759,10 MONTEFALCIONE 25 855,84 MONTEMARANO 40 4.674,52 MONTEMILETTO 42 1.920,33 PATERNOPOLI 54 2.061,11 SANTA PAOLINA 25 1.793,85 TAURASI 82 2.348,07 Misura 4.13 300,00 600,00 506,00 100,00 960,00 1.084,00 50,00 2.278,75 200,00 50,00 765,00 150,00 - 1.312,70 700,28 250,00 100,00 600,00 3.684,20 340,00 219,60 1.497,70 1.736,00 249,00 97,80 84,00 580,00 50,00 660,00 720,00 5.222,51 25,00 4.614,40 14.481,49 TUFO 12 566,00 350,00 344,94 332 18.357,57 3.754,00 2.753,34 localizzazione plurima 3 161,02 associazioni e consorzi 2 senza indicazione localizzazione 2 senza localizzazione e manifestazione d'interesse vuote 15 200,00 TOTALE COMPLESSIVO 354 18.718,59 Non definita 90,00 346,25 TOTALE Misura 4.14 Misura 4.8 Misura 4.8 - Misura - 4.9 4.14 Misura 4.19 4.15 4.8 - 4.13 Misura 4.15 1.486,00 610,00 Misura 4.24 Misura 4.14 436,25 Vuote Totale 25,00 4.486,35 332,40 3.284,24 6.937,50 6.644,53 - 340,00 6.723,41 137,90 2.743,55 250,00 715,00 11.364,58 250,00 852,90 100,00 1.164,00 440,00 1.797,19 - 332,40 - - 25,00 47.025,10 100,00 200,00 50,00 - 3.754,00 2.753,34 4.614,40 25,00 14.581,49 1.239,00 370,00 440,00 250,00 852,90 200,00 332,40 - 370,00 25,00 115 L’analisi puntuale dei dati evidenzia un maggior valore medio degli investimenti relativi alla misura 4.9, come di seguito individuato. valore medio investimenti /000 € Misura 4.8 € 600,00 Vuote Misura 4.9 € 400,00 Non definita Misura 4.12 Misura 4.8 - € 200,00 Misura 4.13 4.13 €Misura 4.8 Misura 4.14 4.15 Misura 4.19 Misura 4.15 Misura 4.8 Misura 4.24 4.14 Misura 4.14 4.9 116 Cenni sui risultati istruttori Al termine del processo istruttorio, si definisce un riepilogo complessivo delle iniziative pubblice e private per comune e valore dell’investimento proposto. Di seguito 3 tabelle, ordinate per le iniziative pubbliche - private - totale pubblico e privato, divise per comune e per Msura del POR che individuano completamente i risultati dell’attività istruttoria. Si evidenziano i seguenti punti di riflessione generale sui risultati del processo istruttorio che potranno essere spunto di riflessione per gli operatori e gestori delle Misure del POR afferenti al FEOGA: a) gli investimenti richiesti dalle Amministrazioni Comunali e dalla Comunità Montana del Partenio (soggetto responabile del PIR) sono pari a 22 ed ammontano ad un totale di € 5.355,00 – con un investimento medio di circa € 240.000 b) gli investimenti finanziabili degli operatori privati sono pari a 59, per un totale di € 8.855,65 – con un investimento medio pari a € 150.000 c) la finanza disponibile per gli investimenti privati è stata sufficiente per 1 iniziativa ogni 6 presentate d) Taurasi è il primo dei comuni sia per numerosità di progetti finanziati che per volume complessivo degli investimenti (si ricorda che il Taurasi è un DOCG) e) La Misura 4.14 è quella più “gettonata” dagli investitori privati 117 Inizi a ti v e fin a n z i a b i li per Mi s u r e P O R P u b b l i c i 1.3 Castelv et e r e 4.8 4.9 4.1 2 a 4.1 2 c 4.1 2 d 4.1 2 e 4.1 3 4.1 4 4.1 5 4.1 7 4.1 9 n° inv. /000 € C hi u s a n o La p i o Montefalcio n e Monte m a r a n o Monte m iletto P at e r n o p o l i S. P a o li n a Taura si C. M. P ar t e n i o T ot a l e T ot a l e 2 2 420,0 0 420,0 0 n° 2 2 inv. /000 € 640,0 0 640,0 0 n° 2 2 inv. /000 € 4 1 0,0 0 4 1 0,0 0 n° 1 1 2 inv. /000 € 70,00 435,0 0 505,0 0 n° 1 1 2 inv. /000 € 290,0 0 2 1 0,0 0 500,0 0 n° 1 2 3 inv. /000 € 90,00 450,0 0 540,0 0 n° 1 1 2 inv. /000 € 300,00 200,0 0 500,0 0 n° 1 1 2 inv. /000 € 90,00 390,0 0 480,0 0 1 1 500,00 500,0 0 n° inv. /000 € T uf o 4.20 n° 1 1 2 inv. /000 € 420,0 0 2 1 0, 0 0 630,0 0 n° 1 1 2 inv. /000 € 1 3 0, 0 0 1 0 0,0 0 230,0 0 n° 7 0 0 0 0 5 0 1 0 1 0 8 22 inv. /000 € 1.6 0 0, 0 0 - - - - 1.8 3 5, 0 0 - 1 3 0, 0 0 - 1 0 0,0 0 - 1.6 9 0,0 0 5.35 5,0 0 118 Inizi a ti v e fin a n z i a b i li per Mi s u r e P O R Pri v a t i 1.3 Castelv et e r e C hi u s a n o 4.8 4.9 4.1 2 a 4.1 2 c 4.1 2 d 4.1 2 e 4.1 3 4.1 4 4.1 5 4.1 7 4.1 9 4.20 n° 1 1 inv. /000 € 1 2 5, 0 0 1 2 5,0 0 n° 0 inv. /000 € La p i o Montefalcio n e Monte m a r a n o Monte m iletto P at e r n o p o l i S. P a o li n a Taura si T uf o C. M. P ar t e n i o - n° 1 inv. /000 € 85,6 0 1 260,0 0 1 3 25,0 0 370,6 0 n° 1 2 3 inv. /000 € 260,0 0 350,0 0 6 1 0,0 0 n° 2 2 3 7 inv. /000 € 800,0 0 300,0 0 75,0 0 1. 1 7 5 , 0 0 n° 8 8 inv. /000 € 1.4 6 0, 1 0 1.4 6 0, 1 0 n° 2 inv. /000 € 32 1 , 0 0 1 4 3 10 80,00 1.0 1 2 , 0 0 536,0 0 75,0 0 n° 1 1 2 4 inv. /000 € 97,7 5 200,0 0 50,00 347,7 5 n° 8 2 2 5 1 1 19 inv. /000 € 995,2 0 884,0 0 370,0 0 245,0 0 25,0 0 200,00 2.7 1 9 , 2 0 n° 1 1 1 1 4 inv. /000 € 206,0 0 350,0 0 260,0 0 220,0 0 1036 n° 0 inv. /000 € T ot a l e T ot a l e 0 n° 0 14 3 1 2 3 0 3 22 10 0 1 0 59 inv. /000 € - 2.40 7, 8 0 1.2 3 4, 0 0 1 2 5, 0 0 520,0 0 577,7 5 - 450,0 0 3.09 1 , 1 0 250,0 0 - 200,00 - 8.85 5,6 5 119 Inizi a ti v e fin a n z i a b i li per Mi s u r e P O R tot al e Castelv et e r e C hi u s a n o La p i o Montefalcio n e Monte m a r a n o Monte m iletto P at e r n o p o l i S. P a o li n a Taura si T uf o C. M. P ar t e n i o T ot a l e 1.3 4.8 4.9 4.1 2 a 4.1 2 c 4.1 2 d 4.1 2 e 4.1 3 4.1 4 4.1 5 4.1 7 4.1 9 4.20 n° 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 T ot a l e 3 inv. /000 € - - - 1 2 5, 0 0 - - - - - - - - 420,0 0 545,0 0 n° 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 inv. /000 € 640,0 0 - - 0 - - - - - - - - - 640,0 0 n° 0 1 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 2 5 inv. /000 € - 85,60 - 0 - 260,0 0 - - - 25,00 - - 4 1 0,0 0 780,6 0 n° 1 0 0 0 1 0 1 0 2 0 0 0 0 5 inv. /000 € 70,00 - - 0 260,0 0 - 435,0 0 - 350,0 0 - - - - 1. 1 1 5 , 0 0 n° 1 2 0 0 0 0 0 0 2 3 0 0 1 9 inv. /000 € 290,0 0 800,0 0 - 0 - - - - 300,0 0 75,00 - - 2 1 0,0 0 1.6 7 5, 0 0 n° 1 0 0 0 0 0 0 0 8 0 0 0 2 11 inv. /000 € 90,00 - - 0 - - - - 1.4 6 0, 1 0 - - - 450,0 0 2.000, 1 0 n° 0 2 0 0 0 0 1 1 4 3 0 0 1 12 inv. /000 € - 32 1 , 0 0 - 0 - - 300,0 0 80,00 536,0 0 75,00 - - 200,0 0 1.5 1 2 , 0 0 n° 1 0 0 0 0 1 1 0 1 2 0 0 0 6 inv. /000 € 90,00 - - 0 - 97,7 5 390,0 0 - 200,0 0 50,00 - - - 827,7 5 n° 0 8 2 0 0 0 1 2 5 1 0 1 0 20 inv. /000 € - 995,2 0 884,0 0 0 - - 500,0 0 370,0 0 245,0 0 25,00 - 200,0 0 - 3.2 1 9 , 2 0 n° 1 1 1 0 1 1 1 0 0 0 0 0 0 6 inv. /000 € 420,0 0 206,0 0 350,0 0 0 260,0 0 220,0 0 2 1 0, 0 0 - - - - - - 1.6 6 6, 0 0 n° 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 2 inv. /000 € - - - 0 - - - - 1 3 0, 0 0 - 1 0 0,0 0 - - 230,0 0 n° 7 14 3 1 2 3 5 3 23 10 1 1 8 81 120 inv. /000 € 1.6 0 0, 0 0 2.40 7, 8 0 1.2 3 4, 0 0 1 2 5, 0 0 520,0 0 577,7 5 1.8 3 5, 0 0 450,0 0 3.22 1, 1 0 250,0 0 1 0 0,0 0 200,0 0 1.6 9 0,0 0 1 4.2 1 0 , 6 5 121 2.3 Fabbisogni formativi In relazione ai fabbisogni formativi emersi in sede di analisi territoriale il Partenariato Locale ha individuato una serie di azioni da intraprendere con il sostegno del FSE. A tal fine sono stati individuati alcuni interventi formativi da realizzare nell’ambito delle misure del POR cofinanziate dal FSE. In sede di analisi territoriale e di concertazione, è emersa una forte esigenza di formare professionalità specifiche in grado di rispondere adeguatamente alla rinnovata domanda aziendale scaturente dal potenziamento delle attività turistico ricettive collegato al progetto in esame. Si è resa altresì evidente una carenza di competenze specifiche anche nell’ambito degli operatori tradizionali del comparto agricolo primario, soprattutto in ordine alle possibilità offerte dall’introduzione di innovazioni di processo o prodotto da realizzarsi attraverso l’adesione a disciplinari di produzione certificati o a tecniche di produzione innovative. Tanto l’agricoltura primaria quanto le aziende di trasformazione inserite nella catena delle produzioni di eccellenza, soffrono di una endemica carenza di competenze professionali sia interne che esterne all’azienda. Le esigenze riscontrate sul territorio dei 10 comuni hanno tutte come denominatore comune i seguenti aspetti: - crescita della professionalità che dovranno operare nel comparto dell’agricoltura (con particolare attenzione agli aspetti gestionali, di comunicazione, di marketing e di gestione della qualità) - miglioramento delle conoscenze di base degli imprenditori già operanti nel settore agricolo (diffusione della cultura delle produzioni tipiche secondo tecniche omogenee e principi uniformi) - aiuti nella fase di start-up delle iniziative per consentire la nascita di imprese con una cultura aziendale maggiormente orientata a principi di efficienza e con competenze direzionali ed operative di migliore qualificazione. - miglioramento delle conoscenze tecniche di base per la gestione delle aziende agricole esistenti per supportarle nella fase di crescita dimensionale e /o qualitativa. Tali necessità derivano direttamente dall’analisi SWOT che, in sintesi, ha tra gli altri fattori evidenziato un potenziale di crescita nell’area interessata non pienamente espresso, a causa anche di una certa arretratezza “culturale” e ”comportamentale” degli operatori economici del settore, non avvezzi a cogliere e sfruttare al meglio la ricchezza di un territorio caratterizzato dalla coesistenza di 3 DOCG (si pensi solo alla desuetudine di conferire le uve in modo indistinto alle cantine sociali iniziata da soli 6-7 anni) da mettere a sistema rispetto ad un significativo potenziale naturalistico. Sulla base di quanto espresso in precedenza, l’attività formativa del PIR AV/2 deve porsi come obiettivo lo sviluppo delle competenze di sistema e delle competenze specialistiche necessarie a mantenere e a sviluppare la qualità dell’offerta enoturistica delle aree coinvolte nel progetto. La formazione quindi non va ricondotta al solo addestramento o al solo trasferimento di conoscenze ed abilità, ma soprattutto allo sviluppo di capacità di auto-apprendimento, tali da sostenere nel tempo la competitività del sistema locale. Conseguentemente attraverso le attività formative previste nel seguente progetto, in stretta sinergia con quelle previste negli altri strumenti di programmazione negoziata (progetti integrati, patti territoriali, ecc.) in corso di definizione e/o realizzazione, il partenariato si pone i seguenti obiettivi: • sviluppare competenze in grado di contribuire alla tutela delle produzioni tipiche, con particolare riguardo a quelle che costituiscono risorse chiave per la valorizzazione in chiave turistica del comprensorio individuato; • promuovere la formazione di figure professionali in grado di introdurre elementi di innovazione nei processi aziendali affinché sia possibile cogliere e sfruttare al massimo le possibilità offerte dal circuito virtuoso che l’attuazione del progetto attiverà. Sono previsti interventi formativi per sviluppare o adeguare le seguenti competenze: • Competenze per tutelare le produzioni tipiche e di pregio: le iniziative mirano a formare figure professionali per il mercato o interne alle aziende che siano in grado di mantenere e sviluppare la qualità e la differenziazione dei prodotti locali soprattutto quelli del comparto enogastronomico. • Competenze per la qualificazione degli operatori impegnati nella ristorazione e nell’ospitalità. Gli interventi mirano a formare figure in grado di presidiare le risorse gastronomiche e sviluppare competenze per la gestione delle varie forme di accoglienza turistica. • Competenze per sostenere il sistema di comunicazione. In questo caso gli interventi mirano a formare operatori impegnati o da impegnare nel sistema di attuazione e gestione del P.I.R. in grado di comunicare i punti di forza del territorio. Appare opportuna anche formazione di figure in grado di operare nelle strutture di accoglienza turistica o negli enti di promozione e tutela del territorio, sempre al fine di elevare il livello culturale ed il grado di sensibilità degli attori locali dello sviluppo (aziende, enti ecc.). Gli interventi formativi saranno promossi in una logica di integrazione tra le diverse competenze da sviluppare o adeguare, evitando la duplicazione rispetto alle iniziative promosse in strumenti analoghi. Le attività formative vengono distinte in attività formative rivolte a quei soggetti che possono essere individuati come integratori del sistema locale e attività formative rivolte agli attori principali del sistema locale (operatori aziendali). Attività formative rivolte agli integratori del sistema locale. Si prevedono tre attività formative rivolte a integratori del sistema locale. La prima ha come obiettivo la formazione di competenze di tutela e valorizzazione delle produzioni tipiche e di pregio (soprattutto vitivinicole), la seconda la formazione di competenze finalizzate a diffondere la cultura dell’ospitalità, la terza la formazione di competenze finalizzate a supportare il sistema della comunicazione dei punti di forza del territorio. La formazione di competenze di tutela e valorizzazione dei prodotti tipici e di pregio L’intervento ha per oggetto la realizzazione di un percorso formativo finalizzato allo sviluppo di una figura professionale, che riesca ad integrare le due componenti principali del percorso di valorizzazione previsto nel PIR, vale a dire la tutela dei prodotti (soprattutto di quelli che fanno da attrattori principali – produzioni vitivinicole e lo sviluppo della cultura dell’ospitalità). Potremo definire tale figura come “Specialista in tutela e valorizzazione delle produzioni di pregio e tipiche locali”. In particolare l’intervento in oggetto intende formare specialisti in grado di integrare in una logica sistemica le due risorse fondamentali percorso di sviluppo individuato dal partenariato (produzioni vitivinicole e Ospitalità turistica). La figura formata dovrà essere in grado di agire in un’ottica integrata di miglioramento della qualità dei prodotti e servizi offerti. 123 Misura POR di riferimento 3.18 Costi Voce di costo Valori % Ammontare Personale € 50.000,00 50,0% Allievi € 10.000,00 10,0% Funzionamento e gestione € 20.000,00 20,0% Altre spese € 20.000,00 20,0% TOTALE € 100.000,00 100,0% Numero allievi formati 15 Ore allievo Costo ora allievo 600 € 11,11 La formazione di competenze finalizzate a diffondere la cultura dell’ospitalità In particolare, l’attività formativa ha l’obiettivo di sviluppare le seguenti capacità: • conoscere ed utilizzare i principali sistemi normativi nell’ambito della qualità, dell’igiene e della sicurezza; • conoscere le produzioni di pregio e tipiche locali (vini e le altre produzioni appartenenti ai PIF) ed i servizi presenti nel territorio; • conoscere i processi fondamentali relativi alla trasformazione delle produzioni di pregio e tipiche; • utilizzare le risorse informatiche e di rete; • saper analizzare le attività all’interno di una organizzazione; • saper sviluppare analisi di benchmark; • sviluppare progetti economico-organizzativi di miglioramento della qualità. L’intervento ha per oggetto la realizzazione di un percorso formativo finalizzato alla formazione di una figura professionale che potremo definire come “Specialista in sistemi turistici integrati”. In particolare l’intervento in oggetto intende formare uno specialista che, sulla base di una profonda conoscenza dell’offerta territoriale nel campo del turismo rurale ed enologico, e di una conoscenza dei soggetti e delle strutture che operano del settore turistico ed in quelli immediatamente collegati secondo la logica del PIR (cantine, aziende che realizzano prodotti tipici), sia capace di costruire pacchetti integrati e personalizzabili di esperienze da proporre ai soggetti pubblici e privati che si occupano della promozione e dell’intermediazione turistica e di offrire ad essi i propri servizi. In particolare, l’attività formativa ha l’obiettivo di sviluppare le seguenti capacità: • conoscere la storia, le risorse produttive e la cultura del territorio di riferimento; • conoscere i prodotti e i servizi presenti nel territorio; • conoscere il mercato del turismo in generale e di quello rurale in particolare, con particolare riferimento ai soggetti che operano nel campo della promozione, dell’intermediazione e della comunicazione dei prodotti e dei servizi turistici; • saper sviluppare analisi di marketing territoriale; • saper utilizzare le risorse informatiche e di rete a supporto della propria attività; • saper interagire con gli operatori pubblici e privati operanti nel settore; • saper costruire e gestire pacchetti integrati di esperienze turistiche nel settore dell’enoturismo e del turismo rurale in generale. 124 Misura POR di riferimento 3.18 Costi Voce di costo Ammontare Valori % Personale € 90.000,00 50,0% Allievi € 18.000,00 10,0% Funzionamento e gestione € 36.000,00 20,0% Altre spese € 36.000,00 20,0% TOTALE € 180.000,00 100,0% Numero allievi formati 20 Ore allievo Costo ora allievo 800 € 11,25 La formazione di competenze finalizzate a supportare il sistema della comunicazione Le competenze da formare sono quelle relative alla progettazione e realizzazione di sistemi di comunicazione e promozione dell’offerta e della domanda potenziale. L’intervento ha per oggetto la realizzazione di una figura formativa definita come “Progettista e gestore della comunicazione per lo sviluppo locale”. In particolare l’intervento in oggetto intende formare specialisti che, sulla base di una profonda conoscenza dell’offerta territoriale nel campo del turismo rurale ed enologico, delle tecnologie digitali e degli strumenti di comunicazione multimediali, sia capace di costruire prodotti multimediali (siti web, filmati, immagini, testi, materiale promozionale) allo scopo di promuovere l’offerta (turistica e di produzioni tipiche) del territorio in oggetto sia di singoli operatori, sia, soprattutto, di insiemi di operatori appartenenti allo stesso comprensorio territoriale. In particolare, l’attività formativa ha l’obiettivo di sviluppare le seguenti capacità: • conoscere i prodotti (produzioni di pregio e tipiche) e i servizi (turistici) presenti nel territorio; • conoscere il mercato del turismo, con particolare riferimento ai soggetti che operano nel campo della promozione, dell’intermediazione e della comunicazione dei prodotti e dei servizi turistici; • saper utilizzare le principali tecnologie multimediali; • saper sviluppare progetti di comunicazione anche multimediali. Misura POR di riferimento 3.18 Costi Voce di costo Ammontare Valori % Personale € 55.000,00 50,0% Allievi € 11.000,00 10,0% Funzionamento e gestione € 22.000,00 20,0% Altre spese € 22.000,00 20,0% TOTALE € 110.000,00 100,0% 125 Numero allievi formati Ore allievo Costo ora allievo 20 500 € 11,00 Attività formative rivolte agli attori principali del sistema locale (operatori aziendali) L’attività formativa rivolta agli attori primari mira soprattutto a realizzare competenze per il presidio della qualità dei prodotti, del gusto e dell’ospitalità. Si possono immaginare una pluralità di interventi formativi, in sintonia con le esigenze specifiche dei singoli settori operativi. Qui si vuole sottolineare solo l’esigenza primaria di formare una competenza trasversale, che possa essere presente in tutti i settori. Possiamo definire tale figura come “Specialista della qualità del sistema locale”. Tale attore, sulla base di una conoscenza: • di altre esperienze del turismo rurale ed enogastronomico • del proprio mercato attuale e potenziale • del proprio ruolo all’interno del sistema locale • dei concetti, dei metodi, delle tecniche di gestione della qualità • della normativa in merito alla qualità, all’igiene e alla sicurezza deve essere in grado di monitorare continuamente la propria azienda, di cogliere le opportunità di innovazione dei prodotti/servizi offerti, di valorizzare le professionalità dei propri collaboratori, e di associarsi in progetti di miglioramento con gli altri attori della filiera. In particolare, l’attività formativa ha l’obiettivo di sviluppare le seguenti capacità: • conoscere e saper analizzare i punti di forza delle principali esperienze di turismo enogastronomico italiano ed europeo; • conoscere il proprio ruolo all’interno della filiera enogastronomica locale; • saper analizzare il proprio mercato attuale e potenziale; • saper diagnosticare i propri punti di forza e di debolezza; • conoscere e saper utilizzare concetti, metodi e tecniche per il miglioramento della qualità e sviluppo delle competenze professionali; • conoscere e saper utilizzare opportunità finanziamenti locali, nazionali ed europei per il miglioramento della qualità; • saper sviluppare progetti di miglioramento della qualità singolarmente ed in associazione con altri soggetti della filiera. Ovviamente, questo attore agirà da interfaccia con gli attori di sistema previsti negli altri tre interventi formativi, in modo da realizzare uno stabile tessuto di competenze, che possa autosostenersi. Questo impianto formativo non esclude la possibilità di altri interventi formativi mirati a formare professionalità più tecniche e specialistiche. Riteniamo, tuttavia, questo un problema di secondo livello, che ha come obiettivo quello di rispondere a specifiche carenze di professionalità presenti sul mercato del lavoro. Misura POR di riferimento 3.2 Costi Voce di costo Ammontare Valori % 126 Personale € 55.000,00 50,0% Allievi € 11.000,00 10,0% Funzionamento e gestione € 22.000,00 20,0% Altre spese € 22.000,00 20,0% TOTALE € 110.000,00 100,0% Numero allievi formati 20 Ore allievo Costo ora allievo 500 € 11,00 127 Sezione 3: Piano Finanziario 3.1 Il piano finanziario generale Il piano finanziario relativo al progetto in esame si articola nelle seguenti tabelle: La tab. 1.1 mostra il quadro finanziario sinottico relativo alla Mis. 4.24, evidenzia un costo totale di € 840.000,00 completamente a carico della quota pubblica. Nell’ambito della Mis. 4.24 il costo totale risulta così ripartito tra le iniziative: € 40.000,00 alle iniziative di cui alla lettera b primo trattino, € 613.800,00 a quelle di cui alla lettera b secondo trattino e € 186.200,00 a quelle di cui alla lettera b terzo trattino, ripartite tra quota pubblica, quota UE e Stato secondo la seguente proporzione 70% - 21% - 9%. Tale ripartizione percentuale è eguale anche per tutte le alre tabelle che seguono. Tab. 1.1: Quadro finanziario sinottico Misura 4.24 Costo totale lettera b, primo trattino lettera b, secondo trattino lettera b, terzo trattino Totale 4.24 40.000,00 40.000,00 28.000,00 8.400,00 3.600,00 613.800,00 613.800,00 429.660,00 128.898,00 55.242,00 186.200,00 186.200,00 130.340,00 39.102,00 16.758,00 840.000,00 840.000,00 588.000,00 176.400,00 75.600,00 Quota Pubblica Totale UE Stato Regione Quota privata - La tab.1.2 evidenzia quale spesa per l’attività di avviamento del Parteniarato locale un importo pari a € 5.000,00, relativo alle spese di animazione e pubblicazione avvisi. Tab. 1.2: Quadro finanziario Misura 4.24.b, primo trattino - Spese per l'avviamento del Partenariato Azioni di animazione e Pubblicizzazione avvisi Totale 4.24.b-1 - Spese per l'avviamento del Partenariato Quota Pubblica Costo totale Totale UE Stato 5.000,00 - 5.000,00 - 3.500,00 - 1.050,00 - 5.000,00 5.000,00 3.500,00 1.050,00 Quota privata Regione 450,00 - - 450,00 - La tab.1.3 mostra una spesa di € 35.000,00 per la progettazione del PIR che risulta articolata in costi relaivi ad indgini, analisi SWOT ed elaborazione P.I.R.. Tab. 1.3: Quadro finanziario Misura 4.24.b, primo trattino - Spese per la progettazione del PIR Indagini, Analisi Swot ed elaborazione P.I.R. Totale 4.24.b-1 - Spese per la progettazione del P.I.R. Quota Pubblica Costo totale 35.000,00 35.000,00 Totale UE Stato Regione Quota privata 35.000,00 24.500,00 7.350,00 3.150,00 - 35.000,00 24.500,00 7.350,00 3.150,00 - 128 La tab. 1.4 prevede € 613.800,00 quale costo per le attività di assistenza tecnica, di supporto e di affiancamento e di implementazione dei Progetti Integrati. Più nel dettaglio tale spesa appare così articolata: € 208.800,00 per la gestione della Casa del PIR, € 183.000,00 per le spese relative alla comunicazione, € 30.000,00 per la gestione del portale WEB, € 91.000,00 per la redazione e getsione del piano di marketing, € 101.000,00 per il monitoraggio (valutazione degli effetti del PIR). Tab. 1.4: Quadro finanziario Misura 4.24.b, secondo trattino Costo totale Casa del PIR Comunicazione Portale WEB Piano Marketing Valutazione effetti PIR Totale 4.24.b-2 208.800,00 208.800,00 146.160,00 43.848,00 18.792,00 183.000,00 183.000,00 128.100,00 38.430,00 16.470,00 30.000,00 30.000,00 21.000,00 6.300,00 2.700,00 91.000,00 91.000,00 63.700,00 19.110,00 8.190,00 101.000,00 101.000,00 70.700,00 21.210,00 9.090,00 613.800,00 613.800,00 429.660,00 128.898,00 55.242,00 Quota Pubblica Totale UE Stato Quota privata Regione - Nel dettaglio, le spese di cui sopra sono analiticamente riportate nelle tabelle seguenti TAB. 4.2.1: Intervento 2.1 - La Casa del PIR - Agenzia di Sviluppo locale Unità Descrizione di Costo unitario misura 2.1. La Casa del PIR - Agenzia di Sviluppo locale Coordinatore mese 0 Esperto Amministrazione/controllo di gestione - part-time mese 0 Esperto Marketing- part-time mese 0 Consulente tecnico -part-time mese 0 2.500,0 1.100,0 1.100,0 1.100,0 Quantità prevista Costo totale 36 0 36 0 36 0 36 0 90.000,0 39.600,0 39.600,0 39.600,0 Totale Intervento 2.1 208.800,00 N.B.: i costi unitari applicati alle risorse umane sono inferiori a quelli presenti nei tariffari normalmente applicati TAB. 4.2.2: Intervento 2.2 - La comunicazione dell'Ambito PIR AV/2 Unità Quantità di Costo unitario prevista misura Descrizione 2.2.1 - Progettazione della comunicazione Consulente Junior giornat e 0 giornat e 0 Spese generali forfait 0 Consulente Senior Costo totale 400,0 6.000, 15 00 30 00 1 00 200,0 6.000, 1.000,0 1.000, Sub-totale 2.2.2 - Comunicazione interna Convegno di presentazione delle attività 0 numer 10.000,0 1 13.000,0 10.000, 129 Incontri di animazione territoriale o 0 numer o 0 Stampa, pubblicità locale e altre forme di promozione forfat 0 Sub-totale 2.2.2 - Comunicazione esterna numer o 0 numer o 0 Fam-trip Partecipazione a fiere e incontri specializzati Campagna pubblicitaria su giornali e riviste specializzate 00 1.500,0 15.000, 10 00 1 00 20.000,0 20.000, 45.000,0 0 20.000,0 40.000, 2 00 3 00 1 00 15.000,0 45.000, 40.000,0 forfait 0 40.000, Sub-totale 0 Totale Intervento 2.2 0 125.000,0 183.000,0 TAB. 4.2.3: Intervento 2.3 - Il Portale WEB dell'Ambito PIR AV/2 Unità di Descrizione Costo unitario misura 2.3 - Il Portale WEB dell'Ambito PIR AV/2 Il Portale WEB dell'Ambito PIR AV/2 a corpo 0 30.000,0 Quantità prevista 1 Costo totale 0 Totale Intervento 2.3 30.000,00 TAB. 4.2.4: Intervento 2.4 - Piano di marketing territoriale strategico e operativo Unità di Descrizione Costo unitario misura 2.4 - Piano di marketing territoriale strategico e operativo 500,0 Consulente Partner giornate0 400,0 Consulente Senior giornate0 200,0 Consulente Junior giornate0 Spese generali, viaggi e trasferte forfait Quantità prevista Costo totale 8.000,0 16 0 120 48.000,00 130 26.000,00 9.000,0 9.000,00 1 0 Sub-totale 91.000,00 Totale Intervento 2.4 91.000,00 TAB. 4.2.5: Intervento 2.5 - Studio sul turismo, i prodotti tipici locali e gli effetti indotti dal PIR Unità di Quantità Descrizione Costo unitario misura prevista Costo totale 2.5 - Studio sul turismo, i prodotti tipici locali e gli effetti indotti dal PIR Consulente Partner Consulente Senior 30.000,0 giornate giornate 500,00 400,00 10 120 0 5.000,0 48.000,00 130 Consulente Junior giornate Pubblicazione dello studio n. Spese generali, viaggi e trasferte forfait Sub-totale 200,00 16,00 110 1000 10.000,00 1 22.000,00 16.000,00 10.000,00 101.000,00 Totale Intervento 2.4 101.000,00 La tab. 1.5 mostra una spesa di € 186.200,00 per costi di natura generale ed ammnistrativa; nel dettaglio € 19.100,00 per attrezzatur di ufficio, € 14.400,00 per fitto locali, € 33.900,00 per spese generali, € 133.200,00 per costi relativi al personale attivo per il progetto. Tab. 1.5: Quadro finanziario Misura 4.24.b, terzo trattino Costo totale attrezzature ufficio fitto locali (*) spese generali personale Totale 4.24.b-3 19.100,00 19.100,00 13.370,00 14.400,00 14.400,00 10.080,00 33.900,00 33.900,00 23.730,00 133.200,00 133.200,00 93.240,00 186.200,00 186.200,00 130.340,00 Quota Pubblica Totale UE Stato Quota privata Regione 4.011,00 1.719,00 3.024,00 1.296,00 7.119,00 3.051,00 27.972,00 11.988,00 39.102,00 16.758,00 - (*) costo figurativo internalizzato dalla struttura già esistente presso la C.M. Partenio e non sommato nel Totale 4.24 b-3 3.2 – Analisi Costi Benefici La reale ricaduta economica, sociale, occupazionale e soprattutto di immagine dell’intervento proposto si potrà analizzare con correttezza solo in corso d’opera. Al momento è opportuno, preventivamente, definire ed evidenziare alcuni impatti dell’investimento complessivo proposto, relativi alla sintesi dell’intervento ed alla situazione attuale di partenza: - costi per la gestione complessiva del progetto pari a € 840.000,00 - finanziamenti in conto capitale per € 10.000.000,00 - iniziative private finanziabili pari a 59 - iniziative pubbliche finanziabili pari a 22 - popolazione coinvolta, oltre 25.000 abitanti - aziende agricole esistenti circa 5.100 I costi - complessivi relativi ai servizi reali di supporto all’iniziativa, possono essere suddivisi in: costi relativi alla comunicazione pari a € 183.000,00, costi relativi al funzionamento del portale WEB vetrina della iniziativa € 30.000,00 costi relativi al piano di marketing per € 91.000,00 costi per la valutazione degli effetti del P.I.R., oggetto di analisi per l’audit di marketing e gestionale dell’iniziativa, pari a € 101.000,00. Pertanto, ben € 404.000,00 saranno investiti per “comunicare” l’iniziativa nell’ambito dei 4 anni, pari al 4% dell’investimento previsto; il ritorno economico previsto è quantificabile nell’intorno 131 di una spesa incrementale sul territorio per turista pari a € 12,00, per un numero di turisti atteso pari a 150.000 l’anno, che su base quadriennale si sviluppa su un reddito incrementale di circa 1,8 milioni di euro su base annua. Il margine aziendale sui 12 euro può essere considerato pari al 50-60%. Se tali dati (prudenziali) verranno rispettati, il ROI dell’iniziativa può, a livello macro, calcolarsi pari al 10%. Nel dettaglio l’incremento del reddito operativo annuo territoriale sarà pari a circa 1 milione di euro, a fronte di un investimento totale a carico dei fondi statli, regionali e comunitari di circa 10 milioni di Euro. Oltre ai benefici di ordine economico dianzi previsti, ad oggi i benefici attesi possono essere identificati in: 1) migliore immagine territoriale 2) creazione di un modello di concertazione innovativo 3) riavvicinamento dell’utente alle istituzioni 4) creazione di cultura di impresa nel settore uristico ed enogastronomico 5) miglioramento degli standard ecocompatibili 3.2 - Tabelle finanziarie Si riportano di seguito le tabelle riepilogative degli interventi inseriti nel PIR. 132