squilla marzo 2011 17x24 - CP Madonna del Pilastrello
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squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 1 a l SQUILLA Mensile della Parrocchia SS. Nazaro e Celso Bresso 2011 1861 to e mala s e a p Un amiglia f a n u Adotta ionari s s i m i r I mar ti Anno LXXXII - Numero 3 - Marzo 2011 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 2 CARTOLERIA • GIOCATTOLI ARTICOLI RELIGIOSI • GIOCHI PIRICI CAPPELLETTI Via Centurelli, 42 - BRESSO - Tel. 02.6100050 www.cappelletti.biz - [email protected] FERRAMENTA - UTENSILERIA - ELETTRICITÀ Sala & Magni s.r.l. FORNITURE e ATTREZZATURE INDUSTRIALI 20091 Bresso (Milano) Via A. Manzoni, 28 - Tel. 02.6100845 Servizi Funebri Nebuloni s.r.l. 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Ritengo sia dovere parlarne, anche se so che posso urtare suscettibilità. Quelle che seguono sono considerazioni di un sacerdote attento all’etica e al cammino del popolo di Dio. Non ho nessun intento politico o giudiziario: altri hanno il dovere di fare ciò che loro compete. Nei miei 25 anni da prete ho visto progressivamente dilagare tra la gente di ogni età uno stile che riassumo in uno slogan: “pensa a star bene tu”. Si è manifestato in diverse forme: l’apparire (l’ansia dell’immagine, della visibilità, degli status symbol); il potere (la dittatura dei desideri – e delle voglie –, la carriera da squalo, la congrega “di amici” che garantisce, l’elusione delle regole, la furbizia spacciata per abilità); infine l’avere (e qui la fantasia si sbizzarrisce). Ho visto diffondersi tutto ciò anche nella comunità cristiana, nei suoi membri, nelle sue famiglie e nell’associazionismo: e mi ha sempre innervosito quando ciò si paludava di nobili valori. Ho visto irridere come ingenuità stili più alti e sobri, o bollarli ideologicamente: e questo mi fa infuriare. L’apparire, il potere e l’avere: peccati di sempre, tentazione di tutti, certo. Ma di cui pentirsi, non da ostentare: e proprio questa ostentazione è la malattia d’Italia. L’origine di ciò? Il consumismo senza remore che ha inesorabilmente avvelenato l’etica popolare, spacciandosi per modernità e benessere. E che va a nozze con il relativismo, che è la versione intellettuale dell’atteggiamento del “pensa a star bene tu”, con il corollario “nobile” della libertà individuale: quante volte abbiamo sentito gridare: “Il corpo è mio e lo gestisco io”? Non va taciuto che 30 anni di televisioni commerciali hanno sostenuto e favorito questa metamorfosi della nostra cultura popolare. I vescovi – ricorda il Card. Bagnasco – già nel 1981 lo C dicevano: il consumismo ci ha infiacchiti tutti. E poi ci ha ucciso. Anche la comunità ecclesiale deve riconoscerlo umilmente: non siamo stati vigilanti abbastanza. Io penso che sia questo il cancro che ha assalito il nostro Paese “in càpite et in membris” , nei politici e nel popolo. Tanto più grave se esso si mostra nelle case pubbliche e private della classe dirigente ai suoi livelli più rappresentativi del nostro Paese. Non credo davvero sia moralismo e odio ideologico dire tutto ciò. Ho imparato, facendo il prete, a non aver simpatia per nessun giacobinismo, né per la moralità a intermittenza; ma non penso che ciò sia un motivo per non vedere il male e per assolvere i propri peccati. La malattia sta nel “pensa a star bene tu” e nella proposta e nell’ostentazione di tali stili di vita. Ecco perché credo in questa cura per guarire. Pensare; e ascoltare chi fa pensare, non chi urla né chi luccica; avere il culto della verità; essere coraggiosi e tenaci, sobri, umili e miti; credere che godere la vita sia spenderla per il bene; farsi carico dei più deboli, tutti, sempre; fare sacrifici per ciò che è giusto e vero; esigere da sé stessi responsabilità e rispetto delle giuste regole; riconoscere che il corpo è per la relazione, non per il piacere; tener fermo che il Padreterno è Dio, e non altri. Per guarire il nostro Paese, insomma, occorre essere uomini così. Io non sono nessuno, ma umilmente e fieramente posso dire che ho fatto il prete educando così i miei ragazzi e i miei giovani, e ora la mia gente. E sono certo che molti altri hanno diffuso tali anticorpi nel corpo malato di questo Paese che amiamo. Se fossimo stati tutti meno ammaliati dal consumismo e avessimo detto e fatto queste cose 30 anni fa, non saremmo dove siamo. Ma adesso, al lavoro. Il Prevosto don Angelo 3 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 4 la nostra comunità Rinati al fonte battesimale D’ANGIOLELLA Salvatore FIDANZIA Federica MARULLO Michelle Luigina WARNAKULASURIYA FERNANDO Claudia RIPEPI Arianna SABBATINI Francesca Maria MOGGI Edoardo Riposano in Cristo FRATTO Francesco di anni 83 NADALINI Enrichetta Maria di anni 73 CHILLICO Giuseppe di anni 81 AGOVINO Saveria di anni 89 FONTANA Giuseppina di anni 85 VIGANÒ Gina Valeria di anni 94 CARRI Iolanda di anni 97 PINI Alba Elena di anni 95 VILLA Ida di anni 76 DI TERLIZZI Benito di anni 72 Sposati nel Signore PIRANIO Roberto e MONTANARELLA Giuliana DE NITTIS Davide e ROSSONI Francesca LEONCINI Renato e AGIMEZELU Omoh Maria Legati del mese di Marzo 5 11 14 15 19 21 25 26 28 30 ore ore ore ore ore ore ore ore ore ore ore 9 7 7 7 9 7 9 9 7 9 7 CAPPELLETTI Luigi e CONSONNI Santina BERETTA Felice e ORIANI Maria Dolores Famiglia. PAROZZI Pia, Angelo e figli MAURI Luigia e MANZONI Giovanni RECALCATI Agostino e Maria SAVINI Luigi, Maddalena e Francesca COLOMBO Ambrogio LESMA Angelo e Clementina COSTARDI Giulio e MANENTI Adelaide LECCHI Enrico e Alessandra MAZZOLA Emanuela Per verificare il calendario 2012 dei legati in suffragio dei defunti il Parroco chiede ai parenti - qualora non l’avessero già fatto gli scorsi anni di passare in Segreteria Parrocchiale (lun-ven h. 17.30-19). 4 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 5 notiziario Il passaggio del testimone Il parroco si è trovato tra le mani un pezzo di storia, sommersa, ma viva: l’elenco, consegnatogli dalla responsabile, delle 7 donne della nostra Parrocchia iscritte alla Confraternita del SS. Sacramento. Si tratta di una antica associazione di fedeli fiorita ai tempi di San Carlo, che teneva viva a favore di tutti (questi sono i veri carismi!) una spiritualità laicale segnata dall’Eucaristia, presenza viva di Gesù nella sua Chiesa. Le nostre signore sono tutte anziane, e restano “Consorelle” per il tono eucaristico della loro personale spiritualità, ma ora senza visibilità nella Parrocchia. Per 500 anni la loro Confraternita ha tenuto desto questo dono nella vita della Chiesa; dono che ora è passato ai Ministri straordinari della Comunione, che portano il Corpo di Gesù ai malati e aiutano i sacerdoti nella sua distribuzione durante le Messe. A loro un grazie sincero, e a noi una considerazione: passano i tempi, mutano i modi, ma i doni di Dio non passano mai: ecco un bellissimo esempio di che cos’è la tradizione della Chiesa. Una tinteggiata di fresco Negli umidi giorni feriali di metà febbraio, chi ha messo la testa in chiesa ha visto all’opera alcuni imbianchini nell’area adiacente la sacrestia. A causa dell’umidità (problema n. 1 della nostra chiesa), il suo stato era giunto ai limiti della impresentabilità. Così un generoso sponsor ha deciso di regalare un maquillage che renda più sana, pulita e decorosa quell’area della chiesa. Il ringraziamento è cordiale. Lasciandoci, quell’anonimo sponsor ha detto: “Signor parroco, faccia lei appello a chi vorrà fare la stessa cosa nell’area di fronte” (quella dell’altare del Sacro Cuore, per intenderci). Ecco fatto... Aperta la chiesa la sera dei venerdì di quaresima La chiesa aperta, silenziosa, in un’ora serale, con l’illuminazione che mette in evidenza la croce di Gesù. Un testo che ci aiuta, nel silenzio, ad adorare questo segno della dedizione di Dio per ogni uomo. Uno, due preti disponibili per l’ascolto e la Confessione, segno della conversione che ci apre le porte della Pasqua. Ecco cosa proponiamo come nuova opportunità spirituale per la Quaresima 2011. Chi cerca Dio, lo può trovare. Grandi solennità, ma ancor di più grande carità Sono stati giorni di solennità quelli delle Giornate Eucaristiche del 25-27 febbraio, nelle quali abbiamo ringraziato il Signore per i 50 anni di sacerdozio di don Gianfranco. In questi ultimi anni, mai come in questi giorni la nostra parrocchia ha vissuto lo splendore della liturgia ambrosiana. Ma nulla vale ciò se queste liturgie non ci fanno più buoni e più coraggiosi nel vivere il bene. Nulla vale ciò, se non ci trasforma a vivere nella carità operosa. Il profumo della chiesa, ben più di quello dell’incenso, è quello della carità. Quello si dissolve, questo cambia la storia e ci porta in paradiso. MARTEDÌ 8 MARZO IN CHIESA, ORE 15 E ORE 21 LECTIO DIVINA D’INIZIO QUARESIMA per tutti i gruppi, i movimenti, le associazioni e per l’intera comunità. 5 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 6 notiziario Quaresima 2011 INCONTRO A CRISTO INGRESSO IN QUARESIMA Introduzione alla Quaresima Lectio divina e avvio della proposta quaresimale cittadina Martedì 8 marzo h. 15 e h. 21 in chiesa Rito delle ceneri Alle s. Messe di domenica 13 marzo (e la vigiliare di sabato) PROPOSTA SPIRITUALE Tutti i Venerdì di Quaresima h. 7 Lodi h. 9 Via Crucis h.17 Via Crucis in oratorio h. 21-22 La chiesa è aperta per l’adorazione della croce e la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione Nelle Messe feriali di ogni giorno: alle 8.45 lodi e predicazione. Il digiuno al primo venerdì di quaresima e al venerdì santo. Il magro per gli altri venerdì. Il Vespro ogni domenica alle 17.30. Via Crucis con l’Arcivescovo Card. Tettamanzi Venerdì 15 aprile h. 20.45 a Sesto San Giovanni Iscrizioni in sacristia € 6,oo. Partenza in pullman da p.za Martiri h. 20 In casa tua puoi accompagnare la tua preghiera con il testo “La Parola ogni giorno” che trovi in buona stampa (€ 1,oo). Trovi anche in buona stampa “La tenda” di marzo e aprile per seguire la liturgia di ogni giorno (€ 4,oo). 6 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 7 notiziario PROPOSTE DI CATECHESI 1 Catechesi dell’Arcivescovo “Incontro a Cristo. Cammino con san Carlo” I temi riprendono la lettera Santi per vocazione indirizzata alla Diocesi all’inizio di quest’anno pastorale. Ogni incontro inizierà con la preghiera guidata dai monaci del monastero SS. Trinità di Dumenza. Il cardinale Tettamanzi proporrà poi la sua catechesi dialogando con un giornalista intervistatore. 1° martedì 15 MARZO: “Incontrare i poveri, incontrare Gesù” 2° martedì 22 MARZO: “La croce di Cristo: la nostra salvezza” 3° martedì 29 MARZO: “La Chiesa: comunità alternativa di salvati” 4° martedì 5 APRILE: “Conoscere e credere” 5° martedì 12 APRILE: “Prego, quindi sono” Ogni martedì alle 21 su Telenova (can14) e Radio Marconi (FM 94,8) Dal giorno successivo saranno on-line su www.chiesadimilano.it. 2 Catechesi adulti e giovani “L’Eucaristia (ri)Scoperta” Vedi locandina PROPOSTA DI CARITÀ Quaresima di fraternità All’inizio della Quaresima, le 3 parrocchie di Bresso consegneranno ad ogni famiglia un sacchetto di iuta in cui raccogliere i soldi, segno della nostra carità. Destineremo il ricavato a: • Un sostegno a 12 missionari di Bresso o legati alle nostre comunità • Un contributo per i progetti missionari proposti dall’Ufficio missionario della diocesi di Milano in collaborazione con la Caritas Ogni domenica, a Messa, sarà disponibile un cartoncino che presenterà le realtà missionarie che contano su di noi: sarà come se le invitassimo a casa nostra! Durante la Settimana Santa potremo portare alle liturgie il sacchettino della carità quaresimale della nostra famiglia. 7 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 8 notiziario 8 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 9 notiziario Gruppo parrocchiale Terza Età Programma attività mese di Marzo Giovedì 3: Giovedì 10: Giovedì 17: Giovedì 24: Giovedì 31: Ore 15 Festa di Carnevale Ore 13.30 Andiamo alla Biblioteca Ambrosiana e all’Urna di san Carlo Ore 15 Ricreativo In…Canto Giornata di ritiro: Ore 9 S. Messa in chiesa Ore 11.30 in oratorio: Via Crucis. Ore 12.15 in oratorio: Pranzo Ore 13.30 Ricreativo Ore 15 Tombolata Inoltre si ricorda che tutti i mercoledì, alle ore 15, chi vuole può partecipare ai lavori a maglia e in stoffa a favore dei nostri missionari. IV CENTENARIO DELLA CANONIZZAZIONE DI SAN CARLO BORROMEO Giovedì 10 marzo Visita guidata alla Biblioteca Ambrosiana e all’Urna di san Carlo in Duomo PROGRAMMA · Partenza in pullman h. 13,30 da piazza Martiri · Arrivo a Milano · Alternativamente in due gruppi (max 25 persone): · visita guidata alla Biblioteca Ambrosiana · visita all’urna di san Carlo in Duomo guidati dal nostro concittadino mons. Gianfranco Meana, penitenziere maggiore del Duomo di Milano · Rientro per le 19.00 circa Iscrizione € 20 in sacristia fino a esaurimento posti. 9 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 10 notiziario 10 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 11 commissione affari economici Situazione economica a cura della Commissione per gli affari economici 1) Campo sportivo oratorio Pagamenti effettuati febbraio 2011 Tecnorex Saldo Limonta 3° Acconto fine lavori € € Totale impegnato Totale pagamenti effettuati al 28/02/2011 Totale debito residuo € 500.000,00 € 273.350,00 € 226.650,00 Offerte per campo sportivo oratorio (febbraio 2011) Dalle bariste dell’oratorio NN NN NN NN Dai mattoncini domenica 20/02/11 NN NN € € € € € € € € Totale offerte di febbraio 2011 Totale offerte al 31/01/2011 Totale offerte al 28/02/2011 € 1.260,00 € 27.660,00 € 28.920,00 4,950,00 61,380,00 210,00 50,00 30,00 20,00 50,00 800,00 50,00 50,00 2) Mutuo Credito Sportivo - Roma (fino al 2013) Rata di gennaio 2011 € 16.022,74 Debito residuo in linea capitale € 67.343,63 Domenica 20 marzo Festa di san Giuseppe INAUGURAZIONE del NUOVO CAMPO SPORTIVO DELL’ORATORIO Seguirà programma Tutta la Comunità è invitata 11 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 12 50° di ordinazione sacerdotale di don Gianfranco Don Gianfranco in Duomo durante la sua ordinazione sacerdotale 25 febbraio 1961 Don Gianfranco in Duomo durante la sua ordinazione sacerdotale 25 febbraio 1961 12 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 13 50° di ordinazione sacerdotale di don Gianfranco S. Messa solenne domenica 27 febbraio Don Gianfranco tutto ok! S. Messa solenne domenica 27 febbraio 13 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 14 50° di ordinazione sacerdotale di don Gianfranco La moneta commemorativa del 50°... La torta del 50° A pranzo in oratorio con due “grandi”ex parroci 14 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 15 vita parrocchiale La lettera dell’Arcivescovo al decanato di Bresso I passi del Vescovo, i nostri passi dai nostri preti do con forza un’autentica pastorale d’insieme”. Chi evangelizza non è quel prete o quel gruppo, ma è la Chiesa nel suo insieme.“Anche i gruppi, le associazioni, i movimenti valorizzino i doni dello Spirito mettendosi autenticamente a servizio di tutta la comunità” . Bellissimo. Si evidenzia il bel “lavoro condiviso tra gli Oratori di Bresso” a cui dare forza. Da segnare. 4 Il protagonismo dei laici. Una frase tra tutte: “Ogni cristiano ha da offrire un contributo di testimonianza unico e irripetibile a partire dagli ambienti di vita quotidiana” . Nessuno è cliente nella Chiesa, ma tutti sono “coinvolti e autentici corresponsabili della missione”. Una parola chiave: “garantire adeguati percorsi formativi” per i laici. E il Vescovo cita poi ambiti e strutture sensibili: i Gruppi di Ascolto della Parola di Dio, la pastorale familiare (con la cura, in particolare, per le famiglie in difficoltà e per quelle che chiedono il Battesimo per i figli), il Centro per la Famiglia del decanato, l’accompagnamento degli adolescenti e i giovani, la “bella realtà degli Oratori da aggiornare” , la pastorale vocazionale. Speciale attenzione ha l’ambito della carità “per suscitare sul territorio una rinnovata cultura della solidarietà” e una “specifica attenzione nei confronti degli immigrati”. Infine, interessante la menzione della cultura: “Centri culturali, sale della comunità, mezzi di comunicazione sociale” “che nelle vostre comunità non mancano”: a queste chiede “collaborazione… formazione agli operatori laici… capacità di interloquire con le istituzioni laiche del territorio”. Ce n’è di lavoro per i prossimi anni. E per tutti, nessuno escluso. icordiamo la Visita Pastorale del Card. Tettamanzi nel decanato di Bresso nell’ inverno/primavera 2010. Ha ascoltato, letto, incontrato, conoscendo così il nostro territorio. E, come è consuetudine, ora l’Arcivescovo ci scrive. Sono quattro le linee d’indirizzo per sintonizzare il nostro cammino con “il percorso di crescita e di rinnovamento che tutta la Diocesi sta vivendo”. 1 Il dialogo con il mondo di oggi. L’antica tradizione cristiana del nostro territorio “va sapientemente custodita, ma soprattutto coraggiosamente aperta a un dialogo costruttivo con il mondo di oggi”. È la prima cosa che il Vescovo ci raccomanda. Siamo chiamati “a saper leggere non solo i problemi, ma anche e soprattutto le possibilità” per il Vangelo. Per questo “la nostra Chiesa è chiamata ad assumere un volto più sereno, anzi lieto”. Una grande nota di stile. 2 Una spiritualità viva e ben fondata. Perché la Chiesa sia così, occorre “far crescere nelle vostre comunità una più intensa spiritualità” “attraverso l’ascolto della Parola, i sacramenti e la carità”. Puntare solo su tradizioni, attivismo, opere, identità muscolose e circoli caldi e autoreferenziali sono surrogati, non dimentichiamocelo. Comunità radicate in Gesù (e non in altro) sanno davvero essere “aperte e accoglienti, disponibili all’ascolto e al dialogo con tutti”, capaci di promuovere “relazioni amicali e fraterne” perché le Parrocchie siano “un sicuro punto di riferimento”. Altra nota da sottolineare. 3 Comunione e pastorale d’insieme. Su ciò il Vescovo insiste molto: “Diventate sempre più appassionati costruttori della comunione ecclesiale, promuoven- R 15 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 16 vita parrocchiale Parte in città un progetto di solidarietà per famiglie in difficoltà Adotta una famiglia “Anche coloro che non son signori, se hanno più del necessario, son obbligati di farne parte a chi patisce” (A. Manzoni) di Maurizio Roccella, per il Centro di Ascolto Caritas erché, chi, cosa, sono tre domande che abbiamo letto aprendo il pieghevole del progetto “Adotta una famiglia”, distribuito dai numerosi volontari ai gazebo sparsi in vari punti della città il 13 febbraio, Giornata della solidarietà. Un lavoro di rete, che ha visto per alcuni mesi la collaborazione fra diversi soggetti: le tre Parrocchie, il Centro di Ascolto Caritas, le Acli, vari gruppi e associazioni caritative, tra cui la San Vincenzo, il Movimento per la Vita. Un esercizio di “ solidarietà nella solidarietà”, per citare il fondatore delle conferenze di carità, Federico Ozanam. Per scrivere un progetto di aiuto a favore di famiglie e persone vittime della grave crisi sociale ed economica che stiamo attraversando si è cercato di valorizzare le risorse di ciascuno. Abbiamo cercato e continueremo a farlo, come operatori della carità (non delegati, ma inviati) con l’obbligo morale di restituire alla comunità il senso di cui P questa iniziativa si fa portatrice. Perché. Si legge nel volantino: “ Adotta una famiglia nasce da una preoccupazione”, quella stessa preoc- Il volantino Adotta un famiglia 16 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 17 vita parrocchiale cupazione che si legge nel volto di chi ogni giorno lotta per far quadrare il bilancio, segno che la crisi incide profondamente nell’animo e nell’esistenza delle persone, e colpisce l’intera comunità. Abbiamo imparato a condividere questa preoccupazione come richiamo a una responsabilità maggiore, così che pastorale della carità sia un servizio di crescita ed educazione per l’intera comunità. “ Essere vicino a quelle famiglie o singole persone ” è la risposta primaria che abbiamo condiviso; puntare a uno stile di prossimità che privilegia la relazione umana, il “farsi prossimo”, la presa in carico. “ Ciascuno di noi esiste in quanto essere in relazione: con quanti lo hanno preceduto, con chi gli è o è stato accanto, con il prossimo, con coloro che ha avuto o avrà modo di incontrare nella vita, con il pensiero, la vita e le azioni di persone che non ha mai conosciuto personalmente e perfino con chi non conoscerà mai ma che contribuisce con la sua esistenza, le sue gioie le sue sofferenze a quel mirabile corpo collettivo che è l’umanità” (Enzo Bianchi). Questa è l’adozione che immaginiamo, un “ far proprie ” la cura delle relazioni familiari, di quelle amicali, del buon vicinato, e di appartenenza sociale; è quell’“I care”, il motto caro a don Milani, “ me ne importa, mi sta a cuore”. Chi. Proprio dal dialogo fraterno dei Gruppi familiari delle nostre Parrocchie è nata l’esigenza di dare risposte concrete al problema. I Consigli pastorali, la Caritas cittadina, le associazioni, i gruppi e i nostri preti hanno fatto il resto, nel segno del fare insieme e del fare meglio. Cosa. Un’esperienza nata per unire, nelle peculiarità di ciascuno. Una educazione reciproca e verso altri alla solidarietà, decisiva per la vita di tutti. Una storia di uomini e donne che si mettono in viaggio, senza scegliersi la compagnia preferita, apprezzando il valore dell’incontro e dell’accoglienza, sperimentando la fatica e le gioie del camminare insieme, imparando così a procedere al passo degli ultimi. Una comunità in cammino, costituita da tutti coloro i quali, credenti o non credenti, si riconoscono per il valore che danno alla solidarietà universale: “La solidarietà universale, che è un fatto, per noi è non solo un beneficio, ma altresì un dovere ” (Paolo VI, Populorum Lettera enciclica Progressio n. 17). La speranza è che le nostre opere non si accontentino di essere buone, ma facciano crescere noi e chi incontriamo, la comunità in cui siamo inseriti, la città nella quale viviamo. Possa essere questa un’occasione per passare dal “fare il bene” a “vivere il bene”, e nelle dinamiche dell’economia, della giustizia, della convivenza sociale. I gazebo Adotta un famiglia 17 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 18 colori dell’oratorio Nel mese di San Giuseppe, patrono del nostro Oratorio, e nell’anno carolino L’Oratorio ai tempi di San Carlo Un’istituzione tipicamente ambrosiana sorta su ispirazione e impegno dei cristiani laici che il Borromeo fu pronto a riconoscere e sostenere a cura di Ambrogio Giussani e scuole della dottrina cristiana all’anno (tante e di più erano allora le furono il nucleo fondante dei feste di precetto). Tutte persone a cui futuri Oratori, eredi della cura era richiesto un preciso impegno di per la formazione della gioventù che vita: essere di buon esempio, sopratsi ritrova sin dalle origini della Chiesa tutto praticando quello che insegnaambrosiana, e in particolare eredi vano, animati da amore per Dio, da delle scuole medioevali inizialmente zelo missionario per la salvezza delle indirizzate alla formazione dei preti e anime e da vera carità verso il prossisuccessivamente anche a quella di mo, così da “tirare alle scuole quelli tutti i giovani. Per la cronaca, l’ispirache non vengono”. Per questi insetore di queste scuole rimane il sacergnanti era inoltre richiesta un’esigendote ambrosiano Castellino da te proposta spirituale. Castello (1491-1566), ma “l’operatività Alla morte del Castellino, nel 1566, le concreta” fu da subito nelle valide scuole della dottrina cristiana erano mani dei suoi collaboratori laici. Lo 15 in tutta la diocesi, mentre successistesso San Carlo caldeggiò l’istituziovamente, alla morte di San Carlo, ne delle scuole, ne affidò l’organizzadivennero 742, con oltre 40.000 alunzione e il coordinamento ai Padri ni. La spiritualità delle scuole della oblati, e conferì alle medesime una dottrina cristiana può considerarsi struttura uniforme e stabile in tutta la come la base di quella delle forme diocesi, riservando ai laici un ruolo oratoriane fino all’800 compreso, preminente. Erano vere e proprie anche se non c’è stato un modello scuole di formazione, non solo relifisso e tradizionale di Oratorio. (rielaborazione tratta da “L’Oratorio giosa ma anche morale, civica e culambrosiano” di don Ennio Apeciti) turale nel senso più ampio del termine, in quanto erano aperte anche a coloro che volevaLapide di Castellino da Castello nel Duomo di Milano no soltanto imparare a leggere e a scrivere. Una cattedra, quindi, per i lontani o i difficili in tutti i sensi. Scuole sia maschili che femminili, costituite da diversi laici impegnati in vari ruoli (priore, cancelliere, maestro, portinaio, infermiere, ecc.) con lo scopo di formare migliaia di ragazzi, raccolti non meno di 60 pomeriggi L 18 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 19 colori dell’oratorio In fase ormai avanzata un libro sulla sua storia Oratorio San Giuseppe: 1932-2012 Una scuola di vita di Ambrogio Giussani Dopo l’annuncio dato nel luglio del 2010 circa l’uscita del libro nel corso del 2012, l’avventura prosegue... L’idea di riscrivere “a più mani” (nel senso di coinvolgere diverse persone delle varie epoche, sia in veste di protagonisti che come veri e propri coautori) la quasi centenaria storia del nostro Oratorio inizia a dare risultati incoraggianti. Fare memoria di quanto il passato ci ha lasciato in eredità, rivivendo le vicende umane della nostra comunità attraverso la cronaca degli avvenimenti e le testimonianze delle persone coinvolte a vario titolo, ha lo scopo di far cogliere l’importanza del ruolo educativo svolto ieri e oggi dall’Oratorio e di valorizzarne le iniziative. Una scuola di vita dove si sono formate numerose generazioni. Ma qual è lo “stato dell’arte” a oggi? Il primo capitolo dei 7 previsti, “Progetti educativi nell’Oratorio ambrosiano da inizio ’900 ai nostri giorni”, e il secondo, denominato “Cronistoria” e relativo allo stesso periodo, sono praticamente conclusi. Il terzo sulle “Vocazioni maschili e femminili scaturite dagli Oratori”, grazie anche alla preziosa collaborazione di alcune religiose e sacerdoti, si trova in un buono stato di avanzamento lavori. Il quarto, che illustra le figure dei “Coadiutori succedutisi nell’Oratorio”, è stato solo in parte rivisitato dai diretti interessati (per quelli ormai scomparsi, le notizie sono state attinte dall’archivio diocesano, da quello parrocchiale o da scritti di famigliari e conoscenti). Il quinto capitolo, intitolato “Racconti di alcuni testimoni delle varie epoche dell’Oratorio”, non è ancora decollato, forse per una scarsa propensione allo “scritto” da parte dei diretti interessati. A tal proposito, ricordiamo che è anche possibile portare il proprio contributo semplicemente narrando episodi che saranno trasformati in articoli a cura della redazione. Sul sesto capitolo, relativo alle “Giornate mondiali della gioventù raccontate dalla viva voce dei protagonisti”, bisognerà sollecitare nuovamente i giovani a collaborare. Infine, per il capitolo “Lo sport nell’Oratorio”, abbiamo chiesto a dirigenti della Polisportiva e della ex Pallavolo La Castela di farsene carico. Chiediamo pertanto la collaborazione di tutti coloro che fossero interessati a far pervenire presso la redazione della “Squilla” il materiale utile per la redazione di questa storia secondo lo schema proposto: scritti, fotografie, testimonianze... La redazione, nel rimanere a disposizione per eventuali chiarimenti, ricorda che sarebbe opportuno che il materiale raccolto “a freddo”, cioè ricavato dai vari archivi, fosse rivisto anche dai diretti interessati, specie per quanto concerne i capitoli relativi agli ex coadiutori e alle vocazioni scaturite dagli Oratori. Grazie. 19 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 20 gruppi, associazioni, movimenti Cultura della vita o culto della vita? di Salvatore Mazza era una volta il medico di famiglia. Quando veniva a casa gli si faceva trovare la poltroncina accanto al letto, gli si offriva il caffè, si parlava. Magari a casa c’era stato anche per guardare la levatrice far nascere qualcuno. Spesso succedeva che capitasse lì per chiudere gli occhi di qualcun altro. Ecco, quando si parla di “umanizzazione della medicina” viene naturale pensare a quel medico. Con qualche rimpianto, pensando alla freddezza di una medicina moderna che, se ci ha regalato una manciata di anni di vita in più rispetto al passato, tanto ci ha anche tolto in termini di relazione. Ma forse, mentre si invoca una medicina più vicina all’uomo, dovremmo, tutti quanti, pensare alla necessità di ri-umanizzare la malattia, la sofferenza, la stessa morte. Viviamo in un’epoca in cui tutto ciò che è dolore, sofferenza, invecchiamento, viene spinto ai margini. La cultura della vita è declinata in un culto della vita inscritto nelle coordinate di gioventù, salute e bellezza, e alla medicina è questo che per prima cosa si chiede, all’inseguimento di una “perfezione”, di una immortalità di cui mai carezzeremmo neppure l’illusione. Lo sappiamo tutti. Ma è bello crederci. È facile, in fondo, ignorare l’idea stessa della malattia, rimuovere lo spettro, renderla estranea alla vita. Fin che dura. Fino a quando la nostra fragilità si rivela. Si arriva così al paradosso che la vita, il “bene indisponibile” per eccellenza in tutti i tempi e in tutte le culture, è oggi ancora tale, sì, ma fino a un certo punto. Indisponibile finché la salute c’è, e guai a non rispettare le indicazioni per la prevenzione, salvo poi essere rimessa prontamente nella C’ disponibilità dei singoli quando comincia a zoppicare, quanto tutto ciò che avevamo rimosso si fa concreto e presente. Qualità della vita non definisce l’indispensabile compromesso da trovare tra cure, terapie e assistenza dovute a ogni malato, ma un concetto astratto che misura la nostra illusione. De-umanizzando la malattia, insomma, la vita resta unicamente un bene misurabile sul metro soggettivo, e la decisione sulla sua “qualità” nient’altro che un compromesso da fondare sul consenso del momento, suscettibile, domani, di spostarsi un po’ più in là. Nessuna sorpresa, in questa situazione, se Beppino Englaro ha definito “crudeli” le suore che per tre lustri hanno assistito la figlia. Nessuna sorpresa per i ricorsi contro il divieto delle diagnosi prenatali. Nessuna sorpresa per le tentazioni eutanasiche ed eugenetiche. È quello che succede quando l’imperfezione, la malattia, sono ritenute estranee alla vita, “accidente” e non “sostanza” del nostro esistere. Non c’entra nulla, in tutto questo, la presunta contrapposizione tra cultura “cristiana” e cultura “laica”. E del resto, quando nel marzo del 2006 Benedetto XVI declinò i cosiddetti valori non negoziabili, al capoverso successivo fu deciso nel precisare: attenzione, questi princìpi non sono verità di fede… sono iscritti nella stessa natura umana e quindi sono comuni a tutta l’umanità. C’entra, piuttosto, la capacità della nostra cultura di tornare a capire tutto quello che i nostri nonni sapevano benissimo. Tratto da “Avvenire” del 12 febbraio 2011 20 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 21 approfondiamo Nel giorno che ricorda l'uccisione di Mons. Oscar Arnulfo Romero, il 24 marzo del 1980, la Chiesa italiana si ritrova ogni anno per celebrare una giornata di preghiera e digiuno facendo memoria dei missionari martiri e di quanti ogni anno sono stati uccisi solo perché incatenati a Cristo. “La Squilla” propone un testo intenso: il testamento spirituale di Padre Christian de Chergé, il superiore dei monaci trappisti del monastero di Tibhirine, in Algeria, rapito e ucciso con 6 confratelli dai terroristi islamisti nel 1996. Quando si profila un ad-Dio Testamento spirituale del Padre Christian de Chergé e mi capitasse un giorno (e potrebbe essere anche oggi) di essere vittima del terrorismo che sembra voler coinvolgere ora tutti gli stranieri che vivono in Algeria, vorrei che la mia comunità, la mia Chiesa, la mia famiglia si ricordassero che la mia vita era donata a Dio e a questo Paese. Che essi accettassero che l’unico Padrone di ogni vita non potrebbe essere estraneo a questa dipartita brutale. Che pregassero per me: come potrei essere trovato degno di tale offerta? Che sapessero associare questa morte a tante altre ugualmen- te violente, lasciate nell’indifferenza dell’anonimato. La mia vita non ha più valore di un’altra. Non ne ha neanche meno. In ogni caso, non ha l’innocenza dell’infanzia. Ho vissuto abbastanza per sapermi complice del male che sembra, ahimè, prevalere nel mondo, e anche di quello che potrebbe colpirmi alla cieca. Venuto il momento, vorrei avere quell’attimo di lucidità che mi permettesse di sollecitare il perdono di Dio e quello dei miei fratelli in umanità, e nel tempo stesso di perdonare con S Padre Christian de Chergé 21 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 22 approfondiamo tutto il cuore chi mi avesse colpito. dalla gloria di Cristo, frutti della sua Non potrei auspicare una tale morte. passione, investiti del dono dello Mi sembra importante dichiararlo. Spirito, la cui gioia segreta sarà semNon vedo, infatti, come potrei rallepre lo stabilire la comunione e il ristagrarmi del fatto che un popolo che bilire la somiglianza, giocando con le amo sia indistintamente accusato del differenze. mio assassinio. Di questa vita perduta, totalmente Sarebbe un prezzo troppo caro, per mia, e totalmente loro, io rendo graquella che, forse, chiameranno la zie a Dio che sembra averla voluta “grazia del martirio”, il doverla a un tutta intera per quella gioia, attraverso e nonostante tutto. algerino chiunque egli sia, soprattutto In questo grazie, in cui tutto è detto, se dice di agire in fedeltà a ciò che ormai, della mia vita, includo certacrede essere l’islam. mente voi, amici di ieri e di oggi, e So il disprezzo con il quale si è arrivavoi, amici di qui, accanto a mia madre ti a circondare gli algerini globalmene a mio padre, alle mie sorelle e ai te presi. So anche le caricature dell’imiei fratelli, e a loro, centuplo accorslam che un certo islamismo incoragdato come promesso! gia. È troppo facile mettersi a posto la E anche te, amico dell’ultimo minuto, coscienza identificando questa via che non avrai saputo quel che facevi. religiosa con gli integralismi dei suoi Sì, anche per te voglio questo grazie e estremisti. questo ad-Dio profilatosi con te. E che L’Algeria e l’islam, per me, sono ci sia dato di ritrovarci, ladroni beati, un’altra cosa; sono un corpo e un’aniin paradiso, se piace a Dio, Padre ma. L’ho proclamato abbastanza, nostro, di tutti e due. Amen! credo, in base a quanto ne ho concreInsc’Allah. tamente ricevuto, ritrovandovi così spesso il filo conduttore del Vangelo Algeri, 1º dicembre 1993 imparato sulle ginocchia di mia Tibhirine, 1º gennaio 1994 madre, la mia primissima Chiesa, proAperto la domenica di Pentecoste 26 prio in Algeria e, già allora, nel rispetmaggio 1996 to dei credenti musulmani. +Christian Evidentemente, la mia morte sembrerà dar ragione a quelli che mi hanno rapidamenI monaci di Tibhirine te trattato da ingenuo o da idealista: “Dica adesso quel che ne pensa!”. Ma costoro devono sapere che sarà finalmente liberata la mia più lancinante curiosità. Ecco che potrò, se piace a Dio, immergere il mio sguardo in quello del Padre, per contemplare con lui i suoi figli dell’islam come lui li vede, totalmente illuminati 22 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 23 oltre il campanile Intervista al nostro parroco sul suo viaggio a Pechino La lontana Cina è molto vicina dalla redazione i n a , dunque, don Angelo: perché un viaggio così? Sono stato in Cina con un gruppo di preti della nostra Diocesi: un viaggio inaspettato, ma subito sentito come una occasione d’oro per allargare mente e cuore. Perché i cinesi non sono di un altro pianeta: basta vedere i negozi che hanno acquistato a Bresso negli ultimi mesi e quante famiglie vivono tra noi. – Che impressioni porti nel cuore? Tre impressioni: una sociale, una culturale, una religiosa. L’impressione sociale: oggi i cinesi sono padroni del mondo e sono consapevoli di esserlo. “Adesso tocca a noi” ho sentito dire da una delle nostre guide. PIL da capogiro, grandi magazzini traboccanti di tutto (e non solo di paccottiglia), grattacieli da fantascienza, impianti sportivi da futuro anteriore, auto lucenti in numeri fuori la nostra portata su strade amplissime. Questo nella capitale, Pechino, e nelle metropoli da 10 milioni di abitanti in su. Diverso discorso per l’immensa provincia, dove c’è povertà, anche se è risolto il dramma della fame. Questo stridore fra i 130 milioni (più di 2 Italie...) di cinesi ben più che benestanti e il miliardo e passa che arranca è la sfida di questo grande Paese: tra la prosperità a portata di mano e lo sfascio a causa di queste contraddizioni c’è uno stretto crinale. Saranno capaci i cinesi di creare uno sviluppo armonico, diffuso, sostenibile dal punto di vista ecologico? La domanda è inquietante. E non è un proble- C ma solo loro: sul pianeta, uno su cinque parla mandarino. La nostra Italia al confronto non è solo piccola: è rimpicciolita dalle sue meschinerie che ci hanno resi ridicoli. Esempio: i nostri amici dagli occhi a mandorla non avevano idea che in Italia c’è buon vino (“Vino? Francia!” dicevano), ma ridevano apertamente della nostra classe politica e imprenditoriale. Poveri noi… – Questo sulla vita sociale. E l’impressione culturale? Questa: grandioso passato e inquietante presente. Le vestigia del passato cinese sono di prima grandezza: la Città Proibita, la Grande Muraglia, i templi confuciani e i monasteri buddisti sono spettacolari. Una civiltà i cui primordi risalgono a 6000 anni fa. Mozzafiato. Eppure sembra che l’anima di oggi non attinga a questa tradizione, bensì al peggio del nostro Occidente: la pubblicità è invasiva, l’urlo “Arricchitevi!” lo si grida e lo si sussurra ovunque, i giovani (tantissimi) paiono ipnotizzati solo dal busi- 23 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 24 oltre il campanile ness. Il comunismo maoista, con i suoi scellerati scempi umani e culturali (70 milioni di morti ha causato la rivoluzione cinese), ha lasciato in eredità solo il partito unico. I cinesi sembra che chiedano più libertà di intraprendere, ma non più democrazia. Molto, molto inquietante. Nascono domande: noi occidentali, eredi di una civiltà nobile e alta (ma che abbiamo perso nella sua anima), sappiamo offrire modelli di cultura e società in grado di dialogare con quella cinese e di arricchirla? Il nostro Paese, che di risorse culturali ne avrebbe da vendere al mondo intero, saprà offrire qualcosa di più di una (già fallimentare) catena di ristoranti pseudo-italiani? La sfida culturale (“antropologica” si usa dire oggi) è grandiosa. I cinesi hanno viva memoria dell’apporto dato alla loro storia da due italiani: Marco Polo – con l’intraprendenza mercantile veneziana – e padre Matteo Ricci, un gesuita marchigiano morto giusto 400 anni fa, portatore di cultura, scienza e fede. Sapremo fare onore a questi nostri antenati nell’incontro con questo grande e ormai vicino Paese? – Domande che fanno pensare. Ma passiamo alla questione religiosa. Eravamo curiosissimi di ciò, e non solo per ragioni “professionali”. L’incontro con i segni della religiosità tradizionale cinese (i templi taoisti, confuciani e buddisti) ci ha spalancato un mondo a noi ignoto. Non sono mancati incontri con la comunità cristiana e con esperti conoscitori della sua realtà, che ci hanno introdotto a comprenderne la difficile situazione, stretta tra la fedeltà al Papa e il controllo del partito. Una nota interessante: questo tempo di vorticosi cambiamenti spinge milioni di giovani cinesi a uno sguardo positivo verso il cristianesimo, capace di rispondere alle esigenze del cuore dell’uomo e alle sue domande. Sguardi a volte ingenui, bisognosi di discernimento, spesso affascinati dal cristianesimo evangelicale più che da quello cattolico. Ma qui c’è una grande chance per le Chiese: parlare di Gesù come colui che conosce il cuore dell’uomo e sa interpretarlo, sanarlo, irrobustirlo, aprirlo a uno stile libero e coraggioso. E proiettarlo verso un Cielo che la cultura cinese ha sempre legato al potere e non alla trascendenza, alla libertà e alla verità. La sfida di sempre che si apre inaspettata anche qui, in un mondo così lontano. – Paese incomprensibile e lontano, allora... Beh, lontano non troppo. La mattina dopo il mio ritorno, uscito come sempre a far provvista d’acqua al “pozzo” di piazza Martiri, chi sono i primi bressesi che incontro? Tre cinesi… 24 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 25 recensioni Una regia che sempre stupisce Centocinquant’anni 1861-2011 Segreti di famiglia L’unità letta dal Card. Biffi di Andrea Chimento di Matteo Vasconi ennie, diciottenne americano, arriva a Buenos Aires alla ricerca del fratello maggiore Angelo (ora noto come “Tetro”) che dieci anni prima aveva lasciato gli Stati Uniti e la sua famiglia per iniziare una nuova vita in Argentina. “Segreti di famiglia” è l’ultima grande riflessione del regista americano Francis Ford Coppola sui legami e le relazioni familiari, argomento protagonista della sua carriera fin dai tempi della trilogia de Il padrino. Nonostante Coppola abbia ormai superato i settant’anni, il suo desiderio di stupire e di rinnovarsi è sempre forte come un tempo: grazie alle potenzialità delle più moderne videocamere digitali (che aveva già utilizzato nel precedente Un’altra giovinezza) riesce a lavorare con rinnovato entusiasmo sul sonoro, sulla fotografia, sulla luce e sul contrasto “colore-bianco e nero”, dove al primo corrispondono i flashback e al secondo il tempo presente della storia. Un film da non perdere anche per la straordinaria interpretazione del fenomenale Vincent Gallo nei panni del protagonista Tetro. B Un’ottantina di pagine raccolgono i pensieri del celebre “italiano cardinale” su quest’importante anniversario. Nell’agile volumetto l’autore parte dalla considerazione storica della realtà italiana pre-unitaria, tutt’altro che morta, e analizza con profondità le ricchezze, soprattutto culturali, dei secoli precedenti l’unificazione. Capace insegnante, il prelato conduce il lettore a guardare al “risorgimento” nella maniera più realistica, cioè né come un’epopea né come un gravissimo errore a cui porre rimedio, ma come un processo storico necessario ma operato male, tanto da far passare, secondo le parole di Dostoevskij, la nazione italiana da portatrice de “l’idea di un’unione generale dei popoli del mondo” a “un regno di second’ordine, senza ambizioni, imborghesito” Consapevole che questo è il sentire di alcuni anche oggi, il Cardinal Biffi propone come soluzione un’attenta ripresa di tre discorsi del Card. Colombo nei quali si affrontano i temi il cui approfondimento è oggi più che necessario: la laicità dello Stato, la libertà religiosa, il ruolo dei cattolici nella vita del Paese, il rapporto fra immigrazione e identità culturale. I Circolo Cinematografico Bresso Segreti di famiglia Giacomo Biffi L’unità d’Italia Ed. Cantagalli, 2011 Giovedì 10 fmarzo, ore 21 al Cinema San Giuseppe 25 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 26 cineteatro San Giuseppe Cinema Teatro San Giuseppe Via Isimbardi, 30 - Bresso - Tel. 02/66 50 24 94 Programma di marzo **CINEFORUM A SINGLE MAN Giovedì *FILM 4 6 17 ore 21.00 ore 15.00 – 17.30 ore 21.00 GLI ANGELI DEL MALE Sabato 19 ore 21.00 ore 15.00 – 17.30 A SERIOUS MAN 24 ore 21.00 IL DISCORSO DEL RE Venerdì 25 Domenica 27 **CINEFORUM Sabato 12 VALLANZASCA Giovedì *FILM ore 21.00 THE INFORMAT Venerdì 18 Domenica 20 **CINEFORUM ore 21.00 ore 15.00 – 17.30 HEREAFTER Giovedì *FILM 5 10 Venerdì 11 Domenica 13 **CINEFORUM Sabato SEGRETI DI FAMIGLIA Giovedì *FILM ore 21.00 FEMMINE CONTRO MASCHI Venerdì Domenica **CINEFORUM 3 Sabato 26 ore 21.00 ore 15.00 – 17.30 BASTARDI SENZA GLORIA Giovedì 31 ore 21.00 Il programma potrebbe subire variazioni non dipendenti dalla nostra volontà. 26 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 27 calendario liturgico 27 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 28 i numeri della comunità Orari delle SS. Messe in Bresso SS. NAZARO E CELSO - feriali: ore 7 (escluso il sabato) - 9 - 17.30 sabato e vigiliari: ore 18.30 festivi: ore 7.30 - 9 - 10.15 - 11.30 - 18 Santuario della Madonna del Pilastrello feriali, sabato e vigiliari: ore 17.30 festivi: ore 10 SAN CARLO - feriali: ore 7.30 - 8.30 - 18.30 sabato e vigiliari: ore 19 festivi: ore 8.30 - 10 - 11.30 - 19 MADONNA DELLA MISERICORDIA - feriali: ore 17.30 sabato e vigiliari: ore 17.30 festivi: ore 10 - 17.30 Chiesa di San Francesco - feriali: ore 9 (escluso il sabato) sabato e vigiliari: ore 18.30 festivi: ore 11 Orario Confessioni Parrocchia SS. Nazaro e Celso feriali: ore 8.30-9.30 sabato: ore 16-19 www.santinazaroecelsobresso.it [email protected] Telefoni utili Prevosto - don Angelo Zorloni 02 610 08 82 Orari segreteria parrocchiale: dal lun. al ven. 17,30 - 19 Don Gianfranco Radice 02 610 17 79 Oratorio - don Pierpaolo Zannini 02 610 17 68 Carabinieri 02 610 89 51 Vigili del Fuoco 115 Croce Rossa 02 610 73 68 Ambulanza 118 Servizio di guardia medica 02 34567 Comune 02 614 551 Vigili Urbani 02 614 554 00 Ospedale Bassini 02 6176.1 Acli 02 66 50 10 72 Associazione Centro sociale anziani 02 610 72 36 AVIS 02 614 00 95 Biblioteca Comunale 02 614 55 349 Casa dell’Anziano 02 66 50 30 70 Centro della Famiglia 02 66 50 34 39 Centro di ascolto Caritas 366 4892343 Cinema-Teatro San Giuseppe 02 66 50 24 94 Parrocchia San Carlo 02 614 26 60 Parrocchia Madonna della Misericordia 02 610 09 96 28 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 29 farmacie di turno Farmacie di turno - MARZO (Bresso - Cormano - Cusano) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1 2 3 4 5 6 7 8 Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Martedì Mercoledì Giovedì COMUNALE - Cormano Via Gramsci, 44 BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/d FORNASÈ - Cormano Piazza Bernini COMUNALE - Cusano Via Ticino, 5 MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51 TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21 COMUNALE N° 1 - Bresso Via Roma ang. Via Tasso, 87 MORETTI - Cusano Viale Matteotti, 2 COMUNALE N° 2 - Bresso Via A. Strada, 56 BRUSUGLIO - Cormano Via Veneto, 27 GIUGLIANO - Cusano Via Sormani, 89 COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26 DEL CORSO - Cusano Piazza Trento e Trieste, 4 COMUNALE N° 4 - Bresso Via Papa Giovanni XXIII, 43 RIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10 COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26 PALTRINIERI - Cusano Via Cooperazione, 20 SCOTTI - Bresso Via Manzoni, 14 COMUNALE - Cormano Via Gramsci, 44 BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/d FORNASÈ - Cormano Piazza Bernini COMUNALE - Cusano Via Ticino, 5 MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51 TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21 COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26 MORETTI - Cusano Viale Matteotti, 2 COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26 BRUSUGLIO - Cormano Via Veneto, 27 GIUGLIANO - Cusano Via Sormani, 89 COMUNALE N° 3 - Bresso Via Piave, 23 DEL CORSO - Cusano Piazza Trento e Trieste, 4 COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26 RIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10 COMUNALE N° 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26 PALTRINIERI - Cusano Via Cooperazione, 20 SCOTTI - Bresso Via Manzoni, 14 COMUNALE - Cormano Via Gramsci, 44 BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/d FORNASÈ - Cormano Piazza Bernini GUARDIA FARMACEUTICA DALLE ORE 19.30 ALLE ORE 8.30 DEL GIORNO SUCCESSIVO 29 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 30 paroled’autore A DON GIANFRANCO NEL 50° ANNIVERSARIO DI SACERDOZIO Oggi è grande festa, tutta la comunità è in festa! È bello ricordare il cammino di un Sacerdote che per cinquant’anni ha messo a disposizione cuore e testa. Hai iniziato il tuo incontro con il Signore, fin da ragazzino hai sentito la chiamata da chierichetto hai fatto pure il supervisore! Poi il seminario, la vocazione forte, sicura, certa Il 25 febbraio del ’61 l’ordinazione in Duomo Ministro di Dio! E come uomo? Anima e cuore all’erta! A Vergiate con l’entusiasmo da giovane prete hai iniziato Parroco a Ranco hai profuso energie e impegno per 25 anni Un ricordo profondo, indelebile in tutti hai lasciato. In punta di piedi nell’88 nella nostra Parrocchia sei entrato da subito stimato, punto di riferimento per disponibilità, attenzione e premura per ammalati e anziani hai dimostrato. All’improvviso ha fatto i capricci il tuo cuore, preoccupata la comunità con affetto ha pregato ma ora, rimesso a nuovo, hai già ripreso con più vigore. Ora Sacerdoti e laici per il tuo cinquantesimo sacerdotale concordi hanno tessuto lodi e pregi su di te sulla tua pacatezza, il sorriso che emana fascino spirituale. Lasciamoci dunque contagiare dalla sua bontà in questi tempi che si fatica ad esser buoni l’esempio raccogliamo di fede, amore e carità. Grazie dunque Don Gianfranco e se Dio lo vorrà proseguiamo il nostro cammino con la tua presenza augurandoti salute, pace e serenità. Lucia Porro 30 squilla marzo 2011 17x24 5-04-2011 9:26 Pagina 31 Esame della vista Applicazione lenti a contatto Apparecchi acustici Amplifon 20091 Bresso (MI) - Via Vittorio Veneto, 11 Tel. 02.6106069 CAFFÈ RISTORANTE ALBERGO Via Tagliabue, 10 20091 Bresso (Milano) Tel. (+39) 02.66504043 Fax (+39) 02.66504045 [email protected] www.vecchiomulino.com IDEE PER ARREDARE di PIZZI ERNESTO 20091 Bresso (MI) Via V. 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W. B. & F. C. Direttore: Don Angelo Zorloni Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 405 del 18-11-1978 Grafiche Baraggia s.r.l. - Via Ornato, 14 - MILANO - Tel. 02.6425737 - Fax 02.66104118 - e-mail: [email protected] Direttore: ANGELO ZORLONI