I paesi del Golfo Persico sono una delle aree geografiche

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I paesi del Golfo Persico sono una delle aree geografiche
 I paesi del Golfo Persico sono una delle aree geografiche attualmente a più alto sviluppo e con maggiore concentrazione di ricchezza: Dubai e gli Emirati Arabi in particolare rappresentano la location ideale per aprire un’azienda, data la posizione centrale rispetto ad Europa e Oriente. Gli Emirati Arabi Uniti detengono il 10% delle riserve mondiali petrolifere ed il 4% di quelle di gas naturale, oltre ad essere residenza del 12% dei miliardari di tutto il mondo; Dubai inoltre da sempre costituisce un hub commerciale, non a caso la maggior parte delle fiere di importanza internazionale si svolgono proprio in tale sede. Per aprire un’attività i tempi sono abbastanza rapidi; i tempi relativi strettamente alle licenze possono essere indicativamente di poche settimane se non di meno (mediamente 10 giorni lavorativi): non è come in Italia. Per aprire un’attività in una Free Zone, i costi partono da poco più di 4,000 euro; con possibiltà (in alcune specifiche Free Zone) di non dover versare il capitale sociale e di non dover avere un ufficio fisico. Per aprire “in-­‐land” (cioè fuori dalla Free Zone), invece, è necessario avere uno “sponsor” (una sorta di garante obbligatorio per aprire fuori dalle free zone, che sulla carta avrà il 51% dell’attività e che per tale motivo va scelto con accuratezza -­‐ in alcuni ambiti la proprietà deve essere 100% di un socio locale), un ufficio fisico (a volte con requisiti minimi), versare un capitale sociale, e cosi via; ma questo ci consente di vendere liberamente a Dubai e negli altri Emirati o di operare in campi dove non si può con una licenza in Free Zone. Dubai ha un regime di esenzione fiscale del 100% (sia dentro, sia fuori le Free Zone) e nelle Free Zone si ha il 100% della proprietà. Determinate attività commerciali non propriamente avviabili da una Free Zone possono essere ricondotte ad una licenza in Free Zone (almeno inizialmente) per prendere contatto con il territorio in maniera più graduale. Case study: società di costruzioni se io volessi aprire una società di costruzioni dovrei rispondere ad una serie di requisiti aggiuntivi, quali: -­‐ socio locale ingegnere o architetto -­‐ ufficio di minimo 150 mq -­‐ numero minimo di persone impiegate -­‐ capitale sociale da versare -­‐ certificazioni aggiuntive oltre la licenza, ecc.. che fanno presto a far lievitare il prezzo a decine di migliaia di euro. Il primo anno 100 -­‐ 200 mila euro potrebbero non bastare. Basti pensare che spesso il fitto di un ufficio o un magazzino per lo stoccaggio della merce deve essere pagato con un anno di anticipo. Si può allora pensare di aprire una società di Architectural Consulting in Free Zone per gestire tutto l'aspetto "intangibile" della costruzione (progettazione, rendering, ecc..) e individuare un partner già avviato per l'operatività di cantiere. Essere in partnership con una società già avviata fornisce anche maggiore credibilità. Questo non vale in tutti gli ambiti; per aprire un ristorante devo essere in una zona d’elite e questo ci porta – salve poche eccezioni – fuori dalle free zone. Aprire una società in Free Zone a Dubai o negli Emirati Arabi comporta numerosi vantaggi. Una Free Zone (Zona Franca) è un’area specificamente destinata alla promozione del commercio, all’esportazione ed all’apertura dell’economia locale (emiratina in questo caso) al mondo esterno, e gli Emirati Arabi Uniti hanno una posizione strategica per il commercio internazionale. Le Free Zone degli Emirati Arabi Uniti sono state create allo scopo di facilitare gli investimenti stranieri; di conseguenza le procedure per insediarsi nelle zone franche sono relativamente semplici, veloci e relativamente economiche. Aprire una società in Free Zone offre agli investitori una serie di vantaggi: -­‐ Proprietà straniera del 100% -­‐ Libertà di rimpatriare il capitale e il reddito -­‐ Nessuna imposta sul reddito personale -­‐ Completa esenzione dai dazi doganali -­‐ Nessuna restrizione valutaria -­‐ Nessuna lungaggine burocratica (in 10 giorni si ha la licenza) -­‐ Nessun problema di assunzione -­‐ Possibilità di richiedere un visa resident se necessario e di aprire un conto corrente bancario personale (oltre quello corporate) Alcuni vantaggi specifici delle soluzione proposte da VirtuZone sono: • Nessun capitale sociale da versare richiesto • Nessun adempimento fiscale obbligatorio: niente registri, niente contabilità, ecc.. • Nessun obbligo di ufficio • Domiciliazione fiscale presso gli uffici di VirtuZone a Dubai – DownTown • Possibilità di aprire direttamente dall’Italia È possible avviare le pratiche anche dall’Italia; per farlo è necessario inviare all’authority: • Copia del passaporto a colori (pagina delle foto + pagine con l’ultimo visto di ingresso/uscita negli Emirati Arabi) • Nome desiderato per la società + eventuale nome di backup • Categoria commerciale • Pagamento VirtuZone si occuperà di redigere un’atto costitutivo standard che sarà inviato a mezzo email e che andrà stampato, firmato e rispedito in originale. Quanto tutti i documenti saranno in mano al responsabile, considerare due settimane per la finalizzazione. A quell punto si può considerare un viaggio a Dubai per ritirare la licenza ed aprire il conto (per questo c’è bisogno di essere fisicamente presenti a Dubai). VirtuZone è un’organizzazione indipendente che agisce per conto dei propri clienti, supportandoli nella costituzione di società in Free Zone negli Emirati Arabi. Fondata nel 2010, Virtuzone ha costituito migliaia di licenze per piccole startup e PMI in tutta la regione, aiutando gli imprenditori a ottenere licenze in freezone nel modo più veloce ed economico possibile. Fondata nel 2010, Virtuzone ha costituito migliaia di licenze per piccole startup e PMI in tutta la regione, aiutando gli imprenditori a ottenere licenze in freezone nel modo più veloce ed economico possibile. L’impegno di VirtuZone è stato sottolineato dal conferimento di vari premi, tra cui il Company Formation Business of the Year dalla rivista SME Magazine nel 2013, e il Business Support Firm of the Year assegnato dal Trade & Export nel 2014. La competenza, l’esperienza, il ‘know how’ (e il ‘know who’) sono stati fondamentali nella creazione di un’organizzazione orientata al cliente, in modo che questi no n abbia bisogno di preoccuparsi del lavoro di back office necessario per la costituzione di una società. La qualità del servizio ha fatto sì che l’organizzazione continui a crescere, soprattutto grazie al consolidamento dei clienti esistenti, che rinnovano le licenze con noi di anno in anno, e che promuovono l’attività. DubaiBlog oltre ad essere Digital Media Partner di VirtuZone, assiste i propri clienti nell’eventuale studio di fattibilità (se necessario), al termine del quale indicheremo: la soluzione più economica, l’elenco dei documenti da produrre, le cifre precise e le procedure e – se richiesto -­‐ nella gestione dei rapporti con VirtuZone per l’apertura della società e con le banche per l’apertura del conto. Quale attività conviene aprire a Dubai? Declinata magari in vari modi (tipo: dimmi quello che manca a Dubai e io te lo faccio avere…). Questa è una domanda a cui si fa veramente fatica a rispondere. Non solo perchè stiamo parlando di Dubai; il fatto di essere negli Emirati Arabi forse complica un pò più le cose perché: – siamo all’estero – siamo in un Paese che è mix culturale di persone provenienti da tutto il mondo, un vero e proprio melting pot, con una leggera velatura medio-­‐orientale Ma anche se restassimo in Italia, rispondere a tale domanda non sarebbe semplice. Si tratta di una nazione, c’è già tutto, ma potrebbero aver bisogno di qualsiasi cosa.. Ogni giorno nuove imprese nascono. Quali sono le variabili che determinano il successo o il fallimento di un’impresa? Uno degli aspetti più importanti che determinano il successo dell’attività imprenditoriale è la capacità dell’imprenditore stesso. Alcuni hanno un successo tremendo, altri stentano a decollare ma dopo un pò comunque hanno un discreto successo, mentre altri falliscono e tornano a casa dopo aver perso soldi. Tra le capacità imprenditoriali più importanti è da sottolineare la capacità di scelta della giusta nicchia di mercato. La nicchia è formata da un insieme di persone che hanno un determinato interesse e bisogno da soddisfare. A volte la nicchia è piccola e reddittizia, altre è grande ma molto competitiva. Come fare per scegliere la nicchia giusta? Generalmente una nicchia di mercato priva di concorrenza deve allarmarci come quanto una nicchia super affollata. L’assenza di attori su una determinata nicchia può nascondere la verità che la nicchia sia non reddittizia. Il consiglio però è passare dalla domanda “cosa conviene aprire” al “cosa so fare bene”. Se è vero che ci sono abitudini che non possono venire meno (uscire, mangiare, vestirsi) e che resiste il falso mito della ristorazione italiana sempre in voga, non basta aprire – ad esempio – un ristorante italiano per fare successo a Dubai. Al di là del fatto che nel territorio emiratino aprire un ristorante italiano adeguato richiede un capitale di partenza importante. Non è possibile creare un’impresa in un settore che non amiamo e che non conosciamo bene. Ovviamente passione e conoscenza devono essere trasportate in una visione imprenditoriale e bisogna effettuare uno studio di fattibilità per capire se abbiamo le risorse sufficienti per far partire il progetto e se il progetto stesso sta in piedi. Bisogna sempre ricordarsi che l’imprenditore è colui che offre una risposta ai bisogni reali del mercato (che può essere un gruppo di cittadini, un gruppo di abitanti di un quartiere, un segmento di popolazione residente in una certa area più ampia, ecc.). Identificato il settore di nostro piacimento e competenza, bisogna puntare alla qualità e all’innovazione. Dubai non è un territorio vergine, ma al tempo stesso non è saturo; per attecchire bisogna puntare su qualcosa di innovativo e di qualità. Soprattutto in ambito servizi c’è un gran bisogno di qualità e professionalità. Se possibile, avviare delle attività step dopo step: Una volta effettuato lo studio di fattibilitá, invece di partire subito con una società di costruzione (ad esempio) che potrebbe arrivare a costare capitali ingenti senza essere a conoscenza ancora perfettamente dellla realtá locale, quindí, con un rischio molto alto, partire con una società di consulenza in Free Zone che si occupi della sola direzione lavori, ad esempio, potrebbe essere una soluzione molto più economica, con meno rischi e che dia comunque la possibilitá di rendersi conto, fin da subito, dei meccanismi locali che regolano un’attività del genere in vista di un eventuale successivo investimento maggiore. Avviare richiede un’attività tempo, fatica, impegno, dedizione, passione, coraggio e fortuna; ma per come è organizzato il sistema Dubai, richiede anche capitali di partenza (più o meno importanti a seconda dei settori). Il consiglio finale quindi è quello di: 0. Avere una business idea 1. Fare uno studio di fattibilità 2. Effettuare uno o più sopralluoghi (magari in occasione di fiere di settore) 3. Partire con piccoli passi per testare la nicchia senza esporsi troppo 4. Fare un investimento maggiore a risposte positive acquisite e con conoscenza realtá locale Case study: avviare un’attività e-­‐Commerce a Dubai Avviare un’attività e-­‐Commerce a Dubai può essere il modo più semplice ed economico per un primo approccio con il territorio degli Emirati Arabi. Con quasi la metà della popolazione mondiale prevista on line entro il 2016 le vendite on line saranno un settore non più trascurabile in un mondo “collegato”. In Medio Oriente, l’effetto web non è meno importante. Ad esempio, il 42 per cento degli acquirenti degli Emirati Arabi Uniti ha fatto almeno un acquisto online nel 2012, rispetto al 33 per cento nel 2010, secondo un sondaggio condotto da MasterCard. Per aprire un’attività di vendita ci sono di fatto 3 possibilità con 3 livelli di efficacia (e di costi) diversi. 1. aprire un negozio/showroom in un posto strategico e di rappresentanza per questo tipo di attività va fatto uno studio di fattibilità per poter approfondire i costi, ma considerando che a Dubai un negozio Made in Italy deve essere in un punto d’elite, il solo affitto sarà importante. Anche se andassimo su negozi piccoli in posti d’elite ma non centrali tra: affitto, licenze, personale, capitale sociale ecc si fa presto a superare 100 / 200 mila euro per il primo anno 2. aprire una import/export rivolgendoci al B2B, magari con uno showroom di rappresentanza in Free Zone o anche solo con un ufficio In questo modo eliminiamo il problema di affitti costosi e riduciamo anche altri costi: una import/export può essere in Free Zone, quindi avremo il 100% della proprietà (no socio locale) e costi piu bassi. Tra affitto di un ufficio, capitale sociale, ecc scegliendo opportunamente la Free Zone si può pensare ad un budget di 50 / 80,000 euro per il primo anno 3. aprire una societa di servizi in Free Zone che gestisca un e-­‐commerce rivolgendosi sia al consumatore finale, sia al B2B, ma senza magazzino proprio In tal caso la società che si va ad aprire gestirebbe solo la parte commerciale Dubai ha compiuto grandi sforzi per affermarsi come un hub di e-­‐commerce, e secondo uno studio effettuato dalla società Madar Research Group alla fine del 200, a quel tempo era alla pari con i migliori membri dell’Unione Europea nei servizi online di base . PayPal è in arrivo sul grande nei Paesi del Golfo. Secondo Arab Advisors Group, il valore delle transazioni e-­‐commerce è circa 11 miliardi di dollari all’anno in Medio Oriente. Con la crescita della banda larga nella regione e il miglioramento della logistica, della sicurezza delle transazioni, della semplicità nell’esecuzione del pagamento, ci si aspettano notevoli incrementi. Guardando al futuro, la discussione deve passare da e-­‐commerce vs. offline commerce ad un modello integrato. Anche chi vuole aprire un negozio fisico o una import/export non può trascurare le vendite on line. Sempre più spesso, i consumatori arrivano all’acquisto finale dopo una serie di esperienze online, offline o integrate: sono in un negozio per comprare un televisore e in tempo reale con lo smartphone verifico se trovo offerte sul mio portale di fiducia prima di acquistare. Licenze: 1) Per costituire una società basata sul web, avrete bisogno di una licenza da parte del Dipartimento di Sviluppo Economico (DED). 2) Se si sta cercando di avviare il tutto all’interno di una Free Zone, bisogna individuare quella competente a seconda che si voglia procedere con una import/export oppure con una sola licenza di servizi web. 3) Il tipo di licenza rilasciata dipenderà dalla natura del business online. Ufficio: A seconda della natura del business, si dovrebbe anche prendere in considerazione l’allestimento di un ufficio fisico (obbligatorio fuori dalle Free Zone e in determinate Free Zone). Gateway di pagamento online: Se si vendono prodotti online (materiali o immateriali) è necessario impostare un sistema di pagamento sicuro con carta di credito, contanti alla consegna, carte pre-­‐pagate, o PayPal. Requisiti import/export: Se si importano prodotti al di fuori del paese e si vendono online nel mercato degli Emirati Arabi Uniti, l’azienda deve essere registrata presso porti e dogane dell’emirato pertinente, e ricevere un codice importatore. Un dazio doganale (quasi sempre del 5%) è applicabile alle merci importate; si è in esenzione se le merci arrivano per essere lavorate e poi vengono rispedite fuori dagli Emirati. Le aziende operanti in Free Zone sono esenti dai dazi doganali se stanno vendendo i loro p rodotti / servizi all’interno della Free Zone stessa o fuori del paese. Tuttavia, se stanno vendendo all’interno degli Emirati Arabi Uniti (al di fuori della zona franca), il dazio doganale deve essere pagato e deve essere nominato un agente locale.