10 buoni motivi per una palestra in casa

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L’argomento di questo articolo nasce quasi
per caso (per chi crede al caso...) dal mio
incontro con Sandro Ciccarelli il 22 febbraio 2008 in occasione del 9th International
Congress and Expo for Fitness, Wellness
and Aquatic Clubs tenutosi a Verona.
Sono un architetto e il mio principale obiettivo, in quella
circostanza, era raccogliere informazioni e documentazione
tecnica per progettare e realizzare una palestra all’interno
di un appartamento per due clienti molto esigenti: me
stessa e il mio compagno (di allenamento e nella vita).
Da anni appassionati di body building e attenti lettori
di Olympian’s avevamo già le idee molto chiare su cosa ci
serviva e su come organizzare lo spazio a disposizione,
quindi avevamo preso appuntamento con Sandro per i
nostri acquisti.
Dalla piacevole chiacchierata intercorsa è emersa la
nostra comune percezione che ci sia un’esigenza sempre
più diffusa, in chi ama allenarsi seriamente, di poter
disporre dello spazio e dell’attrezzatura adeguata, purtroppo difficilmente reperibile all’interno delle palestre e dei
centri fitness moderni, per la maggior parte attrezzati di
tutto quello che non serve ai culturisti!
Scrivendo questo articolo ho deciso di raccogliere la
sfida lanciata qualche tempo fa dallo stesso Ciccarelli,
che su un numero di Olympian’s sollecitava gli architetti
a prevedere spazi per l’allenamento all’interno di case e
appartamenti. Il mio proposito quindi è quello di dare
qualche utile consiglio per la realizzazione di palestre
domestiche, sulla scorta della mia esperienza personale
oltre che professionale.
Ci sono davvero molte buone ragioni per decidere di
farsi la palestra in casa; quelle secondo me principali
possono essere riassunte nel seguente elenco:
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di Annal
1.
La possibilità di disporre dell’attrezzatura adeguata
per allenarsi in sicurezza coi pesi liberi (che come si diceva è quasi introvabile nelle palestre, troppo spesso intasate di macchinari pressoché inutili);
2.
La possibilità di allenarsi anche da soli, senza aiuti
(io mi sono sempre allenata così perché in palestra, se
chiedi aiuto, 9 volte su 10 ottieni chiacchiere, cioè sia
perdita di tempo che di concentrazione!);
3.
La possibilità di allenarsi in qualsiasi giorno e a
qualsiasi ora (per chi deve destreggiarsi tra molti impegni
questa flessibilità permette di gestire meglio e più produttivamente il proprio programma di allenamento);
4.
La possibilità di allenarsi in orari nei quali in palestra sarebbe proibitivo a causa del sovraffollamento che
impedisce di rispettare i propri tempi di allenamento (e di
conseguenza ci fa innervosire...);
5.
La possibilità di allenarsi in un ambiente con caratteristiche tali da massimizzare la nostra performance,
grazie alla scelta di materiali, colori, luci, climatizzazione
ecc. che favoriscano la concentrazione e aumentino la
nostra energia;
6.
La possibilità di personalizzare l’attrezzatura in base
alle proprie caratteristiche fisiche (ad esempio apponendo
dei segni in corrispondenza della giusta ampiezza di
impugnatura sui bilancieri, della corretta apertura dei
piedi per lo squat e per gli stacchi, della inclinazione
ottimale della panca ecc.);
7.
La possibilità di disporre di tutti gli accessori preziosi per l’allenamento ma introvabili anche nelle palestre
più attrezzate, come i microcarichi per gli incrementi
graduali, gli elastici per gli esercizi accessori, le cinture di
sostegno, le maniglie per gli stacchi ecc.;
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Tutte le foto per gentile concessione dell’autrice.
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Ci sono
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buone ragioni
per decidere d
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farsi la palestr
a
in casa!
8.
La possibilità di scegliersi il sottofondo musicale col
quale allenarsi (o il semplice silenzio se lo si preferisce),
invece che essere costretti a subire la programmazione
radiofonica scelta dalla palestra, che quasi sempre ci
distrae o, peggio ancora, infastidisce;
che serve mezzo appartamento, non è nemmeno necessaria
un’intera stanza, infatti uno spazio di circa 2,5 m x 3 m
potrebbe essere ricavato all’interno di un ambiente destinato anche ad altro uso, con una adeguata suddivisione degli
spazi, realizzabile non necessariamente con pareti in muratura ma con pareti scorrevoli o con semplici elementi di
arredo. Ciò che realmente dovete avere è un’altezza del
soffitto di almeno 2,70 m. Infatti se volete fare le trazioni
alla sbarra, questa dovrà essere fissata ad un’altezza di
oltre 2,00 m, quindi tirandovi su sporgerete sopra di essa
e… non sarebbe carino sbattere la testa sul soffitto!
10.
✎
Quindi concordo con quanto sostiene Stuart McRobert nel
suo Oltre Brawn:
«Anche se avete sempre ritenuto la palestra domestica
fuori discussione, riprendetela in considerazione. I vantaggi che si ottengono sono così ampi e profondi che, se
si è seri nell’allenamento, bisognerebbe fare il possibile
per realizzarne una».
L’ambiente dovrebbe essere luminoso e aerato, meglio se
climatizzato, così soffrirete solo per lo sforzo dei carichi
dell’allenamento e non per il fatto di lavorare in condizioni
climatiche disumane. Tenete anche conto che allenarsi con
temperature troppo fredde o troppo calde potrebbe seriamente compromettere le vostre performance e boicottare i
vostri allenamenti, quindi se volete allestire a palestra un
locale non dotato di impianto di riscaldamento e climatizzazione, prendete in considerazione l’ipotesi di dotarlo di
pompa di calore. Questa soluzione tecnica vi permetterà di
riscaldarlo nei mesi freddi e raffrescarlo in quelli caldi,
oltre che regolare il grado di umidità dell’aria.
La possibilità di tenere ciò che serve a portata di
mano, dotando lo spazio di elementi d’arredo complementari per avere a disposizione l’acqua, gli integratori, il diario
d’allenamento ed eventualmente alcuni testi da consultare
(anche qualche copia di Olympian’s potrebbe essere utile);
9.
La possibilità di indossare gli abiti che riteniamo
più comodi e pratici, senza doverci preoccupare di essere
“trendy”: vogliamo allenarci, non partecipare ad una sfilata di moda!
Ecco quindi alcuni appunti per realizzare quello che sarà
lo spazio più utile di casa vostra… quello dove “fabbricherete” i vostri muscoli e modellerete il vostro corpo!
FAQ… ovvero le domande che potreste
farmi e le risposte che vi darei
✎
QUANTO SPAZIO SERVE?
Partiamo subito col dire che basta poco spazio: 8 mq
possono essere sufficienti. Non date retta a chi vi racconta
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✎
COME DEVE ESSERE L’AMBIENTE?
COME DEVE ESSERE ILLUMINATO?
L’illuminazione artificiale, ad integrazione di quella naturale, dovrebbe essere preferibilmente ad intensità regolabile, da aumentare o diminuire in base ai livelli di illuminamento forniti dalla luce solare. Basterà scegliere degli
apparecchi luminosi dotati di reostato, così risparmierete
energia perché potrete aumentare l’intensità solo quando
serve, ad esempio nelle giornate grigie e alla sera. Questo
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vale naturalmente se avete
potuto seguire il suggerimento precedente e avete
scelto un ambiente con
finestre. Se invece avete
scelto di trasformare una
buia cantina nella vostra tanapalestra… beh almeno illuminatela
bene, non tanto allo scopo di “far risaltare la qualità delle finiture e dei materiali” o qualcosa di
simile a ciò che un qualsiasi architetto potrebbe
dirvi, ma per vederci bene in modo da controllare
la corretta esecuzione degli esercizi e magari non
inciampare nei manubri e nei dischi che avete disordinatamente (già me lo vedo…) disseminato sul pavimento.
Illuminare bene un ambiente non vuol dire spendere migliaia di euro in lampade di design ma ottenere una qualità di
luce ed un livello di illuminamento adeguati al tipo di attività che si svolge al suo interno. L’illuminamento medio
consigliato dal CONI per la pesistica è di 500 lux per attività agonistiche e 200 lux per attività non agonistiche, vedete
un po’ voi se le gare che fate contro voi stessi sono più o
meno agonistiche! Comunque quello che dovete assolutamente evitare sono i fenomeni di abbagliamento, che possono
rappresentare in alcuni casi un pericolo oltre che un sicuro
fastidio. Quindi niente lampade a soffitto con luce diretta
verso il basso dove fate la panca orizzontale; soffrire per lo
sforzo di sollevare il bilanciere vi può dare come risultato
muscoli più forti ma la sofferenza derivante dall’abbagliamento non vi porterà niente di buono anzi, a lungo andare,
potrebbe procurarvi una fastidiosa irritazione agli occhi.
✎
IL PAVIMENTO ESISTENTE VA RIMOSSO E SOSTITUITO?
Fortunatamente no! Esistono in commercio pavimentazioni in materiali plastici con caratteristiche antiscivolo, den-
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sità, capacità di ammortizzamento e di resistenza a carichi
elevati, appositamente studiate per le palestre. Si tratta di
pannelli quadrati di circa 1 mq ciascuno assemblabili
come le tessere di un puzzle; possono essere semplicemente sovrapposti al pavimento esistente e posti in opera
senza collanti, quindi facilmente amovibili in futuro (non
si sa mai, nel caso decideste di darvi alla danza classica…
avete ragione ho sbagliato esempio… il pavimento antiscivolo vi servirebbe lo stesso..:-). L’installazione di questo
pavimento oltre che salvaguardare la pavimentazione sottostante da possibili urti (inserite nell’insieme delle “cose
che potrebbero accadere” anche il fatto che un manubrio
o un disco vi possano cadere a terra… sempre meglio che
su un piede!), forniscono anche un minimo di isolamento
acustico (facendo riferimento all’esempio precedente… se
al piano sottostante avete dei vicini apprezzeranno che il
rumore derivante dall’urto sia ridotto, ma ricordate che il
potere isolante del pavimento in gomma non può attutire
le vostre grida di imprecazione!).
✎
CI SONO COLORI PIÙ INDICATI DI ALTRI?
Lo so cosa state pensando: questa NON è una domanda
che farei, più altre cose relative ai “soliti architetti” che
qui preferisco omettere… Beh cosa vi aspettavate… questo articolo l’ha scritto un architetto e donna, per giunta!
Quale combinazione peggiore riuscite ad immaginare? Nessuna vero? Avete
poca fantasia! Comunque
fate male a non dar retta
alle donne, in generale, e
agli architetti donna, in
particolare, perché esiste
perfino una scienza che
studia l’effetto dei colori
sull’uomo: la cromotera-
Elaborare
un piccolo schem
a
di progetto è
una buona idea
per verificarne
prima la fattibilità.
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Limitandovi
all’acquisto del
minimo basilare
scoprirete che una
buona attrezzatura
è meno costosa di
quello che pensate!
dell’autrice.
concessione
per gentile
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pia e… va bene, taglio corto: procuratevi un rullo da imbianchino e applicate alle pareti un colore vivace; l’arancio o il
giallo possono andare bene, ma il rosso fuoco è il top per
darvi la giusta carica.
✎
TORNIAMO ALLE COSE SERIE! (NON È UNA DOMANDA, LO
SO, MA SO CHE È QUELLO CHE STATE PENSANDO!)
Allora… vediamo… gli specchi vi sembrano un argomento
serio? Forse no e invece, ancora una volta, vi sbagliate! Gli
specchi sono fondamentali per controllare la corretta tecnica di
esecuzione, quindi il loro posizionamento va attentamente
valutato in base alla disposizione dell’attrezzatura. Prendete
anche in considerazione l’opportunità di fissare uno specchio
a soffitto in corrispondenza della panca orizzontale, è l’unico
modo per valutare la corretta esecuzione degli esercizi in posizione supina ed è anche l’unico caso in cui non sarete accusati di voyeurismo per questa scelta.
✎
QUANTI ATTREZZI SERVONO (… E QUANTI SOLDI DEVO
SPENDERE)?
Non fatevi confondere le idee dalla quantità di attrezzature
che intasa la maggior parte delle palestre commerciali e non
comprate attrezzi dei quali non avete bisogno; risparmierete
spazio e soldi. Se vi limiterete all’acquisto del minimo basilare
scoprirete che una buona attrezzatura è meno costosa di quel
che pensate e che, se considerate che vi risparmierete l’abbonamento in palestra ed il tempo e il denaro per gli spostamenti, questo piccolo investimento iniziale si sarà ripagato in 4-5
anni o anche meno, dipende da quanto vi costa la palestra
nella quale vi allenate attualmente. Il mio consiglio è quindi
quello di partire con l’acquisto dell’attrezzatura indispensabile
con la possibilità di ampliare la gamma nel tempo.
✎
QUALI ATTREZZI ACQUISTARE?
Eccovi la lista della spesa. Attrezzatura indispensabile:
• Un bilanciere olimpico con collari per bloccare i dischi
• Una buona serie di dischi (anche piccoli per gli incrementi
di carico graduali), preferibilmente in ghisa con rivestimento
in gomma e foro da 50 mm
• Un porta-dischi capiente ma compatto e poco ingombrante
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Annalisa e il suo
compagno Kristian.
• Una panca robusta e stabile con sedile e
schienale regolabile.
• Un supporto di sicurezza regolabile per il bilanciere, tipo
power-rack. È indispensabile per potervi allenare da soli
infatti, posizionando i fermi leggermente al di sotto del punto
più basso di ciascun esercizio, sosterrà il bilanciere nel caso
in cui non riusciate a completare l’ultima ripetizione di esercizi come, ad esempio, lo squat o la distensione su panca.
Altri attrezzi molto utili:
• Manubri selettorizzabili, che permettono di avere a disposizione, in un piccolo spazio, una vasta gamma di manubri con
carico regolabile da 2 a 40 kg;
• Trap bar o Quadra bar per stacchi da terra;
• Colonna per lat-machine da aggiungere al power-rack per
effettuare oltre alle trazioni alla sbarra, rematore, pulley,
bicipiti e tricipiti al cavo, crunch al cavo, ecc;
• Barre e maniglie da agganciare alla lat-machine;
• Un rialzo in legno, ma anche uno stepper può andare
benissimo (è più maneggevole), per effettuare il calf polpacci o gli stacchi a gambe tese dentro al rack (posizionando il
bilanciere in appoggio sui fermi in basso, evitando così di
sfondare il pavimento);
• Un attrezzo per l’allenamento cardio-respiratorio, bike o
tapis roulant (se disponete di poco spazio, optate per i
modelli richiudibili).
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COME DISPORRE GLI ATTREZZI NELLO SPAZIO?
Nella disposizione dell’attrezzatura è importante valutare
non solo l’ingombro degli attrezzi ma anche lo spazio di
utilizzo del quale necessitano sia per il movimento dei
carichi nella fase di esecuzione degli esercizi (cioè, in
riferimento all’attrezzatura di cui al punto precedente,
l’arco di movimento del bilanciere, dei manubri e, nel
caso di lat-machine dei dischi sui perni) sia per regolare
il carico (ovvero lo spazio che fisicamente vi serve per
poter caricare il bilanciere o il dispositivo di carico della
lat-machine). Elaborare un piccolo schema di progetto è
una buona idea per verificarne prima la fattibilità, piuttosto che rendervi conto, dopo, che nello spazio a vostra
disposizione gli attrezzi che avete acquistato ci stanno
ma voi non vi ci muovete!
✎
SERVE ALTRO?
Sì. Non dovrebbero mancare:
• supporti per appendere gli accessori quali polsiere, asciugamani, cinture da sovraccarico, maniglie, ecc,
• un orologio con contasecondi da appendere alla parete,
• un tavolino o un mobiletto come appoggio per il vostro diario
di allenamento, la bottiglia dell’acqua, gli integratori.
Inoltre per rendere la vostra palestra casalinga un luogo
piacevole, potete aggiungere, ad esempio, uno stereo che
vi permetta di allenarvi con il sottofondo musicale che
preferite, un televisore per intrattenervi negli altrimenti
noiosi allenamenti cardio sulla ciclette o sul tapis roulant,
i poster dei vostri idoli che vi siano di stimolo per impegnarvi maggiormente e spingere ogni serie al massimo e
tutto quello che voi ritenete utile.
Spero che questi consigli possano esservi d’aiuto. Sono
a disposizione a prendere in esame ogni caso specifico e
a dare indicazioni in merito. Ricordate che rivolgersi ad un
architetto non sempre è indispensabile ma è comunque
un’ottima idea, soprattutto se è un architetto che condivide questa passione.
Ora vi saluto, spengo il computer sul quale sto scrivendo, mi sposto nella stanza qui a fianco, accendo lo
stereo con la musica che mi dà la giusta carica e... mi
alleno!
Annalisa Ghirotti. Architetto e Dottore di Ricerca in Ingegneria Edilizia e Territoriale. Alla ricerca universitaria affianca
l’attività di progettazione urbanistica, architettonica e di Interior Design, con una particolare attenzione ai settori del
fitness e del benessere. Ha scritto numerosi articoli sulla progettazione delle palestre per riviste specializzate. Si
occupa sia di progetti di grandi dimensioni per club sportivi e centri benessere che della realizzazione di spazi fitness
e wellness all’interno di residenze private.
Potete contattarla presso il suo studio a Cesena (FC), tel. 0547.610458 o all’indirizzo di posta elettronica
[email protected].
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