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Direttore Resp.
Adriano Ceccherini
Direzione Alex Zattoni
Progetto Grafico Quadrastudio.info
Registrazione Aut. Trib. RA n° 1213 del 30.09.2003
Proprietario LIFE PLANET via Canalazzo 67 Ravenna
Editore LIFE PLANET via Canalazzo 67 Ravenna
Anno XIII . Numero XXXV . primavera 2015
Stretching Dinamico per il tuo benessere
di Manuel Pilato
Intervista a tutta... piscina:
come siamo e come ci vorreste
di Annarita Baldini, Monika Boucz, Silvia Perini e Stefania Siboni
Alternative proteiche alla carne e al pesce
di Alessandro Zattoni
Contrazioni muscolari e tipologia di movimento
di Adriano Ceccherini
Cross Training: allenamento funzionale a 360°
di Manuel Pilato
La spalla: patologia dolorosa
di dott. Roberto Budassi e dott. Damiano Buzzi
Storico podio per i Crazy Bulls a Budapest
di Andrea Bruschi
Pioggia di medaglie per il taekwondo del Life Sport!
di Vincenzo Sciuto
PRIMAVERA 2015
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magazine XXXV
novità in palestra
Stretching dinamico
per il tuo benessere
Un allenamento versatile, semplice ed efficace per prendersi
cura della tua persona.
Da febbraio 2015 il Life Sport apre a un nuovo corso:
lo stretching dinamico.
Lo stretching, come dice la parola, è una tipologia di allenamento che mira ad aumentare la flessibilità muscolare e a migliorare la qualità della vita di chi lo pratica.
Vi sono tanti modi di fare stretching: stretching statico, isometrico, attivo, passivo,dinamico PNF etc.
Il nostro corso è una collaudata sintesi di alcuni di questi metodi. La lezione comincia con un riscaldamento generale di circa
20 minuti, nei quali vengono effettuati esercizi che mirano a
migliorare la mobilità articolare.
La prima parte della lezione si svolge prevalentemente in piedi,
con qualche esercizio in quadrupedia.
Gli esercizi sono più impegnativi rispetto ai successivi e mirano
ad innalzare la temperatura corporea, ad accelerare il battito
cardiaco e aumentare l’irrorazione muscolare ed hanno poi la
funzione di inibire tutti quegli apparati (fusi neuromuscolari,
apparato muscolo-tendineo del golgi ...) che partecipano all’allungamento del muscolo in un range di “sicurezza”.
Dopo questi 20 minuti di lavoro più intenso ci sentiamo già più
sciolti elastici e... sudati.
Siamo quindi pronti a dedicarci alla seconda fase del nostro
allenamento insieme.
Nella seconda parte, scopriamo che ogni lezione di stretching
dinamico ha un focus diverso, un certo numero di muscoli o
una zona sulla quale durante la lezione ci si concentra maggiormente.
Il differenziare le lezioni le rende più stimolanti e allenanti; un
allenamento smette di essere allenante quando esso si sussegue identico settimana dopo settimana.
Così gli esercizi variano di ordine durante le lezioni.
Nella seconda fase dell’allenamento passiamo a uno stretching
di tipo isometrico, sicuramente il tipo di stretching a tutti più
Manuel Pilato
famigliare. Ogni passaggio da un gruppo muscolare all’altro è
preceduto da un esercizio di stretching dinamico sullo stesso
gruppo muscolare.
Nella terza fase dell’allenamento la lezione assume un carattere più “introspettivo”.
Abbiamo ormai una percezione di come siano i nostri muscoli,
di quanto siano lunghi, di cosa possano fare, della stabilità che
ci offrano e di tutti i vari punti forti e acciacchi che ogni tanto
saltino fuori in macchina o quando siamo fuori con gli amici.
Durante le prime due fasi abbiamo stabilito un contatto con i
nostri muscoli e adesso ci possiamo concentrare sulla nostra
respirazione e mano a mano lasciare la parte muscolare e dedicarci agli ultimi 5 minuti di rilassamento.
Il rilassamento.
Durante il rilassamento, cerco di rimandare la mente all’allenamento che ho appena proposto. Cerco di ricordarmi i vari
esercizi e di come li abbia eseguiti. Ricordarmi i vari esercizi mi
consente di portarli con me al di fuori della palestra. Imparare
a praticare lo stretching è estremamente utile, tutto ciò che occorre è un tappetino e una volta pratico posso eseguirli al parco
a casa o davanti alla tv. Ricordarsi come abbiamo eseguito gli
esercizi è poi ancora più utile. Non c’è niente di più bello e gratificante che vedere i miglioramenti che si susseguono settimana
dopo settimana e con lo stretching questo è molto semplice.
Durante il rilassamento ci congratuliamo con noi stessi e ci
prepariamo ad affrontare la parte restante della giornata senza
tutto quel carico derivante da muscoli contratti e doloranti.
Life Planet
magazine XXXV
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attività in acqua
Intervista a tutta... piscina!
come siamo e come ci vorreste
Per questo magazine abbiamo pensato di fare qualche domanda sottoforma di piccola intervista a coloro che in prima
persona, più volte a settimana ci “sperimentano” e conoscono
partecipando alle nostre lezioni. Questa volta, però, abbiamo
voluto sapere di noi da coloro che da meno tempo ci conoscono
e non da coloro che, come abbiamo fatto in passato, sono i nostri super affezionati. È così che abbiamo deciso di intervistare
quattro ragazze che frequentano i nostri corsi da 3 mesi (Ilaria),
1 mese (Domenica e R.B.), 1 settimana (Silvia).
Dieta alcalina
ILARIA
Da quanto frequenti le nostre lezioni di acquagym e con quale
frequenza settimanale?
“Ho iniziato a frequentare l’acquagym qui al Life da circa tre mesi
con tre frequenze settimanali.”
Cosa ti piace del corso, delle istruttrici e della struttura del Life?
“Mi piace l’ambiente che trovo pulito e luminoso, mi trovo bene
con le istruttrici e mi piace molto l’atmosfera che si crea durante
le lezioni serali con i giochi di luci colorate, molto stimolanti e
allo stesso tempo rilassanti.”
Hai notato delle differenze fisiche e/o emotive da quando frequenti l’acquagym?
“Sì, mi sento e mi vedo allo specchio migliorata a livello fisico,
ma sento che mi aiuta molto anche a livello emotivo facendomi
sentire più serena e motivata a perseguire i miei obiettivi.”
Life Planet
Frequentare le lezioni, ti pesa a volte, o lo trovi solo un piacere?
“Per ora è solo un piacere sapere di venire a fare una lezione di
acquagym.”
Una cosa che ti piace e una che invece cambieresti dei nostri corsi?
“La cosa che mi piace molto nei vostri corsi è che sono molto
dinamici e sento di lavorare di più rispetto ad altri corsi di acquagym che ho fatto in altre piscine. Inoltre ribadisco che, strutturalmente, la vostra piscina è molto bella e questo non guasta!
Quello che cambierei è il volume della musica durante le lezioni,
la gradirei più alta perché sento che mi carica di più!”
Grazie Ilaria, faremo tesoro dei tuoi consigli!
R.B.
Da quanto frequenti le nostre lezioni di acquagym e con quale
frequenza settimanale?
Frequento il corso di acquagym presso il Life da circa un mese e
riesco a venire 2 volte a settimana.
Cosa ti piace del corso, delle istruttrici e della struttura del Life?
Trovo la piscina molto pulita e in genere le piscine non lo sono!
Con le istruttrici mi trovo bene, seguo bene le lezioni e i corsi li
trovo, per ora, dinamici e divertenti.
Hai notato delle differenze fisiche e/o emotive da quando frequenti l’acquagym?
“Dopo la lezione di acquagym, mi sento meglio; erano molti anni
che non facevo attività fisica e, poiché sono aumentata di peso,
I cibi che ci danneggiano di più sono acidificanti. Sono molti gli
alimenti che dobbiamo evitare: come i formaggi, le carni (anche
bianche), cibi conservati, bevande zuccherate, gassate o alcoliche,
crostacei, funghi, dolci. Questa iperacidità ci fa anche sentire malati, stanchi e in sovrappeso. Se gli acidi non vengono eliminati si
depositano sui tessuti adiposi e sul tessuto connettivo, facendoci
ingrassare e predisponendoci ad ammalarci più facilmente. Al contrario è davvero molto importante concentrarci su cibi più basici, ad esempio, gli spinaci ed il
sedano. Via libera a verdure crude, frutta a basso contenuto di zuccheri, legumi, cereali, tuberi e alcuni semi,
mandorle e noci in primis, pesce come spigola, trota, salmone
e tonno.
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magazine XXXV
Annarita Baldini, Monika Boucz, Silvia Perini e Stefania Siboni
ho scelto un corso di acquagym per non sovraccaricare la struttura ossea (ginocchia, anche…) e ogni volta mi stupisco di ciò
che sono in grado di fare in acqua con il mio corpo. Con l’inizio
del corso di acquagym mi sento con meno rimorsi di coscienza…”
Frequentare le lezioni, ti pesa a volte, o lo trovi solo un piacere?
“A dire la verità, un po’ mi sforzo di venire, sono una pigra, ma
poi penso alla temperatura piacevole dell’acqua e dell’ambiente
e sono contenta di venire a fare acquagym.”
Una cosa che ti piace e una che invece cambieresti dei nostri corsi?
Mi piace molto l’atmosfera con le luci soffuse e colorate durante la
lezione. Migliorerei la qualità generale dell’audio che c’è in piscina.”
Ringraziamo anche R.B., riconoscendo le piccole problematiche legate all’audio in piscina, ma sottolineando che l’ambiente
acquatico in sé, proprio per la rumorosità di base che il movimento dell’acqua provoca, ci crea discrete difficoltà al fine di
avere un suono pulito sia della voce che della musica.
DOMENICA NESI
Da quanto frequenti le nostre lezioni di acquagym e con quale
frequenza settimanale?
“Mi sono iscritta da circa un mese per una frequenza bisettimanale ai vostri corsi di acquagym.”
Cosa ti piace del corso, delle istruttrici e della struttura del Life?
Trovo voi istruttrici molto preparate e mi piacciono le lezioni che
sono molto varie e non noiose. In merito alla struttura sottolineerei la pulizia che rende ancora più un piacere venire in piscina.”
Hai notato delle differenze fisiche e/o emotive da quando frequenti l’acquagym?
“Malgrado sia poco tempo che frequento, fin dalle prime lezioni
mi sono sentita più tonica, in generale, sia a livello muscolare
che emotivamente. Sento una carica maggiore nel fare le cose.”
Frequentare le lezioni, ti pesa a volte, o lo trovi solo un piacere?
“Per me l’iscrizione all’acquagym è “in primis” uno svago e un
nuovo impegno, visto che da poco sono in pensione e poi, pian
piano sta diventando anche un piacere.”
Una cosa che ti piace e una che invece cambieresti dei nostri corsi?
“Apprezzo molto la varietà delle lezioni, legata anche alla diversità degli attrezzi che usiamo di volta in volta. Non saprei invece,
per ora, cosa cambierei, va tutto bene!”
Grazie per la tua collaborazione, Domenica, ci sei di grande sostegno.
SILVIA
Da quanto frequenti le nostre lezioni di acquagym e con quale
frequenza settimanale?
Ho fatto la mia prima lezione qui in piscina al Life una settimana
fa. Ho intenzione di venire dalle 4 alle 5 volte a settimana. Per
ora ho fatto 4 lezioni.
Cosa ti piace del corso, delle istruttrici e della struttura del Life?
Mi piace tutto, per ora. La prima cosa che ho apprezzato è che
rispetto ad altre piscine in cui ho frequentato dei corsi di acquagym, qui è tutto più rilassante, nel senso che altrove era eccessivamente caotico anche per la presenza di più corsi nella stessa
struttura (in contemporanea c’era il corso di nuoto di adulti, il
corso di acquagym e magari gli allenamenti di atleti professionisti, il caos!). Per quanto riguarda le istruttrici, mi sento molto più
seguita ed io stessa riesco a seguire meglio le lezioni e sentire
ciò che viene richiesto e gustarmi la musica che mi dà il ritmo.
Hai notato delle differenze fisiche e/o emotive da quando frequenti l’acquagym?
“Sì, ho subito provato un beneficio alla schiena, a cui ho dei problemi di dolori frequenti. Vengo a lezione di acquagym prevalentemente al mattino e questo mi serve per portarne beneficio tutto
il resto della giornata, sono proprio contenta. Inoltre, siccome
non mi piace fare attività in cui si suda, il lavoro in acqua mi solleva anche da questo problema!”
Frequentare le lezioni, ti pesa a volte, o lo trovi solo un piacere?
“Lo trovo solo un piacere e poi, ribadisco, vedendo subito i risultati sulla mia schiena, non potrebbe essere altrimenti!”
Una cosa che ti piace e una che invece cambieresti dei nostri corsi?
Trovo l’ambiente in generale molto bello, pulito e luminoso, oltre
che, come già detto, poco caotico. Le lezioni efficaci, divertenti
ed eseguite in modo professionale; l’unica cosa che migliorerei
è il volume della musica, che gradirei ancora più alto per darmi
ancora più carica!
E con il ringraziamento finale anche a Silvia, potremmo concludere che ciò che più desiderano le ragazze nuove è una generale attenzione in più all’aspetto acustico delle nostre lezioni,
legato in primo luogo al volume più “incisivo” della musica.
Sarà nostro compito, come sempre, cercare di coniugare le richieste e i desideri di tutti Voi! Ci vediamo a bordo vasca!
Life Planet
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Oggigiorno l’estetica viso e corpo riesce a raggiungere
risultati eclatanti grazie a protocolli di lavoro che
prevedono una combinazione mirata fra cosmesi e
apparecchiature tecnologicamente avanzate.
Thomas Tai si avvale di tecnologie 100% Made
in Italy Robeus e prodotti studiati unicamente
ottenenere risultati in breve tempo e in tutta
sicurezza.
RADIOFREQUENZA
Il trattamento della radiofrequenza, mediante
il contatto sulla pelle di elettrodi capacitivi mossi
dall’operatore, sviluppa calore ipodermico che
arriva fino a qualche centimetro sotto la pelle.
Il calore prodotto dalla radiofrequenza, provoca
di stiramento e ricompattamento della pelle,
oltre a stimolare la produzione di nuovo collagene.
ELETTROPORATORE e ULTRASUONO
ENDERMOLOGIKA
E’ una tecnica indicata per trattamenti viso e corpo.
Consiste
in
un’
aspirazione
progressiva
della pliche della pelle, con arrotolamento
e successivo srotolamento.
E’ in grado di migliorare la vascolarizzazione
e, grazie a questa ginnastica cutanea, consente
la
ristrutturazione
del
tessuto
connettivo
e l’eliminazione delle tossine.
CAVITAZIONE
La cavitazione diventa una innovativa tecnologia
modellante sul tessuto adiposo, poiché sfrutta l’energia
dei vortici in acqua per eliminare le cellule adipose.
Il
bersaglio
è
solo
ed
esclusivamente
il tessuto grasso, lasciando intatta la pelle
e tutte le altre strutture annesse.
Si tratta dell’unione vincente di due trattamenti estetici.
suoni, il secondo attraverso la dilatazione dei pori della
pelle (sfruttando l’effetto di campi elettrici), veicola in profondità i principi attivi.
mento viso, dell’ idratazione e nutrizione della pelle con
effetto anti-age.
QUESTO E MOLTO DI PIU’ PRESSO
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magazine XXXV
benessere & alimentazione
alternative proteiche
alla carne e al pesce
In questi ultimi tempi, quando si parla di “proteine nobili”,
cerchiamo, sempre più frequentemente, alternative appetibili
e sane a quello che ha sempre rappresentato il tradizionale
consumo di carne, pesce e latticini, consumo che ci ha accompagnato dal periodo del dopoguerra ad oggi, ovvero da un
periodo di ristrettezze in cui le proteine animali costituivano
un privilegio appannaggio di poche persone benestanti, ad un
periodo successivo al boom economico degli anni ’60, durante
il quale il consumo di carne e di pesce è cresciuto in modo
esponenziale e, con esso, anche le tecniche di allevamento del
bestiame destinato alle nostre tavole, basato su metodologie
progressivamente più intensive, atte a ricavare animali pronti
per una rapida macellazione, il che è ottenibile utilizzando mangimi spesso chimicamente e geneticamente trattati, ormoni ed
altre nefandezze varie.
Recentemente, sia per motivazioni esclusivamente etiche da
parte di alcuni, i quali rifiutano l’uccisione di animali come
pratica “barbara” al servizio dell’Uomo o, semplicemente,
più salutistiche da parte di altri, stanchi di assumere carni o
anche pesci d’allevamento sempre più “insalubri”, si è quindi
maggiormente invogliati a considerare alternative che risultino
“sane” sotto al profilo nutrizionale ed allo stesso tempo anche
“gustose” e gradite al palato, in modo da conciliare queste
nuove esigenze in maniera eccellente.
È quindi fiorita tutta una branca alimentare basata sul “Biologico”, che spazia dalla verdura alla carne, dal pesce al latte e,
progressivamente, nuovi alimenti hanno iniziato lentamente ha
popolare le nostre tavole: soia, tofu, seitan, quinoa, amaranto,
miglio, avena, solo per citarne alcuni…
L’aspetto interessante di molti nuovi cibi risiede nel fatto che
si prestino molto facilmente alla creazione di “piatti unici” e
che contemplino una matrice proteica davvero notevole, oltre
ad una componente glucidica non trascurabile al loro interno,
e questo aspetto risulta molto interessante al fine di associare
questi alimenti ad altri, a differenza di cibi quali quelli contenenti proteine animali.
In questo articolo mi piacerebbe esaminare una ricetta che utilizzi uno dei sopracitati alimenti, la Quinoa, associata ad altre
componenti complementari di contorno, utilizzate per rendere
il piatto appagante sotto al profilo del gusto e davvero molto
Life Planet
Alessandro Zattoni
completo a livello nutrizionale. La Quinoa è un vegetale appartenente alla famiglia delle Chenopodiacee e quelli che noi cuciniamo sono propriamente i semi della Quinoa.
La Quinoa, quindi, non è propriamente un cereale, perché essa
stessa non è una graminacea, come invece lo sono orzo e frumento, tanto per fare un esempio. Altra caratteristica molto interessante è data dal fatto che non contenga glutine, e questo
viene incontro ai molti celiaci che non possono tollerare altri tipi
di cereali in cui il glutine abbondi. Aspetto molto interessante è
dato dall’ottimo apporto proteico che essa conferisce, costituito da una matrice amminoacidica completa che rende la Quinoa quasi un “super-alimento” a livello nutrizionale.
In aggiunta a queste caratteristiche, il suo sapore è generalmente gradevole e delicato, così come la sua consistenza, che
risulta molto adatta anche a zuppe e polpette. Proprio in virtù
delle sue caratteristiche, la potete trovare oggigiorno non solo
in negozi Bio specifici, ma anche nella grande distribuzione.
Di seguito, allego una semplicissima preparazione per un
piatto unico ad elevato contenuto proteico completo, derivante
dall’associazione di Quinoa e piselli.
Ingredienti per 2 persone:
• 150 gr di Quinoa
• 25 gr di piselli lessati
• un cucchiaino di Olio extravergine d’oliva
• poco sale grosso
• un cucchiaino di curcuma in polvere
• 1 spicchio d’aglio
• 1 peperone rosso
• 1 zucchina
• 1/2 cipolla
Preparazione:
Lessate la Quinoa in una quantità di acqua bollente salata pari
al triplo del suo volume, aggiungendoci un cucchiaino di curcuma in polvere, per 10-15 minuti. Tagliate a tocchetti gli ortaggi e cuoceteli in padella con un filo d’olio. Unite, dunque, i
piselli lessati e la Quinoa una volta cotta e scolata. Mescolate
il tutto e servite.
In questo modo avrete un piatto unico molto interessante sia
sotto al profilo nutrizionale che del gusto! Provatela!!!
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magazine XXXV
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costruisci il tuo benessere
contrazioni muscolari
e tipologia di movimento
In questo periodo mi avete fatto molte domande sul tipo di contrazioni muscolari e vorrei descriverle nel dettaglio. Esistono
diverse tipologie di contrazione muscolare, con caratteristiche
e modalità diverse di forza.
Di seguito, eccovi alcune tipologie di contrazione muscolare
sono:
Isotonica
isometrica
isocinetica
auxotonica
pliometrica
isoinerziale
La contrazione isotonica è caratterizzata da una tensione ai
capi del muscolo più o meno costante mentre il muscolo si accorcia (fase positiva) o si allunga (fase negativa).
Si parla di contrazione isotonica eccentrica se, a tono costante,
la forza esercitata dal carico é maggiore della tensione muscolare, provocando un allungamento del muscolo, mentre si parla
di contrazione isotonica concentrica quando il tono rimane costante, la forza muscolare è superiore alla resistenza e il muscolo si accorcia. Le contrazioni isotoniche possono essere
eseguite attraverso le macchine o con i pesi liberi (manubri e
bilancieri).
Un tipo particolare di contrazione isometrica é quella pliometrica che si caratterizza per rapido allungamento della muscolatura degli arti inferiori o superiori (fase eccentrica di volo o
ammortizzazione), seguita da un’altrettanto rapida contrazione. Per esercizi pliometrici, in genere, si intendono salti,
corsa balzata, balzi in forma successiva sulla stessa gamba,
balzi laterali, ed esercizi con particolari sovraccarichi per gli
arti superiori. E’ stata dimostrata essere una tecnica vantaggiosa per il rafforzamento del sistema muscolo-tendineo, per la
sincronizzazione delle unità motorie, il reclutamento delle fibre
veloci, e la stimolazione del riflesso miostatico ed dell’elasticità
Life Planet
muscolare.
Isometrica: la contrazione isometrica avviene senza variazioni
di lunghezza da parte del muscolo. Si nota una minima variazione solo nel ventre muscolare che tende minimamente a gonfiarsi. La contrazione isometrica è chiamata anche contrazione
statica.
Contrazione isocinetica: è la contrazione di un gruppo muscolare con una velocità costante durante l’intero arco di movimento (iso = uguale; cinetico = che riguarda il movimento). La
velocità di spostamento è controllata per mezzo di dispositivi
meccanici, cosicché l’arto può muoversi a una velocità prefissata per raggiungere la forza muscolare massima prodotta a
ogni punto del raggio d’azione.
La grande differenza con i classici esercizi dinamici dipende dal
fatto che nella contrazione isocinetica si ha un carico massimale a ogni grado di movimento.
Contrazione auxotonica: si esprime con esercizi svolti con i cavi
o gli elastici.
Con l’allungamento dell’elastico, la resistenza aumenta, provocando un conseguente incremento della tensione muscolare.
Questa particolare condizione stabilizza l’articolazione; nel momento di massima contrazione, con velocità tendente a zero,
abbiamo il massimo carico.
Tali tipi di contrazione sono molto utili nella riabilitazione, in
quanto “coattano” l’articolazione coinvolta nel movimento rendendola più stabile.
Pliometriche: contrazioni esplosive che sfruttano l’energia
elastica accumulata in una fase eccentrica con prestiramento,
per esprimerla in una fase concentrica (es. salto dai gradoni,
calcio ad un pallone ecc.). In altri termini, in questo tipo di contrazione, alla forza esprimibile dalla contrazione del muscolo,
viene sommata l’energia accumulata nella fase di prestiramento. A seguito di stimoli allenanti, il muscolo può andare
incontro ad ipertrofia ossia all’aumento della sua sezione
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magazine XXXV
Adriano Ceccherini
trasversa, che ha come conseguenza l’incremento della forza
esprimibile dal muscolo stesso.
Analogamente, un ridotto stimolo tende a indurre uno stato
ipotrofico (atrofia muscolare) nella muscolatura.
Il lavoro muscolare in condizioni auxotoniche, se ergonomicamente sfruttate, stabilizza l’articolazione. Nel momento di
massima contrazione (con velocità tendente a zero), abbiamo
il massimo carico.
Isoinerziale: questi tipi di movimenti sono costituiti da una
forte attivazione mioelettrica iniziale, che è corrispondente al
momento in cui occorre vincere l’inerzia del carico (contrazione
degressiva). Le contrazioni isoinerziali hanno un differente pattern di attivazione neuromuscolare e sono molto utili per ricostruire il rapporto forza-velocità. Vengono ottenute mediante
apparecchiature molto particolari.
L’isometria: utilizzata nella fase di recupero funzionale, ma con
poca funzionalità nei gesti sportivi, quindi non è molto utile, il
più delle volte! Inoltre ha una funzionalità molto relativa anche
durante il compimento di gesti che sono nella quotidianità e
nella normalità per la maggior parte delle persone.
Cerchiamo di riflettere sulle diverse contrazioni e sulla metodologia di allenamento.
Come vedete ci sono molteplici tipologie di contrazioni muscolari, con diverse caratteristiche, in questo modo l’istruttore
deve avere le capacità, quando e perché utilizzarle comunque
varia da obbiettivo a obbiettivo.
Posso farvi un esempio sulla contrazione pliometrica? La pliometria è una tecnica di contrazione muscolare molto efficace
per gli sportivi, o meglio per alcuni di essi, (salto in alto, salto
con l’asta, salto in lungo), ma presenta anche degli svantaggi,
infatti non si può applicare a chiunque; questo proprio per i
forti impatti col suolo, che potrebbero portare a problematiche
osseo-articolo-cartilaginee. E’ indicata per gli sport di potenza.
Contrazione auxotonica: durante la contrazione auxotonica, sia
il carico che la tensione erogata dal muscolo varia durante il movimento. Anche in questo caso si fa distinzione tra contrazione
auxotonica eccentrica, che provoca un allungamento del muscolo e contrazione auxotonica concentrica quando il muscolo
si accorcia. Questo tipo di contrazione é realizzata attraverso
esercizi svolti con i cavi o con gli elastici: con l’allungamento
dell’elastico, la resistenza dell’attrezzo aumenta, provocando
un conseguente incremento della tensione muscolare. Proprio
per questa caratteristica, questo tipo di contrazioni vengono
definite anche progressive.
E le contrazioni isocinetiche, isotoniche e isoinerziali? Le
prime sono quasi esclusivamente utilizzate nel campo riabilitativo. Mentre le contrazioni isotoniche sono le contrazioni che
usiamo tutti noi durante la nostra vita quotidiana e sono anche
le contrazioni che si vanno a ricercare in palestra piuttosto che
in campo ecc...
Le contrazioni isoinerziali invece sono usate nel campo sportivo, ad altissimi livelli, per cercare di andare a migliorare la
prestazione; si utilizzano in vari sport, con l’ausilio macchinari
molto sofisticati. Forse proprio su quest’ultime tipologie di contrazione c’è ancora tanto da divulgare; i dati di moltissime ricerche recenti sono favorevoli all’utilizzo di queste contrazioni,
spesso (dati alla mano), risultano più efficaci nel miglioramento
delle prestazione del’agonista rispetto alle consuete isotoniche.
Quindi il consiglio migliore è di valutare caso per caso quali
contrazioni bisogna ricercare, e le varie modalità da utilizzare.
Spero di essere stato sufficiente esaustivo e vi aspetto al prossimo articolo.
Life Planet
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magazine XXXV
wellness & lifestyle
Un sorriso per una foto
Life Planet
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magazine XXXV
Life’s
fitness
Life’s
fitness
Life Planet
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magazine XXXV
cross training
allenamento funzionale a 360°
Da un paio d’anni a questa parte, all’interno di molte palestre,
ha cominciato a espandersi una nuova metodologia d’allenamento, detta “funzionale”.
Ho riscoperto l’allenamento funzionale 6 anni fa. In quel periodo praticavo MMA (una disciplina di combattimento con arti
marziali miste) e, nella nostra palestra, così come in molte altre
palestre di arti marziali, cominciavano a comparire nuovi “attrezzi” come il kettelbell, bulgarian bag ed il sandbag… Le loro
peculiarità erano quelle di sviluppare forza, resistenza, stabilità
e di avere anche una piccola risposta sull’aumento di massa
magra a discapito della grassa; aumentavano il tono di addominali, dorsali, la coordinazione e incrementavano la forza degli
avambracci e della presa.
Nel 2012, grazie ad una nuova disciplina, il Crossfit, tutti questi attrezzi e metodologie di allenamento hanno cominciato a
popolare le riviste per sportivi e gradualmente si sono generati circuiti simil/funzionali nelle schede di qualche pioniere
in palestra e così, un po’ alla volta, sono apparsi i primi corsi
di allenamento funzionale, Tac Fit, Functional Training, Cross
Training etc.
Durante questi anni, ho avuto la possibilità di frequentare e studiare diverse di queste tipologie di allenamento e le ho trovate
davvero eccezionali! In breve, avevo ottenuto miglioramenti a
livello cardiovascolare, ero più resistente, discretamente forte
e tonico e persino il mio metabolismo, a detta dell’elettroimpedenziometro, aveva avuto giovamento da questo genere di
allenamenti. Ma mancava qualcosa. Ero sempre acciaccato!
Come tutti gli sportivi, il mio corpo era soggetto a piccoli infortuni quali contratture, affaticamenti, dolori alle articolazioni
etc.
Tramite questi corsi avevo sì lavorato molto, ma non in maniera
equilibrata su tutti gli 8 punti su cui ogni allenamento veramente funzionale dovrebbe lavorare!
Gli 8 punti sono: forza,resistenza, velocità, stabilità, propriocettività, equilibrio, mobilità articolare e elasticità muscolare.
Nasce così con Chiara, la mia collega, l’idea di migliorare il concetto di allenamento funzionale: decidiamo di non dedicarci
solo ai punti più estremi dell’allenamento funzionale, ma di
portare questo modello di allenamento alla portata di tutti e
Manuel Pilato
di far sì che esso possa giovare alle persone. È nato il Crosstraining.
Cross Training è un allenamento ad alta intensità, intervallato e
diviso poi in tre programmi di allenamento che cambiano all’interno della settimana.
1) FORZA. Durante l’allenamento dedicato alla forza gli esercizi mirano alla forza appunto e alla stabilità
2) CARDIO. Durante l’allenamento cardio lavoriamo prevalentemente sulla resistenza alternando esercizi di velocità (scatti)
e esercizi di equilibrio stabilità o altro.
3) MOBILITÀ. Durante all’allenamento dedicato alla mobilità,
lavoriamo appunto su mobilità elasticità muscolare e tramite
tavoletta o tappeto sulla propriocettività.
Cross Training si differenzia in questo modo da altri tipi di allenamento e diventa un modo divertente ed efficace di allenarsi
adatto a tutti*!
Un altro grosso vantaggio del Cross Training presso il Life Sport
è quello di avere classi a numero chiuso con un massimo di 12
persone per turno. Questo fa sì che l’operatore abbia la possibilità di seguire e correggere in maniere semplice ed efficace
eventuali errori di esecuzione durante l’ allenamento; non solo
un beneficio fisico immediato, ma un bagaglio di conoscenze
e schemi motori che, una volta appresi, ci accompagnano durante la giornata, rendendo tutti gli sforzi quotidiani più semplici e naturali!
Cross Training non è quindi un allenamento dedicato solo a giovani e persone già allenate! Cross Training è una risposta efficace alle esigenze fisiche di ognuno, adatto a chiunque abbia
voglia di migliorarsi.
Buon Cross Training!
* Le persone con problematiche fisiche di rilievo non dovrebbero fare corsi collettivi, ma lezioni individuali di personal training!
Life Planet
magazine XXXV
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disturbi e patologie
la spalla
patologia dolorosa
CENNI DI ANATOMIA
La spalla è la più mobile articolazione del corpo umano: possiede tre gradi di libertà che le permettono di orientare il
braccio nei tre piani dello spazio; non è formata da una sola
articolazione, ma da ben cinque fra vere articolazioni anatomiche e articolazioni in senso funzionale; il lavoro combinato di
queste articolazioni e dei muscoli ad esso afferenti, permette
di combinare perfettamente la mobilità e la stabilità necessarie
nei vari movimenti della spalla;
le articolazioni più importanti sono tre:
• Articolazione gleno-omerale
• Articolazione scapolo-toracica
• Articolazione acromion-claveare
toide che agisce in sinergia durante l’allontanamento del braccio dal tronco. Il sovraspinoso e l’infraspinoso con il piccolo
rotondo si inseriscono nella grande tuberosità omerale e hanno
un’azione extra rotatoria mentre il sottoscapolare si inserisce
nella piccola tuberosità omerale con azione intrarotatoria.
Tra piccola tuberosità e grande tuberosità dell’omero si forma
un solco chiamato solco bicipitale dove scorre il tendine del
capo lungo del bicipite (CLB). Molto importante è parlare di
questa struttura perché pochi gradi di anteposizione dell’omero possono irritare il tendine stesso.
Nella parte anteriore del torace origina un altro muscolo importante per l’equilibrio posturale e funzionale della spalla, il muscolo grande pettorale che permette molte funzioni del braccio:
flette in orizzontale, eleva, estende, adduce, antepone e ruota
internamente l’omero.
Oltre alle strutture legamentose e muscolari, per parlare di patologie articolari, dobbiamo parlare anche di borse. Quella più
importante nella spalla si chiama borsa subacromiale.
Una borsa è una piccola sacca riposta all’interno di un’articolazione che può riempirsi di liquido in seguito ad una patologia. La sua funzione principale è di diminuire gli attriti durante
i movimenti, evitando che un muscolo o un tendine si lesionino,
sfregando contro un osso.
La borsa subacromiale è posta tra il muscolo sovraspinoso, il
muscolo deltoide ed il processo acromiale della scapola.
Detto questo potete capire quanto è importante l’equilibrio muscolare tra agonisti ed antagonisti per far sì che tutto questo
sistema non venga alterato.
Oltre alle giunzioni articolari, la spalla affida la sua stabilità e
idoneità ad azioni ai muscoli coordinati tra loro e alle strutture
capsulo-legamentose.
I muscoli responsabili dei movimenti più complessi sono, supero-posteriormente, il sovraspinoso, infraspinoso, piccolo rotondo, anteriormente il sottoscapolare e insieme costituiscono
la Cuffia dei Rotatori in quanto agiscono come rotatori interni
ed esterni e abduttori.
Quest’ultimo movimento (ABDUZIONE) è svolto assieme al del-
LA SPALLA DOLOROSA NELLO SPORTIVO
Life Planet
Sequenza dei complessi movimenti della spalla durante un lancio.
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magazine XXXV
Dott. Roberto Budassi
Ortopedico e Fisiatra, Direttore Sanitario
del Poliambulatorio presso Life Planet
Dott. Damiano Buzzi
Terapista della Riabilitazione
La causa più frequente di dolore di origine non traumatica della
spalla è la tendinopatia della cuffia dei rotatori e in particolare
del muscolo sovraspinoso. Il processo patologico insorge e si
sviluppa all’interno del suo tendine ed è prevalentemente di
origine degenerativa e micro-traumatica. Infatti si pensi a come
la spalla interviene in quasi tutte le attività di vita quotidiana e
sportiva ed a quanto sia ristretto lo spazio anatomico nel quale
si uniscono i tendini causando con ogni movimento attriti, compressioni e microtraumi.
Un’altra causa di dolori alla spalla è lo squilibrio tono-trofico
dei vari muscoli sopra citati.
Un dolore alla spalla potrebbe essere causato da un’ipertrofia
e/o ipertonia del grande pettorale che porta all’anteposizione
dell’omero provocando con effetto domino lo spostamento del
solco bicipitale e di conseguenza un’irritazione del tendine
capo lungo del bicipite, un frizionamento eccessivo tra sovraspinoso e articolazione acromion-claveare, un aumento del volume della borsa subacromiale e un innalzamento della testa
omerale, che portano ad una vera e propria sindrome dolorosa
della spalla.
CURE E TRATTAMENTO
Le cure nella fase più acuta sono il riposo, l’assunzione di
antinfiammatori e analgesici, l’utilizzo di ghiaccio nella sede
anatomica dolente. È inoltre fondamentale il trattamento riabilitativo per ripristinare l’assetto biomeccanico della spalla. Nei
casi dove il dolore non passi, dopo le terapie eseguite, si può
ricorrere a terapie infiltrative e/o chirurgiche.
TONO E TROFISMO MUSCOLARE
COME MODIFICARLI CON L’UTILIZZO DELLA VIBRA
Spesso mi capita di sentire pazienti o sportivi parlare di tono
muscolare e di trofismo muscolare, sottovalutando la notevole
differenza che contraddistingue le due parole: con tono muscolare si intende l’attività muscolare riflessa e costante che
mantiene l’assetto posturale del corpo opponendosi alla forza
di gravità; è data dalla costante attività di un certo numero di
unità motorie ed al corretto funzionamento del riflesso miota-
tico di stiramento. Diversi fattori fisici e psicologici possono
indurre modifiche del tono muscolare.
Il trofismo muscolare è uno stato generale di nutrizione del muscolo, strettamente correlato all’apporto di energia. Riferendoci
alla patologia della cuffia dei rotatori possiamo capire che il
tono e/o il trofismo aumentato o ridotto di alcuni distretti mu-
scolari della spalla possono alterare l’equilibrio biomeccanico
dell’articolazione stessa. Un muscolo ipertonico può fare insorgere dolori alla spalla. L’utilizzo della VIBRA applicato selettivamente sui vari distretti del cingolo scapolare, fa sì che i muscoli
ipertonici possano diventare isotonici (normali) oppure, in caso
contrario, da ipotrofici diventare eutrofici (normali) o ipertrofici.
La VIBRA sfrutta delle stimolazioni meccano-sonore che attivano differenti aree sensoriali che stimolano differenti aree
corticali del paziente. È scientificamente provato che l’organismo reagisce a diverse frequenze vibratorie con varie risposte.
Con una frequenza bassa (80 Hz) il muscolo risponderà con una
riduzione del tono, con una frequenza intermedia o massima
(150 Hz/300 Hz), invece, si potrà ottenere un aumento del trofismo e una riduzione del dolore con una frequenza di 200 Hz.
Detto questo, è facile capire come alterazioni tono-trofiche che
possono scatenare disturbi al nostro apparato muscolo scheletrico, possano essere risolte utilizzando le varie frequenze
vibratorie messe a disposizione dalla VIBRA, il nuovo apparecchio di recentissima concezione fisiatrica.
Life Planet
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magazine XXXV
crazy
bulls
storico podio a Budapest
Uno storico podio è stato conquistato dal Crazy Bulls Ballet al Wild East Fest di Budapest lo scorso 14 Febbraio.
Per la prima volta, dopo poco più di un anno di attività,
il Crazy Bulls Ballet (del quale fanno parte gli Istruttori
operativi al Life Sport, Andrea Bruschi e Anna Taroni) ha
deciso di prendere parte ad un contest Internazionale di
Country Dance Catalan Style e lo ha fatto scegliendo uno
scenario del quale facevano parti i migliori Gruppi e Coreografi d’Europa: il WEF di Budapest.
latte vegetale
Il Crazy Bulls Ballet è una selezione di cui fanno parte, al
momento, 7 ballerini/istruttori di Country Dance, formati
e cresciuti nella Crazy Bulls Dance School (che quest’anno
presenterà il primo Workshop per la formazione di nuovi
Life Planet
Istruttori) che seguono regolarmente la Crazy Bulls Band
nei concerti live.
I Crazy Bulls costituiscono, quindi, una piattaforma dalla
quale scaturiscono musica e balli da mettere a disposizione di chi vuole approcciare al fantastico e divertente
mondo Country.
A Budapest, i Crazy Bulls erano presenti con una coreografia e 3 brani musicali. Nel contest di ballo, la coreografia di nome Overload, ideata da Andrea Bruschi,
si è classificata al 3° posto assoluto con grande felicità
per tutti i componenti del Ballet che hanno interpretato
in modo splendido il nuovo ballo.
È con piacere quindi che presentiamo i componenti del
Ballet che ha conseguito questo risultato e che sicura-
Ormai da diverso tempo sono in commercio alcune bevande di
origine vegetale (chiamate impropriamente latte) ottenute dalla
macinatura di legumi e dalla macerazione dei cereali in acqua.
Rispetto al latte hanno il vantaggio di non contenere colesterolo o grassi animali, e lo svantaggio di essere povere di alcuni
nutrienti. Per questo motivo sono arricchite con vitamnine (vitamina B12), calcio e, a volte, zucchero.
DI SOIA
Si ottiene macerando i semi di soia in acqua, torchiandoli e sottoponendoli a un trattamento termico. Come valore proteico, il
latte di soia è il più simile a quello di mucca: fornisce acidi grassi
polinsaturi essenziali della famiglia degli Omega 3, utili per prevenire malattie cardiovascolari. Non contiene lattosio è privo di
colesterolo ma contiene poco calcio.
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magazine XXXV
Andrea Bruschi
Una ciotolina di mirtilli alla
settimana e il rischio di sviluppare un aumento della pressione arteriosa diminuisce
sensibilmente. Merito delle
antocianine, sostanze della
famiglia dei flavonoidi, presenti anche in ribes, lamponi e
arance rosse. Le proprietà anti
pressione alta di questi frutti
sono state indagate nel corso
di una ricerca di recente pubblicata sull’American Journal
od Clinical Nutrition.
Mirtillo
Grazie Life Sport, grazie Crazy Bulls!!!!
BENEFIT
Si è svolta presso il Life
Sport, il 21 Dicembre
2014, la tradizionale
XmasClass, in collaborazione col Jazzercise Team Instructor.
È stata ancora una volta una splendida occasione per incontrarsi, allenarsi ed aiutare il prossimo allo stesso tempo.
Sono stati raccolti in questo evento 400 euro donati allo IOR
(Istituto Oncologico Romagnolo).
Un grazie di cuore a tutti gli allievi ed istruttori che hanno
partecipato all’evento e dato vita ad una meravigliosa giornata!!!
Il timo è particolarmente utile
nel trattamento di stati catarrali, bronchiti, infezioni delle
alte vie respiratorie. Contiene
olio essenziale, ma anche flavonoidi e vitamina C, utili per
rinforzare il sistema immunitario. Ha un grande potere
antimicrobico, espettorante
e mucolitico. Attiva la circolazione ed il sistema nervoso e,
per le sue proprietà antisettiche, contrasta lo sviluppo di
infezioni batteriche.
Timo
mente incontrerete facendovi un giro all’interno del Life
Sport: Andrea Bruschi (Coreografo-Istruttore), Anna Taroni (Istruttrice), Tiffany Montanari (Istruttrice), Ornella
Casadio (Ballerina), Francesca Capucci (Ballerina), Chiara
Ravaglia (Ballerina), Massimo Genovese (Ballerino).
Oltre a ringraziare i miei compagni di viaggio e gli ideatori
di questo progetto, Stefano Bandini e Leda de Waure,
tengo a sottolineare quanto Life Sport sia stato importante e determinante nel conseguimento di questo risultato, mettendo a disposizione dei Crazy Bulls le proprie
splendide sale per le prove della coreografia portata in
gara.
Life Planet
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magazine XXXIV
pioggia di medaglie
per il taekwondo del Life Sport
Il Life Sport si congratula con il Team dei giovani ragazzi del
Taekwondo!
Durante questi due ultimi anni abbiamo visto crescere, in modo
rapidissimo, una realtà strepitosa all’interno del Club.
Il coach Vincenzo Sciuto (Cintura Nera II Dan) ha saputo infondere il giusto mix di tecnica ed agonismo in una cornice
marziale dove i valori sportivi si fondono a quelli umani in un
contesto di grande rispetto per questa Arte Marziale che ricordiamo essere la più praticata al mondo!
Ai recenti campionati Interregionali di Cornaredo, l’atleta Andrea Lombardi, categoria Cadetti B, sfiora il podio, mentre si
prende il Bronzo Mattia Messina nella categoria Cadetti A. Altra
medaglia di bronzo per Nicole Murciano, categoria Senior. Argento per Rocco Sambiase, categoria Cadetti B.
Domenica 1 marzo, ai Campionati Regionali di Taekwondo a Rio
Saliceto, il bis, con risultati ancora più straordinari.
Strepitoso l’oro di Andrea Fazio, categoria esordienti A, al suo
esordio. Altre 2 medaglie d’oro per Andrea Lombardi e Alberto
Onestini ed argento per Nikola Djokic, infine bronzo per Aurora
Ercolani.
Un plauso anche a Kevin Sciuto, Filippo Velotti, Federico Fulciniti e Ascanio Finetto, al loro primo esordio in questo tipo di
competizione.
Vincenzo Sciuto
Life Planet
magazine XXXV
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rubrica di viaggi
Ovest
INCONFONDIBILE
Un’avventura che parte dalla mitica città di Los Angeles sulle
cui coste lambite dall’Oceano Pacifico i surfisti cercano l’onda
perfetta, fino a San Francisco, affacciata su una delle più belle
baie al mondo, attraversando lo sconfinato ovest americano e
i suoi gioielli più blasonati: il Grand Canyon, il Bryce Canyon,
Lake Powell, lo Zion e Yosemite.
PROGRAMMA DI VIAGGIO
1º GIORNO 2º GIORNO 3º GIORNO 4º GIORNO 5º GIORNO 6º GIORNO 7º GIORNO 8º GIORNO 9º GIORNO 10º GIORNO 11º GIORNO 12º GIORNO 13º GIORNO Los Angeles
Los Angeles
Los Angeles
San Diego (193 Km)
San Diego
Phoenix (566 Km)
Phoenix
Sedona
Grand Canyon National Park (370 Km)
Grand Canyon National Park
Monument Valley (252 KM)
Monument Valley
Lake Powell
Bryce Canyon (411 Km)
Bryce Canyon National Park
Zion National Park
Las Vegas (460 Km)
Las Vegas
Death Valley National Park
Mammoth Lakes (554 Km)
Mammoth Lakes
Yosemite National Park
San Francisco (465 Km)
San Francisco
San Francisco
San Francisco
Partenza da tutti gli aeroporti italiani il 04 agosto 2015
QUOTE A PARTIRE DA 3.350,00 per persona (escluso volo)
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magazine XXXV
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wellness & lifestyle
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