Le Cope sono un valore - SEV

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Le Cope sono un valore - SEV
GAA
6500 Bellinzona 1
Mutazioni:
SEV casella postale 3000 Berna 6
N. 7
14 aprile
2011
86.mo anno
Intervista
Il socialista Roger
Nordmann, autore di una
pubblicazione, perora
l’abbandono del nucleare.
pan
Keystone
Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch
Il futuro dell’AVS
Ritratto
Davanti ai pensionati della VPT, Doris Bianchi,
segretaria centrale dell’USS, ha ricordato che
fino al 2025 il finanziamento dell’AVS è
garantito.
Ernst Berger, ex
ferroviere, appassionato
di sci, colleziona da anni
medaglie d’oro...
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Pagine 8 e 9
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Strumento molto importante nel contesto più generale del lavoro sindacale
EDITORIALE
Le Cope sono un valore
«Il collegamento tra Cope e le strutture del SEV favorisce una migliore tutela degli interessi di collaboratrici e
collaboratori» spiega il segretario centrale del SEV Jürg Hurni a riguardo
dell’importanza delle Commissioni
del personale (Cope). Hurni coordina
la ricerca e la presentazione dei candidati, in collaborazione con le sottofederazioni e le sezioni. In questo numero riflettori puntati su tutti i
candidati.
Da pagina 12 a pagina 17
Patrick Lüthy
«Le Cope hanno bisogno di membri SEV, che garantiscono un collegamento con il sindacato e che,
in caso di necessità, possono
contare sul suo sostegno».
I
l prossimo 23 ottobre svizzere e
svizzeri sono chiamati a rinnovare il Parlamento. Per noi sindacalisti
queste elezioni saranno cruciali per
diverse questioni, siano esse nel
campo della politica sociale o dei
trasporti. Non meno importanti sono
le elezioni sulle quali è puntato il nostro sguardo, ovvero le elezioni nelle
Commissioni del personale (Cope)
delle FFS.
SEV, sottofederazioni e
”Cope
devono andare nella
stessa direzione.
Manuel Avallone, “
Vicepresidente SEV
L’attività delle Cope è un valore aggiunto per tutte le colleghe e tutti i colleghi.
MENDRISIO MOBILITI
Infovel, Centro di competenze per la
mobilità sostenibile, ha deciso di
dedicare la Conferenza internazionale
Mendrisio MobiliTI al trasporto merci.
È possibile il trasporto sostenibile? La
risposta risiede in una serie di strumenti operativi: organizzazione, uso e
condivisione di mezzi a basso impatto
ecologico, ricerca dell’efficienza su
carichi e percorsi. La conferenza,
sostenuta anche dal SEV, presenta
progetti sperimentati praticabili in un
territorio come il nostro. A pagina 6
Grande partecipazione nel giorno dell’anniversario
Officine sul chi vive
Oltre
trecento
persone sono infatti tornate nella
ormai
storica
«Pittureria», dapprima per sentire
dalla viva voce dei protagonisti della
lotta la situazione delle Officine e per
rivivere per qualche ora le emozioni
molto profonde di tre anni fa. Ma
non c’è solo motivo di festeggiare, dal
momento che le preoccupazioni sono grandi. Come, ad esempio, quella
inerente il Centro di competenze preconizzato dalla SUPSI. Negli ultimi
giorni, infatti, le FFS hanno deciso di
indire un bando di concorso per lo
svolgimento della fase dello studio, a
cui il governo cantonale sembra intenzionato a dar seguito.
A pagina 5
Non dobbiamo sottovalutare questa
scadenza elettorale poiché le Cope
svolgono compiti importanti. Entrano in gioco laddove termina la sfera
di competenza del SEV. I membri
della Cope rappresentano gli interessi dei collaboratori e delle collaboratrici su molte questioni che
rivestono un ruolo importante nella
quotidianità come il benessere sul
luogo di lavoro, l’abbigliamento e
molte altre cose.
Ci rivolgiamo pertanto ai/alle nostri/e affiliati/e affinché partecipino a
queste elezioni ed eleggano candidati e candidate sostenuti dalle nostre
sottofederazioni. Perché un SEV più
forte è importante anche all’interno
del datore di lavoro FFS. Faremo di
tutto affinché tutto il sindacato, le
sottofederazioni e i rappresentanti
del personale nella Cope, vadano
nella stessa direzione a beneficio di
tutti i membri, e di coloro che non lo
sono ancora, che lavorano presso le
FFS!
DA MONTREUX
A INTERLAKEN
goldenpass
■ L’UFT e i cantoni di Berna,
Vaud e Friborgo hanno
approvato un progetto di MOB
e BLS di trasformare la
stazione di Zweisimmen e di
acquisto di materiale rotabile
per permettere il passaggio
dallo scartamento ridotto a
quello normale, permettendo
dal 2016 collegamenti diretti
tra Montreux e Interlaken.
Tecnicamente, ciò avverrà
grazie all’impiego di carrelli
speciali che equipaggeranno
18 vetture esistenti e 18 nuove
da acquistare, per una spesa di
55 milioni, ai quali se ne
aggiungeranno 42 per i lavori
in stazione (impianto di cambio
di scartamento, marciapiedi,
segnali ecc.). La rinuncia a
questo progetto avrebbe
comunque comportato
investimenti dell’ordine di 76
milioni per lavori inderogabili.
(www.goldenpass.ch).
NUOVA PORTAVOCE
■ Jean-Louis Scherz,
portavoce FFS, passerà alla
pensione a fine giugno. Dal
1º settembre sarà rimpiazzato
dalla 31enne Patricia Claivaz,
attuale responsabile dei
progetti di comunicazione delle
FFS.
CREDITO CGN
■ Il gran consiglio vodese ha
accolto il 5 aprile un credito di
16 milioni di franchi per il
rinnovo dei battelli d’epoca
Vevey e Genève, nonché il
cantiere navale di Ouchy. Altri
21 milioni di franchi sono di
competenza del canton Vallese
e Ginevra.
ATTUALITÀ
Le FFS chiudono bene il 2010, ma manifestano preoccupazioni per il futuro
300 milioni di utile,
ma debiti in aumento
Ancora più passeggeri, più
treni, più merci: fattori di
successo che sono però
anche alla fonte dei problemi delle FFS.
Alla conferenza stampa annuale di bilancio, il presidente del consiglio di amministrazione Ulrich Gygi e il
CEO Andreas Meyer si sono
concentrati sulle conseguenze di questa crescita: occorrono investimenti miliardari in
infrastrutture e veicoli nuovi,
ai quali le FFS non sono in
grado di far fronte con gli introiti dei biglietti.
Lamentele che hanno
quasi fatto passare in secondo piano le cifre 2010, che
pure attestano un aumento
dei viaggiatori di quasi il 6%.
Sono stati contati 347 milioni di tragitti, pari a 951 000
passeggeri al giorno. Giornalmente, ogni chilometro di
binario FFS è stato percorso
da 95 treni. Un record mondiale! È risultato in crescita
anche il traffico merci, i cui
valori sono tornati a superare
quelli del 2008. Tutto ciò ha
permesso di confermare anche i buoni risultati finanziari
degli ultimi anni: un utile
considerevole, conseguito in
gran parte nel traffico viaggiatori, conti in pareggio per
immobili ed infrastruttura e
di nuovo in perdita per
Cargo.
Ad onor del vero, la divisione immobili avrebbe conseguito un utile ragguardevole. Una buona fetta è però
stata versata all’infrastruttura
e un’altra al risanamento della cassa pensioni. In crescita
pure gli effettivi del personale, che nella media annua
hanno raggiunto le 28 143
unità. Numeri che farebbero
pensare ad un’azienda di successo. Ciononostante, Gygi e
Meyer hanno espresso più
che altro preoccupazione per
i debiti dell’azienda, cresciuti
di 800 milioni a seguito degli
acquisti di materiale rotabile
e del risanamento della cassa
pensioni. Di conseguenza, gli
pan
IN BREVE

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I nostri prezzi sono un sollievo per il vostro portamonete, affermano le ferrovie tedesche. Ma da noi?
interessi per i capitali di terzi
sono cresciuti di 224 milioni,
con tendenza in crescita, in
quanto le FFS saranno chiamate nei prossimi anni ad
acquistare ulteriori veicoli.
Entro il 2030, si prevede infatti un’ulteriore crescita di
traffico del 50%. Per assorbirla, occorrono treni più lunghi e più capienti. Questi acquisti comportano aumenti
degli oneri di manutenzione
e vi è anche l’esigenza di recuperare il ritardo di manutenzione accumulato nell’infrastruttura. Le FFS hanno
quindi indicato la necessità
di avere maggiori introiti dalla Confederazione per l’infrastruttura e dagli utenti per il
materiale rotabile. Hanno
quindi definito inevitabili aumenti di prezzo, prospettando tariffe differenziate secondo il grado di comfort e la
rapidità dei treni. La concretizzazione di queste idee
richiede modifiche legislative
che il presidente del consiglio
di amministrazione Ulrich
Gygi ha affermato di voler
sollecitare nei prossimi tempi.
Oltre a ciò, le FFS hanno
parlato anche di aumenti generalizzati delle tariffe, in
particolare per l’abbonamento generale, che hanno definito troppo conveniente.
Questi aumenti saranno det-
tati anche dall’aumento del
costo delle tracce d’orario
prospettato recentemente dal
pmo
Consiglio federale.
INFO
Le FFS parlano solo di cifre,
il SEV invece ricorda anche il personale
Nel suo comunicato stampa sui
conti FFS, il SEV sottolinea i
meriti del personale: «Le FFS
hanno di nuovo superato i propri obiettivi, grazie ad un personale estremamente motivato, ma al tempo stesso anche
estremamente insoddisfatto».
Secondo Giorgio Tuti, presidente del SEV, i conti delle FFS si
prestano ad una valutazione
differenziata: «Da un lato, fa
piacere constatare i successi
delle FFS, dall’altro fa specie
che, nonostante gli stessi,
l’azienda FFS non riesca a stabilizzare le condizioni di impiego del personale».
Il personale ha dimostrato una
volta ancora il suo attaccamento all’azienda, accettando
pesanti contributi per il risanamento della cassa pensioni, un
nuovo sistema salariale con
maggiori elementi orientati al
mercato e continui aumenti
annuali di produttività. Siamo
però ormai giunti al limite e
non gli si possono più addos-
sare ulteriori oneri, che dovrebbero di conseguenza essere
assunti dall’azienda. Il SEV
avverte però che anche le
possibilità di quest’ultima sono
abbastanza limitate: «Spetta
alla Confederazione, nella sua
veste di proprietario e ai cantoni quali committenti a contribuire al mantenimento di
questo servizio pubblico, unico
al mondo».
Il SEV è soddisfatto della partecipazione del personale agli
utili di 500 franchi, ma sollecita
anche riconoscimenti che
vadano al di là della forma
pecuniaria.
Anche da questo punto di vista,
il vicepresidente del SEV
Manuel Avallone ha tenuto a
precisare che: «Per noi è chiaro
che nei prossimi anni vi
dovranno essere aumenti di
stipendio durevoli. Le gratifiche
non vanno bene, anche perché
il nuovo sistema salariale
prevede già premi unici alla
prestazione».
Il Consiglio federale minimizza lo scontento del personale FFS
emerso da un sondaggio

ATTUALITÀ
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IL COLORE DEI SOLDI
DI FABRIZIO FAZIOLI
Una visione semplicistica
Il SEV è stupito dell’apprezzamento del Consiglio federale
formulato in occasione della
presentazione sul raggiungimento degli obiettivi delle
FFS. Nonostante una drastica
riduzione della soddisfazione
dei dipendenti, il Consiglio
federale ritiene che gli obiettivi legati al personale «sono
stati sostanzialmente realizzati». Il rapporto del Consiglio federale menziona il
crollo della soddisfazione dei
dipendenti ma la collega essenzialmente al risanamento
della cassa pensione. In effetti il risanamento rappresenta
un carico (anche finanziario)
per il personale.
Per il SEV, tuttavia, altri
aspetti molto più importanti
entrano in linea di conto. «Il
Consiglio federale riassume le
cose in modo piuttosto semplicistico» ha detto il presidente del SEV Giorgio Tuti,
prima di aggiungere: «All’interno delle FFS regna un clima di riorganizzazione permanente, come pure una
costante crescita della produttività, che ha raggiunto i
suoi limiti, se non addirittura
superati». «Il SEV chiede al
Consiglio federale di prendere sul serio l’insoddisfazione
dei dipendenti delle FFS e di
esortare le FFS a prendere gli
opportuni provvedimenti. «Il
personale – conclude Tuti –
attende da tempo un riconoscimento all’altezza del lavoro fornito, affinché l’esercizio
della ferrovia possa avvenire
con un alto livello di prestazioni e una elevata qualità».
SEV
frg
Il Governo riassume le cose in modo troppo semplicistico nell’affermare che il
calo della soddisfazione
del personale delle FFS è
da imputare solo al risanamento della cassa pensioni. Il malcontento è soprattutto frutto della
gestione.
Il personale delle FFS attende da tempo un tangibile segno di riconoscimento per il lavoro prestato in un clima di riorganizzazione perenne.
SALARIO MINIMO: RACCOLTA FIRME A BELLINZONA
Un salario minimo legale di 4 mila franchi mensili
per tutti. Perché in Svizzera chi lavora ha diritto a
un salario equo che gli permetta di vivere dignitosamente. I salari minimi rappresentano, inoltre, la
migliore protezione contro il dumping salariale e la
pressione sui salari.
E poi l’iniziativa sui salari minimi frena la corsa agli
utili eccessivi e alle remunerazioni abusive:
permette anche ai lavoratori di beneficiare degli
utili che hanno contribuito a creare con il loro duro
lavoro.
Questi in sostanza i buoni motivi che hanno spinto i
sindacati a lanciare l’iniziativa popolare sui salari
minimi (un salario minimo di 22 franchi all’ora,
equivalente a un salario mensile di 4000 franchi
per 12 mesi, per 42 ore settimanali).
La proposta, per la quale è in corso la raccolta
firme, stabilisce che Confederazione e i Cantoni
devono adottare misure per proteggere i salari sul
mercato del lavoro svizzero. Essi promuovono in
particolare l’iscrizione nei contratti collettivi di
lavoro di salari minimi d’uso nella località, il ramo e
la professione.
È pure previsto che il salario
minimo legale venga adeguato
periodicamente all’evoluzione dei
salari e dei prezzi (secondo l’indice
delle rendite AVS).
Anche il segretariato del SEV e
alcuni militanti sindacali hanno in
prima linea partecipato alla raccolta
firme. La giornata ha avuto un esito
positivo.
I moduli per la raccolta firme si
possono scaricare direttamente da:
www.sev-online.ch
Gli zeri di troppo
Il valore di una moneta, un po’ come per la povertà o la
ricchezza, è per definizione valore relativo. Dipende dai
termini di confronto. Un povero in Svizzera sarebbe probabilmente benestante in Africa. Quanto alla moneta, l’euro
per esempio si è notevolmente indebolito rispetto al franco,
questo è certo, ma si è rivalutato in un anno del 16% nei
confronti del dollaro. La moneta europea dopo dieci anni,
nonostante tutto, non è ancora in pericolo, anzi è riuscita
a tenere insieme economie ben disparate e a cementare un
nord e un sud dell’Europa che sembrava essere la vera causa di un destino segnato. È vero che si sta riaprendo nel sistema monetario europeo la falla di sempre, ossia quella
linea di demarcazione, rappresentata dalle Alpi, al di sopra della quale le vecchie monete nazionali erano perlopiù
forti, pesanti e senza zeri come il marco tedesco, il franco
svizzero, quello francese, la sterlina inglese, il fiorino, la
corona ecc., al di sotto invece di questa linea c’era la lira
italiana, la peseta spagnola, l’escudo portoghese, la dracma greca con l’aggiunta di almeno tre scomodi e deboli zeri, tutte monete gravate da enormi debiti pubblici. Erano
insomma gli zeri di tutti gli inciampi monetari e delle relative svalutazioni che via via si erano rese necessarie per
nascondere e compensare le proprie debolezze economiche e
valutarie. Anche la Francia si trovò per un certo periodo in
questa imbarazzante condizione. De Gaulle avvertì però
tutta la portata politica e l’inutilità economica di quegli
zeri e se ne fece una ragione. Con un sol tratto di penna
depurò il suo vecchio franco di tutti quegli zeri ingombranti. Trent’anni più tardi anche l’Italia credette di poter fare
altrettanto, di rendere cioè la lira più pesante, cancellandone semplicemente gli zeri che di fatto rendevano le mille lire e non la lira la vera unità di conto. Ma la proposta del
ministro Giovanni Goria all’inizio degli anni Novanta non
fu capita e non trovò il sufficiente appoggio politico. Oggi
quei cronici debiti pubblici ritornano a galla, minacciosi
più che mai: prima è stato quello della Grecia ad aprire le
danze, poi il Portogallo, a breve probabilmente l’Italia.
L’euro di per sé e solo per questo non sarebbe in pericolo,
perché i debitori verranno come al solito salvati, se non altro per salvare soprattutto i loro creditori. A mettere semmai a rischio l’euro non sono i debiti, per i quali si trova
quasi sempre una soluzione, ma la mancanza di crescita
economica, l’involuzione produttiva e lo squallore politico
che solitamente l’accompagna. E qui le premesse ci sono
tutte.

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ATTUALITÀ
Giornata VPT senior a Olten
pmo
«Fino al 2025 l’AVS non avrà problemi»
I partecipanti alla giornata VPT senior hanno seguito con grande interesse la relazione della segretaria centrale dell’USS Doris Bianchi, responsabile del dossier delle assicurazioni sociali.
Più di 80 sindacalisti
senior in provenienza da
tutta la Svizzera si sono
incontrati il 22 marzo a
Olten, proprio nel giorno
in cui l’Unione sindacale
svizzera ha tenuto a Berna
la conferenza stampa sul
finanziamento dell’AVS.
Una coincidenza giunta a
pennello.
Il Consiglio federale non
smette di affermare che l’avvenire dell’AVS non è assicurato. A Berna, davanti a rappresentanti
dei
media
svizzeri, il presidente della
Unione sindacale svizzera
(USS) Paul Rechsteiner e
l’economista dell’USS Daniel
Lampart, hanno sostenuto il
contrario. Nello stesso momento a Olten, davanti ai
pensionati della VPT, Doris
Bianchi, segretaria centrale
dell’USS, si è espressa come i
suoi due colleghi: fino al
2025 il finanziamento dell’AVS è garantito; non c’è
dunque bisogno di aumentare l’età della pensione né di
ridurre le prestazioni.
Progetto AVSplus
«Non sarebbe meglio aumentare già ora i contributi
all’AVS per scongiurare una
riduzione delle prestazioni?»
ha chiesto un partecipante.
«Ma adesso non è necessario», ha risposto Doris Bianchi. L’USS preferisce parlare
di un pacchetto di misure teso ad assicurare il finanzia-
mento dell’AVS dopo il 2025, sione pari all’80% del suo saquando la generazione del lario; questa percentuale
baby-boom si appresta ad an- scendo al 70% nel caso in cui
dare in pensione. E saranno la persona guadagna fino a
in molti! Per ora l’USS è con- 7000 franchi al mese e al
centrata nella preparazione 60% nei casi di salari mensili
del progetto AVSplus, il cui più elevati. «Ciò avrà delle
scopo è di garantire pensioni ripercussioni sulla casse pendecorose alle lavoratrici e ai sioni che, oggi, non assumolavoratori che percepiscono un basso salario.
Attualmente
non è proprio il caso:
a coloro che ricevono un salario che
raggiunge i 5000
franchi al mese, spettano rendite pari al
60% del salario mensile. Il progetto AVSplus prevede un sistema che garantisce a
chi guadagna fino a
5000 franchi mensili,
di percepire una pen- A Olten c’era anche una delegazione di ticinesi.
RECLUTARE ANCHE TRA I PENSIONATI
«Dobbiamo evitare che i nostri membri
lascino il sindacato quando vanno in
pensione», ha dichiarato Kurt Nussbaumer, presidente centrale della sottofederazione VPT.
Jérôme Hayoz, segretario sindacale SEV
e responsabile del reclutamento, non
poteva che condividere le affermazioni di
Kurt Nussbaumer : «Dobbiamo prepararci
per la nuova generazione di pensionati».
Durante i prossimi 10 anni, circa 10 000
dipendenti dei trasporti pubblici andranno
in pensione. La maggior parte di loro è
affiliata al SEV. Occorre che restino nel
nostro sindacato se vogliono difendere
efficacemente i loro diritti. «Dobbiamo
essere più di un’associazione. Dobbiamo
essere un movimento» ha sottolineato il
segretario sindacale del SEV Vincent
Brodard. Ma non bisogna tuttavia
dimenticare l’aspetto umano e sociale
proprio al movimento degli anziani.
Come? «Fare vista, per esempio,
ai colleghi malati, fa parte del nostro
lavoro. Non contano solo le assemblee
e le passeggiate», ha dichiarato un
partecipante. Parole ampiamente
condivise dai presenti all’assemblea
di Olten.
pmo
no più il ruolo di assicurazione sociale nei casi di bassi salari. Al contrario, le casse
pensioni foraggiano le banche e le assicurazioni», ha
concluso la sindacalista Doris
Bianchi.
Peter Moor / frg
«ELEZIONI FEDERALI D’AUTUNNO: NON POSSIAMO
NON PREOCCUPARCI DI CHI SARÀ ELETTO»
Giorgio Tuti ha colto l’occasione di questa
assemblea dei pensionati VPT per parlare
dell’attualità del SEV. Ha ripercorso il
modo in cui il SEV si è battuto fino alla
fine per il risanamento delle casse
pensioni, compresa quella dell’Ascoop.
«Purtroppo siamo andati a sbattere
contro il muro», ha riconosciuto il
presidente del SEV. «Il SEV può fare molto
ma non può fare tutto» ha sottolineato
Tuti, ricordando che le questioni di
risanamento competono prima di tutto
alla politica. Certo, il SEV è politicamente
indipendente, ma non è una ragione per
restare passivi di fronte alla scadenza
elettorale. «Su contatto.sev abbiamo
indicato chi ha votato a favore e chi ha
votato contro il risanamento della cassa
pensione delle FFS. E prima delle elezioni
federali d’autunno faremo sapere chi ha
votato in favore dei trasporti pubblici e
della politica sociale, e chi no. Poi
spetterà a ciascuno scegliere chi eleggere.»
In conclusione il presidente del SEV ha
raccomandato ai pensionati VPT di
firmare l’iniziativa popolare sul salario
minimo.
pmo

REGIONE
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Le Officine festeggiano il terzo anno di ripresa del lavoro, con soddisfazione ma anche con preoccupazione
Il 9 aprile 2008, il personale è rientrato sui banchi
di lavoro. Molta gente
ha voluto sentire dal
«comitato» qual é la situazione attuale.
L’appuntamento è stato fissato dal comitato dell’associazione «giù le mani dall’Officina». Dopo 2 anni in cui si è
ricordata la dichiarazione di
sciopero, l’8 marzo, la concomitanza con il carnevale ha
indotto quest’anno a portare,
come in fondo è più logico, a
commemorare la ripresa del
lavoro.
Nonostante anche in questa data vi fossero scadenze
importanti, prima fra tutte le
elezioni cantonali, una volta
ancora molta gente ha dato
seguito all’invito, confermando l’interesse e l’attaccamento della popolazione della regione e di tutto il
cantone per le Officine. Oltre
trecento persone sono infatti
tornate nella ormai storica
«Pittureria», dapprima per
sentire dalla viva voce dei
protagonisti della lotta la situazione delle Officine e per
rivivere per qualche ora le
emozioni molto profonde di
tre anni fa.
Preoccupazione palpabile
Centro di competenze o declino
programmato?
L’interesse per le Officine di Bellinzona è ancora molto alto.
Alla fine della scorsa estate, i
ricercatori della SUPSI hanno
presentato il loro studio, eseguito su mandato del Consiglio di Stato. Dopo aver confermato la validità generale
del complesso e delle prospettive di mercato, ha individuato alcuni problemi legati alla struttura dirigenziale in
cui le Officine sono inserite.
Una mancanza di cambiamenti porterebbe a quello
che hanno definito un «declino programmato» a causa
della mancanza di possibilità
di ampliare e di sfruttare adeguatamente le possibilità lavorative.
In alternativa, la SUPSI
ha prospettato la creazione
di un «centro di competenze», che metta in rete tutte
le strutture, pubbliche e private, legate alle necessità tecniche della mobilità. Questo scenario è subito stato
sposato dal Consiglio di Stato che ha accolto in tempi
brevi anche una prima adesione da parte delle FFS. A
fine anno, è pertanto stata
tratteggiata una seconda fase dello studio, consistente
nella verifica della fattibilità
concreta di questo centro di
competenza.
gi
Il pomeriggio si è aperto con
un momento informativo,
gestito dalla commissione del
personale. Al di là della sod-
disfazione per le officine che
continuano ad esistere, è stata espressa anche preoccupazione per la fase molto delicata che sta vivendo.
Lo scorso anno, la struttura era stata oggetto della visita di una «task force» voluta
dalla direzione di Operating,
che aveva accertato problemi
nei processi produttivi, che
ad oggi non appaiono ancora risolti.
L’aumentata mole di lavoro ha portato soprattutto ad
una nuova impennata, registrata nel corso dell’autunno,
di assunzioni a termine.
Da ultimo, anche i risultati finanziari a fine anno sono
stati ben lontani dal pareggio
dei conti preconizzato dalle
stesse FFS nell’ultima tavola
rotonda dello scorso maggio.
gi
Nuovo abbraccio popolare per le Officine
Preoccupazione per la situazione attuale e per quella futura.
Negli ultimi giorni è però arrivata, oltretutto a mezzo stampa, la doccia fredda della richiesta delle FFS, a cui il governo
cantonale sembra intenzionato
a dar seguito, di indire un bando di concorso per lo svolgimento di questa seconda fase
dello studio. Da parte dei rappresentati del personale, questa
richiesta suscita ulteriori preoccupazioni per diversi motivi. Il
primo è che sono stati tenuti
all’oscuro, nonostante precise
richieste in merito, dei contatti
in corso tra governo e FFS. Secondariamente, é difficile non
ravvisare nella richiesta delle
FFS la volontà di sottrarsi alle
competenze della SUPSI, che da
tempo segue le vicende delle
Officine, potendo così accumulare conoscenze che, oltre che
profonde, possono anche
risultare scomode.
Le imminenti elezioni
non hanno permesso di approfondire più di tanto il
problema, ma il disagio era
palpabile.
Il tempo stringe
Un’ulteriore fonte di preoccupazione viene poi dal particolare momento che sta attraversando il mercato della
manutenzione del materiale
rotabile ferroviario, le cui
necessità sono in crescita a
seguito dell’aumento delle
esigenze dopo la catastrofe di
Viareggio e per i maggiori
quantitativi di merci trasportate con la ripresa economica. Per inserirsi in questo
mercato, sarebbe fondamentale poter agire con rapidità,
che attualmente non sembra
però rientrare nelle qualità
delle Officine di Bellinzona.
Queste sarebbero le premesse
ideali per coinvolgere anche
le altre strutture di manutenzione delle FFS, segnatamente a Chiasso e a Biasca, ma le
FFS nicchiano e l’ulteriore
frenata anche per lo studio
sul centro di competenza appare come un altro tassello
di un mosaico rinunciatario,
suscettibile di avere ripercussioni negative anche per
l’immediato futuro di Chiasso.
Problema regionali
Gli interventi dalla Pittureria
hanno testimoniato l’interesse ancora vivo per le Officine
e i loro problemi. Molti hanno ribadito come si tratti di
una questione che va al di là
della dimensione aziendale,
per assumere valenza regionale e cantonale. È inoltre
stato ribadito come le FFS
debbano continuare a fare i
conti con «il popolo delle Officine». «Le spille, le bandiere
e i pantaloni alle parete della
Pittureria devono rimanere»
è stata la conclusione che ha
suscitato scroscianti applausi.
Pietro Gianolli

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14.4.2011
REGIONE
La conferenza internazionale Mendrisio MobiliTI apre una finestra sui progetti di mobilità sostenibile in questo campo
Trasporto merci, le alternative
Cerchiamo di capire da dove
nasce il problema con l’ingegnere Raffaele Domeniconi,
direttore di Infovel, il Centro
di competenze per la mobilità sostenibile che quest’anno
ha deciso di dedicare la Conferenza internazionale Mendrisio MobiliTI al trasporto
merci. Un incontro che, come tradizione, propone una
vetrina su progetti, esperienze e misure concrete per risolvere il problema posto al
centro della riflessione: come
trasportare le merci nel modo
più sostenibile possibile.
«La scelta del tema è principalmente dettata da due
motivi. Dall’anno scorso –
spiega Raffaele Domeniconi –
abbiamo cominciato a promuovere i veicoli da lavoro
(furgoni, camion) ecologici,
soprattutto quelli a trazione
alternativa, che in Svizzera
non dispongono ancora di
un’etichetta energia. Dopo
aver trattato negli anni scorsi
una serie di temi molto legati
alla nostra attività, quest’anno abbiamo optato per una
riflessione sul trasporto merci. Una sfida, perché noi non
siamo degli esperti per quel
che concerne le merci, poiché ci occupiamo delle persone. Ma visto che in Europa
si sta facendo tanto per il trasporto merci e visto che molti ticinesi vivono sulla loro
pelle il caos generato dal traffico in certi momenti della
giornata, abbiamo pensato
che fosse un terreno sul quale valesse la pena fermarsi».
Ed è su questo terreno che
le amministrazioni e gli organi politici (locali, nazionali,
internazionali) devono confrontarsi nell’ottica di perseguire gli stessi obiettivi: efficienza, efficacia, economia e
sostenibilità ambientale. Tenendo ben presente, come
sottolinea Domeniconi, che
il trasporto delle merci non si
muove solo su lunghe distanze, attraverso ferrovie,
navi o aerei Cargo, ma anche
su piccoli tragitti.
Perché trasportiamo le
merci, visto l’enorme impatto ambientale che ne deriva?
La risposta sembra banale e
scontata, in quanto non tutto quello di cui ognuno di
noi ha (realmente!) bisogno è
disponibile a due passi da casa propria. In una certa misura, quindi, il trasporto delle
merci sembrerebbe inevitabile.
Muovere meno merci possibile
Ma è proprio così? «Da un
profilo generale – osserva il
direttore di Infovel – il primo
elemento di una strategia tesa alla mobilità sostenibile, è
quello di muovere meno
merci possibili. E non dare
per scontato che le merci
debbano muoversi. Oggi si
lavora molto in un’ottica
orientata al rendimento economico. Dunque: produco la
merce dove costa poco e la
porto sui mercati dove la
posso vendere a caro prezzo.
E perché questo è possibile?
Perché muovere la merce dal
punto A al punto B, non costa praticamente niente, dal
momento che il trasporto
merci è sovvenzionato in vari
modi. Il trasporto di pere dal
Cile non ha nessuno impatto
sul costo finale quando arriva
nei nostri negozi, mentre se
io volessi andare in Cile, per
il biglietto aereo mi tocca
sborsare più o meno 2 mila
franchi».
Se l’obiettivo di muovere
le merci il meno possibile è
indubbiamente una grande
sfida, come fare per promuovere l’uso di mezzi di trasporto più ecologici? «Per rag-
giungere questo obiettivo –
sottolinea Raffaele Domeniconi – occorre creare un’infrastruttura più completa,
penso per esempio al prolungamento di Alptransit a Sud
di Lugano o alle modalità di
trasporto dal porto di Genova. Su questo punto sarebbe
tuttavia necessaria una pianificazione europea coerente.
Sarebbe inoltre necessario internalizzare i costi e non sovvenzionare più il trasporto
delle merci. Dovendoci misurare con la nostra realtà economica e territoriale anche se
facciamo venire le merci in
treno, nel negozio vicino a
casa mia dove faccio la spesa,
la merce deve arrivare».
genera impatti ambientali e
sociali enormi (consumo di
combustibili fossili, emissioni
inquinanti e di gas serra, rumore, congestione).
archivio privato
Perché trasportiamo le
merci? E soprattutto come
le trasportiamo? Le risposte a queste domande
hanno un impatto non
trascurabile su una parte
piuttosto consistente della
nostra qualità della vita.
Rendere sostenibile il
trasporto merci si può? Sì.
La risposta esiste e si
declina concretamente
grazie a una serie di
strumenti operativi:
l’organizzazione, l’uso e la
condivisione di mezzi a
basso impatto ecologico,
la ricerca dell’efficienza su
carichi e percorsi.
Mobilità urbana sostenibile:
esempi concreti
La distribuzione delle merci
sulle corte distanze costituisce una parte del problema
che sarebbe possibile risolvere con la mobilità sostenibile.
«I progetti finora sperimentati, grazie anche all’intervento
dello Stato, hanno dato risultati interessanti, che presenteremo alla conferenza internazionale. Il modello – spiega
Domeniconi – è lo stesso
ovunque: si tratta di individuare un luogo fuori dalla
città dove raccogliere le merci
che arrivano, riorganizzarle
logisticamente e poi consegnarle con mezzi più leggeri
per la distribuzione urbana,
dove si concentra la maggior
quantità di emissioni».
Se è vero che nell’area urbana le idee per una mobilità
sostenibile e lenta si stanno
moltiplicando, anche nell’ottica di valorizzare i centri cittadini secondo la filosofia
della mobilità lenta (nel corso della conferenza internazionale di Mendrisio verrà
presentato il progetto di
Burgdorf, che propone un’alleanza pedone-bicicletta), rimane aperto il grande tema
del trasferimento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia, come chiesto dall’Iniziativa delle Alpi. «Se il
passaggio dalla strada alla ferrovia fatica a realizzarsi, è sicuramente perché il trasporto
su gomma è ancora troppo
economico».
Certo che i punti d’ombra
non sono pochi. Il trasporto
Raffaele Domeniconi
Slow è anche benessere
La coscienza ecologica fatica a sbocciare? «Non lo so.
Quello che posso dire è che a
livello individuale non siamo
così capaci a rinunciare a una
serie di cose. Insomma, abbiamo un rapporto molto
ambivalente con la nostra
coscienza ecologica. Ci preoccupiamo, legittimamente,
della catastrofe di Fukushima
in Giappone, e magari il giorno prima ci siamo comprati
una macchina espresso del
caffè che divora energia. Fati-
chiamo ancora a fare il collegamento tra il consumismo e
l’impatto ambientale che genera il consumo. E mi creda,
non dovremmo rinunciare a
chissà cosa. Ci può essere
grande benessere anche nello
essere slow».
L’importante è cominciare a compiere passi nella giusta direzione. Come sta facendo, per esempio, la ditta
Feldschlösschen che nel corso della conferenza Mendrisio MobiliTI, porterà la propria esperienza. «Da circa
cinque anni – spiega Raffaele
Domeniconi – la Feldschlösschen sta portando
avanti dei progetti pilota con
veicoli leggeri. Se abbiamo
chiesto all’azienda di essere
presente a Mendrisio, è per
mostrare come da un punto
di partenza complesso per la
tipologia del parco veicoli, si
possano trovare soluzioni
praticabili. Ora l’azienda fa
capo a camion elettrici per
trasportare la birra e può misurare vantaggi concreti: la
gente accoglie con grande favore questo tipo di trasporto
– e di contributo all’ambiente
– gli autisti guidano questi
veicoli con piacere. Un esempio concreto, quello della birreria svizzera, che rientra nella filosofia di Mendrisio
MobiliTI: presentare progetti
sperimentati e praticabili in
un territorio come il nostro».
Françoise Gehring
CONFERENZA INTERNAZIONALE:
DOVE, COME, QUANDO...
«Distribuzione delle merci:
ottimizzazione e veicoli efficienti
per ridurre l’impatto ambientale». Questo il titolo
della Conferenza internazionale
Mendrisio MobiliTI in
calendario venerdì 6 maggio dalle 13 alle 18.00,
presso l’Hotel Coronado a
Mendrisio, dove è pure prevista
un’esposizione di veicoli a
basso impatto ambientale.
Sostenuta anche dal SEV, la
conferenza organizzata da
Infovel (Centro di competenze
per la mobilità sostenibile)
accende i riflettori sul trasporto
a basso impatto ambientale.
L’iscrizione alla conferenza è gratuita ma
obbligatoria. La cartolina di
adesione deve giungere al più
tardi entro il 25 aprile. Per
ulteriori informazioni ci si può
rivolgere a Infovel
(telefono 091 646 06 06,
fax 091 646 05 35) oppure
consultare il sito di Infovel:
www.infovel.ch.
L’appuntamento di Mendrisio
rappresenta un’ottima occasione di scambio di conoscenze ed
esperienze su un problema che
concerne tutti, dal produttore al
consumatore.

SEZIONI
contatto.sev
N. 07/11
14.4.2011
7
Il canton Grigioni a favore del progetto «Retica 30», che prevede la cadenza semioraria presso le RhB
Anche in Grigioni si
dovrebbe circolare ogni
mezz’ora, dal 2014. Il SEV
richiama la conseguente
necessità di aumentare gli
effettivi.
© Rhätische Bahn; Andrea Badrutt, Chur
Aumentare il personale
mente le esigenze tecniche.
Questo ampliamento richiede infatti anche più personale» precisa il segretario SEV
Peter Peyer. Anche presso
le RhB, negli ultimi anni è
aumentata la pressione sul
personale. Non è quindi possibile aumentare l’offerta
d’orario senza ampliare nemmeno gli effettivi. Il mercato
del lavoro per macchinisti,
agenti treno e personale tecnico appare però prosciugato.
Il governo cantonale ha
espresso il suo sostegno alla
prevista introduzione a tappe
di un orario cadenzato ogni
mezz’ora presso le RhB dal
dicembre 2014. IL SEV ne
prende atto con soddisfazione, ma sottolinea che questo
progetto può essere realizzato
solo con un sensibile aumento degli effettivi di personale.
Condizioni di lavoro adeguate
Più treni, viaggi più brevi
Le ferrovie retiche pianificano un’estensione dell’offerta
dal dicembre 2014, che permetta ai viaggiatori che giungono ogni mezz’ora da Zurigo a Landquart e a Coira di
continuare subito il viaggio,
riducendo i tempi di viaggio
Non è possibile intensificare la cadenza senza aumentare il personale.
per l’Engadina ed estendendo l’offerta sulle linee Landquart – Davos e Coira – Ilanz.
Altri passi dovrebbero poi
seguire.
Il SEV sostiene sempre gli
investimenti nel trasporto
pubblico. Ricorda però che
questi non si possono limitare solo al materiale rotabile o al potenziamento
delle infrastrutture, citati
dal comunicato stampa del
governo.
Occorre più personale
Alle RhB si profilano inoltre
trattative difficili per il rinnovo del CCL. La volontà
aziendale e governativa di
aumentare l’offerta d’orario
deve tradursi anche in un
chiaro segnale a favore dello
aumento del personale, impiegato con condizioni di lavoro e salariali adeguate ai
tempi e alle esigenze.
«Dobbiamo mettere in guardia dal considerare unica-
PP
■ PV Ticino e Moesano
..
Pensionati sempre attivi. La militanza nel sindacato non ha età
tico. E lo fa anche sulla scorta
dell’esperienza fatta in occasione del voto sul risanamento della cassa pensioni delle
FFS. Ricordiamoci che c’è chi
in Parlamento rema contro
gli interessi dei ferrovieri».
Come tradizione l’assemblea
della sezione si è conclusa
con la cena, che rappresenta
sempre un momento di aggregazione molto apprezzato
dai partecipanti.
red
Gi
«In occasione del rinnovo
del Parlamento federale – ha
esortato Pietro Gianolli – al
momento del voto vi suggerisco di ricordarvi quali sono
i politici e le forze politiche
che davvero difendono i nostri intereressi e che combattono gli attacchi allo Stato
sociale. Il nostro giornale si
premurerà di darvi una panoramica che vi consentirà
di vedere come si muovono
le forze sullo scacchiere poli-
Frequentatissima l’assemblea sezionale del 24 marzo, nel corso della quale sono stati premiati i membri fedelissimi.
Hanno scritto parte della
storia del Sindacato del personale dei trasporti. E l’hanno fatto garantendo una costante militanza all’interno
delle strutture. Passano gli
anni, ma i membri della sezione PV Ticino e Moesano
rimangono sempre attivi, lo
dimostrano le assemblee
sempre ben frequentate, come quella dello scorso 24
marzo. Nel corso di quest’ultima sono stati consegnati
gli attestati di benemerenza
(40esimo, 50esimo e 60esimo di adesione al SEV), che
marcano un traguardo di fedeltà davvero notevole. Nel
corso dell’assemblea si è proceduto ad una serie di nomine (un supplente nella commissione di verifica della
gestione e due rappresentanti all’assemblea dei delegati
del prossimo 23 maggio a
Berna) e si è discusso sul preventivo 2011 della sezione.
La relazione del presidente
sezionale Eligio Zappa, sem-
pre puntuale e ricca di dettagli, è stata inoltre approvata.
È spettato al segretario regionale del SEV Pietro Gianolli
il compito di tratteggiare gli
orizzonti politici e sindacali
che ci attendono, tra cui le
elezioni federali dell’autunno prossimo, la raccolta di
firme per l’introduzione di
un salario minimo legale in
Svizzera, a cui anche il SEV
deve contribuire con una
quota nazionale di 14 mila
adesioni.
Fermo immagine sui premiati del mese di maggio 2010.

AC
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contatto.sev
N. 07/11
14.4.2011
Credo che sia giunto il tempo di stabilire
delle priorità e di investire nelle modalità di
trasporto più economiche dal profilo
energetico. Vale a dire i trasporti pubblici e
la mobilità sostenibile.
”
“
Roger Nordmann, consigliere nazionale
Roger Nordmann, consigliere nazionale socialista del canton Vaud e vicepresidente dell’ATA
«Nessun problema per i treni
senza l’energia nucleare»
Il politico vodese milita per l’abbandono dell’energia nucleare e auspica lo sviluppo di energie rinnovabili. Ha appena pubblicato un libro di grande attualità: «Liberare la Svizzera dai combustibili fossili.»
Il disastro Fukushima ha indubbiamente dato una risonanza straordinaria alla sua tesi.
Nordmann è una delle punte di diamante del Partito socialista svizzero a perorare la disattivazione
di tutti gli impianti nucleari elvetici entro il 2025.
contatto.sev: Se a partire dal
2025 non dovessero più esserci
le centrali nucleari, i treni potranno circolare in Svizzera
senza dove comperare all’estero energia elettrica prodotta
dalle centrali atomiche?
Roger Nordmann: Certo,
senza energia nucleare i treni potranno circolare senza
problemi. Per contro, la
questione legata alla fonte
della corrente, dipende
principalmente dalla politica che la Svizzera intende
attuare. Infatti, il trasporto
pubblico consuma solo il
5% della corrente totale
consumata in Svizzera. Ciò
che preconizziamo al PS
£per il paese nel suo complesso, è un approvvigionamento essenzialmente indigeno e basato interamente
su energie rinnovabili. Per
questo occorre prendere
adesso una serie di decisioni politiche, anche per conseguire l’efficienza nell’utilizzo di energia elettrica. Se
la Svizzera è
pronta ad assumere
attivamente questa
svolta, l’energia elettrica acquistata dalle
FFS sarà necessariamente pulita. Se invece
non si adottano le misure
necessarie, la
Svizzera e con
essa le FFS, rischiano di dipendere dall’energia
importata, più
probabilmente
originata dal
carbone
che
dal nucleare.
Sarebbe disastroso.
Potete scoprire nel libro di
Roger Nordmann un approfondimento delle tematiche
affrontate nell’intervista. Il libro
è disponibile nelle librerie. Edito
dalle edizioni Favre, 192
pagine, contiene molti grafici
interessanti. Chi fosse interessato alla pubblicazione la può
anche ordinare direttamente
attraverso l’autore:
www.roger-nordmann.ch
Prezzo: 36 franchi, spedizione
inclusa.
BIO: Roger Nordmann è nato
nel 1973 a Losanna. Ha
completato gli studi in Scienze
politiche ed economia presso
l’Università di Berna.
Nel 2004 è stato eletto in
Consiglio nazionale; è membro
della commissione Ambiente,
Energia e Pianificazione.
Dal 2010 presiede Swissolar
ed è vicepresidente di ATA..
..
INFO
In che modo la
fitta rete ferroviaria svizzera
potrà funzionare
senza l’energia
prodotta dalle
centrali nucleari?
Nel perseguire la loro strate- biamo rafforzare e miglioragia di investire in capacità re l’interfaccia con la rete
produttive, le FFS fanno la regolare.
scelta giusta. In futuro, il
principale potenziale di ri- Restiamo nel campo dei trasorse energetiche delle FFS sporti pubblici. Per quanti desarà il fotovoltaico. La FFS cenni ancora ci sarà petrolio a
dispongono infatti di aree sufficienza per fare circolare i
enormi: i tetti delle stazio- bus?
ni, tettoie, capannoni, mu- Buona domanda. La comri, argini, barriere antiru- pagnia petrolifera BP stima
more, ripari dalle valanghe, che all’attuale tasso di coni tetti dei treni, ecc. La rapi- sumo, il petrolio di facile
da diminuzione
In futuro, il principale potenziale
dei costi di risorse energetiche delle FFS sarà
del fotoil fotovoltaico.
voltaico
(meno del
33% in due anni) fa in mo- estrazione è garantito per
do che entro circa cinque circa 40 anni. Ma data la
anni, questa tecnologia sarà crescita dei consumi, il merla più conveniente. Inoltre, cato petrolifero già adesso si
non solleva né opposizioni, contrae. Basti vedere il prezzo del barile. Nel peggiore
né ricorsi.
Gli investimenti nell’ac- dei casi, si potrebbe liquecumulazione
attraverso fare il carbone, che è estrel’abbinamento
pompag- mamente inquinante. Per
gio-turbine, come a Nant- quanto mi riguarda, penso
de-Dranse nella valle del che i trasporti pubblici su
Trient (VS), sono anche in- strada andranno progressidispensabili. Permettono di vamente verso l’elettrico: fiimmagazzinare temporane- lobus, bus ibridi, autobus a
amente l’energia elettrica batteria o super-condensaper soddisfare i bisogni in tori, eventualmente con gemomenti di punta. Il pom- neratore d’appoggio. In gepaggio permette anche di nerale – dal momento che i
acquisire un surplus di cor- trasporti pubblici su strada
rente notturna a buon mer- sono ancora da tre (bus) a
cato, attraverso per esempio sei volte (ferrovia) più ecol’energia di origine eolica. nomici in energia rispetto
Resta la questione della rete all’auto – più la situazione
FFS ad alta tensione: dob- energetica diventa tesa, più
”
“

contatto.sev
N. 07/11
14.4.2011
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Keystone
INTERVISTA
Il consigliere nazionale
vodese Roger Nordmann: «I trasporti pubblici consumano solo il
5% dell’insieme della
energia consumata in
Svizzera».
la loro frugalità energetica
rappresenterà un asso nella
manica.
Concretamente, il PS come
procederà per fare in modo che
nel nostro Paese non ci saranno
più centrali nucleari entro il
2025?
La prima cosa da fare è
prendere una decisione di
principio per dare un chiaro segnale alle aziende elettriche di servizio pubblico e
agli attori del mercato per
indicare loro in quale dire-
privati e pubblici ad attendere che la situazione si
sblocchi. Complessivamente i progetti «RPC» già presentati, potrebbero da soli
sostituire gli impianti di
Mühleberg e Beznau I e II.
In terzo luogo, infine, occorre potenziare l’efficienza
nell’utilizzo
dell’energia
elettrica. Attualmente, un
KWh su tre è sprecato perché è usato in apparecchiature obsolete. Con gli apparecchi efficienti disponibili
già oggi, si possono fare dei
Attualmente, un kWh su tre è sprecato perché
ӏ usato
in apparecchiature obsolete.
“
zione investire. La seconda risparmi. Questo passa in
cosa è di sbloccare il sistema di acquisto di elettricità
da fonti rinnovabili a prezzo di costo (RPC). In Parlamento, i «nucleocrati» sono riusciti a limitare il
dispositivo così bene che si
è formata una lista d’attesa
enorme. Nel nostro Paese
sono migliaia gli investitori
particolare attraverso l’adozione di standard di consumo, di programmi di sostegno
in
favore
della
modernizzazione,
per
esempio per i motori e gli
apparecchi. E, infine, sostenendo la sostituzione degli
impianti di riscaldamento
elettrici.
maggiore mobilità, dunque ad
un maggiore consumo energetico?
pubblici». Qual è la sua reazione, in qualità di vicepresidente
dell’ATA?
L’edilizia e i trasporti sono
indubbiamente i due settori
principali. Ora sappiamo
costruire edifici che producono tanta energia quanta
ne consumano. E una buona ristrutturazione può ridurre il consumo del 60%.
Nel settore dei trasporti, il
motore a combustione interna è molto inefficiente:
tre quarti dell’energia viene
dissipata in calore. La sostituzione verso il trasporto
pubblico è dunque un
obiettivo centrale. Per il
consumo di energia elettrica, il potenziale tecnico è
importante: si può ottenere
lo stesso servizio (illuminazione, strada, ecc.) consumando meno.
Sicuramente no. Questa iniziativa si propone di riorientare gli investimenti:
invece di sviluppare simultaneamente autostrade e
ferrovie, si pone la priorità
sulla ferrovia. Questo avrà
come effetto di limitare la
mobilità individuale. Dal
momento che essa migliorerà sul piano dell’efficienza, il consumo di energia
sarà ridotto. Credo che sia
giunto il tempo di stabilire
delle priorità e di investire
nelle modalità di trasporto
più economiche dal profilo
energetico. Vale a dire i trasporti pubblici e la mobilità
sostenibile. Colgo l’occasione per ringraziare i membri
del SEV, che hanno contribuito in modo significativo
alla raccolta delle firme.
L’iniziativa ha costretto la
consigliera federale Doris
Leuthard a presentare un
progetto. Questo è un primo passo positivo. Il secondo aspetto positivo è che la
ministra propone notevoli
investimenti e la garanzia
del finanziamento attraverso un sistema di fondi, separati dalle incognite dei
budget federali. Tale fondo
coprirà la manutenzione
dell’infrastruttura. Per contro, il finanziamento non è
sufficiente. Non si può penalizzare a tal punto gli
utenti del trasporto pubblico e i cantoni. La Confederazione, ampiamente beneficiaria, deve anche passare
alla cassa.
L’iniziativa «Per trasporti pubblici» dell’ATA, sostenuta anche
dal SEV, non incentiva ad una
Il 31 marzo, il Consiglio federale
ha presentato il controprogetto
all’iniziativa «Per i trasporti
Siamo un paese affamato di
energia, quali sono le aree in
cui possiamo realizzare i risparmi di energia più significativi?
Alberto Cherubini/frg

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N. 07/11
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SERVIZIO
Colpi di diritto
§
Non c’è peggior sordo . . .
Far parte del SEV conviene sempre – anche per chi non lavora nei trasporti pubblici
Lo dimostra il caso di una
collega rimasta fedele
al sindacato anche dopo
il suo cambiamento di
attività.
Durante la formazione professionale, il SEV offre agli
apprendisti la possibilità di
aderire gratuitamente al sindacato. Terminato l’apprendistato, essi hanno poi la facoltà di restare al SEV anche
in caso di impiego al di fuori
del settore dei trasporti pubblici. I cosiddetti «membri
esterni» possono così continuare a beneficiare di tutte le
prestazioni del SEV.
Una collega, che chiameremo Claudia, ha iniziato il
25 ottobre un’attività presso
una ditta di portineria, nonostante già durante il colloquio di assunzione non fosse
riuscita ad ottenere soddisfazione delle proprie pretese
salariali. Subito dopo, vi sono però stati anche altri
aspetti negativi, come la
constatazione che gli attrezzi
di lavoro a disposizione non
corrispondevano allo stato
attuale della tecnica né alle
esigenze di sicurezza e che
gli interventi presso il proprio superiore restavano regolarmente lettera morta. Alcuni colleghi le hanno poi
anche riferito come molto
spesso il pagamento dello
stipendio si facesse aspettare.
Questo è pure stato il caso
del primo stipendio di Claudia a fine ottobre.
Il 10 novembre, Claudia
ha subito un infortunio, pur
continuando a lavorare. Il
giorno dopo, ha comunque
annunciato quanto successo
al suo superiore il quale, anziché augurarle un pronto ristabilimento, le ha ingiunto
di evitare che quella che lui
ha definito a torto una bagatella la tenesse lontana dal lavoro a lungo. In caso contrario, avrebbe dovuto produrre
immediatamente un certificato medico. Il superiore le
ha poi prospettato, sia pure
in via indiretta, un licenziamento. Claudia si è quindi
recata dal medico, che le ha
redatto un certificato di inabilità lavorativa completa
dall’11 al 15 novembre. La
stessa sera, ha ricevuto una
telefonata dal suo capo che le
comunicava il licenziamento
dal 19 novembre. La comunicazione scritta le è stata
rimessa subito dopo, contro
ricevuta.
Il 19 novembre ha quindi
richiesto l’aiuto dell’assistenza giuridica del SEV. Claudia
era infatti convinta che il termine di disdetta andasse prorogato a seguito della sua incapacità al lavoro per infortunio e che il suo licenziamento fosse dovuto alle sue critiche all’organizzazione della
azienda.
Dato che nel diritto privato, un ricorso contro un licenziamento deve essere
inoltrato entro il termine di
disdetta, la protezione del
SEV ha reagito immediata-
ppe
CORSO SEV PER I MEMBRI DELLE COPE
Mercoledì 6 aprile si è tenuto presso la Casa del Popolo di Bellinzona un corso
di formazione per i membri delle commissioni del personale organizzato dal
segretariato SEV di Bellinzona. Vi hanno partecipato colleghi delle Cope FFS,
come pure di diverse imprese concessionarie di trasporto ticinesi. Il corso è
stato apprezzato e considerata la forte richiesta di formazione in questo ambito,
verrà nuovamente riproposto. Invitiamo le colleghe e i colleghi a volersi iscrivere in tempo utile per il prossimo corso che si terrà nel mese di settembre avente
come tema la comunicazione, il reclutamento e l’organizzazione all’interno di
una sezione o in un gruppo. I dettagli del corso saranno pubblicati prossimamente anche sulla stampa sindacale.
As
INFO
Rispettare i termini!
Nel caso presentato, i termini
sono rispettati per un pelo.
Vi sono anche altre circostanze, per esempio in caso di
decisioni dell’AI, per i quali
sono previsti termini che non
possono essere prorogati.
Per questo il team dell’assistenza giuridica del SEV invita
mente, inviando un ricorso
tempestivo. Ciò non ha tuttavia permesso di ottenere
una proroga del termine di licenziamento, dato che Claudia era ancora nel periodo di
prova e che quindi le disposizioni di protezione previste
dall’art. 336 c del CO non sono applicabili. Il team di protezione giuridica ha comunque rimesso il caso ad un avvocato di fiducia e di provata
esperienza per verificare la
possibilità di contestare il licenziamento in quanto abusivo e per intervenire affinché venissero versati anche i
salari arretrati.
L’avvocato è però giunto
ben presto alla conclusione
che difficilmente una causa
per licenziamento abusivo
sarebbe giunta ad un risulta-
tutte le colleghe e tutti i
colleghi che vogliono verificare i contenuti di una
decisione, oppure interporre
ricorso, di mettersi al più
presto in contatto con il
segretariato centrale del SEV
a Berna al numero telefonico
031 357 57 57.
to utile per Claudia. Egli ha
comunque scritto dalla ditta
per rivendicare gli stipendi
arretrati, la rimessa delle indennità giornaliere di infortunio, la consegna di un certificato di lavoro e la stesura
dei formulari per l’assicurazione disoccupazione.
La ditta ha dapprima fatto
orecchie da mercante, ragion
per cui l’avvocato ha inoltrato una denuncia al tribunale
del lavoro, inviandone copia
anche alla ditta. Solo a questo punto vi sono state delle
reazioni e anche molto rapide: pochi giorni dopo, infatti,
tutte le richieste dell’avvocato del SEV sono state soddisfatte.
Team assistenza giuridica SEV

SINDACATO
contatto.sev
N. 07/11
14.4.2011
11
Losanna: chiusura del sito di manutenzione del materiale rotabile della Divisione Viaggiatori FFS
Vittoria sindacale amara
Benché avessero preferito
– e di gran lunga – che il
loro sito non chiudesse, i
dipendenti del sito di Losanna sono soddisfatti del
risultato conquistato dalla
spedizione del Löwenberg
dello scorso 5 aprile.
Tute da lavoro, giacche arancioni, bandiere del SEV in
mano: due dozzine di dipendenti del sito di manutenzione dei treni viaggiatori FFS
arrivano a piedi, come vicini
di casa, in Place de la Gare di
Losanna. Salgono sull’autobus che li condurrà al centro
di formazione FFS del Löwenberg, vicino a Morat.
Questi ferrovieri lavorano nei
locali annessi all’ex deposito
delle locomotive, che chiuderanno i battenti al prossimo cambio di orario nel mese di dicembre, per far posto
alla futura realizzazione del
museo cantonale di Belle Arti.
Le scuse del capo
Difficile trovare un lavoro
Al termine di questa riunione
informale che ha avuto luogo all’aperto, una delegazione sindacale - guidata da Jürg
Hurni e Jean-Pierre Etique,
segretari sindacali del SEV e
da Werner Schwarzer, presidente centrale della sottofederazione centrale TS, ha iniziato i negoziati con i
dirigenti delle FFS. Mentre le
trattative erano in corso all’
interno dell’edificio del Löwenberg, sotto un sole primaverile gli operai continuano a discutere: «Le FFS
hanno sempre parlato di un
nuovo sito nella regione di
Losanna. E’ necessario averne
uno perché ci sono sempre
più treni regionali da mantenere. In dieci anni di parole,
non sono stati in grado di
decidere su un nuovo sito. E
ora chiudono quello di Losanna. Mandare le persone a
effettuare i servizi di manutenzione dei treni regionali
vodesi a Bienne, costerà caro.
«Siamo pronti a cambiare,
ma bisogna ammettere che
questa chiusura è stata gestita
davvero male», dichiara Milorad Kojic, operaio FFS da 27
anni. Veroljub Sakic, 23 anni
di servizio per le FFS, è preoccupato per il suo futuro: «Per
semplici lavoratori come noi,
senza un diploma o un certificato di capacità, non è facile
trovare lavoro».
Migliori garanzie
Dopo un’ora di trattative, la
delegazione sindacale, attraverso la voce di Jean-Pierre
Etique, annuncia le nuove
proposte delle FFS. Oltre alle
garanzie offerte dal CCL in
caso di ristrutturazione - nessun licenziamento, nessuna
riduzione del salario e mantenimento di un posto di lavoro presso le FFS - i dipendenti del sito di Losanna
riceveranno un pacchetto di
incentivi e un aiuto finanziario per il cambiamento del
luogo di servizio. Questi premi sono superiori a quelli of-
AC
Tutti i lavoratori hanno risposto all’appello del SEV, ad
eccezione di quelli che sono
rimasti nelle officine per fornire un servizio minimo.
Vanno al Löwenberg per raccontare la loro verità ai responsabili delle FFS; per raccontare il modo in cui
hanno vissuto per anni la
chiusura del loro sito e per
chiedere una serie di garanzie
per il loro futuro professiona-
le. Giunti al Löwenberg, gli
operai hanno incontrato Doris Matyassy, direttrice delle
risorse umane della divisione
passeggeri e Manni Haller,
capo di P-OP. Fatto raro da
parte di un capo - merita perciò di essere sottolineato - il
dirigente Manni Haller ha
chiesto scusa per gli errori
compiuti dalle FFS nel gestire
la chiusura del sito di Losanna. I lavoratori hanno poi
preso la parola. Philippe
Conti, capo team, ha parlato
del grande clima di incertezza che negli ultimi mesi ha
pesato sulle spalle dei lavoratori. E termina il suo discorso
con queste parole: «Nella vita
abbiamo tutti bisogno di sapere dove andiamo». Patrick
Lintenf, pure capo team, ha
chiesto di pensare «a coloro
che hanno più di 58 anni,
perché per queste persone,
trovare un lavoro altrove sarà
molto difficile». Shaban Bruti, operaio, rende attenti i dirigenti delle FFS sul fatto che
«hanno davanti a loro solo la
punta dell’iceberg: dietro di
noi ci sono le nostre mogli e i
nostri figli».
Faccia a faccia al Löwenberg tra i dirigenti di P-OP FFS e gli operai del centro di manutenzione di Losanna.
ferti precedentemente dalle
FFS. Per i lavoratori che non
dovessero trovare un posto di
lavoro soddisfacente in seno
alle FFS, la Città di Losanna e
il Canton Vaud si sono impegnati ad offrire loro un impiego - tra cui alla clinica universitaria CHUV - in base a
un criterio prioritario. Dopo
aver parlato tra di loro, i dipendenti del sito si sono dichiarati soddisfatti, accettando l’offerta.
Sarebbe stato meglio insieme
Nel viaggio di ritorno a Losanna, i pensieri si rincorrevano l’uno l’altro. «Se mi a-
vessero dato la scelta tra
50’000 franchi e stare nel nostro sito di Losanna, avrei
scelto Losanna. Siamo una
buona squadra, lo sappiamo
tutti. Altrove sarà più difficile», afferma un operaio. Una
sensazione che sembra condivisa da tutti. «Non siamo
venuti qui per niente, se non
avessimo avuto il sindacato,
avremmo ottenuto solo
quanto previsto dal CCL»,
aggiunge un altro collega.
E’ purtroppo così. Ci sono
vittorie che lasciano l’amaro
in bocca.
Alberto Cherubini/frg
GLI AVVENIMENTI
Novembre 1999: Le FFS inaugurano il centro di manutenzione di
Ginevra e annunciano la chiusura di quello di P-OP di Losanna.
2000 - 2010: invece di diminuire, gli incarichi al sito di Losanna
aumentano e alcuni operai trasferitisi a Ginevra rientrano a Losanna,
dove però si continua a parlare chiusura e dell’apertura di una
nuova sede di manutenzione nella regione.
Primavera 2010: la stampa annuncia che il governo del canton
Vaud e la città di Losanna hanno concordato uno scambio di terreni
con le FFS per permettere la creazione del nuovo museo cantonale
delle belle arti sul sedime del centro di manutenzione di Losanna.
3 giugno 2010: la direzione P-OP annuncia ai circa 40 operai che
la chiusura della sede di Losanna è stata anticipata da fine 2013 a
fine 2011.
28 marzo 2011: la direzione delle risorse umane della divisione
viaggiatori respinge un progetto d’accordo negoziato tra la direzione
P-OP e il SEV sulle condizioni di trasferimento per i 34 operai rimasti
nella sede di Losanna.
martedì 5 aprile 2011: le continue esitazioni delle FFS esasperano gli operai di Losanna che, per ottenere garanzie precise sul loro
futuro professionale, accolgono la proposta del SEV e si recano al
Löwenberg per incontrare di personale la direzione delle risorse
umane e di P-OP.

Fi
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contatto.sev
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14.4.2011
Cope hanno bisogno di membri SEV,
”cheLegarantiscono
un collegamento con il
sindacato e che, in caso di necessità,
possono contare sul suo sostegno.
“
Jürg Hurni, segretario SEV
Jürg Hurni spiega l’importanza di partecipare alle elezioni delle commissioni del personale
«La partecipazione rafforza
la posizione delle Cope!»
contatto.sev: Perchè si è giunti ad un rinnovo globale delle
Cope a metà anno?
Jürg Hurni: La partecipazione del personale nelle FFS
è regolata dal contratto collettivo di lavoro. Con il 1º
luglio avremo la messa in vigore della nuova edizione
2011 e le parti sociali si sono
di conseguenza accordate
per un rinnovo generale delle commissioni. Del resto, la
durata del loro mandato coincide con quella di validità
del CCL.
Come procedono le elezioni?
Per 11 commissioni, le candidature hanno superato il
numero di seggi disponibili,
per cui vi saranno elezioni
(vedi riquadro). Questa settimana, le collaboratrici e i
collaboratori interessati riceveranno la documentazione
di voto dalle FFS, che dovrà
essere compilata ed inoltrata
entro il 4 maggio.
AC
Il segretario SEV Jürg Hurni presiede la commissione paritetica per l’elezione delle commissioni del personale di tutto il gruppo
FFS. Presso il SEV coordina inoltre la ricerca e la presentazione dei candidati, in collaborazione con le sottofederazioni e le sezioni.
funzionato abbastanza bene,
ma vi sono anche candidati
non presentati da un sindacato, che hanno provveduto
a raccogliere le firme dei proponenti. Le elezioni danno
adesso l’opportunità a tutte
le colleghe e tutti i colleghi di
eleggere i candidati che preferiscono, rendendo il tutto
anche più interessante.
E per quanto riguarda le altre
47 Cope?
Esse hanno potuto essere
elette tacitamente, dato che
il numero di candidati non
ha superato quello dei seggi. Sull’ultima edizione di
contatto.sev abbiamo pubblicato i nominativi degli
eletti. In alcune Cope vi sono ancora seggi vacanti,
non avendo trovato abba-
LE COPE DA ELEGGERE
Per 11 Cope, il numero di candidati è superiore a quello dei seggi e si
deve pertanto procedere a elezioni. Eccole:
Divisione Immobili: Cope Superficie Railclean centro (1 seggio)
Divisione infrastruttura (I): Cope divisione (18 seggi); Superficie
I-IH (manutenzione)-regione ovest (5); I-IH-regione sud (4); I-B
(esercizio)-regione ovest (5); I-B-regione Sud (4); I-B-regione Est (7);
I-Energia, Telecom e impianti elettrici (5)
Passeggeri (P): Cope divisione, Polizia dei trasporti (1 seggio);
Cope superficie, vendita e Services-Contact Center Briga (3).
Presso le Officine di Bellinzona, l’assemblea del personale ha designato i 6 membri della commissione uscente. Ciononostante, le FFS
chiedono una Cope di 5 membri, come previsto dal regolamento.
Entro la chiusura redazionale, non è stato possibile sapere come la
questione è stata regolata.
Nelle pagine seguenti, trovate la presentazione dei membri sostenuti
dal SEV.
Presso la divisione infrastruttura, oltre 9000 collaboratrici e
collaboratori saranno chiamati
ad eleggere 18 membri Cope
su 21 candidati. Chi gestirà
questa elezione?
Jürg Hurni: «Dobbiamo intensificare gli sforzi per trovare candidati validi per
quelle Cope che hanno tuttora seggi vacanti.»
stanza candidati. Questi
seggi verranno pubblicati
di nuovo più avanti.
Quando esattamente?
Le elezioni suppletive si
svolgono di regola ogni
sei mesi, il 1º gennaio o il
1º luglio.
Come giudichi il risultato di
queste elezioni ad oggi?
In modo differenziato. Da
un lato sono soddisfatto che
molte Cope siano state completate, con l’inserimento di
molti membri SEV. Ciò dimostra l’interesse del personale alla partecipazione.
Queste considerazioni possono naturalmente essere
estese anche alle Cope per le
quali dobbiamo procedere a
elezioni. Dall’altro, vi sono
però anche Cope con seggi
vacanti. Per esempio, quella
dei settori centrali e aziendali
Cargo, per la quale si è presentato un solo candidato
per cinque seggi, o due Cope
dell’infrastruttura, occupate
solo in misura di un seggio
su tre. Tutto il lavoro si concentra su poche persone.
Dobbiamo quindi intensificare gli sforzi per trovare
candidati validi.
Era un obiettivo del SEV di occupare le Cope con i propri
candidati?
No, abbiamo sempre prestato
attenzione anche ai sindacati
minoritari che fanno parte
della comunità di trattative.
Abbiamo quindi offerto alcuni seggi a livello di divisione
a VSLF, Transfair e associazione quadri del trasporto pubblico. Questi accordi hanno
Oltre alla commissione elettorale generale, vi è una commissione paritetica per ogni
divisione, incaricata dello
spoglio dei voti. Il risultato
sarà poi reso noto a fine
maggio.
Il SEV raccomanda però in primo luogo i propri candidati.
Evidentemente, il SEV sostiene i candidati presentati
dalle sue sottofederazioni e
sezioni, anche perché il loro collegamento con le nostre strutture favorisce una
tutela adeguata degli interessi di collaboratrici e collaboratori.
Perché per il SEV è importante
essere rappresentato dai propri
membri nelle Cope?
Le Cope sono competenti
per la corretta applicazione
del CCL che il SEV ha negoziato. Inoltre, esse sono
chiamate a trattare questioni professionali, spesso
strettamente correlate con

contatto.sev
N. 07/11
14.4.2011
13
Patrick Lüthy
ELEZIONI COPE
Le Cope hanno un ruolo importante, che ricoprono grazie alla visione d’assieme del loro settore e alla capacità di agire in modo coordinato – qui una riunione delle Cope superficie del personale treno,
svoltasi al ristorante Kolping di Olten nel marzo 2011.
quelle sindacali. Per garantire un esame ad ampio respiro di questi aspetti è molto
importante avere un legame
diretto con il sindacato e di
disporre del suo appoggio.
Succede però anche che le
FFS tentino di dividere Cope e sindacati, per esempio
venendoci a dire «la que-
Tu stesso sei stato per otto
anni presidente della Cope
superficie del personale treno,
dalla sua creazione nel 2001
con il primo contratto collettivo. Quasi esperienze hai raccolto in quel periodo?
Quella Cope è competente
per il personale treno di tutta
la Svizzera. Essa ha quindi il
Il SEV sostiene candidati e candidate presentati
”dalle
sue sottofederazioni e sezioni, anche perché
il loro collegamento con le nostre strutture
favorisce una tutela adeguata degli interessi di
collaboratrici e collaboratori.
“
stione è già stata discussa
con le Cope», oppure dicendo a quest’ultime che i sindacati sono d’accordo con
loro. E quindi importante
che Cope e SEV siano in
stretto contatto e si scambino pareri e punti di vista.
delicato compito di vigilare
che le questioni di questa categoria di personale vengano
risolte in tutte le regioni sulla
base degli stessi criteri, soprattutto per quanto riguarda
l’applicazione degli accordi
negoziati dalle parti sociali.
In questo ambito, il ruolo
delle Cope è estremamente
importante, in quanto nel loro settore dispongono di una
visione d’assieme e possono
pertanto svolgere una funzione di coordinamento. Allo
inizio, inoltre, le Cope hanno
avuto qualche problema per
essere accettate ovunque e
hanno quindi dovuto affermarsi come parte delle trattative per le questioni di ordine
professionale, dimostrare le
loro capacità e guadagnarsi
la fiducia di tutti. Penso che
ormai tutto questo sia acquisito.
Oggi quindi non sarebbe più
concepibile per le FFS di rinunciare alle Cope?
No. Oggi le questioni professionali sono ormai tali e
tante e devono essere regolate ad un livello così dettagliato e minuzioso che
non è più pensabile di affidare tutto al SEV, come era
il caso prima dell’epoca del
CCL. Questo per due motivi: l’impegno, ma anche il
livello di conoscenze necessario. Regolare le questioni professionali richiede infatti un grado di
conoscenza molto approfondito di tutti gli aspetti
connessi con la professione stessa. Anche noi sindacalisti professionisti abbiamo pertanto bisogno delle
conoscenze dei membri
delle Cope, che ricambiamo volentieri apportando
le nostre.
È quindi per questi motivi che
è importante che tutti partecipino alle elezioni delle Cope.
Esprimendo la loro fiducia
alle candidate e ai candidati preferiti, colleghe e
colleghi hanno la garanzia
che essi rappresenteranno
in modo adeguato i loro
interessi. Del resto, anche
qui è un po’ come per le
elezioni politiche, dove si
dice «se non ti occupi di
politica, è la politica ad
occuparsi di te».
Una buona partecipazione alle elezioni sostiene
la posizione delle Cope
nei confronti delle FFS,
sottolineandone il ruolo e
ampliandone le possibilità
di azione. Le commissioni
del personale ne escono
quindi rafforzate.
Intervista: Markus Fischer

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contatto.sev
N. 07/11
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CANDIDATI COPE
Collaboratrici e collaboratori delle FFS devono eleggere 11 commissioni del personale entro il 4 maggio
Il SEV sostiene i seguenti candidati
Qui di seguito vi presentiamo i candidati sostenuti
dal SEV per le commissioni che riguardano il personale di lingua italiana.
Divisione infrastruttura,
Cope divisione (18 seggi)
■ Fritz Augsburger
Presidente
uscente della
Cope,
8.5.1951;
formazione di
dirigente
d’esercizio;
anni in diversi servizi, poi 10
anni sostituto capostazione a
Giubiasco, 10 anni capostazione a Faido e 3 a
Cadenazzo. Membro Cope
dal primo CCL: dapprima
quattro anni come vicepresidente e poi 6 da presi
dente. Da 10 anni membro
anche della Cope del gruppo
FFS.
Motivazione: dare un contributo ai numerosi progetti
interessanti in corso presso
l’infrastruttura e continuare
l’impegno in favore delle
colleghe e dei colleghi della
infrastruttura.
Raccomandato dalla sottofederazione SBV
■ Erich Baumberger
Specialista
tecnico a
Olten,
19.5.1955.
Dapprima
montatore
elettricista al
distretto di Muttenz e carriera
sino a capo della sottocentrale. Poi attività al centro
di logistica di Dulliken e poi
come specialista e formatore
nel settore delle linee di
contatto. 31 anni al SEV in
diverse funzioni. Felicemente
sposato e nonno da poco.
Motivazione: voglio impegnarmi a fondo nella Cope
Infrastruttura, mettendo a
disposizione le mie conoscenze ed esperienze, per
fungere
da
anello
di
congiunzione tra lavoratori e
datori di lavoro. Volontà di
acquisire nuove conoscenze.
Raccomandato dalla
sottofederazione Lavori
■ Patrick Bellon
Regolatore
CEE Losanna,
3.5.1966.
Dapprima
capomovimento per 15
anni
alla
cabina di Losanna e dal 2010
regolatore dalla CEE di
Losanna. Responsabile del
gruppo compensazione e
socialità della Cope divisione,
vicepresidente SBV/SEV e
membro del comitato SEV,
bilingue francese/tedesco.
Motivazione:
volontà
di
continuare i progetti in corso
e seguire l’applicazione del
CCL, facendo capo al bagaglio
di esperienze accumulate nel
settore sociale e dello sviluppo
del personale.
Raccomandato dalla sottofederazione SBV
■ Carlo Bontà
CM a
Giubiasco FL;
14. 9. 1965
Motivazione:
Sono membro
COPE da quasi
dieci anni.
Raccomandato dalla
sottofederazione Lavori
■ Alex Bringolf
Capoturno
specialista
a
Basilea
RB;
18. 4.1958.
Oltre 20 anni
di attività nella
stazione
di
smistamento e collaborazione
in numerosi progetti che gli
hanno permesso di acquisire
altre esperienze.
volontà
di
Motivazione:
garantire la continuità nel
seguito di progetti, rappresentando le esigenze del
personale delle stazioni di
smistamento e di impegnarsi
nell’esame obiettivo delle
altre questioni.
Raccomandato dalla
sottofederazione SBV
■ Walter Buchmann
Segretario
Cope I a
Berna;
15.11.1953.
Da 10 anni
segretario
della Cope Infrastruttura e da
4 di quella del gruppo.
Formazione postscolastica
quale impiegato di
commercio, contabile e nelle
assicurazioni sociali.
Motivazione: volontà di
continuare a mettere a
disposizione della Cope le
conoscenze acquisite nelle
sue formazioni.
Raccomandato dalla
sottofederazione Lavori
■ Nicola Carcaiso
Incaricato alla
sicurezza a
Sargans;
15.7.1963.
Formazione di
meccanico di
precisione in
seguito di specialista
dell’esercizio e della sicurezza.
Numerosi corsi di
informatica, Avor, retorica e
altro ancora. Hobby:
escursioni con la famiglia,
suona la batteria in un
gruppo.
Motivazione: considerazione
degli interessi del personale e
volontà di difenderli nei
confronti dei quadri FFS.
Interesse all’attività della
Cope.
Raccomandato dalla
sottofederazione Lavori
■ Michele Corleto
Specialista
tecnico a
Zurigo;
1º 3.1963.
Formazione di
dirigente
d’esercizio, poi
capomovimento, disponente
loc e personale loc,
controlling.
Motivazione: curare
l’applicazione corretta del
nuovo CCL dal 1º 7.11., in
favore di tute le categorie del
personale infrastruttura.
Raccomandato dalla
sottofederazione VPV
■ Hanspeter Eggenberger
Capomanovra
a Buchs SG;
29.10.1963.
Motivazione:
rappresentare
i colleghi,
sostenendoli
in caso di ristrutturazione,
mettendo a loro disposizione
la mia esperienza e le mie
conoscenze. Dare una voce al
personale di manovra,
sorvegliando l’applicazione
del CCL.
Raccomandato dalla
sottofederazione Lavori
■ Norbert Gigon
Coach della
sicurezza a
Ginevra,
11. 3.1951.
Formazione
nel campo
della sicurezza sul lavoro e sui
cantieri, nel campo sociale,
medicina del lavoro e LdL.
Motivazione: volontà di
rinnovare il mandato
conseguito nel 2003, per
esigere il rispetto del CCL da
entrambe le parti.
Raccomandato dalla
sottofederazione Lavori
■ Claude-Alain Jenni
Coach
specialista a
Losanna,;
20.7.1963.
Specialista nel
campo della
sicurezza e
formazione.
Motivazione: eletto nel 2009,
ha la volontà di mettere a
disposizione le conoscenze
acquisite per rappresentare al
meglio colleghe e colleghi.
Raccomandato dalla
sottofederazione Lavori
■ Hubert Koller
Montatore
elettricista
specialista a
Rapperswil,
14. 9.1969.
Alle FFS dal
1992,
esperienza in diversi servizi.
Motivazione: membro uscente
della Cope, è convinto
dell’importanza di un
dialogo aperto e
approfondito in caso di
progetti di riorganizzazione.
Raccomandato dalla
sottofederazione Lavori
■ Rudolf Maeder
Specialista a
Zurigo;
10. 9.1950.
Formazione
nella
costruzione,
entrato alle
FFS come montatore binari
nel 1981. In seguito
capolinea e capofiliale. Oggi
impiegato nel miglioramento
dei processi in una regione
IH. Per 9 anni ha presieduto
la commissione speciale
lavori e da un paio di anni fa
parte di un CARE team.
Membro SEV e AQTP.
Motivazione: volontà di
favorire la collaborazione e la
comprensione reciproca e di
mettere le proprie
conoscenze a disposizione di
tutti.
■ Manfred Nyfeler
■ Marian Koch
Avorista a
Lucerna;
11.1.1949.
Attivo in
diversi
progetti:
DC2X,
migrazione DVA,
applicazione LSS ecc.
Motivazione: garantire una
corretta applicazione del
CCL, informare e sostenere i
colleghi interessati da
riorganizzazioni, promuovere
la formazione interna.
Raccomandato dalla
sottofederazione Lavori
Assistente
tecnico a RB
Limmattal ;
28.12.1957.
Motivazione:
nella Cope dal
2004, è
estremamente motivato e
interessato da questo
interessante compito.
Raccomandato dalla
sottofederazione Lavori
Continua a pagina 15
Continua dalla pagina 14
■ Manfred Schaffer
Dirigente
traffico
ferroviario a
Berna;
2. 8.1965.
Da 25 anni
dirigente
d’esercizio e dirigente del
traffico ferroviario nella
regione di Berna. Da due
anni nel management degli
eventi. Presidente della
sezione SBV Berna.
Motivazione: un impegno
senza riserve in un’attività
interessante a favore di
colleghe e colleghi.
Raccomandato dalla
sottofederazione SBV
■ Pius Steffen
Dirigente del
traffico
ferroviario a
Zurigo;
28. 3.1973.
Motivazione:
da 5 anni
lavora al nodo di Zurigo,
dove gli mancano i contatti
sociali. Ritiene di poter
colmare questa lacuna con
un mandato in Cope, a
favore di tutte le colleghe e
tutti i colleghi, a disposizione
dei quali mette la sua
determinazione e la sua
sensibilità.
Raccomandato dalla
sottofederazione SBV
Divisione infrastruttura,
Cope superficie IH, regione sud
(4 seggi)
■ Peter Alder
Montatore
specialista a
Bellinzona,
27.7.1956.
Posa di binari
e scambi
nuovi e
accompagnamento macchine di
lavoro FFS.
Motivazione: cercare di far
ottenere i diritti e fare capire
i doveri dei lavoratori verso il
datore di lavoro.
■ Franz Bennet
Macchinista B
100, Erstfeld,
16. 3.1962.
Lavora come
macchinista B
100, gruista,
acc. macchine
e in funzioni di sicurezza.
volontà
di
Motivazione:
impegnarsi in favore di una
politica del personale moderna e contribuire ad un
miglioramento della soddisfazione del personale.
■ Michela Minini Beffa
AT Logistica a
Bellinzona;
11. 8. 1971.
Attiva
nella
gestione dei
veicoli ferroviari e nella
programmazione dei turni di
lavoro rispettando tassativamente la LDL e l’OLDI.
Motivazione: è membro della
commissione del personale da
10 anni, prima per il settore
VS poi per UB e infine per
RSD. Questa esperienza la
motiva per difendere gli
interessi del personale e
spiegare le strategie della
azienda.
■ Davide Perini
Sostituto
capoteam
a
Giubiasco;
19. 9. 1967.
Capo montatore con funzione di sostituto
capo
team impianti di sicurezza.
Motivazione: cercare di far
funzionare tutto l’insieme:
lavoro e rispetto del CCL.
Mettere a disposizione l’esperienza acquisita come membro della Cope.
■ Giuseppe Riso
Montatore
specialista a
Giubiasco;
25. 4.1965.
Montatore
specialista
impianti
di
sicurezza
I-IH-RDS.
Membro
SEV
sezione BAU Ticino.
Motivazione: cercare di far
funzionare tutto l’insieme:
lavoro e rispetto del CCL.
Continuare ad utilizzare
l’esperienza acquisita e continuare a far rispettare il CCL,
le sue normative e leggi,
facendo capo all’esperienza
acquisita come presidente
Cope superficie RSD.
■ Matteo Spreafico
Assistente
tecnico a
Chiasso;
30.6.1957.
Alle FFS da
30 anni, con
spirito critico quando si
presenta l’occasione.
Motivazione: volontà di
mettere a disposizione le sue
esperienze di vita e acquisite
presso la Cope.
Questa collega e questi colleghi
sono raccomandati dalla
sottofederazione Lavori.
Divisione infrastruttura,
Cope superficie, esercizio,
regione sud (4 seggi)
■ Luigi Biondi
■ Alex Wipf
Capostazione
a Gurtnellen
dal 2004;
27.9.1975.
Motivazione:
membro
uscente della
Cope, interessato
all’applicazione delle
disposizioni del CCL.
Tutti questi colleghi sono
raccomandati dalla
sottofederazione SBV
Manovratore
specialista a
Chiasso SM;
16. 9.1960.
Trentuno anni
presso le FFS
in diversi
settori.
Notevole bagaglio di
esperienza, che permette di
affrontare anche i momenti
di difficoltà nei vari campi
professionali.
Motivazione: membro della
Cope sin dall’inizio, ha
svolto anche la mansione di
segretario e, da ultimo, di
presidente della Cope
superficie di Chiasso SM.
Volontà di rinnovare la sfida,
rimettendosi al giudizio degli
elettori.
■ Harald Hüther
Montatore
specialista a
San Gallo;
26.12.1960.
Montatore
specializzato
SA/EA e poi
FELA. Sposato,
2 figli, abita a Ermatingen
TG.
Motivazione: membro della
Cope da 5 anni, sensibile alle
esigenze sociali di colleghe e
colleghi. Fiduciario e
membro di comitato SEV.
■ Alessando Gianinazzi
■ Michael Müller
Dirigente
traffico
ferroviario a
Chiasso SM;
18. 2.1971.
Attivo come
DTF a Chiasso
SM con rimpiazzi a Chiasso
VG al marciapiede, fa parte
della DI a Chiasso e della
Cope superficie a Chiasso
SM.
Motivazione: volontà di
continuare e migliorare il
lavoro svolto come membro
Cope superficie.
Divisione infrastruttura,
Cope superficie, I-ET-EN-TC/ELA
(5 seggi)
Montatore
specialista a
Goldau;
11.5.1974.
Montatore
elettrico a
FELA di
Goldau.
Motivazione: membro uscente
della Cope superficie, vuole
continuare con questo
incarico per tutelare colleghe
e colleghi e risolvere
problemi in ambito
professionale.
■ Massimo Rossi
Artigiano a
Giubiasco;
30.5.1974.
Motivazione:
continuare a
svolgere un
buon lavoro
■ Guido Nolasco
RCT a
Chiasso;
30. 8.1969.
Capo
movimento
CCE Chiasso
Vg. Caporale
della difesa dell’impresa di
Chiasso (milizia).
Motivazione: continuare a
impegnarsi per il bene dei
colleghi e contribuire così al
successo delle FFS.
come finora.

CANDIDATI COPE
contatto.sev
N. 07/11
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1986-1990, Telecom regione
sud dal 1990.
Motivazione: da 5 anni nella
Cope TC-FFS, dove ha
acquisito esperienze e
conoscenze che vorrebbe
continuare ad arricchire a
favore di tutti.
■ Christophe Urdieux
Capoprogetto
a Berna;
11.9.1972.
L’attività di
capoprogetto
gli ha
permesso di
svolgere
colloqui franchi e diretti e di
allacciare contatti in seno
all’azienda.
Motivazione: volontà di
fungere da collegamento tra
colleghi e il Management.
Coinvolgere la superficie nei
processi decisionali,
trasmettere pensieri,
aspettative, necessità e paure
delle colleghe e dei colleghi,
generare valore aggiunto per
tutti.
■ Urs Wettstein
Assistente
tecnico a
Zurigo;
24.9.1956.
Lavora nel
rilievo del
tempo dei
collaboratori.
Motivazione: la sua esperienza
nei conteggi del tempo e
delle indennità nei diversi
sistemi gli ha permesso di
sviluppare un grande senso
dell’equità e della giustizia.
■ René Zimmermann
(senza foto)
Montatore specialista a
Lucerna; 16.9.1960.
Lavora da anni nel team
elettrico di Lucerna.
Motivazione: volontà di
influire positivamente sul
clima di lavoro.
Tutti questi colleghi sono
raccomandati dalla
sottofederazione Lavori
Continua a pagina 16
■ Mario Sangiorgio
Tecnico III a
Bellinzona;
22.1.1963.
Aiuto-macchinista
1985-86, NF
Brugg

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contatto.sev
N. 07/11
14.4.2011
Continua dalla pagina 15
Divisione viaggiatori,
Cope divisione, Polizia ferroviaria
(1 seggio)
■ Bruno Bärtsch
45 anni.
Coordinatore
degli assistenti per
la prevenzione
professionale,
parte integrante
della TPO. Alle FFS
da 31 anni, in vari
settori e in tutte le
regioni del paese. Parla
correntemente francese, italiano e
tedesco.
Motivazione: diversi mandati nei
comitati SEV RPV e SBV (presidente
per 4 anni di una sezione RPV), ha
contatti con i colleghi in tutto il
paese ed è molto motivato e
fiducioso per l’avvenire.
■ Peter Rüegg
50 anni.
Tirocinio come
laboratorista
chimico,
formazione di
agente di polizia
presso la
cantonale di
Zurigo, carriera in diversi servizi di
polizia, alla polizia ferroviaria, oggi
Polizia dei trasporti, a Coira dal 2005.
Coniugato, due figlie. Municipale a
CANDIDATI COPE
Hittnau ZH per 8 anni. Membro della
CVG SEV, Polizia dei trasporti SBV.
Motivazione; convinzione che una
Cope ben funzionante possa operare
concretamente in favore dei
collaboratori. Volontà di investire le
proprie esperienze private e
professionali per la Cope, cercando di
ottenere buone condizioni di
assunzione e di lavoro per tutto il
personale delle FFS.
■ Christian Wyss
32 anni.
Formazione come
infermiere, poi
come agente di
polizia, diversi
corsi di
perfezionamento,
cassiere della
sezione SEV Polizia dei trasporti.
Motivazione: mettere a frutto in modo
mirato le proprie capacità per il
benessere dei colleghi e dell’azienda.
Divisione viaggiatori,
Cope superficie, P-OP, SI Bellinzona
Alla chiusura redazionale, le modalità
di elezione non erano ancora chiarite
(cf. riquadro a pag. 12)
Elezioni delle Commissioni del personale FFS (CoPe FFS)
Divisione infrastruttura
circoscrizione elettorale della CoPe divisione
La sottofederazione lavori invita tutti i membri SEV a sostenere i suoi candidati:
Carlo Bontà, 1965, CM a Giubiasco
Nicola Carcaiso, 1963, incaricato alla sicurezza a Sargans
Claude-Alain Jenni, 1963, coach specialista a Losanna
Hubert Koller, 1969, montatore elettricista specializzato a Rapperswil
Walter Buchmann, 1953, segretario Cope a Berna
Norbert Gigon, 1951, coach della sicurezza a Ginevra
Marian Koch, 1949, avorista a Lucerna
Manfred Nyfeler, 1957, assistenze tecnico a Zurigo RBL
Questi 8 colleghi lavorano sul territorio e conoscono molto bene le esigenze del personale e
dei membri della sottofederazione lavori.
L’esperienza e i contatti di cui dispongono, permettono loro di svolgere un eccellente lavoro
in seno alla CoPe, nell’interesse di tutte le colleghe e tutti i colleghi.

CANDIDATI COPE
contatto.sev
N. 07/11
14.4.2011
ELEZIONI DELLE COMMISSIONI DEL PERSONALE FFS (COPE FFS)
CoPe della Divisione infrastruttura Circoscrizione elettorale della CoPe Divisione
La sottofederazione del personale amministrativo VPV sostiene i suoi due candidati
Michele Corleto
Specialista I-PJ-ROT-SLT-ZBF
Membro del comitato centrale VPV
responsabile per le questioni di Infrastruttura
Erich Baumberger
Specialista I-ICH-RME-PPA-PPS
Vicepresidente
VPV Svizzera nord-occidentale
ELEZIONE DELLE COMMISSIONI DEL PERSONALE FFS - COPE FFS
La sottofederazione del personale d’esercizio e di vendita sostiene i seguenti candidati:
Divisione Infrastruttura,
5 candidati:
Esercizio, regione sud,
4 candidati:
Livello divisione, polizia dei
trasporti, 3 candidati:
Fritz Augsburger
Patrick Bellon
Pius Steffen
Alex Bringolf
Mani Schaffer
Alex Wipf
Guido Nolasco
Luigi Biondi
Alessandro Gianinazzi
Peter Rüegg
Bruno Bärtsch
Christian Wyss
17

18
contatto.sev
N. 07/11
14.4.2011
SINDACATO
Assemblea VPT Lugano
Il reclutamento dev’essere al
centro dell’attenzione
Il lavoro in Ticino
Il 17 marzo, il comitato centrale RPV si è ritrovato a Briga
per una seduta i cui temi
principali sono stati Toco, la
creazione di posti di lavoro di
nicchia e il reclutamento.
Su Toco ha riferito il presidente centrale Hanspeter
Eggenberger (vedi i diversi articoli su contatto.sev). Il comitato centrale RPV è comunque pure a disposizione per
eventuali domande.
Il SEV si è posto l’obiettivo
di contribuire alla creazione
di posti di lavoro di nicchia
per collaboratrici e collaboratori dalla capacità lavorativa
ridotta. La RPV vorrebbe
contribuire attivamente con
le sue proposte a questo processo.
La riunione ha evidenziato una volta ancora l’importanza del reclutamento. Le
continue
riorganizzazioni
stanno infatti intaccando
pesantemente le risorse della
RPV.
Per esempio, l’introduzione di composizioni spola tra
Coira e San Gallo e le nuove
strutture di Cargo porteranno a nuove ristrutturazioni.
Le trattative hanno comun-
que dimostrato l’importanza
del SEV per i manovristi. Senza il sindacato, infatti, le loro
esigenze verrebbero del tutto
ignorate.
È però diventato difficile
contattare gli apprendisti. La
RPV intende quindi coinvolgere i loro assistenti e i dirigenti team.
La RPV partecipa alle trattative sui nuovi profili professionali Cargo e sulle BAR, che
subiranno cambiamenti. Il
presidente ha dato lettura di
uno scritto dell’UFT, in cui si
precisa che la necessità di stabilire una distribuzione annuale non riguarda unicamente il P-OP-ZV a Coira,
ma tutti i servizi con lavoro a
turni.
Da ultimo, il comitato
centrale ha approvato i conti
2010 e i preventivi 2012,
prendendo atto del rapporto
di Heinz Schneider sull’attività del gruppo di lavoro per
quote dipendenti dal reddito.
Danilo Tonina
La relazione di Saverio
Lurati, presidente dell’USS
Ticino e segretario Unia,
ha lanciato una discussione sul mondo del lavoro
cantonale.
La sala era ben frequentata
ed ha seguito con grande attenzione la relazione dello
ospite della serata, che ha illustrato aspetti molto importanti del mondo del lavoro
cantonale, con particolare riguardo agli effetti dei bilaterali e alla tendenza alla deregolamentazione. Per porre
un freno a questi fenomeni,
l’USS ha promosso l’iniziativa
sui salari minimi, per la quale
i sindacati stanno raccogliendo le firme. Lurati ha poi
stigmatizzato i populismi che
mirano ad attribuire frettolosamente colpe e responsabilità, più che a risolvere i problemi.
Il ruolo del sindacato
Il presidente Peter Bernet ha
ripercorso l’attività della sezione, che ha incontrato una
buona partecipazione nelle
varie manifestazioni organizzate e ricordato la funzione
peter bernet
■ Comitato centrale RPV
Saverio Lurati: uno sguardo al mondo del lavoro ticinese.
principale del sindacato, ossia l’elaborazione di regolamentazioni collettive delle
condizioni di lavoro. In questo senso, ha invitato tutti a
voler considerare maggiormente quanto ottenuto a livello generale. Le questioni
individuali, per le quali il SEV
può comunque dare un sostegno, devono essere considerate a parte.
aumenti di contributi da parte del personale.
Benvenuti AMSA
Pietro Gianolli ha ricapitolato i rapporti contrattuali con
le singole aziende che fanno
capo alla sezione (TPL, SNL,
FLP, AMSA), sottolineando
come nel corso del 2010 sia
stato possibile trovare una
buona soluzione per le due
aziende affiliate alla cassa
pensioni Ascoop, migrate alla
neocostituita Symova senza
L’assemblea ha rivolto un
benvenuto particolare a due
colleghi delle Autolinee
Mendrisiensi. Presso questa
azienda, con la quale il
SEV ha buoni rapporti e ha
sottoscritto il CCL, si è infatti costituito un buon
gruppo di affiliati. Oltre al
rinnovo del contratto, il
personale segue con evidente attenzione la questione
dell’offerta presentata da
Autopostale di rilevare la
mag- gioranza del capitale
azionario (cfr. contatto.sev
4/11).
L’assemblea ha inoltre approvato all’unanimità i conti
della sezione presentati dal
gi
cassiere Jgor Sassi.
intervento dei sindacati questo scenario è stato in extremis scongiurato. Il piatto
piange dunque, ed è ovvio
come il personale si aspetti
ora qualcosa, anche perché
nonostante la situazione di
incertezza ha continuato
con professionalità e profondo senso del dovere a svolgere il proprio lavoro. Il presidente ha infine ringraziato
tutti i colleghi di comitato
per l’impegno e la fattiva
collaborazione. Questo impegno, chiede Mutti, deve
essere maggiormente riconosciuto a tutti i livelli.
Stroppini ha ripreso le parole di Mutti e ringraziato da
parte sua il lavoro dei membri di comitato. Fare il militante sindacale era difficile
in passato e lo è ancora di
più oggigiorno con le continue pressioni a più livelli.
Per questo i colleghi di comitato possono e devono
contare sul supporto del
SEV. Quando le cose vanno
male è troppo facile dare la
colpa al sindacato. In questi
casi invece l’importante è
coalizzarsi. Il litigare tra lavoratrici e lavoratori non porta
a niente se non acqua al
mulino della controparte.
I conti sezionali, presentati come sempre con precisione dal valido cassiere e
segretario sezionale Andrea
Sabetti, sono stati approvati
all’unanimità dopo che gli
stessi sono passati al vaglio
dei revisori Gabriele Cappella e Giovanni Castellani. Per
essere più vicini ai problemi
della sezione, l’assemblea ha
infine deciso di nominare
all’unanimità due nuovi
membri di comitato. Il collega Damiano Laloli per il settore ferrovia e il collega Fabrizio Frusetta per il settore
bus.
Angelo Stroppini
Risolti i problemi Ascoop
■ VPT Locarno
Una sezione viva che si fa rispettare!
L’esiguo numero di colleghe
e colleghi presenti all’assemblea ordinaria sezionale dello
scorso 29 marzo non deve
trarre in inganno! La sezione
VPT Locarno è viva e si fa rispettare! L’ha dimostrato ancora una volta nel corso del
2010 sul delicato problema
della cassa pensione. Se da
un lato è vero che il personale è stato chiamato pesantemente alla cassa per il suo
risanamento, è anche vero
che il comitato della sezione,
i cui membri siedono anche
nella commissione del personale, hanno difeso tutto
quello che si poteva difendere per tutelare gli interessi
delle colleghe e colleghi. Anzitutto il consiglio di fondazione della Cassa non ha
potuto ignorare la voce sindacale che, sostenuta dal
personale, ha così apportato
comunque dei miglioramenti al regolamento della Cassa
Pensione e negoziato importanti disposizioni transitorie
per i colleghi prossimi alla
pensione. Non da ultimo, il
sindacato ha chiesto ed ottenuto che sul problema della
cassa pensione venga fatta
chiarezza. In questo senso,
da parte del consiglio di Fondazione, accompagnato per
l’occasione dal presidente
del consiglio d’amministrazione delle FART, sono state
organizzate serate informative in occasione delle quali
sono state ammesse alcune
leggerezze avvenute nel passato. Ma soprattutto, sono
state date concrete rassicurazioni che ora la cassa è gestita in modo professionale e di
come tutto viene intrapreso
affinché al più presto venga
alleggerito il fardello che ogni
dipendente deve pagare per il
risanamento della stessa.
«Oggi di scontato non c’è
niente», ha iniziato così la
sua relazione a braccio il presidente sezionale Alessandro
Mutti, ricordando in sintesi
l’importanza del lavoro sindacale. Se non ci fossero stati
i sindacati non avremmo ottenuto la sentenza Orange,
né un aumento generalizzato dei salari del 2,7% nel
2009 e non avremmo potuto far valere questa rivendicazione nei confronti della
direzione NLM. Alessandro
ha continuato ricordando
come sulla questione della
cassa pensione il personale
ne sia uscito malconcio e di
come ora tutti si aspettino
perlomeno un parziale recupero del potere d’acquisto
nelle prossime trattative salariali. Le trattative salariali per
l’anno in corso sono infatti
sinora state rinviate a causa
dei possibili tagli alle compagnie di navigazione nell’ambito della manovra finanziaria. Grazie anche al puntuale
■ Sottofederazione Lavori – Sezione Ticino

AGENDA
contatto.sev
N. 07/11
14.4.2011
19
Assemblea primaverile a Bellinzona
CORSO DI FORMAZIONE:
MACCHINISTI IN SITUAZIONI DI EMERGENZA
venerdì 15 aprile, ore 18.00, presso Casa del Popolo
12 maggio, 9.00-17.00, Olten
Ordine del giorno:
1. Saluti
2. Nomina di 2 scrutatori
3. Lettura e approvazione
ultimo verbale
4. Relazione
a) della presidente
b) del cassiere
c) della commissione di
verifica della gestione
5. Approvazione dei conti 2010
6. Eventuali dimissioni e/o
nomine
6a. Votazione d’approvazione per la partecipazione all’AD BAU il
23 maggio 2011 e al Congresso SEV il 24 maggio
2011 a Berna
7. Relazione del vice-presidente nazionale SEV Manuel
Avallone, tema: nuovo
sistema salariale TOCO
8. Relazione di un membro del
Comitato Centrale BAU,
tema: attualità sindacale
9. Relazione di un rappresentante del segretariato SEV,
tema: attualità sindacale
10. Eventuali – Seguirà un
momento ricreativo con
aperitivo offerto.
■ Sezione RPV Ticino
Assemblea a Chiasso presso il ristorante Carlino
Centro conferenze Swisscom, Swisscomgasse1
I macchinisti sono spesso esposti a situazioni di emergenza, che
si verificano in modo del tutto inaspettato, a seguito di incidenti o
di disattenzioni. Spesso inoltre queste situazioni trovano riscontro
sui media.
Il corso vuole insegnare ad affrontarle adeguatamente, con reazioni
corrette e in modo da evitare disturbi posttraumatici.
La frequenza al corso dà diritto al congedo di formazione previsto dai
CCL FFS e BLS. Corso gratuito per i membri LPV.
Traduzione simultanea in tedesco e francese.
Le iscrizioni devono pervenire entro il 21 aprile a: H. R. Schürch,
Eichliackerstrasse 67, 8406 Winterthur, telefono 0512 81 54 16 o
076 419 99 14, e-mail: [email protected]
venerdì 15 aprile, ore 18.00
Ordine del giorno:
1. Apertura riunione
2. Prospettive manovristi
Cargo in Ticino. Relazione di
Michele Garbani, Capo
Impianto Cargo
3. Chiasso Smistamento, quale
futuro? Relazione di Ivano
Realini, Responsabile
Chiasso Smistamento
4. Lettura ed approvazione
ultimo verbale
5. Rapporto presidenziale
6. Rapporto del cassiere
7. Rapporto del revisore
8. Relazione su temi d’attua-
lità sindacale di Angelo
Stroppini, segretario
sindacale SEV
10. Benemerenze
11. Eventuali
Seguirà la classica cena
sezionale! Per poter meglio
organizzare il tutto, annunciatevi al n. 076 567 40 07.
Giornata nazionale a Olten, sabato 16 aprile,
10.00-14.00, Buffet della stazione
immagine professionale
Cargo
5. Eventuali: riorganizzazione
LPV
Relatori: Rinaldo Zobele, Urs
Huber e Philipp Hadorn
Caffè, cornetti e piccolo spuntino offerti.
www.sev-online.ch
Chi recluterà il maggior numero di nuovi membri alla SBV (ma
almeno due) potrà vincere:
1º premio: 1 week-end per due persone a scelta al Parkhotel
Brenscino di Brissago (TI) o all’hôtel Floralpina di Vitznau, sul lago
dei quattro cantoni.
■ Sezioni LPV Spec. RCP / RLF / LF ZV/ LCB 100
Ordine del giorno
1. Il nuovo sistema salariale
Toco
2. Divisione Viaggiatori
3. Divisione Infrastruttura:
nuova classificazione
macch. man.
4. Divisione Cargo, nuova
RECLUTANDO SI VINCE SEMPRE
Maggiori informazioni e
iscrizioni:
Beat Lüscher, Maisfeldstr. 9,
4552 Derendingen, telefono
032 682 29 41, 079 505 07 39,
fax 032 682 48 50, e-mail:
[email protected]
www.lpv-sev.ch
2º premio: 1 pranzo o cena per due persone in un buon ristorante della vostra regione.
Dal 3º al 5º premio: buoni Reka per 100 franchi.
Dal 6º al 10.mo premio: premio di consolazione.
Durata del concorso fino al 30 novembre.
IMPRESSUM
contatto.sev è il giornale del sindacato del personale dei trasporti SEV. Pubblicazione quindicinale.
Editore: SEV, www.sev-online.ch
Redazione: Peter Moor (caporedattore), Peter Anliker, Alberto Cherubini, Anita Engimann, Beatrice Fankhauser, Markus Fischer,
Françoise Gehring, Pietro Gianolli, Patrizia Pellandini Minotti, Hélène Koch, Henriette Schaffter
Indirizzo della redazione: contatto.sev, casella postale, 6501 Bellinzona; [email protected], tel. 091 825 01 15,
fax 091 826 19 45
CONDOGLIANZE
Porgiamo sentite condoglianze al nostro collega Renzo
Sarina, colpito negli affetti famigliari per la prematura
scomparsa del fratello Fabio.
Presentiamo le nostre sincere condoglianze al collega
Luca Gasparoli, in lutto per il decesso della madre
Amelia.
Sezione LPV Ticino
Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo: SEV, divisione amministrativa, casella postale, 3000 Berna 6, [email protected],
tel. 031 357 57 57, fax 031 357 57 58, abbonamento annuale per i non affiliati: CHF 40.–
Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestr. 86, 8712 Stäfa, tel. 044 928 56 11, fax 044 928 56 00, www.zs-werbeag.ch,
[email protected]
Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch
Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, SOL PRINT, Subingen; www.solprint.ch (azienda del gruppo AZ Medien AG)
Prossima edizione il 28 aprile 2011.
Termine di chiusura redazionale: giovedì 21 aprile alle 10.00.
■ PV Ticino e Moesano – ferrovieri pensionati
Raduno primaverile martedì 3 maggio 2011
Il ritrovo è previsto presso
l’azienda agricola «Il Saliciolo» di Tenero, alle 11.30, per
sorseggiare l’aperitivo. Il Saliciolo si trova a cinque minuti
dalla stazione seguendo la
strada parallela alla ferrovia
verso Gordola. Un nostro
rappresentante vi accoglierà
in stazione.
Siamo certi che i gerenti
faranno del loro meglio per
prepararci pietanze prelibate.
Essendo nel periodo in cui la
temperatura è solitamente
gradevole, abbiamo optato
per il seguente menu: aperitivo, buffet freddo a volontà,
dessert e caffé, Merlot della
casa e acqua minerale, prezzo
tutto compreso 50 franchi.
Come sempre, al levar
delle mense, daremo i numeri... della tombola gratuita,
che mette in palio un appetitoso monte premi.
Orari consigliati da Airolo 10.01, Faido 10.19,
Biasca 10.40, Bellinzona
arrivo 10.53 cambio treno
Bellinzona partenza 11.00
con fermate in tutte le sta-
zioni fino a Tenero arrivo
11.20.
Da Chiasso 10.03 con fermate in tutte le stazioni fino
a Giubiasco arrivo 10.56
cambio treno partenza 11.04
e arrivo a Tenero 11.20.
Iscrizioni entro il 28
aprile a: Biagino Gioli, Via
ai Frac 3, 6513 Monte Carasso, tel. 091 825 85 83, e-mail:
[email protected]
Il comitato sezionale
■ Sezione PV Ticino e Moesano – ferrovieri pensionati
Vacanze al mare 2011
Hotel Punta Nord**** Torre Pedrera-Rimini,
da sabato 18 giugno a sabato 2 luglio
Lo scorso anno Hotel, spiaggia e ambiente sono stati molto apprezzati, per cui vi
proponiamo di ritornarvi, con un giorno di soggiorno in più, ma allo stesso
prezzo del 2010, che comprende: il viaggio in torpedone, la pensione completa
con un quarto di vino e acqua minerale, ombrellone e lettino in spiaggia e ... sana
allegria. .
Prezzo per camera doppia:
CHF 1300.–
Prezzo per camera singola:
CHF 1550.–
Attenzione: 50 partecipanti di cui 14 camere singole al massimo ! ! !
Chi necessita di assistenza dev’essere accompagnato da persona di fiducia.
Vi invitiamo a volervi iscrivere al più presto ma comunque entro il 15 aprile, tramite
il talloncino sottostante da inviare al collega Sergio Beti, via Cappella del Marco 15,
6517 Arbedo.
La camera verrà assegnata in base alla data di ricevuta dell’iscrizione fino al
raggiungimento del numero di posti disponibili. Quale conferma della vostra iscrizione vi chiederemo un acconto di CHF 500.– per persona, da versare entro
10 giorni dal ricevimento della fattura. Se non ne siete provvisti vi raccomandiamo
di stipulare un’assicurazione annullamento.
– – – ✂– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
Mi iscrivo / Ci iscriviamo alle vacanze a Torre Pedrera 2011:
Dati personali
1a persona
2a persona
❒ doppia ❒ singola
❒ doppia ❒ singola
Cognome
Nome
Indirizzo
CAP, Località
Telefono
Data di nascita
Tipo di camera*)
*) mettere una x nella casella entrante in considerazione
Data:
Firma:

SEZIONI
contatto.sev
N. 07/11
14.4.2011
21
DENTRO LA CRONACA
DI GADDO MELANI
Silenzi di comodo
Con tutti gli sguardi puntati su quanto accade nel Mediterraneo, si presta meno attenzione a un altro, ormai
storico, teatro di guerra: l’Afghanistan. Talvolta giunge
notizia di qualche attentato, di un massacro di civili, o
per mano dei talebani o a causa dei bombardamenti
degli «alleati», i quali, pur usando bombe «intelligenti», ogni tanto incappano in qualche ordigno decisamente stupido e ci scappa una strage.
Le statistiche ci dicono che il 2010 è stato un anno
particolarmente tragico per i civili afgani. Ne sono
morti 2777, secondo il conteggio effettuato dalle Nazioni Unite, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. Una cifra che non è condivisa da tutti,
in quanto in diversi casi le testimonianze sono discordanti e le vittime considerate civili dalle autorità locali
vengono classificate come insorti dall’esercito e/o dalla
NATO. Resta il fatto che il numero dei morti e feriti fra
i civili aumenta costantemente e si teme che il 2011
(decimo anno dall’inizio della guerra americana) segnerà un altro record. Da notare che questi dati non
comprendono le vittime civili causate dai bombardamenti statunitensi sui villaggi delle aeree di confine pakistane.
Recenti episodi, che hanno visto numerosi bambini cadere vittime dei raid aerei della NATO, hanno suscitato
forti proteste del governo di Kabul e dello stesso presidente Karzai. Proteste così veementi che hanno indotto
il ministro della difesa statunitense Gates, in visita a
Kabul, a dirsi profondamente addolorato, a porgere le
proprie condoglianze asserendo di «avere avuto il cuore
spezzato» alla notizia della morte dei piccoli. Gates si
è così espresso dopo che Karzai aveva respinto le scuse
del generale Petraeus, il quale aveva assicurato d’avere
ordinato all’aviazione di contenere «al minimo assoluto» il numero delle vittime civili, senza spiegare come
intende calcolare questo «minimo assoluto». Per fortuna, osiamo sperarlo, non siamo più ai tempi della
Albright, quando l’allora rappresentante americana
all’ONU, giudicò un prezzo accettabile la morte di
500 000 bambini iracheni a causa dell’embargo.
In ogni caso, e qui le fonti sono concordi, circa i due
terzi delle vittime civili del conflitto afghano sono imputabili ai talebani. Si tratta in genere di persone che
vengono falciate negli attentati terroristici dei kamikaze o in occasione di sparatorie contro obiettivi civili
statali. E qui sorge un interrogativo sul comportamento
a tale riguardo delle autorità governative di Kabul. Infatti ogni qualvolta la strage è causata dai soldati della
NATO, vi sono immediate proteste di Karzai che minaccia la NATO. Quando però a uccidere sono i talebani, il presidente tace o, al massimo, balbetta. Secondo
osservatori locali (riferisce l’inviata del «Manifesto»
Marina Forti) Karzai sta cercando un’intesa con gli insorti ed evita quindi di criticarli apertamente: prima o
poi gli americani dovranno andarsene, mentre i talebani resteranno. Si capiscono allora i motivi della sempre
più evidente irritazione degli USA nei confronti del presidente afghano. Ma Karzai è una loro creatura e, al
momento, non hanno ricambi a disposizione.

22
contatto.sev
N. 07/11
14.4.2011
SINDACATO
Azione di reclutamento sino all’11.11.11
Trova 11 nuovi membri
SEV entro l’11.11.11 e
vinci il nostro superpremio!
scelta tra numerose possibilità.
«Memberstars»
saranno
coloro che avranno reclutato
11 nuovi membri.
A loro verrà consegnato
il nuovissimo I-Pad 2 (oppure
a scelta buoni viaggio per
600 franchi).
La festa di premiazione
avrà luogo al termine dell’azione, fissata proprio per
pmo
l’11.11.11!
Il premio per tre nuovi membri: il
coltellino multiuso Wenger Ranger
Touring 174.
Per il reclutamento di sette nuovi
membri SEV: una Smartbox
«Alberghi incantevoli».
Il superpremio per le star del reclutamento: l’Apple I-Pad 2 (o buoni di
viaggio per 600 franchi).
LA STAR 2010:
FERRUCCIO NOTO
«Il nostro comitato sezionale
vuole essere vicino alle
colleghe e ai colleghi.
Apprezzano e realizzano
molto in fretta che è l’unione
a fare la forza.»
AC
Al SEV sono sempre stati i
membri a reclutare nuovi
membri. La nuova campagna
di reclutamento ha quindi ripreso volentieri questo principio.
Oltre ai 50 franchi del premio «normale» di reclutamento, l’11.11.11 consegneremo
alle nostre «Memberstars» i
nostri superpremi: chi avrà reclutato da inizio anno 3 nuovi
membri, riceverà un coltellino
tascabile dalle innumerevoli
funzioni, il Wenger Ranger
Touring 174 (oppure buoni
d’acquisto per 80 franchi).
Chi invece avrà reclutato 7
nuovi membri, riceverà una
Smartbox «Alberghi incantevoli», per un pernottamento
per due persone in un hotel a
«Basta voler
reclutare!»
Questo è il
motto del
nostro
miglior
reclutatore
del 2009,
che ha sempre ribadito
l’importanza di aver un
sindacato forte per disporre di
buone condizioni di lavoro.
Aderire al SEV conviene, poiché offre molto per una quota modesta!
Le regole dell’azione 11.11.11:
Il SEV lotta per migliori condizioni d’impiego e di lavoro.
1 La partecipazione all’azione 11.11.11 è aperta a tutti i membri SEV, salvo che per il personale
professionista SEV.
Il SEV negozia contratti collettivi di lavoro.
2 Questa azione si estende ai reclutamenti avvenuti tra il 1º gennaio 2011 e l’11 novembre
2011.
Il SEV ti assiste in caso di problemi sul posto di lavoro.
Il SEV ti offre la sua protezione giuridica.
Nel SEV incontri molte persone che la pensano come te.
3 Il segretariato centrale SEV chiuderà il conteggio per ogni reclutatore l’11 novembre 2011.
I reclutatori interessati riceveranno una lettera per il ritiro del meritato premio. I premi non
possono essere cumulati.
Nel SEV puoi anche impegnarti.
4 Saranno rimessi i premi seguenti:
Il SEV ti offre diverse possibilità di vacanze a buon mercato.
Tre nuovi membri = un coltellino multiuso del valore di 80
franchi oppure buoni d’acquisto Coop del valore di 50 franchi.
Il SEV sostiene le tue rivendicazioni sul piano politico.
Il SEV favorisce il tuo sviluppo personale, offrendo corsi di formazione specialistici e mirati
alla tua professione.
Il SEV ti informa tramite il giornale contatto.sev e internet su www.sev-online.ch.
Il SEV ti aiuta in caso di necessità con prestiti e crediti.
Il SEV riduce il costo della vita, offrendo assicurazioni a miglior mercato: protezione giuridica
privata, complementari di malattia, 3º pilastro.
Sette membri reclutati = 1 pernottamento di due persone
(smartbox alberghi incantevoli) del valore di 200 franchi.
Reclutamento di undici membri = 1 I-Pad 2 o un buono in
un’agenzia di viaggio del valore di 600 franchi.
5 Verranno organizzate tre premiazioni con un aperitivo a Berna, Losanna e Zurigo.
✂
❑ Voglio aderire al SEV, ricevendo così anche l’abbonamento a contatto.sev.
Reclutato da:
Accetto anche gli statuti e i regolamenti SEV vigenti.
Cognome/Nome :
Cognome/Nome:
Via :
Via:
NAP/Località :
NAP/Località:
Telefono
Telefono:
e-mail:
Data:
No conto /IBAN:
Firma:
Ci permetteremo di contattarti per ulteriori informazioni! Grazie per il tuo interesse!
Inviare il talloncino a: Segretariato centrale SEV, Steinerstrasse 35, casella postale, 3000 Berna 6, o per fax al 031 357 57 58
A. Egger
Per le star del reclutamento
LA STAR 2009:
MAX HODEL
Da Pfäffikon (SZ) a Rapperswil (SG) e Schmerikon, attraverso il lago

TEMPO LIBERO
contatto.sev
N. 07/11
14.4.2011
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A SPROPOSITO DI …
DI ROBERTO DE ROBERTIS
La gita proposta da Christian Iten, 59 anni, presidente della sezione VPT
Südostbahn, ci porta in riva al lago di Zurigo.
..
Partendo dalla stazione di
Pfäffikon, camminiamo sulla
diga, passando sul ponte in
legno più lungo della Svizzera fino a Rapperswil. È un
percorso ideale per le famiglie
e i gitanti della domenica. I
camminatori più decisi possono continuare per due ore
e mezzo lungo l’Obersee fino
a Schmerikon.
I tre luoghi sono collegati
dal «Voralpenexpress», una
linea svizzera della Südostbahn (www.voralpen-express.ch)
Le rose non si trovano solo sullo stemma. Vale la pena
di visitare la città di Rapperswil, che viene a ragione denominata la «città delle rose»: nei suoi giardini (in
particolare quello che si trova
màd
Città di rose e zoo per i bambini
Christian Iten è impiegato della Südostbahn, settore dell’infrastruttura.
verso l’eremo del convento
dei cappuccini) e nelle sue
stradine fioriscono, fra giugno e ottobre, qualcosa come
15 000 rose di 600 specie diverse. Il primo roseto per ciechi di Svizzera, allestito nel
1984, contiene degli esemplari che fioriscono già in
maggio, grazie al fatto di trovarsi sopra una rimessa municipale riscaldata.
Il castello, con il parco dei
cervi, è stato costruito alla fine del 12.mo secolo e ha subito in seguito diverse trasformazioni. Fra il 1870 e il 1927
ha ospitato il museo nazionale polacco, gestito dagli
immigrati. L’attuale esposizione polacca
permanente
esiste dal 1990.
I ristoranti ai
piedi della collina del castello
invitano ad un
sosta sulle rive
del lago di Zurigo.
Lungo l’Obersee
Dalla stazione, il cammino
porta alla Scuola tecnica superiore, per proseguire direttamente fino al lago. Dopo
una decina di minuti si arriva
allo zoo Knie, dove i bambini
possono assistere alle esibizioni delle otarie, salire sugli
elefanti, sui cammelli o sui
pony, fare un giro con il tram
a cavalli, dar da mangiare ai
cammelli e agli elefanti e
guardarli mentre fanno il bagno. Orario d’apertura nel
2011: tutti i giorni dal 5 marzo al 31 ottobre dalle 9 alle
18.
Gli altri posti che meritano una sosta lungo il lago
dopo Schmerikon sono la
chiesa di Busskirch, molto ricercata per i matrimoni, con
il suo coro e il campanile del
15.mo secolo, il convento
delle Cirtencensi di Wurmsbach, che ospita una scuola
per ragazze e una corte vetrata che funge da «luogo spirituale per persone sole o gruppi», come pure i villaggi di
Bolligen e Oberbolligen. La
via attraversa una grande distesa di rosai, che danno
ospitalità a numerosi uccelli
di ogni specie.
Per maggiori informazioni
vedere:
www.rapperswil-jona.ch.
Christian Iten / Fi
IL FINANZIAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE ...SECONDO PELLET!
Analogie
Negli ultimi decenni le ricerche condotte sulla vita di
Gesù e sull’origine del Cristianesimo stanno facendo
affiorare delle verità a lungo occultate dalla Chiesa.
Tutti, ad esempio, conoscono i comandamenti che il
Cristianesimo ha ereditato dall’Ebraismo; ma pochi
sanno che essi sono stati pressoché ricalcati dai comandamenti buddisti, a loro volta dedotti dall’antichissimo
codice brahmanico di Manu, di molto anteriore al Decalogo di Mosé, codice che ordina al fedele:
1) Non ucciderai; 2) Non ruberai; 3) Non romperai il
tuo voto di castità; 4) Non mentirai; 5) Non tradirai i
segreti altrui; 6) Non desidererai la morte dei tuoi nemici; 7) Non desidererai la ricchezza degli altri; 8) Non
pronuncerai parole ingiuriose o sciocche; 9) Non indulgerai nell’ozio e nella lussuria; 10) Non accetterai oro e
argento.
Ogni tanto un papa coraggioso concede qualche rivelazione, corregge delle date e degli eventi, ma si guarda
bene dal rendere di pubblico dominio certe scoperte per
non perdere il potere che in questi duemila anni la
Chiesa ha acquisito sulle masse. D’altra parte, non si
spiegherebbe diversamente la brutta fine che hanno
fatto la maggior parte dei Maestri spirituali: sono stati
odiati in vita e adorati solo una volta morti. In vita
davano fastidio; mentre dopo la morte i loro insegnamenti potevano essere manipolati a vantaggio della
istituzione che si proclamava loro erede. Tuttavia l’Occidente conosce solo alcuni di questi Maestri; mentre ne
ignora completamente altri. La cultura religiosa che
abbiamo ereditato ha limitato Dio ad una sola incarnazione, quella di Gesù Cristo, ignorando tutte le altre
forme che Egli ha assunto per amore dell’umanità. Ma,
a ben vedere, il Padreterno – proprio in quanto Padre –
non può servire un popolo e ignorarne un altro; non
può guidare una nazione e tradirne un’altra. Difatti
ogni era ha avuto il privilegio di essere illuminata da
qualche Maestro spirituale, che ha insegnato delle verità eterne e universali. Non a caso le feste che commemorano gli avvenimenti della vita di Gesù si ritrovano
anche nelle religioni che precedettero il Cristianesimo e
commemorano identici avvenimenti nelle vite di altri
Maestri, che vennero prima di Lui. Ad esempio Buddha
(600 anni prima di Cristo) ebbe la nascita annunciata
alla madre da un angelo; poi la madre incinta andò a
far visita alla cugina, anch’essa incinta di colui che sarebbe diventato il discepolo prediletto del nascituro. A
scuola il piccolo Buddha superava in saggezza i suoi
maestri e a 12 anni scomparve per poi essere ritrovato
mentre era in contemplazione con i saggi e poi fece un
suo discorso della montagna ed ebbe 12 apostoli, dei
quali uno fu il traditore e un altro il suo prediletto; venne perseguitato, cacciato dal paese e sfuggì alla morte,
poi venne tentato nel deserto, diede da bere a una donna impura e costei entrò nell’ordine monastico di Gotama; ascese al Cielo (Nirvana) e, al momento della sua
morte, tuoni e lampi scossero il cielo, mentre la terra
tremò. Ma come si spiega poi che molti dei miracoli attribuiti a Gesù Cristo erano già stati praticati tali e
quali da altri grandi mistici del passato? Molto prima
dell’era Cristiana, si diceva che Dioniso/Bacco avesse
trasformato l’acqua in vino; le resurrezioni invece sono
analoghe a quelle operate da Apollonio Tianeo, la trasfigurazione appartiene alla storia di Krishna; la passeggiata sulle acque è di origine buddista, mentre molti
altri rituali cristiani (come la stessa adorazione della
Madonna col bambino) appartengono ai culti misterici
di Iside. Confucio, già mezzo millennio prima di Cristo
lasciò detto: «La mia dottrina è semplice e il suo significato è facile da penetrare. Essa consiste nell’amare il
prossimo come se stessi».

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N. 07/11
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RITRATTO
Ernst Berger colleziona da decenni medaglie d’oro nello sci
pan.
Per smettere di sciare
è troppo presto
Falegname alle FFS
Nato nel 1919, ha intrapreso
la sua carriera professionale
come apprendista falegname.
Dopo l’apprendistato, ha assolto la scuola reclute, alla
quale ha poi dovuto seguire
il servizio attivo. «Ero in artiglieria, con molti contadini
che ricevevano congedo per
il lavoro nei campi. Io invece
non avevo scuse» ricorda.
Il suo compito era posare
linee telefoniche e spesso vi
era l’occasione di insegnare ai
commilitoni a sciare. Terminata finalmente la guerra,
Ernst si è annunciato ad un
posto di falegname presso le
FFS, ottenendo il posto «tra
63 candidati» precisa con
una certa fierezza.
Spesso è stato chiamato a
realizzare stand e decorazioni
per le esposizioni e ciò lo ha
portato a viaggiare, anche
all’estero: Vienna, Parigi, Milano, Roma.
Al suo pensionamento è
stato qualificato come «segretario, semplicemente perché
non sapevano più come
chiamarmi» sorride.
Lo sport nell’USFS
Entrando alle FFS, ha subito
aderito anche al sindacato,
reclutato dopo pochi giorni
da un collega della direzione
generale. Nel SEV non è però
mai stato molto attivo. «Andavo solo alle assemblee»
precisa.
È invece stato attivissimo
nell’unione dei ferrovieri
sportivi e non solo come
sciatore.
Campione dei «Masters»
La sua passione principale è
però sempre stato lo sci alpino, soprattutto a causa del
suo amore per la velocità, ma
anche per le altre qualità richieste da questo sport: forza,
agilità e costanza.
Per allenare la forza si reca
regolarmente in palestra, per
la resistenza utilizza un
hometrainer e ha messo a
punto un attrezzo particolare
per allenare l’agilità. Se possibile, preferisce però allenarsi
all’esterno, usando regolarmente il rampichino, anche
per la spesa e facendo escursioni in montagna.
Lo sciatore
più anziano del mondo
Adesso non partecipa solo
alle gare di sci dei ferrovieri
sportivi. Vi sono infatti gare
FIS per gli ultratrentenni,
suddivisi in categorie ogni
cinque anni. Solo tre partecipano alla categoria dei novantenni: un tirolese, un canadese e lui, il più anziano
del mondo.
Il suo stato di salute invidiabile gli permette anche di
guidare ancora l’auto. Durante la visita del collega di kontakt.sev, ha ricevuto una telefonata della gerenza dello
appartamento in cui vive,
per sapere se potevano disporre del suo garage.
«Il garage serve a me, lo
uso per la mia auto e spero di
andare avanti ad averne bisogno ancora per un pezzo».
Svolge anche alcuni compiti
di portineria, recandosi poi
volentieri, quando ha tempo,
alla sua casetta sul lago di
Gruyère.
Allenamenti in comune
La sua grande passione per
gli sport invernali fa sì che
aspetti sempre con ansia la
trasferta autunnale a Sölden
per preparare al meglio la stagione seguente con i suoi
vecchi amici.
Nessuno si sorprende più,
quando stabilisce i migliori
tempi della sua categoria, né
quando dà la biada anche a
chi è più giovane di una ventina d’anni.
Oggi può disporre liberamente del suo tempo libero,
mentre una volta conciliare
gli impegni agonistici con
quelli professionali richiedeva qualche acrobazia e non
pochi sacrifici. Anche sua
moglie si è trovata spesso sola, ricorda. Vedovo da diversi
anni, ha un ottimo rapporto
con la figlia e con le due nipotine.
Seguire i tempi
Nello sport ha sempre saputo
seguire le evoluzioni, per
esempio adattando la sua
tecnica ai nuovi sci carving.
Adesso ne è entusiasta, soprattutto per le prestazioni
che sanno offrire. Evidentemente, nelle gare ha sempre
portato un casco, ma sottolinea sempre come la fortuna
lo abbia preservato da incidenti e ferimenti gravi.
Ernst Berger mostra con fierezza i trofei nel suo salotto di Berna. Sotto in
una gara di salto nel 1953 e in una di slalom del 2008.
zVg
Ha iniziato a sciare circa 80
anni fa, sulle pendici del Giura e ha disputato le sue prime
gare da ragazzo, militando
nello sci club Bienne, città
dov`è cresciuto.
Si è cimentato nell’atletica
leggera, nella pallamano, nel
calcio.
In inverno, non si è nemmeno limitato allo sci alpino,
ma ha disputato anche gare
di salto con gli sci e di fondo.
L’avanzare dell’età
Berger è molto soddisfatto
del suo stato di salute, «anche se ogni tanto mi dimentico qualcosa, ho bisogno degli occhiali per leggere e a
volte non ci sento molto
bene», precisa.
Per il futuro ha alcuni auspici «vorrei poter non soffrire a lungo, ma prima vorrei
poter disputare ancora molte
gare di sci. Vorrei diventare
campione del mondo a 100
anni» afferma risoluto. Le
premesse ci sono. Ogni anno, Berger disputa dozzine di
gare, terminandone la maggior parte sul podio.
Peter Anliker
zVg
Definirlo arzillo è un eufemismo. Ernst Berger, 91
anni, ex ferroviere, è il più
anziano competitore di sci
in circolazione e tutt’ora in
piena forma.