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ST PA - UNGP
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
RASSEGNA ST
31
PA GENNAIO 2012 FEDERAZI.ONE ITALIANA EDiTORI GIORNALI
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3 1 BEN. 20·12
Pagina.
fVu?vef!so'rse qsostegno delièttote;1lMessagger9.7èsù.penèr,eséi«ti:a45,bIManttestodttìàitai1risehi()'
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Libero; rurorJn1sta ,e'F~gU.;'s,;tto~'sd~~jJ~:'f;,;~b~t!2iQl Ò.
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Fondi 20U), Li~;~,'iujhr. .'
PlMAR,CÒ A CAPISANI
· mista e'Foglio~otto~saìne~
. ~ aiuti ;pubblici aU'etllto- .
na20
cresceranno'..Pe'l' 1'"an~
~0u1.12, secondo quanto .
. ns taa !tali O . .
precedenti 53,5:illilio ~ ~gL, al
preesistenti'si agcri ID di euro
.
'. b<ungeranno
.
· Questa ~la situa:zi~nE,iìri diveni: .
re peri fondi 2012,lliéhtre anche
sul frop.te degli aiuti2QIQ per­
sistono molti nodi,.da·sciogliete.
,Sono stati sblòcc;:ttì' (vedere lta­
:'lÌ/lOggide12811l2012)icon,tribu­
'. ti a una trentinadi testilt!.idopo.
, glj'accertamentiajnministrativi .
;di rigore. Non hanno riCevUto;
:lì~rò; il via libera' altri' gi0tnali
: 6ggetto di indagine dell'A'Ufurità
· per.lè garànzie nell.e c()D1iÌpica­
zioni(Agcom) o quellemattésa
idi giudizio intrib1lI!ale:Nella li­
"sfaspiccano ilFoglio, Libero e il
·lliformista.Libero .Ii Riformista
La sltuazlOnen:on è delle nii-' gliori anche perché, da questo . gennaio, è entrato mvigore il regolamentol:1onaiuti che ha fissato nUQ.viparametri per de­
50~GO.mjÙont circa,'Preie~ati 'dal,
tetmlnaregli aiutialle singole fondo Letta, e altri 15 milioni ot­
testate. I nUOTI criteri sono le tenuti davaritagliprevi~ti dal
·y~ndite reali'd.~llii,c6pi" l'oGCU­
governo~ ILtotale' superérÌìdi '
parione atempOID9,eterininato
poco qUçlta 120 milioni di euro.
garantita Ilelle:;rE!,dàzioni. Ilobiet- "
Per sbloccare una parte:delle,p-.
tivù è non sostellere.'.più cori sol­
sorse del fondo Letta(dedicato.·
,di pubblicim-orrii:dicheer;;istpno
al~a !opertura dell~.e:ìri.ergé"Ìl- '
solo sullaciì.rtii e.:O.011 in edicol!i
L ,.
'-(O'suabbòp.arrìento).' i.
,.. ~~); ~~~~fa'~o,il precedente.di:
ritornano-sotto_es.am~seinpre
'.( ·::Siptocedèti(cas.olle;r casqeÌIl:.
Ram.o R~dicale'a cui sono st~ti .
·base allostaD.zi.an1entO:comples- ....
per .un possibilé~ Ieg'àme socIe-,
des~mati 7 milioni di euro (per.
; sivodi fondi statali d:jBp~riibp:i. .' , t8rio che li ricondUITebbe·aJ~
l~ copeIturamediaticadei lavo. .
parte dello stesso gruppo.GI1lp~
, :DalregoJ.ai:ilento13o~\lti,peroi< "
n parlamentaìi), attinti proprio
po che avrebbe così beneficiatp di
,··sonÌ> esclusi i gi.ornali di partitO .
dal fondo Letta.> . ;.,
',' cne continueranno a costittl.i.re
un doppio aiutO pubblico, vietato
.
.
'
dalla norrÌlativa.
· una f~tta imPortantedi'risorsé.·
Manifesto in pericolo e al
. .::':~©jiprodrizione riseroata~
•.. da: spendère. Secolidogli '1,Ùtimi".".'
·"clati
resicmponibili
dalgoV'errio:
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1l!"ess'(lggero 45 esuh~rì. COn" perl'ann02QOP, tra'igioinali .
. CIrca; 12? mpioniadisposizione ..
ofganìdipartito. e-movinienti
... I:er 1 editona si torna vicino al
'.' politicièòxì.rappresentanià al·
. ~ven(f dei contributi disponihili
parlamentoitaliiiI.H.toeuropeo, '
l~o s~orso. Ma a questo sospi"
si spazia dai S,o ìnilio.ni dièi.lrQ~ .'.
ro di sollievo non corrisponde una
dati aEuropamquasi4:nilliòni; .
. salvezza de~~va per il compar­
della PiU.la.nia;dai quasi 3 milio-.
to.A, conferma il caso del Mani­
· ID délSe'Còlo d'Italiq. finoai·6,4
per l'Unità: Coi contributi 2009;'
fe~to,che; d.opo·
biliilici~ .
· se ne sopoan(iati via cosfcirca 28
milioru e
chiuso in rosso per
milioni di èu.ro,à béiéficio.allché'
. un. debitopregressoancora da
cligiomalÌèQmè
cr.oiiache di li­
per
:-estinguere.
'.
. 6 .mili'om.- di" euro,
· beral,DemocraziG,;ciistiana, Ter­
n,ella s.econda metà di febbraio
ra,PeupleiJaldotain, Socialista .
nceverà l'ispettore delministe­
letl;)eZuku'nftì'fÌ Sudtirol.Non
l'O del tesoro per verificare se ci
che .tutti i giorÌìali di partito se
sono. o }U:enp i presupposti della
la passino bene, pèro:aLibera­
continuità,,"";'e
.
.c ,.;,." ..... ~.:edale.AlMessag·zìone; per esempio, si ragiona su .
gero,:n:yec~!Vlen.e presentato in comefarsopravviverela testata.
questi glO:rru lo stato di èrisi bien­
el'em1;òre
perisaa unfub,koonli- '.
nale Con esuberi saliti (rispetto ne, nooostàIite ì preceaeìitiaiuti .'
~epr~,visi~ni) a quota 45. per 3,3 milioni.
.
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FEDERAZIONE ITALIANA E t)' Ifo R IG I .o R N A li
UROPA Dala
Pagina
'!
1
queste testate è riconoscivta, <?ircola,
rimbalza, crea opinÌone e contrasto. Insomma,
funziona. Ma non remunera: Quelli che per
leggere sono disposti a recarsi in edie-ola e
spendere sono pochi, mentre la stragrande
maggioranza di quelli che usufruiscono dei
contenuti (magari di qualità, elaborati da
Q1
\
strutture redazionali regolari dunque oneròse
per quanto leggere) lo fanno gratis sulla re~e: e
ormai ritengono la gratuità un diritto aèqulSlto,
,: Pur di averla garantita - si trattasse anche solo
'.
di spendere un euro - sono disposti a
i'fcambiarla 'con meno qualità, con contenuti
improvvisati, meno professionali, tanto il
consumo è rapido e fofferta pressoché
illimitata.
La strada che porta a un sistema nel qùale
la carta e fedicola siano presidio residuale (ma
certificazione di qualità e solidìtà) è tracciata,
inèludibile.
Da solo però nessuno di
nOI piccoli può percorrerla,
moriremmo tutti nella
transizione perché
nasciamo con altre
strutture, altri pesi,
sostenibili (e a stento) solo
con i ricavi della diffusione.
Chiuso in ndazione alle 2.0,3 0
Certo, la pubblicità cresce a vista d'occhio sulla
rete ma seguendo le ,stesse implacabili regole
STEFANO MENICHINI
SEGUE DALLA PRIMA
chehannò
consentito ai grandi giornali di.
...... _ - - - - - ­
drogare la concorrenza e schiacciarci tutti, uno
Foglio non. deve chiudere, va da sé. Per la
dopo faltro, nel mercato tradizionale.
qualità controversa delle idee e delle parole che
Si sa che sopravviviamo per il sostegno
produce, per la leva impareggiabile (Europa
pubblico: come usarlo per la riconversione è il
esclusa) di giovani talenti che educa, promuove
tema di oggi e dell'immediato futuro.
.
e smista, per furticante presenza di un
Non credo che la massa dei moralizzatori
direttore e dei suoi cinici coetanei e complici,
. con i loro opinion leader se ne renda conto, ma
per smentire i quali occorre sempre migliorare
la campagna contro i contributi pubblici
se stessi, esercizio che solo gli stolti si
all'editoria politica, cooperativa e di partito è il
risparmiano.
frutto più avvelenato a me talvolta pare
Dopo di che non credo che il Foglio
perfino l'unico - di quelfodioso neoliberismo
chiuderà (intanto mi.interrogo su quanta parte
del suo problema risieda nel più generale
disarmo, politico e non solo, 'che Silvio .
Berlusconi sta imponendo ai vari comparti del
suo sistema di potere e di battaglia), però so
che il suo problema è il problema di tanti alm,
che pur non essendosi dati alle spese pazze ed .
essendosi meritati nome, rispetto e ruolo, ciò
nonostante non reggono furto della crisi, e
tutti scrutano con scarsa lucidità e flebili
speranze nelle prospettive offerte dall' ormai
mitologico trasloco dall'edicola al web.
. Il paradosso è quasi ovi,mque lo stesso.
Più O meno condivisibile che sia, la
produzione intellettuale e giornalisti~a di molte
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n
SEGUE ,.
rfPì~
f1!1
F E O" R AZI O N E ITAUA NA E (:rlfo R I G IOR NA LI
EUROPA
loata
Pagina
SEGUE
selvaggio che in altri campi porta le medesimè
persone a sfilare indignate nelle piazze.
«Se non sai vivere nel mercato, è giusto che
tu muoia» è la frase che :ini sento rivolgere
sempre, da gente che non si permetterebbe
mai di parlare così a un minatore del Sulcis, a
un metalmeccanico di Termini Imerese, a un
panettiere di Milano, a un orchestrale
dell'Opera di Roma, a un attore del Valle.
Siamo in tanti fuori dal mercato, forse ci
sianio tutti, voglio dire tutti gli italiani: .
vogliamo morire abbracciati? PUÒ disprezzare
tanto il valore della produzione intellettuale,
giudicandola non meritevole
di tutela né di sostegno, chi
magari in altra ;:;ede si
straccia le vesti per il
degrado culturale del paese
(sempre colpa di qualcun,
altro)? E dove possono
trovare spazio i precari da tre
euro al pezzo, formarsi nuove professionalità,
competenze e intelligenze, se sù piazza
rimangono solo i colossi? Si fa l'esempio ­
notevole ma peculiare - del Fatto, che è nato e
prosperà solo sulle proprie forze. Ma dal
direttore in giù, quasi tutti coloro che ne fanno
il Successo sono cresciuti dentro piccola,
grande o grandissima editoria sovvenzionata,
Europa per esempio, piccolo luogo del
giornalismo e della politica, negli anni ha
anche. formato giovani capaci; ha dato loro
buona occupazione, in definitiva ha cr~ato
valore, anche se non utili per gli editori: era
meglio che non fosse successo?
La gramigna da scacciare sono gli abusi,
l'assistenzialismo, l'ingrassamento indiretto
della politica. Un'operazione di bonifica è già in
corso, ,è negli impegni del parlamento e del
governo, ma prima ancota è nell'impegno del
sindacato e di chi i giornali li fa davvero.
I fondi per le testate meritevoli pare che
siano invia di parziale reintegro, piccola
boccata di ossigeno per chi stava per soffocare,
Come però, il governo Monti ha cominciato
ad affermare,e come tutti sappiamo, la
prospettiva non è andare avanti così. La
prospettiva è un piano generale di .
ristrutturazione del settore, nel quale le risorse
siano usate per spingere chi ha qualcosa da
dire laddovec'è gente ansiosa di ascoltare,
replicare, consumare, cioè sulla rete e sulle
piattaforme multimediali. Questo al fine di
creare un circolo virhtoso, potenzialInente
auto sostenibile nel tempo e nelle condizioni
diverse dettate da un luogo dove la gratuità è
dogma e prassi anche a scapito delle
prerogative della proprietà intellettuale.
È un'impresa all'ordirie del giorno in tutti i
paesi, che in Europa e in Italia può svolgersi
grazie all'impegno del sindacato secondo le
modalità particolari del nostro modello sociale
e industriale. L:unica impresa nella quale
possono trovare spazio e successo le avventure
nuove, partite dal basso, e quelle preesistenti
più capaci di innovare e di inventare formule
miste di .presenza online e su carta.
Vale la pena di provarci, saremo obbligati a
provarci, ma' da soli non ce la faremo. Noi, che
siamo tutti un pd fogli e un pd manifesti.
1
•
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
eAwenire
Data
Pagina
......... " ....................................................................................................................................... ~ ................................................ e'" ......... .. Stampacattolica, appello aMonti Praticò,Antonio Scoppettuolo, Maria Luisa
Sgobba, Edmondo Soave. Paola Sprinm,etti,
Gianni Trentin eVincenzo Varagona. F'er i
presidente dell'Unione cattolica stampa .
revisori dei conti sono stati eletti:
.
italiana dai delegati al XVIII con~resso che
Francesco Baratta (presidente), Concezio
si è svolto a Caserta, Rieletti ali unanimità
Renzetti e Roberto Zalambani. Per il
anche il vice presidente Pino Nardi
. collegio dei garanti sono stati eletti:
(giornalista delle testate della Diocesi di
Francesco Birocchi
Milano), il segretario
(presidente),
Mauro Banchini
~azion~le, Franc,o Maresca e
Melodia confermato
e Rossella lannello. Il tesoriere Marlella Cossu.
.
«L'editoria si legge nel Della nuova giunta esecutiva all'Ucsi: «In pericolo
documento
finale approvato
fanno parte anch:: Pino.
lavoro e testate»
dai delegati - non è sfuggita
Nano, Gaetano RIZZO, GUido
alla forte crisi economica del
Mocellin, Luig1 Ferraiuolo e
paese. Sono in pericolo centinaia e
Donatella Trotta; Inoltre il presidente ha
centinaia di posti di lavoro ed è in gioco la
nominato Sara Bessi per le politiche
sopravvivenza di moltissime testate. Per
giovanili. Oltre ai presidenti regionaliè
questo motivo l'assemplea fa un appello al
stato eletto il nuovo consiglio nazionale:
Governo Monti per la revisione dei criteri
Angelo Bertani, Marilisa Della Monica,
dei contributi ai giornali al fine di garantire
Monica Forni. Elisabetta Giudrinetti, Silvana
la pluralità dell'informazione».
Jellici.Alberto Lazzarini, Crisotomo Lo
@ RPAODLJZlONE RISERVATA
Presti,Alessandro Porcheddu, Filippo
ROMA. Andrea Melodia. ex dirigente della
Rai, è stato riconfermato all'unanimità
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " .............
~
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 'O ................
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........ . 31 GEN. Z01Z
13
FEDERAZf.ONE ITALIANA EDITORl GfORNALì
Data
3 1 BEN. Z01Z
Pagina
Bernabè non cede alle lusinghe, ma la crisi di ascolti riapre i giochi sulla tv di Telecom Media·
De Benedetti ci riprova con La7 Il patron di Repubblica teme che dietro Cairo si celi il Cav
.
~----
DIFRANCOADRUNO ~
I.:Espresso, si· voglia scon­
giurare una deter- ,(
minata si~
tuazione.
Che sia \
l'attuale !
titolar-e \
della.con­
cessionaria
di pubbli­
cità, Urba­
no Cairo il
l cambiamento d'aria ha già
spento il sogno teriopolista
oppure è questione di scelte
da rivedere?" Quando la Re­
pubblica di Carlq De Benedetti
mette a temaLa7, occorre leggere
tra le righe. Se poi si tratta di un
taglio (o colpo?) basso, alloràgatta
ci cova. Per vergare un pezzo come
quello di Antonio Dipollina la
sintonia con i vertici dell'azienda
deve essere totale. Sì, perché, nel
tono e nei contenuti più che a un
giudizio spassionato sulle diffi­
~ettere le mani suLa 7, come ipo­
coltà strategiche, sembra attene­
tizzato nei giorni scorsi da runwrs
re al possibile socio forte con cui
che tra l'altro hanno influenzato
'Ièlecom Italia Media può trattare
non poco l'andamento del titolo
(fino alla cessione del controllo di
riMedia in Borsa. Alla base ci
La7). Nonostante tutto.Nonostan­
sono ragioni concorrenzìali, ma
te il figlio Rodolfo De Benedet­
non solo. Cairo, infatti, potrebbe
ti non voglia (<<Non sono prevÌste
essere legato in questa operazione
operazioni straordinarie»). Nono- ' ~olitico-editoriale (peraltro smen­
stante la legge antitrust (ma gli
tIta) all'arci-nemico di sempre.
assetti societari tra Finegil-ReteA
Perciò De Benedetti, nelle stesse
e M tu si possono mettere a posto).
ore delle voci su Cairo, è tornato
Nonostante le resistenze del ma­
alla carica con l'amministrato­
nagement in carica. Beninteso, la
re delegato di Telecom, Franco
critica editoriale a La7 dopo tanti
Bernabè: per il timore che dietro
complimenti, ci sta tutta: i recen­
Cairo comunication possa esser­
ti flop in prima serata di Sere­
ci l'ex presidente del consiglio
na Dandini, Daria Bignardi
Silvio BerIusconi in per­
e Gianluigi Nuzzi vanno ad
sona, pronto a castigare ingrossare le file di chi non ha
qualsiasi velleità te­ mai raggiunto ascolti esaltan­
levisiva dell'Ingegne­
ti come Corrado Formigli e
re (perdi più con i Gad Lerner. Tanto più, «se
560 milioni d~llodo \ Mondadori). E cma­
fino a poco tempo fa gli addetti ai
. ro che al Cavaliere lavori SÌ davano di gomito e prono­
basterebbe toglie­
sticavano ascese sicure verso ilIO
l'è La 7. dal mer­ per cento di share stabile in prima
cato,piuttosto che
serata» mentre «il tg di Enrico
Mentana non viene più accolto
con ohhhh di meraviglia ma 01'- .
mani di De Benedetti pronta a
mai parte del paesaggio (quello
nuocergli (anche sul piano della
sobrio, post-berlusconiano)>>. Tut­
raccolta pubblicitaria, in crescita
tavia,. se è vero che per andare
con un contratto che prevede rica­
in prima.serata bisogna fare più
vi pubblicitari lordi minimi di 120
ascolto dell'ispettore Barnaby
milioni). Ecco perché in questa
«altrimenti mandano l'Ispettore
impresa De Benedetti è pronto
Barnaby che costa UIÌ centesimò»,
a giocarsi tutte le carte possi­
risulta altrettanto evidente quan­
bili. Convinto che
. Cairo da solo
.
to nel gruppo editoriale-partito,
I
.
non avreODEne nsorse sufficien­
ti per gli investimenti necessari
(nonostante i lusinghieri profitti
ppbblicitari dell'ultimo anno), ha
invitato Bernabè a tornare sui
suoi paÈsi Quando in pieno regi­
me berlusconiano l'ad di Telecom
teorizzava che La 7 non
era «strategica per il
gruppo». Allora, a
fare da spia è sta­
to un articolo di
Giovanni Pons
sulla possibile
cessione dÌ un
pacchetto del
20% <<in modo
da permettere
a Telecom di
scendere sotto il 50% e poter con­
solidare i conti di TiMedia». Ma
per ora Bernabè sembra .non vo­
leI' cedere alle lusinghe dell'Inge­
gnere. Intanto, si gode in Borsa le
benefiche voci su Cairo e sÌ inter­
roga sulle scelte del direttore Pa­
olo Ruffini (forse un po' troppo
marcato Rai3). Ma, alla fine, potrà
fare a meno di prendere in mano
il dossier più scottante? Improba­
bile. La scadenza del suo mandato
coincide con quella del governo di
~o Monti e della legislatura.
E naturale che giocherà la sua
partita e con lui ci saranno altri
attori in campo. A
dall'ad
di riMedia, Giovanni Stella,
che giunto in azienda nelle vesti
(pratiche) di commissario liqui­
datore è divenuto protagonista
di una vicenda imprenditoriale
di successo e potrebbe ora voler
svolgere un ruolo indipendente da
Bernabè. Ed anche il direttore del
Tg di La7, Mentana, l'indiscus­
so artefice della valorizzazione
dell'emittente che ha già posto
una questione di libertà «se ve­
nissero Rupert Murdoch, De
Benedetti-o un prestanome di
BeI'lm;coni». Infine, non è da
sottovalutare il ruolo di Mon­
ti (con il presidente Giorgio
Napolitano, entrambi at­
tentissimi alla buona stam­
pa e alla buona tv.
-------{J Riproduzione
riservata--ill
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI Data
3 1 GEN. Z012
Pagina
-1
Società editoriali intestate a prestanomi: circa 30 i milioni frodati
28 giugno al via il procedimento. Alla sbarra altre dieci persòne
Maxi truffa ai fondi per l'editoria
A processo Ciarrapico e figlio .
Lo ha deciso ieri il gup di Roma
Nicola Di Grazia, chiamato a giu­
dicare in mèrito alla vicenda dei
contributi all'editoria incassati
secondo l'accusa in modo indebi­
to da Ciarrapico attraverso dei
prestanome. _
ANGELA CAMUSO
ROMA
zione come parte civile del Diparti­
mento per l'Informazione e l'Edito­
ria della Presidenza del Consiglio,
anche se stando alle indagini fu pro­
prio quel dipartimento, formalmen­
te non sapendo quale fosse il reale
destinatario dei fondi in quanto le
società di Ciarrapico erano intestate
a prestanome, a finanziare con 20
milioni di euro dì soldi pubblici il fa­
moso imprenditore, plurinquisit<::;-t­
versi procedere pe.r intervenuta pre­
scrizione in relazione ai fatti del
2002 e 2003, nonché nei confronti
della società Nuova Editoriale Oggi
(reato prescritto) e dell'Editoriale
CiociariaOggi srl (società fallita), a
cui facevano capo 12 testate giorna­
listiche regionali dell'imputato ec­
. condannato, tra le altre cose, per il
crac dell'Ambrosiano.
I militari della Guardia di Finan­
za accertarono che la mega-truffa fu
compiuta tra il 2003 e il 2006 e se­
questrarono lo yacth di Ciarrapico,
un suo centro tipografico nonché
.quote societarie delle numerose
strutture ospedaliere romane
dell'imprenditore, come il policlini­
co Casilino, la clinica Villa Stuart e
la prestigiosa casa di cura Quisisa­
na, ai Parioli, ma anche conti corren­
ti e quote del famoso bar Rosati, a
piazza del Popolo.
Le indagini rivelarono che il figlio
di Ciarrapico, Tullio, 44 anni, capo
della holding che gestisce gli ospe­
dali, proprio nella saletra riservata
del bar Rosati era solito incontrare
politici e funzionari ministeriali di
primo piano come l'ex direttore ge­
nerale della Rai, Mauro Masi, che
all'epoèa era a capo del Dipartimen­
toper l'Informazione e l'Editoria.
Masi non è mai stato ind~gato, in
quanto i suoi contatti con gli editori
come Ciarrapico rientravano nelle
sue funzioni.
Tuttavia per quattro anni la truffa
è stata possibile perché incredibil­
mente al Dipartimento da lui diret­
to nessuno si accorse che la Nuova
Editoriale Oggi e l'Editoriale Ciocia­
cellente. Il processo prenderà il via
ria. Oggi, formalmente. intestate a
Il senatore del Pdl e «imperatore»
della sanità del Lazi.o Giuseppe Ciar­
rapico, 78 anni, verrà processato
per truffa aggravata ai danni dello
Stato, favoreggiamento, violazione
della disciplina della responsabilità
amministrativa delle società, dichia­
razione fraudolenta per operazioni,
inesistenti. È quanto ha deciso ieri il
gup diRoma Nicola Di Grazia, chia­
mata a giudicare in merito alla vi­
cenda dei contributi all'editoria in­
cassati secondo l'accusa in modo in­
debito da Ciarrapico (30 milioni cir­
cala stima), che salirà sul banco de­
gli imputati insieme al figlio Tullio e
ad altre lO persone.
Il giudice ha dichiarato il non do-
I reati contestati
Favoreggiamento, truffa
aggravata, dichiarazione
fraudolenta...
il28 giugno prossimo, con la costitu­
pensionati, erano in realtà riferibi­
li all'impresa Ciarrapico, il quale
aveva già ottenuto per quel perio c
do i contributi per l'editoria e dun- .
que non poteva beneficiarne una
seconda volta. La legge sull'edito­
ria, infatti, vieta che i contributi an­
nuali siano erogati per più di una
volta allo stesso soggetto. E il Di­
partimento ha una funzione di con­
rallo, ma solo formale. Così, era­
:0 sempre i prestanome di Giusep­
pe Ciarrapico a telefonare alla pre­
sidenza del Consiglio per chiedere
a che punto era la pratica per l'ero­
gazione dei fondi. .:.
·1
,
. I T A L l A N A ED l T O 19 l G i O 19 N A L ì
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IDat;a
Pagina
nizierà a giugno un nuovo processo per Giuseppe Ciarrapico, il senatore del Pdl, dal passato in camicia nera, amico di Giulio Andreotti e segretario missino di Giorgio Almirante. Dopo aver incassato una condanna a 3 anni per il crac da . 70 miliardi della Casina Valadier (ricettazione fallimentare) e ad altri 4 e mezzo per il crac Ambrosiano (bancarotta fraudolenta), 'il Ciarr:a', come molti lo chiamano, ieri è stato rinviato a giudizio dal gup romano Nicola Di Grazia per la vicenda di una presunta truffa editoriale di circa 30 milioni di euro. Assieme a lui, altre Il persone, tra cui il figlio, sono state accusatè di aver architettato una maxi-truffa al fine di ottenere finanziamenti dal dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il meccanismo utilizzato sarebbe dei più classici: costituire cooperative, e in questo caso si trattava di Nuova Editoriale Oggi e Editoriale Ciociaria Oggi, e intestarle a ultraottantenni, quando in realtà sarebbero state di fatto un'unica impresa. In questo modo, presentando una "falsa situazione di fatto e contabile delle predette società", avrebbero ottenuto i benefici della legge 250/90 (sui finanziamenti alle imprese editrici), incassando il doppio di quanto gli spettasse. Secondo gli inquirenti, il raggiro avrebbe creato un potenziale danno all'Erario di 45 milioni di euro, di cui però 22,5 sono stati effettivamente erogati. Il gup ha dichiarato anche la prescrizione dei fatti avvenuti tra il 2002 e il 2003 e di quanto contestato alle due società facenti capo a Ciarrapico, cioè la Nuova Editoriale Oggi - e in questo caso è intervenuta la mano della prescrizione -, e dell'Editoriale Ciociaria Oggi che da tempo è stata dichiarata fallita. Ma più che le . vicende giudiziarie, è l'impero di Ciarrapic? ad
essere noto. Èproprietario delle Terme di Fiuggi,
d~lI~ compagnia di aerotaxi «Air Capito I», di
chnlche private nel Lazio e di I I quotidiani venduti
a panino con ({il Giornale» berlusconiano. Nel
2008, P?i, entra in senato in quota pdl.lnsomma,
un curnculum fe~omenale il suo, nonostante le
condanne.
Valerìa Pacel/ì
z
4
~
FEDERAZIONE ITALIANA EDIfORIG IO R NALI
EUROPA
Data
GHI. 1012.
Pagina
7
r---------------------------~.--.--.~--~------L-----------------~
Twitter batte-tutti, giornalisti svegliatevi MARIO
ADINOLFI
L
a triste notizia della morte di Oscar Luigi
Scalfaro ha avuto come corollario un dibattito
s~l giornalis~o ai tempi di Twitter. I fatti. Il pre­
SIdente e:nento d:lla repubblica muore nelle pri­
me ore dI domemca, alle 8.07 il suo amico e col­
laboratore Alberto Gambino su Twitter ne dà la
notizia, immediatamente retwittata da alcune-fir­
me molto ~ote del social network da centoquaran­
ta caratten. lo stesso, ospite del dibattito televisi­
vo. ma~tino di.Omnibus su la7, dopo qualche
mmuto mformo l telespettatori della notizia rac­
colta su Twitter. Conosco personalmente Gambi­
no e la notizia della morte di Scalfaro mi emozio­
na, ritengo giusto rendere omaggio al presidente
mentre nel dibattito in studio domina una confu­
sa A1ess~ndra Mussolìni che straparla di cose che
non capIsce..
.
. Dopo qua~c?e minuto noto una grande agita­
ZIOne: la notIzIa della morte di Scalfaro non ha
una conferma ufficiale. Mi chiedono la fonte du­
r~nte una pausa pubblicitaria. Spiego di Twitter,
dI Gambino, dei retweet. Ma noto scetticismo: non
lo dice l'Ansa, non lo dicono le agenzie, non lo
dice neanche Repubblica e neppure il Corriere,
nella sempre aggiornatissima versione on Zine. Si
superano le nove e mezza del mattino in questa
condizione: nello studio televisivo si teme che io
abbia fatto una "fuga in avanti", dato credito a una
.?ufala. Quasi me ne convincono, tanto che spiego
m un tweet che il profilo di Gambino potrebbe
anche essere un fake. In teoria è possibile e certo
novanta minuti senza una conferma ufficiale del
giornalismo "che conta" sonO quasi una prova.
Tutto si stempera quando FerrucCIO De Borto­
li, sempre su Twitter, omaggia Scalfar~ e infi~e
Vasco Pirri Ardizzone, giornalìsta dI agenzIa
stampa, conferma la notizia. Alle. 9:~5 .diventa
ufficiale sulYAnsa e su SkyTg24 e SUl SItI dI Repub­
blica e Corriere. Perché, però·, Yufficialità non'po;'
teva essere riconosciuta alle parole di. Gamb ma.
Oltre novanta minuti per verificare una notizia
non sono troppi? Non sarà che il giornalismo
"garantito", quello da posti di lavoro con Inpgi e
Casagit e Cnlg e articolo uno e tutti i privilegi al
loro posto, si è un po' seduto ed è diventato lento,
persino pigro?
Di questo bisogna discutere. Non tanto di
Twitter contro il giornalismo classico, dibattito sterile. Il giornalismo è giornalismo sempre: sy. . Twitter, sulla carta stampata, sulle agenzie, in uno studio televisivo. Si informano le persone, tem­
pestivamente. Si vive di credibilità e anche di ra:
pidità: non facciamo gli ipocriti, dare una notizia
importante con quasi due ore di ritardo rispetto
a un social network, dà ai social network un punto
preso in trasferta. Ne approfittino, i giornalisti,
per dare una spazzolata alla polvere che si è ada­
giata sulle loro scrivanie digarantiti. E utilizzino
i mezzi, tutti i mezzi, social network inclusi: senza
inutile spocchia e senza altrettanto inutili paure.
Si diano le notizie, quando se ne trovano. Bisogna
essere però anche capaci a cercarle, senza rincor­
rere solo pappe pronte e preconfezionate. Peral­
tro; in questo c'è tutto il gusto che resta al nostro
precario mestiere.
,
FEDERAZrONEITAL1ANA EDITORI GIORNALI -----------,------~------------~
Data
I Pagina
1
GE~.
Z01l.
18
Il web nella gabbia del copyright
di Michele
Boldrin*
a Proprietà Intellettuale
(Pl) non smette d'imporsi
alla nostra attenzione. A
pochi giorni dall'accanto­
namento delle proposte di leg­
ge note come SOPA e PIPA da
parte del Congresso Usa sono
arrivate la chiusura di Megau­
pload e la fIrma, da parte della
Polonia, del trattato ACTA (An­
ti-Counterfeiting Trade Agree­
ment). Quest'ultimo consiste in
una versione internazionale
della legislazione liberticida
che DMCA ha introdotto negli
Usa (nel 2000) e che SOPA/PIPA
intendono ampliare. Per com­
prendere ACTA occorre inqua­
drarlo nel processo di estensio­
ne mondiale del sistema di PI
.~americano iniziato un decennio
iàconlac.Q§tituzione del \X'lPO
all'interno del WTO e l'adozio­
ne di TRIPS. Il campo di appli­
cazione di ACTA va ben al di là
dei prodotti coperti da copyri­
ght e si òccupa anche dell'imi­
tazione e (supposta) contraffa­
zione di metci oltre che della
produzione e distribuzione di
farmaci generici. Tralascerò la
questione dei brevetti e mi con­
centrerò sul diritto d'autore. Il
danno sociale provocato dalla
legislazione brevettuale è rilOI­
to maggiore di quello causato
dal copyright, ma visto che di
musica, libri e fllm si discute più
che di medicine e software la­
sciamo questi ultimi per una fu­
tura occasione.
L
IN OGNUNO degli acronimi
indicati il problema è il seguen­
te: al fme di garantire che i tito­
lari di copyright possano impe­
dire ad altri di riprodurre o scam­
biarsi copie qei loro prodotti, si
adotta una legislazione che da
un lato viola la libertà di espres­
sione di tutti ("pirati» e non) e,
dall'altro, forza i gestori di server
Internet e altri fornitori di servi­
zi ad agire in qualità di poliziotti
obbligati a controllare che tipo
di materiale circola in rete o vie­
ne depositato nei server. Nelle
server e software di sobbarcarsi
costi aggiuntivi per apportare ai
loro prodotti delle· alterazioni
che li adattino al controllo di
"polizia preventiva". Il mio col­
lega David Levine ha osservato
che prima si richiede ai gestori di
garage di farsi carico di control­
lare che ogni macchina li par­
cheggiata sia in regola con il bol­
lo, l'assicurazione e quant'altro
e che, poi, si tenta d'imporre ai
costruttori di garage e ai produt­
tori d'automobili d'introdurre
nei loro prodotti degli strumenti
che possano permettere di se­
gnalare dle sulla tal automopile
il bollo non è stato pagato o ras­
sicurazione non è in regola. Già
questo dovrebbe bastare, ma v' è
di più: v'è il fatto che, oggico~e
abolire
"'m''''' ....''.. '~: ",,',,~ . ....,,~, n
lal"'ol"'ietà_ intellettuale Abolire la proprietà intelleUuale
or MICHELE BOLDRiN
C DAVID K. LCV1Nf:,
242 PAG, EURC 18,
APPENA
(Jscrro PER! TlPl
LATERZA
oggi, la protezione del copyri­
ght è diventata un ostacolo alla
creatività e alla diffusione della
cultura.
L'argomento standard è il se­
guente' senza copyright non vi
sarebbe produzione artistica
d'alcun tipo. L'evidenza storica
contraddice questà affermazio­
ne. Ma chiediamoci comunque a
cosa serva la recente estensione
dellà durata dèl copyright sulle
registrazioni musicali da 50 a 70
anni (l'industria musicale chie­
deva 95) da parte della Ue. L'au­
tore era già çoperto per i 50 anni
seguenti allà'sua morte. Ora ci
sono 70 anni dàna. registrazione/
del pezzo: o il musicista tipic6
produce tutto quanto devcl)/o­
durre prima di raggiungert;-1'lO
an,ni di età o registrare muSica fa
diventare dei matusalemme. L'e­
videnza suggerisce che queste
estensioni retroattive servono
solo alle compagnie di distribu­
sueversioni estreme questalegi­
zione dì musica, libri e ftlm che
slazione impone ai produttori di
possono cosÌ continuare a rac­
cogliere rendite sui prodotti di
artistidefuntì. La "pirateria" non
riduce le dimensioni del merca­
to musicale rispetto a quelle di
venti o trenta anni fa ma, al peg­
gio Ida crescere meno. Se ai Bea­
tles, ai Rolling Stones o a Lucio
Battisti conveniva cantare quan­
do vendere un milione di copie
succedeva raramente, da,rvero
le Britney e i Fabri Fibra d'oggi
hanno bisogno di poter sperare
di vendere cinque o dieci volte
tanto per scegliere di non fare un
altro (quale?) lavoro? Davvero il
tipico musicista o attore di suc­
cesso smetterebbe di fare ciò
che fa se, a causa di una riduzio­
ne dei termini, il copyright sulle
sue opere durasse solo lO anni?
Mi permetto di dubitarlo: qual-
La chiusura da parte
dell'Fbi
di Megavideo
è l'ultimo es~mpio
di una cultura che,
nel nome
della proprietà
intellettuale, cura
soltanto gli interessi
dei grandi gr:uppi
editoriali
siasi artista di grande fama con­
tinuerebbe a fare l'artista di gran­
de fama anche se le rendite di
monopolio che oggi riceve gra­
zie al copyright fossero ridotte a
un decimo di quello che sono.
CONSIDERIAMO infme gli
incentivi del "creatore medio".
li tipico saggio accademicoven­
de, in Italia, poche centinaia di
copie che diventano qualche mi­
gliaio per libri in inglese; circa il
95 per cento dei romanzi pubbli­
cati in lingua inglese generano,
per l'autore, guadagni inferiori
ai diecimila dollari e vendono
poche migliaia di copie. Non ho
dati italiani, ma dubito siano di­
versi. Idem per musicisti e attori
minori. Le copie di questi li­
bri/dischi/film si vendono/affIt­
tano quasi tutte nello spazio di
pochi anni, spesso pochi mesi,
dalla loro pubblicazione. Anche
se il copyright durasse solo 5 o
lO anni a nessuno converrebbe
fare l'investimento necessario
per "copiare" questi prodotti. Si
copiano i grandi successi dopo
che lo sono diventati e il creato­
re originale sì è arricchito. Il co­
pyright non aiuta chi crea, ma
rallenta li diffusione della cultu­
ra facendo guadagnare rendite
di monopolio a chi controlla la
distribuzione dei pro.dotti. La
tecnologia digitale ci permette
di far senza questi monopoli ed è
tempo di capirlo.
*professore allo Washington Univer­
sity in St Louis
1ffg~
F E D E R A Z I O N E I T A L I A N A EDITORI GIORNALI Data
Pagina
..... , ..... .
COIlliUNITARIA2011 "l/")
confindustria contro
il «bavaglio» al web
!
Confmdustria chiede all' Aula
della Camera di sopprimere
l'emendamento introdotto da
Gianni Fava (Lega) alla legge
Comurutaria 2011,
ribahezzato «bavaglio al
web»:lanormaprevedela
responsabilità degli operatori
direte perle eventuali .
condotte illecite degli utenti.
Confmdustria sottolinea le·
«co~seguenze depressive che
la norma avrebbe sul
nascente mercato
~d.e]l~e-comrnerce in Italia ein :
. genere sUlle opportunitàai--:-::\
sviluppo che offre il web».
.
....... n',...... ',··,··· .. ·,·
......... , •.."., , .... , . . . . --",' '"'.. ,,~
;
,
FEDERA2l0NE1TALlANA EDITORl GlOR
-----------.-------------~-------~
i:.
.
,o agma
RETE EBAVAGLIO
UN MILIONE DI FIRME CONTRO LA NORMA UE di Fabio Chiusi
a protesta contro ACTA, l'accordo commerciale anti con­
traffazione che secondo attivisti ed esperti è "una minac­
L
cia per la Rete", si riversa nelle piazze di tutta Europa. A fare
da apripista era stata la Polonia, con 15 mila cittadini nella
sola Cracovia intenti a ribadire Uloro "no alla censura". Ma
anche in Parlamento, dove un gruppo di deputati ha indos­
sato la ormai celebre maschera di Guy Fawkes, simbolo di
'Anonymous, a sua volta sul pie­
de di guerra. Nei prossimi gior­
ni manifestazioni sono attese
uvunque, dalla Francia alla Ger­
mania, passando per Svezia, In­
ghilterra e Romania. Motivo
del contendere, dopo le leggi
bavaglio Usa SOPA e PIPA e la
chiusura di Megaupload (che
potrebbe comportare da giove­
dì la cancellazione anche di tut­
ti i dati legittimamente caricati
dagli utenti), le norme sulla go­
vernance di Internet contenu­
te nel trattato ftrmato lo scorso
26 gennaio dall'Unione Europea e 22 dei suoi stati membri,
Italia inclusa. Ancora una volta, il grimaldello per scardinare
la libertà di espressione ooline è il diritto d'autore, nelle
prime bozze tutelato perfmo attraverso la disconnessione
dei trasgressori. La versione attuale è più morbida, ma co­
munque pericolosa perché, secondo i detrattori, consente
procedure sommarie per la rimozione dei contenuti anche
solo ritenuti in violazione del copyright e criminalizza i pro­
videro Critiche anche alla poco democratica discussione del
trattato, avvenuta per lungo tempo ,a porte chiuse tra Stati e
multinazionali come Time Warner, Sonv e Verizon. Ma an­
che colossi farmaceutici quali Pfizer e Sanofi-Aventis, che
con l'approvazione defIDitiva si garantitebbero, nel nome
dei brevetti, il divieto di diffondere farmaci generici, anche
se necessari. il commissario UE Neelie Kroes ha precisato
via Twitter che "ACTA non è SOPA" e che "non limita la
libertà". Ma la ftrma non è stata indolore. Anzi: il rdatore al
Parlamento europeo, Kader Arif, si è dimesso dall'incarico
in protesta. "Condanno l'intero processo che ha portato alla
firma dell'accordo - ha detto - Nessuna consultazione della
società civile, mancanza di trasparenza fm dall'inizio delle
negoziazioni". E "manovre mai viste prima", ha aggiunto, da
parte dei contraenti., Gli attivisti hanno chiesto di sommer­
gere. di email i propri rappresentanti all'Europarlamento,
che dovrnesprimèrsi defIDitivamente entro giugno. L'obiet­
tivo è ottenere una battuta d'arresto, così da compromet­
tere l'intero iter dell'accordo. A tal fme, Avaaz.org ha rac­
colto oltre 1 milione di fume in pochi giorni.
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FEDERAZIONE /-ALIAN'::- ,
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~ E.D / T O R J Cl I O R N A L J
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Data
i Pagina
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18
Frequenze & mazzette (.ò
R
ingrazio, di cuore, il Fatto
Quotidiano per avere ricor­
dato l'ottimo lavoro svol­
,
to, nel lontano 1991, per
l assegnazione delle frequenze
televisive. Purtroppo quel pia­
no non fu mai applicato. Ove lo
fosse stato il mercato televisivo
sarebbe divenuto migliore e
aperto a più concorrenza non'
ché la nostra vita politica ~eno
opaca. ( .. .) A onor del vero, pe­
ro, quel piano non lofeciio non
avendone le competenze: Era
così bello, però, che non mi dol­
go dell' errore. La legge 223 del
1991, alias Mammì, non fu fatta
con la Polaroid, semmai con
Photoshop, nel sensochelafoto
era dimagrante. Anche di que­
s~o potremmo parlare, intanto
tlcordo a tutti Tele+. Come ri­
cordo Telemontecarlo. Non so­
lo ,la memoria talora falla ma
questast?ri~ècolmadipre~un!-v
avversan dl Berlusconi cI)e si
le precisazioni
dell'ex consigliere
del ministro
Mamm) e i suoi
"vuoti di memoria":
la legge del 1990
fu dichiarata
incostituzionale;
e il giudice accertò
che Giacalone
prendeva tangenti
mulata dal gup da dcettazione acor­
ruzione. Cioè il giudice ha conferma­
to che le tangenti c'erano eccome:
per sbloccare gli appalti al ministero,
Parrella andò da Giacolone. Equesti,
"evidenziato che (...) le dazioni di de­
naro dovevano esser versate a esso
al Giacolone e per il restante 50%
dovevano esser divise" tra Dc e Psi. '
"Nell'interrogatorio
reso
il
23.5. I993 il Giacolone ha fornito
ordinò di spegnerne almeno una. È
una versione dei fatti sostanzialmen­
vero che la sentenza del gup romano
te identica, essendosi esso limitato a
Fabrizio Gentili (3 aprile 200 I) -co­
sostenere di aver sempre operato su
me lui correttamente ci scrive come
istruzioni del ministro". Insomma,
anche noi abbiamo scritto - assolse
c'era una "prassi in uso presso il mi­
Giacolone con Letta, Galliani e i di­
fanno in quattro per fav~;irne
nistero ,delle Poste consistente nel
rigenti di Videomusic e TelecomPio­
gli affari c..). Un dettaglio: non
versamento di tallgenti da parte de­
ne dalle accuse di corruzione e con­
ho mai incassato tangenti da al­
gli imprenditori che dal ministero
cussione per aver favorito lo Fininve­
cuna azienda, né l'ho mai am­
stesso ricevevano appalti e in ordine
st e le altre due emittenti col piano
messo. Quell'accusa, che mi fu
al ruolo che nella riscossione di tali
frequenze del/991. Anche se accer­
rivolta, non è caduta in prescri­
tangenti aveva il Giacolone... /I quale
tò che, appena uscito dal ministero,
zione, è stata ritirata dalla pro­
disse aPàrrella 'che doveva esserben
Giacalone
divenne
consulente
di
Fi­
cura. La riformulazione (di natu­
chiaro che l'impresa che avrebbe
ninvest (460 milioni di lire), Video­
ra giuridica totalmente diversa)
avuto l'appalto (per il piano frequen­
music e Telecampione. Congratula­
cadde in prescrizione. Feci ri­
ze, cioè lo FTM di Toigo; ndr) doveva
corso, purtroppo rigettato.
zioni. Quanto alle tangenti che Gia­
pagare a lui quale rappresentante
Mentre sulle frequenze incassai
colone incassava dalle imprese ap­
del Pri una percentuale"'. Parrella ri­
l'assoluzione. Sono cose che ci
paltatrici quand'era il bracdo destro
ferì aTolgo e racconta di aver versato
siamo già scritti, ma che fa sem­
del ministro Mammì, invece, ricorda
a Giacolone "circa I miliardo e mez­
pre piacere rinfrescare. Serve
male. L'accusa di aver "ricevuto lo
zo a suo benefìcio personale su un
anche amantenersi giovani.
somma di lire 1.500.000.000" ver­
conto corrente estero dallo stesso .
Davide Giacalone
satagli dall'imprenditore Remo Toigo
fornitomi". E- nota il giudice- "lo dr­
tramite Giuseppe Parrella (ispettore
costanza, del resto, è ammessa dallo
,Davide Giacolone si mantiene giova­
generale delle PPTT), è stata rifor­
stessa imputato (Giacalone, ndr)
ne, infatti scrive su Ubero. Ma lo sua qua/e rappresentante del Pri, si in­
che, interrogato i/4.6.1993, ha am­
memoria perde colPi. L"'ottimo lavo­
formò sull'entità complessiva delle
messo di aver ricevuto la somma in
ro svoltp:~ era talmente ottimo che tangenti in questione, rappresentan­
questione versatagli su un conto cor­
nef '.94 lo Consulta dichiarò incosti­
do l'esigenza di soddisfare anche lo
rente acceso presso la Banca
~ionale lo legge Mammì proprio
Dc e il Psi". Parrella obbedì ed "ela­
Schroeder j.H.Bank di Ginevra, pre­
perché fotografava e consacrava lo
borò un piano di ripartizione selle
cisando, peraltro, di aver utilizzato la
status qua delle tre reti Fininvest e
somme derivanti dalle tangenti che
somma stessa, una volta rientrata in
per il5 0% dovevallo esser destinate
Italia, 'per esigenze politico elettorali
k •.
'-;0 .
,
FEDERAZIONEITALIANA EDlTOR! GiORNALI
------------~------~--------------~
:, ;
SEGUE
dell'on. Mammì"'. Dunque "Giaco­
lone era consapevole del fatto che le
somme di denaro che riceveva e,
perciò, anche quella proveniente dal
Toigo, erano connesse all'affidamen­
to di appalti e, quindi, a un sistema di
corruttela". E"lo stesso si inseriva in
tale sistema in maniera determinan­
te, provvedendo a riscuotere, sia pu­
re.per vie traverse, le somme in que­
stione". .Dunque Giacalone, anche
se ora ha rimosso, confessò di aver
incassato tangenti sul suo conto sviz­
zero. .E non riusà a dimostrare di
avergirato quei soldi al partito: "L'asc
senza di prove - scrive ilgup - in or­
dine alla destinazione della tangente
alle esigenze del Pri e l'esistenza,
Piuttosto, della prova del versamen­
to della tangente stessa su un conto
riferibile al Giacalone, impedisce di
qualificare il fatto, come prospettato
dalla difesa, come finanziamento il­
lecito, Va quindi affermata la respon­
sabilità del Giacolone per il delitto di
concorso nella corruzione connessa
al conferimento alla FTM dell'appal­
to riguardante relaborazione dei da­
ti occorrenti per la predisp osizione
del Piano di assegnazione delle fre­
quenze". Ma, grazie alle attenuanti
generiche prevalenti, "il maturare
della prescrizione ha determinato
/'estinzi.one del reato", Vivissimi
comPlimenti a Giacalone per /,,'otti­
ma lavoro svolto", Marco Travaglio
FEDERAZIONE iTALIANA EDiTOR] GIORNALI
'!~ata
I
Pagina
Tf.Uffafofuii ''editbrUi,
-agiudizio,Giuseppe
CUiiTapiccJ.· Contributi
per Cìrci[ 30 miliOni di
euro fÌ1W al 201 oottenuti
. truffando .la presidenza
del consiglio dei ministri,
dipartimento perl'editoc
.... na: Per (]ziestàil senatore
Pdl. .Giu;seppe Ciar­
rfYl~lf',,,,lrloll'<>foto)è stato
r;f;sted,ipri)pneteirw della
a~capan~ì,ioelirninole Velineda:Stri~CÌll?» che,
la scorsa estate, aveva stoppato la. sekziong delle
nuove Veline. n bando di via al casting è disponibi­
le sul sito di Striscia la notizia La selezione, come
diconSueto, verrà trdSmessa in estate su Canale
5, eil conduttore sarà Ezio GrfiggìO." , . ­
".-
,
Occhi puntati su Brachino, ma intanto la
moglie.... Domenica mattina,suTwitter,ih uno
scambio di battute tra Salvo Sottile (conduttore
dì Quarto Gràdo.) e LuciO,Presta(rnanagèr di
molti artisti), forse scherzando,. si' parlava Cii.
imminenti· promozioni per. ClaudiO. Brachino, '
attùakdirettore di. Vu1eonews di Mediaset(Vì; ;
deonews produce Matrix, Verissimo; Mattino.
.5; Po.meriggio. 5,.' Do.menica 5;Quarlo. .Grado.).
A CologM Mònzese ci si interroga, allora, sul
tipo di promozione: direttore del Tg4?Beh; non
trattasi dì promozìòne. Direttore di Retequattro? .
,Da escludere. Difficile dire, insomma. Ernentre
gli occhi SOTw puntati su Brachino, sua moglie,
, Barbara Benedettelli, .autricetv e scrittrice; firìna
uncontratto dì .consulente in comunicazione per
l'agi!ilziaKlaus Davi. Struttura che nell'ùltimo
'anno ha visto uscire m o l t i ' .
.' Gornarasca a G~vanna
rln.,p'prlùiai.
D'i Mpndcoa Ivana German~' da Maéssiriìo
rnanoci:Carlo Paniellae Paolo Stella. l.",'7<,~,H,,,
KlauslJavìhanno bisogno di p'.O"",,.., Tf1-"~<,if'TJ'.rl
laBened.ettellì,da qùestopuntodì
..~. essere,ìinà garanzia..
3 1 GEN. Z01Z
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FEDERAZI.ONE ITALlANA EDITORI GIORNALI
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Data
'J
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Pagina
BEN. ZD1Z .
10
~)
J...
Il direttore Ferrara spiega in un editoriale il futuro del quotidiano. 1Vuovo cda per l'editrice
Il Foglio ha b~sogno. d~ più .digit~le.
Aumento di prezzo e onl"ne contro "cal-t d" vend"te e contr"but"
DI C~UDIO PLAZZO'ITA
o scorso 26 gennaio è sta­
to costituito il nuovo con­
siglio di amministrazione
della Foglio edizioni, la
editrice del quotidiano Il Foglio
che poi concede la testata in af­
fitto alla società cooperativa Il
Foglio quotidiano. Presidente
della Foglio edizioni è Cristiano
Sartori, mentre i nuovi consi­
glieri sono Gianni Di Giore (ex
direttore generale de Il Giornale
e di Libero) e Alessia BerIu­
sconi (la figlia di Paolo). Il cda,
e in particolar modo l'esperto Di
Giore, dovrà affiancare con buoni
consigli il direttore generale del
Foglio quotidiano, Michele Bu­
racchio, costretto ad affrontare
la grave crisi che colpisce tutta
la carta stampata, e Il Foglio in
particolare.
E che il momento sia delicato
lo si evince pure dall'editoriale
di ieri del direttore, Giuliano
Ferrara, che attacca con il poco
augurante incipit «se domani il
Foglio chiudesse i battentù,. Il
quotidiano di
comunque,
non chiude. Aumenterà il prezzo
di copertina (probabilmente a
1,50 euro), punterà a sviluppare
l'online, e cercherà una ulteriore
razionalizzazione dei costi dopo
aver sospeso la distribuzione
cartacea in Sicilia e Sardegna
(come già descritto da ItaliaOg­
gi del 24 gennaio scorso). Il tema
all'ordine del
giorno è, ov­
viamente, lo
squilibrio di
bilancio an­
che nei conti
del 2011, che
potrebbe tra­
sformarsi in
un buco ancor
importan­
nel 2012. Il direttore Fer­ rara, nel suo editoriale, par­
l,a ,~i par~n~~
aella socleta
editoriale «che
hanno pagato
un modesto de­
ficit nei primi due anni (il Foglio
è nato nel 1996,ndr)... e che
anni successivi ci hanno sostenu­
to in sostanziale pareggio". Ec­
cola li la formula consueta, quel
giro di parole che serve sempre
10% a Michele Colasanto e 10%
a Ferrara.
Bisognerà dare una spinta ai
ricavi, attraverso operazioni di
sviluppo del business dell'onli­
ne. Certo, sarà difficile pensare
di raggiungere non dico i fasti del
a mascherare
2006 e del 2008, quando il fattu­
una perdita.
rato del Foglio toccò i lO milioni
Sostanziale , di euro, ma neppure quelli del
pareggio non
2010, a quota 8,4 milioni. Infatti
c'è mai stato,
ì ricavi da vendite in edicola, ab­
visto che la co­
bonamenti e pubblicità (la con­
operativa, ne­
cessionaria è Mondadori) sono
gli ultimi sei esercizi, ha sempre
destinati comunque a contrarsi
chiuso in rosso. Certo, un rosso
(erano a quota 4,9 mln di euro
modesto. Ma
grazie al sonel 2010). Per non parlare dei
stegIloche
dalla
contributi pubblici, che lo stesso
edizioni, ovvero dalla reale casa
Buracchioha sottolineato essere
editrice del Foglio, che, solo negli
«un terzo del passato». Nel 2010
esercizi tra il 2005 e il 2010, ha
Il Foglio aveva contabilizzato
accumulato 3 milioni di euro di
3,4 milioni di euro di còntributi
perdite. E altre centinaia di mi­
pubblici.
gliaia di euro di rosso nel 2011.
Chiaro che con una prospetti­
Uscita Veronica Lario, l'azio­
va di fatturato 2012 attorno ai 6
nariato della Foglio edizioni, ora,
milioni di euro, sarà soprattutto
è suddiviso in questo modo: 38%
la struttura di costi del Foglio a
alla Pbf (Paolo Berlusconi finan­
doversi adeguare, poiché i soci
ziaria), 27% al gruppo Zunched­
non hanno nessuna voglia di
du, 15% a Dennis Verdini (ma la
staccare altri assegni milionari
quota è stata sequestrata dal tri­
per ripianare le perdite del thinll:
bunale di Firenze per le vicende
tank ferrariano.
giudiziarie del politico del Pdl),
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
.Data
3 1 GE~. ZOlZ
Pagina
Medioevo Nella rivoluzione tecnologica(giàvecchiaì siamo in ritardo
ç"
Siamo il terzo "monao dell'universo digitale .Le classifiche,ci piazzano agli ultimi postf TI 39% degli italiani non conosce internet na smagliatura nella Re­
te d'Europa, un Paese
di trogloditi digitali,
che vivono confinati nel passa­
to, emarginati dalla più gran­
de rivoluzione tecnologica dei
nostri tempi. Una rivoluzione,
per altro,' già vecchia di
vent' anni. Sono queste le defi­
nizioni di Italia che vengono
in mente leggendo le statisti­
che europee su internet e tec­
nologie digitali e di eGovern­
mento Il nostro Paese è indie­
tro su quasi tutto, e su tutte le
aree più importanti. Penetra­
zione della rete inprùnis: in Ita­
lia, infatti, ben quattro cittadi­
ni su dieci non hanno la possi­
bilità di collegarsi alWeb tra­
mite adsl a rete fissa. In Germa­
nia sono due, in Svezia solo
uno. Secondo i dati Eurostat in
Italia ha un accesso alla banda
targa solo il 62% delle abitazio­
ni, contro 1'83% della Germa­
nia, il 76% della Francia, 1'85%
della Gran Bretagna, Da noi il
39% della popolazione tra i 16
e i 79 anni incredibilmente
non si è mai connessa a inter­
net. E questo giàla direbbe lun­
ga sul medioevo digitale che
siamo costretti a vivere. Sono
da aggiungere, inoltre, le testi­
monianzeoffertedalleiniziati­
ve digitali italiane che inevita­
. bilrnentesonofallitenegliulti­
mi tempi. Ricordate Hsito web
per la compilazione online del
censimento? È andato in tilt
dopo poche ore. E la rete dati
mobile del Paese; la più utiliz­
zatadagliutentiitaliani, èpros­
sima alla saturazione, avverte
l'Autorità Garante delle Tele­
comunicazioni. In unO' scena­
rio economico internazionale
sempre più competitivo, l'in­
novazione tecnologica è l'ulti­
U
,
ma cartarimasia dagiocare al­
le economie ~ì\riluppate per ri­
manere al p asso senza tagliare
sui costi dellavoro e sullo stan­
dard di vita. In questo settore
più che in altri, l'Italia arranca:
nonostante sia stato uno dei
primi Paesi al mondo a intra­
prendere un processo di infor­
matizzazione (la pubblica am­
ministrazione fisco in primo
luogo ha iniziato a raccoglie­
re dati digitali dagli anni '70
del secolo scorso, quando le
schede perforate erano de ri­
geur) adesso primeggia solo
negli attacchi Ì!lformatici e nel­
la vetustità delle connessioni
attive, alcune ancorate a vèlo­
cità anni '90 di 256 bIobit per
Risalire
Monti ha
sorpreso tutti
perii ruolo
dato all'IT,
ma adesso
si aspettano
misure vere e
fondi per
portare il
Paese fuori
dal ritardo
tecnologico
secondo. Ilnostro Paese occu­
pa il terzultimo posto anche
nella classifica compilata da
McKinsey secondo il suo "In­
ternet leadership supplyin­
dex", che misura il contributo
di un Paese all'interno del­
l'ecosistema globale della Re­
te.II valore ottenuto dall'Italia
è 19. La Germania è a 25, la
Francia a 27, la Gran Breta'gna
a39. Tra gli aspetti considerati
dall'indice, la "preparazione
al futuro ", ossia una rnisura an­
che degli investùnenti in ricer­
ca e sviluppo effettuati. I1risul­
tato dell'Italia è parti colar- .
mente negativo:, 8 punti con­
tro i 23 della Francia, i 27 della
Gran Bretagna e i 31 della Ger­
mania. Ilprimo posto spetta al­
la Svezia, con 87. E totalizza,
quindi, un punteggio 'Più di
dieci volte superiore al nostro,"
L'Italia è penultima pUre nella
classifica compilata sempre
da ~1cKinsey secondo il4F In­
ternetecosystemindexchemi­
sura quattro aree chiave dello
sviluppo del digitale: capitale
umano, capitale finanziario,
infrastrutture e ambiente di
business.'I! risultato ottenuto
dall'Italia è 31, contro il 76 de­
gli Stati Uniti, che occupano la
prima posizione. I dati, quin­
di, parlano chiaro: l'Italia spro­
fonda nell'arretratezza. Con
un danno che non è solo di im­
magine, ma anche economi­
co: da qni al2015, sottolinea il
Boston Consulting Group,
l'Italia si gioca 18 miliardi di
euro di Pil proprio nel campo
delle nUQve tecnologie. C'è
quindi bisogno, più che mai,
di una vera e propria manovra
digitale. Che riporti il Paese
nella modernità e faccia cre­
scere, finalmente, !'Italia.
Valerio Maccari
51
FEDERAZIONE ITALIANA EDiTORI GIORNALI
. Data
Pagina
Per illuagazine Editoriale Duesse 270 luila copie fra carta e internet
Best Movie, dieci anni f\'~
festeggiati con Universal
E. T. ,Ritorno al futuro, Schindler's List, il gladiatore
e Cattivissimo me.
In edicola, Best Movie diffonde attualmente «oltre
a dieci rumi a fianco dell'appassionato di
60 mila copie, a cui si aggiungono le 90 mila presenti
cinema, in edicola e nel multisala, ancor
in 100 multiplex dei due circuiti The Space e Uci
più da quando sono esplosi internet e i ta­
Cinemas», ricorda Sinopoli. Ma come si diceva, per
blet. È con questo spirito che Best Movie, il
avere un quadro completo, bisogna considerare an­
mensile di cinema di Editoriale Duesse, presieduta
che le pubblicazioni digitali: sono "più di 140 mila»,
da Vito Sinopoli, festeggia i suoi primi due lustri
infatti, le applicazioni Best Movie Magazine e Best
di vita e una diffusione a quota 270 mila copie, con­
Movie International scaricate da AppIe iTunes
siderando tutti i formati,
(in netta maggioranza) e da l\ndroid Market,
cartacei e digitali. Ma il
mentre i dOV'l.nload di iBestmovie (qui prevale
decennale di Best Movie
Android) hanno superato le 40 mila unità. Sem­
è anche l'occasione per
pre sul web, Best Movie (vvv.'W.bestmovie.ìt) può
celebrare il centenario
contare su CITca 600 mila utenti unici mensili,
di Universal Pictures, la
«di cui 62 mila iscritti alla nostra newsletter
major con cui il magazine
settimanale», aggiunge il
di settore più diffuso nel­
presidente di Editoriale
la Penisola ha stretto una
Duesse, "e oltre 27 mila
partnership, in particola­
iscritti alla nostra pagi­
re con la divisione HOIIle
na Facebook, un numero
enterlainment.
superiore a quello dei fan
il risultato è un nume­
di Premiel'e (la rivista di
ro speciale con 50 pagine
riferimento in Francia,
dedicate agli ultimi dieci
in orbita Lagardère, con
anni di cinema e ai suoi
26.791 amici, ndr)>>.
protagonisti, arricchite da
Il mondo del cinema,
copertine
di
Best
dieci copertine da collezio­
raccontato
da Best Movie
Movie e una delle
ne, che rendono omaggio
attraverso i film che han­
pagine dedicate
ai film più significativi
no fatto storia e condizio­
ai titoli di culto di
del decennio: da Avatar a
nato il futuro dell'ottava
Transfonners, Il cavaliere
Universal
arte, continua dunque a
oscuro, Star Wars, Il signo·
rappresentare un forte richiamo per lettori e in­
re degli anelli, James Bond, IIarry Potter; I Pirati dei
serzionisti. Lo conferma anche il fatturato della
Caraibi, Twilight e Spider-Man. Le copertine sono
raccolta pubblicitaria cartacea, "i cui risultati nel
accompagnate da altrettanti poster di titoli culto
2011 sono in linea con quelli raggiunti l'anno pre­
di Universal, realizzati dalla «Casa del Globo» in
cedente», dice Sinopoli, «mentre quella su internet
esclusiva per Best Movie per celebrare dieci film che
è raddoppiata nello stesso periodo» ..
hanno fatto la sua storia e quella del cinema stes­
_-© Riproduzimw riseruata--ll
so: La mummia, Il letto racconta, Psyco> Lo squalo,
DI ALESSIO ODI!'<'1
D
FEDERA,ZIONE ITALIANA eDITORI GIORNALl
Data
Pagina
Campagna da 300mila euro
La Raiè in crisi
ma strapagagli spot ::: ENRICO PAOLI
Il III lì Certo, non sarà il siluro che affondaviale Mazzini, però rÌ­
sçWadi aprire una bellafalla nellanave Rai. La tvdiStato, infatti,
avrebbe affidato alla società McCann Erickson -300 mila euro il
costo degli spot -la realizzazione della campagna sull'abbona­
mento,non sfruttando lerisorse interne. Unaltro capitolo delli­
bro degli sprecW legati alle commesse esterne, che pesano sul
bilancio dell'azienda, mentre sui dipendenti si abbatte la scure
deitagli.E visto che il canone è latassa più odiata dagli italiani,la
Ra.i avrebbe potuto spendere meglio i nostri soldi.
Intanto oggi in Cda è in prograrnrna lo. disfidasulla nomina
del direttore del Tgl. Stando al copione presentato in commis­
sionediVìgilanza dal direttore generale, Lorenza Lei, Pdl e Lega
_salvo sorprese dell'ulÙillo minuto -voteranno per la conferma
di Alberto Maccari alla guida del Tgl, dipendente Rai già pen­
sionato, ma mantenuto in servizio per assenza di alternative. O,
molto più realisticamente, per stoppare il blitz della sinistra che
vorrebbe Mario Orfeo oMarcello Sorgi alla guida dell'informa­
zione dell'ammiraglia della tvpubblica. La sinistra, quindi, vo­
terà contro Maccarinella convinzione che lo. scelta{(a tempo» -il
{(contratto è rescindibib ha specificato la Lei ~ sia una sorta di
golpe. Per questa ragionePaolo Garimberti, presidente del Cda,
è pronto a dare le ilimissioni facendo saltare il banco, mentre
Nino RizZo Nervo, indicato dalla sinistra, ha armunciato azioni
legali contro tutti. Soprattutto nel caso in cui il voto del consi­
gliereAntonio Verro,espressione delPdl, dovesse rivelarsi fon­
damentale. Per Rizzo Nervo ilnodo dell'incompatibilità -Verro
è statò nominato deputato il17gennaioscorso essendo il primo
dei non eletti - è tale dainficiarne ilvoto. Econtro questo quadro
politico ha fatto sentire la sua voce anche il presidente della
CorrUl1Ìssione di vigilanza, Sergio Zavoli. «Non è mai accaduto
che il· direttore della principale testata del servizio pubblico
venganominato da una parte soltanto del consiglio, eforse co­
me sèambio per altri incarÌcW». Chiaro ilriferimento allanomi­
na diAlessandro Casarin allaguida della Tgr.
13
FEDERAZI.ONE iTALIANA EDiTOR] GlORNALI
. Data
I
Pagina
3 1 GEN. ZOlZ
20
'?,-o
I gruppiFer e Hi-Media hanno acquistato per 150 mila euro il giornale economico vicino alfallimento
Francia~
la Tribune saluta e chiude Il quotidiano rinasceràcome sito web e settimanale cartaceo
DI
MARco A. çAPIS~
a Tribune vi saluta!
Tra le mani avete
l'ultima. edizione
artacea» del quo­
tidiano: titolo e articolo di pri- '
ma pagina (su sfondo nero con
l'immagine di una fiaIrJ.D.la che
brucia della carla) espnmono
tutta la disperazione dei re,dat­
tori di un giornale che ch,iude
dopo 27 anni d'infonnazIOne.
La testata economica frances~
ha dovuto dire addio ieri ai SUOI
lettori, dopo aver cer.cato ~ lun­
go e invano un cavahere blanco
per evitare il fallime~to.
.
Alla fine, è dovuto mterven:t­
re il tribunale del commercIO
di Parigi che ha stabilito pri­
ma un periodo di amministra­
zione controllata nella tarda
mattinata di
scelto la
nuova proprietà tra le uniche
due cordate che si sono fatte
avanti all'ultimo. I nuovi pro­
prietari della Tribune saraD:­
no ufficialmente da domam,
Fr~nce économie régions (Fer)
e Hi-Media, rispettivamente
un gruppo editoriale del ?u~
della Francia e una socleta
«
web specializzata nei
pagamenti online. Fer e
Hi-Media hanno paga­
to la Tribune 150 mila
euro, ma investir~o 7
milioni per il suoruan­
cio. Rigettato invece il
progetto di acquist? de
La Financière patnmo­
niale d'investissement
(Lfpi),fondo d'investi­
presieduto da
Gilles Etrillard (ex
Lazard Frères) e çliretto
da Jerome Balladur.
Il loro progetto edito­
riale è far rinascere il
quotidiano cartaèeo come
sito internet aggiornato
dalle 6 del mattino alle
di sera e,
nelle vesti di settima­
nale di
in uscita
ogni venerdì.
prima
uscita del periodico è in
programma per il prossimo 6
aprile, con una tiratura di 100
mila copie (i dati più recenti
sulla di:flbsione del quotidiano,
lo scorso novembre, registrava­
no 65,3 mila copie vendute in
media). In rete, invece, wwvv.la­
tribune.fr conta su 2 milioni di
visitatori
ma fébietti­
vo per il 2013 è toccare quota i
3 milioni.
.
'
,La nuova proprietàman­
terrà 50 dei precedenti dipen­
denti, di cui 31 giornalisti, su
un organico iniziale di 165 la­
voratori. Di questi ultimi molti
hanno lavo­
rato fin dall'inizio alla Tribune,
come Isabelle Croizard, che
nell'articQlo Morituri t;erifLlutant
descrive l'avvio dell'attività, in
centro a
nel gennaio del
1985 all'interno di un palaz­
zo di'prestigio in cui aveva~o
dovuto stendere però cartOID e
davanti al portone "presi
in prestito» dai vicini, per evi­
tare che i giornalisti si rompes­
sero le braccia -scivolando sul
ghiaccio del cortile. Croizard
ricorda, poi, che la Tr~bune
nasce come Tribune de Z:écono­
mie,
della sera ideato
da <<Un collettivo di Galli».
Da
momento in poi, la
Tribune diventa
più tormentata. La prima crisi
arriva nel 1993 e finisce col pas­
di proprietà al gruppo
Lvmh, guidato e con­
trollato da Bernard Arnault.
Nel 2007 è di nuovo la volta di
un nuovo editore:.Alain Weill
che vuole puntare sulle siner­
gie col suo gruppo audiovisivo
N extRadioTv. Gestione, però,
che dura poco e nel 2010 Weill
cede la testata per la cifra sim­
bolica di un euro al suo diretto­
re generale Valérie Decamp,
ultimo editore del quotidiano
economico.
- - © Riproduzione riseroata---ll
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI IData
I Pagina
Pertes&Profits I CHRONIQUE
PAR JEAN-BAPTISTE JACQUIN
Le prix de l'info
({ la Tribune»
'est à n'y rien comprendre
de 1'économie. Les deux can­
didats à la reprise du quoti­
dienLa Tribune, entre lesquels le
tribuna! de commerce de Paris va
trancher lundi go janvier, offrent
respectivement 150 000 et 1mi!­
lion d'euros. Il y a dix-huit mois,
Valérie Decamp avait acheté,
pour 1 euro, 80 % du capital à
Alain Weill. Le patron du groupe
NextRadioTV (RMC, BFM TV, etc.)
avait lui-meme acquis 100 % de
La Tribune en février2008 pour
1 euro auprès de LVMH. Le groupe
de luxe, trop content de se débar­
rasser du challenger des Echos
qu' Hvenait de racheter à prix
d'or, avait laissé à La Tribune
45 millions d'euros de trésorerie
nette. Bref, plus la situation de la
presse se dégrade,plus les perspec­
tives de La Tribune s'assombris­
sent, et plusl'affairevautcher!
Une aberration économique
qui touche un quotidien... écono­
mique. Certes, reprendre à la bar­
re du tribuna! de commerce a des
avantages : le repreneur n'a pas à
financer les licencìements qui
vont touchef7o % des 165 salariés
dans 1'offre socialement la
«mieuxdisante». Ce n:est pas suf­
fisant pourexpliquer l'intéret de
France Economie Régions,asso­
cìée avec Cyri1 Zimmerrnann,
PDG de Hi-Média, d'une part, et de
la Financière patrimoniale d'in­
vestissements, de Gilles Etrillard
et Jéròme Balladur, d'autre parto
IIs sont prèts à mettre de l'argent
surun projet, sur une marque,
La Tribune, dont Hs pensent qu'el­
le est un actif avec du potentiel
sur le marché de l'inforrnation
économique. Ils prennent des ris­
ques, ils sont entrepreneurs.
M.Weill, qui n'a pas pris lemoin­
dre risque financier dans 1'affaire,
avait fait un pari ambitieux pour
La Tribune avec une rédaction ren­
forcée pour élargir son lectorat. Il
a investi l'argent à contre-cycle, a
raté son pari et s'en est allé sur la
pointe des pieds. A mille lieues de
l'attitude qui est la sienne quand
Une aberration
économique qui
touche un quotidien...
économique
il batit son groupe audiovisuel.
Un entrepreneur, fUt-il excellent,
ne gère manifestement pas de la
meme façon une entreprise
quand ce n'est pas avec son
i argent. Quant àM
Decamp, elle
revait d'une plus-value rapide.
Echec. La logique économique
reprend ses droits. Bien trop tardi­
vement pour éviter la disparition
du quotidien dès la semaine pro­
chaine. Restera un site Internet.
I
Le pluralisme et le dynamisme
de l'inforrnation économique en
feront les frais. Or la qualité et l'in­
dépendance de !'Ìnforrnation sont
des éléments de la eompétitivité
des acteurs de l'économie et done
du pays. Un sujet qui, parait-il, est
prioritaire aujourd'hui..
ffi
'
I
[email protected]
ITALIANA EDITORI GIORNALI
pr
<
Data
BEN. Z01Z
I
. Pagina
Quante grane suI tavoIo d-I PeIuHo
<
Il governo ha deciso di dare a Paolo Peluffo anche l'incarico
di sottosegretario per l'Editoria, un bel fardello di problemi a partire
"[ egla
. t
d aI ma Iumore de Il a Fleg per I'[ t ra tt amen t o pnvi
o 'riserva t o
agli edicolanti dal decreto liberalìzzazioni
rappresentanti degli edito­
ri riuniti sotto le bandiere
Idella
Fieg ci sono rimasti dì
stucco quando il 20 gen­
naio, dopo una lunga gior­
nata passata ad aspettare il
testo del decreto sulle libe­
ralizzazioni approvato dal
governo Monti, hanno letto
quello che li interessava di­
rettamente e cioè la parte
dell'articolo 39 relativa alla
1iberalizzazione del sistema
di vendita della stampa qua­
tidiana e periodica".
A dicembre sembrava che
il governo volesse aprire il si­
stema distributivo dei gior­
nali anche ad altre attività
commerciali, per cui i sinda­
cati degli edicolanti Snag,
Snater e SinagilCgl (che dal
18 gennaio ha un nuovo se­
gretario generale, Giuseppe
Marchica) avevano minac­
ciato tre giorni di sciopero,
sospesi solo dopo un incon­
tro con l'allora sottosegreta­
rio all'Editoria Carlo Malin­
conico. TI 20
invece
è passato un testo che contiene molte delle richieste,
anche le più 'estreme', che
fanno parte delle annose ri­
vendicazioni degli edicolanti
nei confronti degli edìtori,
stabilendo nuove regole che
danno un nuovo e grande
potere decisionale agli edico­
lanti. Con le nuove norme,
infatti,
edicolanti potran­
no rifiutare prodotti comple­
mentari forniti dagli editori e
dai distributori, potendo al­
tresì vendere qualunque al­
tra prodotto. Inoltre, potran­
no praticare sconti sulla
merce venduta e defalcare il
Una manifestazione dei giornalisti contro i tagli al contributi per l'editoria; Paolo Peluffo,
~~ttosegretario a Informazione, Comunicazione e Editoria; Giulio Anselmi, presidente della
leg; Armando Abbiati, presidente dello Snag, Sindacato nazionale autonomo giornalai della
Confcommercio (foto StudioFranceschin).
valore del materiale fornito
~fu:;~o;:~~~~~:~::~~~
delle successive anticipazio­
ni. TI provvedimento stabili­
sce anche che, "fermo re­
stando gli obblighi previsti
per gli edicolanti a garanzia
I del pluralismo informativo,­
l'ingiustilicata mancata for­
nitura, ovvero la fornitura in­
giustificata per eccesso o di­
fetto rispetto alla domanda
da parte del distributore co­
stituiscono casi di pratica
commerciale sleale". Infine,
'1e clausole contrattuali fra
distributori e edicolanti, con­
trarie alle disposizioni del
presente articolo, sono nulle"
e "non viziano il contratto".
Non era quanto si aspetta­
vano gli editori dal governo.
La
vorrebbe infatti una
modernizzazione dell'intero
sistema distributivo su cui,
stando almeno alle dichiara­
zioni dei sindacati, sono
d'accordo anche gli edico­
lanti e i distributori perché
ce n'è un gran bisogno. Di
fronte al ridursi delle vendi­
te di quotidiani e periodici
si calcola che in dieci anni il
giro d'affari a prezzo di co­
pertina sia sceso da 4 mi­
liardi a 3. Una perdita secca
di un miliardo di euro che
ha inciso sull'intero sistema,
I che mostra evidenti segni di
crisi. A maggio 2011 dopo
110 anni di attività ha chiu­
so il distributore nazionale
A&G Marco; inoltre da anni
si assiste alle chiusure e fal­
&":lenti di distributori locali
ridotti da 350 à 120 aziende,
e sono migliaia le edicole
che hanno tirato
lè sara­
cinesche.
CompetenÌe per il gover­
no sulla questione, molto
delicata, era il sottosegreta­
rio alla presidenza del Con­
siglio per l'Editoria Carlo
Malinconico, già presidente
della Fieg, e dunque con
buona conoscenza dei pro­
--+
PRlMA/GEN"NAIO 2012 - 27
SEGUE ITALIANA EDITORI GIORNALI
IData
I
GEN. 2012
• Pagina
I
S EG U E
--+
blemì del sistema editoriale
e distributivo italiano (si era
anche intravisto il conflitto
di interesse tra il suo vec­
chio ruolo e quello governa­
tivo). Le sue diillissioni (per
Ui'l.a vacanza pagata dal co­
struttore Francesco De Vito
piscicelli per conto di Ange­
lo Balducci) ha rimesso tut­
to in discussione, Ora le de­
leghe di Malinconico sono
state affidate a Paolo Pe­
luffo, che le unisce a quelle
all'Informazione e comuni­
_cazione, La sua nomina è
avvenuta il 20 gennaio, pro­
prio lo stesso giorno della
1enzuolata' sulle liberalizza­
zioni che con l'articolo 39
gli ha subito servito una bel­
, la rogna di benvenuto.
Ma tutto lo scenario di la­
voro che si presenta al neosottosegretario è denso di
problemi da risolvere, a par­
tire dalla situazione dram­
matica che si è venuta a
creare per i drastici tagli dei
contributi pubblici all' edito­
ria decisi lo scorso agosto
dall'allora mL'listro Tremon­
ti e che hanno già portato al­
la chiusura di Liberazione.
"Stanno morendo cento
giornali", è il titolo dell'ap­
pello lanciato al presidente
del Consiglio Monti perché
trovi una soluzione alla cata­
strofe annunciata, e L'1tanto i
giornali colpiti hanno mani­
festato il 19 gennaio a Roma
con il sostegno della Fnsi,
Oltre al problema dell'emergenza economica, c'è
la questione spinosa della ri­
pulitura per distinguere sul­
la base di rigorosi criteri le
testate che svolgono un ser­
viziò informativo e hanno
una reale diffusione in edi­
cola. Era un progetto da an­
ni suJla scrivania del sotto­
segretario all'Editoria del
governo Berlusconi, Paolo
Bonaiuti, e che adesso si
spera Peluffo porti in porro.
Forte di lunghe esperienze
in importanti ruoli istituzio­
nali, peluffo ha iniziato a la­
vorare al Messaggero nel
1988 per poi passare nel '94
a fare il capo dell'ufficio
Consiglio, e :n
è sta(312mila euro) della Editing
to a capo del di.jJartimento
Italia.
per l'Editoria dal 2006 al
E infine, cigliegina sulla
2008. Dunque ha già una
torta per Peluffo, la conte­
certa conoscenza della mastazione scoppiata intorno a
teria.
Radio Radicale perché il de­
Basta scorrere gli otto
creto 'rnilleproroghe', appro­
elenchi dei beneficiari dei
vato dal governo Monti pri­
contributi, pubblicati dalla ma di Natale, prevede a fa­
presidenza del Consiglio, per vore dell'emittente che da
rendersi conto che per fare
ac'l..rll trasmette le dirette dei
pulizia si dovrà lavorare di lavori parlamentari 7 milio­
bisturi e di machete. Kel
l'i di euro che per la prima
mo elenco, quello dei quotivolta vengono erogati dal
diani editi da cooperative di rondo per l'editoria. La cosa
giornalisti, la testata che ri­
ha fatto infuriare
editori
ceve più contributi dopo Il in guerra per le provvidenze
Manifesto (3 milioni 740 mi­
e anche gli esponenti del Pd,
la euro) è l'Avanti! (2 milioni U:l emendamento presenta­
530mila), all'epoca in cui era to dal deputato Pd Roberto
edito e diretto dal faccendie­
Zacca.'"Ìa chiede di rivedere
. re latitante Valter Lavitola. la questione, proponendo
Nel secondo elenco (quoti­
che il servizio di trasmissio­
diani editi da imprese che ne radi ofonica dei lavori
fanno capo a cooperative, parlamentari sia affidato
fondazioni o enti morali) ci tramite una gara pubblica.
sono testate di vario tipo coClaudio Cazzo9J
me Avvenire (5 milioni 871mila euro), Italia Ouvi (5 milioni 263mila) e S~~ola Snals (1 milione 716mila). Seguono cinque quotidiani italiani pubblicati all'estero e poi i giornali delle minoran­
ze linguistiche, tra cui il Do­
lomiten (1 milione 568mila euro) di Bolzano. Tra i pe­
riodici, testate d'informazio­
ne come Ca/1a, Lefi, Rasse­
gn.a Sindacale, Tempi, Trenta Gian'!.!, ma anche riviste spe­
cializzate in musica e turi­
smo come J am, Mare e Mon­
ti, Mucchio Selvaggio, Suono Stel'eoIli-Fi. il sesto elenco riguarda gli organi di partito: L'Unità (6 milioni 377mila euro), La Padania (3 milioni 896mila), I Europa (3 milioni 527mila),
Liberazione (3 milioni
'340mila). Vengono poi le te­
state di gruppi politici tra­
sformatesi in cooperative
prima del 2002, tra cui Fo­
glia (3 milioni 441mila eu­
ro), Il Denaro (2 milioni
455rnila) e Ovinione delle li­
bertà (2 miÌioni). Infine,
l'elenco più hmgo, quello dei
periodici di cooperative ed
enti morali, dove in testa fi­
gura Sprint e Spari (506rnila
euro), settimanale del calcio
n
,
stampa di Palarzo Cbigi con \. giovanile e dilettantistico
la nomina di Carlo i\.zeglio
piemontese e lombardo, seCiampi alla presidenza del
guito da Quaderni di Milano
I
L____________________________~
ITALIANA EDITORI GIORNALI
Data
- - BEN. ZOlZ
Pagina
.
E
Poligrafici, contratto dilemma in un clima che sfiora la pura disperazio- com, "che si riferisce a qualche mese fa e che
'/ ne che i poligrafici dei quotidiani e delle purtroppo oggi va già aggiornato sottraendo
agenzie di stampa si preparano a rinnovare il alcune decine di addetti che nel frattempo
contratto nazionale di lavoro scaduto nel sono già usciti dalla produzione".
maggio 2011. n primo incontro con Fieg e
Su tutti, il problema-macigno che devono
Asig, l'associazione degli stampatori di quoti- affrontare sindacati, Fieg e Asig è quello del
diani, si terrà entro la prima settimana di Fondo Casella, il fondo previdenziale integra­
febbraio e servirà a mettere in tavola le carte tivo dei poligrafici, costituito nel 1954, che
di un séttore che più che sulle prospettive di oggi naviga in brutte acque, con uno squill­
sviluppo si sta interrogando sulle possibilità brio di 3 punti percentuali tra entrate e usCi­
di sopravvivenza.
te annuali. Il motivo è presto
Un problema che si pongono
detto: a fronte dei 5.700 lavorasenza giri di parole gli stessi
tori attivi ci sono 15mila polisindacati di categoria, Uilcom
grafici pensionati.
Uil, Fistei Cisl e Slc Cgil: "n priIl fondo è composto da una
mo interrogativo da porci è soparte a capitalizzazione (nuovi
stanzialmente come questo setassunti dal r gennaio 1995) e
tore possa reggere a fronte del­
dall'altra a ripartizione (dipeo­
la continua trasformazione tec­
denti in servizio al 31 dicembre
1994). L'aliquota contributiva
nologica, considerando che es­
so è costituito da 91 centri
del fondo è pari al 25,55% (in
stampa, Il agenzie di informabuona parte a carico di Fieg e
rione e oltre 150 testate editoAsig), che aggiunta al 33% della
riali sostanzialmente strutturacontribuzione Inps porta il costo
te sul prodotto tradizionale". Se
previdenziale alla stratosferica
non bastasse, proseguono i sin­
sogiia del 60%. È per questo che
dacati, "in Italia siamo alle preRiccardo Catini
gli stessi sindacati ritengono
se con un mercato che, nel
"obbligatoria una profonda
2007, si posizionava con una tiratura nazio- riforma del sistema".
nale di circa 6,8 milioni di copie giornaliere e
È probabile che tra gli altri aggiustamenti
oggi è arrivato a 4,5 milioni. E con i problemi possibili si passi al sistema contributivo per
congiunturali legati alla crisi economica che tutti, con l'obiettivo finale di rimettere in
si sommano ai problemi interni al settore, equilibrio il fondo nei prossimi anni. "E sem­
con il calo dei ricavi della diffusione a cui si pre che i ;lavoratori attivi non scendano sotto
aggiungono il calo della pubblicità, l'aumen- i 4.700", dice Catini, "altrimenti il fondo non
to del costo delle materie prime e la diffusio- potrà comunque reggere". Dura anche la po­
ne in crescita esponenziale delle nuove piat- sizione della Fieg (il capo delegazione è Al­
taforme digitali".
berto Donati), che si prepara a presentare
Ciliegina sulla torta: "In Italia c'è una capa- una sorta di (contro piattaforma' con i punti
cità produttiva costituita da oltre 150 rotative che ritiene essenziali, tra i quali figura ai pri­
e si tratta di una capacità sovrabbondante ri- missimi posti la sistemazione definitiva, in
spetto alla produzione media giornaliera dei qualsiasi modo, del Fondo Casella.
quotidiani italiani". Ciliegina sulla torta bis:
Per quanto riguarda la parte economica, i
"I lavoratori attivi sono scesi a 5.700 contro i sindacati chiedono un aumento medio lordo
7.000 de12008". Un dato, spiega Riccardo Ca- intorno ai 100 euro. tini, segretario generale aggiunto della UiIGiuseppe Lisbona 29
ITALIANA EDITORI GIORNALI
.Data
I
• Pagina
Mondadori vince il braccio
di ferro sulla distribuzione
Presstalis, la società che distribuisce in Francia il 75% dei
periodici e la totalità dei quotidiani nazionali (quelli
locali e regionali si distribuiscono autonomamente), non
è riuscita nell'intento di fare del contenzioso con
Mondadori France un precedente capace di dissuadere gli
editori a passare all'unico distributore concorrente, le
Messageries lyonnaises de presse (Mlp). :LAutorità che
in discussione da su­
regola la distribuzio­
bito l'agibilità. E
ne della stampa
l'ipotesi di un possi­
(Ardp) ha infatti con­
bile fallimento terro­
validato l' 11 gennaio
rizza i dirigenti dei
la legittimità giuridi­
quotidiani nazionali,
ca della decisione
che vedono minac­
presa da Ernesto
ciate le buone vendi­
Mauri, presidente di
te della prossima pri­
Mondadori France,
mavera quando per
di trasferire da Pres­
tre mesi - da aprile a
stalis alle Mlp tre dei
- l'attuali tà
principali periodici
dominata dalle
dell'editrice: il setti­
elezioni presidenziali
manale Grazia e i
e legislative. "Sarà,
mensili Biba e Top
Santé. Le altre testate Ernesto Mauri, presidente di ma perché devo far­
Mondadori France.
ne le spese io?", ha
del gruppo restano dichiara to M a uri
clienti di Presstalis, che, forse esagerando, ritiene che
di cui Mondadori è socio e mem­ la decisione gli farà risparmiare
bro del consiglio di amministra­ un milione di euro. Invocando il
zione: il danno sarà quindi limita­ to a meno dell'l % del fatturato del diritto alla concorrenza, l'Ardp
ha dato ragione. La decisione
distributore, che è di circa 2 mi­ dell'Autorità apre le porte, se non
liardi annuÌ. incoraggia, altre defezioni: già si
Dietro questo conflitto, che per
parla del settimanale Le Paint
settimane ha agitato le acque già
(marzo) e di mensili del gruppo
poco tranquille della stampa fran­
Marie Claire.
cese, c'è lo stato di crisi profonda
in cui versa Presstalis (l'ex Nmpp,
Nouvelles messageries de la pres­
se parisienne, nome che ha porta­
to per decenni), la messaggeria
cooperativa nata dopo la seconda
guerra mondiale con la
Bi­
chet che obbliga gli
a di­
stribuire la stampa esclusivamen­
te attraverso società cooperative.
Presstalis ha appena votato
all'unanimità un piano di ristrut­
turazione - l'ennesimo - che do­
vrebbe portarla in utile nel 2015,
ma la perdita di clienti a favore
del suo concorrente lionese, che
tariffe inferiori, ne mette
48 PRlMAJGENNillO 2012
- ­ BEN. 2012
ITALIANA EDITORI GIORNALI
Data
BEN.
Pagina
DI ALESSANDRO ARAlMO*
134
,
Gli editori Usa vogliono fare affari co~n~)_To_u_ll_u_b_e_ _ _ _- I
el corso dei decenni abbiamo as­
sistito a molti tentativi
edi­
tori della carta stampata di entrare
nel mondo della tivù. Il più grande
caso di successo è stato probabil­
mente quello di
Murdoch
che, partito come semplice giornali­
sta di un quotidiano locale australia­
no, ha costruito un impero editoriale
e televisivo a livello mondiale.
Prima dell'avvento di Internet, il
connubio più classico è stato quello
tra tivù e quotidiani, mentre si è
sempre rivelata problematica !'inte­
grazione tra video e stampa
disa­
ca; da noi si ricorda ancora
strosa
di Mondadori con
Rete 4.
l'arrivo di Internet e lo
sempre più tematico della
e in parallelo la necessità
per
editori della carta stampata di
trovare nuove opportunità di busi­
ness, le cose hanno incominciato a
cambiare sia all'estero sia in Italia. Il primo passo d'avvicinamento
importante è stato fatto, con risulta­
ti alterni, negli Usa sulle piattaforme
via cavo e Internet, dove operatori
come Meredith hanno da tempo
un'importante presenza con canali e
programmi tematici; ora altri si
stanno muovendo in maniera deci­
sa, come Condé Nast che ha recente­
mente assunto Dawn Ostroff, già
president di Cw Cable Network, per
guidare la creazione, produzione e
distribuzione di contenuti 'video ori­
ginali basati su brand e contenuti
Condé Nast. In ltalìa due
gruppi come Rcs e Class hanno inve­
stito da tempo su canali tematici via
satellite facendo leva sui propri
brand, anche se troppo spesso que­
ste iniziative sono state gestite come
collaterali al business core e non in­
tegrate in maniera sinergica.
Di fronte al travolgent~ svil.uppo di
Internet
editori hanno incomin­
ciato a
conto dì tre cose fondamentali: la carta non riesce più ad
assicurare la profittabilità del busi­
ness e del brand, non si può più fare
a meno del video e inoltre il business
editoriale sottostante a un brand de­
ve essere considerato nel suo insieme e
in maniera
su
tutte
piattaforme attraverso le
quali il brand e i contenuti a esso
connessi vengono distribuiti. Gli edi­
e alla
emergono rispetto
alla massa di contenuti e brand che
bombardano in maniera conti­
nua 1'audience di riferimento.
In questa
si inserisce la
corsa degli editori americani per lan­
ciare canali video nell' ambito del
nuovo
di cento canali vi­
deo tematici proposto da YouTube.
Questo palinsesto vedrà la conviven­
za di canali nativi e
di canali
tori cartacei devono svilupparsi sul
resse presso la web community
maggior numero di piattaforme
sibili puntando su pochi brand
che grazie alla qualità dei contenuti
cento canali che saranno selezionati.
Bearst, che
produceva oltre 150
video al mese e circa mille ore di
N
John Loughlin, executive vice president
di Hearst.
editi da
vari editori che
già ammnciato
coinvolgimen~o
il loro
nell'iniziativa, come per esemplO
Hearst, Rodale, The Wall Street Jour­
Motor Trend, Meredith, Vice e
altri. Il successo non è affatto sconta­
to e richiederà nuove competenze,
budget grandi abbastanza per attrar­
re l'audience, ma ottimizzati anche
rispetto all'attività core, onde
re un ritorno rapido alle
le offerte di advertising
con nUOvi formati video per propor­
li agli investitori tradizionali.
Ma perché
editori cartacei si
ora su YouTube?
Loughlin, executive
vice
di Hearst, YouTube
per
prima volta ha dimostrato di
voler investire e
in termi­
ni finanziari e
per assicurare un sostanziale livello di inte­
i
all' anno, ha deciso di
sulla nuova piattaforma
YouTube due nuovi canali: il primo
dedicato alla moda e alla bellezza,
sforzo
delle testate Co­
smoDolitan,
Bazaar, Marie
Clai;'e e
oltre che del sito
Realbeauty,com; secondo dedicato
al mondo dell'auto, come sforzo con­
delle testate Car & Driver,
& Track e
Mechanics.
Questi canali potranno contare su
una cinquantina di ore all'anno di
produzione originale integrate dalle
produzioni video già previste per siti
e tablet dalle varie testate coinvolte
nelle due iniziative. I nuovi video,
dopo un periodo di esclusività su
YouTube, saranno disponibili su tut­
te le property digitali di Hearst. La
pubblicità sui canali sarà venduta
principalmente da YouTube e da
di
Google, anche se il
Hearst prevede
opportu­
nità di sinen':Ìe commerciali. Ancora pii;: impegnativo sembra lo
sforzo produttivo di Meredith, editore
americano già da tempo presente nel
mercato delle tivù tematiche, che pre­
vede di lanciare un canale,
con
ben sette serie televisive
proVideo
dotte da un team dei
rivolte alle dorme americane,
Se Meredith ha deciso di produrre
in proprio i suoi
Rodale, l'edi­
tore di Men's Health,
invece deci­
so di creare una joint venture con la
casa di produzione tivù Berman­
Braun per realizzare due canali te­
matici, uno sul cibo e uno sul well­
ness, con format da 5-6 minuti setti­
manalì e flash da 30 secondi giorna­
esclusivi per 18 mesi sulla
taforma YouTube. La raccolta sarà
affidata a Google, ma non in via
esclusiva.
anche il leader del
mercato americano, Time Inc., ha
deciso di entrare sulla piattaforma
YouTube sotto il brand InStyle, in
partnership con la casa di produzio­
ne Magical Elves, per produrre un
canale di moda e bellezza chiamato
'Little Black Dress'.
È evidente che siamo ancora in
una fase di grande sperimentazione,
ma l'impressione è che la nuova piat­
taforma video di YouTube potrebbe
rivelarsi molto interessante per
editori che vorranno investire nei
ro brand più forti per creare
si­
stemi di business multimediali inte­
grati di successo.
(" senio,. Panne,. Rolanà Berger )