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FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI RASSEGNA ST 31 PA GENNAIO 2012 FEDERAZI.ONE ITALIANA EDiTORI GIORNALI '. Data S' :I 3 1 BEN. 20·12 Pagina. fVu?vef!so'rse qsostegno delièttote;1lMessagger9.7èsù.penèr,eséi«ti:a45,bIManttestodttìàitai1risehi()' ·.E··.'ulorla~ .'.n., ··i.·.............'......:.•..'..' ..... '. . . .alHtl)~' . .~...,..•....,. . . . . . . . . . . . ,·. ·. ·. '.· . . ~." · .' ··ltl:,a>:·12()·:~1Illn '. ~.·,'.:·, .; '.~ '.~ ~,:.' ~ v ()12:~·sa· ·.···.·.·.2'·.:····.·.·.·.· •.-. ". . ,. ......•.....,......._...... ....•... :....•. ,•.......'.. . ·.,l' .•. .:....••.. . . . . . . . :.,.:..• . ,.................-. . . . . . . .•.-.....',,...•.•.'•;..•.. '.'.-• . .:. . . :-." ....,.......... '.: . .•. ...,.•,•'. •. .•..., -,".',". -..•.......'. . . •. .:. '. . . . . . . . . . . . . '.... /z) . .·. . .,. Libero; rurorJn1sta ,e'F~gU.;'s,;tto~'sd~~jJ~:'f;,;~b~t!2iQl Ò. .. ---,~; ,~~~" Fondi 20U), Li~;~,'iujhr. .' PlMAR,CÒ A CAPISANI · mista e'Foglio~otto~saìne~ . ~ aiuti ;pubblici aU'etllto- . na20 cresceranno'..Pe'l' 1'"an~ ~0u1.12, secondo quanto . . ns taa !tali O . . precedenti 53,5:illilio ~ ~gL, al preesistenti'si agcri ID di euro . '. b<ungeranno . · Questa ~la situa:zi~nE,iìri diveni: . re peri fondi 2012,lliéhtre anche sul frop.te degli aiuti2QIQ per sistono molti nodi,.da·sciogliete. ,Sono stati sblòcc;:ttì' (vedere lta :'lÌ/lOggide12811l2012)icon,tribu '. ti a una trentinadi testilt!.idopo. , glj'accertamentiajnministrativi . ;di rigore. Non hanno riCevUto; :lì~rò; il via libera' altri' gi0tnali : 6ggetto di indagine dell'A'Ufurità · per.lè garànzie nell.e c()D1iÌpica zioni(Agcom) o quellemattésa idi giudizio intrib1lI!ale:Nella li "sfaspiccano ilFoglio, Libero e il ·lliformista.Libero .Ii Riformista La sltuazlOnen:on è delle nii-' gliori anche perché, da questo . gennaio, è entrato mvigore il regolamentol:1onaiuti che ha fissato nUQ.viparametri per de 50~GO.mjÙont circa,'Preie~ati 'dal, tetmlnaregli aiutialle singole fondo Letta, e altri 15 milioni ot testate. I nUOTI criteri sono le tenuti davaritagliprevi~ti dal ·y~ndite reali'd.~llii,c6pi" l'oGCU governo~ ILtotale' superérÌìdi ' parione atempOID9,eterininato poco qUçlta 120 milioni di euro. garantita Ilelle:;rE!,dàzioni. Ilobiet- " Per sbloccare una parte:delle,p-. tivù è non sostellere.'.più cori sol sorse del fondo Letta(dedicato.· ,di pubblicim-orrii:dicheer;;istpno al~a !opertura dell~.e:ìri.ergé"Ìl- ' solo sullaciì.rtii e.:O.011 in edicol!i L ,. '-(O'suabbòp.arrìento).' i. ,.. ~~); ~~~~fa'~o,il precedente.di: ritornano-sotto_es.am~seinpre '.( ·::Siptocedèti(cas.olle;r casqeÌIl:. Ram.o R~dicale'a cui sono st~ti . ·base allostaD.zi.an1entO:comples- .... per .un possibilé~ Ieg'àme socIe-, des~mati 7 milioni di euro (per. ; sivodi fondi statali d:jBp~riibp:i. .' , t8rio che li ricondUITebbe·aJ~ l~ copeIturamediaticadei lavo. . parte dello stesso gruppo.GI1lp~ , :DalregoJ.ai:ilento13o~\lti,peroi< " n parlamentaìi), attinti proprio po che avrebbe così beneficiatp di ,··sonÌ> esclusi i gi.ornali di partitO . dal fondo Letta.> . ;., ',' cne continueranno a costittl.i.re un doppio aiutO pubblico, vietato . . ' dalla norrÌlativa. · una f~tta imPortantedi'risorsé.· Manifesto in pericolo e al . .::':~©jiprodrizione riseroata~ •.. da: spendère. Secolidogli '1,Ùtimi".".' ·"clati resicmponibili dalgoV'errio: '. 1l!"ess'(lggero 45 esuh~rì. COn" perl'ann02QOP, tra'igioinali . . CIrca; 12? mpioniadisposizione .. ofganìdipartito. e-movinienti ... I:er 1 editona si torna vicino al '.' politicièòxì.rappresentanià al· . ~ven(f dei contributi disponihili parlamentoitaliiiI.H.toeuropeo, ' l~o s~orso. Ma a questo sospi" si spazia dai S,o ìnilio.ni dièi.lrQ~ .'. ro di sollievo non corrisponde una dati aEuropamquasi4:nilliòni; . . salvezza de~~va per il compar della PiU.la.nia;dai quasi 3 milio-. to.A, conferma il caso del Mani · ID délSe'Còlo d'Italiq. finoai·6,4 per l'Unità: Coi contributi 2009;' fe~to,che; d.opo· biliilici~ . · se ne sopoan(iati via cosfcirca 28 milioru e chiuso in rosso per milioni di èu.ro,à béiéficio.allché' . un. debitopregressoancora da cligiomalÌèQmè cr.oiiache di li per :-estinguere. '. . 6 .mili'om.- di" euro, · beral,DemocraziG,;ciistiana, Ter n,ella s.econda metà di febbraio ra,PeupleiJaldotain, Socialista . nceverà l'ispettore delministe letl;)eZuku'nftì'fÌ Sudtirol.Non l'O del tesoro per verificare se ci che .tutti i giorÌìali di partito se sono. o }U:enp i presupposti della la passino bene, pèro:aLibera continuità,,"";'e . .c ,.;,." ..... ~.:edale.AlMessag·zìone; per esempio, si ragiona su . gero,:n:yec~!Vlen.e presentato in comefarsopravviverela testata. questi glO:rru lo stato di èrisi bien el'em1;òre perisaa unfub,koonli- '. nale Con esuberi saliti (rispetto ne, nooostàIite ì preceaeìitiaiuti .' ~epr~,visi~ni) a quota 45. per 3,3 milioni. . e '" " FEDERAZIONE ITALIANA E t)' Ifo R IG I .o R N A li UROPA Dala Pagina '! 1 queste testate è riconoscivta, <?ircola, rimbalza, crea opinÌone e contrasto. Insomma, funziona. Ma non remunera: Quelli che per leggere sono disposti a recarsi in edie-ola e spendere sono pochi, mentre la stragrande maggioranza di quelli che usufruiscono dei contenuti (magari di qualità, elaborati da Q1 \ strutture redazionali regolari dunque oneròse per quanto leggere) lo fanno gratis sulla re~e: e ormai ritengono la gratuità un diritto aèqulSlto, ,: Pur di averla garantita - si trattasse anche solo '. di spendere un euro - sono disposti a i'fcambiarla 'con meno qualità, con contenuti improvvisati, meno professionali, tanto il consumo è rapido e fofferta pressoché illimitata. La strada che porta a un sistema nel qùale la carta e fedicola siano presidio residuale (ma certificazione di qualità e solidìtà) è tracciata, inèludibile. Da solo però nessuno di nOI piccoli può percorrerla, moriremmo tutti nella transizione perché nasciamo con altre strutture, altri pesi, sostenibili (e a stento) solo con i ricavi della diffusione. Chiuso in ndazione alle 2.0,3 0 Certo, la pubblicità cresce a vista d'occhio sulla rete ma seguendo le ,stesse implacabili regole STEFANO MENICHINI SEGUE DALLA PRIMA chehannò consentito ai grandi giornali di. ...... _ - - - - - drogare la concorrenza e schiacciarci tutti, uno Foglio non. deve chiudere, va da sé. Per la dopo faltro, nel mercato tradizionale. qualità controversa delle idee e delle parole che Si sa che sopravviviamo per il sostegno produce, per la leva impareggiabile (Europa pubblico: come usarlo per la riconversione è il esclusa) di giovani talenti che educa, promuove tema di oggi e dell'immediato futuro. . e smista, per furticante presenza di un Non credo che la massa dei moralizzatori direttore e dei suoi cinici coetanei e complici, . con i loro opinion leader se ne renda conto, ma per smentire i quali occorre sempre migliorare la campagna contro i contributi pubblici se stessi, esercizio che solo gli stolti si all'editoria politica, cooperativa e di partito è il risparmiano. frutto più avvelenato a me talvolta pare Dopo di che non credo che il Foglio perfino l'unico - di quelfodioso neoliberismo chiuderà (intanto mi.interrogo su quanta parte del suo problema risieda nel più generale disarmo, politico e non solo, 'che Silvio . Berlusconi sta imponendo ai vari comparti del suo sistema di potere e di battaglia), però so che il suo problema è il problema di tanti alm, che pur non essendosi dati alle spese pazze ed . essendosi meritati nome, rispetto e ruolo, ciò nonostante non reggono furto della crisi, e tutti scrutano con scarsa lucidità e flebili speranze nelle prospettive offerte dall' ormai mitologico trasloco dall'edicola al web. . Il paradosso è quasi ovi,mque lo stesso. Più O meno condivisibile che sia, la produzione intellettuale e giornalisti~a di molte ---~ ~-_._-_ n SEGUE ,. rfPì~ f1!1 F E O" R AZI O N E ITAUA NA E (:rlfo R I G IOR NA LI EUROPA loata Pagina SEGUE selvaggio che in altri campi porta le medesimè persone a sfilare indignate nelle piazze. «Se non sai vivere nel mercato, è giusto che tu muoia» è la frase che :ini sento rivolgere sempre, da gente che non si permetterebbe mai di parlare così a un minatore del Sulcis, a un metalmeccanico di Termini Imerese, a un panettiere di Milano, a un orchestrale dell'Opera di Roma, a un attore del Valle. Siamo in tanti fuori dal mercato, forse ci sianio tutti, voglio dire tutti gli italiani: . vogliamo morire abbracciati? PUÒ disprezzare tanto il valore della produzione intellettuale, giudicandola non meritevole di tutela né di sostegno, chi magari in altra ;:;ede si straccia le vesti per il degrado culturale del paese (sempre colpa di qualcun, altro)? E dove possono trovare spazio i precari da tre euro al pezzo, formarsi nuove professionalità, competenze e intelligenze, se sù piazza rimangono solo i colossi? Si fa l'esempio notevole ma peculiare - del Fatto, che è nato e prosperà solo sulle proprie forze. Ma dal direttore in giù, quasi tutti coloro che ne fanno il Successo sono cresciuti dentro piccola, grande o grandissima editoria sovvenzionata, Europa per esempio, piccolo luogo del giornalismo e della politica, negli anni ha anche. formato giovani capaci; ha dato loro buona occupazione, in definitiva ha cr~ato valore, anche se non utili per gli editori: era meglio che non fosse successo? La gramigna da scacciare sono gli abusi, l'assistenzialismo, l'ingrassamento indiretto della politica. Un'operazione di bonifica è già in corso, ,è negli impegni del parlamento e del governo, ma prima ancota è nell'impegno del sindacato e di chi i giornali li fa davvero. I fondi per le testate meritevoli pare che siano invia di parziale reintegro, piccola boccata di ossigeno per chi stava per soffocare, Come però, il governo Monti ha cominciato ad affermare,e come tutti sappiamo, la prospettiva non è andare avanti così. La prospettiva è un piano generale di . ristrutturazione del settore, nel quale le risorse siano usate per spingere chi ha qualcosa da dire laddovec'è gente ansiosa di ascoltare, replicare, consumare, cioè sulla rete e sulle piattaforme multimediali. Questo al fine di creare un circolo virhtoso, potenzialInente auto sostenibile nel tempo e nelle condizioni diverse dettate da un luogo dove la gratuità è dogma e prassi anche a scapito delle prerogative della proprietà intellettuale. È un'impresa all'ordirie del giorno in tutti i paesi, che in Europa e in Italia può svolgersi grazie all'impegno del sindacato secondo le modalità particolari del nostro modello sociale e industriale. L:unica impresa nella quale possono trovare spazio e successo le avventure nuove, partite dal basso, e quelle preesistenti più capaci di innovare e di inventare formule miste di .presenza online e su carta. Vale la pena di provarci, saremo obbligati a provarci, ma' da soli non ce la faremo. Noi, che siamo tutti un pd fogli e un pd manifesti. 1 • FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI eAwenire Data Pagina ......... " ....................................................................................................................................... ~ ................................................ e'" ......... .. Stampacattolica, appello aMonti Praticò,Antonio Scoppettuolo, Maria Luisa Sgobba, Edmondo Soave. Paola Sprinm,etti, Gianni Trentin eVincenzo Varagona. F'er i presidente dell'Unione cattolica stampa . revisori dei conti sono stati eletti: . italiana dai delegati al XVIII con~resso che Francesco Baratta (presidente), Concezio si è svolto a Caserta, Rieletti ali unanimità Renzetti e Roberto Zalambani. Per il anche il vice presidente Pino Nardi . collegio dei garanti sono stati eletti: (giornalista delle testate della Diocesi di Francesco Birocchi Milano), il segretario (presidente), Mauro Banchini ~azion~le, Franc,o Maresca e Melodia confermato e Rossella lannello. Il tesoriere Marlella Cossu. . «L'editoria si legge nel Della nuova giunta esecutiva all'Ucsi: «In pericolo documento finale approvato fanno parte anch:: Pino. lavoro e testate» dai delegati - non è sfuggita Nano, Gaetano RIZZO, GUido alla forte crisi economica del Mocellin, Luig1 Ferraiuolo e paese. Sono in pericolo centinaia e Donatella Trotta; Inoltre il presidente ha centinaia di posti di lavoro ed è in gioco la nominato Sara Bessi per le politiche sopravvivenza di moltissime testate. Per giovanili. Oltre ai presidenti regionaliè questo motivo l'assemplea fa un appello al stato eletto il nuovo consiglio nazionale: Governo Monti per la revisione dei criteri Angelo Bertani, Marilisa Della Monica, dei contributi ai giornali al fine di garantire Monica Forni. Elisabetta Giudrinetti, Silvana la pluralità dell'informazione». Jellici.Alberto Lazzarini, Crisotomo Lo @ RPAODLJZlONE RISERVATA Presti,Alessandro Porcheddu, Filippo ROMA. Andrea Melodia. ex dirigente della Rai, è stato riconfermato all'unanimità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . " ............. ~ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 'O ................ ~ ........ . 31 GEN. Z01Z 13 FEDERAZf.ONE ITALIANA EDITORl GfORNALì Data 3 1 BEN. Z01Z Pagina Bernabè non cede alle lusinghe, ma la crisi di ascolti riapre i giochi sulla tv di Telecom Media· De Benedetti ci riprova con La7 Il patron di Repubblica teme che dietro Cairo si celi il Cav . ~---- DIFRANCOADRUNO ~ I.:Espresso, si· voglia scon giurare una deter- ,( minata si~ tuazione. Che sia \ l'attuale ! titolar-e \ della.con cessionaria di pubbli cità, Urba no Cairo il l cambiamento d'aria ha già spento il sogno teriopolista oppure è questione di scelte da rivedere?" Quando la Re pubblica di Carlq De Benedetti mette a temaLa7, occorre leggere tra le righe. Se poi si tratta di un taglio (o colpo?) basso, alloràgatta ci cova. Per vergare un pezzo come quello di Antonio Dipollina la sintonia con i vertici dell'azienda deve essere totale. Sì, perché, nel tono e nei contenuti più che a un giudizio spassionato sulle diffi ~ettere le mani suLa 7, come ipo coltà strategiche, sembra attene tizzato nei giorni scorsi da runwrs re al possibile socio forte con cui che tra l'altro hanno influenzato 'Ièlecom Italia Media può trattare non poco l'andamento del titolo (fino alla cessione del controllo di riMedia in Borsa. Alla base ci La7). Nonostante tutto.Nonostan sono ragioni concorrenzìali, ma te il figlio Rodolfo De Benedet non solo. Cairo, infatti, potrebbe ti non voglia (<<Non sono prevÌste essere legato in questa operazione operazioni straordinarie»). Nono- ' ~olitico-editoriale (peraltro smen stante la legge antitrust (ma gli tIta) all'arci-nemico di sempre. assetti societari tra Finegil-ReteA Perciò De Benedetti, nelle stesse e M tu si possono mettere a posto). ore delle voci su Cairo, è tornato Nonostante le resistenze del ma alla carica con l'amministrato nagement in carica. Beninteso, la re delegato di Telecom, Franco critica editoriale a La7 dopo tanti Bernabè: per il timore che dietro complimenti, ci sta tutta: i recen Cairo comunication possa esser ti flop in prima serata di Sere ci l'ex presidente del consiglio na Dandini, Daria Bignardi Silvio BerIusconi in per e Gianluigi Nuzzi vanno ad sona, pronto a castigare ingrossare le file di chi non ha qualsiasi velleità te mai raggiunto ascolti esaltan levisiva dell'Ingegne ti come Corrado Formigli e re (perdi più con i Gad Lerner. Tanto più, «se 560 milioni d~llodo \ Mondadori). E cma fino a poco tempo fa gli addetti ai . ro che al Cavaliere lavori SÌ davano di gomito e prono basterebbe toglie sticavano ascese sicure verso ilIO l'è La 7. dal mer per cento di share stabile in prima cato,piuttosto che serata» mentre «il tg di Enrico Mentana non viene più accolto con ohhhh di meraviglia ma 01'- . mani di De Benedetti pronta a mai parte del paesaggio (quello nuocergli (anche sul piano della sobrio, post-berlusconiano)>>. Tut raccolta pubblicitaria, in crescita tavia,. se è vero che per andare con un contratto che prevede rica in prima.serata bisogna fare più vi pubblicitari lordi minimi di 120 ascolto dell'ispettore Barnaby milioni). Ecco perché in questa «altrimenti mandano l'Ispettore impresa De Benedetti è pronto Barnaby che costa UIÌ centesimò», a giocarsi tutte le carte possi risulta altrettanto evidente quan bili. Convinto che . Cairo da solo . to nel gruppo editoriale-partito, I . non avreODEne nsorse sufficien ti per gli investimenti necessari (nonostante i lusinghieri profitti ppbblicitari dell'ultimo anno), ha invitato Bernabè a tornare sui suoi paÈsi Quando in pieno regi me berlusconiano l'ad di Telecom teorizzava che La 7 non era «strategica per il gruppo». Allora, a fare da spia è sta to un articolo di Giovanni Pons sulla possibile cessione dÌ un pacchetto del 20% <<in modo da permettere a Telecom di scendere sotto il 50% e poter con solidare i conti di TiMedia». Ma per ora Bernabè sembra .non vo leI' cedere alle lusinghe dell'Inge gnere. Intanto, si gode in Borsa le benefiche voci su Cairo e sÌ inter roga sulle scelte del direttore Pa olo Ruffini (forse un po' troppo marcato Rai3). Ma, alla fine, potrà fare a meno di prendere in mano il dossier più scottante? Improba bile. La scadenza del suo mandato coincide con quella del governo di ~o Monti e della legislatura. E naturale che giocherà la sua partita e con lui ci saranno altri attori in campo. A dall'ad di riMedia, Giovanni Stella, che giunto in azienda nelle vesti (pratiche) di commissario liqui datore è divenuto protagonista di una vicenda imprenditoriale di successo e potrebbe ora voler svolgere un ruolo indipendente da Bernabè. Ed anche il direttore del Tg di La7, Mentana, l'indiscus so artefice della valorizzazione dell'emittente che ha già posto una questione di libertà «se ve nissero Rupert Murdoch, De Benedetti-o un prestanome di BeI'lm;coni». Infine, non è da sottovalutare il ruolo di Mon ti (con il presidente Giorgio Napolitano, entrambi at tentissimi alla buona stam pa e alla buona tv. -------{J Riproduzione riservata--ill FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI Data 3 1 GEN. Z012 Pagina -1 Società editoriali intestate a prestanomi: circa 30 i milioni frodati 28 giugno al via il procedimento. Alla sbarra altre dieci persòne Maxi truffa ai fondi per l'editoria A processo Ciarrapico e figlio . Lo ha deciso ieri il gup di Roma Nicola Di Grazia, chiamato a giu dicare in mèrito alla vicenda dei contributi all'editoria incassati secondo l'accusa in modo indebi to da Ciarrapico attraverso dei prestanome. _ ANGELA CAMUSO ROMA zione come parte civile del Diparti mento per l'Informazione e l'Edito ria della Presidenza del Consiglio, anche se stando alle indagini fu pro prio quel dipartimento, formalmen te non sapendo quale fosse il reale destinatario dei fondi in quanto le società di Ciarrapico erano intestate a prestanome, a finanziare con 20 milioni di euro dì soldi pubblici il fa moso imprenditore, plurinquisit<::;-t versi procedere pe.r intervenuta pre scrizione in relazione ai fatti del 2002 e 2003, nonché nei confronti della società Nuova Editoriale Oggi (reato prescritto) e dell'Editoriale CiociariaOggi srl (società fallita), a cui facevano capo 12 testate giorna listiche regionali dell'imputato ec . condannato, tra le altre cose, per il crac dell'Ambrosiano. I militari della Guardia di Finan za accertarono che la mega-truffa fu compiuta tra il 2003 e il 2006 e se questrarono lo yacth di Ciarrapico, un suo centro tipografico nonché .quote societarie delle numerose strutture ospedaliere romane dell'imprenditore, come il policlini co Casilino, la clinica Villa Stuart e la prestigiosa casa di cura Quisisa na, ai Parioli, ma anche conti corren ti e quote del famoso bar Rosati, a piazza del Popolo. Le indagini rivelarono che il figlio di Ciarrapico, Tullio, 44 anni, capo della holding che gestisce gli ospe dali, proprio nella saletra riservata del bar Rosati era solito incontrare politici e funzionari ministeriali di primo piano come l'ex direttore ge nerale della Rai, Mauro Masi, che all'epoèa era a capo del Dipartimen toper l'Informazione e l'Editoria. Masi non è mai stato ind~gato, in quanto i suoi contatti con gli editori come Ciarrapico rientravano nelle sue funzioni. Tuttavia per quattro anni la truffa è stata possibile perché incredibil mente al Dipartimento da lui diret to nessuno si accorse che la Nuova Editoriale Oggi e l'Editoriale Ciocia cellente. Il processo prenderà il via ria. Oggi, formalmente. intestate a Il senatore del Pdl e «imperatore» della sanità del Lazi.o Giuseppe Ciar rapico, 78 anni, verrà processato per truffa aggravata ai danni dello Stato, favoreggiamento, violazione della disciplina della responsabilità amministrativa delle società, dichia razione fraudolenta per operazioni, inesistenti. È quanto ha deciso ieri il gup diRoma Nicola Di Grazia, chia mata a giudicare in merito alla vi cenda dei contributi all'editoria in cassati secondo l'accusa in modo in debito da Ciarrapico (30 milioni cir cala stima), che salirà sul banco de gli imputati insieme al figlio Tullio e ad altre lO persone. Il giudice ha dichiarato il non do- I reati contestati Favoreggiamento, truffa aggravata, dichiarazione fraudolenta... il28 giugno prossimo, con la costitu pensionati, erano in realtà riferibi li all'impresa Ciarrapico, il quale aveva già ottenuto per quel perio c do i contributi per l'editoria e dun- . que non poteva beneficiarne una seconda volta. La legge sull'edito ria, infatti, vieta che i contributi an nuali siano erogati per più di una volta allo stesso soggetto. E il Di partimento ha una funzione di con rallo, ma solo formale. Così, era :0 sempre i prestanome di Giusep pe Ciarrapico a telefonare alla pre sidenza del Consiglio per chiedere a che punto era la pratica per l'ero gazione dei fondi. .:. ·1 , . I T A L l A N A ED l T O 19 l G i O 19 N A L ì -----------,--------------------~ i;. IDat;a Pagina nizierà a giugno un nuovo processo per Giuseppe Ciarrapico, il senatore del Pdl, dal passato in camicia nera, amico di Giulio Andreotti e segretario missino di Giorgio Almirante. Dopo aver incassato una condanna a 3 anni per il crac da . 70 miliardi della Casina Valadier (ricettazione fallimentare) e ad altri 4 e mezzo per il crac Ambrosiano (bancarotta fraudolenta), 'il Ciarr:a', come molti lo chiamano, ieri è stato rinviato a giudizio dal gup romano Nicola Di Grazia per la vicenda di una presunta truffa editoriale di circa 30 milioni di euro. Assieme a lui, altre Il persone, tra cui il figlio, sono state accusatè di aver architettato una maxi-truffa al fine di ottenere finanziamenti dal dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il meccanismo utilizzato sarebbe dei più classici: costituire cooperative, e in questo caso si trattava di Nuova Editoriale Oggi e Editoriale Ciociaria Oggi, e intestarle a ultraottantenni, quando in realtà sarebbero state di fatto un'unica impresa. In questo modo, presentando una "falsa situazione di fatto e contabile delle predette società", avrebbero ottenuto i benefici della legge 250/90 (sui finanziamenti alle imprese editrici), incassando il doppio di quanto gli spettasse. Secondo gli inquirenti, il raggiro avrebbe creato un potenziale danno all'Erario di 45 milioni di euro, di cui però 22,5 sono stati effettivamente erogati. Il gup ha dichiarato anche la prescrizione dei fatti avvenuti tra il 2002 e il 2003 e di quanto contestato alle due società facenti capo a Ciarrapico, cioè la Nuova Editoriale Oggi - e in questo caso è intervenuta la mano della prescrizione -, e dell'Editoriale Ciociaria Oggi che da tempo è stata dichiarata fallita. Ma più che le . vicende giudiziarie, è l'impero di Ciarrapic? ad essere noto. Èproprietario delle Terme di Fiuggi, d~lI~ compagnia di aerotaxi «Air Capito I», di chnlche private nel Lazio e di I I quotidiani venduti a panino con ({il Giornale» berlusconiano. Nel 2008, P?i, entra in senato in quota pdl.lnsomma, un curnculum fe~omenale il suo, nonostante le condanne. Valerìa Pacel/ì z 4 ~ FEDERAZIONE ITALIANA EDIfORIG IO R NALI EUROPA Data GHI. 1012. Pagina 7 r---------------------------~.--.--.~--~------L-----------------~ Twitter batte-tutti, giornalisti svegliatevi MARIO ADINOLFI L a triste notizia della morte di Oscar Luigi Scalfaro ha avuto come corollario un dibattito s~l giornalis~o ai tempi di Twitter. I fatti. Il pre SIdente e:nento d:lla repubblica muore nelle pri me ore dI domemca, alle 8.07 il suo amico e col laboratore Alberto Gambino su Twitter ne dà la notizia, immediatamente retwittata da alcune-fir me molto ~ote del social network da centoquaran ta caratten. lo stesso, ospite del dibattito televisi vo. ma~tino di.Omnibus su la7, dopo qualche mmuto mformo l telespettatori della notizia rac colta su Twitter. Conosco personalmente Gambi no e la notizia della morte di Scalfaro mi emozio na, ritengo giusto rendere omaggio al presidente mentre nel dibattito in studio domina una confu sa A1ess~ndra Mussolìni che straparla di cose che non capIsce.. . . Dopo qua~c?e minuto noto una grande agita ZIOne: la notIzIa della morte di Scalfaro non ha una conferma ufficiale. Mi chiedono la fonte du r~nte una pausa pubblicitaria. Spiego di Twitter, dI Gambino, dei retweet. Ma noto scetticismo: non lo dice l'Ansa, non lo dicono le agenzie, non lo dice neanche Repubblica e neppure il Corriere, nella sempre aggiornatissima versione on Zine. Si superano le nove e mezza del mattino in questa condizione: nello studio televisivo si teme che io abbia fatto una "fuga in avanti", dato credito a una .?ufala. Quasi me ne convincono, tanto che spiego m un tweet che il profilo di Gambino potrebbe anche essere un fake. In teoria è possibile e certo novanta minuti senza una conferma ufficiale del giornalismo "che conta" sonO quasi una prova. Tutto si stempera quando FerrucCIO De Borto li, sempre su Twitter, omaggia Scalfar~ e infi~e Vasco Pirri Ardizzone, giornalìsta dI agenzIa stampa, conferma la notizia. Alle. 9:~5 .diventa ufficiale sulYAnsa e su SkyTg24 e SUl SItI dI Repub blica e Corriere. Perché, però·, Yufficialità non'po;' teva essere riconosciuta alle parole di. Gamb ma. Oltre novanta minuti per verificare una notizia non sono troppi? Non sarà che il giornalismo "garantito", quello da posti di lavoro con Inpgi e Casagit e Cnlg e articolo uno e tutti i privilegi al loro posto, si è un po' seduto ed è diventato lento, persino pigro? Di questo bisogna discutere. Non tanto di Twitter contro il giornalismo classico, dibattito sterile. Il giornalismo è giornalismo sempre: sy. . Twitter, sulla carta stampata, sulle agenzie, in uno studio televisivo. Si informano le persone, tem pestivamente. Si vive di credibilità e anche di ra: pidità: non facciamo gli ipocriti, dare una notizia importante con quasi due ore di ritardo rispetto a un social network, dà ai social network un punto preso in trasferta. Ne approfittino, i giornalisti, per dare una spazzolata alla polvere che si è ada giata sulle loro scrivanie digarantiti. E utilizzino i mezzi, tutti i mezzi, social network inclusi: senza inutile spocchia e senza altrettanto inutili paure. Si diano le notizie, quando se ne trovano. Bisogna essere però anche capaci a cercarle, senza rincor rere solo pappe pronte e preconfezionate. Peral tro; in questo c'è tutto il gusto che resta al nostro precario mestiere. , FEDERAZrONEITAL1ANA EDITORI GIORNALI -----------,------~------------~ Data I Pagina 1 GE~. Z01l. 18 Il web nella gabbia del copyright di Michele Boldrin* a Proprietà Intellettuale (Pl) non smette d'imporsi alla nostra attenzione. A pochi giorni dall'accanto namento delle proposte di leg ge note come SOPA e PIPA da parte del Congresso Usa sono arrivate la chiusura di Megau pload e la fIrma, da parte della Polonia, del trattato ACTA (An ti-Counterfeiting Trade Agree ment). Quest'ultimo consiste in una versione internazionale della legislazione liberticida che DMCA ha introdotto negli Usa (nel 2000) e che SOPA/PIPA intendono ampliare. Per com prendere ACTA occorre inqua drarlo nel processo di estensio ne mondiale del sistema di PI .~americano iniziato un decennio iàconlac.Q§tituzione del \X'lPO all'interno del WTO e l'adozio ne di TRIPS. Il campo di appli cazione di ACTA va ben al di là dei prodotti coperti da copyri ght e si òccupa anche dell'imi tazione e (supposta) contraffa zione di metci oltre che della produzione e distribuzione di farmaci generici. Tralascerò la questione dei brevetti e mi con centrerò sul diritto d'autore. Il danno sociale provocato dalla legislazione brevettuale è rilOI to maggiore di quello causato dal copyright, ma visto che di musica, libri e fllm si discute più che di medicine e software la sciamo questi ultimi per una fu tura occasione. L IN OGNUNO degli acronimi indicati il problema è il seguen te: al fme di garantire che i tito lari di copyright possano impe dire ad altri di riprodurre o scam biarsi copie qei loro prodotti, si adotta una legislazione che da un lato viola la libertà di espres sione di tutti ("pirati» e non) e, dall'altro, forza i gestori di server Internet e altri fornitori di servi zi ad agire in qualità di poliziotti obbligati a controllare che tipo di materiale circola in rete o vie ne depositato nei server. Nelle server e software di sobbarcarsi costi aggiuntivi per apportare ai loro prodotti delle· alterazioni che li adattino al controllo di "polizia preventiva". Il mio col lega David Levine ha osservato che prima si richiede ai gestori di garage di farsi carico di control lare che ogni macchina li par cheggiata sia in regola con il bol lo, l'assicurazione e quant'altro e che, poi, si tenta d'imporre ai costruttori di garage e ai produt tori d'automobili d'introdurre nei loro prodotti degli strumenti che possano permettere di se gnalare dle sulla tal automopile il bollo non è stato pagato o ras sicurazione non è in regola. Già questo dovrebbe bastare, ma v' è di più: v'è il fatto che, oggico~e abolire "'m''''' ....''.. '~: ",,',,~ . ....,,~, n lal"'ol"'ietà_ intellettuale Abolire la proprietà intelleUuale or MICHELE BOLDRiN C DAVID K. LCV1Nf:, 242 PAG, EURC 18, APPENA (Jscrro PER! TlPl LATERZA oggi, la protezione del copyri ght è diventata un ostacolo alla creatività e alla diffusione della cultura. L'argomento standard è il se guente' senza copyright non vi sarebbe produzione artistica d'alcun tipo. L'evidenza storica contraddice questà affermazio ne. Ma chiediamoci comunque a cosa serva la recente estensione dellà durata dèl copyright sulle registrazioni musicali da 50 a 70 anni (l'industria musicale chie deva 95) da parte della Ue. L'au tore era già çoperto per i 50 anni seguenti allà'sua morte. Ora ci sono 70 anni dàna. registrazione/ del pezzo: o il musicista tipic6 produce tutto quanto devcl)/o durre prima di raggiungert;-1'lO an,ni di età o registrare muSica fa diventare dei matusalemme. L'e videnza suggerisce che queste estensioni retroattive servono solo alle compagnie di distribu sueversioni estreme questalegi zione dì musica, libri e ftlm che slazione impone ai produttori di possono cosÌ continuare a rac cogliere rendite sui prodotti di artistidefuntì. La "pirateria" non riduce le dimensioni del merca to musicale rispetto a quelle di venti o trenta anni fa ma, al peg gio Ida crescere meno. Se ai Bea tles, ai Rolling Stones o a Lucio Battisti conveniva cantare quan do vendere un milione di copie succedeva raramente, da,rvero le Britney e i Fabri Fibra d'oggi hanno bisogno di poter sperare di vendere cinque o dieci volte tanto per scegliere di non fare un altro (quale?) lavoro? Davvero il tipico musicista o attore di suc cesso smetterebbe di fare ciò che fa se, a causa di una riduzio ne dei termini, il copyright sulle sue opere durasse solo lO anni? Mi permetto di dubitarlo: qual- La chiusura da parte dell'Fbi di Megavideo è l'ultimo es~mpio di una cultura che, nel nome della proprietà intellettuale, cura soltanto gli interessi dei grandi gr:uppi editoriali siasi artista di grande fama con tinuerebbe a fare l'artista di gran de fama anche se le rendite di monopolio che oggi riceve gra zie al copyright fossero ridotte a un decimo di quello che sono. CONSIDERIAMO infme gli incentivi del "creatore medio". li tipico saggio accademicoven de, in Italia, poche centinaia di copie che diventano qualche mi gliaio per libri in inglese; circa il 95 per cento dei romanzi pubbli cati in lingua inglese generano, per l'autore, guadagni inferiori ai diecimila dollari e vendono poche migliaia di copie. Non ho dati italiani, ma dubito siano di versi. Idem per musicisti e attori minori. Le copie di questi li bri/dischi/film si vendono/affIt tano quasi tutte nello spazio di pochi anni, spesso pochi mesi, dalla loro pubblicazione. Anche se il copyright durasse solo 5 o lO anni a nessuno converrebbe fare l'investimento necessario per "copiare" questi prodotti. Si copiano i grandi successi dopo che lo sono diventati e il creato re originale sì è arricchito. Il co pyright non aiuta chi crea, ma rallenta li diffusione della cultu ra facendo guadagnare rendite di monopolio a chi controlla la distribuzione dei pro.dotti. La tecnologia digitale ci permette di far senza questi monopoli ed è tempo di capirlo. *professore allo Washington Univer sity in St Louis 1ffg~ F E D E R A Z I O N E I T A L I A N A EDITORI GIORNALI Data Pagina ..... , ..... . COIlliUNITARIA2011 "l/") confindustria contro il «bavaglio» al web ! Confmdustria chiede all' Aula della Camera di sopprimere l'emendamento introdotto da Gianni Fava (Lega) alla legge Comurutaria 2011, ribahezzato «bavaglio al web»:lanormaprevedela responsabilità degli operatori direte perle eventuali . condotte illecite degli utenti. Confmdustria sottolinea le· «co~seguenze depressive che la norma avrebbe sul nascente mercato ~d.e]l~e-comrnerce in Italia ein : . genere sUlle opportunitàai--:-::\ sviluppo che offre il web». . ....... n',...... ',··,··· .. ·,· ......... , •.."., , .... , . . . . --",' '"'.. ,,~ ; , FEDERA2l0NE1TALlANA EDITORl GlOR -----------.-------------~-------~ i:. . ,o agma RETE EBAVAGLIO UN MILIONE DI FIRME CONTRO LA NORMA UE di Fabio Chiusi a protesta contro ACTA, l'accordo commerciale anti con traffazione che secondo attivisti ed esperti è "una minac L cia per la Rete", si riversa nelle piazze di tutta Europa. A fare da apripista era stata la Polonia, con 15 mila cittadini nella sola Cracovia intenti a ribadire Uloro "no alla censura". Ma anche in Parlamento, dove un gruppo di deputati ha indos sato la ormai celebre maschera di Guy Fawkes, simbolo di 'Anonymous, a sua volta sul pie de di guerra. Nei prossimi gior ni manifestazioni sono attese uvunque, dalla Francia alla Ger mania, passando per Svezia, In ghilterra e Romania. Motivo del contendere, dopo le leggi bavaglio Usa SOPA e PIPA e la chiusura di Megaupload (che potrebbe comportare da giove dì la cancellazione anche di tut ti i dati legittimamente caricati dagli utenti), le norme sulla go vernance di Internet contenu te nel trattato ftrmato lo scorso 26 gennaio dall'Unione Europea e 22 dei suoi stati membri, Italia inclusa. Ancora una volta, il grimaldello per scardinare la libertà di espressione ooline è il diritto d'autore, nelle prime bozze tutelato perfmo attraverso la disconnessione dei trasgressori. La versione attuale è più morbida, ma co munque pericolosa perché, secondo i detrattori, consente procedure sommarie per la rimozione dei contenuti anche solo ritenuti in violazione del copyright e criminalizza i pro videro Critiche anche alla poco democratica discussione del trattato, avvenuta per lungo tempo ,a porte chiuse tra Stati e multinazionali come Time Warner, Sonv e Verizon. Ma an che colossi farmaceutici quali Pfizer e Sanofi-Aventis, che con l'approvazione defIDitiva si garantitebbero, nel nome dei brevetti, il divieto di diffondere farmaci generici, anche se necessari. il commissario UE Neelie Kroes ha precisato via Twitter che "ACTA non è SOPA" e che "non limita la libertà". Ma la ftrma non è stata indolore. Anzi: il rdatore al Parlamento europeo, Kader Arif, si è dimesso dall'incarico in protesta. "Condanno l'intero processo che ha portato alla firma dell'accordo - ha detto - Nessuna consultazione della società civile, mancanza di trasparenza fm dall'inizio delle negoziazioni". E "manovre mai viste prima", ha aggiunto, da parte dei contraenti., Gli attivisti hanno chiesto di sommer gere. di email i propri rappresentanti all'Europarlamento, che dovrnesprimèrsi defIDitivamente entro giugno. L'obiet tivo è ottenere una battuta d'arresto, così da compromet tere l'intero iter dell'accordo. A tal fme, Avaaz.org ha rac colto oltre 1 milione di fume in pochi giorni. ., i ':-' t FEDERAZIONE /-ALIAN'::- , j ~ E.D / T O R J Cl I O R N A L J ~ -------~I-------------_i " i:" Data i Pagina ,,, 18 Frequenze & mazzette (.ò R ingrazio, di cuore, il Fatto Quotidiano per avere ricor dato l'ottimo lavoro svol , to, nel lontano 1991, per l assegnazione delle frequenze televisive. Purtroppo quel pia no non fu mai applicato. Ove lo fosse stato il mercato televisivo sarebbe divenuto migliore e aperto a più concorrenza non' ché la nostra vita politica ~eno opaca. ( .. .) A onor del vero, pe ro, quel piano non lofeciio non avendone le competenze: Era così bello, però, che non mi dol go dell' errore. La legge 223 del 1991, alias Mammì, non fu fatta con la Polaroid, semmai con Photoshop, nel sensochelafoto era dimagrante. Anche di que s~o potremmo parlare, intanto tlcordo a tutti Tele+. Come ri cordo Telemontecarlo. Non so lo ,la memoria talora falla ma questast?ri~ècolmadipre~un!-v avversan dl Berlusconi cI)e si le precisazioni dell'ex consigliere del ministro Mamm) e i suoi "vuoti di memoria": la legge del 1990 fu dichiarata incostituzionale; e il giudice accertò che Giacalone prendeva tangenti mulata dal gup da dcettazione acor ruzione. Cioè il giudice ha conferma to che le tangenti c'erano eccome: per sbloccare gli appalti al ministero, Parrella andò da Giacolone. Equesti, "evidenziato che (...) le dazioni di de naro dovevano esser versate a esso al Giacolone e per il restante 50% dovevano esser divise" tra Dc e Psi. ' "Nell'interrogatorio reso il 23.5. I993 il Giacolone ha fornito ordinò di spegnerne almeno una. È una versione dei fatti sostanzialmen vero che la sentenza del gup romano te identica, essendosi esso limitato a Fabrizio Gentili (3 aprile 200 I) -co sostenere di aver sempre operato su me lui correttamente ci scrive come istruzioni del ministro". Insomma, anche noi abbiamo scritto - assolse c'era una "prassi in uso presso il mi Giacolone con Letta, Galliani e i di fanno in quattro per fav~;irne nistero ,delle Poste consistente nel rigenti di Videomusic e TelecomPio gli affari c..). Un dettaglio: non versamento di tallgenti da parte de ne dalle accuse di corruzione e con ho mai incassato tangenti da al gli imprenditori che dal ministero cussione per aver favorito lo Fininve cuna azienda, né l'ho mai am stesso ricevevano appalti e in ordine st e le altre due emittenti col piano messo. Quell'accusa, che mi fu al ruolo che nella riscossione di tali frequenze del/991. Anche se accer rivolta, non è caduta in prescri tangenti aveva il Giacolone... /I quale tò che, appena uscito dal ministero, zione, è stata ritirata dalla pro disse aPàrrella 'che doveva esserben Giacalone divenne consulente di Fi cura. La riformulazione (di natu chiaro che l'impresa che avrebbe ninvest (460 milioni di lire), Video ra giuridica totalmente diversa) avuto l'appalto (per il piano frequen music e Telecampione. Congratula cadde in prescrizione. Feci ri ze, cioè lo FTM di Toigo; ndr) doveva corso, purtroppo rigettato. zioni. Quanto alle tangenti che Gia pagare a lui quale rappresentante Mentre sulle frequenze incassai colone incassava dalle imprese ap del Pri una percentuale"'. Parrella ri l'assoluzione. Sono cose che ci paltatrici quand'era il bracdo destro ferì aTolgo e racconta di aver versato siamo già scritti, ma che fa sem del ministro Mammì, invece, ricorda a Giacolone "circa I miliardo e mez pre piacere rinfrescare. Serve male. L'accusa di aver "ricevuto lo zo a suo benefìcio personale su un anche amantenersi giovani. somma di lire 1.500.000.000" ver conto corrente estero dallo stesso . Davide Giacalone satagli dall'imprenditore Remo Toigo fornitomi". E- nota il giudice- "lo dr tramite Giuseppe Parrella (ispettore costanza, del resto, è ammessa dallo ,Davide Giacolone si mantiene giova generale delle PPTT), è stata rifor stessa imputato (Giacalone, ndr) ne, infatti scrive su Ubero. Ma lo sua qua/e rappresentante del Pri, si in che, interrogato i/4.6.1993, ha am memoria perde colPi. L"'ottimo lavo formò sull'entità complessiva delle messo di aver ricevuto la somma in ro svoltp:~ era talmente ottimo che tangenti in questione, rappresentan questione versatagli su un conto cor nef '.94 lo Consulta dichiarò incosti do l'esigenza di soddisfare anche lo rente acceso presso la Banca ~ionale lo legge Mammì proprio Dc e il Psi". Parrella obbedì ed "ela Schroeder j.H.Bank di Ginevra, pre perché fotografava e consacrava lo borò un piano di ripartizione selle cisando, peraltro, di aver utilizzato la status qua delle tre reti Fininvest e somme derivanti dalle tangenti che somma stessa, una volta rientrata in per il5 0% dovevallo esser destinate Italia, 'per esigenze politico elettorali k •. '-;0 . , FEDERAZIONEITALIANA EDlTOR! GiORNALI ------------~------~--------------~ :, ; SEGUE dell'on. Mammì"'. Dunque "Giaco lone era consapevole del fatto che le somme di denaro che riceveva e, perciò, anche quella proveniente dal Toigo, erano connesse all'affidamen to di appalti e, quindi, a un sistema di corruttela". E"lo stesso si inseriva in tale sistema in maniera determinan te, provvedendo a riscuotere, sia pu re.per vie traverse, le somme in que stione". .Dunque Giacalone, anche se ora ha rimosso, confessò di aver incassato tangenti sul suo conto sviz zero. .E non riusà a dimostrare di avergirato quei soldi al partito: "L'asc senza di prove - scrive ilgup - in or dine alla destinazione della tangente alle esigenze del Pri e l'esistenza, Piuttosto, della prova del versamen to della tangente stessa su un conto riferibile al Giacalone, impedisce di qualificare il fatto, come prospettato dalla difesa, come finanziamento il lecito, Va quindi affermata la respon sabilità del Giacolone per il delitto di concorso nella corruzione connessa al conferimento alla FTM dell'appal to riguardante relaborazione dei da ti occorrenti per la predisp osizione del Piano di assegnazione delle fre quenze". Ma, grazie alle attenuanti generiche prevalenti, "il maturare della prescrizione ha determinato /'estinzi.one del reato", Vivissimi comPlimenti a Giacalone per /,,'otti ma lavoro svolto", Marco Travaglio FEDERAZIONE iTALIANA EDiTOR] GIORNALI '!~ata I Pagina Tf.Uffafofuii ''editbrUi, -agiudizio,Giuseppe CUiiTapiccJ.· Contributi per Cìrci[ 30 miliOni di euro fÌ1W al 201 oottenuti . truffando .la presidenza del consiglio dei ministri, dipartimento perl'editoc .... na: Per (]ziestàil senatore Pdl. .Giu;seppe Ciar rfYl~lf',,,,lrloll'<>foto)è stato r;f;sted,ipri)pneteirw della a~capan~ì,ioelirninole Velineda:Stri~CÌll?» che, la scorsa estate, aveva stoppato la. sekziong delle nuove Veline. n bando di via al casting è disponibi le sul sito di Striscia la notizia La selezione, come diconSueto, verrà trdSmessa in estate su Canale 5, eil conduttore sarà Ezio GrfiggìO." , . ".- , Occhi puntati su Brachino, ma intanto la moglie.... Domenica mattina,suTwitter,ih uno scambio di battute tra Salvo Sottile (conduttore dì Quarto Gràdo.) e LuciO,Presta(rnanagèr di molti artisti), forse scherzando,. si' parlava Cii. imminenti· promozioni per. ClaudiO. Brachino, ' attùakdirettore di. Vu1eonews di Mediaset(Vì; ; deonews produce Matrix, Verissimo; Mattino. .5; Po.meriggio. 5,.' Do.menica 5;Quarlo. .Grado.). A CologM Mònzese ci si interroga, allora, sul tipo di promozione: direttore del Tg4?Beh; non trattasi dì promozìòne. Direttore di Retequattro? . ,Da escludere. Difficile dire, insomma. Ernentre gli occhi SOTw puntati su Brachino, sua moglie, , Barbara Benedettelli, .autricetv e scrittrice; firìna uncontratto dì .consulente in comunicazione per l'agi!ilziaKlaus Davi. Struttura che nell'ùltimo 'anno ha visto uscire m o l t i ' . .' Gornarasca a G~vanna rln.,p'prlùiai. D'i Mpndcoa Ivana German~' da Maéssiriìo rnanoci:Carlo Paniellae Paolo Stella. l.",'7<,~,H,,, KlauslJavìhanno bisogno di p'.O"",,.., Tf1-"~<,if'TJ'.rl laBened.ettellì,da qùestopuntodì ..~. essere,ìinà garanzia.. 3 1 GEN. Z01Z f)( (..} FEDERAZI.ONE ITALlANA EDITORI GIORNALI •• li Data 'J .! Pagina BEN. ZD1Z . 10 ~) J... Il direttore Ferrara spiega in un editoriale il futuro del quotidiano. 1Vuovo cda per l'editrice Il Foglio ha b~sogno. d~ più .digit~le. Aumento di prezzo e onl"ne contro "cal-t d" vend"te e contr"but" DI C~UDIO PLAZZO'ITA o scorso 26 gennaio è sta to costituito il nuovo con siglio di amministrazione della Foglio edizioni, la editrice del quotidiano Il Foglio che poi concede la testata in af fitto alla società cooperativa Il Foglio quotidiano. Presidente della Foglio edizioni è Cristiano Sartori, mentre i nuovi consi glieri sono Gianni Di Giore (ex direttore generale de Il Giornale e di Libero) e Alessia BerIu sconi (la figlia di Paolo). Il cda, e in particolar modo l'esperto Di Giore, dovrà affiancare con buoni consigli il direttore generale del Foglio quotidiano, Michele Bu racchio, costretto ad affrontare la grave crisi che colpisce tutta la carta stampata, e Il Foglio in particolare. E che il momento sia delicato lo si evince pure dall'editoriale di ieri del direttore, Giuliano Ferrara, che attacca con il poco augurante incipit «se domani il Foglio chiudesse i battentù,. Il quotidiano di comunque, non chiude. Aumenterà il prezzo di copertina (probabilmente a 1,50 euro), punterà a sviluppare l'online, e cercherà una ulteriore razionalizzazione dei costi dopo aver sospeso la distribuzione cartacea in Sicilia e Sardegna (come già descritto da ItaliaOg gi del 24 gennaio scorso). Il tema all'ordine del giorno è, ov viamente, lo squilibrio di bilancio an che nei conti del 2011, che potrebbe tra sformarsi in un buco ancor importan nel 2012. Il direttore Fer rara, nel suo editoriale, par l,a ,~i par~n~~ aella socleta editoriale «che hanno pagato un modesto de ficit nei primi due anni (il Foglio è nato nel 1996,ndr)... e che anni successivi ci hanno sostenu to in sostanziale pareggio". Ec cola li la formula consueta, quel giro di parole che serve sempre 10% a Michele Colasanto e 10% a Ferrara. Bisognerà dare una spinta ai ricavi, attraverso operazioni di sviluppo del business dell'onli ne. Certo, sarà difficile pensare di raggiungere non dico i fasti del a mascherare 2006 e del 2008, quando il fattu una perdita. rato del Foglio toccò i lO milioni Sostanziale , di euro, ma neppure quelli del pareggio non 2010, a quota 8,4 milioni. Infatti c'è mai stato, ì ricavi da vendite in edicola, ab visto che la co bonamenti e pubblicità (la con operativa, ne cessionaria è Mondadori) sono gli ultimi sei esercizi, ha sempre destinati comunque a contrarsi chiuso in rosso. Certo, un rosso (erano a quota 4,9 mln di euro modesto. Ma grazie al sonel 2010). Per non parlare dei stegIloche dalla contributi pubblici, che lo stesso edizioni, ovvero dalla reale casa Buracchioha sottolineato essere editrice del Foglio, che, solo negli «un terzo del passato». Nel 2010 esercizi tra il 2005 e il 2010, ha Il Foglio aveva contabilizzato accumulato 3 milioni di euro di 3,4 milioni di euro di còntributi perdite. E altre centinaia di mi pubblici. gliaia di euro di rosso nel 2011. Chiaro che con una prospetti Uscita Veronica Lario, l'azio va di fatturato 2012 attorno ai 6 nariato della Foglio edizioni, ora, milioni di euro, sarà soprattutto è suddiviso in questo modo: 38% la struttura di costi del Foglio a alla Pbf (Paolo Berlusconi finan doversi adeguare, poiché i soci ziaria), 27% al gruppo Zunched non hanno nessuna voglia di du, 15% a Dennis Verdini (ma la staccare altri assegni milionari quota è stata sequestrata dal tri per ripianare le perdite del thinll: bunale di Firenze per le vicende tank ferrariano. giudiziarie del politico del Pdl), FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI .Data 3 1 GE~. ZOlZ Pagina Medioevo Nella rivoluzione tecnologica(giàvecchiaì siamo in ritardo ç" Siamo il terzo "monao dell'universo digitale .Le classifiche,ci piazzano agli ultimi postf TI 39% degli italiani non conosce internet na smagliatura nella Re te d'Europa, un Paese di trogloditi digitali, che vivono confinati nel passa to, emarginati dalla più gran de rivoluzione tecnologica dei nostri tempi. Una rivoluzione, per altro,' già vecchia di vent' anni. Sono queste le defi nizioni di Italia che vengono in mente leggendo le statisti che europee su internet e tec nologie digitali e di eGovern mento Il nostro Paese è indie tro su quasi tutto, e su tutte le aree più importanti. Penetra zione della rete inprùnis: in Ita lia, infatti, ben quattro cittadi ni su dieci non hanno la possi bilità di collegarsi alWeb tra mite adsl a rete fissa. In Germa nia sono due, in Svezia solo uno. Secondo i dati Eurostat in Italia ha un accesso alla banda targa solo il 62% delle abitazio ni, contro 1'83% della Germa nia, il 76% della Francia, 1'85% della Gran Bretagna, Da noi il 39% della popolazione tra i 16 e i 79 anni incredibilmente non si è mai connessa a inter net. E questo giàla direbbe lun ga sul medioevo digitale che siamo costretti a vivere. Sono da aggiungere, inoltre, le testi monianzeoffertedalleiniziati ve digitali italiane che inevita . bilrnentesonofallitenegliulti mi tempi. Ricordate Hsito web per la compilazione online del censimento? È andato in tilt dopo poche ore. E la rete dati mobile del Paese; la più utiliz zatadagliutentiitaliani, èpros sima alla saturazione, avverte l'Autorità Garante delle Tele comunicazioni. In unO' scena rio economico internazionale sempre più competitivo, l'in novazione tecnologica è l'ulti U , ma cartarimasia dagiocare al le economie ~ì\riluppate per ri manere al p asso senza tagliare sui costi dellavoro e sullo stan dard di vita. In questo settore più che in altri, l'Italia arranca: nonostante sia stato uno dei primi Paesi al mondo a intra prendere un processo di infor matizzazione (la pubblica am ministrazione fisco in primo luogo ha iniziato a raccoglie re dati digitali dagli anni '70 del secolo scorso, quando le schede perforate erano de ri geur) adesso primeggia solo negli attacchi Ì!lformatici e nel la vetustità delle connessioni attive, alcune ancorate a vèlo cità anni '90 di 256 bIobit per Risalire Monti ha sorpreso tutti perii ruolo dato all'IT, ma adesso si aspettano misure vere e fondi per portare il Paese fuori dal ritardo tecnologico secondo. Ilnostro Paese occu pa il terzultimo posto anche nella classifica compilata da McKinsey secondo il suo "In ternet leadership supplyin dex", che misura il contributo di un Paese all'interno del l'ecosistema globale della Re te.II valore ottenuto dall'Italia è 19. La Germania è a 25, la Francia a 27, la Gran Breta'gna a39. Tra gli aspetti considerati dall'indice, la "preparazione al futuro ", ossia una rnisura an che degli investùnenti in ricer ca e sviluppo effettuati. I1risul tato dell'Italia è parti colar- . mente negativo:, 8 punti con tro i 23 della Francia, i 27 della Gran Bretagna e i 31 della Ger mania. Ilprimo posto spetta al la Svezia, con 87. E totalizza, quindi, un punteggio 'Più di dieci volte superiore al nostro," L'Italia è penultima pUre nella classifica compilata sempre da ~1cKinsey secondo il4F In ternetecosystemindexchemi sura quattro aree chiave dello sviluppo del digitale: capitale umano, capitale finanziario, infrastrutture e ambiente di business.'I! risultato ottenuto dall'Italia è 31, contro il 76 de gli Stati Uniti, che occupano la prima posizione. I dati, quin di, parlano chiaro: l'Italia spro fonda nell'arretratezza. Con un danno che non è solo di im magine, ma anche economi co: da qni al2015, sottolinea il Boston Consulting Group, l'Italia si gioca 18 miliardi di euro di Pil proprio nel campo delle nUQve tecnologie. C'è quindi bisogno, più che mai, di una vera e propria manovra digitale. Che riporti il Paese nella modernità e faccia cre scere, finalmente, !'Italia. Valerio Maccari 51 FEDERAZIONE ITALIANA EDiTORI GIORNALI . Data Pagina Per illuagazine Editoriale Duesse 270 luila copie fra carta e internet Best Movie, dieci anni f\'~ festeggiati con Universal E. T. ,Ritorno al futuro, Schindler's List, il gladiatore e Cattivissimo me. In edicola, Best Movie diffonde attualmente «oltre a dieci rumi a fianco dell'appassionato di 60 mila copie, a cui si aggiungono le 90 mila presenti cinema, in edicola e nel multisala, ancor in 100 multiplex dei due circuiti The Space e Uci più da quando sono esplosi internet e i ta Cinemas», ricorda Sinopoli. Ma come si diceva, per blet. È con questo spirito che Best Movie, il avere un quadro completo, bisogna considerare an mensile di cinema di Editoriale Duesse, presieduta che le pubblicazioni digitali: sono "più di 140 mila», da Vito Sinopoli, festeggia i suoi primi due lustri infatti, le applicazioni Best Movie Magazine e Best di vita e una diffusione a quota 270 mila copie, con Movie International scaricate da AppIe iTunes siderando tutti i formati, (in netta maggioranza) e da l\ndroid Market, cartacei e digitali. Ma il mentre i dOV'l.nload di iBestmovie (qui prevale decennale di Best Movie Android) hanno superato le 40 mila unità. Sem è anche l'occasione per pre sul web, Best Movie (vvv.'W.bestmovie.ìt) può celebrare il centenario contare su CITca 600 mila utenti unici mensili, di Universal Pictures, la «di cui 62 mila iscritti alla nostra newsletter major con cui il magazine settimanale», aggiunge il di settore più diffuso nel presidente di Editoriale la Penisola ha stretto una Duesse, "e oltre 27 mila partnership, in particola iscritti alla nostra pagi re con la divisione HOIIle na Facebook, un numero enterlainment. superiore a quello dei fan il risultato è un nume di Premiel'e (la rivista di ro speciale con 50 pagine riferimento in Francia, dedicate agli ultimi dieci in orbita Lagardère, con anni di cinema e ai suoi 26.791 amici, ndr)>>. protagonisti, arricchite da Il mondo del cinema, copertine di Best dieci copertine da collezio raccontato da Best Movie Movie e una delle ne, che rendono omaggio attraverso i film che han pagine dedicate ai film più significativi no fatto storia e condizio ai titoli di culto di del decennio: da Avatar a nato il futuro dell'ottava Transfonners, Il cavaliere Universal arte, continua dunque a oscuro, Star Wars, Il signo· rappresentare un forte richiamo per lettori e in re degli anelli, James Bond, IIarry Potter; I Pirati dei serzionisti. Lo conferma anche il fatturato della Caraibi, Twilight e Spider-Man. Le copertine sono raccolta pubblicitaria cartacea, "i cui risultati nel accompagnate da altrettanti poster di titoli culto 2011 sono in linea con quelli raggiunti l'anno pre di Universal, realizzati dalla «Casa del Globo» in cedente», dice Sinopoli, «mentre quella su internet esclusiva per Best Movie per celebrare dieci film che è raddoppiata nello stesso periodo» .. hanno fatto la sua storia e quella del cinema stes _-© Riproduzimw riseruata--ll so: La mummia, Il letto racconta, Psyco> Lo squalo, DI ALESSIO ODI!'<'1 D FEDERA,ZIONE ITALIANA eDITORI GIORNALl Data Pagina Campagna da 300mila euro La Raiè in crisi ma strapagagli spot ::: ENRICO PAOLI Il III lì Certo, non sarà il siluro che affondaviale Mazzini, però rÌ sçWadi aprire una bellafalla nellanave Rai. La tvdiStato, infatti, avrebbe affidato alla società McCann Erickson -300 mila euro il costo degli spot -la realizzazione della campagna sull'abbona mento,non sfruttando lerisorse interne. Unaltro capitolo delli bro degli sprecW legati alle commesse esterne, che pesano sul bilancio dell'azienda, mentre sui dipendenti si abbatte la scure deitagli.E visto che il canone è latassa più odiata dagli italiani,la Ra.i avrebbe potuto spendere meglio i nostri soldi. Intanto oggi in Cda è in prograrnrna lo. disfidasulla nomina del direttore del Tgl. Stando al copione presentato in commis sionediVìgilanza dal direttore generale, Lorenza Lei, Pdl e Lega _salvo sorprese dell'ulÙillo minuto -voteranno per la conferma di Alberto Maccari alla guida del Tgl, dipendente Rai già pen sionato, ma mantenuto in servizio per assenza di alternative. O, molto più realisticamente, per stoppare il blitz della sinistra che vorrebbe Mario Orfeo oMarcello Sorgi alla guida dell'informa zione dell'ammiraglia della tvpubblica. La sinistra, quindi, vo terà contro Maccarinella convinzione che lo. scelta{(a tempo» -il {(contratto è rescindibib ha specificato la Lei ~ sia una sorta di golpe. Per questa ragionePaolo Garimberti, presidente del Cda, è pronto a dare le ilimissioni facendo saltare il banco, mentre Nino RizZo Nervo, indicato dalla sinistra, ha armunciato azioni legali contro tutti. Soprattutto nel caso in cui il voto del consi gliereAntonio Verro,espressione delPdl, dovesse rivelarsi fon damentale. Per Rizzo Nervo ilnodo dell'incompatibilità -Verro è statò nominato deputato il17gennaioscorso essendo il primo dei non eletti - è tale dainficiarne ilvoto. Econtro questo quadro politico ha fatto sentire la sua voce anche il presidente della CorrUl1Ìssione di vigilanza, Sergio Zavoli. «Non è mai accaduto che il· direttore della principale testata del servizio pubblico venganominato da una parte soltanto del consiglio, eforse co me sèambio per altri incarÌcW». Chiaro ilriferimento allanomi na diAlessandro Casarin allaguida della Tgr. 13 FEDERAZI.ONE iTALIANA EDiTOR] GlORNALI . Data I Pagina 3 1 GEN. ZOlZ 20 '?,-o I gruppiFer e Hi-Media hanno acquistato per 150 mila euro il giornale economico vicino alfallimento Francia~ la Tribune saluta e chiude Il quotidiano rinasceràcome sito web e settimanale cartaceo DI MARco A. çAPIS~ a Tribune vi saluta! Tra le mani avete l'ultima. edizione artacea» del quo tidiano: titolo e articolo di pri- ' ma pagina (su sfondo nero con l'immagine di una fiaIrJ.D.la che brucia della carla) espnmono tutta la disperazione dei re,dat tori di un giornale che ch,iude dopo 27 anni d'infonnazIOne. La testata economica frances~ ha dovuto dire addio ieri ai SUOI lettori, dopo aver cer.cato ~ lun go e invano un cavahere blanco per evitare il fallime~to. . Alla fine, è dovuto mterven:t re il tribunale del commercIO di Parigi che ha stabilito pri ma un periodo di amministra zione controllata nella tarda mattinata di scelto la nuova proprietà tra le uniche due cordate che si sono fatte avanti all'ultimo. I nuovi pro prietari della Tribune saraD: no ufficialmente da domam, Fr~nce économie régions (Fer) e Hi-Media, rispettivamente un gruppo editoriale del ?u~ della Francia e una socleta « web specializzata nei pagamenti online. Fer e Hi-Media hanno paga to la Tribune 150 mila euro, ma investir~o 7 milioni per il suoruan cio. Rigettato invece il progetto di acquist? de La Financière patnmo niale d'investissement (Lfpi),fondo d'investi presieduto da Gilles Etrillard (ex Lazard Frères) e çliretto da Jerome Balladur. Il loro progetto edito riale è far rinascere il quotidiano cartaèeo come sito internet aggiornato dalle 6 del mattino alle di sera e, nelle vesti di settima nale di in uscita ogni venerdì. prima uscita del periodico è in programma per il prossimo 6 aprile, con una tiratura di 100 mila copie (i dati più recenti sulla di:flbsione del quotidiano, lo scorso novembre, registrava no 65,3 mila copie vendute in media). In rete, invece, wwvv.la tribune.fr conta su 2 milioni di visitatori ma fébietti vo per il 2013 è toccare quota i 3 milioni. . ' ,La nuova proprietàman terrà 50 dei precedenti dipen denti, di cui 31 giornalisti, su un organico iniziale di 165 la voratori. Di questi ultimi molti hanno lavo rato fin dall'inizio alla Tribune, come Isabelle Croizard, che nell'articQlo Morituri t;erifLlutant descrive l'avvio dell'attività, in centro a nel gennaio del 1985 all'interno di un palaz zo di'prestigio in cui aveva~o dovuto stendere però cartOID e davanti al portone "presi in prestito» dai vicini, per evi tare che i giornalisti si rompes sero le braccia -scivolando sul ghiaccio del cortile. Croizard ricorda, poi, che la Tr~bune nasce come Tribune de Z:écono mie, della sera ideato da <<Un collettivo di Galli». Da momento in poi, la Tribune diventa più tormentata. La prima crisi arriva nel 1993 e finisce col pas di proprietà al gruppo Lvmh, guidato e con trollato da Bernard Arnault. Nel 2007 è di nuovo la volta di un nuovo editore:.Alain Weill che vuole puntare sulle siner gie col suo gruppo audiovisivo N extRadioTv. Gestione, però, che dura poco e nel 2010 Weill cede la testata per la cifra sim bolica di un euro al suo diretto re generale Valérie Decamp, ultimo editore del quotidiano economico. - - © Riproduzione riseroata---ll FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI IData I Pagina Pertes&Profits I CHRONIQUE PAR JEAN-BAPTISTE JACQUIN Le prix de l'info ({ la Tribune» 'est à n'y rien comprendre de 1'économie. Les deux can didats à la reprise du quoti dienLa Tribune, entre lesquels le tribuna! de commerce de Paris va trancher lundi go janvier, offrent respectivement 150 000 et 1mi! lion d'euros. Il y a dix-huit mois, Valérie Decamp avait acheté, pour 1 euro, 80 % du capital à Alain Weill. Le patron du groupe NextRadioTV (RMC, BFM TV, etc.) avait lui-meme acquis 100 % de La Tribune en février2008 pour 1 euro auprès de LVMH. Le groupe de luxe, trop content de se débar rasser du challenger des Echos qu' Hvenait de racheter à prix d'or, avait laissé à La Tribune 45 millions d'euros de trésorerie nette. Bref, plus la situation de la presse se dégrade,plus les perspec tives de La Tribune s'assombris sent, et plusl'affairevautcher! Une aberration économique qui touche un quotidien... écono mique. Certes, reprendre à la bar re du tribuna! de commerce a des avantages : le repreneur n'a pas à financer les licencìements qui vont touchef7o % des 165 salariés dans 1'offre socialement la «mieuxdisante». Ce n:est pas suf fisant pourexpliquer l'intéret de France Economie Régions,asso cìée avec Cyri1 Zimmerrnann, PDG de Hi-Média, d'une part, et de la Financière patrimoniale d'in vestissements, de Gilles Etrillard et Jéròme Balladur, d'autre parto IIs sont prèts à mettre de l'argent surun projet, sur une marque, La Tribune, dont Hs pensent qu'el le est un actif avec du potentiel sur le marché de l'inforrnation économique. Ils prennent des ris ques, ils sont entrepreneurs. M.Weill, qui n'a pas pris lemoin dre risque financier dans 1'affaire, avait fait un pari ambitieux pour La Tribune avec une rédaction ren forcée pour élargir son lectorat. Il a investi l'argent à contre-cycle, a raté son pari et s'en est allé sur la pointe des pieds. A mille lieues de l'attitude qui est la sienne quand Une aberration économique qui touche un quotidien... économique il batit son groupe audiovisuel. Un entrepreneur, fUt-il excellent, ne gère manifestement pas de la meme façon une entreprise quand ce n'est pas avec son i argent. Quant àM Decamp, elle revait d'une plus-value rapide. Echec. La logique économique reprend ses droits. Bien trop tardi vement pour éviter la disparition du quotidien dès la semaine pro chaine. Restera un site Internet. I Le pluralisme et le dynamisme de l'inforrnation économique en feront les frais. Or la qualité et l'in dépendance de !'Ìnforrnation sont des éléments de la eompétitivité des acteurs de l'économie et done du pays. Un sujet qui, parait-il, est prioritaire aujourd'hui.. ffi ' I [email protected] ITALIANA EDITORI GIORNALI pr < Data BEN. Z01Z I . Pagina Quante grane suI tavoIo d-I PeIuHo < Il governo ha deciso di dare a Paolo Peluffo anche l'incarico di sottosegretario per l'Editoria, un bel fardello di problemi a partire "[ egla . t d aI ma Iumore de Il a Fleg per I'[ t ra tt amen t o pnvi o 'riserva t o agli edicolanti dal decreto liberalìzzazioni rappresentanti degli edito ri riuniti sotto le bandiere Idella Fieg ci sono rimasti dì stucco quando il 20 gen naio, dopo una lunga gior nata passata ad aspettare il testo del decreto sulle libe ralizzazioni approvato dal governo Monti, hanno letto quello che li interessava di rettamente e cioè la parte dell'articolo 39 relativa alla 1iberalizzazione del sistema di vendita della stampa qua tidiana e periodica". A dicembre sembrava che il governo volesse aprire il si stema distributivo dei gior nali anche ad altre attività commerciali, per cui i sinda cati degli edicolanti Snag, Snater e SinagilCgl (che dal 18 gennaio ha un nuovo se gretario generale, Giuseppe Marchica) avevano minac ciato tre giorni di sciopero, sospesi solo dopo un incon tro con l'allora sottosegreta rio all'Editoria Carlo Malin conico. TI 20 invece è passato un testo che contiene molte delle richieste, anche le più 'estreme', che fanno parte delle annose ri vendicazioni degli edicolanti nei confronti degli edìtori, stabilendo nuove regole che danno un nuovo e grande potere decisionale agli edico lanti. Con le nuove norme, infatti, edicolanti potran no rifiutare prodotti comple mentari forniti dagli editori e dai distributori, potendo al tresì vendere qualunque al tra prodotto. Inoltre, potran no praticare sconti sulla merce venduta e defalcare il Una manifestazione dei giornalisti contro i tagli al contributi per l'editoria; Paolo Peluffo, ~~ttosegretario a Informazione, Comunicazione e Editoria; Giulio Anselmi, presidente della leg; Armando Abbiati, presidente dello Snag, Sindacato nazionale autonomo giornalai della Confcommercio (foto StudioFranceschin). valore del materiale fornito ~fu:;~o;:~~~~~:~::~~~ delle successive anticipazio ni. TI provvedimento stabili sce anche che, "fermo re stando gli obblighi previsti per gli edicolanti a garanzia I del pluralismo informativo, l'ingiustilicata mancata for nitura, ovvero la fornitura in giustificata per eccesso o di fetto rispetto alla domanda da parte del distributore co stituiscono casi di pratica commerciale sleale". Infine, '1e clausole contrattuali fra distributori e edicolanti, con trarie alle disposizioni del presente articolo, sono nulle" e "non viziano il contratto". Non era quanto si aspetta vano gli editori dal governo. La vorrebbe infatti una modernizzazione dell'intero sistema distributivo su cui, stando almeno alle dichiara zioni dei sindacati, sono d'accordo anche gli edico lanti e i distributori perché ce n'è un gran bisogno. Di fronte al ridursi delle vendi te di quotidiani e periodici si calcola che in dieci anni il giro d'affari a prezzo di co pertina sia sceso da 4 mi liardi a 3. Una perdita secca di un miliardo di euro che ha inciso sull'intero sistema, I che mostra evidenti segni di crisi. A maggio 2011 dopo 110 anni di attività ha chiu so il distributore nazionale A&G Marco; inoltre da anni si assiste alle chiusure e fal &":lenti di distributori locali ridotti da 350 à 120 aziende, e sono migliaia le edicole che hanno tirato lè sara cinesche. CompetenÌe per il gover no sulla questione, molto delicata, era il sottosegreta rio alla presidenza del Con siglio per l'Editoria Carlo Malinconico, già presidente della Fieg, e dunque con buona conoscenza dei pro --+ PRlMA/GEN"NAIO 2012 - 27 SEGUE ITALIANA EDITORI GIORNALI IData I GEN. 2012 • Pagina I S EG U E --+ blemì del sistema editoriale e distributivo italiano (si era anche intravisto il conflitto di interesse tra il suo vec chio ruolo e quello governa tivo). Le sue diillissioni (per Ui'l.a vacanza pagata dal co struttore Francesco De Vito piscicelli per conto di Ange lo Balducci) ha rimesso tut to in discussione, Ora le de leghe di Malinconico sono state affidate a Paolo Pe luffo, che le unisce a quelle all'Informazione e comuni _cazione, La sua nomina è avvenuta il 20 gennaio, pro prio lo stesso giorno della 1enzuolata' sulle liberalizza zioni che con l'articolo 39 gli ha subito servito una bel , la rogna di benvenuto. Ma tutto lo scenario di la voro che si presenta al neosottosegretario è denso di problemi da risolvere, a par tire dalla situazione dram matica che si è venuta a creare per i drastici tagli dei contributi pubblici all' edito ria decisi lo scorso agosto dall'allora mL'listro Tremon ti e che hanno già portato al la chiusura di Liberazione. "Stanno morendo cento giornali", è il titolo dell'ap pello lanciato al presidente del Consiglio Monti perché trovi una soluzione alla cata strofe annunciata, e L'1tanto i giornali colpiti hanno mani festato il 19 gennaio a Roma con il sostegno della Fnsi, Oltre al problema dell'emergenza economica, c'è la questione spinosa della ri pulitura per distinguere sul la base di rigorosi criteri le testate che svolgono un ser viziò informativo e hanno una reale diffusione in edi cola. Era un progetto da an ni suJla scrivania del sotto segretario all'Editoria del governo Berlusconi, Paolo Bonaiuti, e che adesso si spera Peluffo porti in porro. Forte di lunghe esperienze in importanti ruoli istituzio nali, peluffo ha iniziato a la vorare al Messaggero nel 1988 per poi passare nel '94 a fare il capo dell'ufficio Consiglio, e :n è sta(312mila euro) della Editing to a capo del di.jJartimento Italia. per l'Editoria dal 2006 al E infine, cigliegina sulla 2008. Dunque ha già una torta per Peluffo, la conte certa conoscenza della mastazione scoppiata intorno a teria. Radio Radicale perché il de Basta scorrere gli otto creto 'rnilleproroghe', appro elenchi dei beneficiari dei vato dal governo Monti pri contributi, pubblicati dalla ma di Natale, prevede a fa presidenza del Consiglio, per vore dell'emittente che da rendersi conto che per fare ac'l..rll trasmette le dirette dei pulizia si dovrà lavorare di lavori parlamentari 7 milio bisturi e di machete. Kel l'i di euro che per la prima mo elenco, quello dei quotivolta vengono erogati dal diani editi da cooperative di rondo per l'editoria. La cosa giornalisti, la testata che ri ha fatto infuriare editori ceve più contributi dopo Il in guerra per le provvidenze Manifesto (3 milioni 740 mi e anche gli esponenti del Pd, la euro) è l'Avanti! (2 milioni U:l emendamento presenta 530mila), all'epoca in cui era to dal deputato Pd Roberto edito e diretto dal faccendie Zacca.'"Ìa chiede di rivedere . re latitante Valter Lavitola. la questione, proponendo Nel secondo elenco (quoti che il servizio di trasmissio diani editi da imprese che ne radi ofonica dei lavori fanno capo a cooperative, parlamentari sia affidato fondazioni o enti morali) ci tramite una gara pubblica. sono testate di vario tipo coClaudio Cazzo9J me Avvenire (5 milioni 871mila euro), Italia Ouvi (5 milioni 263mila) e S~~ola Snals (1 milione 716mila). Seguono cinque quotidiani italiani pubblicati all'estero e poi i giornali delle minoran ze linguistiche, tra cui il Do lomiten (1 milione 568mila euro) di Bolzano. Tra i pe riodici, testate d'informazio ne come Ca/1a, Lefi, Rasse gn.a Sindacale, Tempi, Trenta Gian'!.!, ma anche riviste spe cializzate in musica e turi smo come J am, Mare e Mon ti, Mucchio Selvaggio, Suono Stel'eoIli-Fi. il sesto elenco riguarda gli organi di partito: L'Unità (6 milioni 377mila euro), La Padania (3 milioni 896mila), I Europa (3 milioni 527mila), Liberazione (3 milioni '340mila). Vengono poi le te state di gruppi politici tra sformatesi in cooperative prima del 2002, tra cui Fo glia (3 milioni 441mila eu ro), Il Denaro (2 milioni 455rnila) e Ovinione delle li bertà (2 miÌioni). Infine, l'elenco più hmgo, quello dei periodici di cooperative ed enti morali, dove in testa fi gura Sprint e Spari (506rnila euro), settimanale del calcio n , stampa di Palarzo Cbigi con \. giovanile e dilettantistico la nomina di Carlo i\.zeglio piemontese e lombardo, seCiampi alla presidenza del guito da Quaderni di Milano I L____________________________~ ITALIANA EDITORI GIORNALI Data - - BEN. ZOlZ Pagina . E Poligrafici, contratto dilemma in un clima che sfiora la pura disperazio- com, "che si riferisce a qualche mese fa e che '/ ne che i poligrafici dei quotidiani e delle purtroppo oggi va già aggiornato sottraendo agenzie di stampa si preparano a rinnovare il alcune decine di addetti che nel frattempo contratto nazionale di lavoro scaduto nel sono già usciti dalla produzione". maggio 2011. n primo incontro con Fieg e Su tutti, il problema-macigno che devono Asig, l'associazione degli stampatori di quoti- affrontare sindacati, Fieg e Asig è quello del diani, si terrà entro la prima settimana di Fondo Casella, il fondo previdenziale integra febbraio e servirà a mettere in tavola le carte tivo dei poligrafici, costituito nel 1954, che di un séttore che più che sulle prospettive di oggi naviga in brutte acque, con uno squill sviluppo si sta interrogando sulle possibilità brio di 3 punti percentuali tra entrate e usCi di sopravvivenza. te annuali. Il motivo è presto Un problema che si pongono detto: a fronte dei 5.700 lavorasenza giri di parole gli stessi tori attivi ci sono 15mila polisindacati di categoria, Uilcom grafici pensionati. Uil, Fistei Cisl e Slc Cgil: "n priIl fondo è composto da una mo interrogativo da porci è soparte a capitalizzazione (nuovi stanzialmente come questo setassunti dal r gennaio 1995) e tore possa reggere a fronte del dall'altra a ripartizione (dipeo la continua trasformazione tec denti in servizio al 31 dicembre 1994). L'aliquota contributiva nologica, considerando che es so è costituito da 91 centri del fondo è pari al 25,55% (in stampa, Il agenzie di informabuona parte a carico di Fieg e rione e oltre 150 testate editoAsig), che aggiunta al 33% della riali sostanzialmente strutturacontribuzione Inps porta il costo te sul prodotto tradizionale". Se previdenziale alla stratosferica non bastasse, proseguono i sin sogiia del 60%. È per questo che dacati, "in Italia siamo alle preRiccardo Catini gli stessi sindacati ritengono se con un mercato che, nel "obbligatoria una profonda 2007, si posizionava con una tiratura nazio- riforma del sistema". nale di circa 6,8 milioni di copie giornaliere e È probabile che tra gli altri aggiustamenti oggi è arrivato a 4,5 milioni. E con i problemi possibili si passi al sistema contributivo per congiunturali legati alla crisi economica che tutti, con l'obiettivo finale di rimettere in si sommano ai problemi interni al settore, equilibrio il fondo nei prossimi anni. "E sem con il calo dei ricavi della diffusione a cui si pre che i ;lavoratori attivi non scendano sotto aggiungono il calo della pubblicità, l'aumen- i 4.700", dice Catini, "altrimenti il fondo non to del costo delle materie prime e la diffusio- potrà comunque reggere". Dura anche la po ne in crescita esponenziale delle nuove piat- sizione della Fieg (il capo delegazione è Al taforme digitali". berto Donati), che si prepara a presentare Ciliegina sulla torta: "In Italia c'è una capa- una sorta di (contro piattaforma' con i punti cità produttiva costituita da oltre 150 rotative che ritiene essenziali, tra i quali figura ai pri e si tratta di una capacità sovrabbondante ri- missimi posti la sistemazione definitiva, in spetto alla produzione media giornaliera dei qualsiasi modo, del Fondo Casella. quotidiani italiani". Ciliegina sulla torta bis: Per quanto riguarda la parte economica, i "I lavoratori attivi sono scesi a 5.700 contro i sindacati chiedono un aumento medio lordo 7.000 de12008". Un dato, spiega Riccardo Ca- intorno ai 100 euro. tini, segretario generale aggiunto della UiIGiuseppe Lisbona 29 ITALIANA EDITORI GIORNALI .Data I • Pagina Mondadori vince il braccio di ferro sulla distribuzione Presstalis, la società che distribuisce in Francia il 75% dei periodici e la totalità dei quotidiani nazionali (quelli locali e regionali si distribuiscono autonomamente), non è riuscita nell'intento di fare del contenzioso con Mondadori France un precedente capace di dissuadere gli editori a passare all'unico distributore concorrente, le Messageries lyonnaises de presse (Mlp). :LAutorità che in discussione da su regola la distribuzio bito l'agibilità. E ne della stampa l'ipotesi di un possi (Ardp) ha infatti con bile fallimento terro validato l' 11 gennaio rizza i dirigenti dei la legittimità giuridi quotidiani nazionali, ca della decisione che vedono minac presa da Ernesto ciate le buone vendi Mauri, presidente di te della prossima pri Mondadori France, mavera quando per di trasferire da Pres tre mesi - da aprile a stalis alle Mlp tre dei - l'attuali tà principali periodici dominata dalle dell'editrice: il setti elezioni presidenziali manale Grazia e i e legislative. "Sarà, mensili Biba e Top Santé. Le altre testate Ernesto Mauri, presidente di ma perché devo far Mondadori France. ne le spese io?", ha del gruppo restano dichiara to M a uri clienti di Presstalis, che, forse esagerando, ritiene che di cui Mondadori è socio e mem la decisione gli farà risparmiare bro del consiglio di amministra un milione di euro. Invocando il zione: il danno sarà quindi limita to a meno dell'l % del fatturato del diritto alla concorrenza, l'Ardp ha dato ragione. La decisione distributore, che è di circa 2 mi dell'Autorità apre le porte, se non liardi annuÌ. incoraggia, altre defezioni: già si Dietro questo conflitto, che per parla del settimanale Le Paint settimane ha agitato le acque già (marzo) e di mensili del gruppo poco tranquille della stampa fran Marie Claire. cese, c'è lo stato di crisi profonda in cui versa Presstalis (l'ex Nmpp, Nouvelles messageries de la pres se parisienne, nome che ha porta to per decenni), la messaggeria cooperativa nata dopo la seconda guerra mondiale con la Bi chet che obbliga gli a di stribuire la stampa esclusivamen te attraverso società cooperative. Presstalis ha appena votato all'unanimità un piano di ristrut turazione - l'ennesimo - che do vrebbe portarla in utile nel 2015, ma la perdita di clienti a favore del suo concorrente lionese, che tariffe inferiori, ne mette 48 PRlMAJGENNillO 2012 - BEN. 2012 ITALIANA EDITORI GIORNALI Data BEN. Pagina DI ALESSANDRO ARAlMO* 134 , Gli editori Usa vogliono fare affari co~n~)_To_u_ll_u_b_e_ _ _ _- I el corso dei decenni abbiamo as sistito a molti tentativi edi tori della carta stampata di entrare nel mondo della tivù. Il più grande caso di successo è stato probabil mente quello di Murdoch che, partito come semplice giornali sta di un quotidiano locale australia no, ha costruito un impero editoriale e televisivo a livello mondiale. Prima dell'avvento di Internet, il connubio più classico è stato quello tra tivù e quotidiani, mentre si è sempre rivelata problematica !'inte grazione tra video e stampa disa ca; da noi si ricorda ancora strosa di Mondadori con Rete 4. l'arrivo di Internet e lo sempre più tematico della e in parallelo la necessità per editori della carta stampata di trovare nuove opportunità di busi ness, le cose hanno incominciato a cambiare sia all'estero sia in Italia. Il primo passo d'avvicinamento importante è stato fatto, con risulta ti alterni, negli Usa sulle piattaforme via cavo e Internet, dove operatori come Meredith hanno da tempo un'importante presenza con canali e programmi tematici; ora altri si stanno muovendo in maniera deci sa, come Condé Nast che ha recente mente assunto Dawn Ostroff, già president di Cw Cable Network, per guidare la creazione, produzione e distribuzione di contenuti 'video ori ginali basati su brand e contenuti Condé Nast. In ltalìa due gruppi come Rcs e Class hanno inve stito da tempo su canali tematici via satellite facendo leva sui propri brand, anche se troppo spesso que ste iniziative sono state gestite come collaterali al business core e non in tegrate in maniera sinergica. Di fronte al travolgent~ svil.uppo di Internet editori hanno incomin ciato a conto dì tre cose fondamentali: la carta non riesce più ad assicurare la profittabilità del busi ness e del brand, non si può più fare a meno del video e inoltre il business editoriale sottostante a un brand de ve essere considerato nel suo insieme e in maniera su tutte piattaforme attraverso le quali il brand e i contenuti a esso connessi vengono distribuiti. Gli edi e alla emergono rispetto alla massa di contenuti e brand che bombardano in maniera conti nua 1'audience di riferimento. In questa si inserisce la corsa degli editori americani per lan ciare canali video nell' ambito del nuovo di cento canali vi deo tematici proposto da YouTube. Questo palinsesto vedrà la conviven za di canali nativi e di canali tori cartacei devono svilupparsi sul resse presso la web community maggior numero di piattaforme sibili puntando su pochi brand che grazie alla qualità dei contenuti cento canali che saranno selezionati. Bearst, che produceva oltre 150 video al mese e circa mille ore di N John Loughlin, executive vice president di Hearst. editi da vari editori che già ammnciato coinvolgimen~o il loro nell'iniziativa, come per esemplO Hearst, Rodale, The Wall Street Jour Motor Trend, Meredith, Vice e altri. Il successo non è affatto sconta to e richiederà nuove competenze, budget grandi abbastanza per attrar re l'audience, ma ottimizzati anche rispetto all'attività core, onde re un ritorno rapido alle le offerte di advertising con nUOvi formati video per propor li agli investitori tradizionali. Ma perché editori cartacei si ora su YouTube? Loughlin, executive vice di Hearst, YouTube per prima volta ha dimostrato di voler investire e in termi ni finanziari e per assicurare un sostanziale livello di inte i all' anno, ha deciso di sulla nuova piattaforma YouTube due nuovi canali: il primo dedicato alla moda e alla bellezza, sforzo delle testate Co smoDolitan, Bazaar, Marie Clai;'e e oltre che del sito Realbeauty,com; secondo dedicato al mondo dell'auto, come sforzo con delle testate Car & Driver, & Track e Mechanics. Questi canali potranno contare su una cinquantina di ore all'anno di produzione originale integrate dalle produzioni video già previste per siti e tablet dalle varie testate coinvolte nelle due iniziative. I nuovi video, dopo un periodo di esclusività su YouTube, saranno disponibili su tut te le property digitali di Hearst. La pubblicità sui canali sarà venduta principalmente da YouTube e da di Google, anche se il Hearst prevede opportu nità di sinen':Ìe commerciali. Ancora pii;: impegnativo sembra lo sforzo produttivo di Meredith, editore americano già da tempo presente nel mercato delle tivù tematiche, che pre vede di lanciare un canale, con ben sette serie televisive proVideo dotte da un team dei rivolte alle dorme americane, Se Meredith ha deciso di produrre in proprio i suoi Rodale, l'edi tore di Men's Health, invece deci so di creare una joint venture con la casa di produzione tivù Berman Braun per realizzare due canali te matici, uno sul cibo e uno sul well ness, con format da 5-6 minuti setti manalì e flash da 30 secondi giorna esclusivi per 18 mesi sulla taforma YouTube. La raccolta sarà affidata a Google, ma non in via esclusiva. anche il leader del mercato americano, Time Inc., ha deciso di entrare sulla piattaforma YouTube sotto il brand InStyle, in partnership con la casa di produzio ne Magical Elves, per produrre un canale di moda e bellezza chiamato 'Little Black Dress'. È evidente che siamo ancora in una fase di grande sperimentazione, ma l'impressione è che la nuova piat taforma video di YouTube potrebbe rivelarsi molto interessante per editori che vorranno investire nei ro brand più forti per creare si stemi di business multimediali inte grati di successo. (" senio,. Panne,. Rolanà Berger )