L`essere e il suo mutamento

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L`essere e il suo mutamento
Prefazione
Questo libro lo dedico a mia madre che ha reso possibile la mia propensione verso la filosofia.
Lo dedico inoltre a Friedrich Wilhelm Nietzsche,il più grande filosofo del diciannovesimo secolo,in
onore della sua nascita avvenuta il 15 Ottobre 1844 a Rocken.
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La normalità-malattia,ovvero la disgrazia delle menti nobili. L'offesa a coloro che vanno al di la di
ogni concetto,di ogni mentalità,coloro che sono multiforme,strani,spregiudicati,amorali,ma
soprattutto vivi e unici-Tutto ciò che è morto lo si definisce normalità.
“Datemi un uomo normale e io lo guarirò”-Carl Gustav Jung aveva già concepito questo terminenormale.
Cos'è il normale?La nostra negazione,l'opposto di noi stessi,colui che si scontra brutalmente nei
confronti della vita eppure lo stadio obbligatorio per tutti per raggiungere quel che sarà poi
l'iperboreo-in poche parole noi.
PARTE PRIMA
Le presunzioni dell'uomo normale
Fra tutte le presunzioni dell'essere umano,la peggiore,e di conseguenza la più superficiale,è la
credenza di conoscersi ,di saper chi è.
Tale concetto è errato ,nessuno si conosce,la vita serve a quello ,”conoscersi” e in più imparare ad
essere-assumere il controllo di sé.
Nessun uomo,animale o pianta si conosce o sa chi è.
Potremmo affermare che l'essere non sa chi è ne dove va ne da dove viene.
Spesso a questi quesiti filosofici ci viene proposta una soluzione grossolana ovvero Dio.
“Dio onnipotente ci creò e cosi finisce”
Cosi l'essere cresce senza porsi domande su sé dato che la risposta gliel'hanno già procurata.
Ecco! questo ostacola la creazione dell'individuo e facilita la creazione di qualcosa di peggio-il
normale.
Il normale non è individuo, per sua natura deve essere uguale a gli altri uomini.
L'individuo non può essere uguale a gli altri uomini ma deve essere unico per sua natura.
Ma cos'è il normale?-Un nulla superficiale e presuntuoso che vive di cose mediocri adatte ad una
vita mediocre condizionata e assuefatta dal pregiudizio,dallo stereotipo, insomma tutto ciò che gli
impedisce di pensare.
Colui che alla sera guarda la partita di calcio perché lo fanno tutti,colui che non possiede il coraggio
di oltrepassare i confini della mentalità sociale.
I normali ,che sono quelli che più noi iperborei dobbiamo evitare,vivono delle idee degli altri ,di
una vita prescritta per loro, si accontentano di una verità preconfezionata.
Come dicevo all'inizio l'essere non sa chi è ma è illuso di saperlo-Ecco!per diventare esseri questa
assurda presunzione deve sparire.
Fondamentale è essere umili e aver volontà d'imparare dalla vita e non permettersi di voler
insegnare ad essa.
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Presunzione-il concetto su cui l'uomo si fonda dalla sua nascita .Da Adamo in poi l'uomo ha pensato
di poter agire sulla terra secondo il suo volere, ingabbiando gli animali, sfruttando i suoi simili e
uccidendo gli uni e gli altri.
Questa presunzione umana è del tutto negativa.
Chi vuol essere evoluto deve distaccarsi da questo concetto, deve evitare che la presunzione faccia
parte del suo essere.
Prendete ad esempio i bambini, molti obbediscono al genitore senza osare alcuna insolenza .
Vedete ,lettori vi dico,la vita è una madre che ci insegna a vivere.
Fate attenzione a non adoperare la presunzione nei confronti della vita-Volete distaccarvi dai
normali?Non siate presuntuosi!
Se sarete presuntuosi la vita vi metterà in difficoltà affinché capiate -come la leonessa fa col suo
cucciolo.
Siate umili!Umili e basta.
Se volete dire si alla vita dovete farvi umili ed accettare ciò che la vita offre e vi insegna.
Non etichettate “bello” o “brutto”,anche questa è presunzione, forse la più orrida e la più comune,
quella su cui si fonda la religione,incubo degli esseri.
Quindi l'essere è quella particella esistenziale che favorisce al vivente la capacità di vivere.
Il concetto di Essere
Il concetto di essere è totalmente contrastante con il concetto di normalità,l'essere per sua natura è
unico ed ha un percorso individuale, non omologato.
La normalità è una forma di omologazione , forse la più repressiva e devastante.
In favore alla normalità scendono in campo il bigottismo, la religione e l'idiozia.
Il bigottismo serve ad uccidere la libertà di essere deviandola, trasformandola in contro natura,la
religione gestisce i pregiudizi affinché gli uomini nascano deboli e stupidi e l'idiozia governa tutto il
meccanismo.
Queste tre fiere , su cui la nostra società si fonda, servono ad impedire la nascita degli individui.
Possiamo infatti definire il bigottismo, la religione e l'idiozia i metodi contraccettivi per la nascita
degli individui.
L'essere è qualcosa che si erge al di là di questi stupidi concetti per questo coloro che sono deboli e
legati a concetti banali tentano di abbatterlo.
Nel caso l'essere dovesse cedere alla normalità,il verbo sum(dal latino essere)perderà di significato
e non si potrà più affermare “io sono” ma “io non sono”.
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Spesso siamo chiamati a scegliere se essere come tutti gli altri(normali)o se essere come noi
siamo(esseri).
Si risponde a questa scelta ,il più delle volte, inconsapevolmente , alcuni di noi nascono esseri e lo
diventano altri nascono per essere omologati e di conseguenza la loro evoluzione sarà notevolmente
rallentata.
Il tutto si basa sul nostro percorso e su come noi stessi ci muoviamo. Talvolta siamo del tutto
influenzati da condizionamenti esterni come i libri ,la religione,la politica ,la televisione, ecc...
Influenzati anche dai nostri stessi genitori e dai loro insegnamenti ,talvolta anche da noi stessi siamo
del tutto condizionati.
Fatto sta che raramente si avrà in questi casi una scelta consapevole ,noi siamo ciò che nasciamo per
essere-quindi la nostra anima ha già scelto se essere omologata o individuale senza che noi lo
sappiamo o capiamo a livello cosciente.
Una volta compiuta questa scelta siamo portati a proseguire verso questa direzione,nonostante le
sofferenze che vi si presentano,e in più bisogna sapere che se si sceglierà una vita individuale si
andrà incontro a una vita difficile e sofferente ma con la gioia come risultato,se si sceglierà una
vita omologata si avrà una vita semplice,con problemi semplici e tuttavia con risultati mediocri.
Un'altra cosa che è importante ricordare è che colui che è. deve essere forte e coraggioso,deve avere
la forza necessaria per proseguire-Esso si distingue dal normale per la forza e per il coraggio.
La forza dell'essere sta nel sottrarsi ai mali della normalità nocivi alla sua natura,e di far si che tali
mali non gli impediscano di proseguire.
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“L'essere è obbligato a mantenere se stesso”-Cosa intendo con questo?-intendo che non deve cedere
a nessuna corrente!
Avete mai sentito di Justine?Una fanciulla condannata ad un destino funesto?
Ella è riuscita a mantenere il suo essere nonostante la tentazione di lasciarsi andare per la corrente.
Voi avreste il suo stesso coraggio e la sua stessa forza?Sareste in grado di mantenere il vostro essere
senza che esso non subisca ammaccature causate da un mondo che non gli appartiene?
La vita è coraggio, forza , tenacia,se si vuol diventare veri individui si devono possedere questi
requisiti.
La debolezza lasciamola a coloro che di vita hanno capito ben poco,coloro che vivono di falsità ed
illusioni -Gli esseri aspirano a quel di più che i normali non osano toccare con mano.
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A fare ciò che Justine fece ci vuole molto coraggio e volontà,coraggio che pochi possiedono ovvero
il coraggio di “essere se stessi”.
Ma come si fa?-si ci chiede spesso. A questo proposito vi dico che dovete nascondervi dai deboli
affinché non possano distruggervi.
La natura del debole è una natura violenta , egli fa di ogni insicurezza ,di ogni dolore una arma
nociva al prossimo, sarete attaccati ,offesi ,derisi-con la loro debolezza vorranno annientarvi.
Noi forti siamo sempre in pericolo, noi dimostriamo la verità, che cos'è realmente lo spirito,la
vitalità noi mostriamo ai normali dove sbagliano e loro tentano di difendersi con le loro debolezze.
E' il loro percorso non possiamo fargliene una colpa.
Tornando al concetto di “nascondiglio”vi consiglio la cosiddetta “maschera sociale”.
Cos'è la maschera sociale?-esattamente un deridere i normali. Essi non attaccano se non notano il
pericolo-e noi non dobbiamo fare notare loro la nostra presenza.
Come avrete capito lettori, la nostra società è una giungla,e in essa vi è la lotta per la sopravvivenza,
ma qui come in natura il forte resiste e il debole muore.
Il problema della nostra società è che i deboli rimangono mentre i forti muoiono,per questo
dobbiamo nasconderci per sopravvivenza , per vincere questa guerra.
Un altro motivo per cui nascondersi.
Che bisogno c'è di urlare nelle orecchie di chi non vuol capire?è solo fiato sprecato,i normali non
comprendono e d'altro canto è presto per loro.
La cosa migliore da fare è seguire il proprio percorso e non curarsi di quello altrui-eliminiamo dalla
nostra vita la compassione e le idiozie altruistiche-L'altruismo è importante quanto l'egoismo,senza
un po' di egoismo si muore.
Ciò che ci spinge ad urlare nelle orecchie dei normali è questa sorta di sentimento paterno nei loro
confronti-Vogliamo farli salire con noi-ma del resto è sbagliato pretendere che capiscano cose che
ora non devono capire,sarebbe come costringere un bambino a leggere La divina commedia-non si
può fare è ancora immaturo per determinate letture,anche il normale è ancora immaturo per
comprendere concetti che noi abbiamo già compreso o che comunque ci apprestiamo a
comprendere.
Valorizziamo il nostro percorso non badiamo a quello altrui. Dobbiamo assicurarci di capire tali
concetti,se gli altri ancora non hanno capito vuol dire che non è ancora il momento per loro di
capire .
Noi in primis dobbiamo capire, noi esseri -non si ragiona per collettività quando si parla di
percorso.
Il percorso è proprio.
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Per far funzionare la maschera sociale non parlate di filosofia con nessuno,o comunque mai di
argomenti seri che inducano a pensare, non fatevi scoprire.
Siate voi stessi solo nel privato oppure se incontrate qualcuno come voi che vi può comprendereSiamo tanti e tutti sparsi.
“Né per terra ne per mare troverai la via che conduce a gli iperborei”-La si trova scavando a fondo.
Pindaro comunque non ha tutti i torti.
Chiedendovi di nascondervi non vi chiedo di rinunciare a voi stessi anzi vi chiedo di mantenervi.
“La maschera sociale” serve a questo, a mantenere se stessi.
Mantenere il vostro essere, prima dovete trovarlo-La vita serve a questo “trovare se stessi”
Cos'è la vita?
La vita è un viaggio pieno di insidie composte dai deboli nocivi alla nostra salute di esseri
consapevoli .
La forza dell'essere sta nel superare ogni sofferenza e renderla buona affinché si giovi della propria
sofferenza e di cosa ci vuole insegnare.
E poi che sarà mai la sofferenza?Una cosa grave?O qualcosa da cui trarre benefici?
Qualcosa da cui trarre benefici.
Con la sofferenza impariamo a sopravvivere alle insidie della vita ,come diceva Nietzsche:”Dalla
scuola di guerra della vita-Quel che non mi uccide mi rende più forte”.
Quindi prendete le sofferenze come esperienze positive anche nel peggior momento della vostra
vita.
Non prendete la vita con pessimismo e neanche con ottimismo-essa va al di là di questi
concetti,prendete la vita per ciò che è.
Non azzardatevi a giudicare la vita ne come giusta o come ingiusta essa non è nessuna delle due
cose,essa è qualcosa di totalmente superiore per essere giudicata da una prole inetta come l'uomo
L'uomo non lo comprende -E' questa forse la base della sua povertà?Si!
Cosa spetta all'uomo che non comprende questo?Spetta di perire una o più volte affinché capisca.
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Ma noi siamo uomini normali?No!Noi siamo iperborei,diversi,unici,veri,vivi,forti ,sappiamo cosa
sono vita e coraggio,forza e vigore,valore,abbiamo capito la vita ma ancor prima l'abbiamo saputa
vivere.
Noi siamo il tutto e il niente,siamo filosofi,poeti e artisti,noi siamo i pochissimi ovvero quelli che
faranno la storia.
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La vita ama noi iperborei per questo ci mette di fronte alle sofferenze ,affinché ci fortifichiamo ,per
insegnarci chi siamo,per mostrarsi a noi.
Noi siamo privilegiati.
Abbiamo un posto d'onore nel teatro della vita. Lasciamo religione ,debolezza e pregiudizi a coloro
che sono ad un livello più basso di noi, come noi lo eravamo ieri, per loro è troppo presto-Il nostro
privilegio dobbiamo godercelo.
Godere tutto ciò che la vita ci offre,tutto ciò per cui siamo nati,godere tutto e assaporarlo fino alla
fine.
Essere ed esistere vuol dire questo.
L'intera filosofia dei filosofi come Seneca, Aristotele e Platone è servita a spiegare questo
concetto,ovvero l'amore per la vita ,per ogni forma di natura,per l'universo con i suoi difetti e i suoi
pregi.
Si la filosofia. Ovvero il meccanismo per raggiungere la completezza,comprendere la vita in tutto
ciò che essa è.
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Ancora qualcosa sulla vita , la vita è il fluire dell'esistenza, l'energia in cui non vi è nulla di finito ne
d'infinito,nulla possiede inizio e nulla possiede fine.
Vedere nella vita qualcosa di finito è un errore.
La vita fluisce sempre e mai si ferma , pensare il contrario è solo apparenza.
PARTE SECONDA
Aforismi sulla vita ,i normali e critiche varie
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Di fronte alla vita tutto sembra illogico-perché?Perché lo è.
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La vita è l'anima delle cose, questo rende le cose illogiche-razionalizzare tutto resta un'impresa!
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Vivere di razionalità è un paradosso insignificante ,è come dire “vivere morendo”.
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Possedere vigore significa andare d'accordo con la natura illogica e con la ragione umana.
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L'errore degli uomini sta nel valutare troppo il cervello e svalutare totalmente l'anima.
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Fare dei preti insegnanti di vita per i giovani è come fare dei muli asini perfetti.
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Concentrarsi sul presente:questo è alla base di una vita perfetta.
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Abbandonare la teoria del caso,determinata dal razionalismo,è indice di gran vitalità e saggezza.
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I normali sono contro la vita: La loro staticità non mi fa digerire.
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La politica blocca le menti e rende gli uomini inetti. Principio di perdita di considerazione sulla
propria vita.
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Le donne bigotte sono prive di vitalità, in questi casi una prostituta la si può considerare virtuosa.
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“La diversità è un male”affermano-Da quando la normalità è un bene?
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I cinesi mangiano i cani e ci fanno schifo ,mentre torturare i maiali e i polli è lecito. Principio di
coerenza.
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Il digiuno e la castità :Principi di virtù o di idiozia?
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Si prova tanta ostilità nei confronti delle pornostar e verso le donne bigotte e cattoliche c'è tanta
ammirazione. L'opinione pubblica è cieca.
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Vivere o morire?Non lo si sceglie lo si fa.
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Quelle che per un normale sono gambe per me sono filosofia.
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Il tutto uguale è convinzione e come tale è nociva alla vita.
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“Amo gli animali!Cosi tanto da mangiarli!”-Persona comune.
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La moralità universale è un concetto inesistente,ciò che è morale per me è immorale per un altro o
viceversa. Ognuno possiede la sua moralità in base alla sua visione etica del mondo. La morale non
va presa globalmente ma individualmente.
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Per Descartes gli animali sono macchine-Se avesse vissuto con gli animali e li avesse osservati cosi
come si osservano le curve in una donna avrebbe capito che stava errando.
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Il razionalismo in filosofia è uno scarto, una flatulenza ,una tremenda scoreggia intellettuale.
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La matematica è una scienza che da inutile si è saputa rendere utile.
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L'arte non sta nello stile,ma nella passione.
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Il matrimonio è una gabbia in cui tutti gli istinti vengono meno dove l'amore cessa e si guasta,dove
dall'amore si passa all'odio. Un grande complesso di falsità in una coppia causa il matrimonio -esso
nasce solo da questo falso desiderio di apparire bello ,elegante a gli occhi di tutti.
Ritengo il matrimonio devastante , sposarsi ,secondo me, è come negare la propria esistenza.
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"Io sono"dice l'individuo-"io non sono"dice il normale.
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Le veline sono contro la natura femminile-La donna per sua natura va per la conoscenza e la vitalità
non verso la stupidità e la normalità.
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Chiamo vita ciò che va al di la dell'ordinario.
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Nella storia ci sono due tipi di miti:quelli che meritano di essere ricordati e non lo sono,e quelli che
non meritano riconoscenza alcuna eppure diventano addirittura idoli.
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Sinceramente preferisco il Marchese de Sade al Papa.
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L'amore condiviso con più persone:ovvero l'amore che tutti desiderano,l'amore libero, quello più
bello e sublime che si può gustare all'infinito.
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La teoria di Parmenide dell'essere e il non essere, per la quale gli esseri non possono vivere essendo
e non essendo contemporaneamente, la considero una teoria del tutto falsa.
Quindi qui la contesterò con poche parole dato che non vi è molto da dire su questa-Favola per
razionalisti-depressi.
Anzitutto ci terrei a dire che tutti i vari concetti esistono e coesistono contemporaneamente come il
concetto di "bene" e "male,"gioia" e "dolore e cosi come il concetto di "essere e non essere"
Per mostrare la veridicità di ciò che affermo farò degli esempi .
Cosa è e non è contemporaneamente?-Quel che noi definiamo normale ovvero l'omologato.
Esso è perché respira si nutre e defeca ma non è perché non possiede individualità .Già questo serve
a contestare l'intera teoria di Parmenide.
Un altro esempio sono le iene fra gli animali,esse sono perché svolgono le varie attività che
normalmente svolge un essere vivente ma non sono perché sono del tutto prive di una
consapevolezza-esattamente come il normale.
Anche un semplice tubo può essere un esempio dato che il tubo senza la parte esterna(l'essere)e
senza la parte interna(non essere)non potrebbe essere un tubo ma un normale cilindro.
Detto tutto questo esprimo la mia totale confutazione nei riguardi di Parmenide-i concetti sono del
tutto esistenti ma soprattutto coesistenti fra loro,non vi è alcuna dualità fra essi ,pensare che questa
dualità ci sia quando in natura essa non c'è è una delle più gravi presunzioni umane-Creare ciò che
in natura non serve.
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Noi come esseri viventi nasciamo bisessuali e lo restiamo.
Il punto sta nel fatto che creiamo ,durante le nostre esperienze sessuali,delle preferenze verso l'uno
o l'altro sesso.
L'omofobia è la dimostrazione del fatto che l'uomo non ha capito la natura e che solo pochi uomini
hanno realmente capito essa,ma finché viaggeremo sulla contro natura dettata dal cristianesimo e
sul bigottismo delle menti inette non raggiungeremo i nostri obbiettivi e compiti da umanità,ma
saremo sempre arretrati sia come esseri umani ma anche come animali.
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Una donna bigotta non la si può considerare donna. La donna è un essere di per sé libero,e il
bigottismo è una gabbia. Quindi una donna bigotta che affoga nel pregiudizio non è una donna ma
un coso nello spazio circostante pronto a,e mi si perdoni l'espressione,"frantumare i testicoli"a colui
che è libero per sua natura.
Non è forse l'omofobia un esempio di questo?
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Siccome quando la vita ci presenta il benessere non siamo riluttanti nei confronti di esso,deduco che
dovremmo allo stesso modo accettare la sofferenza e non essere riluttanti nei confronti di essa.
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La fortuna e la sfortuna sono concetti inutili e insignificanti. Non esiste ne la fortuna ne la sfortuna
sono le nostre azioni a determinare l'esito del nostro percorso.
Quando qualcosa va per il meglio diciamo:"E' fortuna!",e quando qualcosa non va come
desideriamo diciamo:"Che sfortuna!".
La verità è che non sappiamo agire e prendere coscienza delle nostre azioni,quando un evento della
nostra vita va per il meglio è merito di come abbiamo agito cosi come i mali che ci capitano sono
causati da noi stessi.
Come cambierebbe se si prendesse coscienza delle proprie azioni!
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"Come potrei guadagnare senza lavorare?"
"Non saprei...prova a chiedere in parlamento"
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Manzoni non possiamo definirlo un grande scrittore romantico ma un portavoce di una moralità
cristiana basata su sacramenti e pentimenti, ovvero l'arte di infastidire la vita con cose del tutto
inutili e senza senso.
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Alessandro Manzoni lo considero un inetto che ha fatto ombra alla grande genialità di Leopardi.
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"Papà dove finiscono tutti i peccatori?"
"Vanno in chiesa!"
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L'intelligenza non è da tutti,e gli omofobi e i razzisti sono la prova di questa affermazione.
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L'omosessualità non è contro natura dato che è una forma di amore e non violenza,mentre
l'abuso,invece,è una forma di violenza,quindi è esso ad essere contro natura.
Accomunare omosessualità ad abuso è da veri imbecilli!
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Il terrore è il fondamento di ogni religione,d'altronde solo terrorizzando i normali si può ottenere
qualcosa da loro.
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Il peggior nemico è quello che ti crei da solo.
La religione è il peggior nemico dell'umanità.
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La tranquillità non fa parte di questo mondo,questo mondo appartiene al caos,siamo generati dal
caos,per cui ricercare tranquillità in questo universo diventa di per sé inutile.
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Canta fuori dal coro, sarai umiliato ma sarai vivo,canta insieme a loro e sarai tranquillo ma morto.
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Nietzsche è stato considerato pazzo perché ha abbracciato un cavallo a Torino,ma a dirla tutta vedo
la vera follia solo nei macellai e in quelli che ammazzano gli animali per libero sfogo.
Il gesto di Nietzsche,ovvero di impedire a un cocchiere di malmenare un cavallo,non lo definisco
follia bensì altruismo!
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Per me non è vero che non v'è felicità senza dio,la felicità è una cosa interiore che stabilisci
tu,grazie all'approccio che hai con la vita,all'armonia di te stesso,non serve Dio per questo ma serve
la consapevolezza,la pace.
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L'uomo che picchia le donne,non è un uomo,ma un pezzo di sterco che porta un buon vestito.
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Non ci sbaglieremo mai ad attribuire ai normali una consapevolezza mostruosamente assente.
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Giudizio sulla normalità. Normalità è malattia-causa per me senso di insoddisfazione.
Normalità è illusione,maschera dove dietro si celano le cose peggiori che questo mondo ha da
offrire.
Come potrei amare la normalità? La staticità di un mondo normale? Io che sono per mia natura
libero da regole,religioni e pregiudizi?
In verità è la mia libertà che disturba i normali, essi in me vedono qualcosa che non sono ma che
vogliono essere-I normali in me provano una tremenda invidia.
Io sono libero -seguo la mia natura e per questo sono invidiato ,contestato ,criticato,offeso da coloro
che trascurano la loro natura. Sfogano le loro frustrazioni sul mio essere ma non sanno che invece
che ferirmi mi fortificano.
Io sono privo di frustrazioni-col tempo ho imparato ad amarmi fino all'inverosimile,a rispettarmi a
subirmi talvolta con tutti i miei difetti e contraddizioni- Per questo sono invidiato!E anch'io
m'invidierei se fossi normale!La diversità è un dono, un risultato, qualcosa di positivo,forte e
costruttivo. Nella mia diversità trovo la libertà che serve a me per proseguire,trovo la forza per
raggiungere gli obbiettivi prefissati da me stesso.
Loro sono deboli per questo che m'invidiano,ma come invidiano me ne invidiano cento o millesiamo condannati al loro disprezzo.
Ogni dono in natura consegue a un costo-Noi paghiamo per la nostra diversità.
Non è ingiusto,è naturale.
Lo scegliamo noi,noi decidiamo questa strada e noi la vogliamo proseguire per soddisfare passioni,
desideri e virtù.
Ci considerano pazzi,ma è proprio perché siamo pazzi che abbiamo capito la vita!-Chi mi da del
pazzo ,lo ringrazio per il complimento e poi rispondo:”Non sono pazzo è che la vita che fai tu mi
annoia e la noia non è degna di essere provata da me”
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Differenza tra una vita consapevole e una non consapevole. Come Seneca ci fa notare le
sofferenze corrispondono alla fortificazione dell'individuo,quindi dalle sofferenze e dal rapporto che
l'individuo possiede con i propri dolori stabiliamo la sua forza.
Come poco fa si diceva , la consapevolezza richiede forza e resistenza, proprio per questo,
l'elemento consapevole, si ritroverà con un percorso più difficile rispetto a un percorso
inconsapevole.
La debolezza è la via più facile questo lo si deduce,e l'inconsapevolezza del proprio essere è
estremamente facile. Tuttavia coloro i quali avranno un percorso del tutto inconsapevole saranno
destinati a una vita semplice ma con risultati mediocri. Colui che si cimenterà in una vita
consapevole avrà più dolori e difficoltà ma verrà ripagato con risultati imponenti.
E' questa dunque la differenza fra una vita normale e una vita consapevole.
La forza e l'energia in una vita normale vengono meno , perdono significato, si devastano come
concetti vitali per divenire concetti morti e privi di forma.
È questo l'errore dell'uomo! Questo voler sempre semplificare la vita facendo cosi in modo da
rendersi la vita più semplice. Ma la vita non è semplice.
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Possiamo dedurre , da ogni forma di pensiero filosofico, che la consapevolezza è il fine ultimo
dell'uomo-Il suo traguardo.
L'uomo deve diventare più saggio e di conseguenza deve ritornare alla natura dopo vari percorsi di
contro nature e falsificazioni o banali interpretazioni della vita stessa.
“Ritornare alla natura”significa annullare tutti i concetti appresi finora dall'umanità che possono
nuocere alla nostra stessa natura e mantenere ciò che più serve al nostro essere e al suo
funzionamento.
Il singolo individuo deve liberarsi dalle catene imposte dalla società, comportarsi con atteggiamento
distaccato nei confronti di ogni politica o concetto religioso-Essere libero da ogni catena morale e
da ogni falsificazione della vita, da ogni illusione posta da gli uomini ,liberarsi dal concetto di
ragione come morbosità e riagganciarsi alla natura col massimo rispetto e con la massima umiltà
d'animo possibile.
Quella che può sembrare un' utopia è in realtà un obbiettivo, ma d'altronde ogni singola forma di
obbiettivo sembra del tutto utopico quando non lo si capisce.
Talvolta in risposta a tutto ciò si ode:”L'uomo non è più in grado di tornare nelle caverne”
Infatti non è quello il suo compito. Ritornare alla natura non significa ritornare nelle caverne come
facevano gli uomini primitivi, ma significa risvegliare i nostri istinti avvelenati dalla falsa moralità
cristiana e dalle varie contraddizioni che hanno spinto l'uomo a devastarsi da solo.
La verità, cari lettori,è che abbiamo talmente trascurato la parte più naturale di noi stessi che alla
fine essa si è disintegrata . Le false inclinazioni verso tutte le forme di virtù cristiane che richiamano
alla santità,il principio di castità e di “Niente sesso prima del matrimonio”,non sono vere virtù ma
sottili idiozie che hanno contribuito alla morte dei nostri istinti rendendoci esseri innaturali,privi di
ogni natura e per di più contro la stessa nostra vita.
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Arriverà il momento in cui non un uomo solo ma tutti gli uomini terranno conto della perdita di
libertà verso i propri istinti ,del furto della propria natura ed individualità.
L'animale in catene si risveglia dopo molto sonno ancora più feroce di prima-Cosi tutti gli uomini
una volta ripresa la coscienza di se libereranno ogni singolo istinto rubato e aggrediranno i loro
ladri.
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La repressione di ogni singolo istinto è devastante, ripugnante e tremenda.
La totale quantità di pregiudizi verso coloro che risvegliano i propri istinti non fa altro che
incrementare la contro natura già esistente danneggiando cosi ogni forma di spirito o passione.
Con concetti come “Il sacramento del matrimonio”,”La castità”o “Il peccato” l'uomo giunge
all'annullamento di se stesso distruggendosi.
Questi concetti stanno alla base di ogni frustrazione o perversione umana.
L'educazione delle madri bigotte nei confronti dei figli li rende malati,deboli e insicuri-Ecco
perché l'esistenza di perversioni o malattie mentali!
La libertà viene rubata con insegnamenti cosi bigotti e riprovevoli.
La contro natura parte dai genitori.
PARTE TERZA
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Perché sono d'accordo con le pornostar
Chi vede , come me,nella donna un essere libero, intelligente e di conseguenza vivo ,non avrà da
ridire se affermo che:”Le pornostar sono donne vere”
Se si va ad immaginare una donna come un essere bigotto , chiuso e stupido si arriverà a contestare
questa tesi.
Il fatto sta che le pornostar sono libere ,vive e giocose perché possiedono la libertà dei loro propri
istinti,non sono sigillate in una “campana di vetro”come sono le donne bigotte.
Strano da dirsi ma in queste epoca solo nelle attrici porno ,(o talvolta in alcune di esse)si leggono
gli ideali di libertà verso se stessi e di conseguenza di tolleranza verso gli altri.
In più lo si vede dalla loro espressione del volto che vivono bene e conducono vite rilassate-Il sesso
è la miglior cura contro il dispiacere.
Il bigottismo ,che annulla l'erotismo e quindi il sesso, produce frustrazioni e nervosismo nella donna
deturpandola, sciupando la bellezza che la natura gentilmente gli concede e per di più essa trasmette
la sua stessa malattia ai propri figli.
Le pornostar sono solo un esempio , diciamo che le identifico come ideale di donna libera da contro
natura,d'altronde la donna libera è l'ideale di ogni donna,nessuna donna vuole rimanere rinchiusa e
perdere la sua libertà-Anzi la donna richiede,come è giusto,la libertà oltre l'eccesso.
La donna sessualmente libera è un esempio di donna da seguire,d'altronde siamo molto più portati a
seguire donne come Moana Pozzi o Cicciolina piuttosto che donne come Maria Teresa di Calcutta.
66
La libertà del sesso-A questo volevo giungere. Questa forma di libertà porta poi a tutte le libertà
possibili determinando cosi anche la consapevolezza dell'uomo
67
Perché delle donne diventano pornostar?-Esattamente per riprendersi quella libertà che gli è stata
tolta con la violenza.
68
La donna che fa sesso non è impura ne maligna o schifosa essa segue la natura quindi fa bene.
69
L'annullamento dei nostri istinti non è determinato solo dalla religione o dal bigottismo,ma
specialmente dalla ragione come morbosità.
70
Ogni errore dell'uomo è determinato dal totale allontanamento di quest'ultimo dalla natura.
Quando si perde il legame con la propria naturalezza si hanno conseguenze devastanti.
71
Il normale e la libertà illusoria. La libertà appartiene all'essere evoluto , ai normali non ancora.
La libertà arriva con l'evoluzione e la consapevolezza, l'omologato non è ancora giunto a questo.
L'omologato è convinto di essere libero quando invece è ancora proprietà delle catene tese dalla
politica e dalla religione e da qualunque istituzione.
Queste illusioni sono determinate dal fatto che ogni omologato crede a ciò che gli viene detto,non
si pone domande e preferisce risposte grossolane che gli impediscono di pensare e riflettere con la
propria testa.
Il normale non possiede idee proprie e sfrutta quelle degli altri per sembrare in società intelligente,
questo fa si che in società sia intelligente quando in realtà non possiede nessuna capacità
intellettuale, non è un essere pensante.
I normali e il desiderio di tranquillità. Il desiderio più profondo dei normali è il “rimanere
tranquilli “perché è più facile e si adegua ala loro condizione di deboli.
Fatto sta che la tranquillità in natura non esiste, esiste l'armonia, che è un concetto appartenente alla
consapevolezza.
Questo dimostra che i normali basano la loro vita su fantasiose libertà e false tranquillità
inesistenti.
72
Il gregge. Senza tacciare di nulla le pecore,i normali ,per la loro condizione,ricordano molto un
gregge che si fa comandare da un pastore(Chiesa) e da un cane(la politica)
Le loro idee sono influenzate da quelle del cane e del pastore che esercitano il loro comando .
Le pecorelle non si domandano ne perché ne per come,a loro importa di star tranquille mentre
pascolano,mentre passeggiano,e non vedono al di là del recinto e neanche si domandano cosa ci sia
fuori.
73
Questa mancanza di interesse da parte dei normali nei confronti della vita è triste,ma è
dall'indifferenza verso le cose che nasce l'amore per esse.
L'indifferenza, come l'ignoranza, è una base per un qualcosa di buono di nuovo e di profondo- Per
le inettitudini si deve passare per giungere al nuovo e al bello.
Ogni concetto di superiorità lo si raggiunge con un passato di inettitudini e di mediocrità,per ogni
cosa c'è una base e un passaggio.
Non vi è evoluzione senza percorso-Dalla pecora al lupo, questo significa percorso.
74
Le contro nature come cose utili
Per raggiungere la vera consapevolezza interiore ci vuole la normalità.
Per ogni tipo di bello ci vuole una gran quantità di brutto,dalla contro natura si giunge alla natura.
La normalità è contro natura- Il tutto si trasforma e fluisce,la normalità è statica,blocca il moto
circolare dell'universo-Quindi si è contro natura.
Tuttavia si può dare alla contro natura un certa utilità per quanto concerne l'evoluzione spirituale
dell'individuo.
Dalle azioni più riprovevoli si giunge alle azioni più oneste e buone,dalla vita inconsapevole si
giunge alla vita consapevole,dal brutto si giunge al bello e dal bello si ritorna talvolta al brutto e
quindi si indietreggia nell'evoluzione.
“Bello” e “brutto” non sono concetti che pretendono dualità, anzi nessun concetto possiede dualità
alcuna,la dualità è un concetto che deriva dalla razionalità dell'uomo ,ma in natura la dualità fra
concetti non esiste e non possiede alcun valore.
L'assassino deve uccidere per imparare a smettere -Fa parte del suo percorso individuale.
La contro natura fa parte dei percorsi della vita si passa per quella,per gli eccessi,per gli errori più
stupidi per poi giungere alle beatitudini ,le passioni e la vitalità.
Cosi come dal bruco si passa alla farfalla,dal normale si passa all'iperboreo.
Gli errori sono essenziali alla crescita,come un bambino che prima di imparare a camminare cade
varie volte,cosi noi in un certo senso”pecchiamo”-Tuttavia questo peccare si rivela utile alla
crescita.
75
Riprendendo ciò che è stato detto sopra,possiamo fare della normalità una contro natura utile
volendo.
Dall'idiozia v'è l'intelligenza come dalla sofferenza v'è la felicità.
Ma d'altronde tutte le contro nature sono utili al nostro percorso individuale-Possiamo tradurle
come “errori” e come tali sono utili.
Da essi arriviamo a capire i concetti che servono alla vita e alla consapevolezza.
Le contro nature -Purché non persistenti-sono utili.
Quando la contro natura non diventa una crescita risulta un male peggiore.
La contro natura è utile solo alla crescita,ma come un vestito per un bimbo diventa troppo stretto a
causa della sua crescita, le contro nature devono morire in seguito all'evoluzione spirituale.
L'assassino nella vita successiva deve cessare di essere assassino e crescere cosi come tutti coloro
che danneggiano gli altri.
Per quanto mi riguarda-per l'uomo saggio- danneggiare gli altri è contro natura.
76
Ritornando al concetto base del mio scritto .ovvero i normali,si può forse dire che siano predisposti
a danneggiare gli altri?-Si.
Come dicevo qualche paragrafo precedente,i normali fanno ancora parte di una natura fortemente
barbarica e violenta e di conseguenza sono predisposti al danneggiare gli altri.
Tuttavia lo fanno bene o male per difesa verso tutto ciò che non conoscono(il normale si basa su un
concetto di pregiudizio verso il diverso),in particolare verso coloro che,come noi,si estraniano dalla
massa per le loro caratteristiche e individualità.
I normali feriscono e talvolta distruggono,sono governati dalle loro debolezze e paure ma le paure
nascono per essere demolite-Il normale non possiede coraggio per vivere.
Ma il coraggio è indispensabile per la vita,cosi come la forza.
PARTE QUARTA
77
Aforismi sul coraggio,la forza,i normali e scritti vari.
78.Siamo spesso spaventati da tutto ciò che ci circonda anche senza alcun motivo specifico,e quasi
involontariamente aggrediamo l'animale che ci pare cattivo o offendiamo i nostri stessi simili per
paura di loro.
La paura è un sentimento naturale ,ma va superato col coraggio.
In vita ,nella grande guerra della vita ,ci vuole una dose di coraggio addirittura estrema .
Essa deriva dalla totale rottura dei pregiudizi e delle catene sociali-Da questa rottura si arriva alla
vita.
79.La verità è un concetto per coraggiosi-Solo i coraggiosi non temono il vero.
80.Separando ogni debolezza dall'uomo lo rendiamo troppo forte persino per se stesso-Se invece
facciamo convivere le debolezze dell'uomo con le sue forze lo rendiamo consapevole.
81.Ogni normale teme la verità -Essa gli dimostra i suoi errori e come uomo inconsapevole esso
non vuol sapere dove sbaglia-Non sarebbe in grado ,manca d'umiltà.
82.La profondità deriva dal coraggio che si ha nello scavare più profondamente in ogni singola cosa
dalla più piccola alla più grande.
83.L'uomo svaluta troppo le cose piccole,senza sapere che da esse derivano le cose grandi.
Dai cuccioli derivano gli adulti, dai semi nascono i fiori.
Anche le cose più piccole del quotidiano rappresentano questo concetto-Bisogna mettere passione
in ogni cosa che si fa.
84.Quando viviamo i nostri dolori non dobbiamo interrogarci sul perché , tali sofferenze, capitino a
noi ma dobbiamo riderci su -Col sorriso uccidiamo ogni malumore esistente.
85.La sofferenza e la felicità sono parte della stessa medaglia-Dalla sofferenza nasce la forza che in
fine porta alla felicità.
Ogni singola sofferenza va presa come esperienza utile e non come dannosa, da ogni sofferenza ne
giova la consapevolezza di se.
Si prendano ad esempio gli “Spiriti liberi” di Nietzsche,questo genere di spirito affronta la
solitudine ,la sofferenza ,fino a giungere alla libertà dalle catene e dalle false moralità.
A questo servono tutte le sofferenze. Esse non sono cose che capitano perché un dio ci vuole male e
vuol far della nostra vita un eterno soffrire,ma capitano perché siamo vivi e per vivere dobbiamo
fortificarci.
La vita è giungla.
86.I concetti di “inizio” e “fine” sono concetti derivanti dal razionalismo estremo ,e come tali non
vanno presi in considerazione.
87.Ogni forma di odio deriva dalla stupidità.
88.La donna libera sarà lo spirito che risveglierà l'uomo morto.
89.La schizofrenia non è una malattia bensì una cura.
Infatti essa ci mostra di più quel che siamo,ci spinge a conoscere noi stessi.
Tramite la schizofrenia il nostro essere proietta al nostro cervello immagini di altre parti della
nostra anima che ancora non abbiamo conosciuto.
In che modo essa ci mostra chi siamo?-Col dialogare con personaggi che in realtà non esistono ma
che per noi esistono,quindi in un certo senso sono reali e rappresentano parti di noi stessi che non
conosciamo ancora, questo rende lo schizofrenico sano e prossimo ad una consapevolezza interiore.
Fatto sta che il conoscere bene se stessi è una cura verso molti mali causati da diversi conflitti
interiori,come i cattivi pensieri o le malattie stesse.
Per questo la schizofrenia è una cura,specialmente se consapevole.
90.Cos'è un essere sano?Un essere che non annienta i suoi istinti.
L'istinto va mantenuto e non bastonato come i bigotti e i religiosi fanno.
La devozione religiosa spinge l'uomo a compiere un vero e proprio scempio nei confronti dei propri
istinti ,esso li definisce impuri e maligni,quando invece non lo sono,definisce ciò che è naturale
come innaturale.
L'intera religione è una trasvalutazione dei valori naturali.
91.Si critica il vegetarianismo con frasi del tipo:"Anche i vegetali sono esseri viventi!",ecco terrei a
puntualizzare su ciò.
Anzitutto non si uccide la pianta ma si coglie solo il frutto del suo lavoro altrimenti marcirebbe. E
in secondo luogo trovo che ci sia un differenza sostanziale fra il cogliere delicatamente, senza
danneggiare la pianta,un frutto e il tagliare la testa a un maiale.
Per il resto le scelte sono scelte e che ognuno decida di fare ciò che meglio ritiene compatibile con
la sua visione etica e morale del mondo.
92.Quando si vedono tanti addormentati in piazza S. Pietro a Roma ci viene spesso da pensare:”E'
mai possibile?Anni di filosofi , pensatori e illuminati non sono ancora serviti a nulla!”
93.Dovremmo vivere come i gatti,senza pregiudizi o falsità,senza religioni,governi o dittature,in
totale comunione con la natura.
94.Spesso gli eroi che vengono acclamati dalla folla sono quelli che meno dovrebbero essere
onorati.
95.Non bisogna cadere in errore!I normali non vanno odiati ne compatiti,vanno compresi e bisogna
riflettere sul fatto che in qualche vita precedente eravamo anche noi al loro stadio.
96.Teoria della metempsicosi. Coloro che vedono la morte come la fine della vita , la temono
costantemente e a causa delle loro paure non si godono la vita sono quelli che più mi rattristano.
La morte non è fine,in natura non v'è ne “inizio” ne “fine” tutto fluisce.
La morte è considerata fine perché v'è la morte del corpo ma essa non è fine perchè l'anima rimane
intatta.
I razionalisti ritengono l'anima un concetto immaginario che non esiste,l'anima esiste e si manifesta
a noi più e più volte ma siamo troppo cechi e razionali per accorgercene.
La metempsicosi si abbina perfettamente ai concetti di “fluire della vita” di “immortalità
dell'anima”.
Ragionando per logica l'anima non può affatto morire essa è extracorporea e quindi in quanto tale le
è impossibile morire come capita invece al corpo.
Ma cos'è il corpo?-Il corpo è un mezzo per cui noi ci muoviamo su questa terra,interagiamo con gli
altri esseri viventi e in più evolviamo col nostro percorso.
Detto in parole povere il corpo è una macchina ,la si porta a rottamare più volte e prima o poi arriva
il momento in cui smette per sempre di funzionare.
Sarà sicurezza ,presunzione o vanità ma secondo me non c'è motivo di provar paura nei riguardi
della morte, noi non moriamo l'anima nostra resta e perdura la sua esistenza in mille altre forme
diverse.
97,L'aneddoto su Socrate. Per spiegarvi meglio questo concetto,vorrei narrarvi un aneddoto
sulla morte del filosofo greco Socrate.
Una volta che Socrate, fu condannato a morte dopo il processo, si decise di avvelenarlo
tramite un veleno potentissimo che paralizzava totalmente il corpo della vittima fino a farlo
morire.
Il giorno prima dell’esecuzione ,Critone, allievo di Socrate, andò a trovarlo.
L’allievo tentò di spiegare al maestro che c’era modo di sottrarsi a quella triste sorte , ma il
filosofo era intento ad sperimentare la morte per scoprire l’anima umana.
Giunse infine il giorno dell’esecuzione e Socrate, dando conforto ai sui parenti, (nonostante
stesse morendo), prese fra le mani la ciotola contenente il veleno e sorso dopo sorso si
paralizzarono le sue membra.
Quando si paralizzò la gamba sinistra egli disse:”Io non sono la mia gamba sinistra!”
Quando si bloccò anche la gamba destra pronunciò:”Io non sono neanche la mia gamba
destra!”
E’ andò avanti così fino a quando tutto il corpo si spense e capì che la sua anima avrebbe
proseguito la sua esistenza, lui era la sua anima!
98.Ritengo questo episodio del tutto significativo , è strabiliante ciò che Socrate fece,una morte del
tutto consapevole per scoprire l'anima umana.
Possiamo intenderla come una “auto vivisezione”,l'unica vivisezione servita realmente a un fine ben
preciso.
Ma dopo questo episodio perché si continua a negare l'esistenza dell'anima?
99.La ragione portata all'eccesso-”Ragione come morbosità” -ha reso i concetti naturali discutibili e
talvolta inesistenti o falsi,quando quest'ultimi non si posso discutere dato che fanno parte di un
elemento del tutto superiore all'uomo ,ovvero la natura.
Di per sé ogni natura è illogica e logica allo stesso tempo. I concetti di “logico” e “illogico” o
“ordinato” o “disordinato” sono concetti coesistenti che non pretendono dualità alcuna.
Per far si che la propria natura non sia malata o danneggiata non bisogna escludere nulla dalla
propria vita.
L'errore dell'uomo sta nel dividere i concetti ,queste dualità prive di senso nella natura non esistono
e quindi come tali non vanno considerate-specialmente perché dannose.
Nietzsche ,con i concetti di “dionisiaco” e “apollineo”,rappresenta la parte razionalizzante
dell'individuo(Apollineo) e la parte irrazionale(dionisiaco).
Questi due elementi corrispondono alla composizione dell'essere umano, esso è fatto sia da elementi
logici, adatti alla vita pratica(quotidiano) ed elementi illogici tendenti alla vita emozionale(filosofia)
Detto questo penso che sia ben chiaro ai miei lettori che considerare una parte anzi che l'altra è del
tutto errato da parte di un qualsiasi essere.
100.La coerenza non esiste. “Do I contradict myself? / Very well then I contradict myself / (I am large, I contain
multitudes) “Cosi recitava Whitman,e recitava bene-L'uomo è per sua natura contraddittorio.
Ma perché ci si contraddice?-ci si contraddice perché tutto cambia-non siamo più le stesse persone
da un giorno all'altro ma tendiamo al cambiamento continuo.
Non è vero dunque che l'essere è immutabile esso muta , possiede moltitudini e non permette
staticità alcuna.
La coerenza è un concetto per menti statiche che tentano di far coordinare ogni idea,il che è
impossibile,ogni singola idea non la si può racchiudere in un abisso di staticità e di negazione alla
contraddizione,le contraddizioni devono esistere-Le contraddizioni ci mostrano più vivi.
Ogni singola idea nasce per cambiare ed evolvere-Le idee appartengono ai periodi ,ma la loro
appartenenza alle persone è appesa di per sé ad un filo, essa rischia di cedere in ogni momento
perché in ogni momento avviene un cambiamento nella propria anima e nella propria personalità e
individualità.
Lo “spirito libero” di Nietzsche rappresenta appunto la libertà nel “contraddirsi” e di aver sempre
più contraddizioni per trovare quella che noi chiamiamo verità.
Lo spirito libero è l'ideale supremo per ogni essere umano, giungere alla sua libertà
individuale,(come facevo prima l'esempio delle attrici porno).
Libertà significa anche potersi contraddire.
La coerenza è un concetto statico ,e come tutti i concetti statici ,rappresenta le gabbie esattamente
come il razionalismo,il razzismo,la religione e la politica.
101
Le varie staticità ci impongono di essere una persona sola,quando invece ,come dicevano Nietzsche
e Whitman,siamo pieni di moltitudini e personalità,in seguito al cambiamento spirituale
dell'individuo.
I normali sono statici e ricercano la coerenza in ogni cosa, questo li pone in errore.
La coerenza nelle cose non c'è e non deve esistere,la natura è dominata da una forza che agisce per
mezzo illogico -Come farebbe a non essere l'uomo,creazione della natura,di per sé contraddittorio?
La contraddizione richiama alla libertà d'essere e di pensare,segna una rottura di tutti gli schemi
razionalisti della società e in più ci tiene costantemente preparati all'evoluzione di noi stessi.
102.La vera felicità. La vera felicità sta nell'essere liberi-Felicità richiama libertà.
Colui che spezza le catene si può ritenere davvero felice.
103.Alla massa bastano convinzioni ,le verità diventano uno spreco.
104.La scienza non è un' unica verità-Essa è e resta una rappresentazione della natura,e come
tale,va presa con beneficio di inventario.
105.Il bigotto è la causa della rabbia degli spiriti liberi-Essi si comportano come i fratelli maggiori
con quelli minori,non accettano gente più bassa di loro.
106. “Non ti curar di lor,ma guarda e passa.”-Non esiste consiglio più saggio.
107.La politica e la religione rendono l'uomo sterile...intellettualmente.
108.L'arte di morire. Tutti coloro che accettano di morire un giorno,e non rifiutano con riluttanza la
morte,saranno in grado di vivere con una preoccupazione in meno.
La maggior parte delle preoccupazioni dei normali sussiste nella paura di morire.
Essi soffrono costantemente di questa paura e di conseguenza sono del tutto privi della conoscenza
del vivere.
Il vivere con paura non diventa vita ma terrore , la vita si basa sul coraggio-Chi possiede coraggio
può forse temere la morte?-No non teme ne morte ne dolore.
Il problema di tutti i normali è che essi temono ancor prima la vita.
PARTE QUINTA
L'amore ,la famiglia e il matrimonio
109,L'amore malato. Un amore lo si definisce “malato” quando in esso vi è una sorta di “morbosità
affettiva”,e questo lo si può notare nella gelosia fra le coppie o nell'amore eccessivo e frustrante che
molte madri riversano nei propri figli rendendoli malati.
Ogni forma di repressione conduce infine alla malattia,e l'eccesso di malattia induce alla perdita di
coscienza dei propri istinti,alla distruzione di essi.
Tutte le forme di gelosia o morbosità in un rapporto conducono alla malattia-Un rapporto malato
conduce al suicidio interiore.
110. Ancora qualche critica nei riguardi del matrimonio.
Definire il matrimonio un vero e proprio “sacramento” o “indice di virtù” sta a significare che tutte
le altre forme di amore sono innaturali perché fuori il matrimonio ,chiaramente questo è falso.
L'amore va al di là di ogni concetto di sacramento, virtù o esenzione dalla colpa-L'amore è amore in
tutte le sue forme, innaturale è indicare sacramenti o fonti di spiritualità,stupide cerimonie come il
matrimonio.
111.La famiglia come danno. La tipica famiglia cristiana possiede tutte le malattie dell'uomo ed è
nociva a chiunque ne faccia parte.
Questi complessi di falsità chiamati “famiglie” in cui il marito lavora e la donna sgobba in casa e
fuori casa , non sono dimostrazioni di affetto o amore, ma sono dimostrazioni di come l'abitudine
spesso ci risulti quasi piacevole.
Solo l'abitudine può tenere in coppia due persone che non si amano più.
Sia moglie che marito si salutano reciprocamente, ma in loro non vi è più nessun istinto di amore o
piacere, essi diventano dei vegetali che occupano solo spazio.
L'uomo non prova più interesse per la donna e di conseguenza neanche lei prova più interesse nei
confronti dell'uomo.
Quando il sesso in una coppia viene a mancare la coppia degenera nella malattia della normalità.
La donna inizia a tradire il marito ,e il marito fa altrettanto,in più litigano sempre e non si
considerano più se non per pagare le spese.
Come volete che crescano dei bambini in un contesto simile?
Come fa un bambino a nascere sano in un contesto in cui i genitori si detestano e non si
rispettano?Cosa volete che impari?
Un bambino costantemente deviato può venire fuori da un contesto cosi riprovevole ,cosi cattivo nei
confronti di ogni istinto o natura umana,da una vera e propria gabbia ,esattamente come vedeva
Pirandello.
La famiglia è una gabbia come la politica,la religione e il bigottismo gabbie insopportabili per tutti
gli spiriti liberi.
La famiglia snaturalizza gli individui,li rende schiavi ,questo complesso di contro natura deve
essere abbattuto se si vuole la sanità.
112.L'amore. L'intero concetto si differenzia totalmente dalla visione sdolcinata e vomitevole di
questo tempo, tipo la visione deviata di Federico Moccia .
Diciamo immediatamente che le insulse frasi del tipo:”Ti amo cosi tanto” o “ti amerò per sempre”
sono vili falsità .
Questo modo “giulebboso” d'intendere il sentimento più importante al mondo fa rabbrividire tutti i
concetti esposti finora.
L'amore presente nei libri di Moccia è un amore spento ,morto e inutile,non la si può neanche
definire amore questa forma di “rincoglionimento totale”.
A Moccia critico le sue “falsità amorose “ e i suoi impulsi adolescenziali ,considerando che
l'adolescenza dovrebbe averla superata.
Federico Moccia è il simbolo della decadenza di questo tempo e la causa della stupidità dei nostri
giovani .
113.L'amore malato di Moccia. Ancora qualche crudeltà nei confronti di Moccia. La sua visione
amorosa non è per niente affascinante come si crede,anzi vi dirò di più,i suoi libri possono essere
utilizzati come lassativi per quando si è stitici. La totale mancanza di eleganza e di “piacere negli
amori “ rendono i suoi scritti non romantici ma vomitevoli fino all'inverosimile.
L'ingenuità nei personaggi è altrettanto vomitevole,questi giovani che vogliono già sposarsi,-è quasi
un'istigazione al suicidio.
Tutti i giovani che leggono questi romanzi farebbero meglio a gettarli nel fuoco e a ascoltare i
propri istinti interiori.
Ma davvero si ritiene Moccia uno scrittore di romanzi romantici?-Moccia non sa dove sta di casa il
romanticismo!
Questo falso amore banale è alla base dell'incomprensione dei nostri giovani verso l'amore in
generale.
Nonostante tutto possiamo dire che questo “falso profeta dell'amore” sia un buon imprenditore,si sa
è arte degli imprenditori fare di prodotti scadenti vere opere d'arte. (sopratutto commerciali)
114.Chiaramente,dopo aver attaccato per bene Federico Moccia,credo sia venuto il momento di
“dire” cosa realmente sia l'amore.
Ogni singolo contatto che abbiamo con altri esseri viventi è amore-Già respirare la propria aria in
serenità lo si può definire amore.
L'amicizia è amore,la passione è amore,il sesso è amore e la libertà dell'essere è amore verso se
stesso che si traduce facilmente con amore verso gli altri.
L'amore è la spiritualizzazione degli istinti più puri e belli dell'animo e come tale va protetta dai
suoi falsi interpreti come Moccia,i preti e la santa chiesa(santa si fa per dire).
115.La ricerca del vero amore è una falsità,un bisogno impossibile di raggiungere il falso.
116.Tutti vogliono l'amore senza la sofferenza-E' del tutto impossibile.
Tutte le beatitudini devono avere un fondo di bruttezza -Anche nella più bella donna v'è un difetto
nel suo volto.
117.La censura sta ovunque ,meno che nei libri di Moccia.
118.L'amore come morbosità. Ovunque ci sia una gelosia profonda e un attaccamento alla persona
esasperato si potrà parlare di “amore come morbosità”quindi non è amore.
119.L'amore è sofferenza e piacere uniti in un unico atto. Non esiste il “per sempre felici e
contenti”.
120.Il cosiddetto lieto fine è un bel modo per ingannare le menti altrui.
121.Si rende un amore malato quando lo si rende noioso, o quando si dimentica se stessi.
122. Amore e odio. Siamo talvolta tanto imbarazzati nel affermare il nostro amore per una
qualunque persona ,eppure non proviamo lo stesso imbarazzo nel dichiarare il nostro odio.
Non è forse l'odio uno dei sentimenti più meschini al mondo?E l'amore uno dei più belli?
Non abbiamo riluttanza nel dimostrare il nostro odio verso gli altri,ma se ci chiedono se siamo
innamorati di qualcuno diventiamo rossi come pomodori.
E' questa dunque la realtà dell'uomo non riuscire a dimostrare il bello senza imbarazzo?
Tutti gli uomini in pubblico non dimenticano mai di dimostrare il loro disprezzo verso qualcuno
anzi ne parlano con fierezza,ma nel dimostrare amore diventano rigidi come sassi e si rifiutano,
come se fosse il loro segreto.
L'amore lo si vive in segreto,svelarlo toglie la sua bellezza-Chi con me afferma che la bellezza sta
nel segreto e nel proibito?
123.L'amore violento. In un rapporto in cui la gelosia governa e la totale mancanza di rispetto le fa
da compagna si potrà parlare di amore violento.
Questa forma di “amore crudele” lo si ritrova nelle madri bigotte e isteriche nei confronti dei propri
figli, o negli uomini insicuri che devono sottomettere la compagna.
124.L'amore delle madri. Ci sono due tipi di madri ,quelle contro natura e quelle in natura.
Cosa intendo per madre contro natura?-Tutte quelle madri che si dimenticano di essere donne,e
nella più totale frustrazione dei loro esseri ,sfogano sui propri figli tutte le violenze possibili.
Cosa s'intende con “madre secondo natura”-S'intende la totale negazione del concetto
precedente,una madre che agisce secondo natura è una donna che dona al proprio figlio l'amore e il
sapere adatti alla predisposizione di quest'ultimo nei riguardi della vita.
Fatto sta che il primo caso di madre forma l'essere debole(normale),il secondo caso dona il
coraggio,la forza e la predisposizione alla lotta della vita , quindi forma un essere consapevole.
125.L'amore nei figli. Come Osho fa notare giustamente,il bambino ha bisogno di amore e affetto
per nascere sano e vivo, se a quest'ultimo si donano odio e violenza potrà solo divenire malaticcio e
debole.
Il compito dei genitori ,prima di ogni altra cosa,è quello di predisporre i figli alla vita e di renderli
forti affinché possano vincere le loro battaglie.
In natura è cosi,la leonessa non cresce il figlio affinché diventi un debole ,anche perchè sa che se
non lo educherà bene sarà destinato a morire.
Anche fra gli uomini deve essere cosi.
126.La donna sottomessa. In una coppia nessuno dei due amanti deve essere sottomesso all'altro,se
la sottomissione giunge non lo si può più definire amore in nessun modo.
Non è amore quello che prova il marito geloso, cosi come non è amore quello che la moglie isterica
e bigotta mostra nei confronti del proprio marito.
L'amore in una coppia si basa sulla libertà reciproca di entrambi.
La libertà ,è l'inizio di ogni amore.
127.L'amore verso il prossimo. Ciò che Gesù insegnò ai suoi discepoli fu:”Ama il prossimo tuo
come te stesso”,questo presuppone che bisogna amare e rispettare se stessi prima di provare amore
verso chiunque altro.
Chi non ama se stesso non giungerà mai ad”amare il prossimo”.
Il problema è che da questo comandamento, le menti mediocri hanno causato un paralogismo
morale.
Amare il prossimo non significa essere compassionevoli o provare pena per qualcuno,perchè ,dal
momento in cui provi pena per la sua condizione, lo svaluti come persona e quindi causi un danno.
Per di più l'altruismo inteso nella maniera cristiana pretende di dover rinunciare alla propria persona
-Non è forse una contraddizione?
128.Da tutte le forme di egoismo nasce una forma di altruismo,si guardi ad esempio Maria Teresa di
Calcutta , non è forse un' egoista? (ego stratosferico)
Innanzitutto cosa intendiamo noi per egoismo?-L'egoismo è l'altruismo verso noi stessi.
Maria Teresa di Calcutta , ha prodotto,tramite le sue opere altruistiche,un egoismo sconfinato,in
confronto a lei Alessandro Magno,Napoleone e Nietzsche erano formiche.
Essa ha agito in onore del suo ego ,che via via si è gonfiato sempre più rendendola un mostro.
D'altronde Maria Teresa di Calcutta è un mostro!
Ha agito solo per la riconoscenza, in nome della riconoscenza!-Era proprio la riconoscenza il suo
alimento base.
Mi pare opportuno dire che non nego il suo operato, senz'altro ha agito nel bene.
Ma questo bene non è forse generato dal male del suo enorme ego?
129.Come amare il prossimo. L'amore verso ogni forma di vita esistente , ancora noi uomini,non lo
abbiamo generato, neanche il più saggio fra di noi!
Per raggiungere la vera capacità di “amare il prossimo” si deve amare come fanno i cani.
Il loro è un amore sconfinato verso chiunque, arrivano ad amare il loro cattivo padrone anche se egli
li maltratta.
Questo giova poco però al cane,che a differenza del gatto,subisce più delusioni che gratificazioni.
PARTE SESTA
Aforismi vari
130.Come si vive. Ritengo che per vivere si deve amare come un cane, essere libero come un felino
e rimanere eternamente bambino.
132.Le menzogne sono facili da digerire, sono le verità ad essere veri e propri mattoni.
133.Provare odio verso il più schifoso degli uomini non ci eleva al di sopra di lui.
134.Il modo più comune degli uomini per giustificare il loro odio verso altri uomini, è valutarne di
più i difetti.
135.Dio è una consolazione , per questo frutta bene.
136.Si è realmente elevati quando non lo si dice.
137.Il saggio è colui che prende in mano la sua vita e la spende nella sua evoluzione.
138.Per non sprecare la vita ,Seneca ci dice di immergerla nella saggezza. Cosa significa donare la
vita alla saggezza?-Significa evolvere!
139.Ero individuo già da piccolo quando dissi:”Non voglio essere come i miei genitori, ma voglio
solo essere me stesso”
E' buffo come le scelte che si fanno da piccini talvolta rimangono nel tempo.
140
Alcuni chiarimenti
Dato che a breve questo libricino verrà pubblicato, mi sembra corretto nei riguardi dei lettori
chiarire alcuni concetti espressi finora affinché non vi siano incomprensioni d'ogni genere.
L'ideale di “donna libera”. Questa teoria mi balenava nella testa da lungo tempo ormai,e sembrava
del tutto dovuto scriverla per non perderne la memoria.
Cosa intendo per “donna libera”?-L'antitesi della donna bigotta,una donna che libera i suoi
istinti,che non si nega i suoi piaceri ,che vive sessualmente libera da convinzioni religiose o catene
sociali d'altro tipo.
La figura dell'attrice pornografica come interpretazione della “donna libera”. Ogni filosofo,me
compreso(spero potrò un giorno ambire a questo), utilizza i mezzi che il suo ambiente gli offre per
spiegare le sue teorie.
Essendo il mio un tempo del tutto inconsistente,(per quale filosofo non è lo è stato anche il
suo?),come raffigurazione di questa “donna libera”,non ho trovato grandi spunti se non nelle attrici
pornografiche.
Partendo dal presupposto che sono del tutto indifferente sul mondo del porno,ho abusato fortemente
delle poche figure femminili valide che questo tempo mi ha donato, il tutto per rappresentare questa
mia teoria.
Mi pare giusto puntualizzare su questo-Come una velina può essere idiota o intelligente,anche una
pornostar può essere l'una o l'altra cosa.
Se questo libro capiterà per caso in mani bigotte,spero almeno che avranno letto queste mie
puntualizzazioni.
La libertà del sesso come porta per le altre libertà. Con “libertà del sesso” intendo la totale
distruzione delle catene religiose, (castità e matrimonio), e l'inizio verso le altre libertà accessibili.
Fatto sta che “la libertà del sesso” è un ingresso verso le altre libertà possibili perché spezza le
catene della religione.
Diciamo che l'ho voluta intendere come una delle “libertà ingresso”, come la libertà di essere e di
pensare.
Il razionalismo estremo come “scoreggia intellettuale”. Come spiegavo in qualche aforisma fa, la
ragione come morbosità ha reso la natura più schematica, questo schematizzare la natura ha reso
inaccessibili i passaggi d'evoluzione dell'anima.
In filosofia un razionalismo estremo conduce all'idiozia.
Si veda a d'esempio Hegel , che con la sua visione razionale dell'universo non ha creato una
filosofia ma un vero e proprio mucchio di chiacchiere.
Anche la scrittrice e l'artista come “donna libera”. Farei un grandissimo torto ad un'altra figura di
donna affine, valutando troppo l'attrice pornografica. Le mie adorate scrittrici sono di per sé donne
perfettamente incarnanti la mia teoria, cosi come le artiste di altri campi.
L'arte è un moto di libertà.
Questi sono i concetti che vanno puntualizzati maggiormente, d'altronde essendo questo il mio
primo scritto impegnato non mi pare proprio il caso di rendermi più antipatico di quanto già non
sarò all'occhio della critica.
Che il mio pubblico mi veda come un “bambino” che gioca con la sua filosofia, le sue critiche e le
sue teorie, che non mi vedano male subito ma che aspettino a giudicarmi.
Il mio spirito non soggiorna in nessuna falsità o vanità o presunzione, esso è in costante crescita e
sviluppo.
PARTE SETTIMA
141
Aforismi sui normali e gli iperborei
142.Il normale e la religione. Essendo i normali esseri del tutto inconsapevoli, necessitano di un
qualcosa che li educhi e li comandi come la religione.
Essa predispone all'uomo normale, una serie di leggi prestabilite,(comunemente definite come
“leggi morali), che gli indicano ciò che è “giusto” e ciò che è “ingiusto”.
Questa sorta di omologazione delle masse , proposta dalla religione, prevede di dover battezzare un
neonato, cosi stabilendo la sua “idea” religiosa, come se potesse possederne alcuna.
Il peccato e la cosiddetta pena, servono a rendere l'uomo schiavo al proprio potere, renderlo
immune affinché si giovi della sua stessa immunità.
Cosi facendo il clero ha potuto affermare le peggiori crudeltà nei confronti del mondo e inoltre ha
potuto agire indisturbato.
143.I normali e i pregiudizi religiosi. Come si diceva prima, la religione ha predisposto per gli
uomini una serie di sacramenti e leggi affinché sapessero ciò che andava considerato giusto e ciò
che non andava considerato tale.
Il giusto e l'ingiusto erano derivanti dall'opinione del clero, quindi il loro concetto di “giusto” non
può essere definito universale in nessun modo, è il loro modo di intendere il “giusto”.
Rendendo universale questo “giusto” e “ingiusto” si è giunti ad un concetto di pregiudizio di tipo
negativo nei confronti del prossimo.
Purtroppo lo vediamo anche oggi, in un'epoca ancora involuta, nei confronti degli omosessuali.
Il bigottismo causato da questi vili concetti religiosi di una giustizia prestabilita da una chiesa
corrotta, fa si che quel che non giova alla chiesa(come gli omosessuali) non giovi al resto del
mondo.
La maggior parte dei credenti, se gli domanderemo il motivo della loro furia nei confronti degli
omosessuali, risponderanno affermando che la famiglia è nata prima di Cristo e che gli omosessuali
sono contro natura.
Fatto sta che non sanno nemmeno loro l'origine di questo odio, loro ragionano da pecore, e qui si
apre un nuovo principio, ovvero-Fare quel che gli altri fanno!
144. Il pregiudizio è utilizzato dai normali, (e non solo da loro) , per giustificare le proprie azioni.
Accusando gli altri di essere “impuri” “vili” “schifosi”, essi eliminano ogni sospetto su di loro, e in
più , credendo gli altri peggiori , non possiedono problemi con la propria coscienza.
145.La condizione dell'ammaestramento. La religione è qualcosa che governa tutte le menti
mediocri che hanno bisogno di convinzioni anzi ché verità .
La religione,utilizzando l'espressione di Schopenhauer, è il vero e proprio “capolavoro
dell'ammaestramento”
Cosa ha che vedere con l'ammaestramento?
Molti punti si esprimono a favore della nostra tesi.
Tutti i credenti sono costretti a rispettare determinati sacramenti , (il matrimonio,il battesimo ecc...)
ed inoltre agiscono in totale incoscienza, non sanno perchè lo fanno ma lo fanno lo stesso.
Questa indifferenza la si prova esclusivamente per un desiderio di tranquillità, quindi non si ha la
voglia di opporsi e contraddire la religione , richiederebbe troppa fatica-In questi casi è più comodo
sottostare al fiume e alle sue leggi anzi ché cercare un altro corso d'acqua.
Logicamente questo principio non può certo essere messo in pratica da noi “diversi” che ci
proponiamo di spezzare ogni catena messa dalla religione.
Il nostro è un percorso più evoluto, si basa sulla libertà, il percorso degli omologati è ancora poco
evoluto si basa su una schiavitù.
I normali sono gli iperborei di domani.
146.Il normale e l'autostima. L'uomo normale non prova una grande considerazione di sé, o forse la
prova ma in società non la può esprimere perché verrebbe presa come arroganza.
Ogni azione dei normali si muove in base alla società, se la società dice che non va bene anche per
il normale non va bene-esso non possiede libertà di scelta.
Quindi non potrà mai avere un'autostima particolarmente elevata ma si sentirà più predisposto a
trascurarsi.
La società si fonda su individui che trascurano se stessi e il proprio animo, non vivrebbe a lungo se
no.
147.Gli iperborei e l'arroganza. Gli iperborei in fase iniziale presentano un 'arroganza spaventosa ,
in quanto esseri di consapevolezza superiore, questo comporta ad una guerra diretta fra l'individuo e
i suoi contemporanei.
148.Come si diventa iperborei. In seguito a numerosi passaggi da normale si diventa iperboreo.
Ogni base porta a una fine ben preciso nella propria evoluzione, i normali sono la nostra base, essi
sono in costante evoluzione e alla fine giungono a noi per poi toccare la vera e unica
consapevolezza esistente.
Noi siamo il risultato di una serie di percorsi, quindi in un certo senso si può affermare di “diventare
iperborei”.
I più grandi saggi erano normali anche loro prima di essere saggi, non si nasce consapevoli lo si
diventa con l'evoluzione costante, con la capacità di rapportarsi nei confronti del mondo-cosi si
diventa saggi , liberi , veri, -tramite le catene, il dolore , la forza e la vitalità .
Non ci sono altri mezzi, questa è la vita e noi che siamo viventi dobbiamo viverla in tutto e per tutto
con ciò che ci piace e ciò che ci piace meno.
Scavando nel profondo che capiamo che esiste un qualcosa al di là del gregge, che c'è altro oltre alle
spiegazioni e alle convinzioni religiose e politiche-Questo è l'incipit del saggio:”Scava nel profondo
di ogni cosa compreso te stesso”.
Con il tempo e con l'evoluzione cominciamo a capire come tutto intorno a noi sia solo frutto di
fantasia , la società ci impone queste illusioni-Essa finge un mondo bello , solare , allegro, come
solo l'apparenza sa fare!-Essa non dona certezze e neanche realtà , essa vende illusioni e priva di
quel senso di libertà ogni spirito.
Bisogna farsi ingannare dalla chiesa , dalla politica e dalla società-Sono mezzi per la fortificazioni
essi sono necessari.
I normali sono necessari, anche se non lo vogliamo vedere -Non siamo in grado di considerare
nessun merito, ormai vediamo la chiesa , la stupidità e la normalità, semplici catene devastatrici e
siamo arrabbiati contro queste catene!
Eppure le catene sono prove da superare, sono essenziali per questo.
La gabbia è essenziale per spingere l'uomo a desiderare la libertà, a voler uscire dal gregge natio e
liberarsi definitivamente dei pregiudizi , dei preconcetti e delle contro nature.
Si diventa saggi per il desiderio di libertà, evoluzione e perché capiamo che per essere individui veri
abbiamo bisogno di più, sempre di più, abbiamo bisogno di svegliarci e rivalutare la natura e le sue
meraviglie, la nostra natura!
Iniziamo a diventare stanchi della noia di cui vivono i normali o gli esseri ancora troppo inferiori a
noi-Siamo stanchi dei dotti che sono chiusi nella loro stessa cultura, e cosi da liberi cerchiamo gente
libera, sempre più libera-Umana troppo umana.
Il nostro istinto ci richiede di tornare alla naturalezza, al vivo, al bello , all'esistenza-Il nostro istinto
è stanco della noia morbosa e inetta della normalità, del quieto vivere, del paradiso oltre la morte-Il
nostro istinto e la nostra coscienza ci chiedono di conoscerci , di essere vivi e soprattutto liberi!
Questa serie di concause e motivazioni ci spingono a diventare iperborei-Questa decadenza ci
spinge a tale proposito.
La stanchezza , la noia sono elementi base alla nostra evoluzione, esse ci portano al desiderioL'evoluzione è desiderio.
149. Bisogna ammetterlo , ormai è un dato di fatto, una volta divenuti individui, diretti alla
consapevolezza interiore, non sopportiamo più di vedere coloro che sono ancora lontani da noi.
Non sopportiamo più i normali e le loro conversazioni , il loro bigottismo e la loro condizione di
“libertà apparente”-Per noi ormai è acqua passata il loro percorso.
Ci infastidiscono perché in loro riconosciamo i noi stessi di un percorso precedente in cui eravamo
“noi” ad essere i normali.
Non siamo più in grado di accettare le inettitudini, e questo è anche uno dei tanti motivi per cui ho
scritto il mio libro-Mostrare che anche le inettitudini sono utili all'evoluzione.
E' un dato di fatto anche questo, il normale è per l'iperboreo un bambino-Quante volte non ci
arrabbiamo coi bambini che non capisco alcune cose? Non sbagliamo forse ad essere cosi duri e
severi?
Esattamente come gli adulti che s'infuriano nei confronti dei bambini che non capiscono concetti
che per gli adulti stessi sono tanto semplici, l'iperboreo s'infuria con i normali.
Questa è presunzione!
Dobbiamo veder le cose in un altro modo, ovvero vedere i normali come i noi passati.
PARTE OTTAVA
149
A gli uomini a cui devo qualcosa
150.Mozart:Tutto ciò che richiama la vita , la verità , la melodia e la bellezza vera e propria porta
infine a Mozart.
Mozart è lo spirito libero per eccellenza, uno degli uomini più straordinari e incredibili che questo
mondo possa aver mai ospitato.
La sua melodia , splendida, romantica , malinconica, racchiude tutti gli stati d'animo della vita,anzi
Mozart è vita.
L'essenza del bello ,questa sinuosa eleganza affine con la vita stessa,possiede una capacita
romantica di predisporre maggiormente all'immaginazione , alla pace , al sentimento,al ritorno alla
naturalezza dell'uomo.
Per questo amo Mozart!Egli non è solo un avvenimento mondiale egli è il simbolo d tutte le menti
libere e giovani ,simbolo della Natura della musica.
151.Newton:Newton resta lo scienziato più vicino a me rispetto a gli altri,egli possiede elementi
concordanti con la mia natura.
Ammiro il suo vegetarianismo e rispetto verso la natura e gli animali,(cosa che la maggior parte
degli scienziati non fa).
Egli però era una figura debole e gracile,gli critico solo questo la sua debolezza.
Ma cosa fa di Newton un debole?Egli non sapeva non curarsi del pensiero altrui,agiva a seconda di
quello che gli altri pensavano di lui.
I suoi scritti li teneva segreti affinché nessuno potesse criticarlo-Questo per me è errato,ogni
filosofo sa non curarsi delle critiche che gli si pongono.
152.Goethe. Goethe resta lo spirito più libero e poliedrico mai esistito.
La sua poesia incanta chiunque,ogni valore filosofico viene messo in risalto con tutta questa
romanticità e brillantezza di questa sua arte.
Goethe non si sceglie di leggerlo,egli va letto!
153. Voltaire:Ovvero il trionfo della satira e della libertà: Ho sempre parlato di libertà in questo
mio scritto,libertà come obbiettivo,come saggezza e come vita.
Ma chi più di Voltaire non richiama la libertà espressa nel mio scritto?
Lo ritengo uno dei più grandi drammaturghi mai esistiti,tenuto in vita da un profondo amore verso
le civiltà elleniche,verso la filosofia,verso l'arte.
Tutta la sua opera letteraria richiama all'evoluzione di cui ,in questo scritto,si parla tanto fortemente.
Anch'egli è un simbolo delle menti aperte, un avversario del bigottismo, della falsità,dell'inganno,
della religione ed grande insegnante della natura degli spiriti.
154.Osho. Fra tutti gli spiriti di questo nostro tempo Osho è il migliore.
L'unica espressione realmente alta di saggezza, spiritualità e elevazione che la nostra società
tecnologica abbia mai visto.
Questo voler richiamare gli spiriti alla verità , alla libertà del proprio essere ha portato un po' di
natura in questo tempo senza consistenza.
Non ho nulla da criticargli , egli è stato illuminato, un uomo grande e un vero simbolo della
saggezza e della “conquista verso se stessi”.
155.Schopenhauer. Egli è la rappresentazione del pessimismo cosmico.
Ma nonostante questa sorta di negatività, che suscita il suo fascino, egli disse delle grandi verità al
mondo dimostrando di averle recepite .
Gli critico il suo pessimismo, per un fatto personale, non ritengo che bisogna vedere la vita con
pessimismo o ottimismo, tali concetti sono falsificazioni , la vita va guardate per quello che è-Il
pessimismo di Schopenhauer è dunque una falsificazione.
Egli induce alla rassegnazione di fronte a un mondo odioso e vomitevole, dove soggiornano
ingiustizie e miserie, ma il mondo non possiede solo la negatività, possiede anche luce.
Critico inoltre la sua visione della donna, suscitata solo da un trauma giovanile, non vedo nella
misoginia una filosofia.
Egli poi generalizza troppo sulle donne, almeno avrebbe dovuto, per quanto concerne il mio
pensiero, dividere le donne stupide da quelle intelligenti-se avesse criticato le donne stupide non
avrei avuto da ridire.
Per il resto l'ho sempre considerato un insegnante importantissimo , un grandissimo filosofo, e
comunque un individuo affermato, un po' rabbioso e scorbutico ma affermato.
156.Platone e Seneca. Ritengo di dover a questi due grandi saggi molto, per quanto concerne questo
breve scritto.
Essi mi mostrarono la vita in sé,l'amore,la saggezza.
In Platone vedo una sorta di ebbrezza intellettuale e cosi greca , anzi profondamente greca e
romantica allo stesso tempo.
La sua visione del mondo, di questo fluire dell'esistenza furono spunti fondamentali per la mia
filosofia.
Lo stile, a dir poco invidiabile fra gli antichi, la sua arte incredibile e la sua filosofia unica e
indispensabile all'evoluzione della saggezza, suscitarono in me una grande ammirazione.
Fra i due comunque il mio preferito resta Seneca.
Esso è più illuminato, saggio e multiforme di Platone-Solo Seneca è riuscito a mostrarmi la vita
esattamente come è, senza banali concetti di “pessimismo” o “ottimismo”, egli è stato di grande
importanza per me, tanto che ne fui ammaliato dal suo saggio La provvidenza.
157.Dante ,Shakespeare e Wilde. Come ognuno ,fra i giovani dotti,ho avuto i miei inizi.
Fu Dante il primo scrittore classico che lessi,lo amai e lo adorai in tutte le sue forme ,nell'inferno e
nella Vita nuova.
Adorai la sua visione romantica dell'amore e dei sentimenti,tuttavia ne criticai il pregiudizio e
l'appartenenza alla rigidità cristiana.
Shakespeare, fu ispiratore di una serie di nuovi progetti per me.
La psicologia, la filosofia presenti nell'Amleto mi ha proposto nuove riflessioni e pensieriShakespeare è per me uno dei più grandi drammaturghi mai esistiti.
Ultimo ma non meno importante è Oscar Wilde.
Egli con la sua libertà di espressione, di essere, questa potenza e virilità utilizzate come mezzi per
contrastare la propria società.
Questa enorme e sublime ammirazione per il mondo dell'arte e della filosofia,questo
incommensurabile amore per la poesia e la naturalezza dell'essere, lo rendono, a gli occhi miei , un
vero genio!
158
PARTE NONA
CRITICHE A VARI “IDOLI”
Alessandro Manzoni:Ovvero il moralista romantico.
Gabriele D'annunzio:Come far vanto delle proprie inettitudini.
Che Guevara ovvero :come giustificare bene i propri omicidi -Con l'ideale.
Benito Mussolini, Ovvero il nano autoritario,totalitario e reazionario-Un idiota
Passo della Genesi: Quando Dio onnipotente distribuì i cervelli,Alba Parietti,Maria de Filippi e
Federico Moccia mancavano all'appello.
Aldo Busi:Uno dei pochi esseri che si è salvato dalla malattia di questo nostro tempo.
Massimo Cacciari , ovvero:Dove si possono ancora riporre le proprie speranze.
Massimo Gramellini:L'unico uomo politicizzato che ammiro.
159
Perché dedico questo libro a mia madre
Ho parlato,in questo breve scritto,di madri in natura e madri contro natura,dicendo che l'una forma
l'essere e l'altra forma il normale-Mia madre è una madre in natura.
Devo a lei tutto il mio sapere, le mie teorie,le mie intuizioni e la mia propensione verso la filosofia.
Gli farei un grave torto a non dedicarle il frutto dei suoi insegnamenti-A lei che se lo merita più di
qualunque altro.
Fu per me,mia madre,il più grande maestro di vita,la più profonda sapienza ,la più grande filosofia
che abbia mai visto cosi da vicino.
Resta per me un idolo-Un idolo che mi aprì molte strade.
Fu di costante aiuto per me in questo scritto,consigliandomi , mi ricordo ancora quando mi disse,
siccome ero in pena per la mancanza di ispirazione-”Ogni magnificenza nasce in totale mancanza
di pensiero”.
Per questo glielo dedico questo minuto scritto, affinché riconosca di essere riuscita nel suo intento,
di essere riuscita a spiegarmi i concetti che ora spiego a voi lettori-D'altronde, la più grande
dinastia è il sapere.
160
Perché lo dedico a Friedrich Nietzsche
Anche Nietzsche fu per me un maestro, un maestro indimenticabile, unico e profondo , che mi fu
introdotto proprio da mia madre, che ne fu ancora prima di me, una lettrice appassionata.
La sua naturalezza, la sua forza, la sua ironia e la sua critica furono di forte impatto sulla mia
coscienza in totale formazione.
Egli richiamò alla natura gli uomini del suo tempo , in un tempo in cui l'uomo era cosi lontano dalla
natura.
Resta uno dei più grandi filosofi mai esisti-Incarnante dello spirito libero, profeta dell'oltre uomo e
dell'eterno ritorno, la sua impronta su questa terra resterà indimenticabile.
Nessuno , fra tutti i filosofi letti finora, è stato letto da me con cosi tanta avidità e compulsività.
Si!-Mia madre e Nietzsche sono quelli a cui devo di più fra tutti gli altri miei idoli.
161
Aforismi autobiografici
162. Il desiderio d'individualità , in me, nasce fin dall'infanzia. Fin da piccolo mi volevo già
differenziare dalla massa, tutti i miei coetanei giocavano a calcio, io disegnavo.
Crescendo divenne lotta questo mio desiderio di divenire individuo e differenziarmi dal gregge,
lotta che propose un unico vincitore-Io.
163. Ogni forma di libertà e di ricerca della libertà, mi rese più forte in tutto e per tutto.
Una nuova concezione del mondo e della vita mi permise di andare oltre alle cose, di divenire più
scettico nei riguardi delle cose , e cosi che inizia il mio percorso -Dallo scetticismo.
164.Come dar prova del mio scetticismo verso le cose?-Con il mio studio nei riguardi della figura
storica di Gesù.
Appena giunti ai 12 anni della mia esistenza ,mi incuriosì,in modo particolare,la vera storia di Gesù.
Non mi andava bene una vergine incinta, cosi come non mi bastavano le conclusioni banali e
assurde della chiesa.
Quindi scavai nel profondo e mi risposi.
165. Talvolta notiamo più un difetto che un pregio, perché quel tale difetto e il medesimo che
possediamo anche noi.
166.Di fatto incuto timore, nessuno è abituato a un ragazzo cosi giovane che si interessa di
determinate cose, tant'è vero che , quando mostrai il mio scritto per la prima volta mi si chiese:”Ma
da chi lo hai copiato?”
167.Ogni singola mia scelta è stata mossa da me stesso, non fu mai condizionata dagli altri, ritenni
necessario il mio consenso anzi che quello altrui.
168.La più grande scappatoia, il più grande momento di respiro e di presa di distacco dalla società,
fu l'arte per me-Solo quando disegno , mentre ascolto Mozart posso distaccarmi meglio dalla massa.
169.Ormai non entro più in una chiesa se non per osservare l'arte che mostruosamente il Clero ha
profanato.
170.Col tempo ho capito-Non ho bisogno di gente colta , ma di gente libera. Non sopporto chi della
propria cultura crea una mostruosa gabbia, la cultura deve ampliare la mente, se non lo fa tanto vale
essere ignoranti, è lo stesso.
171.Non ho mai capito come i miei coetanei potessero agire in base alla moda del mese,moda che
tra l'altro cambia in ogni mese!
172.Talvolta ,sono amaramente deluso da molti “colti” che conosco , perché dovrebbero dimostrare
un'elasticità mentale che non dimostrano-Peggio, fingono di possederla.
173. L'uomo e il rapporto con la natura. Si pensi per un attimo , a i milioni di animali che con
enorme malvagità portiamo al macello, con quanta depravazione abbattiamo foreste e
prosciughiamo fiumi, con quanta cattiveria inquiniamo il mondo-Quanti ci pensano e ci riflettono?
Quanti si rendono conto della totale arroganza e presunzione dell'uomo nei confronti della natura?
Nessuno riflette a questo perché siamo diventati indifferenti , siamo tranquilli e questo ci importa.
L'uomo snaturallizza la natura, snaturalizza se stesso, i suoi istinti non gli interessano più, ormai
egli è solo interessato a quella insulsa normalità che gli causa certezza e che lo priva della forza-
”Meno preoccupazioni!L'importante è avere meno preoccupazioni!”Questo l'uomo pensa, in
particolare l'uomo a me contemporaneo, che nonostante abbia raggiunto un determinato livello
tecnologico è ancora barbaro e incivile.
La stupidità e la nostra avidità di possedere questo diritto su tutto il creato, ci ha reso più meschini,
ripugnanti e terribilmente inconsapevoli.
Non siamo più in grado di mirare un uccello in volo e guardarlo con estrema gioia e amore-Siamo
troppo grandi per le cose piccole, ormai non ci interessano più.
Sacrifichiamo per il nostro egoismo milioni di animali innocenti , che guardano con un intenso
timore la loro morte, cosi ingiusta e riprovevole.
Ma un giorno , arriverà il momento in cui vi sarà il risveglio dell'uomo, ed è in quel momento che
bisogna riporre le proprie speranze, un tempo cosi lontano da noi, ma anche cosi vicino..
174. L'uomo moderno. L'uomo moderno-l'uomo a me contemporaneo.
La modernità di questi ultimi tempi, nonostante il costante progresso tecnologico, ha reso l'uomo
più inconsapevole e deviato.
Egli ormai non si cura più di sé, se non per apparire in società, egli non compra vestiti per un
apprezzamento di essi ma solo per un'insulsa firma-E perché questo?Per l'apparenza.
La totale mancanza di apertura mentale verso il mondo, il totale mancamento di una cultura e di una
consapevolezza interiore, dimostrano solo il fatto che questo uomo moderno è uguale a quello del
medioevo.
Lo stesso!Assuefatto dalla chiesa e dai suoi pregiudizi, dipendente da un ciarlare di politica
insignificante-Questo tipo d'uomo è ancora lontano dai suoi obbiettivi, ancora cosi lontano da se
stesso e dalla sua natura-Egli ha bisogno di tempo.
Tuttavia, mie cari lettori, io sono positivo e voglio continuare a sperare a una evoluzione prossima
dell'uomo, dove gli istinti non si sottovalutano più e dove l'anima torna ad avere valore.
Non mi voglio arrendere, arriverà quel momento in cui il coraggio e la vitalità dovuta alla forza
torneranno in vita, e allora potremmo dichiarare la fine dei nostri tremendi mal di pancia.
175.La chiesa e i preti. Ogni verità è stata brutalmente mutilata dalla chiesa cristiana, in quanto ha
reso innaturale ciò che è naturale, a disfatto tutti i valori primari dell'uomo ed ha annullato ogni
singolo istinto.
La chiesa rappresenta la più grande maledizione di ogni tempo, un vero e proprio castigo,
un'assurda violenza nei riguardi di ogni naturalezza, nei riguardi di ogni libertà o vitalità.
Essa è per me la rappresentante del decadimento dell'umanità.
Il prete è l'istigatore alla contro natura, in esso si leggono falsificazioni, solo ed esclusivamente
falsificazioni , di tipo morale seguite da paralogismi intellettuali.
Esso non è un insegnante adatto alle giovani menti, con la sua diabolica perversione, rende il
giovane del tutto incapace di esistere, malato, gracile, debole-E dovremmo portare i nostri figli al
cospetto di questa gente?
Educare i figli tramite la chiesa significa condannarli ad un'esistenza da deboli, la chiesa è la madre
della debolezza e il prete suo rappresentante.
La chiesa è contro ciò che Gesù disse e predicò, essa ha falsificato pure le parole del suo “simbolo”
affinché riuscisse a trarne un buon profitto.
176.La falsità nella morale. Ormai è un dato di fatto : Ciò che noi consideriamo morale fa parte del
costume.
La nostra moralità si ad dice al nostro costume sociale, in Spagna è morale uccidere un toro per uno
spettacolo, in alcune tribù dell'Africa è morale uccidere altri uomini-Per noi queste cose non sono
morali perché non fanno parte del nostro costume.
La cosiddetta legge morale di Kant è una falsità.
Le leggi morali sono solo false interpretazioni esse non esistono.
Ma allora perché inventare il concetto di legge morale?-Perché fa comodo, con tale concetto le
menti politiche e religiose hanno potuto sfruttare la massa e farle fare ciò che più desideravano.
Anche oggi nel nostro tempo vediamo questo fenomeno-Quante volte i preti dicono che
“l'omosessualità è immorale” o “l'aborto è un'azione tremenda”?
Essi non pronunciano tali affermazioni perché reputano immorali tali azioni, ma perché gli fa
comodo. La moralità universale è perfetta per un commando perfetto su una massa a critica e
inconsapevole.
Fatto sta che la massa critica, composta da coloro che hanno raggiunto una sorta di evoluzione
individuale, nota le falsificazioni elencate finora e talvolta le dice ad alta voce affinché gli
inconsapevoli capiscano.
Ricapitolando, non si può dunque parlare di legge morale, essa è un concetto inesistente che non
vive, ciò che noi reputiamo “morale” o “immorale” deve appartenere alla nostra visione libera del
mondo-Quindi si deve parlare di etica e non di morale.
177.Possiamo definirci liberi. Ci possiamo definire liberi, quando le catene a contatto con la nostra
anima si spezzano, quando nessuna politica, religione o morale possiede il potere di influenzarci.
Quando siamo colti da un noto desiderio di conoscenza e apprendimento ci riteniamo realmente
liberi.
Siamo talmente liberi che non vogliamo imparare le cose come gli altri le imparano , ma le
vogliamo apprendere a modo nostro con le nostre capacità.
La libertà è il sogno di ogni mente evoluta, la mediocrità per le menti inette, la schiavitù per la
politica , la religione e il bigottismo.
178.Il bigottismo la vera e unica piaga. Abbiamo visto , in questo mio scritto, come la repressione
dei propri istinti e delle proprie libertà va contro la nostra natura-Ma chi è il maggior responsabile
di questa repressione?-Il bigottismo.
179.La condizione di suora. Quando una donna perde la sua natura di donna?Quando diventa suora.
180.Critica a Berlusconi. Fra tutti gli idioti che questo triste secolo ha ospitato, farei un torto a non
nominare Silvio Berlusconi.
Egli non è un politico, non è un uomo, egli è la totale reincarnazione della stupidità , della falsità,
della depravazione e della malattia.
La gente lo vota e lo apprezza, nonostante il fatto che abbia dimostrato di possedere i requisiti di un
essere meschino, (specialmente con gli ultimi scandali che lo riguardano).
Se questo è il simbolo della nostra Italia, un tempo madre di cultura e bellezza, siamo forse arrivati
alla decadenza della nostra civiltà?
181.Gli italiani di oggi. Il popolo italiano , in questi ultimi tempi , ha dimostrato la negazione delle
proprie radici, ha negato la propria cultura e la disfatta con un mondo di maligne assurdità.
Ormai sono ben pochi coloro che leggono Dante, che apprezzano le opere di Michelangelo e
Leonardo , il popolo italiano deve risvegliarsi.
Il popolo italiano deve risvegliarsi , deve recuperare il suo antico vigore, deve cestinare gli insulsi
programmi televisivi , deve ritornare all'antica aria di cultura e bellezza di cui un tempo l'Italia era
ghiotta.
Gli italiani devono dire no all'ignoranza espressa dalla televisione , e deve dire si alla cultura e alla
sapienza.
Che gli antichi valori del popolo italiano si risveglino affinché in strada non si vedano più masse di
addormentati , ma svegli!
182.La possibilità e la speranza. Bisogna guardare fiduciosi il futuro del nostro tempo e pensare
che prima o poi esso muterà e diventerà più rigoglioso e bello.
Forse attraverseremo un nuovo “ritorno alla natura” e allora potremmo realmente riconciliarci con
la nostra natura di uomini.
183.Amare la vita. Bisogna amare la vita! Questo è il mio insegnamento.
Amate la vita e non lasciatevi deludere dai lati meno belli e meno solari che essa ci mostra.
Io amo vivere! Anche se devo soffrire, nonostante le malinconie che talvolta mi tocca subire o le
piccole mie delusioni nei confronti dell'uomo, io adoro la vita, non so cosa farei senza di essa!
Ogni mattina ripeto a me stesso:”Io amo vivere!”
Questo è alla base di una vita perfetta, il saper cogliere le sofferenza come travaglio per i propri
frutti, sapere giovarsi di ogni cosa che ci circonda, saper ridere sempre di fronte a tutto e saper
prendere tutto dall'universo per costruirci.
Per questo lettori vi dico , amate la vita in tutto ciò che è, gettate nel camino della vostra coscienza
i libri dell'ottimismo o del pessimismo, non vanno nemmeno citati o guardati essi non esistono,
sono solo demoni che la nostra assurda mente ci proietta-Ma la mente è un mezzo e come tale
bisogna saperlo usare eliminando le cose che non ci servono.
184.Cosa ho voluto dire. Ho voluto dire, con questo libricino, quel che penso ,quel che vedo e quel
che sento.
Questo libro è una liberazione dei miei pensieri , una sorta di inizio, di ascesa del mio pensiero
ancora in formazione.
Ho voluto mostrare le cose che ho visto e dare la mia personale interpretazione di esse, dar vita alla
mia passione per il pensiero e per la filosofia e la mia nuova visione del mondo e delle cose, delle
mie intuizioni sempre in evoluzione.
Questo è il fine di tale libricino, e so che sarò criticato da molti e apprezzato da pochi, e fiderò nei
pochissimi che mi leggeranno, perché solo loro capiranno ciò che ho scritto e lo sapranno
apprezzare
Questo libro è per i pochi.
PARTE DECIMA
INCONTRO TRA AMORE E NATURA:EPILOGO
Parte prima:
Amor pellegrino passeggiava per la scura campagna,
pensoso e serio.
E medita su chi necessita della sua immagine.
Intanto per lì ,passò un incappucciato passante
che colpì assai Amore che incuriosito l' osservava.
Codesta persona che passeggiava lungo la strada si fermò
di fronte ad Amore.
“Chi se'?” disse Amore incuriosito.
“I' sono colei da cui tutto nasce.,e tu Amor non preoccuparti
della mia presenza”,e Amor si rilassò.
Parte seconda:
“Oh!Tu bella Natura,splendida figura
amami divina.”disse allora Amor commosso dalla
sua beatitudine.
“Sanza te non potrei esister,se' la potenza che mi move.”
“Ai ,Amor quanto mi lusinghi”rise fra le labbra natura,arrossando
le sue guance.
Parte terza:
Amor però era tristo,
non sapea chi avea bisogno del suo potere
più nessuno s'amava,
più nessuno lo cercava.
Allora Natura si porse dolce e incantevole
a quella tristizia che opprimeva il cor
d'Amor,e disse:”Amor non temer che
qualcun prià o poscia
ti cercherà.”
Detto questo Natura se né andò
via seguitando il fiume col
suo cappuccio da pellegrin.