Repubblica Italiana Assemblea Regionale Siciliana XVI Legislatura

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Repubblica Italiana Assemblea Regionale Siciliana XVI Legislatura
Repubblica Italiana
Assemblea Regionale Siciliana
XVI Legislatura
RESOCONTO STENOGRAFICO
48ª SEDUTA
MERCOLEDI’ 12 GIUGNO 2013
Presidenza del Presidente Ardizzone
A cura del Servizio Lavori d’Aula
Ufficio del regolamento e dei resoconti
Assemblea Regionale Siciliana
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INDICE
Assemblea regionale siciliana
(Decadenza di diritto dalla carica di deputato regionale)
PRESIDENTE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
Commissioni parlamentari
(Comunicazione di approvazione di risoluzione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
Congedi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,8
Disegni di legge
(Annunzio di presentazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(Comunicazione di presentazione e contestuale invio alle competenti Commissioni). . . . . . . . .
(Comunicazione di invio alle competenti Commissioni) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(Comunicazione di ritiro). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(Comunicazione di apposizione di firma) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Interrogazioni
(Annunzio di risposte scritte) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
(Annunzio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
Interpellanze
(Annunzio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
Mozioni
(Annunzio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
ALLEGATO 1:
Risposte scritte ad interrogazioni
- da parte dell’Assessore per l’istruzione e la formazione professionale:
numero 298 degli onorevoli Zafarana ed altri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
numero 639 degli onorevoli Cappello ed altri. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
- da parte dell’Assessore per le risorse agricole e alimentari:
numero 189 degli onorevoli Ciancio ed altri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
- da parte dell’Assessore per la salute:
numero 429 degli onorevoli Ioppolo, Musumeci, Formica, Correnti, Ruggirello . . . . . . . . . . . . . . . 23
numero 450 degli onorevoli Mangiacavallo ed altri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
numero 582 degli onorevoli Mangiacavallo ed altri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
ALLEGATO 2:
Interrogazioni, interpellanze, mozioni (testi) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38,63,67
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La seduta è aperta alle ore 16.44
LANTIERI, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente che, non sorgendo
osservazioni, si intende approvato.
PRESIDENTE. Ai sensi dell'articolo 127, comma 9, del Regolamento interno, do il preavviso di
trenta minuti al fine delle eventuali votazioni mediante procedimento elettronico che dovessero avere
luogo nel corso della seduta.
Invito, pertanto, i deputati a munirsi per tempo della tessera personale di voto.
Ricordo, altresì, che anche la richiesta di verifica del numero legale (art. 85) ovvero la domanda di
scrutinio nominale o di scrutinio segreto (art. 127) sono effettuate mediante procedimento
elettronico.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che gli onorevoli D’Agostino e Turano sono in congedo per oggi.
L’Assemblea ne prende atto.
Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni
PRESIDENTE. Comunico che sono pervenute le risposte scritte alle seguenti interrogazioni:
- da parte dell’Assessore per l’istruzione e la formazione
N. 298 - Rinnovo della convenzione con il MIUR per l'utilizzazione di personale docente e
amministrativo presente nelle graduatorie scolastiche a esaurimento nell'ambito di progetti regionali
a valere sul FSE.
Firmatari: Zafarana Valentina; Ciancio Gianina; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco;
Ciaccio Giorgio; Ferreri Vanessa; Foti Angela; La Rocca Claudia; Mangiacavallo Matteo; Palmeri
Valentina; Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero; Venturino Antonio; Zito Stefano.
(Con nota prot. n. 16162 del 27 marzo 2013, il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore
per l'istruzione e la formazione professionale).
N. 639 - Chiarimenti circa il piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche stabilito con
D.A. n. 8 del 5 marzo 2013.
Firmatari: Cappello Francesco; Cancelleri Giovanni Carlo; Ciaccio Giorgio; Ciancio Gianina;
Ferreri Vanessa; Foti Angela; La Rocca Claudia; Mangiacavallo Matteo; Palmeri Valentina;
Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero; Zafarana Valentina; Zito Stefano; Venturino Antonio.
- da parte dell’Assessore per le risorse agricole e alimentari
N. 189 - Chiarimenti circa alcune disposizioni normative in materia di agriturismo.
Firmatari:Ciancio Gianina; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco; Ciaccio Giorgio;
Ferreri Vanessa; Foti Angela; La Rocca Claudia; Mangiacavallo Matteo; Palmeri Valentina;
Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero; Venturino Antonio; Zafarana Valentina; Zito Stefano (Con
nota prot. n. 11124 del 27 febbraio 2013, il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore
regionale per il turismo, sport e spettacolo. Con nota prot. n. 284/GAB del 20 maggio 2013
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l'Assessore per il turismo ha eccepito la propria incompetenza. Poiché con nota prot. n. 28580 del 5
aprile 2013 l'Assessore per le risorse agricole aveva fornito risposta, il Presidente della Regione,
con nota prot. n. 28377/IN.16 del 6 giugno successivo, ha comunicato che l'interrogazione è da
intendersi conclusa).
- da parte dell’Assessore per la salute
N. 429 - Riconoscimento del presidio ospedaliero Santo Bambino di Catania quale istituto di
ricovero e cura a carattere scientifico (I.R.C.C.S.).
Firmatari: Ioppolo Giovanni; Musumeci Nello; Formica Santi; Currenti Carmelo; Ruggirello
Paolo.
(Con nota prot. n. 22123 del 3 maggio 2013, il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore
per la salute).
N. 450 - Istituzione del registro tumori nella provincia di Agrigento.
Firmatari: Mangiacavallo Matteo; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco; Ciaccio
Giorgio; Ciancio Gianina; Ferreri Vanessa; Foti Angela; La Rocca Claudia; Palmeri Valentina;
Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero; Venturino Antonio; Zafarana Valentina; Zito Stefano
N. 582 - Istituzione del registro tumori in provincia di Enna.
Firmatari: Mangiacavallo Matteo; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco; Ciaccio
Giorgio; Ciancio Gianina; Ferreri Vanessa; Foti Angela; La Rocca Claudia; Palmeri Valentina;
Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero; Venturino Antonio; Zafarana Valentina; Zito Stefano.
Avverto che le stesse saranno pubblicate in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.
Annunzio di presentazione di disegni di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti disegni di legge:
- Disciplina dei tirocini formativi e di orientamento. (n. 443)
di iniziativa parlamentare presentato dagli onorevoli Maggio, Alloro e Milazzo A. in data 30
maggio 2013.
- Modifiche alla legge regionale 29 novembre 2005, n. 15 sul rilascio delle concessioni di beni
demaniali e sull'esercizio diretto delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo. (n.
445)
di iniziativa parlamentare presentato dagli onorevoli Ciancio, Cappello, Cancelleri, Ciaccio,
Ferreri, Foti, La Rocca, Mangiacavallo, Palmeri, Tancredi, Siragusa, Trizzino, Zafarana e Zito in
data 4 giugno 2013.
- Norme per interventi di ristrutturazione, conservazione e promozione dei centri storici dei
Comuni al cui interno insistono i monumenti oggetti del riconoscimento Unesco nel Val di Noto. (n.
446)
di iniziativa parlamentare presentato dagli onorevoli Dipasquale, Coltraro, Di Giacinto,
Malafarina e Oddo in data 4 giugno 2013.
- Tassa annuale di ispezione di apparecchi radiogeni. (n. 447)
di iniziativa parlamentare presentato dall’onorevole Fontana in data 4 giugno 2013.
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- Norme in materia di erogazione dei contributi alle istituzioni culturali e sociali. (n. 448)
di iniziativa parlamentare presentato dagli onorevoli Ferrandelli, Anselmo, Cordaro, Clemente,
Figuccia, Lentini, Lo Giudice, Lombardo, Milazzo A. e Milazzo G. in data 4 giugno 2013.
- Proroga concessioni demaniali. (n. 449)
di iniziativa parlamentare presentato dagli onorevoli D’Asero, Fontana e Assenza in data 4 giugno
2013.
- Norme a sostegno dell’accoglienza, dell’inclusione sociale, della convivenza civile,
dell’integrazione partecipe, dei diritti e della tutela dei cittadini stranieri nella Regione siciliana. (n.
450)
di iniziativa parlamentare presentato dall’onorevole Ferrandelli in data 6 giugno 2013.
- Norme per la promozione delle città dei bambini e delle bambine. (n. 451)
di iniziativa parlamentare presentato dagli onorevoli Gucciardi, Arancio, Barbagallo, Cirone,
Ferrandelli, Digiacomo, Maggio, Milazzo A., Raia e Rinaldi in data 6 giugno 2013.
- Norme per favorire l'educazione alla legalità e lo sviluppo della coscienza civile democratica, la
lotta contro la mafia, la criminalità organizzata e diffusa e contro i poteri occulti. (n. 452)
di iniziativa parlamentare presentato dagli onorevoli Gucciardi, Arancio, Barbagallo, Ferrandelli,
Digiacomo, Milazzo A., Raia e Rinaldi in data 6 giugno 2013.
- Applicazione della legge regionale 28/90 e legge regionale 4/2001. (n. 453)
di iniziativa parlamentare presentato dagli onorevoli Dina, Vinciullo, Venturino, Pogliese,
D’Asero, Formica, Cordaro, Gucciardi, Cancelleri, Firetto, Di Mauro, Grasso, Di Giacinto,
Sammartino, Picciolo, Fazio, Alloro, Anselmo, Assenza, Barbagallo, Cappello, Caputo, Clemente,
Currenti, Ciaccio, D’Agostino, Digiacomo, Falcone, Ferreri, Figuccia, Fontana, Foti, Germanà,
Greco G., Greco M., Ioppolo, La Rocca C., La Rocca M., Lantieri, Leanza, Lentini, Lo Sciuto,
Lombardo, Lupo, Maggio, Malafarina, Mangiacavallo, Marziano, Milazzo A., Milazzo G., Nicotra,
Oddo, Panarello, Palmeri, Panepinto, Ragusa, Raia, Rinaldi, Ruggirello, Siragusa, Sorbello, Sudano,
Tancredi, Trizzino, Zafarana e Zito in data 10 giugno 2013.
- Norme in materia di disciplina delle guide turistiche. (n. 454)
di iniziativa parlamentare presentato dall’onorevole Alloro in data 10 giugno 2013.
- Disciplina in materia di risorse idriche. (n. 455)
di iniziativa governativa presentato dal Presidente della Regione, on. Crocetta, su proposta
dell’Assessore regionale per l’energia ed i servizi di pubblica utilità (dott. Nicolò Marino) in data 11
giugno 2013.
Comunicazione di presentazione e di contestuale invio di disegni di legge
alle competenti Commissioni legislative
PRESIDENTE. Comunico i disegni di legge presentati e inviati alle competenti Commissioni:
AFFARI ISTITUZIONALI
- Ricollocazione del personale delle Riserve naturali assunto ai sensi della legge regionale 6
maggio 1981, n. 98 e successive modifiche ed integrazioni. (n. 441)
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di iniziativa parlamentare, presentato il 30 maggio 2013 e inviato l’11 giugno 2013.
parere IV
ATTIVITA’ PRODUTTIVE (III)
- Modifiche alla legge regionale n. 8 del 12 gennaio 2012 “Costituzione dell’Istituto regionale per
lo sviluppo delle attività produttive”. (n. 444)
di iniziativa parlamentare, presentato il 4 giugno 2013 e inviato l’11 giugno 2013.
AMBIENTE E TERRITORIO (IV)
- Nuova definizione di bosco. Modifiche agli art. 4 e 10 della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16.
(n. 438)
di iniziativa parlamentare, presentato il 30 maggio 2013 e inviato il 31 maggio 2013.
CULTURA, FORMAZIONE E LAVORO (V)
- Intervento straordinario a sostegno delle attività culturali e per la realizzazione del 50°
Convegno/Giubileo Pirandelliano, promosse ed attuate dal “Centro Nazionale Studi Pirandelliani”.
(n. 440)
di iniziativa parlamentare, presentato il 30 maggio 2013 e inviato il 31 maggio 2013.
Comunicazione di invio di disegni di legge alle competenti Commissioni legislative
PRESIDENTE. Comunico i disegni di legge inviati alle competenti Commissioni:
AFFARI ISTITUZIONALI (I)
- Modifica all’articolo 9 della legge regionale n. 6 del 5 aprile 2011. (n. 424)
di iniziativa parlamentare, inviato il 31 maggio 2013.
- Modifiche all'articolo 27 della legge regionale numero 29 del 20 marzo 1951 e successive
modifiche ed integrazioni. (n. 436)
di iniziativa parlamentare, inviato il 31 maggio 2013.
- Disegno di legge voto da sottoporre al Parlamento della Repubblica ai sensi dell’articolo 18 dello
statuto della Regione siciliana recante “Modifiche all’art. 4 del decreto legge 95/2012, convertito
dalla legge 135 del 2012”. (n. 437)
di iniziativa parlamentare, inviato l’11 giugno 2013.
BILANCIO E PROGRAMMAZIONE (II)
- Disposizioni in materia di tasse automobilistiche ed esenzione tassa di circolazione per veicoli
di proprietà delle organizzazioni di volontariato socio-assistenziale e di protezione civile. (n. 418)
di iniziativa parlamentare, inviato il 31 maggio 2013.
parere I e IV
ATTIVITA’ PRODUTTIVE (III)
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- Contributo taxi. (n. 394)
di iniziativa parlamentare, inviato l’11 giugno 2013.
- Proroga ricomposizione fondiaria. (n. 427)
di iniziativa parlamentare, inviato il 31 maggio 2013.
- Abrogazione dell’art. 13 della Legge regionale 15 maggio 2013, n. 9. (n. 434)
di iniziativa parlamentare, inviato l’11 giugno 2013.
AMBIENTE E TERRITORIO (IV)
- Norme per la tutela, il governo e l’uso del territorio. (n. 335)
di iniziativa parlamentare, inviato il 31 maggio 2013.
parere I e UE
- Valorizzazione dell’attività balneare in Sicilia. (n. 405)
di iniziativa parlamentare, inviato l’11 giugno 2013.
- Misure urgenti in favore delle attività turistico-ricettive. (n. 412)
di iniziativa parlamentare, inviato il 31 maggio 2013.
parere III
- Norme per i professionisti delle scienze motorie e sportive. (n. 413)
di iniziativa parlamentare, inviato il 31 maggio 2013.
- Cessazione delle attività dell’Ente autonomo portuale di Messina e subentro dell’Autorità
portuale di Messina-Milazzo nella gestione ed amministrazione del punto franco. (n. 419)
di iniziativa parlamentare, inviato il 31 maggio 2013.
- Prevenzione del rischio sismico in Sicilia. (n. 422)
di iniziativa parlamentare, inviato l’11 giugno 2013.
parere I
- Norme per la disciplina del “Mutuo sociale”. (n. 425)
di iniziativa parlamentare, inviato il 31 maggio 2013.
- Normativa sull’efficienza energetica in Sicilia. (n. 426)
di iniziativa parlamentare, inviato il 31 maggio 2013.
parere I e UE
- Intervento a sostegno dell’autonomia abitativa dei giovani siciliani. (n. 429)
di iniziativa parlamentare, inviato il 31 maggio 2013.
- Recupero del patrimonio edilizio costituito da piccole botteghe e laboratori artigianali, non più
economicamente utilizzabili. (n. 430)
di iniziativa parlamentare, inviato il 31 maggio 2013.
parere III
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- Disposizioni per favorire l'attività svolta dal Servizio regionale siciliano del Corpo nazionale
soccorso alpino e speleologico. (n. 431)
di iniziativa parlamentare, inviato il 31 maggio 2013.
parere VI
SERVIZI SOCIALI E SANITARI (VI)
- Iniziative in materia di agevolazioni per l’edilizia privata a scopo Sociale - Istituzione del Fondo
Unico per il Sociale. (n. 409)
di iniziativa parlamentare, inviato l’11 giugno 2013.
parere IV
- Misure a sostegno dei pazienti oncologici e delle loro famiglie. (n. 420)
di iniziativa parlamentare, inviato l’11 giugno 2013.
- Norme in materia di Gioco d’Azzardo Patologico ed esercizio di attività di gestione delle sale da
gioco e degli altri punti della rete fisica di raccolta del gioco. (n. 435)
di iniziativa parlamentare, inviato l’11 giugno 2013.
parere I.
Comunicazione di ritiro di disegno di legge
PRESIDENTE. Comunico che l’onorevole Maria Leonarda Maggio, con nota prot. n.
6782/SG.LEG.PG del 31 maggio 2013, ha ritirato il disegno di legge n. 439 “Disciplina dei tirocini
formativi e di orientamento”, presentato in data 30 maggio 2013.
Congedo
PRESIDENTE. Comunico che l’onorevole Lombardo è in congedo per oggi.
L’Assemblea ne prende atto.
Comunicazione di apposizione di firma a disegni di legge
PRESIDENTE. Comunico che:
- gli onorevoli Giovanni Greco e Marcello Greco, con nota prot. n. 6779/SG.LEG.PG. del 31
maggio 2013, hanno chiesto di apporre la propria firma al disegno di legge n. 337 “Modalità di
erogazione dei contributi regionali alle istituzioni culturali”;
- gli onorevoli Marcello Greco, Maria Leonarda Maggio, Antonio Venturino e Antonella Maria
Milazzo, con nota prot. n. 6780/SG.LEG.PG. del 31 maggio 2013, hanno chiesto di apporre la
propria firma al disegno di legge n. 300 “Norme per una cultura di mobilità giovanile tra i giovani
europei”;
- l’onorevole Cataldo Fiorenza, con nota prot. n. 6986/SG.LEG.PG. del 6 giugno 2013, ha chiesto
di apporre la propria firma al disegno di legge n. 434 “Abrogazione dell’art. 13 della Legge
regionale 15 maggio 2013, n. 9”;
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- l’onorevole Calogero Firetto, con nota prot. n. 7130/SG.LEG.PG. del 10 giugno 2013, ha chiesto
di apporre la propria firma al disegno di legge n. 333 “Istituzione della "Giornata Regionale del
ricordo e della legalità", del “Forum permanente contro la mafia e la criminalità organizzata” e del
“Museo regionale della legalità”.
Comunicazione di approvazione di risoluzione
PRESIDENTE. Comunico che la Commissione legislativa ‘Cultura, Formazione e lavoro’ (V),
nella seduta n. 64 del 4 giugno 2013, ha approvato la risoluzione ‘Indirizzo in ordine alla continuità
dell’attività formativa ed alla tutela dei livelli occupazionali’ (5/V).
Annunzio di interrogazioni
PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle interrogazioni con richiesta di
risposta orale presentate.
LANTIERI, segretario: (i testi delle interrogazioni sono riportati in allegato)
N. 780 - Interventi per la rimozione di amianto e rifiuti speciali nelle aree 'Belvedere' e
'Fontanelle' del territorio di Castelvetrano (TP).
- Presidente Regione
- Assessore Territorio e Ambiente
Firmatario: Lo Sciuto Giovanni
N. 784 - Iniziative urgenti per l'istituzione del Parco dei Monti Sicani.
- Assessore Territorio e Ambiente
Firmatario: Panepinto Giovanni
N. 792 - Interventi atti a sospendere il decreto assessoriale 22 marzo 2013, relativo agli indicatori
di prescrizione di farmaci per il triennio 2013 - 2015.
- Presidente Regione
- Assessore Salute
Firmatari: Ruggirello Paolo; Sammartino Luca; Sudano Carmela Valeria Maria; Leanza Nicola;
Lentini Salvatore; Nicotra Raffaele Giuseppe
N. 793 - Chiarimenti in merito al parere negativo espresso dal direttore della riserva naturale
orientata 'Zingaro' in ordine alla richiesta di rinnovo di concessioni.
- Presidente Regione
- Assessore Risorse Agricole e Alimentari
Firmatari: Ruggirello Paolo; Sammartino Luca; Sudano Carmela Valeria Maria; Leanza Nicola;
Lentini Salvatore; Nicotra Raffaele Giuseppe
N. 797 - Iniziative per il mantenimento dei livelli occupazionali del personale del villaggio
turistico Capo Calavà di Gioiosa Marea (ME).
- Presidente Regione
- Assessore Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro
Firmatario: Panarello Filippo
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N. 800 - Iniziative in merito ad attività di sostegno in favore del Museo Mandralisca di Cefalù
(PA).
- Presidente Regione
- Assessore Beni Culturali e Identità Siciliana
- Assessore Economia
Firmatari: Siragusa Salvatore; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco; Ciaccio Giorgio;
Ciancio Gianina; Ferreri Vanessa; Foti Angela; La Rocca Claudia; Mangiacavallo Matteo; Palmeri
Valentina; Tancredi Sergio; Trizzino Giampiero; Zafarana Valentina; Zito Stefano.
PRESIDENTE. Avverto che le interrogazioni testé annunziate saranno iscritte all’ordine del
giorno per essere svolte al loro turno.
Invito il deputato segretario a dare lettura delle interrogazioni con richiesta di risposta in
Commissione presentate.
LANTIERI, segretario: (i testi delle interrogazioni sono riportati in allegato)
N. 787 - Notizie sui punti nascita dislocati nel territorio regionale.
- Assessore Salute
Firmatari: Zito Stefano; Palmeri Valentina; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco;
Ciaccio Giorgio; Ciancio Gianina; Zafarana Valentina; Ferreri Vanessa; Tancredi Sergio;
Mangiacavallo Matteo; Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero; Foti Angela; La Rocca Claudia
N. 790 - Notizie in merito alla vicenda di un cane in custodia al Comune di Monreale (PA).
- Presidente Regione
- Assessore Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro
- Assessore Salute
Firmatario: Assenza Giorgio
PRESIDENTE. Avverto che le interrogazioni testé annunziate saranno inviate al Governo e alle
competenti Commissioni.
Invito il deputato segretario a dare lettura delle interrogazioni con richiesta di risposta scritta
presentate.
LANTIERI, segretario: (i testi delle interrogazioni sono riportati in allegato)
N. 776 - Notizie sullo stato di riorganizzazione del settore ittico a seguito della riduzione e del
commissariamento dei consorzi ittici nonché sulle garanzie occupazionali del personale ivi operante.
- Presidente Regione
- Assessore Risorse Agricole e Alimentari
Firmatario: Rinaldi Francesco
N. 777 - Recepimento della legge n. 534 del 1996 in materia di contributi alle istituzioni culturali.
- Presidente Regione
- Assessore Beni Culturali e Identità Siciliana
Firmatario: Ferrandelli Fabrizio
N. 782 - Chiarimenti sulla nomina e costituzione delle Commissioni mediche per l'accertamento
dell'invalidità civile presso l'Azienda sanitaria provinciale di Palermo.
- Assessore Salute
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Firmatari: Siragusa Salvatore; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco; Ciaccio Giorgio;
Ciancio Gianina; Ferreri Vanessa; Foti Angela; La Rocca Claudia; Mangiacavallo Matteo; Palmeri
Valentina; Tancredi Sergio; Trizzino Giampiero; Zafarana Valentina; Zito Stefano
N. 785 - Interventi urgenti per i bandi regionali finalizzati all'erogazione di interessi a fondo
perduto in materia di aiuti a favore delle piccole e medie imprese.
- Presidente Regione
- Assessore Economia
Firmatari: Cappello Francesco; Ciancio Gianina; Mangiacavallo Matteo; Ferreri Vanessa;
Tancredi Sergio; Cancelleri Giovanni Carlo; Zafarana Valentina; Zito Stefano; Siragusa Salvatore;
Trizzino Giampiero; Foti Angela; La Rocca Claudia; Ciaccio Giorgio; Palmeri Valentina
N. 788 - Chiarimenti sulla mancata assunzione da parte della società partecipata 'Beni culturali
s.p.a' dei lavoratori dell'ex CoGe.Ma.
- Assessore Beni Culturali e Identità Siciliana
Firmatari: Zito Stefano; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco; Ciaccio Giorgio; Ciancio
Gianina; Ferreri Vanessa; Foti Angela; La Rocca Claudia; Mangiacavallo Matteo; Palmeri
Valentina; Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero; Tancredi Sergio; Zafarana Valentina
N. 789 - Stipula della convenzione per il servizio trasporto disabili in alcuni comuni della
provincia di Siracusa.
- Presidente Regione
- Assessore Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro
- Assessore Autonomie Locali e Funzione Pubblica
Firmatari: Zito Stefano; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco; Ciaccio Giorgio; Ciancio
Gianina; Ferreri Vanessa; Foti Angela; La Rocca Claudia; Mangiacavallo Matteo; Palmeri
Valentina; Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero; Tancredi Sergio; Zafarana Valentina
N. 791 - Misure urgenti a favore di una rapida riapertura della stazione aerospaziale di Milo (TP).
- Presidente Regione
- Assessore Beni Culturali e Identità Siciliana
- Assessore Istruzione e Formazione
Firmatari: Maggio Maria Leonarda; Gucciardi Baldassare; Milazzo Antonella Maria
N. 794 - Chiarimenti sulla chiusura della sezione museale di arte moderna e contemporanea
'Francesco Messina' di Linguaglossa (CT).
- Presidente Regione
- Assessore Beni Culturali e Identità Siciliana
Firmatari: Ioppolo Giovanni; Musumeci Nello; Formica Santi; Currenti Carmelo
N. 795 - Criticità sull'equilibrio di bilancio dell'IPAB 'Oasi Cristo Re' di Acireale (CT).
- Presidente Regione
- Assessore Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro
- Assessore Salute
Firmatari: Foti Angela; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco; Ciaccio Giorgio; Ciancio
Claudia; Mangiacavallo Matteo; Palmeri Valentina; Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero;
Tancredi Sergio; Zafarana Valentina; Zito Stefano
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N. 796 - Erogazione di contributi per iniziative di carattere culturale, artistico e scientifico di
particolare rilevanza.
- Presidente Regione
- Assessore Beni Culturali e Identità Siciliana
Firmatari: Ciaccio Giorgio; Cancelleri Giovanni Carlo; Mangiacavallo Matteo; Cappello
Francesco; Ciancio Gianina; Ferreri Vanessa; Foti Angela; La Rocca Claudia; Palmeri Valentina;
Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero; Tancredi Sergio; Zafarana Valentina; Zito Stefano
N. 798 - Notizie sulle somme da erogare alla AMT di Catania.
- Presidente Regione
- Assessore Economia
- Assessore Infrastrutture e Mobilità
- Assessore Istruzione e Formazione
Firmatari: Falcone Marco; D'Asero Antonino; Pogliese Salvatore Domenico
PRESIDENTE. Avverto che le interrogazioni testé annunziate saranno inviate al Governo.
Annunzio di interpellanze
PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle interpellanze presentate.
LANTIERI, segretario: (i testi delle interpellanze sono riportati in allegato)
N. 71 - Ripristino e messa in sicurezza delle strade provinciali nella zona di Roccamena e Diga
Garcia (PA).
- Presidente Regione
- Assessore Infrastrutture e Mobilità
- Assessore Territorio e Ambiente
Firmatari: Ciaccio Giorgio; Cancelleri Giovanni Carlo; Mangiacavallo Matteo; Cappello
Francesco; Ciancio Gianina; Ferreri Vanessa; Foti Angela; La Rocca Claudia; Palmeri Valentina;
Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero; Tancredi Sergio; Zafarana Valentina; Zito Stefano
N. 72 - Chiarimenti sulle procedure concorsuali per l'apertura di nuove farmacie.
- Presidente Regione
- Assessore Salute
Firmatari: Zito Stefano; Ciancio Gianina; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco; Ciaccio
Giorgio; Ferreri Vanessa; Foti Angela; La Rocca Claudia; Mangiacavallo Matteo; Palmeri
Valentina; Siragusa Salvatore; Tancredi Sergio; Trizzino Giampiero; Zafarana Valentina
N. 73 - Iniziative finalizzate al corretto assetto territoriale ed alla corretta fruizione del mare da
parte della cittadinanza nel Comune di Isola delle Femmine (PA).
- Presidente Regione
- Assessore Territorio e Ambiente
Firmatari: Trizzino Giampiero; Mangiacavallo Matteo; Ferreri Vanessa; Tancredi Sergio;
Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco; Ciancio Gianina; Zafarana Valentina; Zito Stefano;
Palmeri Valentina; Siragusa Salvatore; Foti Angela; La Rocca Claudia; Ciaccio Giorgio.
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PRESIDENTE. Avverto che, trascorsi tre giorni dall’odierno annunzio senza che il Governo abbia
fatto alcuna dichiarazione, le interpellanze si intendono accettate e saranno iscritte all’ordine del
giorno per essere svolte al loro turno.
Annunzio di mozioni
PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle mozioni presentate.
LANTIERI, segretario: (i testi delle mozioni sono riportati in allegato)
- numero 125 “Verifica dell'applicazione della legge n. 15 del 2005 in materia di concessioni
demaniali marittime e nomina di un commissario ad acta”, degli onorevoli Cappello Francesco;
Ciancio Gianina; Cancelleri Giovanni Carlo; Ciaccio Giorgio; Ferreri Vanessa; Foti Angela; La
Rocca Claudia; Mangiacavallo Matteo; Palmeri Valentina; Tancredi Sergio; Siragusa Salvatore;
Trizzino Giampiero; Zafarana Valentina; Zito Stefano, presentata il 29 maggio 2013;
- numero 126 “Istituzione di un tavolo regionale per la promozione dello sviluppo”, degli
onorevoli Ragusa Orazio; Dina Antonino; Miccichè Gianluca Antonello; Sorbello Giuseppe,
presentata il 29 maggio 2013;
- numero 127 “Stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato”, degli onorevoli
Maggio Maria Leonarda; Gucciardi Baldassare; Cirone Maria in Di Marco; Milazzo Antonella
Maria, presentata il 30 maggio 2013.
Avverto che le mozioni testé annunziate saranno demandate, a norma dell’art. 153 del
Regolamento interno, alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari per la determinazione
della relativa data di discussione.
Decadenza di diritto dalla carica di deputato regionale
PRESIDENTE. Comunico che con nota del Commissario dello Stato per la Regione siciliana del 3
giugno 2013, pervenuta alla Segreteria generale dell’ARS il 4 giugno successivo e protocollata in
pari data al n. 6909/AULAPG-RAGPG-SCALPG-SGPG, è stata trasmessa (con annessa
documentazione) all’Assemblea regionale copia dell’“estratto esecutivo” della sentenza della Corte
di Cassazione, sez. V penale (R.G. 41343-2012), a seguito della quale è divenuta definitiva la
sentenza della Corte di Appello di Palermo n. 1272/2012, sez. II penale, emessa nei confronti del
deputato regionale on. Salvatore Caputo, detto Salvino.
A tal riguardo ho provveduto a convocare la Commissione per la Verifica dei Poteri che, nella
seduta n. 5 del 12 giugno 2013, dopo avere preso atto che la condanna inflitta rientra nella previsione
normativa di cui all’articolo 7, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235,
così come risulta nel provvedimento dell’Autorità giudiziaria, ha preso atto che quest’ultimo
comporta la decadenza di diritto, ai sensi dell’art. 8, comma 6, del decreto legislativo n. 235 del
2012, dell’onorevole Salvatore Caputo dalla carica di deputato regionale.
Non sorgendo osservazioni, l’Assemblea ne prende atto.
Dichiaro pertanto l’onorevole Salvatore Caputo, detto Salvino, decaduto di diritto dalla carica di
deputato regionale a decorrere dal 21 maggio 2013, data del passaggio in giudicato della richiamata
sentenza della Corte di Appello di Palermo.
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Avverto che, successivamente, si procederà all’attribuzione del seggio resosi vacante.
Onorevoli colleghi, poiché è presente in Aula l’assessore per il territorio e l’ambiente Lo Bello, al
fine di consentirle di rendere comunicazioni in ordine alle tariffe dei canoni per le concessioni
demaniali marittime, rinvio la seduta ad oggi, mercoledì 12 giugno 2013, alle ore 17.05, con il
seguente ordine del giorno:
I -
II -
Comunicazioni del Governo in ordine alle tariffe dei canoni per le concessioni
demaniali marittime
Discussione unificata delle mozioni:
N. 98 - Interventi urgenti per la corretta attuazione dell'articolo 37 dello Statuto
speciale della Regione siciliana.
(13 aprile 2013)
D'ASERO - CORDARO - FORMICA - DI MAURO - GRASSO - FAZIO - GIANNI
N. 107 - Piena attuazione dell'art. 37 dello Statuto siciliano.
(27 maggio 2013)
ZITO - CANCELLERI - CAPPELLO - CIACCIO - CIANCIO
- FERRERI - FOTI - LA ROCCA - MANGIACAVALLO PALMERI - SIRAGUSA - TRIZZINO - TANCREDI - VENTURINO
- ZAFARANA - GIANNI
III -
Discussione della mozione:
N. 3 - Applicazione dell'art. 6, comma 1, lettera 'h', della legge regionale n. 5 del
2009 relativo al potenziamento e al distacco del P.O. di Augusta da quello di
Lentini (SR).
(27 dicembre 2012)
ZITO-CANCELLERI-CAPPELLO-CIACCIO
CIANCIO-FERRERI-FOTI-LA ROCCAMANGIACAVALLO-PALMERI-SIRAGUSATRIZZINO-VENTURINO-ZAFARANA
IV -
Discussione della mozione:
N. 54 - Interventi per ottenere il riconoscimento per la Sicilia dello status di zona
franca.
(6 marzo 2013)
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SAMMARTINO - LEANZA - SUDANO - LENTINI
V -
Discussione della mozione:
N. 71 - Iniziative finalizzate alla modifica della convenzione stipulata dalla Regione
siciliana con Siciliacque S.p.A. al fine di ridurre la tariffa del servizio idrico
integrato ai cittadini degli ambiti territoriali ottimali (ATO).
(20 marzo 2013)
FIRETTO - GRASSO - LEANZA - - LA ROCCA RUVOLO - LENTINI - SAMMARTINO
La seduta è tolta alle ore 17.02
DAL SERVIZIO LAVORI D’AULA
Il Direttore
dott. Mario Di Piazza
Il Responsabile
Capo dell’Ufficio del regolamento e dei resoconti
dott.ssa Iolanda Caroselli
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ALLEGATO 1
Risposte scritte ad interrogazioni
Rubrica «Istruzione e Formazione professionale»
ZAFARANA-CIANCIO-CANCELLERI-CAPPELLO-CIACCIO-FERRERI-FOTI-LA
ROCCA-MANGIACAVALLO-PALMERI-SIRAGUSA-TRIZZINO-TROISI-VENTURINOZITO. - «Al Presidente della Regione e all'Assessore per l'istruzione e la formazione professionale,
premesso che:
nel testo della legge di stabilità 2013, n. 228 del 24/12/2012 non si prevede alcuna norma relativa
al rinnovo automatico per l'anno scolastico 2012/13 delle liste prioritarie create tramite il DM 29
settembre 2009 n.82, integrato ai sensi del D.M. 100 del 17 dicembre 2009, reiterate con il D. M. 68
del 30/07/2010 ed in forza del D. L. 70 del 13/05/2011;
nel testo definitivo appena menzionato risulta stralciata la norma precedentemente inserita che
riguardava la possibilità per l'Amministrazione scolastica di procedere alla formulazione di progetti
regionali per l'anno scolastico 2012-2013, in collaborazione con le regioni e a valere su risorse
finanziarie messe a disposizione dalle regioni medesime, della durata di tre mesi, prorogabili a otto,
che prevedano attività di carattere straordinario, anche ai fini dell'adempimento dell'obbligo
dell'istruzione, da realizzarsi con personale docente e ATA incluso nelle graduatorie provinciali;
nulla si prevede, inoltre, in merito al riconoscimento, di cui si faceva menzione, della valutazione
del servizio ai soli fini dell'attribuzione del punteggio nelle graduatorie a esaurimento previste
dall'articolo 1, comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e nelle graduatorie
permanenti di cui all'articolo 554 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297.
considerato che:
malgrado lo stralcio delle norme di cui sopra, la Regione Puglia ha ugualmente stipulato una
convenzione con il MIUR, in data 09/11/2012, finalizzata all'impiego di personale docente ed ATA
presente nelle GAE nell'ambito di progetti regionali nella quale il 'Ministro si impegna[...] per il
riconoscimento del servizio prestato[... ]quale servizio a tutti gli effetti[...]relativamente alla classe di
concorso o al posto corrispondente, a condizione che il progetto abbia avuto una durata non inferiore
a sei mesi';
allo stralcio della misura del 'salva precari', nell'ambito della legge di stabilità 2013, non è
corrisposto un parallelo incremento del numero dei contratti a tempo determinato, stipulati dai vari
ambiti territoriali siciliani, con il risultato che l'emergenza occupazionale legata al destino dei precari
storici della scuola, creata dai tagli imposti ai sensi delle leggi 133 e 169 del 2008 (c.d. riforma
Gelmini), si è semmai aggravata in seguito alla riforma delle pensioni ex D. L. 201/2011 convertito
in legge n. 214/2011 (decreto 'Salva Italia');
nei confronti dell'Italia è stata recentemente attivata una procedura d'infrazione da parte
dell'Unione Europea per violazione della clausola 5 dell'Accordo quadro 18.3.1999, allegato alla
Direttiva 1999/70/CE del 28.6.1999, ove si prevede che dopo 36 mesi di contratto a tempo
determinato scatti la trasformazione di quest'ultimo, ipso iure, a tempo pieno ed indeterminato e che,
pertanto, la linea politica assunta a tale proposito dal Governo centrale, tesa semmai tramite la
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spending review a ridurre drasticamente il numero dei precari della scuola con servizio spesso più
che decennale alle spalle, appare in totale contrapposizione con le previsioni normative europee.
considerato:
ancora l'accordo fra Regione siciliana e MIUR del 06/08/09 in cui le parti, pur stabilendo la durata
di quest'ultimo in un biennio, avevano promosso congiuntamente la realizzazione di 'iniziative
progettuali finalizzate a contrastare l'insuccesso scolastico, con riferimento specifico alle utenze
deboli, anche attraverso il Programma Operativo Nazionale FESR 'Ambienti per l'apprendimento' e
il Programma Operativo Regionale FSE 2007-2013';
la previsione da parte della Regione siciliana per l'anno 2013 in virtù del predetto Piano
Operativo, FSE, Asse IV Capitale Umano, di uno stanziamento specifico per il quale non verrebbero
richieste integrazioni di alcun genere;
i dati dell' indagine OCSE-PISA ove la Regione siciliana figura tra le aree geografiche in cui
risulta più alta la percentuale di allievi con scarse competenze e a maggiore rischio di marginalità
sociale;
per sapere se:
non ritengano opportuno rinnovare, malgrado i tempi ormai strettissimi, l'accordo con il MIUR di
cui sopra (06/08/2009), estendendone l'efficacia a tutto il 2013, a cavallo fra i 2 anni scolastici
2012/13 e 2013/2014, senza oneri aggiuntivi per le finanze statali, ma unicamente nell'ambito del
Piano Operativo FSE per il quale erano già stati previsti dalla Regione siciliana i relativi
stanziamenti;
non intendano riproporre in tale eventuale convenzione l'impegno del MIUR al riconoscimento del
punteggio sulla base del servizio effettuato;
non intendano procedere, dopo un'opportuna istruttoria preventiva sulla questione, a 'fissare' come
principio generale l'utilizzo per lo svolgimento delle attività progettuali connesse al FESR e FSE
sempre in via prioritaria al personale iscritto nelle graduatorie ad esaurimento previste dall'articolo 1,
comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e nelle graduatorie permanenti di cui
all'art. 554 del decreto legislativo n. 297/94, nonché nelle graduatorie ad esaurimento riguardanti il
profilo di collaboratore scolastico e negli elenchi provinciali ad esaurimento per i profili
professionali nell'area B di cui al D.M. n. 75/2001». (298)
(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)
Risposta. - «Perviene agli Uffici di diretta collaborazione di questo Assessore l'interrogazione
parlamentare n. 298 a firma dell'onorevole Veronica Zafarana, la quale chiede chiarimenti circa la
disponibilità di questo Assessorato a rinnovare, con il MIUR, l'accordo del 6 agosto 2009, inerente
alla possibilità per l'amministrazione scolastica di procedere alla formulazione di progetti regionali
per l'a.s. 2012/2013, in collaborazione con le regioni, ed a valere sulle risorse finanziarie, messe a
disposizione delle regioni medesime, della durata di 3 mesi, prorogabili a 8, ove si prevedevano
attività di carattere straordinario anche ai fini dell'adempimento dell'obbligo dell'istruzione ed al
miglioramento del successo formativo degli studenti da realizzarsi con personale docente e ATA
incluso nelle graduatorie provinciali permanenti ad esaurimento.
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In merito a tale problematica si rappresenta quanto segue.
Considerato che nel testo della Legge di stabilità 2013 (L. 228/2012) non è prevista alcuna norma
riguardante il rinnovo automatico per l'a.s. 2012/13 delle liste prioritarie create a seguito del d.m.
82/2009 integrato ai sensi del d.m. 100/2009 e reiterato con il biennio 68/2010 con il d.l. 70/2011,
nel testo definitivo la norma precedentemente inserita che riguardava la possibilità per
l'amministrazione scolastica di procedere alla formazione di progetti regionali per l'anno 2012/13
risulta stralciata, si condivide l'opportunità di rinnovare l'accordo con il MIUR estendendone
l'efficacia a tutto il 2013, cosicché l'intervento possa estendersi al biennio scolastico 2012/13 e
2013/14, senza oneri aggiuntivi per le finanze statali, ma unicamente nell'ambito del P.O. FSE, per il
quale erano già previsti i relativi stanziamenti.
Peraltro, considerato che sarà possibile intervenire all'interno del piano di azione e coesione con
una disponibilità finanziaria afferente agli obiettivi di servizio, è possibile prevedere quanto sopra
anche attingendo a tali risorse.
Riguardo all'esperienza già maturata nell'anno 2009, nella Regione siciliana la stessa è stata
particolarmente positiva in relazione agli obiettivi formativi; restano da migliorare le modalità
contrattuali da attuare tra istituti e soggetti esterni chiamati ad operare, perché qualche problematica
è insorta in ordine alle modalità di liquidazione dei contributi fiscali e previdenziali.
Un'adeguata redazione delle linee guida che regolamentano rapporti di lavoro tra scuola e i
soggetti inseriti nelle GAE reclutati per i corsi di formazione degli studenti potrà rendere più agevole
la relazione tra committente ed il prestatore di lavoro.
Si condivide peraltro l'opportunità di riconfermare la procedura di assegnazione del punteggio da
far valere in graduatoria per i soggetti che avranno lavorato per almeno 6 mesi.
Per quanto attiene alla messa in opera degli obiettivi di servizio, nel breve si procederà all'avvio
delle relative procedure concorsuali.
Per il rinnovo del protocollo col MIUR, infine, questo Assessorato procederà a sollecitare il
Dipartimento ad attivarsi per le relative procedure.
Tanto si rappresenta a codesto illustrissimo Parlamento e si resta a disposizione per eventuali altri
chiarimenti od integrazioni».
L’Assessore
Nelli Scilabra
CAPPELLO-CANCELLERI-CIACCIO-CIANCIO-FERRERI-FOTI-LAROCCAMANGIACAVALLO-PALMERI-RAGUSA-TRIZZINO-ZAFARINA-ZITO-VENTURINO. «Al Presidente della Regione, all'Assessore regionale per l'istruzione e la formazione professionale,
premesso che:
con D.A. n.8 del 05.03.2013 è stato effettuato il seguente accorpamento:
Palagonia I.C. Don Milani aggrega plesso Scuola primaria K. WOJTYLA dell'Istituto Ponte di
Palagonia Palagonia I.C. Ponte;
da un'analisi degli allegati al decreto sopra citato, risulta la evidente disparità di trattamento
operata in sfavore dell'Istituto Comprensivo Gaetano Ponte', tanto è vero che mentre per tutti gli altri
Istituti scolastici l'aggregazione dei relativi plessi è andata nella direzione di un incremento della
popolazione scolastica, viceversa a Palagonia; mentre infatti la situazione del Circolo didattico G.
Blandini' (600 alunni circa) è rimasta inalterata, irrazionalmente, l'Istituto Comprensivo Gaetano
Ponte' (popolazione scolastica prevista per l'anno scolastico di 800 alunni circa) è stato privato del
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Plesso K. Wojtyla' e di un numero di imprecisato di alunni per dimensionare l'Istituto Comprensivo
Don Milani' (con popolazione scolastica prevista di circa 500 alunni);
considerato che:
i dati relativi alla popolazione scolastica di Palagonia, dal 1° settembre 2013, alla luce delle
previsioni di uscita (alunni che conseguiranno l'attestato di licenza per i due istituti comprensivi e
che passano dal Circolo didattico alla scuola secondaria di 1° grado) e delle nuove iscrizioni (dati
che potranno oscillare in più o in meno solo di poche unità) risultano essere i seguenti:
Istituzione scolastica - Circolo didattico 'G. Blandini', n. 599 alunni distribuiti nei plessi G. Rodari
e via Amedeo;
Istituzione scolastica - Istituto Comprensivo Don L. Milani, n. 498 alunni distribuiti nei plessi di
p.zza Dante, via Vittorio Emanuele, G. Rodari, via Archi e via Palermo;
Istituzione scolastica - Istituto Comprensivo 'G. Ponte', n. 808 alunni distribuiti nei plessi di via
Bologna, via Circonvallazione,7, via Circonvallazione,15, plesso K. Wojtyla (anche questo in via
Circonvallazione s.n.);
il plesso K. Wojtyla ospiterà nel prossimo anno scolastico solo gli 89 alunni delle classi 2^B, 2^C,
3^C, 4^C, 5^C, in quanto gli alunni delle 3 attuali classi quinte (77) hanno già effettuato l'iscrizione
alla Scuola secondaria di 1° grado;
l'aggregazione del plesso K. Wojtyla all'Istituto Comprensivo Don L. Milani', oltre a non
rispondere ai criteri che l'Assessorato si era dato (formazione di istituti comprensivi, stabilità nel
tempo delle nuove istituzioni, salvaguardia dell'identità degli istituti esistenti, aggregazione di plessi
solo nel caso di scuole sovradimensionate), non potrà portare a 600 il numero degli alunni dell'I.C.
Don Milani (492+89);
non si comprende la necessità di aggregare il plesso K. Wojtyla all'Istituto Comprensivo Don L.
Milani' se , come da più parti si afferma, per l'a.s. 2013-2014, le scuole siciliane individuate nel
Decreto Assessoriale n.8/2013, saranno comunque dotate di personalità giuridica ed autonomia
anche in presenza di una popolazione scolastica inferiore ai 600 alunni;
non si comprende la necessità di aggregare il plesso K. Wojtyla all'Istituto Comprensivo Don L.
Milani' se le nuove istituzioni dovranno avere almeno 600 alunni per godere di autonomia (ed avere
dirigente e direttore generale dei servizi amministrativi), in quanto al primo settembre a Palagonia,
nonostante tale accorpamento, ben due scuole rischiano di rimanere sottodimensionate (C. D. G.
Blandini ed I.C. Don L. Milani);
vista la circolare n. 28 del 05.10.2011 con la quale l'Assessorato regionale dell'Istruzione e della
Formazione Professionale ha invitato gli Enti locali a predisporre, ove necessario, proposte di
dimensionamento scolastico;
considerato che la popolazione scolastica di Palagonia conta complessivamente un numero pari a
1905 alunni;
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visto il verbale relativo alla proposta dei Dirigenti Scolastici, approvata dagli Organi Collegiali dei
tre Istituti;
vista la legge n. 111 del 15.07.2011;
per sapere:
quale criterio sia stato utilizzato per addivenire all'accorpamento sopra indicato con il D.A. n. 8
del 5 marzo 2013, atteso che non è stato tenuto conto:
1) del numero degli alunni costituenti la popolazione scolastica di Palagonia;
2) del verbale di deliberazione della Giunta Municipale della Città di Palagonia n. 28 del
06.02.2013 che formalizzava la proposta di costituzione di due Istituti Comprensivi aventi un
numero di circa 1.000 alunni per Istituto;
3) della nota del 14 febbraio dei tre Dirigenti scolastici dell'Istituto comprensivo Don Milani,
Istituto Comprensivo G. Ponte e Circolo Didattico G. Blandini, inviata per e-mail a questo
Assessorato nonché al Presidente della Regione ed altri;
4) delle varie richieste avanzate dai genitori degli alunni del plesso K. Wojtyla a questo
Assessorato nonché al Presidente della Regione». (639)
(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)
Risposta. - «Perviene agli Uffici di diretta collaborazione di questo Assessore la interrogazione n.
00639 a firma dell'onorevole Francesco Cappello con la quale si chiede allo scrivente Assessorato di
conoscere quale criterio sia stato utilizzato per addivenire, attraverso il D.A. n. 8 del 5.03.2013,
all'accorpamento tra il Palagonia I.C. Don Milani ed il plesso scuola primaria K. Wojtila dell'I.C.
Ponte di Palagonia, atteso che non è stato tenuto conto: del numero degli alunni costituenti la
popolazione scolastica di Palagonia; del verbale di deliberazione n. 28 della Giunta Municipale della
Città di Palagonia con la quale si formalizzava la proposta di costituzione di due Istituti Comprensivi
aventi un numero di circa 1000 alunni per istituto; della nota dei tre Dirigenti scolastici dell'Istituto
comprensivo Don Milani, dell'Istituto comprensivo G. Ponte e del Circolo didattico G. Blandini del
14.02 inviata via e-mail a questo Assessorato nonché al Signor Presidente della Regione; delle varie
richieste avanzate dai genitori degli alunni dei plesso K. Wojtila a questo Assessorato nonché al
Signor Presidente della Regione.
In merito alle problematiche prospettate, occorre rilevare preliminarmente lo circostanza per cui le
operazioni di dimensionamento effettuate attraverso il D.A. n. 8 del 5.03.2013 hanno avuto origine
dai dati forniti dal Sistema Informativo del Ministero della Pubblica Istruzione (SIDI) risalenti al
gennaio 2013: da tali elementi si evince una discrepanza con le cifre poste a base della odierna
interrogazione.
Ed infatti: la popolazione scolastica di Palagonia risulta costituita non da 1905 alunni, come oggi
sostenuto, bensì da 2008 alunni (G. Blandini 642; I.C. Ponte di Palagonia 831: Don Milani 535); di
conseguenza, le conclusioni cui si è giunti divergono necessariamente in ordine alle cifre su cui
basare il dimensionamento.
Invero: dalle cifre fornite dal SIDI a gennaio 2013 (periodo in cui si sono svolte le operazioni di
dimensionamento), l'aggregazione del plesso K. Wojtila (89 alunni) all' I.C. Don Milani (535 alunni)
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ha generato una nuova Istituzione scolastica autonoma con l’assegnazione stabile di un Dirigente
scolastico e di un Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi stabili.
Viceversa, l'eventuale accorpamento del plesso K. Wojtila al G. Blandini avrebbe portato (stando
ai dati SIDI) il numero degli allievi a quota 730 (ampiamente superiore al minimo di 600 per
ottenere l'autonomia scolastica) e di conseguenza l'I.C. Don Milani (535 alunni), privo
dell'aggregazione con K. Wojtila (89 alunni), non sarebbe divenuta Istituzione scolastica autonoma.
Occorre sottolineare, infine, i margini temporali ristretti in cui si è sviluppato il tavolo tecnico
indetto sul dimensionamento della rete scolastica regionale per l'anno scolastico 2013/2014, iniziato
in data 25.01.2013 e concluso il successivo 11.02 con le conclusive valutazioni politiche di questo
Assessorato; ed ancora, la richiesta di intesa di cui all'art. 6 del D.P.R. 14 maggio 1985 n. 246
inviata al Miur con nota del 13.02.2013 n. 709/Gab.
E', quindi, consequenziale, che tutte le altre ed eventuali comunicazioni introitate dal competente
Assessorato in data successiva al 13.02 u.s. non avrebbero potuto essere oggetto né di discussione,
né di alcuna valutazione.
I criteri adottati, d'altronde universali per il territorio siciliano, comportano come conseguenza
inevitabile, l'accorpamento definito con D.A. n. 8 del 5.03.2013.
Tuttavia, una ulteriore valutazione delle proposte, anche in ordine alla rete scolastica del territorio
di Palagonia, potrà essere effettuata nella fase di razionalizzazione appena avviata».
L’Assessore
Nelli Scilabra
Rubrica «Risorse agricole e alimentari»
CIANCIO - CANCELLERI - CAPPELLO - CIACCIO - FERRERI - FOTI - LA ROCCA MANGIACAVALLO – PALMERI- SIRAGUSA - TRIZZINO - TROISI - VENTURINO ZAFARANA - ZITO. - «Al Presidente della Regione, all'Assessore per le risorse agricole e
alimentari e all'Assessore per il turismo, lo sport e lo spettacolo, premesso che la legge regionale n.
25 del 24 novembre 2011 all'art. 34 'Vincolo di destinazione delle aziende agrituristiche' prevede
che:
'1. il vincolo di destinazione previsto dall'articolo 15 della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 3 e
dall'articolo 18, comma 1, della legge regionale 9 giugno 1994, n. 25, è ridotto a cinque anni dalla
data del provvedimento di concessione del contributo;
2. per le aziende agrituristiche che sono già sottoposte ad un atto di vincolo di durata decennale e
che riceveranno contributi pubblici, la durata del nuovo vincolo di destinazione è assorbita dal
precedente, se il periodo vincolativo rimanente è pari o superiore a cinque anni';
visto il Decreto Presidenziale del 30 gennaio 2012 pubblicato sulla GURS n. 8 del 24 febbraio
2012 'disposizioni in materia di turismo rurale';
considerato che diverse aziende agrituristiche, a causa della crisi economica del comparto
agricolo, vorrebbero transitare ad aziende di turismo rurale;
preso atto che l'art. 34 della L.R. 25/11 si presta ad una diversità di interpretazioni, intendendosi
da parte degli Uffici preposti esclusivamente la riduzione a 5 anni del vincolo per i progetti finanziati
con il PSR 2007-2013 e non per i progetti finanziati dal Por 2000-2006;
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visto inoltre che con il citato Decreto Presidenziale del 30 gennaio 2012, pubblicato sulla GURS
n. 08 del 24-02-2012, 'Disposizione in materia di turismo rurale', si prevede il passaggio da
agriturismo a turismo rurale;
ritenuto che l' esclusione della riduzione a 5 anni per i progetti finanziati con il POR 2007-2013
sia lesiva e ingiusta per gli interessi delle aziende coinvolte, provocando con questa disparità di
trattamento vantaggio agli ultimi investimenti (Psr 2007-2013) rispetto ai primi (Por 2000-2006);
per sapere se:
non ritengano opportuno chiarire in modo definitivo l'interpretazione dell'art. 34 legge regionale
25/11, nel senso che la riduzione a 5 anni sia intesa sia per i progetti finanziati con il POR 20002006 che con il PSR 2007-2013;
per quanto riguarda il Decreto Presidenziale 30 gennaio 2012 'disposizioni in materia di turismo
rurale', nel transito da agriturismo a turismo rurale, l'eventuale vincolo di destinazione previsto
dall'articolo 15 della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 3, e dall'articolo 18, della legge regionale 9
giugno 1994, n. 25, sia esplicitamente ed implicitamente consentito». (189)
Risposta. - «Con l'interrogazione n. 00189 del 23 gennaio 2013 le SS.LL. hanno chiesto
"Chiarimenti circa disposizioni normative in materia di Agriturismo".
In ordine all'argomento oggetto dell'interrogazione il Dirigente Generale del Dipartimento
Interventi Strutturali cui è demandata la competenza. ha evidenziato, relativamente al vincolo di
destinazione delle aziende agrituristiche di cui all'art. 34 della L.R. n. 25/2011, che la riduzione dello
stesso spetta esclusivamente a quelle aziende "che riceveranno contributi"(c.t.) dalla data di entrata
in vigore della nonna richiamata e non ha effetto retroattivo. Pertanto per le aziende finanziate con la
precedente programmazione (POR Sicilia 2000/2006) il richiamato art. 34 della L.R. n. 25/2011 non
può trovare applicazione.
Per le aziende agrituristiche attualmente sottoposte a vincolo di destinazione che riceveranno
contributi con le misure del PSR 2007/2013, la durata del nuovo vincolo se la durata del periodo
rimane pari o superiore a 5(cinque) anni, giusta quanto disposto dall' art. 34 comma 2 della citata
legge, viene assorbito dal precedente.
In ordine al secondo argomento oggetto dell'interrogazione si rappresenta che sia l'art. 9 della L.R.
n. 7/2011 "Modifica di norme in materia di turismo rurale" che il Decreto del Presidente della
Regione del 30.01.2012 non afferiscono la sfera di competenza dell'Assessore regionale per le
risorse agricole ed alimentari.
Si ritiene utile significare che la trasformazione dell'attività agrituristica in attività di turismo
rurale, anche nei casi in cui gli operatori abbiano beneficiato di contributi pubblici con vincolo di
destinazione, è prevista dall'art. 22 della L.R. n. 3/2010 "Disciplina dell'agriturismo in Sicilia" e dal
Regolamento attuativo di cui all'art. 5 comma I I bis che, in atto, si trova all'esame del Consiglio di
Giustizia Amministrativa per la relativa approvazione, secondo quanto contemplato dall'iter
procedurale.
A tal proposito appare comunque opportuno precisare che con l'art. 84 della L.R. n. 11/2010 sono
state apportate delle modifiche ed integrazioni alla L.R. n. 3/2010.
In particolare il comma 4 del citato art. 84 prevede che le disposizioni applicative, ivi compresi gli
obblighi degli operatori agrituristici, della citata L.R. n. 3/2010 troveranno applicazione dalla data di
decorrenza di pubblicazione del D.P.R.S. che approverà il Regolamento attuativo».
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L'Assessore
(Dr. Dario Cartabellotta)
Rubrica «Salute»
IOPPOLO - MUSUMECI - FORMICA - CURRENTI - RUGGIRELLO. - «Al Presidente
della Regione e all'Assessore per la salute, premesso che:
la Regione Siciliana, in data 21 settembre 2010, ha presentato istanza al Ministero della Salute per
il riconoscimento del Presidio Ospedaliero Santo Bambino di Catania quale Istituto di Ricovero e
Cura a Carattere Scientifico (IRCCS);
con nota del 25 novembre 2010, il Ministero della Salute, rilevata carente la documentazione
inviata in relazione ad alcuni requisiti prescritti dalla legge, ha chiesto l'integrazione dei dati
mancanti;
con successiva nota del 2 agosto 2011, il Ministero ha chiarito che l'eventuale riconoscimento
quale IRCCS poteva essere effettuato o nei confronti dell'Azienda Policlinico - OVE, in quanto
unica dotata di autonoma personalità giuridica, o nei confronti del Presidio Ospedaliero Santo
Bambino, una volta scorporato dall'Azienda mediante apposito provvedimento regionale;
rilevato che ad oggi, ai rilievi ed alla richiesta del Ministero della Salute non sono seguiti, da parte
della Regione siciliana, atti e provvedimenti che consentano all'iter procedurale per il
riconoscimento del Presidio Ospedaliero Santo Bambino quale IRCCS di giungere a positiva
conclusione;
ritenuto che permangono i motivi per cui si renderebbe opportuno e vantaggioso il riconoscimento
del Santo Bambino quale IRCCS;
per sapere se si ritenga di dovere adottare i provvedimenti necessari ed indispensabili, coerenti con
quanto prescritto dalla legge e richiesto dal Ministero della Salute, affinchè il Presidio Ospedaliero
Santo Bambino di Catania possa ottenere il riconoscimento di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere
Scientifico (IRCCS)». (429)
(Gli interroganti chiedono lo svolgimento con urgenza)
Risposta. - «In riscontro all'interrogazione specificata in oggetto con la quale sono state chieste
notizie in ordine al riconoscimento del presidio ospedaliero Santo Bambino di Catania quale istituto
di ricovero e cura a carattere scientifico si rappresenta che è in corso un'ulteriore revisione della rete
ospedaliera, secondo i parametri fissati dal decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito con
modificazione in legge 7 agosto 2012 n. 135.
I nuovi principi generali contenuti nella citata legge sono basati sull'assistenza organizzata per
intensità assistenziale e non più per patologia.
Pertanto questo Assessorato valuterà in tale sede se il riconoscimento del P.O. Santo Bambino
quale I.R.C.C.S. risulterà coerente con la nuova programmazione ospedaliera».
L’Assessore
Dr.ssa Lucia Borsellino
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MANGIACAVALLO-CANCELLERI-CAPPELLO-CIACCIO-CIANCIO-FERRERIFOTI-LA ROCCA -PALMERI-SIRAGUSA-TRIZZINO-VENTURINO-ZAFARANA-ZITO. «All'Assessore per la salute, premesso che:
il numero di malati di cancro in Italia è in netto aumento, data la compresenza di una serie di
fattori che vanno dall'invecchiamento demografico all'avanzamento ed alla maggiore diffusione delle
tecniche diagnostiche che genera l'emersione di patologie tumorali che in precedenza non venivano
diagnosticate;
quella oncologica è una patologia di massa che non può più essere considerata solo sotto il profilo
della risposta all'emergenza sanitaria ma necessita di forme di supporto prolungate nel tempo,
comprendendo misure che facilitino il reinserimento sociale e lavorativo;
è indispensabile addurre dati che purtroppo risultano allarmanti, poiché, nel 2012, in Italia, sono
stati diagnosticati circa 364.000 nuovi casi di tumore (circa 1000 al giorno), di cui circa 202.000
(56%) negli uomini e circa 162.000 (44%) nelle donne;
nel nostro Paese vi sono circa 2.250.000 persone (che rappresentano oltre il 4% della popolazione
residente), che vivono avendo avuto una precedente diagnosi di tumore. Di tali soggetti, quasi
1.000.000 sono di sesso maschile (44 %) e circa 1.250.000 sono di sesso femminile (56 %);
basandosi sui dati raccolti da 15 registri tumori di popolazione generali e di 2 registri specializzati
della rete Airtum, che copre il 32 per cento della popolazione residente nel Paese, emerge che la
mortalità per tutti i tumori, nel periodo 1998- 2005, mostra una riduzione statisticamente
significativa in entrambi i sessi, anche se l'invecchiamento della popolazione nasconde il fenomeno;
ma, mentre la mortalità è in calo, l'incidenza dei tumori in Italia è in crescita sia tra gli uomini sia tra
le donne; un fenomeno riconducibile a diversi fattori, tra i quali l'aumentata esposizione ai fattori di
rischio correlati al tumore, oppure ad un'anticipazione della diagnosi, come accade nei programmi di
screening organizzato (mammella, cervice uterina e colon-retto) o nelle campagne di prevenzione
(prostata, tiroide, melanoma);
per delineare un quadro più chiaro ed esauriente, è indispensabile avvalersi della fondamentale
pubblicazione dell'Associazione italiana registri tumori (Airtum) che, in collaborazione con il Centro
per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), l'Istituto superiore di sanità (Iss) e l'Istituto
nazionale di statistica (Istat), costituisce un indispensabile rapporto sui tumori in Italia aggregando i
dati relativi alla mortalità e alla popolazione ricavati dalle pubblicazioni periodiche dell'Istat, sotto
forma di Archivio della mortalità per tumori', prendendo in esame la distribuzione della mortalità per
tumore nelle nove province della Sicilia (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo,
Ragusa, Siracusa e Trapani) e nelle cinque principali aree italiane: Nord-ovest, Nord-est, Centro,
Sud e Isole;
dall'analisi comparativa condotta, ponendo a fondamento i quattro principali indicatori
epidemiologici (incidenza, prevalenza, mortalità, sopravvivenza) emergono importanti e
significative differenze geografiche e precise disparità territoriali in relazione al trattamento delle
cure;
detto elemento si traduce non solo nel mancato accesso alle terapie per alcuni malati di tumore ma
anche nelle condizioni assistenziali dei pazienti oncologici con implicazioni significative sui costi
sociali;
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in nessuna struttura ospedaliera italiana, pubblica o privata, c'è l'obbligo di archiviare i dati relativi
alla diagnosi e alla cura dei tumori e pertanto diviene difficile tenere sotto controllo le patologie
oncologiche perché nessuno si assume il compito di raccogliere in modo sistematico le informazioni,
di codificarle e archiviarle per la ricerca scientifica;
negli ultimi anni, si è assistito ad una rinnovata attenzione verso lo studio delle cause, degli
andamenti temporali dell'incidenza e della mortalità, delle statistiche per la sopravvivenza dei malati
oncologici, ed in questo contesto di grande sensibilità, si è dato luogo a numerose iniziative e ad una
grande opera di sensibilizzazione per la prevenzione e l'informazione;
tuttavia, detto impegno è infinitesimale rispetto alle azioni che devono necessariamente essere
implementate per attivare e rendere effettivo, anche in Italia, il progetto Eurocare (una delle forme
più alte di collaborazione a livello internazionale che, dal 1989, rappresenta un'azione concertata tra i
registri tumori europei, con l'obiettivo di misurare e spiegare le differenze internazionali nella
sopravvivenza per tumore in Europa);
nello specifico, il rapporto Eurocare-3 contiene dati anonimi su 6.5 milioni di pazienti
diagnosticati in Europa nel periodo 1978- 1994, con informazioni sulla sopravvivenza al 1999, fino
ad un massimo di 21 anni dopo la diagnosi;
l'acme è stato raggiunto con lo studio Eurocare-4 che ha monitorato i dati relativi alla
sopravvivenza dei malati di cancro in Europa nonché registrato in tempo reale cambiamenti
sostanziali secondo i fattori dello spazio e del tempo, rappresentando il più esteso studio, su base di
popolazione, sulla sopravvivenza dei pazienti con tumore, includendo dati relativi a più di 13 milioni
di diagnosi di cancro fornite da 93 registri tumori presenti in 23 Paesi europei;
diventa, quindi, fondamentale potenziare le procedure per il monitoraggio della reale incidenza
degli specifici tipi di tumore all'interno di ogni singola provincia;
appare, pertanto, indispensabile implementare in Sicilia strutture operative che consentano da un
lato la conoscenza dettagliata della realtà della patologia neoplastica nel territorio relativamente alla
incidenza, prevalenza, mortalità, e sopravvivenza per tumori maligni e dall'altro lato offrano la
possibilità di applicare alla pratica clinica, in termini di prevenzione, le metodologie diagnostiche
attuali comprese anche le recenti acquisizioni della genomica con il coinvolgimento di medici,
chirurghi, patologi, oncologi, radiologi, radioterapisti, epidemiologi e genetisti nonché di diversi
operatori dei laboratori di biologia molecolare (biologi, tecnici, ecc.);
considerato che:
le patologie tumorali, seconda causa di morte anche in Sicilia con un numero medio annuale di 11
mila decessi, nel periodo 2004- 2008, di cui 6691 uomini e 4809 donne, costituiscono un problema
rilevante di salute pubblica in Sicilia, specie per le categorie diagnostiche prevenibili con efficaci
programmi di diagnosi precoce;
il tasso standardizzato di mortalità (per 10.000 abitanti), nell'anno 2008, in provincia di Agrigento
è stato del 22,9;
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la stima di nuovi casi incidenti (sotto 85 anni) in provincia di Agrigento, nell'anno 2008, è stata di
1448, di cui 814 uomini e 634 donne. Dati che posizionano la provincia di Agrigento al quarto posto
dopo le province di Palermo, Catania e Messina;
la stima dei casi prevalenti (sotto 85 anni) in provincia di Agrigento, nell'anno 2008, è stata di
8215, di cui 3726 uomini e 4489 donne. Dati che posizionano la provincia di Agrigento al quarto
posto dopo le province di Palermo, Catania e Messina;
il tasso di ospedalizzazione per tumori, in provincia di Agrigento, nell'anno 2008 (per 100.000
abitanti), è stato di 1.131,3;
da tutto ciò emerge chiaramente che è fortemente avvertita, a tutti i livelli istituzionali, l'urgenza e
la necessità di redigere un registro dei tumori in provincia di Agrigento, poiché, secondo i dati forniti
dall'AIRTUM, ad oggi in Italia, solo il 36,1 per cento della popolazione, ovvero circa 20 milioni di
cittadini, vive in aree in cui sono presenti registri tumori accreditati dall'AIRTUM, con una copertura
che varia dal 50,2 per cento del Nord al 25,5 per cento del Centro, fino al 23,7 per cento del Sud e
delle isole;
per sapere se non ritenga opportuno:
promuovere una maggiore diffusione della rete di informazioni sui malati di cancro residenti nel
territorio regionale anche favorendo, per quanto di competenza, la procedura di raccolta, valutazione,
organizzazione ed archiviazione delle informazioni in modo continuativo e sistematico e dei dati più
pregnanti forniti dalle strutture ospedaliere, dai medici di famiglia, dalle ASL o dalle loro agenzie
sanitarie;
istituire il Registro tumori della provincia di Agrigento, ancora inesistente, al fine di stabilire una
sinergia operativa con i registri presenti nelle altre province, sì da incentivare e favorire la raccolta
dei dati dell'intera popolazione nel Registro tumori regionale;
elaborare dati costantemente aggiornati anche al fine di procedere ad una coerente
programmazione sanitaria e garantire, quindi, incisive politiche per la prevenzione, per il controllo e
per un'effettiva assistenza sull'intero territorio regionale;
adeguarsi ed allinearsi al progetto Eurocare, che si basa su 93 registri tumori presenti in 23 Paesi
europei per monitorare, aggiornare i dati relativi alla sopravvivenza dei malati di cancro in Europa e
registrare in tempo reale cambiamenti sostanziali secondo i fattori spazio-temporali;
intensificare l'opera di sensibilizzazione per la prevenzione e l'informazione, anche attraverso
strumenti telematici e formati digitali dei registri tumorali, per rispondere alle domande dei cittadini
affetti da patologie oncologiche, relative all'andamento dei tumori sul territorio agrigentino, ai tempi
di sopravvivenza, alle modalità di diagnosi, all'indice di mortalità, all'aumento o alla diminuzione di
una determinata patologia oncologica rispetto agli anni precedenti». (450)
Risposta. - «In riscontro all’interrogazione specificata in oggetto circa l’istituzione del registro
tumori nella provincia di Agrigento, si precisa quanto segue:
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Strumenti per la sorveglianza epidemiologica disponibili in Sicilia
In questi ultimi anni, per venire incontro alle legittime esigenze di tutela e sorveglianza della
salute pubblica portate avanti dalle comunità locali, l’Osservatorio Epidemiologico Regionale ha
intensificato il ricorso a nuovi strumenti informativi resi disponibili per la sorveglianza
epidemiologica nella popolazione regionale attraverso i seguenti strumenti di sorveglianza
In particolare:
a) è stato realizzato un sistema informativo di mortalità che, oltre alla basi dati ISTAT (per il
periodo 1985-2002), ha previsto anche la creazione del Registro nominativo regionale della mortalità
(RENCAM) (attivo e a copertura regionale dall’anno 2004 fino al 2011) in grado di consentire il
monitoraggio dell’andamento del principale indicatore di salute in aree a rischio ambientale;
b) è stato introdotto l’utilizzo della base dati delle schede di dimissione ospedaliera (SDO) per
stime di morbosità attraverso il ricorso alle strutture di ricovero;
c) è in fase di completa definizione la rete regionale dei registri tumori prevista dalla L.R. 5/2009
per la rilevazione delle patologie oncologiche anche nelle aree in questione (attualmente la copertura
regionale è del 87% a fronte di una media nazionale di circa il 36%);
d) è attivo sull’intero territorio regionale e (e quindi anche nelle aree di cui trattasi), ai sensi del
D.Lg.vo n. 277 del 15/8/1991 il Registro Regionale dei Mesoteliomi (in collaborazione con
l’ISPESL, il Registro Tumori di Ragusa e l’OER) che è la neoplasia direttamente correlata
all’esposizione lavorativa o ambientale a fibre di amianto;
e) è stato organizzato nel 2010 il nuovo Sistema di Sorveglianza sulle Malformazioni Congenite
che dovrebbe consentire di migliorare le caratteristiche di rilevazione al fine di corrispondere agli
standard EUROCAT per uno dei principali indicatori dello stato di salute della popolazione
soprattutto in situazioni di rischio sanitario per esposizioni ambientali;
f) è attivo su tutto il territorio regionale un sistema di sorveglianza sui fattori di rischio
modificabili (fumo, alcool, alimentazione, attività fisica) che sostengono gran parte della mortalità
per patologie cronico degenerative.
Epidemiologia dei tumori in Sicilia: rilevanza del problema
Le patologie tumorali, seconda causa di morte anche in Sicilia, costituiscono un problema
rilevante di salute pubblica specie per le categorie diagnostiche prevenibili con efficaci programmi
di diagnosi precoce.
L’aumento progressivo della sopravvivenza e della speranza di vita alla nascita con il conseguente
invecchiamento della popolazione sta comportando anche nella nostra regione un incremento dei
casi prevalenti in tutte le province. Il carico di pazienti oncologici nell’intera regione è attualmente
di poco al di sopra di 100.000 pazienti.
Da evidenziare la particolare rilevanza in termini di casi prevalenti dell’impatto del tumore del
colon in entrambe i sessi, oltrechè della prostata e della mammella.
In particolare in Sicilia il numero medio annuale di decessi per tumori, durante il periodo 20042011 , è pari a 12.007 di cui il 2,5% è da ricondurre a patologie tumorali benigne e il restante 97,5%
ai tumori maligni. Fra questi ultimi il 58% dei decessi si verifica negli uomini mentre il 42% alle
donne.
La mortalità per tumori nell’isola si mantiene al di sotto della media nazionale ma il trend degli
ultimi anni non esprime ancora l’evidente declino già evidenziatosi in altre aree del centro-nord.
Distribuzione dei tassi standardizzati diretti di mortalità nelle regioni italiane
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Uomini
Sicilia
ITALIA
Mezzogiorno
42
40
Tsd ( x 1.000 Ab.)
38
36
34
32
30
2000
2001
2002
2003
2006
2007
2008
Anni
Donne
Sicilia
ITALIA
Mezzogiorno
21
20,5
20
Tsd ( x 1.000 Ab.)
19,5
19
18,5
18
Come
rappresentato
in
tabella nel periodo
2004-2011 le cause
principali
di
mortalità tumorale
sono rappresentate
nell’uomo
dal
tumore della trachea, bronchi e polmoni (che rappresenta oltre ¼ dei decessi per neoplasia nei
maschi) e nella donna dal tumore della mammella. Ai primi posti in entrambi i sessi si evidenziano i
tumori del colon, del fegato e nell’uomo della prostata (seconda causa di decesso).
17,5
17
2000
2001
2002
2003
2006
2007
2008
Anni
Mortalità per tumori maligni. Sicilia tutte le età (aa 2004-2011).
Tumori maligni 2004-2011 Uomini
T.M. della trachea, bronchi e polmoni
T.M. della prostata
T.M. del colon
T.M. del fegato
T.M. della vescica
T.M. dello stomaco
T.M. del pancreas
Leucemia
T.M. dell'encefalo ed altre parti del sistema nervoso
Lucemie escluso le non specificate
T.M. del retto, giunzione rettosigmoidea ed ano
Linfomi non Hodgkin
T.M. del rene
T.M. delle labbra, cavità orale e faringe
T.M. della laringe
TUTTI I TUMORI
Numero
Mortalità
medio
proporzionale Tumori maligni 2004-2011 Donne
annuale di
%
decessi
1860
27,3
T.M. della mammella
711
10,4
T.M. del colon
607
8,9
T.M. del fegato
577
8,5
T.M. della trachea, bronchi e polmoni
417
6,1
T.M. del pancreas
360
5,3
T.M. dell'utero
336
4,9
T.M. dello stomaco
285
4,2
T.M. dell'ovaio
236
3,5
Leucemia
203
3,0
T.M. dell'encefalo ed altre parti del sistema nervoso
161
2,4
Lucemie escluso le non specificate
160
2,3
Linfomi non Hodgkin
149
2,2
T.M. del retto, giunzione rettosigmoidea ed ano
123
1,8
T.M. del peritoneo
116
1,7
Mieloma
6822
100
TUTTI I TUMORI
Elaborazione DASOE su dati ReNCaM aa 2004-2011
Numero
Mortalità
medio
proporzionale
annuale di
%
decessi
894
18,0
567
11,4
464
9,4
429
8,7
326
6,6
273
5,5
255
5,1
228
4,6
213
4,3
206
4,2
148
3,0
125
2,5
117
2,4
110
2,2
105
2,1
4959
100
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Stato di attivazione della Rete Regionale dei Registri Tumori
L’art. 27 della legge regionale 14 aprile 2009 n. 5, fa riferimento alla organizzazione della rete
siciliana territoriale dei Registri Tumori , le cui funzioni di coordinamento, indirizzo e gestione dei
dati a livello centrale sono affidate all’Osservatorio Epidemiologico Regionale., e che è costituita a
livello territoriale dalle alle strutture di cui l’articolo 24 della l.r. 8/2/07, n. 2, (Registri tumori delle
province di Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Trapani, e il Registro provinciale di patologia di
Siracusa) .
Le suddette aree provinciali indicate dalla LR 2/07 si riferiscono ai Registri gia istituiti sulla base
di un complesso di precedenti norme derivanti dalla legge regionale 8/9/03 n. 13, art. 20, e
successive integrazioni di cui alla l.r. 28/12/04 n. 17, e dalla l.r. 22/12/05 n. 19, art. 25, e che
possono riassumersi come segue:
• Registro Tumori della Provincia di Ragusa.
• Registro Tumori di della Provincia di Trapani
• Registro Tumori integrato con competenza per le popolazioni delle province di Catania,
Messina e Siracusa,
• Registro Tumori della Provincia di Palermo,
Alle suddette strutture inoltre l’art. 27 della LR 5/09 attribuisce la gestione delle restanti province
per cui non vi era copertura con la attribuzione delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna
rispettivamente ai Registri di Trapani, Ragusa e RTI (Catania, Messina, Siracusa)
La norma corrisponde da un lato all’esigenza di garantire adeguati criteri di gestione e
programmazione sul territorio in base a principi omogenei e coordinati a livello regionale e dall’altro
alle numerose istanze da parte delle comunità locali per la completa estensione della copertura anche
in aree provinciali precedentemente non provviste.
La Regione ha quindi avviato un Programma Regionale finalizzato da un lato allo sviluppo dei
registri tumori siciliani coerente con gli obiettivi del SISR (ed in un’ottica di integrazione
nell’ambito dello stesso) e dall’altro ad individuare criteri, indicatori di processo e standard in grado
di garantire la qualità del sistema in coerenza con gli standard nazionali ed internazionali (AIRTum
ed IARC - International Agency for Research on Cancer). Il programma che si è avvalso in
particolare anche del supporto del Ministero della Salute, è stato finalizzato alla estensione della
copertura e al progressivo miglioramento della qualità di rilevazione territoriale secondo gli standard
internazionali
Diversi sono stati gli interventi portati avanti nell’ambito del suddetto programma:
• Avvio di un gruppo regionale, coordinato dall’OER e di cui fanno parte tutti i referenti dei
Registri, con la partecipazione dell’AIRTUM, che attraverso riunioni periodiche ha fornito
contributi in termini di valutazione e supporto alle attività regionali di implementazione della
rete meglio specificati di seguito
• Rilascio dei dati di ricovero ospedaliero (SDO) e ove occorrenti di quelli di mortalità
(RENCAM) attraverso l’OER e criteri di per la progressiva integrazione dei dati rilevati
attraverso i Registri Tumori all’interno del SISR (D.D.G. n. 5022 del 10/03/05 “Criteri per
l’acquisizione dei dati individuali nell’ambito del Sistema Informativo Sanitario Regionale
(SISR) ai fini dell’implementazione e integrazione dei registri di patologia”)
• Avvio della definizione di un tracciato record per il Flusso di Anatomia patologica
• Creazione di una base dati integrata della rete registri tumori all’interno della piattaforma
regionale del sistema informativo.
• Promozione di una serie di interventi normativi e di direttive a livello regionale finalizzate al
sostegno e rafforzamento della registrazione:
Con circolare 1217 del 13/7/07 sono state altresì impartite direttive per l’obbligo di collaborazione
per tutte le strutture sanitarie della Regione:
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• Stime provinciali di incidenza per le aree non coperte (attraverso il metodo retrospettivo
MIAMOD)
• Elaborazione di Monografie Regionali con approfondimenti su temi rilevanti (es. monografia
sulla mammella pubblicata come quaderno di Epidemiologia e prevenzione)
Allo stato attuale, a seguito del programma intrapreso, sono stati attivi e funzionanti in quanto
accreditati all’AIRTum i Registri Tumori relativi alle popolazioni delle province di Trapani,
Palermo, Siracusa, Catania e Messina che si aggiungono al preesistente Registro di Ragusa ed per
una copertura totale passata dal 6% della sola provincia di Ragusa al 87% (di gran lunga superiore
alla media nazionale)
In merito all’attivazione del Registro Tumori nella popolazione residente in provincia di
Agrigento si precisa che sono stati chiesti chiarimenti al R. T. della Provincia di Trapani al quale lo
stesso afferisce.
In particolare il Responsabile del Registro di Agrigento, con apposita relazione, riferisce, tra
l’altro,:
“………….L'avvio della registrazione dei tumori, comporta una organizzazione preliminare che
una volta strutturata permette di procedere poi in maniera spedita nella rilevazione. Sono stati
pertanto acquisiti i file dei ricoveri, della mortalità, dell'anatomia patologica e dell'anagrafe della
popolazione residente nella provincia di Agrigento, sono state avviate le integrazioni da effettuarsi a
livello del software gestionale del registro. Si sta procedendo nel lavoro di eliminazione della
prevalenza, indispensabile per dare lo start alla registrazione dell'incidenza. I dati della stima
dell'incidenza oncologica nella provincia di Agrigento, sono già inseriti in un volume di immediata
pubblicazione editato dal Registro Tumori di Trapani. Nel contempo sono stati instaurati i contatti
con il Dipartimento di Prevenzione della Salute dell'Asp di Agrigento e si stanno organizzando per i
mesi di Settembre -Ottobre p.v. dei corsi di formazione rivolti ai MMG e altre figure professionali
sanitarie, con lo scopo di implementare nella classe medica e paramedica la cultura della
“registrazione oncologica”, indispensabile per il buon andamento del lavoro di un registro tumori
che necessità della collaborazione di diversi interlocutori…….”.
L’Assessore
Dr.ssa Lucia Borsellino
MANGIACAVALLO - CANCELLERI - CAPPELLO - CIACCIO - CIANCIO - FERRERI FOTI - LA ROCCA - PALMERI - SIRAGUSA - TRIZZINO - VENTURINO - ZAFARANA ZITO. - «All'Assessore per la salute, premesso che:
il numero di malati di cancro in Italia è in netto aumento, data la compresenza di una serie di
fattori che vanno dall'invecchiamento demografico all'avanzamento ed alla maggiore diffusione delle
tecniche diagnostiche che genera l'emersione di patologie tumorali che in precedenza non venivano
diagnosticate;
quella oncologica è una patologia di massa che non può più essere considerata solo sotto il profilo
della risposta all'emergenza sanitaria ma necessita di forme di supporto prolungate nel tempo
comprendendo misure che facilitino il reinserimento sociale e lavorativo;
è indispensabile addurre dati che purtroppo risultano allarmanti, poiché, nel 2012, in Italia, sono
stati diagnosticati circa 364.000 nuovi casi di tumore (circa 1000 al giorno), di cui circa 202.000
(56%) negli uomini e circa 162.000 (44%) nelle donne;
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nel nostro Paese vi sono circa 2.250.000 persone (che rappresentano oltre il 4% della popolazione
residente), che vivono avendo avuto una precedente diagnosi di tumore. Di tali soggetti, quasi
1.000.000 sono di sesso maschile (44 %) e circa 1.250.000 sono di sesso femminile (56 %);
basandosi sui dati raccolti da 15 registri tumori di popolazione generali e di 2 registri specializzati
della rete Airtum, che copre il 32 per cento della popolazione residente nel Paese, emerge che la
mortalità per tutti i tumori, nel periodo 1998-2005, mostra una riduzione statisticamente significativa
in entrambi i sessi, anche se l'invecchiamento della popolazione nasconde il fenomeno; ma, mentre
la mortalità è in calo, l'incidenza dei tumori in Italia è in crescita sia tra gli uomini sia tra le donne;
un fenomeno riconducibile a diversi fattori, tra i quali l'aumentata esposizione ai fattori di rischio
correlati al tumore, oppure ad un'anticipazione della diagnosi, come accade nei programmi di
screening organizzato (mammella, cervice uterina e colon-retto) o nelle campagne di prevenzione
(prostata, tiroide, melanoma);
per delineare un quadro più chiaro ed esauriente, è indispensabile avvalersi della fondamentale
pubblicazione dell'Associazione italiana registri tumori (Airtum) che, in collaborazione con il Centro
per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), l'Istituto superiore di sanità (Iss) e l'Istituto
nazionale di statistica (Istat), costituisce un indispensabile rapporto sui tumori in Italia, aggregando i
dati relativi alla mortalità e alla popolazione ricavati dalle pubblicazioni periodiche dell'Istat, sotto
forma di 'Archivio della mortalità per tumori', prendendo in esame la distribuzione della mortalità
per tumore nelle nove province della Sicilia (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina,
Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani) e nelle cinque principali aree italiane: Nord-ovest, Nord-est,
Centro, Sud e Isole;
dall'analisi comparativa condotta, ponendo a fondamento i quattro principali indicatori
epidemiologici (incidenza, prevalenza, mortalità, sopravvivenza) emergono importanti e
significative differenze geografiche e precise disparità territoriali in relazione al trattamento delle
cure;
detto elemento si traduce non solo nel mancato accesso alle terapie per alcuni malati di tumore ma
anche nelle condizioni assistenziali dei pazienti oncologici con implicazioni significative sui costi
sociali;
in nessuna struttura ospedaliera italiana, pubblica o privata, c'è l'obbligo di archiviare i dati relativi
alla diagnosi e alla cura dei tumori e, pertanto, diviene difficile tenere sotto controllo le patologie
oncologiche, perché nessuno si assume il compito di raccogliere in modo sistematico le
informazioni, di codificarle e archiviarle per la ricerca scientifica;
negli ultimi anni, si è assistito ad una rinnovata attenzione verso lo studio delle cause, degli
andamenti temporali dell'incidenza e della mortalità, delle statistiche per la sopravvivenza dei malati
oncologici, ed in questo contesto di grande sensibilità, si è dato luogo a numerose iniziative e ad una
grande opera di sensibilizzazione per la prevenzione e l'informazione;
tuttavia, detto impegno è infinitesimale rispetto alle azioni che devono necessariamente essere
implementate per attivare e rendere effettivo, anche in Italia, il progetto Eurocare (una delle forme
più alte di collaborazione a livello internazionale che dal 1989 rappresenta un'azione concertata tra i
registri tumori europei, con l'obiettivo di misurare e spiegare le differenze internazionali nella
sopravvivenza per tumore in Europa);
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nello specifico, il rapporto Eurocare-3 contiene dati anonimi su 6.5 milioni di pazienti
diagnosticati in Europa nel periodo 1978- 1994, con informazioni sulla sopravvivenza al 1999, fino
ad un massimo di 21 anni dopo la diagnosi;
l'acme è stata raggiunta con lo studio Eurocare-4 che ha monitorato i dati relativi alla
sopravvivenza dei malati di cancro in Europa nonché registrato in tempo reale cambiamenti
sostanziali secondo i fattori dello spazio e del tempo, rappresentando il più esteso studio, su base di
popolazione, sulla sopravvivenza dei pazienti con tumore, includendo dati relativi a più di 13 milioni
di diagnosi di cancro fornite da 93 registri tumori presenti in 23 Paesi europei;
diventa, quindi, fondamentale potenziare le procedure per il monitoraggio della reale incidenza
degli specifici tipi di tumore all'interno di ogni singola provincia;
appare, pertanto, indispensabile implementare in Sicilia strutture operative che consentano da un
lato la conoscenza dettagliata della realtà della patologia neoplastica nel territorio relativamente alla
incidenza, prevalenza, mortalità, e sopravvivenza per tumori maligni e, dall'altro lato, offrano la
possibilità di applicare alla pratica clinica, in termini di prevenzione, le metodologie diagnostiche
attuali comprese anche le recenti acquisizioni della genomica con il coinvolgimento di medici,
chirurghi, patologi, oncologi, radiologi, radioterapisti, epidemiologi e genetisti nonché di diversi
operatori dei laboratori di biologia molecolare (biologi, tecnici, ecc.);
considerato che:
le patologie tumorali, seconda causa di morte anche in Sicilia con un numero medio annuale di 11
mila decessi, nel periodo 2004- 2008, di cui 6691 uomini e 4809 donne, costituiscono un problema
rilevante di salute pubblica in Sicilia, specie per le categorie diagnostiche prevenibili con efficaci
programmi di diagnosi precoce;
emerge chiaramente che è fortemente avvertita, a tutti i livelli istituzionali, l'urgenza e la necessità
di redigere un registro dei tumori in provincia di Enna, poiché, secondo i dati forniti dall'AIRTUM,
ad oggi in Italia, solo il 36,1 per cento della popolazione, ovvero circa 20 milioni di cittadini, vive in
aree in cui sono presenti registri tumori accreditati dall'AIRTUM, con una copertura che varia dal
50,2 per cento del Nord al 25,5 per cento del Centro, fino al 23,7 per cento del Sud e delle isole;
per sapere se non ritenga opportuno:
promuovere una maggiore diffusione della rete di informazioni sui malati di cancro residenti nel
territorio regionale anche favorendo, per quanto di competenza, la procedura di raccolta, valutazione,
organizzazione ed archiviazione delle informazioni, in modo continuativo e sistematico, e dei dati
più pregnanti forniti dalle strutture ospedaliere dai medici di famiglia, dalle ASL o dalle loro agenzie
sanitarie;
istituire il Registro tumori della provincia di Enna, ancora inesistente, al fine di stabilire una
sinergia operativa con i registri presenti nelle altre province, sì da incentivare e favorire la raccolta
dei dati dell'intera popolazione nel Registro tumori regionale;
elaborare dati costantemente aggiornati anche al fine di procedere ad una coerente
programmazione sanitaria e garantire, quindi, incisive politiche per la prevenzione, per il controllo e
per un'effettiva assistenza sull'intero territorio regionale;
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adeguarsi ed allinearsi al progetto Eurocare, che si basa su 93 registri tumori presenti in 23 Paesi
europei per monitorare, aggiornare i dati relativi alla sopravvivenza dei malati di cancro in Europa e
registrare in tempo reale cambiamenti sostanziali secondo i fattori spazio-temporali;
intensificare l'opera di sensibilizzazione per la prevenzione e l'informazione, anche attraverso
strumenti telematici e formati digitali dei registri tumorali, per rispondere alle domande dei cittadini
affetti da patologie oncologiche, relative all'andamento dei tumori sul territorio ennese, ai tempi di
sopravvivenza, alle modalità di diagnosi, all'indice di mortalità, all'aumento o alla diminuzione di
una determinata patologia oncologica rispetto agli anni precedenti». (582)
Risposta. - «In riscontro all’interrogazione specificata in oggetto circa l’istituzione del registro
tumori nella provincia di Enna, si precisa quanto segue:
Strumenti per la sorveglianza epidemiologica disponibili in Sicilia
In questi ultimi anni, per venire incontro alle legittime esigenze di tutela e sorveglianza della
salute pubblica portate avanti dalle comunità locali, l’Osservatorio Epidemiologico Regionale ha
intensificato il ricorso a nuovi strumenti informativi resi disponibili per la sorveglianza
epidemiologica nella popolazione regionale attraverso i seguenti strumenti di sorveglianza
In particolare:
a) è stato realizzato un sistema informativo di mortalità che, oltre alla basi dati ISTAT (per il
periodo 1985-2002), ha previsto anche la creazione del Registro nominativo regionale della mortalità
(RENCAM) (attivo e a copertura regionale dall’anno 2004 fino al 2011) in grado di consentire il
monitoraggio dell’andamento del principale indicatore di salute in aree a rischio ambientale;
b) è stato introdotto l’utilizzo della base dati delle schede di dimissione ospedaliera (SDO) per
stime di morbosità attraverso il ricorso alle strutture di ricovero;
c) è in fase di completa definizione la rete regionale dei registri tumori prevista dalla L.R. 5/2009
per la rilevazione delle patologie oncologiche anche nelle aree in questione (attualmente la
copertura regionale è del 87% a fronte di una media nazionale di circa il 36%);
d) è attivo sull’intero territorio regionale e (e quindi anche nelle aree di cui trattasi), ai sensi del
D.Lg.vo n. 277 del 15/8/1991 il Registro Regionale dei Mesoteliomi (in collaborazione con
l’ISPESL, il Registro Tumori di Ragusa e l’OER) che è la neoplasia direttamente correlata
all’esposizione lavorativa o ambientale a fibre di amianto;
e) è stato organizzato nel 2010 il nuovo Sistema di Sorveglianza sulle Malformazioni Congenite
che dovrebbe consentire di migliorare le caratteristiche di rilevazione al fine di corrispondere agli
standard EUROCAT per uno dei principali indicatori dello stato di salute della popolazione
soprattutto in situazioni di rischio sanitario per esposizioni ambientali;
f) è attivo su tutto il territorio regionale un sistema di sorveglianza sui fattori di rischio
modificabili (fumo, alcool, alimentazione, attività fisica) che sostengono gran parte della mortalità
per patologie cronico degenerative.
Epidemiologia dei tumori in Sicilia: rilevanza del problema
Le patologie tumorali, seconda causa di morte anche in Sicilia, costituiscono un problema
rilevante di salute pubblica specie per le categorie diagnostiche prevenibili con efficaci programmi
di diagnosi precoce.
L’aumento progressivo della sopravvivenza e della speranza di vita alla nascita con il conseguente
invecchiamento della popolazione sta comportando anche nella nostra regione un incremento dei
casi prevalenti in tutte le province. Il carico di pazienti oncologici nell’intera regione è attualmente
di poco al di sopra di 100.000 pazienti.
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Da evidenziare la particolare rilevanza in termini di casi prevalenti dell’impatto del tumore del
colon in entrambe i sessi, oltreché della prostata e della mammella.
In particolare in Sicilia il numero medio annuale di decessi per tumori, durante il periodo 20042011 , è pari a 12.007 di cui il 2,5% è da ricondurre a patologie tumorali benigne e il restante 97,5%
ai tumori maligni. Fra questi ultimi il 58% dei decessi si verifica negli uomini mentre il 42% alle
donne.
La mortalità per tumori nell’isola si mantiene al di sotto della media nazionale ma il trend degli
ultimi anni non esprime ancora l’evidente declino già evidenziatosi in altre aree del centro-nord.
Distribuzione dei tassi standardizzati diretti di mortalità nelle regioni italiane
Uomini
Sicilia
ITALIA
Mezzogiorno
42
40
Tsd ( x 1.000 Ab.)
38
36
34
32
30
2000
2001
2002
2003
2006
2007
2008
Anni
Donne
Sicilia
ITALIA
Mezzogiorno
21
20,5
Come
rappresentato
in
tabella nel periodo
2004-2011 le cause
principali
di
mortalità tumorale
sono rappresentate
nell’uomo
dal
tumore
della
trachea, bronchi e
polmoni
(che
rappresenta oltre ¼
dei decessi per
neoplasia
nei
maschi) e nella
donna dal tumore
della mammella. Ai
primi
posti
in
entrambi i sessi si evidenziano i tumori del colon, del fegato e nell’uomo della prostata (seconda
causa di decesso).
20
Tsd ( x 1.000 Ab.)
19,5
19
18,5
18
17,5
17
2000
2001
2002
2003
Anni
2006
2007
2008
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Mortalità per tumori maligni. Sicilia tutte le età (aa 2004-2011).
Tumori maligni 2004-2011 Uomini
T.M. della trachea, bronchi e polmoni
T.M. della prostata
T.M. del colon
T.M. del fegato
T.M. della vescica
T.M. dello stomaco
T.M. del pancreas
Leucemia
T.M. dell'encefalo ed altre parti del sistema nervoso
Lucemie escluso le non specificate
T.M. del retto, giunzione rettosigmoidea ed ano
Linfomi non Hodgkin
T.M. del rene
T.M. delle labbra, cavità orale e faringe
T.M. della laringe
TUTTI I TUMORI
Numero
Mortalità
medio
proporzionale Tumori maligni 2004-2011 Donne
annuale di
%
decessi
1860
27,3
T.M. della mammella
711
10,4
T.M. del colon
607
8,9
T.M. del fegato
577
8,5
T.M. della trachea, bronchi e polmoni
417
6,1
T.M. del pancreas
360
5,3
T.M. dell'utero
336
4,9
T.M. dello stomaco
285
4,2
T.M. dell'ovaio
236
3,5
Leucemia
203
3,0
T.M. dell'encefalo ed altre parti del sistema nervoso
161
2,4
Lucemie escluso le non specificate
160
2,3
Linfomi non Hodgkin
149
2,2
T.M. del retto, giunzione rettosigmoidea ed ano
123
1,8
T.M. del peritoneo
116
1,7
Mieloma
6822
100
TUTTI I TUMORI
Numero
Mortalità
medio
proporzionale
annuale di
%
decessi
894
18,0
567
11,4
464
9,4
429
8,7
326
6,6
273
5,5
255
5,1
228
4,6
213
4,3
206
4,2
148
3,0
125
2,5
117
2,4
110
2,2
105
2,1
4959
100
Elaborazione DASOE su dati ReNCaM aa 2004-2011
Stato di attivazione della Rete Regionale dei Registri Tumori
L’art. 27 della legge regionale 14 aprile 2009 n. 5, fa riferimento alla organizzazione della rete
siciliana territoriale dei Registri Tumori , le cui funzioni di coordinamento, indirizzo e gestione dei
dati a livello centrale sono affidate all’Osservatorio Epidemiologico Regionale., e che è costituita a
livello territoriale dalle alle strutture di cui l’articolo 24 della l.r. 8/2/07, n. 2, (Registri tumori delle
province di Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Trapani, e il Registro provinciale di patologia di
Siracusa) .
Le suddette aree provinciali indicate dalla LR 2/07 si riferiscono ai Registri gia istituiti sulla base
di un complesso di precedenti norme derivanti dalla legge regionale 8/9/03 n. 13, art. 20, e
successive integrazioni di cui alla l.r. 28/12/04 n. 17, e dalla l.r. 22/12/05 n. 19, art. 25, e che
possono riassumersi come segue:
• Registro Tumori della Provincia di Ragusa.
• Registro Tumori di della Provincia di Trapani
• Registro Tumori integrato con competenza per le popolazioni delle province di Catania,
Messina e Siracusa,
• Registro Tumori della Provincia di Palermo,
Alle suddette strutture inoltre l’art. 27 della LR 5/09 attribuisce la gestione delle restanti province
per cui non vi era copertura con la attribuzione delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna
rispettivamente ai Registri di Trapani, Ragusa e RTI (Catania, Messina, Siracusa)
La norma corrisponde da un lato all’esigenza di garantire adeguati criteri di gestione e
programmazione sul territorio in base a principi omogenei e coordinati a livello regionale e dall’altro
alle numerose istanze da parte delle comunità locali per la completa estensione della copertura anche
in aree provinciali precedentemente non provviste.
La Regione ha quindi avviato un Programma Regionale finalizzato da un lato allo sviluppo dei
registri tumori siciliani coerente con gli obiettivi del SISR (ed in un’ottica di integrazione
nell’ambito dello stesso) e dall’altro ad individuare criteri, indicatori di processo e standard in grado
di garantire la qualità del sistema in coerenza con gli standard nazionali ed internazionali (AIRTum
ed IARC - International Agency for Research on Cancer). Il programma che si è avvalso in
particolare anche del supporto del Ministero della Salute, è stato finalizzato alla estensione della
copertura e al progressivo miglioramento della qualità di rilevazione territoriale secondo gli standard
internazionali
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Diversi sono stati gli interventi portati avanti nell’ambito del suddetto programma:
• Avvio di un gruppo regionale, coordinato dall’OER e di cui fanno parte tutti i referenti dei
Registri, con la partecipazione dell’AIRTUM, che attraverso riunioni periodiche ha fornito
contributi in termini di valutazione e supporto alle attività regionali di implementazione della
rete meglio specificati di seguito
• Rilascio dei dati di ricovero ospedaliero (SDO) e ove occorrenti di quelli di mortalità
(RENCAM) attraverso l’OER e criteri di per la progressiva integrazione dei dati rilevati
attraverso i Registri Tumori all’interno del SISR (D.D.G. n. 5022 del 10/03/05 “Criteri per
l’acquisizione dei dati individuali nell’ambito del Sistema Informativo Sanitario Regionale
(SISR) ai fini dell’implementazione e integrazione dei registri di patologia”)
• Avvio della definizione di un tracciato record per il Flusso di Anatomia patologica
• Creazione di una base dati integrata della rete registri tumori all’interno della piattaforma
regionale del sistema informativo.
• Promozione di una serie di interventi normativi e di direttive a livello regionale finalizzate al
sostegno e rafforzamento della registrazione:
Con circolare 1217 del 13/7/07 sono state altresì impartite direttive per l’obbligo di collaborazione
per tutte le strutture sanitarie della Regione:
• Stime provinciali di incidenza per le aree non coperte (attraverso il metodo retrospettivo
MIAMOD)
• Elaborazione di Monografie Regionali con approfondimenti su temi rilevanti (es. monografia
sulla mammella pubblicata come quaderno di Epidemiologia e prevenzione)
Allo stato attuale, a seguito del programma intrapreso, sono stati attivi e funzionanti in quanto
accreditati all’AIRTum i Registri Tumori relativi alle popolazioni delle province di Trapani,
Palermo, Siracusa, Catania e Messina che si aggiungono al preesistente Registro di Ragusa ed per
una copertura totale passata dal 6% della sola provincia di Ragusa al 87% (di gran lunga superiore
alla media nazionale)
In merito all’attivazione del Registro Tumori nella popolazione residente in provincia di Enna si
precisa che il Responsabile del R.T.I. di Catania, Messina e Siracusa, cui la provincia di Enna
afferisce, riferisce nella relazione annuale, tra l’altro, quanto segue:
“………….Il RTI ha proceduto alla raccolta dati dalle tre province Catania, Messina e Siracusa,
ed ha iniziato la raccolta e lavorazione dei dati dalle fonti della provincia di Enna per il triennio
2006-2008.
Già da anni il CTS RTI collabora fattivamente con le ASP provinciali dei territori di competenza,
conferendo know how per migliorare l’appropriatezza delle fonti ed il raggiungimento degli obiettivi
prefissati, con un CdQ operativo delle fonti.
Anche nel 2012, circa l’implementazione della sezione RTI di Enna, in ottemperanza alla Legge
Regionale, Norme di Riordino del Servizio Sanitario Regionale , approvata il 25 marzo 2009, si è
proceduto alla formazione del personale organizzando incontri e corsi di formazione. Abbiamo
intrapreso un rapporto di collaborazione con la ASP di Enna, al fine di rendere operativo il mandato
conferitoci, in attesa del finanziamento istituzionale.
Sono stati riversati nel data base della piattaforma SWINCARE le SDO forniteci dall’Assessorato,
i dati riguardanti l’anagrafe dei residenti, i dati di anatomia patologica, i farmaci oncologici; siamo
in attesa di ricevere i dati dei reparti di oncologia. Abbiamo iniziato a lavorare i casi in migrazione
nella nostra provincia dei relativi residenti della provincia di Enna. Si sta procedendo inoltre a
progettare l’integrazione informatica costante ed omogenea di flussi informativi oncologici, per
realizzare la rete SWINFO, già operante nelle altre tre province per la fonte di Anatomia Patologica.
Nel 2013 il RTI completerà la lavorazione dei dati per il triennio 2006-2008. E’ stata
completata la lavorazione e la codifica dei casi dei tumori della pelle e dei quattro tumori sottoposti
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a screening; successivamente procedere con la lavorazione dei dati relativi a questo triennio anche
per gli altri apparati.
Riteniamo di completare la lavorazione, la verifica ed elaborazione statistica, di questo triennio in
tempi molto più rapidi rispetto al primo triennio, grazie al sw SWINCARE, al know-how acquisito
ed alla rete SWINFO, ed in particolare entro il primo semestre. Nostro obiettivo futuro è completare
la lavorazione e la validazione dei dati di incidenza in real time, con solo due anni di ritardo nella
registrazione per l’accertamento diagnostico della patologia oncologica, e ciò nonostante il turnover
del personale formato RTI .
Il programma di lavoro prevede di migliorare ulteriormente l’elaborazione ed ultimazione dei casi
registrati relativi al triennio 2003-2005, come previsto dalla bibliografia.
Relativamente alla sez RTI di Enna, entro il Dicembre 2013 prevediamo di completare ed
uniformare il flusso informativo proveniente dalle fonti per il triennio 2006-2008. Abbiamo iniziato
a lavorare i dati, uniformandoli ed adeguandoli ai dati del triennio 2006-2008 , per allinearli con
quelli delle province di Catania, Messina e Siracusa, in modo da rappresentare tale triennio come
periodo di prevalenza per Enna, per poi procedere con l’incidenza del biennio 2009-2010.
L’utilizzazione della medesima flow-chart eviterà la necessità di accreditare i dati con una nuova
site-visit” .
.........................................................
L’Assessore
Dr.ssa Lucia Borsellino
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ALLEGATO 2
Interrogazioni
(con richiesta di risposta orale)
«Al Presidente della Regione e all'Assessore per il territorio e l'ambiente, premesso che i cittadini
castelvetranesi residenti nelle zone 'Belvedere' e 'Fontanelle' lamentano da tempo la presenza di
grandi quantitativi di eternit, contente amianto, e l'abbandono di altri rifiuti che inquinano l'ambiente
e altamente nocivi per la salute;
considerato che:
la diffusione, l'estrazione, l'utilizzazione, il trattamento dell'amianto sono stati interrotti con la
legge 257 del 1992 che, riconoscendone la pericolosità, mette al bando tale minerale e promuove
piani di bonifica e smaltimento dell'amianto;
per quanto riguarda, infine, lo smaltimento dell'amianto, c'è una precisa normativa (art.34 del
Decreto Legge 277/91) che regolamenta in modo dettagliato le tecniche e le metodiche per garantire
la salute dei cittadini;
preso atto del rischio amianto e della presenza di rifiuti speciali non meglio identificati nella zone
prossime a via Campobello e 'Belvedere' fino all'area dell'ex aeroporto militare di contrada
'Fontanelle';
per sapere se non ritengano dover intervenire con un' immediata verifica, tramite l'Agenzia
regionale preposta, 'ARPA', predisponendo relativa relazione sui parametri che saranno rilevati da
opportune apparecchiature ed intervenire, se del caso, per tutelare la salute dei cittadini». (780)
(L'interrogante chiede risposta scritta con urgenza)
LO SCIUTO
«All'Assessore per il territorio e l'ambiente, premesso che:
con l'art. 64 della l.r. 6 del 2009 è stato istituito il Parco dei Monti Sicani;
con decreto dell'Assessore per il territorio e l'ambiente del 15 settembre 2010, pubblicato nella
GURS n. 47 del 29/10/2010, è stato adottato il primo decreto istitutivo del Parco con il quale, ai
sensi delle leggi regionali 98/81 e 14/88, si è provveduto alla sua delimitazione territoriale nonché
alla sua articolazione zonale e a quant'altro, stabilito dalle norme medesime;
con le sentenze n. 356, 357 e 358 del 2011 del TAR Sicilia, in accoglimento di alcuni ricorsi da
parte di ditte esercitanti attività estrattive all'interno del perimetro individuato dei Monti Sicani, è
stato annullato, in esecuzione di queste sentenze, il primo decreto istitutivo del Parco e dell'Ente
gestore del 2010, con successivo decreto assessoriale n.57/Gab del 19 aprile 2011;
le motivazioni delle suddette sentenze rilevavano che la perimetrazione e la zonizzazione erano
state adottate senza il previo esame delle osservazioni degli Enti Locali e dei privati interessati;
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l'assessorato, a seguito della trasmissione della proposta di parco ai comuni interessati e a seguito
del superamento dei termini previsti della pubblicità degli atti da parte dei comuni e dei privati, ha
provveduto all'emanazione di un successivo decreto di istituzione del Parco dei Monti Sicani,
pubblicato nel supplemento ordinario della GURS, n. 40 del 21 settembre 2012;
considerato che:
il TAR di Palermo, a seguito di ulteriori ricorsi di privati ed enti locali, ha provveduto
nuovamente, con la pubblicazione delle sentenze 968/13, 969/13 e 970/13 ad annullare il nuovo
decreto assessoriale istitutivo del Parco;
tra gli elementi di valutazione giurisprudenziali sopra rilevati dal Tribunale amministrativo, a
seguito dei ricorsi, si sono aggiunte valutazioni di merito circa il mancato passaggio - presso la IV
Commissione legislativa competente in materia territorio e ambiente dell'ARS - degli atti istitutivi
del Parco al fine di consentire l'espressione del parere di competenza;
ritenuto che:
l'Amministrazione regionale, a seguito delle numerose sentenze del TAR, avrebbe dovuto porre in
essere adeguate misure allo scopo di garantire, pur nel legittimo interesse dei privati, l'effettiva
istituzione del Parco;
il Parco dei Sicani, nonostante i decreti istitutivi emanati costituiscano correttivi al merito dei
ricorsi sollevati, nel tentativo di superare gli ostacoli e far prevalere l'interesse pubblico, di fatto,
rappresenta una preziosa istituzione, prevalentemente grazie a numerosi soggetti e associazioni che,
anche col concorso delle comunità interessate, operano sul territorio;
specificamente in questo quadro occorre dare corso, non solo alle iniziative di tutela in ragione
delle sentenze del TAR, ma a provvedimenti mirati che facciano concretamente decollare
l'istituzione del Parco mediante sinergie e risorse umane ed economiche adeguate;
per sapere quali iniziative l'Amministrazione regionale, a fronte delle ultime sentenze del TAR,
abbia posto in essere per garantire la reale istituzione del Parco dei Monti Sicani e se, in assenza di
queste, non ritenga di dover rapidamente provvedere al fine anche di tutelare l'immagine stessa
dell'intera Amministrazione regionale». (784)
PANEPINTO
«Al Presidente della Regione e all'Assessore per la salute, premesso che:
con Decreto 22 marzo 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 19 aprile 2013, l'Assessore per
la Salute dispone la riduzione di prescrizioni per il triennio 2013-2015, circoscrivendo anche la
riduzione di prescrizione di farmaci per il diabete e le malattie del tessuto osseo;
tra le motivazioni riconducibili alla stesura del decreto ed elencate nel documento stesso, si
valutano i risultati di un'analisi effettuata attraverso i dati disponibili nel Sistema Tessera Sanitaria,
in base ai quali sono state riscontrate maggiori criticità, in termini di scostamento dal numero delle
prescrizioni e relativa spesa rispetto alla media nazionale: da ciò, pertanto, l'adozione della suddetta
misura restrittiva al fine di contribuire al rispetto dei tetti previsti dalla legge n. 135/12;
Assemblea Regionale Siciliana
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considerato che:
sebbene queste due patologie croniche hanno un importante peso nel bilancio regionale, la scelta
di ridurre le prescrizioni potrebbe determinare maggiori costi sociali dovuti ad una mancata
prevenzione;
dal 2001 al 2009 si è registrato un aumento delle procedure di rivascolarizzazione, delle
amputazioni minori ed una riduzione delle amputazioni maggiori, grazie ad una migliore gestione
del paziente diabetico, mentre, nell'ultimo anno in Sicilia è stato rilevato nuovamente un trend
esponenziale di amputazioni che non ha avuto precedenti negli ultimi dieci anni;
per sapere se il Governo regionale non ritenga opportuno procedere alla sospensione del suddetto
decreto, alla luce delle ricadute che l'applicazione dello stesso potrebbe determinare sui cittadini
affetti da patologie ossee e diabetiche». (792)
(Gli interroganti chiedono lo svolgimento con urgenza)
RUGGIRELLO - SAMMARTINO - SUDANO - LEANZA - LENTINI - NICOTRA
«Al Presidente della Regione e all'Assessore per le risorse agricole e alimentari, premesso che:
l'art. 8 del Regolamento della riserva naturale orientata 'Zingaro', pubblicato sulla GURS n. 34 il
6/08/1988, stabilisce che la gestione del centro-visita e dei servizi di assistenza turistico-culturale
può essere affidata dall'ente gestore, previo nulla osta dell'Assessorato Territorio e Ambiente, sentito
il Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale, ad associazioni naturalistiche o a
cooperative che abbiano, tra le finalità statutarie, lo svolgimento di tali attività;
considerato che:
il legislatore regionale interviene, con apposita modifica, sull'articolo 21 della l.r. n. 98 del 6
maggio 1981, inserendo l'art.21/bis - Servizi per il pubblico nelle riserve, in cui:
al comma 1, si legittima, all'interno delle riserve, l'istituzione di servizi di assistenza, di ricettività
e di ospitalità per il pubblico, tra cui servizi di parcheggio per auto, moto e camper e servizi di
caffetteria, di ristorazione e di guardaroba;
al comma 3, si chiarisce che 'l'assessorato regionale per il territorio e l'ambiente, sentiti i gestori
delle Riserve, individua con decreto, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della norma e, per gli anni
seguenti, entro il 30 gennaio di ogni anno, le aree ed i manufatti da affidare per la gestione dei
servizi suddetti, i canoni e le modalità di affidamento ed i criteri di valutazione comparativa dei
progetti, di cui al comma 4, nonché le eventuali forme di cofinanziamento a valere su fondi
regionali, nazionali e comunitari';
al comma 4, si autorizza l'assessorato per il territorio e l'ambiente, ad emanare uno o più bandi di
gara, per l'erogazione di servizi aggiuntivi al pubblico a pagamento, all'interno delle Riserve naturali;
rilevato che:
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l'Assessore regionale per le risorse agricole e alimentari non ha, ad oggi, emanato alcun decreto
per individuare le aree ed i manufatti da affidare in gestione;
l'Assessore regionale per le risorse agricole e alimentari, lo scorso 3/4/2013, ha trasmesso una
direttiva al Dipartimento generale Foreste Demaniali, in merito all'affidamento della gestione dei
servizi di fruizione nelle riserve naturali, in cui si invita a sollecitare gli Uffici periferici a diramare
le opportune disposizioni, al fine di garantire la continuità dei servizi di assistenza, ricettività ed
ospitalità, già affidati nella precedente stagione, all'interno delle riserve naturali gestite, mediante il
rinnovo delle varie autorizzazioni e/o concessioni stagionali rilasciate, ove richiesto;
tenuto conto che a seguito di predetta direttiva, sono state presentate due istanze dalla ditta
cooperativa 'La Giummara', con sede a Castellammare del Golfo, per il rinnovo della concessione sul
suolo demaniale della riserva, per la collocazione di due chioschi destinati alla vendita di gadget,
nonché al rinnovo dell'autorizzazione all'esercizio di due parcheggi stagionali, in C.da Mazzo di
Sciacca, su area privata, e sita in area marginale alla Riserva, a cui il Direttore della Riserva
medesima ha espresso parere negativo;
per sapere come il Governo regionale intenda procedere in merito alle istanze presentate, nel
rispetto della normativa vigente e, altresì, quali siano le motivazioni riconducibili alle due istanze
medesime con mancato rinnovo delle concessioni». (793)
(Gli interroganti chiedono lo svolgimento con urgenza)
RUGGIRELLO - SAMMARTINO - SUDANO - LEANZA - LENTINI - NICOTRA
«Al Presidente della Regione e all'Assessore per la famiglia, le politiche sociali e il lavoro,
premesso che i lavoratori stagionali del villaggio vacanze Capo Calavà di Gioiosa Marea (ME)
rischiano di perdere il posto di lavoro a seguito dell'avvenuto cambio nella gestione;
considerato che:
il Gruppo nazionale Orovacanze ha assunto la gestione del predetto impianto turistico;
i lavoratori stagionali (oltre cento), che operano da anni nella struttura, non hanno ricevuto, a
differenza degli anni passati, nessuna comunicazione in vista della ripresa dell'attività;
Orovacanze non ha dato seguito alla richiesta di incontro avanzata dal sindacato;
si paventa la possibilità che Orovacanze si sia rivolta ad una agenzia interinale per reclutare nuovo
personale;
tale comportamento costituirebbe una palese violazione dei diritti degli stagionali e delle norme
contrattuali e di legge;
sarebbero, senza giustificato motivo, penalizzati lavoratori locali che hanno acquisito una
indiscutibile professionalità;
la vicenda, che può determinare ricadute negative nel territorio, ha creato un forte allarme sociale;
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i sindacati hanno chiesto l'intervento del Prefetto di Messina ed hanno programmato iniziative di
protesta;
per sapere se :
non ritengano necessario intervenire tempestivamente nei confronti della nuova gestione del
villaggio vacanze di Capo Calavà per sollecitare la riassunzione dei lavoratori stagionali che operano
da anni nella struttura turistica;
non considerino utile sollecitare gli uffici periferici dell'Assessorato al lavoro per impedire che la
predetta azienda possa violare le disposizioni contrattuali e le leggi vigenti, mortificando le legittime
aspettative di riassunzione del personale stagionale». (797)
PANARELLO
«Al Presidente della Regione, all'Assessore per i beni culturali e l'identità siciliana e
all'Assessore per l'economia, premesso che il Museo Mandralisca di Cefalù rappresenta, per l'alto
valore artistico e culturale dei reperti ivi custoditi, una delle eccellenze in materia museale per la
Regione siciliana ed in particolare per il comprensorio cefaludese e madonita;
considerato che l'afflusso, pur consistente, di circa 20.000 visitatori annui, non è sufficiente a
garantire l'autonomia economica;
la prevista erogazione di 136 migliaia di euro, previsti con la legge finanziaria del 2013 (UPB
3.2.1.3.7 Capitolo 377727) non è più disponibile a causa dell'impugnativa, da parte del Commissario
dello Stato, dell'allegato 2 all'art.74 (la celeberrima 'ex-tabella H');
alla luce di quanto sopra esposto, diviene estremamente difficile mantenere certo il pagamento
degli stipendi ai 9 dipendenti in servizio, cagionando in tal modo il concreto rischio di chiusura del
Museo, proprio all'approssimarsi della stagione estiva;
per sapere se il Governo, nelle more del provvedimento di riordino organico delle modalità di
finanziamento degli enti museali nella Regione siciliana, intenda provvedere, per l'esercizio in corso,
a stanziamenti di natura straordinaria al fine di garantire gli scopi istituzionali ed il pagamento delle
spettanze ai dipendenti del Museo Mandralisca». (800)
(Gli interroganti chiedono lo svolgimento con urgenza)
SIRAGUSA - CANCELLERI - CAPPELLO - CIACCIO - CIANCIO - FERRERI - FOTI - LA ROCCA MANGIACAVALLO - PALMERI - TANCREDI - TRIZZINO - ZAFARANA - ZITO
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Interrogazioni
(con richiesta di risposta in Commissione)
«All'Assessore per la salute, premesso che il Piano Sanitario Regionale 'Piano della salute' 2011-
2013 (PRS) ha previsto:
1) il mantenimento dei punti nascita che, in relazione alla peculiarità dei territori montani, alla
frammentazione territoriale e alle caratteristiche orografiche, pur al di sotto di 500 parti/anno,
rispondono alle caratteristiche di zona montana e/o disagiata e/o con notevole distanza dalle strutture
di riferimento ostetrico/ginecologiche di livello superiore più vicine (pag. 118);
2) per quanto concerne le strutture ospedaliere esistenti [di Lipari e Pantelleria], queste potranno
essere mantenute nell'ottica di offrire un'assistenza di base alle popolazioni di riferimento; si ritiene
quindi che, al fine anche di limitare il verificarsi di possibili eventi avversi diminuendo i rischi sia
per i pazienti che per gli operatori, gli attuali Presìdi Ospedalieri di Pantelleria e Lipari debbano
essere rifunzionalizzati, garantendo comunque un servizio di Medicina e Chirurgia di Accettazione
ed Urgenza, con la relativa dotazione di posti letto, per consentire la stabilizzazione e la successiva
osservazione del paziente prima dell'eventuale ricovero in un altro, più appropriato, presidio
ospedaliero ovvero del rientro al proprio domicilio;
considerato che:
il Decreto dell'Assessorato Salute del 2 dicembre 2011 avente ad oggetto 'Riordino e
razionalizzazione della rete dei punti nascita' da un lato dispone di non mantenere aperto il punto
nascite di Pantelleria e dall'altro specifica che '... per quanto attiene il punto nascita di Pantelleria si
terrà conto delle eventuali modifiche in dipendenza delle determinazioni adottate dal Ministero della
salute con il Piano nazionale Isole minori';
tale Piano nazionale delle Isole minori non è stato ancora esitato;
il citato Decreto assessoriale appare quindi in contrasto con il Piano Sanitario Regionale 'Piano
della Salute 2011 - 2013', laddove si dispone la diretta soppressione del punto nascita di Lipari e di
Pantelleria;
l'UOS Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale di Pantelleria pare disponga di adeguate attrezzature
per essere a tutti gli effetti considerato un'unità di I Livello;
l'UOS di Pantelleria è alle dirette dipendenze dell'UOC di Trapani;
per raggiungere il reparto di Trapani è necessaria, dal momento dell'attivazione del 118, circa 1
ora, con condizioni meteo favorevoli;
la partoriente, nel momento in cui effettua un viaggio aereo, subisce un evidente disagio clinico e
psicologico;
il decreto di cui sopra prevede alcune fattispecie in deroga per quei punti nascita, benché al di
sotto degli standard stabiliti, la cui specifica localizzazione territoriale renderebbe oltremodo
difficoltoso per le gestanti raggiungere il punto nascita più vicino;
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il medesimo decreto dispone che nei presìdi nei quali sono rimodulati i punti nascita va comunque
garantita l'attività ginecologica 'h24' e di assistenza per il percorso nascita, soprattutto a livello
ambulatoriale e di Day Hospital, che garantiscano la continuità assistenziale e consentano la
distinzione tra gravidanza fisiologica e gravidanza a rischio;
allo stesso modo è previsto il mantenimento e potenziamento dei Servizi STAM (Servizio
Trasporto Assistito Materno) e STEN (Servizio Trasporto Emergenza Neonatale) al fine di garantire
un adeguato servizio di trasporto assistito materno e neonatale d'emergenza;
sono del tutto inesistenti il servizio di Day Hospital nonché di STAM e STEN per le emergenze,
contrariamente a quanto previsto nel decreto di riordino;
tutto ciò trova riscontro e conferma nello studio dell'AGENAS che ha elaborato un programma
operativo di riorganizzazione, riqualificazione e potenziamento del servizio sanitario regionale,
prevedendo anche i criteri dell'attivazione dell'ospedale in aree disagiate nelle regioni sottoposte a
piano di rientro;
atteso che:
le posizioni espresse da tutti i Gruppi politici presenti al dibattito del 23/01/2013, tenuto presso la
VI Commissione legislativa permanente dell'ARS sono concordi nel chiedere la reintroduzione della
deroga per la riapertura dei punti nascita di Pantelleria e Lipari;
durante l'audizione in VI Commissione legislativa permanente dell'ARS, il dottor Di Gregorio,
Presidente dell'ANSPI, sottolineava che dal 2002 l'associazione che rappresenta ha reiterato molte
proposte per tutelare gli ospedali delle Isole minori, avanzando l'ipotesi di non trasferire le donne
gravide ma di far spostare i medici, anche mediante turnazioni delle équipes ostetriche al fine di
evitare eventi tragici, come accaduto a Lipari a causa di un distacco di placenta;
altre realtà come Corleone, Mazzarino, Mistretta, Leonforte, Piazza Armerina, Paternò, e tante
altre hanno chiesto audizione in VI Commissione per discutere delle problematiche dei loro punti
nascita e del danno che si creerebbe nel chiuderli, viste le condizioni disagiate in cui insistono alcuni
dei P.O. menzionati;
nella proposta di decreto interministeriale avente ad oggetto 'Definizione degli standard
qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera' si definiscono
(punto 9.2.2) Presidi Ospedalieri in zone particolarmente disagiate, tutti quelli distanti più di 60-90
minuti dai centri hub o spoke di riferimento;
visto:
il Decreto legislativo del 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni e integrazioni sul
riordino della disciplina in materia sanitaria;
il Decreto regionale n. 1868 del 30 settembre 2011 'Riordino e realizzazione della rete dei punti
nascita', ove si evince la chiusura dei punti che abbiano un numero annuo di parti inferiori a 500;
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che in VI Commissione vi sarà l'imminente discussione della richiesta di parere per la definizione
delle dotazioni organiche dei punti nascita di cui alla rete regionale adottata con D.A. n. 2536 del 2
dicembre 2011 Riordino e razionalizzazione della rete dei punti nascita' e s.m.i;
che in un comunicato stampa del 29 marzo si evince di provvedimenti adottati dalla Giunta per la
riapertura di alcuni punti nascita. Nel comunicato si legge: 'La giunta Crocetta ha approvato con
entusiasmo il piano di ottimizzazione dell'assistenza sanitaria nelle località disagiate presentato
dall'assessore Lucia Borsellino. Al centro del provvedimento - ha detto il Presidente della Regione
siciliana Crocetta - il diritto alla salute per i cittadini delle isole minori e dei comuni disagiati della
Sicilia . E' stato così previsto il mantenimento e la contestuale messa in sicurezza dei punti nascita di
Lipari, Pantelleria, Mistretta, Bronte, Nicosia, Mussomeli e della casa di cura Attardi di Santo
Stefano di Quisquina, che pure avendo un numero di parti annui inferiore a 500, presentano peculiari
caratteristiche di isolamento territoriale o difficoltà di trasferimento dei pazienti alle strutture
ostretico-ginecologiche più vicine. Per la messa in sicurezza di questi punti nascita - aggiunge il
governatore - saranno previsti modelli organizzativi flessibili e integrati tra ospedale e territorio,
anche grazie a una rotazione del personale all'interno dei presidi del Dipartimento materno infantile e
prevedendo inoltre programmi di formazione professionale. Sempre al fine di offrire una piena tutela
della salute dei cittadini è stato anche chiesto uno specifico finanziamento al Ministero della
Salute, al fine di un'implementazione della dotazione tecnologica delle strutture sanitarie delle aree
disagiate e il rafforzamento della telemedicina per la rete dell'infarto e il teleconsulto neurochirugico,
che permetterà di sgravare la popolazione locale di molti disagi legati ai trasporti e ai trasferimenti in
terra ferma.';
per sapere se non ritengano opportuno fornire una documentazione schematica da consegnare ai
componenti la VI Commissione che riporti le informazioni elencate:
1) numero di parti effettuato dal 2007 al maggio 2013 in tutti i punti nascita attivi nel 2007 (diviso
per anno);
2) numero di parti cesarei dal 2007 al maggio 2013 in tutti i punti nascita attivi nel 2007 (diviso
per anno) specificando il numero di cesarei eseguiti da ogni medico;
3) numero di prestazioni intramoenia o extramoenia eseguiti dai medici assegnati al reparto di
Ostetricia e Ginecologia dei vari P.O. dal 2007 al maggio 2013 (diviso per anno). Si richiede, inoltre,
di definire quali medici fanno prestazioni in intramoenia o extramoenia e quante prestazioni esegue
ogni singolo medico del reparto;
4) numero di personale assegnato ad ogni punto nascita con la qualifica di 'ostetrica' e con la
qualifica di 'infermiere';
5) numero di decessi di partorienti o nascituri dal 2007 al maggio 2013 in tutti i punti nascita attivi
dal 2007 (diviso per anno), specificandone le motivazioni;
6) tempi di percorrenza e distanza tra i punti nascita chiusi ed i punti nascita che accoglieranno la
nuova utenza;
7) i criteri oggettivi utilizzati per la chiusura dei punti nascita;
8) quali saranno i nuovi criteri per la riapertura di alcuni punti nascita che insistono in zone
disagiate;
9) quanti STAM e STEN sono stati attivati ed in quali presìdi ospedalieri, informando gli
interroganti sulla tempistica della riapertura e della riorganizzazione dei punti nascita nel territorio
regionale». (787)
(Gli interroganti chiedono lo svolgimento in Commissione con urgenza)
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ZITO-PALMERI-CANCELLERI-CAPPELLO-CIACCIO-CIANCIO-ZAFARANA-FERRERITANCREDI-MANGIACAVALLO-SIRAGUSA-TRIZZINO-FOTI-LA ROCCA
«Al Presidente della Regione, all'Assessore per la famiglia, le politiche sociali e il lavoro e
all'Assessore per la salute, premesso che:
diversi appartenenti ad alcune associazioni animaliste della provincia di Palermo hanno avuto
notizie in maniera informale in merito al decesso di un cane, probabilmente un pastore tedesco,
affidato a seguito di cattura ad alcuni dipendenti comunali che lo avrebbero preso in custodia e
ricoverato in un magazzino di proprietà ed in uso al comune di Monreale denominato 'Acetilene' e
sito lungo la panoramica che collega Monreale con la città di Palermo;
da informazioni in via assolutamente informale, l'animale sarebbe stato lasciato in condizioni di
abbandono e deceduto per mancanza di acqua e cibo;
dopo il decesso, sarebbe stato eliminato e al proprietario, in continua richiesta di notizie, sarebbe
stato comunicato che l'animale era fuggito in un momento di disattenzione; circostanza questa, a
quanto pare, nota agli uffici comunali competenti che hanno manifestato serie preoccupazioni in
ordine alla responsabilità derivante in capo al comune e ai funzionari competenti;
atteso che questa circostanza ove rispondente a verità rappresenterebbe un fatto di notevolissima
gravità in quanto è assolutamente ingiustificato che un animale affidato alla custodia comunale e,
quindi, sotto la tutela di un ente pubblico e di pubblici funzionari, venga fatto morire per fame e per
sete;
per sapere se quanto comunicato risponda a verità, avviando una ispezione presso il comune di
Monreale al fine di accertare chi fossero i soggetti preposti alla vigilanza e all'assistenza dell'animale
per le conseguenti responsabilità». (790)
(L'interrogante chiede lo svolgimento in Commissione)
ASSENZA
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Interrogazioni
(con richiesta di risposta scritta)
«Al Presidente della Regione, all'Assessore per le risorse agricole e alimentari e all'Assessore per
l'economia, premesso che:
i Consorzi di ripopolamento ittico sono stati istituiti dalla Regione siciliana con legge regionale
dell' 1 agosto 1974, n.31 con il precipuo scopo di incentivare iniziative per il riequilibrio del
patrimonio ittico mediante opere di ripopolamento, per la salvaguardia dell'ambiente naturale e delle
produzioni ittiche, per la tutela e fruizione del patrimonio ambientale e marino, per l'attività di
controllo e vigilanza sull'andamento e lo sviluppo della produzione nelle zone di ripopolamento;
con Decreto assessoriale del 19/5/2006 è stato affidato ad essi anche il compito dello svolgimento
di attività di accertamento, formazione, creazione di imprese finalizzate alla tutela, fruizione e messa
in produzione dell'ambiente marino e costiero;
al fine di procedere ad una razionalizzazione dei consorzi di ripopolamento ittico, ai sensi dell'art.
11, comma 31, della legge regionale n. 26 del 9 maggio 2012, 'l'Assessore regionale per le risorse
agricole e alimentari è autorizzato a procedere, con proprio decreto, alla riorganizzazione dei
consorzi. I consigli di amministrazione dei consorzi di ripopolamento ittico in carica decadono
all'entrata in vigore della presente legge e alla loro gestione si provvede con commissari straordinari
nominati con decreto dell'Assessore regionale per le risorse agricole e alimentari. A seguito della
definizione del processo di riorganizzazione i consorzi di ripopolamento ittico non riconfermati
vengono posti in liquidazione con decreto dell'Assessore regionale per le risorse agricole e
alimentari, di concerto con l'Assessore regionale per l'economia, con il quale sono determinate le
modalità e i termini per la definizione delle connesse operazioni di scioglimento. Le funzioni dei
consorzi soppressi sono esercitate dal Dipartimento regionale degli interventi per la pesca, senza
ulteriori oneri a carico del bilancio regionale';
con successivo Decreto Assessoriale N. 544/2012 di riorganizzazione dei Consorzi di
ripopolamento ittico, adottato in applicazione del citato art. 11, comma 31, della l.r. 26/2012, i
Consorzi ittici sono stati ridotti da 11 a 5;
nel suddetto decreto si stabilisce che nelle more del processo di razionalizzazione dei Consorzi di
Ripopolamento ittico, da operare ai sensi dell'art. 44, comma 1 della l.r. 14/05/2009, n. 6, come
modificato dall'art. 11, comma 31 della l.r. 09/05/2012, n. 26, sono confermate e riorganizzate le
seguenti strutture consortili, i cui ambiti territoriali di intervento vengono individuati nelle seguenti
aree marine costiere:
1. Consorzio di Ripopolamento Ittico 'Golfo di Castellammare', che assume la denominazione di
Consorzio di gestione e ripopolamento ittico della fascia costiera tirrenico-occidentale;
2. Consorzio di ripopolamento ittico 'Golfo di Patti', che assume la denominazione di Consorzio di
gestione e ripopolamento ittico della fascia costiera eoliana;
3. Consorzio di Ripopolamento ittico 'Golfo di Catania', che assume la denominazione di
Consorzio di gestione e ripopolamento ittico della fascia costiera ionica;
4. Consorzio di ripopolamento ittico 'Golfo di Siracusa', che assume la denominazione di
Consorzio di gestione e ripopolamento ittico della fascia costiera iblea o del sud-est;
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5. Consorzio di ripopolamento ittico 'Agrigento 1', che assume la denominazione di Consorzio di
gestione e ripopolamento ittico della fascia costiera meridionale;
successivamente, con Decreto interassessoriale dell'Assessore regionale per le risorse agricole e
alimentari e dell'Assessore regionale per l'economia sono state stabilite le modalità e i termini per la
definizione delle connesse operazioni di scioglimento e liquidazione dei Consorzi di ripopolamento
ittico non confermati: 'Peloritani Ionici', 'Villafranca Pace del Mela', 'Taormina', 'Nebrodi', 'Golfo di
Gela' ed 'Eolie';
considerato che:
ai Commissari straordinari nominati, ai sensi dell'art. 44, comma 1 della l.r. 14/05/2009, n. 6,
come modificato dall'art. 11, comma 31 della l.r. 09/05/2012, n. 26, nei Consorzi confermati e nei
Consorzi non confermati, è dato il compito di assicurare la gestione complessiva delle strutture
consortili;
nel bilancio della Regione 2013, al capitolo corrispondente ai Consorzi ittici non risulta alcun
stanziamento di somme che possano assicurare lo svolgimento delle attività consortili né tantomeno
garantire i livelli occupazionali del personale operante nei Consorzi medesimi;
per sapere:
quale sia lo stato attuale della riorganizzazione del settore ittico a seguito della riduzione dei
Consorzi ittici e del loro commissariamento, atteso che nel capitolo corrispondente del bilancio della
Regione non risulta stanziata nessuna somma per il loro funzionamento;
se e quali misure, nelle more del completamento della riorganizzazione delle strutture consortili e
dell'intero settore ittico siciliano, siano state a tutt'oggi avviate a salvaguardia dei lavoratori operanti
nei Consorzi ittici confermati e non confermati». (776)
(L'interrogante chiede risposta scritta con urgenza)
RINALDI
«Al Presidente della Regione e all'Assessore per i beni culturali e l'identità siciliana, premesso
che:
il Commissario dello Stato ha impugnato l'articolo 74 e il relativo allegato 2 della Finanziaria
2013 che prevedeva l'erogazione di contributi a enti e associazioni;
tra le motivazioni, il Commissario sottolinea che 'Né dal testo della norma, che contiene con il
rinvio all'allegato 2 un mero elenco di destinatari e di importi ripartiti, né dai lavori preparatori della
legge, come prima prospettato, emerge la ratio giustificatrice di ogni caso concreto non risultando
pertanto che l'Assemblea regionale abbia osservato criteri obiettivi e trasparenti nella scelta dei
beneficiari dei contributi. La norma, secondo quanto affermato da codesta Corte su un caso similare
deciso con sentenza n. 137 del 2009, si risolve in un percorso privilegiato per la distribuzione di
contributi in denaro, con prevalenza degli interessi di taluni soggetti collettivi rispetto a quelli,
parimenti meritevoli di tutela, di altri enti esclusi, ed a scapito quindi dell'interesse generale';
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gli Istituti culturali costituiscono centri di ricerca e di promozione culturale e rappresentano
elementi essenziali di pluralismo culturale. Essi offrono infatti alla comunità sociale un vero
servizio, che va sostenuto e valorizzato, assicurando loro la possibilità di operare secondo i princìpi,
costituzionalmente riconosciuti, dell'autonomia e della libertà;
in Sicilia gli Istituti culturali rappresentano un settore di particolare rilevanza, in virtù della loro
importanza quali significativi centri di studio, di approfondimento, di promozione culturale e di lotta
alla mafia;
c'è la necessità di provvedere immediatamente alla regolamentazione di tale settore;
considerato che:
per gli Istituti che documentino attività di conservazione, valorizazzione, ricerca, elaborazione
culturale e formazione di particolare interesse pubblico, ponendo a disposizione per tal fine anche un
patrimonio museale, bibliografico, archivistico, cinematografico, musicale e audiovisivo, le norme
nazionali prevedono l'inserimento in una tabella valevole per tre anni;
il settore è disciplinato dalla legge nazionale n.534 del 17 ottobre 1996, dalla circolare n.16 del 4
febbraio 2002 e dalla circolare n.107 del 27 dicembre 2012 che sostituisce l'art. 4 della circolare n.16
del 4 febbraio 2002, che prevedono requisiti e modalità per l'accesso ai contributi erogati dallo Stato,
e dalla circolare n.108 del 27 dicembre 2012 che prevede specifici contributi per convegni e
pubblicazioni inedite;
per sapere se vista l'impugnativa del Commissario dello Stato, riguardante il settore degli Istituti
culturali, non ritengano opportuno e urgente avviare le procedure di recepimento della legge
nazionale n.534 del 17 ottobre 1996, della circolare n.16 del 4 febbraio 2002 e della circolare n. 107
del 27 dicembre 2012, che sostituisce l'art. 4 della circolare n.16 del 4 febbraio 2002, che prevedono
requisiti e modalità per l'accesso ai contributi erogati dallo Stato, e della circolare n. 108 del 27
dicembre 2012 che prevede specifici contributi per convegni e pubblicazioni inedite». (777)
FERRANDELLI
«All'Assessore per la salute, premesso che:
con deliberazione n. 889 del 19.11.2010, il Direttore generale protempore, dott. S. Cirignotta,
dell'Azienda sanitaria provinciale di Palermo, ha indetto avviso pubblico per il rinnovo delle
Commissioni mediche per l'accertamento dell'invalidità civile;
i termini di partecipazione al suddetto bando sono stati riaperti con Deliberazione n. 91 del
3.02.2011, con la quale il Direttore generale ha, altresì, indetto l'avviso pubblico per la copertura dei
posti di segretario delle predette Commissioni mediche;
con deliberazione n. 111 del 7.2.2012, il Direttore Generale ha nuovamente istituito e nominato le
Commissioni mediche per l'accertamento dell'invalidità civile. Tale provvedimento è stato, invero,
revocato con successiva deliberazione n. 146 del 23.2.2012, a seguito della quale l'Azienda sanitaria
provinciale ha finalmente pubblicato l'elenco dei candidati in possesso dei requisiti richiesti;
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con avviso pubblicato in data 15.5.2012, il Direttore generale dell'ASP Palermo ha riaperto il
termine di partecipazione alla selezione per 'Segretari delle Commissioni mediche', riaprendo i
termini dell'avviso già emanato in data 3 febbraio 2011, a sua volta indicato quale 'riapertura' del
precedente avviso di cui alla deliberazione n. 889 del 19 novembre 2010;
considerato che:
l'ASP ha, quindi, assimilato la figura del segretario delle Commissioni mediche per l'accertamento
dell'invalidità civile, prevista dall'articolo 1, comma 2, del D.M. n. 387/1991 ('Regolamento di
esecuzione' alla L. n. 295/1990), a quella dei componenti le stesse Commissioni, adottando il
medesimo bando per il conferimento delle funzioni di supporto amministrativo (come tali,
fisiologicamente attribuite ai dipendenti a tempo pieno delle stesse Aziende unità sanitarie locali) a
'esterni' e, cioè, creando dal nulla la figura del segretario componente di Commissione'cui conferire
apposito incarico pubblico. Tale figura, infatti, non risulta istituita e/o disciplinata da nessuna norma,
neppure dalla disciplina vigente, la richiamata legge 15 ottobre 1990, n. 295;
la Deliberazione n. 10 del 6.9.2012, pubblicata in data 9.9.2012 del Commissario straordinario
dell'ASP Palermo, sembrerebbe illegittima per violazione della norma dell'art. 1, comma 2, della L. n
295/1990, altresì in relazione al disposto dell'art. 1, comma 2, del D.M. n. 387/1991 (recante 'norme
di coordinamento per l'esecuzione delle disposizioni contenute nella legge 15 ottobre 1990, n. 295,
in materia di accertamento dell'invalidità civile', c.d. Regolamento di esecuzione della stessa legge),
nella parte in cui, come sopra detto, esclude dall'esercizio delle funzioni di segreteria delle
Commissioni mediche per l'accertamento dell'Invalidità civile i dipendenti delle unità sanitarie
locali. L'art. 1, comma 2, del D.M. n. 387/1991, stabilisce, infatti, che la commissione medica U.S.L.
per l'espletamento dei suoi compiti amministrativi si avvale di apposita segreteria formata da
personale dipendente dell'unità sanitaria locale . É, dunque, evidente l'espressa contrarietà a norma di
legge - in questo caso costituita da disposizione ministeriale, attuativa della L. n. 295/1990 e,
comunque, determinante l'invalidità del provvedimento impugnato - della Deliberazione del
Commissario Straordinario dell'ASP, il quale esclude immotivatamente e, in ogni caso,
illegittimamente, la partecipazione dei dipendenti delle unità e/o periferiche delle Aziende sanitarie
locali alla procedura selettiva. Le Commissioni mediche vengono all'uopo dotate di uffici di
segreteria composti da dipendenti dell'Amministrazione. La suddetta norma è, quindi, ostativa alla
pubblicazione di un bando per la nomina dei 'segretari' di Commissione medica per l'accertamento
dell'invalidità civile, in quanto obbliga l'Azienda ad avvalersi del personale già in servizio presso le
strutture sanitarie medesime;
nel senso della naturale applicazione della succitata norma, peraltro, già il parere reso, a suo
tempo, dall'Avvocatura distrettuale dello Stato, su quesito posto dall'Assessorato regionale alla
Sanità e le relative conclusioni assessoriali, per cui, correttamente, sussiste l'opportunità di costituire
'ove non ancora esistente, in ciascuna U.S.L. (...) un apposito Ufficio di segreteria che, nell'offrire il
necessario supporto operativo alla stessa', impieghi quelle unità amministrative dipendenti ritenute
valide a curare sia l'istruttoria preliminare delle pratiche sia la loro fase conclusiva'. L'assessorato
osservava pertanto che tale Ufficio, (...) possibilmente coordinato da un responsabile amministrativo
(...) potenziato negli organici e dotato di attrezzature necessarie nonché di adeguate possibilità
economiche, deve utilizzare personale a tempo pieno dal momento che su di esso dovranno ricadere
tutti quei lavori preparatori e conclusivi considerati di supporto alle attività delle commissioni,
chiosando 'questo Assessorato, in base a quanto affermato dall'Avvocatura, non può che uniformarsi
al parere della stessa e confermare (...) le conclusioni alle quali il suddetto organismo è pervenuto'.
L'Avvocatura riterrebbe dunque che il segretario non può far parte delle commissioni mediche, dal
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momento che la commissione medica U.S.L. risulta composta unicamente da sanitari che
pronunciano collegialmente con l'intervento di almeno 3 membri, senza necessità di assistenza di un
segretario, dal momento che la legge non gli affida compiti di verbalizzazione, riservando
giuridicamente quest'ultimi solo alla commissione e consentendo al segretario di apprestare
esclusivamente quelle attività amministrative necessarie perché la stessa possa funzionare;
il Tar Sicilia - Palermo, con sentenza n. 906/2001, nell'escludere che i dipendenti delle ASL
potessero vantare un diritto alla ridesignazione quali segretari delle Commissioni per l'invalidità, ha
tuttavia ribadito che i predetti organismi si avvalgono di appositi Uffici di Segreteria composti da
personale dipendente delle strutture sanitarie. Gli impiegati ASL non sono, quindi, in alcun modo
titolari di un diritto soggettivo alla riconferma all'interno delle segreterie, ma vantano una posizione
di interesse pretensivo alla legittimità dell'operato della Pubblica Amministrazione, ossia di interesse
legittimo;
la L. n. 295/1990 e il relativo Regolamento di esecuzione risulterebbero, altresì, violati nella
misura in cui la deliberazione n. 10/2012 del Commissario straordinario inserisce la figura del
'segretario tra i componenti di ciascuna Commissione medica per l'accertamento dell'invalidità
civile. Gli artt. 1, comma 2, della Legge e 1, comma 2, del Decreto prevedono, infatti, che
'Nell'ambito di ciascuna unità sanitaria locale' operino 'una o più commissioni mediche (...) composte
da un medico specialista in medicina legale che assume le funzioni di presidente e da due medici di
cui uno scelto prioritariamente tra gli specialisti in medicina del lavoro (...)'. I componenti degli
organi collegiali in parola sono, pertanto, esclusivamente i dirigenti medici, dipendenti o
convenzionati della ASL, in possesso dei titoli di specializzazione contemplati dalla legge. Di tali
organismi non fanno parte gli addetti alle funzioni di segreteria, i quali sono dipendenti delle
Aziende sanitarie locali e non possono essere selezionati dall'esterno;
la deliberazione n. 10/2012 del Commissario Straordinario della ASP 6 Palermo sembrerebbe,
inoltre, affetta da eccesso di potere insito nella contraddittorietà tra diverse proposizioni della
motivazione. La preminenza accordata al criterio fiduciario e la considerazione rivolta alla
'delicatezza della materia' da trattare e dell'incarico da assolvere dovrebbero, infatti, coerentemente
condurre ad ammettere, o quantomeno a non escludere apoditticamente, la partecipazione alla
selezione dei dipendenti della ASP (...) 'in servizio (...) nelle unità deputate a trattare le pratiche
afferenti all'attività delle Commissioni in questione', stante l'evidente acquisizione, da parte dei
dipendenti ASL, dell'esperienza necessaria alla trattazione di tutti i relativi compiti. La deliberazione
n. 10/2012 del Commissario straordinario ASP esclude, al contrario, inopinatamente, i dipendenti
delle Aziende sanitarie locali dalle nomine a 'segretario' delle Commissioni mediche per
l'accertamento dell'invalidità civile;
appare chiaro che i compiti inerenti la gestione di tutte le pratiche decise dalle Commissioni
mediche per l'accertamento dell'invalidità civile debbano essere affidate ad appositi Uffici di
segreteria, espressamente previsti dall'art. 1, comma 2 del D.M. n. 387/1991 (attuativo della L. n.
295/1990) in quanto formati da personale dipendente delle ASL;
ritenuto che emergono dubbi circa la legittimità della procedura, tale da poter mettere in questione
la corretta e legittima operatività delle 'Commissioni invalidità', col rischio dell'instaurarsi di
contenziosi e di determinare un grave disservizio nei confronti degli utenti;
per sapere:
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quali iniziative il Governo intenda adottare per garantire la corretta applicazione della vigente
disciplina in materia di Commissioni mediche per l'accertamento dell'invalidità civile presso
l'Azienda sanitaria provinciale di Palermo;
se il Governo intenda intervenire affinché venga revocata la procedura di selezione per
l'inesistente figura di 'segretario', riconducendo alle esistenti segreterie i compiti di supporto
amministrativo». (782)
(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)
SIRAGUSA - CANCELLERI - CAPPELLO - CIACCIO - CIANCIO - FERRERI - FOTI - LA ROCCAMANGIACAVALLO - PALMERI - TANCREDI - TRIZZINO - ZAFARANA - ZITO
«Al Presidente della Regione e all'Assessore per l'economia, premesso che:
con D.D.G. n.340/2008 è stato emesso un Avviso pubblico per l'attuazione degli interventi in
favore delle imprese, associate ai Consorzi di garanzia fidi, per concorso sugli interessi delle
operazioni finanziarie, di cui all'art. 11, comma 1, della legge regionale 21 settembre 2005 n.11 e
s.m.i;
gli imprenditori associati ai Consorzi di Garanzia Fidi, aderendo al bando in questione, avrebbero
avuto il riconoscimento (e quindi il rimborso) degli interessi sostenuti a valere sulle operazioni
finanziarie definite tra l'1 gennaio 2007 e il 31 dicembre 2007;
in realtà, alle aziende aderenti e beneficiarie, sono stati riconosciuti gli interessi sostenuti per le
operazioni finanziarie stipulate nel 2007 ma solo con riferimento agli interessi sostenuti in
quell'anno;
al predetto Avviso, hanno aderito numerosi imprenditori, i quali, in virtù dello stesso avevano
programmato la propria attività nella speranza, proposito e consapevolezza, di un aiuto economico
da parte della Regione al fine di affrontare le spese necessarie per il sostegno della propria attività,
mai riconosciuto;
considerato che:
successivamente la Regione ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ben tre bandi, in data 11
gennaio 2013, aventi ad oggetto la concessione di agevolazioni sugli interessi calcolati dalla banca
nel complessivo piano di ammortamento ed esclusivamente per le operazioni la cui durata è
superiore ai diciotto mesi ed inferiore a 180 mesi; la superiore previsione è valida soltanto per le
operazioni finanziarie realizzate negli anni 2009, 2010 e 2011;
ciò costituisce una evidente iniquità nella applicazione delle previsioni della legge regionale 21
settembre 2005 rispetto alle previsioni dei bandi precedentemente pubblicati;
atteso che:
le conseguenze di quanto prima detto sono:
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1) l'esclusione dalle agevolazioni di tutti quegli imprenditori che hanno stipulato operazioni
finanziarie con durata inferiore ai 18 mesi;
2) la mancanza di una previsione specifica per gli imprenditori aderenti ai bandi pubblicati negli
anni 2008 e 2009, e perciò assolutamente disorientati oltre che costretti,loro malgrado, ad
accontentarsi dell'erogazione di contributi in conto interessi soltanto per il primo anno del piano
ammortamento, a differenza di tutti coloro i quali, avendo stipulato delle operazioni finanziarie negli
anni successivi, si troveranno a beneficiare degli stessi per l'intero periodo di ammortamento;
inoltre, i decreti dirigenziali n. 647, 649 e 651 del 4 dicembre 2012 hanno posto in essere ulteriori
disposizioni, limitative nelle opportunità di accesso al finanziamento da parte degli imprenditori ed
in particolare:
a) la richiesta di documentazione (quale ad esempio quella inerente alle fatture quietanzate)
facilmente reperibile solo in sede di svolgimento delle attività finanziate e perciò stesso causa di
esclusione di tantissime imprese;
b) l'esclusione di fatto dai provvedimenti di tutti i crediti a breve per i quali, tra l'altro, la nuova
legge non prevede espressamente l'abolizione dei contributi;
c) la specifica richiesta di fideiussione bancaria o assicurativa sull'intero finanziamento e non sul
contributo per l'abbattimento degli interessi che si traduce in un costo aggiuntivo per le imprese ed in
un utile per le banche, riducendo di fatto il beneficio previsto dalla norma in favore degli
imprenditori e delle imprese;
d) il rilascio di certificazioni da parte delle banche: il mancato o non corretto rilascio di
certificazione da parte degli Istituti di Credito non può essere addebitata alla responsabilità delle
imprese;
e) la mancanza di una specifica previsione di definizione della questione della copertura
finanziaria necessaria per i crediti garantiti ed erogati negli anni precedenti al 2009;
per sapere in che modo intendano risolvere le problematiche sopra sollevate in considerazione:
1) della diversa previsione di trattamento economico di operatori che accedono ai benefici previsti
dalla stessa legge ma in periodi diversi;
2) che il bando non specifica quale doveva essere l'entità degli interessi riconosciuti quale
contributo per le aziende aderenti, avendo le aziende immotivatamente ottenuto la corresponsione
degli interessi per il solo anno 2007;
3) dell'esclusione dalle agevolazioni di tutti quegli imprenditori che hanno stipulato operazioni
finanziarie con durata inferiore ai 18 mesi». (785)
(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)
CAPPELLO - CIANCIO - MANGIACAVALLO - FERRERI - TANCREDI - CANCELLERI ZAFARANA - ZITO - SIRAGUSA - TRIZZINO - FOTI - LA ROCCA - CIACCIO - PALMERI
«All'Assessore per i beni culturali e l'identità siciliana, premesso che:
la Co.Ge.Ma. (Compagnia generale del magnesio) inizia la produzione nel 1974 a Priolo Gargallo
(SR).
il 31/05/2003 viene determinata la chiusura dello stabilimento ed il conseguente licenziamento dei
lavoratori;
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i lavoratori vennero inseriti nel progetto P.A.R.I., Programma per il reimpiego di lavoratori
svantaggiati;
i lavoratori sono andati avanti grazie ad una mobilità in deroga che potrebbe non essere più
rinnovata;
considerato che:
- la Giunta regionale, con deliberazione n. 121 dell'8 marzo 2006, riporta nelle premesse come:
‘nella menzionata nota n. 24442/2006 l'assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della
pubblica istruzione, rappresenta che con nota n. 238 del 23 febbraio 2006 il comitato regionale per il
lavoro, l'occupazione e le politiche sociali, ha chiesto di esaminare la possibilità che per il lavoratore
della società Co.Ge.Ma. possa destinarsi la misura di intervento individuata per i lavoratori ex
Spadafora, ex Miraglia, ex Mediconf, ex Cometest, ex Privilegio, ex ITM’;
sulla delibera si legge: 'di convenire circa l'opportunità del miglioramento dell'apertura di setti siti
(archeologici) attraverso l'utilizzo dei lavoratori ex Spadafora, ex Miraglia, ex Mediconf, ex
Cometest, ex Privilegio, ex ITM, per 20 ore settimanali per 6 mesi, utilizzando a tal fine le somme
sul capitolo 376546 relativamente alle quali non sono ancora sorte obbligazioni; di dare mandato al
competente assessorato regionale ai beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione di
valutare la possibilità di destinare ai lavoratori Co.Ge.Ma. la misura di intervento individuata per gli
altri lavoratori sopra menzionati.';
la Giunta regionale, nelle premesse della deliberazione n. 29 dell'21 febbraio 2007, evidenzia
come: 'vista la nota n. 16118 del 20 febbraio 2007 con la quale l'assessorato regionale dei beni
culturali ed ambientali e della pubblica istruzione, dopo aver richiamato il contenuto e le
disposizioni di cui alle citate deliberazioni della giunta regionale concernenti i lavoratori in
argomento, rappresentata dai commi 460 e 461 della citata legge n 296/2006 dispongono che la
società sviluppo s.p.a., nell'ambito della predisposizione entro il 31 marzo 2007 del piano di riordino
e di dismissione delle proprie partecipazioni societarie nei settori non strategici di attività, prevedeva
entro il 30 giugno 2007 la cessione delle partecipazioni di minoranza acquisite, procedendo per le
società regionali d'intesa con le regioni interessate, anche tramite la cessione a titolo gratuito alle
stesse regioni o altre amministrazioni pubbliche delle rispettive partecipazioni.';
'Nella predetta nota n.16118/2007 l'assessorato regionale dei beni culturali, nel comunicare che
l'assessore ha già provveduto a richiedere per l'esercizio finanziario 2007 l'appostamento delle
risorse necessarie sule pertinenze del capitolo 367546 del bilancio regionale, nelle more
dell'auspicata acquisizione delle quote societarie e dell'attivazione di un nuovo rapporto negoziale di
affidamento dei servizi, manifesta l'esigenza di procedere, agli stessi patti e condizioni, ad un
ulteriore proroga [di tre mesi] del contratto di servizio con la Beni Culturali s.p.a. nel cui alveo siano
altresì prorogati i contratti a termine stipulati con lavoratori della società in argomento.' (...)
'l'assessore regionale per i beni culturali rappresenta, altresì, che le misure di intervento sopra
individuate possono essere estese ai lavoratori della società Co.Ge.Ma. di cui alla richiamata
deliberazione della giunta regionale n.121/2006';
vi è una proroga fino al 30 giugno 2007 del contratto di servizio con Beni Culturali s.p.a. che si
estende anche ai lavoratori della società Co.Ge.Ma;
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visto che:
il 2 febbraio 2012 viene presentata una interrogazione a firma dell'on. Vinciullo sulla 'Mancata
assunzione dei lavoratori ex Co.Ge.Ma. di Siracusa da parte della beni Culturali s.p.a.'. Tale
interrogazione pare non abbia avuto nessuna risposta da parte dell'assessorato competente;
molti lavoratori sono andati in pensione e che quelli rimasti nel 'limbo' della mobilità in deroga
sono circa una decina;
per sapere se non ritengano opportuno:
chiarire come mai non siano state avviate le procedure per le assunzioni nella Beni culturali s.p.a.,
a 20 ore settimanali, come previsto dalle delibere di Giunta regionale n. 121 dell'8 marzo 2006 e n.
29 del 21 febbraio 2007;
definire quanti altri ex lavoratori (come definito nella deliberazione n. 121 dell'8 marzo 2006),
concorsisti o precari, siano in attesa di essere assegnati al settore dei BB.CC. o della Ricezione
turistica;
definire quali siano le iniziative che questo Assessorato intende intraprendere per l'inserimento nei
BB.CC. dei pochissimi lavoratori ex Co.Ge.Ma. rimasti». (788)
(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)
ZITO-CANCELLERI-CAPPELLO-CIACCIO-CIANCIO-FERRERI-FOTI-LA ROCCAMANGIACAVALLO-PALMERI-SIRAGUSA-TRIZZINO-TANCREDI-ZAFARANA
«Al Presidente della Regione, all'Assessore per la famiglia, le politiche sociali e il lavoro,
all'Assessore per le autonomie locali e la funzione pubblica, premesso che:
tutte le famiglie che vivono con un soggetto disabile hanno vissuto e vivono grandissime difficoltà
quando, a causa di un evento straordinario (malattia, ricoveri ospedalieri, impegni fuori sede etc.) i
genitori si devono assentare per un breve periodo e quindi non possono continuare ad accudire il
figlio o il parente disabile. Trattandosi di soggetti ormai adulti, spesso non trovano nessuno disposto
a prendersene cura;
da circa un decennio, un Centro Riabilitativo di Siracusa si è sempre fatto carico del trasporto dei
soggetti disabili residenti nei comuni di Sortino, Solarino, Melilli, Augusta, in attesa di una
convenzione con i suddetti Comuni che non si è mai concretizzata, data la forte lievitazione dei costi
inerenti ai carburanti e alla manutenzione dei mezzi di trasporto;
in ottemperanza all'art. 13 della legge regionale n. 33 del 1991, si chiede a ciascun comune di
residenza dei soggetti disabili di stipulare una convenzione per il trasporto su indicato;
in data 26 gennaio 2011, il Centro di riabilitazione di Siracusa invia ufficiale richiesta di
convenzione ai seguenti comuni. A quanto pare, dai comuni di Melilli, Sortino e Solarino, non
perviene alcuna risposta;
considerato che:
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il comune di Augusta, in data 12 dicembre 2011, con lettera prot. n.74959, delibera la convenzione
per il trasporto di due soggetti disabili rinviando la stipula della convenzione all'Ufficio Contratti;
a causa di un avvicendamento dei dirigenti, tale contratto non si è mai più stipulato;
in data 1 marzo 2013, l'Associazione MIRA-ONLUS, in rappresentanza delle famiglie dei soggetti
disabili interessati al trasporto, invia ai suddetti Comuni una nuova richiesta;
quest'ultimo sollecito è stato inviato, per conoscenza, al Governatore Crocetta e all'Assessorato
alle Politiche Sociali della Regione Siciliana;
solo il Comune di Augusta risponde in data 6 marzo 2013 con prot. n. 13941, sostenendo che
l'Amministrazione si fa carico del trasporto solo nel proprio territorio e non verso altri comuni, senza
tenere in considerazione che, come segnalato dall'associazione MIRA, nel comune di Augusta non
esiste un Centro di riabilitazione con regime di semi-diurnato;
gli altri Comuni non rispondono anche a questo ulteriore sollecito;
in data 21 febbraio 2013, con prot. n.10908, i genitori dei due soggetti disabili che frequentano il
Centro riabilitativo di Siracusa inviano ulteriore diffida al comune di Augusta per ottenere il servizio
di trasporto, ma sino ad oggi non hanno avuto alcuna risposta;
per sapere se non ritengano opportuno sollecitare il comune di Augusta e gli altri Comuni elencati
ad attivare il servizio di trasporto per i disabili in ottemperanza alla L.R. 33/91 per poter tutelare il
diritto delle famiglie e dei disabili ad avere un'assistenza degna di un Paese civile». (789)
(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)
ZITO - CANCELLERI - CAPPELLO - CIACCIO - CIANCIO - FERRERI - FOTI - LA ROCCA MANGIACAVALLO - PALMERI - SIRAGUSA - TRIZZINO - TANCREDI - ZAFARANA
«Al Presidente della Regione, all'Assessore per i beni culturali e l'identità siciliana, all'Assessore
per l'istruzione e la formazione professionale, premesso che:
il 31 ottobre scorso, ha chiuso la base aerospaziale di Trapani - Milo, una delle più importanti in
Italia per l'attività di ricerca che vi si svolgeva;
il sito dell'Agenzia Spaziale Italiana comunica che la base è stata chiusa per ragioni di
contenimento dei costi, poiché non era operativa già dall'estate del 2010, nonostante appena qualche
mese prima, a maggio, un video dell'Agenzia spaziale italiana (ASI) ne decantava l'eccellenza
scientifica anche a livello internazionale;
rilevato che:
la vicenda è un'ulteriore dimostrazione del baratro in cui sta lentamente scivolando il Paese
nonché del fatto che il tema della ricerca in Italia non sembra interessare nessuno;
ancora nel 2008, presso la Stazione ASI di Milo, è stato assemblato e installato un radar per una
gondola per lo sviluppo e la gestione di un sito di lancio per missioni stratosferiche polari, situato nel
circolo polare artico;
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considerato che:
per evitare la chiusura della base ASI della Stazione di Milo non si è registrata alcuna iniziativa
della Regione siciliana, nessuna interrogazione parlamentare, nessuna iniziativa pubblica di alcun
partito;
l'unica reazione è venuta dall'Argentina, dove un gruppo di ricercatori che collaborava con la base
di Trapani ha espresso il suo profondo rammarico;
la base sorge sui terreni del vecchio aeroporto di Milo, oltre 90 ettari alla periferia della città di
Trapani, i cui locali sono stati acquisiti dall'Agenzia spaziale italiana nel 1975, una delle poche
strutture al mondo in grado di poter gestire palloni per lanci transmediterranei verso la Spagna e
transatlantici;
tale struttura è fondamentale per le ricerche astrofisiche e astronomiche ed è stata di recente
sviluppata anche per il lancio di velivoli non pilotati;
visto che:
lo scienziato del cielo Livio Scarsi è di recente scomparso a 79 anni, dopo essere stato per oltre
trent'anni professore di Fisica a Palermo e responsabile di importanti programmi di ricerca nel
campo della fisica dei raggi cosmici, di astrofisica, di alte energie, di ricerca spaziale;
Scarsi è stato inoltre fondatore e direttore per molti anni dell'Istituto di Astrofisica spaziale e di
Fisica cosmica presso il Cnr locale, membro di diverse accademie italiane e straniere, ha ricevuto la
laurea honoris causa presso due tra le più prestigiose università internazionali (Université de Paris 7
Denis Diderot e il premio Bruno Rossi presso la American astronomical society e ha rivestito ruoli di
direzione scientifica in importanti missioni spaziali italiane ed europee (Cos-B, Spectrum X-Gamma,
BeppoSax), imprescindibile punto di riferimento per l'intera comunità scientifica italiana e
internazionale;
tra il 1957 e il 1960, Scarsi contribuì alla realizzazione di una estesa rete di rivelatori di raggi
cosmici nel deserto del Nuovo Messico, grazie alla quale fu scoperta la presenza tra i raggi cosmici
di particelle di energia elevatissima, esperimenti mirati allo studio della rara componente elettronica
nella radiazione cosmica. A Palermo, dopo il suo arrivo, un piccolo numero di laureandi e di tecnici
fu rapidamente addestrato all'uso di queste nuove tecnologie, e si costituì così un primo nucleo di un
gruppo di ricerca dalle cui esperienze ebbe origine la base di lancio per palloni stratosferici a
Trapani-Milo, fino alla chiusura gestita dall'Agenzia spaziale italiana. Nel 1964, fu creata una
organizzazione internazionale per promuovere la collaborazione europea in questo campo e, dal
1975, con l'Agenzia spaziale europea (Esa), che ancora oggi promuove e sviluppa le attività spaziali
per conto dei 17 Stati membri della Ue che la compongono;
per sapere se non ritengano opportuno agire con urgenza per far sì che il patrimonio di
conoscenze, di dati e di ricercatori della Stazione di Milo non sia disperso al di fuori dell'isola,
andando ad arricchire altri centri di ricerca a detrimento di quello di Trapani e se intendano dunque
predisporre misure urgenti a favore di una sua rapida riapertura». (791)
MAGGIO - GUCCIARDI - MILAZZO A.
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«Al Presidente della Regione e all'Assessore per i beni culturali e l'identità siciliana, premesso
che:
il comma 5 dell'articolo 18 della legge regionale n. 9 del 9 agosto 2002 autorizzava l'Assessore
regionale per i beni culturali ed ambientali e per la pubblica istruzione ad istituire nel Comune di
Linguaglossa una Sezione del Museo Regionale d'Arte Moderna e Contemporanea intitolata a
'Francesco Messina';
con decreto del 17 gennaio 2004 la Giunta Regionale istituì l'Ufficio speciale per il polo museale
di Catania al quale l'Assessore regionale per i beni culturali ed ambientali assegnò, tra gli altri, il
compito di progettazione dei lavori di adeguamento funzionale e tecnologico e di allestimento
museale dell'edificio, di proprietà comunale, Ex Casa del Fascio e dell'edificio, di proprietà della
Provincia Regionale di Catania, Casa Puglia destinati a sede della Sezione del Museo Regionale di
Arte Moderna e Contemporanea 'Francesco Messina';
in data 12 ottobre 2006, l'Assessore regionale per i beni culturali ed ambientali decretò l'istituzione
a Linguaglossa della Sezione museale suddetta;
l'inaugurazione avvenne in data 14 aprile 2007 con la realizzazione di una mostra dedicata al
Maestro Francesco Messina ma, immediatamente dopo, il Museo venne chiuso a causa di ulteriori,
necessari lavori di ristrutturazione;
in data 23 ottobre 2012, con pubblica cerimonia, venne firmato il protocollo d'intesa tramite cui il
Dipartimento regionale dei beni culturali consegnava ufficialmente la sezione museale Francesco
Messina al Comune di Linguaglossa;
nonostante gli anni trascorsi dalla sua istituzione e le risorse finanziarie investite, la Sezione del
Museo Regionale d'Arte Moderna e Contemporanea Francesco Messina di Linguaglossa non è
ancora funzionante;
per sapere quali:
siano i motivi e gli ostacoli che impediscano la regolare apertura e fruizione della Sezione del
Museo Regionale d'Arte Moderna e Contemporanea Francesco Messina di Linguaglossa, nonostante
essa, istituita con legge regionale n. 9/2002, sia stata inaugurata il 14 aprile 2007, chiusa
immediatamente dopo per lavori di ristrutturazione e consegnata al Comune di Linguaglossa il 23
ottobre 2012;
iniziative intenda assumere il Governo della Regione atte a rimuovere gli ostacoli fino ad oggi
presenti, affinchè il Museo venga regolarmente aperto e reso fruibile, in considerazione delle risorse
investite e delle potenzialità culturali e di attrazione turistica, anche internazionale, che in esso sono
contenute». (794)
(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)
IOPPOLO - MUSUMECI - FORMICA - CURRENTI
«Al Presidente della Regione, all'Assessore per la famiglia, le politiche sociali e il lavoro e
all'Assessore per la salute, premesso il grave stato di disagio economico in cui versano i dipendenti
della I.P.A.B 'Oasi Cristo Re' di Acireale (CT) dovuto al forte ritardo dei trasferimenti economici
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necessari sia al pagamento dei fornitori che al pagamento degli stipendi degli operatori della struttura
in oggetto, con possibili ricadute negative sulla qualità e sulla puntualità degli importantissimi
servizi socio-assistenziali che queste strutture offrono;
considerato che:
questo stato di cose è dovuto a mancati trasferimenti da parte della Regione siciliana, a cascata,
dai Comuni e dalle Aziende Sanitarie territorialmente competenti;
con particolare riferimento alle rette sanitarie integrative, le ASP territorialmente competenti
disattendono sistematicamente la disciplina sulla corresponsione della retta integrativa sanitaria, per
come prevista dall'art 59 della l.r. 33/96;
tralasciando l'aspetto, peraltro rilevante sia sul piano economico che giuridico, secondo cui l'utente
cosiddetto 'non convenzionato' non è richiamato dalla disciplina prevista dall'art 59 per cui non viene
corrisposta, per le prestazioni socio-assistenziali di rilievo sanitario rese in suo favore, alcuna retta
integrativa sanitaria, le II.PP.A.B possono richiedere detta integrazione solo per gli utenti
convenzionati con i Comuni, come disciplinato dall'art 16 dello schema di convenzione-tipo
approvato dalla Regione. Innescando per questa via un rilevante contenzioso tra i comuni dell'isola e
le ASP;
tale contenzioso ha indotto i Comuni ad assumere, spesso, l'iniziativa unilaterale di non pagare
alle strutture residenziali le rette sanitarie. In alcuni casi, gli stessi Comuni hanno modificato
arbitrariamente l'art 16 dello schema di convenzione-tipo, trasferendo l'obbligo agli enti assistenziali
di richiedere direttamente il pagamento della quota sanitaria alle ASP che, a loro volta, si sono
ritenute legittimate, ex legge, ad opporre il pagamento della quota sanitaria alle strutture. Tale
fenomeno ha innescato una spirale viziosa per superare la quale gli enti gestori di ricovero sono stati
costretti ad instaurare lunghi contenziosi contro i Comuni;
tutto ciò comporta uno stato di sofferenza dei crediti, ad oggi ammontanti ad oltre un 1.500.000
euro, derivanti dal previsto corrispettivo per rette sanitarie connesse alle prestazioni sanitarie e/o di
rilievo sanitario, con notevoli ricadute dannose sulle finanze delle strutture assistenziali;
per sapere se non ritengano opportuno, affinché le II.PP.A.B siciliane ed in particolare l'IPAB
'Oasi Cristo Re', che svolge prevalentemente la sua attività come Casa Protetta, accogliendo soggetti
non autosufficienti, predisporre, con carattere d'urgenza, tutte le azioni amministrative e/o legislative
necessarie al superamento delle anzidette criticità, al fine di poter permettere alle strutture il
raggiungimento del pareggio di bilancio, peraltro previsto dalla normativa vigente». (795)
(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)
FOTI - CANCELLERI - CAPPELLO - CIACCIO - CIANCIO - FERRERI - LA ROCCA MANGIACAVALLO - PALMERI - SIRAGUSA - TRIZZINO - TANCREDI - ZAFARANA - ZITO
«Al Presidente della Regione e all'Assessore per i beni culturali e l'identità siciliana, vista la l.r.
16/1979, art. 10, secondo cui:
'Per iniziative di carattere culturale, artistico e scientifico di particolare rilevanza, direttamente
promosse dall'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione, è
autorizzata la spesa di lire 100 milioni.
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Per l'attuazione di dette iniziative l'Assessore regionale per i beni culturali ed ambientali e per la
pubblica istruzione si avvale di enti teatrali, musicali, di cooperative operanti in Sicilia ed in altre
regioni d'Italia da almeno tre anni e che abbiano svolto attività teatrale e musicale anche all'estero,
nonché di istituti universitari specializzati nei settori';
vista la l.r. 6/2009, art. 55, che reca: 'Disposizioni in favore dello svolgimento di iniziative
culturali. Le disposizioni di cui al comma 2 dell'articolo 10 della legge regionale 5 marzo 1979, n. 16
e successive modifiche ed integrazioni, si applicano altresì a soggetti giuridici dotati di adeguata
capacità tecnico organizzativa';
per sapere:
quali siano stati i criteri di valutazione, verifica e controllo delle somme stanziate nel capitolo di
bilancio 376528 ed erogate nel 2012 di seguito elencate:
Ideazione e programmazione di una mostra del pittore contemporaneo siciliano Antonio Nacci, cui
sono stati erogati euro 5.000;
Stampa del catalogo per la mostra 'Da Sciuti a Dorazio' iniziativa della Soprintendenza
BB.CC.AA. Di Palermo, cui sono stati erogati euro 2.121,60;
Iniziative collaterali alla XX Giornata FAI di Primavera 24 e 25 marzo 2012, cui sono stati erogati
euro 7.500;
IV Giornata della Didattica dei Beni Culturali - Albergo dei Poveri, 18 aprile 2012, cui sono stati
erogati euro 3.000;
Dove va l'autonomia siciliana storia e prospettiva nel bicentenario della Costituzione siciliana del
1812, cui sono stati erogati euro 2.500;
Scultura e arredo ligneo in Sicilia tra Rinascimento e Barocco, cui sono stati erogati euro 10.000;
Valorizzazione dei musei Regionali di Palermo, cui sono stati erogati euro 20.000;
Organizzazione di un convegno, con relativa mostra, sul tema Beni Monumentali, cui sono stati
erogati euro 10.000;
Organizzazione evento connesso al Premio Nunzio Bruno di arte popolare, cui sono stati erogati
euro 3.000;
Capolavori d'oreficeria dei musei vaticani, cui sono stati erogati euro 22.000;
Inaugurazione di due ambienti espositivi della Torre Carlo V di Porto Empedocle, cui sono stati
erogati euro 4.850;
Eventi culturali presso il Castello di Maniace, cui sono stati erogati euro 20.000;
Centenario della nascita di Renato Guttuso: mostra celebrativa al Vittoriano, cui sono stati erogati
euro 40.000;
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Infiorata di San Pier Niceto 2012, cui sono stati erogati euro 40.000;
Celebrazioni del decennale della Fondazione G.A. Borghese - III Edizione - il Paesaggio, bene
comune da preservare, cui sono stati erogati euro 15.000;
La Ricasoliana, cui sono stati erogati euro 10.000;
La riscoperta della forma artistica della tradizione popolare: il 'cuntu' e l'opera dei pupi, cui sono
stati erogati euro 7.500;
Convegno internazionale Origini Storiche della Mafia, cui sono stati erogati euro 7.500;
Identità e diversità della dimora Isolana, sono stati erogati 5.000;
Pubblicazione su Bernardo IV - Visconte di Cabrera e primo conte di Modica - Pubblicazione di 5
fascicoli di Sipario 'La Sicilia di...', cui sono stati erogati euro 3.000;
Festa in onore di Maria SS delle Grazie, cui sono stati erogati euro 3.000;
7° premio Turi Ferro, cui sono stati erogati euro 30.000;
visto il nuovo stanziamento per l'anno 2013 di euro 445.000, quali saranno i criteri di valutazione,
verifica e controllo per iniziative di carattere culturale, artistico e scientifico di particolare
rilevanza». (796)
(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)
CIACCIO - CANCELLERI - MANGIACAVALLO - CAPPELLO - CIANCIO - FERRERI - FOTI - LA
ROCCA - PALMERI - SIRAGUSA - TRIZZINO - TANCREDI - ZAFARANA - ZITO
«Al Presidente della Regione, all'Assessore per l'economia, all'Assessore per le infrastrutture e la
mobilità, all'Assessore per l'istruzione e la formazione professionale, premesso che l'AMT di
Catania è una delle poche aziende di trasporto pubblico che, nonostante la crisi, è riuscita a
presentare, già da due anni bilanci positivi: in soli quattro anni, i debiti ereditati dall'attuale consiglio
di amministrazione si sono, con una oculata amministrazione, ridotti del 70% ;
rilevato che questo ottimo lavoro, perseguito anche con il sostegno dell'Amministrazione
comunale di Catania, rischia di essere vanificato alla luce della violenta riduzione del contributo
regionale che passa da 18 a 30 milioni e che sono state eliminate tutte quelle misure utili al rinnovo
del parco viaggiante, strumento indispensabile per offrire alla collettività un servizio dignitoso ed
efficiente;
rilevato ancora che i ritardi della Regione nell'erogare i necessari finanziamenti producono
incertezze sui flussi di cassa e creano difficoltà nella erogazione degli stipendi e
nell'approvvigionamento dei pezzi di ricambio degli autobus;
considerato che a seguito di tutto ciò cominciano ad organizzarsi legittimi momenti di protesta
sindacale che comunque penalizzano ulteriormente gli utenti e la stessa la società di trasporti;
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per sapere se non ritengano opportuno:
avviare ogni possibile azione finalizzata alla erogazione delle spettanze arretrate che la AMT
Azienda municipale trasporti di Catania, vanta dalla Regione e necessarie per una armonica
conduzione aziendale;
rifinanziare con una variazione di bilancio i capitoli finalizzati al rinnovo del parco viaggiante
delle aziende di trasporto pubblico». (798)
(Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza)
FALCONE - D'ASERO - POGLIESE
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Interpellanze
«Al Presidente della Regione, all'Assessore per le infrastrutture e la mobilità e all'Assessore per il
territorio e l'ambiente, premesso che a seguito delle pressanti e continue lamentele raccolte presso la
popolazione circa lo stato di degrado ed interruzione di diverse strade provinciali nella zona di
Roccamena e Diga, nessuno reparto competente ha effettuato interventi al ripristino delle Strade
Provinciali sottoelencate;
considerato che:
le sottoelencate strade provinciali servono non solo la cittadinanza locale ma anche e soprattutto le
imprese agricole già pesantemente penalizzate;
in queste strade non viene effettuata la manutenzione ordinaria nonché quella straordinaria, che
per questo, puntualmente, alle prime intemperie si allagano o peggio crollano con conseguente
grande disagio per chi vi abita, per chi vi transita e per chi vi lavora;
visto che:
dove è rimasto, lo stato del manto stradale è pericolosamente dissestato, rovinato e consumato da
diversi mesi ed in alcuni casi versa in stato letteralmente pietoso;
in alcune di queste, la segnaletica stradale risulta divelta e abbandonata a se stessa, o peggio
assente;
per conoscere:
se non ritengano opportuno ed urgente assumere ogni iniziativa atta al ripristino e messa in
sicurezza delle seguenti Strade Provinciali:
SP 44 (fatta parzialmente nel 2012), SP 44 BIS, SP 107 (fatta l'anno nel 2012, dove insiste una
frana all'altezza del bivio Gamberi dove s'incontra con la SP 44), SP 27, SP 27 Bis, SP 4, SP 4 Bis,
SP 45 (detta del Belice Sinistro, strada con frane improvvise nemmeno segnalate), SP 9, SP 133, SP
65, SP 65 Bis;
se non ritengano altresì opportuno dare risposta alla cittadinanza, che subisce passivamente una
pessima gestione delle strade di collegamento, con un piano programmatico di interventi con
tempistiche certe per porre rimedio in merito a tutto quanto sopra esposto». (71)
(Gli interpellanti chiedono lo svolgimento con urgenza)
CIACCIO - CANCELLERI - MANGIACAVALLO - CAPPELLO - CIANCIO - FERRERI - FOTI - LA
ROCCA - PALMERI - SIRAGUSA - TRIZZINO - SERGIO - ZAFARANA - ZITO
«Al Presidente della Regione e all'Assessore per la salute, premesso che:
la legge 24 marzo 2012, n. 27, di conversione, con modificazioni, del decreto legge 24 gennaio
2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la
competitività, all'articolo 11 reca misure per il potenziamento dei servizi farmaceutici;
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in particolare, il citato articolo 11, per favorire l'accesso alla titolarità delle farmacie prevede, tra le
altre cose, che ciascun comune, sulla base dei dati ISTAT sulla popolazione residente al 31 dicembre
2010, individua le nuove sedi farmaceutiche disponibili nel proprio territorio e invia i dati alla
Regione entro e non oltre trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto in modo che vi sia tassativamente una farmacia ogni 3,300 abitanti ed un'equa
distribuzione delle sedi farmaceutiche al fine di offrire un servizio farmaceutico equilibrato;
nei paesi dove il quorum è inferiore a quanto previsto per legge é stata istituita la farmacia rurale
che, con provvedimenti di natura economica e minori sconti al SSN, consente di offrire un razionale
ed efficiente servizio farmaceutico anche nelle zone periferiche e scarsamente popolate;
costituzionalmente la legge statale impone direttive di carattere generale demandando alle regioni
le norme di dettaglio;
in base a queste considerazioni, da tempo la Regione siciliana avrebbe dovuto mettere ordine alla
anomala distribuzione delle sedi farmaceutiche concentrate nei centri storici delle grandi città e
presenti in numero eccessivo nei piccoli centri montani spopolati;
ad oggi queste farmacie eccedenti costituiscono una grave anomalia del sistema forse causato
dalla cattiva politica e da una cattiva gestione;
a questo si aggiunge un concorso bandito in fretta con una previsione delle sedi farmaceutiche in
disarmonia con la volontà del legislatore, cioè viene meno l'equa distribuzione, in quanto i comuni
hanno previsto la collocazione delle nuove sedi senza armonizzare la distribuzione complessiva;
tutto questo ha prodotto numerosi ricorsi al TAR e non ultimo è stato interessato dal TAR Veneto
il Consiglio di Stato sulla costituzionalità della norma per la competenza comunale della
identificazione della zona;
secondo quanto stabilito dal comma 3 del citato articolo 11, entro sessanta giorni dall'invio dei
dati da parte dei comuni, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano bandiscono il
concorso straordinario per soli titoli, per la copertura delle sedi farmaceutiche di nuova istituzione e
provvedono, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, ad assicurare la conclusione
dei concorsi per l'assegnazione delle sedi a coloro che risultano essere in possesso dei requisiti di
legge;
è compito dell'assessorato monitorare il consumo di farmaci veterinari per evitare che finiscano
nel ciclo alimentare senza alcun controllo con grave danno per la salute umana e animale;
considerato che:
la Regione siciliana ha provveduto a bandire il concorso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Regione siciliana (G.U.R.S.) - Serie Speciale Concorsi l'11 gennaio 2013;
per il sopracitato bando, è stata utilizzata la piattaforma tecnologica unica messa a punto dal
ministero in collaborazione delle regioni;
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tale bando ha stabilito il temine di presentazione della domanda alle ore 18 dell'11 febbraio 2013,
prorogato alle ore 18 del 12 febbraio 2013;
l'attuale distribuzione delle sedi farmaceutiche non risponde pienamente a quanto previsto
dall’ultima legge con zone che presentano sedi eccedenti;
a fronte di una notevole popolazione zootecnica in molte zone l'acquisto di farmaci veterinari
presso i normali canali risulta quasi nullo;
per conoscere:
se siano stati rispettati i criteri di determinazione delle sedi farmaceutiche di nuova istituzione,
previsti al comma 1 dell'articolo 11 della legge del 24 gennaio 2012 n. 27, che apporta modifiche
alla legge 2 aprile 1968, n. 475, che ristabilisce un nuovo rapporto abitanti-farmacie, nel rispetto
della pianta organica;
se vi siano iniziative per sanare l'anomala distribuzione di molte sedi eccedenti sia in ambito
comunale che extracomunale;
se vi siano state delle mancanze rispetto le procedure concorsuali, visto che l'articolo 11 della
legge del 24 gennaio 2012 n. 27 prevede che dall'entrata in vigore di tale legge, entro 12 mesi si deve
assicurare la conclusione dei concorsi per l'assegnazione delle sedi a coloro che risultano essere in
possesso dei requisiti di legge;
quali siano le modalità di valutazione dei titoli da parte della commissione, in particolar modo per
quanto riguarda la valutazione dei titoli per le forme societarie, in quanto il bando prevede che In
caso di partecipazione al concorso per la gestione associata, la valutazione dei titoli sarà effettuata
sommando i punteggi di ciascun candidato fino alla concorrenza del punteggio massimo previsto dal
D.P.C.M. n. 298/1994 e s.m.i. rispettivamente per ciascuna voce , ma non specifica come verranno
sommati i titoli di carriera e i titoli di studio nel particolare;
se vi siano dirigenti o funzionari dell'assessorato che partecipano (direttamente o indirettamente)
al concorso, evidenziando se tale partecipazione al concorso possa costituire motivo di vizio o di
conflitto;
se intendano allinearsi alla regione Puglia che, con la legge regionale n. 10 dell'11 aprile 2013,
pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 54 del 17 aprile 2013, ha previsto che le
sedi farmaceutiche per il privato esercizio, assegnate agli aventi diritto a seguito di procedura
concorsuale pubblica, devono aprire al pubblico entro e non oltre sei mesi dalla data di notifica del
decreto del Presidente della Giunta regionale di assegnazione della sede medesima, a pena di
decadenza dell'assegnazione, scoraggiando gli eventuali 'furbetti' che potrebbero dilazionare di anni
l'apertura per poi rivenderla a chi segue in graduatoria;
se esistano i dati di consumo di farmaci veterinari per zone in base alla popolazione zootecnica
raffrontati ai dati medi nazionali e internazionali per potere monitorare i dati anomali che possono
essere campanello di allarme indicando presenze di canali distributivi illegali». (72)
(Gli interpellanti chiedono lo svolgimento con urgenza)
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ZITO - CIANCIO - CANCELLERI - CAPPELLO - CIACCIO - FERRERI - FOTI - LA ROCCA MANGIACAVALLO - PALMERI - SIRAGUSA - TANCREDI - TRIZZINO - ZAFARANA
«Al Presidente della Regione e all'Assessore per il territorio e l'ambiente, premesso che:
il Comune di Isola delle Femmine, in provincia di Palermo, rappresenta il primo accesso al mare
per la popolazione balneare che da Palermo si sposta in direzione Trapani;
il Comune di Isola delle Femmine baserebbe buona parte della propria economia sul turismo
balneare;
le modalità di fruizione del mare da parte della popolazione e da parte degli imprenditori che
gestiscono tutte le strutture asservite a tale finalità vengono pianificate nell'ambito del 'Piano di
Utilizzo del Demanio Marittimo', il cosiddetto PUDM;
il territorio ed il mare del Comune di Isola delle Femmine sono interessati da Aree Protette di
livello europeo, nazionale e regionale;
considerato che:
tale pianificazione (il PUDM) risulta strategica per potere rendere il mare meglio fruibile da parte
della cittadinanza ed al contempo garantisce l'ordinato sviluppo di imprese legate al turismo balneare
del territorio;
tale essenziale strumento pianificatorio deve, a norma di legge (art. 4 l. r. 29 novembre 2005, n.
15), essere redatto dal comune di riferimento, nel caso in questione, il Comune di Isola delle
Femmine;
non risulta approvato alcun Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo relativo al Comune di Isola
delle Femmine;
l'assenza di tale essenziale strumento pianificatorio, impedendo l'esercizio dei propri diritti da
parte della cittadinanza, continua a creare notevoli tensioni sociali;
per conoscere:
se non intendano comprendere le motivazioni per le quali non esista ancora un Piano di Utilizzo
del Demanio Marittimo relativo al Comune di Isola delle Femmine ed accertare le eventuali
responsabilità;
se non ritengano opportuno addivenire in tempi certi e celeri ad una stesura definitiva del Piano di
Utilizzo del Demanio Marittimo che corrisponda alle esigenze di legittima fruizione da parte della
popolazione, alle legittime aspirazioni di ordinato e durevole sviluppo del territorio, tutto ciò
tenendo nella più alta considerazione il riferimento al particolare pregio ambientale, naturalistico e
culturale del territorio in questione». (73)
(Gli interpellanti chiedono lo svolgimento con urgenza)
TRIZZINO - MANGIACAVALLO - FERRERI - TANCREDI CANCELLERI - CAPPELLO - CIANCIO ZAFARANA - ZITO - PALMERI - SIRAGUSA - FOTI - LA ROCCA - CIACCIO
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XVI LEGISLATURA
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Mozioni
«L'Assemblea regionale siciliana
PREMESSO che:
la Regione siciliana con legge numero 15 del 2005 ha stabilito (art. 4, Piani di utilizzo delle aree
demaniali marittime) che le attività e le opere consentite sul demanio marittimo, ai sensi dell'articolo
1 della stessa, possono essere esercitate e autorizzate solo in conformità alle previsioni di appositi
piani di utilizzo delle aree demaniali marittime, approvati dall'Assessorato regionale del territorio e
dell'ambiente su proposta dei comuni costieri;
pertanto, i comuni hanno l'onere di presentare una proposta di piano di utilizzo delle aree
demaniali entro centottanta giorni dall'emanazione di un apposito decreto dell'Assessore regionale
per il territorio e l'ambiente e che, decorso infruttuosamente tale termine, l'Assessore può nominare
un commissario ad acta per provvedere in via sostitutiva;
VISTO l'art. 4 della legge numero 15 del 2005;
RILEVATO che, nonostante dal 2005 ad oggi siano decorsi quasi otto anni, risultano essere
pervenuti per l'esame di merito presso il competente Assessorato solo una sessantina di proposte di
piano di utilizzo del demanio marittimo a fronte dei 123 Comuni costieri;
CONSIDERATO che:
il piano di utilizzo del demanio marittimo, come elaborato da parte del Comune o dei Comuni
costieri proponenti, ha lo scopo di realizzare un nuovo assetto territoriale avente ad oggetto una
nuova pianificazione delle opere e delle attività consentite dalla legge sul demanio marittimo;
la legge ha previsto in caso di inottemperanza da parte dei Comuni deputati a presentare la
proposta di PUDM la possibilità per la regione stessa di sostituirsi a questi ultimi attraverso la
nomina di commissario ad acta,
impegna il Governo della Regione
e per esso l'Assessore per per il territorio e l'ambiente
previa ricognizione di tutti i Comuni costieri onerati dalla predisposizione e proposizione del
piano di utilizzo del demanio marittimo, a nominare nei confronti degli enti locali inadempienti un
commissario ad acta, senza oneri per la Regione, al fine di attuare e dare esecuzione a quanto
disposto e stabilito con la legge n.15/2005 - art. 4, ed a verificare, attraverso gli organi competenti
preposti, la conformità delle prescrizioni contenute nelle concessioni demaniali rilasciate dalla
Regione ed a procedere alla revoca delle stesse in caso di accertate difformità od abusi, nonché a
verificare e perciò garantire il rispetto del diritto di accesso alle spiagge sì come previsto dalla legge,
da parte di tutti i titolari di concessioni demaniali rilasciate dalla Regione antecedentemente
all'entrata in vigore della legge n. 9/2009, art. 56». (125)
CAPPELLO - CIANCIO - CANCELLERI - CIACCIO - FERRERI - FOTI - LA ROCCA MANGIACAVALLO - PALMERI - TANCREDI - SIRAGUSA - TRIZZINO - ZAFARANA - ZITO
Assemblea Regionale Siciliana
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48a SEDUTA
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«L'Assemblea regionale siciliana
PREMESSO CHE:
il protrarsi della negativa congiuntura economica ha determinato un aggravio oramai insostenibile
della condizione delle piccole e medie imprese siciliane, con devastanti ricadute sull'occupazione e
sulla tenuta stessa del tessuto economico-sociale;
la situazione data impone uno sforzo straordinario a tutti i livelli, individuando soluzioni concrete,
urgenti ed efficaci;
CONSIDERATO CHE:
è indispensabile uscire dal 'limbo delle buone' intenzioni, agendo concretamente sui fondamentali
che condizionano la competitività delle imprese siciliane, con riferimento tanto agli elementi più
strettamente connessi al sistema produttivo quanto ai fattori che determinano più in generale la
competitività del territorio;
l'esasperazione che colpisce tutte le categorie produttive ha già spinto e spinge artigiani,
commercianti, allevatori, produttori agricoli ed autotrasportatori a sempre più frequenti e forti forme
di agitazione;
RILEVATO CHE un coerente programma d'intervento che permetta tanto l'attivazione di
strumenti di carattere anti-congiunturale quanto di impostare una strategia di sviluppo di lungo
respiro, richiede la fattiva partecipazione di tutti gli attori dello sviluppo locale, dove le istituzioni, le
imprese, la politica, il sindacato e l'università apportino, ciascuno nel proprio ruolo, un attivo
contributo alla definizione di un'agenda condivisa per lo sviluppo,
impegna il Governo della Regione
ad assumere un'immediata iniziativa che porti all'istituzione di un 'Tavolo' regionale per lo
sviluppo, cui afferiscano le competenze e le istanze provenienti dal mondo dell'impresa, del lavoro,
delle autonomie locali e dell'università, che operi per l'individuazione degli interventi prioritari per
costruire un modello di crescita condiviso, sostenibile e di lungo periodo». (126)
RAGUSA - DINA - MICCICHE' - SORBELLO
«L’Assemblea regionale siciliana
PREMESSO CHE:
la preoccupante dimensione del fenomeno del precariato in Sicilia, che ha una storia
ultraventennale e ha contribuito a diminuire il tasso di disoccupazione siciliano che, nell'ultimo
decennio, si è, comunque, attestato su valori più elevati rispetto alla media registrata nel
Mezzogiorno d'Italia, impone di valutare tutti gli interessi in gioco nella complessa vicenda della
stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato dei soggetti provenienti dal bacino dei
lavoratori socialmente utili, dopo i tentativi andati a vuoto da parte della Regione Sicilia di fornire
uno strumento di legge idoneo, onde pervenire alla individuazione di percorsi costituzionalmente
orientati, non in controtendenza con l'azione del Governo nazionale che punta al deciso
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contenimento della spesa del personale in rapporto alla spesa corrente e ad una logica di razionale
redistribuzione funzionale delle risorse umane nella pubblica amministrazione;
se è indiscutibile che il ricorso a contratti di lavoro a tempo determinato corrisponde alla necessità
di far fronte ad esigenze temporanee delle amministrazioni, di fatto, nella Regione siciliana, gli enti
locali, forti della presenza del personale precario, il cui costo è stato assunto, ab ovo ed in gran parte,
dall'Ente Regione, da oltre un decennio, rinunciando a qualsiasi procedura concorsuale, hanno
continuato ad utilizzare questi lavoratori, provenienti dal bacino dei lavoratori socialmente utili, con
contratto a tempo determinato per esigenze permanenti legate al fabbisogno ordinario;
utilizzo autorizzato da una legislazione regionale che ha più volte derogato norme nazionali di
ispirazione comunitaria in materia di rapporto di lavoro a tempo determinato, sia sotto il profilo delle
fattispecie legittimanti (ricorso al lavoro a termine per fronteggiare bisogni permanenti su posti di
dotazione organica) che sulla gestione dell'istituto (utilizzo di proroghe e rinnovi, oltre quella che
sarebbe la ratio legis, anche per situazioni originariamente prevedibili e non sopravvenute) e che ha
generato una categoria di lavoratori precari che fino ad oggi, unitamente a quelli a tempo
indeterminato ancora in servizio, in assenza di regolare turn-over, continuano a garantire i servizi
fondamentali ed essenziali alle proprie comunità locali;
è ben noto che le posizioni di ruolo, oggi presenti negli Enti locali della Regione siciliana, non
consentono di assicurare la funzionalità degli stessi;
se, come ripetutamente evidenziato dalla Corte costituzionale, i lavoratori precari c.d. storici non
sono titolari di un diritto soggettivo o di un interesse legittimo ma di una mera aspettativa di
assunzione, è indiscutibile che dal punto di vista sociale disattendere le aspettative di un precariato
storico dopo 23 anni di attività continuativa, concretizzerebbe, come il Presidente della Regione
siciliana ha affermato, una operazione di macelleria sociale';
diversamente da quanto accaduto nel resto del Paese, in Sicilia, da oltre un decennio, la rinuncia di
moltissimi enti locali al turn-over, in forza dell'utilizzo dei lavoratori precari per esigenze permanenti
legate al fabbisogno ordinario, ha prodotto l'assenza o insufficienza nelle dotazioni organiche degli
Enti locali di posizioni di ruolo aventi profili professionali assolutamente indispensabili per garantire
taluni servizi istituzionali;
gli attuali limiti assunzionali, unitamente ai limiti imposti dal rispetto del patto di stabilità interno,
l'orientamento consolidato della Corte costituzionale, che nella fattispecie non ammette deroghe al
pubblico concorso e l'obbligo per gli enti locali, da ultimo introdotto dall' art. 16, comma 8, del D.L.
n. 95/2012 convertito nella legge n.135/2012, di rideterminare le dotazioni organiche tenuto conto
prioritariamente del rapporto tra dipendenti e popolazione residente determinato in base alla media
nazionale del personale in servizio presso gli enti e che, verosimilmente, costringerà, alcuni enti, ad
attivare la procedura di eccedenza con la messa in disponibilità di personale di ruolo, rendono, in
atto, impossibile ipotizzare un qualsiasi percorso di stabilizzazione negli enti di appartenenza con la
prospettiva, in assenza di proroghe, di una conseguente espulsione, in molti casi irreversibile, di
migliaia di lavoratori precari dai circuiti occupazionali, oltre al collasso funzionale degli enti
utilizzatori;
in presenza di una realtà fortemente caratterizzata dalla presenza di lavoratori con un'ingente
anzianità di precariato, divenuti una sorta di precari a vita' (e che, non di rado, sono stati destinati a
svolgere compiti indispensabili ai fini del perseguimento dei fini istituzionali delle amministrazioni,
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acquisendo nella prassi operativa rilevanti esperienze e competenze), è doveroso compiere uno
sforzo per tentare di trovare soluzioni legislative in questa complessa vicenda e in relazione alla
peculiarità del fenomeno nella nostra Regione, che assicurino lavoro di qualità, utile, in ogni caso,
compatibile con le condizioni finanziarie degli enti locali e che necessariamente tengano conto dei
seguenti orientamenti giurisprudenziali consolidati:
1. tutti i giudizi di costituzionalità riguardanti disposizioni regionali derogatorie alla procedura
concorsuale e al principio di adeguato accesso dall'esterno, con riferimento agli articoli 3, primo
comma, 97, primo e terzo comma, e 51, primo comma, della Costituzione (non introducibili,
ovviamente, a Costituzione invariata, neanche dal legislatore nazionale) si sono conclusi con
dichiarazioni di illegittimità fondate sul mancato riscontro, nei casi esaminati, delle peculiari e
straordinarie esigenze di interesse pubblico che, soltanto, giustificherebbero un reclutamento in
deroga alla regola del concorso pubblico; procedura, questa, ritenuta dalla Suprema Corte non
fungibile con sistemi selettivi limitati ai soli soggetti stabilizzanti e solo in parte idonei ad offrire le
migliori garanzie di selezione dei più capaci in funzione dell'efficienza della stessa pubblica
amministrazione. Soluzioni che prevedano l'aggiramento di tale principio non sono state e non
possono essere conducenti a Costituzione invariata poiché si scontrano con un orientamento costante
della Corte costituzionale che in ogni occasione ha ribadito che la circostanza che determinate
categorie di dipendenti abbiano prestato attività a tempo determinato presso un amministrazione
pubblica per tantissimo tempo e la personale aspettativa degli aspiranti' ad una misura di
stabilizzazione non costituiscono eccezioni che possono legittimamente derogare alla regola
costituzionale del pubblico concorso;
2. la proroga generalizzata dei rapporti di lavoro a tempo determinato del personale destinatario
del regime transitorio dei lavori socialmente utili e la materia della stabilizzazione dei precari,
incidendo sull'ordinamento civile, sono di competenza esclusiva dello Stato ai sensi dell'art. 117,
comma 2, lett. l) della Costituzione;
3. i princìpi di coordinamento della finanza pubblica che sono alla base delle diverse prescrizioni
di contenimento della spesa dell'aggregato personale risultano inderogabili anche da parte delle
Regioni a statuto speciale e affermano il primato della potestà normativa statale anche in tale ambito;
4. l'assunzione del parametro percentuale del 40 % per la riserva di posti e la valorizzazione, con
apposito punteggio, dell'esperienza professionale maturata dai precari, già previste dai commi 10 e
11 dell'art.17, del D.L. 78/2009, confermate, da ultimo, con la legge di stabilità 2013 (art. 1, comma
401 della legge 24/12/2012 n. 228), sono ritenute dalla giurisprudenza prevalente le sole misure
ragionevoli' introducibili che salvaguardano il principio di buon andamento della P.A., cui la
garanzia del concorso pubblico è correlata;
5. la procedura di reclutamento interamente riservata al personale interno inquadrato nelle
categorie A' e B', già configurata dall'art.17, comma 12, del D.L. 78/2009, avente vigenza fino al
31/12/2012 (di cui non vi è traccia nella legge di stabilità 2013), costituisce l'unica deroga alla regola
generale del concorso pubblico da reintrodurre;
la disposizione, che non viola il principio desumibile dall'art. 35, comma 1, lett. a) del D. Lgs
165/2001 di adeguato accesso dall'esterno, posto che attiene a modalità di reclutamento in deroga
alla regola generale del concorso pubblico, trova legittimazione nell'art. 97, comma 3, della
Costituzione, per effetto della prerogativa riconosciuta dallo stesso comma al legislatore e non risulta
in contrasto con il principio di cui all'art. 51 della Costituzione del necessario carattere aperto delle
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procedure selettive per l'accesso ai pubblici uffici che deve essere garantito in condizioni di
eguaglianza secondo i requisiti stabiliti dalla legge, posto che nella Regione siciliana i soggetti in
atto titolari di un contratto di diritto privato a tempo determinato provengono dal bacino dei
lavoratori socialmente utili e sono stati assegnati ai progetti a cura delle sezioni circoscrizionali per
l'impiego e per il collocamento in agricoltura competenti secondo i criteri previsti per l'attuazione
dell'articolo 16 della legge 28 febbraio 1987, n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni e nel
rispetto dei principi di pari opportunità, così come disposto dall'art. 6 del Decreto Legislativo 1^
dicembre 1997, n. 468 e, quindi, con la procedura di cui alla lett. b) del comma 1, dell'art. 35 del D.
Lgs 165/2001;
6. nel pubblico impiego, diversamente da quanto previsto nel rapporto di lavoro privato, la
violazione del limite di 36 mesi per la reiterazione del contratto a termine prescritto dall'art. 5 del
D.lgs. 368/2001, se può, eventualmente, dar luogo a risarcimento dei danni, non comporta, in ogni
caso, la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in rapporto di lavoro a tempo
indeterminato. Per costante orientamento della giurisprudenza della Corte di Giustizia europea, le
disposizioni di cui all'art. 36, comma 5, del d.lgs. n. 165/2001 che dispone che : in ogni caso, la
violazione di disposizioni imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego di lavoratori, da parte delle
pubbliche amministrazioni, non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo
indeterminato con le medesime pubbliche amministrazioni, ferma restando ogni responsabilità e
sanzione', non sono ritenute in contrasto con la clausola 5 dell'accordo quadro allegato alla direttiva
del Consiglio europeo 28 giugno 1999/70/CE recepita con il D.lgs. 368/2001.
Come più volte sostenuto dalla Corte di Giustizia europea, la clausola 5 dell'accordo quadro non
osta a che uno Stato membro riservi un destino differente al ricorso abusivo a contratti o rapporti di
lavoro a tempo determinato stipulati in successione a seconda che tali contratti siano stati conclusi
con un datore di lavoro appartenente al settore privato o con un datore di lavoro del settore pubblico'
(sentenze Marrosu e Sardino, punto 48, nonché Vassallo, punto 33, e ordinanza Vassilakis e a.,
punto 122). Peraltro, la Corte costituzionale (sentenza n. 89 del 27/3/2003) ha sancito che il principio
fondamentale in materia di instaurazione del rapporto di impiego alle dipendenze delle pubbliche
amministrazioni è quello, del tutto estraneo alla disciplina del lavoro privato, dell'accesso mediante
concorso, enunciato dall'art. 97, terzo comma, della Costituzione. L'esistenza di tale principio, posto
a presidio delle esigenze di imparzialità e buon andamento dell'amministrazione, di cui al primo
comma dello stesso art. 97 della Costituzione, di per sé rende palese la non omogeneità - sotto
l'aspetto considerato - delle situazioni poste a confronto e giustifica la scelta del legislatore di
ricollegare alla violazione di norme imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego dei lavoratori da
parte delle amministrazioni pubbliche conseguenze di carattere esclusivamente risarcitorio, in luogo
della conversione (in rapporto) a tempo indeterminato prevista per i lavoratori privati';
l'osservanza puntuale degli orientamenti consolidati, anzi riportati, si impone per effetto del
disposto di cui all'art. 16, comma 8, del D.L. 98/2011, ai sensi del quale: i provvedimenti in materia
di personale adottati dalle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ed in particolare le assunzioni a tempo indeterminato, incluse
quelle derivanti dalla stabilizzazione o trasformazione di rapporti a tempo determinato, nonché gli
inquadramenti e le promozioni posti in essere in base a disposizioni delle quali venga
successivamente dichiarata l'illegittimità costituzionale sono nulle di diritto e viene ripristinata la
situazione preesistente a far data dalla pubblicazione della relativa sentenza della Corte
costituzionale. Ferma l'eventuale applicazione dell'articolo 2126 del codice civile in relazione alle
prestazioni eseguite, il dirigente competente procede obbligatoriamente e senza indugio a
comunicare agli interessati gli effetti della predetta sentenza sul relativo rapporto di lavoro e sul
correlato trattamento economico e al ritiro degli atti nulli';
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CONSTATATO che ogni provvedimento nella materia, adottato dal legislatore regionale in
deroga agli orientamenti giurisprudenziali anzi riportati, è stato oggetto di impugnativa da parte del
Commissario dello Stato con un rigoroso esame per l'accertamento delle violazioni delle disposizioni
che la Costituzione detta in materia di impiego pubblico (artt. 3, 51, 97 e 98 Cost.), dell'ordinamento
comunitario e degli obblighi internazionali (cui, del resto, sono assoggettate tutte le potestà
legislative ai sensi dell'art. 117, comma 1, Cost.) , dei principi generali di organizzazione pubblica,
dettati dal legislatore statale nell'esercizio della sua funzione di garanzia dell'unitarietà
dell'ordinamento, valevoli per tutte le amministrazioni per la loro qualità di principi generali
dell'ordinamento' e dell' ulteriore vincolo, derivante dall'intreccio con la materia dell''armonizzazione
dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica', di cui all'art. 117, comma 3, della
Costituzione per effetto del quale, il legislatore statale è legittimato ad introdurre principi
fondamentali volti al contenimento della spesa corrente' vincolanti anche per le Regioni a statuto
speciale, con l'obiettivo di contenere entro limiti prefissati una delle più frequenti e rilevanti cause
del disavanzo pubblico, costituita dalla spesa complessiva per il personale', avente rilevanza
strategica ai fini dell'attuazione del patto di stabilità interno per il rispetto degli obblighi comunitari;
RITENUTO che :
non è conducente la prospettazione di soluzioni che ipotizzano la conversione, sic et sempliciter,
dei rapporti da tempo determinato a tempo indeterminato o selezioni esclusivamente riservate ai
precari o, ancora, l'introduzione di formule di stabilizzazione affidate alla costituzione di società
pubbliche di servizi (soggette, dalla normativa vigente agli stessi vincoli assunzionali prescritti per le
Regioni e per gli enti locali) o a ruoli unici regionali finalizzati ad aggirare la regola costituzionale,
inderogabile, del concorso pubblico per l'accesso nella P.A. o, peggio, ancora, proroghe senza limite,
in forza di una supposta ma, certamente, non fondata competenza del legislatore regionale, di
quinquennio in quinquennio per accompagnare i precari alla pensione, introducendo, di fatto,
nell'ordinamento una nuova tipologia di rapporto di lavoro e cioè il rapporto di lavoro a temine con
effetti indeterminati', soluzioni, che non possono trovare accoglimento nel nostro ordinamento, come
peraltro, testimoniato dai reiterati tentativi, di recente, esperiti dal legislatore regionale e non andati,
inevitabilmente, a buon fine;
non è più tempo di continuare ad illudere, lo si è fatto per ben 23 anni, una vastissima platea di
lavoratori che nell'aspettativa della stabilizzazione, promessa e mai mantenuta, ha fondato la propria
vita, ed è tempo di mettere in campo, inevitabilmente, soluzioni, che magari non hanno il fascino
delle soluzioni semplicistiche ed illusorie, ancora oggi, da più parti, purtroppo, prospettate e
proporre, invece, soluzioni costituzionalmente orientate, che magari non risulteranno pienamente
rispondenti alle aspettative degli interessati ma che sicuramente risultano, in ultima analisi,
giuridicamente inattaccabili e che, ci si augura, risolveranno, se non completamente, almeno in gran
parte il problema del precariato nel comparto Regioni - Enti locali dove si registra la maggiore
presenza;
si impone, quindi, una diversa soluzione legislativa, che aderente al peculiare contesto siciliano,
abbia di mira l'osservanza dei precetti costituzionali del buon andamento, efficienza ed efficacia
dell'azione amministrativa e metta fine a tale poco edificante situazione frutto di politiche nazionali e
regionali rivelatesi errate;
OSSERVATO che:
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per costante orientamento della Corte costituzionale la materia della stabilizzazione dei precari,
incidendo sull'ordinamento civile, è attribuita dall'art. 117, secondo comma, lettera l) della Carta
fondamentale alla competenza legislativa esclusiva dello Stato;
fino alla fine dell'anno 2009 le stabilizzazioni introdotte dalla legge finanziaria per il 2007 (L.
296/2006) con l'art. 1, commi 519 e 558 e con legge finanziaria per il 2008 (art. 3, commi 90 e 94,
lett. b, della legge 244/2007), potevano essere effettuate per il personale a tempo determinato con
almeno tre anni di anzianità di servizio presso la PA, direttamente, cioè prescindendo dal concorso
pubblico, nel caso in cui il dipendente fosse stato assunto con il ricorso a procedure concorsuali
pubbliche ovvero tramite concorsi riservati anche interamente al personale in possesso dei requisiti
per le stabilizzazioni;
la possibilità di trasformare in assunzioni a tempo indeterminato i rapporti di precariato è stata
successivamente ridefinita con il D.L. n. 78/2009 che, innovando rispetto alla normativa previgente,
non ha consentito più la stabilizzazione diretta dei precari in quanto non ritenuta aderente al disposto
di cui all'articolo 97 della Costituzione, dettato a tutela del buon andamento delle amministrazioni
pubbliche nonché dell'imparzialità delle procedure di reclutamento;
l'articolo 17, comma 10, del decreto citato prevedeva, nel triennio 2010-2012, una riserva di posti
non superiore al 40% dei posti messi a concorso, per il personale non dirigenziale in possesso dei
requisiti di cui all'art. 1, commi 519 e 558, della L. 27 dicembre 2006, n. 296 e all'art. 3, comma 90,
della L. 24 dicembre 2007, n. 244 (tale percentuale poteva essere innalzata fino al 50% dei posti
messi a concorso per i comuni che si costituiscono in un'unione fino al raggiungimento di ventimila
abitanti);
sempre, nel triennio 2010-2012 le amministrazioni pubbliche potevano, altresì, bandire concorsi
pubblici per titoli ed esami finalizzati a valorizzare con apposito punteggio l'esperienza professionale
maturata dal personale;
nello stesso triennio, le amministrazioni pubbliche, nel rispetto dei vincoli finanziari previsti in
materia di assunzioni e di contenimento della spesa di personale, secondo i rispettivi regimi
limitativi fissati dai documenti di finanza pubblica, potevano assumere, limitatamente alle qualifiche
di cui all'art. 16 della L. 28 febbraio 1987, n. 56 e successive modificazioni, il personale in possesso
dei requisiti di anzianità maturati nelle medesime qualifiche e nella stessa amministrazione. A tal
fine, erano predisposte da ciascuna amministrazione apposite graduatorie, previa prova di idoneità
ove non già svolta all'atto dell'assunzione. Le predette graduatorie avevano efficacia non oltre il 31
dicembre 2012;
venuta a scadenza la vigenza temporale delle disposizioni richiamate, ulteriori disposizioni per
favorire la stabilizzazione dei precari sono state introdotte con l'art. 1, comma 401, della legge 24
dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013);
il disposto legislativo anzi richiamato ha inserito all'art. 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001
n. 165 i commi 3-bis e 3-ter, che con diversa formulazione ma con sostanziale contenuto,
ripropongono il disposto di cui all'articolo 17, commi 10 e 11, del decreto-legge 1º luglio 2009, n.
78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102 (riserva di posti nella misura del
40 % nei concorsi pubblici a favore dei titolari di un rapporto a tempo determinato che hanno
maturato almeno tre anni di servizio e valorizzazione nei concorsi pubblici, con apposito punteggio,
dell'esperienza professionale maturata dal medesimo personale) salvo ad eliminare il riferimento
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temporale, facendo assumere alla disposizione carattere di principio generale a cui deve conformarsi
tutta la pubblica amministrazione e a rinviare ad un dpcm, da emanare entro il 31/1/2013, la
definizione di modalità, criteri applicativi e disciplina della riserva di posti nella misura prevista;
le disposizioni introdotte con la legge di stabilità 2013 recepiscono l'orientamento consolidato
della Corte costituzionale e si pongono in linea con quanto definito nel Protocollo sul lavoro
pubblico sottoscritto in data 3 maggio 2012 dal Ministro della pubblica amministrazione e
l'innovazione, le Regioni, le Province e i Comuni e dalle Organizzazioni sindacali, che prevede, tra
l'altro, l'introduzione di percorsi di accesso mediante un reclutamento ispirato alla tenure-track,
nonché meccanismi per valorizzare nei concorsi pubblici l'esperienza professionale acquisita con
rapporto di lavoro flessibile, tenendo conto delle diverse fattispecie e della durata dei rapporti;
CONSIDERATO che:
dette disposizioni, di portata generale, avranno sicuramente un'incidenza marginale in tutte quelle
realtà, come, ad esempio, la Sicilia, dove la presenza dei lavoratori precari è elevata. Le stesse non
agevoleranno, nel medio periodo, lo svuotamento, neanche parziale, del bacino dei precari dovendosi
far ricorso per il reclutamento di personale a procedure concorsuali pubbliche con previsione della
sola riserva per i lavoratori di cui trattasi o valorizzazione nei concorsi pubblici, con apposito
punteggio, dell'esperienza professionale maturata dal medesimo personale, procedure, da attivarsi
nei limiti consentiti dagli attuali stringenti vincoli assunzionali e di contenimento della spesa, che
rendono, in atto, oltremodo difficoltoso garantire financo il turn over anche in considerazione di note
condizione finanziarie degli enti locali e delle Regioni;
applicando tali parametri, che sono ritenuti i soli aderenti ai princìpi costituzionali in quanto
impongono, comunque, il rispetto del principio di adeguato accesso dall'esterno, per favorire, ad
esempio, la stabilizzazione di soli 8 precari inquadrati nelle categorie C e D, ciascun ente dovrebbe
bandire un concorso per 20 posti di cui, 12 da assegnare all'esterno, con un costo a carico del
bilancio comunale di circa 400.000 euro e 8 agli interni (applicando la percentuale massima di
riserva del 40 %). E ci si sta riferendo, nell'esempio, a soli 8 precari, quando è noto che il numero dei
precari presenti in ciascun ente è di gran lunga superiore;
dovendo osservare tale inderogabile meccanismo di reclutamento, che consente solo una riserva di
posti, è possibile ipotizzare, in tempi di spending review, che solo pochissimi enti saranno nelle
condizioni di attivare procedure di stabilizzazione per il personale di cat. C' e D';
PRESO ATTO che :
ai già numerosi vincoli assunzionali il comma 401, dell'art. 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228
(legge di stabilità 2013), aggiunge un ulteriore vincolo che costituisce una pesante limitazione al
numero delle stabilizzazioni programmabili : solo il 50% della spesa per le assunzioni programmate
può essere destinato alle procedure concorsuali individuate dal comma citato che favoriscono le
stabilizzazioni;
non vi è traccia nella legge di stabilità 2013 del comma 12, dell'art. 17 del decreto-legge 1º luglio
2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102 che, come è noto,
prevedeva una procedura di stabilizzazione interamente riservata agli interni mediante la possibilità
di assunzione per le pubbliche amministrazioni, limitatamente alle qualifiche di cui all'art. 16 della
L. 28 febbraio 1987, n. 56 e successive modificazioni (per il cui accesso è richiesto la scuola
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dell'obbligo), del personale in possesso dei requisiti di anzianità previsti dalla stessa norma e
maturati nelle medesime qualifiche e nella stessa amministrazione. La norma, come è noto, ha avuto
vigenza fino al 31/12/2012;
invero, il differimento temporale della vigenza della disposizione di cui al comma 12 dell'art. 17,
avrebbe agevolato concretamente, specie negli enti locali sostenuti da contribuzione regionale, il
doveroso parziale svuotamento del bacino dei precari, ferma l'osservanza dei vincoli assunzionali e
delle disposizioni vigenti in materia di contenimento della spesa e avrebbe consentito agli enti stessi
di reclutare, con procedura selettiva interamente riservata, figure strettamente indispensabili per
l'espletamento dei servizi istituzionali;
le disposizioni introdotte dalla legge di stabilità 2013, anzi richiamate, costituiscono dall' 1/1/2013
l'ambito entro il quale è possibile definire un percorso di stabilizzazione del personale precario;
RITENUTO che:
l'impossibilità per moltissime amministrazioni di bandire concorsi pubblici per il reclutamento di
personale di categoria C o D, applicando il solo meccanismo consentito della riserva dei posti per
note condizioni finanziarie, impone, comunque, di trovare una soluzione aderente ai precetti
costituzionali che offra una opportunità di stabilizzazione al personale inquadrato in dette categorie
ulteriore rispetto alla più agevole possibilità di inquadramento in categorie inferiori, con procedure
interamente riservate agli interni che vanno necessariamente reintrodotte nel nostro ordinamento;
a tal fine, si ritiene vada ripresa una vecchia idea elaborata da Massimo Severo Giannini, ed
illustrata nel suo Rapporto sui principali problemi dell'amministrazione dello Stato' del 1979 che,
auspicava lo svolgimento di un concorso unico - il ragionamento era sviluppato, in particolare, con
riferimento alle amministrazioni statali, ma senza escludere la possibilità di applicarlo ad altre realtà
- per medesime qualifiche funzionali anche al fine di realizzare economie di spesa e che riteneva
che, anziché fornire vincitori' da immettere in un particolare ruolo, il concorso unico avrebbe dovuto
consegnare degli idonei', da collocare in apposita graduatoria di merito, dalla quale le varie
amministrazioni avrebbero potuto attingere in qualsiasi momento, mano a mano che si fossero
verificate vacanze nei rispettivi organici';
tale indicazione, va ricordato, fu fatta propria dal decreto legislativo n. 29 del 1993, nella sua
versione originaria, dove agli articoli 38 e 39 si disciplinavano, appunto, i concorsi unici' come
strumento ordinario di reclutamento, definendo le relative modalità di svolgimento; questa opzione,
però, è poi venuta meno con le successive modifiche normative che hanno condotto all'emanazione
del testo unico sul pubblico impiego approvato con il decreto legislativo n. 165 del 2001;
l'ipotesi, peraltro, è stata opportunamente ripresa dall''Intesa sul lavoro pubblico e sulla
riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche' firmata dal Governo e dai rappresentanti delle
autonomie regionali e locali con le principali organizzazioni sindacali in data 6 aprile 2007. In tale
intesa, le parti, dopo aver sancito che il concorso permane la modalità ordinaria di accesso per tutti i
livelli della p.a.', si riafferma il principio della programmazione delle assunzioni e si auspica il
ritorno al sistema dei concorsi unici, prevedendo, infatti, che verranno introdotti sistemi utili a
decongestionare i concorsi, definendo in modo rigoroso e puntuale i requisiti di partecipazione e
razionalizzando le procedure selettive e valutative, e sperimentando concorsi comuni alle diverse
amministrazioni;
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al fine di agevolare il percorso di stabilizzazione, con i dovuti accorgimenti, si ritiene necessario
reintrodurre nel nostro ordinamento i concorsi pubblici unici, da bandirsi da parte delle Regioni e da
espletare anche per ambiti provinciali, per categorie di inquadramento e profili professionali
equivalenti, finalizzati alla formazione di graduatorie di idonei, con valorizzazione, mediante
apposito punteggio, dell'esperienza professionale maturata dai precari, con obbligo per le stesse
Regioni ed i relativi enti territoriali di utilizzare le graduatorie per la copertura di posti vacanti e con
previsione di possibile convenzionamento, per l'utilizzo delle stesse graduatorie, da parte di
amministrazioni dello Stato per la copertura di posti nelle sedi ubicate nelle rispettive Regioni.
Tanto, al fine di agevolare, da un lato, lo svuotamento del bacino dei precari, dall'altro, di garantire
l'ingresso nella pubblica amministrazione anche a soggetti esterni;
EVIDENZIATA la necessità, per quanto possibile, di non vanificare l'impegno economico assunto
con l'investimento di ingenti risorse finanziarie pubbliche da parte della Regione e degli Enti locali,
protese alla formazione di specializzazioni che, altrimenti andrebbero disperse;
CONSIDERATO che la severa crisi economica in corso, le procedure di infrazione attivate nei
confronti del nostro Paese dalla Comunità europea in questa materia, non tollerano più situazioni
illegittime e proroghe sine die ma che il contesto nazionale impone, comunque, di ricercare idonee
soluzioni per la salvaguardia dei livelli occupazionali;
RITENUTO di dover condividere e far proprie le argomentazioni e soluzioni proposte con la
risoluzione n. 7/00009 annunciata in Commissione lavoro della Camera dei Deputati nella seduta del
16/05/2013;
impegna il Governo della Regione
1) a proporre al Governo nazionale, contrariamente dall'impostazione data dal precedente Governo
tecnico, che ha ritenuto di affrontare la questione dei precari della pubblica amministrazione
indistintamente a mezzo di un accordo quadro sul lavoro a termine, un cambio di strategia e un
diverso approccio, con espressa richiesta di affrontare la questione dei precari della pubblica
amministrazione tenuto conto dei diversi ambiti in cui gli stessi operano connotati da distinte
peculiarità e che rimandano a soluzioni necessariamente differenziate, non potendosi affrontare la
questione dei precari degli enti locali unitamente alla questione dei precari della scuola posto che i
presupposti normativi sono completamente diversi;
2) a sostenere presso il Governo nazionale, chiamato ad esprimere il proprio parere, la risoluzione
n. 7/00009 annunciata in Commissione Lavoro della Camera dei Deputati nella seduta del
16/05/2013 della quale si condividono argomentazioni e soluzioni proposte e, per l'effetto, ad
impegnare il Governo a promuovere la definizione, in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo
8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, di un pacchetto di misure volte a determinare il
progressivo superamento del precariato nelle regioni e negli enti locali, e che in particolare preveda:
a) in deroga a stringenti limiti assunzionali ma ad invarianza di saldi finanziari, la proroga dei
rapporti di lavoro a tempo determinato, per un periodo triennale, ritenuto sufficiente per realizzare
un percorso che favorisca la stabilizzazione dei rapporti a tempo determinato in essere ed evitare, in
questo modo, la paralisi, in moltissimi enti locali, di settori strategici la cui funzionalità è assicurata
da gran parte del personale a tempo determinato che ha già sostituito il personale a tempo
indeterminato nel frattempo andato in quiescenza;
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b) la stabilizzazione solo dei rapporti di lavoro strettamente necessari e/o funzionali al
perseguimento di obiettivi degli enti sulla base di dotazioni organiche rideterminate tenuto conto
delle esigenze di esercizio delle funzioni, dei servizi e dei compiti attribuiti agli enti, nel rispetto dei
principi di contenimento della spesa di personale;
c) l'agevolazione dello svuotamento del bacino dei precari, introducendo ed estendendo la
possibilità di partecipare alle selezioni interamente riservate agli interni, inquadrati in categorie per
le quali è richiesto il solo requisito della scuola dell'obbligo, anche al personale inquadrato in
categorie superiori non dirigenziali (presenti in numero consistente negli enti locali) a condizione,
qualora necessario in relazione al profilo, del possesso dei requisiti di qualificazione o
specializzazione richiesti per l'accesso dall'esterno dagli ordinamenti degli enti e, chiaramente, in
possesso dei requisiti di anzianità richiesti dalla normativa vigente;
d) l'introduzione di un'ulteriore aspettativa di occupazione a tempo indeterminato per i lavoratori
precari inquadrati nelle categorie C e D attraverso la previsione di concorsi pubblici unici banditi
dalla regione, anche per ambiti provinciali, finalizzati alla formazione di graduatorie di idonei, con
valorizzazione, mediante apposito punteggio, dell'esperienza professionale maturata, con obbligo per
le stesse regioni ed i relativi enti territoriali di utilizzo per la copertura di posti vacanti e con
previsione di possibile convenzionamento per l'utilizzo della graduatoria da parte di amministrazioni
dello Stato per la copertura di posti nelle sedi ubicate nelle rispettive regioni;
e) il consentire, in ogni momento, nell'ambito delle dotazioni organiche la mobilità dei singoli
dipendenti presso la stessa od altre amministrazioni anche di diverso comparto, nei casi di domanda
congiunta di compensazione con altri dipendenti di corrispondente profilo professionale, previo nulla
osta dell'amministrazione di provenienza e di quella di destinazione (cosiddetta mobilità
compensativa o interscambio);
f) la rimozione di alcuni significativi ostacoli al processo di stabilizzazione prescrivendo
l'inapplicabilità transitoria per gli enti locali che, nel triennio 2013/2015, attivano le procedure
finalizzate ad assunzioni a tempo indeterminato finalizzate a favorire la stabilizzazione dei rapporti:
1) del limite assunzionale, prescritto per gli enti soggetti al patto di stabilità interno, del 40 per
cento della spesa corrispondente alle cessazioni dell'anno precedente di cui all'articolo 76, comma 7,
primo periodo, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del
2008 e del limite prescritto, per gli enti non soggetti al patto, dal disposto di cui all'articolo 1, comma
562, secondo periodo, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (assunzioni nel limite delle cessazioni
intervenute nell'anno precedente);
2) del limite massimo complessivo del 50 per cento delle risorse finanziarie disponibili ai sensi
della normativa vigente in materia di assunzioni ovvero di contenimento della spesa di personale per
l'attivazione delle procedure di cui all'articolo 35, comma 3-bis, del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165 vincolo, quest'ultimo, che determina una pesante limitazione al numero delle possibili
stabilizzazioni;
3) del principio di adeguato accesso dall'esterno di cui all'articolo 35, comma 1, lettera a) del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per la sola copertura dei posti per il cui accesso è richiesto
il requisito della scuola dell'obbligo e nei soli casi in cui i soggetti titolari di un contratto a tempo
determinato provengono dal bacino dei lavoratori socialmente utili e sono stati assegnati ai progetti a
cura delle sezioni circoscrizionali per l'impiego e per il collocamento in agricoltura competenti
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secondo i criteri previsti per l'attuazione dell'articolo 16 della legge 28 febbraio 1987, n. 56 e
successive modificazioni ed integrazioni e nel rispetto dei principi di pari opportunità, così come
disposto dall'articolo 6 del decreto legislativo 1o dicembre 1997, n. 468 e, quindi, con la procedura
di cui alla lettera b) del comma 1, dell'articolo 35 del decreto legislativo n. 165 del 2001;
g) l'autorizzazione alla non computabilità dei contributi, nella misura prevista dalla legislazione
regionale vigente, trasferiti dalle regioni agli enti territoriali per la prosecuzione dei rapporti a tempo
determinato, al fine della preliminare attestazione di rispetto del limite strutturale di cui all'articolo
76, comma 7, primo periodo, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 (incidenza delle spese di personale inferiore al 50
per cento delle spese correnti) e del limite di cui all'articolo 1, commi 562, primo periodo, della
legge 27 dicembre 2006, n. 296 (spesa del personale non superiore al corrispondente ammontare
dell'anno 2008), e, tanto, per agevolare l'avvio del percorso di stabilizzazione e a computare, invece,
integralmente, le sole spese per assunzioni a tempo indeterminato programmate al lordo di eventuali
contributi regionali al fine del rispetto delle disposizioni normative anzi richiamate, garantendo, in
tal modo, e soprattutto, nel periodo in cui verrà a cessare l'erogazione da parte della regione del
contributo finalizzato a favorire la stabilizzazione, il rispetto da parte dell'ente locale procedente del
già significativo limite strutturale, salva l'applicazione del 'piano di rientro' di cui alla l.r. 24/2010;
h) l'abrogazione del disposto di cui all'articolo 16, comma 8, del decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95,
convertito nella legge 7 agosto 2012 n. 135;
i) il ribadire la centralità del lavoro a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione». (127)
MAGGIO - GUCCIARDI - CIRONE - MILAZZO A.