La Conferenza di Wannsee e il genocidio degli Ebrei europei

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La Conferenza di Wannsee e il genocidio degli Ebrei europei
Villa della Conferenza di Wannsee
Casa-Museo e Centro Didattico
La Conferenza di Wannsee e il
genocidio degli Ebrei europei
Villa della Conferenza di Wannsee - Casa-Museo e Centro Didattico
Am Großen Wannsee 56–58, D-14109 Berlin
Tel.:
0049-30 80 50 01 - 0
Fax:
0040-30 80 50 01 - 27
eMail:
[email protected]
Internet: http://www.ghwk.de
Orario d’apertura: Ë
Tutti i giorni 10.00 – 18.00
(esclusi festivi)
Medioteca: dal lunedì al venerdì 10.00 – 18.00
Ingresso libero - Gruppi solo su prenotazione
© Villa della Conferenza di Wannsee, 2010
„Erinnern für die Zukunft – Trägerverein des Hauses
der Wannsee-Konferenz e.V.“
(Vereinsregister Berlin, VR 10493 Nz).
Conto:
Deutsche Bundesbank Berlin, Konto 1000 7345, IBAN
DE15100000000010007345 –
BIC: MARKDEF1100
Collegamenti:
RegionalExpress (Deutsche Bahn), S 1 oppure S 7 fino alla stazione di Wannsee; poi Bus 114 fino alla
fermata „Haus der Wannsee-Konferenz“
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Sommario
Il luogo storico
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Storia della villa
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La mostra permanente
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Autorizzazione del 31 luglio 1941 di Göring per il capo della Polizia di
sicurezza e del SD, Gruppenführer della SS Heydrich, a preparare una
"soluzione globale della questione ebraica"
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Lettera del 29 novembre 1941 di Heydrich al Gruppenführer della SS
Hofmann, capo dell'Ufficio centrale della SS per la razza e la
colonizzazione, con l'invito al "reciproco scambio d'idee" (conferenza
del Wannsee) per la data, originariamente prevista, del 9 dicembre
1941
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I partecipanti alla conferenza
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Verbale della riunione di Wannsee il 20/1/1942
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Circolare di Heydrich riguardante l’avvio della “Soluzione finale della
questione ebraica” del 25 gennaio 1942
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Lettera di accompagnamento di Heydrich all’invio del Portocollo del
verbale della Conferenza, indirizzata a
Luther il 26 febbraio 1942
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La Conferenza di Wannsee
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Il presente del passato
- Testimonianze - l’esposizione permanente (Sala 15)
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Foglio informativo per giornate di studio per gruppi italiani
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Il luogo storico
Storia della villa
L’odierno memoriale ha sede nella villa di un
1914/15
industriale del 1915, che tra il 1941 e il 1945
fu
utilizzata
dalle
SS
come
centro
per
fabbricante Ernst Marlier
1921
conferenze. Qui il 20 gennaio 1942, 15 alti
rappresentanti delle SS, del partito NSDAP e
di
diversi
ministeri
cooperazione
deportazione
per
e
lo
pianificarono
l’attuazione
sterminio
degli
costruzione della dimora del
Vendita della villa all’industriale
Friedrich Minoux
1940
la
Acquisto da parte della
fondazione Nordhav delle SS e
della
risistemazione in casa per ospiti
Ebrei
del servizio di sicurezza delle SS
europei.
1942
I rappresentanti delle SS riferirono ai segretari
di stato presenti, in relazione alle azioni di
20 gennaio, Conferenza di
Wannsee
1943
sterminio giá eseguite dall’agosto 1941 da
vendita al servizio di sicurezza
del Reich (RSHA)
parte dei gruppi d’azione nell’Unione Sovietica
1945/46
Utilizzo da parte degli Alleati
e in relazione ai metodi di assassinio.
1947-51
Istituto di formazione August-
Quella che oggi viene definita la „Conferenza
di Wannsee“, fu diretta da Reinhard Heydrich,
Bebel (Heimvolkshochschule)
1952-88
il capo del servizio di sicurezza del Reich
(RSHA). Adolf Eichmann, il suo esperto sulle
Internato del quartiere BerlinNeukölln
1965-72
Il tentativo dello storico Joseph
deportazioni redasse il protocollo che nel 1947
Wulf di creare un centro di
fu ritrovato negli atti del Ministero degli Esteri.
documentazione nella villa
Esso documenta con spaventosa chiarezza il
fallisce
progetto di sterminio di tutti gli Ebrei europei e
1992
Apertura del memoriale e centro
l’ attiva partecipazione dell’ amministrazione
di formazione in occasione del
statale al genocidio ebraico.
cinquantesimo anniversario della
Conferenza di Wannsee
2006
Apertura della nuova mostra
permanente
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La mostra permanente
Nelle stanze poste al pianterreno della Villa, la
mostra permanente „La conferenza di Wannsee
e il genocidio degli Ebrei europei“ in tedesco e
inglese, tratta il primo periodo storico della
persecuzione degli Ebrei, il loro isolamento, la
privazione dei diritti e il loro esilio tra il 1933 e il
1939 e inoltre la deportazione, la ghettizzazione
e lo sterminio degli Ebrei europei durante la
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Seconda Guerra Mondiale nelle zone sotto il
dominio tedesco. Punto centrale della mostra è
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la conferenza del 20 gennaio 1942, che ebbe
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luogo in quella che era all’epoca la sala da
pranzo.
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Brevi testi introducono i diversi temi. Gli
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avvenimenti sono documentati dagli atti dei
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colpevoli, dalle testimonianze delle vittime,
attraverso foto, film e documenti audio.
Il catalogo della mostra è acquistabile presso la
Villa.
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Introduzione alla mostra
Razzismo e odio per gli Ebrei
Integrazione e antisemitismo nella
Repubblica di Weimar
Politica razzista e persecuzione
ebraica in Germania tra il 1933
e il 1939
Guerra e genocidio nell’europa
orientale e sudorientale
Possibilità di azione durante
l’occupazione nazista
Il percorso verso il genocidio degli
Ebrei europei
Le autorità partecipanti alla
conferenza
La Conferenza di Wannsee
I partecipanti alla conferenza e il
Protocollo dopo il 1945
Le deportazioni
I ghetti
Campi di concentramento e
sterminio
Lavoro forzato e morte nei campi
Il presente e il passato
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Autorizzazione del 31 luglio 1941 di Göring per il capo della Polizia di sicurezza e
del SD, Gruppenführer della SS Heydrich, a preparare una "soluzione globale della
questione ebraica"
Der Reichsmarschall des Großdeutschen
Reiches
Beauftragter für den Vierjahresplan
Vorsitzender
Berlino, del 31 luglio 1941
des Ministerrates für die Reichsverteidigung
Per il
Capo della Polizia di sicurezza e del SD
SS-Gruppenführer Heydrich
Berlino
A integrazione delle disposizioni dell'ordinanza del 24 gennaio 1939, nella
quale La si incaricava di avviare la questione ebraica, mediante emigrazione o
evacuazione, alla soluzione più favorevole in relazione alle circostanze, con la
presente Le assegno l'incarico di predisporre tutte le necessarie misure per
preparare dal punto di vista organizzativo, pratico e materiale una soluzione
globale della questione ebraica nell'area dell'Europa sotto influenza tedesca.
Tutte le altre istanzi centrali devono cooperare allo scopo.
Inoltre, La incarico di rimettermi al più presto un piano complessivo dei
provvedimenti da adottare riguardo all'organizzazione, l'attuazione e i mezzi
materiali necessari per realizzare la desiderata soluzione finale della
questione ebraica.
[firma autografa] Göring
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Lettera del 29 novembre 1941 di Heydrich al Gruppenführer della SS Hofmann,
capo dell'Ufficio centrale della SS per la razza e degli insediamenti, con l'invito al
"reciproco scambio d'idee" (conferenza del Wannsee) per la data, originariamente
prevista, del 9 dicembre 1941
Il Capo della Polizia di Sicurezza
e del SD
IV B 4 - 3076/41g (1180)
Berlino, 29 novembre 1941
Al
Gruppenführer SS Hofmann
Ufficio centrale della razza e degli insediamenti
Berlin.
[Lieber] Hofmann !
Il 31 luglio 1941 il maresciallo del Reich mi ha incaricato di predisporre,
con la partecipazione delle altre instanza centrali interessate, tutte le
necessarie misure per preparare dal punto di vista organizzativo, pratico e materiale una
soluzione globale della questione ebraica in Europa e di rimettergli al più presto un piano
complessivo a questo riguardo. Allego alla presente fotocopia di quell'incarico.
Tenuto conto della straordinaria importanza che deve essere accordata
a tali questione,
e affinché tutti i servizi centralizzati, implicati nel lavoro che rimane de compiere in
relazione alla soluzione finale, giungano a un punto di vista comune, suggerisco che i
problemi siano fatti oggetto di un reciproco scambio d'idee, tanto più che, dal
15 ottobre 1941, gli ebrei vengono evacuati dal territorio del Reich e dal Protettorato
de Boemia e Moravia verso Est con trasporti continui.
Pertanto, La invito a partecipare a un incontro del genere, cui seguirà la
colazione, il 9 dicembre 1941, alle ore 12.00, nella sede del Comitato
internazionale della Polizia giudiziaria a Berlino, Am Grossen Wannsee nn. 56-58.
Lettere analoghe a questa sono state da me indirizzate al governatore generale
dottor Frank, al Gauleiter dottor Meyer, ai segretari di Stato Stuckart, dottor
Schlegelberger, Gutterer e Neumann, nonché al dottor Leibbrandt, capo di un Ufficio
del Reich, al sottosegretario di Stato Luther, all'Obergruppenführer della SS Krueger,
al Gruppenführer della SS Greifelt, all'Oberführer della SS Klopfer e al direttore
generale di ministero Kritzinger.
[...] [firma autografa] Heydrich
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I partecipanti alla conferenza
dott. Josef Bühler
(1904 - 1948)
Adolf Eichmann
(1906 - 1962)
Segretario di Stato del
Gabinetto del
Governatorato generale
di Cracovia
Ufficio per la Sicurezza
del Reich
Capo del reparto IV B 4
Bühler, dal giugno del 1941 sostituto permanente del Governatore generale Frank, era in
quanto tale responsabile per tutti i crimini contro
la popolazione polacca e lo sterminio di massa
degli ebrei polacchi. Alla conferenza di
Wannsee fece pressione affinché Heydrich
desse l´ordine di cominciare la “Soluzione
Finale“ nel Governatorato generale, dove lui
non prevedeva alcun „problema“ di trasporti.
Inoltre, Bühler espresse il desiderio di “risolvere
la questione ebraica in questi territori il più
velocemente possibile“. Nel 1942 prese parte
alla preparazione degli insediamenti tedeschi di
Lublino e alla deportazione di polacchi in
Germania per i lavori forzati.
Nato a Waldsee (Württemberg), figlio di un
fornaio in una famiglia cattolica, frequentò il
liceo, compí studi universitari di Diritto, nel 1932
diviene Dottore ricercatore in Legge. Nell’aprile
1933 entra nella NSDAP. Capo-procuratore
dirige l’ufficio del ministro senza portafoglio del
Reich, Hans Frank. Nel dicembre del 1939 è
capoufficio presso il Governatore generale a
Cracovia, presso il quale nel marzo 1940
diviene segretario di Stato. Nel gennaio 1945
fugge da Cracovia. Nell’aprile 1946 è testimone
della difesa di Hans Frank davanti al tribunale
militare internazionale al processo di
Norimberga, viene quindi estradato in Polonia.
Nel luglio 1948 viene condannato a morte e
giustiziato a Cracovia.
In qualitá di organizzatore delle deportazioni,
Eichmann ricoprì un ruolo centrale nel processo di
sterminio degli ebrei europei. Dall’ottobre del 1934
impegnato nel servizio di sicurezza, sede centrale
di Berlino presso il reparto II/112 („ebraismo“), si
occupò dell’espulsione degli ebrei dalla
Germania.Dopo l’annessione dell’Austria e
l’irruzione tedesca in Boemia e Moravia Eichmann
diresse (nel 1938/39) l’ “Ufficio centrale per
l’emigrazione ebraica“ a Vienna e Praga.
Nell’ottobre 1939 prese parte alla progettazione di
una „Riserva ebraica“ a Nisko sul San (Polonia).
Dal dicembre del 1939 fu responsabile nella
RSHA, IV D 4 (emigrazione e evacuazione), nel
marzo del 1941 divenne capo del reparto IV B 4
(„affari ebraici e evacuazione“). Eichmann redasse
il protocollo finale della conferenza di Wannsee.
Dall’ottobre 1941 al 1944 il suo ufficio coordinò i
traporti e stabilì il numero degli ebrei che da
deportare. Dal marzo 1944, quale capo del
„Comando speciale Eichmann“ a Budapest, fu
responsabile per la deportazione di oltre 437.000
ebrei a Auschwitz e in altri campi di concentramento e sterminio.
Nato a Solingen, figlio di un libraio. Frequentó la
scuola superiore. Interrotti gli studi di ingegneria,
concluse un apprendistato da commerciante, dal
1925 al 1933 venditore e agente di viaggi a
Vienna. Nell’aprile del 1932 entra nella NSDAP e
nelle SS, nell’agosto 1933 si trasferisce in
Germania. Dal 1934 fino al 1939 nello SD, poi fino
al 1945 nell’Ufficio supremo per la sicurezza del
Reich. All’inizio del maggio 1945 si traveste da
caporale dell’aviazione, viene catturato e fugge
immediatamente. Sotto falso nome è operaio
forestale a Celle. Nel 1950 fugge attraverso
l’Austria in Italia e poi in Argentina, dove vive col
nome di Ricardo Klement a Buenos Aires. Nel
maggio del 1960 viene sequestrato dai servizi
segreti israeliani. Nel dicembre del 1961 viene
condannato a morte a Gerusalemme e giustiziato
nel 1962.
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dott. Roland Freisler
(1893 - 1945)
Reinhard Heydrich
(1904 - 1942)
Ministero della Giustizia
del Reich
Segretario di stato
Capo dell’ufficio per la
Sicurezza del Reich e
del SD
Capo in carica del
Protettorato di Boemia
e Moldavia
Freisler rappresentava alla conferenza di
Wannsee quel ministero, che a partire dalle
leggi di Norimberga del 1935 aveva condotto la
persecuzione giuridica degli ebrei tedeschi e
portato avanti la sistematica privazione dei diritti
delle vittime ebraiche. Freisler era considerato il
„garante del modo di pensare del nazionalsocialismo“. Nell’agosto del 1942 venne
nominato presidente del tribunale del popolo. In
questa posizione lui e gli altri componenti
dell’assemblea comminarono migliaia di
condanne a morte agli oppositori politici.
Nato a Celle, figlio di un ingegnere, in una
famiglia protestante, frequentò il liceo ad
Aachen dove nel 1912 si diploma. Studi
universitari di diritto all’università di Kiel, nel
1914 presta servizio militare quale portabandiera, poi sottotente, dall'ottobre del 1915 al
1920 prigioniero di guerra in Russia; proseguimento degli studi a Jena. Nel 1922 diviene
dottore ricercatore in Legge, dal 1924 avvocato
a Kassel e consigliere comunale del blocco
social-nazionalista. Nel luglio del 1925 entra
nella NSDAP. Nel 1932 deputato nel
parlamento prussiano, poi nominato direttore
ministeriale del Ministero di Giustizia prussiano,
dal giugno 1933 segretario di stato, membro del
consiglio di stato prussiano, dall’ottobre 1933
membro dell’accademia per il diritto tedesco e
capo del dipartimento penale. Nell’aprile 1935
segretario di stato nel Ministero di Giustizia
riunito (della Prussia e del Reich), preposto tra
l’altro alle questioni del personale, legislazione
penale e all’esecutivo. Ucciso durante un
attacco aereo a Berlino il 3 febbraio 1945.
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Heydrich è stato dal 1938, una figura chiave della
deportazione e dello stermino degli ebrei in
Europa. Dall’annessione dell’Austria si era distinto
nello SD nell’organizzazione dell’espulsione
forzata. A seguito del pogrom del Novembre del
1938 fu responsabile dell’internamento nei campi
di concentramento di 26.000 ebrei in Germania.
All’ inizio della seconda Guerra Mondiale il
1.9.1939, ordinò la ghettizzazione degli ebrei e l’
istituzione dei consigli degli anziani in tutte le
comunità ebraiche in Polonia. Dopo l’aggressione
contro l’Unione Sovietica comandò alle Einsatzgruppen di uccidere i funzionari comunisti e gli
ebrei abili alle armi. Sotto le sue direttive le
Einsatzgruppen passarono presto allo sterminio
sistematico dell’intero popolo ebraico nei territori
sovietici occupati. Autorizzato da una delega
firmata da Göring del 31/7/1941 all’esecuzione
della „soluzione finale della questione ebraica“
Heydrich pianificò lo stermino di 11 milioni di ebrei
europei.
Nato a Halle (Saale), figlio di un compositore e
direttore di conservatorio. Frequenta un liceo
cattolico, nel 1920 combatte nei Freikorps. Nel
1922 entra nella marina del Reich, come tenente
colonnello di marina nel 1931 viene espulso con
disonore a causa di una promessa di matrimonio
non mantenuta. Nel 1931 entra nella NSDAP e
nelle SS. Nel luglio 1932 viene incaricato da
Himmler di costituire e guidare il Servizio di
Sicurezza (SD). Nell’aprile 1933, guida la polizia
politica bavarese, nell’aprile 1934 è capo
dell’ufficio di polizia di stato segreta di Berlino. Nel
giugno 1936 capo della polizia di sicurezza, nel
settembre 1939 capo dell’ufficio per la sicurezza
del Reich (RSHA). Il 27 maggio del 1942 è vittima
di un attentato della Resistenza Ceca a Praga che
lo conduce alla morte il 4 giugno 1942.
Otto Hofmann
(1896 - 1982)
dott. Gerhard Klopfer
(1905 - 1987)
Capo dell’´ufficio
superiore delle SS
per la razza e gli
insediamenti
Cancelleria del partito
della NSDAP
Direttore ministeriale
Come capo dell’ufficio superiore, Hofmann
assunse dal 1940 al 1943 un ruolo guida nella
politica criminale di germanizzazione dei territori
della Polonia e dell’Unione Sovietica. Era il
responsabile del „controllo razziale“ in
conseguenza del quale, diversi gruppi etnici
furono cacciati dalle loro terre e sostituiti da
tedeschi di diverse regioni, della deportazione di
bambini polacchi in Germania e della „Cura
della stirpe“ delle SS. Alla conferenza di
Wannsee, Hofmann propose la „sterilizzazione“
dei figli di unioni miste.
Nato a Innsbruck, figlio di un commerciante.
Dopo la scuola elementare frequenta il liceo,
nell’agosto del 1914 si arruola volontario, nel
marzo del 1917 è sottotenente. Nel giugno del
1917 è fatto prigioniero dai russi, fugge in
Germania dove diviene pilota. Nel 1919
congedato, dal 1920 al 1925 si occupa del
commercio di vini, poi fa il rappresentante di vini
in proprio. Nell’aprile del 1923 entra nella
NSDAP, nell’aprile del 1931 nelle SS, dal 1933
è capo delle SS. Nell’aprile del 1943 capo del
comando superiore delle SS nel Sud- Ovest e
capo della polizia e delle SS nel Württemberg,
Baden e Alsazia. Comandante dei prigionieri di
guerra nel distretto V (Sud-Est). Nel processo
contro l’ufficio supremo per la razza e gli
insediamenti nel marzo del 1948, con l’accusa
di crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra
é condannato a 25 anni, nel 1954 ottiene una
grazia e viene rilasciato dal penitenziario di
Landsberg. Poi impiegato nel commercio in
Württemberg, muore nel 1982.
Il ruolo di Klopfer nel processo della „Soluzione
Finale“ si evince dalla posizione centrale della
cancelleria del partito nel sistema di dominio del
nazionalsocialismo. Klopfer apparteneva a quella
parte della burocrazia del regime nazista influente
e maggiormente informata su tutto. Come capo
del dipartimento III nella cancelleria del partito e
sostituto di Martin Bormann era preposto alla
„questioni razziali e nazionali“, politica economica
e alla cooperazione con la RSHA sulle questioni
fondamentali della politica di occupazione.Nel
novembre 1942, fu tra i responsabili quale
segretario di stato, delle limitazioni ulteriori dei
diritti degli ebrei “in matrimoni misti“.
Nasce a Schreiberdorf (Slesia) figlio di un
agricoltore. Liceo, diploma nel 1923, studi
universitari di legge e economia a Jena e Breslau.
Nel 1927 diviene dottore ricercatore in legge. Nel
1931 è giudice a Düsseldorf. Nell’aprile del 1933
entra nella NSDAP e nelle SA. Alla fine del 1933 é
consigliere nel ministero dell’agricoltura prussiano,
nel 1934 nella Gestapo. Nell’aprile del 1935 entra
nello stato maggiore del „sostituto“ del Führer,
Rudolf Hess. Nel 1935 entra nelle SS, dove é
capoufficio. Nel 1938 in qualitá di consigliere
ministeriale si occupa della espropriazione delle
imprese ebraiche. Nell’aprile del 1945 fugge da
Berlino, in seguito é imprigionato. Rilasciato nel
1949 dal tribunale di Norimberga per “crimini
minori”. Nel 1952 referente del fisco, nel 1956 è
avvocato a Ulm. Per una inchiesta preliminare del
Pubblico Ministero di Ulm per la partecipazione
alla conferenza di Wannsee viene imprigionato nel
1962, dove muore nel 1987.
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Wilhelm Kritzinger
(1890 - 1947)
dott. Rudolf Lange
(1910 – 1945)
Cancelleria del Reich
Direttore ministeriale
Comandante della polizia
di sicurezza e dello
SD (KdS)
Kritzinger era dopo il capo della cancelleria
del Reich, Lammers, il secondo uomo in
questa posizione. Perciò era a conoscenza di
tutti i provvedimenti antiebraici e si era
occupato in maniera approfondita dei
problemi ebraici all’interno della cancelleria.
Prese parte nell’anno 1939/40 alla
preparazione dei decreti contro i „parassiti
della razza“ e al decreto numero 11 del
codice civile del Reich, che gettava le basi per
l’incasso delle proprietá degli ebrei tedeschi
prima della loro deportazione. Come
segretario di stato si occupò dal 1942 al 1943
della preparazione dei decreti per la
limitazione dei diritti per gli ebrei. Durante
l´interrogatorio dopo il 1945, Kritzinger
confessa la sua partecipazione alla
conferenza di Wannsee, della quale ammise il
carattere criminale.
Figlio di un parroco a Grünfier (Netzekreis).
Frequenta il liceo, ottiene la maturità nel
1908, poi studi universitari di diritto, dal 1914
al 1918 é al fronte, nell’ultimo periodo tenente
della riserva. 1920/21 pratica presso uno
studio legale e nel 1921 esame per
funzionario statale, poi assistente al ministero
di Giustizia. Nel 1925/26 è presso il tribunale
del ministero del commercio prussiano. Nel
1926 è di nuovo al ministero di giustizia. Il
1/1/1938 entra nella NSDAP. Nel febbraio del
1938 passa alla cancelleria del Reich quale
capo del dipartimento B con funzioni di
direttore ministeriale, all’inizio del 1942 è
sotto-segretario di stato e alla fine dell’anno
segretario di stato. Nell’aprile del 1945 fugge
da Berlino, nel maggio del 1945 è segretario
di stato nel governo di Dönitz nel Flensburg,
poi imprigionato a Bruchsal. Nell’aprile del
1946 rilasciato, nel dicembre nuovamente
imprigionato. Rilasciato per malattia, muore
nel 1947.
12
Lange era appartenuto per anni agli uffici della
Gestapo di medio livello, che garantivano l’attuarsi
dell’apparato del terrore. Anche Lange entró in
azione quando, sotto il comando di Heydrich,
vennero create con lo scopo di sterminare gli ebrei
dell’Unione Sovietica, le Einsatzgruppen della
polizia di sicurezza e dello SD. Come capo dello
stato maggiore dell’ Einsatzgruppe A, che si
muoveva alle spalle della Wehrmacht nel Baltico,
guidò temporaneamente l’Einsatzkommando 2,
che stermino’ fino al dicembre del 1941 circa
60.000 ebrei lettoni, o deportati in Lettonia. Lange
stesso guidó le operazioni di sterminio nella
periferia di Riga. Alla conferenza di Wannsee era
l’ “esperto“ pratico delle esecuzioni di massa.
Nasce a Weisswasser figlio di un ispettore
ferroviario. Studia legge, nel 1933 entra nella
Gestapo di Halle, consegue la laurea in legge a
Jena, nel 1936 é nella polizia segreta di Berlino,
nel 1937 entra nel NSDAP e nelle SS. Nel 1938
lavora presso la Gestapo di Vienna, nel 1939 di
Stoccarda. Nel 1940 é a capo della Gestapo di
Weimar e Erfurt, nel settembre del 1940 é
sostituto del capo della Gestapo di Berlino. Nel
dicembre del 1941 comandante della polizia di
scurezza e dello SD in Lettonia, dal 1945 ha il
comando della polizia di sicurezza e dello SD nel
“Warthegau“, nel febbraio del 1945 si suicida a
Poznan (Polonia).
dott. Georg
Leibbrandt
(1899 - 1982)
Ministero per i territori
occupati dell’Est
Direttore ministeriale
Dal 1941 al 1943 i dipartimenti Politica
generale, Ucraina, Estonia, Caucaso, Russia e
quelli di Stampa e Cultura dipesero da
Leibbrandt. Con questa carica egli era in
grandissima misura implicato nel genocidio. Già
nell’ ottobre 1941, Leibbrandt prese parte a un
colloquio con Heydrich, nel quale si
confrontarono sul programma di sterminio di
tutti gli ebrei. Due giorni dopo la conferenza di
Wannsee invitó a un colloquio di servizio sulla
definizione del concetto di “ebreo“ nei territori
dell’Est.
Nato a Hoffnungsthal presso Odessa, frequenta
il liceo a Dorpat e Odessa. Fugge a Berlino, dal
1920 studi universitari di teologia, filosofia ed
economia politica a Tubinga e Lipsia,
intraprende viaggi di studio a Parigi, Londra,
nell’URSS e negli USA. Nel 1927 diviene
dottore ricercatore in filosofia. Nel 1933 entra
nella NSDAP. Nell’ufficio per la politica estera
della NSDAP é responsabile del dipartimento
per l’Est. In seguito è responsabile della
propaganda antisovietica e anticomunista. Nel
1938 é membro del tribunale del popolo, nel
luglio 1941 direttore del dipartimento I (politica)
nel ministero per i territori occupati dell’Est.
Nell’estate del 1943 viene assegnato alla
marina di guerra. Nel 1945 é imprigionato, nel
1949 rilasciato, nel gennaio del 1950 viene
indagato dal tribunale di Norimberga-Fürth,
nuovamente rilasciato nell’agosto del 1950.
Senza ulteriori procedimenti penali muore nel
1982.
Martin Luther
(1895 - 1945)
Ministero degli esteri
Sottosegretario
Luther era dal 1940 al 1943 quale capo del
dipartimento D (Germania) responsabile per la
collaborazione con Himmler e con l’Ufficio
supremo per la sicurezza del Reich e per il
Reparto D III („ questione ebraica, politica
razziale; informazioni alla rappresentanza estera
sugli avvenimenti importanti di politica interna“).
Attraverso il suo intenso lavoro con l’ufficio
supremo per la sicurezza del Reich, e in
particolare con l’ufficio di Adolf Eichmann, Luther
rese il dipartimento D una delle „autorità“ implicate
nella „Soluzione Finale“. In conseguenza di ciò, il
contributo del ministero degli Esteri al genocidio
consisté prima di tutto, nell’assicurare e preparare
diplomaticamente le deportazioni dagli stati
occupati e amici. Alla conferenza di Wannsee
Luther consiglió, in considerazione del piccolo
numero di ebrei presenti e delle scarse difficoltà
che sarebbero sorte, di mettere in secondo piano
le regioni del Nord e di concentrarsi sul Sudest e
sull’Ovest dell’Europa.
Nato a Berlino, non consegue il diploma di
maturità, nel 1914 è volontario in guerra, nel 1918
sottotenente, successivamente imprenditore di
traslochi. Nel marzo 1932 entra nella NSDAP, nel
1933/34 è a capo della consulenza economica a
Berlino, nel 1936 capo della consulenza del partito
presso l’incaricato per le questioni estere Joachim
von Ribbentrop. Dopo la nomina di questi a
ministro degli Esteri, divenne capo del reparto
speciale della NSDAP nel ministero. Nel 1941 è
direttore ministeriale con la nomina a Sottosegretario di stato. A causa del tentativo di
rovesciare Ribbentrop viene licenziato il
16 febbraio del 1943 e internato nel lager di
Sachsenhausen quale „prigioniero privilegiato“.
Liberato dalla Armata Rossa, Lutero muore un
mese dopo a Berlino.
13
dott. Alfred Meyer
(1891 - 1945)
Heinrich Müller
(1900 - ? )
Ministero per i territori
occupati dell’´Est
Segretario di stato
Ufficio superiore per la
Sicurezza del Reich
Capo dell’´ufficio IV
Come sostituto del ministro Alfred Rosenberg,
Meyer fu responsabile dall’estate del 1941 al
novembre del 1942 dei tre dipartimenti Politica,
Amministrazione e Economia. Come tale, prese
parte allo sfruttamento e al saccheggio dei
territori sovietici occupati e alla repressione e
allo sterminio degli abitanti, in particolare della
popolazione ebraica. Venne invitato alla
conferenza di Wannsee, perché nei territori
dipendenti dal suo ministero era già iniziato lo
sterminio degli da parte delle Einsatzgruppen. A
Wannsee, Meyer richiese che certi „lavori
preparatori“ fossero attuati in luogo, senza
disturbare la popolazione. Nel luglio 1942
propose di adottare nei territori sovietici i
provvedimenti antiebraici anche nei confronti dei
„figli di unioni miste“.
Come capo della polizia segreta di Stato
(Gestapo) Müller era coinvolto a livelli dirigenziali
in tutti i crimini pianificati e organizzati dal RSHA,
in particolare il genocidio degli ebrei europei. Dai
primi di settembre del 1939, autorizzó il
„Trattamento speciale“(assassinio) degli oppositori
politici. Da lui dipendeva anche il reparto
comandato da Eichmann , il cosiddetto
„Judenreferat“. Nel genocidio degli ebrei
nell’Unione Sovietica era coinvolto in tutti i
particolari. Müller formulava su incarico di
Heydrich gli ordini per le Einsatzgruppen ed era
preposto alla redazione delle „notizie degli
avvenumenti“, nelle quali riassumeva i rapporti
delle Einsatzgruppen. Müller fu in assoluto uno dei
più potenti colpevoli ”da scrivania” del regime
nazista.
Nato in una famiglia evangelica di Göttingen,
figlio di un assessore del governo e dell’edilizia,
si diploma nel 1911 al liceo di Soest, nel 1912 è
porta-bandiera, nel 1914 é capo di compagnia
poi di battaglione. Nel 1917 prigioniero di guerra
dei francesi, nel 1920 rilasciato in quanto
ufficiale. Studi universitari di Diritto, scienze
statali ed economia nazionale, nel 1922 ottiene
il titolo di dottore, dal 1923 al 1930 é consigliere
legale alla miniera di Gelsenkirchen. Nel 1928
entra della NSDAP come capo-gruppo locale,
nel 1929/30 capo del distretto Emscher-Lippe.
Nel settembre del 1930 é membro del
parlamento, nel 1931 Gauleiter della NSDAP
nella Vestfalia settentrionale. Nel maggio 1933
governatore di Lippe e Schaumburg-Lippe, nel
1936 presidente del parla-mento provinciale del
Lippe. Nel 1938 presidente della Vestfalia e
capo delle SA. Dal novembre del 1942, commissario della Difesa del Reich della Vestfalia
settentrionale. Suicida nel maggio del 1945.
Nato a Monaco in una famiglia cattolica figlio di un
funzionario in una gendarmeria. Frequenta la
scuola elementare e media, apprende
l’assemblaggio aereo, nel 1917 è volontario in
guerra, nel 1919 congedato come sottufficiale.
Poi impiegato nella direzione della polizia di
Monaco. Nel 1929 segretario della polizia politica
di Monaco, in servizio nella lotta alle organizzazioni comuniste. Nel 1934 entra nelle SS,
viene trasferito all’ufficio della polizia segreta di
Berlino. Nel 1936 vice-capo dell’ufficio della polizia
politica nell’ufficio superiore della polizia di
Sicurezza, alla fine del 1938 aderisce alla NSDAP.
Nel 1939 capo dell’ufficio centrale per
l’immigrazione ebraica, dall’ottobre 1939 capo
dell’ufficio IV della RSHA in qualità di capo di
gruppo delle SS e sottotenente generale della
polizia. Dal Maggio del 1945 scomparso.
14
Erich Neumann
(1892 - 1948)
Ufficio per il piano
quadriennale
Segretario di stato
Già dal novembre del 1938 Neumann aveva
preso parte agli incontri con Göring sul tema
della “arianizzazione dell’economia” e della
marcatura e isolamento degli ebrei. Alla
conferenza di Wannsee egli rappresentava il
ministero per l’Economia, per il Lavoro, la
Finanza, l’Alimentazione e il Traffico, per
l’Armamento e le Munizioni. Come segretario di
stato di Göring, Neumann si occupò degli
interessi delle autoritá dell’economia di guerra e
richiese che i lavoratori ebrei impegnati
nell’industria bellica non fossero immediatamente deportati.
Nato a Forst (Niederlausitz) in una famiglia
protestante, figlio di un proprietario di fabbrica,
frequenta il liceo, si diploma, studia legge ed
economia politica alle università di Friburgo,
Lipsia e Halle. Dal 1914 al 1917 servizio di
guerra, nell’ultimo periodo diviene tenente. Nel
1920 assessore nel ministero degli Interni di
Prussia, poi all’ufficio del consiglio provinciale di
Essen. Nel 1923 consigliere di governo nel
ministero del Commercio prussiano. Dal 1927 al
1928 è presidente del distretto a Freystadt
(Niederschlesien), poi in qualitá di presidente
ministeriale di nuovo nel ministero del
Commercio. Nel settembre del 1932 è direttore
ministeriale nel ministero di Stato Prusssiano,
preposto alle riforme. Nel maggio del 1933 entra
nella NSDAP, nell’ agosto 1934 nelle SS. Alla
fine del 1935 lavora al ministero di stato
prussiano, nell’ottobre del 1936 nell’ ufficio del
responsabile per il piano quadriennale,
Hermann Göring. Dall’ estate del 1938
segretario di stato, dal 1941 vicepresidente del
consiglio di sorveglianza della Spa petrolifera
Kontinentalen Erdöl, incaricato dello
sfruttamento dei giacimenti nei territori occupati
dell’Unione Sovietica. Dall’agosto del 1942
direttore generale della GmbH Deutsche
Kalisyndikat. Arrestato dal 1945 viene rilasciato
nel 1948 per malattia, a causa della quale
muore poco tempo dopo.
dott. Eberhard
Schöngarth
(1903 - 1946)
Comandante della polizia
di sicurezza e dello
SD (BdS)
Come comandante della polizia di sicurezza e
dello SD per l’intero governatorato generale,
Schöngarth prese parte a tutte le operazioni di
oppressione e sterminio contro le popolazioni
ebraiche e polacche nella Polonia occupata. Dopo
la sconfitta dell’Unione Sovietica comandò dal
luglio al settembre del 1941 l’Einsatzkommando
nella Galizia dell’Est, il quale uccise 4000 ebrei nei
territori al confine con la Polonia.
Nato a Lipsia, figlio di un agricoltore, dopo la
scuola superiore nel 1920 è volontario nei
Freikorps, nel 1922 maturità, entra nella NSDAP e
nelle SA, dal 1922 al 1924 impiegato di banca. Nel
1924 studia Diritto e scienze statali a Lipsia, nel
giugno1929 diviene dottore in Legge, dal giugno
1932 giudice al tribunale di Magdeburgo, Erfurt e
Torgau. Nel 1933 entra nelle SS, nel novembre
del 1933 alla direzione delle poste di Erfurt, dal
1935 nel dipartimento di stampa della Gestapo,
dalla primavera del 1936 capo della polizia di
sicurezza a Dortmund, Bielefeld e Münster. Nel
1939 è consigliere governativo e tenente
colonnello delle SS. Nel maggio 1944 comandante
della polizia di sicurezza e dello SD nei Paesi
Bassi occupati. Nel febbraio del 1946 viene
condannato a morte e giustiziato da un tribunale
militare inglese per l’omicidio di un prigioniero di
guerra
15
dott. Wilhelm Stuckart
(1902 - 1953)
Ministerio degli Interni
Segretario di stato
Dal 1935 Stuckart era implicato nel ministero
degli Interni con il dipartimento I (Costituzione,
legislazione, amministrazione) alle sue
dipendenze nella preparazione di tutte le leggi
fondamentali contro gli ebrei che vivevano nel
Reich, in particolare nelle leggi sulla cittadinanza
e nelle “Leggi per la difesa del sangue e
dell’onore tedesco” (le leggi “di Norimberga”).
Nel 1940 partecipó ai lavori per togliere la
cittadinanza tedesca agli ebrei, nel 1941 preparó
una proposta per l’identificazione degli ebrei nel
Reich. Alla conferenza di Wannsee propose la
sterilizzazione coatta dei “figli di unioni miste”.
Nell’aprile del 1943, presiedette ad un incontro
tra segretari di stato sulla “Punizione delle
attività illecite ebraiche tramite la polizia”(13.
Decreto delle Leggi del Reich).
Nato a Wiesbaden, figlio di un impiegato delle
Ferrovie, educazione cristiana, diploma, nel
1919 volontario nei Freikorps, dal 1922 studi di
Diritto a Monaco e Francoforte sul Meno. Nel
dicembre del 1922 entra nella NSDAP, nel 1928
diviene dottore in Legge, dal 1930 giudice, dal
1932 al marzo del 1933 avvocato e consulente
legale delle SA a Pommern. Nel giugno del 1933
segretario di stato nel ministero della Scienza
prussiano, nel 1934 segretario si stato per la
Scienza, l’Educazione e l’Istruzione popolare.
Nel 1935, segretario di stato nel ministero degli
Interni. Nel 1936 entra nelle SS, nel 1944
generale di corpo d’armata delle SS. Nel maggio
del 1945 imprigionato a Flensburg come
ministro degli Interni del governo Dönitz.
Nell’aprile del 1949 nel processo “Wilhelmstrassen” condanna a 3 anni e 10 mesi di
prigione, che per la prigionia precedente
vengono considerati già scontati. Nel 1950
condannato come corresponsabile a una pena
pecuniaria di 50.000 marchi. Nel novembre del
1953 muore in un incidente
16
VERBALE DELLA RIUNIONE DI WANNSEE IL 20/1/1942
30 copie
16a copia
Verbale di riunione
I. Alla riunione sulla soluzione finale della questione ebraica, tenutasi il 20/1/1942 in
Berlino, Am Großen Wannsee n. 56/58, hanno partecipato:
Gauleiter dott. Meyer e
Reichsamtsleiter dott. Leibbrandt
Ministero per i territori
orientali occupati
Segretario di stato dott. Stuckart
Ministero dell’interno
Segretario di stato Neumann
Incaricato per il piano quadriennale
Segretario di stato dott. Freisler
Ministero della giustizia
Segretario di stato dott. Bühler
Ufficio del Governatore generale
Sottosegretario di stato Luther
Ministero degli esteri
Oberführer delle SS Klopfer
Cancelleria del partito
Direttore ministeriale Kritzinger
Cancelleria del Reich
17
-2-
Gruppenführer delle SS Hofmann
Ufficio centrale della razza e degli
insediamenti
Gruppenführer delle SS Müller
Obersturmbannführer delle SS Eichmann
Ufficio centrale per la sicurezza
del Reich
Oberführer delle SS dott. Schöngarth,
Comandante della Polizia di sicurezza
e del SD nel Governatorato generale
Polizia di sicurezza e SD
Sturmbannführer [maggiore] delle SS
dott. Lange, Comandante della Polizia di
sicurezza e del SD per il Distretto
generale della Lettonia, in rappresentanza
del Comandante della Polizia di
sicurezza e del SD per il Commissariato
dell’Ostland
Polizia di sicurezza e SD
Il. Capo della polizia di sicurezza e del SD, Obergruppenführer delle SS H e y d r i c h ,
dà inizio alla riunione, informando di essere stato designato dal Maresciallo del Reich quale
responsabile dei preparativi per la soluzione finale della questione ebraica in Europa, e
sottolineando come la presente riunione sia stata convocata per chiarire le questioni
fondamentali.
Poiché il Maresciallo del Reich ha richiesto che gli venga inviato un piano sugli aspetti
organizzativi, oggettivi e materiali relativi alla soluzione finale della questione ebraica in
Europa, si è reso necessario un esame preliminare comune da parte di tutti gli uffici centrali
coinvolti direttamente in questi problemi, allo scopo di coordinare la strategia da seguire.
18
-3-
A dirigere le operazioni necessarie per attuare la soluzione finale della questione ebraica
sarà il Reichsführer [Comandante generale] delle SS e Capo della polizia tedesca (Capo della
polizia di sicurezza e del SD), indipendentemente dai confini geografici.
Il Capo della polizia di sicurezza e del SD ha quindi riepilogato brevemente la battaglia
condotta fin qui contro questo nemico. Gli aspetti più importanti sono:
a/ gli ebrei sono stati ricacciati dai singoli settori della vita del popolo tedesco,
b/ gli ebrei sono stati ricacciati dallo spazio vitale del popolo tedesco.
Per mettere in atto questi obiettivi, si è proceduto in misura crescente e in modo
sistematico ad accelerare l’emigrazione degli ebrei dal territorio del Reich, in quanto unica
soluzione provvisoria possibile.
Per disposizione del Maresciallo del Reich, nel gennaio 1939 è stato istituito un Ufficio
centrale del Reich per l’emigrazione ebraica, la cui direzione è stata affidata al Capo della
polizia di sicurezza e del SD. Esso aveva soprattutto il compito di
a/ effettuare tutti i preparativi necessari per una accresciuta emigrazione degli ebrei,
b/ guidare il flusso emigratorio,
c/ accelerare nei singoli casi l’effettiva emigrazione.
L’obiettivo era quello di ripulire con metodi legali lo spazio vitale tedesco dalla presenza
degli ebrei.
19
-4-
Tutti gli uffici erano consapevoli degli svantaggi insiti in tale forzata emigrazione. Per il
momento essi andavano tuttavia accettati, stante la mancanza di soluzioni alternative.
Nel periodo che seguì, i compiti connessi con l’emigrazione costituirono un problema
non solo tedesco, ma un problema che ha riguardato anche i paesi di destinazione o
immigrazione. Le difficoltà economiche, quale l’innalzamento degli importi da esibire e da
pagare al momento dello sbarco, deciso dai vari governi stranieri, la scarsità di posti sulle
navi, le limitazioni o divieti all’immigrazione resi sempre più rigidi, hanno ostacolato in
misura considerevole l’auspicata emigrazione. Malgrado queste difficoltà, dall’avvento al
potere fino alla data del 31/10/1941 sono stati indotti a emigrare ben 537.000 ebrei. Di cui
dall’Altreich
dalla Ostmark dal
Protettorato della
Boemia e della Moravia
al 30/1/1933
al 15/3/1938
successivamente 360.000
successivamente 147.000
al 15/3/1939
successivamente 30.000
L’emigrazione è stata finanziata dagli ebrei stessi, ovverosia dalle organizzazioni
politiche ebraiche. Per evitare che rimanessero gli ebrei proletarizzati, si è proceduto secondo
il principio che gli ebrei benestanti debbano finanziare l’emigrazione degli ebrei nullatenenti;
ed è stato pertanto imposto un contributo ovverosia una tassa sull’emigrazione, scaglionata
secondo il patrimonio di ciascuno, che è stata utilizzata per sostenere i costi finanziari relativi
all’emigrazione di ebrei nullatenenti.
20
-5-
Oltre alle somme in Reichsmark, erano necessari importi in valuta da esibire o pagare
allo sbarco. Per tutelare il tesoro in valuta tedesco, tramite le organizzazioni ebraiche
nazionali si è chiesto alle istituzioni finanziarie ebraiche all’estero di reperire le necessarie
somme in valuta. Da questi ebrei stranieri sono stati pertanto messi a disposizione fino al
30/10/1941, mediante donazioni, 9.500.000 dollari.
Nel frattempo il Reichsführer delle SS e Capo della polizia tedesca, in considerazione dei
rischi connessi all’emigrazione durante la guerra e anche delle possibilità offerte dall’est, ha
vietato l’emigrazione degli ebrei.
L’emigrazione è stata ora sostituita, quale possibile soluzione alternativa, previamente
autorizzata dal Führer, dall’evacuazione degli ebrei verso est.
Queste operazioni sono tuttavia da considerare solo come soluzioni di ripiego, per quanto
attraverso di esse vengano già acquisite quelle esperienze pratiche che rivestono notevole
importanza in vista della futura soluzione finale della questione ebraica.
Questa soluzione finale della questione ebraica in Europa riguarderà circa 11 milioni di
ebrei, suddivisi come segue tra i singoli paesi:
21
-6Paese
A. Altreich
Ostmark
Territori dell’est
Governatorato generale
Bialystok
Protettorato di Boemia e Moravia
Estonia - sgombra da ebrei Lettonia
Lituania
Belgio
Danimarca
Francia - Zona occupata
- Zona non occupata
Grecia
Paesi Bassi'
Norvegia
131.800
43.700
420.700
2.284.000
400.000
74.200
B. Bulgaria
Inghilterra
Finlandia
Irlanda
Italia compresa la Sardegna
Albania
Croazia
Portogallo
Romania compresa la Bessarabia
Svezia
Svizzera
Serbia
Slovacchia
Spagna
Turchia (parte europea)
Ungheria
URSS
Ucraina 2.994.684
Bielorussia eclusa
Bialystok 446.484
48.000
330.000
2.300
4.000
58.000
200
40.000
3.000
342.000
8.000
18.000
10.000
88.000
6.000
55.500
742.800
5.000.000
Totale: oltre
22
Numero
3.500
34.000
43.000
5.600
165.000
700.000
69.600
160.800
1.300
11.000.000
-7Le cifre della popolazione ebraica nei vari stati esteri qui riportate si riferiscono tuttavia
soltanto agli ebrei per religione, in quanto in alcuni di quei paesi non esiste ancora una
definizione degli ebrei secondo criteri razziali. Le misure per risolvere il problema nei singoli
paesi incontreranno alcune difficoltà dovute a idee e atteggiamenti assai diffusi, soprattutto in
Ungheria e in Romania. Per esempio ancora oggi in Romania l’ebreo, pagando, si può
procurare documenti che gli attestino ufficialmente il possesso di una cittadinanza straniera.
L’influenza degli ebrei su tutti i settori dell’URSS è risaputa. Nella parte europea vivono
circa 5 milioni di ebrei, nella zona asiatica giusto ¼ di milione di ebrei.
La suddivisione per situazione lavorativa della popolazione ebraica residente nella parte
europea dell’URSS era più o meno la seguente:
in agricoltura
come operai nelle città
nel commercio
impiegati come lavoratori statali
nelle professioni private –
medicina, stampa, teatro ecc.
9,1 %
14,8 %
20,0 %
23,4 %
32,7 %
Adesso, nell’ambito della soluzione finale, gli ebrei dovrebbero essere utilizzati in
impieghi lavorativi a est, nei modi più opportuni e con una direzione adeguata. In grandi
squadre di lavoro, con separazione dei sessi, gli ebrei in grado di lavorare verranno portati in
questi territori per la costruzione di strade, e non vi è dubbio che una gran parte verrà a
mancare per decremento naturale.
23
-8Quanto all’eventuale residuo che alla fine dovesse ancora rimanere, bisognerà
provvedere in maniera adeguata, dal momento che esso, costituendo una selezione naturale, è
da considerare, in caso di rilascio, come la cellula germinale di una rinascita ebraica. (Vedi
l’esperienza della storia.)
Nel corso dell’attuazione pratica della soluzione finale, l’Europa verrà passata al setaccio
da ovest a est. Il territorio del Reich, incluso il Protettorato di Boemia e Moravia, dovrà essere
affrontato in via preliminare, se non altro per ragioni legate al problema abitativo e ad altre
esigenze socio-politiche.
Gli ebrei evacuati verranno dapprima portati senza indugio in cosiddetti ghetti di transito,
per essere poi trasportati più a est.
L’Obergruppenführer delle SS H e y d r i c h ha proseguito sottolineando come una
importante condizione preliminare, onde poter attuare effettivamente l’evacuazione, sia
l’esatta determinazione delle categorie di persone interessate.
Si prevede di non evacuare gli ebrei di età superiore ai 65 anni, bensì di trasferirli in un
ghetto per anziani – si è pensato a Theresienstadt.
Oltre a queste classi – dei circa 280.000 ebrei che al 31/10/1941 si trovavano
nell’Altreich e nella Ostmark, il 30% circa ha più di 65 anni – verranno accolti nei ghetti
ebraici per anziani anche gli ebrei grandi invalidi di guerra e gli ebrei con decorazioni di
guerra (Croce di ferro di I classe). Con questa
24
-9-
conveniente soluzione si eliminano in un solo colpo le numerose intercessioni.
L’inizio delle operazioni di evacuazione più consistenti dipenderà in gran parte dagli
sviluppi della situazione militare. Per quanto riguarda le misure relative alla soluzione finale
nei territori europei da noi occupati e influenzati, si è proposto che i funzionari addetti del
Ministero degli esteri si mettano d’accordo con il funzionario competente della Polizia di
sicurezza e del SD.
In Slovacchia e in Croazia la questione è ormai abbastanza facilitata, in quanto in quei
paesi i maggiori problemi di fondo, da questo punto di vista, sono già stati avviati a soluzione.
Anche in Romania il governo ha ormai istituito un delegato per gli affari ebraici. Per risolvere
la questione in Ungheria, sarà necessario imporre entro breve tempo al governo ungherese un
consulente per i problemi relativi agli ebrei.
Per quanto riguarda il via ai preparativi per risolvere il problema in Italia,
l’Obergruppenführer delle SS H e y d r i c h ritiene opportuno a questo proposito stabilire
un collegamento con il Capo della polizia.
Nella Francia sia occupata che non occupata il censimento degli ebrei in vista
dell’evacuazione non dovrebbe probabilmente incontrare grandi difficoltà.
A questo proposito il Sottosegretario di stato L u t h e r fa notare che, se si affronta più a
fondo questo problema in alcuni paesi, per esempio negli stati nordici, insorgeranno delle
difficoltà, e che pertanto sarebbe opportuno pensare a questi paesi
25
- 10 -
in un secondo tempo. Dato lo scarso numero di ebrei di cui si tratta, tale rinvio non costituisce
oltretutto una limitazione di rilievo.
In compenso il Ministero degli esteri non prevede grandi difficoltà per l’Europa
sudorientale e occidentale.
Il Gruppenführer delle SS H o f m a n n intende inviare un funzionario dell’Ufficio
centrale per la razza e gli insediamenti in Ungheria, a scopo di orientamento generale, al
momento in cui il Capo della polizia di sicurezza e del SD deciderà di porre mano alla
questione in quel paese. Si è stabilito per ora di distaccare questo funzionario dell’Ufficio
centrale per la razza e gli insediamenti, che non dovrà attivarsi, col ruolo ufficiale di
assistente dell’attaché di polizia.
IV. Le leggi di Norimberga dovranno in un certo senso costituire la base del piano di
soluzione finale. Necessaria premessa per una sistemazione definitiva del problema è che
venga risolta anche la questione dei matrimoni misti e dei meticci.
Il Capo della polizia di sicurezza e del SD, in relazione a una lettera del Capo della
Cancelleria del Reich, espone per intanto in via teorica i punti che seguono:
1)
26
Trattamento dei meticci di 1° grado
Per quanto riguarda la soluzione finale della questione ebraica, i meticci di 1° grado
sono equiparati agli ebrei.
- 11 –
Da questo trattamento sono esclusi:
a) i meticci di 1° grado coniugati con persone di sangue tedesco, dal cui matrimonio
siano nati figli (meticci di 2° grado). Questi meticci di 2° grado sono
sostanzialmente da equiparare ai tedeschi.
b) i meticci di 1° grado per i quali le massime autorità del partito e dello stato
abbiano finora autorizzato una qualche eccezione in determinati settori.
Ogni caso dovrà essere esaminato singolarmente, e non si esclude che questa volta la
decisione sia sfavorevole al meticcio.
Eventuali eccezioni dovranno essere sempre concesse per meriti sostanziali del meticcio
stesso . (Non meriti del genitore o del coniuge di sangue tedesco.)
Il meticcio di 1° grado escluso dall’evacuazione sarà sterilizzato, onde evitare qualsiasi
discendenza ed eliminare definitivamente il problema dei meticci. La sterilizzazione sarà
effettuata volontariamente. Essa costituisce tuttavia la condizione necessaria per poter restare
nel Reich. Il "meticcio" sterilizzato sarà quindi liberato da tutte le restrizioni cui era
sottoposto in precedenza.
2)
Trattamento dei meticci di 2° grado.
I meticci di 2° grado sono sostanzialmente classificati come di sangue tedesco, ad
eccezione dei casi seguenti, in cui i meticci di 2° grado sono equiparati agli ebrei:
27
- 12 -
a) meticcio di 2° grado nato da un matrimonio bastardo (genitori entrambi meticci).
b) aspetto particolarmente sfavorevole dal punto di vista razziale del meticcio di
2° grado, che già esteriormente lo fa classificare tra gli ebrei.
c) giudizio particolarmente negativo sul meticcio di 2° grado dal punto di vista
politico e dell’ordine pubblico, che rivela come egli si senta e si comporti come
un ebreo.
Anche in questi casi non si dovranno fare eccezioni, neppure se il meticcio di 2° grado
è coniugato con persona di sangue tedesco.
3) Matrimoni tra ebrei puri e persone di sangue tedesco.
Si dovrà decidere caso per caso se il coniuge ebreo debba essere evacuato o se, in
considerazione delle conseguenze che tale provvedimento avrebbe per i parenti tedeschi di
questo matrimonio misto, sia da trasferire in un ghetto per anziani.
4)
Matrimoni tra meticci di 1° grado e persone di sangue tedesco.
a) senza figli.
Se dal matrimonio non sono nati figli, il meticcio di 1° grado sarà evacuato o
trasferito in un ghetto per anziani. (Uguale trattamento come per i matrimoni tra
ebrei puri e persone di sangue tedesco, punto 3)
28
- 13 -
b) con figli.
Se dal matrimonio sono nati figli (meticci di 2° grado), questi, se equiparati agli
ebrei, saranno evacuati o trasferiti in un ghetto insieme al meticcio di 1° grado.
Qualora tali figli siano equiparati ai tedeschi (come avviene di norma) sono da
escludere dall’evacuazione, e di conseguenza lo sarà anche il meticcio di
1° grado.
5)
Matrimonio tra meticci di 1° grado e meticci di 1° grado o ebrei.
In questi matrimoni tutti (inclusi i figli) vengono trattati come ebrei e pertanto evacuati o
trasferiti in un ghetto per anziani.
6)
Matrimoni tra meticci di 1° grado e meticci di 2° grado.
Entrambi i coniugi, indipendentemente dal fatto se vi siano figli o meno, vengono
evacuati o trasferiti in un ghetto per anziani, in quanto negli eventuali figli si riscontra di
regola, dal punto di vista razziale, una impronta di sangue ebraico più forte che nei meticci
ebrei di 2° grado.
È opinione del Gruppenführer delle SS H o f m a n n che si debba fare ampio uso della
sterilizzazione, anche perché il meticcio,
29
- 14 -
posto di fronte alla scelta se essere evacuato o sterilizzato, preferirà sottoporsi alla
sterilizzazione.
Il Segretario di stato dott. S t u c k a r t osserva come l’attuazione pratica delle soluzioni
appena esposte per risolvere il problema dei matrimoni misti e dei meticci implicherebbe, in
questa forma, un lavoro amministrativo smisurato. Onde tenere comunque conto anche delle
realtà biologiche, d’altro canto, il Segretario di stato dott. S t u c k a r t ha proposto di
procedere alla sterilizzazione forzata.
Per semplificare il problema dei matrimoni misti bisognerebbe inoltre prendere in
considerazione altre possibilità, con l’obiettivo che il legislatore dichiari per esempio: "Questi
matrimoni sono sciolti con affetto immediato".
Per quanto riguarda la questione degli effetti che l’evacuazione degli ebrei potrà avere
sulla vita economica, il Segretario di stato N e u m a n n dichiarava che per il momento,
fintanto che non saranno a disposizione rimpiazzi, gli ebrei impiegati in imprese di rilevanza
bellica non potranno essere evacuati.
L’Obergruppenführer delle SS H e y d r i c h faceva notare come questi ebrei, secondo
le direttive da lui approvate per le operazioni di evacuazione attualmente in corso, non
vengono evacuati comunque.
Il Segretario di stato dott. B ü h l e r osservava come il Governatorato generale
gradirebbe che per la soluzione finale di questo problema si iniziasse dal Governatorato
generale, intanto perché qui il problema dei trasporti non riveste un ruolo
30
- 15 -
preminente, né questa operazione sarebbe ostacolata da motivi legati all’impiego lavorativo.
Gli ebrei dovrebbero essere allontanati al più presto dal territorio del Governatorato generale,
perché qui più che altrove l’ebreo costituisce un grave pericolo in quanto portatore di
malattie, e inoltre crea continuamente disordine nella struttura economica del paese attraverso
il mercato nero. Oltretutto, dei 2 milioni e mezzo di ebrei che sarebbero interessati dal
provvedimento, la maggioranza è inabile al lavoro.
Il Segretario di stato dott. B ü h l e r osserva inoltre come la soluzione della questione
ebraica nel Governatorato generale sia compito del Capo della polizia di sicurezza e del SD, e
come il suo lavoro abbia l’appoggio delle autorità del Governatorato generale. Ha una sola
richieste da fare, che la questione ebraica in questo territorio sia risolta al più presto.
Al termine sono state esaminati i diversi tipi di soluzione. A questo proposito sia da parte
del Gauleiter dott. M e y e r che del Segretario di stato dott. B ü h l e r è stata espressa
l’opinione che certe attività preparatorie in vista della soluzione finale dovrebbero essere
svolte direttamente nei territori interessati, evitando tuttavia di suscitare allarme tra la
popolazione.
Con l’invito rivolto del Capo della polizia di sicurezza e del SD ai partecipanti
all’incontro, perché gli forniscano un sostegno adeguato nell’esecuzione dei compiti connessi
alla soluzione, la riunione si è conclusa.
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Circolare di Heydrich riguardante l’avvio della “Soluzione finale della questione
ebraica” del 25 gennaio 1942
Il Capo della Polizia di Sicurezza
e del Servizio di Sicurezza SD
IV B4a – 847/41
Berlino, 25 gennaio 1942
Ai comandanti della Polizia di Sicurezza e del SD,
agli ispettori della Polizia di Sicurezza e del SD,
ai plenipotenziari del Capo della polizia di Sicurezza e del SD, distaccamenti di
Parigi e Bruxelles
al gruppo di azione della Polizia di Sicurezza e del SD di Belgrado,
al distaccamento della Polizia di Sicurezza e del SD di Atene,
ai gruppi di azione A - D.
Oggetto: Soluzione finale della questione ebraica
Con riferimento: senza
Allegati: 1 fotocopia
Allegata invio una fotocopia di un ordine del Maresciallo del Reich del
Großdeutsches Reich / Plenipotenziario del piano quadriennale e Presidente del
Consiglio dei Ministri della Difesa del Reich del 31.7.1941, con l’invito a prenderne
conoscenza e osservazione.
Secondo quest’ordine io sono il plenipotenziario per l’attuazione di tutte le
operazioni necessarie dal punto di vista organizzativo, concreto e materiale per la
soluzione generale della questione ebraica sul territorio europeo sottoposto alla
dominazione tedesca.
I lavori preparatori sono stati avviati.
(firmato) Heydrich
Autenticato
(firma)
Impiegato di Cancelleria
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33
Lettera di accompagnamento di Heydrich all’invio del Portocollo del verbale della
Conferenza, indirizzata a Luther il 26 febbraio 1942
Il Capo della Polizia di Sicurezza e del SD
IV B4-1456/41 gRs. (1344)
26, febbraio 1942
Al Sottosegretario di Stato Luther
Ministero degli Esteri
Berlino W8
Wilhelmstr. 74/76
Caro compagno di partito Luther!
Allegato Le invio il verbale dei colloqui avvenuti il 20 gennaio 1942.
Visto che ora fortunatamente, le linee guida riguardanti la realizzazione pratica
della soluzione finale della questione ebraica sono state fissate e da parte di tutte
le parti qui interessate esiste consenso unanime, La prego di mettere il suo
collaboratore a disposizione, per i necessari colloqui specifici in vista della
stesura della presentazione richiesta dal Maresciallo del Reich, in cui si devono
delineare le premesse organizzative, tecniche, materiali per la realizzazione
pratica dei lavori della soluzione.
Il primo colloquio di questo tipo, prevedo di organizzarlo per il 6 marzo 1942 alle
ore 10.30 a Berlino, nella Kurfürstenstraße 116. La prego di disporre, affinché il
Suo impiegato proceda a questo riguardo insieme al mio incaricato responsabile,
l’Obersturmbannführer delle SS, Eichmann.
Heil Hitler!
Suo
[firma autografa] Heydrich
1 Allegato
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La Conferenza di Wannsee
In questo ambiente (n.d.t.: foto accanto) si è svolta il 20 gennaio 1942 una conferenza di rappresentanti direttivi
della SS, del partito nazista e di diversi ministeri su invito di Reinhard Heydrich. Il tema era la “soluzione finale
del problema ebraico”. Gli scopi di Heydrich erano la conferma del suo ruolo di dirigente nelle deportazioni e il
coinvolgimento di ministeri importanti e di uffici del partito nella responsabilità per il progettato assassinio degli
ebrei europei.
I partecipanti hanno preso l’impegno della piena collaborazione dei loro ministeri ed uffici. Così il livello direttivo
di tutto l’apparato dello stato si è reso connivente e complice.
Il risultato della conferenza è stato riassunto da Adolf Eichmann in un verbale. Ne risulta che Heydrich ha
rivelato ai partecipanti che, in base ad una “approvazione precedente” di Hitler, si sarebbe proceduto alla
deportazione di tutti gli ebrei europei nell’est dell’Europa. I partecipanti hanno discusso solo problemi particolari.
Il punto controverso era il problema dell’inclusione dei cosiddetti “meticci” (persone con genitori risp. nonni
cristiani ed ebrei) nelle deportazioni e dei coniugi ebrei nei “matrimoni misti”. Il chiarimento di questo problema
venne aggiornato a conferenze successive.
Nel luglio 1941, Heydrich si fa concedere da Göring l’incarico di preparare la “soluzione finale della questione
ebraica europea” che dovrebbe riguardare oltre 11 milioni di persone. Si tratta solo del primo livello di un piano
molto piú ampio e complesso. Il “nuovo ordine politico razziale europeo” per cui Himmler lascia concepire il
“piano generale Est”, prevede l’evacuazione di 30 milioni di slavi, 50 milioni secondo gli esperti. Nell’Unione
Sovietica hanno luogo da circa sei mesi esecuzioni di massa, le deportazioni sono cominciate e il primo campo
di sterminio è in attivitá da circa 6 settimane, quando il 20 gennaio 1942 ha luogo la conferenza di Wannsee.
All’ordine del giorno c’è ora il piano per il genocidio su scala europea. È il primo incontro di esponenti di spicco
della burocrazia ministeriale e delle SS. L’obiettivo di Heydrichs, in qualitá di capo della polizia di sicurezza e
del SD è quello di informare i presenti sull’incarico dell’Ufficio Supremo della Sicurezza del Reich, di consolidare
la sua posizione di responsabilitá e garantirsi la collaborazione di tutti i Ministeri, senza i quali i suoi progetti non
sono realizzabili. I partecipanti non devono prendere alcuna decisione, ma devono solamente discutere la
realizzazione di una decisione presa da Hitler.
Fatta eccezione per due segretari di stato, tutti gli altri sono in maniera documentabile al corrente delle avvenute
deportazioni e sterminii. I rappresentanti delle SS sono direttamente coinvolti in questi fatti. E chi non sa, lo
apprende in occasione di questa conferenza. Heydrich, che era preparato ai dubbi e alle obiezioni dei Ministeri,
ottiene con il suo proposito l’approvazione generale e la disponibilitá a cooperare in vista della sua
realizzazione. Si discute solamente su singole questioni.
Il rappresentante del Ministero degli Esteri propone che si comincino le deportazioni in quei paesi nei quali esse
siano realizzabili senza grosse difficoltá. Il Segretario di Stato del Ministero degli interni del Reich propone per i
figli di unioni miste, la sterilizzazione al posto della deportazione. Il Segretario di Stato del Plenipotenziario per il
programma quadriennale richiede un temporaneo rinvio per i lavoratori specializzati ebrei impegnati nelle
imprese di utilitá bellica. E il Vice del Governatore Generale di Cracovia esprime
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l’urgente richiesta di cominciare la Soluzione Finale con gli ebrei di Polonia. Si parla del tutto apertamente delle
diverse tecniche dello sterminio di massa, come piú tardi Eichmann testimonierá a Gerusalemme. Ma anche la
formulazione volutamente dissimulante del verbale, che viene pú volte riscritto, è ingannevole e lascia
intravedere al lettore attento la terribile veritá.
L’incarico di progettare il genocidio del popolo ebraico
Dall’aggressione all’Unione Sovietica del 22 giugno 1941, la popolazione ebraica locale fu sistematicamente
assassinata dalle truppe d’assalto dell’Ufficio Supremo della Sicurezza del Reich (RSHA). La sera del 31 luglio
1940, il Capo del RSHA Reinhard Heydrich, sottopose questa delega a Hermann Goering per l’apposizione della
firma. Goering occupava la seconda posizione nella gerarchia nazista. Adolf Hitler lo aveva dotato di ampi poteri
assoluti. Tra questi anche il coordinamento di tutte le misure antiebraiche.
Con la firma di Goering, il ruolo di Heydrichs di Capo della pianificazione del mostruoso programma omicida,
veniva confermato.
Heydrichs utilizzó questo documento nel RSHA e davanti ad altre autoritá, per legittimare gli omicidi delle truppe
d’assalto e la sua stessa posizione di comando a proposito della pianificata “soluzione finale della questione
ebraica” (definizione fittizia per intendere la deportazione e l’assassinio di tutti gli gli ebrei d’Europa,
“evacuazione” significava deportazione”). Tutti i partecipanti invitati alla conferenza di Wannsee tramite lettera
circolare del 29 novembre 1941, ne ricevettero una fotocopia. Subito dopo la conferenza di Wannsee del 20
gennaio 1942, Heydrich ne inviò copie alle direzioni regionali della polizia di sicurezza (Sipo), al servizio di
sicurezza delle SS (SD) e alle truppe d’assalto. Da lì, le copie andarono ai comandanti locali della Sipo e del SD.
L’ invito ai partecipanti della conferenza
Il 29 novembre 1941, Heydrich fece inviare dal Reparto IV B 4 gli inviti da lui firmati. Le “gerarchie di
punta”dovevano conciliarsi a proposito della soluzione generale della questione ebraica in Europa, la soluzione
finale. Il testo fa riferimento alle deportazioni giá iniziate nei territori del Reich. Il gruppo degli invitati non è
esattamente identico al gruppo dei partecipanti del 20 gennaio 1942. Veniva allegata copia della delega di
Göring del 31 luglio 1941.L’incontro era stato fissato originariamente per il 9 dicembre 1941. Come luogo
dell’incontro fu indicato in un primo tempo il palazzo dell’Interpol, Am Kleinen Wannsee 16.
Secondo appunti scritti a mano, il luogo della conferenza fu modificato per telefono il 4 dicembre 1941. La nuova
sede della conferenza, Am Großen Wannsee 56-58, era la casa per ospiti e centro congressi delle SS. Il 4
dicembre, Hofmann confermó la sua partecipazione, indicando erroneamente come sede il palazzo dell’Interpol
insieme all’indirizzo della casa per ospiti. L’8 gennaio 1942 Heydrich invitó al nuovo appuntamento della
Conferenza, da Praga dove egli dirigeva l’occupazione tedesca con il titolo di “ Viceprotettote del Reich in
Boemia e Moravia”. Motivi concreti per la modifica della data non vennero offerti.
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Il Presente del Passato - Testimonianze
Da trovare nella Sala 15 dell’esposizione permanente
(In corsivo, tra parentesi, le note del traduttore)
Esther Reiss
Quando la guerra fu alla fine, pensai di suicidarmi. Non lo feci, perché dovevo
raccontare a mia madre quel che era stato di mia sorella, morta negli ultimi
giorni a Bergen-Belsen.
Citazione da una intervista del 2000, autorizzata nel 2005.
Esther Reiss, nata a Lodz nel 1929, nel 1940 finì nel ghetto della sua città, da dove fu
deportata nei campi di Auschwitz e Bergen-Belsen. E´ l´unica superstite della sua famiglia.
Nel 1945 emigrò in Palestina. Oggi vive a Gerusalemme.
Halina Birenbaum
Dopo la liberazione ero diventata come un sasso: totalmente insensibile. Poi
arrivarono il dolore e il compianto per coloro che non c´erano più.
Citazione da un colloquio, autorizzata nel 2005.
Halina Birenbaum, nata a Varsavia nel 1929, a 13 anni fu deportata dal ghetto di quella città a
Majdanek e Auschwitz, infine a Ravensbrück. Liberata a Neustadt-Gleve, prima tornò a
Varsavia, poi nel 1947 emigrò in Palestina, dove mise su famiglia. Oggi vive in Isarele,
accompagna scolaresche in Polonia in visita ai memoriali e ha fissato per iscritto le sue
memorie in diversi libri.
Primo Levi
Mi sembrava che ognuno avrebbe dovuto interrogarci, leggerci in viso chi
eravamo, e ascoltare in umiltà il nostro racconto. Ma nessuno ci guardava negli
occhi, nessuno accettò la contesa: erano sordi, ciechi e muti, asserragliati fra le
loro rovine come in un fortilizio di sconoscenza voluta, ancora forti, ancora
capaci di odio e di disprezzo, ancora prigionieri dell´antico nodo di superbia e di
colpa.
Da: Primo Levi, La tregua, 1963.
Primo Levi è nato a Torino nel 1919. Partecipò alla Resistenza, fu arrestato nel 1944 e
deportato ad Auschwitz. Siccome aveva studiato chimica, fu utilizzato a lavoro forzato nella
fabbrica Buna-Werke di Auschwitz-Monowitz. Sopravvisse e tornò in Italia, dove lavorò come
chimico e scrittore. Si tolse la vita nel 1987.
Yaakov Gilad
Quando prendevo brutti voti o combinavo qualche malefatta, lei (mia madre)
diceva: “Sono scampata da Auschwitz e mi tocca vedere queste cose”.
Citazione da un filmato del 1988, autorizzata nel 2005.
Yaakov Gilad è nato a Hedera nel 1951. E´ musicista e produttore. Nelle sue opere musicali e
filmiche si confronta sempre con la storia della sopravvivenza di sua madre e delle
conseguenze che ne sono venute per lui. Sua madre è sopravvissuta ai campi di Majdanek,
Auschwitz e Ravensbrück. Vive e lavora in Israele.
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Alfred Silberstein
Ci sono voluti almeno sei mesi dopo la mia liberazione perché riuscissi a dire: sì,
sono libero. Indossavo un vestito diverso. Mi erano ricresciuti i capelli. Non
soffrivo più la fame. Ma non mi fidavo di nessuno.
Citazione da una intervista del 1996, autorizzata nel 2005.
Alfred Silberstein è nato a Berlino nel 1927. Nel marzo 1943 fu deportato con la sorella ad
Auschwitz. Da lì fu trasferito con la “marcia della morte” al campo di Mittelbau-Dora, da dove
gli riuscì di fuggire poco prima della fine della guerra. Nel 1946 comparve come testimone nel
Processo di Norimberga contro i criminali di guerra. Due anni dopo emigrò in Nuova Zelanda,
dove vive tuttora.
Alexandre Halaunbrenner
Nel quartiere dove vivevamo nessuno ne ha parlato. E perché non ne hanno
parlato? Ma perché vivevamo nel Marais, il quartiere ebreo di Parigi, e tutti i miei
amici avevano patito la loro parte di sofferenza. Anche se non tutto era uguale, io
non ho mai parlato con i miei amici. Avevo amici i quali ignoravano del tutto che
io ero stato in campo di concentramento.
Citazione da una intervista, autorizzata nel 2005.
Alexandre Halaunbrenner è nato a Parigi nel 1931. Nel 1942 egli, la madre e quattro fratelli
vennero internati in diversi campi in Francia. La famiglia, posta successivamente sotto “arresti
domiciliari”, viveva sotto costante minaccia di rastrellamento e deportazione. Halaunbrenner
sopravvisse in clandestinità insieme alla madre e a una sorella. Il padre e gli altri fratelli furono
tutti trucidati dai nazisti. Oggi vive a Parigi.
Willi Frohwein
Ho capito la vera importanza della liberazione solo con il processo Fischer. Di
fronte ai crimini che vi erano trattati mi è diventato chiaro da quale orribile
destino ero stato liberato.
Citazione da una conversazione giornalistica del 2004, autorizzata nel 2005.
Willi Frohwein è nato a Berlino nel 1923 da padre ebreo e madre non ebrea. Come “sangue
misto di 1˚ grado” era esposto a parecchi atti repressivi e per questo a 19 anni tentò di
scappare in Svizzera. Ma fu arrestato e deportato ad Auschwitz, da qui trasferito prima a
Mittelbau-Dora e infine a Bergen-Belsen, dove fu liberato nel 1945. Dopo la guerra visse in
DDR e comparve come testimone nel processo contro il dottor Horst Fischer: Oggi narra alle
scolaresche le sue esperienze.
Gunter Demning
Io non lo so, e talvolta cerco di non pensarci, a che cosa può aver partecipato
mio padre.
Citazione da un filmato del 2000, autorizzata nel 2005.
Gunter Demning è nato a Berlino nel 1947. Dopo la maturità ha studiato arte e didattica
artistica. Dal 2000 promuove l´azione “Stolpersteine” (“Pietre di inciampo”: piastrelle con inciso
il nome di un deportato che vengono inserite nel selciato davanti alle case) in memoria delle
persone deportate e assassinate durante il nazionalsocialismo. Durante il nazionalsocialismo
suo padre aveva fatto parte dell´esercito.
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Joseph Wulf
Qui (in Germania) ho pubblicato 18 libri sul Terzo Reich, ma non ha avuto
nessun effetto. Tra i tedeschi puoi produrre tutta la documentazione che vuoi, a
Bonn può comandare il governo più democratico di questo mondo, ma i
massacratori circolano liberamente, hanno le loro casette e coltivano fiori.
Citazione da una lettera al figlio, 1974.
Joseph Wulf è nato a Chemnitz nel 1912. La sua famiglia si trasferì in Polonia quando egli
aveva 5 anni. Nel 1941 si unì a un gruppo di resistenza ebraico, nel 1943 fu arrestato e
deportato ad Auschwitz. Dopo la guerra fu tra i fondatori della Commissione centrale storica
ebraica in Polonia. Dal 1948 visse a Parigi, dagli anni ´50 a Berlino, dove produsse diverse
pubblicazioni sui criminali del regime nazionalsocialista. Nel 1964, con un gruppo di sostenitori,
si fece promotore della istituzione nella casa della Conferenza di Wannsee di un “Centro
internazionale di documentazione per lo studio del nazionalsocialismo e delle sue
conseguenze”. Questa iniziativa non trovò nessun sostegno nell´opinione pubblica. Nel 1974 si
tolse la vita.
Lothar Kreyssig
Ma ora (…) la possibilità di un risarcimento è limitata dal fatto che alcuni beni
supremi come la vita e la libertà sono insostituibili, e altri come l´onore, la salute
si possono recuperare solo in parte; dal fatto che – a ben vedere – il ripristino
della condizione preesistente alla ferita non è mai possibile completamente.
Citazione da un manoscritto inedito, 1958.
Lothar Kreyssig è nato a Floha nel 1898. Combatté come sottufficiale nella prima guerra
mondiale. Dopo la guerra studiò diritto, si orientò politicamente in senso nazionalista e fece
parte di “schlagende Verbindungen” (intraducibile: si tratta di associazioni studentesche che si
dedicavano a violente pratiche paramilitari tra di loro). Dal 1923 cominciò a ripensare la propria
posizione politica. Nel 1934 aderì alla comunità della Chiesa confessante (una parte della
Chiesa evangelica che si oppose al nazismo) e partecipò alla resistenza contro gli omicidi per
eutanasia. Nel 1958 fondò la Aktion Sühnezeichen / Friedendienste (“Azione segno di
riconciliazione / Servizi per la pace: iniziativa delle Chiese evangeliche di Germania). Kreyssig
è morto nel 1986.
Yehuda Poliker
Una sera – avrò avuto 5 o 6 anni – a mio padre venne voglia di mangiare e prese
del pane. Il pane lui non lo tagliava mai, ma ne strappava dei grossi bocconi e se
li ficcava in bocca. Era un´abitudine che si portava dietro dai tempi
dell´Olocausto, del campo di concentramento. Quella sera il pane gli si bloccò in
gola. Diventò livido. Mia madre mi spedì subito dal dottore. Io corsi via e per tutto
il tempo pensavo: quando torno, sarà morto. Da allora sono balbuziente.
Citazione da un filmato del 1988, autorizzata nel 2005.
Yehuda Poliker è nato nel 1950 a Kiryat Haim. I suoi genitori erano stati deportati dalla Grecia
e sono sopravvissuti ad Auschwitz. E´ musicista e ha composto insieme a Yaakov Gilad molte
opere che trattano della Shoah e delle sue conseguenze per le generazioni successive. Vive e
lavora in Israele.
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Viola Roggenkamp
Essere ebrei e tedeschi, dopo la Shoah, dovrebbe essere impossibile. E tuttavia:
io sono figlia di una ebrea-tedesca e del suo amato non ebreo-tedesco. Insieme
i miei genitori sono sopravvissuti all´epoca del nazismo e mi hanno insegnato a
convivere in qualche modo con gli altri tedeschi. I discendenti dei criminali, dei
complici e dei consenzienti si sono dati tanta pena per fare tutto per bene: dal
superamento del proprio passato alla musica klesmer (musica tipica degli ebrei
orientali).
Citazione da una conversazione, autorizzata nel 2005.
Viola Roggenkamp è nata ad Amburgo nel 1948. Scrittrice, nata da famiglia ebreo-tedesca, ha
collaborato per oltre vent´anni al settimanale “Die Zeit”, ha viaggiato e vissuto diversi anni in
paesi dell´Asia e in Israele. Oggi vive in Germania.
Ulrike Krüger
Sì, questa colpa di mio padre fa parte della mia vita. Vivo, e perciò porto
responsabilità. E´ una cosa che posso reggere solo se sono disposta a
confrontarmi sempre di nuovo con questo passato prendendo sul serio le cose
spaventose che sono avvenute. Si tratta di vita soppressa in senso sia fisico che
psichico. La mia sfida è di tradurre questa consapevolezza nel mio vivere
quotidiano e di oppormi, per quanto posso, ai pregiudizi, al disprezzo e alla
distruzione del senso di umanità.
Citazione da un filmato del 1986, autorizzata nel 2005.
Ulrike Krüger è nata nel 1944 a Waischenfeld. Ha studiato per esercitare la professione di
educatrice. Dall´età di 13 anni si è confrontata con il passato di suo padre, Wolfram Sievers,
che fu direttore della “Comunità di ricerca del patrimonio ereditario tedesco” delle SS: Vive con
la sua famiglia in Germania.
Gila Lustiger
Il passato, sia che sia stato vissuto sul proprio corpo che su quello dei propri
genitori, fa impallidire tutto il resto e quando un qualche sentimento privato e
intimo accenna timidamente a prendere la parola, zittisce completamente di
fronte all´orrore.
Gila Lustiger, Riflessioni sulla condizione degli scrittori ebrei in Germania, 1999.
Gila Lustiger è nata nel 1963 a Francoforte sul Meno. Ha studiato germanistica e letteratura
comparata in Israele. Oggi vive con la famiglia a Parigi e lavora come consulente editoriale,
traduttrice e scrittrice. Suo padre è un sopravissuto di Auschwitz.
Fritz Stern
Il nazionalsocialismo pesa su tutti noi. Non passa, e in alcuni angoli oscuri si
scorge che il fascino del nazionalismo comunitarista ha ancor oggi qualche
attrattiva. I crimini sono nella memoria di tutti, la domanda “come è stato
possibile” non cade in prescrizione e qualsiasi ripiegamento nella “normalità” è
vano.
Dal discorso in occasione del conferimento del “Premio per la pace” da parte delle librerie
tedesche, 1999.
Fritz Stern è nato a Breslavia nel 1926. Nel 1938 la famiglia è emigrata negli USA. Ha studiato
storia e detiene una cattedra alla Columbia University di New York. Dopo la riunificazione della
Germania ha lavorato come consigliere dell´ambasciata americana a Bonn. Oggi vive e lavora
negli USA.
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Etgar Keret
Quando avevo tre o quattro anni e venivo picchiato o provavo un dolore, non
piangevo mai, convinto che non dovevo farlo. Cosa sarà mai, mi dicevo. E´ nulla
in confronto di quello che hanno patito i miei genitori – e non volevo perciò
rattristarli.
Citazione da un´intervista radiofonica del 2004, autorizzata nel 2005.
Etgar Keret è nato nel 1967 a Tel Aviv. Lavora come disegnatore di fumetti, sceneggiatore,
regista e scrittore. I suoi genitori sono superstiti dal ghetto di Varsavia. Molte sue opere
trattano dell´Olocausto. Vive in Israele.
Katrin Himmler
Quando avevo 15 anni, uno dei miei compagni di scuola mi chiese se ero
davvero parente di “quell´Himmler”. Risposi di sì, con un nodo alla gola. Si fece
un silenzio di tomba nella classe, tutti erano attenti e tesi. Ma la insegnante,
innervosita, proseguì come se nulla fosse accaduto. Aveva perduto una
opportunità per far capire che cosa leghi ancora noi, che siamo nati dopo,
a quella “vecchia storia”.
Katrin Himmler, I fratelli Himmler, Francoforte sul Meno 2005.
Katrin Himmler è nata nel 1967 a Dinslaken. Ha studiato scienze politiche, elaborato in diversi
contesti le domande da porre nelle discussioni sul passato nazionalsocialista e si è occupata
intensamente del passato della sua famiglia. Heinrich Himmler era suo prozio. Vive con il figlio
in Germania.
Anke Knitter
Quando a scuola capitava di discutere con studenti di destra, mi sono sempre
sentita aggredita personalmente. Su molte loro affermazioni, ho pensato che
quelli non sapevano quel che dicevano. Sentivo inoltre di dover difendere mio
nonno.
Citazione da una conversazione, autorizzata nel 2005.
Anke Knitter è nata a Potsdam nel 1977. Lavora come segretaria commerciale e vive in
Germania. Suo nonno è un sopravvissuto dei campi di Auschwitz, Mittelbau-Dora e BergenBelsen.
Ignaz Bubis
Se fossi vissuto continuamente con questi pensieri, forse non sarei riuscito a
sopravvivere, tanto meno in Germania. Come per me, così fu per molti
sopravvissuti e per i loro figli. La rimozione di quel che si era vissuto, il silenzio,
fu probabilmente per loro una misura di difesa per poter sopravvivere.
Citazione dalla sua autobiografia, 1996.
Ignaz Bubis è nato nel 1927 a Breslavia. Nel 1935 la sua famiglia si trasferì a Deblin
sulla Weichsel. Qui nel 1941 fu rinchiuso nel ghetto e nel 1944 deportato nel campo
di lavoro di Tschenstochau. Dopo la liberazione nel 1945, Bubis si trasferì in
Germania, risiedendo negli anni ´50 a Francoforte sul Meno. Per decenni si dedicò
all´impegno politico e nel 1992 fu eletto presidente del Consiglio centrale degli ebrei
in Germania. E´ morto nel 1999 e per sua volontà è stato sepolto in Israele.
(Traduzione di Bruno Liverani)
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Foglio informativo per giornate di studio per gruppi italiani
Precisazione dell’offerta dei temi per gruppi italiani che nell’ ambito del loro soggiorno a Berlino– al di là
di una visita guidata nella Villa della Conferenza di Wannsee -desiderano trascorrervi una giornata di
studio.
I destinatari per questi programmi allargati possono essere
- classi di diversi tipi di scuola, con alunni dai 16 anni in poi
- colleghi che insegnano in questa materia
- moltiplicatori
- colleghi impiegati nell’aggiornamento di formazione.
Queste giornate di studio possono far parte per es.o di un progetto, di una escursione o di uno scambio
bilaterale di alunni.
Nella villa della conferenza di Wannsee, le giornate di studio vengono preparate in modo finalizzato ai
gruppi, cioè al loro grado di conoscenza, al contesto o meglio al motto del loro soggiorno a Berlino.
Queste giornate di studio con temi mirati si adattano in particolar modo alle materie di storia e storia
politica, letteratura, arte, geografia e lingua tedesco, ma vengono sempre applicate in modo interdisciplinare.
L’offerta dei temi per i gruppi italiani viene tra l’altro offerta con lo scopo
-
di far vedere il fatto storico della conferenza di Wannsee e delle sue conseguenze nel contesto
contemporaneo
di creare linee tematiche a partire dal posto della conferenza agli altri luoghi storici della storia
nazista a Berlino e nei suoi dintorni.
Informazioni sui tempi del percorso e i metodi:
-
La villa della conferenza di Wannsee come terreno d`azione dei rei, dei colpevoli – visita guidata
della mostra permanente (90 min.)
Fase di approfondimento: Introduzione al tema scelto (relazione, eventualmente un film ca.
60 min.)
Lavoro indipendente ma guidato in gruppi, sulla base di documenti scelti, analizzando diversi
aspetti del tema specifico e approfittando della biblioteca (90 min.)
Presentazione e analisi dei risultati dei gruppi nel plenum e discussione finale (60min.)
Scelta dell’orario / Durata di una giornata di studio:
-
dalle 9.30 alle 16.00 con pause e pranzo nella caffetteria
giornata di studio come sopra, combinata con una escursione ad
ulteriori posti storici di Berlino e nei dintorni, il secondo giorno.
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Temi:
-
Dall´ esclusione degli ebrei europei dalla società allo sterminio– la conferenza di Wannsee nel
contesto storico
-
Elaborazione comune di una cronaca italo-tedesca (dal 1920 al 1945) con gli avvenimenti politici
più importanti e le loro conseguenze sulle popolazioni dei due Paesi
-
la dimensione europea della persecuzione- la ricostruzione di storie di vita in Germania e in Italia
in base a testimonianze biografiche
-
La propaganda del regime nazi-fascista – la messa in scena del potere– uno sguardo analitico
dietro alle quinte del potere sulle strategie e sull’ estetica del regime nazi-fascista prentendo
come esempio
- dei film di Leni Riefenstahl
- l’architettura dei grandi progetti
- la comunicazione visiva nei media e nello spazio pubblico
-
Artisti perseguitati – opere perdute: Oppressione e distruzione dell `arte sotto il governo nazista
-
Le leggi razziali e le sue conseguenze nella vita quotidiana sia in Germania sia in Italia (come
esempi: la scuola, l`amicizia, le professioni)
-
Berlino come paese di memoria – il rapporto fra estetica e memoria in base ai memoriali scelti nei
diversi quartieri di Berlino.
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