La Conferenza di Wannsee e il genocidio degli Ebrei europei
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La Conferenza di Wannsee e il genocidio degli Ebrei europei
Villa della Conferenza di Wannsee Casa-Museo e Centro Didattico La Conferenza di Wannsee e il genocidio degli Ebrei europei Villa della Conferenza di Wannsee - Casa-Museo e Centro Didattico Am Großen Wannsee 56–58, D-14109 Berlin Tel.: 0049-30 80 50 01 - 0 Fax: 0040-30 80 50 01 - 27 eMail: [email protected] Internet: http://www.ghwk.de Orario d’apertura: Ë Tutti i giorni 10.00 – 18.00 (esclusi festivi) Medioteca: dal lunedì al venerdì 10.00 – 18.00 Ingresso libero - Gruppi solo su prenotazione © Villa della Conferenza di Wannsee, 2010 „Erinnern für die Zukunft – Trägerverein des Hauses der Wannsee-Konferenz e.V.“ (Vereinsregister Berlin, VR 10493 Nz). Conto: Deutsche Bundesbank Berlin, Konto 1000 7345, IBAN DE15100000000010007345 – BIC: MARKDEF1100 Collegamenti: RegionalExpress (Deutsche Bahn), S 1 oppure S 7 fino alla stazione di Wannsee; poi Bus 114 fino alla fermata „Haus der Wannsee-Konferenz“ 2 Sommario Il luogo storico 4 Storia della villa 4 La mostra permanente 6 Autorizzazione del 31 luglio 1941 di Göring per il capo della Polizia di sicurezza e del SD, Gruppenführer della SS Heydrich, a preparare una "soluzione globale della questione ebraica" 6 Lettera del 29 novembre 1941 di Heydrich al Gruppenführer della SS Hofmann, capo dell'Ufficio centrale della SS per la razza e la colonizzazione, con l'invito al "reciproco scambio d'idee" (conferenza del Wannsee) per la data, originariamente prevista, del 9 dicembre 1941 8 I partecipanti alla conferenza 9 Verbale della riunione di Wannsee il 20/1/1942 17 Circolare di Heydrich riguardante l’avvio della “Soluzione finale della questione ebraica” del 25 gennaio 1942 32 Lettera di accompagnamento di Heydrich all’invio del Portocollo del verbale della Conferenza, indirizzata a Luther il 26 febbraio 1942 34 La Conferenza di Wannsee 36 Il presente del passato - Testimonianze - l’esposizione permanente (Sala 15) 38 Foglio informativo per giornate di studio per gruppi italiani 42 3 Il luogo storico Storia della villa L’odierno memoriale ha sede nella villa di un 1914/15 industriale del 1915, che tra il 1941 e il 1945 fu utilizzata dalle SS come centro per fabbricante Ernst Marlier 1921 conferenze. Qui il 20 gennaio 1942, 15 alti rappresentanti delle SS, del partito NSDAP e di diversi ministeri cooperazione deportazione per e lo pianificarono l’attuazione sterminio degli costruzione della dimora del Vendita della villa all’industriale Friedrich Minoux 1940 la Acquisto da parte della fondazione Nordhav delle SS e della risistemazione in casa per ospiti Ebrei del servizio di sicurezza delle SS europei. 1942 I rappresentanti delle SS riferirono ai segretari di stato presenti, in relazione alle azioni di 20 gennaio, Conferenza di Wannsee 1943 sterminio giá eseguite dall’agosto 1941 da vendita al servizio di sicurezza del Reich (RSHA) parte dei gruppi d’azione nell’Unione Sovietica 1945/46 Utilizzo da parte degli Alleati e in relazione ai metodi di assassinio. 1947-51 Istituto di formazione August- Quella che oggi viene definita la „Conferenza di Wannsee“, fu diretta da Reinhard Heydrich, Bebel (Heimvolkshochschule) 1952-88 il capo del servizio di sicurezza del Reich (RSHA). Adolf Eichmann, il suo esperto sulle Internato del quartiere BerlinNeukölln 1965-72 Il tentativo dello storico Joseph deportazioni redasse il protocollo che nel 1947 Wulf di creare un centro di fu ritrovato negli atti del Ministero degli Esteri. documentazione nella villa Esso documenta con spaventosa chiarezza il fallisce progetto di sterminio di tutti gli Ebrei europei e 1992 Apertura del memoriale e centro l’ attiva partecipazione dell’ amministrazione di formazione in occasione del statale al genocidio ebraico. cinquantesimo anniversario della Conferenza di Wannsee 2006 Apertura della nuova mostra permanente 4 La mostra permanente Nelle stanze poste al pianterreno della Villa, la mostra permanente „La conferenza di Wannsee e il genocidio degli Ebrei europei“ in tedesco e inglese, tratta il primo periodo storico della persecuzione degli Ebrei, il loro isolamento, la privazione dei diritti e il loro esilio tra il 1933 e il 1939 e inoltre la deportazione, la ghettizzazione e lo sterminio degli Ebrei europei durante la 1 2 3 4 Seconda Guerra Mondiale nelle zone sotto il dominio tedesco. Punto centrale della mostra è 5 la conferenza del 20 gennaio 1942, che ebbe 6 luogo in quella che era all’epoca la sala da pranzo. 7 Brevi testi introducono i diversi temi. Gli 8 avvenimenti sono documentati dagli atti dei 9 10 colpevoli, dalle testimonianze delle vittime, attraverso foto, film e documenti audio. Il catalogo della mostra è acquistabile presso la Villa. 11 12 13 14 15 Introduzione alla mostra Razzismo e odio per gli Ebrei Integrazione e antisemitismo nella Repubblica di Weimar Politica razzista e persecuzione ebraica in Germania tra il 1933 e il 1939 Guerra e genocidio nell’europa orientale e sudorientale Possibilità di azione durante l’occupazione nazista Il percorso verso il genocidio degli Ebrei europei Le autorità partecipanti alla conferenza La Conferenza di Wannsee I partecipanti alla conferenza e il Protocollo dopo il 1945 Le deportazioni I ghetti Campi di concentramento e sterminio Lavoro forzato e morte nei campi Il presente e il passato 5 Autorizzazione del 31 luglio 1941 di Göring per il capo della Polizia di sicurezza e del SD, Gruppenführer della SS Heydrich, a preparare una "soluzione globale della questione ebraica" Der Reichsmarschall des Großdeutschen Reiches Beauftragter für den Vierjahresplan Vorsitzender Berlino, del 31 luglio 1941 des Ministerrates für die Reichsverteidigung Per il Capo della Polizia di sicurezza e del SD SS-Gruppenführer Heydrich Berlino A integrazione delle disposizioni dell'ordinanza del 24 gennaio 1939, nella quale La si incaricava di avviare la questione ebraica, mediante emigrazione o evacuazione, alla soluzione più favorevole in relazione alle circostanze, con la presente Le assegno l'incarico di predisporre tutte le necessarie misure per preparare dal punto di vista organizzativo, pratico e materiale una soluzione globale della questione ebraica nell'area dell'Europa sotto influenza tedesca. Tutte le altre istanzi centrali devono cooperare allo scopo. Inoltre, La incarico di rimettermi al più presto un piano complessivo dei provvedimenti da adottare riguardo all'organizzazione, l'attuazione e i mezzi materiali necessari per realizzare la desiderata soluzione finale della questione ebraica. [firma autografa] Göring 6 7 Lettera del 29 novembre 1941 di Heydrich al Gruppenführer della SS Hofmann, capo dell'Ufficio centrale della SS per la razza e degli insediamenti, con l'invito al "reciproco scambio d'idee" (conferenza del Wannsee) per la data, originariamente prevista, del 9 dicembre 1941 Il Capo della Polizia di Sicurezza e del SD IV B 4 - 3076/41g (1180) Berlino, 29 novembre 1941 Al Gruppenführer SS Hofmann Ufficio centrale della razza e degli insediamenti Berlin. [Lieber] Hofmann ! Il 31 luglio 1941 il maresciallo del Reich mi ha incaricato di predisporre, con la partecipazione delle altre instanza centrali interessate, tutte le necessarie misure per preparare dal punto di vista organizzativo, pratico e materiale una soluzione globale della questione ebraica in Europa e di rimettergli al più presto un piano complessivo a questo riguardo. Allego alla presente fotocopia di quell'incarico. Tenuto conto della straordinaria importanza che deve essere accordata a tali questione, e affinché tutti i servizi centralizzati, implicati nel lavoro che rimane de compiere in relazione alla soluzione finale, giungano a un punto di vista comune, suggerisco che i problemi siano fatti oggetto di un reciproco scambio d'idee, tanto più che, dal 15 ottobre 1941, gli ebrei vengono evacuati dal territorio del Reich e dal Protettorato de Boemia e Moravia verso Est con trasporti continui. Pertanto, La invito a partecipare a un incontro del genere, cui seguirà la colazione, il 9 dicembre 1941, alle ore 12.00, nella sede del Comitato internazionale della Polizia giudiziaria a Berlino, Am Grossen Wannsee nn. 56-58. Lettere analoghe a questa sono state da me indirizzate al governatore generale dottor Frank, al Gauleiter dottor Meyer, ai segretari di Stato Stuckart, dottor Schlegelberger, Gutterer e Neumann, nonché al dottor Leibbrandt, capo di un Ufficio del Reich, al sottosegretario di Stato Luther, all'Obergruppenführer della SS Krueger, al Gruppenführer della SS Greifelt, all'Oberführer della SS Klopfer e al direttore generale di ministero Kritzinger. [...] [firma autografa] Heydrich 8 I partecipanti alla conferenza dott. Josef Bühler (1904 - 1948) Adolf Eichmann (1906 - 1962) Segretario di Stato del Gabinetto del Governatorato generale di Cracovia Ufficio per la Sicurezza del Reich Capo del reparto IV B 4 Bühler, dal giugno del 1941 sostituto permanente del Governatore generale Frank, era in quanto tale responsabile per tutti i crimini contro la popolazione polacca e lo sterminio di massa degli ebrei polacchi. Alla conferenza di Wannsee fece pressione affinché Heydrich desse l´ordine di cominciare la “Soluzione Finale“ nel Governatorato generale, dove lui non prevedeva alcun „problema“ di trasporti. Inoltre, Bühler espresse il desiderio di “risolvere la questione ebraica in questi territori il più velocemente possibile“. Nel 1942 prese parte alla preparazione degli insediamenti tedeschi di Lublino e alla deportazione di polacchi in Germania per i lavori forzati. Nato a Waldsee (Württemberg), figlio di un fornaio in una famiglia cattolica, frequentò il liceo, compí studi universitari di Diritto, nel 1932 diviene Dottore ricercatore in Legge. Nell’aprile 1933 entra nella NSDAP. Capo-procuratore dirige l’ufficio del ministro senza portafoglio del Reich, Hans Frank. Nel dicembre del 1939 è capoufficio presso il Governatore generale a Cracovia, presso il quale nel marzo 1940 diviene segretario di Stato. Nel gennaio 1945 fugge da Cracovia. Nell’aprile 1946 è testimone della difesa di Hans Frank davanti al tribunale militare internazionale al processo di Norimberga, viene quindi estradato in Polonia. Nel luglio 1948 viene condannato a morte e giustiziato a Cracovia. In qualitá di organizzatore delle deportazioni, Eichmann ricoprì un ruolo centrale nel processo di sterminio degli ebrei europei. Dall’ottobre del 1934 impegnato nel servizio di sicurezza, sede centrale di Berlino presso il reparto II/112 („ebraismo“), si occupò dell’espulsione degli ebrei dalla Germania.Dopo l’annessione dell’Austria e l’irruzione tedesca in Boemia e Moravia Eichmann diresse (nel 1938/39) l’ “Ufficio centrale per l’emigrazione ebraica“ a Vienna e Praga. Nell’ottobre 1939 prese parte alla progettazione di una „Riserva ebraica“ a Nisko sul San (Polonia). Dal dicembre del 1939 fu responsabile nella RSHA, IV D 4 (emigrazione e evacuazione), nel marzo del 1941 divenne capo del reparto IV B 4 („affari ebraici e evacuazione“). Eichmann redasse il protocollo finale della conferenza di Wannsee. Dall’ottobre 1941 al 1944 il suo ufficio coordinò i traporti e stabilì il numero degli ebrei che da deportare. Dal marzo 1944, quale capo del „Comando speciale Eichmann“ a Budapest, fu responsabile per la deportazione di oltre 437.000 ebrei a Auschwitz e in altri campi di concentramento e sterminio. Nato a Solingen, figlio di un libraio. Frequentó la scuola superiore. Interrotti gli studi di ingegneria, concluse un apprendistato da commerciante, dal 1925 al 1933 venditore e agente di viaggi a Vienna. Nell’aprile del 1932 entra nella NSDAP e nelle SS, nell’agosto 1933 si trasferisce in Germania. Dal 1934 fino al 1939 nello SD, poi fino al 1945 nell’Ufficio supremo per la sicurezza del Reich. All’inizio del maggio 1945 si traveste da caporale dell’aviazione, viene catturato e fugge immediatamente. Sotto falso nome è operaio forestale a Celle. Nel 1950 fugge attraverso l’Austria in Italia e poi in Argentina, dove vive col nome di Ricardo Klement a Buenos Aires. Nel maggio del 1960 viene sequestrato dai servizi segreti israeliani. Nel dicembre del 1961 viene condannato a morte a Gerusalemme e giustiziato nel 1962. 9 dott. Roland Freisler (1893 - 1945) Reinhard Heydrich (1904 - 1942) Ministero della Giustizia del Reich Segretario di stato Capo dell’ufficio per la Sicurezza del Reich e del SD Capo in carica del Protettorato di Boemia e Moldavia Freisler rappresentava alla conferenza di Wannsee quel ministero, che a partire dalle leggi di Norimberga del 1935 aveva condotto la persecuzione giuridica degli ebrei tedeschi e portato avanti la sistematica privazione dei diritti delle vittime ebraiche. Freisler era considerato il „garante del modo di pensare del nazionalsocialismo“. Nell’agosto del 1942 venne nominato presidente del tribunale del popolo. In questa posizione lui e gli altri componenti dell’assemblea comminarono migliaia di condanne a morte agli oppositori politici. Nato a Celle, figlio di un ingegnere, in una famiglia protestante, frequentò il liceo ad Aachen dove nel 1912 si diploma. Studi universitari di diritto all’università di Kiel, nel 1914 presta servizio militare quale portabandiera, poi sottotente, dall'ottobre del 1915 al 1920 prigioniero di guerra in Russia; proseguimento degli studi a Jena. Nel 1922 diviene dottore ricercatore in Legge, dal 1924 avvocato a Kassel e consigliere comunale del blocco social-nazionalista. Nel luglio del 1925 entra nella NSDAP. Nel 1932 deputato nel parlamento prussiano, poi nominato direttore ministeriale del Ministero di Giustizia prussiano, dal giugno 1933 segretario di stato, membro del consiglio di stato prussiano, dall’ottobre 1933 membro dell’accademia per il diritto tedesco e capo del dipartimento penale. Nell’aprile 1935 segretario di stato nel Ministero di Giustizia riunito (della Prussia e del Reich), preposto tra l’altro alle questioni del personale, legislazione penale e all’esecutivo. Ucciso durante un attacco aereo a Berlino il 3 febbraio 1945. 10 Heydrich è stato dal 1938, una figura chiave della deportazione e dello stermino degli ebrei in Europa. Dall’annessione dell’Austria si era distinto nello SD nell’organizzazione dell’espulsione forzata. A seguito del pogrom del Novembre del 1938 fu responsabile dell’internamento nei campi di concentramento di 26.000 ebrei in Germania. All’ inizio della seconda Guerra Mondiale il 1.9.1939, ordinò la ghettizzazione degli ebrei e l’ istituzione dei consigli degli anziani in tutte le comunità ebraiche in Polonia. Dopo l’aggressione contro l’Unione Sovietica comandò alle Einsatzgruppen di uccidere i funzionari comunisti e gli ebrei abili alle armi. Sotto le sue direttive le Einsatzgruppen passarono presto allo sterminio sistematico dell’intero popolo ebraico nei territori sovietici occupati. Autorizzato da una delega firmata da Göring del 31/7/1941 all’esecuzione della „soluzione finale della questione ebraica“ Heydrich pianificò lo stermino di 11 milioni di ebrei europei. Nato a Halle (Saale), figlio di un compositore e direttore di conservatorio. Frequenta un liceo cattolico, nel 1920 combatte nei Freikorps. Nel 1922 entra nella marina del Reich, come tenente colonnello di marina nel 1931 viene espulso con disonore a causa di una promessa di matrimonio non mantenuta. Nel 1931 entra nella NSDAP e nelle SS. Nel luglio 1932 viene incaricato da Himmler di costituire e guidare il Servizio di Sicurezza (SD). Nell’aprile 1933, guida la polizia politica bavarese, nell’aprile 1934 è capo dell’ufficio di polizia di stato segreta di Berlino. Nel giugno 1936 capo della polizia di sicurezza, nel settembre 1939 capo dell’ufficio per la sicurezza del Reich (RSHA). Il 27 maggio del 1942 è vittima di un attentato della Resistenza Ceca a Praga che lo conduce alla morte il 4 giugno 1942. Otto Hofmann (1896 - 1982) dott. Gerhard Klopfer (1905 - 1987) Capo dell’´ufficio superiore delle SS per la razza e gli insediamenti Cancelleria del partito della NSDAP Direttore ministeriale Come capo dell’ufficio superiore, Hofmann assunse dal 1940 al 1943 un ruolo guida nella politica criminale di germanizzazione dei territori della Polonia e dell’Unione Sovietica. Era il responsabile del „controllo razziale“ in conseguenza del quale, diversi gruppi etnici furono cacciati dalle loro terre e sostituiti da tedeschi di diverse regioni, della deportazione di bambini polacchi in Germania e della „Cura della stirpe“ delle SS. Alla conferenza di Wannsee, Hofmann propose la „sterilizzazione“ dei figli di unioni miste. Nato a Innsbruck, figlio di un commerciante. Dopo la scuola elementare frequenta il liceo, nell’agosto del 1914 si arruola volontario, nel marzo del 1917 è sottotenente. Nel giugno del 1917 è fatto prigioniero dai russi, fugge in Germania dove diviene pilota. Nel 1919 congedato, dal 1920 al 1925 si occupa del commercio di vini, poi fa il rappresentante di vini in proprio. Nell’aprile del 1923 entra nella NSDAP, nell’aprile del 1931 nelle SS, dal 1933 è capo delle SS. Nell’aprile del 1943 capo del comando superiore delle SS nel Sud- Ovest e capo della polizia e delle SS nel Württemberg, Baden e Alsazia. Comandante dei prigionieri di guerra nel distretto V (Sud-Est). Nel processo contro l’ufficio supremo per la razza e gli insediamenti nel marzo del 1948, con l’accusa di crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra é condannato a 25 anni, nel 1954 ottiene una grazia e viene rilasciato dal penitenziario di Landsberg. Poi impiegato nel commercio in Württemberg, muore nel 1982. Il ruolo di Klopfer nel processo della „Soluzione Finale“ si evince dalla posizione centrale della cancelleria del partito nel sistema di dominio del nazionalsocialismo. Klopfer apparteneva a quella parte della burocrazia del regime nazista influente e maggiormente informata su tutto. Come capo del dipartimento III nella cancelleria del partito e sostituto di Martin Bormann era preposto alla „questioni razziali e nazionali“, politica economica e alla cooperazione con la RSHA sulle questioni fondamentali della politica di occupazione.Nel novembre 1942, fu tra i responsabili quale segretario di stato, delle limitazioni ulteriori dei diritti degli ebrei “in matrimoni misti“. Nasce a Schreiberdorf (Slesia) figlio di un agricoltore. Liceo, diploma nel 1923, studi universitari di legge e economia a Jena e Breslau. Nel 1927 diviene dottore ricercatore in legge. Nel 1931 è giudice a Düsseldorf. Nell’aprile del 1933 entra nella NSDAP e nelle SA. Alla fine del 1933 é consigliere nel ministero dell’agricoltura prussiano, nel 1934 nella Gestapo. Nell’aprile del 1935 entra nello stato maggiore del „sostituto“ del Führer, Rudolf Hess. Nel 1935 entra nelle SS, dove é capoufficio. Nel 1938 in qualitá di consigliere ministeriale si occupa della espropriazione delle imprese ebraiche. Nell’aprile del 1945 fugge da Berlino, in seguito é imprigionato. Rilasciato nel 1949 dal tribunale di Norimberga per “crimini minori”. Nel 1952 referente del fisco, nel 1956 è avvocato a Ulm. Per una inchiesta preliminare del Pubblico Ministero di Ulm per la partecipazione alla conferenza di Wannsee viene imprigionato nel 1962, dove muore nel 1987. 11 Wilhelm Kritzinger (1890 - 1947) dott. Rudolf Lange (1910 – 1945) Cancelleria del Reich Direttore ministeriale Comandante della polizia di sicurezza e dello SD (KdS) Kritzinger era dopo il capo della cancelleria del Reich, Lammers, il secondo uomo in questa posizione. Perciò era a conoscenza di tutti i provvedimenti antiebraici e si era occupato in maniera approfondita dei problemi ebraici all’interno della cancelleria. Prese parte nell’anno 1939/40 alla preparazione dei decreti contro i „parassiti della razza“ e al decreto numero 11 del codice civile del Reich, che gettava le basi per l’incasso delle proprietá degli ebrei tedeschi prima della loro deportazione. Come segretario di stato si occupò dal 1942 al 1943 della preparazione dei decreti per la limitazione dei diritti per gli ebrei. Durante l´interrogatorio dopo il 1945, Kritzinger confessa la sua partecipazione alla conferenza di Wannsee, della quale ammise il carattere criminale. Figlio di un parroco a Grünfier (Netzekreis). Frequenta il liceo, ottiene la maturità nel 1908, poi studi universitari di diritto, dal 1914 al 1918 é al fronte, nell’ultimo periodo tenente della riserva. 1920/21 pratica presso uno studio legale e nel 1921 esame per funzionario statale, poi assistente al ministero di Giustizia. Nel 1925/26 è presso il tribunale del ministero del commercio prussiano. Nel 1926 è di nuovo al ministero di giustizia. Il 1/1/1938 entra nella NSDAP. Nel febbraio del 1938 passa alla cancelleria del Reich quale capo del dipartimento B con funzioni di direttore ministeriale, all’inizio del 1942 è sotto-segretario di stato e alla fine dell’anno segretario di stato. Nell’aprile del 1945 fugge da Berlino, nel maggio del 1945 è segretario di stato nel governo di Dönitz nel Flensburg, poi imprigionato a Bruchsal. Nell’aprile del 1946 rilasciato, nel dicembre nuovamente imprigionato. Rilasciato per malattia, muore nel 1947. 12 Lange era appartenuto per anni agli uffici della Gestapo di medio livello, che garantivano l’attuarsi dell’apparato del terrore. Anche Lange entró in azione quando, sotto il comando di Heydrich, vennero create con lo scopo di sterminare gli ebrei dell’Unione Sovietica, le Einsatzgruppen della polizia di sicurezza e dello SD. Come capo dello stato maggiore dell’ Einsatzgruppe A, che si muoveva alle spalle della Wehrmacht nel Baltico, guidò temporaneamente l’Einsatzkommando 2, che stermino’ fino al dicembre del 1941 circa 60.000 ebrei lettoni, o deportati in Lettonia. Lange stesso guidó le operazioni di sterminio nella periferia di Riga. Alla conferenza di Wannsee era l’ “esperto“ pratico delle esecuzioni di massa. Nasce a Weisswasser figlio di un ispettore ferroviario. Studia legge, nel 1933 entra nella Gestapo di Halle, consegue la laurea in legge a Jena, nel 1936 é nella polizia segreta di Berlino, nel 1937 entra nel NSDAP e nelle SS. Nel 1938 lavora presso la Gestapo di Vienna, nel 1939 di Stoccarda. Nel 1940 é a capo della Gestapo di Weimar e Erfurt, nel settembre del 1940 é sostituto del capo della Gestapo di Berlino. Nel dicembre del 1941 comandante della polizia di scurezza e dello SD in Lettonia, dal 1945 ha il comando della polizia di sicurezza e dello SD nel “Warthegau“, nel febbraio del 1945 si suicida a Poznan (Polonia). dott. Georg Leibbrandt (1899 - 1982) Ministero per i territori occupati dell’Est Direttore ministeriale Dal 1941 al 1943 i dipartimenti Politica generale, Ucraina, Estonia, Caucaso, Russia e quelli di Stampa e Cultura dipesero da Leibbrandt. Con questa carica egli era in grandissima misura implicato nel genocidio. Già nell’ ottobre 1941, Leibbrandt prese parte a un colloquio con Heydrich, nel quale si confrontarono sul programma di sterminio di tutti gli ebrei. Due giorni dopo la conferenza di Wannsee invitó a un colloquio di servizio sulla definizione del concetto di “ebreo“ nei territori dell’Est. Nato a Hoffnungsthal presso Odessa, frequenta il liceo a Dorpat e Odessa. Fugge a Berlino, dal 1920 studi universitari di teologia, filosofia ed economia politica a Tubinga e Lipsia, intraprende viaggi di studio a Parigi, Londra, nell’URSS e negli USA. Nel 1927 diviene dottore ricercatore in filosofia. Nel 1933 entra nella NSDAP. Nell’ufficio per la politica estera della NSDAP é responsabile del dipartimento per l’Est. In seguito è responsabile della propaganda antisovietica e anticomunista. Nel 1938 é membro del tribunale del popolo, nel luglio 1941 direttore del dipartimento I (politica) nel ministero per i territori occupati dell’Est. Nell’estate del 1943 viene assegnato alla marina di guerra. Nel 1945 é imprigionato, nel 1949 rilasciato, nel gennaio del 1950 viene indagato dal tribunale di Norimberga-Fürth, nuovamente rilasciato nell’agosto del 1950. Senza ulteriori procedimenti penali muore nel 1982. Martin Luther (1895 - 1945) Ministero degli esteri Sottosegretario Luther era dal 1940 al 1943 quale capo del dipartimento D (Germania) responsabile per la collaborazione con Himmler e con l’Ufficio supremo per la sicurezza del Reich e per il Reparto D III („ questione ebraica, politica razziale; informazioni alla rappresentanza estera sugli avvenimenti importanti di politica interna“). Attraverso il suo intenso lavoro con l’ufficio supremo per la sicurezza del Reich, e in particolare con l’ufficio di Adolf Eichmann, Luther rese il dipartimento D una delle „autorità“ implicate nella „Soluzione Finale“. In conseguenza di ciò, il contributo del ministero degli Esteri al genocidio consisté prima di tutto, nell’assicurare e preparare diplomaticamente le deportazioni dagli stati occupati e amici. Alla conferenza di Wannsee Luther consiglió, in considerazione del piccolo numero di ebrei presenti e delle scarse difficoltà che sarebbero sorte, di mettere in secondo piano le regioni del Nord e di concentrarsi sul Sudest e sull’Ovest dell’Europa. Nato a Berlino, non consegue il diploma di maturità, nel 1914 è volontario in guerra, nel 1918 sottotenente, successivamente imprenditore di traslochi. Nel marzo 1932 entra nella NSDAP, nel 1933/34 è a capo della consulenza economica a Berlino, nel 1936 capo della consulenza del partito presso l’incaricato per le questioni estere Joachim von Ribbentrop. Dopo la nomina di questi a ministro degli Esteri, divenne capo del reparto speciale della NSDAP nel ministero. Nel 1941 è direttore ministeriale con la nomina a Sottosegretario di stato. A causa del tentativo di rovesciare Ribbentrop viene licenziato il 16 febbraio del 1943 e internato nel lager di Sachsenhausen quale „prigioniero privilegiato“. Liberato dalla Armata Rossa, Lutero muore un mese dopo a Berlino. 13 dott. Alfred Meyer (1891 - 1945) Heinrich Müller (1900 - ? ) Ministero per i territori occupati dell’´Est Segretario di stato Ufficio superiore per la Sicurezza del Reich Capo dell’´ufficio IV Come sostituto del ministro Alfred Rosenberg, Meyer fu responsabile dall’estate del 1941 al novembre del 1942 dei tre dipartimenti Politica, Amministrazione e Economia. Come tale, prese parte allo sfruttamento e al saccheggio dei territori sovietici occupati e alla repressione e allo sterminio degli abitanti, in particolare della popolazione ebraica. Venne invitato alla conferenza di Wannsee, perché nei territori dipendenti dal suo ministero era già iniziato lo sterminio degli da parte delle Einsatzgruppen. A Wannsee, Meyer richiese che certi „lavori preparatori“ fossero attuati in luogo, senza disturbare la popolazione. Nel luglio 1942 propose di adottare nei territori sovietici i provvedimenti antiebraici anche nei confronti dei „figli di unioni miste“. Come capo della polizia segreta di Stato (Gestapo) Müller era coinvolto a livelli dirigenziali in tutti i crimini pianificati e organizzati dal RSHA, in particolare il genocidio degli ebrei europei. Dai primi di settembre del 1939, autorizzó il „Trattamento speciale“(assassinio) degli oppositori politici. Da lui dipendeva anche il reparto comandato da Eichmann , il cosiddetto „Judenreferat“. Nel genocidio degli ebrei nell’Unione Sovietica era coinvolto in tutti i particolari. Müller formulava su incarico di Heydrich gli ordini per le Einsatzgruppen ed era preposto alla redazione delle „notizie degli avvenumenti“, nelle quali riassumeva i rapporti delle Einsatzgruppen. Müller fu in assoluto uno dei più potenti colpevoli ”da scrivania” del regime nazista. Nato in una famiglia evangelica di Göttingen, figlio di un assessore del governo e dell’edilizia, si diploma nel 1911 al liceo di Soest, nel 1912 è porta-bandiera, nel 1914 é capo di compagnia poi di battaglione. Nel 1917 prigioniero di guerra dei francesi, nel 1920 rilasciato in quanto ufficiale. Studi universitari di Diritto, scienze statali ed economia nazionale, nel 1922 ottiene il titolo di dottore, dal 1923 al 1930 é consigliere legale alla miniera di Gelsenkirchen. Nel 1928 entra della NSDAP come capo-gruppo locale, nel 1929/30 capo del distretto Emscher-Lippe. Nel settembre del 1930 é membro del parlamento, nel 1931 Gauleiter della NSDAP nella Vestfalia settentrionale. Nel maggio 1933 governatore di Lippe e Schaumburg-Lippe, nel 1936 presidente del parla-mento provinciale del Lippe. Nel 1938 presidente della Vestfalia e capo delle SA. Dal novembre del 1942, commissario della Difesa del Reich della Vestfalia settentrionale. Suicida nel maggio del 1945. Nato a Monaco in una famiglia cattolica figlio di un funzionario in una gendarmeria. Frequenta la scuola elementare e media, apprende l’assemblaggio aereo, nel 1917 è volontario in guerra, nel 1919 congedato come sottufficiale. Poi impiegato nella direzione della polizia di Monaco. Nel 1929 segretario della polizia politica di Monaco, in servizio nella lotta alle organizzazioni comuniste. Nel 1934 entra nelle SS, viene trasferito all’ufficio della polizia segreta di Berlino. Nel 1936 vice-capo dell’ufficio della polizia politica nell’ufficio superiore della polizia di Sicurezza, alla fine del 1938 aderisce alla NSDAP. Nel 1939 capo dell’ufficio centrale per l’immigrazione ebraica, dall’ottobre 1939 capo dell’ufficio IV della RSHA in qualità di capo di gruppo delle SS e sottotenente generale della polizia. Dal Maggio del 1945 scomparso. 14 Erich Neumann (1892 - 1948) Ufficio per il piano quadriennale Segretario di stato Già dal novembre del 1938 Neumann aveva preso parte agli incontri con Göring sul tema della “arianizzazione dell’economia” e della marcatura e isolamento degli ebrei. Alla conferenza di Wannsee egli rappresentava il ministero per l’Economia, per il Lavoro, la Finanza, l’Alimentazione e il Traffico, per l’Armamento e le Munizioni. Come segretario di stato di Göring, Neumann si occupò degli interessi delle autoritá dell’economia di guerra e richiese che i lavoratori ebrei impegnati nell’industria bellica non fossero immediatamente deportati. Nato a Forst (Niederlausitz) in una famiglia protestante, figlio di un proprietario di fabbrica, frequenta il liceo, si diploma, studia legge ed economia politica alle università di Friburgo, Lipsia e Halle. Dal 1914 al 1917 servizio di guerra, nell’ultimo periodo diviene tenente. Nel 1920 assessore nel ministero degli Interni di Prussia, poi all’ufficio del consiglio provinciale di Essen. Nel 1923 consigliere di governo nel ministero del Commercio prussiano. Dal 1927 al 1928 è presidente del distretto a Freystadt (Niederschlesien), poi in qualitá di presidente ministeriale di nuovo nel ministero del Commercio. Nel settembre del 1932 è direttore ministeriale nel ministero di Stato Prusssiano, preposto alle riforme. Nel maggio del 1933 entra nella NSDAP, nell’ agosto 1934 nelle SS. Alla fine del 1935 lavora al ministero di stato prussiano, nell’ottobre del 1936 nell’ ufficio del responsabile per il piano quadriennale, Hermann Göring. Dall’ estate del 1938 segretario di stato, dal 1941 vicepresidente del consiglio di sorveglianza della Spa petrolifera Kontinentalen Erdöl, incaricato dello sfruttamento dei giacimenti nei territori occupati dell’Unione Sovietica. Dall’agosto del 1942 direttore generale della GmbH Deutsche Kalisyndikat. Arrestato dal 1945 viene rilasciato nel 1948 per malattia, a causa della quale muore poco tempo dopo. dott. Eberhard Schöngarth (1903 - 1946) Comandante della polizia di sicurezza e dello SD (BdS) Come comandante della polizia di sicurezza e dello SD per l’intero governatorato generale, Schöngarth prese parte a tutte le operazioni di oppressione e sterminio contro le popolazioni ebraiche e polacche nella Polonia occupata. Dopo la sconfitta dell’Unione Sovietica comandò dal luglio al settembre del 1941 l’Einsatzkommando nella Galizia dell’Est, il quale uccise 4000 ebrei nei territori al confine con la Polonia. Nato a Lipsia, figlio di un agricoltore, dopo la scuola superiore nel 1920 è volontario nei Freikorps, nel 1922 maturità, entra nella NSDAP e nelle SA, dal 1922 al 1924 impiegato di banca. Nel 1924 studia Diritto e scienze statali a Lipsia, nel giugno1929 diviene dottore in Legge, dal giugno 1932 giudice al tribunale di Magdeburgo, Erfurt e Torgau. Nel 1933 entra nelle SS, nel novembre del 1933 alla direzione delle poste di Erfurt, dal 1935 nel dipartimento di stampa della Gestapo, dalla primavera del 1936 capo della polizia di sicurezza a Dortmund, Bielefeld e Münster. Nel 1939 è consigliere governativo e tenente colonnello delle SS. Nel maggio 1944 comandante della polizia di sicurezza e dello SD nei Paesi Bassi occupati. Nel febbraio del 1946 viene condannato a morte e giustiziato da un tribunale militare inglese per l’omicidio di un prigioniero di guerra 15 dott. Wilhelm Stuckart (1902 - 1953) Ministerio degli Interni Segretario di stato Dal 1935 Stuckart era implicato nel ministero degli Interni con il dipartimento I (Costituzione, legislazione, amministrazione) alle sue dipendenze nella preparazione di tutte le leggi fondamentali contro gli ebrei che vivevano nel Reich, in particolare nelle leggi sulla cittadinanza e nelle “Leggi per la difesa del sangue e dell’onore tedesco” (le leggi “di Norimberga”). Nel 1940 partecipó ai lavori per togliere la cittadinanza tedesca agli ebrei, nel 1941 preparó una proposta per l’identificazione degli ebrei nel Reich. Alla conferenza di Wannsee propose la sterilizzazione coatta dei “figli di unioni miste”. Nell’aprile del 1943, presiedette ad un incontro tra segretari di stato sulla “Punizione delle attività illecite ebraiche tramite la polizia”(13. Decreto delle Leggi del Reich). Nato a Wiesbaden, figlio di un impiegato delle Ferrovie, educazione cristiana, diploma, nel 1919 volontario nei Freikorps, dal 1922 studi di Diritto a Monaco e Francoforte sul Meno. Nel dicembre del 1922 entra nella NSDAP, nel 1928 diviene dottore in Legge, dal 1930 giudice, dal 1932 al marzo del 1933 avvocato e consulente legale delle SA a Pommern. Nel giugno del 1933 segretario di stato nel ministero della Scienza prussiano, nel 1934 segretario si stato per la Scienza, l’Educazione e l’Istruzione popolare. Nel 1935, segretario di stato nel ministero degli Interni. Nel 1936 entra nelle SS, nel 1944 generale di corpo d’armata delle SS. Nel maggio del 1945 imprigionato a Flensburg come ministro degli Interni del governo Dönitz. Nell’aprile del 1949 nel processo “Wilhelmstrassen” condanna a 3 anni e 10 mesi di prigione, che per la prigionia precedente vengono considerati già scontati. Nel 1950 condannato come corresponsabile a una pena pecuniaria di 50.000 marchi. Nel novembre del 1953 muore in un incidente 16 VERBALE DELLA RIUNIONE DI WANNSEE IL 20/1/1942 30 copie 16a copia Verbale di riunione I. Alla riunione sulla soluzione finale della questione ebraica, tenutasi il 20/1/1942 in Berlino, Am Großen Wannsee n. 56/58, hanno partecipato: Gauleiter dott. Meyer e Reichsamtsleiter dott. Leibbrandt Ministero per i territori orientali occupati Segretario di stato dott. Stuckart Ministero dell’interno Segretario di stato Neumann Incaricato per il piano quadriennale Segretario di stato dott. Freisler Ministero della giustizia Segretario di stato dott. Bühler Ufficio del Governatore generale Sottosegretario di stato Luther Ministero degli esteri Oberführer delle SS Klopfer Cancelleria del partito Direttore ministeriale Kritzinger Cancelleria del Reich 17 -2- Gruppenführer delle SS Hofmann Ufficio centrale della razza e degli insediamenti Gruppenführer delle SS Müller Obersturmbannführer delle SS Eichmann Ufficio centrale per la sicurezza del Reich Oberführer delle SS dott. Schöngarth, Comandante della Polizia di sicurezza e del SD nel Governatorato generale Polizia di sicurezza e SD Sturmbannführer [maggiore] delle SS dott. Lange, Comandante della Polizia di sicurezza e del SD per il Distretto generale della Lettonia, in rappresentanza del Comandante della Polizia di sicurezza e del SD per il Commissariato dell’Ostland Polizia di sicurezza e SD Il. Capo della polizia di sicurezza e del SD, Obergruppenführer delle SS H e y d r i c h , dà inizio alla riunione, informando di essere stato designato dal Maresciallo del Reich quale responsabile dei preparativi per la soluzione finale della questione ebraica in Europa, e sottolineando come la presente riunione sia stata convocata per chiarire le questioni fondamentali. Poiché il Maresciallo del Reich ha richiesto che gli venga inviato un piano sugli aspetti organizzativi, oggettivi e materiali relativi alla soluzione finale della questione ebraica in Europa, si è reso necessario un esame preliminare comune da parte di tutti gli uffici centrali coinvolti direttamente in questi problemi, allo scopo di coordinare la strategia da seguire. 18 -3- A dirigere le operazioni necessarie per attuare la soluzione finale della questione ebraica sarà il Reichsführer [Comandante generale] delle SS e Capo della polizia tedesca (Capo della polizia di sicurezza e del SD), indipendentemente dai confini geografici. Il Capo della polizia di sicurezza e del SD ha quindi riepilogato brevemente la battaglia condotta fin qui contro questo nemico. Gli aspetti più importanti sono: a/ gli ebrei sono stati ricacciati dai singoli settori della vita del popolo tedesco, b/ gli ebrei sono stati ricacciati dallo spazio vitale del popolo tedesco. Per mettere in atto questi obiettivi, si è proceduto in misura crescente e in modo sistematico ad accelerare l’emigrazione degli ebrei dal territorio del Reich, in quanto unica soluzione provvisoria possibile. Per disposizione del Maresciallo del Reich, nel gennaio 1939 è stato istituito un Ufficio centrale del Reich per l’emigrazione ebraica, la cui direzione è stata affidata al Capo della polizia di sicurezza e del SD. Esso aveva soprattutto il compito di a/ effettuare tutti i preparativi necessari per una accresciuta emigrazione degli ebrei, b/ guidare il flusso emigratorio, c/ accelerare nei singoli casi l’effettiva emigrazione. L’obiettivo era quello di ripulire con metodi legali lo spazio vitale tedesco dalla presenza degli ebrei. 19 -4- Tutti gli uffici erano consapevoli degli svantaggi insiti in tale forzata emigrazione. Per il momento essi andavano tuttavia accettati, stante la mancanza di soluzioni alternative. Nel periodo che seguì, i compiti connessi con l’emigrazione costituirono un problema non solo tedesco, ma un problema che ha riguardato anche i paesi di destinazione o immigrazione. Le difficoltà economiche, quale l’innalzamento degli importi da esibire e da pagare al momento dello sbarco, deciso dai vari governi stranieri, la scarsità di posti sulle navi, le limitazioni o divieti all’immigrazione resi sempre più rigidi, hanno ostacolato in misura considerevole l’auspicata emigrazione. Malgrado queste difficoltà, dall’avvento al potere fino alla data del 31/10/1941 sono stati indotti a emigrare ben 537.000 ebrei. Di cui dall’Altreich dalla Ostmark dal Protettorato della Boemia e della Moravia al 30/1/1933 al 15/3/1938 successivamente 360.000 successivamente 147.000 al 15/3/1939 successivamente 30.000 L’emigrazione è stata finanziata dagli ebrei stessi, ovverosia dalle organizzazioni politiche ebraiche. Per evitare che rimanessero gli ebrei proletarizzati, si è proceduto secondo il principio che gli ebrei benestanti debbano finanziare l’emigrazione degli ebrei nullatenenti; ed è stato pertanto imposto un contributo ovverosia una tassa sull’emigrazione, scaglionata secondo il patrimonio di ciascuno, che è stata utilizzata per sostenere i costi finanziari relativi all’emigrazione di ebrei nullatenenti. 20 -5- Oltre alle somme in Reichsmark, erano necessari importi in valuta da esibire o pagare allo sbarco. Per tutelare il tesoro in valuta tedesco, tramite le organizzazioni ebraiche nazionali si è chiesto alle istituzioni finanziarie ebraiche all’estero di reperire le necessarie somme in valuta. Da questi ebrei stranieri sono stati pertanto messi a disposizione fino al 30/10/1941, mediante donazioni, 9.500.000 dollari. Nel frattempo il Reichsführer delle SS e Capo della polizia tedesca, in considerazione dei rischi connessi all’emigrazione durante la guerra e anche delle possibilità offerte dall’est, ha vietato l’emigrazione degli ebrei. L’emigrazione è stata ora sostituita, quale possibile soluzione alternativa, previamente autorizzata dal Führer, dall’evacuazione degli ebrei verso est. Queste operazioni sono tuttavia da considerare solo come soluzioni di ripiego, per quanto attraverso di esse vengano già acquisite quelle esperienze pratiche che rivestono notevole importanza in vista della futura soluzione finale della questione ebraica. Questa soluzione finale della questione ebraica in Europa riguarderà circa 11 milioni di ebrei, suddivisi come segue tra i singoli paesi: 21 -6Paese A. Altreich Ostmark Territori dell’est Governatorato generale Bialystok Protettorato di Boemia e Moravia Estonia - sgombra da ebrei Lettonia Lituania Belgio Danimarca Francia - Zona occupata - Zona non occupata Grecia Paesi Bassi' Norvegia 131.800 43.700 420.700 2.284.000 400.000 74.200 B. Bulgaria Inghilterra Finlandia Irlanda Italia compresa la Sardegna Albania Croazia Portogallo Romania compresa la Bessarabia Svezia Svizzera Serbia Slovacchia Spagna Turchia (parte europea) Ungheria URSS Ucraina 2.994.684 Bielorussia eclusa Bialystok 446.484 48.000 330.000 2.300 4.000 58.000 200 40.000 3.000 342.000 8.000 18.000 10.000 88.000 6.000 55.500 742.800 5.000.000 Totale: oltre 22 Numero 3.500 34.000 43.000 5.600 165.000 700.000 69.600 160.800 1.300 11.000.000 -7Le cifre della popolazione ebraica nei vari stati esteri qui riportate si riferiscono tuttavia soltanto agli ebrei per religione, in quanto in alcuni di quei paesi non esiste ancora una definizione degli ebrei secondo criteri razziali. Le misure per risolvere il problema nei singoli paesi incontreranno alcune difficoltà dovute a idee e atteggiamenti assai diffusi, soprattutto in Ungheria e in Romania. Per esempio ancora oggi in Romania l’ebreo, pagando, si può procurare documenti che gli attestino ufficialmente il possesso di una cittadinanza straniera. L’influenza degli ebrei su tutti i settori dell’URSS è risaputa. Nella parte europea vivono circa 5 milioni di ebrei, nella zona asiatica giusto ¼ di milione di ebrei. La suddivisione per situazione lavorativa della popolazione ebraica residente nella parte europea dell’URSS era più o meno la seguente: in agricoltura come operai nelle città nel commercio impiegati come lavoratori statali nelle professioni private – medicina, stampa, teatro ecc. 9,1 % 14,8 % 20,0 % 23,4 % 32,7 % Adesso, nell’ambito della soluzione finale, gli ebrei dovrebbero essere utilizzati in impieghi lavorativi a est, nei modi più opportuni e con una direzione adeguata. In grandi squadre di lavoro, con separazione dei sessi, gli ebrei in grado di lavorare verranno portati in questi territori per la costruzione di strade, e non vi è dubbio che una gran parte verrà a mancare per decremento naturale. 23 -8Quanto all’eventuale residuo che alla fine dovesse ancora rimanere, bisognerà provvedere in maniera adeguata, dal momento che esso, costituendo una selezione naturale, è da considerare, in caso di rilascio, come la cellula germinale di una rinascita ebraica. (Vedi l’esperienza della storia.) Nel corso dell’attuazione pratica della soluzione finale, l’Europa verrà passata al setaccio da ovest a est. Il territorio del Reich, incluso il Protettorato di Boemia e Moravia, dovrà essere affrontato in via preliminare, se non altro per ragioni legate al problema abitativo e ad altre esigenze socio-politiche. Gli ebrei evacuati verranno dapprima portati senza indugio in cosiddetti ghetti di transito, per essere poi trasportati più a est. L’Obergruppenführer delle SS H e y d r i c h ha proseguito sottolineando come una importante condizione preliminare, onde poter attuare effettivamente l’evacuazione, sia l’esatta determinazione delle categorie di persone interessate. Si prevede di non evacuare gli ebrei di età superiore ai 65 anni, bensì di trasferirli in un ghetto per anziani – si è pensato a Theresienstadt. Oltre a queste classi – dei circa 280.000 ebrei che al 31/10/1941 si trovavano nell’Altreich e nella Ostmark, il 30% circa ha più di 65 anni – verranno accolti nei ghetti ebraici per anziani anche gli ebrei grandi invalidi di guerra e gli ebrei con decorazioni di guerra (Croce di ferro di I classe). Con questa 24 -9- conveniente soluzione si eliminano in un solo colpo le numerose intercessioni. L’inizio delle operazioni di evacuazione più consistenti dipenderà in gran parte dagli sviluppi della situazione militare. Per quanto riguarda le misure relative alla soluzione finale nei territori europei da noi occupati e influenzati, si è proposto che i funzionari addetti del Ministero degli esteri si mettano d’accordo con il funzionario competente della Polizia di sicurezza e del SD. In Slovacchia e in Croazia la questione è ormai abbastanza facilitata, in quanto in quei paesi i maggiori problemi di fondo, da questo punto di vista, sono già stati avviati a soluzione. Anche in Romania il governo ha ormai istituito un delegato per gli affari ebraici. Per risolvere la questione in Ungheria, sarà necessario imporre entro breve tempo al governo ungherese un consulente per i problemi relativi agli ebrei. Per quanto riguarda il via ai preparativi per risolvere il problema in Italia, l’Obergruppenführer delle SS H e y d r i c h ritiene opportuno a questo proposito stabilire un collegamento con il Capo della polizia. Nella Francia sia occupata che non occupata il censimento degli ebrei in vista dell’evacuazione non dovrebbe probabilmente incontrare grandi difficoltà. A questo proposito il Sottosegretario di stato L u t h e r fa notare che, se si affronta più a fondo questo problema in alcuni paesi, per esempio negli stati nordici, insorgeranno delle difficoltà, e che pertanto sarebbe opportuno pensare a questi paesi 25 - 10 - in un secondo tempo. Dato lo scarso numero di ebrei di cui si tratta, tale rinvio non costituisce oltretutto una limitazione di rilievo. In compenso il Ministero degli esteri non prevede grandi difficoltà per l’Europa sudorientale e occidentale. Il Gruppenführer delle SS H o f m a n n intende inviare un funzionario dell’Ufficio centrale per la razza e gli insediamenti in Ungheria, a scopo di orientamento generale, al momento in cui il Capo della polizia di sicurezza e del SD deciderà di porre mano alla questione in quel paese. Si è stabilito per ora di distaccare questo funzionario dell’Ufficio centrale per la razza e gli insediamenti, che non dovrà attivarsi, col ruolo ufficiale di assistente dell’attaché di polizia. IV. Le leggi di Norimberga dovranno in un certo senso costituire la base del piano di soluzione finale. Necessaria premessa per una sistemazione definitiva del problema è che venga risolta anche la questione dei matrimoni misti e dei meticci. Il Capo della polizia di sicurezza e del SD, in relazione a una lettera del Capo della Cancelleria del Reich, espone per intanto in via teorica i punti che seguono: 1) 26 Trattamento dei meticci di 1° grado Per quanto riguarda la soluzione finale della questione ebraica, i meticci di 1° grado sono equiparati agli ebrei. - 11 – Da questo trattamento sono esclusi: a) i meticci di 1° grado coniugati con persone di sangue tedesco, dal cui matrimonio siano nati figli (meticci di 2° grado). Questi meticci di 2° grado sono sostanzialmente da equiparare ai tedeschi. b) i meticci di 1° grado per i quali le massime autorità del partito e dello stato abbiano finora autorizzato una qualche eccezione in determinati settori. Ogni caso dovrà essere esaminato singolarmente, e non si esclude che questa volta la decisione sia sfavorevole al meticcio. Eventuali eccezioni dovranno essere sempre concesse per meriti sostanziali del meticcio stesso . (Non meriti del genitore o del coniuge di sangue tedesco.) Il meticcio di 1° grado escluso dall’evacuazione sarà sterilizzato, onde evitare qualsiasi discendenza ed eliminare definitivamente il problema dei meticci. La sterilizzazione sarà effettuata volontariamente. Essa costituisce tuttavia la condizione necessaria per poter restare nel Reich. Il "meticcio" sterilizzato sarà quindi liberato da tutte le restrizioni cui era sottoposto in precedenza. 2) Trattamento dei meticci di 2° grado. I meticci di 2° grado sono sostanzialmente classificati come di sangue tedesco, ad eccezione dei casi seguenti, in cui i meticci di 2° grado sono equiparati agli ebrei: 27 - 12 - a) meticcio di 2° grado nato da un matrimonio bastardo (genitori entrambi meticci). b) aspetto particolarmente sfavorevole dal punto di vista razziale del meticcio di 2° grado, che già esteriormente lo fa classificare tra gli ebrei. c) giudizio particolarmente negativo sul meticcio di 2° grado dal punto di vista politico e dell’ordine pubblico, che rivela come egli si senta e si comporti come un ebreo. Anche in questi casi non si dovranno fare eccezioni, neppure se il meticcio di 2° grado è coniugato con persona di sangue tedesco. 3) Matrimoni tra ebrei puri e persone di sangue tedesco. Si dovrà decidere caso per caso se il coniuge ebreo debba essere evacuato o se, in considerazione delle conseguenze che tale provvedimento avrebbe per i parenti tedeschi di questo matrimonio misto, sia da trasferire in un ghetto per anziani. 4) Matrimoni tra meticci di 1° grado e persone di sangue tedesco. a) senza figli. Se dal matrimonio non sono nati figli, il meticcio di 1° grado sarà evacuato o trasferito in un ghetto per anziani. (Uguale trattamento come per i matrimoni tra ebrei puri e persone di sangue tedesco, punto 3) 28 - 13 - b) con figli. Se dal matrimonio sono nati figli (meticci di 2° grado), questi, se equiparati agli ebrei, saranno evacuati o trasferiti in un ghetto insieme al meticcio di 1° grado. Qualora tali figli siano equiparati ai tedeschi (come avviene di norma) sono da escludere dall’evacuazione, e di conseguenza lo sarà anche il meticcio di 1° grado. 5) Matrimonio tra meticci di 1° grado e meticci di 1° grado o ebrei. In questi matrimoni tutti (inclusi i figli) vengono trattati come ebrei e pertanto evacuati o trasferiti in un ghetto per anziani. 6) Matrimoni tra meticci di 1° grado e meticci di 2° grado. Entrambi i coniugi, indipendentemente dal fatto se vi siano figli o meno, vengono evacuati o trasferiti in un ghetto per anziani, in quanto negli eventuali figli si riscontra di regola, dal punto di vista razziale, una impronta di sangue ebraico più forte che nei meticci ebrei di 2° grado. È opinione del Gruppenführer delle SS H o f m a n n che si debba fare ampio uso della sterilizzazione, anche perché il meticcio, 29 - 14 - posto di fronte alla scelta se essere evacuato o sterilizzato, preferirà sottoporsi alla sterilizzazione. Il Segretario di stato dott. S t u c k a r t osserva come l’attuazione pratica delle soluzioni appena esposte per risolvere il problema dei matrimoni misti e dei meticci implicherebbe, in questa forma, un lavoro amministrativo smisurato. Onde tenere comunque conto anche delle realtà biologiche, d’altro canto, il Segretario di stato dott. S t u c k a r t ha proposto di procedere alla sterilizzazione forzata. Per semplificare il problema dei matrimoni misti bisognerebbe inoltre prendere in considerazione altre possibilità, con l’obiettivo che il legislatore dichiari per esempio: "Questi matrimoni sono sciolti con affetto immediato". Per quanto riguarda la questione degli effetti che l’evacuazione degli ebrei potrà avere sulla vita economica, il Segretario di stato N e u m a n n dichiarava che per il momento, fintanto che non saranno a disposizione rimpiazzi, gli ebrei impiegati in imprese di rilevanza bellica non potranno essere evacuati. L’Obergruppenführer delle SS H e y d r i c h faceva notare come questi ebrei, secondo le direttive da lui approvate per le operazioni di evacuazione attualmente in corso, non vengono evacuati comunque. Il Segretario di stato dott. B ü h l e r osservava come il Governatorato generale gradirebbe che per la soluzione finale di questo problema si iniziasse dal Governatorato generale, intanto perché qui il problema dei trasporti non riveste un ruolo 30 - 15 - preminente, né questa operazione sarebbe ostacolata da motivi legati all’impiego lavorativo. Gli ebrei dovrebbero essere allontanati al più presto dal territorio del Governatorato generale, perché qui più che altrove l’ebreo costituisce un grave pericolo in quanto portatore di malattie, e inoltre crea continuamente disordine nella struttura economica del paese attraverso il mercato nero. Oltretutto, dei 2 milioni e mezzo di ebrei che sarebbero interessati dal provvedimento, la maggioranza è inabile al lavoro. Il Segretario di stato dott. B ü h l e r osserva inoltre come la soluzione della questione ebraica nel Governatorato generale sia compito del Capo della polizia di sicurezza e del SD, e come il suo lavoro abbia l’appoggio delle autorità del Governatorato generale. Ha una sola richieste da fare, che la questione ebraica in questo territorio sia risolta al più presto. Al termine sono state esaminati i diversi tipi di soluzione. A questo proposito sia da parte del Gauleiter dott. M e y e r che del Segretario di stato dott. B ü h l e r è stata espressa l’opinione che certe attività preparatorie in vista della soluzione finale dovrebbero essere svolte direttamente nei territori interessati, evitando tuttavia di suscitare allarme tra la popolazione. Con l’invito rivolto del Capo della polizia di sicurezza e del SD ai partecipanti all’incontro, perché gli forniscano un sostegno adeguato nell’esecuzione dei compiti connessi alla soluzione, la riunione si è conclusa. 31 Circolare di Heydrich riguardante l’avvio della “Soluzione finale della questione ebraica” del 25 gennaio 1942 Il Capo della Polizia di Sicurezza e del Servizio di Sicurezza SD IV B4a – 847/41 Berlino, 25 gennaio 1942 Ai comandanti della Polizia di Sicurezza e del SD, agli ispettori della Polizia di Sicurezza e del SD, ai plenipotenziari del Capo della polizia di Sicurezza e del SD, distaccamenti di Parigi e Bruxelles al gruppo di azione della Polizia di Sicurezza e del SD di Belgrado, al distaccamento della Polizia di Sicurezza e del SD di Atene, ai gruppi di azione A - D. Oggetto: Soluzione finale della questione ebraica Con riferimento: senza Allegati: 1 fotocopia Allegata invio una fotocopia di un ordine del Maresciallo del Reich del Großdeutsches Reich / Plenipotenziario del piano quadriennale e Presidente del Consiglio dei Ministri della Difesa del Reich del 31.7.1941, con l’invito a prenderne conoscenza e osservazione. Secondo quest’ordine io sono il plenipotenziario per l’attuazione di tutte le operazioni necessarie dal punto di vista organizzativo, concreto e materiale per la soluzione generale della questione ebraica sul territorio europeo sottoposto alla dominazione tedesca. I lavori preparatori sono stati avviati. (firmato) Heydrich Autenticato (firma) Impiegato di Cancelleria 32 33 Lettera di accompagnamento di Heydrich all’invio del Portocollo del verbale della Conferenza, indirizzata a Luther il 26 febbraio 1942 Il Capo della Polizia di Sicurezza e del SD IV B4-1456/41 gRs. (1344) 26, febbraio 1942 Al Sottosegretario di Stato Luther Ministero degli Esteri Berlino W8 Wilhelmstr. 74/76 Caro compagno di partito Luther! Allegato Le invio il verbale dei colloqui avvenuti il 20 gennaio 1942. Visto che ora fortunatamente, le linee guida riguardanti la realizzazione pratica della soluzione finale della questione ebraica sono state fissate e da parte di tutte le parti qui interessate esiste consenso unanime, La prego di mettere il suo collaboratore a disposizione, per i necessari colloqui specifici in vista della stesura della presentazione richiesta dal Maresciallo del Reich, in cui si devono delineare le premesse organizzative, tecniche, materiali per la realizzazione pratica dei lavori della soluzione. Il primo colloquio di questo tipo, prevedo di organizzarlo per il 6 marzo 1942 alle ore 10.30 a Berlino, nella Kurfürstenstraße 116. La prego di disporre, affinché il Suo impiegato proceda a questo riguardo insieme al mio incaricato responsabile, l’Obersturmbannführer delle SS, Eichmann. Heil Hitler! Suo [firma autografa] Heydrich 1 Allegato 34 35 La Conferenza di Wannsee In questo ambiente (n.d.t.: foto accanto) si è svolta il 20 gennaio 1942 una conferenza di rappresentanti direttivi della SS, del partito nazista e di diversi ministeri su invito di Reinhard Heydrich. Il tema era la “soluzione finale del problema ebraico”. Gli scopi di Heydrich erano la conferma del suo ruolo di dirigente nelle deportazioni e il coinvolgimento di ministeri importanti e di uffici del partito nella responsabilità per il progettato assassinio degli ebrei europei. I partecipanti hanno preso l’impegno della piena collaborazione dei loro ministeri ed uffici. Così il livello direttivo di tutto l’apparato dello stato si è reso connivente e complice. Il risultato della conferenza è stato riassunto da Adolf Eichmann in un verbale. Ne risulta che Heydrich ha rivelato ai partecipanti che, in base ad una “approvazione precedente” di Hitler, si sarebbe proceduto alla deportazione di tutti gli ebrei europei nell’est dell’Europa. I partecipanti hanno discusso solo problemi particolari. Il punto controverso era il problema dell’inclusione dei cosiddetti “meticci” (persone con genitori risp. nonni cristiani ed ebrei) nelle deportazioni e dei coniugi ebrei nei “matrimoni misti”. Il chiarimento di questo problema venne aggiornato a conferenze successive. Nel luglio 1941, Heydrich si fa concedere da Göring l’incarico di preparare la “soluzione finale della questione ebraica europea” che dovrebbe riguardare oltre 11 milioni di persone. Si tratta solo del primo livello di un piano molto piú ampio e complesso. Il “nuovo ordine politico razziale europeo” per cui Himmler lascia concepire il “piano generale Est”, prevede l’evacuazione di 30 milioni di slavi, 50 milioni secondo gli esperti. Nell’Unione Sovietica hanno luogo da circa sei mesi esecuzioni di massa, le deportazioni sono cominciate e il primo campo di sterminio è in attivitá da circa 6 settimane, quando il 20 gennaio 1942 ha luogo la conferenza di Wannsee. All’ordine del giorno c’è ora il piano per il genocidio su scala europea. È il primo incontro di esponenti di spicco della burocrazia ministeriale e delle SS. L’obiettivo di Heydrichs, in qualitá di capo della polizia di sicurezza e del SD è quello di informare i presenti sull’incarico dell’Ufficio Supremo della Sicurezza del Reich, di consolidare la sua posizione di responsabilitá e garantirsi la collaborazione di tutti i Ministeri, senza i quali i suoi progetti non sono realizzabili. I partecipanti non devono prendere alcuna decisione, ma devono solamente discutere la realizzazione di una decisione presa da Hitler. Fatta eccezione per due segretari di stato, tutti gli altri sono in maniera documentabile al corrente delle avvenute deportazioni e sterminii. I rappresentanti delle SS sono direttamente coinvolti in questi fatti. E chi non sa, lo apprende in occasione di questa conferenza. Heydrich, che era preparato ai dubbi e alle obiezioni dei Ministeri, ottiene con il suo proposito l’approvazione generale e la disponibilitá a cooperare in vista della sua realizzazione. Si discute solamente su singole questioni. Il rappresentante del Ministero degli Esteri propone che si comincino le deportazioni in quei paesi nei quali esse siano realizzabili senza grosse difficoltá. Il Segretario di Stato del Ministero degli interni del Reich propone per i figli di unioni miste, la sterilizzazione al posto della deportazione. Il Segretario di Stato del Plenipotenziario per il programma quadriennale richiede un temporaneo rinvio per i lavoratori specializzati ebrei impegnati nelle imprese di utilitá bellica. E il Vice del Governatore Generale di Cracovia esprime 36 l’urgente richiesta di cominciare la Soluzione Finale con gli ebrei di Polonia. Si parla del tutto apertamente delle diverse tecniche dello sterminio di massa, come piú tardi Eichmann testimonierá a Gerusalemme. Ma anche la formulazione volutamente dissimulante del verbale, che viene pú volte riscritto, è ingannevole e lascia intravedere al lettore attento la terribile veritá. L’incarico di progettare il genocidio del popolo ebraico Dall’aggressione all’Unione Sovietica del 22 giugno 1941, la popolazione ebraica locale fu sistematicamente assassinata dalle truppe d’assalto dell’Ufficio Supremo della Sicurezza del Reich (RSHA). La sera del 31 luglio 1940, il Capo del RSHA Reinhard Heydrich, sottopose questa delega a Hermann Goering per l’apposizione della firma. Goering occupava la seconda posizione nella gerarchia nazista. Adolf Hitler lo aveva dotato di ampi poteri assoluti. Tra questi anche il coordinamento di tutte le misure antiebraiche. Con la firma di Goering, il ruolo di Heydrichs di Capo della pianificazione del mostruoso programma omicida, veniva confermato. Heydrichs utilizzó questo documento nel RSHA e davanti ad altre autoritá, per legittimare gli omicidi delle truppe d’assalto e la sua stessa posizione di comando a proposito della pianificata “soluzione finale della questione ebraica” (definizione fittizia per intendere la deportazione e l’assassinio di tutti gli gli ebrei d’Europa, “evacuazione” significava deportazione”). Tutti i partecipanti invitati alla conferenza di Wannsee tramite lettera circolare del 29 novembre 1941, ne ricevettero una fotocopia. Subito dopo la conferenza di Wannsee del 20 gennaio 1942, Heydrich ne inviò copie alle direzioni regionali della polizia di sicurezza (Sipo), al servizio di sicurezza delle SS (SD) e alle truppe d’assalto. Da lì, le copie andarono ai comandanti locali della Sipo e del SD. L’ invito ai partecipanti della conferenza Il 29 novembre 1941, Heydrich fece inviare dal Reparto IV B 4 gli inviti da lui firmati. Le “gerarchie di punta”dovevano conciliarsi a proposito della soluzione generale della questione ebraica in Europa, la soluzione finale. Il testo fa riferimento alle deportazioni giá iniziate nei territori del Reich. Il gruppo degli invitati non è esattamente identico al gruppo dei partecipanti del 20 gennaio 1942. Veniva allegata copia della delega di Göring del 31 luglio 1941.L’incontro era stato fissato originariamente per il 9 dicembre 1941. Come luogo dell’incontro fu indicato in un primo tempo il palazzo dell’Interpol, Am Kleinen Wannsee 16. Secondo appunti scritti a mano, il luogo della conferenza fu modificato per telefono il 4 dicembre 1941. La nuova sede della conferenza, Am Großen Wannsee 56-58, era la casa per ospiti e centro congressi delle SS. Il 4 dicembre, Hofmann confermó la sua partecipazione, indicando erroneamente come sede il palazzo dell’Interpol insieme all’indirizzo della casa per ospiti. L’8 gennaio 1942 Heydrich invitó al nuovo appuntamento della Conferenza, da Praga dove egli dirigeva l’occupazione tedesca con il titolo di “ Viceprotettote del Reich in Boemia e Moravia”. Motivi concreti per la modifica della data non vennero offerti. 37 Il Presente del Passato - Testimonianze Da trovare nella Sala 15 dell’esposizione permanente (In corsivo, tra parentesi, le note del traduttore) Esther Reiss Quando la guerra fu alla fine, pensai di suicidarmi. Non lo feci, perché dovevo raccontare a mia madre quel che era stato di mia sorella, morta negli ultimi giorni a Bergen-Belsen. Citazione da una intervista del 2000, autorizzata nel 2005. Esther Reiss, nata a Lodz nel 1929, nel 1940 finì nel ghetto della sua città, da dove fu deportata nei campi di Auschwitz e Bergen-Belsen. E´ l´unica superstite della sua famiglia. Nel 1945 emigrò in Palestina. Oggi vive a Gerusalemme. Halina Birenbaum Dopo la liberazione ero diventata come un sasso: totalmente insensibile. Poi arrivarono il dolore e il compianto per coloro che non c´erano più. Citazione da un colloquio, autorizzata nel 2005. Halina Birenbaum, nata a Varsavia nel 1929, a 13 anni fu deportata dal ghetto di quella città a Majdanek e Auschwitz, infine a Ravensbrück. Liberata a Neustadt-Gleve, prima tornò a Varsavia, poi nel 1947 emigrò in Palestina, dove mise su famiglia. Oggi vive in Isarele, accompagna scolaresche in Polonia in visita ai memoriali e ha fissato per iscritto le sue memorie in diversi libri. Primo Levi Mi sembrava che ognuno avrebbe dovuto interrogarci, leggerci in viso chi eravamo, e ascoltare in umiltà il nostro racconto. Ma nessuno ci guardava negli occhi, nessuno accettò la contesa: erano sordi, ciechi e muti, asserragliati fra le loro rovine come in un fortilizio di sconoscenza voluta, ancora forti, ancora capaci di odio e di disprezzo, ancora prigionieri dell´antico nodo di superbia e di colpa. Da: Primo Levi, La tregua, 1963. Primo Levi è nato a Torino nel 1919. Partecipò alla Resistenza, fu arrestato nel 1944 e deportato ad Auschwitz. Siccome aveva studiato chimica, fu utilizzato a lavoro forzato nella fabbrica Buna-Werke di Auschwitz-Monowitz. Sopravvisse e tornò in Italia, dove lavorò come chimico e scrittore. Si tolse la vita nel 1987. Yaakov Gilad Quando prendevo brutti voti o combinavo qualche malefatta, lei (mia madre) diceva: “Sono scampata da Auschwitz e mi tocca vedere queste cose”. Citazione da un filmato del 1988, autorizzata nel 2005. Yaakov Gilad è nato a Hedera nel 1951. E´ musicista e produttore. Nelle sue opere musicali e filmiche si confronta sempre con la storia della sopravvivenza di sua madre e delle conseguenze che ne sono venute per lui. Sua madre è sopravvissuta ai campi di Majdanek, Auschwitz e Ravensbrück. Vive e lavora in Israele. 38 Alfred Silberstein Ci sono voluti almeno sei mesi dopo la mia liberazione perché riuscissi a dire: sì, sono libero. Indossavo un vestito diverso. Mi erano ricresciuti i capelli. Non soffrivo più la fame. Ma non mi fidavo di nessuno. Citazione da una intervista del 1996, autorizzata nel 2005. Alfred Silberstein è nato a Berlino nel 1927. Nel marzo 1943 fu deportato con la sorella ad Auschwitz. Da lì fu trasferito con la “marcia della morte” al campo di Mittelbau-Dora, da dove gli riuscì di fuggire poco prima della fine della guerra. Nel 1946 comparve come testimone nel Processo di Norimberga contro i criminali di guerra. Due anni dopo emigrò in Nuova Zelanda, dove vive tuttora. Alexandre Halaunbrenner Nel quartiere dove vivevamo nessuno ne ha parlato. E perché non ne hanno parlato? Ma perché vivevamo nel Marais, il quartiere ebreo di Parigi, e tutti i miei amici avevano patito la loro parte di sofferenza. Anche se non tutto era uguale, io non ho mai parlato con i miei amici. Avevo amici i quali ignoravano del tutto che io ero stato in campo di concentramento. Citazione da una intervista, autorizzata nel 2005. Alexandre Halaunbrenner è nato a Parigi nel 1931. Nel 1942 egli, la madre e quattro fratelli vennero internati in diversi campi in Francia. La famiglia, posta successivamente sotto “arresti domiciliari”, viveva sotto costante minaccia di rastrellamento e deportazione. Halaunbrenner sopravvisse in clandestinità insieme alla madre e a una sorella. Il padre e gli altri fratelli furono tutti trucidati dai nazisti. Oggi vive a Parigi. Willi Frohwein Ho capito la vera importanza della liberazione solo con il processo Fischer. Di fronte ai crimini che vi erano trattati mi è diventato chiaro da quale orribile destino ero stato liberato. Citazione da una conversazione giornalistica del 2004, autorizzata nel 2005. Willi Frohwein è nato a Berlino nel 1923 da padre ebreo e madre non ebrea. Come “sangue misto di 1˚ grado” era esposto a parecchi atti repressivi e per questo a 19 anni tentò di scappare in Svizzera. Ma fu arrestato e deportato ad Auschwitz, da qui trasferito prima a Mittelbau-Dora e infine a Bergen-Belsen, dove fu liberato nel 1945. Dopo la guerra visse in DDR e comparve come testimone nel processo contro il dottor Horst Fischer: Oggi narra alle scolaresche le sue esperienze. Gunter Demning Io non lo so, e talvolta cerco di non pensarci, a che cosa può aver partecipato mio padre. Citazione da un filmato del 2000, autorizzata nel 2005. Gunter Demning è nato a Berlino nel 1947. Dopo la maturità ha studiato arte e didattica artistica. Dal 2000 promuove l´azione “Stolpersteine” (“Pietre di inciampo”: piastrelle con inciso il nome di un deportato che vengono inserite nel selciato davanti alle case) in memoria delle persone deportate e assassinate durante il nazionalsocialismo. Durante il nazionalsocialismo suo padre aveva fatto parte dell´esercito. 39 Joseph Wulf Qui (in Germania) ho pubblicato 18 libri sul Terzo Reich, ma non ha avuto nessun effetto. Tra i tedeschi puoi produrre tutta la documentazione che vuoi, a Bonn può comandare il governo più democratico di questo mondo, ma i massacratori circolano liberamente, hanno le loro casette e coltivano fiori. Citazione da una lettera al figlio, 1974. Joseph Wulf è nato a Chemnitz nel 1912. La sua famiglia si trasferì in Polonia quando egli aveva 5 anni. Nel 1941 si unì a un gruppo di resistenza ebraico, nel 1943 fu arrestato e deportato ad Auschwitz. Dopo la guerra fu tra i fondatori della Commissione centrale storica ebraica in Polonia. Dal 1948 visse a Parigi, dagli anni ´50 a Berlino, dove produsse diverse pubblicazioni sui criminali del regime nazionalsocialista. Nel 1964, con un gruppo di sostenitori, si fece promotore della istituzione nella casa della Conferenza di Wannsee di un “Centro internazionale di documentazione per lo studio del nazionalsocialismo e delle sue conseguenze”. Questa iniziativa non trovò nessun sostegno nell´opinione pubblica. Nel 1974 si tolse la vita. Lothar Kreyssig Ma ora (…) la possibilità di un risarcimento è limitata dal fatto che alcuni beni supremi come la vita e la libertà sono insostituibili, e altri come l´onore, la salute si possono recuperare solo in parte; dal fatto che – a ben vedere – il ripristino della condizione preesistente alla ferita non è mai possibile completamente. Citazione da un manoscritto inedito, 1958. Lothar Kreyssig è nato a Floha nel 1898. Combatté come sottufficiale nella prima guerra mondiale. Dopo la guerra studiò diritto, si orientò politicamente in senso nazionalista e fece parte di “schlagende Verbindungen” (intraducibile: si tratta di associazioni studentesche che si dedicavano a violente pratiche paramilitari tra di loro). Dal 1923 cominciò a ripensare la propria posizione politica. Nel 1934 aderì alla comunità della Chiesa confessante (una parte della Chiesa evangelica che si oppose al nazismo) e partecipò alla resistenza contro gli omicidi per eutanasia. Nel 1958 fondò la Aktion Sühnezeichen / Friedendienste (“Azione segno di riconciliazione / Servizi per la pace: iniziativa delle Chiese evangeliche di Germania). Kreyssig è morto nel 1986. Yehuda Poliker Una sera – avrò avuto 5 o 6 anni – a mio padre venne voglia di mangiare e prese del pane. Il pane lui non lo tagliava mai, ma ne strappava dei grossi bocconi e se li ficcava in bocca. Era un´abitudine che si portava dietro dai tempi dell´Olocausto, del campo di concentramento. Quella sera il pane gli si bloccò in gola. Diventò livido. Mia madre mi spedì subito dal dottore. Io corsi via e per tutto il tempo pensavo: quando torno, sarà morto. Da allora sono balbuziente. Citazione da un filmato del 1988, autorizzata nel 2005. Yehuda Poliker è nato nel 1950 a Kiryat Haim. I suoi genitori erano stati deportati dalla Grecia e sono sopravvissuti ad Auschwitz. E´ musicista e ha composto insieme a Yaakov Gilad molte opere che trattano della Shoah e delle sue conseguenze per le generazioni successive. Vive e lavora in Israele. 40 Viola Roggenkamp Essere ebrei e tedeschi, dopo la Shoah, dovrebbe essere impossibile. E tuttavia: io sono figlia di una ebrea-tedesca e del suo amato non ebreo-tedesco. Insieme i miei genitori sono sopravvissuti all´epoca del nazismo e mi hanno insegnato a convivere in qualche modo con gli altri tedeschi. I discendenti dei criminali, dei complici e dei consenzienti si sono dati tanta pena per fare tutto per bene: dal superamento del proprio passato alla musica klesmer (musica tipica degli ebrei orientali). Citazione da una conversazione, autorizzata nel 2005. Viola Roggenkamp è nata ad Amburgo nel 1948. Scrittrice, nata da famiglia ebreo-tedesca, ha collaborato per oltre vent´anni al settimanale “Die Zeit”, ha viaggiato e vissuto diversi anni in paesi dell´Asia e in Israele. Oggi vive in Germania. Ulrike Krüger Sì, questa colpa di mio padre fa parte della mia vita. Vivo, e perciò porto responsabilità. E´ una cosa che posso reggere solo se sono disposta a confrontarmi sempre di nuovo con questo passato prendendo sul serio le cose spaventose che sono avvenute. Si tratta di vita soppressa in senso sia fisico che psichico. La mia sfida è di tradurre questa consapevolezza nel mio vivere quotidiano e di oppormi, per quanto posso, ai pregiudizi, al disprezzo e alla distruzione del senso di umanità. Citazione da un filmato del 1986, autorizzata nel 2005. Ulrike Krüger è nata nel 1944 a Waischenfeld. Ha studiato per esercitare la professione di educatrice. Dall´età di 13 anni si è confrontata con il passato di suo padre, Wolfram Sievers, che fu direttore della “Comunità di ricerca del patrimonio ereditario tedesco” delle SS: Vive con la sua famiglia in Germania. Gila Lustiger Il passato, sia che sia stato vissuto sul proprio corpo che su quello dei propri genitori, fa impallidire tutto il resto e quando un qualche sentimento privato e intimo accenna timidamente a prendere la parola, zittisce completamente di fronte all´orrore. Gila Lustiger, Riflessioni sulla condizione degli scrittori ebrei in Germania, 1999. Gila Lustiger è nata nel 1963 a Francoforte sul Meno. Ha studiato germanistica e letteratura comparata in Israele. Oggi vive con la famiglia a Parigi e lavora come consulente editoriale, traduttrice e scrittrice. Suo padre è un sopravissuto di Auschwitz. Fritz Stern Il nazionalsocialismo pesa su tutti noi. Non passa, e in alcuni angoli oscuri si scorge che il fascino del nazionalismo comunitarista ha ancor oggi qualche attrattiva. I crimini sono nella memoria di tutti, la domanda “come è stato possibile” non cade in prescrizione e qualsiasi ripiegamento nella “normalità” è vano. Dal discorso in occasione del conferimento del “Premio per la pace” da parte delle librerie tedesche, 1999. Fritz Stern è nato a Breslavia nel 1926. Nel 1938 la famiglia è emigrata negli USA. Ha studiato storia e detiene una cattedra alla Columbia University di New York. Dopo la riunificazione della Germania ha lavorato come consigliere dell´ambasciata americana a Bonn. Oggi vive e lavora negli USA. 41 Etgar Keret Quando avevo tre o quattro anni e venivo picchiato o provavo un dolore, non piangevo mai, convinto che non dovevo farlo. Cosa sarà mai, mi dicevo. E´ nulla in confronto di quello che hanno patito i miei genitori – e non volevo perciò rattristarli. Citazione da un´intervista radiofonica del 2004, autorizzata nel 2005. Etgar Keret è nato nel 1967 a Tel Aviv. Lavora come disegnatore di fumetti, sceneggiatore, regista e scrittore. I suoi genitori sono superstiti dal ghetto di Varsavia. Molte sue opere trattano dell´Olocausto. Vive in Israele. Katrin Himmler Quando avevo 15 anni, uno dei miei compagni di scuola mi chiese se ero davvero parente di “quell´Himmler”. Risposi di sì, con un nodo alla gola. Si fece un silenzio di tomba nella classe, tutti erano attenti e tesi. Ma la insegnante, innervosita, proseguì come se nulla fosse accaduto. Aveva perduto una opportunità per far capire che cosa leghi ancora noi, che siamo nati dopo, a quella “vecchia storia”. Katrin Himmler, I fratelli Himmler, Francoforte sul Meno 2005. Katrin Himmler è nata nel 1967 a Dinslaken. Ha studiato scienze politiche, elaborato in diversi contesti le domande da porre nelle discussioni sul passato nazionalsocialista e si è occupata intensamente del passato della sua famiglia. Heinrich Himmler era suo prozio. Vive con il figlio in Germania. Anke Knitter Quando a scuola capitava di discutere con studenti di destra, mi sono sempre sentita aggredita personalmente. Su molte loro affermazioni, ho pensato che quelli non sapevano quel che dicevano. Sentivo inoltre di dover difendere mio nonno. Citazione da una conversazione, autorizzata nel 2005. Anke Knitter è nata a Potsdam nel 1977. Lavora come segretaria commerciale e vive in Germania. Suo nonno è un sopravvissuto dei campi di Auschwitz, Mittelbau-Dora e BergenBelsen. Ignaz Bubis Se fossi vissuto continuamente con questi pensieri, forse non sarei riuscito a sopravvivere, tanto meno in Germania. Come per me, così fu per molti sopravvissuti e per i loro figli. La rimozione di quel che si era vissuto, il silenzio, fu probabilmente per loro una misura di difesa per poter sopravvivere. Citazione dalla sua autobiografia, 1996. Ignaz Bubis è nato nel 1927 a Breslavia. Nel 1935 la sua famiglia si trasferì a Deblin sulla Weichsel. Qui nel 1941 fu rinchiuso nel ghetto e nel 1944 deportato nel campo di lavoro di Tschenstochau. Dopo la liberazione nel 1945, Bubis si trasferì in Germania, risiedendo negli anni ´50 a Francoforte sul Meno. Per decenni si dedicò all´impegno politico e nel 1992 fu eletto presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania. E´ morto nel 1999 e per sua volontà è stato sepolto in Israele. (Traduzione di Bruno Liverani) 42 Foglio informativo per giornate di studio per gruppi italiani Precisazione dell’offerta dei temi per gruppi italiani che nell’ ambito del loro soggiorno a Berlino– al di là di una visita guidata nella Villa della Conferenza di Wannsee -desiderano trascorrervi una giornata di studio. I destinatari per questi programmi allargati possono essere - classi di diversi tipi di scuola, con alunni dai 16 anni in poi - colleghi che insegnano in questa materia - moltiplicatori - colleghi impiegati nell’aggiornamento di formazione. Queste giornate di studio possono far parte per es.o di un progetto, di una escursione o di uno scambio bilaterale di alunni. Nella villa della conferenza di Wannsee, le giornate di studio vengono preparate in modo finalizzato ai gruppi, cioè al loro grado di conoscenza, al contesto o meglio al motto del loro soggiorno a Berlino. Queste giornate di studio con temi mirati si adattano in particolar modo alle materie di storia e storia politica, letteratura, arte, geografia e lingua tedesco, ma vengono sempre applicate in modo interdisciplinare. L’offerta dei temi per i gruppi italiani viene tra l’altro offerta con lo scopo - di far vedere il fatto storico della conferenza di Wannsee e delle sue conseguenze nel contesto contemporaneo di creare linee tematiche a partire dal posto della conferenza agli altri luoghi storici della storia nazista a Berlino e nei suoi dintorni. Informazioni sui tempi del percorso e i metodi: - La villa della conferenza di Wannsee come terreno d`azione dei rei, dei colpevoli – visita guidata della mostra permanente (90 min.) Fase di approfondimento: Introduzione al tema scelto (relazione, eventualmente un film ca. 60 min.) Lavoro indipendente ma guidato in gruppi, sulla base di documenti scelti, analizzando diversi aspetti del tema specifico e approfittando della biblioteca (90 min.) Presentazione e analisi dei risultati dei gruppi nel plenum e discussione finale (60min.) Scelta dell’orario / Durata di una giornata di studio: - dalle 9.30 alle 16.00 con pause e pranzo nella caffetteria giornata di studio come sopra, combinata con una escursione ad ulteriori posti storici di Berlino e nei dintorni, il secondo giorno. 43 Temi: - Dall´ esclusione degli ebrei europei dalla società allo sterminio– la conferenza di Wannsee nel contesto storico - Elaborazione comune di una cronaca italo-tedesca (dal 1920 al 1945) con gli avvenimenti politici più importanti e le loro conseguenze sulle popolazioni dei due Paesi - la dimensione europea della persecuzione- la ricostruzione di storie di vita in Germania e in Italia in base a testimonianze biografiche - La propaganda del regime nazi-fascista – la messa in scena del potere– uno sguardo analitico dietro alle quinte del potere sulle strategie e sull’ estetica del regime nazi-fascista prentendo come esempio - dei film di Leni Riefenstahl - l’architettura dei grandi progetti - la comunicazione visiva nei media e nello spazio pubblico - Artisti perseguitati – opere perdute: Oppressione e distruzione dell `arte sotto il governo nazista - Le leggi razziali e le sue conseguenze nella vita quotidiana sia in Germania sia in Italia (come esempi: la scuola, l`amicizia, le professioni) - Berlino come paese di memoria – il rapporto fra estetica e memoria in base ai memoriali scelti nei diversi quartieri di Berlino. _______________________________________________________________________ 44 45 46