ramin bahrami 40 anni con bach

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ramin bahrami 40 anni con bach
RAMIN BAHRAMI
40 ANNI CON BACH
“Una volta dissi che Bach sceglie i suoi servitori
e all’età di quarant’anni non posso che riaffermarlo con fermezza”
Street date: 3 febbraio 2017
Decca - 2 CD al prezzo di 1 - 4815022 / DIGITALE
Un doppio album a prezzo speciale per festeggiare il 40° compleanno di Ramin Bahrami.
40 brani selezionati personalmente del grande pianista iraniano che ripercorrono la sua straordinaria carriera.
La raccolta è impreziosita da due bonus tracks: l’Ave Maria di Gounod/Bach con Frate Alessandro e la PRIMA
PUBBLICAZIONE IN CD della Marcia Persiana op. 289 di J. Strauss II trascritta da Bahrami stesso.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
3 FEBBRAIO GENOVA, TEATRO CARLO FELICE
14 FEBBRAIO MILANO, EATALY MILANO SMERALDO, FESTA PER IL 40° COMPLEANNO
18 FEBBRAIO LEGNAGO, TEATRO SALERI
25 FEBBRAIO NAPOLI, TEATRO BELLINI
1 MARZO MANTOVA, TEATRO BIBIENA
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)
CD 1
VARIAZIONI GOLDBERG BWV 988
1
2
Aria
Variatio 1 a 1 Clav.
3
Allegro (III)
4.42
1.41
CONCERTO PER PIANOFORTE N. 3 IN RE MAGGIORE BWV 1054
2.44
GEWANDHAUSORCHESTER
RICCARDO CHAILLY
IL CLAVICEMBALO BEN TEMPERATO, LIBRO I
4
Preludio I in do maggiore BWV 846
5
Andante
6
7
Minuetto I
Minuetto II
8
Toccata
6.42
9
INVENZIONE A DUE VOCI N. 8 IN FA MAGGIORE BWV 779
0.53
2.40
CONCERTO ITALIANO IN FA MAGGIORE BWV 971
4.47
SUITE FRANCESE N. 3 IN SI MINORE BWV 814
0.54
1.19
PARTITA N. 6 IN MI MINORE BWV 830
PASSIONE SECONDO MATTEO BWV 244
10 Erbarme dich (arr. Solomon)
5.57
SUITE FRANCESE N. 5 IN SOL MAGGIORE BWV 816
11 Sarabanda
3.01
SUITE INGLESE N. 5 IN MI MINORE BWV 810
12 Allemanda
3.52
SONATA PER FLAUTO E TASTIERA
IN MI BEMOLLE MAGGIORE BWV 1031
13 Siciliano
2.18
MASSIMO MERCELLI, FLAUTO
CONCERTO PER PIANOFORTE N. 5
IN FA MINORE BWV 1056
14 Adagio
2.33
GEWANDHAUSORCHESTER
RICCARDO CHAILLY
IL CLAVICEMBALO BEN TEMPERATO, LIBRO II
15 Preludio IV in do diesis minore BWV 873
4.01
SUITE INGLESE N. 6 IN RE MINORE BWV 811
16 Gavotta I
17 Gavotta II
1.41
2.10
OFFERTA MUSICALE IN DO MINORE BWV 1079
18 Ricercar 1 a 3
19 Trio Sonata per flauto, violino e continuo: Allegro (II)
6.13
5.42
SOLISTI DELL’ORCHESTRA NAZIONALE DELL’ACCADEMIA DI SANTA CECILIA, ROMA
CARLO PARAZZOLI, VIOLINO
GABRIELE GEMINIANI, VIOLONCELLO
ANDREA OLIVA, FLAUTO
CD 2
CONCERTO PER PIANOFORTE N. 2 IN MI MAGGIORE BWV 1053
1
Allegro (I)
7.14
GEWANDHAUSORCHESTER
RICCARDO CHAILLY
L’ARTE DELLA FUGA BWV 1080
2
3
Contrapunctus 1
Canon in Hypodiapason (Canon alla Ottava)
3.09
2.15
4
SINFONIA (INVENZIONE A TRE VOCI) N. 11
IN SOL MINORE BWV 797
2.42
IL CLAVICEMBALO BEN TEMPERATO, LIBRO II
5
Preludio XII in fa minore BWV 881
6
Allemanda
7
Preludio
4.39
SUITE FRANCESE N. 2 IN DO MINORE BWV 813
1.57
SUITE INGLESE N. 2 IN LA MINORE BWV 807
4.21
PARTITA N. 1 IN SI BEMOLLE MAGGIORE BWV 825
8
Giga
2.11
9
INVENZIONE A DUE VOCI N. 13 IN LA MINORE BWV 784
1.34
CAPRICCIO SOPRA LA LONTANANZA DEL FRATELLO DILETTISSIMO
IN SI BEMOLLE MAGGIORE BWV 992
10 Fuga all’imitatione della posta
2.25
11 SINFONIA (INVENZIONE A TRE VOCI) N. 12
IN LA MAGGIORE BWV 798
1.30
IL CLAVICEMBALO BEN TEMPERATO, LIBRO II
12 Preludio XV in sol maggiore BWV 884
2.23
SONATA PER FLAUTO E TASTIERA IN LA MAGGIORE BWV 1032
13 Largo e dolce
3.42
MASSIMO MERCELLI, FLAUTO
SUITE PER LIUTO O STRUMENTI AFFINI IN MI MINORE BWV 996
14 Sarabanda
3.08
15 ADAGIO IN SOL MAGGIORE
dalla Sonata per violino in do maggiore, BWV 968
4.40
SONATA NACH REINKEN IN LA MINORE BWV 965
16 Allemanda
3.50
IL CLAVICEMBALO BEN TEMPERATO, LIBRO II
17 Preludio VI in re minore BWV 875
1.35
18 DUETTO IN MI MINORE BWV 802
2.11
VARIAZIONI GOLDBERG BWV 988
19 Aria da Capo a Fine
4.54
BONUS TRACKS
CHARLES GOUNOD (1818-1893) • JOHANN SEBASTIAN BACH
20 AVE MARIA
2.52
FRATE ALESSANDRO, TENORE
JOHANN STRAUSS JR. (1825-1899) • ARR. RAMIN BAHRAMI
21 MARCIA PERSIANA OP. 289
2.26
PRIMA PUBBLICAZIONE IN CD
RAMIN BAHRAMI, PIANO
40 ANNI CON BACH
Avevo cinque anni quando iniziai a frequentare, adorando, il grande Johann Sebastian Bach. Ero
timido, pauroso ed incerto, ma ascoltare Bach placava i miei terrori e le mie incertezze, causate
dall’esperienza di un conflitto assolutamente insensato e irragionevole quale fu la guerra tra Iran e
Iraq di fine secolo scorso. Bach riusciva a rasserenarmi e darmi tutta la calma di cui avevo bisogno.
A dire il vero non fu solo Bach ad accompagnarmi negli anni del primo avvicinamento alla musica,
ma contribuirono anche il leone Beethoven, Mozart l’angelo, Elvis Presley, Joan Baez,
Charles
Aznavour.
In
qualche
modo,
insieme
ovviamente
ai
vari
trattati
e
alla cosiddetta Aufführungspraxis, ovvero la prassi esecutiva bachiana, costoro mi hanno permesso di
avere una visione liberale, non dogmatica, e cosmopolita, dove è bene guardare dapprima alle
emozioni, più che alle sequenze di fredde formulette algebriche, che se non collegate al cuore di un
interprete capace di svelarne i segreti più nascosti, rimarrebbero imprigionate tra le righe del
pentagramma. Se questo rapporto è arrivato ad essere cosi totalizzante, senza dubbio è merito del
mio adorato papà, ma anche della tenacia di mia madre, leonessa, i quali mi hanno fatto capire quanto
Bach fosse fonte inesauribile di perfezione, bellezza, poesia, umanità, eleganza.
Come la sua musica sia mobile ed imprevedibile ogni volta che la si ascolta, nella quale ogni elemento
è necessario, e dove tutte le voci si ascoltano nella più grande armonia e mancanza di conflitto, poiché
egli è consapevole che nessuna di esse è da trascurare. È proprio per questa ragione che tutto deve
funzionare e funziona, e questo miracolo succede ogni qual volta ci si pone all’ascolto. Una volta dissi
che Bach sceglie i suoi servitori e all’età di quarant’anni non posso che riaffermarlo con fermezza. La
mia vita fin ora è stata costellata di incontri importantissimi e vorrei brevemente metterli in rassegna.
Avevo cinque anni quando incontrai il genio di Glenn Gould nella Toccata della sesta Partita, grazie ad
un regalo portato da Parigi da una amica di famiglia, Farideh Rahnema: un magico LP con la foto di
Gould con berretto davanti al lago di Simrock. Di Gould ho sempre ammirato la totale dedizione verso
la musica che eseguiva, più che una visione bachiana, ma in ogni caso, fu grande il merito di questo
incontro se mi sono avvicinato a Bach. Qualche anno dopo sognai di trovarmi nella orangerie del
castello di Ansbach, io bambino proprio insieme a Lui, il grande Bach, col quale facemmo, senza
scambiare parola, una passeggiata circolare di un quarto d’ora. Solo più tardi realizzai che quei
quattro passi descrivevano le Variazioni Goldberg.
Ma gli incontri fondamentali sono stati con il mio meraviglioso maestro Piero Rattalino, in due scuole
eccellenti (Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e Accademia Pianistica di Imola), dove la
personalità musicale ed umana degli studenti venivano a pari merito valorizzate, e con alcuni colossi
come i compianti Rosalyn Tureck, Alexis Weissenberg, e naturalmente Andras Schiff, Charles Rosen,
Robert Levin, che hanno rafforzato il mio amore incondizionato per questo gigante dell’umanità che,
giorno dopo giorno, non smette di meravigliarmi per l’energia, la multiforme sfaccettatura, per lo
splendore e la profondità che solo lui sa emanare. Non posso inoltre che affermare che incidere con
Riccardo Chailly e con l’orchestra professionale più antica d’Europa, la Gewandhausorchester di
Lipsia, tutti i concerti di Bach per la mia casa discografica Decca, è stato uno dei momenti più felici di
questi quarant’anni.
La presente raccolta è arricchita da due “licenze poetiche”, che ho voluto inserire perché sono
momenti importanti della mia vita.
La prima è la celebre Ave Maria di Charles Gounod che il compositore francese scrisse sovrapponendo
un tema al Preludio n. 1 dal I Libro del Clavicembalo ben temperato di Bach e segna il felice incontro
con Frate Alessandro. Nessuno meglio di lui poteva esaltare la spiritualità che emana questo brano.
La seconda è la prima registrazione assoluta della mia trascrizione della Marcia Persiana op. 289 di
Johann Strauss II scritta nel 1864 in onore dello Scià di Persia. È un piccolo cameo musicale che
eseguo spesso come bis per ricordare al pubblico e a me stesso il mio Paese d’origine, e anche per
rammentare come il dialogo tra culture diverse possa e debba sempre rimanere aperto.
Concludo ringraziando tutti voi nella speranza di condividere altri quarant’anni all’insegna della
musica bachiana.
Affettuosamente, bachianamente,
RAMIN BAHRAMI
“Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello, Glenn
Gould, senza veramente assomigliare al modello. Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho
domato; e spero che continui ad essere com’è” – Piero Rattalino
Ramin Bahrami è considerato uno tra i più importanti interpreti bachiani viventi a livello internazionale.
Dopo l’esecuzione dei Concerti di J.S. Bach a Lipsia nel 2009 con la Gewandhausorchester diretta da
Riccardo Chailly, la critica tedesca lo considererà: “un mago del suono, un poeta della tastiera… artista
straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale…”(leipziger
volkszeitung).
La ricerca interpretativa del pianista iraniano è attualmente rivolta alla monumentale produzione
tastieristica di Johann Sebastian Bach, che Bahrami affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della
quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Le influenze tedesche, russe, turche e naturalmente
persiane che hanno caratterizzato la sua infanzia, gli permettono di accostarsi alla musica di Bach
esaltandone il senso di universalità che la caratterizza. Bahrami si è esibito in importanti festival pianistici
tra cui “La Roque d’Anthéron”, Festival di Uzés, il Festival “Piano aux Jacobins” di Toulose, il Tallin Baroque
Music Festival in Estonia e il Beijing Piano Festival in Cina, Festival di Brescia e Bergamo, Ravello Festival ed
in prestigiose sedi italiane come La Scala di Milano, la Fenice di Venezia, l’Accademia di Santa Cecilia a
Roma ecc…
Nato a Teheran si diploma con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, approfondisce gli
studi all’Accademia Pianistica di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda. Si
perfeziona con Alexis Weissenberg, Charles Rosen, András Schiff, Robert Levin e in particolare con Rosalyn
Tureck.
Ramin Bahrami incide esclusivamente per Decca-Universal, i suoi CD sono dei best seller che hanno scalato
la classifiche pop (L’”Arte della Fuga” è stato studiato come “caso” di marketing culturale dall’Università
Bocconi di Milano) e riscuotono sempre molto successo di pubblico e di critica tanto da indurre il Corriere
della Sera a dedicargli una collana apposita per 13 settimane consecutive. Ramin Bahrami ha scritto due
libri per la Mondadori e il terzo edito Bompiani dal titolo “Nonno Bach”. Recentemente ha avuto il
privilegio di inaugurare la stagione di musica da camera di Santa Cecilia a Roma e al Beethoven Festival di
Varsavia in collaborazione con il flautista Massimo Mercelli, con cui ha registrato le sonate per flauto e
piano per Decca.
Tra gli eventi più significativi del 2016 si segnalano i concerti trionfali nella sala grande dell'Accademia
Liszt a Budapest e alla Tonhalle di Zurigo, l’esibizione con Yuri Bashmet e I Solisti di Mosca al Festival di
Sochi e il gala di beneficenza a Stoccarda in duo con Sabine Meyer, clarinettista preferita di Karajan, oltre
ai progetti con Danilo Rea e Giancarlo Giannini. Le sue ultime incisioni bachiane sono l’ Offerta Musicale
con le prime parti dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, Roma, e il secondo libro del Clavicembalo ben
temperato.
E’ stato insignito del premio Mozart Box per l'appassionata e coinvolgente opera di divulgazione della
musica, bachiana e non solo, inoltre è stato insignito del Premio “Città di Piacenza–Giuseppe Verdi”
dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo
Muti, Josè Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi.