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AttualitàPolitica CulturaeTerritorio FotoCronaca CronacaeSocietà
26 giugno 2013 - ore 19
Piazza del Popolo
Alberobello
Luglio 2013, Anno I
3
Numero
€ 1,00
AttualitàPolitica
CulturaeTerritorio
FotoCronaca
CronacaeSocietà
Economia
IlTempoLibero
Editoriale
Anno I - luglio 2013 - numero 03
di Domenico Giliberti
C
osì come abbiamo annunciato attraverso la divulgazione di un volantino, abbiamo iniziato una nuova avventura.
Accanto al giornale, infatti, abbiamo voluto inserire un appuntamento mensile di approfondimento su
tematiche di una certa rilevanza
socio-economiche della città, attraverso una trasmissione televisiva
su Teletrullo, dal titolo “l’orgoglio
alberobellese - Forum sulle attività”
Una trasmissione che intende far
conoscere a tutti noi i protagonisti
della vita cittadina nei vari settori
da quello della produzione, al lavoro, al volontariato e al servizio
pubblico.
Il primo appuntamento, andato in
onda nella terza decade del mese
di giungo, ha interessato la crisi
produttiva ed abbiamo intervistato
i titolari delle aziende Agrusti & C
srl; F.lli Pezzolla snc, Matarrese srl
e Miccolis Infissi srl, tutte operanti
nel territorio alberobellese, ma che
ognuno per ragioni diverse, agiscono su di un territorio ben piú vasto
e in alcuni casi anche nazionali. La
trasmissione ha fatto registrare,
nella qualità di esperto in materia,
l’intervento conclusivo di Cosimo
Romano, nostro concittadino, da
anni ai vertici dell’associazionismo
di settore e inserito nella struttura
nazionale dell’Assindustria.
L’occasione è quella di poter mostrare le nostre eccellenze, affinché
siamo di esempio e di riferimento a
tutti, sapendo che la nostra città,
nel solco del riconoscimento UNESCO, cresce a tutti i livelli.
Nel prossimo mese di luglio parleremo di artigianato produttivo, in
particolare delle occasioni messe
in opera dai nostri giovani concittadini che con grande coraggio
e determinazione hanno voluto intraprendere attività lavorative che
andavano scomparendo, ma senza delle quali la società potrebbe
sprofondare in una crisi economica
profonda.
Naturalmente avremo modo di informare i nostri affezionati lettori
dei tempi e dei modi di questa se-
conda iniziativa, attraverso la divulgazione di un volantino.
Tornando, invece al nostro giornale,
sono diverse le novità e le iniziative
che riguardano questo nostro terzo
appuntamento. Per citarne alcune
abbiamo voluto inserire nello staff
dei collaboratori alcuni alunni
delle scuole elementari e medie
per ascoltare i loro pensieri, le loro
problematiche, le loro prospettive.
Questa iniziativa costituirà, d’ora in
avanti, un punto fermo della nostra
rivista perché riteniamo doveroso
ascoltare il loro pensiero, ma soprattutto per dare loro l’opportunità
di avvicinarsi al mondo del giornalismo, per cui invitiamo tutti i nostri
piccoli lettori, qualora lo desiderassero di inviarci uno loro scritto.
Con grande soddisfazione ci piace
sottolineare lo stimolo che abbiamo
creato nei confronti dell’opinione
pubblica attraverso le nostre rubriche di vita cittadina. Sono molte
le persone che ci contattano o ci
fermano per strada per affidarci le
loro problematiche. Abbiamo ricevuto diverse lettere su argomenti fra i piú disparati e tutti degni di
nota, ma purtroppo per ragioni di
spazio ne pubblichiamo soltanto
due, fra le piú significative.
Grazie all’apporto del nostro vice
presidente prof. Angelo Martellotta
siamo riusciti a recuperare alcuni
sonetti di uno nostro illustre compaesano, don Antonio Agrusti,
vissuto nel diciannovesimo secolo.
Sacerdote, illustre docente, patriota, scrittore. Di lui abbiamo voluto
omaggiare un pieghevole con alcuni suoi sonetti.
Altro argomento meritevole di menzione è quello relativo al commercio. In questi ultimi tempi se ne è
fatto un gran parlare. Noi, de La
Piazza, vogliamo aprire un dibattito sull’argomento, per il quale, non
potendo assumere decisioni di parte, ci vogliamo affidare al dialogo,
al confronto ed al buon senso di
tutti, perché si possa arrivare alla
stesura di un piano commerciale
che tenga conto delle esigenze di
tutte le parti ma essenzialmente
del cittadino consumatore.
La piazza
PERIODICO DI VITA CITTADINA
Reg. Tribunale di Bari N.ro 1262 del
10/05/2013 - Registro stampa n.7
Direttore Responsabile
Domenico Giliberti
Direttore Editoriale
Gianfelice De Molfetta
Responsabile grafico
Luca De Felice
Hanno collaborato a questo numero
Francesco Annese
Mimmo Bruno
Modesto Cammisa
Martino Convertino
Bruno De Luca
Carmelo Gallo
Nicla Giliberti
Roberta Manfredi
Angelo Martellotta
Rino Perta
Antonella Ricci
Gianfranco Romanazzi
Claudio Sisto
Ignazio Spinetti
Maria Rosa Nardone Tauro
Maria Grazia Veccaro
I RAGAZZI
Federica Convertino
Fabio Giliberti
Carlo B. Laera
Francesco Palmisano
Katia Palmisano
Indirizzo e-mail
[email protected]
Editore
Associazione culturale di promozione
sociale “La piazza”
Sede Legale
Corso Trieste e Trento, 23
70011 Alberobello
C.F.07473980725
Consiglio di amministrazione
Luca De Felice
Gianfelice De Molfetta
Domenico Giliberti
Angelo Martellotta
Giuseppe Palmisano
Tipografia
A.G.A. Arti Grafiche Alebreobello
Contrada Popoleto n. c.
Alberobello
Tel. 080.4322044
[email protected]
Foto di copertina: SNAP ART - Alberobello
Le opinioni espresse negli articoli firmati
vincolano soltanto gli autori.
Chiuso in redazione il 27 giugno 2013
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AttualitàPolitica
L’unanimità a parole
L’
ultimo consiglio comunale ha trattato argomenti abbastanza interessanti e man
mano che il tempo passa il rapporto fra
maggioranza e opposizione si va delineando
nei suoi aspetti amministrativi e politici.
La polemica delle carte che mancano continua a tener banco e le dichiarazioni di buona
volontà reciproche poi si infrangono miseramente sulle votazioni. Prima di darvi conto di
alcune importanti decisioni sulla TARES, sulle
Antenne e sul Patto Polis vogliamo soffermarci
sulle interpellanze e sulle mozioni presentate.
Dopo piú di un anno per la prima volta anche
Alberobello Futura ha presentato una sua
mozione, è sul parco di Barsento, mentre Alleanza per Alberobello fino ad oggi ha sempre dettato la discussione politica con le sue
iniziative per partire dalla logica sulla ricerca
dei finanziamenti, per passare poi alla vicenda del lavoro a seguito della crisi dell’ILVA e
continuare sui temi della difesa e salvaguardia
paesaggistica e quindi una rilettura condivisa
sui trulli per arrivare alla discussione, ultima,
sulla sicurezza dei cittadini legata al traffico
abbastanza caotico nella nostra città.
I DISSUASORI
Su questo ultimo tema a prescindere dal casus belli: la rimozione dei dissuasori in Coreggia, la discussione si allargata, giustamente, sui temi della sicurezza in città e mentre
Mataresse ha illustrato le ragioni giuridiche e
politiche di quei provvedimenti, l’assessore
Ricci, competente professionalmente in materia, ha motivato la rimozione riportandosi alla
normativa. Ambedue sono partiti dalla necessità di assicurare sicurezza ai cittadini e quando sembrava che sulla richiesta di Matarrese
si sarebbero ripristinati i dissuasori, realizzandoli a norma, come chiedeva Ricci, la votazione sulla mozione di Alleanza per Alberobello
è stata divisa; la maggioranza ha votato no.
Allora su questo tema tutti dicono di operare
nel nome del paese e tutti si muovono sulle
esigenze dei cittadini, si rimane poi sbalorditi
quando dal dibattito viene avanzata la proposta di ripristinare il tutto (come vuole la minoranza), rispettando le regole (come chiede la
maggioranza), ciascuno va per i fatti suoi; non
si vota alla unanimità. Perché?
Nasce il dubbio che si vuole abbattere tutto
quello che è stato fatto prima, a prescindere. Non vale il ragionamento delle carte che
mancano, perché essendo atti legati anche
al pagamento dei lavori i documenti devono
esserci, se ciò non è; la responsabilità non è
politica, ma è altrove.
Su questo mi sembra giusto invitare tutti i
consiglieri comunali a rivedersi su Teletrullo
perché, a mente fredda, questa logica possa
essere sottoposta a revisione.
Tanto che quando la maggioranza (Carucci)
ha parlato del Parco di Barsento, ha trovato il
voto unanime del consiglio a sostegno di una
posizione nell’interesse della città: una corretta delimitazione dell’osasi di Barsento.
Carucci, in realtà, nei suoi interventi sia sulla sicurezza sia sul parco di Barsento, ha
espresso una linea politica corretta e da condividere, ma poi per tutti gli Alberobellesi dalle
parole bisogna passare ai fatti.
Continuare ad abbattere un inesistente muro
di Berlino non giova all’interesse di Alberobello.
Le altre interpellanze hanno trattato problemi
di strade rotte e da riasfaltare, croce e delizia
del nostro paese, e la realizzazione di una percorso sicuro per tutti coloro che ormai hanno
la bellissima abitudine di correre. Il nostro territorio è bellissimo sotto questo aspetto e creare
la sicurezza per i cicloamatori e per i maratoneti serve non solo a noi ma anche a qualificare l’offerta di soggiorno nella nostra città.
LA TARES: da quattro a tre rate
E veniamo alle dolenti note la TARES.
Che cosa è?
È la nuova tassa che il governo nazionale ha
inventato per inglobare in questa imposta sia
i rifiuti nella totalità del loro ciclo, dallo smaltimento ai trasporti e pulizia, compreso anche le
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quote di pagamento della energia elettrica per
la pubblica amministrazione. Una imposta, in
definitiva, che sia per i Comuni a costo zero
per tutti i servizi che i cittadini singoli o come
comunità usufruiscono.
Bene, vivere per pagare!
Le modalità operative di applicazione, ossia
quali i parametri per far pagare, sono da definire non tanto quelli sui rifiuti, dove i mq delle
abitazioni sono i parametri di base, ma per
tutto il resto.
In questa incertezza normativa l’Amministrazione Longo, con l’assessore Mimmo Perta,
ha proposto una delibera che preveda il pagamento della nuova tasse in TRE rate con le
prime due ben definite, e con la terza da meglio quantizzare a novembre con il conguaglio,
una volta capiti i parametri. Le scadenze sono
a fine luglio, a fine settembre e appunto a
fine novembre, lasciando libero dicembre per
il saldo dell’IMU.
La motivazione di Perta è nella legge, l’opposizione (Giuliani-Ditano-Lippolis) rivendica
la logica del pagamento. In passato, e anche
quest’anno, qualche Comune ha fatto pagare
in QUATTRO rate, anche se ravvicinate, ma
quattro è meglio di tre! È vero che siamo fra
“l’incudine ed il martello”: la legge e il rispetto
del bilancio, ma è anche vero che la norma va
interpretata e credo che questa parli di entro
luglio. Quindi, come a Fasano, se la nostra
Amministrazione si fosse mossa prima, forse
si poteva deliberare su quattro rate. Tant’è! A
maggioranza è passato il pagamento a Tre. La
pillola è indorata dal fatto che non si verserà
l’agio di 110.000 euro alla società di riscossione, perché l’Amministrazione provvederà con
i propri uffici.
lefoniche all’interno del territorio comunale, a
seguito anche delle proteste sollevate dai cittadini della Coreggia sulla recente collocazione in quella frazione di un impianto telefonico.
La proposta delibera prevede anche la possibilità di affidare l’incarico professionale
per tale redazione. La discussione è di lana
caprina ma chiara. Il consiglio non è competente a dare incarichi; questi spettano al funzionario, per cui d’accordo sulla necessità di
regolamentare il settore, ma con un deliberato
diverso.
Voto contrapposto. Domanda: se la legge
prevede quanto sostenuto in consiglio da Lippolis ossia che questo organo non può deliberare un documento contenente l’affidamento
professionale e la maggioranza, sostenuta dal
segretario, lo ha approvato, qual è la giusta
via?
LE ANTENNE
Su questo ultimo tema in consiglio è arrivata
una delibera con la quale la Giunta Longo
chiede di approvare gli indirizzi di un redigendo piano sulla collocazione delle antenne te-
PATTO POLIS E ALTRO
Il Patto polis, su questo abbiamo dedicato una
pagina e abbiamo chiesto, come si potrà leggere, un parere a Franco Tinelli che di quella
esperienza ne ha vissuto gli aspetti positivi e
negativi.
Il dubbio rimane: Il sindaco Longo spera che
questo possa dare ad Alberobello una grande
opportunità di investimenti pubblici e privati e
dal suo punto di vista è giusto che si muova in
tale senso, pur pagando circa 5.000 euro, per
riattivare la società consortile con tutti i vincoli
imposti, niente gettoni di presenza, organi piú
snelli, insomma poche spese, dall’altra l’esperienza della minoranza che all’epoca era nel
Patto li porta ad essere scettici. Pensiamo che
nel nostro interesse ogni opportunità va colta,
visto che all’inizio della legislatura fu proprio
Matarrese a ricordare a Longo che la ricerca
dei finanziamenti pubblici è cosa lunga e faticosa e che va fatta con cura e pazienza come
costruire il pariete, una pietra alla volta.
LA PREMIALITà
Un argomento a parte è quello dei servizi
sociali in particolare le somme che lo Stato,
tramite la Regione, elargisce per il sostegno
al fitto ai cittadini che abbiamo determinate
situazioni disagiate.
Una legge del governo Prodi, che a livello
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locale, l’allora assessore ai servizi sociali Vito
Carparelli attivò con la partecipazione del Comune. La legge, infatti, prevede che se ai soldi
dello Stato, l’Amministrazione locale aggiunge
anche del suo, questo porta ad una ulteriore
disponibilità finanziaria chiamata “premialità”.
Carparelli ha chiesto all’assessore Ricci di
provvedere ad eventuali anticipazioni, perché
le necessità sono molte. L’anticipazione sarebbe possibile perché è già operativa la delibera regionale n. 712 dell’11 aprile 2013, che
stanzia i fondi e, quindi, sono somme sicure
che il Comune acquisirà, per ammortizzare
i tempi tecnici e venire incontro alle famiglie
bisognose, si potrebbe- appunto - operare con
una anticipazione di cassa. Ricci si è
impegnato a fare quanto richiesto chiarendo
che oggi soldi non ce ne sono e, quindi, per
anticipare bisogna vedere nella cassa del Comune quanta liquidità c’è.
Questo servizio fu attivato anni addietro avendo cura e attenzione alla solidarietà e alla soddisfazione dei bisogni reali. Le famiglie interessate sono poco piú di 60 di cui una decina
di anziani e soli.
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completamente rotta, e la rimessa a posto
della strada di Coreggia dopo i lavori dell’Acquedotto Pugliese. La intera strada per tutta la
carreggiata verrà asfaltata. Nasce un dubbio
atroce: poiché un tratto di quella arteria attraversa il territorio di Martina Franca e nessuno
in Consiglio ha saputo rispondere alla domanda se quel Comune ha autorizzato l’Ente Acquedotto all’asfalto del tratto di competenza,
potremmo assistere all’assurdo che ad un
certo punto l’asfalto si ferma e riprende dopo
qualche centinaio di metri. Sarebbe davvero
una beffa. Ci siamo riservati di fornire agli addetti ai lavori il numero di telefono dell’ufficio
tecnico di Martina Franca.
CONCLUSIONE
In conclusione, vi sono molti temi scottanti
fra quelli piú significativi ricordiamo: un piano
commerciale chiaro e costruttivo; una ripianificazione ideologica del turismo fra salvaguardia del territorio e qualificazione dell’offerta
pubblica e privata; il piano del traffico e dei
parcheggi; la assistenza turistica con le guide
e la conoscenza storica e culturale di Alberobello; una visione piú moderna delle affissioni
commerciali che da noi servono come il pane
perché i privati ed anche il pubblico deve comunicare in modo chiaro e non invadente e
infine la crescita di settori economici paralleli
al turismo esistenti nella nostra città.
Una sintesi che il consiglio comunale deve
affrontare, non solo dichiarando a parole di
lavorare tutti nell’interesse dei cittadini, visto
che ad ogni intervento vengono sprecate frasi
del tipo” ci hanno detto” “ci hanno avvicinato”,
eccetera.
Si parla di attivare le commissioni, di aprire
dibattiti pubblici, di insediare consulte eccetera, ma tutta questa attività creativa deve
avere una sua calendarizzazione e forse un
consigliere delegato alla operatività, altrimenti
passano gli anni, i cittadini si imbattono nella
quotidianità non funzionale.
In questa logica noi, nel nostro piccolo, con
i Forum su Teletrullo, intendiamo dare anche
una mano.
Gianfelice De Molfetta
L’ASFALTO
Infine, due interpellanze con due risposte positive: la sistemazione della via Paolo Rotolo,
ingrosso
giocattoli - merceria - bigiotteria
cancelleria- profumeria - pelletteria
casalinghi articoli da regalo, natalizi
carnevaleschi e per il mare
Via Tito Schipa n.c. (C.da Popoleto) - 70011 Alberobello (BA)
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AttualitàPolitica
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Patto Polis: una opportunità o un debito?
N
ell’ordine del giorno dei lavori degli
ultimi due consigli comunali è tornato
il Patto Polis. La legge 662/96, prevedeva la programmazione negoziata d i
sindaci di allora di Alberobello, di Castellana
Grotte, di Conversano, di Mola di Bari, di
Monopoli (comune capofila), di Noci, di Polignano a Mare, di Putignano, di Rutigliano
e di Sammichele di Bari si fecero promotori
del Patto Territoriale Polis, definendo, in
modo concertato con tutti i soggetti operanti
in quest’area, piani di intervento e finanziamenti per le imprese e i comuni. Le attività
sono state orientate nei settori alberghiero,
agricolo, manifatturiero e delle infrastrutture
sul territorio, in particolare la viabilità rurale.
Alberobello ha usufruito di questi finanziamenti.
Terminati i progetti, la società consortile del
Patto Polis è stata posta in liquidazione. Di
recente il Ministero dello sviluppo ha comunicato la possibilità di usufruire di un finanziamento residuo da destinare in modo particolare ad opere infrastrutturali, il che significa
fermare la liquidazione e rifinanziarla per le
perdite di esercizio pari a 5 milioni di euro.
La domanda che ci si è posti in Consiglio è
l’utilità dell’operazione, con tutti i suoi costi
gestionali, per un progetto di infrastrutture
che il nostro Comune dovrebbe inventarsi
o preparare. Le posizioni sono diverse: la
maggioranza ritiene di attivare questo sistema per future opere pubbliche, la minoranza
paventa il pericolo che il Comune si ritrovi aggravato di costi gestionali e di ripianamento
di debiti, quindi senza alcun vantaggio.
A tale proposito una riflessione l’abbiamo
chiesta a Franco Tinelli che, come Alberobellese, ha conoscenza specifica dei fatti,
non solo per la sua attività di assessore di
passate amministrazioni, ma perché nella
società consortile del Patto Polis ha svolto la
funzione di Direttore Operativo. Riportiamo il
suo contributo.
“Nel tempo si è proceduto ad una politica di
interventi frammentati in mille rivoli, di carattere localistico, settoriale e clientelare, che
ha avvantaggiato un ceto intermedio affaristico-parassitaraio a danno di investimenti utili
(logistica e trasporti in particolare). È venuta
anche a mancare una politica indirizzata a
sostenere le esportazioni meridionali e ad
attirare gli investimenti esteri.
Sul fronte delle imprese private, fatte salve
le dovute eccezioni, il piú delle volte si è proceduto agli investimenti non in base ad una
oculata valutazione delle proprie possibilità
di sviluppo ma solo in funzione del contributo
pubblico, molte volte vittime inconsapevoli,
anche loro, di quel ceto intermediario affaristico-parassitario che proponeva la realizzazione di progetti privi di qualsiasi analisi delle
prospettive future di vari settori produttivi.
È venuta a mancare in questo modo una
seria e credibile politica di programmazione
delle risorse disponibili in funzione delle reali
e complessive necessità del territorio, risultando gli interventi effettuati completamente
sganciati dalla domanda, sia di carattere
economico sia sociale, rinveniente dalla collettività.
Questa logica dei piccoli interventi locali ha
prodotto nel corso degli anni il proliferare di
consorzi, di associazioni, di società pubblicoprivate, tutte nate per lo sviluppo socio-economico del territorio, ma ognuna operante
all’insaputa dell’altra, determinando inutili sovrapposizioni e sperpero di danaro pubblico.
Basta ricordare che sul nostro territorio (Sud
Est barese e Valle d’Itria) sono attualmente
presenti: il Consorzio Trulli Grotte Mare, i
GAL, l’Area Vasta,il PIT, il PIS. Il Patto territoriale, Le strade dell’olio e del vino, rete Natura 2000, Il treno dei prodotti tipici, i distretti
produttivi, i distretti rurali, i consorzi di tutela,
centri di ricerca e sperimentazione, istituti di
formazione professionale eccetera. Tutti a
vario titolo finanziati dall’intervento pubblico
e operanti autonomamente l’uno dall’altro.
Una visione complessiva dello sviluppo del
territorio richiederebbe una strategia unica di
intervento portando a sintesi l’attività dei vari
soggetti in una sola cabina di regia capace
di utilizzare al meglio le risorse economiche
disponibili, sia pubbliche sia private, a vantaggio dell’intera comunità, creando altresì
le condizioni per sostenere i processi di innovazione dei settori produttivi, nonché un
rapporto stretto fra ricerca, sviluppo, impresa
(intesa nella sua accezione piú vasta: economica, sociale, culturale, ambientale).
Nei prossimi anni le risorse non saranno molte e sicuramente non si riuscirà a coprire il
gap con le altre aree, è necessario pertanto
coordinarsi. L’Area Vasta della Valle d’Itria
nel nostro caso potrebbe assumere questo
ruolo. Come atto preliminare sarebbe utile
e indispensabile, a questo proposito, che
gli Enti Locali promuovessero insieme alla
Regione Puglia, una seria riflessione sulla
possibilità di delimitare il territorio dell’Area
Vasta, non solo in funzione della sua omogeneità territoriale, economica e sociale, ma
anche considerando le aree di competenza
degli altri organismi citati di cui i vari Comuni
fanno parte, facendoli coincidere, evitando
così sovrapposizioni e doppioni.”
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CulturaeTerritorio
Alberobello ricorda Domenico Morea
a 180 anni dalla nascita
N
ella Biblioteca “Domenico Morea” la
parrocchia dei santi Medici Cosma e
Damiano col suo Consiglio Pastorale,
l’Amministrazione Comunale di AlberobelloAssessorato alla Cultura e il Circolo Filatelico
Collezionistico dei Trulli hanno ricordato la
figura del nostro grande concittadino Domenico Morea, Arciprete di Alberobello per un
trentennio e Rettore del Liceo-Ginnasio e
Seminario-Collegio di Conversano per quarant’anni.
L’Amministrazione, sulla spinta di don Giovanni Girolamo, aveva commemorato il Nostro dedicandogli nella seduta del Consiglio
Comunale del 19 agosto 1932 il da poco realizzato Edificio scolastico di scuola elementare, che aprì i battenti il 23 ottobre 1933 (centenario della nascita) e, nel pomeriggio dello
stesso giorno, inaugurando il monumento in
piazza D. Morea (ora piazza G. Di Vagno) e
murando due epigrafi: la prima in via G. Giusti, al civico 18, dove l’illustre erudito maestro
nacque il 21 giugno 1933 e la seconda in corso Vittorio Emanuele, dove l’insigne storico
dimorò, con la diletta sorella Nunzia, dal 1875
fino alla morte, sopraggiunta a Conversano il
17 luglio 1902.
La serata è stata aperta dall’Arciprete don Leonardo Sgobba con una breve, ma significativa relazione sul Morea sacerdote e uomo
di Dio e, soprattutto, su Monsignor Giuseppe
Maria Mucedola da San Paolo Civitate, vescovo della diocesi di Conversano dal 1848
al 1865, che tanta importanza rivestì nella
formazione del giovane Domenico e perché,
intuendone le sue capacità non solo intellettive, ma anche pedagogiche e organizzative,
lo mandò a perfezionarsi a sue spese negli
studi letterari, religiosi, storici e di esegesi a
Montecassino prima (sotto la guida eccelsa
del grande teologo, ma, altresì grande storico
Padre Luigi Tosti) e a Roma poi, guidato da
Carlo Passaglia e Cardinale Guidi.
La relazione del sottoscritto si è incentrata
sul Morea Rettore del Seminario-Collegio di
Conversano e del libero Liceo annesso, nonché Preside dello stesso allorché, pareggiato
agli istituti statali, divenne Regio; ed anche
del Morea grande educatore, storico, letterato, erudito, patriota, neoguelfo, seguace delle idee del Gioberti, conciliatorista e perfino
poeta.
Per rimarcare le idee patriottiche del Nostro
piccolo genio, diventato sacerdote a 23 anni e
Rettore a soli 28 anni ci piace ricordare un fatto importante, che forse costerà al Morea ogni
promozione in seno alla Chiesa. Nel mentre
dimorava nella città natale per via della sua
salute sempre molto precaria, cinque giorni
dopo la morte del Cavour e precisamente l’11
giugno 1861, insieme al suo primo mentore
e mecenate don Modesto Colucci, che poi
quasi ottuagenario gli dedicherà un celebre
sonetto, celebravano una messa di requiem
solenne per l’illustre statista piemontese. Sul
fronte del tempio dei Santi Medici campeggiava uno striscione con su scritto: “Venite e
pregate pel Conte Camillo Benso di Cavour”.
All’interno della chiesa, piena di ceri accesi
e parata a lutto, sul tumulo eretto nel mezzo,
l’altra epigrafe: “Al Conte Camillo Benso di
Cavour - che volle e osò con miracoli d’audacia e prudenza - creare l’Italia una - proclamare dinanzi l’Europa - la separazione del
potere temporale dallo spirituale - e la chiesa
libera - i sacerdoti di Alberobello - spontanea-
mente - queste esequie”.
Durante la celebrazione il giovane Morea,
così, dal pulpito, a clero e popolo intervenuto:
“L’era delle Nazioni è venuta ed è toccata alla
generazione nostra questa insperata ventura.
Ed ecco alla grand’opera suscitati provvidenzialmente il filosofo, l’uomo di Stato, ed il
guerriero: Gioberti, Cavour e Garibaldi. Gioberti ha rappresentato l’idea dell’italico rinnovamento; il gran cuore di Garibaldi l’azione;
Cavour ha alitato nuovamente la vita nelle
sparse menti d’Italia, e arditamente per primo
le ha proclamato a capitale d’Italia Roma, la
Roma eterna”.
Il discorso prosegue con l’invocazione del
nostro sacerdote: “… Roma capitale d’Italia”.
E, infine: “… Quando Roma cattolica e pontificale liberamente accoglierà ed abbraccerà
la Roma italiana e civile, oh! Allora i figli tutti
d’Italia si affretteranno a versar lacrime e fiori
sul sepolcro del Cavour! …”
(dallo stralcio della riproduzione del discorso
tenuto dall’esimio prof. Michele Viterbo ad
Alberobello il 10 agosto 1922 ed edito quello
stesso anno a Bari da Humanitas).
Forse occorrerà riflettere un attimo su queste epigrafi … che furono sicuramente coraggiose come Colui che le aveva dettate e
che in quasi tutte le chiese d’Italia avrebbero
sicuramente, all’epoca, procurato non pochi
grattacapo al clero patriottico, nonché severi punizioni allo “sfrontato” epigrafista. Ma
Domenico Morea era uno strenuo difensore
delle sue idee e dei suoi convincimenti, come
potrete sicuramente evincere da quanto vi
capiterà leggere su di lui … … … se vorrete.
Modesto Cammisa
CulturaeTerritorio
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Lettovistoascoltato
P
er chi avesse già avuto modo di assistervi nelle scorse edizioni, sa che LettoVistoAscoltato non è una semplice
rassegna di letteratura, cinema e musica; esso
cerca di focalizzare l’attenzione sul tema prescelto, sotto i diversi punti di vista, perché lo
spettatore sia estraniato dall’ambiente in cui
si trova e venga coinvolto da quelle immagini,
da quelle parole e dalla musica che ascolta.
Per questo LettoVistoAscoltato è un evento del
tutto originale e, soprattutto, utilizza i linguaggi
adatti a tutte le diverse tipologie di pubblico;
infatti da sempre la letteratura, il cinema e la
musica accomunano soggetti con interessi diversi, età differenti … che si ritrovano in questo modo a condividere le stesse sensazioni
dinanzi alle parole di un noto romanzo, alle
immagini di un celebre film o alle note di una
canzone familiare. La particolarità sta nel rendere tutto rigorosamente dal vivo: lo spettatore
guarda le immagini mute del film, ascolta le
parole tratte dal libro che vengono narrate da
un lettore sempre diverso e, negli intermezzi e
nei cambi di scena, si lascia trasportare dalla
musica delle colonne sonore del film, eseguite
anche queste dal vivo.
Il tema scelto per questa quarta edizione è il
disagio giovanile, un tema forte e molto attuale che punta ad evidenziare le difficoltà che i
ragazzi incontrano nel corso dell’adolescenza,
difficoltà causate dalla propria volontà o meno,
ma comunque motivo di malessere. L’evento si
terrà a luglio, in tre serate, ognuna delle quali
analizza un diverso libro da cui è stato tratto
un film, con l’esecuzione della colonna sonora
del film stesso.
Il 16 luglio l’appuntamento è con il film “Arancia
Meccanica” del 1971 di Stanley Kubrick, tratto
dal romanzo del 1962 “Un’arancia ad orologeria” (A Clockwork Orange) di Anthony Burgess.
Le musiche sono di autori vari, già edite, ma
ri-arrangiamenti di pezzi classici realizzati da
Wendy Carlos, uno dei primi interpreti e compositori di musica elettronica. È un’immagine
di una società esasperatamente violenta, in cui Alex,
il protagonista, è un giovane
londinese appartenente alla
media borghesia che, assieme ai suoi amici “I Drughi”,
trascorrono le loro serate tra
sesso, abusi e droga.
Il secondo appuntamento è
il 19 luglio con il film “Noi,
i ragazzi dello zoo di Berlino” del 1981 diretto da Uil Edel. Si ispira alla vera storia di
Christiane Vera Felscherinow, dalla quale è
stato tratto dall’omonimo libro basato sulle
interviste compiute nel 1978 nel carcere di
Neukölln, a Belino, da due giornalisti, durante il processo per spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, in cui la Felscherinow
era testimone ed imputata. La colonna sonora è di David Bowie, le cui canzoni sono
un motivo ricorrente nel film e David Bowie
appare come se stesso in un concerto dove
i protagonisti si recano. Noi, i ragazzi dello
zoo di Berlino presenta una tematica molto forte, quella della tossicodipendenza e
della prostituzione minorile, in un quartiere
disagiato di Berlino, e nasce dalla volontà di
ricordare gli amici di Christiane morti di overdose e “gli altri cui mancarono la forza e la
fortuna per sopravvivere”, tracciando un’immagine della Berlino degli anni Settanta.
Infine, il terzo appuntamento si svolgerà il
23 luglio con “Precious”, un film del 2009
diretto da Lee Daniels, basato sul romanzo
di Sapphire “Push – La storia di Precious Jones” del 1996; è un film sicuramente meno
noto degli altri, ma molto coinvolgente, grazie anche all’ausilio delle musiche di Mario
Grigorov. Clareece Precious Jones è un’adolescente cresciuta in fretta a causa degli
abusi del padre e della cattiveria della madre, che hanno inevitabilmente portato gravi
conseguenze su di lei: due figli e la dislessia.
La scelta dei libri, dei film e delle musiche,
nonché la scelta dei lettori e dei musicisti,
ha reso nel tempo LettoVistoAscoltato un
evento che coniuga aspetti diversi in maniera impeccabile, ma è l’ambiente circostante che contribuisce a rendere lo spettacolo
completo nella sua realizzazione: il Rione
Aia Piccola, zona di particolare bellezza e di
grande importanza per la nostra città.
Roberta Manfredi
MITOLOGIA
GRECA
di Bruno De Luca
L’origine del nome EUROPA
Il nome del nostro continente secondo la
mitologia greca si fa risalire ad Europa,
figlia del Re di Tiro, antica città fenicia,
Agenore. La leggenda narra che mentre
la giovane fanciulla giocava sulla spiaggia,
fu adocchiata dal grande Zeus, che come
tutti sanno, tradiva spessissimo la potente
Hera, sua sposa. Per ingannare la sua preda si trasformò in un bellissimo Toro bianco.
La fanciulla quando vide apparire il toro sulla spiaggia, in un primo momento, si spaventò e fuggì via, poi visto che l’animale si
mostrava mansueto, gli si avvicinò e gli salì
in groppa. Il toro immediatamente si gettò in
mare trasportandola fino all’isola di Creta,
dove riprendendo le sue vere sembianze,
la possedette procreando tre figli, tra cui
Minosse, che divenne poi il mitico Re di
Creta, culla della prima civiltà, cosiddetta
occidentale e quindi europea.
L’indovino Tiresia
Tra le tante versioni del mito, la piú accreditata è quella secondo cui, Tiresia, tebano, uno dei piú celebri indovini dell’antica
Grecia, sarebbe diventato cieco, ma esperto nel prevedere il futuro, per la seguente
ragione: Un giorno mentre si trovava sul
monte Citerone vide due serpenti che si
accoppiavano, con il suo bastone li colpì
uccidendo la femmina e fu immediatamente trasformato in donna. Dopo alcuni anni,
tornato sullo stesso sentiero di montagna,
rivide la scena colpì i serpenti uccidendo
questa volta il maschio e fu subito nuovamente trasformato in uomo. Per questo
diventò molto famoso, tanto che una volta
che Zeus ed Hera ebbero una violenta disputa su chi, tra l’uomo e la donna, provasse piú piacere durante l’amplesso, decisero
di interpellare Tiresia, considerata la sua
duplice esperienza di vita in entrambi i sessi. Poichè Tiresia sentenziò che se, nel fare
l’amore, dividessimo il piacere sessuale in
dieci parti, nove spetterebbero alla donna e
solo una all’uomo, a questo responso Hera
s’infuriò talmente, che accecò il povero Tiresia. Allora Zeus per alleviare la pena gli
concesse il dono della preveggenza, facendo sì che diventasse il piú ricercato e
famoso indovino dell’antichità.
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Anno I - luglio 2013 - numero 03
CulturaeTerritorio
ll romanzo di una vita
I
mmaginiamo una donna, una di quelle che
abbiamo visto percorrere le stradine del nostro paese sempre con la testa incastonata
nel cappotto, sempre con gli occhi bassi, con
le mani ostinatamente spinte dall’introversione nelle tasche, quella che, camminando, trascinava i suoi silenzi perché parlare
le rendeva piú difficile il peso di un corpo.
Immaginiamo questa donna e chiamiamola Annamaria Oscuro, nostra compaesana, che ha sempre condotto una
vita dietro le quinte, una contabile abile e
fattiva, figlia devota che accudì il padre rimasto vedovo rinunciando alla costruzione di un suo personale amore, un’amica
taciturna ma presente che, poco prima di
morire, ha lasciato a degli amici di famiglia un quadernino pieno zeppo di tutte
quelle frasi che durante una vita non aveva inanellato così fluidamente mai.
Questo quadernino è “Un bimbo biondo”, un libriccino struggente che naviga
tra la sottesa autobiografia e il racconto
di fantasia, interamente scritto in inglese, lingua che Annamaria imparò da autodidatta, e con la quale riuscì a trovare
un canale scritto di comunicazione piú
spontaneo e quasi naturale. La protagonista del libro è Annastella, l’alterego della
scrittrice stessa, una contabile non piú
giovanissima che ritrova nei numeri la possibilità di mettere ordine nelle cose del mondo
e che vive con l’amato padre pittore dopo la
S
uscita sempre una certa emozione
quando si parla di un alberobellese,
in particolar modo quando esso, pur
non essendo assorto a notorietà pubblica,
ha fatto parlare di se in maniera positiva.
Questo è il caso della Signorina Anna Maria Oscuro, la quale pur avendo condotto
una vita tutta casa, lavoro e preghiera, non
ha mai trascurato l’insegnamento umano
del quale ne era particolarmente ricca e
che ha voluto, nelle sua semplicità, trasmettere a quelle persone che a qualsiasi
titolo le sono state vicine. Questa puntualizzazione ci viene suggerita dal famoso
quaderno che la Oscuro aveva affidato
alle cura della signora Rita Agrusti, per
costituirne un testamento di affetto nei
suoi confronti. Vale la pena ricordare che il
quaderno era scritto in inglese, una lingua
prematura morte della madre.
Annastella è una donna timida che ritrova
nell’amore per la lingua inglese e l’Inghilterra
quel fervore che la grigia vita da impiegata
e da figlia-moglie le fanno mancare e allora
legge Shakeaspeare e Bayron e girano sul
grammofono vecchie canzoni della Scozia,
che Anna Maria aveva imparato in maniera autodidatta e voleva essere un modo
per mettersi alla prova sul suo grado di
apprendimento. Quel quaderno, a morte
di Rita Agrusti passò nelle mani del figlio
Enzo Mansueto, il quale ha pensato bene
di tradurlo in italiano, per fare cosa gradita
a tutti coloro che hanno conosciuto Anna
Maria Oscuro. Pubblicando una breve
recinzione del libro, noi che abbiamo conosciuto un pò tutti gli “attori” di questa
commedia, abbiamo voluto ringraziarli con
questo modestissimo gesto. In particolar modo sentiamo il dovere di esprimere
gratitudine ad Enzo Mansueto, per la sua
intelligenza, la sua lungimiranza e per la
sua amicizia, grazie alla quale abbiamo
aggiunto un altro tassello culturale della
nostra esistenza.
perché ad Annastella l’Inghilterra sembra
un po’ come quei numeri, allineata, rigorosa,
precisa, implacabilmente pulita. Inaspettatamente, proprio durante un lavoro commissionato di traduzioni, conosce Swanie
Entwistle, un borghesissimo signore
inglese che, promettendo di volerla sposare non per amore, ma per gettare le
basi di una placida amicizia che possa
essere per entrambi di conforto nella
solitudine feroce nella quale versano,
le chiede la mano. Annastella accetta,
ma, ben presto, si rende conto di quanto per una donna sia difficile mantenere
una promessa fatta su di una ravvicinata distanza e s’innamora perciò di
quest’uomo gentile ed educato come un
classico inglese eppure a volte freddo,
impenetrabile, scostante, inaccessibile
come d’altronde possono esserlo anche
quei numeri che sanno mettere ordine
al mondo. Stritolata dalla desolazione di
un paese, da un marito sempre in viaggio e così poco presente, da un padre
iperprotettivo e dal bisogno di attenzioni
e anche da una fragilità di costituzione, da una malattia che la debilita e le
indebolisce i muscoli, Annastella vive
impregnata nell’oscena certezza di non
poter avere un figlio, da qui il titolo del
libro; il bambino biondo è un desiderio che
non può essere realizzato, è un disperato
richiamo alla procreazione che la sua malattia le nega, è il bimbo dai tratti delicati degli
infanti inglesi, dagli occhi verdi come i prati di
quell’Inghilterra dove la protagonista immagina che sarebbe stata, forse, un giorno, felice.
Attraverso uno stile asciutto, ma pregno di
calore come può essere lo stile di una vita di
quei timidi che, come l’autrice, in poche parole riescono a far capire come la forza della
bellezza deve necessariamente presentarsi
condensata nel semplice e nella chiarezza
delle frasi non gridate, ci ritroviamo di fronte
ad un libricino che consiglio vivamente di leggere, che ricorda le autobiografie femminili
alla Sibilla Aleramo e le immense malinconie
degli aforismi brevi di Pessoa. Riscoprire
Annamaria Oscuro tramite le sue parole e
restituirle, così, una voce che, in vita, era
stata piú che altro un desiderio, un accenno
di possibilità, come quella maternità negata.
Maria Grazia Veccaro
CulturaeTerritorio
I
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Bicentenario della nascita di don Antonio Agrusti
l periodo entro cui avremmo dovuto farlo rivivere si è concluso a marzo. Chi avremmo
dovuto ricordare è Antonio Agrusti, nato nel
1812, noto alla storia locale per essere “un
verseggiatore leggiadro, ameno e affettuoso” di un buon numero di poesie, gran parte sonetti, scritti per gli amici devoti. Alcuni
sono stati editati dal dott. Nicola Roncone in
occasione della pubblicazione Inno a Bacco
il brindisi dalla tradizione classica al folklore
pugliese (Adda Editore, 1995); in quel testo
sono stati inseriti soprattutto i suoi brindisi,
com’è naturale che fosse.
Nel 1834 Antonio fu consacrato sacerdote in
Conversano, da mons. Giuseppe Maria Mucedola, grande figura di Pastore consegnata alla
Storia con l’appellativo di Vescovo Patriota.
Don Antonio fu rettore (1838-1863) della
Confraternita del Santissimo Sacramento
e dell’annesso oratorio eretto nel 1838, nel
quale, tra l’altro, fece votare i concittadini al
Plebiscito nazionale (annessione del Regno
delle Due Sicilie al Regno di Sardegna), che
si svolse il 21 ottobre 1860 (ecco spiegato il
nome della piazzetta), nella quale lo stesso
sacerdote introdusse, prima del 1850, il culto
per l’Immacolata, allorquando ogni sabato,
con apposita funzione, promuoveva la supplica davanti a un grande quadro. La statua che
tutti ammiriamo fu donata dal nonno materno
del prof. Notarnicola, Giovanni Majellaro, nel
1850 (cfr. Alberobello sacra, ed. 2012). Quel
rettore, per alcuni anni, fu anche amministratore dei beni del primo dei due Acquaviva sindaci, il cavaliere Ernesto.
Nella sua vita fu tant’altro: Regio Delegato
Scolastico del mandamento Noci-Alberobello
(Decreto ministeriale, 12 gennaio 1875) e
Giudice conciliatore in Noci, caldeggiò le idee
liberali, divenne antiborbonico e, di conseguenza, fu incarcerato insieme con il fratello
Vito e altri esponenti di rilievo. Un’epigrafe
sulla facciata del suo palazzo, attualmente
di proprietà dei coniugi Rotolo, gioverebbe
a elevarlo insieme a coloro che per la Patria
soffrirono. Il testo che esprime i sentimenti
liberali, fortemente percepiti in quei tempi,
allorché la libertà era controllata, consentirebbe, qualora fosse applicato sulla facciata
del bel complesso architettonico di piazza Di
Vagno di acquisire un ulteriore ingentilimento,
immergendolo nella Grande Storia Italiana.
DEGLI IDEALI FERMENTI DEL
RISORGIMENTO
CONDIVISA LA PASSIONE REDENTRICE
ANTONIO AGRUSTI SACERDOTE
L’ANIMO FORGIÒ NEL FIDENTE SFORZO
LA FEDE PER LA PATRIA FORTIFICÒ NEL
DURO CARCERE
INSIEME CON IL FRATELLO SAC. VITO
CON IL CUGINO SAC. MODESTO
COLUCCI
CON L’AVV. VITO ANDREA TURI
NOI CUSTODI AMMIRATORI DEL
MEMORANDO ESEMPIO
TRAMANDIAMO AI POSTERI
NEL CC ANNO DELLA NASCITA
“Quest’uomo della rivoluzione - scrisse Francesco Tinelli in occasione della morte - questo colto e erudito ingegno, questo giovane di
affabili maniere, di tratto elegante, di animo
espansivo era l’antesignano della civiltà in
quei tempi di servaggio, che seguirono dopo il
1848; era uno splendore fra tanta ignoranza,
un punto di appoggio e di sollievo agli animi
scoraggiati, era come colui, sul quale il paese contava per poter rinascere a quella vita,
alla quale egli assieme agli altri invano aveva
tentato di farlo rivivere. Vi spiegherete ora il
rispetto e l’amore che tutti nutrivano per lui”.
Antonio aveva anche il carattere vivace e
arguto. Si racconta (è Giuseppe Notarnicola
che ne parla) che un giorno per una strada
campestre era in compagnia del suo amico
don Giuseppe Caramia (nostro 4° arciprete, 1900-1910). Dissertavano dell’epigrafe
di Ariosto Parva res, sed apta mihi che don
Antonio aveva fatto apporre sul casino di contrada Popoleto. Li raggiunse l’arricchito vinaio
Giovanni Tanzi, che volle accompagnarsi a
loro.
Mentre don Giuseppe lodava l’epigrafe e
la ripeteva ad alta voce, i tre pervennero al
podere del Tanzi, il quale con atteggiamento premuroso, annunciò: “Qui è la mia campagna, reverendi. Favorite se vi piace. Non
è certo la villa di don Antonio, ma pur vale
qualcosa e forse meriterebbe anch’essa una
scrittura.”. “Già, già, dice bene Giovanni”,
aggiunse ironicamente Caramia. Gli occhi di
don Antonio s’illuminarono di un risolino burlesco, attese un istante, guardò in alto, nel
vuoto, poi disse: “Ecco fatto! Qui [indicando
il pilastro di sinistra] metterei Miscuit vinum
cum acqua e qui [indicando l’altro di destra]
Fecit hoc”, intendendo dire che quel fondo era
stato acquistato grazie alla vendita del vino
annacquato.
“Amò le Lettere - ha scritto Notarnicola - le
Scienze e le Arti belle. Fu ammirato e gentile
poeta. Maestro e R. Delegato, istruì con zelo,
educò con amore, piú che amico fu padre della gioventù studiosa e grande affetto avevano
per lui gli studenti, ai quali infondeva idee di
libertà, di nazionalità, di indipendenza e di civile progresso. Amò la patria, operò, sacrificò,
sofferse per lei. Primo ai pericoli, primo alle
gioie nei dì della riscossa. Fece parte della
giunta insurrezionale del ’60 quando venne
proclamata la Nazione. Soffrì coraggiosamente la persecuzione e intrepido affrontò il
carcere. Nei diversi uffici pubblici fu zelantissimo, facile parlatore, scrittore felice, cittadino
operoso e chiaro letterato. Coltivò la poesia
per scuotere gli animi”.
Traggo dall’elogio funebre di Sante Sisto,
pretore: “Antonio Agrusti possedeva un’intelligenza specchiatissima ed ebbe molto a cuore
la pubblica istruzione; e sia da insegnante e
sia da delegato scolastico, avendo egli compreso che senza istruzione non esiste potenza incrollabile e temuta, nulla, ma proprio nulla, tralasciò perché la medesima si potesse
eminentemente allargare e in special modo
nella classe povera e operaia, la quale aspetta pur essa l’epoca sua, l’epoca della sua
redenzione morale e fisica!”. Lo stesso estensore della lode auspicò che i nipoti dell’estinto
“Nicola e Angelo, si occupassero di unire in
una collezione i componimenti poetici del dotto zio, dandola poi alla stampa e offrendo così
alla letteratura civile - popolare un volume di
vera poesia. E questo andrà pure a decoro
del nostro piccolo paese dove, a dir schietto,
non mancano ingegni seri e apprezzabili”.
Japyx
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CulturaeTerritorio
Anno I - luglio 2013 - numero 03
D
L’estemporanea
a ben dodici anni, la ricorrenza del 2 giugno vedeva, nella
nostra città, molti artisti, armati di pennelli e cavalletti, fra le
strade del centro storico per l’ Estemporanea organizzata dalla Pro Loco, è meglio dire da Leonardo Miraglia, socio da sempre
dell’associazione turistica, artista e componente del vecchio consiglio
direttivo.
Negli anni sono passati da Alberobello pittori di ogni età, di ogni tendenza e di varie capacità artistiche e Leonardo Miraglia, con precisione maniacale, quattro cinque mesi prima, cominciava il suo lavoro: in
tipografia il regolamento, sempre lo stesso, ma puntualmente rivisto,
corretto, aggiornato e discusso per migliorarlo; poi la ricerca degli
sponsor, faticosa “elemosina” cittadina verso un prodotto, l’arte, che
in verità non ha molti estimatori. Miraglia, però, ci riusciva sempre con
la stessa umiltà e senza nessun interesse privato. Così trovava i soldi
per i francobolli, per i quadri vincitori, per le targhe, per la colazione
a sacco con il vino, le ciliegie, l’acqua, i taralli e un fresco pezzo di
focaccia; poi, di recente, grazie ai ristoratori, anche un ticket per un
pranzo. Quattro anni fa si pensò di affiancare un premio UNESCO per
un’opera ispirata alla nostra storia e al valore mondiale dei sentimenti
della pace fra i popoli, e qui l’Amministrazione comunale, fra tante
difficoltà e problemi, è sempre riuscita a mettere a disposizione una
somma significativa. Queste opere fanno parte, oggi, della collezione
comunale e insieme a quelli di proprietà della Pro Loco, rappresentano il primo nucleo importante della nuova Pinacoteca Comunale nella
Conceria di prossima apertura.
Perché vi abbiamo raccontato tutto questo?
Perché quest’anno l’ Estemporanea non si farà. Perché? Perché Miraglia non è piú disponibile, dopo anni di sacrifici, a subire critiche
e sollecitazioni da una parte di
alcuni appartenenti a quell’ associazione, i quali, anziché pensare alla cultura e alla storia della
nostra città, si dedicano ad altro.
Il volontariato delle parole non
serve, ci vuole quello dei fatti, ma
per essere operativi, nel gruppo
ci vuole sincera e profonda amicizia, prima di tutto, e poi stima
e rispetto.
La storia non va solo scritta, va
anche valorizzata.
GDM
L’
Slot machine
associazione la Fucina delle idee, in collaborazione con il
Consultorio Familiare Diocesano ha organizzato, per mercoledì 26 giugno in piazza del Popolo, un manifestazione
per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle cause e gli effetti che
la nuova malattia del gioco d’azzardo sta mietendo in tutto il tessuto sociale italiano. “Gioco e rischio tutto!” – diciamo NO alle slot
machines e al gioco d’azzardo, è il titolo emblematico dell’evento.
Alla serata sono intervenuti Giuseppe Turi psicologo e volontario
del consultorio, Alessandro Cobianchi, referente regionale Libera,
ha introdotto e moderato la psicologa Valentina Liuzzi. Le conclusioni sono state affidate al magistrato e sindaco di Bari Michele
Emiliano. Dell’evento ne parleremo piú dettagliatamente sul prossimo numero di agosto, visto che già nel primo numero abbiamo
sollevato il problema..
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CulturaeTerritorio
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Il “nostro” Francesco
Cento giorni di pontificato
D
a quando è stato eletto al soglio pontificio il “nostro” Francesco ha riempito la
nostra quotidianità. Egli parla non con
le parole impegnative che spesso utilizzano i
teologi, ma con quelle di un pastore avvezzo
alla catechesi esperienziale, cioè con le parole
semplici e profonde al contempo, perché afferiscono al Vangelo vissuto, non solo declamato.
Francesco colpisce per l’approccio sempre umano verso il prossimo, forse sbaglio,
nell’oggettivare l’approccio verso l’altro, perché l’approccio verso il di fuori di te deve essere un fatto naturale, non “declamato”. Francesco ha il pregio, che dico, ha la naturale
attitudine di chi ha scelto la vita contemplativa
non per fare carriera o per vendere libri. Non
è affetto dalla sindrome del fattore S, cioè la
supponenza, l’arroganza, “in parole povere” la
stronzaggine di chi si crede superiore agli altri,
a tutti, no! È l’umiltà fatta persona, direi l’ovvio
fatto scienza.
Esercita sempre quel “buonsenso” di cui
dovrebbe essere dotata una persona colta
e umana o forse è meglio umana e colta, a
conferma, secondo me, di un binomio inscindibile, quasi sinolo tra umanità e cultura; la
prima senza la seconda si riduce a bestialità,
la seconda senza la prima diventa erudizione
per i giuochi a premi televisivi. E quanti esempi di “monopresenza” abbiamo nella società
odierna; però, vendono libri a piú non posso,
perché si sono ubriacati di cocaina e parlano
sempre nei talk show, perché dicono solo
quello che sanno, a differenza dei saggi che
sanno quello che dicono. Da quando il mon-
do si è digitalizzato, anch’io ricorro spesso al
feticcio quotidiano, il telecomando e “zappo”
in continuazione … “zappando, zappando”
ho intercettato il canale 28 CTV, cioè il canale
della Città del Vaticano che ovviamente punta sulla “vita quotidiana” della Chiesa senza
trascurare lo scibile umano. Grazie ai servizi
tecnicamente perfetti e culturalmente validi, il
direttore della rete è Dino Boffo, l’ex direttore
dell’Avvenire, persona competente e aggiornata, ho potuto arricchire la mia personale conoscenza del “nostro” Francesco. Domenica
26 maggio u.s. ha tenuto la sua prima visita
pastorale in una parrocchia della periferia di
Roma, dei santi Elisabetta e Zaccaria. È stato
significativo il gioco verbale che ha fatto “su
ultima parrocchia della periferia di Roma”, ultima per chi dal centro si porta fuori, ma prima
per chi da fuori va verso il centro. “Dobbiamo
recuperare le periferie” è uno dei suoi intenti.
Nell’omelia Egli si concede e con naturalezza. Rivolto ai sacerdoti della parrocchia li ha
chiamati “sentinelle”, non vigilanti, a conferma
dell’accompagno che devono svolgere verso la società. Vi siete mai resi conto del suo
modo di salutare? Non risparmia niente, non
lesina il tempo, non evita nessuno, sfugge a
qualsiasi forma protocollare, facendo preoccupare i suoi “bodygards”, si vede che predilige
gli ultimi, i diversamente abili, e sorvoliamo se
è esorcismo o meno quello che ha esercitato
nei confronti di quel messicano, posseduto dal
demonio. La sua imposizione delle mani sulla
testa del “povero posseduto” ha avuto l’effetto
della liberazione. L’uomo, adesso sta bene …
è questo il risultato senza “se” e senza “ma”.
Quando la telecamera ha ripreso il Papa lungo il percorso, fra due ali di folla, ho notato i
balconi e i terrazzi, in altre occasioni e per altre persone, pieni, tanto da temere il crollo, al
suo passaggio lungo le strade della Roma dei
santi Elisabetta e Zaccaria, vuoti, miseramente squallidi … erano stracolmi “in basso” non
“in alto” a significare che le persone vedono
Francesco come uno di loro, e perciò si portano nella folla, si mescolano volentieri nella
calca con le altre persone, perché non vogliono “sentire”. Dopo il papa mediatico, dopo il
papa teologo, “dalla fine del mondo”, è arrivato
il papa umile. Veramente quel giorno della sua
elezione, lo Spirito Santo vigilava attentamente nella Cappella Sistina, era presente non era
andato in vacanza. Egli non vuole una Chiesa
“da salotto” ne preti scrittori di libri per fare carriera, né pseudopolitici che dettano l’agenda
politica. Li vuole al servizio della gente, di tutti,
degli ultimi in particolare, secondo la legge del
Vangelo, unica “cultura”, se volete anche “ideologia”, ma è riduttivo definirlo così, chi non
conosce l’usura del tempo, anzi piú il tempo
passa e piú il suo messaggio è giovane, vivo
e consono. Come può invecchiare una religione che ti passa “ama il prossimo tuo come te
stesso”; ama, ed è veramente paradossale,
il tuo nemico, “non fare agli altri ciò che non
vorresti fosse fatto a te” ? Sì, ci sono da citare molti esempi, in qualsiasi ambito della vita
sociale, non escluso quello ecclesiastico che
si sono serviti di questi moniti evangelici per
diventare vescovi, arcivescovi, cardinali e forse anche pontefici, onorevoli, senatori e forse
anche presidenti della repubblica … e le lotte
“fratricide” che si scatenano all’interno della
Curia romana per primeggiare? E poi criticano
e demonizzano i politici, anzi alcuni politici, e
hanno tollerato, persino in casa loro, coloro
che sono andati invece a letto con lo stesso
sesso … vergogna … anzi no! Sono stati pionieri della rivendicazione degli omosessuali …
e beh! Oggi è moderno e cogente. A proposito,
si regolino, una volta per tutte, con legge le
coppie omosessuali, si riconoscano loro i diritti
al pari degli altri in campo economico, patrimoniale e societario, ma si abbia il coraggio
di non usare i termini matrimonio, famiglia e
adozione … sono ben altra cosa.
Carmelo Gallo
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IL BIO-LIFTING NON CHIRURGICO
UN TRATTAMENTO NON INVASIVO PER IL RINGIOVANIMENTO DEL VISO
L
a bellezza di uno sguardo
risiede nella perfetta armonia tra denti, labbra e
viso: un solo difetto tra questi
e l’estetica del volto svanisce.
L’invecchiamento del viso
però è inevitabile: si manifesta con le rughe, gli inestetismi vascolari, la perdita del
tono, l’ispessimento della
trama cutanea, le macchie
senili/solari, l’aumento della
lassità cutanea, l’iperpigmentazione. Le cause del processo di invecchiamento possono
essere intrinsiche di tipo genetico - come la minor produzione da parte del nostro organismo di acido ialuronico e la
riduzione del collagene con
l’avanzare dell’età - ma anche
estrinseche, legate a fattori di
ossidazione cellulare causati
da stress, sole, inquinamento,
fumo e alcool. In una società
sempre più attenta all’estetica,
è aumentata la richiesta di
interventi effettuati dalla medi-
dinaria efficacia nel ridare
procedure ringiovanenti.
cina estetica, con tecniche
giovinezza, riducono i segni
Oggi è possibile ridar vita ad
invasive (come le infiltrazioni
dell’invecchiamento cutaneo
uno sguardo, non solo con
di acido jaluronico ed il botu-
distendendo i solchi e le
tecniche chirurgiche e con
lino). Questo trattamento bio-
rughe e determinando un
trattamenti invasivi, ma anche
logico consente, infatti, di
miglioramento visibile e imme-
con interventi non invasivi. È
ottenere una cute più tonica,
diatamente, progressivo e
proprio quest’ultima la nuova
più elastica e più giovane. I
duraturo nelle settimane suc-
frontiera della medicina esteti-
programmi e i prodotti bio-lif-
cessive.
ca che lo Studio Convertino
ting non chirurgico, impiegati
Questi trattamenti non invasivi
pratica, oltre all’ortodonzia.
dallo Studio Convertino, sono
hanno una straordinaria effi-
Lo Studio, infatti, rivolge gran-
anallergici, opportunamente
cacia nel ridare giovinezza a
de attenzione all’estetica del
studiati e testati per consentire
viso, labbra, collo e decoltè,
viso, curando non solo la
la veicolazione transdermica,
determinando un effetto di
salute e la bellezza della
sono caratterizzati da una
foto-crono ringiovanimento,
bocca (si ricorda che lo
biostimolazione, da una atti-
rassodando, volumizzando,
Studio aderisce anche al cir-
vazione e proliferazione dei
rimpolpando i tessuti. Adatti a
cuito “Il Dentista dei bambi-
fibroblasti, da una produzio-
chi teme interventi invasivi, i
ni”), ma anche il volto nella
ne di nuove fibre collagene,
trattamenti bio-lifting sono
sua interezza, grazie al bio-lif-
elastina e acido jaluronico. I
ideali per ottenere un rimodel-
ting. Si tratta di un trattamento
fattori di crescita utilizzati
lamento del viso dolce e gra-
non chirurgico che può essere
determinano una specifica
duale, per raggiungere un
effettuato con o senza l’ausilio
riattivazione e/o rigenerazio-
risultato naturale, non implica-
di Plasma Ricco di Fattori di
ne delle cellule e lo sviluppo
no preparazione pre-chirurgi-
Crescita. I risultati sono simili
del tessuto trattato. I trattamen-
ca e non invalidano le norma-
a quelli che si ottengono dagli
ti bio-lifting hanno una straor-
li attività quotidiane.
CronacaeSocietà
Anno I - luglio 2013 - numero 03
è tempo di ciliege
D
a circa un quarto di secolo si producono le ciliegie, il dolce frutto che ha ispirato tanti artisti. Ad Ercolano, ad esempio, per
spingerci lontano nel tempo, nella casa del Gran Portale è stato
dipinto un meraviglioso ciliegio; nel museo Kunstistoriches di Vienna
è collocata la Madonna delle ciliegie di Tiziano. Il frutto, conosciuto
in Italia, fu importato nel I secolo d.C. da Keraus, sul Mar Nero, da
Lucullo di ritorno dalla sua campagna contro Mitridate, re del Ponto.
Forse non tutti sanno che anche le ciliegie hanno il loro santo protettore: è san Gerardo dei Tintori, patrono di Monza che la città festeggia
il 6 giugno.
A pochi chilometri da noi, esse sono il fiore all’occhiello di Turi per
l’elevata e particolareggiata produzione, mentre tutte le altre città dintorno competono con essa.
Chi di noi non ricorda riprodotte le ciliegie sugli alfabetieri o nei libri
scolastici di prima classe? Il maestro le indicava per far apprendere e
richiamare l’alunno sulla memorizzazione della lettera “C” e ribadiva
sempre: la C come ciliegia e gli occhi degli scolaretti ricadevano sul
frutto carnoso e ne ricordavano la dolcezza e la polpa gradevole con
punte acidule.
Oggi pensiamo che sia
sempre vero che una ciliegia tira l’altra, forse è il
gambo? Il colore dal rosso fuoco al nero, dal giallo
all’arancione? Che cosa ci
spinge a desiderarle così
avidamente?
Giugno è il mese della raccolta e da cinque lustri è
diventato un affare per la
Terra di Puglia. La raccolta è affidata alle fanciulle,
che restano le preferite,
ma anche gli uomini. Come
non pensare alla canzone
napoletana Cerasella di Pirro, Bonagura e Sciorilli. Cerasella, Crasé
– cantava Aurelio Fierro – dinto tiempo de’limone/ me realaste nu’
schiaffone/ Cerasella, Cerasé/ mò che è ‘o tiempo/ de’ e cerase/ tu
me vase/ sotto sole … e con il sole le ragazze sono sotto, intorno o
spronate a salire sopra l’albero (è il maschio, sempre lui, a incoraggiarle per poi benevolmente sbirciare sotto l’ampia gonna, scorgere
le linde e profumate mutandine e … sognare; e loro pudiche, se ne
accorgono, fan finta di niente o in cuor loro ne gioiscono, ripetendo
“guarda! guarda!”).
Svettano il frutto dai rami, facendo attenzione a non raccoglierlo insieme alle foglie e tra queste le loro mani lo cercano, gelosamente
nascosto, mentre nei giorni ventilate appare in tutto il suo rosso abbagliante.
Si raccolgono anche le ciliege con piccoli difetti, ma vanno eliminate
oppure mangiate all’istante. In fondo è sempre un momento ilare, si
celia e si canta e se le ragazze son belle il tempo scorre in fretta.
Maria Rosa Nardone Tauro
(da il Gazzettino-Noci n. 44 del 7 luglio 2011)
Q
David Sassoli
ad Alberobello
ual è stata la risposta dello Stato al rapimento e all’uccisione di Aldo Moro?
Per completare la mole di informazioni
che in questi anni sono via via emerse, all’Archivio Centrale dello Stato sono stati depositati
i verbali delle otto riunioni del Consiglio dei ministri durante i 55 giorni che sconvolsero la Repubblica. E materiale declassificato, utile agli
storici, rimasto per 35 anni in cartelline ingiallite che custodiscono il lavoro, le discussioni e le iniziative del massimo
organo politico-amministrativo. Le riunioni riferiscono l’impreparazione, l’approssimazione e le paure di una classe politica travolta da
una vicenda che ha segnato la storia del secondo Novecento. David
Sassoli e Francesco Saverio Garofani ricostruiscono, con stile giornalistico, un importante percorso narrativo di quei drammatici giorni,
con le inedite trascrizioni dei dibattiti avvenuti. Ne emerge la fotografia di un governo e di ministri sorpresi, impreparati, talvolta spaventati,
di fronte a una delle piú gravi crisi della nostra giovane Repubblica. Lo
Stato appare debole; il suo potere fragile.
Nato a Firenze nel maggio del 1956, David Sassoli nel 2009 è stato
eletto europarlamentare del Partito democratico. Al Parlamento europeo ricopre l’incarico di capo delegazione del Pd ed è membro della
Commissione DEVE(Sviluppo) e AFET(AffariEsteri).
Sassoli ha iniziato a lavorare molto giovane. Nel 1985 è entrato nella
redazione romana de “Il Giorno”, nel 1992 è entrato in RAI, al TG3 di
Sandro Curzi, si è occupato di mafia edi criminalità organizzata, della
terribile stagione degli attentati ai giudici Falcone e Borsellino, anche delle vicende di Tangentopoli, della crisi del sistema politico, del
dramma dell’immigrazione seguita al crollo dei regimi dell’Est. Nella
stagione 1996-97 ha condotto, per Rai Due “La cronaca in diretta”,
nel 1999 entra nella redazione del TG1, come inviato speciale. Nel
2007 è diventato vice direttore del TG1 e responsabile dei programmi
di approfondimento “TV7” e “Speciale TG1. Dal 2004 al 2007 è stato
presidente dell’Associazione Stampa Romana, il sindacato dei giornalisti del Lazio ed è fra i fondatori dell’Associazione “Articolo 21”,
movimento di difesa della libertà di stampa.
L’appuntamento nella capitale dei trulli con il giornalista David Sassoli
si è tenuto venerdì 21 giugno, in piazza Ferdinando IV, al cospetto
della Casa D’Amore, uno dei cinque siti riconosciuti dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La serata è stata introdotta dall’on.
Gero Grassi. Ha dialogato con
l’autore Giuseppe De Tomaso, Direttore della Gazzetta del
Mezzogiorno. Il sindaco Michele Longo ha portato il saluto
della civica Amministrazione.
L’evento è stato realizzato dalla
locale associazione i Presidi del
Libro, presieduta da Giuseppe
Palmisano, in collaborazione
con l’Assessorato comunale
alla cultura e l’Assessorato regionale al mediterraneo.
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Anno I - luglio 2013 - numero 03
CronacaeSocietà
Attività di prevenzione e contrasto
agli incendi boschivi
C
on l’approssimarsi della stagione estiva, fra le varie attività del Corpo Forestale dello Stato, connesse al servizio sul territorio, assume una importanza
primaria la campagna estiva della lotta agli
Incendi boschivi. Per protocollo di intesa siglato con la Regione Puglia, questa attività
è iniziata lo scorso 15 giugno è formalmente
terminerà il 30 settembre. Formalmente ma
non sostanzialmente, visto che spesso e
volentieri sino ai primi giorni di ottobre si verificano numerosi ed estesi incendi in varie
aree boschive della nazione e delle regioni
meridionali in particolare. I dati dello scorso
anno, riferiti al 30 settembre, si evidenzia
un elevato numero di incendi boschivi, oltre
8600, che hanno interessato circa 100.000
Ha di territorio percorso dal fuoco, metà del
quale, appunto, boscato. L’aumento percentuale degli eventi rispetto al 2011 è pari
al 30% con un ben piú significativo aumento delle superfici percorse dal fuoco pari
al 158%. Statisticamente parlando il 2012,
dopo il terribile 2007, si è confermato come
l’anno piú difficile di questo secolo, dal punto del contrasto agli incendi boschivi. Le regioni piú colpite sono state la Calabria (oltre
1300) e la Campania (oltre 1200), mentre
la superficie percorsa dal fuoco della sola
Sicilia (oltre 45.000 ha) rappresenta quasi il
50% del dato complessivo nazionale. Gravi
criticità si sono avute anche in Sardegna,
nella Puglia, in Toscana e nel Lazio. Fra le
cause piú conclamate sicuramente sono da
registrare le difficili condizioni meteorologiche, l’aumento dei parametri predisponenti
la possibilità di propagazione degli incendi
boschivi e altri fattori legati al clima e alla
vegetazione. Ma dietro gli incendi boschivi,
nella maggior parte dei casi, c’è purtroppo
sempre la mano dell’uomo. Dalle indagini
svolte dagli uomini del Corpo forestale dello
Stato, infatti, si conferma che piú della metà
degli incendi ha origine dolosa: interessi
personali, disagio sociale, litigi di vicinato,
proteste contro i vincoli, criminalità localizzata sino a situazioni che localmente possono interessare anche la criminalità organizzata. Numerose le denunce contro noti e
di arresti in flagranza, anche attraverso l’utilizzo di sistemi di indagine sofisticati (telecamere, radiolocalizzatori, esami di labora-
torio, sistemi di refertazione, ecc.). Non va
tuttavia sottovalutato l’elevatissimo numero
di incendi di origine colposa che nascono
da una sottovalutazione da parte dei cittadini del pericolo insito nello svolgere determinate attività che prevedono l’accensione dei
fuochi durante determinati periodi dell’anno.
Cattive pratiche selvi-colturali, agricole e
pastorali, legate a tradizioni ed usi antichi e,
spesso, in contrasto con le normative attuali, mancato rispetto delle regole e delle ordinanze da parte dei cittadini che troppe volte
diventano autori di incendi boschivi per avere svolto attività normalmente banali, quali
l’accensione di un barbecue, la ripulitura di
un giardino o una banale cicca di sigaretta
Alberobello – sul nostro territorio agiscono
mezzi e risorse umane appartenenti ad amministrazioni statali e comunali diverse. Il
C.F.S. è preposto all’azione di investigazione e refertazione, nonché di coordinamento
e direzione delle operazioni di spegnimento. Al fine di prevenire e contrastare il fenomeno, siamo presenti quotidianamente sul
territorio, principalmente nelle zone boscate
piú a rischio d incendio. Il controllo del patrimonio boschivo, in quanto bene prezioso
ed indispensabile per le comunità, avviene
anche attraverso l’ausilio delle vedette dislocate nei punti piú strategici e panoramici delle zone interessate, operai stagionali
non spenta. Tali comportamenti, volutamente o involontariamente irresponsabili, hanno
causato immensi danni ambientali ed economici al patrimonio forestale italiano ma
anche la morte di numerose persone.
“Nello specifico del servizio affidato alla nostra giurisdizione – afferma Lorenzo Calabretto, comandante la stazione del C.F.S.
di Alberobello, competente per territorio dei
comuni di Castellana Grotte, Locorotondo e
dell’ARIF ente regione. In maniera repressiva, laddove dai controlli giornalieri risultassero inadempienze di qualsiasi natura, si
provvede ad elevare sanzioni amministrative a carico dei soggetti titolari. Nonostante
i gravosi impegni quotidiani, in caso di necessità, il nostro personale spesso viene
chiamato a sostegno dei diversi comandi
dislocati nell’ambito di tutto il territorio provinciale”.
CronacaeSocietà
Anno I - luglio 2013 - numero 03
In Pace
anagrafe
Da il Foglio Settimanale
della Parrocchia di Sant’Antonio
MATRIMONI
BATTESIMI
Lunedì 3 giugno
Cosimo Maria Sabatelli e Maria
Pinto
2 giugno
per Lorenzo di Marco Palmisano
e di Grazia Mastromarino
Sabato 8 giugno
Cosimo Putignano
Kvietkaite
15 giugno
per Silvia di Francesco Annese e
Rosalba Saddemi
e
Agne
Martedì 25 giugno
Martino Palmisano e Maristella
Mastrofrancesco
Sabato 29 giugno
Dario Di Carlo e Annalisa Piepoli
Giovedì 20 giugno
Anniversario di matrimonio di 25
anni per Franco Miccolis e Filomena Veneziano
16 giugno
per Giorgia di Mario D’Oria e Annamaria Spalluto
per Giuseppe di Antonio Dalena
e Livia Romanelli
per Davide di Domenico Lippolis
e di Barbara Badynska
23 giugno
per Barbara Chiara di Nicola Panarese e di Grazia D’Onghia
per Valentina di Antonio Marino e
Serena Salamida
Auguri anche da parte nostra!
Pronto soccorso
080.4328220 – 118
Guardia Medica
080.4328230
Ufficiale Sanitario
080.4328225
Carabinieri
080.4321010
Polizia Locale
080.4325340
Corpo Forestale
080.4322848
Municipio
080.4321200
Ferrovie SE-Stazione
080.4321344
Ufficio Postale
080.4320311
La Vigilante
080.4325621
080.4321960
Ufficio Turistico
080.4322060
Informagiovami
080.4322280
Proloco
080.4322822
Ospedale-Putignano
080.4050111
Vigili del Fuoco
080.4911222
Polizia Stradale
080.4963680
Nel mese di giugno nella Parrocchia di sant’Antonio hanno ricevuto la Prima Comunione 47 ragazzi e 54 sono stati i cresimandi (Foto Giannini)
Guardia di Finanza
080.4911017
Lutto della famiglia Bimbo
Francesco Paolo Bimbo e venuto a mancare. A tutta la famiglia giungano le affettuose condoglianze della nostra redazione.
RSA San Raffaele
080.4326228
080.4326200
Assistenza sociale
Comune di Alberobello – tel.080.4321200
Parrocchia dei Santi Medici- Charitas - Associazione Vincenziane - tel.
080.4321021
Parrocchia di Sant’Antonio - Charitas - tel.080.4324416
ENEL
803.500
800.900800
Acquedotto Pugliese
800.735735
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Anno I - luglio 2013 - numero 03
CronacaeSocietà
Il sindaco Michele Longo, l’assessore Daniela Salamida e la mamma di Giuseppe Girolamo, Maria D’Elia
Una associazione musicale per ricordare
Giuseppe Girolamo
P
er ricordare e non dimenticare per chi
lo ha conosciuto, per raccontare a tutti
gli altri che hanno vissuto la sua tragica morte. Con queste prerogative la famiglia
e gli amici piú intimi hanno voluto costituire
l’associazione culturale musicale “Giuseppe
Girolamo”. L’Associazione, dedicata al musicista, eroe tragicamente scomparso nel
naufragio della Costa Concordia del 13 gennaio 2012, nasce ad Alberobello grazie alla
volontà comune di tutti coloro che lo hanno
frequentato e gli sono sempre stati vicino,
per creare qualcosa di indelebile in suo onore e che avesse come musa ispiratrice la
•pagamento bollettini
•posta semplice
•posta raccomandata
•posta raccomandata a/r
•posta certificata
•Posta ibrida
•servizio raccomandata on-line
•servizio data e ora certa
musica, quella tanto amata da Giuseppe e
per la quale ha sacrificato fisicamente la vita.
La presentazione di questa neo associazione
è avvenuta la mattina del 12 giugno scorso,
nella Sala Consiliare del Comune, alla quale
è intervenuta la madre Maria D’Elia, i suoi
famgliari, Giorgio Allegretti, responsabile
dello stesso organismo, Angelo Romanazzo, direttore responsabile musicale, Michele Longo, sindaco della cittadina dei trulli e
diversi esponenti della giunta e del consiglio
comunale.
L’associazione darà ampio spazio anche alla
musica “suonata” con un appuntamento fisso
•spedizione pacchi senza limiti di peso
(consegna in 24/48h)
•servizio pick-up alle aziende
•mailing
•servizio imballaggio e confezionamento
pacchi
•caselle postali di domicilazione
posta privata/aziendale
annuale il “concerto di luglio”, in concomitanza del compleanno di Giuseppe e che vedrà
sempre impegnate sul palco le band dei
suoi amici storici. Per quest’anno la data è
quella del 20 luglio. Infine, fra le altre finalità
associative vi è quella di favorire la crescita
culturale dei soci e, in generale, del pubblico
attraverso iniziative di formazione specifica,
realizzate in collaborazione con enti locali,
associazioni, scuole, ... Insomma, come ha
detto il sindaco Michele Longo, “condensare diverse finalità di educazione e di cuore a
nome di Giuseppe che con il suo gesto eroico ha commosso il mondo intero”.
•consegna e stampa materiale pubblicitario
•servizio ricariche telefono e pay tv
•money transfer
•servizio fax e fotocopie
•servizi finanziari
• (mutui e prestiti)
agenzia di alberobello
Alberobello- Via Cavour, 27 - Tel./Fax 080 2461541 - 349.6381928 - [email protected] - www.quiposte.com
CronacaeSocietà
L
Anno I - luglio 2013 - numero 03
é ancora… primavera,
tempo di allergia ai pollini
a primavera, stagione del risveglio della
natura, diffonde nell’aria nuova vita che
porterà promesse di frutti da raccogliere
in autunno attraverso i pollini che rappresentano i semi maschili delle piante, che,
liberati nell’aria durante la fioritura, quando
le condizioni meteorologiche sono idonee,
garantiscono la riproduzione delle piante e
degli alberi.
Un periodo di pioggia eccessiva prima
della stagione pollinica, come è accaduto
quest’anno, favorisce la crescita delle piante
e quindi una maggiore produzione di pollini.
Il ritardato arrivo dell’estate rende ancora attuale questo argomento ed è per questo che
ce ne occupiamo in questo numero de “La
Piazza”.
Il perdurare del maltempo con temperature basse, non ha fatto diminuire i sintomi tipici della brutta stagione
e gli studi medici sono ancora pieni
di pazienti con i sintomi da malattie
da raffreddamento.
Molti di questi sintomi come: Lacrimazione profusa (a volte irritante);
Prurito alle congiuntive, che appaiono arrossate e edematose; Fotofobia (fastidio alla luce); Starnuti
ripetuti; Prurito in corrispondenza
del naso o del palato; Secrezione
abbondante e di colore chiaro;
Congestione, con sensazione di
naso chiuso; Riduzione dell’olfatto;
Tosse secca stizzosa e persistente; Difficoltà respiratoria, associata ad un senso
di costrizione toracica sino a
vere crisi di Asma, possono
nascondere una patologia allergica.
A maggior ragione dobbiamo
pensarci visto che almeno il
15-20% della popolazione,
specie se giovanile, risulta allergica ai pollini.
Se questi sintomi compaiono
solo in alcuni periodi dell’anno, specie durante la stagione
primaverile e peggiorano soprattutto nelle giornate ventose
quando la concentrazione pollinica è massima con repentini miglioramenti
nelle giornate senza vento, è molto probabile
che ci troviamo di fronte a una patologia allergica che è quasi certa se si hanno famigliari che soffrono di allergia.
Ovviamente non tutti i pollini
danno allergia. Le piante e gli
alberi presenti nel nostro territorio che producono pollini
e che possono dare allergia
sono:
LE GRAMINACEE
Sono diffuse in ambienti erbacei come pascoli, prati,
terreni coltivati e incolti lungo
le nostre strade. L’emissione
dei pollini avviene da aprile
a ottobre con concentrazioni
nell’aria piú elevate tra aprile e giugno. L’alternarsi di periodi di pioggia con periodi di
sole possono causare ripetute fioriture che
determinano un prolungamento della
stagione di pollinazione con conseguente andamento protratto della sintomatologia allergica.
LA PARIETARIA
È un’erba infestante che cresce soprattutto sui muri, nelle fessure delle
rocce (da cui il nome “erba muraria o
muraiola”), nei terreni secchi e incolti.
II periodo di pollinazione va da gennaio a settembre e si fa sempre piú lungo
tanto da essere quasi perenne.
L’ ULIVO
L’Ulivo è diffuso in tutta l’area Mediterranea. Le concentrazioni polliniche
atmosferiche possono essere elevatissime
come da noi in Puglia però, per fortuna, il periodo di pollinazione dura in genere non oltre
i trenta giorni (maggio-giugno), sovrapponendosi al periodo di fioritura delle Graminacee.
Il CIPRESSO
Negli ultimi anni i soggetti che soffrono di
pollinosi invernale da Cipresso sono in aumento, specie in Puglia. Il periodo di pollinazione del Cipresso comune va in genere da
febbraio a fine marzo con possibili anticipi a
gennaio o continuazioni fino ad aprile.
Comunque, a proposito di vacanze, dovunque voi andiate, Buone vacanze!
Mimmo Bruno - Pediatra
(Prima parte – la seconda parte delle allergie del dott. Bruno verrà riportata nel prossimo numero n. 4- Agosto)
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Anno I - luglio 2013 - numero 03
CronacaeSocietà
Brevi di cronaca cittadina
Sequestro mezzo
di autospurgo
Nei giorni scorsi una pattuglia del C.F.S., in
servizio di perlustrazione e controllo sul territorio, segnalava il prelievo e trasporto di rifiuti
(acque reflue) di civili abitazioni, e di aziende
del Comune di Castellana Grotte con una
trattrice agricola con rimorchio-botte auto
spurgo. Lo scarico avveniva su un terreno
in località “Santa Lucia” - Monopoli (Ba). La
stessa la pattuglia, in contrada “Zingarello”
- Monopoli (Ba), avvistava in un fondo rustico una identica motrice che alla vista degli
agenti si tentava la fuga. L’autista risultava
sprovvisto della documentazione prevista,
quindi si procedeva al sequestro preventivo
del mezzo e a denunciare il proprietario alla
A.G..
Denunciati per scarico
abusivo di liquami
Il 15 giugno scorso, una pattuglia del C.F.S.,
a seguito di segnalazione, effettuava un sopralluogo in Coreggia, e accertava che luna
palazzina, composta da cinque unità abitative, non era allacciata alla pubblica fogna
ma risultava provvista di pozzetti di raccolta
interrati e preposti allo stoccaggio delle acque reflue domestiche. Questi pozzetti però,
una volta colmi, vanno svuotati. Invece si è
appurato che erano pieni e le “acque nere”
si riversavano sul terreno confinante posto
ad una quota inferiore rispetto a quella del
“troppo pieno” degli stessi pozzetti. Infatti al
momento del sopralluogo, la sostanza liquida
sgorgava dalla base della muratura di contenimento del piazzale per poi riversarsi sul
terreno agricolo, dando origine ad un acquitrino maleodorante Sono state informate le
autorità competenti.
COREGGIA: Tentata rapina al
bancomat della BCC Ignoti hanno fatto esplodere un ordigno dinanzi alla filiale della BCC di Alberobello,
nella frazione Coreggia. L’esplosione ha
provocato ingenti danni alla struttura esterna
e danneggiato le suppellettili interne, provocando delle crepe anche al solaio della sala
degli sportelli. Dalle testimonianze si è appurato che si trattava di due uomini incappucciati, uno dei quali attendeva nella macchina,
una fiat stilo, con il motore acceso. Continuano gli accertamenti dei carabinieri che
stanno coinvolgendo quasi tutti i centri della
valle d’itria, infatti, oltre alla BCC di Coreggia,
nei giorni successivi, hanno “visitato” Pezze
di Greco e Locorotondo, sventato dall’intervento della vigilante e per ultimo Cisternino,
dove i malviventi hanno avuto un conflitto a
fuoco con una pattuglia dei carabinieri della
locale stazione, prontamente intervenuta.
Rubata una autovettura
La banca dei furti di autovettura ha colpito
ancora. Nei giorni scorsi, infatti, in zona Monte Grappa, è stata rubata una autovettura
Citroen C3. La stessa auto è stata rinvenuta
abbandonata qualche ora piú tardi in una via
di Putignano.
Denunciato ambulante abusivo
Nel corso di normale perlustrazione del territorio comunale, agenti della Polizia Locale
hanno colto in fragranza di reato un commerciante ambulante in sosta per la vendita di
fiori. Da un primo controllo si contestava al
proprietario la irregolare presenza in quel posto e il modo espositivo contrario al regolamento comunale. Nel contestare l’esistente,
gli agenti avvertivano il titolare di attenersi al
regolamento e soprattutto di non prolungarne piú del dovuto la sosta. Dopo un’oretta gli
stessi agenti, tornati sul posto, notavano che
i suggerimenti erano stati disattesi. A quel
punto, in un controllo piú accurato, contestavano altre infrazioni. Ne seguiva una vibrata
reazione con frasi irriguardose. A quel punto
gli agenti invitavano il titolare a seguirli presso il comando, dove si è provveduto a redigere un verbale di denuncia per oltraggio e
minacce a pubblico ufficiale ed una richiesta,
al comune di Terlizzi, città di provenienza, di
emanazione di decreto di sospensione della
licenza.
Sospese e poi riattivate tre
attività commerciali
Nel corso del normale controllo ispettivo da
parte del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
della Asl BA è stata disposta la sospensione
immediata, per carenza delle condizioni igieniche strutturali e la mancanza di manutenzione agli impianti, alle strutture e alle attrezzature, a due bar ed un circolo ricreativo. Le
ordinanze sono state eseguite dal comando
della Polizia Locale. Successivamente, sempre su segnalazione dello stesso ufficio sanitario, conseguente all’avvenuto ripristino dei
luoghi, le tre ordinanze sono state revocate.
Turista aveva trovato un anno fa
un portafogli con 475,00 euro
Circa un anno fa un turista svizzero in visita alla nostra città, rinveniva, in C.so Vittorio
Emanuele un portafogli di colore marrone
“Luis Vitton” con 475 euro. Il turista consegnava tutto al comando della Polizia Urbana. Nel corso dell’anno, tanto è il tempo necessario per la pretesa da parte di terzi su
oggetti ritrovati e non essendosi presentato
nessuno, si è provveduto a restituire la somma allo stesso turista, che nel frattempo ne
aveva fatta richiesta.
CronacaeSocietà
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Differenziare guadagnando
A
ll’Ecopunto differenziare conviene …
siamo andati ad intervistare il titolare
Domenico Basta.
Cos’è l’Ecopunto?
L’Ecopunto è un punto ecologico, cioè un
centro dove il cittadino può conferire la propria raccolta differenziata.
Perché bisogna fare la raccolta differenziata?
È educazione e un grande risparmio di energia. Gettare via qualcosa significa eliminare
anche l’energia consumata per produrla.
Lavorare oggetti con materiali di recupero,
richiede, infatti, meno consumo di energia.
Si frena, così, lo sfruttamento di preziose risorse, in molti casi già scarse in natura. Si
riduce la massa dei rifiuti da smaltire, che
sono di per sé un problema. È sicuramente
un riconoscimento di senso civico per sé, per
il futuro e l’ ambiente.
In cosa consiste il progetto Ecopunto?
Il Progetto Ecopunto è partito ospitando nel
proprio centro circa 150 bambini delle classi
4 e 5 elementare e gli scout, affinché loro,
che saranno i cittadini di domani, avessero
PLASTICA, ALLUMINIO E FERRO
Come va conferito il materiale?
Soprattutto differenziato, seguendo le categorie sopra citate e inoltre il materiale deve
essere pulito in particolare la plastica, l’alluminio e il ferro (scatolame) siano sciacquati
dai residui di bevanda o cibo.
Cosa viene fatto all’interno dell’ Ecopunto
una volta raccolto il materiale?
Il materiale viene ulteriormente selezionato,
compattato e inviato alle piattaforme autorizzare alla messa in commercio e al riciclo.
Perché il cittadino dovrebbe conferire la
propria raccolta differenziata all’Ecopunto e quali vantaggi ne trarrebbe?
Perché l’Ecopunto riconosce un incentivo
economico, motivando la raccolta differenziata domestica in cambio di denaro contante. Attualmente, essendo il nostro un progetto
privato e non convenzionato, vendiamo i materiali al mercato libero e non alle piattaforme
CONAI. Quindi, siamo “costretti” ad avere
dei prezzi inferiori rispetto agli altri centri
Ecopunto vicini a noi, i quali hanno raggiunto
validi accordi per un progetto in sinergia.
la consapevolezza e la cultura che la raccolta differenziata è un bene prezioso da
non disperdere. L’entusiasmo con cui hanno
accolto la visita ci ha dato la carica e la piú
ferma convinzione per questo progetto con
una valenza inestimabile per la cittadinanza.
Ci auguriamo una sempre maggiore partecipazione, ma soprattutto che ogni cittadino
ne diventi convinto esecutore.
Cosa si può conferire?
Si possono conferire CARTA, CARTONE,
Al momento il nostro listino è così composto:
carta 0,02 €/kg, cartone 0,03 €/kg, plastica
€ 0,10 €/kg, imballaggi in plastica 0,05 €/kg,
ferro 0,05 €/kg e, infine, alluminio € 0,25 €/
kg.
Quindi i vantaggi sono facilmente deducibili,
c’è la certezza del riciclo e l’incentivo sulla
propria raccolta è immediato; il corrispettivo
lo si può vedere subito, volta per volta, ad
ogni conferimento; inoltre, il denaro lo si può
richiedere quando si vuole.
Come ci si può registrare e diventare
quindi vostri clienti?
Un cittadino diventa “cliente Ecopunto” quando conferisce per la prima volta qualunque
tipo e con qualunque peso il materiale; in
quel momento, inserendo nome, cognome e
codice fiscale, gli viene rilasciata una scheda cartacea che verrà aggiornata, di volta in
volta, in base ai conferimenti settimanali e/o
mensili.
C’è già qualche cittadino che può dire
di aver già raggiunto un certo compenso con la propria raccolta differenziata
nell’arco di questo primo mese di apertura?
Certo. Abbiamo cittadini che hanno raggiunto dalle € 5.00 alle € 40.00 circa.
Quindi quale obiettivo oggi vi prefiggete?
Quello di intraprendere insieme al cittadino
una corretta educazione al riciclo e muovere le coscienze sull’importanza ambientale
ed economica, in quanto con la TARES alle
porte, meno differenziata si farà e meno alta
sarà la tassa che si andrà a pagare.
Per concludere cosa si augura?
Mi auguro che Alberobello risponda all’ iniziativa puntualizzando e tranquillizzando tutti
che la propria raccolta differenziata può essere conferita come e dove si vuole purché
si faccia.
Orario: dal lunedì al venerdì dalle
08.30-12.30 e dalle 15.00 alle 17.30;
mentre il sabato dalle 08.30-12.30 in
contrada Popolato 14/A
21
22
Atto di accusa?
Le foto qui pubblicate, non sono un atto di accusa. Vogliamo solo dare una mano di aiuto, su segnalazione dei
cittadini, a chi deve intervenire, in primo luogo noi Alberobellesi, che dovremmo amare e difendere il nostro paese.
La città accogliente è anche questa: i balconi fioriti dei palazzi
ottocenteschi. Un decoro degno di chi ama il proprio paese.
Contrada Popoleto,
niente telecamere,
niente sistemazione
idraulica, niente servizi
per i lavoratori delle
aziende lì collocate,
ma almeno la strada la
possiamo rendere fruibile
sistemando questo
unico sfogo dell’acqua
piovana?
Via Umberto è stata pulita dagli escrementi
dei colombi. La nostra foto del primo numero
segnalava la sporcizia, questa il ripristino per
quanto possibile. Grazie!
La città UNESCO non è solo un fatto
di orgoglio, ma anche un continuo
pulire e tenere in ordine. Costa molto
la sistemazione di questo lampione su
Corso Vittorio Emanuele?
Sotto questi alberi, in Piazza del Popolo, i nostri pensionati e di pomeriggio le badanti.
Purtroppo sono costretti a subire le conseguenze di un grave inconveniente: dalle
chiome “piovono” moscerini, formiche e insetti di ogni tipo. Provocando prevedibili
fastidi igienico-sanitari. Colpa del caldo e della scarsa disinfestazione che in questo
caso dovrebbe essere fatta spesso e volentieri.
23
Fiorbianco Liuzzi Simone, per tutti Simone, 48 anni sposato con due figli, è un dipendete comunale, anzi è IL Dipendente comunale;
sempre disponibile e pronto nel suo lavoro a tutelare l’interesse dell’Amministrazione pubblica. Qualsiasi cosa cui è chiamato, la puntualità,
la bravura e l’onestà lo contraddistingue. È un esempio che vogliamo segnalare per dare anche merito ai dipendenti comunali, spesso
impegnati senza le luci della ribalta. Per le strisce stradali però gli diamo a Simone una tintura che duri di piú di una settimana?
Casa D’Amore
è ritornata al “padre”,
ossia nella disponibilità
dell’Amministrazione
comunale dopo essere
stata per alcuni anni
galleria d’arte. Qual
è il suo destino? Per
ora ha l’erbaccia
davanti all’ingresso
e dalla facciata è
caduto l’intonaco. Il
Comune ha affisso un
manifesto per ricordare
ai privati l’obbligo della
tinteggiatura di bianco.
Vale solo per loro?
ALBEROBELLO
si riveste di BiAncO
Il Sindaco e l’Assessore al Centro Storico invitano i cittadini di
Alberobello e della frazione Coreggia ad adempiere alla seguente
ordinanza al fine di mantenere integro il decoro di questa città.
Ordinanza N° 63 R.G. dell’ 11 Giugno 2013
OggettO: tiNteGGiatuRa di coloRe biaNco deGli immobili di tutto l’abitato
IL DIRETTORE DELL’U.T.C.
RAVVISATA l’opportunità di disporre, nell’imminenza della stagione estiva, durante la quale più intenso si verifica il movimento turistico, l’esecuzione di
adeguati provvedimenti intesi a tutelare l’igiene pubblica ed a curare al massimo il decoro e l’estetica della nostra cittadina;
RILEVATA la necessità che tutti gli edifici e fabbricati, ivi compresi quelli destinati al Culto, siano imbianchiti e tinteggiati nelle facciate esterne, secondo le regole tradizionali;
VISTO il vigente Regolamento Edilizio e il Regolamento di Polizia Urbana;
VISTO il Prontuario del Restauro dei Trulli;
VISTA la legge 08.06.1990, n° 142;
VISTO l’art. 107 comma 3 lett. F) del D. leg.vo 18/08/2000 n° 207;
ORDINA
A tutti i possessori di edifici, fabbricati, scale, ecc. di procedere con ogni urgenza ed a proprie spese,
all’imbianchimento delle facciate esterne dei detti edifici e fabbricati, con latte di calce od alla tinteggiatura con
tinte armoniche preventivamente autorizzate dall’Ufficio Tecnico Comunale. La Polizia Municipale e gli Agenti
della Forza Pubblica sono incaricati della esecuzione della presente ordinanza.
IL DIRETTORE UTC
Ing. Orazio Lazzaro
Il bianco a calce sui trulli era fino a qualche anno
addietro un orgoglio dei proprietari oltre che una
manifestazione di gioia per la nuova stagione.
L’Amministrazione ha l’obbligo di ricordarlo e l’arch.
Nennella Labbate, assessore al centro storico, ha
fatto provvedere con questo bellissimo manifesto.
Questo marciapiede, via A.Negri angolo Via
Giovanni XXIII, è pericoloso visto che molti ragazzi
lì prendono il pulman per Noci, altri frequentano
una scuola guida, ma soprattutto vi sono ospiti
degli alberghi vicini. Possiamo intervenire?
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CronacaeSocietà
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Premio Cittadino: la premiazione
A
bbiamo scritto del valore e della funzione del Premio Cittadino, ma la cerimonia ha registrato toni di commozione e di partecipazione davvero significativi.
Modesto Cammisa, incaricato dalla Commissione di illustrare le motivazioni del premio,
ha raccontato con dovizia di particolari i curricula dei singoli.
Gruppo Folkloristico
Internazionale “Città dei Trulli”
Alberobello
Il programma artistico/culturale del Gruppo
Folkloristico “Città dei Trulli” di Alberobello
perpetra nello spirito, nei suoi canti e nelle
sue danze quanto intrapreso dalla sua prima
animatrice: la sig.ra Isabella Sgobba (per
tutti all’epoca Sabbedd d ‘mbond u vosch)
che già dal lontano 1928, con un gruppo di
amici, per lo piú contadini, allietava il pubblico durante il carnevale (a mo’ delle “probbagini putignanesi”), ma anche nei festini, nei
matrimoni, nelle ricorrenze … con arguzie,
mottetti, serenate, danze e canti risalenti alla
fine dell’ ‘800, sempre accompagnandosi con
l’inseparabile tamburello. Sembra opportuno
rimarcare l’importanza della prima “uscita ufficiale” del Gruppo Folkloristico di Alberobello, che, con oltre 40 componenti, partecipò,
nel lontano 1936, alla manifestazione del
“Maggio Barese”.
Dopo queste esperienze, dal 1947, messo
alle spalle il periodo bellico, il Gruppo si ricostituisce, assume l’attuale denominazione
(Gruppo Folkloristico “Città dei Trulli” di Alberobello) e viene diretto ininterrottamente
per oltre 25 anni dal cav. Biagio Miraglia (il
Capogruppo di questo Gruppo - come soleva dire), cui spetta il merito di aver iniziato a
far conoscere le musiche, le danze, gli usi, i
costumi, le tradizioni, la cultura … la storia
della nostra cittadina, ben oltre i confini regionali e nazionali. Non vanno dimenticati i
contributi, per la ricostruzione dei testi e gli
arrangiamenti delle musiche dei canti e delle
danze, dei signori: Sebastiano Doria, Franco Pontrelli e Michele De Biase.
Per brevi periodi il gruppo ha anche avuto
come presidenti Tommaso Perrini e Domenico Miccolis.
Dal 1979 a tutt’oggi il Gruppo è presieduto
da Nino Agostino. La compagine, formata
da circa 30 ballerini e canterini continua a
portare in giro per il mondo una “tipica festa
sull’aia” ai tempi di una mietitura di fine 800,
accompagnati dalla fisarmonica, dalla chitarra, dagli immancabili tamburelli e da disparati
strumenti locali (una particolare menzione
merita, tra questi, “u rasc ‘ca-rasc ‘ca”, così
caro sia a Biagio Miraglia sia a Nino Agostino).
Nel corso dei suoi 85 anni di esistenza il
Dottore in Fisioterapia
Donato Todaro
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Gruppo può annoverare una numerosissima
“carriera” di esibizioni sul territorio nazionale,
dove ha partecipato a moltissimi Festival e
rappresentato la Regione Puglia in tutti gli
angoli d’Italia, e in campo internazionale,
dove ha avuto l’onore di rappresentare la Nostra Nazione in tutto il mondo: dagli Stati Uniti
alla Libia, dalla Spagna alla Grecia, dall’Olanda alla Germania, dalla Francia al Belgio,
dal Lussemburgo alla Svizzera, dall’Austria
all’Inghilterra, dalla Slovenia all’ex Jugoslavia, dalla Repubblica Ceca alla Bulgaria …
Grande merito va riconosciuto alla gestione
Agostino per aver allestito il Gruppo de “I
Pulcini”, costituito da circa 40 bambini di
scuola dell’infanzia e primaria. I piccoli, oltre a rappresentare il serbatoio naturale del
“Gruppo”, incarnano, l’orgoglio degli Alberobellesi, che vedono nella loro passione, nella
loro gioia, nella loro spensieratezza e nel loro
impegno, perpetrata la continuità nello studio, nella ricerca, nell’approfondimento degli
usi, dei costumi, delle tradizioni, della cultura
e della storia della nostra terra.
Gaetano Domenici
Nato ad Alberobello il 27 marzo del 1946,
dove ha compiuto i suoi studi fino all’Istituto
Tecnico Agrario “Don F. Gigante”. Trasferito
con la propria famiglia a Roma, dove tuttora
risiede, ha conseguito la laurea in Filosofia
presso l’Università “La Sapienza” con il massimo dei voti, la lode e la pubblicazione della
Tesi. Presso lo stesso Ateneo è risultato “Assegnista di ricerca” dal 1975 al 1980, anno
in cui ha vinto il concorso per “Ricercatore”,
assumendo servizio alla Facoltà di Lettere
e Filosofia della stessa Università. Vincitore, prima, di un concorso per “Professore
CronacaeSocietà
Associato” (1989), poi, di un concorso per
“Professore Ordinario” presso “La Sapienza”
ha insegnato “Docimologia” in quell’Ateneo
fino al 1992, e conservato la titolarità dello
stesso insegnamento fino al 1994 anche nella Facoltà di lettere e Filosofia dell’Ateneo di
Roma Tre, dove è stato eletto per due trienni
“Direttore del Dipartimento in Scienze dell’Educazione”.
Attualmente, insegna “Didattica e Metodologia della ricerca educativa” presso la Facoltà di Scienze della Formazione (Università
Roma Tre) della quale è Preside dal 2010.
Riveste, inoltre, la carica elettiva di Direttore
del nuovo Dipartimento di Scienze della Formazione, che in applicazione di una recente
legge di riforma accorpa tre vecchi dipartimenti educativi e dal prossimo anno accademico accorperà anche la facoltà appena
citata.
Le linee di ricerca, che lo hanno visto impegnato afferiscono essenzialmente alle teorie,
ai modelli e alle procedure della Valutazione
dell’apprendimento, dei sistemi di istruzione
e della ricerca; alla Metodologia della ricerca educativa; all’Organizzazione modulare
della didattica, in presenza e “a distanza”
con piattaforme e-learning; all’Orientamento-
Anno I - luglio 2013 - numero 03
formativo, ambiti in rapporto ai quali ha pubblicato articoli, saggi e volumi e organizzato
Convegni di studio nazionali e internazionali.
Ricopre numerosi incarichi istituzionali e la
Direzione e il coordinamento di collane editoriali e di periodici. Ha pubblicato numerosi
testi scientifici.
ANGELO PANARESE
Nasce ad Alberobello il 18 febbraio del 1952,
e qui frequenta le elementari e le medie, il
Liceo classico “Tito Livio” a Martina Franca.
Laureato in Lettere e Scienze Politiche, insegna nella Scuola Media Superiore. É Dottore
di Ricerca presso la facoltà di Scienze Politiche di Bari, dove collabora con la prof.ssa
Franca Maria Papa.
Una giovinezza spensierata nel suo paese
con i suoi tanti amici, poi compagni e avversari, ma mai nemici, anche in politica. L’amore per lo sport e per il calcio in particolare lo
portano a calcare i campi di Prima Categoria
della Regione con l’A. S. Alberobello. Considerato un’autentica “promessa” del calcio
alberobellese militò anche nel Martina che
giocava in C1. Una stagione felice, piena
di sogni, ma breve. La morte del genitore
lo spinse di colpo nel mondo dei grandi, in
quello della maturità, degli obblighi e degli
impegni, dello studio e del lavoro.
Durante il periodo di formazione universitaria, ha lavorato presso il Carcere “Nicola Fornelli” di Bari, prima come Animatore Culturale
e successivamente come Educatore.
Eletto Consigliere comunale nel 1975 (a 23
anni), ha svolto, ininterrottamente fino al
2006, varie funzioni: Consigliere, Assessore,
Vice-Sindaco; Sindaco (dal 1994 al 2001),
Presidente del Consiglio Comunale, Candidato per l’Ulivo alle Elezioni della Camera dei
Deputati (2001). Ha ricoperto vari incarichi
nella ex USL BA5. È stato eletto per tre volte
Consigliere nel Consiglio di Amministrazione
della BCC di Alberobello, dove ha svolto an-
che la funzione di Vice-Presidente negli anni
1993-1994.
La sua esistenza si intreccia con quella del
PCI, vissuto come grande partito di massa
e soggetto politico fondamentale nella scoperta di una via originale al Socialismo, sulla
base della tradizione marxista, gramsciana e
togliattiana. La “virtù” politica e lo studio delle
età passata, moderna e contemporanea hanno sempre suscitato il suo piú vivo interesse.
La Scienza Politica, come Arte del Buon Governo, ha sempre rappresentato lo strumento di comprensione e di modificazione della
realtà. Esempio concreto di questa “visione
politica” risulta la sua prima Amministrazione
Comunale: coraggiosa, garibaldina, innovativa … Fino a portare, nel 1996, al riconoscimento della nostra Alberobello a Patrimonio
Inestimabile dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Questo può essere considerato il lascito storico, politico, spirituale piú importante
del Nostro per la sua terra e per la sua città.
Nascono da queste esperienze tutte le opere
di carattere sociologico, economico, politico,
filosofico e storico che ha sin qui pubblicato.
Il Sindaco Longo e il parroco don Beppe Frugis chiudendo la manifestazione hanno sottolineato la valenza del Premio che mostra le
intelligenze che onorano la nostra città.
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25
26
Anno I - luglio 2013 - numero 03
CronacaeSocietà
Compagni di sventura
A
bbiamo voluto avviare un dibattito sulla
situazione del commercio al dettaglio
partendo dal casus belli dell’apertura
del supermercato Conad. Nel numero scorso
abbiamo ascoltato il direttore di questo negozio, e ora abbiamo chiesto ai componenti
l’Associazione Commercio e Civiltà la loro
opinione.
Lo scenario dominante di questa questione
è la grande sofferenza economica e occupazionale che il comparto vive. Il peggioramento delle condizioni di vita dei consumatori non
è uno slogan elettorale, è la realtà. Tanto che
i nostri amici commercianti accolgono i nuovi
con un “benvenuti nella sfortuna!” Ossia in
un settore inspiegabilmente divenuto rifugio
di nuove aperture in cerca di nuovo lavoro.
La politica in questo settore ha un grande
ruolo: l’assunzione di responsabilità civile e
sociale.
Di tutto questo, in un colloquio aperto e costruttivo, abbiamo parlato con Franco Palmisano, Presidente dell’Associazione, Giuseppe Putignano Vice Presidente e Vincenzo
Montrone, Segretario, che con Antonello
Aquilino e Domenico Laneve compongono
il direttivo dell’Associazione commercianti
di strada Commercio e civiltà che chiede a
tutti gli operatori del settore di unirsi, perché
fra di loro non vige la concorrenza, visto che i
consumatori hanno di fronte gli stessi prodotti e gli stessi prezzi e qualità, ma unirsi per
pianificare e migliorare il sistema distributivo
e il colloquio con i cittadini.
“Commercio e Civiltà, Associazione dei Com-
L’incontro con l’Associazione Commercio e Civiltà. Da sinistra: il nostro direttore Mimmo Giliberti,
Giuseppe Putignano - vicepresidente, Vincenzo Montrone - segretario, Franco Palmisano - presidente
mercianti di strada”, presenza e coinvolgimento nel tessuto urbano, fa parte della rete
di relazioni sociali e delle strutture vitali della
città. Da qui il nome della associazione. Dal
2005 e con diverse iniziative svolte per stimolare l’attenzione della civica amministrazione
e della cittadinanza, cerca di far comprendere come la rete distributiva tra le vie della
città deve sopravvivere. Il crescente numero
di chiusure dei negozi peggiora la qualità della vita agli stessi cittadini. Chiusure e licenziamenti sono all’ordine del giorno; mentre
nascono nuove e a volte inesperte iniziative
imprenditoriali, grazie a fondi pubblici, le precedenti, che rappresentano l’esperienza e la
continuità, vanno verso il declino. “
L’associazione, quindi, non a caso si chiama Associazione dei commercianti di strada
perché vede proprio nel tessuto urbano e
sociale il suo ruolo di calmiere dei consumi
e di servizio alla cittadinanza con le proprie
vetrine e con la stretta vicinanza fra venditore
e acquirente. Un rapporto umano, ma anche
solidale dove non c’è promozione, non c’è
sconto che tenga rispetto alla fiducia reciproca del giusto e qualificato acquisto.
La situazione attuale è la tenaglia che assale
il commercio: la ristrettezza nei consumi e il
disordine amministrativo.
“Non è contro la gestione dell’insegna Conad
l’intervento della associazione, ma la nostra
iniziativa è l’ultimo atto di una azione messa
in campo in tutti questi anni verso la pubblica
amministrazione e verso la mancata trasparenza e l’immobilismo amministrativo.”
“Le proteste per la nuova apertura - dicono
gli operatori - non sono timori di concorrenza dei nuovi a danno degli esercizi preesistenti; conosciamo piuttosto bene il mercato
e i diritti di ognuno. Abbiamo però sempre
manifestato le nostre perplessità e richiesto
chiarezza sugli atti amministrativi. Questa
non ci è stata data e, approfondendo, abbiamo ravvisato sia il gioco delle “scatole
cinesi” dentro le quali si nascondono soggetti
imprenditoriali poco chiari e sempre diversi,
sia leggerezza nei controlli e nelle verifiche
dei requisiti; quella che noi richiediamo, con
il nome Tutela, è dovuta a tutti i cittadini da
parte degli Enti amministrativi e di controllo.
L’equivoca interpretazione delle disposizioni
normative da parte degli Uffici comunali ai responsabili dei quali abbiamo chiesto piú volte
di porre attenzione, ci ha indotto a rivolgerci
ad un valido professionista, l’avv. Giuseppe
Baccaro, ci dà purtroppo ragione.”
“In questo contesto, la assenza di un piano o
di una qualsivoglia idea di programmazione
commerciale insieme alla mancata nomina
della Consulta per il Commercio ha fatto il
resto (e sono passati due anni che per nostra
iniziativa e tenacia ne abbiamo ottenuta la
delibera). Che facciamo, manteniamo questo stato di tensioni o collaboriamo? Pare
finalmente che si inizi un percorso nuovo.
È di questi giorni la notizia dell’immediato
CronacaeSocietà
insediamento, che accogliamo con grandissima soddisfazione! È un nostro risultato che
avvicina la cittadinanza alla Amministrazione
comunale. Nel nostro caso conosceremo
anche il parere delle altre associazioni finora
pubblicamente distanti dal problema e sapremo su cosa confrontarci.”
“La nostra motivazione, quindi, è duplice: da
una parte chiarire ai cittadini consumatori la
dinamica di questa nuova apertura e dall’altra aprire un colloquio reale fra tutte le parti in
causa su questo tema.
Se sulla ristrettezza dei consumi, la ricerca
della soluzione si allarga a vari livelli, alcuni
dei quali lontani dalla nostra possibilità di agire, il disordine amministrativo è tutto nostro”.
Alberobello, città di 11.000 abitanti, da anni,
non ha uno strumento di pianificazione dell’apertura degli esercizi commerciali. “Il Decreto
Bersani sulla liberalizzazione parlava di accorpamento di licenze, ossia la possibilità
che piú commercianti si riunissero per produrre uno sforzo comune; non voleva fare
riferimento all’acquisto fittizio di attività o di
licenze e poi alla loro unione per un nuovo
punto vendita. Parlava di una seria opportunità di riqualificazione delle imprese esistenti
che, purtroppo, è stata volutamente travisata
e utilizzata da nuove figure imprenditoriali interessate a sottrarre pezzi della economia
locale.”
Anno I - luglio 2013 - numero 03
“Noi adesso dobbiamo rafforzarci e tutelarci
insieme e non piú isolatamente. Per far fronte a questo non bastano le promozioni e gli
sconti che comunque ci saranno e saranno
coordinati tra gli operatori in tutta la città. La
moltiplicazione dei pani e dei pesci non è
cosa di questo mondo né mai pensiamo di
avere noi tanto potere. Oggi nessuno regala
nulla! È necessario, invece, investire in unità della categoria e in strategie che vadano
realmente incontro alle esigenze dei consumatori.”
È chiara la sostanziale differenza fra i due
sistemi ed è per questo che l’Associazione,
assistita da un legale, vuole prima capire
come piú licenze si siano concentrate in un
nuovo titolare e perché la continua apertura
di attività commerciali non solleciti una regolamentazione amministrativa, quello che comunemente si chiama, piano commerciale.
Si assiste, ad esempio, a un recente e nuovo
fenomeno accaduto a Alberobello, illusorio e
deleterio, di quattro negozi, della stessa categoria merceologica, aperti in soli duecento
metri: uno accanto all’altro danneggiandosi
a vicenda. Facile prevedere che qualcuno di
essi non ce la farà per poi avere il disoccupato che si lancia dal balcone del Comune perché non riesce a pagare le bollette o le tasse.
Lo stato di necessità deve essere quantomeno lo stimolo a regolamentare e soprattutto a
confrontarsi, così come accadrà con la prima
consulta del nostro paese sui temi del commercio, del turismo e dell’artigianato.
C’è poi la netta spaccatura che si registra
fra commercio orientato al turismo e quello
verso i paesani, che se non ben gestito porta
anche a valutazioni politiche e amministrative dannose.
“I due sistemi sono complementari e possono insieme risolvere il problema economico e
occupazionale. Richiedono, tuttavia, diversa
attenzione l’uno dall’altro non solo per tipologia, ma proprio perché rappresentano speci-
di Tinelli Vito & C.
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Via Vecchia per Mottola z.i.
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fiche rappresentazioni dei valori economici e
sociali del Territorio”.
“Siamo in gravissimo ritardo e se non stiamo attenti l’economia dei poteri finanziari, di
quelli che vengono qui a investire capitali e
portarci via le risorse senza appartenere o
fornire servizi al territorio, ucciderà anche
quello, comprese le attività alberghiere comunque organizzate e i pubblici esercizi dei
bar e della ristorazione. Temiamo che sia
una storia ancora lunga e difficile che può
essere affrontata solo con la presenza e la
partecipazione di tutti gli operatori in ogni
categoria.!”
Condividiamo la preoccupazione basilare di
tutta questa vicenda: la salvaguardia dell’equilibrio economico e occupazionale del settore e il servizio di qualità e di convenienza
verso il cittadino consumatore.
Appare evidente la maggiore sensibilità del
rapporto umano costruito sul marciapiede
rispetto alla musica e agli scaffali anonimi in
un locale ben temperato.
Il caldo o il fresc o non è nelle macchine, ma
negli atti istintivi legati al cuore e al cervello.
Continueremo a parlarne fino alla soluzione
ipotizzata: una regolamentazione chiara ed
efficace
w w w. m i s e r i a e n o b i l t a w e b . i t
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TempoLibero
Anno I - luglio 2013 - numero 03
“Ditegli sempre di sì”
“E
ccomi a voi. Non c’è filosofia nella farsa che recito stasera, ma un
personaggio della vita vera, un tal
de’ tali affetto da follia. Non c’è tesi specifica, né un fatto, ma cosa pensa e come vive
un matto. «Allora è un dramma?» mi direte
voi. Io vi rispondo: è una tragedia nera, ma
non è nostra. La tragedia nera diventa farsa
se non tocca noi. Dite male del lavoro mio,
ma la pazzia non l’ho inventata io. Divertitevi
dunque, riflettendo che ognuno può trovarselo davanti un vero matto, e accade a tutti
quanti di commuoversi e ridere piangendo.
Riderebbe persino un missionario a contatto
di un folle. Su il sipario”.
Con queste parole Eduardo De Filippo presenta la sua commedia in due atti, “Ditegli
sempre di sì”, scritta nel 1927 e messa in
scena nello stesso anno dalla compagnia
di Vincenzo Scarpetta, con Eduardo prota-
di pazzia. Michele sembra guarito, si mostra
affabile e cortese, ma come afferma il dottor
Croce (interpretato da Mimino Pugliese) è
“guarito fino ad un certo punto”. L’uomo presenta un grave problema: prende troppo alla
lettera tutto ciò che gli viene detto, non considerando le intenzioni che sono dietro alle
affermazioni degli altri; è vittima incosciente
di un’ambiguità del linguaggio che egli non
coglie, è fissato con il “parlare con le parole
appropriate”. Michele è un uomo smarrito nei
circuiti della quotidianità, dove pensa che tutto possa seguire la logica del suo pensiero,
ma non è così. Ridondante la sua frase “vedi
come fila il ragionamento …”, espressione di
un’allucinata coerenza, una lucida follia …
che, umoristicamente, da una parte suscita
il riso fragoroso degli spettatori e dall’altra
conduce alla amara riflessione sulla condizione di estraneità da sé e dagli altri che
L’applauso finale alla Compagnia teatrale “Gli amici del teatro Tommaso Perrini” (Foto Giannini)
gonista. Lontano dalla Napoli dei primi anni
del ‘900, il 28 e 29 maggio 2013, al Teatro
Sala Margherita di Putignano, gli attori della
Compagnia teatrale “Gli amici del teatro
Tommaso Perrini” di Alberobello hanno
vestito i panni dei personaggi di Eduardo e
hanno inscenato una “tragicommedia” della
pazzia. Rispettando le intenzioni dell’autore,
la Compagnia ha rappresentato gli aspetti
piú esilaranti della follia. Nel ruolo del grande attore napoletano, Nicola Gigante (attore e regista) è il protagonista della vicenda,
Michele Murri, un pazzo appena uscito dal
manicomio dopo un anno di internato. Michele torna a casa dove lo attende la sorella Teresa, interpretata da Marisara Anelli,
che è la sola a conoscere i suoi trascorsi
vive il matto. La sua follia lo rende responsabile del susseguirsi di una serie di equivoci
e fraintendimenti che rendono comico il suo
dramma reale. Tra le vittime della sua follia
c’è Luigi Strada, poeta e artista bizzarro, impersonato da Emilio Turi, coinvolto in una serie di assurdi e divertenti intrighi che portano
il malcapitato a rischiare la vita.
Con i già citati attori, formano l’affiatato cast:
Nunzia Smaltini (Checchina, cameriera
famiglia Murri), Tonino Pugliese (don Giovanni Altamura, padrone di casa), Marica
Giliberti (Evelina, figlia di don Giovanni),
Tommaso Leggeri (Ettore, amico di Luigi),
Carmine Valenza (Vincenzo Gallucci, amico
di famiglia), Nancy Rinaldi (Olga, fidanzata
di Ettore), Lorenza Palmisano (Saveria Gal-
lucci, moglie di Vincenzo), Michele Colucci
(fioraio), Modesto Cammisa (Attilio, fratello
di Vincenzo) e Caterina Pugliese (Filomena,
cameriera casa Gallucci). Come sempre elegante e ricercata è la scenografia di Carmelo
Sumerano.
Gli Amici del teatro, come è consuetudine
ogni anno, da ormai 26 anni, hanno divertito
e coinvolto il pubblico in sala. La compagnia
riporterà in scena la commedia “Ditegli sempre di sì” ad Alberobello nel mese di agosto.
Che siate “missionari” o meno… avrete la
possibilità di allontanarvi per due ore dalla
vostra realtà, qualunque essa sia, e ridere di
un matto, come matti.
Nicla Giliberti
Nell’Auditorium della Chiesa della
Madonna della Madia, per le attività
pastorali e oratoriali è stata festeggiata l’accoglienza degli Amici della
Musica, i quali, con questa iniziativa,
hanno voluto presentare al pubblico la costituzione dell’associazione
intitolata al grande fisarmonicista
Pino Di Modugno. Durante la serata, presentata da Giorgio Martellotta,
presidente dell’Associazione, si sono
esibiti diversi musicisti e non. Ospite
d‘onore della serata il maestro Pino
Di Modugno, il quale ha ringraziato
alla sua maniera, presentando un mix
del suo vasto repertorio.
GiovaniPenne
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Una giornata al grest
UN SALUTO ALLA SCUOLA
ELEMENTARE
La scuola elementare dopo cinque anni volge la termine. Ci sono
state esperienze positive, tra cui progetti di vario genere che ci
hanno aiutato a conoscere il territorio oppure a comprendere piú
facilmente nuove lingue che ci serviranno in futuro. Certo, lasciare
tanti amici con cui abbiamo condiviso diverse cose e che ci hanno
aiutato nei momenti piú difficili, crea dispiacere e magari si spera
di incontrare qualcuno di loro quasi tutti i giorni durante l’estate
o negli anni a venire. In questi cinque anni ci sono state anche
esperienze negativ, che davano tristezza e magari ci si sentiva
giù col morale; ma i compagni erano pronti a consolare chiunque
e cercavano di far dimenticareil brutto episodio. Ci sono tanti motivi per cui non si dimenticano i compagni con cui si sono passati
cinque anni e che cambiano il percorso della vita. Arrivati a questo
punto, dove la scuola elementare è finita, si sono visti tanti sorrisi,
ma anche tante lacrime piene di tristezza per aver lasciato una
scuola, i compagni e le insegnanti che ci hanno accompagnato
in questo percorso. Questi cinque anni sono stati davvero fantastici, con qualche giornata che non è andata splendidamente, ma
è normale che ci sia stato qualche episodio un po’ triste, anche
quello ci ha aiutato a crescere. Le speranze rivolte alla scuola media sono sicuramente quelle di ritrovare alcuni compagni e di creare con i nuovi professori un rapporto di stima e di comprensione.
Ovviamente, la scuola media sarà un ambiente molto serio dove
bisognerà studiare intensamente, ma, allo stesso tempo, spero
che ci si diverta anche insieme ai compagni piú grandi, con cui si
cercherà di andare d’accordo.
Federica Convertino
Sc. Elementare 5^B
Ogni anno, terminata la scuola noi ragazzi, dai 6 fino ai 12 anni, partecipiamo al grest presso l’Istituto don Guanella. Quest’anno il raduno si è tenuto dal 16 al 29 giugno ed eravamo circa 120 ragazzi.
Come ogni anno viene scelto un tema che per quest’anno è stato
“il gobbo di Notredame”. La nostra giornata iniziava alle 8.30 con il
raduno dei vari gruppi nelle proprie postazioni distinte da un colore,
quindi si andava tutti al centro per la preghiera del mattino e successivamente per balli di gruppo. A seguire gli animatori delle varie squadre recitavano un piccola scena del tema prescelto, per dare il via ai
giuochi che occupavano il resto della mattinata. La partecipazione
a questa attività serviva per assegnare un punteggio che alla fine
avrebbe decretato la squadra vincitrice. Alle 12.30 tutti a casa per la
pausa pranzo. Il rientro era previsto alle 15.30, dove gli animatori ci
separavano in gruppi in base all’età per farci commentare le scene
viste al mattino e continuare con altri giochi e balli, fino alle 18.30,
quando la giornata si concludeva la giornata. Durante tutto il periodo
abbiamo fatto due gite, una al mare e l’altra al Bosco Selva.
Fabio Giliberti - Francesco Palmisano
Sc. Media 1^C - Sc. Elementare 5^B
UNA NUOVA AVVENTURA
Dopo i tre anni della scuola media è iniziato un nuovo percorso in un
ambiente che possiamo definire anche opposto a quello precedente, cioè quello della scuola superiore. Un’altra scuola, un’altra città,
nuovi compagni e nuovi insegnanti hanno sicuramente contribuito ad
accentuarne le differenze. Il contesto della scuola media è stato caratterizzato da un’educazione essenziale dove, a ciascun ragazzo,
venivano fornite le basi per stare con gli altri, in maniera non marginale, e in base all’età. Il secondo contesto, cioè quello della scuola
superiore, dà invece per scontato l’aspetto educativo, per poi contribuire alla sana formazione di individui, non solo propensi allo studio,
ma anche all’instaurare rapporti onesti e sinceri che contribuiscono a
migliorare il futuro di ogni ragazzo. Inoltre, mentre nella scuola media
i ragazzi hanno tendenzialmente la stessa età, la scuola superiore
permette il confronto con persone piú grandi, che si rapportano in
maniera diversa anche in conformità alla differente età. Lo stesso
vale per i docenti che si rivolgono a ciascuno studente, affidando loro
responsabilità, stima, fiducia sia nello studio sia nel rapporto che si
stabilisce.
Katia Palmisano
Liceo Linguistico “Tito Livio” - Martina Franca - 1^ AL
ASPETTANDO L’ESTATE
Quando si parla di estate, si ha un’idea che questa sia piena di emozioni ma l’estate ad Alberobello lo è ancora di piú. Per i ragazzi della mia
età il divertimento è percorrere le strade di campagna in bici, giocare a pallone, andare in piscina, uscire in piazza con gli amici. Nel complesso
quindi ogni ragazzo non aspetta altro che la fine della scuola per essere finalmente “libero” da impegni scolastici. Quest’anno ancora di piú!
Infatti, per noi ragazzi di terza media l’estate è arrivata piú tardi rispetto al solito e, quindi, ancora piú desiderata. Abbiamo dovuto affrontare i
primi esami scolastici: la prova di italiano, che consisteva nello scegliere una traccia tra le tre fornite ed elaborare il tema; la prova di matematica
che comprendeva gli esercizi e un problema; la comprensione di un testo in lingua inglese; la prova INVALSI, ovvero un test attitudinale a livello
nazionale; infine la prova orale. Tutte le prove si sono rivelate abbastanza semplici, tranne la prova INVALSI che ha messo in difficoltà diversi
ragazzi. I test ci hanno preparato ad affrontare un nuovo percorso ovvero quello della scuola superiore; la nuova scuola sarà sicuramente
molto piú difficile della scuola media ma certamente un luogo in cui farò nuove conoscenze e imparerò tanto. Adesso godiamoci questa estate!
Carlo B. Laera
Sc. Media 3^D
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TempoLibero
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Il “Morea-Tinelli” di Alberobello e gli
eventi di fine anno scolastico
“Il giornalino di Gian Burrasca”
L’anno scolastico 2012-2013 volge al termine e, dunque, l’Istituto Comprensivo “MoreaTinelli” di Alberobello ha portato in scena
due musical, l’uno realizzato da 106 alunni
di quinta elementare e l’altro da 30 studenti della scuola media. Il primo è intitolato “Il
giornalino di Gian Burrasca” e continua
quel filone letterario di rappresentazioni che,
da qualche anno, la scuola elementare porta
avanti. A questo, c’è da precisare che la scel-
ta di questo testo è stata operata in concomitanza con il centenario della pubblicazione
della prima puntata delle avventure di Gian
Burrasca sul “Giornalino della Domenica”.
L’argomento sviscerato da tale spettacolo è
stato leggero, alla portata degli studenti della
scuola primaria, che ha suscitato l’ilarità del
pubblico. La tematica è ben nota: le magagne di Giannino Stoppani (soprannominato
Gian Burrasca) il quale era solito annotare
le sue avventure su una sorte di diario (il
“giornalino”), regalatogli in occasione del suo
nono compleanno. Tutte le vicende vissute
da Gian Burrasca sono state rese scenicamente mediante il musical, che si configura
essere l’espressione teatrale piú completa,
comprendente il canto, il ballo e la recitazione, tramite la quale ogni studente ha modo
di esprimere al meglio le proprie potenzialità.
In occasione di questa rappresentazione, l’Istituto Comprensivo di Alberobello ha avuto
l’onore e il piacere di ospitare il maestro Edoardo Nevola, il quale, nella messa in onda del
La chiusura dell’anno scolastico ha visto i nostri ragazzi impegnati in varie attività: dal
Premio di pittura e fotografia “Gianni Bimbo” fino all’annullo filatelico a cura del Circolo Filatelico Collezionistico di Alberobello, per poi proseguire nelle manifestazioni qui
ricordate. In particolare gli alunni di cinque anni e le docenti della scuola dell’infanzia “G.
Notarnicola” presso la Scuola Primaria “M. La Sorte” hanno realizzato lo spettacolo di
fine anno: Marilù e i cinque sensi, nonché il Laboratorio Artistico Creativo per alunni
diversamente abili.
Un impegno vivace e intelligente di tutto il corpo insegnante dell’Istituto Comprensoriale
“Morea-Tinelli” che raccoglie dai piccoli della scuola materna fino agli allievi delle scuole
medie, che stanno per far il grande salto verso il liceo e il mondo del lavoro.
Gian Burrasca di Rita Pavone (1963), impersonava Tito Barozzo, compagno di collegio di
Giannino e capo della locale società segreta
“Uno per Tutti e Tutti per Uno”. Questi ha
avuto modo di complimentarsi per l’operato e
di ribadire l’importanza didattico-disciplinare
di rappresentazioni di questo genere. (A.R.)
“15.22… ma lo capiranno?”.
Un gruppo di 30 studenti della scuola media
è stato impegnato nella messa in scena di un
musical intitolato “15.22… ma lo capiranno?”. Effettivamente, ad una prima istanza,
non è possibile comprendere il senso e il significato di questo spettacolo. 15.22 è il numero del centro antiviolenza sulle donne. La
tematica che è stata portata avanti nel corso
della rappresentazione è quanto mai attuale, dura e toccante: si tratta della violenza di
genere. Ciò che maggiormente spaventa è
l’introduzione ufficiale del termine “femminicidio” nel dizionario della lingua italiana. È
la conferma di come questo fenomeno stia
dilagando sempre piú nella nostra società
e di quanto siano numerosi i casi di donne
picchiate, violentate ed uccise da mariti, padri, fidanzati e conviventi. E non solo: talvolta
può trattarsi anche di violenza psicologica!
Il musical, nella sua struttura compositiva,
constava di una serie di scene slegate fra
loro, che avevano come comune denominatore un diverso tipo di violenza sulle donne.
Non si è trattato assolutamente di un tema
semplice da sviscerare, ma è opportuno che
i neo-adolescenti siano a conoscenza della
brutalità e dell’orrore che questo fenomeno
porta con sé. Il tutto è stato spettacolarizzato mediante coreografie e canzoni inerenti
questa tematica che, nonostante i media e
la comunicazione odierna, spaventa e crea
disagio anche negli adulti. Il progetto teatrale
è portato avanti e abilmente realizzato grazie
alla prof.ssa Fenisia Gramolini, docente di
lettere, impegnata da diversi anni nell’attività
di laboratorio teatrale delle scuole dei diversi
gradi d’istruzione. Un grande supporto tecnico ed organizzativo va alla maestra Mary
Caccavo, per la realizzazione dello spettacolo della scuola elementare ed alla prof.
ssa Rosa Salamida per la messa in scena
del musical della scuola media. Le scenografie sono state curate dalla prof.ssa Antonella
De Cataldo e dal giovane designer Jacopo
Sgobba. Per le coreografie, si ringraziano
Angela Salamida, Silvia Mastrangelo e Chiarita Notarnicola, insegnanti di danza e docenti di attività motorie. Un doveroso grazie va al
dirigente dell’IISS “Morea-Tinelli”, prof. Stefano Totaro, quellomaggiore va agli studenti
di entrambi gli ordini di scuola, i quali, con
la loro tenacia e volontà, sono stati in grado
di metter su due eccellenti spettacoli e, al
contempo, di porre in risalto le proprie abilità
teatrali. (A.R.)
TempoLibero
“Giocando… fra i trulli”
La sinergia tra l’Amministrazione Comunale, l’Istituto Comprensivo “Morea-Tinelli” e
le Associazioni Sportive hanno permesso
lo svolgimento della 7^ manifestazione comunale di “Giocando… fra i trulli”, una
mattinata dedicata all’insegna dello sport, a
conclusione anche di quanto svolto, nel corso dell’ anno scolastico, durante le attività
motorie e sportive delle due scuole, in particolare in riferimento ai progetti GIO.MO.VI. e
GIOCO-SPORT, a cui la Scuola Primaria ha
aderito. Un ruolo determinante lo ha svolto
le associazioni sportive che operano gratuitamente: ASD Valley Alberobello, ASD Volley
Alberobello, ASD SPES, Basket Alberobello,
ASD Taekwondo, ASD Podistica, Alberobello
Running e Circolo Tennis.
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Annullo
In occasione del 216° anniversario della proclamazione di
Alberobello a Città regia, presso
l’Istituto comprensivo Morea-Tinelli, in via Dante Alighieri è stato presente un Servizio Postale
Temporaneo, precisamente, un
annullo postale in omaggio a tre
educatori alberobellesi:
Domenico Morea, Piero
Trevisani e Michelangelo La Sorte, ai
quali sono intitolati
tre plessi scolastici
nella nostra cittadina.
Sono state predisposte cartoline postali,
una per ogni illustre
educatore e una con
l’effige dei tre personaggi, oltre ad una
loro breve biografia.
L’evento, organizzato
dall’Assessorato alla
Cultura di Alberobello, in collaborazione
con il Circolo Filatelico Collezionistico dei
Trulli, ha riscontrato un notevole successo.
Madrina dell’evento è stata l’assessore alla
Cultura Daniela Salamida. Presenti il sindaco Michele Longo, il direttore dell’ufficio postale, Donato Di Giuseppe, e il vice segretario del Comune Mario Piepoli. Notevole
l’interesse che l’iniziativa ha suscitato negli
studenti, dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado e ad alcune classi
dell’Istituto Tecnico Agrario Statale di Alberobello, che, nella sala “Rodari” hanno acquistato l’annullo. Si è andati oltre le previsioni.
Sono state vendute piú di cinquecento cartoline, al costo simbolico di 1 euro, corredate di
un francobollo a scelta e dell’annullo postale
con l’effige dei tre illustri educatori. Il successo ottenuto per questa iniziativa, grazie
anche alla perfetta organizzazione, non può
essere che di buon auspicio per le altre che il
Circolo Filatelico Collezionistico dei Trulli ha
in programma per il futuro. Il 27 settembre
2013, il 23 febbraio e il 16 marzo 2014, in occasione, rispettivamente, del 1° anniversario
della scoperta della grotta Rotolo nel Canale
delle Pile, del 1° anniversario di rettoria della
Chiesa Madonna della Madia e per il 200°
anniversario dell’elevazione della parrocchia
dei santi medici Cosma e Damiano. Un ringraziamento particolare al Direttore dell’Istituto comprensivo Morea-Tinelli Stefano Totaro, per la immediata disponibilità e l’ampia
collaborazione.
Gianfranco Romanazzi
Presidente del Circolo Filatelico
Collezionistico dei Trulli
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TempoLibero
Anno I - luglio 2013 - numero 03
10 regole per abbronzarsi senza conseguenze
L’
estate è iniziata e vale la pena ricordare che il sole ha effetti benefici: favorisce la sintesi della vitamina D, è utile
per fissare il calcio nelle ossa; produce la
serotonina, l’ormone del buonumore; ha un
ruolo terapeutico su alcune malattie; ma ha
anche conseguenze negative come eritemi,
scottature, insolazioni, invecchiamento della
pelle, melanomi e persino lesioni della retina.
Tenuto conto che per il corpo umano i benefici sono piú fondamentali degli esiti negativi,
si deduce che tutti dovrebbero utilizzare questa terapia naturale, rispettando però alcune
regole basilari.
Esposizione al sole - Evitare l’esposizione
nelle ore piú critiche della giornata (dalle 11
alle 16). Non esporre in nessun caso bambini
al di sotto dei tre anni perché la loro pelle è
molto delicata. Se ne sconsiglia l’esposizione
anche alle donne in gravidanza e a soggetti che assumono alcuni particolari farmaci
che possono scatenare reazioni allergiche.
In questi ultimi casi è opportuno ricorrere al
consiglio di un dermatologo o del medico
curante.
Il tempo di esposizione -Il tempo di esposizione varia a seconda del tipo di pelle. Piú è
chiara e meno sarà il tempo da dedicare alla
tintarella. È opportuno, comunque, iniziare
con un tempo di esposizione molto breve che
andrà aumentando gradualmente.
Bere tanta acqua- Bere con regolarità molta acqua naturale (non gassata) per evitare
di disidratarsi e a temperatura ambiente, da
sorseggiare per tutto il tempo di permanenza
al sole.
Proteggere il corpo - I raggi ultravioletti si
propagano anche attraverso le nuvole, per
cui anche se il cielo è nuvoloso bisogna
usare la stessa prudenza. Sia al mare che in
montagna è opportuno cautelarsi, utilizzando magliette di cotone protettive, occhiali da
sole e cappello, e creme, partendo da quelle
a piú alto dosaggio (50+) e diminuendo man
mano. Non utilizzare mai creme al di sotto di
protezione 20+.
Il colore della pelle, dei capelli e degli
occhi- Il colore dei capelli e degli occhi è
fondamentale. I soggetti con pelle chiara e
con lentiggini, con capelli biondi, rossi, castano chiaro e con occhi chiari sono piú a
rischio scottature e difficilmente ottengono
una buona abbronzatura, mentre quelli con
pelle scura o olivastra, capelli scuri o neri ed
occhi neri si abbronzano molto piú facilmente
e raramente subiscono scottature.
Utilizzo dei prodotti protettivi - Spalmare
la crema, o similare, mezz’ora prima dell’esposizione. Se il tempo di esposizione è prolungato riapplicarla ogni due ore. Utilizzare la
crema dopo ogni bagno. Prima di applicare la
crema è necessario pulire e asciugare bene
il corpo. Dopo ogni esposizione è importante
applicare un prodotto dopo sole per attenuare il calore accumulato dalla pelle e idratare
in profondità.
Evitare profumi- In questo periodo estivo,
quando si utilizzano le creme protettive è
sconsigliato applicare sulla pelle altri prodotti
come deodoranti, profumi o similari.
La dieta – È opportuno seguire una dieta
ricca di frutta con una notevole quantità di
vitamine, in particolare la vitamina C e betacarotene. Evitare bevande gassate o troppo
alcoliche.
buona estate a tutti!
La Psoriasi
tamente perdendo acqua fino a distaccarsi
arrivati in superficie. Questo processo nella
psoriasi è molto accelerato per cui le cellule si sovrappongono e formano le chiazze
caratteristiche della malattia. La psoriasi è
una malattia che presenta in genere un andamento ciclico, con fasi acute e periodi di
remissione.
Tornando all’estate: il sole con le sue radiazioni UVB penetra nella pelle e, nelle zone
affette da psoriasi, rallenta la moltiplicazione
delle cellule che formano le placche psoriasiche.
Il problema diventa psicologico. Non è facile
scoprirsi, con la gente intorno che osserva e
commenta.
Conoscere i benefici che il sole può appor-
tare dovrebbe aiutare a vincere questi timori.
Per ottenere il massimo tutte le zone del
corpo, coperte da placche, devono essere
esposte alla luce del sole in modo corretto,
Chi soffre di psoriasi deve proteggersi con
creme solari a fattore di protezioni alto/molto
alto (almeno 30).Nel lavarsi vanno usati preferibilmente prodotti non aggressivi sia per il
corpo che per il cuoio capelluto. Infine non
bisogna dimenticare di usare creme molto
idratanti.
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle, non infettiva né contagiosa;
chi ne soffre ha già i suoi problemi, non aumentiamoli con i nostri comportamenti.
A
rriva l’estate. Tutti pronti a spogliarsi.
Il sole, il mare, tutta salute ma, c’è chi,
pur avendone un beneficio, non lo vive
con gioia.
Parliamo di chi è affetto da psoriasi, sono
circa due milioni di italiani.
La psoriasi è una malattia della pelle che
si manifesta con la formazione di chiazze
ispessite, rossastre, ricoperte da scaglie argentee costituite da cellule morte. Di solito si
manifesta su gomiti, ginocchia e cuoio capelluto, ma si può sviluppare su tutto il corpo.
Le cellule che costituiscono la pelle si formano nello strato piú profondo e risalgono len-
Franco Annese - Parrucchiere
TempoLibero
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Anno I - luglio 2013 - numero 03
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Le ricette de
“La piazza”
A cura di Ignazio Spinetti - ristoratore
Martino Convertino - chef
Claudio Sisto - enologo
Il primo:
Strascinate di grosso/
grossetto (o integrali) con
pomodoro cacio di ricotta
e basilico
Ingredienti per 4 persone
500 grammi di strascinate integrali o di farina
di grosso (preferibilmente fatte a mano)
1kg.di pomodorini (ciliegine) spaccati in due
1 cipolla bianca tritata
10/12 foglie di basilico tagliuzzate in maniera
grossolana
150 g di cacio ricotta grattuggiato
Olio extra vergine di oliva qb
Sale qb
Procedimento:
prendere una pentola e mettere a bollire circa 4/5litri d’acqua con sale a sufficienza, in
una padella fare un fondo d’olio extra vergine
di oliva mettere la cipolla (precedentemente
tritata) e farla appassire; dopo aggiungere
i pomodorini e portare a cottura per 15/20
minuti, a fine cottura aggiungere la metà del
basilico e far riposare 3/4 minuti, nel frattempo che l’acqua bolle immergere le strascinate giusto 4/5 minuti subito dopo scolarle e
collocarle nella padella con i pomodorini, far
saltare, aggiungendo il basilico rimasto. Mettere nei piatti e spolverare con abbondante
cacioricotta.
Il secondo:
Frittata di melanzane
con menta.
Occorrente: 2 melanzane medie, 4 uova intere, formaggio vaccino ben stagionato, pane
grattugiato 100 grammi circa, 1 spicchio d’aglio, 5/6 foglie di menta, sale, pepe, olio di
oliva q.b.
Prendere le melanzane, eliminare la buccia e
tagliarle a tocchetti, mettere un fondo di olio
in una padella e lo spicchio d’aglio dopo aver
ben riscaldato il tutto aggiungere i tocchetti di
melanzana e far cuocere a fuoco lento con
coperchio in modo da stufare la melanzana
e non soffriggere, dopo circa 8/10 minuti di
cottura togliere dal fuoco le melanzane eliminare l’aglio e farle stemperare, prendere
le uova frustarle, aggiungere il formaggio e
il pane grattugiato frustare tutto insieme, aggiungere le melanzane, sale, pepe, e mentuccia, amalgamare, mettere un altro fondo
d’olio di oliva in una padella e soffriggere il
tutto coperto prima da un lato e dopo qualche
minuto dall’altro lato.
Se dobbiamo fare una cosa piú leggera e
meno fritta si può mettere il composto di melanzane ecc. in una teglia da forno antiaderente e cuocere in forno caldo a 180 gradi per
circa 10 minuti.
La chiameremo rosata di melanzane e non
frittata.
I vini Le strascinate di grossetto con cacio e basilico sono un piatto fresco, con note balsamiche del basilico e fresche del pomodorino,
in abbinamento consiglio un bianco SELVA
DOC Locorotondo, un uvaggio autoctono nel
quale le note aromatiche del Minutolo si articolano con la freschezza acida della Verdeca
e del Bianco d’Alessano. Consiglio di degustarlo a 10/12 °C in ballon a tulipano.
La frittata di melanzane con menta è un
secondo che contrasta la grassezza della
frittura alla freschezza della menta. Per questo piatto consiglio un vino bianco di spiccata
acidità e mediamente aromatico, il TRULLO
BIANCO una verdeca in purezza da degustare a 10/12°C in calici per bianco.
L’evento: Landini in tour... - Premio Viticoltore Albea 2013
Erano 13 i Landini testa calda in mostra nel piazzale della cantina
Museo Albea di Dante Renzini, splendidi esempi di una viticoltura
eroica del passato perfettamente custoditi dai 13 collezionisti che
il Cav Renzini ha voluto premiare domenica 16 giugno nella sala
degustazioni del Museo DeSantis-ALBEA dopo la cerimonia di
benedizione di Don Leonardo Sgobba.
I veri protagonisti però sono stati i coltivatori, 16 aziende
rappresentate dai loro vignaioli che hanno il merito di dare una
precisa identità ai vini ALBEA.
“La qualità dei nostri vini sta’ nel vostro lavoro” ha esordito il cav.
Renzini presentando la tavola rotonda presieduta dall’Enologo
Claudio Sisto della cantina ALBEA, dal Prof. Vito Nicola Savino
preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bari e presidente
del CNRA Basile Caramia di Locorotondo, Massimo Tripaldi
consigliere e segretario Assoenologi Puglia, Calabria e Basilicata
ed Eustacchio Cazzorla Enogiornalista, il Sindaco Michele Longo
e il capogruppo di Alberobello Futura dott. Piero Carucci.
Il Sindaco Longo ha presentato un progetto di VIGNA SOCIALE,
e cioè la volontà di impiantare vigneti su terreni incolti dell’agro di
Alberobello per dare occupazione.
La manifestazione dopo la consegna dei riconoscimenti si è
conclusa con un pranzo organizzato dalla associazione ristoratori
di Alberobello rappresentati dal Sig. Spinetti presidente,offerto da
Renzini.
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Economia
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Riflettere e decidere
Il commissariamento è l’epilogo di una annosa
vicenda che ha visto, più volte, la Banca d’Italia
procedere a sanzioni amministrative. Una punizione molto severa per gli oltre duemila soci
che hanno sempre dimostrato fedeltà ed attaccamento alle istituzioni e che oggi si vedono
esautorati di un loro privilegio gestionale, con
tutte le conseguenze che questa nuova situazione potrà determinare per i prossimi mesi.
Non è la vittoria di nessuno! Anzi è la sconfitta amara di una intera classe dirigente che
nel corso degli ultimi venti anni, si è alternata
alla guida della istituto alberobellese. Venti anni
dove tutti , anche quelli che negli ultimi tempi hanno affilato le armi per contrapporsi fra
di loro, hanno partecipato alla gestione della
stessa.
Il declino è cominciato con l’approvazione
dell’attuale regolamento ed è seguito con
l’assuefazione al potere. Abbiamo raccolto lo
sfogo amaro sul commissariamento anche di
chi ha contrastato la gestione recente. L’insuccesso del management è oggi certificato. Nella
prima pagina del sito della BCC è pubblicato
il comunicato che riportiamo integralmente e,
nella stessa pagina, vi è ancora il riferimento
al ruolo del socio che inseriamo volutamente
sotto la nota del Ministero delle finanze, per
sottolineare da che parte stiamo.
Il commissariamento durerà dieci mesi (aprile
del 2014), scadenza naturale dell’organo amministrativo.
21 giugno 2013 - Comunicato Stampa
Banca di Credito Cooperativo di Alberobello e Sammichele di
Bari in amministrazione straordinaria.
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, con decreto del 19 giugno 2013, ha disposto, su
proposta della Banca d’Italia, lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e
controllo della Banca di Credito Cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari – Società
Cooperativa (BA), ai sensi dell’art. 70, comma 1, lett. a), del Testo Unico Bancario.
La proposta è stata formulata a seguito delle risultanze di accertamenti ispettivi avviati da
questo Istituto che hanno fatto complessivamente emergere gravi irregolarità nella amministrazione e gravi violazioni normative.
Con provvedimento della Banca d’Italia del 20 giugno 2013 sono stati nominati gli Organi straordinari nelle persone del dott. Pasquale Roberto Santomassimo e dott. Giuseppe
Tammaccaro, quali Commissari straordinari, e avv. Leonardo Patroni Griffi, dott. Sabino
Filippini, dott. Domenico Posca, quali Componenti del Comitato di Sorveglianza.
Gli Organi straordinari si sono insediati in data 21.6.2013.
La Procedura, che opera sotto la supervisione della Banca d’Italia, adotterà tutte le misure
necessarie a garantire la regolarizzazione dell’attività aziendale e la piena tutela dei diritti
dei depositanti e dei creditori sociali.
La clientela potrà quindi continuare a rivolgersi agli sportelli della banca, che prosegue regolarmente la propria attività.
Il socio
Il socio di una Banca di Credito Cooperativo rappresenta la fondamentale risorsa strategica dell’Azienda in quanto ne costituisce il principale “cliente”. Tramite il singolo socio la
B.C.C. mantiene un legame forte ed esteso con le comunità locali.
Far parte della compagine sociale significa quindi partecipare ad un progetto di promozione e di sviluppo del territorio in cui la Banca stessa opera, apportando il proprio importante
contributo.
Lo status di socio garantisce il godimento di diversi vantaggi, sia di natura bancaria che
di tipo extra-bancario.
Dal dott. Francesco Deramo, socio della BCC
di Alberobello e Sammichele riceviamo e volentieri pubblichiamo
Abbiamo scritto tanto sulla BCC, su come essa era governata, amministrata, usata, sfruttata per l’interesse e a beneficio di pochi. Sul
mensile “il Territorio” abbiamo raccontato le tante ombre che affliggevano la nostra BCC. Lo abbiamo fatto sempre con documenti alla
mano e con testimonianze dirette. Non siamo stati MAI SMENTITI.
Siamo stati espulsi da soci. Il Tribunale ci ha riammessi ad essere
socio. Continueremo a fare con responsabilità il nostro lavoro di
giornalisti nell’esclusivo interesse della BCC a cui teniamo tanto. È
giunto il momento, ora, di affidare con fiducia nelle mani dei Commissari di Banca d’Italia tutto ciò che ha fatto soffrire e pagare ingiu-
stamente Soci e Clienti della nostra BCC. I Commissari, con il loro
lavoro, sapranno fare luce su tutte le storture, gli abusi, le deviazioni
e sulle inadempienze di ex amministratori. È giusto che ognuno,
ora, sia chiamato alle sue responsabilità. La prima cosa che chiediamo ai Commissari: facciano loro subito giustizia ai tanti espulsi
da Socio per ritorsione!Facciano luce sulle epurazioni di massa da
socio ingiustamente consumate.
Un solo invito ai Soci: mai piú deleghe in bianco a nessuno, mai piú
assenza alle assemblee.
La partecipazione diretta sconfigge tutti gli abusi e le deviazioni.
La nostra bcc va difesa e messa in condizione di poter riprendere
serenamente e con responsabilità il suo insostituibile ruolo
.
Franco Deramo
Economia
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Intervista al direttore generale Pietro Meneghetti
R
iportiamo l’intervista fatta al direttore generale della BCC di Alberobello il giorno 20 giugno prima
della comunicazione ufficiale del commissariamento. Abbiamo ritenuto opportuno
pubblicarla per tranquillizzare la pubblica opinione con risposte certe concrete,
rassicuranti. Soprattutto serie, veritiere,
trasparenti.
Ormai sono di dominio pubblico gli eventi e
le situazioni che hanno caratterizzato queste
ultime settimane della BCC. Fatti e circostanze che stanno creando allarmismo fra i
risparmiatori ed in particolare fra i soci. Le
dimissioni della quasi totalità del consiglio di
amministrazione presieduto dall’avv. Carlo
Colucci, ad appena un anno dal suo
insediamento, la ormai consolidata
permanenza degli ispettori della Banca d’Italia presso la sede centrale della banca alberobellese. Entrambi fatti
inusuali ma accertati.
La notizia non sono le dimissioni
del consiglio di amministrazione
presieduto dall’avv. Carlo Colucci,
che possono rientrare anche nella
vita di una compagine societaria;
ma l’ormai consolidata permanenza
degli ispettori della Banca d’Italia
presso la sede centrale dell’istituto
alberobellese.
In effetti la visita di Banca d’Italia si sta prolungando, riteniamo anche in funzione della
prossima assemblea dei soci per il rinnovo
delle cariche sociali. Le dimissioni del CdA
anche se rientrano nella vita di una compagine societaria, hanno comunque un ben preciso riferimento: far recuperare alla Banca, ai
suoi soci, ai suoi clienti, al personale tutta la
massima serenità.
La situazione – si dice in giro - è molta fluida e mai come adesso la vita della BCC è
sempre minacciata. Ma è vero? La Banca
è in crisi? Quanto e in che maniera si può
ripercuotere sui soci e peggio ancora sulla clientela?
La Banca non è in crisi, anzi, dal punto di vista
patrimoniale è fra le più solide della Puglia e
del sistema del credito cooperativo nazionale. Ricordo che la BCC aderisce a tutti i fondi
di garanzia dei depositanti e obbligazionisti,
per cui pericoli dal punto di vista finanziario
proprio non esistono. L’eventuale crisi da Lei
citata è per lo più nelle parole di pochi soci
dissenzienti, capaci solo di criticare e non già
nei fatti. Faccio anche presente che la Banca ormai da oltre un anno, ha stabilizzato le
proprie masse, sia di raccolta che d’impiego
e, in un momento difficile come questo, mira
a ricominciare a crescere per continuare ad
essere di riferimento per il territorio ed i soci
che realmente vogliono il bene di questa cooperativa.
Piove sul bagnato, nel senso che accanto
alle difficoltà legate al mercato, ai punti
di riferimento governativi, per i nostri imprenditori si aggiunge anche un rapporto
difficile con l’istituto di credito maggiormente rappresentativo e vicino alla nostra
realtà produttiva?
I rapporti con i nostri soci e clienti, quelli veri,
che lavorano con la Banca è sempre stato
ottimo. L’attenzione al mercato, alla difficile
situazione economica, alle difficoltà che quotidianamente incontrano anche i più piccoli
operatori economici sono monitorati costantemente sia dal management della Banca
che dagli amministratori. Come da Lei detto
la situazione economica è difficile, ma la voglia di condividere queste difficoltà con i soci
e clienti non è mai venuta meno; la Banca
non ha mai sospeso il credito né alle famiglie
né alle imprese, anche se questo influisce
sulla complessa qualità del credito erogato.
Appare chiaro che l’organo di governo
della banca stabilisce le strategie operative, mentre la struttura è in prima linea,
ogni giorno, attraverso gli sportelli delle
agenzie e delle filiali, qual è lo stato d’animo dei lavoratori e dei clienti?
Lo stato d’animo non è diverso da quello che
si può trovare nelle altre realtà del credito cooperativo e forse migliore di quello riscontrabile nel restante sistema. Ciò perché il nostro
personale e la nostra clientela sono abituati a
dialogare a condividere tutti gli aspetti di ogni
singolo rapporto a confrontarsi per trovare la
soluzioni più idonee ai vari problemi. Quello
di cui non ha bisogno la Banca, il suo personale e l’affezionata clientela, sono tutte quelle chiacchere che spesso accompagnano il
vivere quotidiano della BCC e non giovano
a nessuno.
Il mondo imprenditoriale e del lavoro in
particolare, è in grave crisi e certamente
la nostra città rientra in questa situazione.
Ci indichi una valutazione di responsabilità fra sistemi aziendali, governo centrale
e banche. Tre anelli della stessa catena.
Quali sono le vie da percorrere per uscire
da questo stallo.
Degli argomenti da Lei citati se ne è parlato
largamente a Bari, in occasione della recente
presentazione da parte della Banca
d’Italia dello studio sull’economia della Puglia. In tale occasione sono stati
presentati i risultati che non sono certo
positivi. Gli indicatori sono tutti negativi eccetto quello delle esportazioni
che – seppur in flessione – comunque
mantiene una certa positività. Illustri
ospiti del mondo imprenditoriale e finanziario, nonché esperti in economia
hanno cercato di dare ognuno la propria ricetta per uscire o quantomeno
mitigare gli effetti di questa crisi. L’unico fattor comune dei diversi punti
di vista riguarda il fatto che dalla crisi
non siamo ancora usciti, che essa continuerà ancora per diverso tempo a condizionare
le nostre economie e che qualsiasi cura che
verrà proposta per uscirne non sarà indolore,
anzi è molto probabile che vengano richiesti
ancora maggiori sacrifici.
Alla luce di tutto quanto abbiamo detto
prima, che cosa si sente di dire ai soci ed
a tutti coloro che vorrebbero considerare
la banca un punto di riferimento per la risoluzione dei propri problemi e/o dei propri desideri, piccoli o grandi che siano.
Una sola cosa: se voi avete bisogno della
Banca, la Banca ha bisogno di voi. Troviamoci, parliamone, una soluzione a quasi tutto
si può trovare. Ricordiamoci che una cooperativa è un’impresa formata da uomini per gli
uomini, ove il fine di lucro non è il principale
obiettivo, ma solo un mezzo per la crescita
morale ed economica sia dei soci che del
territorio ore opera la Banca. Restiamo uniti e compatti, lavoriamo tutti assieme per lo
stesso obiettivo: lo sviluppo della Banca e dei
suoi soci, il futuro non ci fa paura.
35
36
Economia
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Zona Monti: avanza la paura
D
opo vari incontri e scambi di opinioni,
anche attraverso il nostro giornale fra
rappresentanti delle guide e commercianti, il Sindaco Michele Longo ha convocato, con urgenza, le parti per arrivare ad
una prima definizione, visto che il problema
è abbastanza intricato.
LA RIUNIONE
L’Amministrazione ha ricevuto dalle agenzie turistiche varie lamentele circa la “scarsa”
accoglienza riservate alle guide che accompagnano i gruppi a Alberobello, tanto da minacciare di eliminare il nostro paese dai loro
percorsi.
Le guide lamentano le accuse generiche nei
loro confronti; si fa dell’erba tutto un fascio
rispetto ai capi gruppo, che spesso devono
osservare gli accordi commerciali sottoscritti
dai titolari degli esercizi di vendita della Zona
Monti, che rende obbligatoria la visita.
I commercianti, quelli senza contatti con
le agenzie turistiche, lamentano la loro totale esclusione dalla visita di gruppi organizzati
condotti per la Zona Monti a marce forzate
fino al negozio convenzionato.
La legge regionale crea l’albo delle guide,
ma i commercianti lamentano la presenza
fra queste di titolari di esercizi commerciali,
connessione vietata. La legge, da tutti attesa,
doveva porre fine alla annosa questione, ma
così non è stato.
Come uscirne? Facendo sistema, suggerisce Longo, ossia convincendo e operando
tutti insieme per evitare situazioni deleterie.
Sanzionare dicono i commercianti. L’Amministrazione non desidera farlo per due ragioni:
la prima politica. Un paese turistico non può
e non deve punire; la seconda che sanzionare significa comminare una multa amministrativa con tanto di prove e di testimoni.
Difficile e onerose per il contenzioso che
sicuramente nasce; Longo, quindi, propone
la redazione di un codice deontologico sottoscritto da tutti, guide, commercianti e agenzie turistiche, per verificare in sostanza chi è
d’accordo e chi no!
LE OPINIONI
A seguito dell’incontro in Comune, abbiamo
raccolto alcune obiezioni degli operatori della
Zona Monti, secondo i quali le “regole deontologiche” proposte dal Sindaco presentano
alcuni punti deboli.
Per esempio, si chiedono: come potrà un “regolamento deontologico” essere preventivamente comunicato, successivamente approvato e sottoscritto dall’enorme numero di guide turistiche (540 circa quelle già accreditate
alla provincia di Bari, oltre quelle accreditate
presso le altre province pugliesi e quelle che
a mano a mano si accrediteranno...) che
potenzialmente graviteranno su Alberobello?
Sarà rispettato? Come ci si comporterà nei
confronti di chi non lo rispetta (ammettendo
che lo si possa individuare!)? Per non parlare
del rischio che, così facendo, passi l’idea che
sul ‘nostro’ territorio le leggi e i regolamenti
possano essere solo interpretati.
Invece, c’è la convinzione che la legge regionale N. 13 del 25 maggio 2012 costituisca
uno strumento che deve essere applicato:
è una questione che riguarda il principio di
legalità, a cui devono attenersi le guide e
anche gli operatori “collegati” alle agenzie (o
meglio, direttamente alle guide, nella maggior parte dei casi). Le leggi sono fatte dal
Parlamento e in base a queste legiferano le
Regioni. Pertanto, ne consegue che siano
rispettate; contrariamente, è come se non
esistessero.
Circa le motivazioni addotte dal Sindaco a
favore di un comportamento “morbido”, “non
sanzionatorio”, si fa presente che la sanzione è solo la diretta conseguenza di una
trasgressione della legge, prima accertata,
come normalmente avviene quando non rispettiamo le regole sociali.
Sottolineano altri aspetti. Negli ultimi anni,
condotti da guide a passo di bersagliere,
affollano il centro storico gruppi di croceristi
che trovano il tempo solo per qualche foto
ricordo e ai quali viene preventivamente comunicato di non rientrare a bordo con merci
adducendo motivi di sicurezza, scoraggiando in modo subdolo gli acquisti sul posto. E
sempre a proposito delle grandi compagnie
di navigazione, saremmo ingenui a preoccuparci dei loro interessi, come si è lasciato
intendere in un recente articolo sulla Gazzet-
Economia
ta del Mezzogiorno in data 18 giugno 2013
perché, fra l’altro, offrono un prodotto confezionato a ‘nostre’ spese e lo offriamo su un
piatto d’argento e da loro venduto ai turisti
a caro prezzo, mentre lasciano nelle nostre
tasche gli spiccioli per qualche gelato, bibita
o piccolo souvenir. Dobbiamo entrare nell’idea di essere depositari del ‘nostro’ territorio
ed essere noi gli artefici della sua valorizzazione.
Inoltre, sono anche comparse guide di nazionalità russa, giapponese, cinese che, a meno
che non abbiano cittadinanza italiana o di un
paese europeo, come previsto dalla legge,
non possono esercitare questa professione
sul nostro territorio. E si chiedono: quali informazioni ricevono i loro “clienti” sulla storia di
Alberobello, come viene presentato il monumento e la cultura che lo ha generato.
Consapevoli della complessità del fenomeno, concludono, con un po’ di amarezza, che,
così affrontando il problema, si favorisce uno
stato di “illegalità di fatto” e si spogliano
di fiducia e di credibilità chi amministra e le
leggi che devono essere applicate con civile
fermezza senza addurre pretestuosi ‘demagogismi’. 37
Anno I - luglio 2013 - numero 03
LA PROPOSTA
La soluzione è nella logica di mercato, nel
senso che, come altre eccellenze turistiche,
Alberobello deve cambiare mentalità; deve
incentivare un turismo stanziale non di passaggio e attrarre l’ospite con la unicità e la
qualità dei prodotti artigianali a noi congeniali. Dobbiamo specializzarci, non possiamo
essere un bazar generico. Difficile e lungo da
realizzare?
Qualità e unicità, è scritto nel riconoscimento
UNESCO dei trulli, dovrebbe essere così anche per tutto ciò che nei trulli vive e si crea.
La legge 25 maggio 2012 n. 13 della Regione
Puglia all’art. 5 al comma 1 recita” la regione con propri atti amministrativi e sentite
le provincie, si riserva di promuovere specifiche forme di accreditamento, rivolte
in particolare alle guide turistiche e non
vincolanti per l’esercizio delle attività professionali di cui alla presente legge, allo
scopo di migliorare la qualità dell’offerta
del servizio in relazione a specifici territori o contesti tematici”.
Questo significa che potrebbe essere possibile, con atto della Giunta Regionale, creare all’interno dell’albo provinciale di Bari
un accreditamento specifico per il sito
UNESCO Alberobello, riservato a coloro
che superano un ulteriore esame specifico
sulla conoscenza della storia e della cultura
di Alberobello. Queste guide specializzate
e autorizzate svolgono un servizio di assistenza turistica, affiancandosi alle guide che
giungono nella nostra città e guidando loro i
visitatori nelle aree UNESCO. Attuando così
una informazione corretta, un controllo sul
territorio e soprattutto qualificando l’offerta
turistica. Questo servizio attuato attraverso
l’ufficio turistico comunale può essere pagato
sia dai tour operator organizzati e dai gruppi
sia dalla tassa di soggiorno.
Una soluzione nella legge, veloce e politica.
Avremmo così guide “triennali” quelle iscritte
all’albo e quelle “specialistiche” con il riconoscimento UNESCO. Provvedimenti che, a
quanto detto in riunione, potrebbe usufruire
della sensibilità dimostrata dai dirigenti regionali del settore e della stesso Assessore
regionale al ramo, e, inoltre, è alla attenzione
del Consiglio comunale la nuova politica dei
trulli sollevata da Lippolis e da Carucci: si
può passare dalle parole ai fatti nell’interesse
di Alberobello.
GDM
38
Economia
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Il GAL, ufficio ad Alberobello in via
Bligny, in questi giorni ha attivato
un bando per Il sostegno alla
creazione di nuove microimprese
e per lo sviluppo competitivo di
quelle esistenti nello svolgimento
di attività dell’artigianato tipico
locale, basato su processi di
lavorazione
tradizionali
del
mondo rurale; di commercio,
esclusivamente relativo ai prodotti
tradizionali e tipici del territorio di riferimento, favorendo, in particolare la creazione di
aggregazioni di microimprese per l’attivazione di microcircuiti di distribuzione locale; e
di servizi alla popolazione locale soprattutto per la prima infanzia e gli anziani, come la
creazione di ludoteche, di baby-sitting, di centri ricreativi per anziani
Gli interventi devono ricadere nei seguenti comuni: Alberobello, Castellana Grotte, Gioia
del Colle, Noci, Putignano, Sammichele di Bari e Turi.
I soggetti beneficiari devono occupare meno di 10 persone e realizzare un fatturato
annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro.
Venerdì 14 giugno a Roma si è svolta la cerimonia
di premiazione della 57a edizione dei Premi David di
Donatello, prestigioso riconoscimento che dal 1950
premia i migliori film prodotti nel corso dell’anno. Miseriaenobiltà, unico espositore pugliese, ha presentato i prodotti tipici regionali durante la manifestazione, su invito del Consorzio Gruppo Eventi.
Le televisioni e i quotidiani hanno enfatizzato l’apertura del negozio di PRADA a Bari in Via
Sparano, sottolineando la fiducia di questa grande impresa verso la Puglia. Al successo
della iniziativa ha partecipato anche Alberobello attraverso l’azienda F.lli Pezzolla che ha
realizzato, a tempo di record e con la massima soddisfazione del management di Prada,
il negozio. La qualità, la professionalità si impongono sul mercato insieme all’orgoglio
alberobellese.
Mare e trulli
da Castellaneta
Marina
ad Alberobello
N
ei mesi scorsi, come da noi rilevato,
turisti austriaci hanno affollato il nostro
paese. La novità è il frutto di un accordo commerciale sottoscritto dalla società
Nova Yardinia di Castellaneta Marina con le
organizzazioni sindacali austriache. Per conoscere meglio la portata di questo accordo
abbiamo rivolto alcune domande a Vincenzo
Gentile, direttore del complesso turistico jonico.
Il nostro territorio è vincente nell’offerta
dell’ospitalità?
Gli ospiti stranieri apprezzano le tipicità culturali e paesaggistiche, e l’unicità dell’offerta
enogastronomica pugliese. Tra le attrattive
maggiori ovviamente ascriviamo anche il clima temperato, le spiagge e il mare cristallino
della costa jonica. La destagionalizzazione,
poi, è l’obiettivo principale che il sistema turistico pugliese deve porsi per poter migliorare
la propria offerta e raggiungere soddisfacenti
risultati economici.
Nova Yardinia è precursore in tal senso,
avendo da anni puntato sul mercato MICE
(Meeting, Incentive, Conference and Event)
e che rappresenta per noi circa il 30% del
fatturato.
Alberobello, in particolare, per la vostra
offerta, è stato un vantaggio? E se è mancato qualcosa, cosa?
Alberobello è uno dei punti di forza del territorio, che proponiamo con grande impegno tra
le nostre mete consigliate per le escursioni,
così come gli altri siti UNESCO a noi vicini.
Alberobello, così come tutta la Valle d’Itria, è
una località molto apprezzata dai nostri ospiti, sia italiani siastranieri, perché consente di
vivere emozioni particolari e uniche; inoltre la
presenza di tanti ristoranti che propongono la
cucina tipica pugliese e di negozi di souvenir
caratteristici consentono ai visitatori di trascorrere una giornata piacevole e indimenticabile. In particolare l’operazione austriaci
nasce da un accordo di Nova Yardinia con
il sindacato pensionati austriaci, che ha portato per 5 settimane circa 1.500 anziani per
ciascuna settimana a soggiornare presso il
nostro resort. L’accordo è per gli anni 201314: anche il prossimo anno è prevista la stessa affluenza a Nova Yardinia per il periodo
aprile-maggio.
Economia
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Principi attivi a Canale di Pirro
B
ollenti spiriti - principi attivi è un programma che da anni sostiene idee e
progetti di giovani talenti pugliesi e nel
corso degli anni ha stimolato la creatività e
la voglia di fare. Ad Alberobello negli anni
passati ci sono stati giovani che hanno visto i loro progetti finanziati, ma quello che vi
presentiamo credo meriti una sottolineatura
particolare.
Innanzi tutto il “volli, fortissimamente volli”
di Gianfranco Tinelli, 28 anni alberobellese doc, con genitori, Vitantonio e la madre
Margherita Angiulli con il fratello minore
Pietro, amanti della terra e della produzione
agricola; la novità progettuale: coltivazione,
trattamento e vendita di erbe officinali, quelle
che servono all’industria farmaceutica, alla
cosmesi ed alla erboristeria.
La passione, perché tale è, nasce all’Istituto
Agrario di Alberobello grazie all’incontro positivo fra docente e allievo quando si parla
di piante e di coltivazioni, così, conseguito il
diploma, si parte per Bologna e ci si iscrive al
corso di laurea triennale in tecniche erboristiche - orientamento agronomico - della facoltà
di Farmacia, Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna, dove Gianfranco si mantiene a sue spese, lavorando, studiando e
laureandosi con un tirocinio pratico presso
un’azienda dell’Appennino modenese, leader nella produzione di piante officinali; impara che la tipologia dei terreni è diversa e sa
che questa azienda emiliana importa spezie
da paesi caldi e climatologicamente simili ad
Alberobello.
Rientra, stende il progetto e ottiene il finanziamento. Su 2273 istanze presentate alla
Regione Puglia, solo 173 vengono ritenute
SRL A 1 EURO
Gianfranco Tinelli
valide e Gianfranco Tinelli, con le sue erbe,
è al 152 posto.
Franco Ivone, anche lui legato alla terra, gli
offre 2500 mq di terreno al Canale di Pirro e
lì a marzo vengono piantate i primi semi di tarassaco, di bardana, di echinacea, di carota
e di cardo mariano, che ad ottobre daranno i
frutti e, con i soldi del progetto, verranno preparate essiccate e inviate alla ditta modenese che ha di Gianfranco Tinelli tanta fiducia.
E poi ? – gli chiediamo.
Poi creeremo una filiera; il mio è un inizio
sperimentale; se va bene, ho bisogno di aiuto
e se mio fratello Pietro, ora disoccupato, vorrà aiutarmi, sarà il primo dipende della mia srl
Gianfranco Tinelli nella sua intervista ha fatto riferimento alla srl ad 1 euro. Che cosa è?
Il governo Monti ha emanato nel settembre 2012 i regolamenti attuativi su tale forma
semplificata di società divisa in società srl a capitale ridotto e società srl semplificata.
Queste ultime sono ad un euro di capitale e sono esenti da costi notarili. Una recente
indagine della UNION CAMERE vede Bari fra le province piú attive in questo settore,
soprattutto nell’utilizzo da parte dei giovani under 35. Il problema, ancora tutto da scoprire
è il rapporto fra queste nuove forme di società e le forme di finanziamento. Escluso che le
banche, così rigide, possano avere un rapporto costruttivo con questo tipo di società, gli
esperti parlano dei nuovi strumenti come il venture capital o sistemi che facciano capo
al fondo strategico italiano, costituito proprio per agevolare l’avvio dell’occupazione e
del nuovo lavoro.
I notai, scettici all’inizio, di recente hanno manifestato segni di approvazione, tanto che
hanno attivato un portale “arancia.org” con tutte le indicazioni operative.
fatta con un amico di Noci Davide Lanzillotta,
esperto in marketing di prodotti agricoli.
L’agricoltura come sistema per vivere.
È un ritorno alle origini per un giovane
come te?
Non so se è un ritorno, per me è una passione nata all’Istituto Agrario. Credo poi che un
buon progetto, la voglia di fare e l’ambiente
adatto, possano essere la soluzione alla ricerca di una salario. Il tempo del cosidetto
posto fisso è passato, noi abbiamo capacità
e desiderio di emergere.
Hai ricevuto un pubblico riconoscimento,
che valore dai?
Penso di essere di esempio e di stimolo a
quanti come me hanno voglia di fare. Ho fatto
molti sacrifici durante gli studi universitar, ho
lavorato, ho fatto di tutto ma la stanchezza
spariva quando pensavo al mio progetto ed
alla mia azienda. Per darmi coraggio, ho
subito chiamato i miei prodotti ErvaNost dal
dialetto. Un legame serio fra me, la mia famiglia e il mio territorio.
L’assessore Miccolis, in una cerimonia pubblica, ha voluto ancora una volta sottolineare
come le politiche giovanili si attuano sostenendo ed evidenziando quanti nella nostra
città danno il meglio di se stessi. Una linea
concreta per sconfiggere la crisi e la demotivazione dilagante fra i giovani in cerca di
lavoro.
39
40
Sport
Anno I - luglio 2013 - numero 03
P
Gli allievi SPES
arallelamente a quella degli amatori,
procede intensamente la stagione agonistica del team giovanile categoria allievi della SPES. L’attività giovanile è ripresa
da tre stagioni, diventando subito una realtà
molto considerata nel panorama ciclistico pugliese, nell’ambito di uno sport che da sempre
paga dazio nell’attività giovanile, nei confronti
di altre discipline piú blasonate. La categoria
allievi è riservata ai ragazzi di 15 e 16 anni,
ed è un crocevia importante nella carriera
ciclistica di un ragazzo. È una fascia età in
cui hanno margini di miglioramento rapidissimi, e fanno “loro” tutte le astuzie e le tattiche
necessarie al mestiere di corridore. Non è
stata casuale. Infatti, la performance del no-
stro allievo Rocco De Cosmis che è stato il
primo “spessino” a tagliare il traguardo della
scorsa Alberobello-Murge, lasciando di stucco
i “grandi”. Allo stesso tempo è una categoria
che richiede un notevole sforzo organizzativo
e grossi sacrifici economici da sostenere per
poter garantire loro l’attività. Dati alla mano,
i nostri atleti, ad oggi hanno partecipato ad
una dozzina di eventi, di cui solo 2 in Puglia,
a Crispiano e Adelfia, per le restanti, hanno
affrontato trasferte in Basilicata, Campania,
Calabria, Abruzzo e Lazio.
Trasferte, che consentono di correre con regolarità e di confrontarsi con i pari età di altre
regioni, permettendogli di crescere umanamente e tecnicamente.
In quest’ottica, tassello importante di questa
stagione, è stato l’ingaggio di un Direttore
Sportivo esperto e competente che potesse
seguire il Team, Gigi Loria di Casamassima.
Personaggio legato al ciclismo, corridore da
Minibasket 2013
giovane, Ds poi, e ancora massaggiatore, (a
fine giugno seguirà un team professionistico
al giro d’Italia femminile). Capace di seguire
la carriera di due figli professionisti, i gemelli
Eugenio e Domenico, che hanno corso fino
a due anni fa. E soprattutto è stato mentore
nella carriera giovanile del nostro Leonardo
Piepoli.
Sono sette i corridori che compongono la
squadra, nucleo tra i piú numerosi del movimento pugliese. Angelo Lucarella e Davide
Dormio di Alberobello; Rocco De Cosmis e
Lorenzo Radogna di Casamassima; Cosimo
Petruzzi di Grottaglie, Domenico Gigliola di
Ceglie Messapica e Federico Lascala di S.
Giorgio Jonico.
I risultati, in questa prima parte della stagione,
stanno dando ragione al lavoro da lui impostato, il 5° posto di Cosimo Petruzzi a Catanzaro, domenica 16 giugno, ne è la prova. Piazzamento, che però non basta ad un tecnico
esigente come Loria, specie quando intravede
nei suoi corridori talento sicuro.
Vittoria, che potrebbe anche arrivare ad Alberobello, visto che la società pensa di organizzare una corsa in casa, proprio per mettere in
vetrina questo magnifico gruppo, e allo stesso
tempo creare stimoli emulativi ai loro coetanei.
Tra di loro ci sarà il futuro Leonardo Piepoli?
Noi ce lo auguriamo di cuore, senza però creare inutili pressioni, perché lo sport per prima
cosa deve aiutare i ragazzi a maturare e a crescere serenamente, e deve rimanere, alla loro
età, prima di tutto divertimento.
Rino Perta
P
resso il Palazzetto dello Sport di Alberobello si è svolta la terza edizione
della“Festa del Minibasket” a conclusione del percorso Formativo Educativo iniziato a
settembre scorso.
Abbiamo sempre espresso il significato del
nostro “fare “Minibasket: condividere (il progetto formativo educativo); gruppo (le squadre
“Pulcini, Scoiattoli e Aquilotti”), aggregazione
(unire le famiglie a partecipare e sostenere i
propri figli).
Il viaggio con i “Pulcini” (5/6 anni) iniziato in
palestra con l’educazione motoria di base, le
prime esperienze e l’emozione del tiro a canestro. Il gioco come adeguata risposta ai bisogni di movimento dei bambini.
Con gli “Scoiattoli” 7/8 anni la fase della
scoperta. La scoperta della combinazione e
utilizzo dei diversi schemi motori coordinati tra
loro, lo sviluppo della capacità di organizzare e
gestire l’orientamento delle proprie azioni in riferimento allo spazio e tempo. La scoperta dei
fondamentali, palleggio, tiro, passaggio, difesa
e loro utilizzo in funzione delle azioni di gioco,
ovvero: risolvere i problemi giocando.
Con gli “aquilotti”, 9/10 anni giocare. Abbiamo iniziato con l’educazione e l’organizzazione
delle abilità motorie, proseguito con la trasformazione dei movimenti appresi in relazione
allo spazio, al tempo e alle situazioni di gioco
utilizzando i fondamentali con palla,(palleggio,
tiro, passaggio) e senza palla, (attacco e difesa), per l’acquisizione di una maggiore tecnica
rispetto agli scoiattoli.
Abbiamo dedicato la giornata della festa del
Minibasket di fine anno, ai genitori dei nostri
bambini. L’intento era quello di farli divertire
giocando con i propri figli in giochi-gare di abilità, palleggio e tiro e una gara ad eliminazione
tra i soli genitori. Dai segnali ricevuti, abbiamo
raggiunto lo scopo.
È stato il giusto premio per aver sostenuto i
propri figli,con entusiasmo e partecipazione,
nei vari incontri del “Trofeo scoiattoli e aquilotti”, e nelle feste provinciali del “Jamboree” di
Rutigliano, Monopoli e Bari, dei “pulcini”.
Antonio Spano
Sport
Anno I - luglio 2013 - numero 03
Lorenzo Longo:
dal campo di Contrada Popoleto alla C2
L
orenzo Longo, anni 19, Mimmo Giliberti, Lorenzo Longo
Alberobello dok di Pietro e e l’assessore Gianfranco Miccolis
Lorita Matarrese; secondo
genito dopo Domenico, 21 anni
anche lui con la passione del
pallone. Domenico ha militato
nell’Alberobello, quindi è passato in eccellenza al Castellana prima e al Vieste lo scorso
campionato. Le sue aspirazioni
concrete sono quelle di passare al Monopoli che il prossimo
anno militerà nel campionato di
pegno lavorativo vero e proprio, ma tu lo
serie D.
Lorenzo, invece, sino all’età di 12 anni ha consideri tale oppure è sempre un divermilitato nelle fila dell’Alberobello. Successi- timento?
vamente è stato ceduto all’A.S. Calcio Bari, Da quest’anno lo considero un lavoro, pergrazie all’interessamento di Mimino Puglie- ché mi ha procurato un introito economico.
se. Il suo cartellino è sempre della società Sino allo scorso anno è stata la mia passione
barese, anche se lo scorso campionato è e, quindi, un puro e semplice divertimento. Il
stato ceduto il prestito all’Ischia. In quest’ul- lavoro va affrontato sempre con passione e
tima compagine ha disputato il campionato giocare al calcio a certi livelli comporta dei
di serie D conclusosi con la promozione in sacrifici di vita enormi.
seconda divisione della società campana. Quali sono le tue aspirazioni future?
Negli anni passati ha collezionato tre convo- Attualmente, sono ancora un tesserato del
cazioni in nazionale, rispettivamente di 14, Bari e le mie aspirazioni sono proprio quel15 e 16 anni. Voci insistenti segnalano inte- le di indossare la casacca biancorossa, soressamenti per il suo trasferimento a club di prattutto perché sono sempre stato un tifoso
grande rilevanza nazionale, come Atalanta, della squadra.
Il campionato appena conclusosi ti ha viChievo e Udinese.
Lo abbiamo incontrato al termine del cam- sto protagonista e vincitore con l’Ischia,
pionato e durante la sua vacanza ad Albe- la squadra campana che militava il serie
D e che è stata promossa in seconda divirobello.
Quando hai iniziato i primi calci al pallo- sione. Come giudichi il tuo campionato?
Quando il Bari autorizzò il prestito all’Ischia
ne?
Ho iniziato all’età di quattro anni con l’Asso- mi sono sentito emozionato e felice allo
ciazione Calcio Alberobello, il mio primo ma- stesso tempo, perché ho pensato che fosse
giunto il mio momento. Per la prima volta mi
estro è stato Giampiero Minardi
sono confrontato con giocatori tutti piú grandi
Hai sempre giocato nell’Alberobello?
Dai quattro ai dodici anni ho sempre indossa- di età, per cui è stata una grande emozione.
to la casacca giallo verde dell’Alberobello, sin Ciò nonostante mi sono subito ambientato e
quando sono passato nelle giovanili del Bari, ho dato sempre il meglio di me stesso. Il risultato finale ne è la prova lampante.
dove sono rimasto sino allo scorso anno.
Oltre al calcio sei appassionato di qual- Cosa ne pensi del calcio qui ad Alberobello?
che altro sport?
Il calcio è la mia prima e grande passione. Soffro molto nel sentire e vedere che il calcio
Ciò nonostante adoro anche il tennis e quan- ad Alberobello sta sempre piú regredendo.
do posso, nel poco tempo libero che il calcio Anche i miei amici vivono nello sconforto
mi consente, specialmente quando torno nel- perché, nonostante gli sforzi di qualcuno non
la mia Alberobello, con i miei amici, approfitto si riesce a trovare una cordata di imprenditori che riescono ad organizzare una socieper fare una partita a tennis.
Il calcio per te oggi rappresenta un im- tà capace di espletare un’attività sportiva. Il
mio pensiero va ai tanti bambini
e giovani che non sanno dove e
come trascorrere il tempo libero.
Ricordo molto bene i tempi, non
tanto lontani, in cui la squadra
dell’Alberobello lottava per la
promozione in eccellenza. La tribuna stracolma di tifosi. Era un
tripudio festoso.
Quali sono le tue prospettive
future?
R. Non dipende soltanto da me,
perché ripeto il mio cartellino è
del Bari e saranno loro a prospettarmi eventuali situazioni. Le personali
prospettive sono quelle di giocare nel Bari,
quantomeno entrare nella rosa dei convocati.
In alternativa restare ad Ischia per affrontare
il campionato di seconda divisione.
Come hai condiviso in questo ultimo
anno il rapporto con la tua famiglia e con
i tuoi amici.
Nonostante la lontananza, rientravo ogni due
– tre mesi, anche se ci sentivamo telefonicamente diverse volte nella settimana.
L’Assessore allo sport, Gianfranco Miccolis, ha consegnato a Lorenzo Longo, in
occasione di un apposito incontro nella sala
consiliare, una targa della Amministrazione
comunale, in presenza di Mimino Pugliese,
consigliere della FIGC Puglia. Miccolis ha
sottolineato come: “Noi siamo orgogliosi di
avere comunque un Alberobellese che esalti
lo sport e soprattutto esalti l’alberobellesità,
perché non dobbiamo mai perdere di vista
quello che siamo, da dove veniamo e dove
andremo e Lorenzo sta esaltando questa
nostra prerogativa. Ho delle indicazioni certe
che ci sono delle squadre piuttosto importanti, che vorrebbero avere le prestazioni
sportive di Lorenzo e che sia possibile che si
concretizzi il tutto. È chiaro, comunque, che
se si dovesse insediare una nuova società a
Bari è probabile che il nostro Lorenzo possa
restare e partire in ritiro con la prima squadra. Per questo ti ringraziamo perché il tuo
nome possa avere una risonanza nazionale
al quale certamente si abbinerà quello della
nostra città”.
Dopo il saluto e gli auguri del sindaco Longo a Lorenzo Longo è stata consegnata la
targa di buon augurio.
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Anno I - luglio 2013 - numero 03
RiceviamoePubblichiamo
In un paese turistico…
H
o letto con attenzione l’editoriale del
direttore Giliberti pubblicato sul primo numero del nuovo giornale “ La
Piazza”. Ho subito condiviso le sue idee, le
finalità degli articoli, spero sempre apolitici,
tendenti alla conoscenza del nostro paese,
dei suoi pregi e difetti.
E allora perché queste note? Perché amo
profondamente Alberobello e penso sia giusto segnalare a coloro che ci governano,
forse distratti da troppi impegni, le situazioni, le carenze, le disfunzioni che ritengo di
facile soluzione.
Abito in via Dante, a pochi passi dal vecchio
mercato coperto e osservo quotidianamente l’indegno spettacolo offerto dallo stretto
corridoio retrostante l’ edificio, tra via De
Amicis e via Domenico Morea. Mi rendo
conto dei problemi economici che affliggono tutti i Comuni d’ Italia, il nostro com-
G
entilissimo Presidente, e Direttore
Responsabile, del Periodico la “PIAZZA”,
devo ringraziarVi della missiva giuntami con
l’invito a leggere il VS/Ns n uovo Periodico in
una veste editoriale nuova e soprattutto a colori. Complimenti di cuore. Mancava ad Alberobello un Periodico che potesse raccontare
quello che succede, quello che è stata la Storia, il suo patrimonio artistico-monumentale,
ma soprattutto un Periodico che si confronti
con la gente, che raccolga le sue esigenze,
i suoi problemi di cittadini. Fatti, non parole
sterili. Fare informazione, comunicare, dialogare, intervistare, porre delle domande alla
gente in difficoltà e saper dare delle risposte
e soprattutto aiutare chi è in difficoltà. Vorrei
che questo periodico, raccogliesse una rubrica, con le lettere, e- mail, provenienti dalla
gente che possa interloquire con la redazio-
preso, ma non credo sia costoso riempire
le buche delle perforazioni con pietrisco di
risulta e livellare i pochi metri con ghiaia sottile o mattoni antiscivolo: un piccolo tratto
è addirittura asfaltato. L’apertura del varco
consentirebbe di eliminare le antiestetiche
reti color arancione, impedirebbe l’accumulo di rifiuti anche per motivi igienici e permetterebbe l’utilizzo dei servizi pubblici da
parte di turisti, di commercianti e clienti del
mercato settimanale (è utopistico pensare
ad un custode fruitore di piccole offerte da
parte di coloro che utilizzerebbero i servizi
igienici?).
Quelle reti di sbarramento, spettacolo indecoroso per un paese turistico, sono lì
da lungo tempo e senza un intervento mirato, sicuramente semplice e non costoso,
rimarrebbero in loco sino alla demolizione
del mercato rinviata alle calende greche per
ne, la quale con la pubblicazione, possa far
nascere un filo conduttore tra tutti noi cittadini. Noi saremo, per quello che ci compete,
a Vostra disposizione per far conoscere alla
gente i vostri problemi, farli nostri, e se possibile trovare delle soluzioni. La solidarietà,
l’amore per il prossimo, per la gente, per la
città, per il suo patrimonio, per il rispetto delle
regole, di quel senso civico oramai appannaggio dei tempi passati. Abbiamo le idee,
abbiamo la voglia di ripartire, rimbocchiamoci le maniche. Possiamo farcela! L’Italia va
male, l’Europa ci bacchetta, l’economia non
riparte, la paura ci deprime. La storia ci insegna, che dopo i momenti tragici (guerre,
terremoti, disastri) le Nazioni hanno fatto veri
miracoli. Non dovremmo, quindi, piangerci
addosso. La fede, a volte, aiuta.
Donato Speciale
motivi sui quali non oso soffermarmi.
E che dire poi delle numerose e sofferte
processioni di turisti che, scesi dai pullman
in via Piccinni, devono percorrere, sotto le
intemperie o il sole cocente, la lunga via
Indipendenza per raggiungere largo Martellotta? Perché non consentire agli autisti di
sostare brevemente nell’ area del Terminal
e subito ripartire per il parcheggio loro assegnato? Ad ore concordate potrebbero tornare per consentire ai clienti, spesso anziani
e sicuramente stanchi, di risalire sui mezzi.
Costo per il Comune? Zero.
Certa di aver riportato le osservazioni di
tanti concittadini, ringrazio il periodico La
Piazza per l’ opportunità di dialogo concessami e spero nella rapida soluzione dei problemi evidenziati.
Anna Longo
2008
e
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E
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3. pizzeria
4. Area giochi
5. Idromassaggio
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LUGLIO
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Domeniche
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8,00 €
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15,00 €
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Ogni 2 lettini è compreso 1 ombrellone
INGRESSO RIDOTTO
• Bambini fino a cm. 120
• Militari e forze dell’ordine
• Adulti dai 65 ai 70 anni
INGRESSO gratuito
• Anziani ultra settantenni
• Bambini alti fino a cm. 105
• Portatori di handicap motorio
non autosufficienti
Domeniche di agosto
Ferragosto
1/2 GIORNATA
ADULTI
1/2 GIORNATA
RIDOTTI
1/2 GIORNATA
6,00 €
7,00 €
7,00 €
4,00 €
5,00 €
5,00 €
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LETTINO
Mezza giornata: mattina dalle ore 9:00 alle ore 13:00
e pomeriggio dalle ore 13:00 alle ore 18:00
OBBLIGATORIO L’USO DELLA CUFFIA
Per il mese di Agosto
la mezza giornata è dal lunedì al sabato
Le attrazioni sono aperte dalle ore 10:00 alle
ore 13:00 e dalle ore15:00 alle ore 18:00
ABBONAMENTI
2008
(gli abbonamenti sono validi solo per i giorni
• 7 ingressi interi € 46,00
+ € 2,00 per il lettino e ombrellone
• 7 ingressi 1/2 giornata € 36,00
+ € 1,00 per il lettino e ombrellone
• 7 ingressi bambini € 32,00
+ € 2,00 per il lettino e ombrellone
• 7 ingressi bambini 1/2 giornata € 25,00
+ € 1,00 per il lettino e ombrellone
Percorso
Consigliato
Aperto tutti i giorni
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dalle ore 9:00 alle ore 18:00
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