fronte armato per le immagini (3)

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fronte armato per le immagini (3)
FRONTE ARMATO PER
LE IMMAGINI (3)
MAURIZIO MANZO
THOMAS ENRICO CARRIERO
SAVERIO ROCCA
ENZA ARGENTA
ENZA ARGENTA – 5 Il clic dell'abatjour rischiarò appena il salotto . I suoi occhi avevano bisogno
di riposo. La luce abbagliante che aveva dovuto puntare contro Daniele
OpenClose le aveva procurato un mal di testa feroce e il fastidioso ronzio che
sentiva nelle orecchie non faceva altro che aumentare il dolore.
Si tolse le scarpe e assaporò il fresco del pavimento lucidato il giorno prima.
Il ricordo dei lamenti del povero regista, soffocati dalla musica a tutto
volume, le procurarono un sottile piacere....
Si avviò lentamente verso il bagno. Il gatto mollemente adagiato sul divano,
aprì un occhio. Era ora della pappa? Pensò con tutta probabilità la bestiola.
L'acqua fresca sul viso ebbe l'effetto sperato ed Emma si sentì meglio.
Si guardò allo specchio pensando a cosa aveva fatto, all'agonia di Daniele
OpenClose , pensando...a cosa era in grado di fare...ora.
E si accorse che ciò che stava fissando non era il suo riflesso. Gli occhi
luccicavano in maniera diversa e la sua bocca si era trasformata in un ghigno quasi
malefico, perverso.....bellissimo...
Non stava fissando il suo riflesso, stava solo vedendo la nuova
Emma...."Wolf....la belva è fuori..."
THOMAS ENRICO CARRIERO – 7 Qualcuno salì gli ultimi gradini di metallo, poi, come sentisse un richiamo si
girò e vide i suoi amici in fondo alla pista, un orizzonte verde e blu dietro di loro,
li fissò, si mise su di un lieve attenti e fece un accenno di saluto militare, era felice.
Entrò nella carlinga, come odiava sti cazzo di furgoni con le ali, avrebbe
preferito di molto, imbragato come un salame accucciarsi in un c-130 o in un
minuscolo cessna...cercò il suo posto, la classe turistica aveva i seggiolini cosi fitti
che gli infastidivano le ginocchia ma nonostante tutto non riusciva ad invidiare
quelli in business-class...anzi...
Erano entrati nuovi elementi nel Fronte, almeno così gli era parso di capire
dalla mail di Adele, che gli aveva anche parlato della rabbia impaziente di Emma,
bene pensò, si augurava solo che tutti proseguissero nell'azione senza indugio...
Aveva voglia di rivederli, sperava di organizzare per il prossimo incontro
una cena al posto del solito McDonald.
Arrivò dopo un volo estenuante, venne a prenderlo Emma con il suo
vecchio maggiolone, sembrava uscita dal film “il dormiglione", la trovò diversa,
sicura di sé, più combattiva...ne fu felice.
Emma lo ragguagliò sugli ultimi sviluppi, i dubbi di Witt, l'urlo disperato di
Rosa Mara il nuovo maledetto e micidiale scanner...”Qualcuno” sapeva che era
una guerra persa, avevano solo la materia per dare segno di resa invincibile,
sarebbero andati avanti come dei kamikaze e fine, ma andavano dissipati gli
ultimi dubbi, era necessaria un’assemblea. Chiese a Emma di contattare ed
organizzare al più presto una riunione. lui adesso aveva bisogno di qualche ora di
sonno...
Si ripromise di rileggersi "la via del samurai"...
ENZA ARGENTO – 6 –
"Puzza ancora di birra e sesso", pensò Emma guardando “Qualcuno” che si
era addormentato sul sedile della sua auto. Lo pensò, ma non lo disse. Era fiera di
ciò che l'uomo aveva fatto ed era fiera di se stessa per avergli dato l'opportunità di
farlo, fornendogli quel nome: Merkur, che riposi in pace.
Suo padre le aveva lasciato un piccolo cottage al mare. Una casa immersa
nella sabbia e nella nebbia mattutina....era il posto ideale per organizzare le
prossime mosse...
SAVERIO ROCCA – 3 –
Lupo Siberiano era cresciuto in un posto dove il pensiero dominante
riteneva la cultura un deserto e l'ignoranza un terreno fertile. Aprì un buco di
videoteca sperando nel suo piccolo di contribuire ad invertire questa assurdità,
ma si rese conto che i suoi sforzi erano vani. Venne a conoscenza del Fronte per
puro caso: uno dei suoi più vecchi clienti, Carminuccio detto Cà, un quasi obeso
sempre accompagnato dal suo cane, lo aveva contattato e gli aveva fatto la
proposta della vita. Il Lupo capì subito che quella era la strada giusta: solo con una
rivoluzione si combatte l'involuzione.
Mandò una e mail e attese. I giorni passavano, le ore sempre più pesanti e
l'angoscia aumentava.
Un cliente gli aveva distrutto uno dei sogni più belli rendendo inservibile
con uno sfregio indelebile il dvd “Quarto potere”.
Decise quindi di ricontattare Cà e il suo fido cane. Cà rise di gusto, e
promise al Lupo di fargli sapere il luogo del prossimo incontro. Era disposto a
tutto,il lupo.
E il suo cuore si rallegrò.
THOMAS ENRICO CARRIERO – 8 –
Ore 06.00 Am, squillo di cellulare:
Oi Tom
Ciao Cà
Sei tornato, bene
Che ti credevi
Senti ho sentito il Lupo Siberiano, vuole vedervi
Adesso gli mando una mail
Ci si becca Tom?
Fammi sistemare un po' di faccende, ci sentiamo presto, e ancora gracias por
todos!
“Qualcuno” mandò la mail al Lupo, gli girò anche quella di Emma, che
avrebbe organizzato la prossima riunione nel suo chalet al mare, sarebbe stato un
buon modo per incontrarsi e discutere, e bisognava realmente discutere...
Il pensiero del maledetto accrocchio, lo Scanner, lo preoccupava, lui che
conosceva solo la vendetta cercava una maniera per neutralizzare una cosa così
rognosa, ma se c'era una cosa che risolveva molti problemi, come aveva imparato,
era la violenza feroce, quella che non lascia scampo, che non consente trattative,
che non gioca con le parole, che non ha pietà...
E subito intuì un piano, degno del medioevo, del resto con Torquemada non
si parla, bisogna solamente essere più cattivi di lui...Chi aveva inventato lo
scanner?Aveva costui una famiglia? Dei figli? Oramai non si poteva tornare
indietro...
Un'altra merdosissima giornata lo reclamava, accese la tv, telegiornali scarni
e pubblicità di stimolanti sessuali e alcoolici, l'unico film trasmesso in quella
giornata di luglio era su babbo natale. “Qualcuno” sarebbe uscito per andare a
vedere i locali dove stava la sua vecchia video automatica, locali che nessuno
aveva ancora affittato, nemmeno i mini-bordelli cinesi, che rimanevano le uniche
attività in crescita, grazie anche a significativi incentivi statali.
Questo lo amareggiava parecchio. Durante la passeggiata ripensò con
piacere ai quattro occhi strappati fino a quel momento, i primi due erano del
bastardo assassino dei figli Rosa Mara, gli ultimi del maiale pedofilo creatore del
più grande sito per ladri di opere, cercava il rimorso ma trovò in sé solo una gioia
arcaica. La misericordia era parola oramai bandita dallo Zingarelli, lui doveva solo
adeguarsi, ed allora che gli venne una immagine buffa. avrebbe fatto una collana
di occhi per Adele, s’immaginava quella ragazza orgogliosa con al collo il segno
tangibile di una vendetta per esperti...sperava solo che gli altri militanti non
creassero una confusione fuori-luogo, inopportuna per un gruppo come il loro...La
poesia trova spazio al tramonto, quando le tigri dell'ira cedono il campo ai cavalli
della saggezza.
Quella sera, “Qualcuno” avrebbe visto un suo caro amico ed ex-collega che
aveva chiuso da poco, e nonostante i ripetuti inviti non riusciva a convincerlo a far
parte del Fronte, ma non era quello oggi il suo cruccio, le ultime mail scambiate
con colleghi del calibro di Witt, lasciavano intuire una non approvazione dei suoi
metodi, e sembravano accontentarsi della fuga nel bosco delle parole non dette,
ma lui no, non poteva accontentarsi.
Mise il cd degli U2 e si perse in sunday bloody sunday, pensò così alla
lunga guerra dei Sinn Fein, loro soli e fieri, saremmo mai stati noi capaci di
forgiare una tale organizzazione? Pensava a Bobby Sands, avremmo mai avuto tali
combattenti, così stoici?
Che venisse presto la riunione, le pattuglie anti-sogno erano sempre più
decise, oltre al manganello elettrico ed allo spray pepato, ultimamente erano state
dotate di pistole elettriche mortali.
Nel pomeriggio decise di uscire nuovamente, aveva voglia di camminare,
era troppo nervoso, arrivò fino al quartiere dove aveva trascorso alcuni anni da
ragazzino, al tempo delle medie, era una bella zona, vicino al parco più grande
della città. Adesso era conosciuto come “chinatown”: e già, i laboriosi cinesi
avevano comprato tutto, case, negozi e persino i box, per usarli come magazzini, il
quartiere si era completamente snaturato.
E dovunque un odore nauseabondo di involtini primavera...
Tagliò per il parco, dirigendosi verso il centro, voleva passare da Potti, un
bel negozio di abbigliamento, per un paio di camicie, arrivò, le vecchie insegne lo
rincuorarono, guardò la vetrina, insieme a buone maglie erano esposti degli strani
straccetti rosa, guardò meglio, erano mutande per uomini, firmate dal grande
stilista Arnani...Rosa...Rimase allibito...
Quella sera c'era la finale dei campionati mondiali di rollerball, le strade si
stavano svuotando, tutti davanti alle televisioni, per ammirare questo gioco
violentissimo...
“Qualcuno” si diresse verso casa dell'ex-collega, si sarebbe divertito molto
di più.
Con Ugo suo amico ed ex-collega, sentirono tanta musica, un po' di
sottofondo, ma anche a palla, U2, Depeche Mode, Jefferson Airplane, Elisa,
Everlast ed alla fine una stupenda Lilì marlene cantata da Edith Piaf. Fecero una
belle chiacchierata, risero assai e bevvero alquanto.
Ugo da quando aveva chiuso la video era tornato al suo vecchio amore,
laureatosi alla accademia di Brera, lui pittore, aveva smesso di dipingere, in
quanto si rifiutava di fare quadri su commissione, adesso aveva ripreso ma
vendeva poco, ed i pochi soldi li riservava per i colori, rigorosamente da
"Calcaterra" , sigarette e alcool misto, era un grande. Abitava in una specie di loft
soppalcato, pieno di dipinti e di materiale che trovava in giro e inseriva nelle sue
tele, e poi pennelli di martora, rapidograph, ecoline, ritagli di giornali, foto,
spatole, aerografi, era un piacere andare da lui, e poi aveva un cazzo di gatto che
era peggio di un rottweiler, stronzo come pochi e grosso pure.
Fecero anche delle gran ghignate, pensando al loro conoscente comune: tale
Anselmo, un tizio strano, che finito il lavoro in banca, prendeva la sua Duna, con i
sedili reclinati, piena di scatoloni di film porno e girava tra le ultime video della
città per scambiare il suo materiale, era il suo hobby, non vendeva, barattava solo,
l'hard era la sua passione e se dopo aver controllato minuziosamente, (anche per
ore), le contro copertine, c'era qualcosa di suo gusto, ti proponeva lo scambio.
Si lasciarono che albeggiava, “Qualcuno”, una volta a casa decise di
rimettersi al collo un vecchio simbolo che aveva da tempo tolto, una croce celtica
d'oro, che gli era stata regalata molti anni fa...
Aspettava notizie dal Fronte e dai suoi amici, il silenzio lo inquietava non
poco, voleva chiarirsi, intravedere le nuove linee, accennare proposte, e più di
tutto voleva rivederli e serrare i ranghi...Erano solo all'inizio...si affacciò alla
finestra il sole cercava di salire ancora, ma gli parve stanco, forse stufo della
monotonia, per un mondo immeritevole.
Bevve l'ultimo sorso di whisky, fece le abluzioni e si addormentò.
Si destò arrabbiato, non sapeva il perché oppure, cosa molto più probabile i
perché erano troppi. Per un attimo pensò di fare ginnastica, la panca e i manubri,
prendevano polvere da troppo tempo, ma il caldo lo fece immediatamente
desistere. Contattò Emma per avere notizie e una data per la riunione, seppe di un
collega arrestato perché trovato in possesso di alcuni film con Jean Gabin, i film
d'essai erano particolarmente odiati dalle pattuglie anti-sogno, processato per
direttissima, doveva scontare un periodo in cella d'isolamento di 3 mesi, con una
benda sugli occhi.
“Qualcuno” pensò alle prossime indispensabili azioni, la precedenza
riguardava lo scanner, ma iniziò a pensare anche all'abbattimento dei ripetitori
multimediali, sparsi ovunque nel paese, che veicolavano un'ottusità sempre
maggiore, un disprezzo per tutto ciò che fosse cultura, nel perseguire un pensiero
dominante voltò alla cecità, al disinteresse ed alla violenza verso i liberi pensatori.
Bisognava iniziare a concepire azioni di ampio respiro, anche se certamente non
avrebbe rinunciato alla sua collezione di occhi...
In fondo si sentiva un artigiano.
Mandò una mail ad Adele e rimase contento di sapere che stesse bene,
anche se sempre più rabbiosa, come lui del resto, sentì anche Lupo, l'impazienza
del ragazzo lo inorgogliva, avrebbero avuto nella Trinacria un ottimo elemento.
MAURIZIO MANZO
X
La mer la mer toujours recommencèe. Ogni ronda che gli passava accanto
Federico ripeteva mentalmente il verso di Paul Valery. La ronda dotata dello
scanner che era in grado di sciogliere persino le persone, qualora fossero talmente
in sintonia con il film che avevano scelto di diventare, erano distinguibili da una
luce che pulsava e illuminava il taschino della divisa all’altezza del cuore.
Era appunto una luce di colore e impulso falso, era appunto un cuore
marcio. Quindi gli uomini videofilm avevano un istante in cui soffocare e
nascondere la propria emozione e passare indenni davanti allo scanner.
Le strade delle città erano sempre più spesso luogo di esecuzioni e di falò
circondati da folla che assisteva al rogo di opere disturbanti. Federico non riuscì
più a distogliere dalla mente il mucchio di gente sciolta in un angolo di una
strada. Era gente che aveva amato film creati ad arte per stimolare un’emozione
che sfociava in commozione, tanto da ingannare lo scanner e fare una strage.
Hachiko uccise un intero quartiere. Alcuni nel mucchio erano stati sciolti a metà,
si intravedeva la loro espressione, sembrava fossero stati rincorsi e acchiappati dal
Vesuvio in una Pompei assolata dai Pink Floyd.
Era giunto al punto giusto. Il camion si fermò puntuale. Scese Carolina, la
vacca con la testa ricoperta di serpenti. Federico era pronto per sferrare il nuovo
attacco, nel cuore del sistema da sempre ritorto contro chi gli aveva sempre
permesso di esistere.
THOMAS ENRICO CARRIERO – 8 –
Quel pomeriggio “Qualcuno” decise di fare un'altra passeggiata, ovunque si
sentiva il latrare di fastidiose sirene, era successo qualcosa, e lui non sapeva, fu
diffidente e si mise nella cintola il suo bel coltello da caccia, quello per scuoiare,
nascosto dalla camicia fuori dai jeans...le pattuglie erano dovunque, camminò a
casaccio, destra poi sinistra, raramente diritto...era fuori di sé, continuava a
canticchiarsi nella mente Bad, degli U2, aveva scoperto che fissandosi su quella
canzone perfettamente in sintonia con l'andazzo, le ronde munite del malefico
scanner poco potevano, vide masse gelatinose di uomini appena sciolti e capì che
il dado era tratto, incrociò una pattuglia e agì, appena dietro di loro si voltò di
scatto, infilò il coltello nella parte destra del collo al più vicino, spinse fino a farla
uscire dal lato opposto e tirò in avanti, il secondo uomo fu investito da un
vigoroso fiotto di sangue, e non reagì, “Qualcuno” gli fu subito addosso e a
cavalcioni gli sussurrò a denti stretti: adesso ti cavo gli occhi...lo osservò tremante,
mentre gli sollevava gli occhiali di protezione, gli ripeté: adesso vai all'inferno,
migliaia di corpi reclamano la tua carne, adiòs...ed ebbe altri due occhietti per la
collezione...fortunatamente non si era sporcato troppo, di quel marcio sangue, se
ne andò verso casa e capì che avrebbe avuto bisogno di plastico...
MAURIZIO MANZO – 10 –
XI
Per miglia aveva portato la vacca con la testa ricoperta di serpenti in giro
per la città. La vacca era stata sottoposta all’inserimento di un diaframma
intestinale, che condizionava lo sfintere ad evacuare sotto forma di dvd. Carolina
era stata fatta abbuffare di cialde chimiche con le scritte e i colori che riportavano i
dvd destinati al Blockbuster .
Federico attraversò le strade principali della città con Carolina al collare, che
cagava a forma di dvd siglati BB e la folla di chi amava il cinema soprattutto
gratis, rimaneva sospesa tra la meraviglia e il vomito mentre raccoglieva i dvd e
gli si sfaldavano in mano. In lontananza Federico vide una donna, anch’essa con la
testa ricoperta di serpenti biondi, che cercava di precedere la gente raccogliendo
come qualcosa che le apparteneva. Sulla porta di alcune videoteche superstiti,
c’erano i titolari che pagavano questi film ormai 550 euro la copia con quattro,
diversa consistenza ma stesso concetto, che sorridevano soddisfatti. La donna
arrivata nelle loro vicinanze fece dei segni come per comunicare loro qualche cosa,
ma muovendo le mani ventilava un odore di profondità corporale e i videotecari
scapparono dentro gli spacci reietti e la lasciarono lì con in mano i suoi brand che
si sfaldavano.1
1 Ogni riferimento a Luciana Migliavacca (AD Medusa HE) è puramente causale.
XII
Si era accorto dello scroscio dell’acqua. Adele aveva lasciato la porta del
bagno aperta. Aveva le spalle scoperte che porgeva allo sguardo di Federico. Era
seduta sul bidè e aveva solo dei fantasmini ai piedi. Federico sembrava carezzarle
le spalle con il movimento degli occhi, una carezza immensa e lunga.
Adele si alzò per asciugarsi e si accorse di lui, “buongiorno”, mentre
continuava ad asciugarsi il pube e il ventre. Federico pareva vederla nuda per la
prima volta, semplicemente la bellezza di Adele lo sorprendeva sempre, come
un’apparizione.
Quel giorno gli era stato assegnato il compito di individuare e verificare una
leggenda metropolitana. Circolava la voce, in maniera sempre più insistente, che
nello spot della VIDEO ON DEMAND del presidente Pigsconi, dove si vede
evaporare l’avvenire di migliaia di persone, una videoteca ingoiata in un DDT, il
suo DDT, appare l’immagine di un bambino risucchiato anch’egli all’interno del
DDT.
La leggenda dice che i realizzatori dello spot avevano acquistato i dvd da
far sparire magicamente, da una video in chiusura e chiesto la consegna sul set,
consegna fatta dal figlio del videotecaro reietto.
Questo ragazzino aveva dovuto mettere in evidenza quello che un tempo
era il lavoro del padre che di lì a poco sarebbe scomparso, ingoiato dal DDT.
L’effetto era partito e non fecero in tempo ad evitare il risucchio del ragazzino. I
tecnici lavorarono in fase di montaggio per evitare lo strazio del ragazzino
risucchiato, ma da un’attenta osservazione assieme agli scaffali e ai dvd si vede
scomparire il ragazzino.
Federico e Adele dovevano verificare questa leggenda e divulgare, qualora
risultasse così, quell’atroce verità, a cui come al solito Pigsconi passa sopra senza
nessuna pietà.
Usarono i sistemi Blow Up e Blow Out. Dal primo riuscirono a vedere e
documentare a rallentatore il ragazzino e suoi tentativi di aggrapparsi agli scaffali
per non essere risucchiato, ma proprio gli scaffali erano il simbolo principe che
doveva sparire. Dal secondo scoprirono una traccia audio in cui si distingueva la
voce di Pigsconi dire: “Ghe Pensi Mi! Tanto anche il padre è destinato a
scomparire così evitiamo tragedie nelle famiglie degli italiani di padri che non
sanno cosa dare da mangiare i figli.”
E la traccia si interruppe bruscamente.
THOMAS ENRICO CARRIERO – 9 –
Chiamò nuovamente Cà:
Olà amigo. quetal?
Wewè Tom,tutto bene?
OH!
Passi in sala giochi? ti devo chiedere una cosa.
Alle 18,và bene?
ok ,a dopo.
“Qualcuno” si buttò sotto la doccia, continuava a sentire sirene sempre più
impazzite. Il pomeriggio scorse davanti al pc, mandò mail a tutti, Adele e
Federico, Emma, Lupo persino a Witt, fece capire loro tra le righe cosa avrebbe
cercato di organizzare, vedeva nei ripetitori una gravissima minaccia all'integrità
mentale del paese, e aveva deciso di iniziare a colpirli, ogni singola regione aveva
il suo, piazzato di solito in cima a qualche collinetta, ogni aderente avrebbe
dovuto far saltare quello della propria zona di competenza, e quindi a catena, tutti
gli ultimi uomini dovevano coalizzarsi tra loro per predisporre l'azione, lasciava
ampi margini nella stesura del piano, sarebbero state tutte gesta indipendenti e
simultanee ma alla fine rivendicate da un unico testo.
Arrivò l'ora di uscire, la sala giochi era vicino al parchetto del quartiere,
piena di ragazzini chiassosi e gestita da cinesi silenziosissimi, vide tutti questi
adolescenti che, direttamente connessi ai giochi tramite dei sensori mentali,
passavano ore intere urlando e facendo gesti scomposti, quasi elettrici...Ne ebbe
pena.
Cà gli si fece incontro, una stretta di mano e andarono al baretto accanto a
prendere un caffè, si sedettero fuori per parlare:
Senti Cà, ho bisogno nuovamente dei tuoi contatti, la situazione sta
precipitando, la nostra organizzazione deve cambiare passo di marcia, mi serve
del plastico, meglio se C4, che dici?
Cà non si stupì per niente, si mise a pensare un attimo:
Ho la persona che ti può essere utile, si chiama Scianca, il vecchio Scianca
per gli amici, prendo un puntello e ti ci porto, spero già per domani.
“Qualcuno” lo ringraziò di cuore, Cà stava facendo molto per il Fronte e
non era neanche interessato commercialmente, era solo un grande cinefilo
autodidatta.
SAVERIO ROCCA – 4 –
Lupo Siberiano smise di sorridere. Ora le cose si facevano serie avendo
ricevuto la mail di Adele. Bisognava agire! Caricò sul suo vecchio walkman
“Sunday Bloody Sunday” e andò all'attacco del V. O. D.
La notte era di luna piena e per lui fu un giochetto eliminare lo spacciatore
di sogni falsi. Quella sera si sentì realizzato, ma sapeva che prima o poi avrebbe
pagato il suo conto. Le ronde dello spacciatore erano già all'opera. Ma quello che
più lo rattristava erano i suoi compaesani, che vivevano sulla loro pelle il
paradosso di voler uccidere, in nome della libertà, chi quella libertà aveva loro
donato. Si rese conto che non aveva scampo!!
La cecità della ragione avrebbe avuto il sopravvento. E pianse.
MAURIZIO MANZO – 11 –
XIII
Sopra i falò s'è fatto buio
Come sommergibile
s'è inabissata
L'esplosa Pietroburgo
E solo quando un'ala ardente di vento
Fa ondeggiare la fitta oscurità
di nuovo ci ricordiamo
della tempesta
che fu senza tregua
dall'alto e d'intorno...
come acqua è la tenebra
e così, senza fondo,
appare l’abisso del cielo...
il fuoco delle mitragliatrici
ha spazzato a zero
la piazza,
i lungomari sono deserti
e soltanto i falò
vampeggiano
nella densa oscurità...e qui...
VIDEOTECARI IN PIEDI PRENDETE
LA VITA E SFERRATELA,
STENDETELA COME RAGNATELA!
LASCIATE LA LAGNA
IMBRIGLIATE FINO ALLE CALCAGNE
I FIGLI DI CAGNA!
Aggiunse Federico alla voce di Carmelo Bene che usciva dalla finestra di
una casa saccheggiata mentre leggeva Majakovskij. Le ronde non avevano il dono
della lungimiranza. Non avevano il senso del tramandare. Loro colpivano
l’immediato. Loro toglievano di mezzo ciò che li poteva disturbare al momento.
Ciò che poteva far danno ai loro interessi passanti, o meglio agli intereressi dei
loro governanti. Tutti i governanti si empiono la bocca: costruiremo il nostro
futuro pensando ai nostri figli. Intanto l’unica cosa che gli riesce di costruire è il
loro futuro. Dicevo delle ronde, per cui se avevano distrutto una casa perché vi
avevano trovato materiale Pura Emozione, non si preoccupavano di lasciare in
giro opere che potevano indurre in tentazione, e questo è un difetto insito in chi
detiene lo stato del potere, dalla sua indiscutibile possente stretta, scivola via
sempre qualcosa.
Un primo segnale Federico lo scorse una mattina, mentre controllava che la
ronda passasse avanti, vide un rondista sporgersi in una finestra a pianterreno e
sciogliersi con il suo stesso scanner sul davanzale della finestra. Aveva visto
l’inizio del film, in play in quella stanza vuota, In The Cut, una tempesta di
emozioni, senza seguito per il resto del film, ma che era bastato ad auto
scannerizzare e sciogliere il rondista. Questo avvenimento aveva dato,
cinicamente, una sorta di fiducia a Federico che risalì la strada che l’avrebbe
portato a una riunione della Segreta Commissione Dolly.
La vertenza era portare solidarietà e unirsi a tutte le migliaia di operai che
occupavano i tetti delle fabbriche chiuse o da cui erano stati licenziati. Però la
commissione mostrò ai convenuti una serie di filmati che mostravano gli interni
delle fabbriche prima e dopo le occupazioni, in cui caterve di verbatim con tutte le
primizie che i siti linkanti rilasciavano che giravano tra gli operai, i quali alcuni
istanti prima giuravano condivisione e solidarietà a chiunque rischiava di perdere
il posto, pronti con i forconi e le molotov in mano a difendere chi perdeva il posto
di lavoro, e non avevano un briciolo di pietà delle centinaia di videotecari che
perdevano tutto, lavoro casa e mogli e figli e...l’azione di solidarietà fu annullata
all’unanimità dalla Segreta Commissione Dolly e tutti si dileguarono con un senso
di amarezza e profonda inutilità.
XIV
Il Bosco delle Immagini Dette cosparso di bianco rifletteva una luce
assordante. Adele e Federico erano seduti con la schiena appoggiata al grosso
tronco di un albero. Ogni brezza faceva cadere ciocche di neve su di loro.
Osservavano gli uomini videofilm camminare e scambiarsi dialoghi e mimare
immagini. Franco spiccava tra gli altri, lui era divenuto Effetto Notte e mostrava
un lato naturale e un lato artificiale con la sua particolare luce notturna fittizia che
tanto amiamo sullo schermo. Poi passò Antonio, Arancia Meccanica, che aveva
castigato tutti gli agenti della sua zona, che parlavano come mostrassero
un’arguzia fuori dal comune, riportandoli tra i comuni mortali a suon di
Beethoven; Qualcuno volò sul nido del cuculo passeggiava con Martini giocando a
Monopoli, Emma Bovary cercò perdutamente d’essere amata, Rosa Mara correva
con il viso in avanti e le braccia all’indietro che tiravano i figli, il Lupo si scosse la
neve di dosso e corse anch’egli, mentre la neve riprese a scendere sempre più fitta
e Federico fece in tempo a sfiorare le labbra di Adele prima che diventassero per
sempre The Elephant Man e Lezioni Di Piano, prima che la neve finì col coprire il
Bosco e i suoi uomini videofilm, prima che un bambino scelse di diventare L’Era
Glaciale, laddove c’era un Bosco delle Immagini Dette.