Nikon Coolpix P7000: compatta fuori, reflex dentro

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Nikon Coolpix P7000: compatta fuori, reflex dentro
Nikon Coolpix P7000:
compatta fuori, reflex dentro
A cura di Ger a rdo Bo no m o
Una compatta da tasca che nasconde il cuore di una reflex digitale con zoom 28-200mm, e di una
videocamera stereo ad alta definizione HD
PARTE 1
www.nital.it
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema
introduzione:
della scarsa
profondità
Il passato è padre
del presente
e nonno
del futurodi campo in macro
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
LL’evoluzione
delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
’ottica innanzitutto
Affascinante
perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Guardare e in
fotografare
“cose”critico,
che siinimparano
Quest’ultima
particolaresono
è un fattore
quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
causa
le
ridotte
distanze
di
ripresa.
Fusione livelli con adobe Photoshop™
Si
definisce profondità
di un
campo
zona attorno
al pianoindietro
di messadiatrent’anni
fuoco che è considerabile
I comandi
della P7000,
balzola avanti
guardando
di
nitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
noto,
si
“accontenta”
facilmente.
L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™
IlP7000:
piano trattiamola
a fuoco è infatti
pure otticamente
con i guanti!solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità
di
campo
a
fuoco”.
La ghiera dei menu rapidi: come impostare la fotocamera senza perdere l’attimo
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa
e
apertura
del
diaframma.
ND, ritratti e non solo: a tutta apertura anche in esterni
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
A tutta M: impostazioni manuali possibili
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
Nell’ultimo
reparto Nikon
Imaging
ha venduto
in Italia circa
milione di macchine
foin
rapporto anno
a unailgrandezza
chiamata
cerchio
di diffusione,
cheun
rappresenta
lo standard
tografiche,
un
dato
che
ha
dell’incredibile.
Volumi
di
vendita
vicini
a
quelli
di
prodotti
elettrodi nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
nici di più ampia
diffusione
come
ad esempio
gli smartphone.
Ma l’aspetto
più interessante
cerchietto,
di dimensioni
molto
piccole.
Il diametro
di questo cerchio
rappresenta
“quantoè
che di questo
milione disia
fotocamere,
il 90% èluminoso
rappresentato
da ilcompatte,
solo il 10%
da reflex.
piccolo”
desideriamo
un cerchietto
perché
nostro sistema
percettivo
Il dato farebbe quindi
pensarecome
alle Reflex
Digitali come macchine dedicate all’uso prettaocchio/cervello
lo riproduca
un punto.
mente
professionale,
di
contro,
alle
compatte
tecnologici
al grande
Fotografando una stella questa sarà riprodottacome
comeoggetti
un cerchio
di luce destinati
dall’obiettivo,
che
pubblico,
a
chi
cioè
fa
uso
della
fotografia
per
conservare
semplicemente
i
propri
ricordi.
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino
di
Scattare
ricordare non
peròcorrettamente
un utilizzo banale
dellaa fuoco.
macchina fotografica. La fotografia
luce
e la siper
considererà
una èstella
messa
d’altronde
nasce,
e tuttora esiste,
proprio
perdil’esigenza
assicurare
al futuro
ciòcerchietti
che è acOgni
soggetto
è otticamente
fatto da
puntini
luce, che di
vengono
riprodotti
come
caduto
nel
passato.
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
Succede
inoltre
che la maggior eparte
dei professionisti
ha innei
tasca
probabilmente
troppo
grandi
si sovrappongono
il soggetto
appare confuso
dettagli,
fuori fuoco.una Coolpix
della laserie
Performance
tirar fuori
momentonitidezza
giusto. Vuoi
perché èche
di uso
In
digitale
messa
a fuoco è da
critica,
causaall’estrema
del sensore
nonpiù
haimla
mediato,
vuoi
perché
si
presta
alla
fotografia
meno
“commerciale”,
la
compatta
fa
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. spesso compagnia all’attrezzatura professionale composta da reflex e obiettivi intercambiabili.
Tuttiiidiritti
dirittisono
sonoriservati.
riservati.
Tutti
Nessunaparte
partedidiquesta
questapubblicazione
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puòessere
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senzal’autorizzazione
l’autorizzazionescritta
scrittadell’autore
dell’autoreeedell’editore
dell’editore(Nital
(NitalS.p.A.)
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senza
con
qualsiasi
mezzo
di
riproduzione,
meccanico
o
elettronico.
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomieemarchi
marchicitati
citatinel
neltesto
testosono
sonogeneralmente
generalmentedepositati
depositatiooregistrati
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dallerispettive
rispettiveaziende.
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documentoPDF
PDFèèun
unarticolo
articolo(eXperience)
(eXperience)della
dellanewsletter
newsletter
Questo
Feel
Nikon,
edita
da
Nital
S.p.A.
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato di redazione
Comitato
redazione
Un
puntodi
del
soggetto
viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe
Maio,
Marco Rovere
Giuseppe
Michele
Difrancesco, Marco Rovere
messa
a Maio,
fuoco.
Riducendo
l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
Progettazione
e
impaginazione
approfondire
vedere
l’eXperience
Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione e impaginazione
LucaScarano,
Scarano,
Antonio
Fenuta Melis
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca
Fenuta,
Stefano Mancini
perAdvision
Advisionsrl
srlVerona.
Verona.www.ad-vision.it
www.ad-vision.it
per
www.nital.it
www.nital.it
322
www.nital.it
Gli appassionati di fotografia, d’altro canto, sono alla continua ricerca di una compatta che li
metta in condizioni di scattare sempre e comunque, a prescindere dalle situazioni.
Le reflex sono oggi di ottima qualità e le differenze tra una reflex professionale e una amatoriale stanno in feature non sempre avvertibili nel risultato finale, quanto nella robustezza, nella durata dell’otturatore, nella resistenza all’umidità o alla pioggia vera e propria.
Se quindi tra reflex e reflex ci sono delle differenze che si manifestano in termini operativi,
la differenza tra una reflex e una compatta risulta estremamente più evidente soprattutto in
condizioni
disoggetto
poca luce.
Un
punto del
viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Se proviamo
confrontare
uno scatto
eseguito con
una reflex
ammiraglia
a pellicola
messa
a fuoco.aRiducendo
l’apertura
del diaframma
si migliora
la sensazione
di nitidezza.
Percon
un’immaginevedere
ottenuta
medianteGeometrie
una compatta
ammiraglia
sempre
a pellicola,
non troviamo
approfondire
l’eXperience
ottiche
e profondità
di campo
nelle fotocamere
grandidigitali
differenze:
il “sensore”
reflex
© Marcello
Melis è lo stesso e se entrambe le ottiche sono di eccellente fattura,
la differenza è la stessa che si osserva tra una reflex digitale entry-level e una professionale.
33
www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livellilecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
Le differenze
esistenti tramolto
una compatta
una reflex
invece
abissali: questo
dicerchietto,
di dimensioni
piccole. Il ediametro
di digitale
questo sono
cerchio
rappresenta
“quanto
pende dalla
netta differenza
grandezza luminoso
dei sensoriperché
utilizzati,
dalla velocità
e accuratezza
piccolo”
desideriamo
sia undicerchietto
il nostro
sistema
percettivo
dell’autofocus, dallofatto
che nelle
compatte
l’ottica, anche se dotata di zoom, è fissa, infine
occhio/cervello
riproduca
come
un punto.
dal numero diuna
accessori
decisamente
esiguo. come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
Fotografando
stella questa
sarà riprodotta
Ma tanto per
professionista
l’appassionato,
la ricerca
della compatta
perfettadiè
interesserà
unillimitato
numeroquanto
di pixel.per
Sotto
una certa soglia
la si vedrà
come un puntino
un fatto
La macchina
idealemessa
dovrebbe
essere per tutti compatta - anche
luce
e laquotidiano.
si considererà
una stellafotografica
correttamente
a fuoco.
se si soggetto
sta pensando
a una reflex
- perché
l’attimo
fuggente
non è solo
fuggente,
ma sfuggente.
Ogni
è otticamente
fatto
da puntini
di luce,
che vengono
riprodotti
come
cerchietti
Se la signora
– la mamma
di Forrest
– eradisolita
direa che
“la vita
è comesono
una
luminosi,
tantoForrest
più grandi
quanto più
lontaniGump
dal piano
messa
fuoco.
Se questi
scatolagrandi
di cioccolatini,
non si saemai
quello che
ti capita”,
in fotografia
la fuori
realtàfuoco.
cela sempre
troppo
si sovrappongono
il soggetto
appare
confuso
nei dettagli,
immagini
e irripetibili
si presentano
senza preavviso.
In
digitale uniche
la messa
a fuoco èche
critica,
causa l’estrema
nitidezza del sensore che non ha la
L’importanza
delle fotocamere
compatte
è testimoniata
dagli sforzi
e dalla più
ricerca
che le cagrana
della pellicola,
quindi il cerchio
di diffusione
deve essere
considerato
limitato.
se produttrici profondono alla progettazione del “modello perfetto”.
Nikon
hasono
di recente
Tutti
i diritti
riservati. presentato, nella sua ultima collezione di compatte Coolpix, la P7000.
Nessuna
parte diilquesta
può essere riprodotta
Come recita
titolopubblicazione
di questo eXperience:
compatta fuori, reflex dentro.
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione evedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
introduzione:
Il passato è padre del presente
ile problema
nonno deldella
futuroscarsa profondità di campo
in macro
Nikon è innanzitutto un’azienda di progettazione e produzione ottica, poi fotografica.
Macrofotografia,
una dellecase
specialità
più affascinanti
e complicate
dellaseguito
fotografia.
Altre celebri e celebrate
fotografiche,
come Zeiss
o Leica, hanno
lo stesso iter:
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
soggetti
a occhio
nate come fabbriche specializzate in produzioni ottiche, hanno poi aggiuntoinvisibili
alla produzione
nudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
anche le macchine fotografiche.
Quest’ultima
in particolare
critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
La storia di Nikon
ha inizioè un
confattore
la produlimitata,
le per
ridotte
distanze
di ripresa.
zione di causa
binocoli
la Marina
Nipponica.
Si
definisce profondità
di campo
la zonaleattorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
Un’azienda
che ha come
committente
di
nitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
forze armate, deve quindi rispettare stanIldard
piano
a fuocoe èrobustezza
infatti otticamente
solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
di qualità
ben al di soattribuisce
unabase
zona
estesa
prima eordopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
pra di quelliaalla
della
produzione
“profondità
di campo a fuoco”.
dinaria.
L’estensione
di questaaggiungiamo
zona dipende
Se ciò non bastasse,
cheda diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa
apertura
del diaframma.
anche i esistemi
di telemetria
e puntamenLe
matematiche
permettono
calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
to formule
delle navi
della Marina
Nipponicadierain
rapporto
a
una
grandezza
chiamata
di diffusione, che rappresenta lo standard
no di fabbricazione Nikon. Radar, GPScerchio
e
di
nitidezza
di
un
punto.
In
sostanza:
un
punto
luminoso
viene sempre riprodotto come un
satelliti ai tempi erano pura fantascienza.
cerchietto,
di era
dimensioni
molto
di questo
cerchio
rappresenta
La Nikon
F3, flagship
incontrastata
di “quanto
L’elettronica
ancora di
là dapiccole.
venire, Illadiametro
Nikon negli
anni ‘80.
piccolo”
sia unattraverso
cerchietto
perché
il nostro sistema percettivo
precisionedesideriamo
andava raggiunta
la luminoso
occhio/cervello
lo riproduca
comeconiugazione
un punto. di entrambe.
meccanica e l’ottica,
oltre che dalla
Fotografando
una
stella
questa
sarà
riprodotta
come
un cerchio
di luce
dall’obiettivo,
Con un balzo in avanti, arriviamo agli anni
‘50 e alla
nascita
della Nikon
F, la
prima reflex che
delinteresserà
un limitato
pixel. ilSotto
unadicerta
soglia la si vedrà
comeil un
puntino
di
la casa giapponese.
A numero
Nikon vadiquindi
merito
aver condizionato
e rivisto
modo
di fotoluce
e laesidiconsidererà
una stella fotografiche.
correttamente messa a fuoco.
grafare
fabbricare macchine
Ogni
soggetto
otticamente
fattodida
puntini
di luce,
cheincontriamo
vengono riprodotti
come
cerchietti
Viaggiando
in èavanti
nel tempo
ancora
mezzo
secolo
la Coolpix
900,
la comluminosi,
tanto
più
grandi
quanto
più
lontani
dal
piano
di
messa
a
fuoco.
Se
questi
patta digitale che di nuovo rivoluzionò il modo di fotografare e di progettare fotocamere,sono
quetroppo
grandi
si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
sta volta
digitali.
In
la messa
a fuoco
è critica,
l’estrema
nitidezza
del sensore
hamila
Perdigitale
l’estrema
innovazione
e per
il costocausa
– all’epoca
le Coolpix
costavano
tra i che
due non
e i tre
grana
della
pellicola,
quindi
il
cerchio
di
diffusione
deve
essere
considerato
più
limitato.
lioni delle vecchie lire – i primi a fruirne furono proprio i professionisti, in grado di sobbarcarsi costi significativi, ma risparmiando al contempo decine di milioni. Le prime reflex digitali dell’epoca, piuttosto che i dorsi digitali, costavano come niente una cinquantina di milioni.
Per diverso tempo Coolpix è stata la fotocamera digitale di Nikon, successivamente sempre più alla portata di tutti. Contemporaneamente cominciavano ad affacciarsi sul mercato le prime reflex a costi relativamente abbordabili. Con la D100 e la D70 Nikon inaugurò
l’era delle reflex digitali per gli appassionati, con la D50 l’era delle reflex alla portata di tutti.
Nikon ha continuato al contempo a sviluppare il sistema Coolpix, presentando nuovi modelli ogni anno e suddividendoli in tre grandi famiglie: S, L e P. S sta per Style, L per Life e P per
Performance. Le Coolpix di fascia alta, le eredi della Coolpix 900 sono sempre state allocate
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
nella serie
P. Oggi
Nikon, l’apertura
nella classe
ha come sipunta
di diamante
la Coolpix
P7000.
messa
a fuoco.
Riducendo
delP,
diaframma
migliora
la sensazione
di nitidezza.
PerVediamola
da
vicino.
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
324
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35
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introduzione:
L’ottica innanzitutto
il problema della
scarsa
profondità
campola qualità
Visto che
nelle compatte
l’ottica non è di
intercambiabile,
e la sua escursione focale (nel 99% dei casi si tratta di
in
macroil problemadell’obiettivo
introduzione:
della zoom)
scarsasono
profondità
di campo
in macro
obiettivi
determinanti
sul fronte
del campo di impiego
della qualità
delle immagini.
La Coolpix
P7000 monta uno
Macrofotografia,
unatecniche:
dellee specialità
piùultima
affascinanti
e complicate
della
L’evoluzione delle
macrofotografia
congrandangolare
luce fotografia.
laminare,può essere
zoombasculaggio,
la cui focale
Affascinante perché permette
di28-200mm
ingrandire ef/2.8-5.6
vedere particolari
dei soggetti invisibili
a occhio
ulteriormente
ridotta
fino aa 21mm
utilizzando il Converter opzionanudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
fuoco.
fusione dei livelli con il digitale da 0,75x.
Quest’ultima in particolareleèWC-E75A
un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
causa
le
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusione livelli con adobe Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
L’adattatore
UR-E22 si assicura
allacorrettamente messa a fuoco.
luce
e la si considererà
una stella
base soggetto
dello zoom
mediante l’attacco
a puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
Ogni
è otticamente
fatto da
baionetta:
è
la
prima
volta
che
Nikon
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
adotta questo tipo di attacco per gli
troppo
grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
aggiuntivi ottici.
InAll’UR-E22
digitale la
messa
a fuoco
è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
si fissa
quindi
il converter
grana
della
pellicola,
quindi
il
cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
grandangolare WC-E75A. Senza
converter, la Coolpix P7000 dispone di
unai focale
grandangolare
di 28mm e di
Tutti
diritti sono
riservati.
Nessuna
di questa
pubblicazione
può essere
un tele parte
massimo
di 200mm.
Il 28mm
è riprodotta
senza
l’autorizzazione
dell’autoredi
e dell’editore
(Nital S.p.A.)
indubbiamente
unscritta
grandangolo
tutto
con
qualsiasi
mezzose
di riproduzione,
meccanico o elettronico.
rispetto,
anche
esistono compatte
Nomi
e marchi
citati nel fino
testo al
sono
generalmente depositati o registrati
capaci
di spingersi
24mm.
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
didel
redazione
Un
punto
soggetto
riprodotto
come un cerchietto
di luce
se non giace
sul piano
di
Con
il 28mm
però nonviene
si soffre
delle aberrazioni
tipiche dei
grandangolari
estremi.
In sostanGiuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a
fuoco.
Riducendo
delconsiderarsi
diaframma siilmigliora
la sensazione difra
nitidezza.
Per foza, lo zoom ottico
7x dellal’apertura
P7000 può
miglior compromesso
escursione
approfondire
vedere
l’eXperience
Geometrie
ottiche
e
profondità
di
campo
nelle
fotocamere
cale e qualità
costruttiva: progettare zoom più estesi (10x e oltre) e di piccole dimensioni,
Progettazione
e impaginazione
reflex
digitaliAntonio
©
Melis
Luca
Scarano,
Fenuta,
Stefanoi costi
Mancini
contenendo
al Marcello
tempo
stesso
di produzione, è un’impresa difficile da compiere.
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
326
www.nital.it
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
Uno scatto alla focale
28mm: in come
rosso un punto. Inquadratura composta dallo stesso
occhio/cervello
lo riproduca
è
riquadrata
l’area
di
campo
alla
puntoun
di vista,
madi
alla
focale
200mm: che
Fotografando una stella questafocale
sarà riprodotta come
cerchio
luce
dall’obiettivo,
200mm.
l’ingrandimento
del
soggetto,
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà comeinunripresa,
puntino di
assicura una ricchezza di dettagli non
luce e la si considererà una stella correttamente messa
a fuoco.
ottenibile ritagliando, in post-produzione, la
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce,
che vengonoporzione
riprodotti
come cerchietti
corrispondente
di immagine.
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
La luminosità
di f/2.8
focaledi grandangolare
grana
della pellicola,
quindialla
il cerchio
diffusione deve essere considerato più limitato.
28mm è il perfetto connubio per scattare anche in
scarse condizioni di luce senza ricorrere al treppiedi,
al flash e agli ISO alti; questo, unito allo stabilizzatore di immagini ottico, consente alla P7000 di scattare in luce ambiente in tutte le situazioni. E se poi la
luce ambiente fosse davvero troppo scarsa, la Coolpix P7000 permette di arrivare fino alla sensibilità di
6.400 ISO con una riduzione del rumore “intelligente”
che preserva la nitidezza. E quando occorre, c’è semprepunto
la possibilità
di utilizzare
il treppiedi,
magari
unita- di luce se non giace sul piano di
Un
del soggetto
viene riprodotto
come
un cerchietto
menteaallo
scatto
a distanza
mediante
telecomando
messa
fuoco.
Riducendo
l’apertura
del ildiaframma
si migliora la sensazione di nitidezza. Per
wireless ML-L3,
chel’eXperience
è lo stessoGeometrie
ormai da quasi
approfondire
vedere
ottichedieci
e profondità di campo nelle fotocamere
Il telecomando a distanza wireless
anni, visto
che
stato presentato
sul mercato insieme
reflex
digitali
© èMarcello
Melis
Nikon ML-L3.
alla reflex Nikon D70.
37
www.nital.it
www.nital.it
A corollario dell’ottica aggiungiamo la possibilità di arrivare a una minima distanza di messa a fuointroduzione:
co di soli 2cm dalla lente frontale (modalità macro), un vantaggio tipico delle migliori compatte.
si volesse fare altrettanto
con una
reflex, si dovrebbe
acquistare un
obiettivo macro.
ilSeproblema
della
scarsa
profondità
dicostoso
campo
La possibilità poi di disporre di un converter grandangolare opzionale per scattare alla focain
le dimacro
21mm, a ilcuiproblema
però non della
corrisponde
converterditele,
è giustificata
introduzione:
scarsaun
profondità
campo
in macrodal fatto che in una
compatta con ottica non intercambiabile è più necessario raggiungere focali grandangolari
Macrofotografia,
una
delle
più affascinanti
complicate
fotografia.
piuttosto
che
tele.specialità
Senza
contare
il macrofotografia
fatto cheeun
200mm
già un
teleobiettivo di tutLestreme
’evoluzione
delle
tecniche:
basculaggio,
conèdella
luce
laminare,
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
soggetti
invisibili a occhio
to rispetto.
nudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
fusione dei livelli con il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livellilecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
Il telecomando
ML-L3, compatibile
con
la Coolpix
P7000,
di scattare
troppo
grandi siwireless
sovrappongono
e il soggetto
appare
confuso
neiconsente
dettagli, fuori
fuoco.
e, soprattutto,
di eseguire
scatti
senza
toccare nitidezza
il corpo macchina.
Un plus
Ina distanza
digitale la
messa a fuoco
è critica,
causa
l’estrema
del sensore
che che
non ha la
garantisce risultati perfetti con lunghi tempi di posa e con la fotocamera posizionata sul
grana
della
pellicola,
quindi
il
cerchio
di
diffusione
deve
essere
considerato
più
limitato.
treppiedi. Le impostazioni del comando a distanza Ml-L3 si selezionano attraverso il menu della
P7000, in modo che questa scatti immediatamente oppure con un ritardo di 2 o 10 secondi.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione evedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
Uno scatto a distanza ravvicinata,
Sopra, uno scatto alla minima distanza di messa
di
di un
Indistanza
sostanza: un punto
luminoso
viene sempre
riprodotto
come un
manitidezza
non ancora
allapunto.
minima
a fuoco
(2cm). Riquadrato
in rosso
il particolare
cerchietto,
dimensioni
molto piccole. Il diametro
di questo
cerchio per
rappresenta
di messa a di
fuoco
consentita.
che andremo
ad ingrandire
valutare la“quanto
qualità.
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso
perchédelle
il nostro
sistema
percettivo
Per avere un’idea
dimensioni,
la corona
del
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
tachimetro ha un diametro di 38mm.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
il particolare
ingrandito:
all’alta
risoluzione
si
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntiniEcco
di luce,
che vengono
riprodotti
come
cerchietti
accompagna
buona profondità
di campo.
Con
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani
dal pianouna
di messa
a fuoco. Se
questi sono
le appare
compatte
infatti,nei
risultano
a fuoco
particolari
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto
confuso
dettagli,
fuori ifuoco.
posti
sui diversi
piani dell’oggetto
In digitale la messa a fuoco è critica, causa
l’estrema
nitidezza
del sensoretridimensionale.
che non ha la
Lo stesso risultato si ottiene difficilmente con
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione
deve essere considerato più limitato.
gli obiettivi appositamente realizzati per fare
fotografia macro con le reflex digitali.
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
328
www.nital.it
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Guardare e fotografare
introduzione:
“cose”della
che siscarsa
imparano
ilsono
problema
profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livellilecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa
e aperturadidel
diaframma.
Doppia possibilità
inquadratura:
Le
formule
matematiche
di calcolare
con
precisione
l’estensione della zona nitida,
monitor
LCD
da 3 pollici
e mirino galileiano
con
correzione
diottrica
La
tecnica
diTFT
ripresa
supermettono
cavalletto
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto,
di dimensioni
molto
piccole.
Il diametro
di questo
rappresenta
Dopo l’ottica
e ben prima
della
risoluzione
in megapixel
delcerchio
sensore,
la seconda“quanto
cosa da
piccolo”
desideriamo
sia
un
cerchietto
luminoso
perché
il
nostro
sistema
guardare in una compatta è il sistema o, eventualmente, i sistemi di inquadratura.percettivo
La Coolpix
occhio/cervello
lo riproduca
un punto.
P7000 dispone innanzitutto
di come
un monitor
LCD TFT da 3 pollici.
Fotografando
una
stella
questa
sarà
come undicerchio
di lucetanto,
dall’obiettivo,
Ciò significa disporre di un display cheriprodotta
ha una diagonale
7,5 cm, ampio
se non diche
più,
interesserà
limitato delle
numero
di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
dei monitorun
a corredo
reflex.
luce
e la si considererà
una stellacon
correttamente
messa avviene
a fuoco.appunto attraverso il monitor.
La composizione
dell’immagine,
qualsiasi compatta,
Ogni
soggetto
è
otticamente
fatto
da
puntini
di
luce,
che
vengono
riprodotti
come delle
cerchietti
Il Live View di recente introdotto nelle reflex, da più di dieci
anni è una
prerogativa
comluminosi,
tanto
più
grandi
quanto
più
lontani
dal
piano
di
messa
a
fuoco.
Se
questi
sonoil
patte. Inquadrare attraverso un monitor è indubbiamente un modo diverso di osservare
troppo
grandi
si sovrappongono
e il soggetto
apparee confuso
dettagli,
fuori invece,
fuoco. inquasoggetto:
in molti
casi l’inquadratura
risulta facile
chiara. Inneialtre
situazioni
Indrare
digitale
la
messa
a
fuoco
è
critica,
causa
l’estrema
nitidezza
del
sensore
che
non
ha la
attraverso il mirino ottico rimane la soluzione migliore. Bene, per molti utenti la
compatgrana
della
pellicola,
quindi
il
cerchio
di
diffusione
deve
essere
considerato
più
limitato.
ta ideale dovrebbe offrire sia la possibilità di inquadrare attraverso il mirino, come si fa con le
reflex, sia mediante il display elettronico.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital
S.p.A.)
Un controluce
impossibile inquadrato attraverso
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
il mirino ottico della P7000: i palloncini erano
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
ancorati a un paletto su un campo innevato e
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della assolato.
newsletter Il forte riverbero e la semi-cecità causata
dagli occhiali fotocromatici che in montagna
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
diventano più scuri di un paio di occhiali da
saldatore,
rendevano
impossibile
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un
cerchietto
di luce se
non giace la
sulcomposizione
piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere dell’immagine sul monitor LCD. Ottima, tra l’altro,
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
la tenuta
dell’obiettivo:
il controluce
è appena
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche
e profondità
di campo
nelle fotocamere
Progettazione evedere
impaginazione
ammorbidito dai palloncini che eclissavano il sole.
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Oggi ci sono diverse compatte e mirrorless che integrano un mirino elettronico o permettointroduzione:
no di montare sulla slitta del flash un mirino elettronico opzionale.
mirini elettronici
sonoscarsa
di ottima profondità
qualità e tutti permettono
un’inquadratuilAlcuni
problema
della
di campo
ra TTL, quindi del reale campo inquadrato attraverso l’obiettivo, con la completa restiin
macro
tuzione
anche della differente prospettiva con cui ciascun obiettivo risolve l’immagine.
Nikon, per la Coolpix P7000, ha optato per l’integrazione di un mirino ottico con regolazione
Macrofotografia,
unaottico
delle integrato,
specialità pur
più affascinanti
e complicate
della fotografia.
diottrica. Un mirino
non reflex, ha
diversi vantaggi:
non aumenta in nesAffascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
a occhio
sun modo la volumetria e quindi la grandezza della fotocamera, nonsoggetti
influisceinvisibili
sul design
e non
nudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
obbliga l’utente a una spesa aggiuntiva.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di Nel
ripresa.
mirino ottico, che dispone di una ghiera per la
Si definisce profondità di campo la zona
attornodiottrica,
al piano di
messa
a fuoco
che èinquadrata.
considerabile
regolazione
rientra
l’80%
dell’area
di nitidezza sufficiente per la visioneTraguardando
umana che, attraverso
come è noto,
si “accontenta”
facilmente.
è sempre
possibile osservare
il
LEDsolo
dellauno
corretta
a fuoco AFnello
e la spia
di pronto
Il piano a fuoco è infatti otticamente
ed èmessa
limitatissimo
spazio.
L’occhio
Flash.
attribuisce a una zona estesa prima
e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”. Il mirino rimane un modo differente di inquadrare in quelle
situazioni
in cui lafattori:
luce ambiente
è molto
fortedistanza
o c’è un di
L’estensione di questa zona dipende
da diversi
lunghezza
focale,
fortissimo
riverbero:
mare,
spiaggia
o
neve,
non
di meno
ripresa e apertura del diaframma.
quando si utilizzano occhiali da sole molto scuri. Nei casi,
Le formule matematiche permettonocioè,
di calcolare
con precisione l’estensione della zona nitida,
in cui la visibilità del display risulti compromessa.
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
Ancora, un mirino ottico non ha alcun consumo di corrente e permette una visualizzazioocchio/cervello lo riproduca come un punto.
ne dell’inquadratura diretta, senza quella sensazione di realtà differita e indiretta che si proFotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
va guardando in un mirino reflex, maggiormente acuita se il mirino è anche elettronico.
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
Non dimentichiamo che la forza di fotocamere blasonate come Leica è sempre stata – anluce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
che in alcuni modelli digitali – quella di adottare un mirino galileiano con telemetro incorpoOgni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
rato. Certamente un mirino galileiano, soprattutto in una compatta, restituisce una visione
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
decisamente miniaturizzata della realtà e non permette di verificare visivamente né la reale
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
prospettiva dell’inquadratura, né gli oggetti a fuoco e fuori fuoco, né la profondità di campo.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
Ma rimane indubbiamente una valida alternativa alla composizione e visualizzazione dell’imgrana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
magine attraverso il monitor. In ultimo, ma non per importanza, inquadrare e scattare attraverso il mirino permette di mantenere le braccia adese al corpo e quindi di impugnare e di
mantenere in modo più stabile la fotocamera, evitando il rischio di trasmettere piccole vibrazioni.
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
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3
2
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3
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introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macro problema
introduzione:
dellamaggior
scarsaparte
profondità
in perfetta:
macro sopra, un
L’inquadratura ail monitor
è, nella
dei casi,dilacampo
soluzione
panorama creato utilizzando la funzione Panorama Assistito della P7000. Senza un monitor
Macrofotografia,
una
delle specialità
più
affascinanti
e complicate
fotografia.
Ladeguato
’evoluzione
delle
tecniche:
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce
laminare,
sarebbe
impossibile
seguire
la procedura
di sovrapposizione
parziale
delle
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
soggetti
invisibili a occhio
esposizioni per comporre poi, in post-produzione, l’immagine panoramica definitiva.
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livellilecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
questo
punto
sul monitor
si apre “quanto
la
Per entraredinella
funzionemolto
Panorama
cerchietto,
dimensioni
piccole. Il diametroAdi
questo
cerchio
rappresenta
selezione delle “Scene” ed è sufficiente
Assistito, così come negli altri programmi
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
selezionare quella desiderata.
di ripresa pre-impostati, basta ruotare la
occhio/cervello
lo riproduca
ghiera principale su
“Scene”. come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Derivato da alcune fotocamere Nikon reflex, nella P7000 è stata anche introdotta una sofistiintroduzione:
cata livella a bolla elettronica in grado di tenere sotto controllo l’orizzonte, sia impugnando la
in orizzontale,
sia in verticale.
ilmacchina
problema
della
scarsa profondità di campo
La livella a bolla funziona solo sull’asse orizzontale e non sull’eventuale basculaggio verso il
in
macro
basso
o verso l’alto. Una mancanza trascurabile visto che a contare maggiormente è il livel-
lamento sul piano orizzontale. Questo controllo, unitamente al fatto che la macchina è in graMacrofotografia,
una delle specialità
piùmediante
affascinanti
e complicatecomando
della fotografia.
do di essere telecomandata
a distanza
l’intramontabile
a distanza ML-L3,
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
permette un utilizzo perfetto della fotocamera anche su treppiedi. soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Ecco come si presenta, sul campo, la livella a bolla integrata nella Coolpix P7000; quando
Fotografando
una estella
questa
sarà riprodotta
comediventano
un cerchio
di laluce
dall’obiettivo,
che
l’orizzonte virtuale
la tacca
triangolare
di riferimento
verdi,
fotocamera
è
interesserà
un in
limitato
numero
pixel. Sottosia
una
soglia laposizionata
si vedrà come
un puntinosia
di
perfettamente
bolla. La
livella di
è utilizzabile
concerta
la macchina
in orizzontale,
luce
e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
in verticale.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle
rispettive
aziende.della Coolpix P7000 sono stato, come è facile desumere dalle immagini, in
Durante
la prova
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
montagna:
giornate
di sole senza l’ombra di una nuvola. Ho dovuto quindi scegliere tra il comFeel
Nikon, edita
da Nital S.p.A.
porre l’inquadratura dentro il monitor, subendo l’accecante riverbero della neve, e l’osserva-
Comitato
didel
redazione
re punto
lo stesso
indossando
gliriprodotto
occhiali da
soleun
fotocromatici
a dirlo,
presenza
Un
soggetto
viene
come
cerchietto diche,
luce manco
se non giace
sulinpiano
di di
Giuseppe
Maio, Michele
Difrancesco,
Marco Rovere
grandi quantità
di raggi
UV, diventano
neri come occhiali da saldatore. Né l’uno e né l’altro
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
caso mi hanno
creato
difficoltà aGeometrie
comporreottiche
l’inquadratura.
approfondire
l’eXperience
e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione evedere
impaginazione
Ebbene,
il mirino
otticoMelis
dellaMancini
Coolpix ha rappresentato la soluzione del problema: ho poreflex
digitali
© Marcello
Luca
Scarano,
Antonio
Fenuta,
Stefano
tuto
riporre
gli occhiali
“da saldatore”
per
Advision
srl Verona.
www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
e non soffrire del riverbero accecante del display.
3
2
12
www.nital.it
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
3
13
www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
I comandi della p7000, un balzo avanti
ilguardando
problema indietro
della scarsa
profondità di campo
di trent’anni
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livellilecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
A confronto
calotta e i comandi principali della P7000 e della Nikon F3. Le fotocamere digitali
Tutti
i diritti sonolariservati.
offronoparte
una diinfinità
funzioni rispetto
alle
vecchie macchine analogiche. La Nikon P7000 si
Nessuna
questa di
pubblicazione
può essere
riprodotta
senza
l’autorizzazione
e dell’editore
(Nital S.p.A.)
distingue
per averscritta
reso dell’autore
accessibili
diverse funzioni
mediante ghiere e comandi posizionati sul
con
qualsiasi
mezzo diLe
riproduzione,
meccanico
o elettronico.
corpo
macchina.
stesse sono
comunque
raggiungibili attraverso la navigazione dei menu.
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dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione evedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Rimaniamo in casa Nikon e proviamo a ricordare una macchina, non a caso, come la F3. Neintroduzione:
gli anni ‘80 era l’ammiraglia e il suo manuale di istruzioni, rigorosamente cartaceo, contava
più di una settantina
di pagine.
Il manuale
di istruzioni della Coolpix
P7000 si compone
ilpocoproblema
della
scarsa
profondità
di campo
invece di 225 pagine. E non stiamo parlando di una reflex ammiraglia come la D3s, perché in
in
macro
tal caso
le pagine diventano addirittura 432.
Non vi sembra incredibile? Siamo passati da una settantina di pagine a quasi cinquecento,
Macrofotografia,
una dellelaspecialità
più affascinanti
e complicate
della fotografia.
non perché sia cambiata
dimensione
del testo, ma
perché è cambiata
le tecnologia racAffascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
invisibili
occhio
chiusa nel corpo macchina. Voglio dire che oggi, le caratteristiche esoggetti
le potenzialità
di auna
buonudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
na fotocamera sono pressoché infinite.
Quest’ultima
in particolare
fattore
critico, induequanto
la profondità
di campo
è estremamente
Però voglio anche
dire cheèlaun
voglia
di studiarsi
o trecento
pagine
di manuale
spesso e volimitata,
causa eleche
ridotte
di ripresa.
lentieri manca
non èdistanze
detto che,
dopo aver letto e mandato a memoria tutte queste pagine,
Si
definisce
profondità
di campo
la zona
attorno alnecessaria
piano di messa
a fuocosecondo
che è considerabile
l’utente
si ricordi
di quella
o quell’altra
procedura
a scattare
il momento.
di
nitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
noto,
si
“accontenta”
facilmente.
Appurato questo, torno a dire che i comandi della Nikon F3 si riducevano sostanzialmenIltepiano
fuocoaèforma
infattidiotticamente
solo uno
è limitatissimo
nello
spazio.e L’occhio
a unaaghiera
torretta attraverso
cui ed
si impostava
il tempo
di scatto,
ad gli alattribuisce
a unaposti
zonanon
estesa
primamacchina
e dopo questo
piano una sufficiente
nitidezza,
detta
tri due comandi
sul corpo
ma sull’obiettivo,
ossia la ghiera
dei diafram“profondità
di
campo
a
fuoco”.
mi e quella della messa a fuoco. Dopodiché sul corpo macchina c’era qualche altro “pulsanL’estensione
di questa
zona dipende
da diversi
fattori: lunghezza
focale, distanza
di
tino” ma di poco
conto. C’erano
al contempo
cose stupefacenti
come l’autoscatto
che si atripresa
e apertura
diaframma.
tivava premendo
undel
pulsante
e non ruotando in senso antiorario una leva come per la magLe
formule
matematiche
calcolare
con precisione
l’estensione
dellaesposizione!
zona nitida,
gior
parte delle
macchinepermettono
del tempo,di
e una
leva difficile
da attivare,
per la doppia
in
rapporto
a
una
grandezza
chiamata
cerchio
di
diffusione,
che
rappresenta
lo
standard
Per non parlare poi del microscopico pulsante che accendeva una fioca e microscopica
lucina
di
nitidezza
di
un
punto.
In
sostanza:
un
punto
luminoso
viene
sempre
riprodotto
come
un
che rischiarava l’altrettanto piccolo display LCD su cui appariva il tempo di scatto selezionato.
cerchietto,
di dimensioni
molto
piccole. Ilnecessari,
diametro mettere
di questo
rappresenta
“quanto
Ma comunque,
e tornando
ai comandi
a cerchio
fuoco piuttosto
che impostare
piccolo”
desideriamo
siacose
un cerchietto
luminosocomandi
perchénaturalmente
il nostro sistema
percettivo
tempi e diaframmi
erano
fattibili e attraverso
analogici
nonché
occhio/cervello
lo
riproduca
come
un
punto.
ergonomici e ben in vista.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
La ghiera di comando principale della Reflex Nikon F3...
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
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www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
Sopra la ghiera per l’accesso
introduzione:
rapido alle principali funzioni. Tutti
i comandidi
noncampo
sono solo a portata
il problema della scarsa profondità
di mano, ma anche “a portata di
guanto”.
in macro
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livellilecon
adobe
Photoshop™
...e
la ghieraprofondità
di comandodiprincipale
Si
definisce
campo ladella
zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
P7000:
l’unica
voce che per
ancora
le accomuna
di
nitidezza
sufficiente
la
visione
umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
l’impostazione
priorità
dei diaframmi,
Ilè piano
a fuocodella
è infatti
otticamente
solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
quindi la “A” Aperture.
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
di
questa
zona
dipende
da diversi
fattori:
lunghezza
focale,
distanza
di
Nontecnica
si può di
dire
lo
stesso
del digitale:
parte
dei comandi
è celata
in riposti
e sfugLa
ripresa
a mano
libera la maggior
ripresa
e aperturaComunque,
del diaframma.
genti sottomenu.
va be’, schiacci qui, premi là, giri qui e alla fine l’impostazione
Le
formule
permettono
calcolare
precisione
della zona non
nitida,
salta
fuori.matematiche
Maripresa
provatesu
anche
solo adipensare
di con
premere
uno dil’estensione
quei micro-pulsanti,
diLa
tecnica
di
cavalletto
incorapporto
a una
di anche
diffusione,
che
rappresenta
lo guanti
standard
con un paio
di grandezza
muffole perchiamata
impiegocerchio
artico, ma
con un
semplice
paio di
imdi
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
bottiti.
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
La lontani
ghiera per
controllo
della staratura
luminosi, tanto più grandi quanto più
dalilpiano
di messa
a fuoco.(compensazione)
Se questi sono
intenzionale
dell’esposizione
la ghierafuori
di comando
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto
appare
confuso neiedettagli,
fuoco.
principale.
In digitale la messa a fuoco è critica,
causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
zonaaestesa
prima e dopo Soprattutto
questo piano
una sufficiente
detta
Già, i guanti.a una
Comodi,
volte indispensabili.
quando
ci si trova nitidezza,
in montagna
e il
“profondità
di
campo
a
fuoco”.
termometro segna un bel –12 o, perché no, un bel –20 gradi centigradi sotto lo zero.
L’estensione
dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
La percezionedidelquesta
freddozona
è soggettiva.
ripresa
e apertura
del diaframma.
C’è chi non
ha mai freddo,
chi ha freddo ai piedi o alla testa o, ancora, alle mani. C’è chi senLe
permettono
di calcolare
con allo
precisione
l’estensione
zona nitida,
te formule
il disagiomatematiche
del freddo già
quando l’aria
è prossima
zero, chi
quando ladella
colonnina
è prein
rapporto
a
una
grandezza
chiamata
cerchio
di
diffusione,
che
rappresenta
lo
cipitata di diversi gradi sotto. Ma per certo ci sono temperature assolute dove tuttistandard
sentono
di
nitidezza
di un punto.
In sostanza:
punto
luminoso
sempre
riprodotto
un
freddo
alle mani,
come alla
testa o aiun
piedi.
Quindi
scarpeviene
e calze
adatte,
cappelli come
e guanti.
cerchietto,
di avrete
dimensioni
molto piccole.
questomicro-pulsante
cerchio rappresenta
“quanto
Già, i guanti:
sicuramente
provatoIl adiametro
premere di
qualche
della vostra
macpiccolo”
desideriamo
siai un
cerchietto
perché
il nostro
sistema
china digitale
indossando
guanti,
giusto? luminoso
Probabilmente,
se avete
avuto
fortuna,percettivo
avete preocchio/cervello
lo
riproduca
come
un
punto.
muto il pulsante a fianco di quello che avreste voluto premere o non siete riusciti a premere
Fotografando
unaEstella
questa sarà
comei guanti.
un cerchio di luce dall’obiettivo, che
nessun pulsante.
che problema
c’è?riprodotta
Basta togliere
interesserà
un limitato
di pixel.
Sotto
una certa
la sicominciano
vedrà comea un
puntino di
Vero, per i primi
due onumero
tre minuti
la cosa
è fattibile,
poisoglia
le mani
congelarsi,
la
luce
e la si considererà
stella correttamente
messa a fuoco.e alla fine rinunciate a selesensazione
di freddo siuna
trasforma
in un dolore insopportabile
Ogni
soggetto
otticamente
fatto da puntini
di luce,
chea vengono
riprodotti
come cerchietti
zionare
quellaèfunzione
o quell’altra,
rinunciate
anche
fotografare
e vi rimettete
i guanti.
luminosi,
tanto
più qui
grandi
quanto
più lontani
dal piano
messa
a fuoco.
sono
Non con la
P7000:
alcuni
comandi
fondamentali
sonodiposti
in bella
vistaSe
e alquesti
di fuori
dei
troppo
grandi
si sovrappongono
e il soggetto
appare
confuso nei
dettagli,
fuori fuoco.
vari menu
e sottomenu,
su tre torrette
girevoli
che sporgono
dalla
fotocamera
in modo più
In
digitale
la messa
a fuoco è di
critica,
l’estrema
nitidezza del
sensore
che non
ha la
che
sufficiente
da permettere
esserecausa
manovrate
e selezionate
anche
indossando
i guanti.
grana
della
pellicola,
quindi
il
cerchio
di
diffusione
deve
essere
considerato
più
limitato.
D’accordo, qui non siamo in Siberia, e in molte zone d’Italia la temperatura non si avvicina allo
zero in nessun periodo dell’anno; ma anche nei casi in cui non è necessario indossare i guanti, avere sottomano e sott’occhio alcune funzioni, ti mette nello spirito giusto per usarle e alla fine per migliorare la qualità degli scatti.
P7000: trattiamola pure con i guanti
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Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione evedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
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introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livellilecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
Posa ottenuta
focale
28mm,di8 pixel.
secondi
di esposizione
e diaframma
f/4.5,
messa
fuoco di
interesserà
uncon
limitato
numero
Sotto
una certa soglia
la si vedrà
come
un apuntino
manuale
su unauna
decina
di correttamente
centimetri per focheggiare
il primo piano. Temperatura
luce
e la siregolata
considererà
stella
messa a fuoco.
ambiente
circaè-18°C.
Ogni
soggetto
otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
Il backstage dello scatto
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere
considerato più limitato.
precedente, per la serie: “Trattiamo
la fotocamera con i guanti”. Non
avevo con me un treppiedi, ma
la neve era talmente farinosa
che avrei potuto tranquillamente
appoggiare la Coolpix sulla sua
superficie senza il rischio di
bagnarla. Volevo però scattare
con la macchina rasoterra, anzi
“rasoneve”, e non avrei comunque
Comitato
redazione
neppure
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di potuto
luce sefare
nondiversamente
giace sul piano
di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
selaavessi
avuto un
treppiedi.Per
E
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora
sensazione
di nitidezza.
poi, di
secampo
dobbiamo
trattarla
con i
approfondire
vedere
l’eXperience
Geometrie
ottiche
e
profondità
nelle
fotocamere
Progettazione e impaginazione
guanti…
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Tre ghiere, dicevo, innanzitutto la ghiera dei
Ma fin qui quasi nulla di nuovo, la “ghiera di
introduzione:
modi di scatto, per passare dalla modalità
selezione modo” è presente sulla maggior
alla priorità dei
diaframmi,
piutto- profondità
parte delle fotocamere,
sia reflex sia comilmanuale
problema
della
scarsa
di campo
sto che dei tempi o ancora a una delle tre
patte. La seconda ghiera, posizionata a dein
macro
impostazioni
personalizzabili a piacere.
stra sulla calotta della fotocamera è certa-
mente più inconsueta quanto utile, permetMacrofotografia, una delle specialità più affascinanti
e complicate
fotografia. l’espositendo
di starare della
intenzionalmente
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere
particolari
dei
soggetti
invisibili
a occhio
zione da –3 a +3 stop, con
incrementi
di
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa
a
fuoco.
terzi di stop.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto,
di dimensioni
molto
questo
cerchio
rappresenta
E quando una
staratura sia
in +piccole.
che in –Ilèdiametro
in atto, undiLED
di colore
ambra
si accende“quanto
per indipiccolo”
desideriamo
sia unlacerchietto
luminoso
perché
il nostro
sistema
carcelo. Sì,
certo, nelle reflex
segnalazione
di staratura
appare
sul display
postopercettivo
sulla calotocchio/cervello
lo riproduca
come
ta, quando disponibile,
sul display
LCDune punto.
dentro il mirino, ma vi assicuro che quel LED ambra
Fotografando
una
stella
questa
sarà
di luce
dall’obiettivo,
che
è molto più evidente di qualsiasi altro riprodotta
sistema di come
avviso un
checerchio
ho provato
finora.
Quindi, possiainteresserà
un limitato
numero
di pixel. Sotto
una certa soglia
la si
vedrà come
uncioè
puntino
di
mo finalmente
compensare
l’esposizione
velocemente
e senza
passare
dal via,
dai valuce
e la esisottomenu.
considererà una stella correttamente messa a fuoco.
ri menu
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Una staratura intenzionale di +3 stop,
...e qui una staratura di –3 stop, con
realizzabile attraverso passi di 1/3 di stop.
regolazioni di 1/3 di stop per volta.
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
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www.nital.it
3
19
www.nital.it
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Dal punto di vista pratico, posto che il sistema esposimetrico montato sulla P7000 è in grado
introduzione:
di garantire esposizioni perfette in ogni situazione, a volte, vuoi per una questione creativa,
per cause di forzadella
maggiore,scarsa
la compensazione
dell’esposizione
indispensabile.
ilvuoiproblema
profondità
didiventa
campo
È anche vero che la P7000 registra le immagini anche in formato RAW (chiamato NRW
in
macro
da Nikon
per distinguerlo
NEF
delle profondità
reflex), più di
precisamente
nel formato NRW, acrointroduzione:
il problemadal
della
scarsa
campo in macro
nimo di Nikon RAW. I file possono quindi essere post-prodotti usando il software Nikon
Macrofotografia,
delle
specialità
più affascinanti
e complicate
NX2.delle
Siuna
può
starare
in post-produzione
fino
al rangecon
di della
+/- 2fotografia.
stop, ma, credeteLCapture
’evoluzione
tecniche:
basculaggio,
macrofotografia
luce
laminare,
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
soggetti
occhio
mi, starare in post-produzione non è esattamente come compensare, anzi, invisibili
tarare inaripresa.
nudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
E visto che
fusione
dei parliamo
livelli condiilstarare,
digitalediamo un’occhiata alla terza “torretta”, quella posizionata a
Quest’ultima
particolare
è un fattore la
critico,
in quantoelaoperativamente
profondità di campo
sinistra dellaincalotta,
indubbiamente
più completa
la piùè estremamente
interessante.
limitata,
causa
le
ridotte
distanze
di
ripresa.
Fusione livelli con adobe Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
con precisione l’estensione della zona nitida,
QUAL/ISO/WB/BKT/MY/I.
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio
diffusione,
cheUn
rappresenta
lo standard
Madicos’è
‘sta storia?
errore di stampa?
Prodi
nitidezza
di
un
punto.
In
sostanza:
un
punto
luminoso
viene
sempre
riprodotto
come
un
viamo
a
distanziare
tra
loro
le
varie
sillabe:
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro
questo
rappresenta
“quanto
QUALdi- ISO
- WBcerchio
- BKT - MY
- I.
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso
il nostro sistema percettivo
No, eh? perché
Nebbia totale?
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
QUAL, ISO, WB, BKT, MY e I sono le voci che
Fotografando una stella questa sarà riprodotta
come essere
un cerchio
di luce dall’obiettivo,
che
possono
selezionate
attraverso la ghieinteresserà un limitato numero di pixel. Sotto una
sogliaposizionata
la si vedrà acome
un puntino
di
ra dicerta
comando
sinistra
sulla parte
luce e la si considererà una stella correttamente
messa
a
fuoco.
superiore della P7000.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare
nei delle
dettagli,
fuori fuoco.
QUAL èconfuso
la qualità
immagini,
in termini di
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema
nitidezza
del
sensore
che nonsceglieha la
risoluzione e di tipo di file. È possibile
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione
deve
essere
considerato
più
limitato.
re tra diverse risoluzioni in formato JPEG, compresa la registrazione simultanea di un’immaTutti i diritti sono riservati.
gine JPEG e di una NRW. Ma anche solo JPEG
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
o solo NRW.
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
Un insieme di possibilità che fa fronte alle sicon qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
in cui è richiesta la massima qualità e a
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositatituazioni
o registrati
dalle rispettive aziende.
quelle in cui le fotografie sono destinate alla difQuesto documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
fusione via Internet.
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Da non dimenticare che il formato NRW occupa più spazio sulle memory card rispetto al più
Comitato
di
redazione
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
tradizionale JPEG.
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
La ghiera dei menu rapidi: come impostare
la fotocamera senza perdere l’attimo
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione evedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
la ghiera
suche
QUAL
si apre il
Si definisce profondità di campo la zona attorno alImpostando
piano di messa
a fuoco
è considerabile
menu della Qualità Immagine. È sempre
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, raccomandabile
come è noto, siscattare
“accontenta”
facilmente.
in formato RAW/
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed
è
limitatissimo
nello
spazio.
L’occhio
NRW con salvataggio contemporaneo
in
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo
pianoJPEG
unaper
sufficiente
nitidezza,
detta
formato
una gestione
più snella
“profondità di campo a fuoco”.
tanto delle immagini quanto dell’archivio.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
ISO è l’unità
deldalsensore:
Coolpix
P7000Sehaquesti
una sono
gamluminosi,
tanto di
piùmisura
grandi della
quantosensibilità
più lontani
piano dilamessa
a fuoco.
ma
ISO
compresa
tra
100
e
6400.
Non
manca
l’impostazione
ISO
Auto
che
lascia
altroppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
la
macchina
la
scelta
della
sensibilità
più
opportuna
in
funzione
della
luce
ambiente.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
È quindi
possibile
lasciare
ISO su Auto
e alla macchina
la possibilità
di decidere,
ma ci sograna
della
pellicola,
quindigli
il cerchio
di diffusione
deve essere
considerato
più limitato.
no situazioni - quando la luce scarsa o la macchina è su un treppiedi - in cui è preferibile lavorare a bassi ISO e lunghi tempi di posa.
Quindi la possibilità di variare manualmente gli ISO, ruotando semplicemente una ghiera, è
un plus decisamente utile.
Ricordo che, lavorando in NRW è possibile modificare in post-produzione tutti i parametri di
ripresa, TRANNE appunto la sensibilità ISO e la riduzione NR “Noise Reduction”. Ecco perché
è importante disporre degli ISO anche in modalità manuale. Ci sono altri parametri non modificabili in postproduzione, come il diaframma, il tempo di scatto, il punto di messa a fuoco
e l’escursione dello zoom.
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
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www.nital.it
3
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www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
Già che ci siamo, vediamo come si comporta la P7000 alle varie sensibilità. Nella prova a seintroduzione:
guire la riduzione Disturbo è impostata su OFF.
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livellilecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
La Coolpixdesideriamo
P7000 permette
Selezionando
esempio
ISO Auto
400…
piccolo”
sia di
unimpostare
cerchietto luminoso
perché il per
nostro
sistema
percettivo
la sensibilità da 100
fino a 6.400come
ISO e un punto.
occhio/cervello
lo riproduca
propone ancheuna
automatismi
suglisarà
ISO molto
Fotografando
stella questa
riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
performantiun
in limitato
fase di ripresa.
interesserà
numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona
estesainprima
Lo scatto di apartenza:
indicato
rosso eil dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
crop per i confronti
successivi.
“profondità
di campo
a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
ISO. Se questi sono
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messaA a100
fuoco.
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Tutti i diritti sono riservati.
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senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
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dalle rispettive aziende.
Questo
documento
PDF è unda
articolo
...è possibile
decidere
quale(eXperience)
tempo della newsletter
Qui è stato impostato come tempo
Feel
Nikon, edita
da Nital S.p.A.
di scatto,
selezionato
dalla fotocamera,
di posa minimo da cui si attiva in
interverrà in automatico l’aumento degli
automatico l’ISO, il tempo di scatto di
Comitato
redazione
Un
punto
del
soggetto
riprodotto
come un cerchietto
se non giace sul piano di
ISO,
perdievitare
che la viene
fotocamera
selezioni
1/125 di luce
secondo.
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco.
Riducendo
l’apertura
del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
un tempo
di posa
troppo lungo
aumentando
il rischio di mosso.
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione
evedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
200
IS0. sul piano di
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se A
non
giace
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
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www.nital.it
www.nital.it
3
2
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www.nital.it
3
23
www.nital.it
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introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livellilecon
adobe
Photoshop™
400 ISO.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa aAfuoco
che è considerabile
di
nitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
noto,
si
“accontenta”
facilmente.
L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
ISO.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchioAdi800
luce
dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
3200 che
ISO.è considerabile
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa aAfuoco
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchioAdi6400
luceISO.
dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Tutti soggetto
gli scatti èsono
stati eseguiti
i NoisediReduction
OFF. Lariprodotti
Coolpix come
si comporta
più
Ogni
otticamente
fattocon
da puntini
luce, che su
vengono
cerchietti
che egregiamente
a 1.600
ISO,più
anche
condal
la funzione
disattivata.
Al Se
di sopra
luminosi,
tanto piùfino
grandi
quanto
lontani
piano diNR
messa
a fuoco.
questil’attivasono
zione dell’NR
troppo
grandi èsiconsigliabile.
sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
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Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
A 1600 ISO.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione evedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
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3
2
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www.nital.it
WB è il bilanciamento del bianco, un parametro modificale in post-produzione se si scatta in
RAW/NRW. In fase di inquadratura si può scegliere il WB AUTO oppure uno dei valori già impostati (luce naturale, ombra, luce artificiale, etc.).
Sono poi disponibili tre misurazioni manuali
da memorizzare separatamente e richiamare
quando necessarie. Come ho già detto, anche
WB può essere
post-produUn punto del soggetto viene riprodotto come unilcerchietto
di luce reinterpretato
se non giace sulinpiano
di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma
si migliora
la sensazione
di nitidezza.
zione,
ma unicamente
quando
si scatta Per
in forapprofondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche
profondità
di campo
matoe NRW.
E non
è dettonelle
chefotocamere
si scatti semreflex digitali © Marcello Melis
pre in NRW o che si abbia il tempo di post-produrre.
3
25
www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livellilecon
adobe
Photoshop™
Si
profondità
di campo
la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
Il definisce
bilanciamento
del bianco
può essere
su AUTO
sumacrofotografia:
uno
deilasette
di
nitidezza
sufficiente
per
visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
Lsettato
’alternativa
pero la
Helicon
Focus™
disponibili.
Ilprogrammi
piano a fuoco
è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
Una volta
misurato il WB, questo rimane
È anche
impostare
un WBcorrettamente messa
luce
e la possibile
si considererà
una stella
a fuoco.
memorizzato nella fotocamera e può essere
personalizzato
fotografando
un
cartoncino
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
richiamato, fino a quando una seconda
grigio neutro o, se non disponibile, bianco,
luminosi,
tanto più grandi quanto più lontani dal misurazione
piano di messa
fuoco. Se questi
sonoÈ
vieneasovrascritta
alla prima.
ed è possibile memorizzare fino a tre
troppo
grandi
si sovrappongono e il soggetto appare
confuso
nei dettagli,fino
fuori
fuoco.
possibile
memorizzare
a tre
differenti
differenti
WB personalizzati.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema
nitidezza
misurazioni
del del
WB.sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
di regolazione:
tra 2.500 e
È anche
possibile
la regolazione
fine
sulla attorno alGrandi
Si
definisce
profondità
di campo
la zona
piano dipossibilità
messa a fuoco
che è considerabile
10.000 Kelvin.
scala dei gradi Kelvin.
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
BKT è il bracketing. Voglio nuovamente ribadire che se da un lato gli automatismi oggi di seluce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
rie sulle fotocamere, permettono di ottenere ottimi risultati nella maggior parte delle situazioOgni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
ni, dall’altro se ne verificano alcune in cui anche il migliore degli automatismi può rendere la
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
scena inquadrata in modo non adeguato. Anche quando ad esempio il contrasto della scena
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
non può essere racchiuso in unico scatto ma estendibile unendo in HDR diverse esposizioni
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
Bracketing. E ancora, che in fotografia a volte è necessario comporre le inquadrature in mograna della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
do più soggettivo. Nella Nikon Coolpix P7000 i bracketing a disposizione sono tre:
Bracketing Tv: è possibile scattare da 3 a 5 immagini in sequenza durante le quali la fotocamera mantiene fissa l’apertura del diaframma variando il tempo di posa. In questo modo, si
ottengono diverse esposizioni dello stesso soggetto, quindi alcune immagini più “aperte” altre più “chiuse”.
A shooting ultimato, quando le fotografie saranno state scaricate sul computer si valuterà
quella con l’esposizione più confacente. Oltre a poter impostare il numero di scatti, è possibile scegliere anche di quanto deve differenziarsi l’esposizione tra uno scatto e l’altro, regolando gli incrementi/decrementi da 0,3 fino a 1 stop.
Il bracketing
è ancheviene
alla base
di unacome
particolare
fotografia
creativa,
“High
Dynamic
Un
punto del soggetto
riprodotto
un cerchietto
di luce
se non l’HDR
giace sul
piano
di
Range”:
unendo
insieme,l’apertura
in post-produzione,
immagini
della
stessa inquadratura
messa
a fuoco.
Riducendo
del diaframma
si migliora
la sensazione
di nitidezza.esposte
Per
con differentivedere
gamme
tonali, è possibile
aumentare
e migliorare
leggibilità
tanto nelle alte
approfondire
l’eXperience
Geometrie
ottiche e profondità
di la
campo
nelle fotocamere
luci quanto
ombre.Melis
reflex
digitalinelle
© Marcello
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione evedere
impaginazione
Per Scarano,
ciascun
WB
è anche
apportare e
Usando la ghiera principale si sposta il riferimento
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Melis
Luca
Fenuta,possibile
Stefano Mancini
memorizzare
una regolazione
fine.
all’interno dell’area colore lungo i quattro assi
per
Advision srl Verona.
www.ad-vision.it
disponibili.
www.nital.it
3
www.nital.it
2
www.nital.it
26
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www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
causa
lecon
ridotte
distanze
di ripresa.
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adobe
Photoshop™
Il definisce
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impostato
su
OFF.
bracketing
impostato
Tv.
Si
profondità
di campo
la zona attorno alIlpiano
di messa
a fuoco sulla
che èmodalità
considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Qui si impostauna
il numero
scatti,sarà
da unriprodotta come
Qui siun
imposta
l’incremento/decremento
di
Fotografando
stella di
questa
cerchio
di luce dall’obiettivo, che
minimo di 3un
a un
massimo
di 5. di pixel. Sotto una certa
esposizione
scatto
e l’altro,
da un di
interesserà
limitato
numero
soglia tra
la siuno
vedrà
come
un puntino
minimo
di 0,3 fino a un massimo di 1 stop.
luce e la si considererà una stella correttamente messa
a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
Ecco aperta in Nikon
ViewNX2 una
sequenza
di immagini (le cinque immagini della stazione)
occhio/cervello
lo riproduca
come
un punto.
ottenuta con iluna
bracketing
del tiposarà
Tv impostato
su come
5 fotogrammi.
Fotografando
stella questa
riprodotta
un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
E infine
si imposta
Questo
documento
PDFl’Intervallo.
è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione evedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Qui sono state avvicinate porzioni contigue
Bracketing Sv: la fotocamera mantiene fissi il
di differenti esposizioni ottenute con il Tv
tempo di posa e l’apertura del diaframma, vaBracketing: è più che evidente come la
riando la sensibilità ISO. È un bracketing molto
possibilità di ottenere differenti esposizioni
differente rispetto a quello tradizionale, necesdelpunto
medesimo
soggetto,
sia di
grande utilità
Un
del soggetto
viene
riprodotto
come un cerchietto
di luceper
se non
giace
sul piano
di
quando
ragioni
di scena
inquadrata
al fine adifuoco.
scegliere
lo scattol’apertura
migliore.del diaframma sario
messa
Riducendo
si migliora la sensazione di nitidezza. Per
si desidera ottenere una sequenza con diverapprofondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
se esposizioni, ma senza che né il diaframma
reflex digitali © Marcello Melis
né il tempo di scatto vengano variati.
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
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introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livellilecon
adobe
Photoshop™
Si
definisce
profondità
di campo
pianoper
di messa
a fuocoTv,
che
è considerabile
Qui
si imposta
il Bracketing
di tipola
Sv.zona attorno alCome
il bracketing
anche
il
bracketing
Sv
richiede
che
siano
regolati
il
di
nitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
noto,
si
“accontenta”
facilmente.
L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™
numero
di scatti, l’incremento
e l’intervallo.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed
è limitatissimo
nello spazio.
L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
Bracketing WB: la macchina effettua un unico scatto che viene poi “moltiplicato” fino al nuL’estensione
questa
zona dipende
da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
La
tecnica
di di
ripresa
a mano
libera
mero
di fotogrammi
selezionati,
variando il bilanciamento del bianco in base all’intervallo staripresa e apertura del diaframma.
bilito. Il BKT WB non funziona quando il formato di registrazione è l’NRW: in questo caso le
Le
formule
matematiche
di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
La
tecnicapossono
di ripresa
supermettono
cavalletto
variazioni
essere
effettuate in post-produzione.
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Il Bracketing WB. Non è possibile associare
Nel bracketing WB l’intervallo viene stabilito
ed eseguire contemporaneamente due
tra differenti valori di temperatura di colore
Tutti i diritti sono riservati.
differenti
tipidi di
bracketing.
Nessuna
parte
questa
pubblicazione può essere riprodotta e non più di esposizione.
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione evedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Controllo della distribuzione della luminosità nell’immagine: la “ghiera menu rapidi” su cui
introduzione:
mi sto soffermando permette l’accesso istantaneo a 6 funzioni. Una di queste è deputata al condella luminosità. della
Visto che gli
accessi disponibili
sono “soltanto”
se uno è stato dedicailtrollo
problema
scarsa
profondità
di6,campo
to a questa funzione ci sarà pure una ragione: controllare la distribuzione delle alte e delle
in
macro
basse
luci in un’immagine è fondamentale per poter valutare la bontà dell’esposizione.
Se è vero che anche l’esposizione si può post-produrre in RAW/NRW, è altrettanto vero che
Macrofotografia,
unaprossime
delle specialità
più affascinanti
e complicate
della fotografia.
zone dell’immagine
o sovrapponibili
al bianco
o al nero risulteranno
completamenAffascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
soggetti
occhio
te prive di dettaglio. Questo dipende dalla gamma tonale del sensore,
cioè invisibili
dalla suaa capacinudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
tà di visualizzare contemporaneamente su un’immagine zone fortemente illuminate e zone
Quest’ultima
particolare èlaun
fattoretonale
critico,diin un
quanto
la profondità
di campo
molto scure.inNonostante
gamma
sensore
sia molto
estesa,èèestremamente
indubbiamenlimitata,
di ripresa.
te menocausa
estesalediridotte
quelladistanze
dell’occhio
umano, “strumento” attraverso cui osserviamo la realtà.
Si
definisce
campo
la zona attorno
al piano di messa
che è considerabile
Ciò
significaprofondità
che quellodi
che
fotografiamo
non è esattamente
quelloa fuoco
che vediamo
a occhio nudi
nitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
noto,
si
“accontenta”
do. Ci sono situazioni in cui sarà necessario effettuare una scelta tra la leggibilitàfacilmente.
dei dettagli
Ilnelle
piano
a fuoco
è infatti
otticamente
solodiuno
ed poco
è limitatissimo
spazio. L’occhio
zone
fortemente
illuminate,
a scapito
quelle
illuminate enello
viceversa.
attribuisce
a unagiunge
zona estesa
prima e dopo
questo piano
una sufficiente
nitidezza,
detta
Un primo aiuto
dalla possibilità
di visualizzare
sul display
della P7000
l’istogramma
“profondità
di
campo
a
fuoco”.
dell’inquadratura: è una rappresentazione matematica, in forma grafica, della gamma tonaL’estensione
di questa
dipende
da diversi
fattori:
lunghezzaefocale,
distanza
di
le dell’inquadratura
che sizona
sta per
registrare
sotto forma
di immagine,
che fornisce
un priripresa
e apertura
diaframma.
mo esame
obiettivodel
della
scena.
Le
formule
permettono
di calcolare
con precisione
l’estensione
della zonasinitida,
Una
volta matematiche
scattata l’immagine,
attraverso
la funzione
di controllo
della luminosità,
potrà
in
rapporto
a
una
grandezza
chiamata
cerchio
di
diffusione,
che
rappresenta
standard
analizzare su nove punti di tonalità, dal bianco fino al nero, le parti dell’immagineloche
rispondi
nitidezza
un punto.
In tonalità,
sostanza:
puntoevidenziate
luminoso viene
sempre riprodotto come un
dono
a una di
di queste
nove
sulundisplay
in nero/bianco.
cerchietto,
di dimensioni
molto la
piccole.
Il diametro
di questo
cerchio rappresenta
“quanto
Selezionando
questa funzione
gamma
tonale apparirà
automaticamente
sul display
subito
piccolo”
desideriamo
sia un cerchietto
perché
il nostro
sistema
percettivo
dopo lo scatto,
in caso contrario
la funzioneluminoso
può essere
richiamata
premendo
il pulsante
deocchio/cervello
lo riproducavisualizzabili
come un punto.
putato alle varie informazioni
sul display.
Fotografando
unainsieme
stella questa
sarà
riprodotta
un cerchio
di luce
dall’obiettivo,
che
Questa funzione,
alle altre
esaminate
finocome
a questo
momento,
conferma
il fatto che
la
interesserà
limitato
numero di
pixel. Sotto
certa
soglia la
si certo
vedrà nelle
comeprestazioni.
un puntino di
P7000 può un
essere
considerata
compatta
solouna
negli
ingombri,
non
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Una volta attivato il comando,
Una volta scattata la foto compare in
sul display compare l’icona con il
modalità play lo scatto a tutto formato.
simbolo dell’istogramma.
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
30
www.nital.it
3
31
www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
introduzione:
Nd, ritratti e non solo:
ila problema
dellaanche
scarsa
tutta apertura
inprofondità
esterni di campo
in macro
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livellilecon
adobe
Photoshop™
è stata
selezionata
gamma
Successivamente
compare
la videata
del attorno alQui
Si
definisce profondità
di campo
la zona
piano
di messa
a fuocol’area
che èdella
considerabile
tonale
piùnoto,
scura.
Con
la freccia gialla
Controllo
della
distribuzione
della
luminosità
di
nitidezza
sufficiente
per
la
visione
umana
che,
come
è
si
“accontenta”
facilmente.
L’alternativa per
la macrofotografia:
Focus™
al centro
dell’immagine
è indicato
è possibile
fino Helicon
Ilnell’immagine;
piano a fuoco
è infatti scegliere
otticamente
solo uno ed
è limitatissimo
nello
spazio. ilL’occhio
blinking
nelle
zone
buie dietro
la finestra
a
9
differenti
punti
della
gamma
tonale
attribuisce
a
una
zona
estesa
prima
e
dopo
questo
piano
una
sufficiente
nitidezza,
detta
Principio
funzionamento,
leggi
che corrispondono alla gamma tonale
e verificaredisull’immagine,
in base
al dell’ottica e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
selezionata.
“blinking”, quali sono le aree corrispondenti.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
è l’ultima
voce selezionabile
nellacausa
ghieral’estrema
dei menunitidezza
rapidi e permette
di accedere
InMy:
digitale
la messa
a fuoco è critica,
del sensore
che non al
haMy
la
Menu,
un
menu
in
cui
tutte
le
funzioni
che
possono
essere
richiamate,
sono
state
preventigrana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
vamente scelte dall’utente. Un modo immediato per accedere alle diverse funzioni – che in
tutto assommano a diverse decine – saltando quelle che si usano meno. Le voci che possoTutti i diritti sono riservati.
no essere richiamate in My Menu sono sei.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità
di vantaggi/svantaggi
campo a fuoco”. che accomuna le fotocamere compatte è l’ampia profondiUno dei grandi
L’estensione
di questa
zona dipende
da diversi
fattori:e lunghezza
focale,dell’obiettivo.
distanza di
tà di campo dovuta
al rapporto
tra la superficie
del sensore
la focale nominale
ripresa
e apertura
del che
diaframma.
Il vantaggio
sta nel fatto
è possibile ottenere immagini con il soggetto perfettamente a fuoco
Le
formule
matematiche
permettono
di calcolare con precisione
l’estensione
delladello
zonasfondo.
nitida,
anche
a distanza
ravvicinata,
e contemporaneamente
una leggibilità
molto elevata
in
rapporto
a
una
grandezza
chiamata
cerchio
di
diffusione,
che
rappresenta
lo
standard
Lo svantaggio sta nel fatto che in tutte le situazioni in cui si vorrebbe che il soggetto in primo piadi
un punto.
In sostanza:
un punto
luminoso sfuocato,
viene sempre
riprodotto
come
un
no,nitidezza
a fuoco edi
nitido,
si staccasse
da uno sfondo
volutamente
questo
stacco non
sia così
cerchietto,
di dimensioni
moltocon
piccole.
Il diametro
di questo
cerchio
rappresenta
evidente come
invece accade
le fotocamere
reflex
dotate di
sensore
DX o FX (Full“quanto
Frame).
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello
riproduca
unattivabile
punto. dal menu, che permette di aprire il diaframLa Coolpix P7000loincorpora
uncome
filtro ND
Fotografando
unaastella
sarà riprodotta
un cerchio
di luce dall’obiettivo,
che
ma fino a 3 stop
paritàquesta
di illuminazione.
Nikoncome
nel manuale
di istruzioni
lo propone come
interesserà
un fotografare
limitato numero
pixel. Sottoilluminate,
una certa soglia
la essere
si vedràusato
comeinun
puntino
di
un ausilio per
scenedifortemente
ma può
modo
voluto
luce
e la si considererà
una quando
stella correttamente
messa
fuoco.
e creativo,
anche e proprio
l’illuminazione
della ascena
non avesse necessità di esseOgni
soggettousando
è otticamente
puntini
luce, che
vengono riprodotti
cerchietti
re abbassata
un filtrofatto
ND,da
proprio
perdiaprire
il diaframma
in esterni,come
fino ad
arrivare
luminosi,
tanto
più grandi
quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
prossimi alla
massima
apertura.
troppo
sovrappongono
e il soggetto
appare confuso
nei dettagli,
fuori fuoco.
Perchégrandi
il filtrosiND
agisca sull’apertura
del diaframma,
è necessario
impostare
la macchina
In
digitale
la messa
a fuoco
critica,
causadil’estrema
nitidezza
del sensore
che non
ha la
sulla
priorità
dei tempi,
quindiè su
S: il tempo
scatto non
verrà modificato
mentre
la fotocagrana
della
pellicola,
quindi
il
cerchio
di
diffusione
deve
essere
considerato
più
limitato.
mera aprirà di conseguenza il diaframma, fino a un massimo di 3 stop, in base all’illuminazione della scena e alla sensibilità che va necessariamente fissata sul minimo valore di 100
ISO.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione evedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
Nel Menu “My Menu” è possibile selezionare
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
volta in volta una delle 6 funzioni che sono
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositatidio registrati
dalle rispettive aziende.
state precedentemente memorizzate. Le
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
funzioni memorizzate in My menu possono
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
naturalmente essere cambiate a piacere.
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
32
www.nital.it
3
33
www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
A TUTTA M: impostazioni manuali possibili
ilQualche
problema
riga più sopradella
ho scrittoscarsa
che il manua-profondità di campo
le della
Coolpix P7000 raggiunge le 225 pagiin
macro
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo in macro
ne.
Non è mia intenzione
sostituirmi
al più
libretto
di
Macrofotografia,
unatecniche:
delle
specialità
affascinanti
e complicate
Listruzioni
’evoluzione
delle
basculaggio,
condella
luce fotografia.
laminare,
comunque
raggiungibile
ancheemacrofotografia
in
Affascinante
perché permette
di ingrandire
vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
formato
PDF attraverso
ledella
pagine
Nikon
nudo;
complicata
per
luceWeb
e della
messa a fuoco.
fusione
dei livelli
conl’uso
il digitale
di Supporto
Europeo,
né
èè un
questo
locritico,
scopo in
diquanto la profondità di campo è estremamente
Quest’ultima
in
particolare
fattore
questo eXperience.
limitata,
causa
le
ridotte
distanze
di
ripresa.
Fusione
livelli con
Photoshop™
Continuo
conadobe
ledimie
impressioni
d’uso al piano di messa a fuoco che è considerabile
Si
definiscequindi
profondità
campo
la zona attorno
rimandando
alla
lettura
del
manuale
di
istrudi
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
maasoprattutto
all’utilizzo
della macchina
Ilzioni,
piano
fuoco è infatti
otticamente
solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
per poter avere
quadro
d’insieme
completo
delle centinaia
funzioni disponibili.
attribuisce
unaunzona
estesa
primadell’ottica
e dopo questo
piano unadisufficiente
nitidezza, detta
Principio
diafunzionamento,
leggi
postproduzione
Merita comunque
attenzione
questo
paragrafo,eintitolato
A TUTTA M.
“profondità
di campo
a fuoco”.
La Coolpix P7000,
infatti,zona
pur disponendodadidiversi
funzionifattori:
utilizzabili
in completo
automatismo
L’estensione
questa
lunghezza
focale,
distanza odiin
La
tecnica di di
ripresa
a manodidipende
libera
semi-automatismo,
permette
eseguire manualmente le principali regolazioni, quindi:
ripresa
e apertura del
diaframma.
Le
matematiche
di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
Laformule
di ripresa
supermettono
cavalletto
Iltecnica
diaframma,
su una
ghieracerchio
dedicatadi diffusione, che rappresenta lo standard
in1.rapporto
a una agendo
grandezza
chiamata
di
nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
conclusioni
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
I riferimenti di diaframma minimo e
massimo visualizzati sul display durante la
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta sua regolazione, variano in base alla focale
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
impostata.
con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico.
Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati
dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione evedere
impaginazione
reflex
digitaliAntonio
© Marcello
Luca Scarano,
Fenuta, Melis
Stefano Mancini
2. Il tempo di posa, agendo su una differente ghiera dedicata, fino a 60 secondi di posa
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in macro
Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia.
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco.
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata, causa le ridotte distanze di ripresa.
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
IlIl piano
è infatti
otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
tempo adifuoco
posa più
lungo impostabile
attribuisce
a una
estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
manualmente
è di zona
60 secondi.
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questaintervenendo
zona dipende
daparte
diversi
fattori:e lunghezza
focale,
di
3. La messa di
a fuoco,
sulla
superiore
inferiore della
ghieradistanza
principale,
ripresa
e apertura del visualizzazione
diaframma. a display della porzione ingrandita del soggetto che si
con la contemporanea
Le
formule
matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
intende
focheggiare
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana
dellainnanzitutto
pellicola, quindi
il cerchio
di diffusione Sulla
devedestra
esserecompare
considerato
più della
limitato.
Si imposta
attraverso
il menu
la scala
messa
MF (Messa a fuoco manuale)
a fuoco. A seconda del suo colore, è
possibile eseguire anche macrofotografie –
limitatamente alle distanze che nella scala
verticale vengono contrassegnate in verde
-, a distanze sempre più ravvicinate. Questo
dipende dal tipo di focale impostata sullo
zoom.
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
34
www.nital.it
3
35
www.nital.it
www.nital.it
introduzione:
il problema della scarsa profondità di campo
in
macroil problema della scarsa profondità di campo in macro
introduzione:
Macrofotografia,
unatecniche:
delle specialità
più affascinanti
e complicate
L’evoluzione delle
basculaggio,
macrofotografia
condella
luce fotografia.
laminare,
Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio
nudo;
complicata
della luce e della messa a fuoco.
fusione
dei livelliper
conl’uso
il digitale
Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente
limitata,
ridotte
distanze
di ripresa.
Fusionecausa
livellilecon
adobe
Photoshop™
Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
di
nitidezza sufficiente
per la visione umana
che,
come è noto, si “accontenta” facilmente.
L’alternativa
per la macrofotografia:
Helicon
Focus™
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce
una zona estesaleggi
primadell’ottica
e dopo questo
piano una sufficiente nitidezza, detta
Principio diafunzionamento,
e postproduzione
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione
questa
zona dipende
La tecnica di di
ripresa
a mano
libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le
Laformule
tecnicamatematiche
di ripresa supermettono
cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
Osservando
l’inquadratura
monitor
vede un riquadro
centrale
dove la scena
di
nitidezza di
un punto. Inattraverso
sostanza:ilun
puntosiluminoso
viene sempre
riprodotto
come un
conclusioni
ingrandita è di ausilio nella regolazione manuale della messa a fuoco (il riquadro in giallo NON
cerchietto,
di
dimensioni
molto
piccole.
Il
diametro
di
questo
cerchio
rappresenta
“quanto
compare sul display durante la messa a fuoco).
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
4. Lo zoom, dentro la gamma di focali che va da 28 a 200mm, secondo valori intermedi preintroduzione:
stabiliti. Più precisamente, si può impostare la P7000 in modo che ad ogni incremento dello
lo stesso si posizioni
sui valori
28, 35, 50,
85, 105, 135 e 200.
ilzoom,
problema
della
scarsa
profondità
di campo
Disattivando la funzione, l’utente è libero di fermarsi su qualsiasi focale.
in
macro
Torniamo
per un attimo alle impostazioni della già citata Nikon F3, dove ciascuna di queste
regolazioni essenziali era affidata a una apposita ghiera di regolazione.
Macrofotografia,
unaindelle
specialità
più affascinanti
e complicate
della fotografia.
Perché fotografare
manuale
e di conseguenza
scegliere
una fotocamera
che lo permetta?
Affascinante
perché
permette
di
ingrandire
e
vedere
particolari
dei
soggetti rispetto
invisibili agli
a occhio
Per due motivi. Il primo è puramente tecnico: poter decidere in autonomia
autonudo;
complicata
per
l’uso
della
luce
e
della
messa
a
fuoco.
matismi della fotocamera ha un suo valore. Gli automatismi delle fotocamere assolvono al loQuest’ultima
in particolare
è un fattoremostrando
critico, in quanto
la profondità
di campo
ro compito nel
90% delle situazioni,
indecisione
nel restante
10%.è estremamente
limitata,
causa
le ridotte
distanze
di ripresa.
Il secondo
riguarda
la libertà
di scelta.
Per poter dire cioè: «Questa foto l’ho fatta io, non la
Si
definiscefotografica».
profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile
macchina
di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente.
Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio
attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta
“profondità di campo a fuoco”.
L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di
ripresa e apertura del diaframma.
Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida,
in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard
di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un
cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto
piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo
occhio/cervello lo riproduca come un punto.
Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che
interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di
luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco.
Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti
luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono
troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco.
In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la
grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.)
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dalle rispettive aziende.
Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter
Feel Nikon, edita da Nital S.p.A.
Comitato
redazione
Un
puntodidel
soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere
messa
a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire
l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
Progettazione
evedere
impaginazione
Quando il soggetto
inquadrato è a fuoco risulterà perfettamente leggibile anche la porzione
reflex
digitali
©
Marcello
Melis
Luca
Scarano,
Antonio
Fenuta,
Stefano Mancini
ingrandita nel riquadro centrale.
Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di
messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per
approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere
reflex digitali © Marcello Melis
per Advision srl Verona. www.ad-vision.it
www.nital.it
www.nital.it
3
2
36
www.nital.it
3
37
www.nital.it
www.nital.it