IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI

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IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
XIV Convention nazionale Donne Impresa di Confartigianato
Presentazione 9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE
IMPRESA SULL’IMPRENDITORIA FEMMINILE ARTIGIANA IN ITALIA
IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
IMPRESE E LAVORO DELLE DONNE NELLA TRANSIZIONE TRA RECESSIONE E RIPRESA
di Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
18 ottobre 2012
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9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
LE TURBOLENZE DI FINE 2012
IL LAVORO DELLE DONNE TRA LE DUE RECESSIONI
FOCUS 1- OLTRE IL PIL - LE DONNE NELLA MISURAZIONE DEL BENESSERE
FOCUS 2 - LE DONNE NEI SEGMENTI INTERESSATI DALLA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO
LA PRESENZA FEMMINILE NELLE REALTÀ ARTIGIANE A METÀ 2012
FOCUS 3 - LE IMPRENDITRICI ARTIGIANE NEI COMUNI COINVOLTI NEL TERREMOTO DI MAGGIO,
FOCUS 4 - LE IMPRESE FEMMINILI NELLA FILIERA DELLE RINNOVABILI
LE CRITICITÀ PER IL WELFARE NELL'ERA DELLA CRISI FISCALE DELLO STATO
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9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Le collaborazioni per l’Osservatorio
Analisi ed elaborazione dati di Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi con la collaborazione di Silvia
Cellini dell’Ufficio Studi.
Al percorso di analisi sull'imprenditoria femminile ha partecipato Stefania Multari, Direttore Relazioni
Istituzionali.
Alle analisi di contesto e specialistiche hanno collaborato
Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche, Riccardo Giovani Direttore Relazioni Sindacali e
Andrea Trevisani Direttore Politiche Fiscali
DONNE NELLE ZONE COLPITE DAL TERREMOTO
LICIA REDOLFI - ricercatore dell'
Osservatorio di Confartigianato Lombardia
laurea magistrale in SCIENZE STATISTICHE ED
ECONOMICHE ALLA BICOCCA,
INTERO RAPPORTO
SILVIA CELLINI, ricercatrice dell'Ufficio Studi
Confartigianato
laurea economia politica LUISS,
MERCATO DEL LAVORO
FABIANA SCREPANTE, ricercatrice
dell'Ufficio Studi Confartigianato Ancona
laurea SCIENZE ECONOMICHE E FINANZIARIE –
POLITECNICO DELLE MARCHE
PRESENZA ARTIGIANATO FEMMINILE
MARIANNA PRATO, collaboratrice
Confartigianato
Laurea in Economia Aziendale, presso l’Università
degli Studi di Roma Tor Vergata
Età media 29 anni
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
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Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Le turbolenze dell’autunno 2012
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Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Rallenta il commercio e la crescita
internazionale, con alti prezzi del petrolio
La dinamica delle esportazioni mondiali e livello del prezzo del petrolio
I trim. 2006- II trim. 2012 – var. % tendenziali export mondiale – prezzi petrolio dollari/barile di Brent
40,0
140
30,0
120
100
10,0
80
0,0
60
-10,0
40
-20,0
20
-40,0
0
[Nota: + 85% tra II 2009 e II 2012]
Crescita da riforma varate nel 2012:
0,4 punti di PIL all’anno
Perdita di PIL 2012 per effetti su
mercato credito da spread
0,4 punti di PIL
2006Q1
2006Q2
2006Q3
2006Q4
2007Q1
2007Q2
2007Q3
2007Q4
2008Q1
2008Q2
2008Q3
2008Q4
2009Q1
2009Q2
2009Q3
2009Q4
2010Q1
2010Q2
2010Q3
2010Q4
2011Q1
2011Q2
2011Q3
2011Q4
2012Q1
2012Q2
-30,0
prezzo Brent ($/barile)
export mondiale (a/a)
20,0
+ 10% del prezzo del petrolio =
-0,4% di PIL (deviazione a 3 anni)
Esportazioni mondiali (a/a)
Prezzo petrolio (Brent in $/barile)
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Fmi , Ocse, MEF
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Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Italia in recessione: performances breve/lungo
termine peggiori tra le economie avanzate
La dinamica del PIL nel II trimestre 2012
Var. % rispetto a trimestre precedente
1,7
1,8
3
-1
-2
-1,2
-1,1
-1,0
-0,8
-0,5
-0,4
-0,4
-0,4
-0,2
-0,2
-0,1
0
-0,2
1
0,2
0,0
0,0
0,1
0,2
0,2
0,3
0,3
0,3
0,4
0,5
0,5
0,6
0,6
0,7
0,7
0,8
0,9
1,2
2
-3
Tassi di crescita divergenti nelle maggiori economie
var. % del PIL nel II trim. 2012 e cumulato tra II 2008 e II trim. 2012
12
-4
10
-5
8
9,5
6
2
2,2 1,8
1,5
0,5
0
-0,2 -0,7
-2
-2 -1,8
-4
-3,2
-6
-5,3
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Fmi
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OCSE
G20
G7
Spagna
Regno Unito
Giappone
Francia
Usa
Germania
UE 27
-6,3
-8
Eurozona
Euro area
OECD - Total
Iceland -6,5
Portugal
Finland
Slovenia
Italy
Belgium
Spain
Denmark
United Kingdom
Czech Republic
Hungary
Switzerland
France
Ireland
Austria
Japan
Netherlands
Germany
Korea
United States
Poland
Canada
Estonia
New Zealand
Australia
Slovak Republic
Sweden
Israel
Mexico
Norway
Chile
Turkey
-7
4
Italia
-6
6
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Produzione e vendite al dettaglio stentano
ancora ad imboccare un percorso di recupero
Indice della produzione industriale
Gennaio 2007-agosto 2012; dati destag. base 2005=100. Sezioni Ateco 2007 B-E
108,1
110,0
105,0
100,0
Produzione industriale e nelle
Costruzioni e vendite al dettaglio in
discesa e lontane dai livelli pre crisi 2008
95,0
90,0
Produzione manifatturiera à ’W’
84,4
85,0
80,0
80,0
gen-07
apr
lug
ott
gen-08
apr
lug
ott
gen-09
apr
lug
ott
gen-10
apr
lug
ott
gen-11
apr
lug
ott
gen-12
apr
lug
75,0
Indice della produzione nelle Costruzioni
Gennaio 2007-luglio 2012; dati destag. base 2005=100
Indice delle vendite al dettaglio
Gennaio 2007-luglio 2012; dati destagionalizzati con base 2005=100
120,0
105,0
104,0
111,9
110,0
103,0
105,0
102,0
100,0
101,0
95,0
100,0
90,0
99,0
85,0
98,0
80,0
97,0
75,0
75,5
77,0
gen-07
apr
lug
ott
gen-08
apr
lug
ott
gen-09
apr
lug
ott
gen-10
apr
lug
ott
gen-11
apr
lug
ott
gen-12
apr
lug
70,0
103,0
97,9
97,6
96,0
95,0
gen-07
apr
lug
ott
gen-08
apr
lug
ott
gen-09
apr
lug
ott
gen-10
apr
lug
ott
gen-11
apr
lug
ott
gen-12
apr
lug
115,0
7
Dati Istat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Livello dei consumi delle famiglie inferiore a
quello registrato nella Grande crisi
Gli ultimi dati trimestrali dei conti nazionali di settembre 2012 mostrano un sensibile
peggioramento del livello reale dei consumi finali delle famiglie: il II trimestre 2012 è il
quinto trimestre consecutivo di calo congiunturale.
Il livello dei consumi è inferiore del 3,6% rispetto all’ultimo picco osservato nel II
trimestre dell’anno scorso e dell’1,5% rispetto al picco negativo toccato nel pieno delle
crisi nel II trimestre 2009, esattamente 3 anni prima.
I consumi trimestrali delle famiglie
I trimestre 2007-II trimestre 2012; valori destagionalizzati e concatenati in milioni di euro (anno riferimento 2005)
217.000,0
216.310,6
214.927,8
215.000,0
213.000,0
211.000,0
210.095,5
209.000,0
207.000,0
206.901,9
205.000,0
I tr. II tr. III tr. IV tr. I tr. II tr. III tr. IV tr. I tr. II tr. III tr. IV tr. I tr. II tr. III tr. IV tr. I tr. II tr. III tr. IV tr. I tr. II tr.
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Conti nazionali trimestrali del 10 settembre 2012
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
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Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Le tensioni del nostro debito sovrano
portano in alto lo spread dei tassi per le imprese
Dall’estate 2011, il differenziale positivo tra il tasso pagato dalle imprese italiane e quelle
tedesche: ad agosto 2012 spread tocca il massimo pari a 145 punti base, con il tasso
italiano al 4,55% e quello tedesco al 3,10%.
Ad agosto 2012
-4,3% a/a prestiti a imprese
-5,1% a/a prestiti a piccole
imprese
Spread tra tassi pagati sui prestiti* dalle imprese italiane e quelle tedesche
Gennaio 2003-agosto 2012; differenze in punti % tra tassi medi per prestiti non c/c; nuove operazioni per importi fino a 1 mln di euro
1,45
1,50
1,00
0,50
0,00
-0,50
-0,67
gen-03
mar
mag
lug
set
nov
gen-04
mar
mag
lug
set
nov
gen-05
mar
mag
lug
set
nov
gen-06
mar
mag
lug
set
nov
gen-07
mar
mag
lug
set
nov
gen-08
mar
mag
lug
set
nov
gen-09
mar
mag
lug
set
nov
gen-10
mar
mag
lug
set
nov
gen-11
mar
mag
lug
set
nov
gen-12
mar
mag
lug
-1,00
*Prestiti diversi da debiti da carte di credito (a saldo e revolving) e da prestiti rotativi e scoperti di conto corrente
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Bce
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Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
‘2020, odissea nella crisi’:
dura 13 anni il recupero del PIL
Se prendiamo a riferimento la media del tasso di crescita 2013-2015 indicata nel DEF 2012 - e prendendo a
riferimento l'ultima revisione della serie storica dei conti nazionali pubblicata dall'Istat lo scorso 4 ottobre - il
PIL in volume ritornerà sopra al livello pre crisi del 2007 solo nel 2020.
Tredici anni per recuperare il PIL pre-crisi
PIL in volume - 2000-2011 Istat, dal 2012 al 2015 previsioni Nota agg. DEF 20 sett. 2012 - 2016 e oltre: pari a media 2014-2015
1.509.728
2020
2019
2018
2017
2016
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1.492.671
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e MEF
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
10
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Lavoro delle donne
tra le due recessioni
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Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Negli ultimi dodici mesi la tenuta
dell’occupazione è tutta dovuta alle donne
Occupati per sesso
Agosto 2011-agosto 2012; numero indice agosto 2011=100; dati destagionalizzati
102,5
102
101,5
101
100,9
100,5
100
100,0
99,7
99,5
99
98,8
98,5
98
Ago2011
Set2011
Ott2011
Nov2011
Dic2011
Gen2012
maschi
Feb2012
Mar2012
femmine
Apr2012
Mag2012
Giu2012
Lug2012
Ago2012
totale
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
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Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
In recessione cresce
l’offerta sul mercato del lavoro
In un anno il tasso di attività femminile cresce di 1,7 punti (0,9 maschi), quello di occupazione sale dello 0,6
(scende dello 0,9 per i maschi) e quello di disoccupazione sale di 2,1 punti (+2,4 punti per i maschi)
Il forte calo dell'inattività femminile nell'ultimo anno
tasso di inattività 15-64 anni delle donne - dati destagionalizzati - valori per agosto dell'ultimo triennio
50,5
50,0
49,5
49,0
49,0
48,3
48,5
48,0
47,5
47,0
46,6
46,5
Maggio 2012
Gennaio 2012
Settembre 2011
Maggio 2011
Gennaio 2011
Settembre 2010
Maggio 2010
Gennaio 2010
Settembre 2009
Maggio 2009
Gennaio 2009
Settembre 2008
Maggio 2008
Gennaio 2008
Settembre 2007
Maggio 2007
Gennaio 2007
Settembre 2006
Maggio 2006
Gennaio 2006
Settembre 2005
Maggio 2005
Gennaio 2005
Settembre 2004
Maggio 2004
Gennaio 2004
46,0
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
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13
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
I quattro cluster per dinamica dell’occupazione
per genere
6 donne su 10 lavorano in settori in cui l’occupazione delle donne è salita
2 donne su 10 lavorano in settori occupazione delle donene cresce e quella dei maschi
scende.
Quattro cluster per dinamica dell’occupazione per genere per tasso di crescita per sesso
II trim. 2012-var. % su II trim. 2011. dimensione bolla=occupate donne; asse X= tasso crescita occ. DONNE, asse Y= tasso crescita occ. UOMINI
15
var% occ. DONNE
IN TRE SETTORI
+OCCUPAZIONE DONNE
- OCC. UOMINI
3.519
10
5
1.779
0
1.698
-5
2.163
-10
-8
-6
-4
-2
0
2
4
6
var. % UOMINI - dim. bolla= occupate donne
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
14
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Var. % occupate donne
Var. % occupazione uomini
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
N Servizi alle
imprese,
noleggio,
agenzie di
viaggio,
L Attività
immobiliari
-0,5
-2,5
-5
Q Sanità e
assistenza
sociale
-7,0
-10
5,1
5,5
4,1
2,6
2,2
2
2,4
5,6
MADE IN ITALY
AMBIENTE E TURISMO
AMBIENTE E TURISMO
NUOVI WELFARE
MADE IN ITALY
CREATIVITA’ E ICT
10,8
22,8
NUOVI WELFARE
AMBIENTE E TURISMO
CREATIVITA’ E ICT
9,7
8,4
14,2
15
R Attività
artistiche,
sportive, di
intrattenimento e
divertimento
C28 Fabbricazione di
macchinari ed
apparecchiature
n.c.a.
5
2,8
9,5
20
C10 - Industrie
alimentari
0,9
10
8,2
25
A Agricoltura,
silvicoltura e
pesca
G Commercio
all'ingrosso e al
dettaglio;
riparazione di
autoveicoli e
I Attività dei
servizi di
alloggio e di
ristorazione
T Attività di
famiglie e
convivenze
come datori di
lavoro per
I settori in cui cresce l'occupazione femminile:
una prima chiave di lettura
Settori economici in cui cresce l’occupazione femminile
II trim. 2012-var. % su II trim. 2011. Sezioni Ateco 2007 e per sezione C, settori >
60mila occupate
0
IN QUESTI SETTORI +OCCUPAZIONE DONNE
- OCC. UOMINI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
15
Una seconda chiave di lettura:
Lavori che interpretano i nuovi stili di vita
Settori economici in cui cresce l’occupazione femminile
II trim. 2012-var. % su II trim. 2011. Sezioni Ateco 2007 e per sezione C, settori > 60mila
occupate
NUOVI STILI DI VITA: ECOLOGIA, CURA DELLA PERSONA, ALIMENTAZIONE e ATTIVITA’ FISICA
22,8
25
4,1
5,1
5,5
2,2
2
0,9
2,4
2,8
5
2,6
9,7
5,6
8,4
8,2
10
9,5
15
10,8
14,2
20
Nuovi stili
di vita
Var. % occupate donne
C10 - Industrie
alimentari
A Agricoltura,
silvicoltura e
pesca
G Commercio
all'ingrosso e al
dettaglio;
riparazione di
autoveicoli e
I Attività dei
servizi di
alloggio e di
ristorazione
T Attività di
famiglie e
convivenze
come datori di
lavoro per
-10
Var. % occupazione uomini
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Q Sanità e
assistenza
sociale
Nuovi stili
di vita
N Servizi alle
imprese,
noleggio,
agenzie di
viaggio,
Nuovi stili
di vita
-7,0
Nuovi stili
di vita
L Attività
immobiliari
Nuovi stili
di vita
-2,5
Nuovi stili
di vita
R Attività
artistiche,
sportive, di
intrattenimento e
divertimento
C28 Fabbricazione di
macchinari ed
apparecchiature
n.c.a.
-5
-0,5
0
IN QUESTI SETTORI +OCCUPAZIONE DONNE
- OCC. UOMINI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
16
Tra le due recessioni (2008-2012) –448.800 occupati
in meno, ma cresce l’occupazione femminile
Tra agosto 2008 e agosto 2012, le occupate crescono dell’1,7% (+158,9 mila), mentre
gli occupati diminuiscono del 4,3% (-604,7 mila unità)
Dinamica dell’occupazione per genere tra il periodo della Grande crisi e l’attuale recessione
agosto 2008-agosto 2012; agosto 2008=100; dati mensili destagionalizzati
104
103
102
101,7
101
+158.900
100
99
98
97
95,7
96
-607.700
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
maschi
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Ago-2012
Giu-2012
Apr-2012
Feb-2012
Dic-2011
Ott-2011
Ago-2011
Giu-2011
Apr-2011
Feb-2011
Dic-2010
Ott-2010
Ago-2010
Giu-2010
Apr-2010
Feb-2010
Dic-2009
Ott-2009
Ago-2009
Giu-2009
Apr-2009
Feb-2009
Dic-2008
Ott-2008
Ago-2008
95
femmine
17
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Maggiore tenuta dell’occupazione femminile tra
le due recessioni (2008-2012)
Tra agosto 2008 e agosto 2012 lieve incremento del tasso di occupazione femminile
(+0,2 p.p., -3,8 quello maschile), crescita di 1,9 p.p. del tasso di attività femminile
(-0,5 quello maschile), aumento di 1,3 p.p. in meno del tasso di disoccupazione
femminile (+3,0) rispetto al maschile (+4,3)
Tra Grande recessione, debole riprese e attuale recessione: andamento dei principali indicatori del mercato del lavoro in Italia per genere
var. in punti %; tasso di occupazione e tasso di attività 15-64 anni; tasso di disoccupazione 15 anni e più; dati destagionalizzati
4,3
5,0
4,0
3,8
3,0
3,0
1,9
2,0
1,0
0,6
0,2
0,0
-1,0
-0,5
-2,0
-1,8
-3,0
-4,0
-3,8
tasso di occupazione
tasso di attiv ità
maschi
femmine
tasso di disoccupazione
totale
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
18
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Dinamica lavoro donne 2008-12: secondi rispetto alla
Germania; ritmo doppio rispetto alla Francia
Al II trimestre 2012 rispetto al II trimestre 2008, nell’UE a 27 le donne occupate sono
stazionarie (+0,2%). In Italia, invece, si registra la crescita dell’1,6%, pari a 147,9 mila
unità in più, un ritmo doppio il doppio della Francia.
Dinamica dell’occupazione femminile nell’UE 27 e nei principali Paesi europei tra le due recessioni
variazione % cumulata tra II trimestre 2008 e II trimestre 2012
8,0
6,6
6,0
4,0
2,0
0,8
1,6
0,2
0,2
Regno Unito
UE a 27
0,0
-2,0
-4,0
-6,0
-8,0
-7,5
-10,0
Germania
Spagna
Francia
Italia
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
19
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Le donne nel lavoro nel lungo termine:
retrospettiva e previsioni
[quasi un secolo:dal 1977 al 2060]
20
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
La lunga corsa dell'occupazione femminile
Tra il 1977 e il 2010 l'occupazione in Italia è salita di 2.810.000 unità, crescita tutta
determinata dalla componente femminile: la crescita di 3.166.000 donne occupate
ha, infatti, compensato la diminuzione di 356.000 unità dell'occupazione maschile.
Livello dell'occupazione per genere: 1977-2010
occupati totale economia
14.800
13.990
13.634
13.800
12.800
Livello dell'occupazione per genere: 1977-2010
11.800
10.800
3.500
7.800
6.800
2.810
8.800
3.166
occupati totale economia
9.238
9.800
3.000
6.072
5.800
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2.500
FEMMINE
MASCHI
2.000
1.500
1.000
500
0
-356
-500
-1.000
femmine
maschi
totale
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
21
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Una società sempre più terziarizzata
in un trentennio +1/6 il peso dei Servizi nell’economia
Nel lungo periodo la società si è progressivamente terziarizzata: se nel 1977 la
quota di valore aggiunto generata dai Servizi era il 54,2% nel 2010 questa sale al
72,7%, con una crescita di 18,5 punti.
La dinamica della quota del valore aggiunto dei Servizi: 1977-2010
% valore aggiunto comparto dei Servizi
75,0
72,7
70,0
65,0
60,0
55,0
54,2
2009
2007
2005
2003
2001
1999
1997
1995
1993
1991
1989
1987
1985
1983
1981
1979
1977
50,0
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
22
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
La crescita dell’occupazione nei Servizi
La crescita di lungo periodo dell'occupazione nei Servizi per genere: 1977-2010
valori in migliaia - differenze assolute tra occupati Servizi 2010 e 1977
+140,1%
6.223
7.000
5.000
4.469
6.000
4.000
1.754
3.000
29,0%.
2.000
1.000
Dinamica dell'occupazione indipendente: 1977-2010
var. % cumulata
0
femmine
maschi
totale
Nel lavoro autonomo nel terziario la
componente femminile +67,1% , tasso quasi
doppio del 37,2% registrato dagli occupati
indipendenti maschi
80,0
70,0
67,1
60,0
46,6
50,0
37,2
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
femmine
maschi
totale
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
23
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Nel II trimestre 2012: il 'sorpasso' nei Servizi
Se prendiamo a riferimento la media annualizzata degli occupati (media degli ultimi
quattro trimestri) al II trimestre 2012 le donne occupate nei servizi risultano 7.827.000,
43.000 in più rispetto ai 7.784.000 occupati maschi.
Al II trimestre 2012 il 'sorpasso' dell'occupazione femminile nei Servizi
comparto Servizi - valori in migliaia - media mobile ultimi quattro trimestri del periodo I trim. 2004-II trim. 2012
8000
7.961
7950
7900
7.827
7850
7800
7750
7.784
7700
7650
7.589
7600
femmine
T2-2012
T1-2012
T4-2011
T3-2011
T2-2011
T1-2011
T4-2010
T3-2010
T2-2010
T1-2010
T4-2009
T3-2009
T2-2009
T1-2009
T4-2008
7550
maschi
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
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24
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Tasso di occupazione tedesco già oltre i target di
'Europa 2020'. Per Italia un gap di 14,3 punti
Il 3 marzo 2010 la Commissione europea ha affidato alla strategia 'Europa 2020' l'onere
di supportare l'economia nell'uscita dalla crisi e farle affrontare le sfide di questo
decennio. In particolare il tasso di occupazione per gli adulti tra 20-64 anni è fissato per
il 2020 al 75% e nel I trimestre 2012 i maggiori paesi europei sono sotto tale livello tranne
la Germania che mostra un tasso superiore di 0,9 punti percentuali. La Spagna mostra il
gap più elevato, pari a 15,4 punti, seguita dall’Italia, distante dal target di 14,3 punti.
Obiettivo occupazione per genere 20-64 anni 'Europa 2020': differenza tra tasso nel I trimestre 2012 e target 'Europa 2020'
I trimestre 2012-differenza in punti percentuali tra tassi di occupazione
16,0
15,4
14,3
12,0
8,0
7,0
6,3
4,0
1,6
0,0
-0,9
-4,0
Spagna
Italia
Francia
Regno Unito
Germania
Ue a 27
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
25
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Recupero occupazione più veloce di 7 anni se
gap con UE si riduce in 20 anni
Per ipotesi il divario tra il tasso di occupazione femminile italiano e quello della media UE a 27 si riduca
nell'arco di 20 anni, si stima che con la maggiore spinta che deriverebbe dalla componente di offerta femminile
del mercato del lavoro i livelli di occupazione del 2007 verrebbero raggiunti nel 2017. In tal modo si ridurrebbe
di 7 anni il tempo del recupero
L’occupazione nel lungo periodo: con le donne in media UE il recupero dei livelli pre crisi dura 7 anni di meno.
1990-2024; valori ULA in migliaia; dinamica ULA 2011-2015 da Nota agg. DEF; previsioni 2016-2024: crescita media 2014-2015
27000
26500
26000
25500
25000
24500
24000
23500
23000
22500
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
2021
2022
2023
2024
22000
con tasso occupazione femm. UE 27 in 20 anni
con trend 2012-2013 del DEF
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e MEF
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
26
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Per la sostenibilità della spesa per welfare
serve maggiore offerta di lavoro femminile…..
Tra 2010 e 2040 è prevista una crescita di 12,4 punti del tasso di attività delle donne
adulte tra 25 e 64 anni
Dinamica del tasso di attività delle donne 25-64 anni
anni 25-64 - dati Istat fino al 2010; dati RGS - previsioni scenario centrale dal 2015 al 2060
2060
55,0
2055
54,3
63,9
67,4
2050
59,4
60,0
61,7
70,5
2045
65,0
66,0
69,7
2040
70,0
69,1
71,1
68,4
2035
75,0
56,0
51,4
50,0
47,2
44,5
45,0
40,2
40,0
37,6
35,0
2030
2025
2020
2015
2010
2005
2000
1995
1990
1985
1980
30,0
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Ragioneria generale dello Stato
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
27
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
….e molto più produttive
Il tasso di crescita medio del prodotto per occupato tra il 2010 e il 2060 dovrà
essere, infatti, dell'1,2% (tra il 2000 e il 2010 0,4% all'anno e tra il 2010 e il 2020
rimane pressochè invariata)
76.003
66.208
62.818
61.118
62.062
65.000
63.661
75.000
64.488
85.000
70.550
95.000
82.232
96.517
105.000
89.290
111.897
115.000
103.942
Previsioni del livello della produttività del lavoro al 2060 per sostenibilità sistema pensionistico
rapporto tra Pil e occupati - valori in euro 2005
2060
2055
2050
2045
2040
2035
2030
2025
2020
2015
2010
2005
2000
55.000
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Ragioneria generale dello Stato
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
28
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Tasso di attività e tasso di occupazione:
numeri in Italia, Europa e nel Mondo
29
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
TASSO DI INATTIVITA’
al Sud è superiore di 25 p.p. il Nord-Est
Il Nord-Est è la ripartizione in cui si registrano le variazioni maggiori in diminuzione sia tra il
2007 e il 2011 (-1,3 p.p., media nazionale -0,8), sia tra il 2010 e il 2011 (-0,7 p.p., media nazionale
-0,4), periodo, quest’ultimo, in cui nel Centro Italia si rileva un debole aumento (+0,1). Nel Sud
Italia si registra la diminuzione di -0,2 p.p. nel lungo periodo e di 0,5 p.p. nel breve periodo
Tasso di inattività femminile per ripartizioni
anno 2011; valori percentuali
65,0
63,2
60,0
55,0
50,0
48,5
45,0
43,2
39,8
40,0
38,4
35,0
Nord-ov est
Nord-est
Centro
Mezzogiorno
ITALIA
Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
30
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Nel Mezzogiorno il 64,0% delle donne italiane
nella “zona grigia”. Metà ‘scoraggiate’
Donne inattive per tipologia di inattività nelle ripartizioni
anno 2011; donne 15-64 anni; valori percentuali
Non cercano e non sono disponibili
Nord-ov est
Nord-est
Centro
12,1
11,6
16,0
“zona grigia”: inattivi potenzialmente
contiguo al mercato del lavoro, di cui:
"Zona grigia"
Mezzogiorno
ITALIA
100,0
90,0
27,5
19,8
80,0
43% non ha attiva la ricerca lavoro
48% donne che non cercano ma sono
disponibili a lavorare:
70,0
922.200 donne ‘scoraggiate’,
60,0
di cui 593 mila nel Mezzogiorno
50,0
40,0
87,9
88,4
84,0
72,5
80,2
30,0
20,0
10,0
0,0
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
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31
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Il tasso di inattività femminile in Italia è più alto,
tra gli altri, di Grecia, Ungheria e Romania
In Italia, nel 2011, il tasso di inattività femminile è del 48,5%, secondo solo, tra i 27 paesi
dell’Unione Europea, a quello di Malta (55,9%). Di oltre 13 punti percentuali è la differenza
con il tasso medio dell’Unione Europea a 27 (35,1%)
Tasso di inattività femminile nell'Unione Europea
anno 2011; donne 15-64 anni; valori percentuali
I valori più bassi si
registrano nei paesi del
Nord Europa: Svezia
(22,3%), Danimarca
(23,9%), Paesi Bassi
(26,9%)
55,9
56,0
52,0
48,5
48,0
42,5
44,0
40,0
37,6 37,8 37,9
36,0
38,9 39,0 39,3
43,2
44,0
40,6
35,1 35,0
33,8
33,0 33,2 33,5
32,0
26,9 27,3
28,0
28,2 28,5
30,5
29,8 30,2 30,3 30,3
23,9
24,0
22,3
Area Euro a 17
Ue a 27
Malta
Italia
Romania
Ungaria
Grecia
Polonia
Lussemburgo
Rep.Slovacca
Belgio
Irlanda
Rep.Ceca
Bulgaria
Francia
Slovenia
Cipro
Spagna
Austria
Regno Unito
Lituania
Portogallo
Lettonia
Estonia
Germania
Finlandia
Paesi Bassi
Danimarca
Svezia
20,0
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
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32
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
L’inattività delle donne: scende meno che in
Europa
La dinamica del tasso di inattività femminile tra il 2004 e il 2011 in Italia (-1,1 p.p.) è
peggiore rispetto a quella dei principali paesi europei e, tra il 2007 e il 2011, di solo 0,1
p.p. migliore di quella del Regno Unito
Dinamica del tasso di inattività femminile nei maggiori paesi dell'Unione Europea
variazioni in punti percentuali 2004-2011 e 2007-2011
0
-0,7
-1
-2
-0,8
-1,1
-1,3
-1,9
-2,4
-4
-6
-5,6
-6,7
-8
-10
-10,4
-12
Spagna
Germania
Francia
v ariazione 2011-2007
Regno Unito
Italia
v ariazione 2011-2004
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
33
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Le regioni del Sud Italia ai primi posti in Europa
per tasso di inattività femminile
Le sei regioni meridionali occupano i primi dodici posti tra le 271 regioni europee per tasso di
inattività femminile: al vertice della classifica la Campania con il 68,6%
Prime 20 regioni europee per tasso di inattività femminile
anno 2011; valori percentuali
La P.A. di Bolzano, con
il più basso tasso di
inattività in Italia
(34,5% - metà di quello
campano), è solo al
118° posto
70,0
68,6
65,3
65,0
63,7
63,7
59,8
60,0
55,9
55,5
55,0
51,1
50,2
50,1
50,0
50,0
49,4
48,4
Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Észak-
46,6
Magyarország
Mazurskie
46,8
Warminsko-
47,0
Dytiki Ellada
47,1
Vest
Észak-Alföld
47,3
de Melilla
Ciudad
Autónoma
47,3
de Ceuta
Ciudad
Autónoma
Centru
Abruzzo
Guyane
Sardegna
Sud-Est
Voreio Aigaio
Molise
Malta
Basilicata
Puglia
Calabria
Sicilia
45,0
Campania
47,5
34
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
TASSO DI OCCUPAZIONE
l’Italia è al 25° posto tra i 27 paesi dell’UE
Nel 2011 il tasso di occupazione femminile in Italia è del 46,5%, superiore soltanto a
quello di Grecia (45,1%) e Malta (41,0%) e inferiore alla media europea di 12 p.p.
Tasso di occupazione femminile nell'Unione Europea
anno 2011; donne 15-64 anni
72,0
71,8
Ai primi posti per tasso di
occupazione femminile i paesi del
Nord Europa
70,4 69,9
67,7 67,4
68,0
66,5
64,5
62,8
64,0
61,6
60,9 60,8 60,5
60,4
60,0
59,7
57,2 56,9
56,7 56,2
56,0
58,5 58,2
55,4
53,1 52,7
52,0 52,0
50,6
52,0
48,0
46,5
45,1
44,0
41,0
Area Euro a 17
Ue a 27
Malta
Grecia
Italia
Ungaria
Romania
Spagna
Rep.Slovacca
Polonia
Irlanda
Bulgaria
Belgio
Lussemburgo
Rep.Ceca
Francia
Portogallo
Lituania
Lettonia
Slovenia
Cipro
Estonia
Regno Unito
Austria
Finlandia
Germania
Paesi Bassi
Danimarca
Svezia
40,0
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
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35
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Il tasso di occupazione femminile al Sud è del
30,8%, circa la metà di quello del Nord-Est
Tra il 2010 e il 2011, il tasso di occupazione femminile cresce in media di 0,4 p.p.: variazione
positiva nel Mezzogiorno (+0,3 p.p.), inferiore solo a quella registrata nel Nord-Est (+1,1).
Tra il 2007 e il 2011, solo il Nord-Est presenta una variazione positiva (+0,3 p.p., media
nazionale -0,1)
Tra la Grande crisi e la
debole ripresa: -0,6 p.p.
nel Nord-Ovest, -0,3 nel
Mezzogiorno, -0,1 nel
Centro
Tasso di occupazione femminile per ripartizioni
anno 2011; valori percentuali; donne 15-64 anni
60,0
57,8
55,8
55,0
51,7
50,0
46,5
45,0
40,0
35,0
30,8
30,0
Nord-ov est
Nord-est
Centro
Mezzogiorno
ITALIA
Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
36
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Nel confronto regionale, il Sud è agli ultimi posti
in Europa per tasso di occupazione femminile
Nel 2011, agli ultimi quattro posti tra le 271 regioni europee, la Calabria, la Puglia, la Sicilia
e la Campania: in quest’ultima solo 1 donna su 4 tra i 15 e i 64 anni è occupata (25,4%)
La P.A. di Bolzano, con
il tasso di occupazione
femminile più alto in
Italia (63,0%), è
soltanto al 110° posto
tra le 271 regioni
europee
Ultime 20 regioni europee per tasso di occupazione femminile
anno 2011; valori percentuali
45
42,6
42,6
42,2
42,2
41,9
41,4
41,0
41,0
40,3
40,2
39,3
40
37,9
37,2
36,7
34,9
35
31,8
31,3
30,1
30
28,7
25,4
Campania
Sicilia
Puglia
Calabria
Ciudad
Autónoma
Basilicata
de Melilla
Ciudad Autónoma
Guyane
Réunion
Molise
Dytiki
Makedonia
Voreio Aigaio
Malta
Dytiki Ellada
Sterea Ellada
Andalucía
Extremadura
Kentriki
Makedonia
Sardegna
Anatoliki
Makedonia, Thraki
25
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
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37
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Iraq
Jordan
Algeria
Afghanistan
Egypt
Mauritania
Yemen
Lebanon
Pakistan
Campania
Tunisia
Sicilia
Puglia
Calabria
Morocco
Oman
Turkey
Sudan
Basilicata
India
Molise
Bahrain
Sardegna
Swaziland
Armenia
Comoros
Malta
Suriname
Abruzzo
Namibia
Martinique
Italy
Mali
0
Somalia
Guyana
Réunion
Fiji
Liguria
Lazio
Greece
Umbria
Mauritius
Niger
Guadeloupe
Hungary
Toscana
Friuli-Venezia Giulia
Marche
Veneto
Piemonte
Croatia
Honduras
Lesotho
Spain
Turkmenistan
Mexico
Lombardia
Albania
Belize
Chile
Cuba
Kuwait
Malaysia
Uzbekistan
Argentina
Provincia Autonoma Trento
Maldives
Poland
Slovakia
Belgium
Emilia-Romagna
Bulgaria
Nigeria
Valle d'Aosta / Vallée d'Aoste
Nicaragua
Panama
Romania
Belarus
Philippines
Trentino Alto Adige / Südtirol
Lithuania
Latvia
Jamaica
Luxembourg
France
Indonesia
Georgia
Guatemala
Colombia
Japan
Ireland
Gabon
Estonia
Ukraine
Israel
Provincia Autonoma Bolzano / Bozen
Ecuador
Slovenia
Germany
Portugal
Kyrgyzstan
Uruguay
Qatar
Tajikistan
Mongolia
Austria
Finland
Singapore
Brazil
Cyprus
Paraguay
Haiti
Bangladesh
Sweden
Kenya
Liberia
Australia
Netherlands
Denmark
Tasso di occupazione femminile:
Vicini all'Africa lontani dal Nord Europa
60,0
Campania, peggiore
regione Italia
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
35,7 punti
Danimarca, migliore
stato UE
50,0
Egitto
40,0
1,7 p.
30,0
20,0
10,0
0,0
tasso di occupazione femminile
anno 2011; valori percentuali donne 15 anni ed oltre
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat e ILO
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
38
Focus 1
Oltre il PIL - Donne nella misurazione del benessere
Focus 2
Donne e riforma del mercato del lavoro
39
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Misurazione del benessere Istat-Cnel:
66% indicatori ‘al femminile’
88 indicatori ‘al femminile’ su 134 = 7 SPECIFICI + 81 DECLINABILI PER GENERE
7 indicatori SPECIFICI di genere
Nella dimensione LAVORO E CONCILIAZIONE TEMPI DI VITA
Rapporto tra tasso di occupazione delle donne 25-49 anni con figli in età prescolare e delle
donne senza figli
Incidenza del tempo del lavoro domestico della donna su quello dedicato da entrambi i partner
Nella dimensione SICUREZZA
Tasso di violenza domestica sulle donne
Nella dimensione POLITICA E ISTITUZIONE
Numero di donne nei Consigli Regionali
Numero donne in Parlamento
Numero donne negli organi decisionali: Corte Costituzionale, Consob, CSM, Ambasciate e
Authorities
Numero donne nei c.d.a. delle società quotate in borsa
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Cnel
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
40
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Nella misurazione del benessere
81 indicatori DECLINABILI di genere
Nella dimensione dell’ Istruzione e formazione e Benessere soggettivo tutti gli indicatori sono
potenzialmente declinabili per genere. Molto alta la quota anche per dimensione Salute,
Sicurezza, Relazioni sociali, Benessere economico, Lavoro e conciliazione tempi di vita,
Politica e istituzioni
La declinazione per genere nelle 12 dimensioni del benessere
incidenza % degli indicatori specifici per le donne e potenzialmente declinabili per genere sul totale degli indicatori della dimensione
120
100
100,0
100,0
92,9
90,9
81,8
80,0
80
73,3
61,5
60,4
60
42,9
40
20,0
20
16,7
TOTALE
(incidenza sui 134)
Ambiente
Paesaggio e
patrimonio culturale
Qualità dei servizi
Ricerca e
innovazione
Politica e istituzioni
Benessere
economico
Relazioni sociali
Sicurezza
Salute
Benessere
soggettivo
Istruzione e
formazione
0
Lavoro e
conciliazione tempi
di vita
7,7
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Cnel
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
41
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Le donne maggiormente presenti nei segmenti
interessati dalla riforma del mercato del lavoro
Occupazione totale e degli occupati nei segmenti del mercato del lavoro coinvolti dalla riforma con la L. 92/2012* per genere
ultimi dati disponibili; 2010-2011
Considerati 14
segmenti del MDL
100%
90%
80%
70%
60%
50%
9,0 PUNTI
40%
30%
20%
49,7
40,7
10%
0%
occupati
figure coinvolte da Riforma Mercato del Lavoro
Donne
Uomini
* Distribuzione per genere nei: Contratti a tempo determinato, di inserimento, a chiamata, di somministrazione, Dipendenti ultracinquantenni, Apprendisti, Lavoratori dipendenti
con contratto part-time, parasubordinati, Occupati stranieri, Disoccupati, Disabili, Beneficiari disoccupazione, di indennità di mobilità, di congedo parentale
42
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat -Inps e Ministero del Lavoro-Unioncamere
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Le donne nei segmenti interessati dalla riforma
del mercato del lavoro. Il ‘segmento grigio’
Consistenza dell’occupazione femminile in alcuni segmenti del mercato del lavoro coinvolti dalla riforma con la L. 92/2012
ultimi dati disponibili per le donne; 2010-2011
RISCHI
DA DUALITÀ
TRA MERCATO
DEL LAVORO
REGOLARE
E IRREGOLARE
co.co.pro
dipendenti part time
362.971
verticale e misto
190.035
occupati stranieri
959.620
contratti di inserimento
29.174
apprendistato
212.695
dipendenti tempo
determinato
lavoro intermittente
1.123.082
dipendenti part time
108.929
orizzontale
contratto di
1.783.510
dipendenti
ultracinquantenni
3.070.654
somministrazione
101.750
43
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
La perversa ‘attrazione’ del sommerso: nella
tra crisi + 0,5 punti lavoro irregolare
La riforma viene introdotta in una fase negativa del ciclo economico a cui corrisponde una
tendenza all'aumento del lavoro irregolare: dal 2008 al 2010 il peso delle unità di lavoro
irregolari sul totale delle unità è salito di 0,5 p.p.
12,4
Peso delle unità di lavoro non regolari sul totale delle unità di lavoro regolari e non regolari
dal 2003 al12,3
2010; valori percentuali sul totale Ula
12,3
12,2
12,1
12,1
12,0
12,0
12,0
11,9
11,9
11,8
11,8
11,7
11,7
11,6
11,6
11,5
11,4
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
44
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Nei settori privati, dove la quota di occupate
è elevata, è alto il tasso di irregolarità
Il condizionamento effettuato dalla
domanda di lavoro irregolare
aumenta al crescere della presenza
della componente femminile
Quota economia sommersa e incidenza lavoro femminile
settori con maggiore presenza di lavoro femminile (dimensione bolla)
50
Servizi domestici
tasso di irregolarità %
40
30
Alberghi e pubblici esercizi
Agricoltura, silvicoltura e
pesca
20
Costruzioni
10
Altri servizi
Industria
Industria
in senso stretto
0
0
20
40
60
80
100
incidenza occupate %
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat e Istat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
45
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Artigiane e imprese
46
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
In controtendenza, tengono le titolari di ditte
individuali (0,3% contro –0,4% totale d.i)
Nel II trimestre 2012 le titolari di ditte individuali artigiane sono in lieve aumento (+0,3%)
rispetto allo stesso periodo del 2011. La crescita maggiore si registra nel Centro in salita
dell'1,1% mentre solo nel Mezzogiorno si rileva una diminuzione, pari allo 0,6%.
Le titolari artigiane vanno meglio del totale delle donne titolari di ditte individuali,
artigiane e non, per cui si osserva una flessione dello 0,4%.
Dinamica donne titolari di ditte individuali artigiane e delle titolari di tutte le ditte individuali per ripartizione
II trimestre 2012; var. % su stesso periodo del 2011-Ateco 2007
Artigiane meglio delle
ditte individuali
(artigiane e non)
1,4
1,1
1,2
1,0
0,8
0,6
0,5
0,6
0,3
0,4
0,2
0,0
-0,2
-0,4
-0,4
-0,6
-0,6
-0,8
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Mezzogiorno
ITALIA
ITALIA
Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
47
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Nel lungo periodo (2005-2012) migliore la
dinamica delle artigiane rispetto alle autonome
Su 100 lavoratrici indipendenti del 2005, nel 2012 ne troviamo 5
Su 100 artigiane del 2005 nel 2012, ne troviamo 2
IN MENO
IN PIÙ
Dinamica di lungo periodo delle donne titolari di ditte individuali artigiane e occupate indipendenti
II trimestre degli anni 2005-2012- numero indice II trimestre 2005=100
104
102
101,7
100
98
96
95,1
94
92
90
88
II trimestre
2005
II trimestre
2006
II trimestre
2007
II trimestre
2008
donne titolari artigiane
II trimestre
2009
II trimestre
2010
II trimestre
2011
II trimestre
2012
donne indipendenti
Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere-Infocamere
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
48
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
L'Italia divisa in due: aumento di titolari artigiane
nel Centro-Nord, calo nel Mezzogiorno
Nel II trimestre del 2012 le titolari di ditte individuali artigiane crescono rispetto allo
stesso periodo del 2011 in 11 regioni su 20. La crescita più significativa è quella rilevata
in Trentino-Alto Adige, pari al +3,3%, cui segue la Valle d'Aosta con il 2,9%, la Toscana
con l'1,7%, il Friuli-Venezia Giulia con l'1,5% e le Marche con il 1,2%, stabile il Veneto.
In flessione tutte le regioni del Mezzogiorno, in particolare la Sardegna e la Basilicata
che registrano una flessione rispettivamente dell'1,9% e dell'1,4%.
Dinamica donne titolari di ditte individuali artigiane per regione
II trimestre 2012; var. % su stesso periodo del 2011-Ateco 2007
4,0
3,3
3,0
5 regioni con aumento delle
titolari artigiane superiore all’1%
2,9
1,7
2,0
1,5
1,2
1,0
0,8
0,8
0,7
0,5
0,4
0,1
0,0
0,0
-1,0
-0,2
-0,2
-0,3
-0,4
-0,6
-0,8
-1,4
-2,0
-1,9
Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Sardegna
Basilicata
Campania
Puglia
Sicilia
Calabria
Piemonte
Abruzzo
Veneto
Umbria
Molise
Emilia-Romagna
Liguria
Lazio
Lombardia
Marche
Friuli-Venezia Giulia
Toscana
Valle d'Aosta
Trentino-Alto Adige
-3,0
49
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Crescono le titolari di ditte individuali artigiane
in tutti i settori meno che nel Manifatturiero
Nel II trimestre 2012, rispetto allo stesso trimestre del 2011, si registra una dinamica
positiva delle titolari di ditte individuali artigiane in tutti i macrosettori ad eccezione
del Manifatturiero (-1,1%) che ancora risente dell'impatto della crisi. Significativa la
crescita delle titolari artigiane nelle Costruzioni (+4,1%) e nei Servizi alle imprese
(+2,3%), meno dinamici i Servizi alle persone (+0,3%).
Dinamica donne titolari di ditte individuali artigiane per macrosettore di attività
II trimestre 2012; var. % su stesso periodo del 2011-Ateco 2007
Nei Servizi 7 artigiane su 10
Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
50
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
L'Italia al primo posto in Europa per numero di
imprenditrici e lavoratrici autonome...
Nel II trimestre 2012 sono oltre 1 milione e mezzo le imprenditrici e lavoratrici
autonome in Italia (1.565.400), 190.300 donne in più rispetto al numero registrato in
Germania e ben 326.600 in più rispetto a quello rilevato nel Regno Unito.
Meno di 1 milione di queste donne indipendenti si contano in Spagna e Francia.
La leadership si mantiene dal 2004.
Le imprenditrici e le lavoratrici autonome nel maggiori paesi europei
II trimestre 2012-valori assoluti, donne over 15 anni
1.800.000
1.600.000
1.565.400
1.375.100
1.400.000
1.238.800
1.200.000
1.036.500
1.000.000
926.900
849.600
800.000
600.000
400.000
200.000
0
Italia
Germania
Regno Unito
Polonia
Spagna
Francia
Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
51
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Focus 3
Titolari artigiane nelle zone colpite dal terremoto
Focus 4
Imprese femminili nella filiera delle rinnovabili
52
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Nei 110 comuni colpiti dal terremoto di maggio
7.083 donne titolari di imprese artigiane
Le titolari d’impresa al II trimestre 2012 aumentano dello 0,5% rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente. Se non si considerano i comuni capoluogo* il numero
delle titolari artigiane, pari a 3.739, cala dello 0,3% .
Numero di titolari d’imprese individuali artigiane nei comuni delle 6 province coinvolte dall’emergenza terremoto a maggio 2012
II trimestre 2012- valori assoluti
2.500
2.000
1.971
1.944
1.500
1.058
1.000
913
780
500
417
0
BOLOGNA
MODENA
REGGIO EMILIA
MANTOVA
FERRARA
ROVIGO
*Riferimento ai comuni oggetto di sospensione dei termini tributari, integrati con i comuni capoluogo in cui
‘la sospensione opera solo su richiesta del contribuente’
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere - Infocamere
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
53
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Nei Servizi i due terzi (63,5%) delle titolari
artigiane dei comuni colpiti dal sisma
Presenza importante delle titolari donne nel Manifatturiero a Modena e Reggio Emilia
Titolari di imprese artigiane per macrosettori nei comuni delle 6 province lombarde coinvolte dall’emergenza terremoto a maggio 2012
II trimestre 2012- valori %
0%
BOLOGNA
10%
20%
22,6%
28,9%
20,1%
70%
80%
6,0%
54,7%
2,1%
68,9%
75,3%
4,1%
manifatturiero
servizi
100%
0,3%
0,3%
0,1%
0,4%
63,5%
costruzioni
90%
0,3%
53,1%
4,2%
31,7%
60%
6,4%
39,0%
MANTOVA
50%
71,4%
40,3%
REGGIO EMILIA
ROVIGO
40%
5,7%
MODENA
FERRARA
30%
0,7%
altri settori*
*Altri settori: agricoltura, estrazione , energia e acqua e rifiuti
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
54
Il ‘caso’ del settore Macchine:
In ER quasi 500 imprese condotte da donne
Dinamica valore aggiunto per settore
anno 2011 – var. % rispetto 2010
9,0
8,0
Dinamica export macchinari nei territori coinvolti dal
territorio
anno 2011 - milioni di euro
7,9
21,0
20,0
19,0
7,0
6,0
4,8
5,0
4,1
4,0
2,8
3,0
2,8
2,7
2,5
18,0
17,0
16,0
15,0
2,9
2,2
2,2
2,0
1,9
0,6
1,0
Totale economia
Resto economia
servizi di
alloggio e di
altre attività di
servizi
industria
estrattiva
attività
professionali,
commercio e
riparazione
Totale primi dieci
settori
farmaceutici
attività
metallurgiche;
attività artistiche,
di intrattenimento
energia
fabbricazione di
macchinari e
-0,5
13,9
14,0
13,0
12,0
0,0
-1,0
20,1
12,7
Sei province coinvolte dal
terremoto
Resto d'Italia
Totale Italia
Incidenza addetti del settore MACCHINE sul totale addetti territorio
anno 2011 - Ateco 2007 C 28
7,0
6,3
6,0
5,0
4,5
4,1
4,0
4,0
3,9
3,3
3,0
2,0
482 imprese femminili
1 su 10 del settore
1,0
0,0
6 PROVINCE
COLPITE DAL
TERREMOTO
FRIULIVENEZIA
GIULIA
altre prov
EMILIA
ROMAGNA
PIEMONTE
VENETO
LOMBARDIA
escluso Rovigo
esclusa
Mantova
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere-Infocamere
55
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
In Emilia Romagna l’occupazione tiene, anche
grazie al lavoro autonomo
Dinamica dell’occupazione femminile per posizione nella professione in Italia e in Emilia Romagna
Var.% II trimestre 2012 su II trimestre 2011
2,0
1,8
1,8
1,8
1,8
1,8
1,6
1,6
1,4
1,2
1,0
0,8
0,6
0,6
0,4
0,2
0,0
dipendenti
indipendenti
Italia
totale
Emilia-Romagna
Elaborazione Ufficio studi Confartigianato su dati Istat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
56
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Per la ricostruzione: l’occupazione in Abruzzo
dopo 2009 trainata dalle donne
Nei tre anni della ricostruzione in Abruzzo l’occupazione femminile è il driver
della crescita: occupate donne +10,0%, maschi +1,2%, per un totale di 4,5%
Dinamica dell’occupazione per genere in Abruzzo
Var.% II trimestre 2012 su II trimestre 2009
106
104
102
100
Nella provincia de L’AQUILA
tra 2009 e 2011 l’occupazione
femminile cresce ad un tasso
98
96
(10,2%)
maschile (+5,1%)
doppio
94
T1-2009 T2-2009 T3-2009 T4-2009 T1-2010 T2-2010 T3-2010 T4-2010 T1-2011 T2-2011 T3-2011 T4-2011 T1-2012 T2-2012
maschi
femmine
Media Mobile su 4 per. (femmine)
di
Media Mobile su 4 per. (maschi)
Elaborazione Ufficio studi Confartigianato su dati Istat
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
quella
57
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Driver per la dinamica imprenditoriale:
l’energia da fonti rinnovabili
Da fine 2009 FER +18,1%, termica –0,9%
Ad agosto 2012 la produzione netta con fotovoltaico supera del 48,3% l'eolico.
A gennaio 2012 il sole ha sorpassato il vento
Produzione netta di energia elettrica: termica e rinnovabili a confronto
Dicembre 2009-agosto 2012; produzione netta cumulata nei dodici mesi. Indice dicembre 2009=100
120,0
118,1
115,0
110,0
105,0
100,0
100,0
99,1
RINNOVABILI
ago
lug
giu
mag
apr
mar
feb
gen-12
dic
nov
ott
set
ago
lug
giu
mag
apr
mar
feb
gen-11
dic
nov
ott
set
ago
lug
giu
mag
apr
mar
feb
gen-10
dic-09
95,0
Termica
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Terna
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
58
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
5.400 imprese femminile nella filiera FER
+16,8% imprese in tre anni
In cinque comparti – 78,7% Installazione di impianti elettrici, motori, generatori e
trasformatori elettrici,turbine e turboalternatori, Produzione di energia elettrica e
rifiuti e biomasse
Dinamica delle imprese femminili nella filiera FER e nel totale imprese
var. % II trimestre 2012 rispetto II trimestre 2011 e II trimestre 2009
20
Maggiore presenza 42,3%
nel Mezzogiorno
16,8
15
10
5
3,7
0,5
0
Consistenza delle imprese femminili nella filiera FER per
ripartizione
II trimestre 2012 – valori %
-0,4
-5
ULTIMO ANNO II tr.2012-II tr. 2011
TRIENNIO II tr. 2012-II tr.2009
Imprese potenzialmente interessate alla filiera FER
TOTALE IMPRESE
Nord-Ovest
23,2%
Mezzogiorno
42,3%
Nord-Est
14,9%
Centro
19,6%
Elaborazione Ufficio studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
59
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Gli scricchiolii
del bilancio pubblico
60
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
La guerra dei debiti pubblici: debito Usa e
Regno unito cresce di 46,8 punti in 10 anni
Articolo 4 del Fiscal compact: Quando il rapporto tra il debito pubblico e il prodotto interno lordo di una parte contraente supera
il valore di riferimento del 60% …. tale parte contraente opera una RIDUZIONE A UN RITMO MEDIO DI UN VENTESIMO
ALL’ANNO
Debito pubblico In Eurozona e Usa+Uk
% del PIL – debito pubblico lordo
120
111,7
Debito pubblico Italia % del PIL – debito pubblico
113,8 114,2 114,2 114,0
129
127,1
107,2
110
102,9
126,4
127
98,6
100
125,1
89,7
90
93,6
85,4
76,1
80
94,9
94,7
125
93,5
91,8
88,0
89,5
122,9
123
123,30
80,0
70
67,2
66,4
121,30
119,2
Usa+UK
2017
2016
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
60
2007
120,7
121
70,2
123,30
119,90
119
119,10
118,90
Euro area
Debito pubblico lordo
2015
2014
2013
2012
2011
2010
117
Debito pubblico netto *
Prestiti a Grecia e fondo ‘salvastati’
pesano sul debito fino a 3,8 punti di PIL
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Fmi
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
* al netto di prestiti diretti alla Grecia, della quota di pertinenza Italia ESFS (non
comprende gli aiuti previsti per la ricapitalizzazione del settore bancario spagnolo) e del
programma ESM per gli anni dal 2010 al 2015
61
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Nel 2013 il pareggio di bilancio
(al netto di ciclo e una tantum)
Saldi del bilancio pubblico
% del PIL – 2008-2011: dati Istat - 2012-2015 Nota aggiornamento DEF 2012
1,0
0,3
0,0
-0,2
-2,7
-3,4
-2,9
-3,4
-3,4
-4,0
-1,5
-1,4
-2,6
-3,9
-5,0
-4,6
Indebitamento netto / Pil
2012
2010
2008
2009
-5,4
-6,0
2011
-3,0
-1,6
2015
-2,0
2014
-1,0
-0,6
2013
-0,8
Saldo di bilancio corretto per il ciclo
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e MEF
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
62
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Il Paese con il maggiore incremento di entrate
fiscali: 5,4 punti in dieci anni
Tra il 2015 e il 2015 l’Italia è il Paese avanzata con il maggiore incremento delle entrate fiscali sul PIL: 5,4 punti
contro i 4,3 della Grecia, i 3,0 del Portogallo. La Spagna riduce le entrate di 3,1 punti.
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Fmi
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
-5,7
Denmark
Sweden
-4,9
-3,5
New Zealand
Australia
Hong Kong SAR
Italy
-8,0
Norway
-6,0
Iceland
-3,3
Taiwan
-4,3
-3,1
Spain
-1,6
Switzerland
-2,8
-1,5
Slovak Republic
-4,0
Israel
-1,3
Malta
-2,0
-1,2
Canada
-0,4
Cyprus
-2,0
-0,8
-0,2
0,1
Ireland
0,0
Slovenia
0,1
Luxembourg
1,2
Finland
0,3
1,4
Czech Republic
Austria
1,6
Belgium
0,3
1,8
Korea
United Kingdom
1,8
Netherlands
0,5
2,0
France
Germany
2,1
2,0
United States
2,7
3,3
Singapore
4,3
Greece
3,0
4,3
Japan
4,0
Portugal
4,5
Estonia
6,0
5,4
La variazione delle entrate fiscali in dieci anni nei paesi avanzati
In % del PIL – 2005-2015 – previsioni Fondo Monetario Internazionale del 9 ottobre 2012
63
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Boom pressione fiscale al 44,7% nel 2012 e al
45,3% nel 2013. Battuto il record del 1997
Nel 2012 la pressione fiscale è salita di 2,2 punti, il secondo aumento per intensità negli ultimi 22 anni;
l’incremento più accentuato fu di 2,4 punti nel 1993.
In sette anni, tra il 2005 e il 2012, la pressione fiscale sale di 4,6 punti di PIL. In media un punto di pressione
fiscale ogni 555 giorni.
Pressione fiscale
In % del PIL – fino al 2011 dati Istat, previsioni 2012-2015 della Nota di aggiornamento al DEF del 20/09/2012; Amministrazioni Pubbliche
46,0
44,7
45,0
43,4
44,0
42,7
43,0
42,2
41,7
42,0
40,6
41,0
40,0
40,9
41,4
42,742,6
41,9
41,3
43,0
45,3
42,6 42,5
41,7
41,0
40,5
Nel 2012 2013
differenziale con
EU 17 di 3,4 punti.
Nel 2005 era a
nostro favore per
0,5 punti
41,0
40,4
44,844,6
40,1
39,2
39,0 38,2
38,0
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
1990
37,0
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Mef
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
64
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Nel 2012 il PIL scende di 16 miliardi,
le entrate fiscali salgono di 28 miliardi
Nel triennio 2011-2012 le entrate fiscali salgono di 60,3 milioni, il doppio della crescita nominale del PIL
pari a 29,2 milioni
NON ERA MAI SUCCESSO NEGLI ULTIMI 35 ANNI che la
crescita delle entrate superasse la crescita nominale del
PIL. Solo nel 2009 il PIL nominale subì un calo mentre le
entrate calarono meno intensamente
Variazione Entrate e PIL nel triennio 2011-2013
Valori in milioni di euro – variazioni assolute rispetto anno all’precedente
35.000
30.000
28.296
27.000
25.000
19.628
20.000
15.000
18.000
12.348
10.000
Per finanziare
5.000
0
-5.000
-10.000
-15.000
-15.800
-20.000
2011
2012
Variazione annue delle entrate
2013
Variazione annue del PIL nominale
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
65
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Nel 2013 ai massimi anche la pressione fiscale
effettiva: 54,5%
Ipotizzata la costanza dell’economia sommersa rispetto all’ultima stima Istat disponibile (effetto di incremento
di risultati e lotta all’evasione e incremento sommerso da recessione) . Nell’ipotesi della costanza del ritmo
medio annuo di discesa registrato tra il 2000 e 2008, nel 2013 il massimo è del 53,8%
Dinamica della pressione fiscale effettiva
2000- 2015 - in % del PIL al netto della quota di economia non osservata ; previsioni 2012-2015 della Nota di aggiornamento al DEF del 20/09/2012
55,5
54,5
54,5
53,9
53,8
53,7
50,7
50,5
49,4
51,3
51,1
50,1
49,8
49,5
51,7
2011
50,8
51,2
2008
51,5
51,3
2007
52,5
2010
53,5
48,7
48,5
48,3
2015
2014
2013
2012
2009
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
47,5
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e MEF
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
66
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
La spesa: quella per interessi al 5,5% del PIL.
Nel 2015 al 90% della spesa sanitaria
Le ultime previsioni del Governo nella Nota di Aggiornamento al DEF dello scorso settembre indicano
una spesa per interessi che nel 2012 è di 86,2 miliardi di euro e pari al 5,5% del PIL e che nel 2015
arriverà a 105,4 miliardi, pari al 6,3% del PIL. La spesa pubblica per interessi che, secondo l'ultima
comparazione europea disponibile, è di 2,2 punti superiore alla media europea, e più che doppia rispetto
a quella della Francia e della Germania.
Spesa per interessi passivi in rapporto alla Spesa per Sanità
% 2010-2015
95,0%
90,5%
90,0%
85,5%
85,0%
79,0%
80,0%
75,8%
75,0%
69,6%
70,0%
65,0%
63,1%
60,0%
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Mef
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
67
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Spesa primaria: forte crescita
prima della Grande crisi
Spesa primaria (al netto spesa per interessi) prima della Grande recessione
% del PIL nel 2012
144
138,2
139
134
135,4
131,1
129
140,0
126,2
121,6
124
119
114,0
114
109,8
111,8
109
113,8
113,1
2003
2004
114,3
114,6
115,2
2005
2006
2007
109,1
104
100,0
99
2000
2001
2002
Germany
Italy
Euro area (17 countries)
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione Europea
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
68
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Prima della Grande crisi:
l’Italia cicala, la Germania formica
Spesa primaria in Italia, Eurozona e Germania
2000-2007 - % del PIL
46
45,4
45,0
45
44,5
44,2
44
43
42
42,9
44,1
43,8
43,2
42,8
42,5
42,7
41,9
41,4
41,5
41
40,7
40
39,5
39
2000
2001
2002
2003
Germany
2004
Italy
2005
2006
2007
Euro area (17 countries)
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione Europea
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
69
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Spesa pubblica primaria in dieci anni cresce
20 punti in più dei consumi delle famiglie
Dinamica spesa primaria a confronto con spesa per consumi delle famiglie
2000-2010 – Indice 2000=100, valori a prezzi correnti
159,0
151,7
149,0
151,0
144,6
138,2
140,0
139,0
131,1
126,2
129,0
130,0
121,6
119,0
127,0
130,8
127,6
122,8
114,0
118,1
109,8
114,2
109,0
110,5
100,0
106,5
103,3
99,0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
Spesa delle famiglie - Italia
2006
2007
2008
2009
Spesa primaria Italia
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione Europea
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
2010
70
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Manovre 2011, una ogni 51 giorni;
correzione deficit per 81,2 miliardi nel 2014
Manovre 2011 e rendimento dei BTP decennale
2 genn. 2011-31 ago. 2012 - rendimento lordo BTP a 10 anni con titoli
con vita residua superiore scambiati in Borsa italiana
8
Insediamento Governo
Monti
7,5
7
6,5
DL 201/2011
6
5,5
DL 98/2011
5
DL 138/2011
4,5
03/08/2012
03/07/2012
03/06/2012
03/05/2012
03/04/2012
03/03/2012
03/02/2012
03/01/2012
03/12/2011
03/11/2011
03/10/2011
03/09/2011
03/08/2011
03/07/2011
03/06/2011
03/05/2011
03/04/2011
03/03/2011
03/02/2011
03/01/2011
4
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
71
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Si ‘appiattisce’ la curva della spesa primaria
Nel triennio 2010-2012 si registra una diminuzione del valore corrente della spesa primaria. Una caduta del
valore nominale della spesa primaria non si era mai registrato nei precedenti vent'anni della serie storica.
727.573
724.199
720.544
719.592
720.300
727.750
740.002
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
1990
780.000
730.000
680.000
630.000
580.000
530.000
480.000
430.000
380.000
330.000
280.000
2008
693.284
Livello della spesa primaria
1990- 2015 - in % del PIL - previsioni spesa 2012-2015 della Nota aggiornamento del DEF
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e MEF
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
72
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Manovre 2011 sbilanciate su entrate,
Sulla spesa per metà (47,3%) impatto sulle Amministrazioni
Locali
Effetti cumulati delle manovre 2011 per sottosettore della PA
totale 2011-2014 – incidenza %
100,0
90,0
88,5
80,0
70,0
60,0
47,3
50,0
37,5
40,0
30,0
20,0
15,3
8,1
10,0
3,3
0,0
Amm. centrali
Amm. locali
Entrate
Enti di previdenza
Spese
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF-Rgs
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
73
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Ulteriore spiazzamento della spesa per Famiglia:
la crisi raddoppia la spesa per la disoccupazione
Per la spesa per la Famiglia siamo al penultimo posto nel confronto internazionale con i paesi dell'Unione
Europea a 15 e che la spesa per gli anziani è 14,5 volte la spesa sociale per le famiglie
Nel periodo 2007-2011 la spesa per la famiglia è la componente delle prestazioni di welfare che è cresciuta
meno, con un incremento di 1,3 miliardi pari al 6,9%, tasso di variazione dimezzato rispetto alla dinamica
media della spesa per protezione sociale in Italia.
Il welfare tra Grande recessione e debole ripresa: spesa per eventi, rischi e fabbisogni tra 2007 e 2011
Var. % tra anno 2011 e 2007 - totale istituzioni
100
90,3
90
80
70
60
50
40
14,4
11,8
11
10,1
Malattia
20
Invalidità
30
10
13,8
6,9
TOTALE
PROTEZIONE
SOCIALE
Famiglia
Superstiti
Vecchiaia
Disoccupazione
0
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat - Inps
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
74
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
L’intensità del welfare locale correlata
con il tasso di occupazione femminile
Tasso di occupazione e Indice della qualità e quantità di servizi di welfare e di cura per Regione
ATTRAZIONE OSPEDALIERA 2009, SERVIZI PER INFANZIA 2010 e SPESA PER INTERVENTI SOCIALI 2008
indice qualità & quantità di welfare locale
205,0
155,0
2
R = 0,8263
105,0
55,0
5,0
20,0
25,0
30,0
35,0
-45,0
40,0
45,0
50,0
55,0
60,0
65,0
70,0
tasso occupazione femminile
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF-Rgs
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
75
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Manovre sulla spesa possono condizioanre
l’offerta di welfare locale
+ welfare = + occupazione delle donne
Prima di tagliare il welfare
aggredire sprechi e inefficienze della PA
76
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
1 dipendente regionale su 3 è in ‘eccesso’
Dati quattro gruppi di regioni e con l'ipotesi secondo cui ogni regione o provincia autonoma assuma il
rapporto tra popolazione ed abitanti della regione più virtuosa del gruppo calcoliamo per le Regioni italiane
un eccesso di personale pari al 31,0% dei dipendenti attualmente in forza, con un 'esubero' di 24.396
dipendenti rispetto l'organico ottimale calcolato sulla base del rapporto personale/abitanti della regione più
virtuosa della stessa categoria dimensionale.
Il risparmio di personale delle Regioni con adeguamento ai benchmark delle Regioni 'virtuose'
anno 2010 - Regioni e Province autonome
* Per RSO medio-.grandi è stata utilizzata la media delle 3 regioni più virtuose
80,0
75,4
71,2
70,0
63,3
58,6
60,0
54,8
45,9
50,0
40,0
39,4
35,4
34,4 34,1
26,2
30,0
31,9
23,0 25,1
41,7
38,3
35,3
36,9
31,0
25,2
21,8 20,7
20,0
5,4
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
TOTALE Regioni
TOTALE R. Statuto Ordinario
Totale R. Statuto Ordinario MedioPiccole
LIGURIA
MARCHE
ABRUZZO
CALABRIA
UMBRIA
BASILICATA
MOLISE
LOMBARDIA
VENETO
LAZIO
EMILIA ROMAGNA
PIEMONTE
0,0
Totale R. Statuto Ordinario MedioGrandi
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Corte dei Conti e Istat
TOSCANA
PUGLIA
PROV. AUT. BOLZANO
PROV. AUT. TRENTO
VALLE D’AOSTA
Totale R. Statuto Speciale Grandi
SARDEGNA
FRIULI V. GIULIA
SICILIA
0,0
CAMPANIA
0,0
0,0
TOTALE R. Statuto Speciale
0,0
Totale R. Statuto Speciale Piccole
4,3
10,0
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
77
Il taglio degli eccessi di spesa delle Regioni vale una
riduzione del 28,6% dell'addizionale Irpef
L'eccesso di spesa delle Regioni relativa ai consumi intermedi, in particolare quelle relativa all'acquisto di
beni e prestazioni di servizi, rispetto ai valori mediani per ciascuna categoria di spesa individua, per il
complesso delle Regioni e province autonome italiane, un target di risparmio conseguibile pari a 2.468
milioni di euro ed equivalente a 41 euro per abitante.
Potenziale riduzione dell’ addizionale regionale IRPEF azzerando gli eccesso di spesa
% sul gettito addizionale regionale Irpef accertamenti 2010
120,0
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
100,0
80,0
66,4
61,8
60,0
28,6
19,1
18,7
15,9
11,7
10,9
9,4
9,3
8,7
7,3
Veneto
19,8
Liguria
19,8
20,0
Campania
21,5
Marche
27,1
Umbria
28,6
Emilia-Romagna
40,0
Totale
Calabria
Piemonte
Lazio
Prov. Aut. di Trento
Abruzzo
Lombardia
Molise
Toscana
Puglia
Friuli-Venezia Giulia
Sicilia
Basilicata
Sardegna
Prov. Aut. di Bolzano
Valle d'Aosta
0,0
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Copaff e Commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa
9° OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA - IN VIAGGIO FUORI DALLA CRISI
Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
78
Il personale della burocrazia dei Comuni: risparmi
potenziali per 1,5 miliardi
Se la spesa del personale delle macchine burocratiche dei comuni si adeguasse ad un benchmark dato dalla
spesa media per abitante dei Comuni delle quattro regioni più efficienti, si calcola una spesa in eccesso per il
personale delle burocrazie comunali pari a 1.451 milioni di euro. Si registrano eccessi di spesa
particolarmente rilevanti nel Mezzogiorno dove si potrebbe ottenere un risparmio di 873 milioni pari al 29,7%
della spesa attuale. Risparmi di 221 milioni, pari al 16,1% della spesa, nel Nord Est, di 241 milioni, pari al
13,2%, nel Nord Ovest e di 110 milioni, pari all'8,5%, nel Centro.
Spese relative al personale per Funzioni generali di amministrazione di gestione e di controllo nei comuni
Anno 2010; valori in euro per persona - Valle d'Aosta dato n.d.
141
113
118
Nord-est
108
114
Nord-ovest
123
104
Lombardia
90
90
105
Emilia-Romagna
97
106
Veneto
114
Piemonte
108
117
Marche
110
Abruzzo
118
124
130
Toscana
146
Campania
135
147
Sardegna
Calabria
148
Friuli-Venezia Giulia
136
150
Liguria
150
Molise
153
170
Basilicata
190
177
183
210
207
230
Mezzogiorno
Centro-Nord
Centro
Italia
Puglia
Lazio
Umbria
Bolzano
Sicilia
Trento
70
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
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Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
Taglio degli eccessi di spesa dei Comuni per 7,8 mld
raddoppierebbe (+110%) le spesa per welfare
Mediamente i Comuni italiani registrano un tasso di inefficienza della spesa del 23,4%; tale indicatore è
calcolato come rapporto tra la riduzione di spesa potenziale e la spesa totale effettuata da ciascun ente
considerato. Il risparmio stimato con tale metodologia arriva a 7.791 milioni, pari 128 euro per abitante.
Conseguire tale risparmio potrebbe liberare risorse che potrebbero più raddoppiare (+110,5%) la spesa dei
Comuni per interventi e servizi sociali
22,84
22,29
21,62
21,33
20,66
20,33
Umbria
Basilicata
Piemonte
Campania
Puglia
Calabria
23,38
22,87
Sicilia
Italia
22,92
Toscana
23,77
22,95
Emilia-Romagna
Sud e isole
23,45
Trentino-Alto Adige
24,10
23,84
Lombardia
Centro
24,64
Liguria
22,99
24,74
Marche
Nord
24,91
Lazio
19,33
25,90
Abruzzo
Veneto
26,53
Molise
29,49
Friuli-Venezia Giulia
30,50
Valle d'Aosta
Sardegna
33,00
31,00
29,00
27,00
25,00
23,00
21,00
19,00
17,00
15,00
31,93
Indice di inefficienza della spesa dei Comuni per articolazione regionale
% media di inefficienza
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Sose per Commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa
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80
Risparmi su personale Regioni
2,0 MLD
Eccesso di spesa consumi intermedi delle Regioni
2,5 MLD
Risparmi su personale Comuni
1,5 MLD
Eccessi di spesa per beni e servizi dei Comuni
7,8 MLD
RISPARMI TOTALI
13,8 MLD
LA SPESA WELFARE DEI COMUNI (6,7 MLD) POTREBBE
TRIPLICARE
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Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
GRAZIE
PER LA VOSTRA ATTENZIONE!
Analisi ed elaborazione dati di Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi
con la collaborazione di Silvia Cellini dell’Ufficio Studi.
Al percorso di analisi che trova la sintesi in questa presentazione hanno collaborato
Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche, Riccardo Giovani Direttore Relazioni Sindacali,
Andrea Trevisani Direttore Politiche Fiscali, Stefania Multari, Direttore Relazioni Istituzionali.
Alla elaborazione e analisi dei dati sulla struttura imprenditoriale femminile dell'artigianato localizzato nei territori colpiti dal
terremoto di fine maggio ha collaborato Licia Redolfi dell'Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia; all'elaborazione e
analisi dei dati sul mercato del lavoro ha collaborato Fabiana Screpante dell'Ufficio Studi di Confartigianato provincia di Ancona.
Il capitolo sulla presenza femminile nelle realtà artigiane è stato scritto con il contributo di Marianna Prato.
Il Rapporto è disponibile nell’area riservata ‘Ricerche e Studi’ del portale Confartigianato www.confartigianato.it
[email protected]
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