Fotostorica n. 27/28 - 2004 - Fast

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Fotostorica n. 27/28 - 2004 - Fast
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Grafiche Zoppelli 1853 srl
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Viale della Liberazione, 40
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Treviso, ltaly
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So m m a rio
2 /3
4
Editoriali
Televisione: dalla fantascienza alla realtà
Louis 0/atiz
8 Curiosità da Schio
Itala Zannier
12
Intervista a Fabio Castelli
Silvia Paoli
18 Un recupero storico: Catone Ramello fotografo
Itala Zannier con un testo di Giuseppe Marchiori
22
Pro memoria -Due fotografi che hanno fatto la storia
della fotografia italiana del dopoguerra
Carlo Mantovani e Tullio Stravisi
Itala Zannier
26
Attilio Barbon (1900-1987):
taccuino di uno stampatore
Roberto Salbitani
Rubriche
32
LA
FOTOGRAFIA ALL'UNIVERSITÀ
Fotografie di bambini
E/isabeth Stoney
34
l CONTEMPORANEI CONSERVANO
Francesco Nonino
Alberto Givanni
Arianna Novaga
38 Le mummie di Venzone
Adriano Favara
40
Carlo Naya & Photography in Venice
Angelo Maggi
44
Le iniziative del CRAF- Centro di Ricerca e
Archiviazione della Fotografia
45
l risultati della nuova stagione d'aste
Walter Uva
Mario Trevisan
46
La fotografia in "Natura ed Arte"
Mita Scomazzon
4 7
La visione fotografica di Le Corbusier
Renzo Dubbini
48 LIBRI
Dossier
Ermanno Serrajotto
Angelo Tabaro
Ulderico Bernardi
51
Il mondo contadino veneto
Storia per immagini
55
La casa rurale
63
La famiglia
71
Il lavoro
79
Gli animali
87
Il costume
95
Gli strumenti
103
"Dal tempo/Nel tempo"
Antonio Zorzi- Fotografie 1935-9
1 45
Giuseppe Vanzella
Edito ri a l i
S
olo di recente la fotografia
è
stata inclusa a tutti gli effetti tra i beni storico­
culturali da tutelare. La conservazione e la documentazione iconografica vale
dunque come qualsiasi altra testimonianza che riguarda il nostro passato. Per questo
è
a anni, da quando almen
� le trasformazioni del ter�itorio delle nostre campagne
hanno portato pressoche alla sua 1rnconosc1b11ita (rust1c1 ndotti a macerie e
abbandonati in mezzo a capannoni industriali, viadotti, rotonde, autostrade, che
a dir poco pioneristico nel suo
hanno sconvolto il paesaggio rurale) esiste una ricca produzione editoriale che va alla
in questo contesto che si inserisce il progetto speciale Fotostorica, la
ricerca del paradiso perduto della vita agricola idealizzando un passato che data
il lavoro del Fast. il Foto Archivio Storico Trevigiano,
genere. Ed
è
D
rivista che ormai
internazionale
è
diventata un punto di riferimento a livello nazionale ma anche
per la
conservazione
e la valorizzazione
del nostro patrimonio
fotografico storico. Grazie anche, e questo va sottolineato, ad un editore coraggioso
come Lele Candiago. Fotostorica, affiancando e sostenendo l'attività del Foto Archivio
Storico Trevigiano,
è
diventata oggi, a pieno titolo, uno strumento indispensabile non
solo per cultori ed esperti della fotografia storica. E ancora, Fotostorica
è
anche un
importante mezzo al servizio di studenti, ricercatori ed insegnanti che hanno trovato
importanti spunti per le loro attività. Tutti infatti ormai riconoscono che la fotografia
costituisce anche uno straordinario ed insostituibile strumento per la comprensione
appena cinquant'anni fa.
Ma era veramente idilliaca la condizione della popolazione rurale, specialmente nel
Veneto della fine
800
sino agli anni
'70
del secolo scorso?
Se la vogliamo ricordare per il paesaggio, per la semplicità della vita, per alcuni
valori (religiosità, laboriosità, famiglia patriarcale) forse la nostalgia
è
giustificata.
Ma basta percorrere il Terraglio, la strada storica che da Mestre porta a Treviso e
che, fino agli anni
'50
del
'900
mostrava in tutto il suo splendore ampie distese di
prativo, il verde di parchi e giardini, le eleganti linee delle ville patrizie e delle loro
barchesse, mentre ora si intravede qualche prato fra capannoni, piccoli negozi,
attività artigianali che le soffocano, per sentirsi venire una stretta al cuore.
della storia contemporanea. Va sottolineato come nella difficile ed onerosa strada
Ma come vivevano i contadini in quei rustici, in gran parte abbandonati ma che ci
intrapresa sul terreno della valorizzazione della fotografia come bene storico, la
mostrano ancora i bei camini, e i muri di cotto?
Provincia di Treviso sia stata affiancata anche dal sostegno attivo e partecipe della
Gli spazi interni di quelle abitazioni erano ampi, ma venivano affollati da almeno
Regione Veneto. Siamo
felici
del
fatto
che
la
Regione
manifesti
il
proprio
riconoscimento al lavoro portato avanti con passione e professionalità dal Foto
Archivio Storico Trevigiano. Sulla strada dell'intervento tracciato in questi anni, la
rivista Fotostorica deve svilupparsi ancora, divenendo lo strumento di una politica
culturale che sappia divulgare arte, storia, identità, tradizioni, in primis nella Provincia
di Treviso e nel Veneto, ma anche in tutta Italia. Il tema di questo numero
è
delicato
quanto importante: la nostra civiltà popolare e rurale. Un argomento che tocca le
venti, trenta persone, donne, uomini, bambini, vecchi, membri di due- tre famiglie
conviventi.
L: esodo di massa a fine Ottocento di un impressionante numero di abitanti delle
zone montane e agricole del nord d'Italia, in particolare del Veneto Orientale, in
cerca di fortuna soprattutto nell' America del Sud, la dice lunga sulle condizioni di
vita del mondo agricolo.
Malattie endemiche, la pellagra soprattutto, dovute a denutrizione e a condizioni
igienico sanitarie deficitarie, ricorrenti crisi economiche, assenza dello Stato che
radici stesse della nostra cultura, che mira non solo al ricordo ma anche al
lasciava alla carità di privati il dar sollievo alla folla di diseredati, queste le cause
rafforzamento dell'identità di un intero popolo che rischia d'esser perduta nel tempo.
maggiori del fenomeno emigratorio che perdurò, con fasi alterne, sino al secondo
Per esplorare questo mondo la Provincia ha fatto sorgere il Museo etnografico "Case
dopoguerra, depauperando intere e ampie zone dell'attuale mitico Nordest di
Piavone", perché la memoria del passato non solo non venga abbandonata ma possa
popolazione, facendo nel contempo perdere anche la memoria di costumi radicati
anche farci da guida in futuro.
da secoli.
In occasione di un libro di successo sulla casa rurale veneta
Luca Zaia
Presidente della Provincia di Treviso
(1975),
ampiamente
illustrato dalle fotografie di un centinaio di rustici ancora ben conservati, un
rappresentante dei coltivatori diretti presente fra il pubblico, autorità, storici,
sociologi e belle signore, si rivolse all'illustre oratore per chiedergli se sapeva come
si viveva in quelle case solo qualche anno prima.
"Il pavimento era di terra battuta, non esistevano servizi igienici all'interno
dell'abitazione, dovevamo quindi alzarci, magari di notte, in pieno inverno, e recarci
nel casotto situato a fianco del letamaio per far fronte alle necessità corporali"
spiegava con garbo ma con voce fremente l'agricoltore. "Non c'era acqua corrente,
l'umidità proveniente da terra trasudava da quasi un metro di altezza delle pareti, il
riscaldamento, così come la luce, era affdato al focolare e alle candele .....
Però ora Voi vi lamentate che molte di quelle cose siano andate distrutte, per
lasciar posto, a fianco, a nuove costruzioni che assomigliano a palazzoni delle
periferie urbane, anonime e stridenti con l'ambiente!"
Come dare torto allo sdegnato coltivatore diretto?
L'unica risposta che gli si poteva dare era che, mentre il capomastro ai tempi
passati aveva costruito quei rustici, di cui rimanevano ancora poche vestigia,
avendo come esempi illustri i grandi architetti edificatori di ville venete e delle
maestose barchesse, oggi il geometra di turno doveva riferirsi alle anonime
costruzioni delle periferie urbane, aggiungendo così al disastro paesaggistico il
disastro culturale.
Emanuele Candiago
L'Editore
2
POVERA FOTOGRAFIA, VITTIMA DELL'ENCICLOPEDIA!
altri Paesi, compresa la Francia; per l'Italia, correggerei tra le altre la Voce Monti
B
quale entrò in seguito, negli anni Cinquanta); quella su Ugo Mulas (la curatrice
Paolo (Berengo-Gardin, ad esempio, non fu tra i fondatori de "La Gondola", nella
audelaire, nel 1859, l'avrebbe voluta "serva delle scienze e delle arti, ma la
più umile serva, come la stampa e la stenografia, che non hanno né creato
dell'archivio Mulas non è Maria (la sorella), ma Antonia (la vedova); su Franco
né sostituito la letteratura..."; sembra che in Italia questo anatema sia tuttora
Vaccari (non è Vaccari a porsi "sulla scia artistica" di Ghirri, semmai il contrario),
implicito nel mondo della cultura in generale, e specialmente in quella accade­
ecc., ecc.
mica, sospettosa (e preoccupata, dovendo aggiornare lo studio sui nuovi mezzi
Ma è a dir poco sorprendente, la Voce "Fotografia" dell'Enciclopedia edita
espressivi, proposti da una tecnologia che è d'origine dagherriana), nei confronti
da "La Biblioteca di Repubblica"; nel volume ottavo, è talmente zeppa di
di tutto ciò che non discende dalla confortante tradizione umanistica, soprattutto
errori da scandalizzare anche uno studente del primo corso di Storia della
letteraria.
Fotografia.
Ma invece non c'è nulla di più "filosofico" della fotografia, che richiece intuizione,
Esemplare, e vale per tutto il resto, è la didascalia di una tra le più famose
scelta...; lo diceva anche Strindberg: "la fotografia è filosofia"!
fotografie dagherrotipiche, la prima in cui appare un uomo, mentre quasi
È un lamento antico; perlorneno il mio, che è noioso e isterico per molti, ai quali
immobile si fà lucidare le scarpe in Boulevard du Tempie a Parigi; è un'immagine
spesso segnalo - persino fermandoli per strada -. le ignoranti vessazioni nei
dagherrotipica di mm 164x228, realizzata da Louis Jacques Mandé Daguerre
confronti della Fotografia, "ultima ancella" anche in Italia, nonostante tutto,
nel maggio 1838, alle ore otto del mattino, attualmente conservata al
anche nell'indifferenza del grande mercato collezionistico, che all'estero conta
Fotomuseum di Monaco, e fa parte di un trittico inviato da Daguerre al Re Luigi
invece su acquisti e vendite plurirniliardarie.
l di Baviera, dopo la divulgazione del procedimento di sua invenzione.
Eppure! L'Ignoranza sulla fotografia (cito ancora Moholy-Nagy, che nel 1925
Ebbene, si legge invece: "Dagherrotipo sconosciuto, Scorcio di Parigi, 1843,
profetizzava come !'"ignorante del futuro" sarebbe stato "colui che non conosce
Parigi, Musée d'Orday").
la fotografia", come allora la letteratura!), e intendo in particolare la sua storia
Non bastano le lacrime!
anche sociologica (di obiettivi, pellicole, ecc., sono istruiti in molti, quasi che la
E ancora: un ritratto di Debussy, datato 1909, è indicato genericamente come
fotografia fosse saltando una rnera tecnica...); un'ignoranza che è dimostrata
opera di Nadar (che si intenderebbe "Il Grande") e invece è del figlio Paul; Nadar,
quasi quotidianamente.
tra l'altro, morì nel 1910 all'età di novant'anni e non fotografava da parecchio
L'elenco sarebbe lungo, e dovrebbe partire da lontano; si individuano, come
tempo). E ancora, non per mia cattiveria rna per legittima difesa della fotografia:
prova di conoscenza, i venticinque "errori" dispersi nella "Storia della fotografia"
a pag. 482 si dice che Nadar faceva ritratti "in dagherrotipia" (sic), mentre si
di Lemagny e Rouillé, tradotta dal francese, edita dalla Sansoni senza però
trattava del collodio umido.
sottoporre prima e qualche esperto, perlomeno i capitoli sulla fotografia italiana!
Ma l'elenco delle imprecisioni di storia della fotografia, oltre che degli errori,
E continuo: in luglio (ho persino pianto, quel mattino, leggendo il giornale), è
anche in questo caso, è troppo lungo per riportarlo qui integralmente, e quindi
apparso sul "Gazzettino" di Venezia un articolo con questo titolo: "Il dagherroti­
smetto.
po, invenzione casuale". Si trattava di una breve recensione di una mostra
Speravo un po' d'attenzione per la fotografia come prodotto culturale primario,
fiorentina sulla dagherrotipia in Italia. Daguerre, come i lettori sanno, aveva pro­
perlomeno (e finalmente) in occasione dell'assegnazione di un Premio Antonio
seguito ricerche e conoscenze secolari, sui ben noti fenomeni della luce sui sali
Feltrinelli dell'Accademia dei Licei nel 2003, per la prima volta a un Fotografo.
d'argento, e aveva quindi lavorato tenacemente per dieci anni, dopo gli accordi
Un premio di ben Sessantacinquemila Euro, credo il premio in denaro più alto
con Niépce nel 1829.
mai attribuito a un fotografo nel mondo.
E continuo: nel "Dizionario delle scoperte scientifiche e delle invenzioni" della
Sono onorato di aver fatto parte della Commissione, assieme a Carlo
"BUR", Giorgio Riveccio offre a sua volta informazioni imprecise sull'invenzione
Ossola, Maurizio Calvesi, Andrea Emiliani, Luisella D'Alessandro, Antonio
della fotografia, ma rinvio il lettore di "Fotostorica" alla lettura, perché se ne
Zanetti e Carlo Ottaviano Quintavalle; abbiamo premiato il "mediterraneo"
accerti personalmente; a pag. 123 e a pag. 125 in particolare (Talbot, ad esem­
Mimmo Jodice.
pio, non è nel 1841 che inventa il negativo-positivo, ma già nel 1835 (è di
La notizia è invece passata quasi sotto silenzio, ossia non è stata
quell'anno, in agosto, il primo negativo della storia), e propone pubblicamente il
neppure una notizia; "Il Gazzettino, ad esempio, non ha neppure
"Photogenic Drawing" nel 1839 (25 gennaio), quindi pochi giorni dopo la
inserito nel titolo dell'articoletto il nome di Jodice tra i
comunicazione sul dagherrotipo all'Accademia delle Scienze di Parigi (che è del
premiati, ma soltanto quelli di Sciarrino, Olmi,
7 gennaio e non, come
n si legge, del 19 agosto, che è invece la data della
"rivelazione definitiva del segreto, diffuso comunque il giorno dopo in tutto il
Chailly e Emergency.
La fotografia evidentemente non conta!
mondo, con il manuale di Daguerre).
La calotipia (e non "Callotipia", come indica il sia pure autorevole Dizionario De
ltalo Zannier
Mauro!) va intesa come un perfezionamento del "Photogenic Drawing", e venne
quindi proposta come tale nel 1841, pur essendo sperimentata nel settembre­
P.S.: Ho fatto anch'io
ottobre dell'anno precedente). E così via.
molti errori, ma ne farò
Anche nel bel "Dizionario di Fotografia" Rizzoli-Contrasto (già segnalato in questa
di volta in volta
rivista), andrebbero corrette, sia pure nei dettagli, molte voci, persino relative ad
ammenda!
Pietro Poppi
La fontana delle Sirene (part.)
Bologna, Esposizione 1888,
Collezioni d'Arte,
Cassa di Risparmio, Bologna
TELEVISIONE:
DALLA FANTASCIENZA ALLA REALTÀ
Loms OLATIZ
Il primo apparecchio televisivo - escludendo altri
mezzi di trasmissione a distanza,che vanno
dall'invio con i piccioni (Dragon-Nadar 1870),al
"metodo Korn" (1904),a quello di Edouard Belin
(1914) anticipato due anni prima dal nostro
Umberto Ellero con la "Teleiconotipia" (cfr.
"Fotologia no 18-19) -,pare sia stato realizzato e
reso funzionale,nel 1926,da un ingegnere
5
scozzese, John Logie Baird. In una sequenza filologica
sull'invenzione della televisione, è interessante il riscontro con
studi e coerenti perplessità, ricorrenti nella pubblicistica anche
in Italia, fino dal primo decennio del Novecento, quando le
possibilità comunicative di questa tecnologia, già suscitavano
entusiasmi ma anche ansie e preoccupazioni. Nel 1919
l'editore Hoepli dedicò anche uno dei suoi straordinari
manuali alla "fototelefonia " e via dicendo: "ll Selenio", con
testo di Umberto Bianchi e un esaustivo apparato
iconografico. "Irto di formidabili difficoltà teoriche e
pratiche, quello della televisione", precisa il Bianchi,
"problema che affatica e tormenta da molti anni l'intelletto di
non pochi cercatori e sollecita intorno alle proposte
risoluzioni una curiosità veramente morbosa . . . "; sapesse
quanto, oggi, il vecchio Bianchi! Che aggiungeva con
speranza: "Lo studio della televisione si propone di porgere
agli uomini il mezzo di scrutare gli abissi oceanici, l'interno
dei vulcani, il fondo dei laghi, dei crepacci geologici, delle
caverne inesplorabili, delle miniere crollate ( ... ) di vedere
l'immagine animata delle persone con le quali si conversa
telefonicamente e di organizzare servizi di controllo, di
allarme, di reportage giornalistico e di varia comunicazione";
peccato che, come mia nonna Lucia- che già s'era spaventata
alla proiezione del primo film visto in una sala
cinematografica - il dottor Bianchi non sia qui a confortarsi
in quelle suggestive previsioni, ormai avverate, con allora
però imprevedibili conseguenze. Nel 1932 c'erano comunque
altre perplessità e un dubbio: "La televisione diverrà
realmente pratica? " , titolava Rodolfo Namias un articolo ne
"ll Progresso fotografico" del mese di settembre, che
riportiamo qui integralmente, soprattutto come curiosità. La
storia delle immagini comprende anche queste titubanze, a
volte persino suscitate dalla pigrizia, dalla inconscia volontà
di lasciare le cose come sono; persino il passaggio dal
dagherrotipo alla lastra al collodio e da questa alla pellicola
di celluloide e gelatina, e dalle grandi camere alla piccola
"Leica" , ebbe i suoi antagonisti, ma il progresso ineluttabile
va avanti, non per cattiverie ma per necessità. Evviva la
Televisione (che io però vedo con parsimonia, raramente)! •
La televisione diverrà realmente pratica?
I pareri sulla praticità della televisione sono discordi.
Il grande inventore francese Eduard Belin al quale si devono i primi
apparecchi di trasmis·sione delle fotografie su filo telegrafico e succes­
!"ivamente la :trasmissione per radio, si dimostra assai scettico in pro­
posito. Ecco i termini coi quali egli 'Si è recentemeÌ:tte espresso:
«
Da quattro anni a questa parte nessun serio progresso è stato ap­
portato alla realizzazione pratica della televisione.
In sostanza, fino a
q11anùo non si riuscirà a trasmettere a distanza le immagini con la
(l)
Il
mula Na
(2)
borace ha la
J'ormul�
B03 + 4 H" O.
Gli abbonati
d 'nso domestico
320
j\�2 n, 07
+ 10 H2 O menlr� il perhoralo ha. la for­
-
p ossono richiedere il perhoralo come
molli
nll ri
prorl o l ti eh i miei
nll 'Amm.inislrnzione l n quale si propollC solo lo scopo rli ngeYolnrli.
IL
PROGRESSO FOTOGHAFICÒ
stessa chiarezza e precisione con cui oggi si trasmettono i suoni, la te­
lEvisione non uscirà dal campo di esperimenti di laboratorio
n.
Per ora siamo lontani da questi risultati. Il Belin, anzi, si domanda
se polremo mai conseguirli.
Tanto più siamo :Jontani dalla ricezione
pubblica, che le norLizie americane davano per raggiunta, e per la quale
qualche sala americana si è perrì.no attrezzata.
Il Belin ha aggiunto che nei suoi laboratori f. stata abbandonata qua­
lunque ricerca al riguanlo della televisione.
luvece un collaboratore dell Intransigeant afferma, dopo osservata la
trasmissione del Derby di Epsom (le famose corse all'ippodromo di Lon­
dra) che il grande miracolo clelia visione è un fatto compiuto. Invero
le affermazioni dei corrisponclen l i e reporters dei quotidiani sono sem­
pre da accettare colla maggior cautela. i\[a tuttavia quanto egli elice (che
riportiamo dalla Rivista Italiana eli Cinetecnica) non può essere soltanto
risultato di fervida immaginazione.
· << Sopra uno schermo speciale - un· po' pitt piccolo dello schermo
ordinario della sala di proiezione in cui ci trovavamo - apparve una
figura di uo�o .abbastanza distinta, che annunciò: «Presi o a�sisterete
al primo Derby che sia stato trasmesso per 'televisione. Ecco Epsom
«
L'immagine scomparve insieme alla voce. Trascorsero
in
n.
silenzio
alcuni secondi. Poi fu sul principio tutto il rumore confuso, come il
crepitio lontano di una mitragliatrice. Nello stesso momento una nebbia
comparve si.Jllo schermo, poi, a poco a poco fu rimpiazzata da una vi­
l':ione ancora indistinta e tremolante, Che rÌCOrdaYa
quella
dei
primi
films. Il rumore si fece vicino nello stesso mentre che la visione diven­
tava più netta.
Quindi, dalla grande macchia nera del
l'immel1SO formicaio dei (( Downs )),
fondo emerse
napiclamenle la folla si
discinta.· Si· udiva adesso la voce rauca clei '' Bookmakers
>>
fece più
che grida­
vano le loro· o[ferte e il rumore sordo della massa che loro risponrleva.
Nou eravamo ancora al par:ticolare brillante de'l film, ma l'insieme era
neLlo e riconoscibile. A un certo momento la folla sembrò aprirsi e i l
rumore 'Si fece assordante: l'arrivo del Re. La sua figura era poco rico­
noscibile, ma si vedeva la folla salutarlo e migliaia di braccia agitarsi
6
>>.
Kei giornali di Milano si è parlato testè delle esperienze di televisione
slla Mostra della Radio che ha avuto luogo ii1 settemhre a Milano.
Ecco ciò che i giornali hanno pubblicato:
,, Giungere a volgarizzare, a semplificare gli apparecchi trasmittenti e
riceventi delle immagini fino a renderli pratici come qualsiasi altro
apparecchio r(}cl io, è un sogno ancora lontano: per ora, per la comples­
sità delicata dei congegni, la televisione è riservata esclusivamente ai
tecnici. Merito particolare dell'Italia è quello eli aver compiuto il mag­
gior cammino verso quest'au�picata popolarizzazione trovando un si­
stema di trasmissione delle immagini mediante un impianto che - se
3?1
IL PROGHESSO FOTOGRAFICO
non è ancora tale da poter essere a·ccessibile agli amatori - è' però il più
semplice che si conosca.
«
Tale sistema, funziona durante la Mostra de'Ila Radio, al primo !Piano
del pa:Jazzo della Permanente, dove l'Eiar ha instali'ato il proprio impian­
to, lrasportanclolo dalla sua sede ·di Roma nella nostra città.
·
«
«
L'impianto è relativamente seinplice; in un gabinetto denominat �
auùilorio
n,
sono installati
quattro
grandi
«
occhi elettrici
».
somi­
glianti per forma a quattro riflettori che raccolgono l'immagine delh t
persona che, dinanzi ad essi, parla da un comune appare·cchio telefonico.
«
L'immagine raccolta dagli " occhi elettrici
>>
viene a sua volta ri­
cellata dagli apparecchi riceventi e sul filo telefonico viene trasmessa
in altri ambienti -:- situati in diversi punti del palazzo
____.
dove chi siede
all'apparecchio telefonico può non sòltanto udire il suo interlocutore,
ma vederlo nel volto e nei gesti precisamente come se 1lo avesse dinanzi
n.
Qui come si rileva, la trasmissione delle immagini avviene su filo,
ciò che riduce assai le difficoltà mentre limita l'utilizzazione
(1).
L'importanza pratica della televisione sta forse nei suoi rapporti colìa
cinematografia.
L'ing.
Thurn un tecnico tedesco ·della cinematografia
che ha studiato anche i sistemi di televisione apportandovi dei perfezionamenti, prevede che una delle grandi applicazioni in questo campo
sarà la rapida riproduzione delle pellicole di attualità,
nel senso che
ques:Le potranno essere spedite colla massima celerità a!lle stazioni tra­
smiltenti e da queste immeclialamenle radio-diffuse. Tuttavia è da pre­
vedere che i campi fllperti alla televisione, non appena e.ssa sarà uscita
dalle prime inevitabili imperfezioni
ed
incertezze, saranno assai più
vasti ed assumeranno un'importanza ancora oggi difficilmente imma­
ginabile.
(l) Quanto da noi ossennto alla ;\Ioslra della I\adlo, ci permette d'affermare che
la trleYisione è bensì un fatto compiuto, ma ancora i risultati ci sembrano 'assai
mnclesli. ?\elle prime dimostrazioni fu trasmessa una picc
· ola inunagine poco nitida
e
poco luminosa percettibile solo a poche persone. Poi fu trasmessa sullo schermo
un'imm�gine ingrnnrlita potendo così essere ossenata da molt o pubblico. !\In non
son0 risultati cla giustifir�re per ora impianti complessi assai costosi..
7
Ì
CURIOSITÀ DA SCHIO
lTALO ZANNIER
È
un volumetto di 158 pagine in
12 o, dal titolo "In Oriente. Tocchi
in penna" , opera del Sac.
IN ORIENTE
Giustiniano Scrinzi, con
illustrazioni del Sac. Ottavio
Ronconi!
Edito nel 1894 dalla "Tipografia
G. Dal Dosso" di Schio, è giunto
TOCCHI IN PENNA
DIR SAC.
"per caso" nella mia biblioteca,
scelto in antiquariato in quanto
GIUSTINIANO SOFIINZI
illustrato da "vere fotografie" ,
CO� JI,LUSTRAZWNI
ossia non da riproduzioni a
stampa d'inchiostro, bensì
ottenute su carta fotosensibile ai
DEL SAC.
OTTAVIO RONCONI
sali d'argento, una rarità in questi
anni, mentre si tendeva piuttosto
alla trascrizione in xilografia o in
litografia (più raramente in
fotocollografia), nell'attesa di
migliori e più economiche
tecniche: la similigravure, la
fiPFJP
zincografia, l'heliogravure e infine
T I P, CJO,
l'offset.
D Il. L D O S 8 O
Le undici fotografie inserite nel
volume sono stampe su "carta
salata" che, a detta anche di Luigi
Sassi - uno tra i massimi manualisti dell'800
-, oltre ad essere gradevoli per la loro
superficie opaca, "esigono un dispendio assai
limitato" , vantaggio che certamente il
sarcerdote Giustiniano Scrinzi, nel pubblicare il libretto,
non sottovalutò.
Si tratta di un curioso diario di viaggio in
palestina avvenuto tra aprile e maggio del 1 8 94,
"rimandato per due anni di seguito - scrive Scrinzi -, a
cagione di quel brutto zingaro che è il cholera, e fatto
felicemente grazie a Dio! "
8
" E inta nto - continua lo Scrinzi -, un altro amico ( i l suo
collega sacerdote Ottavio Ronconi), che si era provveduto di
una b u ona macchina fotografica, trasse delle vedute, dei
gruppi, di quel che gli aveva fatto maggiore impressione " .
I soggetti d e l l e fotografie p u bblicate sono comunque relativi
soprattu tto a i gruppi d i pellegrini in posa, o d i ragazzi
ospi tati nelle missioni, accanto però a q ualche paesaggi o e ad
alcune vivaci scene di genere, colte tra Nazareth e
Gerusalemme.
Un libro interessante, proprio perché è " minore " nell'ampia e
aulica letteratura sul Grand To ur, scritto con accenti a volte
persino najf, che segnalano la sorpresa e anche l 'ammirazione
per il p aesaggio esotico e le scene indigene.
Il gruppo di pellegrini, veneti ed emiliani, erano p artiti d a
Bologna 1' 1 1 a p r i l e 1 8 94, dopo essersi riuniti a l l ' H otel Roma
(guarda caso, è l ' Albergo che h o a lungo frequentato, d u rante
gli anni di insegnamento a l DAMS! ), con destinazione Napoli,
i n d il igenza, un viaggio sicuramente massacrante, perché
proba bil mente non si trattò d i un " velocifero " a sei cavalli
freschi e giovani, rinnovati a ogni stallo.
I pellegrini, scrive lo Scrinzi, " capitavano a due e d ue , a tre e
tre, in a bito che riteneva p i ù o meno del sacerdotale; alcuni
però d i v i s i bile non avevano riten uto che il c arattere impresso
nell'a n i m a " ; v i erano rappre sentate otto diocesi: Verona,
Vicenza, Bologna, Ferrar a , Treviso, Reggio Emilia, Padova,
per un totale di ventitre persone.
Il rientro, un mese dopo, avvenne d a Corfù sul piroscafo
" Selinunte " , fino a Brindisi; " s i era in Italia e si andava a
c a s a - conclude Scrinzi - l'indomani tutti o q u a s i t u tti
avre b bero potuto coricarsi nel loro letto.
Anche il " fotografo " O ttavio Ronconi - che ora elenchiamo
tra gli sconosci uti fotoamatori italiani - si mise quindi al
lavoro in camera oscura, per stampare i n q ualche centinaio di
copie i suoi singolari a pp unti di viaggio. •
Nota sulla "carta salata" secondo Luigi Sassi
"La carta deve eseere prima incollata e seccata poi sottoposta a bagno
salato. È questa però un'operazione in più e che si può evitare unendo
la incollatura alla salatura; così con un'unica soluzione si ottengono
due scopi contemporaneamente. Si mettono 1 O grammi di polvere
arrow-root, di prima scelta, in una capsula di porcellana con
pochissima acqua in modo da farne una pasta densa, omogenea e
senza grumi. Vi si aggiunge quindi a piccole porzioni alla volta la
seguente soluzione bollente previamente filtrata: Acqua distillata cc
300, Acido citrico gr 1, Cloruro di sodio gr 10.
Si mescola il tutto e si mette al fuoco la miscela mantenendovela fino
ad ebbollizione, non cessando mai di rimestarla. Si lascia quindi
raffredare, si leva la pellicola che s'è formata alla sua superficie e si
distende la soluzione per mezzo di una piccola e morbida spugna sulla
carta tenuta ben distesa su di una tavoletta da disegno mercè quattro
punte. Lo strato dovrà essere uniforme per tutta la superficie. Si lascia
pochi minuti in piano, indi si sospende perché asciughi al riparo dalla
polvere. La carta così preparata si conserva indefinitamente. Occorre,
a scanso di equivoci, segnare co/lapis in un angolo, il rovescio della
carte stessa. Il bagno sensibilizzato è costituito da: Acqua distillata cc
300, Nitrato d'argento gr 32, Acido citrico gr 24, Alcool cc 24.
La carta salata deve porsi a galleggiare per due minuti circa su
questa soluzione, mettendo la superficie incollata e salata a contatto
co/liquido sensibilizzatore. Tolta la carta dal bagno d'argento, si
lascia sgocciolare e si sospende in luogo completamente oscuro
affinché si asciughi. (...) Le copie stampate debbono essere lavate a
tre o quattro acque abbondantemente indi immerse in un bagno reso
leggermente alcalino mercè l'aggiunta di qualche centimetro cubo di
una soluzione di bicarbonato di sodio; indi lavate di nuovo in acqua
pura".
(cfr. L. Sassi, Le carte fotografiche, Hoepli, Milano 1899, p. 4, in
Biblioteca Zannier)
10
11
INTERVISTA A FABIO CASTELLI
SILVIA PAOLI
Giampietro Agostil1i
Fabio Castelli
s.d.
Com'è nato il suo interesse per la fotografia e
per il collezionismo fotografico?
Il mio interesse per la fotografia nasce come
continuazione della mia precedente passione per
la grafica. Alla fine degli anni '60 iniziai la mia
raccolta di arte contemporanea, ma
collezionando il gusto si affina, migliora la
qualità delle opere che si vogliono possedere e
quindi aumentano le risorse necessarie alle
acquisizioni. Così mi ritrovai a non potermi più
permettere le opere pittoriche cui aspiravo e,
non volendo abbassare il livello della mia
collezione,iniziai ad acquistare grafica poiché
ritenevo molto più interessanti,ad esempio,
delle splendide acqueforti di Morandi piuttosto
che delle brutte tele dello stesso autore.
Do per scontato, anche se so che molti non sono
d'accordo,che un dipinto,un disegno,
un'acquaforte, una puntasecca,una scultura,
una fotografia,se originali, abbiano tutti la
stessa valenza artistica.
Ho iniziato così a formare una collezione di
grafica sia moderna che contemporanea. Ho
quindi sentito l'esigenza di ripercorrere la storia
dell'incisione a partire dal '400 e dal '500,
recuperando gli incunaboli di quell'arte. Non
potevo prescindere dal considerare l'aspetto
tecnico e ho quindi voluto approfondire la
all'acquatinta, etc. Ho cercato di considerare sempre le
opere più significative di ogni tecnica, in relazione
all' uso fattone dagli artisti. Studiando la storia delle
tecniche, mi sono imbattuto nel cliché-verre, tecnica
che si trova a metà tra l'incisione e la fotografia: da
qui è nato il mio interesse per la fotografia e ho
iniziato a collezionarla. Cominciai a l Festival di Arles
negli anni '70, comprando fotografie contemporanee e
sentendo ben presto la necessità, come mi era accaduto
per la grafica, di ripercorrere la storia della fotografia
andando a ritroso nel tempo ( acquistando così disegni
fotogenici, dagherrotipi etc . ) .
Cosa h a voluto dire per Lei possedere immagini,
conoscenza di tutte le tecniche possibili, dalla
formare e organizzare una collezione?
xilografia alla serigrafia, alla puntasecca,
privilegiato?
Quali sono i percorsi, i filoni, gli autori che ha
Wilhelm von Gloeden
Seated youth and child holding vases of roses
1914
carta salata
12
l
Nadar
Diplomatico giapponese a Parigi in abito da samurai
1870 circa
albumina (da fotografia colorata a mano)
14
Formare una raccolta è stato per me un mezzo per conoscere.
Volevo fare acquisti oculati e quindi h o iniziato a leggere, a
informarmi, a frequentare musei e case d 'aste per poter dare
giudizi di qualità a ragion veduta e acquistare in modo
consapevole. L'iniziale desiderio di possesso dell'oggetto in sé è
stato negli anni progressivamente sostituito dal desiderio di
conoscere le opere per quello che potevano rappresentare
all'interno di un discorso storico sull'arte . Questo perché io
non avevo una formazione umanistica ( sono laureato in
Economia e h o fatto il liceo scientifico) che invece volevo
acquisire.
Oggi la curatela per una mostra o il reperimento delle opere
per un'asta comportano per me lo stesso impegno e mi
procurano la stessa soddisfazione che provavo quando
acquistavo per la mia collezione. Non ho privilegiato filoni
particolari nella mia collezione, ho fatto scelte funzionali alla
ricostruzione della storia della fotografia, ho scelto esempi per
tutti i periodi, per p oter comprendere meglio la storia del
mezzo fotografico .
Sono partito q uindi dai disegni fotogenici e dalle opere di
Talbot. Acquistai poi una bellissima serie di Nadar, firmata in
lacca rossa, che illustrava la prima delegazione di diplomatici
giapponesi a Parigi, tutti vestiti con abiti tradizionali e katana
(la spada dei samurai ) . Queste fotografie stavano bene in
relazione anche con la mia collezione di stampe giapponesi.
Poi sono passato a David Octavius Hill e Robert Adamson,
con cui s i inizia ad apprezzare la fotografia anche come arte,
quindi a opere della Cameron, di Carro!, di Rejlander e di
Robinson.
Per testimoniare l'uso della fotografia come documento ho
comprato opere di Le Gray, di Fenton, di Sommer e degli
Alinari, libri fotografici e album di viaggi. Ho qualche bella
stampa tratta dalla campagna fotografica sugli indiani
d'America, realizzata da Curtis.
Ho poi tutti gli autori che hanno lavorato con Stieglitz per
Camera Work - la rivista che diventerà punto di riferimento
per tutti i cultori dell'arte fotografica -, tra i quali basti citare
Steichen, Kiihn o Demachy con le sue splendide stampe alla
gomma bicromatata; gli autori che si sono cimentati nel
sociale come Sander e Hine fino ad arrivare ai rappresentanti
delle avanguardie storiche che ho amato in modo particolare;
poi gli anni '50 con Cartier-Bresson, Doisneau, Minor W hite,
Siskind; poi Lee Friedlander, Diane Arbus ecc . , fino ad arrivare
ai giorni nostri con la Woodman, S ugimoto, Nan Golden o
Lorca di Corcia.
Sì, ho costituito un archivio con le schede delle immagini, la
loro dettagliata descrizione, la provenienza, le condizioni di
conservazione, il prezzo, la data dell'acquisto etc.
Rispetto i fondamentali criteri di conservazione secondo gli
standard internazionali.
Come cresce e si sviluppa il gusto? Che cosa l'ha aiutata in
questa direzione? Mostre, viaggi, letture ... Può indicare autori,
immagini e/o testi che sono stati determinanti nella sua
formazione?
Per la formazione del gusto penso sia importante, come dicevo
prima, vedere mostre, frequentare musei e gallerie, case d 'asta,
prendendo in mano le opere e cercando di comprenderne
l'essenza
H o cercato di avere sempre p i ù , con gli anni, un rapporto
distaccato con le cose, un rapporto razionale. L'obiettivo per
me oggi non è tanto avere una collezione quanto affinare la
mia sensibilità. Una volta era forte i l desiderio di possesso,
oggi è solo una questione di cultura, l'oggetto è per me
mediatore di conoscenza, non può essere vissuto come feticcio.
Mi sono quindi formato una b i blioteca più vasta possibile,
comprendendo monografie e testi di storia della fotografia. Ho
privilegiato soprattutto la fotografia moderna e contemporanea
e oggi mi interessa il rapporto diretto con gli artisti che usano
la fotografia, i l contatto con loro mi arricchisce. Il piacere del
possesso è superato dal piacere di conoscere un artista e d
ammirarne l ' opera illustrata d a l u i stesso.
Purtroppo non ho conosciuto grandi autori italiani come Paolo
Monti, Ugo Mulas o Giuseppe Cavalli ma ho i l piacere di
intrattenere con moltissimi di loro un rapporto che mi gratifica
a tal punto da farmi decidere di dedicare tutto il mio tempo
alla " ca usa" della fotografia, cercando di dare il mio
contributo affinché essa diventi, a pieno titolo, protagonista
del mondo dell'arte, sperando che a tutti coloro che lavorano
con serietà e impegno siano anche riservate delle soddisfazioni
d i carattere economico che per troppo tempo sono loro
mancate.
Un libro, tra mille, di grandissimo interesse è stato per me
quello scritto da Susan Sontag, Sulla Fotografia.
Come e dove acquista? Aste, gallerie, privati, antiquari,
artisti ...
Acquisto ovunque.
Quali sono i criteri che Lei segue negli acquisti? Come è visto il
problema della riproducibilità dell'immagine e quindi della
Ha sentito l'esigenza di archiviare e ordinare, conservare
tiratura da un collezionista?
secondo precise norme le sue fotografie?
Quello della tiratura è uno dei principali problemi da
15
affrontare anche da parte degli artisti. Questi ultimi della
nuova generazione sono comunque molto rigoros i e precisi:
prediligono le tirature basse, al massimo 12 esemplari. Sono
perfettamente consapevoli che il loro comportamento deve
essere assolutamente trasparente e che non deve a dottare
alcuna " furbizia " a danno dei collezionisti come q uello, molto
diffuso, soprattutto in am bito americano, di stabilire, per una
stessa immagine, differenti tirature a seconda dei diversi
formati in cui viene stampata.
Può quindi capitare di vedere la stessa immagine, a d esempio in
un formato 30x40, con la firma e la tiratura 3/5 e un'altra
copia della stessa immagine in un formato d iverso, 25x30, con
l 'indicazione della tiratura 2/9 . Questo metodo comporta di
fatto una tiratura di q uell'immagine di 14 esemplari e non di 5
o 9 come ci aspettereb b e .
L'atteggiamento corretto è invece quello di stabilire u n a tiratura,
ad esempio di 5 esemplari, nell'ambito della quale i formati
possano variare (es. formato 25x30 esemplare 115 e 2/5; formato
40x50 esemplare 3/5 e 4/5; formato 70x100 esemplare 5/5 ) .
U n altro metodo per aggirare l 'ostacolo della tiratura limitata,
è l'adozione della così detta "prova d 'artista " non numerata
come, invece, dovrebbe. Sarebbe, infatti , buona norma
numerare tali prove con numeri romani ( E s . : l/III) e non
stamparne più di 3, che comunque dovreb bero essere dichiarate
con la tiratura complessiva. ( E s . : TIRATURA D I 5
ESEMPLARI 115;5/5 + 3 ESEMPLARI P.A. IIIII;III/I ll ) .
G l i artisti delle generazioni precedenti h anno affrontato l a
questione delle tirature i n modo diverso: alcuni di loro erano
contrari a porre dei limiti alla stampa delle loro immagini
perché ciò avrebbe tradito il concetto stesso di mezzo
fotografico che, per sua natura, consente infinite riproduzioni.
Questa posizione può essere oggetto d i discussione ( è ovvio che
l a tiratura è una convenzione per la fotografia così come per l a
litografia, l'acquaforte, la puntasecca acciaiata o la scultur a )
ma è commercialmente perfettamente accetta bile.
Ne consegue, tuttavia , che se non è possibile conoscere il
numero di stampe in circolazione di queste opere, il loro valore
sul mercato non potrà raggiungere quotazioni particolarmente
elevate.
Essendo il prezzo di un'opera determinato in rapporto alla sua
domanda e offerta, se quest' ultima aumenta
indiscriminatamente, il prezzo non potrà che tenerne conto,
rimanendo sempre calmierato dall' ipotesi c he vengano immesse
sul mercato " n "copie di quell' immagine. È la ragione per cui i
prezzi dei vintage vanno alle stelle.
In assenza di una tiratura limitata, l' acquisto di un vintage
rimane quindi l'unica possibilità per accontentare i l
collezionista interessato al possesso di opere rare.
Cosa pensa dell'attuale situazione del mercato fotografico fuori
d'Italia?
Il mercato internazionale è più maturo. Nel nostro paese il
multiplo è malvisto. Forse noi italiani siamo così individualisti che
non ci piace l'idea di condividere con qualcuno il possesso della
stessa opera. La fotografia soffre di quello di cui ha sofferto la
grafica. Ma è una questione di mancanza di informazione. Molte
opere di Moore, ad esempio, sono "tirate" in 3 o 9 esemplari,
senza essere considerate un multiplo in quanto è da tutti accettato
il limite di 9 come numero di copie massimo perché una scultura
venga considerata " originale " . Il problema dei multipli quindi non
coinvolge solo le arti grafiche o fotografiche.
Com'è l a situazione sul mercato internazionale per i fotografi
italiani?
I fotografi italiani sul mercato sono sottovalutati. Con la nuova
galleria " Fotografia Italiana" qui a M ilano ci poniamo
l'obiettivo di proporre fotografi italiani all'altezza di artisti di
altri paesi. S i può fare un p arallelo confrontando la scuola di
Modena e l a scuola di Dusseldorf, Ghirri e Becker. Entrambe
propongono opere di alto livello qualitativo. Perché i fotografi
italiani sono sottovalutati ? È un prob lema di marketing. Altri
paesi sono più capaci nel valorizzare le opere dei loro artisti,
sono dotati d i strutture p u b bliche che aiutano il loro
riconoscimento e permettono il loro accreditamento a livello
internazionale. Ovviamente tali strutture riescono a facilitare
l'esportazione di questi artisti in altri p aesi, presso altri spazi
pub blici e consentono la valorizzazione delle loro opere.
Che cosa si può intendere oggi per "fotografia d'arte"?
La fotografia è un media, un mezzo di espressione dell'arte
contemporanea. È arte o non arte esattamente come possono
esserlo altre forme espressive. •
16
Charles François Daubigny
Les Cerfs
1 862
cliché - verre
17
UN RECUPERO STORICO:
CATONE RAMELLO FOTOGRAFO
ITALO ZANNIER
CON UN TESTO DI GIUSEPPE MARCHIORI
Gli anni Cinquanta del Novecento,a Venezia,sono
stati particolarmente felici per la fotografia; un
periodo animato soprattutto da Paolo Monti,Fulvio
Roiter,Toni Del Tin,Mario Bonzuan, Gino
Bolognini,Giorgio Giacobbi e da tanti altri fotografi,
in gran parte legati al Circolo "La Gondola,oltre al
Catone Ramello è nato a Venezia il 19 settembre 1924.
Documentarista. Oltre ad alcuni cortometraggi su
operazioni chirurgiche ( 1950-51) di influenza pasinettiana,
ha realizzato, con il testo del palesano Giuseppe Marchiori
Un pittore della realtà: Emilio Vedova ( 1953) e Gabriel
Bella ( 1958). Ha anche composto, sullo stile di Norman
Mc Laren, i film d'animazione Per la pace nel mondo
( 1954) e La pace nel Vietnam ( 1968 ).
più silenzioso patriarca Ferruccio Leiss.
Fiorirono le Rassegne Internazionali,con la
collaborazione del guru parigino Romeo Martinez;
esposizioni biennali che hanno profondamente
segnato la storia della fotografia italiana,come
altrove è stato ampiamente documentato.
Poi tante "piccole" mostre,che allora a Venezia
vivevano anche della disponibilità e dell'entusiasmo
delle gallerie,dal "Cavallino" di Cardazzo,alla più
modesta vetrina del fotografo vicino al Ponte dei
Dai,quasi in Piazza San Marco,luogo di incontro
serale e di dibattito culturale degli appassionati.
La Galleria dell'Opera Bevilacqua La Masa,nel
contempo,offriva a sua volta spazio anche ai
fotografi e,tra questi,anche a Catone Ramello,un
nome che poi venne dimenticato.
Debbo a Paolo Gioli la segnalazione di questo
significativo autore,pittore e fotografo,che negli
anni Cinquanta si dedicò a una ricerca visiva
senz'altro pionieristica in Italia, dove semmai era
Paolo Monti il più agguerrito e sistematico
sperimentatore.
Fotografie eseguite nell'anelito d'astrazione
informale,scrutando muri e intonaci imbrattati
e graffiati, che per altri erano semplici macchie ma che
Ramello ha invece colto nell'ansia dell'arte e
probabilmente anche per una " dimostrazione" dei
rapporti inevitabili tra pittura e fotografia, in una lettura
suggerita dal critico Giuseppe Marchiori, allora
d'intelligenza imperante.
Ho rintracciato Catone Ramello del quale pubblichiamo
alcune immagini " perdute " , assieme al testo di
Marchiori, tolto da un piccolo ma esaustivo catalogo
della Bevilacqua La Masa, edito in occasione della mostra
di Ramello, tra il 22 febbraio e il 15 marzo 1 9 5 8 . •
Catone Rame/lo
Mia zia Gigia
Venezia 1 950
Catone Rame/lo
Muro
Venezia 1 95 3
d a lastra 6x9
19
Ramello s'è fatto un occhio «moderno» frequentando gli studi dei
pittori e leggendo molti libri sull'arte. Poi, un bel giorno, pensò di
fare un cortometraggio su Vedova. Fu questa l'occasione, in certo
senso decisiva, per la scoperta di un linguaggio, che gli
«specialisti» del cinema credono di liquidare con neorealistico
sussiego. Si allude proprio al linguaggio del cinema d'avanguardia,
che non è soltanto consegnato ai testi di storia, ma che continua a
rinnovarsi nel tempo, come ricerca e come espressione vitale,
offrendo inutilmente soluzioni formali e poetiche ai conformisti
del gusto cocacola. Il cosidetto «formalismo» è invece stile
unitario e coerente, fondato su una concezione, che accoglie in sè
l'esperienza di mezzo secolo di storia e che riscatta ogni cosa dalla
indifferenza passiva, cui era condannata dalle gerarchie estetiche
del classicismo.
Il «ritmo» della pittura di Vedova, i valori rivelati dal segno, in
un impeto di costante vitalità, le architetture improvvise, nate
per incanto da un 'emozione quasi medianica, diedero a R ame/lo
la chiave per una interpretazione nuova delle forme, nel
linguaggio più proprio del cinema.
A lungo interrogammo insieme i muri della città, i cantieri, le
piccole botteghe degli artigiani, i luoghi sconosciuti, gli atri, le
scale, i cortili, i campielli, i canali, che nessuno «vede » , perchè
non sono nemmeno pittoreschi. Ricordo quelle passeggiate
ricche di sorprese, che coincidevano con le meravigliose
rivelazioni della pittura e della scultura.
Molte di quelle coincidenze sono fissate nelle fotografie di Catone
Rame/lo, che hanno costituito, prima di essere autonome, un
ottimo materiale di studio. Potrebbero esser viste come momenti
di un itinerario
fantastico
attraverso un
tempo creato dai
segni e dalla
presenza
dell'uomo, dalla
lenta
metamorfosi
della materia e
dal caso.
Ramello ha
voluto fissare
per sè quei
momenti e, forse
senza pensarlo, li
ha fissati anche
per gli altri. Chi
vorrà, potrà
stabilire una
serie di rapporti
ideali con le
differenti
espressioni
dell'arte
contemporanea e
riconoscere in
esse i più
caratteristici
valori
«simbolici» della
modernità.
Giuseppe
Marchiori
Catone Rame/lo
Muro
Venezia J 953
lastra 6x9
20
Catone Rame/lo
Civiltà dei consumi
Catone Rame/lo
Redenzione di oggetti umiliati passeggiando per Venezia con il Marchiori
1 970
1 95 3
Catone Rame/lo
"Composizione" eseguita al Lido di Venezia
1 956
PRO MEMORIA
DUE FOTOGRAFI CHE HANNO FATTO LA STORIA DELLA FOTOGRAFIA
ITALIANA DEL DOPOGUERRA: CARLO MANTOVANI E TULLIO STRAVISI
ITALO ZANNIER
La storia della fotografia italiana,nella sua
Carlo Mantovani, per dirgli che il suo lavoro è stato ed è
significativo, anzi emblematico persino dello stile post­
bellico, tra neorealismo ed estetismo " Bussola", in effetti
nella dolcezza romantica, oltre che sociologica, dei
fotografi storici de "La Gondola" .
complessità,è ancora da scrivere,e comunque da
integrare,come spesso si ricorda,anche con
malizia,alludendo alle omissioni e agli errori
A Trieste ho cercato Tullio Stra visi, al telefono, come a volte
faccio per ritrovare vecchi amici e fare due chiacchiere
silenziose, persino nello stile "amarcord" . Tullio non c'è più,
ma la signora Nelda, sua moglie, ne rutela il ricordo
(e l'archivio), con intelligenza e coscienza del lavoro intenso
di Stravisi, che tra i fotografi triestini del dopoguerra è stato
maestro emergente e amato. "Fotografo del Carso", è stato
chiamato, ma il mare è stata la sua grande passione; e infine
Trieste, al centro del suo sogno fotografico, conservato
tuttora amorosamente e che si spera venga presto presentato
e valorizzato, come un grande, insostiruibile affresco su quel
territorio giuliano. •
ricorrenti nei nostri primi tentativi di
sistematizzazione filologica. Ma non disperiamo!
Ho rintraccia recentemente l'ultraottuagenario
Carlo Mantovani,veneziano con filamenti verso il
Circolo "La Gondola",negli anni di Paolo Monti
& amici.
È affascinante Mantovani,nella sua
vivacità e intelligenza,e nei ricordi della sua
In un prossimo numero di "Fotostorica" contiamo di
presentare esaustivamente questi due fotografi, affini per
molti aspetti, stilistici, oltre che geografici, aggiungendo un
altro tassello alla cronistoria della nostra cultura della
fotografia.
avventura fotografica, troppo presto
dimenticata. Tanto per iniziare (e non ancora
per rimediare),presentiamo due fotografie di
.,
· -· --- · ·
,.....�
--� -
� ......
\
-
.
Carlo Malltovan.i
22
Tullio Stravisi,
Vecchia casa Friulana
Fotografia con intervento manuale a colori.
1 987
24
Tu!/io Stravisi,
Greto all'asciutto
Fotografia con intervento manuale a colori. 1 987
25
AT TILIO BARBON ( 1 900- 1 9 8 7) :
TACCUINO DI UNO STAMPATORE
ROBERTO SALBITANI
A ttilio Barbon
Bimbo morto
anni '20-'30
Ho scoperto Attilio Barbon grazie a Mario
Mattiuzzo - fotografo e presidente del Circolo
Fotografico di Maserada (provincia di Treviso)
particolarmente attento alla cultura della
fotografia- quando una sera tirai fuori dagli
scatoloni delle lastre di vetro,in maggioranza
formato 9x12 cm,in condizioni a dir poco
pietose. Mario voleva attenerne delle buone
stampe da esporre ed archiviare per attirare
attenzione su quel fondo e si rivolgeva a me
sperando nella mia generosa collaborazione dato
che il suo circolo non aveva disponibilità
finanziarie. Mattiuzzo intuiva che quei
mucchietti di lastre rovinate avevano un valore
storico e culturale non indifferente,ma credo
non potesse davvero prevedere l'impatto che
quei negativi ebbero subito su di me. Mi
apparvero come delle straordinarie
testimonianze del mondo contadino veneto tra
gli anni 20 e 3 0 del secolo passato, esenti
dall'impostazione artefatta tipica dei ritrattisti di
quel tempo, professionisti o dilettanti che
fossero. E poi avevano un'aria di famiglia, dato
che io provengo dalla stessa regione e sono figlio
di una contadina nata in un'area poverissima
della campagna padovana. Dicevo che i vetri
erano in condizioni disastrate: solo a toccarli
oltre ai grumi di polvere ed unto restavano sulle
dita le infiorescenze di umidità che negli anni si
erano mangiate l'emulsione. Mattiuzzo mi fece
presente che quelle erano sopravvissute ad un più ampio
quantitativo di lastre che erano andate distrutte, in un
caso addirittura usate dagli eredi Barbon per tappare
delle serre di loro proprietà. Feci presente che le lastre
avrebbero dovuto innanzitutto essere restaurate dato che
io sarei stato in grado al massimo di ripulire dalla polvere
la superfice non emulsionata dei vetri. Ma Mario
insistette per ottenerne subito un positivo, al restauro si
sarebbe pensato successivamente. Chiesi ed ottenni di
tenermi una seconda copia delle immagini che avrei
ritenuto più interessanti e mi portai via quel tesoro
anche se devo dire pi uttosto preoccupato dalla delicatezza
delle operazioni che avrei dovuto eseguire prima di
iniziare la stampa.
La prima decisione riguardava il formato della stampa.
Trattandosi di negativi di grande formato-la maggior
parte, come dicevo, di formato 9x12, più un numero
26
A ttilio Barbon
Ciclista in posa
anni '20-'30
A ttilio Barbon
Contadina trevigiana. Come fondale viene utilizzata una coperta militare
che reca la scritta "0635 APF"
anni '20
A ttilio Barbon
Bimbo morto. In mano stringe un mazzetta di "piume del Piave",
un'erba che veniva utilizzata per farne mazzctti colorati con l'anilina
A ttilio Barbon
Gruppo familiare
a n n i '20-'30
anni '20-'30
ridotto di formato 1 3 x l 8 ed alcuni negativi su pellicola- e
dovendo le stampe servire anche per le esposizioni, ho pensato che
il formato giusto poteva essere 27x36 cm, in modo da poter usare
dei fogli da 30x40 cm che avrebbero lasciato un po' di bordo
bianco attorno all'immagine. Trattandosi di ritratti ed
immaginando di avvicinare un po' l'aspetto non troppo crudo o
spietatamente inciso dei ritratti fotografici di quel periodo. Ho
pensato di servirmi di un obiettivo dalla resa leggermente morbida.
Per la precisione uno Schneider-Kreuznach Componon 1 :5 ,6/150.
Restavano le decisioni più importanti da prendere per definire la chiave
di stampa e cioè il tipo di carta associato allo sviluppo più idoneo per
tradurre al meglio quanto registrato sul negativo. Premessa: i vetri
avevano un gradiente di contrasto molto elevato, tipico di quegli anni.
Va da sé inoltre che il mestiere di fotografo ambulante, entro cui si può
inquadrare il lavoro di Barbon, non poteva permettersi quella qualità
di strurnentazione e quel grado di controllo tecnico necessario ad un
trattamento mirato del materiale negativo (così poco duttile rispetto a
quello prodotto nei decenni successivi). Ho pensato quindi che
l'equilibrio più adatto per incrociare i due parametri fondamentali
della stampa, tra loro interdipendenti - grado di contrasto e gamma
tonale-sarebbe stato ben restituito dalla gradazioni basse (l o 2) della
carta baritata a tono caldo ( Record Rapid) sviluppata nelle gradazioni
altrettanto basse (l o 2) dello sviluppo Beer (a controllo di contrasto).
I.:ammorbidirnento temperato del contrasto ed il colore brunato del
deposito di argento ridotto mi sembrò potesse adattarsi bene al
carattere visivo con cui dovevano essere restituiti i ritratti di Barbon.
Sono naturalmente delle considerazioni personali - ogni traduzione è
soggettiva - anche se si può tentare di operare una traduzione letterale.
E questo vale anche per la stampa fotografica.
Il risultato: stampe dense e pastose, che forse ho saturato troppo di
argento (chiave di stampa bassa) rispetto ai cloruri utilizzati con
grande probabilità da Barbon ai suoi giorni. Dico probabilmente
perché non ho mai avuto la fortuna di vedere un suo originale
dell'epoca. Ma ci tenevo a rendere al massimo i volumi delle masse
corporee e insieme la materialità non solo delle epidermidi ma di
tutti i materiali registrati sulle lastre. Il corpo ritratto ed il suo
fondale, la larva ed insieme il suo bozzolo. Un tutt'uno ben
cementato nella pasta argentata dei clorobromuri. E quando dico
fondale intendo non solo i fondali predisposti dal fotografo in
ripresa - coperte poverissime prese con sè come fondali ambulanti ma anche quelle specie di astrazioni materiche create dalla
trasposizione in positivo delle zone corrose dalle emulsioni. Dunque,
fondali veri che si espandono ai bordi delle lastre in quelli creati dal
tempo, nelle tappezzerie infiorate create dagli attacchi fisico-chimici
alle emulsioni. Il tutto a dotare l'immagine come di una cornice
nuova, di una dimensione figurativa e temporale aggiunta che in
quanto stampatore oggi, immerso nel mio tempo voglio dire, ho
pensato di accettare integrandola alla parte centrale dell'immagine
occupata dal corpo ritratto.
29
STAMPATO RE ED ENTMOLOGO
Lo stampatore, in definitiva, è davvero una specie di entomologo: studia i
suoi insetti, i negativi, con la sua lente di ingrandimento per scoprirne la
morfologia che li caratterizza. Solo così può rendersi conto della materia che
ha sottomano, per arrivare poi a rovesciarla al meglio in un positivo.
Negativo: immagine nella materia che la costituisce. In questo senso anche i
ritratti di Barbon sono corpi riconoscibili ed al tempo stesso impronte fisiche
di quei corpi. Ed è proprio nel modo in cui si incidono quelle in1pronte sui
cartoncini che esce il senso di una ripresa fotografica ( e, per esteso, di un
tipo di ritrattistica, di una visione) al di là di un inm1ediato riconoscimento
della cosa fotografata. Se io come stampatore non riesco a tradurre le
pieghe, i rigonfiamenti, le sbavature o le macchie di un vestito non riesco a
dare il senso di Lm corpo compresso da quell'abito o, al contrario,
inghiottito in una vestaglia consunta troppo ampia, buona per tutte le taglie
e tutte le stagioni. Ecco come il segno arriva davvero a significare.
Soprattutto nel caso dei ritratti di Barbon- dove le cicatrici e le asperità
sgraziate dei corpi trovano un equivalente visivo nelle fibre sgualcite degli
abiti e dei fondali, che dw1que finiscono per rafforzare l'aria di smarrimento
e di involontaria contrapposizione al rito celebrativo del ritrarre -il carattere
mancato di impronta, con tutta la fenomenologia annessa dei graffi e delle
lacerazioni nelle emulsioni, finisce per accomunare la fragile condizione
dell'esistere alle ingiurie del tempo. In altre parole, date le condizioni di
disintegrazione dei negativi, piuttosto che cercare di ridurle o eliminarle
stampando solo il centro dell'immagine (d'altronde impossibile in alcuni
casi) ho preferito accettare pienamente questi limiti, i segni del degrado,
includendoli a pieno titolo all'interno dell'ir1m1agine. Una scelta dunque
forzata dalle circostanze che a mio parere opera a vantaggio dell'espressività
di questo lavoro fotografico. •
Roberto Salbitani. Fotografo, insegnante, scrittore, coordinatore della Scuola
di Fotografia nella Natura (Siena). Risiede a Roma. Conduce laboratori
avanzati di stampa bianconero. È stampatore per fotografi/artisti e
professionisti: mostre fotografiche, portafolio, pubblicazioni di alta qualità
riproduttiva.
Barbon Attilio ( 1900-1987). Nato a Varago di Maserada sul Piave (Treviso)
il 6 marzo 1900 da Luigi e Chiara Bortoletto, ultimogenito di nove figli, allo
scoppio della Prima Guerra Mondiale, appena diciassettenne, fu chiamato
alle armi: militò nei reparti del Genio prima a Venezia e poi a Trieste. TI suo
capitano lo ebbe in simpatia e lo volle suo attendente: con lui apprese i
primi rudimenti della fotografia. Al termine del conflitto ritornò a lavorare
la terra ma il suo sogno rimase quello di aprire uno studio fotografico.
Avendo poche disponibilità economiche con l'aiuto del fratello maggiore
riuscì ad affrontare le prin1e spese: acquistò una macchina fotografica, acidi,
lastre ecc. e allestì una camera oscura in una baracca adiacente alla casa.
Inizialmente i prirni clienti fmono parenti ed amici ma ben presto ve1me
conosciuto ed apprezzato non solo a Varago ma anche nei paesi limitrofi.
Durante il periodo fascista per contrasti politici cessò definitivamente
l'attività di fotografo e tornò a fare il contadino.
A ttilio Barbon
Gli amici del Barbon in posa nell'auto, in partenza per una scampagnata
anni '20-'30
30
Attilio Barbon
ll gruppo di amici varaghesi del Barbon durante una scampagnata
anni '20-'30
31
La fotografia
a l l ' U n i v e r s it à
Fotografi e di ba m b i n i
El i s a beth Stoney
Narciso
c. 1900
cartolina
Francia (Archivio Stoney)
(Sintesi di una tesi di dottorato: "The c h i l d of photogra phy", a lla
School of Art History, Cinema Studies, C/assics and Archeology the
University of Melbourne)
Il sogno del bambino
La fotografia del b a m b i n o sta facendo stori a .
L' a rrivo defin itivo de l l ' i mmagine d e l bambino s u l la scena della
fotografia contemporanea e nel l ' immaginario globale è una
faccenda recente.
Negl i u lt i m i a n n i il bambino del la fotografia si presenta come
p rotago n ista c h i ave di pubblicità , di fotogi orn a l i s m o e d e l l ' arte.
In partic o l a re il nudo del bambino a ppare , carne svestita , sempre
p i ù n u do e sempre p i ù seducente, riconosc i uto e legittimato per
la prima volta.
L'espa n s i o ne d e l l a v i s i b i l ità pubbl ica e l ' i m posizione cu ltu ra l e del
b a m b i n o nudo, come palese soggetto di desiderio e sessualità,
I l b a m b i n o orfanojsoldatojsch iavo significa il mondo globale,
pretendono che quest ' i m magi ne sia vi sta e letta con n u ovi occhi
quello geografico, pubbl ico e politico, dove l a figura del bambino
ed interpretata con u n ' u rgente consa pevo l ezza .
sembrerebbe portare tutto i l peso d e i fa l l i menti del capita l i s m o
Come n udo, il b a m b i n o che si vanta attraverso la cu ltu ra globale
mond i a l e .
suggerisce quasi u n n u ovo erotismo, egl i stesso manifestazione
l mecca n is m i del tabù s u l l a rappresentazione del corpo i nfa nti le
della verità artistica e di m i naccia pornografic a , punto caldo
hanno più recentemente portato a l l ' i potesi d i una legge che
d e l l ' agenda mora l e e p rovocatore d i controve rsia lega le.
prevede l a scomparsa della figura del bambino, p ro i b ita negl i
I l corpo privi legiato del bambino d e l l a postmodernità sarà
spot p u b b l icitari televisivi u n a proposta che fa ricord a re a ltre
riflessione s u b l ime s u i l i m iti del l ' a rte , del d i scorso e d e l l a
sco m pa rse, i b a m b i n i spariti ma cercati tramite la rete al s ito
soggettività modern a .
www. m i s s i ngc h i l d re n .com.
Dal momento del primo riferimento a l l a " m orte" d e l l a fotografia
Come per l e i m magi n i erotiche ed i l lega l i s u l l a rete, l ' i m magi ne
a l l ' a l ba d e l l a rivo l uzione d igitale n e l l a tecnologia visuale, con
del bam b i n o , ora segno desta b i l izzato e soc i a l m e nte volatile, si
l ' a pertura alle nuove realtà virtua l i la figura del bambino si
defi n i sce per la sua assenza p i uttosto che per l a sua presenza.
rivelava s u l l a sce n a del fe bbri le conscio della fotografia
Questo m a l i ncon ico e controverso segno d e l l a postmodern ità
contemporanea.
non è però u n a nuova immagine.
Se questo è il b a m b i n o d a l romantico passato d e l l a fotografi a , è
La fotografia del bambino h a ten uto consistentemente u n posto
anche q u e l l o d e l l a sua rinascita .
promi nente, privi legiato, e spesso eroticizzato.
G i à dagli a n n i ' 7 0 l ' i m magine fotografica del bambino ha i n iziato
Fe lix Nadar fu proba b i l mente il primo a fotografare dei neonati
a fare notizia nelle leggere p rovocazioni d e l l a fotografia d ' a rte
paffuti s u l l ' o rsetto i ntorno al 1860.
( d a i n u d i d e l l o scandalo d i Mapplethorpe a l furto dei ritratti del
I l b a m b i n o sacro o romantico, i n nocente e provocante, ricco o
figl io d i Weston da pa rte d i Sherrie Levine) fi n o agli eccessi
povero, q uesti sono a l c u n i dei tipi trovati n e i ritratti fam igl i a r i ,
d e l l ' i m magine p u b b l i c ita ria (la giga ntografia del neonato
n e l l e scene d i genere fo lkl oristiche, nelle académie, e s u l l e
i n sangui nato d e l l a cam pagna pubblicita ria di Benetto n , per
carto l i n e d e l l a storia fotografica.
esempio) ed a l l a polemica accesa attorno a l l ' u so di I nternet per
Il perturbante bambino d e l l a fotografia contemporanea guarda
accedere a l la " pedo-pornografia " .
non al futuro, ma verso questo, storia.
I l d i battito s u l l ' u s o del corpo del bambino come u n ' i m magine
È
erotica ha conqui stato l ' attenzione pubbl ica riversata nel passato
romantico d e l l ' i nfa nzia così ben ela borato nella fotografia
a l l ' i m magine cu ltu ra le del corpo fe m m i n i l e .
del l ' ottocento u n a nostalgia rivelata recentemente n e l l a
pi uttosto u n ' i m magine che richiama e riconsidera l ' ideale
Quest ' i mmagine d e l l a Lol ita ( i l corpo erotico), p i ù volte s i
riva lorizzazione del gusto per l ' opera d i Lewis Ca rro l l e
confonde col bambino d e l fotogiorn a l ismo globale ( i l corpo ferito),
particola rmente per i suoi ritratti d e l l e ragazzi n e d el l ' a lta
u n ' i m magine documentaria d iffusa che va dai corpi c i n i seviziati e
borghesia vitto riana ( p rotago n i ste , nel 2003 , d i una mostra
d a i ba m b i n i mostruosi d e l l a cronaca nera ai lavoratori m i no re n n i ,
a l l ' l nternati o n a l Center of Photography di New York).
a l l e vittime d i guerra .
Per lo s pettatore contemporaneo però, è u n ' i m magine di
32
La piccola pescatrice
c. 1895
carto l i na
Francia (Archivio Stoney)
decadenza , l ' i m magi ne di u n a fanta sia i nacces s i b i l e e rimossa i n
u n passato d i fi nzione fotografica le profondità de l l ' i nfa nzia
remota e di menticata essendo, secondo B e l l o ur, i l tempo d e l l a
fotografia par excellence.
L'i mmagine del b a m b i n o è l a p rova d e l l a promessa offerta da
parte della fotografia d i poter immergersi e rinegoziare i l te m po .
I l saggio d i R o l a n d o Barthes s u l l a fotografi a , L a Camera C h i a ra ,
pubbl icato per prima nel 1980, contempla a l u ngo l a figura del
bambino come se questo segno potesse essere quello
dell ' a n i m a del medium. Al cuore del testo c'è, ma non c ' è , la
foto n egata di una ba m b i n a , u n ' i mmagine della madre d e l l o
scrittore, a l l o ra picco l i s s i m a , scattata a l l a fi ne d e l l ' ottocento
n e l l a serra d a l l a v i l l a fa m ig l i a re a Chen nevières-su r-M a rn e .
L o scrittore c h e v u o l e i ndaga re s u l l a natura d e l l ' esperienza d e l l o
spettato re , p i a n p i a n o cede a l la fotografia q u a n d o davanti
l ' i mmagine ricorrono le storie a ntiche e l e poss i b i l ità persona l i ,
tutto c h e c i lega a l segno, c i oè u n a fa ntasia s u l l e origi n i .
Così l ' i m magine d e l l a madre/ ba m b i n a viene vi sta come
s i ntomatica di tutte l e fotografie , dove i l bambino fa la
fanta sto ria e la molla per i l volere e per i l ricordare d e l l o
spettato re , l ' immagine c o m e l ' e s pressione p u ra degl i istinti .
Freud mette la sessua l ità i nfanti l e a l l a base d e l l a soggettività
del l ' u m a n o . Centrale per il suo pensiero è l ' idea che il b a m b i n o
non è sorpa ssato o perduto n e l l a maturità ma che r i m a n e
sempre presente e rivelante, nei desi deri e nelle necess ità , e
con le loro sottocorrenti che sono i sogni e i ricord i , l ' esperienza
i nfa ntile continuando a d informare la vita umana come il p i ù
origi n a l e ed i l più completo schema d e l l e spi nte i nterne e
pri m itive. L' immagine contemporanea del b a m b i n o , offre un i nvito
al suo s pettatore a viaggiare a ritroso nel tem po , attrave rso la
memori a , a l le origi n i a l l e origi n i d e l l a modernità , a l le origi n i
del l ' i m magine stessa ( n e l momento della s u a rivo l uzione
m u ltime d i a l e ) , e verso u n ' i nvestigazione s u l l a moderna
concezione del sé, u n percorso i n d i cato i n gran parte d a l l a
psicologia d e l novecento. L' im magi ne del b a m b i n o a ppari scente
pe rsino esibizionista d e l l a fotografia d ' a rte contemporanea
interpreta il collasso di un m ito d e l l a modern ità , q u e l l o d e l
bambino b u o n o e p u ro fondamento del l ' i ndividuo stesso. La
soffe renza pubbl ica del b a m b i n o globale nel fotogi orna l i s m o
postbe l l ico, d ' altra parte , è l ' i m magine del c a o s soc i a l e e d e l l a
d i s l ocazione cultura l e , u n comm enta rio pol itico ed economico
sugli errori rea l i della decolon izzazione e del capita l ismo globale.
I l consumo di queste i m m agi n i è problematico se non
traumatico, perché davanti a d esse non si fugge con fac i l ità . Lo
spettatore desideroso ed a n sioso, esa m i na nd o il corpo infantile
e le sue passion i , rielabora l a sen s i b i l ità romantica che
posizionava i l b a m b i n o come agente d e l l a ricerca per u n a verità
ed una coscienza psicologi ca , d ove anche oggi questo corpo
segna l a una risorsa d i memoria popo l a re e storia privata .
•
A. Clément
Ritratto di bambino
c . 1860
carte de visite
Francia (Archivio Stoney)
33
l
Andrea Modica
contemporanei
Francesco Nonino
cons e r va no
Fra n cesco N o n i n o
Non sono un profession ista della fotografia, non lavoro su
" I n Progress " . Qui trovano posto immagini per me cariche di
commissione, e la mia produzione segue regole istintuali, spesso non
significato, legate a momenti ricchi d i nostalgia e a ricord i ,
chiare nemmeno a me stesso, così come l 'organ izzazione del mio
esteticamente riuscite, a cui però n o n riesco a far raccontare u n a
archivio, composto da un guardaroba l kea " modificato" e da un
storia coerente, e restano elementi slegati di u n racconto c h e solo i o
vecchio schedario a 24 cassetti, salvato dalla demolizione d i una
s o decifrare, avendolo vissuto. L a fotografia parla solo l a l ingua del
ti pografia e restau rato, a cui sono affezionatissimo. Le mie stampe
passato; un centoventicinquesimo d i secondo fa o venticinque anni fa:
sono ordinate per progetti a l l ' interno di buste e scatole di varie
sono pur sempre pezzi di tempo irrimediabilmente perduti il cui
dimensioni in cui divido quelle buone, contraddistinte da una stellina a
fascino, struggente come un amore non corrisposto, è legato - più
matita sul retro (destinate alle esposizioni o come referenze per
che al sign ificato oggettivo di ciò che è successo - al distacco, a l la
ristampe future), da quelle di seconda scelta. Non butto via quasi
loro definitiva irraggiungibil ità. lo sono molto sensibile a questa
nulla d i ciò che esce dalla mia camera oscura: possiedo add i rittura
trappola della nostalgia, nei confronti della quale provo un ambiguo
stampe di scarto, riuscite male o decisamente danneggiate. Questo
sentimento d i d iffidenza e di fascino poetico.
non per una forma di narcisismo o per evitare sprechi di materiale,
questo che amo la fotografia, e sicuramente è questo il motivo per cui
É forse anche
per
ma perché ritengo che anche dagli errori (e soprattutto dal caso)
conti nuo a conservare tutti i frammenti del mio passato, quasi nel
possano arrivare nuove idee e util i lezioni. Andare alle mostre,
timore - eliminandoli - d i compromettere una coesione i nteriore che
conoscere le opere di altri autori e leggere libri e cataloghi è
sento fortemente legata a l filo di Arianna teso tra le fotografie che
sicuramente indispensabile per crescere, ma la cosa più im portante
faccio oggi e quelle che facevo quando ho in iziato a fotografare, oltre
credo sia osservare e " ascoltare" il proprio lavoro, sforzandosi di
venti anni fa. Ta lvolta , guardando immagini eseguite allora di cui avevo
capire di che cosa abbia bisogno. Le stampe di altri autori, acquistate
d imenticato l 'esistenza , provo una confortante sensazione di
o ricevute in rega lo, per me sono comunque molto preziose, e
riconoscimento, come ritrovando un volto noto, pensando che, anche
costitu iscono la sezione meglio conservata del mio archivio: fissate su
se è passato così tanto tem po, se mi trovassi nella stessa situazione
cartoncini di puro cotone e a contatto con materiali privi di radicali
proverei a cercare lo stesso angolo, la stessa prospettiva , la stessa
acidi, come prescrivono le regole musea l i .
inquadratura . Franz Kafka , parlando dei propri sogni , li descrive come
Ma la pa rte più consistente è quella c h e io chiamo ottimisticamente
" . . . arrivati risalendo la corrente del fiume, stanno salendo per una
scala sulla banch ina. Ci si ferma, si conversa con loro, essi sanno
molte cose, quello che non sanno è di dove vengono." Le fotografie
invece, tracce fisiche di rea ltà , ne sono in un certo senso
complementari: quando le interroghiamo ciò che possono dirci è da
dove vengono, il resto è in progress.
•
ottobre 2003
Francesco Nonino. Sono nato a U d i ne nel 1960 , ma da molti a n n i
vivo a Bologn a . H o iniziato a fotografa re da autodidatta verso l a
metà degli a n n i setta nta, dedicandomi a l b ianco e nero e
appassionandomi a l l e tecniche di camera oscura.
H o imparato a guardare il mondo e me stesso grazie a l l e persone
che ho i ncontrato e con cui ho lavorato: Roberto Sal bita n i , James
Megargee, Annie Leibovitz, W i l l i e Osterm a n , Jim Goldberg, Pa u l
Etie n ne Linco l n , ltalo Zanni e r, N i n o M igliori e molti altri.
Lavorando a i miei progetti sento di proiettare il mio mondo
i nteriore n e l l a realtà che m i c i rconda: decido d i fotografa re quando
ciò che vedo i ncorpora i miei sentimenti , e i n q uesto senso il mio
lavoro può essere considerato metaforico, ind ipendentemente dal
suo conten uto form a l e .
H o collaborato c o n istituzioni q u a l i i l C R A F (Centro p e r l a Ricerca e
l 'Archiviazione d e l l a Fotografia ) di S p i l i m bergo e il museo Solomon
R . Guggenheim d i New York. H o rea l izzato n u merose esposizio n i , e
mie fotografie sono conservate presso collezioni pubbl iche e
private in Ita l i a e a l l ' estero.
Francesco Nonino
La musa del fotografo
2003
34
Al be rto G iva n n i
Alberto Givanni
Come c o n s erva re l e fotografie? C e rc o d i riso lvere q u esto
Ho a n c h e un p i c c o l o s p a z i o d e d i cato a l l a fotografia d i gita l e
pro b l e m a u s a n d o l a m a s s i m a atte n z i o n e , a b b i nata a m etodi
c h e a l m o m e nto u t i l izzo s o l o i n Ita l i a e n o n certo i n Afri c a per
n o n proprio s c i e ntifi c i m a a l q u a nto e m p i r i c i .
p ro b l e m i legati a l l ' a l i m e ntaz i o n e d e l l e m a c c h i n e fotografi c h e ­
Cata l ogaz i o n e e c o n s e rvaz i o n e , u n l avoro essenzi a l e p e r i l
- n e l l ' u l t i m o v i a gg i o ho v i s s u o p e r q u a l c h e setti m a n a s e n za
fotograto, c h e c h i u d e u n e s p e r i e nza d i vita e d i cresc ita come
e n e rg i a e l ettr i ca- e p e rc h é , c o m u n q u e , s o n o legato, p a r l a n d o
i l " s ervizio fotografi c o " e c h e c o n s e nte d i ri p re n d e re ciò c h e s i
d i i m magi n i i n b i a n c o e n e ro , a l l ' uso d e l l ' a n a l og i c o .
è v i s s uto, senza p e r d e rs i .
S e m pre n e l l o ste sso m o b i l e trova n o i l l o ro g i u sto s p a z i o l e
H o i n c o m i n c iato a d o rga n i zz a re u n a rc h iv i o dopo i m i e i vi aggi
m i e com pagne d i viagg i o , macch i n e fotografi c h e c h e a p p rezzo
in Afri c a , volendo d a re o rd i n e a l l e tante fotografi e . Ho c e rcato
p a r t i c o l a rme nte per l a l o ro pazienza e r o b u stezza .
d a s u b ito un c o nten itore che te potesse catal oga re , h o o p iato
D u n q u e ad ogn i vi aggio un n u ovo cas setto. N o n è fo rse i l
per q u esto per un m o b i l e in meta l l o da uffi c i o , m o l t i c a s s etti e
metodo m i g l i o re p e r econom izzare g l i s pa z i m a è prefe r i b i l e
tante c h i avette p e r c u stod i re ge l o s a m ente a n go l i di vita
p e r ra p i d itaà d i u t i l izzo e o rd i n e .
registrata .
S pe ro a l p i ù presto d i agg i u ngere u n n u ovo cassetto a l m i o
I l ragi o n a m ento è stato m o lto pratico q u a nto sem p l i c e : per
a rc h i v i o , pronto a r i c o rd a r m i d i u na n u ova es peri e n za d i vita
ogn i cas setto un v i a gg i o , v i sto c h e il m i o l avoro è
v i s s u ta con c u ri o s ità e d entu s i a s m o .
•
esse nzi a l mente sca n d ito da viagg i .
S u cces s i vam e nte ogn i cassetto è stato s u d d iviso i n d u e zo n e ,
l a p r i m a d e n o m i nata mate r i a l e i n b i a n co e n e ro , c h e , c o m e è
Alberto Givanni si è d i p l o mato a l l ' Acca d e m i a di B e l l e Arti d i
ovvi o , contiene negati v i , provi natu ra e sta m p e i n b i a nco e
Am sterd a m , dopo avere fre q u e ntato l e l e z i o n i d i Ken D a my
n e r o , la seco n d a , mate r i a l e col ore co nte n e nte q u a s i
a l l ' Acca d e m i a di B o l ogn a .
escl u s ivam ente d i a pos itive , i l tutto c h i u so a l l ' i nterno d i b u ste
Per l a red a z i o n e d i Nigrizia h a real izzato n e l 2002 u n ' a m p i a
n e re per evitare i l co ntatto c o n la l u c e . A tal p ro pos ito
d o c u m e ntaz i o n e d e i centri r u r a l i i n S u d africa .
prefe r i s c o r i c i c l a re l e b u ste n e re che racc h i u d o n o la c a rta da
H a recente m e nte p u b b l i cato i l foto l i b ro Boa viagem. Reportage
sta m p a .
dal Monzambico.
Alberto Givanni
Mozambico, Beira, Bairomunhava
marzo 2003
35
Ari a n na Novaga
Note sul mio archivio
Arianna Novaga
sovve r s i v i , m i ste rios i , rive l atori , le i nt u i z i o n i e i segn a l i d i
eventi s i ngo l a r i . Sono spesso i m magi n i c o ncettua l i , q u a s i m a i
Il mio a rch ivio fotografico?
È
imbarazzante, articolato secondo
una procedura d i c l a s s ificazione dei negativi che non si attua con
stampate i n fu l l fra m e , ricche d i rima n d i e d i s p u nti . ZAVO R R A
tratt i e n e i nvece i negativi i n o pportu n i , i progetti c o m p i uti e
i consueti criteri sti l istici o cronologici, ma attrave rso una logica
stat i c i , e i nc l u d e a n c h e g l i scatti predato r i , q u e l l i i m p e rso n a l i o
soggettiva e a rbitra ria.
eccess ivamente ecletti c i . Forse c i ò c h e n o n avrei m a i vol uto
N e l l ' i ngombra nte congerie ga l l eggi a n o q u attro ro b u ste scato l e
prod u r re m a che funziona ragi o n evo l m e nte come e l eme nto
b i a n c h e , n e l l e q ua l i conservo l ' i ntero reperto r i o d e l l a m i a
compensatorio. La C I N ES E , i n fi n e , contiene al suo i nterno p i ù
v i s i o n e i n b i a nco e n e ro . L o scrigno FET I C C I contiene g l i
scato l e , n e l l e q u a l i s o n o stivati i negativi d i v i s i p e r categorie
a s petti p i ù osses s i o n a nti e commoventi . U n a col l ez i o n e d i
più c l a s s i c h e . I m magi n i stu d i ate , re s po n sa b i l i , d i staccate,
a rdori e i m posture s pesso d ivertenti e kitsc h , a volte l ogora n t i ,
pe rfettamente es poste e ben i l l u m i n ate. Le fotografie
con u n va l o re e u n a c a rica e m otiva che non s i p l a c a con i l
profess i o n a l i in b i l ico tra il b u o n o e il cattivo gusto.
trascorrere d e l te m p o . I n P R O FEZ I E h o raccolto i negativi p i ù
Tutti i negativi sono conservati con una certa c u ra , ma vengono
s i stemati camente tra s l ocati da
una scato l a a l l ' a ltra . Il ritu a l e
s i c o m p i e ogn i q u a lvolta u n a
c i rcostanza este rna ,
sign ificativa o pertu rba nte , m i
porta a fare i l pu nto d e l l a m i a
vita e d e l l a m i a carriera . A l l o ra
riel a b o ro le co rrisponde nze tra
conten itore e contenuto e
rimesco l o seq uenze e i d ee ,
concetti e te m i , fino a
ragg i u ngere il d iverso
s i g n i ficato che sto cerca ndo . . . e
fi n o a n u ovo o rd i n e .
•
Arianna Novaga nasce a Forlì
nel 19 7 0 . Si l a u rea in
Arc h itettu ra a l l o I UAV d i
Ve nez i a .
Parte c i pa a n u m e rose mostre
fotografiche in Ita l i a ( R i m i n i ,
Montefiore Conca , Forlì ,
Genova , Venezia) e a l l 'estero
(We i m a r, Pa rigi , E d i m b u rgo).
H a p u b b l i cato su l i bri e riviste
d ' a rte (Italia and ltaly, La luna
di traverso , W2 Recycling the
future , Le farfalle di M a rs i l i o
Editore) e d i Arch itettura (Il
ventre, Abitare)
Attualmente tiene workshop d i
fotografia e d i camera oscura , e
c o l l a bora al corso di ' Storia
d e l l a fotografi a ' tenuto dal Prof.
A. Maggi , presso l ' U n iversità
degl i stu d i I U AV di Venezia.
Arianna Novaga
"Vive como piensas"
Napoli 2003
da " Feticci"
36
Arianna Novaga
"Beatrice"
1999
da " Feticci"
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Le m u m m i e di Ve n zo n e
Ad r i a n o Fava ro
Giuseppe Mazzotti
Donna con mummie
Venzone, anni '40-'50
U
na serie di straord inarie fotografie d i Gi useppe Mazzotti , scattate
probabilmente tra la fine degli anni '40 e gli anni '50, ci pone di
fronte allo stridente contrasto tra la vita e la morte, tra i l sorriso d i
u n a giovane donna e d i l ghigno orribile di u n a mummia
incartapecorita.
Si tratta di fotografie conservate presso il Foto Archivio Storico
Trevigiano e appartenenti appunto al fondo fotografico G i useppe
Mazzotti.
Le immagini si riferiscono alle famose mummie del duomo di Venzone
( Fri u l i ) q u i esibite in occasione della visita alla Cappella di S. Michele
da parte di una com itiva d i studiosi.
La cappella d i S . Michele è una piccola costruzione circolare i n sassi
squadrati poggia nte su una cripta seminterrata , anticamente situata di
fronte a l Duomo di Venzone con funzioni di battistero, e risalente alla
metà del Xlii secolo.
La vicenda delle mummie è nota dal 1647 quando, nello
spostamento d i un sarcofago trecentesco degli Scal igeri per la
costruzione della Cappella del Rosario, venne in luce la prima
mummia detta " i l Gobbo " .
Nelle tombe d e l duomo, i nfatti , vegetava un fungo, u n a muffa
parassitaria antibiotica detta " H ipha Bombicina Pers" presente nel
sottosuolo della chiesa e capace d i assorbire l ' u m id ità dei tessuti dei
corpi in modo da essicarli nel giro di un anno, evita ndone la
decomposizione che ha il potere di disidratare i l corpo, nel tempo di
un anno, facendo diventare la pelle pergamenacea.
Un fenomeno, quind i , naturale, che nel corso dei secoli ha i nteressato
parecchi dei corpi ivi sepolti.
Tra il 1825 ed i l 1891 furono estratte quasi quaranta mummie, alcune
delle quali furono portate fuori Venzone: al Gabi netto u niversitario di
Padova, al Museo d i Vienna, nella chiesa degli Invalidi d i Parigi ecc.
Ultimamente nel battistero erano esposte 21 mummie tra cui quella
d i un venzonese morto nel 1881. Allineate una vicino a l l ' a ltra , in pied i ,
entro vetri ne, coperte d i un solo perizoma, costitu ivano u n o spettacolo
veramente macabro.
Ha scritto Mario Blasoni nella sua opera " R itornano le mummie " , che
questa cappella "andata distrutta dai terremoti del 1976, è stata
ricostruita ad opera d i volontari , tra i l 1997 ed i l 1998, a cura della
pezzi o pezzetti come souvenir! l ritrovamenti d i salme mumm ificate
Pieve.
continuarono nella seconda metà dell '800 e, nonostante i saccheggi,
Dopo il terremoto sono 15 le salme recuperate tra le macerie del l ' ex
ne rimasero 22 i n mostra fino a l 1976. l meno giovani ricordano
battistero e ricollocate nel l 'edificio che le ospitava dal 1845,
benissimo quegli scheletri ricoperti con un bianco perizoma "sch ierati "
ricostruito pietra su pietra come il duomo, sono ora nuovamente
in semicerchio nel l 'aula del battistero. Col locati in piedi nelle
esposte.
bacheche d i vetro , avevano quasi tutti la targhetta con nome e
Lo studio del fenomeno di mummificazione ebbe sviluppo e ril ievo
cognome, o una parziale indicazione come nobile, sacerdote, madre,
internazionali grazie anche a un ammiratore d'eccezione delle
figlia . . . Fino a l 1976 non c'era visitatore che non chiedesse d i
mummie: l ' im peratore Napoleone che - come racconta Guido Clonfero,
vederle. I l terremoto d e l 6 maggio fece crollare l 'ex battistero, noto
memoria storica di Venzone - nel 1807, tornato in Fri uli dopo le
come cappella di San Michele, risalente al 1250 circa, e dopo un
campagne del 1797, volle vederle da vicino. E i suoi soldati, come
mese ci fu un gruppo di soldati canadesi che si offrì di scavare per
avevano già fatto dieci anni prima accanendosi soprattutto sul Gobbo,
estra rre quelle martoriate salme. Alcune erano a ndate a pezzi, ma
tagliuzzarono quelle epidermidi incartapecorite portandosi via a ltri
una buona parte (15 su 22) furono salvate. Per qualche tempo le
38
Giuseppe Mazzotti
Gruppo di donne in posa con due mummie
Venzone, a n n i '40-'50
su perstiti furono esposte in un box di lamiera, ma que l l ' esibizione
nobile famiglia veronese. " Ma non era gobbo - spiega monsignor
precaria suscitò non poche perplessità tanto che i l parroco decise di
Bertassi, che è parroco d i Venzone dal 1983 - la ma lformazione è
riporle aspettando tempi migliori. Ora la d isposizione è
successiva alla deposizione nel sarcofago, probabil mente troppo
completamente cambiata: adesso le 15 mummie sono esposte nella
piccolo per l u i . La Tac , effettuata di recente, ha stabil ito che aveva
cripta di San Michele (il piano su periore è tornato cappella). Cinque,
i nvece problemi di artrosi e che è morto a circa 45 anni. Esami
le più rappresentative, sono collocate in robuste urne d i vetro e le
medico-scientifici sulle mummie sono stati awiati dal professar
altre deposte in due file d i cassetti , aprib i l i , tipo Morgue. Sono tre
Gaspare Baggieri, del Servizio antropologico e paleopatologico del
uomini e due donne (la distinzione è puramente teorica : nella massa
min istero dei Beni cultura l i , trattandosi di "un patrimonio genetico di
cartilaginosa non si notano grandi "d ifferenze" , tanto che il
inesti mabile valore " . Tra quelle esposte nelle urne, due hanno nome e
pleonastico gonnellino è stato opportunamente abolito). Primeggia,
cognome (si tratta dei nobili Paolo Marpil lero di 73 anni, esumato nel
noblesse obl ige, l ' i nnomi nato Gobbo, i l decano, se così possiamo
1770, e d i Daniello Gattolini, 75 anni, dissepolto nel 1811) e le a ltre
dire, del gruppo. S i tratterebbe d i un esponente degli Scaligeri: i l suo
due sono una madre e una figlia ignote " . (da "Ritornano le mummie"
corpo fu ritrovato sotto un sa rcofago del 1300 con lo stemma della
Di Mario Blasoni).
39
•
-
Ca r l o N aya & P h otogra p hy i n Ve n i ce
Ange l o Maggi
N
e l l o sfogl i a re i vo l u m i d e l l a rivi sta The British Journal of
scope rta d e l C a p o d i B u o n a S pe ra nza e d e l l e A m e r i c h e i l
Photography ho avuto occa s i one di i m batte rm i in u n
c o m m e rc i o m o n d i a l e s i è s p o stato s u a ltre rotte , ed h a
a rt i c o l o s u l l o stato d e l l a fotografia a Ve nezia i ntorno a l 1 8 7 4 .
l a s c i ato l e l a gu n e d i Ve nezia vuote d e i vess i l l i c h e portava n o
C i ò c h e c o l p i sce è i l l i nguaggio t i p i c a m ente vitto r i a n o a d ottato
a i s u o i c o m m erci i l m o n d o d e l l ' O ri e nte. La " R egi na d e l m a re "
d a l l ' a utore e l ' uso a p propriato di term i n i di a rc h itettura in u n
d i Paolo Ve ronese è o r m a i s o l o u n a m e n d i ca nte ; u n a
cresce n d o d i ricordi ' ru s k i n i a n i ' d e d i cati a d u n a Ve nezia
m e n d i c a nte c h e a n c o ra s i c i nge n e l s u o rega l e m a nte l l o d i
d e c a d e nte . Da l l ' a rtico l o e m e rge una città ricca di m o n u menti .
erm e l l i n o , a c e l e b ra re l a g ra n d ezza d e i s u o i avi . L o s c i nt i l l i o
c o n forti seg n i d i degrado dove s o l ta nto la fotografia ha i l
d e i g i o i e l l i ed i l bagl i o re degl i e q u i paggi s o n o o r m a i perd uti ;
potere d i pe rpetu a rn e l ' es i ste nza . A d e s s e re a m m i rata è l a
m a , erra n d o attraverso le ca l l i d e s e rte , ovu n q u e in q u ei
pa l a zz i , q u e l l e c h i e s e , quei m u s e i , s i i n contra n o i d o n i
fotografia d i C a r l o Naya , l ' u n ico ' a rti sta venez i a n o [ s i c ] '
ca pace d i ra p p resentare Ve nezia i n tutta l a s u a b e l lezz a .
È
sontuosi d e l l ' a rte, s p a r s i a d o g n i l ato a ge nerose m a n i . I l
i ntere s s a nte n ota re come l ' opera d i Naya , i n i z i a l m e nte
confronto r e n d e q u a nto m a i i m b a razzante l a n u l l ità d e l l ' a rte
e l ogiata per i s u o i contenuti a rtistici e docu mentaristi c i , s i a
conte m po ra n e a . Ci è a m a l a pena r i m a sto gusto a s u ffi c i e nza
severa m e nte messa i n d i sc u s s i o n e n e l l a pa rte c o n c l u s iva
per a p prezzare l e n o b i l i testi m o n i a nze d i un n o b i l e popo l o ; g l i
d e l l o sc ritto. L' a utore d e l l ' a rt i c o l o non è stato i d e ntificato, n e
ste s s i a rti sti s e m b ra n o e s s e r s i d i s s o lti i n s i e m e a i mezzi d a
conos c i a m o solta n to i l m o n ogra m m a 'A.J .W.' . N e l l a s p e ra nza
c u i traeva no s o stenta m e nto.
d i fa r l u ce s u l l ' id e ntità d e l l o scritto re , si è p e n sato d i a l l ieta re
Secondo u n a rt i c o l o recenteme nte a p p a rs o in Photographische
i l etto ri d i Fotostorica c o n la tra d u z i o n e i ntegra l e d e l testo
Mitteilungen, ogni cosa a Ve nezia sta rebbe progressivam e nte
c u rata d a l l a Dott. ssa Va l e nti n a S e r rava l l e . N e l l a seco n d a
s p rofo n d a n d o n e l l a d e c a d e nza . I l fuoco e le i n g i u rie d e l tem po
pa rte è stata i n se rita l a ris posta a l l ' attacco d i 'A.J . W. ' a p parsa
sta re b be r o , da u n a p a rte , atta c c a n d o i tesori d e l l a c ittà
s u l l a ste ssa rivi sta c i rc a u n mese d o p o .
l a gu n a re ; m a , a ncor pegg i o , l ' ac q u a sta re bbe l e ntame nte
erode n d o le sue fo n d a m e nta . Ogn i gugl ia d e l l a città , l a ste s s a
PHOTOGRAPHY I N V E N I C E / L A FOTOG RAFIA A V E N E Z IAl.
c o l o n n a d e i l e o n i d i S a n M a rc o , mostrere b b e forti seg n i d i
M o lti tra i l ettori d i q u esta rivi sta avra n n o se ntito p a r l a re o
cedimenti struttura l i . La torre p e n d e nte d i P i s a trove rebbe
avuto occa s i o n e d i o s s e rvare q u e l l e fotografie d i gra n d e
cent i n a i a di riva l i a Ve nezi a .
fo rmato, i nc re d i b i l m e nte eco n o m i c h e , c h e i tu ri sti po rta n o a
I n ta l i c i rcosta n ze è evide nte c h e i l fotografare Ve nezia s i a
c a s a da Ve nezi a , e c h e lì s i possono a c q u i stare a prezzi d i
u n a m i s s i o n e d i i m po rt a n za fo n d a m e nta l e . L' i n c o m p a ra b i l e
gra n l u nga i nfe riori a l costo c h e , s i pre s u m e , s i a stato
necessario a re a l i zza r l e .
È
proba b i l e che la maggi o ra n za di voi
ricch ezza d e i s u o i tesori d ' a rte i ntag l i ati n e l m a rmo
ra p p resentano u n a poss i b i l ità per l ' a rte d e l l a fotografia
s i s i a n o s e m p l i c e m e nte d o m a n d a t i c o n m e ravi g l i a come s i a
i m p o ss i b i l e i n q u esta m i s u ra i n n e s s u n ' a l tra pa rte del m o n d o ;
stato pos s i b i l e re a l izzare ta l i fotografie così b e n e ed a costi
mentre l ' i nte nso i nteresse con c u i ogn i m o d i g l i one e b u gn a
così b a s s i . M a per a l c u n i , se nza d u b b i o , forse per m o lti , l e
devono e s s e re esa ltati , l a s c i a n d o d a pa rte ogn i pal azzo o
fotografie d i Ve nezia h a n n o i l potere d i i s p i ra re a ltri p e n s i e r i , e
p i l a stro pa rte i ntegrante d e l l ' ed ifi c i o , e lo ze l o d i otte n e re u n
la meravigl i o s a a rte c h e esse raffi g u r a n o c o n d u c e i l p e n s i ero
l ive l l o a d eguato d e l l a s u a a rte è i n centivato d a l pe n s i e ro c h e
a sfu m a re il prese nte tra i ric ord i d e l pa ssato ; perc h é Ve nezia
l a c ittà , n o n ave n d o p i ù s p a z i o n e l m o n d o d e l commercio
n o n è c ittà d e l l ' " oggi " . l trafori i n sti l e got i c o e l a profu s i o n e
mond i a l e , stia l e nt a m e nte affo n d a n d o i n q u e l l o che potre m m o
d i d e c o ra z i o n i ad i ntagl i o , l e c u po l e , i p i n n a co l i e l e torri c h e
defi n i re u n a t o m b a sotto m a r i n a . L e fotografie d i Ve nezia s o n o
cattu ra n o l o sgua rdo ogn i d d ove , e s c i nti l l a n o n e l l e acq u e d e i
q u i n d i d i m o l te p l ice i nte re s s e p e r m o lte perso n e , e n o n è
c a n a l i attraversate d a l l e go n d o l e ; n o n s o n o i po c ri s i e
sco ntato c h i e d e r s i se l ' o p e ra di c o n se rvazione d e l l a m e m o ri a ,
stucchevo l i , nate d a l l a nouvelles richesses d e l n o stro te m po . l
c h e così b e n s i a d d i ce a l l ' a rte d e l l a fotografi a , s i a
m o n u menti gra n d i o s i , m agnifici e n o b i l i che dovu n q u e
adeguatamente esegu ita . H a poca i m po rtanza c h e l e sta m p e
accarezz a n o l o sguardo a Ve nezia s o n o testi m o n i d i u n
a i s a l i d ' a rge nto , vend ute p e r così poco, a b b i a n o fin ito p e r
pa ssato d i b e l lezz a , u n pa ssato d i a rti sti e d i a m a nti d e l l ' a rte,
s b i a d i rs i ; perc h é , se i l p r i m o lavoro è ben esegu ito , se i
fi eri d e l l o ro essere a rti sti , c a p a c i d i i nt u i re l a vera a rte come
negativi s o n o i l prod otto d e l l a c u ra e d e l l ' a m ore per i tesori
nessun a ltro ai g i o r n i nostri . C h e ta l e m a gn ificenza di marmi e
d e l l ' a rte , come l ' u m i l e l avoro d e i c o p i sti , grazie ai proces s i
di p itture a p p a rtenga a l passato , rattri sta . Ve nezia c h e , a l
perm a n e nti d i c u i s i a m o d otati , d ifetto n o n c ' è c h e n o n s i
g i o r n o d ' oggi , è d i scesa d a l s u o trono d i regi n a ; l a potente
possa r i m e d i a re . C red i a m o c h e l a fotografia [ i n genera l e ] s i a
re p u b b l ica è decad uta , e l ' u l t i m o dei s u o i m e rca nti ri posa
come l e cose fin q u i prese ntate a Ve n e z i a e c h e s u q u este
o r m a i d a tempo n e l l a s u a tomba i ntag l i ata e d o rata . Con l a
ba s i , p e rtanto, non ci sia m o lto d a d i scutere. C e rto , ci
40
l a stra p e r tutto i l g i o r n o , senza n e s s u n o c h e l e c u stod i sc a .
Lo sti l e d i N aya è d e i p i ù sem p l ici . N o n ha g ra n d i
a p pa re c c h i at u re , m a s o l o u n p i c c o l o stu d i o c o n u n a l u ce
l atera l e pos i z i o nata i n a lto c h e g l i occo r re p e r c o p i a re l e
pittu re ; q u est ' u lt i m a è u s ata a s s a i s p e s s o , d a l m o m e nto c h e
l e magnifiche pitt u re d i Ve nezia devono i n ge n e re e s s e re
s pesso catturate lì dove si trova n o , o s u l l e p a reti d ove s o n o
d i p i nte . Naya n e f i s s a l e c o p i e come p u ò , con g l i ste s s i mezzi
u t i l izzati per le a ltre ved ute , cioè con l a stre ben a s c i utte . La
p a z i e nza e l a pe rseveranza c h e d i m ostra in q u esto t i p o d i
l avoro s o n o c e rta m e nte a m m i revo l i . D a l m o m e nto c h e l avora
s u l a stre d a l l e d i m e n s i o n i di un fog l i o di c a rta per fotografi e ,
s e m b ra c h e N aya possegga u n certo n u m e ro d i m a c c h i n e d i
u n a ce rta gra n d ezza , l e q u a l i vengono p o s i z i o n ate i n d i versi
p u n t i d e l l a c ittà , l a s c i a n d o l ' ottu ratore a pe rto a n c h e p e r
g i o rn i . I l r i s u l tato, q u a l u n q u e s i a i l metodo a p p l i c ato , è
certame nte m o lto a lto , n o n o stante q u esto m odo d i operare.
La s c i a re l e l a stre e s poste per tre g i o r n i è u n c h i a ro tentativo
di a u m e ntare a c utezza e c h i a rezza di defi n i z i o n e , come Naya
ha fatto nel caso d e l l a "Asc e n s i o n e di M a ri a " del T i z i a n o . I n
stu p i s c e che n e s s u n o d e i n ostri pri n c i p a l i fotografi
profe s s i o n isti i ng l e s i a b b i a m a i v o l uto d e d i c a r s i al com pito d i
i l l ustrare dettagl i at a m e nte Ve nezi a ; e n o n poss i a m o fare a
m e n o d i c redere c h e , n e l l ' a m b ito di q u e l l e fotografie d i
formato p i ù p i c co l o , q u e l l e c h e i n f i n d e i conti a m i a m o d i p i ù ,
c i s a rebbe a n c o ra m o d o , p e r u n v o l o ntero s o , d i fare u n b u o n
l avoro. N o n p o s s i a m o d i re se q u a l c u n o s a rà i nvog l i ato a d u n
l avoro d i q u esto t i p o ; m a q u i d i seguito, d a re m o prese ntaz i o n e
d e i r i s u ltati raggi u n t i d a l l a fotografia n e l l ' i m m o rta l a re l e
b e l l ezze a rch itetto n i c h e d i Ve n ez i a , i n m o d o c h e i nostri l ettori
pos s a n o gi u ngere da s o l i a g i u d i c a re se q u e sti tesori d ' a rte
s i a n o stati r i p rod otti p i ù o m e n o fed e l m e nte.
N e l l a rea ltà d e i fatti , a Ve n ez i a , solo d ue fotografi s i sono
m e s s i in l u ce c o m e u o m i n i i n grado di po rtare avanti q u esta
gra n d e o pe ra . U n o è un n o m e c e l e b re , d a l m o m e nto c h e ,
sta n d o a l parere d i Voge l , poc h i t u r i sti h a n n o l a s c i ato Ve nezia
s e n za u n pa i o di fotografie di N aya come ricord o ; e l ' a ltro,
Be rtoj a , è a l q u a nto noto a nc h ' egl i , m a pri n c i pa l m e nte per i
c u ri o s i effetti " c h i a ro d i l u n a " in sti l e Byron c h e egl i riesce a d
a l c u n i c a s i , l ' e s p o s i z i o n e s i è p ro l u ngata a n c he p e r c i n q u e
giorn i . N e l c a s o d i pitture c i ò è poss i b i l e se nza i l r i sc h i o d i
re n d e r l e i n d i st i n te ; m a a p p l i c a n d o l a ste s s a tec n i c a a p a l azz i ,
a c o l o n n e e s c u l tu re atto r n o a l l e q u a l i l a l u c e d e l s o l e s i
s p o sta d u ra nte i l g i o r n o così d a sfu m a re e confo n d e re l i nee
ed o m b r e , egl i è a stento i n grado di d a r n e u na va l i d a
rappre s e nta z i o n e .
Naya , tuttav i a , n o n co nfi n a i s u o i lavori entro Ve n ez i a . A l
co ntra r i o , l i este n d e n e l l e v i c i n e città d i B o l ogna e Vero n a , e
pers i n o d i F i re nze , ogn u n a d e l l e q u a l i s a re b b e s u ffi c i e nte a d
u n s i ngolo u o m o c h e a b b i a l ' i ntento d i lavora re c o n p a s s i o n e
e c u r a . l s u o i l avo r i , c i d i c o n o , n o n prete n d o n o d i avere u n
q u a l c h e m e rito a rt i stico , e n o n d o b b i a m o ri cercarvi pros pettive
a e re e , l u c i e d o m b re , m o r b id ezze e s i m i l i . Forse q u esto n o n
e q u iva l e a d i re c h e i l lavoro d i Naya n o n s i a d d i c e a l l a
m i s s i o n e d i c u i l a fotografia s i ca rica i n q u e sti l u ogh i ? C o m e
s i potre b b e ro r e n d e re fotograficame nte i l c o l o n nato d e l
p a l azzo d e l Doge , o i trafori a l l e finestre d e l l a Sta nza d e l
C o n s ig l i o , s e n z a i g i u sti g i o c h i d i l u c e e d o m bra? S i
otte n e r e . D u n q u e , m o lto o n e st a m e nte , se vogl i a m o a m m i ra re
potre b b e ro u s a re a n c h e l a stre gra n d i come u n a pagi n a a perta
le ra p pre senta z i o n i d i Ve n e z i a così com ' è n e l l a s u a a rte
del T i m e s , ma il r i s u ltato r i m a rrebbe i n s o d d i sfacente se l a
m e ravigl i o sa e n e l l a s u a b e l l ezza , e s i ste un s o l o a rti sta
fotografia r i s u ltasse p riva d e l l a pros pettiva c h e l e ve rrebbe
venez i a n o d e l l o s pe s s ore e, s i p re s u m e , d e l l e c a p a c ità
i nvece conferita d a l l a gi usta l u c e . I n fotografie mal i l l u m i n ate,
suffi c i e n t i : Naya . O s s e rv i a m o i l s u o metodo d i l avoro. P r i m a d i
i detta g l i possono a p p a r i re fu ori l u ogo , e n o n sono m a i
tutto , per g l i i nte rn i , s i se rve d i l a stre a s c i utte . C i ò è c o n ogn i
a c c u ra t i .
p ro b a b i l ità stretta m e nte necessario i n costruz i o n i come l a
I l fatto è c h e , per q u a nto riguarda Ve nez i a , l a fotografia è
c h i e sa d i S a n M a rc o o a l tri p a l azzi , dove l a l u ce è a s s a i
tro p po a b u o n m e rcato per e s sere fatta come s i d eve, p e r
fl e b i l e .
È
c o s a a s s a i c o m u n e i m batte rsi i n u n a d e l l e macch i n e
d i N aya , s i stemate q u a o l à , con l e lenti a p e rte a d e s p o rre l a
41
avere va l o re artistico. Se è possi bile acq uistare una 10 x 1 2 a due
l i re, è ch iaro che il margine di guadagno sarà talmente esiguo da
re n d e re i m pos s i b i l e a q u a l s i a s i u o m o fare a l tro c h e n o n s i a il p i ù
c u i i l fotografo prepara l e s u e l a stre s i trova, i n mo lti cas i , a p o c h i
c r u d o e mecca n i c o c o p i a re . L a g i u sta l u c e , l e g i u ste l e n t i , o i g i u sti
p a s s i d i d i stanza d a i p i ù pittore sc h i , s p l e n d i d i e fotoge n i c i soggetti
agenti c h i m ic i sono raram ente in possesso d i u o m i n i che l avora n o i n
d e l l a storica , un te m p o fa m o s a , repubb l i c a . La fa c i l ità con c u i i
q u esto stato. N o n possono permetterse l i . Forse n u l l a è p i ù
negativi possono e s s e re otte n uti s p i nge ogni a rtista l o c a l e a n o n
s i g n ificativo d e l l a l e nta decade nza i n c u i è prec i p itata Ve nezia , s e
fa rne u s o d i vec c h i o m a l a n dati ; e l a c o n corre nza , c h e da u n lato
n o n la d e pre s s i o n e i n c u i s o n o cad ute l e s u e a rti . Ma n o n d o b b i a m o
tende a m a ntenere bassi i prezzi d i ta l i l avori , a s s i c u ra a l tempo
crede re, per i l s o l o fatto che c h i lavora q u i v i e n e retri b u ito c o sì
stesso di m a nt e n e re a lto il l i ve l l o d e l l a l o ro q u a l ità . Non credo che i
poco, c h e persone c h e l avora n o da a ltre parti possano fare lavori
fotografi riceva n o s a l a ri e l evati a Ve nezia ed è poss i b i l e c.be i
m i g l i ori e, l i beri d a l l a stagn a z i o n e loca l e e dalla pre s s i o n e d e l l a
commercia nti si sod d i sfi n o c o n profitti esigu i . 2
•
povertà , avere m igl i o ri guadagn i .
La nostra I n g h i lterra sta attrave rsa n d o u n mome nto d i gra n d e ritorno
d ' i nte resse per l ' a rc h itettura , ma q u a l s i a s i cosa a i uti q u e sto
i nteresse n e l s e n s o di u n o sti m o l o verso i s i m bo l i del passato n o n
Note
l A.J. W., 'Photography in Ve n i ce ' , The British Journal of Photography, 3 April 1874,
pp. 161, 162.
2 The British Journal of Photography, 1 May 187 4, pp. 208.
è affatto ricercato. Abb i a m o gra n d i e s e m p i d i l e z i o n i e cc l e s i a st i c h e ;
è l ' a rte d o m e stica c h e ci m a n c a , e i n q u est' a m b ito Ve nezia
ra pprese nta l a p i ù pe rfetta città a l mondo. Essa è u n gra n d e
i n s i e m e d i a rte dom estica e d i decorazi o n i e , n o n ostante mo lto s i a
stato scritto e s i a stata a m m i rata e cantata , n o n è m a i stata
a d eguatame nte e s p l o rata d a n e s s u n a rc h i tetto. Ta l e lavoro va ben
oltre l e poss i b i l ità d i u n a rtista o rd i n a r i o , ma l a macch i n a fotografica
potrebbe ve n i re i n suo a i uto ; p e n s i a m o c i s i a un i ntero m o n d o da
e s p l o ra re per chi a b b i a l e ri sorse e le ca pacità per co n d u rre u n
l avoro c h e , n e l l a magg i o r parte d e i cas i , se n o n verrà fatto a l p i ù
presto , n o n potrà p i ù e s s e re c o n d otto. C i ò c h e vorre m m o è u n a
serie d i raffi nati negativi
(cabinet negatives)
d i Ve nezi a , d e i s u o i
m o n u m enti , d e i d iversi o rd i n i a rch itetto n i ci c h e s i s o n o s u sseguiti
n e l tempo, dei suoi vari sti l i ed ornam enti , ed in g e n e ra l e , dei s u o i
p a n o ra m i . Tutto c i ò , grazie a i mezzi d i c u i o ra la fotografia può
godere, p u ò essere a l l a rgato o rid otto a p i a c i m e nto, e m o l t i p l icato
a l l ' i nf i n ito a costi i rri sori . La maggior parte di ciò che Naya h a fatto
e d e l s i stema che ha e l a borato è goffo ed a l l o stes s o tempo
a nt i q u at o , mecca n i c i i suoi sco p i , g u i d ati più dai ca pricci dei t u r i sti
di passaggio che d a l l e esige n ze del vero a m a nte d e l l ' arte .
A.J .W.
Nel n u m e ro del 1 o maggio 1874 del
Photography
The British Journal
of
a p pare la seguente risposta a l l ' a rt i co l o di A . J . W . :
N o n c o n osco i l s i g n o r Naya d i Ve n e z i a . D i certo , p e r q u a nto possa
ricord a re, l u ngo i l mio peregri n a re senza sosta , n o n l ' h o mai
i n contrato . Ma, d a n d o asco lto a l l a va l uta z i o n e c h e "A . J . W " d à d i l u i
e d e i s u o i lavori , credo c h e d e b b a n o e s i stere a Ve nezia m o l t i a ltri
artisti d e l l a fotografia oltre a l u i , ed a l c u n i che a d d i rittura lo
s u pera n o i n bravu ra . Pos s i edo u n a l b u m fotografico co ntenenti
vedute d i Ve nezia ; n e s s u n a r i p o rta tra g l i artisti il n o m e di N aya , m a
m o l t i d i q u e s t i lavo ri s o n o davvero ecce l l e n t i . Costa n o s o l o
10
cente s i m i l ' u n o qui a Ve n e z i a , ed i o affe rmo senza e s itazi o n i c h e
s o n o d i mo lto s u periori a mo lte fotografie scattate i n I n g h i lterra e
vend ute a peso d ' o r o . Sembra evidente c h e il segreto d e l l a povera
PHOTO GRAPHY IN VENICE.
MosT of tlie readers of this Journal h ave heard of or seen the
·
wonderfully·cheap large plwtographs which travellers bring home
from Venice, and which are purchasable in this còuntry even at
lower prices than w e see m able to produce them. Possibly to mos·t
people such pictnres have only suggested thoughts of wonder as to ho w
these things could be don e so well and,yet be so cheap .. But in some,
n� doubt-perhaps in many-photographs of Venice bave power to
shr other thoughts, and the marvellous art depicted therein leads
the mind to forget the present in the past ; for Venice is n o city of
toclay.
The Gothic tracery and profuse ornamentation-the domes
ancl pinnacles ancl towers that catch !ho eye everywhere, and
shimmer in the gondola-broken waters of her canale - are n o
stuccoecl hypocrisies born o f the nouvelles riohesses o f our time. The
great and beautiful and noble monuments which everywhere greet
the eye in Venice are the memoriale of a beautifnl past-a past of
artista and of art-loving people who had a joy .in their work, and an
estimation o f true art such as it were vain to look for no w ; an·d the
fact tbat ali this beauty of atone a.nd painting is of the past is sad.den­
ing, too.
Venice today has long descendecl from ber kingly state ;
the mighty republic is dead, and the last of ber princely mercbants
has long slept in bis carvecl and gilded tomb. With the disccivery of
the Cape anù of America tbe commerce of the world took to other
routes, and left ber lagoons empty of the vessels tbat bore to ber
warehouses the wealth of the East. Paul Veronese'a " Queen of the
Sea" is now but a beggar-a beggar who clings stili to tbe kingly
mnntle of ermine . thnt betokened the grandeur of ber . ancestors.
The flash of j ewels an d sbeen of glittering equipages bave gane ; but,
as one wanders through ber deserted thoroughf11res, one meets every­
where in those palaces, those churcbes and innsenms, the costliest
gifts of art. They are strewn on every side with tbe most lavish band ,
nnd these force on one's mind most painfully the littleness of the art
of the present. There is hardly sufficient taste left to appreciate
these noble memorials of a noble people ; the artists themsel ves
seem to b e gane with the meana wbich sustained tbem.
According to a recent IVl·iter in the Photographische Mittheilung'n
everything in Venice is rnpidly sinking into decay. Fire and the
attritions of time are. on the one hand, attacldng one and anothet· of
· the art treasures of the city of the Lagoons ; but, worst of ali, t h e
water is slowly undermining its foundations. Every spire in the
city-even the column of tbe lions in San Marco itself-shows notice­
able deviations frcim the perpendicular, and there the leaning tower
.
·
of Pisa might find a hundred rivals.
In such circumstances we cnn well believe tbat the mission of
photogrnphy i n Venice is a great oue. The surpassing richness of
its art treasures in stona afford a scope there for tbe photographer's
art which no wh ere else exists witbin the same compass ; while the
intense iuterest with which every corbe! and . boss, Jet alone almost
arte fotografica di Ve nezia è dovuto al fatto che la c a m era o s c u ra i n
42
J.G2
•
THE
BRITISH
J O URNAL
OF
P H O T O G R A P H Y.
[Aprii 3, 1874
every palace or pillar within it ls in every case viewed must be
can buy ·a 10 X 12 picture for two franca i t is clear that the margin
heightened, and the zeal to obtain adequate record of its art spurred must be so slight as to make i t utterly impossible for any man to do
on by the thought that the city,. having no more piace nor business in
anytbing but the ·cmdest ·and u10st mechanical kind of copying.
the affairs of the world, is slowly setUing into a watery grave. Photo·
Proper light, proper leuses, or proper chemicals cnn hardly be within
graphs of Venice have a many-sided interest therefore to mauy tue power of tue meu wh o are ground down to such a lo w lev e! .
They cannot wait for the first n or pay for the otllers. Nothing is,
people, and not the least is a jealous consideration as to whether the
memoria! work which photography is so peculiarly fitted to do is perhaps, more significaut of the sad decay into which Venice has
adequately fulfilled. That the silver prints supplied so cheaply have fallen !han this token of the depression of the art there ; but because
bee n given to fade is no w of smaller consequence ; for if the first work those on the . spot do work at so low a rate of remuneration 'we inust
be well done-if the negati ves. arè the product of thought and loving no t conclttde that persona having their centre of business elsewhere
care for the art trea8ures amongst which the humble copyist works­ could not do finer work and, freed from !oca! staguation and the
that defect cannot now, with the permanent processes we ha ve, bar pressure of !oca! poverty and Jecay, get belter prices for it.
the way: We believe photography is as things go fairly represented
There is a considerable genuine revival of architecture amongst
us in England, and whatever helps that ·revival in the way of lessona
in Venice, and that on this score, therefore, there is not much to
from the past is not a little sought after. But we hnve ecclesiastica!
lament. · Yet it is a wonder that not one of oui leading English
professione.! photographers has ever devoted himself to the task of lessona in plenty' elsewhere ; it is domestic art whfch lags behind,
and that is just what Venice ia the most perfect in of ali tue cities
thoroughly illustrating Venice ; and we cannot help thinking that
of the world. It is a great storehouse of domestic art and decora­
for those smaller kinds of phot6graphs which ive on the whole lave
tion, and as such, although writteu about and admired and aung
best theie is stili room for auch an one to do good work. Whether
anyonè will be induced 'to consider that point we cannot say ; but aver, has riever been properly explored with the peucil. The work
.
w e present here ·some account of the state of architectural photography is beyoud the power of an ordinary artist, but the camera migut
in Venice, in arder 'that our readers may judge for themselves accomplish it; and we think there is a field there for some one who
has the resources and the skill to do a work which, in many cases,
whether or not its art treasures have been copied as they ought to be.
It turns out that, in point of fact, there are but two photographers if it b e not done soon will be beyond the possibility of being doue
in Venice who atand out in any prominence as men worthy to carry a t all. ìVhat is ·wanted is a aeriea of exquisite cabinat negatives of
Venice-cf ·its monuments, its successive orders of bui!ding, its
out this great work. O ne has a riame ·of much celebrity, for, as Dr.
various styles of ornamentation, and ila generai pauoramas. These,
Vogel's correspondent remarks, few travellers go away from Venice
with the resources now at the command o(photography, might be
without a pair of N aja's photographs as a memoria! ; and the other,
enlarged or reduced at will, and multiplied to any extent at small
S. Bertoja, is tolerably well known also, but it is chiefly for the
curious " moonlight effects," à la Byron, which he labours to pro­ . cast. Much as Signor Naja has done his aystem is cumbrous alid
duce. For the honest object of seizing transcripts of Venice as i t is altogether antiquated and his aims mechanical-guided rather by
the whims of tue passing tourist than by the wants of the true
in ali its lavish art and beauty there is but one really prominent and
lover of art.
presumably capable man residing there-Signor Naja. Let us see
A. J. W.
how he goes to work. In the first piace, he chiefly relies -on dry
platea for obtaining his interiora. This is probably largely neoessary
in buildings 1ike the church of San Marco, and probably in many
more private bùildin�s, on account of the feebleness of the light. It
is a ver comma n thmg to stumble aoross one of Naja's cameras set
up in some suoh plaoe, with the Ieils open exposing a plate by tue
day long, and unatténded by ·any operator. ·
Naja's mode of 'working 'is'of 'the simplE:St.
He has .no grand
establishment, anà only a· small studio with a high side light, which
he devotes to copying paintings ; and even that is but seldom used,
for the magnificent paintings in Venice have usually to be taken on
the spot where they hang, or the walls where they are painted, and
he seoures such copies of them as he can by the same meana that
he takes his othér views with-dry platea. The patience and perse­
verance which he exhibits in this work is certainly very commend­
able. He àppears to have a number of cameras of a large size-for
he works platea the size of a sheet of photographic paper-whiçh he
places here and there about the city, and allows the filma to remain
exposed sometimes for days, in arder to get a picture.
The results,
whatever process he may employ, are certainly often very fine, in
apite ·of this. mode of operating. There can be no question that i t is
a trying thing ·to sharpness and clearness of definition to ha ve to
expose a p! ate three days, as · N aja · did i n the case of Titian's
Ascension oj Mary. . In ·some cases the exposure has been prolonged
lo five days. · Where paintings are in question this may be possible
without blurring ; but if N aja adopts the same pian with buildings,
and takes columns and carved work on which the light must move
I do not knoiv Sign r Naja, of Venice. i certn.inly have not, so
round during the da}', so as to blur and confuse linea an d shadows,
far as I am a ware, ever me t him in my perip at e tic wanderings ; but
we can hardly think that the representation he is thus able to give
L
do
think thut th ere - mus t be many o t h er photographic artista in
of the interior of a building will prove very satisfactory.
Venice beside him, aud some that are ratlter better, if we accept the
Signor Naja does not, however, confine his labours to Venice.
estimate given of him and his works by " A. J. W." I h a v e accesa
On the contrary, he è_xtends them to the neighbouring cities of
to a. folio of views-in Venice, nona of which bear th e no.me, as arlist,
Bologna and Verona, and even to Florence-each of these enough
of .Signor Naja, but most of these works are renlly excellent. 'l'hey
for any single man to undertake if the work is to be dane lqvingly and
cost o nl y tenpence each in Venice, and I uuhesitotingl.v nffirm t h n t
well. His works; we are told, do not pretend to have any artistic
they are far superior to many photogra.phs takcn in Eng l an d n n d
meri t, and we must ncit look for aiirial perspective, light and shade,
offered for sale n t a guinea. It o.ppears lhut the secret o f ch e a p photo­
softness, an d other similar things in his pictures, for they are no t there.
gmphic .art in Venice .is \lne to Lhe fact .that. the darle room i u w h i c l 1
Wuat is this but saying that his work is no t adequate to the mission
tl1e p h o t og r n p h er prepares bis platea is, in most instances, w i th i n a
photography has in such places ?. How possibly could the colonnade
few
min utes' wallc of the most picturesque, notable, and gruphic
of the Doge's palace be rendered, or the tracery.of its council-room
suhjects
in that historic nud once world-famed o l d . repuhlic. Tl•e
windows, without proper light and ahade ? You might use platea as ·
fac i l i ty with whicl1 fresh negati.ves may be obtained p re.venls any
larga as an opened-up aheet of Thii' Times, and yet the results would .
!oca! artist from nsing old or bo.d ones ; nnd compelition, w b i l e i t
be unsatisfactory if the picture were 'without the relief of proper
tenda t o keep down the prices for snch works, also ensures the
light. Details may seem -full in ill-lighted pictures, but they are '
keeping up ·. of . tlie quality. I do not . im agin e that pho to gmp h ic
never accurate. ·
.
opero.tora, receive . high , pay in. Venice, an d i t is possible . that. the
The 'fact appeil.rs'to· be ·that, as far as Venice· ia concerned, photo­
dealers tltere are.satisfied -with amali profits.
:
graphy is too cheap to be well done, in an artistic sense. lf you
y
�
43
Le i n i z i ative de l C RA F
Ce ntro d i R i ce rca e Arc h iviazi o n e de l l a Fotografi a
Wa lter Liva
Di rettore d e l CRAF
S
e il d igita l e ra p p resenta la " nuova frontiera" d e l l a
H e rm a n Pivk, G a l l e r i a d e l C R A F, V i l l a C i a n i , 1 7 l ug l i o - 2 6
fotografia este n d e n d o n e i l s u o l i nguaggi o e q u i n d i p o n e n d o
sette m b re ) .
a n che per i l CRAF i l problema d i u n a rifl e s s i o n e s u q u esto s u o
e s sere - con u n c o ncetto g i à u sato d a Ludwig Wittge nste i n linguaggio del molteplice, a l l o stesso modo i l C . R . A . F. deve
fa rsi c a rico - i n un contesto di rete c u lturale - d e l l e
problematiche pro p r i a m ente sto riche d e l l a fotografi a , d e l l a s u a
cata logaz i o n e e c o n s erva z i o n e .
Lo sco rso fe b b ra i o , Peter G a l a s s i i l c u ratore per l a Fotografia
Contestu a l m e nte , i l C RAF dopo l ' esperienza de l l ' l kons Center
( m useo virtuale d e l l a fotografia awiato nel 1999 con la
partners h i p del Fox Ta lbot M u seum e d e l l ' Archivio Les s i ng d i
Vienna) che ha permesso d i mettere o n l i n e oltre 6 . 000 i m m agini
d otate d i u n a scheda di consultazione ve loce, h a optato per
del MoMA di New Yo rk h a scritto al CRAF una b reve lettera d i
l ' i nseri mento d i tutte le i m magi n i d igita l izzate nel sito S I CAP ­
ri ngra z i a m e nto p e r ave r ricevuto l a " ca rte l l a d ' Autore " Tracce,
Sistema I nformatico di Catalogazione Parteci pata - real izzato
di G i a n n i Borghesa n , con otto sta m p e L a m b d a d e d i cate a l
d ' i ntesa con l ' U n iversità di U d i n e e il Centro Regi onale d i
pittore G i u se p pe Ziga i n a i n u n a ti ratura d i cento c o p i e
n u m e rate .
È
un riconos c i me nto c h e legitt i m a c u l t u ra l m ente u n ' o pe ra c h e
va q u a ntom e n o oltre i l modo tra d i z i o n a l e d i presenta re l e
sta mpe fotografiche originali.
La ricerca h a tuttavia ca ratte rizzato i d i eci a n n i di attività d e l
Catalogazione d i V i l l a M a n i n . Tutte l e i m magi n i digital izzate
sara n n o catal ogate con la Scheda F e i n serite d i rettamente i n
I nternet d a i laboratori d e l CRAF stesso.
Il lavoro d i q uesti u lt i m i mesi ha permesso d i d igital izzare ulteriori
15 .000 negativi pri n c i pa l m e nte dai fon d i Ita l a M i chiel i , Carlo
C R A F, svo lge n d o s i a p p u nto s u l versa nte l i ngu i stico : se t r a g l i
Bev i l a c q u a , Aldo Beltra m e , Luigi Crocenzi , s u i quali sono awiate
a n n i ' 7 0 e ' 9 0 U l i a n o L u c a s c o n s i d e ra l a fotografia ( e i l s u o
a nche d e l l e tesi di l a u rea coordi nate dal Prof. G i u s a del­
d i battito c u lt u ra l e ) " tra Mulas e Roland Barthes " , i l C R A F h a
l ' U n iversità d i U d i n e .
cercato d i fa r e m e rgere a n c h e n u ovi l i nguaggi s i a d a l l e m o lte
Altre notevol i dotazioni d i materiale fotografico proverra n n o nel
ca m pagne fotografi c h e che d a i d i versi progetti ed itori a l i ed
espos itivi , come a d e s e m p i o n e l l a lettura d e l l o s pazio d e l l e
Megalopolis ( Pa o l o G a s p a ri n i ) , a n d a n d o o ltre l a metropoli,
ra zi o n a l e ed orga n i zzata in s i ste m i di i n croci o n e l soffe rm a r s i
s u l l e e s pe ri e nze degl i a n n i ' 2 0 e ' 3 0 ( Ba u h a u s , i n p ri m i s ) .
È
u n a ricerca c h e h a a n c h e permesso d i r i l eggere d iversi
2004 d a i progetti awiati con l ' U n i one I nd ustri a l i d e l l a provincia d i
Pordenone ( l a memoria storica d e l l ' i nd u stria pordenonese ) , s u l l a
storia d e l l e coltel lerie d i M a n iago e relativamente a l l ' epopea
dell'emigrazione friulana, che forma u n ' a ltra pa rte sign ificativa
d e l l ' archivio del CRAF.
a s petti d e l l a stessa fotografia ita l i a n a , p u nt u a l izz a n d o i l r u o l o
d i a utori come L u i g i C roce nzi , i m pegnato tutta l a vita i n u n a
Nel corso del 2004, p renderà i l via a nche la cata l ogazione e
d i a lettica t r a testo fotografico e testo l ette ra rio e d i c u i i l C R A F
d igitalizzazione d e l l e oltre 13.000 fotografie del Fo ndo F i l i p p i
c o n s erva l ' a rc h ivio fotografico, l ' e p i st o l a rio e l a b i b l ioteca o
de i i ' I . R . E . d i Ve nezia p e r i l q u a l e i l CRAF s i è aggiud icato
d e l l o stesso G r u p po Fri u l a n o per u n a N u ova Fotografia so rto a
S p i l i m be rgo n e l 1 9 5 5 i ntorno a lta l o Za n n i e r ( " Realismo
Lirico " ) o p p u re r i l egge n d o l a stessa ricerca fotografica in Ita l i a
c o n l a m o stra Sperimentalismo Fotografico 19 70-2000.
A n a l ogo i nteresse riveste oggi anche l a ri l ettura d e l
l ' a ppalto.
Tra l e attività formative, nel periodo estivo si svolgeranno i
works h o p c o n d otti da R o b erto S a l b ita n i ( 12-13 l ugl i o
Fotografia e sogno ; 19-2 0 l u g l i o Critica dei por tfolio; 9-10- 1 1
pittori a l i s m o , c h e i n Ita l i a v i d e i n G u i d o Rey e poi i n Peretti
agosto Corso avanzato di stampa in bianconero; 15-16-17
G riva d u e p u nti di rife r i m e nto (Pittorialismo - Cento anni di
agosto La nudità non è il nudo; 2 3-24-25 agosto Il Significato
fotografia pittorica in Italia V i l l a Savorgn a n , Lesta n s , 1 7 l u g l i o -
dei Colori ) , m e ntre con l ' a u t u n n o p re n d e ra n n o il via u n a s e r i e
24 otto b re ) e d , a p p u nto, l ' i dea di frontiera n e l l e s u e d iverse
d i c o r s i post d i p l o m a e post l a u re a s u l l a " fotografia come
accez i o n i (Qui Europa - Oltre le frontiere Palazzo Ta dea ,
S p i l i m be rgo, 25 l ug l i o - 24 otto b re ; Lakota Sioux, il Mito e il
Paesaggio - Dalla Collezione T homas Corwin Donaldson Museum of the University of Pennsylvania, M u seo d e l l e
Sci enze , Pord e n o n e , 1 5 l u g l i o - 2 4 otto b re ; Gli Anni d i Franco
b e n e c u l t u ra l e " e " fotografia e d igita l e " d e l l a d u rata media d i
300 o r e .
P e r tutte l e attività fo rmative e i w o r ks h o p , V i l l a C i a n i è
attrezzata per a l l ogg i a re (gra tu ita m e nte) i pa rtec i pa nti , c o m e
Basaglia - Le nuove frontiere della psichiatria - fotografie di
è a n c h e a d i s p o s i z i o n e d i S c u o l e e C e n tri c h e i nte n d a n o
Claudio Erné , Pal azzo Fra ngi p a n e , Ta rcento, 31 l ug l i o - 2 9
effett u a re u n a e s pe r i e nza e d u cativa re s i d e nz i a l e s u l l a
agosto, f i n o a l l a m o stra d e l fotografo e m e rgente s l ove n o
fotografi a .
44
•
l ri s u ltati de l l a n u ova stagi o n e d ' a ste
d i M a ri o Trev i s a n
Weegee
travestito 1939-40
A
gli inizi d i giugno ormai l a tornata primaverile delle aste
internazionali è finita, si conoscono così i risu ltati e si possono
fare le dovute deduzioni s u l l ' a ndamento del mercato.
Partendo d a l l ' Italia dobbiamo subito segnalare la mancata asta d i
"Sotheby's Italia " a M i lano c h e dopo d u e tentativi n o n troppo riusciti
( i n special modo i l secondo ) ha deciso d i dedicare le proprie
energie nel campo della fotografia coadiuvando la sorella londi nese e
parigina . Si dice che è stata una decisione non fac i le e
probabilmente la casa d 'aste è pronta anche a ripensare alla cosa.
Va segnalato anche l ' abbandono a l l e aste di fotografia d a parte
d e l l a fiorentina " Pa n a nti " dopo due tentativi a nche q u esta volta
non troppo riuscit i . La Pa n a nti aveva fatto per l a prima volta u n
catal ogo solo d i fotografie d iversamente d a l l e a ltre case d ' asta
che l e i nseriscono n e l l a sezione di moderno e conte m poraneo.
Tolta l a " Fi narte-Se menzato " , che i nserisce sempre q u a l che foto
nelle aste d i pittura , l ' u n ica i n Ita l i a rimasta è la " Fa rsetti Arte "
che a nche q u est ' a n n o a maggio si è presentata con un catalogo
di arte contemporanea nel q u a l e la metà c i rca dei l otti era d i
fotografie .
Anche q u esta volta l e foto erano i n p reva lenza d i a utori
contem poranei con poche presenze di gra n d i maestri storici
mentre ma ncava ancora del tutto l ' ottocento.
l risu ltati sono stati a b bastanza buoni al contra rio d e l l a
Per quanto riguarda l ' estero va nno messe in evidenza tre cose.
precedente a novem bre.
Per primo la presenza sempre p i ù grossa i n q u esto settore di
Hanno avuto molto successo arrivando a volte a va lori di
Parigi che ha aggiunto a ltre case d ' asta a l l ' i nterno del sol ito "
aggi ud icazione doppi o anche tri p l i della stima le foto d i a utori
Hotel Drouot " e che ha o ra , dopo la l i beral izzazione d e l l e case
ita l ia n i degl i a n n i sessa nta e settanta di c h i a ra a p partenenza
pubbl iche fra ncesi ( prima poteva no essere solo stata l i ), u n a
a l l ' a rte contemporanea più che a l la fotografia e i fotografi
presenza massiccia i n " Sotheby's " e " Ch risti e 's " .
sempre ita l i a n i di n u ova generazione o q u a s i legati anche l o ro
Va sottoli neato poi che i cataloghi d 'asta s i a perché sempre più
a l l a pittura.
n umerosi sia perché la materia prima comincia a scarseggiare sono
i n man iera sempre più evidente ogni stagione u n po' più poveri .
Credo che sia i n nega b i l e che i n Ita l ia
il me rcato d e l l a fotografia
tra n n e qualc he nome di grande maestro i nternazionale sia
-
Senza i n uti l i a l larmismi va detto che molte opere com i nciano a
d iventare diffi c i l me nte reperi b i l i nel mercato.
esclusiva m ente q uesto me ntre a ltri generi o period i trova n o
Per avere una evidente conferma di q uesto basta confrontare un
maggiori d ifficoltà ris petto a d a ltre nazi o n i .
q u a l s i a s i catal ogo di q uesta stagione con u n o , senza a n d a re
S i spera che q ua lche c a s a d ' aste i m portante prenda i l coraggio
tanto ind ietro, di c i n q u e o sei a n n i prima e sa lterà a l l ' occh i o
d i fare fi n a l mente u n catal ogo i nteramente di fotografia partendo
sub ito la d ifferenza.
dai maestri de l l ' ottocento per a rrivare ai giorni nostri come viene
fatto normal mente i n Fra n c i a , Inghi lterra, Germ a n i a e Stati U n iti .
U ltima considerazione: la crisi economica nazionale ed
I l c u ratore responsabile di u n a casa d ' a ste lo prom ette ogni volta
internazionale è nota e q u i nd i di conseguenza il mercato attua l e
e poi
del l ' a rte i n generale e della fotografia è stanco e c o m e sem pre
rima nda l a cosa .
in q uesti casi e come già d etto altre volte mentre le cose
Due o tre aste d i q uesto tipo potrebbero mettere in moto tale
i m portanti continuano a d essere vendute e anche bene le cose
mercato anche in Italia così come i buoni risu ltati ottenuti dagli a utori
m i n ori hanno grosse d ifficoltà .
italiani sono da attribuire a l l ' opera della n uova galleria mi lanese
Le case d ' asta riescono a fare un fattu rato i nteressante con l e
che si dedica esclusivamente a loro e che sta facendo un
cose i m portanti mentre hanno una pesantissima percentua le d i
grandissimo lavoro con mostre e pubblicazioni ad altissimo livello.
invenduto n e l l a fascia med i o-bassa .
45
.
La fotografi a 1 n " N atu ra ed Arte "
M ita Scomazzon
N
e l l a seconda metà d e l d i c i a n n ove s i m o seco l o , a l l a
s e n t i m e nti . N e l
d i ffu s i o n e d e l l a fotografi a , s i accom pagnò l a n a sc ita d i
g i u d i c a re l e i m m agi n i ,
n u m e rose r i v i ste s p ec i a l izzate ; p a ra l l e l a m e nte , a n c h e tra i
acca nto a i conte n uti ,
period i c i d i c u ltu ra genera l e , s i a s s i ste ad u n a crescita d i
l ' a rt i s t i c ità r i c o p re u n
i ntere s s e p e r g l i svi l u p p i d e l l a fotografi a , s i a n e l l ' a m b ito
r u o l o fo n d a m e nta l e ,
a rt i st i c o c h e s c i e ntifi c o . A ta l e p ro p o sto s i i n s e r i s c e lo stu d i o
sotto l i n e a n d o c o m e l a
d i " N a t u ra e d Arte , rassegna q u i n d i c i n a l e i l l u strata d i s c i e n ze
fotografia s i a o r m a i
l ettere ed a rti " , ed ita d a Va l l a rd i e p u b b l i cata , a p a rt i re d a l
u n ' a rte c o m p l eta .
d i cem b re d e l 189 1 , sotto l a d i re z i o n e d i P i etro Strozza . U n
P re m i s p ec i a l i f u r o n o
p e r i o d i c o d a l ca rattere e n c i c l o pe d i co c h e s i i s p i rava a l l e
a s segnati a d A l tredo O r n a n o e G u i d o Rey, r i c o n o s c i u t i c o m e
tende nze e u ro pee e d a m e r i c a n e d e l l ' e poca e c h e trovava
a rtefi c i d e l l a r i n a s ce nza d e l l ' a rte fotografica c h e
r i scontro n e l l e fa m o s e riviste " T h e Stud i o " ed " E m po ri u m " . I l
l ' e s po s iz i o n e aveva m a n ifestat o , p e r l a l o ro e l evat i s s i m a
p e r i o d i c o v e n n e p u b b l i cato s i n o a l 1 9 1 1 c o l tito l o d i " N a t u ra
p e r i z i a te c n i c a a s s o c i ata a l l a gra n d e a rt i st i c ità d e l l e
ed Arte " , p o i , fi n o 1 9 4 5 , c o n q u e l l o d i " La C u l t u ra M o d e rn a " .
composizio n i .
D a l l e pagi n e d e l l a r i v i sta e m e rge q u e l l o sgua rdo p o l i e d r i c o
Da l l e p a g i n e d e l l a r i v i sta e m e rge c o n p a rt i c o l a re r i l evanza l a
c h e c a ratt e r izzava i l d e s i d e r i o d i c o n o s ce nza d e l l 'Ita l i a
figu ra d i G u stavo B o n aventu ra , 2 e s p o n e nte d e l l a corre nte
post u n ita r i a pa rti c o l a r m ente i nteres sata a l l e n u ove r i c e r c h e
pitto ri a l i sta in Ita l i a . Eg l i si i n s e rsce i n q u esto processo d i
sc i e n t i fi c h e . S i p a ò r i levare , i n fatt i , u n a c o n n e s s i o n e t r a i l
c resc ita a rt i st i c a d e l l a fotografia p a rtec i pa n d o attivame nte a l
ca rattere evo l u z i o n i st i c o e p rogre s s ivo d e l l a fotografi a i n tutti
d i b attito s u l l ' a rte fotografica e d i m o stra n d o attrave rso l a s u a
i ra m i d e l l a s c i e nza e l ' attegg i a mento p ro p r i o d e l p e r i o d o . La
o pera c o m e l a fotografia fos s e i n grado d i tra s mettere
fotografia contr i b u i s c e a l l ' o s se rva z i o n e d e l l a rea ltà fi s i ca d e l
emozi o n i a l l a p a r i d e l l e a rt i c a n o n i c h e .
m o n d o c o n s e nte n d o u n a v i s i o n e p i ù p re c i s a e d o c u m e nta r i a
d e l l ' oc c h i o u m a n o . S i n d a i p r i m i n u m e r i i l t e m a d e l l a
M o l to i nteressa nte è u n a rt i c o l o d i Anton G i u l i o Bragagl i a d e l
fotografia s i pre s e nta a l l ' i nterno d e l l a rivista n e l l a s u a
1 9 1 3 , l fantasmi dei vivi e dei morti , 3 u n l u ngo testo
d u p l ice n a t u ra te c n o l ogica e a rt i s ti c a , r i s p o n d e n d o , i n q u e sto
c o r red ato da n u m e rose i m m a gi n i in pa rte defin ite a utentiche
s e n s o , al c a rattere proprio d e l g i o r n a l e . N u m e ro s i s o n o g l i
in p a rte fa s u l l e , in cui c o m p a re tra i soggetti a n c h e l o ste s s o
a rtico l i s c i entifici i n c u i è sotto l i n eata l a gra n d e u t i l ità d e l l a
B ragag l i a ; egl i p rese ntò a l c u n e d i q u e ste i m m a g i n i c o m e
pratica fotografic a ; i n p a ra l l e l o s i a s s i ste a d u n a c resc ita d i
foto d i n a m i c h e i n segu ito a l l a p u b b l i c az i o n e d e l trattato
i ntere s s e n e i r i g u a r d i d e l l e e s po s i z i o n i d ' a rte fotografi ca , s i a
Fotodinamismo Futurista. Attrave rso q u e sto testo si mette i n
a l i ve l l o n a z i o n a l e c h e i ntern a z i o n a l e , s o p rattutto n e l pri m o
evidenza u n p a rt i c o l a re l egame tra l a p a r a p s i c o l ogia e i l
decen n i o d e l X X seco l o . A rt i c o l i d i vu lgativi s p i ega n o i l
foto d i n a m i s m o p re s e nte , attraverso l a figu ra d i Bragagl i a , s i n
fu n z i o n a me nto d i s t r u m e nti d ' u lt i m a i nv e n z i o n e e d i tec n i c h e
d a i p r i m i p a s s i d e l l a co rre nte fotod i n a m i sta .
p e r re a l i zza re foto m o ntaggi e c re a re n e l l e i m magi n i effetti
p a rti c o l a ri , a ccanto a testi p r o p r i a m e nte s c i entifici i n c u i s i
G l i a rt i c o l i d i " N a t u ra ed Arte " mostra n o u n o s paccato s u l l a
e s pongono l e scope rte p i ù i m po rtanti i n c a m po m e d i c o ,
s i t u a z i o n e s o c i o-c u l t u ra l e , s c i e n t ificote c n o l og i c a n o n c h é
a stro n o m i co e fi s i c o , face n d o r i fe r i m e nto a n c h e a g i o r n a l i
a rt i st i c a v i s s uta d a l l a fotogra fia i n u n vente n n i o d e n s o d i
stra n i e r i . L' a s petto a rt i stico d e l l a fotografi a , p u r e s s e n d o
avve n i m e nti e d i tra sform a z i o n i , q u a l è stato i l periodo
presente attrave rso l a d e s c r i z i o n e d i c o n c o rs i e m o stre , n o n
c o m pre s o tra l a fi n e d e l l ' ' 8 0 0 e l ' i n i z i o del ' 90 0 ; e s s i
o c c u p a u n o s p a z i o a ltretta nto a m p i o . Tra q u est i , d i gra n d e
c o n sentono d i o s s e rva re i l c a m m i n o i ntra p re s o d a i fotografi
i ntere s s e , è l ' a r t i c o l o d i M a r i o L a b ò s u l l ' E s p o s i z i o n e
verso u n a d i ffere n z i a z i o n e tra l ' u so s c i e ntifico e
I nt e r n a z i o n a l e Fotografica d i Gen ova d e l 1 9 0 5 ; egl i vi
l ' e s p re s s i o n e a rt i s t i c a d e l l a fotografi a , p e r a p p ro d a re a l l a
d e s c rive il ri n nova m e nto v i s s uto d a l l a fotografia va l uta n d o n e
defi n i z i o n e d i u n a vera e p ro p r i a a rte fotografi ca .
•
i l l iv e l l o a rt i stico ragg i u nto ; " . . . n e l t e m p o pas sato , l a
n it i d ezza c a l l igrafi ca e ra c o n s i d e rata c o m e u n a d e l l e p i ù
i m porta nti q u a l ità c h e s i d ovessero ce rca re i n u n a fotografi a .
Oggi , i nvec e , per i l c o n s egu i m e nto d i certi effetti , l e fotograf i e
s i fa n n o p i ù velate , n o n m e n o d i c e r t i p a e s aggi d i
i m press i o n i s m o . '' ! Le i m m a g i n i te c n o l og i c h e h a n n o p e r m e s s o
d i raggi u n gere d e i r i s u ltati c h e s u pe r a n o l a r i p ro d u z i o n e
o b iettiva d e l d ato re a l e , s i n o a l l a ca p a c ità d i e s p r i m e re
Note
l M a rio Labò, L'Esposizione Internazionale Fotografica di Genova, in "'Natura ed
Arte "' , XXVI I , fase. XIX, ( N ov . G i u . 1904-1905), p. 445 ( p p . 445-454).
2 Guido Bardi, Un 'arte che si rinnova: fa fotografia. L'opera di Gustavo
Bonaventura, in " Natura ed Arte"' , XLI , fas e . X, ( D i c .-Mag. 1912-191 3 ) , p p . 6 53663.
3 A . G . Bragagl i a , l fantasmi d e i vivi e d e i morti, i n "'Natura ed Arte "' , XLI I , fa s e .
XXI I I , ( G i u .-Nov. 1 9 1 3 ) . pp. 7 5 6 - 7 6 4 .
46
LA V I S I O N E FOTO G RAFI CA D I L E C O R B U S I ER
Re nzo D ubb i n i
B a rba ra Mazza , " Le C o rb u s i e r e l a fotografi a . La verité b i a n c h e " , co n I ntrod uzione d i
G i ova n n i Fa n e l l i , Fi re nze U n ivers ity P ress , F i re nze 2002
U n n u ovo l i bro , d e d ic ato a i s i g n ificati e a l l ' i m portanza d e l l a
fotografia n e l l ' o p e ra d i L e C o rb u s i e r,
contri b u i s c e a c o n s o l i d a re u n fe rt i l e terre n o d i rice rc a c h e ,
n egl i u lti m i a n n i , è stato e s p l o rato d a s p ec i a l i st i d e l l ' o pe ra
d e l m a estro svizze ro-fra n c e s e e da stu d i o s i d e l l ' i m m a g i n e
d e l l ' a rc h itettu ra " m od e r n i sta " .
Dopo g l i stud i , fo n d a m enta l i s e p p u re parzi a l i , d i Sta n i s l a u s
Von M o o s , G i u l i a n o G re s l e ri , lta l o Z a n n i e r, T h o m a s
S c h u m a c h e r, Beatriz C o l o m i n a , D a n i e l N a ege l e - e p i ù
re centeme nte d i A rth u r R u egg e L e o S c h u b e rt - i l l avoro d i
Ba r b a ra Mazza s i presenta c o m e u n a r i c e rca c o n s i stente ,
c a p a c e d i p o l a rizza re l ' atte n z i o n e su un t e m a d i gra n d e
i ntere s s e e c h e , a l d i l à d e l l e va l uta z i o n i s u l l ' u s o s pecifico d i
u n mezzo - q u e l l o fotografico - offre n otevo l i a pe rt u re
c o n n e s se a l p ro b l e m a ge n e r a l e d e l l a ra p p resenta z i o n e n e l l e
a rti e n e l l ' a rc h itettura c o ntem p o ra n ea .
I l vo l u m e , frutto d i a p p rofo n d i te i n d agi n i d o c u m e n ta r i e , svolte
in gran pa rte presso la Fo n d a t i o n Le C o rb u s i e r, ci fa c a p i re
q u a l e i m p o rta nza la fotografia a b b i a avuto n e l p ro c e s s o
creat ivo , n e l l a teoria q u a nto n e l l a progetta z i o n e , n e l l a
e l a b o ra z i o n e d i u n ' i d e a d i s p a z i o e n e l l a p e rcez i o n e d e l l e
o pe re d e l gra n d e m a estro. L' i m m agi n e fotografica h a u n r u o l o
estre m a m ente i m p o rtante n e l costitu i re u n a v i s i o n e , n e l l e
ricerche c h e s o n o a l l a b a s e d i a rtic o l i e d i l i bri , n e l l a
fo rm u l a z i o n e d i u n gi u d iz i o s u l l a p ro p r i a o pe ra d a pa rte
d e l l ' a rc h itetto ste s s o e nel processo di " co rrez i o n e " a
poste r i o r i , come a p pa re evid e nte n e i i ' " Oe uvre C o m p l ète " .
Per m egl i o s o n d a re u n a m ateria com p l e s s a , B a rb a ra M a zza
h a sce lto di o rga n izza re d e i percorsi a n a l i t i c i c h e c o n sentono
d i a cc e d e re a d a ree t e m a t i c h e d ivers i fi cate . Un p r i m o
c a p it o l o d e l l i b ro v i e n e d e d i c ato a l l a form a z i o n e d i u n
s i st e m a v i s u a l e c h e u n i sc e l a fotografia a l d i s egn o , a l l e
m o d a l ità d i e s p re s s i o n e grafica e verba l e , n e i vi aggi e n e l
p r i m o periodo d i fo r m a z i o n e d e l g i ova n e a rc h itetto . E ' l a fa s e
i n c u i J e a n n e ret ( p r i m a d i d iventa re i l c e l e b re L e C o r b u s i er)
sco p re l ' i ntre c c i o in cui c o nve rgo n o e s pe r i e nze d i verse ,
trad otte i n l i nguaggi e i n tec n i c h e a s s o l ut a m e nte orig i n a l i ,
d ove " l a v i e p ré s e nte ses i m age s , l e ntement d a n s u n e
l a nte r n e magiq u e " . Egl i è c o n s a pevo l e d e l l a n e c e s s ità d i u n
u s o n o n b a n a l e d e l l a fotografi a , d i staccato d a l eggi c h e
rego l a n o a ltri a m b i t i d e l l a figu ra z i o n e : " T i t i e n n ' a u ra it j a m a i s
d e s s i n é u n e perspective exacte a uj o u rd ' h u i , a p rès
Daguerre " ( p . 3 1 ) .
I l c a p ito l o s u c c e s s ivo cerc a d i cogl i e re i c a ratteri
d e l l ' a rc h itettura di Le C o rb u s i e r e d e l l a corri s p o n d e nte
i m m ag i n e fotogra fi c a . Ve ngo n o m e s s i a c o n fronto s c h e m i
p rogettua l i e s c h e m i v i s i v i , evidenzi a n d o l e re l a z i o n i c h e
r i c o n d u c o n o sce lte p rogettua l i e costruttive a l l ' i d e a d i v i s i o n e
e l a bo rata d a L e C o rb u s i e r i n s i e m e a A m é d é e Ozenfa nt e
fo rte m e nte c o n d i z i o n ata d a l l ' a rte a stratta . Le prove c h e
i n d u c o n o a inte r p retare m o lte a rc h itetture d i L e C o rb u s i e r
c o m e p u re costruz i o n i otti c h e s o n o a s s a i c o n v i n c enti ,
s e b b e n e c o n q u a l c h e forzat u ra . C e rtame nte l ' a p p a rta m ento
B e i steg u i è u n pe rfetto e s e m p i o di o pe ra c o n c e pita e
rea l izzata seco n d o p ri n c i p i v i s u a l i . La terrazza " e n p l e i n a i r " ,
i l p e r i s c o p i o c h e catt u ra le i m m a gi n i d e l p a e s agg i o u r b a n o
per proi etta r l e a l l ' i nte r n o , i l g i o c o d i ra p p orti tra s p a re nti tra
i nterno e d esterno non s o n o che l e inve n z i o n i p i ù evi d e nti d i
u n a vera a rc h itettura d e l l a v i s i o n e . M a a ltri c a s i s e m b ra n o
m e n o a p p ro p r i at i . E ' fo rse eccess ivo d i re - a propos ito d i
U n e petite m a i s o n , 1 9 5 4 - c h e " l ' a ppa rta m e nto è u n a
m a c c h i n a (fotografi c a ? c i n e m atografi c a ? ) p e r ved e r e " ( p . 3 6 ) .
P ro b a b i l m ente è l ' i d e a stessa d i " m a c h i n e " a i n d u rre a
q u esta i nterpreta z i o n e , ma n o n è o p p o rtu n o d i l at a re troppo i
s i g n ificati d i q u esta metafora .
G i u stam ente v i e n e dato poi ri l ievo al ra p p o rto di Le C o r b u s i e r
c o n i l c i n e m a , a s p etto a n cora p o c o stu d i ato e c h e
m e ritere b b e a p p rofo n d i m e nti . L e C o rb u s i e r fu costa nte m e nte
affa s c i nato d a l l a tec n i ca d e l l ' i m m a g i n e in m ovi me nto e
d a l l ' a rte c i n e matografica . Egl i sem bra c o n d i v i d e re
p i e n a me nte l ' affe r m a z i o n e d i G i e d i o n , s e c o n d o i l q u a l e
" s o lta nto i l c i n e m a p u ò re n d e re i nte l l i gi b i l e l a n u ova
a rc h i tettu ra " ( " Ba u e n in Fra n krei c h " , 1 9 2 8 ) . A p p u n t i
c i n e m atografi c i s o n o d iffu s i n e i " C a r n ets " . Le C o rb u s i e r
c o l l a bo ra c o n P i e rre C h e n a l a l l a rea l i zza z i o n e d i d u e fi l m
( " B A at i r " e " L' a rc h itect u re d ' a uj o u rd ' h u i " , 1930) c h e
affe r m a n o u n a prec i sa c o n c e z i o n e d i u n o s p a z i o d i n a m i c o .
Entra m b e l e o p e re s i c h i u d o n o c o n l ' i m m a g i n e d e l
gratta c i e l o a p i a nta c r u c iforme i d e ato d a LeCorb u s i er, n u ovo
m o d e l l o a rc h itetto n i co a d atto a r i s o l ve re i p ro b l e m i d e l l a
g ra n d e c ittà . N o n è c o m u n q u e c h e l ' i n i z i o d e l l ' i nteresse per
un mezzo i n s i e m e c ritico e d i n a m i c o , c a pace d i rivo l u z i o n a re
i l l i nguagg i o e la percez i o n e d e l l o s p a z i o .
I l ca pito l o I V , d e d i cato a i fotografi uti l izzati da L e C o rb u s i e r ­
da C h a r l e s G é r a rd a L u c i e n H é rvé- c o n s e nte di e ntrare n e l
m e rito d i proce d u re e d i ra p p orti poco n ot i . Ve ngo n o m e s s i i n
l u c e metodi d i l avoro e c o n s uetu d i n i . L'a utri c e , c o n lavoro
m et i c o l o s o , è g i u nta a i d e ntifi c a re i c l i c h é s , r i u s c e n d o a
co rreggere attri b u z i o n i e i nterpreta z i o n i e r rate . Ve ngono
d e s c ritte l e strategie attuate d a Le C o rb u s i e r per p u b b l i c a re
le i m magi n i n e l co ntesto e d i to r i a l e p i ù effi cace e sec o n d o
"tagl i " p a r t i co l a r i ss i m i . D a l l a test i m o n i a nza d i H é rvé
s a p p i a m o che il m a estro i n genere non segu i va e n o n
c o n d i z i o n ava i l l o ro l avoro n e l l a fa se d e l l o s catto , m a
i nterve n iva n e l l a fa se c o n c l u s iva attraverso u n a severa
q u a nto m i rata s e l e z i o n e d e l l e i m m a g i n i otte n ute.
Le sce lte v i s u a l i vengo n o i n q u a d rate n e l c o ntesto c u lt u r a l e
d e l l e avangu a rd i e a rt i s t i c h e - i n rappo rto s o p rattutto a
Futu r i s m o , C u b i s m o , D a d a i s m o . Si c e rc a n o le affi n ità c o n l e
e s perie nze c o m p i ute n e l l ' a m b ito d e l B a u h a u s e c o n i l l avoro
di pers o n a l ità come Laszlo M o h o ly-Nagy e Ka rel Te i ge , e
a n cora c o n le o p e re d e i costruttivi sti r u s s i , con le tec n i c h e
d e l c o l l a ge e i l M o ntaggio d e l l e attra z i o n i d i Eize n ste i n . L a
v i s i o n e d i u n m o n d o p rofo n d a m e nte tra sformato r i c h i e d e u n o
sgu a rd o n u ovo , come sost i e n e Le C o r b u s i e r n e l s u o sc ritto
d e l 1933 " Es p rit de vérité " (c itato a p . 7 6 ) . E' n e c e s s a r i o
" u n o e i l q u i est i m p a s s i b l e , i n s e n s i b l e , i m p l a ca b l e , s a n s
p i t i é , s a n s émotivité. C e t o e i l v o i t a utre m e n t q u e l e n otre ( . . . )
U n o e i l de d i e u ( . . . ) Je d i s a l o rs q u e l ' o bj ectif s a n s n e rfs n i
A a m e , e s t u n voyer p rod ig i e u x , u n décovre u r, u n révé l a te u r, u n
p ro c l a mateu r" .
G r a n d e atte n z i o n e è rivolta a l l e tec n i c h e d i
pro m o z i o n e d e l l a
Continua a pag. 1 02
47
Se g n a l a zi one
Libri
a c u ra d i lta l o Za n n i e r
Vincenzo Castella , Photo Works, Silvana Editoriale, M i lano 2003
È
Un esaustivo volume sull'opera d i uno tra i più convincenti fotografi
Gal leria d 'Arte Moderna di Bologna. Immagini di nud i , e tutti i nudi
il catalogo di una mostra, a cura di Peter Welermeler, di rettore della
del l ' u ltima generazione, vicina a quella di G h i rri e di Guid i . Un l i bro da
hanno l'Anima . . . , a saperla vedere! l testi sono d i Lorenzo Capellini e
sfogl iare con lentezza, per comprendere meglio la bellezza delle
Vittorio Sgarb i , che spiega: " n udi muti, che parlano per quello che non
immagi n i , ma soprattutto i l loro sign ificato tempora le. I l volume
dicono " , punto e basta
contiene inoltre u n testo e u n ' i ntervista a cura d i Paola Tognon.
AA. VV. , Mamme d'Italia (a cura éli U l iano Lucas), Mazzotta , M i lano
2003.
AA. VV. , Desmentegass. Molti non ricordano. Milano agosto 1943,
Fotografie di Franco Rizzi, L'lppocampo, Varese 2004.
Con testi d i Lamberto Calmi e Sandro Rizzi ( figl io dell'autore delle
L'antica esperienza di U l iano Lucas come "iconografo " , si rivela
immagin i , Franco) e poesie di Franco Loi, la monumentale cartella,
ulteriormente in questo volumetto , di giusto peso finalmente, rispetto
contiene una srie d i straord inarie immagini real izzate a Milano
ai volumoni pesanti e costosi , che certamente non ali mentano
nell' agosto 1943, dopo u n atroce bombardamento. Si tratta d i un
l'editoria della fotografia, in Ita l i a . Le fotografie pubbl icate sviluppano
ritrovamento a rcheologico, che presenta, a l di là del documento, i l
i l tema della "mammad'lta l ia " , e sono opera dei più significativi
talento di un fotografo fino a oggi sconosciuto, d i lettante si, ma con
fotografi nostrani, da Berengo-Gardin a Lisetta Carm i , che qui
l 'anima e la capacità d i visualizzazione chiara, essenziale,
riappare dopo anni d i silenzio, con una forte fotografia del 1968, che
emblematica.
potrebbe essere accostata a l famoso d i pi nto di Courbet, " L'origine
A. Zen, Protagonisti. Arte e scienza a Trieste, M ladika ed . , Trieste
del mondo" (che a sua volta nasceva "ce rtamente" da una
fotografia , ricopiata a mano ! ) . l testi sono d i Marianella Sciavi e
Tatiana Agl iani. Nella stessa collana e con il medesimo impegno
iconografico, Lucas ha real izzato due altri volumetti : Un bacio, due
baci ... , e Italiani a tavola, ricche antologie d i fotografi italiani , " storici"
e no.
2003.
È
l 'opera d i una fotografa e studiosa triestina, Alice Zen ( ma si
chiama Licia Zennaro), ded icata ad alcuni "protagonisti" della vita
culturale di Trieste, da Magris a Dorfles, da Margherita Hac a Elvio
Guagnini, da Francesco Macedonia a Piccolo Sillani e cosiwia; oltre
cento ritratti , quasi tutti "ambientati " , in interno ed esterno, vivaci e
G. Zaffagnini, lo vidi. Il paesaggio nella poesia di Dino Campana,
cred ibili. Un bell'esempio di catalogo di persone, valido anche per chi
Longo, Ravenna 2003.
i n futuro vorrà tracciarne la storia. Ottima la stampa .
L' i nfaticabile Giovanni Zaffagni n i , cui si devono molte pubbl icazioni
Giancarla Frare, Come confine certo, Lo Studio, Roma 2004.
sul paesaggio, la vita, il kitsch del territorio ravennate, ha i l l u strato
Non è un libro , ma una carte l la a fogli sciolti, che presentano l 'opera
con le sue raffinate immagini - ma "a modo suo" , ossia cercando
recente di Giancarla Frare, artista complessa, in a rea concettuale, che
solta nto le vibrazioni l i riche del paesaggio descritto da Campana - un
usa anche la fotografia , intrecciata con i l disegno, in accattivante
mondo silenzioso e perfino ci miteriale a volte, che la fotografia è
connubio.
però in grado di far parlare. l testi da leggere, sono di Ezio Ralmondi
e Roberta Valtorta .
AA.W., Storie d'Italia . Dalla Belle Epoque agli Anni Sessanta, Touring
V. Marzocchini, La fotografia stenopeica. Storia-tecnica-estetica
Sarebbe s ufficiente questo volume per far conoscere e capire anche
delle riprese stenopeiche, agora 35, Castrezzat 2003.
a l l 'estero la qualità della fotografia storica italiana, confrontabile,
Club Italiano, M i lano 2003.
U n agile, ambizioso libretto d i Vi ncenzo Marzocch i n i , che meriterebbe
perlomeno a l la pari, con quella di ogni a ltro Paese, che primeggiano
però di essere ampl iato e integrato con immagini più significative
invece nella considerazione internazionale (oltre che nelle aste, e in
(non c ' è Paolo Gioi i ! ) , soprattutto nella parte storica.
È
presentato,
con la sol ita efficacia concettuale, da Franco Vaccari.
Sacks, Tredici fotografie di Michele Alassio, Bugno Art Gallery,
Venezia 2003.
È
un li bro che merita , e pretende, una attenta lettura anche dei testi .
Qui lo segnalo per le fotografie , delicate e al tempo stesso forti, del
sensibile fotografo veneziano Michele Alassio, u n autore d i rilievo nel
panorama ita l iano, che sembra però preferire il silenzio, se è silenzio
stare lontani dalla " mischia quotidian a " . Se c'è una sua fotografia in
vetrina , queste obbligano a fermarsi e a chiedersi chi l'ha fatta .
L. Capellini, L'anima del corpo, Allemandi, Torino 2004.
collezioni, muse i , ecc. Con una prefazione di G iuseppe Galasso e testi
di Francesca Bonazzoli e Giovanna Rosse l l i , il volume, splendidamente
impaginato da Toshihiro Miki, contiene centi naia di fotografie
conservate nel gra nde Archivio del Touring Club Italiano, dove si trova
un mosaico insostituibile di immagini sulla realtà ita l iana, fino dai
giorni della sua istituzione, nel 1894. Opere dei maggiori fotografi
italiani da Alinari a Moncalvo, da Sella a Berengo-Gardi n , accanto a
fotografie a ltrettanto efficaci di autori meno noti, che completano e
comunque integrano la storia della nostra fotografia. Molte fotografie
sono state in questo caso "tagl iate" per una più efficace e
spettacolare illustrazione; per offrire una maggiore scientificità al
volume, sarebbe stata però utile l ' aggiunta, in appendice, della
48
fotografia i ntegra le " miniatu rizzata " . Ma il l ibro è comunque
più amati dai fotografi. L a cura d e l volume è d i Aldo Audisio e
bellissimo!
Pierangelo Cavanna, anche autori di alcuni esaustivi testi , assieme a
L. Trapé (a cura) Il volto che muta. Viaggio attorno all'ex Manicomio
di Fermo, Andrea Livi Editore, Fermo 2003.
È
un volume d i grande formato, a cura d i Luana Tra pé, dedicato a l l 'ex
Manicomio di Fermo, con testi d i memoria storica d i Giorgio Ripa n i ,
Enrico Camanni e Roberto Mantovani. La stampa è esemplare e i l
l ibro n o n p u ò mancare in u n a biblioteca di fotografia (e n o n soltanto in
quelle dedicate a l la montagna).
F. Muzzarel/i, Dalla Tela alla Lastra, Lo scarabeo, Bologna 2004.
Manuela Vita l i (trasformazione a rchitettonica la stessa Luana Trapé,
Federica Muzzare l l i , che collabora con Claudio Marra al Corso di Storia
Donato Leccisi, Fabio Terri bil i , Anna Ferri , Giovanni Ercol i ( " Raccogl iere
della Fotografia del DAMS di Bologna, ha prodotto questo nuovo
segn i " , con immagi n i impaginate da Francesca Folicaldi) e Romano
volume, che è una sintesi di storia della fotografia, ben documentata
Folica ldi, maestro d i fotografia a Fermo, fino dàgli anni
e che serve da manuale di base agli studenti bolognesi . U n
Gli�l l ' i ndimenticabile Luigi Crocenzi. Due racconti fotografic i , d i Mario
attraversamento rapido e d essenziale della storia della fotografia,
Dondero e Eri berto Guidi, ill ustrano la malinconia d i questo luogo,
scritto con disinvolta chiarezza.
collegandosi ai racconti , a i graffiti lancinanti lasciati sui muri , alle
schede, al ricordo struggente d i una pena infinita.
M. Miraglia (a cura), Il potere dell'immagine. Ritratto della Banca
Nazionale nel 1868, Laterza, Bari-Roma 2003.
La Galleria di Milano. Lo spazio e l'immagine (a cura di Massimil iano
Marina M i ragl i a , tra i rarissimi autentici storici della fotografia i n Italia
Finazzer Flory e S i lvia Paolo), Skira, M i lano 2003.
(lo affermo, perchè da qualche anno compaiono i n Italia libri d i storia
Un prezioso repertorio d i immagini sulla costruzione della "Galleria di
della fotografia che sono il frutto di improwisazione e dilettantismo, i n
M i lano" , che alimenta la conoscenza storica della nostra fotografia .
u n settore poco protetto e perlopiù sconosciuto agli editori , c h e a
L'Archivio fotografico del Comune conserva un a utentico patrimonio
volte si affidano quindi con troppa facil ità a sedicenti " storici " ) , ha
iconografico, del quale s i occupa in particolare Silvia Pao l i , tra i pochi
dato alle stampe un a ltro bel volume, assembiando e studiando un
studiosi rigorosi i n questo settore in Italia. Molte tra queste fotografie
settore dell'Archivio storico del la Banca d'Ita l i a , sostanzial mente
potrebbero essere owiamente affiancate a quelle del più celebrato
com posto da ritratti di gruppo dei funzionari dell'Istituzione, nel 1868.
francese Durandelle; ma da noi la fotografia è tuttora considerata
Un catalogo di persone in paziente posa, "che guardano" anche negli
secondaria e i fotografi degli. sconosciuti.
occhi nostri , oltre che a quelli del fotografo ottocentesco in ate l ier, del
quale Marina Miraglia narra la storia, aggiungendo spesso notizie
R. Kern , Kern noir, Charta, Mi lano 2002
Cento anni fa avrebbero gettato al rogo Richard Kern , qualche
decennio fa, la censura l ' avrebbe messo in catene . . . ; oggi , le sue
fotografie, così coraggiose e terminali sul sesso estremo, non
corrompono, ma neppure eccitano, perlomeno me, che non sono
nuove, su a utori meno conosci uti e qui storicizzati , inserendoli nel
contesto risorgimentale; La prefazione è di Antonio Fazio; hanno
collaborato, tra gli altri, Alfredo Gigliobianco, Marina Mel i n i e Anna Rita
•
Rigano.
immune dal fascino femm inile. Sono immagini tragiche, cim iteriali, ma
intense nella loro ansia d i horror; una moda che Kern ha svi l uppato
con ironia, tra Man Ray e Nan Goldin, a voler storicizzare l 'operazione,
per nulla speculativa, e infine serena . U n fotolibro interessante, tra i
tanti volumi fotografici inuti l i ; sono lieto di averlo in bibl ioteca , come a
suo tempo il " New York" di Klein, che invece non piaceva ai più. l testi
sono di Geoff Nicholson e Sabina Spada.
AA. W., L'Archivio Fotografico del Museo Nazionale della Montagna,
De Agostini , Novara 2003.
Nella splendida collana a cura di Pierangelo Cava nna - uno tra i
rarissimi storici della fotografia , in Italia -, é uscito un megavolume
che raccoglie il fiore delle fotografie conservate nell 'Archivio del
Museo Nazionale della Montagna, d i Torino. Immagini spesso di
grande bellezza e sconosci ute, opera d i fotografi ita l iani e stranieri, da
Vittorio Sella, Edoardo d i Sambuy, Al berto De Agosti n i , Domenico
Riccardo Peretti Griva, Guido Rey, ecc, a Ryei Sakashita, Walter
Weston , John Noel, Herbert Ponting, ecc . , autori di memorabili
immagini della e sulla Montagna, che é stato ed é uno dei soggetti
49
Antonio Masotti, di Bologna, era Buono; e Bravooo.
È
scomparso " a mia insaputa " , in novembre, mentre avremmo
dovuto i ncentrarci a Venezia. Antonio è noto a chi conosce la storia
della fotografia ita liana; lo è anche a certi americani, che l ' hanno
i n contrato tempo addietro per avere qualche sua immagine,
emblematica, come quelle d i Pasq u a l i , d e l l 'ambiente bolognese e
dei d i ntorni .
Masotti , " i l caro Masotti " a tutti a Bologna e particolarmente a n o i
d e l DAMS, mi venne presentato da Paolo Monti, del quale teneva il
"laboratorio " i n Strada Maggiore, la prima sede del Corso d i
Laurea.
Ci siamo frequentati molti anni; sempre fin troppo umile e
modesto, ma intell igente e sensibile amico soprattutto, anche nelle
ricerche d ' a rchivio d i "mercati n o " , dove riconosceva e ritrovava
tesori di fotografia, come il dagherrotipo di Bernoud, che venne a
mostrarmi a fine lezione in Via Zamboni, ammutòlendomi .
Non h o altro, ossia troppo da dire su Antonio.
I .Z.
-
Guido Turus
Ad occhi aperti
2002
Esedra Editrice
Guido Turus, Ad occhi aperti, Esedra Editrice, 2002
Q u esto bel l i bro fotografico di G u i d o Tu r u s , n e l l e cui pagi ne si
a lte rnano sgu a rd i , sorri s i e gesti di b a m b i n i e a d u lti colti
s pesso in momenti d i gioia, p u r a l l ' i nterno d i rea ltà d i s perate ,
è sottotitolato " U n vi aggio tra i nte rc u ltura e volontariato " . G l i
scatti fotografici s o n o d i stri b u iti l u ngo u n p e rcorso c h e , per
d i r lo c o n parole d e l l ' a utore , è " . . . i n izi ato sei a n n i fa i n A l b a n i a ,
s i è svi l u ppato i n Ita l i a e M ozambico p e r conc l u d e r s i n e l
nordest d e l B ra s i l e . Esso è stato ca ratterizzato s i a d a momenti
d i i n co ntro con tante d iverse realtà che d a a ltri di stu d i o e d i
ricerca .
Le i m magi n i q u i raccolte nascono e trova no u n loro orizzonte d i
sign ificato a l l ' i nterno delle attività d i vo lontariato ed i m pegno
civile in cui sono state real izzate .
Il pos s i b i l e va lore di q ueste fotografie risiede nei volti e negli
sguard i , n e l l a curiosità e nella speranza , delle persone ritratte.
Q ueste i m magini non devo n o , e non vogl iono, s u scitare fac i l i
emozi on i , ma man ifestare l ' i m pegno e l a determ i nazione di c h i
strategie e modal ità d ifferenti , lavorano affi nché s i a pos s i b i l e
pensa ed opera per gli a ltri e fa r rifl ettere s u l l e pros pettive e
credere i n u n m o n d o dove tutti possano trovare u n futu ro , u n
s u l le potenzial ità presenti in ciasc u n o . Sono fotografie che si
futuro capace d i espl icarsi n e l l a categoria d e l la q u a l ità di vita d i
propongono d i documentare la tenacia d i q uanti , seppur con
tutti e di ogn u no " .
•
(A. F. )
Simone Gasso , "Sopravvissuti " , F. l l i A l i nari ( F i renze), 2004
im magi n i (a colori) di oggetti origi n a l i prove n i e nti dai ca m p i . Le
Simone Gosso, fotografo, h a rea l i zzato u n l i b ro fotografico
im magi n i sono completate da testi moni anze d e l l e persone
d ra m maticam ente evocativo, com posto da ritratti in b/n d i
fotografate e d a scritti di L i l i a n a Picciotto (Cdec di M i lano) e A n n a
soprawissuti ita l i a n i a i campi d i concentramento e da a l c u n e
B ravo ( U n ivers ità d i To rino).
Simone Gasso
"Sopravvissuti"
F. l l i Alinari (Firenze). 2004
50
•
( A . F. )
REGIONE
on
Giunta Regionale
VE N ETO
-
Sa lvagu a rda re l a m e m o ri a
de l mo ndo co ntadi n o
E rm a n n o Serrajotto
Assessore a l l e Politiche per la Cu ltu ra , a l l ' Ide ntità Veneta e l ' I struzione
I
l rapido evolversi della società ne l l ' u ltimo cinq uante n n io , assieme
presente i n iziativa rappresentata dalla serie d i Dossier tematici che
a l l 'awento del la tecnica e industrial izzazione spinta, hanno reso
periodicamente vengono ospitati da Fotostorica con la fi nal ità di
obsoleti i modi e tecniche tradizionali di coltura delle campagne,
offri re u n si ntetico strumento d i riflessione e documentazione, sulle
apportando sconvolgimenti anche nei rapporti interpersonali nel le
tematiche sopra ind icate, i n particolare a studenti u n iversita ri,
fa miglie patriarca l i . Di fronte a tale rapida evol uzione, la tradizionale
ricercatori e i nsegnanti che nelle tante immagi n i fotografiche q u i
cultura contadina del mondo veneto ha rischiato così d i scomparire,
pubbl icate hanno sinora trovato im portanti spunti p e r l e loro
essendo cessata la trasmissione d i una sapienza antica alle giovan i
attività, essendo notorio che la fotografia sa essere anche u n
generazion i. Con la perd ita della trad izione hanno risch iato d i
importante strumento per la comprensione d e l l a storia
essere dimenticate tecniche secolari d i lavorazione i n u s o nel
contemporanea.
mondo contadi no, quella cu ltura orale che senza l 'a u s i l io d i testi
Dossier, accolti con grande favore dai lettori : " La Scuola nel
Il riferimento in q uesto caso va ai p recedenti
scritti aveva saputo tuttavia formare generazioni e generazioni d i
Veneto " ; " L'Em igrazione trevigiana e veneta nel mondo " ; " Per una
lavoratori d e l l a terra , l ' i nn umerevole serie di term i n i legati a q uesta
tutel a del patrimonio fotografico sulla Grande Guerra " ecc. I l
specifica cu ltura che arricchivano la l ingua veneta , nonchè i canti e
Dossier c h e viene ora proposto suggerisce a ppu nto l ' urgenza d i
filastrocche che accompagnavano i diversi momenti del vivere
tutelare , raccogl iere, va lorizzare tutto q u e l ricco patri mon io
sociale. Tra le diverse i niziative awiate da q uesto Assessorato a l l a
sommerso d i ricordi che quasi ogn i famigl ia conserva riposti nei
Cu ltura e Identità del Veneto, final izzate a l l a sa lvaguardia e
cassetti d i casa: penso alle tante fotografie che rappresentano la
valorizzazione della cultura contadina, della l i ngua veneta, della
storia d i ogni fa miglia e che i n realtà costituiscono la più
memoria e trad izioni nel loro insieme, rientra a pieno titolo anche la
straord i naria testi monianza storica dell 'evoluzione della nostra
società veneta , della
memoria storica ed
umana della nostra
gente.
È
una
operazione che le
d iverse com u n ità
loca l i peraltro hanno
spesso già
consa pevol mente
awiato e che
meritano il plauso d i
questo Assessorato.
Anche Fotostorica ,
i m portante progetto
d i tutela e
valorizzazi one del
bene culturale
"fotografia " merita
senza d u bbio u n
riconosci mento
concreto per aver
saputo precorrere i
tempi nella grande
operazione d i
valorizzazi one della
memoria. Per questo
le nostre strade si
i ncontrano sovente
n e l l ' o perare per la
cu ltura della nostra
com u n ità.
Giuseppe
Fini
•
Nella pagina precedente:
L'aratura
L'aratura
a n n i ' 20
a n n i '50
52
Etn ografi a e fotografi a sto rica
Ange l o Ta b a ro
Di rezione Cu ltura d e l l a Regione Veneto
l
n questi u lt i m i a n n i nel Veneto u n a maggi o re sensi b i l ità per l a
sa lvaguardia d e l l a memoria e tradizioni loca l i ha po rtato ad u n
sempre p i ù vasto i ntervento degl i E n t i Loca l i , ma a nche d i
a u s pica siano priv i l egiati d a g l i i n segnanti anche p e r u n u s o
d id attico. Fotostorica i n q uesti a n n i ha d i m ostrato i nfatti d i avere
tra i suoi origi n a l i e princ i p a l i obiettivi proprio la salvaguardia
n u meros i col lezi o n i sti privat i , n e l l a raccolta, p e r fi n i c u ltura l i , d i
d e l l a memoria veneta tramite le i m magi n i , d ivenendo d u n q u e
i m m agi n i fotografi che p rove n ienti s i a dagli a l bum d i fa m i gl i a , sia
u t i l e strumento d e l l a politica cu lturale d e l l a Regione Ve neto:
da fon d i fotografi c i costituiti i n dece n n i d i lavoro dagli studi
fotografici loca l i .
È
una operazione n e l l a q u a l e gli enti territori a l i
l ' a uspicio è che in q u esta operazione siano a n cor maggiorm ente
coi nvolti g l i assessorati a l la cu ltura delle d iverse Province e
h a n n o p e r certi a s petti antici pato u n a pol itica nazionale i n ritardo
Com u n i del Veneto ma a nche I m prend itori e loro Associazioni d i
rispetto ai bisogni c u ltura l i del territo rio: nel Veneto molte realtà
categoria, g l i Istituti d i Credito, le U n iversità.
•
si sono affacciate a l l a ribalta in questi ultimi a n n i a Padova,
Verona , Treviso S. Polo di Piave, Ponte di Piave ecc. e l e realtà
che conservano l a fotografia storica sono oggi dawero dei l uoghi
in cui sono d i s po n i b i l i i nform azioni significative sui d iversi campi
d e l l ' attività umana . Le fotografie sono i n fatti a nche reperti di
Si ringrazia per la c o l l aborazione
memoria vis iva d i as petti socio-cultu ra l i scom pars i , d i mode l l i di
Museo dell'Educazione Università
comportamento, riti , forme d i vita : da ciò d i scende u n a sempre
degli Studi di Padova
più vasta tendenza a l l a uti l izzazione delle i m magi n i i nteressanti
D i p a rtimento di Scienze del l ' Educazione
a i fi n i d e l l a ricerca etna-antropologica d a pa rte di d iverse
Centro d i Pedagogia de l l ' I nfanzia
discipline
storiografiche:
q uesto c i i n d ica
come sia i m portante
e i m pellente u n a
a n c o r maggiore
opera d i
va lo rizzazione d e i
fondi d i fotografia
storica del Veneto.
I n oltre, come è noto,
il M i n i stero
del l ' Istruzione h a
recentemente
sta b i l ito che la
d i d attica della storia
nelle scuole inferiori
e s u periori debba
aprirsi anche a l l o
stu d i o d e l l a sto ria
del ' 90 0 , storia che
oltre a l documento
scritto o archivistico,
ha proprio nelle
immagini i l suo
punto d i forza per
i ndagi n i , raffronti ,
riflessi o n i : la rivi sta
Fotosto rica, è
pertanto uno tra gli
strumenti che si
Giuseppe Mazzotti
Contadino con coppia di buoi
anni '50
53
La scu o l a de l " Fi l ò " *
U l d e rico Bern a rd i
Affresco rappresentante San Bovo benedicente
su un rustico a Villorba (TV). Realizzato nel 1927
I
l l av o ro c o n ta d i n o h a pagato l a p r i m a i n d u stri a l izza z i o n e ,
q u e l l a mecca n i ca s u l fi n i re d e l seco l o p a s s ato , e l a
seco n d a rivo l u z i o n e i n d u stri a l e , n e l s e c o n d o d o p o g u e r ra , c o n
l ' a ut o m a z i o n e . S c h i e re d i e m igra nti verso l e A m e r i c h e p r i m a ,
e l eg i o n i d i a d detti a l l a catena d i m o ntagg i o p o i , h a n n o
l a s c i ato l e c a m p agne e affo l l ato l e fa b b r i c h e .
L a s c i a v a n o n e l l e c a s e s u i c a m p i i l o ro vecc h i e tutto u n
patri m o n i o d i e s p e r i e n ze o r m a i i n uti l i d ava nti a l progred i re
d e l l a p l a st i c a , a l l o s c i a l o d i e n e rg i a a b a s s o costo c h e
m u oveva ogn i m a c c h i n a i n d i ffe rente a l l ' a n d a m e nto d e l l e
stag i o n i . E ra n o fi g l i d e l l ' età d e l l ' a ratro u o m i n i e d o n n e c h e
avev a n o i m p a rato a c o n o s c e re fi n d a b a m b i n i l e d i verse
q u a l ità d e i l e g n i e d e l l e erbe, e i l o ro u s i .
Q u e l l e stesse m a n i c h e g u i d ava n o i b u o i n e l l ' a ra t u ra
avev a n o costru ito i l g i ogo cava n d o l o da u n u n i c o pezzo d i
legno d i noce o d i a ce ro c a m pestre . Aveva n o p ro d otto i l
rastre l l o , a c c a p a rra n d o s i i d i vers i l egn i n e c e s s a ri : u n ra m o
l i s c i o d i s a l i c e , i n p i a n u ra , o d i n o cc i o l o i n c o l l i n a , p e r fa re i l
m a n i c o . M egl i o l eggero c h e n o n f a s u d a re l e m a n i e a l l e v i a
c e n t i n a i a d i p i c c o l e fa b b r i c h e a l l ' o m b ra d e l c a m pa n i l e d e l
l a fat i c a . Per i l petti n e a n d ava b e n e l ' o l m o , re s i stente
paese.
a l l ' u s u ra . I n f i n e , per i denti dei b u o n i pezzi di a c a c i a i n
L e m a c c h i n e h a n n o l i b e rato l ' u o m o d i m o lte fat i c h e p e r i l
p i a n u ra , o d i corn i o l o n e l l e terre a l te , c a p a c i d i d u ra re u n a
p a n e , c h e i n c o r p o ra oggi u n a m i n o re q u a ntità d i s a c r i fi c i .
vita s e n z a c o n s u m a r s i n e l l e fi e n a gi o n i . Li cost r u i v a n o l a
O ra , m e ntre i l l avoro d e l l ' u o m o c h e g u i d ava i b u o i e l ' a ratro
s e ra , n e l l a sta l l a , s p e c i e d ' i nv e r n o n e l l e i nterm i n a b i l i s e rate
per a p r i re la terra al seme è c o m p i uto in m a s s i m a pa rte da
al fi l ò , d ove a ltri i ntrec c i a v a n o i l v i m i n e , le d o n n e c u c i v a n o e
una macch i n a .
ra m m e n dava n o , e q u a l c u n o a p p restava le attrezzat u re p e r
O r a , c h e l a fat i c a e i l gesto l a rgo d e l s e m i n atore s o n o a l o ro
l ' a l l eva m e nto d e i p i c c o l i a n i m a l i , c o l o m ba i e , a r n i e . I l
vo l ta s o stitu iti da u n a m a c c h i n a , m e ntre la s c h i e n a il s u d o re
c o nfro nto c o n i v i c i n i i n v i s ita sti m o l ava a fa r m egl i o , a
e l ' a n s i a d e l fa l c i atore h a n n o trovato i l l o ro s o stituto
ce rca re l ' i n c a stro p i ù robu sto e m e n o ev i d e nte , a st u d i a re i
m ecca n i c o .
l e g n i p i ù s a n i e b e n sta g i o n at i . Poco a poco e m e rgev a n o l e
A n c h e i l p e s o d e l s a c c o d i gra n o n o n grava p i ù s u l l e s pa l l e
t e n d e n z e : c ' e ra c h i s i d i m o strava p i ù b ravo a l av o ra re i l
d e l m u gn a i o , e le b r a c c i a c h e i m pa stava n o q u i nta l i d i p a n e
l egn o , c h i a m e s t i e r i d i mecc a n i c a o p i ù d e l i c at i .
l a n otte , rego l a n o s o l o i te m p i e l ettr i c i d i u n fo rno c h e s i
Q u a n d o l ' evo lvere d e i te m p i l o h a c o n s e nt ito , d a l l e s c u o l e d i
a r ra n g i a a c u ocere q u e l l o c h e a l tre m a c c h i n e h a n n o formato.
m a n u a l ità c o n ta d i n a s o n o e m e rse l egi o n i d i p i c co l i
M a oggi c o m e tren t ' a n n i fa , come d i e c i m i l a a n n i fa , q u a n d o
i m p re n d i to r i , c a p a c i ta l vo lta d i c re sc e re fi n o a l l a gra n d e
fo rse f u i nventato d a u n c a c c i atore fatto s i c o ntad i n o , i l p a n e
i n d u st r i a d i oggi .
i n c o rp o ra a n c o ra , c o n i l s o l e e l a p i oggi a , c o n l ' ac q u a e i s a l i
Di q u i è ven uta l a m i n uta e d i ffu s a i n d u stri a l izza z i o n e d e l l e
d e l l a t e r ra feco n d a , l a s a p i e nza d e l l ' u o m o e l o s p i rito d e l
Ve n e z i e , d a q u esto patr i m o n i o d i r i s o rse u m a n e fi n a l m e nte
s u o C re atore .
•
e m a n c i pato d a l l e strettezze d e l l ' a utoco n s u m o e d a q u e l l a
e s o s a s u p r e m a z i a b o rg h e s e c h e aveva i g n o rato l a c u l t u ra
conta d i n a e s v i l ito l a s a p i e nza tra d i z i o n a l e n e l l a
s u b a l t e r n ità .
Vent ' a n n i fa tutto s o m m a t o , i l q u a d ro e ra a n c o ra q u esto
p o c h i o pe r a i con ce ntrati n e l l e g ra n d i fa b b r i c h e a M a rg h e r a , a
Va l d a gn o , a M o n fa l c o n e , e un e s e rc ito d i contad i n i
d u ra m e nte i m pegnato a c o n q u i st a re i l p a n e .
Poi i n d i e c i , q u i n d i c i a n n i , l a gra n d e trasfo rm a z i o n e l a fi n e d i
u n ' e poca , l a l i q u i d a z i o n e d e l l e m e zza d r i e , i l d i l ag a re d e l l a
voca z i o n e i m p re n d ito r i a l e n e i m i l l e l a b o ratori a r t i gi a n i e n e l l e
* Da U ld e rico B e r n a rd i , " Paese Veneto " , E d i z i o n i d e l R i c c i o , Firenze , 1986.
54
La casa ru ra l e
Giulio Marino
Abitazioni rurali nel bellunese
a n n i '20
56
Giuseppe Mazzotti
Abitazione rurale nel bellunese
anni '60
57
Giuseppe Fini
Abitazione rurale nell'alto trevigiano
anni '50-'60
58
Rustico tradizionale e famiglia patriarcale a Postioma (TV)
1910 ca.
G i useppe Mazzotti
Abitazione rurale
59
anni '60
Abitazione rurale con stalla e fienile a Postioma (TV)
a nni '60
Attilio Barbon
Baracca militare del 1915/18, adibita ad abitazione, a Varago sul Piave (TV)
a n n i '20
60
Giuseppe Fini
Abitazione rurale nel bellunese
a n n i '60
61
Una stalla a Postioma (TV)
a n n i '60
Giuseppe Fini
Il lavatoio per i piatti
a n n i '50-'60
Giuseppe Fini
Il focolare
a n n i '50-'60
62
La fa m igl ia
Giulio Marino
Famiglia patriarcale a Fregona (TV)
1910 ca.
64
Zaccaria Dal Secco
La follatura dell'uva - Nervesa (Tv)
anni '30
65
Attilio Barbon
Gruppo famigliare a Varago di Maserada (TV)
anni '20
66
Gruppo famigliare a Postioma (TV)
a n n i '60
Gruppo famigliare a Postioma (TV)
a n n i 1900-1910
67
Gruppo famigliare
a n n i '60
Gruppo famigliare a San Pietro di Faletto (TV)
a n n i '40
68
Coppia d i anziani contadini a San Pietro di Faletto (TV)
a n n i '50
Attilio Barbon
Anziani contadini di Varago di Maserada (TV)
69
a n n i '20
Due bambini con la madre
anni ' 40
Gruppo famigliare in posa durante la vendemmia
anni '60
70
I l l avo ro
Giuseppe Mazzotti
La fienagione
a n n i '60
72
Giuseppe Mazzotti
La lavorazione dell'uva
anni '60
73
Giuseppe Mazzotti
La vendemmia
a n n i '60
74
L'aratura
1915/18
Giuseppe Fini
L'aratura
75
a n n i '20
Giuseppe Mazzotti
La raccolta delle pannocchie
a n n i '60
L'uccisione del maiale a San Pietro di Faletto (TV)
anni '70
76
11
Giuseppe Mazzotti
vigneto pronto per la vendemmia
a n n i '60
77
Giuseppe Mazzotti
Il ricovero del fieno
a n n i '60
Al lavatoio a San Pietro di Faletto (TV)
a n n i '60
78
G l i an ima l i
Domenico Springo/o
Al ritorno dal pascolo
primo '900
80
Giuseppe Mazzotti
Buoi sull'alzaia del fiume Sile
a n n i '50
81
Giulio Vecchiato
La campagna a Marcon (VE)
a n n i '60
82
Coppia d i buoi a l lavoro a San Pietro d i Faletto (TV)
a n n i '60
83
Gruppo famigliare e animali domestici a Postioma (TV)
anni ' 5 0
Concorso bovino
anni '40
84
Pecora e agnello
anni '40
Giuseppe Mazzotti
Contadino con coppia di buoi
85
anni '50
Allevamento d i conigli
a n n i '40
Animali domestici sull'aia
anni '50
86
I l costu me
Giuseppe Mazzotti
Donne e bambine durante una festa nel bellunese
anni '30
88
Zaccaria Dal Secco
Donne e bambini in posa durante una festa
a Nervesa della Battaglia (TV)
anni '30
89
i.
Donna in posa con il rastrello
a n n i '60
90
Ragazze d i ritorno dalla fontana a Valmareno ( TV)
primo '900
91
Sbozzolatrici
G. Grevenbrock
a n n i '20
Contadina trevigiana (stampa settecentesca)
92
Giuseppe Mazzotti
Ragazze in posa durante una festa
anni '30
93
Aldo Cenedese
La festa dell'uva a Ponte di Piave (TV)
a n n i '30
94
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G l i stru m e nti
Giuseppe Mazzotti
Gioghi per buoi
a n n i '60
96
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97
"Piane�'� attrezziI'Endel contadino
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cyc lopedie "
Giuseppe Mazzotti
Il torchio per l ' uva
anni '60
98
Rastrello
Disegni di carri del '700
da "Pianches pour I ' E ncycloped ie"
Seminatrice
99
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Aratri. Schema della struttura
da "Pianches pour I' Encyclopedie"
100
Giuseppe Fini
Gli strumenti della massaia in una cucina rurale
a n n i '60
Referenze fotografiche
Pag. 67
Pag. 68
Pag. 68
Co l i . Priv. A . Barbo n .
Pag. 7 0
Col i . Priv. A. Favara
Pag. 86
Pag. 86
Pag. 7 0
Pag. 7 2
Pag. 7 3
FAST. Fondo I PSA
Pag. 88
FAST. Fondo G . Mazzotti
FAST. Fondo G . M azzotti
FAST. Fondo G . Mazzotti
Pag. 89
Pag. 7 4
FAST. Fondo G . Mazzotti
Pag. 90
Pag. 91
FAST. Fondo Z. Dal Secco
FAST. Fondo I PSA
Pag. 7 5
Pag. 7 5
Pag. 7 6
FAST. Fondo Azza l i n i
Pag. 92
Pag. 92
FAST. Fondo I PSA
B i b l ioteca M useo Correr
Pag. 7 6
Pag. 7 7
FAST. Fondo G . Fi n i
FAST. Fondo G . M azzotti
FAST. Fondo S P F
Pag. 93
Pag. 94
FAST. Fo ndo G . Fi n i
FAST. Fondo G . M azzotti
Pag. 78
FAST. Fondo G . M azzotti
FAST. Fondo G. Marino
FAST. Fondo Z . Dal Secco
Pag. 7 8
Pag. 8 0
Pag. 8 1
Col i . Priv. A . Favara
FAST. Fondo G . Mazzotti
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Co l i . Priv. A . Ba rb o n .
FAST. Fondo Postioma
Pag. 82
Col i . Priv. A . Favara
Pag. 83
FAST. Fondo SPF
FAST. Fo ndo G. F i n i
Pag. 5 3
FAST. Fo ndo Mazzotti
Col i . Priv. A. Favara
FAST. Fo ndo G . M a ri n o
Pag. 59
FAST.
FAST.
FAST.
FAST.
Pag. 60
FAST. Fondo Postioma
Pag. 6 1
P a g . 62
FAST. Fondo G . F i n i
FAST. Fondo Postioma
FAST. Fondo G. Fini
P a g . 59
Pag. 62
Pag. 62
Pag. 64
Pag. 65
Pag. 66
Pag. 6 7
Col i . priv. A. Favara
FAST. Fondo G. Mazzotti
Pag. 69
Pag. 52
Pag. 58
FAST. Fondo Postioma
M useo Educazione U N I PD
FAST. Fondo SPF
FAST. Fondo SPF
FAST. Fo ndo Postioma
Pag. 5 7
Pag. 84
Pag. 84
Pag. 85
Pag. 69
Pag. 5 1
Pag. 54
Pag. 56
FAST. Fondo Postioma
FAST. Fondo I PSA
Fondo
Fo ndo
Fondo
Fondo
G . Mazzotti
G . Fini
Postioma
G. Mazzotti
FAST. Fondo G. Fini
FAST. Fondo S P F
101
Pag. 85
96
97
98
99
99
Coli. Priv. A. Favara
FAST. Fondo SPF
FAST. Fondo Va l m a reno
FAST. Fo ndo G . M azzotti
FAST. Fo ndo G. M azzotti
B i b l ioteca M useo Correr
FAST. Fo ndo G. M azzotti
M u seo Educazione U N I P D
B i b l ioteca M u seo Correr
Pag. 100 B i b l ioteca M u seo Correr
Pag. 101 FAST. Fo ndo G. F i n i
Continuazione dell 'articolo di pag. 4 7
p r o p r i a o pe ra a d ottate da Le C o rb u s i e r n e l l e s u e
p u b b l i c a z i o n i , i n u n l u ngo p e rcorso c h e u n i s c e " l ' Es p rit
N o uvea u " a " I ' Oe u v re C o m p lète " . C o m e v i e n e sotto l i n e ato d a
B a rb a ra M azza ( p . 8 1 ) , " n e l l a p u b b l i c i stica d i L e C o rb u s i e r
pecu l i a re è i l r a p p o rto testo \ i m m a g i n e : u n ra p p o rto stretto
di o m o l oga z i o n e , di i nterd i pe n d e nza , d i i ntegra z i o n e al fi n e d i
e s p r i m e re l ' i d e a . ( . . . ) E n u n c i a z i o n i e c o n s i d e ra z i o n i
s i nteti c h e , c o n cate n ate , es p re s s ive a l l i m ite d e l l ' afo r i s m a e
d e l l a fo r m u l a teori c a , a pod itti c h e , d i m o strative , ta lvo lta
poet i c h e si i n tegra n o e s i c o nfro ntano con le i m m a gi n i ( . . . ) .
I l f i n e è q u e l l o d i c o l p i re l ' atte n z i o n e , d i prod u rre effetto
s h oc k " . G l i e s e m p i presi i n e s a m e d a l l ' a utrice s o n o m o l t i . I l
c a p i to l o p i ù corposo è p e rò a n c h e i l p i ù fra m m enta r i o : h a i l
ca rattere d i u n i nventa r i o , otte n uto d o p o u n a m p i o s p o g l i o d i
rivi ste e d i s c ritti . Effi cace n e l l a s u a a n a l i s i s i stemati c a , m a
c e rta m e nte ostico s u l p i a n o e s po s itivo , rive l a l a m a n ca nza d i
u n a s i nte s i .
N e l c a p i to l o V I I , v i e n e c o n s i d e rato i l potere d e l m ezzo
fotograf i c o n e l proces s o di q u a l if i c a z i o n e d e l l o s p a z i o
a rc h itetto n i c o , a pa rti re d a tec n i c h e e s p o s itive , c o m e i l
d i o r a m a , c h e Le C o r b u s i e r uti l izza s o p rattutto
n e l l ' a l l e s t i m e nto d i p a d igl i o n i - da q u e l l o d e l l ' E s p r i t N o uv e a u
a q u e l l o i d eato p e r l a P h i l i ps . N u ove a p p l i ca z i o n i vengo n o
s p e r i m e ntate a nc h e i n e d i f i c i come i l Pa d ig l i o n e svizzero
d e l l a C ité U n ivers ita i re , dove i n u n a p a rete d e l l a h a l l v i e n e
re a l i zzato u n s o r p re n d e nte " fresq u e p h otogra p h i q u e " .
I ng ra n d i m e nti fotografi c i , ri produce nti affre s c h i d i G i otto ,
vengo n o i ntrodotti a n c h e n e l l a C ité de Refuge . Ba rba ra
M a zza fa nota re a c utam ente come ta l e u t i l izzo d e l l ' i m m a g i n e
fotografica r i s u lti c o m p l e m e nta re a l l ' e s i b i z i o n e d e i m ate r i a l i
grezzi i n d i verse p a rti d e g l i ed ific i . L' effetto " b ruta l i sta "
r i s u lterebbe d a l l ' a p p l i c a z i o n e i ntegrata d i q u e ste
c o m po n e nti . N e l l a pa rte fi n a l e , vengo n o a n a l izzate le
m o d a l ità es p ress ive d e l l ' i m m a g i n e fotografica n e l l e
p u b b l i c a z i o n i d i L e C o r b u s i e r d o p o i l 1 9 3 0 , i n o pe re c o m e
" P i a n s " , " La vi l l e rad i e u s e " e pa rti c o l a rm e nte i n "Ai rcraft.
The N ew V i s i o n " , d e l 1 9 3 5 , o pe ra d a l ca rattere d e c i s a m e nte
i n n ovativo , n e l l a q u a l e vengono e s i b ite fotografie a e ree d i
c ittà e p a e saggi e i m m a gi n i d i a e re i .
E ' q u i c h e i l maestro , o ltre a i l l u strare l a p r o p r i a
pred i l ez i o n e p e r u n ' otti c a a s s o l utam e nte n u ova , d efi n i sc e i l
s i g n ificato d e l l e i m m agi n i i n re l a z i o n e a i m o d e r n i ritm i
pe rcett iv i : " l a v i s i o n d ' a v i o n est la p l u s c a l m e , la p l u s
règu l i è r e , l a p l u s p ré c i s e q u ' o n p u i s se d é s i re r ( . . . ) I l n ' est,
avec l ' av i o n , q u e l e p a q u e b ot e n m e r et l a p i e d du m a rc h e u r
d a n s l a route , q u i permettent ce q u ' o n p o u r r a i t a p p e l e r d e s
v i s i o n s h u m a i n e s " ( p . 14 3 ) . E g l i g i u nge p o i a u n g i u d i z i o
d e f i n itivo : " J e n ' e x i ste d a n s l a v i e q u ' à c o n d i t i o n d e voi r'' .
Al poème e l ectro n i q u e , p re s e ntato n e l p a d i g l i o n e P h i l i p s
a l l ' E s p o s i z i o n e U n ive r s a l e d i B r u xe l l e s d e l 1 9 5 8 , v i e n e
attri b u ita u n ' i m po rtanza fo n d a m e n ta l e , i n q u a nto o pe ra
m u lt i m ed i a l e , frutto d i u n a pazi e nte r i c e rca . Q u i Le
C o r b u s i e r, regi sta d i u n avve n i m e nto s i ntet i c o , s i se rve d i
i m m ag i n i fotografi c h e proiettate , b ra n i fi l m i c i , p a ro l e , c o l ori ,
s u o n i , s i l e n z i , orga n i zzati i n s e q u e n ze ritm i c h e , p e r c re a re
u n a vera " m a c h i n e à é m ouvoi r " . I n m a n i e ra a n a l oga s i p u ò
va l uta re i l Pa d i g l i o n e d i B a rce l l o n a , - d ef i n ito d a Le
C o rb u s i e r u n a " e s p o s i z i o n e d e l l a p ittu ra senza p itt u ra " ­
dove i nteragi s c o n o giga ntografie d i a rc h itett u r e , o p e re
u rb a n i sti c h e , m u ra l i , d i segn i , s c u l t u r e . I n q u e sto c a s o ,
Ba r b a ra M azza ( p . 1 3 8 ) f a p ro p ri e l e p a r o l e d i D a n i e l
Naege l e : " B a rc e l l o n a segnò i l p u nto term i n a l e d e i
c i n q u a nt ' a n n i d i c o i nv o l g i m ento c o n l a fotografia d i Le
Corb u s i e r. La t ra s po s i z i o n e attrave rso la ra p p resenta z i o n e
e r a u n a strategia c h e eg l i i m p i egò n e l l e s u e p ittu re , n e i s u o i
l i b r i v i s iv i e n e l l a s u a a rc h itettu ra " .
Per l a r i c c h ezza d e i te m i e p e r l a c a p a c ità d i a rt i co l a re
l ' a n a l i s i s u te m i i n s i e m e i n c ro c i a t i e p a ra l l e l i q u esto l i b ro s i
d i m o stra d i p a rt i c o l a re i ntere s s e . L' i nte r p reta z i o n e s i b a s a
s u attenti ri sco ntri d o c u m e nta l i e m ette o rd i n e i n u n
m ateri a l e n o n fa c i l m e nte contro l l a b i l e , a n c h e se i n a l c u n e
p a rt i e m e rgono d e l l e c a re nze . Ta lvo lta i d o c u m e nti s e m b r a n o
prend e re i l s o p ravvento ; c i ta z i o n i m o lto l u n ghe re n d o n o
d iffi c i l e l a l ettu ra . Tuttav i a i l rigore d e l l ' a n a l i s i ri m a n e ,
sol l ec ita n d o l a n ostra c u ri o s ità e i pote s i s u pos s i b i l i
c o l l egamenti o a pe rt u re a u lt e r i o r i i n d a gi n i . I l vo l u m e è
dotato d i u n a uti l e b i b l iografia rag i o n ata . Le 342 i m m a gi n i
prese ntate offro n o u n a s i nte s i v i s i v a fo n d a m e n t a l e d eg l i
a rgomenti trattati , c o n c o nfro nti p u ntu a l i . B i sogna p e rò
osserva re c h e se l ' i m pa g i n a z i o n e è a c c u rata e conse nte d i
accedere a u n a l ettu ra c riti ca , l a q u a l ità d i sta m pa - e
ta lvo lta l a scelta d i u n fo rm ato tro p p o p i c c o l o- n o n s o n o
i nvece s od d i sface nti . I n p u b b l i c a zi o n i d i q u esto gen e re l e
i m m agi n i d ovrebbero costitu i re u n pote n z i a l e aggi u ntivo c h e
q u i n o n m o stra l a s u a effi c a c i a .
U n o d e i pregi m aggi o ri d i q u e sto l avoro è q u e l l o d i
re l a z i o n a re te m i s pe c i f i c i - a n a l izzati a n c h e attrave rso sotti l i
dettag l i - a u n a m p i o co ntesto stori ogra f i c o . G i u stame nte ,
n otevo l e atte n z i o n e è d e d i c ata a l p ro b l e m a d e l l ' uti l izzo
co ntest u a l e d e l l e i m m agi n i d a p a rte d e g l i sto r i c i del
M ov i m e nto m o d e r n o ( G i e d i o n e H i tchcock in p r i m o l u ogo) e
a l l a p e rce z i o n e d e l l e o pe re a rc h itetto n i c h e c h e q uesto
uti l izzo h a c o ntri b u ito a c re a re . Come v i e n e sotto l i n eato da
G i ova n n i Fa n e l l i , n e l l ' I ntro d u z i o n e ( p . 1 4 ) , attraverso u n lavoro
p a z i e nte d i i n d a g i n e e d i i nterpreta z i o n e è stato po s s i b i l e "
va l u t a re q u a l i e q u a nte d e l l e i m m agi n i fotografiche vol ute d a
L e C o rb u s i e r s o n o d iventate i c o n e p a r a d igmatiche atte a
creare e c o n s o l i d a re i m iti d e l l a s u a a rc h itett u ra . ( . . . ) q u a l i
s o n o l e i m magi n i c h e L e C o r b u s i e r h a vol uto e l eggere a
i c o n e d e l l a s u a a rc h itettura e q u a l i i nvece s o n o state e l ette
a i c o n e i n c o n segu e n za d e l l e sce lte d eg l i stori c i " .
Dopo l a l ettura d i q u e sto stu d i o , s i com p re n d e a nc o r d i p i ù
c o m e l a fotog rafi a a b b i a avuto u n r u o l o fo n d a m e nta l e n e l
cog l i e re c o n i m m e d i atezza l o s p i rito d e l l e tra s fo r m az i o n i
m o d e r n e , a n c h e n e l tentativo d i e d u c a re " o c c h i c h e n o n
ved o n o " - c o m e soste n eva Le C o rb u s i e r i n " Ve rs u n e
a rc h itectu re " . I l l i b ro d i Ba rba ra M azza ce rca , i n m a n i e ra
a p p a s s i o n ata , d i s p i ngerei a cogl i e re n e l l e i m m a gi n i q u e l l a
" v e rité b i a n c h e " - e s pre s s i o n e d i Anato l e Fra n c e scelta
come sottot itolo - c h e s e m b ra la s i ntesi c o m p l es s a d i tutto
c i ò c h e u n o sgu a r d o p rofo n d o , c r i t i c o , ta lvo l ta s p i etato ,
a pe rto verso i l m o n d o , p u ò fi s s a r e .
102
" Da l te m po/ N e l te m po "
Anto n i o Zo rz i - Fotografi e 1935-1945
G i u se p pe Va nze l l a
Verso il domani
1935·1940
Ri produzione del 2004 da negativo originale, tiratura 2/10
I
l messaggio che l 'esistenza d i Antonio Zorzi ci ha lasciato non può
essere racchiuso solo in un percorso narrativo fatto d i immagini,
anche se espressione della sensibil ità interiore di un autore che
faceva del l 'apparecchio fotografico u n compagno fedele, in un' ideale e
personale significazione estetica.
È stata tutta
la sua vita a rivelarci
l ' a lto valore spirituale del l ' identità di un uomo che seppe sacrificarsi ,
in un tremendo giorno d i passione, per l a l ibertà di un popolo e d i una
nazione. I n una buia, tragica notte tra i l 21 ed i l 22 aprile del 1945
(giorni diffici l i e tormentati , indissolubilmente legati alla storia del
nostro paese), la sua anima d ' uomo e d ' a rtista fu ghermita e
strappata dal giovane corpo, da mani senza pace e da occhi senza
tempo, mossi solo dalla tenebra della violenza e della d isperazione.
Nato a Treviso il giorno 8 marzo 1914, dopo una tranquilla
adolescenza, normalmente vissuta , si era iscritto alla facoltà d i
Scienze Economiche a Venezia. Lo scoppio d e l secondo confl itto
mondiale lo trovò già im pegnato come ufficiale degli autieri ed a l l ' otto
settembre scelse d i aderire alla Repubblica Sociale, per megl io
appoggiare segretamente i l gruppo partigiano Montezemolo, del quale
identificare queste immagini tra i suoi negativi (ora facenti parte della
faceva parte. Operando nel del icatissimo ed oscuro ruolo di
Collezione Vanzella/Fondo Antonio Zorzi di Treviso), al fine d i creare un
informatore (era tenente nel Il Battaglione Mil itare Lavoratori di
preciso percorso creativo. Alla mostra , a cui parteciparono i massimi
Treviso), aveva anche il compito di fornire fa lsi documenti d i copertura.
fotografi professionisti e dilettanti della città e della provincia e come
Una denuncia lo portò ad essere im prigionato il 21 aprile presso i l
Guido Batter, Aldo Nascimben, Gianni Arsiè e Bepi Fi n i , fu una
collegio Pio X , proprio n e i giorni a ridosso dell'attesa liberazione.
importante vetrina dalla quale mettere in luce i risu ltati della propria
Sottoposto ad atroci sevizie dalle famigerate Brigate Nere Cavallin,
attività , sfruttando anche la concom itanza con l'esposizione dei dipinti
morirà i l giorno successivo, senza rivelare n u l la che potesse
degli artisti trevigiani. I n quegli anni la fotografia stava attraversando
compromettere l ' organ izzazione di cui faceva parte. L'eclatante
un momento di ricerca legato a schemi pittoric i , nel continuo confronto
rilevanza del fatto, dovuta all'appartenenza di Antonio Zorzi a l le
con l'arte propriamente detta, in quel "combattimento per l ' immagine"
regolari forze della Repubblica di Salò, portò alla tentata
che, dalla sua nascita , essa stava ingaggiando con la pittura,
dissimulazione del decesso, dichiarato come awenuto per cause
nell 'agone della creatività. La personale identità del l ' autore sarà
natura l i , ma la cosa venne immed iatamente alla luce, per i l doveroso
dunque determinata e la fotografia (come affermerà Marziano Bernardi
riconoscimento della sua figura eroica. Sarà una giovane mogl ie
nel proemio Spiriti e forme della fotografia attuale - i n Achille Bologna
disperata, con al collo un figl ioletto in lacrime, a reclamare una verità,
Come si fotografa oggi Mi lano, Hoepli Editore 1935) " . . . dopo aver
pur sem pre troppo dura da sopportare. Molto appassionato d i
conquistato u n ' individualità espressiva e cessato d 'essere un
fotografia Antonio Zorzi comincerà a guardare attraverso un obl3iettivo
succedaneo popolare dell'azione pittorica, abbia assimilato del gusto
attorno ai vent'anni, a rmato di una Rolleiflex e di una Leica, ottenendo
attuale e risenta di quei modi che contribuiscono a favorire uno
fin dalle prime prove degli otti mi risultati . Inserito nel tessuto a rtistico
specifico clima artistico, i l clima del nostro secolo o per dir meglio
trevigiano attraverso i rapporti d'amicizia o di conoscenza con Arturo
del l 'ora in cui viviamo . . ." Il testo del Bernard i , molto probabilmente
Martin i , Giovanni Comisso, Aldo Nascimben, Giuseppe Mazzotti e Bepi
conosciuto da Antonio Zorzi , sarà preciso nel fornire concetti di
Fi n i , ebbe l'opportunità di esporre i suoi lavori già nel 1935.
comportamento etico e di stile in cui il fotografo " . . . cessa di essere
L'occasione fu la " Mostra del paesaggio e dell'ambiente trevi sa no" ,
un puro e semplice riproduttore dei model l i offertigli dalla natura, ma
organizzata dallo stesso Mazzotti, in villa Margherita , nell'ambito della
su quei model l i esercita prima d i tutto un d iritto d i scelta che rivela un
X Mostra Trevigiana d 'Arte (vedi il catalogo Mostre d 'Arte a Villa
"gusto " , quindi d i essi si vale per esprimere una sensazione
Margherita. Treviso autunno 1935 XIV Treviso, Ti pografia Antonio
direttamente connessa ad una personale interpretazione del soggetto,
Vianello 1935). Nella sala dodicesima Antonio Zorzi espose un
e così facendo man ifesta un suo proprio temperamento chiaramente
consistente gruppo di 18 fotografie: Vend itrice di fettucce; Venditrice di
riconoscibile . . . " . Nella culturalmente vivace epoca, successiva a l
limoni; Fruttivendola; I n piscina; Alla fontana; Lavandaia; Sete; Riposo;
primo confl itto mondiale, sarà particolarmente significativa l a
I n pattuglia; " Fuoco" ; Povertà ; Controsole; La cupola; Luci; I l
pubbl icazione dell 'annuario Luci e d Ombre (edito dal 1923 a l 1934,
d isegnatore d ' immagini; Giornata di vento; Lavoro e Acqua quieta.
riepilogo annuale della rivista Il Corriere Fotografico che si stampava a
Purtroppo dopo una prima collazione, non è stato ancora possibile
Torino, ed in cui gli stessi Bologna e Bernardi ebbero ruoli
103
�
---
Salici
1935·1940
R i produzione del 2004 da n egativo originale, tiratura 3/10
determinanti), validissimo sia nel caratterizzare il percorso storico della
fotografia italiana, che nel plasmare le nuove leve d i fotografi che vi si
affacciarono con entusiasmo. A tale sviluppo contribuì tutta l'editoria
fotografica naziona le, come accenna ancheltalo Zannier nel capitolo La
" Fotografia Artistica" in Italia tra le due guerre (in CostantinijZannier
Luci e Ombre Firenze, Alinari 1987)
"
. . . aveva creato u n nuovo genere
di fotografi-lettori, desiderosi si a pprendere le nozioni elementari, ma
a l tempo stesso con pretese estetiche . . . " Lo stesso Anton io Zorzi,
dunque, attratto dal fascino indiscusso del mezzo fotografico, tenta di
coniugare la propria sincera emotività ad immagini dove i l ricercato
taglio compositivo, od il motivo sommessamente suggestivo, possano
spingere la sua attenzione i nterpretativa al di là di quel " muro"
pressoché inva l icabile, rappresentato da un logico provincialismo di
riflesso. Se u n suo maestro d i riferimento può essere considerato il
milanese Bruno Stefan i (immagini pubbl icate i n Luci ed Ombre dal
1931 a '34), per certe sue immagini dall'ard ito taglio diagonale o per
la concessione ad una sorta d i "modernità" rappresentata dalla
texture offerta dagl i i ncroci tra i fili delle l inee elettriche, Zorzi riesce
spesso ad essere originale per" . . . l iberarsi dalla propria soggezione
documentaria, e diventare, in qualche modo artisticamente espressivo
. . . di partire, insomma, dal rigore del dato per dominarlo e più o meno
consciamente includerlo in una comprensione superiore." (Alberto
Rossi Fotografia come arte in Luci ed Ombre 1933). Anche Giuseppe
Mazzotti , una delle personalità del l 'ambito culturale trevigiano (forse
quella che maggiormente ha saputo dare visibilità alla fotografia ed ai
fotografi, attraverso le numerose pubblicazioni da lui curate per conto
del l ' Ente Provi nciale del Turismo), seppe rendersi conto della
a utorevole d iversità di Antonio Zorzi dalla pletora d i a utori dilettanti
che operavano nella provincia. La veduta " La torre e le cupole del
duomo di Treviso" (pubblicata in Treviso. Piave-Grappa-Montello
Novara , Istituto De Agostini 1938), per quel galleggiare brioso di una
coltre di nubi primaveri li sui tetti della città , si stacca nettamente dal
fare puramente documentario delle a ltre immagini pubbl icate, offrendo
nel contempo la certezza d i una consistente qual ità di produzione.
Nel taglio circoscritto al particolare di certe immagini e nella sua viva
attenzione per elementi normal mente considerati trascurabili di una
realtà cosciente, riusciamo a leggere la volontà d i andare oltre la
certezza del visibile, nella consapevolezza del fatto creativo. E se i n
gravata del peso di vivere in una città m inuscola, può d ivenire una
alcuni casi egli arriva a trascurare i dettami dello stesso Bernardi,
soma troppo pesante per chiunque, nel cercare di stracciare il sudario
contrari ad un romanticismo iconografico, ancora molto im perante
di quel provincialismo awolgente, di cui si parlava sopra.
(" . . . Lo spirito romantico, cacciatore di piacevolezze, estroso,
La curiosità di quegli anni giovanili lo portò anche a confezionare
fanci ullesco, pronto a entusiasmarsi per gli ampi panorami offerti i n
alcuni reportage sui principali eventi legati all 'epopea fascista, tra i
facile vista dal buon dio, sognatore d ' idill iache qu ieti o d'aspri
quali la memorabile visita di Mussolini a Treviso nel 1938, fatto che
contrasti
.
. . è bandito dalla fotografia artistica . . . " - Marziano Bernardi
Commento i n Luci ed Ombre 1927), proponendo immagini di armenti
scombussolò oltremodo la paciosa tranquillità cittadina (e per ironia
della sorte, sarà proprio un suo ben riuscito ritratto del Duce a
a l pascolo i n ombrose amenità o di bimbi dallo sguardo estatico
convincerci di una fiducia mal ri posta). Semplici episodi di un
(queste, forse, quasi anticipatrici di quell'iconografia Neorealista, che
fotogiornalismo amatoriale, ma certamente significativi nel l ' offrirei
troverà la propria a pologia nel decennio post-bellico), sarà sem pre per
motivi di riflessione su chi, come lui e troppi altri, avranno la giovinezza
lasciarsi scivolare lungo il pendio di una grande sensibilità, che
e la vita cancel late dalla crudeltà e dai misfatti della guerra .
104
•
REGlONE
DEL
VEN ETO
Giunta Regionale
FOTOTECA de l
VENE TO
FOTOTECA del VENETO è u n progetto fi n a l i zzato a l l a con oscenza ,
tute l a e d i ffu s i o n e d e l patri m o n i o d i fotografia stor i ca d e l Ve neto
L' i n iz i ativa è com presa n e l l ' a m b ito d e l l e attività d e l l a
M E DIATECA-Regi o n e Ve n eto-D i re z i o n e C u lt u ra .
Direzione Regionale Cultura
Fototeca del Veneto
Palazzo Sceriman, Cannaregio 168
Presso Mediateca regionale
31121 Venezia
Via Carducci 32
tel. 041 2 7 9 2689
fax. 041 279 2685
cultura@regione. veneto. i t
30170 Mestre Venezia
Il
tel. 041 980499
fax. 041 5056245
Sonia Cavicchioli
AMORE E PSICHE
Lunga disgressione inserita nella Metamorfosi del latino Apuleio (II secolo d. C), la /avola di Amore e Psiche è
il romanzo avventuroso e fantastico di una fanciulla di sconfinata bellezza che fa innamorare Amore stesso.
Nel vasto repertorio offerto dalla tradizione, si sono scelte opere che all' interesse iconografico affiancano la
bellezza e il valore artistico.
Per la realizzazione del volume sono state eseguite campagne fotografiche, integrate da materiale proveniente da
musei di tutto il mondo. In particolare nel volume figurano riprodotti per la prima volta gli affreschi di Raffaello
alla Farnesina, recentemente restauratz; e alcuni cicli - come quello di Perin del Vaga in Castel sant 'Angelo a
Roma, di Giulio Romano in Palazzo Te a Mantova, le vetrate del Castello di Ecouen in Francia, le incisioni di
Max Klinger - sono riprodotti con un 'abbondanza di particolari davvero eccezionali.
L 'Autrice del volume è di Modena, e ha rapporti di collaborazione con le Università di Bologna e di Siena, oltre
che con la Soprintendenza di Bologna.
ALBE RTO MAIOLI E DI TOR E
COLLANA L I B R I I LLUSTRATI
Cartonato Formato 24x30 cm - pag i n e 256 - 1 72 I l l ustrazioni a colori e i n bianco e nero ri legato con sovracoperta
Prezzo € 75 - I S B N 88-87843-07-4
Distribuzione CDA Consorzio Distributori Associati - Bologna
per i l Veneto, Friuli e Trentina - ANGELO VECCHI & C . srl
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350 1 O LIMENA Padova
Filippo Pedrocco
PAOLO VENEZIANO
Sono trascorsi oltre trent 'anni dall'ultima estesa monografia dedicata alla figura di Paolo Veneziano, che ne
consacrava definitivamente la figura come quella di un assoluto protagonista della civiltà artistica lagunare del
Trecento, un an ello di congiunzione indispensabile per comprendere il sottile passaggio dal mondo della
configurazione dai contorni bizantini a quello più propriamente gotico.
Il contesto in cui si muove Paolo è quello della cultura veneziana del Trecento, la cultura artistica di una città
che si al/accia sul mare Adriatico, e quindi guarda verso Oriente, ma nello stesso tempo non perde di vista tutto
il fermento artistico che viene dalla terra/erma, e che in quel periodo trova la massima espressione nel ciclo
giottesco degli Scrovegni a Padova.
Questa monografia, scritta da uno dei maggiori esperti dall'arte veneta, si propone come un 'esauriente analisi
del percorso artistico di Paolo. È corredata da un catalogo con ampie schede descrittive delle opere autografate e
da un elenco di quelle attribuite. Il corredo illustrativo permette una lettura approfondita delle opere anche
attraverso una vasta gamma di particolari. L 'autore, Filippo Pedrocco, è direttore del Museo del Settecento
veneziano di Cà Rezzonico, e autore di numerose opere sull'arte veneta.
ALBERTO MAIOLI EDITOR E
S . V . E . Società Veneta Editrice
in coedizione con
COLLANA L I B R I I LLUSTRATI
Cartonato Formato 24x30 cm - pag i n e 2 1 6 - 1 72 I l l ustrazioni a colori - rilegato con sovracoperta
Prezzo € 63 - ISBN 88-87843- 1 7- 1
Distribuzione C D A Consorzio Distributori Associati - Bologna
per i l Veneto, Friuli e Trentino - ANGELO VECCH I & C . srl - 3501O LIMENA Padova
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SVE - Tel . e Fax 0423.870207 - Indirizzo e-mail: info @ fotostorica.com - http: \\www.fotostorica.it
Carlo Luciano Bonaparte
Iconog rafia
della Fauna ltalica
per le q uattro cl assi
degli Animali Vertebrati
a cura di
Alessandro Minelli
L
' opera fu pubbl icata a d ispense
tra i l 1 832 e i l 1 84 1 in trenta
fasc i co l i : c i a s c u n fa s c i c o l o
comprendeva i l testo e l e tavo l e
re l ativi a d u n n u m e ro vari a b i l e d i
s p e c i e, d i reg o l a a p p a rtenenti a
p i ù d i u n a c l a sse zoo l og i c a .
e Augusto Vigna Taglianti
Opera promossa d a l
M i n istero d e l l 'Ambiente,
Direzione per la Conservazione
d e l l a Natura
in occasione d e l bicentenario
d e l l a nascita
d i Carlo Lucia n o Bonaparte
Formato 24 x 34 cm
3 volumi i n d ivisibili rilegati i n mezza
tela con rivestimento di copertina
i n carta acquarello con stampa
marezzata, custoditi in cofanetto
rivestito in tela
ISBN 88-8409-068-7
270,00
[l
Volume l - saggi scie ntifici di introduzione
e 1 85 tavole a colori,
pa g i n e 460
Volume Il e 111 - testo in a na statica,
pagine 560 i n o g n i volume
L'AUTORE
Carlo Luciano Bonaparte, pri ncipe d i
Ca n i n o, è figlio d i Luciano Bona parte,
fratel l o di Napoleone Bona parte,
di cui è q u i n d i nipote d i retto.
Nato nel 1 803 e morto a Roma n e l
1 857, è stato uno dei p i ù importanti
zoologi d e l l'Ottocento e ha
pubblicato q uest'opera nel corso
di circa l O, a n n i a dispense,
d ed ica n d o l a a Leopoldo I l Gra n d uca
di Tosca na.
l CURATORI
Alessandro Minelli è docente d i
Zoologia a l l' U n i versità d i Padova.
Augusto Vigna Taglianti è docente
di Zoologia a l l'Università "La Sapi enza"
di Roma e preside nte d e l Comitato
per la Fa u na I ta liana.
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